Comune di Russi domenica, 05 aprile 2020
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Comune di Russi domenica, 05 aprile 2020 Prime Pagine 05/04/2020 Corriere di Romagna (ed. Ravenna) 3 Prima pagina del 05/04/2020 05/04/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) 4 Prima pagina del 05/04/2020 Economia e Lavoro 05/04/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 44 5 Alberi da frutta devastati L' allarme: «È crisi da gelo» 04/04/2020 Ravenna Today 6 Le gelate si sono portate via la frutta, Coldiretti: "Danni incalcolabili" sanità, sociale e servizi per l'infanzia 05/04/2020 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 8 8 Il Comune di Russi lancia la colletta alimentare nei supermercati 05/04/2020 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 6 9 Dispositivi di protezione Ravenna Holding ne dona 800 ai medici ravennati 05/04/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 36 10 Russi, consegnati i primi buoni «Abbiamo tante richieste» 05/04/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 31 11 Ieri 32 nuovi casi positivi, fra cui anche due minori 05/04/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 43 12 Le comunità islamiche unite a sostegno del Covid hospital 05/04/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 36 13 Un furgone per i farmaci grazie a De Stefani Pubblica Amministrazione ed Enti Locali 05/04/2020 Il Sole 24 Ore Pagina 3 15 Pagamenti della Pa più veloci senza verifica fiscale sui creditori 05/04/2020 Il Sole 24 Ore Pagina 3 17 Per enti locali e Regioni fondo da 5 miliardi e una cabina di regia per la ripartenza lenta 05/04/2020 Il Sole 24 Ore Pagina 5 19 Mille pagine di norme per la gestione dell' emergenza
[ § 1 § ] domenica 05 aprile 2020 Corriere di Romagna (ed. Ravenna) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 3
[ § 2 § ] domenica 05 aprile 2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 4
[ § 1 5 6 5 3 0 6 6 § ] domenica 05 aprile 2020 Pagina 44 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Economia e Lavoro Alberi da frutta devastati L' allarme: «È crisi da gelo» Gravi danni in particolare in Bassa Romagna. Coldiretti: «Le istituzioni sostengano un comparto già compromesso da cimice asiatica e Covid-19» L' agricoltura, in particolare in Bassa Romagna, è stata letteralmente martoriata dalle gelate tardive. Dopo quella pesantissima di fine marzo, le ultime nottate sottozero hanno inferto il colpo mortale a frutteti e coltivazioni sementiere. Mentre si teme il peggio anche per vigneti e ulivi, Coldiretti Ravenna pone all' attenzione delle istituzioni la necessità di interventi a sostegno del settore, già fortemente compromesso da cimice asiatica e Coronavirus. «Il danno è principalmente economico dato che assisteremo in pratica all' azzeramento delle produzioni di albicocche, kiwi giallo, susine e a un forte ridimensionamento per pesche, kiwi verde, orticole, sementiere, ma - puntualizza il presidente di Coldiretti Ravenna, Nicola Dalmonte - l' emergenza che ne deriverà sarà senza dubbio anche sociale dato che oltre al mancato reddito aziendale, ci troveremo a fare i conti con migliaia di stagionali che non troveranno occupazione nelle fasi della raccolta che si sommeranno a quelli già assunti dalle imprese per tutte le operazioni del momento e per la diradazione, purtroppo non più necessarie". Coldiretti, dunque, lancia un appello alle istituzioni affinché "sostengano un comparto, quello frutticolo e in più in generale agricolo che in queste settimane difficili sta facendo tanto per la comunità garantendo i rifornimenti alimentari e la produzione della filiera agroalimentare, comparto che dopo la cimice si trova alle prese con una 'crisi da gelo' che rischia davvero di provocare uno tsunami economico, con tutte le ricadute occupazionali e sociali del caso". Dal monitoraggio effettuato da Coldiretti sul territorio provinciale emerge un quadro a dir poco devastante. Le temperature notturne degli ultimi giorni, comprese tra -2 e -5, hanno danneggiando in modo irreparabile i frutteti in piena fioritura. Partendo dalla collina si assiste a una perdita del 100% su albicocco, pesco e kiwi giallo, del 50-70% sul kiwi verde. Evidenti, soprattutto a Riolo Terme, sono le sofferenze nei vigneti con germogli danneggiati. Scendendo verso Faenza e la via Emilia le percentuali non migliorano: azzerate le produzioni di pesche e nettarine, albicocche e kiwi giallo, - 70% per il kiwi verde. A Bagnacavallo il 100% dei pescheti è danneggiato, stessa sorte per quelli di susine e kiwi, 90% per gli impianti di albicocchi, - 90% per quelli di pere. Tra Lugo e Massa Lombarda perso il 100% delle drupacee (pesche, albicocche, susine), danni tra 50-60% sulle pomacee (pere e mele) ma con una forte probabilità di problemi qualitativi (segni da gelo e buccia rugginosa). A Russi cancellate le produzioni di pesco, albicocco, susine con danni anche a vigneti e coltivazioni da seme. Anche a Ravenna niente da fare per la frutta e le produzioni sementiere. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 5
