Cinquant'anni di sacerdozio - L'Osservatore Romano il Settimanale - L'Osservatore Romano

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Cinquant'anni di sacerdozio - L'Osservatore Romano il Settimanale - L'Osservatore Romano
L’Osservatore
il Settimanale
               Romano
Città del Vaticano, giovedì 19-26 dicembre 2019
anno LXXII, numero 51-52 (4.024)

                                         Cinquant’anni
                                         di sacerdozio
Cinquant'anni di sacerdozio - L'Osservatore Romano il Settimanale - L'Osservatore Romano
il Settimanale                                                                        L’Osservatore Romano
                                                                                                   giovedì 19-26 dicembre 2019

  #editoriale                                                                                                                    2

Una storia
di amicizia
lunga
duemila anni

      G
                   iunto quasi alla fine del discorso su padre Mi-      sco riporta oggi le parole di Fiorito che a sua
                   guel Ángel Fiorito il Papa si è commosso ri-         volta riportava le parole di Hugo Rahner, raf-
                   cordando come da superiore provinciale ascol-        finato teologo gesuita che ha riflettuto (anche)
                   tò il «rendiconto di coscienza» — proprio dei        sull’essenza della Chiesa. In questo processo il
                   gesuiti — del suo vecchio padre spirituale in        Papa ci inserisce Newman, così come, nel cor-
                   un rovesciamento solo apparente perché “il           so del suo discorso, è rientrato un altro gigan-
                   maestro resta sempre discepolo” altrimenti non       te della teologia come Sant’Agostino e un al-
                   è un vero maestro. La commozione di France-          tro gesuita poco noto, Claude Judde fatto co-
                   sco ha colpito tutti gli oltre duecento invitati     noscere a Bergoglio sempre da Fiorito che par-
                   alla festa per i cinquant’anni di sacerdozio or-     lava poco e molto poco di sé, ma faceva ascol-
                   ganizzata da «La Civiltà Cattolica» presso la        tare ai suoi discepoli la voce dei grandi (santi,
                   Curia generalizia dei gesuiti. Più di un’ora il      teologi, poeti, artisti...) che lo avevano prece-
                   Papa ha avvinto l’uditorio con la lettura del        duto.
                   suo testo, un vero e proprio saggio su cosa
                                                                           Si appalesa così una rete, che si sviluppa nel
                   vuole dire “essere maestri” (che pubblichiamo
                                                                        tempo e nello spazio ma anche oltre, attraver-
                   integralmente nel paginone centrale), ricco di
                                                                        so quella “intelligenza mistica” che è animata
                   tanti spunti non solo storici e biografici ma
                                                                        dallo Spirito Santo. Questa rete è la Chiesa,
                   anche squisitamente teologici.
                                                                        composta da persone che hanno conosciuto
                      Tra i diversi temi affrontati dal Pontefice su    Cristo e lo hanno fatto conoscere ad altre per-
                   uno in particolare si è soffermato, quello della     sone e dalle sponde del lago di Tiberiade que-
                   “metastoria della spiritualità”. «Esiste una me-     sta rete come un’onda è giunta fino ai nostri
                   tastoria — ha detto Bergoglio citando Fiorito —      giorni. Una rete di persone che non parlano              L’OSSERVATORE ROMANO
                   che non si scopre a volte direttamente nei do-       tanto di sé, ma riportano le parole di chi li ha
                   cumenti, ma si basa sull’identità di una intelli-    preceduti e tutti insieme fanno ascoltare l’uni-         Unicuique suum                Non praevalebunt
                   genza mistica ed è dovuta all’azione continua        ca voce dell’unico Maestro.
                   di uno stesso Spirito Santo, invisibilmente pre-                                                              Edizione settimanale in lingua italiana

                   sente nella sua Chiesa visibile, e che è la ragio-      C’è una lettera di prima del 200 d.C. del ve-
                                                                                                                                            Città del Vaticano
                   ne ultima, ma trascendente, di questa omoge-         scovo Ireneo di Lione all’amico Fiorino in cui                      ornet@ossrom.va

                   neità spirituale” che si dà tra cristiani diversi    gli ricorda Policarpo, loro antico maestro a                     www.osservatoreromano.va

                   di epoche differenti. Fiorito fa sua la prospet-     Smirne, quel Policarpo che aveva avuto come                         ANDREA MONDA
                   tiva da cui un santo che ho canonizzato di re-       maestro Giovanni, l’apostolo amato da Gesù.                               D irettore

                   cente, John Henry Newman, contemplava la             Da Fiorino a ritroso attraverso Ireneo, Policar-                   GIANLUCA BICCINI

                   Chiesa: “La Chiesa cattolica non perde mai           po e Giovanni fino a Gesù, e questo vale an-                            Coordinatore

                   ciò che ha posseduto una volta [...]. Piuttosto      che nel senso contrario: da Fiorino in avanti               PIERO DI D OMENICANTONIO
                                                                                                                                              Progetto grafico
                   che passare da una fase a un’altra della vita,       fino a noi, che abbiamo ricevuto la fede da al-
                   essa si porta dietro la sua giovinezza e la sua      tri maestri e amici che ci hanno guidato e ac-                           Redazione
                   maturità nella propria vecchiaia. La Chiesa          compagnato nella vita. Di questo si tratta, di           via del Pellegrino, 00120 Città del Vaticano
di ANDREA MONDA                                                                                                                              fax +39 06 6988 3675
                   non ha cambiato ciò che possedeva, ma lo ha          una rete, in fondo, di persone chiamate a di-
                   accumulato e, a seconda della circostanza,           ventare amici.                                                     Servizio fotografico

                   estrae dal suo tesoro cose nuove o cose anti-           Come Jorge Mario e Miguel Ángel, il quale              telefono 06 6988 4797
                                                                                                                                     photo@ossrom.va
                                                                                                                                                           fax 06 6988 4998
                                                                                                                                                            www.photo.va
                   che”. Viene alla mente la bella frase di Gustav      era dotato ha ricordato il Papa, tra le altre vir-
                   Mahler: “La tradizione è la garanzia del futuro      tù, del dono delle lacrime e negli ultimi anni
                                                                                                                                     TIPO GRAFIA VATICANA EDITRICE
                                                                                                                                        L’OSSERVATORE ROMANO
                   e non la custodia delle ceneri”».                    “parlava” per lo più nelle e con le lacrime. Le
                                                                                                                                                Abbonamenti
                      La lezione del Papa su cosa vuol dire “esse-      stesse lacrime che si sono “sentite” ieri nelle           Italia, Vaticano: € 58,00 (6 mesi € 29,00).

                   re maestri” qui si allarga e si approfondisce        parole di Francesco che ricordava il suo vec-                      telefono 06 6989 9480
                                                                                                                                              fax 06 6988 5164
                   per toccare il tema di cosa è la Chiesa. France-     chio amico e maestro.                                                  info@ossrom.va
il Settimanale                                                                        L’Osservatore Romano
                                                                                                          giovedì 19-26 dicembre 2019

