PER LA SPIRITUALITÀ DELL'ACCOGLIENZA - PERIODICO MENSILE DEL MOVIMENTO "TRA NOI" - Bisogna tener duro

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PER LA SPIRITUALITÀ DELL'ACCOGLIENZA - PERIODICO MENSILE DEL MOVIMENTO "TRA NOI" - Bisogna tener duro
PERIODICO MENSILE DEL MOVIMENTO “TRA NOI”                 Anno LXIII   11 / 2018
PER LA SPIRITUALITÀ DELL’ACCOGLIENZA

                  Attualità                 Giovani
           Bisogna tener duro               “Siate il futuro più luminoso”
PER LA SPIRITUALITÀ DELL'ACCOGLIENZA - PERIODICO MENSILE DEL MOVIMENTO "TRA NOI" - Bisogna tener duro
Periodico mensile del
                             Movimento “Tra Noi”
                                                                                                          EDITORIALE
Direttore responsabile: Matilde Gana
Coordinamento redazionale:
Antonella Simonetta, Antonio Casile
Fotografie: Archivio fotografico “Tra Noi”
                                                                               La gioia di vivere
                                                              S
Fotocomposizione e stampa:
Mancini Edizioni s.r.l. - Roma
Cell. 335.5762727 - 335.7166301
Redazione centrale: Via Machiavelli, 25 - Roma                     embra quasi un controsenso parlare della gioia di vivere in un contesto storico
Direzione, amministrazione e redazione “Tra Noi”:
Via Monte del Gallo, 113 - 00165 Roma                              così complesso, a volte indecifrabile e soprattutto individualistico e violento.
Tel. 06.77200309 - 06.39387355 - Fax 06.39387446
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                                                                   Eppure la nostra vita richiede di essere vissuta in modo consapevole e con uno
Tra Noi viene inviato gratuitamente chiunque ne fac-          sguardo di fede che riesca a trovare in sé e negli eventi quel seme del Verbo di Dio
cia richiesta. Si sostiene grazie al contributo volonta-
rio dei Membri del Movimento “Tra Noi” e alla gene-
rosità dei lettori a cui stanno a cuore questa rivista e
                                                              che ci ha creati per amore e vuole donarci la sua gioia.
le sue finalità.                                              Forse siamo poco abituati ad uno sguardo contemplativo che ci consenta di scopri-
             CCP n. 26933002 intestato a:
                 Associazione “Tra Noi”
           via Machiavelli, 25 - 00185 Roma
                                                              re, giorno per giorno, le ragioni della nostra speranza nel vociare delle informazio-
Per richiedere l’abbonamento o per qualunque                  ni, a volte false e interessate, e soprattutto negli eventi personali e comunitari che
corrispondenza contattare il Tra Noi.
Raccomandiamo di comunicare tempestivamente qualun-           propongono paura ed insicurezza.
                                                              Vorremmo affermare che la gioia della nostra vita sta proprio in questo: porci con-
que cambio di indirizzo onde evitare inutili spese postali.
Sped. abb. post. Art. 2 Comma 20/C L. 662/96 Filiale

                                                              trocorrente scoprendo alternative di bene, piccole briciole di positività e su queste
di Roma Aut. Tribunale di Roma n. 277 del 15 maggio 1952
Finito di stampare: Novembre 2018
                                                              farne il lievito capace di trasformare l’ambiente. Sono i gesti di accoglienza del
IN QUESTO NUMERO

              2 Editoriale                                    nostro quotidiano che possono modificare stili di vita pian piano con prudenza,
    		 La gioia di vivere                                     pazienza, ma anche costanza e tanta fiducia nell’azione dello Spirito di Dio che ci è
              3 Camminiamo insieme                            stato donato ed opera in noi, nell’umanità e nel creato, se siamo docili.
    		 Contemplazioni d’autunno                               Don Plutino ce lo ricorda invitandoci alla contemplazione d’autunno e subito dopo
              4 Attualità                                     un breve articolo fa riflettere sulla esigenza di tener duro per poter dire una parola
    		Bisogna tener duro                                     nuova che modifichi i comportamenti e soprattutto faccia assumere le diverse re-
              6 Chiesa                                        sponsabilità che ciascuno di noi ha nella costruzione di un mondo migliore.
    		Da una economia                                        In una intervista al quotidiano 24 Ore il papa ha il coraggio di proporre una di-
       dello scarto a una                                     versa economia che tenga conto del bene comune e della solidarietà, evitando di
       economia solidale
                                                              rendere i poveri sempre più poveri con una economia dello scarto che produce fame
      10 Nello spirito di don Orione                          e guerre.
    		 Più fede!
                                                              Don Orione ci invita ad avere fede, più fede. Una fede che sia visibile nei com-
      11 Gocce di spiritualità                                portamenti e nella formazione di una cultura evangelica che sappia opporsi alla
    		Preghiamo l’Ave Maria
                                                              mentalità corrente della indifferenza.
       con Papa Francesco
                                                              Il nuovo libro su Maria di papa Francesco, scritto sulla base delle interviste con-
      15 Il racconto
                                                                                                    dotte da don Marco Pozza, sembra un canto,
    		 L’occhio del falegname
                                                                                                    forse anacronistico, alla donna ed alla maternità.
      16 L’angolo dell’arte
                                                                                                    Dal buio alla luce è il tema dell’angolo dell’arte
    		 Dal buio alla luce
                                                                                                    nel quale Giulia ci propone il cammino delle ca-
      18 Giovani
                                                                                                    tacombe, mentre una riflessione sul sinodo dei
    		“Siete il presente, siate il
       futuro più luminoso”                                                                         giovani, appena concluso, apre alla speranza di
                                                                                                    un futuro più umano e gioioso.
      20 In diretta dal Movimento
                                                                                                    In diretta dal Movimento ci informa sulle diver-
      20	Genitorialità
                                                                                                    se iniziative del Tra Noi invitandoci ad una col-
      21 Il centuplo… per uno
                                                                                                    laborazione sempre più viva per diffondere una
      22	Praticamente…
                   Form(arsi all’)azione!
                                                                                                    spiritualità attuale seppur esigente ed entusia-
                                                                                                    smante.
         23	Cara Signora
                   Ilaria Cucchi                                                                                                   LA REDAZIONE
                                                              In copertina: dall’Italia a Capoverde… per un mondo unito
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11/2018
    La voce del Padre

                                                                                                                          Camminiamo insieme
Contemplazioni d’autunno
Mi
            ero seduto sul muric­         là in fondo dietro quella lunga fila   Forse anche tu vivi come se non
            ciolo che mette sul viale     di cipressi.                           avessi un’anima immortale, come
            per riposarmi un pochi­       Il tappeto immenso di foglie morte     se la tua anima e la tua purezza
no: le foglie delle piante cadevano       richiama alla mia mente il cimite­     fossero un abito che indossi sol­
desolatamente e ad ogni soffio di         ro, ove i nostri corpi andranno per    tanto in determinate circostanze e
vento giù un’ondata da coprirmi           dissolversi e ritornare alla terra.    in date stagioni. No, stai attenta,
completamente il vestito. Tutto           Ma, penso, allora non vi è nessu­      tu sei stata creata per il cielo, tu
il lungo viale aveva un aspetto           na differenza fra me e quelle fo­      non invecchierai e non marcirai
squallido e triste. Eppure, qualche       glie? Esse marciscono ed anche il      come le foglie, tu non finirai. Il tuo
mese fa, seduto sullo stesso muric­       mio corpo marcirà. Dov’è dunque        corpo un giorno risorgerà bello e
ciolo, ascoltando il canto degli uc­      la differenza? Oh, sì c’è e molto      luminoso, se bella e luminosa sarà
celli, contemplavo il grande parco        grande! Le foglie hanno un’ani­        stata la tua vita quaggiù. •
fitto di piante, di erbe, di fiori e là   ma vegetativa ed io ho un’anima
mi riposavo, all’ombra delle piante       immortale. Le foglie sono state                               d. S. P. 1953
che mi difendevano, con le loro fo­       create per la terra, la mia anima
glie, dai dardi infocati del sole. Ora    per il cielo. Ecco dunque che
non si riconoscono più quei bei           diverso destino!
viali e quelle aiuole; non ci sono        Eppure, qualche volta, noi
più fiori né canti di uccelli. I rami,    viviamo come le foglie. Un
ormai spogli ed anneriti, formano         soffio di vento ci scuote, ci
strani disegni: sembrano scheletri        inebria, ci stacca dal tral­
che si rincorrono per nascondersi         cio vitale... E tu...? Ascolta.

