Gennaio-Marzo 2017 - Archivio istituzionale della ricerca ...
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Associazione Nazionale dei Medici delle Direzioni Ospedaliere 1 Gennaio-Marzo 2017 TRIMESTRALE DI IGIENE, TECNOLOGIA, MANAGEMENT DEGLI OSPEDALI E DEI SERVIZI SANITARI TERRITORIALI La gestione del rischio clinico in Regione Piemonte Il Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale del paziente con melanoma metastatico presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Paolo Giaccone di Palermo come strumento applicativo della clinical governance Enucleoresezione della prostata con laser Tullio Comunicazioni - 42° Congresso Nazionale A.N.M.D.O. info@gsanews.it • www.gsanews.it
Associazione Nazionale dei Medici delle Direzioni Ospedaliere SOMMARIO 1 Gennaio-Marzo 2017 4 La gestione del rischio clinico in Regione Piemonte Emanuela Zandonà, Angelo Penna, Mirella Angaramo, Clemente Ponzetti, Monica Canciani, Massimo Farina 16 Il Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale del paziente con melanoma metastatico presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Paolo Giaccone di Palermo come strumento applicativo della clinical governance Gaetana Rinaldi, Adriana Cordova, Alberto Firenze, Francesca Rocca, Ivan Fazio, Clemente Ponzetti, Monica Canciani, Gianni De Paoli, Massimo Farina 26 Enucleoresezione della prostata con laser Tullio Giuseppe Corrado, Riccardo Cividini, Debora Marchiori, Alessandro Siciliani 30 Comunicazioni - 42° Congresso Nazionale A.N.M.D.O. L’OSPEDALE - Periodico Trimestrale Segretario scientifico: I.I. Mura Grafica e impaginazione: A&C STUDIO dell’ANMDO Associazione Nazionale Medici Direzioni Comitato di direzione: Appicciafuoco, A. Battista, Fotolito e stampa: Ospedalierie Fondato dal Prof. Pino Foltz A. Benvenuto, F. Bisetto, S. Brusaferro, M.T. Cuppone, T&T STUDIO - MILANO Anno 70 - Numero 1 - gennaio-marzo 2017 G. Finzi, A. Firenze, K. Kob, R. Lanzetta, R. Li Donni, VELAWEB - Binasco (mi) Testata volontariamente sottoposta a certificazione Direzione, Amministrazione, Redazione e Pubblicità G. Matarazzo, I.I. Mura, O.A. Nicastro, G. Pelissero, Autorizzazione del tribunale di Milano n°264 del di tiratura e diffusione in conformità al Regolamento A. Pellicanò, C. Ponzetti, R. Predonzani, A. Scarmozzino, 04/05/2001. CSST Certificazione Editoria Specializzata e Tecnica EDICOM s.r.l. Certificazione B2B Sede legale: via Zavanasco, 2 G. Schirripa, G. Serafini, R. Siliquini, D. Stalteri, L. Tattini La pubblicità non supera il 45% del numero delle pagine 20084 Lachiarella (MI) Comitato di redazione: A. Appicciafuoco, M. Chittaro, di ciascun fascicolo della rivista. Per il periodo 1/1/2016-31/12/2016 Sede operativa: G. Finzi, K. Kob, I.I. Mura, O.A. Nicastro, G. Pelissero, © Copyright EDICOM s.r.l. - Milano Periodicità: TRIMESTRALE Via Alfonso Corti, 28 - 20133 Milano F. Ripa, R. Siliquini Tiratura media: 4.625 Ai sensi dell’art. 2 comma 2 del codice di deontologia Diffusione media: 4.429 tel. 02 70 63 36 94 - 70 60 21 06 relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio Certificato CSST n. 2016-2595 fax 02 70 63 34 29 Abbonamenti Italia annuo € 31,00 dell’attività giornalistica, si rende nota l’esistenza di una Società di Revisione: METODO SRL e-mail:info@gsanews.it - www.gsanews.it banca-dati personali di uso redazionale presso la sede di Europa Via Alfonso Corti, 28 - Milano. Gli interessati potranno associato a: Direttore responsabile: G. Serranò Paesi Extra Europei € 103,00 rivolgersi al responsabile del trattamento dei dati sig. ra Direttore editoriale: G. Finzi Copia € 1,29 Barbara Amoruso presso la sede di Milano Via Alfonso Vide Direttore editoriale: A. Firenze c.c.p. 38498200 Corti, 28 per esercitare i diritti previsti dal D.lgs 196/2003”
A.N.M.D.O. La gestione del rischio clinico in Regione Piemonte Riassunto INTRODUZIONE La gestione del rischio clinico vede le raccomandazioni ministeriali per la sicurezza del paziente tra gli strumenti Il Ministero della Salute, tra le diverse in- indicati per la messa in sicurezza dei processi clinico dicazioni relative alla gestione del rischio assistenziali e la loro applicazione rientra tra gli obiettivi clinico, ha emanato a partire dal 2008 una di diverse regioni in ambito nazionale. La Regione serie di “Raccomandazioni” che forniscono Piemonte ha adottato da alcuni anni tali linee di indirizzo e indicazioni su “cosa fare” per evitare gli er- nell’ambito del Programma 18 «Sicurezza e rischio clinico», rori in merito alle specifiche tematiche cli- l’Azione 18.1.4 “Raccomandazione 14” ha sviluppato nico assistenziali trattate. nel corso del 2015-2016 un progetto di assessment Il processo di gestione delle terapie farmaco- regionale denominato PRORA: “Progetto Regionale in logiche è uno dei processi clinico assisten- Onco-ematologia di assessment sulla Raccomandazione ziali delle organizzazioni sanitarie che per per i farmaci Antineoplastici”. Il progetto ha avuto il fine tipologia e frequenza di attività, è maggior- di uniformare la modalità di condurre un self-assessment mente interessato dalla tematica del rischio rispetto ai requisiti della Raccomandazione N.14 per tutte clinico. Tra le 17 Raccomandazioni Mini- le UU.OO. di Oncologia e di Ematologia della Regione steriali, 6 riguardano i farmaci ed una, la Piemonte, e di elaborare i dati di azienda. Il progetto ha Raccomandazione N.14, tratta nello specifico permesso inoltre di elaborare di dati complessivi delle la prevenzione degli errori in terapia con far- Aziende Sanitarie con le aree prioritarie d’intervento maci antineoplastici. emerse a livello regionale al fine di definire possibili azioni L’importanza della gestione e riduzione del di mitigazione del rischio uniformi a livello regionale. rischio clinico nell’ambito delle organizza- Sulla base dei risultati del progetto e dall’esito delle zioni sanitarie è crescente, anche in rela- attività svolte nel 2017 sarà sviluppata un’attività di audit zione alla prevenzione degli eventi e delle sull’evoluzione dei piani di adeguamento condotti a livello possibili denunce di sinistri e la relativa ge- aziendale con un aggiornamento del report di azienda e stione dei costi assicurativi. L’applicazione del report regionale. delle Raccomandazioni rientra sempre più spesso tra gli obiettivi definiti delle Regioni per le loro aziende sanitarie ed i loro Dire- zioni Generali. La Raccomandazione n.14 relativa alla “Pre- Emanuela Zandonà1, Angelo Penna2, venzione degli errori in terapia con farmaci Mirella Angaramo3, Clemente Ponzetti4, antineoplastici” è richiamata tra gli obiettivi Monica Canciani5, Massimo Farina6 prioritari dei Piani Sanitari Regionali in di- 1 Dirigente Regionale Assenza Specialistica e Ospedaliera Regione versi contesti nazionali quali ad esempio, la Piemonte; 2 Referente Scientifico Commissione Regionale Rischio Clinico Regione Lombardia, la Regione Piemonte, la e Direttore Sanitario ASL Biella; 3 Direzione Sanità, Regione Piemonte; Regione Emilia Romagna, la Regione Lazio 4 Componente Segreteria Scientifica Nazionale ANMDO; 5 Consulente e la Regione Puglia. Studio EmmEffe S.r.l.; 6 Amministratore Studio EmmEffe S.r.l. Nell’ambito della Regione Piemonte, a partire dal 2007, è stato costituito ed opera, a livello PAROLE CHIAVE: regionale, un gruppo di lavoro multidisci- Gestione del rischio clinico, Oncoematologia, Racco- plinare, a supporto dell’Assessorato e delle mandazioni Ministeriali, sicurezza, organizzazione ASR che, nell’ambito dell’azione di governo clinico e contrasto al rischio, elabora indi- 4 012017
