Progetto artistico la contrada - teatro stabile di trieste - Trieste
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la contrada - teatro stabile di trieste progetto artistico 2020 Trieste teatro orazio bobbio Via del Ghirlandaio, 12 34138 Trieste tel. 040 948471 fax 040 946460 contrada@contrada.it
Il teatro popolare la contrada nasce a Trieste nel 1976 per volontà degli attori Ariella Reggio, Orazio Bobbio, Lidia Braico e del regista Fran- cesco Macedonio. Dopo alcuni anni di attività itinerante con spettacoli di Teatro Ragazzi, la compagnia approda nel 1983 al Teatro Cristallo. Da allora è organismo stabile di produzione e programmazione teatrale che opera in diversi settori di attività, dall’allestimento di opere classiche e contemporanee alla produzione di spettacoli per l’infanzia e la gioventù, alla programmazione di spettacoli e rassegne nelle sue sedi del Teatro Orazio Bobbio (ex Cristallo) e del Teatro dei Fabbri. In particolare sul fronte del teatro legato al territorio, attraverso il suo progetto annuale la Contrada rafforza la sua identità, basata su un forte radicamento nell’area mitteleuropea, di cui ha esplorato in tutti questi anni le radici culturali e linguistiche. Con una attenzione costante agli autori contemporanei, talvolta commissionando testi originali che sono andati in scena presso le proprie sedi, la Contrada ha creato in questo modo una drammaturgia, un “filone” che prima non c’era, impiegando maestranze locali (ma non solo), sia tecniche che artistiche. Nel 1989 la contrada ottiene il riconoscimento ministeriale quale “Teatro Stabile di interesse pubblico” . Dalla scomparsa nel 2006 del Presidente e fondatore Orazio Bobbio, ha assunto la guida della Contrada Livia Amabilino. Nel corso di questi anni sono state realizzate più di 200 produzioni ed ospitate quasi 400 compagnie, per un totale di oltre 600 spettacoli, ripartiti fra la programmazione serale e quella del Teatro Ragazzi. In ogni stagione vengono effettuate circa 200 recite in sede – consideran- do gli spettacoli di produzione e le ospitalità – di fronte ad un pubblico di quasi 3.000 abbonati con oltre 40.000 presenze complessive. Nel 2009, dopo diversi anni di lavori di restauro, la Contrada ha riaperto a Trieste il piccolo Teatri dei Fabbri, dove organizza rassegne di Teatro per Ragazzi, spettacoli sperimentali ed eventi culturali. Ogni anno lavorano con la contrada più di 70 persone tra attori, mae- stranze tecniche, impiegati e collaboratori stagionali. 3
la contrada 2020 attori servizi tecnici Ariella Reggio Bruno Guastini Monica Guerritore Roberto Vinattieri Milena Vukotic Francesco Orrendo Enzo Iacchetti Claudio Balducci Debora Caprioglio Andrea Abbrescia Pino Quartullo Jan Meola Corrado Tedeschi Rossella Plaino Maximilian Nisi Tiina Hakkinen Ninni Bruschetta Massimiliano Baskar Matteo Branciamore Snezana Lazovic Lodo Guenzi Lorenzo Lavia Enzo Gambino Alessandro Marmorini teatro per l’infanzia e la Adriano Giraldi gioventù Enza De Rose Marzia Postogna Diana Höbel amministrazione Marco Casazza Antonella Delbello Alessandro Di Somma Alice Esposito Francesco Godina ufficio stampa Elke Burul Daniela Sartogo Enza De Rose promozione Francesco Paolo Ferrara Julian Sgherla Daniela Gattorno Paola Saitta Valentino Pagliei Julian Sgherla responsabile di sala Giacomo Segulia Ornella Antonazzi biglietteria regia Alessandra Ropretig Monica Guerritore Elisabetta Colavito Pino Quartullo sala e biglietteria Marcello Cotugno Manuel Chelo Davide Calabrese Gabriele Cimador Antonio Zavatteri Diego Coslovich Lorenzo Lavia Simone Salvador Diana Höbel Samuel Saia Marco Casazza Giulia Segulia Daniela Gattorno Alice Varljen Giulio Settimo Matteo Amodio Elke Burul Maurizio Zacchigna scene, costumi e musiche Andrea Stanisci Laura Benzi Rossella Plaino Pino Cangialosi Fabio Valdemarin Guido Ruggeri
la contrada 2020 L’attività di produzione del 2020 della contrada - teatro stabile di trieste è suddivisa in quattro aree tematiche, presentate in dettaglio nelle pagine successive. In seguito ai DPCM di febbraio e ottobre che ha chiuso le sale teatrali al pubblico, diversi spettacoli e tournée previsti per il 2020 sono stati annullati, sostituiti o rimandati al 2021. (1) Il teatro legato al territorio [ Ottantena; Guarnerius ]; (2) Le produzioni di interesse nazionale [ Hollywood burger; L’anima buona di Sezuan; Montagne russe; Un autunno di fuoco; Notte di follia; Era un fantasma; Angry Alan ]; (3) Il teatro per l’infanzia e la gioventù [ Le quattro stagioni; La gatta con gli stivali; Bella e Bestia; Alice nel paese delle meraviglie; Biancaneve; Sisì, Ottone e la cantina musicale; le rasse- gne e gli spettacoli per i piccolissimi Fiabe allo Zucchero filato, Dolcetto o scherzetto?; La bella lavanderina ]; (4) I progetti speciali Produzione di spettacoli legati alle figure e alle opere di Italo Svevo e James Joyce [ Italo Svevo genero letterario ]; laboratorio teatrale e spettacolo sul tema del connubio fra arte e scienza, realizzato per il Festival Trieste in The City nell’ambito delle maniestazioni per ESOF 2020 [ La ricerca della simmetria ]; studio teatrale sulla figura e le opere di Emily Dickinson [ Nelle stanze d’alabastro ]; spettacolo multimediale sulla figura del grande regista Ingmar Bergman [ Le ombre di una vita ]; iniziative dell’Associazione culturale Amici della Contrada]. L’insieme del progetto si richiama esplicitamente alle finalità indicate dallo Stato per l’erogazione di contributi ai soggetti che svolgono attività teatra- li. La qualità artistica e il rinnovamento della scena, la sperimentazione di tec- niche e stili, il ricambio generazionale, la committenza di nuove opere e la valorizzazione del repertorio contemporaneo italiano ed europeo, l’incentiva- zione di forme di creazione interdisciplinare sono gli elementi fondamentali tenuti in considerazione per la redazione del progetto. Un teatro stabile si caratterizza per il forte e durevole legame che gli artisti riescono a promuovere tra la sede teatrale in cui operano, la comunità locale e il territorio; sono quindi obiettivi imprescindibili la valorizzazione delle professionalità e la più ampia diffusione del proprio lavoro, in particolare presso il nuovo pubblico e le nuove generazioni. Il progetto della Contrada si avvale di un nucleo artistico, di una direzione e di una struttura d’impresa che sin dalla costituzione, nel 1976, ha non solo mantenuto, ma consolidato il proprio tratto distintivo: il legame con la città di Trieste e un repertorio di pregio, senza concessioni al gusto più facile, con la ricerca di nuove opere, nuovi autori, nuovi interpreti. 5
la contrada 2020 Il teatro legato al territorio Ottantena Guarnerius Il primo dei percorsi fondamentali della Contrada nasce dal profondo radicamento di questa realtà nella comunità in cui opera, dove per comunità si intende non solo il quar- tiere specifico o la città di Trieste, ma la Regione e la zona confinante, in particolare l’Istria (Slovenia e Croazia). In concreto significa proporre agli spettatori momenti di riflessione sul passato e il presente allargando l’orizzonte ai grandi mutamenti epocali che stiamo vivendo. La storia di queste terre è caratterizzata in maniera diversa rispetto a quella italiana, con le problematiche di confine e l’intreccio di culture e sensibilità. Si è sviluppato negli anni un rapporto molto diretto e non anonimo con gli spettatori, facili- tando la familiarità tra il Teatro e l’utente, anche sfruttando le moderne forme di relationship quali i social, ma dando sempre un volto e soprattutto un responsabile all’interlocutore. Negli anni questo ha prodotto effetti importanti, in primis sviluppando un’originalità dell’im- magine e del “marchio” della Contrada e in seconda battuta contribuendo a sviluppare una drammaturgia originale, su commissione, sia in italiano che in triestino (modalità “alta” di utilizzo del dialetto), attingendo a scrittori, giornalisti, poeti nati o operanti in queste terre o rivisitando autori conosciuti o meno della grande tradizione. Oltre alla rivisitazione dei “classici” la maggior parte dei testi attinge al presente o alla storia contemporanea. I nomi sono molteplici: Claudio Grisancich, Pino Roveredo, Pietro Spirito, Pierluigi Sabatti, Paolo Rumiz, Roberto Curci, Ugo Vicic, Carpinteri e Faraguna, Tullio Kezich, Enrico Luttmann, Matteo Oleotto, Francesco Macedonio, Stefano Crivelli, Umberto Saba, Italo Svevo, Virgilio Giotti, Fulvio Tomizza, Anita Pittoni, James Joyce e moltissimi altri.