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PER LA SPIRITUALITÀ DELL'ACCOGLIENZA - PERIODICO MENSILE DEL MOVIMENTO "TRA NOI" - Bisogna tener duro
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Attualità

                Bisogna
                tener
                duro
                                 Tragedia di S. Lorenzo: la vera sfida
                                                             di Eraldo Affinati

             In
                      una tragedia come quella       suto istituzionale del
                      di Desirée Mariottini, stu­    nostro Paese, incapa­
                      prata e uccisa da un grup­     ce di governare certi                 Don Orione tra gli orfani
                                                                                                      sopravvissuti
             po di uomini simili a belve in uno      spazi urbani lascian­                            al terremoto
             stabile abbandonato di San Loren­       doli al degrado e al                     del 13 gennaio 1915
                                                                                               che colpì la Marsica
             zo, nella capitale italiana, sono al­   disordine, ricettacolo
             meno tre le sconfitte da registrare,    di violenze, brutalità
             ognuna delle quali apre una san­        e malaffare.
             guinosa ferita sociale: la crisi fa­    Ma dietro queste cau­
             miliare che sta all’origine dell’in­    se immediate, le­ga­te
             quietudine di questa ragazza con        a disfunzioni anche
             un padre di cui non portava il co­      amministrative, ce n’è
             gnome e una madre di soli quindici      un’altra più profonda
             anni più grande di lei; il fallimento   che chiama in causa
             delle agenzie educative che avreb­      noi stessi: la progressiva scom­
             bero dovuto proteggere l’adole­         parsa di adulti credibili coi quali
             scente evitando che da Cisterna di      i ragazzi dovrebbero misurarsi; la
             Latina prendesse l’autobus e se ne      mancanza di gerarchie di valori in
             andasse a Roma di sera a cercare        grado di orientare il cammino dei
             la droga; la disgregazione del tes­     più giovani; la deflagrazione del

                                                                    4
PER LA SPIRITUALITÀ DELL'ACCOGLIENZA - PERIODICO MENSILE DEL MOVIMENTO "TRA NOI" - Bisogna tener duro
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desiderio che sembra non avere

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nessun ostacolo; una malinte­
sa concezione della libertà quale
superamento di ogni limite; l’i­
dea errata che la conoscenza del
mondo non debba passare attra­
verso l’elaborazione di un’espe­
rienza autentica della realtà; la
fungibilità delle relazioni sociali,
troppo spesso legate a criteri di
mera convenienza economica; la
fine della vera sapienza e il trionfo
della semplice (e spesso parziale)
informazione; lo sfacelo del lin­       sti senza famiglia. Fu un incontro      siasi sia il colore della loro pelle,
guaggio politico che passa senza        folgorante che gli cambiò la vita.      la differenza è sempre piuttosto
soluzione di continuità dalla bieca     Già diverso tempo fa, perlustran­       sottile: basterebbe un niente per
speculazione elettorale al vanilo­      do i luoghi di Ignazio Silone, restai   passare da una schiera all’altra e
quio, gergale privo di riscontri ef­    colpito dalla simmetria fra la sua      sprofondare nell’abisso.
fettivi. Via dei Lucani, nel palazzo    drammatica giovinezza e quella          Anche coloro che sembrano stare
risultato fatale a Desirée, è a po­     di tanti ragazzi che oggi, sotto gli    al sicuro, con i genitori a posto e
chi passi dall’istituto Pio X dove,     occhi di tutti, comprano la loro        le frequentazioni giuste, rischiano
durante la Prima guerra mondiale        dose di artificiale felicità chimica    tantissimo.
si trovava Ignazio Silone, rimasto      nei pressi dell’edificio da cui lui     Non dobbiamo perdere la fiducia.
orfano dopo il terribile terremoto      fuggì.                                  Per fortuna esistono ancora fami­
del 1915.                               Sbaglieremmo se li considerassi­        glie che tengono duro.
A quel tempo il grande scrittore        mo tarati e lontani da noi. Sarebbe     E anche i don Orione continuano a
abruzzese aveva sedici anni, l’età      un errore grave, simile a quello di     operare e spesso ottengono gran­
della povera vittima. Durante l’ora     chi volesse oscurare o alleggerire      di vittorie senza titoli sui giornali.
di ricreazione scappò dal collegio      le colpe dei carnefici di Desirée,      Fare l’educatore oggi è più difficile
religioso, nei cui pressi è adesso      i quali andranno assicurati alla        che in passato. Ti sembra di essere
attivo un centro di spaccio a cielo     giustizia. Fra i giovani sbandati e     da solo a remare controcorrente.
aperto, vagando nelle strade at­        i bravi ragazzi, così come fra i mo­    Ma è questa la ragione per cui non
torno alla Stazione Termini senza       stri e le persone ordinarie, qual­      devi mollare. •
sapere cosa fare. In quel momen­
to Silone era soltanto un fanciullo
abbandonato, senza arte né parte.
Dopo tre giorni venne ripreso dai
carabinieri e trasferito in un altro
collegio a Sanremo.
Durante il viaggio in treno verso la
Liguria, come in seguito rievocò in
uno dei brani narrativi più intensi
di Uscita di sicurezza (1965), co­
nobbe don Luigi Orione, che aveva
visto fra le macerie del terremoto
chiedere al Re una macchina per
mettere al sicuro i bambini rima­

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PER LA SPIRITUALITÀ DELL'ACCOGLIENZA - PERIODICO MENSILE DEL MOVIMENTO "TRA NOI" - Bisogna tener duro
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CHIESA

           Da una economia dello scarto
             a una economia solidale
                        “Il Sole 24 Ore” intervista papa Francesco
                                                     del 7 settembre 2018
                                                     a cura di Guido Gentili

           Nella intervista che papa Francesco ha concesso al direttore del giornale “economico” Sole 24 Ore, dot-
           tor Guido Gentili il 7 settembre u.s. vibra tutta la passione del papa nell’orientare ogni attività umana e
           quindi anche quella economica e finanziaria ad un nuovo umanesimo che pone al centro la persona e il
           bene comune.
           Ribadisce con chiarezza quanto la dottrina sociale della Chiesa ha espresso e richiama alcuni documenti dei
           suoi predecessori, specialmente di Papa Paolo VI.
           Il bisogno di coraggio e di geniale creatività è essenziale per “convertirsi” ad un nuovo stile economico-
           finanziario che non abbia come idolo il denaro, ma lo sviluppo della dignità della persona e del benessere
                                                        sociale. Riportiamo alcune domande e risposte dell’intervista
                                                        che sono molto eloquenti della forza pastorale del Papa e del
                                                        suo impegno a proporre nuovi sistemi che rafforzano la pro-
                                                        duttività valorizzando la persona e la collaborazione reciproca.
                                                        Per noi sono motivo di riflessione e di “conversione” per mi-
                                                         gliorare le prospettive delle nostre attività e collaborare alla
                                                         costruzione di un mondo più giusto e più umano.

