Bollettino Parrocchiale - Dicembre 2017 Di Cazzago San Martino - ParroCChia natività Di Maria vergine - UP Cazzago

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Bollettino Parrocchiale - Dicembre 2017 Di Cazzago San Martino - ParroCChia natività Di Maria vergine - UP Cazzago
Bollettino Parrocchiale
di Cazzago San Martino - Parrocchia Natività di Maria Vergine

                      Dicembre 2017

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Bollettino Parrocchiale - Dicembre 2017 Di Cazzago San Martino - ParroCChia natività Di Maria vergine - UP Cazzago
Bollettino Parrocchiale
                              di Cazzago San Martino
                        Parrocchia Natività di Maria Vergine

                                              Recapiti telefonici
                           Don Giulio Moneta: Tel. 030 72 50 14 - cell. 335 813 90 98
                        Don Francesco Bresciani: Tel. 030 72 54 297 - cell. 339 58 44 465
                                 Diacono Bruno Verzeletti: cell. 338 92 09 590

                                              ORARIO SANTE MESSE
                                                     Festive:
                                                Sabato: ore 18.30
                                            Domenica: ore 8-10-18.30
                                                     Feriali:
                            Lunedì ore 8.30 - Martedì ore 18.30 - Mercoledì ore 18.30
                              Giovedì ore 8.30 - Venerdì ore 8.30 - Sabato ore 8.30

Sommario
Augurio di Natale                pag. 3
Riflessione sul Natale
in ginocchio                     pag. 4
Viaggio apostolico del
Santo Padre in Mynmar
e Bangladesh                     pag. 5
Giornata Mondiale della Pace     pag. 7
Il nuovo Vescovo di Brescia      pag. 8
Festival della Missione         pag. 11
Centro Oreb                     pag. 13
Pastorale giovanile             pag. 15
Dalle prossime esperienze
Invernali all’Estate 2018       pag. 17
I giovani e i valori della vita pag. 18
Pellegrinaggio dell’Up
in Abruzzo                      pag. 20
Come va la catechesi
degli adulti?                   pag. 21
Verbale Cup - Novembre 2017 pag. 22
Natalità in crisi               pag. 23
La banda musicale si presenta pag. 24
L’AIAS di Cazzago               pag. 25
Il circolo ACLI
di Cazzago San Martino          pag. 26
Organismo di partecipazione
parrocchiale (OPP)              pag. 27
Dal Perù                        pag. 29
Domenica 19 novembre:
santissime Cresime e Comunioni pag. 30
Filodrammatica
Don Pietro Caffoni              pag. 31
Coro Santa Giulia               pag. 32
Calendario Pastorale            pag. 33
Offerte e Anagrafe Parrocchiale pag. 35

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AUGURIO DI NATALE
A Natale tutti faranno festa. Faran-       l’Incarnazione del Figlio di Dio per      lazioni umane. Noi comprendiamo
no festa i credenti in Cristo , quelli     la redenzione dell’umanità. Questa        veramente l’amore di Dio per l’uo-
che ancora considerano nella nasci-        nascita ha qualcosa di prodigioso e       mo quando ci lasciamo pienamente
ta di un Bambino il segno concreto         di unico. Questo Bambino è:               coinvolgere nella logica di questo
dell’amore di Dio per gli uomini.          Un dono, il più grande dono fatto da      stesso amore, quando la nostra esi-
Faranno festa anche i cristiani che        Dio all’umanità. Dio è entrato nella      stenza personale trova nell’amore la
si sono dimenticati di essere tali e       nostra storia ed ha per sempre legato     sua radice, il suo senso, la sua forza,
della loro condizione di figli di Dio.     la sua vita alla nostra e , per l’infi-   la sua vera grandezza e bellezza. E
Faranno festa anche quelli che si          nito amore che ha per noi , non ci        allora il Natale , oltre che festa , di-
dicono non credenti o credenti non         abbandonerà mai a nessuna fatalità.       venta tempo di verifica per chieder-
praticanti. Faranno festa anche co-        Egli è venuto per rimanere con noi.       ci: Quanti Natali abbiamo celebrato
loro che hanno ridotto il Natale ad        Una provocazione alla fede del cre-       e che cosa è cambiato concretamente
una festa pagana. Il Natale è per tutti    dente , chiamato ad amare come solo       nella nostra vita. Ogni Natale deve
un richiamo anche se si riduce a un        Dio può amare. In questo Bambino          essere vissuto con occhi nuovi , con
vago senso di fraternità e di pace , di    troviamo il senso della nostra esi-       rinnovato stupore e accoglienza sem-
unità tra i popoli, a un auspicio per      stenza , la gioia di vivere, il sapore    pre più intensa del mistero di Dio.
la soluzione di conflitti di guerra e di   delle cose semplici , la fonte della      Siamo ancora disposti a lasciarci in-
tensioni presenti nelle nostre comu-       pace. L’incontro con Lui che è il Sal-    terpellare da questo evento?
nità e nelle famiglie. Ma per un cre-      vatore del mondo diventa principio        Auguro e desidero per tutti voi un
dente tutto questo non basta per co-       e forza di coesione , di un profondo      Natale vissuto nella consapevolezza
gliere il valore della festa. Il Natale    mutamento di mentalità e di stile di      che Dio vi ama e che voi lo amate.
celebra l’evento centrale della storia     vita dentro il tessuto di tutte le re-                                don Giulio

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RIFLESSIONE SUL NATALE
In ginocchio                                         di Don Primo Mazzolari
“Prostrati lo adorarono” (Mt 2,11)         capire, non per credere, non per as-       la in bontà. Siamo giovani e meno
                                           solvermi, ma per essergli più vicino       giovani e ci sentiamo già stanchi.
È inutile e indisponente che comin-        con tutta la mia miseria; per far cu-      Stanchi di camminare e di battere il
ciamo le nostre riflessioni sul Natale     mulo con tutta la mia miseria su di        passo, di soffrire e di veder soffrire...
col solito: Questo Natale...               lui.                                       Stanchi dei nostri amori che non ci
Questo Natale è come tutti gli altri       Mettiamoci tutti in ginocchio. An-         colmano il cuore, dei nostri ideali
Natali, i Natali che sono passati, i       che se il gesto ci spiace, anche se        che impallidiscono nelle lontananze
Natali che verranno: un gran dono          non abbiamo la grazia della fede.          del sogno. Siamo giovani e meno
fatto a povera gente.                      Oggi crediamo tutti, perché se siamo       giovani, ma l’odio e lo sconforto che
Povera gente quella di tanti anni fa,      arrivati fin qui, se abbiamo resisti-      ci sono nell’aria ci vengono addosso
quando Gesù nacque dalla Vergi-            to alla disperazione, se nonostante        urlando tremendamente le loro can-
ne nella stalla di Betlemme, povera        quello che soffriamo e vediamo sof-        zoni rauche e disumane. Ma se mi
gente quella che venne dopo.               frire siamo rimasti legati alla vita, al   inginocchio davanti al Bambino,
Povera gente i pastori di Betlemme,        dovere, al sacrificio, a qualche cosa      l’anima si placa nel perdono e su-
i magi d’ Oriente, Cesare Augusto,         di più alto dell’uomo, è certo che ab-     bito mi ritrovo fratello di ognuno.
Erode, i sommi sacerdoti.                  biamo una fede e che siamo già in          Se mi inginocchio davanti al Bam-
Povera gente sempre, anche se muta-        ginocchio davanti a Qualcuno.              bino, l’ideale mi si accosta e l’amore
no gli imperi, le civiltà, le economie;    Davanti a chi?                             come vento di aprile, mi accarezza il
anche se siamo potenti sul cielo, sul-     Non ho fretta di dargli un nome o un       cuore bruciato.
la terra e sul mare...                     volto: so che è un Bambino: il Bam-        Se mi inginocchio davanti al bambi-
In questo inguaribile contrasto tra        bino del presepio.                         no mi offro.
noi e il dono è la sostanza del Natale,    Perché solo lui è sempre “da princi-       E chi si offre è sempre giovane.
il suo divino significato, il suo miste-   pio”, mentre noi volgiamo rapida-          Ecco, sono in ginocchio davanti a
ro che nascosto nei secoli, si svela di    mente e irreparabilmente alla fine.        un Bambino nudo e senza casa.
anno in anno, di giorno in giorno, di      Perché solo lui è la novità, mentre        La fame di benessere che mi rode e
momento in momento, perché il Cri-         noi, dopo un breve salire, siamo in        che mi mette alla mercè del primo
sto viene sempre, ed è l’amore, cui        continuo declino.                          che ha una manata di soldi, mi ap-
non ripugna scaldarsi nella carne di       Tra i cupi bagliori dell’odio, tutti       pare criminale. Povero Bambino. Se
questa povera umanità.                     abbiamo bisogno di vedere un Bam-          dalla nostra adorazione riusciremo
I Natali che verranno, a distanza di       bino, che ravvivi davanti ai nostri        ad alzarci un po’ meno feroci, il no-
secoli e di millenni, troveranno l’uo-     occhi sperduti il significato e il va-     stro Natale sarà buono e umano.
mo sempre così povero, forse un po’        lore della vita, che ci aiuti a viver-                               Buon Natale
meno brutto di oggi, ma sempre così
povero, sempre così lontano da ciò
che vorrebbe essere per far degna ac-
coglienza a colui che viene.
Ma le accoglienze, grazie a Dio, non
si ragionano. E quand’anche ragio-
nassi sopra la mia indegnità per tutto
un Avvento, camminerei forse più
spedito verso il Natale? O non mi
prenderebbe piuttosto la tentazio-
ne disperata di barricarmi nella mia
miseria, appunto perché con la sola
ragione divento ancor più vergogno-
so di me stesso e ancor più incapace
di credere e di abbandonarmi alla
pietà?
In questo Natale voglio ancor meno
confrontarmi col Signore e ancor
meno ragionare sulla distanza, ap-
punto perché mi sento tanto povero
e tanto immeritevole del dono.
Mi inginocchio e mi basta: non per

