RASSEGNA STAMPA Marzo 2018 - Frazionando
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
RASSEGNA STAMPA Marzo 2018 Articoli 01/03/2018 Voce Pagina 7 FABRIZIO STERMIERI Il digestore anaerobico cinque anni dopo: l' impianto rende bene 1 01/03/2018 Voce Pagina 12 FABRIZIO STERMIERI Morelli: uno sguardo ai cantieri 3 02/03/2018 Tempo Pagina 14 Il risveglio della natura 5 06/03/2018 Il Resto del Carlino (ed. Modena) Pagina 63 SILVIA SARACINO Campo di Fossoli, via libera del ministero 7 06/03/2018 Il Resto del Carlino (ed. Modena) Pagina 63 La storia di Villaggio S. Marco Tra ricordi e testimonianze 8 06/03/2018 Gazzetta di Modena Pagina 38 Il dramma degli istriani viene raccontato in un libro 9 08/03/2018 Voce Pagina 15 In un volume la storia del Villaggio San Marco 10 15/03/2018 Gazzetta di Modena Pagina 17 Muratore "gratta" e vince 500mila euro 11 16/03/2018 Tempo Pagina 19 Una storia spesso dimenticata 13 16/03/2018 Tempo Pagina 8 Insieme alla ricerca a passo di zumba 15 16/03/2018 Il Resto del Carlino (ed. Modena) Pagina 70 Operaio vince mezzo milione di euro 16 17/03/2018 Gazzetta di Modena Pagina 21 Il Villaggio San Marco svelato in auditorium 17 20/03/2018 Gazzetta di Modena Pagina 19 Villaggio San Marco, le classi alla presentazione del volume 18 22/03/2018 Voce Pagina 17 Esodo dalmata istriano: le scomode verità 19 23/03/2018 Tempo Pagina 8 La solidarietà abita qui 21 23/03/2018 Gazzetta di Modena Pagina 31 Il Prontobus piace alla gente In un anno 600 nuovi utenti 22 26/03/2018 Gazzetta di Modena Pagina 14 Da Fossoli a una vita per la musica 24 30/03/2018 Tempo Pagina 4 Via Valle: sterrata sì, colabrodo no! 25
1 marzo 2018 Pagina 7 Voce Economia AZIENDE Kwatt/anno previsti 4,8 milioni, prodotti 7,3 Il digestore anaerobico cinque anni dopo: l' impianto rende bene CARPI Compie cinque anni, quest' anno a novembre, l' impianto del Digestore di Fossoli, la struttura, costata 8,5 milioni di euro che Aimag ha realizzata a fianco dell' impianto di raccolta dei rifiuti urbani allo scopo di lavorare la frazione umida per produrre da una parte bio gas e dall' altra compost per utilizzo agricolo. Quest' anno, per la verità, il Digestore di Fossoli compie al tempo stesso anche dieci anni: l' idea di adottare la tecnica di estrazione del biogas dai rifiuti all' interno di una struttura "in assenza d' ossigeno" era infatti stata lanciata in Aimag già nel 2008, ma l' iter di progettazione, di realizzazione e di sperimentazione dell' impianto, una volta concluso, si è rivelato più lungo e complesso del previsto, tanto più che di mezzo c' è stato anche il sisma del 2012 a complicare le cose. E oggi? Facciamo il punto con gli uffici Aimag sullo stato attuale delle cose. Allora, da quando è entrato effettivamente in funzione a pieno regime il Digestore di Fossoli, inaugurato ufficialmente il 23 novembre del 2013? «La struttura, dopo la fase di col laudo e di calibratura, è entrato in esercizio definitivo dall' 11 maggio 2016. L' impianto è nato per produrre biometano che a sua volta viene utilizzato per generare energia elettrica. Gli obiettivi dichiarati erano: lavorare 27 mila tonnellate di rifiuti organici l' anno, produrre biogas da trasformare in 4,8 milioni di kwh/anno» Quanta effettivamente ne è stata prodotta? «Ne abbiamo prodotta e venduta alla rete 7,3 milioni di kilowatt. È stato il prodotto di 53 mila tonnellate di frazione organica da rifiuto urbano lavorato. Alla fine abbiamo ottenuto anche 12 mila tonnellate di compost, dopo il trattamento avvenuto nell' attivo impianto di compostaggio» Aimag ha in progetto anche un secondo digesto re anaerobico (a Finale Emilia) per la produzione diretta di gas metano da immettere in rete. A che punto è questa realizzazione? «È in costruzione. L' impianto per la produzione di biometano prevede la fine lavori entro quest' anno. Anche questo impianto sarà alimentato con FOR SU (la frazione di organico dei rifiuti urbani); la sua potenzialità sarà di 43 mila tonnellate annue, con una produzione stimata di circa 3 milioni di metri cubi Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 1
1 marzo 2018 Pagina 12 Voce Viabilità, trasporti e infrastrutture COMUNE Difficile orientarsi tra lavori in corso, attivi, di prossimo inizio, in progetto e gare Morelli: uno sguardo ai cantieri In tutto le iniziative sono 44. Avviati, di sicuro, ci sono Castelvecchio, i Giardini e il Teatro. Firmato anche il contratto d' affitto per il Polo della Creatività. Per l' Assessore è in esecuzione anche il primo lotto del Torrione. Per San Nicolò si è rifatto il progetto CARPI L' elenco che l' Assessore sistema sul tavolo davanti al cronista è fitto fitto di numeri e di dati. «Testimonia afferma Simone Morelli, vicesindaco e assessore a Centro storico, Economia, Turismo e Patrimonio immobiliare che non siamo stati con le mani in mano e che anzi, di carne al fuoco in questi anni ne abbiamo messa parecchia. Sì, è possibile che la percezione di qualcuno possa essere quella che le cose non vadano avanti, ma ci sono i tempi lunghi delle gare, le necessità amministrative, le priorità. Alla fine, in questi anni, dal terremoto in poi abbiamo avuto oltre cento casi da esaminare e alcuni progetti importanti sono avviati, altri si stanno concludendo». Accusato di essere facile agli annunci a effetto, ma debole sul fronte delle effettive realizzazioni, Simone Morelli indica il tabulato messo sul tavolo: «È l' elenco dei lavori