QUADERNI diVILLA SANDRA - N. 4 VOL. XXVIII RIVISTA TRIMESTRALE FONDATA DA LUIGI VITTORIO DE STEFANO
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QUADERNI di VILLA SANDRA VOL. XXVIII RIVISTA TRIMESTRALE FONDATA DA LUIGI VITTORIO DE STEFANO OTTOBRE/DICEMBRE 2017 N. 4
0_QUAD VS n_4 2017 indice.qxp 23/10/17 14:17 Pagina 1 CENTRO DI RIABILITAZIONE MOTORIA E FUNZIONALE Fondatore LUIGI VITTORIO DE STEFANO Sommario 3 LA VIOLENZA TRA GLI ADOLESCENTI: EMARGINAZIONE SOCIALE E MASCHILISMO DI RITORNO Editore VILLA SANDRA S.p.A. Mario E. D’Imperio Via Portuense 798 - 00148 Roma Direttore Responsabile 7 L'OSTEOPOROSI: METODI DI DIAGNOSTICA STRUMENTALE Pietro Sedati MARIO E. D'IMPERIO 15 IL DOLORE E LA SUA VALUTAZIONE IN AMBITO OSPEDALIERO Hanno collaborato Domitilla Zerbinati, Francesca Corda ALESSANDRO CASAVOLA FRANCESCA CORDA EMILIO DONNINI 19 IL SONNO: NECESSITÀ FISIOLOGICA E BISOGNO ASSISTENZIALE EMANUELE PECORARO Emilio Donnini PIETRO SEDATI DOMITILLA ZERBINATI 24 LA SEROTONINA: L’ORMONE DELLA FELICITÀ Mario E. D’Imperio 28 DIMENSIONE LUDICA DEL TEATRO ROMANO: DAL MIMO ALLA COMMEDIA DI PLAUTO E TERENZIO Emanuele Pecoraro 33 SCRITTORI IN VETRINA: ALESSANDRO MANZONI (1785-1878) Alessandro Casavola Stampa Grafica Flaminia snc - Roma © 1990 - Villa Sandra S.p.A. Tutti i diritti riservati Finito di stampare nel mese di Ottobre 2017 In copertina: Achille fascia un braccio a Patroclo ferito. Coppa del vasaio greco Sosias (500 a.C.).
0_QUAD VS n_4 2017 indice.qxp 23/10/17 14:17 Pagina 2 ACCREDITATA CON LA REGIONE LAZIO E CON IL SISTEMA SANITARIO NAZIONALE PER RIEDUCAZIONE MOTORIA E FUNZIONALE 00148 Roma - Via Portuense, 798 - Tel. 06/655.951 - Fax 06/657.23.33 - www.villasandra.it - info@villasandra.it Direttore Sanitario: Dott. MARIO E. D’IMPERIO - 130 posti letto di degenza riabilitativa intensiva e post-acuzie (riabilitazione neurologica, ortopedica, cardiolo- gica, respiratoria) - 30 posti letto di riabilitazione estensiva - 28 posti letto day hospital riabilitativo - 42 posti letto di degenza riabilitativa privata - riabilitazione neuromotoria ambulatoriale - centro dialisi ambulatoriale. P O L I A M B U L AT O R I O S P E C I A L I S T I C O ALLERGOLOGIA e PATCH TEST ENDOSCOPIA DIGESTIVA (*) OSTETRICIA e GINECOLOGIA Dott. Paolo Agostinucci Prof. Mauro Trifero COLPOSCOPIA e ANDROSCOPIA - PAP TEST Dott. Paolo Pellarin ANGIOLOGIA (*) FISIATRIA ECODOPPLER VASCOLARE (*) Dott.ssa Roberta Lapreziosa OTORINOLARINGOIATRIA Prof. Luciano Battaglia Dott. Alberto Lusso ESAME AUDIOVESTIBOLARE (*) Dott. Gaetano Luigi Nappi Dott.ssa Antonella Calabrese (*) Dott. Mario D’Emilia Dott. Enrico Piccirillo CARDIOLOGIA GASTROENTEROLOGIA Dott.ssa Norma Rosati (*) ELETTROCARDIOGRAMMA Dott. Carlo Badaracco Dott. Edmondo Vittoria ECOCARDIO-DOPPLER (*) Dott.ssa Alessia Saccoccio HOLTER (*) Dott. Salvatore Varrica LABORATORIO ANALISI PNEUMOLOGIA Dott. Fernando Mazzei Dott.ssa Mariangela Giorgione ESAME SPIROMETRICO (*) Dott. Pierluigi Mottironi Dott.ssa Manuela Serpilli Dott.ssa Susanna Grego MEDICINA DELLO SPORT (*) Dott.ssa Fabiana Di Veroli Dott. Emanuele Guerra RADIODIAGNOSTICA Dott.ssa Francesca Pastori MAMMOGRAFIA (*) Dott.ssa Vienna Mancini NEUROLOGIA ELETTROENCEFALOGRAMMA ORTOPANORAMICA NEUROPSICHIATRIA Dott. Francesco Frega DERMATOLOGIA Dott. Giovanni Cuomo Dott. Saverio Caruso Dott.ssa Sabina Villani NEFROLOGIA REUMATOLOGIA DERMATOLOGIA ad INDIRIZZO ESTETICO (*) Dott. Sabri Hassan Dott.ssa Cinzia Martis Dott. Camillo Gilostri Dott. Federico Donati Dott.ssa Ema Shehi OCULISTICA - ORTOTTICA Dott.ssa Adriana Gallo Dott. Stefano Da Dalt (*) DIABETOLOGIA e ENDOCRINOLOGIA (*) Dott. Franco Salerno (*) UROLOGIA, UROFLUSSIMETRIA, Dott. Gianfranco Croce Dott. Roberto Rizzo ESAMI URODINAMICO M.O.C. (Densitometria ossea) (*) Dott. Roberto Sgrulletta Dott. Paolo Cialone Dott. Eduardo Stornaiuolo Dott. David Granata DIETOLOGIA NUTRIGENETICA (*) ODONTOIATRIA (*) TAC (Tomografia Assiale Computerizzata) (*) Dott. Camillo Gilostri Dott. Matteo Savona RMN (Risonanza Magnetica Nucleare) Dott. Pietro Sedati ECOGRAFIA (*) ORTOPEDIA e TRAUMATOLOGIA Dott. Filiberto De Simone Dott. Sergio Anibaldi Dott. Antonio Bertino ELETTROMIOGRAFIA - NEUROLOGIA Dott. Ignazio Di Tocco Dott. Rodolfo Quadrini Dott. Gianluca Falcone (*) Dott. Francesco Pujia Dott. Marco Villa Le specialità e i medici specialisti con l’asterisco (*) non Dott.ssa Chiara Lepre (*) Dott. Emiliano Roefaro sono in convenzione.