#pace                                                                                                                                      3
                          La pace e la stabilità internazionale «sono   da violenze prive di ogni pietà, segnano          2. La pace, cammino di ascolto
                          incompatibili con qualsiasi tentativo         a lungo il corpo e l’anima dell’umanità.
                          di costruire sulla paura della reciproca      Ogni guerra, in realtà, si rivela un fratri-      basato sulla memoria
                          distruzione o su una minaccia                 cidio che distrugge lo stesso progetto di         sulla solidarietà e sulla fraternità
                          di annientamento totale». Lo scrive           fratellanza, inscritto nella vocazione del-
                                                                                                                              Gli Hibakusha, i sopravvissuti ai bom-
                          il Papa nel messaggio per la 53a giornata     la famiglia umana.
                                                                                                                          bardamenti atomici di Hiroshima e Na-
                          mondiale della pace, che si celebra              La guerra, lo sappiamo, comincia               gasaki, sono tra quelli che oggi manten-
                          il 1° gennaio, sul tema «La pace come         spesso con l’insofferenza per la diversità        gono viva la fiamma della coscienza col-
                          cammino di speranza: dialogo,                 dell’altro, che fomenta il desiderio di           lettiva, testimoniando alle generazioni
                          riconciliazione e conversione ecologica».     possesso e la volontà di dominio. Nasce           successive l’orrore di ciò che accadde
                          Di seguito il testo del documento papale      nel cuore dell’uomo dall’egoismo e dalla          nell’agosto del 1945 e le sofferenze indi-
                          presentato giovedì 12 dicembre                superbia, dall’odio che induce a distrug-         cibili che ne sono seguite fino ad oggi.
                          nella Sala stampa della Santa Sede.           gere, a rinchiudere l’altro in un’immagi-         La loro testimonianza risveglia e conser-
                                                                        ne negativa, ad escluderlo e cancellarlo.         va in questo modo la memoria delle vit-
                                                                        La guerra si nutre di perversione delle           time, affinché la coscienza umana diven-
                                                                        relazioni, di ambizioni egemoniche, di            ti sempre più forte di fronte ad ogni vo-
                                                                        abusi di potere, di paura dell’altro e del-       lontà di dominio e di distruzione: «Non
                                                                        la differenza vista come ostacolo; e nello        possiamo permettere che le attuali e le
                                                                        stesso tempo alimenta tutto questo.               nuove generazioni perdano la memoria
                                                                           Risulta paradossale, come ho avuto             di quanto accaduto, quella memoria che
                                                                        modo di notare durante il recente viag-           è garanzia e stimolo per costruire un fu-
                                                                        gio in Giappone, che «il nostro mondo             turo più giusto e fraterno».4
                                                                        vive la dicotomia perversa di voler di-               Come loro molti, in ogni parte del
                                                                        fendere e garantire la stabilità e la pace        mondo, offrono alle future generazioni il
                                                                        sulla base di una falsa sicurezza suppor-         servizio imprescindibile della memoria,
                                                                        tata da una mentalità di paura e sfidu-           che va custodita non solo per non com-
                                                                        cia, che finisce per avvelenare le relazio-       mettere di nuovo gli stessi errori o per-
                                                                        ni tra i popoli e impedire ogni possibile         ché non vengano riproposti gli schemi
                                                                        dialogo. La pace e la stabilità interna-          illusori del passato, ma anche perché es-
                                                                        zionale sono incompatibili con qualsiasi          sa, frutto dell’esperienza, costituisca la
                                                                        tentativo di costruire sulla paura della          radice e suggerisca la traccia per le pre-
                          1. La pace, cammino di speranza               reciproca distruzione o su una minaccia           senti e le future scelte di pace.
                          di fronte agli ostacoli e alle prove          di annientamento totale; sono possibili               Ancor più, la memoria è l’orizzonte
                                                                        solo a partire da un’etica globale di soli-       della speranza: molte volte nel buio del-
      Nel messaggio          La pace è un bene prezioso, oggetto        darietà e cooperazione al servizio di un          le guerre e dei conflitti, il ricordo anche
                          della nostra speranza, al quale aspira        futuro modellato dall’interdipendenza e           di un piccolo gesto di solidarietà ricevu-
    per la Giornata       tutta l’umanità. Sperare nella pace è un      dalla corresponsabilità nell’intera fami-         ta può ispirare scelte coraggiose e persi-
                          atteggiamento umano che contiene una          glia umana di oggi e di domani».2                 no eroiche, può rimettere in moto nuove
            mondiale      tensione esistenziale, per cui anche un
                                                                           Ogni situazione di minaccia alimenta           energie e riaccendere nuova speranza nei
                          presente talvolta faticoso «può essere
           del 2020       vissuto e accettato se conduce verso una      la sfiducia e il ripiegamento sulla pro-          singoli e nelle comunità.
                          meta e se di questa meta noi possiamo         pria condizione. Sfiducia e paura au-                 Aprire e tracciare un cammino di pace
il Pontefice ricorda      essere sicuri, se questa meta è così gran-    mentano la fragilità dei rapporti e il ri-        è una sfida, tanto più complessa in
                          de da giustificare la fatica del cammi-       schio di violenza, in un circolo vizioso          quanto gli interessi in gioco, nei rappor-
       che la guerra      no».1 In questo modo, la speranza è la        che non potrà mai condurre a una rela-            ti tra persone, comunità e nazioni, sono
                                                                        zione di pace. In questo senso, anche la          molteplici e contradditori. Occorre, in-
            comincia      virtù che ci mette in cammino, ci dà le
                          ali per andare avanti, perfino quando gli     dissuasione nucleare non può che creare           nanzitutto, fare appello alla coscienza
                                                                        una sicurezza illusoria.
   con l’insofferenza     ostacoli sembrano insormontabili.                                                               morale e alla volontà personale e politi-
                                                                                                                          ca. La pace, in effetti, si attinge nel pro-
                             La nostra comunità umana porta, nel-          Perciò, non possiamo pretendere di
         verso l’altro    la memoria e nella carne, i segni delle       mantenere la stabilità nel mondo attra-           fondo del cuore umano e la volontà po-
                          guerre e dei conflitti che si sono succe-     verso la paura dell’annientamento, in un          litica va sempre rinvigorita, per aprire
                          duti, con crescente capacità distruttiva, e   equilibrio quanto mai instabile, sospeso          nuovi processi che riconcilino e unisca-
                          che non cessano di colpire specialmente       sull’orlo del baratro nucleare e chiuso           no persone e comunità.
                          i più poveri e i più deboli. Anche intere     all’interno dei muri dell’indifferenza, do-           Il mondo non ha bisogno di parole
                          nazioni stentano a liberarsi dalle catene     ve si prendono decisioni socio-economi-           vuote, ma di testimoni convinti, di arti-
                          dello sfruttamento e della corruzione,        che che aprono la strada ai drammi del-           giani della pace aperti al dialogo senza
                          che alimentano odi e violenze. Ancora         lo scarto dell’uomo e del creato, invece          esclusioni né manipolazioni. Infatti, non
                          oggi, a tanti uomini e donne, a bambini       di custodirci gli uni gli altri. Come, allo-      si può giungere veramente alla pace se
                          e anziani, sono negate la dignità, l’inte-    ra, costruire un cammino di pace e di ri-         non quando vi sia un convinto dialogo
                          grità fisica, la libertà, compresa quella     conoscimento reciproco? Come rompere              di uomini e donne che cercano la verità
                          religiosa, la solidarietà comunitaria, la     la logica morbosa della minaccia e della          al di là delle ideologie e delle opinioni
                                                                                                                                        diverse. La pace è «un edifi-
                                                                                                                                        cio da costruirsi continua-
                                                                                                                                        mente»,5 un cammino che

Per spezzare la logica
                                                                                                                                        facciamo insieme cercando
                                                                                                                                        sempre il bene comune e
                                                                                                                                        impegnandoci a mantenere
                                                                                                                                        la parola data e a rispettare
                                                                                                                                        il diritto. Nell’ascolto reci-

della paura e della minaccia
                                                                                                                                        proco possono crescere an-
                                                                                                                                        che la conoscenza e la stima
                                                                                                                                        dell’altro, fino al punto di
                                                                                                                                        riconoscere nel nemico il
                                                                                                                                        volto di un fratello.
                                                                                                                                           Il processo di pace è
                                                                                                                                        quindi un impegno che du-
                          speranza nel futuro. Tante vittime inno-      paura? Come spezzare la dinamica di               ra nel tempo. È un lavoro paziente di ri-
                          centi si trovano a portare su di sé           diffidenza attualmente prevalente?                cerca della verità e della giustizia, che
                          lo strazio dell’umiliazione e dell’esclu-                                                       onora la memoria delle vittime e che
                          sione, del lutto e dell’ingiustizia, se non     Dobbiamo perseguire una reale fratel-           apre, passo dopo passo, a una speranza
                          addirittura i traumi derivanti dall’accani-   lanza, basata sulla comune origine da             comune, più forte della vendetta. In uno
                          mento sistematico contro il loro popolo       Dio ed esercitata nel dialogo e nella fi-         Stato di diritto, la democrazia può esse-
                          e i loro cari.                                ducia reciproca. Il desiderio di pace è           re un paradigma significativo di questo
                                                                        profondamente inscritto nel cuore                 processo, se è basata sulla giustizia e
                            Le terribili prove dei conflitti civili e   dell’uomo e non dobbiamo rassegnarci a            sull’impegno a salvaguardare i diritti di
                          di quelli internazionali, aggravate spesso    nulla che sia meno di questo.                     ciascuno, specie se debole o emarginato,
il Settimanale                                                                             L’Osservatore Romano
                                                                                              giovedì 19-26 dicembre 2019

