Roma, Massimo: abbandono e degrado per l'ex casina dei Pini. Nel 2019 l'inaugurazione del parco in pompa magna della sindaca Raggi ...

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Roma, Massimo: abbandono e degrado per l'ex casina dei Pini. Nel 2019 l'inaugurazione del parco in pompa magna della sindaca Raggi ...
Roma,     Villa     Massimo:
abbandono e degrado per l’ex
casina dei Pini. Nel 2019
l’inaugurazione del parco in
pompa magna della sindaca
Raggi
ROMA – In completo stato di abbandono e degrado l’immobile
della ex Casina dei Pini, all’interno del giardino pubblico di
viale di Villa Massimo, a poca distanza da Piazza Bologna.
Roma, Massimo: abbandono e degrado per l'ex casina dei Pini. Nel 2019 l'inaugurazione del parco in pompa magna della sindaca Raggi ...
Un parco inaugurato a maggio del 2019 dalla sindaca Raggi in
persona, accompagnata dalla presidente del secondo municipio,
dopo oltre sei anni di chiusura.
Roma, Massimo: abbandono e degrado per l'ex casina dei Pini. Nel 2019 l'inaugurazione del parco in pompa magna della sindaca Raggi ...
Roma, Massimo: abbandono e degrado per l'ex casina dei Pini. Nel 2019 l'inaugurazione del parco in pompa magna della sindaca Raggi ...
Roma, Massimo: abbandono e degrado per l'ex casina dei Pini. Nel 2019 l'inaugurazione del parco in pompa magna della sindaca Raggi ...
“L’immobile, che per anni aveva ospitato il punto ristoro a
servizio della villa, – dichiara Emanuele Iannuzzi fondatore e
portavoce del Comitato Viva Villa Massimo – ancora dopo oltre
un anno è rimasto in rovina e preda di vandali e sbandati. Per
decenni – prosegue Iannuzzi – questo spazio aveva
rappresentato un fiore all’occhiello per il quartiere
Nomentano-Italia, ed un importante punto di socialità ed
aggregazione e socialità per i suoi cittadini. Oggi invece è
stato condannato ad ospitare solo degrado e rifiuti. Inoltre,
rappresenta ormai anche una grave fonte di insicurezza e
pericolo, perché la recinzione perimetrale è pericolante e la
struttura interna è diroccata, il tutto a pochi metri da una
area giochi pubblica destinata alla prima infanzia. Cosa
aspettano Comune e Municipio ad intervenire, che accada
qualche disgrazia?”
Roma, Massimo: abbandono e degrado per l'ex casina dei Pini. Nel 2019 l'inaugurazione del parco in pompa magna della sindaca Raggi ...
Lecce, uccide i fidanzati per
pura invidia della loro vita
Era invidioso della loro storia. L’invidia è una brutta bestia
si dice ma è proprio così. “Si, sono stato io”. Ha confessato
di essere stato lui ad uccidere, Antonio De Marco, lo studente
21 enne arrestato ieri sera per l’omicidio di Daniele De
Santis e della sua fidanzata Eleonora Manta.La confessione è
avvenuta nella notte davanti al procuratore di Lecce, Leonardo
Leone De Castris che lo ha interrogato nella caserma dei
carabinieri. La notizia della confessione è stata confermata
dalla Procura. Ieri sera al termine della conferenza stampa
era stato lo stesso Procuratore ad augurarsi che il giovane
potesse confessare. “Ho fatto una cavolata – ha dichiarato –
so di aver sbagliato. Li ho uccisi perché erano troppi felici
e per questo mi è montata la rabbia” . Sarebbero queste le
parole con le quali Antonio De Marco avrebbe motivato agli
investigatori l’assassinio di Daniele De Santis ed Eleonora
Manta. Lo si apprende da fonti investigative. Lo stesso
comandante provinciale dell’arma dei carabinieri Paolo Dembech
ha escluso il movente passionale “che al momento non si
evidenzia” spiegando ai giornalisti che le ragioni andavano a
ricercarsi nel periodo di convivenza con la coppia la cui
felicità potrebbe avrebbe avere infastidito il presunto
omicida, che è un ragazzo “introverso, chiuso, con poche
amicizie”.

“L’azione è stata realizzata con spietatezza e totale assenza
di ogni sentimento di pietà verso il prossimo”. E’ quanto si
legge nel provvedimento di fermo nei confronti di De Marco.
“Nonostante le ripetute invocazioni a fermarsi urlate dalle
vittime l’indagato proseguiva nell’azione meticolosamente
programmata inseguendole per casa , raggiungendole all’esterno
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senza mai fermarsi. La condotta criminosa, estrinsecatasi
nell’inflizione di un notevole numero di colpi inferti anche
in parti non vitali (il volto di De Santis) e quindi non
necessari per la consumazione del reato, appare sintomatico di
un’indole particolarmente violenta, insensibile ad ogni
richiamo umanitario”.