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L’1% di ricchi
                                          controlla il 46%                                      …NON
                                          della ricchezza                                       È ANCORA

                                                                                                                     CHIESA
– Santità, un antico proverbio            mondiale
africano sostiene: «Se vuoi an-                                                                 ABBASTANZA…
dare veloce vai solo, ma se vuoi
andare lontano vai insieme».
Tutti noi sappiamo quanto si
può correre velocemente, grazie
ai nuovi strumenti dell’innova-
zione tecnologica, nella comuni-
cazione – anche tra le persone
– e nell’economia. Ma le crisi
profonde che si sono succedu-
te, assieme a una perdurante e
dilagante incertezza, sembrano
averci tagliato e oscurato gli
orizzonti. In Gran Bretagna, ad-
dirittura, è nato un ministero
che si occupa della “solitudine”.     il cuore aperto non ci sfuggono         sostenute dalla tenerezza e dal­
Farebbe suo quel proverbio?           le tante, le tantissime e preziose      la misericordia, non dalla smania
Questo proverbio esprime una ve­      storie di sostegno, vicinanza, at­      di successo e dalla esclusione
rità; il singolo può essere bravo,    tenzione, di gesti di gratuità, toc­    strategica di chi ci vive accanto.
ma la crescita è sempre il risul­     cando con mano che la solidarietà       La scienza, la tecnica, il progres­
tato dell’impegno di ciascuno per     si estende sempre più. Se la co­        so tecnologico possono rendere
il bene della comunità. Infatti       munità in cui viviamo è la nostra       più veloci le azioni, ma il cuore
le capacità individuali non pos­      famiglia, diventa più semplice          è esclusiva della persona per im­
sono esprimersi al di fuori di un     evitare la competizione per ab­         mettere un supplemento di amore
ambiente comunitario favorevo­        bracciare l’aiuto reciproco. Come       nelle relazioni e nelle istituzioni.
le, dal momento che non si può        succede nelle nostre famiglie di
pensare che il risultato raggiunto    appartenenza, dove la crescita          – Non avere un progetto condi-
sia semplicemente la somma delle      vera, quella che non crea esclusi       viso sulla riduzione delle dise-
singole capacità. Dico questo non     e scarti, è il risultato di relazioni   guaglianze in un sistema sempre
per mortificare i singoli o per non
riconoscere i talenti di ciascuno,
ma per aiutarci a non dimentica­
re che nessuno può vivere isola­
to o indipendente dagli altri. La
vita sociale non è costituita dal­
la somma delle individualità, ma
dalla crescita di un popolo.

– Come si riesce a essere “inclu-
sivi”?
Vedere l’umanità come un’unica
famiglia è il primo modo per es­
sere inclusivi. Noi siamo chiamati
a vivere insieme e a fare spazio
per accogliere la collaborazione di
tutti. Se ci guardiamo attorno con

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CHIESA
                                                de perché mette al centro e ob­        insieme per rispondere alle paure
                                                bedisce solo al denaro: quando         dei suoi cittadini?
                                                la persona non è più al centro,        I migranti rappresentano oggi una
                                                quando fare soldi diventa l’obiet­     grande sfida per tutti. I poveri che
                                                tivo primario e unico siamo al di      si muovono fanno paura special­
                                                fuori dell’etica e si costruiscono     mente ai popoli che vivono nel
                                                strutture di povertà, schiavitù e di   benessere. Eppure non esiste fu­
                                                scarti.                                turo pacifico per l’umanità se non
                                                                                       nell’accoglienza della diversità,
                                                – Tra gli “scartati” della Terra ci    nella solidarietà, nel pensare all’u­
                                                sono i migranti che si spostano        manità come una sola famiglia. È
         più globalizzato può determinare       da un continente all’altro in fuga     naturale per un cristiano ricono­
         quella che Lei chiama “l’econo-        dalle guerre o in cerca di condi-      scere in ogni persona Gesù. Cri­
         mia dello scarto”, dove le stes-       zioni per vivere o sopravvivere.       sto stesso ci chiede di accogliere
         se persone diventano “scarti”.         Lei, in un periodo storico che         i nostri fratelli e sorelle migranti e
         Nell’ultimo documento («Oeco-          vede le frontiere (anche quelle        rifugiati con le braccia ben aperte,
         nomicae et pecuniariae quae-           commerciali) chiudersi e preva-        magari aderendo all’iniziativa che
         stiones – Considerazioni per un        lere i nazionalismi in un’Europa       ho lanciato nel settembre dell’an­
         discernimento etico circa alcuni       stanca e divisa, non si sente un       no scorso: Share the Journey
         aspetti dell’attuale sistema eco-      po’ come un Mosè contempora-           – Condividi il viaggio. Il viaggio,
         nomico») la Santa Sede afferma         neo che apre il passaggio, apre        infatti, si fa in due: quelli che
         che l’economia «ha bisogno per         le porte per tutti i popoli e le       vengono nella nostra terra, e noi
         il suo corretto funzionamento di       persone, a cominciare dai più          che andiamo verso il loro cuore
         un’etica amica della persona». Ci      poveri? C’è chi pensa che questa       per capirli, capire la loro cultura,
         può spiegare questo punto?             non sia comunque la missione           la loro lingua, senza trascurare il
         Innanzitutto una precisazione          di successore di Pietro. Perché,       contesto attuale. Questo sarebbe
         sull’idea degli scarti. Come ho        invece, ritiene che lo sia? E di       un segno chiaro di un mondo e
         scritto nell’Evangelii gaudium:        cosa ha bisogno questa Europa          di una Chiesa che cerca di esse­
         non si tratta semplicemente del        per ritrovare una rotta comune e       re aperta, inclusiva e accogliente,
         fenomeno conosciuto come azio­
         ne di sfruttamento e oppressione,
         ma di un vero e proprio fenomeno
         nuovo. Con l’azione dell’esclusio­
         ne colpiamo, nella sua stessa ra­
         dice, i legami di appartenenza alla
         società a cui apparteniamo, dal
         momento che in essa non si vie­
         ne semplicemente relegati negli
         scantinati dell’esistenza, nelle pe­
         riferie, non veniamo privati di ogni
         potere, bensì siamo sbattuti fuori.
         Chi viene escluso, non è sfruttato
         ma completamente rifiutato, cioè
         considerato spazzatura, avanzo,
         quindi spinto fuori dalla società.
         Non possiamo ignorare che una
         economia così strutturata ucci­

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CHIESA
una Chiesa madre che abbraccia
tutti nella condivisione del viag­
gio comune. Non dimentichiamo,
come ho già detto precedente­
mente, che è la speranza la spinta
nel cuore di chi parte lasciando
la casa, la terra, a volte familia­
ri e parenti, per cercare una vita
migliore, più degna per sé e per
i propri cari. Ed è anche la spinta
nel cuore di chi accoglie: il deside­
rio di incontrarsi, di conoscersi, di
dialogare… La speranza è la spinta
per “condividere il viaggio” della
vita, non abbiamo paura di con­
dividere il viaggio! Non abbiamo
paura di condividere la speranza.       tenze e l’avvio di uno sviluppo che    rare la possibilità di integrarle e
La speranza non è virtù per gente       possa diventare bene per i Paesi       sistemarle in modo dignitoso. È
con lo stomaco pieno e per questo       ancora oggi poveri consegnando a       necessario avere attenzione per
i poveri sono i primi portatori del­    quelle persone la dignità del lavo­    i traffici illeciti, consapevoli che
la speranza e sono i protagonisti       ro e al loro Paese la capacità di      l’accoglienza non è facile.
della storia.                           tessere legami sociali positivi in     Ricordo qui quanto scrivevo
                                        grado di costruire società giuste e    quest’anno nel Messaggio per la
– Ma come deve muoversi, in             democratiche.                          Giornata Mondiale della Pace:
concreto, l’Europa?                                                            quattro pietre miliari per l’azione,
L’Europa ha bisogno di speranza         – In che modo si può realizza-         che amo esprimere tramite i verbi
e di futuro. L’apertura, spinti dal     re un percorso di integrazione         «accogliere, proteggere, promuo­
vento della speranza, alle nuove        in grado di superare paure e in-       vere e integrare», e sottolineo che
sfide poste dalle migrazioni può        quietudini, che sono reali?            il 2018 condurrà alla definizione
aiutare alla costruzione di un          Non smettiamo di essere testimo­       e all’approvazione da parte delle
mondo in cui non si parla solo di       ni di speranza, allarghiamo i nostri   Nazioni Unite di due patti globa­
numeri o istituzioni ma di perso­       orizzonti senza consumarci nella       li, uno per migrazioni sicure, or­
ne. Tra i migranti, come dice lei, ci   preoccupazione del presente. Così      dinate e regolari, l’altro riguardo
sono persone alla ricerca di “con­      come è necessario che i migran­        ai rifugiati. Patti che rappresen­
dizioni per vivere o sopravvivere”.     ti siano rispettosi della cultura      teranno un quadro di riferimento
Per queste persone che fuggono          e delle leggi del Paese che li ac­     per proposte politiche e misure
dalla miseria e dalla fame, molti       coglie per mettere così in campo       pratiche. Per questo è importan­
imprenditori e altrettante istitu­      congiuntamente un percorso di          te che i nostri progetti e propo­
zioni europee a cui non manca­          integrazione e per superare tutte      ste siano ispirati da compassione,
no genialità e coraggio, potranno       le paure e le inquietudini.            lungimiranza e coraggio, in modo
intraprendere percorsi di investi­      Affido queste responsabilità an­       da cogliere ogni occasione per
mento, nei loro paesi, in forma­        che alla prudenza dei governi, af­     far avanzare la costruzione della
zione, dalla scuola allo sviluppo       finché trovino modalità condivise      pace: solo così il necessario rea­
di veri e propri sistemi culturali e,   per dare accoglienza dignitosa a       lismo della politica internaziona­
soprattutto, in lavoro. Investimen­     tanti fratelli e sorelle che invoca­   le non diventerà una resa al di­
to in lavoro che significa accom­       no aiuto. Si può ricevere un certo     sinteresse e alla globalizzazione
pagnare l’acquisizione di compe­        numero di persone, senza trascu­       dell’indifferenza. •

