Le notizie più belle della classe 5
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A CACCIA DI ROSPI - 20 Marzo 2016 Ero molto emozionato all’idea della salvaguardia dei rospi. L’idea era di ritrovarci tutti insieme al piazzale del cimitero, prendere i rospi, e, portandoli nei secchi fino al lago, metterli in acqua. Alle 20.00 ci siamo trovati al piazzale e le guardie ecologiche del Campo dei Fiori, dette GEV, di cui anche mio nonno fa parte, ci hanno spiegato che dovevamo muoverci con cautela, senza fare rumore, così io e un altro mio compagno, felici, siamo partiti alla ricerca dei rospi. Dopo un po’ però, insoddisfatti siamo tornati dalle GEV, e vedendo che alcuni compagni ne avevano presi tre, di cui due coppie, ci siamo messi in cammino verso il lago. Matteo B.
Novità tra i banchi - 2 Io ho toccato soprattutto la femmina, che era nel secchio che aveva Fabrizio. Ad un certo punto il Matteo V. ha dato un pugno al secchio con dentro la rospa facendolo cadere! Eravamo preoccupati che scappasse, invece no, ripreso il secchio ci siamo messi a ridere. Abbiamo attraversato la strada e siamo andati in una stradina stretta, e anche qui Francesco ci ha detto di stare attenti. Nel sentiero alcuni di noi hanno trovato altri rospi. Eccoci al lago! Francesco ci ha fatto vedere come prenderli e come metterli in acqua, l’istruttore ci ha raccontato che i rospi maschi, se non li metti abbastanza lontano, tornano indietro. Ecco il primo rospo in acqua, ma appena fu in acqua, Francesco, ci interruppe e ci fece vedere che dovevamo lanciarlo in acqua. Arrivò il mio turno… c’era un problema… erano tutti ammucchiati! Per fortuna dopo che Francesco aveva finito di parlare i rospi si erano spostati, così la presi in mano, perché era una femmina, e la lanciai! Dopo averli messi tutti tornammo indietro. Dopo esserci salutati tutti, ognuno tornò a casa propria. Questa sera è stata FANTASTICA! Mi sono divertita moltissimo, mi sono sentita molto bene, anzi, strabene a salvare i rospi. È stato SUPERMITICO! Chiara
Novità tra i banchi - 3 Ieri sera noi di 5^ abbiamo aiutato dei rospi ad attraversare la strada. Infatti, ogni anno, al Brinzio, dai boschi in altura scendono i rospi per andare al lago di Brinzio dove si accoppiano e depongono uova. Il problema è che fra i boschi e il lago c’è una strada dove i rospi possono finire spiaccicati. Noi dovevamo aiutarli mettendoli in secchi e portarli al lago. Oltre ad essere preoccupato, ero anche felice Gabriele
Novità tra i banchi - 4 GIOCHI MATEMATICI Martedì 14 marzo abbiamo partecipato a dei giochi matematici. Anche se non mi piace molto la matematica, mi ero convinta di farli con impegno. La cosa più bella è stata che li abbiamo fatti a gruppi da tre: insieme io e le mie compagne siamo riuscite a finire una scheda intera ed una parte di un’altra! Mi sono sentita felicissima quando abbiamo finito la scheda, però ero anche un po’ spaventata: ”E se fosse stato sbagliato??!!” pensavo, ma sotto sotto sapevo che eravamo riuscite ad eseguirla bene. Sara
Novità tra i banchi - 5 MARTEDÌ 14 MARZO 2017 si è celebrata la giornata mondiale della matematica. Noi alunni di quinta ci siamo divertiti molto a fare i giochi matematici degli anni passati. I giochi consistevano in domande facili o difficili e lo scopo era quello di fare meno errori possibili. All’inizio mi sentivo spaventato, ma poi quando la maestra ha detto che si facevano a gruppi di tre mi sono sentito meglio. Il giorno prima avevamo imparato il significato del “π” e come usarlo in geometria. Il matematico Archimede scoprì che dividendo la misura della circonferenza per la misura del diametro di un cerchio si ottiene sempre lo stesso numero, in tutti i cerchi del mondo. Questo numero è 3.14…: è un numero speciale, che ha infinite cifre dopo la virgola. (Ne ricordiamo solo le prime due). Questo numero è indicato con la lettera P dell’alfabeto degli antichi greci, il π. Dal momento che 3.14 è il modo con cui gli inglesi scrivono la data del 14 marzo, si è deciso di festeggiare in questo giorno la giornata mondiale della matematica, il “π day”. Giacomo
Novità tra i banchi - 6 FRANCESE Nella settimana compresa tra il 20 e 24 febbraio abbiamo avuto un assaggio di quello che sarà il Francese che studieremo l’anno prossimo alle medie. Tre gentili ragazze: Camilla Chiara e Gaia sono venute in classe e ci hanno fatto conoscere i primi elementi della lingua francese. Abbiamo imparato attraverso canti, giochi e disegni, l’alfabeto, i colori, gli animali… le stagioni ed i mesi. Ottavio È stato interessante e divertente imparare a conoscere questa lingua che fino a lunedì era sconosciuta, mentre già venerdì si cominciava a conoscere meglio. In una sola settimana grazie a tre esperte del liceo: Gaia, Camilla e Chiara. Queste lezioni sono come un anticipo di ciò che faremo alle medie, forse al liceo, magari addirittura all’università. In sintesi sono state delle lezioni magnifiche: un vantaggio per tutti. Gabri
