Forcieri: "il valore del porto spezzino" - Messaggero Marittimo
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23 Aprile 2020 - Forcieri: “il valore del porto spezzino” LA SPEZIA – «We do it better! »: queste parole, pronunciate dal presidente dell’Autorità portuale Lorenzo Forcieri, durante il convegno tenutosi nei giorni scorsi nella sala convegni di Porto Lotti alla Spezia, spiegano bene “il valore del porto spezzino”, argomento al centro di quell’incontro. «Noi lo facciamo meglio» ha ribadito Forcieri al microfono del “Media Center” de Il Messaggero Marittimo “on line”. «Negli anni abbiamo sempre dimostrato di essere più avanti degli altri porti italiani» ha aggiunto Forcieri riprendendo un aspetto evidenziato anche da Giorgia Bucchioni, rappresentante della “Community La Spezia Port Service”, che oltre ad esaltare la capacità di fare sistema di tutte le componenti che operano in porto, ha ricordato che «il modello Spezia, ha iniziato ad imporsi sin dagli anni ’70 grazie alla fiducia riposta nello scalo e nei suoi operatori da importanti compagnie come la Contship di Angelo Ravano, la Tarros, Merzario e Messina per poi ispirare la prima riforma portuale, quella sancita dalla legge 84/94». Forcieri, dopo aver ringraziato la neonata associazione di agenti e spedizionieri porto, la “Community La Spezia Port Service”, ha ricordato ad inizio intervento la buona notizia rappresentata dal respingimento da parte del Tar della Liguria «dell’ ennesimo ricorso dei cosiddetti movimenti ambientalisti non concedendo la sospensiva per la recente approvazione della Atf e screening di Via per il porto». Poi anche «la brutta notizia», ha proseguito il presidente dell’Authority, «rappresentata dall’ennesimo tentativo degli ultimi 16 concessionari che da anni si oppongono al trasferimento con ogni mezzo, che ora si sono inventati un nuovo progetto che a loro piace di più, in sostituzione di quello già approvato e di cui proprio pochi giorni fa si è conclusa la gara d’appalto con l’assegnazione provvisoria all’impresa vincitrice». Un tentativo, quello dei concessionari della Marina di Canaletto, ha detto il presidente dell’ Ap, che mira «a rinviare e rimettere in discussione di nuovo tutto, con l’avallo dato dal Comune ad una posizione che ci riporterebbe indietro di anni» spostando la realizzazione del secondo e terzo bacino portuale che dovrebbero ampliare l’offerta commerciale e crocieristica del porto. «Evidentemente in Comune c’è chi è preso da una sorta di “cupio dissolvi” che https://www.messaggeromarittimo.it/category/archivio-articoli/page/555/ | 23 Aprile 2020 -
23 Aprile 2020 - cerca di distruggere tutto quello che in questi anni si è faticosamente costruito, oppure c’è chi è affetto da una sorta di ludopatia per il gioco dell’oca dove c’è la casella che ti rimanda sempre al punto di partenza» ha osservato polemicamente Forcieri. «Questo gioco a me non piace, ma credo non piaccia neanche agli imprenditori, ai lavoratori, non solo del porto, e credo che non piaccia più all’intera città». Entrando più direttamente nel tema del convegno, il presidente ha affermato che «oggi qui si parla di un grande valore, in termini di imprese grandi, piccole e medie, di volume d’affari, di numero di occupati, di patrimonio infrastrutturale, pubblico e privato. Un grande patrimonio in termini di volume d’affari, circa 180 milioni di euro all’anno (bilancio Ap di 28 milioni di euro), e di occupazione che tra diretti e indiretti conta 2.460 unità, e che, con la realizzazione delle opere previste e approvate, potranno salire ad oltre 3.500 unità. Un grande patrimonio quindi della città, della provincia e del Paese. Un porto che è stato oggetto anche di studi, come ad esempio quello dell’Università Cattaneo Liuc, e che è stato indicato come modello di riferimento positivo anche dal ministro Delrio. Quale è la ragione di tutto questo? Credo che non si possa parlare non di unica ragione ma di un insieme di fattori oggettivi e soggettivi che opportunamente dosati e combinati producono questo risultato. Tra i fattori oggettivi – ha proseguito Forcieri – c’è senz’altro