Madagascar, appunti di viaggio
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Madagascar, appunti di viaggio F ianarantsoa: un nome dal spostamenti avvengono a piedi e gli feo Corassori, primo sindaco di Mo- suono aspro, che a fatica im- impegni sono meno pressanti: “mo- dena. pari a pronunciare; una città ra-mora”, che in malgascio significa Una delegazione modenese, guida- nel cuore del Madagascar che, par- piano-piano, ovvero senza eccitazio- ta del nostro sindaco, ha partecipa- tendo dalla capitale Antananarivo, ne, senza l’ansia di dover conclude- to a questa inaugurazione, in cui le si raggiunge in una giornata di viag- re in fretta quanto stai facendo; ma autorità di governo malgasce hanno gio sui taxi-brousse, piccoli pulman mora significa anche facile, semplice, stretto un saldo legame con la no- stracolmi di gente ed unico mezzo perciò questa espressione trasmette stra città, oltre a condividere l’impe- di trasporto pubblico, percorrendo l’idea che comunque, con un po’ di gno per dare consistenza ad un pro- una delle poche strade asfaltate che calma e di pazienza, riuscirai a con- getto di collaborazione per la cura attraversano l’isola. cludere quello che hai iniziato. delle malattie in età pediatrica. Rispetto ai ritmi occidentali, il tem- Proprio nel centro di Fianarantsoa A Fianarantsoa ora c’è un ospedale po ha una dimensione diversa in Ma- un gruppo di volontari modenesi pediatrico, grazie ai fondi raccolti dai dagascar, perché le giornate sono della Polisportiva Corassori, coordi- modenesi, alle attrezzature dimesse, scandite dalla luce del giorno: inizia- nata dall’entusiasmo e dalla perseve- ma ancora efficienti, donate dai no- no all’alba con un improvviso river- ranza di Francesco Cimino, medico stri ospedali e soprattutto per me- sarsi di gente lungo le strade delle nella nostra città, ha deciso di dedi- rito di volontari che con abnegazio- città, dove un susseguirsi di banca- care risorse ed energie per ristrut- ne hanno dedicato i loro sforzi per relle danno la sensazione di un mer- turare un convento ed adibirlo ad questo progetto, inserendosi senza cato improvvisato e itinerante, in cui Ospedale Pediatrico, l’unico in tutto rumore nella comunità malgascia e è possibile vendere ed acquistare ci- il Madagascar. Lentamente, in sinto- condividendone difficoltà, contrasti, bo e beni di consumo. nia con lo spirito malgascio, e cioè aspettative. Nelle campagne i mezzi di traspor- “mora-mora”, quello che sembrava La delegazione a cui ho avuto l’ono- to sono rari e la gente si sposta a un sogno si è trasformato in realtà: il re ed il piacere di partecipare co- piedi, percorrendo quotidianamen- 5 novembre 2006 è stata inaugurata me rappresentante della Pediatria e te decine di chilometri: donne con i la Clinica Pediatrica intitolata ad Al- Neonatologia Modenese, mi ha por- loro carichi portati sul capo, oltre al figlio sulle spalle, avvolto negli scial- li; bambine con il loro fratellino sul- la schiena, in preparazione al ruolo materno che avverrà in tarda ado- lescenza; scolari al mattino presto e nel pomeriggio con la loro cartella sulle spalle, che impiegano alcune ore per raggiungere la scuola e tor- narsene a casa. I campi sono coltivati manualmente a riso, senza mezzi meccanici e nelle anse dei fiumi le donne lavano i pan- ni e li stendono ad asciugarsi sulle sponde, che così diventano macchie variegate di colori. Giornate che si prolungano pigra- mente con la luce del sole e si con- cludono quasi bruscamente al tra- monto, perché la corrente elettrica è presente solo nelle città principali. C’è un’espressione che riflette que- sta dimensione del tempo, dove gli