cazioni e proposte per l’istituzione e l’imple- obiettivo sono stati quelli di seguito riassunti. mentazione di sistemi di gestione del rischio 1. Costituzione di un apposito gruppo di la- clinico a livello aziendale, la strutturazione voro - D.D. n. 1114/DB2000 del 30.12.2013 di un piano di informazione e formazione istituzione del Gruppo di Lavoro (Entro il permanente a livello regionale che coinvolga 31.12.2013) tutto il personale a vario titolo interessato. 2. Monitoraggio sull’effettuazione, da par- L’attività del gruppo ha consentito, attraverso te delle ASR, dell’autovalutazione della si- il coinvolgimento degli operatori che mag- curezza nella terapia oncologica (Entro Il giormente seguono le problematiche relative 30.06.2014). A tale proposito è stato predi- al rischio clinico, la stesura di indicazioni e sposto un questionario di monitoraggio sot- linee di indirizzo sui principali argomenti toposto alle ASR nel 2014 e trasmessa tabella di comune interesse ed una rilevazione pun- di monitoraggio al tavolo PRR. tuale dello stato dell’arte nella gestione del 3. Effettuazione, da parte di almeno il 50% rischio a livello regionale. delle ASR, dell’autovalutazione sulla si- Con deliberazione n. 14-8500 del 31.03.2008 curezza nella terapia oncologica (Entro il la Giunta regionale ha inoltre fornito alle 31.12.2014) Aziende Sanitarie Regionali indicazioni per 4. Effettuazione, da parte di almeno il 75% la gestione del rischio clinico richiedendo delle ASR, dell’autovalutazione sulla si- la costituzione, a livello aziendale, di un curezza nella terapia oncologica (Entro il gruppo multidisciplinare e multiprofessio- 31.12.2015). nale denominato “Unità di gestione del ri- Alla luce degli esiti di un progetto nazionale schio clinico”. Tale Unità è composta dalla promosso da Roche S.p.A. in merito all’as- direzione sanitaria aziendale e di presidio e sessment rispetto alla Raccomandazione da professionisti provenienti dalle strutture N.14 che ha interessato 27 Aziende Sani- comunque coinvolte nei processi di gestione tarie in ambito nazionale, a settembre del del rischio quali, la medicina legale, il servi- 2015 è stato avviato un progetto regionale zio legale, il servizio patrimoniale, l’URP, la denominato PRORA: “Progetto Regionale in qualità e la gestione del rischio; era inoltre Onco-ematologia di assessment sulla Racco- previsto il coinvolgimento, secondo le com- mandazione per i farmaci Antineoplastici” petenze, di altri esperti (clinici, farmacisti, che ha interessato tutte le Aziende del Siste- ingegneri clinici, infermieri dirigenti, ecc…). ma Sanitario Regionale, coinvolgendo tutti i La Regione ha inoltre promosso la predi- presidi pubblici e privati convenzionati che sposizione di strumenti idonei a migliorare erogano prestazioni onco-ematologiche. Ta- l’efficienza e l’economicità nella gestione dei le progettualità strutturata e realizzata dal- rischi di responsabilità civile delle ASR e, a lo Studio EmmEffe S.r.l. è stata sviluppata tal fine, è stato attivato, fin dall’anno 2005, con la sponsorizzazione di Roche S.p.A., in un programma regionale per la gestione dei un’ottica di partnership e di integrazione del rischi sanitari caratterizzato da un’elevata rapporto pubblico privato per contribuire ad componente di autoassicurazione, attraverso una maggior sicurezza dei pazienti in trat- l’istituzione del fondo speciale regionale che, tamento per patologie onco-ematologiche ed ai sensi dell’art. 21 L.R. 9/2004 e s.m.i., può il miglioramento continuo delle prestazioni esser sostitutivo o integrativo delle polizze e dei servizi sanitari, nel rispetto delle re- assicurative. sponsabilità e dei relativi ruoli. In merito ai programmi di gestione del ri- Il progetto PRORA ha contribuito al rag- schio clinico della Regione Piemonte, il Pro- giungimento e superamento degli indicatori gramma 18 «Sicurezza e rischio clinico», di risultato del Programma 18 «Sicurezza con l’Azione 18.1.4 “Raccomandazione 14” e rischio clinico» per il 2015 completando è previsto, tra gli indicatori, il monitorag- l’autovalutazione sulla sicurezza nella tera- gio sull’effettuazione, da parte delle ASR, pia oncologica nel 100% delle ASR e, come dell’autovalutazione sulla sicurezza nella più avanti descritto, di adottare un modello terapia oncologica. regionale per il monitoraggio dell’aderenza Gli Indicatori di risultato in merito a tale alla Raccomandazione N.14. 5 012017
A.N.M.D.O. Fig.1. Le Fasi del progetto ed i relativi risultati LA DESCRIZIONE DEL PROGETTO aggregati alla Regione con le aree prioritarie REGIONALE d’intervento emerse. La progettualità è stata sviluppata secondo Il progetto ha avuto i seguenti obiettivi: le fasi illustrate in Figura 1 e di seguito ri- uniformare per le UU.OO. di Oncologia e di assunte. Ematologia della Regione Piemonte, la moda- lità di condurre un self-assessment rispetto ai Fase 1: Pianificazione e lancio del progetto requisiti della Raccomandazione N.14 Dopo aver condiviso con la rete dei Risk Ma- elaborare i dati di azienda e fornire un re- nager la possibile progettualità, la prima fase port di azienda (inviato separatamente ad ogni di progetto ha visto la mappatura centri e azienda partecipante) con le aree prioritarie la definizione dei Team di lavoro al fine di di intervento identificate nel self - assessment garantire la governance del progetto secondo elaborare di dati complessivi delle Azien- la tabella di seguito riportata. de Sanitarie Regionali e presentare i risultati Oltre alla definizione dei team, nella fase 1 Il progetto ha avuto l’interessamento Regionale di coordinamento: Team dr.ssa Mirella Angaramo, dr. Angelo Penna, dr.ssa Emanuela Zan- di governance donà, con il supporto dei Gruppo Regionale del Rischio Clinico e dei Regionale Referenti del Rischio Clinico delle Aziende. Per le Aziende hanno partecipato: Medico di Direzione Sanitaria / Risk Manager Team Referente Qualità / Accreditamento di progetto Farmacista dell’area onco/ematologica (UMACA) di Azienda Personale medico ed infermieristico che conosce le modalità operati- ve del Day Hospital e/o del Reparto delle rispettive organizzazioni di Oncologia e di Ematologia. Nota: per ogni Azienda il referente del team di progetto è stato il Risk Manager della struttura che ha coordinato e raccolto le check list elaborate dalle UO di Oncologia e/o Ematologia e ne supporto l’elaborazione/verifica sul campo. Tab I: Team di governance e team operativo 6 012017