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VIAGGIO APOSTOLICO DEL
SANTO PADRE IN MYANMAR
E BANGLADESH
26 novembre - 2 diceMbre 2017
Il Santo Padre Francesco ha compiu-        cristiani sono presenti come piccolo      cosa ha reso omaggio ai martiri della
to un Viaggio Apostolico in Myan-          gregge e lievito del Regno di Dio”.       lotta per l’indipendenza e al “Padre
mar (ex Birmania) e Bangladesh per         Il Papa ha incontrato questa Chiesa,      della Nazione”. La popolazione del
incontrare le Chiese locali che sia in     viva e fervente, confermandola nella      Bangladesh è in grandissima parte
Bangladesh (350 mila cattolici su          fede e nella comunione, specialmen-       di religione musulmana, pertanto la
160 milioni di abitanti) che in Myan-      te nell’incontro con i Vescovi del Pa-    visita del Pontefice – sulle orme di
mar (700 mila cattolici su 55 milioni      ese e nelle due celebrazioni eucari-      quelle del beato Paolo VI e di san
di abitanti) sono Chiese di minoran-       stiche. La prima è stata nella grande     Giovanni Paolo II – ha segnato un
za. Queste visite sono improntate a        area sportiva al centro di Yangon (la     ulteriore passo in favore del rispet-
dare incoraggiamento, fiducia e slan-      più grande città della Birmania, di       to e del dialogo tra il cristianesimo
cio a queste Chiese, che si trovano a      cui è stata la capitale fino al 2005)     e l’Islam. Alle Autorità del Paese il
vivere situazioni non sempre facili,       e il Vangelo di quel giorno ha ri-        Pontefice ha ricordato che “la Santa
proprio per la loro condizione di mi-      cordato che le persecuzioni a causa       Sede ha sostenuto fin dall’inizio la
norità. Di particolare importanza è        della fede in Gesù sono normali per       volontà del popolo bengalese di co-
stato il dialogo interreligioso: il Pon-   i suoi discepoli, come occasione di       stituirsi come nazione indipendente,
tefice ha poi sottolineato in entrambi     testimonianza, ma che “nemmeno            come pure l’esigenza che in essa sia
i casi, sia con i buddisti a Yangon,       un loro capello andrà perduto” (cfr       sempre tutelata la libertà religiosa”.
sia con i musulmani a Dhaka, l’im-         Lc 21,12-19). La seconda Messa, ul-       In particolare, Papa Francesco ha
portanza del dialogo interreligioso e      timo atto della visita in Myanmar, è      voluto esprimere solidarietà al Ban-
l’importanza per i cristiani di favo-      stata dedicata ai giovani: un segno di    gladesh nel suo impegno di soccor-
rire l’armonia tra le diverse compo-       speranza e un regalo speciale della       rere i profughi Rohingya affluiti in
nenti religiose che sono presenti nei      Vergine Maria, nella cattedrale che       massa nel suo territorio, dove la den-
paesi, come pure di essere fermento        porta il suo nome. Nei volti di quei      sità di popolazione è già tra le più
vivo e positivo per il bene comune         giovani, pieni di gioia, il Papa ha vi-   alte del mondo.
della società, per la costruzione di       sto il futuro dell’Asia: “un futuro che
una convivenza pacifica e per lo svi-      sarà non di chi costruisce armi, ma       La Messa celebrata in uno storico
luppo delle due nazioni.                   di chi semina fraternità”. Oltre alla     parco di Dhaka, la capitale e la città
                                           Comunità cattolica, il Santo Padre        più popolosa del Bangladesh, è stata
Lo stesso Pontefice nell’udienza ge-       ha incontrato le Autorità del Myan-       arricchita dall’Ordinazione di sedici
nerale del 6 dicembre 2017 ha fatto        mar, incoraggiando gli sforzi di pa-      sacerdoti, e questo è stato uno degli
un resoconto del viaggio apostolico        cificazione del Paese e auspicando        eventi più significativi e gioiosi del
che ha definito come “un grande            che tutte le diverse componenti della     viaggio. In effetti, sia in Bangladesh
dono di Dio” specialmente per gli          nazione, nessuna esclusa, possano         come nel Myanmar e negli altri Pa-
incontri che ha potuto avere.              cooperare a tale processo nel rispet-     esi del sudest asiatico, grazie a Dio
Per la prima volta un Successore di        to reciproco. In questo spirito, ha vo-   le vocazioni non mancano, segno di
Pietro ha visitato il Myanmar (ex          luto incontrare i rappresentanti delle    comunità vive, dove risuona la voce
Birmania), e questo è avvenuto poco        diverse comunità religiose presenti       del Signore che chiama a seguirlo. Il
dopo che si sono stabilite relazioni       nel Paese. In particolare, al Supre-      Papa ha condiviso questa gioia con
diplomatiche tra questo Paese e la         mo Consiglio dei monaci buddisti ha       i Vescovi del Bangladesh, e li ha
Santa Sede. Con la visita al paese         manifestato la stima della Chiesa per     incoraggiati nel loro generoso lavo-
birmano il Papa ha manifestato “la         la loro antica tradizione spirituale,     ro per le famiglie, per i poveri, per
vicinanza di Cristo e della Chiesa a       e la fiducia che cristiani e buddisti     l’educazione, per il dialogo e la pace
un popolo che ha sofferto a causa di       possano insieme aiutare le persone        sociale.
conflitti e repressioni, e che ora sta     ad amare Dio e il prossimo, rigettan-
lentamente camminando verso una            do ogni violenza e opponendosi al         A Dhaka è stato vissuto un momen-
nuova condizione di libertà e di pace.     male con il bene.                         to forte di dialogo interreligioso ed
Un popolo in cui la religione buddi-                                                 ecumenico, che ha dato modo al
sta è fortemente radicata, con i suoi      Lasciato il Myanmar, il Papa si è re-     Pontefice di sottolineare l’apertura
principi spirituali ed etici, e dove i     cato in Bangladesh, dove per prima        del cuore come base della cultura

