Dall'Amat - Il Mascalzone

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Dall'Amat - Il Mascalzone
dall’Amat
2019-01-07

KLANG FESTIVAL, VENERDÌ 11 GENNAIO AL LOOP LIVE CLUB DI OSIMO

ANTEPRIMA DELLA RASSEGNA CON I DIAFRAMMA

In attesa di conoscere a breve il programma completo della
quarta edizione di KLANG festival. Altri suoni, altri
spazi, venerdì 11 gennaio il Loop Live Club di Osimo ospita
una preview con I Diaframma, considerati fra i gruppi seminali
del rock cantato in italiano. Tuttora in attività, dopo
numerosi cambi di line-up e un temporaneo scioglimento
conservano come unico componente originale Federico Fiumani,
cantante, chitarrista e vero e proprio ideologo della band, da
sempre perno e autore dei testi.

KLANG è una rassegna musicale regionale nata con lo scopo di
valorizzare esperienze musicali di qualità nazionali e
internazionali che si contraddistinguono per un significativo
tasso di sperimentazione e una forte autorialità, ideata e
promossa dall’AMAT con il LOOP di Osimo in collaborazione con
molti comuni del territorio che accolgono i concerti nei loro
splendidi teatri. Come per la precedente edizione, KLANG
festival toccherà tutte le province della Regione Marche con
un calendario ricchissimo che si snoda fino a maggio.

Il primo nucleo dei Diaframma si forma in una Firenze immersa
nella new wave, nello stesso contesto musicale che darà vita
ad altre compagini importanti, quali Litfiba, Punkow, Moda e
Neon. Per i fan del cantante toscano, Federico Fiumani è
l’eterno ragazzo dal ciuffo ribelle e dall’energia
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inarrestabile che lo vede costantemente in tour. Una capacità
creativa unica e rara nel panorama italiano, quel modo di
raccontarsi e di narrare storie che appartengono a lui ma
anche a chi l’ascolta sono caratteristiche da sempre del
leader dei Diaframma. E mentre Siberia, l’album che si impose
come pietra miliare dell’universo punk-rock italiano, spegne
34 candeline, esce oggi il ventesimo disco dei
Diaframma, L’abisso, attesissimo da chi da allora non smette
di seguirli e da chi nel corso degli anni è rimasto folgorato
anche solo da un verso di una delle liriche poetiche di
Federico Fiumani. La sua musica è stata colonna sonora di
tante storie d’amore, ha raccontato in versi tormenti
interiori mai pacati, inquetudini romantiche, crepuscoli
dell’anima. L’abisso arriva dopo 5 anni dall’uscita del
precedente Preso nel Vortice del 2013. Cinque anni in cui
Federico Fiumani non è certo stato con le mani in mano, vista
l’incessante attività live e l’uscita di raccolte, ristampe e
live che sono andati a impreziosire una discografia che dal
loro primo singolo del 1982 conta più di 50 uscite.
Con L’abisso Federico torna a raccontare le sue storie con la
sincerità che da sempre lo contraddistingue e a darci la sua
prospettiva sui rapporti personali. «L’abisso, perché io fra
un anno e mezzo ci finirò dentro, visto che compirò 60 anni –
chiosa Fiumani – entrerò ufficialmente nella vecchiaia, un
abisso dal quale non si esce più. E poi L’abisso è quello dove
secondo me sta sprofondando l’Occidente, sempre più schiavo e
al servizio della tecnologia e del potere economico». Un disco
importante per le canzoni che contiene, per il sound maturo
che è il marchio di fabbrica del suo alter ego musicale, quei
Diaframma che sono oggi l’esperienza più longeva e
continuativa della scena musicale indipendente nata in Italia
negli anni ’80; un patrimonio musicale che ha ispirato una
moltitudine di musicisti nostrani.

Biglietto 10 euro, ridotto 8 euro disponibile la sera del
concerto o acquistabile in prevendita all’interno del circuito
online Amat (www.amatmarche.net). Inizio concerto ore 22.
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ASCOLI PICENO, TEATRO VENTIDIO BASSO SABATO 12 E DOMENICA 13
GENNAIO

MI AMAVI ANCORA… CON ETTORE BASSI E SIMONA CAVALLARI

Sabato    12    e    domenica    13    gennaio     riprende
la stagione del Teatro Ventidio Basso promossa dal Comune di
Ascoli Piceno con l’AMAT, il contributo di Regione
Marche, MiBAC e il sostegno diBim Tronto.

Realtà, immaginazione, paura e fantasia si mescolano in Mi
amavi ancora…, vicenda avvincente, testo premiato
dall’Accademia Francese per la Nuova Drammaturgia, firmata
dall’autore Florian Zeller e qui interpretata da Ettore
Bassi e Simona Cavallari diretti dalla regia di Stefano
Artissunch.

“Non mi capita spesso di leggere un testo teatrale e arrivare
a commuovermi – scrive Stefano Artissunch nelle note allo
spettacolo -, dicendo questo non voglio tradire la sua
introspezione immaginandola solo come materia emotiva ma credo
proprio che la fortuna di questo giovane autore vincitore di
numerosi premi in Francia e in tutti i palcoscenici del mondo,
sia una raffinata ed eccellente scrittura ricca di colpi di
scena e densa di umorismo, dove il passato e il presente
giocano a nascondino come la verità e la menzogna. Zeller ci
pone di fronte a poche certezze e ci solleva sempre molti
dubbi come scrive nelle sue note: “possiamo davvero conoscere
l’altro, o la sua faccia rimane ancora, pur essendo familiare,
una maschera, una chimera, una pirandelliana ricostruzione?”

Lo scrittore e drammaturgo Pierre è morto in un incidente
d’auto. Nel tentativo di mettere ordine ai documenti, Anne, la
sua vedova, scopre gli appunti presi per la stesura di una
futura commedia, che trattava di un uomo sposato, scrittore,
appassionato e innamorato di una giovane attrice. Fiction o
autobiografia? Il dubbio si agita ed inizia un’indagine
febbrile. Anne si persuade che il testo narri l’infedeltà di
Pierre e va alla ricerca della donna, sua

antagonista, senza riuscire a rivelare la verità o l’illusione
della stessa: è il dolore che la fuorvia? Oppure finalmente ha
aperto gli occhi? Per rispondere a questa domanda, si appella
ai suoi ricordi ed anche a Daniel, migliore amico di Pierre,
un personaggio brillante e forse segretamente innamorato di
lei, che con molta dolcezza cerca di rassicurarla, ma ci
riesce solo a metà. Anne persevera nella sua ricerca e decide
di contattare l’attrice Laura Dame che è menzionata nelle note
della commedia del marito. Sospetta che sia lei l’amante.
Scruta il passato, domanda a chi la circonda, cammina in un
pericoloso labirinto. Quanto deve essere cercata la verità?
Flashback in situazioni inaspettate, lo spettatore si
immedesima in questi personaggi in una ricerca fatta di dubbi
e apprensioni, in cui si mescolano realtà, immaginazione,
paura, risate e fantasia.

Completano in cast dello spettacolo – prodotto da Synergie
Teatrali e Artisti Associati – Giancarlo Ratti e Malvina
Ruggiano. Le scene sono di Matteo Soltanto e i costumi
di Marco Nateri.

Per informazioni: biglietteria del teatro 0736 298770. Inizio
spettacolo sabato ore 20.30, domenica ore 17.30.

