PER FAVORE, SIATE CUSTODI DELLA CREAZIONE, DELL'ALTRO, DELL'AMBIENTE - Suore Salesie
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ANNO LVII - N. 2 - 2019 - Bollettino della Congregazione delle Suore Salesie PD - POSTE ITALIANE SPA - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L.27/2/2004 N. 46) art. 1 comma 2 e 3 NE/PD PER FAVORE, SIATE CUSTODI DELLA CREAZIONE, DELL’ALTRO, DELL’A MBIENTE Laici Salesi Dalle Comunità Tre giorni di festa celebrati Il sogno... divenuto realtà con gioia! pagina 32 pagina 15
Sommario Vita della Chiesa 3. Lettera della Madre Generale 4. Il coraggio di rischiare... 5. Tempo d’estate Beata Liduina 6. Commozione per un anniversario 7. Il dottor Gianmpiero Avruscio ci documenta... e ci fa interrogare 10. I bambini i veri protagonisti 11. Dal bruco a farfalla, simbolo di nuova vita 12. Testimonianze 13. Beata Liduina proteggici! Cara Redazione 14. Una visita inaspettata Laici Salesi 15. Tre giorni di festa celebrata con gioia! 17. Dai giovani delle Salesie, di ieri, oggi e domani 19. 20. 150 anni con gli occhi dei bambini... AI GIOVANI E A TUTTO IL POPOLO Uno sguardo sul lungo cammino DI DIO Dalle Comunità 22. “L’amore paziente e gratuito compie il suo miracolo” 23. Un viaggio nella fantastico mondo dei libri “Cristo vive. Egli è la nostra speranza 24. “Fammi incontrare...” 26. Scuola e territorio e la più bella giovinezza di questo mondo. 29. Il mio passaggio 30. Condividere la vita universitaria... Tutto ciò che Lui tocca diventa giovane, 31. Ginevra festeggia con gioia! 31. Testimonianza di una laureanda diventa nuovo, si riempie di vita. 32. Il sogno... divenuto realtà 39. Presta orecchio ... al grido del mondo Perciò le prime parole che voglio rivolgere a ciascun giovane cristiano sono: Missioni 40. Nella periferia povera, Gesù al centro LUI VIVE E TI VUOLE VIVO! 40. Congratulazioni a suor Antonia Hossi! 41. Viandante non esiste sentiero: nell’andare si segna Lui è in te, Lui è con te e non se ne va mai. il cammino! 42. Unità, comunione, intercongregazionalità - valori Per quanto tu ti possa allontanare, che arricchiscono la vita consacrata 43. Il volto di Gesù nei migranti accanto a te c’è il Risorto 44. La pietà popolare mantiene viva la fede nel popolo dell’Intag che ti chiama e ti aspetta per ricominciare. 45. Giovane salesio non aver timore di puntare troppo in alto 46. Gratitudine per i 43 anni della presenza Salesi in Milagro Quando ti senti vecchio per la tristezza, 48. Grazie Madre Paola! i rancori, le paure, i dubbi o i fallimenti Nella luce di Dio Lui sarà lì per ridarti la forza e la speranza”. 49. I nostri defunti ANNO LVII - N. 2 - 2019 Da “Christus vivit” Bollettino trimestrale per la Congregazione delle Suore Salesie - PD Direttore Responsabile: Mimmo Vita Direzione e Amministrazione: di Papa Francesco Corso Vittorio Emanuele II, 172 - 35123 Padova Tel. 049.8801355 - 8801433 Fax 049.8801426 mail: salesrivista@salesie.it web: www.salesie.it CCP 15278351 POSTE ITALIANE SPA - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L.27/2/2004 N. 46) art. 1 comma 2 e 3 NE/P Aut. Trib. PD n. 245 del 5 Novembre 1963 STAMPA e GRAFICA: Grafiche Erredici Srl - Padova Ai sensi del D.L. n. 196/2003 si garantisce la massima riservatezza dei dati personali forniti dai lettori a Vita Salesia e la possibilità di richie- derne la rettifica o la cancellazione.
Vita della Chiesa Carissimi sorelle e amici di Vita Salesia, ci siamo da poco “lasciati alle spalle” i Tempi Forti che Madre Chiesa ci ha fatto vi- vere: Quaresima e Pasqua, Tempo pasquale e Pentecoste… non solo, anche le grandi solen- nità annuali: SS.ma Trinità, Corpus Domini e Sacratissimo Cuore di Gesù, insieme con i Tempi Forti ci hanno immerso nel mistero della salvezza, una salvezza gratuitamente ricevuta! La partecipazione viva a questi misteri, come cristiani impegnati e come consacrati/e a Dio, di conseguenza non può che introdurci nel cuore e nella vita del mondo, per restituire gra- tuitamente ciò che gratuitamente abbiamo ricevuto (cf Mt 10,8). Mi sembra che mai come in questo tempo siamo chiamati a rendere presente il Regno di Dio nel mondo, a “portare il lieto annuncio ai poveri e a fasciare le piaghe dei cuori spezzati (Is 61,1). Non viviamo più nel tempo in cui Chiesa e vita sociale erano un “tutt’uno”, nel senso che era abbastanza facile trovarsi d’accordo su scelte e opinioni riguardo a vari aspetti della vita familiare, so- ciale, politica… Ora, volenti o nolenti, come cristiani impegnati dobbiamo in qualche modo “uscire allo scoperto”, ossia non possiamo essere né ciechi né sordi di fronte a tante realtà di sofferenza ed emarginazione che ci interpellano, vicine o lontane da noi, chiamandoci a rispondere con quella coerenza che il Vangelo ci impone. Sappiamo bene, infatti, che essere cristiani non consiste solo in una relazione personale con Dio e nemmeno in qualche gesto di carità per tranquillizzare la propria coscienza… bensì, come dice il Papa nell’esortazione Evangelii Gaudium, nel “far regnare Cristo in mez- zo a noi e amare Dio che regna nel mondo” (cf EG 180). Credo importante ricordarci che Dio “vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità” (1Tm 2,4); quindi il sincero anelito a realizzare questa volontà di Dio non può mancare nel nostro cuore! Celebrare e pregare è fondamentale per noi, ma se non ci lasciamo avvincere dallo Spirito che ci vuole condurre ad essere prossimi al vicino che abbiamo in casa nostra come al “lontano” che vediamo annaspare nelle acque del Mediterraneo, e non ci sentiamo strin- gere il cuore, e non abbiamo il coraggio di contrastare l’odio e le tendenze esclusivistiche… come possiamo essere di fatto discepoli/e di Cristo che è venuto sulla terra per ogni uomo, ma in particolare per i poveri e gli esclusi? Probabilmente nessuno di noi, che scriviamo o leggiamo queste righe, detiene particolari poteri che possano determinare la sorte di popoli o nazioni, ma certamente a tutti noi cri- stiani e consacrati è richiesto di non percorrere le strade di questo mondo nell’indifferen- za, questa “moderna forma di paganesimo” che ha il potere di chiuderci nel nostro egoismo e insensibilità ai bisogni altrui. Indubbiamente siamo di fronte a grandi sfide, ma anche a grandi opportunità come cristiani che vivono in questo XXI secolo, cristiani e consacrati in minorità, e quindi forti della debolezza del Vangelo! (cf 2Cor 12,9-10). Non ci viene chiesto di far rumore, né di essere bravi organizzatori di progetti e campagne varie a suon di pro- paganda, bensì di cambiare mentalità per riscoprire ciò che è essenziale in questo tempo così complesso e difficile…ossia metterci in ascolto personalmente e come Chiesa, come comunità che vuole capire con la mente e con il cuore ciò che avviene vicino e lontano da noi. E rispondere con pensieri di benevolenza, con parole e gesti di mitezza, fuggendo da tutto ciò che sa di rifiuto e di intolleranza, con la certezza che il Regno di Dio “avviene” nel mondo, “succede” in mezzo a noi servendosi anche della nostra docilità e pazienza… sì, la pazienza che raccomanda il Maestro ai suoi discepoli che vorrebbero drasticamente sradi- care la zizzania prima del tempo (cf Mt 13,29-30). Ci deve bastare di essere “semplicemente servi” (cf Lc 17,10) perché questa è la nostra identità umana e cristiana, il nostro vero vanto! Desidero questo per me e per tutti, care Sorelle e Amici, mentre continuiamo ad accogliere gli inviti e gli insegnamenti del Papa e della Chiesa in questo tempo così ricco di luce e di frutti dall’Alto! sr Paola Contin Superiora generale Giugno 2019 Vita Salesia 3
