MURELLA cronache - Contrada della Tartuca Anno XLIV n 5-Dicembre 2020 Direttore Responsabile: Giovanni Gigli - Ilpalio.org

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MURELLA cronache - Contrada della Tartuca Anno XLIV n 5-Dicembre 2020 Direttore Responsabile: Giovanni Gigli - Ilpalio.org
MURELLA
                                         cronache

Contrada della Tartuca
Anno XLIV n°5-Dicembre 2020
Direttore Responsabile: Giovanni Gigli
MURELLA cronache - Contrada della Tartuca Anno XLIV n 5-Dicembre 2020 Direttore Responsabile: Giovanni Gigli - Ilpalio.org
Murella cronache

VERSO UN FUTURO MIGLIORE
           «Mai come quest’anno tale auspicio è stato così forte e desiderato»

È una verità ineludibile che la pandemia ab-           trada, se pur ridotte, non si interrompono.
bia alterato la nostra esistenza per un perio-         Grazie alla collaborazione di tutti voi è stato
do protratto di tempo e che è forse arrivato           possibile adempiere uno dei più importan-
il momento in cui poter scansionare i no-              ti passaggi istituzionali previsti dai nostri
stri bilanci personali per vedere nella lista          Capitoli Statutari, procedendo all’elezio-
dei crediti qualcosa di più dei capelli grigi          ne del Capitano per il biennio 2021/22. La
e delle rughe su un                                                             tornata elettorale,
viso. Mascherati e                                                              per ovvi motivi, si
come imprigionati                                                               è svolta con moda-
in buste di plastica                                                            lità non esattamen-
stiamo prendendo                                                                te conformi con la
consapevolezza del-                                                             tradizione, diluen-
le conseguenze di                                                               do le votazioni du-
questa crisi sanita-                                                            rante un’Assemblea
ria a livello globale                                                           Generale che si è
ed iniziamo a diven-                                                            protratta per alcu-
tare intolleranti alle                                                          ne ore. Il risultato
precauzioni       che                                                           ottenuto ha espli-
siamo costretti ad                                                              citato, a larga mag-
adottare, durante le                                                            gioranza, il volere
nostre giornate pas-                                                            della Contrada che
sate ad igienizzarci                                                            in maniera com-
ed attenti a distan-                                                            patta si è espressa
ziarci l’uno dall’al-                                                           per la riconferma di
tro. Ogni evento di                                                             Gianni Cortecci, an-
questa portata met-                                                             che per il prossimo
te a nudo la nostra                                                             biennio. Permette-
vulnerabilità nell’af-                                                          temi di fare gli au-
frontare un nemico                                                              guri di buon lavoro
che non siamo abi-                                                              all’amico di infan-
tuati a combattere                                                              zia Gianni ed ai suoi
e rende situazioni                                                              stretti collaboratori
precedentemente                                                                 che con entusiasmo
innocue, come entrare in un negozio di ali-            hanno accettato di rappresentare sul Cam-
mentari o su un mezzo pubblico, motivi di              po la Tartuca per i prossimi due anni.
disagio e di incertezza.                               Mentre la Contrada sceglieva il suo condot-
Mentre siamo qui ad interrogarci su quale              tiero, in seno alla Deputazione di Seggio
scenario si prospetterà nell’immediato fu-             maturava un’importante riflessione sulle
turo e per quanto tempo ancora dovremo                 conseguenze e sull’impatto che avrà il pe-
accettare le regole del distanziamento e del-          riodo di distanziamento dalle attività della
la disumanizzante frammentazione delle                 Contrada e della Società M.S. Castelsenio
relazioni sociali, le attività della nostra Con-       sui nostri giovani. Se è vero che la frequen-

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MURELLA cronache - Contrada della Tartuca Anno XLIV n 5-Dicembre 2020 Direttore Responsabile: Giovanni Gigli - Ilpalio.org
Murella cronache

tazione assidua ed il rapporto continuativo        mi. In questo numero di Murella Cronache
con il tessuto sociale della Contrada sono         troverete alcuni contributi che descrivono
fondamentali per la formazione dei nostri          questa proposta. L’impossibilità di poter
adolescenti, interrompere queste relazioni,        effettuare le nostre consuete assemblee sta
per un periodo di diversi mesi, non può che        solo rallentando questo processo, ma spe-
destare qualche preoccupazione. Siamo              riamo di avere presto l’occasione di portar-
convinti che il legame affettivo delle nuove       lo a termine.
generazioni con la Contrada sia consolidato        Durante questo periodo in cui non possia-
dal pregresso e dallo straordinario ed ine-        mo frequentarci i Delegati per la Compa-
guagliabile sentimento che cresce in tutti         gnia di Sant’Agata e la Commissione grafica
noi nel momento in cui prendiamo consa-            hanno organizzato alcune attività di intrat-
pevolezza del senso di appartenenza che            tenimento sulla piattaforma Microsoft Te-
ci unisce e ci lega perennemente ai nostri         ams. Vi invito a seguire le comunicazioni
colori. Siamo altresì                                                       della nostra Can-
consapevoli che le                                                          celleria per ottene-
attività sociali orga-                                                      re informazioni su
nizzate dalle Con-                                                          come parteciparvi
trade sono impor-                                                           e ci auguriamo che
tanti per la crescita                                                       siano di vostro gra-
ed il coinvolgimen-                                                         dimento.
to delle nuove gene-                                                        Concludo il mio in-
razioni. Vorremmo                                                           tervento con gli au-
che i nostri giovani                                                        guri di buone feste
non attenuassero                                                            e di un felice anno
la loro voglia di es-                                                       nuovo a voi ed alle
sere parte della no-                                                        vostre famiglie. Un
stra straordinaria                                                          saluto particolare
comunità e che la                                                           ai nostri contrada-
mancanza di rela-                                                           ioli della terza età e
zioni collettive non                                                        a coloro che hanno
rallentasse il loro                                                         problemi di salute.
inserimento nella                                                           Vi siamo vicini e
vita sociale della                                                          speriamo di potervi
Tartuca. Mi rivolgo                                                         abbracciare presto.
quindi a voi ragazze                                                        Come sempre a fine
e ragazzi per farvi                                                         anno speriamo in
sentire la mia vici-                                                        un futuro migliore.
nanza con l’auspicio                                                        Mai come quest’an-
che il desiderio di                                                         no questo auspicio
essere protagonisti,                                                        è stato così forte e
coinvolti e disponi-                                                        desiderato.
bili per la Tartuca, non venga mitigato da
questo periodo sfortunato e, speriamo, an-
che in procinto di esaurirsi. Come sapete                       Un abbraccio dal vostro Priore,
in sede di Deputazione avremmo deciso di                                       Viva la Tartuca
proporre alcuni cambiamenti mirati all’i-
stituzione di un gruppo giovani che abbia
maggiori responsabilità e che possa rappre-
sentare un’importante opportunità per ren-
dervi maggiormente coinvolti ed autono-

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Murella cronache

              ANCORA UNA VOLTA
              GIANNI CAPITANO!
                «Sento sulle spalle la responsabilità e la fiducia di tutti»

