Trimestre negativo per Kuehne + Nagel

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Trimestre negativo per Kuehne + Nagel
26 Maggio 2020 -

Trimestre negativo per Kuehne + Nagel

SCHINDELLEGI – Sono drasticamente diminuiti i risultati economici e
l’attività del Gruppo Kuehne + Nagel nel primo trimestre del 2020, a seguito
della pandemia da Coronavirus.
Il fatturato lordo ammonta a 5,86 miliardi di franchi svizzeri (5,5 mld di
dollari), con un calo del 7,3% rispetto allo stesso periodo 2019. Il
fatturato netto è pari a 4,91 mld di franchi (- 6,2%). L’EBITDA si attesta a
378 mln di franchi (-9,6%) e l’EBIT a 184 milioni in calo del 24%.
Di seguito i risultati conseguiti dai vari comparti.

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                                     -
Trimestre negativo per Kuehne + Nagel
26 Maggio 2020 -

Logistica marittima

Con un significativo declino a due cifre della domanda di volume da e verso
la Cina, la business unit Sea Logistics è stata colpita dalla crisi del
Coronavirus. Con 1.075 milioni di teu, nel primo trimestre sono stati
trasportati 71.000 teu in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso
(- 6,2%).
Di conseguenza, il fatturato netto è diminuito del 6,9% a 1,7 miliardi di
franchi e l’utile lordo del 9,9% a 344 milioni.

Logistica aerea

Il settore Air Logistics è stato particolarmente colpito dalla pandemia da
Marzo in poi, quando un gran numero di voli passeggeri sono stati cancellati.
La capacità di trasporto aereo globale è diminuita di circa il 60% in poche
settimane.
Con 372.000 tonnellate, il volume dei trasporti aerei nel primo trimestre è
sceso del 9%. Meno pronunciato è stato il calo del 6,8% del fatturato netto a
1,1 miliardi di franchi e il calo del 5,8% dell’utile lordo a 307 milioni di
franchi.

Logistica stradale

La divisione Road Logistics ha avuto un solido inizio nel nuovo anno. Da
Marzo in poi, tuttavia, i volumi in Europa (in particolare Francia, Gran
Bretagna e Italia) e in Nord America (principalmente il business intermodale)
sono diminuiti in modo significativo. Tutti i settori sono stati interessati,
ad eccezione dell’e-commerce e del settore farmaceutico.

Nel primo trimestre 2020, il fatturato netto è sceso del 4,2% su base annua a
863 milioni di franchi e l’utile lordo è diminuito dell’1,4% a 281 milioni di
franchi.

In Europa, le due acquisizioni Rotra (Belgio e Paesi Bassi) e Joebstl
(Austria e Europa orientale) sono state integrate come previsto. Le
prestazioni in Asia sono rimaste incoraggianti, con Kuehne + Nagel che ha
riportato una domanda crescente per la sua soluzione di piattaforma digitale
eTrucknow.

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Contract Logistics

Nella business unit Contract Logistics, la fornitura di produzione
automobilistica e vendita al dettaglio è stata particolarmente colpita dal
Coronavirus. Tuttavia, la domanda di beni di base, servizi farmaceutici ed e-
commerce è aumentata.

Nel primo trimestre 2020, il fatturato netto di questo comparto è diminuito
del 6,1% a 1,2 miliardi di franchi, l’utile lordo del 4,0% a 946 milioni di
franchi.
Nel trimestre, il 90% di tutti i centri di distribuzione Kuehne + Nagel in
tutto il mondo ha operato senza interruzioni.

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Ricovero più sicuro per l’Ursus

TRIESTE – Ricovero più sicuro per l’Ursus. E’ iniziato un nuovo percorso di
valorizzazione per lo storico pontone galleggiante con gru progettato nel
1913, e diventato uno dei simboli di Trieste. Il pontone è stato trasferito
per motivi di sicurezza dal Molo IV del Porto Vecchio, dove attualmente si
trova, all’Arsenale San Marco in Porto Nuovo.

Il trasferimento è stato autorizzato dalla Capitaneria di porto, previa

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26 Maggio 2020 -

visita ispettiva del Registro navale Italiano di Trieste. Al lavoro piloti,
ormeggiatori, Guardia costiera, personale dell’Autorità di Sistema portuale e
della Pts per assicurare che ogni manovra dell’operazione andasse a buon
fine.

