COMUNE DI RUSSI Lunedì, 11 febbraio 2019

Pagina creata da Manuel Martini
 
CONTINUA A LEGGERE
COMUNE DI RUSSI Lunedì, 11 febbraio 2019
COMUNE DI RUSSI
 Lunedì, 11 febbraio 2019
COMUNE DI RUSSI Lunedì, 11 febbraio 2019
COMUNE DI RUSSI
                                                           Lunedì, 11 febbraio 2019

Prime Pagine
 11/02/2019 Prima Pagina
 Corriere di Romagna (ed. Ravenna)                                                                                                      1
 11/02/2019 Prima Pagina
 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)                                                                                                     2
Economia e Lavoro
 11/02/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 33
 Legge di bilancio Confartigianato risponde ai dubbi                                                                                    3
 10/02/2019 RavennaNotizie.it
 Ultimi due incontri di Confartigianato per illustrare le novità...                                                                     4
sport
 11/02/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 25
 Riscatto Russi Sow -Lombardi e Pietracuta ko                                                                                           5
Pubblica Amministrazione ed Enti Locali
 11/02/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 2                                                   Michela Finizio Flavia Landolfi Valentina Melis
 «Reddito» al riparo da revoche e sanzioni                                                                                              6
 11/02/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 2
 Progetti utili? Dal verde agli anziani il rebus costi                                                                                  8
 11/02/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 4                                                                                  Eugenio Bruno
 Scuole, 10 miliardi per la sicurezza                                                                                                   10
 11/02/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 19                                                                              Gianluca Bertagna
 Assegni familiari fuori dai tetti di spesa del personale                                                                               12
 11/02/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 19
 Censimento debiti per ottenere i prestiti da Cdp                                                                                       14
 11/02/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 1                                                                                   Gianni Trovati
 Quota 100 nei Comuni, il governo prova ad accelerare le assunzioni                                                                     16
 11/02/2019 Italia Oggi Sette Pagina 6                                                       PAGINE A CURA DI DANIELE CIRIOLI
 Rdc, percorso a tappe che va dall' Isee al ritiro della carta                                                                          18
 11/02/2019 Italia Oggi Sette Pagina 8
 Opzione donna da soppesare                                                                                                             20
COMUNE DI RUSSI Lunedì, 11 febbraio 2019
11 febbraio 2019
                   Corriere di Romagna
                      (ed. Ravenna)
                                      Prima Pagina

                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                               1
COMUNE DI RUSSI Lunedì, 11 febbraio 2019
11 febbraio 2019
                   Il Resto del Carlino (ed.
                           Ravenna)
                                       Prima Pagina

                    Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                                2
COMUNE DI RUSSI Lunedì, 11 febbraio 2019
11 febbraio 2019
Pagina 33                       Il Resto del Carlino (ed.
                                        Ravenna)
                                                  Economia e Lavoro

  INCONTRO

  Legge di bilancio Confartigianato risponde ai dubbi
  CONFARTIGIANATO della provincia di
  Ravenna ha organizzato una serie di incontri
  sul territorio per approfondire con tutti gli
  imprenditori interessati le numerose ed
  importanti novità introdotte dalla Legge di
  bilancio 2019 in tema fiscale, contrattuale e
  pensionistico.
  Oggi appuntamento alle 18 presso
  Confartigianato di Russi in via Trieste, 26.
  La partecipazione è libera ed aperta a tutti gli
  imprenditori.

                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                                               3
COMUNE DI RUSSI Lunedì, 11 febbraio 2019
10 febbraio 2019
                                       RavennaNotizie.it
                                                  Economia e Lavoro

  Ultimi due incontri di Confartigianato per illustrare le
  novità della Legge di Bilancio
  Confartigianato della provincia di Ravenna ha
  organizzato una serie di incontri sul territorio
  per approfondire con tutti gli imprenditori
  interessati le numerose ed importanti novità
  introdotte dalla Legge di Bilancio 2019 in tema
  fiscale, contrattuale e pensionistico. Dopo i
  quattro appuntamenti già svolti nei giorni
  scorsi, gli interessati possono ancora contare
  su due date, entrambe in programma dalle ore
  18 alle 19.30: lunedì 11 febbraio presso
  Confartigianato di Russi in Via Trieste, 26;
  martedì 12 febbraio presso Confartigianato
  Bagnacavallo in Via Vecchia Darsena, 12.
  Ravenna-PageDetail728x90_320x50-1 La
  partecipazione è libera ed aperta a tutti gli
  imprenditori. Ulteriori informazioni:
  www.confartigianato.ra.it.