A.O. SS. Antonio e Biagio e Reparto DH Oncologia Cesare Arrigo Alessandria Reparto DH Ematologia Piemonte Sud-Est ASL Asti DH Oncologia (Cardinal Massaia) Reparto e DH Oncologia (Casale Monferrato, Acqui, ASL Alessandria Tortona, Novi e Ovada) A.O.U. Maggiore DH e Reparto di Oncologia della Carità di Novara DH e Reparto di Ematologia DH Onco-ematologico (Ospedale degli Infermi) ASL Biella Reparto Onco-ematologico (Ospedale degli Infermi) Piemonte ASL Novara DH Oncologia (Ospedale Borgomanero SS Trinità) Nord-Est DH e Reparto di Oncologia (Ospedale S. Andrea) ASL Vercelli DH e Reparto di Ematologia (Ospedale S. Andrea) ASL VCO DH Omegna e Domodossola (Verbano - Cusio - Ossola) Reparto e DH Onco Ematologia Verbania AO - Cuneo Reparto e DH Oncologia S. Croce e Caorle Reparto e DH Ematologia Piemonte DH Oncologia (Saluzzo, Mondovì e Savigliano) ASL CN 1 Sud-Ovest DH Ematologia (Mondovì) DH Oncologia (Alba – Brà) ASL CN 2 DH Ematologia (Alba – Brà) DH Onco-Ematologico A.O. Ordine Mauriziano Reparto Ematologia DH Oncologia medica Torino A.O.U. San Luigi Gonzaga Degenze Ematologia Ovest di Orbassano DH Ematologia ASL TO 1 DH Oncologia (Ospedale Martini Nuovo) ASL TO 3 DH Oncologia (Pinerolo, Venaria e Rivoli) Reparto e DH Onco-Ematologia (Molinette) A.O.U. Città della Salute Torino Onco Ematologia pediatrica (Regina Margherita) e della Scienza di Torino Sud-Est Ginecologia (S. Anna) ASL TO 5 DH Onco-Ematologico (Carmagnola) Privato I.R.C.C.S. Candiolo Reparto e DH Onco Ematologico accreditato DH Oncologico (Maria Vittoria e S. Giovanni Bosco) ASL TO 2 Torino DH Ematologico (S. Giovanni Bosco) Nord Reparto e DH Oncologia + 4 DH Onco Ematologici ASL TO 4 (Ivrea, Lanzo, Chivasso e Cuorgnè) Privato Ospedale Gradenigo Reparto e DH Oncologia accreditato Tab. II: Quadranti regionali, aziende sanitare e strutture che hanno partecipato al progetto PRORA (La classificazione delle aziende è quella presente al momento dello sviluppo del progetto) 7 012017
A.N.M.D.O. Fig. 2 – Le fasi le attività e il piano del progetto è stata definita la composizione delle aule Fase 3: Completamento dell’assessment per gli incontri e il relativo piano. Al pro- A valle degli incontri plenari è stato effettuato getto 2015-16 hanno partecipato 13 Aziende a cura dei gruppi di lavoro, con la tutorship Sanitarie Locali, 6 Aziende Ospedaliere, 1 dei Risk Manager, un assessment sul campo, I.R.C.C.S e un Presidio Ospedaliero privato finalizzato a verificare sul campo quanto ri- convenzionato come riportato in Tab. II. levato in aula ed individuare e avviare azioni Una volta completata la fase di pianificazio- di miglioramento finalizzate a mitigare gli ne è stato condotto un incontro per il lancio eventuali gap emersi. operativo del progetto con i Risk Manager L’assessment è stato conseguentemente aggior- delle ASR. nato ed inoltrato al referente Regionale per la elaborazione complessiva di fine progetto. Fase 2: Avvio dell’assessment La fase due ha previsto la preparazione dei Fase 4: Analisi dei dati e report aziendale materiali per la conduzione degli incontri e La fase ha visto l’analisi dei dati di UO/azien- lo sviluppo delle check list per la conduzione da con l’elaborazione del report aziendale dell’assessment di Unità Operativa. Sono stati riportante l’esito dell’assessment di Aziende inoltre impostati gli strumenti informatici per e la sintesi delle priorità aziendali emerse. l’elaborazione dei dati aziendali e quello com- Il report è stato successivamente inviato al plessivo per l’elaborazione dei dati regionali. relativo Risk Manager aziendale. Con la conduzione dei sei Workshop previsti, ai quali hanno partecipato i gruppi multidisci- Fase 5: Elaborazione dei dati regionali e pinari delle diverse aziende, vi è stato comple- presentazione tamento l’assessment preliminare di valutazio- L’ultima fase del progetto ha visto l’elabora- ne circa l’adrenza ai diversi item della Racco- zione dei dati complessivi di tutte le ASR, la mandazione 14. Al termine della fase 2 è stato stesura della relazione finale di progetto e la elaborato un report regionale complessivo con presentazione dei risultati complessivi. l’esito dei dati aggregati delle Aziende Sanitarie È importante sottolineare che prima della delle Regione Piemonte che ha consentito alla restituzione dei risultati alla Regione è sta- Regione di rispondere in modo organico e og- to condotto un incontro operativo con una gettivo al Ministero della Salute in merito agli rappresentanza della Rete Onco-Ematologica obiettivi dichiarati per il 2015. Piemonte e Valle d’Aosta per la condivisione 8 012017
REQUISITI Requisiti generali 4.1 Approvvigionamento 4.2 Immagazzinamento, conservazione, gestione delle scorte 4.3 Prescrizione 4.4 Preparazione 4.5 Distribuzione 4.6 Somministrazione 4.7 Somministrazione della terapia orale 4.8 Gestione della terapia con farmaci antineoplastici per via parenterale in regime di ospedalizzazione domiciliare 4.9 Altri interventi (coinvolgimento dei pazienti nel processo di cura e strumenti di pre- venzione e controllo Tab. III – I capitoli della Raccomandazione N.14 preliminare dei gap emersi, al fine di collo- zione N.14 e dei relativi requisiti. Per ciascun care le attività svolte dalla Rete ed i risultati requisito riferiamo una descrizione sintetica dei conseguiti o in fase di sviluppo nell’ambito contenuti al fine di fornire una visione d’insie- dei diversi gap emersi nel contesto regionale. me della Raccomandazione che prende in con- Tale passaggio è stato ritenuto fondamentale siderazione, per le diverse fasi del processo, una da un lato per valorizzare gli impegni della serie di barriere al rischio clinico che possono rete Onco-Ematologica Piemonte e Valle d’Ao- contribuire a mettere in sicurezza i pazienti e gli sta e dall’altro per ottimizzare quanto esisten- operatori che erogano le prestazioni. te a livello regionale per rispondere in modo omogeneo ad eventuali gap emersi dall’as- Requisiti generali sessment. Una volta terminato il progetto, il Le Strutture Sanitarie devono elaborare una 16 Maggio 2016 è stato realizzato un evento Procedura risultato dell’analisi di tutte le fasi formativo accreditato ECM con Provider l’A- della filiera del farmaco antineoplastico e in ma- zienda Ospedaliera Universitaria Città della niera particolare quelle nelle quali è più stret- Salute e della Scienza di Torino ed il contri- to il legame tra paziente, operatore sanitario e buto incondizionato di Roche S.p.A., per la farmaco, vale a dire prescrizione, preparazione restituzione, a tutte la Aziende Sanitarie della e somministrazione condivisa con gli operatori Regione, dei risultati complessivi e le relative sanitari, monitorata e aggiornata periodicamen- priorità emerse. L’esito del convegno è dispo- te, che riporti tutte le indicazioni necessarie per nibile sul sito della Regione Piemonte “Area evitare errori in terapia e garantire sicurezza e Rischio Clinico” al link: qualità delle cure. Nota: I requisiti di questo ca- http://www.regione.piemonte.it/sanita/cms2/ pitolo, nell’applicazione pratica dell’assessment documentazione/category/131-rischio-clinico possono essere valutati appieno solo dopo che l’organizzazione ha valutato l’aderenza agli al- APPROCCIO METODOLOGICO tri requisiti, dal capitolo 4.1. al capitolo 4.9, più avanti descritti. La Raccomandazione n.14 per la prevenzio- ne degli errori in terapia con farmaci anti- 4.1 Approvvigionamento neoplastici copre diverse fasi del processo I requisiti fanno riferimento a due diversi livelli di gestione delle terapie antineoplastiche: di approvvigionamento. dall’approvvigionamento alla gestione delle Il livello del Prontuario Terapeutico Ospedaliero terapie orali a domicilio del paziente. Prima (PTO): per il quale è richiesto che il databese di descrive l’approccio metodologico, riferia- che contiene i farmaci “prescrivibili” nell’am- mo una visione d’insieme della Raccomanda- bito della Struttura Sanitaria, nel quale devono 9 012017
