MURELLA cronache - Contrada della Tartuca Anno XLIV n 5-Dicembre 2020 Direttore Responsabile: Giovanni Gigli - Ilpalio.org
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MURELLA cronache Contrada della Tartuca Anno XLIV n°5-Dicembre 2020 Direttore Responsabile: Giovanni Gigli
Murella cronache VERSO UN FUTURO MIGLIORE «Mai come quest’anno tale auspicio è stato così forte e desiderato» È una verità ineludibile che la pandemia ab- trada, se pur ridotte, non si interrompono. bia alterato la nostra esistenza per un perio- Grazie alla collaborazione di tutti voi è stato do protratto di tempo e che è forse arrivato possibile adempiere uno dei più importan- il momento in cui poter scansionare i no- ti passaggi istituzionali previsti dai nostri stri bilanci personali per vedere nella lista Capitoli Statutari, procedendo all’elezio- dei crediti qualcosa di più dei capelli grigi ne del Capitano per il biennio 2021/22. La e delle rughe su un tornata elettorale, viso. Mascherati e per ovvi motivi, si come imprigionati è svolta con moda- in buste di plastica lità non esattamen- stiamo prendendo te conformi con la consapevolezza del- tradizione, diluen- le conseguenze di do le votazioni du- questa crisi sanita- rante un’Assemblea ria a livello globale Generale che si è ed iniziamo a diven- protratta per alcu- tare intolleranti alle ne ore. Il risultato precauzioni che ottenuto ha espli- siamo costretti ad citato, a larga mag- adottare, durante le gioranza, il volere nostre giornate pas- della Contrada che sate ad igienizzarci in maniera com- ed attenti a distan- patta si è espressa ziarci l’uno dall’al- per la riconferma di tro. Ogni evento di Gianni Cortecci, an- questa portata met- che per il prossimo te a nudo la nostra biennio. Permette- vulnerabilità nell’af- temi di fare gli au- frontare un nemico guri di buon lavoro che non siamo abi- all’amico di infan- tuati a combattere zia Gianni ed ai suoi e rende situazioni stretti collaboratori precedentemente che con entusiasmo innocue, come entrare in un negozio di ali- hanno accettato di rappresentare sul Cam- mentari o su un mezzo pubblico, motivi di po la Tartuca per i prossimi due anni. disagio e di incertezza. Mentre la Contrada sceglieva il suo condot- Mentre siamo qui ad interrogarci su quale tiero, in seno alla Deputazione di Seggio scenario si prospetterà nell’immediato fu- maturava un’importante riflessione sulle turo e per quanto tempo ancora dovremo conseguenze e sull’impatto che avrà il pe- accettare le regole del distanziamento e del- riodo di distanziamento dalle attività della la disumanizzante frammentazione delle Contrada e della Società M.S. Castelsenio relazioni sociali, le attività della nostra Con- sui nostri giovani. Se è vero che la frequen- 2
Murella cronache tazione assidua ed il rapporto continuativo mi. In questo numero di Murella Cronache con il tessuto sociale della Contrada sono troverete alcuni contributi che descrivono fondamentali per la formazione dei nostri questa proposta. L’impossibilità di poter adolescenti, interrompere queste relazioni, effettuare le nostre consuete assemblee sta per un periodo di diversi mesi, non può che solo rallentando questo processo, ma spe- destare qualche preoccupazione. Siamo riamo di avere presto l’occasione di portar- convinti che il legame affettivo delle nuove lo a termine. generazioni con la Contrada sia consolidato Durante questo periodo in cui non possia- dal pregresso e dallo straordinario ed ine- mo frequentarci i Delegati per la Compa- guagliabile sentimento che cresce in tutti gnia di Sant’Agata e la Commissione grafica noi nel momento in cui prendiamo consa- hanno organizzato alcune attività di intrat- pevolezza del senso di appartenenza che tenimento sulla piattaforma Microsoft Te- ci unisce e ci lega perennemente ai nostri ams. Vi invito a seguire le comunicazioni colori. Siamo altresì della nostra Can- consapevoli che le celleria per ottene- attività sociali orga- re informazioni su nizzate dalle Con- come parteciparvi trade sono impor- e ci auguriamo che tanti per la crescita siano di vostro gra- ed il coinvolgimen- dimento. to delle nuove gene- Concludo il mio in- razioni. Vorremmo tervento con gli au- che i nostri giovani guri di buone feste non attenuassero e di un felice anno la loro