Napoli, Cappella Sansevero, al via il nuovo progetto dedicato ai ragazzi con spettro - L'Osservatore d'Italia

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Napoli, Cappella Sansevero, al via il nuovo progetto dedicato ai ragazzi con spettro - L'Osservatore d'Italia
Napoli, Cappella Sansevero,
al via il nuovo progetto
dedicato  ai   ragazzi  con
disturbo   dello    spettro
autistico
NAPOLI – Al via il nuovo percorso espositivo Sansevero in Blu
al Museo Santa Maria della Pietà Cappella Sansevero nel cuore
di Napoli. Il nuovo progetto è dedicato ai ragazzi con
disturbo dello spettro autistico in collaborazione con la
Cooperativa sociale il Tulipano.

Le
Napoli, Cappella Sansevero, al via il nuovo progetto dedicato ai ragazzi con spettro - L'Osservatore d'Italia
visite sono gratuite per le persone con DSA, il tour per i
bambini/ragazzi tra
gli 8 e i 18 anni è studiato e calibrato sulle necessità e le
caratteristiche
dei visitatori con bisogni speciali con lo scopo di inclusione
di tutta la
famiglia.

 L’iniziativa non ha lo scopo di terapia, ma
vuol essere uno strumento di inclusione, uno strumento in più
per la fruizione
delle opere all’interno della Cappella Barocca ed è diviso in
due percorsi in
base alla sfera del ragazzo.

L’arte
come strumento di comunicazione universale, il museo che si
adatta alle
esigenze dei visitatori e non più viceversa, i ragazzi faranno
una visita
esperienziale e parteciperanno al tour sia a livello tattile e
sia a livello
olfattivo.

Un
progetto che attraverso percorsi inclusivi e permetterà alle
persone con DSA di
scoprire le meraviglie della Cappella, le sue opere, le
leggende e le storie
del principe Raimondo di Sangro.

L’iniziativa
si avvale del contributo scientifico del Dipartimento di
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Scienze Mediche
Traslazionali dell’Università Federico II, del Dipartimento di
Architettura
dell’Università Federico II e del Dipartimento di Scienze
Motorie  e del Benessere dell’Università Parthenope.
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Guidonia         Montecelio,
fondazione Caponnetto e bando
di gara sui rifiuti: Ammaturo
(FdI) chiede un Consiglio
comunale straordinario per
dare spiegazioni alla città
GUIDONIA MONTECELIO (RM) – Il Consigliere comunale Giovanna
Ammaturo di FdI, dopo l’intervento della Fondazione Caponnetto
in merito al bando di gara sui rifiuti, chiede al sindaco
Barbet un Consiglio comunale straordinario per dare
spiegazioni alla Città.