A.N.M.D.O. Fig.3 Approccio metodologico: valutazione della compliance e rappresentazione dei risultati essere resi evidenti i principi attivi carcinoge- ne del personale per tali attività. nici e mutageni, a stretto range terapeutico e 4.3 Prescrizione con particolari caratteristiche di conservazione In merito alla prescrizione, una delle fasi più prima dell’uso e per ciascun antineoplastico, delicate dell’intero processo, sono fornite indi- devono essere previste specifiche informazio- cazioni in merito alle responsabilità specifiche ni in merito alla preparazione, conservazione e del medico, ed sono riferiti una serie di elemen- somministrazione. Tali elementi, inoltre, dove ti di dettaglio considerati “elementi essenziali possibile devono essere parte integrante di un della prescrizione” come elenco modificato da sistema informatico costantemente aggiornato. ASCO - American society of clinical oncology. Il livello dei capitolati di gara: per il quale sono Sono definite, inoltre, specifiche in merito a: fornite indicazioni affinché il capitolati, a qual- contenuti della cartella clinica per la prescri- siasi livello progettati, siano inclusi i requisiti zione informatizzata, modulistica, schemi di relativi alla completezza delle indicazioni far- terapia, contenuti per la documentazione che maceutiche fornite per la preparazione, per la traccia gli elementi di valutazione per la pre- conservazione che per la somministrazione. I scrizione. capitolati di gara, inoltre, devono includere i re- quisiti relativi alle caratteristiche di etichettatura 4.4 Preparazione e confezionamento, consegna, le caratteristiche In tale capitolo sono fornite indicazioni in merito dei trasporti, ed altre specifiche di dettaglio. all’ambito di responsabilità del farmacista, che garantisce la qualità e la sicurezza della terapia 4.2 Immagazzinamento, conservazione, ge- preparata ed al fatto che le azioni relative alla stione delle scorte preparazione devono essere riportate in una pro- Il capitolo definisce delle specifiche in merito cedura aziendale. alle aree ed agli ambienti di conservazione e Viene fatto inoltre riferimento all’addestramento trasposto dei farmaci antineoplastici nell’ambito per la preparazione dei farmaci antineoplastici, la Farmacia, appositamente segnalate, non ac- alla presenza di due operatori o di tecnologie cessibili al personale non addetto, all’interno di che permettano la presenza di un solo operatore armadi fissi. Ulteriori specifiche riguardano la per tale fase del processo. Viene fatto esplicito sicurezza nell’immagazzinamento, ricezione e riferimento ad una unità centralizzata per la pre- conservazione per Farmacia e Reparti, la gestio- parazione agli aspetti logistici ed alle relative ne delle scorte/inventari, la gestione dei farmaci idoneità dei locali per la sicurezza di pazienti sperimentali, la gestione degli scaduti ed allo ed operatori. smaltimento. Sono richieste per specifiche parti Altri particolari aspetti sono relativi alla gestione la proceduralizzazione delle attività e formazio- informatica dei processi, ai fogli di lavorazione 10 012017
e tracciabilità, al calcolo della dose dei farma- di un monitor. ci, alla etichettatura, ai controlli, anche doppi Dopo la somministrazione sono richieste speci- controlli con relative evidenze, e caratteristiche fiche per la documentazione della prescrizione dei contenitori di somministrazione e relativi e delle eventuali variazioni. controlli. 4.7 Somministrazione della terapia orale 4.5 Distribuzione In merito alle terapie orali è posta particolare Relativamente alla distribuzione è fatto riferi- attenzione all’informazione del paziente in me- mento alla verifica della corrispondenza fra l’e- rito alla terapia da seguire, alle incompatibilità tichetta e la prescrizione, al corretto confeziona- farmacologiche nonché ai possibili errori del- mento ed alle modalità di trasporto e consegna la posologia unitamente alle valutazioni della in condizioni di sicurezza. compliance del paziente. Sono fornite specifiche indicazioni in merito alle schede di prescrizione 4.6 Somministrazione condivise dall’intera équipe (medico, farmacista, Il capitolo della somministrazione definisce item infermiere), unitamente alle informazioni da da- diversi in merito alle tre fasi: prima, durante e re al medico curante. dopo la somministrazione. Prima della somministrazione sono richieste 4.8 Gestione della terapia con farmaci anti- delle specifiche in merito all’informazione ed neoplastici per via parenterale in regime di al coinvolgimento attivo del paziente oltre che ospedalizzazione domiciliare alla verifica della corrispondenza tra il farmaco Poiché la somministrazione a domicilio dei far- prescritto per lo specifico paziente e quello effet- maci antineoplastici per via parenterale è una tivamente pervenuto per la somministrazione. procedura erogabile nell’ambito dell’ospeda- Ulteriori indicazioni di dettaglio sono fornite in lizzazione domiciliare coordinata e attuata da merito a parametri da verificare in modo indi- un’Unità operativa di Oncologia e/o di Ematolo- pendente da parte di due operatori (es. nome gia sono fornite specifiche indicazioni in merito. farmaco, dosaggio, via di somministrazione, ecc.) di tali controlli, inoltre è chiesta un traccia 4.9 Altri interventi (coinvolgimento dei pazien- documentale. Sono richieste regole formalizzate ti nel processo di cura e strumenti di preven- per la definizione dell’impianto di cateteri venosi zione e controllo) centrali e periferici, unitamente alla reazioni av- Gli item dell’ultimo capitolo richiama gli am- verse da farmaco (ADR), le interazioni con altri bienti e comportamenti per la comunicazione farmaci e la gestione di eventi in condizioni di dell’esito di un esame diagnostico e la forma- urgenza. zione di tali operatori. È richiamata la rete di Durante la somministrazione è richiesto di assi- specialisti, che “si prende cura” di specifiche curare la presenza personale medico e infermie- necessità dei pazienti e faciliti loro tutto ciò che ristico preparato secondo le modalità Basic Life è correlato anche al “dopo malattia” e la con- Support (BLS) per le eventuali urgenze; ed il pre- segna delle indicazioni a paziente e familiari. sidio delle condizioni e delle regole procedurate E’ richiamata l’attenzione in merito a diversi per la gestione degli stravasi e la disponibilità elementi della comunicazione medico paziente del carrello delle urgenze e la rapida reperibilità e sui familiari, unitamente al ruolo attivo del Punteggio Criteri di valutazione N.A. (0) Non applicabile 1 Nessuna applicazione 2 Applicazione di alcune delle azioni richieste ( 50% delle azioni richieste dalla raccomandazione Applicazione del 100% delle azioni richieste dalla raccomandazione in modo 4 sistematico Tab. IV – I criteri di attribuzione dei punteggi per item della raccomandazione 11 012017
