A COMUNITÀ CRISTIANA di Ce - Parrocchia San Pio X in Celadina, Bergamo
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La Copertina: Arte e Fede Comunità Cristiana di Celadina n. 14 - Aprile 2020 Tempo di Pasqua SAFET ZEC (Bosnia-Erzegovina, La PIetà a SARAJEVO Chi ci separerà dall’amore di cristo ? 1943) Il dolore, la pietà e la speranza nel dipinto (Rm 8,35) Don Davide Galbiati Safet Zec è l’ultimo di otto “I fidanzati di Sarajevo”, di Safet Zec figli di un calzolaio che, durante la seconda guerra “Camicie bianche, camicie è rimasto perché ama Admira, mondiale, si trasferisce da « Io offro la mia vita, per feste e matrimoni... bosniaca e musulmana, che Rogatica, un paese a est Ma fango e sangue come ricambia il suo amore. e poi la riprendo. della Bosnia dove è nato, cicatrici che legano i corpi Nessuno me la toglie; a Sarajevo. Il suo straordi- I due giovani decidono poi sono io che la offro dei due fidanzati nella soffe- di fuggire verso il confine, nario talento si manifesta renza e nella morte”. di mia volontà .» sin dall’infanzia; si forma affrontando il pericolo di alla Scuola Superiore di essere torturati e uccisi. (Gv 10,17.18 - Bibbia TILC) Safet Zec rende omaggio a Arti Applicate di Sarajevo e due giovani fidanzati che, I soldati serbi e bosniaci all’Accademia di Belle Arti nel 1993, furono abbattuti, danno loro il permesso di Gesù sale sulla croce di Belgrado, dove è consi- forse da un cecchino, a passare, ma qualcuno spara... Scuola giottesca emiliana sec. XIV derato quasi un prodigio, Sarajevo: vittime di una Monastero di S. Antonio in Polesine e diventa la figura centrale Bosko viene colpito per primo guerra tra due popoli che, prima del- Ferrara del movimento artistico e cade a terra, a faccia in giù. Admira non chiamato Realismo poetico. la follia omicida, avevano imparato ad fugge: striscia verso di lui e lo abbraccia, apprezzarsi e a vivere in pace. lo sostiene, ma viene uccisa a sua volta. Con lo scoppio della guerra Penso ai discepoli di Emmaus che, delusi punto d’incontro tra Dio e l’uomo sia la La offre per l’amore che lo lega a te; Bosko è serbo e cristiano. La sua fami- I due fidanzati sono rimasti così un’intera che colpisce la ex Jugoslavia glia ha lasciato Sarajevo per rifugiarsi a settimana, abbracciati tra loro, prima di dalla morte del Maestro, tornano indie- perfezione, mentre Dio dice che il punto non è costretto da nessuno, se non (all’inizio degli anni ‘90), Belgrado, ma lui non ha voluto fuggire: essere raccolti e sepolti. tro, nel passato che è sempre meno cari- di incontro è il peccato dell’uomo. dall’amore con cui si è fatto prossimo il mondo in cui Zec è cre- sciuto, di armoniosa convi- co di responsabilità rispetto al presente. alla nostra storia, al punto di scendere Quando sei lontano, chi ti raggiunge? venza tra persone di diverse in mezzo a noi. La scelta di Gesù Gesù risorto si mette accanto a loro Solo chi ti ama. Dio sceglie di stare lì, di culture e religioni, è scon- La scelta di questa copertina “pasquale”... e, nella sua pazienza, rispetta il loro salire sulla croce. Pur di starti accanto, di “salire” sulla croce, agli occhi volto. Morte e distruzione dell’uomo è una discesa, un fallimento, Safet Zec ricorda l’omicidio di questi due deposizione di Gesù dalla croce, con il cammino. si getta con te nell’abisso del male, a Sarajevo lo costringono a ma agli occhi di Dio è un salire nella fidanzati, per i quali le lotte politiche e suo corpo torturato e insanguinato, che Penso alla gioia che scaturisce dall’e- sperando sempre che la Parola, che ti fuggire con la famiglia. sua gloria, perché il Figlio ha amato l’intransigenza religiosa contavano assai viene ricevuto a braccia aperte da chi con sperienza dell’incontro concreto con sussurra all’orecchio, ti dia la forza di Nel 1992 è a Udine, dove fino al dono della vita, come il Padre poco, prima di essere privati della libertà amore e sofferenza sorregge l’uomo. il Signore, che va a cercare uomini in tornare al Padre, consapevole che Lui ti ricomincia a lavorare (tutte gli ha chiesto. di amare: abbracciarsi, aggrapparsi l’un In alcune sue deposizioni, invece, il colore fuga dalla realtà, per riportarli nella è vicino. È la scoperta della sua vicinan- le sue opere sono rimaste za, che ti introduce al cammino di con- Soltanto se tu sei dentro una relazione, nello studio a Sarajevo); nel l’altro per non essere separati... del sangue non appare: domina il bianco realtà stessa, segnata da delusioni, fru- del lenzuolo, il sudario che avvolge e strazioni e fallimenti continui. versione, cioè alla risalita, perché ciò capisci che, essendo amato, non puoi 1998 giunge a Venezia, che Il forte contrasto di luci, il tratto incisivo non riversare sugli altri l’amore che sembra accarezzare il corpo di Gesù. In questo cammino di fuga, Gesù ricorda che salva è l’amore. Dio si fa prossimo, diventa per lui una seconda delle linee e la potenza espressiva evi- che non è possibile sganciarsi dalle scende negli abissi del tuo peccato, per hai sperimentato: Dio ti chiede di stare patria. denziano con intensa e profonda umanità, Nel contemplare queste opere, lo spettatore responsabilità ed essi, dopo averlo dirti che l’errore che hai commesso non con Lui e, insieme a Lui, accanto ai Espone in Italia, in Europa in un abbraccio estremo, tutto l’orrore e comprende che, se la violenza impone la ti identifica: tu non sei il tuo peccato, tuoi fratelli. riconosciuto, riscoprono il legame con e negli Stati Uniti, con oltre la violenza che trascinano l’osservatore sua legge, è la forza incredibile dell’amore per Lui la tua vita è più grande. 100 mostre all’attivo. la sua persona. A questo punto, ritro- Noi vorremmo stare nella storia come all’interno del dramma. che salva, l’amore che si esprime attra- vata la speranza, decidono di tornare a La sua preoccupazione è di essere al tuo Dio, con la convinzione che Dio domini Oggi Safet Zec lavora verso quei corpi che si aggrappano l’un Ovviamente in forma molto diversa, Gerusalemme, nella loro storia. fianco, non ha altra pretesa. Il dramma e controlli. Gesù ci insegna, invece, che soprattutto a Venezia, dove l’altro di fronte alla barbarie umana. questa “pietà umana” mi ha richiamato della croce è quando tu non desideri è diverso il modo di Dio di stare nella vive con la famiglia. Alla luce di questo legame, si com- alla mente la “Pietà Rondanini” di Seppure il presente sia gravato da una stare con Gesù, mentre Lui desidera storia: Egli accetta di sporcarsi le mani, prende che il peccato è una relazione Michelangelo. In entrambe le opere severa crisi economica, politica ed etica, sempre stare con te: il suo è un amore di stare con il fratello anche nel fango, che viene rotta. Il termine “peccato” i volti sono carichi di pathos e hanno un molte persone non smettono di sperare. rifiutato. Ma Gesù ti dice: io ti attendo, nello scandalo, pur di stargli vicino, proviene dal greco e significa “sba- forte impatto: le due figure sono unite In ognuna di loro, credenti e non cre- ti attenderò fino alla fine! Nulla può come farebbe una madre che visita un gliare centro nella vita”, perché pec- nella parte centrale dei loro corpi, come denti, in modo consapevole o inconsa- separarti dal suo amore, perché Dio figlio in carcere: il dramma per lei non è cando non realizzi la tua storia, non per sottolineare il “legame d’amore che pevole, agisce la forza misteriosa della ti raggiunge sempre, anche quando che il figlio sia recluso, ma è il fatto che porti a compimento le relazioni con le genera”, l’abbraccio che sembra regge- Pasqua di Cristo, che risponde a que- tu vorresti escluderlo dalla tua vita. il carcere lo separa da lei. persone, ti ritrovi solo. re il peso della morte. stioni cruciali che toccano ogni uomo: È risorto, ma ha sempre le stimmate Cosa fa Dio per salvarti? Nonostante «Chi ci separerà dall’amore di Cri- il valore della sofferenza e del dolore, il della sua passione d’amore per l’uomo. Il dipinto dell’artista bosniaco ci mostra tu abbia tagliato i ponti con tutti, Lui sto?» Nulla ci separa, perché Dio ci significato delle sconfitte e delle ingiu- questa urgenza dell’abbraccio che la continua a rinnovarli con te. Sale sulla Siamo abituati a pensare che Cristo raggiunge sempre, non perché sia forte stizie, il rapporto tra la vita e la morte. morte non interrompe. È solo il tratto di croce, perché fa la scelta di chi ti ama; venga messo in croce e ucciso dagli il nostro legame, ma perché è forte il suo. La Pasqua annuncia la morte come pre- colore rosso che ci ricorda che siamo di ti viene incontro dove tu hai rotto con uomini. Il Vangelo, invece, dice: «Io ludio alla risurrezione e, senza annullare La risurrezione conferma che l’a- fronte a un tragico abbraccio. Lui, con la storia, con le persone, con la offro la mia vita. Nessuno me la to- lo scandalo del male e della morte, orienta more è più forte della morte: riesce Zec ha dipinto diverse versioni della lo sguardo oltre ogni oscurità. vita. Normalmente noi crediamo che il glie, ma la offro da me stesso». a scardinarne le porte e a rendere liberi. 2 3
Vita della Chiesa: La Quaresima Comunità Cristiana di Celadina n. 14 - Aprile 2020 Vita della Chiesa: La Quaresima LA QUARESIMA 2020 e... il CORONAVIRUS QUARESIMA: entrare nel deserto (Dall’udienza di Papa Francesco - Mercoledì 26 febbraio 2020) Quest’anno la nostra Quaresima è stata scombussolata da un nemico microscopico, Oggi, Mercoledì delle Ceneri, iniziamo la Bibbia. È il tempo per staccarci dal mille cose che paiono necessarie e in per noi invisibile, ma assolutamente subdolo, il cammino quaresimale, verso la cellulare e connetterci al Vangelo. [...] realtà non lo sono. Quanto ci farebbe invadente ed aggressivo, che ci costringe Pasqua, verso il cuore dell’anno litur- È il tempo per rinunciare a parole inu- bene liberarci di tante realtà superflue, a ridurre drasticamente i rapporti umani e la normale vita sociale e comunitaria. gico e della fede. È un cammino che tili, chiacchiere, dicerie, pettegolezzi, per riscoprire quel che conta, per ritro- Per questo anche il Quaresimale, che era segue quello di Gesù, che agli inizi e parlare e dare del “tu” al Signore. vare i volti di chi ci sta accanto! Anche programmato in preparazione alla Pasqua, del suo ministero si ritirò per quaranta È il tempo per dedicarsi a una sana su questo Gesù ci dà l’esempio, digiu- è stato sospeso. giorni a pregare e digiunare nel deserto. ecologia del cuore, fare pulizia lì. nando. Digiunare è saper rinunciare E allora, proviamo a chiederci se questa Proprio del significato spirituale del Viviamo in un ambiente inquinato da alle cose vane, al superfluo, per andare situazione, per certi versi drammatica, può insegnarci qualcosa di importante deserto vorrei parlarvi oggi. [...] troppa violenza verbale, da tante parole all’essenziale. Digiunare non è soltanto e invitarci a guardare in profondità, offensive e nocive, che la rete amplifica. per dimagrire, digiunare è andare pro- dentro noi stessi. Oggi si insulta come se si dicesse prio all’essenziale, è cercare la bellezza “Buona Giornata”. Siamo sommersi di di una vita più semplice. parole vuote, di pubblicità, di messaggi Uomo - Maurizio Bonfanti, dipinto su tela canvas Il deserto, infine, è il luogo della subdoli. Ci siamo abituati a sentire di solitudine. Anche oggi, vicino a noi, ci tutto su tutti e rischiamo di scivolare in sono tanti deserti. Sono le persone sole “Paura” oppure “Prudenza e Preghiera”? una mondanità che ci atrofizza il cuore e non c’è bypass per guarire questo, e abbandonate. Quanti poveri e anziani ci stanno accanto e vivono nel silenzio, Gianpietro Filoni ma soltanto il silenzio. Fatichiamo a senza far clamore, marginalizzati e scar- distinguere la voce del Signore che Laicamente le grandi narrazioni dell’ sentito parlare dello scrittore francese C’è modo di reagire? Immaginiamo di stare in un deserto. tati! Parlare di loro non fa audience. Ma ci parla, la voce della coscienza, la Occidente possono servire a familia- Camus e del suo romanzo, La peste. La prima sensazione sarebbe quella di il deserto ci conduce a loro, a quanti, Proviamo a immaginare, a sentire e voce del bene. Gesù, chiamandoci nel rizzare e vincere le nostre antiche e Lo scrittore fa intuire senza veli, trovarci avvolti da un grande silen- messi a tacere, chiedono in silenzio il vivere questa Quaresima come un’op- deserto, ci invita a prestare ascolto a nuove paure. metaforicamente, che la grande peste zio: niente rumori, a parte il vento e il nostro aiuto. Tanti sguardi silenziosi portunità e un’occasione che ci sono quel che conta, all’importante, all’es- del XX secolo è il Nazismo e le sue nostro respiro. Ecco, il deserto è il luogo che chiedono il nostro aiuto. Nel vecchio percorso scolastico alle offerte. Come un tempo nuovo per ri- senziale. Al diavolo che lo tentava perfide aberrazioni. del distacco dal frastuono che ci cir- Il cammino nel deserto quaresimale Medie ci si imbatteva nell’Iliade e nei manere soli e per rientrare in noi stessi, rispose: «Non di solo pane vivrà l’uomo, conda. È assenza di parole per fare spa- è un cammino di carità verso chi è suoi eroi, come Achille ed Ettore. Ci si Da un punto di vista religioso, nella quasi a seguire l’invito agostiniano del ma di ogni parola che esce dalla bocca zio a un’altra Parola, la Parola di Dio, più debole. imbatteva anche nell’offesa fatta al dio Bibbia c’è un libro che sembra essere “rede in te ipsum in