tato a conoscere una realtà di impe- di entusiasmo contagioso: si è ferma- portunità di lavoro alla popolazione gno sociale e di volontariato che non to solo 3 giorni ed ha portato con se locale. può che suscitare profonda ammira- dall’Italia una incapsulatrice per pre- Quando Francesco mi ha invitato a zione. parare farmaci e galenici a dosaggi partecipare alla delegazione mode- In Madagascar l’aspettativa di vita è pediatrici, ed ha già addestrato alcu- nese in Madagascar mi ha confida- di circa 50 anni ed un bambino su ne farmaciste locali ad utilizzarla. to che questo viaggio umanitario mi sette non sopravvive oltre i 5 anni (la In Madagascar molte donne muoio- avrebbe fornito l’opportunità di os- mortalità infantile è stimata probabil- no ancora di parto, con conseguen- servare una realtà diversa dalla no- mente per difetto attorno al 9.5%). ze drammatiche per i neonati le cui stra, ma non mi aspettavo certo di Nonostante il clima temperato e la possibilità di sopravvivenza senza la toccare con mano testimonianze così vegetazione florida, con foreste tro- propria madre sono quasi nulle. Suor forti e limpide di impegno sociale. picali e numerosi corsi d’acqua, la Annunziata da oltre 20 anni ha fon- Il giorno del rientro in Italia mi è sta- malnutrizione e le malattie infettive, dato a Fianarantsoa un Orfanotrofio, to regalato un telo dalle tinte accese, dalla tubercolosi alla malaria, colpi- che attualmente ospita 380 bambini chiamato “Lambaoani”, a tessitura scono i bambini e continuano a mie- dall’età di pochi mesi a 16 anni, sot- artigianale e colorazione naturale; sul tere vittime, soprattutto nelle cam- traendoli ad una morte certa. Alla bordo c’è una scritta: “raha tiako, tsy pagne e nelle foreste, dove la rete domanda se non le viene nostalgia havekako” ed ho chiesto a Laura di sanitaria nazionale non può arrivare dell’Italia la sua risposta è disarman- tradurmela. Significa “quello che si per mancanza di strutture primarie, te: “come potrei abbandonare tutti ama non si deve lasciare”. quali mezzi di comunicazione, acqua i miei bambini”. E io sono certo che Questa frase esprime la dedizione e potabile, educazione. non rivedrà più l’Italia, perché prefe- la generosità con cui Francesco ed i In Madagascar oltre il 50 % della po- risce essere circondata dal sorriso di volontari della Polisportiva Corassori polazione vive sotto la soglia di po- quelli che considera i suoi figli. Nella con l’iniziativa “la vita per te” hanno vertà di 1 Euro al giorno e gli aiuti in- sezione dei più piccoli ci sono 2 ge- saputo fare sino ad oggi e continue- ternazionali o istituzionali raramente melli di pochi mesi, che pesano oggi ranno a fare in Madagascar. sono indirizzati verso quest’isola, che poco più di 2 Kg. Sono nati prematuri, a lungo è stata colonia francese; an- probabilmente con un peso alla na- dando però in Madagascar si incon- scita inferiore ai 1500 gr, e sono sta- Bruno Mordini trano numerose testimonianze di vo- ti abbandonati sulle soglie dell’Orfa- Neonatologo lontariato, quasi tutte ad impronta notrofio. Suor Annunziata li ha curati religiosa. tenendoli al caldo, senza incubatrici, All’inaugurazione della Clinica Pe- senza flebo o sondini naso gastrici e diatrica di Fianarantsoa non poteva li ha nutriti con piccoli sorsi di latte mancare Laura, una dottoressa di To- utilizzando un cucchiaino e confidan- rino, chirurgo all’Ospedale Le Moli- do nella buona sorte o forse, usando nette, che da oltre 10 anni trascorre le sue parole, “fiduciosa in una gra- le sue ferie nei villaggi più interni del zia del Signore”. Ora entrambi stan- Madagascar: da Fianarantsoa prose- no crescendo e succhiano dal bibe- gue in taxi-brousse per altre 6 ore di ron: hanno una possibilità di vita su strada sterrata fino ad un paese del cui nessuno avrebbe osato scommet- sud, quindi con un traghetto risale il tere. fiume per altre 8 ore e finalmente ar- Ma forse il personaggio più affasci- riva in un villaggio dove ha contribui- nante a Fianarantsoa è padre Zocco, to alla costruzione di un centro di cu- un gesuita di origine siciliana ormai re, punto di riferimento sanitario per ottantenne, rispettato e conosciuto un’estesa area dove il servizio sanita- in tutta l’isola. Padre Zocco è in Ma- rio nazionale non riesce ad arrivare. dagascar da circa 50 anni ed oltre al Anche Enrico è giunto da Novara suo ruolo di religioso, ha saputo crea- per assistere al taglio del nastro del- re una falegnameria che esporta mo- l’Ospedale Pediatrico: Enrico è un bili rustici di palissandro, di ottima farmacista di Novara, con una carica fattura in tutta l’isola, offrendo op-
