Madagascar, appunti di viaggio

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  F
           ianarantsoa: un nome dal         spostamenti avvengono a piedi e gli       feo Corassori, primo sindaco di Mo-
           suono aspro, che a fatica im-    impegni sono meno pressanti: “mo-         dena.
           pari a pronunciare; una città    ra-mora”, che in malgascio significa      Una delegazione modenese, guida-
nel cuore del Madagascar che, par-          piano-piano, ovvero senza eccitazio-      ta del nostro sindaco, ha partecipa-
tendo dalla capitale Antananarivo,          ne, senza l’ansia di dover conclude-      to a questa inaugurazione, in cui le
si raggiunge in una giornata di viag-       re in fretta quanto stai facendo; ma      autorità di governo malgasce hanno
gio sui taxi-brousse, piccoli pulman        mora significa anche facile, semplice,    stretto un saldo legame con la no-
stracolmi di gente ed unico mezzo           perciò questa espressione trasmette       stra città, oltre a condividere l’impe-
di trasporto pubblico, percorrendo          l’idea che comunque, con un po’ di        gno per dare consistenza ad un pro-
una delle poche strade asfaltate che        calma e di pazienza, riuscirai a con-     getto di collaborazione per la cura
attraversano l’isola.                       cludere quello che hai iniziato.          delle malattie in età pediatrica.
Rispetto ai ritmi occidentali, il tem-      Proprio nel centro di Fianarantsoa        A Fianarantsoa ora c’è un ospedale
po ha una dimensione diversa in Ma-         un gruppo di volontari modenesi           pediatrico, grazie ai fondi raccolti dai
dagascar, perché le giornate sono           della Polisportiva Corassori, coordi-     modenesi, alle attrezzature dimesse,
scandite dalla luce del giorno: inizia-     nata dall’entusiasmo e dalla perseve-     ma ancora efficienti, donate dai no-
no all’alba con un improvviso river-        ranza di Francesco Cimino, medico         stri ospedali e soprattutto per me-
sarsi di gente lungo le strade delle        nella nostra città, ha deciso di dedi-    rito di volontari che con abnegazio-
città, dove un susseguirsi di banca-        care risorse ed energie per ristrut-      ne hanno dedicato i loro sforzi per
relle danno la sensazione di un mer-        turare un convento ed adibirlo ad         questo progetto, inserendosi senza
cato improvvisato e itinerante, in cui      Ospedale Pediatrico, l’unico in tutto     rumore nella comunità malgascia e
è possibile vendere ed acquistare ci-       il Madagascar. Lentamente, in sinto-      condividendone difficoltà, contrasti,
bo e beni di consumo.                       nia con lo spirito malgascio, e cioè      aspettative.
Nelle campagne i mezzi di traspor-          “mora-mora”, quello che sembrava          La delegazione a cui ho avuto l’ono-
to sono rari e la gente si sposta a         un sogno si è trasformato in realtà: il   re ed il piacere di partecipare co-
piedi, percorrendo quotidianamen-           5 novembre 2006 è stata inaugurata        me rappresentante della Pediatria e
te decine di chilometri: donne con i        la Clinica Pediatrica intitolata ad Al-   Neonatologia Modenese, mi ha por-
loro carichi portati sul capo, oltre al
figlio sulle spalle, avvolto negli scial-
li; bambine con il loro fratellino sul-
la schiena, in preparazione al ruolo
materno che avverrà in tarda ado-
lescenza; scolari al mattino presto e
nel pomeriggio con la loro cartella
sulle spalle, che impiegano alcune
ore per raggiungere la scuola e tor-
narsene a casa.
I campi sono coltivati manualmente
a riso, senza mezzi meccanici e nelle
anse dei fiumi le donne lavano i pan-
ni e li stendono ad asciugarsi sulle
sponde, che così diventano macchie
variegate di colori.
Giornate che si prolungano pigra-
mente con la luce del sole e si con-
cludono quasi bruscamente al tra-
monto, perché la corrente elettrica
è presente solo nelle città principali.
C’è un’espressione che riflette que-
sta dimensione del tempo, dove gli
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tato a conoscere una realtà di impe-        di entusiasmo contagioso: si è ferma-      portunità di lavoro alla popolazione
gno sociale e di volontariato che non       to solo 3 giorni ed ha portato con se      locale.
può che suscitare profonda ammira-          dall’Italia una incapsulatrice per pre-    Quando Francesco mi ha invitato a
zione.                                      parare farmaci e galenici a dosaggi        partecipare alla delegazione mode-
In Madagascar l’aspettativa di vita è       pediatrici, ed ha già addestrato alcu-     nese in Madagascar mi ha confida-
