Novembre 2019 N 340 parrocchia dei santi Vito e Modesto

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Novembre 2019 N 340 parrocchia dei santi Vito e Modesto
Il Faro - Anno XXXII - Numero 340 - Novembre 2019 - POSTE ITALIANE S. p. A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L.353/2003 (conv. In L.27/01/2004 n.46) art. 1 comma 2, DCB Lecco

                                                                           Bollettino informativo della

                                                 ilfaro.civate@gmail.com
                                      Novembre 2019
                                                                           parrocchia dei santi Vito e Modesto

                                       N° 340
Novembre 2019 N 340 parrocchia dei santi Vito e Modesto
Calendario Novembre
I l Fa ro - N ov m e b r e 2019

                                   Venerdì 1     sante messe orario festivo/ ore 15.00 vesperi e processione al cimitero
                                    Sabato 2     8.30 santa messa e canto delle esequie / ore 15.00 santa messa al cimitero / ore 18.00 santa
                                                 messa prefestiva
                                  Domenica 3     sante messe con orario festivo / ore 10.00 Commemorazione dei Caduti / ore 15.00 Battesimi
                                                 Comunitari/ Raccolta Fondo Famiglia / Messa a san Pietro al Monte
                                    Lunedì 4     8.30 santa messa (intenzione: Carlo) / Adorazione Eucaristica e confessioni dalle 15-18 e dalle
                                                 20.30-22.00 / ore 21.00 consulta di pastorale giovanile
                                   Martedì 5     8.30 santa messa (intenzione: Carlo e Antonio Valsecchi) / ore 21.00 catechesi adolescenti e
                                                 18enni/ ore 21.00 incontro a Lecco col Vicario per i nuovi Consigli Pastorali
                                  Mercoledì 6    ANNIVERSARIO CONSACRAZIONE CHIESA PARROCCHIALE / ore 8.30 santa messa (inten-
                                                 zione: Scola Giuseppe e Brusadelli Carmela) / ore 15.30 incontro gruppo del mercoledì con don
                                                 Erminio / ore 19.30 Cena Feriale per i ragazzi di 4 elementare e genitori
                                   Giovedì 7     8.30 santa messa (intenzione: def. Fam Fumagalli e Butti) / ore 18-21 primo incontro vocazio-
                                                 nale ragazzi 3 media del decanato
                                   Venerdì 8     8.30 santa messa (intenzione: Mario Corti) / ore 19.30 incontro ragazzi e genitori di prima media
                                    Sabato 9     santa messa prefestiva ore 18.00 (intenzione: Scola Ambrogio e Vergani Caterina)
                                  Domenica 10    sante messe con orario festivo / ore 15.00 in oratorio tornei delle classi di catechismo
                                    Lunedì 11    8.30 santa messa (intenzione: Giuseppe Canali) / Adorazione Eucaristica e confessioni dalle
                                                 15-18 e dalle 20.30-22.00 / ore 19.30 cena e incontro formativo catechisti (libro)
                                   Martedì 12    8.30 santa messa (intenzione: Alfio) / ore 21.00 catechesi adolescenti e 18enni
                                  Mercoledì 13   8.30 santa messa (intenzione: Roberta) / ore 15.30 incontro gruppo del mercoledì col parroco
                                   Giovedì 14    8.30 santa messa (intenzione: Micheli Placida) / 14.30 e 16.00 catechesi ragazzi/ ore 21.00
                                                 CONSIGLIO PASTORALE e AFFARI ECONOMICI
                                   Venerdì 15    8.30 santa messa (intenzione: …) / ore 16.30 catechesi ragazzi
                                    Sabato 16    santa messa prefestiva ore 18.00 (intenzione: Elisa e fratelli Valsecchi)
                                  Domenica 17    sante messe con orario festivo / ore 18.00-21.00 DOMENICA DELLA COMUNITA’ incontro
                                                 con don Marco Pozza
                                    Lunedì 18    8.30 santa messa (intenzione: Cesana Giuseppe) / Adorazione Eucaristica e confessioni dalle
                                                 15-18 e dalle 20.30-22.00
                                   Martedì 19    ore 8.30 santa messa (intenzione: Longhi Giovanna) / ore 21.00 catechesi adolescenti e 18enni
                                  Mercoledì 20   8.30 santa messa (intenzione: …) / ore 15.30 incontro gruppo del mercoledì (film)
                                   Giovedì 21    8.30 santa messa (intenzione: …) / 14.30 e 16.00 catechesi ragazzi
                                   Venerdì 22    8.30 santa messa (intenzione: Maggi Daniele e Maria) / ore 16.30 catechesi ragazzi / ore 21.00
                                                 polisportiva San Vito
                                    Sabato 23    santa messa prefestiva ore 18.00 (intenzione: Castagna Gaetano)
                                  Domenica 24    sante messe con orario festivo / ore 15.00 ANIMAZIONE RAGAZZI elementari e medie
                                    Lunedì 25    8.30 santa messa (intenzione: …) / Adorazione Eucaristica e confessioni dalle 15-18 e dalle
                                                 20.30-22.00 / ore 20.30 Scuola della Parola Adolescenti e 18enni
                                   Martedì 26    8.30 santa messa (intenzione:…)
                                  Mercoledì 27   8.30 santa messa (intenzione: …) / ore 15.30 incontro gruppo del mercoledì (Rosario e compleanni)
                                   Giovedì 28    8.30 santa messa (intenzione: …) / 14.30 e 16.00 catechesi ragazzi
                                   Venerdì 29    8.30 santa messa (intenzione:… ) / ore 16.30 catechesi ragazzi
                                    Sabato 30    santa messa prefestiva ore 18.00 (intenzione: Valsecchi Mario e Dell’Oro Angela)
                                                 INIZIO AVVENTO ROMANO

                                                                                                                                                     2
Novembre 2019 N 340 parrocchia dei santi Vito e Modesto
Un grazie doveroso al Gruppo Alpini e
    agli amici pittori che hanno reso bello e
    accogliente il nostro oratorio!

    Copertina
    “Non ho certo raggiunto la meta, non sono arri-         lano, monsignor Mario Delpini, e rivolta ai fedeli
    vato alla perfezione; ma mi sforzo di correre per       dell’Arcidiocesi Pastorale, è una raccolta di sei
    conquistarla, perché anch’io sono stato con-            lettere che hanno quale filo conduttore lo scritto
    quistato da Cristo Gesù. Fratelli, io non ritengo       di San Paolo ai Filippesi e che accompagneranno
    ancora di averla conquistata. So soltanto questo:       i fedeli nei diversi momenti dell’anno liturgico;
    dimenticando ciò che mi sta alle spalle e proteso       la seconda, nell’ordine, è la Lettera per l’Avvento
    verso ciò che mi sta di fronte, corro verso la meta,    2019, dal tema «Corro verso la meta» (Fil 3,14)
    al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in
    Cristo Gesù”. (Fil 3,12-14)                             La foto di copertina è stata scattata nei pressi del Lago
                                                            di Sasso, in Val Biandino, dal fotografo Max Dell’Oro
    La proposta per l’ anno pastorale 2019-2020 “La         - OnlyPositiveNRG.eu
    situazione è occasione per il progresso e la gioia
    della vostra fede”, scritta dall’Arcivescovo di Mi-

               Editore: parrocchia santi Vito e Modesto - P. zza della chiesa, 7 - 23862 Civate (LC)
                                  Direttore Responsabile: Dr. Filippo Buraschi
               Tipografia: Tipolitografica Mauri s.n.c. - Via delle Industrie, 3 - 23862 Civate (LC)
3                             Registrazione Tribunale di Lecco n. 9/88 del 5/7/1988
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I l Fa ro - N ov m e b r e 2019

                                                          «Tutti i battezzati sono profeti, hanno uno spirito di profezia e tutti insieme hanno
                                                            il sensus fidei, cioè una capacità di penetrare il senso spirituale della Parola e di
                                                                     interpretare l’azione dello Spirito, i disegni di Dio all’interno della storia»
                                                                                                                           (Lumen Gentium n.12)

                                           Consigliare è un'arte
                                      Siamo chiamati a ritrovare quel senso di "comunione" di
                                  "collegialità" del vivere che ci permette di avvicinarci sempre di
                                                             più al Vangelo.
                                                                                di don Gianni

