"É Parole Ca nun dice" - il nuovo singolo dei SoulBahia è ora disponibile su tutte le piattaforme digitali
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“É Parole Ca nun dice” – il nuovo singolo dei SoulBahia è ora disponibile su tutte le piattaforme digitali Il nuovo singolo dei SoulBahia “É Parole Ca nun dice” è disponibile su tutte le piattaforme digitali Il brano, finalista al Festival di Napoli 2020, nasce dalla continua ricerca dell’autore, Genny Esposito, di testi in lingua napoletana e sonorità moderne senza mai distaccarsi dalle origini e senza mai piegarsi ai cliché di autori che senza innovazione, propongono i soliti testi che parlano d’amore. Il dialetto napoletano e ̀ la lingua importante e musicale, scelta per dare voce a delle emozioni profonde che nascono quando un animo sensibile non riesce ad esprimersi, a trovare le parole adatte per creare un contatto con gli altri. Le parole che creano vuoti e le parole che colmano dei vuoti. La musica pensa a tutto il resto. Un arrangiamento curato ed evocativo, accompagnato da una
chitarramelodicaedaunaritmicachesi arricchisce con la voce di Emanuele, una voce carica di emozione che con dolcezza e vigore, ti trasporta nell’atmosfera di un brano che affronta la tematica sempre attuale della d i f f i c o l t à di comunicazione, in un gioco di armoniosi falsetti. Il brano interamente autoprodotto, nasce dall’incontro di Emanuele Matrullo e Genny Esposito che si interseca bene con la loro passione consolidata nel gruppo Soulbahia, progetto musicale nato dieci anni fa da un’idea di Genny Esposito. Un progetto che propone un repertorio con un sound dai ritmi latini con radici partenopee che fonde l’anima del soul /pop con un mix di sonorità brasiliane, reggae, salsa, r&b, etc…, arricchito da mash-up tra i classici della canzone autorale italiana/napoletana e internazionale dagli anni ‘40 ad oggi. Per visualizzare il video : https://youtu.be/vezIP4QhQMk Guendy Furlan PREMIO HEMINGWAY 2021, IN PROGRAMMA DAL 24 AL 26 GIUGNO NEI 60 ANNI DALLA MORTE DEL
GRANDE SCRITTORE SIGLATO L’ACCORDO TRIENNALE COMUNE DI LIGNANO – FONDAZIONE PORDENONELEGGE, CATEGORIA SPECIALE 2021 PER “L’OSPITALITA'” LIGNANO, 27 marzo 2021 – Il Premio Hemingway, e i suoi promotori, scommettono sul futuro, con la messa a fuoco delle prossime tre edizioni – quelle 2021, 2022 e 2023 – attraverso un accordo triennale di collaborazione siglato dal sindaco di Lignano Luca Fanotto e dal Presidente di Fondazione Pordenonelegge Michelangelo Agrusti. L’edizione 2021 del Premio Hemingway, nel 60° anniversario dalla scomparsa del grande autore statunitense (2 luglio 1961), è già in calendario da giovedì 24 a sabato 26 giugno, come sempre a Lignano Sabbiadoro. Sono confermate le quattro categorie portanti del Premio, quattro “angoli visuali” della poliedrica personalità di Ernest Hemingway: Letteratura, Avventura del Pensiero, Testimone del nostro tempo, Fotografia. Con l’aggiunta di una quinta categoria, “Omaggio Ernest Hemingway all’Ospitalità lignanese”, un “unicum” 2021 che permetterà di portare a Lignano anche uno dei vincitori del Premio Hemingway 2020, e di “saldare” così la frattura con
il territorio di un’edizione celebrata solo in via digitale, a causa dell’emergenza coronavirus. «Ringrazio il Presidente Agrusti per essere a fianco della Città di Lignano Sabbiadoro con la Fondazione Pordenonelegge per promuovere la cultura sul nostro territorio – ha dichiarato il Sindaco della Città di Lignano Sabbiadoro, avv. Luca Fanotto – Cultura e turismo sono infatti un binomio molto importante, che oggi vanno di pari passo, valorizzandosi reciprocamente. Oggi i turisti manifestano esigenze sempre più articolate, cercando durante la loro vacanza anche momenti di approfondimento e confronto culturale. Lungo le sue 36 edizioni il Premio Hemingway ha da sempre cercato di raggiungere questi obiettivi, permettendo di veicolare il nome, l’immagine e la conoscenza della nostra Località per il tramite di intellettuali, giornalisti, scrittori e molti altri personaggi illustri, che hanno onorato con la loro presenza la nostra Città, come fece Ernest Hemingway». «L’accordo – ha voluto