di circa 50 anni ed un bambino su           ne farmaciste locali ad utilizzarla.       to che questo viaggio umanitario mi
sette non sopravvive oltre i 5 anni (la     In Madagascar molte donne muoio-           avrebbe fornito l’opportunità di os-
mortalità infantile è stimata probabil-     no ancora di parto, con conseguen-         servare una realtà diversa dalla no-
mente per difetto attorno al 9.5%).         ze drammatiche per i neonati le cui        stra, ma non mi aspettavo certo di
Nonostante il clima temperato e la          possibilità di sopravvivenza senza la      toccare con mano testimonianze così
vegetazione florida, con foreste tro-       propria madre sono quasi nulle. Suor       forti e limpide di impegno sociale.
picali e numerosi corsi d’acqua, la         Annunziata da oltre 20 anni ha fon-        Il giorno del rientro in Italia mi è sta-
malnutrizione e le malattie infettive,      dato a Fianarantsoa un Orfanotrofio,       to regalato un telo dalle tinte accese,
dalla tubercolosi alla malaria, colpi-      che attualmente ospita 380 bambini         chiamato “Lambaoani”, a tessitura
scono i bambini e continuano a mie-         dall’età di pochi mesi a 16 anni, sot-     artigianale e colorazione naturale; sul
tere vittime, soprattutto nelle cam-        traendoli ad una morte certa. Alla         bordo c’è una scritta: “raha tiako, tsy
pagne e nelle foreste, dove la rete         domanda se non le viene nostalgia          havekako” ed ho chiesto a Laura di
sanitaria nazionale non può arrivare        dell’Italia la sua risposta è disarman-    tradurmela. Significa “quello che si
per mancanza di strutture primarie,         te: “come potrei abbandonare tutti         ama non si deve lasciare”.
quali mezzi di comunicazione, acqua         i miei bambini”. E io sono certo che       Questa frase esprime la dedizione e
potabile, educazione.                       non rivedrà più l’Italia, perché prefe-    la generosità con cui Francesco ed i
In Madagascar oltre il 50 % della po-       risce essere circondata dal sorriso di     volontari della Polisportiva Corassori
polazione vive sotto la soglia di po-       quelli che considera i suoi figli. Nella   con l’iniziativa “la vita per te” hanno
vertà di 1 Euro al giorno e gli aiuti in-   sezione dei più piccoli ci sono 2 ge-      saputo fare sino ad oggi e continue-
ternazionali o istituzionali raramente      melli di pochi mesi, che pesano oggi       ranno a fare in Madagascar.
sono indirizzati verso quest’isola, che     poco più di 2 Kg. Sono nati prematuri,
a lungo è stata colonia francese; an-       probabilmente con un peso alla na-
dando però in Madagascar si incon-          scita inferiore ai 1500 gr, e sono sta-                           Bruno Mordini
trano numerose testimonianze di vo-         ti abbandonati sulle soglie dell’Orfa-                             Neonatologo
lontariato, quasi tutte ad impronta         notrofio. Suor Annunziata li ha curati
religiosa.                                  tenendoli al caldo, senza incubatrici,
All’inaugurazione della Clinica Pe-         senza flebo o sondini naso gastrici e
diatrica di Fianarantsoa non poteva         li ha nutriti con piccoli sorsi di latte
mancare Laura, una dottoressa di To-        utilizzando un cucchiaino e confidan-
rino, chirurgo all’Ospedale Le Moli-        do nella buona sorte o forse, usando
nette, che da oltre 10 anni trascorre       le sue parole, “fiduciosa in una gra-
le sue ferie nei villaggi più interni del   zia del Signore”. Ora entrambi stan-
Madagascar: da Fianarantsoa prose-          no crescendo e succhiano dal bibe-
gue in taxi-brousse per altre 6 ore di      ron: hanno una possibilità di vita su
strada sterrata fino ad un paese del        cui nessuno avrebbe osato scommet-
sud, quindi con un traghetto risale il      tere.
fiume per altre 8 ore e finalmente ar-      Ma forse il personaggio più affasci-
riva in un villaggio dove ha contribui-     nante a Fianarantsoa è padre Zocco,
to alla costruzione di un centro di cu-     un gesuita di origine siciliana ormai
re, punto di riferimento sanitario per      ottantenne, rispettato e conosciuto
un’estesa area dove il servizio sanita-     in tutta l’isola. Padre Zocco è in Ma-
rio nazionale non riesce ad arrivare.       dagascar da circa 50 anni ed oltre al
Anche Enrico è giunto da Novara             suo ruolo di religioso, ha saputo crea-
per assistere al taglio del nastro del-     re una falegnameria che esporta mo-
l’Ospedale Pediatrico: Enrico è un          bili rustici di palissandro, di ottima
farmacista di Novara, con una carica        fattura in tutta l’isola, offrendo op-
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Mora-mora