                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                                               4
COMUNE DI RUSSI Lunedì, 11 febbraio 2019
11 febbraio 2019
Pagina 25                          Corriere di Romagna
                                   (ed. Ravenna-Imola)
                                                           sport

  Riscatto Russi Sow -Lombardi e Pietracuta ko
  PIETRACUTA: Leardini, Mularoni, Giovanetti
  (28' st Tani), Tosi, Pavani, Moretti,
  Tadzhybayev, Fabbri F. (21' st Golinucci),
  Fratti, Fabbri D. (16' st Tomassini D.),
  Tomassini F.R. All.: Fregnani.
  RUSSI: Casadio, Rava, Consalvo, Magari,
  Temporin, Tassinari, Lombardi (29' st Baldini),
  Calderoni, Sow, Filippi, Placci. All.
  : Candeloro.
  RETI: 41' pt Sow, 20' st Lombardi, 32' st
  Tadzhybayev (rig.).
  AMMONITI: Fabbri F., Tomassini D.
  , Casadio, Rava, Filippi.
  ESPULSO: 43' pt Consalvo per gioco violento.
  PIETRACUTA Il Russi si riscatta e passa a
  Pietracuta. È Filippi il primo a rendersi
  pericoloso al 5' rasoterra angolato ma Leardini
  c' è e si ripete sul rischioso retropassaggio di
  testa di Pavani. Sul finire del tempo ci prova
  Lombardi con un' incornata ravvicinata che
  Leardini intercetta. Al 41' Filippi calcia una
  punizione dai venti metri che Leardinirespinge
  in tuffo ma sulla palla piomba Sow che porta in
  vantaggio il Russi. Prima dell' intervallo rosso
  a Consalvo. Al 63' Casa dio respinge da
  campione un tiro di Fratti, due minuti e gli
  ospiti raddoppiano: Sow sfrutta un errore dei
  due centrali del Pietracuta, Sow ruba palla e
  serve Lombardi che fa 2-0. Il Russi non ci sta,
  ma riesce solo ad accorciare le distanze sul
  rigore di Tadzhybayev.

                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                                               5
COMUNE DI RUSSI Lunedì, 11 febbraio 2019
11 febbraio 2019
Pagina 2                                     Il Sole 24 Ore
                                    Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

  È possibile presentare l' Isee «corrente» per chi ha perso il lavoro nel 2018 Carcere da uno a tre
  anni per chi non comunica le variazioni della propria situazione

