Cavalleria rusticana Pietro Mascagni - Speciale Streaming - Teatro San Carlo
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Sovrintendente e Direttore Artistico Stéphane Lissner Direttore Generale Emmanuela Spedaliere Direttore Musicale Juraj Valčuha
Soci Fondatori Pubblici Consiglio di Indirizzo Ministero per i Beni e le Attività Culturali Luigi de Magistris e per il Turismo Presidente Ministro Maria Luisa Faraone Mennella Dario Franceschini Consigliere Regione Campania Giuseppe Tesauro Presidente Consigliere Vincenzo De Luca Sergio De Felice Comune di Napoli Consigliere Sindaco Luigi de Magistris Mariano Bruno Consigliere Altri Soci Collegio dei Revisori dei Conti Città Metropolitana di Napoli Sindaco Carlo Greco Luigi de Magistris Presidente in rappresentanza della Corte dei Conti Michela Guarino Componente in rappresentanza del Ministero dell’Economia e delle Finanze Roberto Cappabianca Componente in rappresentanza del Ministero per i Beni e le Attività Culturali Manuela Simonetti Componente in rappresentanza del Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Maestro del Coro Direzione Generale con delega agli Affari Gea Garatti Ansini Istituzionali, Marketing e Educational Emmanuela Spedaliere Direttore del Balletto Giuseppe Picone Responsabile Scientifico Dipartimento di Ricerca, Editoria, Comunicazione, Archivio Direttore della Scuola di Ballo Storico e MeMus Stéphane Fournial Dinko Fabris Direttore del Coro di Voci Bianche Responsabile della Comunicazione Creativa Stefania Rinaldi e Strategica e Relazioni con la Stampa Consulente Area Artistica Rossana Russo Ilias Tzempetonidis Direttore Amministrativo Direttore Organizzazione Produzione Francesco Apicella Francesco Andolfi Direttore Risorse Umane Responsabile di Produzione Mariapia Gaeta Maya Dobromirova Dimova Direttore Immobili e Sicurezza Direttore degli Allestimenti Scenici e Salute sui Luoghi di Lavoro Pasqualino Marino Ciro Tammaro Responsabile della Sartoria Giusi Giustino
Sommario / 09 l Dinko Fabris Guida a Cavalleria rusticana. Il riscatto dell’Italia meridionale nell’opera verista 15 l Argomento 17 l Synopsis 21 l Libretto 38 l I protagonisti
Opera in streaming / Inaugurazione stagione d’opera e danza Regione Lirica 2020 Evento programmato e finanziato 2020 / 2021 dalla Regione Campania Registrato dal vivo il 1 dicembre 2020 Disponibile online dal 04.12.2020 at 20h00 CET Disponibile fino al 07.12.2020 at 20h00 CET Pietro Mascagni Cavalleria rusticana Melodramma in un atto Libretto di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci Esecuzione in forma di concerto Direttore Santuzza Juraj Valčuha Elı̄na Garanča Maestro del Coro Turiddu Gea Garatti Ansini Jonas Kaufmann Orchestra e Coro Alfio del Teatro di San Carlo Claudio Sgura Mamma Lucia Elena Zilio Lola Maria Agresta
Dinko Fabris Guida a Cavalleria rusticana. Il riscatto dell’Italia meridionale nell’opera verista Quando, il 17 maggio 1890, fu rappresentato dalla sua revisione del Mefistofele, nel 1875, per la prima volta al Teatro Costanzi di Roma finalmente non più etichettata come l’atto unico Cavalleria rusticana, fu come se “wagnerismo”. La Scapigliatura cui aveva fosse stata lanciata una bottiglia incendiaria aderito Boito produsse solo pochi altri in un ordinato e sonnecchiante deposito di esperimenti in campo operistico, anche per gloriose memorie qual era diventato il la morte prematura di Faccio, mentre repertorio dell’opera italiana di quegli anni all’opposto una corrente più tradizionale, di fine Ottocento. Dopo la morte di Wagner rappresentata da Ponchielli, aveva proposto e l’Otello di Verdi del 1887 tutti attendevano una tranquillizzante sintesi del melodramma la nuova e ultima opera del decano italiano e francese, ma quel modello terminò dell’opera europea, il Falstaff che sarebbe con la scomparsa dell’autore della Gioconda arrivato nel 1893, impedendo di fatto al nel 1886. Della giovane generazione italiana, librettista Boito di completare il suo Nerone, Catalani aveva appena presentato Lorelay ma il melodramma che avrebbe dovuto non ancora il suo maggiore successo, La proseguire l’innovazione teatrale proposta Wally del 1892 (in ogni caso entrambe Teatro di San Carlo I 09
liquidate come troppo “tedesche”) e Puccini alla visione proposta dalla novella di Verga - già arruolato dal fiuto di casa Ricordi - non della società siciliana al tempo dello sbarco aveva offerto prove davvero rivoluzionarie dei Mille garibaldini, in tutto analoga a quella nelle sue due opere d’esordio, anche perché pugliese. La scelta del soggetto dell’opera fu la natura “scapigliata” di Edgar non riusciva però piuttosto casuale. Nel 1888 il ad adattarsi al nuovo spirito “verista” ormai compositore decise di tentare la nell’aria. Era proprio questa la novità offerta partecipazione ad un concorso della casa dall’autore di Cavalleria rusticana: la musica editrice Sonzogno, da tempo rivale di Ricordi, poteva incarnare meglio di qualsiasi altra per un melodramma in un solo atto che arte l’inarrestabile moda, avviata in Italia sarebbe stato rappresentato e pubblicato. pochi anni prima, dal Verismo letterario di Mascagni chiese aiuto per la scelta di un Capuana e soprattutto di Verga, la cui soggetto al poeta toscano Giovanni novella omonima era apparsa nella sua prima Targioni-Tozzetti, che scelse proprio il raccolta del 1880, senza peraltro riscuotere racconto di Verga Cavalleria rusticana e fu quel successo popolare che fu poi assicurato aiutato da Guido Menasci a trasformarlo in dalla versione operistica. un libretto d’opera. Probabilmente nessuno aveva previsto il successo strepitoso che poi Ma chi era l’autore della musica di Cavalleria, l’opera, dichiarata vincitrice da Sonzogno, Pietro Mascagni, al tempo del suo così ebbe fin dalle prime esecuzioni pubbliche, fortunato esordio operistico? Nato nel 1863 a tanto che Verga vinse una causa per plagio Livorno - l’imprinting della sua origine dimostrando di non aver mai ricevuto una toscana caratterizzerà per sempre il suo richiesta formale per l’utilizzo del suo testo. carattere impetuoso e burrascoso - dopo i suoi primi studi musicali nella città d’origine, La vicenda è ambientata nel giorno di avendo già dato prova di un innato talento Pasqua in un villaggio della Sicilia verso la compositivo, si trasferì a Milano per studiare fine del secolo XIX, quindi era intesa dal al Conservatorio con Ponchielli e per un librettista e dal compositore come periodo condivise una stanza in affitto con il contemporanea, in pieno accordo con più anziano Giacomo Puccini. Abbandonati l’estetica verista. I protagonisti sono tutti gli studi per lavorare come direttore di appartenenti alla sfera sociale contadina più compagnie itineranti d’operetta, si ritrovò povera, tranne compare Alfio (baritono) che casualmente durante una tournée a è un “massaro” arricchito insieme alla Cerignola, fiorente centro agricolo pugliese, moglie Lola (mezzosoprano), già amante di dove gli fu offerto di dirigere una Turiddu (tenore). Quest’ultimo, dopo il “Filarmonica”, ossia un tipico complesso del servizio militare, è tornato al villaggio in tempo che univa una Banda di fiati ad alcuni casa della madre e ufficialmente corteggia strumenti ad arco dell’orchestra sinfonica. una brava ragazza di nome Santuzza Questo lungo soggiorno, durato fino al 1895, (soprano). Gli ambiti vocali scelti da consentì a Mascagni di entrare direttamente Mascagni indicano già l’intimo carattere e il in contatto con la realtà di arretratezza ruolo di ciascun personaggio nel plot. La contadina ma anche di orgogliosa ritualità vicenda arriva rapidamente all’epilogo culturale dell’Italia meridionale. Fu così quando si scatena la gelosia di quest’ultima, possibile per Mascagni aderire dall’interno ormai consapevole che Turiddu e Lola siano 10 I Teatro di San Carlo
