Triestina: sfuma il sogno B! - Il Discorso

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Triestina: sfuma il sogno B! - Il Discorso
Triestina: sfuma il sogno B!
90 minuti per decidere una stagione, per permettere a una
città fra Trieste e Pisa di riassaporare la serie B.

Dopo il 2 a 2 dell’andata a Pisa le due squadre,
rispettivamente seconda, la Triestina, e terza , il Pisa, nei
propri gironi di appartenenza si affrontano nella splendida
cornice nel Rocco di Trieste davanti a circa 20.000
spettatori. Chi vince va in B, in caso di parità tempi
supplementari ed eventuali rigori.

4-4-2 per i padroni di casa con Offredi fra i pali, Formiconi,
Malomo, Lambruschi e Frascatore in difesa, Procaccio, Steffé,
Coletti e Petrella a centrocampo con Granoche e Costantino in
attacco. Per gli ospiti Gori in porta, Meroni, Benedetti e De
Vitis in difesa, Birindelli, Marin, Gucher, Di Quinzio e
Liotti in mezzo al campo con Masucci e Marconi in attacco.

Inizio del match di studio con la Triestina più propositiva, e
il Pisa maggiormente in attesa. Prima occasione per gli ospiti
con Marconi che, da solo davanti ad Offredi, non riesce a
trovare il tempo per calciare non sfruttando la buona
opportunità. Al minuti 21 con Petrella che si invola bene
verso Gori, ma De Vitis la mette in angolo. Al 28’ l’episodio
che sblocca il match, cross quasi dalla bandierina di Di
Quinzio, spizzata in area di Marconi con deviazione in gol,
nell’area piccola di Masucci. Grande paura poco dopo la
mezzora con l’infortunio, per una testata, di Malomo a
centrocampo, al suo posto Codromaz. Pisa molto più convinta in
questa fase e pericolosa anche con De Vitis dopo un corner,
palla sopra la traversa. Al 45’ pericolosa ancora il Pisa con
un bel cambio di gioco di De Vitis un cross dalla destra di
Birindelli che sorprende la difesa alabarda con Masucci che
sfiora il raddoppio. Il tempo si chiude con un colpo di testa
di Formiconi a lato per i padroni di casa e due azioni confuse
in entrambe le aree con la Triestina che per poco non
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raggiunge il pareggio.

Pronti via e dopo secondi occasionissima per la Triestina con
Maracchi, appena entrato al posto di Steffé, che di testa da
pochi passi, non trova la porta. Al 52’ bella azione di Gucher
per i nerazzurri, Offredi in corner. Al 56’ rigore per la
Triestina per fallo su Maracchi: dagli 11 metri va Granoche
che la mette nell’angolino alla sinistra di Gori pareggiando
il conto dei gol e facendo esplodere l’entusiasmo dei tifosi
di casa. Al 61’ occasione Pisa con Masucci che di testa non
trova la porta. Ci prova Buschiazzo con un tiro da fuori al
70’ per i toscani, palla alta sopra la traversa. Poco più
tardi Verna, entrato come Buschiazzo nella ripresa, da fuori
area, sempre per gli ospiti, Offredi sventa la minaccia senza
particolari problemi. All’81’ Marconi va via alla difesa
alabardata con Lambrughi che lo ferma prima di entrare in area
di rigore e viene espulso lasciando i suoi in 10 uomini. Sulla
punizione di Gucher palla alta. All’89’ colpo di testa di
Marconi da posizione defilata con la palla che sbatte sulla
parte alta della traversa e finisce sul fondo. Al primo minuto
di recupero punizione per il Pisa con Minesso che trova la
porta. Ultimo minuti di recupero con episodio molto dubbio in
area del Pisa con l’arbitro Sozza che non concede il rigore
per i padroni di casa e la partita va ai supplementari.

Al 2’ minuto dei supplementari doccia fredda Triestina: Marin
per Buschiazzo con parata di Offredi sui piedi di Marconi che
in girata porta di nuovo in vantaggio i suoi. Pisa ancora
pericoloso al 5’ con Verna da posizione defilata, palla a
lato. La Triestina non demorde e nonostante un uomo in meno ci
prova, con una conclusione di Maracchi al 14’ su cui Rigo
arriva facile. Nel recupero del primo tempo supplementare
occasione per Costantino, ma il Pisa si salva ancora.

Al 5’ della ripresa Maracchi si gira bene in area ma calcia
sopra la traversa. Al 10’ punizione di Di Quinzio, para
Offredi. Al 116’ l’epilogo che chiude il match, contropiede
nerazzurro con Gucher che la mette dentro e spegne
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definitivamente i sogni di gloria di una Triestina mai doma.

Dispiaciuto Milanese a fine match ma orgoglioso del pubblico e
della squadra con la riconferma di mister Pavanel. Il percorso
subisce una battuta d’arresto ma ci si riproverà con il
presidente Biasin e una società che vuole dare stabilità
continuando a puntare al traguardo serie B.