1_QUAD VS n_4 2017 violenza .qxp 23/10/17 14:17 Pagina 3 3 La violenza tra gli adolescenti: emarginazione sociale e maschilismo di ritorno MARIO E. D’IMPERIO Direttore Sanitario, Casa di Cura PrivataVilla Sandra – Roma I l 25 novembre sarà la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, ma quest’anno non basta parlare di violenza domestica e femminicidio. I segnali sempre più vittime delle violenze fisiche e “cyber- violenze”.Tutto questo può produrre traumi profondi in una fase in cui si crede ancora nell’amore o che un di una nascosta aggressività sono presenti dalle prime coetaneo possa, per “amore”, arrivare anche ad aggredire relazioni adolescenziali, dai primi innamoramenti. Anche o uccidere, come ha fatto il ragazzo diciassettenne che il tra bambini ci sono aggressioni fisiche e verbali, dettate 3 settembre scorso ha ucciso la giovanissima Noemi da componenti istintuali e carenze educative familiari, Durini in un piccolo centro del Salento. ma i ragazzi e le ragazze in età preadolescenziale sono
1_QUAD VS n_4 2017 violenza .qxp 23/10/17 14:17 Pagina 4 4 La violenza tra gli adolescenti: emarginazione sociale e maschilismo di ritorno MARIO E. D’IMPERIO In Italia, la violenza tra le coppie di adolescenti è in contatti. Cinque adolescenti su cento sono stati obbligati forte crescita. La violenza di genere tra i ragazzi si a dare al proprio partner la password di Facebook o di sviluppa nell’ambito di uno slancio affettivo morboso, altri social. In circa il 20% delle coppie il partner dove possessività, orgoglio di identità maschile e gelosia controlla le chat, messaggi, foto, video sul cellulare malata vengono confusi come impulsi d'amore. dell’altro, sentendosi autorizzato a soddisfare qualunque L’Osservatorio Nazionale Adolescenza in Italia ha dubbio, gelosia e sospetto. Nel 15% si controllano i evidenziato che su circa 4.000 adolescenti analizzati, di movimenti, gli spostamenti, le persone con cui il partner età compresa tra i 13 e i 19 anni, la violenza all’interno esce e come si veste, i luoghi in cui si trovano e la geo- delle coppie sia un fenomeno in crescita estremante localizzazione, chiedendo di parlare con le amiche o preoccupante soprattutto perché molte ragazze non sono amici per sincerarsi del dato più o meno veritiero. in grado di riconoscere i primi segni di un pericolo, dove si scambia l’amore per possessività, come se l’altra IL CYBERSTALKING persona sia proprietà privata. Un adolescente su dieci ha Molti ragazzi sono in grado di inserire software e paura del proprio fidanzato o fidanzata, dato certamente spyware nel pc o nello smartphone della ragazza per preoccupante. Il 6% degli adolescenti si sente come controllare pagine personali e impostazioni di privacy. Il incatenato nella propria storia sentimentale perché il suo cyber-stalker entra nelle chat e finge di essere la sua partner minaccia di suicidarsi ogniqualvolta si litiga. Due compagna per conoscere l’interlocutore, si seguono tutti su dieci hanno subito aggressioni verbali. Si tratta di una i movimenti sui social, controllando i “mi piace”, quali vessazione psicologica che schiaccia e blocca le capacità sono le nuove amicizie e la cronologia dei siti, si decisionali dell’altra persona, soprattutto quando controllano gli orari di accesso, si chiedono gli l’innamoramento inevitabilmente finisce. Ci si sente screenshot (ovvero le foto dello schermo del cellulare intrappolati e si ha paura delle reazioni dell’altro, durante una conversazione su una chat), si vedono i arrivando anche ad odiare. I giovanissimi difficilmente profili degli amici del partner, chiedendo spiegazioni, parlano con i genitori, vivono nel loro silenzio una inscenando scenate di gelosia con gesti violenti o profonda solitudine, che sfogano anche nell’uso di alcool ricattando di pubblicare foto compromettenti. La e droghe. violenza assume una modalità complessa, psicologica e fisica, in un crescendo che si struttura nel tempo, nei mesi e negli anni. COME RICONOSCERE Riconoscere questi primi segnali nella coppia di adolescenti è fondamentale per prevenire gesti estremi, anche perché questa forme precoci di violenza lasciano cicatrici indelebili nell’animo della vittima, ne distruggono l’autostima, generano paure e angosce di persecuzione. In uno dei pochi studi condotti in Italia su un campione di oltre 700 studenti delle scuole medie LA VIOLENZA IN RETE secondarie, ha evidenziato come una ragazza su dieci Le violenze si manifestano anche attraverso chat e abbia subito violenze fisiche nella coppia prima dei 18 social-network. Il 12% è stato costretto a cancellare anni. Il 16% delle ragazze e l’8% dei ragazzi ha subito amici su Facebook perché il partner era geloso di quei gravi violenze psicologiche, il 14% delle ragazze e l’8%
1_QUAD VS n_4 2017 violenza .qxp 23/10/17 14:17 Pagina 5 La violenza tra gli adolescenti: emarginazione sociale e maschilismo di ritorno MARIO E. D’IMPERIO 5 dei ragazzi ha subito violenze o molestie sessuali. L’80% scarsa autostima, perdita di interesse per la scuola, per dei genitori di questi ragazzi ignorano che i figli abbiano lo sport, problemi di concentrazione o memoria, subito qualunque forma di violenza o minacce su chat o atteggiamento di paura o vergogna nel raccontare le loro social. esperienze e per i sentimenti provati. Solo rompendo Proprio in questa fase della vita i giovani non si questo muro di silenzio e ascoltando loro senza rendono conto di quanto a loro stia accadendo, credendo giudicare, potremmo aiutarli. che sia normale la violenza, mentre la dominazione e il controllo sono scambiati per un segno di interessamento MASCHILISMO DI RITORNO e di amore. La giovane donna nella nostra epoca pare Purtroppo prendiamo atto che una cultura scivolata indietro di decenni, spesso succube del maschio maschilista è ancora radicata nel nostro paese. Il e indifesa, così diverse dalle donne della rivoluzione dizionario maschilista si aggiorna, ma il concetto non femminista degli anni ’70. La presenza di questi cambia: sono meno usati quei termini che giudicavano meccanismi di negazione e di subalternità delle ragazze una donna in maniera spregiativa facendo riferimento al fa sì che si strutturi un modello di relazione di coppia bestiario al femminile. Ora vengono sostituite parole più che si riproduce nelle future relazioni. delicate: donne-oggetto, ragazze-immagine, ombrelline. Anche il sindaco di un paese prossimo alla costiera amalfitana taglia corto con la violenza tra adolescenti, definendo lo stupro di gruppo di dodici ragazzini contro una quindicenne solo una bambinata, una birichinata. Aiutare i ragazzi a riconoscere il problema è compito delle istituzioni, della scuola, delle comunità, attraverso una sensibilizzazione da parte degli operatori del settore, insegnanti e genitori, in un contesto sociale che oggi, più di prima, presenta modelli stereotipati di maschilismo e femminilità poco improntati alla parità dei sessi. Sembra Il maschilismo è stato sdoganato e il sessismo è di rivedere tra i giovani i modelli sub-culturali delle classi diventata normalità: si presume che questo meno abbienti e del sotto-proletariato del dopoguerra, comportamento maschile vada bene alle donne perché proprio quegli esempi tipici di una società arretrata che esse sono libere di muoversi, di vestirsi, di accettare e tanto abbiamo combattuto nelle battaglie sociali di fine desiderare il corteggiamento degli uomini. Sono libere anni ‘70 e inizio degli anni ’80. anche di provocare l’istinto maschile, con inevitabili Bisogna individuare i primi sintomi: le ragazze e i conseguenze. Nelle affermazioni di un sindaco, emerso ragazzi che vivono una relazione violenta presentano una agli onori delle cronache per quella battuta infelice, c’è
