Stagione TINA DI LORENZO - TEATRO 2018/2019 - Teatro Tina Di Lorenzo
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Organigramma della fondazione Presidente Dott. Corrado Bonfanti Componenti del CDA: Dr.ssa Loredana Faraci, Sig.ra Enrica Marescalco. Direttore Generale Sig.Urbano Pannuzzo. Sovrintendente Dott. Salvatore Tringali. Ufficio stampa Dott. Vincenzo Rosana. Progetto grafico: Marco Santuccio www.marcosantuccio.com marco santucci o www.fondazioneteatrodinoto.it 2 3
Sommario Palco Cartellone centrale 70/30 non solo classici RICCARDO III 46 UN UOMO A METÀ 48 LA SCORTECATA 12 LA CASA DI BERNARDA ALBA 50 IL PADRE 14 METERTYGATER 52 PHAEDRA 16 Spettacolo in Collaborazione con il festival di cultura e spiritualità Kayros. 54 LA CLASSE 18 FUORI CONTROLLER 55 NEW MAGIC PEOPLE SHOW 20 IL TEATRO AL LAVORO 22 Teatro Ragazzi FEDELI D’AMORE 24 I MISERABILI… 26 LE RELAZIONI PERICOLOSE 28 IL CAVALLO FATATO 58 COME D’INCANTO... L’OPERETTA 30 ANDATA E RITORNO IN RIGA SERRATI 59 Esplora DA COSA NASCE COSA 60 SI CHIAMAVA GESÙ 62 palcoscenico IL PRINCIPE E IL POLLO 64 Contemporaneo I TRE MOSCHETTIERI 66 FRAME 34 Laboratorio e formazione IL MISANTROPO 36 Da Giovedì 22 Novembre Da gennnaio a maggio 2019 69 ALLA FURCA 38 Dal 19 al 23 Febbraio 70 L’ABISSO 40 MDLSX 42 Info NOTE BIGLIETTERIA 72 ABBONAMENTI 73 CONTATTI E MAPPA TEATRO 74 4 5
I l nuovo cartellone è pronto per essere infatti, le sezioni in cartellone relative portare al "Tina di Lorenzo" giovani e mento ricreativo o come riempimento servito. Al "Tina di Lorenzo" il prossi- a Palco Centrale-Non solo Classici, meno giovani richiamati dall'interesse e del tempo libero. Il piacere del teatro mo 29 novembre si alzerà il sipario Esplora-Palcoscenico Contemporaneo, dall'amore per il teatro. Una scommesa deve riuscire a "sviluppare la nostra cre- sulla stagione 2018/2019 che, come per Teatro Ragazzi - che per la prima volta che anno dopo anno viene rilanciata atività", per dirla con le parole di Kevin il passato, sarà caratterizzata da una si avvale della continua e preziosa con sempre più innovativi progetti, e Brown, ricercatore del Dipartimento programmazione di notevole spessore collaborazione della Cooperativa Ar- che grazie ai cartelloni che ruotano di Teatro dell'Università del Missouri, artistico e di grande interesse. Program- gante -, e Rassegna 70/30, quest'ultimo tutt'intorno alla stagione Palco Centra- in Columbia. Nove gli spettacoli inse- mazione, è bene dirlo, che in buona segmento proposto per la prima volta, le-Non solo Classici, concorre a dare i riti nella sezione Palco Centrale-Non parte rispecchia i gusti e le differenti e con notevole successo, la passata suoi efficienti frutti. solo Classici, che sono certo, saranno sensibilità del variegato pubblico e che, stagione. Tutto quanto nella certezza Il teatro come luogo privilegiato da apprezzati dal pubblico al pari di quelli da qualche anno, affonda le sue natura- che il "Tina di Lorenzo", che con le sue vivere. È questo l'obiettivo che la Fonda- inclusi negli altri tre cartelloni. È una li radici nel questionario di gradimento infinite iniziative è capace di offrire zione si è posto e che, favorita dalle miscela di spettacoli dalle tinte diverse – la cosiddetta customer satisfaction - corsi di recitazione e intensi momenti di molteplici iniziative messe in cantiere che riusciranno a catturare l'interesse che l'Ufficio Stampa di questa Fondazio- aggregazione incentrati, in primo luogo, nel lungo viaggio artitstico che verrà del pubblico. A questo punto non mi ri- ne è tornato a riproporre a conclusione su testi classici senza tuttavia tralascia- proposto – da novembre a maggio –, mane che dire: "si alzi il sipario, e buon della passata stagione, in occasione re il contemporaneo, ancora una volta oltre alla necessaria soddisfazione deve teatro a tutti". dell'ultimo spettacolo. si propone un esclusivo obiettivo: aprire suscitare anche la curiosità di quanti Anche quest'anno la Fondazione si è le sue porte anche a coloro che il teatro accedono all'artistica struttura di piazza Corrado Bonfanti fatta in quattro per soddisfare gusti, lo vedono solo dall'esterno. XVI Maggio. Già, proprio così il pieno Presidente Fondazione esigenze e piaceri del variegato pub- Ecco, anche quest'anno la politica mes- piacere del teatro, da non intendersi blico di abbonati e non. Tante sono, sa in atto dalla Fondazione è riuscire a semplicisticamente come svago, mo- 6 7
C on immenso onore e dedizione per la regia di Mario Martone” ed oggi Rossello ed Emanuele Puglia. Ma Di Lorenzo e la collaudatissima realtà anche quest’anno ho il piacere di ritornano con New Magic People Show nel frattempo avremo visto i titoli di della Cooperativa Argante, guidata curare la direzione artistica della e con 4 attori di razza: Enrico Ianniello, Esplora: Frame spettacolo ideato dal dall’ottimo Giuseppe Spicuglia, che, Fondazione Teatro Tina DI Lorenzo Tony Laudadio, Andrea Renzi, Luciano regista neo Premio Ubu Alessandro in piena sintonia e collaborazione con di Noto. Il percorso inaugurato lo Saltarelli, e con la proiezione del film Serrà. La giovanissima compagnia Il le scelte artistiche della Fondazione, scorso anno ha una chiara linea di documentario Il Teatro al Lavoro Mulino di Amleto con una rilettura ha pensato ad una programmazione intenti, ovvero offrire al nostro amato con Toni Servillo. Anche quest’anno ultra pop de Il Misantropo di Moliere. del teatro ragazzi. Altra convenzione pubblico, formato dagli irriducibili portiamo avanti il progetto del Teatro A fine marzo andrò in scena anche importante è stata siglata con abbonati e non solo, una quanto più delle Albe a Noto, con un focus su io con uno spettacolo che prende l’Istituto Comprensivo Matteo Raeli possibile variegata programmazione la Divina Commedia, lo spettacolo spunto dal Pataffio di Luigi Malerba di Noto, con il quale avvieremo dei di spettacoli ed attività collaterali. Il Fedeli D’amore (unica data siciliana) con la regia di Orazio Condorelli, con percorsi laboratoriali. Altri percorsi di cartellone che troverete per l’anno interpretato dalla ieratica Ermanna il quale proveremo ad analizzare formazione per studenti e pubblico 2018/19 ricalca la struttura dello Montanari con l’immancabile regia di questo “medioevo culturale” che ci saranno tenuti dal prof. Dario scorso anno. Quattro segmenti così Marco Martinelli, che come lo scorso apprestiamo a vivere. Chiuderemo Tomasello, coordinatore del Dams ripartiti: Palco centrale_ Non solo anno terrà in Città un laboratorio della questo segmento con due lavori dell’Università di Messina, con gli classici, Esplora _Palcoscenico non-scuola con i nostri giovani, dal intensissimi, L’abisso di Davide Enia e studenti di Scienze della Formazione e contemporaneo, Cartellone 70/30, e titolo Il Purgatorio dei poeti. Ma i grandi MDLSX dei Motus con l’interpretazione della Comunicazione del Cumo di Noto il Teatro ragazzi. Come vedrete, non nomi non sono ancora finiti, Franco di Silvia Calderoni (unica data siciliana). e dal Prof. Vittorio Fiore dell’Università mancherà di certo lo spazio dedicato ai Branciaroli calcherà le tavole del nostro Altri sei titoli li troveremo nel Cartellone di Catania con gli allievi della SDS laboratori teatrali e alla formazione. I palcoscenico con un riadattamento de 70/30, formula sperimentata lo Architettura di Siracusa e gli allievi nomi messi in cartellone sono frutto di I Miserabili con la regia di Franco Però. scorso anno, che dà visibilità a realtà di Lettere dell’Università di Catania. un lavoro certosino che definirei puro Le belle Bandiere, portano in scena professionistiche e di indiscusso valore Come potete vedere abbiamo cercato manufatto siciliano, viste le mie radici. il romanzo di De Laclos Le Relazioni artistico del territorio e non solo. di pensare a tutti, ma proprio tutti, Ma la visione che ne viene fuori non Pericolose, interpretazione e regia Tra i registi, autori ed attori: Auretta perché siamo assolutamente certi che è sicuramente frutto di uno sguardo Elena Bucci e Marco Sgrosso. Sterrantino, Roberto Bonaventura, il teatro è uno dei centri della polis, ristretto dalle “mura” della nostra Chiudiamo il segmento Gianluca Cesale, Donatella Liotta, uno snodo fondamentale della vita amata isola, anche se sempre da qui centrale con Come Aurora Miriam Scala, Sabina “politica” e collettiva della nostra amata si parte. E proprio la “Prima” segna d’incanto Pangallo, Doriana La Fauci, Città. E chi vuole vivere in maniera una partenza decisa. Emma l’operetta, Carlo Genova. Il Teatro Ragazzi attiva e partecipata questa città non si Dante porta in scena il suo con Daniela quest’anno oltre agli ottimi titoli potrà esimere dal frequentare questo ultimo capolavoro, La Scortecata. in cartellone fa parlare di sé per centro di cultura che è il Teatro Tina Di Seguiranno nomi del calibro di la neonata collaborazione tra la Lorenzo. Alessandro Haber con Lucrezia Fondazione Teatro Tina Lante della Rovere e la regia Il Sovrintedente di Piero Maccarinelli, Giovanni Anfuso, Salvatore Tringali Giuseppe Marini. “La Scuola” napoletana approda in Sicilia con Teatri Uniti. Mi racconta Angelo Curti: “l’ultima volta che siamo stati a Noto era il 1982 con Tango Glaciale 8 9
29 Palco centrale Non solo CLASSICI ore 20:45 nov LA SCORTECATA una fata che le fa un incantesimo e diventata una bellissima giovane, il re se la prende per moglie. In una scena vuota, due uomini, a cui sono affidati i ruoli femminili Liberamente tratto da: lo cunto de li produzione Festival di Spoleto come nella tradizione del teatro cunti Di Giambattista Basile Testo e 60, Teatro Biondo di Palermo in settecentesco, drammatizzano Regia Emma Dante collaborazione con Atto Unico / la fiaba incarnando le Con Salvatore D’Onofrio Carmine Compagnia Sud Costa Occidentale due vecchie e il re. Maringola coordinamento e distribuzione Aldo Basteranno due Elementi scenici e costumi Miguel Grompone, Roma seggiulelle per Emma Dante fare il vascio, una Luci Prima rappresentazione assoluta: porta per fare entra ed esci dalla Cristian Zucaro Spoleto – 60° edizione Festival dei catapecchia e un Assistente di produzione Due Mondi castello in miniatura Daniela Gusmano per evocare il sogno. Assistente alla regia Le due vecchie, sole e Manuel Capraro brutte, si sopportano a fatica ma non possono vivere l'una senza l'altra. Per far passare il tempo O h, Valentine, un favore,” disse Giambattista Basile crea un mondo nella loro miseria vita Maximilien “il vostro dito affascinante e sofisticato partendo inscenano la favola con mignolo, che io possa baciarlo dal basso. Il dialetto napoletano dei umorismo e volgarità, e attraverso queste assi!” suoi personaggi, nutrito di espressioni quando alla fine non arriva Valentine salì su una panchina, e passò, gergali, proverbi e invettive popolari, il fatidico: “e vissero felici e non il mignolo attraverso l’apertura, produce modi e forme espressamente contenti...” la più giovane, novantenne, ma tutta la mano al di sopra del teatrali tra lazzi della commedia chiede alla sorella di scorticarla per far recinto. Maximilien mandò un grido, dell’arte e dialoghi shakespeariani. uscire dalla pelle vecchia la pelle nuova. e, arrampicandosi con un balzo sullo Come una partitura metrica, la lingua di La morale: il maledetto vizio delle steccato, afferrò quella mano adorata, Basile cerca la verità senza rinunciare ai femmine di apparire belle le riduce a e vi impresse le labbra ardenti; ma ghirigori barocchi della scrittura. tali eccessi che, per indorare la cornice subito la piccola mano sgusciò dalle La scortecata è lo trattenimiento della fronte, guastano il quadro della sue, e il giovane sentì fuggire Valentine, decemo de la iornata primma e faccia; per sbiancare le pellecchie spaventata forse per quella sensazione narra la storia di un re che s’innamora della carne rovinano le ossa dei denti a lei sconosciuta. della voce di una vecchia, la quale vive e per dare luce alle membra coprono Il conte di Montecristo Alexandre in una catapecchia insieme alla sorella d’ombre la vista. Ma, se merita biasimo Dumas più vecchia di lei. Il re, gabbato dal dito una fanciulla che troppo vana si da a Lo cunto de li cunti overo lo che la vecchia gli mostra dal buco della queste civetterie, quanto è più degna trattenimiento de peccerille, noto serratura, la invita a dormire con lui. di castigo una vecchia che, volendo anche col titolo di Pentamerone (cinque Ma dopo l’amplesso, accorgendosi di competere con le figliole, si causa giornate), è una raccolta di cinquanta essere stato ingannato, la butta giù l’allucco della gente e la rovina di sé Fiabe raccontate in cinque giornate. dalla finestra. La vecchia non muore ma stessa. Prendendo spunto dalle Fiabe popolari, resta appesa a un albero. Da lì passa 12 13
