Rotary Cellphone, il telefono vintage con rotore - L'Osservatore d'Italia

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Rotary Cellphone, il telefono vintage con rotore - L'Osservatore d'Italia
Rotary Cellphone, il telefono
vintage con rotore
Voglia di vintage? Non ne potete più della supertecnologia che
ormai ci circonda? Bene, è in arrivo un telefono con un rotore
per comporre il numero, simile a quello che montavano i
telefoni casalinghi anni fa, per combattere le distrazioni da
notifica. Si chiama Rotary Cellphone, ed è il progetto
originale e vintage dell’ingegnere Justine Haupt che in una
intervista a Wired ha dichiarato esplicitamente di essere
“anti-smartphone”. “In un mondo iperconnesso con persone che
usano telefoni che non controllano e non comprendono, volevo
qualcosa che fosse interamente mio, personale e assolutamente
tattile, che mi desse anche una scusa per non mandare messaggi
– scrive Haupt sul sito del suo progetto -. Ma anche per
dimostrare che è possibile avere un telefono perfettamente
utilizzabile che va ben oltre il touchscreen”. Il Rotary
Cellphone, oltre all’iconico disco rotante per comporre i
numeri, ha uno schermo a inchiostro elettronico che mostra
eventuali chiamate perse. A governare il funzionamento c’è una
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scheda Arduino. Sul lato c’è anche un piccolo indicatore a led
che indica la situazione del segnale. Tutti i pezzi fisici
provengono da un vecchio telefono Western Electric Timeline,
mentre il corpo è stato ottenuto grazie ad una stampante 3D.
Sul sito ufficiale, Justine Haupte ha condiviso tutti passaggi
del progetto nel caso qualche utente fosse interessato a
costruirsene uno a casa. Rotary Cellphone è la dimostrazione
che nell’ultimo periodo l’invasione di dispositivi sempre
connessi, in grado di far tutto, che “capiscono” i nostri
gusti, memorizzano i nostri percorsi preferiti e che sanno
fare qualsiasi cosa, iniziano a non essere così amati. Sarà
per la loro “invasività” nelle nostre vite, per il
bombardamento di notifiche, per il fatto che ogni anno ne esce
una versione aggiornata o per via del fatto che i prezzi sono
sempre più proibitivi, in ogni caso, la voglia di tornare al
passato si fa sentire sempre più forte, e Rotary Cellphone ne
è la riprova.

F.P.L.
Rotary Cellphone, il telefono vintage con rotore - L'Osservatore d'Italia
Journey to the Savage Planet,
il nuovo mondo ci aspetta
Journey to the Savage Planet è il titolo di debutto del
Typhoon Studios, il prodotto è un gioco estremamente
interessante, che vede l’esplorazione
e la ricerca sposare l’avventura e il divertimento puro. Il
titolo, disponibile
su Pc, Xbox One e Ps4, offre oltre a quanto detto una modalità
cooperativa che
raddoppia la componente ricreativa e rende ogni situazione
ancora più
interessante da vivere. Ma veniamo al dunque, una volta
lanciato il gioco la
prima cosa che si udirà è l’esuberante quanto fastidiosa voce
di Martin Tweed,
CEO della Kindred Aerospace. Il suo parlare rimbomba nella
sala comandi del
Javelin, l’astronave, nonché base operativa del giocatore in
Rotary Cellphone, il telefono vintage con rotore - L'Osservatore d'Italia
Journey to the
Savage Planet. Sullo schermo continua ad andare una
trasmissione di benvenuto
che ricorda i capisaldi della missione: esplorare, catalogare,
inviare i dati
alla casa base, sopravvivere e valutare se il pianeta AR-Y 26
è idoneo per un
insediamento terrestre. Ed è proprio questa la missione del
giocatore, capire
se è possibile stabilire una colonia su questo sperduto mondo
valutando rischi
e vantaggi, scoprendo la flora e la fauna, ma anche cercare di
restare in vita
per trasmettere i dati sulla Terra. Journey to the Savage
Planet, insomma, è un
gioco divertente e sufficientemente profondo, creativo nei
limiti di una
struttura piuttosto canonica, bello da vedere e da ascoltare
per merito di uno
stile ben tracciato. Il      collante   di   tutta   l’opera   è
un’efficace e a tratti
irriverente comicità, capace di donare a questo primo lavoro
targato Typhoon
Studios un carattere piuttosto raro di questi tempi. Il
coloratissimo Journey
to the Savage Planet propone una ricca varietà di uccelli
palla ma anche di
altrettante creature decisamente bislacche, come una sorta di
tacchino stellare
a due teste talmente vile da urlare a squarciagola dalla paura
ogni volta che
noterà un nostro tentativo di avvicinamento. L’incipit del
gioco non è meno
strambo: il o i protagonisti, a seconda se si gioca da soli o
in compagnia,
sono stati pagati per esplorare un nuovo mondo dalla quarta
migliore compagnia
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specializzata in viaggi spaziali, e per via di importanti
tagli al budget non è
stato fornito nessun tipo di equipaggiamento che potrà però
essere costruito
sul posto grazie a una futuristica stampante 3D. Il vero lusso
è un sistema di
clonazione automatico che permetterà ai giocatori di tornare
in vita ogni volta
che accadrà qualcosa di brutto come ad esempio l’essere
sbranati da qualche bestia
del luogo o quando si precipiterà in un mare di lava o in un
profondo
crepaccio.