Bianca

M
           ora-mora, dice Bruno          Quando le luci sono abbassate è        tila, aspira, controlla i parametri
           Mordini dal Madagascar:       più facile abbassare la voce.          del ventilatore, la pressione, la
           piano piano con calma e       In tanti pomeriggi e sere si coglie    saturazione, la frequenza cardia-
pazienza ce la faremo.                   questo clima di serenità operosa,      ca, controlla le infusioni di ogni
Piano piano, anche con la voce e         quasi silenziosa: solo le luci dello   singola pompa, le diluizioni dei
coi rumori. Il silenzio nel reparto di   spazio centrale sono accese. Mol-      farmaci, cambia la postura, cambia
neonatologia di Lund in Svezia, ci       to è cambiato negli ultimi anni, ma    il pannolino e rifai il nido ad ogni
dicono Federica e Laura; non un          quanto è difficile abbassare la voce   manovra... Attenzione a non sba-
rumore, non uno squillo di telefo-       e abbassare gli allarmi.               gliare... Ricordati di passare tutte
no, non un pianto di un neonato.         Non potremo mai raggiungere il         le consegne...
E’ vero, la cosa che colpisce nei re-    silenzio di Lund: siamo mediter-       Non c’è la pausa programmata di
parti anglosassoni e scandinavi è il     ranei, emotivi ed emozionali, ci       15 minuti ogni ora come a Lund o a
silenzio, le voci sussurrate, il buio    piace ridere e parlare ad alta vo-     Cambridge, non c’è una infermiera
o il semibuio.                           ce, manifestare coi gesti e con la     per neonato.
Da anni ci impegniamo per creare         voce le nostre emozioni, il nostro     Eppure “ mora- mora” può essere
nel nostro reparto un ambiente           entusiasmo, il piacere di lavorare     il nostro motto, ce lo ripeteremo
tranquillo e sereno, convinti che        insieme e di comunicare coi ge-        ogni giorno.
la tranquillità favorisca il dialogo,    nitori, la delusione per un evento     Con un pò di calma e di pazienza
allenti lo stress, dia serenità, aiuti   indesiderato.                          ce la faremo, i nostri bimbi ce la
i genitori a superare l’ansia che li     Dobbiamo in qualche modo scari-        faranno, i genitori ce la faranno.
prende quando superano il filtro e       care le tensioni. Un turno di otto
si avviano lungo il corridoio. Aiuti     ore in terapia intensiva è un bagno
anche il medico e l’infermiere a         negli allarmi e nello stress: corri       Il Direttore della Neonatologia
concentrarsi sul proprio lavoro.         da una incubatrice all’altra, ven-              Professor Fabrizio Ferrari
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Gruppo di auto-sostegno in reparto
 A
           ffrontare da genitore una     genitore può raccontare il proprio       genitori. Dopo tanti anni e un se-
           nascita pretermine è co-      vissuto e sfogarsi liberamente sa-       condo figlio a termine, ho imparato
           me approdare improvvisa-      pendo che gli interlocutori vivono la    a far pace con questo passato, ma
mente ad un mondo sconosciuto ed         sua stessa realtà e sono in grado di     mi sono ugualmente accostata alla
ostile, in cui ogni aspettativa viene    capire fino in fondo i suoi sentimen-    nuova esperienza dei gruppi con un
sconvolta e quello che doveva es-        ti. Attraverso il confronto è possibi-   certo timore.
sere il momento più felice nella vita    le alleviare il senso di solitudine e    A distanza di due anni il mio bilancio
si trasforma inesorabilmente in un       prendere spunto dalle esperienze         è totalmente positivo: ho conosciuto
lungo viaggio dalla fine incerta.        altrui per fronteggiare ed elabora-      dei genitori meravigliosi e ricevuto
E’ molto difficile affrontare i senti-   re il proprio dolore; ogni genitore      tanto da loro. Si è instaurata una sor-
menti contrastanti che si accaval-       è diverso e può reagire differente-      ta di scambio, per cui io offro la mia
lano nell’animo: l’incredulità, il ri-   mente, ma comune è la speranza e         esperienza e in cambio ricevo gran-
fiuto di quanto accaduto, l’ansia e      la necessità di affrontare e supera-     di lezioni di vita e la consapevolezza
l’impotenza, la paura, la rabbia e il    re un momento così difficile.            che da un vissuto traumatico come la
senso di colpa; è arduo non lasciar-                                              nascita di Emmanuele è nato qualco-
si travolgere e cercare di trovare un    Sono passati ormai più di due anni       sa di molto bello, la possibilità di po-
equilibrio seppur precario che ren-      da quando la dottoressa Pugliese         ter aiutare altri genitori che affronta-
da possibile affrontare le settimane     mi ha chiesto di partecipare a que-      no un cammino difficile.
e a volte i mesi di ricovero del pro-    sti incontri settimanali fra genitori
prio figlio senza esserne travolti.      in reparto.                              Gli incontri si svolgono ogni mer-
Il gruppo di auto-aiuto si pone co-      La mia esperienza in neonatologia        coledì pomeriggio alle 18.00 pres-
me uno strumento in più per il geni-     risale ormai a 7 anni fa, quando il      so il reparto di Neonatologia, sono
tore in questo difficile cammino. La     mio primogenito Emmanuele è ve-          aperti a tutte le mamme e i papà
sua nascita è dovuta alla consape-       nuto al mondo tra le 24 e le 25 set-     che desiderano condividere la pro-
volezza dell’efficacia dello scambio     timane di gestazione; sono seguiti       pria esperienza di genitori ‘preter-
tra persone che stanno vivendo o         sei lunghi mesi di ricovero, duran-      mine’, ricevendo e offrendo aiuto.
hanno vissuto la stessa esperienza       te i quali siamo stati egregiamente
e che sostenendosi reciprocamen-         sostenuti da tutto il personale del
te si aiutano a superare i momenti       reparto, ma ho sentito la mancanza               Stefania Barani, mamma di
difficili. All’interno del gruppo ogni   di un confronto più diretto con altri               Emmanuele e Francesco