1_QUAD VS n_4 2017 violenza .qxp 23/10/17 14:17 Pagina 6 6 La violenza tra gli adolescenti: emarginazione sociale e maschilismo di ritorno MARIO E. D’IMPERIO la superficialità, l’indifferenza e l’ignoranza rozza di chi espressione. Se si continua ad inculcare nei ragazzi l’idea non considera le conseguenze devastanti sulla psiche e che il vero uomo è cacciatore, prode guerriero e principe sul corpo di una fanciulla che ha subito violenza. Poco azzurro e le donne sono Barbie, belle damigelle, angeli importa se la famiglia e la ragazza è stata costretta ad della casa, e poi brave mamme, non dobbiamo abbandonare il paese e trasferirsi altrove. Anche un meravigliarci se poi si sviluppano, in determinati Presidente americano oggi rappresenta la vittoria del contesti, comportamenti maschilisti. maschilismo su scala planetaria. Ci sono argomenti più importanti, come l’essere più poveri o sentirsi stranieri in casa propria, e, in fondo, nella sotto-cultura globalizzata, il maschilismo più becero, in fondo, non produce danno. Lo stesso è stato in Italia qualche anno fa, quando, tutto sommato, il maschilismo berlusconiano era considerato una questione marginale per molti elettori. IMMIGRAZIONE È ancora molto diffusa la mentalità che gli immigrati sono gli unici protagonisti delle violenze sulle donne, ma a guardare i dati, gran parte delle violenze sono consumate in ambito domestico. E’ vero però che gran parte dei nostri centri di accoglienza sono pieni di uomini provenienti dall’area sub-sahariana dove, se la vita umana non ha alcun valore, quella della donna, per mentalità, vale meno che niente. Ancora una volta più che emarginare e demonizzare la presenza degli immigrati, la nostra società, una volta accolti, deve adoperarsi per creare una rete di integrazione, diffondere la cultura delle regole e del rispetto. In Germania sono stati introdotti corsi di formazione civica IN QUESTO NUMERO: e sessuale per immigrati, specialmente per i più giovani, L’osteoporosi e gli strumenti per una diagnosi oltre ai corsi di lingua obbligatori. Gli investimenti completa; il dolore acuto e cronico, come valutarlo in finalizzati all’integrazione che si stanno facendo nel Nord ambito ospedaliero; il sonno, come necessità fisiologica Europa sono molto più consistenti rispetto a quelli e come favorirlo; la serotonina, ovvero l’ormone della italiani. E’ comprensibile che molti piccoli comuni si felicità; il teatro nell’antica Roma e al sua oppongano all’accoglienza di massa, nel terrore di veder dimensione ludica; infine parleremo di Alessandro vagare giovani immigrati nelle loro strade, nullafacenti, Manzoni, analizzando la sua vita privata, le sue donne lasciati in balia di se stessi e senza una formazione. e il rapporto con i numerosi figli. Ma la formazione va rivolta anche ai giovanissimi e Buona lettura. giovanissime, attraverso una educazione che guardi al superamento degli stereotipi dei ruoli maschili e femminili e che serva a creare una maggiore consapevolezza della propria libertà di essere, di
2_QUAD VS n_4 2017 osteoporosi .qxp 23/10/17 14:18 Pagina 7 7 L'osteoporosi: metodi di diagnostica strumentale PIETRO SEDATI Medico Responsabile Diagnostica per Immagini, Casa di Cura PrivataVilla Sandra – Roma L’ osteoporosi è una malattia dello scheletro caratterizzata da una riduzione della massa ossea e da alterazioni qualitative scheletriche che determinano farmaci). Le fratture da fragilità possono presentarsi in quasi tutti i segmenti scheletrici, ma sedi preferenziali sono un aumento della fragilità ossea e, conseguentemente, rappresentate dalla colonna vertebrale, dal femore, del rischio di frattura. dall’omero e del radio. La frattura di Colles rappresenta Si distinguono in osteoporosi primitive (che un marker precoce e sensibile di fragilità scheletrica. includono le forme giovanile, post-menopausale e senile) È opportuno ricordare che le fratture e secondarie (causate da numerose patologie e osteoporotiche, vertebrali e femorali, aumentano il
2_QUAD VS n_4 2017 osteoporosi .qxp 23/10/17 14:18 Pagina 8 8 L'osteoporosi: metodi di diagnostica strumentale PIETRO SEDATI rischio relativo di mortalità. Il 50% delle donne con una in modo abbastanza accurato e preciso la massa ossea ed frattura del femore presenta, inoltre, una consistente in particolare la sua densità minerale, che è responsabile riduzione del livello di autosufficienza. Le fratture da della resistenza meccanica dell’osso per il 60-80% . fragilità causano infatti disabilità complessa, significativa Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità morbilità, riduzione della qualità di vita e limitazione (OMS) la diagnosi densitometrica di osteoporosi funzionale. si basa sulla valutazione con tecnica DXA (dual- Il paziente con osteoporosi necessita pertanto di una energy x-ray absorptiometry) della densità minerale ossea; presa in carico globale, con un intervento è stato osservato che il rischio di frattura inizia ad multidisciplinare e con un progetto terapeutico e aumentare in maniera esponenziale con valori di T-score riabilitativo individuale. < -2.5 DS, che, secondo l’OMS, rappresenta il valore L’indagine densitometrica consente oggi di misurare soglia per diagnosticare la presenza di osteoporosi. Fig. 1: Modificazioni dell’osso nell’osteoporosi. OSTEOPOROSI PRIMITIVE pubblica anche nei maschi; infatti oltre il 20% di tutte le Osteoporosi post-menopausale fratture di femore si verifica nel sesso maschile e L'osteoporosi post-menopausale è la più frequente l’incidenza di fratture vertebrali è circa la metà rispetto forma di osteoporosi primitiva; è dovuta al deficit quella riportata nelle donne. L’osteoporosi maschile, estrogenico legato alla menopausa, che determina tuttavia è più frequentemente secondaria, per cui vanno un'accelerazione della perdita ossea dovuta all'età. sempre escluse condizioni patologiche associate La Densità Minerale Ossea (BMD) misurata tramite all'osteoporosi. Mineralometria Ossea Computerizzata (MOC) Anche nell’osteoporosi maschile la MOC con con tecnica DXA è unanimemente considerata tecnica DXA è il metodo di scelta per la il più importante predittore di fratture definizione del rischio di frattura. osteoporotiche. Osteoporosi giovanile Osteoporosi maschile/senile Si tratta di forme di osteoporosi che si riscontrano L’osteoporosi costituisce un problema di salute nell'infanzia e nell'adolescenza, per lo più dovute a
2_QUAD VS n_4 2017 osteoporosi .qxp 23/10/17 14:18 Pagina 9 L'osteoporosi: metodi di diagnostica strumentale PIETRO SEDATI 9 patologie genetiche; possono tuttavia essere secondarie influenzata dalla patologia di base. Il rischio fratturativo a malattie ematologiche, immobilizzazione prolungata, è molto più elevato rispetto a quello atteso in base ai malattie infiammatorie croniche nonché conseguenti alla valori densitometrici del paziente e che si riduce somministrazione cronica di farmaci (ad es. antiepilettici rapidamente dopo sospensione della terapia. e glucocorticoidi). Quando non si riescono ad identificare possibili cause si parla di osteoporosi • Osteoporosi da altri farmaci Numerose classi di idiopatica giovanile. farmaci sono state associate ad osteoporosi ed a fratture da fragilità, tra cui: L-Tiroxina a dosi soppressive, OSTEOPOROSI SECONDARIE Eparina, Anticonvulsivanti, Immunosoppressori, L’osteoporosi primitiva va sempre distinta dalle Inibitori di Pompa Protonica (PPI). Per gli inibitori di forme di osteoporosi secondaria, di cui se ne pompa protonica (PPI) è stato dimostrato un riconoscono numerose cause (Tabella 1). Tra le più significativo aumento del rischio di fratture vertebrali frequenti ricordiamo: e di fratture femorali soprattutto se utilizzati per più di 12 mesi. La levotiroxina (quando somministrata a • Osteoporosi da glucocorticoidi. La cronica dosi soppressive) è risultata associata ad un aumentato esposizione ai glucocorticoidi è un’importante causa rischio di fratture. L’uso a lungo termine di eparina di osteoporosi e di fratture. L’incidenza di fratture è non frazionata comporta un aumento dal 2.5% al 5% correlata alla dose e alla durata della terapia ed è anche del rischio di fattura. Iperparatiroidismo, Tireotossicosi, Diabete Mellito Malattie Endocrine e Metaboliche Iperprolattinemia Malattie ematologiche Celiachia, Gastrectomia e Bypass gastrico, Malassorbimento Malattie Gastrointestinali intestinale, Malattie infiammatorie intestinali, Epatopatie Croniche Malattie genetiche Fibrosi Cistica, Sindrome di Marfan Artrite reumatoide, LES, Spondilite Anchilosante, Artrite Malattie Reumatiche Psoriasica Malattie Renali Insufficienza Renale Cronica Anoressia nervosa, BPCO, Malattia di Parkinson, Sclerosi Altre malattie Multipla Tab. 1: Principali cause di Osteoporosi Secondaria. FATTORI DI RISCHIO Di conseguenza la valutazione della BMD viene Il rischio di frattura osteoporotica è determinato da utilizzata per la diagnosi di osteoporosi, ma una combinazione di fattori che agiscono l’identificazione di soggetti ad alto rischio di frattura, in prevalentemente attraverso una riduzione della densità cui è appropriato un trattamento farmacologico minerale ossea e di fattori parzialmente/totalmente specifico, richiede la combinazione della BMD e dei indipendenti dalla BMD. Nei soggetti con più fattori di fattori di rischio indipendenti. rischio, la probabilità di frattura è superiore a quella di soggetti con un singolo fattore di rischio.