Novità tra i banchi - 7 ALIMENTAZIONE Giovedì 16 marzo abbiamo partecipato ad un evento speciale: i bambini di terza hanno organizzato una giornata dedicata all’alimentazione. Attraverso giochi e quiz ci hanno raccontato quello che hanno imparato nel progetto svolto con il biologo nutrizionista. È stata una mattinata molto bella perché abbiamo imparato a fare la spesa, a guardare la data di scadenza dei prodotti, scegliere quello più sano e a leggere l‘etichetta delle uova e scegliere tra quelle allevate a terra e allevate libere “0“ (zero). Dopo ci siamo divisi e abbiamo fatto dei giochi su tutto quello che ci hanno spiegato. Per i miei gusti il più bello, istruttivo, divertente e coinvolgente è stato “LA SUPER SPESA“ . Consisteva nel mettere dei prodotti nel “Amerigo frigo amigo“ sui giusti ripiani per la loro conservazione. Patrizia
Novità tra i banchi - 8 Era un giovedì qualunque, e io e i miei amici cominciavamo a dire… “Che pizza, adesso bisogna fare matematica, bisogna scrivere e bisogna stare attenti.” Se non che, a prenderci per portarci in classe non c’era maestra Marina, ma c’era, maestra Paola; e io ho subito pensato che “maestra Marina fosse ammalata!?” Poi vidi che la nostra classe era tappezzata di… AMERIGO, FRIGO AMIGO: un frigorifero con braccia, gambe, occhi naso e bocca e un ciuffettino di capelli arancione carota. Allora capii tutto: era la giornata dedicata all’alimentazione e avremmo fatto dei bellissimi lavori gestiti dalla classe terza. Bianca
Al via anche quest’anno il progetto del Comune di Casciago teso al restauro delle pensiline della fermata dell’autobus dislocate sul nostro territorio. Ogni scuola ha adottato una delle cinque pensiline che necessitano di restauro. Il motivo comune a tutte le pensiline sarà una frase legata alla via in cui si trovano. La pensilina adottata dalla nostra scuola è quella che si trova a Casarico…. Per essa è stata scelta la famosa frase di Alessandro Manzoni “Quel cielo di Lombardia, così bello quando è bello, così splendido così in pace”. ………….” I tecnici del comune hanno, così, portato nella nostra scuola i pannelli che compongono le pareti affidando a noi alunni di classe quinta, in collaborazione con i ragazzi della scuola secondaria, il compito di decorarli. Ecco le nostre emozioni a caldo tra amicizia, gioia, ansia, senso civico e senso del bello: Io e miei amici ci divertiremo insieme e ci scambieremo idee e… colori! (Luca L.) Sono un po’ preoccupato… se venisse male, mi vergognerei. Mi piacerebbe trovare il pennarello più adatto per rendere il progetto visibile e luminoso. (Nicolò)
Attesa colorata - 2 Mi sono sentito felice ed estremamente contento all’idea di disegnare su una pensilina con tutta la classe! Faremo del nostro meglio! (Luca Z.) Quante diverse emozioni… gioia, ansia, perché tutti lo vedranno, ma anche autostima… non vedo l’ora di iniziare e… verrà benissimo! (Chiara) Dovremo pensare noi a tutto ma sarà molto divertente dipingere insieme ai miei compagni. (Patrizia) Eravamo tutti felici all’idea che tanta gente vedrà i nostri disegni e quindi dobbiamo fare una bella figura. (Giacomo) Ho provato una gioia così forte che non riuscivo a contenerla. (Fede) Sono sicuro che faremo tutti del nostro meglio per farla venire molto colorata e bella. (Matteo T.) Che sorpresa, che emozione, che felicità e che onore disegnare su una pensilina! La frase fa venire in mente milioni di idee. (Sara) Le emozioni son forti… vorrei divertirmi con tanti sorrisi attorno a me che mi diano la giusta energia per dare il massimo. (Marta) La notizia mi ha fatto sentire… come dire… strano, speciale, non so descrivere l’emozione forte che provavo. Controllarmi era un’impresa! (Mattia) Non avevo mai avuto l’onore di mostrare un disegno fatto da me e dalla classe. Ho tanta paura di sbagliare, sono terrorizzata e ho i brividi, ma sono anche felice e contenta, non sono cose che succedono tutti i giorni. (Elena) Questa idea mi sembra piuttosto bella, perché aiuta a rendere meno noiose le attese per il pullman, si potrà osservare il nostro lavoro e farsi una domanda: “Chissà come hanno fatto a fare questo dei ragazzi?” La risposta è: ” L’unione fa la forza!” (Gabriele)