18 Palco centrale Non solo CLASSICI ore 20:45 dic IL PADRE tragica per la crescente mancanza di il quale perdendo a poco a poco le comunicazione causata dalla perdita sue facoltà logico-analitiche e non di memoria, viene affrontata con riuscendo più a distinguere il reale leggerezza e con amara e pungente dall'immaginario, ci coinvolge con ironia. grande emozione in questo percorso Presenta Goldenart production Regia Piero Maccarinelli Tutto a poco a poco va scomparendo: i dolorosamente poetico. Alessandro Haber Scene Gianluca Amodio punti di riferimento, i ricordi, la felicità Lucrezia Lante Della Rovere Costumi Alessandro Lai della famiglia. La perdita dell’autonomia di Florian Zeller Musiche Antonio Di Pofi del padre, Andrea, progredisce a tal e con David Sebasti Daniela Scarlatti Disegno Luci Umile Vainieri punto che Anna è costretta a dover Ilaria Genatiempo Riccardo Floris prendere decisioni al suo posto e A ndrea è un uomo molto attivo, sia la soluzione migliore per il padre che contro la sua volontà. nonostante la sua età, ma mostra ha tanto amato e con cui ha condiviso La forza di questa pièce consiste nel i primi segni di una malattia le gioie della vita. Ma le cose non vanno saper raccontare col sorriso e con che potrebbe far pensare al morbo di del tutto come previsto: l’uomo si rivela ironia, delicatezza e intelligenza, Alzheimer. essere un personaggio fantastico, lo spaesamento di un uomo la Anna, sua figlia, che è molto legata a colorato, che non è affatto deciso a cui memoria inizia a vacillare e a lui, cerca solo il suo benessere e la sua rinunciare alla sua indipendenza... confondere tempi, luoghi e persone. sicurezza. Ma l’inesorabile avanzare La sua progressiva degenerazione Con grande abilità l’autore ci conduce a della malattia la spinge a proporgli di getta nella costernazione i familiari, vivere empaticamente le contraddizioni stabilirsi nel grande appartamento che ma la sapiente penna di Zeller riesce a in cui il nostro protagonista incappa, condivide con il marito. Lei crede che descrivere una situazione che, seppur 14 15
10 Palco centrale Non solo CLASSICI ore 20:45 gen PHAEDRA vicine al dramma, se non proprio alla commedia, rispetto all’austerità della Tragedia. Un gioco di ritmi serrati, segnati da frequenti ribaltamenti e colpi di scena; Presenta Produzioni raffaello Consulenza Musicale ANAGLYPHOS nel pieno rispetto della Tradizione, Liliana Randi Angelo D'agosta Scenotecnica Scene Sapia una visione comunque nuova e di Alberto Bassetti regia di Giovanni Costumi Atelier Bonnet stilisticamente più contemporanea del Anfuso Service Luce e Fonica Moonlight grande Mito. Costumi e attrezzatura Riccardo Grafica Marco Damigella Cappello Foto Pippo Tomaselli Musiche Nello Toscano Light Designer Nino Trovato Assistenti alla regia Agnese Failla Eleonora Sicurella Le voci registrate sono di Valentina Ferrante Davide Sbrogiò Eleonora Sicurella L a Phaedra presuppone il celebre condannati: Fedra è inevitabilmente modello euripideo dell'Ippolito, di destinata al suicidio, in preda al rimorso una tragedia perduta di Sofocle e per l’incesto col figliastro Ippolito. Nella della quarta delle Heroides ovidiane: piece domina insomma incontrastato tratta dell'incestuoso amore di l’irrazionale e il Male. Fedra per il figliastro Ippolito e del Le anime malate, che Bassetti drammatico destino che si abbatte rappresenta, sembrano, inoltre, aver sul giovane, restio alle seduzioni della perduto una volta per sempre il senno, matrigna, la quale, per vendetta, ne ovvero la ragione, senza la quale il provoca la morte denunciandolo al mondo sembra essere diventato preda marito Teseo, padre di Ippolito. di ombre e di mostri in completa balìa In questa occasione non si ricorre del Male e delle forze dell’inferno. all’uso del deus ex machina, per mezzo La riscrittura di uno dei Miti più noti, del quale, solitamente, si aveva la amati e rielaborati della Classicità, risoluzione pacifica del dramma (il d’altronde presenta sempre la lieto fine) oltre che la giustificazione responsabilità di confrontarsi con del Male compiuto nell’azione. Questo grandi Autori; qui l’elaborazione perché la presente rilettura ci offre uno prevede la presenza di due Attori, con spaccato di vita (chiamarla quotidiana lo scopo di sintetizzare e rendere più sarebbe un po’ troppo azzardato) nella chiara e lancinante la drammaticità quale non c’è né rimedio, né soluzione della Storia, senza rifuggire la possibilità alle atrocità commesse. I personaggi di creare momenti diversi in cui sono, in questo senso, comunque inserire atmosfere e modalità più 16 17
15 Palco centrale Non solo CLASSICI ore 20:45 gen LA CLASSE Presenta Accademia Perduta Romagna D'Amico, Giulia Paoletti Teatri, Goldenart, Società per attori Scene Alessandro Chiti In collaborazione con Tecnè, Società Costumi Laura Fantuzzo di riabilitazione Psicosociale, Phidia Musiche Paolo Coletta di Vincenzo Manna con Light designer Javier Delle Monache Claudio Casadio, Andrea Paolotti, Regia Brenno Placido Edoardo Frullini, Giuseppe Marini Valentina Carli, Haroun Fall Cecilia grazie all’appoggio di alcune nazioni interviste hanno rappresentato un I estere, nell’indifferenza pressoché importante contributo alla scrittura giorni di oggi. Una cittadina europea per motivi disciplinari. Dopo anni in totale delle comunità internazionali, è drammaturgica del testo "La Classe" di in forte crisi economica. Disagio, “lista d’attesa”, Albert è alla prima impegnato in una sanguinosa guerra Vincenzo Manna. criminalità e conflitti sociali sono esperienza lavorativa ufficiale. Il Preside civile che sta decimando intere città a Un innovativo esperimento di data il quotidiano di un decadimento dell’Istituto gli dà subito le coordinate pochi chilometri dal confine europeo. storytelling che prevede inoltre, in generalizzato che sembra inarrestabile. sul tipo di attività che dovrà svolgere: È il conflitto da cui la maggior parte collaborazione con Phidia e Sirp Lazio, A peggiorare la situazione, appena il corso non ha nessuna rilevanza dei rifugiati dello “Zoo” scappano... È la realizzazione di una serie di incontri- fuori dalla città, c’è lo “Zoo”, uno dei didattica, serve solo a far recuperare quello l’Olocausto di cui gli studenti lezioni sul tema dell'accoglienza con gli campi profughi più vasti del continente crediti agli studenti che, nell’interesse si dovranno occupare. La cittadina studenti di alcuni Istituti scolastici del che ha ulteriormente deteriorato un della scuola, devono adempiere viene però scossa da atti di violenza territorio laziale. tessuto sociale sull’orlo del collasso ma, all’obbligo scolastico e diplomarsi il e disordine sociale, causati dalla paradossalmente, ha anche portato prima possibile. presenza dello “Zoo”. Le reazioni lavoro, non ultima la costruzione di Tuttavia, intravedendo nella loro rabbia dei ragazzi sono diverse e a tratti un muro intorno al campo per evitare una possibilità di comunicazione, imprevedibili. Per Albert è sempre la fuga dei rifugiati. Alla periferia Albert, riesce a far breccia