2_QUAD VS n_4 2017 osteoporosi .qxp 23/10/17 14:18 Pagina 10 10 L'osteoporosi: metodi di diagnostica strumentale PIETRO SEDATI La riduzione della BMD è un importante fattore di rischio di frattura: essa dipende dal picco di massa ossea raggiunto all’apice dello sviluppo corporeo e BMD (Densità Minerale Ossea) dalla perdita ossea correlata a menopausa e invecchiamento ed è influenzata da fattori genetici e nutrizionali, abitudini di vita, varie patologie e trattamenti farmacologici. Età L’incidenza di fratture osteoporotiche aumenta esponenzialmente con l’età. In entrambi i sessi tutte le pregresse fratture atraumatiche aumentano il rischio di nuove fratture. Particolare rilevanza prognostica va data alle fratture Fratture pregresse vertebrali, di polso, di femore e di omero. Soggetti con 3 o più fratture vertebrali hanno un rischio di nuove fratture circa 10 volte superiore a chi non ha avuto fratture e 2-3 volte superiore a chi ha avuto una sola frattura. La familiarità per fratture, in particolare di quelle di femore, influenza il rischio Familiarità per fratture da fragilità di frattura in modo indipendente dalla BMD e ne rappresenta il più valido indicatore prognostico Il fumo di sigaretta rappresenta un fattore di rischio indipendente per fratture Fumo vertebrali e periferiche Immobilizzazione E’ considerato un fattore di rischio moderato Le malattie più frequentemente associate ad un aumentato rischio di frattura sono: artrite reumatoide, malattie infiammatorie intestinali, ipogonadismi non Comorbidità trattati, trapianti d’organo, BPCO, diabete mellito, immobilità prolungata (malattia di Parkinson, ictus, distrofia muscolare, traumi spinali). Sono di fondamentale importanza soprattutto nei soggetti più anziani. I più Fattori di rischio per cadute importanti di essi sono patologie neuromuscolari, malattia di Parkinson, demenze. Tab. 2: Principali fattori di rischio di frattura osteoporotica. GQCOTUbcQFCbcadSITcCRI Computerizzata a raggi X La diagnosi strumentale dell’osteoporosi e delle • La mineralometria ossea a raggi X (DXA) è fratture da fragilità comprende la valutazione della BMD attualmente considerata la tecnica di elezione per la mediante la metodica DXA, la Quantitative Computerized valutazione della massa ossea, consentendo la diagnosi Tomography (QCT), la Quantitative Ultrasound (QUS) e, di osteoporosi, la predizione del rischio di frattura ed limitatamente alla diagnosi e allo studio delle fratture, la il monitoraggio nel tempo della BMD. Radiologia Convenzionale, la Risonanza Magnetica e la • La diagnosi densitometrica di osteoporosi si basa sul Tomografia Computerizzata. confronto fra il valore di BMD del soggetto esaminato ed il valore medio di BMD di giovani adulti sani (picco DENSITOMETRIA OSSEA di massa ossea) dello stesso sesso (T-score); il valore di La massa ossea in termini di densità minerale (Bone BMD può inoltre essere espresso in raffronto al valore Mineral Density, BMD) può essere valutata con varie medio di soggetti di pari età e sesso (Z-score). tecniche genericamente definibili come densitometria • Secondo l’OMS la soglia per diagnosticare la presenza ossea. di osteoporosi (T-score < -2.5 DS) è ad oggi applicabile L’indagine densitometrica consente oggi di misurare soltanto ai valori densitometrici ottenuti con tecnica in modo abbastanza accurato e preciso la massa ossea e DXA; tali valori (T-score) non sono peraltro applicabili rimane il miglior predittore del rischio di a donne prima della menopausa né ad uomini prima fratture osteoporotiche. dei 50 anni. • MOC DXA – Mineralometria Ossea
2_QUAD VS n_4 2017 osteoporosi .qxp 23/10/17 14:18 Pagina 11 L'osteoporosi: metodi di diagnostica strumentale PIETRO SEDATI 11 • Nello specifico, secondo l’OMS, nell’interpretare i valutazione densitometrica a livello lombare può essere risultati della BMD si conviene di adottare le seguenti poco accurata dopo i 65 anni di età per l’interferenza di definizioni: fenomeni spondiloartrosici, calcificazioni extra- • La BMD normale è definita da un T-score compreso scheletriche o fratture vertebrali rendendo di fra +2,5 e -1,0 conseguenza preferibile, in questi casi, la valutazione • L’osteopenia è definita da un T-score compreso tra - densitometrica femorale. 1,0 e -2,4 SD. La misurazione periferica a livello dell’avambraccio • L’osteoporosi è definita da un T-score uguale o è invece riservata a specifiche circostanze ed in inferiore a -2,5 SD. particolare in pazienti in cui la valutazione lombare e/o • L’osteoporosi severa è definita da un T-score inferiore femorale non sia praticabile o non accurata, che siano a -2,5 SD e dalla contemporanea presenza di una o gravemente obesi o affetti da iperparatiroidismo più fratture da fragilità. primario. La soglia diagnostica in T-score, come detto in precedenza, non coincide con la soglia terapeutica Indicazioni all’esecuzione della MOC DXA poiché altri fattori, scheletrici ed extrascheletrici, • Sesso femminile: in qualunque età in presenza di un condizionano il rischio di frattura del singolo soggetto. fattore di rischio maggiore e, limitatamente alle Si raccomanda di eseguire la misurazione a livello del donne in menopausa, in presenza di almeno 3 o più rachide lombare (L1-L4) e del femore prossimale. fattori di rischio minori. L’accuratezza del risultato densitometrico può essere • Sesso maschile: in qualunque età se in presenza di tuttavia diminuita dalla possibile presenza di condizioni un fattore di rischio maggiore o di 3 o più dei fattori interferenti che devono essere considerate durante di rischio minori per gli uomini di età superiore ai l’esecuzione e la refertazione dell’esame; ad esempio, la 60 anni. Fattori di rischio maggiori Fattori di rischio minori Precedenti fratture da fragilità o riscontro Età superiore ai 65 anni radiologico di fratture verebrali Riscontro radiologico di osteoporosi Anamnesi familiare per severa osteoporosi Terapie farmacologiche croniche Periodi > 6 mesi di amenorrea premenopausale (corticosteroidi, ecc) Patologie a rischio di osteoporosi Inadeguato apporto di calcio (20 sigarette/die Abuso alcolico (>60 g/die di alcool) Tab. 3: Fattori di rischio sesso femminile. Fattori di rischio maggiori Fattori di rischio minori Precedenti fratture da fragilità o riscontro Anamnesi familiare per severa osteoporosi radiologico di fratture verebrali Magrezza (indice di massa corporea < 19 Riscontro radiologico di osteoporosi kg/m2 Terapie farmacologiche croniche Inadeguato apporto di calcio (20 sigarette/die Abuso alcolico (>60 g/die di alcool) Tab. 4: Fattori di rischio sesso maschile.
