PER FAVORE, SIATE CUSTODI DELLA CREAZIONE, DELL'ALTRO, DELL'AMBIENTE - Suore Salesie

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PER FAVORE, SIATE CUSTODI DELLA CREAZIONE, DELL'ALTRO, DELL'AMBIENTE - Suore Salesie
ANNO LVII - N. 2 - 2019 - Bollettino della Congregazione delle Suore Salesie PD - POSTE ITALIANE SPA - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L.27/2/2004 N. 46) art. 1 comma 2 e 3 NE/PD

            PER FAVORE, SIATE CUSTODI
           DELLA CREAZIONE, DELL’ALTRO,
                  DELL’A MBIENTE
Laici Salesi                                                   Dalle Comunità

Tre giorni di festa celebrati                                  Il sogno... divenuto realtà
con gioia!                                                     pagina 32

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PER FAVORE, SIATE CUSTODI DELLA CREAZIONE, DELL'ALTRO, DELL'AMBIENTE - Suore Salesie
Sommario

		          Vita della Chiesa
  3.        Lettera della Madre Generale
  4.        Il coraggio di rischiare...
  5.        Tempo d’estate

       		 Beata Liduina
  6.    Commozione per un anniversario
  7.    Il dottor Gianmpiero Avruscio ci documenta...
        e ci fa interrogare
10.     I bambini i veri protagonisti
11.     Dal bruco a farfalla, simbolo di nuova vita
12.     Testimonianze
13.     Beata Liduina proteggici!

		 Cara Redazione
14.         Una visita inaspettata

		 Laici Salesi
15.         Tre giorni di festa celebrata con gioia!
17.         Dai giovani delle Salesie, di ieri, oggi e domani
19.
20.
            150 anni con gli occhi dei bambini...                               AI GIOVANI E A TUTTO IL POPOLO
            Uno sguardo sul lungo cammino
                                                                                             DI DIO
		          Dalle Comunità
22. “L’amore paziente e gratuito compie il suo miracolo”
23. Un viaggio nella fantastico mondo dei libri                                      “Cristo vive. Egli è la nostra speranza
24. “Fammi incontrare...”
26. Scuola e territorio                                                           e la più bella giovinezza di questo mondo.
29. Il mio passaggio
30. Condividere la vita universitaria...                                            Tutto ciò che Lui tocca diventa giovane,
31. Ginevra festeggia con gioia!
31. Testimonianza di una laureanda                                                     diventa nuovo, si riempie di vita.
32. Il sogno... divenuto realtà
39. Presta orecchio ... al grido del mondo                                        Perciò le prime parole che voglio rivolgere
                                                                                       a ciascun giovane cristiano sono:
       		   Missioni
40. Nella periferia povera, Gesù al centro                                                 LUI VIVE E TI VUOLE VIVO!
40. Congratulazioni a suor Antonia Hossi!
41. Viandante non esiste sentiero: nell’andare si segna                           Lui è in te, Lui è con te e non se ne va mai.
			 il cammino!
42. Unità, comunione, intercongregazionalità - valori                                  Per quanto tu ti possa allontanare,
			 che arricchiscono la vita consacrata
43. Il volto di Gesù nei migranti                                                           accanto a te c’è il Risorto
44. La pietà popolare mantiene viva la fede nel popolo dell’Intag                 che ti chiama e ti aspetta per ricominciare.
45. Giovane salesio non aver timore di puntare troppo in alto
46. Gratitudine per i 43 anni della presenza Salesi in Milagro                      Quando ti senti vecchio per la tristezza,
48. Grazie Madre Paola!
                                                                                    i rancori, le paure, i dubbi o i fallimenti
		  Nella luce di Dio                                                             Lui sarà lì per ridarti la forza e la speranza”.
49. I nostri defunti

ANNO LVII - N. 2 - 2019                                                                         Da “Christus vivit”
Bollettino trimestrale per la Congregazione delle Suore Salesie - PD
Direttore Responsabile: Mimmo Vita
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                                                                                                di Papa Francesco
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PER FAVORE, SIATE CUSTODI DELLA CREAZIONE, DELL'ALTRO, DELL'AMBIENTE - Suore Salesie
Vita della Chiesa

Carissimi sorelle e amici di Vita Salesia,

          ci siamo da poco “lasciati alle spalle” i Tempi Forti che Madre Chiesa ci ha fatto vi-
vere: Quaresima e Pasqua, Tempo pasquale e Pentecoste… non solo, anche le grandi solen-
nità annuali: SS.ma Trinità, Corpus Domini e Sacratissimo Cuore di Gesù, insieme con i Tempi
Forti ci hanno immerso nel mistero della salvezza, una salvezza gratuitamente ricevuta!
La partecipazione viva a questi misteri, come cristiani impegnati e come consacrati/e a Dio,
di conseguenza non può che introdurci nel cuore e nella vita del mondo, per restituire gra-
tuitamente ciò che gratuitamente abbiamo ricevuto (cf Mt 10,8). Mi sembra che mai come
in questo tempo siamo chiamati a rendere presente il Regno di Dio nel mondo, a “portare
il lieto annuncio ai poveri e a fasciare le piaghe dei cuori spezzati (Is 61,1). Non viviamo più
nel tempo in cui Chiesa e vita sociale erano un “tutt’uno”, nel senso che era abbastanza
facile trovarsi d’accordo su scelte e opinioni riguardo a vari aspetti della vita familiare, so-
ciale, politica… Ora, volenti o nolenti, come cristiani impegnati dobbiamo in qualche modo
“uscire allo scoperto”, ossia non possiamo essere né ciechi né sordi di fronte a tante realtà
di sofferenza ed emarginazione che ci interpellano, vicine o lontane da noi, chiamandoci a
rispondere con quella coerenza che il Vangelo ci impone.
Sappiamo bene, infatti, che essere cristiani non consiste solo in una relazione personale
con Dio e nemmeno in qualche gesto di carità per tranquillizzare la propria coscienza…
bensì, come dice il Papa nell’esortazione Evangelii Gaudium, nel “far regnare Cristo in mez-
zo a noi e amare Dio che regna nel mondo” (cf EG 180). Credo importante ricordarci che
Dio “vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità” (1Tm
2,4); quindi il sincero anelito a realizzare questa volontà di Dio non può mancare nel nostro
cuore! Celebrare e pregare è fondamentale per noi, ma se non ci lasciamo avvincere dallo
Spirito che ci vuole condurre ad essere prossimi al vicino che abbiamo in casa nostra come
al “lontano” che vediamo annaspare nelle acque del Mediterraneo, e non ci sentiamo strin-
gere il cuore, e non abbiamo il coraggio di contrastare l’odio e le tendenze esclusivistiche…
come possiamo essere di fatto discepoli/e di Cristo che è venuto sulla terra per ogni uomo,
ma in particolare per i poveri e gli esclusi?
Probabilmente nessuno di noi, che scriviamo o leggiamo queste righe, detiene particolari
poteri che possano determinare la sorte di popoli o nazioni, ma certamente a tutti noi cri-
stiani e consacrati è richiesto di non percorrere le strade di questo mondo nell’indifferen-
za, questa “moderna forma di paganesimo” che ha il potere di chiuderci nel nostro egoismo
e insensibilità ai bisogni altrui. Indubbiamente siamo di fronte a grandi sfide, ma anche a
grandi opportunità come cristiani che vivono in questo XXI secolo, cristiani e consacrati in
minorità, e quindi forti della debolezza del Vangelo! (cf 2Cor 12,9-10). Non ci viene chiesto
di far rumore, né di essere bravi organizzatori di progetti e campagne varie a suon di pro-
paganda, bensì di cambiare mentalità per riscoprire ciò che è essenziale in questo tempo
così complesso e difficile…ossia metterci in ascolto personalmente e come Chiesa, come
comunità che vuole capire con la mente e con il cuore ciò che avviene vicino e lontano da
noi. E rispondere con pensieri di benevolenza, con parole e gesti di mitezza, fuggendo da
tutto ciò che sa di rifiuto e di intolleranza, con la certezza che il Regno di Dio “avviene” nel
mondo, “succede” in mezzo a noi servendosi anche della nostra docilità e pazienza… sì, la
pazienza che raccomanda il Maestro ai suoi discepoli che vorrebbero drasticamente sradi-
care la zizzania prima del tempo (cf Mt 13,29-30).
Ci deve bastare di essere “semplicemente servi” (cf Lc 17,10) perché questa è la nostra
identità umana e cristiana, il nostro vero vanto!
Desidero questo per me e per tutti, care Sorelle e Amici, mentre continuiamo ad accogliere
gli inviti e gli insegnamenti del Papa e della Chiesa in questo tempo così ricco di luce e di
frutti dall’Alto! 

