Cammino in - sant'ercolano
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SINODO DEI GIOVANI 16 CRESIME E COMUNIONI 18 VIA CRUCIS VIVENTE 50 in Cammino CORPUS DOMINI 3/2018 Costo n° singolo € 3 - Periodico delle Parrocchie dell'Unità Pastorale di: Maderno - Montemaderno - Toscolano - Gaino - Cecina - Fasano
S O M M A R I O CORPUS DOMINI www.upsanfrancesco.it 21 Prime confessioni 23 Verbale del consiglio dell’U.P. 24 Noi siamo Corresponsabili “Ho osservato la miseria del mio popolo 26 e ho udito il suo grido” 27 Meeting Chierichetti 2018 31 Servire il Papa: un’esperienza magica 32 “Compagnia dell’amicizia” 35 Tornei 38 Scuole Materne 3 Il seminario... un tempo prezioso RSA Bianchi, inaugurazione nuovi spazi 45 di socializzazione 4 Eucarestia: il sacramento della comunione 47 I 90 anni degli Alpini di Toscolano-Maderno Il Prete e l’Eucarestia: 5 presenza reale di Cristo 48 Premio Marchi: Libri e bullismo L’Eucarestia fonda la vita del sacerdote 6 50 Via Crucis Vivente dei giovani 2018 e non solo... 7 Omelia del Santo Padre Francesco 55 Veglia Pasquale a Montemaderno 10 Gaudete Et Exsultate 56 Estate in coro 2018 12 La “danza” dei Santi 57 Feste patronali nell’Unità Pastorale Il Papa istituisce la festa di 14 58 Sante Quarantore 2018 nell’Unità Pastorale “Maria Madre della Chiesa” Sinodo dei giovani 59 Viaggi dell’U.P. 16 Chiara Maria Bruno: una ragazza solare 18 Cresime e Prime Comunioni 60 Calendari liturgici Opera in copertina: Beato Angelico, Paradiso in Cammino Direttore: Farina Don Leonardo Direttore responsabile: Periodico delle Parrocchie Filippini Don Gabriele dell'Unità Pastorale di: Redazione: (Via Tosio, 1 - 25100 Brescia) “S. Andrea Apostolo” in Maderno, Migliorati Don Simone Stampa:Pixartprinting S.p.A “SS. Faustino e Giovita” in Montemaderno, Fracassoli Chiara “SS. Pietro e Paolo” in Toscolano, Tavernini Susanna “S. Michele” in Gaino, Sattin Elisabetta N.B. A tutti i corrispondenti “S. Nicola” in Cecina e Chimini Silvia la redazione ricorda che si riserva “SS. Faustino e Giovita” in Fasano (Brescia). la facoltà di scegliere e utilizzare a sua esclusiva discrezione Autorizzazione del Tribunale gli scritti pervenuti di Brescia n. 7/1998 del 9.2.98 Gli articoli dovranno essere consegnati alla nostra redazione entro il 20/06/2018
Il seminario… un tempo prezioso I n occasione della festività del Corpus la propria relazione con il Signore e pongono le basi Domini, abbiamo chiesto una riflessione sul per una vita tutta dedicata a Lui. In seminario però tema dell’Eucarestia ai diaconi della nostra non si prega solamente, si studia e ci sono anche diocesi che il prossimo 9 giugno riceveranno momenti di vita comunitaria che aiutano nella l’Ordinazione presbiterale per le mani del Vescovo crescita umana. Pierantonio. Sono don Lorenzo Bacchetta, della Nel corso dei sei anni di teologia ci sono alcune parrocchia di Gavardo, don Alex Recami della tappe importanti: alla fine del secondo anno di parrocchia di Borno e don Luca Signori della teologia avviene l’ammissione tra i candidati al parrocchia di Boario Terme. Ad introdurli un pensiero diaconato e al presbiterato, in terza si viene istituiti di Yuri Belfiore, un seminarista di III Teologia, sul ministri lettori e in quarta accoliti, all’inizio della sesta significato del vivere il Seminario per prepararsi alla teologia si viene ordinati diaconi, per poi divenire sequela di Gesù. presbiteri a giugno. Quest’anno la chiesa bresciana gioisce dell’«Eccomi» di tre giovani: don Alex, don «Ne costituì Dodici - che chiamò apostoli - perché Luca e don Lorenzo. Leggiamo ora le loro riflessioni stessero con lui e per mandarli a predicare»: queste su Eucarestia e sacerdozio. parole tratte dal terzo capitolo del Vangelo di Marco ci dicono che Gesù, scelti gli apostoli, vuole ● che stiano con Lui per comprendere le sue parole e vedere le sue azioni. Solo dopo aver vissuto questo tempo di preziosa sequela, gli apostoli sono pronti per divenire annunziatori della Buona Notizia che è Cristo stesso. Il Seminario è un po’ come il tempo che Gesù chiede ai Dodici: un tempo prezioso per stare con Lui, per approfondire la propria vocazione e per cogliere la bellezza del Suo disegno sulla vita di ciascuno. Per fare tutto questo, lo strumento più importante è la preghiera perché, come scrive San Giovanni Paolo II nella Novo Millennio Ineunte: «Nella preghiera si sviluppa quel dialogo con Cristo che ci rende suoi intimi». La Messa ogni giorno, la Liturgia delle Ore, la meditazione della Parola di Dio, l’adorazione eucaristica aiutano ad approfondire In Cammino 3
Eucaristia: il Sacramento della Comunione Don Lorenzo Bacchetta un bel dipinto nell’abside della membra. L nostra chiesa. Guardiamo alle nostre a Chiesa è il popolo di Questa offerta di bellezza e verità celebrazioni eucaristiche: sono Dio in cammino verso il ci è fatta realmente, ma, ristretti davvero azione di un corpo Regno, una processione nei limiti del nostro individualismo, che canta ad una sola voce la di fratelli e sorelle che facciamo fatica ad accoglierla, Gloria di Dio? Facciamo molta si snoda lungo le strade di tutti i perché cerchiamo in essa attenzione che non divengano tempi e tutti i luoghi. La méta una consolazione individuale, un raduno di individui che si è anticipata qui e ora nella una soddisfazione delle nostre trovano semplicemente in uno celebrazione dell’Eucaristia, il aspettative, un innalzamento che stesso luogo! C’è bisogno che Sacramento attraverso cui Cristo ci ripaghi delle nostre bassezze. ognuno di noi, rispondendo alla si fa presente e ci conduce nella L’Eucaristia è Sacramento della chiamata del Signore, provi, Gerusalemme celeste, assieme Comunione e, in quanto tale, per parte sua, ad accogliere il ai Santi e a tutti i fratelli che, in non è offerta per gli individui, Signore come il tutto della sua ogni tempo, hanno rivolto il loro ma per la comunità, composta vita. Perché Cristo sia tutto in tutti, sguardo verso il Bene, il Vero, il da persone che camminano infatti, deve essere tutto almeno Bello. insieme. L’Eucaristia comincia in me! Questo è il contributo Questo accade realmente nel momento in cui lasciamo le personale di ciascuno: lasciarci ogni volta che celebriamo nostre case per portarci nella completamente trasformare l’Eucaristia. È come se si aprisse casa in cui si riunisce il Corpo di dallo Spirito del Signore, che è una porta attraverso la quale Cristo, che è la Chiesa. È offerta a invocato sul pane, sul vino e su consegnare al Padre le nostre me e al mio fratello insieme, non a tutti noi perché diventiamo in vite. Forse, però, tutto questo ci me nonostante il mio fratello. Essa Cristo un solo corpo e un solo sembra un miraggio, un affresco ci conduce realmente insieme spirito. da ammirare, ma che rimane ai piedi del trono dell’Altissimo, confinato in un vago orizzonte è il sacramento del Corpo e del ● futuro o, più semplicemente, Sangue di Cristo, non delle singole 4 In Cammino