tornati amanti, che mette sull’avviso Alfio. più tardi, per esempio da Puccini. Anche il Nella sfida che segue il giovane Turiddu è vino, altro simbolo della società contadina e consapevole fin dalla vigilia di non avere allo stesso tempo di una cristianità popolare, scampo, tanto da raccomandare alla madre diviene protagonista sia dell’azione che del Lucia (contralto) di voler adottare come canto. figlia Santuzza. Il duello all’arma bianca che Come appare nelle parole di addio di Turiddu chiude l’opera è vissuto fuori scena e l’esito prima della sfida: “Mamma... quel vino... è mortale per Turiddu è annunciato dalle voci generoso” ma anche nel corale inno “viva il concitate di un popolo che partecipa al vino spumeggiante”. dramma come ad un arcaico rito sacrificale. Tra gli elementi che portarono allo Canti popolari in lingua siciliana si alternano straordinario successo popolare della a romanze di grande impatto emotivo, che partitura di Mascagni sicuramente potremmo divennero modello della nuova, anche se indicare tre punti di forza: la tavolozza effimera, stagione verista. Si aggiungono, a timbrica dell’orchestra, usata con grande completare gli ingredienti, un raffinato maestrìa di concertatore; l’impatto di una Intermezzo orchestrale che sospende vocalità nuova, quasi aggressiva nei suoi salti l’azione proprio a metà ed il grande affresco verso l’alto, ma sempre basata sulla corale costituito dalla funzione religiosa cantabilità tipica della tradizione operistica nella chiesa del paese, con tutti gli abitanti nazionale; infine il sapiente utilizzo delle coinvolti: due elementi che saranno ripresi masse corali che rappresentano il popolo Epilogo tragico della novella Cavalleria rusticana di Giovanni Verga Teatro di San Carlo I 11
anche nelle sue componenti simboliche i due più recenti allestimenti erano stati ancestrali, come si è visto. firmati da registi molto affermati nel campo È stato spesso ripetuto che Mascagni sia della sperimentazione teatrale, come Pippo rimasto imprigionato nel meccanismo Delbono (per la stagione estiva in teatro) e dell’imprevedibile successo planetario della Giorgio Barberio Corsetti (in versione plain air sua opera d’esordio e che per liberarsene a Matera nell’anno della Capitale Culturale abbia poi troppo presto abbandonato Europea). La nuova versione proposta in proprio quegli ingredienti “veristi” vincenti, forma di concerto dal San Carlo, nell’ambito cercando nuove strade di sperimentazione dell’inaspettata stagione in streaming che ad ogni titolo successivo. È forse vero il reagisce all’emergenza sanitaria globale, può contrario, ossia che già in Cavalleria essere una preziosa occasione - per il rusticana il compositore aveva avviato una pubblico che già conosce l’opera ma anche sperimentazione che fu compresa e per i meno esperti - per concentrare la accettata con entusiasmo dai contemporanei propria attenzione sulla musica senza lasciarsi e seguita poi dai suoi colleghi e coinvolgere dall’azione scenica e continuatori. dall’ambientazione dei costumi, anche grazie Il Teatro di San Carlo ha naturalmente alla presenza di eccezionali interpreti tra le proposto più volte produzioni sceniche voci più importanti del nostro tempo e di una importanti di Cavalleria nel corso dei 130 orchestra ormai in grado di competere tra le anni dalla prima. In particolare nel solo 2019 più blasonate d’Europa. Nota bibliografica Sul Verismo in musica sono tuttora indispensabili i saggi di Egon Voss, Verismo in der Oper, “Die Musikforschung”, 31 (1978), pp. 303-313; Jay Reed Nicolaisen, Italian Opera in Transition, 1871-1893, Ann Arbor (Michigan), UMI Press, 1980 e in italiano di Adriana Guarneri Corazzol, Opera e verismo: regressione del punto di vista e artificio dello straniamento, in Ruggero Leoncavallo nel suo tempo, Atti del 1° Convegno internazionale di studi su Ruggero Leoncavallo, a cura di Jürgen Mähder e Lorenza Guiot, Milano, Sonzogno, 1993, pp. 13-31 e di Stefano Scardovi, L’opera dei bassifondi. Il melodramma “plebeo” nel verismo musicale italiano, Lucca, LIM, 1994. Sul compositore si possono vedere due testi ormai classici: Roger Flury, Pietro Mascagni. A Bio-Bibliography, Westport-London, Greenwood Press, 2001 e Cesare Orselli, Mascagni, Palermo, L’Epos, 2011 (rist. Roma, Neoclassica, 2019). Utile anche la consultazione dell’Epistolario di Pietro Mascagni, a cura di Mario Morini, Roberto Iovino e Alberto Paloscia, 2 voll., Lucca, LIM, 1996. Pochi sono i saggi interamente dedicati alla Cavalleria di Mascagni ad eccezione i libretti d’opera dei più importanti teatri, come il volume realizzato per l’allestimento dell’opera al Teatro La Fenice di Venezia nel 2009, che riporta, oltre ad una chiara guida di Agostino Ruscillo, anche la traduzione italiana del raro scritto del compositore Janáček su Cavalleria rusticana del 1892 (“La Fenice prima dell’opera”, 7, 2009, pp. 21-22). Un utile contributo è lo studio interdisciplinare di Matteo Sansone, Verga and Mascagni: The Critics’ Response to “Cavalleria Rusticana”, in “Music and Letters”, 71/2 (1990), pp. 198-214. 12 I Teatro di San Carlo
Turiddu (Jonas Kaufmann) con Lola (Maria Agresta) mentre Santuzza (Elı̄na Garanča) li osserva con dolore. Santuzza: (a Turiddu) “No, non mentire; ti vidi volgere giù dal sentier... E stamattina all’alba t’hanno scorto presso l’uscio di Lola... Tu l’ami dunque?... Bada!” Turiddu: “Dell’ira tua non mi curo!” / Santuzza: “A te la mala Pasqua, spergiuro!” (Cavalleria rusticana, Scena 6 e 7)
Lola (Maria Agresta) osserva Santuzza (Elı̄na Garanča) e capisce che lei sa di aver perso Turiddu. Santuzza: “...Gli dicevo che oggi è Pasqua e il Signor vede ogni cosa.” / Lola: “Non venite alla messa?” / Santuzza: (subito) “Io no, ci deve (con intenzione) andar chi sa di non aver peccato!...” (Cavalleria rusticana, Scena 7)
