Novembre 2019 N 340 parrocchia dei santi Vito e Modesto
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Il Faro - Anno XXXII - Numero 340 - Novembre 2019 - POSTE ITALIANE S. p. A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L.353/2003 (conv. In L.27/01/2004 n.46) art. 1 comma 2, DCB Lecco Bollettino informativo della ilfaro.civate@gmail.com Novembre 2019 parrocchia dei santi Vito e Modesto N° 340
Calendario Novembre I l Fa ro - N ov m e b r e 2019 Venerdì 1 sante messe orario festivo/ ore 15.00 vesperi e processione al cimitero Sabato 2 8.30 santa messa e canto delle esequie / ore 15.00 santa messa al cimitero / ore 18.00 santa messa prefestiva Domenica 3 sante messe con orario festivo / ore 10.00 Commemorazione dei Caduti / ore 15.00 Battesimi Comunitari/ Raccolta Fondo Famiglia / Messa a san Pietro al Monte Lunedì 4 8.30 santa messa (intenzione: Carlo) / Adorazione Eucaristica e confessioni dalle 15-18 e dalle 20.30-22.00 / ore 21.00 consulta di pastorale giovanile Martedì 5 8.30 santa messa (intenzione: Carlo e Antonio Valsecchi) / ore 21.00 catechesi adolescenti e 18enni/ ore 21.00 incontro a Lecco col Vicario per i nuovi Consigli Pastorali Mercoledì 6 ANNIVERSARIO CONSACRAZIONE CHIESA PARROCCHIALE / ore 8.30 santa messa (inten- zione: Scola Giuseppe e Brusadelli Carmela) / ore 15.30 incontro gruppo del mercoledì con don Erminio / ore 19.30 Cena Feriale per i ragazzi di 4 elementare e genitori Giovedì 7 8.30 santa messa (intenzione: def. Fam Fumagalli e Butti) / ore 18-21 primo incontro vocazio- nale ragazzi 3 media del decanato Venerdì 8 8.30 santa messa (intenzione: Mario Corti) / ore 19.30 incontro ragazzi e genitori di prima media Sabato 9 santa messa prefestiva ore 18.00 (intenzione: Scola Ambrogio e Vergani Caterina) Domenica 10 sante messe con orario festivo / ore 15.00 in oratorio tornei delle classi di catechismo Lunedì 11 8.30 santa messa (intenzione: Giuseppe Canali) / Adorazione Eucaristica e confessioni dalle 15-18 e dalle 20.30-22.00 / ore 19.30 cena e incontro formativo catechisti (libro) Martedì 12 8.30 santa messa (intenzione: Alfio) / ore 21.00 catechesi adolescenti e 18enni Mercoledì 13 8.30 santa messa (intenzione: Roberta) / ore 15.30 incontro gruppo del mercoledì col parroco Giovedì 14 8.30 santa messa (intenzione: Micheli Placida) / 14.30 e 16.00 catechesi ragazzi/ ore 21.00 CONSIGLIO PASTORALE e AFFARI ECONOMICI Venerdì 15 8.30 santa messa (intenzione: …) / ore 16.30 catechesi ragazzi Sabato 16 santa messa prefestiva ore 18.00 (intenzione: Elisa e fratelli Valsecchi) Domenica 17 sante messe con orario festivo / ore 18.00-21.00 DOMENICA DELLA COMUNITA’ incontro con don Marco Pozza Lunedì 18 8.30 santa messa (intenzione: Cesana Giuseppe) / Adorazione Eucaristica e confessioni dalle 15-18 e dalle 20.30-22.00 Martedì 19 ore 8.30 santa messa (intenzione: Longhi Giovanna) / ore 21.00 catechesi adolescenti e 18enni Mercoledì 20 8.30 santa messa (intenzione: …) / ore 15.30 incontro gruppo del mercoledì (film) Giovedì 21 8.30 santa messa (intenzione: …) / 14.30 e 16.00 catechesi ragazzi Venerdì 22 8.30 santa messa (intenzione: Maggi Daniele e Maria) / ore 16.30 catechesi ragazzi / ore 21.00 polisportiva San Vito Sabato 23 santa messa prefestiva ore 18.00 (intenzione: Castagna Gaetano) Domenica 24 sante messe con orario festivo / ore 15.00 ANIMAZIONE RAGAZZI elementari e medie Lunedì 25 8.30 santa messa (intenzione: …) / Adorazione Eucaristica e confessioni dalle 15-18 e dalle 20.30-22.00 / ore 20.30 Scuola della Parola Adolescenti e 18enni Martedì 26 8.30 santa messa (intenzione:…) Mercoledì 27 8.30 santa messa (intenzione: …) / ore 15.30 incontro gruppo del mercoledì (Rosario e compleanni) Giovedì 28 8.30 santa messa (intenzione: …) / 14.30 e 16.00 catechesi ragazzi Venerdì 29 8.30 santa messa (intenzione:… ) / ore 16.30 catechesi ragazzi Sabato 30 santa messa prefestiva ore 18.00 (intenzione: Valsecchi Mario e Dell’Oro Angela) INIZIO AVVENTO ROMANO 2
Un grazie doveroso al Gruppo Alpini e agli amici pittori che hanno reso bello e accogliente il nostro oratorio! Copertina “Non ho certo raggiunto la meta, non sono arri- lano, monsignor Mario Delpini, e rivolta ai fedeli vato alla perfezione; ma mi sforzo di correre per dell’Arcidiocesi Pastorale, è una raccolta di sei conquistarla, perché anch’io sono stato con- lettere che hanno quale filo conduttore lo scritto quistato da Cristo Gesù. Fratelli, io non ritengo di San Paolo ai Filippesi e che accompagneranno ancora di averla conquistata. So soltanto questo: i fedeli nei diversi momenti dell’anno liturgico; dimenticando ciò che mi sta alle spalle e proteso la seconda, nell’ordine, è la Lettera per l’Avvento verso ciò che mi sta di fronte, corro verso la meta, 2019, dal tema «Corro verso la meta» (Fil 3,14) al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù”. (Fil 3,12-14) La foto di copertina è stata scattata nei pressi del Lago di Sasso, in Val Biandino, dal fotografo Max Dell’Oro La proposta per l’ anno pastorale 2019-2020 “La - OnlyPositiveNRG.eu situazione è occasione per il progresso e la gioia della vostra fede”, scritta dall’Arcivescovo di Mi- Editore: parrocchia santi Vito e Modesto - P. zza della chiesa, 7 - 23862 Civate (LC) Direttore Responsabile: Dr. Filippo Buraschi Tipografia: Tipolitografica Mauri s.n.c. - Via delle Industrie, 3 - 23862 Civate (LC) 3 Registrazione Tribunale di Lecco n. 9/88 del 5/7/1988
I l Fa ro - N ov m e b r e 2019 «Tutti i battezzati sono profeti, hanno uno spirito di profezia e tutti insieme hanno il sensus fidei, cioè una capacità di penetrare il senso spirituale della Parola e di interpretare l’azione dello Spirito, i disegni di Dio all’interno della storia» (Lumen Gentium n.12) Consigliare è un'arte Siamo chiamati a ritrovare quel senso di "comunione" di "collegialità" del vivere che ci permette di avvicinarci sempre di più al Vangelo. di don Gianni C ome per restaurare un edificio, una tela, scissero a dare forma concreta al loro confron- una qualsiasi opera … serve “maestria” tarsi su temi così “grandi”. Non è un caso che ma anche quell’umiltà del chiedere a uno dei frutti del Concilio siano stati proprio esperti…. così per l’organo più importante di gli organismi di partecipazione alla vita par- una comunità serve attingere uno “sguardo” rocchiale che abbiamo oggi: Consigli pastorali sull’essere “Chiesa” a coloro che per la Chiesa parrocchiali, decanali, diocesani e per gli affari Universale hanno speso tempo e vita: ai Padri e economici. Pastori del Concilio. Al numero 12 della “Lumen gentium” si dice: Il Concilio Vaticano II è un enorme tesoro che «Tutti i battezzati sono profeti, hanno uno spirito di ci è stato donato: uno scrigno colmo di doni… profezia e tutti insieme hanno il “sensus fidei”, cioè il dono più bello è sicuramente la ri-scoperta una capacità di penetrare il senso spirituale del valore della collegialità. Lo hanno speri- della Parola e di interpretare l’azione dello Spi- mentato da subito i Padri Conciliari perché non rito, i disegni di Dio all’interno della storia». In era affatto scontato che sapessero stare insieme, altre parole tutta la comunità è chiamata a co- che imparassero un metodo di lavoro e che riu- struire una fraternità evangelica e a farsi carico 4