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dell’incontro, dell’armonia e del-       servizio a Cristo povero e sofferente.      ll’incontro erano presenti anche gio-
la pace. Inoltre ha visitato la “Casa    L’ultimo evento è stato con i giova-        vani musulmani e di altre religioni:
Madre Teresa”, dove la santa allog-      ni bengalesi, ricco di testimonianze,       un segno di speranza per il Bangla-
giava quando si trovava in quella cit-   canti e danze: una festa che ha mani-       desh, per l’Asia e per il mondo in-
tà, e che accoglie moltissimi orfani e   festato la gioia del Vangelo accolto        tero.
persone con disabilità, dove le suore,   da quella cultura; una gioia fecon-                     A cura di Simone Dalola
secondo il loro carisma, vivono ogni     data dai sacrifici di tanti missionari,     dal testo dell’udienza generale del 6
giorno la preghiera di adorazione e il   di tanti catechisti e genitori cristiani.                         dicembre 2017

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giornata mondiale della pace
PAPA: DI FRONTE A
DISCRIMINAZIONE E XENOFOBIA,
città siano cantieri di pace
di Giada Aquilino                         cesco nota che dopo le tragedie del       famiglie e comunità che “aprono la
Guardare alle migrazioni globali con      secolo scorso, il XXI “non ha finora      porta e il cuore” a migranti e rifugia-
uno “sguardo carico di fiducia”,          registrato una vera svolta”: conflit-     ti, “anche dove le risorse non sono
considerandole non una minaccia           ti armati e altre forme di violenza       abbondanti”. Lo “sguardo contem-
bensì una “opportunità” per costruire     “organizzata”continuano a pro-            plativo” saprà guidare, assicura il
un domani di pace, perché continue-       vocare spostamenti di popolazione         Papa, il discernimento dei respon-
ranno a “segnare il nostro futuro”.       all’interno dei confini nazionali e       sabili della cosa pubblica, così da
Così il Papa nel Messaggio per la         oltre. Ma si migra, aggiunge il Papa,     “spingere” le politiche di accoglien-
Giornata mondiale della Pace, reso        anche per ricongiungersi alla pro-        za a considerare “le esigenze di tutti
noto oggi in vista della ricorrenza del   pria famiglia, per trovare opportu-       i membri dell’unica famiglia umana
prossimo 1° gennaio. Il titolo è “Mi-     nità di lavoro o di istruzione, per       e il bene di ciascuno di essi”. France-
granti e rifugiati: uomini e donne        sfuggire al degrado ambientale:           sco è certo che chi è animato da tale
in cerca di pace”, strettamente lega-     “chi non può godere di questi diritti -   sguardo “sarà in grado di riconosce-
to ad un altro Messaggio di France-       sottolinea - non vive in pace”.           re i germogli di pace che già stanno
sco, quello per la Giornata mondiale      La maggior parte di chi lascia il pro-    spuntando”, per poi farli crescere. A
del Migrante e del rifugiato 2018. A      prio Paese “migra seguendo un per-        proposito del processo che lungo il
ricorrere infatti è la “strategia” che    corso regolare, mentre alcuni pren-       2018 condurrà l’Onu alla definizio-
combina quattro azoni, “accogliere,       dono altre strade”, soprattutto “a        ne e all’approvazione di due patti
proteggere, promuovere e inte-            causa della disperazione”, quando         globali - uno per migrazioni sicure,
grare i migranti e i rifugiati”: in       “la patria non offre loro sicurezza né    ordinate e regolari, l’altro riguardo
particolare, sottolinea, accogliere è     opportunità, e ogni via legale pare       ai rifugiati - che costituiranno “un
“ampliare le possibilità di ingresso      impraticabile, bloccata o troppo len-     quadro di riferimento per proposte
legale”, non respingendo profughi e       ta”. Eppure in molti Paesi di desti-      politiche e misure pratiche”, il Papa
migranti verso luoghi “dove li aspet-     nazione, prosegue, si è “largamente”      ricorda il contributo della Sezione
tano persecuzioni e violenze”.            diffusa una retorica che “enfatizza       migranti e rifugiati del Dicastero per
Il Pontefice ricorda gli oltre 250 mi-    i rischi per la sicurezza nazionale o     il Servizio dello sviluppo umano in-
lioni di migranti nel mondo, dei          l’onere dell’accoglienza dei nuovi        tegrale, che ha suggerito 20 punti di
quali 22 milioni e mezzo rifugiati.       arrivati, disprezzando così la dignità    azione, segno dell’interesse e delle
Cercano un luogo dove vivere in           umana”. Quanti fomentano la paura         opere tangibili della Chiesa cattolica.
pace e molti di loro, aggiunge, sono      nei confronti dei migranti, “maga-        E auspica che tali accordi siano ispi-
disposti a “rischiare la vita” in un      ri a fini politici”, anziché costruire    rati da “compassione, lungimiranza
viaggi lunghi e pericolosi, a subire”     la pace, seminano “violenza, discri-      e coraggio, in modo da cogliere ogni
fatiche e sofferenze”, ad affrontare      minazione razziale e xenofobia”,          occasione per far avanzare la costru-
“reticolati e muri innalzati per te-      che sono fonte di “grande preoccu-        zione della pace: solo così - afferma
nerli lontani dalla meta”. Lo sguardo     pazione” per tutti coloro che hanno a     - il necessario realismo della poli-
del Papa, che richiama allo “spirito      cuore la tutela di ogni essere umano.     tica internazionale non diventerà
di misericordia”, nota che “acco-         La “sapienza della fede”, ricorda         una resa al cinismo e alla globaliz-
gliere l’altro richiede un impegno        Francesco, ci porta a notare che tutti    zazione dell’indifferenza”. Perché
concreto, una catena di aiuti e di be-    facciamo parte di una sola famiglia       il dialogo e il coordinamento costi-
nevolenza, un’attenzione vigilante e      umana, guidandoci anche nelle no-         tuiscono “una necessità e un dovere”
comprensiva, la gestione responsa-        stre città, in modo che - da “divise      proprio della comunità mondiale,
bile di nuove situazioni complesse        e polarizzate” quali sono ora per via     tenendo anche presente che Paesi
che, a volte, si aggiungono ad altri      di conflitti che riguardano proprio       meno ricchi possono accogliere un
e numerosi problemi già esistenti,        la presenza di migranti e rifugiati -     numero maggiore di rifugiati o ac-
nonché delle risorse che sono sem-        diventino “cantieri di pace”. Solo        coglierli meglio “se la cooperazione
pre limitate”.                            così si scoprirà che i migranti “non      internazionale assicura loro la dispo-
Esorta quindi i governanti alla           arrivano a mani vuote”: portano           nibilità dei fondi necessari”.
“virtù della prudenza”, stabilendo        un carico di “coraggio, capacità,         Il messaggio del Papa porta la data
“misure pratiche” per l’inserimen-        energie e aspirazioni”, oltre ai “te-     del 13 novembre, per molte comuni-
to di queste persone nelle proprie        sori” delle loro culture. Così “arric-    tà ecclesiali memoria di Santa Fran-
comunità “delle quali devono assi-        chiscono” la vita delle nazioni che       cesca Saverio Cabrini, patrona dei
curarne i giusti diritti e lo sviluppo    li accolgono. E potremo scoprire al       migranti, di cui ricorre quest’anno il
armonico”. Citando sia San Giovan-        contempo “la creatività, la tenacia       centenario della morte.
ni Paolo II sia Benedetto XVI; Fran-      e lo spirito di sacrificio” di persone,                     Sito Radio Vaticana

