COMUNE DI RUSSI Lunedì, 11 febbraio 2019
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COMUNE DI RUSSI Lunedì, 11 febbraio 2019 Prime Pagine 11/02/2019 Prima Pagina Corriere di Romagna (ed. Ravenna) 1 11/02/2019 Prima Pagina Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) 2 Economia e Lavoro 11/02/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 33 Legge di bilancio Confartigianato risponde ai dubbi 3 10/02/2019 RavennaNotizie.it Ultimi due incontri di Confartigianato per illustrare le novità... 4 sport 11/02/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 25 Riscatto Russi Sow -Lombardi e Pietracuta ko 5 Pubblica Amministrazione ed Enti Locali 11/02/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 2 Michela Finizio Flavia Landolfi Valentina Melis «Reddito» al riparo da revoche e sanzioni 6 11/02/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 2 Progetti utili? Dal verde agli anziani il rebus costi 8 11/02/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 4 Eugenio Bruno Scuole, 10 miliardi per la sicurezza 10 11/02/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 19 Gianluca Bertagna Assegni familiari fuori dai tetti di spesa del personale 12 11/02/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 19 Censimento debiti per ottenere i prestiti da Cdp 14 11/02/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 1 Gianni Trovati Quota 100 nei Comuni, il governo prova ad accelerare le assunzioni 16 11/02/2019 Italia Oggi Sette Pagina 6 PAGINE A CURA DI DANIELE CIRIOLI Rdc, percorso a tappe che va dall' Isee al ritiro della carta 18 11/02/2019 Italia Oggi Sette Pagina 8 Opzione donna da soppesare 20
11 febbraio 2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 1
11 febbraio 2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 2
11 febbraio 2019 Pagina 33 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Economia e Lavoro INCONTRO Legge di bilancio Confartigianato risponde ai dubbi CONFARTIGIANATO della provincia di Ravenna ha organizzato una serie di incontri sul territorio per approfondire con tutti gli imprenditori interessati le numerose ed importanti novità introdotte dalla Legge di bilancio 2019 in tema fiscale, contrattuale e pensionistico. Oggi appuntamento alle 18 presso Confartigianato di Russi in via Trieste, 26. La partecipazione è libera ed aperta a tutti gli imprenditori. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 3
10 febbraio 2019 RavennaNotizie.it Economia e Lavoro Ultimi due incontri di Confartigianato per illustrare le novità della Legge di Bilancio Confartigianato della provincia di Ravenna ha organizzato una serie di incontri sul territorio per approfondire con tutti gli imprenditori interessati le numerose ed importanti novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2019 in tema fiscale, contrattuale e pensionistico. Dopo i quattro appuntamenti già svolti nei giorni scorsi, gli interessati possono ancora contare su due date, entrambe in programma dalle ore 18 alle 19.30: lunedì 11 febbraio presso Confartigianato di Russi in Via Trieste, 26; martedì 12 febbraio presso Confartigianato Bagnacavallo in Via Vecchia Darsena, 12. Ravenna-PageDetail728x90_320x50-1 La partecipazione è libera ed aperta a tutti gli imprenditori. Ulteriori informazioni: www.confartigianato.ra.it. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 4
