L'INDICE DI MANO LAS - GIACOMO CASAULA DIEGO GUIDA JAZZ INN CAPRI - Magazine Napoli

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L'INDICE DI MANO LAS - GIACOMO CASAULA DIEGO GUIDA JAZZ INN CAPRI - Magazine Napoli
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                                   La Città – La Squadra – Gli Eventi   numero 13 del 07 agosto 2019

                                                                                LE STORIE

                                                                        GIACOMO CASAULA

                                                                           DIEGO GUIDA

     ALL’INTERNO
                                                                         JAZZ INN CAPRI
   INSERTO DEDICATO
A MAURIZIO DE GIOVANNI

                   L'INDICE DI MANO…LAS
L'INDICE DI MANO LAS - GIACOMO CASAULA DIEGO GUIDA JAZZ INN CAPRI - Magazine Napoli
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L’EDITORIALE
                                                             di Giovanni Gaudiano

Il calendario e l’omaggio a Dino De Laurentiis    È oramai prassi consolidata durante
                                                  le interviste agli addetti ai lavori del
                                                  calcio sentirsi dare più o meno le
                                                  stesse risposte alle oramai ripetitive e
                                                  poco fantasiose domande che la folla
                                                  di informatori avanzano con in mano
                                                  microfoni, telefonini o piccoli
                                                  registratori mentre telecamere
                                                  fameliche cercano di rubare il tempo
                                                  ai poveri fotografi, che riescono a
                                                  trovare il loro spazio grazie ai potenti
                                                  teleobiettivi solo quando si gioca ed
                                                  in mezzo al campo ci sono solo 23
                                                  persone. Nei giorni scorsi è andata in
                                                  scena sulla solita tv a pagamento la
                                                  liturgia del calendario di serie A.
                                                  Tecnologia, criteri formativi diffusi
                                                  prima dell'evento, solite parole dei
                                                  presidenti che trovano lo spazio per
                                                  le loro amenità, il pollice sul touch e
                                                 come per incanto ecco le giornate che
                                              allieteranno dal sabato al lunedì, se non
                                             oltre, le settimane calcistiche degli
                                        appassionati. Poi gli opinionisti, quelli che
                                    non possono mai mancare, che commentano la
                              formazione del calendario azzardando giudizi,
                        qualcuno emettendo sentenze che, se tutti avessimo la
                   perseveranza di registrare, ci accorgeremmo come vengano
                costantemente smentite dal campo a partire dalla prima giornata.
                Nel rito descritto trovano spazio ovviamente tutti i dirigenti
                federali, quelli della Lega, quelli della classe arbitrale e chi più ne ha
                più ne metta. In sostanza, però, questa volta la formazione del
                calendario prossimo venturo qualcosa ha detto.
                Per esempio ha assegnato per la doppia trasferta consecutiva di inizio
                campionato al Napoli di Ancelotti due impegni niente male:
                Fiorentina e nientepopodimeno che la Juventus già al 1 di settembre.
                Come a dire, non avete il campo pronto ed allora beccatevi questo!
                Non solo, con lo stesso criterio che qualcuno dovrebbe spiegare, la
                squadra azzurra concluderà il girone di andata e la stagione
                affrontando consecutivamente l'Inter e la Lazio. Poi tra le amenità
                troviamo un Juventus – Roma all'ultima di andata, che di
                conseguenza diventerà un Roma – Juventus all'ultima di campionato.
                È il terzo anno consecutivo che le due squadre si confronteranno a
                fine stagione in una partita che ci si augura questa volta possa essere
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La Città – La Squadra – Gli Eventi

giocata veramente. La domanda però sorge spontanea: sarà una          n.13 del 07 agosto 2019
combinazione creata da quel diavolo di computer o potrebbe            AUT. TRIBUNALE                DI      NAPOLI N. 50   DEL
trattarsi di una combinazione combinata? Mi sia concesso dire:        8/11/2018
“Absit iniuria verbis”, facendo scendere in campo Tito Livio
                                                                      MENSILE A DISTRIBUZIONE GRATUITA CON
leggermente alterato.                                                 IL QUOTIDIANO “ROMA”
Le amenità sono proseguite con quelli che, per minimizzare,
hanno preso in prestito da Massimo Catalano di “Quelli della
notte” la solita frase pleonastica e priva di senso: “Che vuoi che    DIRETTORE RESPONSABILE
                                                                      GIOVANNI GAUDIANO
sia, tanto le squadre prima o dopo bisogna affrontarle tutte”. La     COORDINATORE EDITORIALE
sostanza vera alla fine potrebbe essere questa ma che sia il          LORENZO GAUDIANO
computer o l'urna di Monaco o quella di Nyon le cose per la casa      REDAZIONE
                                                                      MARCO BOSCIA, BRUNO MARCHIONIBUS
azzurra non sembrano voler cambiare.
Alt! Qualcosa è cambiato, anzi sta cambiando. Il lavoro di            PROGETTO GRAFICO/ART DIRECTOR
Ancelotti, che certo non può essere valutato in questo momento        DANIELA ALTRUDA
della preparazione, al di là dello sfizio di prendersi una sonora
                                                                      HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO
rivincita con il Liverpool, ha dimostrato però che la squadra ha
                                                                      MIMMO CARRATELLI, SALVATORE CAIAZZA,
capito come deve cambiare pelle, come debba giocare per esaltare      CIRO CHIARO, F. MARCHIONIBUS,
le proprie individualità attraverso un gioco collettivamente          PAOLA PARISI
profondo, fatto di intelligenza, di rapidità e che ha bisogno a       FOTO DEI SERVIZI SPORTIVI
                                                                      AGENZIA MOSCA
questo punto di potersi avvalere di una maggiore qualità in un        LA FOTO DELLA COPERTINA DI QUESTO
paio di ruoli per potere sicuramente competere, senza che un          NUMERO È DI
piccolo giochino elaborato da un computer possa vanificare il         PIETRO MOSCA
tutto.                                                                ILLUSTRAZIONI
Il Napoli è una realtà. Il Napoli è una società sana. Il Napoli ha    GIANCARLO COVINO
una rosa in crescita. Il Napoli affidato ad Ancelotti potrà
competere soprattutto e fino in fondo, se la società farà ancora      CONSULENZA AMMINISTRATIVA
                                                                      STUDIO MARCHIONIBUS
qualcosa per accontentare il tecnico. Questa volta il presidente
Aurelio De Laurentiis, l'uomo delle plusvalenze, dovrà pensare
ad investirle queste disponibilità, dovrà fare in modo che questa
possa essere la stagione della definitiva consacrazione per una       Seguici sul nostro sito web
                                                                      www.rivistanapoli.it
squadra che il tecnico sapientemente sta modellando alla ricerca       www.rivistanapoli.it
della migliore utilizzazione delle forze a sua disposizione. Se De
Laurentiis, senza svenarsi, opererà ancora due colpetti sul
mercato ben assestati, allora gli azzurri si siederanno al tavolo       Resta sempre aggiornato
senza pensare alla qualificazione in Champions ma provando a
sbancare il piatto. A proposito, in conclusione ci piace e crediamo       con tutti gli articoli
sia doveroso ricordare come domani, 8 agosto, saranno 100 anni
dalla nascita di Dino De Laurentiis da Torre Annunziata, per i           dedicati alla squadra,
pochi che non lo sappiano lo zio del presidente del Napoli.
Sarebbe forse un meraviglioso regalo dedicargli, dopo l'Oscar
alla memoria del 2001 e quello vinto nel 1957 con “La Strada” di
                                                                         agli eventi ed alla città
Federico Fellini come miglior film in lingua straniera, un                           Rivista Napoli
successo per festeggiare con la città e ricordare un uomo nato        ‘‘NAPOLI’’ SARÀ NUOVAMENTE
dalle nostre parti che seppe primeggiare nell'ovattato mondo          IN EDICOLA CON IL QUOTIDIANO                    ROMA
                                                                      SABATO 14 SETTEMBRE 2019
della celluloide, battendosi valorosamente con i colossi
americani.
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IN QUESTO NUMERO