sottolineare il Presidente Agrusti – ci proietta, speriamo, oltre il lungo anno pandemico che ha complicato e compresso le iniziative legate alla cultura, allo spettacolo e al turismo. Contiamo di imprimere una svolta già a partire dalla imminente edizione 2021: siamo al lavoro per garantire la presenza a Lignano dei vincitori, e per verificare la fruizione degli eventi da parte del pubblico, in sicurezza e con la piena ottemperanza alle norme previste, compatibilmente con il contesto sanitario generale, qualora l’evoluzione della situazione potesse permetterlo». Il Comune di Lignano organizza dal 1986 il Premio Hemingway,
per custodire e promuovere il legame del grande scrittore statunitense con la penisola friulana tra Venezia e Trieste, che Hemingway amava definire ‘la piccola Florida d’Italia’. Dal 2014 il Comune ha avviato una collaborazione con Fondazione Pordenonelegge che cura gli aspetti artistici e organizzativi del Premio. Proprio “alla luce dei positivi riscontri”, il Comune intende proseguire nella sinergia per implementare la vocazione culturale quale “vetrina” del Friuli Venezia Giulia, in rapporto all’intero territorio regionale”. Fondazione Pordenonelegge inserirà un evento specifico dedicato al Premio Hemingway nel cartellone annuale della Festa del Libro in settembre. E si è riunita anche la Giuria del Premio Hemingway, presieduta dallo scrittore Alberto Garlini, curatore di pordenonelegge, e composta anche da Gian Mario Villalta, Direttore artistico pordenonelegge, dallo storico della fotografia Italo Zannier, dal sindaco del Comune di Lignano Sabbiadoro Luca Fanotto e dall’Assessore alla Cultura Tiziana Gibelli in rappresentanza della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia «Stiamo definendo la rosa dei vincitori 2021 e il lavoro è a buon punto – spiega Alberto Garlini – Siamo felici di gettare il cuore oltre l’ostacolo e guardare alla 37^ edizione del Premio Hemingway: in un momento difficile anche solo per la calendarizzazione degli eventi culturali, prima ancora della loro organizzazione, speriamo di poter dare un segnale forte di speranza e fiducia al territorio e al pubblico della cultura. Così come agli operatori turistici, in vista di un’estate che ci auguriamo più serena e più generosa di iniziative culturali realizzabili anche in presenza».
«Giunto quest’anno alla 37^ edizione – rileva l’Assessore Regionale alla Cultura Tiziana Gibelli – il Premio Hemingway rappresenta un appuntamento fisso degli eventi estivi di Lignano. Una tradizione che, proprio per questo, non può e non deve essere interrotta a causa della pandemia da covid-19. Ringrazio il Comune di Lignano e la Fondazione Pordenonelegge che si sono messi subito al lavoro non solo per portare avanti l’iniziativa, ma anche per cercare di trovare tutte le forme possibili per poterla realizzare. In quest’ottica si colloca anche la nuova categoria “Ospitalità” introdotta quest’anno, che consentirà di portare nella località balneare uno dei vincitori dell’edizione dello scorso anno che si era svolta in modalità digitale. Un segnale di ripartenza e di fiducia nel futuro che auspichiamo ci possa portare quanto prima a quella normalità che davamo per scontata e che ora tanto ci manca». L’autore israeliano David Grossman per la Letteratura, l’astronauta Samantha Cristoforetti nella sezione Testimone del nostro tempo, lo storico Alessandro Barbero per l’Avventura del pensiero e l’artista Guido Guidi per la Fotografia sono i vincitori dell’ultima edizione 2020 del Premio Hemingway, promosso dal Comune di Lignano Sabbiadoro con il sostegno degli Assessorati alla Cultura e alle Attività Produttive e Turismo della Regione Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con Fondazione Pordenonelegge. Numerosissimi i