Esperienza di due infermiere della
Neonatologia in Svezia
 F
         ederica (35 anni) e Lau-        sulla cartina geografica dove si         ci ha indicato la prima fase del per-
         ra (46 anni) lavorano nel       trova Lund. È situata nella Svezia       corso (della durata di un anno e
         reparto di Neonatologia         meridionale vicino a Malmoe. Nel         mezzo) costituito da una ventina di
dell’Azienda Policlinico di Modena       nostro immaginario doveva essere         osservazioni ai neonati del nostro
già da diverso tempo. Nell’anno          una graziosa cittadina…                  reparto, effettuate durante le più
2005 è stata data loro l’opportu-        NIDCAP e quel susseguirsi di no-         diverse manovre assistenziali: dal
nità di intraprendere un percorso        mi in inglese…, una lingua che           cambio di un pannolino alla sosti-
formativo, in collaborazione con         francamente ahinoi non conoscia-         tuzione del tubo endotracheale. Il
l’Università di Lund in Svezia, de-      mo, non era un inizio promettente.       tutto sarebbe stato relazionato da
nominato NIDCAP acronimo di              Solo adesso al termine della prima       noi su carta stampata seguendo “il
Neonatal Individualized Develop-         fase del progetto, culminato con         protocollo NIDCAP” che, a livello
mental Care and Assessment Pro-          questo viaggio, cominciamo ad            europeo, prevede una serie di do-
gram.                                    aver ben chiaro cosa significhi e        mande guidate e da indicazioni
Di cosa si tratta?                       tenteremo di spiegarlo.                  sulle possibili risposte. Importante
Abbiamo sentito dalle dirette in-        Il metodo NIDCAP permette la             è poi lo spazio destinato ai sugge-
teressate la loro esperienza.            messa a punto di un programma            rimenti e alle considerazioni per-
                                         assistenziale personalizzato volto       sonali che vengono a maturarsi al
“Innanzi tutto appena abbiamo            a favorire il benessere globale del      termine dell’osservazione.
avuto a che fare con questo pro-         neonato e della sua famiglia.            Nelle intenzioni della dott.ssa
getto non avevamo ben chiaro             All’inizio del programma, abbiamo        Kleberg, questo modo di rappor-
quale fosse il suo intento. Dob-         ricevuto in reparto la visita della      tarci in maniera organica alle reali
biamo subito dire che l’immediata        dott.ssa Agneta Kleberg infermie-        necessità dei neonati sarà, per il
curiosità ci ha portato a guardare       ra, nostra Trainer svedese, la quale     futuro, di grande aiuto a tutto il
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Federica, Dott.ssa Agneta Kleberg e Laura