MATELICA, TEATRO PIERMARINI SABATO 12 GENNAIO

ANNA MARIA MAZZINI IN ARTE MINA CON PAOLO NOTARI E SUSANNA
AMICUCCI

Prosegue   sabato   12   gennaio   la   stagione   del   Teatro
Piermarini di Matelica, un cartellone ricco e articolato in
più percorsi promosso dal Comune di Matelica Assessorato alla
Cultura e dall’AMAT con il contributo di Regione
Marche e MiBAC. L’appuntamento è con Anna Maria Mazzini in
arte Mina con Paolo Notari e Susanna Amicucci, regia di Sabino
Morra, affiancati da Mimmo Scaricamazza alla chitarra, Davide
Caprarialle tastiere e pianoforte, Roberto Fabietti al basso
e Marco Lorenzetti alla batteria.

Anna Maria Mazzini in arte Mina non è solo una cover della più
grande cantante italiana ma un vero e proprio omaggio a colei
che ha fatto la storia della musica leggera italiana. Lo scopo
è quello di riportare sulle scene la sua storia, dal 1958 al
1978, cioè dal suo esordio alla sua ultima apparizione in
pubblico, avvenuta in quel lontano 23 agosto 1978, quando il
grande Walter Chiari, presentandola alla Bussola di Viareggio,
la introdusse con queste parole: “E adesso, signore e signori,
una donna vera, con la sua età vera e con i suoi sbagli veri…
Mina”.

I suo sogni, desideri, sfide, critiche e canzoni sono
contenuti in due ore di vero spettacolo durante le quali le
emozioni salteranno tra ricordi in bianco e nero e colonne
sonore di vita quotidiana.

Paolo Notari e Susanna Amicucci saranno i traghettatori di
questo viaggio virtuale nella vita della grande Mina. Sul
palco, infatti, saranno loro a far rivivere i primi venti anni
della vita artistica di Mina, tra aneddoti, curiosità e
canzoni. Due cantanti/attori e quattro musicisti per dare vita
a un “teatro cantando” che per due ore diventerà il tempio
della grande musica italiana. Anna Maria Mazzini in arte
Mina un salto nel passato? No, sarà semplicemente un salto in
ciò che resterà per sempre: il presente.

Per informazioni: biglietteria Teatro Piermarini 0737 85088.
Inizio spettacolo ore 21.15.
GIOVEDÌ 10 GENNAIO A URBANIA

AL VIA TEATRI D’AUTORE CON IL PRIMO MIRACOLO DI GESÙ

Si alzano i sipari di Teatri d’Autore, la Stagione di Prosa
nei Teatri Storici della provincia di Pesaro e Urbino,
organizzata da AMAT, con il sostegno della Regione Marche e
dei Comuni della Rete, con il bravissimo Matthias
Martelli. Giovedì 10 gennaio alle ore 21.15 sul palcoscenico
del Teatro Bramante di Urbania arriva l’ironia dissacrante e
pirotecnica de Il primo miracolo di Gesù bambino, notissima
giullarata tratta da Mistero Buffo di Dario Fo, per la regia
di Eugenio Allegri.

Una esilarante storia, che ha costituito il modello per il
grande teatro di narrazione degli ultimi vent’anni, nella
quale Eugenio Allegri dirige Matthias Martelli con mestiere e
sapienza. Facendo leva sulle talentuose prerogative attoriali
di Matthias Martelli, ha scelto di rimanere fedele
all’interpretazione di Dario Fo e alla tradizione giullaresca
da lui riscoperta, mantenendo il risultato differente e
distinto.Dopo il permesso concesso dal maestro Fo, è partito
il percorso che ha portato alla prestigiosa coproduzione dello
spettacolo “Mistero Buffo” da parte del Teatro Stabile di
Torino e Teatro della Caduta. Matthias Martelli mette in
scena, da par suo, i prodigi del piccolo Gesù, che i compagni
di gioco chiamano con una punta di razzismo «Palestina». Il
primo miracolo racconta infatti l’emigrazione della sacra
famiglia da Betlemme a seguito delle stragi degli innocenti di
Erode, e di come il piccolo Gesù riesca a farsi accettare dai
bambini di un’altra città inventando il miracolo degli
uccellini fatti con la creta. Una giullarata esilarante sui
temi attualissimi dell’emigrazione, del lavoro e
dell’integrazione costruita sull’inimitabile paradosso comico
e grottesco del teatro di Fo, che alla fine lascia le menti in
ebollizione, la gioia nel cuore e il sorriso sulle labbra. La
tradizione dei giullari, impregnata di comicità e satira e di
una gestualità grottesca ed irriverente che smaschera, di
volta in volta, le mille bugie del potere, ha attraversato i
secoli ed è giunta fino a noi, ricevendo la sua consacrazione
definitiva con l’assegnazione del Nobel per la Letteratura a
Dario Fo “perché, nella tradizione dei giullari medievali,
dileggia il potere per restituire dignità agli oppressi”.

alle ore 18.30, presso la Sala Volponi di Urbania, Matthias
Martelli incontra il pubblico interessato per il progetto di
formazione teatrale Scuola di platea. L’ingresso all’incontro
è gratuito.

Matthias   Martelli   è   un   giovane   attore   dal   curriculum
prestigioso che nei suoi spettacoli recupera tutti gli
elementi tipici della satira e della tradizione giullaresca
del teatro popolare, reinterpretandoli in chiave moderna. Il
pubblico e le giurie gli hanno riconosciuto molti e
prestigiosi premi. Nel 2014 il Premio Alberto Sordi e il
Premio Uanmansciò – FNAS e nel 2015 il Premio Locomix – San
Marino. Il suo spettacolo comico-satirico “Il Mercante di
Monologhi, ispirato alla lezione dei giullari e della commedia
dell’arte, effettua in tre anni oltre 230 repliche in festival
e teatri di tutta Italia.

Informazioni    e   biglietti:   0721    3592515,   366
6305500 www.amatmarche.net reteteatripu@amat.marche.it
CIVITANOVA DANZA TUTTO L’ANNO, VENERDÌ 11 GENNAIO

CLASSICAL RUSSIAN BALLET DANZA IL LAGO DEI CIGNI

L’appuntamento per l’inizio del nuovo anno con Civitanova
Danza tutto, tutto l’anno – rassegna promossa dal Comune di
Civitanova Marche, dall’Azienda Teatri di Civitanova e
dall’AMAT – è al Teatro Rossini venerdì 11 gennaio con una
magica interpretazione de Il lago dei cigni, il più acclamato
tra i capolavori di ?ajkovskij su coreografia di Lev Ivanov e
Marius Petipa che ha sempre riscosso enorme successo popolare.
A presentarlo è il Classical Russian Ballet fondato a Mosca
nel 2004 da Hassan Usmanov, direttore artistico della
compagnia e principale ballerino, e riconosciuto in tutto il
mondo come una delle compagnie di balletto russo di maggior
prestigio. Il corpo di ballo è composto da ballerini diplomati
all’Accademia di danza del Bolshoi, all’Accademia di Vaganova
e in altre rinomate scuole di danza della Russia. La compagnia
si è esibita con successo in Russia e all’estero e il suo
repertorio comprende capolavori classici come Swan Lake, The
Sleeping Beauty, The Nutcracker, Giselle, Cenerentola, Don
Chisciotte e altri balletti.