A.N.M.D.O. Fig. 4 – I risultati dell’assessment: la visione d’insieme dei dati aggregati volontariato. Il capitolo, infine, richiama una se- singola azienda ed un secondo livello come rie di strumenti di prevenzione e controllo per visione d’insieme regionale. la prevenzione degli errori in terapia che vanno Il livello di azienda sanitaria vede i dati ag- condivisi e diffusi a tutti gli operatori sanitari. gregati delle UU.OO. riportati in un report di Completata la visione complessiva della Racco- sintesi dei risultati dell’assessment contenen- mandazione n.14 e dei suoi contenuti, passiamo te: l’approccio metodologico, gli esiti dell’auto ora a descrivere il metodo e le attività effettuate valutazione, le aree di miglioramento priori- per la conduzione dell’assessment. tarie e le azioni definite per l’adeguamento La metodologia applicata è basato su una au- alle richieste della raccomandazione. tovalutazione effettuata per singola Unità Ope- Il secondo livello regionale è basato sul pun- rativa, con l’ausilio di una check-list dedicata teggio di aderenza attribuita dalle singole e di una scala di valori associati a specifici Aziende della Regione in merito ai capitoli livelli di applicazione del requisito in esame. della raccomandazione ed i relativi item. La check list su supporto informatico consente Nelle pagine seguenti sono riferiti i risultati l’analisi di ogni requisito con la definizione del complessivi del progetto dove il punteggio livello di aderenza a quanto richiesto. La Figura medio delle 21 organizzazioni sanitarie della 3 schematizza l’approccio per la valutazione Regione Piemonte che hanno partecipato al della compliance e la rappresentazione dei re- progetto 2015-16 (13 ASL, 6 AO, 1 IRCCS, 1 lativi risultati attraverso un grafico a radar che PO privato convenzionato) rispetto alla citata evidenzia le aree di aderenza ed i relativi gap. scala da 1 a 4, è risultato essere 3,3. Per ciascuno requisito della raccomandazione L’analisi dei dati aggregati per singolo item e per i relativi item i gruppi di lavoro hanno della Raccomandazione ha portato alla rap- attribuito i punteggi secondo le logiche di se- presentazione grafiche del diagramma a ra- guito descritte. dar della Figura 4. Il tracciato azzurro riporta il punteggio me- I RISULTATI E PRIORITÀ DI AZIONE dio per i diversi item della raccomandazione, il tracciato rosso i punteggi minimi e quello La progettualità ha generato due livelli di verde i punteggi massimi riscontrati per ogni risultati: un primo livello nell’ambito della singolo item. 12 012017
Dal grafico emerge che il requisito 4.8 “Ge- stione della terapia con farmaci antineopla- stici per via parenterale in regime di ospe- dalizzazione domiciliare” non è risultato ap- plicabile nell’ambito delle Aziende Sanitarie interessate. La distribuzione dei punteggi medi comples- sivi aziendali dall’autovalutazione varia da 2.6 a 4,0. È utile sottolineare che la finalità della progettualità non è stata quella di fare confronti tra le strutture ma quella di fornire una visione d’insieme dei risultati e permet- tere alle aziende di collocarsi in un dato con- testo. La fotografia è quella all’atto dell’asses- sment, a seguito dei piani di mitigazione dei rischi, molto probabilmente, le stesse aziende Fig. 5 – I risultati dell’assessment per le diverse aziende della Re- oggi potrebbero avere un diverso livello di gione Piemonte adesione alla Raccomandazione. Dall’analisi della dispersione dei dati per fase del processo illustrata in Fig.6 emerge che i processi di immagazzinamento, conservazio- ne e gestione delle scorte; prescrizione, pre- parazione, distribuzione e somministrazione sono maggiormente spostati verso destra cioè verso il punteggio di 4, e questo evidenzia una maggior aderenza alla Raccomandazio- ne, mentre la maggior dispersione emerge dai requisiti generali ed in particolare dall’ap- provvigionamento. Dalla Figura 6 emerge, inoltre, che le fasi e gli item sotto il punteggio medio di 3,3 risul- tano essere relative all’approvvigionamento, alla gestione della terapia orale e agli altri interventi e quindi identificabili come “re- Fig. 6 – Fasi del processo e livello di copertura emerso dall’assessment gionalmente” prioritari per la definizione di azioni di mitigazione del rischio. Le azioni di mitigazione del rischio svilup- pate dalle aziende a seguito dell’assessment, peraltro, sono state prevalentemente imple- mentate nell’ambito dei processi della racco- mandazione definibili come “processi core”, cioè i processi a impatto «diretto» sul pazien- te e «governati o governabili» direttamente dalle strutture di Oncologia, Ematologia e/o dalla Farmacia. Infatti come riportato nella Figura 7, analiz- zando le 297 Azioni di mitigazione definite nel complesso regionale, eccetto al punto 4.9 “Altri interventi: coinvolgimento attivo del paziente e strumenti di prevenzione e controllo” che risulta sotto la media di 3,3 Fig. 7 – Fasi del processo e distribuzione delle azioni di mitigazione ed ha generato il 20% delle azioni di mi- del rischio 13 012017