Argomento La vicenda è ambientata in un villaggio della Le loro voci si smorzano a poco a poco Sicilia verso la fine del secolo XIX, il giorno di mentre si allontanano. Pasqua. Dopo il preludio orchestrale, si ode la Santuzza entra tristemente e si avvia verso la voce del tenore, Turiddu, che canta una casa di mamma Lucia. È venuta a chiedere serenata in forma “Siciliana” a Lola: “O Lola notizie del figlio di lei, Turiddu, suo c’hai di latti la cammisa”. innamorato. Il sipario si apre sulla piazza di un villaggio. Mamma Lucia la informa che Turiddu è andato Da un lato si scorge l’ingresso di una chiesa, a Francofonte a prendere del vino; Santuzza dall’altro il negozio e la casa di mamma afferma invece che è stato visto nel villaggio Lucia. La piazza si anima lentamente, gli durante la notte. Mamma Lucia la invita ad abitanti del villaggio si preparano alla entrare. Si ode ora lo schioccare di una frusta Messa, dalla chiesa si odono rintocchi di e il tintinnio di campanelli; è compare Alfio campane. Le donne cantano dell’aria che canta allegramente della sua vita di profumata di fiori d’arancio, gli uomini carrettiere, dei suoi cavalli e della giovane e dell’alacrità e del fascino delle donne. bella moglie, Lola (“Il cavallo scalpita”). Teatro di San Carlo I 15
Alfio chiede a mamma Lucia se ha un po’ del della Pasqua. Da questo punto e fino alla fine suo buon vino vecchio. Lei risponde che non dell’opera, gli eventi si susseguono con ne ha più, ma che Turiddu è andato a grande rapidità. Il popolo esce dalla chiesa, prenderlo. “No”, dice Alfio, “L’ho visto Turiddu è di buon umore perché si trova in stamattina vicino a casa mia”. compagnia di Lola ed invita gli amici a bere Santuzza fa cenno a mamma Lucia di tacere. con lui al negozio della madre. Si riempiono i Alfio se ne va. Nella chiesa un coro intona bicchieri e Turiddu canta un brindisi “Viva il “Regina Coeli”. Dopo un breve intermezzo vino spumeggiante”. dell’organo, Santuzza intona un appassionato Mentre si brinda a Lola e a Turiddu arriva inno religioso pasquale “Inneggiamo, il Signor Alfio. Turiddu gli offre un bicchiere di vino; non è morto”. La sua voce s’innalza sul coro e egli lo rifiuta con le parole “Grazie, ma il sull’orchestra, dalla folla all’interno della vostro vino io non l’accetto, diverrebbe chiesa si alzano invocazioni di “Alleluja” e gli veleno entro il mio petto”. I due uomini abitanti del villaggio si affollano dentro la scambiano alcune parole e poi, in un chiesa. Santuzza rimane con mamma Lucia abbraccio alla siciliana, Turiddu morde che le chiede perché le ha fatto cenno di l’orecchio di Alfio per indicare che accetta la tacere quando Alfio ha detto di aver visto sua sfida a duello. Le donne si ritirano Turiddu nel villaggio. Santuzza le confessa di spaventate, gli uomini si avviano verso un essere stata tradita da Turiddu (“Voi lo sapete, campo vicino dove avverrà la sfida al coltello. o mamma”) che adesso ama Lola. Turiddu rimane solo con la madre e nel Santuzza sente che una maledizione la presentimento di una prossima morte dice minaccia e chiede a mamma Lucia di andare addio a mamma Lucia in uno sfogo concitato: in chiesa a pregare per lei. Turiddu appare “Mamma... quel vino... è generoso”. La prega sulla scena. Santuzza lo implora di tornare da anche di aver cura di Santuzza nel caso che lei; è pronta a perdonarlo perché lo ama egli non dovesse tornare. La bacia e corre da ancora. La conversazione è interrotta da Lola, Alfio. Mamma Lucia piange, Santuzza entra e si ode la sua voce fuori scena che canta con cerca di confortarla. Si ode un mormorio civetteria uno spensierato stornello italiano fuori scena. Le donne tornano in piazza, “Fior di giaggiolo”. seguite da un grido, un altro mormorio e una Mentre attraversa la piazza si fa gioco di voce che urla: “Hanno ammazzato compare Santuzza, e gettando un fiore a Turiddu entra Turiddu!”. Una donna arriva correndo in chiesa. Santuzza prega ancora Turiddu di gridando le stesse parole. Santuzza sviene e tornare da lei: “No, no, Turiddu, rimani mamma Lucia è aiutata dai vicini mentre cala ancora”. Ma lui la getta a terra e segue Lola il sipario. in chiesa mentre Santuzza gli grida: “A te la mala Pasqua, spergiuro!”. Alfio arriva in piazza cercando Lola. Santuzza gli racconta che ella lo tradisce con Turiddu. Il semplice ma geloso Alfio giura vendetta. Santuzza e Alfio lasciano la scena e il palcoscenico rimane vuoto. L’orchestra suona il famoso “Intermezzo” che si amalgama con l’organo della chiesa che sottolinea il giubilo 16 I Teatro di San Carlo
Synopsis Easter Sunday, a Sicilian village square, c. 1880. Santuzza goes to see Turiddu’s mother, Lucia, Lola and Turiddu had once been sweethearts, who keeps a tavern in the village. Lucia is but when Turiddu left for military service, she under the impression that Turiddu has gone married Alfio a local carter, who made a good to a nearby town to fetch some wine and is living from his horse and cart. Upon his taken aback to learn from Santuzza that her return, Turiddu wanted to make Lola jealous son was seen in the village that very by embarking on a casual affair with morning. Alfio returns (“Il cavallo scalpita” ), Santuzza, a more homely girl than Lola, but and he too hints that Turiddu was seen genuinely in love with him. lurking around his cottage. Mamma Lucia However, their old passion soon revives, and invites Santuzza into the house, but she over the prelude we hear Turiddu serenading refuses, saying that in her dishonoured state Lola before dawn as he leaves her house, she cannot enter, nor can she join the other where he has spent the night, Alfio being villagers who are at this moment making conveniently away on business (Siciliana: “O their way to church for the Easter service. Lola c’hai di latti la cammisa” ). She pours out her frustration and grief to Teatro di San Carlo I 17