[ § 1 5 6 5 3 0 7 1 § ] sabato 04 aprile 2020 Ravenna Today Economia e Lavoro Le gelate si sono portate via la frutta, Coldiretti: "Danni incalcolabili" L' associazione degli agricoltori: "Tsunami sui campi, senza sostegno si rischia crisi economica, sociale ed occupazionale" 1 Coronavirus e turismo, Confcommercio Ascom: "Ci rialzeremo più forti di prima" 2 Arriva la vespa samurai per sconfiggere la cimice asiatica e salvare i raccolti 3 Una delle notti più fredde degli ultimi mesi: il gelo causa grossi danni all' agricoltura 4 Cassa integrazione, "A marzo un' esplosione che non avrà paragoni nella storia" Video del giorno Il tuo browser non può riprodurre il video. Devi disattivare ad-block per riprodurre il video. Spot Il video non può essere riprodotto: riprova più tardi. Attendi solo un istante , dopo che avrai attivato javascript . . . Forse potrebbe interessarti , dopo che avrai attivato javascript . . . Devi attivare javascript per riprodurre il video. Dalla pianura alla collina, l' agricoltura provinciale è stata letteralmente martoriata dalle gelate tardive. Dopo quella pesantissima di fine marzo, le ultime tre nottate sottozero hanno inferto il colpo mortale a frutteti e coltivazioni sementiere. Mentre si teme il peggio anche per vigneti e ulivi, Coldiretti Ravenna pone all' attenzione delle Istituzioni la necessità di interventi a sostegno del settore, da sempre vitale per l' economia provinciale, e già fortemente compromesso nella sua redditività da cimice asiatica e coronavirus. "Il danno è principalmente economico dato che assisteremo in pratica all' azzeramento delle produzioni di albicocche, kiwi giallo, susine e ad un forte ridimensionamento per pesche, kiwi verde, orticole, sementiere, ma - puntualizza il Presidente di Coldiretti Ravenna, Nicola Dalmonte - l' emergenza che ne deriverà sarà senza alcun dubbio anche sociale dato che oltre al mancato reddito aziendale, ci troveremo a fare i conti con migliaia di stagionali che non troveranno occupazione nelle fasi della raccolta che si sommeranno a quelli già assunti dalle imprese per tutte le operazioni del momento e per la diradazione, a questo punto purtroppo non più necessarie". Coldiretti, dunque, lancia un appello alle istituzioni a tutti i livelli affinché "sostengano un comparto, quello frutticolo e in più in generale agricolo che in queste settimane difficili sta facendo tanto per la comunità garantendo i rifornimenti alimentari e la produzione della filiera agroalimentare, comparto che dopo la cimice si trova alle prese con una 'crisi da gelo' che rischia davvero di provocare uno tsunami economico, con tutte le ricadute occupazionali e sociali del caso". Dal monitoraggio effettuato da Coldiretti sul territorio provinciale emerge un quadro a dir poco devastante. Le temperature notturne, per tre notti di seguito comprese tra -2 e -5, hanno danneggiando in modo irreparabile i frutteti in piena fioritura, da Casola Valsenio a Castiglione di Cervia passando per la Bassa Romagna e ancora una volta a pagare il prezzo di questi sbalzi termici fuori stagione sono state le colture frutticole, già pesantemente provate dal maltempo della settimana scorsa con il gelo che si è abbattuto nuovamente sulle piante nelle fasi delicate della fioritura e della formazione dei Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 6
[ § 1 5 6 5 3 0 7 1 § ] sabato 04 aprile 2020 Ravenna Today Economia e Lavoro frutti compromettendo la futura raccolta. Partendo dalla collina si assiste ad una perdita del 100% su albicocco, pesco e kiwi giallo, del 50-70% sul kiwi verde, mentre solo più avanti si potranno stimare i danni sugli ulivi e sugli impianti di erba medica da seme. Già evidenti, soprattutto a Riolo Terme, sofferenze nei vigneti con germogli danneggiati. Scendendo verso Faenza e la via Emilia le percentuali non migliorano: azzerate le produzioni di pesche e nettarine, albicocche e kiwi giallo, - 70% per il kiwi verde. La ricognizione nel territorio di Bagnacavallo non fa tornare il sorriso, anzi: 100% dei pescheti danneggiati, stessa sorte per quelli di susine e kiwi, 90% per gli impianti di albicocchi, - 90% per quelli di pere. Tra Lugo e Massa Lombarda perso il 100% delle drupacee (pesche, albicocche, susine), danni tra 50-60% sulle pomacee (pere e mele) ma con una forte probabilità di problemi qualitativi (segni da gelo e buccia rugginosa). A Russi cancellate le produzioni di