Cinquant'anni di sacerdozio - L'Osservatore Romano il Settimanale - L'Osservatore Romano
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L’Osservatore il Settimanale Romano Città del Vaticano, giovedì 19-26 dicembre 2019 anno LXXII, numero 51-52 (4.024) Cinquant’anni di sacerdozio
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 19-26 dicembre 2019 #editoriale 2 Una storia di amicizia lunga duemila anni G iunto quasi alla fine del discorso su padre Mi- sco riporta oggi le parole di Fiorito che a sua guel Ángel Fiorito il Papa si è commosso ri- volta riportava le parole di Hugo Rahner, raf- cordando come da superiore provinciale ascol- finato teologo gesuita che ha riflettuto (anche) tò il «rendiconto di coscienza» — proprio dei sull’essenza della Chiesa. In questo processo il gesuiti — del suo vecchio padre spirituale in Papa ci inserisce Newman, così come, nel cor- un rovesciamento solo apparente perché “il so del suo discorso, è rientrato un altro gigan- maestro resta sempre discepolo” altrimenti non te della teologia come Sant’Agostino e un al- è un vero maestro. La commozione di France- tro gesuita poco noto, Claude Judde fatto co- sco ha colpito tutti gli oltre duecento invitati noscere a Bergoglio sempre da Fiorito che par- alla festa per i cinquant’anni di sacerdozio or- lava poco e molto poco di sé, ma faceva ascol- ganizzata da «La Civiltà Cattolica» presso la tare ai suoi discepoli la voce dei grandi (santi, Curia generalizia dei gesuiti. Più di un’ora il teologi, poeti, artisti...) che lo avevano prece- Papa ha avvinto l’uditorio con la lettura del duto. suo testo, un vero e proprio saggio su cosa Si appalesa così una rete, che si sviluppa nel vuole dire “essere maestri” (che pubblichiamo tempo e nello spazio ma anche oltre, attraver- integralmente nel paginone centrale), ricco di so quella “intelligenza mistica” che è animata tanti spunti non solo storici e biografici ma dallo Spirito Santo. Questa rete è la Chiesa, anche squisitamente teologici. composta da persone che hanno conosciuto Tra i diversi temi affrontati dal Pontefice su Cristo e lo hanno fatto conoscere ad altre per- uno in particolare si è soffermato, quello della sone e dalle sponde del lago di Tiberiade que- “metastoria della spiritualità”. «Esiste una me- sta rete come un’onda è giunta fino ai nostri tastoria — ha detto Bergoglio citando Fiorito — giorni. Una rete di persone che non parlano L’OSSERVATORE ROMANO che non si scopre a volte direttamente nei do- tanto di sé, ma riportano le parole di chi li ha cumenti, ma si basa sull’identità di una intelli- preceduti e tutti insieme fanno ascoltare l’uni- Unicuique suum Non praevalebunt genza mistica ed è dovuta all’azione continua ca voce dell’unico Maestro. di uno stesso Spirito Santo, invisibilmente pre- Edizione settimanale in lingua italiana sente nella sua Chiesa visibile, e che è la ragio- C’è una lettera di prima del 200 d.C. del ve- Città del Vaticano ne ultima, ma trascendente, di questa omoge- scovo Ireneo di Lione all’amico Fiorino in cui ornet@ossrom.va neità spirituale” che si dà tra cristiani diversi gli ricorda Policarpo, loro antico maestro a www.osservatoreromano.va di epoche differenti. Fiorito fa sua la prospet- Smirne, quel Policarpo che aveva avuto come ANDREA MONDA tiva da cui un santo che ho canonizzato di re- maestro Giovanni, l’apostolo amato da Gesù. D irettore cente, John Henry Newman, contemplava la Da Fiorino a ritroso attraverso Ireneo, Policar- GIANLUCA BICCINI Chiesa: “La Chiesa cattolica non perde mai po e Giovanni fino a Gesù, e questo vale an- Coordinatore ciò che ha posseduto una volta [...]. Piuttosto che nel senso contrario: da Fiorino in avanti PIERO DI D OMENICANTONIO Progetto grafico che passare da una fase a un’altra della vita, fino a noi, che abbiamo ricevuto la fede da al- essa si porta dietro la sua giovinezza e la sua tri maestri e amici che ci hanno guidato e ac- Redazione maturità nella propria vecchiaia. La Chiesa compagnato nella vita. Di questo si tratta, di via del Pellegrino, 00120 Città del Vaticano di ANDREA MONDA fax +39 06 6988 3675 non ha cambiato ciò che possedeva, ma lo ha una rete, in fondo, di persone chiamate a di- accumulato e, a seconda della circostanza, ventare amici. Servizio fotografico estrae dal suo tesoro cose nuove o cose anti- Come Jorge Mario e Miguel Ángel, il quale telefono 06 6988 4797 photo@ossrom.va fax 06 6988 4998 www.photo.va che”. Viene alla mente la bella frase di Gustav era dotato ha ricordato il Papa, tra le altre vir- Mahler: “La tradizione è la garanzia del futuro tù, del dono delle lacrime e negli ultimi anni TIPO GRAFIA VATICANA EDITRICE L’OSSERVATORE ROMANO e non la custodia delle ceneri”». “parlava” per lo più nelle e con le lacrime. Le Abbonamenti La lezione del Papa su cosa vuol dire “esse- stesse lacrime che si sono “sentite” ieri nelle Italia, Vaticano: € 58,00 (6 mesi € 29,00). re maestri” qui si allarga e si approfondisce parole di Francesco che ricordava il suo vec- telefono 06 6989 9480 fax 06 6988 5164 per toccare il tema di cosa è la Chiesa. France- chio amico e maestro. info@ossrom.va
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 19-26 dicembre 2019 #pace 3 La pace e la stabilità internazionale «sono da violenze prive di ogni pietà, segnano 2. La pace, cammino di ascolto incompatibili con qualsiasi tentativo a lungo il corpo e l’anima dell’umanità. di costruire sulla paura della reciproca Ogni guerra, in realtà, si rivela un fratri- basato sulla memoria distruzione o su una minaccia cidio che distrugge lo stesso progetto di sulla solidarietà e sulla fraternità di annientamento totale». Lo scrive fratellanza, inscritto nella vocazione del- Gli Hibakusha, i sopravvissuti ai bom- il Papa nel messaggio per la 53a giornata la famiglia umana. bardamenti atomici di Hiroshima e Na- mondiale della pace, che si celebra La guerra, lo sappiamo, comincia gasaki, sono tra quelli che oggi manten- il 1° gennaio, sul tema «La pace come spesso con l’insofferenza per la diversità gono viva la fiamma della coscienza col- cammino di speranza: dialogo, dell’altro, che fomenta il desiderio di lettiva, testimoniando alle generazioni riconciliazione e conversione ecologica». possesso e la volontà di dominio. Nasce successive l’orrore di ciò che accadde Di seguito il testo del documento papale nel cuore dell’uomo dall’egoismo e dalla nell’agosto del 1945 e le sofferenze indi- presentato giovedì 12 dicembre superbia, dall’odio che induce a distrug- cibili che ne sono seguite fino ad oggi. nella Sala stampa della Santa Sede. gere, a rinchiudere l’altro in un’immagi- La loro testimonianza risveglia e conser- ne negativa, ad escluderlo e cancellarlo. va in questo modo la memoria delle vit- La guerra si nutre di perversione delle time, affinché la coscienza umana diven- relazioni, di ambizioni egemoniche, di ti sempre più forte di fronte ad ogni vo- abusi di potere, di paura dell’altro e del- lontà