Montecchio Maggiore martedì, 04 febbraio 2020 - La rete delle biblioteche vicentine
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Montecchio Maggiore martedì, 04 febbraio 2020 Montecchio Maggiore 04/02/2020 Corriere del Veneto (ed. Vicenza) Pagina 1 3 Elettricista sparito, ricerche senza esito 04/02/2020 Corriere del Veneto (ed. Vicenza) Pagina 9 Benedetta Centin 4 Cento uomini e droni ma di Daniele non si trova traccia 04/02/2020 Il Giornale Di Vicenza Pagina 12 5 GUIDAVA UBRIACO LAVORERÀ GRATIS 04/02/2020 Il Giornale Di Vicenza Pagina 13 DIEGO NERI 6 Frittelle in casa Crema avariata Intossicati in sei 04/02/2020 Il Giornale Di Vicenza Pagina 21 G.M.F. 7 Restaurato il tetto della sagrestia nella chiesa di Meda 04/02/2020 Il Giornale Di Vicenza Pagina 24 8 La insulta e la pesta prendendola a calci Finisce a processo 04/02/2020 Il Giornale Di Vicenza Pagina 24 ANTONELLA FADDA 9 Sparito sul Pasubio Dopo otto giorni sospese le ricerche 04/02/2020 Il Giornale Di Vicenza Pagina 25 ANTONELLA FADDA 10 Associazioni, 200 mila euro dal Comune 04/02/2020 Il Giornale Di Vicenza Pagina 25 12 LE CARATTERISTICHE«Con questi contributi spaziamo su tutti i fronti del tessuto cittadino» 04/02/2020 Il Giornale Di Vicenza Pagina 26 VERONICA MOLINARI 13 Studenti ad Auschwitz custodi della Memoria 03/02/2020 ilgazzettino.it 15 Le sorelle (e il fratello) Ramonda: «Siamo figli del boom economico» 03/02/2020 ilgazzettino.it 18 Disperso in montagna: dopo 8 giorni sospese le ricerche di Daniele 03/02/2020 ilgiornaledivicenza.it 19 Ricerche sospese del 42enne disperso Vertice dal prefetto 03/02/2020 Vicenza Today 23 Disperso sul Pasubio: ricerche vane, tavolo di confronto in Prefettura
[ § 1 5 3 7 0 1 0 0 § ] martedì 04 febbraio 2020 Pagina 1 Corriere del Veneto (ed. Vicenza) Montecchio Maggiore Elettricista sparito, ricerche senza esito Oggi si decide se e come proseguire. L' uomo è scomparso sabato 25 gennaio a Valli VALLI DEL PASUBIO Otto giorni di ricerca battendo palmo a palmo una vasta area sorvolata dall' alto dagli elicotteri e dai droni e decine di soccorritori impegnati. Uno grande sforzo che però finora non è valso a trovare traccia di Daniele Mezzari, l' elettricista di 42 anni di Montecchio Maggiore che sabato 25 gennaio ha lasciato la sua auto al rifugio Balasso per una camminata sul monte Pasubio. Scomparendo. Oggi si decide se e come proseguire. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 3
[ § 1 5 3 7 0 0 9 9 § ] martedì 04 febbraio 2020 Pagina 9 Corriere del Veneto (ed. Vicenza) Montecchio Maggiore Sparito il 25 gennaio a Valli Cento uomini e droni ma di Daniele non si trova traccia Benedetta Centin VALLI DEL PASUBIO Otto giorni di ricerca battendo palmo a palmo una vasta area sorvolata dall' alto dagli elicotteri e dai droni e decine di soccorritori impegnati, anche oltre cento nello stesso momento. Uno grande sforzo che però finora non è valso a trovare traccia di Daniele Mezzari, l' elettricista di 42 anni di Montecchio Maggiore che sabato 25 gennaio ha lasciato la sua auto al rifugio Balasso per una camminata sul monte Pasubio. Scomparendo. Ieri la macchina dei soccorsi si è fermata e la prefettura ha convocato per oggi un tavolo di confronto tecnico per individuare «ulteriori modalità di orientamento e conduzione delle attività di ricerca». L' incontro, che vedrà attorno allo stesso tavolo tutti gli attori coinvolti, è organizzato per il pomeriggio in prefettura, «proprio per verificare quali ulteriori, mirate iniziative di ricerca possano essere pianificate e messe in campo» si legge nella nota degli uffici di contra' Gazzolle. I genitori e il fratello dell' elettricista, preoccupati per il mancato rientro e per quel cellulare che squillava a vuoto, avevano presentato denuncia di scomparsa il giorno dopo, domenica, in caserma a Montecchio Maggiore e la prefettura lo stesso giorno aveva attivato il piano provinciale per la ricerca delle persone scomparse. «Le attività di ricerca, da subito concentratesi nella zona del Monte Pasubio, dopo il ritrovamento dell' automobile dell' uomo in prossimità del rifugio Balasso a Valli del Pasubio, hanno comportato un ampio coinvolgimento di forze, istituzionali e volontarie (vigili del fuoco, soccorso alpino, guardia di finanza, protezione civile - si legge nel comunicato del capo gabinetto della prefettura - fino ad arrivare, nel weekend appena trascorso, ad un dispiegamento di quasi un centinaio di uomini». Il raggio d' azione delle ricerche è stato molto esteso e l' area interessata è stata perlustrata anche con elicotteri, droni ed unità cinofile specializzate. Sono state passate al setaccio le gallerie e le trincee, controllate strade forestali e di contrada, canali e i sentieri di Val Canale, Val Leogra, Vallarsa e anche la parte del Sengio Alto. Battuti a rastrello, anche con l' ausilio delle unità cinofile, i boschi della bassa Val Canale, Prà dei Penzi, Sojo Rosso, quelli dal Rifugio Balasso al Pian delle Fugazze, l' area attorno all' Ossario e al Ponte Avis. Altri soccorritori si sono mossi ancora con il drone, per verificare dall' alto la presenza del disperso. I primi giorni di ricerche era stata la mamma del castellano, la signora Norma, a lanciare un appello: «Se qualcuno ha visto mio figlio sabato per favore ce lo faccia sapere». Le speranze di familiari, amici e colleghi di lavoro però si stanno riducendo ogni giorno sempre di più. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 4
[ § 1 5 3 7 0 0 9 1 § ] martedì 04 febbraio 2020 Pagina 12 Il Giornale Di Vicenza Montecchio Maggiore NELLA NOTTE GUIDAVA UBRIACO LAVORERÀ GRATIS Ha patteggiato 88 giorni di lavori di pubblica utilità Matteo Rasia, 38 anni, residente a Montecchio Maggiore. L' imputato doveva rispondere di guida in stato di ebbrezza: la notte del 17 aprile dello scorso anno, in città, era stato fermato durante un controllo mentre era al volante di una vettura ubriaco (tasso alcolico pari a 1,89). Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 5