Il prete e l’Eucaristia: Presenza reale di Cristo Don Alex Recami sua vita, così noi possiamo offrirgli offrire le proprie vite a Dio. « tutta la nostra vita attraverso la Proprio per questo, vorrei creare Chi rimane in me e io in lui, fa celebrazione eucaristica, cioè la anche con questa vostra molto frutto, perché senza Messa, che ripresenta il sacrificio comunità parrocchiale una di me non potete far nulla» di Gesù e che raccoglie anche il comunione particolare nella (Gv 15,5). nostro sacrificio con il suo. Nella preghiera a vicenda: affidiamoci Che bello sapere che Cristo Messa, il prete rappresenta Cristo gli uni gli altri a Cristo Buon stesso ha voluto, e vuole ancora, stesso che offre il suo sacrificio e Pastore, perché i nostri cammini rimanere in noi: questo è il aiuta tutti i cristiani che celebrano portino diritti e sicuri verso la meta solo modo affinché anche noi quella messa ad offrire anche loro della santità. possiamo rimanere in Lui! Lo la propria vita al Signore. possiamo fare tutti, perché tutti Nell’atto di presiedere la ● noi, battezzati, siamo stati associati celebrazione eucaristica, il prete al sacrificio di Gesù sulla croce, celebra “nella persona stessa di prefigurato nell’Ultima Cena: Gesù”: mi commuovo al pensiero nella nostra fatica quotidiana, che, tra un paio di mesi, io stesso nel nostro lavoro, studio, gioco potrò celebrare la santa Eucaristia quotidiano, possiamo offrire a Dio alla maniera del Signore Gesù, il nostro sacrificio, proprio come proprio come ha fatto lui, nel Gesù stesso ha offerto la sua vita momento in cui ha donato tutto al Padre ogni giorno. Come, però, se stesso sulla croce, e potrò nella croce Gesù ha offerto tutta la aiutare tanti fratelli e sorelle ad In Cammino 5
L’Eucarestia fonda la vita del sacerdote e non solo… Don Luca Signori del grande dono d’amore che ma entrare nella stessa logica « Cristo ci ha fatto e continua di amore e di dono del sacrificio La partecipazione al corpo e a farci. È il “contenuto” della della Croce; chi sa inginocchiarsi al sangue di Cristo altro non celebrazione eucaristica, la davanti all’Eucaristia, chi riceve fa se non che ci mutiamo in realtà profonda, ovvero la il corpo del Signore non può ciò che riceviamo». Basta presenza reale sacramentale del non essere attento, nella trama questa semplice, profonda sacrificio di Cristo che sempre ordinaria dei giorni, alle situazioni affermazione di Leone Magno si rinnova. Perché parlare di indegne dell’uomo, e sa piegarsi per capire la grande e preziosa sacrificio? Non possiamo pensare in prima persona sul bisognoso, responsabilità che il sacerdote che il banchetto eucaristico a sa spezzare il proprio pane è chiamato ad esercitare. Con cui noi partecipiamo andando con l’affamato, condividere la nostra vita, nelle nostre azioni in chiesa sia semplicemente l’acqua con l’assetato, rivestire quotidiane, nelle relazioni con esplicare l’amore cristiano chi è nudo, visitare l’ammalato il nostro prossimo, tutti siamo come l’essere corretti gli uni e il carcerato (cfr Mt 25,34-36). chiamati a conformarci sempre verso gli altri. Nell’Eucarestia si In ogni persona saprà vedere di più a Cristo. Un cammino certo, rende presente Cristo nell’atto di quello stesso Signore che non che dura tutta la vita. donare la sua vita sulla croce. Il ha esitato a dare tutto se stesso È quello che anche io con altri due corpo eucaristico è il corpo dato per noi e per la nostra salvezza.” compagni mi sto preparando a e il sangue è sangue versato. Faccio mie queste parole, nel fare ricevendo a giugno la sacra Non è dunque presente solo ministero che a Dio piacendo ordinazione presbiterale. la persona di Cristo ma anche inizierò a vivere, perché il Signore Cosa può dire un giovane nel l’evento salvifico, cioè il sacrificio mi conceda di fare sempre più 2018 sulla scelta che sta per pasquale. un’esperienza d’amore, avendo compiere definitivamente Ma perché ci nutriamo del corpo cioè il coraggio di espormi nel riguardo alla persona che ha di Cristo? Non posso rispondere suo nome affidandomi al Padre, scelto di ascoltare, seguire e senza citare Benedetto XVI che impegnando la mia vita per la testimoniare? afferma: “Nutrirsi di Cristo è la vita dell’altro. Divento prete, perché sono via per non restare estranei o convinto, ammirato, innamorato indifferenti alle sorti dei fratelli, ● 6 In Cammino
Corpus Domini e sacerdozio: la vicinanza di Dio e la vicinanza apostolica Omelia del Santo Padre Francesco In occasione della Santa Messa Crismale del Giovedì Santo C ari fratelli, sacerdoti della diocesi di Roma e delle altre diocesi del mondo! Leggendo i testi della liturgia di oggi mi veniva alla mente, con insistenza, il passo del Deuteronomio che dice: «Infatti quale grande nazione ha gli dei così vicini a sé, come il Signore, nostro Dio, è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo?». La vicinanza di Dio… la nostra vicinanza apostolica. Nel testo del profeta Isaia contempliamo l’inviato di Dio già “unto e mandato”, in mezzo al suo popolo, vicino ai poveri, ai malati, ai prigionieri…; e lo Spirito che “è su di Lui”, che lo spinge e lo accompagna lungo il cammino. Nel Salmo 88 vediamo come la compagnia di Dio, che fin dalla giovinezza ha guidato per mano il re Davide e gli ha prestato il suo braccio, adesso che è anziano prende il nome di fedeltà: la vicinanza Trent’anni di vita nascosta! Solo dopo comincerà mantenuta nel corso del tempo si chiama fedeltà. a predicare. È la pedagogia dell’incarnazione, L’Apocalisse ci fa avvicinare, fino a rendercelo dell’inculturazione; non solo nelle culture lontane, visibile, all’«Erchomenos», al Signore in persona che anche nella propria parrocchia, nella nuova cultura sempre «viene», sempre. L’allusione al fatto che dei giovani… lo vedranno «anche quelli che lo trafissero» ci fa La vicinanza è più che il nome di una virtù sentire che sono sempre visibili le piaghe del Signore particolare, è un atteggiamento che coinvolge risorto, che il Signore ci viene sempre incontro se noi tutta la persona, il suo modo di stabilire legami, di vogliamo “farci prossimi” alla carne di tutti coloro essere contemporaneamente in se stessa e attenta che soffrono, specialmente dei bambini. all’altro. Quando la gente dice di un sacerdote che Nell’immagine centrale del