“A Guidonia Montecelio è imminente l’uscita del bando di gara
per l’affidamento dei servizi di raccolta, trasporto e
smaltimento dei rifiuti urbani e di nettezza urbana per i
prossimi tre anni. Negli ultimi giorni il sindaco ha revocato
la delega alla legalità all’assessore Davide Russo [ufficio
presidenza Fondazione Caponnetto] e sono di ieri le dimissioni
dell’assessora all’ambiente Manuela Bergamo. Siamo
preoccupati, seguiremo la situazione con grande attenzione .”
Così afferma il presidente, Salvatore Calleri, unico a poter
prendere posizione della Fondazione Caponnetto, sorta il 16
giugno del 2003, con una nota stampa.
“Anche Fratelli d’Italia ha interrogato il Sindaco sulla
questione rifiuti per ben due volte, in maniera articolata,
senza avere nessuna risposta, conferma il capogruppo Giovanna
Ammaturo, mentre l’assessore alla legalità era il dott. Davide
Russo. Abbiamo così appreso e verificato sul blog della
Fondazione che l’ex vicesindaco risulta affianchi la
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Presidenza della Fondazione sia per la Regione Lazio che per
la Sicilia oltre specificatamente per Catania e Bronte. Dove
pure l’ex vice sindaco era consigliere comunale sempre con il
M5S ed aveva dimenticato od omesso di descrivere nella
trasparenza dovuta per legge. Un parere forte ed unico quella
della Fondazione Caponnetto perché non risulta che abbia mai
preso analoghe posizione davanti ad identiche surroghe nei
8025 Comuni italiani.
Neanche il Senatore del M5S Mario Michele Giarrusso ha mai
parlato con tanto sprezzo della revoca di fiducia a Russo. Il
Senatore infatti insieme a Renato Scalia sono nella
Commissione Parlamentare di inchiesta sulla mafia e affiancano
entrambi la Fondazione Caponnetto. Dobbiamo credere alla
incisiva affermazione del presidente Calleri che riferisce di
un atto preciso al centro della questione: il bando dei
rifiuti. Da eletta il primo atto nei confronti della
Amministrazione della seconda Città d’Italia non capoluogo di
provincia, con oltre centomila residenti , ho chiesto
inutilmente la creazione di una Commissione di indagine per
verificare una montagna di mancanze che hanno indebitato
Guidonia Montecelio e i suoi cittadini per oltre 25 mln di
debiti pregressi. Ma l’assessore alla legalità e
l’amministrazione grillina oltre ad irridere ha negato. Lo
stesso quando ho chiesto che il 75% degli emolumenti da
gettoni di presenza fosse devoluto per acquisire videocamere e
far lavorare cittadini disoccupati, a tutela delle persone e
per un generale controllo. Ho dovuto difendermi da denuncie
civili per aver chiesto semplicemente il costo economico delle
liti giudiziarie nella terza Città del Lazio dopo Roma e
Latina oltre che di aver indicato l’assessore Russo di Palermo
anzi che di Catania. 195 cadaveri mummificati sono ancora
accatastati nelle chiesetta del cimitero e nonostante una
sentenza dal luglio 2018 del Consiglio di Stato a ” provvedere
alla rimozione senza indugio dei 195 cadaveri giacenti nel
deposito cimiteriale, la cui permanenza determina una
situazione di pericolo per l’igiene e la salute pubblica”.
L’assessore alla legalità non ha fatto nulla sebbene reputo
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che una sentenza vada eseguita e che i morti di Guidonia
Montecelio vanno rispettati. Non abbiamo mai letto interventi
di Russo nel merito del nostro cimitero ma diverse note stampa
per il cimitero di Bronte. Appena insediata l’assessore
Bergamo ho chiesto una maggiore attenzione per le strade
costeggiate da rifiuti e per la brutta abitudine di troppi
esercizi di frutta a verdura ad occupare i marciapiedi e le
strade con la mercanzia in terra. Nulla è cambiato. Ci siamo
rivolti alla Magistratura ordinaria, al Prefetto, alla Corte
dei Conti ed alla Procura della Corte per far valere il
principio di legalità che , in diritto, afferma che tutti gli
organi dello Stato sono tenuti ad agire secondo la legge. Tale
principio ammette che il potere venga esercitato in modo
discrezionale, ma non in modo arbitrario. Lungi da me di voler
difendere l’operato del Sindaco Barbet ma non è politicamente
corretto lanciare accuse senza spiegazioni, soprattutto quando
l’intervento proviene da una Fondazione che richiama
Caponnetto. Non pochi i dubbi che mi assalgono pertanto
chiederò al Sindaco Barbet un consiglio comunale straordinario
con l’ascolto diretto del presidente Calleri oltre che di
Russo e Bergamo nel merito delle spiegazioni dovute su quanto
scritto: “ ci domandiamo cosa stia succedendo intorno alla
questione dei rifiuti, delle cave e relativi appalti.”
La Città attende chiarimenti. Non siedo in Consiglio Comunale
con il suffragio democratico degli elettori per pettinare le
bambole. Sono certa che se a conoscenza di fatti e/o misfatti
sul bando di gara dei rifiuti nel nostro Comune sentirei
l’obbligo di denuncia. I paladini della democrazia a Guidonia
Montecelio si chiamano eletti e personalmente nella vita
professionale e politica non mi sono mai tenuta niente ma non
è corretta l’entrata a gamba tesa . Gli assessori non sono
eletti ma nominati, hanno un rapporto di fiducia con il
sindaco con l’unico rispetto del rapporto di genere. Terremo
informati i Cittadini sui prossimi sviluppi del bando,
invieremo al presidente Calleri le note già pronte e non rese
pubbliche per slittamento del Consiglio Comunale e tutti
saremo attenti al consiglio comunale straordinario che il
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Sindaco Barbet, chiamato direttamente in causa con tutta la
sua amministrazione grillina, dovrà fissare. Ritenere che due
assessori siano stati revocati e/o dimessi in odore di banda
di gara sui rifiuti dalla nostra Città è un’onta che coinvolge
tutti. Ed allora resta solo la trasparenza di un consiglio.
Non subisco passivamente certe affermazioni subdole:
personalmente e per tradizione familiare, mafia, terrorismo e
il favoritismo per tornaconto sono banditi.”

