Progetto artistico la contrada - teatro stabile di trieste - Trieste
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
la contrada - teatro stabile di trieste progetto artistico 2018 Direttori artistici Matteo Oleotto Livia Amabilino Trieste teatro orazio bobbio Via del Ghirlandaio, 12 34138 Trieste tel. 040 948471 fax 040 946460 contrada@contrada.it
la contrada 2018 Direttori artistici Matteo Oleotto Livia Amabilino Direttore organizzativo Diego Matuchina 2
Il teatro popolare la contrada nasce a Trieste nel 1976 per volontà degli attori Ariella Reggio, Orazio Bobbio, Lidia Braico e del regista Francesco Macedonio. Dopo alcuni anni di attività itinerante con spettacoli di Teatro Ragazzi, la compagnia approda nel 1983 al Teatro Cristallo. Da allora è organismo stabile di produzione e programmazione teatrale che opera in sei principali settori di attività: • L’allestimento di opere di autori triestini; • La messa in scena di testi di autori dell’area mitteleuropea, dell’Est Europa e della drammaturgia italiana degli anni Trenta-Quaranta; • La produzione di spettacoli per l’infanzia e la gioventù; • La metodica presenza in Istria - in collaborazione con la Regione Friuli- Venezia Giulia, l’Università Popolare di Trieste e con l’Unione Italiana di Fiume - a favore delle Comunità Italiane di Slovenia e Croazia; • La realizzazione di attività seminariali per insegnanti e studenti e di progetti di aggiornamento e perfezionamento professionale per giovani attori; • La programmazione degli spettacoli e delle rassegne del Teatro Cristallo, rein- titolato nel 2007 a Orazio Bobbio. Nel 1989 la contrada ottiene il riconoscimento ministeriale quale “Teatro Stabile di interesse pubblico” . Dalla scomparsa nel 2006 del Presidente e fondatore Orazio Bobbio, ha assunto la guida della Contrada Livia Amabilino. Nel corso di questi anni sono state realizzate più di 200 produzioni ed ospi- tate più di 380 compagnie, per un totale di oltre 600 spettacoli, ripartiti fra la programmazione serale e quella del Teatro Ragazzi. In ogni stagione vengono effettuate circa 200 recite in sede – considerando gli spettacoli di produzione e le ospitalità – di fronte ad un pubblico di quasi 3.000 abbonati con oltre 40.000 presenze complessive. Nel 2009, dopo diversi anni di lavori di restauro, la Contrada ha riaperto a Trieste il piccolo Teatri dei Fabbri, dove organizza rassegne di Teatro per Ragazzi, spettacoli sperimentali ed eventi culturali. Ogni anno lavorano con la contrada più di 70 persone tra attori, maestranze tecniche, impiegati e collaboratori stagionali. 3
la contrada 2018 attori Daniela Gattorno Ariella Reggio Giulio Settimo Milena Vukotich Elke Burul Daniele Pecci Maddalena Crippa scene, costumi e musiche Anna Galiena Andrea Stanisci Corrado Tedeschi Francesco Montanaro Daniela Morozzi Isabella Rizza Blas Roca Rey Laura Benzi Nini Salerno Andrea Bianchi Maximilian Nisi Rossella Plaino Brigitta Boccoli Fabio Valdemarin Alessandro Fullin Lucio Gregoretti Francesco Magali Elke Burul Enza De Rose servizi tecnici Francesco Paolo Ferrara Bruno Guastini Daniela Gattorno Roberto Vinattieri Gualtiero Giorgini Francesco Orrendo Adriano Giraldi Angelo Scommegna Francesco Godina Viljem Ciuch Franko Korosec Rossella Plaino Valentino Pagliei Massimiliano Baskar Marzia Postogna Sara Zanni teatro per l’infanzia e la Leonardo Zannier gioventù Enza De Rose Laura Antonini amministrazione Stefano Bartoli Antonella Delbello Monica Rogledi Alice Esposito Roberto Serpi Gabriella Barberi Ariele Vincenti Julian Sgherla ufficio stampa Giacomo Segulia Daniela Sartogo Claudio Moneta promozione Tullio Sorrentino Julian Sgherla Patricia Vezzuli Paola Saitta Vincenzo Volo responsabile di sala Mario Opinato Ornella Antonazzi regia biglietteria Matteo Oleotto Alessandra Ropretig Guglielmo Ferro Elisabetta Colavito Marcello Cotugno sala e biglietteria Nicola Pistoia Lorenzo Antonelli Antonio Zavatteri Manuel Chelo Marco Mattolini Alice Debianchi Alessandro Fullin Benjamin Fortini Ennio Coltorti Alessandra Lama Tina Sosic Giovanni La Porta Loredana Piedimonte Gabriele Prodam Diana Höbel Giulia Sacchi
la contrada 2018 L’attività di produzione del 2018 della contrada - teatro stabile di trieste è suddivisa in quattro aree tematiche, presentate in dettaglio nelle pagine successive: (1) Il teatro legato al territorio [ Tempo d’attesa; Basabanchi rèpete]; (2) Le produzioni di interesse nazionale [Un autunno di fuoco; Il fu Mattia Pascal; La cena perfetta; Notte di follia; Quel pomeriggio di un giorno... da star!]; (3) Il teatro per l’infanzia e la gioventù [ Anche le pulci hanno la tosse; La gatta con gli stivali; I musicanti di Brema; Bella e Bestia; Alice nel paese delle meraviglie, Biancaneve; Cenerentola e l’albero magico; C’era una volta... cercasi; Sisi, Ottone e la cantina musicale il progetto interattivo dedicato ai più piccoli Dove si è nascosta Ricioli d’oro?; altre rassegne dedicate ai bambini più piccoli]; (4) I progetti speciali [Progetto sulle figura di Egon Schiele Egon & Jim; Progetto sull’integra- zione sociale e disabilità “Il teatro che fa il suo dovere”; Allestimento di un testo contemporaneo sul disagio psichiatrico Giovanna e il funambolico Alfredo; Co-produzione con Golden Show su un testo di Paolo Rumiz La cotogna di Istanbul; iniziative dell’Associazione culturale Amici della Contrada]. L’insieme del progetto si richiama esplicitamente alle finalità indicate dallo Stato per l’erogazione di contributi ai soggetti che svolgono attività teatra- li. La qualità artistica e il rinnovamento della scena, la sperimentazione di tec- niche e stili, il ricambio generazionale, la committenza di nuove opere e la valorizzazione del repertorio contemporaneo italiano ed europeo, l’incentiva- zione di forme di creazione interdisciplinare sono gli elementi fondamentali tenuti in considerazione per la redazione del progetto. Un teatro stabile si caratterizza per il forte e durevole legame che gli artisti riescono a promuovere tra la sede teatrale in cui operano, la comunità locale e il territorio; sono quindi obiettivi imprescindibili la valorizzazione delle professionalità e la più ampia diffusione del proprio lavoro, in particolare presso il nuovo pubblico e le nuove generazioni. Il progetto della Contrada si avvale di un nucleo artistico, di una direzione e di una struttura d’impresa che sin dalla costituzione, nel 1976, ha non solo mantenuto, ma consolidato il proprio tratto distintivo: il legame con la città di Trieste e un repertorio di pregio, senza concessioni al gusto più facile, con la ricerca di nuove opere, nuovi autori, nuovi interpreti. 5
la contrada 2018 Il teatro legato al territorio Tempo d’attesa Basabanchi rèpete Il primo dei percorsi fondamentali della Contrada nasce dal profondo radicamento di questa realtà nella comunità in cui opera, dove per comunità si intende non solo il quar- tiere specifico o la città di Trieste, ma la Regione e la zona confinante, in particolare l’Istria (Slovenia e Croazia). In concreto significa proporre agli spettatori momenti di riflessione sul passato e il presente allargando l’orizzonte ai grandi mutamenti epocali che stiamo vivendo. La storia di queste terre è caratterizzata in maniera diversa rispetto a quella italiana, con le problematiche di confine e l’intreccio di culture e sensibilità. Si è sviluppato negli anni un rapporto molto diretto e non anonimo con gli spettatori, facili- tando la familiarità tra il Teatro e l’utente, anche sfruttando le moderne forme di relationship quali i social, ma dando sempre un volto e soprattutto un responsabile all’interlocutore. Negli anni questo ha prodotto effetti importanti, in primis sviluppando un’originalità dell’im- magine e del “marchio” della Contrada e in seconda battuta contribuendo a sviluppare una drammaturgia originale, su commissione, sia in italiano che in triestino (modalità “alta” di utilizzo del dialetto), attingendo a scrittori, giornalisti, poeti nati o operanti in queste terre o rivisitando autori conosciuti o meno della grande tradizione. Oltre alla rivisitazione dei “classici” la maggior parte dei testi attinge al presente o alla storia contemporanea. I nomi sono molteplici: Claudio Grisancich, Pino Roveredo, Pietro Spirito, Pierluigi Sabatti, Paolo Rumiz, Roberto Curci, Ugo Vicic, Carpinteri e Faraguna, Tullio Kezich, Enrico Luttmann, Matteo Oleotto, Francesco Macedonio, Stefano Crivelli, Umberto Saba, Italo Svevo, Virgilio Giotti, Fulvio Tomizza, Anita Pittoni, James Joyce e moltissimi altri.