voglia di es- nuovo a voi ed alle sere parte della no- vostre famiglie. Un stra straordinaria saluto particolare comunità e che la ai nostri contrada- mancanza di rela- ioli della terza età e zioni collettive non a coloro che hanno rallentasse il loro problemi di salute. inserimento nella Vi siamo vicini e vita sociale della speriamo di potervi Tartuca. Mi rivolgo abbracciare presto. quindi a voi ragazze Come sempre a fine e ragazzi per farvi anno speriamo in sentire la mia vici- un futuro migliore. nanza con l’auspicio Mai come quest’an- che il desiderio di no questo auspicio essere protagonisti, è stato così forte e coinvolti e disponi- desiderato. bili per la Tartuca, non venga mitigato da questo periodo sfortunato e, speriamo, an- che in procinto di esaurirsi. Come sapete Un abbraccio dal vostro Priore, in sede di Deputazione avremmo deciso di Viva la Tartuca proporre alcuni cambiamenti mirati all’i- stituzione di un gruppo giovani che abbia maggiori responsabilità e che possa rappre- sentare un’importante opportunità per ren- dervi maggiormente coinvolti ed autono- 3
Murella cronache ANCORA UNA VOLTA GIANNI CAPITANO! «Sento sulle spalle la responsabilità e la fiducia di tutti» Ci sono elezioni ed elezioni. Da alcune di che viene avvalorata ulteriormente dall’alta queste scaturisce una fiducia assegnata ad affluenza alle urne, nonostante l’ingresso occhi chiusi, simbolicamente con una pac- contingentato nella Sala delle Adunanze. ca sulla spalla del neo-eletto, nella speran- Un consenso prossimo all’unanimità che za che egli raggiunga i successi desiderati. non può che incoraggiare il Capitano ed i Altre elezioni, invece, ottengono un ottimo suoi collaboratori, pur di fronte all’incer- risultato derivato dall’altrettanto ottimo la- tezza di vedere il tufo in Piazza nel 2021. voro svolto nel corso degli anni: una “con- ferma”, dunque, alla quale non segue una Gianni innanzitutto cosa si prova a riceve- pacca sulla spalla, piuttosto un caloroso re per l’ennesima volta una conferma? abbraccio (purtroppo virtuale) che rinnova Ad essere onesti la mia decisione era di ancora una volta la stima e l’affetto nei con- interrompere l’avventura da Capitano: sei fronti di una persona. È proprio quest’ulti- anni sono effettivamente tanti. Ho senti- mo il caso del nostro Capitano Gianni Cor- to però sulle spalle la responsabilità della tecci, che ha ripagato la fiducia negli anni, squalifica che dobbiamo ancora scontare, dispensando sicurezza e affinità con il mon- per cui ho deciso di metterci la faccia. do del Palio. Non abbiamo potuto parteci- pare alla cerimonia di insediamento, ma Senso di responsabilità, ma immaginiamo certamente avremmo tutti desiderato fargli anche nuovi stimoli. un lungo applauso per la meritata conferma Prima di tutto è sempre un’enorme soddi- 4
Murella cronache sfazione ricevere un così largo consenso. Il al mio babbo che non c’ è più, ed a tutti i numero dei votanti è stato incredibilmente Tartuchini che mi hanno onorato di un alto, nonostante la situazione pandemica: cosi ampio consenso che mi emoziona e mi tutto ciò mi ha davvero sorpreso, lo reputo spinge a dare tutto me stesso. un attestato di stima che mi spinge a conti- nuare a dare tutto. Guidare la Contrada da Hai ormai affinato una filosofia, un modo Capitano è il sogno di tutti, un onore, ma di operare che cerchi di trasmettere a tutti anche un onere che richiede un certo tipo i tuoi collaboratori? di impegno. Sento però sulle spalle la fidu- Lavoro, serietà ed umiltà. Non avere paura cia di tutti. a prendere decisioni forti. Se le scelte intra- prese sono volte a tutelare l’interesse del- Una cerimonia di insediamento davvero la Tartuca, sono sempre azioni giuste; poi insolita, eppure si racconta che eri molto magari non sempre portano a quel risultato emozionato. preventivato. Sono frasi che ripeto spesso Anche se la cerimonia non era aperta a tutti a chi mi circonda. La nostra Contrada deve i Tartuchini, non sono riuscito comunque mantenere le parole spese con le dirigenze a trattenere l’emozione. Ho proclamato for- delle altre Consorelle e con i fantini; cre- malmente il giuramento davanti alle perso- do che nel Palio odierno la credibilità del- ne con le quali ho condiviso tanti momen- la Tartuca rappresenti un certo peso per la