EDIZIONE DI MAGGIO Complimenti a GIULIA - Anno scolastico 2017/2018 - Istituto ...
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Anno scolastico 2017/2018 La studentessa Giulia Borgatello della classe terza sez. B - Scuola secondaria “Lazzaro Spallanzani” - ha vinto il Terzo Premio al concorso 2017.18 del Giralibro “Cosa farà da grande? Immaginate quello che potrebbero essere diventati i personaggi dei vostri libri preferiti …”. Quest’anno sono arrivati al Giralibro più di centomila testi e scegliere i vincitori è stato molto difficile, ma il testo di Giulia ha colpito per la scelta originale e per la profondità delle motivazioni. La direzione del Giralibro si è complimentata con Giulia, con la sua insegnante e con tutti coloro che nella scuola si occupano del Giralibro, perché “(…) senza la loro sensibilità e attenzione risultati come i tuoi non ci sarebbero”. Tanti complimenti a Giulia da parte della redazione! Leggete qui il bellissimo testo di Giulia http://www.giralibro.it/infoConcorso.aspx?idA=2
Anno Scolastico 2017/2018 I EVENT PALESTRA DI BOTTA E RISPOSTA Oggi 28 febbraio 2018 la classe 3F si scontra contro la classe 3L. 3L: La classe sociale (squadra PRO). Coach: prof.ssa Preo 3F: Gli uguali diversi (squadra CONTRO). Coach: prof.ssa Capra PALESTRA DI BOTTA E RISPOSTA, CHE COS'E'?
Anno Scolastico 2017/2018 Quest'attività è giunta al suo tredicesimo anno. E' una competizione tra classi che insegna a noi ragazzi ad elaborare ed esporre i nostri punti di vista; allo stesso tempo valutare e controbattere la tesi degli avversari, obbiettivo tutt'altro che banale! Il dibattito, o DEBATE si svolge in più punti: • PROLOGO, presentazione dei termini chiave in cui si sintetizza la tesi sostenuta; • PRIMA ARGOMENTAZIONE, sviluppo dell'argomento principale; • SECONDA ARGOMENTAZIONE, esposizione di ulteriori informazioni; • DIALOGO TRA LE DUE SQUADRE, fase nella quale una squadra pone delle domande o chiarimenti alla squadra avversaria; • PAUSA DI RIFLESSIONE, pausa di 10minuti nella quale le due squadre preparano la propria replica e difesa; • REPLICA E DIFESA, esposizione delle riflessioni preparate durante l'interruzione; • EPILOGO; riepilogazione del dibattito, chiusura. Oggi la squadra degli Uguali Diversi (3F) si è scontrata contro la Classe Sociale (3L), su un argomento molto attuale e che riguarda soprattutto noi giovani: I SOCIAL SERVONO A SOCIALIZZARE? Il dibattito è iniziato con il prologo della squadra PRO, ovvero la 3L, la quale ha affermato che la società moderna è ormai basata sulla tecnologia. La squadra CONTRO (3F) ha sostenuto che i social ci avvicinano dalle persone lontane ma ci allontanano da quelle vicine, hanno anche dichiarato che gli adolescenti non affrontano la vita reale; inoltre hanno messo a confronto due realtà diverse, la TV durante il BOOM economico, con i social; con i quali noi umani socializziamo attraverso uno schermo e non abbiamo un contatto diretto con gli altri. Segue la prima argomentazione, la squadra PRO ha ritenuto che i social servono a comunicare a distanza e a ritrovare amicizie perse; la squadra CONTRO invece ha definito il significato della parola "socializzare" ponendo una domanda a tutti: "Il prossimo anno saremo alle superiori, come socializzeremo?". La 3L Nella seconda argomentazione ha evidenziato che la società è cambiata per motivo di questi social-network, non specificando, e il rapporto a distanza viene gestito tramite questi mezzi. La 3F invece ha dichiarato che i social creano dipendenza e non favoriscono la socializzazione, aiutandosi con l'esempio dei ragazzi giapponesi chiamati Hikikimori ( significa isolato) . Dopo la pausa di riflessione, le due squadre hanno rinforzato le proprie opinioni grazie all'aiuto della classe appartenente. Nella replica e difesa, la Classe Sociale si è confusa, confondendo la domanda con il rafforzamento della propria tesi. Gli Uguali Diversi, invece ha puntualizzato la propria tesi dichiarando che i social e socializzare non è la stessa cosa. Nell'epilogo ogni squadra ha rilanciato la propria tesi. PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA 3F - Utilizzo di molti esempi - Intoppi nelle domande - Chiasmi efficaci - Gioco di squadra - Invito all'azione - Molte domande nel dialogo
Anno Scolastico 2017/2018 3L - Riferimento a personaggi importanti - Intoppi nelle domande - Chiasmi efficaci - Non comprensione della replica e difesa - Riferimento all'antichità nel prologo Il dibattito si è concluso con dei commenti e dei consigli della giuria, che ha voluto sottolineare il lavoro di squadra di entrambe le classi. Questa palestra di Botta e Risposta ha visto scontrarsi due classi molto preparate ed entrambe con la voglia di vincere, ma soprattutto di imparare; alla fine però c'è stato un solo vincitore: gli Uguali Diversi si sono aggiudicati il primo posto con 128pt, seguiti dalla Classe Sociale con 105pt. Oratori del giorno 3L: Arianna 3F: Elena Mattia e Tommaso, classe 3F scuola Bellini
Anno scolastico 2017/2018 C ON T RI EV E N TI E I N ! TUTTI A TEATRO Cuori Connessi, la campagna di prevenzione e sensibilizzazione sui rischi e pericoli legati all’uso della rete internet, realizzata dalla Polizia postale e delle comunicazioni è approdata anche a Mestre. L’iniziativa si è tenuta presso il Teatro Toniolo il giorno 2 febbraio 2018. Erano presenti settecento ragazzi delle scuole secondarie di primo grado (classi terze) e di secondo grado. Il progetto Cuori Connessi è partito nell’autunno 2016 e prevede un tour nei teatri di tutta Italia per raccontare storie vere di ragazzi che hanno vissuto il cyberbullismo in prima persona. Inizialmente è intervenuta un’operatrice della Polizia Postale che ha chiesto agli studenti di spegnere il cellulare, per disconnettersi un po’. Dopo l’intervento delle autorità, è stato presentato lo storytelling, giornalista, regista, nonché uno dei fondatori dell’iniziativa, Luca Pagliari, che ha spiegato cos’ è il cyberbullismo e ha mostrato una foto che ritraeva due ragazze sorridenti intente ad abbracciarlo. Luca Pagliaro ha iniziato a raccontare la loro storia e noi, emozionati, ci siamo sentiti trasportare dalle sue parole dentro la narrazione. Lo spettacolo aveva avuto inizio. La prima ragazza veniva bullizzata da anni dai suoi compagni di scuola, forse perché riservata e brava o forse perché donna; la seconda invece veniva derisa perchè aveva deciso di tingersi le punte dei capelli di rosso. Entrambe hanno trovato la forza di denunciare le angherie subite solo dopo l'incontro con “#cuoriconnessi” nelle loro città.