Vangelo di oggi, “è vicino”, di solito fa risaltare due cose: la prima contempliamo il Signore attraverso gli occhi dei suoi è che “c’è sempre” (contrario del “non c’è mai”: compaesani che erano «fissi su di Lui». Gesù si alzò “Lo so, padre, che Lei è molto occupato” – dicono per leggere nella sinagoga di Nazaret. Gli fu dato spesso). E l’altra cosa è che sa trovare una parola il rotolo del profeta Isaia. Lo srotolò finché trovò il per ognuno. “Parla con tutti – dice la gente –: coi passo dell’inviato di Dio. Lesse ad alta voce: «Lo grandi, coi piccoli, coi poveri, con quelli che non spirito del Signore è su di me […], mi ha consacrato credono… Preti vicini, che ci sono, che parlano con con l’unzione; mi ha mandato…». E concluse tutti… Preti di strada. stabilendo la vicinanza così provocatrice di quelle E uno che ha imparato bene da Gesù a essere parole: «Oggi si è compiuta questa scrittura che voi predicatore di strada è stato Filippo. Dicono gli avete ascoltato». Atti che andava di luogo in luogo annunciando la Gesù trova il passo e legge con la competenza Buona Notizia della Parola predicando in tutte le degli scribi. Egli avrebbe potuto perfettamente città, e che queste si riempivano di gioia. Filippo era essere uno scriba o un dottore della legge, ma ha uno di quelli che lo Spirito poteva “sequestrare” in voluto essere un “evangelizzatore”, un predicatore qualsiasi momento e farli partire per evangelizzare, di strada, il «Messaggero di buone notizie» per il suo andando da un posto all’altro, uno capace anche popolo, il predicatore i cui piedi sono belli, come di battezzare gente di buona fede, come il ministro dice Isaia. Il predicatore è vicino. della regina di Etiopia, e di farlo lì per lì, lungo la Questa è la grande scelta di Dio: il Signore ha strada (At). scelto di essere uno che sta vicino al suo popolo. La vicinanza, cari fratelli, è la chiave In Cammino 7
dell’evangelizzatore perché è un atteggiamento- è una forma di vicinanza, ma anche col suo modo chiave nel Vangelo (il Signore la usa per descrivere il di dire le cose. A Cana, la tempestività e il tono con Regno). Noi diamo per acquisito che la prossimità è cui dice ai servi: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela» (Gv la chiave della misericordia, perché la misericordia 2,5), farà sì che quelle parole diventino il modello non sarebbe tale se non si ingegnasse sempre, come materno di ogni linguaggio ecclesiale. Ma, per dirle “buona samaritana”, per eliminare le distanze. come lei, oltre a chiedere la grazia, bisogna saper Credo però che abbiamo bisogno di acquisire stare lì dove si “cucinano” le cose importanti, quelle meglio il fatto che la vicinanza è anche la chiave che contano per ogni cuore, ogni famiglia, ogni della verità; non solo della misericordia, ma anche la cultura. Solo in questa vicinanza – possiamo dire “di chiave della verità. Si possono eliminare le distanze cucina” - si può discernere qual è il vino che manca nella verità? Sì, si può. Infatti la verità non è solo la e qual è quello di migliore qualità che il Signore definizione che permette di nominare le situazioni vuole dare. e le cose tenendole a distanza con concetti e Vi suggerisco di meditare tre ambiti di vicinanza ragionamenti logici. Non è solo questo. La verità è sacerdotale nei quali queste parole: “Fate tutto anche fedeltà (emeth), quella che ti permette di quello che Gesù vi dirà” devono risuonare – in mille nominare le persone col loro nome proprio, come le modi diversi ma con un medesimo tono materno – nomina il Signore, prima di classificarle o di definire nel cuore delle persone con cui parliamo: l’ambito “la loro situazione”. E qui, c’è questa abitudine – dell’accompagnamento spirituale, quello della brutta, no? – della “cultura dell’aggettivo”: questo Confessione e quello della predicazione. è così, questo è un tale, questo è un quale … No, La vicinanza nel dialogo spirituale, la possiamo questo è figlio di Dio. Poi, avrà le virtù o i difetti, ma meditare contemplando l’incontro del Signore con la verità fedele della persona e non l’aggettivo la Samaritana. Il Signore le insegna a riconoscere fatto sostanza. prima di tutto come adorare, in Spirito e verità; Bisogna stare attenti a non cadere nella tentazione poi, con delicatezza, la aiuta a dare un nome al di farsi idoli di alcune verità astratte. Sono idoli suo peccato, senza offenderla; e infine il Signore comodi, a portata di mano, che danno un certo si lascia contagiare dal suo spirito missionario e va prestigio e potere e sono difficili da riconoscere. con lei a evangelizzare nel suo villaggio. Modello Perché la “verità-idolo” si mimetizza, usa le parole di dialogo spirituale, questo del Signore, che sa far evangeliche come un vestito, ma non permette venire alla luce il peccato della Samaritana senza che le si tocchi il cuore. E, ciò che è molto peggio, che getti ombra sulla sua preghiera di adoratrice né allontana la gente semplice dalla vicinanza che ponga ostacoli alla sua vocazione missionaria. risanatrice della Parola e dei Sacramenti di Gesù. La vicinanza nella Confessione la possiamo Su questo punto, rivolgiamoci a Maria, Madre dei meditare contemplando il passo della donna sacerdoti. La possiamo invocare come “Madonna adultera. Lì si vede chiaramente come la vicinanza della Vicinanza”: «Come una vera madre, è decisiva perché le verità di Gesù sempre cammina con noi, combatte con noi, ed effonde avvicinano e si dicono (si possono dire sempre) incessantemente la vicinanza dell’amore di Dio» a tu per tu. Guardare l’altro negli occhi – come il (Evangelii Gaudium), in modo tale che nessuno si Signore quando si alza in piedi dopo essere stato in senta escluso. La nostra Madre non solo è vicina per ginocchio vicino all’adultera che volevano lapidare il suo mettersi al servizio con quella «premura» che e le dice: «Neanch’io ti condanno» (Gv 8,11) – non è 8 In Cammino