Mora-mora Bianca M ora-mora, dice Bruno Quando le luci sono abbassate è tila, aspira, controlla i parametri Mordini dal Madagascar: più facile abbassare la voce. del ventilatore, la pressione, la piano piano con calma e In tanti pomeriggi e sere si coglie saturazione, la frequenza cardia- pazienza ce la faremo. questo clima di serenità operosa, ca, controlla le infusioni di ogni Piano piano, anche con la voce e quasi silenziosa: solo le luci dello singola pompa, le diluizioni dei coi rumori. Il silenzio nel reparto di spazio centrale sono accese. Mol- farmaci, cambia la postura, cambia neonatologia di Lund in Svezia, ci to è cambiato negli ultimi anni, ma il pannolino e rifai il nido ad ogni dicono Federica e Laura; non un quanto è difficile abbassare la voce manovra... Attenzione a non sba- rumore, non uno squillo di telefo- e abbassare gli allarmi. gliare... Ricordati di passare tutte no, non un pianto di un neonato. Non potremo mai raggiungere il le consegne... E’ vero, la cosa che colpisce nei re- silenzio di Lund: siamo mediter- Non c’è la pausa programmata di parti anglosassoni e scandinavi è il ranei, emotivi ed emozionali, ci 15 minuti ogni ora come a Lund o a silenzio, le voci sussurrate, il buio piace ridere e parlare ad alta vo- Cambridge, non c’è una infermiera o il semibuio. ce, manifestare coi gesti e con la per neonato. Da anni ci impegniamo per creare voce le nostre emozioni, il nostro Eppure “ mora- mora” può essere nel nostro reparto un ambiente entusiasmo, il piacere di lavorare il nostro motto, ce lo ripeteremo tranquillo e sereno, convinti che insieme e di comunicare coi ge- ogni giorno. la tranquillità favorisca il dialogo, nitori, la delusione per un evento Con un pò di calma e di pazienza allenti lo stress, dia serenità, aiuti indesiderato. ce la faremo, i nostri bimbi ce la i genitori a superare l’ansia che li Dobbiamo in qualche modo scari- faranno, i genitori ce la faranno. prende quando superano il filtro e care le tensioni. Un turno di otto si avviano lungo il corridoio. Aiuti ore in terapia intensiva è un bagno anche il medico e l’infermiere a negli allarmi e nello stress: corri Il Direttore della Neonatologia concentrarsi sul proprio lavoro. da una incubatrice all’altra, ven- Professor Fabrizio Ferrari
Gruppo di auto-sostegno in reparto A ffrontare da genitore una genitore può raccontare il proprio genitori. Dopo tanti anni e un se- nascita pretermine è co- vissuto e sfogarsi liberamente sa- condo figlio a termine, ho imparato me approdare improvvisa- pendo che gli interlocutori vivono la a far pace con questo passato, ma mente ad un mondo sconosciuto ed sua stessa realtà e sono in grado di mi sono ugualmente accostata alla ostile, in cui ogni aspettativa viene capire fino in fondo i suoi sentimen- nuova esperienza dei gruppi con un sconvolta e quello che doveva es- ti. Attraverso il confronto è possibi- certo timore. sere il momento più felice nella vita le alleviare il senso di solitudine e A distanza di due anni il mio bilancio si trasforma inesorabilmente in un prendere spunto dalle esperienze è totalmente positivo: ho conosciuto lungo viaggio dalla fine incerta. altrui per fronteggiare ed elabora- dei genitori meravigliosi e ricevuto E’ molto difficile affrontare i senti- re il proprio dolore; ogni genitore tanto da loro. Si è instaurata una sor- menti contrastanti che si accaval- è diverso e può reagire differente- ta di scambio, per cui io offro la mia lano nell’animo: l’incredulità, il ri- mente, ma comune è la speranza e esperienza e in cambio ricevo gran- fiuto di quanto accaduto, l’ansia e la necessità di affrontare e supera- di lezioni di vita e la consapevolezza l’impotenza, la paura, la rabbia e il re un momento così difficile. che da un vissuto traumatico come la senso di colpa; è arduo non lasciar- nascita di Emmanuele è nato qualco- si travolgere e cercare di trovare un Sono passati ormai più di due anni sa di molto bello, la possibilità di po- equilibrio seppur precario che ren- da quando la dottoressa Pugliese ter aiutare altri genitori che affronta- da possibile affrontare le settimane mi ha chiesto di partecipare a que- no un cammino difficile. e a volte i mesi di ricovero del pro- sti incontri settimanali fra genitori prio figlio senza esserne travolti. in reparto. Gli incontri si svolgono ogni mer- Il gruppo di auto-aiuto si pone co- La mia esperienza in neonatologia coledì pomeriggio alle 18.00 pres- me uno strumento in più per il geni- risale ormai a 7 anni fa, quando il so il reparto di Neonatologia, sono tore in questo difficile cammino. La