pesco, albicocco, susine con danni anche a vigneti e coltivazioni da seme. Anche a Ravenna niente da fare per la frutta e le produzioni sementiere mentre pare tenga il vigneto. Resistono anche gli impianti di noci e mandorli, comunque ancora complementari rispetto alle altre coltivazioni. Il tuo browser non può riprodurre il video. Devi disattivare ad-block per riprodurre il video. Spot Il video non può essere riprodotto: riprova più tardi. Attendi solo un istante , dopo che avrai attivato javascript . . . Forse potrebbe interessarti , dopo che avrai attivato javascript . . . Devi attivare javascript per riprodurre il video. "Davanti a questa scenario desolante - conclude il Presidente Dalmonte - e alle possibili ricadute occupazionali che dai campi andranno poi inevitabilmente ad allargarsi alle strutture cooperative, private e a tutto l' indotto, è evidente che si rendono necessari interventi di sostegno perché a rischiare, oggi come oggi, non è solo un settore, bensì l' economia ravennate nella sua totalità, dai produttori, ai lavoratori sino a tutto il sistema dei servizi ad essa connesso". Sostieni RavennaToday Caro lettore, dall' inizio dell' emergenza sanitaria i giornalisti di RavennaToday ed i colleghi delle altre redazioni lavorano senza sosta, giorno e notte, per fornire aggiornamenti precisi ed affidabili sulla epidemia Covid-19 . Se apprezzi il nostro lavoro, da sempre per te gratuito, e se ci leggi tutti i giorni, ti chiediamo un piccolo contributo per supportarci in questo momento straordinario. Grazie! Scegli il tuo contributo: Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 7
[ § 1 5 6 5 3 0 6 9 § ] domenica 05 aprile 2020 Pagina 8 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) sanità, sociale e servizi per l'infanzia Il Comune di Russi lancia la colletta alimentare nei supermercati RAVENNA Il Comune di Russi organizza la colletta alimentare di generi di prima necessità. Pasta, riso, biscotti, zucchero, sale, olio, caffè, latte a lunga conservazione, prodotti per l' igiene personale: questi i beni che saranno consegnati ai cittadini di Russi che si trovano in difficoltà. Nei supermercati di Russi, Colletta alimentare a Russi Godo e San Pancrazio saranno presenti i volontari reclutati dal Comune nella giornata di domani, martedì e mercoledì. Si inizia alle 8 e si continua fino alla chiusura del supermercato. Eventuali alimenti che do vessero rimanere saranno donati alla Caritas. Per informazioni si può scrivere o telefonare all' area servizi alla cittadinanza (0544 587648 e istruzione@comune.russi.ra.it) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 8
[ § 1 5 6 5 3 0 6 7 § ] domenica 05 aprile 2020 Pagina 6 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) sanità, sociale e servizi per l'infanzia Dispositivi di protezione Ravenna Holding ne dona 800 ai medici ravennati RAVENNA Nell' ambito dell' emergenza Covid-19, Ravenna Holding, in accordo con i soci Provincia di Ravenna e Comuni di Ravenna, Faenza, Cervia e Russi, ha donato all' ordine dei medici della provincia di Ravenna 800 mascherine Ffp2, da destinare ai medici di base, ai pediatri di li bera scelta e ai medici della continuità assistenziale. Com' è ormai noto, si tratta di dispositivi di protezione individuale che spesso scarseggiano e sono difficili da reperire e che sono fondamentali per salvaguardare la salute di medici, infermieri e operatori sanitari. «Si tratta di un importante e utile contributo operativo - commenta il sindaco Michele de Pascale - essenziale per consentire ai nostri medici di lavorare in sicurezza. Stiamo lavorando alacremente per concentrare le donazioni di dispositivi di protezione sia alla sanità ospedaliera che a quella territoriale. Questo impegno si integra con il fondamentale lavoro che sta svolgendo la Holding attraverso le sue società nella gestione dell' emergenza». In questa fase emergenziale - dichiara Carlo Pezzi presidente e amministratore delegato di Ravenna Holding - «il gruppo, attraverso le sue società, in particolare Ravenna Farmacie, Azimut e Aser, è pienamente operativo.Questo è il primo di una serie di contributi concreti, che metteremo in campo sfruttando tutte le risorse del gruppo, a cominciare dalle straordinarie capacità organizzative e logistiche di Ravenna Farmacie, che desidero ringraziare». Alla holding va il ringraziamento dell' Ordine dei medici di Ravenna, Stefano Falcinelli. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 9
