Napoli, Cappella Sansevero, al via il nuovo progetto dedicato ai ragazzi con spettro - L'Osservatore d'Italia
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Napoli, Cappella Sansevero, al via il nuovo progetto dedicato ai ragazzi con disturbo dello spettro autistico NAPOLI – Al via il nuovo percorso espositivo Sansevero in Blu al Museo Santa Maria della Pietà Cappella Sansevero nel cuore di Napoli. Il nuovo progetto è dedicato ai ragazzi con disturbo dello spettro autistico in collaborazione con la Cooperativa sociale il Tulipano. Le
visite sono gratuite per le persone con DSA, il tour per i bambini/ragazzi tra gli 8 e i 18 anni è studiato e calibrato sulle necessità e le caratteristiche dei visitatori con bisogni speciali con lo scopo di inclusione di tutta la famiglia. L’iniziativa non ha lo scopo di terapia, ma vuol essere uno strumento di inclusione, uno strumento in più per la fruizione delle opere all’interno della Cappella Barocca ed è diviso in due percorsi in base alla sfera del ragazzo. L’arte come strumento di comunicazione universale, il museo che si adatta alle esigenze dei visitatori e non più viceversa, i ragazzi faranno una visita esperienziale e parteciperanno al tour sia a livello tattile e sia a livello olfattivo. Un progetto che attraverso percorsi inclusivi e permetterà alle persone con DSA di scoprire le meraviglie della Cappella, le sue opere, le leggende e le storie del principe Raimondo di Sangro. L’iniziativa si avvale del contributo scientifico del Dipartimento di
Scienze Mediche Traslazionali dell’Università Federico II, del Dipartimento di Architettura dell’Università Federico II e del Dipartimento di Scienze Motorie e del Benessere dell’Università Parthenope.
Guidonia Montecelio, fondazione Caponnetto e bando di gara sui rifiuti: Ammaturo (FdI) chiede un Consiglio comunale straordinario per dare spiegazioni alla città GUIDONIA MONTECELIO (RM) – Il Consigliere comunale Giovanna Ammaturo di FdI, dopo l’intervento della Fondazione Caponnetto in merito al bando di gara sui rifiuti, chiede al sindaco Barbet un Consiglio comunale straordinario per dare spiegazioni alla Città. “A Guidonia Montecelio è imminente l’uscita del bando di gara per l’affidamento dei servizi di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti urbani e di nettezza urbana per i prossimi tre anni. Negli ultimi giorni il sindaco ha revocato la delega alla legalità all’assessore Davide Russo [ufficio presidenza Fondazione Caponnetto] e sono di ieri le dimissioni dell’assessora all’ambiente Manuela Bergamo. Siamo preoccupati, seguiremo la situazione con grande attenzione .” Così afferma il presidente, Salvatore Calleri, unico a poter prendere posizione della Fondazione Caponnetto, sorta il 16 giugno del 2003, con una nota stampa. “Anche Fratelli d’Italia ha interrogato il Sindaco sulla questione rifiuti per ben due volte, in maniera articolata, senza avere nessuna risposta, conferma il capogruppo Giovanna Ammaturo, mentre l’assessore alla legalità era il dott. Davide Russo. Abbiamo così appreso e verificato sul blog della Fondazione che l’ex vicesindaco risulta affianchi la
Presidenza della Fondazione sia per la Regione Lazio che per la Sicilia oltre specificatamente per Catania e Bronte. Dove pure l’ex vice sindaco era consigliere comunale sempre con il M5S ed aveva dimenticato od omesso di descrivere nella trasparenza dovuta per legge. Un parere forte ed unico quella della Fondazione Caponnetto perché non risulta che abbia mai preso analoghe posizione davanti ad identiche surroghe nei 8025 Comuni italiani. Neanche il Senatore del M5S Mario Michele Giarrusso ha mai parlato con tanto sprezzo della revoca di fiducia a Russo. Il Senatore infatti insieme a Renato Scalia sono nella Commissione Parlamentare di inchiesta sulla mafia e affiancano entrambi la Fondazione Caponnetto. Dobbiamo credere alla incisiva affermazione del presidente Calleri che riferisce di un atto preciso al centro della questione: il bando dei rifiuti. Da eletta il primo atto nei confronti della Amministrazione della seconda Città d’Italia non capoluogo di provincia, con oltre centomila residenti , ho chiesto inutilmente la creazione di una Commissione di indagine per verificare una montagna di mancanze che hanno indebitato Guidonia Montecelio e i suoi cittadini per oltre 25 mln di debiti pregressi. Ma l’assessore alla legalità e l’amministrazione grillina oltre ad irridere ha negato. Lo stesso quando ho chiesto che il 75% degli emolumenti da gettoni di presenza fosse devoluto per acquisire videocamere e far lavorare cittadini disoccupati, a tutela delle persone e per un generale controllo. Ho dovuto difendermi da denuncie civili per aver chiesto semplicemente il costo economico delle liti giudiziarie nella terza Città del Lazio dopo Roma e Latina oltre che di aver indicato l’assessore Russo di Palermo anzi che di Catania. 