Nei foglietti manoscritti persi durante la fuga dall’assassino
di Eleonora Manta e Daniele De Santis è “descritto con
inquietante meticolosità il cronoprogramma dei lavori ‘ (
‘pulizia.. acqua bollente … candeggina.. soda .. ecc. ). La
premeditazione del delitto risusulta comprovata dai numerosi
oggetti rinvenuti sul luogo del delitto (abitazione delle
vittime e piazzale condominiale ) in particolare il cappuccio
ricavato da un paio di calze di nylon da donna, le striscette
stringi tubi e appunto i cinque foglietti manoscritti n cuiera
anche descritta la mappa con il percorso da seguire per
evitare le telecamere”. E’ quanto si legge nel provvedimento
di fermo nei confronti del 21 Antonio De Marco accusato del
duplice omicidio dei due fidanzati di Lecce.

Potrebbe essere stata la vendetta il possibile movente del
duplice omicidio dei fidanzati di Lecce. Secondo quanto
ricostruito dagli inquirenti, infatti, il 21 enne aveva
vissuto per quasi un anno in affitto in una delle stanze
dell’appartamento dove successivamente i due giovani avevano
deciso di andare a vivere insieme. A quanto si è appreso, per
almeno due mesi De Marco ed Eleonora Manca sarebbero stati
coinquilini perché la ragazza si appoggiava nell’altra stanza
dell’appartamento. La convivenza tra i due, però, non sarebbe
stata facile. Daniele De Santis aveva quindi deciso di non
rinnovare il contratto al giovane e di tenere l’appartamento
per sé e la fidanzata.
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Antonio De Marco, uno studente di 21 anni di scienze
infermieristiche. E’ di Casarano, paese della provincia, ma
fino allo scorso agosto “era stato un coinquilino” perché
aveva abitato in affitto in una stanza nella casa che poi
Daniele De Santis aveva deciso di ristrutturare per andarci a
vivere con Eleonora. L’omicidio, ha spiegato il procuratore di
Lecce, Leonardo Leone De Castris, sarebbe stato a lungo
premeditato e definito nei minimi dettagli. In alcuni
bigliettini che l’assassino ha perso nella fuga, è stata
trovata non solo la mappa che indicava come evitare le
telecamere di sicurezza della zona, ma anche i dettagli “delle
attività prodromiche” che avrebbero dovuto procedere
l’omicidio.

Voleva immobilizzare , torturare e uccidere, per poi ripulire
tutto con detergenti e lasciare una scritta sul muro con un
messaggio per la città. Era questa l’azione dimostrativa che
il 21enne Giovanni Antonio De Marco, fermato ieri sera a Lecce
perché ritenuto responsabile dell’omicidio del giovane arbitro
Daniele De Santis e della fidanzata Eleonora Manta aveva
programmato per la sera del 21 settembre scorso quando i due
sono stati trucidati con decine di coltellate. Il giovane è
stato interrogato la scorsa notte dal procuratore Leonardo
Leone De Castris nella caserma dei carabinieri e quando è
uscito in macchina per essere portato in prigione, una piccola
folla di amici e conoscenti della due vittime ha inveito
contro di lui. Sul luogo dell’omicidio, nella casa dei due
fidanzati, gli inquirenti hanno trovato due bottiglie di
candeggina, fascette tendi cavi e tutta l’attrezzatura che
secondo il programma dall’assassino doveva servire a ripulire
la scena del crimine per non lasciare traccia. Sui bigliettini
persi durante la fuga, era scritto anche il pro memoria con i
dettagli dell’acqua bollente, la candeggina da usare per
ripulire tutto.
Roma, Massimo: abbandono e degrado per l'ex casina dei Pini. Nel 2019 l'inaugurazione del parco in pompa magna della sindaca Raggi ...
“Da oggi la città di Lecce esce da un incubo – ha detto –
l’accaduto è una rarità nella criminologia penale”. L’assenza
di un movente – ha spiegato ancora il procuratore, che ha
anche auspicato una confessione dell’indagato – ha
rappresentato una grossa difficoltà iniziale nelle indagini
perchè senza un movente è difficile capire qual è la pista da
seguire e questo mi ha ha spinto a seguire la vicenda con
quattro magistrati, oltre ad un sostituto anche i due aggiunti
e il lavoro di polizia giudiziaria del carabinieri è stato
eccellente”.