Lo spostamento del pontone è stato fatto con l’ausilio di due rimorchiatori,
Bat e Altair rispettivamente della Ocean e della Tripmare e l’assistenza dei
Vigili del Fuoco, che erano pronti ad intervenire con la loro unità navale
dotata di motopompa.

Dopo l’episodio avvenuto nella notte tra il 13 e il 14 Marzo, dove a seguito
delle forti raffiche di vento, l’Ursus si era inclinato imbarcando acqua, si
è deciso di spostarlo nella zona dell’Arsenale San Marco, più protetta
rispetto agli agenti atmosferici e sede di infrastrutture attrezzate per
ogni tipo di intervento manutentivo.

Il trasferimento consentirà anche il ricovero del pontone in bacino, dove
l’Ursus sarà sottoposto ad una ispezione dello scafo in attesa dei lavori di
manutenzione previsti per la fine dell’estate.

Le attività comprenderanno sia il completo rinnovo della carena del pontone,
con la sostituzione del doppio scafo che la verifica e la messa in sicurezza
della gru a traliccio. Saranno forniti anche rinnovate la sala macchine e la
sala comandi, gli arredi di bordo e gli impianti elettrici.

“Dobbiamo essere consapevoli del patrimonio culturale che rappresenta la
storia del porto”, ha commentato Zeno D’Agostino, presidente dell’Authority.
“Manufatti di archeologia industriale di questo tipo devono essere conservati
e valorizzati come eredità del glorioso passato di Trieste. Ma Ursus è anche
un simbolo per la Trieste di oggi e di domani e lavoreremo per portarlo a
nuova vita”.

Qui il link al video con il percorso completo via mare dal Porto Vecchio
all’Arsenale del Porto Nuovo:

https://youtu.be/zCzwNUlPfQI

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26 Maggio 2020 -

Il porto di Livorno è completamente
operativo

LIVORNO – Massimo Provinciali segretario generale della AdSp mar Tirreno
settentrionale ha fatto un “giro” sull’attuale situazione del porto
livornese.

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“E’ un porto completamente operativo, stiamo soffrendo la mancanza del
settore passeggeri, un settore azzerato sia per le crociere sia per quanto
riguarda l’imbarco sui traghetti per le isole.

Il momento, direi, è quello peggiore anche se il comparto merci non ha subito
gravi ripercussioni. Ora ripeto è il momento peggiore. Auspichiamo una
ripresa il prima possibile.

Come AdSp abbiamo fatto tutto quanto era nelle nostre possibilità
relativamente alla sicurezza. In pochi giorni abbiamo dato il via ad un
lavoro agile del personale e abbiamo attuato tutto quello che ci è stato
chiesto dalla Asl Nord Ovest”

Per quanto riguarda le strutture è stata posta la domanda “se ci fosse stato
il microtunnel” forse Livorno avrebbe potuto meglio competere alla ripresa
del lavoro?

“E’ un’opera di grande complessità, ma siamo arrivati ad un accordo con
l’impresa e speriamo di ripartire nei primi giorni di Luglio cosi che entro
10 -12 mesi l’opera possa essere terminata”.

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Ancip: AdSp sono enti pubblici non
economici
ROMA – Ancip accoglie con favore la notizia che l’Autoridad Portuaria de
Bilbao ha impugnato ufficialmente la decisione dell’Unione europea che
dichiara contrarie alle norme del Trattato sul Funzionamento dell’Unione
europea le agevolazioni fiscali ricevute dal porto spagnolo, considerandole a
tutti gli effetti un aiuto di Stato non compatibile con il mercato interno
europeo. Una decisione analoga alla SA.38399 (2018/E) riguardante la
tassazione dei porti in Italia.
Il presidente dell’Associazione Nazionale Compagnie Imprese Portuali, Luca
Grilli, ricorda inoltre che Ancip ha sempre sostenuto l’erronea valutazione
della DG Competition in Commissione Ue che vorrebbe genericamente equiparare
le nostre Autorità di Sistema portuale a delle imprese e, quindi, pretendere

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dalle stesse il pagamento dell’imposta sul reddito delle società (Ires) e che
l’attuale “esenzione” consisterebbe in un vantaggio selettivo goduto dagli
stessi Enti nei confronti di non meglio specificati soggetti”.

