Alfredo Bandelli Tutti i testi - Canti di protesta politica e sociale - Aggiornato il 13/07/2019 - ilDeposito.org
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ilDeposito.org - Canti di protesta politica e sociale Canti di protesta politica e sociale Alfredo Bandelli Tutti i testi Aggiornato il 13/07/2019 pagina 1
ilDeposito.org - Canti di protesta politica e sociale ilDeposito.org è un sito internet che si pone l'obiettivo di essere un archivio di testi e musica di canti di protesta politica e sociale, canti che hanno sempre accompagnato la lotta delle classi oppresse e del movimento operaio, che rappresentano un patrimonio politico e culturale di valore fondamentale, da preservare e fare rivivere. In questi canti è racchiusa e raccolta la tradizione, la memoria delle lotte politiche e sociali che hanno caratterizzato la storia, in Italia ma non solo, con tutte le contraddizioni tipiche dello sviluppo storico, politico e culturale di un società. Dalla rivoluzione francese al risorgimento, passando per i canti antipiemontesi. Dagli inni anarchici e socialisti dei primi anni del '900 ai canti della Grande Guerra. Dal primo dopoguerra, ai canti della Resistenza, passando per i canti antifascisti. E poi il secondo dopoguerra, la ricostruzione, il 'boom economico', le lotte studentesche e operaie di fine anni '60 e degli anni '70. Il periodo del reflusso e infine il mondo attuale e la "globalizzazione". Ogni periodo ha avuto i suoi canti, che sono più di semplici colonne sonore: sono veri e propri documenti storici che ci permettono di entrare nel cuore degli avvenimenti, passando per canali non tradizionali. La presentazione completa del progetto è presente al seguente indirizzo: https://www.ildeposito.org/presentazione/il-progetto. ------------------------------------ Questo canzoniere è pubblicato cura de ilDeposito.org PDF generato automaticamente dai contenuti del sito ilDeposito.org. I diritti dei testi e degli accordi sono dei rispettivi proprietari. Questo canzoniere può essere stampato e distribuito come meglio si crede. CopyLeft - www.ildeposito.org pagina 2
ilDeposito.org - Canti di protesta politica e sociale A Silvia [Silvia Baraldini] (1992) di Alfredo Bandelli Periodo: Il mondo "globalizzato" (1990 - oggi) Lingua: italiano Tags: carcere, comunisti/socialisti, femministi Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/silvia-silvia-baraldini Silvia è chiusa nella cella che stringete mille mani. per un sogno, un'ideale nell'America sorella, Date a Silvia un po' di fiato, progressita e liberale. date a Silvia un po' di vento, perchè possa liberare Condannata a lenta morte le sue ali dal cemento! dentro il carcere speciale dal padrone bianco e forte No, non si fermerà... con il giusto tribunale! E voi muti alberi stanchi No, non si fermerà, sollevate le radici questa lotta non si fermerà! proprio voi compagni avanti No, non si fermerà senza ipocriti sorrisi. uguagliana, pace e libertà! Via le sbarre, via il gendarme Ascoltate la coscienza, che sia libertà o sia fiamme! democratici e cristiani, Che ogni Silvia sia raccolta che sedete ad ogni mensa che sia libertà o rivolta! No, non si fermerà... Informazioni Per questo testo dedicato a Silvia Baraldini l'autore adoperò la melodia della sua canzone Bella bimba pagina 3
ilDeposito.org - Canti di protesta politica e sociale Bella Bimba (1988) di Alfredo Bandelli Periodo: Dal riflusso alla fine della guerra fredda (1980 - 1989) Lingua: italiano Tags: comunisti/socialisti Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/bella-bimba Dove vai con tanto affanno Dove vai con tanto affanno bimba bella senza nome bimba bella senza nome Dove porti il tuo bel viso Dove porti il tuo coraggio dove porti le tue chiome dove porti le tue chiome A trovare il mio compagno Vado insieme ai miei compagni che hanno chiuso alla prigione che son stati licenziati a portare il mio sorriso Vado a chiedere giustizia vo a portargli questo fiore ma per tutti gli sfruttati va' bella bimba va', va' bella bimba va', uguaglianza pace e libertà. (2 volte) uguaglianza pace e libertà. (2 volte) Informazioni Dallo spettacolo "Gli ultimi fiori di Maggio", tenuto a Firenze il 12 settembre 1988 insieme a Luigi Cunsolo alla Festa Nazionale dell’Unità. La melodia di questa canzone fu ripresa per musicare il testo di A silvia pagina 4
ilDeposito.org - Canti di protesta politica e sociale Buone feste compagno lavoratore (1974) di Alfredo Bandelli Periodo: La contestazione e i movimenti di liberazione (1967-1979) Lingua: italiano Tags: lavoro/capitale Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/buone-feste-compagno-lavoratore Buone feste compagno lavoratore il prete ci dà la benedizione l'azienda ci dà il pacco di Natale tutti insieme operai con il padrone la bottiglia di spumante e il panettone e tanti auguri per la produzione. e tanti auguri di Buon Natale. Ma compagno ti ricordi tempo fa Ma compagno ti ricordi tempo fa il rinnovo del contratto di lavoro che veniva il ruffiano del padrone le battaglie ai picchetti la mattina con le multe e con le sospensioni la polizia ci dava legnate... per farci fare più produzione. Il nostro sor padrone Il nostro sor padrone dobbiamo festeggiare è buono come il pane quello che ci ha sfruttato ci dà una letterina e ci vuoi licenziare. di auguri di Natale. Abbiamo appeso al muro C'è scritto "ad anno nuovo la corda da impiccato per ristrutturazione con scritto "Al sor padrone l'azienda la ritiene il posto è riservato!" a cassa integrazione". Abbiamo appeso al muro Buone feste, suonano le campane la corda da impiccato... pagina 5
ilDeposito.org - Canti di protesta politica e sociale Cambierà (1988) di Alfredo Bandelli Periodo: Dal riflusso alla fine della guerra fredda (1980 - 1989) Lingua: italiano Tags: lavoro/capitale Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/cambiera Eppure anche oggi il padrone non sente Chi dice che tutto è passato, che il mondo è ragioni cambiato eppure anche oggi il profitto non ha è per mantenere il potere per sempre condizioni immutato. eppure comandano ancora gli stessi signori Ma cambierà, sì, cambierà eppure licenziano ancora i lavoratori. perché necessario ed è giusto, vedrai che cambierà. Chi dice che tutto è passato, che il mondo è Ma cambierà, sì, cambierà cambiato perché necessario ed è giusto, vedrai che è per mantenere il potere per sempre cambierà. immutato. Ma cambierà, sì, cambierà Eppure la legge è rimasta la stessa di sempre perché necessario ed è giusto, vedrai che eppure a pagare è sempre la povera gente cambierà. eppure anche oggi viviamo le stesse illusioni Ma cambierà, sì, cambierà eppure anche oggi abbiamo le stesse ragioni. perché necessario ed è giusto, vedrai che cambierà. Chi dice che tutto è passato, che il mondo è cambiato Eppure sul mondo incombe ancora la guerra è per mantenere il potere per sempre eppure qualcuno distrugge questa nostra terra immutato. eppure ci sono nel mondo i dannati e gli Ma cambierà, sì, cambierà oppressi perché necessario ed è giusto, vedrai che eppure a morire di fame son sempre gli cambierà. stessi. Ma cambierà, sì, cambierà perché necessario ed è giusto, vedrai che cambierà. Informazioni Dallo spettacolo "Gli ultimi fiori di Maggio", tenuto a Firenze il 12 settembre 1988 insieme a Luigi Cunsolo alla Festa Nazionale dell’Unità. pagina 6