la contrada • produzioni 2018 Tempo d’attesa Autore Pietro Spirito e Elke Burul Regia Marko Sosič Scene e costumi Andrea Stanisci Interpreti Marzia Postogna, Adriano Giraldi, Maurizio Zacchigna Prima nazionale 19 marzo 2018; Trieste, Teatro Orazio Bobbio Testo commissionato dalla Contrada allo scrittore e storico Pietro Spirito su un episodio della storia recente ambientato a Padriciano nella periferia di Trieste sulla figura e l’opera di un fotografo realmente esistito che ha testimoniato del suo internamento. Trieste 1972. Alle porte della città è attivo il campo profughi per stranieri di Padriciano, una struttura voluta dal governo italiano per accogliere persone della più varia estrazione, perlopiù in fuga dai Paesi del blocco sovietico, che chiedono asilo politico in cerca della libertà. In quegli anni Trieste è una città sismografo, che coglie e riflette i mutamenti e le inquietudini di un mondo diviso in due blocchi. Jan Paklic arriva al campo nell’autunno del 1972. È un fotografo cecoslovacco noto per aver immortalato i fatti della Primavera di Praga, costretto a fuggire dal suo Paese dopo la messa al bando e al macero dei suoi libri seguita all’oc- cupazione da parte delle truppe sovietiche. Il testo si ispira liberamente alla vicenda di Jan Lukas, fotografo cecoslovacco che nel 1965 fuggì da Praga con la sua famiglia chiedendo asilo politico in Italia, prima di emigrare negli Stati Uniti. A Trieste Jan Lukas visse un anno nel campo profughi della Risiera di San Sabba (allestito prima che fosse edificato il campo di Padriciano). La figlia di Lukas, Helena, vive negli Stati Uniti, e aiuterà ad allestire una mostra fo- tografica sul campo profughi per stranieri. La regia è affidata a Marko Sosič, già Direttore artistico del Teatro Stabile Sloveno, vincitore recente della residenza parigina alla Cité internationale des artes, profondo conoscitore dell’area balcanica, regista e scrittore internazionale. Tournée in via di definizione 7
la contrada • produzioni 2018 Basabanchi rèpete Autore Alessandro Fullin Regia Alessandro Fullin Scene e costumi Andrea Stanisci Interpreti Ariella Reggio, Alessandro Fullin, Marzia Postogna, Francesco Godina, Franko Korosec, Valentino Pagliei, Sara Zanni Prima nazionale 19 ottobre 2018; Trieste, Teatro Orazio Bobbio Trieste 1958. In questo testo scanzonato e irriverente che mette a nudo tutti i vizi del pen- sare comune, Fullin illustra le vicende di una Trieste che da quattro anni è tornata all’Italia. Il benessere del dopoguerra è palpabile ma non nel monastero di via Biasoletto: la Madre Superiora infatti, per rilanciare l’Istituto, si è cimentata nell’impresa di far affrescare le anti- che pareti dal noto pittore Duccio da Sgonico. È un passo azzardato: il costo dei materiali e il compenso dell’artista portano il convento sull’orlo del fallimento. Le suore disperate cercheranno allora una soluzione accettando persino di diventare protagoniste di un’opera cinematografica del regista yugoslavo Borut Rasnici. È l’inizio di nuove avventure per le Sorelle del convento che pur protette come sempre da Santa Tecla si troveranno coinvolte negli inganni della Guerra Fredda. Con Basabanchi rèpete torna in scena l’affiatato gruppo della prima puntata dedicata alla saga delle suore di Via Biasoletto, Le basabanchi, campione d’incassi nella Stagione 2017/18. Nato a Trieste nel 1964, Alessandro Fullin si è laureato al Dams dell’Università di Bologna. Ha partecipato a diverse trasmissioni televisive: “Comedy Lab” su Mtv, “Zelig off” su Canale 5, “Zelig Circus” su Canale 5, “Belli dentro” su Canale 5, “Niento- logy” su Deejay Tv, “G day” su “LA 7”. Ha scritto e interpretato diversi testi teatrali: con Clelia Sedda “Gengis Khan ovvero il problema del Tartaro”; con la regia di Andrea Adriatico ha presentato: “L’auto dei comizi” (produzione Teatri di vita, 2003) e “Le serve di Goldoni” (co- produzione Teatri di vita-Biennale di Venezia, 2007); con la regia di Roberto Piana “Un delitto senza importanza: chi ha ucciso Oscar Wil- de?”, “Fullin legge Fullin. Spettacolo leggermente autoreferenziale”. Ha pubblicato: “Tuscolana” (Mondadori, 2005), “Come fidanzarsi con un uomo senza essere una donna” (Mondadori, 2008), “Ho molto tempo dopo di te” (Kowalski,2011), “Pomodori sull’orlo di una crisi di nervi ovvero La vera cucina gay italiana “ (Cairo, 2012), “Sissi a Miramar” (MGS Press, 2013). Nel gennaio 2016, Alessandro Fullin è stato insignito del Premio Nazionale “Salva la tua lingua” per la Sezione prosa con il libro “Ritorno a Miramar”. Nello stesso anno pubblica “Giallo Trieste, rosso Capodistria” (MGS Press), che - seppur scritto in dialetto triestino - scala da subito la classifica nazionale dei libri più venduti. 8
la contrada 2018 Le produzioni di interesse nazionale Un autunno di fuoco Il fu Mattia Pascal La cena perfetta Notte di follia Quel pomeriggio di un giorno... da star! Il secondo filone del progetto artistico della Contrada verte sulla messa in scena di autori contemporanei italiani e stranieri. Nel 2018 il fil rouge degli spettacoli prodotti è la krísis, nell’accezione greca di cambiamento. L’ovvio riferimento è naturalmente alla lunga crisi economica che ha investito il nostro paese ma anche i periodi difficili che ognuno di noi deve affrontare nella vita. È dunque un’occasione per scegliere, una potenziale opportunità di cambiamento superan- do un momento di disorganizzazione, cambiamento e turbamento, in cui la nostra mappa mentale non riesce a ritrovarsi e cerca nuovi ordini. Questo tema è sviluppato attraverso diversi testi, con la collaborazione di interpreti e registi di assoluta eccellenza.