                                  C
                                          ome per restaurare un edificio, una tela,         scissero a dare forma concreta al loro confron-
                                          una qualsiasi opera … serve “maestria”            tarsi su temi così “grandi”. Non è un caso che
                                          ma anche quell’umiltà del chiedere a              uno dei frutti del Concilio siano stati proprio
                                  esperti…. così per l’organo più importante di             gli organismi di partecipazione alla vita par-
                                  una comunità serve attingere uno “sguardo”                rocchiale che abbiamo oggi: Consigli pastorali
                                  sull’essere “Chiesa” a coloro che per la Chiesa           parrocchiali, decanali, diocesani e per gli affari
                                  Universale hanno speso tempo e vita: ai Padri e           economici.
                                  Pastori del Concilio.                                     Al numero 12 della “Lumen gentium” si dice:
                                  Il Concilio Vaticano II è un enorme tesoro che            «Tutti i battezzati sono profeti, hanno uno spirito di
                                  ci è stato donato: uno scrigno colmo di doni…             profezia e tutti insieme hanno il “sensus fidei”, cioè
                                  il dono più bello è sicuramente la ri-scoperta            una capacità di penetrare il senso spirituale
                                  del valore della collegialità. Lo hanno speri-            della Parola e di interpretare l’azione dello Spi-
                                  mentato da subito i Padri Conciliari perché non           rito, i disegni di Dio all’interno della storia». In
                                  era affatto scontato che sapessero stare insieme,         altre parole tutta la comunità è chiamata a co-
                                  che imparassero un metodo di lavoro e che riu-            struire una fraternità evangelica e a farsi carico

                                                                                                                                                       4
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della fede degli altri, della fede dei fratelli.       la redenzione!
    L’esperienza dei Consigli pastorali rimanda,           Il soggetto principale della vita della Chiesa
    tuttavia, spesso a un’immagine in cui è evi-           locale è il popolo di Dio nel suo insieme: è lui
    dente il divario tra l’ideale (tutti i battezzati      il “depositario” della Missione del Vangelo! I
    sono corresponsabili e devono farsi carico della       ministeri e quindi tutti i posti di responsabilità
    missione evangelizzatrice della Chiesa) e la re-       dentro la Chiesa sono secondari rispetto all’in-
    altà spesso insoddisfacente e ben lontana dalle        sieme.
    aspettative.
    Per “consigliare” non si tratta, infatti, di offrire
    “solo” il proprio punto di vista, una sensibilità           Il Consiglio pastorale
    o un gusto particolare rispetto ai problemi che        parrocchiale ha questo grande
    si affrontano, quanto “comunicare” la sintesi di
    un attento lavoro di riflessione, anche di studio,       compito: aiutare il popolo
    soprattutto di preghiera. Il consiglio buono non
    è mai improvvisato, frettoloso, imprudente o
                                                             di Dio a vivere questa sua
    di parte. Nasce da una visione dei problemi                     responsabilità.
    pastorali nel loro valore più autentico e profon-
    do, che è, sempre, un valore teologico, spiritua-      Il Consiglio pastorale parrocchiale ha questo
    le, pastorale. Perché compito dei consiglieri è        grande compito: aiutare il popolo di Dio a vi-
    prendersi cura della fede, loro e dei loro fratelli    vere questa sua responsabilità. Realizzare una
    e, insieme, assicurarsi che tutti possano vivere       Chiesa «casa e scuola di comunione» significa
    l’incontro con il Signore Gesù.                        dunque lavorare per far maturare dentro le
    Ciò significa riportare le attese, i desideri, i       Chiese locali questa consapevolezza di essere
    pensieri “inespressi” della comunità, far emer-        tutti, anche se con gradi e titoli diversi, sog-
    gere i vuoti, le omissioni, i ritardi in questo        getto nella Chiesa; significa aiutare le nostre
    compito di testimonianza. Suscitare una rifles-        comunità a fare esperienza attiva di questo
    sione autentica su come dare slancio missio-           essere “popolo di Dio”. Popolo dentro il quale
    nario alla comunità, perché si prenda a cuore          emergono i diversi doni e carismi.
    non soltanto di chi già partecipa, ma anche            Siamo chiamati a ritrovare quel senso di “co-
    dei battezzati che si sono allontanati, dei non        munione” di “collegialità” del vivere che ci
                                                           permette di avvicinarci sempre di più al Van-
                                                           gelo. La “prima” testimonianza delle Comunità
      Il consiglio buono non è mai                         Apostoliche infatti era proprio questa: da come
         improvvisato, frettoloso,                         vivevano insieme si capiva la “presenza” della
                                                           Grazia di Dio!
     imprudente o di parte. Nasce                          Oggi siamo diventati influenzati così tanto dai
                                                           “media” che ci limitiamo a “parlare” della Gra-
      da una visione dei problemi                          zia di Dio … ad “annunciarla o proclamarla”
       pastorali nel loro valore più                       anche ad alta voce… Ma oggi come allora, la
                                                           fede dei “semplici” capisce che c’è la Grazia di
      autentico e profondo, che è,                         Dio in mezzo a noi solo se vede che la vita “si
      sempre, un valore teologico,                         converte”, cambia.
                                                           Impariamo allora a “consigliare” e a lasciarci
           spirituale, pastorale.                          consigliare per un cammino di fede e di comu-
                                                           nità più autentico e “credibile”.
    credenti e quelli che magari sono sulla soglia e
    che vorrebbero ricominciare. Tutto ciò non è un
    fatto automatico, richiede un processo laborioso
    di maturazione delle persone e delle comunità.
    In un tempo come il nostro dove l’esaltazione
    dell’IO e l’attenzione spasmodica all’individuo
    rischia di soffocare ogni altro tipo di sguardo,
    la Chiesa grida forte il senso del suo esistere:
    siamo Chiesa solo se ci sentiamo Popolo di
    chiamati, radunati, amati e in cammino verso

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Novembre 2019 N 340 parrocchia dei santi Vito e Modesto
Consiglio Pastorale
I l Fa ro - N ov m e b r e 2019

                                  rinnovato

                                  I
                                  a cura di Pinuccia Castelnovo

                                  I
                                      l Vicario generale Mons. Franco Agnesi, nella
                                      sua nota diffusa per il rinnovo dei Consigli
                                      Pastorali Parrocchiali di tutta la Diocesi, ha
                                  consigliato, come guida per il cammino futuro,
                                  i quattro tratti irrinunciabili che il vescovo Ma-
                                  rio ha indicato, promulgando il Sinodo minore
                                  “Chiesa dalle Genti”.
                                  Chiediamo a Matteo Sozzi di portarci le sue riso-
                                  nanze sulla sua esperienza appena conclusa, alla
                                  luce di questo quattro punti.

