DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2018 - 2020 - Comune ...
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Indice PREMESSA.................................................................................................................................................. 3 SEZIONE STRATEGICA ED OPERATIVA DEL DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE .................... 4 SEZIONE STRATEGICA ................................................................................................................................ 5 SEZIONE OPERATIVA.................................................................................................................................. 5 QUADRO DI RIFERIMENTO ........................................................................................................................ 7 SCENARIO LOCALE ................................................................................................................................... 15 CONDIZIONE SOCIO ECONOMICA DELLE FAMIGLIE ................................................................................ 17 ECONOMIA INSEDIATA ............................................................................................................................ 18 CONDIZIONI INTERNE .............................................................................................................................. 19 SITUAZIONE FINANZIARIA ....................................................................................................................... 26 PATTO DI STABILITA’ ................................................................................................................................ 32 Linea programmatica di mandato : SICUREZZA....................................................................................... 37 Linea programmatica di mandato: VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO ................................................... 39 Linea programmatica di mandato: SERVIZI ALLA PERSONA ............................................................... 44 Linea programmatica di mandato: SERVIZI ALLA COMUNITA’ ........................................................... 46 PROGRAMMA TRIENNALE DEI LAVORI PUBBLICI 2017-2019 .................................................................. 49 ATTIVITA’ GESTIONALE ............................................................................................................................ 52 CONCLUSIONI .......................................................................................................................................... 53 Pagina 2 di 53
PREMESSA Il principio contabile applicato allegato n.4/1 al D.Lgs. 118/2011, concernente la programmazione di bilancio, disciplina il processo di programmazione dell’azione amministrativa degli enti locali. La programmazione è il processo di analisi e valutazione che, comparando e ordinando coerentemente tra loro le politiche e i piani per il governo del territorio, consente di organizzare, in una dimensione temporale predefinita, le attività e le risorse necessarie per l’attuazione di fini sociali e la promozione dello sviluppo economico e civile delle comunità amministrata. La programmazione è stata predisposta nel rispetto delle compatibilità economico-finanziarie, tenendo conto di eventuali possibili evoluzioni gestionali e con il coinvolgimento dei portatori di interesse nelle forme e secondo le modalità definite e condivise. La stessa è stata formalizzata nelle decisioni politiche e gestionali che danno contenuto ai programmi e piani futuri riferibili alle missioni di questo Comune. Attraverso l’attività di programmazione, anche questa Amministrazioni ha concorso al perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica definiti in ambito nazionale, in coerenza con i principi fondamentali di coordinamento emanati in attuazione degli articoli 117, terzo comma, e 119, secondo comma, della Costituzione e condividendone le conseguenti responsabilità. Il sistema di programmazione e controllo di questo Comune trova le sue basi normative nel Testo Unico degli Enti Locali D.Lgs. 267/2000 e nel D.Lgs. 118/2011. Si ritiene opportuno altresì richiamare il quadro normativo in materia di anticorruzione e trasparenza così come delineato dalla L. 190/2012 e dal D.Lgs. 33/2013 e s.m.i. e dal Piano Triennale di prevenzione della corruzione 2017/2019 approvato con delibera della Giunta Comunale n. 8 del 30.01.2017. Con riferimento alle basi regolamentari interne all’Ente, si rimanda al Regolamento di organizzazione ed al Regolamento sui controlli interni. Partendo dai diversi livelli del ciclo di pianificazione vengono individuati i documenti fondamentali che, a preventivo, definiscono la programmazione del Comune: a) Programmazione strategica: Indirizzi di governo: documento proposto dal Sindaco e approvato dal Consiglio Comunale ad inizio legislatura e contenente le linee di mandato quinquennali; b) Programmazione operativa: Documento Unico di Programmazione (DUP), cardine della programmazione, proposto dalla Giunta al Consiglio Comunale che lo approva, contenente tra l’altro a. nella Sezione Strategica (SeS), approvata in base alle scadenze fissate dal legislatore per l’approvazione del DUP, gli indirizzi strategici, di durata pari al periodo del mandato; b. nella Sezione Operativa (SeO), approvata contestualmente al bilancio di previsione, eventualmente con nota di aggiornamento del DUP, i programmi operativi di durata triennale. c) Pianificazione operativa: Piano Esecutivo di Gestione approvato dalla Giunta nella prima seduta utile successiva all’approvazione del bilancio di previsione in Consiglio Comunale. Nelle intenzioni, il Documento Unico di Programmazione dovrebbe conformarsi ed essere sviluppato coerentemente agli strumenti di programmazione comunitari e nazionali. I l mancato coordinamento legislativo-temporale, di fatto, impone che il documento venga redatto sulla base della normativa in vigore al momento, con la consapevolezza che, la non sem pr e coer ent e pr oduzione nor m at iva e non solo in materia di Enti Locali, è oggetto di continue revisioni. Tanto premesso, il Documento Unico di Programmazione 2018-2020 del Comune di Caneva contiene e rappresenta, in continuità con la programmazione 2017-2019, i contenuti delle linee programmatiche di mandato, declinati in una programmazione con un orizzonte pari a quello del mandato stesso, per quanto riguarda la Sezione Strategica e con un orizzonte pari a quello del bilancio pr evis ion ale, per quanto riguarda la Sezione Operativa. Pagina 3 di 53