[ § 1 5 3 7 0 0 9 0 § ] martedì 04 febbraio 2020 Pagina 13 Il Giornale Di Vicenza Montecchio Maggiore LA STORIA. Una casalinga aveva preparato i dolci tipici del Carnevale Frittelle in casa Crema avariata Intossicati in sei Si sono sentiti male due coppie e anche due bimbi Vomito, diarrea e forti mal di pancia: poi la corsa in farmacia o in ospedale. Sotto accusa? Le uova DIEGO NERI Cosa di meglio, dopo una cena in periodo di Carnevale, delle frittelle con la crema? È quanto ha pensato una casalinga di 44 anni, che per chiudere una serata conviviale con degli amici aveva offerto loro le "fritoe" che aveva preparato qualche ora prima. Peccato che tutti i commensali, lei compresa, si siano sentiti male: e sotto accusa sono finite proprio le frittelle, anzi la crema, anche quella fatta in casa, che sarebbe stata avariata a causa delle uova probabilmente non fresche che aveva utilizzato per realizzarla. È quanto è avvenuto lo scorso fine settimana in città. Sei persone sono rimaste intossicate, fortunatamente in maniera non grave, dopo una cena in famiglia. Ad organizzarla era stata Stefania Pellizzari, che abita in città nella zona di San Bortolo; con lei, a tavola, c' erano Nicola Parlato, Noemi Tescaro, Daniele Montecchio e due bambini. Una cena fra amici, sfruttando il fatto che l' indomani si poteva dormire un po' di più, fra chiacchiere e divertimento. A tarda ora i commensali si erano salutati, e non avrebbero immaginato di sentirsi qualche ora più tardi. I primi ad avvertire il malessere sono stati i bambini, probabilmente i più golosi, che hanno mangiato più di qualche frittella. Hanno accusato un forte mal di pancia, seguito da vomito e diarrea. Poco più tardi anche gli adulti hanno sentito gli stessi sintomi, in maniera più o meno seria, ed hanno deciso di chiedere aiuto. In un caso, il minorenne è stato accompagnato al pronto soccorso; negli altri, è stata contattata la guardia medica o è stata fatta una corsa alla farmacia di turno alla ricerca di qualche farmaco contro la dissenteria. La diagnosi, per tutti, è stata la stessa: un' intossicazione alimentare. Visto quello che avevano mangiato a cena, è stata la padrona di casa a ipotizzare che la causa fisse la crema delle frittelle; lei stessa aveva nutrito dei dubbi sulla bontà e sulla freschezza delle uova, con cui aveva preparato il dolce ripieno. Fortunatamente sono stati scongiurati altri rischi, come quello della salmonellosi. Pellizzari si è scusata con tutti, dicendosi quanto mai dispiaciuta per l' inconveniente. I sei intossicati se la caveranno in qualche giorno; ieri bambini e adulti sono rimasti a casa da scuola e dal lavoro, per riprendersi del tutto. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 6
[ § 1 5 3 7 0 0 9 5 § ] martedì 04 febbraio 2020 Pagina 21 Il Giornale Di Vicenza Montecchio Maggiore VELO D' ASTICO. Spesi meno di 5 mila euro Restaurato il tetto della sagrestia nella chiesa di Meda Le infiltrazioni d' acqua avevano reso necessario l' intervento G.M.F. Nella chiesa di Meda, dedicata alla Santissima Trinità e d i v e n u t a parrocchiale nel 1946, nello scorso mese di dicembre è stato necessario eseguire un intervento di restauro e di ristrutturazione che ha interessato il tetto della sacrestia, che aveva registrato, per delle infiltrazioni d' acqua, il grave cedimento di una travatura lignea. Per evitare che il problema si ripetesse con ulteriori infiltrazioni che avrebbero compromesso l' intera orditura della copertura del locale, molto usato durante le periodiche celebrazioni eucaristiche, cui tradizionalmente partecipano i fedeli della frazione, ma anche, periodicamente, anche quelli dell' Unità pastorale, in corso d' opera si è deciso di sostituire pure le altre travi, ormai molto compromesse sia dagli agenti atmosferici che dal tempo trascorso dall' ultima edificazione. Il lavoro ha così interessato pure la superficie esterna del tetto, con la posa di un nuovo tavolato e di una guaina catramata impermeabile. L' operazione si è conclusa con l' installazione delle nuove scossaline in rame. Il totale dei lavori ha comportato per la parrocchia una spesa di 4.758 euro. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 7
[ § 1 5 3 7 0 0 9 2 § ] martedì 04 febbraio 2020 Pagina 24 Il Giornale Di Vicenza Montecchio Maggiore MONTECCHIO. Accuse di maltrattamenti La insulta e la pesta prendendola a calci Finisce a processo L' avrebbe aggredita con violenza Lei subì lesioni guarite in un mese Per tre anni l' avrebbe maltrattata, arrivando a riempirla di botte e spedirla all' ospedale. Sono le accuse mosse dalla procura, con il pubblico ministero Carunchio, a Gianluca Fiorino, 42 anni, residente nel Torinese, e domiciliato a Montecchio. L' imputato, difeso dall' avv. Lavinia Rocca, è a processo davanti al giudice Mantovani per difendersi dalle ipotesi di maltrattamenti in famiglia e di lesioni aggravate. La presunta vittima, Antonella, 50 anni, di Montecchio, potrà costituirsi parte civile per chiedere un risarcimento dei danni. I fatti contestati sarebbero avvenuti in un lungo arco temporale, che va dal 2016 al gennaio 2019. Fiorino avrebbe vessato la compagna con una serie di violenza fisiche e psicologiche; l' avrebbe insultata, minacciata («quando meno te lo aspetti, io arrivo...»), umiliata con commenti pesanti, percossa. L' episodio più grave fra quelli ricostruiti dalla procura, che aveva chiesto e ottenuto l' allontanamento dalla casa coniugale dell' imputato, poi finito a processo con rito immediato, era avvenuto un anno fa. Fiorino si sarebbe arrabbiato, avrebbe preso una tanica con del liquido per una stufetta e l' avrebbe lanciata contro la porta di ingresso. Quindi avrebbe scagliato lontano un elettrodomestico. Ancora, se la sarebbe presa con Antonella: l' avrebbe presa per i capelli, le avrebbe sbattuto la testa sul tavolo della cucina, l' avrebbe fatta sedere scuotendola, e quindi l' avrebbe colpita con una ginocchiata e con dei calci, tappandole la bocca per non farla urlare. Lei era stata costretta a ricorrere alle cure mediche; aveva subito un trauma cranico e delle fratture, ed era guarita in un mese. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 8