Ci sono elezioni ed elezioni. Da alcune di           che viene avvalorata ulteriormente dall’alta
queste scaturisce una fiducia assegnata ad           affluenza alle urne, nonostante l’ingresso
occhi chiusi, simbolicamente con una pac-            contingentato nella Sala delle Adunanze.
ca sulla spalla del neo-eletto, nella speran-        Un consenso prossimo all’unanimità che
za che egli raggiunga i successi desiderati.         non può che incoraggiare il Capitano ed i
Altre elezioni, invece, ottengono un ottimo          suoi collaboratori, pur di fronte all’incer-
risultato derivato dall’altrettanto ottimo la-       tezza di vedere il tufo in Piazza nel 2021.
voro svolto nel corso degli anni: una “con-
ferma”, dunque, alla quale non segue una             Gianni innanzitutto cosa si prova a riceve-
pacca sulla spalla, piuttosto un caloroso            re per l’ennesima volta una conferma?
abbraccio (purtroppo virtuale) che rinnova           Ad essere onesti la mia decisione era di
ancora una volta la stima e l’affetto nei con-       interrompere l’avventura da Capitano: sei
fronti di una persona. È proprio quest’ulti-         anni sono effettivamente tanti. Ho senti-
mo il caso del nostro Capitano Gianni Cor-           to però sulle spalle la responsabilità della
tecci, che ha ripagato la fiducia negli anni,        squalifica che dobbiamo ancora scontare,
dispensando sicurezza e affinità con il mon-         per cui ho deciso di metterci la faccia.
do del Palio. Non abbiamo potuto parteci-
pare alla cerimonia di insediamento, ma              Senso di responsabilità, ma immaginiamo
certamente avremmo tutti desiderato fargli           anche nuovi stimoli.
un lungo applauso per la meritata conferma           Prima di tutto è sempre un’enorme soddi-

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sfazione ricevere un così largo consenso. Il        al mio babbo che non c’ è più, ed a tutti i
numero dei votanti è stato incredibilmente          Tartuchini che mi hanno onorato di un
alto, nonostante la situazione pandemica:           cosi ampio consenso che mi emoziona e mi
tutto ciò mi ha davvero sorpreso, lo reputo         spinge a dare tutto me stesso.
un attestato di stima che mi spinge a conti-
nuare a dare tutto. Guidare la Contrada da          Hai ormai affinato una filosofia, un modo
Capitano è il sogno di tutti, un onore, ma          di operare che cerchi di trasmettere a tutti
anche un onere che richiede un certo tipo           i tuoi collaboratori?
di impegno. Sento però sulle spalle la fidu-        Lavoro, serietà ed umiltà. Non avere paura
cia di tutti.                                       a prendere decisioni forti. Se le scelte intra-
                                                    prese sono volte a tutelare l’interesse del-
Una cerimonia di insediamento davvero               la Tartuca, sono sempre azioni giuste; poi
insolita, eppure si racconta che eri molto          magari non sempre portano a quel risultato
emozionato.                                         preventivato. Sono frasi che ripeto spesso
Anche se la cerimonia non era aperta a tutti        a chi mi circonda. La nostra Contrada deve
i Tartuchini, non sono riuscito comunque            mantenere le parole spese con le dirigenze
a trattenere l’emozione. Ho proclamato for-         delle altre Consorelle e con i fantini; cre-
malmente il giuramento davanti alle perso-          do che nel Palio odierno la credibilità del-
ne con le quali ho condiviso tanti momen-           la Tartuca rappresenti un certo peso per la
ti significativi della mia vita contradaiola.       capacità e la coorenza di tessere relazioni
Inevitabile poi pensare in quel momento             solide e mature con tutti. Sono modi di ope-
                                                                          rare che mi sono stati
                                                                          tramandati da chi mi
                                                                          ha preceduto, soprat-
                                                                          tutto da Carlo e da
                                                                          Pierangelo, i Capitani
                                                                          che mi hanno forgia-
                                                                          to; partendo da que-
                                                                          sto, ai miei collabora-
                                                                          tori sto chiedendo già
                                                                          molte energie.

                                                                          Parliamo dello staff
                                                                          che hai scelto: due fi-
                                                                          duciari lasciano l’in-
                                                                          carico, mentre altri
                                                                          due tenenti prose-
                                                                          guiranno ancora nel
                                                                          loro ruolo.
                                                                          Mi preme innanzitut-
                                                                          to ringraziare Gian-
                                                                          luca Pocci e Niccolò
                                                                          Rugani che hanno fat-
                                                                          to un passo indietro.
                                                                          È stata una loro deci-
                                                                          sione diciamo “antici-
                                                                          pata”, di cui ero già a
                                                                          conoscenza sin dall’i-
                                                                          nizio del mandato.
                                                                          Sono convinto che po-

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tranno tornare utili alla Contrada in futuro        zione di freschezza ed entusiasmo.
e, se mai avrò bisogno, so che potrò fare te-
soro della loro disponibilità. Francesco Ci-        Per la Stalla invece ci sono conferme, con
vai e Simone Ciotti accettarono due anni fa         una pregevolissima novità...
di entrare nello staff, pur consapevoli delle       Innanzitutto mi preme ringraziare Tom-
difficoltà legate alla squalifica e prosegui-       maso Signorini e Thomas Bertino per il
ranno con me nonostante l’incertezza della          lavoro svolto fin qui che sono sicuro potrà
pandemia. Il loro coraggio è una dote che           tornare utile alla Contrada in futuro. Gio-
apprezzo molto.                                     vanni Bernardoni e Stefano Terrosi vanno
                                                    avanti nel loro incarico e li ringrazio per
E poi c’è Luca Sprugnoli, cosa rappresenta          l’impegno profuso in questo periodo no-
per te questo ritorno?                              nostante la certezza della lontananza dalla
Oltre che un amico fraterno, credo che rap-         Piazza. Hanno accresciuto il proprio baga-
presenti un valore aggiunto nei rapporti            glio tecnico, frequentando nuove scuderie
con i fantini e con le dirigenze delle altre        e mettendosi in gioco. E poi c’è il ritorno
Consorelle. La caratteristica di “Guidino” è        di Riccardo Salvini che sarà tra gli addetti
quella di non avere mai una parola fuori po-        al veterinario, insieme a Simone Ciabatti e
sto; dopo due anni di forzata interruzione,         Matteo Ciacci. Riccardo non ha bisogno di
legata a motivi personali, lo vedo ritorna-         presentazioni: è un valore aggiunto per la
re pieno di entusiasmo e carico come non            Contrada, una persona che tutti ci invidia-
mai. Questo sarà di aiuto per me e per gli          no; non mancherà il suo supporto. Com-
altri componenti dello staff soprattutto per        pletano poi lo staff i guardia fantino Duccio
quelli giovani.                                     Sampieri, Federico Landozzi, Alessandro
                                                    Monti e Simone Pagliantini, verso i quali ho
A proposito di giovani, come Capitano hai           grande stima e fiducia.
sempre riservato un’attenzione particola-
re nei confronti delle nuove generazioni.           L’estate appena trascorsa è stata davvero
Cosa ti ha spinto a scegliere due ragazzi in        insolita. Quale posto ritaglia il Palio nella
aiuto ai mangini?                                   vita di un Tartuchino?
Alla mia età credo di aver raggiunto la con-        Il Palio va corso se ci sono le condizioni. E’
sapevolezza che la Contrada abbia tanto da          una festa di popolo e non potendo garanti-
imparare dai nostri giovani: so che sembra          re la sua presenza, ritengo giusto aspetta-
un paradosso, ma ritengo che rappresenti-           re tempi migliori. Per me il Palio è vita. In
no il fiore all’occhiello della Tartuca. Vedo       questo periodo penso ai Tartuchini più an-
nelle giovani generazioni tanta unione e            ziani che vorrebbero rivedere la Tartuca in
unità di intenti che ho toccato con mano            Piazza; capisco quanto sia importante alla
dopo la vittoria del Palio Straordinario,           loro età vederla correre anche un Palio in
quando la loro felicità e soddisfazione mi          più. E poi con la scuola che abbiamo sem-
ripagò di tanto impegno. Credo che la Con-          pre avuto, posso ben dire che il Palio è nel
trada attualmente abbia il dovere di forma-         DNA della nostra Contrada. Speriamo che
re una dirigenza futura, che potrà essere           tutto si risolva presto, prima di tutto per il
giudicata ed eventualmente raccolta da chi          bene di ciascuno e poi per il bene di Siena e
verrà dopo di me. Sono sicuro che Alessan-          delle sue tradizioni.
dro Sasso e Jacopo Cortecci siano ragazzi
vogliosi,umili, attenti e fiduciosi: mi hanno       Quanto è complicato riprendere il filo in-
già dimostrato che non hanno paura a lega-          terrotto dopo le due Carriere del 2019?
re rapporti intensi con fantini e dirigenti,        Credo che il Palio della Tartuca non si di-
diciamo che non hanno subìto la delicatez-          scosti molto dagli anni passati. Siamo con-
za di questo nuovo incarico grazie alla loro        sapevoli anche della forza e del peso della
forza e volontà. Da loro mi aspetto un’ inie-       nostra avversaria. Abbiamo lavorato come