mio primogenito Emmanuele è ve- aperti a tutte le mamme e i papà sua nascita è dovuta alla consape- nuto al mondo tra le 24 e le 25 set- che desiderano condividere la pro- volezza dell’efficacia dello scambio timane di gestazione; sono seguiti pria esperienza di genitori ‘preter- tra persone che stanno vivendo o sei lunghi mesi di ricovero, duran- mine’, ricevendo e offrendo aiuto. hanno vissuto la stessa esperienza te i quali siamo stati egregiamente e che sostenendosi reciprocamen- sostenuti da tutto il personale del te si aiutano a superare i momenti reparto, ma ho sentito la mancanza Stefania Barani, mamma di difficili. All’interno del gruppo ogni di un confronto più diretto con altri Emmanuele e Francesco Esperienza di due infermiere della Neonatologia in Svezia F ederica (35 anni) e Lau- sulla cartina geografica dove si ci ha indicato la prima fase del per- ra (46 anni) lavorano nel trova Lund. È situata nella Svezia corso (della durata di un anno e reparto di Neonatologia meridionale vicino a Malmoe. Nel mezzo) costituito da una ventina di dell’Azienda Policlinico di Modena nostro immaginario doveva essere osservazioni ai neonati del nostro già da diverso tempo. Nell’anno una graziosa cittadina… reparto, effettuate durante le più 2005 è stata data loro l’opportu- NIDCAP e quel susseguirsi di no- diverse manovre assistenziali: dal nità di intraprendere un percorso mi in inglese…, una lingua che cambio di un pannolino alla sosti- formativo, in collaborazione con francamente ahinoi non conoscia- tuzione del tubo endotracheale. Il l’Università di Lund in Svezia, de- mo, non era un inizio promettente. tutto sarebbe stato relazionato da nominato NIDCAP acronimo di Solo adesso al termine della prima noi su carta stampata seguendo “il Neonatal Individualized Develop- fase del progetto, culminato con protocollo NIDCAP” che, a livello mental Care and Assessment Pro- questo viaggio, cominciamo ad europeo, prevede una serie di do- gram. aver ben chiaro cosa significhi e mande guidate e da indicazioni Di cosa si tratta? tenteremo di spiegarlo. sulle possibili risposte. Importante Abbiamo sentito dalle dirette in- Il metodo NIDCAP permette la è poi lo spazio destinato ai sugge- teressate la loro esperienza. messa a punto di un programma rimenti e alle considerazioni per- assistenziale personalizzato volto sonali che vengono a maturarsi al “Innanzi tutto appena abbiamo a favorire il benessere globale del termine dell’osservazione. avuto a che fare con questo pro- neonato e della sua famiglia. Nelle intenzioni della dott.ssa getto non avevamo ben chiaro All’inizio del programma, abbiamo Kleberg, questo modo di rappor- quale fosse il suo intento. Dob- ricevuto in reparto la visita della tarci in maniera organica alle reali biamo subito dire che l’immediata dott.ssa Agneta Kleberg infermie- necessità dei neonati sarà, per il curiosità ci ha portato a guardare ra, nostra Trainer svedese, la quale futuro, di grande aiuto a tutto il
Federica, Dott.ssa Agneta Kleberg e Laura personale del reparto, medici e a Lund. Il ritorno era previsto per luce era soffusa, gli allarmi dei mo- fisioterapisti compresi, in tutte domenica 26 novembre a tappe nitor bassissimi. le occasione di interazione con il invertite. Alle 7,30 del giorno do- La nostra osservazione è durata bambino. po ecco finalmente l’incontro con più di un’ora, peraltro trascorsa Un particolare aiuto è stato fornito la dott.ssa Kleberg, pronta ad ac- velocemente. dalla fisioterapista Natascia Ber- coglierci. Quando siamo arrivate Nonostante il neonato fosse pic- toncelli, già stata in precedenza all’ospedale era molto buio e an- colissimo, ci è sembrato tranquillo a Lund, la quale, oltre ad essere cor più buio quando siamo uscite anche quando, sollecitato dalle nostra tutor NIDCAP in Italia per poiché, in Svezia le ore di luce in manovre assistenziali, tendeva questo progetto, unica del grup- questa stagione sono veramente naturalmente ad agitarsi: l’infer- po a conoscere molto bene la poche. miera infatti era pronta a cocco- lingua inglese, ci ha supportato Entrate al secondo piano di una larlo e contenerlo in maniera che e “sopportato” nelle nostre inte- moderna palazzina, un largo corri- si tornasse a stabilizzare il prima razioni con la dott.ssa Kleberg. doio