                                  Dimorare nello stupore. È una condizione spirituale          e sociale che ci è dato di vivere oggi. Sentirsi a
                                  che rende leggeri, lieti, contenti: suggerisce che l’espe-   proprio agio significa conoscere la realtà che ci
                                  rienza cristiana è una grazia sorprendente. Prima dei        circonda per comprendere sempre meglio l’irre-
                                  doveri da adempiere, prima delle verità da imparare,         versibile processo di mutamento delle modalità
                                  prima dei problemi da affrontare, prima delle procedure      di accoglienza."
                                  da osservare, la convocazione di tutti i popoli sul monte
                                  del Signore è una festa da celebrare, una sorpresa che       Il forte grido. La vocazione a dare forma alla Chiesa
                                  commuove e trafigge il cuore (cfr. At 2,37).                 di domani, vissuta nella docilità allo Spirito di Dio,
                                      "In questi ultimi quattro anni è stato affrontato        impegna a percorsi di sobrietà, a forme pratiche di
                                  a lungo il tema dell’Incontro. Nel corso delle               solidarietà, a una sensibilità cattolica che non tollera
                                  nostre riflessioni abbiamo cercato di ascoltare il           discriminazioni.
                                  messaggio della Chiesa aperta alla “convocazio-                  "Ogni tanto è necessario fermarsi, fare un po’
                                  ne dei popoli tutti”, perchè sia una Chiesa viva,            di silenzio per ascoltare ciò che abbiamo intorno.
                                  vera, vissuta ogni giorno e in ogni momento                  Solo così percepiamo che al di là dei nostri sforzi,
                                  della giornata. Essere disposti a questo tipo di             c’è uno Spirito che guida e sostiene. Affidarsi può
                                  apertura pare possibile solo se il Cristiano decide          aprire lo sguardo del cuore che riporta al signifi-
                                  di lasciarsi guidare dall’esperienza dello stupo-            cato seminale dell’essere cristiani e cattolici: aperti
                                  re nell’incontro con l’Altro. Probabilmente non              all’incontro privo di discriminazioni e all’acco-
                                  ci viene sempre così immediato perché siamo                  glienza del 'diverso-da-noi'."
                                  ancora troppo condizionati da ciò che ci appartie-
                                  ne. Dimorare nello stupore è in questo senso una             Vieni, ti mostrerò la promessa sposa, la sposa
                                  delle condizioni di affidamento alla ricchezza               dell’Agnello (Ap 21,9). Le nostre liturgie, i nostri
                                  della scoperta di chi ci sta intorno."                       canti, la nostra poesia, le immagini della nostra devo-
                                                                                               zione: ogni celebrazione accoglie il dono della comunio-
                                  A proprio agio nella storia. Si è sperimentato che           ne che ci unisce e invita ad esprimerlo con gratitudine
                                  l’intraprendenza e la creatività, se vissute con costan-     e gioia edificando una Comunità che rivela nell’unità
                                  za e saggezza, permettono di affrontare i problemi, di       la ricchezza della pluriformità.
                                  risolverne molti e di convivere con quelli che non si            "La domenica è il momento dell’incontro della
                                  possono risolvere. Ci ha sempre accompagnato quel            Famiglia, proprio intorno alla mensa, e la Liturgia
                                  senso di responsabilità per i talenti ricevuti che impe-     come “servizio da parte del popolo e in favore del
                                  disce di restare inoperosi e di pensare solo a se stessi.    popolo”, è indispensabile per unire. Ciò che ren-
                                      "Ciascuno di noi è chiamato ad affinare quella           de tutto più ricco e bello è la compartecipazione
                                  sensibilità che rende consapevoli del momento                all’azione liturgica, ognuno come può e come gli
                                  storico in cui stiamo vivendo per essere “pietre             viene meglio. Offrire un servizio liturgico rende
                                  vive” di un Chiesa in cammino. Quante volte ci               più bella la celebrazione, non solo per un bel can-
                                  siamo chiesti in Consiglio cosa fare per rendere             to che emoziona o una bella composizione di fiori
                                  più viva e partecipata la vita comunitaria e l’ini-          che allieta lo sguardo, ma perché tutto questo è
                                  ziale tempesta di idee e proposte ha spesso lascia-          segno di qualcosa di più grande: la preghiera viva
                                  to lo spazio a riflessioni di più ampio respiro che          e compartecipata di una Famiglia che si incontra
                                  ci hanno condotti a pensieri sul contesto storico            per fare festa."

                                                                                                                                                          6
Novembre 2019 N 340 parrocchia dei santi Vito e Modesto
Nuovi Consigli Pastorali

    V
    di don Gianni

    V
            orrei ringraziare in modo sincero e acco-    Nominati dal parroco per il Consiglio Pasto-
            rato tutte le persone che in questi quat-    rale:
            tro anni hanno fatto parte del Consiglio     Elvira Castelnovo
    pastorale e del Consiglio Affari Economici.          Gabriele Colombo
    Prendersi cura delle attività della parrocchia ed    Novella Sestini Giorgioni
    in particolare di tutto il progetto di restauro
    della nostra chiesa parrocchiale è stato molto       Nominati dal parroco per il Consiglio Affari
    impegnativo ma altrettanto costruttivo e arric-      Economici (a cui si aggiungeranno i membri
    chente. Grazie per l’impegno di tutti e per la       nominati dal Consiglio Pastorale)
    vostra presenza.                                     Niccolò Castagna
                                                         Mirella Galli
    Papa Francesco ci ricorda nell’esortazione apo-      Enrico Albini
    stolica Evangelii Gaudium, al n. 28:                 Marco Carlini
    «La parrocchia non è una struttura pastorale         Marino Castelnovo
    del passato; proprio perché ha una grande            Ivan Maggi
    plasticità, può assumere forme molto diverse
    che richiedono la docilità e la creatività mis-      Membri di diritto del Consiglio Pastorale:
    sionaria del pastore e della comunità. Sebbene       il parroco
    certamente non sia l’unica istituzione evange-       don Erminio
    lizzatrice, se è capace di riformarsi e adattarsi    le religiose a servizio in parrocchia:
    costantemente, continuerà ad essere “la Chiesa       Genny Scola
    stessa” che vive in mezzo alle case dei suoi figli   le suore dell’istituto di sant’Anna nella figura
    e delle sue figlie».                                 della superiora: suor Jhancy

    Ora il testimone passa ai nuovi consiglieri con      Primo appuntamento per entrambi i consigli
    questo “gusto” del dare volto al nostro modo         sarà martedì 5 novembre al cineteatro Palla-
    di essere Chiesa, comunità di fratelli e sorelle     dium di Castello con il Vicario Episcopale.
    che cercano di “dire Gesù” attraverso progetti
    educativi, proposte culturali e formative e il       In parrocchia ci ritroveremo giovedì 14 novem-
    corretto uso delle strutture e delle risorse eco-    bre presso la sala consigliare dell’Oasi.
    nomiche della Comunità.
    Un grazie a coloro che raccolgono questo impe-
    gno per la nostra Comunità:

    Eletti nella prima fascia (18-35 anni)
    Beretta Silvia
    Butti Alessandra
    Canali Davide
    Vergani Mattia

    Eletti nella seconda fascia (36-60 anni)
    Galimberti MariaGrazia
    Invernizzi Roberta
    Maggi Damiano
    Scola Claudia
    Sozzi Matteo
    Valsecchi Chiara

    Eletti nella terza fascia (oltre 61 anni)
    Brizzolari Maria Luisa
    Castagna Tiziano
    Loretz Agostoni Giovanna
    Mauri Polastri Elisa

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Novembre 2019 N 340 parrocchia dei santi Vito e Modesto
La Domenica
I l Fa ro - N ov m e b r e 2019

                                                                                           accogliere la diversità, l'errore, la debolezza fuori
                                                                                           casa, pur avendo aperta una grande domanda su

