SACRA FAMIGLIA, VOCAZIONE AL MATRIMONIO - Parrocchia S. Maria ...

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SACRA FAMIGLIA, VOCAZIONE AL MATRIMONIO - Parrocchia S. Maria ...
Febbraio 2017 - Anno 11 - Numero 2

Periodico della Parrocchia
di Santa Maria Nascente
Piazza Santa Maria Nascente, 2
20148 Milano
                                                                                              Orario delle S. Messe a Santa Maria Nascente
PREFESTIVO ore 18.30 sabato/vigilie - FESTIVO ore 8.30 - 10.15 - 11.30 - 18.00 - FERIALE ore 8.30 - 18.00

SACRA FAMIGLIA, VOCAZIONE AL MATRIMONIO
Gennaio è stato un mese intenso di eventi         religioni, impongono a noi sa-
ricchi di grazia, termine che esattamente         cerdoti di essere nell’unità con
significa: gratis data.                           l’Arcivescovo, responsabili di
Il pellegrinaggio in Terra Santa è stata una      tutta la città. Non acconten-
ouverture eccezionale per le persone in-          tandoci di proporre iniziative,
contrate, per l’opportunità delle visite ai       ma di essere presenza della mi-
luoghi evangelici con la celebrazione del-        sericordia divina vivendo non
la S. Messa. Il Sacramento rende attuale          nella polemica, ma nel dialogo.
e confortante gli eventi che quelle pietre,       La riflessione è continuata per
quel lago, quelle grotte ancora oggi testi-       noi parroci della città in una
moniano. Qualcuno mi ha chiesto se non            ‘due giorni’ di intenso lavo-
sono tentato di sentire come abituali e           ro nella Villa Sacro Cuore di
quasi ovvii quei luoghi che ho frequentato        Triuggio. Il ritiro aveva come
decine e decine di volte dal primo viaggio        tema l’Islam, affrontato nell’a-
che feci nel 1978. Assolutamente no. Anzi         scolto di specialisti e nel dialo-
il richiamo dei Luoghi Santi e la fede che        go. È da tempo che la Chiesa di
imparo dai pellegrini che sono con me mi          Milano si misura con il mondo
edificano sempre di più.                          islamico che, nel grande flusso
A metà mese ho vissuto una mattinata di           di immigrazione, ha un rilievo
profondo richiamo in assemblea con l’Ar-          importante nella nostra città.
civescovo Scola e i confratelli sacerdoti di      Il mese si è concluso con la
tutta la città di Milano. Ciò che ho por-         festa della Sacra Famiglia di
tato nel mio cuore è la responsabilità che        Nazaret. Le S. Messe gremi-                      Charles Le Brun, Benedicite (Sacra Famiglia), 1650,
noi pastori di anime abbiamo in questo            te e attentamente partecipate             Parigi Louvre. Il commento di Emanuele Atanassiu a pag. 2
cambiamento epocale. Per farmi capire             sono state per me un grande                       insieme ad altre due immagini della Sacra Famiglia:
                                                                                                                           Pelizza da Volpedo e Rubens.
vorrei usare un’immagine che mi suggerì il        conforto, e ancora ci aiuta
cardinale Martini quando mi chiese di tra-        l’etimologia: ‘Con-fero’ ossia gente che ti         stimonianza degli sposi di tutte le età siano
sferirmi da una parrocchia che conoscevo          porta nel cammino della vita. La vocazione          sprone e aiuto alla vita del sacerdote.
ed amavo a questa parrocchia che mi era           matrimoniale e la vocazione al sacerdozio           Fu proprio questo l’incipit della splendida
ignota. Mi disse: “Don Carlo devi allarga-        son una il bene per l’altro. È straordinario        catechesi di don Stefano Alberto tenuta nel
re i paletti della tua tenda”. Le circostanze,    constatare come la vocazione alla verginità         nostro Auditorium (trovate a pagina 3 un
la scarsità di preti, la mobilità della gente,    sia aiuto alla vocazione al matrimonio e,           adeguato resoconto) quando ha spiegato il
l’arrivo di tanti stranieri, la pluralità delle   forse a voi è non molto noto, come la te-           titolo della esortazione apostolica di papa
                                                                                                                                           Don Carlo
                                                                                                                                      (continua a pag. 2)

                     Orario delle S. Messe nel Santuario di Lampugnano
                     PREFESTIVO ore 17.30 sabato/vigilie FESTIVO ore 10.00
SACRA FAMIGLIA, VOCAZIONE AL MATRIMONIO - Parrocchia S. Maria ...
VITA TRA NOI