Turiddu’s mother (Romanza: “Voi lo sapete, o he does according to the local custom by mamma”). biting his ear as they embrace before the Mamma Lucia leaves for the church, and fight. Turiddu expresses his remorse to Alfio Turiddu saunters in, his night with Lola still in (“Compar Alfio, lo so che il torto è mio”), and his thoughts. He is most surprised and his sorrow for what will happen to Santuzza annoyed to find the distraught Santuzza should he be killed, but he is ready to accept there, railing at him and pleading at the same his fate. The villagers, who have witnessed time (Scene: “Tu qui, Santuzza?”). Turiddu is this scene, disperse in expectant silence. no scoundrel, but neither is he a gentleman, Rushing into the tavern, he asks his so to some extent he feels sorry for her and unsuspecting mother for her blessing and how he has treated her, but he is so taken up bids her take care of Santuzza (“Mamma... with his secret passion for Lola that he quel vino... è generoso”). Mamma Lucia is merely becomes more querulous towards alarmed when he runs out towards the fields Santuzza. Suddenly, Lola appears on the beyond the village. Santuzza enters and scene (Stornello: “Fior di giaggiolo”), throws her arms around Lucia’s neck, as taunting Santuzza about not going to church excited voices are heard from afar and a - she well knows the reason why - and when woman screams that Turiddu has been killed. she leaves, Turiddu would rather follow her, but Santuzza begs him to stay and discuss the situation (Duet: “Ah! lo vedi, che hai tu detto?”). He feels that his hands are tied, and in his anger, he finally knocks her to the ground in order to make his escape. As Turiddu makes his way across the village square amid Santuzza’s curses, Alfio appears, and Santuzza, not caring on the spur of the moment what effect her words will have, reveals the truth about Lola’s illicit affair with Turiddu. Alfio flies into a rage and swears that he will avenge her and himself (Duet: “Oh! il Signore vi manda”). Santuzza suddenly realizes what is going to happen, but it is too late to stop the inevitable - the code of honour requires Turiddu’s blood to be shed. After the church service, Turiddu invites all the villagers for a glass of wine. He is glowing, toasting Lola with a drinking song (Brindisi: “Viva il vino spumeggiante”). He offers Alfio some wine, unaware that he now knows about him and Lola. When Alfio pointedly refuses to drink, Turiddu knows that he must accept Alfio’s challenge, which 18 I Teatro di San Carlo
Santuzza (Elı̄na Garanča) ha appena rivelato a Compare Alfio (Claudio Sgura) il tradimento della moglie Lola e adesso confida alla madre di Turiddu, Lucia (Elena Zilio), il suo timore per Turiddu. Santuzza: (ad Alfio) “Infame io son che vi parlai così!” / Alfio: “Io sangue voglio, all’ira m’abbandono, in odio tutto l’amor mio finì!”... (Dopo che Turiddu ha affidato Santuzza alla madre dandole il suo addio) Lucia: ”Turiddu? Che vuoi dire? (Va in fondo alla scena e disperatamente chiama:) Turiddu! Turiddu! Ah! (Entra Santuzza.) Santuzza!...” / Santuzza: “Oh! madre mia!...” (Le getta le braccia al collo. - La scena si popola... l’agitazione si scorge sul volto di tutti che scambievolmente s’interrogano con terrore. - Si ode un mormorio confuso da lontano.) (Cavalleria rusticana, Scena 8 e 12, ultima)
Compare Alfio (Claudio Sgura) scoperto il tradimento affronta Turiddu (Jonas Kaufmann) e lo sfida a duello. Alfio: (a Turiddu che gli offre da bere) “Grazie, ma il vostro vino io non l’accetto, diverrebbe veleno entro il mio petto!” Turiddu: Compar Alfio, lo so che il torto è mio; e ve lo giuro nel nome di Dio che al par d’un cane mi farei sgozzar (dolorosamente) ma s’io non vivo, resta abbandonata... povera Santa! lei che mi s’è data... (con impeto) Vi saprò in core il ferro mio piantar!” / Alfio: (freddamente) “Compare, fate come più vi piace, io v’aspetto qui fuori dietro l’orto.” (Esce.) (Cavalleria rusticana, Scena 10)
Pietro Mascagni Cavalleria rusticana Melodramma in un atto Libretto di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci Prima rappresentazione Roma, Teatro Costanzi, 17 maggio 1890 Personaggi Santuzza | soprano Lola | mezzosoprano Turiddu | tenore Alfio | baritono Lucia | contralto Contadini e Contadine [Il presente melodramma è tolto dalle Scene popolari omonime di G. Verga.] [dedica] Al conte Florestano de Larderel l’autore P. Mascagni Teatro di San Carlo I 21
[Preludio] UOMINI (di dentro) [Siciliana] Ah! TURIDDU DONNE O Lola c’hai di latti la cammisa, (di dentro) si bianca e russa comu la cirasa, Gli aranci olezzano quannu t’affacci fai la vucca a risu, sui verdi margini, biato cüi ti dà lu primu vasu! cantan le allodole Ntra la porta tua lu sangu è sparsu, tra i mirti in fior; e nun me mporta si ce muoro accisu. tempo è si mormori E s’iddu muoru e vaju mparadisu, da ognuno il tenero si nun nce truovo a ttia, mancu ce trasu. canto che i palpiti Ah...* raddoppia al cor. (Le donne entrano in scena.) ATTO UNICO UOMINI (di dentro) In mezzo al campo tra le spiche d’oro [Coro d’introduzione] giunge il rumore delle vostre spole, noi stanchi riposando dal lavoro La scena rappresenta una piazza in un paese del- a voi pensiamo, o belle occhi-di-sole. la Sicilia. Nel fondo, a destra, chiesa con porta O belle occhi-di-sole, a voi corriamo, praticabile. A sinistra l’osteria e la casa di mam- come vola l’augello al suo richiamo. ma Lucia. È il giorno di Pasqua. (Gli uomini entrano in scena.) Si alza la tela. TRE DONNE Cessin le rustiche Scena prima opre: la Vergine serena allietasi Coro. del Salvator;... (La scena sul principio è vuota. Albeggia. Paesa- DONNE ni, contadini, contadine e ragazzi traversano la ...tempo è si mormori scena. - Si apre la chiesa e la folla vi entra. Il mo- da ognuno il tenero vimento del popolo continua fino all’inizio del canto che i palpiti Coro [...], punto in cui rimane la scena vuota.) raddoppia al cor. DONNE UOMINI (di dentro) (allontanandosi) Ah! In mezzo al campo ecc. * O Lola, bianca come fior di spino, / quando t’affacci te, s’affaccia il sole; / chi t’ha baciato il labbro porpo- rino / grazia più bella a Dio chieder non vôle. / C’è scritto sangue sopra la tua porta, / ma di restarci a me non me n’importa; / se per te mojo e vado in paradiso, / non c’entro se non vedo il tuo bel viso. / Ah... 22 I Teatro di San Carlo
DONNE SANTUZZA Gli aranci olezzano ecc. Mamma Lucia, vi supplico piangendo, (da lontano) fate come il Signore a Maddalena, Ah! ditemi, per pietà, dov’è Turiddu... UOMINI LUCIA (da lontano) È andato per il vino a Francofonte. Ah! SANTUZZA DONNE No! l’han visto in paese ad alta notte... (perdendosi) Ah! LUCIA Che dici?... che dici?... se non è tornato a casa! UOMINI Entra... (perdendosi) Ah! SANTUZZA Non posso entrare in casa vostra... [Scena e Sortita di Alfio] Sono scomunicata! LUCIA Scena seconda E che ne sai del mio figliuolo? Santuzza e Lucia. SANTUZZA (Santuzza entra e si dirige alla casa di Lucia.) Quale spina ho in core! SANTUZZA Scena terza Dite, mamma Lucia... Alfio, Coro e dette. LUCIA (sortendo) (Dall’interno schiocchi di frusta e tintinnio di so- Sei tu? Che vuoi? nagli. - Entrano in scena i coristi... indi... Alfio.) SANTUZZA ALFIO Turiddu ov’è? Il cavallo scalpita, i sonagli squillano, LUCIA schiocchi la frusta. Fin qui vieni a cercare Ehi là! il figlio mio? Soffi il vento gelido, cada l’acqua e nevichi, SANTUZZA a me che cosa fa? Voglio saper soltanto, perdonatemi voi, dove trovarlo. CORO O che bel mestiere LUCIA fare il carrettiere, Non lo so, non lo so, non voglio brighe! andar di qua e di là! Teatro di San Carlo I 23