Mister Pavanel, dal canto suo ha solo parole di elogio per i
suoi ragazzi e per il pubblico, “spiace che una cornice simile
non abbia quello che si merita, ma la squadra ha dato tutto.
In una partita così gli episodi hanno fatto la differenza e
l’hanno fatta per gli ospiti in questa partita.”

Contento il mister pisano, D’Angelo, capace di portare la sua
squadra in B dopo 24 risultati utili consecutivi. I suoi hanno
giocato bene con personalità e su questo campo oggi, era
tutt’altro che facile.

Rudi Buset

rudibuset@live.it

@RIPRODUZIONE RISERVATA

Pordenone      Reale     Mutua
festeggia    i   60  anni   di
attività   e    “regala”   una
mostra alla città
Omaggio alle donne libere, indipendenti e intraprendenti
Nel ricordo di Giuseppe Grenni
Triestina: sfuma il sogno B! - Il Discorso
Una mostra che esalta la
                              bellezza    e  l’emancipazione
                              femminile per festeggiare il
                              60esimo    anno   di  attività
                              dell’Agenzia di Pordenone della
                              Reale   Mutua   Assicurazione.
                              Questo hanno pensato le sorelle
                              Grenni,    trasformando      nel
contempo la festa in un dono per la città. Sì perché,
assumendo l’intero costo assicurativo delle opere, trasposto
compreso, l’agenzia pordenonese ha sollevato l’organizzazione
della mostra Femmes 1900, in corso in Galleria Bertoia, da una
delle voci di costo più rilevanti quando si parla di una
esposizione d’arte. Durante la piccola cerimonia che ha
preceduto la visita guidata alla mostra in esclusiva per gli
invitati, Elena Grenni ha voluto ricordare innanzi tutto la
figura del padre, Giuseppe, che avviò l’agenzia nel 1959 in
una Pordenone non ancora Provincia nel pieno fermento del boom
economico. Venendo in contatto con i maggiori imprenditori e
professionisti del tempo, si fece subito apprezzare per
competenza e correttezza. Un uomo di altri tempi, si direbbe
oggi, che ha trasmesso i propri valori alle figlie, tanto che
in un’ottica di fiducia e di continuità, la Compagnia le ha
nominate a loro volta agenti(nel 1994 Emilia e nel 1996
Elena). Assieme hanno dovuto affrontare nuove sfide, cercando
di cogliere negli anni più recenti le opportunità delle nuove
esigenze     assicurative      e
finanziarie in uno scenario
sociale       ed     economico
completamente     mutato:     il
welfare, nato dal depauperamento
delle risorse statali nei
settori della pensione e della
sanità, i rischi legati agli
attacchi informatici, le nuove normative in tema di
responsabilità civile professionale, il rischio del credito,
la tutela legale. “Oltre a sviluppare continuamente le nostre
Triestina: sfuma il sogno B! - Il Discorso
competenze – afferma Elena Grenni – abbiamo voluto tenere
sempre alta l’attenzione su quella parola, “Mutua”, che
definisce quel patrimonio di rapporti umani e di solidità da
non tradire mai, come ci ha insegnato nostro padre. Per questo
motivo imprenditori, professionisti, artigiani e famiglie si
sono affidati a noi per mettere al riparo ciò che sta loro più
a cuore. Tutto questo naturalmente grazie anche e soprattutto
al lavoro di squadra che si è creato in ufficio e con i
collaboratori che coprono il territorio provinciale. Tagliamo
il traguardo dei 60 anni guardando con fiducia al futuro,
perché siamo convinte che il fattore umano e le competenze
siano ancora il pilastro su cui costruire la professione
                              assicurativa”. “Naturalmente –
                              affermano Emilia ed Elena Grenni
                              – non abbiamo scelto questa
                             mostra a caso: abbiano voluto
                             rendere omaggio alle donne
                             protagoniste dei primi anni del
                             900, emancipate e dinamiche,
                            precorritrici di tante altre
donne che, nel mondo lavorativo e imprenditoriale, si sono
distinte in ambiti anche tipicamente maschili”

PHILIPPE DAVERIO Ambasciatore
della Bellezza 10 giugno
Teatro romano Verona

Piero della Francesca, geometrie dell’anima

Evento unico ideato per il Festival della Bellezza
Triestina: sfuma il sogno B! - Il Discorso
Il Festival della Bellezza – i Maestri dello Spirito di
Verona per la sua VI edizione allarga i propri confini con
unAnbasciatore della Bellezza d’eccezione:Philippe Daverio. Il
critico sarà narratore dell’arte in quattro dei teatri più
belli d’Italia (Teatro Romano a Verona, Teatro Bibiena a
Mantova, Teatro Olimpico a Vicenza, Teatro del Vittoriale a
Gardone Riviera).

Lunedì 10 giugno (ore 21.30) al Teatro Romano di
Verona presenta Piero della Francesca, geometrie dell’anima,
un’ndagine intorno all’artista più enigmatico, iniziatico,
insuperabile, irraggiungibile, “Piero di Burgo, Pittore e
Matematico”.

