Progetto artistico la contrada - teatro stabile di trieste - Trieste
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la contrada - teatro stabile di trieste
progetto artistico
2018
Direttori artistici
Matteo Oleotto
Livia Amabilino
Trieste
teatro orazio bobbio
Via del Ghirlandaio, 12 34138 Trieste
tel. 040 948471 fax 040 946460 contrada@contrada.itla contrada 2018
Direttori artistici
Matteo Oleotto
Livia Amabilino
Direttore organizzativo
Diego Matuchina
2Il teatro popolare la contrada nasce a Trieste nel 1976 per volontà
degli attori Ariella Reggio, Orazio Bobbio, Lidia Braico e del regista Francesco
Macedonio. Dopo alcuni anni di attività itinerante con spettacoli di Teatro
Ragazzi, la compagnia approda nel 1983 al Teatro Cristallo.
Da allora è organismo stabile di produzione e programmazione teatrale che
opera in sei principali settori di attività:
• L’allestimento di opere di autori triestini;
• La messa in scena di testi di autori dell’area mitteleuropea, dell’Est Europa
e della drammaturgia italiana degli anni Trenta-Quaranta;
• La produzione di spettacoli per l’infanzia e la gioventù;
• La metodica presenza in Istria - in collaborazione con la Regione Friuli-
Venezia Giulia, l’Università Popolare di Trieste e con l’Unione Italiana di
Fiume - a favore delle Comunità Italiane di Slovenia e Croazia;
• La realizzazione di attività seminariali per insegnanti e studenti e di
progetti di aggiornamento e perfezionamento professionale per giovani
attori;
• La programmazione degli spettacoli e delle rassegne del Teatro Cristallo, rein-
titolato nel 2007 a Orazio Bobbio.
Nel 1989 la contrada ottiene il riconoscimento ministeriale quale “Teatro
Stabile di interesse pubblico” .
Dalla scomparsa nel 2006 del Presidente e fondatore Orazio Bobbio, ha
assunto la guida della Contrada Livia Amabilino.
Nel corso di questi anni sono state realizzate più di 200 produzioni ed ospi-
tate più di 380 compagnie, per un totale di oltre 600 spettacoli, ripartiti fra
la programmazione serale e quella del Teatro Ragazzi.
In ogni stagione vengono effettuate circa 200 recite in sede – considerando
gli spettacoli di produzione e le ospitalità – di fronte ad un pubblico di quasi
3.000 abbonati con oltre 40.000 presenze complessive.
Nel 2009, dopo diversi anni di lavori di restauro, la Contrada ha riaperto a
Trieste il piccolo Teatri dei Fabbri, dove organizza rassegne di Teatro per
Ragazzi, spettacoli sperimentali ed eventi culturali.
Ogni anno lavorano con la contrada più di 70 persone tra attori, maestranze
tecniche, impiegati e collaboratori stagionali.
3la contrada 2018 attori Daniela Gattorno Ariella Reggio Giulio Settimo Milena Vukotich Elke Burul Daniele Pecci Maddalena Crippa scene, costumi e musiche Anna Galiena Andrea Stanisci Corrado Tedeschi Francesco Montanaro Daniela Morozzi Isabella Rizza Blas Roca Rey Laura Benzi Nini Salerno Andrea Bianchi Maximilian Nisi Rossella Plaino Brigitta Boccoli Fabio Valdemarin Alessandro Fullin Lucio Gregoretti Francesco Magali Elke Burul Enza De Rose servizi tecnici Francesco Paolo Ferrara Bruno Guastini Daniela Gattorno Roberto Vinattieri Gualtiero Giorgini Francesco Orrendo Adriano Giraldi Angelo Scommegna Francesco Godina Viljem Ciuch Franko Korosec Rossella Plaino Valentino Pagliei Massimiliano Baskar Marzia Postogna Sara Zanni teatro per l’infanzia e la Leonardo Zannier gioventù Enza De Rose Laura Antonini amministrazione Stefano Bartoli Antonella Delbello Monica Rogledi Alice Esposito Roberto Serpi Gabriella Barberi Ariele Vincenti Julian Sgherla ufficio stampa Giacomo Segulia Daniela Sartogo Claudio Moneta promozione Tullio Sorrentino Julian Sgherla Patricia Vezzuli Paola Saitta Vincenzo Volo responsabile di sala Mario Opinato Ornella Antonazzi regia biglietteria Matteo Oleotto Alessandra Ropretig Guglielmo Ferro Elisabetta Colavito Marcello Cotugno sala e biglietteria Nicola Pistoia Lorenzo Antonelli Antonio Zavatteri Manuel Chelo Marco Mattolini Alice Debianchi Alessandro Fullin Benjamin Fortini Ennio Coltorti Alessandra Lama Tina Sosic Giovanni La Porta Loredana Piedimonte Gabriele Prodam Diana Höbel Giulia Sacchi
la contrada 2018
L’attività di produzione del 2018 della contrada - teatro stabile di
trieste è suddivisa in quattro aree tematiche, presentate in dettaglio nelle
pagine successive:
(1) Il teatro legato al territorio
[ Tempo d’attesa; Basabanchi rèpete];
(2) Le produzioni di interesse nazionale
[Un autunno di fuoco; Il fu Mattia Pascal; La cena perfetta; Notte di follia;
Quel pomeriggio di un giorno... da star!];
(3) Il teatro per l’infanzia e la gioventù
[ Anche le pulci hanno la tosse; La gatta con gli stivali; I musicanti di Brema;
Bella e Bestia; Alice nel paese delle meraviglie, Biancaneve; Cenerentola e
l’albero magico; C’era una volta... cercasi; Sisi, Ottone e la cantina musicale
il progetto interattivo dedicato ai più piccoli Dove si è nascosta Ricioli
d’oro?; altre rassegne dedicate ai bambini più piccoli];
(4) I progetti speciali
[Progetto sulle figura di Egon Schiele Egon & Jim; Progetto sull’integra-
zione sociale e disabilità “Il teatro che fa il suo dovere”; Allestimento di un
testo contemporaneo sul disagio psichiatrico Giovanna e il funambolico
Alfredo; Co-produzione con Golden Show su un testo di Paolo Rumiz
La cotogna di Istanbul; iniziative dell’Associazione culturale Amici della
Contrada].
L’insieme del progetto si richiama esplicitamente alle finalità indicate dallo
Stato per l’erogazione di contributi ai soggetti che svolgono attività teatra-
li.
La qualità artistica e il rinnovamento della scena, la sperimentazione di tec-
niche e stili, il ricambio generazionale, la committenza di nuove opere e la
valorizzazione del repertorio contemporaneo italiano ed europeo, l’incentiva-
zione di forme di creazione interdisciplinare sono gli elementi fondamentali
tenuti in considerazione per la redazione del progetto.
Un teatro stabile si caratterizza per il forte e durevole legame che gli artisti
riescono a promuovere tra la sede teatrale in cui operano, la comunità locale
e il territorio; sono quindi obiettivi imprescindibili la valorizzazione delle
professionalità e la più ampia diffusione del proprio lavoro, in particolare
presso il nuovo pubblico e le nuove generazioni.
Il progetto della Contrada si avvale di un nucleo artistico, di una direzione e
di una struttura d’impresa che sin dalla costituzione, nel 1976, ha non solo
mantenuto, ma consolidato il proprio tratto distintivo: il legame con la città
di Trieste e un repertorio di pregio, senza concessioni al gusto più facile, con
la ricerca di nuove opere, nuovi autori, nuovi interpreti.
5la contrada 2018
Il teatro legato al territorio
Tempo d’attesa
Basabanchi rèpete
Il primo dei percorsi fondamentali della Contrada nasce dal profondo radicamento di
questa realtà nella comunità in cui opera, dove per comunità si intende non solo il quar-
tiere specifico o la città di Trieste, ma la Regione e la zona confinante, in particolare l’Istria
(Slovenia e Croazia).
