Dall'Unione riconoscimento denominazione geografica

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Dall'Unione riconoscimento denominazione geografica
Vermouth,     via     libera
dall’Unione    Europea    al
riconoscimento         della
denominazione geografica
Tutto pronto per il disciplinare dello storico vino
aromatizzato torinese, il Vermouth, che ha incassato il via
libera dall’Unione Europea al riconoscimento della
denominazione geografica “Vermouth di Torino”.

Un iter, del quale fanno parte 18 produttori, durato 20 anni
per il Vermouth un prodotto della tradizione piemontese che
nasce a Torino nella metà del 1700 e a partire dalla fine del
19imo secolo è esportato in tutto il mondo.
Dall'Unione riconoscimento denominazione geografica
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Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 21/11/2019

Quindi un grandissimo risultato, quello raggiunto dallo
storico prodotto, in quanto fino ad oggi, il Vermouth, non era
mai stato associato, né a livello italiano tantomeno a livello
mondiale all’origine territoriale con la conseguenza che i
consumatori non disponevano di un riferimento specifico
riguardo la chiara associazione territoriale che ora vede
l’importante tutela dell’origine territoriale, a livello
legislativo, nel capoluogo piemontese che sarò portato
conseguentemente ad essere associato come nome nel mondo
quindi affiancato a questo prodotto sulle etichette di
Vermouth.

L’iter per il disciplinare ha visto nel marzo 2017 il
Ministero delle Politiche Agricole accogliere la richiesta
della Regione Piemonte e ha riconosciuto l’Indicazione
Geografica.   “L’obiettivo   –   ha   spiegato   Roberto   Bava,
Dall'Unione riconoscimento denominazione geografica
presidente dell’Istituto del Vermouth di Torino – era
posizionare il Vermouth in cima alla piramide qualitativa,
tutelandone anche gli aspetti di origine, dal campo di
coltivazione delle erbe officinali fino all’imbottigliamento.
Abbiamo voluto realizzare un disciplinare coraggioso che lo
distinguesse dagli altri vini aromatizzati, dettagliandone il
grado alcolico e la provenienza geografica degli ingredienti.”

La Commissione Europea terminata la valutazione del fascicolo
tecnico dell’Indicazione Geografica nei prossimi mesi, dopo la
pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, approverà il
disciplinare dello storico vino aromatizzato torinese, bevuto
come aperitivo in tutto il mondo.
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Meetic: a Roma ci si conosce
a ritmo di salsa
“Vuoi ballare con me?” Questo invito con il gesto iconico di
porgere la mano per procedere insieme verso il centro della
pista da ballo è
una scena che accompagna da sempre il nostro immaginario
romantico. La danza,
ballare insieme alla persona che si sta corteggiando è un
ottimo modo di
rompere il ghiaccio che aumenta l’intimità, la confidenza e
crea un momento di
condivisione speciale, allegro e sensuale allo stesso tempo.

Secondo una ricerca condotta da Kantar TS il 52% dei single
europei sono soliti cercare una persona speciale online
tramite servizi di
dating, mentre il 25% preferisce incontrare un possibile
partner nei club,
magari sfruttando proprio il dancefloor. Ed è con questa
premessa che Meetic,
il servizio di incontri più affidabile in Italia, ha voluto
favorire sia quei
single che amano uscire per una serata danzereccia, sia quelli
più avvezzi ai
sistemi di dating online, proponendo un simpatico evento che
si svolgerà
proprio in un club per imparare a ballare una delle discipline
più sensuali di
sempre: la salsa.

Appuntamento per tutti gli aspiranti ballerini sabato 23
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novembre per una super festa a ritmo latino presso la
discoteca Dancing
Zanussi, il tempio della salsa nel cuore di Roma organizzata
in partnership con
il Barrio della Salsa. L’evento è stato pensato non solo per
chi ama questo
tipo di musica, ma soprattutto per avvicinare i partecipanti
alle movenze più
calienti e dare a tutti l’opportunità di conoscere tante
persone nuove in un
contesto unico e divertente.

