Candidati per una poltrona - Cronache ...
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Regionali 2020, otto candidati per una poltrona Sono 8 i candidati alla presidenza della Giunta regionale della Campania. A sfidare l’uscente Vincenzo De Luca (sostenuto da 15 liste) ci saranno Stefano Caldoro, candidato del centrodestra e gia’ presidente della Regione Campania dal 2010 al 2015, Valeria Ciarambino del M5s, il candidato di Potere al Popolo, Giuliano Granato; del Terzo Polo, Sergio Angrisano; di Terra, Luca Saltalamacchia, della lista Naturalismo, Giovanni Nappi e del partito delle Buone Maniere, Giusepe Cirillo. Per Caldoro e De Luca sara’ la terza sfida per la presidenza della Giunta regionale della Campania. La prima e’ del 2010 quando vinse Caldoro, poi nel 2015 quando e’ risultato vincitore l’ex sindaco di Salerno ed infine quella fissata per il prossimo settembre. Ecco tutte le liste in campo: PD: Canfora Marinella, Amabile Tommaso, Buonomo Michele, Longanella Anna, Petrosino Vincenzo detto Enzo, Picarone Franco, Sabia Gina, Siani Margherita, Valiante Simone. Più Europa in Campania: Stefania De Martino, Genua Antonio, Iandiorio Francesco Marino, Robertazzi Olga, Cataneo Antonella, Grieco Gianluigi, Crucio Giacinto, Vicinanza Alessandra, Longobardi Giuseppe. Italia Viva: Tommaso Pellegrino, Domenico Mazzeo, Antonio Cuomo detto Tonino, Francesco Longanella, Ernesto Sica, Gaetano Montalbano, Elvira Serra, Patrizia Longobardi, Anna Botta. De Luca presidente: Cappelli Angelo, Cascone Luca, Castagna Carla Alessia, Catalano Mario, Cavaliere Vincenza detta Enza, Comunale Daniela, Fiammenghi Katiuscia detta Katia, Giordano Antonio, Iosca Renato.
Campania Libera: Bellissimo Gabriella, Cioffi Olga, Fiore Aniello detto Nello, Fogliame Virgilia, Malfeo Romina, Piccininno Fabio, Rizzo Marco, Savastano Giovanni detto Nino, Squitieri Maria Laura. Psi: Bisogno Monica, Bottone Salvatore, Di Cerbo Antonello, Guzzo Giovanni, Maffia Fulvio, Rosciano Emiliana, Sabatella Luca, Sica Antonietta, Volpe Andrea. Davvero Ecologia&Diritti: Andrea Cretella, Anna Casaburi, Nicola Carrara, Giovanni Casella, Erika De Simone, Giuliano d’Antonio, Vincenzo Ferrara, Raffaella Mammone, Vincenzo Sica. Popolari-Fare Democratico: Corrado Matera, Maria Ricchiuti, Giovanni Baldi, Gaetana Falcone, Antonio Fezza, Alfonso Forlenza, Marta Gallo, Antonella Milite, Vincenzo Pellegrino. Centro Democratico: Adinolfi Vincenzo, Albano Giuseppe, Cammarano Maria Teresa detta Teresa, D’Avenia Giovanni, Gorrasio Angela, Montinaro Carlo, Pagano Lucia, Postiglione Umberto, Scifo Emanuele. Liberaldemocratici-Moderati per De Luca: Gennaro Aievoli, Alessia Apuzzo, Attilio Coppola, Giuseppa Errico, Mario Iannone, Giacomo Rosa detto Gianni, Lorenzo Santoro, Maria Soriente, Antonella Vaccaro. Noi Campani: Arena Salvatore, Della Rocca Mariarosaria, Grattacaso Vincenzo, Guida Vincenzo, Guardigni Maria, Marinello Domenica Francesca detta Nika, Parisi Sergio, Pica Donato, Pisacane Maria Franca. Forza Italia: Angelo Avallone, Roberto Celano, Lello Ciccone, Antonietta Coraggio, Monica Giuliano, Francesco Marrazzo, Monica Paolino, Annamaria Palumbo, Costabile Spinelli Fratelli d’Italia: Nunzio Carpentieri, Imma Vietri, Giovanni Fortunato, Antonella Ianniello, Carlo Fabio Ferrigno, Alessandro Roberto Arpaia, Vitantonio Marchesano, Francesco Bellomo, Giusy Sorgente.