                                                                               sr Paola Contin
                                                                            Superiora generale

                                                                             Giugno 2019 Vita Salesia   3
PER FAVORE, SIATE CUSTODI DELLA CREAZIONE, DELL'ALTRO, DELL'AMBIENTE - Suore Salesie
Vita della Chiesa

Il coraggio di rischiare…

Q
        uando, di una persona                                                            como e Giovanni: «In questo
        vogliamo mettere in ri-                                                          mestiere faticoso, essi hanno
        salto, in positivo, il suo                                                       imparato le leggi della natura,
        modo di porsi nel fare                                                           e qualche volta hanno dovuto
        le cose, diciamo spes-                                                           sfidarle quando i venti erano
so: “Si vede che la sua è una                                                            contrari e le onde agitavano
vocazione”. Qualunque sia                                                                le barche. In certe giornate,
l’attività della persona in que-                                                         la pesca abbondante ripa-
stione, metterne in risalto la                                                           gava la dura fatica, ma, altre
vocazione ce la fa distinguere                                                           volte, l’impegno di tutta una
da chi quella stessa cosa la fa                                                          notte non bastava a riempire
in maniera automatica, senza                                                             le reti e si tornava a riva stan-
nessuno slancio né passione,                                                             chi e delusi… sono queste le
senza “trasmettere” nulla. È,                                                            situazioni ordinarie della vita,
questo, un qualcosa di valido                                                            nelle quali ciascuno di noi si
per tutti; ma se, solo per fare                                                          misura con i desideri che por-
un esempio, uno può esse-                                                                ta nel cuore… Talvolta si gode
re un bravo medico anche se                                                              di una buona pesca, altre vol-
non ha scelto tale professione                                                           te, invece, bisogna armarsi di
per vocazione, più difficile                                                             coraggio per governare una
è pensare a un prete, o a un                                                             barca sballottata dalle onde,
religioso senza quella che,                                                              oppure fare i conti con la fru-
alla fine, è ciò che li distin-                                                          strazione di trovarsi con le
gue, o dovrebbe distinguerli.                                                            reti vuote».
Perché, come ha scritto Papa                                                             Ma sempre, in tutte le circo-
Francesco nel suo messaggio                                                              stanze dobbiamo essere con-
per la 56a Giornata Mondiale                                                             sapevoli che Cristo è sempre
di Preghiera per le Vocazioni,                                                           al nostro fianco e che ogni
celebrata lo scorso maggio con il        mi anche loro. Spesso la vocazione       chiamata è frutto di un incontro con
tema “Il coraggio di rischiare per la    divina si fa strada attraverso una pa-   Lui. «È successo così con la perso-
promessa di Dio”, la vocazione non       rola umana o grazie a un ambiente        na con cui abbiamo scelto di con-
è «una gabbia», né «un peso che ci       in cui si sperimenta una fede viva».     dividere la vita nel matrimonio, o
viene caricato addosso», e neppure       Per questo allora, per accogliere        quando abbiamo sentito il fascino
«un’ingerenza di Dio nella nostra        quella chiamata, «occorre mettersi       della vita consacrata: abbiamo vis-
libertà». Al contrario «è l’iniziativa   in gioco – afferma oggi Bergoglio        suto la sorpresa di un incontro e, in
amorevole con cui Dio ci viene in-       – con tutto sé stessi e correre il ri-   quel momento, abbiamo intravisto
contro e ci invita ad entrare in un      schio di affrontare una sfida inedi-     la promessa di una gioia capace di
progetto grande, del quale vuole         ta… bisogna lasciare tutto ciò che       saziare la nostra vita». È per questo
renderci partecipi», e di cui ogni       vorrebbe tenerci legati alla nostra      che i religiosi sono «portatori di una
chiamato deve farsi testimone.           piccola barca, impedendoci di fare       promessa». La promessa di un Dio
Del resto, come osservato da Be-         una scelta definitiva; ci viene chie-    d’amore che vuole «che la nostra
nedetto XVI nel 2011, «la testi-         sta quell’audacia che ci sospinge        vita non diventi prigioniera dell’ov-
monianza fedele e gioiosa della          con forza alla scoperta del progetto     vio, non sia trascinata per inerzia
propria vocazione è stata ed è un        che Dio ha sulla nostra vita».           nelle abitudini quotidiane e non re-
mezzo privilegiato per risvegliare in    È proprio questo, d’altra parte, quel-   sti inerte davanti a quelle scelte che
tanti giovani il desiderio di seguire    lo che accadde ai primi discepoli        potrebbero darle significato». Che,
i passi di Cristo, come pure il corag-   chiamati da Gesù presso il lago di       insomma, sia capace di “trasmette-
gio di proporre con delicatezza e        Galilea, le due coppie di fratelli pe-   re” qualcosa.
rispetto la possibilità che Dio chia-    scatori, Simone e Andrea con Gia-                         dott. Salvatore Mazza

4   Vita Salesia Giugno 2019
PER FAVORE, SIATE CUSTODI DELLA CREAZIONE, DELL'ALTRO, DELL'AMBIENTE - Suore Salesie
Vita della Chiesa

Tempo d’estate

È
       arrivato il tempo estivo. Ci       Nel leggere il Vangelo scopri come        cuni hanno bisogno dello psicologo
       raggiunge coi i suoi ritmi, i      Gesù vive la vita con gioia. Vede la      per chissà quale malattia è nata in
       suoi riti, i suoi desideri. L’e-   vita che cresce attraverso gli uccelli    questo tempo di pace!
       state, le ferie, le vacanze non    del cielo, i gigli del campo, il lavoro   Far bene le vacanze è una necessità.
       sono nemici della fede, ma         fiduciosa del contadino nei campi,        Anche per chi non può farle.
sono semplicemente tempi da acco-         quello premuroso della donna in           Il mio lavoro mi fa vivere con più di
gliere, da vivere.                        casa. Ma vede anche come il lavoro        200 malati che non possono fare fe-
Sono state programmate da tempo.          è delusione, fatica.                      rie.
Mari, Monti, Laghi. Italia. Estero. Chi    Allora abbiamo bisogno delle ferie       Dal diario di uno persona simile ai
può ascolta e vive i desideri più bel-    per riposare.                             miei malati ho scoperto una ricchez-
li. Ma noi che cosa desideriamo da        Quando il lavoro diventa segno di         za di vita. Luyi chiedeva, dopo esse-
questo tempo?                             povertà perché manca o presenta           re alzato e messo in carrozzina, di
La cosa più importante “è cercare         i duri limiti della realtà ecco che       essere posto vicino alla finestra per
quegli spazi di calma e di silenzio che   siamo chiamati a scoprire il mondo        poter vedere i fiori coltivati dalla
permettono di riflettere, di pregare,     bello voluto da Dio. Perché ha fatto      moglie che crescevano lentamente.
di guardare meglio il mondo che ti        tutto bello e buono e ora, che lo ha      Diceva: io riesco a vedere la novità
circonda … per capire” cosa stiamo        affidato a noi, è così ostile?            della crescita della vita che chi corre
al mondo a fare (CV276).                  Il riposo ci permette di guardare la      non vede.
Ce lo insegna anche Gesù attraverso       realtà per risvegliarla nostra creati-    O ancora quanto sono importanti
le pagine dei Vangeli. Anche Lui ha       vità, le vere leggi sociali, tornarlo a   i fratelli. Nella malattia che mi ha
sentito il bisogno di ritirarsi in di-    “sognarlo” come tutto bello.              immobilizzato ho scoperto la virtù
sparte per “alzare gli occhi al cielo”    Vivevo con tristezza quando al ritor-     dell’attesa. Prima c’era una immedia-
e guardare senza fretta le persone        no delle lunghe ferie scolastiche gli     ta coincidenza tra il volere e il fare…
che ci circondano. Fa sentire il Suo      studenti mi dicevano: meno male           Ora se voglio qualcosa devo gridare,
sguardo d’amore che dice tu sei im-       che sono finite!                          devo farmi sentire e poi aspettare
portante per me.                          O leggere che dopo le vacanze al-         che qualcuno venga, quando può …
                                                                                    In questo ho scoperto una dimen-
                                                                                    sione della speranza, la pazienza di
                                                                                    attendere. Da vecchio e malato non
                                                                                    posso far niente se non aspettare,
                                                                                    ascoltare, obbedire. Ecco aspetto di
                                                                                    essere gettato in Dio! (O. Clement)
                                                                                     Vacanze, allora non è solo pensare
                                                                                    a se stessi.
                                                                                    È fare quello che normalmente non
                                                                                    facciamo perché troppo occupa-
                                                                                    ti. Troppo impegnati. È accorgersi
                                                                                    che facciamo parte di un corpo in
                                                                                    cui esistono membra più deboli.
                                                                                    È, come mi dicono molti volontari,
                                                                                    scoprire ciò che vale nella vita. E nel
                                                                                    dolore avere lacrime di commozio-
                                                                                    ne grata che ci fa camminare per le
                                                                                    vie del mondo riconoscendo i doni
                                                                                    ricevuti per la comunione e il cam-
                                                                                    mino di tutti.
                                                                                                           p. Piero Ottolini