In concreto significa proporre agli spettatori momenti di riflessione sul passato e il presente
allargando l’orizzonte ai grandi mutamenti epocali che stiamo vivendo. La storia di queste
terre è caratterizzata in maniera diversa rispetto a quella italiana, con le problematiche di
confine e l’intreccio di culture e sensibilità.
Si è sviluppato negli anni un rapporto molto diretto e non anonimo con gli spettatori, facili-
tando la familiarità tra il Teatro e l’utente, anche sfruttando le moderne forme di relationship
quali i social, ma dando sempre un volto e soprattutto un responsabile all’interlocutore.
Negli anni questo ha prodotto effetti importanti, in primis sviluppando un’originalità dell’im-
magine e del “marchio” della Contrada e in seconda battuta contribuendo a sviluppare una
drammaturgia originale, su commissione, sia in italiano che in triestino (modalità “alta” di
utilizzo del dialetto), attingendo a scrittori, giornalisti, poeti nati o operanti in queste terre
o rivisitando autori conosciuti o meno della grande tradizione. Oltre alla rivisitazione dei
“classici” la maggior parte dei testi attinge al presente o alla storia contemporanea. I nomi
sono molteplici: Claudio Grisancich, Pino Roveredo, Pietro Spirito, Pierluigi Sabatti, Paolo
Rumiz, Roberto Curci, Ugo Vicic, Carpinteri e Faraguna, Tullio Kezich, Enrico Luttmann,
Matteo Oleotto, Francesco Macedonio, Stefano Crivelli, Umberto Saba, Italo Svevo, Virgilio
Giotti, Fulvio Tomizza, Anita Pittoni, James Joyce e moltissimi altri.la contrada • produzioni 2018
Tempo d’attesa
Autore Pietro Spirito e Elke Burul
Regia Marko Sosič
Scene e costumi Andrea Stanisci
Interpreti Marzia Postogna, Adriano Giraldi, Maurizio Zacchigna
Prima nazionale 19 marzo 2018; Trieste, Teatro Orazio Bobbio
Testo commissionato dalla Contrada allo scrittore e storico Pietro Spirito su un
episodio della storia recente ambientato a Padriciano nella periferia di Trieste
sulla figura e l’opera di un fotografo realmente esistito che ha testimoniato
del suo internamento.
Trieste 1972. Alle porte della città è attivo il campo profughi per stranieri di
Padriciano, una struttura voluta dal governo italiano per accogliere persone
della più varia estrazione, perlopiù in fuga dai Paesi del blocco sovietico, che
chiedono asilo politico in cerca della libertà. In quegli anni Trieste è una città
sismografo, che coglie e riflette i mutamenti e le inquietudini di un mondo
diviso in due blocchi.
Jan Paklic arriva al campo nell’autunno del 1972. È un fotografo cecoslovacco
noto per aver immortalato i fatti della Primavera di Praga, costretto a fuggire
dal suo Paese dopo la messa al bando e al macero dei suoi libri seguita all’oc-
cupazione da parte delle truppe sovietiche.
Il testo si ispira liberamente alla vicenda di Jan Lukas, fotografo cecoslovacco
che nel 1965 fuggì da Praga con la sua famiglia chiedendo asilo politico in
Italia, prima di emigrare negli Stati Uniti. A Trieste Jan
Lukas visse un anno nel campo profughi della Risiera
di San Sabba (allestito prima che fosse edificato il
campo di Padriciano). La figlia di Lukas, Helena, vive
negli Stati Uniti, e aiuterà ad allestire una mostra fo-
tografica sul campo profughi per stranieri.
La regia è affidata a Marko Sosič, già Direttore artistico
del Teatro Stabile Sloveno, vincitore recente della
residenza parigina alla Cité internationale des artes,
profondo conoscitore dell’area balcanica, regista e
scrittore internazionale.
Tournée in via di definizione
7la contrada • produzioni 2018
Basabanchi rèpete
Autore Alessandro Fullin
Regia Alessandro Fullin
Scene e costumi Andrea Stanisci
Interpreti Ariella Reggio, Alessandro Fullin, Marzia Postogna,
Francesco Godina, Franko Korosec, Valentino Pagliei,
Sara Zanni
Prima nazionale 19 ottobre 2018; Trieste, Teatro Orazio Bobbio
Trieste 1958. In questo testo scanzonato e irriverente che mette a nudo tutti i vizi del pen-
sare comune, Fullin illustra le vicende di una Trieste che da quattro anni è tornata all’Italia.
Il benessere del dopoguerra è palpabile ma non nel monastero di via Biasoletto: la Madre
Superiora infatti, per rilanciare l’Istituto, si è cimentata nell’impresa di far affrescare le anti-
che pareti dal noto pittore Duccio da Sgonico. È un passo azzardato: il costo dei materiali
e il compenso dell’artista portano il convento sull’orlo del fallimento. Le suore disperate
cercheranno allora una soluzione accettando persino di diventare protagoniste di un’opera
cinematografica del regista yugoslavo Borut Rasnici. È l’inizio di nuove avventure per le
Sorelle del convento che pur protette come sempre da Santa Tecla si troveranno coinvolte
negli inganni della Guerra Fredda.
Con Basabanchi rèpete torna in scena l’affiatato gruppo della prima puntata dedicata alla
saga delle suore di Via Biasoletto, Le basabanchi, campione d’incassi nella Stagione 2017/18.
Nato a Trieste nel 1964, Alessandro Fullin si è laureato al Dams dell’Università di
Bologna. Ha partecipato a diverse trasmissioni televisive: “Comedy Lab” su Mtv,
“Zelig off” su Canale 5, “Zelig Circus” su Canale 5, “Belli dentro” su Canale 5, “Niento-
logy” su Deejay Tv, “G day” su “LA 7”. Ha scritto e interpretato diversi
testi teatrali: con Clelia Sedda “Gengis Khan ovvero il problema del
Tartaro”; con la regia di Andrea Adriatico ha presentato: “L’auto dei
comizi” (produzione Teatri di vita, 2003) e “Le serve di Goldoni” (co-
produzione Teatri di vita-Biennale di Venezia, 2007); con la regia di
Roberto Piana “Un delitto senza importanza: chi ha ucciso Oscar Wil-
de?”, “Fullin legge Fullin. Spettacolo leggermente autoreferenziale”.
Ha pubblicato: “Tuscolana” (Mondadori, 2005), “Come fidanzarsi con
un uomo senza essere una donna” (Mondadori, 2008), “Ho molto
tempo dopo di te” (Kowalski,2011), “Pomodori sull’orlo di una crisi
di nervi ovvero La vera cucina gay italiana “ (Cairo, 2012), “Sissi a
Miramar” (MGS Press, 2013).
Nel gennaio 2016, Alessandro Fullin è stato insignito del Premio
Nazionale “Salva la tua lingua” per la Sezione prosa con il libro
“Ritorno a Miramar”.
Nello stesso anno pubblica “Giallo Trieste, rosso Capodistria” (MGS
Press), che - seppur scritto in dialetto triestino - scala da subito la
classifica nazionale dei libri più venduti.
8la contrada 2018
Le produzioni di interesse nazionale
Un autunno di fuoco
Il fu Mattia Pascal
La cena perfetta
Notte di follia
Quel pomeriggio di un giorno... da star!
Il secondo filone del progetto artistico della Contrada verte sulla messa in scena di autori
contemporanei italiani e stranieri. Nel 2018 il fil rouge degli spettacoli prodotti è la krísis,
nell’accezione greca di cambiamento. L’ovvio riferimento è naturalmente alla lunga crisi
economica che ha investito il nostro paese ma anche i periodi difficili che ognuno di noi
deve affrontare nella vita.