La serata avrà inizio intorno alle 21:00 e, ad aprire
letteralmente le danze, sarà una ballerina professionista,
maestra di salsa, che guiderà gli ospiti insegnando i passi
base e aiutandoli a prendere confidenza con questa disciplina.
Sarà l’occasione ideale per scegliere il proprio partner con
cui danzare tutta la notte. Dopo la lezione, infatti, ci si
rilasserà di fronte a un ottimo drink così da prendere fiato e
scambiare qualche chiacchiera con i propri compagni di ballo.
Per tornare poi a scatenarsi in pista per tutto il resto della
serata, ripassando insieme quanto appreso durante la lezione.
Un ottimo modo per conoscersi, fare amicizia e chissà che, tra
un passo e l’altro, oltre a pestarsi i piedi, possa nascere
qualcosa di più! L’evento è gratuito, ma su prenotazione. Per
partecipare basterà compilare il form a questo link e
preparare il proprio outfit più colorato per farsi notare
sulla pista da ballo.

Ed è così che Meetic coccola i suoi carissimi single,
rimanendo al loro fianco non solo online, ma anche nella vita
reale:
l’obiettivo, in fondo, è dare inizio a qualcosa di vero. Non è
un caso se, ad
oggi, gli eventi targati Meetic hanno superato di gran lunga
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quota 600, con un
totale di almeno 18mila single coinvolti in tutta la Penisola.
Appassionanti
viaggi, ottime cene e aperitivi di ogni tipo, corsi di cucina
e show cooking,
eventi culturali, mostre, film, quiz game e spettacoli di
cabaret, sono
tantissime le occasioni che permettono agli utenti della
community di
incontrare persone nuove in un’atmosfera unica che valorizza
le passioni
individuali.

F.P.L.
Dall'Unione riconoscimento denominazione geografica
Il     Mondo     dell’Arte:
l’esclusiva        galleria
capitolina     spegne    45
candeline    e  prepara   i
festeggiamenti
La galleria “Il Mondo dell’Arte” spegne 45 candeline e prepara
Dall'Unione riconoscimento denominazione geografica
i festeggiamenti. Sabato 30 Novembre, dalle 18 fino alle 22 a
Roma in via dei Castani, 193 sarà possibile brindare insieme
al direttore artistico Elvino Echeoni e al direttore
commerciale Remo Panacchia oltre che poter ammirare le varie
opere esposte. Per l’occasione è stato previsto anche un pizza
party.

“Il Mondo dell’Arte”, nel corso di quasi mezzo secolo di
attività, è diventato un importante punto di riferimento per
molti artisti e collezionisti. Un successo che riflette
sicuramente la mission e lo spirito aziendale che è sempre
stato quello di costituire una struttura capace di proporsi
come polo di incontro e d’attrazione in grado di accogliere le
diverse realtà artistiche e di orientare i suoi partecipanti
nella complessa trama dell’Arte.
Dall'Unione riconoscimento denominazione geografica
Tutte le strade portano                                    a
Roma… ma anche in Puglia
Uno stile di vita autentico, naturale, accogliente è tra le
leve del successo turistico della Puglia. Lo hanno compreso
bene le istituzioni regionali che hanno intrapreso un percorso
strategico in questa direzione già da diversi anni. Ora, la
sfida possibile è mettere a sistema il ‘modello Puglia’,
rendendolo capace di generare ancora maggiore valore economico
ed occupazione, partendo dalla sua storia, cultura e bellezza,
ma anche dalla creatività e dalla passione dei suoi talenti.

La Puglia piace e fa registrare un trend in
crescita di tutti gli indicatori del settore turistico. Negli
ultimi cinque
anni, gli arrivi sono aumentati del 27,5% con una crescita
dall’estero del 71%.
A salire è anche il gradimento verso la regione: nell’ultimo
anno, le
recensioni online (+46%) palesano un sentimento positivo di
oltre l’86%.
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È stato questo il tema del workshop ‘Puglia, uno stile di vita
‘(a way of life’) che ha avuto luogo presso la Sala della
Stampa Estera a Roma nell’ambito della rassegna ‘Tutte le
strade portano a Roma’.

È intervenuto Giorgio Palmucci, Presidente ENIT, per il quale:
“Come Agenzia nazionale del turismo, il
nostro ruolo è promuovere l’Italia, lavorando a stretto
contatto con le
regioni. Con la Regione Puglia c’è un rapporto straordinario,
poiché la Puglia
ha puntato su un turismo lento, ‘dedicato’ non solamente alle
destinazioni
conosciute ma anche a quelle meno note che hanno altrettanto
da offrire da un
punto di vista culturale, naturalistico, eno-gastronomico,
esperienziale. Tutti
aspetti che il turista cerca fortemente”.
“Siamo impegnati, Istituzioni e
cittadini pugliesi, per costruire un modello che si basi
soprattutto
sull’identità della nostra regione e che punti a far rimanere
i nostri giovani”, ha dichiarato l’Assessore regionale al
Turismo, Loredana Capone. Perché “puntare proprio sull’indotto
turistico“, è stata lei
stessa a spiegarlo, “non esiste altro
settore economico che genera lavoro delle persone quanto
quello del turismo
fatto di accoglienza, buona cucina, conoscenza dei luoghi. Se
è vero che
occorre dare ai nostri giovani ‘ali e radici’, in Puglia
possiamo farlo con
questo modello di sviluppo dalla fortissima dimensione umana”
ha concluso
citando un proverbio mediterraneo.