la collocazione geografica e le caratteristiche meteomarine che lo rendono uno dei porti più protetti e sicuri del Mediterraneo, con una operatività sempre garantita». La Spezia è passato dall’essere un grande porto militare ad imporsi prima come porto commerciale, che si avvia a diventare più grande e soprattutto più efficiente e competitivo, ed ultimamente come porto passeggeri. Atro motivo di successo ricordato dal presidente «è la professionalità e la competenza di tutti gli operatori a partire dai terminalisti, piloti, ormeggiatori, rimorchiatori, spedizionieri, agenti marittimi, operatori del trasporto, agli enti ed istituzioni pubbliche dalla Capitaneria di porto, alle dogane, dalla finanza, alla polizia ai carabinieri, vigili del fuoco, alla sanità marittima, ufficio veterinario, fitopatologo, chimico di porto. Inoltre, come è stato più volte detto, il patrimonio più grande è quello relativo alla capacità che abbiamo avuto di fare sistema e di individuare obiettivi comuni, componendo gli inevitabili contrasti e conflitti insiti in una situazione così complessa e riconducendoli sempre all’interesse comune, all’obiettivo https://www.messaggeromarittimo.it/category/archivio-articoli/page/555/ | 23 Aprile 2020 -
23 Aprile 2020 - della crescita e dello sviluppo. La Spezia è un porto efficiente e virtuoso e, per questi motivi, competitivo». Qualcosa in questo senso ha fatto e sta facendo anche l’Autorità portuale ha ricordato il suo presidente citando i vari primati raggiunti: «siamo il porto con le migliori performance ferroviarie. Oltre il 30% del traffico totale di contenitori viene trasportato via ferrovia per un totale nel 2015 di 350.000 teu all’anno. Siamo l’ unico porto ad aver acquistato le infrastrutture ferroviarie da Rfi. Siamo in grado di fare oltre 150 treni alla settimana verso il nord Italia, verso i principali interporti e inland terminals da dove poi vengono effettuati rilanci verso i mercati della Germania, Baviera, Svizzera. Il traguardo del 50% di traffico via ferrovia è sempre più vicino grazie alla ristrutturazione e potenziamento degli impianti ferroviari grazie anche al finanziamento Cipe di 39 milioni di euro». «Siamo stati inoltre i primi ad aver costituito in Italia una società pubblico privata, la “La Spezia Shunting Railways”, per la gestione delle manovre in porto e della trazione tra il porto e Santo Stefano Magra». Una società che rappresenta un esempio di quel “fare sistema” spesso auspicato e poco praticato visto che è partecipata da tutti gli operatori ferroviari che operano in porto, dai terminalisti, con una quota di garanzia dell’Ap». Terzo primato quello «della partnership pubblico-privato e della capacità di attrarre investimenti privati come quelli di Lsct (300 mln), Tarros (105 mln), Italcementi e Sepor. Altro primato quello di aver ormeggiato navi da crociera dentro ad una base militare, attraverso accordi con la Marina militare che hanno superato alcuni ricorsi presentati al Tar Liguria. Poi anche il primato «di aver sperimentato tra i primi il preclearing», quello «di aver per primi capito l’importanza di integrare il porto con il suo hinterland», «di essere stati con “Widermos” l’unico porto italiano a coordinare un progetto comunitario sull’efficienza della integrazione della catena logistica», e infine «il primato di aver adottato soluzioni innovative anche nel campo delle concessioni con investimenti che verranno realizzati attraverso accordi sostitutivi di concessione». In questi anni ha sottolineato Forcieri «abbiamo attuato una efficace gestione amministrativa dell’Ente anche dal punto di vista amministrativo». «Nello scenario di cambiamenti in atto nel settore dello shipping, possiamo concludere – ha terminato Lorenzo Forcieri – che il sistema La Spezia ha tutte le carte per poter affrontare le sfide future, perché La Spezia è un porto che risponde alle esigenze richieste oggi ai porti appartenenti alle catene logistiche globali». https://www.messaggeromarittimo.it/category/archivio-articoli/page/555/ | 23 Aprile 2020 -