ALFIO ALFIO Schiocchi la frusta... Se è sempre qui!... L’ho visto stamattina vicino a casa mia. CORO Andar di qua e di là... LUCIA (sorpresa) ALFIO Come? M’aspetta a casa Lola che m’ama e mi consola, SANTUZZA ch’è tutta fedeltà. (a Lucia rapidamente) Tacete. DONNE (Organo.) (da lontano) Ah! ALFIO Io me ne vado, ite voi altre in chiesa. ALFIO (Esce.) Il cavallo scalpiti, i sonagli squillino, CORO INTERNO è Pasqua ed io son qua! (dalla chiesa) Regina Coeli, laetare CORO Quia, quem meruisti portare O che bel mestiere ecc. Resurrexit sicut dixit. Alleluja! ALFIO (Uomini e donne entrano e si schierano innanzi Ehi là!... alla chiesa in atteggiamento devoto.) Schiocchi la frusta... Son qua!... O che bel mestiere ecc. CORO ESTERNO (Il Coro esce: alcuni entrano in chiesa, altri pren- (sulla piazza) dono direzioni diverse.) Inneggiamo, il Signor non è morto, Ei fulgente ha dischiuso l’avel, [Scena e Preghiera] inneggiamo al Signore risorto oggi asceso alla gloria del Ciel! LUCIA (Organo.) Beato voi, compar Alfio, che siete sempre allegro così! SANTUZZA Inneggiamo, il Signor ecc. ALFIO (spigliato) LUCIA e CORO ESTERNO Mamma Lucia, ...alla gloria del ciel! n’avete ancora di quel vecchio vino? Inneggiamo ecc. LUCIA SANTUZZA Non so; Turiddu è andato a provvederne. Inneggiamo ecc. 24 I Teatro di San Carlo
TUTTI [Duetto] (rivolti alla chiesa) ...al Signor!... Scena quinta (Organo. - Tutti entrano in chiesa, tranne San- tuzza e Lucia.) Santuzza e Turiddu. Scena quarta TURIDDU (entrando) Lucia e Santuzza. Tu qui, Santuzza? LUCIA SANTUZZA Perché m’hai fatto segno di tacere? Qui t’aspettavo! [Romanza e Scena] TURIDDU È Pasqua, in chiesa non vai? SANTUZZA (mestamente con semplicità) SANTUZZA Voi lo sapete, o mamma, Non vo. prima d’andar soldato Debbo parlarti... Turiddu aveva a Lola eterna fè giurato. TURIDDU Mamma cercavo. Tornò, la seppe sposa; e con un nuovo amore SANTUZZA volle spegner la fiamma Debbo parlarti. che gli bruciava il core: m’amò, l’amai. - Quell’invidia TURIDDU d’ogni delizia mia, Qui no! Qui no! del suo sposo dimentica, arse di gelosia... SANTUZZA Me l’ha rapito... - Priva Dove sei stato? dell’onor mio rimango: Lola e Turiddu s’amano, TURIDDU io piango, io piango, io piango! Che vuoi tu dire? A Francofonte! LUCIA Miseri noi, che cosa vieni a dirmi SANTUZZA in questo santo giorno? (con forza) No, non è ver! SANTUZZA Io son dannata... - TURIDDU Andate, o mamma, ad implorare Iddio, Santuzza, credimi. e pregate per me. Verrà Turiddu, vo’ supplicarlo un’altra volta ancora! SANTUZZA No, non mentire; LUCIA ti vidi volgere giù dal sentier... Aiutatela voi, Santa Maria! E stamattina all’alba t’hanno scorto (Entra in chiesa.) presso l’uscio di Lola. Teatro di San Carlo I 25
TURIDDU TURIDDU Ah! mi hai spiato! (con forza) Bada, Santuzza, schiavo non sono SANTUZZA di questa vana tua gelosia! No! Te lo giuro, a noi l’ha raccontato SANTUZZA compar Alfio il marito poco fa. (con angoscia) Battimi, insultami, t’amo e perdono, TURIDDU ma è troppo forte l’angoscia mia. Così ricambi l’amor che ti porto? ([poi a due] troncando nel sentire avvicinarsi Lola) Vuoi che m’uccida? [Stornello]* SANTUZZA Oh! Questo non lo dire. Scena sesta TURIDDU Lola e detti. Lasciami dunque, invan tenti sopire LOLA il giusto sdegno colla tua pietà. (dentro alla scena) Fior di giaggiolo, SANTUZZA gli angeli belli stanno a mille in cielo, Tu l’ami dunque? ma bello come lui ce n’è uno solo. Ah!... TURIDDU Fior di giaggiolo... No! (Entra in scena e s’interrompe.) Oh! Turiddu, è passato Alfio? SANTUZZA TURIDDU Assai più bella Son giunto è Lola. ora in piazza... non so... TURIDDU LOLA Taci, non l’amo. Forse è rimasto dal maniscalco, ma non può tardare. SANTUZZA (ironica) L’ami... E voi sentite le funzioni in piazza? Oh! maledetta! TURIDDU (confuso, affrettato) TURIDDU Santuzza mi narrava... Santuzza! SANTUZZA SANTUZZA (con forza) Quella Gli dicevo cattiva femmina ti tolse a me! che oggi è Pasqua e il Signor vede ogni cosa. * Imitazione di un vecchio Stornello. 28 I Teatro di San Carlo
LOLA SANTUZZA Non venite alla messa? (fredda) L’hai voluto e ben ti sta! SANTUZZA (subito) TURIDDU Io no, ci deve (s’avventa) (con intenzione) Ah! per Dio! andar chi sa di non aver peccato!... SANTUZZA LOLA Squarciami il petto. (con forza) Io ringrazio il Signore, e bacio in terra! TURIDDU (s’avvia) SANTUZZA No! (esprimendosi con amarezza) Oh! fate bene, fate bene, Lola... SANTUZZA (trattenendolo; con ansia) TURIDDU Turiddu, ascolta! Andiamo, andiamo... Qui non abbiam che fare. TURIDDU Va’! LOLA (a Turiddu, con ironia) SANTUZZA Oh! rimanete... Turiddu, ascolta! No, no, Turiddu, rimani ancora, SANTUZZA (con dolorosa passione) (a Turiddu, con fermezza) abbandonarmi dunque tu vuoi? Sì, resta, resta; ho da parlarti ancora. TURIDDU LOLA Perché seguirmi, perché spiarmi (sempre ironica) sul limitare fin della chiesa? E v’assista il Signore, (con caricatura) SANTUZZA io me ne vado. No, no, Turiddu ecc. (Entra in chiesa.) (supplichevole) La tua Santuzza piange e t’implora, [Sèguito del Duetto] come cacciarla così tu puoi? Scena settima TURIDDU (reprimendosi) Santuzza e Turiddu. Va’, ti ripeto, va’, non tediarmi, pentirsi è vano dopo l’offesa... TURIDDU (con ironia) SANTUZZA Ah! lo vedi, che hai tu detto? La tua Santuzza ecc. Teatro di San Carlo I 29
TURIDDU ALFIO (gridando) (tranquillo) Va’! Va’! Va’! A che punto è la messa? SANTUZZA SANTUZZA No! No! No! È tardi ormai, (supplichevole) (con intenzione) La tua Santuzza ecc. ma per voi Lola è andata con Turiddu! TURIDDU (reprimendosi) ALFIO Va’, ti ripeto ecc. (sorpreso) Che avete detto? SANTUZZA (con suprema passione) SANTUZZA Turiddu, rimani ancora ecc. Che mentre correte all’acqua e al vento a guadagnarvi il pane, TURIDDU Lola v’adorna il tetto* in malo modo! Pentirsi è vano ecc. ALFIO SANTUZZA Ah! Nel nome di Dio, Santa, che dite? (minacciosa) Bada! SANTUZZA TURIDDU Il ver. - Turiddu mi tolse l’onore, (con moltissima forza) (appassionata) Dell’ira tua non mi curo! e vostra moglie lui rapiva a me! (La getta a terra e fugge in chiesa.) ALFIO SANTUZZA (minaccioso) (nel colmo dell’ira) Se voi mentite, vo’ schiantarvi il core. A te la mala Pasqua, spergiuro! (Cade affranta ed angosciata.) SANTUZZA Uso a mentire il labbro mio non è! [Duetto] Per la vergogna mia, pel mio dolore la triste verità vi dissi, ahimè! Scena ottava Turiddu mi tolse l’onore ecc. Santuzza ed Alfio. ALFIO (Sorte Alfio e s’incontra con Santuzza.) (dopo un poco di pausa) Comare Santa, allor grato vi sono... SANTUZZA (ad Alfio, rianimandosi) SANTUZZA Oh! il Signore vi manda, compar Alfio. Infame io son che vi parlai così! * Variante: letto. 32 I Teatro di San Carlo