attivi che sono pertinenti al mio settore d' intervento precisa ; a fianco di ogni cantiere c' è l' importo del relativo stanziamento, sono somme importanti per lavori altrettanto importanti per la città di cui sono orgoglioso». Vediamolo, l' elenco dell' Assessore: 44 iniziative, alcune piccole, altre grandi, qualcuna impegnativa, altre molto impegnative sia sotto il profilo tecnico che sotto quello della spesa, suddivise in tre categorie. La prima riguarda i lavori in corso, sedici, che comprendono opere di diverso spessore: si va da due milioni di euro per la "valorizzazione di Palazzo Castelvecchio" che sono poi le vecchie scuole Manfredo Fanti sul cortile delle quali si sta realizzando una ampia copertura a vetrata che consentirà l' utilizzo dello spazio cortilivo interno tutto l' anno, al milione e due centomila euro destinati al futuro "polo della creatività" per il quale è stato firmato il contratto d' affitto di idonei locali. Ci sono i centomila euro per la riparazione del Teatro comunale, ben noto alle cronache per l' interminabile iter che lo ha caratterizzato e i 610 mila euro per la sistemazione dei giardini pubblici retrostanti la sede municipale e il teatro, ormai in di Jr dim A destra, Simone Morelli Da sinistra:, San Nicolò, il Torrione degli Spagnoli e il Teatro comunale rittura d' arrivo. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 3
2 marzo 2018 Pagina 14 Tempo Ambiente DOMENICA 4 MARZO, DOPO LA PAUSA INVERNALE, RIAPRE L' OASI LA FRANCESA DI FOSSOLI, GESTITA DAI VOLONTARI DELL' ASSOCIAZIONE PANDA CARPI Il risveglio della natura Domenica 4 marzo, dopo la pausa invernale, riapre l' Oasi La Francesa di Fossoli, gestita dai volontari dell' Associazione Panda Carpi. L' Oasi, con la sua zona palustre protetta di otto ettari circondata da un bosco che funge da corona all' intera zona umida è amatissima dagli uccelli acquatici. Da sempre, infatti, molti uccelli nei periodi di migrazione, considerano questo luogo un prezioso punto di sosta prima di continuare alla volta dei paesi del Nord Europa. Ogni anno all' inizio della stagione primaverile, cominciano ad arrivare numerosissimi ospiti: Piro Piro, Pantane, Combattenti, Corrieri e Cavalieri d' Italia. A breve giungeranno anche le Marzaiole, piccole anatre il cui nome indica già il mese di arrivo a casa nostra ("in dialetto carpigiano rivela il presidente del Panda Carpi, Franco losi sono chiamate Ruchin, poiché il loro richiamo ricorda un rocchetto in movimento"). Troveranno ad aspettarle le specie di Anatre che in Oasi hanno passato l' inverno: i Germani Reali, le Alzavole e i Mestoloni. Quest' anno anche alcune Spatole, le Oche e alcuni Ibis Sacro hanno preferito aspettare il bel tempo nell' Oasi. Gli appassionati ornitologi dell' Oasi, tengono monitorati da oltre dieci anni l' arrivo e la partenza di tutti questi nostri amici alati e in questi giorni se ne stanno con il naso all' insù ad aspettare. Non è escluso che proprio nei giorni di apertura dell' Oasi, facciano la loro apparizione anche gli uccelli migratori per eccellenza, le Rondini, alle quali seguiranno gli Usignoli, le Capinere e via via le Upupe e il Cuculo ad aprile. Il Birdwatching in questo periodo rappresenta il fiore all' occhiello dell' area rinaturalizzata ma in Oasi si possono ammirare anche molte altre meraviglie della natura: le prime farfalle, i rumorosi bombi e numerose specie di Apidi, "utilissimi e instancabili insetti impollinatori simili alle api e le Osmie (Api solitarie)", prosegue Franco Losi. Lungo il percorso natura è visibile anche un' arnia didattica: attraverso un vetro vi si possono guardare le api all' opera. Infine, al centro visitatori, sarà allestita una mostra fotografica con bellissime immagini organizzata dal gruppo fotografico dell' associazione. Il Panda Carpi, che gestisce l' Oasi, conta attualmente un centinaio di soci di cui una cinquantina impegnati attivamente in Oasi come guide, accompagnatori, fotografi, ornitologi, entomologi e Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 5
6 marzo 2018 Pagina 63 Il Resto del Carlino (ed. Modena) Cultura, spettacoli Campo di Fossoli, via libera del ministero Ok al progetto di ristrutturazione da un milione di euro. Probabile cantiere nel 2019 d i S I L V I A S A R A C I N O L A RISTRUTTURAZIONE dell' ex Campo di Fossoli ha schivato il vuoto governativo post elezioni: il progetto del Comune, anche nella sua ultima modifica, ha ricevuto il via libera dal ministero per i Beni culturali prima del voto. Serve solo il via libera formale e poi l' amministrazione potrà indire un concorso di idee per realizzare il nuovo Centro visitatori, un intervento da 1 milione di euro di cui 500mila finanziati dalla Regione e 500mila dallo Stato. Difficile, secondo le stime del Comune, che i lavori possano partire quest' anno ma entro il 2018 si dovrebbe portare a casa il progetto. Il Centro visitatori, spiega Marzia Luppi direttrice della Fondazione Ex Campo di Fossoli, «è una struttura necessaria per un campo che accoglie 30mila visitatori l' anno». Sarà un Centro di accoglienza come quelli che si trovano nei musei, conterrà un auditorium e anche un centro ristoro. Contrariamente alla prima stesura che vedeva il Centro ai margini del Campo, l' ultima versione del progetto lo colloca all' interno al posto della Baracca ricostruita nel 2004 nel settore Ebrei. Si tratta di una posizione molto favorevole, vicino al cancello e alla grande