interiore homine di Dio» (Mt 4,4). Come il pane, più del che come brezza leggera ci accarezza Apollo, che, per vendetta dell’oltrag- attualissimo ed in tema con il momento habitat veritas” (scendi nella parte più pane ci occorre la Parola di Dio, ci serve Cari fratelli e sorelle, con la voce del pro- il cuore (cfr 1 Re 19,12). Il deserto è gio, prendeva a saettare con le frecce presente. È la storia di Giobbe. Come è nascosta di te stesso, lì abita la verità). parlare con Dio: ci serve pregare. feta Isaia, Dio ha fatto questa promessa: il luogo della Parola. Nella Bibbia, della pestilenza i soldati greci. bello e semplice credere in Dio quando Perché solo davanti a Dio vengono alla «Ecco, io faccio una cosa nuova, apri- L’invito a vivere la Quaresima del infatti, il Signore ama parlarci nel le cose vanno bene! Giobbe è un uomo luce le inclinazioni del cuore e cadono le rò nel deserto una strada» (Is 43,19). Da adolescenti si incontrava il Manzoni, 2020 come deserto, in cui sono spaz- deserto. Nel deserto consegna a Mosè completamente realizzato, a cui la vita doppiezze dell’anima. Ecco il deserto, Nel deserto si apre la strada che ci porta che, nei Promessi Sposi, ci rappresenta zate via tutte le cose superflue e tutti le “dieci parole”, i dieci comandamenti. ha dato tutto e che non si pone profondi luogo di vita, non di morte, perché dalla morte alla vita. Entriamo nel de- il grande affresco della peste del 1630 gli idoli che ci siamo costruiti. E quando il popolo si allontana da Lui, quesiti esistenziali. dialogare nel silenzio col Signore ci serto con Gesù, ne usciremo assapo- nel Milanese, come sottofondo della vi- diventando come una sposa infedele, Così il digiuno delle cose, il silenzio e ridona vita. rando la Pasqua, la potenza dell’amore cenda amorosa di Renzo e Lucia. Poi, improvvisamente, tutto cambia. Dio dice: «Ecco, io la condurrò nel una vera conversione ci possono intro- deserto e parlerò al suo cuore. [...]» Proviamo di nuovo a pensare a un di Dio che rinnova la vita. Accadrà a noi Irrompe il male, che stravolge tutto lo come a quei deserti che in primavera In un quadro drammatico denuncia pre- durre dentro quella stanza segreta ove (Os 2,16). Nel deserto si ascolta la deserto. Il deserto è il luogo dell’essen- schema della sua vita. fioriscono, facendo germogliare d’im- giudizi, falsità, contraddizioni e super- possiamo stare noi e la Parola. Parola di Dio, che è come un suono ziale. Guardiamo le nostre vite: quante stizioni di quello stato milanese sotto leggero. Il Libro dei Re dice che la cose inutili ci circondano! Inseguiamo provviso, “dal nulla”, gemme e piante. Certamente anche noi cristiani dob- il dominio spagnolo e della cultura Tempo di digiuno, Parola di Dio è come un filo di silenzio biamo fare esercizio di prudenza; non boriosa e vuota dell’epoca. di preghiera, di silenzio, sonoro. Nel deserto si ritrova l’intimità siamo persone incaute e sciocche! Per- In due personaggi, in particolare, eviden- di ascolto e di deserto. tanto, questa obbedienza a divieti mini- con Dio, l’amore del Signore. Gesù zia la miseria e la grandezza umana, che steriali non ci sottrae al vivere “questa” amava ritirarsi ogni giorno in luoghi può raggiungere abissi e picchi di nobiltà Tempo di conversione. Quaresima in modo più profondo. deserti a pregare (cfr Lc 5,16). Ci ha nella relazione umana davanti alla paura. insegnato come cercare il Padre, che ci Anche noi siamo nel mondo e ciò che Due ecclesiastici: don Abbondio e fra parla nel silenzio. E non è facile fare Ecco, questa “strana” Quaresima accade non ci lascia indifferenti... Cristoforo. Il primo scappa sui monti silenzio nel cuore, perché noi cerchia- 2020 irrompe silenziosa e pesante, in- La quaresima può essere occasione e salva la pelle; l’altro si immerge nel- mo sempre di parlare un po’, di stare Coraggio, entriamo in questo certa e dubbiosa, nella paura di un virus di “grazia”, se, sgomberato il cuore, l’aiuto ai malati nel Lazzaretto, sacri- con gli altri. deserto della Quaresima, sconosciuto, nella frattura di relazioni approfittiamo del silenzio della città ficando la sua vita come espiazione del La Quaresima è il tempo propizio per seguiamo Gesù nel deserto: troncate. Noi cristiani, privati persino e del quartiere per metterci in ascolto suo delitto giovanile. fare spazio alla Parola di Dio. È il tem- con Lui i nostri deserti fioriranno. delle celebrazioni, non possiamo rima- e per capire il senso profondo della Da adulti forse abbiamo letto o nere incerti, sbigottiti ed impauriti. nostra vita. po per spegnere la televisione e aprire 4 5
Vita della Chiesa: La CET 1 - Bg Comunità Cristiana di Celadina n. 14 - Aprile 2020 Vita della Chiesa: La CET 1 - Bg Il tempo che stiamo spendendo (tanto, In realtà, il processo è inverso: attra- Il protagonismo e troppo?) per comprendere, anche se ci verso le cinque terre esistenziali – e il ministero dei laici sembra di pestare l’acqua nel mulino, i laici che dentro ci lavorano e che rap- Alcuni parroci mi hanno chiesto di raccontare Da qui il primato dei laici. I laici sono è già CET. La CET è un processo, non presentano – la CET assumerà alcuni a che punto siamo con la CET. veramente i protagonisti, non perché un’istituzione organizzata: chiede a temi di confronto non per imporre uno Accolgo volentieri l’invito credono di dover portare qualcosa, ma tutti – preti e laici – tempo e pazienza. schema interpretativo quanto semmai e ringrazio della sollecitazione. perché vivendo i territori della vita di Comunità Ecclesiale Territoriale 1 Richiede persino un pizzico di umiltà, per porsi in ascolto. La CET sono Vi invio il seguente articolo sperando sia utile. tutti si mettono in ascolto di quello perché si tratta di abitare i percorsi soprattutto i laici che abitano le Terre Bergamo Città Sarà mia premura, di tanto in tanto, dell’umano comune senza pretendere Esistenziali di tutti, senza pretendere che la vita dice a tutti. Proprio per- inviarvi uno scritto riassuntivo e ragionato ché stanno dentro la storia concreta, di dettare o determinare a tavolino le di governarle; credenti che abitano gli del cammino. quotidiana, con le loro professioni e regole (e nemmeno la rotta). La CET stessi territori (domande, speranze, è un cammino che si fa camminando. gioie, progetti…) di tutti. competenze, i laici sono già cultural- News Don Massimo Maffioletti, parroco di Longuelo e vicario territoriale CET 1 Insieme. La prima cosa da fare è capire in quale mente e cristianamente protagonisti, titolati a esercitare una forma di au- 28 novembre 2019 Dai primi confronti dei gruppetti lai- città viviamo. A questo servono le tentico ministero. Sono protagonisti, cali delle Terre Esistenziali affiora con Terre Esistenziali: capire cosa ci dice non perché vestono chissà quale ruolo insistenza da una parte l’esigenza di il mondo-città rispetto al lavoro, alle clericale, ma perché capaci di fiutare comprendere sempre di più la natura fragilità, ai legami, alla cultura e alla le direzioni del mondo-città-territorio. e la vocazione della CET e dall’altra generazione, alla cittadinanza stessa. Comprendono quali chance l’umano LA PERLA PREZIOSA E IL TESORO DEL CAMPO la necessità di muovere i primi passi dentro i territori di appartenenza. Le Terre Esistenziali non servono per dire come deve essere il lavoro, la cit- oggi mette in atto e di quali segni evangelici l’umanità è portatrice… Solo da qui emergeranno i temi per un tadinanza, la tradizione o per risolvere Dopo aver mosso i primi passi, la neonata CET prova a raccontare chi è e Il lavoro che stiamo immaginando prossimo confronto e dibattito. i problemi delle fragilità, ma per met- cosa sta facendo. Siamo soltanto all’inizio. Ma diventa sempre più chiaro tersi in ascolto di quello che da quel andrà raccontato. Intanto, la segreteria il suo compito dentro la città mondo emerge e che potrebbe inter- della CET s’incaricherà di inviare La CET: cosa deve via mail a ogni membro della CPT rogare la fede dei credenti, la Chiesa. (e non deve...) essere e ai singoli referenti parrocchiali il Cosa succede alla CET cittadina? Territoriali, dei coordinatori delle Ai laici del CPT – innanzitutto – è La CET non ha immediatamente verbale degli incontri in modo che Esiste ancora o è già morta? Sono le cinque Terre Esistenziali. chiesto di diventare competenti delle l’obiettivo di cambiare o costruire la il cammino sia a disposizione delle domande che mi sono state rivolte Terre Esistenziali che già frequentano Nel febbraio del 2019 è stato formato chiesa della città ma di abitare da cri- comunità. all’inizio del nuovo anno pastorale. e di imparare a riconoscere i segni del il nuovo CPT, composto da un gruppo stiani il mondo con la consapevolezza regno seminati in questo mondo, sco- La CET ha bisogno di essere sostenuta. Provo a raccontare a che punto siamo. che il vangelo non è uno schema da nutrito di laici (circa una quarantina), prire la perla preziosa o il tesoro del A lei il compito di farsi apprezzare. Dirò subito che siamo ancora alle applicare ma un abito da indossare, provenienti dalle parrocchie di città, campo. prime battute: una riforma di questa uno stile da praticare. Siamo chiamati dai tre moderatori delle Fraternità natura chiede tempo, pazienza, e per- a essere compagni fraterni degli Come suggerisce il vescovo Francesco: Presbiterali con i tre vice-moderatori. fino umiltà. Capiremo la CET – cos’è, uomini del nostro tempo e condividere i cristiani sono quelli della via. Ci siamo incontrati per una prima cosa deve fare, come deve agire – solo insieme direzioni e prassi di buona conoscenza a fine febbraio. quando capiremo cos’è la città che umanità e non a dare forma al mondo. Immagine tratta da: abitiamo. Capiremo la città quando Poi, il vescovo Francesco ha voluto Bergamo - Diario di viaggio parlare ai tredici consigli CET a Chiu- È altrettanto evidente che occorrerà Guida turistica, 2014 comprenderemo il tipo di Chiesa che vogliamo essere: è il compito dei laici, duno lo scorso marzo. cambiare la maniera di fare pastorale convocati al Consiglio Pastorale delle nostre parrocchie (altra preoccu- Successivamente, all’inizio di giugno, Territoriale (CPT) e suddivisi nelle pazione del vescovo in vista della pros- abbiamo invitato il CPT per una prima cinque Terre Esistenziali (relazioni sima peregrinatio diocesana che inizierà giornata di studio guidata da don Giu- d’amore – tradizione – cittadinanza – proprio in città dal prossimo settembre). liano Zanchi (consulente della Fonda- fragilità – festa e lavoro) con i loro zione Bernareggi e autore di un utile La CET non è nata come una sorta di Infine, lo scorso novembre abbiamo coordinatori. saggio pastorale “Rimessi in viag- centro studi o ricerca, né come una riunito il consiglio della CET cittadina. gio”). La giornata di studio ha messo specie di laboratorio di idee e azioni Abbiamo camminato, a tema “Quale Chiesa per quale città. Cinque volte in tutto. Non è poco. sul/per il territorio (sulla/per la città), anche se non si Quale CET per quale Chiesa”. Ma non basta per impostare un serio come se dovesse elaborare uno schema vedono le tracce lavoro. Nel frattempo la CET ha o un modello da applicare al territo- Dopo l’estate, a settembre, abbiamo organizzato alcuni incontri in vista delle rio, alla realtà che abitiamo, alla città Le CET hanno preso il via soltanto vissuto la prima assemblea diocesana elezioni di maggio e - con le parrocchie in cui viviamo; come se l’obiettivo nel settembre 2018 con la formaliz- (composta dai tredici consigli CET e - un percorso di formazione laicale sul fosse quello di incidere o influenzare zazione del mandato ai tredici Vicari dai referenti parrocchiali). Concilio e il rapporto Chiesa-mondo. i processi culturali della storia. 6 7
Vita della Comunità: Catechesi Comunità Cristiana di Celadina n. 14 - Aprile 2020 Vita della Comunità: Catechesi I l C ammino di C atechesi per G enitori e R agazzi 2 febbraio 2020 ACCOGLIERE: l’importanza della fede 1 dicembre 2019 nel cammino di formazione dell’uomo FARE SPAZIO all’Altro e all’altro Claudia Consonni Mariateresa Formisano Durante la mattinata, dopo un breve momento iniziale di introduzione e preghiera comunitaria, i bambini e i Patrizia resta incinta, ma perde il bam- nonostante le sue fragilità, abbia portato ragazzi hanno svolto delle attività or- bino... In questo momento di fragilità nuova linfa e luce nelle vite di tutti i ganizzate dai catechisti, mentre i geni- e frustrazione, da un’associazione che membri della famiglia. tori sono rimasti nella Sala Polivalente si occupa di affido, e di cui sono soci, Questa storia ha commosso molto me e ad ascoltare l’intervento di un esperto, arriva una richiesta di adozione urgente tanti genitori lì presenti. don Giuseppe Belotti, sul tema della per un bambino con la sindrome Per quanto mi riguarda, la riflessione a fede, in particolare su come sia possi- Down. Nella richiesta è specificata la cui mi ha indotto il loro racconto è che bile al giorno d’oggi, con tutti i nostri necessità che la famiglia abbia dei figli molto spesso fare spazio è faticoso, dubbi e le nostre incertezze, educare i già grandi. difficile, anche perché i tempi e i modi nostri figli alla fede in Dio. Patrizia ne sente subito il richiamo di Dio quasi mai coincidono con i Nel giorno di festa dedicato alla Pre- ed è pronta, Marco ha bisogno di più nostri; ma una volta trovato il corag- sentazione di Gesù al Tempio, i geni- tempo. Dopo