La missione che i protagonisti di Journey to the Savage Planet
dovranno portare a termine è composta da diversi obiettivi:
per la compagnia che li ha spediti nello spazio il più
importante, come già detto, è capire se il pianeta su cui si è
atterrati è abitabile o ha risorse da sfruttare, mentre per
chi gioca sarà necessario anche rimettere a posto l’astronave
per avere almeno una chance di tornare sani e salvi a casa sul
pianeta Terra. Del tutto opzionale, ma assolutamente
consigliato, studiare le diverse creature e animali presenti,
anche compiendo diversi esperimenti come far esplodere gli
uccelli palla mentre sono in aria, o prelevando dei campioni
da soggetti ancora in vita, quindi avvicinandoci a nostro
rischio e pericolo. Nel corso dell’avventura si scoprirà ben
presto anche la presenza di un’altra civiltà su cui la
compagnia per cui il protagonista lavora vorrà saperne a tutti
i costi di più.      Tutti gli obiettivi opzionali sono
naturalmente facoltativi ma è solo portando a termine le
diverse missioni secondarie si potranno sbloccare tutte le
migliorie all’equipaggiamento disponibili. Anche se una volta
ottenute, queste andranno costruite con la stampante apposita,
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che richiederà alcune materie prime per portare a termine il
processo. Ogni creatura rilascerà carbonio e altre sostanze
necessarie allo scopo, permettendo così di creare modifiche
alla propria arma capaci per esempio di sparare dei blob che
amplificheranno i salti, donando allo zaino di ordinanza
l’abilità di un piccolo jetpack o, ancora meglio, fornendo un
comodo e versatile rampino per raggiungere le zone meno
accessibili. Quello di Journey to the Savage Planet è un
continuo introdurre nuove meccaniche che funzioneranno come
chiavi di accesso per le diverse aree in cui sono suddivisi i
suoi quattro biomi, alle quali si aggiungono gli accessori
secondari che solitamente servono per accedere alle numerose
zone segrete disseminate sulla mappa, oltre che ad aiutare nei
combattimenti. Il primo bioma di cui si compone il pianeta AR-
Y 26 si presenta come una sorta di eden, ma già a metà della
seconda area, popolata da più tipologie di creature
contemporaneamente, le cose si faranno ad intervalli
decisamente pericolose. Un conto infatti è sparare due colpi a
un polpo volante, un’altra è doverne affrontare cinque e più
potenti dei precedenti, mentre un’altra dozzina di bestie è
pronta ad attaccare alle spalle correndo, volando e sparando
contro. Se la situazione dovesse volgere al peggio si può
sempre contare su un amico a sorpresa: Journey to the Savage
Planet, infatti, come dicevamo, può essere giocato totalmente
soli o in compagnia di un amico.