Invidia sul dizionario

Malanimo provocato dalla constatazione dell’altrui prosperità,
benessere, soddisfazione; uno dei sette vizi capitali, secondo
la dottrina cattolica (opposto alla virtù della carità).
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Villa San Giovanni, diritto
alla salute: cittadini in
piazza     per    difendere
l’ambulatorio
Nonostante la minaccia incombente della pioggia e la
necessaria cautela imposta dalla prevenzione del contagio da
Covid-19, la cittadinanza di Villa San Giovanni si è impegnata
in un ammirevole esercizio di democrazia nel partecipare,
sabato scorso, all’assemblea pubblica indetta dalla Rete
“Salviamo il Poliambulatorio di Villa San Giovanni”.
L’iniziativa, maturata nel quadro di riunioni pubbliche
settimanali aperte a tutti, ha rappresentato un passaggio
della mobilitazione cittadina volta a scongiurare il rischio
di chiusura del presidio sanitario villese, che negli ultimi
anni è andato incontro a considerevoli tagli di servizi e
divisioni mediche. Oltre alla drastica riduzione dei servizi
prettamente sanitari, a preoccupare è anche la contrazione del
comparto amministrativo del poliambulatorio, che costringe
pazienti e loro familiari a recarsi fuori comune per istituire
varie pratiche o a trascorrere ore in attesa sotto il sole o
la pioggia, senza il benché minimo rispetto del distanziamento
sociale.
Ma, oltre a lanciare con determinazione un grido d’allarme
sulle sorti del poliambulatorio, la Rete intende stimolare una
presa di coscienza civica in merito alle politiche sanitarie
che a tutti i livelli, da quello nazionale a quello locale,
stanno drammaticamente mettendo a rischio l’accesso alle cure
e il diritto universale alla salute, sancito peraltro dalla
Costituzione repubblicana. L’assistenza domiciliare integrata,
il Punto di Emergenza Territoriale (PET), gli accordi mai
attuati tra Comune di Villa San Giovanni e ASP provinciale: i
temi toccati sabato sono stati diversi, a testimonianza di
come la sanità – e le diseguaglianze o l’ingiustizia sociale
che determinano la portata dell’accesso alle cure e alla
salute – sia oggi oggetto di una rinnovata percezione, dopo i
mesi più bui della pandemia ancora in corso.
All’assemblea di sabato sono stati invitati i sindaci degli
otto comuni dell’ambito sanitario-amministrativo (Villa San
Giovanni, Campo Calabro, Fiumara, San Roberto, Calanna,
Laganadi, Sant’Alessio in Aspromonte e Santo Stefano in
Aspromonte). Il Poliambulatorio, è bene ricordarlo, raccoglie
anche l’utenza dai comuni di Bagnara Calabra, Scilla,
Sant’Eufemia d’Aspromonte, San Procopio e Sinopoli, nonché
dalle frazioni Catona e Gallico di Reggio Calabria.
Presenti finalmente in piazza anche i sindaci del
comprensorio, anche se in posizione defilata. Ad intervenire
la sindaca facente funzione di Villa San Giovanni, Richichi,
il sindaco di Campo Calabro, Repaci, e quello di Scilla,
Ciccone. Durante i loro interventi hanno comunicato di aver
incontrato a Palazzo San Giovanni il direttore del Distretto
Sanitario Tirrenico, Salvatore Barillaro. Una scelta, questa,
che ha lasciato perplessi i partecipanti all’assemblea: in
tanti si sono chiesti perché il dirigente ASP abbia incontrato
la parte istituzionale sottraendosi poi al confronto con i
cittadini. Infatti, all’incontro erano stati invitati anche
Commissari e dirigenza dell’ASP. La loro assenza riflette
l’atteggiamento supponente e autoritario di chi non è
interessato a dare risposte a una cittadinanza responsabile e
vigile.
Le tante testimonianze rilasciate ieri da utenti della
struttura, medici e cittadini che, come noi, hanno a cuore il
bene comune, ci spingono a proseguire la mobilitazione fino a
quando non otterremo risposte certe e non osserveremo segnali
tangibili di cambiamento.
Non è più il momento delle promesse, degli inviti a
pazientare, delle rassicurazioni a riporre fiducia nella
classe dirigente. Questo è il momento dell’assunzione della
responsabilità da parte della collettività, come testimoniano
la disciplina, la pazienza e la passione che hanno
contrassegnato la partecipazione all’assemblea di sabato,
evento a cui seguiranno a breve altre iniziative, a partire da
una raccolta firme che sarà presto organizzata per
sottoscrivere le richieste indirizzate a ASP e istituzioni.
Roma, l’indifferenza totale
delle persone di fronte a un
cadavere    in   strada    a
Trastevere
Si sente male e muore ma nessuno si sorprende di vedere il suo
corpo in terra. Il corpo del 74enne a terra, coperto da un
telo davanti alla trattoria al civico 49 di via delle fratte
di Trastevere. A pochi metri, solo due civici più avanti, la
lunga fila di persone davanti all’ambulatorio Inmp San
Gallicano aspetta impassibile con le ricette in mano il
proprio turno. Succede a Trastevere, a pochi passi dal
lungotevere e da piazza Mastai: alle 12,40 l’anziano si sente
male mentre si trova con la compagna, in passato ha già avuto
un infarto e i sanitari del 118 provano a rianimarlo con il
defibrillatore, inutilmente.