personale del reparto, medici e         a Lund. Il ritorno era previsto per     luce era soffusa, gli allarmi dei mo-
fisioterapisti compresi, in tutte       domenica 26 novembre a tappe            nitor bassissimi.
le occasione di interazione con il      invertite. Alle 7,30 del giorno do-     La nostra osservazione è durata
bambino.                                po ecco finalmente l’incontro con       più di un’ora, peraltro trascorsa
Un particolare aiuto è stato fornito    la dott.ssa Kleberg, pronta ad ac-      velocemente.
dalla fisioterapista Natascia Ber-      coglierci. Quando siamo arrivate        Nonostante il neonato fosse pic-
toncelli, già stata in precedenza       all’ospedale era molto buio e an-       colissimo, ci è sembrato tranquillo
a Lund, la quale, oltre ad essere       cor più buio quando siamo uscite        anche quando, sollecitato dalle
nostra tutor NIDCAP in Italia per       poiché, in Svezia le ore di luce in     manovre assistenziali, tendeva
questo progetto, unica del grup-        questa stagione sono veramente          naturalmente ad agitarsi: l’infer-
po a conoscere molto bene la            poche.                                  miera infatti era pronta a cocco-
lingua inglese, ci ha supportato        Entrate al secondo piano di una         larlo e contenerlo in maniera che
e “sopportato” nelle nostre inte-       moderna palazzina, un largo corri-      si tornasse a stabilizzare il prima
razioni con la dott.ssa Kleberg.        doio bianco con stanze a destra e       possibile.
Dopo questa doverosa premessa,          sinistra definiva il reparto.           Successivamente abbiamo dedica-
eccoci al coronamento di questa         Ci ha subito stupito il silenzio che    to la rimanente parte della giorna-
prima fase e cioè il viaggio “pre-      vi regnava: non un suono, non un        ta alla stesura della nostra osser-
mio e di istruzione” nell’omonimo       rumore, non uno squillo di telefo-      vazione sotto la guida della nostra
reparto della clinica universitaria     no, non un pianto di un neonato.        Tutor la quale ci ha sollecitato ad
di Lund nella quale da anni è stato     Le persone presenti sembrava si         annotare ogni seppur minima pro-
iniziato il percorso NIDCAP e dove      sussurrassero le parole. Un repar-      blematica riscontrata al neonato.
risiede la dott.ssa Kleberg. È sta-     to per noi irreale, ma che allo stes-   Tutto questo ci ha portato ad un
ta un esperienza molto positiva e       so tempo infondeva tranquillità a       immediato confronto con il lavoro
stimolante.                             chiunque entrasse; la nostra agi-       svolto a Modena e con quanto si
Il viaggio, impreziosito dalla pre-     tazione e preoccupazione per la         dovrà in seguito affrontare. L’oc-
senza di Natascia che oltre alle        giornata da affrontare andavano         casione è stata inoltre propizia per
competenze professionali NI-            scemando.                               lo scambio di utili consigli opera-
DCAP univa l’incarico di addetta        Dopo aver preso tutto l’occorren-       tivi da portare, tramite le nostre
alle “pubbliche relazioni”, è inizia-   te, ci siamo apprestate con la dott.    esperienze, nel nostro reparto di
to all’alba di venerdì 24 novembre:     ssa Kleberg a fare la nostra osser-     provenienza.
partenza in treno da Modena per         vazione. In una stanza di terapia       Trascorsa questa giornata di la-
Roma, in aeroplano fino a Copena-       intensiva era presente il bambino       voro la dott.ssa Kleberg, molto
ghen ed infine in automobile fino       soggetto del nostro esame: qui la       professionale per tutta la giorna-
Madagascar, appunti di viaggio
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    ta, dopo essersi complimentata          esempio: vicino ad ogni culla vi è        la lingua inglese.
    con noi per i risultati raggiunti,      un’area dove sono collocate delle         Il nostro viaggio, brevissimo ma ve-
    ci ha formalmente comunicato il         poltroncine, la mamma può resta-          ramente intenso ed interessante, è
    passaggio alla fase successiva del      re all’interno del reparto tutto il       stato importante per calarsi e con-
    percorso NIDCAP. Ci ha inoltre          tempo che desidera ed esistono            frontarsi con un’altra realtà, forse
    esposto l’impegno ed il lavoro da       addirittura alcune stanze dedicate        l’opposto della nostra e anche
    eseguire per i mesi successivi; pro-    alla famiglia nelle quali, per tutta la   se quotidianamente si compiono
    babilmente fra un anno, mediante        durata della degenza del neonato,         piccoli passi “nel” nostro reparto,
    un ulteriore esame finale potremo       è possibile soggiornare e pernot-         “per” il nostro reparto auspichiamo
    essere accreditate infermiere NI-       tare.                                     modi di lavorare meno stressanti,
    DCAP per il nostro reparto.             Ovviamente, nel poco tempo di             con un senso di concreta elevazio-
    In concreto: cosa ci rimane di que-     permanenza nella struttura è sta-         ne che ci consenta di paragonarci
    sta prima fase NIDCAP e di questo       to possibile apprezzare solo i lati       a quello di Lund. In tal senso siamo
    viaggio?                                positivi del servizio nella sua glo-      disposte ad impegnarci.
    Innanzitutto la tranquillità e la na-   balità, pur immaginando, come             Sentiti ringraziamenti al Direttore
    turalezza, la calma e la dedizione      espostoci in maniera molto velata,        Prof. Fabrizio Ferrari, alla caposa-
    con la quale il personale di servizio   che permangono anche per loro             la Giovanna Cuomo i quali si sono
    del reparto neonatale (evidente-        aree soggette ad ulteriori miglio-        dimostrati convinti fautori del pro-
    mente non in carenza di organico)       ramenti.                                  tocollo NIDCAP”.
    espleta la propria attività.            Un impegno assunto, almeno con
    L’importanza che hanno i genitori       noi stesse: se vogliamo professio-
    nell’assistenza al neonato è eviden-    nalizzarci appieno, dobbiamo ob-                         Federica e Laura
    ziata dagli spazi a loro dedicati. Ad   bligatoriamente meglio conoscere            Infermiere della Neonatologia