bianco con stanze a destra e possibile. Dopo questa doverosa premessa, sinistra definiva il reparto. Successivamente abbiamo dedica- eccoci al coronamento di questa Ci ha subito stupito il silenzio che to la rimanente parte della giorna- prima fase e cioè il viaggio “pre- vi regnava: non un suono, non un ta alla stesura della nostra osser- mio e di istruzione” nell’omonimo rumore, non uno squillo di telefo- vazione sotto la guida della nostra reparto della clinica universitaria no, non un pianto di un neonato. Tutor la quale ci ha sollecitato ad di Lund nella quale da anni è stato Le persone presenti sembrava si annotare ogni seppur minima pro- iniziato il percorso NIDCAP e dove sussurrassero le parole. Un repar- blematica riscontrata al neonato. risiede la dott.ssa Kleberg. È sta- to per noi irreale, ma che allo stes- Tutto questo ci ha portato ad un ta un esperienza molto positiva e so tempo infondeva tranquillità a immediato confronto con il lavoro stimolante. chiunque entrasse; la nostra agi- svolto a Modena e con quanto si Il viaggio, impreziosito dalla pre- tazione e preoccupazione per la dovrà in seguito affrontare. L’oc- senza di Natascia che oltre alle giornata da affrontare andavano casione è stata inoltre propizia per competenze professionali NI- scemando. lo scambio di utili consigli opera- DCAP univa l’incarico di addetta Dopo aver preso tutto l’occorren- tivi da portare, tramite le nostre alle “pubbliche relazioni”, è inizia- te, ci siamo apprestate con la dott. esperienze, nel nostro reparto di to all’alba di venerdì 24 novembre: ssa Kleberg a fare la nostra osser- provenienza. partenza in treno da Modena per vazione. In una stanza di terapia Trascorsa questa giornata di la- Roma, in aeroplano fino a Copena- intensiva era presente il bambino voro la dott.ssa Kleberg, molto ghen ed infine in automobile fino soggetto del nostro esame: qui la professionale per tutta la giorna-
6 ta, dopo essersi complimentata esempio: vicino ad ogni culla vi è la lingua inglese. con noi per i risultati raggiunti, un’area dove sono collocate delle Il nostro viaggio, brevissimo ma ve- ci ha formalmente comunicato il poltroncine, la mamma può resta- ramente intenso ed interessante, è passaggio alla fase successiva del re all’interno del reparto tutto il stato importante per calarsi e con- percorso NIDCAP. Ci ha inoltre tempo che desidera ed esistono frontarsi con un’altra realtà, forse esposto l’impegno ed il lavoro da addirittura alcune stanze dedicate l’opposto della nostra e anche eseguire per i mesi successivi; pro- alla famiglia nelle quali, per tutta la se quotidianamente si compiono babilmente fra un anno, mediante durata della degenza del neonato, piccoli passi “nel” nostro reparto, un ulteriore esame finale potremo è possibile soggiornare e pernot- “per” il nostro reparto auspichiamo essere accreditate infermiere NI- tare. modi di lavorare meno stressanti, DCAP per il nostro reparto. Ovviamente, nel poco tempo di con un senso di concreta elevazio- In concreto: cosa ci rimane di que- permanenza nella struttura è sta- ne che ci consenta di paragonarci sta prima fase NIDCAP e di questo to possibile apprezzare solo i lati a quello di Lund. In tal senso siamo viaggio? positivi del servizio nella sua glo- disposte ad impegnarci. Innanzitutto la tranquillità e la na- balità, pur immaginando, come Sentiti ringraziamenti al Direttore turalezza, la calma e la dedizione espostoci in maniera molto velata, Prof. Fabrizio Ferrari, alla caposa- con la quale il personale di servizio che permangono anche per loro la Giovanna Cuomo i quali si sono del reparto neonatale (evidente- aree soggette ad ulteriori miglio- dimostrati convinti fautori del pro- mente non in carenza di organico) ramenti. tocollo NIDCAP”. espleta la propria attività. Un impegno assunto, almeno con L’importanza che hanno i genitori noi stesse: se vogliamo professio- nell’assistenza al neonato è eviden- nalizzarci appieno, dobbiamo ob- Federica e Laura ziata dagli spazi a loro dedicati. Ad bligatoriamente meglio conoscere Infermiere della Neonatologia Nascere per la seconda volta: l’emozionante viaggio di un’adozione P er raccontare bene una sto- miglia!), esistono storie di bambini figlio, può rivolgersi ai Servizi So- ria si dovrebbe cominciare che nascono