23 Aprile 2020 - Al via progetto Fresh Food Corridors ”Msc Mia Summer” partita da Ashdod con 35 reefer del progetto ROMA – In linea con il cronoprogramma previsto, è stato avviato il primo innovativo corridoio logistico intermodale dedicato al trasporto di prodotti deperibili alimentari che, partendo dal Medio Oriente hanno raggiunto i mercati dell’Europa settentrionale, passando per il porto di Capodistria. Quest’iniziativa pre-pilota, un’azione preliminare rispetto al primo dei tre corridoi pilota che verranno implementati nei prossimi mesi, è parte integrante del progetto Fresh Food Corridors, cofinanziato dall’Unione europea nell’ambito del Programma Connecting Europe Facility Transport, teso ad istituire un’innovativa catena logistica dedicata ai prodotti deperibili che dal Medio Oriente arriveranno ai mercati dell’Europa centrale e settentrionale attraverso i tre porti core mediterranei di Venezia, Capodistria e Marsiglia (oltre a prevedere uno studio di fattibilità che dovrà analizzare le potenzialità del corridoio Cipro – La Spezia). Il progetto creerà una piattaforma integrata per il trasporto intermodale di container reefer, attraverso la connessione delle Autostrade del mare provenienti da Paesi extra Ue con i collegamenti ferroviari presenti nei tre porti mediterranei e diretti verso i mercati di consumo finale. Per raggiungere questo ambizioso obiettivo, il progetto svilupperà altresì delle soluzioni ICT che incrementeranno l’interoperabilità tra le differenti modalità di trasporto, miglioreranno la tracciabilità dei prodotti, velocizzando al contempo le procedure di controllo e di certificazione. Nella prima mattinata del primo Marzo, la porta contenitori “Msc Mia Summer” è partita dal porto di Ashdod, in Israele, imbarcando 35 container reefer degli operatori del segmento agrifood Mehadrin e Mentfield. La nave è arrivata il 5 Marzo nel porto di Koper, in Slovenia, ed il giorno dopo il carico ha preso la via di Rotterdam tramite ferrovia, arrivando a destinazione nella serata dell’8 Marzo. E’ stato il primo carico merci reefer via ferrovia che, dal Sud al Nord, ha attraversato tutta l’Europa con prodotti deperibili. https://www.messaggeromarittimo.it/category/archivio-articoli/page/555/ | 23 Aprile 2020 -
23 Aprile 2020 - Tale pre-pilota, che è stato pensato come apripista per la successiva implementazione dei “corridoi del freddo” sulla medesima rotta e sulle altre rotte con chiamate nei porti di Venezia e di Marsiglia, rappresenta la perfetta integrazione tra le diverse modalità di trasporto in un’ottica di sostenibilità ambientale ed economica, garantendo freschezza e genuinità ai prodotti trasportati anche grazie all’innovativa tecnologia di alimentazione applicata sui container reefer. Più specificatamente, il fatto di aver utilizzato diversi modi di trasporto all’interno dello stesso corridoio logistico, vale a dire le Autostrade del mare ed il trasporto ferroviario, presenta svariati vantaggi, prima di tutto aver permesso il trasporto di prodotti alimentari sensibili al cambiamento delle temperature verso i mercati europei in tempi certi senza alcun compromesso sulla qualità dei prodotti, riducendo drasticamente le emissioni inquinanti che tradizionalmente producono le altre modalità di trasporto utilizzate. Questi primi 35 container con arance, patate, mandarini e uva, infatti, sono stati trasportati via treno fino al terminal di Rotterdam per poi raggiungere altre destinazioni nelle aree scandinave. Ciò premesso, dopo aver analizzato i requisiti richiesti per l’implementazione dei corridoi logistici dedicati alla catena del freddo, definendo anche dei KPI’s finalizzati a misurare l’efficienza economica di questo tipo di trasporto, e dopo aver progettato una road map per lo sviluppo dei corridoi pilota pianificati, questa prima iniziativa è stata assolutamente una decisiva dimostrazione della sostenibilità per le prossime azioni progettuali. Il responsabile della logistica dell’azienda israeliana di export Mehadrin, Gad Barak, ha rilasciato una breve intervista, definendo la prima rotta pre- pilota «una fantastica opportunità per rinforzare i legami commerciali nell’area