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Bollettino Parrocchiale - Dicembre 2017 Di Cazzago San Martino - ParroCChia natività Di Maria vergine - UP Cazzago
IL NUOVO VESCOVO DI BRESCIA
DAL VOLTO DI CRISTO
AL VOLTO DELLE PERSONE
Domenica 8 ottobre, mons. Pierantonio Tremolada, giungendo dalla diocesi           Tremolada è giunto anche a Caste-
di Milano, con segni e gesti e soprattutto con il rito di ingresso è divenuto il   gnato, per un incontro con il mondo
nostro Vescovo. Nel testo di sintesi ritroviamo espresso l’input che intende       del lavoro, in cui, forse anche grazie
dare al suo episcopato: contemplare il volto di Cristo per volgersi con amore      a un po’ di quel sano pragmatismo
e con sguardi d’amore alle persone che il Signore gli ha affidato.                 bresciano che è fra i pilastri della
                                                                                   cultura del fare, quell’accoglienza
                                                                                   e quell’integrazione che sembrano
                                                                                   difficili da raggiungere in altri ambi-
                                                                                   ti diventano possibili.
                                                                                   “Eccellenza – sono state le paro-
                                                                                   le rivoltegli dall’imprenditore che
                                                                                   ha aperto le porte della sua azienda
                                                                                   per questo incontro – qui lavora-
                                                                                   no quasi 250 persone. Poco più di
                                                                                   100 sono italiani, il resto è fatto da
                                                                                   persone che arrivano da 14 Paesi
                                                                                   diversi, che professano religio-
                                                                                   ni diverse e con vissuti culturali
Nella prima omelia è già possibile       letto, Castegnato, la basilica dei San-   estremamente differenziati”.
leggere quelli che saranno i tratti e    ti Patroni Faustino e Giovita, in città
gli impegni che segneranno l’episco-     e poi, ancora, Piazza della Loggia, e,    In Cattedrale, infine, il più caloroso
pato del nuovo vescovo mons. Pie-        finalmente la Cattedrale.                 degli abbracci: quello che è giunto
rantonio Tremolada, come risposta        A Ospitaletto il nuovo vescovo ha         a mons. Tremolada dalla sua Chiesa
alla domanda: cosa chiede il Signore     ricevuto l’abbraccio dei giovani che      riunita in preghiera. E, dopo aver
alla vigna, alla Chiesa, che è in Bre-   gli hanno chiesto un aiuto a com-         preso possesso della Cattedra, la
scia?                                    prendere un momento che sembra            sua prima omelia da vescovo di Bre-
                                         sempre più incomprensibile, ma an-        scia, in cui leggere molti dei tratti e
Un bacio e un lungo abbraccio.           che la disponibilità ad essere ascol-     degli impegni che segneranno il suo
È riassunta in questi due gesti la       tati e compresi perché possano esse-      episcopato, come risposta alla do-
giornata che ha segnato l’inizio         re protagonisti del loro futuro.          manda: cosa chiede il Signore alla
dell’episcopato del vescovo Pieran-      Di abbraccio in abbraccio il vescovo      vigna, alla Chiesa, che è in Brescia?
tonio Tremolada.
A Urago d’Oglio, la prima comuni-
tà bresciana incontrata nel cammi-
no verso la cattedrale, il bacio del-
la terra, come omaggio a una realtà
che prima di questo gesto “era per
me soltanto un cartello stradale, un
riferimento toponomastico – ha af-
fermato il vescovo ricambiando i
“primi” saluti bresciani -. D’ora in
avanti sarà un posto del cuore, per-
ché alla vostra comunità sarà legato
il ricordo dell’avvio nel mio ministe-
ro tra voi”. Da Urago ha preso il via
un lungo, ideale, abbraccio che ha
accompagnato Tremolada attraverso
Chiari, Coccaglio, Rovato, Ospita-

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Bollettino Parrocchiale - Dicembre 2017 Di Cazzago San Martino - ParroCChia natività Di Maria vergine - UP Cazzago
“Dimostrare – ha risposto facendo           spettata del mistero di Dio, che è mi-    sta consentendo a ogni persona, con
proprio un passaggio del documento          sericordia infinita, mitezza e umiltà,    il suo volto, di incontrare l’amore di
“Missionari del Vangelo della gio-          ecco il nostro compito. Vorrei tanto      Dio che le dona gioia e speranza?”.
ia”, frutto di un lavoro condotto dal       che alla base di tutta la nostra azione   Con un Vangelo così annunciato,
predecessore Luciano Monari insie-          di Chiesa ci fosse la contemplazione      quella parte di Chiesa universale
me al Consiglio pastorale diocesano         del volto amabile di Gesù, il nostro      che è in Brescia, con il suo nuovo
– che nella fede cristiana la vita può      grande Dio e salvatore”. Così, ha         vescovo potrà incamminarsi sulla
essere vissuta con serenità e speran-       proseguito Tremolada, “il passaggio       seconda via dell’azione pastorale
za, pur tra le fatiche, i dolori, le pro-   dal volto di Cristo a quello degli        indicata da mons. Tremolada: quel-
ve che essa ci riserva”.                    uomini sarà naturale e la nostra          la della santità che significa “lotta
                                            diventerà la pastorale dei volti. A       alla mondanità e coltivazione di
Un importante messaggio, ha ri-             partire da qui dovremo guardare e         un’alta qualità evangelica dell’a-
cordato il vescovo Tremolada, da            forse riconsiderare tutte le nostre       zione pastorale”, puntando, ha conti-
far giungere a chi chiede, magari in-       iniziative e le nostre strutture; e       nuato il nuovo vescovo “sui suoi ele-
consapevolmente, ai cristiani di oggi       probabilmente nel farlo dovremo           menti costitutivi della sua identità:
non solo di parlare di Cristo, ma in        essere anche piuttosto coraggiosi”.       l’ascolto della Parola, la preghiera,
un certo senso di farlo vedere.             Lasciandosi guidare, come ha sug-         la vita sacramentale, la comunione
“Contemplare e rivelare – ha prose-         gerito il vescovo Tremolada, dalla        tra fratelli”.
guito - il volto di Gesù del Signore        domanda: “in che modo tutto questo           Dal sito de «La Voce del popolo»,
crocifisso e risorto, rivelazione ina-      è Vangelo di Cristo? In che misura                               9 ottobre 2017

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Bollettino Parrocchiale - Dicembre 2017 Di Cazzago San Martino - ParroCChia natività Di Maria vergine - UP Cazzago
Le immagini di
     questa pagina
     sono una cronaca
     dell’ingresso di
     mons. Pierantonio
     Tremolada nella
     diocesi di Brescia.

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Piazza della Vittoria, elegante e ra-     vezza dentro le situazioni nelle quali   mi domando se è sempre un format
zionale, dà il benvenuto a chi met-       ci troviamo quotidianamente».            utile, o solo un’etichetta.
te per la prima volta piede in città,                                              Vivendolo dall’interno mi sono resa
sbucando da sotto terra. Ci si arri-      Sguardi profetici                        conto che la tipologia del festival
va in metro dalla Stazione centrale.      E un festival missionario ha senso       rende le persone molto più libere. Il
Da piazza della Loggia a piazza del       se possiede «non solo uno sguardo        festival recupera la dimensione della
Mercato è tutto un percorso vita-         retrospettivo o sociologico, ma an-      polis dell’antica Grecia. È la versio-
le che incrocia Storia e storie. Che      che profetico sul mondo», dice. La       ne del “mercato”.
ricorda le antiche impronte dalla         doppia scommessa è «evitare la pura      Questo consente allo spettatore di
Brixia romana di Vespasiano ai Fori.      e semplice celebrazione di un passa-     sentirsi maggiormente parte della
Celebra eroi e papi. Vittime (dell’at-    to missionario significativo ma che      comunità».
tentato del 1974) e martiri. Santi e      rischia l’autoreferenzialità, e parla-   Il movimento è “attivo” e chi osserva
uomini semplici. A Paolo VI è de-         re il linguaggio dell’uomo di oggi».     diventa co-protagonista, interagendo
dicata la piazza del duomo (nuovo         I flashmob e i musical per esempio       con relatori e personaggi.
e vecchio); a Sant’Agata una delle        vanno in questa direzione. In piazza     Fulcro e punto di riferimento costan-
chiese più belle, assieme a Santa         della Vittoria il coro gospel Joyful e   te dei tre giorni di ottobre a Brescia
Maria dei Miracoli. Siamo a Brescia.      il corpo di ballo “Espressioni corpo-    è la magnifica piazza Paolo VI che
Città missionaria per eccellenza.         ree” si sono esibiti a fine settembre.   ospita le due chiese principali: la
Il santo Daniele Comboni, giunto          «Credo che questa sia l’era dei Fe-      Rotonda o Duomo vecchio (dove il
fino in Sudan, vide la luce a Limone      stival - dice Elisa, dello staff orga-   13 ottobre si celebra la messa e si
sul Garda, in provincia. Irene Stefa-     nizzativo - Facendo questo lavoro        segue la Lectio Divina di Anna Maf-
ni, beatificata in Kenya, nacque nei
pressi.
E anche Giovanni Fausti martire,
pioniere del dialogo islamo-cristia-
no. Il primo Festival della Missione
(12-15 ottobre) ha scelto la Leonessa
d’Italia per parlare di Chiesa in usci-
ta.
Ma partiamo dal titolo: perché “Mis-
sion is possibile?”. «Al di là delle
evocazioni cinematografiche – spie-
ga don Carlo Tartari, direttore del
Centro missionario diocesano di
Brescia - la nostra missione è pos-
sibile perché il Signore la rende tale.
Dobbiamo interrogarci su cosa ci sta
dicendo Gesù oggi, rispetto a dove e
come poter essere presenti in quanto
missionari. Quello attuale non è un
tempo disgraziato, ricordiamolo! Al
contrario è un tempo provvidenziale.
Dio sta scrivendo la sua storia di sal-