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Nello spirito di don Orione

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                              P
                                      iù fede! Fratelli, non siamo spiriti          dell’anima lo dico —, manca o langue assai la
                                      scoraggiati: abbiamo fede, più fede!          fede in me e pur in altri di noi che vogliamo o
                                      Che cosa manca un po’ a tutti, a noi tutti,   crediamo di volere illuminare e salvare le folle.
                              oggi, per adoprarci, nel nome di Dio e in unione      Siamo sinceri. Perché non sempre rinnoviamo
                              con Cristo, a salvare il mondo e a impedire che       la società, perché non abbiamo sempre la forza
                              il popolo si allontani dalla Chiesa? Che cosa ci      di trascinare? Ci manca la fede, la fede calda!
                              manca, perché la carità, la giustizia, la verità      Viviamo poco di Dio, e molto del mondo:
                              non siano vinte, e non rientrino nel seno di Dio,     viviamo in una vita spirituale tisica, manca
                              maledicendo all’umanità, che avrà rifiutato di        quella vera vita di fede e di Cristo in noi, che
                              dare il suo frutto? Ci manca la fede!                 ha insita in sé tutta l’aspirazione alla verità e
                              «Se aveste della fede soltanto come un grano          al progresso sociale; che penetra tutto e tutti, e
                              di senape, ha detto Gesù, voi trasportereste le       va sino ai più umili lavoratori. Ci manca quella
                              montagne, e niente vi sarebbe impossibile».           fede che fa della vita un apostolato fervido in
                              Fede, fratelli, più fede!                             favore dei miseri e degli oppressi, com’è tutta la
                              Chi di noi crede che si possano trasportare le        vita e il Vangelo di Gesù Cristo. Manca la fede,
                              montagne, guarire i popoli, far predominare la        quella fede divina, pratica e sociale del vangelo,
                              giustizia nel mondo, far risplendere la verità allo   che dà al popolo la vita di Dio e anche il pane.
                              spirito umano, unire nella carità di Cristo tutta     Ecco la piaga! Se vogliamo oggi lavorare
                              la terra? Dove sono questi credenti?                  utilmente al ritorno del secolo verso la luce e la
                              Più fede, fratelli, ci vuole più fede!                civiltà, al rinnovamento della vita pubblica e
                              Manca la fede in quelli che bisogna salvare, e        privata, è necessario che la fede risusciti in noi e
                              la fede manca, talora - ah, con quanto dolore         ci risvegli da questo sonno.

                                                                               10
NEL LIBRO SCRITTO CON DON MARCO POZZA, IL PAPA RACCONTA L’EMOZIONE DI QUESTA PREGHIERA

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                                                  Preghiamo

                                                                                                              Spiritu­­alità
                                              l’AVE MARIA
                                                  con PAPA

                                                                                                               Gocce di
                                               FRANCESCO
                                                                 di Enrico Casarini

          Ai lettori presentiamo alcuni passi del libro: sono appunto quelle parole di Francesco
                che possono accompagnare ciascuno di noi nella preghiera dell’Ave Maria.

A
        ve, Maria, piena di gra­
                                                                                            Il Papa saluta
        zia... Immaginate di re­                                                              l’icona della
        citare la preghiera che                                                                   Madonna
                                                                                   “Salus Populi Romani”
avete probabilmente imparato                                                               con un tenero
                                                                                       gesto di devozione
per prima, quando eravate bim­
bi, e immaginate di avere al vo­
stro fianco papa Francesco che vi
spiega il significato delle sue pa­
role, così semplici e così grandi,
rinnovando in voi l’emozione di
un incontro “faccia a faccia” con
la Madre di Gesù, con la Madre di
Dio... Bene: forse non vi capiterà
di trovare Francesco material­
mente al vostro fianco, ma po­
trete leggere le sue riflessioni su
ogni parola di questa preghiera
in un libro. Ave Maria, in libreria
da martedì 9 ottobre.
E potrete anche ascoltare le
parole del Papa in un program­

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Spiritu­­alità

                 “
 Gocce di

                       D       a quando (Maria) è nata fino all’Annunciazione,
                               al momento dell’incontro con l’angelo di Dio, me
                 l’immagino come una ragazza normale, una ragazza di oggi,
                 una ragazza non posso dire di città, perché Lei è di un paesino,
                 ma normale, normale, educata normalmente, aperta a sposarsi,
                 a fare una famiglia. Una cosa che immagino è che amasse le            Il libro “Ave Maria” (160 pa­
                 Scritture: conosceva le Scritture, aveva fatto la catechesi ma        gine; 16 euro), pubblicato da
                                                                                       Rizzoli e Lev è in libreria dal 9
                 familiare, dal cuore. Poi, dopo il concepimento di Gesù, anco-        ottobre. Il programma a esso
                 ra una donna normale: Maria è la normalità, è una donna che           legato è in onda su Tv2000 a
                 qualsiasi donna di questo mondo può dire di poter imitare.            partire dal 16 ottobre.
                 Niente cose strane nella vita, una madre normale: anche nel
                 suo matrimonio verginale, casto in quella cornice della vergi-     ma dallo stesso titolo, in onda
                 nità, Maria è stata normale. Lavorava, faceva la spesa, aiutava    su Tv2000 per dieci puntate da
                 il Figlio, aiutava il marito: normale.                             martedì 16 ottobre. Se trovate
                                                                                    che l’iniziativa abbia qualco­

                 “
                                                                                    sa di familiare, non sbagliate:
                                                                                    il “progetto” Ave Maria rinnova
                                                                                    l’eccezionale esperienza del pro­
                                                                                    gramma Padre Nostro, andato in

                       T    anti uomini e donne, nei momenti difficili della
                            vita, devono fare una scelta. Una buona decisio-
                 ne si prende grazie ai consigli, con consultazioni, ma nel mo-
                                                                                    onda lo scorso ottobre sempre
                                                                                    su TV2000. Anche quest’anno
                                                                                    libro e trasmissione nascono da
                 mento decisivo sei solo col Signore. Maria è sola in quel mo-      un dialogo tra Francesco e don
                                     mento: si spaventa, all’inizio non capisce     Marco Pozza, trentottenne cap­
                                         bene, perché mai aveva immaginato          pellano del carcere Due Palazzi
                                           una chiamata del genere, manifesta       di Padova. Il loro incontro è stato
                                             le proprie difficoltà.                 registrato il 19 luglio nella sala
                                              Ma quando riceve le spiegazioni,      Ducale dei Musei Vaticani. Don
                                               allora va avanti: da sola, ma con    Marco, sacerdote abituato ad af­
                                               il Signore. Il coraggio di una ra-   frontare tanto le complessità del
                                               gazza che, dopo aver capito cosa     pensiero teologico quanto quelle
                                               ci si aspetta da lei, accetta di     della vita quotidiana dei fede­
                                              proseguire.                           li, anche quest’anno “interroga”
                                          Federico Barocci:                         il Papa suggerendogli spunti e
                                          “Annunciazione”
                                                                                                      segue a pag. 14

