Montecchio Maggiore martedì, 04 febbraio 2020 - La rete delle biblioteche vicentine

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Montecchio Maggiore
martedì, 04 febbraio 2020
Montecchio Maggiore martedì, 04 febbraio 2020 - La rete delle biblioteche vicentine
Montecchio Maggiore
                                                 martedì, 04 febbraio 2020

Montecchio Maggiore

 04/02/2020   Corriere del Veneto (ed. Vicenza) Pagina 1                                                              3
 Elettricista sparito, ricerche senza esito
 04/02/2020   Corriere del Veneto (ed. Vicenza) Pagina 9                                          Benedetta Centin    4
 Cento uomini e droni ma di Daniele non si trova traccia
 04/02/2020   Il Giornale Di Vicenza Pagina 12                                                                        5
 GUIDAVA UBRIACO LAVORERÀ GRATIS
 04/02/2020   Il Giornale Di Vicenza Pagina 13                                                        DIEGO NERI      6
 Frittelle in casa Crema avariata Intossicati in sei
 04/02/2020   Il Giornale Di Vicenza Pagina 21                                                             G.M.F.     7
 Restaurato il tetto della sagrestia nella chiesa di Meda
 04/02/2020   Il Giornale Di Vicenza Pagina 24                                                                        8
 La insulta e la pesta prendendola a calci Finisce a processo
 04/02/2020   Il Giornale Di Vicenza Pagina 24                                                 ANTONELLA FADDA        9
 Sparito sul Pasubio Dopo otto giorni sospese le ricerche
 04/02/2020   Il Giornale Di Vicenza Pagina 25                                                ANTONELLA FADDA        10
 Associazioni, 200 mila euro dal Comune
 04/02/2020   Il Giornale Di Vicenza Pagina 25                                                                       12
 LE CARATTERISTICHE«Con questi contributi spaziamo su tutti i fronti del tessuto cittadino»
 04/02/2020   Il Giornale Di Vicenza Pagina 26                                                VERONICA MOLINARI      13
 Studenti ad Auschwitz custodi della Memoria
 03/02/2020   ilgazzettino.it                                                                                        15
 Le sorelle (e il fratello) Ramonda: «Siamo figli del boom economico»
 03/02/2020   ilgazzettino.it                                                                                        18
 Disperso in montagna: dopo 8 giorni sospese le ricerche di Daniele
 03/02/2020   ilgiornaledivicenza.it                                                                                 19
 Ricerche sospese del 42enne disperso Vertice dal prefetto
 03/02/2020   Vicenza Today                                                                                          23
 Disperso sul Pasubio: ricerche vane, tavolo di confronto in Prefettura
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                                                               Corriere del Veneto (ed. Vicenza)
                                                                            Montecchio Maggiore

                          Elettricista sparito, ricerche senza esito
                          Oggi si decide se e come proseguire. L' uomo è scomparso sabato 25 gennaio a Valli

                          VALLI DEL PASUBIO Otto giorni di ricerca battendo palmo a palmo una vasta
                          area sorvolata dall' alto dagli elicotteri e dai droni e decine di soccorritori
                          impegnati. Uno grande sforzo che però finora non è valso a trovare traccia di
                          Daniele Mezzari, l' elettricista di 42 anni di Montecchio Maggiore che sabato
                          25 gennaio ha lasciato la sua auto al rifugio Balasso per una camminata sul
                          monte Pasubio. Scomparendo. Oggi si decide se e come proseguire.

                                                              Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 3
Montecchio Maggiore martedì, 04 febbraio 2020 - La rete delle biblioteche vicentine
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                                                                 Corriere del Veneto (ed. Vicenza)
                                                                              Montecchio Maggiore

                          Sparito il 25 gennaio a Valli

                          Cento uomini e droni ma di Daniele non si trova traccia

                                                                                                                                  Benedetta Centin

                          VALLI DEL PASUBIO Otto giorni di ricerca battendo palmo a palmo una vasta
                          area sorvolata dall' alto dagli elicotteri e dai droni e decine di soccorritori
                          impegnati, anche oltre cento nello stesso momento. Uno grande sforzo che
                          però finora non è valso a trovare traccia di Daniele Mezzari, l' elettricista di 42
                          anni di Montecchio Maggiore che sabato 25 gennaio ha lasciato la sua auto al
                          rifugio Balasso per una camminata sul monte Pasubio. Scomparendo. Ieri la
                          macchina dei soccorsi si è fermata e la prefettura ha convocato per oggi un
                          tavolo di confronto tecnico per individuare «ulteriori modalità di orientamento
                          e conduzione delle attività di ricerca». L' incontro, che vedrà attorno allo
                          stesso tavolo tutti gli attori coinvolti, è organizzato per il pomeriggio in
                          prefettura, «proprio per verificare quali ulteriori, mirate iniziative di ricerca
                          possano essere pianificate e messe in campo» si legge nella nota degli uffici
                          di contra' Gazzolle. I genitori e il fratello dell' elettricista, preoccupati per il
                          mancato rientro e per quel cellulare che squillava a vuoto, avevano
                          presentato denuncia di scomparsa il giorno dopo, domenica, in caserma a
                          Montecchio Maggiore e la prefettura lo stesso giorno aveva attivato il piano
                          provinciale per la ricerca delle persone scomparse. «Le attività di ricerca, da subito concentratesi nella zona del
                          Monte Pasubio, dopo il ritrovamento dell' automobile dell' uomo in prossimità del rifugio Balasso a Valli del Pasubio,
                          hanno comportato un ampio coinvolgimento di forze, istituzionali e volontarie (vigili del fuoco, soccorso alpino,
                          guardia di finanza, protezione civile - si legge nel comunicato del capo gabinetto della prefettura - fino ad arrivare, nel
                          weekend appena trascorso, ad un dispiegamento di quasi un centinaio di uomini». Il raggio d' azione delle ricerche è
                          stato molto esteso e l' area interessata è stata perlustrata anche con elicotteri, droni ed unità cinofile specializzate.
                          Sono state passate al setaccio le gallerie e le trincee, controllate strade forestali e di contrada, canali e i sentieri di
                          Val Canale, Val Leogra, Vallarsa e anche la parte del Sengio Alto. Battuti a rastrello, anche con l' ausilio delle unità
                          cinofile, i boschi della bassa Val Canale, Prà dei Penzi, Sojo Rosso, quelli dal Rifugio Balasso al Pian delle Fugazze, l'
                          area attorno all' Ossario e al Ponte Avis. Altri soccorritori si sono mossi ancora con il drone, per verificare dall' alto la
                          presenza del disperso. I primi giorni di ricerche era stata la mamma del castellano, la signora Norma, a lanciare un
                          appello: «Se qualcuno ha visto mio figlio sabato per favore ce lo faccia sapere». Le speranze di familiari, amici e
                          colleghi di lavoro però si stanno riducendo ogni giorno sempre di più.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019               Pagina 4
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                                                                             Il Giornale Di Vicenza
                                                                                Montecchio Maggiore

                          NELLA NOTTE

                          GUIDAVA UBRIACO LAVORERÀ GRATIS

                          Ha patteggiato 88 giorni di lavori di pubblica utilità Matteo Rasia, 38 anni,
                          residente a Montecchio Maggiore. L' imputato doveva rispondere di guida
                          in stato di ebbrezza: la notte del 17 aprile dello scorso anno, in città, era
                          stato fermato durante un controllo mentre era al volante di una vettura
                          ubriaco (tasso alcolico pari a 1,89).

