Dall'Amat - Il Mascalzone
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
dall’Amat 2019-01-07 KLANG FESTIVAL, VENERDÌ 11 GENNAIO AL LOOP LIVE CLUB DI OSIMO ANTEPRIMA DELLA RASSEGNA CON I DIAFRAMMA In attesa di conoscere a breve il programma completo della quarta edizione di KLANG festival. Altri suoni, altri spazi, venerdì 11 gennaio il Loop Live Club di Osimo ospita una preview con I Diaframma, considerati fra i gruppi seminali del rock cantato in italiano. Tuttora in attività, dopo numerosi cambi di line-up e un temporaneo scioglimento conservano come unico componente originale Federico Fiumani, cantante, chitarrista e vero e proprio ideologo della band, da sempre perno e autore dei testi. KLANG è una rassegna musicale regionale nata con lo scopo di valorizzare esperienze musicali di qualità nazionali e internazionali che si contraddistinguono per un significativo tasso di sperimentazione e una forte autorialità, ideata e promossa dall’AMAT con il LOOP di Osimo in collaborazione con molti comuni del territorio che accolgono i concerti nei loro splendidi teatri. Come per la precedente edizione, KLANG festival toccherà tutte le province della Regione Marche con un calendario ricchissimo che si snoda fino a maggio. Il primo nucleo dei Diaframma si forma in una Firenze immersa nella new wave, nello stesso contesto musicale che darà vita ad altre compagini importanti, quali Litfiba, Punkow, Moda e Neon. Per i fan del cantante toscano, Federico Fiumani è l’eterno ragazzo dal ciuffo ribelle e dall’energia
inarrestabile che lo vede costantemente in tour. Una capacità creativa unica e rara nel panorama italiano, quel modo di raccontarsi e di narrare storie che appartengono a lui ma anche a chi l’ascolta sono caratteristiche da sempre del leader dei Diaframma. E mentre Siberia, l’album che si impose come pietra miliare dell’universo punk-rock italiano, spegne 34 candeline, esce oggi il ventesimo disco dei Diaframma, L’abisso, attesissimo da chi da allora non smette di seguirli e da chi nel corso degli anni è rimasto folgorato anche solo da un verso di una delle liriche poetiche di Federico Fiumani. La sua musica è stata colonna sonora di tante storie d’amore, ha raccontato in versi tormenti interiori mai pacati, inquetudini romantiche, crepuscoli dell’anima. L’abisso arriva dopo 5 anni dall’uscita del precedente Preso nel Vortice del 2013. Cinque anni in cui Federico Fiumani non è certo stato con le mani in mano, vista l’incessante attività live e l’uscita di raccolte, ristampe e live che sono andati a impreziosire una discografia che dal loro primo singolo del 1982 conta più di 50 uscite. Con L’abisso Federico torna a raccontare le sue storie con la sincerità che da sempre lo contraddistingue e a darci la sua prospettiva sui rapporti personali. «L’abisso, perché io fra un anno e mezzo ci finirò dentro, visto che compirò 60 anni – chiosa Fiumani – entrerò ufficialmente nella vecchiaia, un abisso dal quale non si esce più. E poi L’abisso è quello dove secondo me sta sprofondando l’Occidente, sempre più schiavo e al servizio della tecnologia e del potere economico». Un disco importante per le canzoni che contiene, per il sound maturo che è il marchio di fabbrica del suo alter ego musicale, quei Diaframma che sono oggi l’esperienza più longeva e continuativa della scena musicale indipendente nata in Italia negli anni ’80; un patrimonio musicale che ha ispirato una moltitudine di musicisti nostrani. Biglietto 10 euro, ridotto 8 euro disponibile la sera del concerto o acquistabile in prevendita all’interno del circuito online Amat (www.amatmarche.net). Inizio concerto ore 22.
ASCOLI PICENO, TEATRO VENTIDIO BASSO SABATO 12 E DOMENICA 13 GENNAIO MI AMAVI ANCORA… CON ETTORE BASSI E SIMONA CAVALLARI Sabato 12 e domenica 13 gennaio riprende la stagione del Teatro Ventidio Basso promossa dal Comune di Ascoli Piceno con l’AMAT, il contributo di Regione Marche, MiBAC e il sostegno diBim Tronto. Realtà, immaginazione, paura e fantasia si mescolano in Mi amavi ancora…, vicenda avvincente, testo premiato dall’Accademia Francese per la Nuova Drammaturgia, firmata dall’autore Florian Zeller e qui interpretata da Ettore Bassi e Simona Cavallari diretti dalla regia di Stefano Artissunch. “Non mi capita spesso di leggere un testo teatrale e arrivare a commuovermi – scrive Stefano Artissunch nelle note allo spettacolo -, dicendo questo non voglio tradire la sua introspezione immaginandola solo come materia emotiva ma credo proprio che la fortuna di questo giovane autore vincitore di numerosi premi in Francia e in tutti i palcoscenici del mondo, sia una raffinata ed eccellente scrittura ricca di colpi di scena e densa di umorismo, dove il passato e il presente giocano a nascondino come la verità e la menzogna. Zeller ci pone di fronte a poche certezze e ci solleva sempre molti dubbi come scrive nelle sue note: “possiamo davvero conoscere l’altro, o la sua faccia rimane ancora, pur essendo familiare, una maschera, una chimera, una pirandelliana ricostruzione?” Lo scrittore e drammaturgo Pierre è morto in un incidente d’auto. Nel tentativo di mettere ordine ai documenti, Anne, la
sua vedova, scopre gli appunti presi per la stesura di una futura commedia, che trattava di un uomo sposato, scrittore, appassionato e innamorato di una giovane attrice. Fiction o autobiografia? Il dubbio si agita ed inizia un’indagine febbrile. Anne si persuade che il testo narri l’infedeltà di Pierre e va alla ricerca della donna, sua antagonista, senza riuscire a rivelare la verità o l’illusione della stessa: è il dolore che la fuorvia? Oppure finalmente ha aperto gli occhi? Per rispondere a questa domanda, si appella ai suoi ricordi ed anche a Daniel, migliore amico di Pierre, un personaggio brillante e forse segretamente innamorato di lei, che con molta dolcezza cerca di rassicurarla, ma ci riesce solo a metà. Anne persevera nella sua ricerca e decide di contattare l’attrice Laura Dame che è menzionata nelle note della commedia del marito. Sospetta che sia lei l’amante. Scruta il passato, domanda a chi la circonda, cammina in un pericoloso labirinto. Quanto deve essere cercata la verità? Flashback in situazioni inaspettate, lo spettatore si immedesima in questi personaggi in una ricerca fatta di dubbi e apprensioni, in cui si mescolano realtà, immaginazione, paura, risate e fantasia. Completano in cast dello spettacolo – prodotto da Synergie Teatrali e Artisti Associati – Giancarlo Ratti e Malvina Ruggiano. Le scene sono di Matteo Soltanto e i costumi di Marco Nateri. Per informazioni: biglietteria del teatro 0736 298770. Inizio spettacolo sabato ore 20.30, domenica ore 17.30. MATELICA, TEATRO PIERMARINI SABATO 12 GENNAIO ANNA MARIA MAZZINI IN ARTE MINA CON PAOLO NOTARI E SUSANNA AMICUCCI Prosegue sabato 12 gennaio la stagione del Teatro
Piermarini di Matelica, un cartellone ricco e articolato in più percorsi promosso dal Comune di Matelica Assessorato alla Cultura e dall’AMAT con il contributo di Regione Marche e MiBAC. L’appuntamento è con Anna Maria Mazzini in arte Mina con Paolo Notari e Susanna Amicucci, regia di Sabino Morra, affiancati da Mimmo Scaricamazza alla chitarra, Davide Caprarialle tastiere e pianoforte, Roberto Fabietti al basso e Marco Lorenzetti alla batteria. Anna Maria Mazzini in arte Mina non è solo una cover della più grande cantante italiana ma un vero e proprio omaggio a colei che ha fatto la storia della musica leggera italiana. Lo scopo è quello di riportare sulle scene la sua storia, dal 1958 al 1978, cioè dal suo esordio alla sua ultima apparizione in pubblico, avvenuta in quel lontano 23 agosto 1978, quando il grande Walter Chiari, presentandola alla Bussola di Viareggio, la introdusse con queste parole: “E adesso, signore e signori, una donna vera, con la sua età vera e con i suoi sbagli veri… Mina”. I suo sogni, desideri, sfide, critiche e canzoni sono contenuti in due ore di vero spettacolo durante le quali le emozioni salteranno tra ricordi in bianco e nero e colonne sonore di vita quotidiana. Paolo Notari e Susanna Amicucci saranno i traghettatori di questo viaggio virtuale nella vita della grande Mina. Sul palco, infatti, saranno loro a far rivivere i primi venti anni della vita artistica di Mina, tra aneddoti, curiosità e canzoni. Due cantanti/attori e quattro musicisti per dare vita a un “teatro cantando” che per due ore diventerà il tempio della grande musica italiana. Anna Maria Mazzini in arte Mina un salto nel passato? No, sarà semplicemente un salto in ciò che resterà per sempre: il presente. Per informazioni: biglietteria Teatro Piermarini 0737 85088. Inizio spettacolo ore 21.15.