                                                                                                        Giugno 2019 Vita Salesia   5
PER FAVORE, SIATE CUSTODI DELLA CREAZIONE, DELL'ALTRO, DELL'AMBIENTE - Suore Salesie
Beata Liduina

Padova

Commozione per un anniversario

Il 18 maggio ricorreva il primo Anniversario dell’inau-
gurazione del Bassorilievo dedicato alla Beata Liduina
e posto nel chiostro dell’Ospedale Giustinianeo. Nono-
stante il brutto tempo e una forte pioggia, la celebra-
zione Eucaristica alla Cappella del Monoblocco è stata
molto partecipata. Volti sorridenti e parole di affetto e
riconoscenza verso la Beata Liduina che per tutti merita
molto più di quello che noi facciamo per lei. Molto bello
e commovente la processione che si è formata al termine
della Celebrazione per portare il cesto di fiori ai piedi del
Bassorilievo al Giustinianeo.
Suor Bianca ha accolto i fedeli introducendo l’Eucaristia:

È bello ritrovarci qui, oggi, per celebrare insieme l’Eu-
caristia a ricordo di quanto è avvenuto un anno fa:
l’INAUGURAZIONE DEL BASSORILIEVO dedicato alla                  Mi sembra doveroso, proprio qui davanti al Signore,
BEATA LIDUINA e posto al chiostro dell’Ospedale Giu-            ringraziare quanti a suo tempo si sono adoperati per
stinianeo.                                                      questo avvenimento: dal Comitato “Beata Liduina” al
                                                                Direttore Generale Dott. Luciano Flor.
                                                                Un anno è trascorso e le risonanze sono arrivate presto
                                                                alla sua cappella, in C.so Vitt. Emanuele II, dove riposa-
                                                                no le sue spoglie. Risonanze che si accomunano quasi
                                                                in un’unica espressione: “Sono andato in Ospedale per
                                                                un esame, ma prima sono passato per una preghiera
                                                                davanti al bassorilievo”. Sì, in un anno, anche qui, quel
                                                                piccolo angolo del “Giustinianeo” è diventato mèta si-
                                                                gnificativa per Medici, Infermieri e malati.
                                                                E la nostra semplice ed umile Sorella accoglie con il
                                                                suo sguardo mite e dolce le Invocazioni che le vengono
                                                                rivolte, donando pace e serenità nel cuore.
                                                                Ne è prova di ciò le parole di molti: “Dopo l’esame sono
                                                                passato a ringraziarla”. Amiamo pensare che tutto si è
                                                                realizzato perché anche Beata Liduina desiderava ritor-
                                                                nare nel luogo da dove era partita come infermiera, per
                                                                continuare, in modo diverso, la sua missione: consolan-
                                                                do gli ammalati e come presenza rassicurante
                                                                accanto ai Medici e Infermieri. Preghiamo allora perché
                                                                riversi a piene mani in questo luogo la sua fede, la sua
                                                                pace, nonché la sua amorosa e delicata dedizione ai
                                                                malati. Celebrerà con noi e per noi Don Roberto Ravaz-
                                                                zolo e concelebrerà P. Giuseppe dei Padri Camilliani
                                                                che qui operano con tanta disponibilità. Animerà la
                                                                liturgia la Banda “Cristus Vincit” di Giarre paese natìo
                                                                della Beata. Il Signore ricompensi tutti con l’abbondan-
                                                                za di grazia secondo le necessità di ciascuno.
                                                                Vorrei far presente, già da ora, che dopo la Celebrazio-
                                                                ne porteremo un omaggio floreale ai piedi del bassori-
                                                                lievo al Giustinianeo.

6   Vita Salesia Giugno 2019
PER FAVORE, SIATE CUSTODI DELLA CREAZIONE, DELL'ALTRO, DELL'AMBIENTE - Suore Salesie
Beata Liduina

                     Il dottor Giampiero Avruscio ci

              documenta…e ci fa interrogare

H
               o cercato in tutti i modi di sottrarmi alla   Suor Liduina prima di partire per l’Etiopia, fa uno “sta-
               richiesta di suor Bianca, perché non mi       ge” (come diremmo oggi), un corso di preparazione di
               sento la persona adatta a parlare dal         infermiera al Giustinianeo, l’ospedale nuovo di Pado-
               pulpito di una Chiesa e anche perché ho       va, quello in cui ho lavorato e ancora oggi lavoro…ma
               conosciuto Suor Liduina solo un anno fa,      è interessante capire in quale contesto ambientale e
quando Stefano, l’infermiere che lavora con me, mi ha        storico suor Liduina agiva.
invitato qui, ad una Messa come questa… Ma sr Bianca         Quale era per esempio il clima di quella parte di
mi ha fatto un grande regalo, prestandomi il libro           Africa? Lo racconta suor Liduina in una lettera alla
della Positio Super Virtutibus …un libro dove la vita di     mamma il 28 luglio 1937, dove descrive la sua prima
Suor Liduina viene setacciata e vista al microscopio,        notte…una lettera come può scriverla una ragazza che
da quando era bambina fino al suo ultimo giorno di           ha frequentato solo fino alla terza elementare: “Ci
vita, con le testimonianze di tutte le persone che in        hanno accompagnato dalle suore missionarie Francesi,
qualche modo erano venute a contatto con lei…                ci hanno offerto un bicchiere d’acqua calda che a stento
Suor Liduina e la sua vita…una vita non certo facile,        ne abbiamo preso poca, abbiamo cenato e si preparò le
fatta di fatica, di sudore, di lavoro quotidiano… una        brande, coricate che siamo non si trova quiete, verso le
vita abbastanza semplice, umile, fatta di piccole cose,      10, una alla volta abbiamo portato fuori le brande per-
di piccoli gesti…una vita di “ordinaria quotidianità” e      ché dentro non si poteva respirare in casa 40° di caldo,
forse proprio per questo, molto vicina alla mia vita,        alla notte non si poté chiudere occhio il giorno meno
alla vita di tutti noi…una vita però resa straordinaria      che meno abbiamo la S. Messa con la Comunione e sia-
dalla capacità di questa ragazza di trasformare ogni         mo fermate fino alle 3 del dopo pranzo, siamo andate
piccolo gesto, ogni sua azione in un grande atto d’A-        alla stazione sotto un caldo insopportabile, si aveva
more!                                                        paura di venire meno, ma il Cuore di Gesù ci diede tanta

                                                                                                    Giugno 2019 Vita Salesia   7
PER FAVORE, SIATE CUSTODI DELLA CREAZIONE, DELL'ALTRO, DELL'AMBIENTE - Suore Salesie
Beata Liduina