  «Reddito» al riparo da revoche e sanzioni
  La posta in gioco è alta e per accedere al
  reddito di cittadinanza i documenti da
  preparare (e aggiornare) sono tanti. La data
  chiave è il prossimo 6 marzo, primo giorno di
  invio delle domande. C' è quindi meno di un
  mese di tempo per controllare di avere tutte le
  carte in regola. Non basta aggiornare l' Isee
  per certificare che la famiglia si attesta sotto la
  soglia dei 9.360 euro, ma per aggiudicarsi la
  card bisogna dimostrare anche altri requisiti e
  - soprattutto - comunicare l e v a r i a z i o n i
  (reddituali, patrimoniali e familiari) che
  sfuggono alla fotografia dell' indicatore della
  situazione economica.
  Ultimi giorni per la verifica dei requisiti In ballo
  c' è il rischio di sanzioni: chi presenterà
  dichiarazioni o documenti falsi sarà punito con
  il carcere da due a sei anni; chi non comunica
  le variazioni che possono comportare la
  revoca o la riduzione del beneficio, con il
  carcere da uno a tre anni. Lo prevede il
  decreto 4/2019 (articolo 7, comma 2) all'
  esame della commissione Lavoro del Senato.
  La domanda si potrà presentare online (con il
  Pin rilasciato dall' Inps o un' identità Spid)
  oppure tramite uffici postali e Caf. L'
  aggiornamento delle informazioni è fondamentale per portare a casa il sussidio, calcolare l' importo in
  modo corretto e non rischiare sanzioni più pesanti. Per chi è in affitto, ad esempio, servono gli estremi di
  registrazione alle Entrate del contratto, sia per l' Isee, sia per "sbloccare" la parte del sostegno di 280
  euro al mese prevista solo a chi vive in locazione (che è di 150 euro per gli over 67 che hanno diritto alla
  pensione di cittadinanza). Chi ha un affitto in nero, dunque, non potrà accedervi.
  A scattare la fotografia del reddito del nucleo familiare sarà l' ultima dichiarazione fiscale, riferita però
  all' imponibile 2017. Chi ha avuto un cambiamento "pesante" della sua situazione nel 2018, come la
  perdita del lavoro, tale da determinare una diminuzione di almeno il 25% del valore Isee del nucleo, può
  dichiararlo e farsi calcolare un Isee "corrente". In pratica, una fotografia più aggiornata, che però deve
  essere rinnovata ogni due mesi, pena la decadenza del beneficio.
  Quanto alla ricchezza della famiglia, ai fini Isee sarà necessario documentare la giacenza media di tutti i
  conti bancari e postali attivi nel 2018, rilevata al 31 dicembre. Ogni istituto ha le sue tempistiche e
  modalità di rilascio di questo documento. Il Dl 4/2019, inoltre, prevede che la ricchezza non debba
  superare i 6mila euro (accresciuti di 2mila euro per ogni componente aggiuntivo del nucleo, fino a un
  massimo di 10mila): resta da chiarire come certificare l' assenza di variazioni nei primi mesi dell' anno -

                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                                                  Continua -->    6
COMUNE DI RUSSI Lunedì, 11 febbraio 2019
11 febbraio 2019
Pagina 2                                      Il Sole 24 Ore
COMUNE DI RUSSI Lunedì, 11 febbraio 2019
11 febbraio 2019
Pagina 2                                      Il Sole 24 Ore
                                     Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

  i comuni

  Progetti utili? Dal verde agli anziani il rebus costi
  Non solo reddito di cittadinanza. I percettori
  del sussidio dovranno mettersi a disposizione
  per otto ore settimanali dedicate a progetti di
  pubblica utilità predisposti dai Comuni. Nell'
  audizione in commissione Lavoro al Senato,
  dove è in discussione il decreto 4/2019, l'
  Associazione dei Comuni italiani (Anci) h a
  chiesto più tempo per predisporre i progetti
  (rispetto alla scadenza del 28 luglio prevista
  dal decreto) e risorse ad hoc per gli
  amministratori.
  «Per avviare queste attività - spiega l'
  assessore alle Politiche sociali del Comune di
  Milano Pierfrancesco Majorino - servono
  organizzazione e fondi. Ad esempio, per le
  borse lavoro da 500 euro al mese che
  abbiamo finanziato con il progetto "Bella
  Milano", destinate a disoccupati e richiedenti
  asilo, ogni squadra è coordinata da dipendenti
  del Comune. Inoltre, abbiamo dovuto
  selezionare un ente che gestisse il progetto e
  stipulare un accordo con l' Amsa (l' azienda
  che gestisce la pulizia in città, ndr) per evitare
  sovrapposizioni di interventi, come richiesto
  dai loro sindacati. Sono tutti aspetti che vanno
  programmati attentamente, con indicazioni
  valide per tutti. Inoltre, per alcuni profili, è necessario fare test di idoneità: chi ha problemi di alcolismo
  non può evidentemente svolgere certe attività».
  Da Torino l' assessore alle politiche sociali Sonia Schellino spiega che progetti simili sono già stati
  avviati con i lavoratori socialmente utili e con i cantieri di lavoro: «Alcuni "cantieristi" - racconta - sono
  stati impegnati nell' accoglienza presso gli uffici dell' edilizia residenziale pubblica, anche per
  accompagnare le persone anziane. Certo - aggiunge - per attività più complesse, bisognerebbe
  pensare a coperture assicurative».
  C' è chi parla di assistenza domiciliare alle fragilità, come nel caso di Cosenza, dove il sindaco Mario
  Occhiuto, premettendo che si è ancora nel campo delle ipotesi, immagina «un impiego soprattutto a
  sostegno delle persone svantaggiate, come l' assistenza domiciliare agli anziani e ai disabili». Altri tipi
  di impiego per ora non sono nemmeno contemplati, «anche perché nel settore dei lavori e della fornitura
  di servizi esistono ostacoli autorizzativi e assicurativi non semplici da superare», conclude il primo
  cittadino.
  Il Comune di Roma invece ragiona a tutto campo e, sempre facendo ipotesi da verificare, chiama in
  causa la manutenzione stradale, la cura del verde pubblico e il supporto amministrativo negli uffici.
  Più prudente il Comune di Ancona. I tecnici del dipartimento Politiche sociali indicano nei servizi d i