SEZIONE STRATEGICA La Sezione Strategica sviluppa e concretizza le linee programmatiche di mandato di cui all’art. 46 – c. 3 – del D.Lgs. 267/2000 e s.m.i. e individua, in coerenza con il quadro normativo di riferimento e con gli obiettivi generali di finanza pubblica, le principali scelte che caratterizzano il programma dell’Amministrazione comunale da realizzare nel corso del mandato amministrativo. E’ indispensabile evidenziare che la programmazione continua ad essere influenzata da un contesto nazionale dove la crisi economico-finanziaria sembra sia destinata a perdurare. Come già evidenziato nel Documento Unico di Programmazione 2017/2019 il Pareggio di Bilancio introdotto rappresenta una ulteriore criticità dal punto di vista della crescita (e quindi delle entrate ad esse correlate) e richiederà la scelta di concentrarsi sulle principali opere pubbliche da poter realizzare con notevole attenzione al circuito temporale dell’accertamento delle entrate e dell’impegno delle spese relative in modo da massimizzare gli investimenti. In sintesi la scelta politica dell’Amministrazione è quella di continuare ad affrontare il complesso sistema dei tributi oltre che delle tariffe sui servizi non disgiunte da sistemi di contribuzione, perseguendo equità e riduzione del carico fiscale sul cittadino (in particolare per le reddittualità più basse e le famiglie con figli), impegnandosi a produrre, per le annualità considerate, ulteriori riduzioni di spesa e incrementi di entrata tali da evitare futuri aumenti del prelievo fiscale, altrimenti necessari. La volontà resta comunque quella di dare attuazione agli obiettivi prioritari individuati nelle linee programmatiche di mandato approvate nel Consiglio Comunale a luglio 2015. Le scelte devono e dovranno necessariamente essere rimodulate alla luce del continuo proliferare di normative di finanza pubblica introdotte dal Governo centrale e Regionale che impattano sulla capacità programmatoria ed operativa degli Enti Locali. Conseguentemente la fase di programmazione sarà fortemente condizionata dagli obiettivi imposti in materia di finanza pubblica a cominciare dai vincoli imposti in materia di pareggio di bilancio introdotto con la legge finanziaria 2016 e come più sopra evidenziato oltre con riferimento alla L.R. 12 dicembre 2014 n°26 che ha stabilito le norme fondamentali e il funzionamento delle Unioni Territoriali Comunali. In tale ottica l’attività programmatoria è stata orientata ad una gestione sobria e rigorosa delle risorse a disposizione anche attraverso l’adozione di misure di razionalizzazione delle spese. SEZIONE OPERATIVA La Sezione Operativa ha carattere generale, contenuto programmatico e costituisce lo strumento a supporto del processo di previsione definito sulla base degli indirizzi generali e degli obiettivi strategici fissati nella Sezione Strategica del Documento unico di programmazione. In particolare, la Sezione Operativa contiene la programmazione operativa dell’ente avendo a riferimento un arco temporale sia annuale che pluriennale. Il contenuto della Sezione Operativa, predisposto in base alle previsioni ed agli obiettivi fissati nella Sezione Strategica, costituisce guida e vincolo ai processi di redazione dei documenti contabili di previsione dell’ente. La Sezione operativa del documento unico di programmazione è redatta, per il suo contenuto finanziario, per competenza e solo per il 1° anno per cassa, si fonda su valutazioni di natura economico-patrimoniale e copre un arco temporale pari a quello del bilancio di previsione. La Sezione operativa supporta il processo di previsione per la predisposizione della manovra di bilancio. La Sezione operativa individua, per ogni singola missione, i programmi che l’ente Pagina 5 di 53
intende realizzare per conseguire gli obiettivi strategici definiti nella Sezione Strategica. Per ogni programma, e per tutto il periodo di riferimento del Documento unico di programmazione, sono individuati gli obiettivi operativi annuali da raggiungere. Per ogni programma sono individuati gli aspetti finanziari, sia in termini di competenza che di cassa, della manovra di bilancio. Vengono riportate, altresì, in questa sezione le risorse assegnate per l’attività gestionale dell’Ente. Pagina 6 di 53
QUADRO DI RIFERIMENTO Come anticipato, le linee programmatiche sono state approvate con deliberazione del Consiglio Comunale n. 27 del 27 Luglio 2015. ANALISI DI CONTESTO Questa sezione si propone di definire il quadro strategico di riferimento all’interno del quale si inserisce l’azione di governo della nostra Amministrazione. L’attività svolta prende in considerazione necessariamente: 1) lo scenario nazionale ed internazionale per i riflessi che esso ha, in particolare dapprima con il Documento di Economia e Finanza (DEF) e poi con la Legge di Stabilità sul comparto degli Enti Locali; 2) lo scenario regionale al fine di analizzare i riflessi della programmazione regionale sul nostro Ente, anche alla luce della Legge istitutiva delle Unioni Territoriali Intercomunali; 3) lo scenario locale, inteso come analisi di contesto socio-economico e di quello finanziario dell’Ente, in cui si inserisce l’azione amministrativa. Partendo da queste premesse, la parte che segue del documento espone le principali scelte che caratterizzeranno il programma dell’Amministrazione Comunale da realizzare nel corso del mandato amministrativo e che hanno un impatto di medio – lungo periodo, le politiche di mandato che l’Ente vuole sviluppare nel raggiungimento delle proprie finalità istituzionali e nel governo delle proprie funzioni fondamentali e gli indirizzi generali di programmazione, sempre riferiti al periodo di mandato. Gli obiettivi individuati dal governo nazionale di maggior interesse per gli enti locali condizionanti, altresì, anche a livello regionale, possono essere così sintetizzati: - sostenibilità della finanza pubblica (riduzione spesa); - sistema fiscale (riordino fiscalità locale); - efficienza della Pubblica Amministrazione (ampie riforme degli Enti Locali in materia di Province / Unioni ecc.). L’individuazione degli obbiettivi strategici consegue ad un processo conoscitivo di analisi strategica, delle condizioni esterne all’Ente e di quelle interne, sia in termini attuali che prospettivi alla definizione di indirizzi generali di natura strategica. IL CONTESTO ESTERNO Scenario macroeconomico mondiale e europeo riportato sulla base dell’ultimo DEF approvato. Si evidenzia che dal DEF 2017 emerge che l’andamento economico-finanziario previsto si discosta, in peggioramento, rispetto a quanto riportato. Lo scostamento non sembra comunque incidere sulla programmazione di questo Ente. Fonti. Banca d’Italia, Governo: DEF, Regione Friuli Venezia Giulia: DEFR. I. QUADRO MACROECONOMICO E POLITICA FISCALE Continua la ripresa dell’economia italiana La ripresa dell’economia Italiana è ormai in atto da quasi tre anni. Sulla base dei dati rivisti di contabilità nazionale, il PIL reale ha registrato un incremento pari allo 0,1 per cento già nel 2014, mentre le stime precedenti segnavano una contrazione pari a -0,4 per cento1. Nel corso del 2015, l’economia Italiana ha segnato una crescita dello 0,7 per cento2 e per il 2016 si prevede che il PIL reale si attesti allo 0,8 per cento. Questa ripresa seppur lenta va valutata positivamente, visto che giunge dopo una profonda recessione senza precedenti ed è stata condizionata da diversi sviluppi sfavorevoli di natura esterna, quali la sensibile riduzione degli scambi con la Russia, il rallentamento dei mercati Pagina 7 di 53