due mesi si ripresenta la gio potremmo vivere esperienze nuove tori sono stati chiamati a riflettere sul stessa richiesta, per lo stesso bambino. e inaspettate che ci offrono prospettive senso profondo delle loro scelte e del Questa volta, anche se con dubbi e diverse, sia per conoscere meglio noi loro agire nei confronti dei propri figli. incertezze, decidono di candidarsi e stessi che per affrontare la vita con dopo un iter relativamente breve, in cui nuovo slancio. Don Giuseppe, sacerdote, ma anche tutta la famiglia si sottopone a colloqui psicologo e psicoterapeuta di grande di fare il giusto spazio dentro di noi, Nel pomeriggio, dopo la Messa e il È stata una giornata molto intensa e con psicologi e assistenti sociali, Davide esperienza, ha offerto parecchi spunti per poterli accogliere e andare avanti, pranzo, i genitori e i figli hanno svolto stimolante, a conclusione della quale arriva a casa. di riflessione sul tema e non si può pronti a nuove sfide e a nuovi cambia- insieme un’attività, in cui sono stati abbiamo partecipato ad un laborato- pensare di poter riassumere il tutto in menti. invitati a creare insieme una stella, Don Davide ha invitato le famiglie dei Nel racconto di qualche sprazzo del- rio con i nostri figli, in cui abbiamo poche righe. Vale tuttavia la pena di su cui scrivere i propri desideri, in bambini che frequentano il catechismo la loro quotidianità e del rapporto tra costruito delle sfere di Natale per richiamare almeno un concetto fon- seguito, tutte le stelle sono state incol- ad un ritiro, che si è tenuto domeni- i fratelli, è evidente come Davide, addobbare un albero in oratorio. damentale: non si può pensare di late a un grande pannello: ne è risultata ca primo dicembre: una giornata di educare alla fede i propri figli, se una creazione coloratissima e molto ascolto e condivisione, il cui tema era non si vive la fede in prima persona, suggestiva, frutto dell’impegno di tutti. FARE SPAZIO. non come qualcosa di acquisito una I nostri figli troveranno il loro modo di L’incontro si apre con la descrizione di volta per tutte e scollegato dal resto, vivere la fede e di relazionarsi con Dio, un dipinto che raffigura Giuseppe men- ma come parte integrante del proprio costruiranno il loro percorso nella vita: tre dorme e l’arcangelo Gabriele che gli modo di affrontare e vivere la vita nessuno di noi potrà dare loro tutte trasmette il messaggio di Dio, che gli quotidiana e le relazioni con le per- le risposte. D’altra parte neppure le chiede di accogliere nella sua vita Maria sone che ci circondano; è qualcosa abbiamo! Ma se i ragazzi riusciranno e il bambino che porta in grembo. che, come noi, come la nostra vita, è ad affidare a Dio le loro vite, se riusci- in continuo divenire, a cui è normale Dopo questa introduzione ci vengono ranno a “fare spazio”, potranno trovare che si accompagnino anche dei dubbi, presentati due genitori, Patrizia e Mar- la giusta prospettiva e scegliere una vita dei momenti di incertezza… La nostra co, che ci raccontano come hanno fatto ricca, piena e degna di essere vissuta. fede cresce e si trasforma con noi e i spazio nella loro vita e nella loro fa- cambiamenti che accompagnano la Dobbiamo essere consapevoli che tutto miglia: già genitori di tre figli, di cui nostra crescita spirituale sono spesso questo dipende molto dall’impronta due adolescenti, una decina di anni fa fonte di disorientamento e sofferenza, che possiamo dare loro noi adulti, è maturato in loro il desiderio di avere per cui abbiamo bisogno, ogni volta, genitori in primis, ma non solo… un quarto bambino. 8 9
Vita della Comunità: Catechesi Comunità Cristiana di Celadina n. 14 - Aprile 2020 Vita della Comunità: Catechesi IL SACRAMENTO della PENITENZA Antonio Romano Gesù paga per noi, senza far rumore e il Padre ci accoglie tra le sue braccia Nel sacramento della Confessione, Gesù ci ricrea, ci rende persone nuove Prime ore di una sera d’inverno nella stazione di Seregno: il treno diretto per Milano In una sera tiepida di primavera, Jacopo stava dando una festa nella sua casa era appena arrivato. Era stata una giornata pesante per i pendolari, tra ritardi e con gli amici di scuola, per i suoi 16 anni: una bellissima villa, su una dolce soppressioni di corse. Anche il PM10 era salito alle stelle e l’aria era irrespirabile. collina di Gubbio, piena di luci e tanti ragazzi; camerieri, musiche, balli e vassoi Con lo sguardo che quasi annega nel cellulare o perso nel vuoto dei propri pensieri, con bicchieri di champagne e bibite varie. la gente distrattamente sale sul treno: non vede l’ora di tornare a casa. Jacopo e Anna, la sua ragazza, avrebbero voluto farsi di droga sintetica, ma Passa solo qualche minuto che l’attenzione di tutti viene richiamata da urla e avevano una sola pasticca: troppo poco per due, bastava per una sola persona. imprecazioni: un viaggiatore era senza biglietto e il controllore gli aveva appli- Jacopo, senza pensarci più di tanto lasciò cadere la pasticca in uno dei tanti bic- cato le sanzioni del caso. Da un ticket di 2 euro viene fuori, tra sanzioni varie, chieri colmi di coca cola. Per gioco, per fare uno scherzo a chi l’avrebbe bevuta una multa davvero salata, circa 50 euro. Doveva intervenire la polizia perché senza saperlo. l’extracomunitario senza biglietto continuava a ripetere di non avere soldi. Fu Marco il designato dalla sfortuna. Marco, un tipo timido, sfigato perché ve- Qualcuno dava uno sguardo, con indifferenza, senza parlare, e poi tornava a niva da una famiglia povera, voleva realizzare un sogno: diventare un grande giocare con il cellulare; qualcun altro rivolgendosi ai vicini diceva che siamo ballerino. Anche quella sera ballò, era bravo davvero. Poi ebbe sete e bevve la alle solite, ci fregano il posto e non pagano neppure il biglietto. coca cola con la droga. Prese il motorino per tornare a casa. Ad un tratto non Quando la situazione era stagnante si alza un passeggero: con calma tira fuori dal c’era più con la testa e finì in un burrone. Non morì; gli amputarono una gamba portafoglio una banconota da 50 euro e paga lui per quello sprovvisto del ticket. e con la gamba il suo grande sogno, il ballo. Poi, con fare amichevole, gli si avvicina: sono Emanuele e, porgendogli un biglietto da visita, questo è il numero del mio cellulare. Se hai bisogno chiamami. Questa storia ci aiuta a capire atteggia- tro di sé fa male alla salute. E allora: non è una cosa da fare senza riflettere. menti e sentimenti che ruotano attorno «Ho detto: “Confesserò al Signore le Questo vale anche per i ragazzi: corro- Con questo episodio abbiamo iniziato La Confessione è ricca di significa- La tappa successiva da spiegare per ca- al peccato. mie colpe” e Tu hai rimesso la