Alfredo Bandelli Tutti i testi - Canti di protesta politica e sociale - Aggiornato il 13/07/2019 - ilDeposito.org

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Alfredo Bandelli Tutti i testi - Canti di protesta politica e sociale - Aggiornato il 13/07/2019 - ilDeposito.org
ilDeposito.org - Canti di protesta politica e sociale

Canti di protesta politica e sociale

     Alfredo Bandelli
        Tutti i testi
               Aggiornato il 13/07/2019

                        pagina 1
ilDeposito.org - Canti di protesta politica e sociale

ilDeposito.org è un sito internet che si pone l'obiettivo di essere un archivio di testi e musica
di canti di protesta politica e sociale, canti che hanno sempre accompagnato la lotta delle
classi oppresse e del movimento operaio, che rappresentano un patrimonio politico e
culturale di valore fondamentale, da preservare e fare rivivere.

In questi canti è racchiusa e raccolta la tradizione, la memoria delle lotte politiche e sociali
che hanno caratterizzato la storia, in Italia ma non solo, con tutte le contraddizioni tipiche
dello sviluppo storico, politico e culturale di un società.

Dalla rivoluzione francese al risorgimento, passando per i canti antipiemontesi. Dagli inni
anarchici e socialisti dei primi anni del '900 ai canti della Grande Guerra. Dal primo
dopoguerra, ai canti della Resistenza, passando per i canti antifascisti. E poi il secondo
dopoguerra, la ricostruzione, il 'boom economico', le lotte studentesche e operaie di fine anni
'60 e degli anni '70. Il periodo del reflusso e infine il mondo attuale e la "globalizzazione".
Ogni periodo ha avuto i suoi canti, che sono più di semplici colonne sonore: sono veri e propri
documenti storici che ci permettono di entrare nel cuore degli avvenimenti, passando per
canali non tradizionali.

La presentazione completa del progetto è presente al seguente indirizzo:
https://www.ildeposito.org/presentazione/il-progetto.

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Questo canzoniere è pubblicato cura de ilDeposito.org
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Questo canzoniere può essere stampato e distribuito come meglio si crede.
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                                A Silvia [Silvia Baraldini]
                                                        (1992)
                                                 di Alfredo Bandelli
                                   Periodo: Il mondo "globalizzato" (1990 - oggi)
                                                   Lingua: italiano
                                   Tags: carcere, comunisti/socialisti, femministi
                          Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/silvia-silvia-baraldini

Silvia è chiusa nella cella                                   che stringete mille mani.
per un sogno, un'ideale
nell'America sorella,                                         Date a    Silvia un po' di fiato,
progressita e liberale.                                       date a    Silvia un po' di vento,
                                                              perchè    possa liberare
Condannata a lenta morte                                      le sue    ali dal cemento!
dentro il carcere speciale
dal padrone bianco e forte                                     No, non si fermerà...
con il giusto tribunale!
                                                              E voi muti alberi stanchi
 No, non si fermerà,                                          sollevate le radici
 questa lotta non si fermerà!                                 proprio voi compagni avanti
 No, non si fermerà                                           senza ipocriti sorrisi.
 uguagliana, pace e libertà!
                                                              Via   le sbarre, via il gendarme
Ascoltate la coscienza,                                       che   sia libertà o sia fiamme!
democratici e cristiani,                                      Che   ogni Silvia sia raccolta
che sedete ad ogni mensa                                      che   sia libertà o rivolta!

                                                               No, non si fermerà...

Informazioni

Per questo testo dedicato a Silvia Baraldini l'autore adoperò la melodia della sua canzone Bella bimba

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                                               Bella Bimba
                                                          (1988)
                                                   di Alfredo Bandelli
                           Periodo: Dal riflusso alla fine della guerra fredda (1980 - 1989)
                                                    Lingua: italiano
                                               Tags: comunisti/socialisti
                               Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/bella-bimba

Dove vai con tanto affanno                                     Dove vai con tanto affanno
bimba bella senza nome                                         bimba bella senza nome
Dove porti il tuo bel viso                                     Dove porti il tuo coraggio
dove porti le tue chiome                                       dove porti le tue chiome
A trovare il mio compagno                                      Vado insieme ai miei compagni
che hanno chiuso alla prigione                                 che son stati licenziati
a portare il mio sorriso                                       Vado a chiedere giustizia
vo a portargli questo fiore                                    ma per tutti gli sfruttati
va' bella bimba va',                                           va' bella bimba va',
uguaglianza pace e libertà. (2 volte)                          uguaglianza pace e libertà. (2 volte)

Informazioni

Dallo spettacolo "Gli ultimi fiori di Maggio", tenuto a Firenze il 12 settembre 1988 insieme a Luigi Cunsolo alla
Festa Nazionale dell’Unità.

La melodia di questa canzone fu ripresa per musicare il testo di A silvia

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                  Buone feste compagno lavoratore
                                                     (1974)
                                              di Alfredo Bandelli
                     Periodo: La contestazione e i movimenti di liberazione (1967-1979)
                                                Lingua: italiano
                                            Tags: lavoro/capitale
                Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/buone-feste-compagno-lavoratore

Buone feste compagno lavoratore                           il prete ci dà la benedizione
l'azienda ci dà il pacco di Natale                        tutti insieme operai con il padrone
la bottiglia di spumante e il panettone                   e tanti auguri per la produzione.
e tanti auguri di Buon Natale.
                                                          Ma   compagno ti ricordi tempo fa
Ma compagno ti ricordi tempo fa                           il   rinnovo del contratto di lavoro
che veniva il ruffiano del padrone                        le   battaglie ai picchetti la mattina
con le multe e con le sospensioni                         la   polizia ci dava legnate...
per farci fare più produzione.
                                                           Il nostro sor padrone
Il nostro sor padrone                                      dobbiamo festeggiare
è buono come il pane                                       quello che ci ha sfruttato
ci dà una letterina                                        e ci vuoi licenziare.
di auguri di Natale.
                                                           Abbiamo appeso al muro
C'è scritto "ad anno nuovo                                 la corda da impiccato
per ristrutturazione                                       con scritto "Al sor padrone
l'azienda la ritiene                                       il posto è riservato!"
a cassa integrazione".
                                                           Abbiamo appeso al muro
Buone feste, suonano le campane                            la corda da impiccato...

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                                                  Cambierà
                                                          (1988)
                                                   di Alfredo Bandelli
                           Periodo: Dal riflusso alla fine della guerra fredda (1980 - 1989)
                                                    Lingua: italiano
                                                 Tags: lavoro/capitale
                                Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/cambiera

Eppure anche oggi il padrone non sente                         Chi dice che tutto è passato, che il mondo è
ragioni                                                        cambiato
eppure anche oggi il profitto non ha                           è per mantenere il potere per sempre
condizioni                                                     immutato.
eppure comandano ancora gli stessi signori                     Ma cambierà, sì, cambierà
eppure licenziano ancora i lavoratori.                         perché necessario ed è giusto, vedrai che
                                                               cambierà.
Chi dice che tutto è passato, che il mondo è                   Ma cambierà, sì, cambierà
cambiato                                                       perché necessario ed è giusto, vedrai che
è per mantenere il potere per sempre                           cambierà.
immutato.
Ma cambierà, sì, cambierà                                      Eppure    la legge è        rimasta la stessa di sempre
perché necessario ed è giusto, vedrai che                      eppure    a pagare è        sempre la povera gente
cambierà.                                                      eppure    anche oggi        viviamo le stesse illusioni
Ma cambierà, sì, cambierà                                      eppure    anche oggi        abbiamo le stesse ragioni.
perché necessario ed è giusto, vedrai che
cambierà.                                                      Chi dice che tutto è passato, che il mondo è
                                                               cambiato
Eppure sul mondo incombe ancora la guerra                      è per mantenere il potere per sempre
eppure qualcuno distrugge questa nostra terra                  immutato.
eppure ci sono nel mondo i dannati e gli                       Ma cambierà, sì, cambierà
oppressi                                                       perché necessario ed è giusto, vedrai che
eppure a morire di fame son sempre gli                         cambierà.
stessi.                                                        Ma cambierà, sì, cambierà
                                                               perché necessario ed è giusto, vedrai che
                                                               cambierà.