Vita della Chiesa Il coraggio di rischiare… Q uando, di una persona como e Giovanni: «In questo vogliamo mettere in ri- mestiere faticoso, essi hanno salto, in positivo, il suo imparato le leggi della natura, modo di porsi nel fare e qualche volta hanno dovuto le cose, diciamo spes- sfidarle quando i venti erano so: “Si vede che la sua è una contrari e le onde agitavano vocazione”. Qualunque sia le barche. In certe giornate, l’attività della persona in que- la pesca abbondante ripa- stione, metterne in risalto la gava la dura fatica, ma, altre vocazione ce la fa distinguere volte, l’impegno di tutta una da chi quella stessa cosa la fa notte non bastava a riempire in maniera automatica, senza le reti e si tornava a riva stan- nessuno slancio né passione, chi e delusi… sono queste le senza “trasmettere” nulla. È, situazioni ordinarie della vita, questo, un qualcosa di valido nelle quali ciascuno di noi si per tutti; ma se, solo per fare misura con i desideri che por- un esempio, uno può esse- ta nel cuore… Talvolta si gode re un bravo medico anche se di una buona pesca, altre vol- non ha scelto tale professione te, invece, bisogna armarsi di per vocazione, più difficile coraggio per governare una è pensare a un prete, o a un barca sballottata dalle onde, religioso senza quella che, oppure fare i conti con la fru- alla fine, è ciò che li distin- strazione di trovarsi con le gue, o dovrebbe distinguerli. reti vuote». Perché, come ha scritto Papa Ma sempre, in tutte le circo- Francesco nel suo messaggio stanze dobbiamo essere con- per la 56a Giornata Mondiale sapevoli che Cristo è sempre di Preghiera per le Vocazioni, al nostro fianco e che ogni celebrata lo scorso maggio con il mi anche loro. Spesso la vocazione chiamata è frutto di un incontro con tema “Il coraggio di rischiare per la divina si fa strada attraverso una pa- Lui. «È successo così con la perso- promessa di Dio”, la vocazione non rola umana o grazie a un ambiente na con cui abbiamo scelto di con- è «una gabbia», né «un peso che ci in cui si sperimenta una fede viva». dividere la vita nel matrimonio, o viene caricato addosso», e neppure Per questo allora, per accogliere quando abbiamo sentito il fascino «un’ingerenza di Dio nella nostra quella chiamata, «occorre mettersi della vita consacrata: abbiamo vis- libertà». Al contrario «è l’iniziativa in gioco – afferma oggi Bergoglio suto la sorpresa di un incontro e, in amorevole con cui Dio ci viene in- – con tutto sé stessi e correre il ri- quel momento, abbiamo intravisto contro e ci invita ad entrare in un schio di affrontare una sfida inedi- la promessa di una gioia capace di progetto grande, del quale vuole ta… bisogna lasciare tutto ciò che saziare la nostra vita». È per questo renderci partecipi», e di cui ogni vorrebbe tenerci legati alla nostra che i religiosi sono «portatori di una chiamato deve farsi testimone. piccola barca, impedendoci di fare promessa». La promessa di un Dio Del resto, come osservato da Be- una scelta definitiva; ci viene chie- d’amore che vuole «che la nostra nedetto XVI nel 2011, «la testi- sta quell’audacia che ci sospinge vita non diventi prigioniera dell’ov- monianza fedele e gioiosa della con forza alla scoperta del progetto vio, non sia trascinata per inerzia propria vocazione è stata ed è un che Dio ha sulla nostra vita». nelle abitudini quotidiane e non re- mezzo privilegiato per risvegliare in È proprio questo, d’altra parte, quel- sti inerte davanti a quelle scelte che tanti giovani il desiderio di seguire lo che accadde ai primi discepoli potrebbero darle significato». Che, i passi di Cristo, come pure il corag- chiamati da Gesù presso il lago di insomma, sia capace di “trasmette- gio di proporre con delicatezza e Galilea, le due coppie di fratelli pe- re” qualcosa. rispetto la possibilità che Dio chia- scatori, Simone e Andrea con Gia- dott. Salvatore Mazza 4 Vita Salesia Giugno 2019
Vita della Chiesa Tempo d’estate È arrivato il tempo estivo. Ci Nel leggere il Vangelo scopri come cuni hanno bisogno dello psicologo raggiunge coi i suoi ritmi, i Gesù vive la vita con gioia. Vede la per chissà quale malattia è nata in suoi riti, i suoi desideri. L’e- vita che cresce attraverso gli uccelli questo tempo di pace! state, le ferie, le vacanze non del cielo, i gigli del campo, il lavoro Far bene le vacanze è una necessità. sono nemici della fede, ma fiduciosa del contadino nei campi, Anche per chi non può farle. sono semplicemente tempi da acco- quello premuroso della donna in Il mio lavoro mi fa vivere con più di gliere, da vivere. casa. Ma vede anche come il lavoro 200 malati che non possono fare fe- Sono state programmate da tempo. è delusione, fatica. rie. Mari, Monti, Laghi. Italia. Estero. Chi Allora abbiamo bisogno delle ferie Dal diario di uno persona simile ai può ascolta e vive i desideri più bel- per riposare. miei malati ho scoperto una ricchez- li. Ma noi che cosa desideriamo da Quando il lavoro diventa segno di za di vita. Luyi chiedeva, dopo esse- questo tempo? povertà perché manca o presenta re alzato e messo in carrozzina, di La cosa più importante “è cercare i duri limiti della realtà ecco che essere posto vicino alla finestra per quegli spazi di calma e di silenzio che siamo chiamati a scoprire il mondo poter vedere i fiori coltivati dalla permettono di riflettere, di pregare, bello voluto da Dio. Perché ha fatto moglie che crescevano lentamente. di guardare meglio il mondo che ti tutto bello e buono e ora, che lo ha Diceva: io riesco a vedere la novità circonda … per capire” cosa stiamo affidato a noi, è così ostile? della crescita della vita che chi corre al mondo a fare (CV276). Il riposo ci permette di guardare la non vede. Ce lo insegna anche Gesù attraverso realtà per risvegliarla nostra creati- O ancora quanto sono importanti le pagine dei Vangeli. Anche Lui ha vità, le vere leggi sociali, tornarlo a i fratelli. Nella malattia che mi ha sentito il bisogno di ritirarsi in di- “sognarlo” come tutto bello. immobilizzato ho scoperto la virtù sparte per “alzare gli occhi al cielo” Vivevo con tristezza quando al ritor- dell’attesa. Prima