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                                                            Gocce di
Papa Francesco e don Marco Pozza
negli studi del programma “Padre Nostro” di Tv2000

“          M    aria è benedetta perché è
                nata senza colpa, è senza
  peccato. È stata eletta per essere la Ma-
  dre, per dare carne a Dio, e dare carne
  a Dio non è forse una benedizione? Le
  nostre mamme quando ci hanno con-
  cepite e poi partorito non erano be-
  nedette e felici perché avevano dato
  la vita a un figlio? Pensiamo dunque
  a Maria che concepisce proprio da
  Dio e dà carne a Dio: una benedi-
  zione ben più grande di quella delle
  nostre mamme.
                          “Madonna con Bambino”.
       Particolare del mosaico “La Sacra Famiglia”,
                 realizzato da padre Marko Rupnik,
              che compare sulla copertina del libro

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Spiritu­­alità
                                                                                       parole della preghiera. Dialogano
                                                                                       con semplicità, perché nessuno
                                                                                       rimanga escluso da questo in­
                         (Il demonio odia tanto Maria) perché Maria ha portato         contro emozionante.
                         in grembo il Salvatore, ha portato la rigenerazione al        Nel libro il commento di France­
 Gocce di

                 mondo, ha portato Dio fra gli uomini.                                 sco all’Ave Maria è arricchito da
                 È stata Lei a salire gli scalini perché Dio venisse da noi. Padre
                                                                                       una selezione di suoi interven­
                 Rupnik ha creato un’immagine della Madonna con il Bambino
                                                                                       ti (omelie, catechesi…) in tema
                 {riprodotta sulla sovracopertina del libro, ndr). Le mani della Ma-
                                                                                       con il verso di cui si parla; in
                 donna sono gli scalini su cui scende Gesù, che con una mano
                                                                                       appendice, poi, si trovano le ri­
                 regge il rotolo della Legge e con l’altra si aggrappa al manto
                                                                                       flessioni del Papa sul Magnificat
                 di Maria. Dio si è aggrappato a una donna per venire da noi.
                                                                                                    (il cantico riportato
                                                                                                    nel primo capitolo
                                                                                                    del Vangelo di Luca,

                 “
                                                                                                     con cui Maria rin­
                                                                                                     grazia il Signore) e
                                                                                                     uno scritto di don

                        È
                                                                                       Marco Pozza, Una madre tra i
                            una storia lunga quella con Santa Maria Maggiore.
                            Prima di diventare Papa sono venuto spesso a Roma          lupi, tratto dalla sua esperienza
                 per qualche Sinodo o per una riunione dei dicasteri dei quali         di missione in carcere. Il pro­
                 ero membro. Andavo nelle chiese che conoscevo: San Pietro,            gramma televisivo, invece, non
                 il Gesù, Sant’Ignazio e Santa Maria Maggiore. Andavo spesso           comprenderà solo l’intervista
                 a Santa Maria Maggiore. Non so perché, ma la Madonna, la              con il Papa, ma ospiterà anche
                 Madre, mi ha sempre attirato. Cosa penso quando guardo la             testimonianze di donne, famose
                 Madonna? Mi rifaccio un po’ all’esperienza della Vergine di           e no, per raccontare l’esperienza
                 Guadalupe in Messico: è certamente bello guardare la Ma-              della fede al femminile, natural­
                 donna ma è ancora più bello lasciarsi guardare dalla Madon-           mente alla luce della figura di
                 na, lasciarsi guardare e dirle tutto sapendo che Lei ci guarda.       donna e madre per eccellenza,
                                                                                       cioè Maria.

                 “      M     aria è madre di tutti noi peccatori, dal più al meno santo. È mamma. Ricordo che
                              mia mamma, parlando di noi cinque figli, diceva: «I miei figli sono come le dita
                 della mano ognuno diverso dall’altro; ma se mi pungo un dito sento lo stesso dolore che proverei
                 se me ne pungessi un altro». Maria accompagna  14 la strada di noi peccatori, ognuno con i suoi
                 peccati. «Prega per noi, peccatori» significa dire: «Sono peccatore ma tu custodiscimi». Maria è
                 colei che ci custodisce.

                                                                 14
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                                                                                                                       il RACCONTO
                                                                        del
                                                 falegname
C’
           era una volta, tanto tempo fa, in un picco­     L’uomo prese un asse e lo segò con la Sega mordace.
           lo villaggio, la bottega di un falegname. Un    Lo piallò con la Pialla che spela tutto quello che toc­
           giorno, durante l’assenza del padrone, tutti    ca. Sorella Ascia che ferisce crudelmente, sorella Ra­
i suoi arnesi da lavoro tennero un gran consiglio.         spa dalla lingua scabra, sorella Cartavetro che raschia
La seduta fu lunga e animata, talvolta anche veemen­       e graffia, entrarono in azione subito dopo.
te. Si trattava di escludere dalla onorata comunità        Il falegname prese poi i fratelli Chiodi dal carattere
degli utensili un certo numero di membri. Uno prese        pungente e il Martello che picchia e batte.
la parola: «Dobbiamo espellere nostra sorella Sega,        Si servì di tutti i suoi attrezzi di brutto carattere per
perché morde e fa scricchiolare i denti. Ha il carattere   fabbricare una culla.
più mordace della terra». Un altro intervenne: «Non        Una bellissima culla per accogliere un bambino che
possiamo tenere fra noi nostra sorella Pialla: ha un       stava per nascere. Per accogliere la Vita. •
carattere tagliente e pignolo, da spelacchiare tutto
quello che tocca». «Fratel Martello - protestò un altro            Dio ci guarda con l’occhio
- ha un caratteraccio pesante e violento. Lo defini­
rei un picchiatore. È urtante il suo modo di ribattere                   del falegname.
continuamente e dà sui nervi a tutti. Escludiamolo!».
«E i Chiodi? Si può vivere con gente così pungente?
Che se ne vadano!
E anche Lima e Raspa. A vivere con loro è un attrito
continuo. E cacciamo anche Cartavetro, la cui unica
ragion d’essere sembra quella di graffiare il prossi­
mo!». Così discutevano, sempre più animosamente,
gli attrezzi del falegname. Parlavano tutti insieme. Il
martello voleva espellere la lima e la pialla, questi
volevano a loro volta l’espulsione di chiodi e martello,
e così via. Alla fine della seduta tutti avevano espulso
tutti.
La riunione fu bruscamente interrotta dall’arrivo del
falegname. Tutti gli utensili tacquero quando lo vide­
ro avvicinarsi al bancone di lavoro.

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L’angolo del l ’arteGiulia Romano

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                                              Dal buio alla luce
                                    N
                                              ell’ambito delle giornate europee del patri­           La scelta di questo giorno come apertura è stata
                                              monio culturale il 13 ottobre scorso, la Pon­          significativa: il giorno successivo domenica 14 vi è
                                              tificia Commissione di archeologia sacra, a            stata la canonizzazione di Paolo VI (che visitò S. Cal­
                                    cui la Sovraintendenza della Santa Sede, dal1852 ha              listo il 12 settembre 1965) e quella del martire Oscar
                                    affidato la tutela e conservazione delle catacombe               Romero, nonché giorno dedicato a S. Callisto, di cui
                                    cristiane d’Italia, ha reso accessibili gratuitamente            quest’anno ricorre il centenario dell’elezione a Papa
                                    12 siti dove è stato possibile effettuare visite, labo­          nell’anno 218.
                                    ratori e tanto altro.                                            Lungo le vie consolari di Roma si sviluppa, dalla fine
                                    Il titolo dato a questa giornata vuole indicare proprio          del II° secolo, uno straordinario reticolo storico ar­
                                    l’importanza di rimettere in luce un patrimonio stra­            cheologico costituito dalle catacombe cristiane. Esse
                                    ordinario e unico da cui parte l’arte cristiana e che            disegnano un secondo circuito murario più largo di
                                    ha influenzato tutta l’arte occidentale.                         quello riferito all’imperatore Aureliano (III° sec.), una
                                    Visitare le catacombe significa altresì comprende­               cerchia di oltre 450 unità monumentali, i luoghi più
                                    re le radici cristiane europee non attraverso libri o            eloquenti del cristianesimo delle origini romane.
                                    discorsi bensì percorrendo itinerari che sono anche              Ne troviamo anche a Napoli, in Sicilia e (ultime sco­
                                    interiori e dove la testimonianza dei martiri è una              perte) di grande bellezza a Malta e in altre parti nel
                                    forte provocazione.                                              mondo ma l’estensione, l’imponenza e gli affreschi di
                                    “L’emorroissa e Gesù”           “La resurrezione di Lazzaro”                “Giona
                                    (Cat. S. Marcellino e Pietro)   (Cat. S. Marcellino e Pietro)               gettato in mare”