Informazioni

Dallo spettacolo "Gli ultimi fiori di Maggio", tenuto a Firenze il 12 settembre 1988 insieme a Luigi Cunsolo alla
Festa Nazionale dell’Unità.

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                          Da quando son partito militare
                                                        (1971)
                                                 di Alfredo Bandelli
                        Periodo: La contestazione e i movimenti di liberazione (1967-1979)
                                                  Lingua: italiano
                                        Tags: comunisti/socialisti, antimilitaristi
                     Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/da-quando-son-partito-militare

Da quando son partito militare                                 cos'è il lavoro, cos'è la fame?
sapessi tutto quello che ho passato...                         Devi imparare a non lamnentarti.
con gli ufficiali sempre a comandare,
è peggio che se fossi carcerato.                               Quando esci fuori devi stare attento
                                                               e in ogni caso niente discussioni;
Ed i sottufficiali di carriera                                 han fatto apposta quel regolamento
devono mantenere la disciplina,                                per mantener le loro divisioni;
proprio come quel boia d'un caporale
quand'ero a lavorare nell' officina.                           Con la paura quando siamo fuori
                                                               ed i favoritismi se siam dentro;
Quando non c'è la marcia c'è la guardia,                       perché se siamo uniti hanno paura
oppure otto ore da sgobbare,                                   che noi si possa usare la nostra forza.
e quello schifo che ci fan mangiare
è roba che ti fa solo crepare.                                 Ma noi ci s'organizza       per lottare
                                                               nella caserma come in       officina;
E non ti venga in mente di parlare;                            a noi ci tocca sempre       di obbedire
o sei contento oppure la galera;                               e a loro tocca sempre       comandare.
proprio come faceva la questura
quando si andava in piazza a protestare.                       La nostra lotta è la lotta di classe
                                                               ed è di tutti quanti gli sfruttati;
Un anno e mezzo, non lamentarti,                               perciò la lotta dura, tutti uniti
devi imparare ad arrangiarti;                                  nelle caserme, in fabbrica e quartiere.

Informazioni

Una composizione di Alfredo Bandelli dedicata ai Proletari in divisa, organizzazione creata da Lotta Continua, per il
lavoro politico fra i militari di leva.

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                       Delle vostre galere un giorno
                                                     (1974)
                                              di Alfredo Bandelli
                    Periodo: La contestazione e i movimenti di liberazione (1967-1979)
                                               Lingua: italiano
                                      Tags: carcere, comunisti/socialisti
                  Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/delle-vostre-galere-un-giorno

Botte su botte poi l'isolamento                            vogliamo avere i nostri diritti
spesso finisce cosi                                        o la dovrete pagare"
quei brutti boia, figli di troia                           Ci ha risposto il direttore
non fanno che pestare.                                     con mille poliziotti
Non ci si può neanche lamentare                            ed ai giornali è andato a dire
non si può neanche parlare                                 ch'era disposto a trattare.
basta un lamento per il carcerato
per essere massacrato.                                      Delle vostre galere un giorno
                                                            un buon uso sapremo far...
Delle vostre galere un giorno
un buon uso sapremo far,                                   E se per caso voi sentirete
prima apriremo le porte agli schiavi                       ch'è morto un carcerato
li accoglieremo nell'umanità                               certo è possibile che quel disgraziato
e dopo in fila uno per uno                                 sia stato massacrato
vi metteremo tutti là                                      Ma se vi parlano di rivolte
il tribunale del proletariato                              di lotte nelle prigioni,
i vostri delitti dovrà giudicar.                           è perché cresce la lotta di classe
                                                           contro tutti i padroni...
Siamo saliti tutti sul tetto
gridando "porci nazisti                                     Delle vostre galere un giorno
                                                            un buon uso sapremo far...

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                                      E' mezzanotte
                                                   (1974)
                                            di Alfredo Bandelli
                   Periodo: La contestazione e i movimenti di liberazione (1967-1979)
                                              Lingua: italiano
                                         Tags: satirici, repressione
                        Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/e-mezzanotte

È mezzanotte e cominciano gli appostamenti               E al comando c'è chi urla e chi si incazza
ma chi ci sarà su quella 500                             "Questa volta basta, siete incapaci,
che scorrazza per la città?                              io vaccio trasferir"...

Sono le due, la centrale si è mobilitata                  La polizia dello stato italiano...
"a tutte le auto, è stato segnalato
movimento in corso Italia"...                            E sul giornale abbiamo letto questa mattina
                                                         sui muri della questura c'era scritto in
La polizia dello stato italiano                          rosso
ci garantisce la tranquillità                            "il potere a chi lavora"
che sempre l'ordine sia rispettato
che si lavori in serenità                                Un poliziotto, inseguendo un gruppo di
                                                         ribelli
Tutte le notti si ripete la stessa storia                per caso è scivolato con la pistola in mano
sorveglianza stretta dei centri focali                   due colpi son partiti, ci sono 3 feriti
dove vengono fatte le scritte                            denunciati..

                                                          La polizia dello stato italiano... (2 volte)

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                      Gira la ruota [La ruota del tempo]
                                                         (1981)
                                                  di Alfredo Bandelli
                           Periodo: Dal riflusso alla fine della guerra fredda (1980 - 1989)
                                                    Lingua: italiano
                                                Tags: lavoro/capitale
                    Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/gira-la-ruota-la-ruota-del-tempo

Nasce una stella nella notte                                  Nel cielo limpido del giorno
è un altro giorno che va via                                  nasce una nuova poesia
si spenge piano ogni colore                                   un'altra rabbia un altro amore
ogni rumore ogni passione                                     un altro grido di dolore

Gira la ruota del tempo che ci dà                             Gira la ruota del tempo che ci dà
un'occasione per sognare ancora                               un'occasione per sognare ancora
un altro mondo un'altra realtà                                un altro mondo un'altra realtà
di pace di lavoro e libertà.                                  di pace di lavoro e libertà.

Sorge dai monti un altro sole                                 Suona una marcia la fanfara
è un'altra notte che va via                                   sventolano mille bandiere
spenge la luna il suo candore                                 cantano i lavoratori
e si risvegliano le ore                                       si spengono le ciminiere

Gira la ruota del tempo che ci dà                             Gira la ruota del tempo che ci dà
un'occasione per sognare ancora                               un'occasione per sognare ancora
un altro mondo un'altra realtà                                un altro mondo un'altra realtà
di pace di lavoro e libertà.                                  di pace di lavoro e libertà.

Informazioni

Questa canzone faceva parte di “Il vecchio e la sua ombra”, uno spettacolo di canzoni e poesie, presentato da Ivan
Della Mea, tenuto da Alfredo Bandelli insieme a Luigi Cunsolo nel 1981 presso il circolo ”La Cereria” a Pisa.