Lega: Aurelio Tommasetti (capolista), Gisella Botticchio, Valentino di Brizzi, Immacolata Famularo, Attilio Pierro, Dante Santoro, Anna Pia Strianese, Sebastiano Odierna, Renato Vicinanza. Caldoro presidente: Campochiaro Bruno, Conforti Giuseppe, Cupo Paola, De Cristofaro Lucia, Gallotta Donato, Iuorio Giovanni, Raele Giuseppina, Scotillo Rolando, Vitagliano Raffaele. Identità Meridionale-Macroregione Sud con Caldoro Presidente: Pinelli Ciro, Balzano Maria, Barese Vincenzo, Bianco Domenico, Migliore Giuseppe, Marchese Giuseppe, Miele Fabio Cristian, Pinto Daniela, Vitolo Ciro. Alleanza di centro: Raffaele Gallotta, Francesco Casciano, Giuseppina Crescenzo, Antonio Fernicola, Aniello Gaito, Donatella Martuscelli, Samantha Memoli, Mario Romanelli, Maria Francesca Sproviero. Movimento 5 Stelle, Valeria Ciarambino candidata presidente: Cammarano Michele, Virtuoso Francesco, Farina Enrico, Milite Pasquale, Paolucci Fabio, Petrosino Alessandra, Bufano Carmela, Panico Cosimo, Di Benedetto Grazia. Terzo Polo, con Sergio Angrisano candidato presidente: Emilia Giordano, Lucio Iuliano, Teresa Arpaia, Giovanni De Lauso, Mario Soldovieri, Giuseppina Minutoli, Stefania Pacifico, Angelica Visconti, Lucio Caruccio. Potere al Popolo con Giuliano Granato candidato presidente: Nicola Catania, Pio Antonio De Felice, Adelaide Sara Cavallo, Benedetto De Maio detto Dino, Mariema Faye, Filippo Isoldi, Marco Manna, Clementina Sasso. Terra, con Luca Saltalamacchia candidato presidente: Francesco Mari, Nicola Comanzo, Aniello De Felice detto Nello, Francesco Turco, Nello Iovine, Gerardina Gabriele detta Dina, Maria Rosaria Ciao, Rosa Mazzarella, Teresa Vicidomini.
giuseppe cirillo Nappi sergio angrisano Giuliano Granato Luca Valeria Saltalamacchia Ciarambino Stefano Caldoro Vincenzo De Luca
Voto a luglio e listini bloccati, avanzano le trattative di Andrea Pellegrino Pressing da più fronti per il voto di luglio. L’ipotesi, già sostenuta da quattro governatori in scadenza, tra cui Vincenzo De Luca, e rilanciata nelle ultime ore dal ministro Francesco Boccia, pare che stia diventando più che una certezza. A Roma e anche a Napoli si valutano le conseguenze mentre è stata già messa in moto da qualche giorno la macchina diplomatica e operativa. Elezioni regionali entro la fine di luglio con una novità in più: listini bloccati per evitare una campagna elettorale porta a porta e ridurre al minimo comizi e manifestazioni pubbliche. Una proposta sostenuta da mezzo governo, ad eccezione del Movimento 5 Stelle che sostiene il rinvio in autunno e quindi la conversione in legge del decreto Conte, e anche da aree del centrodestra. Un voto a luglio, infatti, sarebbe sostenuto da gran parte del Partito democratico, salvo l’area Martina che ha mostrato perplessità, da Leu ma non del tutto dal ministro della Salute Roberto Speranza, da parte della Lega di Salvini e anche da Forza Italia. In pratica, a conti fatti, se confermate le indiscrezioni, il decreto del governo rischierebbe di non passare l’esame dell’aula. Politicamente il Partito democratico spinge per una riconferma nelle regioni da lui governate (Campania compresa), forte del consenso accumulato dai suoi rappresentanti nella prima fase dell’emergenza Coronavirus. Poi c’è una parte della Lega che spingerebbe per consolidare Zaia, il supergovernatore del Veneto, conclamato primo vincitore nella classifica dei politici e amministratori più amati, staccando lo stesso Conte. Una fuga in avanti per ora frenata da Matteo Salvini. Una acclamazione di Zaia, potrebbe, infatti, mettere a rischio la sua leadership,