emergenti, gli attacchi terroristici in Europa e, più recentemente, il voto sull’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea. Ciò nonostante, il tasso di crescita dell’economia Italiana è ancora inferiore a quello che sarebbe necessario per ritornare sul sentiero di crescita pre-crisi entro il 2025. Sia il Governo, sia Consensus hanno rivisto al ribasso le proiezioni del tasso di crescita economica per il biennio 2016-2017, in conseguenza dei segnali di decelerazione manifestatasi a partire dal secondo trimestre dell’anno. Nel Programma di Stabilità di aprile, il tasso di crescita stimato di PIL reale si attestava all’1,2 percento per il 2016 e all’1,4 per cento per il 2017, mentre il valore mediano delle stime di Consensus si collocava rispettivamente all’1,1 e all’1,2 per cento. A settembre, il Governo ha rivisto al ribasso la previsione di crescita del PIL reale allo 0,8 per cento per il 2016 e all’1,0 per cento per il 2017 nel quadro macroeconomico programmatico (la crescita tendenziale per tale anno scende allo 0,6 per cento)4. Il valore mediano delle stime di Consensus si attestava a Settembre sullo 0,8 per cento sia per il 2016, sia per il 20175. Tuttavia è importante fare presente che non erano state ancora reste note le misure per la crescita e lo sviluppo economico e sociale che sottendevano il quadro programmatico elaborato dal governo. Effetti iniziali limitati della Brexit per l’Area dell’Euro, ma i rischi di medio - termine sono significativi Nel primo trimestre 2016, la variazione del PIL sul trimestre precedente è stata dello 0,10 per cento (1,4 per cento in termini annualizzati) per poi scendere quasi a zero nel secondo trimestre. Con riferimento alla seconda parte del 2016, si ritiene che la crescita dell’economia Italiana dovrebbe collocarsi in media attorno allo 0,2 per cento per trimestre (a un tasso annualizzato dello 0,9 per cento), il che porterebbe a una media annua, basata su dati trimestrali, di 0,8 punti percentuali. Dal lato dell’offerta, il rallentamento della crescita sembra dovuto in larga misura a un minor dinamismo della produzione industriale, mentre l’attività nel settore dei servizi ha continuato a crescere moderatamente. Dal lato della domanda, le esportazioni sono ripartite dopo un primo trimestre in rallentamento, ma la domanda interna si è indebolita, con una minore dinamica sia dei consumi, sia degli investimenti. A metà anno, sono emersi nuovi rischi in seguito alla 'Brexit', agli eventi politici in Turchia e Pagina 8 di 53
alla nuova ondata di terrorismo in Europa. La fiducia delle imprese è cresciuta nel terzo trimestre, in particolare l’aumento di settembre è seguito a un calo moderato dei due mesi precedenti. Gli indicatori disponibili suggeriscono che il PIL reale in Italia sarebbe cresciuto di almeno 0,2 punti percentuali nel terzo trimestre, grazie ad un rimbalzo della produzione industriale e al protrarsi di una crescita moderata nel settore dei servizi. L'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea potrebbe influenzare l'economia italiana attraverso quattro canali principali: il contagio finanziario in combinazione ad altri fattori destabilizzanti, come ad esempio le preoccupazioni del mercato circa il sistema bancario europeo; l'incertezza sulla durata e sulle modalità di uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea e l'effetto frenante di questa incertezza sulle attività di business e investimento; una sterlina nettamente più debole rispetto all’euro e un potenziale rallentamento della domanda interna della Gran Bretagna sulle esportazioni europee e italiane; una più bassa crescita dei consumi in Italia dovuta a una più bassa produzione di reddito, a effetti negativi sulla ricchezza e al peggioramento delle aspettative. Nelle previsioni post-Brexit per l'Italia si è ipotizzato che il contagio finanziario sarà limitato, con un tasso di cambio della sterlina che comunque rimarrà debole almeno fino a fine 2017 e con le importazioni del Regno Unito dall'Unione Europea che diminuiranno nella seconda metà del 2016 e nel 2017. È necessaria cautela nel valutare le prospettive a medio termine della Brexit. Infatti, mentre il governo del Regno Unito ha annunciato che intende far scattare l'articolo 50 del Trattato europeo entro la fine del mese di marzo 2017, non è ancora chiaro che tipo di accordo sarà cercato e quale sarà il risultato finale dei negoziati con i partner dell'UE. L'incertezza sugli effetti della Brexit può quindi pesare sull’attività economica in Europa e sulle decisioni di investimento anche nel 2017. Ad ogni modo, i rischi e le opportunità derivanti dalla Brexit rafforzano l’obiettivo di rendere l'Italia una meta più attraente per gli investimenti, obiettivo che ha un posto di rilievo nel Programma Nazionale di Riforma di quest'anno e che sta alla base della recente Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza. Crescita più moderata del commercio globale con il prezzo del petrolio su bassi livelli La previsione presentata in questo Documento riflette anche il rallentamento nei mercati emergenti e le revisioni al ribasso della crescita del commercio mondiale secondo le più importanti organizzazioni internazionali. Nell’ultimo World Economic Outlook, il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto verso il basso la sua proiezione di crescita del commercio mondiale per il 2016 dal 2,7 al 2,3 per cento, e quella per il 2017 dal 3,9 al 3,8 per cento. Le ipotesi utilizzate in questo Documento sono, invece, più prudenti: infatti, la crescita del commercio mondiale è prevista al 2,1 per cento nel 2016 e al 2,6 per cento nel 2017. Per quanto riguarda i prezzi del petrolio, la previsione si basa su un prezzo del Brent pari a 46,6 dollari al barile nel 2016 e 52,5 nel 2017. Il tasso di cambio dell'euro rispetto al dollaro è fissato a 1,12 di quest'anno ed a 1,13 nel 2017 . Nel complesso, rispetto al Programma di Stabilità di aprile 2016, le variazioni delle variabili esogene hanno un impatto stimato sulla crescita del PIL reale in Italia pari a -0,12 punti percentuali nel 2016 e -0,42 punti nel 2017. L'impatto netto sui due anni successivi è positivo: 0,13 punti nel 2018 e 0,23 nel 2019. Nello scenario programmatico, il PIL reale in Italia per il 2017 è previsto in crescita dell’1,0 per cento, ovvero 0,4 punti percentuali al di sopra della previsione nello scenario a politiche invariate. L'economia è quindi prevista espandersi ad un tasso dell’1,2 per cento sia per il 2018 che per il 2019. La nuova proiezione per il 2018 è di 0,3 punti percentuali al di sotto di quella presente nel Programma di Stabilità; la previsione del 2019 è invece Pagina 9 di 53