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se niente fosse. Nutriamo la speranza che              nuovo nel quadro delle monte, come è na-
questa pandemia possa attenuarsi entro la              turale che sia. Noto che ci sono Contrade
prossima primavera, quindi se dovessimo                che indipendentemente dalla pandemia,
correre nel 2021, cercheremo di farci tro-             stanno facendo un Palio d’inverno impe-
vare pronti. Con gli altri colleghi Capitani,          gnativo, proprio come stiamo provando a
entro la fine dell’anno è previsto un incon-           fare anche noi.
tro dal Sindaco per valutare la fattibilità e la
programmazione delle corse in provincia.               Nell’attesa di poterci finalmente incontra-
Credo che tutti abbiano la voglia di vedere il         re, quale saluto rivolgi ai Tartuchini?
tufo in Piazza il prima possibile, ma ripeto           Vorrei ringraziare tutta la Contrada perché
la salute viene prima di tutto.                        le condizioni in cui permette alla dirigenza
La mancanza del Palio potrà in qualche                 di lavorare, rappresentano un fiore all’oc-
modo influenzare le strategie, alla sua ri-            chiello per il Palio e per la nostra Città.
presa?                                                 Auspico che la fiducia rinnovata nei miei
I senesi hanno una voglia matta di Palio,              confronti possa essere di buon auspicio per
questo fa sì che certe Contrade che poteva-            il futuro. Un plauso lo voglio indirizzare a
no sembrare un po’ più a pancia piena, sen-            coloro che si stanno impegnando nella soli-
tano ora il desiderio di combattere sul tufo           darietà, aiutando chi in questo delicato pe-
per tornare protagoniste. Questa pandemia              riodo si trova in condizioni difficili. Al mo-
può stuzzicare in ogni dirigenza una voglia            mento spero di rivederci presto tra le mura
di rivalsa. Il nostro filo conduttore comun-           di Castelsenio.
que è sempre stato lineare e continua ad
esserlo in questo periodo. Per il prossimo                                       Gabriele Romaldo
anno, inoltre, mi aspetto qualche innesto

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             NOSTALGIA DI PALIO
                     ...e quella voglia matta di ritornare in Contrada

«Anno travagliato il 2020, che ha feconda-           meno in parte, la fratellanza contradaiola.
to nostalgie e sorrisi inappaganti un po’ a          “Stiamo vicini” è stata tra le iniziative più
tutti, nessuno escluso. Nemmeno la nostra            apprezzate, riportando alla mente tanti ri-
amata Siena è rimasta estranea alle iattu-           cordi palieschi attraverso video della nostra
re dell’anno corrente. Da ogni finestra dei          storica Festa. Immagini che, seppur tali,
vicoli senesi trapelavano le paure dei con-          hanno colmato anche in minima parte quel
cittadini per tutto ciò che ancora aveva in          vuoto che ognuno di noi ha sentito dentro e
serbo l’anno bisesto. Camminando, i passi            sono riuscite ad unirci, tutti insieme, come
risuonavano come in una città fantasma.              una grande famiglia. Seguendo le voci di
Passanti con volti semicoperti da tessuti            diversi Tartuchini, si evince quanto men-
opachi, incapaci di lasciar trasparire emo-          ti diverse conservino i medesimi pensieri.
zione o sorriso. Nemmeno un abbraccio o              Si riscontrano persone che hanno attutito
una stretta di mano erano ammessi. Né le             meglio la mancanza del Palio di Luglio, chi
bandiere sventolavano più, condotte dalla            invece è riuscito a tollerare di più il vuoto
mano dell’alfiere, né il tamburo risuonava           del Palio di Agosto. La nostra Aura Vetturi-
grazie alle mani del tamburino che scandi-           ni ha confessato quanto senta la mancanza
va il ritmo senese, mentre le mazze soffo-           anche soltanto dell’abbraccio al prossimo,
cavano in un torpore mai vicino all’epilogo.         del gesto affettivo che caratterizza ogni rap-
Inerzia, abulia. Impolverati dalla nebbia del        porto sociale. Sente la mancanza del rap-
ricordo, i colori della nostra Contrada han-         porto con persone che condividono la stes-
no risuonato nelle nostre menti, risanando-          sa passione: l’amore per la Tartuca. «Senza
le, a volte. L’inverno non ha fatto altro che        Palio manca l’essenza stessa delle Contra-
cedere il suo posto ad un’estate gelida, por-        de, della nostra vita senese. Senza Palio si
tando piccoli e grandi cambiamenti nella             spegne quell’atmosfera che caratterizza noi
vita di ognuno. Si sentiva di tanto in tanto,        tutti, il motore che sprona i nostri passi e
spostandosi nel rione, i suoni nelle case, le        le nostre menti», conclude Aura. In tanti
cucine e i soggiorni in movimento. Forse a           hanno rammentato una sensazione defini-
qualcuno è capitato di fermarsi a guardare           ta strana, anomala, inconsueta. «Come si
in alto, verso i tetti più alti, ad ammirare e       riesce a vivere senza Palio? Come posso-
ascoltare la vita che circolava dentro ogni          no le altre persone passare gli anni senza
casa. L’estate si è fatta ancor più fredda con       la vena paliesca che pulsa loro dentro?»:
l’avvento dei fatidici quattro giorni di “non        queste le riflessioni di Barbara Pasqualini.
Palio”, dove ha preso posto fisso la nostal-         Solo una delle tante personalità tartuchine
gia della fonte di vita senese. Il virus che         che alza lo sguardo in adorazione verso la
incombe su tutto il mondo è riuscito a fer-          città che l’ha generata, con gli occhi intes-
mare anche il Palio, interrompendo il suo            suti della voglia di esprimere, ancora una
corso, cristallizzando l’anno contradaiolo in        volta, l’amore incondizionato verso i colo-
un tempo indefinito. Dalla Festa titolare al         ri che porta orgogliosamente al collo. An-
banchetto annuale, ogni attività ha subito la        cora Barbara confessa di essere rimasta a
veemenza della pandemia. La nostra Con-              Siena durante i fatidici quattro giorni, per
trada non si è però persa d’animo, aiutando          tentare di rivivere, almeno mentalmente,
costantemente i tartuchini a percepire, al-          l’emozione del mortaretto che risuona e si

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                                                     posto al sapore d’una freschezza di infinita
                                                     giovinezza. L’importanza riservata alle per-
                                                     sone anziane si è rivista anche nella volon-
                                                     tà da parte della Tartuca di distribuire loro
                                                     mascherine e aiuto, poiché impossibilitate
                                                     ad uscire dalle proprie abitazioni per pre-
                                                     venzione e sicurezza.
                                                     Ogni contradaiolo conserva un momento
                                                     preciso dell’anno di Contrada. C’è chi è più
                                                     coinvolto emotivamente nella Benedizione
                                                     della stalla, chi si rivede nella commozione
                                                     per i nuovi battesimi, che danno la nasci-
                                                     ta ai nuovi Tartuchini, chi sente partico-
                                                     larmente il calore della Festa titolare, chi
                                                     della Festa dei Tabernacoli. Tutto il rione
                                                     percepisce la bellezza dei braccialetti che
                                                     illuminano le nostre vie, delle bandiere che
                                                     sventolano per una nuova nascita, le stesse
                                                     che sono state cucite e dipinte dalle abili e
                                                     sapienti mani delle nostre bandieraie, colo-
                                                     ro che danno vita ai nuovi tessuti tartuchi-
                                                     ni. Tutti gli impegni contradaioli sono stati
                                                     rallentati o fermati. Anche le voci più gio-
                                                     vani si sono espresse a riguardo, tra le tante
                                                     anche Fiamma Coli e Marta Ciotti.