                                                             dosi anche delle suore. Un altro medico si scagliava
                                                             contro le suore e suor Liduina in particolare, con frasi
                                                             inopportune e offensive”.
                                                             Quali erano le condizioni umane della gente che vive-
                                                             va in quella Regione? Lo racconta nel suo libro sulle
                                                             Salesie Igino Morelli: ”Qui vi era un formicaio di gen-
                                                             te, dove tutti vivevano in luridissimi tucul, addossati
                                                             gli uni agli altri, alti appena un metro e mezzo. Dentro,
                                                             insieme a creature umane, vi stavano l’asino, la vacca,
                                                             le capre e le galline, il tutto in pochi metri di spazio.”
                                                             Suor Liduina è una rivoluzionaria, non ha mezze
                                                             misure…come tutti i rivoluzionari, è una totalitaria!
                                                             In genere la nostra vita viene declinata alla prima
                                                             persona singolare: io voglio, io desidero, io sento, io
                                                             faccio, io, io, io…e ancora io…a volte usiamo anche il
                                                             noi…quando si tratta della nostra famiglia, dei nostri
                                                             amici, dei nostri parenti, dei nostri interessi… Suor Li-
                                                             duina ha rivoluzionato la prospettiva… al centro della
                                                             propria vita non c’è la propria vita, non ci sono i propri
                                                             desideri, non c’è la propria stanchezza, i propri pen-
                                                             sieri, la propria fatica, la propria sofferenza, la propria

forza di poterlo superare”.
Come erano le condizioni dell’ospedale in Etiopia nel
quale ha prestato la sua assistenza come infermiera?
Lo racconta il tenente medico dott. Dino Donelli: “Esi-
stevano solo i muri, i fori delle finestre e delle porte…
Non vi erano che reti metalliche, ben fortunato chi
poteva avere una specie di materasso. Nel clima infido
di Dire-Daua, dove le zanzare entravano a sciami ed
insetti di ogni specie infestavano le poche coperte,
dove i servizi non esistevano affatto, eravamo ricove-
rati circa 150 tra ufficiali e soldati, feriti o ammalati.
Tra questi ruderi umani prestavano servizio le Rev.
Suore Salesie…”.
Come era l’ambiente delle relazioni umane nel quale
suor Liduina aveva scelto di andare? Lo racconta il sig.
Ermanno Menapace: “Quanto ai medici, l’ospedale era
un po’ disgraziato: il direttore dell’ospedale aveva un
solo scopo per rimanere lì, per avere la famiglia vici-
na: pensava a sé, a fare commercio di medicinali, tra-
scurando il suo dovere, gli ammalati e disinteressan-

8   Vita Salesia Giugno 2019
PER FAVORE, SIATE CUSTODI DELLA CREAZIONE, DELL'ALTRO, DELL'AMBIENTE - Suore Salesie
Beata Liduina

gioia… Suor Liduina era e continua ad essere per te,
per voi, per loro prima che per se stessa… prima della
sua vita c’era quella degli altri… che erano dei perfetti
sconosciuti, come quelli che incontriamo ogni giorno,
in ospedale, per strada, in viaggio… si dice che siamo
tutti uguali…ma non è vero: uomini, donne… siamo
diversi, abbiamo cultura diversa, sensibilità diversa,
ceto sociale diverso, frequentazioni diverse, lingua
diversa, esistono persone gradevoli, simpatiche, con
cui è piacevole stare, persone sgradevoli, antipatiche,
con cui è facile non stare…persone che ti sorridono
davanti e ti sparlano dietro, persone che raccontano
bugie…ma allora perché di fronte a dei perfetti scono-
sciuti io devo comprenderne le sofferenze, invece che
essere compreso nelle mie sofferenze, perché devo
capire, aiutare, invece che essere capito, aiutato in
quello che ritengo le mie necessità, perché rinunciare
alle mie abitudini, alle mie comodità… Con la sua vita,
suor Liduina mi ha dato le risposte! Perché in verità
la sua vita non l’ha dedicata a dei perfetti sconosciu-
ti, ma conosceva perfettamente ciascuno di loro, li
chiamava con il loro vero nome, ciascuno aveva un’i-
dentità ben precisa, che lei conosceva e riconosceva        capito, ma lo ha vissuto pienamente, in modo attivo,
sempre… era Colui di cui si era innamorata, il suo vero     cosciente… come Maria quando ha pronunciato il suo
Amore al quale aveva fatto posto e a cui aveva voluto       sì, diventando la tela sulla quale Dio ha disegnato e
consegnare la sua vita… in ognuna di queste persone         colorato il Suo progetto.
lei riconosceva il suo Gesù e questo grande Amore           E ora capisco perché nei giorni seguenti a quella
superava qualsiasi fatica, qualsiasi sofferenza, qualun-    Messa celebrata un anno fa, entrando al Giustinianeo
que ostacolo, qualsiasi incomprensione… quando si è         e vedendo molte effigi, targhe, statue che ricordano
innamorati non esiste distanza, ostacoli che possano        i benefattori che hanno contribuito alla costruzione
frapporsi nel cercarsi, nel trovarsi, nello stare insie-    dell’ospedale, medici che hanno lavorato in quelle
me…suor Liduina era costantemente insieme a Lui e           corsie, mi sono chiesto perché non c’era nessun segno
in questo grande unico Amore trovava forza, coraggio,       che ricordasse Suor Liduina, che in quell’ospedale
fiducia, speranza… Tutti i miracoli sono straordinari,      c’era stata, aveva prestato la propria opera, si era pre-
come una guarigione umanamente inspiegabile, una            parata come infermiera… un pensiero ad alta voce che
Grazia esaudita… ma il più grande e straordinario Mi-       avevo manifestato a Stefano che mi aveva invitato a
racolo è quando Dio cambia la tua vita…                     quella Messa…e da lì ho ricevuto varie telefonate di
Suor Liduina è riuscita a fare della sua vita un’opera      adesione e si è formato in modo spontaneo, naturale
d’Arte…e non è a caso che parlo di Arte…se pensiamo         un gruppo di persone, ognuna con le proprie diverse
a chi consideriamo sia un artista: una persona che          storie, con il quale ci siamo incontrati varie volte,
riesce attraverso le proprie opere, a lasciare qualco-      perché sia posto un segno all’interno dell’ospedale
sa di sé, che oltrepassa il tempo, che dal particolare      Giustinianeo che ricordi Suor Liduina… ma sono con-
del proprio sentire, raggiunge una dimensione di            vinto che il nostro “comitato” continuerà anche oltre,
bellezza universale, che è riconosciuta tale da tutti.      perché suor Liduina ci ha segnato!
Chi è il più grande artista della storia, Leonardo da       L’augurio che faccio a me stesso e che faccio a tutti, è
Vinci? Raffaello? Giotto? Shakespeare? Goethe? Be-          che l’esempio di vita di Suor Liduina, possa aiutarci a
ethoven? Mozart?...Tutti questi geni dell’arte hanno        fare della nostra vita un’opera d’Arte.
lasciato sicuramente qualcosa di sé nelle loro opere …
ma il più grande Artista della storia è Gesù, perche è                                         Giampiero Avruscio
riuscito non a lasciare qualcosa di sé, ma ha lasciato                                   Direttore UOC Angiologia
tutto se stesso…nel nostro prossimo, nell’eucarestia,                    Azienda Ospedaliera-Universitaria, Padova
nella preghiera…e suor Liduina questo non solo lo ha

                                                                                                   Giugno 2019 Vita Salesia   9
PER FAVORE, SIATE CUSTODI DELLA CREAZIONE, DELL'ALTRO, DELL'AMBIENTE - Suore Salesie
Beata Liduina

I bambini i veri protagonisti

Q
                     uando ero piccola frequentavo la scuola
                     dove lavorava mia madre e fu lei a
                     farmi conoscere suor Liduina. Era una
                     figura così poco colorata e lontana dal
                     mio mondo infantile. Per molti anni la
                     allontanai dalla mia quotidianità.
Le vicende familiari degli ultimi tempi però mi hanno
riavvicinata a lei perché il desiderio di una maternità
che non arrivava rendeva le mie giornate affannate
e tristi. Con assiduità quasi settimanale, frequentavo
la sua cappellina cercando pace, magari una risposta,
magari solo un po’ di conforto da sr Bianca. Le chie-
devo incessantemente di aiutarmi ad accogliere e a
                                           vedere con chia-
                                           rezza il disegno di
                                           Dio per la nostra
                                           coppia anche se        dignità di figli e la vita eterna; nasciamo a nuova vita
                                           non collimava con      con la necessità di andare verso il suo Amore, quello
                                           le nostre attese.      che si dona senza riserve, che si spende senza limiti e
                                           Lo scorso 5 maggio     condizioni.
                                           io, mio marito e la    A distanza di tempo capisco che la Beata Liduina con
                                           nostra piccola Elisa   la sua umiltà e carità ci aiuta a leggere l’Amore in sen-
                                           Maria, abbiamo         so lato: siamo genitori, ma i figli che abbiamo sono il
                                           partecipato ad una     frutto di un Amore con la “A” maiuscola…Dio ce li ha
                                           celebrazione in        affidati affinché li possiamo condurre nel cammino
                                           suo onore. Quel        della vita e perché possano diventare veri testimoni
                                           giorno pioveva         di Gesù e del suo Amore per i fratelli. Facciamo tutti
                                           molto ed eravamo       parte di un progetto più grande e misterioso che va
                                           incerti se parte-      oltre quello che
                                           cipare o meno          possiamo imma-
                                           alla celebrazione,     ginare noi, dove
                                           ma ha prevalso il      ognuno è chiamato
                                           desiderio di ringra-   a fare la propria
ziare! Appena entrati abbiamo trovato posto in fondo              parte! Credo che
alla cappellina dove vi erano due sgabelli vuoti che              l’importante sia
sembrava ci aspettassero. Erano presenti molte fami-              mettersi in ascolto
glie ed è stato come entrare a casa; ognuno dei pre-              per capire vera-
senti portava con sé ciò che era, quanto desiderava,              mente ciò che Dio
un semplice grazie a lei che si fa carico nella storia di         ci chiede di fare
ognuno, di essere custode dei progetti di Dio.                    per camminare nel
I bambini erano i protagonisti del momento, alcuni                sentiero che Lui
hanno cantato, altri hanno drammatizzato con sim-                 ha preparato per
patia e innocenza il messaggio della Resurrezione                 ognuno di noi.
di Cristo: siamo come bruchi che chiusi dentro alla
nostra crisalide, apparentemente senza vita, torniamo                   Chiara Toaldo
a rinascere con forme e colori diversi. Gesù con la sua
crocefissione, morte e Resurrezione ci restituisce la