Il lago dei cigni è l’opera più celebre nella storia del
balletto, il balletto classico per eccellenza. Il libretto di
Vladimir Petrovic Begicev è ispirato all’antica fiaba
tedesca Il velo rubato basata sull’amore tra un principe e una
creatura fatata, una vergine-cigno. Fu la prima composizione
di ?ajkovskij per il Balletto dei Teatri Imperiali di San
Pietroburgo, ma la sua realizzazione coreografica definitiva è
successiva sia a La bella addormentata (1890) sia a Lo
schiaccianoci (1892), le altre due grandi opere del trittico
composto per i Balletti. Nonostante la prima rappresentazione
de Il lago dei cigni del 1877 al Teatro Bolshoi fu un
insuccesso, la versione definitiva è del 1895 con la
coreografia congiunta di Marius Petipa (I e III atto) e del
suo allievo Lev Ivanov (II e IV atto, detti ‘atti bianchi’).
Il direttore di orchestra di questo secondo debutto al
Mariinsky fu Riccardo Drigo che vi aggiunse una propria
composizione, il gran pas de deux ed effettuò delle
trasposizioni significative. L’étoile di quello spettacolo fu
la ballerina milanese Pierina Legnani che introdusse nel ruolo
del Cigno Nero i 32 fouettées.

Il   lago   dei   cigni   è   un   prodotto   tipico   della   scuola
ballettistica francese, in cui si intrecciano pantomima, i
divertissement delle danze folkloristiche del terzo atto, le
sfumature malinconiche di Ivanov e l’atmosfera lunare che
accompagna l’arrivo di Odette, il doppio ruolo Odette/Odile,
cigno bianco e cigno nero, antitesi tra bene e male, tra amor
sacro e amor profano, tra luce e tenebra. Questa unione unica
di elementi ha permesso che il fascino e la fama del balletto
resistano ancora oggi, rendendo questo titolo uno dei più
interessanti per gli appassionati del balletto in quanto
appaga l’innato bisogno di romanticismo del pubblico.

Informazioni e biglietti 0733 812936. Inizio spettacolo ore
21.15.

PESARO, TEATRO ROSSINI DA GIOVEDÌ 10 GENNAIO

ALESSANDRO PREZIOSI IN VINCENT VAN GOGH

Da giovedì 10 a domenica 13 gennaio prosegue al Teatro Rossini
di Pesaro la stagione di prosa promossa dal Comune di Pesaro e
dall’AMAT. In scena Vincent Van Gogh con Alessandro
Preziosi nel ruolo del protagonista, diretto da Alessandro
Maggi che giunge a Pesaro dopo la data dell’8 gennaio al
Teatro Feronia di San Severino Marche (ore 20.45). Con lo
spettacolo prosegue anche Oltre la scena, ciclo di incontri
curati dall’AMAT con le compagnie protagoniste al Teatro
Rossini, preziosi momenti di approfondimento per il pubblico.
L’incontro con la compagnia diVincent Van Gogh si svolge
sabato 12 gennaio alle ore 18 presso la Sala della Repubblica
del Teatro Rossini (ingresso gratuito).

La pièce – da un testo di Stefano Massini vincitore del Premio
Tondelli Riccione Teatro 2005 – è una sorta di thriller
psicologico attorno al tema della creatività artistica che
lascia lo spettatore con il fiato sospeso dall’inizio alla
fine. Il testo di Stefano Massini è vincitore del Premio
Tondelli a Riccione Teatro 2005 per la “scrittura limpida,
tesa, di rara immediatezza drammatica, capace di restituire il
tormento dei personaggi con feroce immediatezza espressiva”.

Le austere pareti di una stanza del manicomio di Saint Paul.
Come può vivere un grande pittore in un luogo dove non c’è
altro colore che il bianco? È il 1889 e l’unico desiderio di
Vincent è uscire da quelle mura, la sua prima speranza è
riposta nell’inaspettata visita del fratello Theo che ha
dovuto prendere quattro treni e persino un carretto per
andarlo a trovare. Attraverso l’imprevedibile metafora del
temporaneo isolamento di Vincent Van Gogh in manicomio, lo
spettacolo di Khora.teatro in coproduzione con il Teatro
Stabile d’Abruzzo, è una sorta di thriller psicologico attorno
al tema della creatività artistica che lascia lo spettatore
con il fiato sospeso dall’inizio alla fine.

Il testo vincitore del Premio Tondelli a Riccione Teatro 2005
per la “scrittura limpida, tesa, di rara immediatezza
drammatica, capace di restituire il tormento dei personaggi
con feroce immediatezza espressiva” (dalla motivazione della
Giuria) firmato da Stefano Massini con la sua drammaturgia
asciutta ma ricca di spunti poetici, offre considerevoli
opportunità di riflessione sul rapporto tra le arti e sul
ruolo dell’artista nella società contemporanea.

“Sospensione, labilità, confine. Sono questi i luoghi,
accidentati e mobili, suggeriti dalla traiettoria, indotti
dallo scavo. Soggetti interni di difficile identificazione –
scrive Alessandro Maggi nelle note di regia -, collocati nel
complesso meccanismo dell’organicità della mente umana.
Offerti e denudati dalla puntuale dinamicità e dalla
concretezza del testo, aprono strade a potenziali orizzonti di
ricerca. La scrittura di Massini, limpida, squisitamente
intrinseca e tagliente, nella sua galoppante tensione
narrativa, offre evidentemente la possibilità di questa
indagine. Il serrato e tuttavia andante dialogo tra Van Gogh –
internato nel manicomio di Saint Paul de Manson – e suo
fratello Theo, propone non soltanto un oggettivo grandangolo
sulla vicenda umana dell’artista, ma piuttosto ne rivela uno
stadio sommerso. Lo spettacolo è aperto contrappunto
all’incalzante partita dialogica. Sottinteso. Latente. Van
Gogh, assoggettato e fortuitamente piegato dalla sua stessa
dinamica cerebrale incarnata da Alessandro Preziosi, si lascia
vivere già presente al suo disturbo. È nella stanza di un
manicomio che ci appare. Nella devastante neutralità di un
vuoto. E dunque, è nel dato di fatto che si rivela e si indaga
la sua disperazione. Il suo ragionato tentativo di sfuggire
all’immutabilità del tempo, all’assenza di colore alla quale è
costretto, a quell’irrimediabile strepito perenne di cui è
vittima cosciente, all’interno come all’esterno del granitico
“castello bianco” e soprattutto al costante dubbio sull’esatta
collocazione e consistenza della realtà. La tangente che segue
la messinscena resta dunque sospesa tra il senso del reale e
il suo esatto opposto”.

Accanto ad Alessandro Preziosi ci sono gli attori Francesco
Biscione, Massimo Nicolini, Roberto Manzi, Alessio
Genchi e Vincenzo Zampa. Le scene e i costumi sono di Marta
Crisolini Malatesta, il disegno luci di Valerio
Tiberi e Andrea Burgaretta, le musiche di Giacomo Vezzani, la
supervisione artistica di Alessandro Preziosi. La produzione è
realizzata in collaborazione conFestival dei due mondi –
Spoleto.

Info: biglietteria del teatro tel. 0721 387621. Inizio
spettacoli da giovedì a sabato ore 21, domenica ore 17.

JESI, TEATRO PERGOLESI GIOVEDÌ 10 GENNAIO

VERONICA PIVETTI IN VIKTOR UND VIKTORIA

Giovedì 10 gennaio primo appuntamento del 2019 per
la stagione del Teatro Pergolesi di Jesi nata dalla rinnovata
collaborazione tra Fondazione Pergolesi Spontini, Comune di
Jesi e AMAT. Veronica Pivettidiretta da Emanuele Gamba si
cimenta   in   Viktor   und   Viktoria,   commedia    con
musiche liberamente ispirata all’omonimo film di Reinhold
Schunzel nell’insolito doppio ruolo di Viktor/Viktoria, nato
sul grande schermo e per la prima volta sulle scene italiane
nella sua versione originale.