                                                                  Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 5
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                          martedì 04 febbraio 2020
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                                                                          Il Giornale Di Vicenza
                                                                             Montecchio Maggiore

                          LA STORIA. Una casalinga aveva preparato i dolci tipici del Carnevale

                          Frittelle in casa Crema avariata Intossicati in sei
                          Si sono sentiti male due coppie e anche due bimbi Vomito, diarrea e forti mal di pancia: poi la corsa in farmacia o in
                          ospedale. Sotto accusa? Le uova

                                                                                                                                      DIEGO NERI

                          Cosa di meglio, dopo una cena in periodo di Carnevale, delle frittelle con la
                          crema? È quanto ha pensato una casalinga di 44 anni, che per chiudere
                          una serata conviviale con degli amici aveva offerto loro le "fritoe" che
                          aveva preparato qualche ora prima. Peccato che tutti i commensali, lei
                          compresa, si siano sentiti male: e sotto accusa sono finite proprio le
                          frittelle, anzi la crema, anche quella fatta in casa, che sarebbe stata
                          avariata a causa delle uova probabilmente non fresche che aveva
                          utilizzato per realizzarla. È quanto è avvenuto lo scorso fine settimana in
                          città. Sei persone sono rimaste intossicate, fortunatamente in maniera non
                          grave, dopo una cena in famiglia. Ad organizzarla era stata Stefania
                          Pellizzari, che abita in città nella zona di San Bortolo; con lei, a tavola, c'
                          erano Nicola Parlato, Noemi Tescaro, Daniele Montecchio e due bambini.
                          Una cena fra amici, sfruttando il fatto che l' indomani si poteva dormire un
                          po' di più, fra chiacchiere e divertimento. A tarda ora i commensali si erano
                          salutati, e non avrebbero immaginato di sentirsi qualche ora più tardi. I
                          primi ad avvertire il malessere sono stati i bambini, probabilmente i più
                          golosi, che hanno mangiato più di qualche frittella. Hanno accusato un forte mal di pancia, seguito da vomito e
                          diarrea. Poco più tardi anche gli adulti hanno sentito gli stessi sintomi, in maniera più o meno seria, ed hanno deciso
                          di chiedere aiuto. In un caso, il minorenne è stato accompagnato al pronto soccorso; negli altri, è stata contattata la
                          guardia medica o è stata fatta una corsa alla farmacia di turno alla ricerca di qualche farmaco contro la dissenteria.
                          La diagnosi, per tutti, è stata la stessa: un' intossicazione alimentare. Visto quello che avevano mangiato a cena, è
                          stata la padrona di casa a ipotizzare che la causa fisse la crema delle frittelle; lei stessa aveva nutrito dei dubbi sulla
                          bontà e sulla freschezza delle uova, con cui aveva preparato il dolce ripieno. Fortunatamente sono stati scongiurati
                          altri rischi, come quello della salmonellosi. Pellizzari si è scusata con tutti, dicendosi quanto mai dispiaciuta per l'
                          inconveniente. I sei intossicati se la caveranno in qualche giorno; ieri bambini e adulti sono rimasti a casa da scuola
                          e dal lavoro, per riprendersi del tutto. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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Montecchio Maggiore martedì, 04 febbraio 2020 - La rete delle biblioteche vicentine
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                          martedì 04 febbraio 2020
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                                                                              Montecchio Maggiore

                          VELO D' ASTICO. Spesi meno di 5 mila euro

                          Restaurato il tetto della sagrestia nella chiesa di Meda
                          Le infiltrazioni d' acqua avevano reso necessario l' intervento

                                                                                                                                   G.M.F.

                          Nella chiesa di Meda, dedicata alla Santissima Trinità e d i v e n u t a
                          parrocchiale nel 1946, nello scorso mese di dicembre è stato necessario
                          eseguire un intervento di restauro e di ristrutturazione che ha interessato il
                          tetto della sacrestia, che aveva registrato, per delle infiltrazioni d' acqua, il
                          grave cedimento di una travatura lignea. Per evitare che il problema si
                          ripetesse con ulteriori infiltrazioni che avrebbero compromesso l' intera
                          orditura della copertura del locale, molto usato durante le periodiche
                          celebrazioni eucaristiche, cui tradizionalmente partecipano i fedeli della
                          frazione, ma anche, periodicamente, anche quelli dell' Unità pastorale, in
                          corso d' opera si è deciso di sostituire pure le altre travi, ormai molto
                          compromesse sia dagli agenti atmosferici che dal tempo trascorso dall'
                          ultima edificazione. Il lavoro ha così interessato pure la superficie esterna
                          del tetto, con la posa di un nuovo tavolato e di una guaina catramata
                          impermeabile. L' operazione si è conclusa con l' installazione delle nuove
                          scossaline in rame. Il totale dei lavori ha comportato per la parrocchia una
                          spesa di 4.758 euro. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 7
Montecchio Maggiore martedì, 04 febbraio 2020 - La rete delle biblioteche vicentine
[ § 1 5 3 7 0 0 9 2 § ]

                          martedì 04 febbraio 2020
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                                                                          Il Giornale Di Vicenza
                                                                             Montecchio Maggiore

                          MONTECCHIO. Accuse di maltrattamenti

                          La insulta e la pesta prendendola a calci Finisce a processo
                          L' avrebbe aggredita con violenza Lei subì lesioni guarite in un mese