Per Aldo Patruno, Direttore del Dipartimento Cultura e Turismo
di Regione
Puglia, il tema della programmazione di
medio-lungo periodo è il nodo cruciale per sviluppare delle
linee di intervento
strutturale ed efficaci. “La Puglia è
virtuosa anche in questo, dal momento che ha sviluppato piani
strategici
decennali e sta mettendo in atto politiche che produrranno
risultati andando
anche oltre la durata di una legislatura. Questa è la chiave
per ‘andare
lontano’, per andare oltre i provincialismi, per consolidare
una destinazione
turistica ancora giovane e sviluppare un modello diverso di
sviluppo del
Mezzogiorno che guarda al Mediterraneo come culla di civiltà e
non tomba di
migranti”, ha detto nel suo intervento in cui ha citato
diversi esempi di eccellenze
pugliesi.

Di creatività e impresa ha parlato approfonditamente Vincenzo
Bellini, Presidente del Distretto produttivo ‘Puglia
Creativa’: “L’impresa culturale creativa oggi in Puglia cresce
di oltre il 4% di anno in anno, in un momento in cui
l’economia nazionale è in completa stagnazione”.

 Fabio Viola, uno dei pionieri del gioco
digitale in Italia e fondatore del         progetto   digitale
‘TuoMuseo’,
dal workshop ha lanciato una proposta: luoghi di cultura che
siano essi stessi
produttori di cultura: “Avete mai pensato
al fatto che un museo, ad esempio, non produce direttamente
cultura? La
rivoluzione potrebbe essere, invece, siti che siano in grado
di creare
contenuti oltre che di promuoverli”.

Ha completato i lavori della mattinata Guido Guerzoni, docente
del corso di laurea ‘Museum Management’ dell’Università
Bocconi il
cui intervento è stato incentrato sull’impatto dei processi di
internazionalizzazione della presenza turistica della Puglia:
“È la regione italiana che è cresciuta più
di ogni altra negli interessi di pubblici internazionali. E
questo grazie a due
driver importanti: investimenti su Cinema e Audiovisivo e
promozione dedicata a
target specifici.”
I lavori sono continuati anche
nel pomeriggio con una sessione interamente dedicata alle
esperienze di Puglia.
A testimoniarle sono stati Franco Punzi, Presidente del
Festival della Valle
d’Itria, fra i più antichi di Puglia e più importanti
d’Europa, Enrico Romita, ideatore
di ‘Hell in the Cave’ che, portando l’Inferno di Dante
nelle grotte di Castellana, è oggi l’unico spettacolo
stanziale della regione
Puglia e uno dei pochi in Italia, Giuseppe
Teofilo, Presidente della ‘Fondazione Pino Pascali’ di
Polignano a Mare,
attualmente in mostra alla Biennale di Venezia, Claudia Poggi,
responsabile del settore museale
dell’Accademia Cittadella     Nicolaiana,   Nancy   Dell’Olio,
avvocata newyorkese nata a
Bisceglie nominata ambasciatrice della Puglia nel mondo.

È stata quest’ultima a concludere la serie di interventi
pomeridiani e
a tirare le fila dei lavori della giornata: “oggi
è emerso che la Puglia è un marchio che ha tutte le carte in
regola per stare
sulla scena internazionale, attraverso le carte vincenti del
turismo e della
cultura”.

A moderare il dibattito di entrambe le sessioni,
la giornalista Paola Moscardino.Il workshop si svolgeva
nell’ambito della rassegna ‘’Tutte le strade
portano a Roma’, incontro nazionale del turismo lento e del
patrimonio
culturale che gode dell’Alto Patrocinio del Parlamento
Europeo ed è
inserito nel Partenariato globale delle Nazioni Unite per lo
sviluppo
sostenibile.