Questa canzone è anche cantata nel documentario di Giuseppe Favilli, Alfredo Bandelli - Un cantautore di lotte e di
speranze, NEOKI FILM, 2008 Pisa, NEOKI 2008, minuto 34

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                                                  I 100 fiori
                                                          (1988)
                                                   di Alfredo Bandelli
                           Periodo: Dal riflusso alla fine della guerra fredda (1980 - 1989)
                                                    Lingua: italiano
                                               Tags: comunisti/socialisti
                                Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/i-100-fiori

Il tempo passa in fretta                                          io canterò con te
il tempo corre, il tempo vola                                     e sbocceranno ancora i cento fiori.
niente si perde e niente si ritrova                               Noi canteremo ancora una canzone nuova
cambiano le stagioni                                              e sbocceranno ancora i cento fiori.
si consuma la memoria
ma chi non ha emozioni non ha storia.                          Il tempo passa in fretta
Anche se questa notte è lunga lunga da                         il tempo corre, il tempo vola
passare                                                        il vento cambia eppure soffia ancora
anche se in questo buio è così difficile                       soffia sulle tue voglie
guardare                                                       la tua rabbia, il tuo scontento
-ma dovrà pur finire                                           e ti sussurra ancora, è il tuo momento
questo lungo lungo inverno                                     scompiglia i tuoi capelli, il tuo cuore e la
ma dovrà pur finire questo lungo gelo-                         tua mente
raggi di luce d’oro sveglieranno il tuo                        e ti sospinge ancora sulla strada fra la
sorriso                                                        gente.
e accenderanno gli occhi sul tuo viso.
Allora il tuo silenzio si riscalderà nel sole                     Io canterò per te
la nuova primavera coglierà le tue parole.                        io canterò con te
                                                                  e sbocceranno ancora i cento fiori.
  Io canterò per te                                               Noi canteremo ancora una canzone nuova
                                                                  e sbocceranno ancora i cento fiori.

Informazioni

Dallo spettacolo "Gli ultimi fiori di Maggio", tenuto a Firenze il 12 settembre 1988 insieme a Luigi Cunsolo alla
Festa Nazionale dell’Unità.

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         Il Cile è già un altro Vietnam (Morto Allende)
                                                        (1973)
                                                 di Alfredo Bandelli
                        Periodo: La contestazione e i movimenti di liberazione (1967-1979)
                                                  Lingua: italiano
                                     Tags: antimperialisti, comunisti/socialisti
              Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/il-cile-e-gia-un-altro-vietnam-morto-allende

Morto Allende, socialista,                                    il potere popolare.
morto Allende, assassinato
dall'esercito fascista                                        E le fabbriche occupate
preparato ed addestrato                                       sono state bombardate,
a difendere la patria,                                        gli operai massacrati,
a difendere lo Stato.                                         i compagni fucilati
                                                              dall'esercito statale
E le strade   di Santiago                                     certo costituzionale...
son bagnate   rosse sangue.
E le strade   a Valparaiso                                     Combatir a los patrones...
son bagnate   rosso sangue
di migliaia   di proletari,                                   Morto Allende alla Moneda,
di migliaia   di comunisti...                                 simbolo della nazione,
                                                              no, non serve la ragione
Combatir a los patrones                                       contro un colpo di cannone:
donde sea y como sea                                          il potere deve uscire
es la unica ley qui                                           dalla canna del fucile.
tenemos nos explotados.
                                                              Con il sangue proletario
Morto Allende, l'ideale                                       s'è pagato la lezione:
è la via nazionale,                                           perde sempre il riformismo,
morto Allende, la missione                                    vince la rivoluzione
è la socializzazione                                          ed il Cile è un altro Vietnam,
no, non si può contrattare                                    ed il Cile è un altro Vietnam...

                                                               Combatir a los patrones...

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                               Il vecchio e la sua ombra
                                                        (1981)
                                                 di Alfredo Bandelli
                         Periodo: Dal riflusso alla fine della guerra fredda (1980 - 1989)
                                                  Lingua: italiano
                       Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/il-vecchio-e-la-sua-ombra

Il vecchio e la sua ombra contano gli ultimi                  Il vecchio ha gli occhi di vetro, guarda le
passi                                                         ultime foglie
ormai un’ora in più che cosa è                                ormai l’autunno le ha buttate via
o forse c’è ancora tempo per aspettare                        lasciandole ingiallire lasciandole morire
o forse c’è ancora voglia di ricordare e di                   lasciandole da sole ad ammucchiarsi come
sperare                                                       vuole
ma ben poco da ricordare.                                     il vento nuovo di stagione.
Il vecchio guarda lontano fino alla fine                      Il vecchio è all’ultimo passo, l’anima è
della strada                                                  dentro al cappello
ormai il tempo è volato via lasciandogli                      ormai è l’ora che fuggono via
negli occhi                                                   anche gli uccelli notturni e i desideri
colori un po’ sbiaditi                                        diurni,
lasciandogli negli occhi raggi di luce                        anche i minuti tutti uguali e le parole più
indefiniti                                                    normali
dei pomeriggi preferiti.                                      e le luci gialle dei fanali.

  Un giorno o un’ora in più                                      Un giorno o un’ora in più
  signora notte pensaci tu                                       signora notte pensaci tu
  basta che sia un momento di poesia                             basta che sia un momento di poesia
  basta che l’alba poi mi porti via                              basta che l’alba poi mi porti via
  come un sogno senza ritorno...                                 come un sogno senza ritorno...

Informazioni

Questa canzone faceva parte di “Il vecchio e la sua ombra”, uno spettacolo di canzoni e poesie, presentato da Ivan
Della Mea, tenuto da Alfredo Bandelli insieme a Luigi Cunsolo nel 1981 presso il circolo ”La Cereria” a Pisa.

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                           In tutto il mondo uniamoci
                                                     (1974)
                                              di Alfredo Bandelli
                   Periodo: La contestazione e i movimenti di liberazione (1967-1979)
                                               Lingua: italiano
                           Tags: antifascisti, antimperialisti, comunisti/socialisti
                   Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/tutto-il-mondo-uniamoci

Su ogni popolo che lotta                                  Ogni stato è da comprare
Per un mondo socialista                                   Capitale da investire
Sempre arriva micidiale                                   Sono masse da sfruttare
Il potere imperialista                                    Fino a quando servirà
                                                          Il gendarme americano
La violenza unica legge                                   Garantisce il colonnello
La ragione è del cannone                                  Se non basta il suo controllo
Il potere è del padrone                                   Democratico dc
Questa è la legalità
                                                             In tutto il mondo...
 In tutto il mondo uniamoci
 Perchè il nostro avvenire                                Ma nei conti c'è qualcosa
 Possiamo conquistarcelo                                  Che non potrà mai tornare
 Solo con il fucile                                       à la guerra popolare
                                                          Dall'America al Vietnam
 In tutto il mondo uniamoci                               à la guerra proletaria
 In una sola lotta                                        Dichiarata in tutto il mondo
 La lotta proletaria                                      Per poterci conquistare
 Che il comunismo conquisterà                             Una nuova società

                                                             In tutto il mondo...

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                                                  L'ombra
                                                        (1981)
                                                 di Alfredo Bandelli
                          Periodo: Dal riflusso alla fine della guerra fredda (1980 - 1989)
                                                   Lingua: italiano
                                Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/lombra

Non è giorno e non è notte                                    ed il passo è già lontano.
due o tre vecchi vanno via,
anticchiando se ne vanno                                         Quando vedi un’ombra, non pensare che
con il passo ben scandito                                        sia soltanto una proiezione.
mentre l’ombra che li segue                                      L’ombra rappresenta tutto quello che
non appena mi intravede                                          la figura non ti può mostrare.
si sofferma e mi saluta                                          Anche se non ha luce e non ha voce
mentre vedo i vecchi andare                                      l’ombra dice e ti spiega le cose
lei rimane lì a parlare.
                                                              Non è giorno e non è notte
  Quando vedi un’ombra, non pensare che                       due o tre vecchi sono andati
  sia soltanto una proiezione.                                ed il passo ben scandito
  L’ombra rappresenta tutto quello che                        si è alla fine dileguato
  la figura non ti può mostrare.                              mentre l’ombra si è smarrita
  Anche se non ha luce e non ha voce                          e ora cerca vanamente
  l’ombra dice e ti spiega le cose.                           di sapere dalla gente
                                                              dove mai saranno andati
Non è giorno e non è notte                                    due o tre vecchi malandati.
due o tre vecchi vanno via,
mentre l’ombra sta parlando                                      Quando vedi un’ombra, non pensare che
piano piano sussurrando,                                         sia soltanto una proiezione.
mentre l’ombra sta parlando                                      L’ombra rappresenta tutto quello che
non si accorge che lontano                                       la figura non ti può mostrare.
due o tre vecchi stanno andando                                  Anche se non ha luce e non ha voce
                                                                 l’ombra dice e ti spiega le cose

Informazioni

Questa canzone faceva parte di “Il vecchio e la sua ombra”, uno spettacolo di canzoni e poesie, presentato da Ivan
Della Mea, tenuto da Alfredo Bandelli insieme a Luigi Cunsolo nel 1981 presso il circolo ”La Cereria” a Pisa.