11 febbraio 2019 Pagina 25 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) sport Riscatto Russi Sow -Lombardi e Pietracuta ko PIETRACUTA: Leardini, Mularoni, Giovanetti (28' st Tani), Tosi, Pavani, Moretti, Tadzhybayev, Fabbri F. (21' st Golinucci), Fratti, Fabbri D. (16' st Tomassini D.), Tomassini F.R. All.: Fregnani. RUSSI: Casadio, Rava, Consalvo, Magari, Temporin, Tassinari, Lombardi (29' st Baldini), Calderoni, Sow, Filippi, Placci. All. : Candeloro. RETI: 41' pt Sow, 20' st Lombardi, 32' st Tadzhybayev (rig.). AMMONITI: Fabbri F., Tomassini D. , Casadio, Rava, Filippi. ESPULSO: 43' pt Consalvo per gioco violento. PIETRACUTA Il Russi si riscatta e passa a Pietracuta. È Filippi il primo a rendersi pericoloso al 5' rasoterra angolato ma Leardini c' è e si ripete sul rischioso retropassaggio di testa di Pavani. Sul finire del tempo ci prova Lombardi con un' incornata ravvicinata che Leardini intercetta. Al 41' Filippi calcia una punizione dai venti metri che Leardinirespinge in tuffo ma sulla palla piomba Sow che porta in vantaggio il Russi. Prima dell' intervallo rosso a Consalvo. Al 63' Casa dio respinge da campione un tiro di Fratti, due minuti e gli ospiti raddoppiano: Sow sfrutta un errore dei due centrali del Pietracuta, Sow ruba palla e serve Lombardi che fa 2-0. Il Russi non ci sta, ma riesce solo ad accorciare le distanze sul rigore di Tadzhybayev. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 5
11 febbraio 2019 Pagina 2 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali È possibile presentare l' Isee «corrente» per chi ha perso il lavoro nel 2018 Carcere da uno a tre anni per chi non comunica le variazioni della propria situazione «Reddito» al riparo da revoche e sanzioni La posta in gioco è alta e per accedere al reddito di cittadinanza i documenti da preparare (e aggiornare) sono tanti. La data chiave è il prossimo 6 marzo, primo giorno di invio delle domande. C' è quindi meno di un mese di tempo per controllare di avere tutte le carte in regola. Non basta aggiornare l' Isee per certificare che la famiglia si attesta sotto la soglia dei 9.360 euro, ma per aggiudicarsi la card bisogna dimostrare anche altri requisiti e - soprattutto - comunicare l e v a r i a z i o n i (reddituali, patrimoniali e familiari) che sfuggono alla fotografia dell' indicatore della situazione economica. Ultimi giorni per la verifica dei requisiti In ballo c' è il rischio di sanzioni: chi presenterà dichiarazioni o documenti falsi sarà punito con il carcere da due a sei anni; chi non comunica le variazioni che possono comportare la revoca o la riduzione del beneficio, con il carcere da uno a tre anni. Lo prevede il decreto 4/2019 (articolo 7, comma 2) all' esame della commissione Lavoro del Senato. La domanda si potrà presentare online (con il Pin rilasciato dall' Inps o un' identità Spid) oppure tramite uffici postali e Caf. L' aggiornamento delle informazioni è fondamentale per portare a casa il sussidio, calcolare l' importo in modo corretto e non rischiare sanzioni più pesanti. Per chi è in affitto, ad esempio, servono gli estremi di registrazione alle Entrate del contratto, sia per l' Isee, sia per "sbloccare" la parte del sostegno di 280 euro al mese prevista solo a chi vive in locazione (che è di 150 euro per gli over 67 che hanno diritto alla pensione di cittadinanza). Chi ha un affitto in nero, dunque, non potrà accedervi. A scattare la fotografia del reddito del nucleo familiare sarà l' ultima dichiarazione fiscale, riferita però all' imponibile 2017. Chi ha avuto un cambiamento "pesante" della sua situazione nel 2018, come la perdita del lavoro, tale da determinare una diminuzione di almeno il 25% del valore Isee del nucleo, può dichiararlo e farsi calcolare un Isee "corrente". In pratica, una fotografia più aggiornata, che però deve essere rinnovata ogni due mesi, pena la decadenza del beneficio. Quanto alla ricchezza della famiglia, ai fini Isee sarà necessario documentare la giacenza media di tutti i conti bancari e postali attivi nel 2018, rilevata al 31 dicembre. Ogni istituto ha le sue tempistiche e modalità di rilascio di questo documento. Il Dl 4/2019, inoltre, prevede che la ricchezza non debba superare i 6mila euro (accresciuti di 2mila euro per ogni componente aggiuntivo del nucleo, fino a un massimo di 10mila): resta da chiarire come certificare l' assenza di variazioni nei primi mesi dell' anno - Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 6