Il mondo dello spettacolo non è sempre scintillante e quando
la crisi colpisce anche gli artisti devono aguzzare l’ingegno.
Ecco allora che Viktoria, talentuosa cantante disoccupata, si
finge Viktor e conquista le platee, ma il suo fascino
androgino scatenerà presto curiosità e sospetti. Tra battute
di spirito e divertenti equivoci si legge nello spettacolo la
critica a una società bigotta e superficiale sempre pronta a
giudicare dalle apparenze. La Berlino degli Anni Trenta fa da
sfondo a una vicenda che, con leggerezza, arriva in
profondità. Veronica Pivetti si cimenta nell’insolito doppio
ruolo di Viktor/Viktoria, nato sul grande schermo e per la
prima volta sulle scene italiane nella sua versione originale,
raccontando una storia piena di qui pro quo, cambi di sesso,
scambi di persona e ricca di intrecci sentimentali senza
esclusione di colpi.
In una Berlino stordita prima dai fasti e poi dalla miseria
della repubblica di Weimar un’attrice di provincia, Susanne
Weber (Veronica Pivetti), approda in città spinta dalla fame e
in cerca di scrittura. Il freddo le ha congelato le membra, e
anche il cuore non è rimasto illeso. L’incontro con un collega
attore, Vito Esposito (Yari Gugliucci) immigrato italiano,
sembra cambiarle la vita. E mentre la città subisce gli umori
delle nascenti forze nazionalsocialiste di Hitler in lotta con
gli spartachisti dell’estrema sinistra, Susanne e Vito
s’immergono negli eccessi della vita notturna weimeriana. La
coppia condivide fame, scene e battute e, alla fine, si
scambierà anche… sesso e identità! Ed è per proprio per
l’affamata ditta che Susanne si sacrifica e diventa Viktor und
Viktoria, cioè un acclamato e affascinante en travesti, anche
grazie all’aggiunta di un colorato, buffo e stravagante fallo
di cotone che diventa l’emblema del loro piccolo grande
segreto. Viktor und Viktoria viene acclamato in tutti i teatri
d’Europa. Una brillante compagnia capitanata dalla caustica
Baronessa Ellinor Von Punkertin (Pia Engleberth) in cui
spiccano Lilli Shultz (Roberta Cartocci), buffa e biondissima
ballerina di fila di cui Vito è innamorato e un attrezzista
dai modi bruschi e obliqui, Gerhardt (Nicola Sorrenti) miete
successi ovunque. Ma, tornati a casa per l’ultima recita, un
incontro fatale con il fascinoso conte Frederich Von Stein
(Giorgio Borghetti) sfiorerà il cuore gelato di Susanne.
Purtroppo, anche il conte ha un segreto e la liaison si
complica. E, mentre a Berlino la situazione politica degenera
precipitosamente, la nostra protagonista sarà costretta a fare
le sue scelte: sentimentali e di vita. Non tradire mai Vito,
l’amico inseparabile, né il conte, ormai padrone del suo
cuore. Riuscirà Susanne/Viktor ad abbandonarsi fra le braccia
del suo inaspettato amore senza che la scelta le risulti
fatale?

La versione originale della commedia con musiche liberamente
ispirata all’omonimo film di Reinhold Schunzel è di Giovanna
Gra. Completano il cast dello spettacolo Giorgio
Borghetti, Yari Gugliucci, Pia Engleberth, Roberta
Cartocci, Nicola Sorrenti. Le scene sono di Alessandro Chiti,
i costumi di Valter Azzini, le luci di Alessandro Verazzi,
musiche originali e arrangiamenti di Maurizio Abeni. Lo
spettacolo è prodotto da a.ArtistiAssociati e Pigra srl.

In occasione dello spettacolo inoltre l’agenzia di
comunicazione KRYES di Ancona, specializzata nel settore
agroalimentare e beverage, in collaborazione con il Consorzio
dei Vini Piceni offrirà al pubblico nel foyer del teatro un
calice di Passerina Spumante Brut.

Per la realizzazione della stagione del Teatro Pergolesi si
ringrazia Ubi Banca e tutti i Mecenati 2018 per il contributo
erogato tramite Art Bonus. Info: biglietteria Teatro
Pergolesi 0731 206888. Inizio spettacolo ore 21.

FERMO, TEATRO DELL’AQUILA SABATO 12 E DOMENICA 13 GENNAIO

ORNELLA MUTI IN LA GOVERNANTE

Sabato 12 e domenica 13 gennaio torna ad aprirsi il sipario
sulla stagione di prosa del Teatro dell’Aquila di
Fermo promossa dal Comune con l’AMAT. Icona del cinema
italiano e non solo, Ornella Muti porta in scena con Enrico
Guarnieri La governante nell’allestimento diretto da Guglielmo
Ferro.

La vicenda de La governante, è quella di Caterina Leher,
governante francese assunta in casa Platania, famiglia
siciliana e borghese trapiantata a Roma il cui patriarca,
Leopoldo, ha sacrificato la vita di una figlia, morta suicida,
ai pregiudizi della sua morale. Caterina è calvinista e viene
considerata da tutti un modello d’integrità. Vive perciò
segretamente la propria omosessualità, una “colpa” cui si
aggiunge quella di aver attribuito alla cameriera le proprie
tendenze, causandone il licenziamento. Caterina si sente
responsabile della morte della ragazza, coinvolta in un
incidente mentre tornava al Sud: un peccato che la governante
deciderà di espiare con il suicidio.

Questa commedia fu scritta nel 1952 e subito censurata. La
scusa era quella del tema, allora molto scottante,
dell’omosessualità, anche se Vitaliano Brancati sosteneva che
la sostanza della vicenda fosse più la calunnia che l’amore
fra le due donne. Sullo sfondo di un complesso discorso
sull’etica e sulla responsabilità individuale, il testo è
pieno di accenti polemici contro l’ipocrisia dei benpensanti
cattolici, il filocomunismo borghese, i principi della Sicilia
baronale e contro la censura stessa.

Vitaliano Brancati morì nel 1954. La governante è andata in
scena per la prima volta a Parigi nel 1963. Per poterla
presentare in Italia, la moglie di Vitaliano Brancati ha
dovuto aspettare l’abolizione della censura. Il debutto
italiano è avvenuto il 22 gennaio 1965, protagonista la stessa
moglie, Anna Proclemer, e un grande Gianrico Tedeschi nel
ruolo di Platania. La regia era di Giuseppe Patroni Griffi,
già noto drammaturgo, alla sua prima prova come regista.

Completano il cast dello spettacolo – prodotto da Corte
Arcana e L’isola Trovata – Caterina Milicchio, Tulio
Giordano, Naike Rivelli e Rosario Minardi.

Per informazioni: biglietteria del teatro 0734 284295. Inizio
spettacolo: sabato ore 21, domenica ore 17.

CIVITANOVA MARCHE, TEATRO ROSSINI GIOVEDÌ 10 GENNAIO

GIUSEPPE PAMBIERI, PAOLA QUATTRINI, COCHI PONZONI ED ERICA
BLANC IN QUARTET
Giovedì 10 gennaio si torna al Teatro Rossini con
la stagione dei Teatri di Civitanova promossa con il Comune di
Civitanova Marche e l’AMAT.

In scena Quartet, una commedia di Ronald Harwood ambientata in
Italia, culla del bel canto, con protagonisti quattro grandi
interpreti d’opera interpretati da Giuseppe Pambieri, Paola
Quattrini, Cochi Ponzoni ed Erica Blanc diretti dalla regia
di Patrick Rossi Gastaldi.