Il tempo sospeso, misterioso. L’idea del bello ieratico e
algido.

Laccetti di porpora, la conchiglia, l’uovo, viaggi mentali
partendo da un dettaglio.

Il rebus della perfezione.

Un evento unico ideato per il Festival della Bellezza in linea
con il tema di questa edizione , “L’anima e le
forme”, riferimento all’omonimo testo di György Lukács sulle
forme del rapporto tra uomo e assoluto.

Nei successivi appuntamenti, Daverio racconterà l’architetto
rinascimentale Andrea Palladio all’Olimpico di Vicenza (11
giugno), Teatro da lui progettato nel XVI secolo; ma
anche il Mantegna, pittore simbolo dell’arte di Mantova, al
Teatro Bibiena (12 giugno) dove poco dopo l’inaugurazione si
esibì un giovane Mozart. Infine, al Teatro del Vittoriale di
Gardone Riviera (15 giugno), Brescia, Daverio dedicherà la sua
narrazione a Gabriele D’annunzioe alla Belle Epoque, di cui
l’autore fu uno dei personaggi più emblematici.
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Rally Italia Sardegna 2019,
94 gli equipaggi al via

Sono 94 gli equipaggi* iscritti all’edizione 2019 del Rally
Italia Sardegna, ottava prova del mondiale rally in programma
dal 13 al 16 giugno prossimo, valida anche per il Wrc2 Pro, il
Wrc 2 ed il Mondiale Junior. Per la manifestazione,
organizzata dall’Automobil Club d’Italia con il supporto della
Regione Sardegna, quello degli iscritti 2019 sarà un nuovo
record, sinora infatti il numero massimo di iscritti era stato
di 79 equipaggi, stabilito nell’edizione 2006.

Saranno in totale 23 le nazionalità diverse rappresentate
(Italia, Francia, Finlandia, Gran Bretagna, Irlanda, Norvegia,
Estonia, Belgio, Spagna, Polonia, Giappone, Romania, Russia,
Repubblica Céca, Svezia, Bolivia, Argentina, Paraguay,
Germania, Lettonia, Austria, Stati Uniti, Svizzera), altro
record per la manifestazione, a conferma dell’internazionalità
dell’evento, ed a testimonianza di quanto il rally mondiale
sia un vero e proprio palcoscenico che promuove la Sardegna e
ne diffonde l’immagine nel mondo intero. Sarà presente al via
una nutrita rappresentanza di ben 50 piloti italiani (dei
quali 11 sono sardi), seguiti da finlandesi e britannici con 5
iscritti, francesi con 4 e norvegesi, tedeschi e spagnoli con
3 e poi via via da tutti gli altri.
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I PROTAGONISTI. Al via della gara ci saranno tutti i
principali equipaggi partecipanti al campionato del mondo, ci
saranno infatti 11 Wrc Plus affidate ai tre piloti ufficiali
di Toyota (Tanak, Latvala e Meeke) e Hyundai (Neuville,
Mikkelsen e Sordo) e ai due driver di Ford MSport (Evans e
Suninen) e Citroen (Ogier e Lappi). Ci sarà inoltre anche una
quarta Yaris Wrc Plus affidata a Juho Hanninen, mentre con una
Ford Fiesta Wrc 2016 rivedremo anche Martin Prokop.

  Ott Tanak (credit Dario Furlan)

Nel Wrc 2 Pro sono 5 gli iscritti, vale a dire Ostberg
(Citroen C3 R5), Rovanpera e Kopecky al volante della nuova
Skoda Fabia R5, e Greensmith e Pieniazek (Ford Fiesta R5),
mentre nel Wrc 2 tra gli 11 iscritti spiccano le presenze del
pilota di ACI Team Italia Fabio Andolfi (Skoda Fabia R5) e di
Katsuta, Veiby, Gryazin, Loubet, Tempestini e Kajetanowicz.
Triestina: sfuma il sogno B! - Il Discorso
Nikolay-Gryazin (credit Dario Furlan)

Infine sono 11 gli equipaggi iscritti nello Junior, tra i
quali oltre al leader della serie Kristensson, Solans e
Radstroem c’è l’italiano Oldrati, mentre saranno della partita
anche i principali protagonisti del Campionato Italiano (CIR),
dello Junior CIR e del Campionato Terra (CIRT) in primis
Simone Campedelli, Giandomenico Basso, Luca Rossetti, Andrea
Crugnola, Stéphane Consani e Umberto Scandola. Ci sono poi ben
11 piloti sardi iscritti alla corsa, vale a dire Giuseppe
Dettori, Francesco Marrone, Giovanni Bitti, Giancarlo
Pusceddu, Michele Liceri, Andrea Gallu, Francesco Tali,
Gianluca Leoni, Alessandro Leoni, Raffaele Donadio e Giovanni
Martinez.