Numero 13 del 07/08/19
Kostas Manolas in rete alla
prima in maglia azzurra.
Focus sulla nuova difesa
azzurra da pagina 23
Foto Agenzia Mosca

                                                                 Diego Guida pagina 49 – Elio Coppola pagina 54

  LA SQUADRA                       LA CITTÀ                         LE STORIE                    LA SOCIETÀ

09 Quando il Napoli           58 Castel Nuovo                   43 Giacomo Casaula           65 Il Mito
   volava dalla                  Il ‘‘sovrano’’ di Piazza          ‘‘Un Signor G’’              della Bellezza
   California alla Cina          Municipio                         partenopeo                   di Ciro Chiaro
   di Mimmo Carratelli           di Lorenzo Gaudiano               di Lorenzo Gaudiano
15 Schwoch                    62 Il Coccodrillo
   Concedere fiducia             del Maschio Angioino           49 Diego Guida e la sua
   ad Ancelotti                  di Paola Parisi                   vocazione editoriale
   di Salvatore Caiazza                                            di Bruno Marchionibus
                                                                                           L'inserto di questo numero
19 La Presentazione
   Azzurri vs Blaugrana                                                                       è dedicato allo scrittore
                                                                54 Elio Coppola: l'anima
   di Bruno Marchionibus                                                                         Maurizio de Giovanni
                                                                   di “Jazz Inn Capri”
23 La nuova difesa                                                                                ed è stato realizzato
                                                                   di Lorenzo Gaudiano
   azzurra e l'analisi                                                                          da Giovanni Gaudiano
   di Volpecina
   di Marco Boscia             Ancora Calcio
28 Eljif Elmas
   Dalla Macedonia             31 La Juve Stabia
   al mare di Napoli               Fabio Caserta: un uomo di campo
   di Lorenzo Gaudiano             Gianni Improta e le insidie della serie cadetta
35 Il Napoli di De                 di Giovanni Gaudiano
   Laurentiis                  38 Book fotografico da Dimaro
   e gli sponsor               40 La Stagione – Il Calendario degli azzurri
   di F. Marchionibus             a cura di Lorenzo Gaudiano

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TESTIMONE DEL TEMPO
                                                                                  di Mimmo Carratelli

Le amichevoli di lusso della squadra azzurra

                 Quando il Napoli volava
                 dalla California alla Cina
Trasferta americana di spessore per il Napoli di
De Laurentiis che dopo Liverpool e Marsiglia
volerà in America per affrontare i campioni di
Spagna del Barcellona di Messi in due incontri
che si disputeranno il 7 e 10 agosto a Miami e a
Detroit. Amichevoli di lusso come è già successo
negli anni scorsi. Spettacolo, qualche dura
lezione, esperienza, palcoscenico internazionale,
passerella di assi. Ne vale sempre la pena.
Il Trofeo Gamper nell'era Mazzarri                A Londra con Benitez
Cominciò il Napoli di Mazzarri nell'agosto        Il Napoli di Benitez andò a Londra (3 agosto 2013) a
del 2011 proprio contro il Barcellona di          solleticare l'Arsenal di Wenger. Fece 2-2 e la sua bella
Guardiola per il Trofeo Gamper al Camp            figura. Insigne e Pandev in gol. Era già il Napoli di
Nou. Disfatta inevitabile: 5-0 più tre pali e     Higuain, Mertens, Callejon. Il Napoli andò sul due a
una traversa dei catalani, Messi entrò al 57' e   zero, Reina parò un rigore, poi nel secondo tempo
infiocchettò due gol nella porta di De Sanctis    l'Arsenal rimontò con Giroud e Koscielny. Benitez sfidò
(66' e 77'). Cavani fece un gran gol in           il Paris Saint Germain di Blanc che s'era preso Cavani e
rovesciata, annullato per l'offside di Hamsik.    Lavezzi. Al San Paolo, l'11 agosto 2014, fu la festa per il
Nel Barcellona c'erano Piqué e Mascherano,        trasferimento dei due azzurri a Parigi e una buona figura
Busquets, Xavi, Iniesta, Fabregas. Bella
gente che annichilì gli azzurri. C'era Lavezzi.
Bella prestazione e successo, nel luglio 2012,
ad Arco di Trento, quando il Napoli gonfiò il
petto e batté il Bayern 3-2 con i gol di Paolo
Cannavaro, Pandev e Insigne. Tra i pali
tedeschi non c'era Neuer, ma Starke. In
squadra Robben, Shaqiri, Alaba, Mandzukic.
Mazzarri presentò Rosati in porta. C'erano
Zuniga, Inler, Dzemaili, Hamsik e il cileno
Vargas che non ebbe fortuna in azzurro e ha
poi giocato nel Gremio e nel Valencia e, oggi,
a trent'anni, furoreggia con la sua nazionale.                                     Cavani segna in rovesciata
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TESTIMONE DEL TEMPO

                                                                     Dal Ciocco a Bressanone con
                                                                     Di Marzio

Renzo Ulivieri al Ciocco nel 1998

del Napoli che però perse 1-2. I francesi giocarono con Thiago       Pelé al San Paolo
Silva, David Luiz, Maxwell, Matuidi, Verratti, Pastore.              Ai tempi in cui c'erano poche partite
Ibrahimovic scese in campo nella ripresa per pareggiare il gol       in tv, vedere dal vivo il Napoli
che Higuain aveva segnato nel primo tempo, poi raddoppiò             affrontare gli squadroni più celebri
Pastore. Lo stesso Napoli andò poi a Ginevra contro il               dava una grande emozione. E
Barcellona che schierò molte riserve (Messi assente) e gli           questo successe quando Pelé venne
azzurri vinsero con un gol di Dzemaili (1-0).                        a giocare al San Paolo col Santos
                                                                     all'inizio degli anni Settanta. Era il
L'amichevole-studio per Ancelotti a Dublino                          Napoli di Chiappella con Zoff,
                                                                     Altafini e Sormani. Il Santos stava
L'ultima volta, con Ancelotti, il Napoli è andato a Dublino (4
                                                                     esaurendo il suo periodo d'oro, che
agosto 2018) a prendere cinque gol dal feroce Liverpool di
                                                                     andò dal 1956 al 1974, e Pelé aveva
Klopp che avremmo incontrato nel girone di Champions
                                                                     toccato il vertice della sua carriera
cavandocela meglio: 1-0 al San Paolo con capolavoro di Insigne
                                                                     al Mondiale 1970 in Messico chiuso
al 90', 0-1 ad Anfield per il gol di Salah al 34'. A Dublino il
                                                                     con la finale vinta contro l'Italia di
Napoli schierò: Karnezis; Hysaj, Albiol (59' Maksimovic),
                                                                     Mazzola e Rivera (4-1). 'O Rey
Koulibaly (71' Chiriches), Luperto (46' Mario Rui); Allan,
                                                                     segnò di testa il primo gol ad
Hamsik (62' Diawara), Ruiz (62' Rog); Callejon (62' Ounas),
                                                                     Albertosi sovrastando Burgnich
Milik (62' Inglese), Insigne (62' Verdi). Il Liverpool rispose con
                                                                     con un salto prodigioso, rimanendo
Alisson; Clyne (61' Arnold), Van Dijk, Gomez (76' Phillips),
                                                                     magicamente sospeso in aria. Nel
Robertson (61' Moreno); Wijnaldum (61' Jones), Milner (56'
                                                                     1972, il Santos di Pelé giocò due
Fabinho), Keita (71' Origi); Salah (61' Solanke), Firmino (46'
                                                                     volte al San Paolo, il 5 marzo e il 29
Shaqiri), Manè (61' Sturridge). Gli inglesi passeggiarono con i
                                                                     aprile. Nella prima occasione i
gol di Milner (4'), Wijnaldum (9'), Salah (58'), Sturridge (73'),
                                                                     brasiliani vinsero 3-2, doppietta di
Moreno (77').
                                                       10
Pelé nella porta di Zoff, gol su
     azione e rigore, terza rete di Nenè.
     Fece doppietta anche Altafini. Nella
     seconda occasione, il Santos vinse
     1-0, Pelé non segnò, gol di Alcindo.
     Negli anni Sessanta, il Napoli
     p a s s at o d a Ro b e r t o F i o r e a
     Gioacchino Lauro, con Pesaola in
     panchina, aveva già giocato tre
     volte contro il Santos nel corso di
     una tournée americana. Furono tre
     scoppole memorabili, il Santos era
     al massimo dei suoi trionfi. Allo
     Yankee Stadium di New York, il
     Santos affondò il Napoli per 4-2 la
     prima volta (21 giugno 1968), per 6-
     2 la seconda volta (26 giugno),
     infine 5-2 a Toronto (28 giugno).
     Nelle tre occasioni Pelé segnò
     cinque gol.