ALFIO TURIDDU (prorompendo) Comare Lola, ve ne andate via Infami loro, ad essi non perdono, senza nemmeno salutare? vendetta avrò pria che tramonti il dì. Ad essi non perdono ecc. LOLA Vado SANTUZZA a casa: non ho visto compar Alfio! Infame io son che vi parlai così! TURIDDU ALFIO Non ci pensate, verrà in piazza. (rivolgendosi al Coro che s’avvia) Io sangue voglio, all’ira m’abbandono, Intanto, in odio tutto l’amor mio finì! amici, qua, (con allegria) SANTUZZA beviamone un bicchiere. Infame io son ecc. (Tutti si avvicinano alla tavola dell’osteria e pren- dono in mano i bicchieri.) ALFIO Viva il vino spumeggiante, Infami loro ecc. nel bicchiere scintillante (Escono.) come il riso dell’amante; mite infonde il giubilo! [Intermezzo] Viva il vino ch’è sincero, che ci allieta ogni pensiero, [Scena, Coro e Brindisi] e che annega l’umor nero nell’ebbrezza tenera. Scena nona CORO Tutti escono di chiesa. - Lucia traversa la scena ed Viva! entra in casa. - Lola, Turiddu e Coro. TURIDDU UOMINI (a Lola) (a gruppo sotto voce fra loro) Ai vostri amori! A casa, a casa, amici, ove ci aspettano (Beve.) le nostre donne, andiam. CORO Or che letizia rasserena gli animi, Viva! senza indugio corriam. LOLA DONNE (a Turiddu) (c. s.) Alla fortuna vostra! A casa, a casa, amiche, ove ci aspettano (Beve.) i nostri sposi, andiam. Or che letizia ecc. CORO Viva! UOMINI e DONNE A casa, a casa ecc. TURIDDU (Lola e Turiddu escono dalla chiesa.) Beviam! Teatro di San Carlo I 33
CORO ALFIO Viva! Io? Nulla. Beviam! - Rinnovisi la giostra!... Viva il vino spumeggiante ecc. TURIDDU Viva il vin! Allora Viva! Beviam!... sono agli ordini vostri. (Entra Alfio.) ALFIO [Finale] Or ora? Scena decima TURIDDU Or ora! Alfio e detti. (Si abbracciano. Turiddu morde l’orecchio destro di Alfio.) ALFIO A voi tutti salute! ALFIO Compar Turiddu, avete morso a buono, CORO (con intenzione) Compar Alfio, salute! c’intenderemo bene a quel che pare! TURIDDU TURIDDU Compar Alfio, - lo so che il torto è mio; Benvenuto! con noi dovete bere, e ve lo giuro nel nome di Dio (Empie un bicchiere.) che al par d’un cane mi farei sgozzar, ecco pieno è il bicchiere. (dolorosamente) (troncando) ma s’io non vivo, resta abbandonata... povera Santa! lei che mi s’è data... ALFIO (con impeto) Grazie, ma il vostro vino io non l’accetto, Vi saprò in core il ferro mio piantar! diverrebbe veleno entro il mio petto! ALFIO TURIDDU (freddamente) A piacer vostro! Compare, fate come più vi piace, (Getta il vino.) io v’aspetto qui fuori dietro l’orto. (Esce.) LOLA Ahimè! che mai sarà? Scena undicesima (Alcune donne del Coro si consigliano fra loro, poi si avvicinano a Lola dicendole sotto voce:) Lucia e detti, meno Alfio. ALCUNE DONNE (Entra Lucia.) Comare Lola, andiamo via di qua. (Tutte le donne escono conducendo Lola.) TURIDDU Mamma,... quel vino... è generoso,... certo... TURIDDU oggi... troppi bicchier ne ho tracannati... Avete altro a dirmi? vado fuori all’aperto... 34 I Teatro di San Carlo
Ma prima voglio che mi benedite UNA DONNA SOLA come quel giorno che partii soldato... (assai lontano, gridando) E poi... mamma... sentite... Hanno ammazzato compare Turiddu!... (con dolore) (Si sentono delle voci confuse più vicine. - Alcu- s’io non tornassi... ne donne entrano atterrite correndo, ed una di Voi dovrete fare esse grida disperatamente...) da madre a Santa, (appassionato) UN’ALTRA DONNA ch’io le avea giurato Hanno ammazzato compare Turiddu!... di condurla all’altare. (Tutti si precipitano sulla scena.) Voi dovrete fare da madre a Santa... SANTUZZA e LUCIA s’io non tornassi... (gridando) Ah! LUCIA Perché parli così, figliuolo mio? CORO (con terrore) TURIDDU Ah! (con disinvoltura) (Santuzza cade priva di sensi, Lucia sviene ed è sorretta dalle donne del Coro. Tutti restano at- Oh! nulla, è il vino che m’ha suggerito! territi.) M’ha suggerito il vino... Per me pregate Iddio! Cala rapidamente la tela. Un bacio, mamma! un altro bacio... addio... s’io non tornassi... fate da madre a Santa... un bacio... mamma... addio... (Fugge disperatamente.) Scena ultima Lucia, Santuzza e detti. LUCIA Turiddu? Che vuoi dire? (Va in fondo alla scena e disperatamente chiama:) Turiddu! Turiddu! Ah! (Entra Santuzza.) Santuzza!... SANTUZZA Oh! madre mia!... (Le getta le braccia al collo. - La scena si popo- la... l’agitazione si scorge sul volto di tutti che scambievolmente s’interrogano con terrore. - Si ode un mormorio confuso da lontano.) Teatro di San Carlo I 35
I protagonisti
Juraj Valčuha
Elı̄na Garanča
Jonas Kaufmann
Claudio Sgura
Elena Zilio
Maria Agresta
Orchestra del Teatro di San Carlo Violini primi Violoncelli Corni Gabriele Pieranunzi*, Cecilia Luca Signorini*°, Pierluigi Ricardo Serrano*, Francesco Laca*, Daniele Colombo, Sanarica*, Marco Vitali, Fabio Mattioli*, Simone Baroncini, Giuseppe Carotenuto, Centurione, Aurelio Bertucci, Salvatore Acierno, Pasquale Domenico Siano, Daniele Nicola Babini, Alida Dell’Acqua, Pierri, Marcello Bonechi, Baione, Filippo Dell’Arciprete, Leone Calza, Lorenzo Ceriani, Giacomo Bianchi° Gennaro Cappabianca, Gianfranco Manicardi, Silvano Pasquale Murino, Liliana Fusco Trombe Rotundi, Salvatore Lombardo, Giuseppe Cascone*, Fabrizio Giovanna Maggio, Erika Contrabbassi Fabrizi*, Claudio Gironacci, Gyarfas, Angelo Casoria, Loana Carmine Laino*, Ermanno Alessandro Modesti Stratulat, Quentin Capozzoli Calzolari*°, Giovanni Stocco, Alessandro Mariani, Fabio Tromboni Violini secondi Tempio, Giovanni Giugliano, Gianluca Camilli*, Sergio Luigi Buonomo*, Giuseppe Pasquale Maddaluno, Paolo Di Danini*, Stefan Buchberger, Navelli, Nicola Marino, Rachel Iorio Roberto Bianchi, Vittorio Constable, Alba Ovcinnicoff, Guarino Roberto Roggia, Flavia Flauti Salerno, Vincenzo Grimaldi, Bernard Labiausse*, Silvia Basso Tuba Alice Milan, Antonella Bellio*, Gianpiero Pannone, Federico Bruschi D’Andrea, Chiara Petrucci, Francesca Staderini (Ottavino) Anna Mechsheryakova°, Olga Timpani/Percussioni Kuzma° Oboi Barbara Bavecchi*, Davide Domenico Sarcina*, Hernan Tonetti*°, Pasquale Bardaro, Viole Garreffa*, Francesco Parisi, Marco Pezzenati, Franco Luca Improta*, Antonio Giuseppe Benedetto (Corno Cardaropoli° Bossone*°, Eduardo Pitone, Inglese), Andrea Marotta° Patrizio Rocchino, Massimo Arpe Mauriello, Loredana Guarnieri, Clarinetti Antonella Valenti, Agnese Paolo Traversi, Angelo Iollo, Sisto Lino D’Onofrio*, Luca Coco*° Gennaro Lettieri, Roberta Sartori*, Mariano Lucci, Zangirolami, Pietro Lopopolo, Stefano Bartoli Organo Concetta Franciosa Roberto Moreschi* Fagotti Mauro Russo*, Maddalena Responsabile Organizzativo Gubert*, Giuseppe Settembrino, Orchestra Luca Incoronato Milo Mariani Addetto Servizi Orchestra *Prime parti Giuseppe Scarpato °Professori ospiti Teatro di San Carlo I 45