[ § 1 5 6 5 3 0 7 2 § ] domenica 05 aprile 2020 Pagina 36 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) sanità, sociale e servizi per l'infanzia Russi, consegnati i primi buoni «Abbiamo tante richieste» Il sindaco Palli: «Anche tanti cittadini 'sconosciuti' ai servizi sociali » Russi ha distribuito i primi buoni alimentari governativi: 2.600 euro complessivi consegnati a 26 famiglie, 22 delle quali 'sconosciute' ai servizi. È di oltre 65mila euro l' importo che il Comune ha ricevuto dal governo per sostenere con buoni alimentari cittadini in difficoltà economiche a causa dell' emergenza Coronavirus. Da martedì mattina il numero 0544 485850 a cui rivolgersi per informazioni o presentare la richiesta per i buoni alimentari ha squillato incessantemente. «In questi giorni gli uffici hanno ricevuto 110, 120 telefonate a mattina - spiega la sindaca Valentina Palli (foto)-, forse qualcuna in meno venerdì, comunque un' enormità per Russi». Per alleggerire il telefono, sul sito del Comune è disponibile il modulo di accesso ai bonus. Basta scaricarlo, compilarlo e inviarlo, anche non firmato se non si hanno stampante e scanner, all' indirizzo mail sportellosociale4@comune.ra.it. Come per le telefonate, dopo l' istruttoria, ognuno sarà richiamato. «Delle oltre 200 chiamate per cui è stata fatta l' istruttoria - spiega l' assessore ai servizi sociali Monica Grilli -, 80 sono richieste per i buoni spesa. Abbiamo consegnato i primi, da 50 o 30 euro, e questa settimana si continuerà con gli altri aventi diritto. La maggior parte degli interessati sono volti nuovi per i servizi sociali». «Persone ignote ai servizi perché lavoravano - continua la Palli - fino a che il Coronavirus non ne ha imposto la chiusura. Il problema è enorme, chiamano soprattutto famiglie e chi ha bimbi e che si ritrovano all' improvviso senza entrate e magari con spese ingenti, pensiamo solo alla spesa per bimbi in età da pannolini e che magari prendono il latte artificiale. I bonus spesa sono un aiuto in questa emergenza, chi si rivolge ai servizi non deve aver timore di rimanere 'schedato', l' istruttoria è necessaria per capire cosa è successo e se la difficoltà è causata dal momento, nessuna di queste persone sarà inserita in un circuito di assistenza sociale». Intanto domani parte la colletta alimentare organizzata dal Comune di Russi. Nelle giornate di lunedì, martedì, mercoledì fuori dai cinque supermercati Conad, Coop e Dipù a Russi, Godo e San Pancrazio ci saranno uno all' ingresso che consegnerà ai clienti una sportina e l' elenco dei cibi necessari, l' altro all' uscita per il ritiro della spesa. Sono una trentina i volontari coinvolti n quest' operazione. I viveri saranno depositati in Comune, dove si faranno pacchi per i cittadini in difficoltà. «Vediamo come va - conclude la sindaca - conto sulla generosità dei russiani. E non escludo di ripetere l' operazione». Molto apprezzata dalla cittadinanza il gesto dell' amministrazione comunale di disporre dei fiori a nome di cittadini di fronte ai cancelli dei cimiteri, temporaneamente chiusi a causa dell' emergenza sanitaria. Claudia Liverani. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 10
[ § 1 5 6 5 3 0 6 8 § ] domenica 05 aprile 2020 Pagina 31 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) sanità, sociale e servizi per l'infanzia il bilancio Ieri 32 nuovi casi positivi, fra cui anche due minori In provincia i casi di positività sono 688: 307 a Ravenna 105 a Faenza 48 a Lugo 46 a Cervia 25 a Bagnacavallo 19 a Russi e Castel Bolognese 17 ad Alfonsine 14 a Cotignola 12 a Fusignano 9 a Conselice e Massa Lombarda 8 a Riolo Terme 5 a Solarolo e Brisighella 3 a Sant' Agata 2 a Casola Valsenio 40 i decessi. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 11
[ § 1 5 6 5 3 0 7 0 § ] domenica 05 aprile 2020 Pagina 43 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) sanità, sociale e servizi per l'infanzia Bassa Romagna Le comunità islamiche unite a sostegno del Covid hospital Al via una raccolta fondi per supportare medici, infermieri, operatori sanitari e volontari Le comunità islamiche della Bassa Romagna stanno raccogliendo fondi a favore dell' ospedale di Lugo. Partecipano all' iniziativa le comunità islamiche di Fusignano, Lugo, Bagnacavallo, Conselice, Massa Lombarda, Cotignola, Lavezzola, Russi e Alfonsine: tutte insieme hanno lanciato una raccolta fondi come Comunità Islamica del lughese perché, come affermano, «ci sentiamo parte integrante delle nostre città e del nostro paese. Il nostro è un gesto doveroso in questa emergenza. Vorremmo dare il nostro supporto ai medici, infermieri, operatori sanitari e volontari che stanno mettendo a rischio la loro vita per difendere tutti noi». Il fondo raccolto verrà donato all' ospedale di Lugo, in modo, proseguono, «che sia di aiuto ad affrontare questa difficile emergenza generata dal Covid-19. È l' occasione per poter dare un vero contribuito a questa terra che tanto ha dato a noi». Infine citano un versetto del Corano: 'Quelli che donano i loro beni per la causa di Allah, sono come un seme di grano da cui germogliano sette spighe, ognuna delle quali contiene cento chicchi'». Questi i numeri a cui rivolgersi per le donazioni: Fusignano: 3280818363; Bagnacavallo: 393273428735; Alfonsine: 393202114998; Lugo: 393391322275; Massa Lombarda: 393284321257; Conselice: 393389846158; Cotignola: 393381552253; Russi: 393271529489; Lavezzola: 393297428976. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 12