mediterranea, ed in particolare tra l’Europa ed il Medio Oriente, attraverso l’utilizzo di un’efficiente ed integrata catena logistica che garantisce contemporaneamente competitività ai produttori agricoli ed agli operatori logistici, nonché prodotti di alta qualità ai consumatori finali europei». Questo è solo l’inizio di futuri carichi che prenderanno la via del mare e del ferro. Continua, nel frattempo, la campagna promozionale del progetto, la cui prossima tappa – dopo il Fruit Logistica di Berlino del mese scorso – sarà il Fruit & Veg System che si terrà a Verona dal 4 al 6 Maggio 2016. https://www.messaggeromarittimo.it/category/archivio-articoli/page/555/ | 23 Aprile 2020 -
23 Aprile 2020 - Gruppo «Smet» acquista 70 Tir a Gnl PARMA – Il colosso internazionale dei trasporti Smet acquisterà per la propria flotta 70 Tir Iveco a gas naturale liquefatto, combustibile ecologico che abbatte quasi completamente le emissioni di particolato e del 35% quelle di monossido d’azoto. Con la partecipazione del brand president di Iveco, Pierre Lahutte, il Gruppo Smet, fra i maggiori vettori internazionali con sede sulle principali tratte europee, ha annunciato di aver firmato un accordo con Mecar spa, uno dei più importanti distributori di servizi per i trasporti e la logistica in Europa: grazie all’accordo, oltre 70 dei 330 nuovi veicoli Iveco che Smet acquisirà da Mecar saranno ad alimentazione Lng (o gas naturale liquefatto). I primi dieci mezzi sono stati presentati durante la cerimonia di consegna a Parma. «La consegna – ha commentato Pierre Lahutte – è il riconoscimento della lungimiranza di Iveco che, da oltre 25 anni, focalizza i propri investimenti sulla ricerca di soluzioni tecnologiche a basso impatto ambientale, soprattutto sul gas naturale che rappresenta la più concreta alternativa sostenibile al gasolio. I nostri veicoli alimentati a gas naturale sono già compatibili al 100% con Bio-Cng e Bio-Lng, pertanto sono in grado di offrire l’incredibile opportunità di un trasporto di CO2 neutrale». Convegno a Genova su ruolo del porto GENOVA – “Il porto di Genova, motore di sviluppo della città” è il tema di un convegno che si terrà Palazzo Tursi giovedì prossimo. Una conferenza cittadina promossa e organizzata dal Comune ligure che si articolerà in due tavole rotonde e coinvolgerà i principali rappresentanti del cluster logistico, marittimo del territorio. L’evento avrà inizio alle 14,30 con i consueti saluti istituzionali del https://www.messaggeromarittimo.it/category/archivio-articoli/page/555/ | 23 Aprile 2020 -
23 Aprile 2020 - sindaco Doria, dell’assessore regionale Edoardo Rixi, e del commissario dell’Authority genovese Pettorino. La prima sessione di lavori sarà preceduta dall’intervento di Umberto Masucci presidente nazionale dei Propeller Club che relazionerà sul processo di riforma del settore logistico e portuale con particolare riferimento al nuovo ruolo che viene assegnato ai Comuni ed a seguire il prof. Enrico Musso che interverrà su un focus sui principali settori del cluster marittimo genovese. La prima sessione imperniata su “Come favorire e supportare lo sviluppo delle funzioni logistiche, industriali e del terziario marittimo” vedrà impegnati l’assessore allo Sviluppo economico Emanuele Piazza, Alberto Amico (presidente Amico & Co), Antonio Benvenuti (console Culmv), Marco Bisagno (vice presidente Confindustria Genova), Gilberto Danesi (vice presidente Assiterminal), Gian Enzo Duci (presidente Assagenti), Maurizio Fasce (presidente Spediporto), Massimo Giacchetta (presidente Cna) e Ignazio Messina (armatore). Alla seconda sessione imperniata sul tema “Genova accoglie la ricchezza che viene dal mare: come incrementare e valorizzare l’attrattività della città e i flussi turistici” parteciperanno Carla Sibilla assessore al turismo del Comune di Genova, Massimo Brancaleoni (vice presidente World Wide Sales), Giuseppe Costa (presidente Costa Edutainment) Patrizia De Luise (presidente Confesercenti) Ariel Dello Strologo (presidente Porto Antico), Alessandro Ferrari (direttore Gnv), Gianluigi Granero (presidente Legacoop) Paolo Odone (presidente Camera di Commercio), Andrea Razeto (presidente Ucina) Franco Zuccarino (presidente Msc Crociere). Terminal Contship supportano supply chain LA SPEZIA – Mentre la portacontenitori “Mol Paramount”, ad oggi impiegata nelle relazioni commerciali con l’Australia, faceva il suo scalo inaugurale a La Spezia il 10 Marzo, a Gioia Tauro proseguivano i preprarativi per il trasferimento di un numero di contenitori in export all’interno dell’ampio https://www.messaggeromarittimo.it/category/archivio-articoli/page/555/ | 23 Aprile 2020 -