(segue da pag. 1)
Francesco: “Amoris Laetitia”. Don Stefano                     rola “gioia”, infatti la letizia è un sentimen-              appoggiarsi a uno che lo sostiene: la letizia è
diceva la parola “letizia” è diversa dalla pa-                to che nasce in chi cammina e sa che può                     un uomo appoggiato a Dio.
                                                                                                                                                            Don Carlo
LA SACRALITÀ DEL QUOTIDIANO
Ovvero la quotidianità del sacro in famiglia. Riflessioni sull’immagine in prima pagina di Le Brun.
Il dipinto del pittore francese Charles Le Brun               volge al padre oltrepassandolo con lo sguardo                  Nazaret e stava loro sottomesso.” (Lc. 2, 49/51).
che accompagna le riflessioni di don Carlo in                 nella direzione da cui proviene la luce. Si può                Conseguentemente la figura di Gesù a tavola
prima pagina ci dà l’occasione di cogliere alcuni             cogliere come l’autorità del padre terreno pro-                non può non far pensare a quella del sacerdote
aspetti della Sacra Famiglia di Nazareth. Cer-                venga da quello Celeste e l’obbedienza del fi-                 davanti alla mensa d’altare, dinanzi a lui il pane
chiamo, però, di cogliere nell’apparentemente                 glio, trapassando la figura di San Giuseppe, si                e ai piedi del tavolo la brocca delle abluzioni.
semplice struttura dell’opera il ricco e com-                 volge all’origine della sua autorità.                          Quindi se da un lato san Giuseppe incarna la
plesso apparato di simboli. Nell’insieme degli                Sappiamo d’altronde che nel racconto evange-                   sacralità del capofamiglia veterotestamentario
elementi compositivi emergono le due figure                   lico del ritrovamento di Gesù dodicenne nel                    che si prepara alla Pasqua stando in piedi con i
di San Giuseppe in piedi a sinistra e di Gesù,                Tempio di Gerusalemme sono presenti le fra-                    sandali ai piedi e col bastone in mano pronto a
seduto a destra. Imponente la prima, e orienta-               si “perché mi cercavate? Non sapevate che io                   partire, Gesù già manifesta il suo ruolo di fon-
ta con lo sguardo verso il figlio. Quest’ultimo,              devo occuparmi delle cose del Padre mio?”. E                   datore della comunità ecclesiale.
a sua volta, luminoso ed emanante chiarore si                 poco dopo “scese dunque con loro e venne a                     La figura di Maria, alle spalle del Figlio e in om-
                                                                                                                                                     bra, sembrerebbe secon-
                                                                                                                                                     daria. In realtà ponen-
                                                                                                                                                     dosi alla Sua sequela ne
                                                                                                                                                     è la prima discepola. Lo
                                                                                                                                                     sguardo fisso su di Lui
                                                                                                                                                     insieme all’atto di sco-
                                                                                                                                                     stare il velo evidenziano
                                                                                                                                                     la volontà di coglierne
                                                                                                                                                     ogni parola ed atto. Nel
                                                                                                                                                     Magnificat si era attri-
                                                                                                                                                     buita l’umiltà della serva
                                                                                                                                                     e sin dall’Annuncia-
                                                                                                                                                     zione aveva serbato nel
                                                                                                                                                     suo cuore ogni aspetto
                                                                                                                                                     riguardante il Figlio
                                                                                                                                                     trattenendolo nel suo
                                                                                                                                                     cuore. È Lei all’origine
                                                                                                                                                     della Nuova ed Eterna
                                                                                                                                                     Alleanza, sicché possia-
                                                                                                                                                     mo ben pensare che il
                                                                                                                                                     monte che si intravvede
                                                                                                                                                     alle sue spalle sia il Sinai
Giuseppe Pellizza da Volpedo, La Sacra famiglia, 1892 coll.           Pieter Paul Rubens, Sacra famiglia con Sant’Anna, 1639, San
Privata. L’autore del celebre “Quarto Stato”, cimentandosi            Pietroburgo, Hermitage.                                                        avvolto di nubi, luogo
nel soggetto sacro, in maniera coerente alla sensibilità sociale      Il pittore, erede della tradizione rinascimentale italiana per compostezza del precedente patto
che gli era propria e con una spiccata sensibilità per i valori  2    della composizione e gusto cromatico, nonché continuatore nella natìa con Mosè. I segni della
luministici, ci presenta la Madonna col Bambino nella posa            Anversa della tradizione fiamminga attenta a rendere la qualità futura crudele morte di
di una statua gotica, ma con l’aspetto della gente contadina          materica, ci dona un sereno quadretto familiare. Le figure si dividono a
                                                                                                                                                     Cristo sono presentati
da cui proveniva. San Giuseppe, in posizione defilata e scalzo,       coppie fra primo e secondo piano per ruoli e intensità di sentimenti, ma
mostra l’umiltà della persona e la povertà della condizione,          tutti partecipi del clima di letizia generato dalla presenza del Bambino, con garbo e con forme
segni esteriori della povertà in spirito, strumento per il possesso   luce del mondo e asse verticale fra Cielo e Terra pur nell’umano gesto di simboliche: il coltello
del Regno dei Cieli.                                                  appoggiarsi alla madre.
SACRA FAMIGLIA, VOCAZIONE AL MATRIMONIO - Parrocchia S. Maria ...
che allude al Sacrificio è seminascosto dal pane,       che aleggia nell’opera si deve all’ammirazione         Tale dimensione è sottolineata anche nel cate-
ma in direzione dell’Agnello che è Cristo, e le         dell’autore per lo stile raffaellesco, conosciuto in   chismo della Chiesa Cattolica al paragrafo 532:
mele nel cesto rimandano alla dolcezza della            un viaggio giovanile a Roma dove aveva colto           “Nella sottomissione di Gesù a sua madre e al
Redenzione. Tale versione della Sacra Famiglia,         il cromatismo alla veneta di Annibale Carracci         suo padre legale si realizza l’osservanza perfetta
nota col titolo di “Benedicite”, primo vocabolo         e il contrasto luministico dei dipinti caravag-        del quarto comandamento. Tale sottomissione
della preghiera in latino recitata all’inizio dei pa-   geschi. Ma egli era anche intriso di un tipo di        è l’immagine nel tempo della obbedienza filiale
sti, originariamente si trovava sopra l’altare della    spiritualità allora diffuso in Francia dal cardinal    al suo Padre celeste. La quotidiana sottomissio-
Cappella della Confraternita dei Falegnami nel-         Bérulle secondo cui l’efficacia della divinità di      ne di Gesù a Giuseppe e a Maria annunziava e
la chiesa di S. Paul all’interno del quartiere pari-    Cristo era presente anche nel nascondimento di         anticipava la sottomissione del Giovedì Santo:
gino del Marais. Gli attrezzi in primo piano sul        Nazaret (“Deus absconditus”), essendo già ini-         “Non la mia volontà. . . “ (Lc 22,42). L’obbe-
pavimento e la bella gamba tornita del tavolo           ziata con la Sua incarnazione. Asse portante di        dienza di Cristo nel quotidiano della vita nasco-
che appare al di sotto della tovaglia indicano il       tale spiritualità era l’imitazione di Cristo uomo      sta inaugurava già l’opera di restaurazione di ciò
mestiere di tali lavoratori e del loro patrono, san     come regola del vivere e della missione ed ebbe        che la disobbedienza di Adamo aveva distrutto
Giuseppe. Il clima di serena contemplazione             tra i suoi seguaci anche S. Vincenzo de Paoli.         (Cf Rm. 5,19)”.
                                                                                                                                             Emanuele Atanassiu

UN CAMMINO MAI COMPLETATO
Riflessioni condotte da don Stefano Alberto sull’Esortazione apostolica Amoris laetitia di papa Francesco.
Siamo circa in duecento raccolti in Auditorium          clima dove non è più evidente che l’altro è un
ad ascoltare, il pomeriggio del 25 gennaio, la          bene. In questo diffuso narcisismo domina
                                                                                                               LEGGIAMO
riflessione sull’Esortazione apostolica Amoris          come criterio guida la reazione, l’emotività, il       INSIEME L’AMORIS
laetitia di papa Francesco condotta da don              sentimentalismo. Di fronte a questo non biso-          LAETITIA
Stefano Alberto, docente di teologia all’Univer-        gna spaventarsi, ritirarsi o opporsi. Il cristiano     Leggiamo insieme l’Amoris laetitia, l’Esorta-
sità Cattolica. L’occasione è stata la festa della      non può rinunciare a proporre il matrimonio            zione apostolica di papa Francesco, con l’aiuto
famiglia e la sfida quella lanciata da papa Fran-       perché è ‘fuori moda’, priverebbe il mondo dei         di padre Giuseppe Sedran del Pime. Quattro
cesco: “Annunciate a tutti la gioia dell’amore in       valori che può e deve offrire. Occorre lo sforzo       incontri nei saloni dell’Oratorio. Il primo (4
famiglia”.                                              responsabile e generoso di proporre le ragioni         febbraio) si è già tenuto sul tema “La realtà e la
Don Stefano Alberto ci conduce con chiarezza            per optare per il matrimonio e la famiglia, sa-        sfida della famiglia”. Gli altri tre: il 18 febbraio
e competenza nelle pagine di papa Francesco.            pendo che quando si parla di famiglia si parla         (dalle 15.30 alle 17) su “La trasmissione della
Accenniamo a qualche passo importante.                  di un cammino mai completato.                          vita e l’educazione dei figli”; il 4 marzo (sempre
Due premesse di esordio. La prima: l’impor-             Dio ha scelto la famiglia per diventare uomo.          dalle 15.30 alle 17) su “L’amore nel matrimo-
tanza di questa Esortazione apostolica che              Leggendo le Scritture vediamo che fin dal mo-          nio”; il 18 marzo (15.30-17) su “L’amore che
sintetizza il lavoro di ben due sinodi dedicati         mento della creazione l’uomo ha bisogno di un          diventa fecondo”.
al tema della famiglia. Essa porta dunque il            altro con cui entra-
metodo e il valore della comunione ecclesiale           re in relazione, il
perché porta a tutti la ricchezza di migliaia di        rapporto uomo –
famiglie e di chiese locali confluita nei sinodi.       donna, come tutta
La seconda: il termine ‘letizia’ che compare nel        la realtà creata, ri-
titolo e che indica quel sentimento permanente          verbera la struttura
che vive l’uomo che sa di camminare appoggia-           trinitaria divina. Per
to al Signore.                                          accorgersi dell’amo-
Poi don Stefano ci conduce nella lettura dell’E-        re di Dio verso di
sortazione. Il Papa considera innanzitutto la           noi occorre un ‘tu’.
condizione attuale dell’uomo di oggi, in qua-           La parola centrale
le mentalità è immerso e parla di un clima di           di tutta l’esortazio-
‘individualismo esasperato’ che porta a consi-          ne apostolica - sot-
                                                                                                                                Don Carlo e don Stefano Alberto.
derare i propri desideri come un assoluto, un
                                                           (continua a pag. 4)                                                          (Foto di Anna Carini).