                          Per tre anni l' avrebbe maltrattata, arrivando a riempirla di botte e spedirla
                          all' ospedale. Sono le accuse mosse dalla procura, con il pubblico
                          ministero Carunchio, a Gianluca Fiorino, 42 anni, residente nel Torinese, e
                          domiciliato a Montecchio. L' imputato, difeso dall' avv. Lavinia Rocca, è a
                          processo davanti al giudice Mantovani per difendersi dalle ipotesi di
                          maltrattamenti in famiglia e di lesioni aggravate. La presunta vittima,
                          Antonella, 50 anni, di Montecchio, potrà costituirsi parte civile per chiedere
                          un risarcimento dei danni. I fatti contestati sarebbero avvenuti in un lungo
                          arco temporale, che va dal 2016 al gennaio 2019. Fiorino avrebbe vessato
                          la compagna con una serie di violenza fisiche e psicologiche; l' avrebbe
                          insultata, minacciata («quando meno te lo aspetti, io arrivo...»), umiliata
                          con commenti pesanti, percossa. L' episodio più grave fra quelli ricostruiti
                          dalla procura, che aveva chiesto e ottenuto l' allontanamento dalla casa
                          coniugale dell' imputato, poi finito a processo con rito immediato, era
                          avvenuto un anno fa. Fiorino si sarebbe arrabbiato, avrebbe preso una
                          tanica con del liquido per una stufetta e l' avrebbe lanciata contro la porta
                          di ingresso. Quindi avrebbe scagliato lontano un elettrodomestico. Ancora, se la sarebbe presa con Antonella: l'
                          avrebbe presa per i capelli, le avrebbe sbattuto la testa sul tavolo della cucina, l' avrebbe fatta sedere scuotendola, e
                          quindi l' avrebbe colpita con una ginocchiata e con dei calci, tappandole la bocca per non farla urlare. Lei era stata
                          costretta a ricorrere alle cure mediche; aveva subito un trauma cranico e delle fratture, ed era guarita in un mese. ©
                          RIPRODUZIONE RISERVATA.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 8
Montecchio Maggiore martedì, 04 febbraio 2020 - La rete delle biblioteche vicentine
[ § 1 5 3 7 0 0 9 7 § ]

                          martedì 04 febbraio 2020
                          Pagina 24

                                                                          Il Giornale Di Vicenza
                                                                             Montecchio Maggiore

                          MONTECCHIO. Previsto un incontro in prefettura

                          Sparito sul Pasubio Dopo otto giorni sospese le ricerche
                          Oggi summit per decidere il da farsi sulla scomparsa di Daniele Mezzari

                                                                                                                            ANTONELLA FADDA

                          Un giorno di pausa e poi una riunione in prefettura per decidere i prossimi
                          passi nella ricerca di Daniele Mezzari, il montecchiano di 42 anni
                          scomparso a fine gennaio sul Pasubio. Le operazioni per cercare di
                          individuare l' elettricista castellano sono proseguite per otto giorni
                          consecutivi e sono partite subito dopo l' allarme lanciato dai parenti non
                          avendo più sue notizie, al rientro da un' escursione, avevano denunciato la
                          scomparsa ai carabinieri. Le attività si sono concentrate nella zona del
                          monte Pasubio, dopo il ritrovamento dell' automobile vicino al rifugio
                          Balasso, e hanno coinvolto centinaia di persone nei giorni seguenti: dai
                          vigili del fuoco al soccorso alpino, dalla guardia di finanza a volontari della
                          protezione civile del Vicentino. «Il raggio d' azione delle ricerche è stato
                          molto esteso e non essendo emerse indicazioni precise in merito alla
                          presumibile direzione di marcia del signor Mezzari - ha spiegato ieri
                          Riccardo Stabile, vicecapo gabinetto della prefettura di Vicenza - l' area
                          interessata è stata perlustrata anche con elicotteri, droni ed unità cinofile
                          specializzate. Alla luce di quanto finora svolto, si è resa necessaria una
                          fase di riflessione e di approfondimento tecnico preordinata all' individuazione di eventuali, ulteriori modalità di
                          orientamento e conduzione delle attività di ricerca», ha concluso. Per questo motivo oggi pomeriggio, in prefettura, è
                          stato convocato un tavolo di confronto con tutti gli attori coinvolti per verificare quali ulteriori, mirate, iniziative di
                          ricerca possano essere pianificate e messe in campo. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019              Pagina 9
Montecchio Maggiore martedì, 04 febbraio 2020 - La rete delle biblioteche vicentine
[ § 1 5 3 7 0 0 8 7 § ]

                          martedì 04 febbraio 2020
                          Pagina 25

                                                                           Il Giornale Di Vicenza
                                                                              Montecchio Maggiore

                          MONTECCHIO. Una sessantina quelle attive sul territorio castellano che hanno ottenuto fondi annuali
                          per organizzare progetti e ordinaria gestione

                          Associazioni, 200 mila euro dal Comune
                          In arrivo finanziamenti a sostegno di varie attività tra cui eventi sportivi anche legati alla disabilità banda Ceccato,
                          Pro loco, Andos, museo e Unitalsi

                                                                                                                              ANTONELLA FADDA

                          Le associazioni di volontariato di Montecchio Maggiore rappresentano il
                          vero patrimonio della città. Ne è convinta l' amministrazione comunale che
                          ha deciso di stanziare un pacchetto complessivo di contributi, pari a quasi
                          200 mila euro, per queste associazioni e per le altre castellane che
                          operano sul territorio: una fucina di innumerevoli iniziative e varie attività
                          che sono organizzate durante tutto l' anno. Sono una sessantina i gruppi in
                          questione, dallo sport al sociale e dal volontariato alla cultura, che hanno
                          potuto ottenere i finanziamenti municipali, dopo la presentazione delle
                          domande e con documentazione apposita, per mettere in campo una serie
                          di progetti specifici o più semplicemente per sostenere le consuete attività
                          proposte nel corso dell' anno. Sono 20 le società sportive che in totale
                          hanno ottenuto oltre 90 mila euro dove figurano, in alcuni casi specifici,
                          anche contributi straordinari per una serie di sistemazioni degli impianti o
                          per l' organizzazione di eventi. Per il settore calcio il GS San Pietro ha
                          ottenuto 12 mila euro, l' Uc Montecchio 11 mila e oltre 12 mila sono andati
                          all' Us Alte Ceccato mentre 9.500 euro al San Vitale. Circa 20 mila euro per
                          il volley e 13 mila per il basket. Gli altri contributi sono stati stanziati per gli altri sport come ad esempio baskin,
                          minibasket, pattinaggio, Delfini e Federcaccia. La somma di 37 mila euro è stata, invece, suddivisa fra 14
                          associazioni culturali. La Proloco Alte-Montecchio ha ricevuto 10 mila 500 euro, il corpo bandistico "Ceccato" oltre 5
                          mila euro e l' associazione storico culturale "Romeo e Giulietta" ha ottenuto 3.500 euro. Sono stati tre, poi, i
                          contributi straordinari, per un totale di 2.400 euro, erogati agli "Amici di Montecchio" come aiuto per le
                          manifestazioni della fiera di San Simone, per la sagra della tegolina cornetta e per le passeggiate d' autunno, mentre
                          4.500 euro sono andati all' associazione "Amici del museo Zannato" fra cui figura anche un impianto audio e video
                          per la sala didattica del museo. Hanno ottenuto contributi, che spaziano fra i 3 mila e i 300 euro, altre associazioni
                          come i Cultori delle Forze armate, il circolo Noi, i cacciatori di stelle, la fattoria Massignan, il coro La Sisilla e altri.
                          Oltre 32 mila euro sono andati invece ai 22 gruppi che operano nel sociale o nel volontariato. Il gruppo Trodi ha
                          ottenuto 6 mila euro, per la manutenzione dei sentieri collinari e per le tabelle segnaletiche. La stessa cifra è andata
                          al gruppo Solidarietà, 3.500 all' Andos Ovest Vicentino Onlus e 3 mila a Energia e Sorrisi per il progetto "Aiutiamo-ci".
                          Il contributo di 2 mila euro è stato destinato al centro Aiuto