A.N.M.D.O. glioramento, la maggior parte delle azioni bito regionale. Le azioni prioritarie di mi- di mitigazione del rischio è stato sviluppato tigazione del rischio sono state sviluppate nei processi che hanno avuto un punteggio nell’ambito delle aree con punteggio supe- superiore alla media complessiva di aderen- riore alla media complessiva di aderenza za alla raccomandazione e precisamente: 4.2 alla raccomandazione e precisamente: Immagazzinamento, conservazione e gestio- Immagazzinamento, conservazione e ge- ne delle scorte (9%); 4.3 Prescrizione (11%); stione delle scorte; 4.4 Preparazione (19%); 4.6 Somministrazio- Prescrizione; ne: prima, durante e dopo (19%). Preparazione; Somministrazione: prima, durante e dopo CONCLUSIONI la somministrazione. Il progetto PRORA ha permesso di raggiunge- Tale visione ha permesso, inoltre, di indenti- re gli obiettivi definiti e presentati al lancio ficare le aree prioritarie di intervento con la operativo del progetto: possibile definizione delle modalità di mes- Uniformare per le UO di Oncologia e di sa in sicurezza dei processi per gli ambiti Ematologia della Regione Piemonte, la moda- emersi come prioritari a livello Regionale lità di condurre un self-assessment rispetto (es. con gruppi di lavoro interaziendali per ai requisiti della Raccomandazione N.14 con la definizione delle modalità operative per il coinvolgimento di tutte le 21 aziende della tradurre nella pratica le barriere per i gap ragione prioritari emersi a livello regionale). Elaborare i dati di azienda e fornire un In merito ai feedback da parte delle aziende report di azienda (inviato separatamente ad al termine dell’incontro plenario del proget- ogni azienda partecipante) con le aree priori- to è emerso principalmente che: tarie di intervento identificate. l’analisi del processo ha permesso di com- Elaborare i dati complessivi delle Aziende prendere passaggi non sempre noti e condi- Sanitarie e presentare i risultati aggregati al- visi tra i diversi professionisti quali ad esem- la Regione con le aree prioritarie d’intervento pio la somministrazione e la preparazione; emerse con il self-assessment (relazione illu- vi è stata possibilità di confronto su vari strata in data 21 Aprile, in termini preliminari, aspetti di uno stesso tema da parte di pro- al Responsabile delle Rete Oncologica Piemon- fessionisti con punti di vista diversi tese e in data 9 Maggio al team di coordina- la progettualità ha permesso di innalzare mento del progetto Regionale). il livello di attenzione su aspetti che, con- siderati singolarmente, possono risultare A livello di Regione il progetto PRORA ha sottovalutati nella loro complessità. permesso di avere una visione d’insieme, Tali elementi sono riferibili pertanto al livel- partecipata in modo omogeneo, dello stato lo di singole aziende sanitarie e dei relativi di adesione della raccomandazione nell’am- team. Ringraziamenti Si ringraziano le Direzioni delle Aziende Sanitarie della Regione Piemonte citate nella pubblicazione, le loro Direzioni Mediche Ospedaliere, i Risk Manager, tutti i Medici, gli Infermieri e i Farmacisti delle strutture interessate nella progettualità che, con il loro im- pegno, hanno contribuito alla raccolta delle informazioni elaborate nel presente articolo. Si ringraziano i componenti del team dello Studio EmmEffe S.r.l. per il supporto meto- dologico allo sviluppo delle attività e alla elaborazione e analisi dei dati. Un ringraziamento specifico a Roche S.p.A. che ha contribuito alla realizzazione del progetto, in particolare a Paola Canavese e Sara Era, nonché a tutti i colleghi di sede e di territorio che hanno valorizzato le attività a livello nazionale e locale. 14 012017
Visto il buon esito delle attività di asses- ical drugs: form detecion to prevention - TJ volume sment effettuate a livello aziendale nell’am- 102 supplement 1 bito della progettualità PRORA e la positiva 10. Quality Tools In Practice, SBAR For Improved sinergia pubblico-privato espressa nel sup- Communication, A Sample of How to Use SBAR, porto metodologico alle attività stesse, al SBAR Report Physician About Critical Situazion, fine di garantire la possibilità di mantenere Q-Tip 2, September 2006, Additional samples are alta l’attenzione su di un tema critico per la available at: http://www.cdha.nshealth.ca/quality/ riduzione del rischio in sanità, quale quello ihiTools.html della gestione della terapia con antiblastici, 11. Raccomandazione N. 14 (ottobre 2012)“Preven- nonché nell’ottica del miglior uso delle ri- zione degli errori in terapia con farmaci antineo- sorse, Roche S.p.A. e la Regione Piemonte plastici” Ministero della Salute hanno stipulato per il 2017 un accordo di 12. Raccomandazione N. 17 (dicembre 2014) “Ri- partnership per l’avvio del processo di Audit conciliazione della terapia farmacologica” Mini- in tutte le aziende che hanno partecipato al stero della Salute progetto del 2016: il programma sarà rivolto 13. Reason J. (1990), Human error, Cambridge Uni- ai Risk Manager Aziendali e finalizzato al versity Press monitoraggio della progettualità sviluppata 14. “Realizzato con il supporto di Roche S.p.A.” nelle singole aziende e all’aggiornamento del report regionale. BIBLIOGRAFIA 1. CEPAS (a cura di) (2006), Raggiungere i risultati con la gestione di processi: migliorare i processi per essere competitivi, Franco Angeli, Milano 2. P.J Degeling, S. Maxwell, R. Iedema, D.J. Hunter, “Making clinical governance work”, BMJ. 2004 Sep 18; 329 (7467): 679-81. 3. A Frankel, M Leonard, T Simmonds et al (2010), The essential guide for patient safety officers, In- stitute for Healtcare Improvement. 4. G. Bizzarri, M. Farina (2012) “Strategia e ge- stione del rischio clinico nelle organizzazioni sa- nitarie: Approcci, modalità, strumenti e risultati” – Edizioni Franco Angeli. 5. H. J. Harrington (1991) Business process improve- ment. MacGraw Hill 6. ISO (International Organization for Standard- ization). ISO 31000: 2009 “Risk management -Principles and guidelines”. Trad. Italiano UNI ISO 31000: 2010 “Gestione del rischio – Principi e linee guida”. 7. ISO (International Organization for Standard- ization). ISO/IEC 31010:2009 - Risk Management - Risk Assessment Techniques”. 8. Kohn LT, Corrigan JM, Donaldson MS. (1999), To Err is Human: building a safer health system, Washington, D.C.: National Academies Press 9. M. Farina, G. De Paoli, M. Canciani (Jul 2016) “Analysis of the approch tu risk mamagement in oncology centers: results of a survey in Italy” - Risk managemet of in-hospital admistration of oncolog- 15 012017
A.N.M.D.O. Il Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale del paziente con melanoma metastatico presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Paolo Giaccone di Palermo come strumento applicativo della clinical governance Riassunto Gaetana Rinaldi1, Adriana Cordova2, L’evoluzione dello scenario internazionale relativo alla sanità Alberto Firenze3, Francesca Rocca4, identifica cinque specifiche dimensioni come driver del Ivan Fazio5, Clemente Ponzetti6, cambiamento: il sistema, la finanza, le persone, i processi e Monica Canciani7, Gianni De Paoli7, la tecnologia. In linea con tali elementi, il patto per la salute Massimo Farina8 2014-2016 esplicita la necessità di una rivisitazione a tutti i 1 Oncologo A.O.U. Policlinico Paolo Giaccone di livelli del sistema salute, sia organizzativo che gestionale, con Palermo; 2 Professore Straordinario di Chirurgia l’intento di aumentare l’efficienza e l’efficacia, sviluppando Plastica e Ricostruttiva facoltà di Medicina e Chirurgia nuovi modelli assistenziali, anche nella logica delle reti della Università di Palermo; 3 Direzione Medica cliniche, dove tra gli “strumenti” viene identificata l’attivazione Ospedaliera A.O.U. Policlinico Paolo Giaccone di di Percorsi Diagnostico Terapeutico Assistenziali (PDTA). I Palermo; 4 Risk Management e Qualità Direzione Sanitaria A.O.U. Policlinico Paolo Giaccone di percorsi condivisi e codificati per i vari stadi di patologia, Palermo; 