andare contro la legge. E si può aggiungere: «D’ora dà autorità morale, i suoi insegnamenti servono per in poi non peccare più» (ibid.) non con un tono la vita. E se tu, ti senti lontano dalla gente, avvicinati che appartiene all’ambito giuridico della verità- al Signore, alla sua Parola: nel Vangelo Gesù ti definizione – il tono di chi deve determinare quali insegnerà il suo modo di guardare la gente, quanto sono i condizionamenti della Misericordia divina vale ai suoi occhi ognuno di coloro per i quali ha – ma con un’espressione che si dice nell’ambito versato il suo sangue sulla croce. Nella vicinanza della verità-fedele, che permette al peccatore con Dio, la Parola si farà carne in te e diventerai di guardare avanti e non indietro. Il tono giusto di un prete vicino ad ogni carne. Nella vicinanza con questo «non peccare più» è quello del confessore il popolo di Dio, la sua carne dolorosa diventerà che lo dice disposto a ripeterlo settanta volte sette. parola nel tuo cuore e avrai di che parlare con Dio, Da ultimo, l’ambito della predicazione. Meditiamo diventerai un prete intercessore. su di esso pensando a coloro che sono lontani, e Il sacerdote vicino, che cammina in mezzo alla sua lo facciamo ascoltando la prima predica di Pietro, gente con vicinanza e tenerezza di buon pastore che si colloca nel contesto dell’avvenimento di (e, nella sua pastorale, a volte sta davanti, a volte Pentecoste. Pietro annuncia che la parola è «per in mezzo e a volte indietro), la gente non solo lo tutti quelli che sono lontani» (At 2,39), e predica in apprezza molto, va oltre: sente per lui qualcosa modo tale che il kerygma “trafigge il loro cuore” di speciale, qualcosa che sente soltanto alla e li porta a domandare: «Che cosa dobbiamo presenza di Gesù. Perciò non è una cosa in più fare?» (At 2,37). Domanda che, come dicevamo, questo riconoscere la nostra vicinanza. In essa ci dobbiamo fare e alla quale dobbiamo rispondere giochiamo se Gesù sarà reso presente nella vita sempre in tono mariano, ecclesiale. L’omelia è dell’umanità, oppure se rimarrà sul piano delle idee, la pietra di paragone «per valutare la vicinanza chiuso in caratteri a stampatello, incarnato tutt’al e la capacità di incontro di un Pastore con il suo più in qualche buona abitudine che poco alla volta popolo» (Evangelii gaudium). Nell’omelia si vede diventa routine. quanto vicini siamo stati a Dio nella preghiera e Cari fratelli sacerdoti, chiediamo a Maria, “Madonna quanto vicini siamo alla nostra gente nella sua vita della Vicinanza”, che ci avvicini tra di noi e, al quotidiana. momento di dire alla nostra gente di “fare tutto La buona notizia si attua quando queste due quello che Gesù dice”, ci unifichi il tono, perché vicinanze si alimentano e si curano a vicenda. Se nella diversità delle nostre opinioni si renda presente ti senti lontano da Dio, ma per favore, avvicinati la sua vicinanza materna, quella che col suo “sì” ci al suo popolo, che ti guarirà dalle ideologie che ti ha avvicinato a Gesù per sempre. hanno intiepidito il fervore. I piccoli ti insegneranno a guardare Gesù in un modo diverso. Ai loro occhi, la ● Persona di Gesù è affascinante, il suo buon esempio In Cammino 9
Esortazione apostolica di Papa Francesco Gaudete et exsultate Non un “trattato”, ma un invito a far risuonare nel mondo contemporaneo una vocazione universale: la chiamata a diventare santi. È questo l’obiettivo dichiarato di Papa Francesco per l’Esortazione Apostolica Gaudete et exsultate. Ecco una sintesi del documento. S i diventa santi vivendo La classe media le Beatitudini, la strada della santità maestra perché Prima di mostrare cosa fare per “controcorrente” rispetto diventare santi, il Santo Padre alla direzione del mondo. Si si sofferma nel primo capitolo diventa santi tutti, perché la sulla “chiamata alla santità” Chiesa ha sempre insegnato e rassicura: c’è una via di che è una chiamata universale perfezione per ognuno e non ha e possibile a chiunque, lo senso scoraggiarsi contemplando dimostrano i molti santi “della “modelli di santità che appaiono porta accanto”. irraggiungibili” o cercando “di La vita della santità è poi imitare qualcosa che non è strettamente connessa alla vita stato pensato” per noi (n. 11). “I della misericordia, “la chiave santi che sono già al cospetto del cielo”. Dunque, santo è chi di Dio” ci “incoraggiano e ci sa commuoversi e muoversi per accompagnano” (n. 4), afferma aiutare i miseri e sanare le miserie. il Papa. Ma, soggiunge, la santità Chi rifugge dalle “elucubrazioni” cui Dio chiama a crescere è di vecchie eresie sempre attuali quella dei “piccoli gesti” (n. 16) e chi, oltre al resto, in un mondo quotidiani, tante volte testimoniati “accelerato” e aggressivo “è “da quelli che vivono vicino senza Chiesa, una Chiesa senza capace di vivere con gioia e a noi”, la “classe media della popolo” (nn. 37-39). senso dell’umorismo”. santità” (n. 7). Adoratori della volontà La ragione come dio Il neo-pelagianesimo è, secondo Non un “trattato” Nel secondo capitolo, il Papa Papa Francesco, un altro errore ma un invito stigmatizza quelli che definisce generato dallo gnosticismo. A È proprio lo spirito della gioia “due sottili nemici della santità”, essere oggetto di adorazione che Papa Francesco sceglie di già più volte oggetto di qui non è più la mente umana, mettere in apertura della sua riflessione tra l’altro nelle Messe ma lo “sforzo personale”, una ultima Esortazione Apostolica. a Santa Marta, nell’Evangelii “volontà senza umiltà” che si Il titolo Gaudete et exsultate, gaudium come pure nel recente sente superiore agli altri perché “Rallegratevi ed esultate”, ripete documento della Dottrina osserva “determinate norme” o è le parole che Gesù rivolge “a della Fede Placuit Deo. Si fedele “a un certo stile cattolico” coloro che sono perseguitati o tratta dello “gnosticismo” e del (n. 49). “L’ossessione per la legge” umiliati per causa sua”. “pelagianesimo”, derive della o “l’ostentazione della cura Nei cinque capitoli e le 44 pagine fede cristiana vecchie di secoli della liturgia, della dottrina e del del documento, il Papa segue il eppure, sostiene, di “allarmante prestigio della Chiesa” sono per il filo del suo magistero più sentito, attualità” (n. 35). Lo gnosticismo, Papa, fra gli altri, alcuni tratti tipici la Chiesa prossima alla “carne di osserva, è un’autocelebrazione dei cristiani tentati da questa Cristo sofferente”. di “una mente senza Dio e senza eresia di ritorno (n. 57). Francesco I 177 paragrafi non sono, avverte carne”. Si tratta, per il Papa, di ricorda invece che è sempre subito, “un trattato sulla santità una “vanitosa superficialità, una la grazia divina a superare “le con tante definizioni e distinzioni”, “logica fredda” che pretende capacità dell’intelligenza e le ma un modo per “far risuonare di “addomesticare il mistero di forze della volontà dell’uomo” ancora una volta la chiamata alla Dio e della sua grazia” e così (n. 54). Talvolta, constata, santità”, indicando “i suoi rischi, le facendo arriva a preferire, come “complichiamo il Vangelo sue sfide, le sue opportunità” (n. disse in una Messa a Santa Marta, e diventiamo schiavi di uno 2). “un Dio senza Cristo, un Cristo schema” (n. 59). 10 In Cammino