#pace                                                                                                                           4
         nella continua ricerca della verità.6 Si        mento delle transazioni fondate sullo                   Si tratta prima di tutto di credere nel-
         tratta di una costruzione sociale e di          scambio, non solo sui trasferimenti delle            la possibilità della pace, di credere che
         un’elaborazione in divenire, in cui cia-        strutture assistenziali di natura pubblica,          l’altro ha il nostro stesso bisogno di pa-
         scuno porta responsabilmente il proprio         ma soprattutto sulla progressiva apertu-             ce. In questo, ci può ispirare l’amore di
         contributo, a tutti i livelli della colletti-   ra, in contesto mondiale, a forme di atti-           Dio per ciascuno di noi, amore liberan-
         vità locale, nazionale e mondiale.              vità economica caratterizzate da quote               te, illimitato, gratuito, instancabile.
            Come sottolineava San Paolo VI, «la          di gratuità e comunione» (n. 39).                       La paura è spesso fonte di conflitto. È
         duplice aspirazione all’uguaglianza e al-                                                            importante, quindi, andare oltre i nostri
         la partecipazione è diretta a promuovere                                                             timori umani, riconoscendoci figli biso-
         un tipo di società democratica […]. Ciò         4. La pace, cammino                                  gnosi, davanti a Colui che ci ama e ci
         sottintende l’importanza dell’educazione                                                             attende, come il Padre del figlio prodigo
         alla vita associata, dove, oltre l’informa-     di conversione ecologica                             (cfr. Lc 15, 11-24). La cultura dell’incon-
         zione sui diritti di ciascuno, sia messo in        «Se una cattiva comprensione dei no-              tro tra fratelli e sorelle rompe con la cul-
         luce il loro necessario correlativo: il rico-   stri principi ci ha portato a volte a giu-           tura della minaccia. Rende ogni incon-
         noscimento dei doveri nei confronti de-         stificare l’abuso della natura o il domi-            tro una possibilità e un dono dell’amore
         gli altri. Il significato e la pratica del      nio dispotico dell’essere umano sul crea-            generoso di Dio. Ci guida ad oltrepassa-
         dovere sono condizionati dal dominio di         to, o le guerre, l’ingiustizia e la violenza,        re i limiti dei nostri orizzonti ristretti,
         sé, come pure l’accettazione delle re-          come credenti possiamo riconoscere che               per puntare sempre a vivere la fraternità
         sponsabilità e dei limiti posti all’eserci-     in tal modo siamo stati infedeli al tesoro           universale, come figli dell’unico Padre
         zio della libertà dell’individuo o del                                                               celeste.
                                                         di sapienza che avremmo dovuto custo-
         gruppo».7
                                                         dire».8                                                 Per i discepoli di Cristo, questo cam-
            Al contrario, la frattura tra i membri                                                            mino è sostenuto anche dal sacramento
                                                            Di fronte alle conseguenze della no-
         di una società, l’aumento delle disugua-                                                             della Riconciliazione, donato dal Signo-
                                                         stra ostilità verso gli altri, del mancato
         glianze sociali e il rifiuto di usare gli                                                            re per la remissione dei peccati dei bat-
                                                         rispetto della casa comune e dello sfrut-
         strumenti per uno sviluppo umano inte-                                                               tezzati. Questo sacramento della Chiesa,
                                                         tamento abusivo delle risorse naturali —
         grale mettono in pericolo il persegui-                                                               che rinnova le persone e le comunità,
                                                         viste come strumenti utili unicamente
         mento del bene comune. Invece il lavo-                                                               chiama a tenere lo sguardo rivolto a Ge-
                                                         per il profitto di oggi, senza rispetto per
         ro paziente basato sulla forza della paro-                                                           sù, che ha riconciliato «tutte le cose,
                                                         le comunità locali, per il bene comune e
         la e della verità può risvegliare nelle per-                                                         avendo pacificato con il sangue della
         sone la capacità di compassione e di so-        per la natura — abbiamo bisogno di una
                                                         conversione ecologica.                               sua croce sia le cose che stanno sulla
         lidarietà creativa.                                                                                  terra, sia quelle che stanno nei cieli»
            Nella nostra esperienza cristiana, noi          Il recente Sinodo sull’Amazzonia ci
                                                         spinge a rivolgere, in modo rinnovato,               (Col 1, 20); e chiede di deporre ogni vio-
         facciamo costantemente memoria di Cri-                                                               lenza nei pensieri, nelle parole e nelle
         sto, che ha donato la sua vita per la no-       l’appello per una relazione pacifica tra
                                                         le comunità e la terra, tra il presente e la         opere, sia verso il prossimo sia verso il
         stra riconciliazione (cfr. Rm 5, 6-11). La                                                           creato.
         Chiesa partecipa pienamente alla ricerca        memoria, tra le esperienze e le speranze.
                                                            Questo cammino di riconciliazione è                  La grazia di Dio Padre si dà come
         di un ordine giusto, continuando a ser-
                                                         anche ascolto e contemplazione del                   amore senza condizioni. Ricevuto il suo
         vire il bene comune e a nutrire la spe-
                                                         mondo che ci è stato donato da Dio af-               perdono, in Cristo, possiamo metterci in
         ranza della pace, attraverso la trasmissio-
                                                         finché ne facessimo la nostra casa comu-             cammino per offrirlo agli uomini e alle
         ne dei valori cristiani, l’insegnamento
                                                         ne. Infatti, le risorse naturali, le numero-         donne del nostro tempo. Giorno dopo
         morale e le opere sociali e di educazio-
         ne.                                             se forme di vita e la Terra stessa ci sono           giorno, lo Spirito Santo ci suggerisce at-
                                                         affidate per essere “coltivate e custodite”          teggiamenti e parole affinché diventiamo
                                                         (cfr. Gen 2, 15) anche per le generazioni            artigiani di giustizia e di pace.
                                                         future, con la partecipazione responsabi-               Che il Dio della pace ci benedica e
         3. La pace, cammino di riconciliazione          le e operosa di ognuno. Inoltre, abbia-              venga in nostro aiuto.
         nella comunione fraterna                        mo bisogno di un cambiamento nelle                      Che Maria, Madre del Principe della
                                                         convinzioni e nello sguardo, che ci apra             pace e Madre di tutti i popoli della ter-
            La Bibbia, in modo particolare me-
                                                         maggiormente all’incontro con l’altro e              ra, ci accompagni e ci sostenga nel cam-
         diante la parola dei profeti, richiama le
                                                         all’accoglienza del dono del creato, che             mino di riconciliazione, passo dopo pas-
         coscienze e i popoli all’alleanza di Dio
         con l’umanità. Si tratta di abbandonare         riflette la bellezza e la sapienza del suo           so.
         il desiderio di dominare gli altri e impa-      Artefice.                                               E che ogni persona, venendo in que-
         rare a guardarci a vicenda come persone,           Da qui scaturiscono, in particolare,              sto mondo, possa conoscere un’esistenza
         come figli di Dio, come fratelli. L’altro       motivazioni profonde e un nuovo modo                 di pace e sviluppare pienamente la pro-
         non va mai rinchiuso in ciò che ha po-          di abitare la casa comune, di essere pre-            messa d’amore e di vita che porta in sé.
         tuto dire o fare, ma va considerato per         senti gli uni agli altri con le proprie di-
         la promessa che porta in sé. Solo sce-          versità, di celebrare e rispettare la vita ri-                     Dal Vaticano, 8 dicembre 2019
         gliendo la via del rispetto si potrà rom-       cevuta e condivisa, di preoccuparci di
         pere la spirale della vendetta e intra-         condizioni e modelli di società che favo-
         prendere il cammino della speranza.             riscano la fioritura e la permanenza del-
            Ci guida il brano del Vangelo che ri-        la vita nel futuro, di sviluppare il bene
         porta il seguente colloquio tra Pietro e        comune dell’intera famiglia umana.
                                                                                                                 1 BENEDETTO XVI, Lett. enc. Spe salvi
         Gesù: «“Signore, se il mio fratello com-           La conversione ecologica alla quale
         mette colpe contro di me, quante volte          facciamo appello ci conduce quindi a un              (30 novembre 2007), 1.
         dovrò perdonargli? Fino a sette volte?”.        nuovo sguardo sulla vita, considerando                  2 Discorso sulle armi nucleari, Nagasa-

         E Gesù gli rispose: “Non ti dico fino a         la generosità del Creatore che ci ha do-             ki, Parco «Atomic Bomb Hypocenter»,
         sette volte, ma fino a settanta volte set-      nato la Terra e che ci richiama alla                 24 novembre 2019.
         te”» (Mt 18, 21-22). Questo cammino di          gioiosa sobrietà della condivisione. Tale               3 Cfr. Omelia a Lampedusa, 8 luglio
         riconciliazione ci chiama a trovare nel         conversione va intesa in maniera integra-            2013.
         profondo del nostro cuore la forza del          le, come una trasformazione delle rela-                 4 Discorso sulla Pace, Hiroshima, Me-
         perdono e la capacità di riconoscerci co-       zioni che intratteniamo con le nostre so-
         me fratelli e sorelle. Imparare a vivere        relle e i nostri fratelli, con gli altri esseri      moriale della Pace, 24 novembre 2019.
                                                                                                                 5 Conc. Ecum. Vat. II, Cost. past.
         nel perdono accresce la nostra capacità         viventi, con il creato nella sua ricchissi-
         di diventare donne e uomini di pace.            ma varietà, con il Creatore che è origine            Gaudium et spes, 78.
            Quello che è vero della pace in ambi-        di ogni vita. Per il cristiano, essa richie-            6 Cfr. BENEDETTO XVI, Discorso ai di-

         to sociale, è vero anche in quello politi-      de di «lasciar emergere tutte le conse-              rigenti delle Associazioni Cristiane Lavora-
         co ed economico, poiché la questione            guenze dell’incontro con Gesù nelle re-              tori Italiani, 27 gennaio 2006.
         della pace permea tutte le dimensioni           lazioni con il mondo».9                                 7 Lett. ap. Octogesima adveniens (14
         della vita comunitaria: non vi sarà mai                                                              maggio 1971), 24.
         vera pace se non saremo capaci di co-                                                                   8 Lett. enc. Laudato si’ (24 maggio
         struire un più giusto sistema economico.
                                                         5. Si ottiene tanto quanto si spera10                2015), 200.
         Come scriveva Benedetto XVI, dieci anni
                                                                                                                 9 Ibid., 217.
         fa, nella Lettera Enciclica Caritas in veri-       Il cammino della riconciliazione ri-
         tate: «La vittoria del sottosviluppo ri-        chiede pazienza e fiducia. Non si ottiene               10 Cfr. S. GIOVANNI DELLA CRO CE,

         chiede di agire non solo sul migliora-          la pace se non la si spera.                          Notte Oscura, II, 21, 8
il Settimanale                                                                      L’Osservatore Romano
                                                                                                      giovedì 19-26 dicembre 2019