ilDeposito.org - Canti di protesta politica e sociale Da quando son partito militare (1971) di Alfredo Bandelli Periodo: La contestazione e i movimenti di liberazione (1967-1979) Lingua: italiano Tags: comunisti/socialisti, antimilitaristi Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/da-quando-son-partito-militare Da quando son partito militare cos'è il lavoro, cos'è la fame? sapessi tutto quello che ho passato... Devi imparare a non lamnentarti. con gli ufficiali sempre a comandare, è peggio che se fossi carcerato. Quando esci fuori devi stare attento e in ogni caso niente discussioni; Ed i sottufficiali di carriera han fatto apposta quel regolamento devono mantenere la disciplina, per mantener le loro divisioni; proprio come quel boia d'un caporale quand'ero a lavorare nell' officina. Con la paura quando siamo fuori ed i favoritismi se siam dentro; Quando non c'è la marcia c'è la guardia, perché se siamo uniti hanno paura oppure otto ore da sgobbare, che noi si possa usare la nostra forza. e quello schifo che ci fan mangiare è roba che ti fa solo crepare. Ma noi ci s'organizza per lottare nella caserma come in officina; E non ti venga in mente di parlare; a noi ci tocca sempre di obbedire o sei contento oppure la galera; e a loro tocca sempre comandare. proprio come faceva la questura quando si andava in piazza a protestare. La nostra lotta è la lotta di classe ed è di tutti quanti gli sfruttati; Un anno e mezzo, non lamentarti, perciò la lotta dura, tutti uniti devi imparare ad arrangiarti; nelle caserme, in fabbrica e quartiere. Informazioni Una composizione di Alfredo Bandelli dedicata ai Proletari in divisa, organizzazione creata da Lotta Continua, per il lavoro politico fra i militari di leva. pagina 7
ilDeposito.org - Canti di protesta politica e sociale Delle vostre galere un giorno (1974) di Alfredo Bandelli Periodo: La contestazione e i movimenti di liberazione (1967-1979) Lingua: italiano Tags: carcere, comunisti/socialisti Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/delle-vostre-galere-un-giorno Botte su botte poi l'isolamento vogliamo avere i nostri diritti spesso finisce cosi o la dovrete pagare" quei brutti boia, figli di troia Ci ha risposto il direttore non fanno che pestare. con mille poliziotti Non ci si può neanche lamentare ed ai giornali è andato a dire non si può neanche parlare ch'era disposto a trattare. basta un lamento per il carcerato per essere massacrato. Delle vostre galere un giorno un buon uso sapremo far... Delle vostre galere un giorno un buon uso sapremo far, E se per caso voi sentirete prima apriremo le porte agli schiavi ch'è morto un carcerato li accoglieremo nell'umanità certo è possibile che quel disgraziato e dopo in fila uno per uno sia stato massacrato vi metteremo tutti là Ma se vi parlano di rivolte il tribunale del proletariato di lotte nelle prigioni, i vostri delitti dovrà giudicar. è perché cresce la lotta di classe contro tutti i padroni... Siamo saliti tutti sul tetto gridando "porci nazisti Delle vostre galere un giorno un buon uso sapremo far... pagina 8
ilDeposito.org - Canti di protesta politica e sociale E' mezzanotte (1974) di Alfredo Bandelli Periodo: La contestazione e i movimenti di liberazione (1967-1979) Lingua: italiano Tags: satirici, repressione Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/e-mezzanotte È mezzanotte e cominciano gli appostamenti E al comando c'è chi urla e chi si incazza ma chi ci sarà su quella 500 "Questa volta basta, siete incapaci, che scorrazza per la città? io vaccio trasferir"... Sono le due, la centrale si è mobilitata La polizia dello stato italiano... "a tutte le auto, è stato segnalato movimento in corso Italia"... E sul giornale abbiamo letto questa mattina sui muri della questura c'era scritto in La polizia dello stato italiano rosso ci garantisce la tranquillità "il potere a chi lavora" che sempre l'ordine sia rispettato che si lavori in serenità Un poliziotto, inseguendo un gruppo di ribelli Tutte le notti si ripete la stessa storia per caso è scivolato con la pistola in mano sorveglianza stretta dei centri focali due colpi son partiti, ci sono 3 feriti dove vengono fatte le scritte denunciati.. La polizia dello stato italiano... (2 volte) pagina 9
ilDeposito.org - Canti di protesta politica e sociale Gira la ruota [La ruota del tempo] (1981) di Alfredo Bandelli Periodo: Dal riflusso alla fine della guerra fredda (1980 - 1989) Lingua: italiano Tags: lavoro/capitale Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/gira-la-ruota-la-ruota-del-tempo Nasce una stella nella notte Nel cielo limpido del giorno è un altro giorno che va via nasce una nuova poesia si spenge piano ogni colore un'altra rabbia un altro amore ogni rumore ogni passione un altro grido di dolore Gira la ruota del tempo che ci dà Gira la ruota del tempo che ci dà un'occasione per sognare ancora un'occasione per sognare ancora un altro mondo un'altra realtà un altro mondo un'altra realtà di pace di lavoro e libertà. di pace di lavoro e libertà. Sorge dai monti un altro sole Suona una marcia la fanfara è un'altra notte che va via sventolano mille bandiere spenge la luna il suo candore cantano i lavoratori e si risvegliano le ore si spengono le ciminiere Gira la ruota del tempo che ci dà Gira la ruota del tempo che ci dà un'occasione per sognare ancora un'occasione per sognare ancora un altro mondo un'altra realtà un altro mondo un'altra realtà di pace di lavoro e libertà. di pace di lavoro e libertà. Informazioni Questa canzone faceva parte di “Il vecchio e la sua ombra”, uno spettacolo di canzoni e poesie, presentato da Ivan Della Mea, tenuto da Alfredo Bandelli insieme a Luigi Cunsolo nel 1981 presso il circolo ”La Cereria” a Pisa. Questa canzone è anche cantata nel documentario di Giuseppe Favilli, Alfredo Bandelli - Un cantautore di lotte e di speranze, NEOKI FILM, 2008 Pisa, NEOKI 2008, minuto 34 pagina 10