Ci vediamo a via Veneto,
l’appuntamento è con l’ex
“Bond Girl” Olga Bisera
“Ci Vediamo a via Veneto. L’appuntamento con Chiara Rai
dall’Harry’s Bar di Roma. L’intervista a Olga Bisera attrice
cinematografica, giornalista e scrittrice jugoslava
naturalizzata italiana, interprete di diversi film tra i quali
“La spia che mi amava” dove ha recitato come Bond girl. Ha
anche posato come modella per la rivista maschile Playmen
Trento, la città del Natale:
tutto   pronto   per   luci,
addobbi e il tradizionale
mercatino
TRENTO – La Città di Trento si trasforma nella Città del
Natale e, tra luci e addobbi e con il tradizionale mercatino
che quest’anno spegne 25 candeline, farà vivere ai numerosi
visitatori un’autentica atmosfera natalizia degna delle
migliori tradizioni.

Dal prossimo 23 novembre 2019 fino al 6 gennaio del
nuovo anno Piazza Battisti, Piazza Fiera e, da quest’anno
anche Piazza Santa
Maria Maggiore, faranno da cornice alle 92 bancarelle del
Mercatino di
Natale di Trento.

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Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 14/11/2019

Un’esperienza indimenticabile, resa possibile grazie
all’impegno di tutta la città e degli espositori che di anno
in anno sono
sempre più numerosi.

Tra le tante novità previste per questa edizione 2019     il
coinvolgimento di una nuova piazza, Piazza
Santa Maria Maggiore dedicata ai bambini, alle famiglie e
alla produzione agricola del territorio: nelle casette di
legno gli
operatori associati a Coldiretti esporranno i loro prodotti
affiancando i
numerosi laboratori didattici e ricreativi che si svolgeranno
in una struttura
dedicata e riscaldata.

E per chi utilizza i treni storici per raggiungere Trento,
troverà
all’arrivo in Piazza Dante una grande ruota panoramica dalla
quale
ammirare la città da una particolare angolatura e il presepe
in legno.

Il Mercatino di Natale di Trento regala dunque un’esperienza
indimenticabile, non solo esposizione e vendita di prodotti,
ma un viaggio nel
territorio alla   scoperta   delle   eccellenze   trentine   con
degustazioni e
dimostrazioni dal vivo.

Le 92 casette sistemate nelle tre piazze di Trento sono pronte
ad
accogliere i visitatori in un turbinio di colori, sapori e
musiche tradizionali
e vecchie armonie di bande cittadine e gruppi itineranti.

Ma il mercatino è anche il regno dei bambini, Babbo Natale,
infatti li aspetterà nella sua casa per regalare loro una
piccolo dono, li
aiuterà a scrivere la letterina o a fare un piccolo lavoretto.
Non mancheranno laboratori
e attività educative nei musei cittadini o in Piazza S. Maria
Maggiore. Infine
in piazza Duomo il maestoso albero di Natale illuminerà tutta
la piazza
e il tradizionale Trenino di Natale aspetterà i più piccoli
per un
divertente giro nel centro storico alla scoperta di splendidi
palazzi.
Cinema a Natale, nelle sale
cinematografiche arriva il
capolavoro   di   Guillaume
Maidatchevsky:        AILO-
Un’Avventura tra i Ghiacci

Ailo, il viaggio di un piccolo cucciolo
di renna tra le meraviglie della Lapponia

Fabio Volo, con il suo inconfondibile timbro vocale è il
narratore di “AILO – Un’Avventura tra i Ghiacci“, primo
lungometraggio firmato da un grande autore di documentari
sugli animali: il francese Guillaume Maidatchevsky, arrivato
nelle sale il 14 novembre.

Immagini meravigliose di una natura incontaminata e ricca di
fascino, fanno da sfondo alla storia di Ailo, un film
emozionante e coinvolgente..

“Ho deciso di raccontare la storia di Ailo perche è un bel
film, perché
sono genitore e voglio che i miei figli vedano film
emozionanti ed educativi
come questo. Ailo non è solo la
storia di una splendida avventura, è un film che ci fa capire
anche come la natura
e il pianeta debbano diventare temi centrali ora, siamo già in
ritardo.” Scrittore, attore, sceneggiatore, conduttore
radiofonico e televisivo l’artista, fervido sostenitore della
salvaguardia del
pianeta, torna al doppiaggio dopo 3 anni dall’esperienza di
Kung Fu Panda 3, con un ruolo tutto
nuovo: il narratore di un viaggio fantastico tra le nevi della
Lapponia
finlandese, la magica terra di Babbo Natale, di un piccolo
cucciolo di renna e
della sua mamma.