mali- no il rischio di diventare adulti ciechi, il breve cammino catechetico di 4/5 ti. Innanzitutto è l’incontro con l’in- pire il senso della Confessione: la vita zia del mio peccato», continua il salmo incapaci di riconoscere il peccato. incontri per spiegare a due fanciulli, finita Misericordia di Dio, ma non reale non è un videogioco. Sei caduto Per prima cosa: il peccato è un’espe- Ibra e Mariano e a Cecilia, la mamma rienza che fa stare male chi lo fa e (32,5). Il peccato, infatti, oltre a quello Occorre porsi delle domande e far luce solo: tanti sono i sentimenti coinvolti in un burrone? Sei morto saltando in di quest’ultimo, il mistero del Sacra- chi lo subisce. Non fa bene a nessuno. che si vede, ha un’altra particolarità, su quanto si muove dentro di noi: non in questa esperienza, come la vergo- aria per l’esplosione di una bomba? mento della Confessione, della Mise- Le conseguenze rimangono a volte per lascia un seme nascosto nel nostro cuo- solo le azioni, ma i pensieri e i desideri gna, il pentimento, la capacità di per- Si azzera tutto e puoi ricominciare di ricordia e del Perdono di Dio. tutta la vita. Non serve a niente essere re, come una mina pronta ad esplodere. nascosti. Non basta chiedersi sempli- donare, la penitenza, i proponimenti, nuovo. La vita non è così. Niente va superficiali, non migliora il nostro sta- Un errore tira l’altro. Gesù, che sa bene cemente se mi comporto bene o male! È Gesù che ha pagato per noi e il Padre, il rimorso. preso alla leggera. Anche il gioco e il tutto questo, ci dona la Confessione. a braccia aperte, aspetta che il nostro divertimento. to d’animo. Cosa vuoi che sia? È stato Che tipo di persona sono? Sono vero o Ci siamo mai chiesti perché la vita è un gioco, non volevo. Ora chiedo scu- Prima ci aveva insegnato il Padre No- un ipocrita? Ho un pensiero, anche se cuore ritorni a Lui con sincerità. Non Oggi c’è la cultura dello sballo. Fra così difficile? Perché le cose non filano sa e basta così! A quanti genitori, dopo stro. Mai nessuno, come Gesù, ci aveva breve, per Gesù durante la giornata? Vo- volano ingiurie, epiteti, come talvolta tra qualche anno potrebbe irrompere an- mai via lisce? Ci siamo chiesti perché episodi gravi di bullismo, sentiamo insegnato a rivolgerci a Dio: Papà che glio solo essere ammirato o mi incavolo genitori e figli, tra marito e moglie, come che nella vita di questi ragazzi: aperiti- è così facile sbagliare? Lo spiega mol- dire queste cose? stai nei cieli, perdonami perché ho sba- se ricevo una correzione? Sono pazien- insomma succede tra noi. Gesù ha paga- to bene l’apostolo Paolo, nella lettere vi, alcol, droga. La Famiglia e la Chie- gliato; tante volte Papà. Alla base della te, mite, benevolo o geloso, invidioso? to senza fare rumore e il Padre ci apre Il secondo atteggiamento: cerchia- ai Galati (5.16-25) e ai Romani (8.5- sa sono chiamate a dire con chiarezza Confessione deve esserci un rapporto Amo chi mi sta vicino, poveri e stranieri le braccia quando siamo ancora lontani, mo di nascondere il nostro errore. 11). In noi ci sono: desideri del nostro che in nessun momento possiamo fare d’amore intimo e sincero con Dio, al- compresi o solo le persone simpatiche? come nella parabola del figliol prodigo. Teniamo molto all’immagine che gli spirito – cuore, ragione, psiche, intel- quello che ci pare e piace, senza rispet- trimenti questo sacramento non serve a Questo sacramento è ancora avvolto altri hanno di noi. Tacevo e si logora- Durante il sacramento della confessione ligenza – ed esigenze della carne, vale tare alcuna regola. Perché ogni cosa niente. Quindi, andare da un prete, met- da una nebbia fitta che ci impedisce di vano le mie ossa, dice il salmo (32,3). Gesù non si limita ad incollare i pezzi a dire della componente materiale di che si fa nella vita ha delle conseguen- Tenersi il peso del peccato tutto den- tersi in ginocchio e dire i propri peccati contemplarlo nel suo pieno splendore. che si sono rotti in noi, ma ci ricrea, noi. E questi desideri sono uno oppo- ze, in chi compie l’azione e sugli altri. ci fa persone nuove. Gesù appena La confessione rimane un’esperienza Ogni cosa. Anche un errore, un pecca- sto all’altro. risorto quando appare agli Apostoli soggettiva e cambia, in maniera signi- to. Come la più piccola e insignificante dona loro le chiavi del regno e il potere di ficativa, da persona a persona. Io conosco il bene, ma mi viene più buona azione ha un valore grande agli rimettere i peccati. È Gesù che “inventa” Per alcuni consiste nell’elencare le pro- facile compiere il male. Perché? Noi occhi di Dio. il sacramento della Confessione. prie mancanze al sacerdote, cui segue au- dal papà e dalla mamma non ereditia- mo solamente il colore degli occhi, la Se pensiamo che fare un peccato è una È proprio Lui che lo disegna così. tomaticamente l’assoluzione; per altri un proferire di frasi fatte: non so cosa con- forma del naso, la statura e così via, cosa proibita, ma è soprattutto bella, «La Chiesa non è padrona del po- fessare, quali peccati faccio, non sono ma, soprattutto, una forza in noi che ci perché ci fa stare bene, perché ci dà tere delle chiavi, ma è serva della forse sempre gli stessi errori? Quante spinge a fare quello che non vorrem- piacere, ci dà gioia, allora ci sbaglia- Misericordia di Dio e si rallegra tutte le volte, invece di parlare di noi, durante la mo, il seme del Peccato Originale di mo di grosso. E facciamo di Dio un volte che può offrire questo dono divino.» confessione, ci soffermiamo sui difetti Adamo ed Eva che da allora viene tra- bugiardo. Dio potrebbe mai essere in- Molto belle queste parole di Papa dei nostri amici, vicini e familiari? smesso ad ogni uomo. vidioso che tu sia felice? Francesco! 10 11