Otto strade di santità quelli che “diffidano dell’impegno la “mentalità mondana” che “ci Al di là di tutte “le teorie su cosa sia sociale degli altri”, come fosse intontisce e ci rende mediocri” la santità”, ci sono le Beatitudini. Il superficiale, secolarizzato, (n. 159), il Papa conclude nel Santo Padre le pone al centro del “comunista o populista”, o quinto capitolo invitando al terzo capitolo, affermando che lo “relativizzano” in nome di “combattimento” contro il con questo discorso Gesù “ha un’etica. Qui il Papa riafferma “Maligno” che, scrive, non è “un spiegato con tutta semplicità che per ogni categoria umana di mito” ma “un essere personale cos’è essere santi” (n. 63). Il Papa deboli o indifesi la “difesa deve che ci tormenta” (nn. 160-161). le passa in rassegna una alla volta. essere ferma e appassionata” Le sue insidie, indica, vanno Dalla povertà di cuore, che vuol (n. 101). Pure l’accoglienza dei osteggiate con la “vigilanza”, dire anche austerità di vita (n. 70), migranti – che alcuni cattolici, utilizzando le “potenti armi” della al “reagire con umile mitezza” osserva, vorrebbero meno preghiera, dei Sacramenti e con in un mondo “dove si litiga importante della bioetica – è un una vita intessuta di opere di carità ovunque” (n. 74). Dal “coraggio” dovere di ogni cristiano, perché (n. 162). Importante, continua, di lasciarsi “trafiggere” dal dolore in ogni forestiero c’è Cristo, e è pure il “discernimento”, altrui e averne “compassione” “non si tratta – afferma reciso – particolarmente in un’epoca – mentre il “mondano ignora dell’invenzione di un Papa o di un “che offre enormi possibilità di e guarda dall’altra parte” (nn. delirio passeggero” (n. 103). azione e distrazione” – dai viaggi, 75-76) – al “cercare con fame al tempo libero, all’uso smodato e sete la giustizia”, mentre le Dotazioni di santità della tecnologia – “che non “combriccole della corruzione” Rimarcato dunque che il lasciano spazi vuoti in cui risuoni si spartiscono la “torta della “godersi la vita”, come invita a la voce di Dio” (n. 29). Il Santo vita” (nn. 78-79). Dal “guardare fare il “consumismo edonista”, Padre chiede cure specie per i e agire con misericordia”, che è all’opposto dal desiderare di giovani, spesso “esposti – dice vuol dire aiutare gli altri” e dare gloria a Dio, che chiede – a uno zapping costante” in “anche perdonare” (nn. 81-82), di “spendersi” nelle opere di mondi virtuali lontani dalla realtà al “mantenere un cuore pulito misericordia (nn. 107-108), (n. 167). “Non si fa discernimento da tutto ciò che sporca l’amore” Papa Francesco passa in per scoprire cos’altro possiamo verso Dio e il prossimo (n. 86). E rassegna nel quarto capitolo le ricavare da questa vita, ma per infine, dal “seminare pace” e caratteristiche “indispensabili” riconoscere come possiamo “amicizia sociale” con “serenità, per comprendere lo stile di vita compiere meglio la missione che creatività, sensibilità e destrezza” della santità: “sopportazione, ci è stata affidata nel Battesimo” – consapevoli della difficoltà di pazienza e mitezza”, “gioia e (n.174). gettare ponti tra persone diverse (nn. 88-89) – all’accettare anche senso dell’umorismo”, “audacia e fervore”, la strada della ● le persecuzioni, perché oggi la santità come cammino vissuto coerenza alle Beatitudini “può “in comunità” e “in preghiera essere cosa malvista, sospetta, costante”, che arriva alla ridicolizzata” e tuttavia non si può “contemplazione”, non intesa aspettare, per vivere il Vangelo, come “un’evasione” dal mondo che tutto attorno a noi sia (nn. 110-152). favorevole” (n. 91). Lotta vigile e intelligente La grande regola E poiché, prosegue, la vita cristiana di comportamento è una lotta “permanente” contro Una di queste Beatitudini, “Beati i misericordiosi”, contiene per Papa Francesco “la grande regola di comportamento” dei cristiani, quella descritta da Matteo nel capitolo 25 del “Giudizio finale”. Questa pagina, ribadisce, dimostra che “essere santi non significa (…) lustrarsi gli occhi in una presunta estasi” (n. 96), ma vivere Dio attraverso l’amore agli ultimi. Purtroppo, osserva, ci sono ideologie che “mutilano il Vangelo”. Da un parte i cristiani senza rapporto con Dio, “che trasformano il cristianesimo in una sorta di ONG” (n. 100). Dall’altra In Cammino 11
La “danza” dei Santi Provocati dall’Esortazione Apostolica di Papa Francesco Gaudete et exsultate sulla chiamata alla santità nel mondo contemporaneo, approfondiamo un dettaglio dell’opera Il Giudizio Universale del Beato Angelico. Don Simone In mezzo al giardino, da una roccia sgorga una C sorgente d’acqua fresca. Questo dettaglio rimanda hi meglio del Beato Angelico è riuscito a alla simbolica cristologica dell’acqua viva che rappresentare l’ingresso nella beatitudine disseta e dona la Salvezza. degli eletti di Dio? Il suo Giudizio Universale, I nastri e le stoffe che ondeggiano, disegnando conservato oggi nel Museo San Marco dolci volteggi, richiamano la presenza di un terzo di Firenze e dipinto verso il 1432-1435 per i elemento, l’aria, che possiamo immaginare tiepida Camaldolesi di Santa Maria degli Angeli, si dispone e animata da una brezza leggera. simmetricamente attorno all’asse disegnata dalla Quanto al fuoco, non è quello che distrugge e che figura del Cristo giudice e dalle tombe aperte. tormenta, ma quello dell’amore che infiamma i Alla sinistra del Cristo, i dannati sono cacciati da cuori. L’oro, onnipresente in questa parte dell’opera, demoni senza pietà: la folla furiosa è spinta verso le risplende particolarmente nei raggi di luce che tenebre dell’inferno, “dove sarà pianto e stridore di sgorgano dalla porta della Gerusalemme celeste. denti” (Mt 13,42). Se il pittore domenicano ha saputo Anche se dei cinque sensi, l’arte pittorica sembra rappresentare con forza il regno dei condannati, privilegiare la vista, Beato Angelico è riuscito a tuttavia è nella rievocazione della beatitudine che suggerire un ricco fascio di percezioni per evocare la sua arte trova la sua massima espressione. lo stato dei beati. In uno spirito perfettamente cristiano, la visione I frutti, di cui gli alberi e i cespugli sono carichi, paradisiaca, situata alla destra del Cristo, prende in soprattutto le melagrane dal gusto dolce, sono il prestito dalla terra e dall’umano le caratteristiche più simbolo della vita eterna, quella dell’Eden ritrovato. autentiche: i quattro elementi percepiti dai cinque I fiori sono dappertutto e simboleggiano la vittoria sensi sono utilizzati per esprimere una gioia assoluta, della vita sulla morte. Il loro profumo, che rapisce quella dell’ultimo percorso verso la contemplazione l’odorato, evoca la realtà impalpabile ed assoluta divina. della felicità celeste in un’eterna primavera. Anche se la visione pretende d’essere paradisiaca, L’arte pittorica del Beato Angelico sa anche essere è alla terra che il pittore si riferisce: gli eletti, musicale: gli eletti si muovono seguendo sei passi accompagnati dagli angeli, camminano con di danza. Linee e colori donano l’idea di un ritmo delicatezza su un prato verde ricoperto di fiori fluido e di note delicate che arrivano fino al nostro colorati. Alberi e cespugli crescono spontaneamente udito. su questa terra fertile. Non è stato dimenticato nemmeno il tatto: l’artista 12 In Cammino