inferiore di 0,2 punti. Guadagni significativi di occupazione nel 2016, l’aumento dei posti di lavoro è destinato a proseguire Il mercato del lavoro ha continuato a migliorare quest’anno, nonostante il venir meno di buona parte degli incentivi fiscali sui nuovi contratti a tempo indeterminato. Secondo l’indagine sulle Forze di lavoro, nel secondo trimestre di quest’anno l’occupazione corretta per gli effetti stagionali è aumentata dello 0,8 per cento rispetto al trimestre precedente (l’incremento più elevato dall’inizio della ripresa) e dell’1,7 per cento rispetto al corrispondente periodo dell’anno prima. Il tasso medio di crescita nei primi sei mesi del 2016 rispetto al medesimo periodo del 2015 è stato dell’1,4 per cento. Il dato dell’occupazione corretto per gli effetti stagionali, pari a 22,8 milioni, è risultato di 607 mila unità più elevato che nel quarto trimestre del 2013. L’ultima indagine mensile indica che a luglio ed agosto l’occupazione è rimasta sostanzialmente invariata rispetto al secondo trimestre, ma comunque più elevata dello 0,9 per cento rispetto all’anno prima. Assumendo che il terzo trimestre rimanga all’incirca invariato rispetto al secondo, e che l’occupazione aumenti moderatamente nel quarto, l’anno si chiuderebbe con un incremento dell’1,2 per cento dell’occupazione, più alto dell’aumento dello 0,8 per cento registrato nel 2015. Secondo la contabilità nazionale, l’occupazione è aumentata dello 0,6 per cento nel 2015. La previsione ufficiale è di una crescita dell’1,2 per cento quest’anno, dello 0,9 per cento nel 2017 e 2018 e dello 0,7 per cento nel 2019. La produttività (PIL reale per unità di lavoro) diminuirebbe dello 0,1 per cento quest’anno per poi aumentare dello 0,3 per cento nel 2017 e dello 0,4 per cento sia nel 2018, sia nel 2019. Il tasso di disoccupazione medio è stato pari all’11,9 per cento nel 2015 ed è atteso ridursi all’11,5 per cento quest’anno, per poi diminuire gradualmente fino al 9,9 per cento nel 2019. Il dato di agosto corretto per gli effetti stagionali è stato pari all’11,4 per cento, in calo rispetto al picco del 12,9 per cento di ottobre 2014. Inflazione vicina allo zero quest’anno, attesa una crescita moderata nel 2017 Il tasso di inflazione medio armonizzato dell’Italia è proiettato per quest’anno allo 0,1 per cento, dopo un risultato dello 0,2 per cento nel 2014 e dello 0,1 per cento nel 2015. Per il 2017 si stima un tasso di inflazione medio dello 0,9 per cento. Il deflatore del PIL ha mostrato un’evoluzione più favorevole, con un tasso di crescita medio dello 0,9 per cento nel 2014 e dello 0,6 per cento nel 2015. Per il 2016 è proiettato un incremento dell’1,0 per cento (l’aumento medio nei primi sei mesi del 2016 è stato pari all’1,4 per cento). Nel quadro programmatico, il deflatore aumenterebbe dell’1,0 per cento nel 2017, dell’1,9 per cento nel 2018 e dell’1,8 per cento nel 2019. Il tasso di crescita più elevato negli ultimi due anni della previsione è spiegato non solo dall’evoluzione del prezzo del petrolio e dalla riduzione dell’output gap, ma anche dalle ipotesi di politica fiscale. Il deficit di bilancio inizia a diminuire, nonostante previsioni del PIL inferiori alle attese e spese straordinarie Quest’anno il deficit delle amministrazioni pubbliche è previsto in diminuzione al 2,4 per cento del PIL, dal 2,6 per cento del 2015. Il rapporto deficit/PIL risulterebbe essere più alto solo di 0,1 punti percentuali rispetto alla stima del 2,3 per cento indicata nel Programma di Stabilità 2016, nonostante un ridimensionamento delle stime di crescita pari a 0,4 punti percentuali. Infatti, l’andamento del gettito fiscale risulta in linea, se non migliore, rispetto alle previsioni originali, grazie alla solida crescita della domanda interna e all'efficacia dei nuovi metodi di ritenuta IVA che sono stati introdotti lo scorso anno. La spesa primaria è in linea con la stima di aprile e a fine anno la spesa per interessi dovrebbe risultare leggermente inferiore rispetto a quanto atteso. Nella recente Nota di Aggiornamento al DEF 2016, l'obiettivo di disavanzo per il 2017 è stato Pagina 10 di 53
alzato dall’1,8 per cento del PIL al 2,0 per cento del PIL. Il governo, tuttavia, ha chiesto al Parlamento di autorizzare un ulteriore aumento del disavanzo fino ad un massimo di 0,4 punti percentuali di PIL, al fine di affrontare le spese straordinarie legate all'immigrazione, il recente terremoto in Italia centrale e un piano di investimenti antisismico per gli edifici e le infrastrutture che non può più essere rimandato considerata la frequenza con cui si verificano terremoti distruttivi. Il 12 ottobre il Parlamento ha autorizzato l’ulteriore spazio fiscale pari a 0,4 punti di PIL. In proposito, il governo ha deciso di utilizzare tre quarti del margine aggiuntivo autorizzato dal Parlamento, in modo da mantenere il deficit nominale su un sentiero di riduzione e avere un saldo strutturale sostanzialmente invariato, considerando le poste straordinarie sopra indicate. La legge di bilancio per gli anni 2018-2019 Per quanto riguarda il periodo 2018-2019, il quadro programmatico riporta una consistente riduzione del deficit (previsto all’1,2 per cento del PIL nel 2018 e allo 0,2 per cento nel 2019). Il saldo strutturale programmatico dovrebbe migliorare, attestandosi al -0,7 per cento del PIL nel 2018 e al -0,2 per cento nel 2019, determinando il raggiungimento dell'obiettivo di medio termine per l’Italia (l’equilibrio di bilancio in termini strutturali). Il piano di privatizzazioni La previsione dei ricavi da privatizzazioni per il 2016 è stata rivista al ribasso, passando dallo 0,5 per cento allo 0,1 per cento del PIL. Il governo ha attuato la prevista cessione del 46,6 per cento di ENAV, l'operatore del traffico aereo, e ulteriori entrate verranno apportate dalla vendita di immobili. Le altre operazioni programmate sono state rinviate a causa della volatilità dei mercati. Il governo resta fermamente impegnato a continuare il processo di privatizzazione. Le previsioni di entrate da privatizzazioni per il 2017, 2018 e 2019 rimangono invariate. Le prospettive per il rapporto debito-PIL. I dati di contabilità nazionale diffusi dall'Istat il 23 settembre hanno rivisto al rialzo i livelli del PIL nominale nel 2014 e 2015, mentre la Banca d’Italia ha rivisto lievemente al rialzo il livello del Pagina 11 di 53