     In America con Sivori ed
     Altafini
     Incontri memorabili e avventure
     incredibili nel passato delle
     amichevoli inter nazionali del
     Napoli. Viaggi di gloria e di
     baldoria. La pazza America del 1967
     con Sivori e Altafini più Angelillo e
     Benitez in prestito. Due partite in
     Perù, tre in Colombia, una in
     Venezuela. Viaggi avventurosi. A
     Calì, dopo avere invitato Nestor
     Rossi che era il suo idolo, Sivori
     palleggiando mise un piede in fallo,
     gli saltò un menisco e fu l'infortunio
     che anticipò la fine della sua
     carriera. Era il Napoli di Girardo e
     Panzanato, di Juliano e Montefusco,
     di Orlando e Canè. Vivevamo
     amichevolmente in grande. Nel
     1968 anche un'avventurosa
     escursione in Brasile giocando a
     Curitiba (0-0), Belo Horizonte (2-3),
     Araraquara (0-4). Si perdeva

11
TESTIMONE DEL TEMPO

allegramente. A Curitiba, un uomo folle
che aveva litigato con Barison mandò in
frantumi a colpi di pistola le vetrate
dell'albergo che ospitava gli azzurri. Nel
1974 gran partita a New York contro i
Cosmos (2-2) col Napoli di Vinicio e gli
artiglieri Clerici e Braglia. Poi, pioggia e
botte da orbi con gli argentini
dell'Estudiantes, famosi nel menare le
mani.

                                               12
Da Krol a Maradona con Juliano e Musella
Nel 1981, poiché era nel contratto del passaggio di Krol al
Napoli, gli azzurri andarono a giocare in amichevole a
Vancouver che aveva ceduto l'olandese (grande intuizione di
Totonno Juliano). Il gentiluomo Marchesi sulla panchina del
Napoli. C'era l'amatissimo e indimenticabile Nino Musella.
Con Maradona, il Napoli era richiesto in tutto il mondo. La
squadra andò in California, ingaggiata per 300 milioni (58 al
pibe). Era il 1985. Il Napoli giocò due partite al Coliseum di Los
Angeles contro l'Universidad di Mexico City (2-2 e 1-2).
Daniel Bertoni fu derubato in albergo di 900 dollari.
L'equivoco organizzatore del viaggio, il baffutissimo Josè
Minguella, tentò di tirare un bidone agli azzurri cercando di
non pagare l'ingaggio pattuito. Finì col consegnare
all'accompagnatore Paolo Resi, un gran signore, l'incasso della
partite, dollaro su dollaro, in tre sacchi della spazzatura. Nel
1988, delirio a Tokyo per Diego. Otto emittenti televisive allo
stadio. Gli azzurri prevalsero 2-0 sulla selezione nazionale
giapponese: doppietta di Careca, pali di Corradini e Carnevale.
Nel giugno 1996, senza più Diego, il Napoli addirittura in Cina,
per la partita con il Guoan, la squadra di Pechino, trasmessa in
diretta tv su tutto il territorio cinese e Massimo Agostini, che
segnò due gol bellissimi, divenne istantaneamente un idolo nel
sempre celeste impero.

                                                       13
L'INTERVISTA

                          Stefan Schwoch
                     “De Laurentiis e la piazza
                     devono darsi di Ancelotti”
                                        di Salvatore Caiazza

U          n bomber di razza. Di
           quelli che trascinavano le
           piazze. Stefan Schwoch
oggi è un broker finanziario ma nel
suo passato calcistico ha saputo fare
bene il suo mestiere. Ne sanno
qualcosa i tifosi napoletani che lo
hanno sostenuto nella stagione
1999-2000. Dopo due anni al
Venezia, infatti, il capellone nato a
Bolzano venne acquistato dal
Napoli per permettere a Walter
Novellino di conquistare la serie A.
Fu la scelta giusta perché con i suoi
22 gol contribuì alla promozione,                            «Ho saltato la prima settimana di lavoro dove
entrando definitivamente nei cuori del popolo            c'erano solo ragazzi della Primavera. Sono arrivato
partenopeo. Da quel momento Schwoch è rimasto            quando già c'erano tanti titolarissimi. Beh, c'è
tifosissimo del Napoli. Ha seguito una parte del         tanta qualità in questo gruppo. Il pallone viaggia
ritiro della formazione di Ancelotti partecipando        veloce. Ancelotti ha uno staff molto giovane e delle
ad una trasmissione sportiva.                            attrezzature che possono dirti al momento tutto
Ha potuto vedere da vicino il lavoro di un               ciò che c'è da sapere sullo stato del calciatore. Ai
grande allenatore come Carletto.                         miei tempi il gps non esisteva, ci facevano correre
      «Rispetto ai miei tempi – ha spiegato il           eccome durante i ritiri. Tornavamo in albergo
  bolzanino presente tutte le mattine al campo di        stanchissimi e il giorno dopo stessa cosa».
  Carciato – è cambiato quasi tutto nella fase di        Lei era al Vicenza quando il Napoli fallì nel
preparazione. Noi prima correvamo nei boschi, il         2004. Da grande tifoso dei colori azzurri ci
pallone lo vedevamo dopo un bel po' di giorni.           rimase molto male. Si aspettava una crescita
Adesso, invece, ci si allena a secco e chi arriva        così esponenziale in 14 anni dopo la rinascita
subito è pronto per giocare».                            con De Laurentiis?
Quale è stata la sua prima impressione vedendo             «Sono stati fatti passi da gigante. Se solo si pensa
questo Napoli?                                           che oggi il Napoli sta trattando James Rodriguez,
                                                    15
L'I
L'  NTERVISTA
   INTERVISTA

ti rendi conto della dimensione in cui sei. Da dieci
anni è costantemente in Europa e in Champions ha
messo paura a molte grandi. Il presidente sta
facendo un gran lavoro tenendo sempre presente il
bilancio. Non si possono commettere più gli errori
del passato. Soprattutto oggi dove con il fair play
finanziario si rischia grosso».
Sì ma i tifosi non sono contenti del secondo
posto. Vogliono vincere ...
    «Come dargli torto. Ma se si pensa che da otto
anni vince sempre la stessa squadra ti rendi conto
che è molto difficile. La Juventus è una
superpotenza che può permettersi il lusso di
comprare e pagare il giocatore più forte al mondo
in questo momento. Cristiano Ronaldo fa la
differenza e nonostante ciò la Champions non è
stata vinta. Ma in Italia ad oggi non ci sono
avversarie».
Allora lei pensa che per il titolo bisogna ancora
aspettare?
    «Sinceramente l'anno scorso non è mai stato