infatti non disdegna la sensualità di mani che si più veri, ma sublimati, come per dire a tutti noi che stringono dolcemente. l’ultimo giorno sarà per gli eletti un giorno come Per quanto riguarda la vista, è un vero piacere. Il gli altri, pur restando straordinario: l’umanità si cerchio, che si sviluppa con leggerezza, fa alternare ritroverà tale e quale, ma liberata da ogni macchia colori raffinati, animati da una vera e propria luce e da ogni ombra. Nonostante colori e pennellate mistica. ben materiali, il Maestro “angelico” è riuscito ad La salita di tutti questi Santi verso il Paradiso, così esprimere questa beata trasfigurazione. com’è stata realizzata dal Beato Angelico, ha mantenuto della terra e della vita umana i tratti ● In Cammino 13
Il Papa istituisce la festa di “Maria Madre della Chiesa” La memoria liturgica di Maria Madre della Chiesa sarà celebrata il lunedì dopo Pentecoste. La decisione nel decreto della Congregazione per il culto divino Giacomo Gambassi vita cristiana, per crescere, deve come Madre della Chiesa. E essere ancorata al mistero della Era stato comunque il beato ntra nel Calendario Croce, all’oblazione di Cristo nel papa Paolo VI, il 21 novembre romano la “festa” della convito eucaristico, alla Vergine 1964, a conclusione della terza Beata Vergine Maria offerente, Madre del Redentore Sessione del Concilio Vaticano II, Madre della Chiesa. e dei redenti», spiega il decreto a dichiarare la Vergine «Madre E, come stabilito da papa stesso. La memoria sarà inserita della Chiesa, cioè di tutto il Francesco, la memoria liturgica in tutti i calendari e libri liturgici popolo cristiano, tanto dei sarà celebrata ogni anno in per la celebrazione della Messa e fedeli quanto dei pastori, che la modo obbligatorio nel lunedì della Liturgia delle Ore. chiamano Madre amantissima» dopo Pentecoste. E i testi in latino sono stati già e a stabilire che «l’intero popolo È quanto si legge nel decreto allegati al documento, mentre cristiano rendesse sempre più della Congregazione per il le loro traduzioni spetteranno alle onore alla Madre di Dio con culto divino e la disciplina dei Conferenze episcopali nazionali. questo soavissimo nome». sacramenti, che porta la data La memoria liturgica vale per il In occasione dell’Anno Santo dello scorso 11 febbraio, memoria rito romano, quindi non per il rito della Riconciliazione, nel 1975, la della Madonna di Lourdes. ambrosiano ad esempio. Santa Sede propose una Messa L’ingresso di questa celebrazione Già nelle Litanie lauretane – per votiva in onore della Madre della nella preghiera liturgica della volontà di san Giovanni Paolo II Chiesa, successivamente inserita Chiesa «aiuterà a ricordare che la nel 1980 – la Madonna è venerata nel Messale romano. 14 In Cammino
Ma ciò non era parte delle ecclesiale a partire dalle parole che Cristo in croce, emettendo lo memorie del Calendario liturgico. “profetiche” di sant’Agostino e di Spirito, ha generato. E ancora nel 1986, sempre san Leone Magno. A sua volta, nel discepolo amato, durante il pontificato di papa Il primo, infatti, dice che Maria è Cristo elesse tutti i discepoli Wojtyla, vennero pubblicati altri madre delle membra di Cristo, come vicari del suo amore formulari nella raccolta di Messe perché ha cooperato con la verso la Madre, affidandola loro della Beata Vergine Maria. sua carità alla rinascita dei fedeli affinché con affetto filiale la Ed è accaduto anche che ad nella Chiesa; l’altro poi, quando accogliessero». alcune nazioni (come Polonia evidenzia che la nascita del Già nel Cenacolo Maria ha iniziato e Argentina), diocesi e famiglie Capo è anche la nascita del la propria missione materna religiose che ne facevano richiesta Corpo, indica che Maria è al pregando con gli Apostoli in fosse concessa la possibilità di contempo madre di Cristo, Figlio attesa della venuta dello Spirito aggiungere questa celebrazione di Dio, e madre delle membra Santo. nel loro Calendario particolare. del suo corpo mistico, cioè della E la scelta della memoria liturgica Adesso la celebrazione di Maria Chiesa. nel lunedì dopo Pentecoste è Madre della Chiesa diventa Riflessioni teologiche scaturite legata proprio a questa presenza universale per tutta la Chiesa di dalla pagina del Vangelo di della Vergine nel Cenacolo. rito romano e obbligatoria. Giovanni (Gv 19, 25) in cui si narra Nel corso dei secoli – aggiunge La decisione vuole promuovere che Maria stava ai piedi della il documento del dicastero una «devozione» che può Croce. vaticano – «la pietà cristiana «favorire la crescita del senso E Cristo le affidò il discepolo ha onorato Maria con i titoli, in materno della Chiesa nei pastori, prediletto, Giovanni, dicendo: qualche modo equivalenti, di nei religiosi e nei fedeli, come “Donna, ecco tuo figlio!”. Madre dei discepoli, dei fedeli, anche della genuina pietà E poi: “Ecco tua madre!”. La dei credenti, di tutti coloro che mariana», chiarisce il decreto. Madonna – sottolinea il decreto – rinascono in Cristo e anche di Il titolo di Maria Madre della «accettò il testamento di amore “Madre della Chiesa”, come Chiesa ha radici profonde. del Figlio suo ed accolse tutti gli appare in testi di autori spirituali e Il fatto che la Vergine Maria sia uomini, impersonati dal discepolo pure del magistero di Benedetto Madre di Cristo e insieme Madre amato, come figli da rigenerare XIV e Leone XIII». della Chiesa era già in qualche alla vita divina, divenendo modo presente nel sentire amorosa nutrice della Chiesa ● In Cammino 15