Attesa colorata - 3 Sono felice e un po’ preoccupato: tutta la gente vedrà la nostra opera. Direi proprio che ci hanno consegnato un lavoro bello, divertente, faticoso e molto importante. Mi chiedo quale scuola realizzerà la pensilina più bella, la nostra sarà bellissime ma mettendole tutte insieme saranno tutte ancora più belle. (Vigo) Quella brutta e sporca pensilina diventerà meravigliosa! (Giada) Sono felice, penso che molta gente ammirerà la pensilina e ci farà i complimenti. È un lavoro molto bello che piace alle persone della nostra provincia. Voglio che il lavoro venga bene che la gente non lo rovini e lo rispetti. (Laura) È un po’ vergognoso come è mal ridotto quel pezzo di plastica. Noi alunni di quinta faremo del bene e questo mi rende felice. Se uno straniero viene qui, pensa che si trovi in un brutto posto… abbiamo una reputazione da mantenere! (Luca S.) È davvero sporca e rovinata con scritte che non vogliono dire niente! Ma noi abbiamo l’occasione di personalizzarla e di abbellirla. (Kristian) Mi sono sentita come una personcina che sarebbe riuscita a regalare un sorriso a chiunque fosse passato di lì… (Bianca) Una carica travolgete mi ha dato il pieno di energia per pensare a quella trasandata pensilina dell’autobus… che diventerà una Signora Pensilina e sarà un piacere per gli occhi guardarla. (Ottavio) È bello decorare qualcosa di comune, sento che sarà difficile ma non vedo l’ora. (Riccardo) Mi piacerebbe disegnarmi sulla pensilina ma non si può altrimenti lo farebbero tutti e non andrebbe bene. Mi piacerebbe scrivere sotto: “Se non vi piace, non rovinatelo, per favore!“ . È bello che possano vedere tutti il nostro lavoro. Sarebbe bello essere famosi!. (Fabrizio)
Attesa colorata - 4 Prima…. Dopo….
Attesa colorata - 5 ALESSANDRO MANZONI “Quel cielo di Lombardia, così bello quando è bello, così splendido così in pace”. (A. Manzoni) Questa la frase che ha ispirato la nostra decorazione. La nostra pensilina si trova infatti nella via dedicata ad Alessandro Manzoni, uno dei più importanti autori della letteratura italiana. Abbiamo così imparato che Alessandro Manzoni è nato e vissuto proprio qui vicino a noi, a Milano. Ecco i punti salienti della sua produzione artistica: • La letteratura e l’arte devono istruire e educare • Dio non abbandona mai gli uomini, ma anzi li aiuta e consola nel cammino della vita • La terra di Lombardia ha ispirato tante sue opere. Il suo capolavoro, “I Promessi Sposi” è ambientato in Lombardia. La frase scelta per la pensilina è proprio tratta da “I Promessi Sposi”. Queste le riflessioni e le emozioni che questa frase ha suscitato in noi: …un miscuglio di colori, rosso, rosa, arancione, azzurro, giallo, e un sole che si rispecchia sul lago mentre cala la notte con un cielo tempestato di stelle luccicanti… (Matteo B.) …mi stupisce come è bello il cielo: può nevicare, piovere, grandinare, essere nuvoloso, fare tutto, è incredibile quello che può succedere lassù… (Sara) ...penso… un tramonto che poi si trasforma in notte… buia ma bella (Matteo T.)
Attesa colorata - 6 Di giorno il cielo sembra un cuore immenso e coccoloso… mentre di notte è blu con tantissime lucine di mille colori che di notte svaniscono nel nulla come fantasmi. Silenzio significa pace, tranquillità, è rilassante. (Fabrizio) …azzurro come un pennarello, rosso, di sera come il fuoco, blu di notte come il lago… (Fede) Quel cielo così limpido che al tramonto si riempie di colori… e a mezzogiorno si scatena e riempie l’aria di calore. Il cielo. Armonioso e fresco. Rispettoso della natura con la pioggia e le nubi possenti… (Nicolò) Il cielo è come un mare limpido, sereno… è bello il mondo ma dobbiamo tenerlo pulito e senza guerre. (Luca Z.) È un cielo che ti può trasmettere emozioni diverse… sono sempre gioioso voltando il capo verso l’alto, penso a qualsiasi cosa… al bene… al male… (Ottavio) La frase mi fa ricordare tutte le volte che io e mio nonno usciamo in giardino a guardare il cielo al tramonto, con quell’arancione imponente, un rosso fuoco e quella luce abbagliante accompagnata da nuvole chiare che con la luce sembrano oro luccicante. Ogni volta mi abbaglio di splendore. (Mattia) Una finestra sul tetto di una casa: nuvole bianche leggerissime trasportate dal vento caldo d’estate caldo, tranquillo, rilassante… (Marta) Cielo limpido senza nuvole, sole caldo: la giornata perfetta… e la nebbia del lago stupisce la gente affascinata dalla bellezza della natura” (Luca S.) Il cielo di Lombardia è pieno di sorprese: uccelli che davanti al rosso tramonto diventano misteriose ma splendide ombre, le varie composizioni delle splendide nuvole, foglie che svolazzano nel cielo. (Vigo) Vari tipi di azzurro e rondini che migrano. (Bianca)