debito nei due anni. Nel complesso, queste revisioni hanno determinato una riduzione del rapporto debito/PIL per il 2015 dal 132,7 per cento al 132,3 per cento. Tuttavia, la previsione per il 2016 è stata aumentata rispetto al Programma di Stabilità, dal 132,4 per cento al 132,8 per cento. Tale variazione è dovuta sia all’evoluzione più modesta attesa per il PIL nominale, che passa dal 2,2 per cento all’1,8 per cento, sia alla riduzione significativa degli introiti previsti dalle privatizzazioni per l’anno in corso. Il rapporto debito/PIL è previsto in riduzione nel triennio 2017-2019, per raggiungere il 126,7 per cento nell'ultimo anno di previsione dello scenario programmatico. Il governo è fermamente impegnato a realizzare una maggiore riduzione del debito nel medio/lungo termine, non solo attraverso avanzi primari più consistenti, ma anche attraverso una politica di bilancio volta ad aumentare la crescita nominale del PIL. Nel quadro programmatico, la crescita nominale del PIL sarà più alta del costo di finanziamento del debito implicito nel 2018, accelerando notevolmente la diminuzione del rapporto debito/PIL nei prossimi anni7. Andamento Regionale Il quadro delle entrate. Questo è il secondo anno che la Regione adotta il Documento economico finanziario regionale previsto dal decreto legislativo 118/2011 contenente la normativa in materia di armonizzazione dei bilanci delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi. Il Documento di Economia e Finanza Regionale previsto dalla riforma dei bilanci ha chiaramente lo scopo di fornire una indicazione delle previsioni economico – finanziarie a politiche invariate. Stime queste che in sostanza dovrebbero servire per poter effettuare quegli aggiustamenti nel medio periodo da programmare allo scopo di conseguire gli obiettivi previsti. In questa ottica il DEFR del decreto legislativo 118/2011 chiede l’illustrazione del quadro finanziario unitario di tutte le risorse disponibili per il perseguimento degli obiettivi della programmazione unitaria. Nel bilancio della Regione FVG il quadro delle entrate previste nel triennio in corso risulta quello riportato nella seguente tabella in cui le entrate sono distinte in base al titolo di entrata: TITOLO 2016 2017 2018 1 – Entrate correnti di natura tributaria, 6.074,23 6.054,23 6.050,23 contributiva e perequativa 2 – Trasferimenti correnti 416,25 203,9 200,58 3 – Entrate extratributarie 83,75 158,33 28,23 4 – Entrate in conto capitale 115,34 73,99 91,03 5 – Entrate da riduzione di attività finanziarie 740,73 467,7 467,7 6 – Accensione prestiti 76,14 6,58 0 9 – Entrate per conto terzi e partite di giro 140,74 139,47 139,47 Totali 7.647,17 7.104,20 6.977,24 Come è possibile osservare, le entrate del titolo 1 costituiscono il perno della finanza regionale. Tali proventi finanziari, risolvendosi quasi esclusivamente in entrate di natura tributaria, risultano legate fondamentalmente agli andamenti delle attività economiche ed occupazionali ed alle manovre di finanza pubblica statali. L’andamento di tali risorse, in base alle numerose variabili esogene da cui dipendono, potrebbe influire sulla realizzazione delle programmate politiche economiche regionali. Pagina 12 di 53
In considerazione di ciò è stato esaminato l’andamento di dette entrate tributarie dall’inizio dell’anno sino al mese di aprile (mese di cui si dispongono dei dati più recenti) e confrontato detto andamento con quello dello stesso periodo dell’anno precedente. Variazione ENTRATA 2016 2017 Variazione (mln €) % Accise su benzine 29,62 29,57 -0,05 -0,16% Accise su tabacchi 41,03 39,10 -1,93 -4,70% Accise sull’energia 24,02 22,77 -1,25 -5,19% elettrica Canoni demaniali 0,03 0,01 -0,02 -54,31% IRES 2,47 5,67 3,20 129,31% IVA 295,47 296,23 0,76 0,26% Imposte sostitutive 59,42 63,54 4,12 6,93% IRPEF 551,11 560,85 9,74 1,77% IRPEF pensioni 290,39 303,36 12,97 4,47% 1.1 Sostegno all’impresa 1.2 Sostegno alla cooperazione 1.3 Favorire l’accesso al credito 1.4 Nascita di nuove imprese 1.5 Sviluppo del turismo 1.6 Sviluppo del commercio 1.7 Rilancio dell’agricoltura 1.8 Sostegno al settore della pesca e gestione faunistico-venatoria 2.1 Contro la disoccupazione 2.2 Politiche del lavoro e formazione professionale 2.3 Rafforzamento del sistema universitario e della ricerca regionali 2.4 Rispetto dell’uguaglianza e pari opportunità 3.1 Rendere competitivo ed incrementare il trasporto delle merci 3.2 Potenziamento e integrazione delle infrastrutture 3.3 Migliorare le prestazioni del trasporto pubblico locale Pagina 13 di 53
3.4 Promozione della tecnologia digitale 4.1 Protezione dell’ambiente e delle foreste 4.2 Ridurre le situazioni emergenziali di rischio per la popolazione e politiche di sicurezza 4.3 Lavori pubblici ed edilizia 4.4 Pianificazione territoriale e tutela del patrimonio storico, del paesaggio urbano e rurale 4.5 Interventi per l’energia e le risorse idriche 4.6 Politiche per la montagna 5.1 Promozione della salute, prevenzione e assistenza primaria 5.2 Continuità assistenziale e rete ospedaliera 5.3 Efficienza del sistema sanitario 5.4 Promozione del benessere e della coesione sociale 5.5 Politiche per la cultura 5.6 Politiche per la scuola e i giovani 6.1 Trasparenza 6.2 Contenimento dei costi della politica 6.3 Razionalizzazione delle spese e incremento delle risorse 6.4 Riforme istituzionali per le autonomie locali 6.5 Funzionamento della Regione ed interventi istituzionali di valutazione Pagina 14 di 53
SCENARIO LOCALE VALUTAZIONE SITUAZIONE SOCIO-ECONOMICA DEL COMUNE Fatte queste premesse si rende necessaria una specifica analisi del territorio comunale, delle sue strutture, della composizione della popolazione oltre che una valutazione socio- economica TERRITORIO 1.2.1 - Superficie in Kmq. 41,79 1.2.2 - RISORSE IDRICHE Laghi n° 0 Fiumi e torrenti N° 10 Corsi d’acqua iscritti alle acque pubbliche 1.2.3 – STRADE Statali Km 0 Provinciali Km 25 Comunali Km 75,30 Vicinali Km 1 0 Autostrade Km 0 1.2.4 - PIANI E STRUMENTI URBANISTICI VIGENTI Se sì data ed estremi del provvedimento di approvazione Piano regolatore adottato no Del CC 44 del 30/12/2003 Piano regolatore approvato si Programma di fabbricazione no Variante al PRGC attualmente in vigore nr. 25 Piano edilizia economica e popolare no approvataDel Approvata conCDel fonCC 14 del 30/06/2016 PIANO INSEDIAMENTO PRODUTTIVI Variante al PRGC n.26 adottata con Delibera Industriali no del C.C. n.16 del 27.03.2017 Artigianali no Commerciali no Esistenza della coerenza delle previsioni annuali e pluriennali con gli strumenti urbanistici vigenti (art. 170, comma 7, D.L.vo 267/2000) no Se SI indicare l'area della superficie fondiaria (in mq.) AREA INTERESSATA AREA DISPONIBILE P.E.E.P. NO ……………………………… P.I.P. NO ……………………………… Pagina 15 di 53
