Cammino in - sant'ercolano

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Cammino in - sant'ercolano
SINODO DEI
GIOVANI                            16         CRESIME E
                                              COMUNIONI                             18         VIA CRUCIS
                                                                                               VIVENTE                               50

      in Cammino                                                                            CORPUS DOMINI 3/2018

 Costo n° singolo € 3 - Periodico delle Parrocchie dell'Unità Pastorale di: Maderno - Montemaderno - Toscolano - Gaino - Cecina - Fasano
Cammino in - sant'ercolano
S O M M A R I O
 CORPUS DOMINI                                              www.upsanfrancesco.it

                                                         21      Prime confessioni

                                                         23      Verbale del consiglio dell’U.P.

                                                         24      Noi siamo Corresponsabili

                                                                 “Ho osservato la miseria del mio popolo
                                                         26
                                                                 e ho udito il suo grido”

                                                         27      Meeting Chierichetti 2018

                                                         31      Servire il Papa: un’esperienza magica

                                                         32      “Compagnia dell’amicizia”

                                                         35      Tornei

                                                         38      Scuole Materne

  3        Il seminario... un tempo prezioso                     RSA Bianchi, inaugurazione nuovi spazi
                                                         45
                                                                 di socializzazione
  4        Eucarestia: il sacramento della comunione
                                                         47      I 90 anni degli Alpini di Toscolano-Maderno
           Il Prete e l’Eucarestia:
  5
           presenza reale di Cristo                      48      Premio Marchi: Libri e bullismo
           L’Eucarestia fonda la vita del sacerdote
  6                                                      50      Via Crucis Vivente dei giovani 2018
           e non solo...

  7        Omelia del Santo Padre Francesco              55      Veglia Pasquale a Montemaderno

  10       Gaudete Et Exsultate                          56      Estate in coro 2018

  12       La “danza” dei Santi                          57      Feste patronali nell’Unità Pastorale
           Il Papa istituisce la festa di
  14                                                     58      Sante Quarantore 2018 nell’Unità Pastorale
           “Maria Madre della Chiesa”
           Sinodo dei giovani                            59      Viaggi dell’U.P.
  16
           Chiara Maria Bruno: una ragazza solare

  18       Cresime e Prime Comunioni                     60      Calendari liturgici

Opera in copertina: Beato Angelico, Paradiso

                    in Cammino                                      Direttore:
                                                        Farina Don Leonardo                                Direttore responsabile:
                        Periodico delle Parrocchie                                                          Filippini Don Gabriele
                             dell'Unità Pastorale di:               Redazione:                       (Via Tosio, 1 - 25100 Brescia)
               “S. Andrea Apostolo” in Maderno,         Migliorati Don Simone                         Stampa:Pixartprinting S.p.A
      “SS. Faustino e Giovita” in Montemaderno,              Fracassoli Chiara
                 “SS. Pietro e Paolo” in Toscolano,         Tavernini Susanna
                             “S. Michele” in Gaino,           Sattin Elisabetta                        N.B. A tutti i corrispondenti
                            “S. Nicola” in Cecina e               Chimini Silvia              la redazione ricorda che si riserva
      “SS. Faustino e Giovita” in Fasano (Brescia).                                             la facoltà di scegliere e utilizzare
                                                                                                      a sua esclusiva discrezione
                      Autorizzazione del Tribunale                                                              gli scritti pervenuti
                     di Brescia n. 7/1998 del 9.2.98                               Gli articoli dovranno essere consegnati alla
                                                                                            nostra redazione entro il 20/06/2018
Cammino in - sant'ercolano
Il seminario…
un tempo prezioso

I
     n occasione della festività del Corpus               la propria relazione con il Signore e pongono le basi
     Domini, abbiamo chiesto una riflessione sul          per una vita tutta dedicata a Lui. In seminario però
     tema dell’Eucarestia ai diaconi della nostra         non si prega solamente, si studia e ci sono anche
     diocesi che il prossimo 9 giugno riceveranno         momenti di vita comunitaria che aiutano nella
l’Ordinazione presbiterale per le mani del Vescovo        crescita umana.
Pierantonio. Sono don Lorenzo Bacchetta, della            Nel corso dei sei anni di teologia ci sono alcune
parrocchia di Gavardo, don Alex Recami della              tappe importanti: alla fine del secondo anno di
parrocchia di Borno e don Luca Signori della              teologia avviene l’ammissione tra i candidati al
parrocchia di Boario Terme. Ad introdurli un pensiero     diaconato e al presbiterato, in terza si viene istituiti
di Yuri Belfiore, un seminarista di III Teologia, sul     ministri lettori e in quarta accoliti, all’inizio della sesta
significato del vivere il Seminario per prepararsi alla   teologia si viene ordinati diaconi, per poi divenire
sequela di Gesù.                                          presbiteri a giugno. Quest’anno la chiesa bresciana
                                                          gioisce dell’«Eccomi» di tre giovani: don Alex, don
«Ne costituì Dodici - che chiamò apostoli - perché        Luca e don Lorenzo. Leggiamo ora le loro riflessioni
stessero con lui e per mandarli a predicare»: queste      su Eucarestia e sacerdozio.
parole tratte dal terzo capitolo del Vangelo di
Marco ci dicono che Gesù, scelti gli apostoli, vuole                                                                ●
che stiano con Lui per comprendere le sue parole e
vedere le sue azioni. Solo dopo aver vissuto questo
tempo di preziosa sequela, gli apostoli sono pronti
per divenire annunziatori della Buona Notizia che è
Cristo stesso.
Il Seminario è un po’ come il tempo che Gesù
chiede ai Dodici: un tempo prezioso per stare con
Lui, per approfondire la propria vocazione e per
cogliere la bellezza del Suo disegno sulla vita di
ciascuno. Per fare tutto questo, lo strumento più
importante è la preghiera perché, come scrive
San Giovanni Paolo II nella Novo Millennio Ineunte:
«Nella preghiera si sviluppa quel dialogo con Cristo
che ci rende suoi intimi». La Messa ogni giorno, la
Liturgia delle Ore, la meditazione della Parola di Dio,
l’adorazione eucaristica aiutano ad approfondire

                                                                                                        In Cammino        3
Cammino in - sant'ercolano
Eucaristia:
    il Sacramento della Comunione
    Don Lorenzo Bacchetta                   un bel dipinto nell’abside della        membra.

    L
                                            nostra chiesa.                          Guardiamo          alle        nostre
             a Chiesa è il popolo di        Questa offerta di bellezza e verità     celebrazioni eucaristiche: sono
             Dio in cammino verso il        ci è fatta realmente, ma, ristretti     davvero azione di un corpo
             Regno, una processione         nei limiti del nostro individualismo,   che canta ad una sola voce la
             di fratelli e sorelle che      facciamo fatica ad accoglierla,         Gloria di Dio? Facciamo molta
    si snoda lungo le strade di tutti i     perché cerchiamo in essa                attenzione che non divengano
    tempi e tutti i luoghi. La méta         una consolazione individuale,           un raduno di individui che si
    è anticipata qui e ora nella            una soddisfazione delle nostre          trovano semplicemente in uno
    celebrazione dell’Eucaristia, il        aspettative, un innalzamento che        stesso luogo! C’è bisogno che
    Sacramento attraverso cui Cristo        ci ripaghi delle nostre bassezze.       ognuno di noi, rispondendo alla
    si fa presente e ci conduce nella       L’Eucaristia è Sacramento della         chiamata del Signore, provi,
    Gerusalemme celeste, assieme            Comunione e, in quanto tale,            per parte sua, ad accogliere il
    ai Santi e a tutti i fratelli che, in   non è offerta per gli individui,        Signore come il tutto della sua
    ogni tempo, hanno rivolto il loro       ma per la comunità, composta            vita. Perché Cristo sia tutto in tutti,
    sguardo verso il Bene, il Vero, il      da persone che camminano                infatti, deve essere tutto almeno
    Bello.                                  insieme. L’Eucaristia comincia          in me! Questo è il contributo
    Questo       accade      realmente      nel momento in cui lasciamo le          personale di ciascuno: lasciarci
    ogni volta che celebriamo               nostre case per portarci nella          completamente           trasformare
    l’Eucaristia. È come se si aprisse      casa in cui si riunisce il Corpo di     dallo Spirito del Signore, che è
    una porta attraverso la quale           Cristo, che è la Chiesa. È offerta a    invocato sul pane, sul vino e su
    consegnare al Padre le nostre           me e al mio fratello insieme, non a     tutti noi perché diventiamo in
    vite. Forse, però, tutto questo ci      me nonostante il mio fratello. Essa     Cristo un solo corpo e un solo
    sembra un miraggio, un affresco         ci conduce realmente insieme            spirito.
    da ammirare, ma che rimane              ai piedi del trono dell’Altissimo,
    confinato in un vago orizzonte          è il sacramento del Corpo e del                                             ●
    futuro o, più semplicemente,            Sangue di Cristo, non delle singole

