Opera - Il turco in Italia Gioachino Rossini - Teatro Alighieri

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Opera - Il turco in Italia Gioachino Rossini - Teatro Alighieri
opera
Stagione teatrale 2015-2016
 TEATRO DANTE ALIGHIERI

Gioachino Rossini

Il turco in Italia
Opera - Il turco in Italia Gioachino Rossini - Teatro Alighieri
Fondazione Ravenna Manifestazioni
                         Comune di Ravenna
       Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo
                      Regione Emilia Romagna

            Teatro di Tradizione Dante Alighieri

          Stagione d’Opera e Danza
                              2015-2016

       Il turco in Italia
                        dramma buffo in due atti
                       musica di Gioachino Rossini

                          Teatro Alighieri
                             5, 7 febbraio

con il contributo di         partner
Opera - Il turco in Italia Gioachino Rossini - Teatro Alighieri
Sommario
                                             La locandina................................................................. pag.           5

                                             Il libretto ........................................................................ pag.    7

                                             Il soggetto . ................................................................... pag.      39

                                             Note di regia
                                             di Federico Bertolani ............................................. pag.                    41

                                             Il turco in Italia tra malintesi,
                                             equivoci, incomprensioni
                                             di Annalisa Lo Piccolo . ......................................... pag.                     43

                                             I protagonisti .............................................................. pag.          49

Coordinamento editoriale
Cristina Ghirardini
Grafica Ufficio Edizioni
Fondazione Ravenna Manifestazioni

Si ringraziano il Teatro Municipale di
Piacenza e il Comunale di Ferrara per aver
concesso il materiale editoriale.

Foto © Gianni Cravedi

L’editore si rende disponibile
per gli eventuali aventi diritto
sul materiale utilizzato.

Stampa Edizioni Moderna, Ravenna
Opera - Il turco in Italia Gioachino Rossini - Teatro Alighieri
Il turco in Italia
dramma buffo in due atti
musica di Gioachino Rossini
libretto di Felice Romani
Casa Ricordi, Milano

personaggi e interpreti

Selim Simone Alberghini
Donna Fiorilla Leonor Bonilla
Don Geronio Marco Filippo Romano
Don Narciso Boyd Owen
Prosdocimo Andrea Vincenzo Bonsignore
Zaida Loriana Castellano
Albazar Manuel Amati

direttore Giovanni Di Stefano
regia Federico Bertolani
disegno luci Claudio Schmid
scene Giulia Zucchetta
costumi Federica Miani

Orchestra Giovanile Luigi Cherubini
Coro del Teatro Municipale di Piacenza
maestro del coro Corrado Casati

figuranti
Letizia Bravi, Matteo Minetti, Ermanno Rovella,
Lapo Sintoni, Savino Somma, Marjolaine Uscotti

figuranti bambini
Francesco Lupi, Agata Passerini, Michele Sartori

assistente alla regia Giacomo Benamati
direttore di scena Luigi Barilone
maestri collaboratori Ermelinda Suella, Alberto Vannucci
maestro alle luci Paolo Burzoni
direttore dell’allestimento Emanuele Grilli

responsabile tecnico della Fondazione Teatri di Piacenza Michele Cremona
costumi Accademia di Belle Arti di Venezia e Fondazione Teatri di Piacenza
calzature Calzature Epoca srl, Milano parrucche Mario Audello, Torino
scene realizzate da Accademia di Belle Arti di Venezia, Fondazione Teatri di Piacenza
materiale elettrico Gemmiluci, Milano attrezzeria Accademia di Belle Arti Venezia, Fondazione Teatri di Piacenza

coproduzione
Fondazione Teatri di Piacenza, Teatro Alighieri di Ravenna, Teatro Comunale di Treviso,
Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, Opéra-Théâtre de Metz Métropole

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Opera - Il turco in Italia Gioachino Rossini - Teatro Alighieri
Il turco in Italia
                        dramma buffo in due atti
                        libretto di Felice Romani
                       musica di Gioachino Rossini
         prima esecuzione Milano, Teatro alla Scala, 14 agosto 1814

                               PERSONAGGI

Selim Damelec, principe turco che viaggia,
un tempo amante di Zaida, e poi invaghito di Fiorilla      basso
Donna Fiorilla, donna capricciosa ma onesta,
moglie di Geronio, invaghita di Selim                    soprano
Don Geronio, uomo debole e pauroso                         basso
Don Narciso, cavaliere servente di Fiorilla,
uomo geloso e sentimentale                                tenore
Prosdocimo, Poeta e conoscente di Don Geronio              basso
Zaida, un tempo schiava e promessa sposa di Selim,
poi zingara, donna di cuor tenero, poi amante di Albazar
                                                    mezzosoprano
Albazar, prima confidente di Selim, poi zingaro,
seguace ed amico di Zaida                                 tenore

Coro di Zingari e Zingare, Turchi, Maschere.
Donzelle, Servitori, Zingari e Zingare, Turchi e Maschere.

  La scena è nelle vicinanze di Napoli in un luogo di villeggiatura e in
                         casa di Don Geronio.

   Le parti di testo in grigio sono state omesse nel presente allestimento.

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Opera - Il turco in Italia Gioachino Rossini - Teatro Alighieri
Sinfonia                                                 Zaida, Albazar e Coro                            che un astrologo non basta                          Zaida
                                                         Nostra patria è il mondo intero                  come è fatto ad indagar.                            Sotto il segno dell’ariete.
ATTO PRIMO                                               e nel sen dell’abbondanza                        (Intanto scendono i Zingari, e le Zingare con
                                                         l’altrui credula ignoranza                       Zaida, che giunti al piano                          Zaida, Zingare
Scena prima                                              ci fa vivere e sguazzar.                         circondano don Geronio)                             Infelice! poveretto!
Luogo solitario fuori di Napoli. Spiaggia di mare.
Colle da un lato sparso di casini di campagna            Poeta                                            Zingari                                             Geronio
che si vedono in lontananza, e di tende                  Buono! bravi! è vero, è vero,                    Chi vuol farsi astrologar!                          Cos’è stato, cos’è nato?
custodite da Zingari.                                    è bellissima l’usanza
Una truppa di Zingari è sul colle, un’altra al           di mangiare in abbondanza                        Geronio                                             Zaida, Zingare
piano, tutti occupati a differenti uffici.               e di niente faticar.                             Ecco appunto a me vicino                            Che fatal costellazione!
Zaida, Albazar, indi il Poeta.                                                                            uno stuol di zingarelle.
                                                                                                                                                              Geronio
[1. Introduzione]                                        Scena seconda                                    Zingari                                             Qual è?
                                                         Poeta solo.                                      Noi leggiamo nel destino,
Zingari                                                                                                   noi leggiamo nelle stelle:                          Zaida, Zingare
Nostra patria è il mondo intero                          Poeta                                            chi vuol farsi astrologar!                                 Il segno del montone!
e nel sen dell’abbondanza                                Ah! se di questi zingari l’arrivo
l’altrui credula ignoranza                               potesse preparar qualche accidente,              Geronio                                             Geronio
ci fa vivere e sguazzar.                                 che intrigo sufficiente                          Zingarelle!                                         Eh! levatevi d’attorno!
                                                         mi presentasse per un dramma intero!                                                                 Eh! toglietevi di qua.
Zaida                                                    Un bel quadro farei tratto dal vero.             Zingari
Hanno tutti il cor contento,                             Abbandonar bisogna                                             Qua la mano.                          Zingari
sol la misera son io!                                    di scrivere il pensier sopra i capricci                                                              Sempre sempre... ah! ah! ah!
Ho perduto l’amor mio,                                   della bella Fiorilla:                            Geronio
e nol posso ritrovar.                                    hanno già messo in scena                         Aspettate...                                        Geronio
                                                         poeti d’ogni razza                                                                                   Ah! mia moglie, san chi sono
Albazar                                                  sciocco marito, ed una moglie pazza.             Zingari                                             fino i zingari di piazza;
Consolatevi una volta;                                   Ecco appunto Geronio                                           Presto...                             se tu segui a far la pazza
divertitevi con noi.                                     che ha la pazzia di farsi astrologare:                                                               tutto il mondo lo saprà.
Su... coraggio! tocca a voi                              corro i Zingari presto ad avvisare.              Geronio
la canzone a cominciar.                                  (il Poeta sale il colle e si vede accennare ai                           Piano.                      Zingari
                                                         Zingari Geronio il quale esce da parte opposta                                                       Che fatal costellazione!
Poeta                                                    meditando.)                                      Zaida                                               Sempre pazza!... ah! ah! ah!
Ho da fare un dramma buffo,                                                                               Siete nato...
e non trovo l’argomento!                                                                                                                                      Geronio
Questo ha troppo sentimento,                             Scena terza                                      Geronio                                             Eh! lasciatemi, buffone!
quello insipido mi par.                                  Don Geronio, indi Zingari e Zingare.                             Sì... In che giorno?                Eh! toglietevi di qua.
                                                                                                                                                              (fugge via seguitato dalla truppa de’ zingari.
Zaida, Albazar e Coro                                    [N. 2 Cavatina]                                  Zaida                                               Mentre Zaida con Albazar vogliono allontanarsi,
Esaltato in ogni parte                                                                                    Era il sole in capricorno.                          esce il Poeta che li trattiene)
il gran nome sia di lui,                                 Geronio
che primier c’insegnò l’arte                             Vado in traccia d’una zingara                    Geronio
di mangiare a spalle altrui                              che mi sappia astrologar:                        Son garzone od ammogliato?                          Scena quarta
senza troppo faticar.                                    che mi dica in confidenza,                                                                           Poeta, Zaida ed Albazar.
                                                         se col tempo e la pazienza,                      Zaida
Poeta                                                    il cervello di mia moglie                        Qua la fronte. Maritato.                            Poeta
Come! Zingari! perbacco!                                 potrò giungere a sanar.                                                                              Brava! intesi ogni cosa;
Gioia, canto, colazione!                                 Ma la zingara ch’io bramo                        Geronio                                             voi siete, zingarella, spiritosa.
Oh! che bella introduzione                               è impossibile trovar.                            Quando... Come vi accorgete?                        Qual è la vostra patria?
Vi sarebbe da cavar!                                     Ché il cervello di mia moglie
                                                         è formato di tal pasta,