È dunque un’occasione per scegliere, una potenziale opportunità di cambiamento superan-
do un momento di disorganizzazione, cambiamento e turbamento, in cui la nostra mappa
mentale non riesce a ritrovarsi e cerca nuovi ordini.
Questo tema è sviluppato attraverso diversi testi, con la collaborazione di interpreti e registi
di assoluta eccellenza.la contrada • produzioni 2018
Un autunno di fuoco
Autore Eric Coble
Traduzione Marco Casazza
Regia Marcello Cotugno
Scene Luigi Ferrigno
Costumi Andrea Stanisci
Interpreti Milena Vukotic, Maximilian Nisi
Prima nazionale 2 agosto 2018; Festival di Borgio Verezzi
Una donna anziana barricata in casa e un intruso che si infila dalla finestra. È
così che inizia Un autunno di fuoco di Eric Coble, commedia dolce e graffiante
sui delicati e spesso esplosivi rapporti tra madri e figli.
Ma Alessandra non è una vecchietta indifesa, bensì un’artista quasi ottantenne
alla resa dei conti con la sua famiglia per stabilire dove trascorrerà i suoi ultimi
anni di vita. Con un’arguzia inaspettata in una donna dall’aspetto così gentile,
una passione vulcanica e una pila di bombe Molotov, Alessandra si chiude in
casa minacciando di dar fuoco a tutto piuttosto che finire in una casa di riposo.
E l’intruso è Chris, il più giovane dei tre figli, quello che con la madre ha avu-
to il rapporto più problematico tanto
da allontanarsi dalla famiglia per molti
anni. Ed è sempre lui a dover convincere
Alessandra a lasciare la sua casa, men-
tre le prime bombe emotive iniziano a
detonare.
Tournée in via di definizione
Lo spettacolo sarà ripreso in novembre
a Trieste, da dove partirà la tournée
invernale 2018/19.
10la contrada • produzioni 2018
Marcello Cotugno
Regista, autore, filmmaker, pedagogo. Si forma all’Accademia di Napoli diretta da
Guglielmo Guidi, al Teatro di Roma con Mario Martone e, alla Biennale di Venezia,
agli Atelier di regia di Eimuntas Nekrosius e di drammaturgia di Neil LaBute.
Dal 1996 a oggi ha diretto oltre 60 spettacoli, tra cui Anatomia della morte di…
(vincitore del premio “7 spettacoli per un teatro italiano per il 2000” e rappresentato
al Teatro Argentina di Roma), Niente e nessuno di Letizia Russo, Bash, La forma delle
cose e Some Girl(s)di Neil LaBute, Il corpo giusto di Eve Ensler, Due vecchiette van-
no al Nord di Pierre Notte, Italiani si nasce… di Tullio Solenghi e Maurizio Micheli,
Novantadue - Falcone e Borsellino vent’anni dopo di Claudio Fava.
A novembre 2017 ha debuttato il suo nuovo spettacolo: Regalo di Natale, tratto dal
film di Pupi Avati e adattato per il teatro da Sergio Pierattini.
Per il cinema, dopo il diploma in Filmmaking alla New York Film Academy nel 1999,
ha diretto il cortometraggio Don’t you need. Somebody to love (menzione speciale
al LAIFA 2001 a Los Angeles), il corto Fuori dal giro, co-diretto con Dario Iacobelli
(vincitore al Festival di Trevignano 2001) e il corto La Tazza (premio Franco Santaniello
al Napoli Film Festival 2006). Nel 2016 dirige due cortometraggi: Non è volare di Paolo
De Vita e L’Incontro, scritto assieme a Philippe Goudard e Irene Alison, vincitori di
premi a Madrid, Valencia, Buenos Aires e Fano.
Dal 2014 collabora come docente al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma,
dal 2009 alla Link Campus University, dal 2008 all’Accademia Padiglione Ludwig e
dal 2017 all’Accademia Italiana di Musical. Dal 2007 al 2015 è uno degli autori della
serata David di Donatello per RAI1.
Tra le sue pubblicazioni il saggio L’atroce ironia del quotidiano nella drammaturgia
post-moderna americana sul Giornale Storico del Centro Studi di Psicologia e Let-
teratura, A New Form of Beauty all’interno del libro Corpo Riflessione Immagine per
Alpes Edizioni, la prima edizione italiana di testi di Neil LaBute, Trilogia della bellezza
per Editoria&Spettacolo in collaborazione con Masolino D’Amico e Gianluca Ficca
e il testo Liquido scritto in collaborazione con Irene Alison, pubblicato da Nardini
editore nella collana Sottotesto, curata da Luca Cedrola.
È presidente dell’Associazione Te@troshock che si occupa di teatro-terapia.
11la contrada • produzioni 2018
Milena Vukotic
Nata a Roma, Milena Vokotic è figlia di un commediografo mon-
tenegrino e di una pianista e compositrice italiana. Frequenta le
scuole superiori a Londra e poi si trafserisce a Parigi per studiare
recitazione, musica e danza sotto la guida di Tania Balachova. Qui,
come ballerina, entra a far parte della compagnia internazionale
Grand Ballet du Marquis De Cuevas e, in seguito, in quella di
Roland Petit.
Torna in Italia negli anni Sessanta e si dedica alla recitazione, prima
in teatro, con la compagnia Morelli-Stoppa, con Franco Zeffirelli,
Giorgio Strehler, Paolo Poli e Jean Cocteau, poi in televisione e al
cinema, rivelandosi da subito un’attrice minuta e delicata, dotata
di soavità e leggerezza unita ad una notevole dose di classe, che
da sempre la contraddistingue.
Approda al cinema nel 1958 con “La carne è debole” (primo di
oltre 95 film), ma la sua prima interpretazione significativa è del
1964 in “Giulietta degli spiriti” di Fellini. Capace di destreggiarsi
con vari registri interpretativi, le vanno a pennello soprattutto le
parti da persona introversa e fragile. Viene molto valorizzata dai film di Luis Buñuel,
come in “Il fascino discreto della borghesia” (1972), “Il fantasma della libertà” (1974) e
“Quell’oscuro oggetto del desiderio” (1977). La sua figura minuta si distingue anche
in “Amici miei” (1975) di Mario Monicelli, e nel lavoro del grande maestro Andrei
Tarkovsky, “Nostalghia” (1983).
La sua particolare mimica espressiva l’ha resa particolarmente adatta ad imperso-
nare una vasta gamma di personaggi, anche i più strampalati, come quello di “Pina”,
moglie del ragionier Fantozzi, in quasi tutti i film della saga (ruolo che le vale anche
un Nastro d’Argento come ‘miglior attrice non protagonista’ nel1993).
Da sempre è molto attiva anche in televisione partecipando a numerosi sceneggiati,
come “Il giornalino di Gian Burrasca” (1964) di Lina Wertmüller, “Nel mondo di Alice”
(1974) e, negli ultimi anni, “Un medico in famiglia”, sicuramente la serie più nota.
Negli anni Duemila prende parte a “Saturno contro” (2007) di Ferzan Özpetek e
“Scontro di Civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio” (2009) di Isotta Toso.
Nel 2002 le viene stato assegnato il premio ‘Eleonora Duse’, in riconoscimento della
sua rilevante carriera teatrale mentre, nel 2007, ha ricevuto il Ciak d’Oro alla carriera
cinematografica. Nel 2014 ottiene la terza nomination al ‘David di Donatello’ grazie
alla sua partecipazione al film testamento di Carlo Mazzacurati “La sedia della felicità”.