nel loro più difficile tenere la situazione sotto della cittadina, in uno dei quartiere disagio e conquista la fiducia della controllo... più popolari, a pochi chilometri dallo maggior parte della classe. Abbandona Il progetto "La Classe" vede la sinergia “Zoo”, c’è una scuola superiore, un la didattica suggerita e propone agli di soggetti operanti nei settori della Istituto Comprensivo specializzato studenti di partecipare ad un concorso, ricerca (Tecné), della formazione in corsi professionali che avviano un “bando europeo” per le scuole (Phidia), della psichiatria sociale (SIRP) e al lavoro. La scuola, le strutture, gli superiori che ha per tema “I giovani e gli della produzione di spettacoli dal vivo. studenti e il corpo docente, sono adolescenti vittime dell’Olocausto”. Il progetto prende avvio da una ricerca specchio esemplare della depressione Gli studenti, inizialmente deridono condotta da Tecné, basata su circa economica e sociale della cittadina. la proposta di Albert, ma si lasciano 2.000 interviste a giovani tra i 16 e i 19 Albert, straniero di terza generazione convincere quando questi gli mostra anni, sulla loro relazione con gli altri, intorno ai 35 anni, laureato in Storia, un documento che gira da qualche intesi come diversi, altro da sé, e sul viene assunto all’Istituto Comprensivo tempo nello “Zoo”: foto e carte di un loro rapporto con il tempo, inteso come nel ruolo di Professore Potenziato: rifugiato che prima della fuga dal capacità di legare il presente con un il suo compito è tenere per quattro paese d’origine aveva il compito di passato anche remoto e con un futuro settimane un corso di recupero catalogare morti e perseguitati dal non prossimo. pomeridiano per sei studenti sospesi regime per il quale lavorava. Il regime, Gli argomenti trattati nel corso delle 18 19
Palco centrale Non solo CLASSICI ore 20:45 2 NEW MAGIC una folla di personaggi, in una sorta quella che è già da tempo la ex società di avanspettacolo postmoderno. Era del benessere: facendo confessare feb nato Magic People Show. Si può ridere a loro stessi la propria vergogna e PEOPLE SHOW su cose drammatiche? Si può fare assurdità, la mancanza d’amore, la ironia su ciò che ci sta strangolando? banalità nel male. Allora bisogna far Magic people Show parla di come salire in scena Lallo e Gegè, la signora Dall’opera di Giuseppe Montesano Elementi scenici Underworld stiamo diventando servi del mediatico madre Torza e la signorina figlia Torza, messo in scena da Enrico Ianniello, Costumi Ortensia De Francesco e del denaro, ma si rifiuta di usare le l’osceno avvocato Morfo e l’ultimo Tony Laudadio, Andrea Renzi, Luciano categorie della politica; parla di come resistente, il dottor G.: e bisogna Saltarelli la politica abbia invaso le anime, ma lasciarli liberi di sproloquiare, lasciare non la nomina mai; parla di come che i mostriciattoli si esprimano in tutta I n Magic People Show (2007), su un gomito come sardine in una scatola la cara e amata vita quotidiana, la loro ridicola e ripugnante miseria, ritmo vertiginoso da commedia nera mentale, ricreando la sensazione sia modificata e deformata dallo per vedere ciò che troppo spesso è Giuseppe Montesano chiamava della mancanza di spazio interiore strapotere dell’Economia, ma senza nascosto dall’abitudine e dal così fanno in scena il suddito televisivo, il scrivere trattati asserviti alle ideologie tutti quindi è normale fare così. Non consumatore globale, l’uomo medio assoluto, lo schiavo della pubblicità, e poi i risanatori dell’economia nazionale, i venditori di spiagge, i venditori di aria da respirare, i venditori e i compratori di anime. Dieci anni dopo una nuova versione di quel comico, feroce e colorito avanspettacolo pop, in un crescendo che mescola l’opera buffa e il dramma, fatto di ridicoli mostri drogati dal sogno del denaro, di prigionieri illusi di essere liberi, di gaudenti che hanno seppellito la passione e l’amore: un nuovo capitolo del tragicomico romanzo teatrale dell’Italia malata di questi ultimi anni. “Quello che volevamo era restituire il senso di nevrotico sovraffollamento del condominio globale, il pullulare comico di personaggi messi a cuocere in una stessa pentola a pressione demenziale, le vite non più protette dall’intimità dell’at home ma sempre sotto l’occhio di tutti, e con un ritmo che voleva sposare i Simpson e Aristofane, del condominio coatto. E poi, attinta vecchie e nuove. Non si possono più è vero: diventare disumani e cretini e Eduardo e Woody Allen, i Soprano alle radici stesse del teatro popolare usare innocentemente le parole che i servi e morti in vita non è normale, e e la Commedia dell’Arte, Quevedo e napoletano e ai Maestri della Farsa, nemici dell’umano hanno deformato non tutti lo fanno: e quindi è normale l’Avanspettacolo, Totò e Godot: come la trovata del travestimento: solo nella menzogna, e se si vuole restare essere umani, e miti, e gentili, e liberi, e farlo con soli quattro attori? E qui la quattro attori si trasformavano e si vivi bisogna provare a smascherare poetici, e vivi.” loro idea straordinaria fu di recitare moltiplicavano, con pochissimi trucchi, quelle menzogne: ma come? Non resta su un tavolino da salotto, gomito a in maschi e femmine e bambini, in che dare la parola a loro, ai mutanti di Giuseppe Montesano 20 21
Proiezione Film ore 18:00 3 feb IL TEATRO AL LAVORO con Toni Servillo Trent’Anni Uniti Petra Valentini promossa dalla Regione Campania, Davide Cirri realizzata da Scabec Francesco Marino Spa, Fondazione Campania dei Regia Massimiliano Pacifico Festival e Teatri Uniti, in Fotografia, montaggio Diego Liguori collaborazione con il Polo Museale suono Marco Saitta della Campania, con la Colorist Giuliano Caprara curatela di Maria Savarese e il Operatori di ripresa Diego Liguori, coordinamento scientifico di Massimiliano Pacifico, Stefano Renza, Laura Ricciardi Eduardo Servillo, Gennaro Visciano Produzione durata 61 minuti Teatri Uniti in collaborazione con Rai paese Italia Cinema anno 2018 nell’ambito della Mostra1987/2017 I l racconto dell’avventura umana e artistica della creazione di Elvira, lo spettacolo coprodotto dal Piccolo Teatro di Milano e da Teatri Uniti - diretto e interpretato da Toni Servillo - che Brigitte Jaques ha tratto dalle lezioni di Louis Jouvet al Conservatoire di Parigi, nel 1940. Lo sguardo degli autori segue e svela l’incontro e il lavoro di Servillo e dei suoi tre giovani compagni di lavoro - Petra Valentini, Davide Cirri e Francesco Marino - dall’inizio delle prove a tavolino alla Biennale di Venezia, all’approdo al Théâtre de l'Athénée di Parigi, attraverso le fatiche e i tormenti dell’allestimento al Teatro Bellini di Napoli e il felice debutto al Piccolo Teatro Grassi di via Rovello, a Milano. 22 23