la contrada • produzioni 2020 Ottantena Stand-up Comedy Show per signora e mascherina Autore Davide Calabrese Regia Davide Calabrese Interpreti Ariella Reggio, Anselmo Luisi Prima nazionale 1 ottobre 2020; Trieste, Teatro Orazio Bobbio Il genere dello Stand-Up Comedy Show nasce in America ai tempi di Lenny Bruce e trova il suo apice con comici come Woody Allen o Robin Williams. Una serie di monologhi molto divertenti sulle cose che succedono nella vita. In italia si va dai casi più eleganti come quelli di Gioele Dix a quelli più “estremi” di Giorgio Montanini o Daniele Luttazzi. Solitamente – ma non sempre – la Stand-Up Comedy è appannaggio degli uomini, ma nel tempo ci si sono cimentate con successo anche diverse attrici comiche, come Lella Costa. Ma ci voleva Davide Calabrese, membro degli Oblivion, per realizzare il pri- mo “Stand-Up Comedy Show per Signora e mascherina”, con un’attrice della caratura di Ariella Reggio. In questo scenario quasi apocalittico dvuto alla pandemia che ha colpito l’in- tero mondo, un’attrice con qualche anno sulla carta d’identità, ma pochissimi nell’animo, rinuncia alla solitudine e decide di passare il periodo di contumacia assieme al compagno di sempre: il Teatro. Trasformando il soggiorno di casa in un palcoscenico, combinando in maniera improbabile Shakespeare, Beckett e la sua amata Debegnac ai fatti di più stretta attualità, Ariella Reggio ci tra- scina all’interno del suo personalissimo show e, come da tradizione, mostra tutta sé stessa, armata soltanto di un’asta e un microfono. Un teatro spoglio, nessun oggetto e prende vita Ottantena, le vicissitudini tra il comico e il tragicomico di un’attrice “di una certa età” chiusa in casa ai tempi del Coronavirus. Un’osservazione della realtà che ci ha circondati in questo strano periodo, “scorretta” e riflessiva da una parte, divertente e leggera dall’altra. Il tutto con il contrappunto di un bizzarro percussionista pronto a sottolineare ogni battuta con un rullo di tamburi. Ottantena ripercorre in poco più di un’ora quasi quat- tro mesi di solitudine forzata, tra canzoni, monologhi, telefonate improbabili e dialoghi al limite dell’assurdo, cercando il lato più spensierato e “scorretto” di un periodo che ha destabilizzato il mondo intero. Un inno alla gioia bizzarro e stravagante, che ci ricorda ancora una volta che il Teatro è davvero “…la zona franca della vita”. Le date annullate causa il DPCM del 25 ottobre che ha im- posto la chiusura delle sale teatrali, saranno recuperate nella primavera 2021. 7
la contrada • registi 2020 Davide Calabrese Classe 1978, Davide Calabrese è un attore e cantante italiano, componente del gruppo musicale-teatrale degli Oblivion. Nato a Trieste, studia psicologia e debutta come attore cabarettista, mimo e sputafuoco. Si diploma nel 2004 alla Bernstein School of Musical Theatre di Bologna ed vince una borsa di studio alla Guildford School of Acting di Londra (sezione Musical Theatre). Durante la formazione accademica recita nel musical Com- pany con Antonello Angiolillo diretto da Max Farau e in Jesus Christ Superstar diretto da Shawna Farrell. Nel 2004 entra nella Compagnia della Rancia partecipando al musical Tutti insieme appassionatamente con Michelle Hunziker e Luca Ward, e ricoprendo nel 2007 e nel 2008 il ruolo da protagonista. Sempre per la regia di Saverio Mar- coni recitato in Grease prima nel ruolo di Tom/Teen Angel e poi in quello di Kenicke. Riceve nel 2005 il Premio Sandro Massimini assegnato dall’Associazione Internazionale dell’Operetta come rive- lazione nel musical. È stato la voce del narratore nel musical La Piccola Bottega Degli Orrori diretto da Federico Bellone. Entra successivamente nella Compagnia Lombardi-Tiezzi recitando in Sogno di un mattino di primavera diretto da Federico Tiezzi. Per la Contrada Teatro Stabile di Trieste recita ne Il nido di memorie di Tullio Kezich e ne Il divo Garry con Gianfranco Jannuzzo e Daniela Poggi, entrambi diretti da Francesco Macedonio. In televisione lavora come doppiatore e attore in fiction, come la soap opera Un posto al sole. Dal 2003 è membro della compagnia Oblivion per la quale è autore dei testi e interprete. 8
la contrada • produzioni 2020 Guarnerius Mangjâ libris e sfueâ parsuts Spettacolo in lingua italiana e friulana Autore A. Floramo, F. Fantini, C. Moretti, E. Scruzzi Interpreti Angelo Floramo, Fabiano Fantini, Claudio Moretti, Elvio Scruzzi Coproduzione CSS Teatro stabile di innovazione del FVG / a.Artisti Associati di Gorizia / La Contrada Teatro Stabile di Trieste / Teatro Miela -Bonawentura Trieste Prima nazionale 1 ottobre 2020; Trieste, Teatro Orazio Bobbio È il 1466, l’Europa è devastata dalla peste. Tre “cramars” (venditori ambulanti friulani) dopo aver attraversato l’Austria, giungono all’abbazia di San Gallo in Svizzera. Devono portare la notizia della morte di Guarnerio d’Artegna al monaco Adelmus Silvatico, suo amico. Ma chi era Guarnerio d’Artegna? I tre cramars non conoscono la sua figura, e il monaco, pazientemente, racconta loro la storia del grande umanista friulano. Il trio del Teatro Incerto, con la cifra comica che lo caratterizza, incontra lo storico Angelo Floramo e la sua formidabile capacità narrativa, dando vita ad uno spettacolo sospeso tra Storia e Commedia. Fra i progetti per il territorio spicca lo spettacolo Guarnerius, coprodotto dai quattro teatri di produzione e ospitalità della Regione FVG: Contrada, CSS di Udine, Artisti Associati di Gorizia e Teatro Miela di Trieste. La sinergia nasce dal proposito di aderire alla tematica culturale per il 2020 proposta dall’Ammini- strazione regionale e legata al 600° anniversario della caduta del Patriarcato di Aquileia per mano della Repubblica di Venezia. 9