soprattutto in considerazione del calo della Lega nei sondaggi registrato nelle ultime settimane. Pronta al dialogo, invece, Forza Italia che lancia sempre più messaggi distensivi al governo, o meglio, ad alcune forze dell’esecutivo, pronte perfino ad un cambio del premier nella fase della ricostruzione. Incognita Renzi, seppur il leader di Italia Viva, non escluderebbe del tutto l’ipotesi volendo capitalizzare il 2 per cento per ora accumulato dopo la scissione con il Partito democratico. IL SISTEMA DEI LISTINI Sulle modalità elettorali pare che un primo approccio ci sia stato in una delle ultime conferenze Stato – Regioni. Certo è che la modifica del sistema elettorale spetta alle singole regioni ma a Napoli da qualche ora, l’abolizione delle preferenze pare che non abbia ricevuto tanta ostilità.Il territorio potrebbe essere suddiviso in macroaree con liste corte e bloccate, senza preferenze e composte sostanzialmente nelle segreterie di partito. A Salerno per ogni lista ci dovrebbero essere tre listini (Nord, Salerno città e provincia Sud). Un Porcellum adattato alle regioni, grazie, all’emergenza Covid e alla volontà di ridurre al minimo il contatto con le persone. Ciò naturalmente comporterebbe un proliferarsi di liste a sostegno dei vari candidati governatori. In settimana le audizioni in commissione affari costituzionali in Parlamento ma, salvo imprevisti, la strada delle elezioni a luglio si fa sempre più percorribile. Fase 2, il Pd presenta una serie di proposte
programmatiche Un documento programmatico con una serie di proposte per la ripartenza del Paese. La Fase 2 del Partito Democratico di Salerno è gia cominciata da tempo: “Non siamo rimasti alla finestra-ha spiegato Piero De Luca-abbiamo sfruttato questo periodo per raccogliere le istanze di sindaci, amministratori e segretari di circolo cosi’ da farci trovare pronti per l’avvio di questa nuova fase che apre, inevitabilmente,scenari diversi per il nostro Paese”. I confronti delle scorse settimane, sono stati serrati. Al deputato Dem, il compito di farsi portavoce in Parlamento delle sollecitazioni degli amministratori del territorio. “Ho già trasmesso il documento definito negli aspetti salienti-ha detto De Lucacon le misure a sostegno del territorio provinciale e della città di Salerno per far fronte alla crisi causata dall’emergenza Coronavirus” I punti cardine del documento sono diversi, si va dal sostegno ai Comuni a quello per il Turismo, passando per il superamento del Digital Divide, alle risorse per il rilancio degli investimenti pubblici, al pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione, le Proposte Fiscali e la Semplificazione Amministrativa. Ampio spazio al tema degli Enti Locali a cui, spiega Piero De Luca. “E’ fondamentale assicurare sostegno economico garantendo fondi sufficienti per recuperare i mancati introiti derivanti dalle Tasse di Soggiorno, attività delle municipalizzate, occupazione di suolo pubblico e quant’altro”. L’Anci, che è l’associazione nazionale dei Comuni Italiani ha stimato le perdite degli Enti a causa dell’ emergenza sanitaria e del lungo lockdown in cinque miliardi di euro. “Il Governo al momento ne ha stanziati tre e mezzo- continua De Luca- è necessario quindi-l’incremento di ulteriori 1,5 miliardi di euro e l’istituzione di un fondo di anticipazione straordinaria con interessi a carico dello Stato. Abbiamo inoltre proposto, il prolungamento automatico dei mutui contratti con Cassa Depositi e Prestiti e l’accesso diretto alle anticipazioni di cassa per garantire liquidità