[ § 1 5 6 5 3 0 7 3 § ] domenica 05 aprile 2020 Pagina 36 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) sanità, sociale e servizi per l'infanzia Un furgone per i farmaci grazie a De Stefani Ravenna Holding invece ha donato all' Ordine dei medici 800 mascherine Ravenna Holding, in accordo coi soci Provincia di Ravenna e Comuni di Ravenna, Faenza, Cervia e Russi, ha donato all' Ordine dei medici della provincia 800 mascherine FFP2, da destinare ai medici di Medicina generale, ai pediatri di Libera scelta e ai medici della Continuità assistenziale. «Questo è il primo di una serie di contributi concreti, che metteremo in campo sfruttando tutte le risorse del gruppo, a cominciare dalle straordinarie capacità organizzative e logistiche di Ravenna Farmacie, che desidero ringraziare», ha detto Carlo Pezzi, presidente e ad di Ravenna Holding. Intanto la concessionaria e officina autorizzata Mercedes-Benz De Stefani, ha messo a disposizione un furgone Vito per potenziare il servizio pronto farmaco, coordinato da Auser in collaborazione con Comune e Azienda Sanitaria. «Facciamo parte di questa comunità e questo era il minimo», ha spiegato Andrea Barbera. Così l' Auser avrà a disposizione un ulteriore mezzo per poter raggiungere i cittadini più colpiti dall' emergenza in atto, e per questo la presidente Mirella Rossi ha ringraziato la concessionaria De Stefani. L' associazione culturale senegalese Khatmyatou Ahmed Tidjanii (Ackat) con sede a San Pietro in Vincoli, ma con soci in tutta la Romagna, ha donato all' ospedale di Ravenna 2.500 euro. L' associazione è presieduta da Ndiaye Mor Dia e ha come segretario generale Fall Modou. L' Ackat raggruppa le associazioni senegalesi del territorio romagnolo e di alcune zone dell' Emilia. Ma le dimostrazioni di solidarietà e aiuto per contrastare l' emergenza sono tante: 'Un pugno al Covid19' é il motto sotto il quale associazioni, imprenditori, professionisti e singoli cittadini migranti nonché tanti soggetti ravennati e alcune cooperative del territorio, guidate dall' associazione Terra Mia e Il Terzo Mondo Onlus, hanno avviato un' iniziativa di raccolta fondi a sostegno dell' ospedale, affinché sia ancora più forte per riuscire a stendere al tappeto il Coronavirus con un pugno. «Abbiamo deciso di unirci - spiega Charles Tchameni Tchienga, presidente di Terzo Mondo - perché la forza è nell' unione». Per effettuare una donazione, basta un bonifico a questo iban: IT32U0627013178CC0780010696, inserendo come causale: Un pugno al COVID-19, nome e cognome. Per chi preferisce donare direttamente il denaro contattare l' associazione Il Terzo Mondo al 328 1455130. Infine, anche il calcio giovanile sostiene il Santa Maria delle Croci. Tre associazioni sportive dilettantistiche, Mezzano, Giovanili Santerno e Villanova hanno donato 600 euro per l' acquisto di materiale sanitario. «Siamo consapevoli che si tratta di un piccolo contributo - dice Federico Succi, presidente della Giovanili Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 13
[ § 1 5 6 5 3 0 7 3 § ] domenica 05 aprile 2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) sanità, sociale e servizi per l'infanzia Santerno, in rappresentanza delle tre realtà -, ma le nostre società hanno voluto fortemente partecipare alla gara di solidarietà. Le piccole società sportive vivono grazie al volontariato, quindi ci rendiamo conto quanto il contributo di tutti, seppure piccolo, possa portare ad un grande risultato». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 14
[ § 1 5 6 5 3 0 7 5 § ] domenica 05 aprile 2020 Pagina 3 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Pagamenti della Pa più veloci senza verifica fiscale sui creditori Misure in arrivo. Nel Dl liquidità anche sospensione dei termini per chi è in debito con il Fisco Il Mef studia un nuovo sblocca debiti con prestiti statali gestiti da Cdp per liberare gli arretrati MARCO MOBILI, GIANNI TROVATI - ROMA - L' esigenza di far affluire soldi nei canali disseccati dell' economia italiana alle prese con il Coronavirus può mettere nel cassetto l' esame di fedeltà fiscale che gli enti pubblici devono effettuare sui propri fornitori prima di pagare le fatture sopra i 5mila euro. La sospensione della verifica potrebbe entrare nel variegato pacchetto fiscale che il governo sta