Coro del Teatro di San Carlo Soprani primi Contralti Baritoni Giuseppina Benincasa, Antonietta Bellone, Maria Giancarlo Amorelli, Francesco Margherita De Angelis, Olga Fabbricatore, Annarita Marchi, Esposito, Bruno Iacullo, De Maio, Luigia Gargiulo°, Emilia Napoleone, Clorinda Alessandro Lerro, Giuseppe Franca Iacovone, Mariana Vardaci, Deborah Volpe Scarico, Vittorio Termini, Mastroberardino°, Margherita Sergio Valentino Pucillo, Antonella Sdoia, Tenori primi Bernadette Siano, Gabriella Pasquale Bruno, Gaetano De Bassi Termini Rosa, Catello Di Maio, Luigi Antonio D’Alessandro, Antonio Giordano Orsini, Giovanni De Lisio, Carmine Durante, Soprani secondi Iaforte, Alessandro Lualdi, Luca Giacomo Mercaldo, Maurizio Valeria Attianese, Alessandra Lupoli, Vincenzo Miccio, Morello, Rosario Natale, Krogh°, Maria Antonella Michele Napoleone, Massimo Gianvito Ribba, Luigi Toma Navarra, Paola Tedesco, Maria Sirigu, Mario Rosario Thomas Zagaroli Ispettore Tenori secondi Luigi Di Scala Mezzosoprani Antonio Cutolo, Michele Linda Airoldi, Marianna Maddaloni, Carmine Mennella, Astarita, Paola D’Ambrosio, Luigi Strazzullo, Mario Todisco, Gloria Mazza, Annamaria Giuseppe Valentino Napolitano, Silvana Nardiello, Annamaria Sciarretta °Aggiunti 46 I Teatro di San Carlo
Direttore Musicale di Direttore degli Allestimenti Capo Costruttore Palcoscenico e Consulente Scenici Carlo Lucagnano Musicale alla Regia Video Pasqualino Marino Maurizio Agostini Capo Attrezzista Scenografo Capo Reparto Stefano Manfra Direttore di Scena Anna Nasone Paola Greco Responsabile Fonica Direttore di Palcoscenico Martino Battaglia Maestro di Sala Salvatore Giannini Roberto Moreschi Trucco Capo Macchinista Annamaria Sorrentino, Napoli Aiuto Maestro del Coro Carlo Del Prete Vincenzo Caruso Capo Elettricista Responsabile dell’Archivio Mario D’Angiò Musicale Virginio Giorgioni Teatro di San Carlo I 47
Teatro Fondazione / di San Carlo 48 I Teatro di San Carlo
SOVRINTENDENTE E DIRETTORE ARTISTICO Stéphane Lissner DIREZIONE direttore generale Emmanuela Spedaliere GENERALE / responsabile affari legali Maria Gabriella Grazioli marketing e promozione pubblico Francesca Pecoraro, Christian Iorio addetta promozione pubblico ed accoglienza (cral, scuole e associazioni) Francesca Tesauro° coordinamento delle attività promozionali marketing Carlo Morelli coordinatore di sala e responsabile biglietteria Gianluca Loreto visite guidate/shop Immacolata Chirichella, Giuseppina Capobianco, Giuseppe Racca AREA direttore amministrativo Francesco Apicella AMMINISTRATIVA / responsabile ufficio contabilità e rendicontazione Anna Camera addetti ufficio contabilità Antonino Aloe, Francesco Fontanella, Rosario Monetti, Maria Pia Borsa addetto al magazzino Antonio Cipolletta AREA direttore risorse umane Mariapia Gaeta RISORSE addetti ufficio del personale Liliana Nunnari, Daniela UMANE / Olivieri, Daniela Russo usciere sovrintendenza Salvatore Laganà DIPARTIMENTO responsabile scientifico dipartimento di ricerca, editoria, DI RICERCA, comunicazione, archivio storico e memus Dinko Fabris EDITORIA, responsabile della comunicazione creativa e strategica COMUNICAZIONE, e relazioni con la stampa Rossana Russo ARCHIVIO STORICO comunicazione e stampa Giulia Romito° E MEMUS / archivio storico e memus Giovanna Tinaro° consulente musicale Ivano Caiazza custode Gennaro Aletta Teatro di San Carlo I 49
AREA direttore artistico Stéphane Lissner ARTISTICA / consulente area artistica Ilias Tzempetonidis assistente direzione artistica Maria Roberta Abete assistente direzione artistica Daniela Capece maestro del coro Gea Garatti Ansini direttore del balletto Giuseppe Picone presidente onorario della scuola di ballo Anna Razzi direttore della scuola di ballo Stéphane Fournial vigilatrice scuola di ballo Annalisa D’Anetra° direttore del coro di voci bianche Stefania Rinaldi assistente alla direzione del coro di voci bianche Filomena Piccolo° assistente alla direzione del coro di voci bianche Luigi Del Prete° AREA direttore organizzazione produzione Francesco Andolfi PRODUZIONE / responsabile di produzione Maya Dobromirova Dimova° addetto ufficio di produzione Ivan Guarino coordinatore maestri collaboratori Roberto Moreschi maestri collaboratori Riccardo Fiorentino, Giacomo Serra, Vincenzo Caruso, Alexandra Brucher, Nicola Capano direttore musicale di palcoscenico Maurizio Agostini direttore di scena Paola Greco° responsabile organizzativo orchestra Milo Mariani addetto servizi orchestra Giuseppe Scarpato° ispettori masse artistiche Luigi Di Scala, Armando Esposito responsabile archivio musicale Virginio Giorgioni archivio musicale Andrea Guerrini capo squadra addetti orchestra Rosario De Martino addetti orchestra Salvatore Amendola, Salvatore Balestrieri addetto depositi e trasporti Leopoldo Passero 50 I Teatro di San Carlo
AREA direttore degli allestimenti scenici Pasqualino Marino ALLESTIMENTI assistente alla direzione allestimenti scenici Roberto SCENICI / Imparato direttore di palcoscenico Salvatore Giannini responsabile della sartoria Giuseppina Giustino sartoria Raffaella Strino, Mario Strino, Anna Gargiulo, Antonio Baldi, Anna Minino, Fortunata Galasso, Massimo Fucci responsabile falegnameria Carlo Lucagnano falegnameria Ciro Frasso, Paolo Troncone scenografia Gennaro Falanga, Igino Foglia, Anna Masone, Roberto Gentile, Pasquale Sito capo macchinisti Carlo Del Prete vice capo macchinisti Mario Alba macchinisti Massimiliano Alba, Mario Ambrosino, Ferdinando Basile, Massimo Calabrese, Salvatore Cerulli, Giuseppe Cimmino, Vincenzo De Rosa, Rosario Esposito, Giovanni Garzilli, Gennaro Giannini, Carmine Giustiniani, Luigi Grieco, Claudio Guarino, Alfonso Lafera, Vincenzo Lepre, Giorgio Mantice, Sabato Manzo, Giuseppe Nota, Antonio Richiello, Marco Riva, Alfonso Rubinacci, Alessandro Soriente, Paolo Trapanese, Raffaele Calabrò, Vatieri Vincenzo capo elettricista Mario D’Angiò elettricisti Gennaro Acanfora, Gaetano D’Angiò, Rosario De Dominicis, Giuseppe De Rosa, Alessio Ferrillo, Francesco Iaccarino, Salvatore Lerro, Marco Matania, Paolo Matania, Domenico Pacifico, Gaetano Perrella, Nunzio Perrella (1971), Nunzio Perrella (1972), Luigi Cenni, Mario Nappo, Augusto Piccolo capo attrezzista Stefano Manfra attrezzisti Antonio Castellano, Mario Cuofano, Stefano Falanga, Vincenzo Nitride, Giovanni Salamandra, Antonio Simonetti, Gennaro Amendola, Nicola Cipolletta responsabile fonica e settore audiovisivi Martino Battaglia fonico Umberto Guerrera AREA direttore immobili e sicurezza e salute nei luoghi di TECNICA lavoro Ciro Tammaro E SICUREZZA / assistente responsabile gestione addetti sicurezza Mario Gentile addetti prevenzione, protezione, sicurezza e manutenzione Bruno Azzarito, Domenico Buccino, Raffaele De Stasio Matafora, Giuseppe Netti, Mauro °personale aggiunto Sposito, Ernesto Trancone Teatro di San Carlo I 51
Affari Istituzionali, Marketing e Educational Fondazione Teatro di San Carlo direttore Emmanuela Spedaliere marketing e promozione pubblico Christian Iorio, Francesca Pecoraro cral, scuole ed associazioni Francesca Tesauro T. (+39) 081.7972.468 promozionepubblico@teatrosancarlo.it teatrosancarlo.it seguici su / follow us on media partner Dona il 5x1000 al Teatro di San Carlo codice fiscale 00299840637 52 I Teatro di San Carlo