195 cadaveri mummificati sono ancora accatastati nelle chiesetta del cimitero e nonostante una sentenza dal luglio 2018 del Consiglio di Stato a ” provvedere alla rimozione senza indugio dei 195 cadaveri giacenti nel deposito cimiteriale, la cui permanenza determina una situazione di pericolo per l’igiene e la salute pubblica”. L’assessore alla legalità non ha fatto nulla sebbene reputo
che una sentenza vada eseguita e che i morti di Guidonia Montecelio vanno rispettati. Non abbiamo mai letto interventi di Russo nel merito del nostro cimitero ma diverse note stampa per il cimitero di Bronte. Appena insediata l’assessore Bergamo ho chiesto una maggiore attenzione per le strade costeggiate da rifiuti e per la brutta abitudine di troppi esercizi di frutta a verdura ad occupare i marciapiedi e le strade con la mercanzia in terra. Nulla è cambiato. Ci siamo rivolti alla Magistratura ordinaria, al Prefetto, alla Corte dei Conti ed alla Procura della Corte per far valere il principio di legalità che , in diritto, afferma che tutti gli organi dello Stato sono tenuti ad agire secondo la legge. Tale principio ammette che il potere venga esercitato in modo discrezionale, ma non in modo arbitrario. Lungi da me di voler difendere l’operato del Sindaco Barbet ma non è politicamente corretto lanciare accuse senza spiegazioni, soprattutto quando l’intervento proviene da una Fondazione che richiama Caponnetto. Non pochi i dubbi che mi assalgono pertanto chiederò al Sindaco Barbet un consiglio comunale straordinario con l’ascolto diretto del presidente Calleri oltre che di Russo e Bergamo nel merito delle spiegazioni dovute su quanto scritto: “ ci domandiamo cosa stia succedendo intorno alla questione dei rifiuti, delle cave e relativi appalti.” La Città attende chiarimenti. Non siedo in Consiglio Comunale con il suffragio democratico degli elettori per pettinare le bambole. Sono certa che se a conoscenza di fatti e/o misfatti sul bando di gara dei rifiuti nel nostro Comune sentirei l’obbligo di denuncia. I paladini della democrazia a Guidonia Montecelio si chiamano eletti e personalmente nella vita professionale e politica non mi sono mai tenuta niente ma non è corretta l’entrata a gamba tesa . Gli assessori non sono eletti ma nominati, hanno un rapporto di fiducia con il sindaco con l’unico rispetto del rapporto di genere. Terremo informati i Cittadini sui prossimi sviluppi del bando, invieremo al presidente Calleri le note già pronte e non rese pubbliche per slittamento del Consiglio Comunale e tutti saremo attenti al consiglio comunale straordinario che il
Sindaco Barbet, chiamato direttamente in causa con tutta la sua amministrazione grillina, dovrà fissare. Ritenere che due assessori siano stati revocati e/o dimessi in odore di banda di gara sui rifiuti dalla nostra Città è un’onta che coinvolge tutti. Ed allora resta solo la trasparenza di un consiglio. Non subisco passivamente certe affermazioni subdole: personalmente e per tradizione familiare, mafia, terrorismo e il favoritismo per tornaconto sono banditi.” Il comunicato stampa della fondazione Caponnetto 18 FEBBRAIO 2020 – RIFIUTI, CI CHIEDIAMO COSA STIA SUCCEDENDO A GUIDONIA MONTECELIO Comunicato stampa Rifiuti, ci chiediamo cosa stia succedendo a Guidonia Montecelio relativamente alla questione dei rifiuti. Preoccupano il ritiro della delega alla legalità all’assessore Davide Russo e le dimissioni dell’assessora all’ambiente Manuela Bergamo. “A Guidonia Montecelio è imminente l’uscita del bando di gara per l’affidamento dei servizi di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti urbani e di nettezza urbana per i prossimi tre anni. La Fondazione Caponnetto segue da tempo la situazione relativamente alle infiltrazioni criminali a Guidonia Montecelio, grosso comune della città Metropolitana di Roma Capitale, ad una ventina di chilometri a nord-est della capitale. Nel 2018 è uscito un nostro Focus sulla situazione ed ora ci domandiamo cosa stia succedendo intorno alla questione dei rifiuti, delle cave e relativi appalti.