GIOVEDÌ 10 GENNAIO A URBANIA AL VIA TEATRI D’AUTORE CON IL PRIMO MIRACOLO DI GESÙ Si alzano i sipari di Teatri d’Autore, la Stagione di Prosa nei Teatri Storici della provincia di Pesaro e Urbino, organizzata da AMAT, con il sostegno della Regione Marche e dei Comuni della Rete, con il bravissimo Matthias Martelli. Giovedì 10 gennaio alle ore 21.15 sul palcoscenico del Teatro Bramante di Urbania arriva l’ironia dissacrante e pirotecnica de Il primo miracolo di Gesù bambino, notissima giullarata tratta da Mistero Buffo di Dario Fo, per la regia di Eugenio Allegri. Una esilarante storia, che ha costituito il modello per il grande teatro di narrazione degli ultimi vent’anni, nella quale Eugenio Allegri dirige Matthias Martelli con mestiere e sapienza. Facendo leva sulle talentuose prerogative attoriali di Matthias Martelli, ha scelto di rimanere fedele all’interpretazione di Dario Fo e alla tradizione giullaresca da lui riscoperta, mantenendo il risultato differente e distinto.Dopo il permesso concesso dal maestro Fo, è partito il percorso che ha portato alla prestigiosa coproduzione dello spettacolo “Mistero Buffo” da parte del Teatro Stabile di Torino e Teatro della Caduta. Matthias Martelli mette in scena, da par suo, i prodigi del piccolo Gesù, che i compagni di gioco chiamano con una punta di razzismo «Palestina». Il primo miracolo racconta infatti l’emigrazione della sacra famiglia da Betlemme a seguito delle stragi degli innocenti di Erode, e di come il piccolo Gesù riesca a farsi accettare dai
bambini di un’altra città inventando il miracolo degli uccellini fatti con la creta. Una giullarata esilarante sui temi attualissimi dell’emigrazione, del lavoro e dell’integrazione costruita sull’inimitabile paradosso comico e grottesco del teatro di Fo, che alla fine lascia le menti in ebollizione, la gioia nel cuore e il sorriso sulle labbra. La tradizione dei giullari, impregnata di comicità e satira e di una gestualità grottesca ed irriverente che smaschera, di volta in volta, le mille bugie del potere, ha attraversato i secoli ed è giunta fino a noi, ricevendo la sua consacrazione definitiva con l’assegnazione del Nobel per la Letteratura a Dario Fo “perché, nella tradizione dei giullari medievali, dileggia il potere per restituire dignità agli oppressi”. alle ore 18.30, presso la Sala Volponi di Urbania, Matthias Martelli incontra il pubblico interessato per il progetto di formazione teatrale Scuola di platea. L’ingresso all’incontro è gratuito. Matthias Martelli è un giovane attore dal curriculum prestigioso che nei suoi spettacoli recupera tutti gli elementi tipici della satira e della tradizione giullaresca del teatro popolare, reinterpretandoli in chiave moderna. Il pubblico e le giurie gli hanno riconosciuto molti e prestigiosi premi. Nel 2014 il Premio Alberto Sordi e il Premio Uanmansciò – FNAS e nel 2015 il Premio Locomix – San Marino. Il suo spettacolo comico-satirico “Il Mercante di Monologhi, ispirato alla lezione dei giullari e della commedia dell’arte, effettua in tre anni oltre 230 repliche in festival e teatri di tutta Italia. Informazioni e biglietti: 0721 3592515, 366 6305500 www.amatmarche.net reteteatripu@amat.marche.it
CIVITANOVA DANZA TUTTO L’ANNO, VENERDÌ 11 GENNAIO CLASSICAL RUSSIAN BALLET DANZA IL LAGO DEI CIGNI L’appuntamento per l’inizio del nuovo anno con Civitanova Danza tutto, tutto l’anno – rassegna promossa dal Comune di Civitanova Marche, dall’Azienda Teatri di Civitanova e dall’AMAT – è al Teatro Rossini venerdì 11 gennaio con una magica interpretazione de Il lago dei cigni, il più acclamato tra i capolavori di ?ajkovskij su coreografia di Lev Ivanov e Marius Petipa che ha sempre riscosso enorme successo popolare. A presentarlo è il Classical Russian Ballet fondato a Mosca nel 2004 da Hassan Usmanov, direttore artistico della compagnia e principale ballerino, e riconosciuto in tutto il mondo come una delle compagnie di balletto russo di maggior prestigio. Il corpo di ballo è composto da ballerini diplomati all’Accademia di danza del Bolshoi, all’Accademia di Vaganova e in altre rinomate scuole di danza della Russia. La compagnia si è esibita con successo in Russia e all’estero e il suo repertorio comprende capolavori classici come Swan Lake, The Sleeping Beauty, The Nutcracker, Giselle, Cenerentola, Don Chisciotte e altri balletti. Il lago dei cigni è l’opera più celebre nella storia del balletto, il balletto classico per eccellenza. Il libretto di Vladimir Petrovic Begicev è ispirato all’antica fiaba tedesca Il velo rubato basata sull’amore tra un principe e una creatura fatata, una vergine-cigno. Fu la prima composizione di ?ajkovskij per il Balletto dei Teatri Imperiali di San Pietroburgo, ma la sua realizzazione coreografica definitiva è successiva sia a La bella addormentata (1890) sia a Lo
schiaccianoci (1892), le altre due grandi opere del trittico composto per i Balletti. Nonostante la prima rappresentazione de Il lago dei cigni del 1877 al Teatro Bolshoi fu un insuccesso, la versione definitiva è del 1895 con la coreografia congiunta di Marius Petipa (I e III atto) e del suo allievo Lev Ivanov (II e IV atto, detti ‘atti bianchi’). Il direttore di orchestra di questo secondo debutto al Mariinsky fu Riccardo Drigo che vi aggiunse una propria composizione, il gran pas de deux ed effettuò delle trasposizioni significative. L’étoile di quello spettacolo fu la ballerina milanese Pierina Legnani che introdusse nel ruolo del Cigno Nero i 32 fouettées. Il lago dei cigni è un prodotto tipico della scuola ballettistica francese, in cui si intrecciano pantomima, i divertissement delle danze folkloristiche del terzo atto, le sfumature malinconiche di Ivanov e l’atmosfera lunare che accompagna l’arrivo di Odette, il doppio ruolo Odette/Odile, cigno bianco e cigno nero, antitesi tra bene e male, tra amor sacro e amor profano, tra luce e tenebra. Questa unione unica di elementi ha permesso che il fascino e la fama del balletto resistano ancora oggi, rendendo questo titolo uno dei più interessanti per gli appassionati del balletto in quanto appaga l’innato bisogno di romanticismo del pubblico. Informazioni e biglietti 0733 812936. Inizio spettacolo ore 21.15. PESARO, TEATRO ROSSINI DA GIOVEDÌ 10 GENNAIO ALESSANDRO PREZIOSI IN VINCENT VAN GOGH Da giovedì 10 a domenica 13 gennaio prosegue al Teatro Rossini di Pesaro la stagione di prosa promossa dal Comune di Pesaro e dall’AMAT. In scena Vincent Van Gogh con Alessandro