11 febbraio 2019 Pagina 2 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali i comuni Progetti utili? Dal verde agli anziani il rebus costi Non solo reddito di cittadinanza. I percettori del sussidio dovranno mettersi a disposizione per otto ore settimanali dedicate a progetti di pubblica utilità predisposti dai Comuni. Nell' audizione in commissione Lavoro al Senato, dove è in discussione il decreto 4/2019, l' Associazione dei Comuni italiani (Anci) h a chiesto più tempo per predisporre i progetti (rispetto alla scadenza del 28 luglio prevista dal decreto) e risorse ad hoc per gli amministratori. «Per avviare queste attività - spiega l' assessore alle Politiche sociali del Comune di Milano Pierfrancesco Majorino - servono organizzazione e fondi. Ad esempio, per le borse lavoro da 500 euro al mese che abbiamo finanziato con il progetto "Bella Milano", destinate a disoccupati e richiedenti asilo, ogni squadra è coordinata da dipendenti del Comune. Inoltre, abbiamo dovuto selezionare un ente che gestisse il progetto e stipulare un accordo con l' Amsa (l' azienda che gestisce la pulizia in città, ndr) per evitare sovrapposizioni di interventi, come richiesto dai loro sindacati. Sono tutti aspetti che vanno programmati attentamente, con indicazioni valide per tutti. Inoltre, per alcuni profili, è necessario fare test di idoneità: chi ha problemi di alcolismo non può evidentemente svolgere certe attività». Da Torino l' assessore alle politiche sociali Sonia Schellino spiega che progetti simili sono già stati avviati con i lavoratori socialmente utili e con i cantieri di lavoro: «Alcuni "cantieristi" - racconta - sono stati impegnati nell' accoglienza presso gli uffici dell' edilizia residenziale pubblica, anche per accompagnare le persone anziane. Certo - aggiunge - per attività più complesse, bisognerebbe pensare a coperture assicurative». C' è chi parla di assistenza domiciliare alle fragilità, come nel caso di Cosenza, dove il sindaco Mario Occhiuto, premettendo che si è ancora nel campo delle ipotesi, immagina «un impiego soprattutto a sostegno delle persone svantaggiate, come l' assistenza domiciliare agli anziani e ai disabili». Altri tipi di impiego per ora non sono nemmeno contemplati, «anche perché nel settore dei lavori e della fornitura di servizi esistono ostacoli autorizzativi e assicurativi non semplici da superare», conclude il primo cittadino. Il Comune di Roma invece ragiona a tutto campo e, sempre facendo ipotesi da verificare, chiama in causa la manutenzione stradale, la cura del verde pubblico e il supporto amministrativo negli uffici. Più prudente il Comune di Ancona. I tecnici del dipartimento Politiche sociali indicano nei servizi d i Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 8
11 febbraio 2019 Pagina 2 Il Sole 24 Ore
11 febbraio 2019 Pagina 4 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Enti locali in allarme: per la messa a norma servono 30 miliardi e 6 sono ancora bloccatiBussetti replica: scongelati 7 miliardi, per la prima volta 114 milioni per antincendio Scuole, 10 miliardi per la sicurezza L' ultima in ordine di tempo è stata la scuola primaria Cambini di Pisa. Che martedì scorso ha visto crollare una parte del soffitto. Per fortuna senza feriti, perché il primo piano era stato già dichiarato inagibile. Ma è l' ennesima prova che l' edilizia scolastica in Italia resta un' emergenza. Come gli enti locali proprietari ricordano al governo praticamente ogni giorno. Anche se al ministero dell' Istruzione ne sono consapevoli già da soli. Al punto che stanno lavorando in due direzioni: da un lato, sbloccando tutti i finanziamenti "sbloccabili"; dall' altro, rimpinguando la dote per la messa in sicurezza degli stabili. Che - tra fondi scongelati e nuove poste - sfiora ormai i 10 miliardi di euro. La nuova anagrafe A fine settembre il Miur ha presentato la nuova anagrafe dell' edilizia