4    In Cammino
Cammino in - sant'ercolano
Il prete e l’Eucaristia:
Presenza reale di Cristo

Don Alex Recami                          sua vita, così noi possiamo offrirgli    offrire le proprie vite a Dio.

«
                                         tutta la nostra vita attraverso la       Proprio per questo, vorrei creare
      Chi rimane in me e io in lui, fa   celebrazione eucaristica, cioè la        anche       con      questa      vostra
      molto frutto, perché senza         Messa, che ripresenta il sacrificio      comunità        parrocchiale       una
      di me non potete far nulla»        di Gesù e che raccoglie anche il         comunione         particolare     nella
      (Gv 15,5).                         nostro sacrificio con il suo. Nella      preghiera a vicenda: affidiamoci
Che bello sapere che Cristo              Messa, il prete rappresenta Cristo       gli uni gli altri a Cristo Buon
stesso ha voluto, e vuole ancora,        stesso che offre il suo sacrificio e     Pastore, perché i nostri cammini
rimanere in noi: questo è il             aiuta tutti i cristiani che celebrano    portino diritti e sicuri verso la meta
solo modo affinché anche noi             quella messa ad offrire anche loro       della santità.
possiamo rimanere in Lui! Lo             la propria vita al Signore.
possiamo fare tutti, perché tutti        Nell’atto      di     presiedere    la                                       ●
noi, battezzati, siamo stati associati   celebrazione eucaristica, il prete
al sacrificio di Gesù sulla croce,       celebra “nella persona stessa di
prefigurato nell’Ultima Cena:            Gesù”: mi commuovo al pensiero
nella nostra fatica quotidiana,          che, tra un paio di mesi, io stesso
nel nostro lavoro, studio, gioco         potrò celebrare la santa Eucaristia
quotidiano, possiamo offrire a Dio       alla maniera del Signore Gesù,
il nostro sacrificio, proprio come       proprio come ha fatto lui, nel
Gesù stesso ha offerto la sua vita       momento in cui ha donato tutto
al Padre ogni giorno. Come, però,        se stesso sulla croce, e potrò
nella croce Gesù ha offerto tutta la     aiutare tanti fratelli e sorelle ad

                                                                                                           In Cammino       5
Cammino in - sant'ercolano
L’Eucarestia fonda
    la vita del sacerdote e non solo…
    Don Luca Signori                      del grande dono d’amore che               ma entrare nella stessa logica

    «
                                          Cristo ci ha fatto e continua             di amore e di dono del sacrificio
          La partecipazione al corpo e    a farci. È il “contenuto” della           della Croce; chi sa inginocchiarsi
          al sangue di Cristo altro non   celebrazione      eucaristica,       la   davanti all’Eucaristia, chi riceve
          fa se non che ci mutiamo in     realtà profonda, ovvero la                il corpo del Signore non può
          ciò che riceviamo». Basta       presenza reale sacramentale del           non essere attento, nella trama
    questa       semplice,     profonda   sacrificio di Cristo che sempre           ordinaria dei giorni, alle situazioni
    affermazione di Leone Magno           si rinnova. Perché parlare di             indegne dell’uomo, e sa piegarsi
    per capire la grande e preziosa       sacrificio? Non possiamo pensare          in prima persona sul bisognoso,
    responsabilità che il sacerdote       che il banchetto eucaristico a            sa spezzare il proprio pane
    è chiamato ad esercitare. Con         cui noi partecipiamo andando              con      l’affamato,   condividere
    la nostra vita, nelle nostre azioni   in chiesa sia semplicemente               l’acqua con l’assetato, rivestire
    quotidiane, nelle relazioni con       esplicare     l’amore        cristiano    chi è nudo, visitare l’ammalato
    il nostro prossimo, tutti siamo       come l’essere corretti gli uni            e il carcerato (cfr Mt 25,34-36).
    chiamati a conformarci sempre         verso gli altri. Nell’Eucarestia si       In ogni persona saprà vedere
    di più a Cristo. Un cammino certo,    rende presente Cristo nell’atto di        quello stesso Signore che non
    che dura tutta la vita.               donare la sua vita sulla croce. Il        ha esitato a dare tutto se stesso
    È quello che anche io con altri due   corpo eucaristico è il corpo dato         per noi e per la nostra salvezza.”
    compagni mi sto preparando a          e il sangue è sangue versato.             Faccio mie queste parole, nel
    fare ricevendo a giugno la sacra      Non è dunque presente solo                ministero che a Dio piacendo
    ordinazione presbiterale.             la persona di Cristo ma anche             inizierò a vivere, perché il Signore
    Cosa può dire un giovane nel          l’evento salvifico, cioè il sacrificio    mi conceda di fare sempre più
    2018 sulla scelta che sta per         pasquale.                                 un’esperienza d’amore, avendo
    compiere            definitivamente   Ma perché ci nutriamo del corpo           cioè il coraggio di espormi nel
    riguardo alla persona che ha          di Cristo? Non posso rispondere           suo nome affidandomi al Padre,
    scelto di ascoltare, seguire e        senza citare Benedetto XVI che            impegnando la mia vita per la
    testimoniare?                         afferma: “Nutrirsi di Cristo è la         vita dell’altro.
    Divento prete, perché sono            via per non restare estranei o
    convinto, ammirato, innamorato        indifferenti alle sorti dei fratelli,                                       ●

6    In Cammino
Cammino in - sant'ercolano
Corpus Domini e sacerdozio:
la vicinanza di Dio e la vicinanza apostolica

Omelia del Santo
Padre Francesco
In occasione della Santa Messa Crismale del Giovedì Santo