Attesa colorata - 7 Nel mondo ci sono tante guerre, mentre il cielo è sempre in pace anche con i venti ululanti, le tempeste con fulmini e grandinate, perché il cielo ha sempre rapporti pacifici con la natura… e rimane impassibile calmo, sopra i danni che l’uomo arreca all’ambiente… splendido quando è bello, imponente nelle sue manifestazioni di potenza. (Gabriele) L’emozione che provo è di speranza, di un nuovo mondo senza conflitti, un’emozione e un senso di felicità che vorrei contagiassero le persone tristi. (Elena) Alessandro Manzoni in questa breve ma intensa frase cerca di far capire che il cielo della Lombardia è unico, la più grande meraviglia che possiamo trovare semplicemente rivolgendo il capo verso le nostre più grandi emozioni. (Gabriele) Il cielo rallegra le anime e quando sono triste so che posso contare sul cielo limpido con tutte quelle tonalità di azzurri brillanti che lo riempiono e mi fanno tornare il sorriso. (Patrizia). Questa frase si realizza, infatti, quando c’è una giornata lunga a scuola si godono dei fantastici tramonti sui monti vicini col cielo rossastro, rosa, violaceo, arancione, proprio come dice Manzoni. Per non parlare della mattina, col cielo limpido e azzurro, spesso costellato di nuvole candide come dei batuffoli di cotone. ...Tutto questo è splendido, se si pensa alle guerre varie nel mondo, mentre il cielo è sempre in pace. (Gabriele) …piccole nubi color zucchero e uccelli che migrano. (Dania) …limpido con nubi azzurre e rosa nel cielo…. montagne innevate (Giacomo). …cielo blu come le onde del mare… viola come i cristalli, azzurro, un misto di colori che si sovrappongono. (Giada) …nuvole morbide, uccelli neri sopra i tetti delle case. (Luca L) ….sole fitto fitto, nuvole che sembrano fatte di zucchero a velo e panna… con tante sfumature. (Laura).
Attesa colorata - 8
Attesa colorata - 9 …E ORA AL LAVORO! DIPINGIAMO LA NOSTRA PENSILINA Finalmente è tutto pronto: pennelli, colori, spugne, rulli… Ci siamo ritrovati con i compagni delle medie e con le nostre insegnanti per dipingere i pannelli della pensilina. Ecco le nostre impressioni e i nostri ricordi di un pomeriggio da veri artisti: È ora di iniziare a colorare i pannelli… Emozione e paura perché se si rovinava tutto… Ma una volta messa mano ai pennelli mi sono divertita anche se ho sporcato di colore la mia felpa preferita e una ciocca di capelli… (Sara) Sono a casa per il pranzo ma è lunedì, e si deve ritornare a scuola per il pomeriggio. Qualcuno potrebbe dire: ”Che noia!”. Ma questo pomeriggio è diverso: si dipinge! Tra colori e spennellate anche molte risate. Abbiamo dipinto un prato e molti fiori; io sono tra quelli che colorano il cielo e ho il rosa. Il lavoro è lungo e ci sono tanti dettagli da finire, ma il risultato sarà fantastico. Questa esperienza è eccezionale, perché è bello fare qualcosa di utile ma anche creativo e divertente. (Chiara) Eravamo in un vecchio posto sotto la scuola. Lì c’erano tutti i pannelli della pensilina, cinque, tutti da colorare; c’era chi faceva il cielo, chi il prato. Poi altri, sempre a turno, hanno fatto i fili d’erba e ripassato il cielo. È stata una giornata fantastica. (Kri) Io ero eccitata perché è la prima volta che devo dipingere una cosa che poi vedono tutti. Io e il mio gruppo dovevamo lavorare sui dettagli. Dipingere non era molto facile perché dovevamo stare attentissimi a non sbagliare e a sporcarci il meno possibile… (Patrizia) Eravamo tutti preoccupati, avevamo paura di sbagliare. Subito la maestra ci ha detto di dare il meglio di noi stessi. E finalmente eravamo lì… ma per fortuna niente è andato storto, eravamo anche noi tutti colorati, e dispiaciuti perché il tempo era passato velocissimo. (Laura)
Attesa colorata - 10 Tra paura ed emozione, credo che l’idea sia divertente, perché ti permette di sprigionare tutta la creatività che desideri… con uno scopo: migliorare il luogo in cui abitiamo. (Mattia) Abbiamo cominciato un lunedì pomeriggio divisi in due gruppi: uno doveva occuparsi della colorazione base dei pannelli, l’altro delle sfumature e del prato. Eravamo quattro per ogni pannello; io mi occupavo del prato con varie tonalità preparate da ragazze delle medie. Il venerdì successivo abbiamo ripreso il lavoro; questa volta dovevo sfumare il cielo da blu scuro ad azzurro chiaro e ho aiutato i compagni ad abbellire il prato. (Matteo B.) Avevo paura di sbagliare, di rovinare il disegno, il mio corpo era rigido ma quando la prof. Gritti ci ha detto di stare tranquilli perché se si sbagliava si poteva rimediare, mi sono rilassata. I colori di base erano l’azzurro e il verde; gli strumenti da utilizzare, spugne e pennelli e rullo. La seconda