costruendo per lo spin off del decreto Aprile, atteso in un consiglio dei ministri ormai quasi inevitabilmente slittato a lunedì. La mossa rappresenta uno degli snodi centrali del decreto, perché si muove a cavallo fra i due principali temi guida delle nuove misure, fisco e sanità. E completa il pacchetto di interventi per alleggerire gli obblighi fiscali di chi è in debito con l' Erario. Tra le sospensioni in arrivo, infatti, si lavora a quella per evitare i pignoramenti presso terzi così da evitare almeno per i prossimi due mesi che la ex Equitalia possa mettere le mani su conti correnti o su quinti degli stipendi. C' è poi anche quella che sblocca i rimborsi anche per chi ha cartelle esattoriali di importo superiore a mille euro. Anche in questo caso per i prossimi due mesi si potrà compensare la somma a credito anche senza aver saldato il conto con l' agente della riscossione. Sui fornitori della Pa, invece, l' idea è di bloccare nell' emergenza quello che nel gergo delle amministrazioni pubbliche è il "48-bis", cioè il meccanismo della verifica fiscale disegnato appunto dall' articolo 48-bis introdotto nel testo unico delle imposte sui redditi dal decreto Visco Bersani del 2006. Il meccanismo scritto nella norma antievasione impone agli uffici finanziari delle pubbliche amministrazioni di pagare solo i fornitori fedeli agli appuntamenti fiscali, bloccando la liquidazione delle fratture quando l' impresa ha in carico cartelle di pagamento non onorate. Verifica e blocco scattano quando la fattura e le cartelle valgono almeno 5mila euro (fino al 2017 il limite era il doppio, 10mila euro). Questo filtro fiscale è tornato nei monitor dei tecnici del Mef alla ricerca di strumenti per sostenere la liquidità delle imprese per due ragioni. Prima di tutto perché tra le risorse bloccate di cui oggi le aziende hanno bisogno come il pane ci sono i pagamenti arretrati delle Pubbliche amministrazioni, una montagna di fatture che negli ultimi anni si è parecchio abbassata ma vale ancora 37 miliardi secondo le ultime stime del ministero dell' Economia (di questi, poco meno di 30 miliardi sarebbero scritti in fatture già scadute). Metà della montagna riguarda pagamenti ai fornitori del sistema sanitario, cioè proprio le aziende a cui spesso oggi vengono chiesti miracoli per consegnare a ospedali e Asl gli Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 15
[ § 1 5 6 5 3 0 7 5 § ] domenica 05 aprile 2020 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali strumenti indispensabili per combattere la pandemia. Ma a irrobustire l' ipotesi della sospensione per l' esame fiscale c' è anche la crescente fatica organizzativa delle amministrazioni provate dallo Smart working, e nel caso degli enti locali schiacciate dalla gestione dei bisogni sociali prodotti dal blocco economico. Il problema è che la catena dei pagamenti si è interrotta in molti punti anche nei rapporti fra privati, e questi inciampi complicano la fedeltà fiscale delle imprese che con meno entrate hanno problemi a versare puntualmente le tasse, con un effetto domino che si chiude appunto con la verifica ex articolo 48-bis. Oltre che con le verifiche fiscali sugli appalti appena confermate ad ampio raggio dall' agenzia delle Entrate. Ma una sua sospensione non basterebbe da sola a liberare i pagamenti pubblici, perché a loro volta le Pa soprattutto locali stanno vedendo esaurirsi molte loro fonti di entrata. Per questa ragione al Mef studiano anche una replica del decreto sblocca-debiti, con prestiti statali gestiti da Cdp per liberare gli arretrati. Una mossa ambiziosa, che per essere tradotta in pratica ha però bisogno di altre emissioni aggiuntive di titoli di Stato perché non ci sono soldi in cassa. Un bel problema, come sanno al Mef. A cavallo tra fisco e sanità, infine, c' è anche l' idea di prevedere l' Iva agevolata del 5% per mascherine e i cosiddetti presidi Dpi. Con un' avvertenza però: prevedere una norma che non consenta una manipolazione dei prezzi sul materiale sanitario, altrimenti il vantaggio per gli speculatori sarebbe doppio grazie anche all' Iva agevolata. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 16