“Lo abbiamo ribadito con forza, sia con una nostra delegazione a Bruxelles lo
scorso 19 Novembre sia con una lunga e dettagliata nota inviata il 14
Febbraio c.a. alla Commissione stessa, che le AdSp sono enti pubblici non
economici per i quali non è neppure ipotizzabile il
passaggio sotto controllo privato, al pari delle Regioni e di ogni Ente
locale, e a cui è precluso ex lege lo svolgimento di ogni attività economica
inclusa la prestazione di servizi portuali e che l’esenzione al pagamento del
Ires viene applicata a tutte le amministrazioni pubbliche tra cui appunto gli
enti pubblici non economici di rilevanza nazionale.
Con questo – precisa il presidente di Ancip – non vogliamo certo disquisire
nel merito della contesa, bensì fare un appello al ministro delle
Infrastrutture e Trasporti, Paola De Micheli, alla commissione di esperti da
lei nominata e ad Assoporti affinché venga adottato ogni provvedimento ed
intrapresa ogni azione utile, anche dinanzi alla Corte di Giustizia Europea,
affinché il nostro sistema portuale pubblico venga tutelato e certamente non
stravolto da decisione totalmente errate sia a livello formale che
sostanziale”.
“Purtroppo ad oggi abbiamo assistito ad un diffuso immobilismo che ha causato
delle importanti occasioni mancate atte a far valere la nostra giusta
ragione. Con l’Europa bisogna interloquire con forza e soprattutto
con costanza, e non certo assumere un atteggiamento attendista nei confronti
delle decisioni della Commissione Ue, come suggerisce anche oggi qualche
esponente di Assoporti.
Oggi come Stato italiano, soprattutto in questo contesto pandemico, grave ed
esiziale, abbiamo un’occasione unica per far cambiare idea alla Commissione
Ue, visto e considerato che la stessa sta ripensando molte delle sue
politiche, anche rispetto gli aiuti di Stato.
Confidiamo quindi – conclude Luca Grilli – che questo nostro appello non
cada nel vuoto e che il ministro si attivi subito tralasciando posizioni
attendiste che all’evidenza
risultano quanto mai dannose per l’intero sistema portuale italiano”.

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26 Maggio 2020 -

Posata ultima campata nuovo ponte di
Genova

GENOVA – Genova torna ad essere unita da un ponte. Questa mattina infatti,
come da programma, si è concluso il varo dell’ultima campata del nuovo ponte,
costruito in tempo record, lungo 1067 metri. Venti mesi dopo la terribile
mattina del 14 Agosto 2018 quando il ponte Morandi crollò causando 43 vittime
e dividendo in due la città tra levante e ponente.

Per l’occasione, erano presenti al cantiere il Presidente del Consiglio

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26 Maggio 2020 -

Giuseppe Conte, la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De
Micheli, il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, il sindaco di
Genova e Commissario per la ricostruzione Marco Bucci, il prefetto di Genova
Carmen Perrotta, l’amministratore delegato di Salini Impregilo Pietro Salini,
l’Ad di Fincantieri Giuseppe Bono ed i vertici aziendali di Pergenova.

Le operazioni per quest’ultimo varo sono iniziate ieri quando la campata di
50 metri è stata trasferita nella rampa dove è stata ancorata agli strand
jack che l’hanno portata in quota a circa 45 metri. Oggi la fine del varo,
con l’ancoraggio dell’impalcato tra le pile 11 e 12, davanti al presidente
Conte e tutte le altre personalità citate.
Quando la diciannovesima e ultima campata del nuovo ponte è stata posizionata
tra le pile completando di fatto l’intero tracciato in acciaio previsto dal
progetto di Renzo Piano la sirena del cantiere ha suonato ‘avvisando’ che la
parte a est e la parte a ovest della città di Genova sono finalmente riunite
ed alla quale hanno risposto le sirene delle navi in porto.

Una volta conclusi i restanti interventi, a partire dalla costruzione del
piano di lavoro e l’asfaltatura così come di tutti gli altri lavori di
supporto e i relativi collaudi, il ponte potrebbe essere aperto alla
circolazione già a metà Luglio, meno di due anni dal crollo del vecchio ponte
Morandi.

Il sindaco e commissario per la ricostruzione Bucci ha iniziato la serie
degli interventi ricordando le vittime del crollo del ponte Morandi,
ribadendo che il modello usato per costruire il ponte deve essere adottato
anche per combattere il Coranovirus e che le aziende impegnate nei lavori che
comunque non sono finiti, resteranno a lungo sul territorio per realizzare
altre opere.