Successivamente sono state spente le luci del teatro e, dopo una breve introduzione riguardo a quello che avremmo visto, è stato proiettato un docufilm realizzato da Luca Pagliari. Il documentario conteneva altre due storie con protagoniste ragazze che avevano subito atti di cyberbullismo. Nel primo filmato la ragazza veniva derisa perché in sovrappeso; i bulli le inviavano messaggi minatori, la deridevano sui social e arrivavano persino a spingerla in strada mentre passava il pullman. Nel secondo filmato la ragazza aveva visto in rete alcune sue foto intime messe in circolazione da un conoscente a cui lei stessa le aveva inviate, con la conseguenza di ritrovarsi a vivere in un inferno tanto da essere costretta a cambiare scuola e addirittura città. Sono state raccontate storie diverse di ragazze che hanno dovuto affrontare lo stesso dolore. Storie coinvolgenti di giovani che hanno sconfitto la paura rivelando e denunciando il loro segreto. Ragazze forti che non si sono lasciate sopraffare dalla paura e dalla disperazione e che sono riuscite a riprendersi la loro vita perché hanno chiesto aiuto proprio a Luca Pagliari. Purtroppo però sappiamo tutti che in molti casi il cyberbullismo ha portato al suicidio alcuni adolescenti, quindi lo scopo di questo incontro è stato soprattutto quello di far capire ai ragazzi che non sono soli e che non devono chiudersi in loro stessi, ma denunciare ciò che loro accade. Eravamo tutti sbigottiti da questi racconti, sembrava un mondo così lontano da non poterci nemmeno sfiorare, ma, più sentivamo, più ci diventava vicino, così spregevole e repellente da disgustarci. La domanda che tutti in quella sala si sono posti è: “Perché?”. Perché qualcuno dovrebbe mai fare qualcosa di simile a ciò che avevano fatto a quelle ragazze? Perché si devono ferire gli altri? L’incontro è proseguito con alcune spiegazioni da parte degli operatori della Polizia Postale sui pericoli della rete e sull’uso improprio che i giovani fanno dei social. L’obiettivo del progetto è infatti anche quello di informare i ragazzi sull’uso consapevole e responsabile della tecnologia; i messaggi, le immagini e i video caricati in rete oggi si diffondono in maniera incontrollata e restano presenti nel web per sempre, con conseguenze in alcuni casi drammatiche. Possiamo dire che è stato un incontro toccante, un’esperienza formativa per ogni studente che vi ha partecipato. Concludiamo con le parole dell’assessore Simone Venturini, intervenuto all’inizio dell’incontro, che ha invitato i ragazzi a dialogare con l’amministrazione: «Scrivete, segnalandoci se ci sono dei servizi o delle iniziative che possiamo fare o migliorare». Classe 3C, scuola Spallanzani
PILLOLE DI SAGGEZZA...IN RETE Rifletti prima di postare. Non condividere dati personali. Non condividere post offensivi. Non credere a tutto quelle che si dice in rete. Rispetta la privacy degli amici. Schierati dalla parte della vittima. Blocca e segnala chi ti infastidisce. Non vergognarti di chiedere aiuto. Non navigare troppo a lungo. Non dedicare tutto il tempo libero ai videogiochi. Link sull’argomento: http://www.lucapagliari.it/ nocyberbullismo.it http://www.lucapagliari.it/news/la-piccola-grande-alice-in-parlamento COS’È IL BULLISMO? Il bullismo è un comportamento aggressivo teso ad arrecare danno ad un’altra persona; è rivolto ad uno stesso individuo, si ripete nel tempo e spesso la vittima non riesce a difendersi. COS’È IL CYBERBULLISMO? Il cyberbullismo è un’azione aggressiva e intenzionale, messa in atto da un individuo o da un gruppo di persone, utilizzando mezzi elettronici, nei confronti di una persona che non può difendersi facilmente.
DECALOGO PER CHATTARE, NAVIGARE IN SICUREZZA ED EVITARE I BULLI* 1. Condividere con la rete i dati personali – come indirizzo, nome della palestra o di altri posti che frequenti abitualmente – equivale ad andarsene in giro con addosso un manifesto pubblicitario! Evita pertanto di dare i tuoi dati personali. 2. Se mentre navighi ti si aprono finestre strane o capiti in siti vietati ai minori, scollegati immediatamente dal sito e/o chiudi la pagina. 3. Evita di aprire banner molto colorati, lampeggianti, che promettono vincite o suonerie gratuite. 4. Se qualcuno ti offende (pubblicamente o privatamente) parlane con i tuoi genitori e assieme bloccate o segnalate il suo profilo agli amministratori del sito. 5. Prima di pubblicare foto che riguardano te o i tuoi amici in rete, domandati: ti/vi rappresentano davvero? Potrebbero essere male interpretate, magari a distanza di anni? 6. Chiedi ai tuoi amici di rispettare la tua privacy come tu rispetti la loro: chi è corretto chiede sempre il permesso prima di diffondere foto, video, informazioni che riguardano altri. 7. Chi stringe amicizie in rete deve sapere che non può essere certo che chi sta dall’altra parte del monitor sia davvero chi dice di essere! 8. Mettiti nei panni di chi subisce insulti e angherie e aiutalo! Schierarti dalla sua parte e non da quella dei prepotenti è un ottimo modo per far capire a tutti come la pensi, soprattutto al bullo! 9. Prova a non incoraggiare cyberbulli e cyberbulle, e vedrai che si sgonfieranno! 10.Se un tuo amico/a virtuale vuole un appuntamento faccia a faccia, non andarci da solo/a, dì a qualcuno dove vi vedrete e a che ora e scegli un posto affollato. *Contenuti tratti dal sito: http://www.generazioniconnesse.it Classe 3C, scuola Spallanzani
TUTTI A TEATRO Il Toniolo si tinge di blu e cremisi, i colori rassicuranti della Polizia di Stato, che celebra il suo 166° anniversario e invita l'istituto Spallanzani ad assistere alla ricorrenza nonché alla premiazione dei suoi migliori membri con medaglie ed encomi. Ammirazione, riconoscenza e fiducia sono i pensieri espressi dalla classe 1 E della sede “Bellini” che ha partecipato all'evento del 10 Aprile e, per l'occasione, ha coniato un motto! Ringrazio la polizia per l'aiuto che ci da e se non ci fosse saremmo messi male. La Poliza...i ladri porta via! Tommaso Massariolo In occasione del 166° anniversario dell'istituzione della polizia mi sento di dire che la polizia è la nostra certezza, i poliziotti la nostra salvezza e con loro siamo al sicuro. GRAZIE POLIZIA! Laura Bernardi Nicolò Piovesan Mi sento enormemente grato alla Polizia per tutto quello ciò che fa per noi ogni Grazie alla polizia tutti i cittadini sono più giorno. Tutte queste persone sono degli sicuri. eroi per la patria, infatti, sacrificano le Il giorno martedì 10 aprile, in occasione del proprie vite-se necessario- per salvarne 166° anniversario della Polizia, siamo stati altre. Il coraggio di questi uomini e di invitati a vedere, al teatro Toniolo, la queste donne è immenso e perciò consegna delle medaglie a dei poliziotti che verranno ricordati nella storia per le loro si sono distinti particolarmente. azioni. Elisa Marchini Jacopo Formenti