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019              Pagina 10
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                          martedì 04 febbraio 2020

                                                                         Il Giornale Di Vicenza
                                                                            Montecchio Maggiore

                          alla Vita e alla San Vincenzo mentre mille euro sono andati a Unitalsi, Papa Giovanni, Piano Infinito e Rinascere.
                          Altri contributi fra i 150 e i 600 euro sono stati suddivisi fra scout, associazioni combattentistiche, centri anziani e
                          altri. Ulteriori 7.500 euro, infine, sono stati ripartiti fra Confesercenti e comitati commercianti delle piazze Carli-
                          Fraccon e corso Matteotti e piazza Garibaldi come contributo per le luminarie natalizie. © RIPRODUZIONE
                          RISERVATA.

                                                              Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019            Pagina 11
[ § 1 5 3 7 0 0 9 3 § ]

                          martedì 04 febbraio 2020
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                                                                           Montecchio Maggiore

                          LE CARATTERISTICHE«Con questi contributi spaziamo su tutti i fronti del tessuto
                          cittadino»

                          LE CARATTERISTICHE«Con questi contributi spaziamo su tutti i fronti del
                          tessuto cittadino» commenta il sindaco di Montecchio Maggiore
                          Gianfranco Trapula che evidenzia l' importanza delle associazioni a tutto
                          tondo. «I finanziamenti sono la cartina di tornasole del grande fermento
                          che da sempre caratterizza il volontariato castellano e che noi intendiamo
                          continuare a sostenere e a stimolare - aggiunge -. La fetta più consistente
                          va alle associazioni di carattere sportivo, perché è commisurata all'
                          altissimo numero di iscritti, soprattutto minorenni, e quindi ai costi di
                          gestione. Ma sono importanti anche le quote destinate alla cultura, al
                          sociale e agli arredi urbani natalizi». A.F.               © RIPRODUZIONE
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[ § 1 5 3 7 0 0 9 8 § ]

                          martedì 04 febbraio 2020
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                                                                              Montecchio Maggiore

                          IL VIAGGIO. Sul treno per la Polonia oltre al liceo Trissino anche l' istituto Ceccato di Montecchio

                          Studenti ad Auschwitz custodi della Memoria
                          Cento i ragazzi in partenza verso i luoghi dell' orrore della Shoah La testimonianza: «Solo al ritorno si riesce a
                          rielaborare le emozioni»

                                                                                                                             VERONICA MOLINARI

                          Mentre racconta il viaggio della Memoria le parole sgorgano come un
                          fiume in piena. Giovanni Poncina, 18 anni, è uno dei quaranta studenti del
                          liceo "Trissino" che lo scorso anno sono saliti sul "vagone" che li ha portati
                          nei luoghi della Shoah e su cui oggi partiranno cento ragazzi per
                          raggiungere la prima tappa: Budapest sulle tracce di Perlasca. Due autobus
                          con a bordo 82 ragazzi dell' istituto valdagnese guidato da Maria Cristina
                          Benetti a cui si aggiungeranno a Montecchio Maggiore 16 coetanei del
                          "Silvio Ceccato" diretto da Antonella Sperotto. «Grazie al Treno della
                          Memoria abbiamo vissuto il vero spirito di gruppo, creato una comunità
                          viaggiante che ha sperimentato un approccio a 360 gradi alla Shoah -
                          racconta Poncina -. Spostarsi attraverso l' Europa raggiungendo i luoghi
                          simbolo del genocidio permette di capire la portata di quello che è
                          successo, l' apparato organizzativo che stava dietro e la drammatica
                          perfezione della macchina che ne è stata il motore. La preparazione
                          storica ed emotiva con incontri pomeridiani a scuola è impegnativa, ma
                          fondamentale. Durante il viaggio si immagazzinano sensazioni che poi
                          solo al ritorno a casa si riescono a rielaborare». Poncina, insieme agli altri 39 compagni di viaggio della prima
                          edizione del liceo laniero, è diventato un "testimone della memoria" e ha coinvolto a tal punto i docenti facendo
                          capitolare anche i più scettici. Oggi, quindi, non solo il progetto è stato riproposto, ma sono raddoppiati i partecipanti.
                          «Siamo stati i primi in provincia a partire e siamo orgogliosi di aver aumentato così tanto le adesioni riuscendo anche
                          a coinvolgere un' altra scuola vicentina - aggiunge la preside Benetti -. Visti i posti limitati, approveremo l' iniziativa
                          anche per l' anno prossimo». E allora il Treno della Memoria, guidato dall' omonima associazione torinese, si fermerà
                          questa mattina in via Lungo Agno Manzoni e partirà verso la capitale ungherese. La sua corsa proseguirà nei
                          prossimi giorni in Polonia, facendo tappa a Rzészow e al campo di sterminio di Belzec, oggi a poche decine di
                          chilometri dall' Ucraina, per raggiungere la meta finale ovvero Cracovia con la fabbrica di Oscar Schindler, il ghetto
                          antico e quello creato dai nazisti durante la guerra. E poi Auschwitz e Birkenau. A Cracovia, prima del rientro in Italia,
                          previsto per mercoledì 12, gli studenti vicentini incontreranno gli altri 500 ragazzi da tutta Italia attraverso i tre
                          itinerari: Berlino, Praga e Budapest. «L' anno scorso avevano aderito alcuni studenti volontari - spiega Michele
                          Santuliana referente del progetto-. Quest' anno i ragazzi sono raddoppiati, grazie alla partecipazione di intere classi,
                          le quarte dello scientifico tradizionale e del classico, e la quinta dell' economico sociale che hanno chiesto di vivere
                          l' esperienza in sostituzione del tradizionale viaggio di istruzione».