area verde, una zona di raccoglimento commemorativo. Sarà uno spazio flessibile per diversi allestimenti, attrezzato con contenuti multimediali di supporto alla visita del Campo di Fossoli: grazie alla documentazione storica e alle forme artistiche ed espressive, il Centro sarà il punto di partenza per capire la deportazione politica e razziale. Appena si avrà il via libera definitivo spazio ai progettisti che potrranno gareggiare per aggiudicarsi l' opera: nello spirito del museomonumento al Deportato (dietro Palazzo Pio) sono invitati a «immaginare spazi multifunzionali, caratterizzandoli anche impiantisticamente per possibili contenuti e allestimenti capaci di sollecitare il coinvolgimento emotivo, immaginativo e riflessivo del visitatore, orientati a una puntuale conoscenza storica» si legge nei documenti approvati. Il Centro d' accoglienza avrà anche un bookshop, con volumi sull' argomento, e un coffeeshop dove i visitatori potranno ristorarsi. SILVIA SARACINO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 7
6 marzo 2018 Pagina 63 Il Resto del Carlino (ed. Modena) Cultura, spettacoli IL LIBRO OSPITÒ ITALIANI DA ISTRIA E DALMAZIA La storia di Villaggio S. Marco Tra ricordi e testimonianze LA STORIA di Villaggio San Marco, la comunità che dopo la Seconda Guerra Mondiale all' interno dell' ex campo di concentramento a Fossoli, ospitò 250 famiglie italiane provenienti da Istria e Dalmazia (alcune di queste vi rimasero per 16 anni) è diventata un libro. La produzione editoriale, curata da Luigi Vallini, è promossa dall' associazione Venezia Giulia e Dalmazia in collaborazione con Comune e Provincia di Modena e Comune di Carpi. Il volume contiene le testimonianze, i ricordi, le analisi storiche del Villaggio aperto il 7 giugno del 1954 e chiuso dopo 16 anni il 7 marzo del 1970. All' interno furono aperti spazi commerciali, centri di aggregazione, uno studio medico, attività artigianali come la falegnameria e la tipografia gestiti dagli esuli stessi, poi la scuola, l' asilo e la chiesetta. «Il volume raccoglie nuove testimonianze, analisi e riflessioni spiega Giampaolo Pani presidente dell' associazione offrendo uno spaccato di un periodo lungo e doloroso per migliaia di esuli giulianodalmati. Abbiamo voluto raccontare il loro dramma e le loro vicissitudini con l' obiettivo di ricordare e non dimenticare, oltre all' auspicio che simili drammi non accadano mai più». Il volume sarà presentato nel corso di un' iniziativa pubblica sabato 17 marzo alle ore 10.30, nell' auditorium San Rocco. Nel corso dell' evento, dopo i saluti del vescovo di Carpi, Francesco Cavina, sono previsti, tra gli altri, gli interventi di Giampaolo Pani e Luigi Vallini, rispettivamente presidente e segretario del comitato di Modena dell' Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia. s.s. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 8
6 marzo 2018 Pagina 38 Gazzetta di Modena Cultura, spettacoli sabato a san roccoalla scuola primaria Il dramma degli istriani viene raccontato in un libro Gli studenti del Da Vinci salgono in cattedra a Sorbara di Enrico Vincenzi Raccontare per non dimenticare la storia ed il dramma dei profughi istriani a Carpi. È questo l' intento che ha mosso gli autori del libro "I 60 anni del Villaggio San Marco a Fossoli", che verrà presentato ufficialmente sabato prossimo, all' Auditorium San Rocco a partire dalle 10.30. Il libro, curato da Luigi Vallini e dall' Associazione Venezia Giulia e Dalmazia, in collaborazione con Comune e Provincia e Città di Carpi, racconta, attraverso interventi di storici e testimoni diretti, l' esperienza del Villaggio San Marco, istituito nell' ex campo di concentramento di Fossoli nel 1954 e che ospitò 250 famiglie provenienti dalle ex colonie italiane dell' Istria e della Dalmazia. «È un caso unico di insediamento sul territorio nazionale, sia per il numero di presenze che per il lunghissimo periodo temporale di permanenza, circa sedici anni», racconta Giampaolo Pani, presidente provinciale dell' Avgd. Sedici anni non facili, in cui emarginazione e discriminazione si mischiarono ad atti di generosità, grazie ai quali il villaggio San Marco, dice Pani, «è stato un esempio di riuscita integrazione e centro di aggregazione con il territorio carpigiano». Un' esperienza di cui va custodita la memoria, spiega il sindaco Alberto Bellelli: «Questo libro è nato da uno studio del 2013, e ha dato dignità a una storia importante, mentre il silenzio, la dignità, la toglie». Oltre al silenzio, la dignità viene attaccata anche per scopi di «tifoseria politica», come li definisce il sindaco. Ultimo di questi episodi è il volantinaggio del circolo di ispirazione comunista Iskra, avvenuto nel Giorno del Ricordo. Secondo i comunisti, nelle commemorazioni si mettono «sullo stesso piano nazismo e antifascisti, repubblichini e partigiani». «Un atto del genere indica ignoranza ha detto Pani , ed ecco perché ci teniamo a portare avanti la nostra storia, dopo tanti anni di silenzio, anche con le scuole». Per questo, Avgd ha chiesto al sindaco di avere uno spazio per una mostra permanente sul villaggio San Marco nell' ex campo di concentramento. Soluzione, ha detto il sindaco, a cui si sta lavorando, grazie ai finanziamenti destinati al restauro dell' area dell' ex campo di concentramento. La presentazione del libro su San Marco serve anche per lanciare un' altra iniziativa di Avgd, dedicata all' esperienza del campo per i profughi istriani di via Caselle a Modena. «È una testimonianza molto pesante. Abbiamo subito una forte discriminazione e l' integrazione con i modenesi è venuta solo con il passare degli anni» ha detto Edda Molinari, testimone di quei fatti. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 9