Nel 2017 è protagonista a teatro di “Sorelle Materassi” con la regia di Geppy Gleijeses,
mentre per il cinema partecipa a “Natale da chef” con la regia di Neri Parenti.
12la contrada • produzioni 2018
Maximilian Nisi
Maximilian Nisi, attore e regista torinese si diploma nel 1993
alla Scuola del Teatro d’Europa di Milano diretta da Giorgio
Strehler. Nel 1995 segue il Corso di Perfezionamento per
Attori, presso il Teatro di Roma, diretto da Luca Ronconi in
collaborazione con Peter Stein, Luigi Squarzina, Piero Mac-
carinelli, Federico Tiezzi e Franco Quadri.
Studia inoltre con Marcel Marceau, Carolyn Carlson, Lindsay
Kemp, Micha Van Hoecke, Bruce Myers, Erica Utter, Dizziacs
Theatre Company.
In campo teatrale è diretto, tra gli altri, da Strehler, Ronconi,
Vassil’ev, Savary, Sequi, Scaparro, Terzopoulos, Cavani, Ca-
lenda, Zanussi, Bernardi, Mauri, Lavia, Menegatti, Tchkeidze,
Pagliaro, Lamanna, Znaniecki, Marinuzzi, Ricordi, Sepe,
Marini, Pizzech.
Nel giugno 1995 gli viene assegnato il “Lauro Olimpico”
dell’Accademia Olimpica di Vicenza e nel novembre 1999 il
premio Lorenzo il Magnifico dell’Accademia Internazionale
Medicea di Firenze.
In campo cine-televisivo è stato diretto, tra gli altri, da Brandauer, Argento,
Maselli, Magni, Negrin, Bibliowicz, Spano, De Sisti, Greco, De Luigi, Zaccaro,
Chiesa, Ponzi, Molteni, Migliardi, Sciacca, Riva, Pingitore, Sollima, Terracciano,
Parisi, Inturri, Amatucci.
13la contrada • produzioni 2018
Il fu Mattia Pascal
Autore Luigi Pirandello
Adattamento Guglielmo Ferro e Daniele Pecci
Regia Guglielmo Ferro
Interpreti Daniele Pecci e altri 8 attori
Prima nazionale 12 luglio 2018; Festival di Borgio Verezzi
Coproduzione con Arca Azzurra Teatro e ABC Produzioni.
Mattia Pascal vive a Miragno, immaginario paese della Liguria. Il padre, intraprendente
mercante, ha lasciato alla famiglia una discreta eredità, che presto va in fumo per i
disonesti maneggi dell’amministratore, Batta Malagna.
Per vendicarsi, Mattia ne compromette la nipote Romilda, che però poi è costretto a
sposare, ritrovandosi anche a convivere con la suocera, che lo disprezza.
La vita familiare è un inferno, umiliante il modesto impiego nella Biblioteca Boccamazza.
Mattia decide allora di fuggire per tentare una vita diversa.
A Montecarlo, dove vince alla roulette un enorme somma di denaro, legge per caso
su un giornale della sua presunta morte. Ha finalmente la possibilità di cambiare vita.
Col nome di Adriano Meis comincia a viaggiare, poi si stabilisce a Roma come pen-
sionante in casa del signor Paleari. S’innamora della figlia di lui Adriana e vorrebbe
proteggerla dalle mire del losco cognato Terenzio. Ma si accorge che la nuova identità
fittizia non gli consente di sposarsi, né di denunciare Terenzio, perché Adriano Meis per
l’anagrafe non esiste.
Architetta allora un finto suicidio per poter riprendere la vera identità. Tornato a Miragno
dopo due anni nessuno lo riconosce e la moglie è ormai risposata e con una bambina.
Non gli resta che chiudersi in biblioteca a scrivere la sua storia e portare ogni tanto dei
fiori sulla tomba del Fu Mattia Pascal.
Tournée in via di definizione
Lo spettacolo sarà ripreso a fine ottobre in Toscana, da dove partirà la tour-
née invernale 2018/19, che toccherà diverse piazze toscane, Roma (Teatro
Quirino) e la Sicilia (Teatro Al Massimo di Palermo, Teatro ABC di Catania e
circuito della Sicilia orientale).
14la contrada • produzioni 2018
Guglielmo Ferro
Classe 1965, figlio del grande attore Turi Ferro e di Ida Carrara, Guglielmo Ferro si
forma accanto a registi quali Mario Missiroli, Sandro Sequi, Lamberto Puggelli e
Antonio Calenda e segue un corso di formazione con Peter Brooke.
A teatro firma la regia di oltre settanta spettacoli prodotti dai più importanti teatri
italiani, dirigendo tra gli altri Ugo Tognazzi, Turi Ferro, Massimo Dapporto, Arturo Bra-
chetti, Remo Girone, Mario Scaccia, Giulio Brogi, Pino Micol, Ida Carrara, Maria Paiato.
Dirige dal 2001 al 2011 la rassegna internazionale “Gesti contemporanei” in collabo-
razione con varie ambasciate – tra cui Olanda, Portogallo, Danimarca – che ospita
artisti provenienti da tutto il mondo.
Dirige Mar de tierras in collaborazione con Jachim Ruiz, progetta e realizza lo
spettacolo di apertura dei campionati mondiali di scherma 2011 (evento in mon-
dovisione) e collabora con l’istituto italiano di cultura a Londra per eventi collegati
alle olimpiadi 2012.
Negli ultimi anni, oltre a curare la regia di eventi speciali come lo spettacolo multi-
mediale “Dorando” a Londra o “Pollok”, in occasione della mostra su Jackson Pollok al
Gugghenaim Museum, Ferro si cimenta con l’opera lirica dirigendo due edizioni della
Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti e il Tristna und Isolde di Richard Wagner.
Ha da poco diretto a teatro Giuseppe Zeno ne Il sorpasso, tratto dal capolavoro di
Dino Risi.
Vincitore di due “Biglietti d’oro” (con Servo di scena di Ronald Hardwood e Il malato
immaginario di Molière), Ferro è direttore artistico del Teatro Quirino di Roma.
15la contrada • produzioni 2018
Daniele Pecci
Nato nel 1970 a Roma, Daniele Pecci è uno degli attori italiani più amati e
noti degli ultimi anni. La sua passione per la recitazione esplode a 16 anni
grazie all’Amleto di Shakespeare, mentre partecipa al suo primo seminario
sul teatro, accorgendosi potrebbe essere la giusta strada da percorrere.
Dopo il diploma, inizia la scuola di teatro ed esordisce come attore nel
1990 (dove lavora quasi ininterrottamente - qualche volta anche come
regista - fino alla prima metà degli anni 2000 ).
Debutta in televisione con la miniserie “Deserto di fuoco”, ma il grande
successo arriva nel 2000 con “Il bello delle donne”, cui seguiranno tante
altre serie di successo: “L’ultimo padrino”, “Crimini bianchi”, “Sposami”, “I
misteri di Laura”.
Ovviamente non tralascia il cinema, dove recita diretto da famosi registi:
“Appuntamento a ora insolita” di Stefano Coletta; “Fortapàsc” di Marco
Risi; “Mine Vaganti” di Ferzan Özpetek; “The Tourist” di Florian Henckel
von Donnersmarck; “Manuale d’amore 3” di Giovanni Veronesi; “Maternity
Blues” di Fabrizio Cattani.
La popolarità di Pecci aumenta negli ultimi anni anche grazie alle fiction
Rai “Orgoglio” e “L’ultimo padrino”.