c’era una immedia- e guardare senza fretta le persone no delle lunghe ferie scolastiche gli ta coincidenza tra il volere e il fare… che ci circondano. Fa sentire il Suo studenti mi dicevano: meno male Ora se voglio qualcosa devo gridare, sguardo d’amore che dice tu sei im- che sono finite! devo farmi sentire e poi aspettare portante per me. O leggere che dopo le vacanze al- che qualcuno venga, quando può … In questo ho scoperto una dimen- sione della speranza, la pazienza di attendere. Da vecchio e malato non posso far niente se non aspettare, ascoltare, obbedire. Ecco aspetto di essere gettato in Dio! (O. Clement) Vacanze, allora non è solo pensare a se stessi. È fare quello che normalmente non facciamo perché troppo occupa- ti. Troppo impegnati. È accorgersi che facciamo parte di un corpo in cui esistono membra più deboli. È, come mi dicono molti volontari, scoprire ciò che vale nella vita. E nel dolore avere lacrime di commozio- ne grata che ci fa camminare per le vie del mondo riconoscendo i doni ricevuti per la comunione e il cam- mino di tutti. p. Piero Ottolini Giugno 2019 Vita Salesia 5
Beata Liduina Padova Commozione per un anniversario Il 18 maggio ricorreva il primo Anniversario dell’inau- gurazione del Bassorilievo dedicato alla Beata Liduina e posto nel chiostro dell’Ospedale Giustinianeo. Nono- stante il brutto tempo e una forte pioggia, la celebra- zione Eucaristica alla Cappella del Monoblocco è stata molto partecipata. Volti sorridenti e parole di affetto e riconoscenza verso la Beata Liduina che per tutti merita molto più di quello che noi facciamo per lei. Molto bello e commovente la processione che si è formata al termine della Celebrazione per portare il cesto di fiori ai piedi del Bassorilievo al Giustinianeo. Suor Bianca ha accolto i fedeli introducendo l’Eucaristia: È bello ritrovarci qui, oggi, per celebrare insieme l’Eu- caristia a ricordo di quanto è avvenuto un anno fa: l’INAUGURAZIONE DEL BASSORILIEVO dedicato alla Mi sembra doveroso, proprio qui davanti al Signore, BEATA LIDUINA e posto al chiostro dell’Ospedale Giu- ringraziare quanti a suo tempo si sono adoperati per stinianeo. questo avvenimento: dal Comitato “Beata Liduina” al Direttore Generale Dott. Luciano Flor. Un anno è trascorso e le risonanze sono arrivate presto alla sua cappella, in C.so Vitt. Emanuele II, dove riposa- no le sue spoglie. Risonanze che si accomunano quasi in un’unica espressione: “Sono andato in Ospedale per un esame, ma prima sono passato per una preghiera davanti al bassorilievo”. Sì, in un anno, anche qui, quel piccolo angolo del “Giustinianeo” è diventato mèta si- gnificativa per Medici, Infermieri e malati. E la nostra semplice ed umile Sorella accoglie con il suo sguardo mite e dolce le Invocazioni che le vengono rivolte, donando pace e serenità nel cuore. Ne è prova di ciò le parole di molti: “Dopo l’esame sono passato a ringraziarla”. Amiamo pensare che tutto si è realizzato perché anche Beata Liduina desiderava ritor- nare nel luogo da dove era partita come infermiera, per continuare, in modo diverso, la sua missione: consolan- do gli ammalati e come presenza rassicurante accanto ai Medici e Infermieri. Preghiamo allora perché riversi a piene mani in questo luogo la sua fede, la sua pace, nonché la sua amorosa e delicata dedizione ai malati. Celebrerà con noi e per noi Don Roberto Ravaz- zolo e concelebrerà P. Giuseppe dei Padri Camilliani che qui operano con tanta disponibilità. Animerà la liturgia la Banda “Cristus Vincit” di Giarre paese natìo della Beata. Il Signore ricompensi tutti con l’abbondan- za di grazia secondo le necessità di ciascuno. Vorrei far presente, già da ora, che dopo la Celebrazio- ne porteremo un omaggio floreale ai piedi del bassori- lievo al Giustinianeo. 6 Vita Salesia Giugno 2019
Beata Liduina Il dottor Giampiero Avruscio ci documenta…e ci fa interrogare H o cercato in tutti i modi di sottrarmi alla Suor Liduina prima di partire per l’Etiopia, fa uno “sta- richiesta di suor Bianca, perché non mi ge” (come diremmo oggi), un corso di preparazione di sento la persona adatta a parlare dal infermiera al Giustinianeo, l’ospedale nuovo di Pado- pulpito di una Chiesa e anche perché ho va, quello in cui ho lavorato e ancora oggi lavoro…ma conosciuto Suor Liduina solo un anno fa, è interessante capire in quale contesto ambientale e quando Stefano, l’infermiere che lavora con me, mi ha storico suor Liduina agiva. invitato qui, ad una Messa come questa… Ma sr Bianca Quale era per esempio il clima di quella parte di mi ha fatto un grande regalo, prestandomi il libro Africa? Lo racconta suor Liduina in una lettera alla della Positio Super Virtutibus …un libro dove la vita di mamma il 28 luglio 1937, dove descrive la sua prima Suor Liduina viene setacciata e vista al microscopio, notte…una lettera come può scriverla una ragazza che da quando era bambina fino al suo ultimo giorno di ha frequentato solo fino alla terza elementare: “Ci vita, con le testimonianze di tutte le persone che in hanno accompagnato dalle suore missionarie Francesi, qualche modo erano venute a contatto con lei… ci hanno offerto un bicchiere d’acqua calda che a stento Suor Liduina e la sua vita…una vita non certo facile, ne abbiamo preso poca, abbiamo cenato e si preparò le fatta di fatica, di sudore, di lavoro quotidiano… una brande, coricate che siamo non si trova quiete, verso le vita abbastanza semplice, umile, fatta di piccole cose, 10, una alla volta abbiamo portato fuori le brande per- di piccoli gesti…una vita di “ordinaria quotidianità” e ché dentro non si poteva respirare in casa 40° di caldo, forse proprio per questo, molto vicina alla mia vita, alla notte non si poté chiudere occhio il giorno meno alla vita di tutti noi…una vita però resa straordinaria che meno abbiamo la S. Messa con la Comunione e sia- dalla capacità di questa ragazza di trasformare ogni mo fermate fino alle 3 del dopo pranzo, siamo andate piccolo gesto, ogni sua azione in un grande atto d’A- alla stazione sotto un caldo insopportabile, si aveva more! paura di venire meno, ma il Cuore di Gesù ci diede tanta Giugno 2019 Vita Salesia 7