 #causedeisanti                                                                                                                     5

                                                                                                                                    «La santità permea e
                                                                                                                                    accompagna sempre la vita
                                                                                                                                    della Chiesa pellegrina
                                                                                                                                    nel tempo, spesso in modo
                                                                                                                                    nascosto e quasi
                                                                                                                                    impercettibile». Lo ha
                                                                                                                                    ricordato Papa Francesco
                                                                                                                                    rivolgendosi ai membri,
                                                                                                                                    agli officiali, ai consultori
                                                                                                                                    e ai postulatori
                                                                                                                                    della Congregazione
                                                                                                                                    delle cause dei santi,
                                                                                                                                    ricevuti in udienza
                                                                                                                                    nella mattina di giovedì
                                                                                                                                    12 dicembre, nella Sala
                                                                                                                                    Clementina, in occasione
                                                                                                                                    del cinquantesimo
                                                                                                                                    anniversario
                                                                                                                                    della istituzione
                                                                                                                                    del dicastero da parte
                                                                                                                                    di Paolo VI.

      C
                        ari fratelli e sorelle,                            non sono degli esseri umani irraggiungibili,
                        sono lieto di incontrarmi con la grande fami-      ma sono vicini a noi e ci possono sostenere nel
                        glia della Congregazione delle Cause dei San-      cammino della vita. Infatti, «sono persone che
                        ti, che svolge il suo lavoro al servizio della     hanno sperimentato la fatica quotidiana
                        Chiesa universale in ordine al riconoscimento      dell’esistenza con i suoi successi e i suoi falli-
                        della santità di coloro che hanno fedelmente       menti, trovando nel Signore la forza di rialzar-
                        seguito Cristo. Saluto con affetto il Cardinale    si sempre e proseguire il cammino» (Angelus, 1
                        Angelo Becciu, Prefetto, e lo ringrazio per le     novembre 2019). Ed è importante misurare la
                        sue parole. Saluto i Cardinali e i Vescovi         nostra coerenza evangelica con diverse tipolo-
                        Membri del Dicastero; il Segretario Mons.          gie di santità, poiché «ogni santo è una mis-
                        Marcello Bartolucci, il Sottosegretario, gli Of-   sione; è un progetto del Padre per riflettere e
                        ficiali, i Consultori e i Postulatori.             incarnare, in un momento determinato della
                           È un’occasione significativa quella che moti-   storia, un aspetto del Vangelo» (Esort. ap.
                        va il nostro incontro odierno: la Congregazio-     Gaudete et exsultate, 19).
                        ne delle Cause dei Santi compie quest’anno            La testimonianza dei Beati e dei Santi ci il-
                        mezzo secolo di vita. Infatti, l’8 maggio 1969     lumina, ci attrae e ci mette anche in discussio-
                        San Paolo VI decise di sostituire la Congrega-     ne, perché è “parola di Dio” incarnata nella
                        zione dei Sacri Riti con due Dicasteri: la Con-    storia e vicina a noi. La santità permea e ac-
                        gregazione delle Cause dei Santi e la Congre-      compagna sempre la vita della Chiesa pellegri-
                        gazione per il Culto Divino. Con tale decisio-     na nel tempo, spesso in modo nascosto e quasi
                        ne egli permetteva di dedicare adeguate risorse    impercettibile. Pertanto, dobbiamo imparare a
                        di persone e di lavoro a due grandi aree chia-     «vedere la santità nel popolo di Dio paziente:

           Udienza
alla Congregazione
 nel cinquantesimo
                        Imparare a vedere
       anniversario
         di attività    la santità della porta accanto
                        ramente distinte, per meglio corrispondere sia     nei genitori che crescono con tanto amore i lo-
                        alle richieste sempre più numerose delle Chie-     ro figli, negli uomini e nelle donne che lavora-
                        se particolari, sia alla sensibilità conciliare.   no per portare il pane a casa, nei malati, nelle
                           In questo mezzo secolo di attività, la vostra   religiose anziane che continuano a sorridere.
                        Congregazione ha vagliato un gran numero di        [...] Questa è tante volte la santità “della porta
                        profili biografici e spirituali di uomini e di     accanto”, di quelli che vivono vicino a noi
                        donne, per presentarli quali modelli e guide di    e sono un riflesso della presenza di Dio»
                        vita cristiana. Le moltissime beatificazioni e     (ibid., 7).
                        canonizzazioni, che si sono celebrate in questi
                        ultimi decenni, stanno a significare che i Santi                                   CONTINUA A PAGINA 6
il Settimanale                                                                           L’Osservatore Romano
                                                                                                                     giovedì 19-26 dicembre 2019

   #causedeisanti                                                                                                                                  6