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                                  La ballata della Fiat
                                                   (1970)
                                            di Alfredo Bandelli
                   Periodo: La contestazione e i movimenti di liberazione (1967-1979)
                                              Lingua: italiano
                                 Tags: comunisti/socialisti, lavoro/capitale
                      Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/la-ballata-della-fiat

Signor padrone questa volta                                e noi si lotta contro di te.
per te è andata proprio male                               E le qualifiche, le categorie,
siamo stanchi di aspettare                                 noi le vogliamo tutte abolite
che tu ci faccia ammazzare.                                Le divisioni sono finite:
                                                           alla catena siam tutti uguali.
Noi si continua a lavorare
e i sindacati vengono a dire                               Signor padrone questa volta
Che bisogna ragionare,                                     noi a lottare s'è imparato,
di lottare non si parla più.                               a Mirafiori s'è dimostrato
                                                           e in tutta Italia si dimostrerà .
Signor padrone ci siam svegliati,                          E quando siamo scesi in piazza
e questa volta si dà battaglia,                            tu ti aspettavi un funerale,
e questa volta come lottare                                ma è andata proprio male
lo decidiamo soltanto noi.                                 per chi voleva farci addormentare.
Vedi il crumiro che se la squaglia,
senti il silenzio nelle officine,                          Ne abbiamo visti davvero tanti
forse domani solo il rumore                                di manganelli e scudi romani,
della mitraglia tu sentirai.                               però s'è visto anche tante mani
                                                           che a sampietrino cominciano a andar.
Signor padrone questa volta                                Tutta Torino proletaria
per te è andata proprio male,                              alla violenza della questura
d'ora in poi se vuoi trattare                              risponde ora, senza paura:
dovrai rivolgerti soltanto a noi.                          la lotta dura bisogna far.
E questa volta non ci compri
con le cinque lire dell'aumento,                           E no ai burocrati e ai padroni!
se offri dieci vogliamo cento,                             Cosa vogliamo? Vogliamo tutto!
se offri cento mille noi vogliam.                          Lotta continua a Mirafiori
                                                           e il comunismo trionferà .
                                                           E no ai burocrati e ai padroni!
Signor padrone non ci hai fregati                          Cosa vogliamo? Vogliamo tutto!
con le invenzioni, coi sindacati,                          Lotta continua in fabbrica e fuor
i tuoi progetti sono sfumati                               e il comunismo trionferà !

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                              La cassa integrazione
                                                    (1974)
                                             di Alfredo Bandelli
                   Periodo: La contestazione e i movimenti di liberazione (1967-1979)
                                              Lingua: italiano
                                 Tags: comunisti/socialisti, lavoro/capitale
                     Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/la-cassa-integrazione

La cassa integrazione e poi il licenziamento,             Ora il contratto ti hanno firmato
la disoccupazione arriva a tradimento.                    non lamentarti se ti han fregato.
E giorni e giorni in giro non c'è niente da               Attento a te in ogni momento
fare                                                      ti può arrivare un licenziamento.
se non ti sai arrangiare non potrai più
campare...                                               Ci voglion licenziare per farci impaurire
                                                         poterci ricattare e non farci lottare,
La produzione si deve salvare                            ma la nostra risposta per non farci fregare
ristrutturare e licenziare.                              è "Col lavoro o senza noi si vuole campare".
Tutti d'accordo, patto sociale
e riprendiamo a lavorare.                                 Cresce la crisi la svalutazione
                                                          ma che ci frega della produzione.
"Prego signor padrone mi faccia lavorare,                 Vogliamo avere il diritto alla vita
un mese di cantiere o un giorno a scaricare"              a organizzarci per farla finita.
senza assicurazione, i furti sulle ore
tutto si può accettare dalla disperazione.                Lotta compagno, crepa padrone
                                                          l'ora è vicina, rivoluzione
                                                          la la la la la la la la la ...

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                                               La colomba
                                                         (1981)
                                                  di Alfredo Bandelli
                          Periodo: Dal riflusso alla fine della guerra fredda (1980 - 1989)
                                                   Lingua: italiano
                                                 Tags: lavoro/capitale
                               Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/la-colomba

Voglio cantare la storia                                      di non fermarsi per riposare
di una colomba, una vecchia colomba
Voglio cantare la storia di una colomba                          Vola colomba vola colomba
una vecchia colomba                                              le tue ali non fanno ombra

  Vola colomba vola colomba                                   Da tutti i benpensanti
  le tue ali non fanno ombra                                  da tutti gli uomini molto importanti
                                                              ha avuto una pacca di dietro
Il   signore della famiglia                                   e una medaglia appuntata davanti
le   diede un bacio, un figlio e una figlia;
le   fece anche la richiesta                                     Vola colomba vola colomba
di   non lavarsi mai troppo la testa                             le tue ali non fanno ombra

  Vola colomba vola colomba                                   E adesso che viene l'inverno
  le tue ali non fanno ombra                                  le dicono: attenta, c'è pure l'inferno
                                                              e adesso che viene l'inverno
Il signore del capitale                                       le dicono: attenta, c'è pure l'inferno
le diede strumenti per lavorare
le impose anche la condizione                                    Vola colomba vola colomba
                                                                 le tue ali non fanno ombra.

Informazioni

Questa canzone faceva parte di “Il vecchio e la sua ombra”, uno spettacolo di canzoni e poesie, presentato da Ivan
Della Mea, tenuto da Alfredo Bandelli insieme a Luigi Cunsolo nel 1981 presso il circolo ”La Cereria” a Pisa.
La musica della canzone sarà ripresa nella canzone Le ali della colomba, presentata il 12 settembre 1988 alla Festa
nazionale dell'Unità di Firenze nello spettacolo "Gli ultimi fiori di maggio", tenuto da Alfredo Bandelli e Luigi
Cunsolo (Canzoni contro la guerra). Non esistono registrazioni.

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                                        La luna nel pozzo
                                                         (1988)
                                                  di Alfredo Bandelli
                           Periodo: Dal riflusso alla fine della guerra fredda (1980 - 1989)
                                                    Lingua: italiano
                            Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/la-luna-nel-pozzo

Andava a prender l’acqua, l’acqua nel pozzo                    ingrati.
e ci trovò la luna che si specchiava;
povera luna -pensò- sei sempre sola                            Con il marito al braccio in doppiopetto
io voglio darti almeno un po’ di compagnia.                    accompagnò all’altare tutti i suoi figli;
                                                               o dolce luna che mi vedi, che mi sei d’aiuto
Attenta belle trecce bionde -disse la luna-                    il mio destino s’è compiuto, sono ormai
se ancora tu ti fermerai, non avrai fortuna;                   felice.
ai primi occhi che vedrai rimarrai incantata
al primo bacio che tu avrai sarai innamorata.                  Attenta belle trecce grigie -disse la luna-
                                                               se nella pace crederai non avrai fortuna;
Aveva gli occhi azzurri e le labbra ardenti                    dopo che avrai aspettato tanto la serenità
il giovane amante che le trafisse il cuore;                    qualche spiacevole sorpresa ti aspetterà.
mia cara luna ti ringrazio di avermi
incantata                                                      Andava a prender l’acqua, l’acqua del pozzo
o dolce luna, tu lo vedi, sono innamorata.                     e ci trovò la luna che si specchiava;
                                                                povera trecce bianche, sei sempre sola
Attenta belle trecce bionde -disse la luna-                    io voglio farti almeno un po’ di compagnia.
se questo amore tu vorrai, non avrai fortuna
dopo che avrai cresciuto i figli e li avrai                    Sorella luna perché mi fai sospirare
amati                                                          sorella luna perché mi hai fatto incantare?
soffocheranno il tuo sorriso e saranno                         O dolce trecce bianche -disse la luna¬
                                                               solo chi vive senza luce non è mai infelice.