10   Vita Salesia Giugno 2019
Beata Liduina

                    Da bruco a farfalla,
           simbolo di nuova vita
                                                             tezza che tutto sa-
                                                             rebbe andato bene
                                                             e così infatti è stato.
                                                             Aspettavo quindi
                                                             con emozione que-
                                                             sta celebrazione
                                                             per ringraziarla di
                                                             essermi stata ac-
                                                             canto anche questa
                                                             volta.
                                                             Tanta gioia ac-
                                                             compagna sempre
                                                             queste celebrazioni,
                                                             perché riconoscia-
                                                             mo che la persona

D
                                                             così preziosa che
               omenica 5 maggio la cappella della Beata      teniamo tra le no-
               Liduina ha accolto ancora una volta tante     stre braccia è un
               famiglie, che due volte l’anno si ritrovano   dono e il segno che,
               per ringraziare la Beata e il Signore per     nonostante le no-
               il dono dei figli. Durante la celebrazione,   stre imperfezioni, Dio si fida di noi e la Vita fiorisce tra
P. Antonio Bertazzo con tanta attenzione e dolcezza          le nostre mani.
invita tutti i bambini a fare da corona all’altare della     Voglio accogliere allora l’invito che questa celebra-
cappella. Come ogni volta, un segno particolare              zione ci ha lasciato e, come don Antonio ha mostrato
accompagna la celebrazione: come Gesù è passato              ai bambini, ma anche a noi genitori, come un bruco si
dalla morte alla vita con la Resurrezione, così per          trasforma in farfalla, anche la nostra vita può essere
diventare farfalla, un bruco deve passare tramite vari       trasformata se riusciamo a fare spazio e diventare ter-
stadi. Dei bambini sono così stati “travestiti” da bruco,    ra feconda dell’amore e della grazia di Dio, che passa
crisalide e farfalla, simbolo della nuova vita.              anche dalle mani dei suoi santi.
Tanti genitori durante gli anni sono entrati nella cap-                                                       Elisa Nassi
pella e davanti alla tomba della Beata hanno affidato
a lei il desiderio di un figlio. E Liduina non è mai man-
cata in generosità: tante nuove vite sono sbocciate
per sua intercessione.
In varie occasioni ho partecipato a questa celebrazio-
ne, accompagnando con il canto la liturgia, ma nessu-
na è stata speciale come questa. Se negli anni prece-
denti speravo e affidavo anch’io a questa mia grande
amica il desiderio di veder fiorire una nuova vita tra le
mie mani, il 5 maggio, insieme a mio marito Alberto,
ho presentato a Liduina il nostro Matteo.
Da molto tempo mi sono sentita accompagnata da lei,
ma proprio nell’attesa di Matteo ho sentito più forte
la sua vicinanza, soprattutto nel momento in cui, per
complicanze, i medici hanno dovuto indurre il parto.
In sala parto sentivo di non essere sola: Liduina era
con me. Nonostante la preoccupazione, avevo la cer-

                                                                                                    Giugno 2019 Vita Salesia   11
Testimonianze

Testimonianze
Sabato 18 maggio u.s. ha avuto luogo una        ve organizzate dalle Sorelle Salesie che
Santa Messa per ricordare il primo anni-        nella loro azione quotidiana sono guida-
versario della apposizione del bassorilie-      te dall’amore, dal carisma e dallo spirito
vo in ricordo di Beata Liduina Meneguzzi.       caritatevole che rendono Beata Liduina
Numerose personalità della società civi-        fonte di ispirazione per tutti noi.
le patavina e fedeli, hanno preso parte
alla funzione, testimoniando un sempre                                 Roberta Cavenaghi
attuale e profondo attaccamento della
comunità cristiana alla memoria della
Religiosa. Il Suo esempio di dedizione ai
più piccoli e dimenticati, portato a ter-
mine fino alla morte, perdura nel tempo
e, come il bassorilievo dedicatoLe, resta
fermo a indicarci che la via del sacrificio
per Amore del prossimo è la più gradita
a Dio, nel segno del Vangelo e nel solco
del comandamento cristiano più nobile.
Beata Liduina è, di per sé, un monumento
al Vangelo, poiché, come ci riporta l’Evan-
gelista Giovanni: Nessuno ha un amore
più grande di questo: dare la vita per i pro-
pri amici» (Gv 15,13).
Ho avuto la fortuna di conoscere la storia
di Beata Liduina l’anno scorso proprio in
occasione dell’inaugurazione del basso-
rilievo grazie ad un caro amico al quale
tutt’ora sono grata per avermi fatto cono-
scere questa Grande Donna e Religiosa,
esemplare per tutti noi. L’ammirazione
e la fede nutrita nei confronti di Beata
Liduina accomuna tutte le persone che,
come me, ritrovano in Lei il conforto dalle
preoccupazioni quotidiane e la forza per
sostenere coloro che richiedono il nostro
aiuto concreto. La fede e fiducia nutrita
per Beata Liduina avvicina tutti i fedeli in
uno spirito di solidarietà e in un senso di
familiarità e pace che ritrovo ogni qual-
volta entro nella Cappella a Lei dedicata
o partecipo alle Celebrazioni o iniziati-

                                 Nell’impossibilità di farlo individualmente
                                la Direzione ringrazia quanti hanno inviato
                                     offerte per le Missioni, per la Rivista
                                      e per la Causa della Beata Liduina.

12   Vita Salesia Giugno 2019
Beata Liduina

Beata Liduina

                  proteggici!
                                                                                                                        scio, Padova
                                                                                                         Famiglia Avru

                                                                                                                              va
                                  a                                                                             a Veneta, Pado
                 ini dell’Ugand                                                                  cchia Anguillar
Gruppo pellegr                                                                    Gruppo Parro

                          a Liduina                                   no
             no della Beat                           la d’Elba, Livor                                                    dova
Abelardo cugi                         Amiche dell’Iso                                                     la S. Croce, Pa
                                                                                          Classe V^ Scuo

                                                                                          di   Mugello
                icago, Stati Un
                               iti                                         rcos con amici                                   i di Piacenza
Famiglia di Ch                                          Fra Anselmo Ma                                       Famiglia Salin

                                                                                                                                       Marzo 2019 Vita Salesia   13
Cara Redazione

«                 Nella Rivista a pagina 24 si legge l’articolo della gradita visita dei ragazzi della scuola me-
                  dia “Bettini” di Ponte di Brenta, alle suore anziane della nostra Casa di Riposo. Esprimiamo
                  il nostro caloroso grazie per la bella iniziativa, alle insegnanti che l’hanno resa possibile,
                  disponendo i cuori dei ragazzi ad un atto di carità inestimabile. Attraverso questa lettera
                  che pubblichiamo, conosciamo come è nata e i sentimenti che l’hanno suscitata…