di dominio e di distruzione: «Non la differenza vista come ostacolo; e nello possiamo permettere che le attuali e le stesso tempo alimenta tutto questo. nuove generazioni perdano la memoria Risulta paradossale, come ho avuto di quanto accaduto, quella memoria che modo di notare durante il recente viag- è garanzia e stimolo per costruire un fu- gio in Giappone, che «il nostro mondo turo più giusto e fraterno».4 vive la dicotomia perversa di voler di- Come loro molti, in ogni parte del fendere e garantire la stabilità e la pace mondo, offrono alle future generazioni il sulla base di una falsa sicurezza suppor- servizio imprescindibile della memoria, tata da una mentalità di paura e sfidu- che va custodita non solo per non com- cia, che finisce per avvelenare le relazio- mettere di nuovo gli stessi errori o per- ni tra i popoli e impedire ogni possibile ché non vengano riproposti gli schemi dialogo. La pace e la stabilità interna- illusori del passato, ma anche perché es- zionale sono incompatibili con qualsiasi sa, frutto dell’esperienza, costituisca la tentativo di costruire sulla paura della radice e suggerisca la traccia per le pre- 1. La pace, cammino di speranza reciproca distruzione o su una minaccia senti e le future scelte di pace. di fronte agli ostacoli e alle prove di annientamento totale; sono possibili Ancor più, la memoria è l’orizzonte solo a partire da un’etica globale di soli- della speranza: molte volte nel buio del- Nel messaggio La pace è un bene prezioso, oggetto darietà e cooperazione al servizio di un le guerre e dei conflitti, il ricordo anche della nostra speranza, al quale aspira futuro modellato dall’interdipendenza e di un piccolo gesto di solidarietà ricevu- per la Giornata tutta l’umanità. Sperare nella pace è un dalla corresponsabilità nell’intera fami- ta può ispirare scelte coraggiose e persi- atteggiamento umano che contiene una glia umana di oggi e di domani».2 no eroiche, può rimettere in moto nuove mondiale tensione esistenziale, per cui anche un Ogni situazione di minaccia alimenta energie e riaccendere nuova speranza nei presente talvolta faticoso «può essere del 2020 vissuto e accettato se conduce verso una la sfiducia e il ripiegamento sulla pro- singoli e nelle comunità. meta e se di questa meta noi possiamo pria condizione. Sfiducia e paura au- Aprire e tracciare un cammino di pace il Pontefice ricorda essere sicuri, se questa meta è così gran- mentano la fragilità dei rapporti e il ri- è una sfida, tanto più complessa in de da giustificare la fatica del cammi- schio di violenza, in un circolo vizioso quanto gli interessi in gioco, nei rappor- che la guerra no».1 In questo modo, la speranza è la che non potrà mai condurre a una rela- ti tra persone, comunità e nazioni, sono zione di pace. In questo senso, anche la molteplici e contradditori. Occorre, in- comincia virtù che ci mette in cammino, ci dà le ali per andare avanti, perfino quando gli dissuasione nucleare non può che creare nanzitutto, fare appello alla coscienza una sicurezza illusoria. con l’insofferenza ostacoli sembrano insormontabili. morale e alla volontà personale e politi- ca. La pace, in effetti, si attinge nel pro- La nostra comunità umana porta, nel- Perciò, non possiamo pretendere di verso l’altro la memoria e nella carne, i segni delle mantenere la stabilità nel mondo attra- fondo del cuore umano e la volontà po- guerre e dei conflitti che si sono succe- verso la paura dell’annientamento, in un litica va sempre rinvigorita, per aprire duti, con crescente capacità distruttiva, e equilibrio quanto mai instabile, sospeso nuovi processi che riconcilino e unisca- che non cessano di colpire specialmente sull’orlo del baratro nucleare e chiuso no persone e comunità. i più poveri e i più deboli. Anche intere all’interno dei muri dell’indifferenza, do- Il mondo non ha bisogno di parole nazioni stentano a liberarsi dalle catene ve si prendono decisioni socio-economi- vuote, ma di testimoni convinti, di arti- dello sfruttamento e della corruzione, che che aprono la strada ai drammi del- giani della pace aperti al dialogo senza che alimentano odi e violenze. Ancora lo scarto dell’uomo e del creato, invece esclusioni né manipolazioni. Infatti, non oggi, a tanti uomini e donne, a bambini di custodirci gli uni gli altri. Come, allo- si può giungere veramente alla pace se e anziani, sono negate la dignità, l’inte- ra, costruire un cammino di pace e di ri- non quando vi sia un convinto dialogo grità fisica, la libertà, compresa quella conoscimento reciproco? Come rompere di uomini e donne che cercano la verità religiosa, la solidarietà comunitaria, la la logica morbosa della minaccia e della al di là delle ideologie e delle opinioni diverse. La pace è «un edifi- cio da costruirsi continua- mente»,5 un cammino che Per spezzare la logica facciamo insieme cercando sempre il bene comune e impegnandoci a mantenere la parola data e a rispettare il diritto. Nell’ascolto reci- della paura e della minaccia proco possono crescere an- che la conoscenza e la stima dell’altro, fino al punto di riconoscere nel nemico il volto di un fratello. Il processo di pace è quindi un impegno che du- speranza nel futuro. Tante vittime inno- paura? Come spezzare la dinamica di ra nel tempo. È un lavoro paziente di ri- centi si trovano a portare su di sé diffidenza attualmente prevalente? cerca della verità e della giustizia, che lo strazio dell’umiliazione e dell’esclu- onora la memoria delle vittime e che sione, del lutto e dell’ingiustizia, se non Dobbiamo perseguire una reale fratel- apre, passo dopo passo, a una speranza addirittura i traumi derivanti dall’accani- lanza, basata sulla comune origine da comune, più forte della vendetta. In uno mento sistematico contro il loro popolo Dio ed esercitata nel dialogo e nella fi- Stato di diritto, la democrazia può esse- e i loro cari. ducia reciproca. Il desiderio di pace è re un paradigma significativo di questo profondamente inscritto nel cuore processo, se è basata sulla giustizia e Le terribili prove dei conflitti civili e dell’uomo e non dobbiamo rassegnarci a sull’impegno a salvaguardare i diritti di di quelli internazionali, aggravate spesso nulla che sia meno di questo. ciascuno, specie se debole o emarginato,