Il corpo della vittima viene coperto con un telo giallo, in
attesa della mortuaria, e mentre i poliziotti ascoltano il
proprietario del locale davanti al quale si è accasciato il
74enne, la gente continua a mettersi in coda davanti
all’ambulatorio, passando accanto all’anziano come nulla
fosse. “Non mi fa impressione – dice all’Adnkronos una donna a
metà fila – Ho la visita prenotata da tempo, mica la posso
saltare”.
Roma, un fine settimana di
concerti per pianoforte al
Bioparco
ROMA – Sabato 3 e domenica 4 ottobre il Bioparco di Roma
ospita la manifestazione ‘Villa Borghese piano days’, maratona
di concerti per pianoforte gratuiti presso la Sala dei Lecci
(ingresso dedicato da Viale Aldrovandi incrocio con Viale
Rossini) dalle ore 11.00 alle 21.00. Per l’intera giornata si
alterneranno performance dalla classica al jazz alla musica da
camera, insieme a momenti dedicati a bambini e famiglie.

L’alto livello artistico delle esibizioni è curato dalla
Direzione Artistica di Gaia Vazzoler e Massimo Spada, con
giovani talenti del pianismo italiano, ma anche grandi
pianisti affermati nel panorama internazionale. In omaggio al
250° anniversario dalla nascita di Beethoven, i programmi dei
concerti delle due giornate prevedranno almeno un brano del
genio di Bonn, mentre sabato sera Gaia Vazzoler condurrà il
pubblico in un affascinante “salotto musicale” raccontando la
musica di Beethoven con le esecuzioni al pianoforte di Massimo
Spada.

A chiudere il weekend di musica e natura, “Il carnevale degli
animali” che introdurrà il premio “PIANO LIFE”, destinato a
chi ha dedicato la propria vita al pianoforte. Sarà l’ing.
Paolo Fazioli, che ai pianoforti dona proprio la vita, a
riceverlo domenica sera.

All’ingresso monumentale del Bioparco sarà inoltre presente lo
spazio ‘play me’ con un pianoforte (dalle 11.00 alle 14.00)
dove si esibiranno alcuni ‘pianisti in erba’. Per l’occasione
i bambini dedicheranno le musiche all’iniziativa di
sensibilizzazione sui cambiamenti climatici ‘Plant for the
planet’ che consiste nel piantare alberi per bilanciare gli
effetti dannosi dell’anidride carbonica, esaltando così lo
spirito green dell’evento. Al termine delle brevi esibizioni,
tutti i bambini presenti avranno la possibilità di suonare il
pianoforte.

La manifestazione, giunta alla quarta edizione e sostenuta da
Coop e Ciampi Pianoforti, sarà aperta sabato 3 ottobre alle
9.45 da un momento straordinario che si potrà seguire online
sui canali social dell’evento: il “concerto per Sofia”.
L’elefantessa del Bioparco sarà infatti spettatrice di un
omaggio musicale dedicato a lei, con un pianoforte a coda
posizionato sulla terrazza che affaccia proprio sul suo
exhibit.
Ancora    street    art    a
Sant’Angelo di Roccalvecce,
il “Paese delle Fiabe”: in
fase di ultimazione l’ultimo
murale di SteReal
Un nuovo favoloso murale firmato Stefania Marchetto in arte
SteReal sta prendendo vita a Sant’Angelo di Roccalvecce, il
piccolo borgo della Tuscia conosciuto come il Paese delle
Fiabe, rivitalizzato negli ultimi anni grazie all’omonimo
progetto di street art dedicato al mondo fiabesco e alla
letteratura fantastica.
Realizzata in pieno centro abitato su un’intera facciata del
borgo, l’opera d’arte urbana creata in questi giorni
da SteReal, a lavoro fino al 28 settembre, è la terza ideata
per questocaratteristico paesino in provincia di Viterbo: dopo
il primo murale tratto da La spada nella roccia, dipinto per
l’edizione del 2019,e la sognante Cenerentola impressa a
luglio scorso su un’enorme parete del centro, SteReal ritorna
con un meraviglioso lavoro ispirato alla favola de Il fagiolo
magico.
Inaugurato nel 2017, il progetto di Sant’Angelo il Paese delle
Fiabe ha trasformato il paesino viterbese in un museo a cielo
aperto, una vera e propria galleria d’arte ricca di opere e
installazioni artistiche legate al racconto fantastico e
leggendario.