Famosi, energici, irascibili e, insieme, divertenti, vivono
ospiti in una casa di riposo. Cosa accade quando a queste
vecchie glorie viene offerto di rappresentare per un gala il
loro cavallo di battaglia, il noto quartetto delRigoletto di
Verdi Bella figlia dell’amor? Tra rivelazioni, confessioni,
invenzioni e il classico coup de théâtre, i quattro troveranno
il modo non solo di tornare alle scene, ma di far ascoltare le
loro voci, riscoprendosi giovani e gloriosi come un tempo. Un
gioco teatrale e drammaturgico      capace   di   far   ridere,
riflettere e commuovere.

Dalla commedia di Harwood è stato tratto nel 2012 un film di
grande successo, dallo stesso titolo, diretto da Dustin
Hoffman, al suo esordio nella regia. Tra gli interpreti,
c’erano grandissimi interpreti del cinema e del teatro
britannico come Maggie Smith, Tom Courtenay, Billy Connolly,
Michael Gordon e Pauline Collins. L’autore di Quartet, Ronald
Harwood, 84 anni, è uno sceneggiatore, scrittore e
commediografo di lingua inglese. Originario del Sud Africa, è
noto soprattutto per le commedie destinate ai palcoscenici
britannici e per aver sceneggiato film di fama internazionale
come Il servo di scena, tratto da una commedia del premio
Nobel Harrold Pinter, per il quale fu candidato all’Oscar,
e Il pianista, diretto da Roman Polanski, per cui vinse il
premio Oscar nel 2003.
Le   scene    dello    spettacolo     –   prodotto    da Bis
Tremila e Compagnia Moliere in collaborazione con Festival
Teatrale di Borgio Verezzi – sono di Fabiana Di Marco, i
costumi di Teresa Acone, il disegno luci di Mirko Oteri.

Per informazioni: biglietteria del teatro 0733 812936. Inizio
spettacolo ore 21.15.

dall’Amat
2019-01-03

URBINO, TEATRO SANZIO DOMENICA 6 GENNAIO

ANDAR PER FIABE CON ATTENTO PIERINO… ARRIVA IL LUPO!

Domenica 6 gennaio l’Epifania a Urbino si festeggia al Teatro
Sanzio con Andar per fiabe, rassegna di teatro dedicata alle
famiglie nell’ambito della stagione teatrale promossa
dal Comune di Urbino con l’AMAT e realizzata con il contributo
di Regione Marche e Ministero per i beni e le attività
culturali.

L’appuntamento è con Attento Pierino… arriva il lupo! de Il
Baule volante. Un direttore d’orchestra-narratore condurrà i
piccoli spettatori attraverso la celebre fiaba Pierino e il
lupo musicata da Sergej Prokofiev. La vicenda narra la storia
di un ragazzo che, con l’aiuto dei suoi inseparabili amici
animali, riesce a catturare un ferocissimo lupo. La fiaba
musicale di Prokofiev vuole introdurre i bambini, anche i più
piccoli, all’ascolto della musica classica e vuole insegnare
loro a individuare i suoni dei diversi strumenti musicali.
Ogni personaggio della storia è contraddistinto da uno
strumento: l’uccellino è il flauto, il nonno è il fagotto, il
gatto è il clarinetto, l’anatra è l’oboe, il lupo è l’insieme
dei corni, i cacciatori sono i timpani e Pierino è il suono di
tutti gli archi dell’orchestra (viole, violini, violoncelli e
contrabbassi).

Il tema della paura del lupo è inoltre uno dei più frequenti
nella letteratura per l’infanzia. Il lupo di questo
allestimento, però, viene mostrato fin dall’inizio dello
spettacolo e la paura subito esorcizzata grazie a una
presentazione di effetto comico. Lo spettacolo vanta fino ad
oggi oltre 500 rappresentazioni, con partecipazioni a rassegne
di rilievo nazionale.

Testo e regia dello spettacolo – prodotto da Il Baule
Volante e Accademia Perduta Romagna Teatri – sono di Andrea
Lugli,    l’interpretazione     è   affidata   a   Liliana
Letterese, Andrea Lugli, Nicola Zampieri, scene e costumi sono
di Chiara Bettella e Andrea Manfredini, i pupazzi di Liliana
Letterese, Andrea Lugli.

Per informazioni: biglietteria del teatro 0722 2281. Inizio
spettacolo ore 17.30.

RECANATI, TEATRO PERSIANI MARTEDÌ 8 GENNAIO

A TESTA IN GIÙ CON PAOLA MINACCIONI ED EMILIO SOLFRIZZI

Martedì    8   gennaio   primo    appuntamento     del    2019
al Teatro Persiani di Recanati per la stagione promossa
dal Comune di Recanati con l’AMAT. Paola Minaccioni ed Emilio
Solfrizzi diretti dalla regia di Gioele Dixsono i protagonisti
di A testa in giù, un grande gioco di attori che svela con la
tecnica del doppio linguaggio una verità comica, crudele e
meravigliosamente patetica.

A testa in giù è un testo del francese Florian Zeller, uno dei
più affermati autori del nostro tempo. Si tratta della storia
di Daniel che invita a cena, contro il consiglio di sua
moglie, il suo migliore amico Patrick e la sua nuova conquista
Emma per la quale ha lasciato la moglie. Emma, giovane e
carina, funge da catalizzatore provocando una tempesta negli
animi dei commensali, scuotendo certezze, risvegliando
frustrazione, gelosia e invidia. L’irresistibile Emilio
Solfrizzi e la versatile Paola Minaccioni danno ritmo a questo
formidabile e comico labirinto di gesti e parole, diretti
dalla sofisticata regia di Gioele Dix.

“Da tempo desideravo lavorare con e per Emilio Solfrizzi. Ci
unisce un’antica amicizia – afferma Gioele Dix -e una comune,
istintiva fiducia nell’arte della commedia. Ed ecco
l’occasione: un nuovo testo di Zeller che sembra scritto
apposta per esaltare le sue qualità di comico naturale e di
raffinato interprete. A testa in giù è costruito sull’idea che
i personaggi, oltre a parlare normalmente fra loro, esprimano
ad alta voce di fronte al pubblico anche i propri pensieri.
L’effetto è dirompente e trasforma una comune vicenda in un
formidabile e spassoso labirinto di gesti e parole. Per le
attrici e gli attori si tratta di recitare su un doppio
binario, una prova al tempo stesso complicata ed esaltante.
Emilio Solfrizzi è un esilarante Daniel, editore colto e
maturo, le cui certezze improvvisamente si sgretolano di
fronte alla scelta di Patrick (l’ottimo Bruno Armando), amico
di una vita, che decide di abbandonare la moglie per mettersi
con Emma (la bravissima Viviana Altieri), giovane aspirante
attrice. Un avventato e inopportuno invito a cena trasforma
l’innocua serata in una sorta di regolamento di conti fra
gaffe, equivoci e incomprensioni. E Daniel si ritroverà ben
presto a mettere interiormente in discussione gran parte della
propria esistenza. Ma sarà la moglie Isabelle, con le sue
brillanti doti di saggezza e di acuminata ironia, a salvarlo
dal preoccupante precipizio. Nel difficile ruolo della
coprotagonista c’è per fortuna Paola Minaccioni, fuoriclasse
del teatro comico e non solo, attrice sensibile e versatile,
una garanzia.”

La scena dello spettacolo – prodotto da Roberto Toni per
ErreTiTeatro30 – è di Andrea Taddei, i costumi di Barbara
Bessi e le luci di Carlo Signorini.

Per informazioni: biglietteria del teatro 071 7579445. Inizio
spettacolo ore 21.

dall’Amat
2018-12-27

PESARO, TEATRO ROSSINI MERCOLEDÌ 2 GENNAIO PASTOR RON GOSPEL
SHOW
Pesaro Città Creativa UNESCO per la Musica rinnova mercoledì 2
gennaio al Teatro Rossini l’abituale concerto delle feste con
l’amato e atteso gospel proposto nell’ambito di Playlist
Pesaro, rassegna musicale promossa dal Comune con l’AMAT.