LA GARA. L’edizione 2019 del Rally Italia Sardegna , ottava
manche del campionato del mondo rally, è in programma dal 13
al 16 giugno ed è valida anche per il CIR (Campionato Italiano
Rally), per lo Junior CIR e per il CIRT (Campionato Italiano
Rally Terra). La gara è composta da tre tappe e prevede un
totale di 19 prove speciali per complessivi 310,52 km
cronometrati.
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* in attesa di approvazione da parte della FIA

THE LEADING GUY in tour per
la prima volta con la band:
il 21 ottobre in FVG al
Teatro Miela a Trieste
Biglietti in vendita online su Ticketone.it e dalle ore 11:00
di lunedì 10 giugno in tutti i punti vendita autorizzati
Ticketone

Dopo aver aperto i concerti di Elisa nel mese di maggio, The
Leading Guy, nome rivelazione della scena musicale italiana, è
pronto a tornare sul palco e annuncia il suo nuovo “TWELVE
LETTERS TOUR 2019”, che lo vedrà esibirsi per la prima volta
accompagnato da una band.

Il cantautore pop folk, infatti, sarà protagonista a partire
di una tournée, prodotta da Vivo Concerti, nei più importanti
club italiani che il 21 ottobre arriverà in Friuli Venezia
Giulia, per un’unica data al Teatro Miela a Trieste, dopo aver
calcato i palcoscenici di Roma, Bari, Napoli, Firenze,
Bologna, Roncade, Milano e infine Torino il 24 ottobre.

I biglietti per il concerto sono già in vendita online su
Ticketone.it e dalle ore 11:00 di lunedì 10 giugno saranno
acquistabili in tutti i punti vendita autorizzati Ticketone.

Nome rivelazione della scena musicale italiana, all’anagrafe
Simone Zampieri, The Leading Guy è un cantautore abile e
raffinato, che mette al centro del suo lavoro le canzoni,
cercando di raccontare qualcosa di unico e spontaneo.

Anticipato dal singolo “Land of Hope” – che lo porta ad
inserirsi tra i musicisti più condivisi in Italia e in
Svizzera, entrando con il singolo di lancio nella speciale
classifica di Spotify Viral50 – e da “Times”, scelto dal brand
internazionale Davidoff per una campagna pubblicitaria
mondiale, lo scorso 3 maggio è uscito il nuovo album Twelve
Letters                     (Sony                     Music).

Dal sound accattivante e con una spiccata attitudine
internazionale, il disco spazia tra sonorità pop-folk,
cantautorato classico, con incursioni rock e ispirazioni indie
pop, rivelandosi un’autentica raccolta di dodici lettere, a
tratti luminose e a tratti cupe, scritte “a cuore aperto”.

Ogni brano, caratterizzato da un registro stilistico diverso,
esprime un’emozione reale, un sentimento puro, un pensiero
incondizionato al destinatario. Ed è proprio in questo mondo
pervaso dalla fugacità della comunicazione digitale che The
Leading Guy desidera ritrovare un contatto personale, intimo e
tangibile, con i suoi ascoltatori, rivolgendosi loro come
singoli destinatari delle proprie lettere.

L’artista fa inoltre parte di “Faber Nostrum”, il disco
tributo a Fabrizio De Andrè, uscito lo scorso 26 aprile, con
alcuni dei nomi più influenti della nuova scena musicale
italiana. Era la prima assoluta di The Leading Guy in italiano
che ha eseguito una personalissima versione di “Se ti
tagliassero a pezzetti”, tra i brani più apprezzati del disco.

Anche Elisa, artista italiana di fama internazionale,
ascoltando la sua musica lo sceglie personalmente come special
guest dei suoi live nel mese di maggio. I due hanno duettato a
Genova il 14 maggio durante il concerto della cantautrice,
facendo un commosso omaggio a De Andrè sulle note del
brano“Preghiera                                       in
Gennaio” (https://www.youtube.com/watch?v=j7RxwrFdXx4).

Ciò che accade attorno a The Leading Guy diventa
inevitabilmente soggetto di analisi e motivo di introspezione
per comprenderlo e provare a raccontarlo, come vuole la
tradizione più sincera del cantautorato. Ascolta le persone
costruendo una relazione onesta con loro, scambia ciò che
pensa in quel momento e condivide sempre i suoi pensieri.
Dotato di una capacità melodica pulita e brillante, ha fatto
dei testi e dell’interpretazione le sue caratteristiche
stilistiche distintive e facilmente riconoscibili. Non perdete
la straordinaria occasione di ascoltarlo dal vivo, in tour nei
principali club di tutta Italia a ottobre 2019, per la prima
volta accompagnato da una band.
Museo     Civico    d’arte,
Pordenone Cardè, tra luci e
sogni Dal 7 giugno al 7
luglio
“Vogliamo un museo vivo e attento al territorio e al passo con
i tempi, per questo lo doteremo presto di alcune
strumentazioni tecnologiche oggi imprescindibili come video e
schermi. I dati del 2018 con 18 mila presenze annuali rispetto
alle 5/6mila degli anni precedenti, ci confermano la bontà del
lavoro svolto fino a ora e ci spingono a proseguire in questa
direzione”. Lo ha affermato l’assessore alla cultura Pietro
Tropeano, durante la presentazione della mostra “Cardè, tra
luci e sogni” in programma dal 7 giugno al 7 luglio, al Museo
Civico d’arte per iniziativa de Il Circolo, grazie al sostegno
del Consiglio regionale. L’esposizione si inserisce nel ciclo
di mostre dedicate ad artisti locali nelle sale di palazzo
Ricchieri: una scelta precisa del Comune per dare spazio,
oltre agli artisti di respiro