ilDeposito.org - Canti di protesta politica e sociale I 100 fiori (1988) di Alfredo Bandelli Periodo: Dal riflusso alla fine della guerra fredda (1980 - 1989) Lingua: italiano Tags: comunisti/socialisti Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/i-100-fiori Il tempo passa in fretta io canterò con te il tempo corre, il tempo vola e sbocceranno ancora i cento fiori. niente si perde e niente si ritrova Noi canteremo ancora una canzone nuova cambiano le stagioni e sbocceranno ancora i cento fiori. si consuma la memoria ma chi non ha emozioni non ha storia. Il tempo passa in fretta Anche se questa notte è lunga lunga da il tempo corre, il tempo vola passare il vento cambia eppure soffia ancora anche se in questo buio è così difficile soffia sulle tue voglie guardare la tua rabbia, il tuo scontento -ma dovrà pur finire e ti sussurra ancora, è il tuo momento questo lungo lungo inverno scompiglia i tuoi capelli, il tuo cuore e la ma dovrà pur finire questo lungo gelo- tua mente raggi di luce d’oro sveglieranno il tuo e ti sospinge ancora sulla strada fra la sorriso gente. e accenderanno gli occhi sul tuo viso. Allora il tuo silenzio si riscalderà nel sole Io canterò per te la nuova primavera coglierà le tue parole. io canterò con te e sbocceranno ancora i cento fiori. Io canterò per te Noi canteremo ancora una canzone nuova e sbocceranno ancora i cento fiori. Informazioni Dallo spettacolo "Gli ultimi fiori di Maggio", tenuto a Firenze il 12 settembre 1988 insieme a Luigi Cunsolo alla Festa Nazionale dell’Unità. pagina 11
ilDeposito.org - Canti di protesta politica e sociale Il Cile è già un altro Vietnam (Morto Allende) (1973) di Alfredo Bandelli Periodo: La contestazione e i movimenti di liberazione (1967-1979) Lingua: italiano Tags: antimperialisti, comunisti/socialisti Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/il-cile-e-gia-un-altro-vietnam-morto-allende Morto Allende, socialista, il potere popolare. morto Allende, assassinato dall'esercito fascista E le fabbriche occupate preparato ed addestrato sono state bombardate, a difendere la patria, gli operai massacrati, a difendere lo Stato. i compagni fucilati dall'esercito statale E le strade di Santiago certo costituzionale... son bagnate rosse sangue. E le strade a Valparaiso Combatir a los patrones... son bagnate rosso sangue di migliaia di proletari, Morto Allende alla Moneda, di migliaia di comunisti... simbolo della nazione, no, non serve la ragione Combatir a los patrones contro un colpo di cannone: donde sea y como sea il potere deve uscire es la unica ley qui dalla canna del fucile. tenemos nos explotados. Con il sangue proletario Morto Allende, l'ideale s'è pagato la lezione: è la via nazionale, perde sempre il riformismo, morto Allende, la missione vince la rivoluzione è la socializzazione ed il Cile è un altro Vietnam, no, non si può contrattare ed il Cile è un altro Vietnam... Combatir a los patrones... pagina 12
ilDeposito.org - Canti di protesta politica e sociale Il vecchio e la sua ombra (1981) di Alfredo Bandelli Periodo: Dal riflusso alla fine della guerra fredda (1980 - 1989) Lingua: italiano Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/il-vecchio-e-la-sua-ombra Il vecchio e la sua ombra contano gli ultimi Il vecchio ha gli occhi di vetro, guarda le passi ultime foglie ormai un’ora in più che cosa è ormai l’autunno le ha buttate via o forse c’è ancora tempo per aspettare lasciandole ingiallire lasciandole morire o forse c’è ancora voglia di ricordare e di lasciandole da sole ad ammucchiarsi come sperare vuole ma ben poco da ricordare. il vento nuovo di stagione. Il vecchio guarda lontano fino alla fine Il vecchio è all’ultimo passo, l’anima è della strada dentro al cappello ormai il tempo è volato via lasciandogli ormai è l’ora che fuggono via negli occhi anche gli uccelli notturni e i desideri colori un po’ sbiaditi diurni, lasciandogli negli occhi raggi di luce anche i minuti tutti uguali e le parole più indefiniti normali dei pomeriggi preferiti. e le luci gialle dei fanali. Un giorno o un’ora in più Un giorno o un’ora in più signora notte pensaci tu signora notte pensaci tu basta che sia un momento di poesia basta che sia un momento di poesia basta che l’alba poi mi porti via basta che l’alba poi mi porti via come un sogno senza ritorno... come un sogno senza ritorno... Informazioni Questa canzone faceva parte di “Il vecchio e la sua ombra”, uno spettacolo di canzoni e poesie, presentato da Ivan Della Mea, tenuto da Alfredo Bandelli insieme a Luigi Cunsolo nel 1981 presso il circolo ”La Cereria” a Pisa. pagina 13
ilDeposito.org - Canti di protesta politica e sociale In tutto il mondo uniamoci (1974) di Alfredo Bandelli Periodo: La contestazione e i movimenti di liberazione (1967-1979) Lingua: italiano Tags: antifascisti, antimperialisti, comunisti/socialisti Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/tutto-il-mondo-uniamoci Su ogni popolo che lotta Ogni stato è da comprare Per un mondo socialista Capitale da investire Sempre arriva micidiale Sono masse da sfruttare Il potere imperialista Fino a quando servirà Il gendarme americano La violenza unica legge Garantisce il colonnello La ragione è del cannone Se non basta il suo controllo Il potere è del padrone Democratico dc Questa è la legalità In tutto il mondo... In tutto il mondo uniamoci Perchè il nostro avvenire Ma nei conti c'è qualcosa Possiamo conquistarcelo Che non potrà mai tornare Solo con il fucile à la guerra popolare Dall'America al Vietnam In tutto il mondo uniamoci à la guerra proletaria In una sola lotta Dichiarata in tutto il mondo La lotta proletaria Per poterci conquistare Che il comunismo conquisterà Una nuova società In tutto il mondo... pagina 14
ilDeposito.org - Canti di protesta politica e sociale L'ombra (1981) di Alfredo Bandelli Periodo: Dal riflusso alla fine della guerra fredda (1980 - 1989) Lingua: italiano Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/lombra Non è giorno e non è notte ed il passo è già lontano. due o tre vecchi vanno via, anticchiando se ne vanno Quando vedi un’ombra, non pensare che con il passo ben scandito sia soltanto una proiezione. mentre l’ombra che li segue L’ombra rappresenta tutto quello che non appena mi intravede la figura non ti può mostrare. si sofferma e mi saluta Anche se non ha luce e non ha voce mentre vedo i vecchi andare l’ombra dice e ti spiega le cose lei rimane lì a parlare. Non è giorno e non è notte Quando vedi un’ombra, non pensare che due o tre vecchi sono andati sia soltanto una proiezione. ed il passo ben scandito L’ombra rappresenta tutto quello che si è alla fine dileguato la figura non ti può mostrare. mentre l’ombra si è smarrita Anche se non ha luce e non ha voce e ora cerca vanamente l’ombra dice e ti spiega le cose. di sapere dalla gente dove mai saranno andati Non è giorno e non è notte due o tre vecchi malandati. due o tre vecchi vanno via, mentre l’ombra sta parlando Quando vedi un’ombra, non pensare che piano piano sussurrando, sia soltanto una proiezione. mentre l’ombra sta parlando L’ombra rappresenta tutto quello che non si accorge che lontano la figura non ti può mostrare. due o tre vecchi stanno andando Anche se non ha luce e non ha voce l’ombra dice e ti spiega le cose Informazioni Questa canzone faceva parte di “Il vecchio e la sua ombra”, uno spettacolo di canzoni e poesie, presentato da Ivan Della Mea, tenuto da Alfredo Bandelli insieme a Luigi Cunsolo nel 1981 presso il circolo ”La Cereria” a Pisa. pagina 15