In tanti anni di carriera, Pecci non ha mai dimenticato il teatro, il suo primo
amore. Molteplici le rappresentazioni di cui è stato protagonista, tra cui
Medea diretta da Gabriele Lavia, Kramer contro Kramer per la regia di
Patrick Rossi Gastaldi, Scene da un Matrimonio con Federica De Martino
per la regia di Alessandro D’Alatri, Edipo Re per la regia di Daniele Salvo e,
ultima pièce andata in scena con ottime risposte di critica e di pubblico
l’Enrico V di Shakespeare di cui firma anche adattamento e regia.
Laureato in Storia del teatro inglese, oltre ad aver tradotto e adattato
Enrico V, firma anche la traduzione di un’edizione dell’Amleto, diretta da
Filippo Gili.
16la contrada • produzioni 2018
La cena perfetta
Autore Sergio Pierattini
Regia Nicola Pistoia
Scene Francesco Montanaro
Costumi Isabella Rizza
Interpreti Daniela Morozzi, Blas Roca Rey, Ariele Vincenti, Monica
Rogledi con la partecipazione di Nini Salerno
Prima nazionale 10 novembre 2017; Trieste, Teatro Orazio Bobbio
In una banlieue di Parigi, il “Girgenti”,
piccolo ristorante dalla conduzione scal-
cinata e familiare, si prepara ad accogliere
la quanto mai insperata visita di un ispet-
tore della Guida Michelin.
L’esuberante proprietario del locale
siciliano, lo chef Salvatore, insieme alla
moglie Caterina, alla socia Lucia e al
cameriere rumeno Cristian, attendono
con ansia l’avvenimento, che amplifica
tutti i conflitti di una gestione a dir poco
disastrosa.
Gli acquisti maniacali e dispendiosi dello
chef (uniti alla sua tendenza ad alzare
spesso il gomito), i debiti, l’eccentricità del cameriere, l’eccessiva generosità
di Salvatore e le continue lamentele della moglie, stannp portando il locale
al disastro.
Per questo cresce l’attesa per l’arrivo del critico gastronomico: tutto potrebbe
cambiare con l’attribuzione della famosissime stelle Michelin, a patto però di
realizzare una cena perfetta! Ma non tutto andrà come previsto..
Tournée da novembre 2017 a febbraio 2018
Nel suo primo anno di tournée lo spettacolo ha toccato le piazze di Trieste,
Milano (Teatro Martinitt), Bologna (Teatro Duse), Roma (Teatro Vittoria),
diverse piazze della Regione FVG (San Daniele, Lestizza, Zoppola) della
Regione Toscana (Sansepolcro, Pratovecchio, Castelnuovo G., Altopascio,
Castelfranco P., Castelnuovo B.), di Budrio (BO), Magenta (MI) e Albano
Laziale (RM).
La tournée 2018/19 partirà nel febbraio del 2019.
17la contrada • produzioni 2018
Sergio Pierattini
Nato a Siena, Sergio Pierattini frequenta giovanissimo per alcuni anni il Piccolo Teatro
della città di Siena, dove ritornerà alla fine degli anni ‘70.
Nel 1979 inizia l’Accademia Nazionale di Arte Drammatica Silvio D’Amico di Roma.
Dopo il diploma lavora come attore in spettacoli firmati da importanti registi, tra i
quali Antonio Calenda e Roberto Guicciardini.
Nel 1989 scrive ed interpreta il monologo Silvano che viene prodotto dal Teatro
Niccolini di Firenze, diretto da Roberto Toni, con la regia di Alessandro Marinuzzi.
Inizia in questi anni la collaborazione con il drammaturgo Roberto Cavosi che lo
sceglie come protagonista di alcuni suoi lavori di successo come Luna di miele e
L’uomo irrisolto. Nel 1994 scrive ed interpreta il monologo a tre voci Babbo secondo
te quella lassù è una nuvola o un incendio?. Nel 1999 partecipa al progetto “Grand
Hotel Italia”, ideato da Cavosi, e scrive Il gregario, mini pièce di 20 minuti di cui sarà
interprete principale con Giancarlo Ratti al Teatro Argot di Roma.
Nel 2000 è autore con Cavosi del programma radiofonico “Teatrogiornale” e scrive
circa 320 radiodrammi di quindici minuti ciascuno. Nel 2001 scrive per Maria Paiato
La Maria Zanella. Per l’interpretazione di questo monologo la Paiato riceve nel 2005
il Premio Ubu come migliore attrice. È finalista al Premio Riccione del 2004 con
Quando ci siamo ritrovati.
Per la rassegna Kalsart scrive La madre che sarà interpretata da Valeria Valeri. Nel
2006 scrive Il caso K, finalista al Premio Enrico Maria Salerno. Nel 2007 vince il Premio
Flaiano con Il raggio bianco. Nello stesso anno scrive per Maria Paiato Notte d’aprile
che va in scena nella rassegna romana curata da Rodolfo di Giammarco “Garofano
verde”. Nel 2008 vince il Premio Riccione sez. Bignami Quondamatteo con Un mondo
perfetto che produce e porta in scena nel 2010 con Milvia Marigliano.
Nel 2005 scrive e dirige “Da Trafalgar ad Austerlitz” sceneggiato a puntate dedicato
alla campagna napoleonica del 1805 che ha come interprete principale Andrea
Giordana. In occasione dell’anniversario della rivoluzione ungherese del 1956 scri-
ve e dirige per Radio Tre Rai “Una doppia verità” interpretato da Omero Antonutti.
Sempre per Radio Tre Rai nel 2008 scrive lo sceneggiato “La guerra di Benedetto”,
interpretato da Virginio Gazzolo e Paolo Lombardi.
Nel 2009 l’Associazione Nazionale Critici di Teatro premia Il ritorno, già finalista al
Premio Ubu, come migliore testo teatrale italiano della stagione 2007/2008. Dal
2013 fa parte del corpo docenti dei master di drammaturgia presso L’Accademia
Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”.
Nel 2014 il suo dramma “Il drago di carta” vince il Premio S.I.A.E (sezione dramma)
e nello stesso anno vince il Premio Vallecorsi (terzo premio) per il “Drago di carta”.
18la contrada • produzioni 2018
Nicola Pistoia
Nicola Pistoia, attore e regista italiano, inizia il suo intenso percorso in teatro alla fine
degli anni settanta con i film-commedia all’italiana.
Nel 1987 partecipa al giallo per bambini Operazione Pappagallo, opera prima del
regista romano Marco Di Tillo su sceneggiatura scritta dallo stesso Di Tillo insieme
a Piero Chiambretti e Claudio Delle Fratte. Nel cast ci sono anche Siusy Blady, Leo
Gullotta, Tiberio Murgia e Didi Perego.
Ha recitato in “Quattro bravi ragazzi” con Michele Placido, Tony Sperandeo e Giancarlo
Dettori, “Caro maestro” con Marco Columbro e Elena Sofia Ricci, “Finalmente soli” e
“Finalmente Natale” con Gerry Scotti e Maria Amelia Monti. Ha partecipato inoltre
alla miniserie televisiva “Giovanni Paolo II”.
Insieme all’amico Pino Ammendola, cura la regia delle pièces ‘I tre moschettieri’,
‘Mezzi uomini’ e ‘Uomini stregati dalla luna’. Inizia a lavorare in tv (‘Un cane ed un
poliziotto’, ‘L’avvocato Porta 2’, ‘Gli esami non finiscono mai’) e nel cinema (‘Uomini
sull’orlo di una crisi di nervi’, ‘Uno a me, uno a te e uno a Raffele’ e ‘American Express’).
Nel 2001, sempre insieme ad Ammendola, dirige ‘Stregati dalla luna’, una commedia
per il grande schermo.
Nel 2004 è stato nel cast del film “In questo mondo di ladri”, diretto da Carlo Vanzina.
Nel 2009 ha partecipato al corto “Le Notti Bianche (o come quando il colore perse
di ogni significato)” scritto e diretto da Cristian Patanè.