Sinodo dei giovani Chiara Maria Bruno: una ragazza solare Chiara Maria Bruno una ragazza solare, con tanta voglia di vivere e piena di interessi: lo studio, la pallavolo, la sua comunità parrocchiale. Era sempre circondata da tanti amici, amava la vita e la malattia non l’ha cambiata. N el 2010, all’età di 19 T cutaneo, una rara malattia terapie più lievi fino ad arrivare anni, appaiono sul che colpisce, soprattutto, alla chemioterapia. suo corpo le prime uomini adulti. Col progredire Tanti cicli che non le impedirono macchie cutanee. della malattia, le macchie si di continuare a studiare Passano cinque lunghi anni di trasformano in vere e proprie all’Università nella Facoltà visite mediche, controlli ed esami lesioni cutanee che le provocano di Chimica e Tecnologia clinici in cui queste manifestazioni molto dolore. farmaceutica, a frequentare cutanee venivano trattate, Dopo un primo momento di con assiduità la sua “comunità”, all’inizio, come fossero causate sgomento, Chiara non si diede per senza mai dimenticare ed aiutare da stress e poi come forme vinta e affrontò tutto con coraggio chi era in difficoltà. allergiche. e determinazione; seguita da In un primo momento sembrò che Nel luglio del 2015 la diagnosi: medici onco-ematologi, seguì le cure avessero effetto, anche linfoma non Hodgkin di tipo un percorso di cura che partì da se, Chiara, era perfettamente 16 In Cammino
cosciente della gravità della volte, poteva deglutire solo una malattia seria, è inevitabile che il malattia, ma non si chiese, mai, il piccola parte dell’ostia, ma il suo pensiero vada anche alla morte. perché Dio le avesse dato questa sguardo era colmo di gratitudine Una delle mie più grandi paure, sofferenza, entrando nella Sua e felicità! non è tanto quella di morire, ma volontà senza riserve. Era vicina la Pasqua 2016 ed il è quella di morire lontana da La sua bellezza non sfiorì mai, sul presbitero della sua comunità le Cristo”. suo volto c’era sempre il sorriso, chiese di scrivere delle riflessioni “Perché perdiamo tanto tempo anche quando perse tutti i suoi sulle letture della Veglia Pasquale, dietro a cose che non ci danno meravigliosi capelli. alla quale lei, quell’anno, non la vita, anzi, forse ce la tolgono Si accese la speranza di un avrebbe potuto partecipare, anche, e non ci rendiamo conto trapianto di midollo osseo, avendo anche se lo desiderava delle cose che contano davvero la sorella una compatibilità ardentemente. e non capiamo che Dio ci ama completa con il suo. Chiara Maria Queste riflessioni, ora, sono per quello che siamo?”. voleva formare una famiglia con raccolte in un libro che un “Perciò prego Dio che mi doni il sua amato fidanzato Stefano e suo amico volle scrivere la costanza nella preghiera quando seppe che il trapianto immediatamente dopo la sua quotidiana, che mi doni la fede l’avrebbe resa sterile, con l’aiuto morte, per testimoniare gli ogni giorno, e che mi doni la dei medici, conservò quella che avvenimenti di quei giorni, in cui forza di combattere la malattia, sarebbe stata la fonte di vita. Morte e Vita si sono congiunti in sempre rispettando la Sua La situazione precipita il 5 marzo maniera straordinaria. volontà”. 2016, una crisi comiziale la portò Chiara Maria muore il 23 aprile in ospedale dove le venne 2016 all’età di 25 anni. ● comunicato che il tumore era Chiara Maria scrive in un diario: arrivato al cervello e i giorni che “Quando ti ammali di una seguirono, al Policlinico di Tor Vergata, il reparto di Ematologia Oncologica, diventò la strada della Passione che conduce a Gesù. I giorni che seguirono furono terribili, ma nello stesso tempo, quel reparto, o meglio la piccola sala d’aspetto di quel reparto, divenne il centro del mondo dove la benedizione di Dio scese su tutti coloro che erano attirati irrimediabilmente lì. Nei corridoi, nella Cappellina, nel cortile dell’ospedale non si fermava la preghiera incessante che tutti insieme rivolgevamo a Dio. Persone conosciute per caso, amici, fratelli di comunità, parenti, tutti arrivavano lì per dare conforto, ma ne ricevevano molto di più senza, nemmeno, poterla incontrare. Chiara da quel letto di ospedale era diventata una luce che illuminava tutti. Si è compiuta la parola: “Quando sarò innalzato, attirerò tutti a me”. Stefano, il suo fidanzato, era guidato dalla Grazia, le portava conforto con il sorriso e la forza. Una Grazia, che gli ha permesso di starle accanto fino alla fine e fino al punto di volerla sposare. Chiara voleva ricevere l’Eucarestia ogni giorno. Era un grande sostegno per lei. Il sacerdote passava per darle la Comunione, anche se, delle In Cammino 17
SANTA CRESIMA E PRIMA COMUNIONE GRUPPO EMMAUS Una mamma AMORE: è questa la parola chiave di queste due S giornate. abato 5 e domenica 6 maggio 2018 i ragazzi L’amore incondizionato di Dio. La ricerca della del gruppo Emmaus insieme a genitori, vocazione all’amore con l’aiuto dello Spirito Santo. padrini e madrine, familiari, catechisti L’amore attraverso la dedizione delle catechiste e sacerdoti hanno vissuto due giornate e i sacerdoti che vogliono come educatori offrire indimenticabili. il meglio, per poter accompagnare nel percorso La S. Cresima in cattedrale a Brescia con il Vescovo cristiano e umano. e la Prima Comunione nelle singole parrocchie di L’amore di noi genitori che oltre al grande compito appartenenza. Il tutto è stato frutto di un percorso, di crescere i nostri figli e di stare accanto a loro lungo genitori e figli, per qualcuno a volte un po’ scomodo, il percorso della vita, dobbiamo essere i canali pesante e molte volte messo in discussione, ma attraverso cui passa la linfa vitale di Dio. Aiutare ricco di spunti e riflessioni, che hanno dato modo a a credere fortemente nella presenza dello Spirito tutti noi genitori di confrontarci e crescere insieme ai Santo che illumina la mente, riscalda il cuore e ci nostri figli. In queste due giornate intense abbiamo porta a far conoscere la vera gioia, “l’amore”che vissuto momenti di preghiera e raccoglimento, è il segreto della felicità. ricchi di emozioni, gioia, speranza ma soprattutto di tanto “amore”. ● 18 In Cammino
Le catechiste Elvira e Maria Angela cosa è certa, ci siamo sempre fatte guidare dallo E Spirito Santo e dal nostro impegno. Lo abbiamo ssere catechisti che accompagnano invocato ogni volta prima di preparare il catechismo. i ragazzi ai santi sacramenti comporta Lui è il Consigliere in assoluto e a noi questo basta. domandarsi sempre: “Qual è il metodo Un grande grazie a voi bambini, ai vostri padrini e giusto?. Come fare in modo che l’amore di madrine e a tutte le famiglie Dio trasparisca in noi affinché raggiunga il cuore di questi innocenti?” ● Non sappiamo se ci siamo sempre riuscite ma una Prime comunioni a Toscolano Prime comunioni a Maderno In Cammino 19
Prime comunioni a Montemaderno Prime comunioni a Gaino Prime comunioni a Fasano 20 In Cammino