Beata Liduina dosi anche delle suore. Un altro medico si scagliava contro le suore e suor Liduina in particolare, con frasi inopportune e offensive”. Quali erano le condizioni umane della gente che vive- va in quella Regione? Lo racconta nel suo libro sulle Salesie Igino Morelli: ”Qui vi era un formicaio di gen- te, dove tutti vivevano in luridissimi tucul, addossati gli uni agli altri, alti appena un metro e mezzo. Dentro, insieme a creature umane, vi stavano l’asino, la vacca, le capre e le galline, il tutto in pochi metri di spazio.” Suor Liduina è una rivoluzionaria, non ha mezze misure…come tutti i rivoluzionari, è una totalitaria! In genere la nostra vita viene declinata alla prima persona singolare: io voglio, io desidero, io sento, io faccio, io, io, io…e ancora io…a volte usiamo anche il noi…quando si tratta della nostra famiglia, dei nostri amici, dei nostri parenti, dei nostri interessi… Suor Li- duina ha rivoluzionato la prospettiva… al centro della propria vita non c’è la propria vita, non ci sono i propri desideri, non c’è la propria stanchezza, i propri pen- sieri, la propria fatica, la propria sofferenza, la propria forza di poterlo superare”. Come erano le condizioni dell’ospedale in Etiopia nel quale ha prestato la sua assistenza come infermiera? Lo racconta il tenente medico dott. Dino Donelli: “Esi- stevano solo i muri, i fori delle finestre e delle porte… Non vi erano che reti metalliche, ben fortunato chi poteva avere una specie di materasso. Nel clima infido di Dire-Daua, dove le zanzare entravano a sciami ed insetti di ogni specie infestavano le poche coperte, dove i servizi non esistevano affatto, eravamo ricove- rati circa 150 tra ufficiali e soldati, feriti o ammalati. Tra questi ruderi umani prestavano servizio le Rev. Suore Salesie…”. Come era l’ambiente delle relazioni umane nel quale suor Liduina aveva scelto di andare? Lo racconta il sig. Ermanno Menapace: “Quanto ai medici, l’ospedale era un po’ disgraziato: il direttore dell’ospedale aveva un solo scopo per rimanere lì, per avere la famiglia vici- na: pensava a sé, a fare commercio di medicinali, tra- scurando il suo dovere, gli ammalati e disinteressan- 8 Vita Salesia Giugno 2019
Beata Liduina gioia… Suor Liduina era e continua ad essere per te, per voi, per loro prima che per se stessa… prima della sua vita c’era quella degli altri… che erano dei perfetti sconosciuti, come quelli che incontriamo ogni giorno, in ospedale, per strada, in viaggio… si dice che siamo tutti uguali…ma non è vero: uomini, donne… siamo diversi, abbiamo cultura diversa, sensibilità diversa, ceto sociale diverso, frequentazioni diverse, lingua diversa, esistono persone gradevoli, simpatiche, con cui è piacevole stare, persone sgradevoli, antipatiche, con cui è facile non stare…persone che ti sorridono davanti e ti sparlano dietro, persone che raccontano bugie…ma allora perché di fronte a dei perfetti scono- sciuti io devo comprenderne le sofferenze, invece che essere compreso nelle mie sofferenze, perché devo capire, aiutare, invece che essere capito, aiutato in quello che ritengo le mie necessità, perché rinunciare alle mie abitudini, alle mie comodità… Con la sua vita, suor Liduina mi ha dato le risposte! Perché in verità la sua vita non l’ha dedicata a dei perfetti sconosciu- ti, ma conosceva perfettamente ciascuno di loro, li chiamava con il loro vero nome, ciascuno aveva un’i- dentità ben precisa, che lei conosceva e riconosceva capito, ma lo ha vissuto pienamente, in modo attivo, sempre… era Colui di cui si era innamorata, il suo vero cosciente… come Maria quando ha pronunciato il suo Amore al quale aveva fatto posto e a cui aveva voluto sì, diventando la tela sulla quale Dio ha disegnato e consegnare la sua vita… in ognuna di queste persone colorato il Suo progetto. lei riconosceva il suo Gesù e questo grande Amore E ora capisco perché nei giorni seguenti a quella superava qualsiasi fatica, qualsiasi sofferenza, qualun- Messa celebrata un anno fa, entrando al Giustinianeo que ostacolo, qualsiasi incomprensione… quando si è e vedendo molte effigi, targhe, statue che ricordano innamorati non esiste distanza, ostacoli che possano i benefattori che hanno contribuito alla costruzione frapporsi nel cercarsi, nel trovarsi, nello stare insie- dell’ospedale, medici che hanno lavorato in quelle me…suor Liduina era costantemente insieme a Lui e corsie, mi sono chiesto perché non c’era nessun segno in questo grande unico Amore trovava forza, coraggio, che ricordasse Suor Liduina, che in quell’ospedale fiducia, speranza… Tutti i miracoli sono straordinari, c’era stata, aveva prestato la propria opera, si era pre- come una guarigione umanamente inspiegabile, una parata come infermiera… un pensiero ad alta voce che Grazia esaudita… ma il più grande e straordinario Mi- avevo manifestato a Stefano che mi aveva invitato a racolo è quando Dio cambia la tua vita… quella Messa…e da lì ho ricevuto varie telefonate di Suor Liduina è riuscita a fare della sua vita un’opera adesione e si è formato in modo spontaneo, naturale d’Arte…e non è a caso che parlo di Arte…se pensiamo un gruppo di persone, ognuna con le proprie diverse a chi consideriamo sia un artista: una persona che storie, con il quale ci siamo incontrati varie volte, riesce attraverso le proprie opere, a lasciare qualco- perché sia posto un segno all’interno dell’ospedale sa di sé, che oltrepassa il tempo, che dal particolare Giustinianeo che ricordi Suor Liduina… ma sono con- del proprio sentire, raggiunge una dimensione di vinto che il nostro “comitato” continuerà anche oltre, bellezza universale, che è riconosciuta tale da tutti. perché suor Liduina ci ha segnato! Chi è il più grande artista della storia, Leonardo da L’augurio che faccio a me stesso e che faccio a tutti, è Vinci? Raffaello? Giotto? Shakespeare? Goethe? Be- che l’esempio di vita di Suor Liduina, possa aiutarci a ethoven? Mozart?...Tutti questi geni dell’arte hanno fare della nostra vita un’opera d’Arte. lasciato sicuramente qualcosa di sé nelle loro opere … ma il più grande Artista della storia è Gesù, perche è Giampiero Avruscio riuscito non a lasciare qualcosa di sé, ma ha lasciato Direttore UOC Angiologia tutto se stesso…nel nostro prossimo, nell’eucarestia, Azienda Ospedaliera-Universitaria, Padova nella preghiera…e suor Liduina questo non solo lo ha Giugno 2019 Vita Salesia 9
Beata Liduina I bambini i veri protagonisti Q uando ero piccola frequentavo la scuola dove lavorava mia madre e fu lei a farmi conoscere suor Liduina. Era una figura così poco colorata e lontana dal mio mondo infantile. Per molti anni la allontanai dalla mia quotidianità. Le vicende familiari degli ultimi tempi però mi hanno riavvicinata a lei perché il desiderio di una maternità che non arrivava rendeva le mie giornate affannate e tristi. Con assiduità quasi settimanale, frequentavo la sua cappellina cercando pace, magari una risposta, magari solo un po’ di conforto da sr Bianca. Le chie- devo incessantemente di aiutarmi ad accogliere e a vedere con chia- rezza il disegno di Dio per la nostra coppia anche se dignità di figli e la vita eterna; nasciamo a nuova vita non collimava con con la necessità di andare verso il suo Amore, quello le nostre attese. che si dona senza riserve, che si spende senza limiti e Lo scorso 5 maggio condizioni. io, mio marito e la A distanza di tempo capisco che la Beata Liduina con nostra piccola Elisa la sua umiltà e carità ci aiuta a leggere l’Amore in sen- Maria, abbiamo so lato: siamo genitori, ma i figli che abbiamo sono il partecipato ad una frutto di un