della fede degli altri, della fede dei fratelli. la redenzione! L’esperienza dei Consigli pastorali rimanda, Il soggetto principale della vita della Chiesa tuttavia, spesso a un’immagine in cui è evi- locale è il popolo di Dio nel suo insieme: è lui dente il divario tra l’ideale (tutti i battezzati il “depositario” della Missione del Vangelo! I sono corresponsabili e devono farsi carico della ministeri e quindi tutti i posti di responsabilità missione evangelizzatrice della Chiesa) e la re- dentro la Chiesa sono secondari rispetto all’in- altà spesso insoddisfacente e ben lontana dalle sieme. aspettative. Per “consigliare” non si tratta, infatti, di offrire “solo” il proprio punto di vista, una sensibilità Il Consiglio pastorale o un gusto particolare rispetto ai problemi che parrocchiale ha questo grande si affrontano, quanto “comunicare” la sintesi di un attento lavoro di riflessione, anche di studio, compito: aiutare il popolo soprattutto di preghiera. Il consiglio buono non è mai improvvisato, frettoloso, imprudente o di Dio a vivere questa sua di parte. Nasce da una visione dei problemi responsabilità. pastorali nel loro valore più autentico e profon- do, che è, sempre, un valore teologico, spiritua- Il Consiglio pastorale parrocchiale ha questo le, pastorale. Perché compito dei consiglieri è grande compito: aiutare il popolo di Dio a vi- prendersi cura della fede, loro e dei loro fratelli vere questa sua responsabilità. Realizzare una e, insieme, assicurarsi che tutti possano vivere Chiesa «casa e scuola di comunione» significa l’incontro con il Signore Gesù. dunque lavorare per far maturare dentro le Ciò significa riportare le attese, i desideri, i Chiese locali questa consapevolezza di essere pensieri “inespressi” della comunità, far emer- tutti, anche se con gradi e titoli diversi, sog- gere i vuoti, le omissioni, i ritardi in questo getto nella Chiesa; significa aiutare le nostre compito di testimonianza. Suscitare una rifles- comunità a fare esperienza attiva di questo sione autentica su come dare slancio missio- essere “popolo di Dio”. Popolo dentro il quale nario alla comunità, perché si prenda a cuore emergono i diversi doni e carismi. non soltanto di chi già partecipa, ma anche Siamo chiamati a ritrovare quel senso di “co- dei battezzati che si sono allontanati, dei non munione” di “collegialità” del vivere che ci permette di avvicinarci sempre di più al Van- gelo. La “prima” testimonianza delle Comunità Il consiglio buono non è mai Apostoliche infatti era proprio questa: da come improvvisato, frettoloso, vivevano insieme si capiva la “presenza” della Grazia di Dio! imprudente o di parte. Nasce Oggi siamo diventati influenzati così tanto dai “media” che ci limitiamo a “parlare” della Gra- da una visione dei problemi zia di Dio … ad “annunciarla o proclamarla” pastorali nel loro valore più anche ad alta voce… Ma oggi come allora, la fede dei “semplici” capisce che c’è la Grazia di autentico e profondo, che è, Dio in mezzo a noi solo se vede che la vita “si sempre, un valore teologico, converte”, cambia. Impariamo allora a “consigliare” e a lasciarci spirituale, pastorale. consigliare per un cammino di fede e di comu- nità più autentico e “credibile”. credenti e quelli che magari sono sulla soglia e che vorrebbero ricominciare. Tutto ciò non è un fatto automatico, richiede un processo laborioso di maturazione delle persone e delle comunità. In un tempo come il nostro dove l’esaltazione dell’IO e l’attenzione spasmodica all’individuo rischia di soffocare ogni altro tipo di sguardo, la Chiesa grida forte il senso del suo esistere: siamo Chiesa solo se ci sentiamo Popolo di chiamati, radunati, amati e in cammino verso 5
Consiglio Pastorale I l Fa ro - N ov m e b r e 2019 rinnovato I a cura di Pinuccia Castelnovo I l Vicario generale Mons. Franco Agnesi, nella sua nota diffusa per il rinnovo dei Consigli Pastorali Parrocchiali di tutta la Diocesi, ha consigliato, come guida per il cammino futuro, i quattro tratti irrinunciabili che il vescovo Ma- rio ha indicato, promulgando il Sinodo minore “Chiesa dalle Genti”. Chiediamo a Matteo Sozzi di portarci le sue riso- nanze sulla sua esperienza appena conclusa, alla luce di questo quattro punti. Dimorare nello stupore. È una condizione spirituale e sociale che ci è dato di vivere oggi. Sentirsi a che rende leggeri, lieti, contenti: suggerisce che l’espe- proprio agio significa conoscere la realtà che ci rienza cristiana è una grazia sorprendente. Prima dei circonda per comprendere sempre meglio l’irre- doveri da adempiere, prima delle verità da imparare, versibile processo di mutamento delle modalità prima dei problemi da affrontare, prima delle procedure di accoglienza." da osservare, la convocazione di tutti i popoli sul monte del Signore è una festa da celebrare, una sorpresa che Il forte grido. La vocazione a dare forma alla Chiesa commuove e trafigge il cuore (cfr. At 2,37). di domani, vissuta nella docilità allo Spirito di Dio, "In questi ultimi quattro anni è stato affrontato impegna a percorsi di sobrietà, a forme pratiche di a lungo il tema dell’Incontro. Nel corso delle solidarietà, a una sensibilità cattolica che non tollera nostre riflessioni abbiamo cercato di ascoltare il discriminazioni. messaggio della Chiesa aperta alla “convocazio- "Ogni tanto è necessario fermarsi, fare un po’ ne dei popoli tutti”, perchè sia una Chiesa viva, di silenzio per ascoltare ciò che abbiamo intorno. vera, vissuta ogni giorno e in ogni momento Solo così percepiamo che al di là dei nostri sforzi, della giornata. Essere disposti a questo tipo di c’è uno Spirito che guida e sostiene. Affidarsi può apertura pare possibile solo se il Cristiano decide aprire lo sguardo del cuore che riporta al signifi- di lasciarsi guidare dall’esperienza dello stupo- cato