“Ho diretto moltissimi
documentari sugli animali. Ma un giorno i miei figli mi hanno
detto: “Non hai
mai fatto un film sulle renne di Babbo Natale!” Così è nato
AILO, un’opera di
finzione basata sulla realtà della natura.” Guillaume spiega
la sua scelta di
questa forma narrativa dopo     una   lunga   esperienza   come
documentarista e biologo,
esperto conoscitore delle caratteristiche fondamentali del
comportamento degli
animali, assoluti protagonisti di Ailo. Il film è stato
presentato in anteprima
durante la recente Festa del Cinema di Roma, nella sezione
Alice nella Città,
con la presenza del regista e di Volo.

Dice il regista, che abbiamo incontrato durante
l’anteprima: “Abbiamo girato 600 ore di giornalieri. Non le ho
riviste tutte… ma
quasi! In fase di montaggio si comincia un terzo tipo di
scrittura. È lì che
cerchiamo le espressioni e la mimica degli animali. Abbiamo
davanti una sorta
di grande puzzle con tutte le interazioni che si sono
verificate durante le
riprese. Non si tratta di un documentario o di un bestiario.
Non mostro dieci
scene con un animale, e poi altre dieci con un altro. No,
l’imperativo è la
storia, la storia, la storia… Il mio obiettivo è quello di
creare un legame
con lo spettatore”.

Maidatchevsky ha evitato di cadere in un pedagogismo
ambientalista ormai alquanto invasivo e spesso fuori tono.
Conferma infatti che
“ il discorso ambientalista a forza di
sentirlo tutti i giorni diventa sterile, perde forza. Bisogna
trovare un altro
modo per sensibilizzare la gente, anziché dire ‘Non è bello
quello che gli
esseri umani fanno al pianeta e agli animali’. Da questo punto
di vista,
appartengo alla scuola di      Miyazaki:   meravigliando   lo
spettatore lo si stimola a
proteggere l’ambiente. La presa di coscienza avrà luogo perché
i bambini si
affezioneranno ad Ailo, all’ermellino e al ghiottone, e
penseranno: ‘sarebbe
davvero un gran peccato se tutto questo sparisse’. Del resto,
funziona così anche con gli adulti”.
L’educazione alla vita, alle sue gioie e dolori, alle sue
conquiste e pericoli,
è. in fondo, un percorso comune a tutti gli esseri viventi, e
l’itinerario di
Ailo costituisce la metafora di un’avventura che coinvolge ed
impegna tutte le
creature di questo pianeta.
Sinossi

Ailo – Un’avventura tra i ghiacci racconta con la voce unica
di
Fabio Volo, l’incredibile viaggio di un piccolo cucciolo di
renna tra le
meraviglie della Lapponia. Un percorso alla scoperta di
strepitosi paesaggi immersi in una natura incontaminata e
primitiva in cui
vivono animali stupendi. Una storia narrata da immagini uniche
– raccolte in
sedici mesi durante le quattro stagioni – che mostrano la
crescita di
Ailo, la piccola renna che imparerà ad affrontare con coraggio
i pericoli della
natura e a superare straordinarie sfide alla scoperta di un
mondo bellissimo.

La renna

Ailo è una piccola renna, un animale originario della
Lapponia. Se ne trovano a decine di migliaia in questa
regione, più numerose
degli stessi abitanti Le renne hanno delle corna che si
rinnovano ogni anno. Le
loro particolari caratteristiche permettono loro di
sopravvivere in un ambiente glaciale, la loro
pelliccia, infatti, le rende capaci di sopportare delle
temperature prossime ai
-40 gradi centigradi. Diversamente dagli altri erbivori, le
renne riescono a
spostarsi facilmente sulla neve grazie ai loro grandi zoccoli.
Si nutrono di erba e di muschio, ma il loro nutrimento
preferito sono senza alcun dubbio i licheni.

Ailo – Un’avventura tra i ghiacci è un’esclusiva per
l’Italia di Lucisano Media Group e Adler Entertainment,
distribuito da Adler
Entertainment , ed
è stato realizzato grazie ad un cast tecnico d’eccezione che
ha trascorso su un
set difficile per le condizioni climatiche quattro stagioni,
da maggio del 2017
a giugno del 2018.