Grazie perchè rendete il mondo un posto più sicuro. Vi ringraziamo per tutti i salvataggi eroici che avete compiuto e compite ogni giorno perché, grazie a voi, molte ingiustizie sono state risolte. Tutte le medaglie che avete ricevuto il 10 aprile sono state segno di grande coraggio e Ringrazio tutti i riconoscimento della vostra carica e poliziotti perchè del vostro compito: difensori del nel momento del bene e giustizieri del male. In bisogno sono conclusione, grazie per tutto quello sempre con noi. che fate per noi ogni giorno. Gioele Nalesso Chiara Cisiola e Irene de Toni Il 10 aprile, al teatro Toniolo, abbiamo assistito alla festa per il 166° anniversario dell'istituzione della Polizia e abbiamo visto uomini e donne che ricevevano medaglie. Io ringrazio la polizia perchè è la nostra salvezza, ci aiuta in qualsiasi caso. Lisa Moretto Io stimo la Polizia perchè protegge e aiuta le persone di tutto il mondo e per questo la ringrazio. Anna Dell'Aquila Senza la polizia il mondo sarebbe pericoloso, senza leggi e crudele. Per questo stimo i poliziotti, che in ogni missione mettono in pericolo la loro vita, che impiegano anni di addestramento per prepararsi; per tutto questo voglio dire un bel GRAZIE! Alessia Iovino Sono più tranquillo perché la Polizia c'è, nelle situazioni di emergenza e nelle situazioni quotidiane. Elia Speranza
Grazie per il fatto che voi siete disposti a tutto pur di catturare un criminale! Tommaso Zennaro Ringraziamo la Polizia per il lavoro che svolge ogni giorno per farci vivere più sicuri. Crediamo che la loro presenza sia essenziale in ogni città, anche nelle più piccole. Ringraziamo tutti i poliziotti che hanno fatto qualcosa di importante per In occasione della festa per il 166° noi e troviamo giusto che aniversario dell'istituzione della Polizia abbiano consegnato loro mi sento di dire grazie per il lavoro che i delle medaglie. Ringraziamo poliziotti fanno per salvare la vita di molti tutti i poliziotti che hanno cittadini, sia donne che uomini, rischiato o perso la vita per sacrificando- se è necessario- la loro vita. proteggerci. La Polizia ci aiuta a vivere Simone Peron sicuri! Judith Zadounaisky, Elisa Aurelio, Nicole Marin Sono più sicuro perchè la Polizia se chiami c'è sempre! La Polizia i ladri porta via! Marco Tommasoni La Polizia ci aiuta a difendere la nostra città, il paese e la Nazione da chi non rispetta le regole e non si comporta in modo corretto. Martedì 10 aprile, al teatro Toniolo, abbiamo visto uomini e donne dal coraggio notevole ricevere medaglie per ringraziarli. Lorenzo Spinelle e Luca Vianello
Anno scolastico 2017/2018 la A ri a Ma Quando i migranti eravamo noi. Mercoledì 28 marzo, è venuta a trovarci Antonella Benvenuti, la scrittrice del romanzo “ Mala Aria “. Il libro è stato pubblicato nel 2005 ed è stato dedicato a tutti gli emigranti. Il racconto è ambientato in Veneto e parla delle terribili condizioni di vita dei contadini tra la fine dell’ Ottocento e l’ inizio del Novecento, la scrittrice racconta la storia dei suoi antenati che vivevano nelle paludi veneziane, e che hanno patito la fame, il freddo e sono stati decimati da malattie, come malaria e pellagra. Per sfuggire a queste terribili condizioni di vita molti sono emigrati, e chi è rimasto ha continuato a lavorare per bonificare le paludi ed è stato sfruttato come manodopera sottopagata e con pochi diritti, in condizioni di povertà ed ignoranza.
Anno scolastico 2017/2018 Il romanzo è scritto in italiano, ma sono presenti anche delle parti in dialetto soprattutto quando vengono raccontate le usanze e le tradizioni. Il libro inizia con la scena di un parto, il parto di sua nonna, la principale protagonista. Giovanna, la nonna, lavorava in una risaia, e siccome mancavano i soldi, il cibo principale era la polenta che non essendo salata veniva inzuppata in acqua salata, e per i più “benestanti” nelle ciliegie. Le famiglie vivevano in casoni, chiamati anche “casoni delle 3 F”: Fumo, a causa dei vari incendi, Freddo e Fame. In queste terribili condizioni di vita tutti soffrivano, i bambini erano depressi, la maggior parte delle persone era ammalata e il sogno più grande era quello di emigrare, ma non tutti riuscivano in questa impresa però nonostante tutto questa terra era odiata e amata nello stesso tempo dai suoi abitanti, odiata perchè insalubre e aspra d’inverno , ma anche rigogliosa d estate quando si poteva pescare e raccogliere le erbe. Inoltre viene anche affrontato il tema dell’emigrazione veneta, una questione molto attuale ai giorni nostri. Ilaria P., classe 3F scuola Bellini
Anno scolastico 2017/2018 CO NT RI E N T I E IN EV LE CLASSI SECONDE INCONTRANO EMILIO DRACHINI Venerdì 13 aprile le classi seconde della scuola Spallanzani si sono recate in aula magna per incontrare l’autore del libro OMBRALUNGA PRIMAVERA , Emilio Drachini. Insieme a lui le classi hanno svolto dei giochi e dei quiz inerenti il libro. Chi avesse
Anno scolastico 2017/2018 risposto correttamente a più domande, avrebbe ottenuto un ambito premio: Ombralunga Estate, il seguito del primo libro. Per prepararsi all’incontro gli studenti hanno letto in classe il libro, discutendone. Il testo trattava di un ragazzo di nome Paride, che viveva ad Ombralunga , una città che in origine era stata abitata dagli elfi. Tutta la storia è un’avvincente e grande avventura con elementi fantasy. Il giorno dell’incontro i ragazzi hanno svolto molte attività. Drachini rivolgeva loro delle domande sul libro, ad esse i ragazzi dovevano rispondere tramite dei cartellini verdi e rossi. L a b a t t a g l i a è s t a t a d u ra e avvincente. Alla fine, a contendersi l'ambito premio, sono stati due ragazzi di 2^A e a trionfare è stato Rafiul. In seguito gli alunni hanno rivolto delle domande all’autore, ad esempio: “Quanto ha impiegato a scrivere il libro?”, “Perché ha scelto gli elfi come personagg?” “Quando usciranno i suoi prossimi libri?” e molte altre… Visto che gli alunni erano curiosi di scoprire Ombralunga Estate, Emilio ha letto loro il prologo, scegliendo tra i ragazzi dei lettori/ attori per interpretare le voci. Alla fine le due classi hanno fatto un regalo ad Emi l i o Drachi ni , ci oè una penna stilografica a forma di piuma arancione. Prima di salutare l’autore, i ragazzi si sono fatti autografare i loro testi, che l’autore ha personalizzato con una dedica. Irene, Ema, Vanessa, Francesca C. classe 2C, scuola Spallanzani