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 19-26 dicembre 2019 #pace 4 nella continua ricerca della verità.6 Si mento delle transazioni fondate sullo Si tratta prima di tutto di credere nel- tratta di una costruzione sociale e di scambio, non solo sui trasferimenti delle la possibilità della pace, di credere che un’elaborazione in divenire, in cui cia- strutture assistenziali di natura pubblica, l’altro ha il nostro stesso bisogno di pa- scuno porta responsabilmente il proprio ma soprattutto sulla progressiva apertu- ce. In questo, ci può ispirare l’amore di contributo, a tutti i livelli della colletti- ra, in contesto mondiale, a forme di atti- Dio per ciascuno di noi, amore liberan- vità locale, nazionale e mondiale. vità economica caratterizzate da quote te, illimitato, gratuito, instancabile. Come sottolineava San Paolo VI, «la di gratuità e comunione» (n. 39). La paura è spesso fonte di conflitto. È duplice aspirazione all’uguaglianza e al- importante, quindi, andare oltre i nostri la partecipazione è diretta a promuovere timori umani, riconoscendoci figli biso- un tipo di società democratica […]. Ciò 4. La pace, cammino gnosi, davanti a Colui che ci ama e ci sottintende l’importanza dell’educazione attende, come il Padre del figlio prodigo alla vita associata, dove, oltre l’informa- di conversione ecologica (cfr. Lc 15, 11-24). La cultura dell’incon- zione sui diritti di ciascuno, sia messo in «Se una cattiva comprensione dei no- tro tra fratelli e sorelle rompe con la cul- luce il loro necessario correlativo: il rico- stri principi ci ha portato a volte a giu- tura della minaccia. Rende ogni incon- noscimento dei doveri nei confronti de- stificare l’abuso della natura o il domi- tro una possibilità e un dono dell’amore gli altri. Il significato e la pratica del nio dispotico dell’essere umano sul crea- generoso di Dio. Ci guida ad oltrepassa- dovere sono condizionati dal dominio di to, o le guerre, l’ingiustizia e la violenza, re i limiti dei nostri orizzonti ristretti, sé, come pure l’accettazione delle re- come credenti possiamo riconoscere che per puntare sempre a vivere la fraternità sponsabilità e dei limiti posti all’eserci- in tal modo siamo stati infedeli al tesoro universale, come figli dell’unico Padre zio della libertà dell’individuo o del celeste. di sapienza che avremmo dovuto custo- gruppo».7 dire».8 Per i discepoli di Cristo, questo cam- Al contrario, la frattura tra i membri mino è sostenuto anche dal sacramento Di fronte alle conseguenze della no- di una società, l’aumento delle disugua- della Riconciliazione, donato dal Signo- stra ostilità verso gli altri, del mancato glianze sociali e il rifiuto di usare gli re per la remissione dei peccati dei bat- rispetto della casa comune e dello sfrut- strumenti per uno sviluppo umano inte- tezzati. Questo sacramento della Chiesa, tamento abusivo delle risorse naturali — grale mettono in pericolo il persegui- che rinnova le persone e le comunità, viste come strumenti utili unicamente mento del bene comune. Invece il lavo- chiama a tenere lo sguardo rivolto a Ge- per il profitto di oggi, senza rispetto per ro paziente basato sulla forza della paro- sù, che ha riconciliato «tutte le cose, le comunità locali, per il bene comune e la e della verità può risvegliare nelle per- avendo pacificato con il sangue della sone la capacità di compassione e di so- per la natura — abbiamo bisogno di una conversione ecologica. sua croce sia le cose che stanno sulla lidarietà creativa. terra, sia quelle che stanno nei cieli» Nella nostra esperienza cristiana, noi Il recente Sinodo sull’Amazzonia ci spinge a rivolgere, in modo rinnovato, (Col 1, 20); e chiede di deporre ogni vio- facciamo costantemente memoria di Cri- lenza nei pensieri, nelle parole e nelle sto, che ha donato la sua vita per la no- l’appello per una relazione pacifica tra le comunità e la terra, tra il presente e la opere, sia verso il prossimo sia verso il stra riconciliazione (cfr. Rm 5, 6-11). La creato. Chiesa partecipa pienamente alla ricerca memoria, tra le esperienze e le speranze. Questo cammino di riconciliazione è La grazia di Dio Padre si dà come di un ordine giusto, continuando a ser- anche ascolto e contemplazione del amore senza condizioni. Ricevuto il suo vire il bene comune e a nutrire la spe- mondo che ci è stato donato da Dio af- perdono, in Cristo, possiamo metterci in ranza della pace, attraverso la trasmissio- finché ne facessimo la nostra casa comu- cammino per offrirlo agli uomini e alle ne dei valori cristiani, l’insegnamento ne. Infatti, le risorse naturali, le numero- donne del nostro tempo. Giorno dopo morale e le opere sociali e di educazio- ne. se forme di vita e la Terra stessa ci sono giorno, lo Spirito Santo ci suggerisce at- affidate per essere “coltivate e custodite” teggiamenti e parole affinché diventiamo (cfr. Gen 2, 15) anche per le generazioni artigiani di giustizia e di pace. future, con la partecipazione responsabi- Che il Dio della pace ci benedica e 3. La pace, cammino di riconciliazione le e operosa di ognuno. Inoltre, abbia- venga in nostro aiuto. nella comunione fraterna mo bisogno di un cambiamento nelle Che Maria, Madre del Principe della convinzioni e nello sguardo, che ci apra pace e Madre di tutti i popoli della ter- La Bibbia, in modo particolare me- maggiormente all’incontro con l’altro e ra, ci accompagni e ci sostenga nel cam- diante la parola dei profeti, richiama le all’accoglienza del dono del creato, che mino di riconciliazione, passo dopo pas- coscienze e i popoli all’alleanza di Dio con l’umanità. Si tratta di abbandonare riflette la bellezza e la sapienza del suo so. il desiderio di dominare gli altri e impa- Artefice. E che ogni persona, venendo in que- rare a guardarci a vicenda come persone, Da qui scaturiscono, in particolare, sto mondo, possa conoscere un’esistenza come figli di Dio, come fratelli. L’altro motivazioni profonde e un nuovo modo di pace e sviluppare pienamente la pro- non va mai rinchiuso in ciò che ha po- di abitare la casa comune, di essere pre- messa d’amore e di vita che porta in sé. tuto dire o fare, ma va considerato per senti gli uni agli altri con le proprie di- la promessa che porta in sé. Solo sce- versità, di celebrare e rispettare la vita ri- Dal Vaticano, 8 dicembre 2019 gliendo la via del rispetto si potrà rom- cevuta e condivisa, di preoccuparci di pere la spirale della vendetta e intra- condizioni e modelli di società che favo- prendere il cammino della speranza. riscano la fioritura e la permanenza del- Ci guida il brano del Vangelo che ri- la vita nel futuro, di sviluppare il bene porta il seguente colloquio tra Pietro e comune dell’intera famiglia umana. 1 BENEDETTO XVI, Lett. enc. Spe salvi Gesù: «“Signore, se il mio fratello com- La conversione ecologica alla quale mette colpe contro di me, quante volte facciamo appello ci conduce quindi a un (30 novembre 2007), 1. dovrò perdonargli? Fino a sette volte?”. nuovo sguardo sulla vita, considerando 2 Discorso sulle armi nucleari, Nagasa- E Gesù gli rispose: “Non ti dico fino a la generosità del Creatore che ci ha do- ki, Parco «Atomic Bomb Hypocenter», sette volte, ma fino a settanta volte set- nato la Terra e che ci richiama alla 24 novembre 2019. te”» (Mt 18, 21-22). Questo cammino di gioiosa sobrietà della condivisione. Tale 3 Cfr. Omelia a Lampedusa, 8 luglio riconciliazione ci chiama a trovare nel conversione va intesa in maniera integra- 2013. profondo del nostro cuore la forza del le, come una trasformazione delle rela- 4 Discorso sulla Pace, Hiroshima, Me- perdono e la capacità di riconoscerci co- zioni che intratteniamo con le nostre so- me fratelli e sorelle. Imparare a vivere relle e i nostri fratelli, con gli altri esseri moriale della Pace, 24 novembre 2019. 