Informazioni

Dallo spettacolo "Gli ultimi fiori di Maggio", tenuto a Firenze il 12 settembre 1988 insieme a Luigi Cunsolo alla
Festa Nazionale dell’Unità.

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ilDeposito.org - Canti di protesta politica e sociale

                                            La mia barba
                                                 di Alfredo Bandelli
                         Periodo: Dal riflusso alla fine della guerra fredda (1980 - 1989)
                                                  Lingua: italiano
                             Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/la-mia-barba

Mi ricordo ancora il nostro primo bacio                      delle corse affannate delle cariche
abbracciati dietro ad un portone                             improvvise
la tua meraviglia di sentirti donna                          le assemblee piene di fumo e di rancore
il tuo volto tutto pieno di rossore                          mi cercavi con gli occhi ti sentivo nel cuore
Mi ricordo ancora quella prima volta                         già le nostre scelte erano decise
sulla sabbia che bruciava di passione                        Mentre la gente discuteva attorno
quel sorriso strano quella strana occhiata                   stavamo lì per infinite ore
quella tua innocenza pura e profanata                        prima di andare ad un altro incontro
Mentre la gente ci correva attorno                           prima di prenderci un'ora d'amore .
senza guardare sotto quel barcone
che nascondeva quel nostro incontro                           La mia barba...
che nascondeva quell' ora d'amore
                                                             Mi ricordo ancora della nostra angoscia
  La mia barba ha quarant 'anni                              mi ricordo ancora la disperazione ,
  i miei occhi forse cento                                   i braccianti ammazzati i compagni arrestati
  i miei sogni i miei vent'anni                              gli operai mandati in cassa integrazione
  son passati come il vento                                  Mi ricordo ancora il nostro lungo maggio
  se nascessi mille volte                                    la passione l'illusione ed il coraggio
  cento volte e un'altra ancora                              quando il giorno era breve e la notte era
  non vorrei cambiare un giorno                              bruna
  non vorrei cambiare un'ora...                              quando ancora parlavamo con la luna
                                                             Quando avevamo tutto il nostro ingegno
Mi ricordo ancora le bandiere al vento                       ed il pensiero diventava azione
della nostra prima manifestazione                            e credevamo in un mondo diverso
di quel fumo denso che bruciava il naso                      e credevamo nell' immaginazione
e del primo sampietrino che ho tirato
                                                                La mia barba...

Informazioni

La melodia di questa canzone è stata adoperata dall'autore anche per Quando chiare fresche acque

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                                                    La nave
                                                  di Alfredo Bandelli
                        Periodo: La contestazione e i movimenti di liberazione (1967-1979)
                                                    Lingua: italiano
                                                     Tags: carcere
                                 Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/la-nave

Sulla nave che si allontana                                    sulla nave che ha cento vele
soffia il vento di tramontana                                  nè prigioni nè catene
che racconta della lunga guerra                                le stagioni non puoi vedere
dei dannati della terra                                        ma soltanto primavere

dalla nave partono le onde                                     con la nave potrai salpare
come lunghe trecce bionde                                      anche tu potrai navigare
quella nave che solca il mare                                  con la nave che si allontana
va le genti a liberare                                         con il vento di tramontana

Informazioni

Dallo spettacolo "Gli ultimi fiori di Maggio", tenuto a Firenze il 12 settembre 1988 insieme a Luigi Cunsolo alla
Festa Nazionale dell’Unità.

                                                        pagina 21
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La storia [Un giorno ti diranno che è una cosa normale]
                                                         (1983)
                                                  di Alfredo Bandelli
                           Periodo: Dal riflusso alla fine della guerra fredda (1980 - 1989)
                                                    Lingua: italiano
        Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/la-storia-un-giorno-ti-diranno-che-e-una-cosa-normale

Un giorno ti diranno ch’è una cosa normale                   un giorno ti diranno quello che ti conviene
vivere senza morale e che bisogna barare                     un giorno ti diranno cos’è il male e il bene
di prenderti dalla vita tutto ciò che ti pare                e ti comanderanno di non sbagliare.
e non pensare troppo, devi imparare.
                                                             Un giorno ti diranno che tuo padre ha
Un giorno ti diranno tante e tante menzogne                  sbagliato
per non farti pensare alle tante vergogne                    perché contro il potere si è ribellato.
per toglierti la ragione e l’intelligenza                    Allora sappi che ti hanno ancora ingannato
per toglierti il tuo candore e la tua                        lottare per la giustizia non è reato.
innocenza.                                                   Allora sappi che ti hanno ancora ingannato
                                                             Lottare per la giustizia non è reato.
Un giorno ti diranno che non serve lottare

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ilDeposito.org - Canti di protesta politica e sociale

                 La violenza [La caccia alle streghe]
                                                    (1968)
                                    di Alfredo Bandelli, Canzoniere Pisano
                    Periodo: La contestazione e i movimenti di liberazione (1967-1979)
                                                Lingua: italiano
                                           Tags: comunisti/socialisti
                Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/la-violenza-la-caccia-alle-streghe

(parlato)                                                  la violenza, la rivolta;
E' cominciata di nuovo                                     chi ha esitato questa volta
la caccia alle streghe:                                    lotterà con noi domani!
i padroni, il governo,
la stampa e la televisione;                                Uno, due, dieci,
in ogni scontento                                          vent'anni di democrazia;
si vede uno sporco cinese;                                 le pietre non sono argomenti,
"uniamoci tutti                                            ci dice un borghese;
a difendere le istituzioni!                                siamo d'accordo con voi,
                                                           miei cari signori,
Ma oggi ho visto nel corteo                                ma gli argomenti
tante facce sorridenti,                                    non hanno la forza di pietre.
le compagne, quindici anni,
gli operai con gli studenti:                               "Il potere agli operai!
                                                           No alla scuola del padrone!
"Il potere agli operai!                                    Sempre uniti vinceremo,
No alla scuola del padrone!                                viva la rivoluzione!".
Sempre uniti vinceremo,
viva la rivoluzione!".                                     Quando poi le camionette
                                                           hanno fatto i caroselli
Quando poi le camionette                                   i compagni hanno impugnato
hanno fatto i caroselli                                    i bastoni dei cartelli
i compagni hanno impugnato
i bastoni dei cartelli                                     ed ho visto le autoblindo
                                                           rovesciate e poi bruciate,
ed ho visto le autoblindo                                  tanti e tanti baschi neri
rovesciate e poi bruciate,                                 con le teste fracassate.
tanti e tanti baschi neri
con le teste fracassate.                                   La violenza, la violenza,
                                                           la violenza, la rivolta;
La violenza, la violenza,                                  chi ha esitato questa volta
                                                           lotterà con noi domani!

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                                      Le ali della colomba
                                                         (1988)
                                                  di Alfredo Bandelli
                           Periodo: Dal riflusso alla fine della guerra fredda (1980 - 1989)
                                                    Lingua: italiano
                           Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/le-ali-della-colomba

Voglio cantare la storia di una colomba                        Volava con le ali distese
una bianca colomba                                             parlando con gli uomini di ogni paese
che nel sessantotto infuocato                                  volava con il suo messaggio
si mise a volare a perdifiato.                                 portando l’amore portando il coraggio.