Anno scolastico 2017/2018 Abbiamo rivolto alle ragazze della 2^ C alcune domande. Questa esperienza è stata per voi interessante? “Sì, perché avevamo letto tutti il libro in classe, ci era piaciuto molto e poter conoscere l’autore è stata un’esperienza bellissima.” Che cosa vi ha colpito di questo libro? “Sicuramente le avventure che vivono i personaggi, Paride, Pesca, Vento, Caverna, Senape, e … i loro amici elfi, ma soprattutto la suspense dell'intera vicenda. Attraverso Paride e gli altri, abbiamo capito che non bisogna mai arrendersi.” Qual è stata la parte più divertente dell'incontro? “La parte dei giochi cioè il cruciverba e il quiz a cui bisognava rispondere alzando i foglietti verdi, per il sì, e rossi per il no… ” Gabriel, Enrico, Yehor, classe 2C, scuola Spallanzani
Anno scolastico 2017/2018 Arriva il giocoliere
Anno scolastico 2017/2018 Giovedì grasso i bambini della Scuola dell’Infanzia “Maria Margotti” hanno avuto un incontro speciale: Gianfranco il giocoliere. Con la sua simpatia Gianfranco ci ha trasportato in un mondo magico di bolle di sapone e coriandoli colorati. Ci ha fatto vedere come si può stare in equilibrio su una pila altissima di sedie. Siamo rimasti incantati a guardarlo giocolare con le clavette e abbiamo trattenuto il fiato quando ha lanciato le sciabole. Alla fine Gianfranco ci ha salutati con una pioggia di coriandoli...è stato uno splendido spettacolo! Ringraziamo il Comitato Genitori che ha messo a disposizione parte del ricavato dai mercatini di Natale per invitare il nostro amico giocoliere. ”Qui potete vedere come abbiamo rappresentato il giocoliere e questa bellissima giornata.” Scuola Margotti
Anno scolastico 2017/2018 O N T R I I E IN C Realizza la EV E N T Pigotta… Alcuni studenti delle classi seconde delle scuole “Spallanzani” e “Bellini” partecipano al laboratorio creativo pomeridiano “Realizza la Pigotta”, accompagnati dalla professoressa di educazione artistica Rosanna Papa. Questo laboratorio viene svolto per due ore a settimana, il lunedì pomeriggio, dalle ore 15:00 alle ore 17:00, nell’aula di arte della scuola secondaria di primo grado “L. Spallanzani”. Gli incontri nell’arco di un anno sono stati circa venti. Lo scopo di quest'attività è ben preciso: si tratta infatti di un enorme progetto di solidarietà promosso dall’UNICEF, esso contribuisce a salvare numerosi bambini donando un vaccino per ogni Pigotta venduta. Le ragazze e i ragazzi che hanno seguito il progetto si sono sempre più appassionati sia alle attività svolte sia all’argomento. Il procedimento, utilizzato per realizzare le famose bambole, è così articolato: girare e riempire di ovatta le sagome di stoffa date dall’UNICEF cucirle e vestirle personalizzare ogni bambola con trucco e parrucco. Ogni Pigotta è diversa, ha un segno particolare che la distingue dalle altre: Svetlana, per esempio, è stata creata pensando ad una ragazza siberiana, infatti ne rispecchia tutte le qualità (occhi color ghiaccio e capelli nascosti da un cappuccio di pelo); Asia, invece, possiede tutte le qualità di una donna pakistana dato che ha il velo sul capo e una gonna in tinta; Margherita è un’amante dei fiori ed ha capelli lunghi, azzurro chiaro, raccolti in una coda di cavallo. Ingrid viene dal Messico ha un vestito blu, rosso, giallo e verde ed i capelli rossi tenuti da una treccia a spina di pesce... Adottarne una è facile... ci troverete sabato 12 maggio dalle ore 16.00 in piazzetta Coin a Mestre. Debora, Francesca V., Giulia L., Giulia R., Vittoria, classe 2C, scuola Spallanzani
Anno scolastico 2017/2018 I N U I TA’… IN - CONT In visita al laboratorio “Realizza la Pigotta” Le classi prime della scuola Goretti si sono recate in visita al laboratorio "Realizza la Pigotta “! Ecco le foto che raccontano questa bella esperienza.
Anno scolastico 2017/2018
Anno scolastico 2017/2018 ! Quest’esperienza ha sorpreso e affascinato i bambini della primaria, che hanno deciso di esprimere le proprie emozioni realizzando " le loro Pigotte”. Ecco le foto dei loro lavori!
Anno scolastico 2017/2018 scuola Goretti
Anno scolastico 2017/2018 e in c o ntri Eventi ! !✨⭐ La Giornata mondiale del libro alla scuola dell’infanzia Margotti
Anno scolastico 2017/2018 La giornata della lettura ha visto gli alunni di tre e quattro anni in veste di spettatori, nell’assistere ad una lettura animata presentata a scuola da un terzetto di genitori volontari. Il libro presentato è “Orsoleo diventa grande”. L’animazione è stata seguita con grande interesse ed apprezzata tantissimo, sia dai bambini sia dalle insegnanti. Complimenti ai bravissimi genitori! L’insegnante di musica Paolo Marconati presente a scuola nella giornata della lettura ha portato una sua proposta agli alunni della sez. A. I bambini sono stati invitati a scegliere un racconto dalla biblioteca (“Lilli e il vagabondo”), che è stato da lui musicato e cantato. Successivamente gli alunni hanno inventato una breve storia, che il maestro ha poi messo in musica. Scuola Margotti
Anno scolastico 2017/2018 CO N T RI NT I E I N EV E “ L e t t o r i a l l a p r i m a r i a” … i n occasione della giornata mondiale del libro Gli alunni delle classi seconde della scuola Spallanzani si sono recati, il giorno 27 aprile, alla scuola primaria Goretti per leggere dei libri in occasione della giornata mondiale del libro. I ragazzi si sono divisi in gruppi di due o tre e sono andati nelle varie classi. I libri che hanno letto sono stati: Lulù, Guizzino, L’amore forte forte… e molti altri. Tutti i libri erano adatti alle diverse età dei bambini e ragazzini della primaria, ognuno narrava una storia e trasmetteva un messaggio importante.