2_QUAD VS n_4 2017 osteoporosi .qxp 23/10/17 14:18 Pagina 12 12 L'osteoporosi: metodi di diagnostica strumentale PIETRO SEDATI Fig. 3: Apparecchiatura MOC DXA (a sinistra); analisi densitometrica colonna lombare (a destra). • QCT osteoporosi secondo i criteri OMS (T-score < - • La Tomgrafia Computerizzata Quantitativa consente di 2,5 SD). Un uletriore limite importante della QUS è misurare sia a livello vertebrale che femorale la BMD rappresentato dall’eterogeneità delle apparecchiature, volumetrica totale e/o compartimentale, essendo in che forniscono valori non sempre correlabili fra di grado di separare la BMD trabecolare da quella loro. corticale. • Per la QCT vi è sufficiente evidenza sulla capacità di RADIOLOGIA CONVENZIONALE predire il rischio di fratture vertebrali (ma non di L’indagine radiologica tradizionale permette la quelle femorali), in donne in post-menopausa (ma non diagnosi e la valutazione delle fratture da osteoporosi negli uomini). Trattasi inoltre di una metodica che nelle sedi interessate. In particolare, l’esame radiografico comporta un’elevata dose di radiazione al paziente. La e la morfometria vertebrale, semiquantitativa o tecnica DXA è quindi ad oggi preferita alla quantitativa, permettono l’identificazione e la corretta QCT vertebrale per precisione, minore dose di classificazione delle deformità vertebrali. radiazioni e minori costi. L’esame radiografico consente di identificare tre principali tipologie di fratture vertebrali: a cuneo, • QUS biconcava e collasso totale. • L’indagine ultrasuonografica quantitativa fornisce Per renderne più precisa la valutazione, sono stati parametri che sono indici indiretti di massa e integrità introdotti più metodi in grado di fornire informazioni strutturale ossea ed è misurata prevalentemente in due più o meno quantitative delle deformazioni dei somi siti, le falangi della mano ed il calcagno. vertebrali. Tali metodi si possono classificare in due • È dimostrato che i parametri ultrasonografici sono in gruppi: metodi visivi semiquantitativi e metodi grado di predire il rischio di fratture osteoporotiche morfometrici quantitativi. (femorali e vertebrali) in maniera non inferiore alla Il metodo semiquantitativo si basa su una prima fase DXA lombare o femorale, sia nelle donne in post- di valutazione visiva delle immagini del rachide per la menopausa che negli uomini. Tuttavia questa tecnica diagnosi differenziale delle deformità vertebrali e, non rappresenta una misura diretta della densità ossea quindi, sulla gradazione visiva della frattura in lieve, e non può essere utilizzata per la diagnosi di moderata o grave secondo i criteri di Genant (Fig. 3).
2_QUAD VS n_4 2017 osteoporosi .qxp 23/10/17 14:18 Pagina 13 L'osteoporosi: metodi di diagnostica strumentale PIETRO SEDATI 13 Fig. 4: Classificazione del grado e tipologia di frattura secondo Genant. La Morfometria vertebrale è invece un metodo frattura vertebrale (dolore vertebrale intenso, che quantitativo per la diagnosi delle fratture vertebrali peggiora con la stazione eretta) basato sulla misura delle altezze somatiche e viene • anche in assenza di sintomatologia in tutte le donne > effettuata sulle immagini radiografiche del rachide 70 anni e uomini > 80 anni; dorso-lombare in proiezione laterale. La morfometria • in tutte le donne tra 65 e 69 anni e uomini tra 70 e 79 vertebrale consente di valutare la gravità della frattura anni con T-score 50 anni con frattura e/o l’aggravamento di una frattura preesistente. specifici fattori di rischio, quali: In ogni caso, la morfometria vertebrale non può • pregresse fratture da fragilità prescindere da una precedente analisi qualitativa delle • riduzione dell’altezza > 4 cm rispetto alla giovane radiografie per poter escludere cause di deformità età o > 2 cm rispetto all’ultimo controllo diverse dall’osteoporosi. • marcata riduzione dei valori densitometrici (T- score < -3) Indicazioni all’esame radiografico per lo studio • terapia con cortisonici > 5 mg/die di prednisone delle fratture vertebrali o equivalenti per > 3 mesi Lo studio radiografico tradizionale della colonna è • patologie concomitanti associate ad aumentato indicato: rischio di fratture vertebrali • ogni qualvolta ci sia sintomatologia sospetta per
2_QUAD VS n_4 2017 osteoporosi .qxp 23/10/17 14:18 Pagina 14 14 L'osteoporosi: metodi di diagnostica strumentale PIETRO SEDATI RISONANZA MAGNETICA TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA Il ricorso alla RM nella diagnosi strumentale delle Con la TC vertebrale è possibile studiare nel dettaglio fratture vertebrali da fragilità trova indicazione quando la componente ossea della vertebra fratturata, ottenendo queste interessano più vertebre in quanto consente di informazioni ad esempio sull’eventuale dislocazione di distinguere, attraverso la presenza di alterazioni del frammenti ossei nel canale midollare in caso di frattura segnale dovute all’edema osseo, le fratture recenti da traumatica. La TC non trova indicazione nella valutazione quelle più datate ed individuare quelle vertebre, ancora routinaria dell’osteoporosi ma può risultare in alcuni casi non deformate, ma nelle quali può essere imminente il un’utile indagine complementare alla RM. cedimento strutturale. Fig. 4: Diagnosi RM di frattura di recente insorgenza con rilievo di edema intraspongioso. Bibliografia Radiographics 2011; 31(5), 1343–1364. • Rosen HN et Al. The offcial positions of the international • Buehring B et Al. Vertebral fracture assessment: impact of society for clinical densitometry: vertebral fracture instrument and reader. Osteoporos Int. 2010; 21: 487-94. assessment. J Clin Densit. 2013; 16: 482-8. • Lentle BC & Prior JC. Osteoporosis: What a clinician • Rossini M et Al. Guidelines for the diagnosis, prevention expects to learn from a patient's bone density examination. and management of osteoporosis. Reumatismo 2016; Radiology 2003; 228(3), 620–628. 68(1), 1–39. • Jacobson JA et Al. Dual X-ray absorptiometry: recognizing • Lorente-Ramos R et Al. Dual-energy x-ray absorptiometry image artifacts and pathology. American Journal of in the diagnosis of osteoporosis: a practical guide. American Roentgenology, 2000; 174(6), 1699–1705. Journal of Roentgenology 2011; 196(4), 897–904. • Richmond B. DXA scanning to diagnose osteoporosis: do • Lenchik L, Genant, HK et Al. Diagnosis of osteoporotic you know what the results mean? Cleveland Clinic Journal vertebral fractures: importance of recognition and of Medicine 2003; 70(4), 353–360. description by radiologists. American Journal of • Blake GM & Fogelman I. The role of DXA bone density Roentgenology 2004; 183(4), 949–958. scans in the diagnosis and treatment of osteoporosis. • Guglielmi G et Al. Integrated Imaging Approach to Postgraduate Medical Journal 2007; 83(982), 509–517. Osteoporosis: State-of-the-Art Review and Update.