                                                     8                                                                                                    9
Opera - Il turco in Italia Gioachino Rossini - Teatro Alighieri
Zaida                                             i costumi europei.                           (Intanto si vedrà passare una nave, la                  Fiorilla
                          Ebbi la vita                                                         quale gittato in mare un battello si fermerà            (Vo’ parlargli.)
del Caucaso alle falde!                           Zaida                                        sull’ancora. Il battello si avvicina a terra recando
                                                                      Mi sembra strano         Selim accompagnato da molti Turchi.)                    Selim
Poeta                                             che salti in testa a un turco                                                                                        (Vo’ accostarmi.)
                          Uh! qual ventura        questa curiosità!                            [3/2. Coro, cavatina e duettino]
da sì lontane terre                                                                                                                                    Fiorilla e Selim
qui vi tragge raminga?                            Poeta                                        Turchi                                                  (E mi voglio divertir.)
                                                  Il caso è molto raro in verità.              Voga, voga, a terra, a terra.
Albazar                                           Ma pur sicuramente egli è aspettato;                                                                 Fiorilla
                     I casi nostri                anzi gli han preparato                       Fiorilla                                                Serva...
sono un vero romanzo.                             un palazzo magnifico, e una festa.           Un naviglio! Turco pare.
                                                  Pochi giorni qui resta,                                                                              Selim
Poeta                                             poi ritorna in Turchia. Dov’ei conosca       Turchi                                                             Servo.
(Buono!) Sarete stata                             la fé del vostro cuore,                      Dal travaglio avuto in mare
certo in qualche serraglio.                       si farà coll’amante mediatore.               riposar potremo qua.                                    Fiorilla
                                                  Dite: migliore idea...                                                                                               (È assai garbato.)
Zaida                                                                                          Fiorilla
                              Un dì felice        Albazar                                      In disparte ad osservare                                Selim
schiava in Erzerum vissi                          Trovar non si potea.                         noi starem chi approderà.                               (Oh! che amabile visetto!)
di Selim Damelec.                                                                              (Fiorilla si ritira. Intanto approda il battello, e     Son davvero fortunato
                                                  Zaida                                        sbarca Selim.)                                          d’incontrar si vago oggetto.
Albazar                                                                Facil vi fia
                   E i mali suoi                  al principe l’ingresso?                      Turchi                                                  Fiorilla
han principiato di là.                                                                         E scordare il ciel d’Italia                             Anzi è mio tutto il favore
                                                  Poeta                                        ogni pena ci farà.                                      d’incontrare un gran signore
Poeta                                             Se a Selim ritornarvene bramate                                                                      così pien di civiltà.
                     Cosa v’avvenne?              lasciate fare a me.
                                                                                               Scena sesta                                             Selim
Zaida                                             Zaida                                        Selim, indi Fiorella.                                   (Son sorpreso.)
Udite: egli mi amava,                                                 Sì: non ho pace
e sposarmi volea; le mie rivali                   lunge da lui; benché mi sia crudele          Selim                                                   Fiorilla
mi fan agli occhi suoi                            l’amo, l’amai; sempre gli fui fedele.        Bella Italia, alfin ti miro,                                                (È già ferito.)
infida comparir: cieco e furente                  (partono per il colle)                       vi saluto amiche sponde;
lo rende gelosia,                                                                              l’aria, il suolo, i fiori e l’onde,                     Selim
ed impose a costui che morta io sia.                                                           tutto ride e parla al cor.                              (Che avvenenza!)
Albazar mi salvò. Lungo sarebbe                   Scena quinta                                 Ah! del cielo, e della terra,
il dir quanto soffersi, in quanti modi            Fiorilla accompagnata da varie sue amiche,   bella Italia sei l’amor.                                Fiorilla
crudo destin m’offese                             come chi ritorna da una passeggiata.         (intanto Fiorilla si sarà fatta vedere colla sua                              (È nella rete.)
come qui, con tal gente, in questo arnese.                                                     compagnia)
                                                  [3/1. Cavatina]                                                                                      Selim
Poeta                                                                                          Fiorilla                                                Voi, signora, mi piacete.
Un bel pensier mi viene,                          Fiorilla                                     (Che bel turco! Avviciniamoci.)
che può farvi felice.                             Non si dà follia maggiore                                                                            Fiorilla
                                                  dell’amare un solo oggetto:                  Selim                                                   Non mi burli...
Zaida                                             noia arreca, e non diletto                   (Quante amabili donzelle!)
                    In qual maniera?              il piacere d’ogni dì.                                                                                Selim
                                                  Sempre un sol fior non amano                 Fiorilla                                                                In verità.
Poeta                                             l’ape, l’auretta, il rio;                    (Anche i turchi non mi spiacciono.)
Debbe arrivar stasera                             di genio e cor volubile                                                                              Fiorilla
certo principe turco, il qual viaggia             amar così vogl’io,                           Selim                                                   (Con un poco di modestia
per visitar l’Italia, ed osservare                voglio cangiar così.                         (L’italiane son pur belle.)                             io so ben quel che si fa.)

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Opera - Il turco in Italia Gioachino Rossini - Teatro Alighieri
Selim                                                 Selim                                      Narciso                                              Geronio
(Quell’amabil modestia                                Cara mano al sen ti premo,                 Perché? Che avvenne mai?                             (adirato)
più gentil sembrarla fa.)                             non ti voglio più lasciar.                                                                      Mio signor che burla è questa?
                                                      (Non è poi così difficile                  Poeta                                                Mi rispetti; o che la testa
Fiorilla                                              l’italiane a conquistar.)                                                Che nova c’è?          qualchedun le romperà.
Addio signor...                                       (partono dandosi il braccio)
                                                                                                 Geronio                                              Poeta
Selim                                                                                            In questo punto io vidi                              Un galante supplantato
                  Partite?                            Scena settima                              mia moglie con un turco.                             da un bel turco innamorato!
                                                      Poeta, indi Narciso.                                                                            Un amante supplantato!
Fiorilla                                                                                         Poeta                                                Oh! che intreccio che si fa.
Vo’ passeggiando un poco.                             Poeta                                                                  Un turco!
                                                      Della zingara amante                                                                            Narciso
Selim                                                 non è buffo il carattere,                  Narciso                                              (sdegnato)
Che venga anch’io gradite?                            ma bello e interessante. È teatrale                                                (Infida!)    Per chi intende di parlare?
                                                      il principio dell’opera,                                                                        Non ci venga ad insultare,
Fiorilla                                              ma non ci vedo intreccio naturale.         Geronio                                              o con me da far l’avrà.
È troppo onor.                                                                                   In casa mia lo guida
                                                      Narciso                                    a prendere il caffè. Sian maledetti                  Poeta
Selim                                                 Poeta!                                     tutti i turchi del mondo.                            (ora all’uno, ora all’altro)
               (Che foco!)                                                                                                                            Ma signor, perché si scalda?...
Carina!... sospirate?                                 Poeta                                      Poeta                                                Ma signor, perché s’infiamma?
                                                             Don Narciso!                                                   Un punto è questo         Sceglier voglio per un dramma
Fiorilla                                              come! siete qui solo? Io vi credea         da farsi molto onore...                              l’argomento che mi par.
Voi pure.                                             della vostra Fiorilla in compagnia.
                                                                                                 Geronio                                              Geronio
Selim                                                 Narciso                                                              Io non mi curo             Scelga pure un argomento
         Anch’io.                                     Venne meco; ma poi prese altra via.        d’aver in casa mia                                   che a’ miei pari non s’adatti,
                                                      Ditemi: la vedeste?                        il gemmato turbante                                  e i mariti non maltratti,
Fiorilla e Selim                                                                                 di Selim Damelec.                                    che san farsi rispettar.
               Perché?                                Poeta
Perché una fiamma insolita                                                Io no.                 Poeta                                                Narciso
sento che avvampa in me.                                                                         (saltando per allegrezza)                            Lasci vivere i galanti,
                                                      Narciso                                                       Che? Selim! Davvero?              e non badi al loro stato;
Selim                                                                         (Colei             L’amante della zingara! perbacco!                    o un poeta bastonato
Deh! la mano a me porgete.                            ha qualche intrigo che mi tien nascoso.)   Questo arrivo improvviso                             io farò nel dramma entrar.
                                                                                                 è un bel colpo di scena: il dramma è fatto.
Fiorilla                                              Poeta                                      Apollo ti ringrazio.                                 Poeta
Della man che far volete?                             (Pensa il servente cavalier geloso.                                                             Atto primo, scena prima,
                                                      Scopriam terreno: mi potrebbe offrire      Narciso                                              il marito coll’amico...
Selim                                                 qualche bell’episodio.)                                       È matto.                          Moglie... turco... grida... intrico...
Non vi voglio più lasciar.                                                                                                                            No, di meglio non si dà.
(Fiorilla gli porge la mano, che Selim stringe        Narciso                                    Geronio
teneramente, allora Fiorilla corrisponde alla         (All’incostante son venuto in odio.)                                     È matto.               Geronio e Narciso
tenerezza di Selim)                                                                                                                                   Atto primo, scena prima,
                                                                                                 [4. Terzetto]                                        il poeta per l’intrico,
Fiorilla                                              Scena ottava                                                                                    dal marito e dall’amico
Cara mano al sen ti premo,                            Don Geronio e detti.                       Poeta                                                bastonate prenderà.
non ti voglio più lasciar.                                                                       Un marito scimunito!
(Non è poi così difficile                             Geronio                                    Una sposa capricciosa!
questi turchi a conquistar.)                          Amici... soccorretemi,                     No, di meglio non si dà.
                                                      consigliatemi... io son fuori di me.