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019            Pagina 13
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                          martedì 04 febbraio 2020

                                                                 Il Giornale Di Vicenza
                                                                    Montecchio Maggiore

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                          lunedì 03 febbraio 2020

                                                                                ilgazzettino.it
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                          Le sorelle (e il fratello) Ramonda: «Siamo figli del boom economico»

                          A metà degli Anni '50 era una bottega dove si vendevano scampoli e
                          fazzoletti in quella parte della campagna vicentina che ancora non sapeva di
                          industria. Si chiamava Sorelle Ramonda , nata sopra l' insegna di Mamma
                          Gigetta un vecchio negozio di tessuti. Erano gli anni che andavano dritti
                          verso il miracolo economico. C' è voluta anche un po' di fortuna. Allora Alte
                          era proprio dove finiva il primo tratto dell' autostrada Venezia-Milano e la
                          gente doveva uscire a Montecchio per prendere la vecchia statale. Le auto
                          passavano davanti alle vetrine della bottega e molti si fermavano. Oggi la
                          ditta Sorelle Ramonda di Alte Ceccato è un' impresa con 60 grandi centri di
                          vendita sparsi per l' Italia e l' Austria, 1500 dipendenti, 1300 fornitori, un
                          fatturato che supera i 350 milioni di euro; E-commerce in crescita. Tutta la
                          famiglia è coinvolta nell' azienda, tra nipoti e pronipoti sono un centinaio e
                          tutti hanno partecipazioni nelle varie società. «Che dura che xe stà! Con
                          Maria siamo partite perché la voglia era tanta e si pensava solo al lavoro. Era
                          un piccolo negozio, ma per allora era grande, c' erano clienti che venivano da
                          tutte le parti. Si doveva lavorare, bisognava metterci anima e corpo. Credo
                          che al cinema non ci sono mai andata! Ed anche le vacanze le ho conosciute che ero già vecieta», dice Angela
                          Ramonda detta Ginetta , 83 anni. È lei che racconta assieme al fratello Beppo, 81 anni, presidente della società. L'
                          altra sorella Maria compie 94 anni oggi e la famiglia festeggia. All' ingresso dell' azienda ci sono sempre tre sedie
                          bianche da regista con i nomi dei tre fratelli tutti nati a Rosà, ogni volta che arrivano si siedono ognuno al suo posto.
                          È una specie di rito per chi ha introdotto nel Veneto l' abbigliamento sotto forma di grande distribuzione e in qualche
                          modo ha anticipato i centri commerciali. È tutto incominciato a Rosà? A Campagnola di Rosà. Abitavamo vicino a un
                          capitello della Madonna - chiarisce Ginetta -, dove mamma tanti anni dopo ha fatto costruire una chiesetta. Mamma
                          Amelia, ma si chiamava Elisabetta solo che in questa famiglia hanno la caratteristica di cambiare i nomi, era una
                          donna bellissima e più che una contadina era una manager: riusciva ad allevare i suoi otto figli guardando sempre
                          lontano. Ha attraversato due guerre mondiali, girava in bicicletta con la sua cesta, faceva cambio merce: lei portava
                          sapone, bicchieri, filo, bottoni; scambiava con polli, conigli, uova. Poi il fratello maggiore, Nanni, portava tutto a San
                          Martino di Lupari e lo vendeva. Papà aveva due campi e due vacche ed eravamo una famiglia contadina, come tante
                          nel Veneto: quattro fratelli e quattro sorelle, tanto latte e tanta polenta. Però mamma aveva proprio il pallino del
                          commercio e l' ha passato a Nanni che ha incominciato a commerciare polli su larga scala, andava al mercato di
                          Milano a venderli. Come è stata l' infanzia di Beppo in anni attraversati anche dalla guerra? Della guerra - dice Beppo -
                          ricordo il rumore che faceva l' aereo Pippo che annunciava quasi sempre i bombardamenti,

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019            Pagina 15
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                          lunedì 03 febbraio 2020

                                                                               ilgazzettino.it
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                          noi abitavamo non lontano dal deposito di munizioni e al primo allarme correvamo con tutti i parenti a un rifugio
                          sotterraneo scavato da uno zio in aperta campagna. Da bambino andavo a scuola e nel pomeriggio al macello a
                          spennare polli e a macerare conigli. Mi è rimasta la passione, soprattutto per le oche: ne allevo ancora una decina, c'
                          è un' oca che ha più di 11 anni e si distingue dalle altre perché ha un collare nero. La mia giornata iniziava
                          prestissimo, alle 5 ero con la mamma in chiesa per la Messa, poi a scuola, cinque chilometri a piedi fino a Cusinati,
                          col freddo e col caldo. Sulla strada c' era un ruscello, un inverno giocando a spingerci con i compagni ci sono finito
                          dentro. La mamma mi ha asciugato e poi me le ha suonate, me ne ricordo ancora. A scuola ero un po'
                          chiacchierone, la maestra per farci stare zitti ci metteva il gesso in bocca!. Quando è iniziata la storia delle Sorelle
                          Ramonda? A guerra finita - ricorda Ginetta - c' era bisogno di tutto e spostarsi non era facile, allora mamma Amelia
                          ha aperto a Campagnola una bottega di scampoli, tessuti, tovaglie, biancheria per la casa. Poi nel 1954 si è sposata
                          Maria e si è trasferita ad Alte dove ha rilevato il negozietto di Mamma Gigetta. Erano cento metri quadrati, Maria era
                          incinta e l' ho aiutata io che ero la sorella più piccola. Quattro anni dopo abbiamo aperto un negozio di 500 metri
                          quadrati: era la nostra prima prova in grande, facevamo i conti a matita sulla carta degli imballaggi. A quel punto è
                          arrivato anche Beppo che poi si è occupato degli acquisti. Il negozio cresce con Alte che diventa uno dei piccoli
                          cuori del miracolo economico del Veneto e aggiunge Ceccato al nome del paese. Pietro Ceccato era un farmacista
                          col pallino delle motociclette, è stato anche campione italiano; aveva creato una fabbrica di moto che dava lavoro a
                          700 famiglie. Nello sviluppo di Alte la famiglia Ramonda svolge un ruolo fondamentale. Compra de qua/ vendi de la/
                          la botagheta se gà ben allargà, dicono i versi scritti per i 50 anni dell' azienda. Vi ha dato una mano la costruzione
                          dell' autostrada Venezia-Milano? Ci vuole sempre un po' di fortuna. Il tratto - spiega Ginetta - in costruzione si
                          fermava proprio ad Alte di Montecchio e la gente doveva uscire per prendere la statale per Milano e si fermavano al
                          bar e davano uno sguardo alla nostra vetrina e molti entravano. Allora c' erano solo tessuti non ancora le confezioni.
                          Era un sistema che si badava sulla fiducia, ricordo che quando ancora non avevo la patente sono andata a Milano
                          per gli acquisti in un magazzino enorme, cominciarono a tirare fuori le pezze di tessuto per farmele vedere e io
                          ordinavo. Capivo che quelli si chiedevano: Ma chi è questa ragazzina che compra tanta roba?. Pochi giorni dopo
                          hanno recapitato la merce ordinata, mi avevano dato fiducia. Per la verità, abbiamo venduto tutto. Era arrivato il
                          momento del benessere? Nel 1962 - rivela Beppo - abbiamo costruito il nuovo negozio di duemila metri quadrati, era
                          davvero grande, abbiamo incominciato a trattare le prime confezioni. Le cose ci andavano bene, abbiamo preso l'
                          area del Lanificio Folco grande centomila metri quadrati e abbiamo aperto un negozio di più di 10 mila metri.
                          Avevamo le confezioni da uomo che andavano per la maggiore, molte ditte erano venete: la Marzotto di Valdagno, la
                          Sanremo di Nervesa della Battaglia, la Lane Rossi di Schio; c' erano anche la Facis torinese e la Lebole che era di
                          Arezzo. Allora la pubblicità alla tv funzionava alla grande per l' abbigliamento. Abbiamo completato i nostri negozi
                          con altri 8