3_QUAD VS n_4 2017 il dolore .qxp 23/10/17 14:18 Pagina 15 15 Il dolore e la sua valutazione in ambito ospedaliero DOMITILLA ZERBINATI, FRANCESCA CORDA Servizio di Psicologia Clinica, Casa di Cura PrivataVilla Sandra – Roma L’Associazione Internazionale per lo Studio del Dolore (International Association for the Study of Pain, IASP) definisce il dolore come “una sgradevole esperienza sensoriale ed emotiva associata ad un danno reale o potenziale dei tessuti, e descritta in funzione I di tale danno”. l dolore, prodotto dell’interazione fra un evento moltitudine di fattori quali sentimento, esperienze sensoriale, conseguente all’attivazione di vie nervose precedenti, credenze culturali, in aggiunta ovviamente specifiche, ed elementi emozionali abitualmente agli input sensoriali. spiacevoli, è una esperienza percettiva complessa ed è Possiamo distinguere comunemente tra dolore acuto sicuramente la sintomatologia che più frequentemente e dolore cronico. spinge l’individuo alla ricerca di cure. Il dolore acuto rappresenta un campanello, un segnale L’esperienza del dolore è un fenomeno di allarme che, a seguito di un imput afferenziale e della multidimensionale che risulta influenzato da una sua elaborazione, determina una serie di alterazioni e
3_QUAD VS n_4 2017 il dolore .qxp 23/10/17 14:18 Pagina 16 16 Il dolore e la sua valutazione in ambito ospedaliero DOMITILLA ZERBINATI, FRANCESCA CORDA produzioni biochimiche che a loro volta generano stati collaborazione attiva del paziente stesso e dei familiari. emotivi (ansia, angoscia, paura) e comportamentali. L’attenzione nei confronti dell’attuale concetto di Il dolore, in tal senso, ha una funzione utile in quanto dolore e la grande evoluzione nelle conoscenze e nella segnala un danno, e quindi, assume una funzione di ricerca e nella cura, hanno favorito il moltiplicarsi di protezione, di cura e/o di conservazione per la salute e percorsi di cura e la nascita di centri del dolore. Sono la sopravvivenza della specie. Avvenuta la guarigione, il così proposti non solo diverse terapie, ma, soprattutto, dolore acuto scompare. ascolto al paziente che non è un adulto capriccioso, ma Diversamente, è cronico il dolore che persiste e si una persona che soffre ed è ostacolata nelle sue attività protrae per più di tre mesi dopo la risoluzione della quotidiane e nel lavoro. In questa cornice l’intervento sintomatologia acuta, perde la funzione di sintomo e psicologico appare come uno strumento fondamentale diventa esso stesso malattia. di supporto, accompagnamento, ed elaborazione dello Nel tempo, il dolore cronico tende verso un quadro stato clinico del paziente con dolore cronico, perché il di sofferenza che progressivamente porta a dolore che proviamo non dipende solamente dalla compromettere lo svolgimento delle attività quotidiane condizione di malattia, ma anche dal nostro modo di (dalla cura di sé al lavoro), e a condizionare il soggetto viverlo ed affrontarlo. negli aspetti relazionali, psicologici, sociali e Nell’approccio al paziente con dolore cronico professionali. occorre tenere presenti diversi aspetti psicologici molto Nell’attuale definizione del dolore cronico, esso non importanti: la capacità di verbalizzazione e la reazione è più interpretato esclusivamente come sintomo ma alla situazione dolorosa. come un concetto molto complesso in cui lo stimolo Il primo aspetto fa riferimento alla capacità del nocicettivo produce non solo percezione sensoriale ma paziente di parlare della propria esperienza. L’esperienza comprende anche alterazioni emotive e cognitive, dolorosa, infatti, non può essere misurata in modo sottolineando che il dolore è sempre uno stato diretto ed oggettivo, ma dipende sia da quanto il paziente psicologico soggettivo e unico, non riducibile a soli segni riesce a comunicare attraverso le parole ed il oggettivi. comportamento, sia dalla capacità dell’operatore di Le diverse intensità e qualità di tale segnale sono instaurare una comunicazione efficace all’interno della modulate dalle componenti cognitive-affettive del dolore relazione. e risultano quindi fondate sia sulla percezione delle cause Nella valutazione psicologica del dolore, le aree di sottostanti il sintomo, sia sulle esperienze precedenti indagine comprendono: dell’individuo e, in generale, sull’assetto psicologico del • le componenti emotive-affettive, cognitive, soggetto. comportamentali Il dolore può non avere una causa organica, potendo • le risorse psichiche e materiali del paziente, insorgere anche senza questa, e inoltre non sempre è • la situazione familiare, le attività di lavoro e del necessario che ci sia un connessione fra estensione del tempo libero, danno tissutale e dolore corrispondente, dato che questo • le relazioni e la possibilità di supporto amicale, si può avere anche in assenza della sintomatologia affettivo e familiare dolorosa. • la anamnesi psicologica e delle eventuali pregresse Il dolore, con questa interpretazione contemporanea, patologie. necessita quindi di un differente approccio terapeutico La valutazione consente di ottenere informazioni che tenga conto del soggetto nella sua globalità e circa le caratteristiche, la qualità del dolore e l’impatto richiede sia l’ausilio di differenti figure professionali che ha sulla qualità di vita del paziente e serve da base (medico, infermiere, fisioterapista, psicologo), sia la sia per scegliere e programmare l’intervento, ma anche
3_QUAD VS n_4 2017 il dolore .qxp 23/10/17 14:18 Pagina 17 Il dolore e la sua valutazione in ambito ospedaliero DOMITILLA ZERBINATI, FRANCESCA CORDA 17 per misurare l’efficacia dell’intervento stesso e verificare (versione italiana del Brief Pain Inventory-Cleeland la compliance durante il trattamento. a cura di Caraceni 1999). Nella valutazione, oltre al colloquio, si possono utilizzare diversi strumenti: • Strumenti psicodiagnostici: o MMPI, STAI,SF-36, CBA • Scale monodimensionali: molto brevi e adatte Il secondo elemento da considerare è la reazione alla soprattutto in fase di dolore acuto, misurano una sola situazione dolorosa. variabile, di solito l’intensità. L’associazione tra dolore e disturbi psicopatologici, o Possono essere numeriche (NRS, in cui il paziente specie ansia e depressione, è nota da tempo. I pazienti indica il dolore con un numero da 0= assenza , a con dolore cronico presentano sintomi di tipo ansioso o 10= fortissimo), affettivo, sia reattivo alla patologia algica, sia associato e o verbali (VRS) nelle quali il paziente deve scegliere, concomitante. fra una serie di aggettivi, quello che descrive meglio I fattori psicologico possono determinare l’eziologia, il suo dolore (assente, lievissimo, moderato, medio, l’aggravamento e il mantenimento del dolore cronico. forte, atroce); I trattamenti sono diversi e devono essere decisi o analogiche-visive (VAS) che è uno dei più noti e insieme al paziente sulla base del tipo di dolore e del offre un’immagine visiva di riferimento: il paziente successo dei tentativi fino ad allora fatti. segna su un segmento di 10 cm il punto del Le possibilità includono: terapie farmacologiche, segmento che corrisponde alla grandezza del suo fisioterapia, chirurgia correttiva ed, ovviamente, dolore da un’estremità indicante 0=assenza di sostegno psicologico. dolore a 10= molto intenso, Le principali attività psicologiche, all’interno o scale delle espressioni facciali dove è presente uno dell’approccio