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Opera - Il turco in Italia Gioachino Rossini - Teatro Alighieri
Scena nona                                              Selim                                       Selim                                                 Geronio
Appartamenti elegantemente ammobiliati in                                   Penso a Fiorilla.       Il marito! Indietro...                                (Maledetto!) Dice bene:
casa di Don Geronio. Sofà, tavolino, sedie, ecc.                                                                                                          (ah! pettegola!) i mariti
Fiorilla accompagnata da Selim.                         Fiorilla                                    Geronio                                               (crepo, schiatto) son compiti,
                                                        (Il turco è preso.) Quante donne amaste?                             Aiuto!                       Sono pien di libertà.
Fiorilla                                                Quante vorreste averne?                                                                           (Narciso si avanza e dirige il discorso a Geronio:
(ad un servo che parte)                                                                             Fiorilla                                              allora tutti si pongono intorno a Geronio
Olà: tosto il caffè. Sedete.                            Selim                                       Compatite: è qui venuto                               tirandolo in disparte a vicenda)
(siedono)                                                                         Una ne amai,      poverino a farvi onore.
                                                        né voleva amar più: ma presso a voi                                                               Narciso
Selim                                                   sento ch’è forza ancor arder d’amore.       Selim                                                 Come! Sì grave scorno
                           Ammiro                       Deh! se gradir l’affetto mio volete,        Non mi fido.                                          soffrir potete in pace?
di questo gabinetto i ricchi arredi;                    l’unica del mio cor fiamma sarete.
ma per sì gran beltà come la vostra                                                                 Geronio                                               Fiorilla
un tempio ci vorria,                                    [5. Quartetto]                                           Sì signore.                              Costui mi è sempre intorno.
e n’avreste uno magnifico in Turchia.
                                                        Fiorilla                                                                                          Selim
Fiorilla                                                Siete Turchi: non vi credo;                 Scena undicesima                                      Che vuol da voi l’audace?
Qualche serraglio forse? È ver che i Turchi             cento donne intorno avete:                  Don Narciso in disparte e detti.
son tanto gelosi?                                       le comprate, le vendete                                                                           Geronio
                                                        quando spento è in voi l’ardor.             Narciso                                               Nulla.
Selim                                                                                               (Ciel che vedo! L’incostante
                    Ah! se un tesoro                    Selim                                       già del turco è fatta amante.)                        Narciso
Possedessero eguale,                                    Ah! mia cara, anche in Turchia                                                                         Che mai pretende?
della lor gelosia sarien scusati;                       se un tesoro si possiede                    Fiorilla
vi amerebbero più che non credete.                      non si cambia, non si cede;                 E domandavi il favore                                 Geronio
(è recato il caffè)                                     serba un turco anch’ei l’amor.              di baciarvi... la zimarra…                            Niente.
                                                                                                    Poverino!
Fiorilla                                                                                            (costringe il marito a baciare la veste del turco)    Fiorilla
Ecco il caffè.                                          Scena decima                                                                                                 Che dire intende?
                                                        Don Geronio, e detti.                       Geronio
Selim                                                                                               Di baciarvi, sì signore.                              Selim
                 (Non posso più!)                       Geronio                                     La zimarra, sì signore,                               Né lo cacciate in strada?
                                                        (sulla porta)                               presto, presto, presto, qua.
Fiorilla                                                Ecco qui... da soli a soli...                                                                     Fiorilla
(versando, e porgendo)                                  Che mi tocca sopportare?                    Selim                                                 No ’l voglio in mia presenza.
                                Prendete.               (entrando)                                  Io stupisco, mi sorprende,
                                                        È permesso? Si può entrare?                 son gli italici mariti                                Narciso
Selim                                                   Sperar posso un tal favor?                  più de’ Turchi assai compiti,                         Fate che se ne vada.
(Che mano delicata!)                                                                                sono pieni di bontà.
                                                        Selim                                                                                             Geronio
Fiorilla                                                Che pretende quell’ardito?                  Fiorilla                                              Politica!... Prudenza!
Il zucchero è bastante?                                                                             (Oh! che scena!) Dite bene:
                                                        Fiorilla                                    (vecchio stolido) i mariti                            Narciso
Selim                                                   Vi calmate: è mio marito.                   (me la godo!) son compiti,                            Sentite.
(Che maniera elegante!                                                                              sono pieni di bontà.
Che begli occhi e che foco in lor scintilla!)           Selim                                                                                             Selim
                                                        (balzando in piedi e snudando un pugnale)   Narciso                                                          Qua.
Fiorilla                                                Il marito! Indietro... presto...            (Ah! lo vedo: i torti miei,
A che pensate mai?                                                                                  sventurato! son compiti.                              Fiorilla
                                                        Geronio                                     Giusto amor! deh! sian puniti                                        Via, su.
                                                        Come? Ahimè!... Che tratto è questo?        tanti oltraggi che mi fa.)

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Opera - Il turco in Italia Gioachino Rossini - Teatro Alighieri
Geronio                                               Scena dodicesima                              Poeta                                                  Non sapete parlar se non gridate.
Ma sono stufo omai,                                   Don Geronio ed il Poeta.                      È tal perché in voi trova un uom di paglia.            Vi par che sia ben fatto,
Che non ne posso più.                                                                               (parte)                                                che un uom del vostro rango
                                                      Poeta                                                                                                debba strillar così?
Selim                                                 (Sono arrivato tardi,
(appressandosi a Fiorilla, e parlandole in            è il turco già partito...                     Scena tredicesima                                      Geronio
disparte)                                             Oh! buon segno: sbuffar veggo il marito.)     Don Geronio, indi Fiorilla.                                                 (L’ammazzerei.)
Teco parlar vorrei,                                                                                                                                        E par ben fatto a lei
t’attendo in riva al mar.                             Geronio                                       Geronio                                                di farmi disperar?... Corpo di bacco!
(Costor mi fan dispetto,                              (Un vecchio far non può maggior follia        Il poeta ha ragione. È la pazienza                     Vi metterò riparo.
è meglio uscir di qua.)                               che una moglie pigliar che giovin sia.)       la virtù de’ somari: alfin son io
(per partire, e tornando indietro)                    Poeta! Non ti sembra                          che devo comandar in casa mia;                         Fiorilla
(a Fiorilla)                                          ch’io meriti pietà? Qui l’ho sorpresa         o quel turco, o mia moglie vada via.                   Piano, sposino caro.
Ma pria di lasciarvi                                  vagheggiata dal turco, ed il bestione
volgetemi almeno                                      ammazzar mi volea.                            Fiorilla                                               Geronio
il ciglio sereno,                                                                                   (È Geronio ancor qui! Cattivo incontro:                                       Impertinente!
un guardo d’amor, sì.                                 Poeta                                         sarò costretta per un quarto d’ora
(Que’ due seccatori                                                         Bene!                   ad ascoltar precetti di morale.)                       Fiorilla
l’assediano ognor.)                                                                                                                                        Già col gridar non ottenete niente.
                                                      Geronio                                       Geronio
Fiorilla                                                                           Che dici?        (Eccola: gravità!)                                     Geronio
(a Selim)                                                                                                                                                  Ebben, si parli piano.
Ma pria di lasciarmi                                  Geronio                                       Fiorilla
volgetemi almeno                                      Mi astrinse, per placarlo,                    (Predichi quanto vuol; tacer dovrà.)                   Fiorilla
il ciglio sereno,                                     a baciargli il vestito.                                                                              Se la domanda è lecita,
un guardo d’amor, sì.                                                                               Geronio                                                dite, mio dolce amor, saran poi lunghe
(Que’ due seccatori                                   Poeta                                         Quanti bocconi amari                                   le vostre ammonizioni?
si rodano il cor.)                                                         (Oh! il bel terzetto!)   mi si fanno inghiottir!
                                                                                                                                                           Geronio
Narciso                                               Geronio                                       Fiorilla                                                                         Oh! lunghe molto.
(a Geronio)                                           E qui restava ancor se don Narciso                                   Con chi l’avete?
Dovreste mostrarvi                                    non arrivava a tempo, e non prendea           (Fiorilla in questa scena è sempre indifferente, e     Fiorilla
men debole almeno:                                    giusta difesa di oltraggiato sposo.           tranquilla: Geronio di tanto in tanto alza la voce,    Se non le ristringete, io non le ascolto.
mirate: son pieno,                                                                                  e sempre burbero)
per voi di rossor.                                    Poeta                                                                                                Geronio
(Mi straziano l’alma                                  (Che scena! che quartetto prezioso!)          Geronio                                                Le ascolterete, sì, le ascolterete,
lo sdegno e l’amor.)                                                                                Con una donna pazza,                                   signora smorfia, o alla capanna antica
                                                      Geronio                                       bizzarra, capricciosa,                                 tornerete in Sorrento ove vi presi.
Geronio                                               Ma di che vai parlando? Io non intendo.       che per disgrazia ad un Geronio è sposa.               Gran sproposito ho fatto!
(a Narciso)                                                                                         Stanco son io...                                       Se più resto con voi divento matto.
Non posso spiegarvi                                   Poeta
la rabbia che ho in seno:                             Scusate: disponendo                           Fiorilla                                               Fiorilla
son tutto veleno,                                     stavo il mio dramma. Or che pensate voi                        Vi prego                              Voi sempre vi lagnate. Anch’io ragione
son tutto furor.                                      di dire a vostra moglie?                      di non gridar sì forte,                                avrei di lamentarmi,
(Ma pure mi calma                                                                                   che duolmi un poco il capo.                            eppur cheta mi sto.
del turco il timor.)                                  Geronio
(Partono Selim, Fiorilla, Narciso da parte                                     Oh! s’ella fosse     Geronio                                                Geronio
opposta: resta in iscena Geronio che passeggia        docil com’era la mia prima sposa!                                            Anche a me duole.                          Voi! questa è bella!
a lunghi passi)                                       Le mie ragioni far valer potrei,              Ma cospetto!... Farò...                                E qual motivo mai dato vi avrei?...
                                                      ma il rovescio è costei della medaglia.
                                                                                                    Fiorilla                                               Fiorilla
                                                                                                                              Non vi scaldate.             Fate i vostri lamenti io farò i miei.