C
          ari fratelli, sacerdoti della diocesi di Roma e
          delle altre diocesi del mondo!
          Leggendo i testi della liturgia di oggi
          mi veniva alla mente, con insistenza, il
passo del Deuteronomio che dice: «Infatti quale
grande nazione ha gli dei così vicini a sé, come il
Signore, nostro Dio, è vicino a noi ogni volta che
lo invochiamo?». La vicinanza di Dio… la nostra
vicinanza apostolica.
Nel testo del profeta Isaia contempliamo l’inviato di
Dio già “unto e mandato”, in mezzo al suo popolo,
vicino ai poveri, ai malati, ai prigionieri…; e lo Spirito
che “è su di Lui”, che lo spinge e lo accompagna
lungo il cammino.
Nel Salmo 88 vediamo come la compagnia di Dio,
che fin dalla giovinezza ha guidato per mano il re
Davide e gli ha prestato il suo braccio, adesso che
è anziano prende il nome di fedeltà: la vicinanza            Trent’anni di vita nascosta! Solo dopo comincerà
mantenuta nel corso del tempo si chiama fedeltà.             a predicare. È la pedagogia dell’incarnazione,
L’Apocalisse ci fa avvicinare, fino a rendercelo             dell’inculturazione; non solo nelle culture lontane,
visibile, all’«Erchomenos», al Signore in persona che        anche nella propria parrocchia, nella nuova cultura
sempre «viene», sempre. L’allusione al fatto che             dei giovani…
lo vedranno «anche quelli che lo trafissero» ci fa           La vicinanza è più che il nome di una virtù
sentire che sono sempre visibili le piaghe del Signore       particolare, è un atteggiamento che coinvolge
risorto, che il Signore ci viene sempre incontro se noi      tutta la persona, il suo modo di stabilire legami, di
vogliamo “farci prossimi” alla carne di tutti coloro         essere contemporaneamente in se stessa e attenta
che soffrono, specialmente dei bambini.                      all’altro. Quando la gente dice di un sacerdote che
Nell’immagine centrale del Vangelo di oggi,                  “è vicino”, di solito fa risaltare due cose: la prima
contempliamo il Signore attraverso gli occhi dei suoi        è che “c’è sempre” (contrario del “non c’è mai”:
compaesani che erano «fissi su di Lui». Gesù si alzò         “Lo so, padre, che Lei è molto occupato” – dicono
per leggere nella sinagoga di Nazaret. Gli fu dato           spesso). E l’altra cosa è che sa trovare una parola
il rotolo del profeta Isaia. Lo srotolò finché trovò il      per ognuno. “Parla con tutti – dice la gente –: coi
passo dell’inviato di Dio. Lesse ad alta voce: «Lo           grandi, coi piccoli, coi poveri, con quelli che non
spirito del Signore è su di me […], mi ha consacrato         credono… Preti vicini, che ci sono, che parlano con
con l’unzione; mi ha mandato…». E concluse                   tutti… Preti di strada.
stabilendo la vicinanza così provocatrice di quelle          E uno che ha imparato bene da Gesù a essere
parole: «Oggi si è compiuta questa scrittura che voi         predicatore di strada è stato Filippo. Dicono gli
avete ascoltato».                                            Atti che andava di luogo in luogo annunciando la
Gesù trova il passo e legge con la competenza                Buona Notizia della Parola predicando in tutte le
degli scribi. Egli avrebbe potuto perfettamente              città, e che queste si riempivano di gioia. Filippo era
essere uno scriba o un dottore della legge, ma ha            uno di quelli che lo Spirito poteva “sequestrare” in
voluto essere un “evangelizzatore”, un predicatore           qualsiasi momento e farli partire per evangelizzare,
di strada, il «Messaggero di buone notizie» per il suo       andando da un posto all’altro, uno capace anche
popolo, il predicatore i cui piedi sono belli, come          di battezzare gente di buona fede, come il ministro
dice Isaia. Il predicatore è vicino.                         della regina di Etiopia, e di farlo lì per lì, lungo la
Questa è la grande scelta di Dio: il Signore ha              strada (At).
scelto di essere uno che sta vicino al suo popolo.           La     vicinanza,    cari   fratelli, è   la     chiave

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Cammino in - sant'ercolano
dell’evangelizzatore perché è un atteggiamento-              è una forma di vicinanza, ma anche col suo modo
    chiave nel Vangelo (il Signore la usa per descrivere il      di dire le cose. A Cana, la tempestività e il tono con
    Regno). Noi diamo per acquisito che la prossimità è          cui dice ai servi: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela» (Gv
    la chiave della misericordia, perché la misericordia         2,5), farà sì che quelle parole diventino il modello
    non sarebbe tale se non si ingegnasse sempre, come           materno di ogni linguaggio ecclesiale. Ma, per dirle
    “buona samaritana”, per eliminare le distanze.               come lei, oltre a chiedere la grazia, bisogna saper
    Credo però che abbiamo bisogno di acquisire                  stare lì dove si “cucinano” le cose importanti, quelle
    meglio il fatto che la vicinanza è anche la chiave           che contano per ogni cuore, ogni famiglia, ogni
    della verità; non solo della misericordia, ma anche la       cultura. Solo in questa vicinanza – possiamo dire “di
    chiave della verità. Si possono eliminare le distanze        cucina” - si può discernere qual è il vino che manca
    nella verità? Sì, si può. Infatti la verità non è solo la    e qual è quello di migliore qualità che il Signore
    definizione che permette di nominare le situazioni           vuole dare.
    e le cose tenendole a distanza con concetti e                Vi suggerisco di meditare tre ambiti di vicinanza
    ragionamenti logici. Non è solo questo. La verità è          sacerdotale nei quali queste parole: “Fate tutto
    anche fedeltà (emeth), quella che ti permette di             quello che Gesù vi dirà” devono risuonare – in mille
    nominare le persone col loro nome proprio, come le           modi diversi ma con un medesimo tono materno –
    nomina il Signore, prima di classificarle o di definire      nel cuore delle persone con cui parliamo: l’ambito
    “la loro situazione”. E qui, c’è questa abitudine –          dell’accompagnamento spirituale, quello della
    brutta, no? – della “cultura dell’aggettivo”: questo         Confessione e quello della predicazione.
    è così, questo è un tale, questo è un quale … No,            La vicinanza nel dialogo spirituale, la possiamo
    questo è figlio di Dio. Poi, avrà le virtù o i difetti, ma   meditare contemplando l’incontro del Signore con
    la verità fedele della persona e non l’aggettivo             la Samaritana. Il Signore le insegna a riconoscere
    fatto sostanza.                                              prima di tutto come adorare, in Spirito e verità;
    Bisogna stare attenti a non cadere nella tentazione          poi, con delicatezza, la aiuta a dare un nome al
    di farsi idoli di alcune verità astratte. Sono idoli         suo peccato, senza offenderla; e infine il Signore
    comodi, a portata di mano, che danno un certo                si lascia contagiare dal suo spirito missionario e va
    prestigio e potere e sono difficili da riconoscere.          con lei a evangelizzare nel suo villaggio. Modello
    Perché la “verità-idolo” si mimetizza, usa le parole         di dialogo spirituale, questo del Signore, che sa far
    evangeliche come un vestito, ma non permette                 venire alla luce il peccato della Samaritana senza
    che le si tocchi il cuore. E, ciò che è molto peggio,        che getti ombra sulla sua preghiera di adoratrice né
    allontana la gente semplice dalla vicinanza                  che ponga ostacoli alla sua vocazione missionaria.
    risanatrice della Parola e dei Sacramenti di Gesù.           La vicinanza nella Confessione la possiamo
    Su questo punto, rivolgiamoci a Maria, Madre dei             meditare contemplando il passo della donna
    sacerdoti. La possiamo invocare come “Madonna                adultera. Lì si vede chiaramente come la vicinanza
    della Vicinanza”: «Come una vera madre,                      è decisiva perché le verità di Gesù sempre
    cammina con noi, combatte con noi, ed effonde                avvicinano e si dicono (si possono dire sempre)
    incessantemente la vicinanza dell’amore di Dio»              a tu per tu. Guardare l’altro negli occhi – come il
    (Evangelii Gaudium), in modo tale che nessuno si             Signore quando si alza in piedi dopo essere stato in
    senta escluso. La nostra Madre non solo è vicina per         ginocchio vicino all’adultera che volevano lapidare
    il suo mettersi al servizio con quella «premura» che         e le dice: «Neanch’io ti condanno» (Gv 8,11) – non è