                                                                                 3
SACRA FAMIGLIA, VOCAZIONE AL MATRIMONIO - Parrocchia S. Maria ...
VITA TRA NOI

(segue da pag. 3)
                                                                e che porta a compimento                                   dalla comunione piena della Trinità, dall’unio-
                                                                Il cap. VIII , che ha suscitato tanto dibatti-             ne stupenda tra Cristo e la sua chiesa, da quella
                                                                to anche all’interno della Chiesa, affronta le             bella comunità che è la famiglia di Nazaret, e
                                                                situazioni più delicate, più ferite, più di con-           dalla fraternità senza macchia che esiste fra i
                                                                trapposizione. Papa Francesco è fermissimo                 santi del cielo. E tuttavia, contemplare la pie-
                                                                sulla dottrina, ma raccomanda con decisione                nezza che non abbiamo ancora raggiunto ci per-
                                                                la necessità del discernimento e dell’accompa-             mette anche di relativizzare il cammino storico
                                                                gnamento. Chi ha commesso degli errori non                 che stiamo facendo come famiglie, per smettere
                                                                deve sentirsi fuori da un cammino comune                   di pretendere dalle relazioni interpersonali una
                                                                e richiama l’episodio evangelico dell’adultera             perfezione, una purezza di intenzioni e una
                                                                dove alla fine si trovano davanti la misera e              coerenza che potremo trovare solo nel Regno
                                                                la misericordia. L’accompagnamento non è                   definitivo. Inoltre ci impedisce di giudicare con
tolinea con forza don Stefano Alberto - è lo                    risolto da un discorso chiaro e pulito, per ac-            durezza coloro che vivono in condizioni di gran-
sguardo rivolto a Gesù. Nasce da qui la co-                     compagnare occorre farsi fratelli, camminare               de fragilità. Tutti siamo chiamati a tener viva
scienza della vocazione alla famiglia. A partire                insieme con lo sguardo rivolto a Gesù. Ac-                 la tensione verso qualcosa che va oltre noi stessi
dal Concilio la visione della famiglia supera la                compagnare, discernere e integrare è la cosa               e i nostri limiti, e ogni famiglia deve vivere in
visione dualistica che da una parte valorizzava                 più provocante entusiasmante e attuale den-                questo stimolo costante. Camminiamo, famiglie,
il vincolo naturale e dall’altra presentava la vo-              tro una realtà in cui l’ultima parola sembra               continuiamo a camminare! Quello che ci vie-
cazione come qualcosa che si sovrapponeva.                      essere il sentimento e la ricerca del benessere            ne promesso è sempre di più. Non perdiamo la
La vocazione radica il matrimonio naturale                      personale a tutti i costi.                                 speranza a causa dei nostri limiti, ma neppure
nel sacramento. Il termine vocazione indica la                  Don Stefano Alberto conclude rileggendo le                 rinunciamo a cercare la pienezza di amore e di
preferenza di un Altro sulla propria vita, indi-                parole con cui lo stesso papa Francesco chiu-              comunione che ci è stata promessa.”
ca un cammino in cui è decisivo lo sguardo                      de l’Esortazione e che ne sintetizza il conte-             Gli interventi veri e interessanti che hanno
rivolto a Gesù. La Chiesa con realismo sa che                   nuto: “Nessuna famiglia è una realtà perfetta e            concluso l’incontro ci hanno mostrato che
non basta il sentimento, per sua natura fragile,                confezionata una volta per sempre, ma richiede             siamo davvero all’inizio di un cammino nuo-
per vivere la famiglia, occorre la coscienza che                un graduale sviluppo della propria capacità di             vo, da comprendere e continuare.
è una vocazione, cioè che è un Altro che inizia                 amare. C’è una chiamata costante che proviene                                                Daria Carenzi

IL PROGETTO “FIGLI DELLA SPERANZA”
Illustrata in Auditorium e da Zaccheo la rete di solidarietà nata in Ucraina a sostegno dei minori.
La nostra parrocchia ha offerto in più occasioni i propri locali per gli incontri delle
famiglie del progetto internazionale “Figli della Speranza”, cui partecipa in Italia
l’associazione Famiglie per l’Accoglienza. L’ultima occasione è stata venerdì 13
gennaio in Auditorium, quando alcuni amici di Famiglie per l’Accoglienza han-
no presentato il progetto 2017 con mons. Francesco Braschi, presidente di Russia
Cristiana, le responsabili ucraine del progetto, Katja Klyuzko e Laly Liparteliani,
che hanno raccontato la rete di solidarietà nata in Ucraina a sostegno dei minori
e delle loro famiglie. La sera successiva, Giorgio Cavalli, uno degli animatori del
progetto di Famiglie per l’Accoglienza, è stato ospite degli Amici di Zaccheo, ai
quali con l’aiuto di alcune diapositive ha illustrato il percorso realizzato dalle fa-
miglie nel 2016, raccontando anche del suo recente viaggio in Ucraina. È seguito
l’intervento dei coniugi Francesca e Carlo Tremolada, che hanno portato la com-
                                                                                                                       Lo staff ucraino fotografato nella sede milanese di AVSI:
movente testimonianza dell’accoglienza estiva di Mikita, un bambino ucraino
                                                                                          da sinistra Laly Liparteliani (Kharkov), Giorgio Cavalli,, Katerina Klyuzko (Kiev),
di 12 anni.                                                                                 Anastasia Zolotova (che a Kharkov collabora con Laly alle attività di Fondazione
                                                                                                                          Emmaus, a favore dei minori disabili e con disagio).

                                                                                          4
SACRA FAMIGLIA, VOCAZIONE AL MATRIMONIO - Parrocchia S. Maria ...
Testimonianza (foto a sinistra) dei coniugi Tremolada (Foto di Massimo Pecorari)

Per noi che viviamo in pace, non è facile pen-        loro famiglie. Ecco il senso del nome “Figli           bini ucraini, le famiglie accoglienti hanno
sare che c’è una forma di povertà non dovuta          della Speranza”: attraverso il sorriso rinato          testimoniato in modi diversi una loro cresci-
alle condizioni sociali in cui si è cresciuti, ma     da questi bambini, poter comunicare una                ta umana e cristiana: tutti ci hanno detto di
alla perdita della casa e della pace con quelli       nuova speranza alle loro famiglie, divise tra          essere cambiati loro stessi, prima dei bambi-
che erano i tuoi vicini di casa e che d’un tratto     loro e al loro interno dalle vicende tragiche          ni, pur dentro una certa sofferenza e fatica.
diventano i tuoi nemici. Alcuni cristiani or-         della guerra. Laly, di Kharkov, ci ha detto:           Come ha detto monsignor Braschi, “il rap-
todossi e cattolici a Kiev e a Kharkov hanno          “Quando ho rivisto alcuni di questi bam-               porto tra gli uomini non è mai unilaterale:
cominciato, dopo lo scoppio della guerra in           bini al ritorno dal periodo trascorso con la           nessuno dà soltanto o riceve soltanto”.
Ucraina nel 2014, ad accompagnare alcune              famiglia italiana, quasi non riuscivo a rico-           Dentro a tutto questo abbiamo potuto sco-
famiglie profughe nel loro stesso paese, fug-         noscerli: il loro viso sempre triste si era tra-       prire nuovi rapporti: prima di tutto con la
gite dalle zone indipendentiste dell’est, e le        sformato e il sorriso illuminava, cambian-             comunità della parrocchia ortodossa di Mi-
famiglie di alcuni militari chiamati a combat-        doli, i loro volti”.                                   lano, con la quale è nata una bella amicizia
tere in quelle stesse zone. Due gruppi che non        Già al secondo anno, l’estate scorsa, fu stu-          fatta di gesti comuni più che di discorsi.
avevano nessuna ragione per guardarsi con             pefacente il numero delle accoglienze offer-           Con loro abbiamo condiviso momenti di
simpatia, ma tra i quali è nato nel tempo un          te dalle famiglie di Milano, Varese e Ber-             festa e di preghiera, ma anche i bisogni quo-
reciproco senso di condivisione grazie all’espe-      gamo: in un primo tempo avevamo vissuto                tidiani, come per esempio una raccolta di
rienza fatta dai loro figli, a cui è stato proposto   con una certa preoccupazione la richiesta di           medicinali per più di cento bambini affetti
un lavoro educativo in Ucraina, per continua-         accogliere 15 bambini, ma alla fine furono             dai pidocchi in un ospedale ucraino. An-
re attraverso le vacanze estive in Italia, Francia    ben 48 le famiglie, per 48 bambini! All’i-             che due oratori hanno voluto far ascoltare
e Germania.                                           nizio ci furono dei colloqui con le famiglie           ai bambini del catechismo la storia di que-
Grazie anche ai finanziamenti raccolti dalle          ad una ad una, in filo diretto con gli ami-            sti loro coetanei ucraini. Così, attraverso i
Tende AVSI di Natale, a Kiev è stato aper-            ci ucraini che conoscevano i bambini, al               loro genitori abbiamo anche ricevuto delle
to un Centro di educazione e animazione               fine di un abbinamento che consentisse di              offerte utili a realizzare il progetto. Infine,
per i “Figli della Speranza”, con corsi di            fare incontrare i bisogni di ogni bambino              abbiamo pensato di scrivere una lettera al
italiano, pittura, lavori domestici, attività         ucraino con le caratteristiche delle famiglie:         Santo Padre e un’altra al cardinale Scola,
ricreative e culturali. Il progetto, nella sua        soprattutto chiedevamo loro se avessero al-            raccontando la bellezza di ciò che stavamo
parte italiana, rappresenta perciò solo un            tri bambini in famiglia e se avessero dispo-           vivendo. Da loro abbiamo ricevuto risposte
piccolo aspetto dei “Figli della Speranza”            nibilità a condividere con parenti e amici             di conforto e incoraggiamento. Così, nel
e consiste nell’accoglienza familiare dei             la loro accoglienza, affinché i bambini ve-            tempo, ci siamo accorti che questo proget-
bambini ucraini delle zone di guerra e dei            dessero una vita più grande. Alla fine della           to di accoglienza familiare, che sembrava
figli dei militari, per dare loro una nuova           convivenza estiva (uno o due mesi), in un              in fondo poca cosa, si sta ponendo come
speranza e, attraverso di loro, anche alle            concreto e quotidiano rapporto con i bam-              un punto culturalmente rilevante dentro al
                                                                                                                                              (continua a pag. 6)