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Geronio                                       Fiorilla                             Fiorilla                                            chi desia di penetrar?
Ebben: di voi mi lagno                                         Che pazzia!                   Via di qua.                               Non v’è arcano tanto oscuro
che cambiata vi siete;                                                             Per punirvi aver vogl’io                            ch’io non possa disvelar.
e che il marito far crepar volete.            Geronio                              mille amanti ognor d’intorno,
                                              Qualche cosa dalle mani.             far la pazza notte e giorno,                        Coro
Fiorilla                                                                           divertirmi in libertà.                              Gran maraviglie
Di voi mi dolgo anch’io per la ragione        Fiorilla                             (Col marito di tal fatta                            ignote al sole,
Che vi siete cambiato.                        Via, carino, vi calmate.             ecco qui come si fa.)                               udir chi vuole,
                                                                                                                                       chi vuol mirar?
Geronio                                       Geronio                              Geronio
                          Io!                 Come! Ancora mi burlate?             (Me meschino!) Ah! no, ben mio...
                                                                                   (Cosa ho fatto!) In pace io torno.                  Scena sedicesima
Fiorilla                                      Fiorilla                             (Or sto fresco!) Notte e giorno!                    Selim, indi Poeta e detti.
                       Ve lo provo.           No mia vita, mio tesoro;             Questa è troppa crudeltà.
Amabil come un dì più non vi trovo.           se vi adoro ognun lo sa.             (Ah! l’ho detto; nacque matta,                      Selim
                                              Voi, crudel, mi fate oltraggio?...   e più matta morirà.)                                Per la fuga è tutto lesto,
[6. Duetto]                                   Mi offendete...                      (partono)                                           buono il vento, cheto il mar:
                                                                                                                                       impaziente io qui m’arresto
Geronio                                       Geronio                                                                                  la mia bella ad aspettar.
(con ironia)                                                   (Addio coraggio.)   Scena quattordicesima
Per piacere alla signora                                                           Prosdocimo solo.                                    Poeta
che ho da far saper vorrei.                   Fiorilla                                                                                 (Qui è Selim! senza conoscerlo
                                              (fingendo dolore)                    Poeta                                               Zaida ad esso s’avvicina.)
Fiorilla                                      Voi vedete il pianto mio             Ho quasi del mio dramma
Voi dovete ognor tacere                       senz’aver di me pietà!               finito l’orditura;                                  Zaida
Mai di nulla sospettar.                                                            ma un atto è poco a un dramma, e Orazio dice        Dalla Zingara indovina
                                              Geronio                              che minore di cinque esser non può,                 chi vuol farsi astrologar?
Geronio                                       (commosso)                           ma in due parti dividerlo io dovrò,
Ma se ascolto...                              No, Fiorilla, v’amo anch’io,         che gli uditori miei sarian ben presto              Selim
                                              egualmente ognun lo sa.              caro Orazio stufi                                   Zingarella, vieni avanti:
Fiorilla                                                                           se fosser di cinque atti i drammi buffi.            che ti dicono i pianeti?
                   Si fa il sordo.            Fiorilla                             Intanto della zingara
                                              Ed osate minacciarmi!                si vada in traccia: a lei Selim si scopra.          Zaida
Geronio                                       maltrattarmi! spaventarmi!           E tutto, onde sia suo, pongasi in opra.             Ah! qual voce! qual sembiante!
Ma se vedo...                                                                                                                          Non ho forza di parlar.
                                              Geronio
Fiorilla                                      Perdonate...                         Scena quindicesima                                  Poeta
                Si fa il cieco.                                                    È notte. Spiaggia di mare. Nave di Selim            (Or si fa lo scoprimento;
                                              Fiorilla                             ancorata. Campo zingaresco illuminato.              vi sarà uno svenimento,
Geronio                                                      Mi lasciate.          Zingari occupati a diversi uffici, ecc. Zaida ed    vo un sedile a preparar.)
No, signora, non l’accordo,                                                        Albazar.
vo’ vedere, e vo’ parlar.                     Geronio                                                                                  Selim
                                              (correndole dietro)                  [7. Finale primo]                                   Che t’annunzia la mia sorte
Fiorilla                                      Fiorilletta!...                                                                          di funesto e duro tanto,
Passerete per balordo,                                                             Zingari                                             che sugl’occhi quasi il pianto
vi farete corbellar.                          Fiorilla                             Gran maraviglie                                     io ti veggo tremolar?
                                                             Vo’ vendetta.         ignote al sole,
Geronio                                                                            udir chi vuole,                                     Zaida
(in collera)                                  Geronio                              chi vuol mirar?                                     Per ingiusta gelosia
Alle corte: in casa mia                       Fiorillina!                                                                              veggo Zaida tratta a morte;
non vo’ turchi né italiani;                                                        Zaida                                               però t’ama, e sol desia
o mi scappa...                                                                     Il passato, ed il futuro                            di poter con te tornar.

                                         18                                                                                           19
Selim                                                    voglio fare... voglio dire...                           Poeta                                  Fiorilla e Zaida
Dove vive l’infelice?                                    se la trovo, sentirà.                                   Questa scena ci mancava                (quasi azzuffandosi)
Ma... non erro... Zaida bella!                                                                                   per compire i versi miei.              Come! come! a me pettegola!
                                                         Fiorilla                                                Vi è sorpresa a cinque e a sei,        Oh! Cospetto! a me civetta!
Zaida                                                    Vago e amabile straniero!                               gran finale si può far.                sei tu sola la pettegola,
Si, signor, io sono quella!                                                                                                                             sei tu sola la civetta;
                                                         Selim                                                   Zaida                                  frasca, sciocca, impertinente...
Selim                                                    Bella ninfa!                                            (volgendosi dispettosa a Fiorilla)     Che maniera di parlar!
Vieni a me mio caro bene.                                                                                        Vada via: si guardi bene
                                                         Zaida                                                   di cercar l’amante mio.                Selim
Zaida e Selim                                                         (A lei s’appressa!)                                                               (dividendole)
Ecco il fin delle mie pene                                                                                       Fiorilla                               Cosa fate? Olà placatevi.
sola mia felicità.                                       Geronio                                                 (dispettosa egualmente le risponde)
                                                         (Par Fiorilla.)                                         Quel signor non le appartiene,         Geronio
Poeta                                                                                                            qui con lui restar vogl’io.            Quale sdegno... qual rumore!...
(V’è il sedile, e non si sviene;                         Narciso
colle regole non va.)                                                      (Sembra lei.)                         Selim                                  Narciso
(si allontanano, indi ritornano)                                                                                 Ma sentite ... vi calmate.             Ma Fiorilla... vergognatevi...
                                                         Poeta                                                                                          Zaida oibò!... non hai rossore?
                                                         (Qui Geronio, e qui l’amante!)                          Narciso                                Deh! parlate colle buone,
Scena diciassettesima                                                                                            (a Geronio)                            non vi state a cimentar.
Don Narciso, e detti, indi Fiorilla travestita, e        Selim                                                   Voi che dite? Non parlate?
colla faccia coperta da un velo, in ultimo Don           Deh! scoprite il bel sembiante.                                                                Poeta
Geronio.                                                                                                         Geronio                                (godendo dello spettacolo)
                                                         Zaida                                                   Presto a casa, a casa presto...        Seguitate... via... bravissime!
Narciso                                                  (Siam da capo: è già cambiato.)                                                                Qua... là... bene; in questo modo
Perché mai se son tradito,                                                                                       Albazar                                azzuffatevi, stringetevi,
crudo amor il cor m’accendi?                             Selim                                                   Che disordine è mai questo?            graffi... morsi... me la godo...
O l’amante alfin mi rendi,                               Vi scoprite.                                                                                   che final! che finalone!
o mi dona libertà.                                                                                               Poeta                                  Oh! che chiasso avrà da far.
                                                         Fiorilla                                                Oh! che scena singolar!
Don Narciso si perde tra la folla: esce allora                         Infido! ingrato!                                                                 Tutti gli altri
Fiorilla seguita da un coro delle sue Amiche.            Così m’ami? Guardami.                                   Zaida                                  Quando il vento improvviso sbuffando
                                                         (si toglie il velo, e tutti coloro ch’erano accorsi a   Lo vedremo, lo vedremo...              scuote i boschi, e li spoglia di fronde,
Coro                                                     vedere gridano)                                                                                quando il mare in tempesta mugghiando
Evviva d’amore                                                                                                   Fiorilla                               spuma, bolle, flagella le sponde,
il foco vitale,                                          Tutti                                                   A veder ci sarem due.                  meno strepito fan di due femmine
delizia del core,                                                                    Ah!                                                                quando sono rivali in amor.
del mondo piacer.                                                                                                Zaida
                                                         Fiorilla, Zaida, Narciso e Geronio                      Mia signora, non la temo...
Fiorilla                                                 Ah! che il cor non m’ingannava,
Chi servir non brama amore                               certi sono i torti miei.                                Fiorilla
s’allontani: io l’ho con me.                             Io mi sento in faccia a lei                             Le civette pari sue...
Per domar superbo core                                   dallo sdegno lacerar.
arco e face Amor mi diè.                                                                                         Zaida
                                                         Selim                                                   Le pettegole sue pari...
Selim                                                    Ah! che il cor non m’ingannava,
Che bel canto! che presenza!                             osservava i passi miei.                                 Fiorilla, Zaida
                                                         Io non oso in faccia a lei                              (tutti in un tempo)
Geronio                                                  per vergogna il ciglio alzar.                           Saprò bene castigar.
Qui mia moglie ha da venire,