8 marzo 2018 Pagina 15 Voce Cultura, spettacoli LIBRI L' esodo istriano In un volume la storia del Villaggio San Marco FOSSOLI Furono quasi 1.500 i profughi, appartenenti alla comunità italiana istriana e dalmata, ospitati nel Villaggio San Marco a Fossoli, dopo aver abbandonato le proprie case e tutti i propri beni nelle ex province italiane di Istria e Dalmazia a seguito degli accordi internazionali che, ridefinendo il confine orientale italiano, al termine della seconda guerra mondiale assegnarono quei territori all' allora Jugoslavia. La loro storia è oggi riassunta in un libro che raccoglie le relazioni presentate, cinque anni fa, a un convegno di studi che si tenne a Carpi e che è stato edito sotto gli auspici dell' Associazione Venezia Giulia e Dalmazia in collaborazione con Comune e Provincia di Modena e Comune di Carpi. Le famiglie di esuli arrivate nel modenese furono solo una parte delle circa 250 mila persone, il 90 per cento degli italiani che vivevano in Istria e Dalmazia, che partirono tra il 1944 e la fine degli anni Cinquanta, dirette in 130 luoghi tra caserme, scuole come quella in via Caselle a Modena che ospitò diverse famiglie, conventi, ex campi di concentramento come quello di Fossoli o la risiera di San Sabba a Trieste, ma anche oltreoceano, dal Canada al Venezuela. Un esodo di mas sa per fuggire a persecuzioni e alla tragedia delle foibe dove vennero sterminati migliaia di italiani. Il Villaggio San Marco fu aperto il 7 giugno del 1954 e chiuso dopo 16 anni il 7 marzo del 1970. All' interno della struttura furono aperti spazi commerciali, centri di aggregazione, uno studio medico, attività artigianali come la falegnameria e la tipografia gestiti dagli esuli stessi, poi la scuola, l' asilo e la chiesetta. Gli esuli, insomma, anche se sostenuti dallo Stato con apposite leggi, si organizzarono in modo indipendente, allacciando stretti rapporti con la comunità di Fossoli e di Carpi, nonostante si legge nel contributo di Luigi Vallini riportato nel volume il clima di diffidenza e le tensioni politiche del dopoguerra. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 10
15 marzo 2018 Pagina 17 Gazzetta di Modena Cronaca CON IL "MILIARDARIO" » LA DEA BENDATA BACIA CARPI DUE VOLTE IN UNA SETTIMANA Muratore "gratta" e vince 500mila euro Il biglietto giocato alla tabaccheria La Zanzara di Fossoli. I gestori: «È un giovane che lavora in cantieri tra Carpi e Soliera» È trascorsa poco più di una settimana dalla fortunata estrazione del Million Day che ha permesso a un carpigiano di portare a casa un milione di euro con una giocata di un euro e la dea bendata ritorna nuovamente a baciare Carpi. Questa volta il vincitore ha incassato 500mila euro con una giocata più che fortunata al Miliardario. Il tagliando vincente è stato venduto e "grattato" al bar tabaccheria Zanzara, sulla Statale Romana nord a Fossoli. Il fortunato è un cliente abituale, un giovane che di professione fa il muratore e, che ieri mattina presto, quando ha capito che avrebbe incassato una somma che gli avrebbe cambiato la vita, è corso subito a telefonare. «Il vincitore è un muratore che viene dal sud spiega Livia Lasagni, madre del titolare della tabaccheria, Andrea Sacchi Stamattina è arrivato presto, intorno alle 6.30. Una volta bevuto il caffè, ha preso il Gratta & vinci del "Nuovo miliardario" e ha giocato. Una volta capito che si trovava tra le mani la combinazione vincente, non ha detto nulla. È corso a telefonare. Probabilmente per la gioia di avere vinto una somma così grande. Prima di andare, però, ci ha lasciato fare uno scatto al biglietto che riporta la combinazione vincente. Poi crediamo che sia andato a lavorare, tra Carpi e Soliera». Si tratta della prima grossa somma che viene vinta nella tabaccheria. Un tagliando con la fortuna incorporata che arriva dopo altre somme da mille e 500 euro, nemmeno paragonabili ai 500mila incassati ieri. «Siamo qui alla Zanzara da 62 anni spiega ancora Livia ormai siamo un bar e tabaccheria storico per il territorio, preso come punto di riferimento da chi abita tra Modena, Reggio e Mantova. Ed è una gioia avere consentito questa vincita a questa persona. In passato, abbiamo staccato tagliandi che hanno portato a incassare importi che erano, però, del tutto inferiori rispetto a quello intascato ieri mattina». La combinazione del Miliardario prevede cinque numeri vincenti: quelli di ieri erano 41, 12, 15, 23 e 29. Il giovane fortunato ha iniziato a "grattare" e ha scoperto il numero 15 tra le 15 possibilità presenti sul suo tagliando. E proprio al 15 era abbinata la somma massima, i 500mila euro che potrà andare a Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 11
15 marzo 2018 Pagina 17 Gazzetta di Modena