protagonisti della cultura italiana e internazionale chiamati in questi anni a ritirare il Premio Hemingway: fra gli altri gli scrittori Luis Sepúlveda, Annie Ernaux, Emmanuel Carrère, Zadie Smith, Aharon Appelfeld e Abraham Yehoshua, i saggisti Zygmunt Bauman, Richard Sennett, Slavoj Žižek, Massimo Cacciari, Antonio Damasio, Eva Cantarella e Massimo Recalcati, i giornalisti Lilli Gruber, Federico Rampini, Corrado Augias, i fotografi George Tatge, William Dalrymple, Nino Migliori, Luca Campigotto e Francesca Della Toffola, oltre alla giornalista e autrice TV Franca Leosini, vincitrice nel 2019 del Premio Speciale Città di Lignano “Dentro la cronaca, dentro la vita”. Info: premiohemingway.it Volpe&Sain LO STORICO DELLA FOTOGRAFIA GABRIELE CHIESA SI RACCONTA AL CRAF L’incontro è in programma in diretta lunedì 29 marzo alle 19.00 sulla pagina Facebook del Centro Lo storico della fotografia Gabriele Chiesa si racconta al Craf
Tema del talk saranno i processi fotografici storici e il collezionismo. L’intervista è a cura del Direttore del Craf Alvise Rampini e della responsabile del laboratorio di restauro Eugenia Di Rocco Spilimbergo, 25 marzo 2021 – Nuovo atteso appuntamento lunedì 29 marzo alle 19 per tutti gli appassionati di fotografia: ospite del CRAF, in diretta online sulla pagina Facebook del Centro, sarà infatti Gabriele Chiesa intervistato dal direttore Alvise Rampini e dalla responsabile del laboratorio di restauro Eugenia Di Rocco: “Un grandissimo storico della fotografia che ci mostrerà in diretta alcuni magnifici esemplari della sua raccolta personale – afferma Alvise Rampini –. Con lui parleremo di tecniche e di conservazione della fotografia, specie delle fotografie di famiglia che tutti possediamo”. Folgorato all’età di 8 anni dalla visione di diapositive a
colori (“ferraniacolor invertibile”) lette attraverso la luce di una lampada da tavolo ha poi conseguito una laurea in scienze politiche, indirizzo sociale, con una tesi rivelatrice su Uso e funzione sociale dell’album di famiglia. Afferma di sentirsi felicemente investito dal ruolo di “custode di memorie per educazione familiare”: «Conservo le fotografie di famiglia – racconta -, dei miei avi e mi sento in dovere di risparmiare dalla dispersione e dalla distruzione anche quelle di perfetti sconosciuti». Insegnante per 40 anni, Gabriele Chiesa oggi si occupa, a tempo pieno, di studi e ricerche nell’ambito della fotografia, con particolare riferimento agli aspetti linguistici e storici. È, tra le altre cose, autore di contributi ICPAL relativi alle antiche tecniche fotografiche e alla valorizzazione delle immagini d’epoca, fondatore del Gruppo Ricerca Immagine, curatore culturale della Fondazione Negri, docente alla ImageAcademy e ai Seminars/Courses di fotografia presso l’Università degli Studi di Brescia. Ha pubblicato “Dagherrotipia, Ambrotipia, Ferrotipia Positivi unici e processi antichi nel ritratto fotografico”, “Come vedo l’immagine” e “Dagherrotipi firmati”. È membro fondatore di Experimental and Alternative Photography Project di Verona, socio onorario a vita del Museo Nazionale della Fotografia di Brescia e dell’associazione Fotonomia di Firenze, infine fondatore e animatore di Phototrace. “L’incontro sarà virtuale ma ci auguriamo davvero di poter ospitare presto Gabriele Chiesa al CRAF – conclude Alvise
Rampini – per una visita al nostro prezioso archivio”. 26 marzo – L’Istituto italiano di Cultura di New York e il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia collaborano con un video a M’Illumino di Meno Venerdì 26 marzo 2021 su www.stanzeitaliane.it “M’illumino di meno” è la Giornata del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili lanciata dalla trasmissione radiofonica Caterpillar e da RAI Radio2 nel 2005: l’edizione 2021 torna venerdì 26 marzo ed «è dedicata al “Salto di specie”, l’evoluzione ecologica nel nostro modo di vivere che dobbiamo assolutamente fare per uscire migliori dalla pandemia». L’Istituto Italiano di Cultura di New York diretto da Fabio Finotti insieme al Rossetti – Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia diretto da Paolo Valerio partecipano all’iniziativa con un video che invita a riscoprire la luce delle stelle evocandola tramite testi, poesia, musica e immagini, e a intrattenere un rapporto più responsabile e moderno con l’energia elettrica, un “salto di specie” da compiere nei comportamenti quotidiani per limitare il consumo di energia elettrica in favore di uno stile di vita sostenibile, non una rinuncia ma una conquista.