Ovviamente trattandosi di un gioco prodotto con un budget
non “stellare”, man mano che si va avanti Journey to the
Savage Planet non diventa improvvisamente un brutto gioco, ma
ovviamente
perde irrimediabilmente parte del suo fascino e della sua
inestimabile
freschezza iniziale. E questo scivolo verso la normalità lo
danneggia
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particolarmente, in fondo parliamo di un gioco estremamente
compatto che,
puntando alla fine a testa bassa, può essere portato a termine
in una dozzina
di ore, longevità che può essere riempita facilmente da
contenuti interessanti.
Journey to the Savage Planet rimane comunque una piccola ma
efficace perla in
grado, prima di convincere il suo potenziale pubblico, di
attirare l’attenzione
di un gigante come Google che, vista la qualità di questa
opera prima, ha
subito acquistato i Typhoon Studios per renderli parte
integrante del futuro di
Stadia. Tirando le somme, possiamo comunque dire che Journey
to the Savage
Planet è un gioco davvero interessante, che merita di essere
assolutamente
giocato in singolo, ma che dà il meglio di se viene affrontato
in compagnia. La
forte comicità. La grafica interessante e il clima scanzonato
che si avverte
durante tutta l’esperienza di gioco fanno sì che questo titolo
sia in grado di
regalare diverse ore d’intrattenimento. Insomma, essendo un
gioco di debutto
possiamo dire che i ragazzi del Typhoon Studios hanno fatto
davvero centro.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 8,5

Sonoro: 8,5
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Gameplay: 8,5

Longevità: 8

VOTO FINALE: 8,5

Francesco Pellegrino Lise
Rotary Cellphone, il telefono vintage con rotore - L'Osservatore d'Italia
Montefiascone, giallo sulla
morte di Aurora: aveva solo
17 anni
MONTEFIASCONE (VT) – S’infittisce il giallo intorno alla
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drammatica morte di una giovane ragazza di Montefiascone
(Viterbo), Aurora Grazini di 17 anni che ieri mattina è stata
trovata morta nel suo letto dai genitori.

La giovane, colta da un malore, si era rivolta al pronto
soccorso di Belcolle e lì è stata dimessa. I familiari hanno
subito avvertito i sanitari e i carabinieri, accorsi
immediatamente. La Procura di Viterbo procede per omicidio
colposo. Il procedimento, coordinato dal Procuratore Paolo
Auriemma, è al momento contro ignoti.

Nella casa di Aurora sono arrivati un medico rianimatore e
l’eliambulanza è atterrata vicino la villetta, in località
Fiordini. Ma i tentativi di rianimare la giovane sono stati
vani. ​Gli inquirenti hanno disposto l’autopsia che verrà
svolta martedì all’ospedale di Viterbo.

«È   stato   immediatamente   disposto   dal   Sistema   sanitario
regionale l’audit clinico sul decesso della giovane. L’Azienda
sanitaria di Viterbo è a completa disposizione dell’autorità
giudiziaria per stabilire le cause del decesso». Lo dichiara
in una nota l’Assessore alla Sanità e l’Integrazione
Sociosanitaria della Regione Lazio, Alessio D’Amato.

Aurora Grazini era stata visitata più volte negli ultimi
giorni da personale medico. Quello al pronto soccorso di
Belcolle, ospedale del capoluogo, sarebbe stata l’ultimo di
una serie di controlli, dopo varie crisi di pianto e di panico
accusate nell’ultimo periodo. Dopo le verifiche al pronto
soccorso Aurora era stata rimandata a casa.

Aurora frequentava il terzo anno dell’indirizzo ragioneria
all’istituto superore Dalla Chiesa di Montefiascone. Per
diverso tempo ha avuto una relazione con un giovane più
grande, terminata da qualche settimana. Una rottura che la
giovane non avrebbe accettato: da qui i malori più volte
manifestati e una evidente perdita di peso.