Anno scolastico 2017/2018 Ogni gruppo è stato ringraziato in modi diversi: chi con applausi, chi con il bis, chi con canzoni e chi addirittura con dolciumi…. La giornata mondiale del libro è da sempre una tradizione alla scuola Lazzaro Spallanzani, il 23 aprile di ogni anno, infatti, o nei giorni successivi, i ragazzi delle seconde si mettono al servizio dei più piccoli, trasformandosi in provetti lettori. Questa giornata è stata per molti giovani lettori e anche per molte maestre un’occasione per emozionarsi, ricordando le esperienze passate alle elementari, addirittura certi ragazzi si sono commossi rivedendo le proprie maestre e lo stesso hanno fatto le insegnanti nello scoprire i loro alunni così cresciuti. Sorin, Giacomo, Stani, Andrea, A l b e r t o , classe 2C, s c u o l a Spallanzani
Anno scolastico 2017/2018 Abbiamo rivolto ai ragazzi della 2^ C alcune domande Abbiamo rivolto ai ragazzi delle scuola secondaria qualche domanda per capire quanto questa esperienza sia stata significativa. Vi è piaciuta questa esperienza ? Perché ? “Sì, perché ho ritrovato degli amici” ha risposto un alunno, “Sì perché ho visto i bambini molto contenti di sentir leggere da noi queste storie” ha risposto un’alunna. Qualcuno ha addirittura dichiarato di essersi immedesimato in questi bambini e di essere tornato indietro nel tempo, quando anche lui era piccolo. Tutti i ragazzi di 2^C sono stati comunque concordi nel sostenere che è stata un'esperienza divertente e interessante. Abbiamo chiesto loro se qualche libro letto avesse dei messaggi particolari. “Tutti i libri avevano dei messaggi importanti, ad esempio Guizzino” ci ha detto Stani “spiega che le differenze sono una ricchezza e non bisogna averne paura e che l’unione fa la forza”; “Gruffalò e la sua piccolina, a parere di Giaco, spiega che non bisogna essere gradassi, ma rispettare gli altri” Giaco, Francesca D. classe 2C, scuola Spallanzani
Anno scolastico 2017/2018 e d a n z a M usic a !" Le danze di Leo #$ Si è concluso il 26 aprile il progetto ‘danze folk’, sviluppato a scuola dall’associazione Musicafolkdanza nella figura del paziente maestro Leo Rosina. Grazie alla sua capacità di coinvolgimento, che ha catturato anche le insegnanti, i bambini hanno partecipato agli incontri - laboratorio sempre con grandissimo entusiasmo. Scuola Margotti
Anno Scolastico 2017/2018 e m o r ia o de l l a M G io rn Itinerario educativo “Giorno della memoria” Spettacolo a scuola. “Una volta … La storia di Felix” Ve n e r d ì 1 9 g e n n a i o , aderendo all'Itinerario educativo del Comune di Ve n e z i a “ G i o r n o d e l l a M e m o r i a ”, l e c l a s s i seconde A e C della sede Spallanzani hanno assistito alla lettura animata di parti del libro di Morris Gleitzman “Una volta … La storia di Felix”. Le attrici Monica Bortoletti, Miriam Gagnor e il clarinettista Michele Ghedin ci hanno divertito e commosso, facendoci “rivivere” la storia di Felix, un ingenuo bambino polacco che amava raccontare le storie e conoscerà la follia nazista. Con una bugia, i suoi genitori, di professione librai, sono riusciti a salvargli la vita, avendolo inserito in un orfanotrofio cattolico, per nasconderlo all'odio che si
Anno Scolastico 2017/2018 diffondeva nel Paese. Assiste inconsapevole al rogo dei libri dell'istituto durante l'irruzione dei nazisti. La voglia di rivedere mamma e papà dopo più di tre anni, però, lo ha trascinato in un'impresa allucinante in cui ha rischiato di rimetterci la vita. Scappa, infatti, e ritorna nella sua città natale : la delusione lo prende nel vederla deserta. La sua casa è stata occupata da altri, la libreria dei suoi è vuota. Vede bruciare una casa e là salva una bambina, Zelda, rimasta orfana, a cui racconta le storie per tranquillizzarla. Capisce che i nazisti ce l'hanno non solo con i libri, ma anche con gli ebrei. Intanto in città i ragazzini vedono le file di ebrei con la stella gialla e assistono a scene di violenza contro di loro. Ed ecco che il dottor Barney li salva dalla rappresaglia e, insieme con tanti altri bambini, tra cui Zaia, li nasconde. A loro, giorno dopo giorno, Felix racconta storie fantastiche perché questo è il grande dono di Felix : saper raccontare storie per rincuorare le persone che incontra, perfino un ufficiale nazista. Il dottor Barney gli fa capire che esistono i campi di concentramento e a quel punto Felix non vuole più raccontare storie perché si chiede allora a cosa servono i libri. Vengono scoperti dai nazisti ; sono costretti insieme a tanti altri a salire in luridi carri-bestiame e a viaggiare accatastati gli uni sugli altri. In viaggio aprono un buco nel vagone e Felix salta giù con Zelda e Zaia, che però viene colpita a morte dai soldati. Felix, ricordando che Barney a v e va d e t t o c h e t u t t i u n a v o l t a meritavano di avere qualcosa di buono nella vita, dice : “Io l'ho avuta più di una volta”. L'autore conclude l'opera con queste parole : “Dedicata a tutti i bambini che non hanno potuto raccontare la propria storia”. A b b i a m o c a p i t o c h e Fe l i x n o n è realmente esistito, ma la storia si ispira a fatti realmente accaduti e il dottor Barney ricorda il dottor J. Korczak, medico e scrittore polacco ebreo, che ha aiutato centinaia di bambini ebrei. Secondo noi, le attrici sono riuscite a farci immedesimare nei protagonisti. Hanno interpretato più personaggi, cambiando semplicemente un p a r t i c o l a r e d e l p r o p r i o ve s t i t o o l'atteggiamento, o alterando la voce. Sulla scena creata con pochi oggetti, hanno recitato trasmettendoci la loro passione. Anche la musica ci ha aiutati a imprimere nell'anima un messaggio di condivisione che nel tempo non dimenticheremo. Emma C., Camilla D., Luca P., Sara P., Agnese S. Disegni di Rafiul A., Marco Z., classe 2A scuola Spallanzani
Anno scolastico 2017/2018 à Cu rio s it VENEZIA SCONTA LA VENEZIA SCONOSCIUTA CAMPO DEI MORI E DINTORNI. CAMPO DEI MORI In un angolo grazioso di Cannaregio, uno dei sestieri di Venezia, c’è un campo speciale, non solo perché situato in una zona poco turistica e quieta, ma principalmente perché questo campo, il campo dei Mori, è avvolto da un velo di mistero. Sulle statue che contraddistinguono questo campo e i suoi dintorni si raccontano infatti numerose leggende che legano la storia di Venezia a quella d’Oriente. Il campo dei Mori prende il nome dalle quattro statue incastonate sul muro dei palazzi che si affacciano sul campo e sul canale. Si tratta delle tre statue dei fratelli Mastelli e di un quarto Moro sconosciuto, forse un loro servitore, collocato in una nicchia quattrocentesca sotto la casa del Tintoretto che si trova a due passi dal campo in fondamenta dei Mori. I tre fratelli abitavano nel palazzo Mastelli (o del cammello), un tempo sede del Fondaco degli Arabi e la cui entrata da terra è situata proprio nel campo. È un palazzo quattrocentesco e presenta una contaminazione di stili. Alla base della facciata si trovano un fregio bizantino e una fontanella di stile arabo. Nel balcone d’angolo un’ara romana funge da colonna. Rioba, Alfani e Sandi, questi i nomi dei tre Mori, giunsero a Venezia nel 1112 dalla Morea per scopi commerciali. Sembra che il nome di questa famiglia provenga dai “mastelli” ovvero i catini ricolmi d’oro e d’argento che i fratelli possedevano anche grazie alle loro abili truffe. LE LEGGENDE LEGATE AI MORI Si racconta che per ricordare la loro origine orientale i fratelli fecero scolpire sulla facciata della loro casa un rilievo con un uomo in turbante che traina un cammello. Una leggenda più romantica narra invece che un ricco mercante orientale, dovendo