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fei, pastora della Chiesa battista); e il   ca. Le vie e le piazze si intrecciano,       ca di crisi ma è l’inizio di una nuova
Duomo nuovo o cattedrale di Santa           la vicinanza di luoghi e di chiese           avventura. Il meglio della missione
Maria Assunta.                              consente di essere fuori, nella polis,       deve ancora venire, azzarda. E spie-
                                            tra la gente che passando e vedendo          ga: «Mi piace quello che Giovanni
Youth Village e libri                       si avvicina. Ma anche dentro, a por-         Paolo II diceva, ossia che “al sorge-
Altro punto focale: il Centro pasto-        tata di mano.                                re del nuovo millennio la missione
rale Paolo VI, dove alloggiano gli                                                       della Chiesa è ancora agli inizi”.
ospiti, dall’arcivescovo di Manila,         Il bello deve ancora arrivare!               Questo è bellissimo. Io sono ancora
monsignor Luis Antonio Tagle, a pa-         In effetti, data la ricchezza di espe-       vivo agli albori di una nuova avven-
dre Alejandro Solalinde, autore di “I       rienze e di storie missionarie (che          tura cristiana! Siamo solo alla prima
narcos mi vogliono morto. Messico,          qui sono lampanti perché concentra-          generazione che deve andare con ali
un prete contro i trafficanti di uomi-      te in tempi e spazi ristretti) è difficile   nuove. Papa Francesco lo dice in
ni”. E dove ha vita lo Youth Village,       pensare che la missione sia oggi in          modo diverso: “Ringrazio il Signo-
la cittadella di Missio Giovani, coor-      declino. Per il vescovo emerito di           re di essere arrivato all’inizio di una
dinata dal segretario Giovanni Roc-         Makeni questa non solo non è epo-            nuova epoca”».

   festival della missione...
   tempo di bilanci
   Dalla sera di giovedì 12 ottobre 2017 a quella di                suoi discepo-
   domenica 15 si sono susseguiti più di 30 eventi, fra             li.
   tavole rotonde, concerti, rappresentazioni teatrali              La sfida ora
   e spettacoli, a cui vanno aggiunte le 22 mostre col-             è proseguire
   legate al Festival e gli incontri nello Spazio Autori.           questo iti-
   Oltre 80 gli ospiti coinvolti, alcuni arrivati dall’e-           nerario con
   stero: religiosi e religiose, tre cardinali e diversi ve-        consapevo-
   scovi, ma anche protagonisti della cooperazione in-              lezza e re-
   ternazionale, scrittori, giornalisti, studiosi e artisti.        sponsabili-
   Straordinaria la partecipazione di pubblico per un               tà».
   Festival alla sua prima edizione: circa 15mila le pre-           «Soddisfa-
   senze negli eventi al chiuso, compresi coloro che                zione e gioia» sono i sentimenti
   hanno visitato le mostre disseminate in vari luoghi              condivisi dai promotori della prima edizione del Fe-
   della città e in provincia. Gli incontri svoltisi in Uni-        stival della Missione. Soddisfazione perché l’evento
   versità Cattolica, nel prestigioso Salone Vanvitellia-           è stato percepito per quel si voleva fosse, ossia un’e-
   no e all’Auditorium San Barnaba hanno fatto regi-                spressione di “Chiesa in uscita” che va nelle piazze,
   strare, nella quasi totalità dei casi, il tutto esaurito,        provando a parlare i diversi linguaggi della gente.
   così come il concerto dei The Sun all’ex PalaBrescia.            Gioia perché a Brescia si è assistito a una festa vera,
   A questo numero va aggiunto quello, difficil-                    segnata da un clima di condivisione e di allegria, e,
   mente stimabile, di coloro che hanno assistito                   insieme, perché “Mission is possible” è stato un festi-
   agli eventi in piazza: dagli spettacoli di anima-                val “diverso” dai tanti di cui pullula l’Italia. Diverso
   zione di strada alle esibizioni corali che domeni-               per la dimensione della preghiera come filo condut-
   ca mattina hanno riempito la piazza Paolo VI, per                tore costante, per l’attenzione alle periferie (memo-
   arrivare agli “aperitivi con il missionario”, una                rabile l’incontro in carcere), per la mobilitazione di
   proposta che ha suscitato grande interesse.                      tante realtà che hanno permesso di accogliere cen-
   Chi ha visto crescere il Festival giorno per giorno,             tinaia di persone a Brescia, per la valorizzazione di
   nei lunghi mesi preparatori, è stato don Carlo Tarta-            progetti-segno per i quali si è chiesta la solidarietà
   ri, direttore del Centro Missionario di Brescia: «Le             dei partecipanti. Ma la gioia più grande consiste nel-
   migliaia di persone che hanno partecipato ci testimo-            la sensazione che ora il mondo missionario ha forse
   niano il fatto che la missione è capace ancora oggi di           ritrovato, dopo questa scommessa vinta, una carica di
   interpellare le coscienze, suscitare dibattito, attrarre         entusiasmo in più per provare a comunicare la mis-
   interesse. Abbiamo provato, attraverso linguaggi di-             sione di sempre in modo nuovo. Noi c’eravamo.
   versi, a ridire la missione di annuncio e testimonianza
   del Vangelo che da duemila anni Gesù consegna ai                                            Gruppo Missionario Calino

                                                               12
CENTRO OREB
ABBRACCIARE I POVERI...
In occasione della prima Giornata
mondiale dei poveri istituita da Papa
Francesco, quest’anno celebrata do-
menica 19 novembre sul tema “Non
amiamo a parole ma con i fatti”, il
Movimento Pro Sanctitate al Centro
Operativo di Calino, sabato 18 no-
vembre, ha organizzato una serata
di solidarietà, con cena povera e mo-
menti di riflessione.

Tanti sono stati i volontari che si
sono adoperati per organizzare que-
sta serata: preparazione della cena,
sistemazione della sala, servizio ai
tavoli.

I ragazzi delle medie hanno prepara-
to il momento introduttivo attraverso

                                             canti, preghiere, vite di santi, tra cui
                                             san Giuseppe Moscati e il servo di
                                             Dio Guglielmo Giaquinta: la loro te-
                                             stimonianza ci ha aiutato a non pen-
                                             sare “ai poveri solo come destinatari
                                             di una buona pratica di volontariato
                                             da fare una volta alla settimana, o
                                             tanto meno di gesti estemporanei di
                                             buona volontà per mettere in pace
                                             la coscienza”, ma a cercare “un vero
                                             incontro con i poveri e dare luogo
                                             ad una condivisione che diventi stile
                                             di vita. Siamo chiamati, pertanto, a
                                             tendere la mano ai poveri, a incon-
                                             trarli, guardarli negli occhi, abbrac-
                                             ciarli, per far sentire loro il calore
                                             dell’amore che spezza il cerchio del-
                                             la solitudine.” (Papa Francesco)
                                             “Cosa manca al fratello” - hanno
                                             cantato i ragazzi – “Ha bisogno d’a-
                                             more, a lui manca la gioia, sente il
                                             vuoto di Dio: dagli tu queste cose”
                                             (Servo di Dio Guglielmo Giaquinta).
                                             L’iniziativa è stata accolta e vissuta
                                             con molta gratitudine e partecipazio-
                                             ne e ha reso possibile una concre-
                                             tizzazione del tema della Giornata
                                             della Santificazione Universale di
                                             quest’anno: “Mistica della fraternità,
                                             pienezza dell’uomo”.