immediata agli Enti.Il sostegno ai Comuni è decisivo in questo momento, anche per fornire adeguata assistenza a tutti i cittadini”. Altro settore nella lente di ingrandimento del Pd provinciale è il turismo che, in Campania, rappresenta una parte rilevante del PIL: “Per quanto riguarda il comparto turistico-continua De Luca-mi sono fatto portavoce, d’accordo con il Ministro Franceschini, dell’estensione al prossimo 2033 delle concessioni demaniali in corso. Stiamo lavorando anche su altro, ad esempio sulla fornitura alle aziende del settore di incentivi a fondo perduto, per i dispositivi sanitari già attivati da Invitalia che vanno rafforzati e sulla proposta di sospensione dei tributi locali almeno fino al prossimo mese di settembre. Qualora i Comuni ricevano fondi congrui dallo Stato, i tributi andrebbero dimezzati per l’anno in corso. Stiamo ragionando sugli Holiday Bonus, ossia le risorse alle famiglie con reddito medio basso per consentirgli di andare in vacanza e sostenere l’economia legata al settore turistico. C’è inoltre bisogno, nell’ immediato, di protocolli di sicurezza per l’adeguamento dei luoghi di lavoro dopo le recenti disposizioni in materia sanitaria”. Ma non è tutto. Tra le misure previste nell’articolato documento illustrato da Piero De Luca, non manca la semplificazione burocratica perchè “chi deve adeguare le nuove strutture alle recenti prescrizioni in materia di sicurezza sanitariadice il deputato Dem-deve poterlo fare in tempi brevi e con comunicazioni semplici agli Enti o Istituzioni interessate”. Stessa logica si applicherebbe anche alle attività commerciali con la sospensione dei tributi locali ed ipotesi dimezzamento nel caso di fondi congrui ai Comuni da parte dello Stato. Diverse le proposte specifiche per la città di Salerno, due su tutte: “L’idea- spiega Piero De Luca- è la riapertura, non appena le condizioni lo consentano e secondo le linee guida dettate dalla task force nazionale, dell’Arena del Mare nel sottopiazza della Concordia per offrire in questa fase un luogo condiviso alle associazioni cittadine culturali, artistiche, teatrali e musicali. In questo modo riprenderebbero corsi e laboratori che non potrebbero
svolgersi all’ interno dei loro locali. Anche in altre zone della città-continua De Luca-sarebbe utile individuare delle aree all’ aperto per lo svolgimento di questo tipo di attività. Per gli operatori commerciali infine,crediamo utile una maggiore flessibilità degli orari di apertura delle attività giacchè, con l’ampliamento delle fasce orarie, sarebbero scadenzati anche gli ingressi o gli appuntamenti”. La candidatura di Ruotolo manda in tilt il Movimento 5 stelle di Andrea Pellegrino La candidatura di Sandro Ruotolo per le elezioni suppletive per il seggio napoletano del Senato (lasciato vuoto dopo la prematura morte di Franco Ortolani) imbarazzano i Cinque Stelle. Le parlamentarie interne al Movimento sono state vinte da Luigi Napolitano (già candidato alle europee del 2019) ma la tentazione sarebbe quella di convergere sul giornalista. Insomma dopo il via libera di De Magistris, il listone potrebbe arricchirsi anche del Movimento 5 Stelle. D’altronde una campagna elettorale grillina contro Ruotolo sarebbe più che impossibile. Così da giorni si valuta il super accordo che potrebbe anche sbloccare la partita regionale. Se così fosse per Sergio Costa si aprirebbe una autostrada verso Palazzo Santa Lucia. LO SCACCHIERE Gli ambasciatori propongono dunque, un accordo generale da Movimento 5 Stelle a Leu, passando per Pd e DeMa, su Ruotolo al Senato. In compenso una convergenza su Sergio Costa alla presidenza della Regione Campania, lasciando libero