Amore con la “A” maiuscola…Dio ce li ha celebrazione in affidati affinché li possiamo condurre nel cammino suo onore. Quel della vita e perché possano diventare veri testimoni giorno pioveva di Gesù e del suo Amore per i fratelli. Facciamo tutti molto ed eravamo parte di un progetto più grande e misterioso che va incerti se parte- oltre quello che cipare o meno possiamo imma- alla celebrazione, ginare noi, dove ma ha prevalso il ognuno è chiamato desiderio di ringra- a fare la propria ziare! Appena entrati abbiamo trovato posto in fondo parte! Credo che alla cappellina dove vi erano due sgabelli vuoti che l’importante sia sembrava ci aspettassero. Erano presenti molte fami- mettersi in ascolto glie ed è stato come entrare a casa; ognuno dei pre- per capire vera- senti portava con sé ciò che era, quanto desiderava, mente ciò che Dio un semplice grazie a lei che si fa carico nella storia di ci chiede di fare ognuno, di essere custode dei progetti di Dio. per camminare nel I bambini erano i protagonisti del momento, alcuni sentiero che Lui hanno cantato, altri hanno drammatizzato con sim- ha preparato per patia e innocenza il messaggio della Resurrezione ognuno di noi. di Cristo: siamo come bruchi che chiusi dentro alla nostra crisalide, apparentemente senza vita, torniamo Chiara Toaldo a rinascere con forme e colori diversi. Gesù con la sua crocefissione, morte e Resurrezione ci restituisce la 10 Vita Salesia Giugno 2019
Beata Liduina Da bruco a farfalla, simbolo di nuova vita tezza che tutto sa- rebbe andato bene e così infatti è stato. Aspettavo quindi con emozione que- sta celebrazione per ringraziarla di essermi stata ac- canto anche questa volta. Tanta gioia ac- compagna sempre queste celebrazioni, perché riconoscia- mo che la persona D così preziosa che omenica 5 maggio la cappella della Beata teniamo tra le no- Liduina ha accolto ancora una volta tante stre braccia è un famiglie, che due volte l’anno si ritrovano dono e il segno che, per ringraziare la Beata e il Signore per nonostante le no- il dono dei figli. Durante la celebrazione, stre imperfezioni, Dio si fida di noi e la Vita fiorisce tra P. Antonio Bertazzo con tanta attenzione e dolcezza le nostre mani. invita tutti i bambini a fare da corona all’altare della Voglio accogliere allora l’invito che questa celebra- cappella. Come ogni volta, un segno particolare zione ci ha lasciato e, come don Antonio ha mostrato accompagna la celebrazione: come Gesù è passato ai bambini, ma anche a noi genitori, come un bruco si dalla morte alla vita con la Resurrezione, così per trasforma in farfalla, anche la nostra vita può essere diventare farfalla, un bruco deve passare tramite vari trasformata se riusciamo a fare spazio e diventare ter- stadi. Dei bambini sono così stati “travestiti” da bruco, ra feconda dell’amore e della grazia di Dio, che passa crisalide e farfalla, simbolo della nuova vita. anche dalle mani dei suoi santi. Tanti genitori durante gli anni sono entrati nella cap- Elisa Nassi pella e davanti alla tomba della Beata hanno affidato a lei il desiderio di un figlio. E Liduina non è mai man- cata in generosità: tante nuove vite sono sbocciate per sua intercessione. In varie occasioni ho partecipato a questa celebrazio- ne, accompagnando con il canto la liturgia, ma nessu- na è stata speciale come questa. Se negli anni prece- denti speravo e affidavo anch’io a questa mia grande amica il desiderio di veder fiorire una nuova vita tra le mie mani, il 5 maggio, insieme a mio marito Alberto, ho presentato a Liduina il nostro Matteo. Da molto tempo mi sono sentita accompagnata da lei, ma proprio nell’attesa di Matteo ho sentito più forte la sua vicinanza, soprattutto nel momento in cui, per complicanze, i medici hanno dovuto indurre il parto. In sala parto sentivo di non essere sola: Liduina era con me. Nonostante la preoccupazione, avevo la cer- Giugno 2019 Vita Salesia 11
Testimonianze Testimonianze Sabato 18 maggio u.s. ha avuto luogo una ve organizzate dalle Sorelle Salesie che Santa Messa per ricordare il primo anni- nella loro azione quotidiana sono guida- versario della apposizione del bassorilie- te dall’amore, dal carisma e dallo spirito vo in ricordo di Beata Liduina Meneguzzi. caritatevole che rendono Beata Liduina Numerose personalità della società civi- fonte di ispirazione per tutti noi. le patavina e fedeli, hanno preso parte alla funzione, testimoniando un sempre Roberta Cavenaghi attuale e profondo attaccamento della comunità cristiana alla memoria della Religiosa. Il Suo esempio di dedizione ai più piccoli e dimenticati, portato a ter- mine fino alla morte, perdura nel tempo e, come il bassorilievo dedicatoLe, resta fermo a indicarci che la via del sacrificio per Amore del prossimo è la più gradita a Dio, nel segno del Vangelo e nel solco del comandamento cristiano più nobile. Beata Liduina è, di per sé, un monumento al Vangelo, poiché, come ci riporta l’Evan- gelista Giovanni: Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i pro- pri amici» (Gv 15,13). Ho avuto la fortuna di conoscere la storia di Beata Liduina l’anno scorso proprio in occasione dell’inaugurazione del basso- rilievo grazie ad un caro amico al quale tutt’ora sono grata per avermi fatto cono- scere questa Grande Donna e Religiosa, esemplare per tutti noi. L’ammirazione e la fede nutrita nei confronti di Beata Liduina accomuna tutte le persone che, come me, ritrovano in Lei il conforto dalle preoccupazioni quotidiane e la forza per sostenere coloro che richiedono il nostro aiuto concreto. La fede e fiducia nutrita per Beata Liduina avvicina tutti i fedeli in uno spirito di solidarietà e in un senso di familiarità e pace che ritrovo ogni qual- volta entro nella Cappella a Lei dedicata o partecipo alle Celebrazioni o iniziati- Nell’impossibilità di farlo individualmente la Direzione ringrazia quanti hanno inviato offerte per le Missioni, per la Rivista e per la Causa della Beata Liduina. 12 Vita Salesia Giugno 2019
Beata Liduina Beata Liduina proteggici! scio, Padova Famiglia Avru va a a Veneta, Pado ini dell’Ugand cchia Anguillar Gruppo pellegr Gruppo Parro a Liduina no no della Beat la d’Elba, Livor dova Abelardo cugi Amiche dell’Iso la S. Croce, Pa Classe V^ Scuo di Mugello icago, Stati Un iti rcos con amici i di Piacenza Famiglia di Ch Fra Anselmo Ma Famiglia Salin Marzo 2019 Vita Salesia 13