& grigio, con tracce     di
cielo-cm50x50-2010
nazionale e internazionale, anche a chi ha fatto della terra
pordenonese la sua fonte di lavoro e ispirazione, contribuendo
alla sua valorizzazione. In questo caso Fernanda Valentina
Cardè, nata alle porte di Udine, ma pordenonese d’adozione, è
un’artista che ha saputo sviluppare negli anni una propria
ricerca estetica, intimamente legata a una ricerca interiore.
Questo è maggiormente evidente nell’ultimo periodo di
produzione, dal 2007 a oggi, oggetto della mostra. Materia e
colore si fanno veicolo di un dialogo spirituale, che
l’artista vive in prima persona, ma che vuole anche comunicare
all’esterno. Utilizzando la tecnica mista la pittrice si
appropria della tela, che accoglie una sperimentazione
poliedrica fatta di sottili sovrapposizioni materiche, graffi,
incisioni e schizzi di colore. Grazie ai temi ispirati alle
filosofie orientali, una visita all’esposizione di Fernanda
Cardè, improntata a un lirismo informale e caratterizzata da
una musicalità delle cromie, diventa quasi un momento di
meditazione. Entrando nella sale del museo, si lascerà il
mondo esterno fuori dalla porta, per entrare in una dimensione
sospesa, ma altrettanto reale, dove ritrovare il contatto con
se stessi e con quel mondo di sogni, rivendicato dall’artista
come un diritto per tutti. Dalle prime esperienze informali
astratte del 1997/98 si arriva alla sperimentazione della arti
applicate con le scatole dei sogni, dream box di legno, carta,
colore e inchiostri: scatole che danno forma tridimensionale a
una pittura affidata all’informale e che si prestano anche a
suggestive vibrazioni luminose.
“Le ho concepite – afferma l’artista – come un abbraccio dei
nostri sogni, che tratteniamo nell’intimo. Illuminandole
emerge una parte inaspettata. Tutto questo crea un dinamismo
di respiri e cromie”. In particolare nelle ultime opere di
Cardè diventa evidente l’invito ad aprire le braccia per
accogliere il non visibile.
frantumazone dell’immagine-
                                 cm 60×65- 1997-pigmenti su
                                 carta da restauro -intelata-

Nei suoi Dream Box l’artista riesce ad imprigionare tutto ciò
che nella realtà è movimento: la vibrazione della luce, il
fremito delle fronde, l’iridescenza delle cascate, le onde del
mare.
Fernanda Valentina Cardè sin da giovanissima è presente in
numerose collettive e personali che segnano l’inizio di una
intensa stagione espositiva in gallerie d’arte italiane e
straniere.
A metà degli anni Novanta comincia a sperimentare
l’affascinante linguaggio dell’astrazione e in questo campo
sviluppa la sua ricerca, seguita in un primo tempo dal
gallerista Sergio Colussa. Un percorso che si rivela ben
presto entusiasmante e ricco di stimoli creativi che premiano
l’artista supportata anche dai positivi consensi della
critica. Partecipa a numerosi concorsi conseguendo ottimi
riconoscimenti a livello nazionale. Sue opere fanno parte di
prestigiose collezioni pubbliche e private in Italia e
all’estero.

C.L.
PRESENTATE “LE GIORNATE DELLA
LUCE”, A SPILIMBERGO DALL’8
GIUGNO
SPILIMBERGO- Dopo il successo delle quattro prime edizioni,
torna a Spilimbergo – con incursioni anche a Sequals, Casarsa
della Delizia, San Vito al Tagliamento, Codroipo e Pinzano al
Tagliamento – il festival che celebra il ruolo degli Autori
della Fotografia del cinema italiano contemporaneo. Le
Giornate della Luce, in programma quest’anno tra l’8 e il 16
giugno sempre con l’ideazione e la curatela artistica di
Gloria      De      Antoni      con      Donato      Guerra.

Il   festival   organizzato   dall’Associazione   culturale   “Il
Circolo” che gode del sostegno della Regione Autonoma Friuli
Venezia Giulia, del Comune di Spilimbergo, della Fondazione
Friuli – conferma anche quest’anno la sua riuscita formula con
proiezioni dei film in concorso, incontri con direttori della
fotografia e fotografi di scena, registi e attori, seminari e
percorsi espositivi, per culminare nell’attribuzione del
premio Il Quarzo di Spilimbergo-Light Award, assegnato alla
migliore fotografia di un film italiano dell’ultima stagione,
insieme al consueto premio dei Giovani e premio del Pubblico.