seminale dell’essere cristiani e cattolici: aperti re nell’incontro con l’Altro. Probabilmente non all’incontro privo di discriminazioni e all’acco- ci viene sempre così immediato perché siamo glienza del 'diverso-da-noi'." ancora troppo condizionati da ciò che ci appartie- ne. Dimorare nello stupore è in questo senso una Vieni, ti mostrerò la promessa sposa, la sposa delle condizioni di affidamento alla ricchezza dell’Agnello (Ap 21,9). Le nostre liturgie, i nostri della scoperta di chi ci sta intorno." canti, la nostra poesia, le immagini della nostra devo- zione: ogni celebrazione accoglie il dono della comunio- A proprio agio nella storia. Si è sperimentato che ne che ci unisce e invita ad esprimerlo con gratitudine l’intraprendenza e la creatività, se vissute con costan- e gioia edificando una Comunità che rivela nell’unità za e saggezza, permettono di affrontare i problemi, di la ricchezza della pluriformità. risolverne molti e di convivere con quelli che non si "La domenica è il momento dell’incontro della possono risolvere. Ci ha sempre accompagnato quel Famiglia, proprio intorno alla mensa, e la Liturgia senso di responsabilità per i talenti ricevuti che impe- come “servizio da parte del popolo e in favore del disce di restare inoperosi e di pensare solo a se stessi. popolo”, è indispensabile per unire. Ciò che ren- "Ciascuno di noi è chiamato ad affinare quella de tutto più ricco e bello è la compartecipazione sensibilità che rende consapevoli del momento all’azione liturgica, ognuno come può e come gli storico in cui stiamo vivendo per essere “pietre viene meglio. Offrire un servizio liturgico rende vive” di un Chiesa in cammino. Quante volte ci più bella la celebrazione, non solo per un bel can- siamo chiesti in Consiglio cosa fare per rendere to che emoziona o una bella composizione di fiori più viva e partecipata la vita comunitaria e l’ini- che allieta lo sguardo, ma perché tutto questo è ziale tempesta di idee e proposte ha spesso lascia- segno di qualcosa di più grande: la preghiera viva to lo spazio a riflessioni di più ampio respiro che e compartecipata di una Famiglia che si incontra ci hanno condotti a pensieri sul contesto storico per fare festa." 6
Nuovi Consigli Pastorali V di don Gianni V orrei ringraziare in modo sincero e acco- Nominati dal parroco per il Consiglio Pasto- rato tutte le persone che in questi quat- rale: tro anni hanno fatto parte del Consiglio Elvira Castelnovo pastorale e del Consiglio Affari Economici. Gabriele Colombo Prendersi cura delle attività della parrocchia ed Novella Sestini Giorgioni in particolare di tutto il progetto di restauro della nostra chiesa parrocchiale è stato molto Nominati dal parroco per il Consiglio Affari impegnativo ma altrettanto costruttivo e arric- Economici (a cui si aggiungeranno i membri chente. Grazie per l’impegno di tutti e per la nominati dal Consiglio Pastorale) vostra presenza. Niccolò Castagna Mirella Galli Papa Francesco ci ricorda nell’esortazione apo- Enrico Albini stolica Evangelii Gaudium, al n. 28: Marco Carlini «La parrocchia non è una struttura pastorale Marino Castelnovo del passato; proprio perché ha una grande Ivan Maggi plasticità, può assumere forme molto diverse che richiedono la docilità e la creatività mis- Membri di diritto del Consiglio Pastorale: sionaria del pastore e della comunità. Sebbene il parroco certamente non sia l’unica istituzione evange- don Erminio lizzatrice, se è capace di riformarsi e adattarsi le religiose a servizio in parrocchia: costantemente, continuerà ad essere “la Chiesa Genny Scola stessa” che vive in mezzo alle case dei suoi figli le suore dell’istituto di sant’Anna nella figura e delle sue figlie». della superiora: suor Jhancy Ora il testimone passa ai nuovi consiglieri con Primo appuntamento per entrambi i consigli questo “gusto” del dare volto al nostro modo sarà martedì 5 novembre al cineteatro Palla- di essere Chiesa, comunità di fratelli e sorelle dium di Castello con il Vicario Episcopale. che cercano di “dire Gesù” attraverso progetti educativi, proposte culturali e formative e il In parrocchia ci ritroveremo giovedì 14 novem- corretto uso delle strutture e delle risorse eco- bre presso la sala consigliare dell’Oasi. nomiche della Comunità. Un grazie a coloro che raccolgono questo impe- gno per la nostra Comunità: Eletti nella prima fascia (18-35 anni) Beretta Silvia Butti Alessandra Canali Davide Vergani Mattia Eletti nella seconda fascia (36-60 anni) Galimberti MariaGrazia Invernizzi Roberta Maggi Damiano Scola Claudia Sozzi Matteo Valsecchi Chiara Eletti nella terza fascia (oltre 61 anni) Brizzolari Maria Luisa Castagna Tiziano Loretz Agostoni Giovanna Mauri Polastri Elisa 7
La Domenica I l Fa ro - N ov m e b r e 2019 accogliere la diversità, l'errore, la debolezza fuori casa, pur avendo aperta una grande domanda su della Comunità tante situazioni, che non sempre però riusciamo a non chiudere con un giudizio! Vivere da raggiunti dall'Amore di Dio, lasciare che sia Lui ad agire, essere terreno sul quale Lui possa Lettera aperta alla comunità… camminare… com'è possibile? Come offrire il nostro tempo, capacità, sensibilità, Riprendere l'incontro della prima “domenica della spazio di relazione senza pretese, ma solo per dire comunità” nasce dal desiderio di condividere Gesù e il suo Vangelo? alcune riflessioni e che quello non resti un appun- Siamo convinti che possa cambiare il volto della tamento mensile che inizia e finisce lì, ma segni i comunità se ciascuno cerca di fare un passo di passi del nostro cammino di quest'anno e ci aiuti a conversione; può cambiare veramente se cambio io, vivere da cristiani nel mondo. noi… non gli altri. E’ interessante per queste domeniche la scelta del tema della paternità di Dio, perché da Lui deriva tutto il senso del nostro essere comunità di figli, battezzati, che si riconosco nel legame con lo stesso Padre. Senza padri si è destinati alla solitudine; oggi come comunità cristiana rischiamo di essere soli nel mon- do; ma noi sappiamo di essere raggiunti dal Padre. C'è un'espressione che dal primo istante continua a riecheggiare dentro di noi e non ci abbandona, pensiamo allora che sia segno di un richiamo da ascoltare e a cui dare credito. Il"PASSIVO DIVINO"… lo sentiamo come una forte provocazione per noi in questo tempo… in cui il "fare", sempre troppo ingombrante, spesso perde il sapore del Vangelo ed è abitato da un’eccessiva Vorremmo che queste piccole intuizioni non preoccupazione di "fare bene" e "arrivare ovunque" restassero