                                    Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                                                    Continua -->    8
11 febbraio 2019
Pagina 2                                       Il Sole 24 Ore
11 febbraio 2019
Pagina 4                                      Il Sole 24 Ore
                                     Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

  Enti locali in allarme: per la messa a norma servono 30 miliardi e 6 sono ancora bloccatiBussetti
  replica: scongelati 7 miliardi, per la prima volta 114 milioni per antincendio

  Scuole, 10 miliardi per la sicurezza
  L' ultima in ordine di tempo è stata la scuola
  primaria Cambini di Pisa. Che martedì scorso
  ha visto crollare una parte del soffitto. Per
  fortuna senza feriti, perché il primo piano era
  stato già dichiarato inagibile. Ma è l' ennesima
  prova che l' edilizia scolastica in Italia resta un'
  emergenza.
  Come gli enti locali proprietari ricordano al
  governo praticamente ogni giorno. Anche se al
  ministero dell' Istruzione ne sono consapevoli
  già da soli. Al punto che stanno lavorando in
  due direzioni: da un lato, sbloccando tutti i
  finanziamenti "sbloccabili"; dall' altro,
  rimpinguando la dote per la messa in
  sicurezza degli stabili. Che - tra fondi
  scongelati e nuove poste - sfiora ormai i 10
  miliardi di euro.
  La nuova anagrafe A fine settembre il Miur ha
  presentato la nuova anagrafe dell' edilizia
  scolastica. Mettendo online tutti i dati in suo
  possesso. La fotografia che ne deriva lascia
  poco spazio ai dubbi. Su 40.151 edifici censiti
  (+17,8% rispetto all' ultima rilevazione) oltre
  22mila sono stati costruiti prima del 1970. Nel
  complesso solo il 53,2% possiede il certificato
  di collaudo statico, mentre il 59,5% non ha
  quello di prevenzione incendi. Senza contare che il 53,8% non possiede il documento di
  agibilità/abitabilità. Tutti dati - sottolineano dal ministero - che verranno aggiornati in tempo reale grazie
  allo scambio di informazioni con le anagrafi regionali. Una volta che queste saranno complete.
  Dei 500 campi che le autonomie dovranno inserire, 158 andranno prodotti da giugno in poi e gli altri
  solo a partire dal 2020. Nel frattempo, a giorni sarà operativo lo scambio di notizie con l' anagrafe degli
  studenti. In modo da conoscere in tempo reale la dislocazione degli alunni nei vari plessi scolastici.
  Le risorse a disposizione Quando il discorso si sposta sui fondi cominciano le note dolenti. Almeno a
  detta degli enti locali. Nel sottolineare che il fabbisogno complessivo per la messa in sicurezza dell'
  intero patrimonio scolastico richiederebbe 30 miliardi l' Anci quantifica in oltre 6 miliardi le risorse
  disponibili in teoria, ma bloccate in pratica. Un tema rilanciato anche dalle province che si soffermano,
  ad esempio, sugli 1,7 miliardi di mutui Bei. A tal proposito l' Upi ricorda l' impegno a destinarne almeno
  il 30% alle superiori (di loro competenza) e lamenta l' assenza del decreto interministeriale Mef-Miur di
  assegnazione.
  Provvedimento che in realtà sarebbe stato firmato il 31 gennaio ed è in attesa di pubblicazione.
  Interrogato sui numeri, al Sole 24 ore del Lunedì il ministro Marco Bussetti risponde: «Come governo