Toti ha detto che nel lavoro fatto c’è anche una minima consolazione per le
famiglie delle vittime del ponte Morandi, un simbolo che l’Italia ce la fa a
ripartire. Questa è un’opera al servizio del primo sistema logistico del
Paese che speriamo possa ripartire a pieno regime al più presto al termine
della pandemia.

Pietro Salini ha iniziato il suo intervento ricordando il giorno del crollo,
in una nazione che ha attraversato il mondo con le sue infrastrutture,
dimenticando però la necessità di fare manutenzione, paragonando le opere

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26 Maggio 2020 -

realizzate in epoca romana che ancora funzionano con quelle fatte oggi con il
calcestruzzo. I costruttori hanno realizzato questo ponte con le loro mani,
mani che vorrei stringere una ad una, ma che il virus non lo consente.
infine, rivolgendosi a Conte ha chiesto un piano per far ripartire il Paese.

Bono ha ringraziato il Governo per la fiducia che ha concesso a Fincantieri
affidandole i lavori anche se l’azienda non era abituata a costruire ponti, e
garantendo l’appoggio della società al fianco del Paese.

La ministra De Micheli non ha nascosto la sua emozione per essere presente in
questa occasione, ringraziando istituzioni ed aziende coinvolte, ma
soprattutto i lavoratori che hanno lavorato senza sosta nel cantiere. Il mio
primo dovere ha detto, è garantire la sicurezza nei cantieri, dobbiamo
mettere in campo nuove iniziative per le infrastrutture e realizzare il sogno
di cambiare il mondo.

Quindi Giuseppe Conte ha concluso gli interventi testimoniando che lo Stato
non ha mai abbandonato Genova. In questa giornata particolare non
dimentichiamo le 43 vittime. Da quella tragedia dobbiamo imparare e far sì
che cose del genere non si ripetano. Quindi ha ringraziato tutti quelli che
si sono impegnati nella realizzazione dell’opera a partire da Renzo Piano che
l’ha disegnata gratuitamente. Questo è il cantiere dell’Italia che si
rimbocca le maniche e che porta casa il risultato. Le immagini del crollo del
ponte Morandi hanno fatto il giro del mondo, ma ora saranno queste le
immagini che tutto il mondo vedrà. Cercheremo di replicare il modello Genova
nell’impegno a ripartire insieme, ciascuno faccia quello che deve fare.

Quindi al suono della sirena del cantiere, azionata dal Premier per mantenere
le distanze di sicurezza, ma simbolicamente come questo collettivo delle
autorità presenti, si sono concluse le operazioni di varo in quota della
campata.

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26 Maggio 2020 -

Avviare presto la fase 3 della
logistica

ROMA – “La logistica, che non si è mai fermata, ha bisogno di entrare
velocemente nella fase 3″ ha dichiarato Massimo Marciani, presidente del
Freight Leaders Council.

“Per natura questo settore si muove in contesti internazionali dove la
competizione negli ultimi anni è stata molto dura. Le nostre aziende –
prosegue il presidente del Freight Leaders Council – hanno imparato a
gestirla, tanto che prima della crisi, il settore intravedeva notevoli
spiragli di ripresa. Ora che l’Italia ha scoperto la centralità di questa
attività, fondamentale per le industrie, il made in Italy, ma anche per la
vita quotidiana dei cittadini, occorre guardare alla nuova normalità di
questo servizio. Renderlo resiliente, aiutandolo a fare un passo in avanti

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grazie alla digitalizzazione dei processi e allo snellimento delle pratiche
burocratiche. Le aziende sono pronte a fare la propria parte, ma il Governo
dovrebbe velocizzare l’applicazione di misure, elaborate con un metodo chiaro
e condiviso, tese ad azzerare il gap competitivo che comincia a diventare
evidente con altri paesi europei che stanno già avviando la ripresa o che
hanno interrotto solo parzialmente le attività”.

La logistica è in sofferenza e rischia di fare passi indietro, perdendo
competitività, nella fase 2 che si aprirà dal prossimo 4 Maggio. Confusione
metodologica, difficoltà di interpretazione delle norme, incertezza sulle
regole, mancanza di coordinamento a livello territoriale, ma soprattutto una
ripartenza asimmetrica a livello economico e territoriale rischiano di
affossare definitivamente il settore.