Nel 2010 è stato il protagonista del cortometraggio “La ferma instabilità”, scritto,
diretto ed interpretato da Giada Arena.
In teatro, fra i numerosi lavori, è stato protagonista di Uomini sull’orlo di una crisi
di nervi, Ben Hur - una storia di ordinaria periferia, Trote, Grisù, Giuseppe e Maria,
Fausto e gli sciacalli, La cena dei cretini e Cose popolari, di molti dei quali ha curato
pure la regia.
19la contrada • produzioni 2018
Daniela Morozzi
Daniela Morozzi, nota al grande pubblico per il
ruolo della poliziotta Vittoria Guerra nella miniserie
Distretto di polizia(2000) ha recitato per il grande
schermo in Baci e abbracci(1999) e I primi della lista
(2011).
Nel 2002, è stata insegnante teatrale nel reality
show “Operazione Trionfo” condotto da Miguel
Bosè e trasmesso su Italia 1. Precedentemente a
questo, era stata diretta da Enrico Montesano in
Pazza famiglia (1999) e da Michele Soavi in Ultimo
- La sfida. Ha poi preso parte a varie fiction italiane
come L’uomo del vento, L’amore non basta, Il mio
amico Babbo Natale, Il commissario Manara, La
fuga di Teresa, diretta per l’occasione dalla regista
tedesca Margarethe von Trotta.
Oltre al cinema e alla Tv continua a calcare il palco-
scenico teatrale , principalmente assieme a Roberto
Nobile e Gianni Ferreri in vari spettacoli come “Terapia, Terapia”, “Se
non ci fossi io” e “Chiamalo Ancora Amore”. È anche la protagonista
di “Mangiare bere dormire - Storie di badanti e badati!”, “La vedova
scaltra!”, “La fortuna si diverte!” e “Amaranto - Inatteso sorprendente
amore!”.
Blas Roca Rey
Figlio dello scultore peruviano Joaquin Roca Rey, Blas nasce in Perù e
si trasferisce in Italia, lavorando come attore teatrale, cinematografico
e televisivo.
Tra i suoi lavori, i film: Facciamo fiesta (regia di Angelo Longoni), Ecco
fatto e Ricordati di me (entrambi diretti da Gabriele Muccino), La cena
per farli conoscere (regia di Pupi Avati).
Nel 1987 appare nel cortometraggio Exit di Pino Quartullo e Stefano
Reali che verrà candidato all’Oscar come miglior cortometraggio.
Oltre a numerosi lavori per il piccolo schermo (Valeria medico legale;
Scusate il disturbo, Un posto al sole), Roca Rey vanta diversi lavori
teatrali, fra cui Ladro di razza di Clementi e Ferro, per citare i più re-
centi. Inizia la sua collaborazione con la Contrada di Trieste nel 2015,
come protagonista di Cancun di Jordi Galceran, per la regia di Marco
Mattolini.
20la contrada • produzioni 2018
Nini Salerno
Nato a Verona, dopo gli studi nella città natale, Nini Salerno, insieme
agli amici Jerry Calà, Umberto Smaila e Franco Oppini, dà vita al gruppo
cabarettistico Gatti di Vicolo Miracoli, che ottiene un enorme successo
di pubblico fino al 1986.
Scioltosi il gruppo, Salerno – che è la faccia seria del gruppo – si divide
tra teatro, televisione e cinema, come attore, autore e regista. In teatro
esordisce con Fools di Neil Simon (regia di P. Quartullo) e prosegue
diretto da Attilio Corsini, Walter Lupo, Gigi Proietti e tanti altri.
Negli ultimi anni lo ricordiamo in moltissimi spettacoli tra cui, come
autore e interprete, Bersagli di vetro; come attore I 39 scalini di John
Buchan, regia di Maria Atken; Vengo a prenderti stasera con Diego
Abatantuono; Taxi a due piazze di Ray Cooney; Se devi dire una bugia
dilla ancora più grossa per la regia di Gianluca Guidi; Forbici e follia di
Paul Portner per la regia di Marco Rampoldi.
Nel cinema raggiunge il successo con “Arrivano i gatti” (1980) bissato
l’anno seguente da “Una vacanza bestiale”, entrambi di Carlo Vanzina.
Tra i suoi film come regista, interprete, sceneggiatore, autore
delle musiche, ricordiamo: E io non pago - L’Italia dei furbet-
ti (2012), 2061 (2007), Soldati di pace (2002), Ti voglio bene Euge-
nio (2001), L’attentatuni - Il grande attentato (2000), Metronotte
(2000), Anni ‘60 (1999), PROVINCIA SEGRETA (1998), Gli inaffida-
bili (1997), Il testimone dello sposo (1997), Bruno aspetta in mac-
china (1996), Il barbiere di Rio (1996), I TARASSACHI (1991), Aqui-
le (1989), Turnè (1989), Arrivano i miei (1982), Una vacanza bestia-
le (1980), Arrivano i gatti (1979),
Come personaggio televisivo, ha al suo attivo programmi televisivi
come Quo vadiz? (1984, Rete 4), Un fantastico tragico venerdì (1986,
Rete 4), Amici mostri (1993-1994, TMC) e numerosi altri.
21la contrada • produzioni 2018
Notte di follia
Autore Josiane Balasko
Regia Antonio Zavatteri
Scene Laura Benzi
Interpreti Anna Galiena, Corrado Tedeschi, Roberto Serpi
Prima nazionale 16 gennaio 2018; Grosseto, Teatro degli Industri
Coproduzione con I Due della Città del Sole-Teatro Parioli di Roma.
Un incontro inatteso al bar di una stazione. Un noto conduttore di un pro-
gramma TV beve per dimenticare e, brillo,
importuna una cliente sotto gli occhi
di un barista irriverente e dalla battuta
pronta. Lei, da poco uscita di prigione,
non si lascia mettere i piedi in testa e anzi
risponde per le rime.
Due persone agli antipodi, sole, acco-
munate dallo stesso segreto iniziano un
dialogo divertente e serrato finché man
mano che la notte si fa più assurda emer-
ge il vero malessere che pervade e unisce
queste due singolari anime.
L’amnesia al risveglio del protagonista
Jacques trasporterà i tre personaggi in un turbinio di follia dove, tra offese,
battute e malintesi, emerge ciò che veramente conta, ciò che attira un essere
umano verso l’altro.
Tratto da Nuit d’ivresse di Josiane Balasko, attrice e autrice francesce di cinema
e teatro fra le più acclamate, Notte di follia è un testo di grande intelligenza e
divertimento per una coppia inedita come Anna Galiena e Corrado Tedeschi.
Tournée da gennaio 2018
Nel suo primo anno di tournée lo spettacolo toccao diverse piazze del La-
zio (Tor Bella Monaca, Frosinone, Montalto di Castro, Velletri), Roma (Teatro
Parioli), Modena, Rho (MI), Sant’Elpidio (FM), della Liguria (Cairo Montenot-
te, Sarzana), della Toscana (Grosseto, Castelfranco P., Roccastrada, Portofer-
raio), e della Regione FVG, dove conclude il primo anno di giro (Cordenons,
Grado, Cormons e il Teatro Orazio Bobbio di Trieste).
La tournée 2018/19 partirà in novembre e prevede già le piazze di Genova,
Verona e Bologna.
22la contrada • produzioni 2018
Josiane Balasko
Attrice, regista, sceneggiatrice, scrittrice e costumista francese, Josiane
Balasko ha conquistato la vetta del cinema d’oltralpe quando era anco-
ra un’under 30, imponendosi come segno di rinnovamento nel vecchio
panorama cinematografico dei nostri cugini francesi, nonostante il
suo aspetto davvero lontano da quello charmant delle attrici francesi.