la contrada • produzioni 2018 Un autunno di fuoco Autore Eric Coble Traduzione Marco Casazza Regia Marcello Cotugno Scene Luigi Ferrigno Costumi Andrea Stanisci Interpreti Milena Vukotic, Maximilian Nisi Prima nazionale 2 agosto 2018; Festival di Borgio Verezzi Una donna anziana barricata in casa e un intruso che si infila dalla finestra. È così che inizia Un autunno di fuoco di Eric Coble, commedia dolce e graffiante sui delicati e spesso esplosivi rapporti tra madri e figli. Ma Alessandra non è una vecchietta indifesa, bensì un’artista quasi ottantenne alla resa dei conti con la sua famiglia per stabilire dove trascorrerà i suoi ultimi anni di vita. Con un’arguzia inaspettata in una donna dall’aspetto così gentile, una passione vulcanica e una pila di bombe Molotov, Alessandra si chiude in casa minacciando di dar fuoco a tutto piuttosto che finire in una casa di riposo. E l’intruso è Chris, il più giovane dei tre figli, quello che con la madre ha avu- to il rapporto più problematico tanto da allontanarsi dalla famiglia per molti anni. Ed è sempre lui a dover convincere Alessandra a lasciare la sua casa, men- tre le prime bombe emotive iniziano a detonare. Tournée in via di definizione Lo spettacolo sarà ripreso in novembre a Trieste, da dove partirà la tournée invernale 2018/19. 10
la contrada • produzioni 2018 Marcello Cotugno Regista, autore, filmmaker, pedagogo. Si forma all’Accademia di Napoli diretta da Guglielmo Guidi, al Teatro di Roma con Mario Martone e, alla Biennale di Venezia, agli Atelier di regia di Eimuntas Nekrosius e di drammaturgia di Neil LaBute. Dal 1996 a oggi ha diretto oltre 60 spettacoli, tra cui Anatomia della morte di… (vincitore del premio “7 spettacoli per un teatro italiano per il 2000” e rappresentato al Teatro Argentina di Roma), Niente e nessuno di Letizia Russo, Bash, La forma delle cose e Some Girl(s)di Neil LaBute, Il corpo giusto di Eve Ensler, Due vecchiette van- no al Nord di Pierre Notte, Italiani si nasce… di Tullio Solenghi e Maurizio Micheli, Novantadue - Falcone e Borsellino vent’anni dopo di Claudio Fava. A novembre 2017 ha debuttato il suo nuovo spettacolo: Regalo di Natale, tratto dal film di Pupi Avati e adattato per il teatro da Sergio Pierattini. Per il cinema, dopo il diploma in Filmmaking alla New York Film Academy nel 1999, ha diretto il cortometraggio Don’t you need. Somebody to love (menzione speciale al LAIFA 2001 a Los Angeles), il corto Fuori dal giro, co-diretto con Dario Iacobelli (vincitore al Festival di Trevignano 2001) e il corto La Tazza (premio Franco Santaniello al Napoli Film Festival 2006). Nel 2016 dirige due cortometraggi: Non è volare di Paolo De Vita e L’Incontro, scritto assieme a Philippe Goudard e Irene Alison, vincitori di premi a Madrid, Valencia, Buenos Aires e Fano. Dal 2014 collabora come docente al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, dal 2009 alla Link Campus University, dal 2008 all’Accademia Padiglione Ludwig e dal 2017 all’Accademia Italiana di Musical. Dal 2007 al 2015 è uno degli autori della serata David di Donatello per RAI1. Tra le sue pubblicazioni il saggio L’atroce ironia del quotidiano nella drammaturgia post-moderna americana sul Giornale Storico del Centro Studi di Psicologia e Let- teratura, A New Form of Beauty all’interno del libro Corpo Riflessione Immagine per Alpes Edizioni, la prima edizione italiana di testi di Neil LaBute, Trilogia della bellezza per Editoria&Spettacolo in collaborazione con Masolino D’Amico e Gianluca Ficca e il testo Liquido scritto in collaborazione con Irene Alison, pubblicato da Nardini editore nella collana Sottotesto, curata da Luca Cedrola. È presidente dell’Associazione Te@troshock che si occupa di teatro-terapia. 11
la contrada • produzioni 2018 Milena Vukotic Nata a Roma, Milena Vokotic è figlia di un commediografo mon- tenegrino e di una pianista e compositrice italiana. Frequenta le scuole superiori a Londra e poi si trafserisce a Parigi per studiare recitazione, musica e danza sotto la guida di Tania Balachova. Qui, come ballerina, entra a far parte della compagnia internazionale Grand Ballet du Marquis De Cuevas e, in seguito, in quella di Roland Petit. Torna in Italia negli anni Sessanta e si dedica alla recitazione, prima in teatro, con la compagnia Morelli-Stoppa, con Franco Zeffirelli, Giorgio Strehler, Paolo Poli e Jean Cocteau, poi in televisione e al cinema, rivelandosi da subito un’attrice minuta e delicata, dotata di soavità e leggerezza unita ad una notevole dose di classe, che da sempre la contraddistingue. Approda al cinema nel 1958 con “La carne è debole” (primo di oltre 95 film), ma la sua prima interpretazione significativa è del 1964 in “Giulietta degli spiriti” di Fellini. Capace di destreggiarsi con vari registri interpretativi, le vanno a pennello soprattutto le parti da persona introversa e fragile. Viene molto valorizzata dai film di Luis Buñuel, come in “Il fascino discreto della borghesia” (1972), “Il fantasma della libertà” (1974) e “Quell’oscuro oggetto del desiderio” (1977). La sua figura minuta si distingue anche in “Amici miei” (1975) di Mario Monicelli, e nel lavoro del grande maestro Andrei Tarkovsky, “Nostalghia” (1983). La sua particolare mimica espressiva l’ha resa particolarmente adatta ad imperso- nare una vasta gamma di personaggi, anche i più strampalati, come quello di “Pina”, moglie del ragionier Fantozzi, in quasi tutti i film della saga (ruolo che le vale anche un Nastro d’Argento come ‘miglior attrice non protagonista’ nel1993). Da sempre è molto attiva anche in televisione partecipando a numerosi sceneggiati, come “Il giornalino di Gian Burrasca” (1964) di Lina Wertmüller, “Nel mondo di Alice” (1974) e, negli ultimi anni, “Un medico in famiglia”, sicuramente la serie più nota. Negli anni Duemila prende parte a “Saturno contro” (2007) di Ferzan Özpetek e “Scontro di Civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio” (2009) di Isotta Toso. Nel 2002 le viene stato assegnato il premio ‘Eleonora Duse’, in riconoscimento della sua rilevante carriera teatrale mentre, nel 2007, ha ricevuto il Ciak d’Oro alla carriera cinematografica. Nel 2014 ottiene la terza nomination al ‘David di Donatello’ grazie alla sua partecipazione al film testamento di Carlo Mazzacurati “La sedia della felicità”. Nel 2017 è protagonista a teatro di “Sorelle Materassi” con la regia di Geppy Gleijeses, mentre per il cinema partecipa a “Natale da chef” con la regia di Neri Parenti. 12