Negli ultimi giorni il sindaco ha revocato la delega alla legalità all’assessore Davide Russo [ufficio presidenza Fondazione Caponnetto] e sono di ieri le dimissioni dell’assessora all’ambiente Manuela Bergamo, maresciallo ordinario dei Carabinieri Forestali, esperta in bonifiche ambientali, biodiversità e legislazione relativa ai rifiuti. Inutile dire che siamo preoccupati, seguiremo la situazione con grande attenzione”. Lo dichiara Salvatore Calleri, presidente fondazione Antonino Caponnetto. Addetto stampa: Nazareno
Nemi, nessuna conciliazione con i lavoratori e il sindaco diserta gli appuntamenti in prefettura: sanzionato il Comune La Commissione di Garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali nella seduta del 13 febbraio 2020 con delibera n. 20/29 ha irrogato una sanzione pecuniaria per l’ammontare economico complessivo di € 7.000.00 nei confronti del Comune di Nemi, in persona del legale rappresentante. Tutto era iniziato con una nota del 25 ottobre 2019, con cui le Segreterie territoriali di Roma e Lazio delle Organizzazioni sindacali FP CGIL e CISL FP chiedevano al Prefetto di Roma di esperire le procedure di raffreddamento e di conciliazione per individuare una possibile soluzione alle “gravi problematiche del personale del Comune di Nemi legate alla mancanza totale di relazioni sindacali”; L’amministrazione Comunale di Nemi per ben due volte, seppur convocata dalla Prefettura di Roma, è risultata assente e la procedura si è quindi conclusa con esito negativo. Su nostro esposto ed a seguito della comunicazione della Prefettura di Roma, la Commissione ha disposto l’apertura del procedimento per il “mancato espletamento delle procedure di raffreddamento e di conciliazione”, nonostante l’obbligo di esperire un tentativo preventivo di conciliazione, presso la competente Prefettura, prima della proclamazione di un eventuale sciopero. Nel corso di tale procedimento di valutazione, il Comune di Nemi non ha presentato osservazioni né, tantomeno, ha chiesto di essere sentita in audizione, omettendo anche di comunicare,
ai fini dell’applicazione dell’eventuale sanzione i riferimenti del proprio legale rappresentante pro-tempore. Per tale motivo è stata irrogata la sanzione ed è stato invitato l’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Roma ad adottare apposita ordinanza-ingiunzione entro 30 giorni dal ricevimento della delibera. Riteniamo comunque necessario che il Comune di Nemi metta in atto immediatamente tutte le azioni necessarie affinché ci sia una maggiore attenzione alle politiche del proprio personale e che non sia più necessario, per le parti sociali, rivolgersi ad enti terzi per la risoluzione delle problematiche dei lavoratori. Auspichiamo che la sanzione non debba essere a carico degli ignari cittadini di Nemi, ma sia pagata dai diretti responsabili.