La sofferenza poggia su una perdita dei flussi che va dal 30 al 90% (in base
alla filiera di riferimento) e su difficoltà economiche legate alla crisi di
liquidità. Questa situazione rischia di peggiorare a causa dell’asimmetria
con cui i diversi Stati Europei stanno affrontando la ripartenza.

“Basterebbe indicare con chiarezza protocolli comportamentali nei diversi
contesti – conclude Marciani – prevedendo controlli ad hoc, per rimettere in
moto del tutto il settore e dare la possibilità al Made in Italy di avere
servizi completi a disposizione per raggiungere il resto del mondo, oltre che
l’intero territorio italiano. È indispensabile che il Governo condivida con
il settore una metrica e un metodo di valutazione dell’efficacia degli
interventi che ha programmato. Il rischio è che la logistica italiana faccia
un passo indietro incidendo sulla competitività dell’intero sistema economico
nazionale”.

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26 Maggio 2020 -

Toscana: quali aziende dell’export
possono riaprire

FIRENZE – Il presidente della Toscana Enrico Rossi scrive ai prefetti sulla
riapertura delle aziende strategiche dell’export, che una nota dei Ministeri
competenti ha chiarito domenica possono da subito essere autorizzate a
riprendere le attività, quelle almeno orientate in modo prevalente
alle esportazioni. In Toscana si calcola che potrebbero essere circa
duemila le aziende leader interessate, ma con fornitori e filiera il
perimetro si allarga ulteriormente. L’export non è infatti un segmento
staccato dal resto dell’economia. Ma come individuare queste aziende?

“Si dovranno considerare – scrive Rossi nella lettera ai prefetti – le
imprese per cui almeno il 50% del proprio fatturato , in almeno uno degli
ultimi tre anni, è rivolta all’estero”.

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                                     -
26 Maggio 2020 -

“E siccome non vi è nessun dato che consenta di cogliere le imprese
appartenenti alle filiere – prosegue Rossi – tutto questo deve basarsi su una
autocertificazione da parte dell’impresa leader, che, oltre a dichiarare che
almeno la metà del proprio fatturato è rivolto all’export, dichiara anche
quali sono le imprese della propria filiera”.

Naturalmente le aziende che riapriranno, oltre a darne comunicazione al
prefetto, dovranno farlo rispettando le misure di sicurezza e prevenzione
previste dal decalogo anti-contagio dell’ordinanza che il presidente della
Toscana Enrico Rossi ha firmato il 18 Aprile dopo un confronto con le parti
sociali e le associazioni di categoria.

Che il settore   più vocato ed esposto all’export e alla concorrenza
internazionale   riaprisse velocemente la Toscana lo avevo chiesto da tempo. E
da tempo stava   lavorando perché ciò avvenisse in assoluta sicurezza,
definendo come   ciò sarebbe dovuto avvenire.

“L’export toscano è cresciuto del 70% dal 2008, anno d’inizio della grande
recessione – sottolinea Rossi – ed oramai ha superato i 40 miliardi di euro.
In tal senso la perdita di posizioni e delle relative quote di mercato nel
contesto internazionale costituisce un elemento di rilevanza strategica, in
misura ancora più consistente per un territorio come la Toscana che ha una
struttura produttiva a base esportativa”.

La Regione, pensando ad una riapertura anticipata, aveva individuato dieci
giorni fa tremila aziende toscane che esportano almeno il 25% sui mercati
internazionali: imprese che producono macchinari ma anche camper e yacht, il
distretto della pelletteria e del cuoio, l’oreficeria di Arezzo e tutto il
settore della moda, 90 mila lavoratori diretti ed altri 25 mila nell’indotto
che insieme realizzano un terzo del Pil regionale.

La nota dei ministeri, che limita la possibilità di una apertura anticipata
prima del 4 Maggio alle solo attività produttive “orientate in modo
prevalente alle esportazione”, ovvero che esportano per almeno la metà del
fatturato, riduce il perimetro. Ma secondo l’Irpet, l’istituto di
programmazione economica della Regione, ne rimarrebbero circa duemila.
Inoltre considerando che un’impresa può portarsi dietro tutto l’indotto e la
rete di fornitori, alla fine le aziende con i requisiti per rimettersi subito
in moto sarebbero molte di più.