insedia tra i tetti della città, mentre smuo-
ve i granuli di tufo nella Piazza tanto ama-
ta. «Commozione immensa nel cantare la
Marcia del Palio dalle finestre», continua
Barbara, mentre riaffiora nella sua voce il
brivido dell’emozione provata. A soffrire di
più per tale privazione sono forse state le
estremità della generazione, la parte più
giovane e la parte più anziana. Questa l’idea
che si riscontra in diversi contradaioli. Tan-
ti i volti giovanissimi che non hanno potuto
veder risplendere le bandiere nel cielo tur-
chino e altrettanti gli occhi anziani che non
si sono potuti godere la Festa senese che fin
da piccoli ha accompagnato le loro giorna-
te. In quei momenti lì, dove contava solo il
fazzoletto al collo e il carapace solido della
nostra Tartuca, forse veniva meno anche il
pensiero dell’età che avanzava, lasciando il

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Il momento ben preciso dell’uscita dei ca-        Piazza con la propria eleganza e solennità.
valli dall’entrone permane nella mente di         Quegli stessi bambini che durante la Festa
Marta, che si è sentita spaesata durante          della Madonna hanno rivissuto l’occasio-
tutti gli otto giorni di non Palio. Quest’ul-     ne per stare insieme ai propri coetanei. Si
tima esprime inoltre la difficoltà nel non        tratta della prima sfera della generazione
potersi dirigere nei posti abituali dove si       che ha subito la carenza di Palio come una
incontravano volti noti, familiari. «Durante      privazione di divertimento e apprendimen-
i giorni di Palio e non, esci dalla tua casa e    to sulla vita di Contrada. Ecco come Fiam-
ti dirigi in automatico dinanzi alla Società,     ma quindi si ritrova a descrivere le proprie
dove sai che troverai persone con le quali        sensazioni attraverso gli occhi degli stessi
colloquiare e sorridere». «Anche in fami-         bambini; gli occhi delle persone più pure,
glia le ore sono passate in modo diverso, le      quelle più sincere. Alla fine sono tutte le
giornate non erano più ritmate dagli orari        età che hanno riscontrato tale nostomania
della nostra Festa, che ci ha da sempre ac-       (forma “morbosa” di nostalgia) di Palio,
compagnato dal giorno alla notte». È stata        oserei definirla. Una malinconia che ti per-
invece Fiamma Coli a porre la propria at-         mane dentro, lasciandoci il peso e la voglia
tenzione sulla prima fascia della generazio-      di poter tornare un giorno a cantare e rivi-
ni: i bambini. Quale delegata ai piccoli, ha      vere con colei che ti dona alcune delle gioie
riscontrato quanto effettivamente i Piccoli       più grandi della vita: la Contrada.
Tartuchini hanno percepito la mancanza di
Palio quest’anno. Non hanno più sentito gli                                    Giulia Carlucci
zoccoli del cavallo che lentamente si dirige-
vano verso la fontanina per poi giungere in

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    LA FESTA CHE S’È FATTO È
       FATTA AD ARCHI …
Nel maggio del 1910 a seguito di difficoltà       carriere e il Capitano Tito Ciacci si avvalse
interne alla Contrada il Priore Prof. Anto-       della collaborazione di Oreste Giannetti, di
nio Lombardi dette le dimissioni. Gli su-         Bino Bicocchi e dell’inossidabile Augusto
bentrò Alfredo Venturini con il Vicario Don       Mazzini, mentre il Barbaresco fu Giovanni
Giulio Pucci che, nominato anche Deputato         Fiaschi. Quasi si sentisse l’approssimarsi di
al culto, ottenne l’aiuto di una sacrestana,      una vittoria venne deciso di ricostituire la
Eva Morichelli. Con un compenso di 5 lire         vecchia Società del Palio a pro del Capitano
al mese la Morichelli risulterebbe la prima       (la nostra Contrada non vinceva dal 1902),
donna ad avere un incarico ufficiale in Con-      sulla base di un nuovo regolamento voluto
trada. Alfredo Venturini sarebbe stato uno        dal Mazzini e ne fu nominato Presidente
dei Priori più duraturi: restò infatti in ca-     Angelo Centi.
rica fino al 1928, se pur con la pausa della      Di luglio vinse il Montone e la Tartuca aveva
Prima Guerra Mondiale. In seguito ricoprì         potuto chiudere la gestione del Palio con un
anche la carica di Capitano e successiva-         piccolo attivo, grazie ad un partito favore-
mente tornò a ricoprire quella di Priore dal      vole, montando il fantino Testina su di una
1933 al 1938.                                     cavalla con buone possibilità di vittoria, ma
                                                  arrivando solo seconda.
Il nuovo corso dirigenziale fu ben presto suf-
fragato da una splendida vittoria. Quell’an-      Queste furono le Contrade che corsero il
no la Tartuca correva di diritto ambedue le       successivo Palio del 16 agosto:

                   CONTRADA             FANTINO              CAVALLO
                   GIRAFFA              Fulmine              Stornino
                   VALDIMONTONE Moro III                     G. di F.Bernini
                   AQUILA (s)           Cartoni Edoardo B. di A.Merlotti
                   TARTUCA              Scansino II          Stella di A. Tonini
                   NICCHIO (s)          Zaraballe            Farfalla
                   OCA                  Picino               Gobba
                   LUPA (s)             Rosso                B. di E.Fontani
                   CHIOCCIOLA           Sciò                 G. di A.Mattii
                   ISTRICE              Benvenuto            S. di A.Emidi
                   ONDA                 Nappa                Calabresella

                                                 11
Murella cronache

                                                  tà per trovare la monta adatta per Stella, nelle
Il Mossiere era Pasquale Meucci, Deputa-          prime tre prove monta tre fantini diversi, poi
ti dello Spettacolo Tito Becheroni e Ora-         alla quarta arriva Scansino dal Nicchio in cui
zio Maccanti, Giudici della vincita Galileo       approda Zaraballe. Il Moro sostituisce Piovi-
Lombardi, Enrico Giovannelli e Giovanni           scola nel Montone. La mossa è splendida, tut-
Terreni. Il bel drappellone era stato dipin-      te le contrade fiancano bene e partono in un
to da Aldo Piantini, risultato vincitore di       gruppo molto compatto. A San Martino la
un concorso appositamente indetto fra gli         Tartuca riesce a prendere la testa, segue l'Oca,
allievi dell’Istituto d’Arte, e raffigurava una   nelle retrovie Istrice e Nicchio bloccano l'Onda
bella Vittoria assisa in trono, ai piedi della    a nerbate. Il Palio è senza storia, la Tartuca
quale il pittore aveva collocato un gruppo di     resta sempre al comando, Gobba non recupe-
araldi con le chiarine. Fu in pratica l’avven-    ra nemmeno un metro su Stella. Il confronto
to dello stile Liberty nel Palio.                 diretto fra Scansino e Picino si risolve a favore
                                                  del fantino tartuchino che coglie la sua settima
                                                  ed ultima vittoria.