5 Conc. Ecum. Vat. II, Cost. past. nel perdono accresce la nostra capacità viventi, con il creato nella sua ricchissi- di diventare donne e uomini di pace. ma varietà, con il Creatore che è origine Gaudium et spes, 78. Quello che è vero della pace in ambi- di ogni vita. Per il cristiano, essa richie- 6 Cfr. BENEDETTO XVI, Discorso ai di- to sociale, è vero anche in quello politi- de di «lasciar emergere tutte le conse- rigenti delle Associazioni Cristiane Lavora- co ed economico, poiché la questione guenze dell’incontro con Gesù nelle re- tori Italiani, 27 gennaio 2006. della pace permea tutte le dimensioni lazioni con il mondo».9 7 Lett. ap. Octogesima adveniens (14 della vita comunitaria: non vi sarà mai maggio 1971), 24. vera pace se non saremo capaci di co- 8 Lett. enc. Laudato si’ (24 maggio struire un più giusto sistema economico. 5. Si ottiene tanto quanto si spera10 2015), 200. Come scriveva Benedetto XVI, dieci anni 9 Ibid., 217. fa, nella Lettera Enciclica Caritas in veri- Il cammino della riconciliazione ri- tate: «La vittoria del sottosviluppo ri- chiede pazienza e fiducia. Non si ottiene 10 Cfr. S. GIOVANNI DELLA CRO CE, chiede di agire non solo sul migliora- la pace se non la si spera. Notte Oscura, II, 21, 8
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 19-26 dicembre 2019 #causedeisanti 5 «La santità permea e accompagna sempre la vita della Chiesa pellegrina nel tempo, spesso in modo nascosto e quasi impercettibile». Lo ha ricordato Papa Francesco rivolgendosi ai membri, agli officiali, ai consultori e ai postulatori della Congregazione delle cause dei santi, ricevuti in udienza nella mattina di giovedì 12 dicembre, nella Sala Clementina, in occasione del cinquantesimo anniversario della istituzione del dicastero da parte di Paolo VI. C ari fratelli e sorelle, non sono degli esseri umani irraggiungibili, sono lieto di incontrarmi con la grande fami- ma sono vicini a noi e ci possono sostenere nel glia della Congregazione delle Cause dei San- cammino della vita. Infatti, «sono persone che ti, che svolge il suo lavoro al servizio della hanno sperimentato la fatica quotidiana Chiesa universale in ordine al riconoscimento dell’esistenza con i suoi successi e i suoi falli- della santità di coloro che hanno fedelmente menti, trovando nel Signore la forza di rialzar- seguito Cristo. Saluto con affetto il Cardinale si sempre e proseguire il cammino» (Angelus, 1 Angelo Becciu, Prefetto, e lo ringrazio per le novembre 2019). Ed è importante misurare la sue parole. Saluto i Cardinali e i Vescovi nostra coerenza evangelica con diverse tipolo- Membri del Dicastero; il Segretario Mons. gie di santità, poiché «ogni santo è una mis- Marcello Bartolucci, il Sottosegretario, gli Of- sione; è un progetto del Padre per riflettere e ficiali, i Consultori e i Postulatori. incarnare, in un momento determinato della È un’occasione significativa quella che moti- storia, un aspetto del Vangelo» (Esort. ap. va il nostro incontro odierno: la Congregazio- Gaudete et exsultate, 19). ne delle Cause dei Santi compie quest’anno La testimonianza dei Beati e dei Santi ci il- mezzo secolo di vita. Infatti, l’8 maggio 1969 lumina, ci attrae e ci mette anche in discussio- San Paolo VI decise di sostituire la Congrega- ne, perché è “parola di Dio” incarnata nella zione dei Sacri Riti con due Dicasteri: la Con- storia e vicina a noi. La santità permea e ac- gregazione delle Cause dei Santi e la Congre- compagna sempre la vita della Chiesa pellegri- gazione per il Culto Divino. Con tale decisio- na nel tempo, spesso in modo nascosto e quasi ne egli permetteva di dedicare adeguate risorse impercettibile. Pertanto, dobbiamo imparare a di persone e di lavoro a due grandi aree chia- «vedere la santità nel popolo di Dio paziente: Udienza alla Congregazione nel cinquantesimo Imparare a vedere anniversario di attività la santità della porta accanto ramente distinte, per meglio corrispondere sia nei genitori che crescono con tanto amore i lo- alle richieste sempre più numerose delle Chie- ro figli, negli uomini e nelle donne che lavora- se particolari, sia alla sensibilità conciliare. no per portare il pane a casa, nei malati, nelle In questo mezzo secolo di attività, la vostra religiose anziane che continuano a sorridere. Congregazione ha vagliato un gran numero di [...] Questa è tante volte la santità “della porta profili biografici e spirituali di uomini e di accanto”, di quelli che vivono vicino a noi donne, per presentarli quali modelli e guide di e sono un riflesso della presenza di Dio» vita cristiana. Le moltissime beatificazioni e (ibid., 7). canonizzazioni, che si sono celebrate in questi ultimi decenni, stanno a significare che i Santi CONTINUA A PAGINA 6
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 19-26 dicembre 2019 #causedeisanti 6 CONTINUAZIONE DALLA PAGINA 5 venire. Il Regolamento e la prassi del Dicaste- ro, come pure la vigilanza dei Superiori favori- Il vostro Dicastero è chiamato a verificare le scano un rapporto di assoluta indipendenza varie modalità della santità eroica, quella che tra gli estensori dei singoli voti e chi forma o risplende più visibile come quella più nascosta coordina i Congressi peculiari. Si tratta di te- e meno appariscente, ma altrettanto straordi- nere sempre presenti le finalità specifiche delle naria. La santità è la vera luce della Chiesa: Cause, che sono la gloria di Dio e il bene spi- come tale, essa va messa sul candelabro perché rituale della Chiesa, e sono strettamente legate possa illuminare e guidare il cammino verso alla ricerca della verità e della perfezione evan- Dio di tutto il popolo redento. Si tratta di una gelica. verifica quotidianamente compiuta dal vostro Da parte loro, i Postulatori siano sempre Dicastero, che fin dall’antichità è stata svolta più consapevoli che la loro funzione richiede con scrupolosità e accuratezza nella ricerca in- un atteggiamento di servizio alla verità e di vestigativa, con serietà e perizia nello studio cooperazione con la Santa Sede. Essi non si Promulgazione delle fonti processuali e documentali, con Varese (Italia) il 5 febbraio lascino guidare da visioni materiali e da inte- 1957; di decreti obiettività e rigore nell’esame e in ogni grado ressi economici, non ricerchino la loro afferma- di giudizio, relativo al martirio, all’eroicità del- — le virtù eroiche del servo zione personale e soprattutto fuggano tutto di Dio Americo Monteiro L’11 dicembre, Papa le virtù, all’offerta della vita e al miracolo. Si ciò che è in contraddizione con il significato de Aguiar, sacerdote Francesco ha ricevuto in tratta di criteri fondamentali, che sono richiesti del lavoro ecclesiale che svolgono. Non venga diocesano; nato a Salvador udienza l’Eminentissimo dalla gravità della materia trattata, dalla legi- mai