[ § 1 5 3 7 0 0 9 7 § ] martedì 04 febbraio 2020 Pagina 24 Il Giornale Di Vicenza Montecchio Maggiore MONTECCHIO. Previsto un incontro in prefettura Sparito sul Pasubio Dopo otto giorni sospese le ricerche Oggi summit per decidere il da farsi sulla scomparsa di Daniele Mezzari ANTONELLA FADDA Un giorno di pausa e poi una riunione in prefettura per decidere i prossimi passi nella ricerca di Daniele Mezzari, il montecchiano di 42 anni scomparso a fine gennaio sul Pasubio. Le operazioni per cercare di individuare l' elettricista castellano sono proseguite per otto giorni consecutivi e sono partite subito dopo l' allarme lanciato dai parenti non avendo più sue notizie, al rientro da un' escursione, avevano denunciato la scomparsa ai carabinieri. Le attività si sono concentrate nella zona del monte Pasubio, dopo il ritrovamento dell' automobile vicino al rifugio Balasso, e hanno coinvolto centinaia di persone nei giorni seguenti: dai vigili del fuoco al soccorso alpino, dalla guardia di finanza a volontari della protezione civile del Vicentino. «Il raggio d' azione delle ricerche è stato molto esteso e non essendo emerse indicazioni precise in merito alla presumibile direzione di marcia del signor Mezzari - ha spiegato ieri Riccardo Stabile, vicecapo gabinetto della prefettura di Vicenza - l' area interessata è stata perlustrata anche con elicotteri, droni ed unità cinofile specializzate. Alla luce di quanto finora svolto, si è resa necessaria una fase di riflessione e di approfondimento tecnico preordinata all' individuazione di eventuali, ulteriori modalità di orientamento e conduzione delle attività di ricerca», ha concluso. Per questo motivo oggi pomeriggio, in prefettura, è stato convocato un tavolo di confronto con tutti gli attori coinvolti per verificare quali ulteriori, mirate, iniziative di ricerca possano essere pianificate e messe in campo. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 9
[ § 1 5 3 7 0 0 8 7 § ] martedì 04 febbraio 2020 Pagina 25 Il Giornale Di Vicenza Montecchio Maggiore MONTECCHIO. Una sessantina quelle attive sul territorio castellano che hanno ottenuto fondi annuali per organizzare progetti e ordinaria gestione Associazioni, 200 mila euro dal Comune In arrivo finanziamenti a sostegno di varie attività tra cui eventi sportivi anche legati alla disabilità banda Ceccato, Pro loco, Andos, museo e Unitalsi ANTONELLA FADDA Le associazioni di volontariato di Montecchio Maggiore rappresentano il vero patrimonio della città. Ne è convinta l' amministrazione comunale che ha deciso di stanziare un pacchetto complessivo di contributi, pari a quasi 200 mila euro, per queste associazioni e per le altre castellane che operano sul territorio: una fucina di innumerevoli iniziative e varie attività che sono organizzate durante tutto l' anno. Sono una sessantina i gruppi in questione, dallo sport al sociale e dal volontariato alla cultura, che hanno potuto ottenere i finanziamenti municipali, dopo la presentazione delle domande e con documentazione apposita, per mettere in campo una serie di progetti specifici o più semplicemente per sostenere le consuete attività proposte nel corso dell' anno. Sono 20 le società sportive che in totale hanno ottenuto oltre 90 mila euro dove figurano, in alcuni casi specifici, anche contributi straordinari per una serie di sistemazioni degli impianti o per l' organizzazione di eventi. Per il settore calcio il GS San Pietro ha ottenuto 12 mila euro, l' Uc Montecchio 11 mila e oltre 12 mila sono andati all' Us Alte Ceccato mentre 9.500 euro al San Vitale. Circa 20 mila euro per il volley e 13 mila per il basket. Gli altri contributi sono stati stanziati per gli altri sport come ad esempio baskin, minibasket, pattinaggio, Delfini e Federcaccia. La somma di 37 mila euro è stata, invece, suddivisa fra 14 associazioni culturali. La Proloco Alte-Montecchio ha ricevuto 10 mila 500 euro, il corpo bandistico "Ceccato" oltre 5 mila euro e l' associazione storico culturale "Romeo e Giulietta" ha ottenuto 3.500 euro. Sono stati tre, poi, i contributi straordinari, per un totale di 2.400 euro, erogati agli "Amici di Montecchio" come aiuto per le manifestazioni della fiera di San Simone, per la sagra della tegolina cornetta e per le passeggiate d' autunno, mentre 4.500 euro sono andati all' associazione "Amici del museo Zannato" fra cui figura anche un impianto audio e video per la sala didattica del museo. Hanno ottenuto contributi, che spaziano fra i 3 mila e i 300 euro, altre associazioni come i Cultori delle Forze armate, il circolo Noi, i cacciatori di stelle, la fattoria Massignan, il coro La Sisilla e altri. Oltre 32 mila euro sono andati invece ai 22 gruppi che operano nel sociale o nel volontariato. Il gruppo Trodi ha ottenuto 6 mila euro, per la manutenzione dei sentieri collinari e per le tabelle segnaletiche. La stessa cifra è andata al gruppo Solidarietà, 3.500 all' Andos Ovest Vicentino Onlus e 3 mila a Energia e Sorrisi per il progetto "Aiutiamo-ci". Il contributo di 2 mila euro è stato destinato al centro Aiuto Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 10