                                             Vivere una vita mistica, una profon-

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da unione con Dio, ci permette di ri-    dei più deboli, di ascoltare il grido   dell’unità pastorale che le destine-
conoscere Gesù nel volto degli altri,    dei poveri.                             ranno ai poveri di questo territorio.
nella loro voce, nelle loro richieste,   Le offerte raccolte durante la sera-
di aprire il nostro cuore ai bisogni     ta sono state consegnate ai parroci                        Cinzia Di Stefano

                                 FESTA DELLA FAMIGLIA
                             6 GENNAIO 2018 - ORE 16.00 - Centro Oreb

                              INCONTRI PER GENITORI ED EDUCATORI
                                  15/16 GENNAIO 2018 - ORE 20.30
                                             Centro Oreb
                                   «La comunicazione in famiglia
                                  tra genitori e tra genitori e figli»
                                Prof. Tonino Solarino (psicoterapeuta)

                                   IO & DIO ... CHE STORIA!
                             alla radice dell’esperienza cristiana
                            23/30 GENNAIO - 6/13 FEBBRAIO 2018
                                    ORE 20.30 - Centro Oreb
                                Incontri per catechisti e adulti
                     CREDO. Ma è ancora possibile credere in Italia oggi?
                         RIVELAZIONE. Un Dio che viene all’uomo.
                               FEDE. L’uomo che accoglie Dio.
                     MARIA. Quando l’incontro tra Dio e uomo si fa storia.
                                     Don Raffaele Maiolini

                              CENTRO OREB SANTA MARIA DELL’ARCO
                                 MOVIMENTO PRO SANCTITATE
                                  Vicolo Sant’Antonio, 6 - Calino
                                  25046 Cazzago San Martino BS
                                 tel. 030.7254523 fax 030.7756028
                                   www.centroorebcalino.bs.it

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Pastorale Giovanile
«Ecco ho preparato il mio pranzo...»     con i giovani disponibili a prepara-       una dolcezza unica al palato! Da ul-
                        Matteo 22,4      re questo appuntamento, è uscito il        timo come sorbetto: certe esperienze
                                         “menù” che un adolescente e giova-         vissute sono così significative che
Messa giovani di inizio cammino          ne si trova sulla tavola di un nuovo       uno, non solo non le dimentica ma
15 ottobre 2017 - Bornato                anno che inizia.                           vuole raccontarle… e con il passare
Ogni anno, quando l’estate è ormai       Come antipasto: da noi non si è soli!      degli anni rende disponibile tempo
un ricordo, quando scuola e impegni      Chi passa da noi fa l’esperienza di        ed energie perché clienti più giovani
sportivi sono iniziati i nostri adole-   legami saldi! Alcune sono solo ami-        di lui possano fare lo stesso cammi-
scenti e giovani sono puntualmente       cizie con le quali si condivide il tem-    no.
raggiunti dall’invito alla “Messa        po libero ma altre sono un dono per
giovani” che dà inizio ai cammini        tutta la vita!                             Cinque portate che rispondono ai
di catechesi ormai definiti e pronti     Come primo piatto: quello che viene        nostri bisogni più nascosti e più veri.
al via.                                  servito fa bene alla vita e allo Spiri-    Legami forti… in risposta alla paura
È sempre la Parola di Dio del giorno     to! Oggi ci si nutre male o non ci si      di rimanere soli! Nonostante il dila-
a segnare il passo e a dare la chiave    nutre per niente. La gente non pensa       gare dell’individualismo.
di lettura delle circostanze che con-    più, non si interroga più, non legge       Le tematiche affrontate durante gli
vocano sempre tanti adolescenti e        più… Qui ciò che aiuta a vivere la         incontri… risposta alle grandi do-
giovani.                                 vita e a vivere la fede ti viene detto e   mande di senso, urgenti nella giovi-
Tutto quello che è in pronto in ca-      fatto vedere.                              nezza!
lendario per adolescenti e giovani è     Come secondo: è da vedere. Uno             I risultati che uno vede su di sé…in
il “banchetto” del quale parlava Isa-    che viene a mangiare regolarmente          risposta al bisogno di vedere e tocca-
ia nella prima lettura… è la “festa di   da noi si vede. Di anno in anno è lui      re per credere!
nozze” preparata da quel re nel van-     stesso ad accorgersi che sta crescen-      La verità del messaggio. Il Vangelo
gelo!                                    do. Chi più spedito, chi più lento…        diventa vero… in risposta al dubbio
C’è Lui dietro ogni convocazione,        ma si vede e di come sta crescendo         della fede e del credere o no!
Lui che ci convoca, Lui che ci vuole     è fiero!                                   Desiderio di raccontare e far condi-
‘liberi e felici’!                       Il dolce è la specialità della casa: a     videre… il bisogno di avere una vita
Noi siamo spesso quegli invitati che     fine pasto uno sperimenta che tutto        da raccontare non anonima e medio-
preferiscono “i loro campi, i loro af-   quello che è promesso, tutto quello        cre.
fari”… o che addirittura insultano,      che è scritto, tutto quello che ha at-                          Buon cammino!
deridono chi con insistenza invita.      traversato la storia è vero! Il Vangelo
A questo punto, dalla condivisione       è il dolce! E il vangelo è vero… con
                                                                                    ALLA SCOPERTA DI…
                                                                                    Inizio cammino preadolescenti
                                                                                    22 ottobre 2017
                                                                                    Pedrocca
                                                                                    Non è vero che dopo Cresima ed Eu-
                                                                                    carestia i nostri ragazzi “non vanno
                                                                                    più a catechismo”!
                                                                                    Bastava essere presenti domenica
                                                                                    sera 22 ottobre presso la Chiesa di
                                                                                    Pedrocca, quando uno alla volta, una
                                                                                    ottantina dei nostri ragazzi si sono
                                                                                    alzati e hanno lasciato davanti all’al-
                                                                                    tare il loro nome, segno della loro
                                                                                    disponibilità a continuare ad esserci.
                                                                                    Il Vangelo del giorno non poteva
                                                                                    essere più indicato per richiamare
                                                                                    l’obiettivo di ogni cammino di cate-
                                                                                    chesi: crescere come Lui, farsi suoi
                                                                                    imitatori, “somiglianti”!
                                                                                    Lui, chiamato “maestro”! Lui “ha
                                                                                    qualcosa da dire”! Lui è “veritiero”!
                                                                                    Conosce la verità, è la verità! E la