ilDeposito.org - Canti di protesta politica e sociale La ballata della Fiat (1970) di Alfredo Bandelli Periodo: La contestazione e i movimenti di liberazione (1967-1979) Lingua: italiano Tags: comunisti/socialisti, lavoro/capitale Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/la-ballata-della-fiat Signor padrone questa volta e noi si lotta contro di te. per te è andata proprio male E le qualifiche, le categorie, siamo stanchi di aspettare noi le vogliamo tutte abolite che tu ci faccia ammazzare. Le divisioni sono finite: alla catena siam tutti uguali. Noi si continua a lavorare e i sindacati vengono a dire Signor padrone questa volta Che bisogna ragionare, noi a lottare s'è imparato, di lottare non si parla più. a Mirafiori s'è dimostrato e in tutta Italia si dimostrerà . Signor padrone ci siam svegliati, E quando siamo scesi in piazza e questa volta si dà battaglia, tu ti aspettavi un funerale, e questa volta come lottare ma è andata proprio male lo decidiamo soltanto noi. per chi voleva farci addormentare. Vedi il crumiro che se la squaglia, senti il silenzio nelle officine, Ne abbiamo visti davvero tanti forse domani solo il rumore di manganelli e scudi romani, della mitraglia tu sentirai. però s'è visto anche tante mani che a sampietrino cominciano a andar. Signor padrone questa volta Tutta Torino proletaria per te è andata proprio male, alla violenza della questura d'ora in poi se vuoi trattare risponde ora, senza paura: dovrai rivolgerti soltanto a noi. la lotta dura bisogna far. E questa volta non ci compri con le cinque lire dell'aumento, E no ai burocrati e ai padroni! se offri dieci vogliamo cento, Cosa vogliamo? Vogliamo tutto! se offri cento mille noi vogliam. Lotta continua a Mirafiori e il comunismo trionferà . E no ai burocrati e ai padroni! Signor padrone non ci hai fregati Cosa vogliamo? Vogliamo tutto! con le invenzioni, coi sindacati, Lotta continua in fabbrica e fuor i tuoi progetti sono sfumati e il comunismo trionferà ! pagina 16
ilDeposito.org - Canti di protesta politica e sociale La cassa integrazione (1974) di Alfredo Bandelli Periodo: La contestazione e i movimenti di liberazione (1967-1979) Lingua: italiano Tags: comunisti/socialisti, lavoro/capitale Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/la-cassa-integrazione La cassa integrazione e poi il licenziamento, Ora il contratto ti hanno firmato la disoccupazione arriva a tradimento. non lamentarti se ti han fregato. E giorni e giorni in giro non c'è niente da Attento a te in ogni momento fare ti può arrivare un licenziamento. se non ti sai arrangiare non potrai più campare... Ci voglion licenziare per farci impaurire poterci ricattare e non farci lottare, La produzione si deve salvare ma la nostra risposta per non farci fregare ristrutturare e licenziare. è "Col lavoro o senza noi si vuole campare". Tutti d'accordo, patto sociale e riprendiamo a lavorare. Cresce la crisi la svalutazione ma che ci frega della produzione. "Prego signor padrone mi faccia lavorare, Vogliamo avere il diritto alla vita un mese di cantiere o un giorno a scaricare" a organizzarci per farla finita. senza assicurazione, i furti sulle ore tutto si può accettare dalla disperazione. Lotta compagno, crepa padrone l'ora è vicina, rivoluzione la la la la la la la la la ... pagina 17
ilDeposito.org - Canti di protesta politica e sociale La colomba (1981) di Alfredo Bandelli Periodo: Dal riflusso alla fine della guerra fredda (1980 - 1989) Lingua: italiano Tags: lavoro/capitale Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/la-colomba Voglio cantare la storia di non fermarsi per riposare di una colomba, una vecchia colomba Voglio cantare la storia di una colomba Vola colomba vola colomba una vecchia colomba le tue ali non fanno ombra Vola colomba vola colomba Da tutti i benpensanti le tue ali non fanno ombra da tutti gli uomini molto importanti ha avuto una pacca di dietro Il signore della famiglia e una medaglia appuntata davanti le diede un bacio, un figlio e una figlia; le fece anche la richiesta Vola colomba vola colomba di non lavarsi mai troppo la testa le tue ali non fanno ombra Vola colomba vola colomba E adesso che viene l'inverno le tue ali non fanno ombra le dicono: attenta, c'è pure l'inferno e adesso che viene l'inverno Il signore del capitale le dicono: attenta, c'è pure l'inferno le diede strumenti per lavorare le impose anche la condizione Vola colomba vola colomba le tue ali non fanno ombra. Informazioni Questa canzone faceva parte di “Il vecchio e la sua ombra”, uno spettacolo di canzoni e poesie, presentato da Ivan Della Mea, tenuto da Alfredo Bandelli insieme a Luigi Cunsolo nel 1981 presso il circolo ”La Cereria” a Pisa. La musica della canzone sarà ripresa nella canzone Le ali della colomba, presentata il 12 settembre 1988 alla Festa nazionale dell'Unità di Firenze nello spettacolo "Gli ultimi fiori di maggio", tenuto da Alfredo Bandelli e Luigi Cunsolo (Canzoni contro la guerra). Non esistono registrazioni. pagina 18
ilDeposito.org - Canti di protesta politica e sociale La luna nel pozzo (1988) di Alfredo Bandelli Periodo: Dal riflusso alla fine della guerra fredda (1980 - 1989) Lingua: italiano Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/la-luna-nel-pozzo Andava a prender l’acqua, l’acqua nel pozzo ingrati. e ci trovò la luna che si specchiava; povera luna -pensò- sei sempre sola Con il marito al braccio in doppiopetto io voglio darti almeno un po’ di compagnia. accompagnò all’altare tutti i suoi figli; o dolce luna che mi vedi, che mi sei d’aiuto Attenta belle trecce bionde -disse la luna- il mio destino s’è compiuto, sono ormai se ancora tu ti fermerai, non avrai fortuna; felice. ai primi occhi che vedrai rimarrai incantata al primo bacio che tu avrai sarai innamorata. Attenta belle trecce grigie -disse la luna- se nella pace crederai non avrai fortuna; Aveva gli occhi azzurri e le labbra ardenti dopo che avrai aspettato tanto la serenità il giovane amante che le trafisse il cuore; qualche spiacevole sorpresa ti aspetterà. mia cara luna ti ringrazio di avermi incantata Andava a prender l’acqua, l’acqua del pozzo o dolce luna, tu lo vedi, sono innamorata. e ci trovò la luna che si specchiava; povera trecce bianche, sei sempre sola Attenta belle trecce bionde -disse la luna- io voglio farti almeno un po’ di compagnia. se questo amore tu vorrai, non avrai fortuna dopo che avrai cresciuto i figli e li avrai Sorella luna perché mi fai sospirare amati sorella luna perché mi hai fatto incantare? soffocheranno il tuo sorriso e saranno O dolce trecce bianche -disse la luna¬ solo chi vive senza luce non è mai infelice. Informazioni Dallo spettacolo "Gli ultimi fiori di Maggio", tenuto a Firenze il 12 settembre 1988 insieme a Luigi Cunsolo alla Festa Nazionale dell’Unità. pagina 19