                                                  Dopo il Palio ordinario vinto dalla Tartu-
                                                  ca, nel mese di settembre la Società dei
                                                  Commercianti ed Esercenti Senesi propo-
                                                  se un’altra carriera per celebrare in modo
                                                  “straordinario” la visita a Siena di un grup-
                                                  po di giornalisti francesi, mettendo a dispo-
                                                  sizione anche un contributo per invogliare
                                                  le Contrade a partecipare. L’occasione pre-
                                                  testuosa ed il fine prettamente turistico e
                                                  commerciale fecero nascere discussioni
                                                  in città ed anche in Tartuca, ma alla fine fu
                                                  deciso ugualmente di prendervi parte. La
                                                  Contrada venne estratta a sorte e partecipò
                                                  alla carriera che per la pioggia fu corsa il 13
                                                  settembre alle 13; si montò ancora Scansi-
                                                  no su di un buon cavallo chiamato Stornino
                                                  e durante la carriera ci si nerbò fortemen-
                                                  te con la Pantera. Vinse la Torre con Gobba
                                                  e il Moro, padre di un altro futuro fantino
                                                  che per noi sarebbe stato molto importan-
                                                  te: Ganascia.

                                                Come riferito ampiamente dai giornali
                                                dell’epoca la festa della vittoria d’agosto,
Così riporta una delle cronache della cor- organizzata da una apposita commissione,
sa: Farfalla, Gobba, Stella e Calabresella sono venne celebrata il 25 settembre con una so-
i barberi più ambiti e fanno esultare Nicchio, lenne cena in Via Tommaso Pendola, pre-
Oca, Tartuca ed Onda. La Tartuca ha difficol- ceduta da un rinfresco agli invitati, per la

                                              12
Murella cronache

quale i commensali spesero 5 lire a testa.      colorate.
L’illuminazione fu una di quelle che passa-
no alla storia.                                 Visto l’eccezionale ed innovativo allesti-
A differenza delle precedenti feste che era-    mento con l’impiego della corrente elettri-
no illuminate “a bicchierini” ad olio, come     ca (che …è una corrente forte…), è del tutto
l’ultima fatta dal Valdimontone il 18 settem-   plausibile che proprio in questa occasione
bre per cele-                                                               sia stato com-
brare la vitto-                                                             posto un vec-
ria del Palio di                                                            chio stornello
luglio, quella                                                              che dice così:
della Tartuca
impiegò          per                                                          La festa che s’è
la prima vol-                                                                 fatto è fatta ad
ta le lampadi-                                                                archi,
ne alimentate                                                                 per ogni arco
d a l l ’e n e r g i a                                                        cento lampadi-
elettrica, col-                                                               ne,
locate su degli                                                               oh chiocciolini
archi squadrati                                                               ‘un ve la fate
di legno deco-                                                                addosso,
rato. La strut-                                                               correte     tutti
tura era sta-                                                                 quanti alle la-
ta noleggiata                                                                 trine.
presso la Pre-
giata Tappez-                                                                   Il canto sotto-
zeria Fulgenzio                                                                 lineava inoltre
Mammoli, già                                                                    con dileggio il
Capitano della                                                                  lungo periodo
Pantera, e la                                                                   di digiuno e di
festa costò in                                                                  purghe (le la-
tutto 600 lire.                                                                 trine appunto)
                                                                                della Chioccio-
L’illuminazione con l’artistico impianto        la, alla quale proprio di luglio era toccata la
venne replicata anche la sera successiva        “cuffia” perché non vinceva dal 1888, men-
in occasione di una seconda cena durante        tre la Tartuca aveva vinto il suo ottavo Palio
la quale fu anche brindato alla Contrada        in soli 25 anni.
dell’Oca che aveva inviato un telegramma        Nel 1951, in occasione di un nuovo addobbo
di congratulazioni.                             della festa della vittoria fatto ancora con ar-
Lo stesso addobbo venne noleggiato presso       chi, questa volta di stoffa, e lampadine elet-
il Mammoli dalla Contrada della Torre nei       triche, lo stornello sarebbe stato recupera-
giorni 9 e 10 ottobre per festeggiare la vit-   to (con la variante La festa del Rospone…) e le
toria del Palio straordinario, come mostra-     lampadine sarebbero diventate mille, dive-
no le immagini dell’epoca. Anni più tardi       nendo in seguito un generico auspicio (La
le lampadine bianche sarebbero diventate        festa che faremo…).

                                            13
Murella cronache

La supremazia assoluta della nostra Con-         do Carmignani detto Piaccina avrebbe get-
trada si interruppe però nel 1911. Estratti      tato il proprio cane contro Nappa, che era
a sorte, si corse di luglio montando di nuo-     già primo, nel vano tentativo di ostacolarlo.
vo Testina su Gobba, ma il Palio lo vinse la     La Tartuca avrebbe comunque rivinto poco
Chiocciola proprio con Stella (con la qua-       dopo, nel 1914, prima della lunga sospen-
le s’era appena vinto l’anno precedente) e       sione del Palio dovuta al conflitto mondia-
Nappa, mentre la Tartuca questa volta si         le.
ripurgava sonoramente arrivando seconda.
La cronaca della corsa narra di grandi ner-      (crediti: ilpalio.org, M. V. Ciampoli Contra-
bate fra le due Contrade subito dopo la mos-     da della Torre)
sa. Questa carriera è rimasta viva nella me-
moria dei senesi per altri due episodi: uno                                  G. B. Barbarulli
relativo al recupero da parte dei chioccio-
lini dell’immagine di Sant’Antonio che ave-
vano “affogato” nel pozzo di San Marco nel
1896, gesto che avrebbe propiziato l’attesa
vittoria, e l’altro strettamente legato alla
corsa, durante la quale il tartuchino Alfre-

                                            14
Murella cronache

LE ORIGINI DELLO «ZUCCHINO»
             Ripercorriamo la nascita e l’evoluzione di questo particolare
                            attraverso la storia del Palio

Lo zucchino, il casco con il quale i fantini     tutta la circonferenza.
si proteggono la testa durante la corsa del      Affinché l’elmo stesse ben saldo sulla testa
Palio dalle eventuali cadute o dalle nerbate     dei cavalieri, da entrambe i lati della calot-
degli avversari, deriva molto probabilmen-       ta scendevano due para orecchi imbottiti e
te dall’elmo dei dragoni e dei corazzieri di     ricoperti di scaglie metalliche, i “Jougoulai-
Napoleonica memoria.                             res” che andavano a rimpiccolirsi nella par-
Entrambe erano due specialità della caval-       te finale e da cui partivano due legacci di
leria francese, sebbene vestissero uniformi      cuoio da fissarsi sotto il mento attraverso
diverse per foggia e colori e diversi fossero    una piccola fibbia.
i loro impieghi sul campo di battaglia, sia i    Dopo questa particolareggiata descrizione,
dragoni che i corazzieri calzavano in testa      anche il meno attento dei nostri lettori, non
un elmo molto simile.                            potrà fare a meno di notare le molteplici
Questo casco in acciaio di forma semisfe-        analogie tra la forma dello zucchino dei no-
rica aveva due tese, quella anteriore molto      stri fantini e questo antico casco militare.
più pronunciata di quella posteriore; sulla      Naturalmente nel nostro caso è evidente
sommità della calotta recava una cresta in       una netta semplificazione ma gli elementi
rame sbalzato e dorato; sul davanti la cresta    essenziali sono praticamente gli stessi.
finiva con una testa di donna, per l’esattez-    Una volta stabilita questa derivazione, nel
za una testa di Minerva, dea della strategia     prosieguo sarà mia cura confermarla fa-
militare e della saggez-                                               cendo ricorso alle
za, e non a caso, nella                                                fonti    iconografiche
lingua francese, que-                                                  conosciute ed ai rego-
sta cresta si chiama                                                   lamenti del Palio, nel
appunto      “Minerve”.                                                tempo susseguitisi.
Dalla parte posterio-                                                  Prima di passare a
re di questa penzola-                                                  questa fase vorrei però
va una coda di crini                                                   fare un piccolo accen-
di cavallo, bianca per                                                 no sull’etimologia del
i trombettieri e nera                                                  curioso termine ”zuc-
per il resto della trup-                                               chino”.
pa, ufficiali compresi.                                                Secondo l’interpreta-
Una striscia di pelle                                                  zione più autorevole,
d’orso, per i soldati, e                                               questo termine deri-
di pelle di leopardo,                                                  verebbe dal fatto che
per gli ufficiali, alta                                                scopo dello zucchino
circa dieci centimetri,                                                è proteggere la testa,
cingeva il casco per                                                   detta      volgarmente