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e possibilità. Un dono di Dio per una   Incontri di catechesi, celebrazioni e
                                         relazione d’amore”.                     ritiri, animazione, servizio e testimo-
                                                                                 nianze, tutto per confutare un’idea di
                                                                                 libertà che è una illusione.
                                         LIBERI VERAMENTE                        Riconoscere quanto “pensiamo” di
                                         Inizio cammino adolescenti              essere liberi ma in realtà non lo sia-
                                         30 ottobre 2017                         mo per niente… Conoscere che “la
                                         Bornato                                 legge” non è negazione della libertà
                                         Il lancio di un tema, una location,     ma luce nella notte a servizio del-
                                         dei destinatari e compagni di viaggio   la mia libertà… Scoprire che sono
                                         pronti a mettersi in cammino!           “libero veramente” quando divento
                                         Questo è stata l’originale serata di    autenticamente me stesso, ancor me-
                                         lunedì 30 ottobre nella polivalente     glio se lo divento secondo il modello
                                         di Bornato trasformata in LIBERI-       Gesù di Nazaret l’uomo “veramente
                                         LANDIA, qualcosa tra un circo e         libero e libero per amore”!
                                         il paese dei balocchi di Pinocchio e    Aquiloni che si librano nel vento con
                                         Lucignolo!                              l’umiltà di rimanere legati a quel filo
                                         Questa sarà la sfida del cammino        invisibile che solo apparentemente
                                         di catechesi proposto ai nostri ado-    mi “toglie la libertà”… che mi impe-
                                         lescenti, crescere LIBERI VERA-         disce di cadere a terra ed essere cal-
verità sull’uomo e sul mondo cam-        MENTE o abitare quella libertà oggi     pestato appena viene meno il vento,
bia secondo le mode e le voglie, è       tanto ostentata ma che alla fine è la   perché io sto a cuore a chi “mi tiene
saldo come la roccia… e su questa        peggiore delle SCHIAVITÙ.               legato”!
roccia si costruisce la vita e la so-
cietà per non andare a rotoli! Lui “è
maestro veritiero secondo verità”.
Non basta ancora essere maestri e
veritieri… bisogna essere testimoni!
Insegna secondo verità… e la verità
della verità sono ‘i fatti’. Lui “non
ha soggezione di alcuno” perché Lui
è libero. Libero perché amante della
verità. Non ha paura. Troppa paura
oggi a dire la verità, troppa omer-
tà ci attraversa e ci abita… Lui sa
“guardare dentro”, “… conosce la
loro malizia che abita il cuore dei
suoi interlocutori”. Non come noi
che ‘guardiamo fuori’… per poi ri-
manere delusi quando le circostanze
ci obbligano a guardare dentro. Le
coordinate per imitarLo, quest’anno,
dalle indicazioni diocesane, saranno
un unico invito alla scoperta…
“Scopro di aver ricevuto la fede.
Un dono che fa vivere, coinvol-
ge tutta la mia persona e fa spazio
anche alla mia intelligenza. Scopro
di essere stato inserito in una me-
ravigliosa relazione di amicizia con
Gesù. Un dono da vivere sempre e
ovunque. Scopro che Gesù mi ha
inserito in una famiglia più grande,
la sua Chiesa, e mi invita a stabilire
nuove appartenenze, anche fuori di
casa. Scopro un corpo in evoluzio-
ne, con nuove sensazioni, emozioni

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percorso 2017-18
                                        unità pastorale, amministraZione comunale
                                        istituto comprensivo con la consulenza tecnica
                                        della cooperativa sociale fraternità giovani

i giovani e i valori della vita
Nei confronti della condotta di mol-        luogo decidere che cosa sono i valori      L’uomo, infatti, è dotato anche di ra-
ti “giovani di oggi” non è né diffi-        morali e qual è la loro funzione. Ora,     gione e di spirito, per cui, in quanto
cile né raro sentire affermare - forse      si possono considerare “valori mora-       essere umano, è prima di tutto capa-
un po’ troppo semplicisticamente            li” tutte quelle regole, quei principi e   cità di ragionare e di decidere cosa
- che essi non hanno valori che li          quelle linee di condotta, che consen-      fare, per vivere in maniera piena la
sostengano e li guidino, non nutro-         tono a ciascuno di progettare la pro-      propria esistenza e convivere con
no ideali che li facciano impegnare         pria esistenza, di stabilire le proprie    gli altri in condizioni serene. È gra-
responsabilmente, non si prefig-            priorità, per compiere le scelte indi-     zie alla ragione esercitata nella vita
gono mete elevate da raggiungere,           viduali ritenute appropriate al pro-       quotidiana che nasce e si sviluppa in
soprattutto se richiedono sacrificio.       prio progetto di vita. Questo, in veri-    ciascuno il senso di ciò che è giusto
Insomma, i giovani di oggi non col-         tà, vale per tutti e per ogni età; ma è    e di ciò che è sbagliato, cioè, l’idea
tiverebbero interessi validi né per se      maggiormente importante per i gio-         di bene e di male. Quindi, conquista-
stessi nè per gli altri, in quanto sa-      vani, i quali, man mano che cresco-        re forti valori morali, a cui ispirarsi
rebbero privi di valori morali veri.        no, debbono affrontare le difficoltà di    nell’agire quotidiano, significa com-
                                            un mondo, che spesso non conosco-          piere un percorso, mediante il quale,
                                            no bene, per cui debbono possedere         giorno per giorno, attraverso anche
                                            validi punti di orientamento, che li       fallimenti e afflizioni, si giunge a
                                            illuminino nel fare le scelte giuste.      capire quello che per ciascuno è ve-
                                                                                       ramente importante e pieno di signi-
                                            Quando, però, si va ad individuare         ficato per la vita propria e degli altri.
                                            quelli che debbono essere i “punti         Ovviamente questo percorso non
                                            di riferimento” fondamentali e i “va-      viene compiuto nell’isolamento né
                                            lori” veri, nasce il bisogno di capire     viene realizzato nel chiuso del recin-
                                            quali sono le responsabilità e il ruolo    to della propria individualità. Non si
                                            degli adulti in tutto ciò. Infatti, non    nasce da soli, non si cresce da soli,
A questo punto, però, sembra oppor-         possiamo pensare di cambiare la cul-       non si vive da soli. L’uomo è un es-
tuno chiedersi se sia davvero così. E,      tura o d’influire sulle persone, se non    sere sociale: e sono proprio le perso-
soprattutto, domandarsi: quali sono i       ci impegniamo noi stessi nel dare          ne che lo circondano che influenza-
valori che i giovani di ieri avevano e      testimonianza sicura di quei valori,       no la sua strada e gl’indicano la via
che i ragazzi di oggi dovrebbero ave-       che richiediamo che ci siano e che         che potrebbe seguire; sono le perso-
re e non hanno? Quali sono gli ideali       vogliamo che gli altri condividano         ne più vicine che, inevitabilmente,
che hanno fatto sognare e vivere la         e facciano propri. Gli adulti, quindi,     influenzano la scelta di quelli che
generazione di ieri e di cui l’attua-       non possono pretendere dai giovani         saranno i valori di ciascuno. Quin-
le generazione sarebbe priva? Quali         una testimonianza di vita morale,          di, è innanzitutto dalla famiglia che
sono gli interessi che hanno animato        senza avere prima essi stessi svilup-      giungono le prime e più importanti
i giovani dei decenni passati e che il      pato e testimoniato un proprio modo        informazioni. Una famiglia, fonda-
giovane dei nostri giorni non apprez-       di vivere morale degno d’essere pre-       ta sull’altruismo generoso e quoti-
zerebbe? Sforzarsi di trovare leal-         sentato alle nuove generazioni.            dianamente alimentata dal senso di
mente risposte a questi interrogativi                                                  donazione gratuita, comunicherà ai
è di grande importanza per il bene sia      Ora, non c’è dubbio che alle nuove         suoi membri certamente i valori della
dei giovani e sia dell’intera società.      generazioni si cerca di dare (o, in        corresponsabilità, della complemen-
Infatti, il futuro delle società e il de-   alcuni casi, almeno di suggerire) sin      tarietà, della dedizione, della gene-
stino di tutta l’umanità sono stretta-      dalla prima infanzia un indirizzo eti-     rosità; una famiglia, invece, fondata
mente connessi alle scelte dei giova-       co, perché è stata sempre riconosciuta     sull’egoismo, preoccupata solo per i
ni, da cui dipendono inevitabilmente.       l’importanza per ogni uomo di vive-        propri problemi e attenta esclusiva-
Entrare in contatto con i giovani,          re secondo un comportamento degno          mente al raggiungimento dei propri
però, non è sempre facile, soprattutto      della natura umana. E da sempre ci         interessi, non potrà che inviare mes-
quando essi sono sommersi da mes-           si è resi conto che la vita dell’uomo      saggi d’assoluta indifferenza per gli
saggi, che li spingono verso visioni        non può essere ridotta ai soli biso-       altri e infonderà sentimenti d’insen-
incerte e superficiali della morale.        gni del corpo (magari da soddisfare        sibilità, di ostilità e di cinismo mora-
                                            con ogni mezzo), e all’inseguimento        le. All’azione della famiglia seguirà
Per ottenere qualche risposta cre-          del benessere materiale (magari da         l’opera della scuola. Se nella vita
dibile, allora, è necessario in primo       raggiungere sempre e a ogni costo).        della scuola ci sono operatori profes-

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sionalmente preparati, umanamente            in essa le idee rette, i principi sani e   tante che i giovani acquisiscano una
pronti a intuire i problemi dei giova-       i valori morali, ch’egli ha acquisito      morale, e non sottovalutino il ruolo
ni e capaci d’indicare loro nobili tra-      e fatto propri, e arricchirà così tutti    che debbono svolgere: è nella loro
guardi, da raggiungere con sistemi           quelli che lo circondano a livello cul-    buona condotta che si nasconde la
onesti, certamente vengono gettati           turale, morale, politico e religioso.      speranza del mondo; un futuro mora-
semi di rettitudine umana e di sana          Un compito non facile, che hanno           le degno dell’uomo dipende solo da
solidarietà, i quali, sviluppandosi,         dovuto affrontare anche i “giovani         loro. Infatti, i comportamenti di oggi
creeranno futuri uomini adulti ma-           di ieri”, ma forse con una differen-       segneranno fortemente il domani. Il
turi, che sapranno separare ciò che          za notevole: oggi, infatti, messaggi       problema è che a volte non sono solo
è buono da ciò che è cattivo. Infatti,       pubblicitari e società esterna hanno       i giovani a non avere valori morali,
quando il giovane, a suo tempo, s’in-        assunto un’influenza maggiore che          ma hanno le loro responsabilità an-
serirà nella vita della società, porterà     in passato. Ma è comunque impor-           che i “grandi”.