Il comunicato stampa della fondazione
Caponnetto

18 FEBBRAIO 2020 – RIFIUTI, CI CHIEDIAMO COSA STIA SUCCEDENDO
A GUIDONIA MONTECELIO

Comunicato stampa
Rifiuti, ci chiediamo cosa stia succedendo a Guidonia
Montecelio relativamente alla questione dei rifiuti.
Preoccupano il ritiro della delega alla legalità all’assessore
Davide Russo e le dimissioni dell’assessora all’ambiente
Manuela Bergamo.
“A Guidonia Montecelio è imminente l’uscita del bando di gara
per l’affidamento dei servizi di raccolta, trasporto e
smaltimento dei rifiuti urbani e di nettezza urbana per i
prossimi tre anni.
La Fondazione Caponnetto segue da tempo la situazione
relativamente alle infiltrazioni criminali a Guidonia
Montecelio, grosso comune della città Metropolitana di Roma
Capitale, ad una ventina di chilometri a nord-est della
capitale.
Nel 2018 è uscito un nostro Focus sulla situazione ed ora ci
domandiamo cosa stia succedendo intorno alla questione dei
rifiuti, delle cave e relativi appalti.
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Negli ultimi giorni il sindaco ha revocato la delega alla
legalità all’assessore Davide Russo [ufficio presidenza
Fondazione Caponnetto] e sono di ieri le dimissioni
dell’assessora all’ambiente Manuela Bergamo, maresciallo
ordinario dei Carabinieri Forestali, esperta in bonifiche
ambientali, biodiversità e legislazione relativa ai rifiuti.
Inutile dire che siamo preoccupati, seguiremo la situazione
con grande attenzione”.
Lo dichiara Salvatore Calleri, presidente fondazione Antonino
Caponnetto. Addetto stampa: Nazareno
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Nemi, nessuna conciliazione
con i lavoratori e il sindaco
diserta gli appuntamenti in
prefettura: sanzionato il
Comune
La Commissione di Garanzia dell’attuazione della legge sullo
sciopero nei servizi pubblici essenziali nella seduta del 13
febbraio 2020 con delibera n. 20/29 ha irrogato una sanzione
pecuniaria per l’ammontare economico complessivo di € 7.000.00
nei confronti del Comune di Nemi, in persona del legale
rappresentante.
Tutto era iniziato con una nota del 25 ottobre 2019, con cui
le Segreterie territoriali di Roma e Lazio delle
Organizzazioni sindacali FP CGIL e CISL FP chiedevano al
Prefetto di Roma di esperire le procedure di raffreddamento e
di conciliazione per individuare una possibile soluzione alle
“gravi problematiche del personale del Comune di Nemi legate
alla    mancanza    totale    di   relazioni     sindacali”;
L’amministrazione Comunale di Nemi per ben due volte, seppur
convocata dalla Prefettura di Roma, è risultata assente e la
procedura si è quindi conclusa con esito negativo.
Su nostro esposto ed a seguito della comunicazione della
Prefettura di Roma, la Commissione ha disposto l’apertura del
procedimento per il “mancato espletamento delle procedure di
raffreddamento e di conciliazione”, nonostante l’obbligo di
esperire un tentativo preventivo di conciliazione, presso la
competente Prefettura, prima della proclamazione di un
eventuale sciopero.
Nel corso di tale procedimento di valutazione, il Comune di
Nemi non ha presentato osservazioni né, tantomeno, ha chiesto
di essere sentita in audizione, omettendo anche di comunicare,
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ai fini dell’applicazione dell’eventuale sanzione i
riferimenti del proprio legale rappresentante pro-tempore.
Per tale motivo è stata irrogata la sanzione ed è stato
invitato l’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Roma ad
adottare apposita ordinanza-ingiunzione entro 30 giorni dal
ricevimento della delibera.
Riteniamo comunque necessario che il Comune di Nemi metta in
atto
immediatamente tutte le azioni necessarie affinché ci sia una
maggiore attenzione alle politiche del proprio personale e che
non sia più necessario, per le parti sociali, rivolgersi ad
enti terzi per la risoluzione delle problematiche dei
lavoratori.
Auspichiamo che la sanzione non debba essere a carico degli
ignari cittadini di Nemi, ma sia pagata dai diretti
responsabili.
“Pinocchio, il musical” torna
in scena a San Cesareo
Al teatro
Auditorium “Giulanco” di San Cesareo, l’associazione
‘Marionette senza
fili’, torna in scena solo dal 28 febbraio al 5 aprile
(venerdì e
sabato ore 21.00 e domenica alle ore 18.00) con
il musical dell’anno “Pinocchio”, il grande capolavoro di
Collodi, diretto e interpretato da Claudio Tagliacozzo, con le
coreografie di Manuela Serpetti e le musiche dei Pooh.