23 Aprile 2020 - network di Contship Italia, con l’obiettivo di mantenere la frequenza settimanale del flusso di cargo cosidetto “in return”. Pasquale Papalia, responsabile customer service di Medcenter, ha spiegato come «… è ormai da anni una tendenza consolidata quella di adattare la capacità sulle rotte dall’Asia, traffico nel quale molti servizi settimanali si consolidano in un unico servizio o addirittura vengono cancellati. Siamo ora in un momento che fa seguito al periodo di vacanze cinesi del Festival di Primavera, con la produzione in export che subisce uno stop a tutti gli effetti e che richiede poi un tempo minimo affinchè possa ripartire dopo le feste. Medcenter Container Terminal in tutto questo gioca un ruolo molto importante nel mantenere le connessioni globali ogni settimana mentre il network viene temporaneamente modificato. Quello di oggi è un perfetto esempio di come, oltre ad accogliere una nave nel suo scalo inaugurale lungo il proprio trade, “Mct” fornisca – alla luce della sua posizione cardine – molte opzioni alle linee di navigazione mondiali. Queste soluzioni sono infatti mirate a supportare la continuità delle supply chain in quanto a bordo sono presenti contenitori destinati alla rotta Asia Mediterraneo». Proseguendo la tradizione, l’equipaggio della “Mol Paramount” è stato fatto omaggio di due targhe personalizzate a fronte dei due scali inaugurali nei terminal Contship. Record storico per export negli Emirati ROMA – Secondo i dati Istat, nel 2015 le esportazioni italiane di merci verso gli Emirati Arabi Uniti sono state pari a 6,2 miliardi di euro, il livello più elevato storicamente raggiunto, facendo registrare un incremento del 16,4% rispetto al 2014. Nello stesso anno, le importazioni dell’Italia dagli Eau sono ammontate a 851 milioni di euro, con un incremento del 35,5% rispetto all’anno precedente. L’interscambio complessivo bilaterale ha quindi superato il valore record di sette miliardi di euro. Gli Emirati Arabi Uniti costituiscono il quindicesimo mercato di sbocco per https://www.messaggeromarittimo.it/category/archivio-articoli/page/555/ | 23 Aprile 2020 -
23 Aprile 2020 - le vendite italiane di merci (il primo nella regione del Medio oriente), avendo superato Hong Kong e Giappone. La propria incidenza sulle esportazioni totali è aumentata all’1,5%, rispetto all’1,4% del 2014. Il surplus commerciale dell’Italia nei confronti degli Emirati è risultato il sesto in assoluto per valore dopo quelli registrati nei confronti di Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Svizzera e Hong Kong. Tra i primi venti mercati di sbocco, le esportazioni verso gli Eau si sono mostrate le più dinamiche dopo quelle verso gli Stati Uniti. A livello settoriale, gli incrementi maggiori delle esportazioni italiane verso gli Emirati Arabi Uniti nel 2015, se si escludono i comparti dai valori irrilevanti, si sono verificati negli altri mezzi di trasporto (+ 165%), seguiti dai prodotti dell’elettronica (+ 52,7%), dai mobili (+ 42,6%), dalle apparecchiature elettriche (+ 38,3%), dai prodotti in carta (+ 35,4%), dai prodotti agricoli (+ 33%) e dai macchinari (+ 32,8%). Questi ultimi, peraltro, rappresentano la principale categoria settoriale delle esportazioni italiane sul mercato, per un’incidenza del 20,5% sul totale, seguiti dai prodotti delle altre industrie manifatturiere, al cui interno è compresa la gioielleria (19,3%), dai prodotti di elettronica ed ottica (6,3%), dai prodotti della raffinazione del petrolio (5,9%) e dai prodotti chimici (4,7%). Nel 2015, i prodotti della gioielleria