“Pinocchio, il musical” torna in scena a San Cesareo Al teatro Auditorium “Giulanco” di San Cesareo, l’associazione ‘Marionette senza fili’, torna in scena solo dal 28 febbraio al 5 aprile (venerdì e sabato ore 21.00 e domenica alle ore 18.00) con il musical dell’anno “Pinocchio”, il grande capolavoro di Collodi, diretto e interpretato da Claudio Tagliacozzo, con le coreografie di Manuela Serpetti e le musiche dei Pooh. Tradotto in oltre 240 lingue, Pinocchio è universalmente riconosciuto come uno dei simboli della cultura e della identità italiana nel mondo. Il personaggio di Pinocchio è infatti senza dubbio uno dei più famosi al mondo, nato dalla penna di Collodi e rappresentato in centinaia di forme artistiche, dalla letteratura ai film, dalla musica ai videogiochi, fino a dare il nome a un asteroide (Pinocchio 12927). Lo spettacolo è adatto a tutta la famiglia: un musical che diverte e commuove, sorprende con effetti speciali, con canzoni e coreografie che restano nel cuore degli spettatori. Le emozioni accompagnano tutto lo spettacolo: dal
suggestivo numero di apertura, quando, nel corso di un temporale, un fulmine abbatte un albero in scena, alla sorprendente nascita del burattino costruito dal legno di un pino. Questo musical è un esempio trascinante di family entertainment per bambini e adulti che si lasceranno incantare dalla poesia del teatrino di Mangiafuoco, dalle gag di Gatto e Volpe, dalla magia di Turchina che moltiplica Pinocchio nella scena degli specchi e dal ritmo esplosivo del paese dei Balocchi, fino poi al toccante finale. Spettacolari cambi scena, coloratissimi costumi e un grande cast danno vita ad oltre due ore di spettacolo dal ritmo travolgente, affrontando problematiche sempre attuali, come la diversità, la famiglia, il rapporto genitori-figli, l’amicizia e vi porterà ad accompagnare il burattino più famoso nell’impegnativo “viaggio” verso la crescita. Una vera garanzia di successo, targata Marionette senza fili! Vi aspettiamo a teatro! INGRESSO INTERO € 13,00 INGRESSO RIDOTTO € 9,00 (under 20 e over 65) GRATUITO = under 5 Per le prenotazioni chiamare il numero
338.2523004 Oppure tramite sms o whatsapp un semplice messaggio indicando il giorno, un nome ed il numero dei posti!
Zagarolo, sicurezza: più telecamere a Valle Martella Zagarolo – Con Determina n°158 del 31 Dicembre scorso, il Comune di Zagarolo ha affidato i lavori di ripristino e potenziamento del sistema di videosorveglianza urbana nella zona di Valle Martella. “Attualmente gli uffici comunali stanno svolgendo le ultime pratiche amministrative propedeutiche all’avvio dei lavori – spiega il Sindaco di Zagarolo, Lorenzo Piazzai. – La videosorveglianza sarà installata su nostre infrastrutture, ma su strade di proprietà della Città Metropolitana di Roma: per questo stiamo inviando le comunicazioni all’Ente sovracomunale in materia di privacy. Si tratta di un intervento importante che va ad adeguare, ristrutturare ed ampliare gli impianti di videosorveglianza per motivi di sicurezza urbana sull’intera area di Valle Martella”. “I sistemi di videosorveglianza sono sempre più utilizzati come strumento di rassicurazione – aggiunge l’Assessore ai Lavori Pubblici, Emanuela Panzironi. – Dopo l’installazione di impianti di sicurezza in alcune zone del centro urbano, ampliamo il raggio d’azione nell’intero territorio, in un quadro di progressiva ottimizzazione delle attività di contrasto ai reati e alla criminalità. Dopo l’approvazione del progetto esecutivo a metà Dicembre, siamo passati all’affidamento dei lavori, in attesa che a breve partano i lavori di installazione. Una bella notizia da condividere con gli uffici comunali e la Comunità di Valle Martella”.