5 Radioterapista Casa di Cura Macchiarella; con un sistema di raccolta dei dati clinici che possa 6 Componente Segreteria Scientifica Nazionale generare gli indicatori di processo e di esito, sono ritenuti ANMDO, 7 Consulente Studio EmmEffe S.r.l.; indispensabili per innescare il miglioramento della qualità 8 Amministratore Studio EmmEffe S.r.l e valutare l’efficacia e l’efficienza. Tenendo conto di queste premesse, nell’ambito dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Paolo Giaccone di Palermo è stata sviluppata una progettualità al fine di formalizzare e studiare il PDTA INTRODUZIONE del paziente con melanoma metastatico, identificando il percorso ideale e descrivendo il percorso applicabile con le L’evoluzione dello scenario internazionale relati- relative leve del cambiamento. Il progetto ha reso evidente vo alla sanità riferito nel documento “HealthCast 2020: Creating a Sustainable Future” identifica come la gestione consapevole del “profondo cambiamento” cinque specifiche dimensioni come i driver del in essere nelle organizzazioni clinico assistenziali può essere cambiamento: il sistema, la finanza, le persone, “governata” grazie anche alla “documentazione” del proprio i processi e la tecnologia. In relazione a tali di- modo di operare in riferimento alle Linee Guida di riferimento mensioni facciamo uno specifico riferimento a e alle relative raccomandazioni. Il progetto ha reso evidente tre di queste: il sistema, le persone ed i processi; inoltre come la sostenibilità dei percorsi passa anche ambiti nei quali le organizzazioni sanitarie sono attraverso la definizione di opportuni indicatori, correlati alle chiamate a ripensarsi quasi quotidianamente. diverse fasi ed attività chiave, da poter monitorare nella “vita In merito al sistema le organizzazioni sanitarie corrente dell’organizzazione”. partecipano a programmi nazionali e/o regiona- li dedicati alla razionalizzazione delle risorse ed alla sostenibilità del sistema stesso, rivedendo i propri processi clinico assistenziali. Per opera- PAROLE CHIAVE: re in tale direzione è indispensabile la capacità Oncologia, Percorsi Diagnostico Terapeutico Assistenzia- delle organizzazioni e del personale che opera li, Linee Guida, Raccomandazioni, appropriatezza, or- in esse di accettare e guidare il cambiamento. Le ganizzazione, multi-professionalità, multi-disciplinarità. direzioni, ai vari livelli, sono chiamate a suppor- tare il personale nella gestione del cambiamento 16 012017
che potrà portare ad un vantaggio complessivo tiva continuità assistenziale, l’equità nelle con- del sistema stesso. dizioni di accesso e di fruizione, assicurando Come richiamato nella conferenza permanente una risposta adeguata al fabbisogno regionale, per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Pro- il monitoraggio dell’appropriatezza prescrittiva vince Autonome di Trento e Bolzano dell’Aprile ed erogativa delle prestazioni assistenziali, ecc., 2016, il patto per la salute 2014-2016 esplicita la di seguito riferiamo una sintesi descrittiva dei necessità di una rivisitazione del sistema salute, diversi modelli. sia a livello organizzativo che gestionale, con Nel caso della scelta della struttutra del Com- l’intento di aumentare l’efficienza e l’efficacia al prehensive Cancer Center (CCC) le competenze fine di assicurare la soddisfazione del bisogno prinicipli e le relative risorse sono concentrate di salute, equità nell’accesso nel rispetto della in un unico centro, che rispetto ad un definito qualità e dell’appropriatezza delle cure in modo territorio sviluppa una autonoma forza attrattiva da creare spazi economici da utilizzare per i sui livelli di competenza tecnico professionale. necessari investimenti. Possono essere integrati specifici accordi con al- Nello specifico della linea progettuale 5 “Gestio- tre strutture/professionisti, fondati su contenuti ne della cronicità”, sono riferiti modelli avan- tecnico - professionali. zati di gestione delle malattie croniche quali il In merito al modello Hub & Spoke (H&S) la con- Disease Management, il Chronic Care Model e centrazione dell’assistenza di maggiore com- modalità organizzative di lavoro in rete che cer- plessità avviene degli “hub” e l’organizzazione cano di superare l’impropria contrapposizione dell’invio a questi da parte dei centri periferici di uno stesso sistema sanitario (ospedale e ter- dei pazienti che superano la soglia di complessità ritorio) individuando strumenti utili per favorire degli interventi effettuabili a “livello periferico”. al massimo le loro potenzialità. È bene sottolineare che periferico non significa I nuovi modelli assistenziali per la gestione meno importante, ma significa riqualificazione delle malattie croniche, inoltre, prevedono l’at- dei “piccoli ospedali” per farli tornare a svolgere tivazione di Percorsi Diagnostico Terapeutico un ruolo rilevante nelle reti assistenziali. Assistenziali (PDTA) condivisi e codificati per i Il modello Cancer Center Network (CCN) pre- vari stadi di patologia, un sistema di raccolta dei vilegia l’integrazione organizzativa senza defini- dati clinici che possa generare gli indicatori di re una gerarchia tra le strutture. È comunque processo e di esito indispensabili per innescare il presente un’autorità centrale che regola e orienta miglioramento della qualità e valutare l’efficacia l’offerta dei servizi, stabilento pertanto regole di e l’efficienza. collaborazione. In linea con questi principi diverse Regioni nel Il modello Comprehensive Cancer Center Net- contesto nazionale hanno sviluppato o stanno work (CCN) prevede il management da parte di sviluppando nuovi modelli organizzativi, che una autorità centrale e tende a includere tutte tengono per l’ambito oncologico degli indirizzi le strutture presenti nel territorio a vario titolo della “Guida per la costituzione delle reti on- competenti per la prevenzione, cura e riabilitazi- cologiche regionali” Allegato 2 Rep.n.144/CSR one della patologia. del 30 ottobre 2014. Tale guida evidenzia come La Regione Sicilia in linea con lo scenario na- l’approccio multidisciplinare può essere varia- zionale, nel novembre 2014, ha individuato il mente declinato, in base alla “distribuzione” sul modello organizzativo hub e spoke con la clas- territorio regionale, con diverse soluzioni che sificazione dei livelli di complessità e ad oggi sono in linea di massima riconducibili a spec- tale modello è in fase di sviluppo. ifici modelli organizzativi fondamentali: Com- Come anticipato tra gli elementi chiave, da te- prehensive Cancer Center (CCC), Hub & Spoke nere presenti per il funzionamento delle logi- (H&S), Cancer Center Network (CCN), Compre- che organizzative delle “reti cliniche” sono da hensive Cancer Center Network (CCCN). considerare i Percorsi Diagnostico Terapeutici Premesso che le reti nascono con la finalità di Assistenziali, definiti anche Percorsi Paziente, garantire specifici aspetti tra i quali: la tem- quali strumenti guida per la gestione in forma pestività nella presa in carico dei pazienti, la omogenea e standardizzata, all’interno di una garanzia a tutti i pazienti dell’uniformità di “organizzazione clinico assistenziale”, dei pa- trattamento con adeguati livelli di cura e rela- zienti affetti da specifiche patologie. 17 012017