hanno continuato a rappresentare la principale categoria merceologica delle esportazioni italiane verso gli Emirati, per un valore di oltre un miliardo di euro, facendo tuttavia registrare una flessione dell’11,4% rispetto al 2014. In seconda posizione della graduatoria si sono collocate le macchine di impiego generale (rubinetti e valvole, turbine, pompe e compressori), per un valore di 605 milioni di euro ed un incremento annuale del 58,9%, che hanno preceduto i prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio (365 milioni, in aumento del 29%), le altre macchine di impiego generale (attrezzature per la refrigerazione e la ventilazione, macchine di sollevamento e movimentazione, macchine per la dosatura, la confezione e l’imballaggio) per 309 milioni di euro ed un incremento del 9,2%, le altre macchine per impieghi speciali (macchine per l’industria alimentare, macchine da cava e cantiere, macchine per l’industria della plastica e della gomma, ecc.) pari a 271 milioni di euro con un aumento del 19,2%. https://www.messaggeromarittimo.it/category/archivio-articoli/page/555/ | 23 Aprile 2020 -
23 Aprile 2020 - Marche verso fermo dell’autotrasporto PESARO – Si va verso il fermo dell’autotrasporto se dal Governo non arriveranno risposte alle emergenze del settore. E’ quanto emerso da un incontro promosso a Pesaro dalla Cgia Marche, presente la deputata del Pd Alessia Morani, e Alessandro Bettini di Fi, in rappresentanza del parlamentare Simone Baldelli. Ai lavori ha preso parte anche il presidente della Commissione regionale trasporti Andrea Biancani. Il presidente regionale di Confartigianato trasporti Elvio Marzocchi ha illustrato i dati della grave crisi che interessa l’autotrasporto, nonostante segnali di ripresa (+ 2,5%) in linea con il dato nazionale. Il segretario dell’associazione Gilberto Gasparoni ha elencato i nodi sul tappeto: l’eccesso di tassazione, la concorrenza sleale dei vettori stranieri, il ritardo nei contributi per l’acquisto di nuovi veicoli euro 6. Quanto all’introduzione del reato di omicidio stradale, la Confartigianato esprime «perplessità, per il rischio che anche conducenti seri ed onesti subiscano ripercussioni sul lavoro e l’impresa». Governo e Assologistica su logistica sanitaria MILANO – Si sono svolti a Milano in Assologistica i lavori interni della Commissione di Logistica sanitaria presieduta da Alessandro Pacelli. La riunione ha riguardato la condivisione dettagliata dei contenuti di tre incontri istituzionali separati avvenuti a Roma a Febbraio, prima con il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e successivamente con il commissario alla spending review, Yoram Gutgeld, ed infine con il capo segreteria tecnica ministero della Salute, Roberto Scrivo. https://www.messaggeromarittimo.it/category/archivio-articoli/page/555/ | 23 Aprile 2020 -
23 Aprile 2020 - Il contenuto degli incontri, condotti dal presidente di Assologistica Carlo Mearelli e da Alessandro Pacelli, ha riguardato il risparmio economico oggettivamente ottenibile nel servizio pubblico sanitario ed ospedaliero con l’adozione di procedure logistiche lineari e tecnicamente sostenibili. Nel corso dei lavori, i partecipanti alla Commissione di Logistica sanitaria di Assologistica sulla base dei dati messi a punto dal Politecnico di Torino e da quanto emerso nella conferenza di Padova dello scorso 22 Gennaio, con un dibattito approfondito hanno valutato le opportunità di ulteriori coinvolgimenti degli associati in progetti di logistica sanitaria ospedaliera finalizzato a dare un supporto qualificato a risolvere le problematiche della sanità pubblica richieste dal ministro Lorenzin. «Giungere ad una condivisione di azioni da compiere per ulteriori passi avanti con i decisori istituzionali è stato l’obiettivo principale di questa riunione – ha commentato a margine Alessandro Pacelli – e non solo verso gli organi centrali ma anche verso le Regioni, che potrebbero acquisire alcuni strumenti di sintesi sulle modalità di gestione della parte economica del servizio sanitario». Attraverso processi di logistica distributiva regionale