senza essere deside- ciali, i quali, senza fornire ad alcuno dal principio, ma dov’è il rati oppure, per i più svariati motivi, l’identità della donna, provvede- principio di questa storia? chi li genera non è in grado di accu- ranno alle cure mediche e a trovare Quando nasce in una persona il de- dirli ed assicurare loro un futuro. una nuova famiglia al nascituro. siderio di essere genitore? Purtroppo, leggendo i giornali, tut- Così, con soli tre giorni di preav- Ad un certo punto il mondo intor- ti conosciamo le spesso tragiche viso, Stella, con i suoi 2 kg, entra no a te si popola di donne con il conseguenze di queste difficoltà, nella nostra vita come un ciclone. pancione, di bimbi che giocano e mentre pochi sanno che esiste una Nata prematura con un peso infe- genitori che tengono per mano le “soluzione alternativa”. riore al chilogrammo, dimostra su- loro creature. bito la sua voglia di vivere reagen- A quel punto senti che tu non ci sei, La nostra storia e quella di Stella do brillantemente a tutte le cure: a senti che è arrivato il momento di (nome di fantasia) si sono unite per- volte basta solo una seconda pos- fare spazio e fare entrare una nuo- ché chi l’ha messa al mondo ha de- sibilità. va vita nella tua. ciso di non riconoscerla al momen- Noi e Stella saremo sempre ricono- “Facciamo un bambino?”. to del parto. scenti a colei che con coraggio e Per molti è facile, alcuni neanche lo Non riconoscere un bambino può responsabilità ha deciso di donar- desiderano, nascono per caso co- sembrare un atto crudele: come si le una seconda vita e di riempire me se loro stessi avessero deciso può abbandonare il proprio figlio? d’amore la nostra famiglia. di venire al mondo. Eppure portare a termine una gra- Per ultimo, ma non per importan- Ma essere una coppia sterile non vidanza, partorire con assistenza za, un profondo e sentito ringra- significa “avere un cuore sterile” e medica e lasciare che una nuova ziamento a tutta l’equipe della il desiderio di amare e dedicare la vita nasca e trovi subito qualcuno Terapia Intensiva Neonatale del propria vita a qualcuno spesso è più che si prenda cura di lui può essere Policlinico di Modena che ha dato a forte del desiderio di procreare. un vero e proprio atto d’amore. Stella le cure e soprattutto l’amore, Penso che quando una donna de- indispensabili per lei nei suoi primi Parallelamente alle storie di cop- cide di non riconoscere il proprio mesi di vita. pie e famiglie che danno disponi- nato, non sia corretto parlare di ab- Davvero grazie di cuore! bilità all’adozione (non sono infatti bandono, ma di rispetto della vita. le famiglie a chiedere un figlio, ma Ogni donna che non desidera, o sono i bambini che cercano una fa- non è in grado di allevare il proprio Stella, mamma e papà.
7 A Leonardo Non mi sentivo solo di là dal vetro. Giochi e danze di cristalli illuminavano il mio buio. Erano le gocce della flebo e le vostre lacrime. Non mi sentivo solo di là dal vetro. Mani d’Angelo mi accarezzavano, voci d’Angeli mi cullavano con dolci ninna-nanne. Erano le vostre preghiere. Non mi sentivo solo di là dal vetro. Medici e infermiere si occupavano di me momento dopo momento respiro dopo respiro. Era la forza dell’amore e della vita che supera ogni barriera. Nessun bambino si sente solo di là dal vetro, nessun bambino si sente solo al mondo se è nutrito dall’amore di Dio e dall’amore degli uomini. Neonatologia, 2 febbraio 2006 a te e a tutti gli Angeli come te, che si prendono cu- ra con amore e competenza di queste piccole crea- ture, la riconoscenza infinita da parte di tutti noi. Lalla nonna di Leonardo Leonardo Nuotando in apnea… P pesso, quando parlo del loro genitori. l’attesa della sopravvivenza mio lavoro, le persone mi Ogni giorno ci rendiamo conto l’attesa della diagnosi dicono: “non so come…, io della fortuna di essere stati scelti a l’attesa di una coltura non ce la farei” svolgere questo lavoro dove, nono- Attendere…. Attendere…. Effettivamente... stante le inevitabili incomprensioni, Attendere….. A volte si pensa che i medici e il siamo chiamati a collaborare scam- personale infermieristico, proprio biandoci conoscenza ed affetto. A noi piace pensare che del nostro perché affrontano tutti giorni La cosa più importante da non ecosistema complicate situazioni, “ci