la contrada • produzioni 2018 Maximilian Nisi Maximilian Nisi, attore e regista torinese si diploma nel 1993 alla Scuola del Teatro d’Europa di Milano diretta da Giorgio Strehler. Nel 1995 segue il Corso di Perfezionamento per Attori, presso il Teatro di Roma, diretto da Luca Ronconi in collaborazione con Peter Stein, Luigi Squarzina, Piero Mac- carinelli, Federico Tiezzi e Franco Quadri. Studia inoltre con Marcel Marceau, Carolyn Carlson, Lindsay Kemp, Micha Van Hoecke, Bruce Myers, Erica Utter, Dizziacs Theatre Company. In campo teatrale è diretto, tra gli altri, da Strehler, Ronconi, Vassil’ev, Savary, Sequi, Scaparro, Terzopoulos, Cavani, Ca- lenda, Zanussi, Bernardi, Mauri, Lavia, Menegatti, Tchkeidze, Pagliaro, Lamanna, Znaniecki, Marinuzzi, Ricordi, Sepe, Marini, Pizzech. Nel giugno 1995 gli viene assegnato il “Lauro Olimpico” dell’Accademia Olimpica di Vicenza e nel novembre 1999 il premio Lorenzo il Magnifico dell’Accademia Internazionale Medicea di Firenze. In campo cine-televisivo è stato diretto, tra gli altri, da Brandauer, Argento, Maselli, Magni, Negrin, Bibliowicz, Spano, De Sisti, Greco, De Luigi, Zaccaro, Chiesa, Ponzi, Molteni, Migliardi, Sciacca, Riva, Pingitore, Sollima, Terracciano, Parisi, Inturri, Amatucci. 13
la contrada • produzioni 2018 Il fu Mattia Pascal Autore Luigi Pirandello Adattamento Guglielmo Ferro e Daniele Pecci Regia Guglielmo Ferro Interpreti Daniele Pecci e altri 8 attori Prima nazionale 12 luglio 2018; Festival di Borgio Verezzi Coproduzione con Arca Azzurra Teatro e ABC Produzioni. Mattia Pascal vive a Miragno, immaginario paese della Liguria. Il padre, intraprendente mercante, ha lasciato alla famiglia una discreta eredità, che presto va in fumo per i disonesti maneggi dell’amministratore, Batta Malagna. Per vendicarsi, Mattia ne compromette la nipote Romilda, che però poi è costretto a sposare, ritrovandosi anche a convivere con la suocera, che lo disprezza. La vita familiare è un inferno, umiliante il modesto impiego nella Biblioteca Boccamazza. Mattia decide allora di fuggire per tentare una vita diversa. A Montecarlo, dove vince alla roulette un enorme somma di denaro, legge per caso su un giornale della sua presunta morte. Ha finalmente la possibilità di cambiare vita. Col nome di Adriano Meis comincia a viaggiare, poi si stabilisce a Roma come pen- sionante in casa del signor Paleari. S’innamora della figlia di lui Adriana e vorrebbe proteggerla dalle mire del losco cognato Terenzio. Ma si accorge che la nuova identità fittizia non gli consente di sposarsi, né di denunciare Terenzio, perché Adriano Meis per l’anagrafe non esiste. Architetta allora un finto suicidio per poter riprendere la vera identità. Tornato a Miragno dopo due anni nessuno lo riconosce e la moglie è ormai risposata e con una bambina. Non gli resta che chiudersi in biblioteca a scrivere la sua storia e portare ogni tanto dei fiori sulla tomba del Fu Mattia Pascal. Tournée in via di definizione Lo spettacolo sarà ripreso a fine ottobre in Toscana, da dove partirà la tour- née invernale 2018/19, che toccherà diverse piazze toscane, Roma (Teatro Quirino) e la Sicilia (Teatro Al Massimo di Palermo, Teatro ABC di Catania e circuito della Sicilia orientale). 14
la contrada • produzioni 2018 Guglielmo Ferro Classe 1965, figlio del grande attore Turi Ferro e di Ida Carrara, Guglielmo Ferro si forma accanto a registi quali Mario Missiroli, Sandro Sequi, Lamberto Puggelli e Antonio Calenda e segue un corso di formazione con Peter Brooke. A teatro firma la regia di oltre settanta spettacoli prodotti dai più importanti teatri italiani, dirigendo tra gli altri Ugo Tognazzi, Turi Ferro, Massimo Dapporto, Arturo Bra- chetti, Remo Girone, Mario Scaccia, Giulio Brogi, Pino Micol, Ida Carrara, Maria Paiato. Dirige dal 2001 al 2011 la rassegna internazionale “Gesti contemporanei” in collabo- razione con varie ambasciate – tra cui Olanda, Portogallo, Danimarca – che ospita artisti provenienti da tutto il mondo. Dirige Mar de tierras in collaborazione con Jachim Ruiz, progetta e realizza lo spettacolo di apertura dei campionati mondiali di scherma 2011 (evento in mon- dovisione) e collabora con l’istituto italiano di cultura a Londra per eventi collegati alle olimpiadi 2012. Negli ultimi anni, oltre a curare la regia di eventi speciali come lo spettacolo multi- mediale “Dorando” a Londra o “Pollok”, in occasione della mostra su Jackson Pollok al Gugghenaim Museum, Ferro si cimenta con l’opera lirica dirigendo due edizioni della Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti e il Tristna und Isolde di Richard Wagner. Ha da poco diretto a teatro Giuseppe Zeno ne Il sorpasso, tratto dal capolavoro di Dino Risi. Vincitore di due “Biglietti d’oro” (con Servo di scena di Ronald Hardwood e Il malato immaginario di Molière), Ferro è direttore artistico del Teatro Quirino di Roma. 15
la contrada • produzioni 2018 Daniele Pecci Nato nel 1970 a Roma, Daniele Pecci è uno degli attori italiani più amati e noti degli ultimi anni. La sua passione per la recitazione esplode a 16 anni grazie all’Amleto di Shakespeare, mentre partecipa al suo primo seminario sul teatro, accorgendosi potrebbe essere la giusta strada da percorrere. Dopo il diploma, inizia la scuola di teatro ed esordisce come attore nel 1990 (dove lavora quasi ininterrottamente - qualche volta anche come regista - fino alla prima metà degli anni 2000 ). Debutta in televisione con la miniserie “Deserto di fuoco”, ma il grande successo arriva nel 2000 con “Il bello delle donne”, cui seguiranno tante altre serie di successo: “L’ultimo padrino”, “Crimini bianchi”, “Sposami”, “I misteri di Laura”. Ovviamente non tralascia il cinema, dove recita diretto da famosi registi: “Appuntamento a ora insolita” di Stefano Coletta; “Fortapàsc” di Marco Risi; “Mine Vaganti” di Ferzan Özpetek; “The Tourist” di Florian Henckel von Donnersmarck; “Manuale d’amore 3” di Giovanni Veronesi; “Maternity Blues” di Fabrizio Cattani. La popolarità di Pecci aumenta negli ultimi anni anche grazie alle fiction Rai “Orgoglio” e “L’ultimo padrino”. In tanti anni di carriera, Pecci non ha mai dimenticato il teatro, il suo primo amore. Molteplici le rappresentazioni di cui è stato protagonista, tra cui Medea diretta da Gabriele Lavia, Kramer contro Kramer per la regia di Patrick Rossi Gastaldi, Scene da un Matrimonio con Federica De Martino per la regia di Alessandro D’Alatri, Edipo Re per la regia di Daniele Salvo e, ultima pièce andata in scena con ottime risposte di critica e di pubblico l’Enrico V di Shakespeare di cui firma anche adattamento e regia. Laureato in Storia del teatro inglese, oltre ad aver tradotto e adattato Enrico V, firma anche la traduzione di un’edizione dell’Amleto, diretta da Filippo Gili. 16