fase non consentiva errori ma alla fine le pensiline sono venute davvero bene. (Elena) Io ero a lavorare sulla pensilina in cui dovevamo dipingere il sole con tante sfumature, sapevo di aver un bel peso sulle spalle perché se sbagliavo rovinavo tutto… (Luca Z.) Mi sembra che il lavoro sia venuto davvero bene. Non vedo l’ora di sentire i commenti delle persone che lo vedranno. Ogni volta che passerò da quella fermata dell’autobus mi ricorderò di questa bella avventura vissuta con i miei compagni. (Giacomo) Ero molto contenta di cominciare. Mi piace molto dipingere. Rendere la città più colorata è più bello che scrivere cose stupide o disegni volgari… il colore ti rende allegra e ti dà una marcia in più! (Giada) È stato bello per il metodo sempre fruttuoso di imparare ridendo e giocando e per il senso civico; condivideremo il nostro lavoro con tutte le persone che passeranno e prenderanno l’autobus vicino a quella pensilina. (Gabriele) Ero emozionata e felice. Ho fatto dei fiorellini colorati e carinissimi per accompagnare un cielo splendido ispirato a una frase di Alessandro Manzoni. Ad un certo punto la prof. ha detto: ”Basta! Alzate i pennelli!” purtroppo il nostro tempo era finito, ci siamo allontanati portando comunque questa bella esperienza nel cuore. (Bianca)
Attesa colorata - 11 Io ero felicissimo e avevo tanta voglia di iniziare. Ho cominciato con prato e fiori. Con noi lavoravano i ragazzi e le ragazze delle medie. Alla fine eravamo soddisfatti e anche tutti colorati! (Luca L.) Si usavano pennelli di varie dimensioni a seconda dello scopo. All’inizio il risultato non mi convinceva ma da una certa distanza faceva tutto un altro effetto. È stata una bella esperienza. Spero di riviverla. (Ottavio) Fiori, tramonti, nuvole… tutto quello che si può trovare nella natura. Esperienza indimenticabile! (Dania) Il cielo all’inizio è stato fatto con un po’ di giallo, poi giallo sull’arancione, poi rosa e bianco per l’effetto alba sfumato… È stata una giornata bellissima, non vedo l’ora di avere un’altra occasione simile! (Fabrizio) La pensilina da colorare era stata portata in un cortile sotto la scuola dove solitamente è vietato andare. Il progetto consisteva nel dipingere su pannelli di plexiglass un paesaggio tipico delle nostre parti: un bel cielo primaverile con sotto un prato pieno di fiori colorati. Abbiamo utilizzato spugne, pennelli, rulli. Spero di poter veder il lavoro finito, questa esperienza mi è piaciuta molto, mi sono emozionato, mi sono sentito addosso anche una grande responsabilità perché se avessi sbagliato qualcosa sarebbe stato un problema. (Matteo T.) Il giorno era arrivato… ero più agitato del solito per la pura di sbagliare qualcosa ma dopo le rassicuranti parole della prof. Gritti mi sono messo al lavoro con spugne e pennelli per creare uno sfondo, cielo, prato e solo dopo i dettagli… mi sono divertito moltissimo. (Federico) Abbiamo cominciato a “sporcare” la pensilina con le spugne. Poi abbiamo definito la linea dell’orizzonte, il prato e il cielo mentre le ragazze delle medie preparavano varie sfumature di colore. Con un rullo abbiamo uniformato il colore. Mancavano i particolari ma erano il lavoro del gruppo successivo… (Nicolò) Io ho perfezionato la parte del prato. Ho sfumato con gradazioni di verdi differenti, il verde smeraldo è il mio preferito; ho completato i fili d’erba con un pennello; è stato talmente divertente… e mi è venuto bene! (Marta)
Attesa colorata - 12
CLASSE PRIMA Entrati in classe 1^ i bambini ci hanno guardato con stupore e si chiedevano che cosa facessimo noi lì. Allora abbiamo chiesto se potevamo ”rubare” loro un po’ di tempo per intervistarli e loro, tutti eccitati, hanno risposto a tutte le nostre domande. Abbiamo chiesto: “Di che cosa parla la vostra recita?” Loro ci hanno risposto: “Parla di Aladino, un elicotterino che ha il compito di riportare le vocali e le consonanti sui libri dei bambini. Però mentre è in viaggio si verifica un guasto al motore ed è costretto a chiamare dei meccanici perché esce del fumo. Alla fine, grazie ai meccanici riesce a ripartire e in tutta fretta porta le letterine sui libri di scuola”. I bambini tutti provano tanta gioia e felicità. L’alunno che interpreta Aladino è molto contento così come i meccanici, le vocali, le consonanti, i bambini e la maestra. La maestra intervistata dice: ”Dirigere un cast di bambini non è stato così facile. Però con l’impegno abbiamo ottenuto un buon risultato. Sono molto orgogliosa! Spero che lo spettacolo che faremo soddisfi tutti, sia grandi che piccini”. Sarà sicuramente così! Elena, Patrizia, Zanetti, Federico, Stoc, Tagliaro M.