Tradotto in
oltre 240 lingue, Pinocchio è universalmente riconosciuto come
uno dei simboli
della cultura e della identità italiana nel mondo. Il
personaggio di Pinocchio
è infatti senza dubbio uno dei più famosi al mondo, nato dalla
penna di Collodi
e rappresentato in centinaia di forme artistiche, dalla
letteratura ai film,
dalla musica ai videogiochi, fino a dare il nome a un
asteroide (Pinocchio
12927).

Lo spettacolo
è adatto a tutta la famiglia: un musical che diverte e
commuove, sorprende con
effetti speciali, con canzoni e coreografie che restano nel
cuore degli
spettatori. Le emozioni accompagnano tutto lo spettacolo: dal
suggestivo numero
di apertura, quando, nel corso di un temporale, un fulmine
abbatte un albero in
scena, alla sorprendente nascita del burattino costruito dal
legno di un pino. Questo
musical è un esempio trascinante di family entertainment per
bambini e
adulti che si lasceranno incantare dalla poesia del teatrino
di Mangiafuoco,
dalle gag di Gatto e Volpe, dalla magia di Turchina che
moltiplica Pinocchio
nella scena degli specchi e dal ritmo esplosivo del paese dei
Balocchi, fino
poi al toccante finale. Spettacolari cambi scena,
coloratissimi costumi e un
grande cast danno vita ad oltre due ore di spettacolo dal
ritmo travolgente,
affrontando problematiche sempre attuali, come la diversità,
la famiglia, il
rapporto genitori-figli,      l’amicizia   e   vi   porterà   ad
accompagnare il burattino
più famoso nell’impegnativo “viaggio” verso la crescita.

Una vera
garanzia di successo, targata Marionette senza fili! Vi
aspettiamo a teatro!

INGRESSO
INTERO € 13,00
INGRESSO RIDOTTO € 9,00 (under 20 e over 65)
GRATUITO = under 5