                                                                                                    16
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                                                                             (Cat. di Santa Priscilla)

quelle romane, ne fanno un uni­                                                  Ma non mancano personifica­

                                                                                                                                  L’angolo del l ’arte
cum eccezionale e le rende tra                                                      zioni e simboli che alludono, in
le più belle e affascinanti del                                                       maniera allegorica, al concet­
mondo.                                                                                 to della pace e della condi­
Questi labirinti sotterranei                                                           zione paradisiaca, a comin­
non erano percepiti come                                                               ciare dall’orante e dal Buon
tristi luoghi di morte, secon­                                                         Pastore concludendo con
do un topos sorto nel Medio                                                           l’áncora, il pesce e la colom­
Evo il cui nome dal greco katà                                                      ba.
kùmbas (dal greco = presso la                                                     Molto ci sarebbe ancora da dire
cavità) è stato dato proprio nel pe­                                           e illustrare: il tema delle catacom­
riodo medioevale; in precedenza era­                                       be cristiane è complesso e articolato,
no chiamati coemiteria alludendo al sonno                            ciò che scriviamo è solo l’incipit di una storia
provvisorio, cioè dormitorio in attesa della risurre­       bellissima e affascinante, per cui concludiamo af­
zione.                                                      fermando che il patrimonio monumentale costituito
Le catacombe, perciò, sono dipinte e decorate con           dalla rete delle catacombe romane, rappresenta una
scene amene o con episodi che evocano un lieto e            chiara testimonianza dei modi e dei tempi con cui
festoso ambiente paradisiaco.                               a Roma si sviluppa durante la tarda antichità (II°-
Se nel I° e nel II° secolo nelle manifestazioni figura­     VIII°sec.) una comunità cristiana ampia e ben strut­
tive si ritrovano i temi classici quali Amore e Psiche      turata.
(ipogeo dei Flavi a S. Domitilla), le stagioni simbolo      Inoltre essa si configura, oggi, come una vasta rete di
del rinnovo della natura (Pretestato), il pavone sim­       cellule museali, dentro cui si conservano pitture, ma
bolo della risurrezione (Priscilla), Orfeo che rappre­      anche oggetti, reperti e sculture di alto valore storico
senta l’armonia del cosmo (Callisto) a partire dai pri­     e archeologico, che, purtroppo, per il loro prestigio
mi anni del III° sec., entrarono a far parte pian piano     hanno attirato l’attenzione dei trafficanti di opere
i temi ispirati proprio al cristianesimo.                   d’arte.
La grande rivoluzione tematica , è però rappresentata       In molti casi la Pontificia Commissione di Archeo­
dall’introduzione delle scene bibliche sia vetero che       logia Sacra ha potuto contare sul prezioso aiuto del
neotestamentarie; esse colgono l’esito positivo della       Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale del Comando
soluzione salvifica. Daniele fra i leoni, Noè nell’arca,    dei Carabinieri per riuscire a rintracciare reperti ru­
Susanna tra i vecchioni, il sacrificio di Abramo, i fan­    bati, in modo da inserirli di nuovo nei loro contesti
ciulli nella fornace, la storia di Giona, la risurrezione   di provenienza. Un esempio per tutti: il sarcofago di
di Lazzaro, la Samaritana nel pozzo, il battesimo di        bambino con scene bibliche, trafugato nel dicem­
Cristo, la moltiplicazione dei pani, Mosè che batte         bre 1990 dalle catacombe di S.Callisto, ritrovato nel
la rupe.                                                    1996 a New York. •

“Le stagioni simbolo del rinnovo della Natura”              “Mosè batte la rupe”                     “La samaritana al pozzo”
(Cat. di San Protestato)                                    (Cat. S. Marcellino e Pietro)                  (Cat. di via Latina)

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G I O VA N I

                                           “Siete il presente,
                                               siate il futuro
                                              più luminoso”
               È
                       questo l’augurio-messaggio che i Padri Conci­      ferta di un contributo, fatto di critiche costruttive e
                       liari hanno lasciato ai giovani, al termine del    di proposte concrete. Senza alcun timore dei ruoli o
                       Sinodo dei Vescovi sul tema “I giovani, la fede    dei capelli bianchi facendo proprio l’invito del papa
               e il discernimento vocazionale”.                           di “aggrapparsi alla barca della Chiesa che, pur attra­
               Una solenne celebrazione e la pubblicazione di un          verso le tempeste impietose del mondo, continua ad
               Documento finale hanno concluso, domenica 29 ot­           offrire a tutti rifugio e ospitalità”. Vale la pena, aveva
               tobre, l’Assemblea. Oltre 250 i padri sinodali che vi      detto, metterci in ascolto gli uni degli altri.
               hanno preso parte, due dei quali provenienti per la        E possiamo dire che questo sinodo è stato proprio un
               prima volta dalla Cina continentale. Una quarantina        luogo di apprendimento riguardo la gioventù che i
               di giovani sotto i trenta anni, in veste di uditori. Una   padri sinodali hanno voluto scandagliare in tutte le
               presenza significativa esuberante sempre attiva nei        sue sfaccettature, grazie al contributo dei diretti in­
               canali digitali con la pubblicazione di post e selfie      teressati.
               con il Papa e con i Padri, incontrati in modo informale    L’assise sinodale infatti non è stata solo per i giovani,
               lungo i corridoi, nei momenti distensivi o nei luoghi      ma con i giovani e la parola chiave è stata fin dall’i­
               ufficiali come i circoli minori.                           nizio “ascolto”.
               Sempre disponibili ad uno scambio alla pari e all’of­      Un ascolto, dice il Papa, “ che richiede tempo, attenzio­

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ne, apertura della mente e del cuore. Come Chiesa di        nodali, nella cornice dell’aula Paolo VI dal titolo: “Noi
Gesù desideriamo metterci in vostro ascolto con amo­        per. Unici, solidali, creativi”. Come filo conduttore tre
re, certi di due cose: che la vostra vita è preziosa per    temi: la ricerca della propria identità, le relazioni e la
Dio perché Dio è giovane; e che la vostra vita è prezio­    vita come servizio e donazione.
sa anche per noi, anzi è necessaria per andare avanti.      Molte sono state le testimonianza di vita, studio, la­
Ma l’ascolto per quanto prezioso e importante da solo       voro e difficoltà di operare delle scelte per il futuro,
non basta per portare frutto deve tradursi in Vangelo       inframezzate da momenti musicali ed artistici.
vissuto, in carità concreta, in esistenza quotidiana”.      Infine al termine del sinodo un ultimo dono del Papa
“Le nostre debolezze non vi scoraggino, hanno detto i       ai giovani uditori, il volumetto “Docat”- (Edizioni San
Padri Sinodali ai giovani nella lettera conclusiva – la     Paolo) con un compendio della dottrina sociale del­
Chiesa e il mondo hanno urgente bisogno del vostro          la Chiesa, dalla Rerum Novarum di Leone XIII (1891)
entusiasmo”                                                 fino agli ultimi testi di papa Francesco: un manuale
Molti sono stati i temi trattati: rapporto tra mon­         strutturato in domande e risposte intorno al tema del
do virtuale e reale, migrazione, ruolo della scuola e       ruolo dell’uomo nella Chiesa e nella società, che do­
dell’università, vita nelle parrocchie e forma­                                  vrebbe essere una guida per il cam­
zione dei catechisti, relazioni e amicizie, rap­                                 mino che ora si apre.
porti familiari e generazionali.                                                 Un cammino di speranza e di co­
“Si è parlato della pastorale digitale, di come                                  raggio che siamo sicuri non man­
la chiesa possa trovarsi nel mondo social” ha                                    cherà ai nostri giovani, se sapremo
detto il prefetto del Dicastero per la Comu­                                      accompagnarli con la discrezione
nicazione, e il Vescovo del Camerum ha sot­                                       e l’amore capace di accoglierli e
tolineato “abbiamo gli stessi problemi, ma li                                     sostenerli con la sapienza del cuo­
affrontiamo da punti di vista diversi. Le Chiese                                  re verso gli orizzonti vasti di una
in Camerum sono stracolme, ma i giovani non                                       umanità rinnovata. •
sono contenti a causa dei tanti problemi che
attraversano l’Africa. Come aiutarli? Stiamo
cercando tutti la stessa soluzione”. “Un sino­
do sui giovani con i giovani- ha affermato il
Presidente della Conferenza Episcopale della
Bielorussia- che lo rende particolarmente dinamico,
perché i giovani sono sempre in cammino”.
“Vivo la sorpresa della vicinanza nei temi che si af­
frontano, nelle sfide della Chiesa di oggi, pur nella
diversità delle situazioni” ha affermato il Pastore del­
la Chiesa Evangelica di Roma presente in qualità di
delegato fraterno.
Nel corso dell’Assemblea il 6 ottobre si è svolto un
incontro particolare tra i giovani, il Papa e i Padri Si­