                                                              Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019            Pagina 16
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                          lunedì 03 febbraio 2020

                                                                                ilgazzettino.it
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                          mila metri quadri nel 1992, oggi questo è il più grande negozio del Veneto. Poi ci siamo allargati a mezza Italia, da
                          Bolzano a Roma, e siamo andati in Austria. Non abbiamo mai avuto paura della concorrenza, quella c' è sempre:
                          anche la fontana vicino a un bar dà fastidio. E mamma Amelia? Lei aveva tenuto sempre la sua bottega a
                          Campagnola - aggiunge Ginetta -, veniva a prendere qualche taglio per le sue clienti, discuteva sul prezzo, voleva lo
                          sconto. Una volta le abbiamo regalato una pelliccia, così quando andava in bicicletta non avrebbe avuto freddo. Ci
                          abbiamo pensato molto prima di farle quel regalo, poi abbiamo scoperto che il giorno dopo l' aveva venduta nel suo
                          negozio! Era una donna che aveva buon gusto che è una cosa con la quale si nasce. E' morta nel 1980 a 83 anni.
                          Sua sorella Ginetta dice che non è mai andata al cinema, e lei? Gioco a tennis da quarant' anni - conclude Beppo ,
                          almeno una volta a settimana, solo nel doppio. Ma la mia grande avventura è stata quando sono andato a New York
                          con il Concorde il cui volo era stato inaugurato da pochi giorni. Tre ore e 20 minuti. Ero con mio fratello e un amico, è
                          stato bellissimo, caviale e champagne per tutto il viaggio!. Ultimo aggiornamento: 10:45 © RIPRODUZIONE
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                          Disperso in montagna: dopo 8 giorni sospese le ricerche di Daniele

                          VALLI DEL PASUBIO - Sono proseguite perotto giorni consecutivi, senza
                          esito, le operazioni di ricerca di Daniele Mezzari, il 42enne vicentino la cui
                          scompars a è statadenunciata dai parenti domenica 26 gennaio scorsoai
                          carabinieri di Montecchio Maggiore ed a seguito della quale la Prefettura
                          berica ha immediatamente attivato, nella tarda mattinata di quello stesso
                          giorno, il Piano provinciale per la Ricerca delle persone scomparse.
                          APPROFONDIMENTI VALLI DEL PASUBIO La scomparsa dell' escursionista
                          42enne: lo cercano in 60, ma...

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                          lunedì 03 febbraio 2020

                                                                           ilgiornaledivicenza.it
                                                                              Montecchio Maggiore

                          Ricerche sospese del 42enne disperso Vertice dal prefetto

                          LUNEDI' 3 FEBBRAIO. Dopo otto giorni consecutivi di ricerche, purtroppo
                          senza esito, oggi la macchina dei soccorsi si è fermata. Il prefetto ha
                          richiesto un tavolo di confronto tecnico per individuare ulteriori modalità di
                          conduzione delle attività di ricerca che si terrà in prefettura nel pomeriggio di
                          domani. Le operazioni di ricerca del 42enne castellano, Daniele Mezzari, la
                          cui scomparsa era stata denunciata dai parenti il 26 gennaio ai carabinieri di
                          Montecchio Maggiore, erano state immediatamente attivate nella tarda
                          mattinata di quello stesso giorno. Era scattato anche il Piano provinciale per
                          la ricerca delle persone scomparse. «Le attività di ricerca, da subito
                          concentratesi nella zona del Monte Pasubio, dopo il ritrovamento dell'
                          automobile di proprietà dell' uomo in prossimità del rifugio "Balasso" a Valli
                          del Pasubio, hanno comportato un ampio coinvolgimento di forze,
                          istituzionali e volontarie (vigili del fuoco, Soccorso alpino, Guardia di finanza,
                          Protezione civile della provincia), fino ad arrivare, nel corso nel weekend
                          appena trascorso, ad un dispiegamento di quasi un centinaio di uomini»
                          scrive in una nota il capo gabinetto della Prefettura. Il raggio d' azione delle
                          ricerche è stato molto esteso e l' area interessata è stata perlustrata anche con elicotteri, droni ed unità cinofile
                          specializzate. DOMENICA 2 FEBBRAIO. Oltre cento persone, tra Veneto e Trentino, hanno preso parte oggi alla
                          ricerca di Daniele Mezzari, il quarantaduenne di Montecchio Maggiore disperso da sabato scorso sul Pasubio. L'
                          elicottero dell' Air Service Center, convenzionato per la Protezione civile con il Soccorso alpino e speleologico
                          Veneto, questa mattina ha trasportato due squadre dal Rifugio Campogrosso al Rifugio Fracaroli. Altre sbarcate sul
                          Roite si sono portate su Cima Palon e in zona Sette Croci. Il Soccorso speleologico ha passato al setaccio le gallerie
                          e le trincee di Cima Palon. Percorsa la Strada degli Scarubbi verso Posina, mentre un gruppo ha battuto l' area di
                          Malga Campiglia. Per non escludere mete più distanti, è stato deciso di allargare l' indagine anche al Monte Alba. Una
                          squadra con unità cinofila ha perlustrato Malga Fieno, altri soccorritori si sono concentrati sul Canevon di Campiglia
                          e a Prà dei Penzi. L' elicottero con a bordo tecnici del Soccorso alpino di Schio ha sorvolato i vai più impegnativi
                          risaliti solo da alpinisti. Controllate anche strade forestali e di contrada. Sul versante vicentino si sono mosse circa
                          ottanta persone del Soccorso alpino di Schio, Recoaro - Valdagno, Verona, Arsiero, Padova con un' unità cinofila e
                          della VI Delegazione speleologica, del Sagf di Auronzo, Cortina e Passo Rolle con un' unità cinofila, della Protezione
                          civile di Schio, Lugo, Caltrano, dei Vigili del fuoco. Una trentina i soccorritori impegnati sulla parte alta del Pasubio
                          trentino. Purtroppo tutto con esito negativo. SABATO 1° FEBBRAIO. Una novantina di persone sono tornate oggi sul
                          Pasubio, per cercare Daniele Mezzari, il quarantaduenne di Montecchio Maggiore, della cui sorte nulla si è più saputo