facciano dimenticare, però, è il nutrimento facciano parte altre persone impor- l’abitudine”. vero della nostra professione, “ tanti, che pur rimanendo dietro al Di fronte alla vita e alla morte come il plancton” del nostro oceano, i vetro dell’acquario sono sostegno, viviamo? nostri piccolissimi, che tutti i giorni amore, pazienza e collaborazione Ci sentiamo come in un acquario con insieme ai loro genitori ci insegnano attiva per il raggiungimento del balene, delfini, pesci pappagallo, ad amare senza chiedere nulla in nostro obiettivo: i nonni. pesci chirurgo…con un proprio eco- cambio, ad infondere fiducia e spe- sistema che cerca di sopravvivere ranza, a ridere, nonostante tutto, Guardano attraverso “l’oblò della nonostante le carenze strumentali col rischio talvolta di apparire cinici vita”, che si affaccia sull’acquario in cui operiamo per raggiungere lo e superficiali, cercando in realtà di dei loro nipotini, osservando e stesso obiettivo: la salute ed il be- alleviare quelle tensioni che nasco- soffrendo per non poter toccare, nessere dei nostri piccoli ospiti e dei no dall’attesa ... aiutare direttamente…trasferendo
8 nelle nostre mani il loro più puro prelibatezze culinarie, da cui emer- gicamente i vostri figli, ora genitori, amore, nell’attesa di poter coccola- ge tutto il loro Amore. Preghiera, che sono alla continua ricerca di re e viziare personalmente i propri che giunge loro con le mani e le una sorgente di luce ed energia per piccoli. voci degli angeli che accarezzano poter alimentare a loro volta i vostri Nel frattempo cercano di superare e cullano con dolci ninna nanne, nipotini. quella barriera strutturale adattan- nell’attesa di…. do abitudini, cucendo copertine, A voi ci sentiamo di dire grazie di offrendo a quelle mani che accarez- esistere. Anna Cinzia Cosimo zano e quelle voci che sostengono, Di sostenere fisicamente e psicolo- Infermiera della Neonatologia Priscilla La solidarietà dei bambini della scuola primaria di Salvaterra N ei mesi di Novembre e di- nella produzione di un addobbo al prezzo di 1 euro. cembre gli alunni della natalizio da mettere in vendita nel Il pane è stato offerto dai forni “ scuola primaria “Enzo Deb- mercatino della solidarietà. Panem” e “ Dallari” di Salvaterra. bi” di Salvaterra (Comprensivo di Inoltre per quattro settimane è La cifra ricavata di 500,00 euro è Casalgrande) Reggio Emilia hanno stata proposta “ l’iniziativa del stata devoluta al “ Progetto Pol- realizzato alcune iniziative tese al re- pane”: ogni martedì gli alunni licino” che si occupa di reperire perimento di una cifra di denaro da hanno rinunciato alla loro meren- attrezzature e macchinari per il devolvere in beneficenza. da ed hanno acquistato dalle in- reparto di neonatologia infantile Ciascuna classe si è impegnata segnanti una pagnottina di pane del Policlinico di Modena.
9 I bambini della scuola primaria di Salvaterra Mercoledi 5 Aprile 2006 un grup- po di alunni (due per classe), in- segnanti e genitori (rappresentati del consiglio di interclasse) si sono recati in visita presso l’Ospedale ed hanno consegnato l’assegno. Grazie alla disponibilità di medici ed infermieri che li hanno accol- ti, i bambini hanno potuto visitare il reparto ed osservare concreta- mente la realtà sulla quale il loro piccolo, ma significativo impegno andrà ad incidere. Ecco alcune impressioni dei bam- bini: L’esperienza è stata molto inte- l’accoglienza che abbiamo ricevu- Mi ha molto stupito vedere i bimbi ressante, perchè non capita tutti i to da tutto il personale del repar- così piccoli in incubatrice (Chiara) giorni di avere la possibilità di vi- to. Ringraziamo, in particolare, il sitare un reparto di neonatologia prof. Ferrari e la caposala “tutto- Mi ha colpito vedere quante per- (Giorgia) fare” Giovanna per la disponibili- sone si occupano di questi bam- tà dimostrataci (commento gene- bini così piccoli e con quanto af- Siamo stati molto entusiasti del- rale dei bambini presenti) fetto li coccolano (Giulia)
10 Mi ha impressionato ( in senso po- Mi ha lasciato un po’ perplesso ve- Mi ha stupito vedere i piedini di sitivo) vedere i bambini nutriti at- dere i bimbi così piccini e pensare un bambino così rossi (Silvia) traverso dei tubicini dentro all’in- che diventeranno come me (diver- cubatrice (Roberto) si bambini insieme)