                                  CONTINUAZIONE DALLA PAGINA 5                           venire. Il Regolamento e la prassi del Dicaste-
                                                                                         ro, come pure la vigilanza dei Superiori favori-
                                     Il vostro Dicastero è chiamato a verificare le      scano un rapporto di assoluta indipendenza
                                  varie modalità della santità eroica, quella che        tra gli estensori dei singoli voti e chi forma o
                                  risplende più visibile come quella più nascosta        coordina i Congressi peculiari. Si tratta di te-
                                  e meno appariscente, ma altrettanto straordi-          nere sempre presenti le finalità specifiche delle
                                  naria. La santità è la vera luce della Chiesa:         Cause, che sono la gloria di Dio e il bene spi-
                                  come tale, essa va messa sul candelabro perché         rituale della Chiesa, e sono strettamente legate
                                  possa illuminare e guidare il cammino verso            alla ricerca della verità e della perfezione evan-
                                  Dio di tutto il popolo redento. Si tratta di una       gelica.
                                  verifica quotidianamente compiuta dal vostro              Da parte loro, i Postulatori siano sempre
                                  Dicastero, che fin dall’antichità è stata svolta       più consapevoli che la loro funzione richiede
                                  con scrupolosità e accuratezza nella ricerca in-       un atteggiamento di servizio alla verità e di
                                  vestigativa, con serietà e perizia nello studio        cooperazione con la Santa Sede. Essi non si
Promulgazione                     delle fonti processuali e documentali, con
                                                                                                                                                   Varese (Italia) il 5 febbraio
                                                                                         lascino guidare da visioni materiali e da inte-           1957;
di decreti                        obiettività e rigore nell’esame e in ogni grado        ressi economici, non ricerchino la loro afferma-
                                  di giudizio, relativo al martirio, all’eroicità del-                                                             — le virtù eroiche del servo
                                                                                         zione personale e soprattutto fuggano tutto               di Dio Americo Monteiro
L’11 dicembre, Papa               le virtù, all’offerta della vita e al miracolo. Si     ciò che è in contraddizione con il significato            de Aguiar, sacerdote
Francesco ha ricevuto in          tratta di criteri fondamentali, che sono richiesti     del lavoro ecclesiale che svolgono. Non venga             diocesano; nato a Salvador
udienza l’Eminentissimo           dalla gravità della materia trattata, dalla legi-      mai meno nei Postulatori la consapevolezza                de Galegos (Portogallo) il
cardinale Angelo Becciu,          slazione e dalle giuste attese del popolo di           che le Cause di beatificazione e canonizzazio-            23 ottobre 1887 e morto il 16
prefetto della                    Dio, che si affida all’intercessione dei Santi e       ne sono realtà di carattere spirituale; non solo          luglio 1956 a Porto
Congregazione delle cause         si ispira al loro esempio di vita.                     processuale, spirituale. Pertanto vanno trattate          (Portogallo);
dei santi.
                                     Seguendo questa via, il lavoro della Congre-        con spiccata sensibilità evangelica e rigore mo-          — le virtù eroiche del servo
Durante l’udienza, il
Pontefice ha autorizzato la
                                  gazione consente di sgombrare il campo da              rale. Anzi, una volta, con il Cardinale Amato,            di Dio Giulio Facibeni,
medesima Congregazione a          ogni ambiguità e dubbio, conseguendo una               abbiamo parlato della necessità del miracolo.             sacerdote diocesano; nato il
promulgare i decreti              piena certezza nella proclamazione della santi-        Ci vuole un miracolo perché è proprio il dito             28 luglio 1884 a Galeata
riguardanti:                      tà. Non posso quindi che esortare ognuno di            di Dio lì. Senza un intervento del Signore                (Italia) e morto il 2 giugno
                                  voi a proseguire sulla strada tracciata e percor-      chiaro, noi non possiamo andare avanti nelle              1958 a Firenze (Italia);
— il miracolo, attribuito         sa per circa quattro secoli dalla Congregazione        cause di canonizzazione.                                  — le virtù eroiche del servo
all’intercessione della           dei Sacri Riti, e continuata negli ultimi cin-            Cari fratelli e sorelle, vi ringrazio per il so-       di Dio Gregorio Tommaso
venerabile serva di Dio           quant’anni dalla Congregazione delle Cause                                                                       Suárez Fernández, sacerdote
                                                                                         lerte servizio che rendete a tutta la Chiesa.
Maria Luigia del Santissimo       dei Santi. Incoraggio in questo i Superiori, i                                                                   professo dell’ordine di
Sacramento (al secolo:                                                                   Mediante la vostra opera, voi vi ponete al
                                  Cardinali, i Vescovi Membri del Dicastero, e                                                                     Sant’Agostino; nato il 30
Maria Velotti), fondatrice                                                               fianco specialmente dei Vescovi per sostenere
                                  tutti gli Officiali.                                                                                             marzo 1915 a La Cortina
delle suore Francescane                                                                  il loro impegno nel diffondere la consapevo-              (Spagna) e morto il 23
adoratrici della santa Croce;        I Consultori, in ambito storico, teologico e        lezza che la santità è l’esigenza più profonda            aprile 1949 a Salamanca
nata il 16 novembre 1826 a        medico, sono chiamati ad adempiere con piena           di ogni battezzato, l’anima della Chiesa e                (Spagna);
Soccavo (Italia) e morta il 3     libertà di coscienza il proprio lavoro, studian-       l’aspetto prioritario della sua missione. Affido
settembre 1886 a Casoria          do attentamente i casi loro affidati e formulan-       il vostro lavoro quotidiano alla materna inter-           — le virtù eroiche della serva
(Italia);                                                                                                                                          di Dio Maria degli Angeli
                                  do i relativi giudizi con matura riflessione, in       cessione di Maria, Regina dei Santi, e, mentre            di Santa Teresa (al secolo:
— il martirio dei servi di        modo imparziale e senza tener conto di condi-          vi chiedo di pregare per me, di cuore vi impar-           Dináh Amorim), religiosa
Dio Angelo Marina Álvarez         zionamenti, da qualunque parte essi possano            to la Benedizione Apostolica.                             professa dell’istituto delle
e 19 compagni, dell’ordine                                                                                                                         Figlie di Maria religiose
dei Frati Predicatori; uccisi,                                                                                                                     delle Scuole Pie; nata l’8
in odio alla fede, durante la                                                                                                                      agosto 1917 a Claudio
guerra civile spagnola, nel                                                                                                                        (Brasile) e morta il 1°
1936 (Spagna);                                                                                                                                     settembre 1988 a Rio de
— il martirio dei servi di
Dio Giovanni Aguilar Donis
e 4 compagni, dell’ordine
                                             Una lunga storia di servizio                                                                          Janeiro (Brasile).

dei Frati Predicatori, e del
servo di Dio Fruttuoso
Pérez Márquez, fedele laico       Nell’ultimo mezzo secolo sono stati proclamati         aggiunto, «una diaconia che si inserisce nel
del Terz’Ordine di San            complessivamente 2203 beati e 1479 santi, ai           cuore della Chiesa, la quale loda e serve Dio
Domenico; uccisi, in odio         quali vanno aggiunti sei dottori della Chiesa,         soprattutto con la santità dei suoi figli».
alla fede, durante la guerra      ovvero le sante Teresa d’Avila, Caterina da               Il porporato ha infine collegato la celebra-
civile spagnola, nel 1936         Siena, Teresa del Bambino Gesù e Ildegarda
                                                                                         zione del cinquantesimo anniversario d’istitu-
(Spagna);                         di Bingen, e i santi Giovanni d’Avila e Grego-
                                                                                         zione del dicastero con l’analoga ricorrenza
— il martirio della serva di      rio di Narek. Numeri che — ha fatto notare il
                                  cardinale Angelo Becciu rivolgendo un saluto           che coinvolge Jorge Mario Bergoglio, il quale,
Dio Isabella Sánchez                                                                     il 13 dicembre di cinquanta anni fa, riceveva
Romero (in religione:             al Pontefice — mostrano come, rispetto ai se-
Ascensión de San José),           coli passati, le beatificazioni e le canonizzazio-     l’ordinazione sacerdotale: «l’inizio — ha detto
monaca professa dell’ordine       ni siano in aumento progressivo. Esse poggia-          — di una lunga storia di dedizione, servizio e
di San Domenico; uccisa, in       no le basi, ha sottolineato il prefetto della          amore per la Chiesa per la quale noi lodiamo
odio alla fede, durante la        Congregazione delle cause dei santi, su un             e ringraziamo il Signore».
guerra civile spagnola, il 17     «meticoloso e scrupoloso lavoro di accerta-
febbraio 1937 a Huéscar           mento e verifica della santità conseguita con
(Spagna).                         l’effusione del sangue per la fede tramite il
— le virtù eroiche del            martirio, oppure con la pratica eroica delle vir-
venerabile servo di Dio           tù cristiane o con l’offerta della propria vita
Vincenzo Maria Morelli,           per amore di Cristo».
dell’ordine dei Chierici
                                     L’attività della Congregazione — istituita da
regolari Teatini, arcivescovo
di Otranto; nato a Lecce          Papa Paolo VI, che nel 1969 divise la Sacra
(Italia) il 25 aprile 1741 e      congregazione dei riti in due congregazioni,
morto a Sternatia (Italia) il     quella per il Culto divino e quella, appunto,
22 agosto 1812;                   delle Cause dei santi — pur essendo «relativa-
                                  mente giovane», ha detto il cardinale Becciu,
— le virtù eroiche del servo
                                  eredita «una storia antica e insigne che cer-
di Dio Carlo Angelo
Sonzini, sacerdote                chiamo di rendere ogni giorno viva, palpitante
diocesano, fondatore della        di amore al Vangelo e alla Chiesa, e di devo-
congregazione delle suore         zione al successore di Pietro». L’impegno co-
Ancelle di San Giuseppe;          stante è quello di «presentare con efficacia le
nato il 24 giugno 1878 a          straordinarie figure di credenti che hanno te-
Malnate (Italia) e morto a        stimoniato concretamente il Vangelo». È, ha
il Settimanale                                                                              L’Osservatore Romano
                                                                                                        giovedì 19-26 dicembre 2019

#Guadalupe                                                                                                                                  7

Donna, madre
meticcia
                  Nel pomeriggio di giovedì 12 dicembre, nella           E non solo con Juan Dieguito, ma con il po-
                  basilica Vaticana, Papa Francesco ha presieduto        polo. Si è meticciata per essere Madre di tutti,
                  la celebrazione eucaristica in occasione della festa   si è meticciata con l’umanità. Perché? Perché
                  liturgica della beata Vergine Maria                    ha “meticciato” Dio. Ed questo è il grande mi-
                  di Guadalupe. Di seguito pubblichiamo una              stero: Maria Madre “meticcia” Dio, vero Dio e
                  nostra traduzione dallo spagnolo dell’omelia           vero uomo, nel suo Figlio.
                  pronunciata a braccio dal Pontefice.                      Quando ci vengono a dire che bisognava di-
                                                                         chiararla tale, o fare quest’altro dogma, non
                                                                         perdiamoci in chiacchiere: Maria è donna, è