Teatro di San Carlo Benemeriti e Sostenitori Donors Card San Carlo Carta dei Comuni Carta Oro 5xMille ed ArtBonus: Carta Oro Internazionale sostieni il Teatro di San Carlo Carta Platino Vantaggi fiscali Teatro di San Carlo I 53
Benemeriti e Sostenitori (Estratto dallo Statuto della Fondazione Teatro di San Carlo - Articolo 6). Sono Benemeriti del Teatro di San Carlo, ed assumono tale qualifica, i soggetti che versino contributi annuali di importo non inferiore a Centocinquantamila Euro destinati al fondo di gestione. Sono considerati Sostenitori del Teatro di San Carlo, ed assumono tale qualifica, i soggetti che versino contributi annuali di importo non inferiore a Quindicimila Euro destinati al fondo di gestione. Tali soggetti partecipano alla vita della Fondazione attraverso incontri da tenersi almeno una volta l’anno nei modi e nelle forme definiti dal Sovrintendente, anche in ragione della diversa entità delle contribuzioni. Card San Carlo Sostenere il Teatro di San Carlo vuol dire contribuire alla vita ed all’operatività di un’istituzione culturale tra le più importanti e prestigiose al Mondo. Un Teatro che da quasi 300 anni si dedica alla diffusione e alla promozione del patrimonio Lirico, Sinfonico e di Balletto, fatto di Arte e Tradizione, di cui è custode da secoli. Spettacoli, tournée internazionali, Orchestra, Coro e Balletto stabili, Maestranze Tecniche di alta formazione che si tramandano da generazioni un “sapere” fatto di esperienza e talento. La Scuola di Ballo più antica d’Italia, con 200 anni di storia, un Laboratorio Canoro per formazioni di giovani voci e la recente struttura dei Laboratori Artistici di Vigliena, le vivaci ed attive Officine del San Carlo. Questo, e molto di più, è il Teatro di San Carlo. Sottoscrivere una Card San Carlo significa riconoscersi in una specifica identità: una continuità di relazioni sociali, una memoria collettiva ed un mondo comune legato alla Cultura. Le Card vengono emesse esclusivamente dalla Direzione del Teatro di San Carlo, hanno validità annuale e sono rinnovabili. 54 I Teatro di San Carlo
Carta Oro Importo della sottoscrizione Euro 800,00 Inserimento del nome nei programmi di sala e sul sito web del Teatro. Riduzione del 20% sul prezzo dei biglietti della Stagione d’Opera, Danza e Concerti. Diritto all’acquisto di due abbonamenti al prezzo ridotto per la Stagione d’Opera, Danza e Concerti 2020-2021. Riduzione di Euro 50,00 sulla quota annuale per l’accreditamento di nuovi Soci Carta Oro. Differimento di data gratuito per gli spettacoli della Stagione 2020-2021. Card 2 ingressi Euro 50,00 dedicata ai soci, con posto riservato a tutte le prove generali in caso di apertura al pubblico. Invito a mostre, presentazione di libri, incontri con gli artisti, conferenze stampa. Diritto di prelazione sull’acquisto dei biglietti per Serate di Gala. Diritto all’acquisto di due biglietti al prezzo ridotto per tutte le Prime e le Serate di Gala e per le attività in decentramento (concerti stagione estiva). Sconto del 10% sull’acquisto del programma di sala. Sconto del 10% sull’acquisto di prodotti presso lo Shop del Teatro. Carta Oro Internazionale Importo della sottoscrizione Euro 3.000,00 Inserimento del nome nei programmi di sala e sul sito web del Teatro. Riduzione del 20% sul prezzo dei biglietti della Stagione d’Opera, Danza e Concerti. Diritto all’acquisto di due abbonamenti al prezzo ridotto per la Stagione d’Opera, Danza e Concerti 2020-2021. Riduzione del 10% sulla quota annuale per l’accreditamento di nuovi soci Carta Oro Internazionale. Differimento di data gratuito per gli spettacoli della Stagione 2020-2021. Card 2 ingressi Euro 50,00 dedicata ai soci, con posto riservato a tutte le prove generali in caso di apertura al pubblico. Numero telefonico esclusivo per l’acquisto di biglietti. Invito a mostre, presentazione di libri e conferenze stampa. Diritto di prelazione sull’acquisto dei biglietti per Serate di Gala. Diritto all’acquisto di due biglietti al prezzo ridotto per gli eventi, incluse la Prima e la stagione concertistica estiva. Invito a partecipare al Gala che si terrà in occasione dell’apertura della Stagione d’Opera. Sconto del 10% sull’acquisto del programma di sala. Sconto del 10% sull’acquisto di prodotti presso lo Shop del Teatro. Iscrizione alla Newsletter del Teatro di San Carlo. Servizio guardaroba gratis. Incontro con costumisti e truccatori. Visita guidata nel backstage del Teatro. Teatro di San Carlo I 55
Carta Platino Importo della sottoscrizione Euro 5.000,00 Inserimento del nome nei programmi di sala e sul sito web del Teatro. Riduzione del 20% sul prezzo dei biglietti della Stagione d’Opera, Danza e Concerti. Diritto all’acquisto di due abbonamenti al prezzo ridotto per la Stagione d’Opera, Danza e Concerti 2020-2021. Riduzione del 10% sulla quota annuale per l’accreditamento di nuovi soci Carta Platino. Differimento di data gratuito per gli spettacoli della Stagione 2020-2021. Numero telefonico esclusivo per l’acquisto di biglietti. Card 2 ingressi Euro 50,00 dedicata ai soci, con posto riservato a tutte le prove generali in caso di apertura al pubblico. Invito a mostre, presentazione di libri e conferenze stampa. Diritto di prelazione sull’acquisto dei biglietti per Serate di Gala. Diritto all’acquisto di due biglietti con una riduzione del 10% per gli eventi, incluse la Prima e la stagione concertistica estiva. Invito a partecipare al Gala che si terrà in occasione dell’apertura della Stagione d’Opera. Sconto del 10% sull’acquisto del programma di sala. Sconto del 10% sull’acquisto di prodotti presso lo Shop del Teatro. Iscrizione alla Newsletter del Teatro di San Carlo. Servizio guardaroba gratis. Incontro con costumisti e truccatori. Visita guidata nel backstage del Teatro. Incontro con gli artisti del Teatro di San Carlo. Incontro con gli artisti ospiti. Incontro con il regista e lo scenografo. Possibilità di interagire in teleconferenza via web (Skype). Vantaggi fiscali I privati che effettuano la donazione possono godere dell’agevolazione fiscale di cui all’Art. 15, comma 1 lettera I del T.U.I.R. 917/86 e in particolare della detrazione d’imposta del 19% dell’onere sostenuto fino al 2% del reddito complessivo dichiarato. Le imprese, trattandosi di erogazione di cui all’Art. 100 comma 2 lettera M del T.U.I.R. 917/86, possono dedurre integralmente l’importo dal reddito di impresa del donatore. Il bonifico va intestato a FONDAZIONE TEATRO DI SAN CARLO presso UNICREDIT S.p.A. - Via Verdi, 18d - 80133 Napoli Codice IBAN: IT 33 Z 02008 03443 000010229179 - BIC SWIFT: UNCRITM 1 S 99 Informazioni T. (+39) 081.7972.308 e.spedaliere@teatrosancarlo.it 56 I Teatro di San Carlo
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