                                    Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                                                 Continua -->      10
11 febbraio 2019
Pagina 4                                      Il Sole 24 Ore
11 febbraio 2019
Pagina 19                                    Il Sole 24 Ore
                                    Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

  VINCOLI DI FINANZA PUBBLICA

  Assegni familiari fuori dai tetti di spesa del personale
  La Corte dei conti lombarda cambia rotta rispetto agli orientamenti consolidati

  Cambio di rotta. Gli assegni per il nucleo
  familiare non devono essere conteggiati tra le
  spese di personale da contenere nel tetto
  2011/2013. Sono le conclusioni della Corte dei
  conti Lombardia nella deliberazione n.
  26/2019 che riapre questioni ormai consolidate
  da più di un decennio.
  Dal 2006 il legislatore ha posto in capo agli
  enti locali l' obbligo di monitorare la propria
  spesa di personale, prima con riferimento all'
  anno precedente e poi, dal 2014, alla media
  degli anni 2011/2013. Lo prevede l' articolo 1,
  comma 557 della legge 296/2006.
  Fin dall' inizio si sono succedute tutta una
  serie di interpretazioni da parte della
  magistratura contabile che hanno spiegato nel
  dettaglio le singole voci da considerare nel
  limite.
  La pietra miliare, a ben vedere, è
  rappresentata dalla circolare 9/2006 della
  Ragioneria Generale, che aveva indicato un
  primo elenco di tutte le tipologie di spesa da
  includere nel calcolo. Tra queste appariva
  questa dicitura: «Gli assegni per il nucleo
  familiare, buoni pasto e spese per equo
  indennizzo». Nessuno, quindi, aveva mai
  messo in discussione che gli assegni fossero da conteggiare nei vincoli di finanza pubblica.
  La Corte dei conti della Lombardia, però, riprende in mano la questione e fa un' analisi dettagliata dell'
  emolumento, muovendo i passi dalla natura assistenziale della prestazione. Per i magistrati lombardi
  sono tre i motivi per i quali vanno esclusi dal tetto delle spese di personale le somme degli assegni al
  nucleo familiare. Non sono correlate all' attività lavorativa, ma alla situazione reddituale del dipendente e
  della sua famiglia. Non c' è discrezionalità amministrativa nel governo di questa spesa, non essendo
  riconducibile ad alcuna volontà dell' ente. Da ultimo, queste somme sono indeterminate e imprevedibili,
  sfuggendo all' adozione da parte dell' ente di interventi programmatori e gestionali.
  La vicenda, comunque, non sembra così cristallina, in quanto la tesi dell' inclusione nel tetto, oltre che
  dalla Ragioneria Generale, era stata sposata dalla Corte dei conti Sezione Autonomie, quando con la
  deliberazione 13/2015 aveva consegnato agli enti locali una tabella con tutte le voci per applicare la
  norma. E gli assegni familiari non venivano indicati tra le voci escluse dalla spesa.
  Che fare a questo punto? Gli enti devono ricalcolare il proprio limite 2011/2013 e da questo momento in
  poi sottrarre gli assegni familiari dal calcolo? Potrebbe essere una strada, anche se a questo punto
  viene da chiedersi se esisterà mai un parametro certo e chiaro di riferimento.
                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                                                Continua -->      12
11 febbraio 2019
Pagina 19                            Il Sole 24 Ore
11 febbraio 2019
Pagina 19                                     Il Sole 24 Ore
                                     Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