La famiglia di Aurora è molto conosciuta a Montefiascone. Ha
un sorella maggiore e i genitori sono separati, il padre è
impiegato da anni in un’azienda del caffè a Marta. In un primo
momento, questa mattina dopo aver appreso la notizia del
decesso, a Montefiascone si è ipotizzato di bloccare la
sfilate del carnevale. «Si terrà regolarmente e durante la
manifestazione ricorderemo Aurora – ha poi fatto sapere
Massimiliano Pieretti, presidente dell’associazione carnevale
montefiasconese -. Lo abbiamo deciso in accordo con la sua
famiglia». L’evento sarà dedicato alla 17enne Aurora.
Lavoro, assunzioni: i posti
ci   sono   ma  mancano   i
candidati
Il 32,8% delle assunzioni previste dagli imprenditori italiani
è di difficile reperimento, soprattutto per il personale
qualificato; a Nordest la ricerca è ancora più difficile. Il
dato viene dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre, in base ai
risultati dell’indagine di Unioncamere-Anpal.

Su poco meno di 500 mila assunzioni previste a gennaio, il
32,8% degli imprenditori intervistati ha segnalato che
probabilmente troverà molte difficoltà a “coprire” questi
posti di lavoro (poco più di 151.300), il 15,7% a causa della
mancanza di candidati e il 13,8% per la scarsa preparazione.
Anche al Sud la percentuale media di difficile reperimento è
comunque notevole, pari al 27,5%, con punte del 35,7% a
Chieti, del 34,4% a Teramo, del 32,5% a Siracusa, del 32,2% a
Potenza, del 31,7% a Taranto, del 31,6% a L’Aquila e del 30,6%
a Cagliari.

Tra le figure professionali che scarseggiano di più al Nord vi
sono i tecnici informatici, gli addetti alla vendita e gli
esperti in marketing, i progettisti, gli ingegneri, i cuochi,
i camerieri, gli operai metalmeccanici ed elettromeccanici.

Ma anche al Sud la percentuale media di difficile reperimento
è comunque notevole, pari al 27,5%, con punte del 35,7% a
Chieti, del 34,4% a Teramo, del 32,5% a Siracusa, del 32,2% a
Potenza, del 31,7% a Taranto, del 31,6% a L’Aquila e del 30,6%
a Cagliari. Al sud, le professioni di più difficile
reperimento, sono cuochi, camerieri, altre professioni dei
servizi turistici e, in particolar modo, conduttori di mezzi
di trasporto, ovvero gli autotrasportatori.
Montefiascone,       ragazza
trovata morta nel suo letto
dai genitori: la Procura apre
un fascicolo
MONTEFIASCONE (VT) – Una ragazza di 16 anni, Aurora Grazini, è
stata trovata morta nel suo letto dai genitori a
Montefiascone, in provincia di Viterbo. Sul decesso indagano
ora i carabinieri. A quanto ricostruito finora, la sedicenne
da una decina di giorni accusava problemi di salute e perdita
di peso. In seguito a un malore sarebbe stata anche portata
ieri in ospedale e dopo alcuni controlli dimessa. La salma è
stata messa a disposizione dell’autorità giudiziaria.

La Procura di Viterbo                    procede        per
omicidio colposo

Il procedimento, coordinato dal Procuratore Paolo Auriemma, è
al momento contro ignoti. Gli inquirenti hanno disposto
l’autopsia che verrà svolta martedì presso l’ospedale di
Viterbo. Contestualmente verranno raccolti i dati relativi
allo stato di salute della ragazza.

L’autopsia dovrà chiarire anche se Aurora Grazini fosse
affetta da qualche patologia o malformazione congenita mai
diagnosticata che ne avrebbe causato il decesso. Anche per
questo motivo la Procura ha acquisito tutto il materiale
sanitario inerente la giovane anche presso il medico curante.
Roma,    stazione   Termini:
arrestato     parcheggiatore
violento
ROMA – I Carabinieri del Nucleo Roma Scalo Termini hanno
arrestato un 38enne, cittadino libico senza fissa dimora e con
precedenti, con l’accusa di tentata estorsione.

Ieri pomeriggio, l’uomo ha avvicinato un 61enne romano che
aveva appena parcheggiato la propria autovettura all’interno
del parcheggio di piazza dei Cinquecento, chiedendogli
insistentemente del denaro per la sosta.
Al rifiuto del 61enne, il 38enne lo ha aggredito,
spintonandolo e minacciando di danneggiare il suo veicolo,
costringendolo a chiedere l’intervento dei Carabinieri.