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                                     -
26 Maggio 2020 -

Contributo a fondo perduto per
Civitavecchia

CIVITAVECCHIA – Nuovo contributo a fondo perduto per il porto di
Civitavecchia, grazie all’approvazione del progetto “Yep-Med” da parte
dell’Unione europea. Per l’Autorità di Sistema portuale del Mar Tirreno
centro settentrionale si tratta del quarto contributo a fondo perduto

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                                     -
26 Maggio 2020 -

ricevuto dall’Ue negli ultimi tre anni.

L’Autorità di Gestione del programma “Eni Cbc Med” relativo alla cooperazione
transfrontaliera nei paesi del Mediterraneo, ha, infatti, reso noti gli esiti
della “strategic call 2019” che ha premiato il progetto denominato “Yep-Med”
(Youth Employment in Ports of MEDiterranean) per un valore di quasi tre
milioni di euro, in cui l’AdSp del Mar Tirreno centro settentrionale è
l’unico partner italiano presente.

Il progetto che, tra gli altri, vedrà quali protagonisti anche la Escola
Europea – Intermodal Transport e le Autorità portuali di Barcellona,
Marsiglia, Valencia, Tunisi, Damietta e Aqaba, mira a sviluppare, attraverso
percorsi di formazione professionale altamente specialistici, le competenze
nei settori della logistica e dell’intermodalità nei paesi partner del
progetto al fine di agevolare lo sviluppo e la promozione di nuove Autostrade
del Mare che colleghino le sponde Nord e Sud del Mediterraneo.

“E’ la prima volta che l’AdSp del Mar Tirreno centro settentrionale – spiega
il presidente Francesco Maria di Majo – vince un bando in questa tipologia di
programmi particolarmente complicati non solo come concorrenza di progetti –
ne sono stati approvati e finanziati soltanto ventidue – ma anche per le
difficoltà nel creare partnership solide e con il giusto know-how”.

“Le attività previste dal progetto “Yep-Med” vanno nella stessa direzione del
lavoro svolto negli ultimi anni in collaborazione con la Escola Europea, che
ringrazio pubblicamente per il suo costante e continuo impegno. Con questo
nuovo contributo, che segna un ulteriore importante risultato a livello
internazionale per l’AdSp del Mar Tirreno centro settentrionale, sarà
possibile, nei prossimi anni, proseguire nella direzione che abbiamo
intrapreso di puntare sulla promozione dell’intermodalità e delle Autostrade
del Mare, nella prospettiva di attivare nuovi collegamenti commerciali con i
Paesi del Nord Africa”, conclude di Majo.

Il progetto “Yep-Med”, nato anche in collaborazione con l’Associazione
MEDPorts, di cui l’Autorità di Sistema laziale è uno dei soci fondatori,
rientra tra i programmi promossi dagli strumenti finanziari europei relativi
alle politiche di vicinato “Eni” (European Neighboroud Instrument).

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26 Maggio 2020 -

Ammortizzatori sociali per Costa
Crociere

GENOVA – Costa Crociere ha firmato un accordo con le rappresentanze sindacali
per il ricorso agli ammortizzatori sociali con l’utilizzo dell’assegno di
solidarietà tramite il fondo Solimare, il fondo di solidarietà bilaterale del
settore marittimo.

L’intero settore del turismo, e con esso il mondo delle crociere, sta vivendo

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                                     -
26 Maggio 2020 -

un momento difficile a causa della emergenza Covid-19. Con il rientro delle
navi a seguito della decisione di sospensione delle crociere annunciata il 13
Marzo scorso, Costa Crociere ha fermato le proprie operazioni almeno fino al
30 Maggio prossimo, ma con tempi di ripartenza effettiva ancora incerti e
strettamente legati a quanto le istituzioni disporranno per la ripresa delle
attività turistiche.

In questo scenario di fermo operativo, la compagnia ha l’obiettivo di
salvaguardare i posti di lavoro dei propri dipendenti e garantire la
sostenibilità finanziaria dell’azienda, in attesa che il settore turistico e
crocieristico possano ripartire.

Il ricorso agli ammortizzatori sociali interesserà circa 850 dipendenti e
sarà applicata, con una rotazione di due giorni alla settimana per nove
settimane. L’azienda provvederà, inoltre, all’anticipazione del trattamento
di cassa integrazione in modo da evitare ai dipendenti ritardi nel
ricevimento dei compensi.