Per le prenotazioni chiamare il numero
338.2523004

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messaggio indicando il giorno, un nome ed il numero dei
posti!
Zagarolo,   sicurezza:   più
telecamere a Valle Martella
Zagarolo – Con Determina n°158 del 31 Dicembre scorso, il
Comune di Zagarolo ha affidato i lavori di ripristino e
potenziamento del sistema di videosorveglianza urbana nella
zona di Valle Martella.
“Attualmente gli uffici comunali stanno svolgendo le ultime
pratiche amministrative propedeutiche all’avvio dei lavori –
spiega il Sindaco di Zagarolo, Lorenzo Piazzai. – La
videosorveglianza sarà installata
su nostre infrastrutture, ma su strade di proprietà della
Città Metropolitana di Roma: per questo stiamo inviando le
comunicazioni all’Ente sovracomunale in materia di privacy. Si
tratta di un intervento
importante che va ad adeguare, ristrutturare ed ampliare gli
impianti di videosorveglianza per motivi di sicurezza urbana
sull’intera area di Valle Martella”.
“I sistemi di videosorveglianza sono sempre più utilizzati
come strumento di rassicurazione – aggiunge l’Assessore ai
Lavori Pubblici, Emanuela Panzironi. – Dopo l’installazione di
impianti di sicurezza in alcune
zone del centro urbano, ampliamo il raggio d’azione
nell’intero territorio, in un quadro di progressiva
ottimizzazione delle attività di contrasto ai reati e alla
criminalità. Dopo l’approvazione del progetto esecutivo a metà
Dicembre, siamo passati all’affidamento dei lavori, in attesa
che a breve partano i lavori di installazione. Una bella
notizia da condividere con gli uffici comunali e la Comunità
di Valle Martella”.
Velletri,          un’altra
aggressione   alla  polizia
locale: clima di tensione
Era il 2 novembre del 2019 quando un uomo, ubriaco e drogato,
in pieno centro di Velletri, ha aggredito i passanti nonché
ferito n. 4 Agenti e Ufficiali della Polizia Locale del Comune
di Velletri, unicamente intenti a svolgere il loro lavoro,
riportando, quest’ultimi, lesioni con prognosi comprese tra i
5 ed i 15 giorni.
Ora l’ennesimo caso di aggressione si ripete nuovamente con
insulti e minacce a due agenti che lo avevano multato.
Un grave atto, perpetrato ancora una volta, contro chi è
impegnato nello svolgere il proprio lavoro con l’unico intento
di tutelare la legalità, la sicurezza dei cittadini e del
territorio ma soprattutto per il rispetto della legge e della
civile convivenza.
Esprimiamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza al
Comandante del Corpo della Polizia Locale del Comune di
Velletri volgendo lo sguardo a tutti gli Agenti del Corpo e in
particolar modo per i gravi e ingiustificati attacchi subiti
in questi ultimi mesi.
Questo episodio testimonia, se mai ce ne fosse stato bisogno,
che la tensione ormai vive nella quotidianità degli Agenti e
Ufficiali della Polizia Locale di Velletri, in attesa da anni
di nuove norme che ne ridefiniscano status e compiti, ma che
con professionale diligenza sono impegnati a far rispettare la
legge.
Come FP CGIL riteniamo che la Pubblica Amministrazione debba
tornare impegnare le risorse per garantire un idoneo
investimento sul fabbisogno del personale, chiediamo da
subito, un piano delle assunzioni funzionale ai bisogni veri.
E infatti, pur in presenza di evidenti carenze di organico e
mezzi, tutti gli Agenti a disposizione cercano di garantire un
professionale e ottimale servizio su tutto il territorio
comunale.
Più volte, in questi anni, come FP CGIL, abbiamo sempre
evidenziato la necessità di dotare la Polizia Municipale di
adeguata strumentazione e, in particolare, di idonei
dispositivi di protezione individuale (giubbotti, guanti anti-
taglio, ecc..), oltre alla necessità di investire risorse
importanti sulla formazione permanente che, nel caso di
specie, non può essere solo di tipo
teorico.
Su questo invitiamo l’Amministrazione Comunale di Velletri ad
adoperarsi con urgenza affinché gli operatori della Polizia
Municipale siano messi nelle condizioni di poter rendere i
servizi alla cittadinanza in condizioni di sicurezza,
garantendo al Comando la fattiva possibilità di fruire di
tutti gli strumenti indispensabili, atti alla protezione
individuale e collettiva.
Pur nella consapevolezza che gli Agenti continueranno a
prestare il loro lavoro con l’impegno e la dedizione di sempre
come FP CGIL ci preme nuovamente ricordare, come più volte
evidenziato che la sicurezza è un tema di vitale importanza e
non può e non deve essere assolutamente trascurato.

Mafia, arrestato il fratello
della vedova del poliziotto
Vito Schifani
Tra gli arrestati dalla Dia di Palermo nell’inchiesta che ha
portato in carcere il boss Gaetano Scotto c’è anche Giuseppe
Costa, 53 anni, fratello di Rosaria, la vedova di Vito
Schifani, uno dei tre poliziotti morti nella strage di Capaci
col magistrato Giovanni Falcone e la moglie Francesca
Morvillo, il 23 maggio ’92.