I
militari lo hanno bloccato e arrestato, trattenendolo in
caserma in attesa del
rito direttissimo.
Grottaferrata, convegno sulla
viabilità     dei   Castelli
Romani: entro il 2020 il
progetto definitivo della
complanare
GROTTAFERRATA (RM) – Questa mattina alle 10, l’aula consiliare
di Palazzo Consoli di Grottaferrata ha ospitato una conferenza
sul tema della viabilità nei Castelli Romani ed in particolare
sulla complanare Pratone.

Quest’ultima già progettata nel 1999 e corretta nel 2001 non
ha mai visto la luce a causa dell’impasse delle scorse
amministrazioni del Comune di Grottaferrata che non sarebbero
riuscite a investire i soldi provenienti, allora, dalla
Regione Lazio.

La Complanare risulta essere un’opera strategica per la
mobilità dei Castelli Romani: collegherebbe la parte superiore
di Squarciarelli con Valle Marciana fino ad arrivare alla Via
dei Laghi e di lì a Ciampino.

Nel 2020 il governo della cittadina dovrà presentare un
definitivo progetto esecutivo in modo tale da concretizzare le
previsioni della finanziaria.

Proprio l’approvazione della legge statale ha garantito un
investimento di 3 milioni di euro grazie all’emendamento
SalvaCastelli presentato dal senatore Saccone        e   prima
dall’onorevole Spena (entrambi presenti).

All’incontro ha partecipato anche l’ex presidente del
Consiglio europeo, Antonio Tajani che dopo aver ringraziato il
sindaco di Grottaferrata Luciano Andreotti per l’accoglienza
ha definito la mobilità dei Castelli “una cosa importantissima
come anche per il resto del paese: favorisce i cittadini ed
aumenta le possibilità di un turismo di qualità”.

Infatti, la Complanare se inserita in un circolo inter modale
può risultare davvero strategica per l’economia dei Castelli
Romani che ospitano percorsi storici importanti come anche
siti religiosi. In quest’ottica potrebbe rientrare la fermata
ferroviaria di Villa Senni che sembra ormai potersi davvero
realizzare.

Gli ospiti hanno poi ricordato il sindaco di Ariccia Di
Felice da poco deceduto e anche il sindaco eroico di Rocca di
Papa Crestini che
l’onorevole Spena chiama “sindaco di Italia che ha aiutato a
conoscere sempre
più i Castelli Romani”
Raccontare    il   fenomeno
migratorio coinvolgendo i
protagonisti’, un workshop
alla Stampa Estera
Come raccontare le migrazioni coinvolgendo i protagonisti del
fenomeno, in particolare coloro che provengono da alcuni
contesti, oggi, particolarmente coinvolti nei flussi? Quali i
modi più efficaci, per i giornalisti, per raccontare il
viaggio e gli abusi subiti dai migranti nei paesi di transito?
Quali gli strumenti intorno ai quali diffondere la
consapevolezza del viaggio e dei rischi ad esso connessi? Come
creare un ponte di dialogo e di scambio di informazioni tra
media italiani ed europei e media dei paesi di origine dei
migranti? Quale ruolo possono avere le Diaspore nel promuovere
una narrazione corretta del fenomeno migratorio, sia in Italia
sia nei paesi di origine?

Intorno a queste questioni non sempre di
facile trattazione si è svolto un seminario, a Roma, presso la
sede
dell’Associazione della Stampa Estera in Italia con i
rappresentanti
dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), di
Associazione
Carta di Roma, di esperti e di rappresentanti delle diaspore
dei nostri
tempi.
L’organizzazione del workshop, denominato
‘Costruzione di reti, scambio e dialogo
sul tema delle migrazioni e dei media” prevedeva, dopo una
presentazione
del progetto, un confronto e un intervento dei partecipanti al
seminario.