Palco centrale Non solo CLASSICI ore 20:45 20 Questo “polittico” per il palcoscenico FEDELI D’AMORE arricchisce l’itinerario che, insieme a Ravenna Festival, Martinelli e Montanari feb e il Teatro delle Albe hanno iniziato nel (polittico in sette quadri per Dante Alighieri) 2017 con Inferno, e che proseguirà nel 2019 e 2021 con le altre due cantiche della Divina Commedia. Produzione Teatro delle Albe/ Madani realizzazione musiche fedeli d’Amore è un ulteriore Ravenna Teatro in collaborazione con Edisonstudio Roma consulenza tassello della loro incessante ricerca Fondazione Campania dei Festival musicale Francesco Altilio, Giulio drammaturgica, vocale, musicale e visiva, insieme a sapienti come Luigi - Napoli Teatro Festival Italia 2018 Cintoni, Cristian Maddalena, Mirjana Ceccarelli e Marco Olivieri, Anusc (progetto cofinanaziato da POC Nardelli, Fabrizio Nastari, Giovanni Castiglioni e Simone Marzocchi; e si Campania 2014-2020) e Ravenna Tancredi, Andrea Veneri consulenza inserisce in quel solco dove centrale è Festival iconografica Alessandro Volpe sartoria l’alchimia vocale-sonora della figura. di Marco Martinelli Laura Graziani Alta Moda grafica e ideazione e regia Marco Martinelli e serigrafia su tessuto La Stamperia Ermanna Montanari laboratorio artistico di Andrea Mosconi in scena Ermanna Montanari musica elementi di scena realizzati dalla Luigi Ceccarelli tromba Simone squadra tecnica del Teatro delle Albe Marzocchi regia del suono Marco Alessandro Pippo Bonoli, Fabio Ceroni, Olivieri spazio e costumi Ermanna Luca Fagioli, Enrico Isola, Dennis Montanari e Anusc Castiglioni ombre Masotti, Danilo Maniscalco, Luca Anusc Castiglioni disegno luci Enrico Pagliano direzione organizzativa Silvia Isola tecnico luci e video Fagio Pagliano organizzazione e promozione tecnico ombre Alessandro Pippo Francesca Venturi, Veronica Gennari Bonoli assistente luci Luca Pagliano ufficio stampa Rosalba Ruggeri setar persiano in audio Darioush F edeli d’Amore è un “polittico in sette La nebbia per prima si infila nelle quadri”, un testo di Marco Martinelli fessure delle finestre e entra in quella “attorno” a Dante Alighieri e al cameretta, e ce lo descrive sulla soglia nostro presente. A parlarci, nei singoli del passaggio estremo. Quelle voci quadri, sono voci diverse: la nebbia di sono sospese tra il Trecento e il nostro un’alba del 1321, il demone della fossa presente, e la scrittura di Martinelli dove sono puniti i mercanti di morte, accetta, e non da oggi, la sfida dantesca un asino che ha trasportato il poeta di tenere insieme “realtà” politica e nel suo ultimo viaggio, il diavoletto del metafisica, cronaca e spiritualità. “rabbuffo” che scatena le risse attorno Amore è evocato come stella polare al denaro, l’Italia che scalcia se stessa, dei fedeli d’Amore, forza che libera Antonia figlia dell’Alighieri, e “una fine l’umanità dalla violenza, che salva che non è una fine”. Queste voci ci “l’aiuola che ci fa tanto feroci”. Le voci parlano del profugo, del poeta fuggito di questo “polittico” sono un’unica voce dalla sua città che lo ha condannato al che ne sa contenere innumerevoli, rogo, e ora è sul letto di morte in esilio, quella di Ermanna Montanari: aria, a Ravenna, in preda a febbre malarica. fuoco, suono, materia. 24 25
11 Palco centrale Non solo CLASSICI ore 20:45 mar «N e “I Miserabili” possiamo sull’universalità di Hugo, restituita I MISERABILI leggere la storia della redenzione di un galeotto, il rapporto con il sacro, la Storia, attraverso un allestimento essenziale (una scena mobile, sfuma l’una nell’altra le mille ambientazioni del romanzo) ed l’amore, la ribellione, l’ingiustizia il lavoro ar-monioso di una compagnia Produzione Teatro Stabile del Friuli sociale (…) “I Miserabili” è un fiume in ragguardevole per dimensione e Venezia Giulia, CTB Centro Teatrale piena: devi gettarti dentro e lasciarti professionalità. Il protago-nista è Bresciano, Teatro De Gli Incamminati trasportare» afferma Franco Però che Franco Branciaroli in stato di grazia: «Il dal romanzo di VICTOR HUGO ha di-retto l’impresa “temeraria” di decisivo ruolo di Jean Valjean, il galeotto adattamento teatrale di Luca Doninelli portare sul palcoscenico – per la prima (per un tozzo di pane) che assurge a con FRANCO BRANCIAROLI volta in Italia – il ca-polavoro di Victor sindaco, a filantropo e a protagonista e con Alessandro Albertin, Silvia Altrui, Hugo. Alla scelta de “I Miserabili” si è perseguitato della storia d’appendice stati indotti da più ragioni: legate al del 1862 è di Franco Branciaroli» ha Filippo Borghi, Romina Colbasso momento attuale, con l’inesorabile scritto Rodolfo Di Giam-marco su La Emanuele For-tunati,Ester Galazzi, divaricarsi della forbice fra chi è inserito Repubblica. «Attore che per natura è Andrea Germani, Riccardo Maranzana, nella so-cietà e chi ne è ai margini, ateo e spirituale e che da sempre gra- Francesco Migliaccio, Jaco-po Morra, oppure al desiderio – dopo l’indagine vita tra rigore e carisma, tradizione e Maria Grazia Plos, Valentina Violo nel microcosmo della famiglia – di spudoratezza. Lo spettacolo è costruito Regia di FRANCO PERÒ aprire lo sguardo ai rapporti sociali, dalla regia come un impianto da Scene di Domenico Franchi o legate ancora alla considerazione sfogliare». Costumi di Andrea Viotti che la narrativa a teatro rappresenti Luci di Cesare Agoni un “medium” da sperimentare… Franco Però ha dunque puntato Musiche di Antonio Di Pofi 26 27
Palco centrale Non solo CLASSICI ore 20:45 9 LE RELAZIONI "A pparve allora un libro, il quale e crudeli, fidenti ed amorosi, ma apr PERICOLOSE suscitò una straordinaria sempre clamorosamente teatrali, si impressione nel pubblico, un snoda l'abile strategia che rivela la libro che mise il suo autore tra il biasimo matematica spietata dei rapporti e il conto aperto tra la marchesa di Merteuil e il visconte e la lode... lo collocò fra i migliori scrittori mutevole duello tra vittima e carnefice, e coloro che dell'arte di scrivere hanno per arrivare, come in un meccanismo di Valmont ovvero lettere raccolte tra un gruppo di fatto un uso funesto... un libro infine ad orologeria, alla grande esplosione persone e pubblicate a scopo d'istruirne alcune altre che ogni donna confessò di aver letto, finale. Merteuil e Valmont sono mentre ciascun uomo avrebbe dovuto vampiri allo specchio, assetati di linfa Collaborazione Artistica Le Belle Drammaturgia del suono Raffaele deplorarlo... e che meritava d'esser dato vitale, arditi nelle mosse