L’appuntamento è con Pastor Ron Gospel Show al suo debutto in
Italia nel 2010 riscuotendo un clamoroso successo di pubblico
e critica. Lo spettacolo vede come protagonista l’esilarante
Pastor Ronald Hubbard una delle figure più conosciute e
carismatiche nel panorama gospel internazionale, che ha saputo
incantare anche il pubblico italiano con la sua personalità
strabordante. Il Pastore Ronald Hubbard e il suo gruppo si
sono esibiti in prestigiosi palcoscenici tra cui: l’Auditorium
Parco della Musica di Roma, Piazza Santissima Annunziata di
Firenze, il Toscana Gospel festival. Accanto al Pastore Ron
sul palco altri sei artisti fra cantanti e band, voci potenti
e vellutate in pieno stile black. Due ore di musica gospel in
cui si inseriscono elementi di comicità e umorismo che
trascinano lo spettatore in un vortice di sano divertimento!

Dottor Ronald Ixaac Hubbard (Pastor Ron) è conosciuto come
“Triple Man” che non solo significa che è in grado di cantare,
ballare e recitare; ma che, nel suo lavoro, Ron è guidato e
ispirato dalla più forte “Trinità”: dal Padre, dal Figlio e
dallo Spirito Santo. Ron è fermamente convinto che vi siano
tanti modi per divulgare la Parola di Cristo:
indifferentemente attraverso produzioni discografiche,
palcoscenico o sermone. Ma soprattutto con sincero e sano
umorismo. La sua esperienza in campo teatrale è estesa e
varia. A partire dagli inizi, quando è stato il primo artista
afroamericano a interpretare il ruolo di Peter Pan, fino ai
ruoli più importanti in Godspell, Fences, Dames at
Sea, Charlotte’ s Web, The Pirates of Penzance, Il barbiere di
Siviglia. Lo zelo, la competenza e il carisma che il Pastore
Ron mette nel suo ministero, è incredibile se si pensa che
alla sua età, 33 anni, egli è un oratore pieno di esperienza e
maestro di gospel. La sua eccellenza di contenuti, la sua
energia, sono esternati in un modo molto diretto: chi lo sente
parlare difficilmente lo dimentica.

Per informazioni: biglietteria del teatro tel. 0721 387621.
Inizio concerto ore 21.

DAL 1 GENNAIO “URBINO IN MUSICA”

5 ? STAGIONE MUSICALE AL TEATRO SANZIO

Come già anticipato dal Sindaco di Urbino Maurizio Gambini,
dall’Assessore alla Cultura Vittorio Sgarbi e dal direttore
dell’AMAT Gilberto Santini in occasione della conferenza
stampa di presentazione dell’intera Stagione teatrale
2018/2019, il Teatro Sanzio torna a ospitare la sezione
dedicata alla musica con Urbino in Musica, attesa quinta
edizione della stagione musicale promossa dal Comune di
Urbino e dall’AMAT con il contributo di Regione
Marche e Ministero per i beni e le attività culturali, che
accresce la composita e ricca proposta culturale della città
con appuntamenti per un pubblico ampio e diversificato per
un’esperienza a 360° nell’universo musicale.

L’inaugurazione il 1 gennaio è con l’abituale e
festoso Concerto di Capodanno dal titolo Operetta e
dintorni con l’Orchestra di Strumenti a Fiato di
Urbino diretta dal M° Michele Mangani che per l’occasione
accompagna due giovani solisti, il soprano Samantha Pagnini e
il tenore Alessandro Moccia. Il Concerto è incentrato
sull’operetta a cavallo tra il 1800 e 1900, con musiche che
vanno dai celebri compositori danubiani come Kálmán, Lehar e
Strauss fino ai nostri Italiani Lombardo e Ranzato. Tra le
arie proposte ci sono brani tratti da La Principessa della
Czardas, Il Pipistrello, Madama di Tebe, Il paese dei
campanelli e Cin-ci-là.

Una vera e propria festa della musica per le nuove generazioni
è Giovani fluo party il 24 gennaio alla DATA – Orto
dell’Abbondanza con Asia Ghergo, giovane artista marchigiana
classe 99, musicista, cantautrice e youtuber con una
speciale Plays italian indie songs. Asia ha conquistato la
scena indie italiana dopo aver scalato la classifica Vir
Italia 50 su Spotify col brano Giovani fluo e ha spopolato su
YouTube con le sue cover delle più belle canzoni della scena
indie italiana attuale. L’evento più significativo che
sancisce la sua entrée come artista nell’ambiente musicale è
l’apertura del concerto de Lo Stato Sociale al Mediolanum
Forum di Assago dove erano presenti 10.000 persone. Dopo il
concerto la serata – realizzata nell’ambito di KLANG. Altri
suoni, altri spazi in collaborazione con Loop Live Club –
prosegue con il dj set (selezione di musica indie) di Daniel
L. Il 17 febbraio si torna all’opera con Tosca, opera lirica
in tre atti di Giacomo Puccini, su libretto di Giuseppe
Giacosa e Luigi Illica composta nel 1900 a Roma e capace
ancora oggi di entusiasmare il pubblico per la sua grande
tensione. Il libretto deriva dal dramma La Tosca di Victorien
Sardou, rappresentato per la prima volta il 24 novembre 1887
al Théatre de la Porte-Saint-Martin di Parigi, il cui successo
fu legato soprattutto all’interpretazione di Sarah Bernhardt.
L’interpretazione proposta a Urbino in musica è affidata
all’Orchestra Raffaello diretta da Stefano Bartolucci per la
regia di Roberto Ripesi.

Il 28 febbraio l’appuntamento è con Claudio Gregori, in
arte Greg, in un concerto realizzato in collaborazione
con Urbino Jazz Club che offre un repertorio che attraversa
Frank Sinatra e Dean Martin, accompagnato dal quintetto The
making’ swing five, diretto dal trombonista Massimo Pirone con
arrangiamenti originali usciti dalla sua penna e Enrico
Guarino (sax tenore), Muzio Marcellini (pianoforte),
Alessandro Patti (contrabbasso) e Mauro Salvatore (batteria).
Gianluca Luisi – considerato dalla critica internazionale
(Potsdamer Nachrichten , Fanfare , New York Concert reviews at
Carnegie Hall, Musica, American Record Guide) uno dei migliori
pianisti italiani del nostro tempo – e Lorenzo Di Bella –
musicista di grande talento, nel 2005 primo premio e medaglia
d’oro al concorso pianistico Horowitz di Kiev (unico italiano
ad aver vinto un concorso pianistico in una nazione dell’ex
Unione Sovietica – deliziano il pubblico il 3 aprile
con Pianomania, un concerto della FORM – Orchestra Filarmonica
Marchigiana che percorre gli splendidi concerti per pianoforte
di Bach, Mozart e Beethoven. A distanza di tre anni
dall’uscita di Spassiunatamente che aveva visto per la prima
volta Peppe Servillo e i Solis String Quartet – Vincenzo Di
Donna e Luigi De Maio al violino, Gerardo Morrone alla viola,
Antonio Di Francia al cello e chitarra – affrontare con il
dovuto rispetto capolavori della canzone classica napoletana,
ecco Presentimento che conclude il 4 maggio Urbino in musica.
Da Gil a Viviani, da E.A. Mario a Cioffi/Pisano,
da Scalinatella a Mmiez’o grano a M’aggia curà, la lista di
autori e canzoni che rendono unico e imperdibile questo
spettacolo, sempre in bilico tra musica e teatro, e capace di
spaziare all’interno di un immenso panorama musicale, senza
cercare di circoscriverlo a un periodo o a un autore.