meno nei Postulatori la consapevolezza de Galegos (Portogallo) il cardinale Angelo Becciu, slazione e dalle giuste attese del popolo di che le Cause di beatificazione e canonizzazio- 23 ottobre 1887 e morto il 16 prefetto della Dio, che si affida all’intercessione dei Santi e ne sono realtà di carattere spirituale; non solo luglio 1956 a Porto Congregazione delle cause si ispira al loro esempio di vita. processuale, spirituale. Pertanto vanno trattate (Portogallo); dei santi. Seguendo questa via, il lavoro della Congre- con spiccata sensibilità evangelica e rigore mo- — le virtù eroiche del servo Durante l’udienza, il Pontefice ha autorizzato la gazione consente di sgombrare il campo da rale. Anzi, una volta, con il Cardinale Amato, di Dio Giulio Facibeni, medesima Congregazione a ogni ambiguità e dubbio, conseguendo una abbiamo parlato della necessità del miracolo. sacerdote diocesano; nato il promulgare i decreti piena certezza nella proclamazione della santi- Ci vuole un miracolo perché è proprio il dito 28 luglio 1884 a Galeata riguardanti: tà. Non posso quindi che esortare ognuno di di Dio lì. Senza un intervento del Signore (Italia) e morto il 2 giugno voi a proseguire sulla strada tracciata e percor- chiaro, noi non possiamo andare avanti nelle 1958 a Firenze (Italia); — il miracolo, attribuito sa per circa quattro secoli dalla Congregazione cause di canonizzazione. — le virtù eroiche del servo all’intercessione della dei Sacri Riti, e continuata negli ultimi cin- Cari fratelli e sorelle, vi ringrazio per il so- di Dio Gregorio Tommaso venerabile serva di Dio quant’anni dalla Congregazione delle Cause Suárez Fernández, sacerdote lerte servizio che rendete a tutta la Chiesa. Maria Luigia del Santissimo dei Santi. Incoraggio in questo i Superiori, i professo dell’ordine di Sacramento (al secolo: Mediante la vostra opera, voi vi ponete al Cardinali, i Vescovi Membri del Dicastero, e Sant’Agostino; nato il 30 Maria Velotti), fondatrice fianco specialmente dei Vescovi per sostenere tutti gli Officiali. marzo 1915 a La Cortina delle suore Francescane il loro impegno nel diffondere la consapevo- (Spagna) e morto il 23 adoratrici della santa Croce; I Consultori, in ambito storico, teologico e lezza che la santità è l’esigenza più profonda aprile 1949 a Salamanca nata il 16 novembre 1826 a medico, sono chiamati ad adempiere con piena di ogni battezzato, l’anima della Chiesa e (Spagna); Soccavo (Italia) e morta il 3 libertà di coscienza il proprio lavoro, studian- l’aspetto prioritario della sua missione. Affido settembre 1886 a Casoria do attentamente i casi loro affidati e formulan- il vostro lavoro quotidiano alla materna inter- — le virtù eroiche della serva (Italia); di Dio Maria degli Angeli do i relativi giudizi con matura riflessione, in cessione di Maria, Regina dei Santi, e, mentre di Santa Teresa (al secolo: — il martirio dei servi di modo imparziale e senza tener conto di condi- vi chiedo di pregare per me, di cuore vi impar- Dináh Amorim), religiosa Dio Angelo Marina Álvarez zionamenti, da qualunque parte essi possano to la Benedizione Apostolica. professa dell’istituto delle e 19 compagni, dell’ordine Figlie di Maria religiose dei Frati Predicatori; uccisi, delle Scuole Pie; nata l’8 in odio alla fede, durante la agosto 1917 a Claudio guerra civile spagnola, nel (Brasile) e morta il 1° 1936 (Spagna); settembre 1988 a Rio de — il martirio dei servi di Dio Giovanni Aguilar Donis e 4 compagni, dell’ordine Una lunga storia di servizio Janeiro (Brasile). dei Frati Predicatori, e del servo di Dio Fruttuoso Pérez Márquez, fedele laico Nell’ultimo mezzo secolo sono stati proclamati aggiunto, «una diaconia che si inserisce nel del Terz’Ordine di San complessivamente 2203 beati e 1479 santi, ai cuore della Chiesa, la quale loda e serve Dio Domenico; uccisi, in odio quali vanno aggiunti sei dottori della Chiesa, soprattutto con la santità dei suoi figli». alla fede, durante la guerra ovvero le sante Teresa d’Avila, Caterina da Il porporato ha infine collegato la celebra- civile spagnola, nel 1936 Siena, Teresa del Bambino Gesù e Ildegarda zione del cinquantesimo anniversario d’istitu- (Spagna); di Bingen, e i santi Giovanni d’Avila e Grego- zione del dicastero con l’analoga ricorrenza — il martirio della serva di rio di Narek. Numeri che — ha fatto notare il cardinale Angelo Becciu rivolgendo un saluto che coinvolge Jorge Mario Bergoglio, il quale, Dio Isabella Sánchez il 13 dicembre di cinquanta anni fa, riceveva Romero (in religione: al Pontefice — mostrano come, rispetto ai se- Ascensión de San José), coli passati, le beatificazioni e le canonizzazio- l’ordinazione sacerdotale: «l’inizio — ha detto monaca professa dell’ordine ni siano in aumento progressivo. Esse poggia- — di una lunga storia di dedizione, servizio e di San Domenico; uccisa, in no le basi, ha sottolineato il prefetto della amore per la Chiesa per la quale noi lodiamo odio alla fede, durante la Congregazione delle cause dei santi, su un e ringraziamo il Signore». guerra civile spagnola, il 17 «meticoloso e scrupoloso lavoro di accerta- febbraio 1937 a Huéscar mento e verifica della santità conseguita con (Spagna). l’effusione del sangue per la fede tramite il — le virtù eroiche del martirio, oppure con la pratica eroica delle vir- venerabile servo di Dio tù cristiane o con l’offerta della propria vita Vincenzo Maria Morelli, per amore di Cristo». dell’ordine dei Chierici L’attività della Congregazione — istituita da regolari Teatini, arcivescovo di Otranto; nato a Lecce Papa Paolo VI, che nel 1969 divise la Sacra (Italia) il 25 aprile 1741 e congregazione dei riti in due congregazioni, morto a Sternatia (Italia) il quella per il Culto divino e quella, appunto, 22 agosto 1812; delle Cause dei santi — pur essendo «relativa- mente giovane», ha detto il cardinale Becciu, — le virtù eroiche del servo eredita «una storia antica e insigne che cer- di Dio Carlo Angelo Sonzini, sacerdote chiamo di rendere ogni giorno viva, palpitante diocesano, fondatore della di amore al Vangelo e alla Chiesa, e di devo- congregazione delle suore zione al successore di Pietro». L’impegno co- Ancelle di San Giuseppe; stante è quello di «presentare con efficacia le nato il 24 giugno 1878 a straordinarie figure di credenti che hanno te- Malnate (Italia) e morto a stimoniato concretamente il Vangelo». È, ha