scolastica. Mettendo online tutti i dati in suo possesso. La fotografia che ne deriva lascia poco spazio ai dubbi. Su 40.151 edifici censiti (+17,8% rispetto all' ultima rilevazione) oltre 22mila sono stati costruiti prima del 1970. Nel complesso solo il 53,2% possiede il certificato di collaudo statico, mentre il 59,5% non ha quello di prevenzione incendi. Senza contare che il 53,8% non possiede il documento di agibilità/abitabilità. Tutti dati - sottolineano dal ministero - che verranno aggiornati in tempo reale grazie allo scambio di informazioni con le anagrafi regionali. Una volta che queste saranno complete. Dei 500 campi che le autonomie dovranno inserire, 158 andranno prodotti da giugno in poi e gli altri solo a partire dal 2020. Nel frattempo, a giorni sarà operativo lo scambio di notizie con l' anagrafe degli studenti. In modo da conoscere in tempo reale la dislocazione degli alunni nei vari plessi scolastici. Le risorse a disposizione Quando il discorso si sposta sui fondi cominciano le note dolenti. Almeno a detta degli enti locali. Nel sottolineare che il fabbisogno complessivo per la messa in sicurezza dell' intero patrimonio scolastico richiederebbe 30 miliardi l' Anci quantifica in oltre 6 miliardi le risorse disponibili in teoria, ma bloccate in pratica. Un tema rilanciato anche dalle province che si soffermano, ad esempio, sugli 1,7 miliardi di mutui Bei. A tal proposito l' Upi ricorda l' impegno a destinarne almeno il 30% alle superiori (di loro competenza) e lamenta l' assenza del decreto interministeriale Mef-Miur di assegnazione. Provvedimento che in realtà sarebbe stato firmato il 31 gennaio ed è in attesa di pubblicazione. Interrogato sui numeri, al Sole 24 ore del Lunedì il ministro Marco Bussetti risponde: «Come governo Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 10
11 febbraio 2019 Pagina 4 Il Sole 24 Ore
11 febbraio 2019 Pagina 19 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali VINCOLI DI FINANZA PUBBLICA Assegni familiari fuori dai tetti di spesa del personale La Corte dei conti lombarda cambia rotta rispetto agli orientamenti consolidati Cambio di rotta. Gli assegni per il nucleo familiare non devono essere conteggiati tra le spese di personale da contenere nel tetto 2011/2013. Sono le conclusioni della Corte dei conti Lombardia nella deliberazione n. 26/2019 che riapre questioni ormai consolidate da più di un decennio. Dal 2006 il legislatore ha posto in capo agli enti locali l' obbligo di monitorare la propria spesa di personale, prima con riferimento all' anno precedente e poi, dal 2014, alla media degli anni 2011/2013. Lo prevede l' articolo 1, comma 557 della legge 296/2006. Fin dall' inizio si sono succedute tutta una serie di interpretazioni da parte della magistratura contabile che hanno spiegato nel dettaglio le singole voci da considerare nel limite. La pietra miliare, a ben vedere, è rappresentata dalla circolare 9/2006 della Ragioneria Generale, che aveva indicato un primo elenco di tutte le tipologie di spesa da includere nel calcolo. Tra queste appariva questa dicitura: «Gli assegni per il nucleo familiare, buoni pasto e spese per equo indennizzo». Nessuno, quindi, aveva mai messo in discussione che gli assegni fossero da conteggiare nei vincoli di finanza pubblica. La Corte dei conti della Lombardia, però, riprende in mano la questione e fa un' analisi dettagliata dell' emolumento, muovendo i passi dalla natura assistenziale della prestazione. Per i magistrati lombardi sono tre i motivi per i quali vanno esclusi dal tetto delle spese di personale le somme degli assegni al nucleo familiare. Non sono correlate all' attività lavorativa, ma alla situazione reddituale del dipendente e della sua famiglia. Non c' è discrezionalità amministrativa nel governo di questa spesa, non essendo riconducibile ad alcuna volontà dell' ente. Da ultimo, queste somme sono indeterminate e imprevedibili, sfuggendo