Preziosi nel ruolo del protagonista, diretto da Alessandro Maggi che giunge a Pesaro dopo la data dell’8 gennaio al Teatro Feronia di San Severino Marche (ore 20.45). Con lo spettacolo prosegue anche Oltre la scena, ciclo di incontri curati dall’AMAT con le compagnie protagoniste al Teatro Rossini, preziosi momenti di approfondimento per il pubblico. L’incontro con la compagnia diVincent Van Gogh si svolge sabato 12 gennaio alle ore 18 presso la Sala della Repubblica del Teatro Rossini (ingresso gratuito). La pièce – da un testo di Stefano Massini vincitore del Premio Tondelli Riccione Teatro 2005 – è una sorta di thriller psicologico attorno al tema della creatività artistica che lascia lo spettatore con il fiato sospeso dall’inizio alla fine. Il testo di Stefano Massini è vincitore del Premio Tondelli a Riccione Teatro 2005 per la “scrittura limpida, tesa, di rara immediatezza drammatica, capace di restituire il tormento dei personaggi con feroce immediatezza espressiva”. Le austere pareti di una stanza del manicomio di Saint Paul. Come può vivere un grande pittore in un luogo dove non c’è altro colore che il bianco? È il 1889 e l’unico desiderio di Vincent è uscire da quelle mura, la sua prima speranza è riposta nell’inaspettata visita del fratello Theo che ha dovuto prendere quattro treni e persino un carretto per andarlo a trovare. Attraverso l’imprevedibile metafora del temporaneo isolamento di Vincent Van Gogh in manicomio, lo spettacolo di Khora.teatro in coproduzione con il Teatro Stabile d’Abruzzo, è una sorta di thriller psicologico attorno al tema della creatività artistica che lascia lo spettatore con il fiato sospeso dall’inizio alla fine. Il testo vincitore del Premio Tondelli a Riccione Teatro 2005 per la “scrittura limpida, tesa, di rara immediatezza drammatica, capace di restituire il tormento dei personaggi con feroce immediatezza espressiva” (dalla motivazione della Giuria) firmato da Stefano Massini con la sua drammaturgia asciutta ma ricca di spunti poetici, offre considerevoli
opportunità di riflessione sul rapporto tra le arti e sul ruolo dell’artista nella società contemporanea. “Sospensione, labilità, confine. Sono questi i luoghi, accidentati e mobili, suggeriti dalla traiettoria, indotti dallo scavo. Soggetti interni di difficile identificazione – scrive Alessandro Maggi nelle note di regia -, collocati nel complesso meccanismo dell’organicità della mente umana. Offerti e denudati dalla puntuale dinamicità e dalla concretezza del testo, aprono strade a potenziali orizzonti di ricerca. La scrittura di Massini, limpida, squisitamente intrinseca e tagliente, nella sua galoppante tensione narrativa, offre evidentemente la possibilità di questa indagine. Il serrato e tuttavia andante dialogo tra Van Gogh – internato nel manicomio di Saint Paul de Manson – e suo fratello Theo, propone non soltanto un oggettivo grandangolo sulla vicenda umana dell’artista, ma piuttosto ne rivela uno stadio sommerso. Lo spettacolo è aperto contrappunto all’incalzante partita dialogica. Sottinteso. Latente. Van Gogh, assoggettato e fortuitamente piegato dalla sua stessa dinamica cerebrale incarnata da Alessandro Preziosi, si lascia vivere già presente al suo disturbo. È nella stanza di un manicomio che ci appare. Nella devastante neutralità di un vuoto. E dunque, è nel dato di fatto che si rivela e si indaga la sua disperazione. Il suo ragionato tentativo di sfuggire all’immutabilità del tempo, all’assenza di colore alla quale è costretto, a quell’irrimediabile strepito perenne di cui è vittima cosciente, all’interno come all’esterno del granitico “castello bianco” e soprattutto al costante dubbio sull’esatta collocazione e consistenza della realtà. La tangente che segue la messinscena resta dunque sospesa tra il senso del reale e il suo esatto opposto”. Accanto ad Alessandro Preziosi ci sono gli attori Francesco Biscione, Massimo Nicolini, Roberto Manzi, Alessio Genchi e Vincenzo Zampa. Le scene e i costumi sono di Marta Crisolini Malatesta, il disegno luci di Valerio
Tiberi e Andrea Burgaretta, le musiche di Giacomo Vezzani, la supervisione artistica di Alessandro Preziosi. La produzione è realizzata in collaborazione conFestival dei due mondi – Spoleto. Info: biglietteria del teatro tel. 0721 387621. Inizio spettacoli da giovedì a sabato ore 21, domenica ore 17. JESI, TEATRO PERGOLESI GIOVEDÌ 10 GENNAIO VERONICA PIVETTI IN VIKTOR UND VIKTORIA Giovedì 10 gennaio primo appuntamento del 2019 per la stagione del Teatro Pergolesi di Jesi nata dalla rinnovata collaborazione tra Fondazione Pergolesi Spontini, Comune di Jesi e AMAT. Veronica Pivettidiretta da Emanuele Gamba si cimenta in Viktor und Viktoria, commedia con musiche liberamente ispirata all’omonimo film di Reinhold Schunzel nell’insolito doppio ruolo di Viktor/Viktoria, nato sul grande schermo e per la prima volta sulle scene italiane nella sua versione originale. Il mondo dello spettacolo non è sempre scintillante e quando la crisi colpisce anche gli artisti devono aguzzare l’ingegno. Ecco allora che Viktoria, talentuosa cantante disoccupata, si finge Viktor e conquista le platee, ma il suo fascino androgino scatenerà presto curiosità e sospetti. Tra battute di spirito e divertenti equivoci si legge nello spettacolo la critica a una società bigotta e superficiale sempre pronta a giudicare dalle apparenze. La Berlino degli Anni Trenta fa da sfondo a una vicenda che, con leggerezza, arriva in profondità. Veronica Pivetti si cimenta nell’insolito doppio ruolo di Viktor/Viktoria, nato sul grande schermo e per la prima volta sulle scene italiane nella sua versione originale, raccontando una storia piena di qui pro quo, cambi di sesso, scambi di persona e ricca di intrecci sentimentali senza esclusione di colpi.