  CONTABILITÀ

  Censimento debiti per ottenere i prestiti da Cdp
  Obblighi di accantonamento raddoppiati a chi non chiede l' aiuto o non lo usa

  Anna Guiducci Patrizia Ruffini Ultimi giorni per
  valutare l' efficacia della nuova anticipazione di
  liquidità, introdotta dalla manovra 2019 per
  sanare i debiti maturati a fine 2018. La
  richiesta di accesso a questo strumento
  straordinario può essere effettuata anche nel
  corso dell' esercizio provvisorio ed è
  svincolata dagli stanziamenti di bilancio
  approvati, che potranno essere adeguati poi
  con variazione. Per l' accesso al finanziamento
  di Cdp è tuttavia richiesta l' autorizzazione del
  consiglio con delibera.
  Gli enti locali possono chiedere liquidità fino a
  3/12 delle entrate correnti accertate nel 2017.
  L' istanza agli istituti finanziatori, da presentare
  entro il 28 febbraio, deve essere
  accompagnata dalla quantificazione del
  fabbisogno finanziario e da una dichiarazione
  sottoscritta dal rappresentante legale dell'
  ente, con l' elenco dettagliato delle somme da
  pagare, relative a somministrazioni, forniture,
  appalti e o b b l i g a z i o n i p e r p r e s t a z i o n i
  professionali (dalla Piattaforma d e i c r e d i t i
  commerciali). L' anticipazione è prevista anche
  per eventuali debiti fuori bilancio, i l c u i
  pagamento è subordinato al preventivo
  riconoscimento consiliare.
  Entro il 28 febbraio (o entro il termine più breve richiesto dalla delibera del consiglio) gli enti devono
  quindi effettuare una ricognizione puntuale, tramite piattaforma elettronica, dei debiti commerciali
  scaduti per i quali ci sono sofferenze di liquidità. Alle anticipazioni, che non costituiscono indebitamento,
  non si applicano gli articoli 203 e 204 Tuel che disciplinano le regole per il ricorso al debito. Il tasso oggi
  richiesto da Cdp, conveniente se confrontato con i valori di mercato, è pari all' Euribor (- 0,310%)
  maggiorato pari allo 0,98% definito il 14 gennaio.
  La natura di anticipazione comporta l' obbligo di restituzione entro il 30 dicembre 2019 (termine indicato
  dal decreto semplificazioni in corso di conversione), obbligando dunque l' ente a fare provvista
  finanziaria entro fine anno, quando ancora gli incassi dei tributi locali potrebbero non essere accreditati
  nei conti di tesoreria. Da un confronto con l' anticipazione di liquidità introdotta dal Dl 35/2013 è evidente
  la rigidità del nuovo strumento.
  La valutazione deve poi tener conto delle sanzioni introdotte dal legislatore. La mancata richiesta di
  anticipazione o il suo inutilizzo nei termini raddoppiano la sanzione prevista per i ritardi persistenti nei
  pagamenti, con l' obbligo di accantonamento nella parte corrente del bilancio di un fondo di garanzia
                                    Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                                                  Continua -->      14
11 febbraio 2019
Pagina 19                                     Il Sole 24 Ore
11 febbraio 2019
Pagina 1                                     Il Sole 24 Ore
                                    Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

  Intervista

  Quota 100 nei Comuni, il governo prova ad
  accelerare le assunzioni
  La risposta del governo all' allarme Anci sulle 50mila uscite legate a quota 100 Si studia
  un emendamento al decretone per accorciare i tempi dei nuovi ingressi