biopsicosociale al paziente con dolore schema del corpo ove indicare la sede del dolore e cronico sono: scegliere fra una serie di espressioni facciali • psicoterapia individuale rappresentanti variazioni di gravità del dolore • training di rilassamento psicocorporeo quella che esprime maggiormente l’intensità del • colloqui per favorire l’aderenza e la compliance suo dolore. • colloqui di supporto psicologico al paziente e ai familiare • Strumenti multidimensionali: • gestione del dolore, dello stress e della o McGill pain questionnaire (MPQ, Melzack, 1987) sintomatologia depressiva nel quale il paziente sceglie, in un gruppo di 78 • educazione alla salute aggettivi, quelli che meglio possono descrivere il • condivisione e scambio delle informazione con gli suo dolore.Tali aggettivi sono raggruppati sulla base altri membri dell’equipe di tre dimensioni (sensoriale, affettivo e cognitivo- La condizione di equilibrio prevede l’accettazione valutativo) per arrivare a tre aspetti che consentono dello stato cronico di dolore e la contemporanea di conoscere non solo l’intensità ma anche le valutazione di tutte le strategie terapeutiche per limitare caratteristiche dell’esperienza qualitativa vissuta dal la sintomatologia dolorosa. soggetto. In italiano sono stati sviluppati: il È fondamentale aiutare il paziente ad arrivare ad una questionario QUID (Questionario italiano sul condizione di equilibrio, per proporre in modo dolore, De Benedittis et al.,1988, basato sulla stessa strategico la terapia aumentando la compliance e quindi metodologia e struttura del MPQ di Melzack e il la qualità della vita. Breve Questionario per la Valutazione del dolore
3_QUAD VS n_4 2017 il dolore .qxp 23/10/17 14:18 Pagina 18 18 Il dolore e la sua valutazione in ambito ospedaliero DOMITILLA ZERBINATI, FRANCESCA CORDA Bibliografia http://www.iasp-pain.org/AM/Template.cfm?Section=Pain_ Definitions#Pain (access: 09.02.2014) Bonica J J:il dolore:diagnosi prognosi terapia.II ediz,Roma:Delfino editore;1992 Caraceni A,Mendoza TR,Mercaglia E,Baratella et al.Italian version of Brief Pain Inventory Pain,1999 Ercolani M ,Malati di dolore.Aspetti medici e psicologici del paziente con dolore cronico.Zanichelli,Bologna,1997 Ercolani M ,Pasquini L, La percezione del dolore. Il Mulino ,Bologna,2007 Molinari E,Castelnuovo G (a cura di ), Psicologia clinica del dolore,Springer Verlag,2010 Majani G, introduzione alla psicologia della salute –il dolore cronico;1999, Erickson Trento
4_QUAD VS n_4 2017 il sonno .qxp 23/10/17 14:18 Pagina 19 19 Il sonno: necessità fisiologica e bisogno assistenziale EMILIO DONNINI Infermiere, Casa di Cura PrivataVilla Sandra – Roma «Per me questo è il momento peggiore della notte.Troppo tardi per ieri, troppo presto per domani.» (Walter Finch / RobinWilliams). A INTRODUZIONE occupi un terzo del tempo della vita di ognuno di noi. Non sono del tutto chiari i meccanismi fisiologici che brahm Maslow elencò i bisogni comportamentali stanno alla base del sonno né i motivi che ci hanno della persona sotto forma di piramide, ponendo alla condotto a prolungare sempre di più il tempo che gli base i più importanti bisogni fisiologici. Il sonno si dedichiamo. Come vedremo sono state formulate una colloca proprio all’interno di tale gruppo. Il percorso serie di teorie ma ognuna di esse è tuttora oggetto di evolutivo dell’essere umano ha fatto sì che il sonno ricerca. Fatto sta che la nostra vita ruota intorno al
4_QUAD VS n_4 2017 il sonno .qxp 23/10/17 14:18 Pagina 20 20 Il sonno: necessità fisiologica e bisogno assistenziale EMILIO DONNINI sonno. Creiamo delle case per proteggerci dai pericoli TEORIE EVOLUTIVE LEGATE AL SONNO ambientali nel momento in cui siamo più inattivi. Sono tuttora in corso di studio i motivi che hanno Tendiamo a ricercare nuovi modi per isolare gli ambienti portato all’utilizzo del sonno negli esseri vertebrati ed dall’inquinamento acustico. Abbiamo impostato degli invertebrati. orari da dedicare al sonno, sfruttando la notte proprio per annullare o limitare le attività quotidiane data la Teoria della “pulizia” naturale assenza di luce. Eppure, nonostante la Recentemente è in corso di sviluppo la teoria stragrande maggioranza delle attività avvenga di giorno, secondo cui nella fase dormiente il cervello tende a c’è chi pensa che sia durante il sonno il momento in cui ripulirsi delle sostanze tossiche accumulate durante la ognuno di noi si senta più libero. Questo per farci capire veglia. Proprio durante il sonno il cervello sembra come le attività di recupero che avvengano durante il espandere il proprio volume permettendo sonno siano talmente importanti da definirci nel nostro l’ingrandimento dei canali neuronali interni e facendo essere. Viene da sé che i disturbi ad esso correlati sono scorrere meglio il liquido cefalo-rachidiano in modo da estremamente deleteri per l’organismo ed il suo rimuovere le molecole di scarto prodotte dalle cellule. equilibrio psico-comportamentale. Tale operazione comporterebbe un utilizzo di energia tale da rendersi impossibile durante la veglia. IL SONNO Non esiste una definizione univoca di sonno in Teoria dell’apprendimento letteratura. Il sonno di per se è composto da una serie Durante la fase REM il cervello sembra essere di stati di coscienza e non si identifica unicamente con particolarmente attivo, incline ad una certa capacità di uno solo di essi. Potremmo crearci l’immagine di una apprendimento. Si pensa che sia in questa fase che le scala, più o meno ripida, diretta verso il basso in una memorie importanti vengano consolidate a lungo cantina sempre più buia e silenziosa, la cui discesa ci termine. appare piacevole e rilassante. Il tempo che passiamo mentre dormiamo diventa incredibilmente relativo. Teoria del recupero Alcune volte ci svegliamo come se ci fossimo Nel corso della fase non-Rem sembra che il corpo si addormentati poco prima e le ore trascorse non ci sono ristori e recuperi le energie perse durante la veglia bastate. Altre volte facciamo un sonno breve ma molto più efficace e ristoratore. Potremmo definire il sonno Teoria della conservazione dell’energia quindi come uno “Stato e periodo di riposo fisico- Durante il sonno il corpo diminuisce sensibilmente psichico caratterizzato dalla sospensione totale o parziale il consumo di energia legato alle attività più dispendiose della coscienza e della volontà” (enciclopedia Treccani) (come il mantenimento della temperatura corporea). oppure "un distaccamento temporaneo e reversibile della mente dal corpo, indispensabile per il corretto Teoria evolutiva funzionamento di entrambe". Tuttavia una delle Negli esseri animali le ore di sonno variano definizioni più calzanti è stata data nel 1985 da Fagioli e notevolmente tra le varie specie. In particolare tra i Salzarulo che lo descrivevano come “uno stato mammiferi gli esseri carnivori tendono a dormire di più dell'organismo caratterizzato da una ridotta reattività agli degli erbivori. Si pensa che ciò accada a causa della stimoli ambientali che comporta una sospensione maggior tranquillità degli esseri carnivori rispetto agli dell'attività relazionale (rapporti con l'ambiente) e erbivori che possono dedicare meno tempo allo stato di modificazioni dello stato di coscienza: esso si instaura sonno. Tra gli esseri onnivori l’uomo sembra dormire autonomamente e periodicamente, si autolimita nel meno di molte altre specie. tempo ed è reversibile".