Vita della Comunità Comunità Cristiana di Celadina n. 14 - Aprile 2020 Vita della Comunità Precedentemente Giacomo aveva nella piazza, il peccato di omissione... L’amore è superiore ad ogni legge! (v. Giornata di Ritiro S pirituale per tutta la Comunità descritto la fede che diventa vera nella (avrei potuto, ma per paura o per inte- Vangelo di Marco e Atti degli Apostoli). Don Ernesto Belloni - 26 gennaio 2020 fiducia in Dio senza tentennamenti resse non mi sono sporcato le mani...): (1,6) e nel rifiuto dei favoritismi (2,1). è un comportamento antievangelico! Cristianesimo C’è chi crede di essere dalla parte del LA Carità nella lettera di San Giacomo Signore e invece non viene ricono- Don Lorenzo Milani viveva e agiva secondo il Vangelo, facendo suo il di troppe parole sciuto. (Mt 7,22). C’è chi crede di non motto “I care” (“mi interessa, mi sta a a cura di M.Elisabetta Gotti averlo incontrato e invece lo ha incon- La Lettera di Giacomo è, tra tutte le Let- cuore”) e Dietrich Bonhoeffer, il grande trato nel povero. Lo spartiacque è la tere Cattoliche del Nuovo Testamento, teologo protestante tedesco, giustiziato Anche quest’anno, terminato il periodo natalizio, un buon gruppo di Celadinesi si è incontrato presso la Comunità concreta solidarietà con i bisognosi. poco conosciuta, poco considerata, in un lager il 9 aprile 1944, esclamava: perché è ritenuta poco teologica: parla Missionaria del Paradiso per trascorrere insieme una giornata un po’ diversa: con l’aiuto di don Ernesto, abbiamo Secondo il grande affresco del giudizio «Solo chi grida per gli ebrei può anche poco di Gesù! Ma certamente questo cercato di approfondire il significato della parola “carità” nella Lettera di Giacomo e nel Vangelo. universale (Mt 25,31ss.) l’appartenenza cantare il gregoriano». perché Giacomo suppone che la persona è stato un incontro molto interessante, durante il quale è nato anche un vivace dibattito, sicuramente costruttivo al Regno sembra addirittura non esi- di Gesù sia già molto conosciuta. e per questo desideriamo condividere le parole di don Ernesto con chi non era presente. gere l’esplicita conoscenza di Cristo, Obbedienza cieca ma la concreta accoglienza di Cristo Lutero, nel 1522, la definì “una lettera Non posso negare che, ancora una volta, l’approfondimento della Parola di Dio ha posto la mia coscienza di a comandi ingiusti di paglia” e affermò persino che, un nascosto nei fratelli bisognosi. fronte all’interrogativo “io, che tipo di cristiano sono?”. E, ahimè! ancora una volta, la risposta che mi sono data giorno o l’altro, l’avrebbe usata per non mi è piaciuta molto e mi ha un po’ scombussolata... Ma resta sempre ferma in me la speranza che, a furia di «Il caso serio della vita cristiana non accendere la stufa... Questo perché battere il chiodo con la preghiera e gli incontri di formazione, a poco a poco questa Parola possa penetrare sempre è di dire e nemmeno semplicemente di Lutero leggeva la lettera di Giacomo confessare Cristo a parole, ma di pra- in contrapposizione a san Paolo, che più in profondità in me, affinché fede e opere possano finalmente coincidere nella mia vita di cristiana. ticare l’amore concreto per i poveri, affermava che è la fede che salva, non per i forestieri e gli oppressi» (Bruno le opere. Giacomo sostiene invece che Maggioni, biblista). «l’uomo è giustificato, è salvato dalle La fede e le opere (Gc 2,14 ss.) Il Vangelo (in particolare quello di opere e non dalla sola fede»: le opere Matteo e di Giovanni) ci insegna che Disegno graffito di Renato Guttuso nascono dalla fede! «A che serve, fratelli miei, se uno dice di avere dobbiamo amare il prossimo come noi Museo Monumento al Deportato - Carpi Gli studiosi, oggi, non esasperano fede, ma non ha le opere? Quella fede può for- stessi, senza distinzione di “prossimo” Questa frase del teologo tedesco ci come nel passato la contrapposizione se salvarlo? e, perciò, avere la consapevolezza che conduce all’annoso problema dell’ob- del pensiero di Giacomo e di Paolo: Se un fratello o una sorella sono senza vesti- quanto accade a ogni uomo ci riguarda bedienza cieca a comandi ingiusti: nes- Giacomo si allinea più su un modo ti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi sempre e molto da vicino. concreto di leggere e vivere il Vangelo; suna giustificazione verso coloro che, dice loro: «Andatevene in pace, riscaldatevi e Il silenzio e l’indifferenza, l’astensioni- in nome dell’obbedienza, hanno calpe- non dimentica la Parola, ma insiste saziatevi», ma non date loro il necessario per il smo, il non prendere posizione, lo stare stato la loro coscienza; in questo caso dicendo che ciò che conta alla fine è corpo, a che cosa serve? al balcone a guardare ciò che accade l’obbedienza non è più una virtù. «essere esecutori della Parola». Così anche la fede: se non è seguita dalle opere, in se stessa è morta». EVANGELII GAUDIUM: Amare soprattutto chi non può ricambiare L’attenzione ai poveri verifica la nostra fede Dopo aver partecipato tutti insieme alla celebrazione eucaristica, animata da canti e dalla chitarra di suor Anna, e aver con- San Giacomo(1), nella sua Lettera, de- Anche Gesù, in Matteo 7,21-23 a con- Così la fede: senza le opere è inutile, diviso allegramente un ottimo pasto, nel pomeriggio ci siamo ritrovati con don Ernesto per condividere alcune riflessioni nuncia la dissociazione fra parola e clusione del discorso della montagna, insincera; non è semplicemente imper- sul tema dell’ Evangelii Gaudium (La gioia del Vangelo), di Papa Francesco. azione, ascoltare e fare, fede e vita. afferma che il vero credente non è fetta, “ma del tutto morta”. In particolare, si è aperto un interessante dibattito su alcuni punti dell’esortazione apostolica; tra questi: Egli non crede alla verità di una paro- quello che prende parte ai riti, fa de- • La Chiesa è chiamata ad essere sempre la casa aperta del Padre. Deve arrivare a tutti senza eccezione, ma deve privile- Le opere della fede sono le opere la che non diventa gesto e alla verità vozioni, offre sacrifici o dice “Signore, giare «coloro che non hanno da ricambiarti» (Lc 14,4). dell’amore e l’esistenza cristiana di di una fede che resta conoscenza teo- Signore...”, ma quello che fa la volontà ciascuno deve essere una sintesi di • Una Chiesa in uscita: «Preferisco una Chiesa accidentata, ferita e sporca per essere uscita rica. Crede solo a ciò che si vede, si fa del Padre. fede e di opere. per le strade, piuttosto che una Chiesa malata per la chiusura e la comodità di aggrapparsi e si tocca. Può forse salvare la fede senza alle proprie sicurezze». È dalle opere che si riconosce la verità le opere? San Giacomo afferma Alla fine, siamo rientrati a casa, pronti a riflettere e a far tesoro degli insegnamenti ricevuti e la vitalità della fede, solo dall’agire che la salvezza è data solo dalla e ci siamo sentiti tutti un po’ più “poveri” e più fratelli. si riconosce la sincerità dell’ascolto. fede. Ma sostiene che la sola Non c’è altra possibilità di verifica. fede senza le opere non salva. Anzi non è neppure fede. Un Queste sue affermazioni non vanno a ricco che di fronte ad un affa- (1) - La Lettera è attribuita a un Giacomo che non è uno dei due apostoli del Vangelo scapito dell’interiorità e della spiri- mato si limitasse a parole di (l’apostolo fratello di Giovanni e figlio di Zebedeo; il figlio di Alfeo). tualità dell’agire umano, perché ciò augurio compirebbe un gesto Si tratterebbe di Giacomo il Giusto,“fratello del Signore”, che fu vescovo di che ispira il fare è l’ascolto, è la fede. inutile e insincero. Gerusalemme e fu lapidato nel 62 d.C. 12 13