Sotto la volta celeste che decora il soffitto del Politeama Rossetti, Emanuele Fortunati e Francesco Migliaccio, attori della Compagnia dello Stabile, leggono “Per riveder le stelle”, un testo scritto da Finotti che, dalla “rivoluzione” nelle città alla fine Ottocento che cominciano a impiegare l’energia elettrica per illuminare le grandi architetture, invita a riflettere sulla bellezza della luce naturale delle stelle, ascoltando i versi di Giacomo Leopardi (Canto di un pastore errante nell’Asia) e di Théodore de Banville (Odes Funambulesques), e alcuni brani musicali fra cui quelli di Francesco Guccini, B3N, Francesco De Gregori e Respighi. Il video sarà condiviso sui social e sulle pagine web delle due istituzioni che lo hanno realizzato insieme per questa iniziativa lanciata da RAI Radio2 che annualmente raccoglie migliaia di adesioni. In particolare, “Per riveder le stelle. Una serata tra musiche e poesie, abbassando le luci” sarà pubblicato sulla nuova piattaforma dell’Istituto Italiano di Cultura di New York www.stanzeitaliane.it aprendo la Stoà – cioè il portico, luogo d’incontro, passaggio e sguardo dall’interno verso l’esterno e viceversa – una delle “Stanze” che compongono questo nuovo palazzo virtuale per la promozione e diffusione della cultura italiana nel mondo. Un modo per non fermarsi ma rilanciare grazie alle possibilità offerte dal digitale, aggregando e coordinando una rete di contatti in grado di far sentire l’Italia e i suoi tesori sempre vicini anche a migliaia di chilometri di distanza. Fabio Finotti ha studiato alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Dopo essere entrato nell’Università italiana a Trieste, ha vinto la Cattedra Mariano DiVito all’University of Pennsylvania che nel 2019 lo ha nominato Professor Emeritus. È membro dell’Accademia Olimpica di Vicenza e Presidente Internazionale dell’AISLLI-Unesco (Associazione Internazionale per gli Studi di Lingua e Letteratura Italiana). Nel 2021 è stato nominato Direttore per chiara
fama dell’Istituto di Cultura di New York. Gli 82 Istituti Italiani di Cultura (IIC) nel mondo sono organi del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI). Promuovono all’estero l’immagine dell’Italia e la sua cultura umanistica e scientifica e collaborano con le principali istituzioni culturali del paese in cui operano. Sostengono corsi di lingua e cultura italiana; gestiscono un’efficiente rete di biblioteche; creano contatti tra gli operatori culturali italiani e stranieri; facilitano il dialogo tra le culture fondato sui principi della democrazia. L’IIC di New York è stato istituito ufficialmente nel 1961, ma ha le sue radici già nel 1956 con le attività culturali promosse dal Consolato. Ha sede in una palazzina neo-georgiana del 1919 situata al 686 di Park Avenue. La palazzina, progettata dagli architetti W.A. Delano & C.H. Aldrich, è collegata da una terrazza al Consolato Italiano. La biblioteca dell’Istituto, dedicata a Lorenzo Da Ponte, è attualmente costituita da più di trentamila volumi. Il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, fondato nel 1954 è uno dei più antichi Teatri Stabili italiani, e fra i Teatri Stabili pubblici è riconosciuto come uno dei più prestigiosi e importanti. Attualmente è diretto da Paolo Valerio, mentre ne è presidente Francesco Granbassi. Il Teatro ha sede a Trieste, al Politeama Rossetti – edificio costruito nel 1878 in stile eclettico – che è un teatro storico, ma per propria natura adatto ad ospitare una notevole varietà di generi spettacolari diversi anche grazie agli interventi di modernizzazione tecnica delle prestazioni del palcoscenico effettuate negli anni. Questa è una grande potenzialità per lo Stabile. L’attività si articola su due sale: la Sala Bartoli – con 128 posti, spazio dedicato soprattutto alla drammaturgia contemporanea – e la sala del Politeama Rossetti -“Sala Assicurazioni Generali”) – che con la sua capienza di 1530 spettatori è a tutti gli effetti uno dei più grandi spazi dedicati alla prosa d’Italia e d’Europa. L’attività del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia è finalizzata alla promozione e alla diffusione della cultura e dell’arte teatrale, sulla scorta dei grandi teatri pubblici italiani ed europei. Dalla fondazione ad oggi al Teatro Stabile sono passati più di trecento spettacoli di produzione e migliaia di spettacoli ospiti: da sempre infatti la programmazione in