la contrada • produzioni 2020 Il progetto prende spunto dal libro “Guarnerio d’Artegna. Il suo tempo, la sua biblioteca” di Elio Varutti e Angelo Floramo. La documentazione è un pretesto per raccontare la figura del vicario patriar- cale, ed in particolare una delle sue missioni diplomatiche a Venezia, che nel frattempo era diventata l’interlocutore politico principale per ogni possibile scelta e decisione riguardanti il territorio. Guarnerio nel 1461, per dirimere certe liti, porta con sé a Venezia ben 13 chili di prosciutti. Da diversi secoli ormai i Patriarchi di Aquileia utilizzavano questa prelibatezza quale dono sontuoso per delegazioni e autorità di tutta Europa. Attraverso questa vicenda si vuole far luce sull’importante periodo storico, mettendo in scena aspetti politici e sociali che, dopo la caduta del patriarcato, porteranno alle rivolte contadine del 1511. Lo spettacolo, pensato come racconto storico, vede l’alternarsi e il fondersi di scene teatrali con momenti didattici o didascalici per ancorarsi, da un lato alla verità della storia, dall’altro per muoversi liberamente e fantasiosamente nel gioco del teatro. Per questo, oltre agli attori impegnati nel progetto, è prevista sulla scena la figura dello storico e scrittore Angelo Floramo, che collaboraanche alla drammaturgia. Altra peculiartià del progetto, come si evince dal sottotitolo dello spettacolo Mangjâ libris e sfueâ parsuts (mangiava libri e sfogliava prosciutti), è l’utilizzo di un linguaggio misto friulano e italiano. La fase di preparazione dello spettacolo è iniziata nel 2020. Causa la chiusura dei teatri alla fine di ottobre, le rappresentazioni previste presso le sedi dei quattro coproduttori e, in collaborazione con L’Ente Regionale Teatrale del FVG, in diverse piazze del circuito regionale, sono state rimandate al 2021. 10
la contrada 2020 Le produzioni di interesse nazionale Hollywood burger L’anima buona di Sezuan Montagne russe Un autunno di fuoco Notte di follia Era un fantasma Angry Alan Il secondo filone del progetto artistico della Contrada verte sulla messa in scena di autori contemporanei italiani e stranieri. Dal 2018 il fil rouge degli spettacoli prodotti è la krísis, nell’accezione greca di cambiamento. L’ovvio riferimento è naturalmente alla lunga crisi economica che ha investito il nostro paese ma anche i periodi difficili che ognuno di noi deve affrontare nella vita. È dunque un’occasione per scegliere, una potenziale opportunità di cambiamento superan- do un momento di disorganizzazione, cambiamento e turbamento, in cui la nostra mappa mentale non riesce a ritrovarsi e cerca nuovi ordini. Questo tema è sviluppato attraverso diversi testi, con la collaborazione di interpreti e registi di assoluta eccellenza.
la contrada • produzioni 2020 Hollywood burger Autore Roberto Cavosi Regia Pino Quartullo Scene e costumi Andrea Stanisci Interpreti Enzo Iacchetti, Pino Quartullo e Fausto Iheme Caroli Prima nazionale 27 luglio 2019; Festival di Borgio Verezzi Quanti possono dire di aver raggiunto le mete che si erano prefissati all’inizio della propria vita? Quanti possono essere pienamente soddisfatti per aver realizzato il proprio sogno? In una mensa per artisti negli Studios ad Hollywood, due attori mitomani, assolutamente alla deriva ma tenacemente aggrappati al sogno del cinema, se ne dicono e ne fanno di tutti i colori; si passano e spalmano sui loro ham- burger senape, maionese, ketchup, con un fare convulso e ingordo come la loro voglia di far parte, in un modo o nell’altro, della magia di Hollywood. Un inserviente li tratta come fossero intralci, inutili ingombri, ma Leon e Burt non smettono di fare a gara con le loro disgrazie e disavventure. Snocciolano aneddoti con Stanley, Jack, Robert, Francis, Al, Ridley, Meryl, Giulia: sono classici “name-dropper” (quelli che “sgocciolano” i nomi dei personaggi più famosi come fossero intimi amici). Forse sono anche bravi attori ma il destino si è accanito contro di loro; sono due tipiche vittime del sistema hollywoodiano; allo stesso tempo così “teneri” da farci inna- morare di loro: troppo indifesi per una jungla come Hollywood. Ed è in questa jungla che Leon e Burt ci conducono per mano raccontandoci la loro vita attraverso i loro film. Leon che poteva essere il protagonista di 2001 Odissea nello spazio, il capolavoro di Stanley Kubrick, ma totalmente nascosto in un travestimento da scimmia. Burt che prende parte a molti film di successo, ma il suo ruolo (dal killer omosessuale ne Il Padrino al vampiro postino in Dra- cula) viene sempre irrimediabilmente tagliato in fase di montaggio. E così quei film “mancati”, famosissimi, mitici, in cui hanno lavorato senza poter essere riconoscibili o da cui sono stati poi fatti fuori, diventano per noi un viaggio nei ricordi, una parte della nostra esistenza, una sezione della nostra stessa identità. La tournée dello spettacolo, sospesa a fine febbraio 2020, sarà recuperata nella primavera del 2021. 12
la contrada • attori 2020 Pino Quartullo Autore, attore e regista. Laureato in Architettura. Diplomato in regia all’Accademia Nazionale D’Arte Drammatica Silvio D’Amico. Diplomato in recitazione al Laboratorio di Esercitazioni Sceniche di Gigi Proietti. Nomination all’Oscar 1987 per il miglior cortometraggio (Academy of Motion Picture Arts and Sciences). Durante gli studi in Accademia d’Arte Drammatica e al Laboratorio di Proietti, debutta professionalmente in teatro nel “FRA DIAVOLO” di G. Aceto, regia di Aldo Trionfo con Alessandro Haber (1981); al Festival dei Due Mondi di Spoleto 1982 con “INCANTESIMI E MAGIE” adattamento e regia di Aldo Trionfo (saggio finale dell’Ac- cademia S.D’Amico); partecipa ad una versione estiva di “A ME GLI OCCHI PLEASE” di e con Gigi Proietti, con altri allievi del Laboratorio. Nel 1982 interpreta Valerio ne “L’AVARO” di Moliere, con Paolo Stoppa, regia Giuseppe Patroni Griffi (1982-83), ripreso per Raiuno. Nel 1983, con alcuni suoi compagni d’accademia (tra cui Maria Paiato, Luca Di Fulvio, Alvia Reale, Blas Roca Rey, Bruno Maccallini, Franca D’Amato, Pasquale Anselmo) for- ma la compagnia La Festa Mobile e mette in scena, come regista, numerosi spettacoli. Nel 1989, come attore, interpreta Osvaldo Menicucci in”A CHE SERVONO GLI UO- MINI?” commedia musicale di Iaia Fiastri, musiche originali di Giorgio Gaber, regia di Pietro Garinei, con Ombretta Colli, Marisa Merlini, Stefano Santospago, Teatro Sistina di Roma. Mette in scena due sue commedie, di cui interpreta anche il ruolo da protagonista, curando la regia: “QUANDO ERAVAMO REPRESSI” con Francesca d’Aloja, Alessandro Gassman, Lucrezia Lante della Rovere, prodotto da Vittorio Gassman, e “LE FAREMO TANTO MALE”, con Stefania Sandrelli (il suo debutto come attrice in teatro) e Alessandro Gassman, prodotto da David Zard. (1993). Entrambe le commedie teatrali verranno trasposte come film. Innumerevoli negli anni successivi tutti gli spettacoli cui rpende parte in veste di attore e/o di regista, lavorando con i più grandi nomi del palcoscenico italiano. Nel 2012 porta in scena un proprio one-man-show nella triplice veste di autore, regista e interprete, SOMATIZZO MOLTO. Nel 2018 è protagonista dell’edizione estiva de IL FU MATTIA PASCAL dal romanzo di Luigi Pirandello, regia Guglielmo Ferro, con Rosario Coppolino, presentata al Festival di Borgio Verezzi. Numerose anche le sue partecipazioni sul piccolo e grande schermo. Come regista cinematografco realizza il suo primo corto cinematografico “EXIT” (come autore, regista e attore) con Stefano Reali e gli attori della sua compagnia teatrale La Festa Mobile (1986). Il cortometraggio vince la “Concha de oro” al Festival di San Sebastian e ottiene la Nomination all’Oscar 1987 per il miglior cortometraggio (Academy of Motion Picture Arts and Sciences). 13