Cara Redazione « Nella Rivista a pagina 24 si legge l’articolo della gradita visita dei ragazzi della scuola me- dia “Bettini” di Ponte di Brenta, alle suore anziane della nostra Casa di Riposo. Esprimiamo il nostro caloroso grazie per la bella iniziativa, alle insegnanti che l’hanno resa possibile, disponendo i cuori dei ragazzi ad un atto di carità inestimabile. Attraverso questa lettera che pubblichiamo, conosciamo come è nata e i sentimenti che l’hanno suscitata… Carissima sr Brunella, desideravo risponderle subito, ma poi gli im- pegni e il ritmo di lavoro di questi ultimi giorni di scuola hanno avuto il sopravvento. L’incontro con le suore salesie a Ponte di Brenta è stato per noi un felice incontro. Il tutto è nato lo scorso anno durante la Quaresima, era nostro desiderio favorire gesti di carità. In particolare ci avevano colpito le parole di papa Francesco con le quali invitava a far visita a «quei san- tuari di apostolicità e di santità che sono le case di riposo dei preti e delle suore». Strut- ture che ospitano, ha aggiunto, «bravi preti e brave suore, invecchiati, con il peso della soli- tudine, che aspettano che venga il Signore a bussare alla porta dei loro cuori... se guardiamo più nel profondo, sono bellissimi», per la ricchezza di umanità che vi è dentro. Visitarli dunque significa fare «veri pellegrinaggi, verso questi santuari di santità e di apostolicità», alla stessa stregua dei pellegrinaggi che si fanno nei santuari mariani o in quelli dedicati ai santi. (Cappella Santa Marta 18 ottobre 2013) L’esperienza dello scorso anno è stata così significativa tanto da riproporla anche quest’anno. Non solo, alcuni alunni, dopo la mattinata con le suore, hanno manifestato il desiderio di passare nuovamente a salutare, così con sr Alfreda abbiamo concordato un pomeriggio prima della fine della scuola. Anche il dialogo con suor Alfreda è stato interessante: una reciproca scoperta, uno scambio fraterno di esperienze. Gesti semplici, tuttavia in un mondo così disorientato, sono tasselli di bene da cui ripar- tire. Se per caso dovesse passare a Ponte di Brenta il 7/8 giugno ci passi a trovare, siamo in festa (incontri, mostre, teatro...) di fine anno. » Cordialmente Ferdinanda Sgalmuzzo Cari amici lettori di Vita Salesia, Questi sono i nostri recapiti: desideriamo offrirvi uno spazio per Redazione Vita Salesia comunicare ed esprimere rif lflessioni, C. so V. Emanuele II, 172 35123 Padova commenti, grazie ricevute, che possono salesrivista@salesie.it arricchire e mantenere il dialogo fra noi. Tel. 049.8801433 049.8801355 Attenderemo con gioia anche un semplice Fax 049.8801426 pensiero. 14 Vita Salesia Giugno 2019
Laici salesi L Tre giorni di festa celebrati Alvignano • CE con gioia! Q uest’anno, a maggio, nella pic- delle insegnanti hanno regalato ai pre- cola comunità di Alvignano senti una grande emozione. (CE), abbiamo avuto l’onore Ma è stato sabato 1° giugno, con la so- di festeggiare un compleanno lenne celebrazione liturgica conclusiva molto speciale ... Quello della dei festeggiamenti, che la bellezza di nostra Scuola! L’Istituto Principi di Pie- questo momento ha raggiunto il suo monte ha compiuto i suoi pregevoli 150 apice, allorquando, tutti i sentimenti anni di storia e noi tutti abbiamo voluto mai sopiti che noi, affezionati e devoti celebrare in pompa magna quest’evento di questa Istituzione scolastica, portia- così importante! mo dentro da decenni sono ritornati in I festeggiamenti sono durati tre gior- superficie con una prorompenza inarre- ni ed hanno avuto inizio mercoledì 29 stabile ed ho avuto netta la sensazione con un convegno nel corso del quale di essere ritornata indietro nel tempo, l’excursus storico dell’Istituto, esposto a quel lontano Settembre 1976, quan- brillantemente dal prof. Raffaele Roma- do varcai per la prima volta il portone no, storico ed ex allievo della Scuola, si d’ingresso … Se chiudo gli occhi sento è intrecciato con le testimonianze degli ancora l’odore del refettorio, il vociare ex alunni, passando attraverso i ricordi di noi bambini nel cortile, la preghiera e le emozioni sempre vive di chi quella del mattino, le dolci carezze di sr Elisa Scuola l’ha vissuta intensamente sin da- all’asilo, la voce calma di sr M. Anto- gli albori e alla quale è rimasto ancorato nietta in prima elementare,..e, ancora, per tutta la vita. Il giorno seguente, 30 rivedo sr. Angelina, carica di anni e di maggio, la festa è proseguita con la ma- sapienza che, in quinta elementare, ci gistrale recita di fine anno degli alunni faceva cantare l’inno di Mameli in piedi, della scuola primaria, occasione in cui ognuno accanto al proprio banco, con la la bravura degli allievi e la competenza mano posata sul petto e lei che caden- Giugno 2019 Vita Salesia 15
L Laici salesi Eravamo agli inizi degli anni ’90 e sr Al- dina con sr Silvana e sr Giusta spalanca- vano le porte dell’Istituto a noi giovani che attraverso l’ACR scoprivamo l’es- senza e la bellezza della Vita. Tutto ciò è rimasto indelebile nei nostri cuori e, così, la sera della celebrazione conclu- siva, quando al termine della S. Messa ci siamo ritrovati noi ex acierrini, ex ani- matori, ex giovani, intorno all’altare in- sieme a don Pasqualino Rubino, nostro amico e compagno di strada, è bastato guardarci un attimo negli occhi per riac- zava il tempo battendo con forza il pie- cendere nei nostri cuori la fiamma, mai de sulla pedana della cattedra … Ricordo smorzata, della gioia di ritrovarci in Cri- i capricci di mio fratello che non voleva sto nostro Amico e rivederci così come andare all’asilo, il mio imbarazzo nel ve- eravamo, sempre uguali e uniti nono- derlo frignare e mamma che lo lasciava stante la vita ci avesse portato a percor- a malincuore ma con decisione affidan- rere strade diverse e, per alcuni di noi, in dolo a suor Franca, la suora portinaia. luoghi diversi … Abbiamo allora liberato Quanti ricordi, meravigliosi pensieri mi i nostri cuori e cantato a squarciagola rapiscono se penso alla “mia” Scuola piangendo di felicità ed esclamando a alla quale devo tanto, tutto ciò che sono gran voce: “Sì, siamo davvero speciali, ... Attraverso i suoi insegnamenti, essa abbiamo ricevuto un dono grande!” ha saputo con maestria preparare il ter- Un grazie particolare va a sr Egle, sr Lu- reno e seminare i primi granelli che col cia, sr Concetta, sr Celestilla, sr Natalina tempo avrebbero portato i loro meravi- e a tutte le Suore che si sono avvicen- gliosi frutti che mi caratterizzano e che date nella nostra comunità di Alvignano. sento essere dei doni speciali come la Un ringraziamento smisurato dedico coscienza scolastica, che mi ha sempre alla Fondazione Principi di Piemonte ed accompagnato nel corso degli studi e alle carissime sr Rosalia, sr Francesca, sr che cerco di trasmettere ai miei figli; il Franca e sr Lorena che continuano nel senso del dovere svolto con onestà ver- loro infaticabile lavoro di formazione so me stessa prima di tutto; il rispetto scolastica, morale, religiosa e sociale, per gli altri; il considerare il prossimo svolgendo la loro missione con dedizio- come mio simile e tanto, tanto altro che ne, cura, attenzione a tutta la persona: la diverrebbe troppo lungo elencare. passione che promana dal loro operato Ritenendo, dunque, un privilegio l’esse- è percepibile chiaramente da noi geni- re stata affidata, ieri, dai miei genitori, tori, eterni apprendisti in questo arduo alla scuola delle Suore (allora di Ivrea), mestiere, alle quali abbiamo affidato il a mia volta, oggi, ho voluto fare “dono” nostro tesoro più prezioso, i nostri figli, di questa Scuola ai miei figli: attualmen- ed alle quali chiediamo accoratamente te la scuola Principi di Piemonte è retta di … prenderli per mano e farne dei ca- dalle Suore Salesie che conosco oramai polavori! da trent’anni, ossia da quando giunsero Con l’augurio più sincero che seguitino ad Alvignano ed io, allora adolescente a seminare incessantemente e a racco- accolsi, insieme ad un gruppo di coeta- gliere, in ogni tempo, frutti di bene e nei, la novità della loro proposta rivolu- d’amore. zionaria: una chiesa giovane e festosa, Concetta Esposito fatta di persone e non di mattoni, cuore pulsante di una comunità fino a diventa- re l’emblema della pura gioia di vivere! 16 Vita Salesia Giugno 2019