                                                           Carissima sr Brunella,

                                                                   desideravo risponderle subito, ma poi gli im-
                                                               pegni e il ritmo di lavoro di questi ultimi giorni di
                                                               scuola hanno avuto il sopravvento.
                                                                L’incontro con le suore salesie a Ponte di Brenta
                                                                 è stato per noi un felice incontro. Il tutto è nato
                                                                 lo scorso anno durante la Quaresima, era nostro
                                                                  desiderio favorire gesti di carità. In particolare
                                                                  ci avevano colpito le parole di papa Francesco
                                                                   con le quali invitava a far visita a «quei san-
                                                                   tuari di apostolicità e di santità che sono le
                                                                    case di riposo dei preti e delle suore». Strut-
                                                                    ture che ospitano, ha aggiunto, «bravi preti e
                                                                 brave suore, invecchiati, con il peso della soli-
                                             tudine, che aspettano che venga il Signore a bussare alla porta
                        dei loro cuori... se guardiamo più nel profondo, sono bellissimi», per la ricchezza di
                  umanità che vi è dentro. Visitarli dunque significa fare «veri pellegrinaggi, verso questi
                  santuari di santità e di apostolicità», alla stessa stregua dei pellegrinaggi che si fanno
                  nei santuari mariani o in quelli dedicati ai santi. (Cappella Santa Marta 18 ottobre 2013)
                  L’esperienza dello scorso anno è stata così significativa tanto da riproporla anche
                  quest’anno. Non solo, alcuni alunni, dopo la mattinata con le suore, hanno manifestato
                  il desiderio di passare nuovamente a salutare, così con sr Alfreda abbiamo concordato
                  un pomeriggio prima della fine della scuola. Anche il dialogo con suor Alfreda è stato
                  interessante: una reciproca scoperta, uno scambio fraterno di esperienze.
                  Gesti semplici, tuttavia in un mondo così disorientato, sono tasselli di bene da cui ripar-
                  tire. Se per caso dovesse passare a Ponte di Brenta il 7/8 giugno ci passi a trovare, siamo
                  in festa (incontri, mostre, teatro...) di fine anno.

                                                                                                                       »
                  Cordialmente
                                                                                           Ferdinanda Sgalmuzzo

                   Cari amici lettori di Vita Salesia,                     Questi sono i nostri recapiti:
                   desideriamo offrirvi uno spazio per                     Redazione Vita Salesia
                   comunicare ed esprimere rif lflessioni,
                                                                           C. so V. Emanuele II, 172 35123 Padova
                   commenti, grazie ricevute, che possono
                                                                           salesrivista@salesie.it
                   arricchire e mantenere il dialogo fra noi.              Tel. 049.8801433  049.8801355
                   Attenderemo con gioia anche un semplice                 Fax 049.8801426
                   pensiero.

14   Vita Salesia Giugno 2019
Laici salesi               L

                 Tre giorni di festa celebrati
Alvignano • CE   con gioia!

                 Q
                           uest’anno, a maggio, nella pic-    delle insegnanti hanno regalato ai pre-
                           cola comunità di Alvignano         senti una grande emozione.
                           (CE), abbiamo avuto l’onore        Ma è stato sabato 1° giugno, con la so-
                           di festeggiare un compleanno       lenne celebrazione liturgica conclusiva
                            molto speciale ... Quello della   dei festeggiamenti, che la bellezza di
                 nostra Scuola! L’Istituto Principi di Pie-   questo momento ha raggiunto il suo
                 monte ha compiuto i suoi pregevoli 150       apice, allorquando, tutti i sentimenti
                 anni di storia e noi tutti abbiamo voluto    mai sopiti che noi, affezionati e devoti
                 celebrare in pompa magna quest’evento        di questa Istituzione scolastica, portia-
                 così importante!                             mo dentro da decenni sono ritornati in
                 I festeggiamenti sono durati tre gior-       superficie con una prorompenza inarre-
                 ni ed hanno avuto inizio mercoledì 29        stabile ed ho avuto netta la sensazione
                 con un convegno nel corso del quale          di essere ritornata indietro nel tempo,
                 l’excursus storico dell’Istituto, esposto    a quel lontano Settembre 1976, quan-
                 brillantemente dal prof. Raffaele Roma-      do varcai per la prima volta il portone
                 no, storico ed ex allievo della Scuola, si   d’ingresso … Se chiudo gli occhi sento
                 è intrecciato con le testimonianze degli     ancora l’odore del refettorio, il vociare
                 ex alunni, passando attraverso i ricordi     di noi bambini nel cortile, la preghiera
                 e le emozioni sempre vive di chi quella      del mattino, le dolci carezze di sr Elisa
                 Scuola l’ha vissuta intensamente sin da-     all’asilo, la voce calma di sr M. Anto-
                 gli albori e alla quale è rimasto ancorato   nietta in prima elementare,..e, ancora,
                 per tutta la vita. Il giorno seguente, 30    rivedo sr. Angelina, carica di anni e di
                 maggio, la festa è proseguita con la ma-     sapienza che, in quinta elementare, ci
                 gistrale recita di fine anno degli alunni    faceva cantare l’inno di Mameli in piedi,
                 della scuola primaria, occasione in cui      ognuno accanto al proprio banco, con la
                 la bravura degli allievi e la competenza     mano posata sul petto e lei che caden-

                                                                                    Giugno 2019 Vita Salesia   15
L       Laici salesi

                                                                              Eravamo agli inizi degli anni ’90 e sr Al-
                                                                              dina con sr Silvana e sr Giusta spalanca-
                                                                              vano le porte dell’Istituto a noi giovani
                                                                              che attraverso l’ACR scoprivamo l’es-
                                                                              senza e la bellezza della Vita. Tutto ciò
                                                                              è rimasto indelebile nei nostri cuori e,
                                                                              così, la sera della celebrazione conclu-
                                                                              siva, quando al termine della S. Messa
                                                                              ci siamo ritrovati noi ex acierrini, ex ani-
                                                                              matori, ex giovani, intorno all’altare in-
                                                                              sieme a don Pasqualino Rubino, nostro
                                                                              amico e compagno di strada, è bastato
                                                                              guardarci un attimo negli occhi per riac-
                                zava il tempo battendo con forza il pie-
                                                                              cendere nei nostri cuori la fiamma, mai
                                de sulla pedana della cattedra … Ricordo
                                                                              smorzata, della gioia di ritrovarci in Cri-
                                i capricci di mio fratello che non voleva
                                                                              sto nostro Amico e rivederci così come
                                andare all’asilo, il mio imbarazzo nel ve-
                                                                              eravamo, sempre uguali e uniti nono-
                                derlo frignare e mamma che lo lasciava
                                                                              stante la vita ci avesse portato a percor-
                                a malincuore ma con decisione affidan-
                                                                              rere strade diverse e, per alcuni di noi, in
                                dolo a suor Franca, la suora portinaia.
                                                                              luoghi diversi … Abbiamo allora liberato
                                Quanti ricordi, meravigliosi pensieri mi
                                                                              i nostri cuori e cantato a squarciagola
                                rapiscono se penso alla “mia” Scuola
                                                                              piangendo di felicità ed esclamando a
                                alla quale devo tanto, tutto ciò che sono
                                                                              gran voce: “Sì, siamo davvero speciali,
                                ... Attraverso i suoi insegnamenti, essa
                                                                              abbiamo ricevuto un dono grande!”
                                ha saputo con maestria preparare il ter-
                                                                              Un grazie particolare va a sr Egle, sr Lu-
                                reno e seminare i primi granelli che col
                                                                              cia, sr Concetta, sr Celestilla, sr Natalina
                                tempo avrebbero portato i loro meravi-
                                                                              e a tutte le Suore che si sono avvicen-
                                gliosi frutti che mi caratterizzano e che
                                                                              date nella nostra comunità di Alvignano.
                                sento essere dei doni speciali come la
                                                                              Un ringraziamento smisurato dedico
                                coscienza scolastica, che mi ha sempre
                                                                              alla Fondazione Principi di Piemonte ed
                                accompagnato nel corso degli studi e
                                                                              alle carissime sr Rosalia, sr Francesca, sr
                                che cerco di trasmettere ai miei figli; il
                                                                              Franca e sr Lorena che continuano nel
                                senso del dovere svolto con onestà ver-
                                                                              loro infaticabile lavoro di formazione
                                so me stessa prima di tutto; il rispetto
                                                                              scolastica, morale, religiosa e sociale,
                                per gli altri; il considerare il prossimo
                                                                              svolgendo la loro missione con dedizio-
                                come mio simile e tanto, tanto altro che
                                                                              ne, cura, attenzione a tutta la persona: la
                                diverrebbe troppo lungo elencare.
                                                                              passione che promana dal loro operato
                                Ritenendo, dunque, un privilegio l’esse-
                                                                              è percepibile chiaramente da noi geni-
                                re stata affidata, ieri, dai miei genitori,
                                                                              tori, eterni apprendisti in questo arduo
                                alla scuola delle Suore (allora di Ivrea),
                                                                              mestiere, alle quali abbiamo affidato il
                                a mia volta, oggi, ho voluto fare “dono”
                                                                              nostro tesoro più prezioso, i nostri figli,
                                di questa Scuola ai miei figli: attualmen-
                                                                              ed alle quali chiediamo accoratamente
                                te la scuola Principi di Piemonte è retta
                                                                              di … prenderli per mano e farne dei ca-
                                dalle Suore Salesie che conosco oramai
                                                                              polavori!
                                da trent’anni, ossia da quando giunsero
                                                                              Con l’augurio più sincero che seguitino
                                ad Alvignano ed io, allora adolescente
                                                                              a seminare incessantemente e a racco-
                                accolsi, insieme ad un gruppo di coeta-
                                                                              gliere, in ogni tempo, frutti di bene e
                                nei, la novità della loro proposta rivolu-
                                                                              d’amore.
                                zionaria: una chiesa giovane e festosa,
                                                                                                      Concetta Esposito
                                fatta di persone e non di mattoni, cuore
                                pulsante di una comunità fino a diventa-
                                re l’emblema della pura gioia di vivere!