solo poche righe condivise, ma punto a discapito di un tempo quotidiano di silenzio, di lavoro, verifica del cammino e domanda di preghiera, lettura riposo… in cui riconoscere la Sua perdono per tanta ingratitudine e poca ricono- Iniziativa e farci semplicemente strumento, spazio, scenza per quel centuplo che c'è nella nostra vita, corpo… attraverso cui Lui possa passare e operare. ma che non vediamo perché attratti da un meglio Questa passività come "resa" alla Sua Azione che rincorriamo affannosamente (un marito… dei spesso ci manca e rende tutto più pesante, schiac- figli diversi, più facili… un lavoro migliore… dei ciante. rapporti più sereni… un animo più semplice… Sono tante le responsabilità che portiamo…dalla una casa più ospitale… più coraggio nell'osare delle casa, al lavoro, alla comunità…ma sarebbe bello scelte controcorrente… una comunità più viva e che fossero più consegnate e meno trattenute. accogliente…). Perché ciò accada davvero abbiamo bisogno di Non è facile tenere dritto lo sguardo sull'orizzonte recuperare degli spazi significativi di compagnia della Sua Parola…viviamo giornate bombardate da con Lui e tra di noi, altrimenti ci diventa difficile parole, scelte, situazioni spesso molto lontane da fare nostro quello sguardo che si diceva…"FIGLI tutto ciò, gli stessi figli sono una continua pro- COME GESÙ ", per noi e da rimbalzare a chi ci vocazione a trovare ragioni perché valga la pena vive accanto, ci incontra nella giornata, ci capita scegliere il Vangelo come riferimento e Cristo come inaspettatamente sul cammino. rapporto significativo dentro il quale starci con Prima abbiamo tanto bisogno di sentircelo addosso tutta la vita. Ora di sera a volte siamo frastornati ed noi e poi di stare vicino ai fratelli (marito, figli, è un attimo mollare tutto… e lasciare che ciascuno colleghi, amici…) così, non sempre indisposti dalla si arrangi e si chiuda nel suo mondo. loro diversità, alterità, ma desiderosi di riconoscere Rimettere insieme ogni giorno la casa, gli affetti, Lui che si manifesta e non quel pezzettino che ci l’animo attorno a Lui… è una sfida grande, ma se compiace o gratifica. viviamo questa unità interiore, allora riusciamo a Che fatica! Vorremmo sempre che gli altri ci corri- stare anche al lavoro, nella comunità, nelle relazioni spondessero e invece più cerchiamo questo, più ci evitando di frammentarci, ma con più convinzione pare che si allontanino e ci deludano. e decisione. Paradossalmente a volte siamo più disposti ad 8
don Marco Pozza a Civate D a cura di Chiara Valsecchi D omenica 17 novembre, sarà il secondo ap- puntamento della "domenica della comu- nità" e avremo ospite come testimone don Marco Pozza. Don Marco, nasce in provincia di Vicenza nel 1979. Teologo e parroco del carcere "Due Pa- lazzi" di Padova, è uno «straccio di prete al quale Dio s'intestardisce ad accreditare simpatia, usando don Marco Pozza con Papa Francesco su misericordia», come ama descrivere se stesso. TV2000 nella trasmissione "il Padre Nostro" Tra la vita di comunità, 10 km di corsa al giorno e il coraggio di andare incontro agli altri senza si vedono, si raccontano, ridono e scherzano. la “protezione” della tonaca, don Marco Poz- E lui decide d’inseguirli proprio lì, per incon- za, 40 anni, è un prete «scassato» (così dice di trarli, per stanarli dalle loro solitudini. Fra uno se stesso) capace di conquistare la stima di un “spritz” (da cui il suo vecchio nomignolo, “Don «prete di strada» come papa Francesco. Il quale, Spritz”) e una chiacchiera, racconta loro le storie tra mille impegni, ha accettato di essere intervi- del Vangelo. «Ho sempre usato l’effetto sorpre- stato da don Marco sul significato della preghie- sa: non si accorgevano subito che ero prete. Pian ra che impariamo da bambini, il “Padre nostro”. piano ho cercato di accendere in loro una lam- «Da piccolo mi arrabbiavo perché il mio aquilo- padina e li ho spinti a farsi una domanda: per- ne non si alzava in volo. Papà allora mi gridava: ché non potrei andarci anch’io, anche una sola “Mettilo controvento!” Funzionava!…». Non si volta, a Messa?». A lui piace l’idea di una Chiesa sceglie di vivere controvento. Per qualche folle che si butta in strada, che si fa vicina ai giovani. solitario è una vera e propria vocazione, una Dal 2007 al 2011 completa il dottorato in Teolo- specie di malattia da cui non è possibile guarire. gia fondamentale alla Gregoriana. Per fortuna. La stessa malattia che sembra aver È il tempo della riflessione, della maturazione, contratto lui. in cui lavora su se stesso, sul suo carattere Il Padre nostro ha il volto di sua nonna. Dev’es- irruento, costruendo pagina su pagina il suo sere stato in cucina, tutt’al più mentre sciacqua- pensiero teologico, i cui effetti si vedranno poco va i panni nelle acque del torrente Astico. Terza tempo dopo, quando comincerà a pubblicare ipotesi: seduti, entrambi, sui banchi della chiesa libri di successo. Un tempo che, guardando in- di Calvene, sotto il Crocifisso, appena usciti dietro, porta oggi a un’ammissione interessante, dall’asilo. che nulla toglie al suo andare controvento. All’anagrafe aveva quattro anni, o giù di lì: gli Dio imbarazza, spiazza. E’ con l’effetto sorpresa insegnò a mettere in fila indiana quelle sette che ci recupera sempre e dovunque siamo, fosse frasi che, tempo al tempo, sarebbero diventate pure l’inferno del carcere. sintesi di tutto quello che avrebbe potuto osa- Nel libro Il contrario di mio. Sfumature randagie sul re chiedere a Dio. Dopo il Pater, nessun’altra Padre nostro (San Paolo), don Marco intesse un orazione è più sorta su labbra d’uomo che non dialogo intimo, in parte autobiografico, sulla fosse già contenuta in questa: la più fanciulla, preghiera insegnataci da Gesù: «Pregare non quella primordiale, preghiera casa e chiesa. è recitare ma lasciarsi rapire: “Sia fatta la tua Quella cara nonna negli anni dell’infanzia, fu la volontà”». sua miglior catechista con la sua semplice «Ho provato a smontare il Padre nostro. Ho testimonianza, poi il seminario minore e le scorto parole di una grammatica feriale: volontà, pene sofferte in quello maggiore a causa della pane, debiti, tentazione, male». sua irrequietezza. Poi il primo incarico dopo Sul Padre Nostro don Pozza ha realizzato un l’ordinazione, a 24 anni, nella parrocchia della programma per Tv2000 in dialogo con papa Sacra Famiglia a Padova, dove capisce che i Francesco sui versetti della preghiera. giovani sono scappati dall’ovile e che, se vuole Dentro il Padre Nostro si nasconde la concretez- incontrarli, occorre acchiapparli dove sono: per za di Dio, attendiamo di avventurarci con lui strada, nei bar della zona, a zonzo. È qui che passo passo accogliendo la sua testimonianza per lasciarci provocare nella nostra quotidianità. 9