                                                    20                                                                                                 21
ATTO SECONDO                                          Gran cose debbo dirti.                         Geronio                                             ma in Italia è più bell’uso:
                                                                                                                            Lo sa ciascuno               il marito rompe il muso
Scena prima                                           Poeta                                          che lo sente sul dosso.                             quasi sempre al comprator.
Camera in una locanda. Tavolini con lumi, ecc.        (Intrigo nuovo.)
Don Geronio ed il Poeta seduti, e bevendo.                                                           Selim                                               Selim
                                                      Geronio                                        (Va bene: a meraviglia.)                            Anche questo sarà buono,
Poeta                                                 E grandi cose anch’io                                                                              ma fra noi non deve entrare.
Via... cosa serve? Omai                               bramava dirvi appunto.                         Geronio
bisogna darsi pace: ella fra poco                                                                                             (Qual discorso!)           Geronio
co’ la sua compagnia                                  Poeta                                                                                              Anzi, questo più di quello
a cenar qui verrà: potrete allora                                                 (Io mi ritiro      Selim                                               mi conviene d’abbracciare.
corla sul fatto; ora andiamo, e in bando              per schivare ogni impegno e notar tutto.)      Quando si trova poi
vadan un solo istante                                 (si ritira, e di tanto in tanto si fa vedere   una donna bizzarra, e capricciosa                   Selim
la moglie capricciosa, ed il galante.                 esplorando)                                    come la vostra sposa,                               Ma perché?
                                                                                                     il povero marito...
Geronio                                               Selim                                                                                              Geronio
Caro poeta mio, darei la testa                        Io t’ascolto.                                  Geronio                                                        Le nostre usanze
nella muraglia, se a’ capricci suoi,                                                                 È rovinato.                                         piace a me serbar ancor.
e alla mia cecità volgo il pensiero...                Geronio
                                                                  Parlate.                           Selim                                               Selim
Poeta                                                                                                            (Seguitiam polito.)                     (Non è poi cotanto sciocco
Sofferenza ci vuole.                                  Selim                                          Or dunque del tuo stato                             come vogliono ch’ei sia.
(versandogli da bere)                                 Dunque possiam seder.                          trovar ti devi malcontento assai.                   Su, giudizio, testa mia,
Sofferenza davvero.                                                                                                                                      qui ci vuol prudenza e cor.)
(Prevedo qualche incontro: il vin potrebbe            Geronio                                        Geronio
porger qualche coraggio al scimunito,                                           Come bramate.        L’avete indovinato.                                 Geronio
altrimenti il mio dramma è già finito.)                                                                                                                  (Non son poi cotanto sciocco
                                                      Selim                                          Selim                                               come vogliono ch’io sia.
Geronio                                               Or principia, se vuoi.                                              Io vengo amico,                Su, giudizio, testa mia,
Credi che in questo albergo                                                                          ad offrirti un rimedio,                             qui ci vuol prudenza e cor.)
verrà certo la pazza?                                 Geronio                                        a cavarti d’impaccio, e non dovrai
                                                      No, principiate voi.                           per il riposo tuo faticar molto.                    Selim
Poeta                                                                                                                                                    Se Fiorilla di vender bramate,
                    Anzi, una cena                    Selim                                          Geronio                                             senza fare più lungo discorso
è per lei preparata                                   Ebben principierò: quanti anni sono            Ma... come!... vi spiegate.                         io la compro, e denaro vi sborso
splendida veramente, e questa notte                   che con Donna Fiorilla                                                                             da comprarne, al bisogno, anche tre.
passerà coi compagni in festa, e in gioco.            vi unisce il matrimonio?                       Selim
                                                                                                                                   Odi.                  Geronio
Geronio                                               Geronio                                                                                            Signor turco, l’ho detto, e il ripeto
Saprò ben disturbarla.                                Fra poco saran sei. (Calma Geronio.)           Geronio                                             io non vendo mia moglie a persona,
                                                                                                                                          Vi ascolto.    e perciò, sia cattiva o sia buona,
Poeta                                                 Selim                                                                                              io... mia moglie la tengo per me.
(versandogli da bere)                                 Amor che passa un lustro                       [8. Duetto]
                        Un altro poco.                deve stancare assai.                                                                               Selim
                                                                                                     Selim                                               (Maledetto!) Ma pensi...
                                                      Geronio                                        D’un bell’uso di Turchia
Scena seconda                                                            Di fatti sono               forse avrai novella intesa;                         Geronio
Selim e detti.                                        stanco, ma stanco molto.                       della moglie che gli pesa                           (forte ed alzandosi)
                                                                                                     il marito è venditor.                                                          Ho pensato.
Selim                                                 Selim
A proposito, amico,                                                              E il matrimonio     Geronio                                             Selim
senza molto cercarti io qua ti trovo.                 è un gran peso per voi.                        Sarà l’uso molto buono,                             Lei si scalda...

                                                 22                                                                                                     23
Geronio                                       da minacce spaventar.                      amor è genitor.                              ma non potete star sola un momento.
                 Mi scaldo sicuro.            (via da parte opposta)                     (il coro si pone a giocare)
                                                                                                                                      Fiorilla
Selim e Geronio                                                                          Fiorilla                                     Sarete più contento
(Un cervello più strano, e più duro           Scena terza                                Che turca impertinente! osa a Fiorilla       quando tutti osservati
Io scommetto che al mondo non è.)             Poeta solo.                                l’amante disputar! saprò ben io              avrete i convitati.
                                                                                         vendicarmi di lei: voglio che sia
Selim                                         Poeta                                      presente al mio trionfo. Ad ogni costo       Selim
Non volete?                                   Credeva che questa scena                   di quella sciocca abbasserò l’orgoglio.      (accorgendosi di Zaida)
                                              dovesse accelerar la conclusione;          Abbia il suo turco poi che non lo voglio.    Zaida!
Geronio                                       ma l’affare va in lungo, e qui fa d’uopo   Io l’ho fatta invitar a questo albergo
               No, cospetto.                  cercar che venga presto lo sviluppo,       a nome di Selim; venga, e vedremo            Zaida
                                              e venga naturale;                          di noi chi vincerà.                                  Infedel.
Selim                                         poi finir con un poco di morale.
Ricusate?                                     O mio cervello, ti affatica e suda,                                                     Selim
                                              inventa il dramma mio come si chiuda.      Scena quinta                                               Ma ... come! in questo albergo!
Geronio                                       (parte)                                    Zaida e detta.                               Che vuol dir ciò?
          Sì, ricuso.
                                                                                         Zaida                                        Fiorilla
Selim                                         Scena quarta                               (sulla porta, indecisa)                                         Questa locanda ornai
Voglio averla a tuo dispetto.                 Fiorilla con seguito.                                         Scusate... errai...       di sua bella presenza,
                                                                                                                                      per veder se a me, date,
Geronio                                       [9. Coro e cavatina]                       Fiorilla                                     o a lei la preferenza. Decidete.
Non l’avrà...                                                                            Entrate, entrate pure: io v’invitai.
                                              Coro                                                                                    Zaida
Selim                                         Non v’è piacer perfetto                    Zaida                                        Parlate.
               Conosco altr’uso...            se no ’l procura amor;                     (entrando)
                                              de’ giochi, e del diletto                  Voi!                                         Selim
Geronio                                       amore è genitor.                                                                                   In gran cimento mi mettete.
E sarebbe...                                                                             Fiorilla
                                              Fiorilla                                       Sì: fra pochi istanti                    Zaida
Selim                                         Se il zefiro si posa                       qui vedrete Selim. Sul cor di lui            Perfido! Intendo: de’ miei torti io stessa
             D’involarla!                     a carezzare un fior,                       non voglio che la vostra lontananza          Qui venni spettatrice.
Ed invece di pagarla,                         se va da giglio a rosa                     m’apporti alcun vantaggio. Ora dovremo
il buffone che s’oppone,                      vaga farfalla ognor,                       disputarcelo in pace:                        Selim
per far presto, d’ammazzar.                   farfalla e zefiretto                       sceglierà di noi due chi più gli piace.                              Ah! no...
                                              move il poter d’amor.
Geronio                                                                                  Zaida                                        Fiorilla
Ma dovrete paventare,                         Coro                                       Inutile è la scelta                                                              Partite
ch’ella invece d’ammazzare,                   De’ giochi, e del diletto,                 dove parla il dovere, e parla onore.         dunque con lei.
succedesse che dovesse                        amore è genitor.
ammazzato qui restar.                                                                    Fiorilla                                     Selim
                                              Fiorilla                                   Tutto, tutto, si sa, cede all’amore.                            Neppure.
Selim e Geronio                               Quando di primavera                        Ecco appunto Selim.
(minacciando, e ritirandosi a vicenda)        ride il primiero albor,                                                                 Zaida
Alle prove venga avanti...                    quando natura intera                                                                                               Ebben: venite.
Presto, via, si provi un poco....             riveste il primo onor,                     Scena sesta
Temerario! in pochi istanti                   è l’aura del diletto                       Selim, e dette.                              Selim
ci vedremi in altro loco;                     che sparge in terra amor.                                                               Ma lasciate ch’io possa
e saranno coltellate,                                                                    Selim                                        un momento pensar...
schioppettate, moschettate;                   Coro                                                           Trovarvi sola
e vedrà che non mi lascio                     De’ giochi e del diletto                   finalmente io credea, bella Fiorilla,