Interviste - 2 Classe 1^ CLASSE SECONDA Oggi 16 maggio abbiamo intervistato i bambini di classe seconda che hanno interpretato “SNOW WHITE AND THE SEVEN DWAFFS”, gli abbiamo posto delle domande. “Di cosa parlava la storia?” “Parlava di Biancaneve e i sette nani.” “Perché l’avete fatta?” “Per divertirci e per esprimerci” ”Cosa provate?” “Alcuni tristezza, divertimento, paura…” “Vi sono piaciuti i ruoli?” “Sì, erano divertenti come quelli della strega. I cacciatori. Difficili come quello della regina che doveva stare molto in scena”
Interviste - 3 “Vi siete divertiti?” “E’ stata divertente la scena in cui Biancaneve è svenuta, è stata molto comica” “È stato facile?” “Alcune cose erano facili ed altre difficili” “Eravate spaventati?” “No, solo alcuni erano agitati” “Vi siete inceppati con le parole dimenticate?” “Sì, non abbiamo detto alcune battute e saltato alcune scene perché eravamo esaltati” “Volete aggiungere qualcosa?” “Sì, è stato molto bello il momento in cui siamo entrati tutti quanti in scena perché un nostro compagno aveva paura e allora tutti noi gli abbiamo fatto coraggio! È stato bellissimo!”. Mattia, Matteo, Giada, Sara, Ottavio, Fabrizio
Interviste - 4 CLASSE TERZA Entrati in classe terza, abbiamo chiesto agli alunni di raccontarci del loro progetto di Educazione Alimentare, in particolare l’esperienza di cucinare insieme a scuola. “Cosa avete imparato?” Gli scolari di terza hanno risposto che hanno appreso che collaborare insieme e stare insieme porta sempre un buon risultato. Si sono molto divertiti, hanno provato molte emozioni belle, come gioia, felicità e collaborazione. Hanno preparato tutti insieme, aiutati dalle insegnanti, una torta. Hanno capito l’importanza di non sprecare il cibo e di avere un’alimentazione sana e varia. Tutti gli ingredienti della torta ( pane raffermo, uova fresche, latte, cacao amaro e zucchero) erano infatti sani e genuini e la torta è piaciuta a molti bambini. Giada, Giacomo, Bianca, Daniela, Marta, Chiara, Luca Z., Gabriele
Interviste - 5 CLASSE QUARTA Entrando in classe 4a per la nostra intervista notiamo che gli alunni sono divisi in 5 gruppi da 4, per cui chiediamo spiegazioni. Loro ci dicono che stanno lavorando su math up, un progetto ideato da una professoressa dell’università Bocconi. Ogni gruppo ha un capo e un collaboratore che vigila su tutti; i ruoli si alternano di volta in volta. L’attività che hanno chiamato “Probabilmente ce la faremo” è iniziata i primi di maggio e si effettua tre volte alla settimana: consiste nel fare giochi sulla probabilità: tirare i dadi, trovare qual è la probabilità che esca un numero pari o dispari, estrarre delle palline colorate… Ogni bambino nel giorno del π DAY si è costruito i suoi dadi personali, che ora servono per svolgere i giochi: “Durante questa attività abbiamo capito il significato delle parole evento e probabilità. Dalle nostre conoscenze, sappiamo che, lanciando i dadi, la probabilità che esca un numero pari o dispari è del 50%; ma una nostra compagna aveva lanciato un dado 20 volte di seguito e non è mai uscito un numero pari. Abbiamo così capito che la probabilità non corrisponde al verificarsi dell’evento.” Dopo questa intervista abbiamo scoperto che per gli alunni di quarta la matematica insegnata e svolta in questo modo è divertente e istruttiva, perché apprendono senza annoiarsi ma giocando. Soddisfatti, li abbiamo salutati e ringraziati e ci siamo scusati per il disturbo. Bertoni, Laura, Riki, Kristian, Nicolò, Lanc.
Interviste - 6
Diario di Bordo PARTENZA: È martedì mattina in casa c’è un Sono le 6:00 e la mattina comincia silenzio assoluto. Perché la mamma male, la sveglia suona ed io penso che non ci sveglia? Guardo l’ orologio: sono ho davanti un’altra giornata, ci le 6:17. Ora capisco tutto! Sono io che ritroviamo tutti alla stazione di Casciago mi sono svegliata troppo presto, sono e dopo un breve viaggio in treno siamo agitata; oggi si va in gita in barca a arrivati a Laveno. vela! Sento la sveglia, mi alzo e vedo la Sara mamma che ci prepara i panini. Tutti pronti! Usciamo di casa e andiamo in stazione dove troviamo i nostri Quando ci siamo trovati io e i miei compagni e le maestre che ci compagni abbiamo chiacchierato, aspettano. Siamo tutti felici e su di giri. finché non ci hanno avvisato che il Ecco il nostro treno che ci porterà a treno stava arrivando. Laveno sul lago Maggiore. Ad un tratto abbiamo visto delle luci che Arrivati a Laveno andiamo al “Top Vela” spuntavano dalla foschia. Eccolo! dove Paola ci spiega un po’ come il treno aveva due piccoli fanali davanti, funziona questa “scuola“ e ci presenta era a due piani, colorato di verde. gli istruttori. Aveva molte carrozze, noi ne abbiamo Chiara occupata una sola. Gabriele Non vedevo l’ora di arrivare perché ci aspettava una mattinata sul lago e in Eravamo tutti felici ed eccitati perché barca a vela. Siamo arrivati verso le non capita tutti i giorni di andare in 9.45 e siamo andati subito al porto dove barca a vela ci aspettava una signora che ci ha dato Arrivati al porto ci siamo incamminati delle informazioni sicure per andare un verso la banchina. barca a vela. Kristian Poi ci ha presentato gli istruttori. Laura Le barche erano attraccate al muretto Martedì 2 maggio siamo partiti dalla del porto. Erano cinque e avevano stazione di Casciago per andare in gita colori diversi, io ero su quella verde. sul Lago Maggiore. Eravamo tutti felici Anche se era una barca a vela per ed eccitati perché non capita tutti i uscire dal porto abbiamo usato il giorni di andare in barca a vela. motore. Riki Dania