                                                15
Murella cronache

“zucca”. Nel «Vocabolario edito dagli Acca-      in testa e con la loro impresa visibile nelle
demici della Crusca» del 1738, per spiegare      spalle -.
l’accezione della parola «zucchetta» si pre-     Lo stesso articolo viene pedissequamen-
cisa che questa era «un’arma difensiva della     te ripetuto nel successivo regolamento del
testa»; poco dopo il vocabolo «zuccolo» è        1841, al numero 11.
così definito: «Il punto più alto della zucca,   Il dato certo che si ricava dall’acquisizione
ossia della testa, oggi più comunemente          di questi documenti è che dall’anno 1796 di-
chiamato cocuzzolo».                             venta obbligatorio l’uso dello zucchino.
Altri dizionari della lingua italiana, come      Viene quindi spontaneo chiedersi con qua-
il Dizionario etimologico italiano, Firen-       le tipo di copricapo, per quasi un secolo e
ze 1957, riportano anche le definizioni di       mezzo di carriere, dato che il primo Palio
«zucchetto»: «Piccolo berretto a foggia di       alla tonda fu istituito nel 1656, i fantini si
calotta usato dai preti già alla metà XIII se-   fossero protetti la testa durante le carriere.
colo. A Siena s’usa “zucchino berrettino” o      Per fortuna ci sovvengono in aiuto alcune
“zuccotto”: tipo di celata che copriva il capo   fonti iconografiche, e recentemente anche
e il collo del soldato, o zucchetto”».           un verbale di una assemblea della Contra-
Dunque, sia che lo si chiami zucchetto,          da del Valdimontone del 1702.
come recita l’attuale regolamento del Palio      La prima raffigurazione della corsa del Pa-
(art.84), zucchetta o zuccotto, come ripor-      lio, e quindi la più antica, è una incisione di
tano i dizionari, o zucchino come lo chia-       Bernardino Capitelli, «La piazza del Cam-
mano comunemente i contradaioli, il suo          po durante la corsa del Palio del 1633»; in
scopo consiste nel proteggere la “zucca” dei     essa sono rappresentati cinque fantini con
fantini                                          i rispettivi cavalli nell’atto di nerbarsi, ma
Alla luce di quanto esposto è quindi del tut-    al posto del nerbo impugnano il “Sovatto”,
to infondata quella interpretazione popola-      una frusta che terminava con due strisce di
re, secondo la quale lo “zucchino” si chia-      cuoio, alle cui estremità erano fissate due
merebbe così per la sua forma somigliante        olive in piombo: una vera e propria arma.
a quella dell’omonimo ortaggio, in partico-      Vi lascio immaginare il danno che poteva
lare a quello rotondo che si taglia a metà       provocare. In questa rara incisione, la testa
per farlo ripieno.                               dei cavalieri è protetta da un semplice ca-
                                                 schetto; se fosse di metallo o di cuoio non
Chiarito il significato del termine, per co-     è dato saperlo, ma la forma ricorda vaga-
noscere la genesi e l’evoluzione dello zuc-      mente gli attuali zucchini. Ciò a conferma
chino, non ci resta che fare riferimento ai      che sin dagli albori del Palio era presente
pochi documenti in cui viene menziona-           l’esigenza di proteggere la “zucca” dei con-
to. Ed è all’art.3 del Regolamento del Palio     tendenti.
dell’anno 1796, che per la prima volta viene     Nell’incisione,su disegno di Annibale Maz-
indicato. Così recita il predetto articolo:      zuoli, uscita a Roma dai torchi di Domenico
- Che non potranno essere ammesse al cor-        De Rossi nel 1717, è rappresentata la corsa
so, né comparire in piazza quelle contrade,      del palio del 2 luglio di quell’anno, corso per
le quali non avranno i loro uffizziali vestiti   onorare l’arrivo della Principessa Violante
civilmente, e che non avranno il loro fan-       di Baviera, nuova governatrice della città.
tino vestito colla propria divisa della con-     In questa raffigurazione i dieci fantini cal-
trada coll’elmo, o sia zucchino compagno         zano dei caschi con cresta ed alcuni sono

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Murella cronache

sormontati da un pennacchio di piume.             particolari, dovuta in parte ad una discre-
Quella del pennacchio deve essere stata           ta artigianalità dell’autore ed in parte alle
una moda durata per pochi decenni perché          grandi dimensioni del dipinto rispetto alla
a partire dagli ultimi anni del XVIII seco-       norma. Infatti più sono grandi le figure più
lo non se ne avrà più traccia, se non negli       facile risulterà arricchirle di dettagli. I fan-
elmi da parata, quelli indossati dai fantini      tini, secondo la moda dell’epoca, indossano
durante il corteggio che precedeva la corsa.      pantaloni al ginocchio con calze bianche, il
Un’altra importante fonte iconografica, dal-      giubbetto è molto attillato.
la quale si può attingere qualche informa-        Ma il particolare che a noi maggiormente
zione sull’evoluzione dello zucchino, è con-      interessa è che sulla testa calzano un copri-
servata nel nostro museo.                         capo molto simile ad una cuffia più che ad
Mi riferisco a quell’acquarello su carta ap-      un elmo.
plicato su tavola, lungo e stretto, in cui è      A proposito di questo curioso particolare,
raffigurata la carriera straordinaria del 20      si deve fare un passo indietro e ricollegar-
agosto 1804, corsa su richiesta della Regina      ci al libro dei verbali delle deliberazioni
d’Etruria Maria Luigia Giuseppa ed appun-         della Contrada di Valdimontone dell’anno
to vinta dalla Tartuca.                           1704, precedentemente citato, nel quale
E’ il più antico esemplare di “cavallino” co-     a riguardo del Palio vittorioso del 2 luglio
nosciuto. Con questo termine, coniato da          di quell’anno, risulta che il fantino di detta
Orlando Papei, instancabile curatore e pro-       Contrada, durante la corsa, abbia perduto il
motore del sito online ”Il Palio.org”, il sito    “cuffino”.
più completo ed aggiornato dedicato alla          Quindi, da una parte la rappresentazione
nostra festa, si indicano tutte quelle raffigu-   conservata nel nostro museo, dall’altra l’e-
razioni in cui l’autore fissa l’arrivo al ban-    vento poc’anzi appreso dal verbale, induco-
dierino con i dieci cavalli sgranati dal Casa-    no a ritenere con discreta certezza che, per
to alla mossa.                                    un lasso di tempo anche abbastanza lungo,
Si tratta per lo più di dipinti a tempera su      le Contrade proteggessero la testa dei pro-
carta, eseguiti quasi sempre da pittori di-       pri fantini con una cuffia in cuoio.
lettanti salvo rare eccezioni: una di queste      A rafforzare questa ipotesi è conservato nel
sarà la bella incisione realizzata dal pitto-     museo della Nobile Contrada dell’Aquila un
re senese Alessandro Maffei nel 1840 nella        piccolo acquarello su carta applicata su ta-
quale è raffigurato l’arrivo vittorioso della     vola, risalente alla fine del XVIII secolo, in
Nobil Contrada dell’Oca, ma di questa ope-        cui è raffigurato il fantino di detta Contra-
ra avremo modo di riparlare in seguito.           da.
Questa tradizione dei ”cavallini” si protrasse    Anche in questo caso i pantaloni termina-
per tutto il XIXsecolo. Si dice che ne venis-     no al ginocchio con le solite calze bianche;
se fatto dono dal Capitano ai suoi mangini.       la testa è racchiusa inequivocabilmente in
Nel Novecento, con l’avvento della fotogra-       una cuffia color cuoio in cui si nota un ri-
fia, andò affievolendosi sino a scomparire        gonfiamento in corrispondenza dell’orec-
quasi del tutto.                                  chio.
Ma torniamo a descrivere il nostro acqua-         Dopo quanto appreso e veduto, credo che
rello. Anche se da un punto di vista pitto-       si possa tranquillamente asserire che alme-
rico non è certamente di grande qualità,          no fino alla fine del XVIII secolo, si facesse
al contempo contiene una gran dovizia di          uso di questi caschetti in cuoio.