    Nascere per la seconda volta:
    l’emozionante viaggio di un’adozione
     P
             er raccontare bene una sto-    miglia!), esistono storie di bambini      figlio, può rivolgersi ai Servizi So-
             ria si dovrebbe cominciare     che nascono senza essere deside-          ciali, i quali, senza fornire ad alcuno
             dal principio, ma dov’è il     rati oppure, per i più svariati motivi,   l’identità della donna, provvede-
    principio di questa storia?             chi li genera non è in grado di accu-     ranno alle cure mediche e a trovare
    Quando nasce in una persona il de-      dirli ed assicurare loro un futuro.       una nuova famiglia al nascituro.
    siderio di essere genitore?             Purtroppo, leggendo i giornali, tut-      Così, con soli tre giorni di preav-
    Ad un certo punto il mondo intor-       ti conosciamo le spesso tragiche          viso, Stella, con i suoi 2 kg, entra
    no a te si popola di donne con il       conseguenze di queste difficoltà,         nella nostra vita come un ciclone.
    pancione, di bimbi che giocano e        mentre pochi sanno che esiste una         Nata prematura con un peso infe-
    genitori che tengono per mano le        “soluzione alternativa”.                  riore al chilogrammo, dimostra su-
    loro creature.                                                                    bito la sua voglia di vivere reagen-
    A quel punto senti che tu non ci sei,   La nostra storia e quella di Stella       do brillantemente a tutte le cure: a
    senti che è arrivato il momento di      (nome di fantasia) si sono unite per-     volte basta solo una seconda pos-
    fare spazio e fare entrare una nuo-     ché chi l’ha messa al mondo ha de-        sibilità.
    va vita nella tua.                      ciso di non riconoscerla al momen-        Noi e Stella saremo sempre ricono-
    “Facciamo un bambino?”.                 to del parto.                             scenti a colei che con coraggio e
    Per molti è facile, alcuni neanche lo   Non riconoscere un bambino può            responsabilità ha deciso di donar-
    desiderano, nascono per caso co-        sembrare un atto crudele: come si         le una seconda vita e di riempire
    me se loro stessi avessero deciso       può abbandonare il proprio figlio?        d’amore la nostra famiglia.
    di venire al mondo.                     Eppure portare a termine una gra-         Per ultimo, ma non per importan-
    Ma essere una coppia sterile non        vidanza, partorire con assistenza         za, un profondo e sentito ringra-
    significa “avere un cuore sterile” e    medica e lasciare che una nuova           ziamento a tutta l’equipe della
    il desiderio di amare e dedicare la     vita nasca e trovi subito qualcuno        Terapia Intensiva Neonatale del
    propria vita a qualcuno spesso è più    che si prenda cura di lui può essere      Policlinico di Modena che ha dato a
    forte del desiderio di procreare.       un vero e proprio atto d’amore.           Stella le cure e soprattutto l’amore,
                                            Penso che quando una donna de-            indispensabili per lei nei suoi primi
    Parallelamente alle storie di cop-      cide di non riconoscere il proprio        mesi di vita.
    pie e famiglie che danno disponi-       nato, non sia corretto parlare di ab-     Davvero grazie di cuore!
    bilità all’adozione (non sono infatti   bandono, ma di rispetto della vita.
    le famiglie a chiedere un figlio, ma    Ogni donna che non desidera, o
    sono i bambini che cercano una fa-      non è in grado di allevare il proprio                 Stella, mamma e papà.
Madagascar, appunti di viaggio
7

A Leonardo
Non mi sentivo solo di là dal vetro.
Giochi e danze di cristalli
illuminavano il mio buio.
Erano le gocce della flebo e le vostre lacrime.

Non mi sentivo solo di là dal vetro.
Mani d’Angelo mi accarezzavano,
voci d’Angeli mi cullavano con dolci ninna-nanne.
Erano le vostre preghiere.

Non mi sentivo solo di là dal vetro.
Medici e infermiere si occupavano di me
momento dopo momento
respiro dopo respiro.
Era la forza dell’amore e della vita
che supera ogni barriera.

Nessun bambino si sente solo di là dal vetro,
nessun bambino si sente solo al mondo
se è nutrito dall’amore di Dio
e dall’amore degli uomini.

Neonatologia, 2 febbraio 2006

a te e a tutti gli Angeli come te, che si prendono cu-
ra con amore e competenza di queste piccole crea-
ture, la riconoscenza infinita da parte di tutti noi.

                                             Lalla
                                nonna di Leonardo              Leonardo

Nuotando in apnea…
 P
         pesso, quando parlo del          loro genitori.                            l’attesa della sopravvivenza
         mio lavoro, le persone mi        Ogni giorno ci rendiamo conto             l’attesa della diagnosi
         dicono: “non so come…, io        della fortuna di essere stati scelti a    l’attesa di una coltura
non ce la farei”                          svolgere questo lavoro dove, nono-        Attendere…. Attendere….
Effettivamente...                         stante le inevitabili incomprensioni,     Attendere…..
A volte si pensa che i medici e il        siamo chiamati a collaborare scam-
personale infermieristico, proprio        biandoci conoscenza ed affetto.           A noi piace pensare che del nostro
perché affrontano tutti giorni            La cosa più importante da non             ecosistema
complicate situazioni, “ci facciano       dimenticare, però, è il nutrimento        facciano parte altre persone impor-
l’abitudine”.                             vero della nostra professione, “          tanti, che pur rimanendo dietro al
Di fronte alla vita e alla morte come     il plancton” del nostro oceano, i         vetro dell’acquario sono sostegno,
viviamo?                                  nostri piccolissimi, che tutti i giorni   amore, pazienza e collaborazione
Ci sentiamo come in un acquario con       insieme ai loro genitori ci insegnano     attiva per il raggiungimento del
balene, delfini, pesci pappagallo,        ad amare senza chiedere nulla in          nostro obiettivo: i nonni.
pesci chirurgo…con un proprio eco-        cambio, ad infondere fiducia e spe-
sistema che cerca di sopravvivere         ranza, a ridere, nonostante tutto,        Guardano attraverso “l’oblò della
nonostante le carenze strumentali         col rischio talvolta di apparire cinici   vita”, che si affaccia sull’acquario
in cui operiamo per raggiungere lo        e superficiali, cercando in realtà di     dei loro nipotini, osservando e
stesso obiettivo: la salute ed il be-     alleviare quelle tensioni che nasco-      soffrendo per non poter toccare,
nessere dei nostri piccoli ospiti e dei   no dall’attesa ...                        aiutare direttamente…trasferendo
Madagascar, appunti di viaggio
8