ti significativi della mia vita contradaiola. capacità e la coorenza di tessere relazioni Inevitabile poi pensare in quel momento solide e mature con tutti. Sono modi di ope- rare che mi sono stati tramandati da chi mi ha preceduto, soprat- tutto da Carlo e da Pierangelo, i Capitani che mi hanno forgia- to; partendo da que- sto, ai miei collabora- tori sto chiedendo già molte energie. Parliamo dello staff che hai scelto: due fi- duciari lasciano l’in- carico, mentre altri due tenenti prose- guiranno ancora nel loro ruolo. Mi preme innanzitut- to ringraziare Gian- luca Pocci e Niccolò Rugani che hanno fat- to un passo indietro. È stata una loro deci- sione diciamo “antici- pata”, di cui ero già a conoscenza sin dall’i- nizio del mandato. Sono convinto che po- 5
Murella cronache tranno tornare utili alla Contrada in futuro zione di freschezza ed entusiasmo. e, se mai avrò bisogno, so che potrò fare te- soro della loro disponibilità. Francesco Ci- Per la Stalla invece ci sono conferme, con vai e Simone Ciotti accettarono due anni fa una pregevolissima novità... di entrare nello staff, pur consapevoli delle Innanzitutto mi preme ringraziare Tom- difficoltà legate alla squalifica e prosegui- maso Signorini e Thomas Bertino per il ranno con me nonostante l’incertezza della lavoro svolto fin qui che sono sicuro potrà pandemia. Il loro coraggio è una dote che tornare utile alla Contrada in futuro. Gio- apprezzo molto. vanni Bernardoni e Stefano Terrosi vanno avanti nel loro incarico e li ringrazio per E poi c’è Luca Sprugnoli, cosa rappresenta l’impegno profuso in questo periodo no- per te questo ritorno? nostante la certezza della lontananza dalla Oltre che un amico fraterno, credo che rap- Piazza. Hanno accresciuto il proprio baga- presenti un valore aggiunto nei rapporti glio tecnico, frequentando nuove scuderie con i fantini e con le dirigenze delle altre e mettendosi in gioco. E poi c’è il ritorno Consorelle. La caratteristica di “Guidino” è di Riccardo Salvini che sarà tra gli addetti quella di non avere mai una parola fuori po- al veterinario, insieme a Simone Ciabatti e sto; dopo due anni di forzata interruzione, Matteo Ciacci. Riccardo non ha bisogno di legata a motivi personali, lo vedo ritorna- presentazioni: è un valore aggiunto per la re pieno di entusiasmo e carico come non Contrada, una persona che tutti ci invidia- mai. Questo sarà di aiuto per me e per gli no; non mancherà il suo supporto. Com- altri componenti dello staff soprattutto per pletano poi lo staff i guardia fantino Duccio quelli giovani. Sampieri, Federico Landozzi, Alessandro Monti e Simone Pagliantini, verso i quali ho A proposito di giovani, come Capitano hai grande stima e fiducia. sempre riservato un’attenzione particola- re nei confronti delle nuove generazioni. L’estate appena trascorsa è stata davvero Cosa ti ha spinto a scegliere due ragazzi in insolita. Quale posto ritaglia il Palio nella aiuto ai mangini? vita di un Tartuchino? Alla mia età credo di aver raggiunto la con- Il Palio va corso se ci sono le condizioni. E’ sapevolezza che la Contrada abbia tanto da una festa di popolo e non potendo garanti- imparare dai nostri giovani: so che sembra re la sua presenza, ritengo giusto aspetta- un paradosso, ma ritengo che rappresenti- re tempi migliori. Per me il Palio è vita. In no il fiore all’occhiello della Tartuca. Vedo questo periodo penso ai Tartuchini più an- nelle giovani generazioni tanta unione e ziani che vorrebbero rivedere la Tartuca in unità di intenti che ho toccato con mano Piazza; capisco quanto sia importante alla dopo la vittoria del Palio Straordinario, loro età vederla correre anche un Palio in quando la loro felicità e soddisfazione mi più. E poi con la scuola che abbiamo sem- ripagò di tanto impegno. Credo che la Con- pre avuto, posso ben dire che il Palio è nel trada attualmente abbia il dovere di forma- DNA della nostra Contrada. Speriamo che re una dirigenza futura, che potrà essere tutto si risolva presto, prima di tutto per il giudicata ed eventualmente raccolta da chi bene di ciascuno e poi per il bene di Siena e verrà dopo di me. Sono sicuro che Alessan- delle sue tradizioni. dro Sasso e Jacopo Cortecci siano ragazzi vogliosi,umili, attenti e fiduciosi: mi hanno Quanto è complicato riprendere il filo in- già dimostrato che non hanno paura a lega- terrotto dopo le due Carriere del 2019? re rapporti intensi con fantini e dirigenti, Credo che il Palio della Tartuca non si di- diciamo che non hanno subìto la delicatez- scosti molto dagli anni passati. Siamo con- za di questo nuovo incarico grazie alla loro sapevoli anche della forza e del peso della forza e volontà. Da loro mi aspetto un’ inie- nostra avversaria. Abbiamo lavorato come 6