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Cammino in - sant'ercolano
andare contro la legge. E si può aggiungere: «D’ora         dà autorità morale, i suoi insegnamenti servono per
in poi non peccare più» (ibid.) non con un tono             la vita. E se tu, ti senti lontano dalla gente, avvicinati
che appartiene all’ambito giuridico della verità-           al Signore, alla sua Parola: nel Vangelo Gesù ti
definizione – il tono di chi deve determinare quali         insegnerà il suo modo di guardare la gente, quanto
sono i condizionamenti della Misericordia divina            vale ai suoi occhi ognuno di coloro per i quali ha
– ma con un’espressione che si dice nell’ambito             versato il suo sangue sulla croce. Nella vicinanza
della verità-fedele, che permette al peccatore              con Dio, la Parola si farà carne in te e diventerai
di guardare avanti e non indietro. Il tono giusto di        un prete vicino ad ogni carne. Nella vicinanza con
questo «non peccare più» è quello del confessore            il popolo di Dio, la sua carne dolorosa diventerà
che lo dice disposto a ripeterlo settanta volte sette.      parola nel tuo cuore e avrai di che parlare con Dio,
Da ultimo, l’ambito della predicazione. Meditiamo           diventerai un prete intercessore.
su di esso pensando a coloro che sono lontani, e            Il sacerdote vicino, che cammina in mezzo alla sua
lo facciamo ascoltando la prima predica di Pietro,          gente con vicinanza e tenerezza di buon pastore
che si colloca nel contesto dell’avvenimento di             (e, nella sua pastorale, a volte sta davanti, a volte
Pentecoste. Pietro annuncia che la parola è «per            in mezzo e a volte indietro), la gente non solo lo
tutti quelli che sono lontani» (At 2,39), e predica in      apprezza molto, va oltre: sente per lui qualcosa
modo tale che il kerygma “trafigge il loro cuore”           di speciale, qualcosa che sente soltanto alla
e li porta a domandare: «Che cosa dobbiamo                  presenza di Gesù. Perciò non è una cosa in più
fare?» (At 2,37). Domanda che, come dicevamo,               questo riconoscere la nostra vicinanza. In essa ci
dobbiamo fare e alla quale dobbiamo rispondere              giochiamo se Gesù sarà reso presente nella vita
sempre in tono mariano, ecclesiale. L’omelia è              dell’umanità, oppure se rimarrà sul piano delle idee,
la pietra di paragone «per valutare la vicinanza            chiuso in caratteri a stampatello, incarnato tutt’al
e la capacità di incontro di un Pastore con il suo          più in qualche buona abitudine che poco alla volta
popolo» (Evangelii gaudium). Nell’omelia si vede            diventa routine.
quanto vicini siamo stati a Dio nella preghiera e           Cari fratelli sacerdoti, chiediamo a Maria, “Madonna
quanto vicini siamo alla nostra gente nella sua vita        della Vicinanza”, che ci avvicini tra di noi e, al
quotidiana.                                                 momento di dire alla nostra gente di “fare tutto
La buona notizia si attua quando queste due                 quello che Gesù dice”, ci unifichi il tono, perché
vicinanze si alimentano e si curano a vicenda. Se           nella diversità delle nostre opinioni si renda presente
ti senti lontano da Dio, ma per favore, avvicinati          la sua vicinanza materna, quella che col suo “sì” ci
al suo popolo, che ti guarirà dalle ideologie che ti        ha avvicinato a Gesù per sempre.
hanno intiepidito il fervore. I piccoli ti insegneranno a
guardare Gesù in un modo diverso. Ai loro occhi, la                                                                ●
Persona di Gesù è affascinante, il suo buon esempio

                                                                                                        In Cammino       9
Cammino in - sant'ercolano
Esortazione apostolica di Papa Francesco

     Gaudete et exsultate
     Non un “trattato”, ma un invito a far risuonare nel mondo contemporaneo
     una vocazione universale: la chiamata a diventare santi. È questo l’obiettivo
     dichiarato di Papa Francesco per l’Esortazione Apostolica Gaudete et
     exsultate. Ecco una sintesi del documento.

     S
             i diventa santi vivendo          La classe media
             le Beatitudini, la strada        della santità
             maestra              perché      Prima di mostrare cosa fare per
             “controcorrente” rispetto        diventare santi, il Santo Padre
     alla direzione del mondo. Si             si sofferma nel primo capitolo
     diventa santi tutti, perché la           sulla “chiamata alla santità”
     Chiesa ha sempre insegnato               e rassicura: c’è una via di
     che è una chiamata universale            perfezione per ognuno e non ha
     e possibile a chiunque, lo               senso scoraggiarsi contemplando
     dimostrano i molti santi “della          “modelli di santità che appaiono
     porta accanto”.                          irraggiungibili” o cercando “di
     La vita della santità è poi              imitare qualcosa che non è
     strettamente connessa alla vita          stato pensato” per noi (n. 11). “I
     della misericordia, “la chiave           santi che sono già al cospetto
     del cielo”. Dunque, santo è chi          di Dio” ci “incoraggiano e ci
     sa commuoversi e muoversi per            accompagnano” (n. 4), afferma
     aiutare i miseri e sanare le miserie.    il Papa. Ma, soggiunge, la santità
     Chi rifugge dalle “elucubrazioni”        cui Dio chiama a crescere è
     di vecchie eresie sempre attuali         quella dei “piccoli gesti” (n. 16)
     e chi, oltre al resto, in un mondo       quotidiani, tante volte testimoniati
     “accelerato” e aggressivo “è             “da quelli che vivono vicino            senza Chiesa, una Chiesa senza
     capace di vivere con gioia e             a noi”, la “classe media della          popolo” (nn. 37-39).
     senso dell’umorismo”.                    santità” (n. 7).
                                                                                      Adoratori della volontà
                                              La ragione come dio                     Il neo-pelagianesimo è, secondo
     Non un “trattato”                        Nel secondo capitolo, il Papa           Papa Francesco, un altro errore
     ma un invito                             stigmatizza quelli che definisce        generato dallo gnosticismo. A
     È proprio lo spirito della gioia         “due sottili nemici della santità”,     essere oggetto di adorazione
     che Papa Francesco sceglie di            già più volte oggetto di                qui non è più la mente umana,
     mettere in apertura della sua            riflessione tra l’altro nelle Messe     ma lo “sforzo personale”, una
     ultima Esortazione Apostolica.           a Santa Marta, nell’Evangelii           “volontà senza umiltà” che si
     Il titolo Gaudete et exsultate,          gaudium come pure nel recente           sente superiore agli altri perché
     “Rallegratevi ed esultate”, ripete       documento         della      Dottrina   osserva “determinate norme” o è
     le parole che Gesù rivolge “a            della Fede Placuit Deo. Si              fedele “a un certo stile cattolico”
     coloro che sono perseguitati o           tratta dello “gnosticismo” e del        (n. 49). “L’ossessione per la legge”
     umiliati per causa sua”.                 “pelagianesimo”, derive della           o “l’ostentazione della cura
     Nei cinque capitoli e le 44 pagine       fede cristiana vecchie di secoli        della liturgia, della dottrina e del
     del documento, il Papa segue il          eppure, sostiene, di “allarmante        prestigio della Chiesa” sono per il
     filo del suo magistero più sentito,      attualità” (n. 35). Lo gnosticismo,     Papa, fra gli altri, alcuni tratti tipici
     la Chiesa prossima alla “carne di        osserva, è un’autocelebrazione          dei cristiani tentati da questa
     Cristo sofferente”.                      di “una mente senza Dio e senza         eresia di ritorno (n. 57). Francesco
     I 177 paragrafi non sono, avverte        carne”. Si tratta, per il Papa, di      ricorda invece che è sempre
     subito, “un trattato sulla santità       una “vanitosa superficialità, una       la grazia divina a superare “le
     con tante definizioni e distinzioni”,    “logica fredda” che pretende            capacità dell’intelligenza e le
     ma un modo per “far risuonare            di “addomesticare il mistero di         forze della volontà dell’uomo”
     ancora una volta la chiamata alla        Dio e della sua grazia” e così          (n.    54).    Talvolta,    constata,
     santità”, indicando “i suoi rischi, le   facendo arriva a preferire, come        “complichiamo           il    Vangelo
     sue sfide, le sue opportunità” (n.       disse in una Messa a Santa Marta,       e diventiamo schiavi di uno
     2).                                      “un Dio senza Cristo, un Cristo         schema” (n. 59).