                                  della Comunità                                           tante situazioni, che non sempre però riusciamo a
                                                                                           non chiudere con un giudizio!
                                                                                           Vivere da raggiunti dall'Amore di Dio, lasciare che
                                                                                           sia Lui ad agire, essere terreno sul quale Lui possa
                                  Lettera aperta alla comunità…                            camminare… com'è possibile?
                                                                                           Come offrire il nostro tempo, capacità, sensibilità,
                                  Riprendere l'incontro della prima “domenica della        spazio di relazione senza pretese, ma solo per dire
                                  comunità” nasce dal desiderio di condividere             Gesù e il suo Vangelo?
                                  alcune riflessioni e che quello non resti un appun-      Siamo convinti che possa cambiare il volto della
                                  tamento mensile che inizia e finisce lì, ma segni i      comunità se ciascuno cerca di fare un passo di
                                  passi del nostro cammino di quest'anno e ci aiuti a      conversione; può cambiare veramente se cambio io,
                                  vivere da cristiani nel mondo.                           noi… non gli altri.
                                  E’ interessante per queste domeniche la scelta del
                                  tema della paternità di Dio, perché da Lui deriva
                                  tutto il senso del nostro essere comunità di figli,
                                  battezzati, che si riconosco nel legame con lo stesso
                                  Padre.
                                  Senza padri si è destinati alla solitudine; oggi come
                                  comunità cristiana rischiamo di essere soli nel mon-
                                  do; ma noi sappiamo di essere raggiunti dal Padre.
                                  C'è un'espressione che dal primo istante continua a
                                  riecheggiare dentro di noi e non ci abbandona,
                                  pensiamo allora che sia segno di un richiamo da
                                  ascoltare e a cui dare credito.
                                  Il"PASSIVO DIVINO"… lo sentiamo come una
                                  forte provocazione per noi in questo tempo… in cui
                                  il "fare", sempre troppo ingombrante, spesso perde
                                  il sapore del Vangelo ed è abitato da un’eccessiva       Vorremmo che queste piccole intuizioni non
                                  preoccupazione di "fare bene" e "arrivare ovunque"       restassero solo poche righe condivise, ma punto
                                  a discapito di un tempo quotidiano di silenzio,          di lavoro, verifica del cammino e domanda di
                                  preghiera, lettura riposo… in cui riconoscere la Sua     perdono per tanta ingratitudine e poca ricono-
                                  Iniziativa e farci semplicemente strumento, spazio,      scenza per quel centuplo che c'è nella nostra vita,
                                  corpo… attraverso cui Lui possa passare e operare.       ma che non vediamo perché attratti da un meglio
                                  Questa passività come "resa" alla Sua Azione             che rincorriamo affannosamente (un marito… dei
                                  spesso ci manca e rende tutto più pesante, schiac-       figli diversi, più facili… un lavoro migliore… dei
                                  ciante.                                                  rapporti più sereni… un animo più semplice…
                                  Sono tante le responsabilità che portiamo…dalla          una casa più ospitale… più coraggio nell'osare delle
                                  casa, al lavoro, alla comunità…ma sarebbe bello          scelte controcorrente… una comunità più viva e
                                  che fossero più consegnate e meno trattenute.            accogliente…).
                                  Perché ciò accada davvero abbiamo bisogno di             Non è facile tenere dritto lo sguardo sull'orizzonte
                                  recuperare degli spazi significativi di compagnia        della Sua Parola…viviamo giornate bombardate da
                                  con Lui e tra di noi, altrimenti ci diventa difficile    parole, scelte, situazioni spesso molto lontane da
                                  fare nostro quello sguardo che si diceva…"FIGLI          tutto ciò, gli stessi figli sono una continua pro-
                                  COME GESÙ ", per noi e da rimbalzare a chi ci            vocazione a trovare ragioni perché valga la pena
                                  vive accanto, ci incontra nella giornata, ci capita      scegliere il Vangelo come riferimento e Cristo come
                                  inaspettatamente sul cammino.                            rapporto significativo dentro il quale starci con
                                  Prima abbiamo tanto bisogno di sentircelo addosso        tutta la vita. Ora di sera a volte siamo frastornati ed
                                  noi e poi di stare vicino ai fratelli (marito, figli,    è un attimo mollare tutto… e lasciare che ciascuno
                                  colleghi, amici…) così, non sempre indisposti dalla      si arrangi e si chiuda nel suo mondo.
                                  loro diversità, alterità, ma desiderosi di riconoscere   Rimettere insieme ogni giorno la casa, gli affetti,
                                  Lui che si manifesta e non quel pezzettino che ci        l’animo attorno a Lui… è una sfida grande, ma se
                                  compiace o gratifica.                                    viviamo questa unità interiore, allora riusciamo a
                                  Che fatica! Vorremmo sempre che gli altri ci corri-      stare anche al lavoro, nella comunità, nelle relazioni
                                  spondessero e invece più cerchiamo questo, più ci        evitando di frammentarci, ma con più convinzione
                                  pare che si allontanino e ci deludano.                   e decisione.
                                  Paradossalmente a volte siamo più disposti ad

                                                                                                                                                     8
Novembre 2019 N 340 parrocchia dei santi Vito e Modesto
don Marco Pozza
    a Civate

     D
    a cura di Chiara Valsecchi

    D
             omenica 17 novembre, sarà il secondo ap-
             puntamento della "domenica della comu-
             nità" e avremo ospite come testimone don
    Marco Pozza.
    Don Marco, nasce in provincia di Vicenza nel
    1979. Teologo e parroco del carcere "Due Pa-
    lazzi" di Padova, è uno «straccio di prete al quale
    Dio s'intestardisce ad accreditare simpatia, usando                  don Marco Pozza con Papa Francesco su
    misericordia», come ama descrivere se stesso.                      TV2000 nella trasmissione "il Padre Nostro"
    Tra la vita di comunità, 10 km di corsa al giorno
    e il coraggio di andare incontro agli altri senza     si vedono, si raccontano, ridono e scherzano.
    la “protezione” della tonaca, don Marco Poz-          E lui decide d’inseguirli proprio lì, per incon-
    za, 40 anni, è un prete «scassato» (così dice di      trarli, per stanarli dalle loro solitudini. Fra uno
    se stesso) capace di conquistare la stima di un       “spritz” (da cui il suo vecchio nomignolo, “Don
    «prete di strada» come papa Francesco. Il quale,      Spritz”) e una chiacchiera, racconta loro le storie
    tra mille impegni, ha accettato di essere intervi-    del Vangelo. «Ho sempre usato l’effetto sorpre-
    stato da don Marco sul significato della preghie-     sa: non si accorgevano subito che ero prete. Pian
    ra che impariamo da bambini, il “Padre nostro”.       piano ho cercato di accendere in loro una lam-
    «Da piccolo mi arrabbiavo perché il mio aquilo-       padina e li ho spinti a farsi una domanda: per-
    ne non si alzava in volo. Papà allora mi gridava:     ché non potrei andarci anch’io, anche una sola
    “Mettilo controvento!” Funzionava!…». Non si          volta, a Messa?». A lui piace l’idea di una Chiesa
    sceglie di vivere controvento. Per qualche folle      che si butta in strada, che si fa vicina ai giovani.
    solitario è una vera e propria vocazione, una         Dal 2007 al 2011 completa il dottorato in Teolo-
    specie di malattia da cui non è possibile guarire.    gia fondamentale alla Gregoriana.
    Per fortuna. La stessa malattia che sembra aver       È il tempo della riflessione, della maturazione,
    contratto lui.                                        in cui lavora su se stesso, sul suo carattere
    Il Padre nostro ha il volto di sua nonna. Dev’es-     irruento, costruendo pagina su pagina il suo
    sere stato in cucina, tutt’al più mentre sciacqua-    pensiero teologico, i cui effetti si vedranno poco
    va i panni nelle acque del torrente Astico. Terza     tempo dopo, quando comincerà a pubblicare
    ipotesi: seduti, entrambi, sui banchi della chiesa    libri di successo. Un tempo che, guardando in-
    di Calvene, sotto il Crocifisso, appena usciti        dietro, porta oggi a un’ammissione interessante,
    dall’asilo.                                           che nulla toglie al suo andare controvento.
    All’anagrafe aveva quattro anni, o giù di lì: gli     Dio imbarazza, spiazza. E’ con l’effetto sorpresa
    insegnò a mettere in fila indiana quelle sette        che ci recupera sempre e dovunque siamo, fosse
    frasi che, tempo al tempo, sarebbero diventate        pure l’inferno del carcere.
    sintesi di tutto quello che avrebbe potuto osa-       Nel libro Il contrario di mio. Sfumature randagie sul
    re chiedere a Dio. Dopo il Pater, nessun’altra        Padre nostro (San Paolo), don Marco intesse un
    orazione è più sorta su labbra d’uomo che non         dialogo intimo, in parte autobiografico, sulla
    fosse già contenuta in questa: la più fanciulla,      preghiera insegnataci da Gesù: «Pregare non
    quella primordiale, preghiera casa e chiesa.          è recitare ma lasciarsi rapire: “Sia fatta la tua
    Quella cara nonna negli anni dell’infanzia, fu la     volontà”».
    sua miglior catechista con la sua semplice            «Ho provato a smontare il Padre nostro. Ho
    testimonianza, poi il seminario minore e le           scorto parole di una grammatica feriale: volontà,
    pene sofferte in quello maggiore a causa della        pane, debiti, tentazione, male».
    sua irrequietezza. Poi il primo incarico dopo         Sul Padre Nostro don Pozza ha realizzato un
    l’ordinazione, a 24 anni, nella parrocchia della      programma per Tv2000 in dialogo con papa
    Sacra Famiglia a Padova, dove capisce che i           Francesco sui versetti della preghiera.
    giovani sono scappati dall’ovile e che, se vuole      Dentro il Padre Nostro si nasconde la concretez-
    incontrarli, occorre acchiapparli dove sono: per      za di Dio, attendiamo di avventurarci con lui
    strada, nei bar della zona, a zonzo. È qui che        passo passo accogliendo la sua testimonianza
                                                          per lasciarci provocare nella nostra quotidianità.
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Novembre 2019 N 340 parrocchia dei santi Vito e Modesto
Professione di Fede
I l Fa ro - N ov m e b r e 2019

                                  Per i ragazzi di prima superiore si è concluso il      dello sguardo che dà speranza, del cuore che si
                                  cammino dei primi sei anni di catechesi con il         apre alla misericordia per avere un altro respiro...
                                  gesto comunitario della PROFESSIONE DI FEDE,           per passare a tutti il pallone, riempire di sorrisi
                                  domenica 13 ottobre, per dire la grandezza di un       ogni incontro, per gioire della bellezza del cresce-
                                  cuore che vive e gioisce della possibilità di un in-   re e del radicarsi nel cuore di Dio. Buon cammino
                                  contro, della bellezza e del gusto della relazione,    a ciascuno di loro, un nuovo inizio li attende!