la contrada • produzioni 2018 La cena perfetta Autore Sergio Pierattini Regia Nicola Pistoia Scene Francesco Montanaro Costumi Isabella Rizza Interpreti Daniela Morozzi, Blas Roca Rey, Ariele Vincenti, Monica Rogledi con la partecipazione di Nini Salerno Prima nazionale 10 novembre 2017; Trieste, Teatro Orazio Bobbio In una banlieue di Parigi, il “Girgenti”, piccolo ristorante dalla conduzione scal- cinata e familiare, si prepara ad accogliere la quanto mai insperata visita di un ispet- tore della Guida Michelin. L’esuberante proprietario del locale siciliano, lo chef Salvatore, insieme alla moglie Caterina, alla socia Lucia e al cameriere rumeno Cristian, attendono con ansia l’avvenimento, che amplifica tutti i conflitti di una gestione a dir poco disastrosa. Gli acquisti maniacali e dispendiosi dello chef (uniti alla sua tendenza ad alzare spesso il gomito), i debiti, l’eccentricità del cameriere, l’eccessiva generosità di Salvatore e le continue lamentele della moglie, stannp portando il locale al disastro. Per questo cresce l’attesa per l’arrivo del critico gastronomico: tutto potrebbe cambiare con l’attribuzione della famosissime stelle Michelin, a patto però di realizzare una cena perfetta! Ma non tutto andrà come previsto.. Tournée da novembre 2017 a febbraio 2018 Nel suo primo anno di tournée lo spettacolo ha toccato le piazze di Trieste, Milano (Teatro Martinitt), Bologna (Teatro Duse), Roma (Teatro Vittoria), diverse piazze della Regione FVG (San Daniele, Lestizza, Zoppola) della Regione Toscana (Sansepolcro, Pratovecchio, Castelnuovo G., Altopascio, Castelfranco P., Castelnuovo B.), di Budrio (BO), Magenta (MI) e Albano Laziale (RM). La tournée 2018/19 partirà nel febbraio del 2019. 17
la contrada • produzioni 2018 Sergio Pierattini Nato a Siena, Sergio Pierattini frequenta giovanissimo per alcuni anni il Piccolo Teatro della città di Siena, dove ritornerà alla fine degli anni ‘70. Nel 1979 inizia l’Accademia Nazionale di Arte Drammatica Silvio D’Amico di Roma. Dopo il diploma lavora come attore in spettacoli firmati da importanti registi, tra i quali Antonio Calenda e Roberto Guicciardini. Nel 1989 scrive ed interpreta il monologo Silvano che viene prodotto dal Teatro Niccolini di Firenze, diretto da Roberto Toni, con la regia di Alessandro Marinuzzi. Inizia in questi anni la collaborazione con il drammaturgo Roberto Cavosi che lo sceglie come protagonista di alcuni suoi lavori di successo come Luna di miele e L’uomo irrisolto. Nel 1994 scrive ed interpreta il monologo a tre voci Babbo secondo te quella lassù è una nuvola o un incendio?. Nel 1999 partecipa al progetto “Grand Hotel Italia”, ideato da Cavosi, e scrive Il gregario, mini pièce di 20 minuti di cui sarà interprete principale con Giancarlo Ratti al Teatro Argot di Roma. Nel 2000 è autore con Cavosi del programma radiofonico “Teatrogiornale” e scrive circa 320 radiodrammi di quindici minuti ciascuno. Nel 2001 scrive per Maria Paiato La Maria Zanella. Per l’interpretazione di questo monologo la Paiato riceve nel 2005 il Premio Ubu come migliore attrice. È finalista al Premio Riccione del 2004 con Quando ci siamo ritrovati. Per la rassegna Kalsart scrive La madre che sarà interpretata da Valeria Valeri. Nel 2006 scrive Il caso K, finalista al Premio Enrico Maria Salerno. Nel 2007 vince il Premio Flaiano con Il raggio bianco. Nello stesso anno scrive per Maria Paiato Notte d’aprile che va in scena nella rassegna romana curata da Rodolfo di Giammarco “Garofano verde”. Nel 2008 vince il Premio Riccione sez. Bignami Quondamatteo con Un mondo perfetto che produce e porta in scena nel 2010 con Milvia Marigliano. Nel 2005 scrive e dirige “Da Trafalgar ad Austerlitz” sceneggiato a puntate dedicato alla campagna napoleonica del 1805 che ha come interprete principale Andrea Giordana. In occasione dell’anniversario della rivoluzione ungherese del 1956 scri- ve e dirige per Radio Tre Rai “Una doppia verità” interpretato da Omero Antonutti. Sempre per Radio Tre Rai nel 2008 scrive lo sceneggiato “La guerra di Benedetto”, interpretato da Virginio Gazzolo e Paolo Lombardi. Nel 2009 l’Associazione Nazionale Critici di Teatro premia Il ritorno, già finalista al Premio Ubu, come migliore testo teatrale italiano della stagione 2007/2008. Dal 2013 fa parte del corpo docenti dei master di drammaturgia presso L’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”. Nel 2014 il suo dramma “Il drago di carta” vince il Premio S.I.A.E (sezione dramma) e nello stesso anno vince il Premio Vallecorsi (terzo premio) per il “Drago di carta”. 18
la contrada • produzioni 2018 Nicola Pistoia Nicola Pistoia, attore e regista italiano, inizia il suo intenso percorso in teatro alla fine degli anni settanta con i film-commedia all’italiana. Nel 1987 partecipa al giallo per bambini Operazione Pappagallo, opera prima del regista romano Marco Di Tillo su sceneggiatura scritta dallo stesso Di Tillo insieme a Piero Chiambretti e Claudio Delle Fratte. Nel cast ci sono anche Siusy Blady, Leo Gullotta, Tiberio Murgia e Didi Perego. Ha recitato in “Quattro bravi ragazzi” con Michele Placido, Tony Sperandeo e Giancarlo Dettori, “Caro maestro” con Marco Columbro e Elena Sofia Ricci, “Finalmente soli” e “Finalmente Natale” con Gerry Scotti e Maria Amelia Monti. Ha partecipato inoltre alla miniserie televisiva “Giovanni Paolo II”. Insieme all’amico Pino Ammendola, cura la regia delle pièces ‘I tre moschettieri’, ‘Mezzi uomini’ e ‘Uomini stregati dalla luna’. Inizia a lavorare in tv (‘Un cane ed un poliziotto’, ‘L’avvocato Porta 2’, ‘Gli esami non finiscono mai’) e nel cinema (‘Uomini sull’orlo di una crisi di nervi’, ‘Uno a me, uno a te e uno a Raffele’ e ‘American Express’). Nel 2001, sempre insieme ad Ammendola, dirige ‘Stregati dalla luna’, una commedia per il grande schermo. Nel 2004 è stato nel cast del film “In questo mondo di ladri”, diretto da Carlo Vanzina. Nel 2009 ha partecipato al corto “Le Notti Bianche (o come quando il colore perse di ogni significato)” scritto e diretto da Cristian Patanè. Nel 2010 è stato il protagonista del cortometraggio “La ferma instabilità”, scritto, diretto ed interpretato da Giada Arena. In teatro, fra i numerosi lavori, è stato protagonista di Uomini sull’orlo di una crisi di nervi, Ben Hur - una storia di ordinaria periferia, Trote, Grisù, Giuseppe e Maria, Fausto e gli sciacalli, La cena dei cretini e Cose popolari, di molti dei quali ha curato pure la regia. 19