Velletri, un’altra aggressione alla polizia locale: clima di tensione Era il 2 novembre del 2019 quando un uomo, ubriaco e drogato, in pieno centro di Velletri, ha aggredito i passanti nonché ferito n. 4 Agenti e Ufficiali della Polizia Locale del Comune di Velletri, unicamente intenti a svolgere il loro lavoro, riportando, quest’ultimi, lesioni con prognosi comprese tra i 5 ed i 15 giorni. Ora l’ennesimo caso di aggressione si ripete nuovamente con insulti e minacce a due agenti che lo avevano multato. Un grave atto, perpetrato ancora una volta, contro chi è impegnato nello svolgere il proprio lavoro con l’unico intento di tutelare la legalità, la sicurezza dei cittadini e del territorio ma soprattutto per il rispetto della legge e della
civile convivenza. Esprimiamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza al Comandante del Corpo della Polizia Locale del Comune di Velletri volgendo lo sguardo a tutti gli Agenti del Corpo e in particolar modo per i gravi e ingiustificati attacchi subiti in questi ultimi mesi. Questo episodio testimonia, se mai ce ne fosse stato bisogno, che la tensione ormai vive nella quotidianità degli Agenti e Ufficiali della Polizia Locale di Velletri, in attesa da anni di nuove norme che ne ridefiniscano status e compiti, ma che con professionale diligenza sono impegnati a far rispettare la legge. Come FP CGIL riteniamo che la Pubblica Amministrazione debba tornare impegnare le risorse per garantire un idoneo investimento sul fabbisogno del personale, chiediamo da subito, un piano delle assunzioni funzionale ai bisogni veri. E infatti, pur in presenza di evidenti carenze di organico e mezzi, tutti gli Agenti a disposizione cercano di garantire un professionale e ottimale servizio su tutto il territorio comunale. Più volte, in questi anni, come FP CGIL, abbiamo sempre evidenziato la necessità di dotare la Polizia Municipale di adeguata strumentazione e, in particolare, di idonei dispositivi di protezione individuale (giubbotti, guanti anti- taglio, ecc..), oltre alla necessità di investire risorse importanti sulla formazione permanente che, nel caso di specie, non può essere solo di tipo teorico. Su questo invitiamo l’Amministrazione Comunale di Velletri ad adoperarsi con urgenza affinché gli operatori della Polizia Municipale siano messi nelle condizioni di poter rendere i servizi alla cittadinanza in condizioni di sicurezza, garantendo al Comando la fattiva possibilità di fruire di tutti gli strumenti indispensabili, atti alla protezione individuale e collettiva. Pur nella consapevolezza che gli Agenti continueranno a prestare il loro lavoro con l’impegno e la dedizione di sempre
come FP CGIL ci preme nuovamente ricordare, come più volte evidenziato che la sicurezza è un tema di vitale importanza e non può e non deve essere assolutamente trascurato. Mafia, arrestato il fratello della vedova del poliziotto Vito Schifani Tra gli arrestati dalla Dia di Palermo nell’inchiesta che ha portato in carcere il boss Gaetano Scotto c’è anche Giuseppe Costa, 53 anni, fratello di Rosaria, la vedova di Vito Schifani, uno dei tre poliziotti morti nella strage di Capaci col magistrato Giovanni Falcone e la moglie Francesca Morvillo, il 23 maggio ’92. Giuseppe Costa è accusato di associazione mafiosa: sarebbe
affiliato alla famiglia di Vergine Maria. Per conto della cosca avrebbe tenuto la cassa, gestito le estorsioni, “convinto” con minacce le vittime – imprenditori e commercianti – a pagare la “tassa” mafiosa, assicurato alle famiglie dei mafiosi detenuti il sostentamento. Ristoranti, negozi, concessionarie di auto, imprese: nel quartiere pagavano tutti e Costa sarebbe stato tra i collettori del pizzo. Gli inquirenti lo descrivono come pienamente inserito nelle dinamiche mafiose della “famiglia”, tanto che, alla scarcerazione del boss della zona, Gaetano Scotto, per rispetto al padrino invita le sue vittime a dare il denaro direttamente a lui. L’indagine fotografa anche il ruolo di vertice che Scotto aveva riconquistato nel clan. Già accusato di mafia, il boss è ora parte civile nel processo sul depistaggio delle indagini sulla strage di via D’Amelio, costata la vita al giudice Paolo Borsellino. Accusato ingiustamente da falsi pentiti fu condannato all’ergastolo e poi scarcerato. Oggi siede come vittima davanti ai tre poliziotti accusati di aver depistato l’indagine. Nel blitz di oggi è stato coinvolto anche il fratello Pietro, tecnico di una società di telefonia, anche lui accusato nell’inchiesta sull’uccisione di Paolo Borsellino. Per la polizia aveva captato la chiamata con cui il magistrato comunicava alla madre che stava per andare a farle visita nella sua abitazione di via D’Amelio davanti alla quale fu piazzata l’autobomba. Pietro Scotto, condannato in primo grado, era stato poi assolto in appello
Anguillara Sabazia, l’ex presidente del Consiglio comunale: ecco perchè mi sono dimessa ANGUILLARA SABAZIA (RM) – L’ormai ex presidente del Consiglio comunale di Anguillara Sabazia e Consigliere delegato al ciclo dei rifiuti, Silvia Silvestri spiega i motivi che l’hanno portata a rimettere le proprie dimissioni, quindi insieme ad altri 8 consiglieri a determinare la fine della consiliatura Anselmo.