il Ministero dell’Ambiente al Pd e Leu che già avrebbero individuato l’ex presidente di Legambiente, Rossella Muroni (attuale deputato Leu) come possibile nuovo ministro. Naturalmente anche per Vincenzo De Luca ci sarebbe una via d’uscita, seppur il governatore uscente non escluderebbe una corsa solitaria con le sue civiche, a partire da Campania Libera. Nonostante le recenti smentite le offerte per De Luca non mancherebbero. Tra queste ci sarebbe anche la presidenza di Fincantieri, oltre ad altri incarichi sempre in enti statali o partecipati. L’INCOGNITA RENZI Resta ancora da chiarire la posizione di Italia Viva, sia per le suppletive che per le regionali. I renziani della seconda ora, per ora, giocano ancora fuori campo in attesa degli sviluppi politici nazionali. La convergenza su Vincenzo De Luca non è condivisa da tutti e la soluzione Costa potrebbe convincere anche loro. Si lavora sulle liste, in considerazione che Italia Viva, per prendere parte alla competizione con il proprio simbolo, si dovrà presentare almeno in tre province con una propria lista. IL CENTRODESTRA Alle suppletive napoletane si punterà su Salvatore Guanci, forzista, consigliere comunale e vicepresidente del Consiglio comunale di Napoli. Alle regionali strada spianata, invece, per Stefano Caldoro che da qualche giorno ha avviato già la campagna elettorale, immaginando anche le possibili liste a lui collegate. La curiosità: Nicholas Esposito, il leghista di
sinistra di Erika Noschese E’ destinata a suscitare non poche polemiche la nomina del nuovo coordinatore provinciale della Lega. Nicholas Esposito, napoletano doc, nato a Portici. La sua carriera politica sembrava nota: leghista doc? A suo dire, o meglio mostrare, sì eppure i conti non tornano. Alle elezioni comunali del 2017 si è candidato – senza però essere eletto – in una lista civica di centro sinistra, “I democratici e popolari” voluta dal consigliere regionale Mario Casillo, a sostegno del candidato sindaco – poi eletto – Vincenzo Cuomo, esponente del partito democratico. Quando si è candidato a sostegno dei dem, Esposito vantava già la sua militanza nel partito di Salvini. Gaetano Amatruda: «Il Nazareno si libererà di De Luca ma con l’intesa Pd-M5S rischia di essere terzo, il centrodestra dovrà costruire l’unità, il trend favorevole è un punto di forza» Gaetano Amatruda, giornalista professionista, social media manager. Da Palazzo Chigi alla Regione Campania e’, da anni, in prima linea con la cura degli uffici stampa, oggi collabora
con Indexway. La società dei Crespi che si divide fra le produzioni sui temi della giustizia e la legalità, con Ambrogio, e sull’assistenza ai colossi dell’economia. Ha seguito, oltre la politica, il mondo della logistica, della farmaceutica e della sanità privata. Dopo le elezioni in Umbria cosa cambia in Campania? «Si indebolisce la maggioranza di Governo che avrà un appeal sempre minore sull’elettorato, l’esperienza di governo che nasce, come ha sottolineato Renzi, da una ‘operazione di palazzo’ sarà sempre più lontana dal Paese reale. Emerge dai dati, Index Research lo racconta nei suoi sondaggi, e guardando il dibattito. In questo contesto sarà complicato ripetere l’esperienza ‘giallorossa’ nelle Regioni ed in Campania in particolare». Il Pd andrà su De Luca? «Sarà lui il candidato o la sinistra proverà a cercare altra idea ? «Il Pd subirà De Luca. Il Governatore mettera’ in campo tutta l’energia che ha per dettare il ritmo. Il gruppo dirigente campano è ostile ma non ha l’autorevolezza ed il coraggio per porre il tema. Il Nazareno, paradossalmente, si libererà di De Luca consentendogli la candidatura. In uno schema tripolare e con la probabile intesa M5S e Dema rischia di essere terzo». Nel centrodestra pare tocchi a Forza Italia. Avrà più efficacia la scelta del leader nazionale, Mara Carfagna, dell’ex Presidente Caldoro? O bisognerà cercare altri nomi ? «Il centrodestra dovrà costruire l’unita’. Il trend favorevole e le liste costituiranno un punto di forza. Se toccherà a Forza Italia, indubbiamente, i nomi più autorevoli, fatti da Berlusconi, sono Carfagna e Caldoro. Ma c’e’ un intero gruppo dirigente che ha le carte in regola per il governo del territorio».