ilDeposito.org - Canti di protesta politica e sociale La mia barba di Alfredo Bandelli Periodo: Dal riflusso alla fine della guerra fredda (1980 - 1989) Lingua: italiano Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/la-mia-barba Mi ricordo ancora il nostro primo bacio delle corse affannate delle cariche abbracciati dietro ad un portone improvvise la tua meraviglia di sentirti donna le assemblee piene di fumo e di rancore il tuo volto tutto pieno di rossore mi cercavi con gli occhi ti sentivo nel cuore Mi ricordo ancora quella prima volta già le nostre scelte erano decise sulla sabbia che bruciava di passione Mentre la gente discuteva attorno quel sorriso strano quella strana occhiata stavamo lì per infinite ore quella tua innocenza pura e profanata prima di andare ad un altro incontro Mentre la gente ci correva attorno prima di prenderci un'ora d'amore . senza guardare sotto quel barcone che nascondeva quel nostro incontro La mia barba... che nascondeva quell' ora d'amore Mi ricordo ancora della nostra angoscia La mia barba ha quarant 'anni mi ricordo ancora la disperazione , i miei occhi forse cento i braccianti ammazzati i compagni arrestati i miei sogni i miei vent'anni gli operai mandati in cassa integrazione son passati come il vento Mi ricordo ancora il nostro lungo maggio se nascessi mille volte la passione l'illusione ed il coraggio cento volte e un'altra ancora quando il giorno era breve e la notte era non vorrei cambiare un giorno bruna non vorrei cambiare un'ora... quando ancora parlavamo con la luna Quando avevamo tutto il nostro ingegno Mi ricordo ancora le bandiere al vento ed il pensiero diventava azione della nostra prima manifestazione e credevamo in un mondo diverso di quel fumo denso che bruciava il naso e credevamo nell' immaginazione e del primo sampietrino che ho tirato La mia barba... Informazioni La melodia di questa canzone è stata adoperata dall'autore anche per Quando chiare fresche acque pagina 20
ilDeposito.org - Canti di protesta politica e sociale La nave di Alfredo Bandelli Periodo: La contestazione e i movimenti di liberazione (1967-1979) Lingua: italiano Tags: carcere Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/la-nave Sulla nave che si allontana sulla nave che ha cento vele soffia il vento di tramontana nè prigioni nè catene che racconta della lunga guerra le stagioni non puoi vedere dei dannati della terra ma soltanto primavere dalla nave partono le onde con la nave potrai salpare come lunghe trecce bionde anche tu potrai navigare quella nave che solca il mare con la nave che si allontana va le genti a liberare con il vento di tramontana Informazioni Dallo spettacolo "Gli ultimi fiori di Maggio", tenuto a Firenze il 12 settembre 1988 insieme a Luigi Cunsolo alla Festa Nazionale dell’Unità. pagina 21
ilDeposito.org - Canti di protesta politica e sociale La storia [Un giorno ti diranno che è una cosa normale] (1983) di Alfredo Bandelli Periodo: Dal riflusso alla fine della guerra fredda (1980 - 1989) Lingua: italiano Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/la-storia-un-giorno-ti-diranno-che-e-una-cosa-normale Un giorno ti diranno ch’è una cosa normale un giorno ti diranno quello che ti conviene vivere senza morale e che bisogna barare un giorno ti diranno cos’è il male e il bene di prenderti dalla vita tutto ciò che ti pare e ti comanderanno di non sbagliare. e non pensare troppo, devi imparare. Un giorno ti diranno che tuo padre ha Un giorno ti diranno tante e tante menzogne sbagliato per non farti pensare alle tante vergogne perché contro il potere si è ribellato. per toglierti la ragione e l’intelligenza Allora sappi che ti hanno ancora ingannato per toglierti il tuo candore e la tua lottare per la giustizia non è reato. innocenza. Allora sappi che ti hanno ancora ingannato Lottare per la giustizia non è reato. Un giorno ti diranno che non serve lottare pagina 22
ilDeposito.org - Canti di protesta politica e sociale La violenza [La caccia alle streghe] (1968) di Alfredo Bandelli, Canzoniere Pisano Periodo: La contestazione e i movimenti di liberazione (1967-1979) Lingua: italiano Tags: comunisti/socialisti Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/la-violenza-la-caccia-alle-streghe (parlato) la violenza, la rivolta; E' cominciata di nuovo chi ha esitato questa volta la caccia alle streghe: lotterà con noi domani! i padroni, il governo, la stampa e la televisione; Uno, due, dieci, in ogni scontento vent'anni di democrazia; si vede uno sporco cinese; le pietre non sono argomenti, "uniamoci tutti ci dice un borghese; a difendere le istituzioni! siamo d'accordo con voi, miei cari signori, Ma oggi ho visto nel corteo ma gli argomenti tante facce sorridenti, non hanno la forza di pietre. le compagne, quindici anni, gli operai con gli studenti: "Il potere agli operai! No alla scuola del padrone! "Il potere agli operai! Sempre uniti vinceremo, No alla scuola del padrone! viva la rivoluzione!". Sempre uniti vinceremo, viva la rivoluzione!". Quando poi le camionette hanno fatto i caroselli Quando poi le camionette i compagni hanno impugnato hanno fatto i caroselli i bastoni dei cartelli i compagni hanno impugnato i bastoni dei cartelli ed ho visto le autoblindo rovesciate e poi bruciate, ed ho visto le autoblindo tanti e tanti baschi neri rovesciate e poi bruciate, con le teste fracassate. tanti e tanti baschi neri con le teste fracassate. La violenza, la violenza, la violenza, la rivolta; La violenza, la violenza, chi ha esitato questa volta lotterà con noi domani! pagina 23