Cammini di Vita: Essere educatori Comunità Cristiana di Celadina n. 14 - Aprile 2020 Cammini di Vita: Essere educatori G LI “ E R R O R I CR E A T IV I” IL RUOLO DELL’ERRORE IN EDUCAZIONE l’uomo è fallibile, tanto più i bambini. Le nostre delusioni nei loro confronti li bloccano, i nostri se co nd o G ia nn i R o d ar i e M ar io Lo d i incoraggiamenti sono invece stimoli a trovare il L’errore non ha mai goduto grande credito in letteratura... rimedio e a progredire nella crescita. Fin dagli anni ’70 questi due Eppure è un tratto caratteristico dell’uomo: non c’è essere umano che, Insegnare a riparare uno sbaglio, in qualsiasi scrittori e pedagogisti hanno nel corso della sua vita, non abbia commesso errori. campo, può diventare di interesse generale, diventa insegnato a generazioni di Antonietta Belotti un legame, un mezzo di coesione tra adulto e bam- bambini, genitori e insegnanti bino fino a guidarlo all’autocontrollo. Si valuta a scherzare sull’errore (fatto a l’errore come un bersaglio da centrare e prendere scuola, ma non solo) per in mano per analizzarlo nella convinzione che esso stimolare, con una didattica contiene informazioni essenziali per progredire attiva, la creatività e la libertà Solo gli scienziati hanno guardato all’errore con particolare attenzione e anche con il nostro aiuto benevolo, ironico o serio del pensiero divergente. benevolenza: affermano che l’energia dell’errore fa progredire la scienza. secondo i casi. Chi cerca soluzioni nuove a problemi, chi inventa ipotesi inedite rischia di Rodari usa filastrocche e storie al rovescio e Lodi mappe venute Rispetto ai compiti scolastici, si va alla caccia male, per incentivare motivazione e immaginazione. inciampare e di fallire, ma la ricerca riparte proprio dall’errore, fruttuoso punto degli errori non ostacolati dalla vergogna, ma di partenza per ulteriori approfondimenti o cambi di direzione. spronati a scovare in una gara scherzosa le Gianni Rodari nel “Il Libro degli Errori” chiede la complicità correzioni opportune. I comportamenti sbagliati dei genitori, padri soprattutto, per trovare che fine fanno In educazione l’errore svolge un ruolo positivo come nella ricerca scientifica? le “z” dimenticate, gli accenti omessi o posti a caso, i “quori” si affrontano nell’intimità calda della relazione affettiva che nell’ascolto trova il suo appoggio. malati che hanno bisogno della vitamina “c”. Sono feconde le critiche, mai il disprezzo alla Nella “Grammatica della Fantasia” propone analisi e tecniche persona; le confidenze (“Anch’io ho fatto questo per inventare storie al rovescio, in insalata, stravolte, dove Nemmeno presso i pedagogisti e gli informativa come una conquista prov- delle emozioni (“A chi do ascolto? sbaglio”) incanalano le percezioni alterate verso i lupi confondono le prede e i cappuccetti si salvano da soli. educatori l’errore gode di buona repu- visoria e un incentivo alla revisione e/o alla mamma, all’insegnante o ai com- concezioni più realistiche ed accettabili. Si dimo- tazione: eppure è importante una piena alla riparazione. pagni?”), al disorientamento delle cri- Mario Lodi nel “Il Paese Sbagliato” trova lo spunto per stra che gli errori sono passi obbligati che non fer- trasformare una mappa sbagliata in una riflessione consapevolezza del suo utilizzo. tiche quando non si è sorretti. mano il cammino e, quando sono superati, accele- Quindi l’errore è utile? prolungata e collettiva sul proprio paese. L’errore non è scandaloso, né una Ogni bambino reagisce alla frustrazio- rano lo sviluppo e la buona stima di sé. Si insegna che l’importante è imparare dagli errori, consa- In “Cipì” un uccellino curioso cresce fra tanti ostacoli e colpa; non è solo il motore del sapere Sì, se l’atteggiamento degli adulti ne dell’insuccesso a modo suo: c’è chi diventa la personificazione di tanti bambini. scientifico, ma anche del processo edu- educatori non è svalutante verso il rifiuta il confronto, con atteggiamenti pevoli della differenza tra il fallire e il fare uno cativo: “sbagliando si impara!”. bambino: egli deve sentirsi sicuro di aggressivi (non risponde alle doman- sbaglio. Entrambi gli Autori chiedono l’aiuto dei genitori nello poter sbagliare, senza essere umiliato de o non fa); chi si inibisce perché si Come diceva Maria Montessori: “il signor errore” sdrammatizzare la negatività dell’errore e rafforzarne la Diventa formativo se si assume che o ridicolizzato. L’errore per lui diven- sente inferiore, non capace, chi fa il è uno stimolo prezioso non solo per chi lo ha com- positività, convinti che “non vale la pena che un bambino l’apprendimento di fatti e conoscen- ta fecondo se, nella pratica pagliaccio per procrastinare messo, ma per tutto il gruppo di appartenenza. impari piangendo quando può imparare ridendo”. ze sta nell’esplorare e scoprire visioni quotidiana, si accorge che l’impegno e non mettersi alla nuove, nella costruzione di una menta- sbagliare è un’esperienza prova. lità indagatrice. possibile per tutti; e se gli adulti stessi ammettono le Non serve Sono atteggiamenti conse- loro mancanze, si sente allo- guenti anche alle reazioni ai ferire cattivi voti scolastici da parte ra rinfrancato nella sua im- maturità. per insegnare, dei genitori: il loro compor- né soffrire tamento di “evitamento” è il Molti bambini hanno invece più comune; ci si rifiuta di paura di sbagliare e a volte per apprendere riconoscere le difficoltà del non vanno volentieri a scuo- bambino, si nega la realtà la proprio perché temono di deludere proprio per difendersi da una situazio- i genitori e gli insegnanti, soprattutto ne ritenuta umiliante o si attribuisce quando li stimano molto. Hanno anche agli insegnanti, alla scuola o a circo- vergogna del giudizio dei compagni, stanze varie il mancato risultato. determinante per la percezione del pro- prio valore. Altri, al contrario, intervengono con severità, con castighi, proibendo l’at- È importante non equiparare la colpa tività preferita del figlio, lo sport o lo all’errore: nessun bambino “fa appo- svago, oppure si sostituiscono ai figli sta” ad andare male a scuola: ci sono facendo loro i compiti, aumentando in In questo caso l’errore non è un’inade- sempre dei motivi alla base, inconsape- questo modo il loro senso di inadegua- guata competenza, ma una tappa chia- voli ai bambini e a volte agli stessi adulti. tezza o di frustrazione. rificatrice di un percorso di crescita. Penso alle fatiche dell’attenzione Ne deriva l’esigenza di sensibilizzare prolungata, alle difficoltà di astrazione È la nostra filosofia di vita, di adulti bambini e adulti alla sua dimensione in alcuni apprendimenti, alla confusione educatori, che viene messa in causa: Le lettere invertite sono un passaggio fisiologico nell’apprendimento della scrittura 14 15
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