sede si intreccia ad una fondamentale attività di produzione di spettacoli nuovi che vengono circuitati in tutto il territorio nazionale e spesso anche all’estero. In oltre 60 anni di storia al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia hanno lavorato registi, scenografi, musicisti e attori di assoluto prestigio. Elencarli tutti sarebbe impossibile, un viaggio nella storia del teatro italiano attraverso Maestri indimenticati come Memo Benassi, Cesco Baseggio, Paola Borboni, Vittorio Gassman, e grandi protagonisti della scena attuale da Gabriele Lavia a Franco Branciaroli, da Massimo De Francovich, a Piera Degli Esposti, Giulia Lazzarini, e lo stesso fra i registi selezionati in un carnet prezioso che annovera da Luchino Visconti a Luigi Squarzina, da Sandro Bolchi ad Aldo Trionfo e Giuseppe Patroni Griffi. Molti sono stati gli ospiti di assoluto prestigio italiano e internazionale anche nel mondo della Danza e del Musical: da Roberto Bolle alla compagnia di Matthew Bourne, al Ballet Preljocaj dal musical “Cats” di Webber a “Chicago” e a “Mamma Mia” presentati spesso in esclusiva nazionale e sempre nelle pregevoli edizioni originali per lo UK tour. “EARTH HOUR 2021” IL 27/3/2021 IL MEETING PLACE TIARE SHOPPING EARTH HOUR 2021” IL TIARE SHOPPING PARTECIPA ALLA PIÙ GRANDE MOBILITAZIONE MONDIALE CONTRO I CAMBIAMENTI CLIMATICI PROMOSSA DAL WWF E INVITA TUTTI A FARE ALTRETTANTO, SPEGNENDO PER UN’ORA LE LUCI DI CASE, SEDI ISTITUZIONALI E IMPRESE Il cambiamento climatico in atto sta mettendo a rischio il Pianeta come lo conosciamo e la vita delle specie che lo abitano. La causa principale dell’accelerazione del cambiamento è l’attività umana e solo intervenendo sulla componente antropica potranno essere evitate le conseguenze
più catastrofiche. Per contribuire alla riflessione sull’importanza che il cambiamento nelle abitudini quotidiane può avere e per stimolare ognuno a fare la propria parte, a partire dai propri visitatori, il Meeting Place Ingka Centers Tiare Shopping di Villesse (GO) anche quest’anno aderisce all’Earth Hour (Ora della Terra), la più grande mobilitazione mondiale sul tema del cambiamento climatico, promossa dal WWF, che invita tutti – cittadini, istituzioni e imprese – a spegnere le luci per un’ora. Per questo motivo, le insegne luminose del Tiare Shopping saranno spente dalle 20.00 alle 21.00 di sabato 27 marzo 2021. Il gesto del Meeting Place è solo una delle azioni concrete che testimoniano l’impegno quotidiano del Tiare Shopping per la promozione della cultura della sostenibilità, per il rispetto dell’ambiente e per contribuire a un futuro migliore. Dalla prima edizione dell’Earth Hour, svoltasi solo a Sidney nel 2007, l’ “appuntamento con il buio” ha via via coinvolto tutto il Pianeta e ha visto lo spegnimento di luoghi simbolici come il Colosseo a Roma, il Cristo Redentore di Rio de Janeiro, la Tour Eiffel a Parigi, palazzi istituzionali e insegne commerciali. L’evento ha catalizzato l’attenzione anche delle Istituzioni, come dimostrano la Medaglia del Presidente della Repubblica Italiana, conferita nel 2020, e i patrocini del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati, della Presidenza del Consiglio dei Ministri e di ANCI. Tutti i dettagli dell’iniziativa su: http://www.oradellaterra.org/ e www.tiareshopping.com Fieste de Patrie: video dell’ARLeF sul senso
d’identità dei friulani Protagonisti alcuni giovani che vivono a New York, Parigi, Los Angeles, ma non hanno mai perso il loro legame con il Friuli «In ogni parte del mondo, la nostra aquila ci tiene sempre uniti». È questa la frase di chiusura scelta per il nuovo video con cui l’Agjenzie Regjonâl pe Lenghe Furlane – ARLeF ha deciso di celebrare il 3 aprile, Fieste de Patrie dal Friûl. Un filmato che, in meno di due minuti, accompagna gli spettatori in un vero e proprio giro del mondo: Udine, New York, Parigi, Los Angeles e poi di nuovo il Friuli, con le sue meravigliose montagne (https://www.youtube.com/watch?v=H_-xi1UPcm0). Il filo rosso che conduce da un luogo all’altro del globo è Lei, la bandiera del Friuli: uno dei simboli inconfondibili di questa terra, oltre che la settima più antica d’Europa. Il video, per la regia di Giorgio Milocco (Quasar), ci fa vedere scorci di vita quotidiana soprattutto dei giovani friulani che si trovano a vivere lontani dalla terra d’origine, alla quale restano però uniti da un legame