[ § 1 5 6 5 3 0 7 6 § ] domenica 05 aprile 2020 Pagina 3 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali INCONTRO GOVERNO-AMMINISTRATORI Per enti locali e Regioni fondo da 5 miliardi e una cabina di regia per la ripartenza lenta Allo studio una dote di 3 miliardi per Comuni e Province, di 2 ai governatori G.TR - Un fondo di emergenza e l' apertura di nuovi canali per la liquidità saranno i due pilastri del capitolo enti territoriali nel decreto Aprile, che arriverà «entro la prima metà del mese». Mentre nei correttivi al decreto Marzo, com' è inevitabile visti gli spazi (assenti) di finanza pubblica, troveranno spazio solo gli emendamenti "ordinamentali", che spostano in là bilanci e adempimenti senza costare nulla. Nell' incontro di ieri con Regioni ed enti locali il governo è tornato a parlare di soldi, cioè delle misure più strutturali per dare un orizzonte più ampio dopo i 400 milioni arrivati per la «solidarietà alimentare» dei Comuni. Ma anche le Regioni sottolineano il loro ruolo di prima fila nel welfare, e chiedono di gestire direttamente il Fondo nazionale per le politiche sociali (900 milioni per il 2019/2020). Ma non solo. Perché il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia, affiancato dai viceministri all' Economia Antonio Misiani e Laura Castelli, ha proposto una cabina di regia che ha aiutato a stemperare le tensioni di questi giorni con i presidenti di Regione nelle polemiche su sanità da statalizzare e ordinanze da uniformare. Nell' organismo di coordinamento dovrebbero trovare spazio governo, partiti di maggioranza e opposizione, enti territoriali e parti sociali. E il compito, aggiunge Boccia, sarà di definire «modalità di ripartenza che saranno lente, lentissime, graduali, in sicurezza, rigorose». E, possibilmente, lontane dal balletto di date che in questi giorni ha contribuito a disorientare le attese di cittadini e imprese. Al centro delle attese di Regioni ed enti locali c' era ovviamente il capitolo finanziario. Su cui l' incontro non ha prodotto cifre ufficiali. Ma il governo, per concretizzare le «risposte importanti» agli enti territoriali evocate dal titolare degli Affari regionali, appare orientato a uno stanziamento pesante: le ipotesi parlano di 5 miliardi, divise fra gli enti locali (3 miliardi, tra i quali 500 milioni a Province e Città metropolitane) e le Regioni. La trattativa con le Regioni viaggia anche sulla possibilità di utilizzare i fondi Ue non impegnati per l' emergenza. Ma sul punto le rigidità mostrate soprattutto dal Sud sembrano escludere margini che vadano oltre a intese con lo Stato per l' utilizzo concertato delle risorse. Si tratta di un' altra variabile su un decreto ancora tutto in movimento sulle somme da destinare ai vari interventi e da finanziare con il deficit aggiuntivo. E la composizione del puzzle è indispensabile per far trovare un assetto definitivo anche alle cifre da destinare agli enti territoriali. Una dimensione da cinque miliardi non sarebbe però lontanissima dai primi calcoli sulla perdita di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 17
[ § 1 5 6 5 3 0 7 6 § ] domenica 05 aprile 2020 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali entrate prodotta dalla crisi. Che per i bilanci locali è variegata. Il crollo del mercato dell' auto preoccupa le Regioni, che incassano il bollo, e soprattutto le Province, che nell' imposta di trasferimento hanno la loro principale entrata fiscale. E che con le Città metropolitane rischiano di essere ancora una volta l' anello debole nella distribuzioine dei fondi. Per i Comuni le perdite sono sparse in diverse voci, dai cosiddetti tributi minori (imposta di soggiorno, occupazione del suolo pubblico e pubblicità) a quelli "maggiori" che non si riescono a riscuotere come la Tari. E che dovrebbero essere oggetto di una sospensione su cui ancora va trovata la quadra definitiva: il Mef ha lavorato a uno stop volontario, deciso dai singoli Comuni, fino al 30 novembre, ma parte della maggioranza preme per una sospensione generalizzata, che potrebbe arrivare al 31 luglio per fermare comunque l' acconto Imu e Tasi. Sul punto un problema in più è sollevato dai quasi 2 miliardi di Imu che lo Stato dovrebbe incassare da capannoni, centri commerciali e alberghi: perché per ragioni contabili lo spostamento dei versamenti all' acconto, che scade il 16 dicembre, imporrebbe una copertura aggiuntiva, che non scatta invece per i versamenti prorogati fino a novembre. In ogni caso il fondo aggiuntivo sarebbe accompagnato per gli enti locali da una dose aggiuntiva di anticipazioni di liquidità, erogate da Cdp con garanzia statale, per compensare il mancato gettito fiscale da sospensione e venire incontro ai problemi più generali delle casse locali. Per i bilanci preventivi e consuntivi è in arrivo un nuovo slittamento al 31 luglio; per la proroga si dovrebbe provvedere con un emendamento al Dl 18. gianni.trovati@ilsole24ore.com © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 18