                                                       16
Schwoch e Napoli

                                                                           “Ricordo che quando seppi che
                                                                           mi avevano venduto al Napoli
                                                                           non volevo manco dirlo a
                                                                           quella che all'epoca era mia
                                                                           moglie. I mass media, infatti,
                                                                           danno un'immagine distorta
                                                                           della città. Quando poi glielo
                                                                           dissi, lei mi minacciò: «Ci vai da
                                                                           solo, io laggiù non ci vado». La
                                                                           decisione, tuttavia, spettava a
                                                                           me e decisi di andare. Lei e mio
                                                                           figlio si trovarono così bene
                                                                           che quando fui ceduto al
                                                                           Torino mi disse: «Io non torno
                                                                           lassù». Mi viene in mente il
                                                                           film Benvenuti al Sud, a me è
                                                                           accaduto davvero…”

messo in discussione. I bianconeri avevano già                    «Per poter tenere il passo della Juventus si deve
vinto prima ancora di cominciare. Il vero scudetto             migliorare la qualità. E la qualità si migliora
il Napoli lo avrebbe dovuto vincere nell'ultimo                comprando dei campioni. Vanno bene i giovani
anno di Sarri. Con 91 punti non si può arrivare                come Elmas per il futuro ma se vuoi vincere adesso
secondi…».                                                     devi affidarti a dei top. Devo dire che De Laurentiis
E per la nuova stagione cosa pensa che possa                   sta provando a comprare dei big ma le trattative
accadere?                                                      sono difficili».
    «Il Napoli si sta muovendo bene sul mercato.               Dopo 30 anni dall'ultimo scudetto è arrivato il
Ancelotti è una garanzia. Già aver tenuto ancora i             momento di osare...
big è un'operazione vincente. Poi è stato acquistato               «Ho visto tantissima gente a Dimaro. Ai miei
Manolas, che sarà per la difesa un valore aggiunto             tempi c'erano dei tifosi ma non a migliaia come in
non indifferente al fianco di Koulibaly. Per ciò che           Trentino. C'è entusiasmo e voglia di vincere. Lo si
ho visto in ritiro il tecnico azzurro ha le idee chiare        fa tutti insieme. Ci sono tutti gli ingredienti per
su come vuole giocare nel prossimo torneo. Non                 riuscirci. Bisogna fidarsi di Ancelotti e di una
vuole attendere gli avversari ma giocare nella loro            politica societaria che ha sempre fatto bene. De
metà campo, rischiando l'uno contro uno che questi             Laurentiis sembra propenso ad osare e se lo fa
due centrali possono fare tranquillamente essendo              allora veramente può entrare definitivamente nella
forti e veloci».                                               storia di questo importante club».
La piazza sogna i colpi importanti...
                                                          17
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LA PRESENTAZIONE

Doppia sfida per Ancelotti e Valverde in terra americana

                 Azzurri vs Blaugrana
         Confronto tra calcio italiano ed iberico
                                          di Bruno Marchionibus

Napoli e Barcellona: mare e identitarismo

Due città bagnate su lati opposti dallo stesso mare,
Napoli e Barcellona sono legate da questo particolare
geografico che le qualifica come città tipicamente
mediterranee, quel Mediterraneo che ne attraversa la
storia e ne determina tradizioni e peculiarità. Il mare,
d'altra parte, è l'elemento da cui secondo il mito è nato il
capoluogo partenopeo, sorto dal corpo della sirena
Partenope, e che grazie ai continui traffici e collegamenti
marittimi, con il porto di Napoli che ad oggi è uno dei
principali dell'Europa meridionale, ha contribuito a
forgiare il carattere aperto e tollerante dei napoletani.
Stesso discorso per Barcellona, dove la struttura
portuale, dalla storia millenaria, accoglie
quotidianamente persone e merci; il capoluogo catalano è                  Carlo Ancelotti
dotato inoltre di tre porti minori, tra cui quello Olimpico
realizzato in occasione dei Giochi del '92, caratterizzato
dalla presenza di ristoranti e locali. Ad accomunare le
due città c'è anche il forte sentimento identitario rispetto
allo Stato Centrale. Se all'ombra del Vesuvio questo
porta più che altro al sentirsi costantemente, per la
propria storia unica e caratterizzata dalle tante diverse
dominazioni, un qualcosa di diverso rispetto al resto del
paese, cosa che negli ultimi anni ha accresciuto
notevolmente le fila dei neo-borbonici, in Catalogna nel
2017 si è addirittura arrivati al celebre referendum per
l'indipendenza della regione, poi dichiarato nullo dal
Tribunale costituzionale spagnolo, con lo stesso Pique
schierato in prima linea.

Da Cavani a Dzemaili, da Maradona a... Cruijff

Il primo pensiero nel parlare di legami sportivi, invece,                Ernesto Valverde

                                                       19
LA PRESENTAZIONE

                                                                                                 Insigne, il pallone, il palo

tra Napoli e Barca non può che
andare a Diego Armando
Maradona. Il Pibe, nel 1984, sbarcò
in Campania dopo due stagioni
trascorse proprio in blaugrana, al
termine di una trattativa estenuante
e non priva di colpi di scena in cui
risultò decisiva la volontà dello
s t e s s o c a m p i o n e a r g e n t i n o,
consapevole del fatto che in riva al
Golfo avrebbe trovato quell'amore
incondizionato che non aveva
percepito fino in fondo nella città
catalana.
Nel viaggio nella memoria dei                                                        Antoine Griezmann, il gioiello conteso
precedenti tra le due squadre, tutti
incontri non ufficiali, la prima tappa           spagnoli nel trofeo Gamper del 2011, quando tuttavia la giocata del
è datata maggio 1978, quando al San              match fu realizzata dal Matador Cavani, che sul punteggio di 0 a 0
Paolo gli azzurri di Di Marzio e                 andò in gol con una rovesciata da cineteca (ingiustamente) annullata
Savoldi pareggiarono 1 a 1 contro il             per fuorigioco, e l'1 a 0 per i partenopei del 2014, incontro disputato
Barcellona del fuoriclasse olandese              dal Barca con una formazione ampiamente rimaneggiata e deciso nel
Crujff, impegnato in una tournée                 finale da un tiro da fuori di Blerim Dzemaili.
europea prima del suo approdo nel
campionato americano con la maglia               Doppio confronto a Miami e Detroit
degli Aztecs di Los Angeles. Più
recenti il netto 5 a 0 in favore degli           Dopo cinque anni, così, gli azzurri guidati da Carlo Ancelotti
                                                              20
Lionel Messi

                                                                             Dall'Ajax il giovane fenomeno De Jong

                                                                         ad eliminazione diretta in
                                                                         Champions League. Il confronto,
                                                                         che fa seguito alle altre amichevoli di
                                                                         livello internazionale con Liverpool,
                                                                         vinta per 3 a 0 dai partenopei, e
José Maria Callejon
                                                                         Marsiglia, promette senza dubbio
tornano a sfidare in amichevole i blaugrana, una delle squadre spettacolo e divertimento per gli
dominatrici del calcio mondiale nell'ultimo quindicennio, campioni spettatori, dato che se è vero che il
in carica della Liga Spagnola ed eliminati nell'ultima Champions dal Barcellona ha fatto scuola con la sua
Liverpool solamente grazie al “miracolo di Anfield” della semifinale filosofia del tiqui taca e del calcio
di ritorno. Il test con il Barca, che si disputerà per due volte a c h a m p a g n e , a n c h e g r a z i e a
distanza di tre giorni in una sorta di andata e ritorno (oggi 7 agosto a fenomeni assoluti del calibro di
Miami, il 10 in Michigan), sarà dunque estremamente probante ed Messi e Suarez, anche i ragazzi del
indicativo per Mertens e compagni in vista di una stagione in cui il mister di Reggiolo ormai da anni
Napoli si candida non solo a provare a dare filo da torcere alla basano sul gioco i buoni risultati
Juventus in campionato, ma anche quantomeno a raggiungere la fase ottenuti in Serie A ed in Europa.
                                                      21
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L'ANALISI

                      La nuova difesa azzurradi Marco Boscia

L'idea di Ancelotti è di
modificare l'assetto tattico
della squadra a partire dalla
manovra difensiva: gioco
più offensivo, maggiore
possesso palla con più rischi
ma con la sicurezza di avere
a disposizione due centrali
di primissimo livello