                                  Veglia missionaria diocesana
                                  "Quelli dei nomi: battezzati e inviati"
                                  Noi siamo quelli dei nomi. Persino Dio, che è          intende la vita non come un percorso solitario e
                                  Signore del cielo e della terra, si è adattato al      arbitrario ma come una risposta a Colui che ci
                                  nome che mi è stato dato: ci ha chiamati per           chiama per nome. La vita è vocazione. Noi chia-
                                  nome, a uno a uno, ha riconosciuto la nostra           meremo per nome questi fratelli e sorelle che par-
                                  libertà, la nostra originalità, ha interpretato il     tono e questi fratelli e sorelle che arrivano: tutti in
                                  desiderio di felicità che è in noi e ha promesso il    nome del Vangelo, e ciascuno con il suo volto e il
                                  compimento nella risposta alla sua chiamata. Noi       suo nome... Noi siamo quelli del nome, quelli che
                                  siamo quelli dei nomi: il nome si usa per chiama-      si fanno avanti e dicono: “Eccomi!” (dall'interven-
                                  re. Noi siamo quelli del nome: siamo gente che         to dell'Alcivescovo Delpini).

                                                                                                                                                   10
Si riparte...                                               PRIMA ELEMENTARE

                “Con Te!”
Quest’anno la diocesi di Milano ha lancia-
                                                     Vogliamo partire mettendoci in cammino
                                                     per ritrovare Gesù, proprio come hanno fat-
                                                     to Maria e Giuseppe al Tempio. Scopriremo
                                                     quindi di essere figli iniziando a conoscere
to una proposta nuovissima per il cammino            il segno della croce e l’ambiente della Chie-
dell’ iniziazione cristiana. Si tratta del per-      sa dove i bambini vengono accompagnati
corso “Con Te!” nel quale i bambini che si           dai genitori. Durante l’avvento proveremo
avvicinano a Gesù tramite la comunità sco-           a riconoscere Gesù come grande dono di
prono dapprima di essere figli, poi disce-           Dio, immedesimandoci in chi, al tempo,
poli, fino a sentirsi chiamare amici per rico-       ha assistito alla sua nascita. Infine, in qua-
noscersi, da ultimo, cristiani. La comunità          resima sveleremo la missione che il Padre
educante di Civate ha accolto la sfida di “ri-       ha affidato a Gesù: essere Re di pace
scrivere” il percorso della catechesi in modo        e salvezza donando se stes-
che sia più vicino alle direttive diocesane,         so per l’umanità.
                                                                                         a g ina   12
                                                                                 nua a p
                                                                           Conti
senza, però, perdere di vista i fattori peculiari
del territorio. In questo articolo proviamo a
riportare i temi scelti per l’iniziazione cristia-
na e che accompagneranno i bambi-
ni fino al sacramento della
Confermazione.
I nostri missionari si
Ottobre è il mese dedicato alle missioni in
tutto il mondo, per il 2019 questo momen-
to assume particolare importanza poichè
Papa Francesco ha promulgato il mese
missionario straordinario con l’obiettivo di
risvegliare la consapevolezza dell’urgen-
za della missione tra le genti; e contribuire
alla trasformazione in senso più missiona-
rio della pastorale ordinaria. La nostra co-
munità ha accolto la proposta, rilanciando
anche il tema sui più piccoli, sui ragazzi del-
la catechesi , decidendo di investire tutto
il mese di ottobre nella conoscenza di chi
da Civate è partito per andare ad annun-
ciare Gesù nel mondo, ma anche di chi ar-
riva da paesi lontani fino da noi per testi-
moniare l’amore infinito del Signore. Allora
la catechesi si è trasformata in “catechesi
missionaria”, grazie ai vari testimoni che sia-
mo riusciti a contattare. Questa esperien-
za ha permesso anche ai più piccoli della
comunità di avvicinarsi a realtà lontane e
allargare gli orizzonti oltre la porta di casa.
Abbiamo conosciuto quattro testimo-
ni: Don Herman dal Centrafrica, Padre
Gianantonio dalla Colombia, le suore di
sant’Anna che dall’India sono arrivate fino
alla nostra casa di riposo, Angela e Sil-
via apostole della carità in Sudamerica.

DON HERMAN

È stato chiesto a Don Herman come parla
oggi di Gesù alle persone che incontra nel
suo paese, Banguì in Centrafrica. E’ torna-
to a casa da un anno, dopo gli studi fatti a
Roma, e tanti sono i bisogni incontrati nel-
le visite alla sua comunità, è tornato con un
progetto ben preciso: quello di far partire
una cooperativa di donne che con il loro la-
voro di allevamento e agricoltura possono
sostenere la propria famiglia e pian piano
far crescere anche la cooperativa, in modo                             PADRE GIANANTONIO
da dare lavoro a sempre più persone.
Il suo modo di parlare di Gesù durante la           Di Padre Gianantonio abbiamo pubblicato
giornata è anche quello di avere sempli-            nello scorso numero del Faro una intervista
cemente cura del povero, del bisognoso,             in cui racconta la sua esperienza missiona-
dell’anziano o del malato, stando loro vicino       ria.
e facendoli sentire amati.
presentano ai piccoli                        SUORE DI SANT’ANNA

                        Santosh e Jhancy ci hanno raccontato l’ori-
                        gine della loro vocazione, dai primi momen-
                        ti in cui hanno sentito la chiamata e hanno
                        lasciato le loro famiglie per cominciare la
                        formazione fino alla loro missione attuale.
                        Abbiamo così scoperto la missione del loro
                        ordine: le suore di Sant’Anna vogliono por-
                        tare conforto e serenità a quelle persone
                        che sono nel dolore, nella difficoltà. Da due
                        diverse regioni dell’India sono arrivate fino
                        alla Casa del Cieco per testimoniare a noi
                        civatesi la gioia di seguire Gesù.