Egli vi aspetta a braccia aperte per offrirvi il perdono Le prime Sante Confessioni a Toscolano... di misericordia, sempre pronto ad accogliere i suoi figli che tornano a Lui. Al momento della confessione individuale, dopo un attento esame di coscienza, ogni bambino si è recato dal sacerdote. Dopo l’assoluzione, il sacerdote ha dato ad ognuno di loro il Tau, per indicare la salvezza e l’amore di Dio per gli uomini. Infine, ritornati al proprio posto, ognuno si è raccolto in preghiera, recitando la penitenza ricevuta dal sacerdote e guidato dai catechisti ha ringraziato Gesù per il perdono ottenuto. Dopo la S. Messa, bambini e genitori hanno festeggiato la gioia del perdono ricevuto dal Signore con un piccolo rinfresco. Ai nostri bambini un augurio perché la Prima Confessione sia per loro l’inizio di una vita piena di Amore. Una Mamma Infine un ringraziamento sincero va ai catechisti e ai D sacerdoti per la loro presenza importante accanto omenica 8 aprile 2018, i bambini del ai nostri ragazzi e per avergli insegnato a guardare gruppo Cafarnao di Toscolano hanno dentro se stessi e ad affrontare una vita a colori… i vissuto un momento molto forte: accostarsi bambini hanno sete di valori, di sentimenti, di fede per la prima volta al sacramento della ma spesso non riescono a trovare questo sostegno Riconciliazione. nel mondo. Voi state insegnando loro che Dio ha i All’inizio, don Giovanni ha fatto una breve riflessione colori giusti per riportarci alla bellezza che lui aveva con i bambini per farli meditare sulle motivazioni in mente quando ci ha fatti a sua immagine e che li hanno spinti a ricevere il sacramento della somiglianza. Riconciliazione, spiegando loro che ciò che conta è capire che l’amore di Gesù è grande e che è sempre pronto ad accoglierli. ● Nella sua riflessione don Giovanni ha comunicato con forza queste parole: “Egli vi aspetta a braccia aperte per offrirvi il perdono, ma anche la pace e la gioia vera. Per far questo manda su di voi il suo Spirito che vi aiuta a far luce nei vostri cuori, perché conosciate le vostre mancanze, ma soprattutto il suo amore infinito. Ci siamo riuniti oggi perché voi bambini possiate celebrare per la prima volta il sacramento del perdono del Signore. È un grande dono che viene fatto a tutti voi. La parabola del Padre Misericordioso ci accompagnerà per prepararci in questo momento così importante. Ora tocca a voi ritornare dal Padre e sperimentare la gioia di essere perdonati”. Attraverso la lettura e la meditazione della parabola del Padre Misericordioso, i nostri bambini hanno potuto fare esperienza dell’abbraccio di Dio, ricco In Cammino 21
... e a Maderno L ’emozione aleggiava nell’aria già dal giorno invocando la presenza della luce, in fila assieme alle prima; non solo i bambini erano emozionati famiglie accendono la candela al cero pasquale. ma anche le mamme e i papà. Seguono le promesse battesimali e concludiamo Io, come credo anche molti altri adulti con la benedizione. presenti, abbiamo ricordato le nostre prime sante Tutti gli adulti hanno gli occhi lucidi per l’emozione, confessioni e l’emozione ha preso il sopravvento. specialmente le mamme: che momenti Il rito è iniziato con un breve esame di coscienza, emozionanti, piccoli flash-back a quando i nostri richiamando i possibili peccati che pesano piccoli li avevamo in braccio ed ora invece sul cuore dei nostri bambini. Invochiamo mettono le ali per imparare a volare, aprono il loro pietà al Signore con i primi quattro piccoli cuoricino al Signore e acquistano fiducia in Lui e nel lettori, per seguire con un canto di scusa al Suo perdono. Signore. E poi, via la tensione, e un caldo applauso ai nostri Poi iniziano le confessioni individuali, con l’aiuto angioletti candidi e puri. delle catechiste i bimbi escono dai banchi e uno Un grazie di cuore alle catechiste e ai Don che li alla volta salgono sull’altare per il loro primo incontro hanno preparati e seguiti per questo emozionante, speciale con il Signore. primo momento importante. Piccoli passi che portano i nostri cuccioli a diventare Foto di gruppo di rito e poi tutti a divertirsi al grandi. succulento rinfresco organizzato dalle mamme e Sono scesi tutti con il sorriso, un po’ per la tensione dalle nonne. che è andata svanendo e un po’, come diceva don Leonardo, si sentivano più leggeri, puri, dopo ● aver lavato via i loro peccati. Alla fine di questo momento speciale e individuale abbiamo ricordato il rito del loro battesimo e, dopo aver indossato la veste bianca simbolo di purezza, segue il momento della pace e i bimbi abbracciano e baciano genitori e parenti, una tenera parentesi. Salgono poi all’altare per il bacio al crocifisso, e 22 In Cammino
VERBALE DEL CONSIGlIO DELL’U.P. G iovedi 12 aprile si è riunito Gesù offre la sua amicizia». Viene lasciato poi lo spazio a Gaino il Consiglio Anche il nostro nuovo vescovo per alcune riflessioni sul nostro dell’Unità Pastorale San sta dando una risposta a cammino in atto. Francesco D’Assisi. queste indicazioni, parlando Al termine di questo momento, L’incontro è iniziato con la di sinodalità, intesa come il segue l’intervento di don Giovanni preghiera, che ci ha esortato camminare insieme. Le condizioni sul sinodo dei giovani. A ottobre la alla forza e al coraggio, al nostro del camminare insieme sono il chiesa universale riunita a Roma impegno di sinodalità, all’ascolto sentirsi popolo di Dio. Bisogna con i rappresentanti dei vescovi della Parola guidati dallo Spirito sentirsi persone unite in ragione di tutto il mondo rifletterà sui Santo per un buon cammino della fede. Procedere verso la giovani, la fede e il discernimento di fede nonostante la fatica di stessa meta, lo stesso progetto. vocazionale. Papa Francesco raggiungere chi non condivide, Richiama quindi il principio di vuole delineare la Chiesa del non ascolta… comunione. Egli si farà aiutare futuro con l’aiuto dei giovani Si è passati poi alla lettura del nel suo compito da quattro attraverso l’ascolto di questi passo numero 27 dell’Evangelii vicari territoriali (uno per ogni ultimi. Dall’incontro del Papa Gaudium in cui Papa Francesco macrozona in cui la nostra diocesi con i giovani dell’ 11/12 agosto chiede una Chiesa che abbia è stata suddivisa): uno per la Val scaturirà poi un documento su cui il coraggio di affrontare le sfide Camonica, Sebino, Franciacorta riflettere e discutere in vista poi di questo tempo: «La pastorale e fiume Oglio; uno per tutta la della prossima GMG nel gennaio ordinaria in tutte le sue istanze Bassa; uno per la Val Trompia, Val 2019. sia più espansiva e aperta, Sabbia e Benaco; e uno per tutta che ponga gli agenti pastorali la zona della città e interland. Essi ● in costante atteggiamento di avranno competenza episcopale “uscita”e favorisca così la risposta e autorità per seguire una diocesi positiva di tutti coloro ai quali non accentrata, ma in uscita. In Cammino 23
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