la contrada • produzioni 2018 Daniela Morozzi Daniela Morozzi, nota al grande pubblico per il ruolo della poliziotta Vittoria Guerra nella miniserie Distretto di polizia(2000) ha recitato per il grande schermo in Baci e abbracci(1999) e I primi della lista (2011). Nel 2002, è stata insegnante teatrale nel reality show “Operazione Trionfo” condotto da Miguel Bosè e trasmesso su Italia 1. Precedentemente a questo, era stata diretta da Enrico Montesano in Pazza famiglia (1999) e da Michele Soavi in Ultimo - La sfida. Ha poi preso parte a varie fiction italiane come L’uomo del vento, L’amore non basta, Il mio amico Babbo Natale, Il commissario Manara, La fuga di Teresa, diretta per l’occasione dalla regista tedesca Margarethe von Trotta. Oltre al cinema e alla Tv continua a calcare il palco- scenico teatrale , principalmente assieme a Roberto Nobile e Gianni Ferreri in vari spettacoli come “Terapia, Terapia”, “Se non ci fossi io” e “Chiamalo Ancora Amore”. È anche la protagonista di “Mangiare bere dormire - Storie di badanti e badati!”, “La vedova scaltra!”, “La fortuna si diverte!” e “Amaranto - Inatteso sorprendente amore!”. Blas Roca Rey Figlio dello scultore peruviano Joaquin Roca Rey, Blas nasce in Perù e si trasferisce in Italia, lavorando come attore teatrale, cinematografico e televisivo. Tra i suoi lavori, i film: Facciamo fiesta (regia di Angelo Longoni), Ecco fatto e Ricordati di me (entrambi diretti da Gabriele Muccino), La cena per farli conoscere (regia di Pupi Avati). Nel 1987 appare nel cortometraggio Exit di Pino Quartullo e Stefano Reali che verrà candidato all’Oscar come miglior cortometraggio. Oltre a numerosi lavori per il piccolo schermo (Valeria medico legale; Scusate il disturbo, Un posto al sole), Roca Rey vanta diversi lavori teatrali, fra cui Ladro di razza di Clementi e Ferro, per citare i più re- centi. Inizia la sua collaborazione con la Contrada di Trieste nel 2015, come protagonista di Cancun di Jordi Galceran, per la regia di Marco Mattolini. 20
la contrada • produzioni 2018 Nini Salerno Nato a Verona, dopo gli studi nella città natale, Nini Salerno, insieme agli amici Jerry Calà, Umberto Smaila e Franco Oppini, dà vita al gruppo cabarettistico Gatti di Vicolo Miracoli, che ottiene un enorme successo di pubblico fino al 1986. Scioltosi il gruppo, Salerno – che è la faccia seria del gruppo – si divide tra teatro, televisione e cinema, come attore, autore e regista. In teatro esordisce con Fools di Neil Simon (regia di P. Quartullo) e prosegue diretto da Attilio Corsini, Walter Lupo, Gigi Proietti e tanti altri. Negli ultimi anni lo ricordiamo in moltissimi spettacoli tra cui, come autore e interprete, Bersagli di vetro; come attore I 39 scalini di John Buchan, regia di Maria Atken; Vengo a prenderti stasera con Diego Abatantuono; Taxi a due piazze di Ray Cooney; Se devi dire una bugia dilla ancora più grossa per la regia di Gianluca Guidi; Forbici e follia di Paul Portner per la regia di Marco Rampoldi. Nel cinema raggiunge il successo con “Arrivano i gatti” (1980) bissato l’anno seguente da “Una vacanza bestiale”, entrambi di Carlo Vanzina. Tra i suoi film come regista, interprete, sceneggiatore, autore delle musiche, ricordiamo: E io non pago - L’Italia dei furbet- ti (2012), 2061 (2007), Soldati di pace (2002), Ti voglio bene Euge- nio (2001), L’attentatuni - Il grande attentato (2000), Metronotte (2000), Anni ‘60 (1999), PROVINCIA SEGRETA (1998), Gli inaffida- bili (1997), Il testimone dello sposo (1997), Bruno aspetta in mac- china (1996), Il barbiere di Rio (1996), I TARASSACHI (1991), Aqui- le (1989), Turnè (1989), Arrivano i miei (1982), Una vacanza bestia- le (1980), Arrivano i gatti (1979), Come personaggio televisivo, ha al suo attivo programmi televisivi come Quo vadiz? (1984, Rete 4), Un fantastico tragico venerdì (1986, Rete 4), Amici mostri (1993-1994, TMC) e numerosi altri. 21
la contrada • produzioni 2018 Notte di follia Autore Josiane Balasko Regia Antonio Zavatteri Scene Laura Benzi Interpreti Anna Galiena, Corrado Tedeschi, Roberto Serpi Prima nazionale 16 gennaio 2018; Grosseto, Teatro degli Industri Coproduzione con I Due della Città del Sole-Teatro Parioli di Roma. Un incontro inatteso al bar di una stazione. Un noto conduttore di un pro- gramma TV beve per dimenticare e, brillo, importuna una cliente sotto gli occhi di un barista irriverente e dalla battuta pronta. Lei, da poco uscita di prigione, non si lascia mettere i piedi in testa e anzi risponde per le rime. Due persone agli antipodi, sole, acco- munate dallo stesso segreto iniziano un dialogo divertente e serrato finché man mano che la notte si fa più assurda emer- ge il vero malessere che pervade e unisce queste due singolari anime. L’amnesia al risveglio del protagonista Jacques trasporterà i tre personaggi in un turbinio di follia dove, tra offese, battute e malintesi, emerge ciò che veramente conta, ciò che attira un essere umano verso l’altro. Tratto da Nuit d’ivresse di Josiane Balasko, attrice e autrice francesce di cinema e teatro fra le più acclamate, Notte di follia è un testo di grande intelligenza e divertimento per una coppia inedita come Anna Galiena e Corrado Tedeschi. Tournée da gennaio 2018 Nel suo primo anno di tournée lo spettacolo toccao diverse piazze del La- zio (Tor Bella Monaca, Frosinone, Montalto di Castro, Velletri), Roma (Teatro Parioli), Modena, Rho (MI), Sant’Elpidio (FM), della Liguria (Cairo Montenot- te, Sarzana), della Toscana (Grosseto, Castelfranco P., Roccastrada, Portofer- raio), e della Regione FVG, dove conclude il primo anno di giro (Cordenons, Grado, Cormons e il Teatro Orazio Bobbio di Trieste). La tournée 2018/19 partirà in novembre e prevede già le piazze di Genova, Verona e Bologna. 22
la contrada • produzioni 2018 Josiane Balasko Attrice, regista, sceneggiatrice, scrittrice e costumista francese, Josiane Balasko ha conquistato la vetta del cinema d’oltralpe quando era anco- ra un’under 30, imponendosi come segno di rinnovamento nel vecchio panorama cinematografico dei nostri cugini francesi, nonostante il suo aspetto davvero lontano da quello charmant delle attrici francesi. Capace di creare piccoli gioielli di grande successo, è una raffinata e ironica personalità artistica capace di descrivere e giocare senza pu- dore con temi di attualità scottanti come la prostituzione maschile, l’ambiguità sessuale, le donne single con irriverenza e leggerezza, facendo della sua “poco ortodossia” il suo divertente e anticonformista marchio di fabbrica. Nel 1973, debutta al cinema con la pellicola L’anno 01, e da allora un’ ininterrotta storia di successi sia a cinema che a teatro accanto ad alcuni dei più importanti attori e attrici francesi per i quali riceve varie nomi- nation per il César sia come attrice che come sceneggiatrice e regista. Per tutti ricordiamo Peccato che sia femmina (1995) con Victoria Abril, Alain Chabat e Miguel Bosé di cui ha curato la regia. Al cinema continua a recitare ruoli di grande impatto come quello della portinaia Renée ne Il riccio (2009), aggiungendo un’altra piacevole, divertente e a tratti pruriginosa interpretazione. In teatro continuano i suoi successi come autrice