  Il governo studia un meccanismo per permettere ai sindaci di
  anticipare a quest' anno almeno una parte delle assunzioni
  che si attiverebbero con il turn over 2020. Il tema potrebbe
  approdare come emendamento al decretone su reddito di
  cittadinanza e pensioni, al Senato o al secondo passaggio
  alla Camera perché le verifiche tecniche non sono semplici. Il
  problema da risolvere è creato proprio dal decretone. Con
  una delle sue due gambe, quota 100, rischia di svuotare in
  anticipo gli uffici di molte amministrazioni locali. Secondo i
  calcoli dell' Anci, l' uscita anticipata potrebbe riguardare fino
  a 50mila persone, cioè più di un dipendente comunale s u
  dieci. Con l' altra gamba, il reddito di cittadinanza, il
  decretone riempie invece di nuovi compiti gli enti locali,
  chiamati alle verifiche a tappeto sui requisiti di residenza e
  all' avvio dei «progetti di utilità sociale» che impegneranno i
  titolari del reddito in attesa del lavoro. E il paradosso è
  servito.
  L' allarme è stato lanciato dal presidente dell' Associazione
  Antonio Decaro in audizione al Senato. E ha trovato ascolto
  alla Funzione pubblica. «Stiamo lavorando per accelerare le
  assunzioni», ha ribadito nei giorni scorsi il ministro per la
  Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno, per «venire
  incontro alle richieste dell' Anci» ma anche per superare una
  «lentezza inaccettabile» nei meccanismi di reclutamento
  della macchina pubblica. Ma come?
  I tecnici sono al lavoro appunto per quello che dovrebbe
  trasformarsi in un emendamento al decreto su reddito di
  cittadinanza e pensioni che ora entra nel vivo dell' esame a
  Palazzo Madama.
  In teoria, aprire nel 2019 una parte degli spazi di turn over in
  calendario per l' anno prossimo non è troppo difficile.
  Il primo contingente di personale che riuscirà a salire sul
  treno di quota 100 abbandonerà il lavoro il 1° agosto
  prossimo, in base al meccanismo delle finestre semestrali
  che guideranno i nuovi pensionamenti del pubblico impiego.
  Il cambio dei requisiti dovuto alla sospensione della legge
  Fornero, è il ragionamento, aumenta i risparmi di spesa a
  carico dei bilanci locali.
                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                                               Continua -->   16
11 febbraio 2019
Pagina 1                                      Il Sole 24 Ore
11 febbraio 2019
Pagina 6                                 Italia Oggi Sette
                                    Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

  Tempistiche e modalità per il riconoscimento del diritto al reddito di cittadinanza

  Rdc, percorso a tappe che va dall' Isee al ritiro della
  carta
  Il percorso verso il reddito di cittadinanza inizia
  dall' Isee.
  Infatti, è condizione per presentare la
  domanda di Rdc l' aver già presentato la
  dichiarazione sostitutiva unica, Dsu (che è l'
  istanza per ottenere l' Isee). Fatto ciò bisogna
  attendere il 6 marzo, quando si apriranno
  ufficialmente i termini fino al 31 marzo per
  presentare la domanda agli uffici postali (i
  termini si richiudono dal 1° al 5 aprile, per
  riaprirsi dal 6 al 30 aprile, e così per ogni
  mese).
  La via alternativa alle Poste è l' online, cioè l'
  invio telematico della domanda, ma in tal caso
  serve premunirsi di Spid (identità digitale).
  Fatta la domanda c' è bisogno di pazienza,
  tanta o poco è imprevedibile. Pazienza di
  aspettare che l' Inps comunichi l' esito della
  domanda, entro un termine che può arrivare
  fino alla fine del mese seguente quello durante
  il quale è stata fatta la domanda. In realtà, l'
  Inps dovrebbe rispondere entro 5 giorni
  lavorativi dal ricevimento delle informazioni
  contenute nella domanda (informazioni che le
  Poste devono trasmettere telematicamente all'
  Inps entro 10 giorni lavorativi da quando è
  stata ricevuta la domanda); tuttavia, una
  norma a salvaguardia stabilisce: «in ogni caso
  il riconoscimento da parte dell' Inps avviene entro la fine del mese successivo alla trasmissione della
  domanda all' Istituto». In teoria (ma non troppo) dunque, la domanda presentata tra il 21 e il 31 marzo
  potrebbe essere «approvata» dall' Inps entro il 31 maggio: le Poste trasmettono la domanda nei primi
  giorni di aprile (rispettando i 10 giorni lavorativi), per cui l' Inps avrà di tempo «fino alla fine del mese
  successivo» ad aprile, quando ha ricevuto la domanda, cioè fino al 31 maggio per il pacet (o no placet)
  all' erogazione del sussidio.
  Prepararsi per tempo.
  Nelle tabelle in pagine sono sintetizzate le tappe del percorso verso il Rdc. Ordinariamente, il nuovo
  sussidio va richiesto, dopo il quinto giorno di ciascun mese, presso le Poste, in modalità telematiche (su
  internet) o presso i Caf convenzionati con l' Inps (la convenzione non ancora è stata sottoscritta),
  secondo modulistica che sarà messa a punto dall' Inps, entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del
  dl n. 4/2019, quindi entro la fine del corrente mese di febbraio. Chi riceve la domanda, è tenuto a fornire