Anno scolastico 2017/2018 abbandonare la propria patria per venire a Venezia, avesse fatto scolpire sulla facciata della sua nuova dimora veneziana il cammello con il suo cammelliere per renderla facilmente riconoscibile alla sua amata che non aveva accettato la proposta di sposarlo; se avesse cambiato idea avrebbe saputo dove raggiungerlo. Si racconta che i tre fratelli fuggirono dal Peloponneso e si rifugiarono a Venezia per commerciare stoffe preziose. Una vedova, che voleva riaprire l’attività del marito, si recò da loro per acquistare delle stoffe. Quando arrivò, chiese delle stoffe pregiate evidenziando di non intendersene. I tre mercanti ne approfittarono e le diedero delle stoffe di poco valore. Rioba le disse: “Possa Dio santissimo farme diventar de piera se quelo che ve digo no xe vero!” (Che Dio mi trasformi in pietra se quello che vi dico non è vero). La donna comprò le stoffe e se ne andò. Poco dopo i tre mercanti si trasformarono in pietra e il loro imbroglio fu smascherato. La donna disse di essere Santa Maria Maddalena e di essere stata inviata da Dio per mettere alla prova i tre fratelli, ma questi avevano confermato la loro disonestà. Le statue furono allora incastonate sul muro come monito per i veneziani. La statua di Rioba fu considerata una statua “parlante” perché i veneziani scrivevano storielle satiriche contro la nobiltà firmandole con il nome di Rioba e le affiggevano nei pressi della statua. Nell’800 Rioba perse il naso ed ora ne ha uno posticcio di ferro e si dice che toccarlo porti fortuna. Nel 2010 la statua venne sfregiata e perse pure la testa! I Veneziani sono molto legati al campo dei Mori e alle sue statue. Diversi scrittori hanno preso spunto dalle statue del campo per scrivere libri per bambini e adulti, perfino in dialetto veneziano. E DINTORNI… CHIESA DELLA MADONNA DELL’ORTO Nei pressi del campo dei Mori c’è la Chiesa della Madonna dell’Orto, edificata nel 1355 e dedicata a San Cristoforo. Nel 1377 i veneziani la chiamarono Chiesa della Madonna dell'Orto in seguito alla collocazione all'interno della Chiesa di una statua di Maria col Bambino trovata in un orto e ritenuta miracolosa, opera dello scultore Giovanni De Santi. La leggenda racconta che lo scultore chiese il permesso di scolpire una Madonna ad un sacerdote che però a fine lavoro decise di non esporla in chiesa perché non gli piaceva. Non sapendo dove collocare la statua, lo scultore la mise nel suo orto. Qualche tempo dopo si sparse la voce che la statua emanasse un soave profumo e che la sera, attorno ad essa, si notassero strani bagliori. La gente cominciò ad arrivare soffermandosi in preghiera davanti alla statua. I sacerdoti allora imposero allo scultore di riportare la statua nella chiesa. Egli accettò ma a condizione che venisse celebrata, dopo la sua morte, una messa in suffragio in sua memoria. E per non essere dimenticato pose una piastrella all’ingresso del luogo dove si venera la Madonna. La chiesa un tempo era dedicata a San Cristoforo che è raffigurato con una statua sopra il portale d’ingresso. Si racconta che san Cristoforo fosse un uomo molto grande e forte, un gigante che, desideroso di sottostare ad un uomo potente, si mise dapprima al servizio di un re, ma dopo aver scoperto che questi temeva il diavolo lo
Anno scolastico 2017/2018 cercò e una volta trovato gli si alleò. Un giorno, passeggiando, il gigante e il diavolo trovarono una croce, simbolo di Dio, e il diavolo non osò proseguire perché la croce era più forte di lui. Così il gigante decise di mettersi al servizio di Dio e si diresse da un eremita che gli spiegò che per servire Dio avrebbe dovuto traghettare e aiutare i poveri pellegrini. Una volta gli capitò di portare sulle spalle un bambino che, mentre il gigante camminava, diventava sempre più pesante: era Gesù. Da quella volta il gigante si chiamò Cristoforo, che significa colui che porta Cristo. La facciata della chiesa è in mattoni rossi su cui risaltano le decorazioni bianche di statue, nicchie, archi a punta e fiori, elementi caratteristici delle chiese gotiche di Venezia. All’interno la chiesa è a tre navate e a pianta asimmetrica, infatti da una parte ci sono delle cappelle, dall’altra solo degli altari perché non c’era abbastanza spazio a causa del chiostro adiacente. Sono presenti al suo interno opere del Tintoretto, il quale viveva vicino alla fondamenta dei Mori e che è stato sepolto proprio in questa chiesa. Sono opere del Tintoretto la “Presentazione di Maria bambina al Tempio”, l’“Adorazione del vitello d’oro” e il “Giudizio universale”. Il Tintoretto, usando la tecnica del chiaroscuro, creava delle zone con una luce molto forte e altre in ombra. CASA DEL TINTORETTO Anche la casa del Tintoretto è legata a una leggenda. Sulla facciata è collocata la statua di Ercole che si appoggia a una clava. Si narra che Marietta, la figlia maggiore del Tintoretto, dovesse fare la prima comunione. A quel tempo vi era l’usanza di predisporre la cappella del convento di Madonna dell’Orto affinché i bambini potessero andare ogni mattina, per dieci giorni, a ricevere l’eucarestia. La prima mattina Marietta incontrò una vecchietta che le chiese dove fosse diretta e Marietta le rispose che stava andando in chiesa a fare la comunione. Allora la vecchia le domandò se volesse diventare come la Madonna e alla ragazza incredula propose, invece di fare la comunione, di tenere la particola in bocca e di nasconderla a casa in un posto sicuro. Quando ne avrebbe avute dieci la vecchietta sarebbe tornata e lei avrebbe ottenuto una bella sorpresa. Per qualche giorno la bimba fece come la donna le aveva detto. Per timore che qualcuno trovasse le particole, le nascose in una scatola nel giardino di casa vicino al recinto di animali. Una mattina le bestie si inginocchiarono di fronte all’abbeveratoio e non vollero saperne di alzarsi, nemmeno a bastonate. Il Tintoretto chiese spiegazioni alla figlia che gli raccontò tutto. Il pittore capì le intenzioni della vecchia strega e, la mattina del decimo giorno, il pittore disse alla figlia di far salire la vecchia in casa. La strega non fece in tempo a varcare la soglia che l’artista l’aveva già aggredita con un bastone. Dopo le prime legnate, la donna si trasformò in gatto e iniziò a correre, poi lanciò un grido acutissimo e avvolta in una nube nera si scagliò contro la parete e ne uscì all’esterno lasciando un foro nel muro. Nessuno rivide mai più la vecchia strega, ma Tintoretto, affinché ella non potesse in alcun modo rientrare da dove se ne era fuggita, coprì il foro con il rilievo di Ercole con una clava, lì dove ancora oggi è visibile. Classe 1L, scuola Bellini
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Anno scolastico 2017/2018 I N U I TA’ IN - CONT GIOCHIAMO ASSIEME Durante questi tre anni abbiamo portato avanti un progetto di continuità didattica di Arte con i bambini della scuola dell’infanzia “Quadrifoglio”, che ora sono alla primaria “Goretti”.