16 marzo 2018 Pagina 19 Tempo Cultura, spettacoli IL VOLUME DEDICATO AL VILLAGGIO SAN MARCO SARÀ PRESENTATO NEL CORSO DI UN' INIZIATIVA PUBBLICA IN PROGRAMMA A CARPI, SABATO 17 MARZO, ALLE 10.30, ALL' AUDITORIUM SAN ROCCO Una storia spesso dimenticata Il volume I 60 anni del Villaggio San Marco a Fossoli sarà presentato nel corso di un' iniziativa pubblica in programma a Carpi, sabato 17 marzo, alle 10.30, all' Auditorium San Rocco. Nel corso dell' evento, dopo i saluti del vescovo di Carpi, Francesco Cavina, sono previsti gli interventi di Giampaolo Pani e Luigi vallini, rispettivamente presidente e segretario del comitato di Modena dell' Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Alberto Bellelli, sindaco di Carpi, Gian Carlo Muzzarelli, presidente della Provincia di Modena, Antonio Ballarin, presidente della Federazione degli esuli giuliano dalmati, Pier Luigi Castagnetti, presidente della Fondazione ex campo di Fossoli, Giuseppe schena, presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Modena, e Renzo Codarin, presidente nazionale dell' Associazione Venezia Giulia e Dalmazia; coordina il giornalista Cesare Pradella. Saranno presenti anche relatori del convegno di studi del 2013, i cui atti sono raccolti nel volume la produzione editoriale è stata curata da Luigi Vallini, ed è stata promossa dall' associazione Venezia Giulia e Dalmazia in collaborazione con Comune e Provincia di Modena e Comune di Carpi oltre a esuli, studiosi e studenti delle scuole superiori di Carpi. Furono quasi 1.500 i profughi, appartenenti alla comunità italiana, ospitati nel Villaggio San Marco a Carpi, dopo aver abbandonato le proprie case e tutti i propri beni in Istria e Dalmazia a seguito degli accordi internazionali che, ridefinendo il confine orientale italiano, assegnarono quei territori all' allora Jugoslavia. Le famiglie arrivate nel modenese furono una parte delle circa 250mila persone, il 90 per cento degli italiani che vivevano in Istria e Dalmazia, che partirono tra il 1944 e la fine degli Anni Cinquanta, dirette in 130 luoghi tra caserme, scuole come quella in via Caselle a Modena che ospitò diverse famiglie, conventi, ex campi di concentramento come quello di Fossoli o la risiera di San Saba a Trieste, ma anche oltreoceano, dal Canada al Venezuela. Un esodo di massa per fuggire a persecuzioni e alla tragedia delle foibe dove vennero sterminati migliaia di italiani. Il Villaggio san Marco fu aperto il 7 giugno del 1954 e chiuso dopo 16 anni il 7 marzo del 1970. All' interno della struttura furono aperti spazi commerciali, centri di aggregazione, uno studio medico, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 13
16 marzo 2018 Pagina 19 Tempo
16 marzo 2018 Pagina 8 Tempo Sanità, sociale Insieme alla ricerca a passo di zumba Si chiama Insieme alla ricerca, a passo di zumba ed è l' evento organizzato domenica 15 aprile da Magalì Montefusco, presso il Circolo Loris Guerzoni di Carpi. Non è la prima maratona organizzata da ziN (Zumba Instructor Network) Maggy, che, a partire dal 2016, ha proposto in città questo tipo di esibizione a scopo benefico coinvolgendo colleghi e colleghe disposti a dedicare due ore del loro tempo per raccogliere fondi da destinare a Telethon e Airc. La zumba, definita l' aerobica del Terzo millennio, sta coinvolgendo sempre più grandi e piccini: fitness di gruppo e movimento sulle note dei tormentoni musicali sono gli ingredienti di un successo che è cresciuto costantemente. "Insegno zumba dal 2013 dopo anni di appassionata pratica: siccome mi scambiavano per istruttrice ho deciso di ottenere il brevetto" racconta Magalì abilitata a tenere anche corsi di zumba per bambini (zumba kids) e di zumba dolce per adulti attempati (zumba gold). Riesce a conciliare la sua attività con la famiglia (marito, tre figli edue cani) senza dimenticare gli altri. "Io mi sento molto vicina a Telethon, la fondazione che, attraverso la ricerca, dona una speranza alle persone affette da malattie genetiche rare, e Airc, associazione italiana per la ricerca sul cancro. Sono volontaria di Telethon e, da sempre, sostenitore di Airc, perché non c' è famiglia in cui non si sia vissuta una storia di tumore". Così nasce l' idea di Insieme alla ricerca, a passo di zumba che si realizza grazie alla disponibilità di altre insegnanti che si alterneranno dalle 10 alle 12 di domenica 15 aprile al Guerzoni per la Maratona Multi ZIN, due ore di fitness all' insegna del divertimento. "Sarà molto piacevole lavorare con istruttori diversi, ognuno col suo stile per due ore di zumba base. Il biglietto per partecipare costa dieci euro mentre per chi assiste allo spettacolo costa cinque euro, ma a tutti sarà offerto un aperitivo a cura del Circolo Guerzoni che sostiene così l' iniziativa". L' incasso sarà devoluto interamente in beneficenza. "Vorrei superare me stessa e i successi delle precedenti edizioni perché per me è davvero importante" sostiene Maggy che vi aspetta per la zumba dolce al martedì e giovedì alle 9 al Guerzoni, mentre per la zumba base al mercoledì alle 20 al Guerzoni oppure al lunedì, sempre alle 20, al Circolo di Fossoli. "Bastano le scarpe da ginnastica, l' abbigliamento sportivo e tanta voglia di divertirsi. Nella zumba più si è meglio è, come a una festa". Sara Gelli. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 15