                                              17
Murella cronache

È del 1796 il primo regolamento del Palio        Questa cresta vivrà vicende alterne, infatti
con il quale viene introdotto l’uso obbliga-     sarà presente nei caschi dei fantini raffi-
torio dello zucchino, senza però indicarne       gurati nella bella stampa del Mazzuoli del
specifiche caratteristiche, tipo il materiale    1717; sparirà nel dipinto conservato nel no-
con il quale dovesse essere realizzato.          stro museo, per riapparire successivamen-
Il documento, che da un punto di vista ico-      te nel «Campione del vestiario» innanzi
nografico sancisce l’istituzionalizzazione       descritto, per scomparire definitivamente
dello zucchino simile nella forma a quello       intorno al 1840, come attesta l’ultima fonte
dei giorni nostri, è senza dubbio il dipinto     iconografica che esamineremo tra breve.
ad olio su tavola, conservato negli uffici co-
munali.                                          Comunque cresta o non cresta, il «Campio-
Mi riferisco al «Campione del vestiario dei      ne del vestiario» in questa ottica, è senza
fantini delle contrade della città di Siena da   dubbio il documento più importante a no-
praticarsi nella corsa dei cavalli che si ese-   stra disposizione, perché per la prima volta
guisce nella piazza del Campo» offerta dai       ci permette di capire cosa veramente do-
Deputati della Festa, nell’anno 1830.            vesse intendersi per zucchino.

In questo dipinto, di autore ignoto, sono        L’ultima fonte, utile per la nostra ricerca,
rappresentati tutti e diciassette i fantini in   che prenderemo in esame, è la pregevo-
plastiche pose, vestiti con i colori della ri-   le incisione del pittore senese Alessandro
spettiva contrada.                               Maffei, attivo a Siena tra la fine del Sette-
In testa calzano un casco molto simile a         cento e la prima metà dell’Ottocento, realiz-
quello dei dragoni francesi di Napoleone         zata intorno al 1840.
con tanto di”Minerve”; ovviamente dipinto        In questa stampa acquarellata, che può de-
con i colori della contrada; soltanto la cre-    finirsi un “Cavallino d’autore”, considerata
sta è lasciata a metallo color ottone.           la maestria del Maffei, è rappresentato l’ar-

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Murella cronache

rivo vittorioso della Nobile Contrada dell’O-    di spessore, potete immaginarvi il danno
ca. Non sappiamo se si tratti di un Palio        che poteva arrecare una zoccolata ben as-
effettivamente corso oppure sia una rico-        sestata.
struzione di fantasia, certo è che la qualità    Le imbottiture erano praticamente inesi-
del tratto e la minuziosità dei particolari la   stenti, un po' di cotone idrofilo tra la parete
rendono particolarmente interessante per         dello zucchino ed i quattro spicchi di pelle
il nostro fine.                                  incollati col mastice.
Si vede chiaramente che i fantini hanno in       E poi le tese, fissate alla calotta con punti
testa uno zucchino praticamente uguale a         di fil di ferro o ribattini, in caso di caduta,
quello adottato ai giorni nostri.                si piegavano con estrema facilità poten-
Se nel «Campione del vestiario» lo zucchino      do così ferire il malcapitato fantino. Ne sa
appare molto simile al casco dei “Dragoni”,      qualcosa lo sfortunato Camillo Pinelli detto
a distanza di dieci anni; nella stampa poco      Spillo, quando, correndo mi sembra nella
fa citata, raggiunge la sua forma definitiva     Pantera, cadde e fu ferito abbastanza seria-
che lo accompagnerà fino ad oggi, nono-          mente al naso dalla tesa, che nella caduta
stante le sostanziali innovazioni in tema di     si era completamente arricciata. Ma si po-
materiali, introdotte a salvaguardia dell’in-    trebbero citare tanti altri casi nei quali per
columità di chi deve indossarlo.                 fortuna o, perché i santi protettori fanno
Fino ai primi anni ottanta del secolo scorso     bene il loro dovere, non è successo niente
gli zucchini erano costruiti quasi sempre in     di irreparabile.
lamiera zincata; salvo che nel periodo im-       Fu per questo motivo che verso la metà de-
mediatamente successivo alla prima guerra        gli anni ottanta del secolo scorso, l’Ammi-
mondiale, quando quasi tutte le Contrade,        nistrazione Comunale, volendo adeguarsi
usarono gli elmetti “Adrian”, residuati belli-   alle normative in tema di sicurezza sul la-
ci, opportunamente modificati.                   voro, mise fuori legge i vecchi zucchini in
Dal secondo dopoguerra in poi, sarà la Dit-      lamiera, prescrivendo alle Contrade di do-
ta “Brocchi, fabbri e calderai”, attiva a Sie-   tare i propri fantini di protezioni più sicure.
na dalla prima metà dell’Ottocento, a realiz-    La strada seguita, anche se esteticamente
zarli quasi esclusivamente.
Ogni contrada aveva il suo modello
particolare: per esempio il nostro zuc-
chino si differenziava da tutti gli altri
per avere la tesa posteriore appena
accennata e quella anteriore a becco
di papera.
Quello della Lupa aveva un rinforzo
a rilievo lungo tutta la circonferenza,
quello dell’Oca aveva le tese molto ap-
puntite, quello del Nicchio al contra-
rio, arrotondate, e così potrei conti-
nuare per le altre consorelle.
In comune avevano però una caratte-
ristica, l’estrema fragilità: essendo co-
struiti con lamiera di pochi millimetri