“Le dimissioni di oggi rappresentano un senso di responsabilità verso la cittadina e verso tutti quei principi per i quali sono stata eletta. L’incompatibilità politica tra i componenti della maggioranza, che avevano fondato la propria credibilità su valori assoluti quali onestà, trasparenza, partecipazione attiva dei cittadini, è cresciuta nel tempo. I principi che ci hanno portato ad amministrare con la volontà di far rifiorire Anguillara sono stati – di volta in volta – disattesi per saccenza e arroganza di pochi. In questi mesi si è’ cercato di mantenere la fiducia ad un sindaco sempre più individualista, più volte si sono cercati condivisione, partecipazione e confronto sui procedimenti per il bene della città ma sempre questa fiducia veniva disattesa. Il gruppo consigliare di maggioranza era tenuto all’oscuro delle scelte dell’esecutivo presenziato dal Sindaco Sabrina Anselmo che ha, di fatto, voluto uno scollamento tra la Giunta e il Consiglio stesso, (noi e voi). Purtroppo molti consiglieri delegati sono stati messi in disparte rispetto alla delega e all’operatività del loro ruolo, tale da renderelo marginale, facendo ricadere le colpe del non avanzamento dei lavori sull’incapacità dei consiglieri stessi. Ad oggi molti procedimenti sono fermi, più volte il sindaco e’ stato sollecitato ma cose più importanti avevano la precedenza: soprattutto quelle legate al suo assessorato: Lavori Pubblici. La volontà del gruppo consigliare di maggioranza era quello di revocare il P.R.G. (piano regolatore in variante ) e diminuire il consumo di suolo sul territorio di Anguillara Sabazia ed invece si è ritrovato solo a spendere risorse senza ottenere quanto originariamente sbandierato in campagna elettorale. Oggi purtroppo, a causa di alcune scelte legate alla gestione dell’emergenza sismica e statica dei plessi scolastici, l’ormai ex Sindaco preferirebbe ingessare il bilancio comunale per costruire un nuova scuola in Via Duca degli Abruzzi, piuttosto che mettere in sicurezza le strutture che non raggiungono il grado minimo di vulnerabilità sismica: ennesima scelta individualista che non ha visto il coinvolgimento tecnici ed esperti del settore. Non sembra sia bastata
l’esperienza fortemente negativa del bando di gara sui moduli provvisori scolastici denominati containers che, secondo l’iniziativa amministrativa, dovevano sopperire per un solo anno alla repentina chiusura del plesso della materna e primaria di Via Verdi, dichiarata inagibile per evidenti carenze strutturali rivelatesi successivamente anche per le scuole di Monte Le Forche, Nido il Ranocchio , Materna e Primaria Scalo e Medie San Francesco, dove per queste il Sindaco non ha disposto alcun provvedimento restrittivo all’agibilità; una leggerezza nella valutazione oppure una evidente incapacità nella gestione attuale. I perseverare dell’attuale gestione sindacale e di conseguenza il proseguio del mandato consiliare comporterebbe inevitabilmente il dissesto finanziario dell’ ente. Per questi e altri motivi ancora oggi ho rassegnato le dimissioni, spiace molto ma era un passo necessario e non più procrastinabile. Ringrazio tutta la parte gestionale dell’ente dai capoarea a tutti gli amministrativi, con i quali ho lavorato a stretto contatto in un clima di collaborazione e aiuto nelle procedure tecniche amministrative, ringrazio la polizia locale sempre presente sul territorio, gli assessori per la professionalità e la dedizione anche quando non hanno potuto portare a compimento i loro obiettivi, ringrazio il Segretario Generale Alessandra Giovinazzo e alcuni colleghi consiglieri della maggioranza. E’ stata un esperienza importante e di crescita a livello personale ma sopratutto sociale. Ringrazio i cittadini e mi scuso per non essere riuscita a portare a termine il nostro programma, sopratutto nell’ambito sportivo.