                                               FRANCESCA E SILVIA

                        Abbiamo incontrato Francesca e Silvia due
                        Piccole Apostole della Carità che ci hanno
                        parlato della loro esperienza di missione.
                        Angela ha passato un mese in Ecuador,
                        dove in situazioni di estrema povertà ha
                        incontrato bambini con problemi di salute,
                        ma sempre contenti del poco che avevano
                        e non chiedevano altro. Da loro ha impara-
                        to a ringraziare ed essere felice per ogni più
                        piccola cosa. Anche Silvia aveva pensato di
                        partire per portare la sua esperienza e le
                        sue certezze in una zona a nord del Brasi-
                        le dove c’è tanta povertà, è tornata invece
                        arricchita dalla semplicità e dalla
                        gioia che ciascuno di
                        loro sa dona-
                        re.
SECONDA ELEMENTARE                               fare memoria della Pasqua e l’ultima,
                                                     quando è Gesù stesso a chiamarci alla
                                                     sua mensa tramite il Sacramento dell’Eu-
    In questo anno riusciremo a maturare l’idea
                                                     carestia. Ci aiuteranno a prepararci per
    di figliolanza, arrivando a percepire di es-
                                                     questo incontro speciale tre passi impor-
    sere figli voluti e amati. Per farlo, comince-
                                                     tanti: il digiuno, la preghiera e la carità.
    remo parlando della creazione del mondo,
    della forza creativa di Dio che, non solo ha
    dato vita al mondo, ma anche a ciascuno                                 QUINTA ELEMENTARE
    di noi. Arriveremo così a percepire che an-
    che noi siamo un dono grande, siamo il sì        Dopo essere stati innestati in Gesù con la
    che i nostri genitori hanno detto alla vita.     prima Comunione, scopriamo che la via
                                                     per essere beati è quella che ci vede legati
    TERZA ELEMENTARE                                 a Lui come i tralci alla vite, così che la sua
                                                     linfa possa fluire nelle nostre vite e per-
                                                     metterci di dare frutto. Incontreremo allo-
    Ci mettiamo in cammino con Gesù che              ra chi è stato in grado di creare un legame
    ci chiama per nome, così come ha chia-           veramente autentico e intimo con Gesù: i
    mato Pietro sul lago di Tiberiade. In que-       Santi. Partiremo dalla vita di Carlo Acutis,
    sto modo scopriremo di essere discepoli          un ragazzo dei giorni nostri, per poi farci
    del Maestro; stando con Lui impareremo           guidare da Madre Teresa di Calcutta nella
    a pregare. Conosceremo chi, per primo,           fede. Infine, le figure di Francesco d’Assisi
    ha avuto il coraggio di seguirlo, ma an-         e Chiara ci accompagneranno in pellegri-
    che chi gli è stato accanto negli ultimi         naggio nella loro terra natia; ricalcando i
    istanti della sua vita terrena riprendendo       passi di due grandi Santi vogliamo arriva-
    il tema della passione. Infine, sperimen-        re a comprendere che anche noi, tutti noi,
    teremo la gioia di incontrare il Risorto.        possiamo aspirare ad una vita beata, una
                                                     vita da cristiani in comunione con Cristo.
    QUARTA ELEMENTARE
                                                                                     PRIMA MEDIA
    Tramite le Parabole della pecorella smarrita
    e del Padre Misericordioso, vogliamo speri-      Presenteremo lo Spirito dividendo i doni in
    mentare il perdono del Padre che ci libera       tre categorie: lo spirito creatore, cioè quello
    per scoprire, proprio grazie a questo ab-        che parla a noi dello spirito di Dio; lo spirito
    braccio, di avere un amico che si ferma a        di Gesù risorto che ci permette di ricono-
    conversare con noi, entra nella nostra quo-      scere in Cristo il Signore facendoci pronun-
      tidianità. Per questo l’anno è accompa-        ciare la fede nella Chiesa; infine, lo spirito
                gnato da tre momenti di cena: la     che crea la chiesa. Nella pentecoste Dio
Ilaria V                prima conviviale, la se-     rinnova l’alleanza stretta sul Sinai e dona
        ergani                   conda ebraica,      alla Chiesa lo Spirito d’amore come potere
                                         p e r       di perdonare e come missione. Attraverso
                                                     i doni dello Spirito, arriviamo ad accostarci
                                                        al sacramento della Confermazione che
                                                                  segna il termine del cammino
                                                                             di iniziazione cristiana.
Villa Sacro Cuore
     informa
     UN ALTRO DON ERMINIO A CIVATE.
     “Sono nato nel febbraio
     del 1944: in quei giorni
     gli Alpini preparava-
     no l’attacco a sorpre-
     sa di Montecassino
     che avrebbe aperto
     agli Alleati la strada
     per Roma e posto in                                   ammirare il suo coraggio. E quando lo scorso 27
     pratica fine alla secon-                              dicembre ho celebrato con don Gianni a San Pie-
     da guerra mondiale. I                                 tro nell’anniversario della sua morte, ho accolto
     soldati americani che                                 con gioia l’invito del nostro parroco a venire
     risalivano la penisola                                a collaborare con lui dopo aver terminato, per
     stupivano la gente con                                limiti di età, l’impegno di parroco. Dal nove set-
     i loro modi di fare per noi insoliti ma affasci-      tembre sono felicemente qui con voi. E oggi che
     nanti. Tra l’altro masticavano il chewing gum, la     la liturgia celebra la santità di Giovanni Paolo II,
     “cicca americana”: un imprenditore di Lainate,        lasciatemi fare mio il suo invito: “Se sbaglio, mi
     il mio paese natale, colse al volo l‘affare e mise    correggerete!”
     in bocca agli italiani la “Brooklin”, la “Gomma       Don Erminio Burbello
     del Ponte”, simbolo della mentalità del benesse-
     re che avremmo raggiunto con la ricostruzione.        Per il mese di NOVEMBRE facciamo gli auguri
     Sono diventato prete nel 1968: all’Oratorio di        di COMPLEANNO ad Ermelinda Sacchi lunedì
     San Gerardo in Monza, mi son trovato alle prese       11.
     con i giovani della “contestazione”, conquistati
     dal fascino di Mario Capanna che appariva loro        BUROLLATA in COMPAGNIA!
     come l’interprete profetico del Vangelo per il        Il pomeriggio in compagnia del gruppo musica-
     futuro, un mondo nuovo che sembrava ormai a           le “I CIAPA NO” e del Gruppo Alpini di Civate,
     portata di mano. Erano gli anni del Concilio Va-      si è trasformato in una festa: castagne, allegria e
     ticano II e dei timidi tentativi di “aggiornamen-     musica sono stati gli ingredienti principali. E c’è
     to” della nostra Chiesa. Ma si snodava nell’om-       anche scappato qualche balletto! Ringraziamo
     bra anche la “strategia della tensione”, che          ancora gli Amici Alpini e i musicisti che da anni
     avrebbe prodotto terribili sorprese, dalla bomba      prestano il loro tempo per allietare gli ospiti!
     di Piazza Fontana al rapimento e all’assassinio       GRAZIE!
     di Aldo Moro. Da diacono – appena prima della
     ordinazione sacerdotale – ero stato mandato           FESTA DEI NONNI 2019.
     nella Parrocchia del Rosario, a Milano, a predi-      Ancora un immenso GRAZIE a Ramona e ai
     care per la Giornata delle Vocazioni. Lì avevo        ragazzi delle Voci Bianche della Corale di S. Pie-
     incontrato Walter Tobagi, giovane collaboratore       tro al Monte, per aver festeggiato con noi tutti i
     in Oratorio. Quando il 28 maggio 1980, ormai          nonni e chi si prende cura di loro!
     giornalista di grande valore, venne barbaramen-
     te ucciso per aver intuito e scritto che gli inter-
     preti della rivoluzione proletaria erano velleitari
     ragazzi borghesi, mi convinsi definitivamente
     che l’unico modo per cambiare il mondo è con-
     vertirsi. “Convertitevi”, mettete in discussione il
     vostro modo di vivere per cambiarlo: è l’invito
     con cui Gesù apre la sua predicazione. Sono
     stato parroco di quattro parrocchie: san Giovan-
     ni a Lecco, santo Stefano a Canzo, san Martino
     e santa Maria Nascente in Inveruno. Già dai
     tempi di Monza accompagnavo ragazzi e giova-
     ni a san Pietro. Ho conosciuto don Vincenzo fin
     dai primi anni della sua cura per la Basilica, ho
     potuto frequentarlo, godere della sua sapienza e
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Notizie dalla
I l Fa ro - N ov m e b r e 2019

                                  Casa del Cieco
                                  FESTA DEI NONNI
                                  il 2 ottobre si celebrano gli "Angeli custodi"
                                  e l'importanza del ruolo svolto dai nonni all'inter-
                                  no delle famiglie e della società in generale.