    nelle nostre mani il loro più puro         prelibatezze culinarie, da cui emer-   gicamente i vostri figli, ora genitori,
    amore, nell’attesa di poter coccola-       ge tutto il loro Amore. Preghiera,     che sono alla continua ricerca di
    re e viziare personalmente i propri        che giunge loro con le mani e le       una sorgente di luce ed energia per
    piccoli.                                   voci degli angeli che accarezzano      poter alimentare a loro volta i vostri
    Nel frattempo cercano di superare          e cullano con dolci ninna nanne,       nipotini.
    quella barriera strutturale adattan-       nell’attesa di….
    do abitudini, cucendo copertine,           A voi ci sentiamo di dire grazie di
    offrendo a quelle mani che accarez-        esistere.                                          Anna Cinzia Cosimo
    zano e quelle voci che sostengono,         Di sostenere fisicamente e psicolo-       Infermiera della Neonatologia

     Priscilla

    La solidarietà dei bambini della
    scuola primaria di Salvaterra

     N
             ei mesi di Novembre e di-         nella produzione di un addobbo         al prezzo di 1 euro.
             cembre gli alunni della           natalizio da mettere in vendita nel    Il pane è stato offerto dai forni “
             scuola primaria “Enzo Deb-        mercatino della solidarietà.           Panem” e “ Dallari” di Salvaterra.
    bi” di Salvaterra (Comprensivo di          Inoltre per quattro settimane è        La cifra ricavata di 500,00 euro è
    Casalgrande) Reggio Emilia hanno           stata proposta “ l’iniziativa del      stata devoluta al “ Progetto Pol-
    realizzato alcune iniziative tese al re-   pane”: ogni martedì gli alunni         licino” che si occupa di reperire
    perimento di una cifra di denaro da        hanno rinunciato alla loro meren-      attrezzature e macchinari per il
    devolvere in beneficenza.                  da ed hanno acquistato dalle in-       reparto di neonatologia infantile
    Ciascuna classe si è impegnata             segnanti una pagnottina di pane        del Policlinico di Modena.
Madagascar, appunti di viaggio
9

I bambini della scuola primaria di Salvaterra

Mercoledi 5 Aprile 2006 un grup-
po di alunni (due per classe), in-
segnanti e genitori (rappresentati
del consiglio di interclasse) si sono
recati in visita presso l’Ospedale
ed hanno consegnato l’assegno.
Grazie alla disponibilità di medici
ed infermieri che li hanno accol-
ti, i bambini hanno potuto visitare
il reparto ed osservare concreta-
mente la realtà sulla quale il loro
piccolo, ma significativo impegno
andrà ad incidere.

Ecco alcune impressioni dei bam-
bini:

L’esperienza è stata molto inte-        l’accoglienza che abbiamo ricevu-     Mi ha molto stupito vedere i bimbi
ressante, perchè non capita tutti i     to da tutto il personale del repar-   così piccoli in incubatrice (Chiara)
giorni di avere la possibilità di vi-   to. Ringraziamo, in particolare, il
sitare un reparto di neonatologia       prof. Ferrari e la caposala “tutto-   Mi ha colpito vedere quante per-
(Giorgia)                               fare” Giovanna per la disponibili-    sone si occupano di questi bam-
                                        tà dimostrataci (commento gene-       bini così piccoli e con quanto af-
Siamo stati molto entusiasti del-       rale dei bambini presenti)            fetto li coccolano (Giulia)
Madagascar, appunti di viaggio
10

     Mi ha impressionato ( in senso po-     Mi ha lasciato un po’ perplesso ve-   Mi ha stupito vedere i piedini di
     sitivo) vedere i bambini nutriti at-   dere i bimbi così piccini e pensare   un bambino così rossi (Silvia)
     traverso dei tubicini dentro all’in-   che diventeranno come me (diver-
     cubatrice (Roberto)                    si bambini insieme)
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Elenco attività di formazione in
Neonatologia
Riportiamo di seguito l’elenco dettagliato di tutte le iniziative di formazione organizzate e gestite dal Reparto
di Neonatologia da Settembre 2005 a Giugno 2006.