Capace di creare piccoli gioielli di grande successo, è una raffinata e
ironica personalità artistica capace di descrivere e giocare senza pu-
dore con temi di attualità scottanti come la prostituzione maschile,
l’ambiguità sessuale, le donne single con irriverenza e leggerezza,
facendo della sua “poco ortodossia” il suo divertente e anticonformista
marchio di fabbrica.
Nel 1973, debutta al cinema con la pellicola L’anno 01, e da allora un’
ininterrotta storia di successi sia a cinema che a teatro accanto ad alcuni
dei più importanti attori e attrici francesi per i quali riceve varie nomi-
nation per il César sia come attrice che come sceneggiatrice e regista.
Per tutti ricordiamo Peccato che sia femmina (1995) con Victoria Abril,
Alain Chabat e Miguel Bosé di cui ha curato la regia.
Al cinema continua a recitare ruoli di grande impatto come quello della
portinaia Renée ne Il riccio (2009), aggiungendo un’altra piacevole,
divertente e a tratti pruriginosa interpretazione. In teatro continuano i
suoi successi come autrice e attrice in particolare “Nuit d’ivresse” (1986)
“Tout le monde aime Juliette” (2009), “La nuit sera chaude” (2010).
Antonio Zavatteri
Antonio Zavatteri studia recitazione alla scuola del Teatro Stabile di
Genova fino al 1994.
Comincia la propria attività di attore con vari teatri nazionali lavorando
con registi quali Benno Besson, Matthias Langhoff, Marco Sciaccaluga,
Alfredo Arias, Andrea De Rosa, Luca Ronconi,
Inizia quindi l’attività da regista mettendo in scena con la compagnia
Gank (di cui è socio fondatore) spettacoli tra cui La Bottega del Caffè,
Don Giovanni, Poker (Dealer’s Choice) di Patrick Marber e Le Prénom
(Cena tra Amici).
Ha fatto parte di una delle più importanti compagnie italiane di ricerca,
la Popular Shakespeare Kompany diretta da Valerio Binasco, con cui
realizza Romeo e Giulietta e La Tempesta di W. Shakespeare.
Negli ultimi anni ha cominciato una intensa attività televisiva lavorando
tra l’altro in “1992” e “Non Uccidere” di Giuseppe Gagliardi, in “Gomor-
ra – la serie” di Stefano Sollima, “Sense8” di Lana e Lilly Wachowski; e
cinematografica con Gabriele Muccino, Francesca Comencini, Maria
Sole Tognazzi e Nanni Moretti.
Ha recitato in Pecore in Erba, opera prima di Alberto Caviglia e ne Il
Mangiatore di Pietre di Nicola Bellucci.
23la contrada • produzioni 2018
Anna Galiena
Nella seconda metà degli anni Settanta va a studiare
recitazione a New York, dove nel 1978 debutta come
Giulietta nella tragedia Romeo e Giulietta. Nel 1980
recita ne Il gabbiano di Cechov nella parte di Nina ed
entra all’Actors Studio di Elia Kazan.
Nel 1990 interpreta Mathilde in “Il marito della parruc-
chiera”, il suo primo grande successo cinematografico,
che la rende molto popolare. Tra i suoi ultimi lavori
citiamo “Nessuno si salva da solo” regia di Sergio
Castellitto e “La pazza gioia” di Virzì.
A teatro negli ultimi anni ha lavorato in alcune com-
medie di grande successo, fra cui Tres di Juan Carlos
Rubio e Diamoci del tu di Norm Foster.
Ad oggi è una delle attrici italiane più apprezzate sia
in patria che all’estero, grazie alla versatilità con cui
è riuscita, nel corso di una lunga carriera, a passare
facilmente dal teatro al cinema, fino al piccolo schermo.
Corrado Tedeschi
Conduttore televisivo e attore teatrale, Corrado Te-
deschi si diploma all’accademia del Teatro Stabile di
Genova. Numerose le sue apparizioni in televisione
come presentatore, giusto per citarne alcune “Doppio
Slalom”, “Il gioco delle coppie”.
Intanto il teatro da passione diventa sempre di più
la sua principale occupazione. Dopo numerose
esperienze, nel 1999 diventa primo attore del Teatro
Parenti di Milano: da allora continua a dividersi fra
teatro e televisione.
A teatro negli ultimi anni è protagonista di titoli come
L’uomo dal fiore in bocca di Pirandello, Vite private di
Noël Coward, Trappola mortale di Ira Levin e Quel
pomeriggio di un giorno... da star! di Gianni Clementi,
spettacolo nato da una sua idea.
24la contrada • produzioni 2018
Quel pomeriggio di un giorno …
da star!
Autore Gianni Clementi da un’idea di Corrado Tedeschi
Regia Ennio Coltorti
Scene Andrea Bianchi
Interpreti Corrado Tedeschi, Brigitta Boccoli, Ennio Coltorti, Patricia
Vezzuli, Claudio Moneta, Tullio Sorrentino
Prima nazionale 16 gennaio 2016; Grado (GO), Auditorium B. Marin
Gino Fumagalli è un piccolo imprenditore, fondamentalmente onesto,
che sta attraversando un periodo di grave difficoltà economica. Quando
un amico alla Guardia di Finanza lo avverte che è oggetto di un’inchiesta
e i suoi telefoni sono sotto controllo, Gino non sa davvero che pesci pren-
dere, finchè nella sua mente, ormai provata, si fa strada l’unica soluzione
possibile: una rapina in banca.
Ha bisogno di un complice e mette al corrente del suo progetto Renato
Pacini, il suo contabile che, seppur con timore, aderisce al piano.
È sera nella filiale di periferia. Il dottor Ambrogio Cerutti, Direttore, la spor-
tellista Alice Filetici, che ha una relazione clandestina con il Direttore, e il
vigilante albanese Valon Berisha, stanno aspettando che l’unica cliente,
una giornalista televisiva in disgrazia, Carolina Gargiulo, effettui l’ultima
operazione allo sportello quando i due improbabili rapinatori fanno
irruzione nell’agenzia… che cosa succederà?
Tournée da marzo a maggio 2018
Giunto al suo terzo anno di tournée lo spettacolo tornerà in scena nelle
piazze di Ferrara, Rovigo e Milnao (Teatro Manzoni).
25la contrada 2018
Il teatro per l’infanzia e la gioventù
Anche le pulci hanno la tosse
La gatta con gli stivali
I musicanti di Brema
Bella e bestia
Alice nel paese delle meraviglie
Biancaneve
La bella lavanderina
Rassegna A TEATRO IN COMPAGNIA (36a edizione)
Rassegna TI RACCONTO UNA FIABA (27a edizione)
Rassegna FIABE AL CIOCCOLATO (4a edizione)
Rassegna I FUORICLASSE (2a edizione)
Terzo filone del progetto artistico è il settore del Teatro per l’Infanzia e la Gioventù. Fin dalla
fondazione l’attenzione alla cura e alla crescita culturale del piccolo pubblico è una delle
colonne portanti del Teatro La Contrada.
Gli obiettivi fondamentali da sempre perseguiti sono la qualità artistica dell’offerta raggiunta
attraverso la collaborazione con realtà significative di questo settore e la partecipazione a
festival, il rinnovamento della scena e la multidisciplinarità.