[ § 1 5 3 7 0 0 8 7 § ] martedì 04 febbraio 2020 Il Giornale Di Vicenza Montecchio Maggiore alla Vita e alla San Vincenzo mentre mille euro sono andati a Unitalsi, Papa Giovanni, Piano Infinito e Rinascere. Altri contributi fra i 150 e i 600 euro sono stati suddivisi fra scout, associazioni combattentistiche, centri anziani e altri. Ulteriori 7.500 euro, infine, sono stati ripartiti fra Confesercenti e comitati commercianti delle piazze Carli- Fraccon e corso Matteotti e piazza Garibaldi come contributo per le luminarie natalizie. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 11
[ § 1 5 3 7 0 0 9 3 § ] martedì 04 febbraio 2020 Pagina 25 Il Giornale Di Vicenza Montecchio Maggiore LE CARATTERISTICHE«Con questi contributi spaziamo su tutti i fronti del tessuto cittadino» LE CARATTERISTICHE«Con questi contributi spaziamo su tutti i fronti del tessuto cittadino» commenta il sindaco di Montecchio Maggiore Gianfranco Trapula che evidenzia l' importanza delle associazioni a tutto tondo. «I finanziamenti sono la cartina di tornasole del grande fermento che da sempre caratterizza il volontariato castellano e che noi intendiamo continuare a sostenere e a stimolare - aggiunge -. La fetta più consistente va alle associazioni di carattere sportivo, perché è commisurata all' altissimo numero di iscritti, soprattutto minorenni, e quindi ai costi di gestione. Ma sono importanti anche le quote destinate alla cultura, al sociale e agli arredi urbani natalizi». A.F. © RIPRODUZIONE RISERVATACOPYRIGHT. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 12
[ § 1 5 3 7 0 0 9 8 § ] martedì 04 febbraio 2020 Pagina 26 Il Giornale Di Vicenza Montecchio Maggiore IL VIAGGIO. Sul treno per la Polonia oltre al liceo Trissino anche l' istituto Ceccato di Montecchio Studenti ad Auschwitz custodi della Memoria Cento i ragazzi in partenza verso i luoghi dell' orrore della Shoah La testimonianza: «Solo al ritorno si riesce a rielaborare le emozioni» VERONICA MOLINARI Mentre racconta il viaggio della Memoria le parole sgorgano come un fiume in piena. Giovanni Poncina, 18 anni, è uno dei quaranta studenti del liceo "Trissino" che lo scorso anno sono saliti sul "vagone" che li ha portati nei luoghi della Shoah e su cui oggi partiranno cento ragazzi per raggiungere la prima tappa: Budapest sulle tracce di Perlasca. Due autobus con a bordo 82 ragazzi dell' istituto valdagnese guidato da Maria Cristina Benetti a cui si aggiungeranno a Montecchio Maggiore 16 coetanei del "Silvio Ceccato" diretto da Antonella Sperotto. «Grazie al Treno della Memoria abbiamo vissuto il vero spirito di gruppo, creato una comunità viaggiante che ha sperimentato un approccio a 360 gradi alla Shoah - racconta Poncina -. Spostarsi attraverso l' Europa raggiungendo i luoghi simbolo del genocidio permette di capire la portata di quello che è successo, l' apparato organizzativo che stava dietro e la drammatica perfezione della macchina che ne è stata il motore. La preparazione storica ed emotiva con incontri pomeridiani a scuola è impegnativa, ma fondamentale. Durante il viaggio si immagazzinano sensazioni che poi solo al ritorno a casa si riescono a rielaborare». Poncina, insieme agli altri 39 compagni di viaggio della prima edizione del liceo laniero, è diventato un "testimone della memoria" e ha coinvolto a tal punto i docenti facendo capitolare anche i più scettici. Oggi, quindi, non solo il progetto è stato riproposto, ma sono raddoppiati i partecipanti. «Siamo stati i primi in provincia a partire e siamo orgogliosi di aver aumentato così tanto le adesioni riuscendo anche a coinvolgere un' altra scuola vicentina - aggiunge la preside Benetti -. Visti i posti limitati, approveremo l' iniziativa anche per l' anno prossimo». E allora il Treno della Memoria, guidato dall' omonima associazione torinese, si fermerà questa mattina in via Lungo Agno Manzoni e partirà verso la capitale ungherese. La sua corsa proseguirà nei prossimi giorni in Polonia, facendo tappa a Rzészow e al campo di sterminio di Belzec, oggi a poche decine di chilometri dall' Ucraina, per raggiungere la meta finale ovvero Cracovia con la fabbrica di Oscar Schindler, il ghetto antico e quello creato dai nazisti durante la guerra. E poi Auschwitz e Birkenau. A Cracovia, prima del rientro in Italia, previsto per mercoledì 12, gli studenti vicentini incontreranno gli altri 500 ragazzi da tutta Italia attraverso i tre itinerari: Berlino, Praga e Budapest. «L' anno scorso avevano aderito alcuni studenti volontari - spiega Michele Santuliana referente del progetto-. Quest' anno i ragazzi sono raddoppiati, grazie alla partecipazione di intere classi, le quarte dello scientifico tradizionale e del classico, e la quinta dell' economico sociale che hanno chiesto di vivere l' esperienza in sostituzione del tradizionale viaggio di istruzione». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 13
[ § 1 5 3 7 0 0 9 8 § ] martedì 04 febbraio 2020 Il Giornale Di Vicenza Montecchio Maggiore © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 14