all' adozione da parte dell' ente di interventi programmatori e gestionali. La vicenda, comunque, non sembra così cristallina, in quanto la tesi dell' inclusione nel tetto, oltre che dalla Ragioneria Generale, era stata sposata dalla Corte dei conti Sezione Autonomie, quando con la deliberazione 13/2015 aveva consegnato agli enti locali una tabella con tutte le voci per applicare la norma. E gli assegni familiari non venivano indicati tra le voci escluse dalla spesa. Che fare a questo punto? Gli enti devono ricalcolare il proprio limite 2011/2013 e da questo momento in poi sottrarre gli assegni familiari dal calcolo? Potrebbe essere una strada, anche se a questo punto viene da chiedersi se esisterà mai un parametro certo e chiaro di riferimento. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 12
11 febbraio 2019 Pagina 19 Il Sole 24 Ore
11 febbraio 2019 Pagina 19 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali CONTABILITÀ Censimento debiti per ottenere i prestiti da Cdp Obblighi di accantonamento raddoppiati a chi non chiede l' aiuto o non lo usa Anna Guiducci Patrizia Ruffini Ultimi giorni per valutare l' efficacia della nuova anticipazione di liquidità, introdotta dalla manovra 2019 per sanare i debiti maturati a fine 2018. La richiesta di accesso a questo strumento straordinario può essere effettuata anche nel corso dell' esercizio provvisorio ed è svincolata dagli stanziamenti di bilancio approvati, che potranno essere adeguati poi con variazione. Per l' accesso al finanziamento di Cdp è tuttavia richiesta l' autorizzazione del consiglio con delibera. Gli enti locali possono chiedere liquidità fino a 3/12 delle entrate correnti accertate nel 2017. L' istanza agli istituti finanziatori, da presentare entro il 28 febbraio, deve essere accompagnata dalla quantificazione del fabbisogno finanziario e da una dichiarazione sottoscritta dal rappresentante legale dell' ente, con l' elenco dettagliato delle somme da pagare, relative a somministrazioni, forniture, appalti e o b b l i g a z i o n i p e r p r e s t a z i o n i professionali (dalla Piattaforma d e i c r e d i t i commerciali). L' anticipazione è prevista anche per eventuali debiti fuori bilancio, i l c u i pagamento è subordinato al preventivo riconoscimento consiliare. Entro il 28 febbraio (o entro il termine più breve richiesto dalla delibera del consiglio) gli enti devono quindi effettuare una ricognizione puntuale, tramite piattaforma elettronica, dei debiti commerciali scaduti per i quali ci sono sofferenze di liquidità. Alle anticipazioni, che non costituiscono indebitamento, non si applicano gli articoli 203 e 204 Tuel che disciplinano le regole per il ricorso al debito. Il tasso oggi richiesto da Cdp, conveniente se confrontato con i valori di mercato, è pari all' Euribor (- 0,310%) maggiorato pari allo 0,98% definito il 14 gennaio. La natura di anticipazione comporta l' obbligo di restituzione entro il 30 dicembre 2019 (termine indicato dal decreto semplificazioni in corso di conversione), obbligando dunque l' ente a fare provvista finanziaria entro fine anno, quando ancora gli incassi dei tributi locali potrebbero non essere accreditati nei conti di tesoreria. Da un confronto con l' anticipazione di liquidità introdotta dal Dl 35/2013 è evidente la rigidità del nuovo strumento. La valutazione deve poi tener conto delle sanzioni introdotte dal legislatore. La mancata richiesta di anticipazione o il suo inutilizzo nei termini raddoppiano la sanzione prevista per i ritardi persistenti nei pagamenti, con l' obbligo di accantonamento nella parte corrente del bilancio di un fondo di garanzia Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 14
11 febbraio 2019 Pagina 19 Il Sole 24 Ore