In una Berlino stordita prima dai fasti e poi dalla miseria della repubblica di Weimar un’attrice di provincia, Susanne Weber (Veronica Pivetti), approda in città spinta dalla fame e in cerca di scrittura. Il freddo le ha congelato le membra, e anche il cuore non è rimasto illeso. L’incontro con un collega attore, Vito Esposito (Yari Gugliucci) immigrato italiano, sembra cambiarle la vita. E mentre la città subisce gli umori delle nascenti forze nazionalsocialiste di Hitler in lotta con gli spartachisti dell’estrema sinistra, Susanne e Vito s’immergono negli eccessi della vita notturna weimeriana. La coppia condivide fame, scene e battute e, alla fine, si scambierà anche… sesso e identità! Ed è per proprio per l’affamata ditta che Susanne si sacrifica e diventa Viktor und Viktoria, cioè un acclamato e affascinante en travesti, anche grazie all’aggiunta di un colorato, buffo e stravagante fallo di cotone che diventa l’emblema del loro piccolo grande segreto. Viktor und Viktoria viene acclamato in tutti i teatri d’Europa. Una brillante compagnia capitanata dalla caustica Baronessa Ellinor Von Punkertin (Pia Engleberth) in cui spiccano Lilli Shultz (Roberta Cartocci), buffa e biondissima ballerina di fila di cui Vito è innamorato e un attrezzista dai modi bruschi e obliqui, Gerhardt (Nicola Sorrenti) miete successi ovunque. Ma, tornati a casa per l’ultima recita, un incontro fatale con il fascinoso conte Frederich Von Stein (Giorgio Borghetti) sfiorerà il cuore gelato di Susanne. Purtroppo, anche il conte ha un segreto e la liaison si complica. E, mentre a Berlino la situazione politica degenera precipitosamente, la nostra protagonista sarà costretta a fare le sue scelte: sentimentali e di vita. Non tradire mai Vito, l’amico inseparabile, né il conte, ormai padrone del suo cuore. Riuscirà Susanne/Viktor ad abbandonarsi fra le braccia del suo inaspettato amore senza che la scelta le risulti fatale? La versione originale della commedia con musiche liberamente ispirata all’omonimo film di Reinhold Schunzel è di Giovanna Gra. Completano il cast dello spettacolo Giorgio
Borghetti, Yari Gugliucci, Pia Engleberth, Roberta Cartocci, Nicola Sorrenti. Le scene sono di Alessandro Chiti, i costumi di Valter Azzini, le luci di Alessandro Verazzi, musiche originali e arrangiamenti di Maurizio Abeni. Lo spettacolo è prodotto da a.ArtistiAssociati e Pigra srl. In occasione dello spettacolo inoltre l’agenzia di comunicazione KRYES di Ancona, specializzata nel settore agroalimentare e beverage, in collaborazione con il Consorzio dei Vini Piceni offrirà al pubblico nel foyer del teatro un calice di Passerina Spumante Brut. Per la realizzazione della stagione del Teatro Pergolesi si ringrazia Ubi Banca e tutti i Mecenati 2018 per il contributo erogato tramite Art Bonus. Info: biglietteria Teatro Pergolesi 0731 206888. Inizio spettacolo ore 21. FERMO, TEATRO DELL’AQUILA SABATO 12 E DOMENICA 13 GENNAIO ORNELLA MUTI IN LA GOVERNANTE Sabato 12 e domenica 13 gennaio torna ad aprirsi il sipario sulla stagione di prosa del Teatro dell’Aquila di Fermo promossa dal Comune con l’AMAT. Icona del cinema italiano e non solo, Ornella Muti porta in scena con Enrico Guarnieri La governante nell’allestimento diretto da Guglielmo Ferro. La vicenda de La governante, è quella di Caterina Leher, governante francese assunta in casa Platania, famiglia siciliana e borghese trapiantata a Roma il cui patriarca, Leopoldo, ha sacrificato la vita di una figlia, morta suicida, ai pregiudizi della sua morale. Caterina è calvinista e viene considerata da tutti un modello d’integrità. Vive perciò
segretamente la propria omosessualità, una “colpa” cui si aggiunge quella di aver attribuito alla cameriera le proprie tendenze, causandone il licenziamento. Caterina si sente responsabile della morte della ragazza, coinvolta in un incidente mentre tornava al Sud: un peccato che la governante deciderà di espiare con il suicidio. Questa commedia fu scritta nel 1952 e subito censurata. La scusa era quella del tema, allora molto scottante, dell’omosessualità, anche se Vitaliano Brancati sosteneva che la sostanza della vicenda fosse più la calunnia che l’amore fra le due donne. Sullo sfondo di un complesso discorso sull’etica e sulla responsabilità individuale, il testo è pieno di accenti polemici contro l’ipocrisia dei benpensanti cattolici, il filocomunismo borghese, i principi della Sicilia baronale e contro la censura stessa. Vitaliano Brancati morì nel 1954. La governante è andata in scena per la prima volta a Parigi nel 1963. Per poterla presentare in Italia, la moglie di Vitaliano Brancati ha dovuto aspettare l’abolizione della censura. Il debutto italiano è avvenuto il 22 gennaio 1965, protagonista la stessa moglie, Anna Proclemer, e un grande Gianrico Tedeschi nel ruolo di Platania. La regia era di Giuseppe Patroni Griffi, già noto drammaturgo, alla sua prima prova come regista. Completano il cast dello spettacolo – prodotto da Corte Arcana e L’isola Trovata – Caterina Milicchio, Tulio Giordano, Naike Rivelli e Rosario Minardi. Per informazioni: biglietteria del teatro 0734 284295. Inizio spettacolo: sabato ore 21, domenica ore 17. CIVITANOVA MARCHE, TEATRO ROSSINI GIOVEDÌ 10 GENNAIO GIUSEPPE PAMBIERI, PAOLA QUATTRINI, COCHI PONZONI ED ERICA BLANC IN QUARTET
Giovedì 10 gennaio si torna al Teatro Rossini con la stagione dei Teatri di Civitanova promossa con il Comune di Civitanova Marche e l’AMAT. In scena Quartet, una commedia di Ronald Harwood ambientata in Italia, culla del bel canto, con protagonisti quattro grandi interpreti d’opera interpretati da Giuseppe Pambieri, Paola Quattrini, Cochi Ponzoni ed Erica Blanc diretti dalla regia di Patrick Rossi Gastaldi. Famosi, energici, irascibili e, insieme, divertenti, vivono ospiti in una casa di riposo. Cosa accade quando a queste vecchie glorie viene offerto di rappresentare per un gala il loro cavallo di battaglia, il noto quartetto delRigoletto di Verdi Bella figlia dell’amor? Tra rivelazioni, confessioni, invenzioni e il classico coup de théâtre, i quattro troveranno il modo non solo di tornare alle scene, ma di far ascoltare le loro voci, riscoprendosi giovani e gloriosi come un tempo. Un gioco teatrale e drammaturgico capace di far ridere, riflettere e commuovere. Dalla commedia di Harwood è stato tratto nel 2012 un film di grande successo, dallo stesso titolo, diretto da Dustin Hoffman, al suo esordio nella regia. Tra gli interpreti, c’erano grandissimi interpreti del cinema e del teatro britannico come Maggie Smith, Tom Courtenay, Billy Connolly, Michael Gordon e Pauline Collins. L’autore di Quartet, Ronald Harwood, 84 anni, è uno sceneggiatore, scrittore e commediografo di lingua inglese. Originario del Sud Africa, è noto soprattutto per le commedie destinate ai palcoscenici britannici e per aver sceneggiato film di fama internazionale come Il servo di scena, tratto da una commedia del premio Nobel Harrold Pinter, per il quale fu candidato all’Oscar, e Il pianista, diretto da Roman Polanski, per cui vinse il premio Oscar nel 2003.