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 19-26 dicembre 2019 #Guadalupe 7 Donna, madre meticcia Nel pomeriggio di giovedì 12 dicembre, nella E non solo con Juan Dieguito, ma con il po- basilica Vaticana, Papa Francesco ha presieduto polo. Si è meticciata per essere Madre di tutti, la celebrazione eucaristica in occasione della festa si è meticciata con l’umanità. Perché? Perché liturgica della beata Vergine Maria ha “meticciato” Dio. Ed questo è il grande mi- di Guadalupe. Di seguito pubblichiamo una stero: Maria Madre “meticcia” Dio, vero Dio e nostra traduzione dallo spagnolo dell’omelia vero uomo, nel suo Figlio. pronunciata a braccio dal Pontefice. Quando ci vengono a dire che bisognava di- chiararla tale, o fare quest’altro dogma, non perdiamoci in chiacchiere: Maria è donna, è L a celebrazione di oggi, i testi biblici che abbia- Nostra Signora, Maria è Madre di suo Figlio e mo ascoltato, e l’immagine di Nostra Signora della Santa Madre Chiesa gerarchica e Maria è di Guadalupe che ci ricorda il Nican mopohua, meticcia, donna dei nostri popoli, ma che ha mi suggeriscono tre aggettivi per lei: signora- meticciato Dio. donna, madre e meticcia. Che ci parli come ha parlato a Juan Diego Maria è donna. È donna, è signora, come da questi tre titoli: con tenerezza, con calore dice il Nican mapohua. Donna con la signoria femminile e con vicinanza di meticciato. Così di donna. Si presenta come donna, e si presen- sia. ta con un messaggio di un altro ancora, ossia è donna, signora e discepola. A sant’Ignazio piaceva chiamarla Nostra Signora. Ed è così semplice, non pretende altro: è donna, disce- pola. La pietà cristiana nel corso dei tempi ha Festa di popoli sempre cercato di lodarla con nuovi titoli: era- no titoli filiali, titoli dell’amore del popolo di Dio, ma che non toccavano in nulla questo es- La prima inculturazione del Vangelo nelle Americhe l’ha compiuta la Madonna stessa sere donna-discepola. apparendo con i tratti somatici di una meticcia, la “Morenita”, all’indio Juan Diego, il 9 San Bernardo ci diceva che quando parlia- dicembre 1531. Da allora la Vergine di Guadalupe è la persona più cara ai popoli latino- americani. Ogni anno, nella festa a lei dedicata, i fedeli si riuniscono per ringraziarla e mo di Maria non bastano mai la lode, i titoli invocarla. Lo stesso avviene anche in Vaticano, dove si ritrova la comunità latinoamericana di lode, ma non toccano per nulla questo suo residente a Roma. A presiedere la concelebrazione eucaristica, nella basilica di San Pietro, umile discepolato. Discepola. giovedì pomeriggio, 12 dicembre, è stato Papa Francesco. Circondato da donne, uomini, Fedele al suo Maestro, che è suo Figlio, ragazze, ragazzi, religiose, religiosi, sacerdoti, vescovi originari dei Paesi del nuovo l’unico Redentore, non ha mai voluto prende- continente, il Pontefice ha celebrato alla Confessione, sotto lo sguardo della Vergine di re per sé qualcosa di suo Figlio. Non si è mai Guadalupe, la cui immagine era stata collocata di fianco all’altare. presentata come co-redentrice. No, discepola. Fedeli in abiti tradizionali o con i mantelli e gli stendardi delle confraternite mariane e E c’è un Santo Padre che dice in giro che è semplici devoti della Vergine hanno partecipato al rito. Anche i canti — eseguiti dalla più degno il discepolato della maternità. Que- schola della Cappella Sistina e dal coro del Pontificio collegio Pio Latino Americano — stioni di teologi, ma discepola. Non ha mai sono stati tratti dal repertorio caro alla devozione popolare, come il tradizionale La Guadalupana. Intenzioni di preghiera sono state elevate per la Chiesa, il Papa, il collegio rubato per sé nulla di suo Figlio, lo ha servito episcopale, i senzatetto, gli affamati, i ciechi, le vergini consacrate, i governanti, i provati, i perché è madre, dà la vita nella pienezza dei defunti. Al momento della consacrazione sono saliti all’altare i cardinali Marc Ouellet e tempi a questo Figlio nato da una donna. Leonardo Sandri e gli arcivescovi Edgar Peña Parra, José Octavio Ruiz Arenas e Ilson Maria è Madre nostra, è Madre dei nostri Montanari. Tra i partecipanti, dieci porporati e trentacinque presuli. Al termine della popoli, è Madre di tutti noi, è Madre della celebrazione, il cardinale Ouellet, prefetto della Congregazione per i vescovi e presidente Chiesa, ma è anche immagine della Chiesa. Ed della Pontificia commissione per l’America latina, ha rivolto un breve saluto al Papa. è Madre del nostro cuore, della nostra anima. Rappresentando i sentimenti dei popoli latinoamericani, lo ha ringraziato «a nome di C’è un Santo Padre che dice che ciò che si di- tutta la Chiesa per la sua paternità universale come Successore di Pietro sulla cattedra di ce di Maria si può dire, a suo modo, della Roma». Il porporato ha ricordato i cinquant’anni di sacerdozio del Pontefice «vissuti con Messa Chiesa, e, a suo modo, dell’anima nostra. Per- maggiore intensità negli anni del ministero petrino. La nostra gratitudine — ha proseguito ché la Chiesa è femminile e la nostra anima ha — si eleva verso il Padre celeste attraverso il cuore orante di Maria Santissima, ma questa del Pontefice questa capacità di ricevere da Dio la grazia e, gratitudine si estende anche a lei, Santo Padre, per il suo modo di esercitare il sacerdozio, in un certo senso, i Padri la vedevano come in spirito di umiltà e misericordia, in spirito di riforma e santità dando priorità e grande per la festa femminile. Non possiamo pensare la Chiesa affetto ai più bisognosi di carità e speranza, e specialmente ai poveri». Il prefetto ha poi sottolineato come nei «ventitré anni di servizio come sacerdote gesuita» e nei «ventisette mariana senza questo principio mariano che si estende. anni di ministero episcopale» si «sommano un’abbondanza impressionante di benedizioni Quando ricerchiamo il ruolo della donna e grazie a beneficio del popolo di Dio nel nostro tempo». nella Chiesa, possiamo seguire la via della fun- «Il suo sacerdozio — ha detto rivolgendosi al Pontefice — è un dono per lei e un regalo zionalità, perché la donna ha funzioni da com- per tutti. Che lo Spirito Santo continui a ispirarla con le attenzioni premurose di vita piere nella Chiesa. Ma ciò ci lascia a metà nuova, tanto comuni in lei, come dice la canzone spagnola appena ascoltata: “Che cammino. attenzioni Signore hai avuto per me!” E che attenzioni ha avuto Dio con noi con il suo La donna nella Chiesa va oltre, con questo sacerdozio!». Da qui l’esortazione rivolta a Francesco: «continui a formarci per discernere principio mariano, che “maternalizza” la Chie- quelle attenzioni del Signore nella nostra vita». Infine, il porporato ha concluso offrendo sa, e la trasforma nella Santa Madre Chiesa. al Papa i «ferventi voti di feconda e gioiosa continuazione del suo servizio petrino in questo giubileo d’oro sacerdotale. Continui a essere per noi — gli ha chiesto — Padre, Maria donna, Maria madre, senza altro tito- pastore e amico e ci benedica». lo essenziale. Gli altri titoli — pensiamo alle li- Da parte sua il Pontefice ha ricordato la festa mariana del 12 dicembre con un tweet tanie lauretane — sono titoli di figli innamorati sull’account spagnolo di @Pontifex: «Che la Vergine di Guadalupe vi parli come parlò a cantati alla Madre, ma non toccano l’essenzia- Juan Diego: con tenerezza, con premura materna e con vicinanza». (nicola gori) lità dell’essere di Maria: donna e madre. E il terzo aggettivo, che le direi guardando- la: si è voluta meticcia per noi, si è meticciata.