                                  “Festa dei Nonni”, una giornata interamente
                                  dedicata ad una figura familiare importante
                                  per il percorso di crescita di ciascuna persona.
                                  Un modo dolce ed affettuoso per festeggiare i
                                  nostri amati nonni, che da sempre rappresen-
                                  tano un punto di riferimento significativo per
                                  le generazioni più giovani.
                                  Il 2 ottobre è dunque l’occasione per ricono-
                                  scere ufficialmente il ruolo fondamentale dei
                                  Nonni nella nostra società: una ricorrenza
                                  diffusa in tutto il Mondo che coincide con il
                                  ricordo, all’interno del calendario Cattolico,
                                  degli Angeli Custodi.
                                  Tutti li amiamo, persone fantastiche che hanno         È stato offerto il caffè con una brioche come
                                  lasciato un indelebile segno nella nostra infan-       simbolo dello “stare insieme e condividere un
                                  zia!!!                                                 momento speciale di festa”; a questo momen-
                                  Per questa ricorrenza, le animatrici della Casa        to hanno anche partecipato il personale e i
                                  del Cieco hanno organizzato una mattinata              parenti presenti.
                                  di festa, in onore di chi è nonno ma anche             Tutti sembrano aver gradito la colazione e
                                  di chi non lo è. È stata offerta una colazione         l’allegra mattinata.
                                  a tutti gli ospiti per ricreare un momento di
                                  condivisione e socializzazione; le animatrici si
                                  sono recate nei vari reparti della struttura per       Le parole dedicate agli ospiti sono state
                                  vivere un momento di Festa insieme ai “nostri          espresse tramite questa poesia:
                                  nonni”, leggendo una poesia e valorizzando il
                                  ruolo fondamentale di questa figura all’inter-
                                  no della famiglia.                                     I NONNI
                                                                                         “Ci sono delle cose
                                                                                         che solo i nonni sanno,
                                                                                         son storie più lontane
                                                                                         di quelle di quest’anno.
                                                                                         Ci sono delle coccole
                                                                                         che solo i nonni fanno,
                                                                                         per loro tutti i giorni
                                                                                         sono il tuo compleanno.
                                                                                         Ci sono nonni e nonne
                                                                                         che fretta mai non hanno:
                                                                                         nonni e nipoti piano nel tempo
                                                                                         insieme stanno.”
                                                                                                                                         16
APERUIT ILLIS                                             menica del tempo ordinario, a ridosso della

     C
                                                               Giornata del dialogo con gli ebrei e della Setti-
     Lettera Apostolica                                        mana di preghiera per l’ unità dei cristiani..
                                                               La Sacra Scrittura ha valore di unione. Pensia-

     C
                                                               mo ai salmi, preghiere di due popoli di due
             on la Lettera apostolica in forma di Motu         religioni diverse, ebraica e cristiana. Eppure
             proprio “Aperuit illis”, Papa Francesco           leggiamo le stesse parole, preghiamo con le
             stabilisce che “la III Domenica del Tempo         stesse preghiere. Ed anche ciò che abbiamo
     ordinario sia dedicata alla celebrazione, rifles-         indiscutibilmente in comune con i fratelli delle
     sione e divulgazione della Parola di Dio”.                Chiese e protestanti è la Parola di Dio. Questo
     “Abbiamo bisogno di entrare in confidenza costante        costruisce legami da cui partire nel cammino
     con la Sacra Scrittura, altrimenti il cuore resta fred-   verso l’unità;
     do e gli occhi rimangono chiusi, colpiti come siamo       Francesco precisa che la Bibbia non è un libro
     da innumerevoli forme di cecità”.                         per pochi privilegiati bensì il libro del popolo
     Gesù apre le menti all’intelligenza delle Scrit-          di Dio…
     ture                                                      La Scrittura ha un carattere fondativo e quasi
     Papa Francesco spiega che questa iniziativa, già          sacramentale: in essa il popolo di Dio si ritro-
     pensata a conclusione del Giubileo straordi-              va. La Parola è urlo, è ruggito dei profeti come
     nario della misericordia, intende rispondere a            Amos domenica scorsa, è grido del povero; a
     tanti fedeli che chiedevano che fosse istituita la        volte è invece semplice sussurro nella notte,
     Domenica della Parola di Dio. La Lettera inizia           sogno, brivido nell’anima, oppure il racconto di
     con il passo del Vangelo di Luca (Lc 24,45) in            una storia. In questo,
     cui Gesù risorto appare ai discepoli mentre               Gesù è un vero specialista: le parabole sono la
     sono radunati insieme: "Allora aprì loro (ape-            punta più rifinita e più geniale del suo linguag-
     ruit illis) la mente all'intelligenza delle Scrittu-      gio.
     re". "A quegli uomini impauriti e delusi - scrive         La parabola è per tutti: è laica, universale, rag-
     il Papa - rivela il senso del mistero pasquale:           giunge chiunque e chiama a entrare dentro una
     che cioè, secondo il progetto eterno del Padre,           vicenda. Ma nel Vangelo il Signore pone anche
     Gesù doveva patire e risuscitare dai morti per            oltre 200 domande: due modi per gettare un
     offrire la conversione e il perdono dei peccati; e        amo nel profondo dell’anima lasciando piena
     promette lo Spirito Santo che darà loro la forza          libertà di risposta.
     di essere testimoni di questo Mistero di salvez-          La Bibbia è storia di Dio con l’uomo; è dialo-
     za”.                                                      go tra cielo e terra; è richiamo a guardare
     Francesco esorta a “non assuefarsi mai alla Parola        nell’intimo ma anche ad uscire da sé verso i
     di Dio” che richiama sempre in modo nuovo                 poveri che sono voce e carne di Dio; sono i
     “all’amore misericordioso del Padre che chiede            profeti di oggi che gridano davanti al Signore
     ai figli di vivere nella carità (…) La Parola di          e Lui in loro si identifica. Pensiamo a Matteo
     Dio è in grado di aprire i nostri occhi per per-          25: mi avete dato da mangiare, da bere, mi
     metterci di uscire dall’individualismo che con-           avete accolto. Ero io. Poveri, malati, migranti: è
     duce all’asfissia e alla sterilità mentre spalanca        negli ultimi che Dio si identifica; Lui, il Diver-
     la strada della condivisione e della solidarietà”.        so che viene per renderci diversi da ciò che
     La Lettera si conclude con il riferimento a               siamo. La Parola deve avere ricadute concrete
     Maria, che ci accompagna “nel cammino di                  nella nostra vita, deve fare storia. Ascoltarla è
     accoglienza della Parola di Dio” insegnandoci             ascoltare Gesù: avere gli occhi, le mani, i piedi
     la beatitudine di coloro che la ascoltano e la            di Gesù che corrono verso chi è nel bisogno;
     custodiscono.                                             essere sospinti come Lui dallo spirito verso i
     Sarà celebrata la III domenica del Tempo ordi-            nostri fratelli.
     nario per riscoprire il valore e la centralità delle
     Sacre Scritture. Lo ha stabilito il Papa. La prima
     si svolgerà il 26 gennaio 2020. Padre Ermes
     Ronchi sostiene: "La Bibbia esprime l’umiltà
     di Dio che bussa al cuore dell’uomo con una
     parola semplice, disarmata" ed è "richiamo a
     guardare nell’intimo ma anche ad uscire da
     sé verso i poveri che sono voce e carne del
     Signore". Importante la valenza ecumenica e
     interreligiosa della data prescelta
     Non è casuale la scelta della data: la terza do-
17
Giornata diocesana Caritas e
I l Fa ro - N ov m e b r e 2019

                                  Giornata del Povero

                                  "L
                                  di Luciano Gualzetti, presidente di Caritas

                                  “L
                                             asciamoci evangelizzare dai poveri per
                                             custodire la casa comune”