di un gioco Bandiere - Produzione CTB Centro Bassetti con la collaborazione di alle fiamme per mano del boia, sebbene al massacro, vigliacchi nell'esperire fosse degno di figurare fra i classici... i sentimenti, paurosi di perdere il Teatrale Bresciano Franco Naddei Credo di aver nominato Le Liaisons controllo, assediati dal desiderio di dal romanzo omonimo di Choderlos de Consulenza ai costumi Ursula Patzak dangereuses". (Alexandre de Tilly, paggio potere. Tourvel, Cécile e Danceny Laclos sarta Marta Benini di Maria Antonietta e suicida per aver vengono evocati dalla voce dello stesso Progetto ed elaborazione Parrucche Denia Donati barato al gioco a Bruxelles) autore, usati, immolati, succhiati, drammaturgica Elena Bucci e Collaborazione alle scene Carluccio “il tempo porta sempre la verità, ma non svuotati. Lo stesso Laclos diventa Marco Sgrosso Rossi sempre la porta in tempo” protagonista e testimone dei segreti e Regia Elena Bucci Macchinismo e direzione di scena Choderlos de Laclos delle esecuzioni, conosce e favorisce con la collaborazione di Viviana Rella tutte le trame. Ma qualcosa sfugge alle Marco Sgrosso Direzione tecnica Cesare Agoni È davvero una pericolosa tentazione, strategie, l'ingranaggio si inceppa, gli affrontare il romanzo epistolare di specchi rimandano immagini inattese, con Elena Bucci - la Marchesa di Amministratrice di compagnia Laclos, generale, scrittore, inventore, si spezza il legame tra i complici. Merteuil e la Presidentessa di Tourvel Gaia Ricci giacobino, amico del Duca D'Orléans, La mossa finale è sbagliata e il conto tra Marco Sgrosso - il Visconte di Valmont Ufficio comunicazione segretario governativo per Danton, vincitori e vinti resta aperto. Gaetano Colella - Pierre Ambroise CTB Sabrina Oriani governatore sotto Napoleone, capace di Quest'opera geniale, attraverso le storie Choderlos de Laclos che dà voce Foto di scena Marco Caselli Nirmal, danzare con la storia, con le arti e con di amore e sesso di qualche singolare a Cécile de Volanges, il Cavaliere Gianni Zampaglione tutti i poteri che si sono avvicendati in individuo, traccia il ritratto di un'intera Danceny, M.me de Volanges, M.me de si ringrazia il Teatro Comunale di Russi quel secolo straordinario. epoca alla vigilia di una rivoluzione Rosemonde Siamo immersi in un gioco di specchi, che ha cambiato la storia, con le sue Assistenza all'allestimento Nicoletta falsari e finte chiavi, dove balenano aperture al futuro, le sue trappole, le verità sempre diverse, velate e limpide utopie, le paure, la cecità. Fabbri, Sara Biasin disvelate dalle armi dell'intelligenza e Luci Loredana Oddone dell'ironia più amara. Attraverso fiumi Elena Bucci e Marco Sgrosso di lettere di personaggi affascinanti 28 29
Palco centrale Non solo CLASSICI ore 20:45 “COME 3 più, le innate capacità recitative, Giovanni Giunta. Scenografie di mag D’INCANTO nonché anima dell'associazione Salvo Sposito, costumi di Incanto Incanto Mediterraneo). Al suo fianco Mediterraneo in collaborazione con Emanuele Puglia, ancora una volta Piero Giuffrida. L’OPERETTA” nelle vesti di “cantattore”, il quale firma anche la regia e la stesura del copione, al cui interno i brani ideata e messa in scena Orchestra: musicali, decontestualizzati dalle trame dall'Associazione Incanto Mediterraneo Diego Cristofaro: Direttore/Pianista originarie, si intrecciano a frizzanti Regia e Testi: Emanuele Puglia Salvo Baffumo: Contrabbasso dialoghi che condurranno lo spettatore, Coreografie: Fausto Monteforte Giovanni Giunta: Batteria “come d'incanto”, nel fantastico mondo Direttore D’orchestra: Francesca Gugliotta: Violino dell'operetta! Diego Cristofaro Emanuele Bellocchi: Tromba A completare il cast, la corposa voce di Scenografie: Salvo Sposito Corpo Di Ballo: Salvo Todaro e e quella aggraziata di Direttore Di Scena: Rita Seminara Fausto Monteforte: Coreografo Maria Grazia Tringale e l'affiatato corpo di ballo composto da Licia Bisicchia, Protagonisti: Licia Bisicchia: Ballerina Agata Rosignoli, Gabriella Caruso, Daniela Rossello: Soubrette Agata Rosignoli: Ballerina Vincenzo Privitera, Daniele Caruso e Emanuele Puglia: Comico Gabriella Caruso: Ballerina Fausto Monteforte (che firma anche le Salvatore Todaro: Baritono Daniele Caruso: Ballerino coreografie). Maria Grazia Tringale: Soprano Vincenzo Privitera: Ballerino il Maestro Diego Cristofaro, al Fausto Monteforte: Attore pianoforte, dirige l'ensemble musicale Daniele Caruso: Attore composta da Salvo Beffumo, Francesca Gugliotta, Emanuele Bellocchi e Q uindi, si diceva, un teatro Chicago, La principessa della Czarda, spoglio della sua essenza fa da ecc). spunto narrativo alla vicenda... L'uomo, dapprima spaventato e ma è davvero vuota quella sala perplesso, rimarrà, via via, sempre più decrepita? Il protagonista maschile coinvolto dai racconti dei simpatici della storia si accorgerà ben presto che “spettri”, dalle evocazioni coreografiche quell'apparente desolazione nasconde del fantasmatico corpo di ballo, dalle un segreto mistero, un delicato scaramucce amorose del tenore incantesimo che ha fatto sì che alcune capocomico e della giovane soprano “presenze” siano rimaste magicamente ma, soprattutto, dall'ammaliante legate alle quinte di quel palco... sono, fascino della soubrette della quale probabilmente, i componenti di una resterà invaghito al punto da... … vecchia compagnia teatrale, interpreti No, non vogliamo guastare allo dei tanti e tanti personaggi che spettatore la sorpresa che riserva il animavano le trame delle più celebri finale della storia. Una trama semplice operette in voga nei primi decenni del e poetica a un tempo, con una piccola secolo scorso (Cin Ci Là, Al cavallino morale affidata alle parole della bianco, Il paese dei campanelli, La protagonista femminile, la versatile vedova allegra, No no Nanette, Frou Daniela Rossello (ineccepibile interprete Frou del tabarin, La duchessa di canora che conferma, una volta di 30 31