[ § 1 5 3 7 0 0 9 4 § ] lunedì 03 febbraio 2020 ilgazzettino.it Montecchio Maggiore Le sorelle (e il fratello) Ramonda: «Siamo figli del boom economico» A metà degli Anni '50 era una bottega dove si vendevano scampoli e fazzoletti in quella parte della campagna vicentina che ancora non sapeva di industria. Si chiamava Sorelle Ramonda , nata sopra l' insegna di Mamma Gigetta un vecchio negozio di tessuti. Erano gli anni che andavano dritti verso il miracolo economico. C' è voluta anche un po' di fortuna. Allora Alte era proprio dove finiva il primo tratto dell' autostrada Venezia-Milano e la gente doveva uscire a Montecchio per prendere la vecchia statale. Le auto passavano davanti alle vetrine della bottega e molti si fermavano. Oggi la ditta Sorelle Ramonda di Alte Ceccato è un' impresa con 60 grandi centri di vendita sparsi per l' Italia e l' Austria, 1500 dipendenti, 1300 fornitori, un fatturato che supera i 350 milioni di euro; E-commerce in crescita. Tutta la famiglia è coinvolta nell' azienda, tra nipoti e pronipoti sono un centinaio e tutti hanno partecipazioni nelle varie società. «Che dura che xe stà! Con Maria siamo partite perché la voglia era tanta e si pensava solo al lavoro. Era un piccolo negozio, ma per allora era grande, c' erano clienti che venivano da tutte le parti. Si doveva lavorare, bisognava metterci anima e corpo. Credo che al cinema non ci sono mai andata! Ed anche le vacanze le ho conosciute che ero già vecieta», dice Angela Ramonda detta Ginetta , 83 anni. È lei che racconta assieme al fratello Beppo, 81 anni, presidente della società. L' altra sorella Maria compie 94 anni oggi e la famiglia festeggia. All' ingresso dell' azienda ci sono sempre tre sedie bianche da regista con i nomi dei tre fratelli tutti nati a Rosà, ogni volta che arrivano si siedono ognuno al suo posto. È una specie di rito per chi ha introdotto nel Veneto l' abbigliamento sotto forma di grande distribuzione e in qualche modo ha anticipato i centri commerciali. È tutto incominciato a Rosà? A Campagnola di Rosà. Abitavamo vicino a un capitello della Madonna - chiarisce Ginetta -, dove mamma tanti anni dopo ha fatto costruire una chiesetta. Mamma Amelia, ma si chiamava Elisabetta solo che in questa famiglia hanno la caratteristica di cambiare i nomi, era una donna bellissima e più che una contadina era una manager: riusciva ad allevare i suoi otto figli guardando sempre lontano. Ha attraversato due guerre mondiali, girava in bicicletta con la sua cesta, faceva cambio merce: lei portava sapone, bicchieri, filo, bottoni; scambiava con polli, conigli, uova. Poi il fratello maggiore, Nanni, portava tutto a San Martino di Lupari e lo vendeva. Papà aveva due campi e due vacche ed eravamo una famiglia contadina, come tante nel Veneto: quattro fratelli e quattro sorelle, tanto latte e tanta polenta. Però mamma aveva proprio il pallino del commercio e l' ha passato a Nanni che ha incominciato a commerciare polli su larga scala, andava al mercato di Milano a venderli. Come è stata l' infanzia di Beppo in anni attraversati anche dalla guerra? Della guerra - dice Beppo - ricordo il rumore che faceva l' aereo Pippo che annunciava quasi sempre i bombardamenti, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 15
[ § 1 5 3 7 0 0 9 4 § ] lunedì 03 febbraio 2020 ilgazzettino.it Montecchio Maggiore noi abitavamo non lontano dal deposito di munizioni e al primo allarme correvamo con tutti i parenti a un rifugio sotterraneo scavato da uno zio in aperta campagna. Da bambino andavo a scuola e nel pomeriggio al macello a spennare polli e a macerare conigli. Mi è rimasta la passione, soprattutto per le oche: ne allevo ancora una decina, c' è un' oca che ha più di 11 anni e si distingue dalle altre perché ha un collare nero. La mia giornata iniziava prestissimo, alle 5 ero con la mamma in chiesa per la Messa, poi a scuola, cinque chilometri a piedi fino a Cusinati, col freddo e col caldo. Sulla strada c' era un ruscello, un inverno giocando a spingerci con i compagni ci sono finito dentro. La mamma mi ha asciugato e poi me le ha suonate, me ne ricordo ancora. A scuola ero un po' chiacchierone, la maestra per farci stare zitti ci metteva il gesso in bocca!. Quando è iniziata la storia delle Sorelle Ramonda? A guerra finita - ricorda Ginetta - c' era bisogno di tutto e spostarsi non era facile, allora mamma Amelia ha aperto a Campagnola una bottega di scampoli, tessuti, tovaglie, biancheria per la casa. Poi nel 1954 si è sposata Maria e si è trasferita ad Alte dove ha rilevato il negozietto di Mamma Gigetta. Erano cento metri quadrati, Maria era incinta e l' ho aiutata io che ero la sorella più piccola. Quattro anni dopo abbiamo aperto un negozio di 500 metri quadrati: era la nostra prima prova in grande, facevamo i conti a matita sulla carta degli imballaggi. A quel punto è arrivato anche Beppo che poi si è occupato degli acquisti. Il negozio cresce con Alte che diventa uno dei piccoli cuori del miracolo economico del Veneto e aggiunge Ceccato al nome del paese. Pietro Ceccato era un farmacista col pallino delle motociclette, è stato anche campione italiano; aveva creato una fabbrica di moto che dava lavoro a 700 famiglie. Nello sviluppo di Alte la famiglia Ramonda svolge un ruolo fondamentale. Compra de qua/ vendi de la/ la botagheta se gà ben allargà, dicono i versi scritti per i 50 anni dell' azienda. Vi ha dato una mano la costruzione dell' autostrada Venezia-Milano? Ci vuole sempre un po' di fortuna. Il tratto - spiega Ginetta - in costruzione si fermava proprio ad Alte di Montecchio e la gente doveva uscire per prendere la statale per Milano e si fermavano al bar e davano uno sguardo alla nostra vetrina e molti entravano. Allora c' erano solo tessuti non ancora le confezioni. Era un sistema che si badava sulla fiducia, ricordo che quando ancora non avevo la patente sono andata a Milano per gli acquisti in un magazzino enorme, cominciarono a tirare fuori le pezze di tessuto per farmele vedere e io ordinavo. Capivo che quelli si chiedevano: Ma chi è questa ragazzina che compra tanta roba?. Pochi giorni dopo hanno recapitato la merce ordinata, mi avevano dato fiducia. Per la verità, abbiamo venduto tutto. Era arrivato il momento del benessere? Nel 1962 - rivela Beppo - abbiamo costruito il nuovo negozio di duemila metri quadrati, era davvero grande, abbiamo incominciato a trattare le prime confezioni. Le cose ci andavano bene, abbiamo preso l' area del Lanificio Folco grande centomila metri quadrati e abbiamo aperto un negozio di più di 10 mila metri. Avevamo le confezioni da uomo che andavano per la maggiore, molte ditte erano venete: la Marzotto di Valdagno, la Sanremo di Nervesa della Battaglia, la Lane Rossi di Schio; c' erano anche la Facis torinese e la Lebole che era di Arezzo. Allora la pubblicità alla tv funzionava alla grande per l' abbigliamento. Abbiamo completato i nostri negozi con altri 8 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 16