la contrada • attori 2020 Enzo Iacchetti Attore, comico, cantante, musicista, regista e conduttore televisivo, Iacchetti inizia da bambino a recitare nella compagnia Filodrammatica Piero Monaco del suo paese. Tra il 1968 e il 1973 fonda due gruppi musicali che spopolano nella provincia di Varese : “ I TAPS” (beat) e “ I TUICC (cabaret). Nel 1979 inizia la professione di attore al DERBY CLUB di Milano fino al 1986. Apre e collabora nei concerti dei Gatti di Vicolo Miracoli e collabora Con Giobbe Covatta, Giorgio Faletti, Francesco Salvi, Walter Valdi, I Gufi, Diego Abatantuono, Zuzzurro e Gaspare. Nel 1989 è protagonista in due farse di Dario Fo che girano per due stagioni, seguite dal successo di Troppa salute, spettacolo di cabaret che raggiunge ad oggi piu’ di 500 repliche. Innumerevoli dagli anni ‘90 in poi le sue partecipazioni teatrali in ruoli da protagonista, diretto da registi quali Daniele Sala, Massimo Navone, Saverio Marconi, Massimo Romeo Piparo, Gioele Dix. Come autore, fra le altre cose, scrive il soggetto di E fuori nevica... che sarà portato al successo da Vincenzo Salemme. Innumerevoli anche le sue partecipazioni televisive dagli anni ‘80 in poi sia sulle reti RAI che sulle reti private (TeleMontecarlo, Mediaset). Fra tutte va citata “Striscia la notizia” di cui fra il 1994 e il 2018 ha condotto quasi 2.500 puntate. Fra ruoli da protagonista e apparizioni in camei o cortometraggi, Iacchetti vanta decine e decine di presenze anche sul grande schermo. Con tutta la sua attività di attore, autore, compositore musicale e regista, Enzo Iac- chetti ha vinto un numero incredibile di premi, fra i quali: Premio Vittorio Gassman Città Di Lanciano; Premio Barocco Gallipoli; Premio come miglior attore di musical al Festival di Taranto; Premio Flaiano come miglior inter- prete in “The producer”; Premio speciale Alberto Sordi ad Alghero; Premio Clown Nel Cuore a Monte San Giusto; Premio Nino Manfredi al Festival di Monaco; Premio Mike Bongiorno conferito a New York dalla Comunità Italiana; Premio Walte Valdi come miglior cabarettista; Premio Troisi XV edizione; Titolo di Maestro D’Accademia dalla Link Academy di Roma; Premio alla 24esima edizione di “Fatti di Musica”, per il miglior live d’autore italiano per lo spettacolo “Chiedo scusa al Signor Gaber”; 14 Telegatti per “Striscia La Notizia”; 1 Telegatto per “La stangata”; 1 Telegatto per “Benedetti dal Signore”; 22 Oscar della TV (Rai1) per “Striscia La Notizia”. Per il cortometraggio “Pazza di te” vince: Celluloide D’Oro-Festival del Cinema di Salerno; Cuveglio Film Festival; Corto Lovere come Mi- glior Opera Prima; Reggio Calabria Film Festival, Menzio- ne Speciale; Premio “I Have Seen Films” a Milano; Primo Premio al Festiva di Chianciano; Premio Giffoni 2008; Premio Agropolis Cremona; Premio Fano Film Festival. 14
la contrada • produzioni 2020 L’anima buona di Sezuan Autore Bertolt Brecht Traduzione Roberto Menin Regia Monica Guerritore Scene Luciano Damiani Musiche Paul Dessau Interpreti Monica Guerritore, Matteo Cirillo, Alessandro Di Somma, Enzo Fgambino, Nicolò Giacalone, Francesco Godina, Dego Migeni, Lucilla Mininno Prima nazionale 11 luglio 2019; Festival di Borgio Verezzi Nella capitale della provincia cinese del Sezuan giungono tre dèi alla ricerca di qualche anima buona e ne trovano solo una, la prostituta Shen Te, che li ospita per la notte. Il compenso inaspettato per tale atto di bontà è una tonda sommetta, mille dollari d’argento, ossia, per Shen Te, la possibilità di cambiare vita e vivere bene. Ma il compenso è accompagnato dal comandamento di continuare a praticare la bontà. La povera Shen Te apre una tabaccheria e si trova subito addosso uno sciame di parassiti, falsi e veri parenti bisognosi, esigenti fino alla ferocia, da cui è costretta a difendersi. Per farlo, una notte, si traveste da cugino cattivo, Shui Ta, spietato con tutti. A complicare la situazione però interviene l’amore… Questa nuova edizione della commedia di Bertolt Brecht, con Monica Guer- ritore nel doppio ruolo della buona prostituta Shen-Te e del suo perfido ed inventato cugino è ispirata alla versione che Giorgio Strehler diresse nel 1981 per il Piccolo di Milano. La regia, curata dalla stessa Guerritore, propone un nuovo allestimento – pensato per la contemporaneità teatrale che ci circonda – ma con un le- game strettissimo all’immenso patrimonio della tradizione. Tournée 2019/20 Trieste, Cormons, Albano Laziale, Catania. La tournée 2020/21 dello spettacolo sarà programmata nella Stagione 2021/22. 15
la contrada • attori 2020 Monica Guerritore Esordisce in teatro a soli 16 anni con la regia di Gior- gio Strehler ne Il giardino dei ciliegi, recita in seguito ne I masnadieri di Schiller, in Scene da un matrimo- nio e interpreta ruoli complessi, quali Giocasta, Lady Macbeth, La Signorina Giulia, Madame Bovary. È stata protagonista del primo sceneggiato Rai a co- lori, “Manon Lescaut”, e ha riscosso grande successo anche nel cinema, in film come “La lupa”, “La bella gente” e “Parfums D’Alger”. Collabora con Giancarlo Sepe in tre spettacoli che fanno epoca: Madame Bovary, Carmen e La Signora delle Camelie. Come regista e drammaturga, ha scritto e diretto spettacoli teatrali di successo come Dall’Inferno all’Infinito, Mi chiedete di parlare, su Oriana Fallaci, e Giovanna D’Arco. Nel 2011 è nominata Commendatore al Merito della Repubblica Italiana per il suo impegno nel campo delle Arti e della Cultura dal Presidente Giorgio Napolitano. Testimone della Fondazione Veronesi contro il Cancro, nel 2014 è Presidente della Giuria dei Letterati del Premio