Per informazioni AMAT 071 2072439, Teatro Sanzio 0722 2281.

GREASE IL MUSICAL DELLA COMPAGNIA DELLA RANCIA

A FABRIANO IL 3 GENNAIO E A FANO DAL 4 AL 6 GENNAIO

Una storia d’amore che nasce nelle “sere d’estate”, e poi
tanto rock and roll, canzoni indimenticabili e coreografie
travolgenti: sono gli ingredienti che hanno reso Grease, in
più di 20 anni di repliche in Italia con la Compagnia della
Rancia, un fenomeno che si conferma a ogni replica, più di
1.700 per oltre 1.750.000 spettatori. Una festa travolgente –
per la regia di Saverio Marconi – che dal 1997 accende le
platee italiane, e ha dato il via alla musical-mania
trasformandosi in un vero e proprio fenomeno di costume “pop”.
Quale occasione migliore per vederlo se non il periodo delle
feste: il 3 gennaio al Teatro Gentile di Fabriano nella
stagione realizzata dal Comune con l’AMAT e dal 4 al 6
gennaio al Teatro della Fortuna di Fano, nel cartellone
di FANOTEATRO, stagione della Fondazione Teatro della
Fortuna realizzata in collaborazione con AMAT e con il
contributo del Comune di Fano. A Fano inoltre sabato 5 gennaio
alle ore 18 presso il Teatro della Fortuna ha luogo l’incontro
con la compagnia.

Tutti pazzi per la GREASEMANIA! Il cult del 1978, con John
Travolta e Olivia Newton-John, non è mai stato così attuale ed
è uno dei più amati anche dalle nuove generazioni. Il film,
per il 40° anniversario, torna in edizione restaurata in Dvd,
Blu-ray e 4K Ultra Hd con Universal Pictures Home
Entertainment Italia, ed è stato celebrato a Cannes con una
proiezione speciale sulla spiaggia presentata dadallo stesso
regista e da John Travolta, interprete di un ruolo minore nel
musical, prima di indossare il giubbotto di Danny Zuko nella
celebre pellicola.

Una festa travolgente, un cult intergenerazionale: in 20 anni
di successi strabilianti in Italia, Grease il musical si è
trasformato in una macchina da applausi, cambiando il modo di
vivere l’esperienza di andare a teatro. Oggi è una magia
coloratissima e luminosa che si ripete ogni sera, una festa da
condividere con amici e famiglie, senza riuscire a restare
fermi sulle poltrone ma scatenarsi a ballare: un inno
all’amicizia, agli amori indimenticabili e assoluti
dell’adolescenza, oltre che a un’epoca – gli anni ’50 – che
oggi come allora rappresentano il simbolo di un mondo
spensierato e di una fiducia incrollabile nel futuro.

Autori di Grease sono Jim Jacobs e Warren Casey, la traduzione
è di Michele Renzullo, le canzoni aggiunte sono di B. Gibb, J.
Farrar, L. St. Luis, S. Simon, T. Kitt&B. Yorkey, adattamento
e regia di Saverio Marconi, regia associata di Mauro Simone,
liriche italiane di Franco Travaglio e Michele Renzullo. Il
numeroso cast dello spettacolo è composto da Giulio
Corso e Lucia Blanco, Riccardo Sinisi, Eleonora Lombardo, Nick
Casciaro, Gioacchino Inzirillo, Luca Peluso, Matteo
Romano, Marta Belloni, Chiara Di Loreto, Federica
Vitiello, Maria Sacchi, Giulia Bellanzoni, Giulia Maffei,
Federico Colonnelli, Andrea Di Bella,Laura Fiorini, Francesco
Marino. Le   sono di Gabriele Moreschi, i costumi di Carla
Accoramboni, le coreografie di Gillian Bruce, arrangiamenti e
orchestrazioni di Riccardo Di Paola, disegno luci di Valerio
Tiberi e Francesco Vignati.

Per informazioni: Fabriano 0732 3644, Fano 0721 800750. Inizio
spettacolo ore 21, 6 gennaio a Fano ore 17.
dall’Amat
2018-12-19

CIVITANOVA   DANZA,   MERCOLEDÌ   19   DICEMBRE   SECONDA   TAPPA
DI ALASKA

CON KINKALERI E GLI ALLIEVI DELLE SCUOLE DI DANZA DELLA CITTÀ

Mercoledì 19 dicembre al Teatro Annibal Caro di Civitanova
Marche seconda tappa di Alaska – lavoro collettivo di tre
importanti     compagnie    italiane    Kinkaleri,     Le
Supplici e mk insieme con il nome di KLm – un progetto
innovativo e curioso che percorre la danza in un modo
assolutamente originale.

In residenza in questi giorni al Teatro Annibal
Caro di Civitanova Marche, nell’ambito del progetto Civitanova
Casa della Danza promosso dal Comune di Civitanova Marche,
dall’Azienda Teatri di Civitanova e dall’AMAT, la compagnia
Kinkaleri alle ore 19 mostra l’esito del percorso condiviso
con alcuni allievi delle scuole di danza della città (Camilla
Amatucci, Claudia Brunelli,Beatrice Cancellieri, Alice
Gironacci e Greta Polenti) nell’ambito del lavoro Virus |
All!.

Virus si basa sulla trasmissione del codiceK, una pratica
motoria dove l’alfabeto gestuale che lega ogni lettera a un
movimento semplice viene trasferita ai performer che rendono
il proprio corpo leggibile come una scrittura manuale.
Nell’apertura pubblica saranno presentati tutti gli elementi
costitutivi del codice, fornendo al pubblico le possibili
applicazioni che coinvolgono il corpo nella sua potenzialità
comunicativa e coreografica.
Kinkaleri – composto da Massimo Conti, Marco Mazzoni e Gina
Monaco –   un gruppo toscano attivo dal 1995 che opera fra
sperimentazione teatrale, ricerca sul movimento, performance,
installazioni, allestimenti, materiali sonori, cercando un
linguaggio non sulla base di uno stile ma direttamente
nell’evidenza di un oggetto.

L’ingresso è gratuito e seguirà un brindisi. Per informazioni
333 2401035.

ASCOLI PICENO, GIOVEDÌ 20 DICEMBRE AL TEATRO DEI FILARMONICI

UN INFINITO VIAGGIO CON GIORGIO COLANGELI E LUCILIO SANTONI

Giovedì 20 dicembre il Teatro dei Filarmonici di Ascoli
Piceno ospita – come secondo appuntamento del “Prologo”
promosso dal Comune di Ascoli Piceno con l’AMAT – Un infinito
viaggio con Giorgio Colangeli eLucilio Santoni.

Nel 2019 saranno passati 200 anni da quando Giacomo Leopardi
scrisse L’infinito. La ricorrenza costituisce materia per
questa conversazione poetica fra un attore e uno scrittore con
musiche eseguite dal vivo da Clementina Perozzi al
clavicembalo. Un’occasione per affinare l’arte della lettura e
la pratica dell’ascolto, come esperienze necessarie per
un’educazione all’esperienza estetica. Sentirsi a casa
ritrovandosi dentro un racconto, un ragionamento o una
testimonianza può generare aperture inaspettate nella
sensibilità di chiunque, nonché offrire parole e senso ai
sentimenti più intimi. Può contribuire a far nascere
l’adesione a una comunità culturale, offrendo la possibilità
di non sentirsi soli nell’arida quotidianità. Un Infinito
viaggio è una cavalcata che ha come fulcro la celeberrima
poesia di Leopardi, ma che torna indietro fino a Omero, a
Lucrezio, passa per Dante e arriva ai giorni nostri. Un
percorso che mostra come il poeta recanatese, forse più di
tutti gli altri grandi, dia soluzioni poetiche a problemi
filosofici: i limiti e l’infinito sono, da sempre, materia
contraddittoria e feconda per scrivere la vita e le sue
inquietudini.