[ § 1 5 6 5 3 0 7 4 § ] domenica 05 aprile 2020 Pagina 5 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Mille pagine di norme per la gestione dell' emergenza Il quadro. Cittadini e professionisti alle prese con i conflitti tra leggi, note e ordinanze di Stato, Regioni e Comuni Nella conversione del Dl cura Italia una prima semplificazione LUCA DE STEFANI, SAVERIO FOSSATI - Centinaia di disposizioni su migliaia di pagine, amministrazioni pubbliche che in più di una occasione danno l' impressione di annaspare nel gestire l' emergenza, cittadini che non sanno bene se, quando, come e quanto allontanarsi da casa per passeggiare. Governo e amministrazioni, in un crescendo di divieti e regole, hanno cercato di far fronte alle difficoltà con una miriade di provvedimenti urgenti, talvolta non coordinati tra loro. I ritmi della legislazione sono stati dettati dalla situazione sanitaria sempre più difficile e dall' urgenza di mettere un freno all' epidemia, tanto che anche alla «Gazzetta Ufficiale» sono state imposte edizioni straordinarie, e uscite anche nei giorni festivi. Riordinare il caos Il risultato è riportato nei dati sviluppati nella scheda qui a fianco, che si riassumono in circa 234 provvedimenti di origine statale per oltre mille pagine da leggere e studiare. Divise, certo, per settori. E poi si attendono i due decreti "economici" di aprile ma soprattutto il maxiemendamento che il Governo sta predisponendo per la legge di conversione del Dl 18/2020: è qui che si sta lavorando per coordinare e superare decreti legge e altre disposizioni emanate a tempo di record. Le norme si accumulano Il senso generale del messaggio normativo di origine governativa si sintetizza, di fatto, per il cittadino comune, nello slogan «state a casa» ma la vita e il lavoro di chi invece resta ad assicurare i servizi essenziali necessita sicuramente di qualcos' altro. Ed ecco il perché delle 22 ordinanze della Protezione Civile e delle 104 della Salute, tutte mirate ad affrontare e risolvere situazioni concrete della massima urgenza ma, a volte, con qualche sovrapposizione. Il massimo della confusione, però, si è realizzato in alcuni cortocircuiti tra Interno, magistratura, Regioni e Comuni: le ordinanze regionali, non moltissime ma spesso in contrasto con le disposizioni statali (in Lombardia la stretta sui professionisti è stata rinnovata, in barba al Dl 19/2020), hanno formato un quadro medioevale di competenze esclusive (vere o presunte) solo parzialmente regolate dall' ultimo Dl, il 19/2020. A Genova, poi, la Procura della Repubblica dettava regole per la rilevazione dell'(allora) reato di violazione delle disposizioni dell' autorità in relazione alla distanza cui fosse stato lecito approvvigionarsi di alimentari, mentre quella di Parma decideva di sequestrare l' auto a chi girava senza motivo. E l' Interno, in un coro di disapprovazione, ha stabilito, da ultimo, che si può uscire con i bambini per fare due passi. A livello municipale, poi, in molti Comuni le ordinanze che impongono la sanificazione dei condomìni stanno gettando nel panico amministratori, con i conti correnti in rosso e senza possibilità di chiedere Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 19
[ § 1 5 6 5 3 0 7 4 § ] domenica 05 aprile 2020 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali soldi ai condòmini. I professionisti Le attività dei professionisti (commercialisti, consulenti del lavoro, avvocati, architetti eccetera) sono tra quelle i cui confini sembrano ancora più complicati. Non sono sospese le attività a porte chiuse(almeno fuori dalla Lombardia) ma, per limitare il diffondersi del virus, in molti casi, sono state incentivate le ferie dei dipendenti e adottate modalità di lavoro agile. In queste situazioni è già parecchio difficile la gestione ordinaria delle attività (come la contabilità, le paghe, la revisione, i rilievi). Tra l' altro, le troppe gestioni previdenziali dell' Inps, che spesso si sovrappongono (ad esempio, gli artigiani e i commercianti con la gestione separata), hanno obbligato il legislatore a prevedere vari articoli per l' indennità dei 600 euro e ancora oggi non è del tutto chiara la platea di chi può beneficiarne. Peraltro, non è stata data la possibilità agli intermediari di effettuare le domande per i loro clienti sul sito dell' Inps, già preso d' assalto per gli altri incentivi collegati al coronavirus, soprattutto per la cassa integrazione. Le norme, le interpretazioni e le dichiarazioni politiche, poi, non hanno spesso una direzione univoca. Si pensi, per fare un esempio che può valere anche per altre situazioni, al credito d' imposta del 60% per i canoni di locazione di marzo 2020 per i «negozi» (categoria catastale C/1). Da un lato, esponenti di Governo vorrebbero estendere l' agevolazione anche agli uffici e ai capannoni, mentre dall' altro l' agenzia delle Entrate, con una circolare di venerdì ha bocciato ogni allargamento e ha subordinato l' incentivo al pagamento effettivo dell' affitto. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 20
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