           Cammino 2017-2018: IL VALORE DEI VALORI

      I valori che un uomo abbraccia determinano il modo in cui vivere la propria vita, riflettono la sua
      visione del mondo e definiscono le azioni che egli compie in conformità con ciò in cui si crede. La
      percezione del mondo e il criterio con cui si giudica qualcosa come giusto costituiscono la base delle
      azioni di ciascuno. L’importanza dei valori è radicata nella ragione e nell’animo dell’uomo: grazie alla
      sua capacità di pensiero, l’uomo riconosce che i valori sono fondamentali per la propria vita e pertanto
      vanno ricercati, esaltati, preservati e difesi. Ogni persona dovrebbe essere fedele ai propri valori perché
      rappresentano ciò che egli crede fondamentale per sé e per chi si ama. Non riuscire ad essere fedeli ai
      propri valori è ipocrisia, non possedere valori è follia.

                                                    PERCORSO GENITORI
                                                  MERCOLEDÌ 24 GENNAIO
                                                 IL VALORE DEL RISPETTO:
                                           volersi bene per poterne volere agli altri

                                              MERCOLEDÌ 7 FEBBRAIO
                                  AUTONOMIA E DIPENDENZA IN ADOLESCENZA.
                                                 Il valore della libertà
                                            Relatore: Prof. Alessio Musio,
                                        Docente di Filosofia Morale presso la
                       Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università Cattolica di Milano.

                                              MERCOLEDÌ 21 FEBBRAIO
                                          IL VALORE DELLA SOFFERENZA:
                          come aiutare i nostri figli ad attraversare il dolore e a non fuggirlo
                                          Relatore: Prof. Daniele Bruzzone,
                               Professore Associato di Pedagogia Generale e Sociale
                                     della Facoltà di Scienze della Formazione
                                         dell’Università Cattolica di Piacenza

                                           POSSIBILE LABORATORIO GENITORI
                                             E PROMOTORI DEL PERCORSO
                                                Sabato mattino 3 marzo
                                               presso l’Oratorio di Bornato

                              PERCORSO PER GENITORI E FIGLI PRE-ADOLESCENTI
                                nel mese di marzo 2018 presso l’Oratorio di Bornato:
                         • Mercoledì 7 incontro rivolto ai genitori dei ragazzi di 2^, 3^ Media
                               • Giovedì 8 incontro rivolto ai ragazzi di 2^, 3^ Media
                                    • Giovedì 15 genitori e ragazzi si confrontano

                                      Già in corso le altre proposte del progetto:

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PELLEGRINAGGIO DELL’UP IN ABRUZZO
UNITI DAL TERREMOTO
Il pellegrinaggio dell’Unità Pastora-        mento degli interventi di assistenza         un’offerta per la Caritas aquilana
le sta diventando un appuntamento            alle località segnate dal terremoto.         come segno concreto di solidarietà.
annuale sempre più atteso e coinvol-         Interessante la passeggiata tra le vie       Nel pomeriggio abbiamo fatto visita
gente. È stata una bellissima espe-          e piazze di Rieti nel dopocena, ac-          al grande Santuario di San Gabrie-
rienza vissuta da 108 pellegrini delle       compagnati da due guide validissime          le dell’Addolorata a Isola del Gran
nostre quattro parrocchie, in un cli-        che ci hanno fatto gustare le bellezze       Sasso; un luogo paesaggisticamente
ma di festa, ma anche di riflessione e       di questa città ricca di storia e di arte.   molto bello: sorge ai piedi del mas-
preghiera. Il pellegrinaggio ha avuto        Sabato 7 ottobre: in mattinata ab-           siccio del Gran Sasso che, per l’oc-
come meta alcune località del “Centro        biamo fatto tappa a L’Aquila. Due            casione, si presenta imbiancato dalla
Italia” che in questi anni hanno dovu-       bravissime guide ci hanno condotto           prima neve.
to subire (e stanno tutt’ora subendo) i      tra i vicoli e le piazze “sicure” per        Padre Matteo (vicerettore del santua-
disagi, i lutti, le distruzioni del terre-   vedere come questa città sta risor-          rio) si è reso disponibile a presentar-
moto, a partire da quello che ha colpi-      gendo dalla devastazione del 2009.           ci la figura di San Gabriele, un santo
to L’Aquila il 6 aprile del 2009, fino       Si prende coscienza che il lavoro è          giovane, innamorato di Gesù, che ci
ai più recenti di quest’anno.                enorme. La città è un cantiere unico:        insegna a vivere in modo straordina-
Visitare queste città, riportare il turi-    gru in ogni vicolo, ponteggi, impal-         rio la semplice quotidianità.
smo, toccare con mano il disagio di          cature... Il lato positivo è che tanto è     Abbiamo concluso la giornata a Giu-
queste comunità è un modo concreto           già stato ricostruito, anche se molto        lianova dove abbiamo trascorso una
per dimostrare la nostra umana e cri-        ancora rimane da fare. A conclusione         serata in relax in riva al mare...
stiana solidarietà.                          di questa visita, abbiamo incontrato         Domenica 8 ottobre: sulla via del
Venerdì 6 ottobre: come prima meta           don Federico nella chiesa di San             ritorno, in mattinata, abbiamo fatto
abbiamo fatto tappa a Greccio. Dopo          Giuseppe (che conserva le spoglie di         tappa al Santuario della Madonna
un gustoso pranzo, raggiungiamo a            Papa Celestino V). Don Federico è            di Loreto. Qui abbiamo partecipato
piedi (come veri pellegrini) il sugge-       un giovane sacerdote che si occupa           alla Santa Messa nella bella e grande
stivo convento francescano arrocca-          di giovani e Caritas; ha condiviso           Basilica della Santa Casa. Qui è con-
to sui monti della Valle Santa reatina.      con noi uno degli aspetti più critici,       servata la Casa di Nazareth di Maria
Qui si ricordano le numerose visite          tra i tanti, che il terremoto ha provo-      giunta nel territorio di Loreto il 10
di San Francesco e, in particolare,          cato in città: la perdita di una identità    dicembre 1294.
quella del Natale del 1217 quando            della comunità venendo a mancare i           Nella casa della Madonna abbiamo
Francesco volle ricreare l’atmosfera         luoghi simbolo della aggregazione            affidato la nostra Unità Pastorale che
della grotta di Betlemme per tocca-          e della vita sociale. A nome della           è dedicata a Maria Santissima, Ma-
re con mano i disagi che il bambino          nostra Unità Pastorale, don Giu-             dre della Chiesa.
Gesù dovette subire in quella notte          lio ha consegnato a don Federico                                   Riccardo Ferrari
in cui Dio si è fatto vicino a noi, uno
di noi.
Una bravissima
suora Francesca-
na Missionaria
di Gesù Bam-
bino ci ha fatto
dono delle sue
riflessioni che
questo      luogo,
così particolare,
suscita a chi lo
vive quotidiana-
mente.
La sera abbiamo
raggiunto Rie-
ti che in questi
anni ha fatto da
base      logistica
per il coordina-

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