16 marzo 2018 Pagina 70 Il Resto del Carlino (ed. Modena) Cronaca FOSSOLI Operaio vince mezzo milione di euro DA MERCOLEDÌ scorso alle 6.30 la vita di un muratore romeno arrivato dal Sud per lavorare nei cantieri della zona è profondamente cambiata. Stava facendo colazione come sempre assieme ai colleghi nel bar tabaccheria La Zanzara a Fossoli quando, dopo il caffè, ha acquistato un biglietto Gratta e Vinci da 5 euro vincendo 500mila euro. «Ha iniziato a grattare i numeri, poi abbiamo visto che correva fuori sotto il portico racconta la titolare Livia Lasagni ha vinto 500mila euro, era contentissimo. Stamattina (ieri, ndr) gli altri muratori sono venuti a fare colazione ma lui non c' era, ci hanno detto che è partito». É la seconda volta in una settimana che la fortuna 'bacia' Carpi regalando vincite consistenti. La scorsa settimana un fortunato cliente (ancora sconosciuto) della tabaccheria in via Meloni di Quartirolo ha vinto 1 milione di euro con il gioco MillionDay indovinando la cinquina vincente estratta quel giorno. s.s. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 16
17 marzo 2018 Pagina 21 Gazzetta di Modena Cultura, spettacoli L' INCONTRO Il Villaggio San Marco svelato in auditorium Le vicende storiche legate al Villaggio San Marco, allestito nel 1954 nel campo di Fossoli per ospitare gli esuli italiani provenienti da Istria e Dalmazia, saranno il tema dell' incontro in programma a Carpi, oggi dalle 10.30 alle 13, presso l' auditorium San Rocco. Nel corso dell' iniziativa sarà presentato il volume sull' argomento, contenente testimonianze e analisi scaturite nel convegno di studi che si svolse a Carpi nel 2013, in occasione del 60° anniversario del Villaggio. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 17
20 marzo 2018 Pagina 19 Gazzetta di Modena Cultura, spettacoli san rocco Villaggio San Marco, le classi alla presentazione del volume C' erano anche il ministro della salute Beatrice Lorenzin e il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, sabato mattina in Auditorium San Rocco, alla presentazione del volume che ripercorre le vicende storiche legate al Villaggio San Marco di Fossoli. Seduta in prima fila, la neoeletta nel collegio di Modena ha partecipato con attenzione alla mattinata di approfondimento, cui erano presenti anche gli studenti delle scuole superiori. Il Villaggio San Marco fu allestito nel 1954 all' interno dell' ex campo di concentramento per ospitare gli esuli italiani provenienti da Istria e Dalmazia: il libro che lo riguarda contiene testimonianze e analisi scaturite nel convegno di studi che si svolse a Carpi nel 2013, in occasione del sessantesimo anniversario del Villaggio. Contemporaneamente, sarà visitabile fino al 25 aprile, la mostra Italiani d' Istria. Chi partì e chi rimase. Storie orali e ritratti fotografici tra Pirano e Fossoli prodotta dalla Fondazione Fossoli e curata da Lucia Castelli inaugurata per il Giorno del Ricordo. La mostra, allestita all' interno dell' ex Sinagoga di Carpi, è visitabile a ingresso gratuito il giovedì dalle 10 alle 13, la domenica con orario 1013 e 1519 e sarà aperta il 25 aprile. (camma) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 18
22 marzo 2018 Pagina 17 Voce Politica, enti locali Esodo dalmata istriano: le scomode verità CARPI Videro gli orrori della guerra, subirono le angherie delle occupazioni straniere, prima quella nazista, poi quella degli Jugoslavi di Tito, patirono il dramma della pulizia etnica perdendo familiari e amici nelle foibe. Da ultimo, l' Italia repubblicana, uscita a pezzi dal secondo conflitto mondiale, non fu in grado di proteggerli ma quasi con vergogna ne accolse quasi 250 mila dopo che furono espulsi dalle proprie case e da quelle terre che abitavano in pace sin dai tempi della Repubblica di San Marco. Gli esuli istriani e dalmati, solo da poco hanno potuto gridare la loro disperazione per la tragedia vissuta fra il 1944 e il 1957, che li ha strappati ai loro affetti ed alla loro terra nel silenzio assordante di una Italia che voleva stendere un velo pietoso su molti tragici aspetti della sua storia più recente. Nacque da quella migrazione di gente istriana e dalmata, a Carpi, laddove era stato impiantato il campo di concentramento di Fossoli, il Villaggio San Marco, una comunità residenziale che per quasi diciassette anni ospitò circa 250 esuli, molti dei quali, ormai carpigiani a tutti gli effetti, sessant' anni dopo sono ritornati a ricordare quel periodo della loro vita anche grazie alla pubblicazione degli atti del convegno nazionale di studi tenutosi nel 2013 sotto l' alto patronato del Presidente della Repubblica. Un volume ponderoso, quello che raccoglie i ricordi del villaggio, ricco di fotografie d' epoca e di testimonianze, ma anche ricco di domande che ancora oggi attendono una risposta. Perché le foibe? Perché l' accanimento contro gli Italiani di quella parte d' Italia che oggi non è più tale? Perché i silenzi imbarazzati, addirittura la negazione di fatti conclamati, i sospetti nei confronti di gente che aveva la sola colpa di essere italiana in una zona di confine? E, a fronte di tante domande, le constatazioni: Carpi ci ha messo un po' per accogliere davvero quegli esuli, li ha trattati inizialmente come un corpo estraneo. Loro, d' altra parte, gli Istriani, disorientati e avviliti, reagirono erigendo il loro villaggio come una isola nel bel mezzo della bassa modenese, con i suoi negozi e i suoi laboratori, con la sua chiesa e il suo prete, con l' asilo parrocchiale e la scuola elementare. Solo col tempo, e con il lavoro, due popoli sono diventati uno solo e il Villaggio San Marco ha finito per perdere la propria ragione di essere. "Gli esuli giunti a Fossoli sostennero nella presentazione del convegno di cinque anni fa Giampaolo Pani, Lucia Orsetti e Luigi Vallini, responsabili dell' Associazione Venezia Giulia e Dalmazia sradicati dalle loro terre e dal loro mare, privati di tutti i loro beni, superato l' iniziale momento dello sconforto e della enorme precarietà delle condizioni in cui versavano, della dura Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 19