Giuseppe Costa è accusato di associazione mafiosa: sarebbe
affiliato alla famiglia di Vergine Maria. Per conto della
cosca avrebbe tenuto la cassa, gestito le estorsioni,
“convinto” con minacce le vittime – imprenditori e
commercianti – a pagare la “tassa” mafiosa, assicurato alle
famiglie dei mafiosi detenuti il sostentamento. Ristoranti,
negozi, concessionarie di auto, imprese: nel quartiere
pagavano tutti e Costa sarebbe stato tra i collettori del
pizzo. Gli inquirenti lo descrivono come pienamente inserito
nelle dinamiche mafiose della “famiglia”, tanto che, alla
scarcerazione del boss della zona, Gaetano Scotto, per
rispetto al padrino invita le sue vittime a dare il denaro
direttamente a lui. L’indagine fotografa anche il ruolo di
vertice che Scotto aveva riconquistato nel clan. Già accusato
di mafia, il boss è ora parte civile nel processo sul
depistaggio delle indagini sulla strage di via D’Amelio,
costata la vita al giudice Paolo Borsellino. Accusato
ingiustamente da falsi pentiti fu condannato all’ergastolo e
poi scarcerato. Oggi siede come vittima davanti ai tre
poliziotti accusati di aver depistato l’indagine. Nel blitz di
oggi è stato coinvolto anche il fratello Pietro, tecnico di
una società di telefonia, anche lui accusato nell’inchiesta
sull’uccisione di Paolo Borsellino. Per la polizia aveva
captato la chiamata con cui il magistrato comunicava alla
madre che stava per andare a farle visita nella sua abitazione
di via D’Amelio davanti alla quale fu piazzata l’autobomba.
Pietro Scotto, condannato in primo grado, era stato poi
assolto in appello
Anguillara   Sabazia,    l’ex
presidente   del   Consiglio
comunale: ecco perchè mi sono
dimessa
ANGUILLARA SABAZIA (RM) – L’ormai ex presidente del Consiglio
comunale di Anguillara Sabazia e Consigliere delegato al ciclo
dei rifiuti, Silvia Silvestri spiega i motivi che l’hanno
portata a rimettere le proprie dimissioni, quindi insieme ad
altri 8 consiglieri a determinare la fine della consiliatura
Anselmo.
“Le dimissioni di oggi rappresentano un senso di
responsabilità verso la cittadina e verso tutti quei principi
per i quali sono stata eletta. L’incompatibilità politica tra
i componenti della maggioranza, che avevano fondato la propria
credibilità su valori assoluti quali onestà, trasparenza,
partecipazione attiva dei cittadini, è cresciuta nel tempo. I
principi che ci hanno portato ad amministrare con la volontà
di far rifiorire Anguillara sono stati – di volta in volta –
disattesi per saccenza e arroganza di pochi. In questi mesi si
è’ cercato di mantenere la fiducia ad un sindaco sempre più
individualista, più volte si sono cercati condivisione,
partecipazione e confronto sui procedimenti per il bene della
città ma sempre questa fiducia veniva disattesa. Il gruppo
consigliare di maggioranza era tenuto all’oscuro delle scelte
dell’esecutivo presenziato dal Sindaco Sabrina Anselmo che ha,
di fatto, voluto uno scollamento tra la Giunta e il Consiglio
stesso, (noi e voi). Purtroppo molti consiglieri delegati sono
stati messi in disparte rispetto alla delega e all’operatività
del loro ruolo, tale da renderelo marginale, facendo ricadere
le colpe del non avanzamento dei lavori sull’incapacità dei
consiglieri stessi. Ad oggi molti procedimenti sono fermi, più
volte il sindaco e’ stato sollecitato ma cose più importanti
avevano la precedenza: soprattutto quelle legate al suo
assessorato: Lavori Pubblici.
La volontà del gruppo consigliare di maggioranza era quello di
revocare il P.R.G. (piano regolatore in variante ) e diminuire
il consumo di suolo sul territorio di Anguillara Sabazia ed
invece si è ritrovato solo a spendere risorse senza ottenere
quanto originariamente sbandierato in campagna elettorale.
Oggi purtroppo, a causa di alcune scelte legate alla gestione
dell’emergenza sismica e statica dei plessi scolastici,
l’ormai ex Sindaco preferirebbe ingessare il bilancio comunale
per costruire un nuova scuola in Via Duca degli Abruzzi,
piuttosto che mettere in sicurezza le strutture che non
raggiungono il grado minimo di vulnerabilità sismica: ennesima
scelta individualista che non ha visto il coinvolgimento
tecnici ed esperti del settore. Non sembra sia bastata
l’esperienza fortemente negativa del bando di gara sui moduli
provvisori scolastici denominati containers che, secondo
l’iniziativa amministrativa, dovevano sopperire per un solo
anno alla repentina chiusura del plesso della materna e
primaria di Via Verdi, dichiarata inagibile per evidenti
carenze strutturali rivelatesi successivamente anche per le
scuole di Monte Le Forche, Nido il Ranocchio , Materna e
Primaria Scalo e Medie San Francesco, dove per queste il
Sindaco non ha disposto alcun provvedimento restrittivo
all’agibilità; una leggerezza nella valutazione oppure una
evidente incapacità nella gestione attuale. I perseverare
dell’attuale gestione sindacale e di conseguenza il proseguio
del mandato consiliare comporterebbe inevitabilmente il
dissesto finanziario dell’ ente. Per questi e altri motivi
ancora oggi ho rassegnato le dimissioni, spiace molto ma era
un passo necessario e non più procrastinabile. Ringrazio tutta
la parte gestionale dell’ente dai capoarea a tutti gli
amministrativi, con i quali ho lavorato a stretto contatto in
un clima di collaborazione e aiuto nelle procedure tecniche
amministrative, ringrazio la polizia locale sempre presente
sul territorio, gli assessori per la professionalità e la
dedizione anche quando non hanno potuto portare a compimento i
loro obiettivi, ringrazio il Segretario Generale Alessandra
Giovinazzo e alcuni colleghi consiglieri della maggioranza. E’
stata un esperienza importante e di crescita a livello
personale ma sopratutto sociale. Ringrazio i cittadini e mi
scuso per non essere riuscita a portare a termine il nostro
programma, sopratutto nell’ambito sportivo.
Governo Conte bis… che pende
che pende e mai non vien giù
Nella celeberrima piazza del Duomo di Pisa, domina il
campanile della cattedrale di Santa Maria Assunta
universalmente conosciuta come la Torre di Pisa. Questo famoso
monumento, fu costruito nell’arco di due secoli, tra il XII ed
il XIV secolo. E già nelle prime fasi della costruzione, a
causa di un cedimento del terreno sottostante, si verificò
un’inclinazione dell’edificio in misura 3,9° rispetto all’asse
verticale. E da lì il detto la Torre di Pisa che pende che
pende e mai non vien giù.