Governo Conte bis… che pende che pende e mai non vien giù Nella celeberrima piazza del Duomo di Pisa, domina il campanile della cattedrale di Santa Maria Assunta universalmente conosciuta come la Torre di Pisa. Questo famoso monumento, fu costruito nell’arco di due secoli, tra il XII ed il XIV secolo. E già nelle prime fasi della costruzione, a causa di un cedimento del terreno sottostante, si verificò un’inclinazione dell’edificio in misura 3,9° rispetto all’asse verticale. E da lì il detto la Torre di Pisa che pende che pende e mai non vien giù. Con il trascorrere degli anni l’inclinazione si è allargata tanto che negli ultimi anni del XX secolo ci fu un concreto pericolo di crollo a causa dell’inclinazione, allora valutata in circa 4,5°. Fu subito posto rimedio con lavori di ingegneria avanzata iniziati nel 1990 e finiti nel 2001. Fu così rispettata la saga della Torre di Pisa alla quale il
governo Conte bis sembrerebbe essersi ispirato. Nello storico palazzo di Montecitorio, che si affaccia su piazza del Parlamento, sede della Camera dei deputati della Repubblica, il 1 giugno 2018 si è insediato il governo Conte 1. Una coalizione rachitica strutturalmente ed asfittica progettualmente, formata dal M5S e dalla Lega. Già dai primi giorni dalla sua nascita dava segni di cedimento, incrinature e sfaldamenti. Coalizione nata per volontà di Palazzo dopo il risultato fallimentare del 4 marzo 2018. Questo primo governo Conte ha resistito in carica per 461 giorni e per un colpo di testa di Salvini, il 5 settembre 2019 ha dovuto buttare giù la spugna. Invertendo l’ordine dei fattori, il prodotto non cambia Il presidente Conte non mollava l’osso, non demordeva. Morto un papa se ne fa un altro. A Montecitorio, seduti imbronciati sui banchi dell’opposizione aspettando di vedere passare il cadavere politico dell’avversario c’erano tanti che bussando alla porta del presidente Conte offrivano i loro servizi, mossi animosamente, “sempre e solamente per il bene della Patria” e così è nato il Governo Conte II. E’ proprio vero che al peggio non c’è mai fine All’abbuffata si sono iscritti: come capo tavola il M5S, con accanto il Pd e Leu e Renzi si era riservato l’onore di
scegliere il menù. Chi si pensava di assistere al “risorgimento” dell’economia, della finanza, l’inversione della disoccupazione, la riscossa dei consumi, la ricostruzione strutturale del paese e non solo, chi ci credeva in tutto questo e magari in una riforma della giustizia, è rimasto più che deluso. L’auto eletto avvocato del popolo si è dato da fare per tagliare un suo spazio a Bruxelles, sapendo inchinarsi, baciare le mani alla Merkel e ad Ursola von der Leyen ma in casa propria si è distinta solamente la sua politica “vade retro Matteo” e così facendo ha generato l’ennesimo “governo in bilico”. Renzi a Bonafede… che Conte ascolta: “Fermati finché sei in tempo” Il pomo della discordia, questa volta è il lodo Prescrizione. Dall’assemblea di Italia Viva, a Roma, Renzi ha lanciato il suo ultimatum, logoro e demodé, senza averne uno migliore: “Il 27 parte la campagna sulla giustizia giusta e lanceremo questa battaglia con un impegno molto chiaro che assumo: se qualcuno pensa che in nome del mantenimento dello status quo del governo, noi domani mattina veniamo meno ai principi di civiltà giuridica, si sbaglia clamorosamente”. Tra liti e malumori il travaglio del lodo Conte I ministri di Italia Viva disertano il Cdm e Conte se la cava con l’accordo tra Pd e 5s. Non si è fatta aspettare la dichiarazione di Renzi: “Sfiducia per Bonafede”. Conte trema ed il governo è in forse.