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11/2018                                  IN DIRETTA DAL MOVIMENTO IN DIRETTA DAL MOVIMENTO

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MOVIMENTO IN DIRETTA DAL MOVIMENTO IN DIRETTA DAL MOVIMENTO

                                                               D
                                                                       al 20 al 23 settembre 2018 si è svolto a         Sardegna) si sono incontrati e hanno partecipato
                                                                       Salerno il primo incontro del Percorso           alla fitta rete di incontri, laboratori ed esercitazio-
                                                                       formativo FQTS 2018/2019 (Formazione             ni scegliendo tra le linee formative indicate.
                                                               Quadri Terzo Settore) che è un progetto di for-          Ogni partecipante è e sarà accompagnato per
                                                               mazione per i dirigenti delle organizzazioni del         tutto il percorso che si concluderà a fine febbraio
                                                               Terzo settore italiano, con particolare attenzione       2019, ad elaborare una specifica progettualità di
                                                               alle Regioni del Sud, promosso da Forum Terzo            sviluppo in base ad un’idea-esigenza di sviluppo
                                                               Settore, CSVnet e realizzato con il sostegno della       associativo particolarmente sentita dall’organiz-
                                                               Fondazione con il Sud.                                   zazione di provenienza e di cui il partecipante se
                                                               Obiettivo del progetto è quello di rafforzare gli        ne è fatto carico. Attraverso gli animatori territo-
                                                               ETS (Enti di Terzo Settore) e potenziarne la ca-         riali FQTS accompagna i partecipanti e le orga-
                                                               pacità di intervento sui territori, promuovendo la       nizzazioni a realizzare la propria idea di sviluppo,
                                                               costruzione di reti, lo sviluppo di fiducia tra i sog-   sostenendo anche un’azione di “people raising”
                                                               getti coinvolti e valorizzando le competenze dei         che coinvolge i giovani selezionati disponibili
                                                               loro dirigenti.                                          ad effettuare stages all’interno delle progettualità
                                                               FQTS si propone di contribuire, attraverso un            delle organizzazioni del territorio con l’obiettivo
                                                               modello formativo innovativo, al miglioramento           di sostenere la crescita e l’innovazione degli Enti
                                                               delle infrastrutture sociali del nostro Paese e alla     del terzo settore e di avvicinare nuovi possibili
                                                               formazione di quadri del Terzo settore, in parti-        volontari.
                                                               colar modo del Sud Italia, competenti e capaci di        L’importanza di questi incontri sta anche nel dare
                                                               rispondere efficacemente ai cambiamenti socio-           la possibilità a tante realtà, anche piccole e di di-
                                                               economici, intervenendo sui temi che riguardano          mensione locale, a conoscere le altre realtà e a
                                                               il welfare, le politiche sociali e culturali, l’econo-   fare rete per crescere contribuendo allo sviluppo
                                                               mia sociale, la democrazia e la partecipazione.          del proprio territorio.
                                                               Dal 20 al 23 settembre tantissimi rappresentan-          Il Tra Noi Calabria ha partecipato all’incontro
                                                               ti del Terzo Settore provenienti dal sud d’Italia        attraverso la Dott.ssa Daniela Rossi, coordinatri-
                                                               (Campania, Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e       ce del Centro Famiglie La Collina degli Angeli e
                                                                                                                        volontaria dell’associazione. La Dott.ssa Rossi ha
                                                                                                                        presentato l’associazione Tra Noi Calabria, facen-
                                                                                                                        dola quindi conoscere alle altre realtà dei territori
                                                                                                                        delle regioni del sud e ha motivato la partecipa-
                                                                                                                        zione al percorso formativo. Ha poi esposto ed ini-
                                                                                                                        ziato ad elaborare, assieme ad esponenti di spicco
                                                                                                                        del mondo no profit e di professori delle univer-
                                                                                                                        sità partner del progetto formativo complessivo,
                                                                                                                        il progetto di sviluppo innovativo territoriale del
                                                                                                                        Tra Noi che si chiama “Partecipiamoci”.
                                                                                                                        Nei mesi successivi il progetto sarà discusso, svi-
                                                                                                                        luppato ed arricchito da tutti i soci dell’associazio-
                                                                                                                        ne per poi essere nuovamente ridiscusso e presen-
                                                                                                                        tato durante il prossimo incontro a gennaio 2019
                                                                                                                        per essere arricchito e valorizzato. •

                                                              MOVIMENTO IN DIRETTA DAL MOVIMENTO IN DIRETTA DAL
                                                                                                                   20
IN DIRETTA DAL MOVIMENTO IN DIRETTA DAL MOVIMENTO IN DI

   Il centuplo…
       per uno
  Q
           uando la signora Anna,
           nel mese di ottobre mi ha
           telefonato dicendomi che
  sarebbe venuta a trovarci, sono
  stata molto contenta: avevamo
  piacere di rivederla dopo più di un
  anno dalla morte del marito.
  Avevamo vissuto tutti: familiari e
  personale dell’Hotel Casa Tra Noi
  una esperienza triste, improvvisa,
  ma con una solidarietà fraterna
  che ci ha accomunato in una sola
  famiglia. Il 25 marzo 2017, il si-
  gnor Pino, il marito della signora
  Anna, è morto in hotel, in pochi
  istanti. Da molto tempo desidera-
  va venire a Roma- abitavano in
  un paese vicino Verona- e con un
  gruppetto di amici finalmente l’a-
  vevano accontentato. Al mattino
  aveva con gli altri girato in città:
  da san Pietro al centro ed era rien-
  trato, stanco ma felice.

                                         L’evento triste ha mobilitato tutti   La signora Anna con uno dei suoi
     “Accoglienza”                       cercando sempre di evitare il pani-   amici è venuta per ringraziarci an-
             Argilla                     co tra gli ospiti e mantenendo quel   cora una volta e ci ha donato un’o-
    semirefrattaria                      clima di serena accoglienza che la    pera d’arte. Aveva infatti commis-
           decorata                      fede nel Risorto trasmette soprat-    sionato ad una artista “qualcosa”
      con pigmenti
                                         tutto in quei momenti. Abbiamo        che esprimesse l’accoglienza e ha
   naturali e foglie
   di oro zecchino,                      pregato insieme, e quando il giorno   voluto personalmente portarcela.
  opera dell’artista                     dopo il feretro è partito abbiamo     E’ proprio vero quanto il Vangelo
  Flavia Rossignoli                      posto sulla bara un mazzo di fiori:   dice…per un gesto d’amore si rice-
                                         era il nostro ultimo saluto.          ve il centuplo già su questa terra. •
TA DAL MOVIMENTO IN DIRETTA DAL MOVIMENTO IN DIRETTA DA
                                                            21
N DIRETTA DAL MOVIMENTO IN DIRETTA DAL MOVIMENTO IN DIR

            Praticamente…
       Form(arsi all’)azione!
       Formazione Membri 19 -21 Ottobre 2018