                                                                            5
SACRA FAMIGLIA, VOCAZIONE AL MATRIMONIO - Parrocchia S. Maria ...
(segue da pag. 5)
grande lavoro di comunione in cui è impe-
gnata la Chiesa universale per un ricono-
scimento in Cristo dei cristiani d’Oriente
e d’Occidente, attraverso fatti di carità: ci
siamo accorti che quanto ci è stato dato da
vivere era dentro all’abbraccio a Cuba di
Papa Francesco e del Patriarca Kirill e che,
senza averlo preventivato, stavamo già rea-
lizzando ciò che papa Benedetto aveva det-
to nel giugno 2012 alla Giornata mondiale
delle famiglie: “Noi abbiamo in Europa –
disse il papa - una rete di gemellaggi, ma
sono scambi culturali, certo molto buoni e
molto utili, ma forse ci vogliono gemellaggi
in altro senso: che realmente una famiglia
dell’Occidente, dell’Italia, della Germania,
                                                      Dagli Amici di Zaccheo la testimonianza sull’esperienza con i bambini ucraini. (Foto di Antonio Lasi).
della Francia (…) assuma la responsabilità
                                                                                            In basso: il pranzo di beneficenza organizzato da scout e guide.
di aiutare un’altra famiglia. Così anche le
parrocchie, le città: che realmente assuma-      parole, ma apre il cuore a Dio e così crea              che sono tornate a parlarsi tra loro grazie
no responsabilità, aiutino in senso concre-      anche creatività nel trovare soluzioni”.                al ritrovato sorriso che hanno visto nei loro
to. E siate sicuri: io e tanti altri preghiamo   Di questo hanno fatto esperienza le fami-               “figli della speranza”.
per voi, e questo pregare non è solo dire        glie italiane. E anche le famiglie ucraine,                                          Giorgio Cavalli

PRANZO DI BENEFICENZA CON GLI SCOUT
Come ormai da alcuni anni, anche quest’an-       San Carlo è per noi occasione per educarci              di ognuno ha svolto il proprio compito:
no il gruppo scout AGGS ha organizzato il        alla carità cristiana” .                                c’è stato chi ha allestito e abbellito tavoli e
tradizionale pranzo di beneficenza. “Il mo-      Il pranzo, svoltosi nell’Auditorium della               sala, chi ha cucinato lo sfiziosissimo menù
tivo di questo gesto è molto semplice”, dice     parrocchia con più di 150 invitati, ha visto            valtellinese (pizzoccheri, cotechino, lentic-
un capo scout: “Il sostegno a distanza alle      come protagonisti gli oltre 80 ragazzi scout            chie e strudel) e chi ha spiegato la mostra
missioni dei nostri amici della Fraternità       e guide. Con l’aiuto dei loro capi più gran-            sulle missioni sostenute. Alcuni scout poi
                                                                                                         si sono lanciati nella presentazione e svolgi-
                                                                                                         mento di molti giochi che hanno coinvolto
                                                                                                         e entusiasmato gli invitati durante tutto il
                                                                                                         pranzo.
                                                                                                         Al termine della giornata, anche dopo una
                                                                                                         pulizia scrupolosa di tutti gli spazi, la soddi-
                                                                                                         sfazione e il sorriso erano ancora visibili sui
                                                                                                         volti di ragazzi e responsabili, come afferma
                                                                                                         uno di loro: “Ciò che ci ha colpiti è che nes-
                                                                                                         suno si è tirato indietro nel preparare quello
                                                                                                         che gli era stato affidato. Tutti, secondo le
                                                                                                         proprie capacità, hanno contribuito a ren-
                                                                                                         dere bella e personale questa occasione”.
                                                                                                                                     Monica Candiani

                                                                       6
SACRA FAMIGLIA, VOCAZIONE AL MATRIMONIO - Parrocchia S. Maria ...
AL RITORNO DALLA TERRA SANTA
Pubblichiamo, oltre ad alcune testimonianze dei partecipanti al pellegrinaggio di gennaio, la lettera che abbiamo
scritto al nuovo Custode della Terra Santa, padre Patton, e la sua risposta.

Reverendissimo Padre Francesco Patton,              In modo mirabile, con un entusiasmo sem-         attendeva qualcosa di inatteso e insperato: il
è con grande gioia che, appena tornati da           pre coinvolgente, passo dopo passo, don          privilegio di ricevere la solenne benedizione
uno straordinario pellegrinaggio in Terra           Carlo, con le sue spiegazioni, semplici ma       proprio da parte Sua.
Santa, Le scriviamo per renderLa partecipe          sempre profonde, ha fatto parlare ai nostri      Don Carlo, subito dopo,con grande piacere,
della bella esperienza vissuta. In un gruppo        cuori ogni luogo santo. In questo modo è         ha potuto anche salutarLa personalmente,
di 53 persone (per lo più coppie dai trenta ai      stato facile immedesimarci nei gesti di Gesù,    intrattenendosi con Lei qualche minuto. Il
settanta anni circa ) siamo partiti il 3 genna-     di Maria, di Giuseppe, degli Apostoli, rivi-     pranzo nella serena ed accogliente atmosfera
io, accompagnati da don Carlo Casati, par-          vere con una nuova consapevolezza il Santo       della residenza francescana “Casa nova”
rocco della Chiesa di Santa Maria Nascente a        Battesimo sulle rive del Giordano e il Sacra-    ci ha permesso di rifocillarci per poi torna-
Milano, per visitare i luoghi di Gesù.              mento del Matrimonio a Cana (le coppie di        re nella basilica ortodossa della Natività per
Tanti sono stati i momenti significativi per-       sposi presenti hanno festeggiato dall’anno e     ammirare i primi risultati dei restauri in cor-
chè don Carlo non ha mai mancato di ri-             mezzo ai cinquant’ anni di nozze) o emo-         so. Altro evento eccezionale, non previsto, a
cordarci che ogni pietra di quei luoghi parla       zionarci nella grotta dell’Annunciazione a       cui abbiamo potuto assistere è stata la proces-
della Presenza di Cristo. La Messa che abbia-       Nazaret, nel luogo della Natività a Betlemme     sione dei padri francescani verso il luogo del-
mo celebrato ogni giorno ci ha aiutato a fare       e del Santo Sepolcro a Gerusalemme. A Bet-       la Natività, la vigilia della festa dell’Epifania.
memoria dell’ Evento più importante della           lemme, il terzo giorno, il 5 gennaio, “ agili    Siamo tornati nelle nostre case vivificati dal
storia, resosi incontrabile in origine proprio      e svelti “, come ci esortava sempre a fare il    grande dono di questo pellegrinaggio, an-
lì. Per tutti era stata grande l’attesa di questo   nostro don Carlo, siamo scesi a visitare la      cora più coscienti della bellezza del Cristia-
pellegrinaggio, ma nessuno si sarebbe aspet-        grotta della Natività: ognuno ha potuto in-      nesimo e della responsabilità che abbiamo di
tato di poter vivere un’esperienza così inten-      ginocchiarsi a baciare il punto dove Gesù        rendere testimonianza con la vita di quanto
sa e così significativa per la propria vita. È      è nato, mentre veniva intonato “ Astro del       abbiamo visto. Conserveremo a lungo nella
stato veramente un centuplo!                        ciel”. Nella Basilica di Santa Caterina poi ci                                   (continua a pag. 8)