Con il trascorrere degli anni l’inclinazione si è allargata
tanto che negli ultimi anni del XX secolo ci fu un concreto
pericolo di crollo a causa dell’inclinazione, allora valutata
in circa 4,5°. Fu subito posto rimedio con lavori di
ingegneria avanzata iniziati nel 1990 e finiti nel 2001.
Fu così rispettata la saga della Torre di Pisa alla quale il
governo Conte bis sembrerebbe essersi ispirato.

Nello storico palazzo di Montecitorio, che si affaccia su
piazza del Parlamento, sede della Camera dei deputati della
Repubblica, il 1 giugno 2018 si è insediato il governo Conte
1. Una coalizione rachitica strutturalmente ed asfittica
progettualmente, formata dal M5S e dalla Lega. Già dai primi
giorni dalla sua nascita dava segni di cedimento, incrinature
e sfaldamenti. Coalizione nata per volontà di Palazzo dopo il
risultato fallimentare del 4 marzo 2018. Questo primo governo
Conte ha resistito in carica per 461 giorni e per un colpo di
testa di Salvini, il 5 settembre 2019 ha dovuto buttare giù la
spugna.

Invertendo l’ordine                dei     fattori,       il
prodotto non cambia

Il presidente Conte non mollava l’osso, non demordeva. Morto
un papa se ne fa un altro. A Montecitorio, seduti imbronciati
sui banchi dell’opposizione aspettando di vedere passare il
cadavere politico dell’avversario c’erano tanti che bussando
alla porta del presidente Conte offrivano i loro servizi,
mossi animosamente, “sempre e solamente per il bene della
Patria” e così è nato il Governo Conte II.

E’ proprio vero che al peggio non c’è mai
fine

All’abbuffata si sono iscritti: come capo tavola il M5S, con
accanto il Pd e Leu e Renzi si era riservato l’onore di
scegliere il menù. Chi si pensava di assistere al
“risorgimento” dell’economia, della finanza, l’inversione
della disoccupazione, la riscossa dei consumi, la
ricostruzione strutturale del paese e non solo, chi ci credeva
in tutto questo e magari in una riforma della giustizia, è
rimasto più che deluso. L’auto eletto avvocato del popolo si è
dato da fare per tagliare un suo spazio a Bruxelles, sapendo
inchinarsi, baciare le mani alla Merkel e ad Ursola von der
Leyen ma in casa propria si è distinta solamente la sua
politica “vade retro Matteo” e così facendo ha generato
l’ennesimo “governo in bilico”.

Renzi a Bonafede… che Conte ascolta:
“Fermati finché sei in tempo”

Il pomo della discordia, questa volta è il lodo Prescrizione.
Dall’assemblea di Italia Viva, a Roma, Renzi ha lanciato il
suo ultimatum, logoro e demodé, senza averne uno migliore: “Il
27 parte la campagna sulla giustizia giusta e lanceremo questa
battaglia con un impegno molto chiaro che assumo: se qualcuno
pensa che in nome del mantenimento dello status quo del
governo, noi domani mattina veniamo meno ai principi di
civiltà giuridica, si sbaglia clamorosamente”.