 L
                  a celebrazione di oggi, i testi biblici che abbia-     Nostra Signora, Maria è Madre di suo Figlio e
                  mo ascoltato, e l’immagine di Nostra Signora           della Santa Madre Chiesa gerarchica e Maria è
                  di Guadalupe che ci ricorda il Nican mopohua,          meticcia, donna dei nostri popoli, ma che ha
                  mi suggeriscono tre aggettivi per lei: signora-        meticciato Dio.
                  donna, madre e meticcia.                                  Che ci parli come ha parlato a Juan Diego
                     Maria è donna. È donna, è signora, come             da questi tre titoli: con tenerezza, con calore
                  dice il Nican mapohua. Donna con la signoria           femminile e con vicinanza di meticciato. Così
                  di donna. Si presenta come donna, e si presen-         sia.
                  ta con un messaggio di un altro ancora, ossia
                  è donna, signora e discepola. A sant’Ignazio
                  piaceva chiamarla Nostra Signora. Ed è così
                  semplice, non pretende altro: è donna, disce-
                  pola.
                     La pietà cristiana nel corso dei tempi ha                                           Festa di popoli
                  sempre cercato di lodarla con nuovi titoli: era-
                  no titoli filiali, titoli dell’amore del popolo di
                  Dio, ma che non toccavano in nulla questo es-          La prima inculturazione del Vangelo nelle Americhe l’ha compiuta la Madonna stessa
                  sere donna-discepola.                                  apparendo con i tratti somatici di una meticcia, la “Morenita”, all’indio Juan Diego, il 9
                     San Bernardo ci diceva che quando parlia-           dicembre 1531. Da allora la Vergine di Guadalupe è la persona più cara ai popoli latino-
                                                                         americani. Ogni anno, nella festa a lei dedicata, i fedeli si riuniscono per ringraziarla e
                  mo di Maria non bastano mai la lode, i titoli
                                                                         invocarla. Lo stesso avviene anche in Vaticano, dove si ritrova la comunità latinoamericana
                  di lode, ma non toccano per nulla questo suo
                                                                         residente a Roma. A presiedere la concelebrazione eucaristica, nella basilica di San Pietro,
                  umile discepolato. Discepola.                          giovedì pomeriggio, 12 dicembre, è stato Papa Francesco. Circondato da donne, uomini,
                     Fedele al suo Maestro, che è suo Figlio,            ragazze, ragazzi, religiose, religiosi, sacerdoti, vescovi originari dei Paesi del nuovo
                  l’unico Redentore, non ha mai voluto prende-           continente, il Pontefice ha celebrato alla Confessione, sotto lo sguardo della Vergine di
                  re per sé qualcosa di suo Figlio. Non si è mai         Guadalupe, la cui immagine era stata collocata di fianco all’altare.
                  presentata come co-redentrice. No, discepola.          Fedeli in abiti tradizionali o con i mantelli e gli stendardi delle confraternite mariane e
                     E c’è un Santo Padre che dice in giro che è         semplici devoti della Vergine hanno partecipato al rito. Anche i canti — eseguiti dalla
                  più degno il discepolato della maternità. Que-         schola della Cappella Sistina e dal coro del Pontificio collegio Pio Latino Americano —
                  stioni di teologi, ma discepola. Non ha mai            sono stati tratti dal repertorio caro alla devozione popolare, come il tradizionale La
                                                                         Guadalupana. Intenzioni di preghiera sono state elevate per la Chiesa, il Papa, il collegio
                  rubato per sé nulla di suo Figlio, lo ha servito
                                                                         episcopale, i senzatetto, gli affamati, i ciechi, le vergini consacrate, i governanti, i provati, i
                  perché è madre, dà la vita nella pienezza dei
                                                                         defunti. Al momento della consacrazione sono saliti all’altare i cardinali Marc Ouellet e
                  tempi a questo Figlio nato da una donna.
                                                                         Leonardo Sandri e gli arcivescovi Edgar Peña Parra, José Octavio Ruiz Arenas e Ilson
                     Maria è Madre nostra, è Madre dei nostri            Montanari. Tra i partecipanti, dieci porporati e trentacinque presuli. Al termine della
                  popoli, è Madre di tutti noi, è Madre della            celebrazione, il cardinale Ouellet, prefetto della Congregazione per i vescovi e presidente
                  Chiesa, ma è anche immagine della Chiesa. Ed           della Pontificia commissione per l’America latina, ha rivolto un breve saluto al Papa.
                  è Madre del nostro cuore, della nostra anima.          Rappresentando i sentimenti dei popoli latinoamericani, lo ha ringraziato «a nome di
                  C’è un Santo Padre che dice che ciò che si di-         tutta la Chiesa per la sua paternità universale come Successore di Pietro sulla cattedra di
                  ce di Maria si può dire, a suo modo, della             Roma». Il porporato ha ricordato i cinquant’anni di sacerdozio del Pontefice «vissuti con
       Messa      Chiesa, e, a suo modo, dell’anima nostra. Per-         maggiore intensità negli anni del ministero petrino. La nostra gratitudine — ha proseguito
                  ché la Chiesa è femminile e la nostra anima ha         — si eleva verso il Padre celeste attraverso il cuore orante di Maria Santissima, ma questa
 del Pontefice    questa capacità di ricevere da Dio la grazia e,        gratitudine si estende anche a lei, Santo Padre, per il suo modo di esercitare il sacerdozio,
                  in un certo senso, i Padri la vedevano come            in spirito di umiltà e misericordia, in spirito di riforma e santità dando priorità e grande
  per la festa    femminile. Non possiamo pensare la Chiesa              affetto ai più bisognosi di carità e speranza, e specialmente ai poveri». Il prefetto ha poi
                                                                         sottolineato come nei «ventitré anni di servizio come sacerdote gesuita» e nei «ventisette
     mariana      senza questo principio mariano che si estende.
                                                                         anni di ministero episcopale» si «sommano un’abbondanza impressionante di benedizioni
                     Quando ricerchiamo il ruolo della donna             e grazie a beneficio del popolo di Dio nel nostro tempo».
                  nella Chiesa, possiamo seguire la via della fun-       «Il suo sacerdozio — ha detto rivolgendosi al Pontefice — è un dono per lei e un regalo
                  zionalità, perché la donna ha funzioni da com-         per tutti. Che lo Spirito Santo continui a ispirarla con le attenzioni premurose di vita
                  piere nella Chiesa. Ma ciò ci lascia a metà            nuova, tanto comuni in lei, come dice la canzone spagnola appena ascoltata: “Che
                  cammino.                                               attenzioni Signore hai avuto per me!” E che attenzioni ha avuto Dio con noi con il suo
                     La donna nella Chiesa va oltre, con questo          sacerdozio!». Da qui l’esortazione rivolta a Francesco: «continui a formarci per discernere
                  principio mariano, che “maternalizza” la Chie-         quelle attenzioni del Signore nella nostra vita». Infine, il porporato ha concluso offrendo
                  sa, e la trasforma nella Santa Madre Chiesa.           al Papa i «ferventi voti di feconda e gioiosa continuazione del suo servizio petrino in
                                                                         questo giubileo d’oro sacerdotale. Continui a essere per noi — gli ha chiesto — Padre,
                     Maria donna, Maria madre, senza altro tito-
                                                                         pastore e amico e ci benedica».
                  lo essenziale. Gli altri titoli — pensiamo alle li-    Da parte sua il Pontefice ha ricordato la festa mariana del 12 dicembre con un tweet
                  tanie lauretane — sono titoli di figli innamorati      sull’account spagnolo di @Pontifex: «Che la Vergine di Guadalupe vi parli come parlò a
                  cantati alla Madre, ma non toccano l’essenzia-         Juan Diego: con tenerezza, con premura materna e con vicinanza». (nicola gori)
                  lità dell’essere di Maria: donna e madre.
                     E il terzo aggettivo, che le direi guardando-
                  la: si è voluta meticcia per noi, si è meticciata.
il Settimanale                                                                           L’Osservatore Romano
                                                                                            giovedì 19-26 dicembre 2019

#comunitàfilippina                                                                                                        8

         «Continuate ad essere “contrabbandieri”
         della fede»: è la consegna che il Papa ha affidato
         alla comunità filippina residente a Roma, dopo
         la benedizione solenne al termine della messa
         celebrata nel pomeriggio del 15 dicembre,
         “Domenica della gioia” nella basilica Vaticana.
         Pubblichiamo l’omelia pronunciata dal Pontefice.