                                                                         7
SACRA FAMIGLIA, VOCAZIONE AL MATRIMONIO - Parrocchia S. Maria ...
VITA TRA NOI

(segue da pag. 7)

mente e nel cuore il ricordo di quei giorni e                                                            a don Giussani. Grazie per aver ridestato in
non dimenticheremo di pregare per lei, per                                                               noi la percezione della grande grazia che il
il compito impegnativo che le è stato asse-                                                              Signore ci ha donato.
gnato, per tutta la comunità francescana, per                                                                                           Anna e Paolo
l’opera grande che ha svolto e sta svolgendo
in Terra Santa e per tutti i cristiani lì presenti                                                       Ho già una grande nostalgia di quello che,
che, pur in condizioni magari difficili, testi-                                                          nonostante il mio niente, il mio essere spesso
moniano con la loro vita l’autenticità della                                                             incoerente o l’andare fuori strada, è il Centro
nostra fede.                                                                                             della mia vita. Essere stata negli stessi luoghi
Augurandole buon lavoro, la salutiamo fra-                                                               dov’è stato Gesù, me lo ha fatto sentire ancora
ternamente.                                                                                              più vicino. Ho un gran bisogno di ringrazia-
            Il gruppo di pellegrini di Terra Santa                                                       re don Carlo, per il modo in cui ha condotto
con la loro preziosa guida, sac. don Carlo Casati                                                        questo pellegrinaggio, per la passione con cui
                                                                                                         ha raccontato non solo le “nozioni” ma la sua
Il senso del pellegrinaggio in Terra Santa è                                                             esperienza, per essere stato fermo e paziente
proprio quello di poter ravvivare la propria                                                             sempre con ciascuno di noi. Ringrazio la com-
fede nel mistero dell’Incarnazione del Signo-                                                            pagnia del mio gruppetto di scuola di comu-
re toccando i luoghi nei quali Egli si è fatto       Don Carlo con padre Francesco Patton,               nità, miei grandi amici, che sono parte della
uno di noi, ha condiviso e preso su di sé la         Custode della Terra Santa.                          mia famiglia che riescono sempre a ricentrare,
nostra umanità, ha dato la sua vita per noi,         Come si sono rivelate vere e pregnanti le pa-       ora uno ora l’altro, la mia vita e mi richiamano
per noi è morto e risorto aprendoci la via           role di don Carlo in merito al pellegrinag-         in continuazione perché tengono al mio De-
alla comunione con Dio, ci ha donato il suo          gio che avremmo intrapreso ritornando alle          stino; ringrazio due altri amici che erano con
Spirito perché possiamo diventare anche noi          nostre case e al nostro lavoro. La bellezza e       noi e gli sguardi nuovi incontrati, rivolti verso
figli nel Figlio.                                    la memoria dei luoghi visitati e celebrati          la stessa direzione. Un viaggio da sola, quanto
Al termine del pellegrinaggio occorre saper          con le S.Messe danno un senso diverso alla          sarebbe stato diverso!
trasmettere in modo contagioso la bellezza di        quotidianità che sto vivendo, la rendono più        Sono tornata a casa con una nostalgia, non
aver incontrato il Signore e la gioia e la spe-      vera anche nella fatica e nel peccato che ci        triste, non vuota, non sentimentale ma con la
ranza che derivano da questo incontro.               rendono più coscienti dell’istante che ci ca-       nostalgia che diventa una voglia irrefrenabile
Un fraterno saluto anche a don Carlo!                ratterizza.                                         di incontrarlo di nuovo e da subito, in ogni
Pace e bene,                                         Sono andato in Terra Santa anche nel 1997,          luogo, con la stessa intensità, con la stessa co-
                    fr. Francesco Patton OFM         ma devo dire che oggi, a 61 anni, tutto è           scienza e con la certezza di non essere assolu-
                         Custos Terrae Sanctae       stato vissuto con mia moglie Milena e mio           tamente sola nel mio cammino. Una nostalgia
                                                     figlio Filippo in maniera più intensa.Grazie        piena di gioia e grata per averlo visto, sentito
Carissimo don Carlo,                                 per questa opportunità                              più vicino che mai e voglia di fare e aiutare
un piccolo pensiero “post-pellegrinaggio”.                                                   Piero       e aiutarci ancora di più di quanto già siamo
Tante cose ci hanno colpito: pietre, tradizio-                                                           stati educati a fare. Grata perché, ogni anno
ni, storia, bellezza…. e tante altre ci hanno        Sia mia moglie che io desideriamo ringra-           che passa, riconosco che nella mia vita c’è un
ferito. Soprattutto le divisioni: fra popoli, fra    ziare di cuore don Carlo per l’intensità e la       filo rosso che a un certo punto mi sono ac-
religioni, fra noi cristiani, fra ricchi e pove-     profonda commozione che ci ha fatto speri-          corta esserci; non è un caso se coincide con il
ri… Ci resta però nel cuore una cosa: come           mentare, grazie alla sua passione per Gesù e        mio ingresso nel movimento e che ora, quan-
Cristo ha scelto di vivere e morire in una re-       all’intelligenza nella lettura della storia della   do non capisco dove mi porterà, ne cerco gli
altà umana così, piccola e finita, così oggi Lo      salvezza. Soprattutto lo ringraziamo perché         indizi un po’ come fa un detective, certa che
si può incontrare solo in una realtà umana           ha reso ancor più evidente che questa storia        arriverò prima o poi a capire tutto. Auguro a
così, piccola e finita, ma che abbia un solo         di salvezza è contemporanea e sempre pos-           tutti un anno come quello che abbiamo ini-
desiderio: seguirLo insieme.                         sibile nella grande compagnia della Chiesa          ziato insieme, in cui siamo stati richiamati ad
                                Oscar e Mimma        che ci ha toccato attraverso il carisma donato      essere agili e vigili!                    Sabrina

                                                                            8
SACRA FAMIGLIA, VOCAZIONE AL MATRIMONIO - Parrocchia S. Maria ...
AIN KAREM, IL LUOGO DEL MAGNIFICAT
Intervista a Paola Marzoli, assidua frequentatrice della Terra Santa,
sulla sua mostra che si è appena chiusa a Milano.