       I
         Membri del Movimento Tra Noi hanno avuto 3 giorni per in-
         contrarsi, parlare, scontrarsi, confrontarsi (e un sacco di altre   Reduci dall’ultimo incontro della
         cose che finiscono con -arsi).                                      Settimana di Formazione a Fano,
                                                                             La Gioia di Sentirsi Amati, i Mem-
                                                                             bri si sono incontrati per lavorare
                                                                             insieme, sempre con l’obiettivo di
                                                                             tenersi in testa ai tempi.
                                                                             E sarà pur vero questo, anzi proprio
                                                                             per questo, la formazione di Ottobre
                                                                             si è concentrata proprio sul formare
                                                                             l’Azione, non a caso questo evento
                                                                             è stato chiamato FORM(arsi all’)
                                                                             AZIONE!. E quale miglior modo
                                                                             se non quello di confrontarsi su 7
                                                                             punti estratti pochi giorni prima
                                                                             proprio dal documento del Sinodo
                                                                             dei Vescovi sui Giovani, la fede ed
                                                                             il discernimento vocazionale.
                                                                             Perché si, è vero che bisogna sem-
                                                                             pre essere formati per capire e ca-
                                                                             pirsi, formarsi per formare, ma è
                                                                             anche vero, che nella società in cui
                                                                             viviamo, dove tutto sembra sempre
                                                                             più veloce e superficiale, l’obietti-
                                                                             vo del Cristiano, e quindi del Tra-
                                                                             noista, deve essere anche quello di
                                                                             trovare azioni pratiche, da riuscire
                                                                             a fare ogni giorno, nel proprio pic-
                                                                             colo, per portare Cristo nella vita
                                                                             di chiunque si ha davanti.
                                                                             Ed è proprio questo che i membri
                                                                             del Tra Noi hanno cercato di fare:
                                                                             divisi in gruppi di lavoro in uno sti-
                                                                             le di brainstorming aziendale (si, lo
                                                                             ammetto, da neolaureato ho fatto
                                                                             fare da cavia ai poveri membri pre-
                                                                             senti alla formazione), si è cercato
                                                                             di trovare azioni semplici, pratiche
 O IN DIRETTA DAL MOVIMENTO IN DIRETTA DAL MOVIMENTO IN DI
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11/2018
RETTA DAL MOVIMENTO IN DIRETTA DAL MOVIMENTO IN DIR
                                           Cara Signora Ilaria Cucchi

                                                                                                                               DAL MOVIMENTO IN DIRETTA DAL MOVIMENTO IN DIRETTA DAL MOVIM
                                           sono un carabiniere senza infamia e senza lode, un onesto lavoratore, e vole­
                                           vo dirle che poche parole si possono trovare per commentare questa assurda
                                           tragedia, stante che quanto accaduto a suo fratello è qualcosa di aberrante,
                                           atroce, ingiusto, qualcosa che non avrebbe mai dovuto succedere. Lei non ha
                                           mollato fino alla fine e grazie alla sua caparbietà ora giustizia è stata fatta.
                                           Chi ha pestato e ucciso Stefano non era evidentemente degno di portare la
                                           divisa che indossava. Ma questi soggetti non devono pagare solo per Cucchi,
                                           per lei e per i suoi familiari, ma devono pagare per tutti quegli uomini che
  e quotidiane che andassero a con-        dentro quella divisa ci mettono l’anima, il cuore, il sudore e molto spesso ci
  cretizzare l’Ascolto, l’Accompa-         rimettono la loro stessa vita, per il bene di tutti e ciò per pochi soldi. Perché
  gnamento, la Conversione, il Di-         il loro è un sacrificio quotidiano che non può e non deve essere infangato da
                                           4 delinquenti.
  scernimento, le Sfide e la Vocazio-
                                           Suo fratello meritava di più, meritava assistenza, aiuto, comprensione, me­
  ne, tre da analizzare la mattina e tre   ritava di tentare l’ennesimo percorso di recupero e non certo di morire in
  il pomeriggio, cercando di costruire     questo modo.
  un testo scritto pronto a contenere      Cara signora, non dimentichi però che quando suo fratello è stato arrestato ed
  vere e proprie istruzioni pratiche, un   a sua madre è stato chiesto di nominare un avvocato di fiducia, in risposta, al
  lavoro per niente semplice, che ha       telefono, sono volati solo insulti nei confronti di Stefano, e sua madre aggiun­
  fatto proprio spremere le meningi a      se che non avrebbe speso altri soldi per quel delinquente di suo figlio e che
  tutti, a fine giornata mancava solo      avrebbe dovuto fare il barbone per strada. Cara signora, non dimentichi che
                                           fu lei a non far vedere i nipoti a Stefano da ben 2 anni, certo per proteggerli
  la Santità… beh quella è tantaroba
                                           da lui, dal suo stato di tossicodipendenza, da suo fratello che frequentava
  da analizzare!... Ci ha pensato l’as-    ambienti loschi e fu sempre lei che non lo volle più nella sua vita ed anche
  sistente spirituale del Movimento,       tutta la sua famiglia lo emarginò e abbandonò. Rimase così solo e perduto
  don Attilio Riva, sempre presente        come un cane randagio.
  per accompagnare la formazione sia       Mi preme però osservare che dalla terribile morte di suo fratello Lei è riuscita
  con la sua catechesi, sia per i mo-      comunque a costruirsi un personaggio mediatico, conseguendo anche un giu­
  menti di preghiera e la santa Messa.     sto rimborso di un milione di euro (somma che certo non la ripaga di quanto
  Le tre giornate sono passate in fret-    sofferto e perduto). Vorrei dirle che ha ottenuto una vittoria insperata, incre­
                                           dibilmente grande e giusta e grazie a lei verranno perseguiti dei delinquenti
  ta, perché si sa, quando ci si dà da
                                           che non meritavano di vestire la divisa che indossavano. La “pulizia” andava
  fare il tempo è sempre poco. Sicu-       fatta (anche per i fiancheggiatori) ed era sacrosanta.
  ramente, un messaggio è stato con-       Dispiace però un’unica cosa, ovvero che la stessa caparbietà che ha dimo­
  diviso da tutti: spesso si pensa che     strato nella ricerca dei colpevoli, non l’ha sfoderata quando c’era da aiutare
  agire da soli, decidere, pensare, sia    Stefano; lei se ne disinteressò ed ora invece, da candidata per il PD, ora suo
  uno dei miglior modi, o almeno più       fratello è diventato la persona più cara che avesse mai avuto al mondo! Un
  veloce, per trovare idee e mettere       eroe! Una perdita immensa! No signora Ilaria, Stefano non era un eroe, gli
  in pratica i propri progetti… con        eroi sono altri, era solo un ragazzo che meritava di essere compreso e aiutato,
                                           anche se si era perduto.
  queste giornate invece, si è visto       Forse sarebbe stato meglio dimostrarsi caparbia anche nei tragici momenti
  come la condivisione delle proprie       della dipendenza, quando era un ragazzo allo sbando e finì nelle mani dei
  idee, opinioni e pensieri, e la pro-     suoi aguzzini, ovvero preoccuparsi di lui prima di tutto ciò, prima che tutto
  pria messa in discussione fanno na-      diventasse “troppo tardi”! Stefano aveva tanto bisogno della sua grande ca­
  scere un qualcosa di più completo,       parbietà!!! Ma ormai è troppo tardi per tutti! Da questa vicenda ne usciamo
  veritiero e importante.                  sconfitti tutti quanti, tutta la nostra società, Lei compresa. Da par mio spero
  D’altro canto il Vangelo [Mt 18,         di continuare a servire il mio paese nel miglior modo possibile: la morte di
                                           Stefano ha insegnato a me e ad altri tante cose, per non errare di nuovo in
  20] ce lo dice chiaramente: “Dove
                                           futuro. Spero che tale insegnamento abbia raggiunto anche Lei!.
  duo o tre!”… un motivo ci sarà!
                                                                             Firmato: UN CARABINIERE QUALUNQUE
                          Tiziano Gioggi
 ENTO IN DIRETTA DAL MOVIMENTO IN DIRETTA DAL MOVIMEN
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