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019           Pagina 19
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                          lunedì 03 febbraio 2020

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                                                                              Montecchio Maggiore

                          da quando, sabato scorso, è arrivato al Rifugio Balasso per una camminata. Questa mattina alle 8.30, dal Centro
                          mobile di coordinamento del Soccorso alpino sono state distribuite le zone da perlustrare, 27 squadre si sono
                          portate nei luoghi designati e hanno iniziato le verifiche in aree già battute nei giorni scorsi e in porzioni più distanti.
                          L' elicottero dell' Air Service Center, convenzionato per la Protezione civile con il Soccorso alpino e speleologico
                          Veneto, ha trasportato al Rifugio Papa alcuni soccorritori con gli sci d' alpinismo dirette a Passo Sette Croci, Roite,
                          Rifugio Lancia, altri nella zona dei Denti, Incudine e Strada delle Creste e poi Passo degli alberghetti e Val Sorapache.
                          Verso Roite la visibilità è calata quasi a zero e i soccorritori sono rientrati. Alcune squadre sono state elitrasportate
                          sul Carega, scese per Prà degli Angeli, sul Cornetto e in Val Camossara. Percorsi e sentieri dal Rifugio Fracaroli allo
                          Scalorbi e attorno al Rifugio Campogrosso. Fatte a pettine le zone attorno al Rifugio Balasso e all' Ossario, fino alla
                          strada statale e alle Cascate Brazzavalle. Salita anche la Strada delle Gallerie. L' elicottero ha sorvolato il Boale della
                          Lorda, il Nido d' Aquila e il Corno del Pasubio. Il Soccorso alpino trentino ha controllato il proprio versante, non
                          potendo impegnare però l' elicottero per assenza di visibilità. Domattina riprenderà la ricerca e verranno completate,
                          tra le altre, le zone oggi coperte dalle nubi. Erano presenti il Soccorso alpino di Schio, Padova, Verona, Arsiero,
                          Recoaro - Valdagno e Soccorso alpino trentino e dell' Alto Adige, la VI Delegazione speleologica, il Sagf di Auronzo,
                          Cortina e Passo Rolle con un' unità cinofila, la Protezione civile di Pasubio e Alto Vicentino con due unità cinofile, i
                          vigili del fuoco con i sommozzatori che hanno ispezionato degli specchi d' acqua nelle vicinanze di Malga Prà.
                          GIOVEDÌ 30 GENNAIO. Il quinto giorno di ricerche di Daniele Mezzari si è concluso purtroppo senza esito. Il 42enne è
                          scomparso nel nulla sabato scorso, quando ha lasciato la sua macchina al Rifugio Balasso per una camminata sul
                          Pasubio. Questa mattina l' elicottero della Sezione aerea di Bolzano della guardia di finanza, dopo un sorvolo, ha
                          portato in cima alla Strada degli eroi personale del Sagf, disceso poi lungo uno degli itinerari plausibili. Nel
                          pomeriggio è stato invece l' elicottero dei vigili del fuoco di Trento, con a bordo un tecnico del Soccorso di Schio, a
                          perlustrare vaste aree della zona. Sono state visionati con accuratezza i canali e i sentieri di Val Canale, Val Leogra,
                          Vallarsa e anche la parte del Sengio Alto. Due unità cinofile del Sagf di Auronzo e Domodossola hanno poi battuto a
                          rastrello i boschi della bassa Val Canale, Prà dei Penzi, Sojo Rosso, quelli dal Rifugio Balasso al Pian delle Fugazze, l'
                          area attrno all' Ossario e al Ponte Avis. Altri soccorritori si sono mossi ancora con il drone. Purtroppo nulla di nuovo
                          è emerso. MERCOLEDÌ 29 GENNAIO. Sono ripartite questa mattina alle 8 le ricerche di Daniele, nel quarto giorno
                          dalla segnalazione del suo mancato rientro da una camminata sul Pasubio. Dal campo base al Rifugio Balasso, dove
                          il quarantaduenne di Montecchio Maggiore ha lasciato parcheggiata la propria auto, continuano a muoversi i gruppi
                          in perlustrazione. Fino ad ora alcune squadre hanno rifatto la zona del Monte Cornetto, approfondendo la salita e la
                          parte bassa boscosa del Vaio Stretto, altre hanno ripassato i punti segnalati il primo giorno dalle unità cinofile
                          molecolari, due unità cinofile stanno setacciando la facia basale della