Si è chiusa il 6 febbraio la mostra di Paola
Marzoli a Milano presso la Galleria Rubin
e intitolata “Ain Karem”. La visita ad una
mostra di Paola è per me, ogni volta, l’ oc-
casione di rinnovare la memoria verso quei
luoghi della Terra Santa, che sono i luoghi
della presenza divina di Cristo-Uomo su
questa terra per portare a compimento la
Sua missione salvifica per l’umanità.
Non sono raffigurati paesaggi nelle ope-
re di Paola, bensì, come ben conoscono i
suoi tanti estimatori, particolari della na-
tura, del terreno, delle pietre, con, talvolta,
squarci di cielo azzurro intenso. Eppure
la vista di ogni quadro mi riporta a quei
luoghi e, soprattutto, alle indimenticabi-
li sensazioni vissute camminando per le                                                            Ain Karem, vigna. op. 724, olio su tavola 46x65, 2015
strade di Israele. C’è tutto il percorso di       Questa l’intervista fatta a Paola Marzoli.           Che cosa ti spinge a riportare le immagini della
Gesù nelle opere di Paola, dal suo concepi-                                                            Terra Santa nella tua arte?
mento nel ventre della Vergine Maria fino         Perché la scelta del nome “Ain Karem” per la         In Terra Santa ho toccato con le mani e con i
alla brutale, violenta uccisione sul Monte        tua ultima mostra?                                   piedi la presenza di Gesù, e quando si trova un
Calvario. E da ogni quadro trapela la luce        Ain Karem è il luogo in cui Maria è an-              tesoro così grande ci si rimane aggrappati con
del cielo e del sole di Terra Santa insieme       data ad incontrare Elisabetta. Il luogo del          tutto quello che si può.
a oscurità, tratti di buio profondo nel qua-      Magnificat. Il luogo dove il bambino Gio-
le rivedo le angosce, la fragilità, i timori      vanni sussultò nel grembo di Elisabetta da-          Nei tuoi quadri vi è una ricerca molto accu-
dell’anima di ciascuno di noi, che anelia-        vanti al Figlio appena concepito da Maria.           rata di adesione totale alla realtà, anche nei
mo all’altezza del Cielo, ma, allo stesso         Il luogo dell’incontro di due donne fecon-           particolari più minuziosi. Perché?
tempo, siamo così ancorati ai nostri limiti       date dallo Spirito Santo. Per me un luogo            È un modo di rimanere attaccata ai segni
terreni, alla nostra caducità umana.              di sorriso dopo molti viaggi, dopo lunga             tangibili che lì ho trovato. Come reliquie.
                                                  sosta suoi luoghi della passione di Cristo,          Le foglie e sassi che riproduco sono molto
                                                  dei suoi passi e miracoli. Dopo Getsemani,           più reali della realtà naturale. Sono luogo
                                                  Betfage, Cafarnao, ecco Ain Karem. L’ab-             di incontro tra un oggetto reale e il mio
                                                  braccio tra Maria ed Elisabetta sta all’i-           desiderio.
                                                  nizio: ci ho messo molto per arrivare alla
                                                  gioia di questo inizio.                              Come nasce una tua opera?
                                                                                                       Vado in Terra Santa, ci sono andata più
                                                  In quale misura arte e fede coesistono nel tuo       volte ormai, seguendo i pellegrinaggi di
                                                  percorso pittorico?                                  don Carlo. Faccio foto in modo mirato
                                                  L’arte, o questo minuto prendere appunti             e nello stesso tempo ‘così come vengono’.
                                                  per meditare e rielaborare immagini, è il            Quando torno le guardo e riguardo. Spes-
                                                  mio modo per raccontare passo passo il farsi         so scelgo quello che in viaggio non avevo
Ain Karem, mirto. op. 718 olio su tela 100x100    largo di un po’ di fede in me.                                                      (continua a pag. 10)

                                                                       9
SACRA FAMIGLIA, VOCAZIONE AL MATRIMONIO - Parrocchia S. Maria ...
VITA TRA NOI

(segue da pag. 9)
scelto e vedo quello che non avevo visto.          in chiaro un po’ per volta. Come per quelli           nella vita di tutti i giorni ogni incontro,
L’avvicinamento tra il segno intravisto e          di Emmaus. Poi copio. E ci metto molto                scontro, voce, luce, buio aiuta ad accor-
il desiderio ancora inespresso arriva dopo,        tempo: ogni ombra o luce in quel punto                gersi di ciò che il giorno prima era passato
sempre dopo. E nemmeno di colpo. Viene             del quadro è una scoperta nuova. Così                 inosservato.
                                                                                                                                   Claudia Gariboldi
LA MADONNA CHE SCIOGLIE I NODI
Pellegrinaggio in giugno al Santuario in Baviera dove si trova l’immagine della Madonna amata dal Papa.
Nel prossimo mese di giugno Don Carlo ha           nastro si sciolsero miracolosamente. Probabil-        le preghiera, si sciolse e divenne nuovamente
organizzato per noi parrocchiani un pellegri-      mente si trattava del nastro matrimoniale dei         bianco e splendente come il giorno del ma-
naggio al santuario di San Peter in Perlach, si-   coniugi in crisi; durante ogni matrimonio, in-        trimonio.
tuato nella antica città di Augusta (Augsburg),    fatti, le mani degli sposi venivano legate tra loro   Molti anni dopo il nipote di Wolfgang e So-
in Baviera. Nella chiesa romanica è custodita      come segno di un legame indissolubile. Quel           phie, divenuto canonico della Chiesa di St. Pe-
una pala d’ altare, un dipinto ad olio su stof-    nastro, forse ripreso dal gesuita per la specia-      ter am Perlach ad Augusta, volle dedicare una
fa, opera del pittore tedesco Johann Melchior                                                            delle cappelle della chiesa alla memoria della
Schmidtner, risalente al 1700 e raffigurante                                                             sua famiglia e commissionò la pala d’altare per
“La vergine che scioglie i nodi” (Maria Kno-                                                             ricordare la riconciliazione matrimoniale dei
tenloserin).                                                                                             suoi avi, grazie all’intercessione della Vergine
All’origine della devozione c’è una storia di                                                            Maria.
vita quotidiana: Wolfgang Langenmantel                                                                      La devozione a questa Madonna era poco
e Sophie Imhoff si sposarono nel 1612                                                                          nota, ma papa Bergoglio, dopo aver
ma, dopo qualche anno, il loro ma-                                                                              visto la pala d’altare nel 1986, durante
trimonio entrò in crisi tanto che i                                                                               un soggiorno in Germania per mo-
due pensarono di separarsi; prima                                                                                  tivi di studio, iniziò a divulgarne la
di compiere questo passo doloroso,                                                                                  conoscenza e ne consolidò il culto
il nobile Wolfgang decise di chie-                                                                                  mentre era Vescovo di Buenos Aires,
dere aiuto nel vicino monastero di                                                                                  commissionando ad un pittore lo-
Ingolstad, dove risiedeva il padre                                                                                  cale una riproduzione del quadro e
gesuita Jakob Rem, conosciuto per                                                                                   volle che alla Vergine fosse dedicato
la sua fede e la sua profondità spi-                                                                                un santuario. Da allora, in questa
rituale. Il gesuita decise di affidare                                                                              città, la chiesa di San José del Talar
questa grave situazione all’inter-                                                                                  è conosciuta anche come Santuario
cessione della Madonna e insieme                                                                                    “de la Virgen desatanudos”. I parroc-
pregarono con intensità e devozio-                                                                                  chiani si fermano a pregare innanzi
ne invocando l’aiuto di Maria. Fu                                                                                    alla bella immagine della Vergine
così che la coppia sperimentò gli                                                                                    scioglitrice dei nodi ed il giorno
effetti positivi della preghiera a Dio                                                                               otto di ogni mese centinaia di pel-
tramite Maria poiché, grazie alla                                                                                    legrini si riuniscono per celebrare la
preghiera con padre Jakob davan-                                                                                     festa di Maria.
ti all’altare della Vergine Maria, gli                                                                               Papa Francesco, allora vescovo di
sposi si riconciliarono.                                                                                             Buenos Aires, celebrò la Santa Mes-
Si narra anche un evento straor-                                                                                     sa a San José del
dinario avvenuto il 28 settembre                                                                                     Talar l’ 8 dicembre del 2011, in oc-
1615 nella cappella del monastero:                                                                                   casione del 15^ anniversario della
durante la preghiera di padre Jakob                                                                                  esposizione del dipinto.
per Wolfgan e Sophie i nodi di un

                                                                          10
Come ha spiegato l’allora cardinale Bergoglio,         Ha detto il Papa: «Tutti abbiamo nodi nel                diffonde e si condensa sul viso e sulle mani di
con la parola “nodi” si intendono tutti i pro-         cuore e attraversiamo difficoltà. Il nostro Padre        Maria, rappresentata come una madre operosa,
blemi che portiamo nel nostro cuore e che              buono, che distribuisce la grazia a tutti i suoi         che lavora per i suoi figli. I nodi che Lei scioglie
non sappiamo come risolvere; tutti quei pec-           figli, vuole che noi ci fidiamo di Lei, che le af-       trasformano i sentieri accidentati della nostra
cati che ci impediscono di accogliere Dio nella        fidiamo i nodi dei nostri mali, che ci impedi-           vita in un nastro luminoso che diventa cam-
nostra vita e di gettarci tra le sue braccia come      scono di unirci a Dio, affinché Lei li sciolga e ci      mino di speranza. In basso un bel particolare:
bambini. I nodi dei litigi familiari, dell’incom-      avvicini a suo figlio Gesù. Questo è il significa-       l’arcangelo Raffaele accompagna Tobia all’in-
prensione tra genitori e figli, della mancanza di      to dell’immagine».                                       contro con la moglie Sara. Trae spunto dal li-
rispetto, della violenza, della mancanza di pace        Ma ora esaminiamo l’eleganza tardo-barocca              bro di Tobia, contenuto nell’Antico Testamen-
e di gioia nella famiglia, del dolore provocato        ed i particolari del dipinto: La Madonna è               to: in esso la vita coniugale e la famiglia sono
da un figlio che si droga, che è malato, che ha        raffigurata in cielo, intenta a sciogliere i nodi        rappresentati come il luogo ove l’educazione
lasciato la casa o che si è allontanato da Dio; i      di un nastro che le viene offerto da un angelo           alla preghiera verso Dio, aperta alla solidarietà
nodi dell’alcolismo, dei nostri vizi e dei vizi di     che si trova alla sua sinistra. Dopo aver sciolto        verso gli uomini, trova il suo spazio originario
quelli che amiamo, i nodi delle ferite causate         i nodi, Maria passa il nastro slegato ad un altro        più efficace. Pertanto l’immagine di Tobia e
agli altri; i nodi del rancore che ci tormenta         angelo che si trova alla sua destra. La Vergine è        dell’angelo vuole indicare che il matrimonio
dolorosamente, i nodi del sentimento di colpa,         come circoscritta da un ovale luminoso, lungo            è voluto e protetto da Dio che manda i suoi
della depressione, della disoccupazione, delle         il profilo della tela i cherubini accompagnano           angeli e la stessa sua Madre in aiuto agli sposi.
paure, della solitudine…                               il tripudio di luce che dallo Spirito Santo si                                  M. G. Piglionica Malloggi