La Contrada metterà in scena e ospiterà spettacoli che promuovono l’avvicinamento alla
danza e alla musica attraverso – solo come esempio non esaustivo – quattro produzioni ad
hoc: Dove si è nascosta Riccioli D’Oro? (novità) un percorso interattivo che porterà i bambini
ad essere protagonisti in prima persona attraverso l’esperienza tattilo-visiva e uditiva. Al
piccolo Teatro dei Fabbri, tolte le seggiole della sala, sarà allestito un percorso di oggetti,
luci, suoni e musiche in cui i bambini “vivranno” la celebre fiaba, mentre attraverso un tulle
i genitori seguiranno il loro percorso emotivo e li potranno accogliere al termine usciti
da un piccolo scivolo che li riporterà al mondo reale; Sisi e Ottone e la cantina musicale
(ripresa) che spiega ai bambini le basi delle note musicali attraverso l’aiuto di una ballerina
di carillon e del proprietario di un emporio musicale; I musicanti di Brema, (ripresa) che
avvicina il bambino alla conoscenza del blues attraverso musiche eseguite dal vivo dagli
stessi attori/musicisti; Anche le pulci hanno la tosse, tratto dal testo di Fulvio Tomizza, con
quattro attori, tra i quali un tenore e un soprano, che avvicineranno i bambini all’opera lirica
attraverso una storia di piccoli insetti cantanti.
Altre quattro riprese completano l’offerta produttiva presentata in tutta Italia, fino in Calabria
(grazie alla collaborazione in atto con Scena nuda di Reggio Calabria).la contrada • teatro per l’infanzia e la gioventù 2018
Anche le pulci hanno la tosse
Autore Fulvio Tomizza
Adattamento Ugo Vicic
Regia Diana Höbel
Interpreti Enza De Rose, Francesco Godina, Leonora Surian Popov,
Stefano Surian
Prima nazionale 3 gennaio 2018; Trieste, Teatro Orazio Bobbio
Coproduzione con Il Dramma Italiano di Fiume-Teatro Nazionale Croato.
“Anche le pulci hanno la tosse”: nel suo racconto Tomizza parte da questa
espressione figurata e le dà vita. Ci presenta infatti Saltellina, una pulce
con la tosse! E poi il ragno Tessitori, il millepiedi Locomotore e la zanzara
Tzatzira che come Saltellina... adorano l’opera lirica e, soprattutto, cantare,
cantare come veri cantanti! Come i bambini che giocano a fare le cose
degli adulti.
Chi sono le pulci con la tosse, chi sono quelli che si fingono più grandi
di ciò che sono in realtà? Gli insettini? I bambini? o tutti noi, presi dalle
nostre serissime passioni, che viste da lontano, dal fondo della platea,
non sono altro che piccolissimi colpi di tosse pulcesca?
La vita è fatta di incontri felici, che ti permettono di crescere e guardare il
mondo con occhi diversi. E la collaborazione tra
La Contrada e il Dramma italiano è uno di questi,
in particolar modo in questo spettacolo rivolto
TEATRO
ai giovanissimi, il nostro pubblico di domani.
NAZIONALE
Anche le pulci hanno la tosse è di un grande
CROATO
FIUME
autore istriano, Fulvio Tomizza, forse non valo-
DRAMMA ITALIANO
COPRODUZIONE
KOPRODUKCIJA
rizzato sufficientemente a Trieste, per il quale
abbiamo pensato uno spettacolo che coniu-
gasse dolcezza e divertimento, musica e teatro,
nella festa collettiva che è (o dovrebbe essere)
andare a Teatro. Voci liriche che si alternano alle
battute dei quattro bravissimi attori nei panni
dei piccoli insetti, una giovane regista dalle
idee innovative, delle musiche coinvolgenti e
arie di tradizione: gli ingredienti giusti per un
1
pubblico speciale!
27la contrada • teatro per l’infanzia e la gioventù 2018
La gatta con gli stivali
Autore Livia Amabilino tratto dalla fiaba tradizionale
Regia Elena Husu
Interpreti Enza De Rose, Francesco Godina, Valentino Pagliei
Prima nazionale 2 gennaio 2017; Trieste, Teatro Orazio Bobbio
La nuova produzione della Contrada per la sezione Teatro Ragazzi, La gatta
con gli stivali, è tratta dalla favola originale di Basile con un’aggiunta di sti-
vali, che nella versione originale non c’è, corredata da un lieto fine. La favola
infatti ha ispirato quella che sarebbe poi diventato il Gatto con gli stivali
di Ludwig Tieck, ma appare anche in diverse versione: dai Fratelli Grimm a
Charles Perrault.
La gatta in questione aiuta un pover’uomo a far fortuna, a sposare una
principessa dal caratterino non facile ma in fondo buona e amorevole e a
diventar signore. Soprattutto insegna ai piccoli spettatori il valore dell’ami-
cizia e della gratitudine.
La scenografia è resa speciale dalle videoproiezioni curate da Enza de Rose
e dalla tecnica ispirata al Teatro delle ombre dove le silhouette degli attori,
attraverso un grande telo bianco - interagiscono con le immagini proiettate
creando sfondi dentro cui le ombre nuotano, si baciano, ballano e cantano.
Musica e canzoni infatti non mancheranno a rendere suggestiva la rappre-
sentazione anche grazie alla voce della cantante lirica Valentina Sancin.
Elena Husu porta in scena Francesco Godina, Valentino Pagliei e Enza De Rose
in un vortice di vicissitudini narrate oltre che con
musica e parole, anche attraverso l’utilizzo fisico
portando gli attori a lavorare molto con il corpo.
La regista infatti ha studiato alla London Institute
of Performig Arts la tecnica che deriva da De Cock
e la applica in questo spettacolo insieme alla
Commedia dell’Arte e forme di clownerie.
28la contrada • teatro per l’infanzia e la gioventù 2018
I musicanti di Brema
Autore Livia Amabilino tratto dalla fiaba tradizionale
Regia Daniela Gattorno
Scene Gisella Leone
Costumi Rossella Plaino e Daniela Gattorno
Luci Francesco Orrendo
Musiche Franco Trisciuzzi
Canzoni L. Amabilino, F. Trisciuzzi e D. Gattorno
Interpreti Enza De Rose, Francesco Godina, Valentino Pagliei
Prima nazionale 2 gennaio 2016; Trieste, Teatro Orazio Bobbio
Tratta dalla famosa fiaba dei Fratelli Grimm, la nuova proposta della Contrada
per l’Infanzia e la gioventù I musicanti di Brema - The old animals band (ovvero
La banda dei vecchi animali) è un vero e proprio spettacolo musicale.
La storia dell’asino che scappa per evitare di essere macellato e che parte
alla volta di Brema appassionerà i più piccoli ma anche gli spettatori adulti,
che si divertiranno in questo viaggio strampalato scandito da canzoni dal
vivo. Il primo a scappare da un triste destino è l’asino, che si imbatte in un
vecchio cane anche lui in fuga, ma pronto a entrare a far parte della banda
della città tedesca.
I due amici incontrano poi una gatta non più giovane che a sua volta con astu-
zia riuscirà a farsi accettare, pronta ad esibirsi come cantante. I tre riescono
a salvare un gallo dalla pentola della sua proprietaria e con un amico in più
continueranno il loro percorso finché non arriveranno alla casa dei quattro
briganti. E qui possono improvvisare la loro prima esibizione da quartetto,
per riuscire a conquistarsi un rifugio per la notte.
Complice l’oscurità però un brigante torna alla
casa, ma ne fugge terrorizzato scambiando gli ani-
mali per esseri malvagi. I quattro amici, finalmente
al sicuro, decideranno di suonare la loro musica
lì, accogliendo i visitatori con le loro meravigliose
canzoni blues.
I temi evidenziati nello spettacolo, in forma
leggera e divertente, sono le potenzialità degli
anziani, considerati non come un peso o un’inu-
tilità ma come una risorsa e le responsabilità nei
confronti degli animali che vanno accuditi anche
quando invecchiano e comunque non vanno mai
maltrattati o sfruttati.
Lo spettacolo ha ottenuto il patrocinio della LAV
Lega Antivivisezione.
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