  Vola colomba, vola colomba                                      Vola colomba, vola colomba
  le tue ali non fanno ombra.                                     le tue ali non fanno ombra.

Volava col cuore contento                                      Volava apprezzata ed amata
tenendosi stretta alla coda del vento                          ma poi fu derisa, ferita e cacciata
volava con grande emozione                                     ed ora che non può volare
portando il suo canto in ogni nazione.                         né in cielo né in terra si può riposare.

  Vola colomba, vola colomba                                      Vola colomba, vola colomba
  le tue ali non fanno ombra.                                     le tue ali non fanno ombra.

Informazioni

Dallo spettacolo "Gli ultimi fiori di Maggio", tenuto a Firenze il 12 settembre 1988 insieme a Luigi Cunsolo alla
Festa Nazionale dell’Unità

La melodia è la medesima di quella de La colomba

                                                        pagina 24
ilDeposito.org - Canti di protesta politica e sociale

                                       Le belle bandiere
                                                        (1992)
                                                 di Alfredo Bandelli
                          Periodo: Dal riflusso alla fine della guerra fredda (1980 - 1989)
                                                   Lingua: italiano
                                              Tags: comunisti/socialisti
                           Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/le-belle-bandiere

Ah! Delle belle bandiere                                      formeranno nuove schiere.
mi ricordo i bei colori
rosse come il nostro sangue                                      Perché il partito comunista
rosse come i nostri cuori.                                       sarà la liberazione
No, non è finita ancora                                          da ogni potere che vive d’oppressione.
tra sfruttati e sfruttatori                                      Sarà il partito comunista
finché c’è un capitalista                                        a riscrivere la storia
sorge un nuovo comunista.                                        liberazione di tutta l’umanità.

  Perché il partito comunista                                 Ah! Delle belle bandiere
  sarà la liberazione                                         simbolo dell’ideale
  da ogni potere che vive d’oppressione.                      della nuova resistenza
  Sarà il partito comunista                                   e dell’intemazionale.
  a riscrivere la storia                                      Su fratelli, su compagne
  liberazione di tutta l’umanità.                             sventoliam bandiera rossa
                                                              l’ideale non è morto
Ah! Delle belle bandiere                                      marceremo alla riscossa.
oltraggiate e calpestate
torneranno nelle piazze                                          Perché il partito comunista
sulle fabbriche occupate.                                        sarà la liberazione
No, compagno, non temere                                         da ogni potere che vive d’oppressione.
i padroni ed il potere                                           Sarà il partito comunista
perché i figli del lavoro                                        a riscrivere la storia
                                                                 liberazione di tutta l’umanità.

Informazioni

Questo canto fu pensato dall'autore come l'inno del Partito della Rifondazione Comunista, ma non esistono
registrazioni

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                                        Le nostre illusioni
                                                         (1988)
                                                  di Alfredo Bandelli
                           Periodo: Dal riflusso alla fine della guerra fredda (1980 - 1989)
                                                    Lingua: italiano
                            Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/le-nostre-illusioni

Dove andranno a finire le nostre illusioni                     gialle e secche d’autunno
lasciate di qua e di là                                        con il cuore nel pugno.
forse stanno ammucchiate tra cose smarrite
che nessuno mai cercherà.                                      Chi ha rimosso la storia
                                                               chi ha negato la ragione e la follia
Chi ha perduto la sua storia                                   non avrà più passione
fugga la buona memoria                                         perché ora il tempo è la sua prigione.
che aprirà le porte
all’ombra della notte.                                         Dove andranno a finire le nostre illusioni
                                                               lasciate di qua e di là
Chi ha perduto le sue voglie                                   forse stanno ammucchiate tra cose smarrite
qui cadrà come le foglie                                       che nessuno mai cercherà

Informazioni

Dallo spettacolo "Gli ultimi fiori di Maggio", tenuto a Firenze il 12 settembre 1988 insieme a Luigi Cunsolo alla
Festa Nazionale dell’Unità.

La melodia è quella de Le vecchie signore

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                                      Le vecchie signore
                                                        (1981)
                                                 di Alfredo Bandelli
                          Periodo: Dal riflusso alla fine della guerra fredda (1980 - 1989)
                                                   Lingua: italiano
                           Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/le-vecchie-signore

Dove andranno a finire le vecchie signore                     Le parole vuote cadono sparse nella casa di
lasciate di qua e di là;                                      Maria
forse stanno ammucchiate fra cose smarrite                    No ha senso nessuna consolazione per la
che nessuno mai cercherà.                                     nostalgia.

Chi ha perduto la sua storia                                  Dove andranno a finire le vecchie signore
fugga la buona memoria                                        Lasciate di qua e di là;
che aprirà le porte all’ombra della notte.                    forse stanno ammucchiate fra cose smarrite
                                                              che nessuno mai cercherà.
Non, non è più giorno
e non è notte nella casa di Maria                             Chi ha perduto le sue voglie
solo la malinconia batte il tempo                             qui cadrà come le foglie gialle e secche
che corre e se ne va.                                         d’autunno
                                                              con il cuore nel pugno.

Informazioni

Questa canzone faceva parte di “Il vecchio e la sua ombra”, uno spettacolo di canzoni e poesie, presentato da Ivan
Della Mea, tenuto da Alfredo Bandelli insieme a Luigi Cunsolo nel 1981 presso il circolo ”La Cereria” a Pisa.

Questa canzone è anche cantata nel documentario di Giuseppe Favilli, Alfredo Bandelli - Un cantautore di lotte e di
speranze, NEOKI FILM, 2008 Pisa, NEOKI 2008, minuto 29

                                                       pagina 27
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                                    Ma la storia non dice
                                                         (1982)
                                                  di Alfredo Bandelli
                           Periodo: Dal riflusso alla fine della guerra fredda (1980 - 1989)
                                                    Lingua: italiano
                          Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/ma-la-storia-non-dice

Ma la   storia non dice del tuo primo sorriso                 ai fiori che perdono il profumo
della   prima carezza che ha sfiorato il tuo                  agli alberi che perdono le foglie
viso                                                          ed alla terra gravida di veleno nelle sue
e non   dice nemmeno del tuo primo pensiero                   zolle.
delle   prime parole che scaldavano il cuore.
                                                              Ma la storia non dice delle tue prime ferite
Però io che lo so, però io lo racconterò                      della prima passione, della prima canzone
ai pesci che bevono il petrolio                               e non dice nemmeno del tuo impegno sincero
alle farfalle che perdono le ali                              per un mondo più giusto, per un mondo più
ed agli uccelli che volano nell’aria nera di                  vero.
fumo.
                                                              Però io che      lo so, però io lo racconterò
Ma la storia non dice del tuo primo aquilone                  agli uomini      che amano la natura
che è volato nel cielo e si è perso nel sole                  agli uomini      che non hanno paura
e non dice nemmeno del tuo primo veliero                      agli uomini      che stringono fra i denti le loro
che ha per te navigato in quel mare salato.                   voglie…

Però io che lo so, però io lo racconterò                      Però io che lo so, però io lo racconterò …(si
                                                              ripete sfumando)

Informazioni

Questa canzone è anche cantata nel documentario di Giuseppe Favilli, Alfredo Bandelli - Un cantautore di lotte e di
speranze, NEOKI FILM, 2008 Pisa, NEOKI 2008, minuto 10

                                                       pagina 28
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                                      Nella casa di Maria
                                                        (1981)
                                                 di Alfredo Bandelli
                          Periodo: Dal riflusso alla fine della guerra fredda (1980 - 1989)
                                                   Lingua: italiano
                           Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/nella-casa-di-maria