[ § 1 5 3 7 0 0 9 4 § ] lunedì 03 febbraio 2020 ilgazzettino.it Montecchio Maggiore mila metri quadri nel 1992, oggi questo è il più grande negozio del Veneto. Poi ci siamo allargati a mezza Italia, da Bolzano a Roma, e siamo andati in Austria. Non abbiamo mai avuto paura della concorrenza, quella c' è sempre: anche la fontana vicino a un bar dà fastidio. E mamma Amelia? Lei aveva tenuto sempre la sua bottega a Campagnola - aggiunge Ginetta -, veniva a prendere qualche taglio per le sue clienti, discuteva sul prezzo, voleva lo sconto. Una volta le abbiamo regalato una pelliccia, così quando andava in bicicletta non avrebbe avuto freddo. Ci abbiamo pensato molto prima di farle quel regalo, poi abbiamo scoperto che il giorno dopo l' aveva venduta nel suo negozio! Era una donna che aveva buon gusto che è una cosa con la quale si nasce. E' morta nel 1980 a 83 anni. Sua sorella Ginetta dice che non è mai andata al cinema, e lei? Gioco a tennis da quarant' anni - conclude Beppo , almeno una volta a settimana, solo nel doppio. Ma la mia grande avventura è stata quando sono andato a New York con il Concorde il cui volo era stato inaugurato da pochi giorni. Tre ore e 20 minuti. Ero con mio fratello e un amico, è stato bellissimo, caviale e champagne per tutto il viaggio!. Ultimo aggiornamento: 10:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 17
[ § 1 5 3 7 0 0 8 8 § ] lunedì 03 febbraio 2020 ilgazzettino.it Montecchio Maggiore Disperso in montagna: dopo 8 giorni sospese le ricerche di Daniele VALLI DEL PASUBIO - Sono proseguite perotto giorni consecutivi, senza esito, le operazioni di ricerca di Daniele Mezzari, il 42enne vicentino la cui scompars a è statadenunciata dai parenti domenica 26 gennaio scorsoai carabinieri di Montecchio Maggiore ed a seguito della quale la Prefettura berica ha immediatamente attivato, nella tarda mattinata di quello stesso giorno, il Piano provinciale per la Ricerca delle persone scomparse. APPROFONDIMENTI VALLI DEL PASUBIO La scomparsa dell' escursionista 42enne: lo cercano in 60, ma... Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 18
[ § 1 5 3 7 0 0 9 6 § ] lunedì 03 febbraio 2020 ilgiornaledivicenza.it Montecchio Maggiore Ricerche sospese del 42enne disperso Vertice dal prefetto LUNEDI' 3 FEBBRAIO. Dopo otto giorni consecutivi di ricerche, purtroppo senza esito, oggi la macchina dei soccorsi si è fermata. Il prefetto ha richiesto un tavolo di confronto tecnico per individuare ulteriori modalità di conduzione delle attività di ricerca che si terrà in prefettura nel pomeriggio di domani. Le operazioni di ricerca del 42enne castellano, Daniele Mezzari, la cui scomparsa era stata denunciata dai parenti il 26 gennaio ai carabinieri di Montecchio Maggiore, erano state immediatamente attivate nella tarda mattinata di quello stesso giorno. Era scattato anche il Piano provinciale per la ricerca delle persone scomparse. «Le attività di ricerca, da subito concentratesi nella zona del Monte Pasubio, dopo il ritrovamento dell' automobile di proprietà dell' uomo in prossimità del rifugio "Balasso" a Valli del Pasubio, hanno comportato un ampio coinvolgimento di forze, istituzionali e volontarie (vigili del fuoco, Soccorso alpino, Guardia di finanza, Protezione civile della provincia), fino ad arrivare, nel corso nel weekend appena trascorso, ad un dispiegamento di quasi un centinaio di uomini» scrive in una nota il capo gabinetto della Prefettura. Il raggio d' azione delle ricerche è stato molto esteso e l' area interessata è stata perlustrata anche con elicotteri, droni ed unità cinofile specializzate. DOMENICA 2 FEBBRAIO. Oltre cento persone, tra Veneto e Trentino, hanno preso parte oggi alla ricerca di Daniele Mezzari, il quarantaduenne di Montecchio Maggiore disperso da sabato scorso sul Pasubio. L' elicottero dell' Air Service Center, convenzionato per la Protezione civile con il Soccorso alpino e speleologico Veneto, questa mattina ha trasportato due squadre dal Rifugio Campogrosso al Rifugio Fracaroli. Altre sbarcate sul Roite si sono portate su Cima Palon e in zona Sette Croci. Il Soccorso speleologico ha passato al setaccio le gallerie e le trincee di Cima Palon. Percorsa la Strada degli Scarubbi verso Posina, mentre un gruppo ha battuto l' area di Malga Campiglia. Per non escludere mete più distanti, è stato deciso di allargare l' indagine anche al Monte Alba. Una squadra con unità cinofila ha perlustrato Malga Fieno, altri soccorritori si sono concentrati sul Canevon di Campiglia e a Prà dei Penzi. L' elicottero con a bordo tecnici del Soccorso alpino di Schio ha sorvolato i vai più impegnativi risaliti solo da alpinisti. Controllate anche strade forestali e di contrada. Sul versante vicentino si sono mosse circa ottanta persone del Soccorso alpino di Schio, Recoaro - Valdagno, Verona, Arsiero, Padova con un' unità cinofila e della VI Delegazione speleologica, del Sagf di Auronzo, Cortina e Passo Rolle con un' unità cinofila, della Protezione civile di Schio, Lugo, Caltrano, dei Vigili del fuoco. Una trentina i soccorritori impegnati sulla parte alta del Pasubio trentino. Purtroppo tutto con esito negativo. SABATO 1° FEBBRAIO. Una novantina di persone sono tornate oggi sul Pasubio, per cercare Daniele Mezzari, il quarantaduenne di Montecchio Maggiore, della cui sorte nulla si è più saputo Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 19