Giorgio Colangeli dopo aver conseguito una laurea in Fisica
Nucleare, si appassiona al teatro nel 1974, organizzando
laboratori nelle scuole e poi calcando i più importanti
palcoscenici nazionali. Comincia la sua lunga carriera
cinematografica con il film su Pasolini, Un delitto
italiano (1995) di Marco Tullio Giordana. Con La cena (1998),
regia di Ettore Scola, vince il “Nastro d’Argento”, poi
con L’aria salata (2006), regia di Alessandro Angelini, vince
il “David di Donatello 2007”, come miglior attore non
protagonista. Dopo una serie di fiction televisive che rendono
noto il suo volto, interpreta Salvo Lima nel film Il divo di
Paolo Sorrentino. Nel 2014 prende parte alla miniserie
televisiva Non è mai troppo tardi, interpretando il direttore
del carcere minorile dove insegno? l’allora giovane maestro
Alberto Manzi. Il successo al grande pubblico arriva
interpretando uno dei piu? noti personaggi della fiction
Rai Braccialetti Rossi. Da qualche anno è protagonista della
serie televisiva Tutto può succedere.

Lucilio Santoni, traduttore e operatore culturale, si
interessa di poesia e anarchia. Ama collaborare con musicisti,
teatranti e direttori di festival. Tra i suoi primi
libri:    L’infinito     nella    voce    –   Su   poesia    e
psicoanalisi (Franco Angeli); Dell’amore – Distruzione e
creazione (Quodlibet). Il suo libro Corpo di guerra è anche
un’opera musicale interpretata da importanti musicisti. Ha
realizzato la collana di video documentari sui poeti
marchigiani contemporanei. In seguito, le edizioni Infinito
hanno pubblicato Cristiani e anarchici – Viaggio millenario
nella      Storia      tradita       verso      un     futuro
possibile. Successivamente ha curato un libro di Federico
Garcìa Lorca: E poi libri, e ancora libri (Lindau).
Poi Lavorare sfianca – Ozio creativo per imparare l’arte del
vivere (Damiani). È del 2018 Guarire senza dottori –
Medicamenti per il corpo e per l’anima (Lindau). Infine, il
più recente, al mare l’amore(Ianieri).

Ingresso gratuito. Per informazioni: biglietteria del teatro
0736 298770, biglietteria del Teatro dei Filarmonici 334
6634432. Inizio spettacolo ore 21.

ASCOLI PICENO, SABATO 22 DICEMBRE AL TEATRO DEI FILARMONICI

IL PLURIPREMIATO ITALIANESI CON SAVERIO LA RUINA

Sabato   22   dicembre   il   pluripremiato   Italianesi   di   e
con Saverio La Ruina – Premio UBU 2012 “Migliore attore”,
nomination Premio UBU 2012 “Migliore testo italiano”, Premio
Lo straniero 2015, Premio Enriquez 2012 per la drammaturgia,
Premio Antonio Landieri 2012 “Migliore attore”, Menzione
speciale al Premio Internazionale Teresa Pomodoro 2012 –
conclude al Teatro dei Filarmonici di Ascoli Piceno il
trittico di appuntamenti di dicembre del “Prologo” promosso
dal Comune di Ascoli Piceno con l’AMAT.

“Grande, grandissimo Saverio La Ruina, un condensato di
bravura e di alto senso poetico, capace di condurre passo
passo lo spettatore – per accenni, per piccoli gesti – dentro
l’anima di un personaggio, come forse solo Eduardo e pochi
altri hanno saputo fare. Eccezionale”, così scrive Renato
Palazzi ne “Il Sole 24 ore” a proposito de “l’ultimo
struggente spettacolo di uno straordinario Saverio La Ruina”
come annota Magda Poli nelle pagine del “Corriere della Sera”.
Italianesi è uno spettacolo poetico, ispirato a storie vere,
struggente e commovente, una partitura millimetrica, un
incantevole e malinconico “lieder” di emozioni e sfumature che
non ci lascia indifferenti.

“Esiste una tragedia inaudita – si legge nelle note allo
spettacolo -, rimossa dai libri di storia, consumata fino a
qualche giorno fa a pochi chilometri dalle nostre case. Alla
fine della seconda guerra mondiale, migliaia di soldati e
civili italiani rimangono intrappolati in Albania con
l’avvento del regime dittatoriale, costretti a vivere in un
clima di terrore e oggetto di periodiche e violente
persecuzioni Con l’accusa di attività sovversiva ai danni del
regime la maggior parte viene condannata e poi rimpatriata in
Italia. Donne e bambini vengono trattenuti e internati in
campi di prigionia per la sola colpa di essere mogli e figli
di italiani. Vivono in alloggi circondati da filo spinato,
controllati dalla polizia segreta del regime, sottoposti a
interrogatori, appelli quotidiani, lavori forzati e torture.
In quei campi di prigionia rimangono quarant’anni,
dimenticati. Come il “nostro” che vi nasce nel 1951 e vive
quarant’anni nel mito del padre e dell’Italia che raggiunge
nel 1991 a seguito della caduta del regime. Riconosciuti come
profughi dallo Stato italiano, arrivano nel Belpaese in 365,
convinti di essere accolti come eroi, ma paradossalmente
condannati ad essere italiani in Albania e albanesi in
Italia”.

Le musiche originali dello spettacolo – prodotto da Scena
Verticale – sono di Roberto Cherillo, il contributo alla
drammaturgia di Monica De Simone, il disegno luci di Dario De
Luca.

Per informazioni: biglietteria del teatro 0736 298770,
biglietteria del Teatro dei Filarmonici 334 6634432.

Inizio spettacolo ore 21.
DAL 1 GENNAIO URBINO IN MUSICA

5 ? STAGIONE MUSICALE AL TEATRO SANZIO

Come già anticipato dal Sindaco di Urbino Maurizio Gambini,
dall’Assessore alla Cultura Vittorio Sgarbi e dal direttore
dell’AMAT Gilberto Santini in occasione della conferenza
stampa di presentazione dell’intera Stagione teatrale
2018/2019, il Teatro Sanzio torna a ospitare la sezione
dedicata alla musica con Urbino in Musica, attesa quinta
edizione della stagione musicale promossa dal Comune di
Urbino e dall’AMAT con il contributo di Regione
Marche e Ministero per i beni e le attività culturali, che
accresce la composita e ricca proposta culturale della città
con appuntamenti per un pubblico ampio e diversificato per
un’esperienza a 360° nell’universo musicale.

L’inaugurazione     il   1   gennaio     è   con   l’abituale   e
festoso Concerto di Capodanno dal titolo Opera e dintorni con
l’Orchestra di Strumenti a Fiato di Urbino diretta
dal M° Michele Mangani che per l’occasione accompagna due
giovani solisti, il soprano Samantha Pagnini e il
tenore Alessandro Moccia. Il Concerto è incentrato
sull’operetta a cavallo tra il 1800 e 1900, con musiche che
vanno dai celebri compositori danubiani come Kálmán, Lehar e
Strauss fino ai nostri Italiani Lombardo e Ranzato. Tra le
arie proposte ci sono brani tratti da La Principessa della
Czardas, Il Pipistrello, Madama di Tebe, Il paese dei
campanelli e Cin-ci-là.
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