A.N.M.D.O. Fig.1: Fasi, attività e tempistiche previste per il progetto Sono molteplici le definizioni dei PDTA; ne rife- operabile, nell’ambito dell’Azienda Ospedaliera riamo una tra le più esaustive: i percorsi di cura Universitaria Paolo Giaccone di Palermo, centro integrati, definiscono l’attività clinico-assisten- di riferimento per la cura di tale patologia. ziale multidisciplinare per uno specifico gruppo Tale progettualità strutturata e realizzata con di pazienti, sulla base di linee guida e di eviden- il supporto metodologico dello Studio EmmEf- ze scientifiche (quando disponibili) condivise a fe S.r.l. è stata sviluppata con il contributo in- livello locale. Possono sostituire tutta la cartella condizionato di Novartis Farma, in un’ottica clinica, o rappresentarne una parte, in cui viene di partnership e di integrazione del rapporto documentata l’assistenza prestata, facilitando la pubblico privato per contribuire alla sosteni- valutazione dei risultati del trattamento, nell’ot- bilità della cura dei pazienti in trattamento tica del miglioramento continuo della qualità per patologie oncologiche ed il miglioramento (National Pathway Association 1998). Come si continuo delle prestazioni e dei servizi sanita- evince dalla descrizione le “parole chiave” dei ri, nel rispetto dei diversi ruoli e delle relative PDTA sono: multidisciplinarità, specificità di responsabilità. patologia, linee guida e evidenze scientifiche condivise a livello locale, tracciabilità delle de- LA DESCRIZIONE DEL PROGETTO cisioni, valutazione dei risultati e miglioramento continuo della qualità. In Italia nel periodo 2003-2005 il melanoma cu- I PDTA rappresentano quindi un mezzo tramite taneo ha rappresentato il 2,1% di tutti i tumori il quale ogni organizzazione può adottare regole diagnosticati fra gli uomini e il 2,6% di quelli comuni nell’applicazione della pratica clinica, diagnosticati nelle donne; in termini di mortalità specie di fronte a patologie complesse e croniche, ha rappresentato lo 0,9% del totale dei decessi come quelle oncologiche. Come premesso “l’or- neoplastici negli uomini e l’1,0% nelle donne. ganizzazione” interessata dai PDTA è sempre Nell’area coperta dai Registri Tumori sono stati più complessa ed articolata dato che si sviluppa diagnosticati in media ogni anno 14,3 casi di non solo con l’interessamento di più Unità Ope- melanoma cutaneo ogni 100.000 uomini e 13,6 rative (Strutture Complesse e/o Semplici) della ogni 100.000 donne. Come in molti Paesi Occi- stessa Azienda Sanitaria, ma può coinvolgere dentali si è osservato nel corso degli ultimi anni Unità Operative di Aziende Sanitarie diverse, un aumento notevole dell’incidenza: in Italia è anche pubbliche e private, e talvolta nelle “reti quasi raddoppiata nel giro di dieci anni, men- più complesse”, come ad esempio quelle che si tre la mortalità è sostanzialmente stabile (Linea stanno evolvendo in ambito pediatrico, anche Guida Melanoma AIOM Ed. 2015). interregionali. In relazione alla numerosità della casistica legata È in relazione a tali premesse che nasce il pro- al melanoma in quanto tale, ed alla eterogeneità getto per la definizione e lo sviluppo del PDTA e complessità delle strutture organizzative inte- per il paziente con melanoma metastatico non ressate in tale ambito, si è deciso di concentrare 18 012017
Fig.2. Approccio metodologico, le fasi del progetto ed i relativi risultati lo sviluppo del PDTA, al momento, con un focus Fase 3: Definizione del nuovo percorso ed ap- sul paziente con melanoma metastatico: dalla plicazione definizione del percorso al suo monitoraggio. La La fase ha avuto lo scopo di descrivere il nuo- motivazione di fondo per lo sviluppo del PDTA vo percorso, premessa alla sua adozione e suc- è stata dettata dalla consapevolezza dell’impor- cessivo monitoraggio. Il progetto si è concluso tanza della “tracciabilità degli atti e delle deci- con la definizione del nuovo percorso che potrà sioni” come consolidamento della conoscenza essere consolidato/rivalutato in una successiva organizzativa nell’ambito dell’organizzazione fase operativa, per la rivalutazione dei risultati. sanitaria. Il progetto ha avuto i seguenti obiettivi: Il progetto è stato lanciato a giugno 2016 e le Formalizzare il PDTA del paziente con mela- attività sono state sviluppate sino a dicembre noma metastatico in riferimento alle linee guida 2016 come riferito nella Figura 1. di riferimento scelte; Studiare presso l’A.O.U. Policiclico Paolo Giac- APPROCCIO METODOLOGICO cone di Palermo il percorso attuale; Identificare il percorso ideale (in riferimento La progettualità è stata sviluppata secondo l’ap- alle raccomandazioni definite); proccio metodologico, definito ed applicato negli Descrivere il percorso applicabile con le rela- anni dai consulenti dello Studio EmmEffe S.r.l. tive leve del cambiamento. nell’ambito di numerosi progetti condotti a li- L’assumption alla base del progetto è stata che vello nazionale per differenti patologie, che di i dati dovessero essere raccolti nel centro ed il seguito riassumiamo. personale dovesse partecipare attivamente alle Rispetto all’approccio metodologico, il progetto attività di audit al fine di sviluppare la consape- sviluppato, in relazioni ai tempi contenuti si è volezza del valore dei percorsi paziente e dell’og- concluso alla la Fase 3, con la definizione del gettività delle misure per il miglioramento. nuovo percorso. Sarà cura dell’organizzazione Il progetto è stato sviluppato nelle fasi di seguito sanitaria mettere in pratica l’applicazione del sintetizzate. nuovo percorso a completamento delle Fase 3 ed Fase 1: Raccolta ed analisi dei dati del percorso effettuare una rivalutazione dei risultati ottenuti La fase ha avuto lo scopo di effettuare il lancio come specificato nella Fase 4. operativo del progetto, identificando il team di La prima delle quattro fasi sopra riportate è lavoro, e di raccogliere e analizzare i dati del stata preceduta dalla identificazione del percor- percorso ex ante al fine di descriverne il con- so oggetto di studio. Di seguito riassumiamo i testo. contenuti metodologici di tutte le quattro fasi a garanzia del relativo risultato atteso ed alcune Fase 2: Analisi del percorso attuale considerazioni in merito alle aree di attenzione Questa fase ha avuto lo scopo di descrivere il di ogni singola fase. percorso attuale e identificare i gap rispetto alle raccomandazioni identificate, nel nostro caso Fase 1: Raccolta ed analisi dei dati del percorso tratte dalle linee guida scelte come riferimento: Per lo sviluppo della fase occorre sviluppare le le Linee Guida AIOM Melanoma del 2015. seguenti attività: 19 012017
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