16   Vita Salesia Giugno 2019
Laici salesi               L

Dai giovani delle Salesie,
di ieri, oggi e domani
Carissime suore,                              dal primo all’ultimo e credeteci sono
          quando l’altro ieri sera ci avete   tutti custoditi nel nostro cuore. Se sia-
riproposto le immagini di quel famoso         mo diventati gli adulti che siamo è per-
1989, molti di noi presenti in chiesa era-    ché qualcuno gettava instancabilmente
vamo gli adolescenti di Alvignano. Non        semi di fiducia, attenzione, cura, condi-
facciamo mistero che ognuno di noi ha         visione ovunque. Nel nostro gruppo non
avuto un nodo alla gola poiché quelle         c’era distinzione di persone. Ognuno di
immagini ci hanno riportato indietro nel      noi era un mondo: da chi camminava, a
tempo…e allora è nata l’idea di ringra-       chi non riusciva, a chi si arenava, a chi
ziare pubblicamente l’ordine delle suo-       si rialzava, a chi aveva voglia di andare
re di S. Francesco di Sales per l’impegno     oltre, però, credeteci, abbiamo ricevuto
profuso soprattutto in quegli anni.           qualcosa di speciale. Come dice il profe-
Noi eravamo i ragazzi che cantavano a         ta Isaia: “come la pioggia e la neve scen-
squarciagola: “Non possiamo tacere la         dono giù dal cielo e non vi ritornano
vita che è in noi” ci sentivamo il cuore di   senza aver irrigato la terra, senza averla
Alvignano che pulsava e si incamminava        fecondata e fatta germogliare”. Noi ab-
in un percorso che ci avrebbe portato         biamo ricevuto questo dono.
tutti insieme sulla strada del 2000.          È bastato poco per far riaffiorare quello
Con quelle immagini ci avete ridonato         che il cuore custodisce gelosamente ma
un ricordo indelebile a noi ex animatori,     che è ancora fresco come un fiore ap-
ex giovanissimi, ex banda di cori e risa-     pena sbocciato. Abbiamo dentro di noi
te. Quante urla di gioia e scherzi ma an-     i ricordi profondi di tutto e di tutti, gli
che pianti, scontri e sofferenze hanno ri-    sguardi, le emozioni, il dono di donarci
empito queste sale che noi, ancora oggi       senza riserve, senza misura. Fatiche, sa-
sentiamo nostre. È stato un tesoro gran-      crifici, giornate vissute sotto il sole co-
de quello che abbiamo ricevuto, tutti         cente intenti a preparare GREST e campi
noi siamo grati per ogni istante vissuto:     scuola dove ognuno di noi era chiama-
                                              to a far fiorire il talento che aveva in
                                              sé nascosto. Come abbiamo già detto
                                              qualcuno aveva puntato su di noi, quel
                                              qualcuno ha un nome e anche se la vita
                                              l’ha portata a compiere scelte diverse è
                                              un nome scolpito nei nostri cuori, non
                                              lo possiamo tacere: sr Silvana. È stata
                                              lei il motore di tutto, l’animatrice che
                                              ci ha portato alla scoperta di noi stessi.
                                              Lei credeva in ognuno di noi, ha letto nel
                                              cuore di ciascuno e ci ha fatto incontrare
                                              Dio. Eravamo ragazzi di 13/14 anni a cui
                                              era stato dato un compito non per ave-
                                              re successo nella vita ma un sogno, “il
                                              sogno” da inseguire per diventare veri
                                              uomini e donne, liberi da compromessi,
                                              liberi da commenti inutili, uomini capa-
                                              ci di essere e fare tutto con passione e
                                              verità…
                                              Noi allora non lo capivamo, partecipa-
                                              vamo perché qualcuno credeva in noi, ci

                                                                     Giugno 2019 Vita Salesia   17
L       Laici salesi

                                scavava dentro e ci faceva anche male…       ziare…c’era in noi un’apertura di cuore
                                quante volte lo sguardo severo di SR Al-     che aveva la potenza di travolgere tutti
                                dina ci richiamava all’ordine e al rispet-   anche gli anziani poveri e soli. È da que-
                                to di noi stessi ma non mancava poi di       ste esperienze che noi abbiamo ricevu-
                                accoglierci con un abbraccio o con uno       to forza, coraggio e vigore.
                                sguardo tenero che ti scioglieva dentro.     È per tutto questo che stasera vi voglia-
                                Non abbiamo mai lavorato per esibirci        mo ringraziare per aver creato adulti co-
                                per ricevere applausi o corone d’alloro,     raggiosi e testimoni, che l’essere cristia-
                                ognuno nel suo piccolo faceva la sua         ni vuol dire non avere paura della Verità
                                parte. L’essenziale era creare adulti con-   e non stancarsi mai di cercarla anche se
                                sapevoli del loro ruolo. Ebbene ogni in-     il mondo ci vuole tutti uguali ma noi non
                                contro era una festa. Ci si preparava set-   potremmo mai essere tutti uguali per-
                                timane prima e poi iniziava la macchina      ché ci è stato insegnato “di fare la diffe-
                                organizzativa dove la sola pubblicità era    renza”. Credeteci a chi ha vissuto quegli
                                la voglia di stare insieme gioiendo delle    anni, nonostante le diverse strade intra-
                                piccole cose. Nessuno di noi potrà di-       prese, ci basterebbe solo uno sguardo e
                                menticare gli adulti che si prodigavano      tutte le barriere e i muri che la società ci
                                per venirci a prendere e posare poiché       ha imposto, cadrebbero.
                                noi eravamo piccoli e qui dovremo elen-      Ringraziamo tutte le suore salesie che
                                care tutte le famiglie le persone adulte,    hanno dato il loro contributo attivo ad
                                i sacerdoti che hanno fatto da cornice       Alvignano: sr Aldina, sr Giusta, sr Sil-
                                alle Suore salesie. Ecco, insieme a que-     vana, l’indimenticabile sr Almerina,
                                ste persone che si mettevano in gioco        sr Egle, sr Giuliana, sr Paola, sr Dionisia,
                                insieme a noi, che siamo cresciuti e a cui   sr Natalina, sr Concetta, sr Lucia, sr Lo-
                                stasera rivolgiamo semplicemente il no-      retta, sr Franca, sr Lorena, sr Rosalia e
                                stro “grazie” perché se non fossero stati    sr Francesca.
                                presenti tra noi, e non avessero fatto da    Grazie dal profondo del nostro cuore.
                                collante oggi noi non saremmo qui.
                                Non abbiamo mai guadagnato soldi, ci                      I giovani delle Salesie di ieri,
                                organizzavamo nella più grande creati-                                   oggi e domani
                                vità. Ogni cosa era uno spunto per ini-