A         Dimaro Ancelotti ha osservato, studiato e
         proposto diverse varianti tattiche al 4-4-2. Nel suo
         calcio posizionale chiede ai propri effettivi, per
innalzare il tasso tecnico della squadra, rapidità
d'esecuzione e di pensiero. Spazio quindi al 4-3-3, al 4-3-2-1
                                                                   In porta tre numeri 1
ed anche al 4-2-3-1 con una certezza: linea difensiva che          Non può esistere una grande difesa se non
continuerà ad essere a 4.                                          viene comandata da un grande numero 1. Il
                                                                   portiere è l'unico uomo in campo che ha il
                                                                   controllo totale della situazione, che visiona
Di Lorenzo e Manolas i volti nuovi                                 i movimenti degli altri 21 calciatori e che
Se è vero com'è vero che il miglior attacco è la difesa e che il   dirige quelli della propria retroguardia.
primo segreto per vincere è non incassare gol, è facile capire     Manolas e Koulibaly possono dormire sonni
perché il Napoli ha rinforzato innanzitutto il reparto             tranquilli perché avranno le spalle coperte
arretrato. Dopo l'arrivo di Di Lorenzo dall'Empoli, dalla          dal giovane Meret che, con l'esperienza
Roma è arrivato Manolas. Difesa che sulla carta appare             accumulata, dovrebbe fornire le giuste
migliorata ed i cui movimenti, provati e riprovati da              garanzie. Fondamentale per il Napoli aver
Ancelotti, una volta recuperato Koulibaly dovrebbero               riconfermato nuovamente l'intero pacchetto
garantire un buon rendimento durante la stagione. Il               di estremi difensori, completato da Ospina e
reparto che vedremo in campionato potrebbe essere così             Kar ne zis. Non è escluso che anche
composto: a destra Di Lorenzo (Malcuit); centrali Manolas          quest'anno possano entrambi giocarsi le
e Koulibaly, con le alter native rappresentate da                  proprie fiches, pur partendo da un gradino
Maksimovic, Chiriches e Luperto; a sinistra Ghoulam (Rui).         più basso di Meret.
                                                        23
L'ANALISI
Una difesa centrale rapida ed
aggressiva
L'addio di Albiol è stato un fulmine a ciel
sereno, ma la società lo ha rimpiazzato
immediatamente con Manolas. L'acquisto
dell'ex giallorosso significa una sola cosa: da
quest'anno il Napoli proverà a difendere più
alto concedendosi qualche rischio in più.
Manolas e Koulibaly, che formeranno una
delle coppie centrali più forti d'Italia, forse
d'Europa, sono difatti due difensori capaci di
accorciare in maniera rapida e di
assecondare la necessità di andare nell'uno
contro uno. Questa caratteristica dei due
centrali permetterà un gioco più offensivo
con un centrocampo che potrà dedicarsi di
più alla costruzione del gioco e mettere in
condizione gli attaccanti di andare in rete.
La squadra dovrebbe beneficiare nel
complesso di una maggiore sicurezza grazie
ad una difesa composta da due top player.

                                                  24
Gli esterni della difesa
     Pur avendo a disposizione Maksimovic e
     Luperto, schierabili all'occorrenza come
     terzini, Ancelotti ha voluto rinforzare le
     corsie esterne con l'arrivo di Di Lorenzo. Il
     terzino destro ex Empoli risulta difatti più
     offensivo rispetto ad Hysaj, che dovrebbe
     lasciare Napoli, e si giocherà il posto con
     Malcuit. A sinistra il Napoli punta sul totale
     recupero di Ghoulam. L'algerino, che stava
     dimostrandosi fra i migliori terzini
     d'Europa prima della rottura del crociato,
     dopo aver rifiutato la convocazione della sua
     nazionale (vincitrice poi della Coppa
     d'Africa) per recuperare la forma migliore, è
     intenzionato a rimpossessarsi a pieno
     regime della sua corsia d'appartenenza. Il
     Napoli resta vigile su un terzino sinistro di
     ricambio per non farsi trovare impreparato
     se ci dovesse essere l'addio di Mario Rui, che
     al momento non pare probabile. Il reparto
     nel complesso dovrebbe essere definito ma
     con il mercato, che si chiuderà il 2 settembre,
     ci potrebbe essere ancora qualche variazione
     con qualche cessione che potrebbe
     convincere la società a trattenere Tonelli.

25
L'ANALISI

                    Giuseppe Volpecina
                Un reparto forte ed af dabile
Chi meglio dell'ex terzino azzurro campione                     Per la corsia di destra Di Lorenzo è un punto
d'Italia, Giuseppe Volpecina oggi dirigente                     interrogativo; il calciatore ha fatto bene ad Empoli
sportivo ed osservatore, può esprimere un                       ma un conto è giocare per la salvezza ed un altro è
giudizio sulla nuova difesa del Napoli? Gli                     indossare la maglia del Napoli. Lo vedo più o meno
abbiamo chiesto di analizzare il reparto, le                    sullo stesso livello degli altri ma l'augurio è che
differenze col passato, le caratteristiche e la                 possa adattarsi velocemente. A sinistra Ghoulam e
complementarietà dei giocatori che lo                           Rui sono già collaudati. L'unica perplessità sono le
compongono.                                                     condizioni dell'algerino; se riuscirà a tornare sui
   «Il reparto era forte ed è rimasto tale. Manolas             livelli pre-infortunio, gli azzurri saranno messi
rispetto ad Albiol, che era più tattico ed ordinato,            meglio di tutti in quel reparto. Rui ha dimostrato di
ha più forza fisica, anticipo e capacità di recupero. Il        poterlo rimpiazzare senza farlo rimpiangere. Ha
vantaggio di avere in rosa il greco rispetto allo               purtroppo fatto errori in partite determinanti che
spagnolo, oltre che dall'età, è rappresentato dalla             restano impressi nella memoria della gente e che lo
possibilità di poter giocare in maniera più                     hanno portato ad essere eccessivamente criticato.
spregiudicata. È però importante che sia lui che                Non è un top player ma un più che degno sostituto.
Koulibaly mantengano sempre alta la                             Trovarne uno più forte, qualora venga ceduto, non
concentrazione, lasciando poco campo agli                       è semplice. Al massimo dovresti prendere un
avversari.                                                      giovane da far crescere alle spalle di Ghoulam».
                                                           26
In porta fiducia a Meret o ancora alternanza?
     «Bisogna puntare su Meret, giovane ma di
grande personalità. Ha commesso qualche errore
ma è normale. Dovesse avere la necessità di
riposare in qualche match di campionato o coppa, il
Napoli è protetto da portieri esperti ed affidabili
come Ospina e Karnezis. Rispetto al passato il
reparto degli azzurri è migliorato e con Meret il
ruolo è ben coperto per almeno dieci anni».
Insieme ad altri innesti, come ridurre il gap
dalla Juventus e provare a vincere lo scudetto?
       «Economicamente è impossibile: vincono,
spendono sempre di più e acquistano i migliori
giocatori in circolazione. Da questo punto di vista
il gap si sta addirittura allungando e sulla carta non
c'è partita, ma anche due anni fa nessuno pensava
che gli azzurri potessero competere fino alla fine
del campionato. Il Napoli può cercare quindi
l'impresa con impegno, lavoro e sudore. Gli azzurri
devono esprimere un grande calcio ed approfittare
delle possibili distrazioni dei bianconeri, assillati
oramai dalla Champions League».
Può essere un vantaggio per il Napoli
ricominciare con Ancelotti?
    «Certamente. Con Sarri che porterà nuove idee
e che ha tutto un altro modo di intendere il calcio
rispetto ad Allegri, all'inizio la Juventus potrebbe
avere qualche difficoltà a livello tattico, come
successe quando Sacchi arrivò al Milan. Se Sarri
però ingrana subito e riesce a far giocare la
Juventus come giocava il suo Napoli, saranno
dolori per tutti, anche perché lì unirebbe il bel
gioco alla grande qualità dei calciatori. Il calcio è
bello perché possono sovvertirsi i pronostici, è già
successo che abbia vinto la squadra meno
accreditata ed ovviamente mi auguro accada
ancora».
                                               M.B.
“Per ridurre il gap con la Juventus
bisogna acquistare giocatori dotati di
p e rs o n a l i t à e d i e s p e r i e n z a ch e
determinano nei momenti cruciali della
stagione l'esito delle partite più insidiose”
                                                         27
PROFILI