Un film diretto da Guillaume Maidatchevsky, raccontato da
Fasbio Volo, nei cinema dal 14 novembre 2019
Cast tecnico

Regia: Guillaume Maidatchevsky

Voce narrante: Fabio Volo

Prodotto da: Laurent Baudens,       Laurent Flahault,     Gaël
Nouaille

Co-prodotto da: Marko Röhr

In coproduzione con Borsalino Productions, Gaumont MRP,
Matila Röhr Production
Produttori associati: Stephan Giger, Ralph Dietrich,
Karin Dietrich Kjetil Jensberg, Svein Andersen

Direttore della fotografia: Daniel Meyer

Direttore della fotografia in Finlandia: Teemu Liakka

Musiche originali: Julien Jaouen

Musiche originali aggiuntive: Panu Aaltio

1° Ass.te alla regia: Mélanie Caudron

Montaggio: Laurence Buchmann

Coordinatrice animali: Tuire Kaimio

Tecnico del suono: Juha Hakanen

Direttore di produzione: Eric Salemi

Direttrice di produzione in Finlandia: Hanna Järvinen

Canzone: “Ailo: une
odyssée en Laponie”, composta e interpretata da Aldebert.
Debora Caprioglio a Montopoli
per      “Piccoli     Comuni
incontrano la cultura”
RIETI – Debora Caprioglio è la protagonista di CALLAS
D’INCANTO, scritto e diretto da Roberto D’Alessandro, la
storia di Bruna, fedele governante di Maria Callas, al suo
servizio dal 1953 al 1977, in scena il 16 novembre ore 21 al
Teatro S. Michele Arcangelo di Montopoli nell’ambito degli
appuntamenti gratuiti pensati per la provincia di Rieti di
Piccoli comuni incontrano la cultura. Progetto della Regione
Lazio realizzato da ATCL in collaborazione con LazioCrea vede
per ogni tappa il supporto dei Comuni ospiti, attivando un
percorso virtuoso di sostegno alla cultura.

Bruna, è stata l’ombra della Callas e come una Vestale, ne
custodisce la memoria, i ricordi, l’idea di una donna che ha
rappresentato tutta la sua esistenza, per la quale la sua vita
ha avuto ed ha ancora una ragione che va al di là del semplice
esistere. Bruna rappresenta la semplicità, la quotidianità,
quella contingenza davanti alla quale non è possibile valutare
il genio, del quale tuttavia si avverte la statura, del quale
si venera l’immensità di pensiero, la vastità delle imprese.

Così ascoltiamo la storia che ci racconta e ci troviamo al suo
fianco a spiare quasi con vergogna i palpiti di quel cuore, la
sua felicità, il suo tormento, tutta la tristezza del mondo.
Cos’è un mito?

Nelle religioni, è la narrazione sacra di gesta e origini di
Dei ed Eroi. Può essere l’esposizione di un idea sotto forma
allegorica: il mito della caverna in Platone. Può essere un
utopia, illusione: la sua fortuna è solo un mito. Per
estensione è l’immagine idealizzata di un evento o di un
personaggio che svolge un ruolo determinante nel comportamento
di un gruppo umano. Una leggenda.

Maria Callas è tutto ciò. La sua statura artistica ha diviso
il mondo dell’opera in prima e dopo la Callas. La sua capacità
di interpretazione ha strappato la scena operistica
all’affettazione dei gorgheggi fini a se stessi, ed è riuscita
a dare un armonia ai personaggi del melodramma, mostrando sui
palcoscenici di tutto il mondo un anima in una voce. La Callas
nel nostro racconto non è una voce in una donna, bensì una
donna con una voce. Così la sua vita aldilà della legenda si
consumò nella tragedia, vissuta in maniera totale da eroi.
Esattamente questa dimensione mitica ha Bruna della Callas. La
racconta con fervore e passione quasi religiosa, soffermandosi
maggiormente sul tormento della sua anima. Una grande storia
d’amore, dopo l’incontro con Aristotele Onassis.

La loro relazione, ed il triste epilogo concorrono ancora di
più a dare alla vicenda una sacralità mitica che pare
sussurrarci a tutti come la felicità non è di questa terra se
due dei come loro non hanno potuto essere felici. Loro erano
imperscrutabili, ignoti anche al fato che ineluttabilmente,
senza clemenza, si attua. Bruna durante tutto lo spettacolo
attende il ritorno della sua Madame.

L’aspetterà per sempre, perché si sente come la tessera di un
puzzle che completa un mosaico. Alla fine il desiderio di
vedere entrare Maria Callas si fa irresistibile: “Madame –
cioè la signora Callas non c’è, sta per arrivare.” La divina
non può entrare. Il suo corpo non è più tra noi anche se lei è
ancora in mezzo a noi come un idea, una legenda, un mito.. per
una serata d’incanto.