 C
         ari fratelli e sorelle,
         celebriamo oggi la terza Domenica di Avven-
         to. Nella prima Lettura il profeta Isaia invita
         tutta la terra a rallegrarsi per la venuta del Si-
         gnore, che porta la salvezza al suo popolo.
         Egli viene ad aprire gli occhi ai ciechi e gli
         orecchi ai sordi, a curare gli zoppi e i muti
         (cfr. 35, 5-6). La salvezza è offerta a tutti, ma il
         Signore manifesta una tenerezza speciale per i
         più vulnerabili, i più fragili, i più poveri del
         suo popolo.
            Dalle parole del Salmo Responsoriale ap-
         prendiamo che ci sono altri vulnerabili che
         meritano uno sguardo d’amore speciale da
         parte di Dio: sono gli oppressi, gli affamati, i
         prigionieri, i forestieri, gli orfani e le vedove
         (cfr. Sal 145, 7-9). Sono gli abitanti delle peri-
         ferie esistenziali di ieri e di oggi.
            In Gesù Cristo l’amore salvifico di Dio si fa
         tangibile: «I ciechi riacquistano la vista, gli        bang-Gabi (Messa della notte). Durante nove
                                                                giorni i fedeli filippini si ritrovano all’alba nel-
         zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i
                                                                le loro parrocchie per una speciale celebrazio-
         sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è
                                                                ne eucaristica. Negli ultimi decenni, grazie ai
         annunciato il Vangelo» (Mt 11, 5). Questi sono         migranti filippini, tale devozione ha superato i
         i segni che accompagnano la realizzazione del          confini nazionali ed è approdata in tanti altri
         Regno di Dio. Non squilli di tromba o trionfi          Paesi. Da anni si celebra Simbang-Gabi anche
         militari, non giudizi e condanne dei peccatori,        nella diocesi di Roma, e oggi la celebriamo in-
         ma liberazione dal male e annuncio di miseri-          sieme qui, nella Basilica di San Pietro.
         cordia e di pace.                                         Attraverso questa celebrazione ci vogliamo
            Anche quest’anno ci apprestiamo a celebrare         preparare al Natale secondo lo spirito della
         il mistero dell’Incarnazione, dell’Emmanuele,          Parola di Dio che abbiamo ascoltato, rimanen-
         il “Dio con noi” che opera prodigi a favore del        do costanti fino alla venuta definitiva del Si-
         suo popolo, in particolare dei più piccoli e fra-      gnore, come ci raccomanda l’apostolo Giaco-
         gili. Tali prodigi sono i “segni” della presenza       mo (cfr. Gc 5, 7). Ci vogliamo impegnare a
         del suo Regno. E siccome gli abitanti delle pe-        manifestare l’amore e la tenerezza di Dio verso
         riferie esistenziali continuano ad essere ancora       tutti, specialmente verso gli ultimi. Siamo
         molti, dobbiamo chiedere al Signore di rinno-          chiamati ad essere fermento in una società che
         vare il miracolo del Natale ogni anno, offren-         spesso non riesce più a gustare la bellezza di
         do noi stessi come strumenti del suo amore             Dio e a sperimentare la grazia della sua pre-
         misericordioso verso gli ultimi.                       senza.
                                                                   E voi, cari fratelli e sorelle, che avete lascia-
                                                                to la vostra terra alla ricerca di un futuro mi-
                                                                gliore, avete una missione speciale. La vostra
                                                                                                                          Celebrazione
Contrabbandieri
                                                                fede sia “lievito” nelle comunità parrocchiali
                                                                alle quali appartenete oggi. Vi incoraggio a
                                                                moltiplicare le opportunità di incontro per               presieduta
                                                                condividere la vostra ricchezza culturale e spi-
                                                                rituale, lasciandovi nello stesso tempo arricchi-         da Francesco

della fede
                                                                re dalle esperienze altrui. Siamo tutti invitati a
                                                                costruire assieme quella comunione nella di-              nella «Domenica
                                                                versità che costituisce un tratto distintivo del
                                                                Regno di Dio, inaugurato da Gesù Cristo, Fi-
                                                                                                                          della gioia»
                                                                glio di Dio fatto uomo. Siamo tutti chiamati a
                                                                praticare assieme la carità verso gli abitanti
                                                                delle periferie esistenziali, mettendo a servizio
            Per prepararci adeguatamente a questa nuo-          i nostri doni diversi, così da rinnovare i segni
         va effusione di grazia, la Chiesa ci offre il tem-     della presenza del Regno. Siamo tutti chiamati
         po di Avvento, nel quale siamo chiamati a ri-          ad annunciare assieme il Vangelo, la Buona
         svegliare nei cuori l’attesa e a intensificare la      Novella di salvezza, in tutte le lingue, così da
         nostra preghiera. A questo scopo, nella ric-           raggiungere più persone possibile.
         chezza delle diverse tradizioni, le Chiese parti-         Il Santo Bambino che ci apprestiamo ad
         colari hanno introdotto una varietà di pratiche        adorare, avvolto in povere fasce e adagiato in
         devozionali.                                           una mangiatoia, vi benedica e vi dia la forza
            Nelle Filippine, da secoli, esiste una novena       per portare avanti con gioia la vostra testimo-
         in preparazione al Santo Natale chiamata Sim-          nianza.
il Settimanale                                                                         L’Osservatore Romano
                                                                                                       giovedì 19-26 dicembre 2019

#lavoratorianziani                                                                                                                   9

Una risorsa
e una ricchezza
non un peso
da scartare                                                                    E veniamo così al secondo aspetto: la vec-            «Le persone anziane,
                                                                            chiaia come stagione del dialogo. Il futuro di un        sul piano sociale, non
                                                                            popolo suppone necessariamente un dialogo e              vanno considerate come
                                                                            un incontro tra anziani e giovani per la costru-         un peso, ma per quello che

    C
                      ari fratelli e sorelle,                               zione di una società più giusta, più bella, più          sono veramente, cioè
                      Sono lieto di incontrarvi in occasione del 70°        solidale, più cristiana. I giovani sono la forza         una risorsa
                      anniversario di fondazione della vostra “Asso-        del cammino di un popolo e gli anziani rinvi-            e una ricchezza»: lo ha
                      ciazione Nazionale Lavoratori Anziani”. Vi sa-        goriscono questa forza con la memoria e la               ribadito il Papa durante
                      luto tutti, ad iniziare dal Presidente, che rin-      saggezza. La vecchiaia è un tempo di grazia,             l’udienza all’Associazione
                      grazio per la sua introduzione. Vorrei ripren-        nel quale il Signore ci rinnova la sua chiamata:         nazionale dei lavoratori
                      dere soprattutto la sottolineatura che ha fatto       ci chiama a preservare e tramandare la fede, ci          anziani (Anla), onlus
                      sull’anzianità come stagione del dono e anche         chiama a pregare, specialmente a intercedere;            italiana ricevuta
                      come stagione del dialogo.                            ci chiama ad essere accanto a quanti sono nel            a mezzogiorno di lunedì 16
                                                                            bisogno. Gli anziani, i nonni hanno una capa-            nella Sala Clementina.
                         Le persone anziane, sul piano sociale, non
                                                                            cità unica e speciale di cogliere le situazioni
                      vanno considerate come un peso, ma per quel-
                                                                            più problematiche. E quando pregano per
                      lo che sono veramente, cioè una risorsa e una
                                                                            queste situazioni, la loro preghiera è forte, è
                      ricchezza. Sono la memoria di un popolo! Lo           potente! Ai nonni, che hanno ricevuto la bene-
                      dimostra il loro apporto alle attività di volon-      dizione di vedere i figli dei figli (cfr Sal 128,
                      tariato, occasioni preziose per vivere la dimen-      6), è affidato un compito grande: trasmettere
                      sione della gratuità. Gli anziani in buone con-       l’esperienza della vita, la storia di una fami-
                      dizioni di salute possono offrire qualche ora         glia, di una comunità, di un popolo.
                      del loro tempo per occuparsi di persone che
                      hanno bisogno, arricchendo così anche sé stes-           Considerando e vivendo la vecchiaia come
                      si. Il volontariato è un’esperienza che fa bene       la stagione del dono e la stagione del dialogo,
                      sia a chi la riceve sia a chi la fa. Infatti, l’im-   si contrasterà lo stereotipo tradizionale dell’an-
                      pegno a favore degli altri è in grado di contra-      ziano: malato, invalido, dipendente, isolato,
                                                                            assediato da paure, lasciato da parte, con una
                      stare la percezione di solitudine, migliora le
                                                                            identità debole per la perdita di un ruolo so-
                      prestazioni cognitive e incrementa il benessere
                                                                            ciale. In pari tempo, si eviterà di focalizzare
                      mentale. In altre parole, impegnarsi nel volon-
                                                                            l’attenzione generale prevalentemente sui costi
                      tariato promuove quello che viene definito “in-
                                                                            e i rischi, dando più evidenza alle risorse e alle
                      vecchiamento attivo”, contribuendo a migliora-
                                                                            potenzialità degli anziani. Purtroppo, tante
                      re la qualità della vita una volta che vengano a
                                                                            volte si scartano i giovani, perché non hanno
                      mancare dimensioni importanti della propria
                                                                            lavoro, e si scartano gli anziani con la pretesa
                      identità, come il ruolo di genitori o quello          di mantenere un sistema economico “equilibra-
                      professionale con il pensionamento.                   to”, al centro del quale non vi è la persona
                         In questi ultimi anni abbiamo assistito ad         umana, ma il denaro. E questo non va. Il futu-
                      una espansione dell’impegno degli anziani nel         ro — e questo non è esagerato — sarà nel dialo-
                      volontariato e nell’associazionismo, in quanto        go fra giovani e anziani. Se i nonni non dialo-
                      terreno ottimale di realizzazione di un’anziani-      gano con i nipoti, non ci sarà futuro. Siamo
                      tà attiva e protagonista nella costruzione di         tutti chiamati a contrastare questa velenosa
                      una comunità solidale. I 70 anni della vostra         cultura dello scarto. Siamo chiamati a costrui-
                      Associazione sono la dimostrazione di come            re con tenacia una società diversa, più acco-
         Udienza      gli anziani sono in grado di auto-organizzarsi        gliente, più umana, più inclusiva, che non ha
                      e di partecipare. La sfida maggiore che, per i        bisogno di scartare chi è debole nel corpo e
a un’Associazione     prossimi anni, si presenterà alla società è pro-      nella mente, anzi, una società che misura il
                      muovere con efficacia sempre maggiore le ri-          proprio “passo” proprio su queste persone.
          italiana    sorse umane di cui sono portatori gli anziani            Cari amici, vi ringrazio per quanto fate nel
                      all’interno della comunità. Si tratta di attivare,
   della terza età    sul territorio, reti di solidarietà che abbiano
                                                                            campo della promozione delle persone anzia-
                                                                            ne. Siate ovunque presenza gioiosa e saggia.
                      come riferimento gli anziani in quanto soggetti       Domani la Chiesa comincia a pregare nella
                      attivi protagonisti e non solo oggetto di inter-      preparazione al Natale invocando la saggezza,
                      venti di tipo assistenziale. Sarà dunque impor-       il giorno della sapienza, invocando la saggez-
                      tante che gli anziani vengano considerati por-        za. C’è bisogno della sapienza e dell’esperien-
                      tatori non solo di bisogni, ma anche di nuove         za degli anziani, per costruire un mondo più
                      istanze, o come mi capita spesso di dire — rie-       rispettoso dei diritti di tutti. Continuate con
                      cheggiando la Bibbia — di “sogni” (cfr Gl 3, 1)       coraggio a portare nei diversi ambienti in cui
                      — che gli anziani siano dei sognatori — sogni         operate la vostra preziosa testimonianza. Da
                      però carichi di memoria, non vuoti, vani, come        parte mia, vi accompagno con la preghiera, e
                      quelli di certe pubblicità; i sogni degli anziani     invoco su di voi e sui vostri propositi e proget-
                      sono impregnati di memoria, e quindi fonda-           ti di bene la benedizione del Signore. E, mi
                      mentali per il cammino dei giovani, perché so-        raccomando, parlate con i giovani, ma non per
                      no le radici. Dagli anziani viene quella linfa        bastonarli, no: per sentirli, e poi seminare
                      che fa crescere l’albero, fa fiorire, dà nuovi        qualcosa. Questo dialogo è il futuro! E non
                      frutti.                                               dimenticatevi di pregare per me. Grazie!
il Settimanale                                                                          L’Osservatore Romano
                                                                                                                 giovedì 19-26 dicembre 2019