                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                                                Continua -->      18
11 febbraio 2019
Pagina 6                                   Italia Oggi Sette
11 febbraio 2019
Pagina 8                                 Italia Oggi Sette
                                    Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

  Il dl n. 4/2019 ha riabilitato l' opportunità per le lavoratrici con una serie di requisiti

  Opzione donna da soppesare
  Il calcolo contributivo fa perdere parte della pensione

  DANIELE CIRIOLI Chi intende andare a riposo
  prima con «opzione donna» deve mettere in
  conto una perdita di pensione. La facoltà,
  infatti, è esercitabile a una condizione: optare
  (appunto) per il calcolo contributivo di tutta la
  pensione, sicuramente meno generoso
  rispetto al calcolo retributivo che ancora si
  applica per le vecchie anzianità (fino al 1995 o
  fino al 2011 a seconda se al 1996 si
  possedevano meno o almeno 18 anni di
  contributi). A conti fatti, una dipendente con 35
  anni di lavoro alle spalle e 58 anni d' età al 31
  dicembre 2018, con ultimo stipendio lordo
  annuo di 23.600 euro, mettendosi a riposo con
  «opzione donna» avrà diritto a una pensione
  annua di 7.280 euro: 2.320 euro in meno
  (24%) al valore della sua pensione calcolata
  secondo i criteri ordinari in 9.600 euro annui.
  Il regime opzione donna.
  Il regime «opzione donna» è una misura che
  venne introdotta, in via sperimentale, dalla
  legge n. 243/2004 (c.d. riforma delle pensioni
  Maroni) e prevedeva che, fino al 31 dicembre
  2015, le donne appartenenti al regime «misto»
  di calcolo della pensione potessero continuare
  a maturare il diritto all'(ex) pensione di
  anzianità, in presenza di almeno 35 anni di
  contributi e di un' età non inferiore a 57 anni,
  se lavoratrici dipendenti, ovvero 58 se lavoratrici autonome, all' unica condizione di optare per il calcolo
  della pensione («tutta» la pensione) con il criterio «contributivo».
  La facoltà interessava solamente le lavoratrici, pubbliche e private, occupate prima del 1° gennaio 1996
  e che al 31 dicembre 1995 potevano far valere contributi inferiori a 18 anni (cosa che altrimenti avrebbe
  permesso di restare nel regime retributivo, almeno per le anzianità fino al 31 dicembre 2011). Queste
  lavoratrici che, in via di principio, avevano diritto alla pensione calcolata in parte con il sistema
  «retributivo» (per le anzianità fino al 31 dicembre 1995) e in parte con il sistema «contributivo» (per le
  anzianità dal 1° gennaio 1996), avevano dunque questa chance di andare in pensione prima: rinunciare
  alla quota di pensione «retributiva» e decidere di riceverla interamente calcolata con il sistema
  «contributivo».
  La riapertura fino al 2018.
  Dal 29 gennaio, il dl n. 4/2019 ha riabilitato l' opportunità alle lavoratrici che posseggono i seguenti
  requisiti al 31 dicembre 2018: se dipendenti, del settore privato o del settore pubblico = età non inferiore
                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                                                Continua -->     20
11 febbraio 2019
Pagina 8                                    Italia Oggi Sette
Puoi anche leggere