Campiello. Nel 2016 con il suo Dall’Inferno all’Infinito inaugura le giornate della lingua italiana all’Accademia della Crusca. Nello stesso anno, è candidata ai Nastri D’Argento 2016 come Migliore Attrice per la sua interpretazione ne “La Bella Gente” con la regia di Ivano de Matteo. Di recente è di nuovo sul grande schermo con “Puoi baciare lo sposo” (regia di Ales- sandro Genovesi) film che tratta dell’unione civile di due ragazzi, mentre a teatro porta in scena Mariti e Mogli, che riscrive, dirige e interpreta autorizzata dallo stesso Woody Allen, e riprende a grande richiesta dopo 10 anni Giovanna D’Arco. È anche autrice di due libri: “La Forza del Cuore” che parla della sua esperienza personale e artistica (ed. Mondadori) e, di recente uscita, “ Quel che so di lei. Donne prigioniere di amori straordinari”, edito da Longanesi. Con questa nuova edizione di L’anima buona di Sezuan, nella duplice veste di interprete e regista, Monica Guerritore intende omaggiare la storica edizione del 1981 diretta da Giorgio Strehler. NOTE DI REGIA Nell’Anima buona di Sezuan c’è un piccolo popolo di abitanti di un luogo che è tutti i luoghi del mondo: essi appaiono come buffi, straniti e imperiosi ‘personaggi’ più veri e precisi che nel mondo reale. Nel mio spettacolo sarà forte l’influenza del mio Mae- stro: soprattutto nel concetto che l’essere umano si rappresenta perché, attraverso la rappresentazione, qualcuno lo capisca, lo accolga, lo compianga e forse gli dia una soluzione finale. Nell’Anima Buona c’è tutta la tenerezza e l’amore per gli esseri umani costretti dalla povertà e dalla sofferenza a divorarsi gli uni con gli altri ma sempre raccontati con lo sguardo tenero e buffo di chi comprende.In questi anni durissimi solo il teatro può raccontarci dal di dentro, rendendoci consapevoli delle maschere ringhianti che stiamo diventando. Mettere in scena la meravigliosa parabola di Brecht risponde alla missione civile e politica del mio mestiere. Teatro civile, politico, di poesia. Monica Guerritore 16
la contrada • produzioni 2020 Montagne russe Autore Eric Assous Traduzione Giulia Serafini Regia Marco Rampoldi Scene Andrea Bianchi Interpreti Corrado Tedeschi e Martina Colombari Prima nazionale 9 novembre 2019; Teatro Comunale Walter Chiari, Cervia Lui - maturo, affascinante ed elegante, moglie e figlio fuori città - incontra casualmente lei - più giovane, di bell’aspetto e consapevole di piacere - e la invita a casa. Si preannuncia una serata molto piacevole e spensierata, ma lei non è facile come lui si sarebbe aspettato. Ed ogni volta che lui sta per riuscire ad ottenere quello che vorrebbe, la donna lo spiazza cambiando identità e carattere, in un continuo vorticoso salire e scendere, come sulle macchinette delle montagne russe, fino a scoprire che in realtà… Corrado Tedeschi, dopo anni di attesa, interpreta con l’intelligenza e la classe che lo contraddistinguono, uno dei testi più riusciti di Eric Assous (vincitore di due Prix Molière), portato in scena nel 2004 da Alain Delon e Astrid Veillon, tenendo a battesimo il debutto sul pal- coscenico di Martina Colombari, perfetta per il ruolo, e che forma con lui una coppia inaspettata e di grande fascino. Marco Rampoldi, che ha già diretto Corrado in alcune delle sue prove più convincenti, dirige una commedia scritta con inconsueta sapienza, divertente (a tratti esilarante), sorprendente, che sa regalare anche momenti di intensa commozione. Tournée Portogruaro, Cittadella, San Martino Buonalbergo, Noventa Vicentina, Porto Viro, Altamura. La piazza di Trieste, annullata causa pan- demia, sarà recuperata nella primavera del 2021. 17
la contrada • produzioni 2020 Un autunno di fuoco Autore Eric Coble Traduzione Marco Casazza Regia Marcello Cotugno Scene Luigi Ferrigno Costumi Andrea Stanisci Interpreti Milena Vukotic, Maximilian Nisi Prima nazionale 2 agosto 2018; Festival di Borgio Verezzi Una donna anziana barricata in casa e un intruso che si infila dalla finestra. È così che inizia Un autunno di fuoco di Eric Coble, commedia dolce e graffiante sui delicati e spesso esplosivi rapporti tra madri e figli. Ma Alessandra non è una vecchietta in- difesa, bensì un’artista quasi ottantenne alla resa dei conti con la sua famiglia per stabilire dove trascorrerà i suoi ultimi anni di vita. Con un’arguzia inaspettata in una donna dall’aspetto così gentile, una passio- ne vulcanica e una pila di bombe Molotov, Alessandra si chiude in casa minacciando di dar fuoco a tutto piuttosto che finire in una casa di riposo. E l’intruso è Chris, il più giovane dei tre figli, quello che con la madre ha avuto il rapporto più problematico tanto da allontanarsi dalla famiglia per molti anni. Ed è sempre lui a dover convincere Alessandra a lasciare la sua casa, mentre le prime bombe emotive iniziano a detonare. Tournée Camaiore, Borgo San Lorenzo, Castagneto Carducci, Pratovecchio, Cannobio, Asti, Diano Marina, Acqui Terme. 18
la contrada • registi 2020 Marcello Cotugno Regista, autore, filmmaker, pedagogo. Si forma all’Accademia di Napoli diretta da Guglielmo Guidi, al Teatro di Roma con Mario Martone e, alla Biennale di Venezia, agli Atelier di regia di Eimuntas Nekrosius e di drammaturgia di Neil LaBute. Dal 1996 a oggi ha diretto oltre 60 spettacoli, tra cui Anatomia della morte di… (vincitore del premio “7 spettacoli per un teatro italiano per il 2000” e rappresentato al Teatro Argentina di Roma), Niente e nessuno di Letizia Russo, Bash, La forma delle cose e Some Girl(s)di Neil LaBute, Il corpo giusto di Eve Ensler, Due vecchiette van- no al Nord di Pierre Notte, Italiani si nasce… di Tullio Solenghi e Maurizio Micheli, Novantadue - Falcone e Borsellino vent’anni dopo di Claudio Fava. A novembre 2017 ha debuttato il suo nuovo spettacolo: Regalo di Natale, tratto dal film di Pupi Avati e adattato per il teatro da Sergio Pierattini. Per il cinema, dopo il diploma in Filmmaking alla New York Film Academy nel 1999, ha diretto il cortometraggio Don’t you need. Somebody to love (menzione speciale al LAIFA 2001 a Los Angeles), il corto Fuori dal giro, co-diretto con Dario Iacobelli (vincitore al Festival di Trevignano 2001) e il corto La Tazza (premio Franco Santaniello al Napoli Film Festival 2006). Nel 2016 dirige due cortometraggi: Non è volare di Paolo De Vita e L’Incontro, scritto assieme a Philippe Goudard e Irene Alison, vincitori