POPOLAZIONE 1.1.1 - Popolazione legale al 2011 N° 6.504 1.1.2 - Popolazione residente alla fine del penultimo anno precedente (31/12/2015) (art.156 L.vo 267/00) N° 6.403 di cui: maschi N° 3.102 femmine N° 3.301 nuclei familiari N° 2.637 comunità/convivenze N° 0 1.1.3 - Popolazione all’ 01/01/2016 N° 6.424 1.1.4 - Nati nell'anno 2016 N° 55 1.1.5 - Deceduti nell'anno 2016 N° 66 saldo naturale N° -11 1.1.6 - Immigrati nell'anno 2016 N° 139 1.1.7 - Emigrati nell'anno 2016 N° 149 saldo migratorio N° -10 1.1.8 - Popolazione al 31/12/2016 N° 6.403 di cui: 1.1.9 - In età prescolare (0/6 anni) N° 383 1.1.10 - In età scuola obbligo (7/14 anni) N° 479 1.1.11 - In forza lavoro 1^ occupazione (15/29 anni) N° 828 1.1.12 - In età adulta (30/65 anni) N° 3.180 1.1.13 - In età senile (oltre 65 anni) N° 1.533 1.1.14 - Tasso di natalità ultimo quinquennio: Anno Tasso 2016 9% 2015 7% 2014 6% 2013 9% 2012 8% 1.1.15 - Tasso di mortalità ultimo quinquennio: Anno Tasso 2016 11% 2015 10% 2014 12% 2013 11% 2012 11% 1.1.16 - Popolazione massima insediabile come da Abitanti N° strumento urbanistico vigente Entro il N° 31/12/2016 Pagina 16 di 53
CONDIZIONE SOCIO ECONOMICA DELLE FAMIGLIE Gli ultimi dati disponibili sono quelli del 2015. Da essi si evince che il reddito medio dei residenti del Comune è pari ad € 12.304,00 più basso rispetto al dato regionale secondo gli ultimi dati disponibili, il reddito medio annuale delle famiglie in FVG era pari a 30.730,00 € ( Italia 29.473,00 €). La condizione socio economica delle famiglie può quindi essere considerata di medio livello. Redditi Irpef Anno dichiaranti popolazione % pop Importo Media/Dich Media/Pop 2011 3.779 6.492 58,20 € 78.078.640,00 € 20.661,00 € 12.027,00 2012 3.603 6.529 55,18 € 73.927.359,00 € 20.518,00 € 11.323,00 2013 3.600 6.473 55,62 € 75.509.655,00 € 20.975,00 € 11.323,00 2014 3.645 6.430 56,69 € 77.148.922,00 € 21.166,00 € 11.998,00 2015 3.606 6.424 56,13 € 79.043.968,00 € 21.920,00 € 12.304,00 Pagina 17 di 53
ECONOMIA INSEDIATA La realtà produttiva del territorio è composita. Il tessuto produttivo si compone di piccole aziende, agricole, artigianali, commerciali, industriali. In base al servizio statistico regionale delle attività produttive, le imprese ivi riportate risultano così suddivise: VICINATO: esercizi commerciali con superficie di vendita non superiore a mq.150 AREA MQ. MQ. NON LIC. LIC. NON MQ. TOTALE N. ESERCIZI EXTRAURBANA ALIMENTARI ALIMENTARI ALIMENTARI ALIM. Zona Urbanistica 0,0 113,0 113,0 0 2 2 ALTRA ZONA COMMERCIALE 0,0 113,0 113,0 0 2 2 ISOLATO Zona Urbanistica 30,0 0,0 30,0 1 0 1 PRODUTTIVA COMMERCIALE 30,0 0,0 30,0 1 0 1 ISOLATO TOT. AREA 30,0 113,0 143,0 1 2 3 EXTRAURBANA MQ. MQ. NON LIC. LIC. NON AREA URBANA MQ. TOTALE N. ESERCIZI ALIMENTARI ALIMENTARI ALIMENTARI ALIM. Zona Urbanistica 650,0 1.765,0 2.415,0 13 32 43 RESIDENZIALE COMMERCIALE 650,0 1.765,0 2.415,0 13 32 43 ISOLATO TOT. AREA 650,0 1.765,0 2.415,0 13 32 43 URBANA Totale 680,0 1.878,0 2.528,0 14 34 46 PUBBLICI ESERCIZI: somministrazione di alimenti e bevande N. ATTIVITA' MQ. TOTALI Tot. Zona Urbanistica ALTRA ZONA 2,00 356,00 Tot. Zona Urbanistica RESIDENZIALE 16,00 1.327,00 Totale 18,00 1.683,00 Pagina 18 di 53
CONDIZIONI INTERNE Come previsto dal punto 8.1 del Principio Contabile n. 1, l’analisi strategica dell’Ente deve necessariamente effettuare l’analisi della situazione di fatto, partendo proprio dalle strutture fisiche e dai servizi erogati dall’Ente. Sono quindi definiti gli indirizzi generali ed il ruolo degli organismi ed enti strumentali e delle società controllate e partecipate, con riferimento anche alla loro situazione economica e finanziaria, agli obiettivi di servizio e gestionali che devono perseguire e alle procedure di controllo di competenza dell’Ente. Verranno di seguito analizzati, al fine di delineare un quadro preciso delle condizioni interne di questo Comune: 1) I servizi e le strutture del Comune 2) Gli strumenti di programmazione negoziata adottati o da adottare 3) Le partecipazioni societarie 4) Le convenzioni 5) Le situazioni finanziarie 6) La coerenza con i vincoli del patto di stabilità. SERVIZI PUBBLICI LOCALI L’attività del Comune, espletata per garantire i servizi pubblici locali, viene gestita in parte direttamente con il proprio personale, in parte attraverso l’Unione Territoriale del Livenza- Cansiglio-Cavallo in parte attraverso società volontariamente istituite e in parte attraverso società cui la normativa ha sancito l’obbligo di affidamento dei servizi. Tutti gli organismi gestionali dell’Ente sono tenuti a programmare la gestione e ad assumere eventuali misure correttive, nel corso del periodo considerato, al fine di perseguire e realizzare il pareggio o l’avanzo di bilancio. Sono altresì tenuti ad improntare la propria attività ai principi di efficienza, efficacia ed economicità. Per quanto attiene alla rispettiva natura, sono tenuti al rispetto puntuale delle disposizioni normative vincolanti in materia di contenimento della spesa e dei vincoli di finanza pubblica. Tali disposizioni costituiscono obiettivi strategici per gli amministratori di detti organismi. Il ruolo del Comune negli organismi è da un lato quello civilistico, che compete ai soci e dall’altro quello amministrativo di indirizzo politico e controllo sulla gestione dei servizi affidati ai medesimi. Per il raggiungimento degli obiettivi programmati questo Ente, oltre che come più sopra esplicitato, della collaborazione del proprio apparato organizzativo, si avvale degli organismi gestionali sotto riportati e per i quali gli obiettivi vengono individuati, in sintesi, nell’oggetto sociale descritto. Pagina 19 di 53
SERVIZI DELL’ENTE Denominazione del servizio Modalità di gestione Anagrafe, stato civile, accesso agli atti, servizi elettorali diretta Siti internet, call center, albo pretorio diretta Archivio, biblioteca diretta Servizi mensa Servizio in appalto Servizio trasporto scolastico Diretta Impianti sportivi Diretta/concessione UTI Livenza Cansiglio Servizi socio/assistenziali Cavallo (Ambito Distrettuale 6.1) Cimiteri Servizio in appalto Anagrafe canina Diretta UTI delle Valli e delle Gestione rifiuti urbani Dolomiti Friulane Protezione Civile diretta Pianificazione territorio, rilascio permessi edilizia Diretta residenziale Servizio idrico integrato In società partecipata Gestione tributi e entrate comunali Diretta UTI Livenza Cansiglio Polizia Locale Cavallo (Ambito Distrettuale 6.1) Viabilità e illuminazione pubblica Servizio in appalto Verde pubblico Diretta Pagina 20 di 53