Il riconoscimento principale verrà assegnato da una giuria
come sempre formata da nomi di spicco nel panorama
cinematografico: il regista, sceneggiatore e interprete
Edoardo Winspeare, l’attrice-icona degli anni Settanta
Stefania Casini, ora regista impegnata e di talento, l’attrice
Anna Bonaiuto, i critici cinematografici Oreste De Fornari,
Fabio Ferzetti e Fulvia Caprara, l’Autore della fotografia
Francesca Amitrano e Chiara Omero, direttore artistico di
ShorTS festival. A presiedere quest’anno la Giuria dei Giovani
l’attrice Anita Kravos.

La giuria ha selezionato tra i film italiani dell’ultimo anno
la terna dei finalisti che si contenderanno il titolo di
questa edizione: Michele D’Attanasio per il film di Mario
Martone Capri revolution, Roberto Forza per il film di Paola
Randi Tito e gli alieni e Daniele Ciprì per il film di Claudio
Giovannesi La paranza dei bambini.

La quinta edizione de Le Giornate della Luce si aprirà a
Spilimbergo sabato 8 giugno alle 17.30 a Palazzo Tadea con la
conversazione tra Laura Delli Colli e il maestro della
fotografia Dante Spinotti (in collaborazione con Istituto
Luce-Cinecittà e Rivista 8 ½). Seguirà la proiezione del corto
d’autore “Sogni” (2019) di Angelo Longoni, alla presenza
dell’attrice Claudia Conte, e l’inaugurazione delle mostre
“Antonio Pietrangeli: il regista che amava le donne” e “Il
Cinema che legge” a cura di Antonio Maraldi del Centro Cinema
Città di Cesena. In serata al Cinema Miotto (alle 21.00)
omaggio a Dante Spinotti con il film “Ant-Man and the Wasp”
(2018) di Peyton Reed.

Fissata per domenica 9 giugno l’apertura di due ulteriori
allestimenti: alle 12.00 allo Spazio Linzi inaugurazione di
“Immaginare il futuro”, a cura di Consuelo Ughi – in
collaborazione con Istituto Luce-Cinecittà – e “Quando il
cinema diventa duello e l’artigianato un’arte: le armi di
Fulvio Del Tin” in collaborazione con Confartigianato Imprese
Pordenone.

Una serie di proiezioni tra Spilimbergo e le altre città
coinvolte, segneranno la prima settimana del festival, dove
spicca, mercoledì 12 giugno, a Casarsa della Delizia una
serata, organizzata in collaborazione con il Centro Studi Pier
Paolo Pasolini, che festeggia i 60 anni dal primo ciak de “La
Dolce Vita” di Federico Fellini con una vera e propria icona
del cinema italiano, l’attrice Valeria Ciangottini: a
sessant’anni dall’inizio delle riprese, la bionda, angelica
camerierina che suggella il finale de La dolce vita, ricorda
quella primavera del 1959 sul set del capolavoro di Federico
Fellini.

Giovedì 13 giugno alle 17.00 al Teatro Arrigoni di San Vito al
Tagliamento incontro con il critico Steve Della Casa e il
cantante Shel Shapiro sugli anni d’oro dei “Musicarelli” del
cinema italiano degli anni Sessanta a cui seguirà il
documentario “Nessuno ci può giudicare” (2016) di Steve Della
Casa con Shel Shapiro, Mal, Gianni Pettenati, Rita Pavone,
Caterina Caselli e la fotografia di Roberto Forza.

A tre anni dalla sua presenza come presidente di Giuria e
docente alla Masterclass del festival, è atteso quest’anno il
ritorno del regista Pupi Avati, in assoluto tra i maggiori
protagonisti di sempre del nostro cinema che sarà protagonista
venerdì 14 giugno sempre al Teatro Arrigoni di San Vito di una
conversazione pubblica con Valentina Gasparet e Gloria De
Antoni, un appuntamento in collaborazione con Fondazione
Pordenonelegge e Pro San Vito. Nella serata precedente
(giovedì 13 dalle 21.00) la proiezione dei film “Gli amici del
bar margherita” e “La casa delle finestre che ridono”, firmati
da Pupi Avati con la fotografia di Pasquale Rachini.

Super ospite di questa edizione il regista e sceneggiatore
inglese Peter Greenaway che venerdì 14 al Cinema Miotto di
Spilimbergo (ore 17.00) presenta “L’ultima cena secondo Peter
Greenaway”: in occasione del cinquecentenario della morte di
Leonardo da Vinci, le luci e i colori di uno dei dipinti più
celebri del mondo vengono raccontati secondo lo sguardo del
più visionario dei registi europei, ormai entrati nel mito
della settima arte.