E se dovesse essere Cirielli, ha un senso ‘strategico’ puntare su altro salernitano? «Edmondo non passerebbe come un ‘salernitano’. Sarebbe la campagna elettorale di un uomo del Sud, con grande esperienza amministrativa». Quali saranno i temi principali sui quali costruire il consenso in Campania ? «De Luca proverà a raccontare una Campania che non c’è. Smentito dagli indicatori economici. Dovrà fare una campagna aggressiva. Il centrodestra ed il Movimento Cinque Stelle avranno vita facile nell’elenco dei problemi. Vincerà, però, chi metterà insieme il buongoverno ed il sogno. In Campania non attecchiranno le promesse. Non funzionano più. Servirà una operazione più complessa. Poi bisognerà misurarsi con l’uso intelligente dei social, sarà sfida nella sfida». Gli spin doctor scaldano i motori «Caso Umbria diverso dalla Campania» Domenico Giordano, spin doctor dell’agenzia Arcadia e socio di ComPol, l’associazione italiana che riunisce docenti e professionisti della comunicazione politica. Ideatore del “Piccolo Festival della Politica” scrive di comunicazione politica sul blog www.votantonio.it. Attualmente al suo attivo più di duecento campagne elettorali. Costruisce, come pochi, i segreti del successo. Le elezioni in Umbria sono il termometro di un clima nazionale
o vanno lette come dato nazionale? «Le regionali umbre sono state elezioni asimmetriche con gli elettori che hanno di fatto subìto una polarizzazione su temi e leader nazionali e, di conseguenza, le loro scelte sono state (dis)orientate da questa nazionalizzazione del contesto: pro o contro Salvini piuttosto che sulla preferenza per il miglior candidato e la migliore proposta programmatica». Dopo le elezioni in Umbria cosa cambia in Campania? «Quasi nulla, il fallimento umbro del cartello elettorale Pd e M5S ha solo un effetto conservativo sull’attuale geografia delle alleanze e dei candidati a presidente. Inoltre, a mio avviso, non penso che in Campania gli schieramenti in campo possano replicare il modello di comunicazione visto in Umbria nell’ultimo mese. Le condizioni di contesto sono assai diverse e la nazionalizzazione della campagna sarà più attenuata». Il Pd andrà su De Luca? Sarà lui il candidato o la sinistra proverà a cercare altra idea ? «La scelta del Pd sarà influenzata dalla scelta del possibile successore di De Magistris. Nel 2021, si vota nella più grande città del Mezzogiorno e la scelta del candidato sindaco di Napoli potrebbe influenzare non poco il quadro delle alleanze nell’area del centrosinistra – M5S. Sulla possibile destituzione di De Luca credo che il fattore tempo giochi a favore del presidente uscente. Più settimane passano e meno competitor credibili possono spuntare alla sua sinistra. De Luca pensa che ritardare il più possibile il voto possa aiutarlo a vincere la concorrenza interna prima e le elezioni dopo. Al contrario, io gli suggerisco invece di anticipare la data delle elezioni». Nel centrodestra pare tocchi a Forza Italia. Avrà più efficacia la scelta del leader nazionale, Mara Carfagna, dell’ex Presidente Caldoro? O bisognerà cercare altri nomi ?