potente e indissolubile. «Un video breve e intenso – ha spiegato il presidente dell’ARLeF, Eros Cisilino – che riesce a narrare bene l’importanza delle radici, della storia e delle relazioni famigliari. Anche se lontani fisicamente, i suoi protagonisti sono vicini al Friuli, e questo legame è metaforicamente rappresentato proprio dalla bandiera della Patrie», la celebre aquila dorata su campo azzurro. L’origine della bandiera risale ai tempi dello Stato patriarcale, che governò il Friuli dal 1077 al 1420 e istituì uno dei primi Parlamenti d’Europa (e la Fieste si riferisce proprio all’istituzione di quello Stato, il 3 aprile 1077). L’esemplare più celebre e antico del vessillo (XIV secolo) si può ammirare ancora oggi al Museo del Duomo di Udine. La bandiera friulana è stata ufficialmente riconosciuta con la
legge regionale 27 del 2001. La manifestazione principale della Fieste, inizialmente programmata per l’11 aprile a Udine, sarà invece rimandata. Una decisione sofferta ma inevitabile, quella presa di concerto fra l’ARLeF e il Comune di Udine. L’appuntamento è per settembre, in occasione di Friuli Doc. «Anche quest’anno festeggeremo la Fieste de Patrie dal Friûl in modalità “virtuale” – ha concluso Eros Cisilino -. L’impennata nella curva dei contagi ci ha imposto, per il secondo anno consecutivo, di cambiare i nostri piani. Abbiamo però deciso di fare un regalo a tutti i friulani, con questo video. Inoltre, nelle scorse settimane, è stata effettuata la distribuzione della bandiera a tutti i Comuni friulani che ne hanno fatto richiesta. Le Amministrazioni potranno così spiegare le bandiere il prossimo 3 aprile, colorando di azzurro e giallo i luoghi simbolo del Friûl. Un invito che naturalmente ARLeF rivolge anche a tutti i friulani». CARLO SGORLON, IL SUO FRIULI: CON PORDENONELEGGE E PROMOTURISMO UDINE – «Il Friuli di Sgorlon c’è, non c’è e “si dice”». Parola dell’autrice Martina Delpiccolo, guida d’eccezione del terzo “Viaggio digitale” 2021 organizzato nell’ambito del progetto “Friuli Venezia Giulia terra di scrittori. Alla scoperta dei luoghi che li hanno ispirati”, promosso da Fondazione Pordenonelegge insieme alla Regione Friuli Venezia Giulia e a PromoTurismoFVG. “Mito e epica: il Friuli di Carlo Sgorlon” titola l’escursione digitale sulle tracce
del grande scrittore, in programma sabato 27 marzo, dalle 10 su Facebook e Youtube di pordenonelegge – e successivamente sui canali di PromoTurismoFVG. Un modo per gustare i luoghi e le suggestioni letterarie che hanno generato: il format, che da molti anni Fondazione Pordenonelegge ha sviluppato sul campo, con il 2020 pandemico si è riconvertito in piccole full immersion digitali che cercano di custodire e trasmettere il piacere del viaggio. Ma sempre nel segno dell’accessibilità: i viaggi online sono realizzati anche in LIS (Lingua Italiana dei segni). Gli itinerari si possono ritrovare tutti sul canale Youtube di pordenonelegge e sul sito turismofvg.it Info e dettagli pordenonelegge.it CARLO SGORLON E MOGLIE Il Friuli di Sgorlon c’è nella realtà biografica, c’è a Udine e nella vicina campagna di Cassacco dove lo scrittore nacque, e poi nei luoghi storici che sono stati rievocati, epicamente. Non c’è nella misura in cui questa realtà evapora in mito, negli archetipi di Jung, in luoghi inventati universali, senza tempo e sempre stati. E poi c’è il Friuli popolare del si dice, del tramandare, ci sono le dicerie, le credenze e superstizioni, le magie e le leggende di questa civiltà arcaica contadina e sacra». Ecco dunque che il viaggio alla (ri)scoperta di Carlo Sgorlon parte dalle scuole elementari di Cassacco, dove l’autore venne alla luce nel 1930: quasi una predestinazione, perché maestri furono il nonno, la mamma e la moglie di Sgorlon, e lui stesso fu insegnante per molti anni all’Istituto Zanon di Udine. Il luogo natale di Carlo Sgorlon è l’attuale Biblioteca di Cassacco, e in quelle campagne lo