Nel ricorrere a questo strumento, la volontà di Costa Crociere è stata quella di porre in
essere misure di particolare attenzione e solidarietà nei confronti delle proprie
persone. Il modello adottato da Costa Crociere prevede infatti che ai dipendenti sia
garantita una integrazione salariale per le giornate di ricorso al fondo Solimare. Questa
sarà finanziata anche grazie all’autoriduzione volontaria della propria retribuzione da
parte dei dirigenti e dell’intero management di Costa Crociere che, pur continuando a
lavorare, rinunceranno nella stessa proporzione di tutti i dipendenti ad una parte del
proprio stipendio.

Inoltre, con l’obiettivo di prendersi cura del benessere del proprio
personale e proteggere il loro futuro, Costa Crociere garantirà nel periodo
di ricorso al fondo Solimare la piena maturazione dei ratei di tredicesima e
quattordicesima, del Tfr e delle ferie, così come di tutte le forme di
previdenza.

“Le persone sono la risorsa principale dell’azienda, anche in questo momento
di difficoltà e per il futuro”. ha affermato Michael Thamm, Group Ceo Costa
Group and Carnival Asia commentando il ricorso agli ammortizzatori sociali
“Come unica compagnia a battere la bandiera italiana sentiamo la
responsabilità di lavorare per poter riprendere le nostre attività prima
possibile e continuare così a creare un impatto positivo sull’economia in
Italia e nelle nostre destinazioni”.

https://www.messaggeromarittimo.it/author/redazione/page/23/ | 26 Maggio 2020
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In base allo studio realizzato da Deloitte & Touche in collaborazione con le
Università di Genova e Amburgo, nel 2018 Costa ha generato in Italia un
impatto economico pari a 3,5 miliardi di euro con la creazione di circa
17.000 posti di lavoro diretti, indiretti e indotti. E proprio in vista della
ripartenza, la compagnia è già attivamente impegnata a elaborare una serie di
misure e protocolli di sicurezza sanitaria che verranno implementati a bordo
delle proprie navi per poter operare nell’era del social distancing.

Anche in queste settimane complesse in cui Costa Crociere ha affrontato
l’emergenza dedicandosi 24/7 al rientro delle navi e al rimpatrio in
sicurezza dei propri ospiti e membri degli equipaggi, la compagnia ha
lavorato per garantire alle proprie persone di bordo e di terra la massima
sicurezza delle condizioni di lavoro, in linea con le indicazioni delle
autorità competenti, mettendo in atto misure dedicate e favorendo lo smart
working per i dipendenti di sede.

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Confitarma: “Navi suonate le vostre
sirene”

ROMA – “Navi suonate le vostre sirene”. Questa l’iniziativa a cui aderisce
Confitarma, Confederazione Italiana Armatori, membro di Ics, l’associazione
mondiale dello shipping, e di Ecsa, l’associazione degli armatori europei.

Si tratta di una iniziativa lanciata dall’armamento mondiale ed europeo
sollecitando tutte le compagnie di navigazione e tutti gli stakeholder
nazionali competenti affinché i comandanti delle navi ancorate in porto
suonino le loro sirene alle 12.00, ora locale, del 1° Maggio 2020.

In occasione della prossima Festa del lavoro, dato il difficile attuale

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momento, con tale iniziativa, oltre a ricordare il fondamentale contributo
dato dai marittimi alla vita economica e sociale del pianeta, Confitarma
vuole richiamare l’attenzione di Governi e opinione pubblica sul settore
marittimo e sugli attuali problemi degli equipaggi bloccati sulle navi a
causa dell’emergenza Covid-19.

Il trasporto marittimo è fondamentale per garantire le supply chians globali,
considerato che circa il 90% del commercio globale avviene via nave, ma
l’attuale situazione non è sostenibile per la sicurezza e il benessere degli
equipaggi delle navi e per il sicuro funzionamento dei traffici marittimi.

Nelle ultime settimane, come abbiamo riferito, si sono suggeguiti appelli
lanciati dalle associazioni di settore, per consentire l’avvicendamento degli
equipaggi a bordo delle navi ed il rientro alle proprie abitazioni di chi
sbarca al termine del periodo di imbarco. Attualmente, infatti, i protocolli
di immigrazione e di screening sanitario ostacolano anche la capacità delle
navi mercantili di effettuare gli indispensabili cambi di equipaggio.

https://www.messaggeromarittimo.it/author/redazione/page/23/ | 26 Maggio 2020
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