e attrice in particolare “Nuit d’ivresse” (1986) “Tout le monde aime Juliette” (2009), “La nuit sera chaude” (2010). Antonio Zavatteri Antonio Zavatteri studia recitazione alla scuola del Teatro Stabile di Genova fino al 1994. Comincia la propria attività di attore con vari teatri nazionali lavorando con registi quali Benno Besson, Matthias Langhoff, Marco Sciaccaluga, Alfredo Arias, Andrea De Rosa, Luca Ronconi, Inizia quindi l’attività da regista mettendo in scena con la compagnia Gank (di cui è socio fondatore) spettacoli tra cui La Bottega del Caffè, Don Giovanni, Poker (Dealer’s Choice) di Patrick Marber e Le Prénom (Cena tra Amici). Ha fatto parte di una delle più importanti compagnie italiane di ricerca, la Popular Shakespeare Kompany diretta da Valerio Binasco, con cui realizza Romeo e Giulietta e La Tempesta di W. Shakespeare. Negli ultimi anni ha cominciato una intensa attività televisiva lavorando tra l’altro in “1992” e “Non Uccidere” di Giuseppe Gagliardi, in “Gomor- ra – la serie” di Stefano Sollima, “Sense8” di Lana e Lilly Wachowski; e cinematografica con Gabriele Muccino, Francesca Comencini, Maria Sole Tognazzi e Nanni Moretti. Ha recitato in Pecore in Erba, opera prima di Alberto Caviglia e ne Il Mangiatore di Pietre di Nicola Bellucci. 23
la contrada • produzioni 2018 Anna Galiena Nella seconda metà degli anni Settanta va a studiare recitazione a New York, dove nel 1978 debutta come Giulietta nella tragedia Romeo e Giulietta. Nel 1980 recita ne Il gabbiano di Cechov nella parte di Nina ed entra all’Actors Studio di Elia Kazan. Nel 1990 interpreta Mathilde in “Il marito della parruc- chiera”, il suo primo grande successo cinematografico, che la rende molto popolare. Tra i suoi ultimi lavori citiamo “Nessuno si salva da solo” regia di Sergio Castellitto e “La pazza gioia” di Virzì. A teatro negli ultimi anni ha lavorato in alcune com- medie di grande successo, fra cui Tres di Juan Carlos Rubio e Diamoci del tu di Norm Foster. Ad oggi è una delle attrici italiane più apprezzate sia in patria che all’estero, grazie alla versatilità con cui è riuscita, nel corso di una lunga carriera, a passare facilmente dal teatro al cinema, fino al piccolo schermo. Corrado Tedeschi Conduttore televisivo e attore teatrale, Corrado Te- deschi si diploma all’accademia del Teatro Stabile di Genova. Numerose le sue apparizioni in televisione come presentatore, giusto per citarne alcune “Doppio Slalom”, “Il gioco delle coppie”. Intanto il teatro da passione diventa sempre di più la sua principale occupazione. Dopo numerose esperienze, nel 1999 diventa primo attore del Teatro Parenti di Milano: da allora continua a dividersi fra teatro e televisione. A teatro negli ultimi anni è protagonista di titoli come L’uomo dal fiore in bocca di Pirandello, Vite private di Noël Coward, Trappola mortale di Ira Levin e Quel pomeriggio di un giorno... da star! di Gianni Clementi, spettacolo nato da una sua idea. 24
la contrada • produzioni 2018 Quel pomeriggio di un giorno … da star! Autore Gianni Clementi da un’idea di Corrado Tedeschi Regia Ennio Coltorti Scene Andrea Bianchi Interpreti Corrado Tedeschi, Brigitta Boccoli, Ennio Coltorti, Patricia Vezzuli, Claudio Moneta, Tullio Sorrentino Prima nazionale 16 gennaio 2016; Grado (GO), Auditorium B. Marin Gino Fumagalli è un piccolo imprenditore, fondamentalmente onesto, che sta attraversando un periodo di grave difficoltà economica. Quando un amico alla Guardia di Finanza lo avverte che è oggetto di un’inchiesta e i suoi telefoni sono sotto controllo, Gino non sa davvero che pesci pren- dere, finchè nella sua mente, ormai provata, si fa strada l’unica soluzione possibile: una rapina in banca. Ha bisogno di un complice e mette al corrente del suo progetto Renato Pacini, il suo contabile che, seppur con timore, aderisce al piano. È sera nella filiale di periferia. Il dottor Ambrogio Cerutti, Direttore, la spor- tellista Alice Filetici, che ha una relazione clandestina con il Direttore, e il vigilante albanese Valon Berisha, stanno aspettando che l’unica cliente, una giornalista televisiva in disgrazia, Carolina Gargiulo, effettui l’ultima operazione allo sportello quando i due improbabili rapinatori fanno irruzione nell’agenzia… che cosa succederà? Tournée da marzo a maggio 2018 Giunto al suo terzo anno di tournée lo spettacolo tornerà in scena nelle piazze di Ferrara, Rovigo e Milnao (Teatro Manzoni). 25
la contrada 2018 Il teatro per l’infanzia e la gioventù Anche le pulci hanno la tosse La gatta con gli stivali I musicanti di Brema Bella e bestia Alice nel paese delle meraviglie Biancaneve La bella lavanderina Rassegna A TEATRO IN COMPAGNIA (36a edizione) Rassegna TI RACCONTO UNA FIABA (27a edizione) Rassegna FIABE AL CIOCCOLATO (4a edizione) Rassegna I FUORICLASSE (2a edizione) Terzo filone del progetto artistico è il settore del Teatro per l’Infanzia e la Gioventù. Fin dalla fondazione l’attenzione alla cura e alla crescita culturale del piccolo pubblico è una delle colonne portanti del Teatro La Contrada. Gli obiettivi fondamentali da sempre perseguiti sono la qualità artistica dell’offerta raggiunta attraverso la collaborazione con realtà significative di questo settore e la partecipazione a festival, il rinnovamento della scena e la multidisciplinarità. La Contrada metterà in scena e ospiterà spettacoli che promuovono l’avvicinamento alla danza e alla musica attraverso – solo come esempio non esaustivo – quattro produzioni ad hoc: Dove si è nascosta Riccioli D’Oro? (novità) un percorso interattivo che porterà i bambini ad essere protagonisti in prima persona attraverso l’esperienza tattilo-visiva e uditiva. Al piccolo Teatro dei Fabbri, tolte le seggiole della sala, sarà allestito un percorso di oggetti, luci, suoni e musiche in cui i bambini “vivranno” la celebre fiaba, mentre attraverso un tulle i genitori seguiranno il loro percorso emotivo e li potranno accogliere al termine usciti da un piccolo scivolo che li riporterà al mondo reale; Sisi e Ottone e la cantina musicale (ripresa) che spiega ai bambini le basi delle note musicali attraverso l’aiuto di una ballerina di carillon e del proprietario di un emporio musicale; I musicanti di Brema, (ripresa) che avvicina il bambino alla conoscenza del blues attraverso musiche eseguite dal vivo dagli stessi attori/musicisti; Anche le pulci hanno la tosse, tratto dal testo di Fulvio Tomizza, con quattro attori, tra i quali un tenore e un soprano, che avvicineranno i bambini all’opera lirica attraverso una storia di piccoli insetti cantanti. Altre quattro riprese completano l’offerta produttiva presentata in tutta Italia, fino in Calabria (grazie alla collaborazione in atto con Scena nuda di Reggio Calabria).