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Murella cronache

non bella, fu quella di ricorrere all’uso dei     Come già accennato oltre che per la forma,
caschetti in resina usati negli ippodromi.        lo zucchino della nostra Contrada si diffe-
Purtroppo questi caschi sono sprovvisti di        renzia da tutti gli altri anche per l’inconfon-
tesa in quanto sopra ad essi normalmente          dibile disegno.
viene calzato il berretto con i colori della      Sbrigativamente si parla di “greche”, ma in
scuderia.                                         effetti il disegno da noi adottato da più di un
Per salvaguardare la tradizione si raggiun-       secolo riproduce un motivo che, nel Voca-
se un compromesso: si sarebbero potute            bolario Araldico ufficiale di Antonio Man-
aggiungere le tese e l’unico sistema al tem-      no pubblicato a Roma nel 1907, è indicato
po individuato fu quello di ricorrere a delle     come ”innestato ad incastro”.
tese in lamiera da fissare con dei rivetti alla   Una volta chiarita l’esatta terminologia, si
calotta per cui l’adeguamento risultò sol-        tratta ora di capire quando sia stata intro-
tanto parzialmente idoneo.                        dotta questa araldica.
Si dovranno attendere i primissimi anni           Non avendo a disposizione documenti uf-
del nuovo Millennio per risolvere comple-         ficiali attestanti questa scelta, ancora una
tamente il problema, quando, su iniziativa        volta dovremmo appellarci alle scarne fon-
di un noto commerciante senese di artico-         ti iconografiche di argomento paliesco, ed
li per equitazione, una ditta del Nord Italia     anche in questo caso ci saranno di grande
mise in produzione degli zucchini in vetro        aiuto due “Cavallini”, quei quadretti un po’
resina stampati,rispettanti tutte le norme        naif precedentemente descritti
in tema di sicurezza sul lavoro.                  Fino agli inizi del Novecento con grandis-
Giustamente si è dovuta tutelare l’incolumi-      sima probabilità, anche lo zucchino della
tà dei fantini a discapito della tradizione.      Tartuca era a spicchi come quelli delle altre
Se si pensa che è stata allargata la curva        Consorelle, eccezion fatta per Aquila, Nic-
di San Martino per addolcirla, questa è           chio e Torre.
ben poca cosa; ma insieme all’inestetetico        La prima testimonianza di un nostro zuc-
“Cap” obbligatorio per le prove, al posto dei     chino non dipinto a spicchi ma invece con
tradizionali berretti di tela, tutto ciò deve     un motivo “a scacchi” non ben definiti, ri-
farci capire che il Palio è cambiato molto        sulta purtroppo in un dipinto conservato
negli ultimi quaranta anni.                       nel museo della nostra avversaria, relativo
In particolare con la complicità sempre più       alla sua vittoria del 2 luglio 1911.
invadente dei max media.                          Molto probabilmente l’autore non ricordan-
Per quanto riguarda lo zucchino della Tar-        dosi bene il disegno preciso, lo ha rappre-
tuca, io e Carlo Venturi cerchiamo di ri-         sentato approssimativamente, riuscendo
spettare la nostra tradizione intervenendo        però ugualmente a farci intuire la partico-
sullo zucchino “vergine”, rimuovendo pra-         larità dell’inconsueto disegno.
ticamente la tesa posteriore e modellando         La seconda testimonianza dell’avvenuto
quella anteriore con l’aggiunta di una buo-       cambiamento di araldica, forse anche più
na dose di stucco per darle la forma cano-        netta della precedente, ce la offre un basso-
nica. E tutto sommato il risultato è decisa-      rilievo in legno intagliato e dipinto, esposto
mente accettabile.                                nel museo della Sovrana Contrada dell’Istri-
Nella seconda ed ultima parte di questo ar-       ce, in cui è riprodotta la vittoria del 2 luglio
ticolo, affronterò il tema della particolare      1914.
araldica del nostro zucchino.                     Anche in questo caso lo zucchino del no-

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Murella cronache

stro fantino presenta un decoro a bande          to nelle immagini che precedono la corsa,
orizzontali che lasciano intravvedere delle      quelle girate all’interno del cortile del pode-
merlature, sebbene appena accennate.             stà ed in quelle relative all’uscita dall’entro-
Confortato da questi due esempi or ora           ne, il fantino della Lupa ha la testa protetta
esposti, mi sento di poter affermare che un      dal classico zucchino di quella Contrada,
primo cambiamento del disegno del nostro         con la tipica banda longitudinale a rilievo.
zucchino sia veramente avvenuto in questo        A chi volesse sincerarsi, consiglio di visio-
periodo.                                         nare su YouTube questo film, magari sol-
Se sia stato definitivo o episodico è più dif-   tanto l’ultima parte, quella della corsa, per-
ficile da stabilire, anche perché nel nostro     ché a vederlo tutto è veramente...dura.
archivio non esiste nessun documento fo-         In alcuni dialoghi sembra di essere più a Fi-
tografico o di altro genere di quel periodo,     renze che a Siena … e questo la dice lunga
che possa far chiarezza a tal riguardo.          sulla bontà del prodotto, ma è una mia per-
Per avere una prova certa bisognerà atten-       sonale opinione.
dere il 1932, anno in cui uscirà sugli scher-    Ciò nonostante per noi Tartuchini rimane
mi il film ”Palio” del regista Alessandro        un documento assai importante, in quanto
Blasetti. E’ infatti nelle inquadrature della    è la prima testimonianza certa della nascita
corsa che si vede benissimo il nostro zuc-       dell’araldica del nostro zucchino così come
chino dipinto con un motivo molto simile         siamo abituati a vederlo da quando siamo
all’attuale.                                     nati.
Però stranamente non è sulla testa del fan-      Dal dopoguerra in poi, nei numerosi filma-
tino della Tartuca, ma bensì è indossato         ti di palio, il fantino della Tartuca appare
dal fantino della Lupa, intento a nerbarsi       sempre con uno zucchino a “Greche” an-
furiosamente con quello della Civetta, che       che se non è il termine corretto, come pre-
altrettanto stranamente calza quello della       cedentemente spiegato.
Lupa; come ben si capisce i “primi piani”        La bella foto di Giuseppe Gentili in abiti da
sono girati in studio probabilmente su ca-       fantino con zucchino in testa, pubblicata
valli meccanici.                                 nel numero unico “Bazza a chi tocca” in oc-
Un doppio scambio veramente incredibile          casione della vittoria del 16 agosto 1951, ne
al quale è molto difficile dare una spiega-      è la miglior conferma.
zione plausibile, si possono fare solo ipo-      Da allora, salvo che in un paio di occasio-
tesi: può essersi trattato di un marchiano       ni, dettate da motivi esclusivamente sca-
errore, oppure di una scelta del regista,        ramantici, lo zucchino della Tartuca viene
anche se poco comprensibile da parte mia.        dipinto sempre con lo stesso motivo, salvo
Comunque un vero e proprio rebus del qua-        qualche piccola variante nelle campiture,
le difficilmente potrà trovarsi la soluzione.    che lo rende unico ed inconfondibile.
Non dimentichiamoci però che il film era in      Un po' del resto, come siamo noi Tartuchi-
bianco e nero per cui nessuno tra gli spet-      ni: non migliori, sarebbe troppo presun-
tatori, se non senesi, si sarebbe mai potuto     tuoso, ma diversi da tutti i popoli delle altre
accorgere di questa svista così grossolana.      consorelle, e quindi, con i nostri innumere-
Una cosa è certa, quello zucchino, impro-        voli pregi e qualche difettuccio...
priamente calzato dal fantino della Lupa, è
il nostro.                                                                  Giuseppe Mazzoni
Sono sicuro di quanto affermo, in quan-

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Murella cronache

LA CONTRADA E IL SUO FUTURO
      I nostri ragazzi e le loro proposte: spunta il progetto di un Gruppo Giovani

Ecco, ci risiamo. Per la seconda volta in       scire a prendere dai più grandi il meglio e
meno di 12 mesi ci ritroviamo bloccati, lon-    aggiungerci qualcosa di nostro. Soprattut-
tani da quella che un tempo era la norma-       to perché i tempi cambiano molto rapida-
lità. E nella nostra normalità, quella di noi   mente e noi siamo stati i primi ad essere
giovani, c’era la Tartuca. E siamo fiduciosi    travolti dalla tecnologia. Per quanto riguar-
che questa normalità, con la collaborazio-      da le nuove generazioni mi sono accorto
ne di tutti, tornerà molto presto. Abbiamo      invece di come risulti per loro più facile
voluto allora in questa prospettiva di nor-     integrare mondo social e tradizioni, men-
malità dare voce ai giovani, alle aspettati-    tre noi abbiamo subìto più violentemente
ve e ai pensieri di ragazze e ragazzi della     l’urto con le nuove tecnologie». Si nota in
Tartuca, raccontando le preoccupazioni          più, ci confida, una tendenza alla disper-
attuali e i sogni verso quel futuro che, a      sione di questi ragazzi, che probabilmente
pensarci bene, non è poi così lontano. Lo-      sono disorientati dal vasto mondo che gli si
renzo Gigli, in un confronto generaziona-       apre davanti con l’ingresso all’età adulta. È
le, propone uno spunto interessante, una        così che la nostra Contrada ha fatto sentire
riflessione che vede intrecciarsi passato e     la propria voce in capitolo, con la decisio-
futuro: «È bello passare del tempo con chi      ne, che probabilmente covava già da qual-
ha più esperienza di noi, e credo che sia       che tempo, di creare un Gruppo Giovani. Si
altrettanto importante da parte nostra riu-     tratterebbe di un’iniziativa nata per unire i

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