Le scene dello spettacolo – prodotto da Bis Tremila e Compagnia Moliere in collaborazione con Festival Teatrale di Borgio Verezzi – sono di Fabiana Di Marco, i costumi di Teresa Acone, il disegno luci di Mirko Oteri. Per informazioni: biglietteria del teatro 0733 812936. Inizio spettacolo ore 21.15. dall’Amat 2019-01-03 URBINO, TEATRO SANZIO DOMENICA 6 GENNAIO ANDAR PER FIABE CON ATTENTO PIERINO… ARRIVA IL LUPO! Domenica 6 gennaio l’Epifania a Urbino si festeggia al Teatro Sanzio con Andar per fiabe, rassegna di teatro dedicata alle famiglie nell’ambito della stagione teatrale promossa dal Comune di Urbino con l’AMAT e realizzata con il contributo di Regione Marche e Ministero per i beni e le attività culturali. L’appuntamento è con Attento Pierino… arriva il lupo! de Il Baule volante. Un direttore d’orchestra-narratore condurrà i
piccoli spettatori attraverso la celebre fiaba Pierino e il lupo musicata da Sergej Prokofiev. La vicenda narra la storia di un ragazzo che, con l’aiuto dei suoi inseparabili amici animali, riesce a catturare un ferocissimo lupo. La fiaba musicale di Prokofiev vuole introdurre i bambini, anche i più piccoli, all’ascolto della musica classica e vuole insegnare loro a individuare i suoni dei diversi strumenti musicali. Ogni personaggio della storia è contraddistinto da uno strumento: l’uccellino è il flauto, il nonno è il fagotto, il gatto è il clarinetto, l’anatra è l’oboe, il lupo è l’insieme dei corni, i cacciatori sono i timpani e Pierino è il suono di tutti gli archi dell’orchestra (viole, violini, violoncelli e contrabbassi). Il tema della paura del lupo è inoltre uno dei più frequenti nella letteratura per l’infanzia. Il lupo di questo allestimento, però, viene mostrato fin dall’inizio dello spettacolo e la paura subito esorcizzata grazie a una presentazione di effetto comico. Lo spettacolo vanta fino ad oggi oltre 500 rappresentazioni, con partecipazioni a rassegne di rilievo nazionale. Testo e regia dello spettacolo – prodotto da Il Baule Volante e Accademia Perduta Romagna Teatri – sono di Andrea Lugli, l’interpretazione è affidata a Liliana Letterese, Andrea Lugli, Nicola Zampieri, scene e costumi sono di Chiara Bettella e Andrea Manfredini, i pupazzi di Liliana Letterese, Andrea Lugli. Per informazioni: biglietteria del teatro 0722 2281. Inizio spettacolo ore 17.30. RECANATI, TEATRO PERSIANI MARTEDÌ 8 GENNAIO A TESTA IN GIÙ CON PAOLA MINACCIONI ED EMILIO SOLFRIZZI Martedì 8 gennaio primo appuntamento del 2019
al Teatro Persiani di Recanati per la stagione promossa dal Comune di Recanati con l’AMAT. Paola Minaccioni ed Emilio Solfrizzi diretti dalla regia di Gioele Dixsono i protagonisti di A testa in giù, un grande gioco di attori che svela con la tecnica del doppio linguaggio una verità comica, crudele e meravigliosamente patetica. A testa in giù è un testo del francese Florian Zeller, uno dei più affermati autori del nostro tempo. Si tratta della storia di Daniel che invita a cena, contro il consiglio di sua moglie, il suo migliore amico Patrick e la sua nuova conquista Emma per la quale ha lasciato la moglie. Emma, giovane e carina, funge da catalizzatore provocando una tempesta negli animi dei commensali, scuotendo certezze, risvegliando frustrazione, gelosia e invidia. L’irresistibile Emilio Solfrizzi e la versatile Paola Minaccioni danno ritmo a questo formidabile e comico labirinto di gesti e parole, diretti dalla sofisticata regia di Gioele Dix. “Da tempo desideravo lavorare con e per Emilio Solfrizzi. Ci unisce un’antica amicizia – afferma Gioele Dix -e una comune, istintiva fiducia nell’arte della commedia. Ed ecco l’occasione: un nuovo testo di Zeller che sembra scritto apposta per esaltare le sue qualità di comico naturale e di raffinato interprete. A testa in giù è costruito sull’idea che i personaggi, oltre a parlare normalmente fra loro, esprimano ad alta voce di fronte al pubblico anche i propri pensieri. L’effetto è dirompente e trasforma una comune vicenda in un formidabile e spassoso labirinto di gesti e parole. Per le attrici e gli attori si tratta di recitare su un doppio binario, una prova al tempo stesso complicata ed esaltante. Emilio Solfrizzi è un esilarante Daniel, editore colto e maturo, le cui certezze improvvisamente si sgretolano di fronte alla scelta di Patrick (l’ottimo Bruno Armando), amico di una vita, che decide di abbandonare la moglie per mettersi
con Emma (la bravissima Viviana Altieri), giovane aspirante attrice. Un avventato e inopportuno invito a cena trasforma l’innocua serata in una sorta di regolamento di conti fra gaffe, equivoci e incomprensioni. E Daniel si ritroverà ben presto a mettere interiormente in discussione gran parte della propria esistenza. Ma sarà la moglie Isabelle, con le sue brillanti doti di saggezza e di acuminata ironia, a salvarlo dal preoccupante precipizio. Nel difficile ruolo della coprotagonista c’è per fortuna Paola Minaccioni, fuoriclasse del teatro comico e non solo, attrice sensibile e versatile, una garanzia.” La scena dello spettacolo – prodotto da Roberto Toni per ErreTiTeatro30 – è di Andrea Taddei, i costumi di Barbara Bessi e le luci di Carlo Signorini. Per informazioni: biglietteria del teatro 071 7579445. Inizio spettacolo ore 21. dall’Amat 2018-12-27 PESARO, TEATRO ROSSINI MERCOLEDÌ 2 GENNAIO PASTOR RON GOSPEL SHOW