Gita in barca - 2 NOZIONI, ISTRUZIONI, TERMINI SPECIFICI: Siamo partiti utilizzando il motore, La cosa che mi ha colpito di più è quando ci eravamo allontanati stato come si vira. abbastanza abbiamo issato le vele: la Cazzare il fiocco vuol dire tirare il vela più grande si chiama “Randa”, e nodo che è collegato alla vela quella più piccola che era a prua si tirandola, che è collegato al timone chiama “fiocco”. che ruota a destra e a sinistra. Tagliaro M. Dunque cazzare vuol dire tirare una vela e girare il timone per dare la Ci hanno subito spiegato come si guida direzione. la barca. Serviva un timoniere (e quello Stock ero io); il capitano che diceva pronti e, se tutti erano pronti, diceva via al Quando eravamo vicini al porto Jan mio timoniere e il timoniere virava. ha detto di parcheggiare io non l’avevo Zanetti mai fatto prima, sono riuscito nell’impresa. Ho lasciato una spanna Ogni bambino aveva il proprio giubbotto dal muretto. Siamo tornati là davanti di salvataggio. Saliti in barca l’istruttore alla scuola di barca a vela e abbiamo ci ha spiegato come guidarla, come lasciato i giubbotti salvagente. virare, cioè come girare la barca: Fabri bisognava lasciare di 20 cm la corda, chiamata scotta. Fabio, l’istruttore, ci ha fatto vedere Federico come issare la vela e ci ha detto anche i nomi delle diverse parti della A ogni inversione a U cambiavamo i barca: la randa (la vela più grande), il compiti da svolgere: guidare la barca fiocco (quella più piccola), l’albero con il timone, a ogni virata far girare il maestro, il motore, il wintch, le gancio della vela maestra per far in cinghie (come la scotta), modo che il boma faccia girare la vela l’antipiccione, (un uccello di plastica dalla parte del vento, fare la stessa che serve a tenere lontani gli uccelli cosa con la vela di prua veri), il timone, i parabordi, la prua… Fatti due o tre volte tutti i compiti si è Chiara calmato il vento e ci siamo fermati in mezzo al lago. Il nostro istruttore ne ha Ci incamminiamo verso la scuola di approfittato per insegnarci qualche vela: ci dividiamo in 5 gruppi e ci danno nodo fondamentale come: il savoia, il i giubbotti salvagente e poi andiamo su piano e il gassa. 5 barche diverse. Nella barca dov’ero L’istruttore ci ha spiegato le eravamo tutti tranquilli, a volte ci precedenze. Tra una barca a motore e passavano davanti i nostri amici, su una barca a vela la precedenza ce l’ha altre barche: loro facevano più chiasso la barca a vela perché ha più problemi di noi. di manovra invece avendo il motore i Sara movimenti sono più rapidi. Invece tra due barche a vela che vanno Il nostro skipper ci aiutava quando nella stessa direzione ha la precedenza avevamo qualche difficoltà con la chi prende il vento dopo, quindi, quella barca, in oltre ci ha raccontato qualche davanti deve fare delle manovre che curiosità riguardo il lago e la barca e ci non ostacolino la barca dietro. ha pure insegnato a fare i nodi. Bertoni Vigo
Gita in barca - 3 POMERIGGIO: Ci siamo molto divertiti e abbiamo fatto Nel pomeriggio abbiamo giocato con gli anche dei giochi. Grazie a questa gita istruttori. Ci siamo messi per terra abbiamo capito l’importanza della mettendoci in due gruppi… Abbiamo collaborazione nella barca a vela: i giocato con un tessuto elastico, giochi erano simili fra di loro, ma facendolo passare attraverso i nostri ognuno rappresentava in modo diverso corpi e, allargando il più possibile, lo stare bene insieme ed a organizzarsi dovevamo stare tutti all’interno in modo costruttivo per raggiungere gli cambiandoci di posto. obbiettivi comuni Giada Sara Nel pomeriggio abbiamo fatto dei giochi molto divertenti… ad esempio abbiamo provato a trovare delle soluzioni per entrare tutti in un cerchio di stoffa elas Chiara NATURA E PAESAGGIO Lì si respirava un’aria pulita, fresca e meno inquinata. Gli istruttori ci facevano stare sulla prua e, mentre uno di noi Ognuno ha preso il posto assegnato faceva il timoniere, gli altri issavano le dall’istruttore e poi abbiamo preso il vele, quella maestra e il fiocco. largo con il motore. Patrizia Io guardavo incuriosito ed emozionato tutto quello che avveniva attorno e la Da subito affacciati sul lago eri già in un riva che diventava sempre più piccola ambiente pulito perché dietro di te e lontana. c’erano gli alberi e di fronte il lago. Ho Giacomo notato a riva l’acqua cristallina e, poi, andando al centro ho notato che si respirava un’aria… pulita senza smog, dato che in barca si usa di più il vento che il motore. La giornata era stupenda, bellissima. Mattia Il lago era molto calmo e con poco vento. In barca ho potuto ammirare Eravamo circondati dalle Laveno vista del lago, le case montagne: alcune rocciose e addossate, il verde,…che bellezza!... ancora coperte di neve, altre verdi il tutto incorniciato dal Monte Sasso del e piene di alberi. ferro con la sua bidonvia. Il cielo era abbastanza limpido e Marta splendeva il sole. Soffiava un vento leggero che muoveva appena l’acqua del lago. Luca L.