di premi a Madrid, Valencia, Buenos Aires e Fano. Dal 2014 collabora come docente al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, dal 2009 alla Link Campus University, dal 2008 all’Accademia Padiglione Ludwig e dal 2017 all’Accademia Italiana di Musical. Dal 2007 al 2015 è uno degli autori della serata David di Donatello per RAI1. Tra le sue pubblicazioni il saggio L’atroce ironia del quotidiano nella drammaturgia post-moderna americana sul Giornale Storico del Centro Studi di Psicologia e Let- teratura, A New Form of Beauty all’interno del libro Corpo Riflessione Immagine per Alpes Edizioni, la prima edizione italiana di testi di Neil LaBute, Trilogia della bellezza per Editoria&Spettacolo in collaborazione con Masolino D’Amico e Gianluca Ficca e il testo Liquido scritto in collaborazione con Irene Alison, pubblicato da Nardini editore nella collana Sottotesto, curata da Luca Cedrola. È presidente dell’Associazione Te@troshock che si occupa di teatro-terapia. 19
la contrada • attori 2020 Milena Vukotic Nata a Roma, Milena Vukotic è figlia di un commediografo montenegrino e di una pianista e compositrice italiana. Frequenta le scuole superiori a Londra e poi si trafserisce a Parigi per studiare recitazione, musica e danza sotto la guida di Tania Balachova. Qui, come ballerina, entra a far parte della compagnia internazionale Grand Ballet du Marquis De Cuevas e, in seguito, in quella di Roland Petit. Torna in Italia negli anni ‘60 e si dedica alla recitazione, prima in teatro, con la compagnia Morelli-Stoppa, con Franco Zeffirelli, Giorgio Strehler, Paolo Poli e Jean Cocteau, poi in televisione e al cinema, rivelandosi da subito un’attrice minuta e delicata, dotata di soavità e leggerezza unita ad una notevole dose di classe, che da sempre la contraddistingue. Approda al cinema nel 1958 con “La carne è debole” (primo di oltre 95 film), ma la sua prima interpretazione significativa è del 1964 in “Giulietta degli spiriti” di Fellini. Capace di destreggiarsi con vari registri interpretativi, le vanno a pennello soprattutto le parti da persona introversa e fragile. Viene molto valorizzata dai film di Luis Buñuel, come in “Il fascino discreto della borghesia” (1972), “Il fantasma della libertà” (1974) e “Quell’oscuro oggetto del desiderio” (1977). La sua figura minuta si distingue anche in “Amici miei” (1975) di Mario Monicelli, e nel lavoro del grande maestro Andrei Tarkovsky, “Nostalghia” (1983). La sua particolare mimica espressiva l’ha resa particolarmente adatta ad impersonare una vasta gamma di personaggi, anche i più strampalati, come quello di “Pina”, moglie del ragionier Fantozzi, in quasi tutti i film della saga (ruolo che le vale anche un Nastro d’Argento come ‘miglior attrice non protagonista’ nel1993). Da sempre è molto attiva anche in televisione partecipando a numerosi sceneggiati, come “Il giornalino di Gian Burrasca” (1964) di Lina Wertmüller, “Nel mondo di Alice” (1974) e, negli ultimi anni, “Un medico in famiglia”, sicuramente la serie più nota. Negli anni Duemila prende parte a “Saturno contro” (2007) di Ferzan Özpetek e “Scontro di Civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio” (2009) di Isotta Toso. Nel 2002 le viene stato assegnato il premio ‘Eleonora Duse’, in riconoscimento della sua rilevante carriera teatrale mentre, nel 2007, ha ricevuto il Ciak d’Oro alla carriera cinematografica. Nel 2014 ottiene la terza nomination al ‘David di Donatello’ grazie alla sua partecipazione al film testamento di Carlo Mazzacurati “La sedia della felicità”. Nel 2017 è protagonista a teatro di “Sorelle Materassi” con la regia di Geppy Gleijeses, mentre per il cinema partecipa a “Natale da chef” con la regia di Neri Parenti. Maximilian Nisi Maximilian Nisi, attore e regista torinese si diploma nel 1993 alla Scuola del Teatro d’Europa di Milano diretta da Giorgio Strehler. Nel 1995 segue il Corso di Perfezionamento per Attori, presso il Teatro di Roma, diretto da Luca Ronconi in collaborazione con Peter Stein, Luigi Squarzina, Piero Maccarinelli, Federico Tiezzi e Franco Quadri. Studia inoltre con Marcel Marceau, Carolyn Carlson, Lindsay Kemp, Micha Van Hoecke, Bruce Myers, Erica Utter, Dizziacs Theatre Company. In campo teatrale è diretto, tra gli altri, da Strehler, Ronconi, Vassil’ev, Savary, Sequi, Scaparro, Terzopoulos, Cavani, Calenda, Zanussi, Bernardi, Mauri, Lavia, Menegatti, Tchkeidze, Pagliaro, Lamanna, Znaniecki, Marinuzzi, Ricordi, Sepe, Marini, Pizzech. In campo cine-televisivo è stato diretto, tra gli altri, da Brandauer, Argento, Maselli, Magni, Negrin, Bibliowicz, Spano, De Sisti, Greco, De Luigi, Zaccaro, Chiesa, Ponzi, Molteni, Migliardi, Sciacca, Riva, Pingitore, Sollima, Terracciano, Parisi, Inturri, Amatucci. 20
la contrada • produzioni 2020 Notte di follia Autore Josiane Balasko Regia Antonio Zavatteri Scene Laura Benzi Interpreti Debora Caprioglio, Corrado Tedeschi, Alessandro Marmorini Prima nazionale 16 gennaio 2018; Grosseto, Teatro degli Industri Un incontro inatteso al bar di una stazione. Un noto conduttore di un program- ma TV beve per dimenticare e, brillo, importuna una cliente sotto gli occhi di un barista irriverente e dalla battuta pronta. Lei, da poco uscita di prigione, non si lascia mettere i piedi in testa e anzi risponde per le rime. Due persone agli antipodi, sole, accomunate dallo stesso segreto iniziano un dialogo divertente e serrato finché man mano che la notte si fa più assurda emerge il vero malessere che pervade e unisce queste due singolari anime. L’amnesia al risveglio del protagonista Jacques trasporterà i tre personaggi in un turbinio di follia dove, tra offese, battute e malintesi, emerge ciò che veramente conta, ciò che attira un essere umano verso l’altro. Tratto da Nuit d’ivresse di Josiane Balasko, attrice e autrice francesce di cinema e teatro fra le più acclamate, Notte di follia è un testo di grande intelligenza e divertimento per una coppia inedita come Debora Caprioglio e Corrado Tedeschi. L’intera tournée 2020 è stata annullata causa pandemia. Durante l’estate è stata recuperata la sola piazza di Ostiglia. 21