[ § 1 5 3 7 0 0 9 6 § ] lunedì 03 febbraio 2020 ilgiornaledivicenza.it Montecchio Maggiore da quando, sabato scorso, è arrivato al Rifugio Balasso per una camminata. Questa mattina alle 8.30, dal Centro mobile di coordinamento del Soccorso alpino sono state distribuite le zone da perlustrare, 27 squadre si sono portate nei luoghi designati e hanno iniziato le verifiche in aree già battute nei giorni scorsi e in porzioni più distanti. L' elicottero dell' Air Service Center, convenzionato per la Protezione civile con il Soccorso alpino e speleologico Veneto, ha trasportato al Rifugio Papa alcuni soccorritori con gli sci d' alpinismo dirette a Passo Sette Croci, Roite, Rifugio Lancia, altri nella zona dei Denti, Incudine e Strada delle Creste e poi Passo degli alberghetti e Val Sorapache. Verso Roite la visibilità è calata quasi a zero e i soccorritori sono rientrati. Alcune squadre sono state elitrasportate sul Carega, scese per Prà degli Angeli, sul Cornetto e in Val Camossara. Percorsi e sentieri dal Rifugio Fracaroli allo Scalorbi e attorno al Rifugio Campogrosso. Fatte a pettine le zone attorno al Rifugio Balasso e all' Ossario, fino alla strada statale e alle Cascate Brazzavalle. Salita anche la Strada delle Gallerie. L' elicottero ha sorvolato il Boale della Lorda, il Nido d' Aquila e il Corno del Pasubio. Il Soccorso alpino trentino ha controllato il proprio versante, non potendo impegnare però l' elicottero per assenza di visibilità. Domattina riprenderà la ricerca e verranno completate, tra le altre, le zone oggi coperte dalle nubi. Erano presenti il Soccorso alpino di Schio, Padova, Verona, Arsiero, Recoaro - Valdagno e Soccorso alpino trentino e dell' Alto Adige, la VI Delegazione speleologica, il Sagf di Auronzo, Cortina e Passo Rolle con un' unità cinofila, la Protezione civile di Pasubio e Alto Vicentino con due unità cinofile, i vigili del fuoco con i sommozzatori che hanno ispezionato degli specchi d' acqua nelle vicinanze di Malga Prà. GIOVEDÌ 30 GENNAIO. Il quinto giorno di ricerche di Daniele Mezzari si è concluso purtroppo senza esito. Il 42enne è scomparso nel nulla sabato scorso, quando ha lasciato la sua macchina al Rifugio Balasso per una camminata sul Pasubio. Questa mattina l' elicottero della Sezione aerea di Bolzano della guardia di finanza, dopo un sorvolo, ha portato in cima alla Strada degli eroi personale del Sagf, disceso poi lungo uno degli itinerari plausibili. Nel pomeriggio è stato invece l' elicottero dei vigili del fuoco di Trento, con a bordo un tecnico del Soccorso di Schio, a perlustrare vaste aree della zona. Sono state visionati con accuratezza i canali e i sentieri di Val Canale, Val Leogra, Vallarsa e anche la parte del Sengio Alto. Due unità cinofile del Sagf di Auronzo e Domodossola hanno poi battuto a rastrello i boschi della bassa Val Canale, Prà dei Penzi, Sojo Rosso, quelli dal Rifugio Balasso al Pian delle Fugazze, l' area attrno all' Ossario e al Ponte Avis. Altri soccorritori si sono mossi ancora con il drone. Purtroppo nulla di nuovo è emerso. MERCOLEDÌ 29 GENNAIO. Sono ripartite questa mattina alle 8 le ricerche di Daniele, nel quarto giorno dalla segnalazione del suo mancato rientro da una camminata sul Pasubio. Dal campo base al Rifugio Balasso, dove il quarantaduenne di Montecchio Maggiore ha lasciato parcheggiata la propria auto, continuano a muoversi i gruppi in perlustrazione. Fino ad ora alcune squadre hanno rifatto la zona del Monte Cornetto, approfondendo la salita e la parte bassa boscosa del Vaio Stretto, altre hanno ripassato i punti segnalati il primo giorno dalle unità cinofile molecolari, due unità cinofile stanno setacciando la facia basale della Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 20
[ § 1 5 3 7 0 0 9 6 § ] lunedì 03 febbraio 2020 ilgiornaledivicenza.it Montecchio Maggiore Val Canale, mentre gruppi di soccorritori hanno visionato la zona di Malga Baffelan e il sentiero tra Campogrosso e Camposilvano. Tre i droni in azione: uno sui canali del Cornetto, due lungo quelli sotto la Strada degli eroi. Al momento l' elicottero di Trento sta sorvolando il Pasubio utilizzando l' apparecchio Recco. Sono operative una cinquantina di persone del Soccorso alpino di Schio, coordinatore della ricerca, Padova, Arsiero, Asiago, Verona e Recoaro - Valdagno, nonché il Soccorso speleologico, della Protezione civile di Caltrano, Valle dell' Agno, Schio, Lugo, Cogollo, dei Vigili del fuoco. MARTEDÌ 28 GENNAIO. Una quarantina di persone ha preso parte, da questa mattina alle prime luci, alla ricerca di Daniele Mezzari, 42 anni, di Montecchio Maggiore, di cui non si hanno più notizie da quando sabato è partito per una camminata sul Pasubio, dopo aver parcheggiato la sua auto al Rifugio Balasso. Alcune squadre sono salite nuovamente al Rifugio Papa per poi ridiscendere a valle lungo i canali, altre hanno percorso i sentieri verso Staro Mille e Campogrosso e ancora da Pian delle Fugazze a Malga Cornetto e verso l' Ossario del Pasubio. I soccorritori hanno poi perlustrato la zona del Val Fontana d' Oro e numerose strade forestali. Al momento stanno rientrando purtroppo senza alcuna novità. Erano presenti il Soccorso alpino di Schio, Recoaro- Valdagno, Arsiero e Padova, la Protezione civile e i Vigili del fuoco. LUNEDÌ 27 GENNAIO. ore 18 Stanno rientrando le ultime squadre del Soccorso alpino ancora impegnate nella ricerca dell' escursionista quarantaduenne di Montecchio Maggiore. Dopo una prima fase questa mattina, altre zone sono state indagate nel pomeriggio e anche l' elicottero di Verona emergenza (arrivato al Passo Pian delle Fugazze perché al Balasso le nuvole impedivano l' avvicinamento) è tornato per trasportare in quota