Pesaro Città Creativa UNESCO per la Musica rinnova mercoledì 2 gennaio al Teatro Rossini l’abituale concerto delle feste con l’amato e atteso gospel proposto nell’ambito di Playlist Pesaro, rassegna musicale promossa dal Comune con l’AMAT. L’appuntamento è con Pastor Ron Gospel Show al suo debutto in Italia nel 2010 riscuotendo un clamoroso successo di pubblico e critica. Lo spettacolo vede come protagonista l’esilarante Pastor Ronald Hubbard una delle figure più conosciute e carismatiche nel panorama gospel internazionale, che ha saputo incantare anche il pubblico italiano con la sua personalità strabordante. Il Pastore Ronald Hubbard e il suo gruppo si sono esibiti in prestigiosi palcoscenici tra cui: l’Auditorium Parco della Musica di Roma, Piazza Santissima Annunziata di Firenze, il Toscana Gospel festival. Accanto al Pastore Ron sul palco altri sei artisti fra cantanti e band, voci potenti e vellutate in pieno stile black. Due ore di musica gospel in cui si inseriscono elementi di comicità e umorismo che trascinano lo spettatore in un vortice di sano divertimento! Dottor Ronald Ixaac Hubbard (Pastor Ron) è conosciuto come “Triple Man” che non solo significa che è in grado di cantare, ballare e recitare; ma che, nel suo lavoro, Ron è guidato e ispirato dalla più forte “Trinità”: dal Padre, dal Figlio e dallo Spirito Santo. Ron è fermamente convinto che vi siano tanti modi per divulgare la Parola di Cristo: indifferentemente attraverso produzioni discografiche, palcoscenico o sermone. Ma soprattutto con sincero e sano umorismo. La sua esperienza in campo teatrale è estesa e varia. A partire dagli inizi, quando è stato il primo artista afroamericano a interpretare il ruolo di Peter Pan, fino ai ruoli più importanti in Godspell, Fences, Dames at Sea, Charlotte’ s Web, The Pirates of Penzance, Il barbiere di Siviglia. Lo zelo, la competenza e il carisma che il Pastore Ron mette nel suo ministero, è incredibile se si pensa che alla sua età, 33 anni, egli è un oratore pieno di esperienza e
maestro di gospel. La sua eccellenza di contenuti, la sua energia, sono esternati in un modo molto diretto: chi lo sente parlare difficilmente lo dimentica. Per informazioni: biglietteria del teatro tel. 0721 387621. Inizio concerto ore 21. DAL 1 GENNAIO “URBINO IN MUSICA” 5 ? STAGIONE MUSICALE AL TEATRO SANZIO Come già anticipato dal Sindaco di Urbino Maurizio Gambini, dall’Assessore alla Cultura Vittorio Sgarbi e dal direttore dell’AMAT Gilberto Santini in occasione della conferenza stampa di presentazione dell’intera Stagione teatrale 2018/2019, il Teatro Sanzio torna a ospitare la sezione dedicata alla musica con Urbino in Musica, attesa quinta edizione della stagione musicale promossa dal Comune di Urbino e dall’AMAT con il contributo di Regione Marche e Ministero per i beni e le attività culturali, che accresce la composita e ricca proposta culturale della città con appuntamenti per un pubblico ampio e diversificato per un’esperienza a 360° nell’universo musicale. L’inaugurazione il 1 gennaio è con l’abituale e festoso Concerto di Capodanno dal titolo Operetta e dintorni con l’Orchestra di Strumenti a Fiato di Urbino diretta dal M° Michele Mangani che per l’occasione accompagna due giovani solisti, il soprano Samantha Pagnini e il tenore Alessandro Moccia. Il Concerto è incentrato sull’operetta a cavallo tra il 1800 e 1900, con musiche che vanno dai celebri compositori danubiani come Kálmán, Lehar e Strauss fino ai nostri Italiani Lombardo e Ranzato. Tra le arie proposte ci sono brani tratti da La Principessa della Czardas, Il Pipistrello, Madama di Tebe, Il paese dei
campanelli e Cin-ci-là. Una vera e propria festa della musica per le nuove generazioni è Giovani fluo party il 24 gennaio alla DATA – Orto dell’Abbondanza con Asia Ghergo, giovane artista marchigiana classe 99, musicista, cantautrice e youtuber con una speciale Plays italian indie songs. Asia ha conquistato la scena indie italiana dopo aver scalato la classifica Vir Italia 50 su Spotify col brano Giovani fluo e ha spopolato su YouTube con le sue cover delle più belle canzoni della scena indie italiana attuale. L’evento più significativo che sancisce la sua entrée come artista nell’ambiente musicale è l’apertura del concerto de Lo Stato Sociale al Mediolanum Forum di Assago dove erano presenti 10.000 persone. Dopo il concerto la serata – realizzata nell’ambito di KLANG. Altri suoni, altri spazi in collaborazione con Loop Live Club – prosegue con il dj set (selezione di musica indie) di Daniel L. Il 17 febbraio si torna all’opera con Tosca, opera lirica in tre atti di Giacomo Puccini, su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica composta nel 1900 a Roma e capace ancora oggi di entusiasmare il pubblico per la sua grande tensione. Il libretto deriva dal dramma La Tosca di Victorien Sardou, rappresentato per la prima volta il 24 novembre 1887 al Théatre de la Porte-Saint-Martin di Parigi, il cui successo fu legato soprattutto all’interpretazione di Sarah Bernhardt. L’interpretazione proposta a Urbino in musica è affidata all’Orchestra Raffaello diretta da Stefano Bartolucci per la regia di Roberto Ripesi. Il 28 febbraio l’appuntamento è con Claudio Gregori, in arte Greg, in un concerto realizzato in collaborazione con Urbino Jazz Club che offre un repertorio che attraversa Frank Sinatra e Dean Martin, accompagnato dal quintetto The making’ swing five, diretto dal trombonista Massimo Pirone con arrangiamenti originali usciti dalla sua penna e Enrico Guarino (sax tenore), Muzio Marcellini (pianoforte), Alessandro Patti (contrabbasso) e Mauro Salvatore (batteria).