11 febbraio 2019 Pagina 1 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Intervista Quota 100 nei Comuni, il governo prova ad accelerare le assunzioni La risposta del governo all' allarme Anci sulle 50mila uscite legate a quota 100 Si studia un emendamento al decretone per accorciare i tempi dei nuovi ingressi Il governo studia un meccanismo per permettere ai sindaci di anticipare a quest' anno almeno una parte delle assunzioni che si attiverebbero con il turn over 2020. Il tema potrebbe approdare come emendamento al decretone su reddito di cittadinanza e pensioni, al Senato o al secondo passaggio alla Camera perché le verifiche tecniche non sono semplici. Il problema da risolvere è creato proprio dal decretone. Con una delle sue due gambe, quota 100, rischia di svuotare in anticipo gli uffici di molte amministrazioni locali. Secondo i calcoli dell' Anci, l' uscita anticipata potrebbe riguardare fino a 50mila persone, cioè più di un dipendente comunale s u dieci. Con l' altra gamba, il reddito di cittadinanza, il decretone riempie invece di nuovi compiti gli enti locali, chiamati alle verifiche a tappeto sui requisiti di residenza e all' avvio dei «progetti di utilità sociale» che impegneranno i titolari del reddito in attesa del lavoro. E il paradosso è servito. L' allarme è stato lanciato dal presidente dell' Associazione Antonio Decaro in audizione al Senato. E ha trovato ascolto alla Funzione pubblica. «Stiamo lavorando per accelerare le assunzioni», ha ribadito nei giorni scorsi il ministro per la Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno, per «venire incontro alle richieste dell' Anci» ma anche per superare una «lentezza inaccettabile» nei meccanismi di reclutamento della macchina pubblica. Ma come? I tecnici sono al lavoro appunto per quello che dovrebbe trasformarsi in un emendamento al decreto su reddito di cittadinanza e pensioni che ora entra nel vivo dell' esame a Palazzo Madama. In teoria, aprire nel 2019 una parte degli spazi di turn over in calendario per l' anno prossimo non è troppo difficile. Il primo contingente di personale che riuscirà a salire sul treno di quota 100 abbandonerà il lavoro il 1° agosto prossimo, in base al meccanismo delle finestre semestrali che guideranno i nuovi pensionamenti del pubblico impiego. Il cambio dei requisiti dovuto alla sospensione della legge Fornero, è il ragionamento, aumenta i risparmi di spesa a carico dei bilanci locali. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 16
11 febbraio 2019 Pagina 1 Il Sole 24 Ore
11 febbraio 2019 Pagina 6 Italia Oggi Sette Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Tempistiche e modalità per il riconoscimento del diritto al reddito di cittadinanza Rdc, percorso a tappe che va dall' Isee al ritiro della carta Il percorso verso il reddito di cittadinanza inizia dall' Isee. Infatti, è condizione per presentare la domanda di Rdc l' aver già presentato la dichiarazione sostitutiva unica, Dsu (che è l' istanza per ottenere l' Isee). Fatto ciò bisogna attendere il 6 marzo, quando si apriranno ufficialmente i termini fino al 31 marzo per presentare la domanda agli uffici postali (i termini si richiudono dal 1° al 5 aprile, per riaprirsi dal 6 al 30 aprile, e così per ogni mese). La via alternativa alle Poste è l' online, cioè l' invio telematico della domanda, ma in tal caso serve premunirsi di Spid (identità digitale). Fatta la domanda c' è bisogno di pazienza, tanta o poco è imprevedibile. Pazienza di aspettare che l' Inps comunichi l' esito della domanda, entro un termine che può arrivare fino alla fine del mese seguente quello durante il quale è stata fatta la domanda. In realtà, l' Inps dovrebbe rispondere entro 5 giorni lavorativi dal ricevimento delle informazioni contenute nella domanda (informazioni che le Poste devono trasmettere telematicamente all' Inps entro 10 giorni lavorativi da quando è stata ricevuta la domanda); tuttavia, una norma a salvaguardia stabilisce: «in ogni caso il riconoscimento da parte dell' Inps avviene entro la fine del mese successivo alla trasmissione della domanda