la contrada • produzioni 2020 Josiane Balasko Attrice, regista, sceneggiatrice, scrittrice e costumista francese, Josiane Balasko ha conquistato la vetta del cinema d’oltralpe quando era anco- ra un’under 30, imponendosi come segno di rinnovamento nel vecchio panorama cinematografico dei nostri cugini francesi, nonostante il suo aspetto davvero lontano da quello charmant delle attrici francesi. Capace di creare piccoli gioielli di grande successo, è una raffinata e ironica personalità artistica capace di descrivere e giocare senza pu- dore con temi di attualità scottanti come la prostituzione maschile, l’ambiguità sessuale, le donne single con irriverenza e leggerezza, facendo della sua “poco ortodossia” il suo divertente e anticonformista marchio di fabbrica. Nel 1973, debutta al cinema con la pellicola L’anno 01, e da allora un’ ininterrotta storia di successi sia a cinema che a teatro accanto ad alcuni dei più importanti attori e attrici francesi per i quali riceve varie nomi- nation per il César sia come attrice che come sceneggiatrice e regista. Per tutti ricordiamo Peccato che sia femmina (1995) con Victoria Abril, Alain Chabat e Miguel Bosé di cui ha curato la regia. Al cinema continua a recitare ruoli di grande impatto come quello della portinaia Renée ne Il riccio (2009), aggiungendo un’altra piacevole, divertente e a tratti pruriginosa interpretazione. In teatro continuano i suoi successi come autrice e attrice in particolare “Nuit d’ivresse” (1986) “Tout le monde aime Juliette” (2009), “La nuit sera chaude” (2010). Antonio Zavatteri Antonio Zavatteri studia recitazione alla scuola del Teatro Stabile di Genova fino al 1994. Comincia la propria attività di attore con vari teatri nazionali lavorando con registi quali Benno Besson, Matthias Langhoff, Marco Sciaccaluga, Alfredo Arias, Andrea De Rosa, Luca Ronconi, Inizia quindi l’attività da regista mettendo in scena con la compagnia Gank (di cui è socio fondatore) spettacoli tra cui La Bottega del Caffè, Don Giovanni, Poker (Dealer’s Choice) di Patrick Marber e Le Prénom (Cena tra Amici). Ha fatto parte di una delle più importanti compagnie italiane di ricerca, la Popular Shakespeare Kompany diretta da Valerio Binasco, con cui realizza Romeo e Giulietta e La Tempesta di W. Shakespeare. Negli ultimi anni ha cominciato una intensa attività televisiva lavorando tra l’altro in “1992” e “Non Uccidere” di Giuseppe Gagliardi, in “Gomor- ra – la serie” di Stefano Sollima, “Sense8” di Lana e Lilly Wachowski; e cinematografica con Gabriele Muccino, Francesca Comencini, Maria Sole Tognazzi e Nanni Moretti. Ha recitato in Pecore in Erba, opera prima di Alberto Caviglia e ne Il Mangiatore di Pietre di Nicola Bellucci. 22
la contrada • produzioni 2020 Debora Caprioglio Debora Caprioglio debutta giovanissima nel cinema partecipando a “Grandi cacciatori” di Augusto Caminito e “Kinski Paganini”, accanto a Klaus Kinski, presentato tra mille polemiche al Festival di Cannes. In seguito Caprioglio cambia totalmente rotta: dal 1994, dopo aver recitato in un ruolo drammatico nel film “Con gli occhi chiusi” di Francesca Archibugi), abbandona volontariamente l’immagine della ra- gazza sensuale, per dedicare più energie alle fiction televisive, al teatro e alla tv. In teatro ha modo di recitare al fianco di attori del calibro di Mario Scaccia, Franco Branciaroli, Mariano Rigillo. Con Corrado Tedeschi porta a teatro L’anatra all’arancia e Spirito Allegro; negli ultimi anni ha preso parte a diversi lavori teatrali di successo, fra i quali The elephant man e Alla faccia vostra. Corrado Tedeschi Conduttore televisivo e attore teatrale, Corrado Tedeschi si diploma all’accademia del Teatro Stabile di Genova. Numerose le sue apparizioni in televisione come presentatore, giusto per citarne alcune “Doppio Slalom”, “Il gioco delle coppie”. Intanto il teatro da passione diventa sempre di più la sua principale occupazione. Dopo numerose esperienze, nel 1999 diventa primo attore del Teatro Parenti di Milano: da allora continua a dividersi fra teatro e televisione. A teatro negli ultimi anni è protagonista di titoli come L’uomo dal fiore in bocca di Pirandello, Vite private di Noël Coward, Trappola mortale di Ira Levin e Quel pomeriggio di un giorno... da star! di Gianni Clementi, spettacolo nato da una sua idea. 23
la contrada • produzioni 2020 Era un fantasma Autore Arianna Mattioli Regia Lorenzo Lavia Scene Gianluca Amodio Costumi Alessandro Lai Luci Pietro Sperduti Interpreti Ninni Bruschetta, Lodo Guenzi, Matteo Branciamore, Lorenzo lavia Prima nazionale 3 settembre 2020; Todi, Teatro Comunale Era un fantasma è la storia di una famiglia in attesa. Un tragicomico ritratto di una disfunzionalità incantata dalla ricerca della normalità, di una famiglia tranciata che cerca goffamente di ricucirsi a pugnalate, di un esercizio di massacro domestico che avrà un sapore conosciuto anche dallo spettatore più candido. Claudio attende durante una lunga giornata l’arrivo di suo figlio Arturo. Con lui, in uno strenuo passaggio di tempo, gli altri due figli, Tommaso e Romano. Il tentativo è quello di non affrontare l’unico argomento che dovrebbero af- frontare e che goffamente cercano di evitare da molti anni. I quattro si sfidano a volto scoperto, mostrando ognuno le proprie armi, ognuno le proprie debolezze. Il tutto utilizzando fino alla fine il codice del sarcasmo, dell’ironia, della goliardia, dell’etichetta che impone il “saper vivere”. Cinismo, crudeltà, odio che diventano ora presa in giro, ora semplice allenamento. “Era un fantasma è uno spettacolo duro e leggero nello stesso tempo che mette a nudo le relazioni tra persone intime come possono essere i famigliari, e rivela come quel luogo paradisiaco chiamato famiglia possa spesso trasformarsi nell’esatto contrario, anche se non se ne può fare a meno. Il tema della fa- miglia e della casa ci permette sia come attori che a me anche come regista di poter raccon- tare quello che Freud definisce: Unheimlich (Perturbante) ovvero l’esatto opposto di Heimlich (Confortevole, Tranquillo). “ Lorenzo Lavia Dopo il debutto in anteprima nazionale al Fe- stival di Todi, l’intera tournée è stata annullata causa pandemia. 24