Il progetto PICCOLI COMUNI INCONTRANO LA CULTURA della Regione
Lazio realizzato da ATCL in collaborazione con LazioCrea, è
pensato per 47 piccoli comuni, comunità al di sotto di 5000
abitanti, per il quale si sono sviluppate tante importanti
collaborazioni: Teatro di Roma, Conservatorio di Santa
Cecilia, Roma Lazio Film Commission, Progetti Speciali-ABC
della Regione Lazio, ma soprattutto tutte le amministrazioni
locali. Per poco più di 2 mesi, dal 28 settembre al 30
novembre, l’intero territorio sarà attraversato da concerti,
spettacoli, attività per bambini, danza, incontri per un
totale di 25 compagnie, 110 tra attori e tecnici, 20 tra
studiosi e scrittori: un caleidoscopico calendario di eventi
che disegnerà un itinerario “fantastico” di riscoperta del
piccolo/grande territorio.

I Comuni coinvolti nelle 5 Province: BARBARANO ROMANO,
BASSIANO; CALCATA, CAMERATA NUOVA, CAMPOLI APPENNINO,
CANEPINA, CANTALICE, CAPRANICA PRENESTINA, CARBOGNANO,
CASPERIA, CASTEL SAN PIETRO ROMANO, CASTELFORTE, CASTROCIELO,
CELLENO, CERRETO LAZIALE, COLLEVECCHIO, COLONNA, CONTIGLIANO,
FILACCIANO, FONTANA LIRI, GERANO, GIULIANO DI ROMA, GRADOLI,
GUARCINO, MAENZA, MONTOPOLI DI SABINA, NORMA, ORIOLO ROMANO,
PIANSANO, PICINISCO, POGGIO BUSTONE, POGGIO MOIANO, POLI,
POSTA FIBRENO, PROSSEDI, ROCCA GIOVINE, ROCCA MASSIMA, ROCCA
SANTO STEFANO, ROCCASECCA DEI VOLSCI, ROIATE, SAMBUCI, SAN
DONATO VAL DI COMINO, SAN GIORGIO A LIRI, SANT’APOLLINARE,
SANT’ORESTE, VALLERANO, VICOVARO.

Castello Baronale

Piazza del Duomo, Maenza

info

ingresso gratuito

www.atcllazio.it

info@atcllazio.it

tel. 06 45426982
Al festival della fotografia
di Lishui arriva “Soccus”: la
mostra sui costumi ciociari
Questo
veramente grande ed unico Paese, la Cina, che a dispetto di
tragedie e
catastrofi sociali e politiche durate anni e anni che l’hanno
insanguinata e
sconvolta, è riuscita a trovare la sua fisionomia autentica e
il suo volto
pubblico nonché la sua congenita conformazione politica e
sociale che offre al
mondo, dove gradita e dove no. Certo è che tutto quanto la
riguarda, fornisce
l’idea del gigantismo e dello straordinario: tutto quanto è di
livello
superiore all’immaginario comune!

E in
questo mondo il cui volto immediato è la possanza industriale
e militare e
finanziaria e umana, una accelerazione permanente, spazio
enorme, più di quanto
si immagini, è riservato anche alle altre emanazioni dell’uomo
quali la
cultura, l’arte, la scienza, la bellezza… cioè anche per lo
spirito e
l’anima. E se si scorrono le notizie di cronaca, ci si rende
conto della
incredibile fioritura di esposizioni e manifestazioni d’arte,
di convegni
scientifici   e   letterari,   della   nascita   di   musei   e   di
pinacoteche,
dell’interesse per l’arte e la ricerca e la cultura, delle
attività didattiche
e accademiche.

E in
siffatto contesto culturale e artistico dinamico e in continua
evoluzione si
inserisce una manifestazione di arte fotografica che si tiene
ogni due anni a
quasi duemila Km da Pechino, a Lishui,
significativa città universitaria.

E’ una iniziativa dedicata esclusivamente alla fotografia, sia
in Cina sia all’estero, fondata nel 2004 e promossa dalle
autorità municipali e accademiche della città, proprio con la
finalità di sviluppare e stimolare ma soprattutto confrontare
le ricerche e sperimentazioni di tutti i fotografi artisti
nazionali e stranieri e quindi la istituzione di un Festival
biennale internazionale. E la presente edizione, la nona che
si sta svolgendo dall’8 al 12 del mese è quella dove la
rappresentanza internazionale è particolarmente vistosa.