centralizzata, che applicano le tecnologie a supporto della logistica sanitaria, si ottengono risparmi importanti sui costi della sanità, soprattutto grazie al coinvolgimento degli operatori logistici specializzati, che perfezionano le competenze logistiche interne alla sanità necessarie al processo di miglioramento. Infine, durante l’incontro i partecipanti si sono resi disponibili a partecipare ad un tavolo tecnico presso il ministero alla Salute per un contributo progettuale di logistica sanitaria. Porti privati inglesi contro l’Unione europea LONDRA – Alcuni rappresentanti della Associated British Ports (Abp, l’Associazione dei porti privati britannici) si sono recati a Strasburgo per protestare contro la proposta per la regolamentazione dei porti Ue. In passato il Parlamento europeo ha votato due volte contro la legge Ue per https://www.messaggeromarittimo.it/category/archivio-articoli/page/555/ | 23 Aprile 2020 -
23 Aprile 2020 - la regolamentazione dei porti: in questo caso si tratta di votare sulla rivisitazione della Ports Services Regulation (Psr) che intende aumentare la trasparenza dei porti europei. In un comunicato la Abp invita l’industria portuale britannica a far sì che i parlamentari votino contro questa regolamentazione, ritenendo che i porti finanziati privatamente sarebbero danneggiati dalla Psr. Secondo James Cooper, amministratore delegato di Abp e presidente della UK Major Ports Group (Ukmpg), infatti, l’attuale testo di legge è ambiguo e l’ambiguità è dannosa in quanto crea incertezza mettendo a rischio i futuri investimenti, la crescita e l’occupazione. Knut Fleckenstein, parlamentare europeo di Amburgo, riconosce la presenza in Europa di diversi modelli organizzativi per i porti: «Non sorprende che Stati membri dove sono presenti porti privatizzati siano contrari ad uno schema europeo – ha detto Fleckenstein – tuttavia questa norma è abbastanza flessibile e tiene conto le particolarità nazionali e regionali. Inoltre, un voto contrario impedirebbe di dare stabilità ai porti». Ma i porti privati inglesi mirano almeno a introdurre un emendamento che sottragga i porti privati dagli scopi della norma, in un modo che, secondo loro, è del tutto aderente alle leggi europee. Questa legge, peraltro, non è sfuggita agli euroscettici britannici secondo i quali «la Psr è il perfetto esempio di tutto ciò che può essere sbagliato sia nei principi che nei procedimenti dell’Unione europea». Marina: fine servizio “Urania” e “Danaide” AUGUSTA – Le corvette della Marina Militare “Urania” e “Danaide”, dopo quasi trent’anni di attività al servizio delle istituzioni e della collettività, hanno concluso la loro vita operativa. Per tale motivo si è tenuta una cerimonia sulla banchina Tullio Marcon di Augusta (Siracusa), sede del Comando delle forze da pattugliamento per la sorveglianza e la difesa costiera (Comforpat). https://www.messaggeromarittimo.it/category/archivio-articoli/page/555/ | 23 Aprile 2020 -
23 Aprile 2020 - L’atto formale con cui le due navi saranno radiate dalla flotta della Marina Militare si è svolto con la cerimonia dell’ultimo ammaina bandiera presieduta dal comandante in capo della Squadra navale, ammiraglio di Squadra Filippo Maria Foffi. Con la cancellazione dai ruoli del naviglio militare delle corvette “Urania” e “Danaide”, continua il processo di ridimensionamento della flotta della Marina Militare che, a causa dell’invecchiamento delle unità navali che la compongono, entro il prossimo decennio si contrarrà del 65%. Le due corvette poste in disarmo dalla Marina Militare saranno cedute a Fincantieri per effettuare un iniziale ricondizionamento e consentire la successiva vendita al Bangladesh. Le Bandiere di combattimento di Nave Urania e Nave Danaide sono state consegnate, durante la cerimonia, al comandante in capo della Squadra navale, per essere successivamente conservate a Roma nel museo Sacrario delle bandiere delle Forze Armate, all’interno dell’Altare della Patria. https://www.messaggeromarittimo.it/category/archivio-articoli/page/555/ | 23 Aprile 2020 -
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