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 19-26 dicembre 2019 #comunitàfilippina 8 «Continuate ad essere “contrabbandieri” della fede»: è la consegna che il Papa ha affidato alla comunità filippina residente a Roma, dopo la benedizione solenne al termine della messa celebrata nel pomeriggio del 15 dicembre, “Domenica della gioia” nella basilica Vaticana. Pubblichiamo l’omelia pronunciata dal Pontefice. C ari fratelli e sorelle, celebriamo oggi la terza Domenica di Avven- to. Nella prima Lettura il profeta Isaia invita tutta la terra a rallegrarsi per la venuta del Si- gnore, che porta la salvezza al suo popolo. Egli viene ad aprire gli occhi ai ciechi e gli orecchi ai sordi, a curare gli zoppi e i muti (cfr. 35, 5-6). La salvezza è offerta a tutti, ma il Signore manifesta una tenerezza speciale per i più vulnerabili, i più fragili, i più poveri del suo popolo. Dalle parole del Salmo Responsoriale ap- prendiamo che ci sono altri vulnerabili che meritano uno sguardo d’amore speciale da parte di Dio: sono gli oppressi, gli affamati, i prigionieri, i forestieri, gli orfani e le vedove (cfr. Sal 145, 7-9). Sono gli abitanti delle peri- ferie esistenziali di ieri e di oggi. In Gesù Cristo l’amore salvifico di Dio si fa tangibile: «I ciechi riacquistano la vista, gli bang-Gabi (Messa della notte). Durante nove giorni i fedeli filippini si ritrovano all’alba nel- zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i le loro parrocchie per una speciale celebrazio- sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è ne eucaristica. Negli ultimi decenni, grazie ai annunciato il Vangelo» (Mt 11, 5). Questi sono migranti filippini, tale devozione ha superato i i segni che accompagnano la realizzazione del confini nazionali ed è approdata in tanti altri Regno di Dio. Non squilli di tromba o trionfi Paesi. Da anni si celebra Simbang-Gabi anche militari, non giudizi e condanne dei peccatori, nella diocesi di Roma, e oggi la celebriamo in- ma liberazione dal male e annuncio di miseri- sieme qui, nella Basilica di San Pietro. cordia e di pace. Attraverso questa celebrazione ci vogliamo Anche quest’anno ci apprestiamo a celebrare preparare al Natale secondo lo spirito della il mistero dell’Incarnazione, dell’Emmanuele, Parola di Dio che abbiamo ascoltato, rimanen- il “Dio con noi” che opera prodigi a favore del do costanti fino alla venuta definitiva del Si- suo popolo, in particolare dei più piccoli e fra- gnore, come ci raccomanda l’apostolo Giaco- gili. Tali prodigi sono i “segni” della presenza mo (cfr. Gc 5, 7). Ci vogliamo impegnare a del suo Regno. E siccome gli abitanti delle pe- manifestare l’amore e la tenerezza di Dio verso riferie esistenziali continuano ad essere ancora tutti, specialmente verso gli ultimi. Siamo molti, dobbiamo chiedere al Signore di rinno- chiamati ad essere fermento in una società che vare il miracolo del Natale ogni anno, offren- spesso non riesce più a gustare la bellezza di do noi stessi come strumenti del suo amore Dio e a sperimentare la grazia della sua pre- misericordioso verso gli ultimi. senza. E voi, cari fratelli e sorelle, che avete lascia- to la vostra terra alla ricerca di un futuro mi- gliore, avete una missione speciale. La vostra Celebrazione Contrabbandieri fede sia “lievito” nelle comunità parrocchiali alle quali appartenete oggi. Vi incoraggio a moltiplicare le opportunità di incontro per presieduta condividere la vostra ricchezza culturale e spi- rituale, lasciandovi nello stesso tempo arricchi- da Francesco della fede re dalle esperienze altrui. Siamo tutti invitati a costruire assieme quella comunione nella di- nella «Domenica versità che costituisce un tratto distintivo del Regno di Dio, inaugurato da Gesù Cristo, Fi- della gioia» glio di Dio fatto uomo. Siamo tutti chiamati a praticare assieme la carità verso gli abitanti delle periferie esistenziali, mettendo a servizio Per prepararci adeguatamente a questa nuo- i nostri doni diversi, così da rinnovare i segni va effusione di grazia, la Chiesa ci offre il tem- della presenza del Regno. Siamo tutti chiamati po di Avvento, nel quale siamo chiamati a ri- ad annunciare assieme il Vangelo, la Buona svegliare nei cuori l’attesa e a intensificare la Novella di salvezza, in tutte le lingue, così da nostra preghiera. A questo scopo, nella ric- raggiungere più persone possibile. chezza delle diverse tradizioni, le Chiese parti- Il Santo Bambino che ci apprestiamo ad colari hanno introdotto una varietà di pratiche adorare, avvolto in povere fasce e adagiato in devozionali. una mangiatoia, vi benedica e vi dia la forza Nelle Filippine, da secoli, esiste una novena per portare avanti con gioia la vostra testimo- in preparazione al Santo Natale chiamata Sim- nianza.
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 19-26 dicembre 2019 #lavoratorianziani 9 Una risorsa e una ricchezza non un peso da scartare E veniamo così al secondo aspetto: la vec- «Le persone anziane, chiaia come stagione del dialogo. Il futuro di un sul piano sociale, non popolo suppone necessariamente un dialogo e vanno considerate come un incontro tra anziani e giovani per la costru- un peso, ma per quello che C ari fratelli e sorelle, zione di una società più giusta, più bella, più sono veramente, cioè Sono lieto di incontrarvi in occasione del 70° solidale, più cristiana. I giovani sono la forza una risorsa anniversario di fondazione della vostra “Asso- del cammino di un popolo e gli anziani rinvi- e una ricchezza»: lo ha ciazione Nazionale Lavoratori Anziani”. Vi sa- goriscono questa forza con la memoria e la ribadito il Papa durante luto tutti, ad iniziare dal Presidente, che rin- saggezza. La vecchiaia è un tempo di grazia, l’udienza all’Associazione grazio per la sua introduzione. Vorrei ripren- nel quale il Signore ci rinnova la sua chiamata: nazionale dei lavoratori dere soprattutto la sottolineatura che ha fatto ci chiama a preservare e tramandare la fede, ci anziani (Anla), onlus sull’anzianità come stagione del dono e anche chiama a pregare, specialmente a intercedere; italiana ricevuta come stagione del dialogo. ci chiama ad essere accanto a quanti sono nel a mezzogiorno di lunedì 16 bisogno. Gli anziani, i nonni hanno una capa- nella Sala Clementina. Le persone anziane, sul piano sociale, non cità unica e speciale di cogliere le situazioni vanno considerate come un peso, ma per quel- più problematiche. E quando pregano per lo che sono veramente, cioè una risorsa e una queste situazioni, la loro preghiera è forte, è ricchezza. Sono la memoria di un popolo! Lo potente! Ai nonni, che hanno ricevuto la bene- dimostra il loro apporto alle attività di volon- dizione di vedere i figli dei figli (cfr Sal 128, tariato, occasioni preziose per vivere la dimen- 6), è affidato un compito grande: trasmettere sione della gratuità. Gli anziani in buone con- l’esperienza della vita, la storia di una fami- dizioni di salute possono offrire qualche ora glia, di una comunità, di un popolo. del loro tempo per occuparsi di persone che hanno bisogno, arricchendo così anche sé stes- Considerando e vivendo la vecchiaia come si. Il volontariato è un’esperienza che fa bene la stagione del dono e la stagione del dialogo, sia a chi la riceve sia a chi la fa. Infatti, l’im- si contrasterà lo stereotipo tradizionale dell’an- pegno a favore degli altri è in grado di contra- ziano: malato, invalido, dipendente, isolato, assediato da paure, lasciato da parte, con una stare la percezione di solitudine, migliora le identità debole per la perdita di un ruolo so- prestazioni cognitive e incrementa il benessere ciale. In pari tempo, si eviterà di focalizzare mentale. In altre parole, impegnarsi nel volon- l’attenzione