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25 Esplora Palcoscenico Contemporaneo ore 20:45 gen FRAME Quando la frattura interiore è già un sipario socchiuso, una porta, il avvenuta in noi e tutto scorre senza finestrino di un treno. rimpianti, lasciando che la vita che ci In cerca di luce. Mentre fuori la vita, resta abbia il suo giusto decorso. ferma, incombe. Produzione Compagnia Teatropersona un ringraziamento a Nessun evento sensazionale. Deserte le strade, quieti gli oceani. progetto e ideazione Alessandro Serra Anna Chiara Semplicemente un attimo in cui tutto E gli alberi, accesi dal sole, fanno con Francesco Cortese, Riccardo Ingrosso cambia, senza clamore. schiera e creano sentieri bui. Figure sempre ai margini di una Lanzarone, Maria Rosaria Ponzetta, tecnici Mario Daniele, soglia: una finestra, una vetrina di un Emanuela Pisicchio, Giuseppe Semeraro Alessandro Cardinale bar, l’uscita di sicurezza di un teatro, Regia, scene, costumi e luci Alessandro organizzazione e tournée Serra Laura Scorrano e Realizzazione scene Mario Daniele Georgia Tramacere Collaborazione ai movimenti di scena Chiara Michelini FRAME è un nuovo passo del nostro scena. Farla vedere, anche solo per un percorso di “ fare” cultura teatrale. FRAME istante. Nei suoi quadri non vi è alcuna ha la volontà di interpretare e interrogare intenzione morale o psicologica, egli la maturazione artistica della Compagnia, semplicemente coglie il quotidiano dei mettendo in campo il nostro progetto giorni. artistico al servizio di nuovi sguardi e Opere straordinarie compiute nuove direzioni. Sono sicuro si tratti di un attraverso l’ordinario. Quanto più modo per dare giusta continuità ad una consuete sono le ambientazioni, abitate storia iniziata più di trent’anni fa. da figure semplici, tanto più si rivela la Salvatore Tramacere, Direttore Artistico magia del reale. Teatro Koreja Non c’è tempo per descrivere, tutto Con lieve cuore, con lievi mani, la vita accade in un soffio. In un soffio si prendere la vita lasciare. rappresenta la verità interiore. H. V. Hofmannsthal C’è un dentro e c’è un fuori che osserva ma non vi è alcun F rame si ispira all’universo pittorico intento voyeuristico, nessuna di Edward Hopper. Ogni sua opera è stata trattata come un piccolo frammento di racconto dal quale distillare figure, situazioni, parole. Una novella visiva, senza trama e senza finale, direbbe Cechov, una porta semiaperta per un istante su una casa sconosciuta e subito richiusa. Di Hopper non mi interessano le perversione. Una castità indubbie qualità pittoriche quanto e un pudore che si sprigionano piuttosto la capacità di imprimere sulla quando si è riconciliati, calmi, scaldati tela l’esperienza interiore. Ricrearla in dal sole. 34 35
Esplora Palcoscenico Contemporaneo ore 20:45 13 IL MISANTROPO DI mar interagire e mescolarsi: il tutto senza dal Filinte di Raffaele Musella, per mai perder d'occhio un testo divertente arrivare all'Oronte di Yuri D'Agostino e pungente, ma sempre impietoso nello e ad un sorprendente Fabio Bisogni – una commedia sulla MOLIÈRE tragedia di vivere insieme sbattere in faccia verità tanto scomode quanto indiscutibili. en travesti. Ed ancora la maliarda Celimene di Coraggioso e moderno, Il Barbara Mazzi Un progetto di Il Mulino di Amleto Visual concept Eleonora Diana Misantropo targato Tedacà – Il e l'Eliante di prodotto da Il Mulino di Amleto e Tecnico di compagnia Giorgio Tedesco Mulino di Amleto è spettacolo Roberta Calia, Tedacà Assistente alla regia Yuri D'Agostino giovane e dal sicuro futuro due facce di in collaborazione con La Corte Ospitale Foto di scena Manuela Giusto grazie anche ad un affiatato una stessa – residenze artistiche 16-17 Consulente ai costumi cast, in tutto e per medaglia Con Fabio Bisogni, Roberta Calia, Yuri Valentina Menegatti tutto pronto ad che indaga instaurare un le molteplici D’Agostino, Marco Lorenzi, Barbara Distribuzione Valentina Pollani - Codici rapporto schietto sfaccettature Mazzi, Raffaele Musella, Angelo Maria Sperimentali organizzazione Annalisa ed aperto con dell'universo Tronca Greco la componente femminile. Regia Marco Lorenzi pubblico: Traduzione e adattamento a Marco Lorenzi partire dal I l fascino senza tempo di un classico gli attori intenti a prepararsi. Lineare solitario dei classici riletto da Marco Lorenzi. ma non superficiale, la lettura di e burbero Solo contro tutti, l'Alceste di Molière Lorenzi, presente in scena come tecnico Alceste di da cinque secoli combatte la sua “a vista”, o come silenzioso tessitore Federico battaglia contro chiacchericcio e della trama teatrale, punta dritto nel Manfredi, delazione in una partita a scacchi dove mettere in risalto la modernità di un ottimamente uomini e donne indossano maschere messaggio civile ed etico che vede spalleggiato di falsità ed ipocrisia: Il Misantropo Alceste ed Oronte contendersi l'amata è senza dubbio commedia fuori Celimene, sullo sfondo di una comunità dal tempo la cui rappresentazione, umana dai fragili equilibri: e per riuscire oggi, vuol dire confrontarsi con vizi e nell'impresa il regista toscano abbatte deformazioni dell'agire e del pensiero la quarta parete, portando idealmente umano pronti a ripresentarsi in ogni in scena quel epoca. pubblico che non può non riconoscersi Nella coproduzione Tedacà – Il Mulino nei capricci degli amanti irrequieti, di Amleto, allestita in collaborazione come nella missione di un protagonista con La Corte Ospitale, il regista Marco impegnato ad affermare la necessarietà Lorenzi sceglie la strada a lui cara dell'identità tra ciò che si pensa e ciò dell'essenzialità e del minimalismo: in che si esterna. scena una sedia, una panca, un'asta con Quel che ne scaturisce è un divertente microfono, come luce qualche piazzato e coinvolgente happening di parole, dall'alto, ed una doppia prospettiva con colori e musica, un rito laico dove la in primo piano uno spazio rettangolare parola molieriana diventa strumento neutro mentre, sul fondo, fanno nella definizione di un unicum, capolino le specchiere dei camerini con formato da attori e pubblico, pronto ad 36 37
Esplora Palcoscenico Contemporaneo 22 ore 20:45 mar ALLA FURCA Produzione Testo e Regia Fondazione Teatro Tina Di Lorenzo Orazio Condorelli Con Salvatore Tringali “A lla furca!" si muove in un medioevo imprecisato: ignorante, volgare e misero. I personaggi parlano una lingua bizzarra: un mix di italiano, latino e uno strano dialetto meridionale. Un uomo, tronfio e ignorante, viene nominato alla reggenza di un feudo, vuole imporre la propria autorità con la forza ma deve fare i conti con la vivace anarchia del popolo. Oggetto di partenza della creazione è il Pataffio di Luigi Malerba, un’opera letteraria incentrata sull’arretratezza culturale e umana e sulla fame: simbolo dell’avidità del potere. 38 39