Professione di Fede I l Fa ro - N ov m e b r e 2019 Per i ragazzi di prima superiore si è concluso il dello sguardo che dà speranza, del cuore che si cammino dei primi sei anni di catechesi con il apre alla misericordia per avere un altro respiro... gesto comunitario della PROFESSIONE DI FEDE, per passare a tutti il pallone, riempire di sorrisi domenica 13 ottobre, per dire la grandezza di un ogni incontro, per gioire della bellezza del cresce- cuore che vive e gioisce della possibilità di un in- re e del radicarsi nel cuore di Dio. Buon cammino contro, della bellezza e del gusto della relazione, a ciascuno di loro, un nuovo inizio li attende! Veglia missionaria diocesana "Quelli dei nomi: battezzati e inviati" Noi siamo quelli dei nomi. Persino Dio, che è intende la vita non come un percorso solitario e Signore del cielo e della terra, si è adattato al arbitrario ma come una risposta a Colui che ci nome che mi è stato dato: ci ha chiamati per chiama per nome. La vita è vocazione. Noi chia- nome, a uno a uno, ha riconosciuto la nostra meremo per nome questi fratelli e sorelle che par- libertà, la nostra originalità, ha interpretato il tono e questi fratelli e sorelle che arrivano: tutti in desiderio di felicità che è in noi e ha promesso il nome del Vangelo, e ciascuno con il suo volto e il compimento nella risposta alla sua chiamata. Noi suo nome... Noi siamo quelli del nome, quelli che siamo quelli dei nomi: il nome si usa per chiama- si fanno avanti e dicono: “Eccomi!” (dall'interven- re. Noi siamo quelli del nome: siamo gente che to dell'Alcivescovo Delpini). 10
Si riparte... PRIMA ELEMENTARE “Con Te!” Quest’anno la diocesi di Milano ha lancia- Vogliamo partire mettendoci in cammino per ritrovare Gesù, proprio come hanno fat- to Maria e Giuseppe al Tempio. Scopriremo quindi di essere figli iniziando a conoscere to una proposta nuovissima per il cammino il segno della croce e l’ambiente della Chie- dell’ iniziazione cristiana. Si tratta del per- sa dove i bambini vengono accompagnati corso “Con Te!” nel quale i bambini che si dai genitori. Durante l’avvento proveremo avvicinano a Gesù tramite la comunità sco- a riconoscere Gesù come grande dono di prono dapprima di essere figli, poi disce- Dio, immedesimandoci in chi, al tempo, poli, fino a sentirsi chiamare amici per rico- ha assistito alla sua nascita. Infine, in qua- noscersi, da ultimo, cristiani. La comunità resima sveleremo la missione che il Padre educante di Civate ha accolto la sfida di “ri- ha affidato a Gesù: essere Re di pace scrivere” il percorso della catechesi in modo e salvezza donando se stes- che sia più vicino alle direttive diocesane, so per l’umanità. a g ina 12 nua a p Conti senza, però, perdere di vista i fattori peculiari del territorio. In questo articolo proviamo a riportare i temi scelti per l’iniziazione cristia- na e che accompagneranno i bambi- ni fino al sacramento della Confermazione.
I nostri missionari si Ottobre è il mese dedicato alle missioni in tutto il mondo, per il 2019 questo momen- to assume particolare importanza poichè Papa Francesco ha promulgato il mese missionario straordinario con l’obiettivo di risvegliare la consapevolezza dell’urgen- za della missione tra le genti; e contribuire alla trasformazione in senso più missiona- rio della pastorale ordinaria. La nostra co- munità ha accolto la proposta, rilanciando anche il tema sui più piccoli, sui ragazzi del- la catechesi , decidendo di investire tutto il mese di ottobre nella conoscenza di chi da Civate è partito per andare ad annun- ciare Gesù nel mondo, ma anche di chi ar- riva da paesi lontani fino da noi per testi- moniare l’amore infinito del Signore. Allora la catechesi si è trasformata in “catechesi missionaria”, grazie ai vari testimoni che sia- mo riusciti a contattare. Questa esperien- za ha permesso anche ai più piccoli della comunità di avvicinarsi a realtà lontane e allargare gli orizzonti oltre la porta di casa. Abbiamo conosciuto quattro testimo- ni: Don Herman dal Centrafrica, Padre Gianantonio dalla Colombia, le suore di sant’Anna che dall’India sono arrivate fino alla nostra casa di riposo, Angela e Sil- via apostole della carità in Sudamerica. DON HERMAN È stato chiesto a Don Herman come parla oggi di Gesù alle persone che incontra nel suo paese, Banguì in Centrafrica. E’ torna- to a casa da un anno, dopo gli studi fatti a Roma, e tanti sono i bisogni incontrati nel- le visite alla sua comunità, è tornato con un progetto ben preciso: quello di far partire una cooperativa di donne che con il loro la- voro di allevamento e agricoltura possono sostenere la propria famiglia e pian piano far crescere anche la cooperativa, in modo PADRE GIANANTONIO da dare lavoro a sempre più persone. Il suo modo di parlare di Gesù durante la Di Padre Gianantonio abbiamo pubblicato giornata è anche quello di avere sempli- nello scorso numero del Faro una intervista cemente cura del povero, del bisognoso, in cui racconta la sua esperienza missiona- dell’anziano o del malato, stando loro vicino ria. e facendoli sentire amati.
presentano ai piccoli SUORE DI SANT’ANNA Santosh e Jhancy ci hanno raccontato l’ori- gine della loro vocazione, dai primi momen- ti in cui hanno sentito la chiamata e hanno lasciato le loro famiglie per cominciare la formazione fino alla loro missione attuale. Abbiamo così scoperto la missione del loro ordine: le suore di Sant’Anna vogliono por- tare conforto e serenità a quelle persone che sono nel dolore, nella difficoltà. Da due diverse regioni dell’India sono arrivate fino alla Casa del Cieco per testimoniare a noi civatesi la gioia di seguire Gesù. FRANCESCA E SILVIA Abbiamo incontrato Francesca e Silvia due Piccole Apostole della Carità che ci hanno parlato della loro esperienza di missione. Angela ha passato un mese in Ecuador, dove in situazioni di estrema povertà ha incontrato bambini con problemi di salute, ma sempre contenti del poco che avevano e non chiedevano altro. Da loro ha impara- to a ringraziare ed essere felice per ogni più piccola cosa. Anche Silvia aveva pensato di partire per portare la sua esperienza e le sue certezze in una zona a nord del Brasi- le dove c’è tanta povertà, è tornata invece arricchita dalla semplicità e dalla gioia che ciascuno di loro sa dona- re.