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 20
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                          Val Canale, mentre gruppi di soccorritori hanno visionato la zona di Malga Baffelan e il sentiero tra Campogrosso e
                          Camposilvano. Tre i droni in azione: uno sui canali del Cornetto, due lungo quelli sotto la Strada degli eroi. Al
                          momento l' elicottero di Trento sta sorvolando il Pasubio utilizzando l' apparecchio Recco. Sono operative una
                          cinquantina di persone del Soccorso alpino di Schio, coordinatore della ricerca, Padova, Arsiero, Asiago, Verona e
                          Recoaro - Valdagno, nonché il Soccorso speleologico, della Protezione civile di Caltrano, Valle dell' Agno, Schio,
                          Lugo, Cogollo, dei Vigili del fuoco. MARTEDÌ 28 GENNAIO. Una quarantina di persone ha preso parte, da questa
                          mattina alle prime luci, alla ricerca di Daniele Mezzari, 42 anni, di Montecchio Maggiore, di cui non si hanno più
                          notizie da quando sabato è partito per una camminata sul Pasubio, dopo aver parcheggiato la sua auto al Rifugio
                          Balasso. Alcune squadre sono salite nuovamente al Rifugio Papa per poi ridiscendere a valle lungo i canali, altre
                          hanno percorso i sentieri verso Staro Mille e Campogrosso e ancora da Pian delle Fugazze a Malga Cornetto e verso
                          l' Ossario del Pasubio. I soccorritori hanno poi perlustrato la zona del Val Fontana d' Oro e numerose strade forestali.
                          Al momento stanno rientrando purtroppo senza alcuna novità. Erano presenti il Soccorso alpino di Schio, Recoaro-
                          Valdagno, Arsiero e Padova, la Protezione civile e i Vigili del fuoco. LUNEDÌ 27 GENNAIO. ore 18 Stanno rientrando le
                          ultime squadre del Soccorso alpino ancora impegnate nella ricerca dell' escursionista quarantaduenne di
                          Montecchio Maggiore. Dopo una prima fase questa mattina, altre zone sono state indagate nel pomeriggio e anche
                          l' elicottero di Verona emergenza (arrivato al Passo Pian delle Fugazze perché al Balasso le nuvole impedivano l'
                          avvicinamento) è tornato per trasportare in quota al Rifugio Papa tre squadre, delle quali una è scesa dalla Strada
                          delle Gallerie, una dalla Val Fontana d' Oro, una dalla Strada degli Scarubbi. Oggi dopo le prime rotazioni della
                          mattina, i soccorritori lasciati sul Monte Cornetto hanno percorso il Sentiero dell' Arroccamento, il Vajo Stretto, la
                          discesa verso Malga Boffetal. Le squadre lasciate al Papa hanno invece visionato il Vajo sud, la direttissima e il
                          Boale d' Inverno verso la bassa Val Canale. Altri gruppi si sono mossi con la Protezione civile nella zona attorno all'
                          Ossario e sulle strade che da Forte Maso scendono a Contrà Pianegonda. I soccorritori hanno anche effettuato
                          calate sotto il Monte Castiglieri. Controllata anche l' area attorno a Passo Baffelan e Passo Ganè. Oggi erano
                          presenti una sessantina di persone del Soccorso alpino di Schio, coordinatore della ricerca, Arsiero, Padova,
                          Recoaro - Valdagno e Verona, della Proezione civile di Schio e Valdagno, dei Vigili del fuoco e dell' Associazione
                          nazionale dei carabinieri. Le autorità competenti stanno valutando come procedere nella ricerca nelle prossime ore.
                          Ore 8 Sono ripartite questa mattina le ricerche del quarantaduenne di Montecchio Maggiore, di cui non si sa più nulla
                          da quando sabato ha parcheggiato la sua auto al Rifugio Balasso per una camminata sul Pasubio. Ieri sera i tre cani
                          molecolari del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, che hanno lavorato in sequenza, hanno individuato
                          una traccia dalla macchina dell' uomo e oggi parte della ricerca si è concentrata nella zona dell' Ossario, mentre altre
                          squadre sono tornate a battere i sentieri alti. L' elicottero di Verona emergenza ha trasportato sulla parte sommitale
                          del Pasubio i soccorritori, che

                                                              Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019            Pagina 21
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                          lunedì 03 febbraio 2020

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                          stanno scendendo lungo i canali non visionati ieri. Alcune squadre sono invece state elitrasportate sul Monte
                          Cornetto e stanno percorrendo gli itinerari che conducono al Ponte tibetano e altri canali. In tutta l' area non c' è
                          copertura telefonica e l' attività del cellulare dell' uomo, che non è raggiungibile, non ha dato alcun esito utile per una
                          eventuale geolocalizzazione. DOMENICA 26 GENNAIO. Dal primo pomeriggio di domenica, a Valli del Pasubio, sono
                          scattate le ricerche per un escursionista di cui non si hanno più notizie da ieri. L' uomo, un 42 enne di Montecchio
                          Maggiore, è uscito di casa nella giornata di sabato e non vi ha più fatto rientro. Questa mattina i familiari hanno fatto
                          denuncia di scomparsa ai carabinieri. Attenzione! Il video non può essere visualizzato in quanto c' è una
                          incompatibilità con il software che hai installato per bloccare i banner (ADBlock). Per visualizzare il video disabilita l'
                          ADBlock su questo sito e ricarica la pagina. L' auto dell' uomo è stata rinvenuta nel parcheggio del rifugio Balasso,
                          ma di lui nessuna traccia. I vigili del fuoco intervenuti con il personale di Schio e Vicenza con l' UCL (unità di
                          comando locale) dove stanno operando gli operatori TAS (topografia applicata al soccorso), che coordinano le
                          ricerche anche con l' impiego dei nuclei cinofili arrivati dai comandi di Padova e Venezia. Alle ricerche stanno
                          partecipando anche squadre del soccorso alpino.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 22
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                          lunedì 03 febbraio 2020

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                                                                             Montecchio Maggiore

                          Disperso sul Pasubio: ricerche vane, tavolo di confronto in Prefettura
                          Sono stati messi in campo uomini, elicotteri, droni ed unità cinofile specializzate ma di Daniele Mezzari, il 42enne di
                          Montecchio Maggiore, nessuna novità. "Alla luce di quanto finora svolto, si è resa necessaria, una fase di riflessione
                          e di approfondimento tecnico", fa sapere il prefetto

                          Sono proseguite per otto giorni consecutivi , purtroppo senza esito, le
                          operazioni di ricerca di Daniele Mezzari, la cui scomparsa è stata denunciata
                          dai parenti domenica 26 gennaio scorso ai carabinieri di Montecchio
                          Maggiore ed a seguito della quale la Prefettura ha immediatamente attivato,
                          nella tarda mattinata di quello stesso giorno, il Piano provinciale per la
                          Ricerca delle Persone Scomparse. "Le attività di ricerca - fa sapere la
                          Prefettura di Vicenza in una nota - si sono da subito concentrate nella zona
                          del Monte Pasubio, dopo il ritrovamento dell' automobile di proprietà del
                          42enne in prossimità del Rifugio "Balasso", nel Comune di Valli del Pasubio e
                          hanno comportato un ampio coinvolgimento di forze, di matrice sia
                          istituzionale che volontaria, essendovi coinvolti i Vigili del fuoco, il Soccorso
                          Alpino, la Guardia di finanza e numerose squadre di volontari di Protezione
                          civile della provincia, fino ad arrivare, nel corso delle giornate di sabato 1 e
                          domenica 2 febbraio, ad un dispiegamento di quasi un centinaio di uomini".
                          "Il raggio d' azione delle ricerche è stato molto esteso - prosegue - non
                          essendo emerse indicazioni precise in merito alla presumibile direzione di
                          marcia del sig. Mezzari, e l' area interessata è stata perlustrata anche con elicotteri, droni ed unità cinofile
                          specializzate. Alla luce di quanto finora svolto, si è resa necessaria, nella giornata di lunedì, una fase di riflessione e
                          di approfondimento tecnico preordinata all' individuazione di eventuali, ulteriori modalità di orientamento e
                          conduzione delle attività di ricerca. In tale ambito, è stato convocato un tavolo di confronto congiunto con tutti gli
                          attori coinvolti, che si terrà in Prefettura nel pomeriggio di martedì, proprio per verificare quali ulteriori, mirate
                          iniziative di ricerca possano essere pianificate e messe in campo".

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 23
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