ilDeposito.org - Canti di protesta politica e sociale Le ali della colomba (1988) di Alfredo Bandelli Periodo: Dal riflusso alla fine della guerra fredda (1980 - 1989) Lingua: italiano Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/le-ali-della-colomba Voglio cantare la storia di una colomba Volava con le ali distese una bianca colomba parlando con gli uomini di ogni paese che nel sessantotto infuocato volava con il suo messaggio si mise a volare a perdifiato. portando l’amore portando il coraggio. Vola colomba, vola colomba Vola colomba, vola colomba le tue ali non fanno ombra. le tue ali non fanno ombra. Volava col cuore contento Volava apprezzata ed amata tenendosi stretta alla coda del vento ma poi fu derisa, ferita e cacciata volava con grande emozione ed ora che non può volare portando il suo canto in ogni nazione. né in cielo né in terra si può riposare. Vola colomba, vola colomba Vola colomba, vola colomba le tue ali non fanno ombra. le tue ali non fanno ombra. Informazioni Dallo spettacolo "Gli ultimi fiori di Maggio", tenuto a Firenze il 12 settembre 1988 insieme a Luigi Cunsolo alla Festa Nazionale dell’Unità La melodia è la medesima di quella de La colomba pagina 24
ilDeposito.org - Canti di protesta politica e sociale Le belle bandiere (1992) di Alfredo Bandelli Periodo: Dal riflusso alla fine della guerra fredda (1980 - 1989) Lingua: italiano Tags: comunisti/socialisti Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/le-belle-bandiere Ah! Delle belle bandiere formeranno nuove schiere. mi ricordo i bei colori rosse come il nostro sangue Perché il partito comunista rosse come i nostri cuori. sarà la liberazione No, non è finita ancora da ogni potere che vive d’oppressione. tra sfruttati e sfruttatori Sarà il partito comunista finché c’è un capitalista a riscrivere la storia sorge un nuovo comunista. liberazione di tutta l’umanità. Perché il partito comunista Ah! Delle belle bandiere sarà la liberazione simbolo dell’ideale da ogni potere che vive d’oppressione. della nuova resistenza Sarà il partito comunista e dell’intemazionale. a riscrivere la storia Su fratelli, su compagne liberazione di tutta l’umanità. sventoliam bandiera rossa l’ideale non è morto Ah! Delle belle bandiere marceremo alla riscossa. oltraggiate e calpestate torneranno nelle piazze Perché il partito comunista sulle fabbriche occupate. sarà la liberazione No, compagno, non temere da ogni potere che vive d’oppressione. i padroni ed il potere Sarà il partito comunista perché i figli del lavoro a riscrivere la storia liberazione di tutta l’umanità. Informazioni Questo canto fu pensato dall'autore come l'inno del Partito della Rifondazione Comunista, ma non esistono registrazioni pagina 25
ilDeposito.org - Canti di protesta politica e sociale Le nostre illusioni (1988) di Alfredo Bandelli Periodo: Dal riflusso alla fine della guerra fredda (1980 - 1989) Lingua: italiano Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/le-nostre-illusioni Dove andranno a finire le nostre illusioni gialle e secche d’autunno lasciate di qua e di là con il cuore nel pugno. forse stanno ammucchiate tra cose smarrite che nessuno mai cercherà. Chi ha rimosso la storia chi ha negato la ragione e la follia Chi ha perduto la sua storia non avrà più passione fugga la buona memoria perché ora il tempo è la sua prigione. che aprirà le porte all’ombra della notte. Dove andranno a finire le nostre illusioni lasciate di qua e di là Chi ha perduto le sue voglie forse stanno ammucchiate tra cose smarrite qui cadrà come le foglie che nessuno mai cercherà Informazioni Dallo spettacolo "Gli ultimi fiori di Maggio", tenuto a Firenze il 12 settembre 1988 insieme a Luigi Cunsolo alla Festa Nazionale dell’Unità. La melodia è quella de Le vecchie signore pagina 26
ilDeposito.org - Canti di protesta politica e sociale Le vecchie signore (1981) di Alfredo Bandelli Periodo: Dal riflusso alla fine della guerra fredda (1980 - 1989) Lingua: italiano Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/le-vecchie-signore Dove andranno a finire le vecchie signore Le parole vuote cadono sparse nella casa di lasciate di qua e di là; Maria forse stanno ammucchiate fra cose smarrite No ha senso nessuna consolazione per la che nessuno mai cercherà. nostalgia. Chi ha perduto la sua storia Dove andranno a finire le vecchie signore fugga la buona memoria Lasciate di qua e di là; che aprirà le porte all’ombra della notte. forse stanno ammucchiate fra cose smarrite che nessuno mai cercherà. Non, non è più giorno e non è notte nella casa di Maria Chi ha perduto le sue voglie solo la malinconia batte il tempo qui cadrà come le foglie gialle e secche che corre e se ne va. d’autunno con il cuore nel pugno. Informazioni Questa canzone faceva parte di “Il vecchio e la sua ombra”, uno spettacolo di canzoni e poesie, presentato da Ivan Della Mea, tenuto da Alfredo Bandelli insieme a Luigi Cunsolo nel 1981 presso il circolo ”La Cereria” a Pisa. Questa canzone è anche cantata nel documentario di Giuseppe Favilli, Alfredo Bandelli - Un cantautore di lotte e di speranze, NEOKI FILM, 2008 Pisa, NEOKI 2008, minuto 29 pagina 27
ilDeposito.org - Canti di protesta politica e sociale Ma la storia non dice (1982) di Alfredo Bandelli Periodo: Dal riflusso alla fine della guerra fredda (1980 - 1989) Lingua: italiano Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/ma-la-storia-non-dice Ma la storia non dice del tuo primo sorriso ai fiori che perdono il profumo della prima carezza che ha sfiorato il tuo agli alberi che perdono le foglie viso ed alla terra gravida di veleno nelle sue e non dice nemmeno del tuo primo pensiero zolle. delle prime parole che scaldavano il cuore. Ma la storia non dice delle tue prime ferite Però io che lo so, però io lo racconterò della prima passione, della prima canzone ai pesci che bevono il petrolio e non dice nemmeno del tuo impegno sincero alle farfalle che perdono le ali per un mondo più giusto, per un mondo più ed agli uccelli che volano nell’aria nera di vero. fumo. Però io che lo so, però io lo racconterò Ma la storia non dice del tuo primo aquilone agli uomini che amano la natura che è volato nel cielo e si è perso nel sole agli uomini che non hanno paura e non dice nemmeno del tuo primo veliero agli uomini che stringono fra i denti le loro che ha per te navigato in quel mare salato. voglie… Però io che lo so, però io lo racconterò Però io che lo so, però io lo racconterò …(si ripete sfumando) Informazioni Questa canzone è anche cantata nel documentario di Giuseppe Favilli, Alfredo Bandelli - Un cantautore di lotte e di speranze, NEOKI FILM, 2008 Pisa, NEOKI 2008, minuto 10 pagina 28