Esplora Palcoscenico Contemporaneo 12 ore 20:45 apr L’ABISSO Produzione di e con Teatro di Roma - Teatro Nazionale, Davide Enia Teatro biondo di Palermo, Accademia musiche composte ed eseguite da Perduta, Romagna Teatri Giulio Barocchieri in collaborazione con spettacolo tratto da Appunti per un Festival Internazionale di naufragio (Sellerio editore) Narrazione di Arzo I l primo sbarco l’ho visto a Lampedusa Ne L’abisso si usano i linguaggi propri assieme a mio padre. Approdarono al del teatro (il gesto, il canto, il cunto) per molo in tantissimi, ragazzi e bambine, affrontare il mosaico di questo tempo per lo più. presente. Io era senza parole. Era la Storia quella Quanto sta accadendo a Lampedusa che ci era accaduta davanti. La Storia non è soltanto il punto di incontro tra che si studia nei libri e che riempie le geografie e culture differenti. È per pellicole dei film e dei documentari. davvero un ponte tra periodi storici Ho trascorso molto tempo sull’isola diversi, il mondo come l’abbiamo per provare a costruire un dialogo conosciuto fino a oggi e quello con i testimoni diretti: i pescatori e che potrà essere domani. Sta già il personale della Guardia Costiera, cambiando tutto. E sta cambiando da i residenti e i medici, i volontari e i più di un quarto di secolo. sommozzatori. Rispetto al materiale che avevo precedentemente studiato, in quello che stavo reperendo di persona c’era una netta differenza: durante i nostri incontri si parlava in dialetto. Si nominavano i sentimenti e le angosce, le speranze e i traumi secondo la lingua della culla, usandone suoni e simboli. In più, ero in grado di comprendere i silenzi tra le sillabe, il vuoto improvviso che frantumava la frase consegnando il senso a una oltranza indicibile. In questa assenza di parole, in fondo, ci sono cresciuto. Nel Sud, lo sguardo e il gesto sono narrativi e, in Sicilia, «‘a megghiu parola è chìdda ca ‘un si dice», la miglior parola è quella che non si pronuncia. 40 41
Esplora Palcoscenico Contemporaneo 10 ore 20:45 mag MDLSX Produzione Motus 2015 Suoni Enrico Casagrande in collaborazione con La Villette - in collaborazione con Résidence d’artistes 2015 Parigi, Create Paolo Panella e to Connect (EU project) Bunker/ Mladi Damiano Bagli Levi Festival Lubiana, Santarcangelo Luce e video 2015 Festival Internazionale del Teatro Alessio Spirli in Piazza, L’arboreto - Teatro Dimo- ra Produzione di Mondaino, MARCHE TEATRO Elisa Bartolucci con il sostegno di MiBACT, Regione Logistica Emilia Romagna con Silvia Calderoni Shaila Chenet Regia Enrico Casagrande e Comunicazione Daniela Nicolò Marta Lovato Drammaturgia Daniela Nicolò e Distribuzione estera Silvia Calderoni Lisa Gilardino M DLSX è ordigno sonoro, inno tra ction e realtà MDLSX lisergico e solitario alla libertà di oscilla – da Gender divenire, Trouble a Undoing al gender b(l)ending, all’essere altro Gender. Citiamo Judith dai con ni del corpo, dal colore della Butler che, con pelle, dalla nazionalità imposta, dalla “A cyborg Manifesto” territorialità forzata, dall’appartenenza di Donna Haraway, il a una Patria. Di “ap- partenenza aperta “Manifesto Contra-sexual” alle Molteplicità” scriveva R. Braidotti in di Paul B. Precia- do e altri “On Becoming Europeans”, avanzando cut-up dal caleidoscopico la proposta di una identità post- universo dei Manifesti Queer, nazionalista. tesse il background di questa Ed è verso la fuoriuscita dalle categorie Performance-Mostro. – tutte, anche artistiche – che MDLSX Il cambiamento necessario tende. È uno “scandaloso” viaggio è talmente profondo che si teatrale di Silvia Calderoni che – dopo dice sia impossibile, talmente 10 anni con Motus – si avventura in profondo che si dice sia questo esperimento dall’apparente inimmaginabile. Ma l’impossibile formato del Dj/ arriverà e l’inimmaginabile è Vj Set, per dare inizio a una inevitabile. esplorazione sui con ni. In MDLSX (Manifesto Animalista, Paul B. collidono brandelli auto- biogra ci ed Preciado) evocazioni letterarie e sulla confusione Durata: 80 minuti 42 43
Cartellone 70/30 44 45
Cartellone 70/30 ore 20:45 7 RICCARDO III dic SUITE D’UN MARIAGE Produzione QA-QuAsianonimaProduzioni Musiche originali Filippo La Marca e Vincenzo Quadarella con Michele Carvello Allestimento Riccardo III Valeria Mendolia Giulia Messina Ufficio stampa Lady Anna Vincenza Di Vita QA-QuasiAnonimaProduzioni Regia e drammaturgia Auretta Sterrantino “P restato, vecchio, nuovo, blu” concedendoci uno spazio di riflessione è il mantra ripetuto da un nel quale tenteremo di muoverci con uomo e una donna in procinto ogni mezzo per sondare fino in fondo di percorrere la navata fino all’altare. ogni piega di questa unione mortale. “Prestato, vecchio, nuovo, blu”, sono le parole di Lady Anna, vittima del piano di un Riccardo III-mostro, ma anche fragile come non lo abbiamo mai visto. RICCARDO III. Suite d’un mariage è vuole indagare i meccanismi di una mente perversa e le dinamiche di azione e reazione espresse e inespresse che si innescano in un gioco al massacro spinto da due sentimenti distruttivi: desiderio di potere da una parte, sete di vendetta dall’altra. Sentimenti che confondono vittima e carnefice, quasi fino a sovrapporli, 46 47
Cartellone 70/30 ore 20:45 18 UN UOMO rapporto col mondo che lo circonda ipocrisie della nostra società. fino alle estreme conseguenze. Lo spettacolo ha vinto E45 Napoli Fringe gen Quanto dipende dall’ambiente che lo Festival 2015. A METÀ circonda la libertà dell’individuo? Il testo è arrivato al secondo posto del Fino a che livello può essere compressa concorso per monologhi “per voce sola” l’essenza più vera della persona? nel 2014. Questi sono gli interrogativi che si Un uomo a metà è il primo spettacolo Produzione pone “Un uomo a metà” che utilizza della tetralogia “mangiare, bere, Il Castello di Sancio Panza/ Fondazione l’impotenza sessuale sia come metafora dormire e fare l’amore” Campania dei Festival dell’impotenza più generale a vivere sia come grimaldello per svelare le mille di Giampaolo G. Rugo con Gianluca Cesale regia e ideazione luci Roberto Bonaventura costumi ed elementi scenici Francesca Cannavò amministrazione Marilisa Busà assistente Giuseppe Contarini realizzazione scene Nino Zuccaro G iuseppe lavora come rappresentante di articoli religiosi. Il padre e la madre, pensionati, passano il proprio tempo a “Manhattan” una sala bingo nella quale dilapidano la propria pensione. Il nonno, un vecchio fascista reduce delle guerre coloniali, dopo un ictus è costretto su una sedia a rotelle curato da una badante singalese. Giuseppe è fidanzato da sempre con Maria, ricca figlia del padrone del più grande negozio di articoli religiosi di Roma. Si avvicina la data del matrimonio ma Giuseppe ha un problema: è impotente. Il giorno prima delle nozze si sottopone obtorto collo al rito dell’addio al celibato con gli amici. Proprio quella notte scopre in maniera rocambolesca la propria sessualità. La carica dirompente di questa rivelazione lo porta a realizzare una parte di sé nascosta che metterà in luce e rivoluzionerà il 48 49
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