Anno scolastico 2017/2018 Il primo anno abbiamo lavorato sui paesaggi, creando una composizione con carta e foglie di creta, il secondo ci siamo dedicati ai ritratti, quest’anno, invece, stiamo creando dei simpatici giocattoli in legno. Essendo per i bambini importante giocare, quale migliore idea se non inventare dei giocattoli da donare ai nostri piccoli collaboratori? Innanzitutto abbiamo deciso la tipologia dei giocattoli da creare (quattro domino, tre memory, quattro animali ad incastro), successivamente ci siamo divisi in otto gruppi per decidere quali modelli disegnare. Pronti i disegni siamo andati alla Goretti e, dopo aver spiegato brevemente l’andamento del lavoro, abbiamo fatto scegliere ai bambini i loro soggetti preferiti. Adesso stiamo concludendo il progetto dipingendo le tessere con le tempere. Pensiamo sia stata un’esperienza molto gratificante, che ci ha insegnato a relazionarci anche con i bambini più piccoli e a portare avanti un progetto sia di continuità che di inclusione. Classe 3C scuola Spallanzani
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Anno scolastico 2017/2018 t t ic h e i d a us c i te d ALLA SCOPERTA DELLA DIGA DEL VAJONT E DELLA CENTRALE IDROELETTRICA DI NOVE Giorno otto marzo le classi terza H e terza G si sono recate presso la diga del Vajont e la centrale idroelettrica di Nove. Gli studenti si erano preparati studiando le centrali elettriche così è stato più facile capirne il funzionamento durante la visita guidata. La centrale idroelettrica di Nove fu costruita nel 1925 e in q u e s t o momento è ancora attiva. Finita la prima parte della visita, i ragazzi hanno analizzato un modellino della diga ed hanno compreso gli effetti della frana e le cause dell’esondazione che ha colpito i paesi sottostanti.
Anno scolastico 2017/2018 La diga misura in altezza 261,60 m e in lunghezza 190,15 m. I lavori ebbero inizio nell'estate del 1956 e l'inaugurazione avvenne nell'ottobre del 1961. Quando fu costruita, era la diga più grande al mondo, in seguito è stata superata dalla diga delle Tre Gole in Cina, ma rimane, comunque, la diga più grande d'Europa. Essa è tristemente nota per il disastro del 9 ottobre del 1963 in cui una parte del monte Toc franò dentro il bacino pieno d'acqua a più di 100 Km/h provocando un'onda di 200 metri che travolse le località vicine tra le quali Longarone e Erto provocando più di 1.900 morti. Purtroppo la maggior parte dei corpi non sono stati mai ritrovati. Oggi la diga è inutilizzata nonostante sia rimasta pressoché intatta. Dopo aver pranzato le classi si sono recate presso la diga e ne hanno percorso il camminamento. È stato un momento molto emozionante, a contatto con la natura e l’opera dell’uomo. Concluse le due visite le classi sono tornate a Mestre con la consapevolezza di aver avuto un’opportunità unica: studiare e vedere con i propri occhi una parte fondamentale della storia del nostro Paese. Andrea C., Drago E., Alice Z., classe 3H scuola Bellini
Anno scolastico 2017/2018 i v id i! ni b r t ac o U s c i “Una gita…. da paura!” Lo scorso lunedì 16 aprile noi bambini della classe 2C della scuola Goretti, con le nostre insegnanti e due mamme, ci siamo recati in uscita a Venezia. Mentre eravamo a bordo del tram diretto a Piazzale Roma, abbiamo udito un fortissimo rumore: ci stavamo scontrando con un pullman!
Anno scolastico 2017/2018 L’urto è stato fortissimo e i vetri di un intero vagone del tram sono esplosi in mille frammenti, investendoci. Abbiamo avuto tanta paura! Fortunatamente nessuno si è fatto del male, così abbiamo potuto comunque raggiungere Venezia con uno degli autobus subito messi a disposizione per portare a destinazione i viaggiatori del tram, spaventati ma incolumi. A Venezia abbiamo visitato il bellissimo Museo di Ca’ Rezzonico. L’edificio che lo ospita era, duecento anni fa, la casa di una ricca famiglia veneziana. Oggi è aperto al pubblico e ci permette di ammirare splendidi affreschi, sculture, quadri e mobili antichi e preziosi. Visitare questo museo è stato come fare un viaggio all’indietro nel tempo! A pranzo abbiamo mangiato all’aperto, nelle vicinanze di Campo Santa Margherita: era una bellissima giornata di sole! Poi abbiamo fatto una lunga passeggiata su e giù per i ponti ed ascoltato un suonatore di calici di cristallo, che ci ha incantati con le sue melodie. Tutto è bene quel che finisce bene! Classe 2C, scuola Goretti
Anno scolastico 2017/2018 l a S to r ia sto r ie da l IL PAPIRO DEGLI ANTICHI EGIZI Quest’anno, in storia, abbiamo studiato GLI EGIZI, così con le nostre m a e s t r e a b b i a m o provato a riprodurre il foglio di papiro e poi ci a b b i a m o disegnato sopra. Questi sono i passaggi che noi abbiamo seguito per realizzare il foglio di papiro: 1- abbiamo portato a scuola un rotolino di garza di cotone ed una base di cartone ricoperta di pellicola plastificata;
Anno scolastico 2017/2018 2- abbiamo diluito la colla vinilica con acqua e abbiamo aggiunto della tempera color marrone o della polvere solubile di caffe, questo per dare al papiro un aspetto… antico!! 3- Abbiamo steso delle strisce di garza sulla base e, con una pennellessa, abbiamo spalmato il composto liquido. Poi abbiamo formato altri due strati di garza e li abbiamo nuovamente spennellati. 4 -Abbiamo fatto asciugare i fogli-papiro per alcuni giorni. 5- La maestra ci ha fatto scegliere delle immagini che lei aveva stampato. Ognuno di noi ha colorato la propria immagine decidendo così i colori che poi avrebbe usato sul papiro. Con l’uso della carta carbone, abbiamo poi ricalcato l’immagine sul foglio- papiro. 6- Abbiamo scritto pure il nostro nome in GEROGLIFICO!! 7- Abbiamo colorato il nostro disegno usando i colori a cera e, alla fine, abbiamo ripassato col pennarello nero il contorno, per farlo risaltare e renderlo migliore!! E’ STATO DIVERTENTE ED E’ VENUTO UN CAPOLAVORO!!! Ecco le foto!! Classe 4 B, scuola Tintoretto
anno scolastico 2017/2018 l a S to r ia sto r ie da l VIAGGIO NEL TEMPO: ALLA SCOPERTA DEI NOSTRI BIS BIS BIS …. NONNI. Il 26 aprile di quest’anno noi delle tre classi quinte della scuola Tintoretto siamo andati a visitare il Museo Atestino di Este. L’uscita è stata organizzata per approfondire la storia dei Veneti Antichi (Paleovenenti) che stiamo studiando. Appena scesi dal pullman la nostra attenzione è stata attratta dalle bellissime mura di un castello e con nostra grande sorpresa siamo andati a far merenda proprio all’interno del suo parco. Subito dopo siamo usciti e siamo entrati nel museo che si trova in fianco al castello. Qui siamo stati accolti da tre archeologhe: Marta, Stefania e Cinzia. Siamo stati divisi in tre gruppi – classe e ciascuno ha seguito un’archeologa. Noi della 5°A abbiamo seguito Marta che ci ha portati nella stanza delle necropoli. Ci ha subito spiegato che il museo, nella zona dei Paleoveneti, è diviso in tre parti: la città dei vivi, la città degli dei e quella dei morti. Eravamo nella “città dei morti”, ci ha fatto osservare vari tipi di tombe, gli ossuari in terracotta e gli oggetti che sono stati rinvenuti nelle tombe: gioielli, cinturoni, spille, fibule ….Tra i vari ossuari la più importante è la Situla Benvenuti, che prende il nome