Gianluca Luisi – considerato dalla critica internazionale (Potsdamer Nachrichten , Fanfare , New York Concert reviews at Carnegie Hall, Musica, American Record Guide) uno dei migliori pianisti italiani del nostro tempo – e Lorenzo Di Bella – musicista di grande talento, nel 2005 primo premio e medaglia d’oro al concorso pianistico Horowitz di Kiev (unico italiano ad aver vinto un concorso pianistico in una nazione dell’ex Unione Sovietica – deliziano il pubblico il 3 aprile con Pianomania, un concerto della FORM – Orchestra Filarmonica Marchigiana che percorre gli splendidi concerti per pianoforte di Bach, Mozart e Beethoven. A distanza di tre anni dall’uscita di Spassiunatamente che aveva visto per la prima volta Peppe Servillo e i Solis String Quartet – Vincenzo Di Donna e Luigi De Maio al violino, Gerardo Morrone alla viola, Antonio Di Francia al cello e chitarra – affrontare con il dovuto rispetto capolavori della canzone classica napoletana, ecco Presentimento che conclude il 4 maggio Urbino in musica. Da Gil a Viviani, da E.A. Mario a Cioffi/Pisano, da Scalinatella a Mmiez’o grano a M’aggia curà, la lista di autori e canzoni che rendono unico e imperdibile questo spettacolo, sempre in bilico tra musica e teatro, e capace di spaziare all’interno di un immenso panorama musicale, senza cercare di circoscriverlo a un periodo o a un autore. Per informazioni AMAT 071 2072439, Teatro Sanzio 0722 2281. GREASE IL MUSICAL DELLA COMPAGNIA DELLA RANCIA A FABRIANO IL 3 GENNAIO E A FANO DAL 4 AL 6 GENNAIO Una storia d’amore che nasce nelle “sere d’estate”, e poi tanto rock and roll, canzoni indimenticabili e coreografie travolgenti: sono gli ingredienti che hanno reso Grease, in
più di 20 anni di repliche in Italia con la Compagnia della Rancia, un fenomeno che si conferma a ogni replica, più di 1.700 per oltre 1.750.000 spettatori. Una festa travolgente – per la regia di Saverio Marconi – che dal 1997 accende le platee italiane, e ha dato il via alla musical-mania trasformandosi in un vero e proprio fenomeno di costume “pop”. Quale occasione migliore per vederlo se non il periodo delle feste: il 3 gennaio al Teatro Gentile di Fabriano nella stagione realizzata dal Comune con l’AMAT e dal 4 al 6 gennaio al Teatro della Fortuna di Fano, nel cartellone di FANOTEATRO, stagione della Fondazione Teatro della Fortuna realizzata in collaborazione con AMAT e con il contributo del Comune di Fano. A Fano inoltre sabato 5 gennaio alle ore 18 presso il Teatro della Fortuna ha luogo l’incontro con la compagnia. Tutti pazzi per la GREASEMANIA! Il cult del 1978, con John Travolta e Olivia Newton-John, non è mai stato così attuale ed è uno dei più amati anche dalle nuove generazioni. Il film, per il 40° anniversario, torna in edizione restaurata in Dvd, Blu-ray e 4K Ultra Hd con Universal Pictures Home Entertainment Italia, ed è stato celebrato a Cannes con una proiezione speciale sulla spiaggia presentata dadallo stesso regista e da John Travolta, interprete di un ruolo minore nel musical, prima di indossare il giubbotto di Danny Zuko nella celebre pellicola. Una festa travolgente, un cult intergenerazionale: in 20 anni di successi strabilianti in Italia, Grease il musical si è trasformato in una macchina da applausi, cambiando il modo di vivere l’esperienza di andare a teatro. Oggi è una magia coloratissima e luminosa che si ripete ogni sera, una festa da condividere con amici e famiglie, senza riuscire a restare fermi sulle poltrone ma scatenarsi a ballare: un inno all’amicizia, agli amori indimenticabili e assoluti dell’adolescenza, oltre che a un’epoca – gli anni ’50 – che oggi come allora rappresentano il simbolo di un mondo
spensierato e di una fiducia incrollabile nel futuro. Autori di Grease sono Jim Jacobs e Warren Casey, la traduzione è di Michele Renzullo, le canzoni aggiunte sono di B. Gibb, J. Farrar, L. St. Luis, S. Simon, T. Kitt&B. Yorkey, adattamento e regia di Saverio Marconi, regia associata di Mauro Simone, liriche italiane di Franco Travaglio e Michele Renzullo. Il numeroso cast dello spettacolo è composto da Giulio Corso e Lucia Blanco, Riccardo Sinisi, Eleonora Lombardo, Nick Casciaro, Gioacchino Inzirillo, Luca Peluso, Matteo Romano, Marta Belloni, Chiara Di Loreto, Federica Vitiello, Maria Sacchi, Giulia Bellanzoni, Giulia Maffei, Federico Colonnelli, Andrea Di Bella,Laura Fiorini, Francesco Marino. Le sono di Gabriele Moreschi, i costumi di Carla Accoramboni, le coreografie di Gillian Bruce, arrangiamenti e orchestrazioni di Riccardo Di Paola, disegno luci di Valerio Tiberi e Francesco Vignati. Per informazioni: Fabriano 0732 3644, Fano 0721 800750. Inizio spettacolo ore 21, 6 gennaio a Fano ore 17.
dall’Amat 2018-12-19 CIVITANOVA DANZA, MERCOLEDÌ 19 DICEMBRE SECONDA TAPPA DI ALASKA CON KINKALERI E GLI ALLIEVI DELLE SCUOLE DI DANZA DELLA CITTÀ Mercoledì 19 dicembre al Teatro Annibal Caro di Civitanova Marche seconda tappa di Alaska – lavoro collettivo di tre importanti compagnie italiane Kinkaleri, Le Supplici e mk insieme con il nome di KLm – un progetto innovativo e curioso che percorre la danza in un modo assolutamente originale. In residenza in questi giorni al Teatro Annibal Caro di Civitanova Marche, nell’ambito del progetto Civitanova Casa della Danza promosso dal Comune di Civitanova Marche, dall’Azienda Teatri di Civitanova e dall’AMAT, la compagnia Kinkaleri alle ore 19 mostra l’esito del percorso condiviso con alcuni allievi delle scuole di danza della città (Camilla Amatucci, Claudia Brunelli,Beatrice Cancellieri, Alice Gironacci e Greta Polenti) nell’ambito del lavoro Virus | All!. Virus si basa sulla trasmissione del codiceK, una pratica motoria dove l’alfabeto gestuale che lega ogni lettera a un movimento semplice viene trasferita ai performer che rendono il proprio corpo leggibile come una scrittura manuale. Nell’apertura pubblica saranno presentati tutti gli elementi costitutivi del codice, fornendo al pubblico le possibili applicazioni che coinvolgono il corpo nella sua potenzialità comunicativa e coreografica.