SECONDA ELEMENTARE fare memoria della Pasqua e l’ultima, quando è Gesù stesso a chiamarci alla sua mensa tramite il Sacramento dell’Eu- In questo anno riusciremo a maturare l’idea carestia. Ci aiuteranno a prepararci per di figliolanza, arrivando a percepire di es- questo incontro speciale tre passi impor- sere figli voluti e amati. Per farlo, comince- tanti: il digiuno, la preghiera e la carità. remo parlando della creazione del mondo, della forza creativa di Dio che, non solo ha dato vita al mondo, ma anche a ciascuno QUINTA ELEMENTARE di noi. Arriveremo così a percepire che an- che noi siamo un dono grande, siamo il sì Dopo essere stati innestati in Gesù con la che i nostri genitori hanno detto alla vita. prima Comunione, scopriamo che la via per essere beati è quella che ci vede legati TERZA ELEMENTARE a Lui come i tralci alla vite, così che la sua linfa possa fluire nelle nostre vite e per- metterci di dare frutto. Incontreremo allo- Ci mettiamo in cammino con Gesù che ra chi è stato in grado di creare un legame ci chiama per nome, così come ha chia- veramente autentico e intimo con Gesù: i mato Pietro sul lago di Tiberiade. In que- Santi. Partiremo dalla vita di Carlo Acutis, sto modo scopriremo di essere discepoli un ragazzo dei giorni nostri, per poi farci del Maestro; stando con Lui impareremo guidare da Madre Teresa di Calcutta nella a pregare. Conosceremo chi, per primo, fede. Infine, le figure di Francesco d’Assisi ha avuto il coraggio di seguirlo, ma an- e Chiara ci accompagneranno in pellegri- che chi gli è stato accanto negli ultimi naggio nella loro terra natia; ricalcando i istanti della sua vita terrena riprendendo passi di due grandi Santi vogliamo arriva- il tema della passione. Infine, sperimen- re a comprendere che anche noi, tutti noi, teremo la gioia di incontrare il Risorto. possiamo aspirare ad una vita beata, una vita da cristiani in comunione con Cristo. QUARTA ELEMENTARE PRIMA MEDIA Tramite le Parabole della pecorella smarrita e del Padre Misericordioso, vogliamo speri- Presenteremo lo Spirito dividendo i doni in mentare il perdono del Padre che ci libera tre categorie: lo spirito creatore, cioè quello per scoprire, proprio grazie a questo ab- che parla a noi dello spirito di Dio; lo spirito braccio, di avere un amico che si ferma a di Gesù risorto che ci permette di ricono- conversare con noi, entra nella nostra quo- scere in Cristo il Signore facendoci pronun- tidianità. Per questo l’anno è accompa- ciare la fede nella Chiesa; infine, lo spirito gnato da tre momenti di cena: la che crea la chiesa. Nella pentecoste Dio Ilaria V prima conviviale, la se- rinnova l’alleanza stretta sul Sinai e dona ergani conda ebraica, alla Chiesa lo Spirito d’amore come potere p e r di perdonare e come missione. Attraverso i doni dello Spirito, arriviamo ad accostarci al sacramento della Confermazione che segna il termine del cammino di iniziazione cristiana.
Villa Sacro Cuore informa UN ALTRO DON ERMINIO A CIVATE. “Sono nato nel febbraio del 1944: in quei giorni gli Alpini preparava- no l’attacco a sorpre- sa di Montecassino che avrebbe aperto agli Alleati la strada per Roma e posto in ammirare il suo coraggio. E quando lo scorso 27 pratica fine alla secon- dicembre ho celebrato con don Gianni a San Pie- da guerra mondiale. I tro nell’anniversario della sua morte, ho accolto soldati americani che con gioia l’invito del nostro parroco a venire risalivano la penisola a collaborare con lui dopo aver terminato, per stupivano la gente con limiti di età, l’impegno di parroco. Dal nove set- i loro modi di fare per noi insoliti ma affasci- tembre sono felicemente qui con voi. E oggi che nanti. Tra l’altro masticavano il chewing gum, la la liturgia celebra la santità di Giovanni Paolo II, “cicca americana”: un imprenditore di Lainate, lasciatemi fare mio il suo invito: “Se sbaglio, mi il mio paese natale, colse al volo l‘affare e mise correggerete!” in bocca agli italiani la “Brooklin”, la “Gomma Don Erminio Burbello del Ponte”, simbolo della mentalità del benesse- re che avremmo raggiunto con la ricostruzione. Per il mese di NOVEMBRE facciamo gli auguri Sono diventato prete nel 1968: all’Oratorio di di COMPLEANNO ad Ermelinda Sacchi lunedì San Gerardo in Monza, mi son trovato alle prese 11. con i giovani della “contestazione”, conquistati dal fascino di Mario Capanna che appariva loro BUROLLATA in COMPAGNIA! come l’interprete profetico del Vangelo per il Il pomeriggio in compagnia del gruppo musica- futuro, un mondo nuovo che sembrava ormai a le “I CIAPA NO” e del Gruppo Alpini di Civate, portata di mano. Erano gli anni del Concilio Va- si è trasformato in una festa: castagne, allegria e ticano II e dei timidi tentativi di “aggiornamen- musica sono stati gli ingredienti principali. E c’è to” della nostra Chiesa. Ma si snodava nell’om- anche scappato qualche balletto! Ringraziamo bra anche la “strategia della tensione”, che ancora gli Amici Alpini e i musicisti che da anni avrebbe prodotto terribili sorprese, dalla bomba prestano il loro tempo per allietare gli ospiti! di Piazza Fontana al rapimento e all’assassinio GRAZIE! di Aldo Moro. Da diacono – appena prima della ordinazione sacerdotale – ero stato mandato FESTA DEI NONNI 2019. nella Parrocchia del Rosario, a Milano, a predi- Ancora un immenso GRAZIE a Ramona e ai care per la Giornata delle Vocazioni. Lì avevo ragazzi delle Voci Bianche della Corale di S. Pie- incontrato Walter Tobagi, giovane collaboratore tro al Monte, per aver festeggiato con noi tutti i in Oratorio. Quando il 28 maggio 1980, ormai nonni e chi si prende cura di loro! giornalista di grande valore, venne barbaramen- te ucciso per aver intuito e scritto che gli inter- preti della rivoluzione proletaria erano velleitari ragazzi borghesi, mi convinsi definitivamente che l’unico modo per cambiare il mondo è con- vertirsi. “Convertitevi”, mettete in discussione il vostro modo di vivere per cambiarlo: è l’invito con cui Gesù apre la sua predicazione. Sono stato parroco di quattro parrocchie: san Giovan- ni a Lecco, santo Stefano a Canzo, san Martino e santa Maria Nascente in Inveruno. Già dai tempi di Monza accompagnavo ragazzi e giova- ni a san Pietro. Ho conosciuto don Vincenzo fin dai primi anni della sua cura per la Basilica, ho potuto frequentarlo, godere della sua sapienza e 15