                                         24                                                                                          25
Zaida                                                  Selim                                                Fiorilla                          Selim
                     Pensar? No... parta               L’estremo!                                           (facendo il medesimo gioco)       (supplichevole)
meco Selim, o a me rinunzi.                                                                                 Credete a quest’uomini            Dunque sperar non posso!...
                                                       Fiorilla                                             che avete d’intorno!
Fiorilla                                                            Addio: mai più ci rivedremo.            Per tutte sospirano,              Fiorilla
                               E a me,                                                                      non amano un giorno.              (commossa)
se qui non resta.                                      Selim                                                Son l’aura d’estate               Dunque schernita io sono!...
(Fiorilla si allontana disdegnosa; Selim rimane        Deh!... perdonate...                                 che più non trovate
incerto e pensoso)                                                                                          appena spirò.                     Selim
                                                       Fiorilla                                                                               (per baciarle la mano)
Selim                                                                      Amante alcun non voglio          Selim                             La vostra man...
                    (Impiccio egual non v’è.)          che abbia diviso fra due donne il core.              (avvicinandosi un poco)
                                                                                                            È ingiustizia lamentarsi          Fiorilla
Zaida                                                  Selim                                                se si sprezza un cor fedele.      (ritirandola a fatica)
Crudel! non più: comprendo                             Che dite? per voi sola io sento amore.                                                                   Non posso.
qual per me serbi amor; io ti abbandono                Per carità, placatevi,                               Fiorilla
alla rivale in braccio. Un giorno forse                calmate il vostro sdegno...                          (volgendosi un poco)              Selim
ti pentirai, ma tardi,                                                                                      Bella cosa allontanarsi           Idolo mio, perdono!...
d’aver l’affetto mio così schernito;                   Fiorilla                                             per non dir che si è infedele.
allor che da costei sarai tradito.                     Andate, andate... di me siete indegno.                                                 Fiorilla
(parte)                                                                                                     Selim                             Lo meritate?
                                                       Selim                                                (correndo, e con forza)
                                                       Ingrata! mi scacciate...                             Io no ’l sono.                    Selim
Scena settima                                          Ebben... io partirò.                                                                                  Io v’amo.
Fiorilla e Selim.                                                                                           Fiorilla
                                                       Fiorilla                                                           A voi non parlo.    Fiorilla
Selim                                                                         Farete bene.                                                    E mi amerete?...
(Povera Zaida! io sento                                                                                     Selim
pietà di lei: tanto rigor non merta.)                  Selim                                                Come!                             Selim
                                                       Addio... (Mi lascia andar!)                                                            (con tutta la gioia e tenerezza)
Fiorilla                                                                                                    Fiorilla                                            Ognor.
(Parla fra sé: la mia vittoria è incerta.)             Fiorilla                                                     No.
Mi sembrate commosso: non parlate?...                                                 (Davvero ei parte!)                                     Fiorilla
Via: corretele dietro,                                                                                      Selim                             Tu m’ami, lo vedo,
e la bella dolente consolate.                          Selim                                                           Parea di sì.           mi fido, ti credo;
                                                       (Politica ci vuol.)                                                                    ma torna, mia vita,
Selim                                                                                                       Fiorilla                          a dirmelo ancor.
No... vada pure... ma lasciate almeno                  Fiorilla                                             In Italia certamente...           Se infida ti sono,
ch’io la compianga: ella m’adora...                                          (Ci vuol dell’arte.)                                             se mai t’abbandono,
                                                                                                            Selim                             sia sempre la pace
Fiorilla                                               [10. Duetto]                                         (con dispetto)                    straniera al mio cor.
                                     E parmi                                                                In Turchia sicuramente
che l’adoriate ancor.                                  Selim                                                                                  Selim
                                                       (in disparte come parlando fra sé)                   Fiorilla e Selim                  Tu m’ami, lo vedo,
Selim                                                  Credete alle femmine                                 Non si fa l’amor così.            mi fido, ti credo;
                    Il primo oggetto                   che dicon d’amarvi!                                  (a parte tutti e due)             ma torna, mia vita,
dell’amor mio fu Zaida...                              Di un nulla si sdegnano                              (Ma se dura la questione          a dirmelo ancor.
                                                       minaccian lasciarvi.                                 prende foco e se ne va;           Se infido ti sono,
Fiorilla                                               Di donna l’amore                                     si discorra colle buone           se mai t’abbandono,
                           E sia l’estremo.            è un foco che more                                   ed allor si placherà.)            sia sempre la pace
                                                       appena brillò.                                                                         straniera al mio cor.
                                                                                                                                              (partono)

                                                  26                                                                                         27
Scena ottava                                              Voi da turco dovete entrar colà.                 Scena nona                                  Ma che moglie è la mia!
Don Geronio, il Poeta, poi Don Narciso in                                                                  Il Poeta, indi Albazar.                     Cospetto, è un satanasso
disparte.                                                 Geronio                                                                                      in carne, e in ossa: ah più ci studio sopra,
                                                          E allora?...                                     Poeta                                       sempre meno l’intendo.
Geronio                                                                                                    Oh! che fatica! che cervello duro!          Ah chi mi aiuta, con stil, com’io vorrei,
Dove diamine è andata? è quasi un’ora                     Poeta                                            Sono quasi sicuro                           robusto e forte,
che la tavola è pronta per la cena,                                  Allor potrete                         che sbaglia la lezione,                     tutti i pregi spiegar di mia consorte?
e non si vede ancor? forse al festino,                    l’ingannata Fiorilla...                          e il secondo atto mio guasta e rovina;
che a quel turco si dedica, sarà.                                                                          ma confido però nell’indovina.              [11/2. Aria]
(per uscire)                                              Geronio                                          Ecco appunto Albazar. Ebben: trovasti
                                                                             Ho inteso... Andiamo...       Il vestito per Zaida?                       Se ho da dirla, avrei molto piacere
Poeta                                                     più tempo non perdiamo.                                                                      a mia moglie di fare il ritratto;
Fermate!                                                                                                   Albazar                                     ma se sopra vi faccio un pensiere,
                                                          Poeta                                                                  Lo trovai.            resto incerto… né so cosa far.
Geronio                                                                              Eh! non temete,                                                   S’è pettegola, ohimè! che malanno!
            Cosa c’è?                                     l’ultimo a comparire                             Poeta                                       S’è volubile, ohimè! che flagello!
                                                          Selim sarà: molti de’ nostri amici               Bravo! Gran parte nel mio dramma avrai.     S’è capricciosa, ohimè! che martello!
Poeta                                                     onde tenerlo a bada                                                                          Oh, perbacco, il ritratto a mia moglie
                     Gran novità.                         troverà per la strada; andate intanto            Albazar                                     non mi fido nemmen d’abbozzar.
                                                          a procacciarvi maschera, e vestito.              Altro io non bramo, che veder felice        Capellini, e capelloni,
Geronio                                                                                                    la povera ragazza.                          scufiettini, e scufiettoni,
Spiegati.                                                 Geronio                                                                                      la carrozza alla bombé,
                                                          Io corro.                                        Poeta                                       li cavalli alla scudé,
Poeta                                                     (parte)                                                             E il tuo carattere,      il ventaglio, il ventaglino,
        È preparato,                                                                                       benché non sia sublime,                     piume bianche, piume nere,
amico, un rapimento.                                      Poeta                                            non sarà privo d’interesse in tutto,        perrucchini, e perrucconi,
                                                                    (Il dramma mio spero compito.)         se del nostro operar corremo il frutto.     ricciottini, e ricciottelli,
Geronio                                                   (parte)                                                                                      conciature con capelli;
Che dici? e il vero io sento?                                                                              Albazar                                     al teatro, al ballo, al gioco,
(esce Don Narciso)                                        [11. Recitativo accompagnato ed aria]            Or qui Zaida mi manda                       la trottata, la campagna,
                                                                                                           per saper dov’è il luogo della festa.       l’accademia, la commedia,
Narciso                                                   Narciso                                                                                      la farsetta, la tragedia,
(È partita Fiorilla, e qui costoro...                     (partiti Don Geronio ed il Poeta, esce lieto e   Poeta                                       l’accademia, la commedia…
che fanno? Udiamo un poco.)                               frettoloso)                                      Hai ragione: oh! che testa!                 Ah, Geronio, di rabbia, d’inedia,
                                                          Intesi: ah! tutto intesi. In questo albergo      Avea dimenticata                            in tal caso ti tocca a crepar.
Poeta                                                     mi guidò la fortuna. Ingrata donna,              la cosa più importante.                     Che non possa trovarsene una,
                                 Ad un festino            non fuggirai da me. Tutto vogl’io                Addio: corro da Zaida in un istante.        ch’abbian tutte la loro magagna!…
Fiorilla deve andar: ivi l’attende                        tentar perché mi resti;                          (parte)                                     Ah! se nel mondo non vo della luna,
mascherato Selim, che di ridurla                          la fé mi serberai, che promettesti.                                                          qui davver non la so ritrovar.
spera a partir con lui per la Turchia.                                                                     Geronio solo.                               (esce)
                                                          Tu seconda il mio disegno,
Narciso                                                   dolce amor, da cui mi viene.                     Geronio
(Che ascolto?)                                            Deh! ricusa a tutti un bene,                     Oh sorte deplorabile! oh destino!           Scena decima
                                                          che accordasti solo a me.                        dove mai riducesti                          Albazar solo.
Geronio                                                   Se il mio rival deludo!                          un povero disgraziato
                 Me infelice!... oh moglie mia!...        Se inganno un incostante!                        marito disperato?                           Albazar
                                                          Per un offeso amante                             Dover per tutto il ghetto                   Zaida infelice! or che trovò l’amante
Poeta                                                     vendetta egual non v’è.                          correre a suo dispetto:                     dell’innocenza sua fatto già certo,
Udite: a Zaida io corsi                                   Ah! sì; la speme                                 cercar abiti a nolo, caricarsi              di un’altra donna innamorato il vede:
tutto a narrar; vestita al par di lei                     che sento in core,                               quell’asino da soma,                        è questo il premio di sua lunga fede?
ella al festino andrà; talché Fiorilla                    pietoso amore,                                   diventar Kaimacan contra sue voglie.
co’ la maschera in volto sembrerà.                        mi vien da te.                                   E perché? per quel diavol di mia moglie!    [12. Aria]