10    In Cammino
Otto strade di santità                     quelli che “diffidano dell’impegno      la “mentalità mondana” che “ci
Al di là di tutte “le teorie su cosa sia   sociale degli altri”, come fosse        intontisce e ci rende mediocri”
la santità”, ci sono le Beatitudini. Il    superficiale,         secolarizzato,    (n. 159), il Papa conclude nel
Santo Padre le pone al centro del          “comunista o populista”, o              quinto capitolo invitando al
terzo capitolo, affermando che             lo “relativizzano” in nome di           “combattimento”         contro      il
con questo discorso Gesù “ha               un’etica. Qui il Papa riafferma         “Maligno” che, scrive, non è “un
spiegato con tutta semplicità che          per ogni categoria umana di             mito” ma “un essere personale
cos’è essere santi” (n. 63). Il Papa       deboli o indifesi la “difesa deve       che ci tormenta” (nn. 160-161).
le passa in rassegna una alla volta.       essere ferma e appassionata”            Le sue insidie, indica, vanno
Dalla povertà di cuore, che vuol           (n. 101). Pure l’accoglienza dei        osteggiate con la “vigilanza”,
dire anche austerità di vita (n. 70),      migranti – che alcuni cattolici,        utilizzando le “potenti armi” della
al “reagire con umile mitezza”             osserva,      vorrebbero      meno      preghiera, dei Sacramenti e con
in un mondo “dove si litiga                importante della bioetica – è un        una vita intessuta di opere di carità
ovunque” (n. 74). Dal “coraggio”           dovere di ogni cristiano, perché        (n. 162). Importante, continua,
di lasciarsi “trafiggere” dal dolore       in ogni forestiero c’è Cristo, e        è      pure   il  “discernimento”,
altrui e averne “compassione”              “non si tratta – afferma reciso –       particolarmente in un’epoca
– mentre il “mondano ignora                dell’invenzione di un Papa o di un      “che offre enormi possibilità di
e guarda dall’altra parte” (nn.            delirio passeggero” (n. 103).           azione e distrazione” – dai viaggi,
75-76) – al “cercare con fame                                                      al tempo libero, all’uso smodato
e sete la giustizia”, mentre le            Dotazioni di santità                    della tecnologia – “che non
“combriccole della corruzione”             Rimarcato      dunque       che    il   lasciano spazi vuoti in cui risuoni
si spartiscono la “torta della             “godersi la vita”, come invita a        la voce di Dio” (n. 29). Il Santo
vita” (nn. 78-79). Dal “guardare           fare il “consumismo edonista”,          Padre chiede cure specie per i
e agire con misericordia”, che             è all’opposto dal desiderare di         giovani, spesso “esposti – dice
vuol dire aiutare gli altri” e             dare gloria a Dio, che chiede           – a uno zapping costante” in
“anche perdonare” (nn. 81-82),             di “spendersi” nelle opere di           mondi virtuali lontani dalla realtà
al “mantenere un cuore pulito              misericordia     (nn.      107-108),    (n. 167). “Non si fa discernimento
da tutto ciò che sporca l’amore”           Papa     Francesco     passa      in    per scoprire cos’altro possiamo
verso Dio e il prossimo (n. 86). E         rassegna nel quarto capitolo le         ricavare da questa vita, ma per
infine, dal “seminare pace” e              caratteristiche    “indispensabili”     riconoscere      come     possiamo
“amicizia sociale” con “serenità,          per comprendere lo stile di vita        compiere meglio la missione che
creatività, sensibilità e destrezza”       della santità: “sopportazione,          ci è stata affidata nel Battesimo”
– consapevoli della difficoltà di          pazienza e mitezza”, “gioia e           (n.174).
gettare ponti tra persone diverse
(nn. 88-89) – all’accettare anche
                                           senso dell’umorismo”, “audacia
                                           e fervore”, la strada della                                                ●
le persecuzioni, perché oggi la            santità come cammino vissuto
coerenza alle Beatitudini “può             “in comunità” e “in preghiera
essere cosa malvista, sospetta,            costante”,     che    arriva    alla
ridicolizzata” e tuttavia non si può       “contemplazione”, non intesa
aspettare, per vivere il Vangelo,          come “un’evasione” dal mondo
che tutto attorno a noi sia                (nn. 110-152).
favorevole” (n. 91).
                                           Lotta vigile e intelligente
La grande regola                           E poiché, prosegue, la vita cristiana
di comportamento                           è una lotta “permanente” contro
Una di queste Beatitudini, “Beati i
misericordiosi”, contiene per Papa
Francesco “la grande regola di
comportamento” dei cristiani,
quella descritta da Matteo nel
capitolo 25 del “Giudizio finale”.
Questa       pagina,      ribadisce,
dimostra che “essere santi non
significa (…) lustrarsi gli occhi in
una presunta estasi” (n. 96), ma
vivere Dio attraverso l’amore
agli ultimi. Purtroppo, osserva, ci
sono ideologie che “mutilano il
Vangelo”. Da un parte i cristiani
senza rapporto con Dio, “che
trasformano il cristianesimo in una
sorta di ONG” (n. 100). Dall’altra

                                                                                                           In Cammino       11
La “danza” dei Santi
     Provocati dall’Esortazione Apostolica di Papa Francesco Gaudete et exsultate
     sulla chiamata alla santità nel mondo contemporaneo, approfondiamo un
     dettaglio dell’opera Il Giudizio Universale del Beato Angelico.

     Don Simone                                                   In mezzo al giardino, da una roccia sgorga una

 C
                                                                  sorgente d’acqua fresca. Questo dettaglio rimanda
               hi meglio del Beato Angelico è riuscito a          alla simbolica cristologica dell’acqua viva che
               rappresentare l’ingresso nella beatitudine         disseta e dona la Salvezza.
               degli eletti di Dio? Il suo Giudizio Universale,   I nastri e le stoffe che ondeggiano, disegnando
               conservato oggi nel Museo San Marco                dolci volteggi, richiamano la presenza di un terzo
     di Firenze e dipinto verso il 1432-1435 per i                elemento, l’aria, che possiamo immaginare tiepida
     Camaldolesi di Santa Maria degli Angeli, si dispone          e animata da una brezza leggera.
     simmetricamente attorno all’asse disegnata dalla             Quanto al fuoco, non è quello che distrugge e che
     figura del Cristo giudice e dalle tombe aperte.              tormenta, ma quello dell’amore che infiamma i
     Alla sinistra del Cristo, i dannati sono cacciati da         cuori. L’oro, onnipresente in questa parte dell’opera,
     demoni senza pietà: la folla furiosa è spinta verso le       risplende particolarmente nei raggi di luce che
     tenebre dell’inferno, “dove sarà pianto e stridore di        sgorgano dalla porta della Gerusalemme celeste.
     denti” (Mt 13,42). Se il pittore domenicano ha saputo        Anche se dei cinque sensi, l’arte pittorica sembra
     rappresentare con forza il regno dei condannati,             privilegiare la vista, Beato Angelico è riuscito a
     tuttavia è nella rievocazione della beatitudine che          suggerire un ricco fascio di percezioni per evocare
     la sua arte trova la sua massima espressione.                lo stato dei beati.
     In uno spirito perfettamente cristiano, la visione           I frutti, di cui gli alberi e i cespugli sono carichi,
     paradisiaca, situata alla destra del Cristo, prende in       soprattutto le melagrane dal gusto dolce, sono il
     prestito dalla terra e dall’umano le caratteristiche più     simbolo della vita eterna, quella dell’Eden ritrovato.
     autentiche: i quattro elementi percepiti dai cinque          I fiori sono dappertutto e simboleggiano la vittoria
     sensi sono utilizzati per esprimere una gioia assoluta,      della vita sulla morte. Il loro profumo, che rapisce
     quella dell’ultimo percorso verso la contemplazione          l’odorato, evoca la realtà impalpabile ed assoluta
     divina.                                                      della felicità celeste in un’eterna primavera.
     Anche se la visione pretende d’essere paradisiaca,           L’arte pittorica del Beato Angelico sa anche essere
     è alla terra che il pittore si riferisce: gli eletti,        musicale: gli eletti si muovono seguendo sei passi
     accompagnati dagli angeli, camminano con                     di danza. Linee e colori donano l’idea di un ritmo
     delicatezza su un prato verde ricoperto di fiori             fluido e di note delicate che arrivano fino al nostro
     colorati. Alberi e cespugli crescono spontaneamente          udito.
     su questa terra fertile.                                     Non è stato dimenticato nemmeno il tatto: l’artista