«Chiunque sia il candidato del centrodestra per avere una concreta chance di battere gli avversari, ovvero di essere il successore di De Luca, dovrebbe da un lato costruire la propria narrazione con i tempi opportuni e non certo presentarsi a qualche giorno o settimana dalla ufficializzazione delle candidature. In secondo luogo, accettare e interpretare la prossima campagna elettorale vestendo i panni credibili del cannibale, di chi è costantemente all’attacco, di chi vive mattina, pomeriggio e sera i territori, rompendo il linguaggio della politica con una virulenza verbale e fisica che gli consenta di non essere lo sparring partner di turno». E se dovesse essere Cirielli, ha un senso ‘strategico’ puntare su altro salernitano? «Secondo me, la provenienza territoriale del candidato incide fino a un certo punto sulle motivazioni di scelta dell’elettore che tendenzialmente è diventato sempre più “last minute voters”. Pertanto, più che la territorialità il voto è influenzato da altri elementi, soprattutto assai meno fisici». Quali saranno i temi principali sui quali costruire il consenso in Campania ? «Se pensiamo a modellare una contro- narrazione deluchiana allora, a prescindere dai soliti temi del lavoro, dell’ambiente e della sanità, sarà importante logorare il presidente su due aspetti all’apparenza marginali ma che sedimentati a dovere nell’immaginario collettivo possono produrre una profonda». Cirielli: «De Luca scaricato
dal Pd quando in Campania gli devono tutto» Cirielli a tutto campo, ma spezza una lancia a favore di Vincenzo De Luca: «Il Pd l’ha tradito per le poltrone quando, in Campania, gli devono tutto». E’ stato un Edmondo Cirielli a largo raggio quello presentatosi ai microfoni di Radio Castelluccio, dall’aeroporto alle prossime amministrative di Salerno 2021 passando per Renzi e l’avvicinamento ai deputati di Forza Italia, per concludere con Vincenzo e Roberto De Luca. Cirielli, leader campano di Fratelli d’Italia, non si fa mancare di gettare luce sul prossimo scenario politico regionale: «Io non condivido nulla di quello che fa il governatore De Luca, ma il suo partito, il Pd, l’ha tradito per le poltrone quando gli deve tutto». «E’ uno schifo – commenta – tanto da credere che Vincenzo De Luca farà dimettere in tempo utile il sindaco di Salerno, Napoli, per ricandidarsi con il solito sistema di liste civiche al Comune, lasciando al figlio Roberto, che ingiustamente, ha dovuto lasciare l’assessorato al bilancio salernitano, un ruolo politico alla Regione, per la mancata gioia dei consiglieri regionali Pd attuali». Per contrastare De Luca su Salerno, Cirielli ha pensato già a due possibili candidati: «Io sono per il rinnovamento, due giovani, Elena Criscuolo e Gherardo Marenghi». Un contrasto al governatore che va anche in campo regionale con la disponibilità personale per la candidatura alla presidenza: «Ho dato la mia disponibilità ma prima di tutto viene l’unità della coalizione. C’è Forza Italia che avanza richieste importanti: c’è Antonio Martusciello, Paolo Russo, Sibilia, ma a noi interessa soprattutto il programma, prima di tutto le infrastrutture». Infrastrutture, tema sul quale continua Cirielli: «Sono contento della fusione dell’aeroporto di Salerno con Gesac, fattore di rilancio che già io e Bassolino proponemmo a De Luca ma si schierò contro». Ultima riflessione del questore della Camera è su Forza Italia
e Matteo Renzi: «Forza Italia è Silvio Berlusconi, Mara Carfagna ha un curriculum istituzionale di rilievo e spessore e deve tanto a Berlusconi tanto da non credere ad un suo avvicinamento a Renzi, credo più ad un avvicinamento di Renzi. In ottica di coalizione mi auguro che Forza Italia riacquisti linfa e forza». Accordo Pd-M5S, in bilico la ricandidatura di De Luca di Andrea Pellegrino L’accordo Pd – Cinque Stelle in Campania potrebbe ostacolare la ricandidatura di Vincenzo De Luca. Il dato, seppur nella fluidità del quadro politico, è alquanto scontato. Tant’è che Vincenzo De Luca tratta da solo, con un occhio verso i civici e verso lo stesso Matteo Renzi che qui in Campania potrebbe fare una buona campagna acquisti nel centrodestra. Si dice che il coordinamento regionale è ambito perfino da Clemente Mastella che in più occasioni ha elogiato “Italia Viva” di Renzi. Mastella vuol dire Lonardo, attuale parlamentare di Forza Italia. A Salerno i renziani della seconda ora, o forse terza, sono pochissimi. Per ora il coordinamento è nelle mani di Etta Pinto, figlia dell’ex ministro salernitano Michele, con un passato (padre e figlia) proprio nell’Udeur di Clemente Mastella. De Luca guarda anche agli ex dc. Come Riccardo Villari che come contropartita alla recente nomina alla guida di Città della Scienza si impegnerà a sostegno del governatore portando alla sua corte qualche ex big della prima Repubblica. Ma De Luca guarda anche al Movimento 5 Stelle, cercando un varco. E la telefonata privata al consigliere Malerba, divenuta pubblica nelle ultime ore, ne è la dimostrazione.