ilDeposito.org - Canti di protesta politica e sociale Nella casa di Maria (1981) di Alfredo Bandelli Periodo: Dal riflusso alla fine della guerra fredda (1980 - 1989) Lingua: italiano Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/nella-casa-di-maria Nella casa di Maria c’è un silenzio da corsia giardino del re (2 volte) tutto quanto è organizzato, ben pulito e programmato, Dalla casa di Maria non si può più andar via c’è un servizio di pensione , c’è anche la i ricordi son di vetro, non si può tornare televisione indietro; e si può restare a letto per la prima si esce solo ben sdraiati, ripuliti e colazione. ordinati, ncensati ed inchiodati, bene o male Ma l’erba voglio non c’è nemmeno nel accompagnati. giardino del re (2 volte) Ma l’erba voglio non c’è nemmeno nel Nella casa di Maria c’è chi vuol filar la giardino del re (2 volte) lana e chi vuol filare con gli occhi verso il sole Nella casa di Maria si è incantata per magia a tramontana una bimba, ma per solo un minuto tutto c’è chi vuole vedere gente e chi vuol palar d’oro; di niente nella casa di Maria un minuto di allegria c’è chi vuol vedere il resto e chi vuol per chi vuole avere ancora per chi vuole, morire presto. vuole, vuole… Ma l’erba voglio non c’è nemmeno nel Ma l’erba voglio non c’è nemmeno nel giardino del re (2 volte) Informazioni Questa canzone faceva parte di “Il vecchio e la sua ombra”, uno spettacolo di canzoni e poesie, presentato da Ivan Della Mea, tenuto da Alfredo Bandelli insieme a Luigi Cunsolo nel 1981 presso il circolo ”La Cereria” a Pisa. Questa canzone è anche cantata nel documentario di Giuseppe Favilli, Alfredo Bandelli - Un cantautore di lotte e di speranze, NEOKI FILM, 2008 Pisa, NEOKI 2008, minuto 31 pagina 29
ilDeposito.org - Canti di protesta politica e sociale Non piangere oi bella [Partono gli emigranti] (1974) di Alfredo Bandelli Periodo: La contestazione e i movimenti di liberazione (1967-1979) Lingua: italiano Tags: emigrazione Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/non-piangere-oi-bella-partono-gli-emigranti Non piangere oi bella se devo partire, Non piangere oi bella, non so quanto tempo se devo restare lontano da te, io devo restare a sudare quaggiù; non piangere oi bella, non piangere mai le notti son lunghe, non passano mai che presto, vedrai, ritorno da te. e non posso mai averti per me. Soltanto fatica, violenza e razzismo Addio alla mia terra, addio alla mia casa, ma questa miseria più forza ci dà ; addio a tutto quello che lascio quaggiù; e cresce la rabbia, e cresce la voglia la o tornerò presto, o non tornerò mai, voglia di avere il mondo per me. soltanto il ricordo io porto con me. Partono gli emigranti, partono per l'Europa Partono gli emigranti, partono per l'Europa sotto lo sguardo della polizia; sotto lo sguardo della polizia; partono gli emigranti, partono per l'Europa partono gli emigranti, partono per l'Europa i deportati della borghesia. i deportati della borghesia. pagina 30
ilDeposito.org - Canti di protesta politica e sociale Non si è curata mai (1981) di Alfredo Bandelli Periodo: Dal riflusso alla fine della guerra fredda (1980 - 1989) Lingua: italiano Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/non-si-e-curata-mai È la ballata di una donna normale a qualche impresa ha prestato il braccio con tanti figli da mantenere e per campare ha trovato il coraggio. e la sua unica vera funzione Per ogni passo, dopo ogni passo è un animale da riproduzione. egli ha trovato una ragione Gridi, pianti, maledizioni e molto spesso non si è concesso nei focolari affumicati nemmeno il lusso di una spiegazione non sono vuote le occasioni nemmeno i sogni realizzati, ma... È la ballata di un aquilone girava il mondo senza passione È la ballata di un pover’uomo di ogni cielo faceva il giro a qualche figlio ha dato il suo nome senza tirare mai troppo il filo Informazioni Questa canzone faceva parte di “Il vecchio e la sua ombra”, uno spettacolo di canzoni e poesie, presentato da Ivan Della Mea, tenuto da Alfredo Bandelli insieme a Luigi Cunsolo nel 1981 presso il circolo ”La Cereria” a Pisa pagina 31
ilDeposito.org - Canti di protesta politica e sociale Per i figli (1982) di Alfredo Bandelli Periodo: Dal riflusso alla fine della guerra fredda (1980 - 1989) Lingua: italiano Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/i-figli Per i figli che ho amato tanto canterò le mie canzoni per i figli andati via le canzoni che mi fanno compagnia canterò le mie canzoni le canzoni che mi fanno compagnia Per l’amore che ho avuto tanto per l’amore che ho dato via Per i compagni che ho amato tanto canterò le mie canzoni i compagni andati via le canzoni che mi fanno compagnia canterò le mie canzoni le canzoni che mi fanno compagnia Per la vita che mi ha dato tanto per la vita che è ancora mia Per l’impegno che ho dato tanto canterò le mie canzoni per la rabbia che è andata via le canzoni che mi fanno compagnia. pagina 32
ilDeposito.org - Canti di protesta politica e sociale Per me, per te (1983) di Alfredo Bandelli Periodo: Dal riflusso alla fine della guerra fredda (1980 - 1989) Lingua: italiano Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/me-te La scuola ti ha insegnato tante cose è storia di fatica sangue lutti e repressione edificanti è storia d’ignoranza, è storia d disperazione sui libri sono scritte le vicende più è storia di progresso, è storia di importanti emancipazione. La storia dell’Italia parla di uomini importanti Per te, per me… di santi, di poeti e naviganti… Ma c’è una storia che non troverai scritta Sul tuo libro di testo trovi scritto chiaro e sui testi tondo è una storia di uomini semplici ed onesti che solo i geni e i generali hanno cambiato che hanno cambiato il mondo e hanno cambiato il mondo loro stessi il senso della storia puoi capirlo in un secondo Per te, per me… e lo devi imparare fino in fondo. Ma la storia falsa che ti vogliono insegnare La nostra storia è fatta da persone senza è scritta solamente per non farti pensare storia alla necessità di un mondo nuovo, un mondo è storia tramandata ma solo dalla memoria uguale. è storia raccontata senza enfasi né boria è una storia di eroi senza gloria Per te, per me… Informazioni Dallo spettacolo "Gli ultimi fiori di Maggio", tenuto a Firenze il 12 settembre 1988 insieme a Luigi Cunsolo alla Festa Nazionale dell’Unità. Questa canzone è anche cantata nel documentario di Giuseppe Favilli, Alfredo Bandelli - Un cantautore di lotte e di speranze, NEOKI FILM, 2008 Pisa, NEOKI 2008, minuto 38,39" pagina 33