Tra liti e malumori il travaglio del lodo
Conte

I ministri di Italia Viva disertano il Cdm e Conte se la cava
con l’accordo tra Pd e 5s. Non si è fatta aspettare la
dichiarazione di Renzi: “Sfiducia per Bonafede”. Conte trema
ed il governo è in forse.
Nessuno cuce una toppa di panno grezzo su
un vestito vecchio

Allo stato attuale delle cose tutto è possibile e non si può
escludere nulla. Una cosa è certa però che in previsione ci
sono le 431 cariche da nominare, nomine che fanno gola a tutti
e ai quali, si può stare certi, nessun Renzi, Pd o M5s saranno
pronti a rinunciare. Poi all’orizzonte c’è sempre la nomina
del futuro Presidente della Repubblica, che, sempre per il
“bene del paese”, tutti vogliono partecipare attivamente. La
conclusione non può essere che una, cioè la restaurazione del
vecchio e questo sarebbe come cadere dalla padella alla brace
perché come c’è scritto in Marco 2:21-28 : “ il rattoppo nuovo
squarcia il vecchio e si forma uno strappo peggiore.”

Ma i signori politici riusciranno a capirlo?
Quattro proposte di legge di
iniziativa    popolare:   ad
Albano Laziale prosegue la
raccolta firme di FdI
ALBANO LAZIALE (RM) – Sabato anche ad Albano Laziale prosegue
la raccolta firme di Fratelli d’Italia per l’elezione diretta
del Capo dello Stato, per l’abolizione dell’istituto
ottocentesco dei Senatori a vita, per il tetto alle tasse in
Costituzione e per la supremazia dell’ordinamento italiano su
quello europeo. “Venite a firmare in via Aurelio Saffi, 61
dalle 10,00 alle 19,00 – dichiara Roberto Cuccioletta,
coordinatore FdI di Albano – Continua la raccolta firme –
prosegue Cuccioletta su presidenzialismo e tetto tasse in
Costituzione, per le battaglie storiche di Fratelli d’Italia e
della destra italiana. Restituiamo il potere nelle mani del
popolo italiano. Chi è con noi?”
Bellegra (calcio, I cat.),
undicesima perla consecutiva.
Neri:   “Ora   occhio    alla
Magnitudo”
Bellegra (Rm) – Undicesima vittoria consecutiva per il
Bellegra che continua ad essere in vetta al gruppo F di Prima
categoria. La squadra di mister Vinicio Quaresima ha violato
con un secco 2-0 il campo dell’Oir: “Una partita tenuta sempre
sotto controllo – dice l’attaccante classe 1989 Mario Neri che
ha sbloccato il risultato attorno alla mezzora del primo tempo
siglando il suo sesto sigillo stagionale – Abbiamo creato
tante occasioni già prima del mio gol e successivamente a
inizio ripresa Vagnoli ha realizzato la rete del raddoppio.
L’Oir ci ha creato pochi pericoli, ma al di là di tutto
contava vincere e lo abbiamo fatto con personalità”. Il
Bellegra rimane davanti al Villa Adriana di un solo punto, ma
secondo Neri non è ancora un duello esclusivo coi tiburtini:
“L’Atletico Colleferro è a otto punti di distanza, ma ha
giocato una partita in meno rispetto alle prime due della
classe e poi è sicuramente una squadra importante. Credo che
il discorso per la promozione si possa risolvere solamente
nelle battute finali e che, di conseguenza, non sarà decisivo
nemmeno lo scontro diretto contro il Villa Adriana del
prossimo 8 marzo”. L’attaccante non nasconde che in casa
Bellegra l’entusiasmo è alle stelle: “Avevo già vestito questa
maglia qualche anno fa e sono tornato con piacere in estate.
Questa è una piazza molto appassionata e chiaramente mai come
adesso è vicina alla squadra. All’inizio della stagione non ci
aspettavamo di poter competere per le posizioni di vertice, ma
partita dopo partita abbiamo capito di avere un potenziale
importante e ora ci vogliamo giocare le nostre carte”. Nel
prossimo turno Neri e compagni ospiteranno la Magnitudo, altra
squadra in lotta per evitare i play out: “All’andata
pareggiammo 2-2 al termine di una gara molto complicata in cui
andammo sotto di due reti e poi rimontammo – ricorda
l’attaccante – Dobbiamo prendere quest’avversario con le
molle, tra l’altro loro sono reduci dal pesante successo
contro l’Atletico Monteporzio e quindi sono in un buon
momento”.
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