Sempre venerdì al Cinema Miotto di Spilimbergo l’incontro
“Luci e controluce nella città. Puglia e Friuli Venezia
Giulia, sguardo sui set più suggestivi del territorio
italiano” il Film Fund Manager Roberto Corciulo di Apulia Film
Commission, il direttore della Friuli Venezia Giulia Film
Commission Federico Poillucci, il regista Edoardo Winspeare,
il direttore della fotografia Giorgio Giannoccaro, l’attrice
Anita Kravos. Nel pomeriggio (ore 14.00) a Villa Savorgnan a
Lestans di Sequals il corso di formazione per giornalisti “Dai
vostri inviati. Quando i mezzi di informazione raccontano il
cinema” con Andrea Crozzoli, Steve Della Casa, Fulvia Caprara,
Ivana Godnik, l’introduzione del Presidente dell’Ordine dei
Giornalisti del Friuli Venezia Giulia Cristiano Degano e il
coordinamento del critico cinematografico Gabriella Gallozzi.

La giornata di sabato 15 giugno si aprirà alle 10.00 alla
Biblioteca civica di Spilimbergo con il critico Fabio Ferzetti
che converserà Mariuccia Ciotta e Roberto Silvestri autori del
libro “Bambole perverse. Le ribelli che sconvolsero
Hollywood”. I numerosi incontri della giornata saranno
conclusi al Cinema Miotto alle 18.00 con l’appuntamento
“Fotografare i panettoni. Luci e colori nei film di Carlo e
Enrico Vanzina”, conversazione pubblica di Masolino d’Amico
con Enrico Vanzina, Marco Risi e Mauro Marchetti.
Nelle serate di giovedì 13, venerdì 14 e sabato 15 giugno
saranno proiettati in sala i tre film finalisti di questa
edizione. Gran finale domenica 16 alle 21.00 al Cinema Miotto
di Spilimbergo con l’omaggio che il festival rinnova al
ricordo di Michela, ragazza di Spilimbergo vittima di
femminicidio, di cui ricorrono tre anni dalla tragica morte
proprio nelle giornate del festival. L’omaggio suggellerà
questa edizione con la presenza d’eccezione di Simone
                             Cristicchi. Sempre nella serata
                             di domenica l’assegnazione del
                             Quarzo di Spilimbergo – Light
                             Award, Il Quarzo dei Giovani e
                             Il Quarzo del Pubblico (Premi
                             realizzati da Friul Mosaic) al
                             miglior Autore della Fotografia
del cinema italiano per il 2019. Sarà anche assegnato il
Premio Controluce per i mestieri del cinema e l’artigianato
della Confartigianato Imprese Pordenone a Massimo Pieroni.

Tutte le proiezioni saranno precedute dalla sigla che ha vinto
quest’anno il bando pubblico lanciato dal festival, il lavoro
firmato da Sara Beinat, Federica Pagnucco e Matteo Sabbadini.

BORAMATA     V     EDIZIONE:
GIRANDOLE E SPETTACOLI DI
AQUILONI IN PIAZZAUNITA’ (SI
REPLICA SABATO MATTINA ALLE
11.00). FINO A DOMENICA 9 GIU
                         Per la V edizione di Boramata quella
                         di venerdì è stata la giornata delle
                         girandole in piazza Unità: triestini
                         e turisti si sono svegliati con la
                         più grande piazza della città
                         allestita con centinaia fiori a
                         mulinello che portano i colori delle
                         bandiere delle quattro squadre che si
                         affronteranno a Trieste per i
                         campionati europei di calcio under
21. Grande successo anche per lo spettacolo di aquiloni in
piazza Unità con gli aquilonisti della Val di Fiemme che hanno
proposto il loro colorato spettacolo in piazza Unità con il
gufo, la piovra e altre creazioni volanti.

Attesa replica con lo spettacolo da guardare con il naso
all’insù sabato mattina dalle 11.00 mentre il pomeriggio sarà
dedicato ad un’infilata di appuntamenti nella tensostruttura
di piazza Ponterosso, dove il main partner AcegasApsAmga
prosegue ad informare i triestini sul consumo dell’acqua del
rubinetto, donando una pratica borraccia per evitare le
bottigliette di plastica.

Alle 17.30 l’appuntamento con Boramatite con i disegni sulla
bora e le speciali invenzioni su carta ispirate al nostro
vento. Le boramatite di quest’anno sono Annalisa Metus, Paper
engineer che progetta e realizza libri d’artista, scenografie
pop-up, installazioni, e Federico Barile grafico e
illustratore che ha creato il logo del Museo della Bora e
tante altre immagini compresa l’immagine di Boramata.

A seguire l’appuntamento Bora? Cossa far? con Diego Manna,
geniale autore di istruzioni per affrontare la bora e altre
letture in “patock english”, divertente miscuglio di inglese e
triestino. Alle 18.00 l’incontro Camminare e correre nel
vento: la bora è sempre più un argomento turistico. Ne parlerà
Rino Lombardi con Susanna De Mottoni, che fa parte del gruppo
che organizza la ormai celebre corsa della bora il 6 gennaio,
e con Sabina Viezzoli, guida naturalistica che organizza i
“walking tour” della bora.