Murella cronache se niente fosse. Nutriamo la speranza che nuovo nel quadro delle monte, come è na- questa pandemia possa attenuarsi entro la turale che sia. Noto che ci sono Contrade prossima primavera, quindi se dovessimo che indipendentemente dalla pandemia, correre nel 2021, cercheremo di farci tro- stanno facendo un Palio d’inverno impe- vare pronti. Con gli altri colleghi Capitani, gnativo, proprio come stiamo provando a entro la fine dell’anno è previsto un incon- fare anche noi. tro dal Sindaco per valutare la fattibilità e la programmazione delle corse in provincia. Nell’attesa di poterci finalmente incontra- Credo che tutti abbiano la voglia di vedere il re, quale saluto rivolgi ai Tartuchini? tufo in Piazza il prima possibile, ma ripeto Vorrei ringraziare tutta la Contrada perché la salute viene prima di tutto. le condizioni in cui permette alla dirigenza La mancanza del Palio potrà in qualche di lavorare, rappresentano un fiore all’oc- modo influenzare le strategie, alla sua ri- chiello per il Palio e per la nostra Città. presa? Auspico che la fiducia rinnovata nei miei I senesi hanno una voglia matta di Palio, confronti possa essere di buon auspicio per questo fa sì che certe Contrade che poteva- il futuro. Un plauso lo voglio indirizzare a no sembrare un po’ più a pancia piena, sen- coloro che si stanno impegnando nella soli- tano ora il desiderio di combattere sul tufo darietà, aiutando chi in questo delicato pe- per tornare protagoniste. Questa pandemia riodo si trova in condizioni difficili. Al mo- può stuzzicare in ogni dirigenza una voglia mento spero di rivederci presto tra le mura di rivalsa. Il nostro filo conduttore comun- di Castelsenio. que è sempre stato lineare e continua ad esserlo in questo periodo. Per il prossimo Gabriele Romaldo anno, inoltre, mi aspetto qualche innesto 7
Murella cronache NOSTALGIA DI PALIO ...e quella voglia matta di ritornare in Contrada «Anno travagliato il 2020, che ha feconda- meno in parte, la fratellanza contradaiola. to nostalgie e sorrisi inappaganti un po’ a “Stiamo vicini” è stata tra le iniziative più tutti, nessuno escluso. Nemmeno la nostra apprezzate, riportando alla mente tanti ri- amata Siena è rimasta estranea alle iattu- cordi palieschi attraverso video della nostra re dell’anno corrente. Da ogni finestra dei storica Festa. Immagini che, seppur tali, vicoli senesi trapelavano le paure dei con- hanno colmato anche in minima parte quel cittadini per tutto ciò che ancora aveva in vuoto che ognuno di noi ha sentito dentro e serbo l’anno bisesto. Camminando, i passi sono riuscite ad unirci, tutti insieme, come risuonavano come in una città fantasma. una grande famiglia. Seguendo le voci di Passanti con volti semicoperti da tessuti diversi Tartuchini, si evince quanto men- opachi, incapaci di lasciar trasparire emo- ti diverse conservino i medesimi pensieri. zione o sorriso. Nemmeno un abbraccio o Si riscontrano persone che hanno attutito una stretta di mano erano ammessi. Né le meglio la mancanza del Palio di Luglio, chi bandiere sventolavano più, condotte dalla invece è riuscito a tollerare di più il vuoto mano dell’alfiere, né il tamburo risuonava del Palio di Agosto. La nostra Aura Vetturi- grazie alle mani del tamburino che scandi- ni ha confessato quanto senta la mancanza va il ritmo senese, mentre le mazze soffo- anche soltanto dell’abbraccio al prossimo, cavano in un torpore mai vicino all’epilogo. del gesto affettivo che caratterizza ogni rap- Inerzia, abulia. Impolverati dalla nebbia del porto sociale. Sente la mancanza del rap- ricordo, i colori della nostra Contrada han- porto con persone che condividono la stes- no risuonato nelle nostre menti, risanando- sa passione: l’amore per la Tartuca. «Senza le, a volte. L’inverno non ha fatto altro che Palio manca l’essenza stessa delle Contra- cedere il suo posto ad