All’attacco va Edmondo Cirielli, al momento unico candidato del centrodestra per Santa Lucia, indicato da Fratelli d’Italia: «Con il passare del tempo – dice Cirielli – il governatore pro tempore della Campania si sta rendendo conto, forse, che non gode più della fiducia neanche del suo partito, oltre che della maggioranza dei cittadini. E così, per paura di non essere ricandidato, cerca di fare accordi sottobanco con i grillini. Insomma, via telefono, di nascosto, lontano dalle telecamere, tenta il dialogo con i “nemici”; in pubblico, invece, li insulta prendendoli anche in giro. Ma per fortuna la ricreazione sta per finire. Fratelli d’Italia è pronta a mandarlo a casa». Pd (la parte antideluchiana) e i Cinque Stelle, intanto, non disdegnano un patto comune, superando naturalmente lo scoglio De Luca. Sul tavolo ci sono già due possibili candidati: il ministro Sergio Costa e il dimissionario presidente dell’autorità anticorruzione Raffaele Cantone. Entrambi ben visti anche da Luigi de Magistris pronto a scendere in campo con una propria lista a sostegno della causa De Luca chiama Malerba, Ciarambino: «Il Pd lo sapeva o l’hanno scaricato?» di Adriano Rescigno La vicenda ha come assi il presidente della Regione, il capogruppo 5Stelle a Palazzo Santa Lucia, Ciarambino ed il consigliere regionale Tommaso Malerba. Malerba nei giorni scorsi è stato contattato da Vincenzo De Luca per un incontro a 4 occhi stesso a Palazzo Santa Lucia, probabilmente per un
avvicinamento politico, ma il consigliere regionale, dopo aver informato i vertici regionali del Movimento pentastellato, ha negato l’incontro rispendendo al mittente l’invito. Sulla vicenda è dunque intervenuta la consigliera regionale Valeria Ciarabino dei quali sono noti i siparietti con il governatore, sui social, dentro e fuori dall’aula del Consiglio regionale. «Gli è bastato poco per capire di non avere a che fare con i soliti poltronisti e arrivisti della politica a cui è abituato – dice la Ciarambino – Mai avremmo potuto accettare di sederci a trattare con il nemico della Campania. Mai nessuno di noi intavolerà alcuna forma di dialogo con chi ci ha sistematicamente fatto sbattere le porte in faccia ogni volta che avremmo voluto discutere o proporre provvedimenti nell’interesse dei cittadini della Campania. Continuasse a tenere chiuse quelle porte, almeno fino a quando non si spalancheranno quando lascerà definitivamente il palazzo della regione Campania». «E’ chiaro che se De Luca è arrivato a contattare l’unico Gruppo che gli ha fatto vera opposizione in questi anni e a cui ha sempre puntualmente mancato di rispetto, è solo perché sente sempre più scricchiolare la poltrona sulla quale siede. Ci chiediamo se di questa mossa siano stati informati i vertici del Pd o se ha agito dopo aver compreso di essere stato abbandonato un pezzo per volta dal suo partito. E soprattutto dopo che gli è fallita anche l’operazione di costruzione delle liste civiche, che avrebbe voluto affidare al trasformista di professione Riccardo Villari, oggi al centro della rivolta degli accademici dopo la sua nomina, per mano dello stesso governatore, al vertice di Città della Scienza. Il suo è un tentativo patetico», conclude la Ciarabino. Nessuna replica ufficiale da parte di De Luca se non quella via Twitter, citando Cervantes, dopo le dichiarazioni della consigliera: «Il miele non è fatto per la bocca del somaro». Consigliera che non desiste e lo irride citando una nota locuzione renziana: #delucastaisereno.
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