4_QUAD VS n_4 2017 il sonno .qxp 23/10/17 14:18 Pagina 21 Il sonno: necessità fisiologica e bisogno assistenziale EMILIO DONNINI 21 FISIOLOGIA DEL SONNO A livello biochimico è stato individuato che i neuroni Gli stati di coscienza che evolvono durante il sonno addetti alla veglia sono di tipo catecolaminergici, mentre sono tesi a creare sempre di più una sorta di barriera tra quelli addetti al sonno sono di tipo serotoninergici, gli stimoli percettivi e l’ambiente circostante. tranne in alcuni casi in cui compare un attività maggiore L’individuo quindi si sospende dal contesto in cui si trova nei neuroni noradrenergici. e, se stimolato, la sua reazione è parziale, priva del Il processo regolatore del sonno e della veglia è coordinamento dinamico che la contraddistingue nello influenzato tanto dal meccanismo circadiano o Processo C stato di veglia. Pur tuttavia un forte rumore potrebbe (in grado di organizzare il ciclo in base a stimoli luminosi farlo riemergere anche velocemente in uno stato di e fattori interni) anatomicamente residente coscienza vigile e reattivo. La durata dello stato di sonno nell’ipotalamo anteriore, quanto dal cosiddetto Processo è variabile tra le specie animali e tende a diminuire con S legato a fattori umorali, stimoli nervosi, temperatura l’aumento dell’età. Nell’uomo è di 18-20 ore al giorno ambientale, fattori genetici e socioculturali. nel neonato, di 12-14 nel bambino, di 7-9 nell’adulto, Lo studio fisiologico del sonno si avvale di tre di 5-7 nell’anziano. Il fabbisogno energetico strumenti: caratteristico dello stato di sonno equivale a circa il 15- • Elettroencefalogramma (EEG) in grado di rilevare le 20% in meno rispetto allo stato di veglia a riposo. onde elettriche legate all’attività cerebrale. Questo accade perché Il tono muscolare, la pressione • Elettrooculogramma (EOG) controlla i movimenti arteriosa, i battiti cardiaci e la frequenza respiratoria oculari traducendoli in onde elettriche. diminuiscono. L’alternarsi di due sistemi distinti (uno • Elettromiografia (EMG) rileva l’attività muscolare. attivante l’altro disattivante), entrambi presenti nel Tali dispositivi permisero tra gli anni 50 e 60’ di tronco encefalico, permettono lo stato di veglia e di individuare il movimento oculare rapido (Rapid Eye sonno. Il meccanismo di alternanza funziona in presenza Movement o REM), fenomeno correlato ad un di una attività maggiore in un sistema e la particolare stadio che si verifica durante il sonno. Fu così contemporanea inibizione nell’altro, nel senso di una possibile distinguere 5 fasi nel sonno, quattro non reciproca influenza tra i due. Più precisamente il sistema REM(NREM) ed una REM. (figura 2) reticolare ascendente mesencefalo-pontino regola la reazione di risveglio, mentre il sistema ipnogeno del bulbo è addetto al sonno. (figura 1) La polisonnografia invece è un esame diretto a studiare eventuali disturbi del sonno, avvalendosi di più strumenti contemporaneamente per misurare parametri essenziali (saturazione dell’ossigeno nel sangue, studio dei movimenti del torace, flusso dell’aria nella cavità oronasale, etc) che ne influiscono sulla qualità.
4_QUAD VS n_4 2017 il sonno .qxp 23/10/17 14:18 Pagina 22 22 Il sonno: necessità fisiologica e bisogno assistenziale EMILIO DONNINI COMPLICANZE DELL’INSONNIA Ne consegue che la monitorizzazione del sonno La deprivazione del sonno a breve termine, oltre alla dall’inizio alla fine del ricovero dovrebbe essere sempre stanchezza psicofisica, può causare irritabilità, presente da parte del personale sanitario coinvolto. alterazione della memoria, dell’apprendimento e della concentrazione, incapacità decisionale, tremore, UN PICCOLO CONSIGLIO: LA TECNICA DEL alterazioni della vista. A lungo termine invece può essere RILASSAMENTO PROFONDO causa di gravi patologie del metabolismo, cardiovascolari Spesso l’insonnia è legata a motivi strettamente e neuropsichiatriche. Nelle cavie da laboratorio la psicofisici. Nel cuore della notte non è facile liberarsi di deprivazione totale del sonno ha portato alla morte delle un pensiero. A volte invece non si riesce ad stesse. addormentarsi ad un orario prefissato, né si ha il tempo di dormire per quanto si vorrebbe (ad es. durante IL SONNO IN AMBIENTE OSPEDALIERO E IL l’orario pomeridiano). Il corpo ha comunque bisogno di SUO BISOGNO ASSISTENZIALE un momento di stacco, di recupero. Quindi può essere L’ambiente ospedaliero è di per se un ambiente utile adottare una tecnica di rilassamento molto estraneo, transitorio e stressante. La sola condivisione semplice, efficace e che non richiede particolare del luogo a cui si è stati assegnati, con una o più persone, concentrazione. Questa tecnica può essere applicata porta ad una sorta di convivenza forzata che può risultare inoltre per un periodo di tempo breve, anche 30 minuti. particolarmente stressante (specialmente in presenza di Può essere praticata a tutte le età dato che non occorre eventuali, seppur minimi, contrasti). La deprivazione del effettuare sforzi. È però consigliabile praticarla in un sonno è spessa una questione posta in secondo piano luogo con poca luce ed occorre stare sdraiati, anche su rispetto alla patologia primaria e alle possibili un tappettino, senza il cuscino sotto la testa. Saranno di complicanze. Vari studi riportano che il sonno trascorso seguito elencate le operazioni da effettuare. Si tratta durante il ricovero nelle strutture sanitarie è molto più fondamentalmente di contrarre tutti i muscoli del corpo, disturbato rispetto al sonno abituale. Ciò accade per una uno per uno, per un breve lasso di tempo, secondo una serie di fattori, in primis legati alla patologia stessa, alla certa sequenza. preoccupazione della malattia, all’espletamento di • Sdraiarsi comodamente su una superfice piana e bisogni fisiologici, alla noia ed al senso di dipendenza che senza cuscino si viene a creare. Oltre ai fattori elencati, il dolore • Tenere distesi gli arti, senza allungarli, con le mani sembra esserne una causa dipendente dal motivo di appoggiate sulla superficie ricovero, con frequenza maggiore in area chirurgica • Tenere gli occhi chiusi ed effettuare delle lente rispetto alla sola area medica. Gli interventi attuabili respirazioni profonde, addominali, per circa due riguardano quindi possibilmente la rimozione della causa minuti scatenante l’insonnia (ad es. il dolore, ansia) e favorire • Una volta terminato, sempre con gli occhi chiusi, al meglio il comfort ambientale (regolazione della non muovere nessun arto se non nella sequenza temperatura, inibizione di rumori molesti, controllo elencata della luce). In presenza di particolari o continue richieste • Contrarre solo il piede destro trattenendo il respiro e chiamate da parte dell’assistito è necessario per circa 15 secondi approfondire la possibile causa scatenante l’insonnia • Passare quindi al sinistro, senza più muovere il senza tralasciare segni e sintomi riferiti e non, indagando destro. ove possibile. Spesso questi campanelli d’allarme • Di seguito effettuare la stessa operazione con i possono nascondere patologie o complicanze che muscoli delle gambe, prima la destra e poi la insorgono durante il ricovero. sinistra.
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