   IN APRILE PELLEGRINAGGIO A FATIMA
   Fatima e mini tour del Portogallo in occasione del centeneraio dell’appa-       pletamento delle visite a Fatima, devozioni e liturgie e visita all’esposi-
   rizione di Fatima, dal 17 al 20 aprile. Il programma:                           zione “ Fatima Luce e Pace” che raccoglie migliaia di oggetti preziosi ed
                                                                                   ex voto tra cui la corona della Madonna con incastonato il proiettile che
   1 giorno 17/04 MILANO - LISBONA - FATIMA                                        colpì Papa Giovanni Paolo II durante l’attentato del 13 maggio 1981 in
   Ritrovo al QT8 in piazza Santa Maria Nascente alle ore 8,15 partenza            Piazza San Pietro a Roma. Nel pomeriggio escursione a Tomar e visita
   con pullman ore 8,25 precise per l’aeroporto di Milano Malpensa. Ope-           al Convento do Cristo, il più vasto del Portogallo che costituisce, per la
   razioni di imbarco e partenza con volo di linea TAP alle ore 11.25; arrivo      varietà dei suoi elementi, un vero museo di architettura portoghese, dal
   a Lisbona alle 13,15. Incontro con la guida accompagnatrice. Partenza           secolo XII al XVII. Proseguimento per Lisbona. Sistemazione in hotel,
   per Obidos, affascinante cittadina fortificata, cinta da mura del XII seco-     cena e pernottamento.
   lo e visita. Al termine trasferimento a Fatima e sistemazione in albergo,       4 giorno 20/04 LISBONA – MILANO
   cena e pernottamento. Dopo cena, partecipazione alla processione con            Prima colazione in albergo. Intera giornata dedicata alla visita della città,
   fiaccole sull’immenso sagrato della Basilica.                                   tra le più belle d‘Europa posta sulle rive del Tago: il Barrio alto, il quar-
    2 giorno 18/04 FATIMA                                                          tiere di Belem con il Monastero Los Jeronimos, Praca do Commercio,
   Pensione completa. Mattinata dedicata alla visita di Fatima: Velinhos,          il quartiere del Rocio, l’Alfama, tipico quartiere mediterraneo di origi-
   luogo della Quarta Apparizione della Madonna, le case delle Veggenti,           ne araba, con viuzze strette e balconi fioriti. Santa Messa di chiusura
   la Capelina e la Basilica. Nel pomeriggio partenza in pullman con guida         del Pellegrinaggio alla Chiesa di Sant’Antonio. Seconda colazione in
   per Batalha e visita del Monastero di Santa Maria della Vittoria, capo-         ristorante. Al termine delle visite trasferimento in aeroporto. Partenza
   lavoro d’arte gotica in calda arenaria dorata, ricoperto da una foresta di      con volo di linea TAP alle ore 20.45 ed arrivo alle ore 00.20 a Milano
   pinnacoli dentellati. Proseguimento per Alcobaca e sosta all’imponente          Malpensa. Trasferimento in pullman per piazza Santa Maria Nascente.
   monastero cistercense, uno dei principali monumenti del Portogallo,
   fondato nel 1159, rifatto nel XIII sec. e più volte ritoccato. Tappa a          ISCRIZIONI a esaurimento posti entro 14.02.17 con caparra di €
   Nazare’, pittoresco villaggio di pescatori della costa atlantica. Al termine    250, saldo entro 28.02.17.
   rientro a Fatima. Pernottamento.                                                LA QUOTA € 670 in camera doppia/matrimoniale; supplemento ca-
    3 giorno 19/04 FATIMA - LISBONA                                                mera singola € 32 per notte
   Prima e seconda colazione in albergo. Mattinata a disposizione per com-         Riunione per tutti giovedì 2 marzo ore 21 in piazza S. Maria Nascente,