18   Vita Salesia Giugno 2019
Laici salesi              L

150 anni con gli occhi
dei bambini…

Q
           uest’anno noi alunni della         coreografia, quando si doveva provare
           Scuola “Principi di Piemonte”,     sotto il sole. Ma la soddisfazione di rice-
           ma particolarmente noi della       vere tanti applausi ci ha ripagato di tutta
           classe 5^, siamo capitati nel      la fatica!
           più grande compleanno che          Il giorno successivo, 30 maggio, abbia-
potessimo festeggiare, quello della no-       mo rappresentato con la recita “STORIA
stra Scuola.                                  di un TALENTO”, la lunga vicenda stori-
Siamo stati tutti coinvolti in più momen-     ca dei 150 anni della Scuola, suddivisa
ti nei tre giorni organizzati per i festeg-   in tappe: dagli inizi, al tempo dell’uni-
giamenti: mercoledì 29 maggio abbia-          tà d’Italia, quando c’erano qui le suore
mo aperto la festa con una bellissima         dell’Immacolata Concezione di Ivrea,
coreografia di tutti gli alunni della Scuo-   fino agli anni più recenti con l’arrivo
la Primaria, pensata e preparata in meno      delle Suore Salesie. Molto simpatici
di una settimana dalla maestra Rosanna        sono stati i balletti che intervallavano le
Massaro che ha messo a frutto il suo ta-      parti recitate.
lento di essere anche maestra di danza.       A noi sono rimaste impresse tutte le dif-
Abbiamo poi alleggerito la parte storica      ficoltà che hanno dovuto affrontare le
delle relazioni con i canti, diretti dalla    persone di Alvignano e il prezioso aiuto
maestra di musica Angela Musco… Ab-           che hanno ricevuto con la presenza del-
biamo visto il video delle interviste, re-    le Suore. È stato divertente interpretare
alizzate alcune settimane prima con l’a-      la parte delle suore, con tanto di vestito
iuto di una mamma, a persone anziane e        e velo… Le suore hanno speranza di ave-
via via più giovani che hanno frequenta-      re presto in noi delle nuove novizie!!!
to nel tempo passato questa stessa no-        Nel finale, attraverso la proiezione di
stra scuola. Una risposta che ci è rimasta    alcune diapositive, si sono ricordati i
più impressa è stata: “Questa scuola mi       30 anni dall’arrivo delle Suore Salesie,
ha trasmesso dei valori e delle emozioni      così molti dei presenti, ex adolescenti di
importanti per la vita…”.                     quegli anni (ora genitori di molti di noi!),
Certo che, se è bello presentare balli e      si sono emozionati nel rivedersi e nel ri-
canti, c’è anche una parte meno bella:        cordare i tempi d’oro dell’Azione Catto-
quella delle prove! Specialmente per la       lica che è arrivata ad Alvignano proprio
                                              grazie a queste suore.
                                              Così hanno pensato di esprimere anche
                                              pubblicamente durante la messa del 1
                                              giugno con il Vescovo (Amministratore
                                              apostolico) Orazio Francesco, un ringra-
                                              ziamento a tutte le Suore Salesie che
                                              hanno incontrato negli anni della loro
                                              giovinezza… È stato per noi il momento
                                              più bello della messa, perché abbiamo
                                              cantato e battuto le mani al ritmo della
                                              musica.
                                              Chissà… quando diventeremo grandi
                                              avremo anche noi da raccontare le no-
                                              stre emozioni ai nostri figli… sempre
                                              che qualcuna di noi non diventi davvero
                                              suora!

                                                           Alcuni alunni della classe 5^

                                                                     Giugno 2019 Vita Salesia   19
L       Laici salesi

                                Uno sguardo sul lungo
                                cammino
                                1869 – 2019… Con uno sguardo quasi            impegnata nell’educazione e nella for-
                                occasionale, si è scoperto il notevole        mazione di ragazzi e di giovani.
                                compleanno della nostra Scuola “Prin-         Sballottata da un’amministrazione
                                cipi di Piemonte”. Proprio quest’anno         all’altra, ora come una “serena madre”
                                compie 150 anni.                              riposa in “Fondazione”, sotto la tutela
                                “Buon compleanno, Scuola!” È stata            del Vescovo del luogo, attualmente Ora-
                                l’esclamazione di tutti i bambini della       zio Francesco Piazza, amministratore
                                Scuola dell’Infanzia e Primaria.              apostolico.
                                Una data… la chiave che ha aperto la          La raccolta di tante foto ci ha dato la
                                porta ad iniziative, sogni, desideri che si   possibilità di realizzare una mostra foto-
                                sono realizzati nei giorni 29, 30 maggio      grafica; ex allievi in gara si sono propo-
                                e 1 giugno 2019. L’entusiasmo aumen-          sti per organizzare una tavola rotonda
                                tava giorno dopo giorno e la notizia in       e rileggere insieme esperienze, fatti e
                                poco tempo ha raggiunto le periferie di       incontri del passato; un recital anima-
                                Alvignano. Tutti, proprio tutti, uniti in     to, molto significativo, ha visto attori
                                un’unica festa.                               bambini della Scuola Primaria, mentre
                                L’Istituto “Principi di Piemonte” per chi     i piccoli della Scuola dell’Infanzia e Pri-
                                ben lo conosce da vicino, ha trascorso        mavera respiravano l’aria di festa resa
                                anni in “salita”, ma molti anche in “di-      tangibile con l’espandersi dell’entusia-
                                scesa”, tanto che ha varcato la soglia di     smo.
                                essere estinto. Ma no, non poteva esse-       La Scuola fino a qualche tempo fa, con-
                                re così per questo “unico punto di riferi-    tesa e discussa, giudicata e defraudata
                                mento” della gente del paese, non pote-       da volontà avverse, ha ora un valore
                                va morire nella sua proposta una Scuola       nascosto, ma vivo, conosciuto e applau-

20   Vita Salesia Giugno 2019
Laici salesi               L

dito, ora è un’istituzione libera e fami-    si in rappresentanza di tutte le Salesie
gliare, protagonista e seria nel propor-     che sono passate in questa comunità e
re quanto ha bisogno la popolazione, i       che avrebbero voluto partecipare ai fe-
genitori e gli alunni: accoglienza, gioia,   steggiamenti. Era presente pure Silvana
dialogo, collaborazione, desiderio di es-    Celadin, ricordata con affetto da molti
sere amica e casa per tutti.                 suoi ex giovani, ora papà e mamme di
Non possiamo tacere quello che abbia-        famiglia.
mo vissuto il giorno 31 maggio. A con-       Il tutto si è concluso con una solenne
clusione del mese, dopo aver percorso e      celebrazione eucaristica, presieduta dal
visitato molte famiglie con il passaggio     nostro Vescovo, seguita da un concerto
della Madonna Pellegrina, noi suore Sa-      e da un momento di convivialità all’a-
lesie abbiamo rinnovato i voti religiosi     perto. Tanti volti, tanti sguardi, tanti ab-
durante la celebrazione eucaristica, ce-     bracci hanno permesso a tutti di espri-
lebrata presso il Santuario dell’Annun-      mersi così: “…la NOSTRA Scuola”.
ziata, adiacente alla Scuola, gremito di     Siamo riconoscenti per quello che noi,
gente. È stata una festa, un abbraccio e     Suore Salesie, abbiamo ricevuto e rice-
un augurio corale. Che bello vivere nel-     viamo ogni giorno e questo ci fa essere
la Chiesa così! Dentro e con il Popolo di    una comunità significativa, gioiosa in
Dio! È stata anche per noi un’emozione       questo luogo, in questa Scuola, in que-
nel ricordare il nostro impegno al Signo-    sto paese! Non è forse una delle tante
re Gesù con le parole: “senza fine, senza    risposte all’appello di Papa Francesco
misura e senza riserve” nel farsi dono a     che spinge a una “Chiesa in uscita” per
Lui e agli altri. Sono questi i momenti di   raggiungere le “periferie”? Non è forse
Chiesa viva, dove ti senti protagonista e    anche questo un modo di essere pre-
responsabile di una vita donata!             senti per incontrare fratelli e sorelle
Con noi a festeggiare c’erano anche sr       silenziosamente alla ricerca di amore,
Blanca, la Vicaria Generale, sr Aldina       di sostegno, di conforto, che oggi come
che per 25 anni ha guidato la Scuola e       oggi, solo le religiose possono donare?
ha visto il progressivo cammino del pa-      Qui si gusta la bellezza della nostra con-
ese di Alvignano e sr Egle, insegnante       sacrazione!
ed educatrice nei tempi passati, qua-

                                                                                            Giugno 2019 Vita Salesia   21
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