12    In Cammino
infatti non disdegna la sensualità di mani che si         più veri, ma sublimati, come per dire a tutti noi che
stringono dolcemente.                                     l’ultimo giorno sarà per gli eletti un giorno come
Per quanto riguarda la vista, è un vero piacere. Il       gli altri, pur restando straordinario: l’umanità si
cerchio, che si sviluppa con leggerezza, fa alternare     ritroverà tale e quale, ma liberata da ogni macchia
colori raffinati, animati da una vera e propria luce      e da ogni ombra. Nonostante colori e pennellate
mistica.                                                  ben materiali, il Maestro “angelico” è riuscito ad
La salita di tutti questi Santi verso il Paradiso, così   esprimere questa beata trasfigurazione.
com’è stata realizzata dal Beato Angelico, ha
mantenuto della terra e della vita umana i tratti                                                           ●

                                                                                                  In Cammino      13
Il Papa istituisce la festa di
     “Maria Madre della Chiesa”
     La memoria liturgica di Maria Madre della Chiesa sarà celebrata il lunedì
     dopo Pentecoste. La decisione nel decreto della Congregazione per il culto
     divino

     Giacomo Gambassi                     vita cristiana, per crescere, deve       come Madre della Chiesa.

     E
                                          essere ancorata al mistero della         Era stato comunque il beato
              ntra    nel    Calendario   Croce, all’oblazione di Cristo nel       papa Paolo VI, il 21 novembre
              romano la “festa” della     convito eucaristico, alla Vergine        1964, a conclusione della terza
              Beata Vergine Maria         offerente, Madre del Redentore           Sessione del Concilio Vaticano II,
              Madre     della   Chiesa.   e dei redenti», spiega il decreto        a dichiarare la Vergine «Madre
     E, come stabilito da papa            stesso. La memoria sarà inserita         della Chiesa, cioè di tutto il
     Francesco, la memoria liturgica      in tutti i calendari e libri liturgici   popolo cristiano, tanto dei
     sarà celebrata ogni anno in          per la celebrazione della Messa e        fedeli quanto dei pastori, che la
     modo obbligatorio nel lunedì         della Liturgia delle Ore.                chiamano Madre amantissima»
     dopo Pentecoste.                     E i testi in latino sono stati già       e a stabilire che «l’intero popolo
     È quanto si legge nel decreto        allegati al documento, mentre            cristiano rendesse sempre più
     della Congregazione per il           le loro traduzioni spetteranno alle      onore alla Madre di Dio con
     culto divino e la disciplina dei     Conferenze episcopali nazionali.         questo soavissimo nome».
     sacramenti, che porta la data        La memoria liturgica vale per il         In occasione dell’Anno Santo
     dello scorso 11 febbraio, memoria    rito romano, quindi non per il rito      della Riconciliazione, nel 1975, la
     della Madonna di Lourdes.            ambrosiano ad esempio.                   Santa Sede propose una Messa
     L’ingresso di questa celebrazione    Già nelle Litanie lauretane – per        votiva in onore della Madre della
     nella preghiera liturgica della      volontà di san Giovanni Paolo II         Chiesa, successivamente inserita
     Chiesa «aiuterà a ricordare che la   nel 1980 – la Madonna è venerata         nel Messale romano.

14    In Cammino
Ma ciò non era parte delle            ecclesiale a partire dalle parole      che Cristo in croce, emettendo lo
memorie del Calendario liturgico.     “profetiche” di sant’Agostino e di     Spirito, ha generato.
E ancora nel 1986, sempre             san Leone Magno.                       A sua volta, nel discepolo amato,
durante il pontificato di papa        Il primo, infatti, dice che Maria è    Cristo elesse tutti i discepoli
Wojtyla, vennero pubblicati altri     madre delle membra di Cristo,          come vicari del suo amore
formulari nella raccolta di Messe     perché ha cooperato con la             verso la Madre, affidandola loro
della Beata Vergine Maria.            sua carità alla rinascita dei fedeli   affinché con affetto filiale la
Ed è accaduto anche che ad            nella Chiesa; l’altro poi, quando      accogliessero».
alcune nazioni (come Polonia          evidenzia che la nascita del           Già nel Cenacolo Maria ha iniziato
e Argentina), diocesi e famiglie      Capo è anche la nascita del            la propria missione materna
religiose che ne facevano richiesta   Corpo, indica che Maria è al           pregando con gli Apostoli in
fosse concessa la possibilità di      contempo madre di Cristo, Figlio       attesa della venuta dello Spirito
aggiungere questa celebrazione        di Dio, e madre delle membra           Santo.
nel loro Calendario particolare.      del suo corpo mistico, cioè della       E la scelta della memoria liturgica
Adesso la celebrazione di Maria       Chiesa.                                nel lunedì dopo Pentecoste è
Madre della Chiesa diventa            Riflessioni teologiche scaturite       legata proprio a questa presenza
universale per tutta la Chiesa di     dalla pagina del Vangelo di            della Vergine nel Cenacolo.
rito romano e obbligatoria.           Giovanni (Gv 19, 25) in cui si narra   Nel corso dei secoli – aggiunge
La decisione vuole promuovere         che Maria stava ai piedi della         il documento del dicastero
una      «devozione»    che    può    Croce.                                 vaticano – «la pietà cristiana
«favorire la crescita del senso       E Cristo le affidò il discepolo        ha onorato Maria con i titoli, in
materno della Chiesa nei pastori,     prediletto, Giovanni, dicendo:         qualche modo equivalenti, di
nei religiosi e nei fedeli, come      “Donna, ecco tuo figlio!”.             Madre dei discepoli, dei fedeli,
anche della genuina pietà             E poi: “Ecco tua madre!”. La           dei credenti, di tutti coloro che
mariana», chiarisce il decreto.       Madonna – sottolinea il decreto –      rinascono in Cristo e anche di
Il titolo di Maria Madre della        «accettò il testamento di amore        “Madre della Chiesa”, come
Chiesa ha radici profonde.            del Figlio suo ed accolse tutti gli    appare in testi di autori spirituali e
Il fatto che la Vergine Maria sia     uomini, impersonati dal discepolo      pure del magistero di Benedetto
Madre di Cristo e insieme Madre       amato, come figli da rigenerare        XIV e Leone XIII».
della Chiesa era già in qualche       alla vita divina, divenendo
modo presente nel sentire             amorosa nutrice della Chiesa                                              ●

                                                                                                     In Cammino       15
Sinodo dei giovani

     Chiara Maria Bruno:
     una ragazza solare
     Chiara Maria Bruno una ragazza solare, con tanta voglia di vivere e piena
     di interessi: lo studio, la pallavolo, la sua comunità parrocchiale. Era sempre
     circondata da tanti amici, amava la vita e la malattia non l’ha cambiata.