Nella casa di Maria c’è un silenzio da corsia                 giardino del re (2 volte)
tutto quanto è organizzato, ben pulito e
programmato,                                                  Dalla casa di Maria non si può più andar via
c’è un servizio di pensione , c’è anche la                    i ricordi son di vetro, non si può tornare
televisione                                                   indietro;
e si può restare a letto per la prima                         si esce solo ben sdraiati, ripuliti e
colazione.                                                    ordinati,
                                                               ncensati ed inchiodati, bene o male
  Ma l’erba voglio non c’è nemmeno nel                        accompagnati.
giardino del re (2 volte)
                                                                Ma l’erba voglio non c’è nemmeno nel
Nella casa di Maria c’è chi vuol filar la                     giardino del re (2 volte)
lana
e chi vuol filare con gli occhi verso il sole                 Nella casa di Maria si è incantata per magia
a tramontana                                                  una bimba, ma per solo un minuto tutto
c’è chi vuole vedere gente e chi vuol palar                   d’oro;
di niente                                                     nella casa di Maria un minuto di allegria
c’è chi vuol vedere il resto e chi vuol                       per chi vuole avere ancora per chi vuole,
morire presto.                                                vuole, vuole…

  Ma l’erba voglio non c’è nemmeno nel                          Ma l’erba voglio non c’è nemmeno nel
                                                              giardino del re (2 volte)

Informazioni

Questa canzone faceva parte di “Il vecchio e la sua ombra”, uno spettacolo di canzoni e poesie, presentato da Ivan
Della Mea, tenuto da Alfredo Bandelli insieme a Luigi Cunsolo nel 1981 presso il circolo ”La Cereria” a Pisa.

Questa canzone è anche cantata nel documentario di Giuseppe Favilli, Alfredo Bandelli - Un cantautore di lotte e di
speranze, NEOKI FILM, 2008 Pisa, NEOKI 2008, minuto 31

                                                       pagina 29
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         Non piangere oi bella [Partono gli emigranti]
                                                      (1974)
                                               di Alfredo Bandelli
                      Periodo: La contestazione e i movimenti di liberazione (1967-1979)
                                                Lingua: italiano
                                               Tags: emigrazione
            Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/non-piangere-oi-bella-partono-gli-emigranti

Non piangere oi bella se devo partire,                     Non piangere oi bella, non so quanto tempo
se devo restare lontano da te,                             io devo restare a sudare quaggiù;
non piangere oi bella, non piangere mai                    le notti son lunghe, non passano mai
che presto, vedrai, ritorno da te.                         e non posso mai averti per me.
                                                           Soltanto fatica, violenza e razzismo
Addio alla mia terra, addio alla mia casa,                 ma questa miseria più forza ci dà ;
addio a tutto quello che lascio quaggiù;                   e cresce la rabbia, e cresce la voglia la
o tornerò presto, o non tornerò mai,                       voglia di avere il mondo per me.
soltanto il ricordo io porto con me.
                                                            Partono gli emigranti, partono per l'Europa
Partono gli emigranti, partono per l'Europa                 sotto lo sguardo della polizia;
sotto lo sguardo della polizia;                             partono gli emigranti, partono per l'Europa
partono gli emigranti, partono per l'Europa                 i deportati della borghesia.
i deportati della borghesia.

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                                     Non si è curata mai
                                                        (1981)
                                                 di Alfredo Bandelli
                          Periodo: Dal riflusso alla fine della guerra fredda (1980 - 1989)
                                                   Lingua: italiano
                          Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/non-si-e-curata-mai

È la ballata di una donna normale                             a qualche impresa ha prestato il braccio
con tanti figli da mantenere                                  e per campare ha trovato il coraggio.
e la sua unica vera funzione                                  Per ogni passo, dopo ogni passo
è un animale da riproduzione.                                 egli ha trovato una ragione
Gridi, pianti, maledizioni                                    e molto spesso non si è concesso
nei focolari affumicati                                       nemmeno il lusso di una spiegazione
non sono vuote le occasioni
nemmeno i sogni realizzati, ma...                             È la ballata di un aquilone
                                                              girava il mondo senza passione
È la ballata di un pover’uomo                                 di ogni cielo faceva il giro
a qualche figlio ha dato il suo nome                          senza tirare mai troppo il filo

Informazioni

Questa canzone faceva parte di “Il vecchio e la sua ombra”, uno spettacolo di canzoni e poesie, presentato da Ivan
Della Mea, tenuto da Alfredo Bandelli insieme a Luigi Cunsolo nel 1981 presso il circolo ”La Cereria” a Pisa

                                                       pagina 31
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                                            Per i figli
                                                   (1982)
                                            di Alfredo Bandelli
                     Periodo: Dal riflusso alla fine della guerra fredda (1980 - 1989)
                                              Lingua: italiano
                            Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/i-figli

Per i figli che ho amato tanto                           canterò le mie canzoni
per i figli andati via                                   le canzoni che mi fanno compagnia
canterò le mie canzoni le canzoni
che mi fanno compagnia                                   Per l’amore che ho avuto tanto
                                                         per l’amore che ho dato via
Per i compagni che ho amato tanto                        canterò le mie canzoni
i compagni andati via                                    le canzoni che mi fanno compagnia
canterò le mie canzoni
le canzoni che mi fanno compagnia                        Per la vita che mi ha dato tanto
                                                         per la vita che è ancora mia
Per l’impegno che ho dato tanto                          canterò le mie canzoni
per la rabbia che è andata via                           le canzoni che mi fanno compagnia.

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ilDeposito.org - Canti di protesta politica e sociale

                                            Per me, per te
                                                         (1983)
                                                  di Alfredo Bandelli
                           Periodo: Dal riflusso alla fine della guerra fredda (1980 - 1989)
                                                    Lingua: italiano
                                  Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/me-te

La scuola ti ha insegnato tante cose                           è storia di fatica sangue lutti e repressione
edificanti                                                     è storia d’ignoranza, è storia d disperazione
sui libri sono scritte le vicende più                          è storia di progresso, è storia di
importanti                                                     emancipazione.
La storia dell’Italia parla di uomini
importanti                                                        Per te, per me…
di santi, di poeti e naviganti…
Ma c’è una storia che non troverai scritta                     Sul tuo libro di testo trovi scritto chiaro e
sui testi                                                      tondo
è una storia di uomini semplici ed onesti                      che solo i geni e i generali hanno cambiato
che hanno cambiato il mondo e hanno cambiato                   il mondo
loro stessi                                                    il senso della storia puoi capirlo in un
                                                               secondo
  Per te, per me…                                              e lo devi imparare fino in fondo.
                                                               Ma la storia falsa che ti vogliono insegnare
La nostra storia è fatta da persone senza                      è scritta solamente per non farti pensare
storia                                                         alla necessità di un mondo nuovo, un mondo
è storia tramandata ma solo dalla memoria                      uguale.
è storia raccontata senza enfasi né boria
è una storia di eroi senza gloria                                 Per te, per me…

Informazioni

Dallo spettacolo "Gli ultimi fiori di Maggio", tenuto a Firenze il 12 settembre 1988 insieme a Luigi Cunsolo alla
Festa Nazionale dell’Unità.