generale prevalentemente sui costi tariato promuove quello che viene definito “in- e i rischi, dando più evidenza alle risorse e alle vecchiamento attivo”, contribuendo a migliora- potenzialità degli anziani. Purtroppo, tante re la qualità della vita una volta che vengano a volte si scartano i giovani, perché non hanno mancare dimensioni importanti della propria lavoro, e si scartano gli anziani con la pretesa identità, come il ruolo di genitori o quello di mantenere un sistema economico “equilibra- professionale con il pensionamento. to”, al centro del quale non vi è la persona In questi ultimi anni abbiamo assistito ad umana, ma il denaro. E questo non va. Il futu- una espansione dell’impegno degli anziani nel ro — e questo non è esagerato — sarà nel dialo- volontariato e nell’associazionismo, in quanto go fra giovani e anziani. Se i nonni non dialo- terreno ottimale di realizzazione di un’anziani- gano con i nipoti, non ci sarà futuro. Siamo tà attiva e protagonista nella costruzione di tutti chiamati a contrastare questa velenosa una comunità solidale. I 70 anni della vostra cultura dello scarto. Siamo chiamati a costrui- Associazione sono la dimostrazione di come re con tenacia una società diversa, più acco- Udienza gli anziani sono in grado di auto-organizzarsi gliente, più umana, più inclusiva, che non ha e di partecipare. La sfida maggiore che, per i bisogno di scartare chi è debole nel corpo e a un’Associazione prossimi anni, si presenterà alla società è pro- nella mente, anzi, una società che misura il muovere con efficacia sempre maggiore le ri- proprio “passo” proprio su queste persone. italiana sorse umane di cui sono portatori gli anziani Cari amici, vi ringrazio per quanto fate nel all’interno della comunità. Si tratta di attivare, della terza età sul territorio, reti di solidarietà che abbiano campo della promozione delle persone anzia- ne. Siate ovunque presenza gioiosa e saggia. come riferimento gli anziani in quanto soggetti Domani la Chiesa comincia a pregare nella attivi protagonisti e non solo oggetto di inter- preparazione al Natale invocando la saggezza, venti di tipo assistenziale. Sarà dunque impor- il giorno della sapienza, invocando la saggez- tante che gli anziani vengano considerati por- za. C’è bisogno della sapienza e dell’esperien- tatori non solo di bisogni, ma anche di nuove za degli anziani, per costruire un mondo più istanze, o come mi capita spesso di dire — rie- rispettoso dei diritti di tutti. Continuate con cheggiando la Bibbia — di “sogni” (cfr Gl 3, 1) coraggio a portare nei diversi ambienti in cui — che gli anziani siano dei sognatori — sogni operate la vostra preziosa testimonianza. Da però carichi di memoria, non vuoti, vani, come parte mia, vi accompagno con la preghiera, e quelli di certe pubblicità; i sogni degli anziani invoco su di voi e sui vostri propositi e proget- sono impregnati di memoria, e quindi fonda- ti di bene la benedizione del Signore. E, mi mentali per il cammino dei giovani, perché so- raccomando, parlate con i giovani, ma non per no le radici. Dagli anziani viene quella linfa bastonarli, no: per sentirli, e poi seminare che fa crescere l’albero, fa fiorire, dà nuovi qualcosa. Questo dialogo è il futuro! E non frutti. dimenticatevi di pregare per me. Grazie!
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 19-26 dicembre 2019 #7giorniconilpapa 10 La risposta alla sfida posta dalle migrazioni contemporanee si può riassumere in quattro verbi: ” accogliere, proteggere, promuovere e integrare. Se li mettiamo in pratica, contribuiamo a costruire la città di Dio e dell’uomo. #InternationalMigrantsDay @Pontifex, 18 dicembre GIOVEDÌ 12 ne delle lettere con cui è stato accreditato presso la Santa Sede. Ricevuta in udienza Sua Altezza Reale la Principessa Khétévane Bagration de Moukhra- ni, nuovo ambasciatore di Georgia, in occasio- ne della presentazione delle lettere con cui è SABATO 14 stata accreditata presso la Santa Sede. «Collaborare direttamente con i pastori nel servizio alla gente, al popolo di Dio, nelle par- rocchie, negli oratori, con i poveri, nelle carce- VENERDÌ 13 ri» è il «punto originante e qualificante» dell’esperienza delle ausiliarie e delle collabo- «Siamo tutti chiamati a costruire un “villag- ratrici apostoliche di alcune diocesi dell’Italia gio globale dell’educazione”, dove chi lo abita settentrionale, incontrate nella Sala Clementi- genera una rete di relazioni umane, le quali na. Nella stessa mattina ricevuto in udienza, Scambio di auguri natalizi sono la migliore medicina contro ogni forma nel Palazzo apostolico vaticano, Duško Mar- con l’Acr di discriminazione e di isolamento». È l’auspi- Agli artisti del concerto ković, primo ministro di Montenegro. cio espresso dal Pontefice nel saluto rivolto di Natale in Vaticano agli artisti e agli organizzatori del concerto di D OMENICA 15 Rinnovando una tradizione natalizia inau- gurata durante il pontificato di Paolo VI, Papa Francesco ha benedetto al termine dell’Ange- lus di mezzogiorno della terza domenica di Avvento, le statuine dei bambinelli portate in Due atteggiamenti piazza San Pietro dai ragazzini del Centro dei cristiani tiepidi — oratori romani (foto in basso). In precedenza, «mettere Dio all’angolo e commentando il Vangelo proposto dalla litur- lavarsene le mani» — sono gia nella “Domenica della gioia”, il Pontefice pericolosi: perché «è come aveva esortato i numerosi fedeli presenti a non sfidare Dio». Se il Signore lasciarsi «distrarre dalle cose esteriori» e a fare mettesse noi all’angolo invece «spazio nel cuore a Colui che è già ve- «non entreremmo mai nuto e vuole venire ancora a guarire le nostre in Paradiso» e guai se poi malattie e a darci la sua gioia». «se ne lavasse le mani, con noi». Francesco, nell’omelia della messa del mattino di lunedì 16 LUNEDÌ 16 a Casa Santa Marta, «Nel giorno di Natale raccoglietevi in pre- ha riletto così il Vangelo ghiera e, con lo stesso stupore dei pastori, di Matteo proposto guardate a Gesù Bambino»: è il «compito da dalla liturgia: quello fare a casa» che Papa Francesco ha assegnato sul dialogo tra Gesù Natale in Vaticano, ricevuti in udienza a mez- ai ragazzi dell’Azione cattolica italiana ricevuti e i capi dei sacerdoti, che zogiorno nella Sala Clementina. L’appunta- nella Sala del Concistoro, per il tradizionale gli chiedono con quale mento musicale si è poi svolto sabato 14 scambio degli auguri natalizi. autorità insegni nel tempio. nell’Aula Paolo VI, promosso dalla Congrega- zione per l’educazione cattolica. All’inizio dell’incontro il cardinale prefetto Giuseppe Versaldi ha salutato il Papa a nome dei presen- ti ricordando che la ventisettesima edizione è dedicata alla regione Panamazzonica e che il ricavato sarà devoluto a due iniziative solidali: un progetto di riforestazione sostenuto dalla Discorso ad ausiliarie e cooperatrici apostoliche fondazione Scholas Occurrentes; e un centro per minori a rischio, per preservare la presenza indigena, promosso dalla fondazione salesiana Missioni Don Bosco Valdocco onlus. «Far conoscere al mondo la gioia della mi- sericordia attraverso la diversità dei vostri cari- smi: con persone in situazioni di precarietà, con i migranti, i malati, i carcerati, le persone con disabilità, le famiglie ferite». È il compito affidato dal Pontefice ai membri di associazio- ni, congregazioni e movimenti ecclesiali fran- cesi dedicati alla misericordia, ricevuti nella Sala del Concistoro (foto sopra). Nella stessa mattina Francesco aveva anche accolto in udienza Sua Eccellenza il signor Alberto Me- dardo Barranco Chavarría, nuovo ambasciato- re del Messico, in occasione della presentazio-
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