     N
                 el 2010, all’età di 19     T cutaneo, una rara malattia           terapie più lievi fino ad arrivare
                 anni,   appaiono     sul   che       colpisce,     soprattutto,   alla chemioterapia.
                 suo corpo le prime         uomini adulti. Col progredire          Tanti cicli che non le impedirono
                 macchie       cutanee.     della malattia, le macchie si          di    continuare       a    studiare
     Passano cinque lunghi anni di          trasformano in vere e proprie          all’Università     nella    Facoltà
     visite mediche, controlli ed esami     lesioni cutanee che le provocano       di    Chimica       e    Tecnologia
     clinici in cui queste manifestazioni   molto dolore.                          farmaceutica, a frequentare
     cutanee        venivano    trattate,   Dopo un primo momento di               con assiduità la sua “comunità”,
     all’inizio, come fossero causate       sgomento, Chiara non si diede per      senza mai dimenticare ed aiutare
     da stress e poi come forme             vinta e affrontò tutto con coraggio    chi era in difficoltà.
     allergiche.                            e determinazione; seguita da           In un primo momento sembrò che
     Nel luglio del 2015 la diagnosi:       medici onco-ematologi, seguì           le cure avessero effetto, anche
     linfoma non Hodgkin di tipo            un percorso di cura che partì da       se, Chiara, era perfettamente

16    In Cammino
cosciente della gravità della         volte, poteva deglutire solo una        malattia seria, è inevitabile che il
malattia, ma non si chiese, mai, il   piccola parte dell’ostia, ma il suo     pensiero vada anche alla morte.
perché Dio le avesse dato questa      sguardo era colmo di gratitudine        Una delle mie più grandi paure,
sofferenza, entrando nella Sua        e felicità!                             non è tanto quella di morire, ma
volontà senza riserve.                Era vicina la Pasqua 2016 ed il         è quella di morire lontana da
La sua bellezza non sfiorì mai, sul   presbitero della sua comunità le        Cristo”.
suo volto c’era sempre il sorriso,    chiese di scrivere delle riflessioni    “Perché perdiamo tanto tempo
anche quando perse tutti i suoi       sulle letture della Veglia Pasquale,    dietro a cose che non ci danno
meravigliosi capelli.                 alla quale lei, quell’anno, non         la vita, anzi, forse ce la tolgono
Si accese la speranza di un           avrebbe potuto partecipare,             anche, e non ci rendiamo conto
trapianto di midollo osseo, avendo    anche        se    lo     desiderava    delle cose che contano davvero
la sorella una compatibilità          ardentemente.                           e non capiamo che Dio ci ama
completa con il suo. Chiara Maria     Queste riflessioni, ora, sono           per quello che siamo?”.
voleva formare una famiglia con       raccolte in un libro che un             “Perciò prego Dio che mi doni
il sua amato fidanzato Stefano e      suo      amico      volle    scrivere   la costanza nella preghiera
quando seppe che il trapianto         immediatamente dopo la sua              quotidiana, che mi doni la fede
l’avrebbe resa sterile, con l’aiuto   morte, per testimoniare gli             ogni giorno, e che mi doni la
dei medici, conservò quella che       avvenimenti di quei giorni, in cui      forza di combattere la malattia,
sarebbe stata la fonte di vita.       Morte e Vita si sono congiunti in       sempre rispettando la Sua
La situazione precipita il 5 marzo    maniera straordinaria.                  volontà”.
2016, una crisi comiziale la portò    Chiara Maria muore il 23 aprile
in ospedale dove le venne             2016 all’età di 25 anni.                                                 ●
comunicato che il tumore era          Chiara Maria scrive in un diario:
arrivato al cervello e i giorni che   “Quando ti ammali di una
seguirono, al Policlinico di Tor
Vergata, il reparto di Ematologia
Oncologica, diventò la strada
della Passione che conduce a
Gesù.
I giorni che seguirono furono
terribili, ma nello stesso tempo,
quel reparto, o meglio la piccola
sala d’aspetto di quel reparto,
divenne il centro del mondo
dove la benedizione di Dio scese
su tutti coloro che erano attirati
irrimediabilmente lì.
Nei corridoi, nella Cappellina,
nel cortile dell’ospedale non si
fermava la preghiera incessante
che tutti insieme rivolgevamo
a Dio. Persone conosciute per
caso, amici, fratelli di comunità,
parenti, tutti arrivavano lì per
dare conforto, ma ne ricevevano
molto di più senza, nemmeno,
poterla incontrare.
Chiara da quel letto di ospedale
era diventata una luce che
illuminava tutti. Si è compiuta la
parola: “Quando sarò innalzato,
attirerò tutti a me”.
Stefano, il suo fidanzato, era
guidato dalla Grazia, le portava
conforto con il sorriso e la forza.
Una Grazia, che gli ha permesso
di starle accanto fino alla fine e
fino al punto di volerla sposare.
Chiara         voleva      ricevere
l’Eucarestia ogni giorno. Era
un grande sostegno per lei. Il
sacerdote passava per darle
la Comunione, anche se, delle

                                                                                                     In Cammino      17
SANTA CRESIMA E
     PRIMA COMUNIONE
     GRUPPO EMMAUS

     Una mamma                                                   AMORE: è questa la parola chiave di queste due

     S
                                                                 giornate.
              abato 5 e domenica 6 maggio 2018 i ragazzi         L’amore incondizionato di Dio. La ricerca della
              del gruppo Emmaus insieme a genitori,              vocazione all’amore con l’aiuto dello Spirito Santo.
              padrini e madrine,       familiari,   catechisti   L’amore attraverso la dedizione delle catechiste
              e sacerdoti hanno vissuto due giornate             e i sacerdoti che vogliono come educatori offrire
     indimenticabili.                                            il meglio, per poter accompagnare nel percorso
     La S. Cresima in cattedrale a Brescia con il Vescovo        cristiano e umano.
     e la Prima Comunione nelle singole parrocchie di            L’amore di noi genitori che oltre al grande compito
     appartenenza. Il tutto è stato frutto di un percorso,       di crescere i nostri figli e di stare accanto a loro lungo
     genitori e figli, per qualcuno a volte un po’ scomodo,      il percorso della vita, dobbiamo essere i canali
     pesante e molte volte messo in discussione, ma              attraverso cui passa la linfa vitale di Dio. Aiutare
     ricco di spunti e riflessioni, che hanno dato modo a        a credere fortemente nella presenza dello Spirito
     tutti noi genitori di confrontarci e crescere insieme ai    Santo che illumina la mente, riscalda il cuore e ci
     nostri figli. In queste due giornate intense abbiamo        porta a far conoscere la vera gioia, “l’amore”che
     vissuto momenti di preghiera e raccoglimento,               è il segreto della felicità.
     ricchi di emozioni, gioia, speranza ma soprattutto
     di tanto “amore”.                                                                                                  ●
18    In Cammino
Le catechiste Elvira e Maria Angela                     cosa è certa, ci siamo sempre fatte guidare dallo

E
                                                        Spirito Santo e dal nostro impegno. Lo abbiamo
         ssere catechisti che accompagnano              invocato ogni volta prima di preparare il catechismo.
         i ragazzi ai santi sacramenti comporta         Lui è il Consigliere in assoluto e a noi questo basta.
         domandarsi sempre: “Qual è il metodo           Un grande grazie a voi bambini, ai vostri padrini e
         giusto?. Come fare in modo che l’amore di      madrine e a tutte le famiglie
Dio trasparisca in noi affinché raggiunga il cuore di
questi innocenti?”                                                                                         ●
Non sappiamo se ci siamo sempre riuscite ma una