22 marzo 2018 Pagina 17 Voce
23 marzo 2018 Pagina 8 Tempo Sanità, sociale LA GELATERIA SOTTOZERO ACQUISTA UOVA PASQUALI DALL' ASSOCIAZIONE SOPRA LE RIGHE DENTRO L' AUTISMO DA DECORARE POI A MANO La solidarietà abita qui La solidarietà è di casa al Sott oZero di Carpi. In occasione della Pasqua, infatti, la gelateria acquista uova pasquali dall' associazione Sopra le righe dentro l' autismo Onlus da decorare poi a mano con estro e maestria. Un dolcissimo modo per sostenere i progetti del sodalizio. "Queste deliziose uova artigianali, del peso di 300 grammi, spiega Elisa della Gelateria SottoZero sono completamente personalizzabili per rispondere ai desideri di ciascuno. Acquistarle significa aiutare concretamente i ragazzi dell' associazione" e, allo stesso tempo, contribuire a parlare di una disabilità complessa, poco conosciuta, che nulla ha a che fare col genio. "Un bimbo ogni cinquanta nel mondo è autistico. Nonostante questi numeri impressionanti, però, l' autismo resta una malattia pressochè sconosciuta e molte famiglie non hanno il coraggio di uscire allo scoperto. Tanti genitori temono le critiche e il giudizio degli altri, si vergognano e si ripiegano su se stessi. I bimbi autistici, infatti, spesso vengono tacciati come maleducati, capricciosi, aggressivi... in realtà soffrono di una disabilità estremamente complessa di cui si sa ancora troppo poco". A parlare sono Paola Rossi e Laura Fantini, rispettivamente presidente e socio fondatore dell' associazione Sopra le righe, entrambe mamme di due bimbi autistici, Alessandro e Marco. L' associazione è nata nel luglio 2016 e riunisce perlopiù famigliari che convivono quotidianamente con questa patologia ma, prosegue Paola, "tra noi vi sono anche alcuni amici desiderosi di conoscere meglio questa realtà e di sostenere le nostre attività". I volontari, nella loro sede in via Milano, in un appartamento messo loro a disposizione gratuitamente da La Casa dell' Albero di Fossoli, hanno attivato uno sportello di ascolto rivolto alle famiglie, momenti di parent training, interventi psicoeducativi individuali, laboratori creativi e artistici sotto la supervisione di personale specializzato. Per info e prenotazioni uova: 339.8271681. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 21
23 marzo 2018 Pagina 31 Gazzetta di Modena Viabilità, trasporti e infrastrutture I DATI DEL SERVIZIO A CHIAMATA Il Prontobus piace alla gente In un anno 600 nuovi utenti Aumentano i passeggeri del Prontobus, il servizio di trasporto extraurbano che collega il centro di Carpi con le sue frazioni. Un dato che, oltre a confermarne il successo, fa spazio ad alcune novità che verranno introdotte entro il 2018. Grazie, infatti, al potenziamento del servizio deciso dall' amministrazione di concerto con aMo, a un anno dall' introduzione di un secondo veicolo si contano 600 nuovi passeggeri rispetto allo stesso periodo del 2016, pari al 13% in più. Risale al gennaio dello scorso anno l' aggiunta del secondo minibus: l' obiettivo era proprio quello di sfruttare al massimo le potenzialità del servizio a chiamata che, per la sua flessibilità, consente di offrire un collegamento di trasporto pubblico "su misura" alle aree a bassa densità abitativa, eliminando le corse a vuoto. I numeri danno ragione all' iniziativa. Sono 4.906 i passeggeri registrati nel 2017 dal call center che raccoglie le prenotazioni, a fronte dei 4.346 del 2016 (+13%) e dei 4.157 del 2015 (+18%): dopo alcuni anni di stabilità, si è quindi registrato un aumento della domanda, legato essenzialmente alla maggiore disponibilità di corse. Il Prontobus di Carpi è attivo dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 13 e collega Migliarina, Budrione, Fossoli, San Marino, Cortile, San Martino Secchia, Gargallo, Cantone e Santa Croce al centro città. Il costo del biglietto è quello di un servizio di linea e la prenotazione che può essere effettuata nei giorni feriali dalle 8 alle 17.45 va fatta telefonicamente all' 840.001.100 almeno 60 minuti prima della corsa richiesta. Quanto alle novità in arrivo, entro fine anno verrà introdotta la possibilità di prenotare le corse da smartphone e di monitorare tutti i viaggi già prenotati attraverso l' applicativo Rumobil, già sperimentato con successo a Castelfranco Emilia. In questo modo, gli utenti potranno avere informazioni sul servizio in tempo reale, mentre dal lato gestionale si potrà disporre di numerose informazioni sulle abitudini dei viaggiatori, utili a migliorare la programmazione del servizio stesso. «Dal 2017, il contributo annuale a carico del Comune è di poco meno di 50 mila euro spiega l' assessore alla mobilità, Galantini stanziamento confermato dalla Giunta anche per il 2018, per un totale di 47.600 euro. Il successo del Prontobus dimostra la giustezza dell' azione dell' amministrazione nel trasporto pubblico locale e della mobilità alternativa, oltre che individuale, rispondendo alle Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 22
23 marzo 2018 Pagina 31 Gazzetta di Modena