                     Eljif tra il calcio,
                  la famiglia e il Napoli
               “Sono davvero felice ed
               emozionato di giocare nel
               Napoli. Questa è la mia grande
               occasione, una sfida per
               dimostrare a tutti quanto valgo”

               “Mi vedo più come un numero
               10 piuttosto che come un 8 o un
               4 . T u t t av i a m i p i a c e s i a
               dribblare che lottare in mezzo al
               campo. Rispetto le scelte degli
               allenatori, mettendomi sempre
               a disposizione della squadra”
               “Ad eccezione degli allenamenti
               di solito passo il mio tempo a
               casa con la famiglia. Nella mia
               vita c'è solo il calcio, sono
               concentrato su quello ed i miei
               obiettivi”

          28
PROFILI

            Eljif Elmas: dalle montagne
        della Macedonia al mare di Napoli                                              di Lorenzo Gaudiano

I     numeri di maglia oramai non significano più
     nulla. Non hanno più il valore di un tempo,
     quando la posizione in campo di un
determinato giocatore si poteva intuire sin dalla
numerazione. Dall'uno all'undici, ogni ruolo aveva
                                                             Ruiz lo scorso anno, il macedone sarà inserito
                                                             molto probabilmente in maniera graduale da Carlo
                                                             Ancelotti, che saprà certamente valorizzare la sua
                                                             duttilità ed il suo raffinato talento per migliorare
                                                             ulteriormente il centrocampo partenopeo e
il suo numero, regola che in qualche categoria               accorciare le distanze dalle squadre europee di
ancora è sopravvissuta. Negli anni degli scudetti            maggior livello.
partenopei, per esempio, se il Napoli avesse avuto
in organico un centrocampista come Eljif Elmas,
che numero di maglia avrebbe avuto?

Il ritorno alle origini
È da Skopje che parte la storia di questo
giovanissimo talento, di origini turche e prossimo
ai 20 anni tra poco più di un mese. Giovanili e prima
squadra nel Rabotnicki, squadra della capitale
macedone, dove il giovane Eljif apprende i primi
fondamentali, cominciando ad incantare con le sue
doti tecniche. Prima una capitale, poi un'altra,
Instabul nel 2017, con la maglia gialloblù del
Fenerbahce, per cominciare a respirare l'aria del
grande calcio e cullare il sogno di calcare con le
proprie scarpette i campi da gioco più importanti
nel panorama internazionale.                                                   Chi è Elmas

Un centrocampista eclettico                                  Zoran Misevski (giornalista macedone): “Elmas è
Si diceva dei numeri di maglia. Elmas potrebbe               un giocatore fantastico, nessuno credeva potesse
essere identificato come un dieci, un otto oppure            crescere così tanto in così pochi anni. Ha classe e
anche un quattro. Solitamente trequartista, così             tanto carisma”
infatti viene impiegato con la nazionale macedone,
in Turchia spesso è stato schierato in posizione più         Goran Pandev: “Elmas è un giocatore tecnico con
arretrata, come mezzala oppure all'occorrenza                una forte personalità. Quando ha l'occasione, non
                                                             ha paura di tirare e fare centro. La sua miglior
come regista difensivo. Dribbling, propensione
                                                             qualità è la visione di gioco”
all'attacco e visione di gioco sono le frecce nel suo
arco, per provare a fare centro in un campionato
complesso come quello italiano. Come per Fabiàn
                                                        29
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LA JUVE STABIA

FABIO CASERTA
UN UOMO DI CAMPO
L'allenatore che,
riportata per la seconda
volta la Juve Stabia in
serie B, ha rinunziato
alle offerte ricevute per
il legame con la società,
la città di Castellammare
ma soprattutto con la
sua squadra
          di Giovanni Gaudiano
La Juve Stabia si prepara all'esordio in Coppa Italia. Al rientro     miglioramento, sotto tutti gli aspetti».
in sede dopo il ritiro di Rivisondoli l'attuale rosa a disposizione   Lei ha giocato più di 100 partite con
di Fabio Caserta sta lavorando con serietà e senza particolari        la Juve Stabia in quattro stagioni e
proclami. Il tecnico è un uomo di campo dedito al suo lavoro          poi è entrato subito nello staff
con passione e con la convinzione che i risultati si possono          tecnico. Quest'anno pare abbia
ottenere solo con l'apporto di tutti. Nessuna concessione             ricevuto offerte da altre società ma
all'apparenza, fiducia nella società e nel lavoro del direttore       è rimasto a Castellammare. Una
Ciro Polito, che ancora è attento sul mercato per portare in          scelta di cuore o la voglia di
gialloblù qualche altro rinforzo. Insomma un'atmosfera                affrontare la serie B con la squadra
tranquilla con la consapevolezza che l'impegno di quest'anno          con la quale l'ha conquistata?
sarà certamente più arduo. D'altronde a Castellammare ci si                 «Quest'anno effettivamente ho
sente a proprio agio in serie B e quindi da parte di tutti c'è la     avuto un po' di richieste. Secondo me la
voglia di conquistare quanto prima la salvezza per poi pensare        cosa più giusta è stata quella di
nei prossimi anni ad un consolidamento della società. Abbiamo         continuare questo percorso di crescita
chiesto proprio al tecnico Fabio Caserta alla vigilia del primo       con la Juve Stabia che rappresenta una
impegno ufficiale della stagione di ritornare indietro per            seconda casa. L'affetto e l'amore verso
parlare della scorsa stagione per poi proiettarci su quella che       questa città e questa maglia hanno
sta per iniziare.                                                     prevalso determinando le mie scelte».
La vittoria del campionato è alle spalle. Quale sensazione            Nella scorsa stagione per lungo
prevale: la responsabilità per un impegno importante, la              tempo la sua squadra è stata quella
voglia di una sfida per un giovane allenatore già vincente o          con la migliore difesa di tutti i
la ricerca del proprio attuale limite?                                campionati professionistici
     «Le sensazioni sono tutte molto positive in quanto c'è la        europei. L'attenzione riservata
voglia di far bene anche in serie B e cercare il meglio tutti         all'organizzazione del reparto è la
insieme. Il mio intento è quello di cercare il continuo               solida base da cui parte Caserta
                                                        31
LA JUVE STABIA
allenatore?
    «Per fare un campionato come quello che abbiamo fatto lo
scorso anno occorre un mix di tanti fattori, per cui non è
pensabile focalizzare l'attenzione solo su un reparto».
C i t rov i a m o n e l c l a s s i c o p e r i o d o d e d i c at o a l
calciomercato. Cosa manca per definire nel complesso la
rosa, mi riferisco al ruolo, che affronterà l'impegnativo
campionato cadetto?
   «Di mercato non parlo e mi limito ad allenare perché posso
contare sulla società e su un direttore molto competente di cui
mi fido tantissimo».
Si parla molto dell'importanza del gruppo. Cosa
metterebbe subito dopo al secondo posto nella scala dei
valori di una squadra come la sua?
    «Per me la forza di una squadra sono le regole e il rispetto
che ognuno deve avere e, soprattutto, il lavoro quotidiano.
Tutti questi fattori determinano la forza di una squadra».
Domenica 11 ci sarà il primo impegno importante con la
gara al Menti del secondo turno di Coppa Italia. Superato
questo impegno, vi toccherebbe il Genoa che potrebbe
chiedere l'inversione di campo. Sarebbe una chance per la
squadra o un regalo per la vostra tifoseria?
   «Prima di pensare al Genoa bisogna pensare alla gara dell'11
agosto che sarà impegnativa e rappresenterà la prima uscita
davanti al nostro pubblico. Noi faremo di tutto per fare un
regalo ai tifosi ed alla società, cercando di superare il turno».