1.   CORSI DI RIANIMAZIONE NEONATALE- CORSO TEORICO PRATICO
     (4ore Teoriche e 4 ore di Pratica su manichini)
     Date		             7.02.06		                        11.04.06		                   14.11.06

2. SEMINARI E REVISIONI LINEE GUIDA
   10 gennaio 2006
   Discussione casi clinici Neuroradiologi-Neonatologi  aula Radiologia
   23 gennaio 2006 ore 10.00-16.00
   Discussione casi clinici NIDCAP con fisioterapisti, medici, infermieri, psicologi, terapia Intensiva
   Torino-Milano-Firenze-Genova
   27 Aprile 2006 – 10 Maggio 2006 2 edizioni
   Revisioni procedure posizionamento cateteri centrali
   22 maggio 2006 ore 13.30-15.30
   Incontro formazione sull’implementazione metodo NIDCAP (medico-infermieristico)
   12 giugno 2006
   Presentazione Network prematuri Regione Emilia Romagna (Dott. Gargano)

3. SEMINARI CON OSPITI ESTERNI
   16 gennaio 2006 Steroidi e malattia cronica polmonare (Prof. Bagnoli)
   23 gennaio 2006 La ventilazione meccanica e l’estubazione precoce del grande pretermine (Dott.
   			             Tagliabue)
   06 marzo 2006   Le neutropenie nel neonato e bambino (Dott. Chiricom e Dott. Palazzi)
   27 marzo 2006   La Risonanza Magnetica Nucleare nel neonato e nel lattante (Dott.ssa Roversi e
   			             Dott.ssa Todeschini)
   11 aprile 2006  L’infezione da SGB (Dott. Berardi e Dott.ssa Lugli)
   24 aprile 2006  La nutrizione parenterale nel neonato e nel bambino (Dott. Gentili)

4. JOURNAL CLUB
   Tenutosi in data 9 e 10 aprile 2006
   Presentazione aggiornamenti in letteratura (1 ora a testa per ogni strutturato):
   Dott. Mordini: Pervietà dotto di Botallo, CMV e latte materno
   Dott.ssa Garetti: Rianimazione neonatale, Sedazione-Analgesia neonato
   Dott. Berardi: Ittero, Displasia anca, Problema etico 23-24 settimane
   Dott. Gargano: Somministrazione surfactante (precoce, sala parto)
   Dott.ssa Roversi: Retinopatia del prematuro (ROP)
   Dott. Torcetta: Broncodisplasia
   Dott.ssa Della Casa: Profilassi antibiotica delle infezioni nosocomiali.
   Dott.ssa Cattani: Infezioni da Candida

5.   AUDIT OSTETRICO-NEONATOLOGICO
     (Incontro tra ostetrici e neonatologici a cadenza mensile)

     Settembre 2005:    perforazione intestinale
     Novembre 2005:     lesione cerebrale intrauterina
     Dicembre 2005:     le corioamnioniti con la presenza dell’anatomo patologo (Prof. Rivasi)
     Gennaio 2006:      emorragia polmonare
     Febbraio 2006:     asfissia e sospetta sepsi da SGB
     Marzo 2006:        prematurità–preclamsia materna
     Aprile 2006:       asfissia grave
     Maggio 2006:       linee guida ittero
     Giugno 2006:       gemellarità-prematurità

6. AUDIT NEONATOLOGI-RADIOLOGI
   08 novembre 2005 Discussione lastre perforazione intestinale
   06 dicembre 2005 Discussione lastre ernia diaframmatica
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     7.   CASI CLINICI NEONATOLOGICI
          20 febbraio 2006 Caso di neonato con ipertensione polmonare persistente
          22 maggio 2006 Discussione caso clinico di neonato con malattia metabolica-iperammoniemia
          13 giugno 2006 Discussione caso neonato di 23 settimane di età gestazionale deceduto
          Inoltre il lunedì, mercoledì e venerdì di tutte le settimane dalle ore 12.00 alle ore 13.00 circa, discussione
          casi del reparto più rilevanti nel corso della controvisita

     8. CASI CLINICI IN NEONATOLOGIA (discussione di casi clinici )
        In data 11 maggio 2006

     9.   CORSO INTERDIPARTIMENTALE: Il contenimento del dolore nel Dipartimento
          Materno-Infantile
          02 maggio 2006
          Pre-test, Il dolore in travaglio (Dott.ssa M.G. Lucchi), Il dolore nel puerperio (Dott. G. Amighetti), Il dolore
          ginecologico (Dott.ssa M.C. Orlandi)
          9 maggio 2006
          Il dolore nel feto (Dott.ssa N. Sturloni), Il dolore nel neonato (Dott. E. Garetti), Il dolore nel bambino (Dott.
          G. Guaraldi)
          16 maggio 2006
          Il dolore chirurgico (Dott.ssa M. Boiardi), Il dolore onco-ematologico e la palliazione (Dott.ssa C. Cano), Il
          contenimento del dolore nel bambino e nella famiglia (Dott.ssa M. Pugliese), Post-test

     10. INCONTRO-CONFRONTO Neonatologia - Neuropsichiatria del territorio.
         Confronto dati follow-neurologico e follow-up sul territorio
         Tenutosi in data 20 gennaio 2006

            da Pollicino e dalla Neonatologia del Policlinico
                Un particolare ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito a sostenere
                                   Pollicino e la Neonatologia del Policlinico.
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