Un luogo speciale, animato da personaggi fantastici e immerso
in magiche atmosfere, capace di trasportare i passanti in una
dimensione quasi surreale, a passeggio con Alice nel paese
delle meraviglie, con Artù e Mago Merlino, e coi tanti altri
personaggi dipinti in questi anni dalle numerose artiste
urbane che si sono succedute nel Paese delle Fiabe, dove
l’immaginario si fonde col paese reale, in un gioco dove il
vero e la fantasia si rincorrono e confondono continuamente.

A rendere ancor più particolare questo posto fatato, è proprio
la scelta di affidare la realizzazione dei lavori a un team di
donne street artist, tra le più celebri della scena italiana.

Promosso dall’Associazione ACAS con l’organizzazione di
Alessandro Chiovelli e Gianluca Chiovelli, Sant’Angelo il
Paese delle Fiabe conta più di 30 opere disseminate lungo le
vie del borgo, a creare un itinerario magico e incantato, un
percorso artistico aperto a tutti, grandi e piccini, turisti
appassionati o semplici curiosi, che camminando per le strade
del centro abitato potranno sorprendersi nell’incontrare Don
Chisciotte o Pinocchio, Il piccolo Principe o Hansel e Gretel.

Una galleria tutta al femminile, dunque, a formare un
ideale Paese delle Dame Artiste, un luogo immerso in
un’atmosfera da sogno dipinta dalla mano di alcune tra le più
importanti street artist del panorama nazionale.

Stefania Marchetto, Tina Loiodice, Alessandra Carloni, Daniela
Lai, Lidia Scalzo, Isabella Modanese, Stefania Capati, Cecilia
Tacconi, Lena Ortmann, Ginevra Giovannoni: ognuna, con la
propria inconfondibile cifra stilistica, ha reso unico questo
piccolissimo e prezioso borgo, contribuendo alla sua
rinascita, in un moto di valorizzazione della Tuscia e del suo
ricchissimo folclore locale.
Lecce, confessa l’assassino
dei fidanzati: “Li ho uccisi
perchè erano troppo felici”
“Si, sono stato io”. Ha confessato di essere stato lui ad
uccidere, Antonio De Marco, lo studente 21 enne arrestato ieri
sera per l’omicidio di Daniele De Santis e della sua fidanzata
Eleonora Manta. La confessione è avvenuta nella notte davanti
al procuratore di Lecce, Leonardo Leone De Castris che lo ha
interrogato nella caserma dei carabinieri. La notizia della
confessione è stata confermata dalla Procura. Ieri sera al
termine della conferenza stampa era stato lo stesso
Procuratore ad augurarsi che il giovane potesse
confessare. “Ho fatto una cavolata – ha dichiarato – so di
aver sbagliato. Li ho uccisi perché erano troppi felici e per
questo mi è montata la rabbia” . Sarebbero queste le parole
con le quali Antonio De Marco avrebbe motivato agli
investigatori l’assassinio di Daniele De Santis ed Eleonora
Manta. Lo si apprende da fonti investigative. Lo stesso
comandante provinciale dell’arma dei carabinieri Paolo Dembech
ha escluso il movente passionale “che al momento non si
evidenzia” spiegando ai giornalisti che le ragioni andavano a
ricercarsi nel periodo di convivenza con la coppia la cui
felicità potrebbe avrebbe avere infastidito il presunto
omicida, che è un ragazzo “introverso, chiuso, con poche
amicizie”.

“L’azione è stata realizzata con spietatezza e totale assenza
di ogni sentimento di pietà verso il prossimo“. E’ quanto si
legge nel provvedimento di fermo nei confronti di De
Marco. “Nonostante le ripetute invocazioni a fermarsi urlate
dalle   vittime    l’indagato     proseguiva    nell’azione
meticolosamente    programmata   inseguendole   per casa ,
raggiungendole all’esterno senza mai fermarsi. La condotta
criminosa, estrinsecatasi nell’inflizione di un notevole
numero di colpi inferti anche in parti non vitali (il volto di
De Santis) e quindi non necessari per la consumazione del
reato, appare sintomatico di un’indole particolarmente
violenta, insensibile ad ogni richiamo umanitario”.