al Rifugio Papa tre squadre, delle quali una è scesa dalla Strada delle Gallerie, una dalla Val Fontana d' Oro, una dalla Strada degli Scarubbi. Oggi dopo le prime rotazioni della mattina, i soccorritori lasciati sul Monte Cornetto hanno percorso il Sentiero dell' Arroccamento, il Vajo Stretto, la discesa verso Malga Boffetal. Le squadre lasciate al Papa hanno invece visionato il Vajo sud, la direttissima e il Boale d' Inverno verso la bassa Val Canale. Altri gruppi si sono mossi con la Protezione civile nella zona attorno all' Ossario e sulle strade che da Forte Maso scendono a Contrà Pianegonda. I soccorritori hanno anche effettuato calate sotto il Monte Castiglieri. Controllata anche l' area attorno a Passo Baffelan e Passo Ganè. Oggi erano presenti una sessantina di persone del Soccorso alpino di Schio, coordinatore della ricerca, Arsiero, Padova, Recoaro - Valdagno e Verona, della Proezione civile di Schio e Valdagno, dei Vigili del fuoco e dell' Associazione nazionale dei carabinieri. Le autorità competenti stanno valutando come procedere nella ricerca nelle prossime ore. Ore 8 Sono ripartite questa mattina le ricerche del quarantaduenne di Montecchio Maggiore, di cui non si sa più nulla da quando sabato ha parcheggiato la sua auto al Rifugio Balasso per una camminata sul Pasubio. Ieri sera i tre cani molecolari del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, che hanno lavorato in sequenza, hanno individuato una traccia dalla macchina dell' uomo e oggi parte della ricerca si è concentrata nella zona dell' Ossario, mentre altre squadre sono tornate a battere i sentieri alti. L' elicottero di Verona emergenza ha trasportato sulla parte sommitale del Pasubio i soccorritori, che Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 21
[ § 1 5 3 7 0 0 9 6 § ] lunedì 03 febbraio 2020 ilgiornaledivicenza.it Montecchio Maggiore stanno scendendo lungo i canali non visionati ieri. Alcune squadre sono invece state elitrasportate sul Monte Cornetto e stanno percorrendo gli itinerari che conducono al Ponte tibetano e altri canali. In tutta l' area non c' è copertura telefonica e l' attività del cellulare dell' uomo, che non è raggiungibile, non ha dato alcun esito utile per una eventuale geolocalizzazione. DOMENICA 26 GENNAIO. Dal primo pomeriggio di domenica, a Valli del Pasubio, sono scattate le ricerche per un escursionista di cui non si hanno più notizie da ieri. L' uomo, un 42 enne di Montecchio Maggiore, è uscito di casa nella giornata di sabato e non vi ha più fatto rientro. Questa mattina i familiari hanno fatto denuncia di scomparsa ai carabinieri. Attenzione! Il video non può essere visualizzato in quanto c' è una incompatibilità con il software che hai installato per bloccare i banner (ADBlock). Per visualizzare il video disabilita l' ADBlock su questo sito e ricarica la pagina. L' auto dell' uomo è stata rinvenuta nel parcheggio del rifugio Balasso, ma di lui nessuna traccia. I vigili del fuoco intervenuti con il personale di Schio e Vicenza con l' UCL (unità di comando locale) dove stanno operando gli operatori TAS (topografia applicata al soccorso), che coordinano le ricerche anche con l' impiego dei nuclei cinofili arrivati dai comandi di Padova e Venezia. Alle ricerche stanno partecipando anche squadre del soccorso alpino. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 22
[ § 1 5 3 7 0 0 8 9 § ] lunedì 03 febbraio 2020 Vicenza Today Montecchio Maggiore Disperso sul Pasubio: ricerche vane, tavolo di confronto in Prefettura Sono stati messi in campo uomini, elicotteri, droni ed unità cinofile specializzate ma di Daniele Mezzari, il 42enne di Montecchio Maggiore, nessuna novità. "Alla luce di quanto finora svolto, si è resa necessaria, una fase di riflessione e di approfondimento tecnico", fa sapere il prefetto Sono proseguite per otto giorni consecutivi , purtroppo senza esito, le operazioni di ricerca di Daniele Mezzari, la cui scomparsa è stata denunciata dai parenti domenica 26 gennaio scorso ai carabinieri di Montecchio Maggiore ed a seguito della quale la Prefettura ha immediatamente attivato, nella tarda mattinata di quello stesso giorno, il Piano provinciale per la Ricerca delle Persone Scomparse. "Le attività di ricerca - fa sapere la Prefettura di Vicenza in una nota - si sono da subito concentrate nella zona del Monte Pasubio, dopo il ritrovamento dell' automobile di proprietà del 42enne in prossimità del Rifugio "Balasso", nel Comune di Valli del Pasubio e hanno comportato un ampio coinvolgimento di forze, di matrice sia istituzionale che volontaria, essendovi coinvolti i Vigili del fuoco, il Soccorso Alpino, la Guardia di finanza e numerose squadre di volontari di Protezione civile della provincia, fino ad arrivare, nel corso delle giornate di sabato 1 e domenica 2 febbraio, ad un dispiegamento di quasi un centinaio di uomini". "Il raggio d' azione delle ricerche è stato molto esteso - prosegue - non essendo emerse indicazioni precise in merito alla presumibile direzione di marcia del sig. Mezzari, e l' area interessata è stata perlustrata anche con elicotteri, droni ed unità cinofile specializzate. Alla luce di quanto finora svolto, si è resa necessaria, nella giornata di lunedì, una fase di riflessione e di approfondimento tecnico preordinata all' individuazione di eventuali, ulteriori modalità di orientamento e conduzione delle attività di ricerca. In tale ambito, è stato convocato un tavolo di confronto congiunto con tutti gli attori coinvolti, che si terrà in Prefettura nel pomeriggio di martedì, proprio per verificare quali ulteriori, mirate iniziative di ricerca possano essere pianificate e messe in campo". Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 23
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