26 marzo 2018 Pagina 14 Gazzetta di Modena Cultura, spettacoli Da Fossoli a una vita per la musica Barbara Salani e la storia del padre e dello zio nell' ex campo di concentramento di Patrizia CantusciIl 10 agosto del 1944, i fratelli Renato e Giulio Salani furono rastrellati dai nazisti a Massaciuccoli (Lucca), dove erano stati costretti a sfollare da Viareggio, città della famiglia di origine, per essere deportati a Carpi, nel campo di concentramento di Fossoli dove, per diversi mesi, vissero da prigionieri finché riuscirono a fuggire, attraversando a piedi l' Appenino ToscoEmiliano. Durante la traversata, Giulio, ad un passo dalla morte, fu salvato dal coraggio del fratello maggiore, Renato. L' episodio, nel contesto di disperazione e ferocia che stavano vivendo, rinsaldò per sempre l' amore fraterno che li univa e fu preludio della storia dei musicisti Salani, saga famigliare tra due continenti foriera di fama. Tutto ebbe inizio con "Il Diario di Renato", raccolta di versi che il maggiore dei fratelli scrisse durante la permanenza al campo di Fossoli usando come mezzo di scrittura i rotoli di spessa carta igienica che i prigionieri avevano in dotazione. L' idea nacque dal compendio di stati d' animo che Renato e Giulio stavano vivendo in quello che per tutti era luogo di transito verso altri campi di concentramento, al nord ed est Europa. Sopravvivenza, disperazione, via di fuga, sfogo, salvezza interiore e ribellione alla repressione. Quel rotolo di carta igienica è stato custodito decenni. Ora è sulla copertina di un libro, "Una vita per la Musica I Fratelli Salani", edito in italiano, inglese e spagnolo, già in vendita in tutto il mondo su Amazon. Ne è autrice Barbara Salani, figlia di Giulio che vive a Boca Raton, Florida, ed è musicista della Simphony of the Americas. Musica che è timbro di famiglia. Nel 1953, infatti, arrivarono i frutti degli studi musicali per Renato, compositore, arrangiatore, pianista, cantante, il quale vide un suo brano autoriale esordire al Festival di Sanremo, e per Giulio, che nel 1950 si esibì con la Bill Coleman' s Band suonando violino, sassofono e clarino. In seguito, arriva il contratto con l' orchestra Asternovas di Fred Buscaglione. Negli anni Cinquanta, i Salani ebbero un contratto di lavoro in Venezuela. A Caracas, nel 1960, crearono un prestigioso e celebre locale notturno, "Hipocampo", ritrovo per serate di gala, feste ed i migliori concerti che si tenevano nella capitale. «Due uomini speciali dice l' autrice del libro Si tratta di testimonianze forti raccolte durante quattro anni, attraverso interviste ai sopravvissuti, ricerche storiche, racconti di mio padre e di mio zio, foto e materiali che mia madre e mia zia hanno sempre custodito...». ©RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 24
30 marzo 2018 Pagina 4 Tempo Viabilità, trasporti e infrastrutture URGE UN IMMEDIATO INTERVENTO DA PARTE DELL' AMMINISTRAZIONE AFFINCHÉ TUTTO L' ASSE VENGA RIMESSO IN SICUREZZA, ELIMINANDO I RESIDUI DI ASFALTO E RIEMPIENDO CON ALTRA GHIAIA I CRATERI CHE SI SONO APERTI Via Valle: sterrata sì, colabrodo no! Definire pietoso lo stato in cui versa è a dir poco un eufemismo. Una situazione annosa, quella di via Valle, ben nota anche all' Amministrazione Comunale: "la strada, a fondo argilloso spiega l' assessore ai Lavori Pubblici, Simone Tosi è particolarmente dissestata poiché soggetta al cosiddetto effetto spugna. A fronte delle segnalazioni pervenute, nel corso della primavera scorsa, decidemmo di inserire la via nel progetto di asfaltatura delle strade, intervenendo nel tratto compreso tra la ferrovia e la strada provinciale Romana nord (siamo tra Fossoli e Budrione) nei punti maggiormente deteriorati". Proposta rispedita al mittente dalle sei famiglie residenti nel tratto poiché "l' intervento non avrebbe ottenuto i risultati definitivi sperati". "A quel punto prosegue Tosi pensammo di inserire via Valle in un progetto più ampio, che coinvolgeva vie simili come la Griduzza: lì, infatti, dopo un' indagine geologica e un consolidamento delle sponde laterali, si procederà a breve con un intervento sperimentale e se darà i risultati sperati, sarà applicato anche ad assi con problematiche simili". Dopo l' ennesima fumata nera da parte dei residenti, l' Amministrazione ha deciso, il mese scorso, di limitarsi alla fresatura dell' asfalto, rendendo la strada "bianca". Il calvario, però, per ogni automobilista e non solo che desidera percorrere via Valle inizia subito dopo il passaggio a livello, dove il manto stradale diventa un pericoloso e continuo susseguirsi di buche e smottamenti. Che la strada sia bianca è accettabile ma che sia pure un colabrodo, no! Urge un immediato intervento da parte dell' Amministrazione affinché tutto l' asse venga rimesso in sicurezza, eliminando i residui di asfalto e riempiendo con altra ghiaia i crateri che si sono aperti. Zona dal grande pregio naturalistico, via Valle, con le sue risaie, deve poter essere percorsa in piena sicurezza da chiunque desideri godere della bellezza della natura. Ora più che mai, con le risaie allagate e i numerosi uccelli migratori che le popolano. Le condizioni della via sono vergognose. Dopo la pioggia, le buche si fanno ancor più insidiose, dal momento che non se ne percepisce la profondità. A ciò si aggiungono le fessurazioni e gli avvallamenti dell' asfalto rimasto che rappresentano delle vere e proprie minacce per pneumatici e ammortizzatori. Immersa nel silenzio della valle, la strada non è certo trafficata ma ciò non costituisce una Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 25
30 marzo 2018 Pagina 4 Tempo
Puoi anche leggere