Una manifestazione sia espositiva e sia informativa del
massimo livello in quanto parallelamente al festival vero e
proprio, ha luogo un simposio sulla fotografia di proporzioni
anche questo inimmaginabili per gli argomenti affrontati, il
numero delle sessioni e la rilevanza degli oratori: tutti i
temi connessi con l’arte fotografica sono discussi e
dibattuti.

Mentre gli espositori al festival vero e proprio sono oltre
cinquemila fotografi da tutto il mondo, le esposizioni oltre
duemila, i paesi partecipanti       108 e le istituzioni e
organismi nazionali e stranieri 155 e le università ed atenei
112: e nella ciclopica e impressionante manifestazione è
presente anche una associazione italiana Expophoto il cui
socio fondatore è un artista fotografo ciociaro di Sora, Rocco
de Ciantis, il quale nell’ambito del festival      espone un
progetto fotografico intitolato SOCCUS che parte da una sua
iniziativa    consistente in una serie di riproduzioni di
qualità non comune che illustrano dei personaggi che vogliono
richiamare il costume ciociaro dei quartieri di Arpino da lui
stesso fotografati, organizzati e promossi da una istituzione
locale, la Fondazione Mastroianni.

Per dare un’idea delle proporzioni basti tener presente che i
pannelli che illustrano le immagini presentate dalla
associazione di Rocco de Ciantis sono 180×130: tutto dunque
gigantesco e di proporzioni incredibili, a sottolineare il
significato altissimo del festival di Lishui. Naturalmente il
progetto SOCCUS è stato illustrato dalla rappresentante
italiana in lingua cinese ed inglese e presentato con le
parole redatte appositamente dallo scrivente.

Dalle
prime impressioni raccolte, le immagini dei ciociari
fotografati magistralmente
dal Sig. Rocco de Ciantis sono state moltissimo apprezzate e
considerate: non è
esclusa qualche reazione di turismo dalla Cina destinazione
Arpino per ammirare
da vicino questa umanità con questi costumi. Imperdonabile, ci
si consenta la
nota polemica, che nella patria del costume ciociaro si
continui ad ignorare
tale fenomeno al contrario conosciuto dovunque, da sempre.
Ci vediamo a via Veneto,
direttamente da “I fatti
vostri” Silvia Squizzato
“Ci Vediamo a via Veneto. L’appuntamento del sabato, in
diretta dall’Harry’s Bar il locale per eccellenza della Dolce
Vita capitolina, con Chiara Rai. Ospite della puntata Silvia
Squizzato, inviata speciale insieme alla sorella gemella Laura
del programma targato RAI2 “I fatti vostri” condotto da
Giancarlo Magalli. In studio anche la criminologa Immacolata
Giuliani.
Napoli, torna l’appuntamento
con la Fiera di Natale a San
Gregorio Armeno e ai Decumani
2019,   la   più   antica    e
conosciuta in tutto il mondo
NAPOLI – Al nastro di partenza la più antica e partecipata
Fiera di Natale d’Italia e del mondo. Oggi, a Napoli, sarà
infatti inaugurata la 148ima edizione della Fiera di Natale ai
Decumani, che ogni anno richiama milioni di visitatori che si
riversano, a partire dall’inizio di novembre, nelle strade del
Centro Antico della città per convergere nel cuore dell’Arte
Presepiale e respirare l’autentica atmosfera del Natale,
colori, sentimenti, sensazioni ed emozioni che nessun altro
luogo del Mondo riesce a far rivivere.
L’inimitabile Fiera, quest’anno, sarà dedicata al grande
artista e filosofo Luciano De Crescenzo scomparso recentemente
e a ricordarlo sarà presente all’inaugurazione la figlia Paola
De Crescenzo.

      CLICCARE SULLA FOTO PER GUARDARE IL VIDEO SERVIZIO

Il video servizio trasmesso nel corso della puntata di
Officina Stampa del 7/11/2019

Quest’anno, nell’ambito del percorso San Gregorio Armeno in
Tour, alcuni presepisti di via San Gregorio Armeno, a partire
dalla metà del mese di novembre, saranno ospitati nella
bellissima città di Siena, dove sarà realizzato un presepio
dedicato alla città, ciò è stato possibile grazie al prezioso
lavoro della dottoressa Claudia Palmieri direttrice artistica
della manifestazione senese. L’appuntamento con i maestri
presepisti quest’anno assiste dunque a quello che un
gemellaggio tra il capoluogo campano e la città del palio.
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