                                                                              11
VITA TRA NOI

FEDE PER CONVINZIONE, NON PER CONVENZIONE
Documento del Consiglio pastorale della nostra parrocchia dopo la visita dell’Arcivescovo.
Pubblichiamo una riflessione del nostro Consiglio       • Asilino • cene da “Zaccheo” • Scout: nella no-         tro città • e infine, sta diventando sempre più
pastorale a seguito della visita dell’Arcivescovo nei   stra parrocchia da più di dieci anni c’è un grup-        impegnativo e coinvolgente la collaborazione a
Decanati Sempione e San Siro.                           po scout e guide accompagnate dai loro capi,             Casa Suraya (centro di accoglienza per rifugiati
                                                        tutti studenti universitari, e da alcuni adulti •        provenienti da molti Paesi).
Nell’attuale situazione di cambiamento epocale          Caritas: raccolta di alimenti nei condomini •            La liturgia è ciò che curiamo con maggiore
l’urgenza che l’Arcivescovo ci comunica è quella        visita delle famiglie bisognose da parte di volon-       attenzione: nella celebrazione, nella coralità
di educarci al pensiero di Cristo, ai sentimenti        tari a due a due • servizio di baby-sitter a due         dell’assemblea, nella cura dell’omelia che ha il
di Cristo. C’è bisogno di una comunità in cui           Messe domenicali per facilitare la partecipazio-         respiro del Vangelo attuato e testimoniato. La
l’incontro con Gesù venga vissuto e praticato           ne dei genitori • Auditorium come luogo di               partecipazione alla liturgia è vissuta ormai da
effettivamente come principio di unità dell’io e        incontro con testimoni che vivono la loro fede           tanti anni con grande attenzione da tutta la
della realtà. La visita dell’Arcivescovo ha sot-        nei vari ambienti del mondo • mostre guidate             comunità, sia quantitativamente che qualitati-
tolineato l’urgenza del passaggio da una parte-         • pellegrinaggi • sito internet della Parrocchia •       vamente. Con l’aiuto anche del padre Barnabi-
cipazione alla fede per convenzione a una par-          Nuovi Avvenimenti • processione a Lampugna-              ta, Padre Parrocchetti e talvolta di un padre del
tecipazione per convinzione. La “convenzione”           no di inizio anno e il mese di maggio • Via Cru-         PIME, Padre Sedran, viene garantita la possibi-
genera - ed è generata - da un’abitudine passiva        cis al Monte Stella • l’Oratorio estivo che ogni         lità del Sacramento della Confessione. Ci siamo
nel compiere gesti che diventano scontati e ri-         anno attira e aggrega sempre più le famiglie • il        accorti sempre più dell’urgenza e della preziosi-
petuti sempre uguali. La “convinzione”, come            rinnovamento in atto per descolarizzare il cam-          tà di questo sacramento.
ci aiuta l’etimologia, è “la mente resa certa dal       mino di iniziazione cristiana e renderlo sempre          Il passo che ci pare più urgente ora è educarci
vero, da prove di fatto e da ragioni”. Si tratta        più un’introduzione alla vita della comunità, •          a una fede adulta così da essere una presenza là
dunque di una cura nell’evitare la riduzione del        l’esperienza educativa con i ragazzi delle medie,        dove viviamo: nel nostro condominio, nell’uf-
fare - iniziative ripetute che diventano bastanti       denominata Cavalieri di Sobieski, che vede i             ficio, nella scuola dove insegniamo e lì vivere il
a se stesse nelle motivazioni - a favore di un in-      ragazzi protagonisti vivaci ed intelligenti della        riconoscimento e l’unità con altri cristiani pre-
cremento di consapevolezza. Da questa novità            loro età “di mezzo” • un tentativo di presenza           senti. È stato così fin dall’epoca apostolica.
sempre riscoperta nasce anche la possibile no-          cristiana tra i ragazzi di un liceo che ha generato                                     Il Consiglio pastorale
vità di gesti o di modalità.Questo avviene nella        un gesto fedele di carità tra i senza tetto del cen-                     parrocchiale di S. Maria Nascente
partecipazione piena ed effettiva alla Chiesa in
tutti gli ambienti: quartiere, luogo del lavoro,          UN SUSSIDIO PER LA VISITA DEL PAPA
dello studio, della vacanza. Questo è il fascino
                                                          “Tutte le realtà della nostra Diocesi – parrocchie, aggregazioni, istituti di vita consacrata e altre
della nostra parrocchia: molte persone, anche
                                                          realtà ecclesiali – sono chiamate a coinvolgersi in un percorso formativo”. Così si legge nell’in-
giovani e quarantenni, che vivono la comunio-
                                                          troduzione del “Sussidio pastorale in preparazione alla visita del Santo Padre a Milano e alle terre
ne con Cristo e che quindi testimoniano, viven-
                                                          ambrosiane”. Scritto da un comitato creato in occasione dell’arrivo del Pontefice, il sussidio si può
do, che le cose di ogni giorno (famiglia, lavoro,
                                                          scaricare dal sito della Diocesi (www.chiesadimilano.it).
tempo libero) acquistano un nuovo senso e una
                                                           “Oltre al gesto a livello diocesano della Via Crucis con il Sacro Chiodo, nelle diverse zone pastora-
nuova bellezza. Quanti in questi anni ci hanno
                                                          li insieme all’Arcivescovo - spiegano gli autori - pensiamo sia importante promuovere sul territorio
detto che qui hanno trovato belle persone! La
                                                          e negli ambienti alcuni gesti di sensibilizzazione, per i quali è stato pensato questo sussidio”. Ecco
fede anzitutto si comunica per osmosi, si comu-
                                                          come nasce il libro, che si rivolge “innanzitutto agli operatori pastorali perché possano animare
nica con la semplicità dell’esserci. È con stupore
                                                          adeguatamente le comunità ecclesiali in vista dell’incontro con il Papa”.
che tra noi sono sorti gesti e incontri con per-
                                                           Nella presentazione si legge la struttura del volume: «“In questa città ho un popolo numeroso,
sone del quartiere e di fuori il quartiere, gesti e
                                                          dice il Signore”. Il sussidio che avete tra le mani intende presentare e spiegare il titolo dato al cam-
incontri che ci testimoniano quello che il Papa
                                                          mino di preparazione, aiutandoci a leggere l’incontro con il Papa come l’occasione dataci dallo
e l’Arcivescovo ci invitano ad essere: Chiesa in
                                                          Spirito per riscoprire la nostra identità di popolo di Dio. Dopo un momento di contestualizza-
uscita. Un elenco certamente non esaustivo e
                                                          zione generale (l’introduzione), il testo approfondisce tre dimensioni di questa identità: teologica
non ordinato, ma che racconta del declinarsi di
                                                          (primo capitolo), sociale (secondo capitolo), culturale (terzo capitolo). Siamo appunto popolo di
questa vita:
                                                          Dio, che abita nella città e che si sente popolo “tra” e per “tutti” i popoli».

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IN VIAGGIO CON TRE PAPI
Ospite da Zaccheo la vaticanista di TV2000 che ha accompagnato Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco
nei loro viaggi apostolici.
Esiste un filo rosso che accomuna la personalità      malato, non aveva voluto rinunciare all’ultimo       senso dell’umorismo, incredibilmente gentile e
degli ultimi tre Pontefici, pur nella evidente di-    saluto al suo popolo che, grato per questo im-       capace di ricordarsi, anche a distanza di anni,
versità di temperamento e di carismi? Questa la       mane sacrificio, lo aveva accolto con un calore      di persone incontrate con cui aveva scambiato
domanda posta a Cristiana Caricato, ospite in         straordinario.                                       solo poche parole.
una delle cene “da Zaccheo”, che, in qualità di       È consuetudine che in occasione del loro pri-        Anche di lui Cristiana ci racconta un aneddoto
giornalista e vaticanista dell’emittente televisiva   mo viaggio, i giornalisti vaticanisti possano in-    rimastole impresso: era al seguito di Ratzinger
TV2000, segue da vicino il papa nei suoi viaggi       contrare personalmente il papa e beneficiare di      durante uno dei suoi brevi periodi di vacanza in
apostolici accompagnandolo negli spostamen-           un colloquio privato e a Cristiana era toccato       montagna e passeggiando con i suoi due nipoti-
ti in aereo. In modo semplice e avvincente ci         di essere stata convocata a colloquio proprio su     ni che l’avevano accompagnata, avevano incon-
ha dunque regalato tre ritratti inediti di questi     quell’aereo di ritorno dalla Polonia, lungo quel     trato il papa il quale, rivolgendosi ai bambini,
pontefici, raccontandoci piccoli aneddoti di cui      primo tratto di volo effettuato ancora a bassa       aveva dato loro del “lei”. È facile immaginare il
è stata testimone, che spesso sfuggono alle tele-     quota per permettere al papa di vedere dall’oblò     fascino suscitato in questi bambini sentendosi
camere e che i cronisti come Cristiana tengono        la lunga catena ininterrotta di falò accesi, lungo   trattare da “grandi” da un papa anziano. Il “lei”
per sé custodendoli come piccoli regali.              la rotta dell’aereo, dalla sua gente come gesto di   con cui papa Benedetto era solito rivolgersi a
Cristiana ha conosciuto Giovanni Paolo da vici-       ultimo saluto.                                       tutti, anche ai piccoli potrebbe apparire formale
no, come giornalista, solo negli ultimi anni del-     In quella circostanza Wojtyla era completamen-       ma in realtà questo è il suo modo per esprime-
la sua vita quando, sebbene molto anziano e pe-       te rapito dalla commozione e segnato dalla tri-      re il profondo rispetto che egli nutre per ogni
santemente provato dalla sua malattia, Wojtyla        stezza di quell’ultimo commiato dalla sua terra.     persona, sia essa un presidente o un bambino.
ha voluto portare a termine il suo compito di         In tale stato d’animo e con lo sguardo fisso fuori   Ogni persona è preziosa ai suoi occhi e di fronte
pastore della Chiesa fino all’ultimo respiro. Un      dal finestrino, il papa non era riuscito a dirle     ad ognuna ha una posizione umile e reveren-
uomo che si è spinto al limite nella testimonian-     alcuna parola e, rimanendo in silenzio, le ave-      ziale, a sottolinearne la sua preziosità. Egli si è
za, anche a volte oltrepassando il limite, vivendo    va preso e stretto la mano quasi a chiederle di      sempre concepito “un umile operaio della vigna
per qualcosa che andava oltre se stesso. Così ce      condividere con lui quel momento per lui così        del Signore”. È questa strutturale sua umiltà
lo ha descritto Cristiana e di lui ci ha regalato     doloroso. Conserva ancora vivo il ricordo della      che lo ha portato alla rinuncia al suo pontifica-
un ricordo ancora molto vivido nella sua me-          grande commozione provata in quei momenti.           to, estremamente consapevole del bisogno della
moria.                                                Di Benedetto XVI Cristiana ci ha offerto un          Chiesa in quel momento storico ma al tempo
La sua prima missione è stata al seguito di           ritratto molto diverso dell’uomo austero e           stesso del limite delle sue forze. Era certo che,
Giovanni Paolo II, nel suo ultimo viaggio in          severo che i media ci descrivono. Il papa è in       se non riusciva più a guidare la Chiesa come
Polonia. In quell’occasione il papa, pur molto        verità un uomo molto timido, con un grande                                           (continua a pag. 14)

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