Questa canzone è anche cantata nel documentario di Giuseppe Favilli, Alfredo Bandelli - Un cantautore di lotte e di
speranze, NEOKI FILM, 2008 Pisa, NEOKI 2008, minuto 38,39"

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ilDeposito.org - Canti di protesta politica e sociale

                            Quando chiare fresche acque
                                                         (1988)
                                                  di Alfredo Bandelli
                           Periodo: Dal riflusso alla fine della guerra fredda (1980 - 1989)
                                                    Lingua: italiano
                      Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/quando-chiare-fresche-acque

Quando chiare fresche acque                                    Quando in ogni discussione
di un minuscolo torrente                                       diventavano importanti
crebbero in un fiume straripante                               anche le parole di un bambino
chi credette in quell’istante                                  ed i vecchi muri stanchi
si gettò nella corrente                                        e gli antichi monumenti
e si ritrovò tra tanta gente                                   anche loro erano parlanti.
con i gomiti sporgenti
con le facce sorridenti                                           E tutti avanti…
con le mani fredde e i cuori ardenti.
                                                               Quando giorno dopo giorno
  E tutti avanti per parlare ed ascoltare                      era tutto da scoprire.
  per guardare ed imparare                                     Quando tutto si poteva costruire.
  per sentirsi meno soli e più importanti.                     Quando giorno dopo giorno
  E tutti avanti, tutti quanti in prima fila                   era tutto da inventare.
  tutti attenti e impazienti                                   Quando tutto si poteva immaginare.
  di vedere il mondo dove va.                                  Quando con le occupazioni
                                                               e le manifestazioni
Quando nelle piazze in tanti                                   la città sembrava tutta in festa.
diventavano cantanti
con una chitarra e un po’ di vino.                                E tutti avanti…

Informazioni

Dallo spettacolo "Gli ultimi fiori di Maggio", tenuto a Firenze il 12 settembre 1988 insieme a Luigi Cunsolo alla
Festa Nazionale dell’Unità.

La melodia è la medesima di quella de La mia barba

                                                        pagina 34
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                                     Quando la luna parlò
                                                        (1988)
                                                 di Alfredo Bandelli
                          Periodo: Dal riflusso alla fine della guerra fredda (1980 - 1989)
                                                   Lingua: italiano
                          Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/quando-la-luna-parlo

In quella notte di luna piena                                  Quando la     luna parlò
dentro quel pozzo che sprofondava                              le disse:     “Canta ch’io canterò”
vide la luna che nell’acqua si specchiava                      le disse:     “Canta a piena voce
sentì la luna che la chiamava                                  per tutte     le cose che vorresti cambiare”.
sentì la luna che sussurrava
sentì la luna che sorridendo le parlava.                       In quella notte di luna piena
Lei le rispose con un sospiro                                  lei pensò al mondo che sprofondava
lei le rispose con un sorriso                                  pensò alla gente che non rideva e non sognava
e aveva gli occhi di mille colori                              pensò alla gente che non guardava
come l’uccello del paradiso.                                   pensò alla gente che non vedeva
                                                               pensò alla gente che non parlava e non
Quando la luna parlò                                           ascoltava
le disse: “Canta ch’io canterò”                                e vide mille stelle cadenti
le disse: “Canta forte forte                                   e vide mille giovani delusi
per tutte le volte                                             e vide mille giovani scontenti
che volevi cantare”.                                           e vide mille giovani esclusi.

Informazioni

Dallo spettacolo "Gli ultimi fiori di Maggio", tenuto a Firenze il 12 settembre 1988 insieme a Luigi Cunsolo alla
Festa Nazionale dell’Unità.

                                                        pagina 35
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                                        Quando la storia
                                                        (1982)
                                                 di Alfredo Bandelli
                          Periodo: Dal riflusso alla fine della guerra fredda (1980 - 1989)
                                                   Lingua: italiano
                            Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/quando-la-storia

Quando la storia viene raccontata solamente                   ti devi domandare che cosa è giusto fare
con l’unico obiettivo di confondere la gente                  quando il potere è solo del padrone.
ti devi domandare, devi verificare
devi capire senza giudicare.                                  Se tanti giornalisti ben pagati dai potenti
                                                              diranno che eravamo solo prepotenti
E se sulle colonne dei giornali leggerai                      ti devi domandare che cosa è giusto fare
che il movimento ha dato solo tanti guai                      quando il potere ingaggia i delinquenti.
ti devi domandare che cosa è giusto fare
quando il potere ti vuole schiacciare.                        E se racconteranno che fu i nostro movimento
                                                              ad impedire allora che ci fosse un
Se dagli schermi bianchi della tua                            cambiamento
televisione                                                   ti devi domandare perché in questo momento
ti spiegheranno che fu solo grande confusione                 i tuoi bisogni sono dispersi al vento.

Informazioni

Questa canzone è anche cantata nel documentario di Giuseppe Favilli, Alfredo Bandelli - Un cantautore di lotte e di
speranze, NEOKI FILM, 2008 Pisa, NEOKI 2008, minuto 14

                                                       pagina 36
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                               Sui miei passi son tornato
                                                         (1988)
                                                  di Alfredo Bandelli
                           Periodo: Dal riflusso alla fine della guerra fredda (1980 - 1989)
                                                    Lingua: italiano
                        Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/sui-miei-passi-son-tornato

Sui miei passi son tornato                                     lasciando il cuore tra le vecchie vie.
per cercare il mio passato
quante strade ho calpestato                                    Quanti sorrisi fluorescenti ed assenti
quanti luoghi ho ritrovato                                     quante occasioni sociali in frammenti.
della mia vecchia città dove ho vissuto l’età                  Solo vetrine illuminate e tante luci
della speranza e dell’amore                                    colorate.
e dell’immaginazione.
                                                               Quanti locali promettenti
Dove saranno i compagni che amai                               quante illusioni trasparenti
le situazioni e gli entusiasmi di allora?                      quante belle confezioni
Ora sono programmate le solitudini affollate.                  quante vuote sensazioni.
                                                               Povera bella città!
Quanta gente ho incontrato                                     Senza più sensualità
quanti sguardi ho incrociato                                   senza il ritmo dell’azione senza
occhi liquidi e spenti                                         comunicazione.
volti anonimi e impotenti.
Povera vecchia città!                                          Sono finiti i vecchi miti mortali
Vedi la gente che va                                           lasciando il posto a nuove mode culturali
ad affollare le periferie                                      alle ambigue suggestioni, a oblique
                                                               farneticazioni.

Informazioni

Dallo spettacolo "Gli ultimi fiori di Maggio", tenuto a Firenze il 12 settembre 1988 insieme a Luigi Cunsolo alla
Festa Nazionale dell’Unità.

                                                        pagina 37
ilDeposito.org - Canti di protesta politica e sociale

                                           Vorrei parlarti
                                                        (1981)
                                                 di Alfredo Bandelli
                          Periodo: Dal riflusso alla fine della guerra fredda (1980 - 1989)
                                                   Lingua: italiano
                                                Tags: lavoro/capitale
                             Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/vorrei-parlarti

Vorrei parlarti d'un po' d'amore                              a sonnecchiare ed a pensare
però non trovo bene le parole.                                se vale poi la pena di campare.
La nostra vita non lo prevede                                 Ma in fondo a cosa serve parlare
solo di lavorare ci concede.                                  se tutto questo non serve a cambiare
Allora in fondo perché parlare                                nemmeno un'ora della tua storia
se tanto poi non ci possiamo amare                            della tua attesa triste e solitaria.
se questa notte, come ogni notte
tu devi riposare le ossa rotte?                               Vorrei parlarti della mia rabbia
                                                              e dei miei sogni che stringo fra i denti
Vorrei parlarti del cielo azzurro                             della coscienza che ho contrattato
del sole e della terra e i prati in fiore                     per un pezzo di pane e un po' di fiato.
ma la tua casa è una prigione                                 Scorre veloce la progressione,
e tutto il resto è solo un'illusione                          questa è la civiltà della ragione.
                                                              Cambiano gli usi della sua gloria,
Vorrei parlarti della mia voglia                              e avanti un altro, comincia un'altra storia.
di non vederti sempre triste e curva
                                                              Vorrei parlarti...(si ripete sfumando)

Informazioni

Questa canzone faceva parte di “Il vecchio e la sua ombra”, uno spettacolo di canzoni e poesie, presentato da Ivan
Della Mea, tenuto da Alfredo Bandelli insieme a Luigi Cunsolo nel 1981 presso il circolo ”La Cereria” a Pisa.

Questa canzone è anche cantata nel documentario di Giuseppe Favilli, Alfredo Bandelli - Un cantautore di lotte e di
speranze, NEOKI FILM, 2008 Pisa, NEOKI 2008, minuto 25

                                                       pagina 38
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