STRUTTURE ESERCIZIO PROGRAMMAZIONE TIPOLOGIA IN CORSO PLURIENNALE Anno 2017 Anno 2018 Anno 2019 Anno 2020 1.3.2.1 – Asili nido Posti n° 0 Posti n° 0 Posti n° 0 Posti n° 0 1.3.2.2 - Scuole materne n° 2 Posti n° 120 Posti n° 120 Posti n° 120 Posti n° 120 1.3.2.3 - Scuole elementari n° 2 Posti n° 274 Posti n° 274 Posti n° 274 Posti n° 274 1.3.2.4 - Scuole medie n° 1.... Posti n° 160 Posti n° 160 Posti n° 160 Posti n° 160 1.3.2.5. – strutture residenziali per Posti n° 0 Posti n° 0 Posti n° 0 Posti n° 0 anziani 1.3.2.7 - Rete fognaria in Km. - bianca 0 0 0 0 - nera 25 25 25 25 - mista 0 0 0 1.3.2.8 - Esistenza depuratore Si Si Si Si 1.3.2.9 - Rete acquedotto in Km. 95 95 95 95 1.3.2.10 - Attuazione servizio idrico Si Si Si Si Integrato 1.3.2.11 - Aree verdi, parchi, giardini n° 5 n.° 5 n.°5 n.°5 Hq 5,00 Hq 5,00 Hq 5,00 Hq 5,00 1.3.2.12 - Punti luce illuminaz. Pubblica 1304 1304 ,00 1350 ,00 1350 1.3.2.13 - Rete gas in Km. 40 40 40 40 1.3.2.14 – Raccolta rifiuti in quintali: - civile 16500 16500 16500 16500 - racc. diff.ta SI Si Si Si 1.3.2.15 – Esistenza discarica No No No No 1.3.2.16 - Mezzi operativi N° 4 N° 4 N° 4 N° 4 1.3.2.17 – Veicoli N° 6 N°6 N° 7 N° 7 1.3.2.18 - Centro elaborazione dati NO NO NO NO 1.3.2.19 – Personal computer N° 42 N° 42 N° 42 N° 42 Pagina 21 di 53
PERSONALE DOTAZIONE ORGANICA 01.01.2017 AREA AMMINISTRATIVO CONTABILE Ufficio Affari Generali: Categoria Profilo professionale Previsti in pianta In servizio organica D Funzionario amm.vo contabile 1 0 C Istruttore amm.vo contabile 2 2 * C Istruttore biblioteca 1 1 B Assistente amm.vo 2 2 B Messo notificatore – 1 1 assistente amm.vo B Autisti scuolabus 2 2 TOTALE 9 8 *n°1 a tempo determinato Ufficio Ragioneria e Tributi Categoria Profilo professionale Previsti in pianta In servizio organica D Funzionario amm.vo contabile 1 1 D Funzionario contabile 1 1 C Istruttore amm.vo contabile 2 2 B Assistente amm.vo 1 1 C Istruttore contabile informatico 1 1 * TOTALE 6 6 *n°1 a tempo determinato Servizi Demografici e Statistici Categoria Profilo professionale Previsti in pianta In servizio organica D Funzionario amm.vo contabile 1 1 C Istruttore amm.vo contabile 1 1 C Istruttore amm.vo contabile 83,33% 1 0 B Assistente amm.vo 1 1 TOTALE 4 3 Pagina 22 di 53
AREA TECNICA LL.PP. PATRIMONIO E SERVIZI Categoria Profilo professionale Previsti in pianta In servizio organica D Funzionario tecnico 1 1 TOTALE 1 1 Ufficio Lavori Pubblici Categoria Profilo professionale Previsti in pianta In servizio organica D Funzionario tecnico 1 1 C Istruttore amm.vo contabile 1 1 C Istruttore amministrativo 1 0 TOTALE 3 2 Ufficio Patrimonio e Sevizi Categoria Profilo professionale Previsti in pianta In servizio organica C Istruttore tecnico amministrativo 2 2 B Operaio specializzato 4 4 A Addetto servizi manutenzione 1 1 TOTALE 7 7 AREA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E AMBIENTE Categoria Profilo professionale Previsti in pianta In servizio organica D Funzionario tecnico 1 1 TOTALE 1 1 Ufficio Ambiente Categoria Profilo professionale Previsti in pianta In servizio organica D Funzionario tecnico 1 1 TOTALE 1 1 Ufficio Pianificazione Territoriale Categoria Profilo professionale Previsti in pianta In servizio organica C Istruttore tecnico amm.vo 1 1 B Assistente amm.vo 1 1 TOTALE 2 2 Pagina 23 di 53
SERVIZIO DI POLIZIA LOCALE Categoria Profilo professionale Previsti in pianta In servizio organica PLA Agente di Polizia Locale 3 2 (*) TOTALE 3 2 (*) (*) di cui n. 1 posto ricoperto assegnato provvisoriamente all’Area Tecnica, LL.PP., Patrimonio e Servizi. Pagina 24 di 53
STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE NEGOZIATA LE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE/CONSORTILI N. SOCIETA’ ED TIPOLOGIA SOCIETA’ ED ENTE PERCENTUALE ENTI DI DIRITTO PARTECIPAZIONE PRIVATO 1 GEA Gestioni Gestione servizi ambientali, 0,29 Ecologiche trasporto di cose conto terzi, ecc Ambientali ( in dismissione delibera di C.C. Pordenone 3/2015 ) 2 HYDROGEA SPA Gestione servizio idrico integrato e 0,29 Pordenone risorse energetiche 3 Consorzio Coordinamento dell’attività degli 0,09 Energia Veneto enti e delle imprese consorziate CEV prestazioni di servizi funzionali Milano all’ottimizzazione dell’utilizzo di fonti energetiche nell’attività dell’impresa 4 Consulta Ambito Gestione servizio idrico integrato 2,76 Territoriale Ottimale “occidentale” Pordenone SERVIZI IN CONVENZIONE / ASSOCIATI Ad oggi sono gestiti in convenzione con altri Comuni i seguenti servizi Denominazione Servizio Ente convenzionato e/o associato Gestione economico-giuridica Comune di Porcia del personale Ufficio Unico gestione gare Comune di Sacile UTI Livenza Cansiglio Cavallo (Ambito Servizi Sociali Distrettuale 6.1) Pagina 25 di 53
SITUAZIONE FINANZIARIA Nel contesto strutturale e legislativo proposto, si inserisce la situazione finanziaria dell’Ente. L’analisi strategica richiede anche un approfondimento sulla situazione finanziaria del nostro Comune così come è stata determinata dalla gestione degli ultimi anni. A tal fine seguono i principali parametri economico finanziari utilizzati per identificare l’evoluzione dei flussi finanziari ed economici e misurare il grado di salute di questo Comune. Si deve necessariamente partire da una valutazione dei risultati delle gestioni precedenti. A tal fine, nella tabella che segue, si riportano per ciascuno degli ultimi tre esercizi: 1 – le risultanze finali della gestione complessiva dell’Ente; 2 – saldo finale di cassa; 3 – l’indicazione riguardo l’utilizzo o meno dell’anticipazione di cassa. Descrizione 2013 2014 2015 2016 Risultanze finali gestione €.1.473.138,06 €.1.611.015,99 €.4.511.038,43 €.2.624.088,86 complessiva dell’Ente Saldo finale di cassa €.5.850.510,09 €.4.911.125,71 €.4.356.783,88 €.3.216.539,45 Utilizzo anticipazione di no no no no cassa PARAMETRI INTERNI E MONITORAGGIO DEI FLUSSI L’analisi dello stato strutturale del Comune è effettuato attraverso una serie di indicatori finanziari che interessano aspetti diversi della gestione dell’Ente, definendo rapporti tra valori finanziari e fisici (ad esempio la pressione tributaria per abitante, la spesa corrente per abitante) o rapporti tra valori esclusivamente finanziari (ad esempio il grado di autonomia impositiva, il grado di autonomia finanziaria). Gli indicatori generalmente utilizzati per tale analisi sono: • Grado di autonomia dell’Ente; • Pressione fiscale locale e restituzione erariale pro-capite; • Grado di rigidità del bilancio; • Grado di rigidità pro-capite; • Costo del personale; • Propensione agli investimenti. GRADO DI AUTONOMIA FINANZIARIA Le entrate correnti costituiscono le risorse destinate alla gestione dei servizi comunali; di questo importo complessivo le entrate tributarie ed extratributarie indicano la parte direttamente o indirettamente reperita dall’ente. I trasferimenti correnti dello Stato,regione ed altri enti formano invece le entrate derivate, quali risorse di terzi destinate a finanziare parte della gestione corrente. Il grado di autonomia finanziaria rappresenta un indice della capacità dell’ente di reperire con mezzi propri le risorse necessarie al finanziamento di tutte le spese di funzionamento dell’apparato comunale, erogazione di servizi ecc… L’analisi dell’autonomia finanziaria assume una crescente rilevanza in un periodo di forte decentramento e di progressiva fiscalizzazione locale. Il sistema finanziario degli enti locali, in passato basato prevalentemente sui trasferimenti statali, è ora basato sull’autonomia finanziaria dei Comuni,ossia sulla capacità dell’ente di reperire, con mezzi propri, le risorse da destinare al soddisfacimento dei bisogni della collettività. L’Ente per mantenere in essere i propri servizi istituzionali e non, può contare sempre meno sui trasferimenti che gli derivano dallo Stato e da altri Enti pubblici; deve quindi focalizzare la Pagina 26 di 53