la contrada • teatro per l’infanzia e la gioventù 2018 Anche le pulci hanno la tosse Autore Fulvio Tomizza Adattamento Ugo Vicic Regia Diana Höbel Interpreti Enza De Rose, Francesco Godina, Leonora Surian Popov, Stefano Surian Prima nazionale 3 gennaio 2018; Trieste, Teatro Orazio Bobbio Coproduzione con Il Dramma Italiano di Fiume-Teatro Nazionale Croato. “Anche le pulci hanno la tosse”: nel suo racconto Tomizza parte da questa espressione figurata e le dà vita. Ci presenta infatti Saltellina, una pulce con la tosse! E poi il ragno Tessitori, il millepiedi Locomotore e la zanzara Tzatzira che come Saltellina... adorano l’opera lirica e, soprattutto, cantare, cantare come veri cantanti! Come i bambini che giocano a fare le cose degli adulti. Chi sono le pulci con la tosse, chi sono quelli che si fingono più grandi di ciò che sono in realtà? Gli insettini? I bambini? o tutti noi, presi dalle nostre serissime passioni, che viste da lontano, dal fondo della platea, non sono altro che piccolissimi colpi di tosse pulcesca? La vita è fatta di incontri felici, che ti permettono di crescere e guardare il mondo con occhi diversi. E la collaborazione tra La Contrada e il Dramma italiano è uno di questi, in particolar modo in questo spettacolo rivolto TEATRO ai giovanissimi, il nostro pubblico di domani. NAZIONALE Anche le pulci hanno la tosse è di un grande CROATO FIUME autore istriano, Fulvio Tomizza, forse non valo- DRAMMA ITALIANO COPRODUZIONE KOPRODUKCIJA rizzato sufficientemente a Trieste, per il quale abbiamo pensato uno spettacolo che coniu- gasse dolcezza e divertimento, musica e teatro, nella festa collettiva che è (o dovrebbe essere) andare a Teatro. Voci liriche che si alternano alle battute dei quattro bravissimi attori nei panni dei piccoli insetti, una giovane regista dalle idee innovative, delle musiche coinvolgenti e arie di tradizione: gli ingredienti giusti per un 1 pubblico speciale! 27
la contrada • teatro per l’infanzia e la gioventù 2018 La gatta con gli stivali Autore Livia Amabilino tratto dalla fiaba tradizionale Regia Elena Husu Interpreti Enza De Rose, Francesco Godina, Valentino Pagliei Prima nazionale 2 gennaio 2017; Trieste, Teatro Orazio Bobbio La nuova produzione della Contrada per la sezione Teatro Ragazzi, La gatta con gli stivali, è tratta dalla favola originale di Basile con un’aggiunta di sti- vali, che nella versione originale non c’è, corredata da un lieto fine. La favola infatti ha ispirato quella che sarebbe poi diventato il Gatto con gli stivali di Ludwig Tieck, ma appare anche in diverse versione: dai Fratelli Grimm a Charles Perrault. La gatta in questione aiuta un pover’uomo a far fortuna, a sposare una principessa dal caratterino non facile ma in fondo buona e amorevole e a diventar signore. Soprattutto insegna ai piccoli spettatori il valore dell’ami- cizia e della gratitudine. La scenografia è resa speciale dalle videoproiezioni curate da Enza de Rose e dalla tecnica ispirata al Teatro delle ombre dove le silhouette degli attori, attraverso un grande telo bianco - interagiscono con le immagini proiettate creando sfondi dentro cui le ombre nuotano, si baciano, ballano e cantano. Musica e canzoni infatti non mancheranno a rendere suggestiva la rappre- sentazione anche grazie alla voce della cantante lirica Valentina Sancin. Elena Husu porta in scena Francesco Godina, Valentino Pagliei e Enza De Rose in un vortice di vicissitudini narrate oltre che con musica e parole, anche attraverso l’utilizzo fisico portando gli attori a lavorare molto con il corpo. La regista infatti ha studiato alla London Institute of Performig Arts la tecnica che deriva da De Cock e la applica in questo spettacolo insieme alla Commedia dell’Arte e forme di clownerie. 28
la contrada • teatro per l’infanzia e la gioventù 2018 I musicanti di Brema Autore Livia Amabilino tratto dalla fiaba tradizionale Regia Daniela Gattorno Scene Gisella Leone Costumi Rossella Plaino e Daniela Gattorno Luci Francesco Orrendo Musiche Franco Trisciuzzi Canzoni L. Amabilino, F. Trisciuzzi e D. Gattorno Interpreti Enza De Rose, Francesco Godina, Valentino Pagliei Prima nazionale 2 gennaio 2016; Trieste, Teatro Orazio Bobbio Tratta dalla famosa fiaba dei Fratelli Grimm, la nuova proposta della Contrada per l’Infanzia e la gioventù I musicanti di Brema - The old animals band (ovvero La banda dei vecchi animali) è un vero e proprio spettacolo musicale. La storia dell’asino che scappa per evitare di essere macellato e che parte alla volta di Brema appassionerà i più piccoli ma anche gli spettatori adulti, che si divertiranno in questo viaggio strampalato scandito da canzoni dal vivo. Il primo a scappare da un triste destino è l’asino, che si imbatte in un vecchio cane anche lui in fuga, ma pronto a entrare a far parte della banda della città tedesca. I due amici incontrano poi una gatta non più giovane che a sua volta con astu- zia riuscirà a farsi accettare, pronta ad esibirsi come cantante. I tre riescono a salvare un gallo dalla pentola della sua proprietaria e con un amico in più continueranno il loro percorso finché non arriveranno alla casa dei quattro briganti. E qui possono improvvisare la loro prima esibizione da quartetto, per riuscire a conquistarsi un rifugio per la notte. Complice l’oscurità però un brigante torna alla casa, ma ne fugge terrorizzato scambiando gli ani- mali per esseri malvagi. I quattro amici, finalmente al sicuro, decideranno di suonare la loro musica lì, accogliendo i visitatori con le loro meravigliose canzoni blues. I temi evidenziati nello spettacolo, in forma leggera e divertente, sono le potenzialità degli anziani, considerati non come un peso o un’inu- tilità ma come una risorsa e le responsabilità nei confronti degli animali che vanno accuditi anche quando invecchiano e comunque non vanno mai maltrattati o sfruttati. Lo spettacolo ha ottenuto il patrocinio della LAV Lega Antivivisezione. 29
Puoi anche leggere