                                  Nella Lettera che l’Arcivescovo di Milano ha scritto in
                                  occasione del nuovo anno pastorale dal titolo “La si-
                                  tuazione è occasione. Per il progresso e la gioia della
                                  vostra fede”, Monsignor Delpini ci invita a vivere tutti
                                  i momenti della nostra vita come occasione per essere
                                                                                              dell'Arcivescovo «che ogni situazione possa diventare
                                  discepoli di Gesù e vivere la propria fede con gioia e
                                                                                              occasione se il Signore Gesù bussa alla porta e viene
                                  nella condivisione. Non dobbiamo mai dimenticarci
                                                                                              accolto in casa, entrando come presenza viva nella
                                  le attitudini del discepolo: ascolto e incontro. Ogni
                                                                                              vita delle persone e delle comunità», facendo entrare i
                                  situazione può essere letta con gli occhi e l'esempio
                                                                                              poveri nella nostra vita e nelle comunità come prota-
                                  della vita di Gesù e del Vangelo. L'ascolto dell’altro
                                                                                              gonisti della pastorale e dell’Evangelizzazione. Il tema
                                  passa attraverso l’ascolto della Parola di Dio e del
                                                                                              della Giornata Caritas di quest’anno riprende queste
                                  Maestro che è nei poveri. La dimensione sociale non
                                                                                              linee guida: “Lasciamoci evangelizzare dai poveri
                                  è estranea alla fede. L’Arcivescovo ci invita a riconci-
                                                                                              per custodire la casa comune”.
                                  liare la nostra umanità con la fede, superando quella
                                                                                              La Lettera Pastorale del nostro vescovo Mario, nella
                                  distanza tra fede e vita che ancora oggi ci allontana
                                                                                              sua introduzione, ci invita “a crescere nel pieno
                                  dalla Buona Notizia. Dobbiamo rispettare coloro che
                                                                                              discernimento per riconoscere l’opera di Dio, acco-
                                  incontriamo ogni giorno. Anche quelli che sembrano
                                                                                              glierne la grazia e diventarne collaboratori… Siamo
                                  più lontani da un’idea di uomo e donna secondo i no-
                                                                                              una presenza operosa, intraprendente, affidabile per
                                  stri parametri. La Caritas ha, da questo punto di vista,
                                                                                              molti servizi e generosa nel raccogliere le sfide del
                                  un compito importante, quello di far emergere in ogni
                                                                                              momento presente. Questo può dire una profonda
                                  situazione, anche la più misera e povera, la possibilità
                                                                                              simpatia per questo tempo e una disponibilità abituale
                                  di una vita piena e di condivisione. E per fare questo,
                                                                                              alla solidarietà intelligente e lungimirante… Lo Spirito
                                  si deve partire dalle opere di carità che da una parte
                                                                                              rende attenti e pronti a trasformare ogni situazione in
                                  talvolta rischiano di intrappolare il povero in una vita
                                                                                              occasione…”.Grazie alla presenza di Caritas in ogni
                                  passiva e senza senso, e dall’altra vede operatori che si
                                                                                              situazione del tempo vissuto da ogni persona, voglia-
                                  accontentano di elargire qualche bene materiale senza
                                                                                              mo, con più fermezza, incontrare i poveri e lasciarci
                                  condividere e promuovere nuova vita con i poveri
                                                                                              “educare” da loro per amare e curare la nostra casa
                                  stessi. Bisogna superare lo schema noi-loro. Noi, bravi
                                                                                              comune. (Tratto dalla rivista Il Segno)
                                  operatori e volontari della solidarietà che elargiscono
                                  beni e soluzioni. Loro, i poveri che hanno bisogno di
                                                                                              Celebrando oggi la Giornata Caritas, e insieme la giornata
                                  soccorso, interventi e aiuti.
                                                                                              del povero, possiamo cogliere l’occasione per richiamare
                                  Domandiamoci sempre se e quando il nostro approc-
                                                                                              l’impegno e la responsabilità di ogni credente a rendersi
                                  cio impedisce ai poveri che incontriamo di essere
                                                                                              costruttore di questo Regno di amore, giustizia e solidarietà
                                  veramente protagonisti della soluzione del problema
                                                                                              nella vita di tutti i giorni. Il Regno di Cristo è la rivelazione
                                  della loro vita e se possono vivere la condivisione, il
                                                                                              dell’amore di Dio, ed è l’instaurazione di un nuovo ordine
                                  dono di sé, esattamente come noi. Se il nostro ascolto è
                                                                                              di rapporti fra gli uomini, è l’inaugurazione di un progetto
                                  un incontro di capacità, allora il povero va ascoltato e
                                                                                              diverso la cui attuazione è affidata dal Padre al Figlio e al
                                  occorre riconoscere, come operatori, che siamo noi ad
                                                                                              popolo dei credenti.
                                  aver bisogno del povero. Ogni domanda di aiuto è an-
                                                                                              Gesù Cristo non ci educa alla rassegnazione, ma alla respon-
                                  che una sfida esistenziale, un appello che va ascoltato.
                                                                                              sabilità, alla partecipazione. Ecco come esercita il servizio
                                  [...] La Caritas Ambrosiana può e deve svolgere questa
                                                                                              regale Gesù Cristo: stimola, incentiva, solleva, invita a non
                                  funzione, di promozione di un nuovo approccio e di
                                                                                              isolarsi, a mettersi a servizio, ad usare tutti i doni ricevuti,
                                  una nuova mentalità, rivedendo i propri modelli di
                                                                                              ad uscire dall’apatia.
                                  aiuto, mettendo al centro la persona e dando nuova
                                                                                              Per Lui regnare vuol dire servire. Chi vuol essere il primo
                                  voce a chi non l'ha, perché non tutti i modelli di aiuto
                                                                                              sia l’ultimo... una strana regalità la sua, consumata per stare
                                  sono evangelici. In particolare, quelli che rifiutano la
                                                                                              con lebbrosi, paralitici, ciechi, zoppi, storpi, a far loro ritro-
                                  prospettiva di una sola famiglia umana, così come
                                                                                              vare la dignità umana, a dar loro una fierezza, ad identifi-
                                  sottolineato nell`Enciclica Laudato Sii. Cercheremo
                                                                                              carsi con loro. “Chi sfama, cura, disseta, visita uno di questi
                                  in questo modo di rendere operativa l’esortazione
                                                                                              ultimi, lo fa a me”.

                                                                                                                                                                   18
Associazione Corpo                                    dei commercianti.
                                                           Attualmente il direttore della banda è Ernesto

      L
     Musicale di Civate
                                                           Colombo; è per noi motivo di orgoglio aver
                                                           potuto affidare questo compito ad un giovane
                                                           musicante civatese che, anche grazie alla nostra
                                                           banda, ha coltivato la propria passione e compe-

     L
           e cronache di Civate raccontano che nel         tenza nell’ambito della musica.
           1920 un giovane ed intraprendente sacer-
           dote, don Andrea Brambilla, coadiutore          Nel futuro ci aspettano parecchie sfide, come il
     della Parrocchia dei Santi Vito e Modesto, dedito     continuare ad arricchire i nostri repertori e
     all’educazione dei giovani, prese l’iniziativa di     migliorare le nostre performance, e, soprattutto,
     costituire una banda musicale nell’ambito dell’o-     rilanciare la scuola allievi: negli ultimi anni i
     ratorio. Dopo quasi quarant’anni di attività, nel     ragazzi che si avvicinano al nostro Corpo Mu-
     1958 a seguito di un susseguirsi di eventi, la        sicale sono sempre meno, tanto che attualmente
     banda venne sciolta.                                  la banda conta 20 componenti, mentre fino a un
                                                           paio di decenni fa i membri erano circa 40.
     Dopo un silenzio di oltre vent’anni, toccò nuova-
     mente ad un sacerdote, Don Giacomo Cossa, che         Con questo spazio sul Faro, ci piacerebbe, quin-
     a Civate aveva organizzato una scuola profes-         di, poter raggiungere le tante famiglie e i ragaz-
     sionale ad indirizzo commerciale, ricostituire il     zi di Civate...invogliarli a venire a trovarci nella
     Corpo Musicale di Civate nel novembre del 1985.       nostra sede presso la Casa delle Associazioni
                                                           (noi ci troviamo tutti i mercoledì sera dalle 20.45
     Da allora la nostra banda, con la propria musica,     alle 22.30) o in occasione dei nostri concerti ed
     continua ad accompagnare le ricorrenze di             esibizioni; è possibile poi chiedere direttamente
     carattere civile e religioso della comunità di        informazioni ai componenti del Corpo Musica-
     Civate, collaborando con l’amministrazione            le (ad es. Giovanni 348-9010083, Ernesto 349-
     comunale e la Parrocchia: il Corteo a ricordo         1857442)…perché suonare è bello e se lo si fa in
     di tutti i caduti della Guerra, le processioni        gruppo lo è ancora di più!!
     dell’Addolorata e del Corpus Domini, la festa
     patronale di San Vito, la piva natalizia per le vie   Il prossimo concerto del Corpo Musicale si
     del Paese e presso le case di riposo; organizza,      terrà sabato 21 dicembre 2019 presso il salone
     inoltre, dei concerti dove propone un repertorio      dell’Oratorio alle ore 20.45…vi aspettiamo
     sempre in rinnovamento, che spazia dal genere         numerosi!!
     classico al genere moderno: il concerto estivo,
     quello natalizio e quello in occasione della festa

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