Nei foglietti manoscritti persi durante la fuga dall’assassino
di Eleonora Manta e Daniele De Santis è “descritto con
inquietante meticolosità il cronoprogramma dei lavori ‘ (
‘pulizia.. acqua bollente … candeggina.. soda .. ecc. ). La
premeditazione del delitto risusulta comprovata dai numerosi
oggetti rinvenuti sul luogo del delitto (abitazione delle
vittime e piazzale condominiale ) in particolare il cappuccio
ricavato da un paio di calze di nylon da donna, le striscette
stringi tubi e appunto i cinque foglietti manoscritti n cuiera
anche descritta la mappa con il percorso da seguire per
evitare le telecamere”. E’ quanto si legge nel provvedimento
di fermo nei confronti del 21 Antonio De Marco accusato del
duplice omicidio dei due fidanzati di Lecce.

Potrebbe essere stata la vendetta il possibile movente del
duplice omicidio dei fidanzati di Lecce. Secondo quanto
ricostruito dagli inquirenti, infatti, il 21 enne aveva
vissuto per quasi un anno in affitto in una delle stanze
dell’appartamento dove successivamente i due giovani avevano
deciso di andare a vivere insieme. A quanto si è appreso, per
almeno due mesi De Marco ed Eleonora Manca sarebbero stati
coinquilini perché la ragazza si appoggiava nell’altra stanza
dell’appartamento. La convivenza tra i due, però, non sarebbe
stata facile. Daniele De Santis aveva quindi deciso di non
rinnovare il contratto al giovane e di tenere l’appartamento
per sé e la fidanzata.
Antonio De Marco, uno studente di 21 anni di scienze
infermieristiche. E’ di Casarano, paese della provincia, ma
fino allo scorso agosto “era stato un coinquilino” perché
aveva abitato in affitto in una stanza nella casa che poi
Daniele De Santis aveva deciso di ristrutturare per andarci a
vivere con Eleonora. L’omicidio, ha spiegato il procuratore di
Lecce, Leonardo Leone De Castris, sarebbe stato a lungo
premeditato e definito nei minimi dettagli. In alcuni
bigliettini che l’assassino ha perso nella fuga, è stata
trovata non solo la mappa che indicava come evitare le
telecamere di sicurezza della zona, ma anche i dettagli “delle
attività prodromiche” che avrebbero dovuto procedere
l’omicidio.

Voleva immobilizzare , torturare e uccidere, per poi ripulire
tutto con detergenti e lasciare una scritta sul muro con un
messaggio per la città. Era questa l’azione dimostrativa che
il 21enne Giovanni Antonio De Marco, fermato ieri sera a Lecce
perché ritenuto responsabile dell’omicidio del giovane arbitro
Daniele De Santis e della fidanzata Eleonora Manta aveva
programmato per la sera del 21 settembre scorso quando i due
sono stati trucidati con decine di coltellate. Il giovane è
stato interrogato la scorsa notte dal procuratore Leonardo
Leone De Castris nella caserma dei carabinieri e quando è
uscito in macchina per essere portato in prigione, una piccola
folla di amici e conoscenti della due vittime ha inveito
contro di lui. Sul luogo dell’omicidio, nella casa dei due
fidanzati, gli inquirenti hanno trovato due bottiglie di
candeggina, fascette tendi cavi e tutta l’attrezzatura che
secondo il programma dall’assassino doveva servire a ripulire
la scena del crimine per non lasciare traccia. Sui bigliettini
persi durante la fuga, era scritto anche il pro memoria con i
dettagli dell’acqua bollente, la candeggina da usare per
ripulire tutto.
“Da oggi la città di Lecce esce da un incubo – ha detto –
l’accaduto è una rarità nella criminologia penale”. L’assenza
di un movente – ha spiegato ancora il procuratore, che ha
anche auspicato una confessione dell’indagato – ha
rappresentato una grossa difficoltà iniziale nelle indagini
perchè senza un movente è difficile capire qual è la pista da
seguire e questo mi ha ha spinto a seguire la vicenda con
quattro magistrati, oltre ad un sostituto anche i due aggiunti
e il lavoro di polizia giudiziaria del carabinieri è stato
eccellente”.

Cina, avvelena 25 bambini e
ne   uccide  uno:   maestra
condannata a morte
Una maestra di una scuola materna cinese è stata condannata a
morte per aver avvelenato 25 bambini e averne ucciso uno. Lo
riportano i media locali, come riferisce la Bbc.