all' Istituto». In teoria (ma non troppo) dunque, la domanda presentata tra il 21 e il 31 marzo potrebbe essere «approvata» dall' Inps entro il 31 maggio: le Poste trasmettono la domanda nei primi giorni di aprile (rispettando i 10 giorni lavorativi), per cui l' Inps avrà di tempo «fino alla fine del mese successivo» ad aprile, quando ha ricevuto la domanda, cioè fino al 31 maggio per il pacet (o no placet) all' erogazione del sussidio. Prepararsi per tempo. Nelle tabelle in pagine sono sintetizzate le tappe del percorso verso il Rdc. Ordinariamente, il nuovo sussidio va richiesto, dopo il quinto giorno di ciascun mese, presso le Poste, in modalità telematiche (su internet) o presso i Caf convenzionati con l' Inps (la convenzione non ancora è stata sottoscritta), secondo modulistica che sarà messa a punto dall' Inps, entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del dl n. 4/2019, quindi entro la fine del corrente mese di febbraio. Chi riceve la domanda, è tenuto a fornire Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 18
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11 febbraio 2019 Pagina 8 Italia Oggi Sette Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Il dl n. 4/2019 ha riabilitato l' opportunità per le lavoratrici con una serie di requisiti Opzione donna da soppesare Il calcolo contributivo fa perdere parte della pensione DANIELE CIRIOLI Chi intende andare a riposo prima con «opzione donna» deve mettere in conto una perdita di pensione. La facoltà, infatti, è esercitabile a una condizione: optare (appunto) per il calcolo contributivo di tutta la pensione, sicuramente meno generoso rispetto al calcolo retributivo che ancora si applica per le vecchie anzianità (fino al 1995 o fino al 2011 a seconda se al 1996 si possedevano meno o almeno 18 anni di contributi). A conti fatti, una dipendente con 35 anni di lavoro alle spalle e 58 anni d' età al 31 dicembre 2018, con ultimo stipendio lordo annuo di 23.600 euro, mettendosi a riposo con «opzione donna» avrà diritto a una pensione annua di 7.280 euro: 2.320 euro in meno (24%) al valore della sua pensione calcolata secondo i criteri ordinari in 9.600 euro annui. Il regime opzione donna. Il regime «opzione donna» è una misura che venne introdotta, in via sperimentale, dalla legge n. 243/2004 (c.d. riforma delle pensioni Maroni) e prevedeva che, fino al 31 dicembre 2015, le donne appartenenti al regime «misto» di calcolo della pensione potessero continuare a maturare il diritto all'(ex) pensione di anzianità, in presenza di almeno 35 anni di contributi e di un' età non inferiore a 57 anni, se lavoratrici dipendenti, ovvero 58 se lavoratrici autonome, all' unica condizione di optare per il calcolo della pensione («tutta» la pensione) con il criterio «contributivo». La facoltà interessava solamente le lavoratrici, pubbliche e private, occupate prima del 1° gennaio 1996 e che al 31 dicembre 1995 potevano far valere contributi inferiori a 18 anni (cosa che altrimenti avrebbe permesso di restare nel regime retributivo, almeno per le anzianità fino al 31 dicembre 2011). Queste lavoratrici che, in via di principio, avevano diritto alla pensione calcolata in parte con il sistema «retributivo» (per le anzianità fino al 31 dicembre 1995) e in parte con il sistema «contributivo» (per le anzianità dal 1° gennaio 1996), avevano dunque questa chance di andare in pensione prima: rinunciare alla quota di pensione «retributiva» e decidere di riceverla interamente calcolata con il sistema «contributivo». La riapertura fino al 2018. Dal 29 gennaio, il dl n. 4/2019 ha riabilitato l' opportunità alle lavoratrici che posseggono i seguenti requisiti al 31 dicembre 2018: se dipendenti, del settore privato o del settore pubblico = età non inferiore Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 20
11 febbraio 2019 Pagina 8 Italia Oggi Sette
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