la contrada • produzioni 2020 Angry Alan Autore Penelope Skinner Traduzione e regia Marco Casazza Interpreti Marco Casazza Prima nazionale 19 novembre 2020; Festival Trend, streaming In modalità del tutto inconsueta (dettata dall’attuale emergenza sanitaria) La Contrada ha preso parte al prestigioso Festival Trend - Nuove frontiere della scena britannica dedicato alla drammaturgia contemporanea. La rassegna, promossa dal critico teatrale Rodolfo Di Giammarco, si svolge ogni anno al Teatro Belli di Roma. Il testo, tradotto e interpretato da Marco Casazza, è Angry Alan di Penelope Skinner e mette in scena la storia di Roger e il suo incontro con un guru dei nostri giorni. Vediamo nella pièce gli effetti più drammatici di un fallimento politico e sociale nato negli Stati Uniti, ma poi rapidamente espanso in tutto il mondo globalizzato. Il guru in questione promette e rivendica la felicità maschile, una sorta di nuova e potenziata emancipazione del sesso forte, contro i movimenti femministi. Complottismo, fake news e statistiche prive di fondamento scientifico sono la dinamite di questo meccanismo a orologeria. Questa storia non si limita a far emergere le problematiche derivanti dall’eccessiva liberalizzazione e libe- ralità della rete, bensì si configura come un vero e proprio atto di denuncia, in quanto ciò che viene raccontato non è pura finzione, ma ispirato a fatti assolutamente reali. Le repliche dello spettacolo, in seguito al DPCM di fine ottobre che ha chiuso le sale teatrali al pubblico, sono state realizzate in streaming a pagamento. 25
la contrada 2020 Il teatro per l’infanzia e la gioventù Le quattro stagioni La gatta con gli stivali Bella e bestia Alice nel paese delle meraviglie Biancaneve Rassegna A TEATRO IN COMPAGNIA (39a edizione) Rassegna TI RACCONTO UNA FIABA (30a edizione) Rassegna FIABE ALLO ZUCCHERO FILATO Terzo filone del progetto artistico è il settore del Teatro per l’Infanzia e la Gioventù. Fin dalla fondazione l’attenzione alla cura e alla crescita culturale del piccolo pubblico è una delle colonne portanti del Teatro La Contrada. Gli obiettivi fondamentali da sempre perseguiti sono la qualità artistica dell’offerta raggiunta attraverso la collaborazione con realtà significative di questo settore e la partecipazione a festival, il rinnovamento della scena e la multidisciplinarità. La Contrada mette in scena e ospita spettacoli che promuovono l’avvicinamento alla danza e alla musica anche attraverso produzioni ad hoc: Le quattro stagioni (novità)che vede l’interazione in scena di un’attrice e di una ballerina; Dove si è nascosta Riccioli D’Oro? (ripresa) percorso interattivo che porterà i bambini ad essere protagonisti in prima persona attraverso l’esperienza tattilo-visiva e uditiva. Al piccolo Teatro dei Fabbri, tolte le seggiole della sala, viene allestito un percorso di oggetti, luci, suoni e musiche in cui i bambini “vivono” la celebre fiaba, mentre attraverso un tulle i genitori seguono il loro percorso emotivo e li possono accogliere al termine usciti da un piccolo scivolo che li riporta al mondo reale; Sisì, Ottone e la cantina musicale (ripresa) che spiega ai bambini le basi delle note musicali attraverso l’aiuto di una ballerina di carillon e del proprietario di un emporio musicale; I musicanti di Brema, (ripresa) che avvicina il bambino alla conoscenza del blues attraverso musiche eseguite dal vivo dagli stessi attori/musicisti; Anche le pulci hanno la tosse (ripresa) tratto dal testo di Fulvio Tomizza, con quattro attori, tra i quali un tenore e un soprano, che avvicinano i bambini all’opera lirica attraverso una storia di piccoli insetti cantanti. Altre quattro riprese completano l’offerta produttiva presentata in tutta Italia, fino in Calabria. [ Quasi tutti gli spettacoli sia di produzione che in ospitalità previsti nel 2020 e l’in- tera tournée delle produzioni per ragazzi sono stati annullati a causa delle chiusure dei teatri in febbraio e in ottobre per la pandemia da Covid-19 ]
la contrada • teatro per l’infanzia e la gioventù 2020 Le quattro stagioni Autore Livia Amabilino Regia Daniela Gattorno musiche Antonio Vivaldi, Max Richter Scene e costumi Andrea Stanisci Interpreti Enza De Rose, Irene Ferrara Prima nazionale 2 gennaio 2020; Trieste, Teatro Orazio Bobbio Le Quattro Stagioni è un progetto artistico dedicato all’infanzia, dove Tea- tro, Danza e Musica si incontrano per dar vita ad uno spettacolo dedicato alla natura con le sue molteplici forme e colori. Ispirata al Teatro-Danza mescolato alla tecnica del Teatro d’Attore, lo spettacolo prende le mosse dalla celebre sinfonia di Antonio Vivaldi, di cui vengono esaltati alcuni brani grazie alla suggestione della danza. Alla lirica di Vivaldi si accosta quella di Max Richter, giovane compositore anglotedesco che nel 2012 ha pubblicato “Recomposed by Max Richter: Vivaldi – The Four Season”, una riscrittura delle quattro stagioni in chiave contemporanea. 27
la contrada • teatro per l’infanzia e la gioventù 2020 La gatta con gli stivali Autore Livia Amabilino tratto dalla fiaba tradizionale Regia Elena Husu Interpreti Enza De Rose, Francesco Godina, Valentino Pagliei Prima nazionale 2 gennaio 2017; Trieste, Teatro Orazio Bobbio La nuova produzione della Contrada per la sezione Teatro Ragazzi, La gatta con gli stivali, è tratta dalla favola originale di Basile con un’aggiunta di sti- vali, che nella versione originale non c’è, corredata da un lieto fine. La favola infatti ha ispirato quella che sarebbe poi diventato il Gatto con gli stivali di Ludwig Tieck, ma appare anche in diverse versione: dai Fratelli Grimm a Charles Perrault. La gatta in questione aiuta un pover’uomo a far fortuna, a sposare una principessa dal caratterino non facile ma in fondo buona e amorevole e a diventar signore. Soprattutto insegna ai piccoli spettatori il valore dell’ami- cizia e della gratitudine. La scenografia è resa speciale dalle videoproiezioni curate da Enza de Rose e dalla tecnica ispirata al Teatro delle ombre dove le silhouette degli attori, attraverso un grande telo bianco - interagiscono con le immagini proiettate creando sfondi dentro cui le ombre nuotano, si baciano, ballano e cantano. Musica e canzoni infatti non mancheranno a rendere suggestiva la rappre- sentazione anche grazie alla voce della cantante lirica Valentina Sancin. Elena Husu porta in scena Francesco Godina, Valentino Pagliei e Enza De Rose in un vortice di vicissitudini narrate oltre che con musica e parole, anche attraverso l’utilizzo fisico portando gli attori a lavorare molto con il corpo. La regista infatti ha studiato alla London Institute of Performig Arts la tecnica che deriva da De Cock e la applica in questo spettacolo insieme alla Commedia dell’Arte e forme di clownerie. 28
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