Wang Yun era stata arrestata lo scorso anno dopo che i bambini
di un asilo nella città di Jiaozuo, nella Cina centro-
orientale, erano stati portati d’urgenza in ospedale dopo aver
mangiato del porridge. Oggi la Corte ha spiegato che la donna
ha messo il nitrato di sodio nella colazione dei bambini
seguiti da una sua collega per vendetta dopo un litigio. Una
sostanza spesso usata come additivo alimentare per la
stagionatura della carne, ma che può essere tossica in
quantità elevate.

Non era la prima volta che la signora Wang aveva avvelenato
delle persone, ha aggiunto la Corte, facendo riferimento a un
precedente incidente in cui aveva acquistato del nitrato
online e avvelenato suo marito che aveva subito danni lievi.
La sua condotta è stata definita “spregevole e crudele”.
L’episodio, avvenuto il 27 marzo dello scorso anno, aveva
scioccato la Cina e la notizia aveva fatto il giro del mondo.
Bracciano,     seduta     di
Consiglio Comunale trasmessa
in videoconferenza: per la
Prefettura la scelta del
Sindaco     Tondinelli     è
corretta. “Siamo ancora in
stato di emergenza”
BRACCIANO (RM) – La Prefettura di Roma entra nel merito
dell’ultima seduta di Consiglio comunale del 15 settembre a
Bracciano convocata in videoconferenza dall’Amministrazione
Tondinelli: oltre alla proroga dello stato di emergenza al 15
ottobre sono state prorogate anche le disposizioni relative
alle riunioni degli organi collegiali contenute nell’art. 73
del precedente Decreto 17 marzo 2020, n.18, convertito, con
modificazioni dalla Legge 24 aprile 2020, n.27 per cui è data
facoltà agli Enti Locali di procedere alle sedute collegiali
anche in videoconferenza. Lo mette nero su bianco l’Ufficio
Territoriale del Governo in risposta a una lettera del Sindaco
in cui chiedeva se fosse stata giusta o meno la scelta di
convocare il Consiglio Comunale in videoconferenza.

Ciononostante, la decisione di non riunirsi alla presenza di
tutti i Consiglieri, Assessori, Segretario Comunale e Forze
dell’Ordine è stata fortemente criticata dai cinque
consiglieri di minoranza che per protesta non hanno
partecipato all’ultimo    Consiglio   comunale   trasmesso   in
videoconferenza.