Vi hanno partecipato numerosi giornalisti
italiani e rappresentanti dei corrispondenti dei media esteri
in Italia (Irene
Savio, Esma Çakir, Julia-Sandra Virsta, Christine Pawlata,
Gustav Hofer e
Andres Wysling) oltre che delle istituzioni promotrici.
Il coronavirus arriva                                    in
Africa: si tratta di                                     un
paziente straniero
Primo caso di coronavirus – Covid-19 – in Africa. La conferma
è arrivata dal ministro della Salute egiziano – come riporta
Arab News – specificando che si tratta di un paziente
straniero – di cui non sono stati forniti altri dettagli –
ricoverato in isolamento in ospedale. Il ministro, in una
nota, ha spiegato di aver immediatamente informato
l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e di aver preso
tutte le misure necessarie per prevenire la diffusione del
virus.

Nell’ultimo bollettino dell’Oms, con i dati sull’epidemia
aggiornati alla serata del 13 febbraio, non risultavano casi
confermati di Covid-19 nel Continente africano.

L’arrivo del nuovo coronavirus in Africa, con il primo caso
confermato dal ministero della Sanità egiziano, “non è una
buona notizia. Non tanto perché è il primo caso, ma perché
significa che il virus si è spostato in un continente debole
dal punto di vista della sanità pubblica, della capacità
diagnostica e della capacità di risposta”, ha detto
all’AdnKronos Salute Walter Ricciardi, professore ordinario di
Igiene e Medicina preventiva all’Università Cattolica di Roma,
rappresentante      dell’Italia     nell’Executive      Board
dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).

Capacità di gestione di un’emergenza simile, quella
dell’Africa, che “l’Organizzazione mondiale della sanità negli
ultimi giorni ha cercato di rafforzare. Quando Tedros (il
direttore generale Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus, ndr)
parlava di ‘terrorismo’ – precisa l’esperto – si riferiva
proprio a questo”, ossia al pericolo che la diffusione del
nuovo coronavirus potrebbe rappresentare in nazioni dal
sistema sanitario fragile. “Dobbiamo solo sperare” nella
capacità dei servizi sanitari di reagire, “e l’Egitto non è
certamente un Paese fragile”, osserva Ricciardi.

Ma quanto è grande il rischio che questo primo caso, relativo
a un paziente straniero di cui non si hanno ulteriori notizie,
possa dare origine a focolai locali di infezione? Per l’ex
presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss) è troppo
presto per fare previsioni: “Per prima cosa dobbiamo capire
bene la storia di questa persona – precisa – Da dove viene,
che cosa ha fatto, come è arrivato in Egitto, che contatti ha
avuto”.

Secondo Giovanni Rezza, direttore del dipartimento di Malattie
infettive dell’Istituto superiore di sanità, “se verrà
confermato che il primo caso registrato in Africa”, in Egitto,
“riguarda un paziente asintomatico, ciò rappresenta un buon
segnale, perché significa che questo paese ha un buon sistema
di sorveglianza”. Inoltre “un paziente senza sintomi dovrebbe
avere un ridotto potenziale di trasmissione rispetto ad uno
con sintomi”, ha detto all’Adnkronos Salute, ricordando come,
purtroppo, l’arrivo di Covid-19 nel Continente africano fosse
“qualcosa sempre tenuta finora, visti i rapporti che esistono
tra Africa e Cina, ma – rassicura – questo non significa che
comporti un’epidemia”.

Rezza, ricordando i timori espressi più volte dal Direttore
generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms),
Tedros Adhanom Ghebreyesus, che ha esortato a rafforzare i
meccanismi di protezione nel Continente, premette che “al
momento ci sono ancora poche informazioni sull’origine del
contagio e sui contatti avuti dalla persona colpita, quindi è
impossibile sbilanciarsi. Però – osserva – l’Egitto non è come
alcuni paesi del Centrafrica, molto più impreparati, anche se
lo Stato nordafricano ha città molto popolose”.