anno scolastico 2017/2018 dal proprietario del territorio dove è stata trovata; è in bronzo, è tutta decorata a sbalzo, secondo l’arte delle situle. Siamo andati in una stanza laboratorio, dove Marta ci ha insegnato l’arte dello sbalzo facendoci fare un disegno a sbalzo in una sottile lamina di metallo. E’ stato emozionante!!! Siamo passati nella “città della vita quotidiana” e ci ha accolti l’archeologa Stefania. Qui il laboratorio era: Vietato non toccare. Ed è stato proprio così! Spiegandoci le attività e la vita dei Veneti Antichi ci ha fatto toccare dei veri e propri reperti archeologici. Che divertimento!!! Siamo poi passati nella stanza della religione e della scrittura. Qui c’era Cinzia che ci ha spiegato che i Paleoveneti erano Politeisti, nelle vetrine ci ha mostrato i bronzetti che i Veneti dedicavano alle divinità. Inoltre abbiamo visto degli strumenti per scrivere e le preziosissime e uniche quattro tavolette che hanno fornito agli storici importanti informazioni sulla loro scrittura. Abbiamo scoperto che questi strumenti si trovavano in questa stanza perché i Paleoveneti imparavano a scrivere nei santuari. Dopo un ultimo passaggio nella stanza delle necropoli ci siamo salutati e siamo andati a pranzare e a giocare. E’ stata un’esperienza indimenticabile, perché per la prima volta abbiamo toccato e osservato dei veri e propri reperti archeologici. Evviva i Veneti Antichi, i nostri bis bis bis…nonni!!!! Classe 5° A, scuola J. Tintoretto
Anno scolastico 2017/2018 f ra n c e se le s e e in In ing " ! ON RACONTE NOS RÊVES Dans mon rêve, il y a Thor, le super-héros que j’adore parce qu’il est interprété par mon acteur préféré. Mais je vois quelque chose de bizarre : le visage de Thor est couvert de brocolis !!! Et puis il porte un sweat rouge, une mini jupe plissée fuchsia et des chaussures violettes à talon ! Dans sa main gauche il tient un marteau. À côté de lui, il y a une chaise et, sur la chaise, une pierre grise. Je vois que Thor est très content, mais je ne sais pas pourquoi et je pense que c’est peut-être à cause de ses chaussures fantastiques et de sa jupe qu’il aime bien. Je m’approche de lui et j’essaie de m’installer sur la chaise, mais zut, je tombe !!! Alors c’est Thor qui s’approche de moi, sa jupe fuchia se gonfle et il m’accueillit sous elle pour me sauver. À ce moment-là, je me réveille. Elettra V., classe 3C Spallanzani
Anno scolastico 2017/2018 Dans mon rêve il y a Måneskin, mon groupe de musique préféré. Ce groupe existe depuis deux ans et il est devenu célèbre l’année dernière grâce à l’émission X Factor. C’est un groupe romain qui joue de la musique rock et pop. Måneskin est composé d’un chanteur (Damiano David, 19 ans), d’une bassiste (Victoria de Angelis, 17 ans), d’un guitariste (Thomas Raggi, 17 ans) et d’un batteur (Ethan Torchio, 17 ans). Dans mon rêve, Damiano, le chanteur, porte un t-shirt blanc avec le dessin d'un grand avocat, Victoria joue d'une croix à la place de la basse et Ethan, le batteur, joue d'une poêle à la place des percussions. Moi, je suis dans le public et je chante. Tout à coup, Damiano m’appelle et m’invite à monter sur scène avec eux. Il me tend sa main et m’aide à avancer au milieu de la foule. Je me sens très contente et très confuse en même temps, mais, malgré cela, je commence à chanter, à danser et à faire semblant de jouer de la basse de Victoria. À la fin de cette chanson, tous les spectateurs nous applaudissent et prennent des photos de nous. Et moi, embarrassée, j’embrasse Ethan, Thomas, Victoria et Damiano et je les salue. Ils me promettent que nous nous reverrons. C’était la plus belle soirée de ma vie, même si ce n’était qu’un rêve. Vittoria T., 3C Spallanzani
Anno scolastico 2017/2018 EDUCHANGE - INTERVISTA DOPPIA A fine marzo si è concluso il progetto Educhange che ci ha permesso di ospitare due ragazze per potenziare le nostre capacità di comunicare in Lingua Inglese. Ecco l’intervista realizzata da alcuni ragazzi delle classi Terza B e Terza L al termine del progetto! What’s your name? What’s your name? My name’s Thais Helena Costa Petrin. My name’s Tian Li. Where are you from? Where are you from? I’m from San Paulo, Brazil. I’m from Beijing, China. How old are you? How old are you? I’m 22 years old. I’m 25 years old. What do you do in your life? What do you do in your life? I have just graduated in Chemistry and I’m a Biology teacher. I studied I’m going to start a Master in Chemical Biology at University in Beijing. Engineering.
Anno scolastico 2017/2018 When did you start working in the When did you start working in project in our schools? the project in our schools? I started on the 9th of February. I started on the 8th of February. What schools did you work in? What schools did you work in? Spallanzani, Goretti and Quadrifoglio. Bellini, Tintoretto and Margotti. Did you like teaching in our schools? Did you like teaching in our schools? Yes, I did! I loved teaching English, Yes, it was great! I liked Science and Geography! everything, but Science is my favourite subject to teach! Is this your first time in Italy? Is this your first time in Italy? Yes, it is. Yes, it is. I love Italy! Did you visit any places during the Did you visit any places during project? the project? I visited Rome, Florence, Pisa, Verona, Yes, I did. I visited Milan, Padua, Treviso. I also went to Innsbruck in Venice, Treviso and Florence. Next Austria and I visited Trebaseleghe because week I’m going to visit Rome and my gt.grandfather was born there! Naples before going back to China. Do you like Italian food? Do you like Italian food? Yes, I love Carbonara! Yes, I like pasta, pizza and ice- cream! What will you remember of us and of What will you remember of us our schools? and of our schools? I’ll never forget these nice places and I will remember all the students these kind, friendly and smart students! and the teachers. Italian people like talking and you are very energetic and friendly! classi 3B e 3L, Spallanzani-Bellini
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