Kinkaleri – composto da Massimo Conti, Marco Mazzoni e Gina Monaco – un gruppo toscano attivo dal 1995 che opera fra sperimentazione teatrale, ricerca sul movimento, performance, installazioni, allestimenti, materiali sonori, cercando un linguaggio non sulla base di uno stile ma direttamente nell’evidenza di un oggetto. L’ingresso è gratuito e seguirà un brindisi. Per informazioni 333 2401035. ASCOLI PICENO, GIOVEDÌ 20 DICEMBRE AL TEATRO DEI FILARMONICI UN INFINITO VIAGGIO CON GIORGIO COLANGELI E LUCILIO SANTONI Giovedì 20 dicembre il Teatro dei Filarmonici di Ascoli Piceno ospita – come secondo appuntamento del “Prologo” promosso dal Comune di Ascoli Piceno con l’AMAT – Un infinito viaggio con Giorgio Colangeli eLucilio Santoni. Nel 2019 saranno passati 200 anni da quando Giacomo Leopardi scrisse L’infinito. La ricorrenza costituisce materia per questa conversazione poetica fra un attore e uno scrittore con musiche eseguite dal vivo da Clementina Perozzi al clavicembalo. Un’occasione per affinare l’arte della lettura e la pratica dell’ascolto, come esperienze necessarie per un’educazione all’esperienza estetica. Sentirsi a casa ritrovandosi dentro un racconto, un ragionamento o una testimonianza può generare aperture inaspettate nella sensibilità di chiunque, nonché offrire parole e senso ai sentimenti più intimi. Può contribuire a far nascere l’adesione a una comunità culturale, offrendo la possibilità di non sentirsi soli nell’arida quotidianità. Un Infinito viaggio è una cavalcata che ha come fulcro la celeberrima poesia di Leopardi, ma che torna indietro fino a Omero, a Lucrezio, passa per Dante e arriva ai giorni nostri. Un
percorso che mostra come il poeta recanatese, forse più di tutti gli altri grandi, dia soluzioni poetiche a problemi filosofici: i limiti e l’infinito sono, da sempre, materia contraddittoria e feconda per scrivere la vita e le sue inquietudini. Giorgio Colangeli dopo aver conseguito una laurea in Fisica Nucleare, si appassiona al teatro nel 1974, organizzando laboratori nelle scuole e poi calcando i più importanti palcoscenici nazionali. Comincia la sua lunga carriera cinematografica con il film su Pasolini, Un delitto italiano (1995) di Marco Tullio Giordana. Con La cena (1998), regia di Ettore Scola, vince il “Nastro d’Argento”, poi con L’aria salata (2006), regia di Alessandro Angelini, vince il “David di Donatello 2007”, come miglior attore non protagonista. Dopo una serie di fiction televisive che rendono noto il suo volto, interpreta Salvo Lima nel film Il divo di Paolo Sorrentino. Nel 2014 prende parte alla miniserie televisiva Non è mai troppo tardi, interpretando il direttore del carcere minorile dove insegno? l’allora giovane maestro Alberto Manzi. Il successo al grande pubblico arriva interpretando uno dei piu? noti personaggi della fiction Rai Braccialetti Rossi. Da qualche anno è protagonista della serie televisiva Tutto può succedere. Lucilio Santoni, traduttore e operatore culturale, si interessa di poesia e anarchia. Ama collaborare con musicisti, teatranti e direttori di festival. Tra i suoi primi libri: L’infinito nella voce – Su poesia e psicoanalisi (Franco Angeli); Dell’amore – Distruzione e creazione (Quodlibet). Il suo libro Corpo di guerra è anche un’opera musicale interpretata da importanti musicisti. Ha realizzato la collana di video documentari sui poeti marchigiani contemporanei. In seguito, le edizioni Infinito hanno pubblicato Cristiani e anarchici – Viaggio millenario nella Storia tradita verso un futuro
possibile. Successivamente ha curato un libro di Federico Garcìa Lorca: E poi libri, e ancora libri (Lindau). Poi Lavorare sfianca – Ozio creativo per imparare l’arte del vivere (Damiani). È del 2018 Guarire senza dottori – Medicamenti per il corpo e per l’anima (Lindau). Infine, il più recente, al mare l’amore(Ianieri). Ingresso gratuito. Per informazioni: biglietteria del teatro 0736 298770, biglietteria del Teatro dei Filarmonici 334 6634432. Inizio spettacolo ore 21. ASCOLI PICENO, SABATO 22 DICEMBRE AL TEATRO DEI FILARMONICI IL PLURIPREMIATO ITALIANESI CON SAVERIO LA RUINA Sabato 22 dicembre il pluripremiato Italianesi di e con Saverio La Ruina – Premio UBU 2012 “Migliore attore”, nomination Premio UBU 2012 “Migliore testo italiano”, Premio Lo straniero 2015, Premio Enriquez 2012 per la drammaturgia, Premio Antonio Landieri 2012 “Migliore attore”, Menzione speciale al Premio Internazionale Teresa Pomodoro 2012 – conclude al Teatro dei Filarmonici di Ascoli Piceno il trittico di appuntamenti di dicembre del “Prologo” promosso dal Comune di Ascoli Piceno con l’AMAT. “Grande, grandissimo Saverio La Ruina, un condensato di bravura e di alto senso poetico, capace di condurre passo passo lo spettatore – per accenni, per piccoli gesti – dentro l’anima di un personaggio, come forse solo Eduardo e pochi altri hanno saputo fare. Eccezionale”, così scrive Renato Palazzi ne “Il Sole 24 ore” a proposito de “l’ultimo struggente spettacolo di uno straordinario Saverio La Ruina” come annota Magda Poli nelle pagine del “Corriere della Sera”.
Italianesi è uno spettacolo poetico, ispirato a storie vere, struggente e commovente, una partitura millimetrica, un incantevole e malinconico “lieder” di emozioni e sfumature che non ci lascia indifferenti. “Esiste una tragedia inaudita – si legge nelle note allo spettacolo -, rimossa dai libri di storia, consumata fino a qualche giorno fa a pochi chilometri dalle nostre case. Alla fine della seconda guerra mondiale, migliaia di soldati e civili italiani rimangono intrappolati in Albania con l’avvento del regime dittatoriale, costretti a vivere in un clima di terrore e oggetto di periodiche e violente persecuzioni Con l’accusa di attività sovversiva ai danni del regime la maggior parte viene condannata e poi rimpatriata in Italia. Donne e bambini vengono trattenuti e internati in campi di prigionia per la sola colpa di essere mogli e figli di italiani. Vivono in alloggi circondati da filo spinato, controllati dalla polizia segreta del regime, sottoposti a interrogatori, appelli quotidiani, lavori forzati e torture. In quei campi di prigionia rimangono quarant’anni, dimenticati. Come il “nostro” che vi nasce nel 1951 e vive quarant’anni nel mito del padre e dell’Italia che raggiunge nel 1991 a seguito della caduta del regime. Riconosciuti come profughi dallo Stato italiano, arrivano nel Belpaese in 365, convinti di essere accolti come eroi, ma paradossalmente condannati ad essere italiani in Albania e albanesi in Italia”. Le musiche originali dello spettacolo – prodotto da Scena Verticale – sono di Roberto Cherillo, il contributo alla drammaturgia di Monica De Simone, il disegno luci di Dario De Luca. Per informazioni: biglietteria del teatro 0736 298770, biglietteria del Teatro dei Filarmonici 334 6634432. Inizio spettacolo ore 21.
DAL 1 GENNAIO URBINO IN MUSICA 5 ? STAGIONE MUSICALE AL TEATRO SANZIO Come già anticipato dal Sindaco di Urbino Maurizio Gambini, dall’Assessore alla Cultura Vittorio Sgarbi e dal direttore dell’AMAT Gilberto Santini in occasione della conferenza stampa di presentazione dell’intera Stagione teatrale 2018/2019, il Teatro Sanzio torna a ospitare la sezione dedicata alla musica con Urbino in Musica, attesa quinta edizione della stagione musicale promossa dal Comune di Urbino e dall’AMAT con il contributo di Regione Marche e Ministero per i beni e le attività culturali, che accresce la composita e ricca proposta culturale della città con appuntamenti per un pubblico ampio e diversificato per un’esperienza a 360° nell’universo musicale. L’inaugurazione il 1 gennaio è con l’abituale e festoso Concerto di Capodanno dal titolo Opera e dintorni con l’Orchestra di Strumenti a Fiato di Urbino diretta dal M° Michele Mangani che per l’occasione accompagna due giovani solisti, il soprano Samantha Pagnini e il tenore Alessandro Moccia. Il Concerto è incentrato sull’operetta a cavallo tra il 1800 e 1900, con musiche che vanno dai celebri compositori danubiani come Kálmán, Lehar e Strauss fino ai nostri Italiani Lombardo e Ranzato. Tra le arie proposte ci sono brani tratti da La Principessa della Czardas, Il Pipistrello, Madama di Tebe, Il paese dei campanelli e Cin-ci-là.
Puoi anche leggere