                                                     28                                                                                               29
Ah! sarebbe troppo dolce                              Narciso                                        Fiorilla... che pasticcio è questo qua?              Ah! se cara a te son io,
il servir al dio d’amore                                                       Perdonate...          (guardando or gli uni, or gli altri)                 altro ben bramar non so.
s’ei destasse egual ardore                                                                           Quale di lor la moglie mia sarà?
in quel sen che nol provò.                            Fiorilla                                       (Fiorilla e Narciso verranno alla parte dritta;      Geronio
Ma cotanto capriccioso                                Datemi il braccio, e meco passeggiate.         Selim, e Zaida alla sinistra; don Geronio un poco    Son davvero un bello sposo;
è qual Nume a cui serviamo,                           (si perdono fra la folla, ed il Coro canta)    più in fondo, e nel mezzo.)                          non capisco più qual sia
che ci dà chi non bramiamo,                                                                                                                               di lor due la sposa mia;
e giammai chi ci bramò.                               Coro                                           [14. Quintetto]                                      parlar deggio sì, o no?
(parte)                                               Amor la danza mova,
                                                      presieda ai suoni Amor,                        Geronio                                              Narciso e Selim
                                                      solo piacer ritrova                            Oh! guardate che accidente!                          Dunque seguitemi.
Scena undicesima                                      quando è commosso il cor.                      non conosco più mia moglie!
Sala vagamente illuminate per festa da ballo.         (esce Zaida seguita da Selim)                  Egual turco, eguali spoglie.                         Fiorilla e Zaida
Coro di Maschere, Ballerini, e Ballerine,                                                            Tutto eguale... che farò?                            Ebben son teco.
Fiorilla, Don Narciso, poi Zaida, e Selim, per        Selim
ultimo Don Geronio.                                   Cara Fiorilla mia, perché tacete?              Narciso                                              Geronio
                                                      Forse sdegnata siete                           No, partir di qui non posso                          Io resto attonito,
[13. Coro]                                            perché venni un po’ tardi?                     senza voi, Fiorilla mia.                             divento cieco.
                                                      Mille maschere intorno io mi trovai...
Coro                                                                                                 Zaida                                                Fiorilla, Zaida
Amor la danza mova,                                   Zaida                                          Ma comprendere non posso                             (per partire)
presieda ai suoni Amor,                               Disimpegnarvi almeno                           qual sarà la sorte mia.                              Andiamo.
solo piacer ritrova                                   dovevate più presto.
quando è commosso il cor.                                                                            Selim                                                Geronio
Se in mezzo ai suoni, e ai canti                      Selim                                          Deh! seguitemi in Turchia,                           (fermandoli)
il cieco nume appar,                                                            Eh! via, perdono.    là mia sposa vi farò.                                          Partono!
son cieche ancor le amanti,                           Fiorilla...                                                                                         Ferma... alto là.
si lasciano piegar.                                                                                  Fiorilla
                                                      Zaida                                          Persuadermi il cor vorria,                           Selim
Fiorilla                                                            (Traditor! Son tutta in foco.)   ma risolvermi non so.                                Cosa domanda?
E Selim non si vede!                                                                                                                                      Cosa desia?
Fra tanta gente ancora                                Selim                                          Zaida
non lo posso trovar... ove sarà!                      Prendete il braccio, e passeggiamo un poco.    (Deh! seconda, amor pietoso,                         Zaida
(esce don Narciso, e la considera attentamente)       (si perdono anch’essi)                         i bei voti del cor.)                                 Ai fatti suoi
                                                                                                     Ah! se cara a te son io,                             attento stia.
Narciso                                               Coro                                           altro ben bramar non so.
(Quella è Fiorilla.)                                  Se in mezzo ai suoni, e ai canti                                                                    Narciso
                                                      il cieco nume appar,                           Narciso                                              Geronio è questo:
Fiorilla                                              son cieche ancor le amanti,                    (Deh! seconda, amor pietoso,                         venite presto.
(vedendo Narciso, e credendolo Selim)                 si lasciano piegar.                            l’innocente inganno mio.)
                   Oh appunto, eccolo qua.                                                           Ah! se caro a te son io,                             Fiorilla
(sottovoce tutti e due)                               Geronio                                        altro ben bramar non so.                             Ah! ah! ho capito;
Selim...                                              Eccomi qui: la prima volta è questa                                                                 è mio marito.
                                                      che in maschera mi trovo ad un festino.        Fiorilla
Narciso                                               Povero Don Geronio!                            (Deh! raffrena amor pietoso                          Geronio
           Fiorilla...                                Maledetto l’amore, e il matrimonio.            tanti affetti del cor mio.)                          Qui resterete,
                                                      (esce di nuovo Fiorilla con Don Narciso)       Ah! se cara a te son io,                             non partirete;
Fiorilla                                              Ma che vedo! Fiorilla è già arrivata.          altro ben bramar non so.                             voglio mia moglie,
                 E tanto                              E già seco è Selim.                                                                                 che qui si sta.
aspettar vi faceste?                                  (escono da parte opposta Zaida e Selim)        Selim
                                                                          Ma... come? un altro       (Deh! raffrena amor pietoso                          Fiorilla e Zaida
                                                      Selim qui vedo, e quella pur mi sembra         tanti affetti del cor mio.)                          È qui sua moglie?

                                                 30                                                                                                      31
Narciso e Selim                                       Vo’ mia moglie, mi capite?...                      Albazar                                              di allontanar da voi
Diventa pazzo!                                        ma lasciatemi parlare...                           Benedetta la festa e chi la diede!                   Fiorilla proponeste,
                                                      Sarà quella, sarà questa...                        Alfin ha vinto Zaida, e in pochi istanti             e di fare un divorzio anche otteneste.
Geronio                                               questa quella... la mia testa                      Partirà con Selim.
Voglio mia moglie.                                    non può scegliere fra lor.                         (ai facchini)                                        Geronio
                                                                                                                            Presto; i bauli                   È vero, e la sentenza
Coro                                                  Coro                                               si trasportino al mar senza indugiare.               diedi al Paglietta.
(accorre a frapporsi)                                 Siete pazzo... ma sentite...                       Andiamo il locandiere ad avvisare.
Quale schiamazzo!                                     Non si viene a disturbare...                       (entra)                                              Poeta
                                                      sarà vero quel che dite,                                                                                                  Bene.
Fiorilla, Zaida, Narciso, Selim e Coro                ma per or lasciate star....                                                                             Or dovete ricorrere al Paglietta,
In altro loco                                         Non è quella, non è questa...                      Scena quattordicesima                                e fingere senz’altri complimenti
la troverà.                                           lei s’inganna; è la sua testa                      Don Geronio, e Prosdocimo, indi Albazar che          di rimandar Fiorilla ai suoi parenti.
                                                      che l’immagina fra lor.                            ritorna.
Geronio                                               (Selim, e Zaida partono da un lato, Narciso, e                                                          Geronio
Alto! Nessuno                                         Fiorilla dall’altro: indi il Coro. Resta Geronio   Poeta                                                Ma se ostinata sprezza
se ne anderà.                                         affannato, e disperato.)                           Tutto è scoperto. Era Narciso.                       il mio finto divorzio, e se col turco
                                                                                                                                                              ella partir risolve, ah! caro amico,
Fiorilla, Zaida, Narciso e Selim                                                                         Geronio                                              è finita la festa.
Questo vecchio maledetto                              Scena dodicesima                                                                   E come               Esce Albazar con facchini, bauli, ecc.
potria dar di noi sospetto;                           Don Geronio, indi il Poeta.                        poté Narciso?...
zitti zitti andiamo fuori                                                                                                                                     Albazar
pria che n’abbia a cimentar.                          Geronio                                            Poeta                                                No signori: con voi Fiorilla resta.
                                                      Uh! che caldo! non posso                                              Di Fiorilla amante
Geronio                                               una parola sola                                    era anch’egli.                                       Geronio
Ah! Turcaccio maledetto!                              nemmeno articolar. Darei del capo                                                                       Perché?
Fremo d’ira, e di dispetto...                         nella muraglia... ah! più riparo alcuno            Geronio
Ma sentitemi, signori,                                a tanto mal non veggio...                                         Che dici? Ed io buffone,              Albazar
ma lasciatemi parlar.                                 Perdo la moglie... si può dar di peggio?           io lo lasciava entrar liberamente?                            Selim con Zaida ha fatto pace;
                                                      Ah! Poeta... non sai.                                                                                   egli stesso mi manda
Coro                                                                                                     Poeta                                                a prender la sua roba alla locanda.
Questo vecchio maledetto                              Poeta                                              Gran cecità!                                         (parte)
smania, grida, fa dispetto.                           Sì, so tutto; incontrai
Zitto, zitto, andate fuori.                           Zaida insieme a Selim: l’ho conosciuta             Geronio                                              Geronio
Non ci state ad inquietar.                            al segno che mi fece.                                           Non m’accorgea di niente.               La sorte ci seconda.
(vogliono uscire: don Geronio fuori di sé si                                                             E adesso ove si trova
scaglia fra loro per opporsi; le due coppie si        Geronio                                            quella civetta?                                      Poeta
ritirano entrambe da parte opposta: il coro si                              Ma Fiorilla                                                                                           Conservate
frappone, e durante questa confusione segue:)         era qui pure, e avea                               Poeta                                                fermezza ad ogni evento.
                                                      una maschera seco                                                  Dopo aver scoperto                   (Non si può dar migliore scioglimento.)
Fiorilla, Zaida, Narciso, Selim                       che quel turco parea.                              Narciso, l’ha piantato, ed è tornata                 (partono)
Egli è pazzo... lo sentite?                                                                              al festino i compagni a ricercare;
(Ci conviene di scappare.)                            Poeta                                              or va in traccia del turco.
Ah! fermate... impedite...                                                  Chi mai sarà?                                                                     Scena quindicesima
(Idol mio non dubitare.)                              Venite meco, tutto si saprà.                       Geronio                                              Piazza con casino di don Geronio.
Non è quella, non è questa...                         (partono)                                                                   E adesso che ho da fare?    Fiorilla con Maschere, indi don Geronio.
Lei s’inganna; è la sua testa
che l’immagina fra lor.                                                                                  Poeta                                                Fiorilla
                                                      Scena tredicesima                                  Io vel dirò: l’ho già disposto in mente              (Chi avria creduto a questo segno audace
Geronio                                               Camera della Locanda come prima. Albazar, con      come fosse un drammatico accidente.                  Narciso!) Ecco il marito. Inver mi sento
Non sono pazzo! ma sentite...                         facchini che vengono per trasportare la roba di    Un giorno mi diceste                                 un po’ mortificata. Ma, coraggio!
Mi volete assassinare...                              Selim.                                             che stanco di soffrir gli oltraggi suoi,             Io so con lui di quanto