   Prime comunioni a Toscolano

                                                                      Prime comunioni a Maderno

                                                                                                 In Cammino      19
Prime comunioni a Montemaderno

      Prime comunioni a Gaino

      Prime comunioni a Fasano

20   In Cammino
Egli vi aspetta a
braccia aperte per
offrirvi il perdono
Le prime Sante Confessioni a Toscolano...

                                                           di misericordia, sempre pronto ad accogliere i suoi
                                                           figli che tornano a Lui.
                                                           Al momento della confessione individuale, dopo
                                                           un attento esame di coscienza, ogni bambino
                                                           si è recato dal sacerdote. Dopo l’assoluzione, il
                                                           sacerdote ha dato ad ognuno di loro il Tau, per
                                                           indicare la salvezza e l’amore di Dio per gli uomini.
                                                           Infine, ritornati al proprio posto, ognuno si è raccolto
                                                           in preghiera, recitando la penitenza ricevuta dal
                                                           sacerdote e guidato dai catechisti ha ringraziato
                                                           Gesù per il perdono ottenuto.
                                                           Dopo la S. Messa, bambini e genitori hanno
                                                           festeggiato la gioia del perdono ricevuto dal
                                                           Signore con un piccolo rinfresco.
                                                           Ai nostri bambini un augurio perché la Prima
                                                           Confessione sia per loro l’inizio di una vita piena di
                                                           Amore.
Una Mamma                                                  Infine un ringraziamento sincero va ai catechisti e ai

D
                                                           sacerdoti per la loro presenza importante accanto
            omenica 8 aprile 2018, i bambini del           ai nostri ragazzi e per avergli insegnato a guardare
            gruppo Cafarnao di Toscolano hanno             dentro se stessi e ad affrontare una vita a colori… i
            vissuto un momento molto forte: accostarsi     bambini hanno sete di valori, di sentimenti, di fede
            per la prima volta al sacramento della         ma spesso non riescono a trovare questo sostegno
Riconciliazione.                                           nel mondo. Voi state insegnando loro che Dio ha i
All’inizio, don Giovanni ha fatto una breve riflessione    colori giusti per riportarci alla bellezza che lui aveva
con i bambini per farli meditare sulle motivazioni         in mente quando ci ha fatti a sua immagine e
che li hanno spinti a ricevere il sacramento della         somiglianza.
Riconciliazione, spiegando loro che ciò che conta
è capire che l’amore di Gesù è grande e che è
sempre pronto ad accoglierli.
                                                                                                                ●
Nella sua riflessione don Giovanni ha comunicato
con forza queste parole: “Egli vi aspetta a braccia
aperte per offrirvi il perdono, ma anche la pace e
la gioia vera. Per far questo manda su di voi il suo
Spirito che vi aiuta a far luce nei vostri cuori, perché
conosciate le vostre mancanze, ma soprattutto il
suo amore infinito. Ci siamo riuniti oggi perché voi
bambini possiate celebrare per la prima volta il
sacramento del perdono del Signore. È un grande
dono che viene fatto a tutti voi. La parabola
del Padre Misericordioso ci accompagnerà per
prepararci in questo momento così importante. Ora
tocca a voi ritornare dal Padre e sperimentare la
gioia di essere perdonati”.
Attraverso la lettura e la meditazione della parabola
del Padre Misericordioso, i nostri bambini hanno
potuto fare esperienza dell’abbraccio di Dio, ricco

                                                                                                      In Cammino      21
... e a Maderno

     L
               ’emozione aleggiava nell’aria già dal giorno      invocando la presenza della luce, in fila assieme alle
               prima; non solo i bambini erano emozionati        famiglie accendono la candela al cero pasquale.
               ma anche le mamme e i papà.                       Seguono le promesse battesimali e concludiamo
               Io, come credo anche molti altri adulti           con la benedizione.
     presenti, abbiamo ricordato le nostre prime sante           Tutti gli adulti hanno gli occhi lucidi per l’emozione,
     confessioni e l’emozione ha preso il sopravvento.           specialmente        le   mamme:        che     momenti
     Il rito è iniziato con un breve esame di coscienza,         emozionanti, piccoli flash-back a quando i nostri
     richiamando i possibili peccati che pesano                  piccoli li avevamo in braccio ed ora invece
     sul cuore dei nostri bambini. Invochiamo                    mettono le ali per imparare a volare, aprono il loro
     pietà al Signore con i primi quattro piccoli                cuoricino al Signore e acquistano fiducia in Lui e nel
     lettori, per seguire con un canto di scusa al               Suo perdono.
     Signore.                                                    E poi, via la tensione, e un caldo applauso ai nostri
     Poi iniziano le confessioni individuali, con l’aiuto        angioletti candidi e puri.
     delle catechiste i bimbi escono dai banchi e uno            Un grazie di cuore alle catechiste e ai Don che li
     alla volta salgono sull’altare per il loro primo incontro   hanno preparati e seguiti per questo emozionante,
     speciale con il Signore.                                    primo momento importante.
     Piccoli passi che portano i nostri cuccioli a diventare     Foto di gruppo di rito e poi tutti a divertirsi al
     grandi.                                                     succulento rinfresco organizzato dalle mamme e
     Sono scesi tutti con il sorriso, un po’ per la tensione     dalle nonne.
     che è andata svanendo e un po’, come diceva
     don Leonardo, si sentivano più leggeri, puri, dopo                                                              ●
     aver lavato via i loro peccati.
     Alla fine di questo momento speciale e individuale
     abbiamo ricordato il rito del loro battesimo e, dopo
     aver indossato la veste bianca simbolo di purezza,
     segue il momento della pace e i bimbi abbracciano
     e baciano genitori e parenti, una tenera parentesi.
     Salgono poi all’altare per il bacio al crocifisso, e

22    In Cammino
VERBALE DEL
CONSIGlIO DELL’U.P.
G
          iovedi 12 aprile si è riunito   Gesù offre la sua amicizia».            Viene lasciato poi lo spazio
          a Gaino il Consiglio            Anche il nostro nuovo vescovo           per alcune riflessioni sul nostro
          dell’Unità Pastorale San        sta dando una risposta a                cammino in atto.
          Francesco D’Assisi.             queste     indicazioni,   parlando      Al termine di questo momento,
L’incontro è iniziato con la              di sinodalità, intesa come il           segue l’intervento di don Giovanni
preghiera, che ci ha esortato             camminare insieme. Le condizioni        sul sinodo dei giovani. A ottobre la
alla forza e al coraggio, al nostro       del camminare insieme sono il           chiesa universale riunita a Roma
impegno di sinodalità, all’ascolto        sentirsi popolo di Dio. Bisogna         con i rappresentanti dei vescovi
della Parola guidati dallo Spirito        sentirsi persone unite in ragione       di tutto il mondo rifletterà sui
Santo per un buon cammino                 della fede. Procedere verso la          giovani, la fede e il discernimento
di fede nonostante la fatica di           stessa meta, lo stesso progetto.        vocazionale. Papa Francesco
raggiungere chi non condivide,            Richiama quindi il principio di         vuole delineare la Chiesa del
non ascolta…                              comunione. Egli si farà aiutare         futuro con l’aiuto dei giovani
Si è passati poi alla lettura del         nel suo compito da quattro              attraverso l’ascolto di questi
passo numero 27 dell’Evangelii            vicari territoriali (uno per ogni       ultimi. Dall’incontro del Papa
Gaudium in cui Papa Francesco             macrozona in cui la nostra diocesi      con i giovani dell’ 11/12 agosto
chiede una Chiesa che abbia               è stata suddivisa): uno per la Val      scaturirà poi un documento su cui
il coraggio di affrontare le sfide        Camonica, Sebino, Franciacorta          riflettere e discutere in vista poi
di questo tempo: «La pastorale            e fiume Oglio; uno per tutta la         della prossima GMG nel gennaio
ordinaria in tutte le sue istanze         Bassa; uno per la Val Trompia, Val      2019.
sia più espansiva e aperta,               Sabbia e Benaco; e uno per tutta
che ponga gli agenti pastorali            la zona della città e interland. Essi                                    ●
in costante atteggiamento di              avranno competenza episcopale
“uscita”e favorisca così la risposta      e autorità per seguire una diocesi
positiva di tutti coloro ai quali         non accentrata, ma in uscita.

                                                                                                         In Cammino      23
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