Nessuno cuce una toppa di panno grezzo su un vestito vecchio Allo stato attuale delle cose tutto è possibile e non si può escludere nulla. Una cosa è certa però che in previsione ci sono le 431 cariche da nominare, nomine che fanno gola a tutti e ai quali, si può stare certi, nessun Renzi, Pd o M5s saranno pronti a rinunciare. Poi all’orizzonte c’è sempre la nomina del futuro Presidente della Repubblica, che, sempre per il “bene del paese”, tutti vogliono partecipare attivamente. La conclusione non può essere che una, cioè la restaurazione del vecchio e questo sarebbe come cadere dalla padella alla brace perché come c’è scritto in Marco 2:21-28 : “ il rattoppo nuovo squarcia il vecchio e si forma uno strappo peggiore.” Ma i signori politici riusciranno a capirlo?
Quattro proposte di legge di iniziativa popolare: ad Albano Laziale prosegue la raccolta firme di FdI ALBANO LAZIALE (RM) – Sabato anche ad Albano Laziale prosegue la raccolta firme di Fratelli d’Italia per l’elezione diretta del Capo dello Stato, per l’abolizione dell’istituto ottocentesco dei Senatori a vita, per il tetto alle tasse in Costituzione e per la supremazia dell’ordinamento italiano su quello europeo. “Venite a firmare in via Aurelio Saffi, 61 dalle 10,00 alle 19,00 – dichiara Roberto Cuccioletta, coordinatore FdI di Albano – Continua la raccolta firme – prosegue Cuccioletta su presidenzialismo e tetto tasse in Costituzione, per le battaglie storiche di Fratelli d’Italia e della destra italiana. Restituiamo il potere nelle mani del popolo italiano. Chi è con noi?”
Bellegra (calcio, I cat.), undicesima perla consecutiva. Neri: “Ora occhio alla Magnitudo” Bellegra (Rm) – Undicesima vittoria consecutiva per il Bellegra che continua ad essere in vetta al gruppo F di Prima categoria. La squadra di mister Vinicio Quaresima ha violato con un secco 2-0 il campo dell’Oir: “Una partita tenuta sempre sotto controllo – dice l’attaccante classe 1989 Mario Neri che ha sbloccato il risultato attorno alla mezzora del primo tempo siglando il suo sesto sigillo stagionale – Abbiamo creato tante occasioni già prima del mio gol e successivamente a inizio ripresa Vagnoli ha realizzato la rete del raddoppio. L’Oir ci ha creato pochi pericoli, ma al di là di tutto contava vincere e lo abbiamo fatto con personalità”. Il
Bellegra rimane davanti al Villa Adriana di un solo punto, ma secondo Neri non è ancora un duello esclusivo coi tiburtini: “L’Atletico Colleferro è a otto punti di distanza, ma ha giocato una partita in meno rispetto alle prime due della classe e poi è sicuramente una squadra importante. Credo che il discorso per la promozione si possa risolvere solamente nelle battute finali e che, di conseguenza, non sarà decisivo nemmeno lo scontro diretto contro il Villa Adriana del prossimo 8 marzo”. L’attaccante non nasconde che in casa Bellegra l’entusiasmo è alle stelle: “Avevo già vestito questa maglia qualche anno fa e sono tornato con piacere in estate. Questa è una piazza molto appassionata e chiaramente mai come adesso è vicina alla squadra. All’inizio della stagione non ci aspettavamo di poter competere per le posizioni di vertice, ma partita dopo partita abbiamo capito di avere un potenziale importante e ora ci vogliamo giocare le nostre carte”. Nel prossimo turno Neri e compagni ospiteranno la Magnitudo, altra squadra in lotta per evitare i play out: “All’andata pareggiammo 2-2 al termine di una gara molto complicata in cui andammo sotto di due reti e poi rimontammo – ricorda l’attaccante – Dobbiamo prendere quest’avversario con le molle, tra l’altro loro sono reduci dal pesante successo contro l’Atletico Monteporzio e quindi sono in un buon momento”.
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