Gita in barca - 4 Allontanati dal molo spegnemmo il Eravamo in mezzo a montagne motore, alzammo le vele e ci facemmo dalla punta innevata colore azzurro spingere dal vento. neve ed un’acqua cristallina con Eravamo in mezzo a un lago cristallino qualche pesciolino. Si vedevano di colore verde smeraldo, grazie al case di ogni tipo, grandi, piccole, calore e alla luce del sole, si riflettevano rosse, gialle e azzurro, il sole, c’era le tante piante, gli alberi e i tetti delle anche una leggera brezza estiva e poche casette. Si vedevano le alte primaverile. montagne innevate e le colline ricoperte Insomma era tutto bellissimo. da tanti manti di diversi colori. Mi sentivo felice tra tanta bellezza. Elena Bianca EMOZIONI: Ci sono state tante emozioni, ma la più …alla sera abbiamo preso il treno per il importante è la gioia di aver imparato rientro. Anche qui ci siamo divertiti, cose nuove e di aver vissuto cantando e raccontandoci le avventure un’esperienza fantastica! vissute. Zanetti Questa giornata è stata una delle più belle che ho trascorso con le mie insegnanti e i miei compagni di classe. Questa gita è stata una delle più belle Giacomo svolte solo all’aria aperta. Spero un giorno di ritornarci presto. Elena Quando siamo saliti sulla barca ho chiesto di guidare per ultimo, ero molto insicuro. Poi finito il giro dei Siamo stati fortunati in quanto dopo tanti miei compagni toccò a me. giorni di pioggia, abbiamo trovato una Inizialmente ero… tipo….”che cosa giornata soleggiata che ci ha aiutato a devo fare? Guidare io?...facciamo la divertirci anche quando non eravamo in fine del Titanic?” e invece no… è barca. Anche il viaggio in treno è stato andata bene, anzi molto bene e per divertente perché io e i miei compagni qualche strano motivo ho guidato più abbiamo giocato a giochi che sembravano degli altri. perfetti per l’occasione Ottavio Vigo Abbiamo preso il treno e siamo tornati. È stata una gita bellissima, piena di emozioni e divertimento. Daria
Gita in barca - 5
La festa della scuola è un momento per stare tutti insieme, un momento dove ognuno può esprimere quello che meglio ha imparato nel corso dell’anno. Noi di classe quinta abbiamo fatto un magnifico concerto orchestrale, eravamo tutti elegantissimi e allo stesso tempo molto agitati perché avevamo paura di fare una brutta figura, di sbagliare delle note. (Bianca) Questo sabato non è come tutti gli altri. Oggi 27 maggio 2017 c’è la festa della scuola! Ma la cosa che mi eccita di più è che oggi faremo il concerto! (Chiara) Ero tutta nervosa, ma poi Chiara, la nostra maestra di flauto, mi disse “Stai tranquilla, respira, se sbagli una nota non succede niente”. E da lì sono stata più tranquilla. (Dania) È stata una giornata particolare, sorprendente e magnifica. Non avevo mai fatto la presentatrice o parlato davanti a tante persone. Quando Fabrizio mi ha passato il microfono ero molto agitata, ma dopo aver annunciato i primi brani ho iniziato ad avere “confidenza” con il palco. (Patrizia) Dopo una breve prova ecco il momento… ci chiamarono per salire sul palco… mi tremavano le gambe. (Sara) Dalla mia tromba uscirono note su note: alcune molto belle, altre non così perfette, ma più mi concentravo, più i suoni miglioravano. (Gabri) Abbiamo formato un cerchio e Fabrizio è passato con l’intonatore, una app che ti riferisce se il suono è basso, giusto o forte. Dopo esserci riscaldati e intonati ci siamo posti sul lato destro della scuola. Il silenzio calò e ognuno si sedette al proprio posto con il proprio strumento. Preparati gli spartiti il concerto cominciò. (Nicolò)
Festa della scuola - 2 Credevo di non farcela. Ad un certo punto del brano “ isket Tasket” il foglio su cui c’erano le note incominciò a svolazzare, ma per fortuna arrivò la maestra di flauto che ce lo mise apposto in tempo e nessuno se ne accorse. Il concerto è venuto proprio bene e tutti si sono divertiti. (Elena) Era un po’ faticoso suonare davanti al pubblico, però, dopo tanti mesi di allenamento e grazie anche ai maestri, ce l’abbiamo fatta! È stato un concerto non bello, ma straordinario…. (Laura)
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