Laici salesi L Dai giovani delle Salesie, di ieri, oggi e domani Carissime suore, dal primo all’ultimo e credeteci sono quando l’altro ieri sera ci avete tutti custoditi nel nostro cuore. Se sia- riproposto le immagini di quel famoso mo diventati gli adulti che siamo è per- 1989, molti di noi presenti in chiesa era- ché qualcuno gettava instancabilmente vamo gli adolescenti di Alvignano. Non semi di fiducia, attenzione, cura, condi- facciamo mistero che ognuno di noi ha visione ovunque. Nel nostro gruppo non avuto un nodo alla gola poiché quelle c’era distinzione di persone. Ognuno di immagini ci hanno riportato indietro nel noi era un mondo: da chi camminava, a tempo…e allora è nata l’idea di ringra- chi non riusciva, a chi si arenava, a chi ziare pubblicamente l’ordine delle suo- si rialzava, a chi aveva voglia di andare re di S. Francesco di Sales per l’impegno oltre, però, credeteci, abbiamo ricevuto profuso soprattutto in quegli anni. qualcosa di speciale. Come dice il profe- Noi eravamo i ragazzi che cantavano a ta Isaia: “come la pioggia e la neve scen- squarciagola: “Non possiamo tacere la dono giù dal cielo e non vi ritornano vita che è in noi” ci sentivamo il cuore di senza aver irrigato la terra, senza averla Alvignano che pulsava e si incamminava fecondata e fatta germogliare”. Noi ab- in un percorso che ci avrebbe portato biamo ricevuto questo dono. tutti insieme sulla strada del 2000. È bastato poco per far riaffiorare quello Con quelle immagini ci avete ridonato che il cuore custodisce gelosamente ma un ricordo indelebile a noi ex animatori, che è ancora fresco come un fiore ap- ex giovanissimi, ex banda di cori e risa- pena sbocciato. Abbiamo dentro di noi te. Quante urla di gioia e scherzi ma an- i ricordi profondi di tutto e di tutti, gli che pianti, scontri e sofferenze hanno ri- sguardi, le emozioni, il dono di donarci empito queste sale che noi, ancora oggi senza riserve, senza misura. Fatiche, sa- sentiamo nostre. È stato un tesoro gran- crifici, giornate vissute sotto il sole co- de quello che abbiamo ricevuto, tutti cente intenti a preparare GREST e campi noi siamo grati per ogni istante vissuto: scuola dove ognuno di noi era chiama- to a far fiorire il talento che aveva in sé nascosto. Come abbiamo già detto qualcuno aveva puntato su di noi, quel qualcuno ha un nome e anche se la vita l’ha portata a compiere scelte diverse è un nome scolpito nei nostri cuori, non lo possiamo tacere: sr Silvana. È stata lei il motore di tutto, l’animatrice che ci ha portato alla scoperta di noi stessi. Lei credeva in ognuno di noi, ha letto nel cuore di ciascuno e ci ha fatto incontrare Dio. Eravamo ragazzi di 13/14 anni a cui era stato dato un compito non per ave- re successo nella vita ma un sogno, “il sogno” da inseguire per diventare veri uomini e donne, liberi da compromessi, liberi da commenti inutili, uomini capa- ci di essere e fare tutto con passione e verità… Noi allora non lo capivamo, partecipa- vamo perché qualcuno credeva in noi, ci Giugno 2019 Vita Salesia 17
L Laici salesi scavava dentro e ci faceva anche male… ziare…c’era in noi un’apertura di cuore quante volte lo sguardo severo di SR Al- che aveva la potenza di travolgere tutti dina ci richiamava all’ordine e al rispet- anche gli anziani poveri e soli. È da que- to di noi stessi ma non mancava poi di ste esperienze che noi abbiamo ricevu- accoglierci con un abbraccio o con uno to forza, coraggio e vigore. sguardo tenero che ti scioglieva dentro. È per tutto questo che stasera vi voglia- Non abbiamo mai lavorato per esibirci mo ringraziare per aver creato adulti co- per ricevere applausi o corone d’alloro, raggiosi e testimoni, che l’essere cristia- ognuno nel suo piccolo faceva la sua ni vuol dire non avere paura della Verità parte. L’essenziale era creare adulti con- e non stancarsi mai di cercarla anche se sapevoli del loro ruolo. Ebbene ogni in- il mondo ci vuole tutti uguali ma noi non contro era una festa. Ci si preparava set- potremmo mai essere tutti uguali per- timane prima e poi iniziava la macchina ché ci è stato insegnato “di fare la diffe- organizzativa dove la sola pubblicità era renza”. Credeteci a chi ha vissuto quegli la voglia di stare insieme gioiendo delle anni, nonostante le diverse strade intra- piccole cose. Nessuno di noi potrà di- prese, ci basterebbe solo uno sguardo e menticare gli adulti che si prodigavano tutte le barriere e i muri che la società ci per venirci a prendere e posare poiché ha imposto, cadrebbero. noi eravamo piccoli e qui dovremo elen- Ringraziamo tutte le suore salesie che care tutte le famiglie le persone adulte, hanno dato il loro contributo attivo ad i sacerdoti che hanno fatto da cornice Alvignano: sr Aldina, sr Giusta, sr Sil- alle Suore salesie. Ecco, insieme a que- vana, l’indimenticabile sr Almerina, ste persone che si mettevano in gioco sr Egle, sr Giuliana, sr Paola, sr Dionisia, insieme a noi, che siamo cresciuti e a cui sr Natalina, sr Concetta, sr Lucia, sr Lo- stasera rivolgiamo semplicemente il no- retta, sr Franca, sr Lorena, sr Rosalia e stro “grazie” perché se non fossero stati sr Francesca. presenti tra noi, e non avessero fatto da Grazie dal profondo del nostro cuore. collante oggi noi non saremmo qui. Non abbiamo mai guadagnato soldi, ci I giovani delle Salesie di ieri, organizzavamo nella più grande creati- oggi e domani vità. Ogni cosa era uno spunto per ini- 18 Vita Salesia Giugno 2019