Notizie dalla I l Fa ro - N ov m e b r e 2019 Casa del Cieco FESTA DEI NONNI il 2 ottobre si celebrano gli "Angeli custodi" e l'importanza del ruolo svolto dai nonni all'inter- no delle famiglie e della società in generale. “Festa dei Nonni”, una giornata interamente dedicata ad una figura familiare importante per il percorso di crescita di ciascuna persona. Un modo dolce ed affettuoso per festeggiare i nostri amati nonni, che da sempre rappresen- tano un punto di riferimento significativo per le generazioni più giovani. Il 2 ottobre è dunque l’occasione per ricono- scere ufficialmente il ruolo fondamentale dei Nonni nella nostra società: una ricorrenza diffusa in tutto il Mondo che coincide con il ricordo, all’interno del calendario Cattolico, degli Angeli Custodi. Tutti li amiamo, persone fantastiche che hanno È stato offerto il caffè con una brioche come lasciato un indelebile segno nella nostra infan- simbolo dello “stare insieme e condividere un zia!!! momento speciale di festa”; a questo momen- Per questa ricorrenza, le animatrici della Casa to hanno anche partecipato il personale e i del Cieco hanno organizzato una mattinata parenti presenti. di festa, in onore di chi è nonno ma anche Tutti sembrano aver gradito la colazione e di chi non lo è. È stata offerta una colazione l’allegra mattinata. a tutti gli ospiti per ricreare un momento di condivisione e socializzazione; le animatrici si sono recate nei vari reparti della struttura per Le parole dedicate agli ospiti sono state vivere un momento di Festa insieme ai “nostri espresse tramite questa poesia: nonni”, leggendo una poesia e valorizzando il ruolo fondamentale di questa figura all’inter- no della famiglia. I NONNI “Ci sono delle cose che solo i nonni sanno, son storie più lontane di quelle di quest’anno. Ci sono delle coccole che solo i nonni fanno, per loro tutti i giorni sono il tuo compleanno. Ci sono nonni e nonne che fretta mai non hanno: nonni e nipoti piano nel tempo insieme stanno.” 16
APERUIT ILLIS menica del tempo ordinario, a ridosso della C Giornata del dialogo con gli ebrei e della Setti- Lettera Apostolica mana di preghiera per l’ unità dei cristiani.. La Sacra Scrittura ha valore di unione. Pensia- C mo ai salmi, preghiere di due popoli di due on la Lettera apostolica in forma di Motu religioni diverse, ebraica e cristiana. Eppure proprio “Aperuit illis”, Papa Francesco leggiamo le stesse parole, preghiamo con le stabilisce che “la III Domenica del Tempo stesse preghiere. Ed anche ciò che abbiamo ordinario sia dedicata alla celebrazione, rifles- indiscutibilmente in comune con i fratelli delle sione e divulgazione della Parola di Dio”. Chiese e protestanti è la Parola di Dio. Questo “Abbiamo bisogno di entrare in confidenza costante costruisce legami da cui partire nel cammino con la Sacra Scrittura, altrimenti il cuore resta fred- verso l’unità; do e gli occhi rimangono chiusi, colpiti come siamo Francesco precisa che la Bibbia non è un libro da innumerevoli forme di cecità”. per pochi privilegiati bensì il libro del popolo Gesù apre le menti all’intelligenza delle Scrit- di Dio… ture La Scrittura ha un carattere fondativo e quasi Papa Francesco spiega che questa iniziativa, già sacramentale: in essa il popolo di Dio si ritro- pensata a conclusione del Giubileo straordi- va. La Parola è urlo, è ruggito dei profeti come nario della misericordia, intende rispondere a Amos domenica scorsa, è grido del povero; a tanti fedeli che chiedevano che fosse istituita la volte è invece semplice sussurro nella notte, Domenica della Parola di Dio. La Lettera inizia sogno, brivido nell’anima, oppure il racconto di con il passo del Vangelo di Luca (Lc 24,45) in una storia. In questo, cui Gesù risorto appare ai discepoli mentre Gesù è un vero specialista: le parabole sono la sono radunati insieme: "Allora aprì loro (ape- punta più rifinita e più geniale del suo linguag- ruit illis) la mente all'intelligenza delle Scrittu- gio. re". "A quegli uomini impauriti e delusi - scrive La parabola è per tutti: è laica, universale, rag- il Papa - rivela il senso del mistero pasquale: giunge chiunque e chiama a entrare dentro una che cioè, secondo il progetto eterno del Padre, vicenda. Ma nel Vangelo il Signore pone anche Gesù doveva patire e risuscitare dai morti per oltre 200 domande: due modi per gettare un offrire la conversione e il perdono dei peccati; e amo nel profondo dell’anima lasciando piena promette lo Spirito Santo che darà loro la forza libertà di risposta. di essere testimoni di questo Mistero di salvez- La Bibbia è storia di Dio con l’uomo; è dialo- za”. go tra cielo e terra; è richiamo a guardare Francesco esorta a “non assuefarsi mai alla Parola nell’intimo ma anche ad uscire da sé verso i di Dio” che richiama sempre in modo nuovo poveri che sono voce e carne di Dio; sono i “all’amore misericordioso del Padre che chiede profeti di oggi che gridano davanti al Signore ai figli di vivere nella carità (…) La Parola di e Lui in loro si identifica. Pensiamo a Matteo Dio è in grado di aprire i nostri occhi per per- 25: mi avete dato da mangiare, da bere, mi metterci di uscire dall’individualismo che con- avete accolto. Ero io. Poveri, malati, migranti: è duce all’asfissia e alla sterilità mentre spalanca negli ultimi che Dio si identifica; Lui, il Diver- la strada della condivisione e della solidarietà”. so che viene per renderci diversi da ciò che La Lettera si conclude con il riferimento a siamo. La Parola deve avere ricadute concrete Maria, che ci accompagna “nel cammino di nella nostra vita, deve fare storia. Ascoltarla è accoglienza della Parola di Dio” insegnandoci ascoltare Gesù: avere gli occhi, le mani, i piedi la beatitudine di coloro che la ascoltano e la di Gesù che corrono verso chi è nel bisogno; custodiscono. essere sospinti come Lui dallo spirito verso i Sarà celebrata la III domenica del Tempo ordi- nostri fratelli. nario per riscoprire il valore e la centralità delle Sacre Scritture. Lo ha stabilito il Papa. La prima si svolgerà il 26 gennaio 2020. Padre Ermes Ronchi sostiene: "La Bibbia esprime l’umiltà di Dio che bussa al cuore dell’uomo con una parola semplice, disarmata" ed è "richiamo a guardare nell’intimo ma anche ad uscire da sé verso i poveri che sono voce e carne del Signore". Importante la valenza ecumenica e interreligiosa della data prescelta Non è casuale la scelta della data: la terza do- 17