11 Elenco attività di formazione in Neonatologia Riportiamo di seguito l’elenco dettagliato di tutte le iniziative di formazione organizzate e gestite dal Reparto di Neonatologia da Settembre 2005 a Giugno 2006. 1. CORSI DI RIANIMAZIONE NEONATALE- CORSO TEORICO PRATICO (4ore Teoriche e 4 ore di Pratica su manichini) Date 7.02.06 11.04.06 14.11.06 2. SEMINARI E REVISIONI LINEE GUIDA 10 gennaio 2006 Discussione casi clinici Neuroradiologi-Neonatologi aula Radiologia 23 gennaio 2006 ore 10.00-16.00 Discussione casi clinici NIDCAP con fisioterapisti, medici, infermieri, psicologi, terapia Intensiva Torino-Milano-Firenze-Genova 27 Aprile 2006 – 10 Maggio 2006 2 edizioni Revisioni procedure posizionamento cateteri centrali 22 maggio 2006 ore 13.30-15.30 Incontro formazione sull’implementazione metodo NIDCAP (medico-infermieristico) 12 giugno 2006 Presentazione Network prematuri Regione Emilia Romagna (Dott. Gargano) 3. SEMINARI CON OSPITI ESTERNI 16 gennaio 2006 Steroidi e malattia cronica polmonare (Prof. Bagnoli) 23 gennaio 2006 La ventilazione meccanica e l’estubazione precoce del grande pretermine (Dott. Tagliabue) 06 marzo 2006 Le neutropenie nel neonato e bambino (Dott. Chiricom e Dott. Palazzi) 27 marzo 2006 La Risonanza Magnetica Nucleare nel neonato e nel lattante (Dott.ssa Roversi e Dott.ssa Todeschini) 11 aprile 2006 L’infezione da SGB (Dott. Berardi e Dott.ssa Lugli) 24 aprile 2006 La nutrizione parenterale nel neonato e nel bambino (Dott. Gentili) 4. JOURNAL CLUB Tenutosi in data 9 e 10 aprile 2006 Presentazione aggiornamenti in letteratura (1 ora a testa per ogni strutturato): Dott. Mordini: Pervietà dotto di Botallo, CMV e latte materno Dott.ssa Garetti: Rianimazione neonatale, Sedazione-Analgesia neonato Dott. Berardi: Ittero, Displasia anca, Problema etico 23-24 settimane Dott. Gargano: Somministrazione surfactante (precoce, sala parto) Dott.ssa Roversi: Retinopatia del prematuro (ROP) Dott. Torcetta: Broncodisplasia Dott.ssa Della Casa: Profilassi antibiotica delle infezioni nosocomiali. Dott.ssa Cattani: Infezioni da Candida 5. AUDIT OSTETRICO-NEONATOLOGICO (Incontro tra ostetrici e neonatologici a cadenza mensile) Settembre 2005: perforazione intestinale Novembre 2005: lesione cerebrale intrauterina Dicembre 2005: le corioamnioniti con la presenza dell’anatomo patologo (Prof. Rivasi) Gennaio 2006: emorragia polmonare Febbraio 2006: asfissia e sospetta sepsi da SGB Marzo 2006: prematurità–preclamsia materna Aprile 2006: asfissia grave Maggio 2006: linee guida ittero Giugno 2006: gemellarità-prematurità 6. AUDIT NEONATOLOGI-RADIOLOGI 08 novembre 2005 Discussione lastre perforazione intestinale 06 dicembre 2005 Discussione lastre ernia diaframmatica
12 7. CASI CLINICI NEONATOLOGICI 20 febbraio 2006 Caso di neonato con ipertensione polmonare persistente 22 maggio 2006 Discussione caso clinico di neonato con malattia metabolica-iperammoniemia 13 giugno 2006 Discussione caso neonato di 23 settimane di età gestazionale deceduto Inoltre il lunedì, mercoledì e venerdì di tutte le settimane dalle ore 12.00 alle ore 13.00 circa, discussione casi del reparto più rilevanti nel corso della controvisita 8. CASI CLINICI IN NEONATOLOGIA (discussione di casi clinici ) In data 11 maggio 2006 9. CORSO INTERDIPARTIMENTALE: Il contenimento del dolore nel Dipartimento Materno-Infantile 02 maggio 2006 Pre-test, Il dolore in travaglio (Dott.ssa M.G. Lucchi), Il dolore nel puerperio (Dott. G. Amighetti), Il dolore ginecologico (Dott.ssa M.C. Orlandi) 9 maggio 2006 Il dolore nel feto (Dott.ssa N. Sturloni), Il dolore nel neonato (Dott. E. Garetti), Il dolore nel bambino (Dott. G. Guaraldi) 16 maggio 2006 Il dolore chirurgico (Dott.ssa M. Boiardi), Il dolore onco-ematologico e la palliazione (Dott.ssa C. Cano), Il contenimento del dolore nel bambino e nella famiglia (Dott.ssa M. Pugliese), Post-test 10. INCONTRO-CONFRONTO Neonatologia - Neuropsichiatria del territorio. Confronto dati follow-neurologico e follow-up sul territorio Tenutosi in data 20 gennaio 2006 da Pollicino e dalla Neonatologia del Policlinico Un particolare ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito a sostenere Pollicino e la Neonatologia del Policlinico.
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