Il Sindaco di Bracciano Armando Tondinelli ha motivato la
decisione di non aver convocato la seduta di Consiglio
Comunale in presenza: “Ho semplicemente rispettato le regole e
la legge e la Prefettura mi ha dato ragione – dice Tondinelli
– sarei stato un irresponsabile a riunire circa 25 persone
nell’Aula Consiliare quando sul Documento di Valutazione dei
Rischi (DVR) redatto dal Responsabile del Servizio di
Prevenzione e Protezione (RSPP) è consigliato che nell’Aula
del Consiglio non siano presenti più di 15 persone
contemporaneamente. Convocare la seduta in presenza sarebbe
quindi significato esporre tutti a rischio assembramento e
contagio in un periodo delicato come questo dove l’emergenza
Covid-19 è ancora in corso ed è presente sul nostro
territorio. Che piaccia o no ai consiglieri di minoranza,
dobbiamo tutelare la salute pubblica e rispettare la legge
oltre che seguire le indicazioni della Asl Rm4 che invita a
non facilitare gli assembramenti. Quando i contagi saranno in
diminuzione e vi saranno le condizioni torneremo tutti
presenza. Ce lo auguriamo perché vorrà dire che questo momento
difficile è stato superato ma dobbiamo essere responsabili più
che mai e non cercare sempre di colpevolizzare
l’Amministrazione che da marzo è in prima linea a fronteggiare
insieme alla Asl, la Protezione Civile, le Forze dell’Ordine e
le Associazioni una pandemia che ha messo in ginocchio il
mondo. Anche in pieno lockdown abbiamo visto strumentalizzare
la situazione da parte dei consiglieri di minoranza. Capisco
che si avvicinano le elezioni ma abbiamo il dovere di
anteporre alla competizione politica la tutela e salvaguardia
della salute della collettività”.
Colleferro         (calcio,
Promozione), Bernabei e la
linea verde vincente: “Che
emozioni col Giardinetti”
Colleferro (Rm) – Il Colleferro ha cominciato bene il suo
cammino in campionato. In una partita “per cuori forti” (e
purtroppo negata ai tifosi rossoneri dalle attuali normative
anti-Covid), i ragazzi di mister Antonio Battistelli hanno
sconfitto 3-2 il Giardinetti al termine di una gara
incredibile, condizionata da un acquazzone pazzesco che ha
reso il campo “Caslini” ai limiti della praticabilità: “Nel
primo tempo non abbiamo capito che avremmo dovuto cambiare il
nostro stile di gioco per questa occasione – spiega
l’attaccante classe 2001 Pietro Bernabei – Il Giardinetti ci
ha messo in difficoltà con lanci lunghi e recupero delle
seconde palle e così siamo andati all’intervallo sotto di due
reti. A inizio ripresa, poi, è arrivata pure l’espulsione di
Procacci e a quel punto la strada era davvero in salita”. In
quel momento il Colleferro ha cambiato assetto tattico
(schierandosi col 3-4-2), inserendo i tre giovanissimi che
hanno poi ribaltato tutto: D’Albenzo (classe 2000 che ha
siglato l’1-1 su assist di Bernabei), lo stesso Bernabei e
Mattia, classe 2002 autore del gol decisivo in pieno recupero.
“Emozioni fortissime che solo il calcio sa regalare – sospira
Bernabei – E’ stato motivo d’orgoglio per noi giovane poter
contribuire in maniera così pesante alla vittoria della
squadra: volevamo riscattare l’eliminazione dalla Coppa e ci
siamo riusciti. Il mister ci ha sempre dato fiducia e anche la
società crede fortemente nei prodotti del settore giovanile”.
Lui lo può dire forte: “Tranne una stagione a Segni, io ho
fatto tutta la trafila nel vivaio del Colleferro e sono
colleferrino doc – rimarca Bernabei che l’anno scorso segnò
tre gol di fila prima dello stop per l’emergenza Coronavirus –
Obiettivi personali stagionali? Cercare di farmi trovare
pronto quando verrò chiamato in causa”.
Felice anche il ds Pino Di Cori: “Questa partita l’ha vinta il
mister che ha avuto coraggio nei cambi e ha creduto ciecamente
nei ragazzi, come fa ormai da tempo questo club. Sono tre
punti molto importanti, ma sappiamo che è solo l’inizio”.
Nel prossimo turno il Colleferro avrà subito un altro esame
importante: c’è la sfida esterna contro la Roma VIII che ha
già vinto le prime due gare ufficiali stagionali.
Città di Valmontone (calcio,
Under 16 reg.), De Angelis:
“Bisognerà assorbire il salto
di categoria”
Valmontone (Rm) – La nuova Under 16 regionale del Città di
Valmontone è pronta a combattere per la permanenza in
categoria. Il gruppo è stato affidato a mister Aldo De Angelis
(che ha allenato nella medesima categoria l’anno passato) e
dovrà dimostrare di poter essere competitivo anche tra i
regionali: “I ragazzi hanno fatto molto bene con mister
Luciano nella passata stagione, guadagnando il salto di
categoria nell’Under 15 – racconta De Angelis – E’ chiaro che
il passaggio nei regionali può rappresentare un’insidia, ma i
ragazzi sono ben disposti al sacrificio e sanno che ci sarà
tanto da lavorare per tagliare il traguardo principale della
stagione, vale a dire quello della salvezza”. Le premesse,
comunque, sono positive: “L’ossatura della squadra è rimasta
la stessa che ha fatto benissimo in Under 15, con l’aggiunta
di alcuni elementi che potranno dare il loro contributo. Il
gruppo è compatto e questo è un punto di partenza importante,
inoltre questi ragazzi sono educati e sanno ascoltare le
indicazioni che proviamo a dare loro”. Il campionato inizierà
il prossimo 24 ottobre: “Sfrutteremo quest’altro mese di
lavoro per continuare a preparare questi ragazzi all’impatto
con la categoria regionale” rimarca De Angelis che ha già
avuto discrete risposte dalle ultime amichevoli. “Quella con
lo Zagarolo ci ha visto opposti ad una squadra che aveva
elementi di età maggiore, mentre sabato scorso i ragazzi hanno
pareggiato 1-1 a Colonna sfoderando una buona prestazione”.
Per De Angelis questo sarà il quarto anno con il Città di
Valmontone, segno di un feeling forte tra il tecnico e la
società: “Conosco il direttore sportivo Giuseppe Consalvi da
tanto tempo e qui ho trovato un presidente come Massimiliano
Bellotti molto disponibile e vicino a tutte le squadre del
club, oltre a una serie di dirigenti e allenatori molto
appassionati. Un gruppo di lavoro molto compatto che spesso si
ritrova a cena, segno di una buona sintonia tra tutti noi”.
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