                                                           GIANNI IMPROTA
                                              “LA SERIE B È LUNGA, FATICOSA
                                                        ED IMPREVEDIBILE”
P       arlare oggi della Juve Stabia porta naturalmente a
        dialogare con Gianni Improta. L'attaccamento e la
        dedizione dell'ex azzurro ai colori ed alla società di
Castellammare è da tempo noto a tutti.
È di prammatica, quindi, partire dall'obiettivo stagionale
                                                                           ed Empoli ndr) che possiamo
                                                                           considerare dei veri squadroni per la
                                                                           categoria. Ritengo che il Benevento
                                                                           punterà decisamente al ritorno in
                                                                           massima serie e noi sappiamo di dover
che la società ha messo nel suo mirino.                                    restare con i piedi per terra senza fare
     «È una categoria difficile, giocheremo un campionato                  vo l i p i n d a r i c i e p u n t a r e a l l a
impegnativo e lungo ed il nostro obiettivo è quello di                     permanenza da ottenere il prima
permanere in serie B. Ci sono squadre attrezzatissime partendo             possibile. Bisogna stringere i denti».
da quelle che sono retrocesse dalla serie A (Benevento, Chievo             Senza diffondere ottimismo fuori
                                                            32
posto, mi sembra però che si possa dire come la Juve Stabia        hanno saputo fare dei sacrifici coronati
che state costruendo abbia potenzialmente i numeri per             da ottimi risultati».
ottenere il risultato della salvezza.                              Senza parlare specificamente di
      «Ritengo sia normale che il primo obiettivo di una           mercato, ambiente dove siete ben
neopromossa debba essere la permanenza nella nuova                 rappresentati da Ciro Polito, quale
categoria. Poi si sa che il campionato di serie B è strano, è      potrebbe essere il reparto da
faticoso e riserva sorprese quasi tutti gli anni al di là delle    rinforzare ancora in vista dell'inizio
griglie che in tanti si divertono a formare. Per noi è             del campionato?
fondamentale partire bene, fare più punti possibili per non               «Ritengo che il responsabile
perdere l'autostima ed affrontare la stagione con lucidità. Se     dell'area tecnica Ciro Polito, che ha già
penso che nello scorso campionato eravamo dati come quinta         dimostrato di saper fare bene il suo
squadra tra quelle papabili alla promozione e poi abbiamo vinto    lavoro, sia concentrato per cogliere
il campionato, rimanendo in testa dalla prima all'ultima           un'eventuale buona opportunità.
giornata, mi fermo e spero si giochi presto».                      Penso che quello che si è fatto sino ad
Il pensiero ritorna nuovamente alla scorsa stagione                ora abbia evidenziato un grande
durante la quale il punto di forza della squadra credo sia         equilibrio nelle scelte e se la partenza
stata una grande difesa. La Juve Stabia cercherà di partire        di Paponi potrebbe aver lasciato uno
proprio da quella realtà?                                          spazio da riempire, sono certo che il
    «Abbiamo riconfermato in pratica il reparto in blocco con      nostro direttore saprà farlo al meglio
qualche leggera variazione, tenendo ben fermo lo zoccolo duro.     considerando comunque che i reparti
Poi abbiamo il nostro tecnico, Fabio Caserta, abile a far          sono ben assortiti e coperti già
diventare camaleontica la squadra. D'altronde da sempre si dice    adesso».
che una difesa forte e omogenea vuol dire avere una squadra già                                       G.G.
forte al 50%. D'altra parte non può essere considerato un caso
se per lungo tempo durante la scorsa stagione la nostra difesa è
stata la meno battuta dei maggiori campionati professionisti
europei».
Che momento vive la società che ha visto il passaggio della
presidenza da Francesco Manniello ad Andrea Langella?
    «C'è pacatezza, ci sono i meccanismi che man mano stanno
funzionando a dovere. Io mi auguro che il presidente Langella,
che è un appassionato e che si è catapultato con tutte le sue
energie, possa rimanere nell'albo della Juve Stabia in maniera
da essere ricordato insieme con Manniello come quelli che

                                                     33
Via Gian Lorenzo Bernini, 68, 80129 Napoli NA
Tel. 081 558 1970
Aperto dal lunedì al sabato dalle 09.00 alle 22.00
L'APPROFONDIMENTO
                                                                                 di Francesco Marchionibus

      IL NAPOLI DI
     DE LAURENTIIS
     E GLI SPONSOR

I ricavi commerciali sono uno dei pilastri del fatturato delle società
calcistiche e riuscire ad aumentarli è fondamentale per mantenersi il più
 competitivi possibile nei confronti degli avversari ed alzare l’asticella

S       ono trascorsi oramai poco più di                     anteriore della maglia, uno sul retro ed uno sulla
        quarant'anni da quando, nell'ottobre del             manica sinistra. La visibilità che gli sponsor
        1978, la FIGC consentì ufficialmente                 possono ottenere dalle squadre di calcio non è però
l'inserimento del marchio dei fornitori del                  legata solo alla maglia: l'azienda che si lega ad un
materiale tecnico sulle divise da gioco: nasceva così        club con un contratto di sponsorizzazione può
per le squadre italiane lo “sponsor tecnico”. A              vedere apparire il proprio nome in tutte le
partire dal 1981 poi, il calcio italiano si è aperto         iniziative e le manifestazioni cui partecipa la
anche agli sponsor commerciali, consentendo                  società, a livello regionale, nazionale e, per i club
l'esposizione sulla parte anteriore della maglia del         più importanti, internazionale. È chiaro che
logo di aziende di qualsiasi settore. Negli anni lo          maggiori sono la notorietà e la diffusione del
spazio degli sponsor di maglia è progressivamente            marchio, il cosiddetto brand della società, più la
aumentato, sia in termini di superficie utilizzabile         stessa sarà appetibile per i potenziali sponsor e
che di numero di marchi consentiti, fino ad arrivare         maggiori saranno i ricavi commerciali ottenibili.
alla situazione attuale che, in serie A, prevede la          In questo scenario il Napoli della gestione De
presenza di due sponsor commerciali sulla parte              Laurentiis, se da un lato ha fatto sicuramente
                                                        35
grandi passi avanti, dall'altro sembra avere ancora           mediatico, in grado di far aumentare il numero di
molta strada da percorrere ed enormi margini di               tifosi e simpatizzanti degli azzurri in tutto il
crescita. Attualmente la società azzurra può                  mondo. In definitiva, dopo anni di crescita i tempi
contare, tra main sponsor, sponsor istituzionali,             sembrano finalmente maturi per consentire alla
partner ufficiali, partner commerciali e partner              società partenopea di compiere un passo avanti
“semplici”, su circa 100 sponsor che forniscono               decisivo sulla via del miglioramento qualitativo dei
complessivamente (dati di bilancio 2017/2018)                 propri sponsor e dunque dell'incremento del
poco più di 30,5 milioni di ricavi. Rispetto al primo         proprio fatturato. C'è da augurarsi che la società
anno di serie A, in cui i ricavi commerciali sono             colga le opportunità di sviluppo di questo
stati pari a poco più di 18,5 milioni, si è registrato        favorevole momento storico, ricercando nuovi
un incremento di oltre il 63%, e rispetto al bilancio         ricchi partners commerciali che possano anche
2016/2017 l'aumento è stato dell'8%.                          ulteriormente accrescere il prestigio del club. In