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comprometter mi posso.                            Anzi fra poco ei parte                             cagioni de’ miei falli, e vi detesto.               (Fiorilla parte da un lato, seguita dai servitori,
                                                  con essa per Turchia.                              (si spoglia degli ornamenti che avrà intorno. Il    che portano le robe; le maschere dall’altro)
Geronio                                           (Nota tutto, ed osserva, o musa mia.)              Poeta si mostra di tanto in tanto, le maschere
(esce)                                                                                               sorprese si guardano fra loro)
(Ecco la pazza: ho mille furie addosso.)          Fiorilla                                                                                               Scena diciassettesima
                                                  Vinto dunque ha colei? perfido! ed io              Squallida veste, e bruna                            Poeta, indi don Geronio.
Fiorilla                                          nulla per lui curava                               d’affanno e pentimento,
Serva, signor marito.                             lo stuol di mille amanti,                          fia l’unico ornamento                               Poeta
                                                  del marito il dispetto?...                         che si vedrà con me.                                Che dramma! son contento:
Geronio                                                                                              Lutto non v’ha che basti,                           un miglior argomento
Schiavo, signora mia.                             Poeta                                              a chi l’onor perdé.                                 trovar non si potea, né in miglior modo
                                                  (Un altro colpo, ed otteniam l’effetto.)                                                               avviluppar si cercherebbe un nodo.
Fiorilla                                                                                             Poeta                                               Amico! a meraviglia: pianti, strida,
                      Dunque pensate              Fiorilla                                           (L’affare è andato bene,                            rimorsi da tragedia.
di farmi corbellar sempre così?                   Amici, un sol momento                              più da temer non v’è.)
Tanto rumore!...                                  possiam se lo bramate,                                                                                 Geronio
                                                  riposarci in mia casa...                           Coro                                                                    Io ti ringrazio,
Geronio                                           (esce di casa l’usciere con un foglio e due        Amici, a noi conviene                               poeta mio. Credi che sia pentita,
                 (Adesso io crepo qui.)           servitori che portano un fardello)                 volger lontano il piè.                              e corretta davvero?
Non tema signorina,
che corbellar mai più non la farò...              Poeta                                              Fiorilla                                            Poeta
Rimedio ci porrò... l’avviso intanto                                    Alto! Aspettate.             Caro padre, madre amata,                                               Se lo credo?
che ravvisto mi son più che non crede,            Questa lettera a voi manda il marito.              quale affanno sentirete,                            Anzi saggia per sempre io la prevedo.
che in casa mia più non si mette il piede.                                                           quando sola e disprezzata
(entra in casa e chiude)                          Fiorilla                                           vostra figlia rivedrete                             Geronio
                                                  Qual capriccio! Leggiam.                           far ritorno sconsolata                              Ed or, che far bisogna?
                                                  (durante la lettura l’usciere parte; il Poeta si   all’antica povertà?
Scena sedicesima                                  ritira senza essere veduto. Restano i servitori                                                        Poeta
Fiorilla, indi il Poeta con un Usciere.           colle robe)                                        Coro                                                                       Seguitarla
                                                                                                     Al marito chiedete soccorso,                        senza farsi vedere; e se si lagna,
Fiorilla                                          [15. Recitativo accompagnato ed aria]              ma da noi non sperate pietà.                        se piange, se promette
Non l’ho veduto mai burbero tanto.                                                                                                                       di mutare costume, e viver bene,
Comincio quasi a spaventarmi alquanto.            Fiorilla                                           Poeta                                               perdonarle, e riprenderla conviene.
Oh Poeta, a proposito venite:                                                  «I vostri cenci       Bene! bravi! rampogne! rimorso!                     (partono)
Dov’è Selim?                                      vi mando, e in casa mia più non vi voglio:         Il mio dramma compito sarà.
                                                  essa è chiusa per voi, dimenticate
Poeta                                             d’esser stata mia moglie, e il rossor vostro       Fiorilla                                            Scena diciottesima
(piano all’usciere)                               seppellite in Sorrento.                            Falsi amici, voi pur mi lasciate!                   Spiaggia come nell’atto primo. Si vede
              Andate                              Don Geronio.» Qual colpo! Ohimè! che sento?        Ah! comincio a conoscervi appieno.                  sull’ancore la nave di Selim, e Marinari turchi
a prendere la lettera e il fardello.              Poeta... egli è partito... oh Dio! son chiuse      Voi restate, se il cielo è sereno,                  che si dispongono alla partenza.
                                                  della casa le porte...                             voi fuggite se nero si fa.                          Fiorilla, indi Don Geronio col Poeta.
Fiorilla                                          l’irato consorte                                   L’infelice, che opprime sventura,
Dite: dov’è Selim?                                per sempre mi scacciò... Dunque a Sorrento         più sostegno, conforto non ha.                      Fiorilla
                                                  degg’io tornar? o mia vergogna! ahi! quale,                                                            Sì: mi è forza partir: non ho coraggio
Poeta                                             asilo trovar! tutto ho perduto.                    Coro                                                di presentarmi a lui: grave è il mio torto.
                     Egli è occupato.             Pace, marito, onor, intendo...                     Chi rovina a se stesso procura                      Questa vicina al porto
                                                  (i servitori che mostrano le robe)                 solo accusi la sua cecità.                          spiaggia rimota, provveduta è sempre
Fiorilla                                                                           ah! questi                                                            di battelli che vengono e che vanno
Come?                                             i testimoni sono                                   Poeta                                               da Napoli a Sorrento... è qui... La nave
                                                  della miseria mia... Vani ornamenti,               Ci è morale; oh che scena sicura!                   è quella di Selim. Non fossi a questa
Poeta                                             che fate meco omai! itene tutti,                   Oh che incontro al teatro farà.                     spiaggia approdata mai, nave funesta!
        Con Zaida si è pacificato.                itene sparsi a terra; io vi calpesto,

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Poeta                                             Geronio                                              Zaida
(Miratela: sospira.)                              Cara vite...                                         Vien Fiorilla. Già con lei
                                                                                                       don Geronio ha fatto pace.
Geronio                                           Fiorilla
                       (Ella è pentita,                       Olmo diletto...                          Poeta
è pentita davver.)                                                                                     (Ecco il turco... Non vorrei...
                                                  Poeta                                                quest’incontro mi dispiace.)
Poeta                                             Oh che bella allegoria!
                 Non vel dicea?                                                                        Fiorilla
Perché state indeciso? andate innanzi.            Geronio                                              (piano a Geronio)
                                                  Al mio tronco...                                     Non lo posso più vedere.
Fiorilla
(Geronio! come qui? par che s’avanzi.)            Fiorilla                                             Geronio
                                                  All’ombra mia...                                     (piano a Fiorilla)
Geronio                                                                                                Un saluto per dovere...
(Fiorilla poverina!)                              Fiorilla e Geronio                                   poi va ben piantarli qua.
                                                  ...tu potresti ritornar.
Fiorilla                                                                                               Zaida e Selim
(Mi guarda e s’avvicina.)                         Poeta                                                (appressandosi)
                                                  Il final non può sbagliar.                           Perdonate i nostri errori.
Poeta
V’ha scoperto, e vi mira.                         Fiorilla                                             Fiorilla e Geronio
                                                  Torna, sì, fra queste braccia,                       Perdonati già vi sono.
Fiorilla                                          olmo caro, a verdeggiar.
                            (In mio favore                                                             Narciso
chi sa? forse gli parla il primo amore.)          Geronio                                              Permettetemi signori,
                                                  Torna sì fra queste braccia,                         che vi chieda anch’io perdono!
[16. Finale secondo]                              cara vite, a verdeggiar.                             Ah l’esempio, che mi date
                                                                                                       ben correggermi saprà.
Son la vite sul campo appassita,                  Poeta
che del caro sostegno mancò.                      Bravi sì, buon pro vi faccia!                        Poeta
                                                  Nulla al dramma può mancar.                          È l’intreccio terminato,
Geronio                                                                                                lieto fine ha il dramma mio.
Io son l’olmo a cui venne rapita                                                                       e contento qual son io
la sua vite, ed ignudo restò.                     Scena ultima                                         forse il pubblico sarà.
                                                  Selim, Zaida, coro di Zingari, Zingare e Turchi,
Poeta                                             indi Geronio, Fiorilla, e Poeta, che ritornano; in   Tutti
Il cultore son io, di buon cuore                  ultimo Narciso.                                      Restate contenti,
che di nuovo congiunger li può.                                                                        felici vivete,
                                                  Coro                                                 e a tutti apprendete
Fiorilla                                          Rida a voi sereno il cielo,                          che lieve è l’error,
D’intorno mi gira,                                sian per voi tranquilli i venti,                     se sorge da quello
mi guarda e sospira;                              e vi portino contenti                                più bello l’amor.
facciamoci avanti,                                nella patria a respirar.                             (intanto Selim e Zaida, salutati dagli altri, e
placato mi par.                                                                                        corteggiati dai zingari si vedranno appressare
                                                  Selim                                                alla marina per imbarcarsi: in questo tempo cala
Geronio e Poeta                                   Cara Italia io t’abbandono,                          il sipario)
D’intorno vi gira,                                ma per sempre in cor t’avrò.
vi guarda e sospira;                              Che per te felice io sono,
via fatevi avanti,                                ogni dì rammenterò.
pentita mi par.

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