Governo sull’orlo di una
crisi di nervi: prosegue la
partita tra Renzi e Conte
Giuseppe Conte nega di lavorare a un suo “governo ter”. Matteo
Renzi smentisce di voler essere lui a rompere. Ma tra i due
prosegue una partita che rischia di far saltare l’esecutivo.
Il giorno dopo lo strappo dei renziani in Consiglio dei
ministri, nessuno apre formalmente la crisi. “Porte aperte a
Iv”, dice il premier, che ai renziani chiede un chiarimento. E
Italia viva annuncia che la prossima settimana voterà la
fiducia al governo sul decreto Milleproroghe alla Camera. Ma
Renzi non depone le armi sulla prescrizione, mantiene la
minaccia di una mozione di sfiducia al ministro Bonafede, e
porta avanti la sua guerriglia in Senato. E’ quello il campo
di battaglia. Il Pd dice che l’unica alternativa a questa
maggioranza è il voto. Ma a Palazzo Madama è pronta a muoversi
una pattuglia di senatori in soccorso del governo, magari
proprio per un “Conte ter”.

La prima prova sarà il decreto sulle intercettazioni, in Aula
martedì e sul quale il governo dovrebbe mettere la fiducia.
“Se la voteremo? Dipende…”, rispondono fonti renziane. Il
presidente del Consiglio riunisce i ministri membri del
Comitato per gli affari europei, poi vola a Gioia Tauro per
presentare il piano per il Sud e in serata presiede il tavolo
di governo per la riforma fiscale (presente Iv). Il messaggio
è chiaro: “Ho un programma da realizzare e ho chiesto la
fiducia per quello. Se mi fido di Renzi? Non do spazio a
personalismi. Ma Renzi che dice del Sud, niente?”, dice il
premier in Calabria tra gli applausi della platea. Gli fa
sponda il segretario del Pd Nicola Zingaretti, che sottolinea
i “risultati concreti” che si ottengono quando si spegne
propaganda e polemiche. Ma i contatti con Iv risultano al
lumicino e il premier viene descritto irritato con Renzi,
determinato a sterilizzarne le sortite. Il suo obiettivo,
secondo i renziani, è “cacciarli” dalla maggioranza e dar vita
a un suo governo “ter”. Di più.

“Se vuole Conte ci cacci, siamo alleati non sudditi”, torna ad
attaccare Renzi, che nei prossimi giorni sarà all’estero. Il
suo obiettivo sarebbe quello di sostituire Conte con un altro
premier e magari una maggioranza “con un pezzo di M5s, quasi
tutto il Pd e una parte di centrodestra”. I nomi? Si citano
Gualtieri o Mario Draghi, Pier Carlo Padoan, Marta Cartabia,
Paola Severino. Il Pd fa sapere che non sosterrà un’operazione
del genere.

Critico è l’appuntamento di martedì al Senato, dove in Aula è
atteso il decreto intercettazioni. Il governo potrebbe mettere
la fiducia per “sventare” un emendamento Fi sulla prescrizione
che Iv voterebbe con l’opposizione. Con la fiducia Renzi
dovrebbe votare a favore o al più uscire dall’Aula. Ma i suoi
non sciolgono la riserva.

Lavoratori a nero con reddito
di cittadinanza: 7 persone
denunciate per truffa
CATANIA – I Carabinieri del comando Tutela lavoro-Nil di
Catania hanno scoperto 11 lavoratori impiegati in ‘nero’ in
una casa di riposo per anziani, sette dei quali percepivano il
reddito di cittadinanza.
Le indagini, coordinate dalla Procura etnea, con attività di
osservazione e pedinamento, hanno consentito di documentare
che i sette lavoravano di notte per ridurre la possibilità di
essere scoperti.

Non ricevevano le retribuzioni previste dal contratto, non
erano formati ed informati in materia di sicurezza sui luoghi
di lavoro né venivano sottoposti a visite mediche per
l’idoneità.

Sono stati denunciati per truffa. I carabinieri gli hanno
sequestrato le carte magnetiche Postamat e hanno comunicato la
loro situazione all’Inps per la decadenza dal beneficio e il
recupero di 32.000 euro.

Il datore di lavoro, che aveva installato un impianto di
videosorveglianza senza autorizzazioni, è stato sanzionato per
93.000 euro e dovrà versare contributi assicurativi e
previdenziali per 20.000 euro.
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