A seguire Boramata si fa vetrina delle cose che succedono in
città e racconta due eventi, il Bloomsday di quest’anno con
Riccardo Cepach del Joyce Museum
e il design market di Barbacan
Produce di domenica 9 giugno.

Alle 18.30 circa presentazione del libro “La ballata del
vento” di Mario Ferraguti (edizioni Ediciclo, 2018) e a
seguire “Legno e vento”, esecuzione di brani con chitarra
solista della chitarrista Paola Selva che presenta il nuovo CD

Gran finale di questa edizione domenica 9 giugno in piazza
Unità alle 11.00 con l’asta pubblica delle girandole condotta
dall’attrice Marcela Serli.

Tutto il programma su: www.museobora.org
EDOARDO BENNATO in concerto
23 agosto 2019_Ore 21.30
LIGNANO SABBIADORO, Arena
Alpe Adria
Biglietti in vendita online su Ticketone.it e in tutti i punti
    vendita dalle 10.00 di lunedì 10 giugno. Info e punti
                autorizzati su www.azalea.it

Nuovo appuntamento nell’estate musicale di Lignano
Sabbiadoro e del Friuli Venezia Giulia. Venerdì 23
agosto, sul palco dell’Arena Alpe Adria (inizio alle
21.30), salirà un’autentica leggenda della musica
italiana, Edoardo Bennato, cantautore, chitarrista e
armonicista, considerato uno dei più grandi rocker della
                     nostra      storia      musicale.
                     I biglietti per il concerto,
                     organizzato da Zenit srl, in
                     collaborazione con Città di Lignano
                     Sabbiadoro, Regione Friuli Venezia
                     Giulia e PromoTurismoFVG, saranno
                     in vendita online su Ticketone.it e
                     in tutti i punti vendita a partire
                     dalle 10.00 di lunedì 10 giugno.
                     Info    e    punti    autorizzati
                     su www.azalea.it.
FESTIVAL RISUONANZE, GRAN
FINALE A TRIESTE CON LA
MEZZOSOPRANO AKIKO KOZATO E
LA PIANISTA ADELE D’ARONZO
Lunedì 10 giugno, alle 20.45, all’auditorium Casa della Musica
si concluderà la rassegna promossa dall’Associazione culturale
TKE di Tricesimo

                             uTRIESTE – Si avvicina al gran
                             finale il festival “Risuonanze
                             2019 – Incontri di nuove
                             musiche“, preziosa, ricercata
                             rassegna itinerante promossa
                             dall’Associazione culturale TKE
                             di Tricesimo e improntata a una
                             mission ben precisa: reagire con
forza, cioè, alla sempre maggior ingerenza delle dinamiche
tipiche del mercato di massa nei rapporti fra le opere
dell’ingegno e dell’espressività umana non destinate a quel
fine e i loro fruitori. Lunedì
10    giugno,    alle    20.45,
all’Auditorium della Casa della
Musica di Trieste due eccellenti
interpreti, la mezzosoprano
Akiko Kozato e la pianista Adele
D’Aronzo, eseguiranno musiche di
Giuseppe    Colardo,   Gilberto
Bosco, Roberto Andreoni, Carla Rebora, Gabrio Taglietti, Sonia
Bo, Keiko Takano, Hunter Coblentz, Mladen Tarbuk, Kirsten
Strom e Dimitrios Katharopoulos. L’evento gode del patrocinio
della Camera dei Deputati. I
                             brani protagonisti al festival
                             Risuonanze, che ha toccato
                             Tricesimo e Udine con tre
                             apprezzati        appuntamenti
                             concertistici,           vengono
                             presentati in prima assoluta o
                             in prima italiana: a firmare le
opere eseguite durante la rassegna, complessivamente 48, sono
eccellenti compositori internazionali. La maggior parte dei
brani è stata prodotta dagli artisti su diretta commissione
degli organizzatori del festival; 15, invece, sono stati
selezionati nel corso di una “Call for Scores” internazionale,
che ha raccolto quasi 400 adesioni, da ogni parte del mondo.
Quella in corso è la settima edizione di Risuonanze, evento
che può contare sul coinvolgimento di un gran numero di
compositori, musicologi e intellettuali, accomunati dal
desiderio di segnare una svolta rispetto ai processi di
massificazione nel settore della musica. Collaborano
all’evento il Progetto Cultura Nuova (Comuni di Campoformido,
Martignacco, Pagnacco e Pasian di Prato), i Comuni di Udine e
Tricesimo,    la  Casa   della
Musica/Scuola di musica 55  di
Trieste   e   l’Associazione
Culturale   Progetto Quattro
Stagioni; il festival, inoltre,
è patrocinato dalla S.I.M.C. –
Società     Italiana      Musica
Contemporanea e dal Club Unesco
di Udine. L’edizione di quest’anno, inoltre, ha consolidato la
media-partnership di Radio Capodistria e TV Capodistria: la
prima trasmetterà in differita tutti i concerti.
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