scrittore spesso amava pedalare, fra Raspano e Martinazzo. L’itinerario sgorloniano metterà a fuoco Cassacco, dove è ambientato “Prime di sere”, così come Udine dove è ambientato il romanzo “La Contrada”, e altri luoghi rievocati storicamente nelle sue opere sono il Vajont de “L’ultima valle”, Porzus de “La malga di Sîr”, la Carnia de “L’armata dei fiumi perduti”. E seguendo il filo rosso della narrativa di Sgorlon ci sono ancora Porzûs e naturalmente la Carnia, e poi Tricesimo e Reana che appartengono anche al suo vissuto, e molti episodi e motivi che l’autore trasferì dal Torre al Tagliamento. «Viaggiare nel Friuli di Sgorlon significa andare in cerca di luoghi MARTINA DELPICCOLO mitizzati o dai nomi inventati. Questo Friuli mitico – ricorda Martina Delpiccolo – ha ispirato anche il lamento dello scrittore”, confidato nell’autobiografia: perché si sentiva figlio del Friuli, ma sapeva bene di non essere figlio unico e aveva la sensazione di non essere completamente “capito” dal Friuli, nonostante i tanti premi e riconoscimenti». Udine è ancora oggi legata in modo indissolubile alla campagna circostante, che rifornisce le sue osterie di vini pregiati e le sue trattorie di specialità del territorio. Parti da qui per scoprire la vera anima del territorio, una vasta area che spazia dalle Alpi al mare Adriatico e custodisce senza contraddizioni castelli e borghi rurali, cantine e musei. Si possono scoprire anche i suoni curiosi di una lingua millenaria, rimasta invariata per secoli: il friulano è ancora oggi utilizzato per la comunicazione familiare, ma è anche
lingua letteraria ed è riconosciuto e tutelato dall’Unione europea come lingua minoritaria. In Friuli Venezia Giulia è in ottima compagnia, perché qui da noi le lingue minoritarie utilizzate sono ben tre: oltre al friulano, si parlano anche lo sloveno e il tedesco, talvolta in varianti peculiari. La presenza di lingue provenienti da tutti e tre i grandi ceppi linguistici europei (latino, germanico e slavo) rappresenta un caso unico in Europa che rende questo territorio speciale anche dal punto di vista linguistico e culturale. Iniziati i lavori di restauro della Cappella della Madonna di Vitaleta Tra le più fotografate e visitate della Val d’Orcia, la Cappella della Madonna di Vitaleta è un piccolo gioiello incastonato tra due filari di cipressi, nelle vicinanze di San Quirico d’Orcia. Di antica origine, la leggenda narra che nel punto esatto in cui sorge la chiesa, Maria apparve a una pastorella e le suggerì di invitare i fedeli a recarsi in una bottega di Firenze dove avrebbero trovato la statua da porre nella chiesa di Vitaleta. Nel 1553 la statua della Vergine di Andrea della Robbia, oggi conservata nella chiesa della Madonna di Vitaleta a San Quirico d’Orcia venne posta qua. A causa di una grave siccità che colpì la zona nel 1779, la Madonna venne trasferita a San Quirico nella chiesa Collegiata. Nel 1861, per una serie di scosse sismiche, la Cappella della Madonna di Vitaleta subì un progressivo abbandono fino a quando, nel 1884, fu riprogettata, sia internamente che esternamente,
dall’architetto senese Giuseppe Partini. Il culto della Madonna si sviluppò talmente tanto che fu indetta, ogni prima domenica di Settembre, una festa in suo onore. Patrimonio dell’UNESCO, la cappella è oggi di proprietà dell’Ing. Pasquale Forte, imprenditore visionario che già a metà degli anni ’90 ha dato vita a Podere Forte, azienda biologica e biodinamica, centro di un attento recupero della tradizione contadina e vitivinicola valdorciana, dove la punta di diamante è data dalla produzione di vini. L’intervento di restauro, di tipo conservativo vuole ridare nuova anima a questo luogo ineguagliabile e così poetico, affinché possa essere di nuovo accessibile, in condizioni di massima sicurezza, a chi vorrà visitarla e a chi vorrà sceglierla per coronare il proprio sogno d’amore. Un progetto di intervento sia esterno che interno nel rispetto della semplicità che la contraddistingue. La chiusura dei lavori, salvo ritardi, è prevista per maggio e saranno eseguiti sotto la tutela delle “Belle Arti”. Stanno iniziando inoltre i lavori per la realizzazione del “Ristoro Vitaleta”, luogo di incontro gourmet per tutti quei visitatori che, dopo aver ammirato l’incanto della chiesa e del paesaggio che si staglia attorno, vorranno concedersi una sosta gustando le eccellenze di Podere Forte: i salumi di Cinta Senese di allevamento certificato biologico, i mieli biologici, l’olio extra vergine di oliva biologico e biodinamico Terre di Siena D.O.P, il pane fresco realizzato con la semola di grano duro Senatore Cappelli di agricoltura biologica e biodinamica, il tutto accompagnato dai grandi vini Podere Forte. A questi prodotti si aggiungeranno quelli tipici, biologici ed altamente selezionati tra le eccellenze Toscane. La degna conclusione di una giornata all’insegna della bellezza.