Il trend è dunque in sicura crescita ma non è ancora          questa direzione sembra andare l'ipotizzato
tale da assicurare alla società azzurra ricavi                cambio di sponsor tecnico, con il passaggio a
commerciali al livello di quelli delle altre big              partire dal 2020 al colosso Adidas, che potrebbe
italiane: 147,8 milioni per l'Inter, che addirittura          garantire un importante ed immediato ritorno
supera i 143,3 milioni della Juventus pre-Ronaldo,            economico e anche la possibilità di sviluppare a
70 milioni per il Milan e 47,8 milioni per la Roma.           livello internazionale il marketing della società sui
Il gap è evidente, ma è altrettanto evidente che il           mercati non ancora raggiunti.
Napoli ha tutte le possibilità per ridurlo se non
annullarlo completamente, anzi al momento i
ricavi commerciali rappresentano il segmento di
fatturato con le maggiori prospettive di crescita. Il
valore del brand Napoli ha infatti registrato nelle
ultime stagioni un continuo incremento grazie
soprattutto ai risultati sportivi ottenuti, con la
costante presenza ai vertici del calcio nazionale e la
partecipazione oramai abituale alla Champions.
Inoltre, la società ha inserito nel proprio organico
un elemento di valore e prestigio mondiale come il
mister Ancelotti e sembra intenzionata ad
aggiungere alla rosa già competitiva calciatori di
fama inter nazionale con un g ran seguito
                                                         36
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Filiale Palma Campania (NA)
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BOOK DAL TRENTINO

   Immagini del ritiro in Val di Sole
               di Lorenzo Gaudiano

                                     I     l lavoro a Dimaro è concluso.
                                           Dall'aria di montagna alle
                                           amichevoli internazionali, in
                                     vista dell'esordio in campionato.
                                     Ventuno giorni di allenamenti
                                     intensi, di esperimenti tattici, di
                                     preparazione per una stagione che
                                     tutti attendono con interesse ed
                                     anche di qualche momento di riposo
                                     dopo le intense fatiche. Gli scatti
                                     fotografano una perfetta sinergia tra
                                     i giocatori, che tra momenti di sforzo
                             1       e di gioco sembrano divertirsi, e lo
                                     staff tecnico guidato da Ancelotti,
                                     che con il cappellino griffato si ripara
                                     dal sole e osserva il suo nuovo
                                     1) Carlo Ancelotti
                                     2) Il dr. Canonico
                                     3) Davide Ancelotti
                                     4) Di Lorenzo con il preparatore
                                        dei portieri Alessandro Nista

                             2

                             3                                          4

                       38
5) Lo staff
6) De Laurentiis con il presidente
   del Benevento Oreste Vigorito
7) De Laurentiis con Maggio
   e la sua maglia commemorativa
8) Ancelotti con Mino Fulco dello staff

Napoli, mostrando la calma e la
compostezza di sempre. E poi c'è un
De Laurentiis sereno, fiero della sua
creatura e un Giuntoli invece
operoso al telefono per rinforzare e
sfoltire l'organico. Come ogni anno,
anche in quest'occasione il pubblico
non è mancato, copioso sia sugli
spalti dello stadio di Carciato che in
fila allo store del Napoli, non più
chioschetto di legno caratteristico                                                5
ma track mastodontico.
Appuntamento quindi all'anno
prossimo in Val di Sole, con tutto
questo e naturalmente altre novità.

                                                                                   6

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                                                   Servizio fotografico di Pietro Mosca
                                              39
LA STAGIONE

                                                                               Il calendario
Il computer beffa il
N a p o l i c o n
Fiorentina e
Juventus in trasferta
all'esordio. Chiusura
con Inter e Lazio ed
inaugurazione del
nuovo San Paolo con
la Sampdoria
                 di Lorenzo Gaudiano

C          ome ogni anno, ecco il fatidico
           c a l e n d a r i o. D i r i g e n t i e
           presidenti si sono ritrovati nella
sede di Sky a Milano Rogoredo per
riunirsi, incontrarsi ed assistere al
s o r t e gg i o d e l l e 3 8 g i o r n at e d i
campionato, che inizierà il 24/25 agosto
per concludersi il 24 maggio 2020. Tra i
partecipanti tutti sorridenti e fieri della
nuova stagione prossima all'inizio
mancava un rappresentante per il
Napoli o quanto meno, se pure era
presente, non ha ricevuto in dono il
microfono dai giornalisti dell'emittente
televisiva capitanata da Ruper t
Murdoch per qualche battuta sulle
partite sorteggiate e sul calciomercato,
come invece è capitato a qualche collega              buon rapporto e l'urna di Monaco ne sa qualcosa con
più noto. Bando alle ciance, attenzione               l'entusiasmante e proibitivo girone di Champions designato
agli incontri per la troupe di Ancelotti,             nella passata edizione. Quest'anno, con i lavori di
che al secondo anno sulla panchina                    ristrutturazione ancora non terminati allo stadio San Paolo, la
partenopea è incappato in un altro                    società partenopea ha richiesto di disputare le due gare iniziali
esordio ostico. Con i sorteggi, infatti, gli          prima della sosta fuori casa e il computer si è preso gioco degli
azzurri storicamente non hanno un                     azzurri. Fiorentina e Juventus subito, la Sampdoria nel nuovo
                                                              40
degli azzurri

                                                                       Gaetano Miccichè con l'ad Luigi De Siervo

                                                                       Il presidente della Lega con Giorgia Cenni
                                                                       stagione con il botto. Chissà per
                                                                       quale obiettivo saranno in lotta alla
San Paolo alla ripresa. La musica è sempre la stessa, anche se         fine la squadra azzurra e le
alla fine tutte le squadre si devono affrontare prima o poi. Tra       avversarie. Mancano ancora molti
l'altro, le prime giornate abitualmente sono un po' avulse             mesi, non è nemmeno iniziato il
dall'intero campionato, sfuggendo ad ogni previsione e                 campionato e già si fanno questi
rispedendo al mittente qualsiasi tipo di pronostico. Arduo,            ragionamenti. Il copione non cambia
quindi, sarà l'inizio e non solo. A maggio il Napoli chiuderà la       e la cosa sta cominciando a diventare
stagione con l'Inter a San Siro e con la Lazio in casa. Un finale di   irritante.
                                                        41
IL TEATRO
                                                                                  di Lorenzo Gaudiano

     Giacomo Casaula
     Un “Signor G” partenopeo
                                                             l'esperienza necessaria per cominciare ad
La passione per il teatro-canzone, le                        intraprendere una strada personale. Il 17
imitazioni di Gaber, De André e Rino                         maggio scorso a Villa Di Donato è andato
Gaetano prima della propria creatura                         in scena con uno spettacolo proprio,
“Nichilismi e Fashion Week” e                                “Nichilismi e Fashion Week”, partorito
                                                             dopo anni di grandi sacrifici e di zelante
l'intenso rapporto e confronto con la                        studio. «Però spiegatemi perché vi
nonna Anna Maria Ackermann                                   abbandonate ad un'inerzia così silenziosa
                                                             e passiva? Perché vi rassegnate a questa
Il titolo è un omaggio a Giorgio Gaber, un artista che con   vita mediocre senza l'ombra di un
Napoli apparentemente non c'entra proprio nulla. A ben       desiderio, di uno slancio, di una proposta
guardare, a Cava de' Tirreni c'è chi si è ispirato al        qualsiasi?». È un breve estratto di un
personaggio che ha portato un cambiamento nella              testo di Gaber e Luporini, mai recitato
cultura italiana, facendo incontrare due linguaggi           verbalmente per la sua morte prematura.
diversi come la musica e la recitazione nel teatro-          Giacomo con la sua attività ha fatto, e sta
canzone, genere artistico di cui è stato il precursore.      f a c e n d o, e s at t a m e n t e l ' o p p o s t o,
Giacomo Casaula, 26 anni, nel suo percorso di                accettando con coraggio interessanti e
formazione ha seguito sempre con dedizione le orme del       sempre più ardue sfide con il passare degli
Signor G e di altri grandi cantautori, maturando             anni. Il giovane artista campano è partito
                                                     43
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