ilDeposito.org - Canti di protesta politica e sociale Quando chiare fresche acque (1988) di Alfredo Bandelli Periodo: Dal riflusso alla fine della guerra fredda (1980 - 1989) Lingua: italiano Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/quando-chiare-fresche-acque Quando chiare fresche acque Quando in ogni discussione di un minuscolo torrente diventavano importanti crebbero in un fiume straripante anche le parole di un bambino chi credette in quell’istante ed i vecchi muri stanchi si gettò nella corrente e gli antichi monumenti e si ritrovò tra tanta gente anche loro erano parlanti. con i gomiti sporgenti con le facce sorridenti E tutti avanti… con le mani fredde e i cuori ardenti. Quando giorno dopo giorno E tutti avanti per parlare ed ascoltare era tutto da scoprire. per guardare ed imparare Quando tutto si poteva costruire. per sentirsi meno soli e più importanti. Quando giorno dopo giorno E tutti avanti, tutti quanti in prima fila era tutto da inventare. tutti attenti e impazienti Quando tutto si poteva immaginare. di vedere il mondo dove va. Quando con le occupazioni e le manifestazioni Quando nelle piazze in tanti la città sembrava tutta in festa. diventavano cantanti con una chitarra e un po’ di vino. E tutti avanti… Informazioni Dallo spettacolo "Gli ultimi fiori di Maggio", tenuto a Firenze il 12 settembre 1988 insieme a Luigi Cunsolo alla Festa Nazionale dell’Unità. La melodia è la medesima di quella de La mia barba pagina 34
ilDeposito.org - Canti di protesta politica e sociale Quando la luna parlò (1988) di Alfredo Bandelli Periodo: Dal riflusso alla fine della guerra fredda (1980 - 1989) Lingua: italiano Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/quando-la-luna-parlo In quella notte di luna piena Quando la luna parlò dentro quel pozzo che sprofondava le disse: “Canta ch’io canterò” vide la luna che nell’acqua si specchiava le disse: “Canta a piena voce sentì la luna che la chiamava per tutte le cose che vorresti cambiare”. sentì la luna che sussurrava sentì la luna che sorridendo le parlava. In quella notte di luna piena Lei le rispose con un sospiro lei pensò al mondo che sprofondava lei le rispose con un sorriso pensò alla gente che non rideva e non sognava e aveva gli occhi di mille colori pensò alla gente che non guardava come l’uccello del paradiso. pensò alla gente che non vedeva pensò alla gente che non parlava e non Quando la luna parlò ascoltava le disse: “Canta ch’io canterò” e vide mille stelle cadenti le disse: “Canta forte forte e vide mille giovani delusi per tutte le volte e vide mille giovani scontenti che volevi cantare”. e vide mille giovani esclusi. Informazioni Dallo spettacolo "Gli ultimi fiori di Maggio", tenuto a Firenze il 12 settembre 1988 insieme a Luigi Cunsolo alla Festa Nazionale dell’Unità. pagina 35
ilDeposito.org - Canti di protesta politica e sociale Quando la storia (1982) di Alfredo Bandelli Periodo: Dal riflusso alla fine della guerra fredda (1980 - 1989) Lingua: italiano Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/quando-la-storia Quando la storia viene raccontata solamente ti devi domandare che cosa è giusto fare con l’unico obiettivo di confondere la gente quando il potere è solo del padrone. ti devi domandare, devi verificare devi capire senza giudicare. Se tanti giornalisti ben pagati dai potenti diranno che eravamo solo prepotenti E se sulle colonne dei giornali leggerai ti devi domandare che cosa è giusto fare che il movimento ha dato solo tanti guai quando il potere ingaggia i delinquenti. ti devi domandare che cosa è giusto fare quando il potere ti vuole schiacciare. E se racconteranno che fu i nostro movimento ad impedire allora che ci fosse un Se dagli schermi bianchi della tua cambiamento televisione ti devi domandare perché in questo momento ti spiegheranno che fu solo grande confusione i tuoi bisogni sono dispersi al vento. Informazioni Questa canzone è anche cantata nel documentario di Giuseppe Favilli, Alfredo Bandelli - Un cantautore di lotte e di speranze, NEOKI FILM, 2008 Pisa, NEOKI 2008, minuto 14 pagina 36
ilDeposito.org - Canti di protesta politica e sociale Sui miei passi son tornato (1988) di Alfredo Bandelli Periodo: Dal riflusso alla fine della guerra fredda (1980 - 1989) Lingua: italiano Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/sui-miei-passi-son-tornato Sui miei passi son tornato lasciando il cuore tra le vecchie vie. per cercare il mio passato quante strade ho calpestato Quanti sorrisi fluorescenti ed assenti quanti luoghi ho ritrovato quante occasioni sociali in frammenti. della mia vecchia città dove ho vissuto l’età Solo vetrine illuminate e tante luci della speranza e dell’amore colorate. e dell’immaginazione. Quanti locali promettenti Dove saranno i compagni che amai quante illusioni trasparenti le situazioni e gli entusiasmi di allora? quante belle confezioni Ora sono programmate le solitudini affollate. quante vuote sensazioni. Povera bella città! Quanta gente ho incontrato Senza più sensualità quanti sguardi ho incrociato senza il ritmo dell’azione senza occhi liquidi e spenti comunicazione. volti anonimi e impotenti. Povera vecchia città! Sono finiti i vecchi miti mortali Vedi la gente che va lasciando il posto a nuove mode culturali ad affollare le periferie alle ambigue suggestioni, a oblique farneticazioni. Informazioni Dallo spettacolo "Gli ultimi fiori di Maggio", tenuto a Firenze il 12 settembre 1988 insieme a Luigi Cunsolo alla Festa Nazionale dell’Unità. pagina 37
ilDeposito.org - Canti di protesta politica e sociale Vorrei parlarti (1981) di Alfredo Bandelli Periodo: Dal riflusso alla fine della guerra fredda (1980 - 1989) Lingua: italiano Tags: lavoro/capitale Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/vorrei-parlarti Vorrei parlarti d'un po' d'amore a sonnecchiare ed a pensare però non trovo bene le parole. se vale poi la pena di campare. La nostra vita non lo prevede Ma in fondo a cosa serve parlare solo di lavorare ci concede. se tutto questo non serve a cambiare Allora in fondo perché parlare nemmeno un'ora della tua storia se tanto poi non ci possiamo amare della tua attesa triste e solitaria. se questa notte, come ogni notte tu devi riposare le ossa rotte? Vorrei parlarti della mia rabbia e dei miei sogni che stringo fra i denti Vorrei parlarti del cielo azzurro della coscienza che ho contrattato del sole e della terra e i prati in fiore per un pezzo di pane e un po' di fiato. ma la tua casa è una prigione Scorre veloce la progressione, e tutto il resto è solo un'illusione questa è la civiltà della ragione. Cambiano gli usi della sua gloria, Vorrei parlarti della mia voglia e avanti un altro, comincia un'altra storia. di non vederti sempre triste e curva Vorrei parlarti...(si ripete sfumando) Informazioni Questa canzone faceva parte di “Il vecchio e la sua ombra”, uno spettacolo di canzoni e poesie, presentato da Ivan Della Mea, tenuto da Alfredo Bandelli insieme a Luigi Cunsolo nel 1981 presso il circolo ”La Cereria” a Pisa. Questa canzone è anche cantata nel documentario di Giuseppe Favilli, Alfredo Bandelli - Un cantautore di lotte e di speranze, NEOKI FILM, 2008 Pisa, NEOKI 2008, minuto 25 pagina 38
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