Syntagma chiude al Museo Etnografico del Friuli venerdì 26 marzo on-line su udimus.it Sebastiano Zorza Si conclude a Palazzo Giacomelli di Udine, sede del Museo Etnografico del Friuli, l’edizione 2021 di “Syntagma, itinerari d’arte musicale”, format originale ideato e condotto dal musicologo Alessio Screm, dedicato all’iconografia musicale nelle collezioni dei musei udinesi. Venerdì 26 marzo verranno pubblicati sulla web tv del comune di Udine (udimus.it) e sui canali social di Syntagma, le ultime tre puntate girate in alta qualità e interessate a presentare, tra curiosità storiche, testimonianze ed altri aneddoti, il patrimonio strumentale e di tradizione propri della musica e del ballo in Friuli.
Si conoscerà la spinetta del 1563 di Domenico da Pesaro, tra gli strumenti più antichi conservati in regione, un salterio del XVII secolo, fisarmoniche, clarinetti di fattura friulana e altri strumenti come la cïtira e la bünkula di tradizione resiana. Si scopriranno inoltre affreschi a tema musicale sul soffitto del salone nobile, altri elementi legati alla musica, come gli intarsi dei mobili d’arte di Brusconi, dettagli a tema in altri manufatti e ancora musica nelle più varie accezioni, come nei giochi e nelle usanze di una volta. Ospite a fine di ogni puntata il brillante fisarmonicista Sebastiano Zorza che si esibirà tra brani di musica antica, popolare e contemporanea. La serie Syntagma 2021, conta in totale dodici video che si possono visualizzare sul sito udimus e sull’omonimo canale YouTube del progetto. PORDENONE: TEATRO VERDI 4X4: AL VIA domani, GIOVEDì 25 MARZO LE LEZIONI-CONCERTO PORDENONE- Al via domani, giovedì 25 marzo la prima delle quattro lezioni-concerto ideate da Maurizio Baglini per il progetto Teatro Verdi, partito lunedì con il primo appuntamento di prosa: “I quattro elementi in musica. Acqua, Aria, Terra, Fuoco” sarà disponibile dalle ore 16.00 sul rinnovato sito del Teatro Verdi di
Pordenone (www.teatroverdipordenone.it), un portale tutto nuovo per accedere alla programmazione culturale del Verdi, un sito web friendly e responsive che accorcia i tempi nella ricerca delle informazioni, presenta contenuti arricchiti e una pagina streaming on-demand con proposte sempre disponibili. In questa speciale guida all’ascolto, il pianista e consulente musicale del Verdi ha voluto accanto a sé quattro giovani interpreti provenienti da tutta Italia, tutti di età compresa tra i 19 e i 23 anni: «Questa scelta per me è il simbolo di ciò che il Verdi di Pordenone promuove da molti anni – spiega Baglini – ovvero una reale valorizzazione dei giovani, per fare del Teatro di Pordenone la mecca dei giovani artisti». Il primo appuntamento è la puntata “Acqua”: l’acqua, fonte della vita, dalla sorgente giunge fino al mare, superando gli ostacoli che incontra nel suo cammino: si addentra nelle profondità della terra, è presente nell’aria, è l’elemento che costituisce i corpi. Per l’occasione Baglini sarà affiancato da Ilaria Cavalleri al pianoforte. In programma musiche di Franz Liszt (Les jeux d’eaux à la Villa d’Este, da Années de pèlerinage III, S.163) e Claude Debussy (L’isle joyeuse). I quattro momenti di divulgazione e ascolto sono impreziositi anche dalle suggestioni visive di paesaggi del nostro territorio appositamente selezionate da PromoTurismo FVG (come Il torrente Arzino, la Laguna di Grado, Marano Lagunare, i Laghi di Fusine, Fontanone di Goriuda a Chiusaforte, …). Teatro Verdi 4×4 è il nuovo progetto realizzato con il sostegno di Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Comune di Pordenone e Fondazione Friuli con cui il Verdi di Pordenone ha ha voluto ancora rispondere con un pieno di attività al prolungamento dello stop agli eventi dal vivo: la platea rimane vuota, ma il suo palcoscenico vive, ospitando nuovi protagonisti e nuovi, appassionanti racconti, tra musica, parole e immagini. Ad alternarsi, ogni lunedì e giovedì per
quattro settimane, le lezioni-concerto di Baglini sugli elementi e i talks sul teatro curati dall’esperto di teatro contemporaneo Roberto Canziani. Lunedì 29 marzo, sempre alle 16.00, l’incontro sulla Scrittura nel teatro.
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