Giornata diocesana Caritas e I l Fa ro - N ov m e b r e 2019 Giornata del Povero "L di Luciano Gualzetti, presidente di Caritas “L asciamoci evangelizzare dai poveri per custodire la casa comune” Nella Lettera che l’Arcivescovo di Milano ha scritto in occasione del nuovo anno pastorale dal titolo “La si- tuazione è occasione. Per il progresso e la gioia della vostra fede”, Monsignor Delpini ci invita a vivere tutti i momenti della nostra vita come occasione per essere dell'Arcivescovo «che ogni situazione possa diventare discepoli di Gesù e vivere la propria fede con gioia e occasione se il Signore Gesù bussa alla porta e viene nella condivisione. Non dobbiamo mai dimenticarci accolto in casa, entrando come presenza viva nella le attitudini del discepolo: ascolto e incontro. Ogni vita delle persone e delle comunità», facendo entrare i situazione può essere letta con gli occhi e l'esempio poveri nella nostra vita e nelle comunità come prota- della vita di Gesù e del Vangelo. L'ascolto dell’altro gonisti della pastorale e dell’Evangelizzazione. Il tema passa attraverso l’ascolto della Parola di Dio e del della Giornata Caritas di quest’anno riprende queste Maestro che è nei poveri. La dimensione sociale non linee guida: “Lasciamoci evangelizzare dai poveri è estranea alla fede. L’Arcivescovo ci invita a riconci- per custodire la casa comune”. liare la nostra umanità con la fede, superando quella La Lettera Pastorale del nostro vescovo Mario, nella distanza tra fede e vita che ancora oggi ci allontana sua introduzione, ci invita “a crescere nel pieno dalla Buona Notizia. Dobbiamo rispettare coloro che discernimento per riconoscere l’opera di Dio, acco- incontriamo ogni giorno. Anche quelli che sembrano glierne la grazia e diventarne collaboratori… Siamo più lontani da un’idea di uomo e donna secondo i no- una presenza operosa, intraprendente, affidabile per stri parametri. La Caritas ha, da questo punto di vista, molti servizi e generosa nel raccogliere le sfide del un compito importante, quello di far emergere in ogni momento presente. Questo può dire una profonda situazione, anche la più misera e povera, la possibilità simpatia per questo tempo e una disponibilità abituale di una vita piena e di condivisione. E per fare questo, alla solidarietà intelligente e lungimirante… Lo Spirito si deve partire dalle opere di carità che da una parte rende attenti e pronti a trasformare ogni situazione in talvolta rischiano di intrappolare il povero in una vita occasione…”.Grazie alla presenza di Caritas in ogni passiva e senza senso, e dall’altra vede operatori che si situazione del tempo vissuto da ogni persona, voglia- accontentano di elargire qualche bene materiale senza mo, con più fermezza, incontrare i poveri e lasciarci condividere e promuovere nuova vita con i poveri “educare” da loro per amare e curare la nostra casa stessi. Bisogna superare lo schema noi-loro. Noi, bravi comune. (Tratto dalla rivista Il Segno) operatori e volontari della solidarietà che elargiscono beni e soluzioni. Loro, i poveri che hanno bisogno di Celebrando oggi la Giornata Caritas, e insieme la giornata soccorso, interventi e aiuti. del povero, possiamo cogliere l’occasione per richiamare Domandiamoci sempre se e quando il nostro approc- l’impegno e la responsabilità di ogni credente a rendersi cio impedisce ai poveri che incontriamo di essere costruttore di questo Regno di amore, giustizia e solidarietà veramente protagonisti della soluzione del problema nella vita di tutti i giorni. Il Regno di Cristo è la rivelazione della loro vita e se possono vivere la condivisione, il dell’amore di Dio, ed è l’instaurazione di un nuovo ordine dono di sé, esattamente come noi. Se il nostro ascolto è di rapporti fra gli uomini, è l’inaugurazione di un progetto un incontro di capacità, allora il povero va ascoltato e diverso la cui attuazione è affidata dal Padre al Figlio e al occorre riconoscere, come operatori, che siamo noi ad popolo dei credenti. aver bisogno del povero. Ogni domanda di aiuto è an- Gesù Cristo non ci educa alla rassegnazione, ma alla respon- che una sfida esistenziale, un appello che va ascoltato. sabilità, alla partecipazione. Ecco come esercita il servizio [...] La Caritas Ambrosiana può e deve svolgere questa regale Gesù Cristo: stimola, incentiva, solleva, invita a non funzione, di promozione di un nuovo approccio e di isolarsi, a mettersi a servizio, ad usare tutti i doni ricevuti, una nuova mentalità, rivedendo i propri modelli di ad uscire dall’apatia. aiuto, mettendo al centro la persona e dando nuova Per Lui regnare vuol dire servire. Chi vuol essere il primo voce a chi non l'ha, perché non tutti i modelli di aiuto sia l’ultimo... una strana regalità la sua, consumata per stare sono evangelici. In particolare, quelli che rifiutano la con lebbrosi, paralitici, ciechi, zoppi, storpi, a far loro ritro- prospettiva di una sola famiglia umana, così come vare la dignità umana, a dar loro una fierezza, ad identifi- sottolineato nell`Enciclica Laudato Sii. Cercheremo carsi con loro. “Chi sfama, cura, disseta, visita uno di questi in questo modo di rendere operativa l’esortazione ultimi, lo fa a me”. 18
Associazione Corpo dei commercianti. Attualmente il direttore della banda è Ernesto L Musicale di Civate Colombo; è per noi motivo di orgoglio aver potuto affidare questo compito ad un giovane musicante civatese che, anche grazie alla nostra banda, ha coltivato la propria passione e compe- L e cronache di Civate raccontano che nel tenza nell’ambito della musica. 1920 un giovane ed intraprendente sacer- dote, don Andrea Brambilla, coadiutore Nel futuro ci aspettano parecchie sfide, come il della Parrocchia dei Santi Vito e Modesto, dedito continuare ad arricchire i nostri repertori e all’educazione dei giovani, prese l’iniziativa di migliorare le nostre performance, e, soprattutto, costituire una banda musicale nell’ambito dell’o- rilanciare la scuola allievi: negli ultimi anni i ratorio. Dopo quasi quarant’anni di attività, nel ragazzi che si avvicinano al nostro Corpo Mu- 1958 a seguito di un susseguirsi di eventi, la sicale sono sempre meno, tanto che attualmente banda venne sciolta. la banda conta 20 componenti, mentre fino a un paio di decenni fa i membri erano circa 40. Dopo un silenzio di oltre vent’anni, toccò nuova- mente ad un sacerdote, Don Giacomo Cossa, che Con questo spazio sul Faro, ci piacerebbe, quin- a Civate aveva organizzato una scuola profes- di, poter raggiungere le tante famiglie e i ragaz- sionale ad indirizzo commerciale, ricostituire il zi di Civate...invogliarli a venire a trovarci nella Corpo Musicale di Civate nel novembre del 1985. nostra sede presso la Casa delle Associazioni (noi ci troviamo tutti i mercoledì sera dalle 20.45 Da allora la nostra banda, con la propria musica, alle 22.30) o in occasione dei nostri concerti ed continua ad accompagnare le ricorrenze di esibizioni; è possibile poi chiedere direttamente carattere civile e religioso della comunità di informazioni ai componenti del Corpo Musica- Civate, collaborando con l’amministrazione le (ad es. Giovanni 348-9010083, Ernesto 349- comunale e la Parrocchia: il Corteo a ricordo 1857442)…perché suonare è bello e se lo si fa in di tutti i caduti della Guerra, le processioni gruppo lo è ancora di più!! dell’Addolorata e del Corpus Domini, la festa patronale di San Vito, la piva natalizia per le vie Il prossimo concerto del Corpo Musicale si del Paese e presso le case di riposo; organizza, terrà sabato 21 dicembre 2019 presso il salone inoltre, dei concerti dove propone un repertorio dell’Oratorio alle ore 20.45…vi aspettiamo sempre in rinnovamento, che spazia dal genere numerosi!! classico al genere moderno: il concerto estivo, quello natalizio e quello in occasione della festa 19
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