#7giorniconilpapa                                                                                                                              10

                                                                      La risposta alla sfida posta dalle migrazioni
                                                                 contemporanee si può riassumere in quattro verbi:

                                                                                                                                    ”
                                                                      accogliere, proteggere, promuovere e integrare.
                                                                Se li mettiamo in pratica, contribuiamo a costruire
                                                         la città di Dio e dell’uomo. #InternationalMigrantsDay
                                                                                                              @Pontifex, 18 dicembre

                               GIOVEDÌ 12                                            ne delle lettere con cui è stato accreditato
                                                                                     presso la Santa Sede.
                               Ricevuta in udienza Sua Altezza Reale la
                               Principessa Khétévane Bagration de Moukhra-
                               ni, nuovo ambasciatore di Georgia, in occasio-
                               ne della presentazione delle lettere con cui è        SABATO 14
                               stata accreditata presso la Santa Sede.
                                                                                        «Collaborare direttamente con i pastori nel
                                                                                     servizio alla gente, al popolo di Dio, nelle par-
                                                                                     rocchie, negli oratori, con i poveri, nelle carce-
                               VENERDÌ 13                                            ri» è il «punto originante e qualificante»
                                                                                     dell’esperienza delle ausiliarie e delle collabo-
                                  «Siamo tutti chiamati a costruire un “villag-
                                                                                     ratrici apostoliche di alcune diocesi dell’Italia
                               gio globale dell’educazione”, dove chi lo abita
                                                                                     settentrionale, incontrate nella Sala Clementi-
                               genera una rete di relazioni umane, le quali
                                                                                     na. Nella stessa mattina ricevuto in udienza,             Scambio di auguri natalizi
                               sono la migliore medicina contro ogni forma
                                                                                     nel Palazzo apostolico vaticano, Duško Mar-               con l’Acr
                               di discriminazione e di isolamento». È l’auspi-
  Agli artisti del concerto                                                          ković, primo ministro di Montenegro.
                               cio espresso dal Pontefice nel saluto rivolto
   di Natale in Vaticano
                               agli artisti e agli organizzatori del concerto di

                                                                                     D OMENICA 15
                                                                                        Rinnovando una tradizione natalizia inau-
                                                                                     gurata durante il pontificato di Paolo VI, Papa
                                                                                     Francesco ha benedetto al termine dell’Ange-
                                                                                     lus di mezzogiorno della terza domenica di
                                                                                     Avvento, le statuine dei bambinelli portate in            Due atteggiamenti
                                                                                     piazza San Pietro dai ragazzini del Centro                dei cristiani tiepidi —
                                                                                     oratori romani (foto in basso). In precedenza,            «mettere Dio all’angolo e
                                                                                     commentando il Vangelo proposto dalla litur-              lavarsene le mani» — sono
                                                                                     gia nella “Domenica della gioia”, il Pontefice            pericolosi: perché «è come
                                                                                     aveva esortato i numerosi fedeli presenti a non           sfidare Dio». Se il Signore
                                                                                     lasciarsi «distrarre dalle cose esteriori» e a fare       mettesse noi all’angolo
                                                                                     invece «spazio nel cuore a Colui che è già ve-            «non entreremmo mai
                                                                                     nuto e vuole venire ancora a guarire le nostre            in Paradiso» e guai se poi
                                                                                     malattie e a darci la sua gioia».                         «se ne lavasse le mani,
                                                                                                                                               con noi». Francesco,
                                                                                                                                               nell’omelia della messa
                                                                                                                                               del mattino di lunedì 16
                                                                                     LUNEDÌ 16                                                 a Casa Santa Marta,
                                                                                        «Nel giorno di Natale raccoglietevi in pre-            ha riletto così il Vangelo
                                                                                     ghiera e, con lo stesso stupore dei pastori,              di Matteo proposto
                                                                                     guardate a Gesù Bambino»: è il «compito da                dalla liturgia: quello
                                                                                     fare a casa» che Papa Francesco ha assegnato              sul dialogo tra Gesù
                               Natale in Vaticano, ricevuti in udienza a mez-        ai ragazzi dell’Azione cattolica italiana ricevuti        e i capi dei sacerdoti, che
                               zogiorno nella Sala Clementina. L’appunta-            nella Sala del Concistoro, per il tradizionale            gli chiedono con quale
                               mento musicale si è poi svolto sabato 14              scambio degli auguri natalizi.                            autorità insegni nel tempio.
                               nell’Aula Paolo VI, promosso dalla Congrega-
                               zione per l’educazione cattolica. All’inizio
                               dell’incontro il cardinale prefetto Giuseppe
                               Versaldi ha salutato il Papa a nome dei presen-
                               ti ricordando che la ventisettesima edizione è
                               dedicata alla regione Panamazzonica e che il
                               ricavato sarà devoluto a due iniziative solidali:
                               un progetto di riforestazione sostenuto dalla
    Discorso ad ausiliarie
e cooperatrici apostoliche
                               fondazione Scholas Occurrentes; e un centro
                               per minori a rischio, per preservare la presenza
                               indigena, promosso dalla fondazione salesiana
                               Missioni Don Bosco Valdocco onlus.
                                  «Far conoscere al mondo la gioia della mi-
                               sericordia attraverso la diversità dei vostri cari-
                               smi: con persone in situazioni di precarietà,
                               con i migranti, i malati, i carcerati, le persone
                               con disabilità, le famiglie ferite». È il compito
                               affidato dal Pontefice ai membri di associazio-
                               ni, congregazioni e movimenti ecclesiali fran-
                               cesi dedicati alla misericordia, ricevuti nella
                               Sala del Concistoro (foto sopra). Nella stessa
                               mattina Francesco aveva anche accolto in
                               udienza Sua Eccellenza il signor Alberto Me-
                               dardo Barranco Chavarría, nuovo ambasciato-
                               re del Messico, in occasione della presentazio-
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