propria attenzione sulle entrate proprie e sulla gestione di servizi in modo da realizzare il massimo delle economicità ed efficienza al fine di liberare risorse per altri servizi. I dati si riferiscono ai Conti Consuntivi 2012-2013-2014-2015 approvati. INDICE 2013 2014 2015 2016 53,91 58,14 58,68 55,66 PRESSIONE FISCALE LOCALE E RESTITUZIONE ERARIALE PRO-CAPITE Sono indicatori che consentono di individuare l’onere che grava sul cittadino per usufruire dei servizi forniti dall’Ente. INDICE 2013 2014 2015 2016 495,10 521,97 542,75 474,51 INDICE 2013 2014 2015 2016 294,80 314,31 381,21 269,70 GRADO DI RIGIDITA’ DEL BILANCIO L’amministrazione dell’Ente nell’utilizzo delle risorse comunali è libera nella misura in cui il bilancio non è prevalentemente vincolato da impegni di spesa a lungo termine già assunti in precedenti esercizi. Conoscere, pertanto, il grado di rigidità del bilancio permette di individuare quale sia il margine di operatività per assumere nuove decisioni o iniziative economiche e finanziarie. Le spese fisse impegnate, per prassi, sono le spese del personale, le spese per il rimborso della quota capitale e interesse dei mutui. Quanto più il valore si avvicina all’unità tanto minori sono le possibilità di manovra dell’amministrazione che si trova con gran parte delle risorse correnti già utilizzate per il finanziamento delle spese per il personale e il rimborso della quota capitale e interessi dei mutui in scadenza. In realtà, il grado di rigidità strutturale è notevolmente superiore all’indice sopra calcolato, in quanto sarebbero da considerare anche tutti i costi di funzionamento delle strutture (costi per consumo acqua,gas, energia elettrica, spese telefoniche, le imposte ecc..). Volendo scomporre il grado di rigidità strutturale complessivo sopra evidenziato nelle due voci relative al costo del personale e al costo dei mutui si possono ottenere questi ulteriori indici: INDICE 2013 2014 2015 2016 38,74 38,13 34,95 32,93 Pagina 27 di 53
INDICE 2013 2014 2015 2016 23,45 23,04 20,29 22,35 GRADO DI RIGIDITA’ PRO CAPITE Come accennato precedentemente, per prassi, i principali fattori di rigidità a lungo termine sono il costo del personale ed il livello di indebitamento. Questi fattori devono essere riportati alla dimensione sociale del Comune individuandone la ricaduta diretta sul cittadino. INDICE 2013 2014 2015 2016 355,80 342,29 323,31 280,72 INDICE 2013 2014 2015 2016 215,38 206,86 187,72 200,23 INDICE 2013 2014 2015 2016 1.109,00 1.034,51 949,38 862,35 COSTO DEL PERSONALE L’erogazione dei servizi è essenzialmente basata sulla struttura organizzativa dell’Ente, nella quale l’onere del personale assume un’importanza preponderante su ogni altro fattore produttivo impiegato. Il costo del personale può essere visto come: - parte del costo complessivo del totale delle spese correnti: in questo caso si evidenzia l’incidenza del costo del personale sul totale delle spese correnti del titolo 1°. - costo medio pro-capite dato dal rapporto costo del personale/n° abitanti: - rigidità costo del personale dato dal rapporto tra il totale delle spese per il personale e il totale delle entrate correnti; in pratica viene analizzato quanto delle entrate correnti è utilizzato per il finanziamento delle spese per il personale. Gli indicatori sotto riportati, analizzano la spesa per il personale negli aspetti sopradescritti. INDICE 2013 2014 2015 2016 25,63 25,75 22,83 26,64 Pagina 28 di 53
INDICE 2013 2014 2015 2016 41.003,94 40.306,47 40.197,48 38.132,91 PARAMETRI DI DEFICIT STRUTTURALE I parametri di deficit strutturale, meglio individuati come indicatori di sospetta situazione di deficitarietà strutturale, sono dei particolari tipi di indice previsti dal legislatore e applicati nei confronti di tutti gli enti locali. Lo scopo di questi indici è fornire agli organi centrali un indizio, anche statistico, che riveli il grado di solidità della situazione finanziaria dell’ente, o per meglio dire, che indichi l’assenza di una condizione di pre-dissesto strutturale. Secondo la norma, infatti, sono considerati in condizioni strutturalmente deficitarie gli Enti locali che presentano gravi e incontrovertibili condizioni di squilibrio individuate dalla presenza di almeno la metà degli indicatori con un valore non coerente (fuori media) con il corrispondente dato di riferimento nazionale. L’ente non è mai risultato essere in deficit strutturale. Nei paragrafi che seguono sono riportati, con riferimento alle entrate ed alle spese, gli andamenti degli esercizi di programmazione, presentando questi valori secondo le nuove articolazioni del bilancio. Entrate L’attività di ricerca delle fonti di finanziamento, sia per la copertura delle spese correnti che per quelle d’investimento, ha costituito ed ancor più costituirà per il futuro, il primo momento dell’attività di programmazione per questo Comune. Si prefigura il mantenimento del volume di risorse complessivamente previsto nel pluriennale assestato 2018 e 2019 e prospetticamente da assumersi anche per il 2020. Coerentemente con la legge di stabilità in vigore si deve prevedere il blocco della capacità impositiva comunale in ambito tributario, con il mantenimento delle aliquote IMU e Tasi 2016. Si provvederà all’aggiornamento dei costi della Tari con conseguente adeguamento della relativa tariffa. Tributi Il clima di dubbia certezza della situazione economico-finanziaria a livello nazionale e regionale non aiuta gli enti locali nella definizione delle proprie politiche. Nei prossimi anni, compatibilmente con gli eventuali nuovi tagli apportati dal legislatore, il Comune di Caneva cercherà di contenere al minimo sostenibile l’imposizione fiscale in capo ai propri contribuenti mantenendo invariata o, se possibile, riducendo la pressione tributaria. Le previsioni inserite nel presente documento unico di programmazione si basano, sulla politica tariffaria approvata per l’esercizio 2017. Pertanto i riferimenti alle decisioni assunte per il 2017 devono intendersi estesi in termini generali all’anno 2018, con diretta influenza sugli esercizi 2019 e 2020. Il calcolo della TARI sarà impostato come lo scorso anno con l’obiettivo di copertura del piano economico finanziario del servizio gestione rifiuti. Pagina 29 di 53
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