Laici salesi L 150 anni con gli occhi dei bambini… Q uest’anno noi alunni della coreografia, quando si doveva provare Scuola “Principi di Piemonte”, sotto il sole. Ma la soddisfazione di rice- ma particolarmente noi della vere tanti applausi ci ha ripagato di tutta classe 5^, siamo capitati nel la fatica! più grande compleanno che Il giorno successivo, 30 maggio, abbia- potessimo festeggiare, quello della no- mo rappresentato con la recita “STORIA stra Scuola. di un TALENTO”, la lunga vicenda stori- Siamo stati tutti coinvolti in più momen- ca dei 150 anni della Scuola, suddivisa ti nei tre giorni organizzati per i festeg- in tappe: dagli inizi, al tempo dell’uni- giamenti: mercoledì 29 maggio abbia- tà d’Italia, quando c’erano qui le suore mo aperto la festa con una bellissima dell’Immacolata Concezione di Ivrea, coreografia di tutti gli alunni della Scuo- fino agli anni più recenti con l’arrivo la Primaria, pensata e preparata in meno delle Suore Salesie. Molto simpatici di una settimana dalla maestra Rosanna sono stati i balletti che intervallavano le Massaro che ha messo a frutto il suo ta- parti recitate. lento di essere anche maestra di danza. A noi sono rimaste impresse tutte le dif- Abbiamo poi alleggerito la parte storica ficoltà che hanno dovuto affrontare le delle relazioni con i canti, diretti dalla persone di Alvignano e il prezioso aiuto maestra di musica Angela Musco… Ab- che hanno ricevuto con la presenza del- biamo visto il video delle interviste, re- le Suore. È stato divertente interpretare alizzate alcune settimane prima con l’a- la parte delle suore, con tanto di vestito iuto di una mamma, a persone anziane e e velo… Le suore hanno speranza di ave- via via più giovani che hanno frequenta- re presto in noi delle nuove novizie!!! to nel tempo passato questa stessa no- Nel finale, attraverso la proiezione di stra scuola. Una risposta che ci è rimasta alcune diapositive, si sono ricordati i più impressa è stata: “Questa scuola mi 30 anni dall’arrivo delle Suore Salesie, ha trasmesso dei valori e delle emozioni così molti dei presenti, ex adolescenti di importanti per la vita…”. quegli anni (ora genitori di molti di noi!), Certo che, se è bello presentare balli e si sono emozionati nel rivedersi e nel ri- canti, c’è anche una parte meno bella: cordare i tempi d’oro dell’Azione Catto- quella delle prove! Specialmente per la lica che è arrivata ad Alvignano proprio grazie a queste suore. Così hanno pensato di esprimere anche pubblicamente durante la messa del 1 giugno con il Vescovo (Amministratore apostolico) Orazio Francesco, un ringra- ziamento a tutte le Suore Salesie che hanno incontrato negli anni della loro giovinezza… È stato per noi il momento più bello della messa, perché abbiamo cantato e battuto le mani al ritmo della musica. Chissà… quando diventeremo grandi avremo anche noi da raccontare le no- stre emozioni ai nostri figli… sempre che qualcuna di noi non diventi davvero suora! Alcuni alunni della classe 5^ Giugno 2019 Vita Salesia 19
L Laici salesi Uno sguardo sul lungo cammino 1869 – 2019… Con uno sguardo quasi impegnata nell’educazione e nella for- occasionale, si è scoperto il notevole mazione di ragazzi e di giovani. compleanno della nostra Scuola “Prin- Sballottata da un’amministrazione cipi di Piemonte”. Proprio quest’anno all’altra, ora come una “serena madre” compie 150 anni. riposa in “Fondazione”, sotto la tutela “Buon compleanno, Scuola!” È stata del Vescovo del luogo, attualmente Ora- l’esclamazione di tutti i bambini della zio Francesco Piazza, amministratore Scuola dell’Infanzia e Primaria. apostolico. Una data… la chiave che ha aperto la La raccolta di tante foto ci ha dato la porta ad iniziative, sogni, desideri che si possibilità di realizzare una mostra foto- sono realizzati nei giorni 29, 30 maggio grafica; ex allievi in gara si sono propo- e 1 giugno 2019. L’entusiasmo aumen- sti per organizzare una tavola rotonda tava giorno dopo giorno e la notizia in e rileggere insieme esperienze, fatti e poco tempo ha raggiunto le periferie di incontri del passato; un recital anima- Alvignano. Tutti, proprio tutti, uniti in to, molto significativo, ha visto attori un’unica festa. bambini della Scuola Primaria, mentre L’Istituto “Principi di Piemonte” per chi i piccoli della Scuola dell’Infanzia e Pri- ben lo conosce da vicino, ha trascorso mavera respiravano l’aria di festa resa anni in “salita”, ma molti anche in “di- tangibile con l’espandersi dell’entusia- scesa”, tanto che ha varcato la soglia di smo. essere estinto. Ma no, non poteva esse- La Scuola fino a qualche tempo fa, con- re così per questo “unico punto di riferi- tesa e discussa, giudicata e defraudata mento” della gente del paese, non pote- da volontà avverse, ha ora un valore va morire nella sua proposta una Scuola nascosto, ma vivo, conosciuto e applau- 20 Vita Salesia Giugno 2019
Laici salesi L dito, ora è un’istituzione libera e fami- si in rappresentanza di tutte le Salesie gliare, protagonista e seria nel propor- che sono passate in questa comunità e re quanto ha bisogno la popolazione, i che avrebbero voluto partecipare ai fe- genitori e gli alunni: accoglienza, gioia, steggiamenti. Era presente pure Silvana dialogo, collaborazione, desiderio di es- Celadin, ricordata con affetto da molti sere amica e casa per tutti. suoi ex giovani, ora papà e mamme di Non possiamo tacere quello che abbia- famiglia. mo vissuto il giorno 31 maggio. A con- Il tutto si è concluso con una solenne clusione del mese, dopo aver percorso e celebrazione eucaristica, presieduta dal visitato molte famiglie con il passaggio nostro Vescovo, seguita da un concerto della Madonna Pellegrina, noi suore Sa- e da un momento di convivialità all’a- lesie abbiamo rinnovato i voti religiosi perto. Tanti volti, tanti sguardi, tanti ab- durante la celebrazione eucaristica, ce- bracci hanno permesso a tutti di espri- lebrata presso il Santuario dell’Annun- mersi così: “…la NOSTRA Scuola”. ziata, adiacente alla Scuola, gremito di Siamo riconoscenti per quello che noi, gente. È stata una festa, un abbraccio e Suore Salesie, abbiamo ricevuto e rice- un augurio corale. Che bello vivere nel- viamo ogni giorno e questo ci fa essere la Chiesa così! Dentro e con il Popolo di una comunità significativa, gioiosa in Dio! È stata anche per noi un’emozione questo luogo, in questa Scuola, in que- nel ricordare il nostro impegno al Signo- sto paese! Non è forse una delle tante re Gesù con le parole: “senza fine, senza risposte all’appello di Papa Francesco misura e senza riserve” nel farsi dono a che spinge a una “Chiesa in uscita” per Lui e agli altri. Sono questi i momenti di raggiungere le “periferie”? Non è forse Chiesa viva, dove ti senti protagonista e anche questo un modo di essere pre- responsabile di una vita donata! senti per incontrare fratelli e sorelle Con noi a festeggiare c’erano anche sr silenziosamente alla ricerca di amore, Blanca, la Vicaria Generale, sr Aldina di sostegno, di conforto, che oggi come che per 25 anni ha guidato la Scuola e oggi, solo le religiose possono donare? ha visto il progressivo cammino del pa- Qui si gusta la bellezza della nostra con- ese di Alvignano e sr Egle, insegnante sacrazione! ed educatrice nei tempi passati, qua- Giugno 2019 Vita Salesia 21
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