un’estate gelida, por- de, della nostra vita senese. Senza Palio si tando piccoli e grandi cambiamenti nella spegne quell’atmosfera che caratterizza noi vita di ognuno. Si sentiva di tanto in tanto, tutti, il motore che sprona i nostri passi e spostandosi nel rione, i suoni nelle case, le le nostre menti», conclude Aura. In tanti cucine e i soggiorni in movimento. Forse a hanno rammentato una sensazione defini- qualcuno è capitato di fermarsi a guardare ta strana, anomala, inconsueta. «Come si in alto, verso i tetti più alti, ad ammirare e riesce a vivere senza Palio? Come posso- ascoltare la vita che circolava dentro ogni no le altre persone passare gli anni senza casa. L’estate si è fatta ancor più fredda con la vena paliesca che pulsa loro dentro?»: l’avvento dei fatidici quattro giorni di “non queste le riflessioni di Barbara Pasqualini. Palio”, dove ha preso posto fisso la nostal- Solo una delle tante personalità tartuchine gia della fonte di vita senese. Il virus che che alza lo sguardo in adorazione verso la incombe su tutto il mondo è riuscito a fer- città che l’ha generata, con gli occhi intes- mare anche il Palio, interrompendo il suo suti della voglia di esprimere, ancora una corso, cristallizzando l’anno contradaiolo in volta, l’amore incondizionato verso i colo- un tempo indefinito. Dalla Festa titolare al ri che porta orgogliosamente al collo. An- banchetto annuale, ogni attività ha subito la cora Barbara confessa di essere rimasta a veemenza della pandemia. La nostra Con- Siena durante i fatidici quattro giorni, per trada non si è però persa d’animo, aiutando tentare di rivivere, almeno mentalmente, costantemente i tartuchini a percepire, al- l’emozione del mortaretto che risuona e si 8
Murella cronache posto al sapore d’una freschezza di infinita giovinezza. L’importanza riservata alle per- sone anziane si è rivista anche nella volon- tà da parte della Tartuca di distribuire loro mascherine e aiuto, poiché impossibilitate ad uscire dalle proprie abitazioni per pre- venzione e sicurezza. Ogni contradaiolo conserva un momento preciso dell’anno di Contrada. C’è chi è più coinvolto emotivamente nella Benedizione della stalla, chi si rivede nella commozione per i nuovi battesimi, che danno la nasci- ta ai nuovi Tartuchini, chi sente partico- larmente il calore della Festa titolare, chi della Festa dei Tabernacoli. Tutto il rione percepisce la bellezza dei braccialetti che illuminano le nostre vie, delle bandiere che sventolano per una nuova nascita, le stesse che sono state cucite e dipinte dalle abili e sapienti mani delle nostre bandieraie, colo- ro che danno vita ai nuovi tessuti tartuchi- ni. Tutti gli impegni contradaioli sono stati rallentati o fermati. Anche le voci più gio- vani si sono espresse a riguardo, tra le tante anche Fiamma Coli e Marta Ciotti. insedia tra i tetti della città, mentre smuo- ve i granuli di tufo nella Piazza tanto ama- ta. «Commozione immensa nel cantare la Marcia del Palio dalle finestre», continua Barbara, mentre riaffiora nella sua voce il brivido dell’emozione provata. A soffrire di più per tale privazione sono forse state le estremità della generazione, la parte più giovane e la parte più anziana. Questa l’idea che si riscontra in diversi contradaioli. Tan- ti i volti giovanissimi che non hanno potuto veder risplendere le bandiere nel cielo tur- chino e altrettanti gli occhi anziani che non si sono potuti godere la Festa senese che fin da piccoli ha accompagnato le loro giorna- te. In quei momenti lì, dove contava solo il fazzoletto al collo e il carapace solido della nostra Tartuca, forse veniva meno anche il pensiero dell’età che avanzava, lasciando il 9
Murella cronache Il momento ben preciso dell’uscita dei ca- Piazza con la propria eleganza e solennità. valli dall’entrone permane nella mente di Quegli stessi bambini che durante la Festa Marta, che si è sentita spaesata durante della Madonna hanno rivissuto l’occasio- tutti gli otto giorni di non Palio. Quest’ul- ne per stare insieme ai propri coetanei. Si tima esprime inoltre la difficoltà nel non tratta della prima sfera della generazione potersi dirigere nei posti abituali dove si che ha subito la carenza di Palio come una incontravano volti noti, familiari. «Durante privazione di divertimento e apprendimen- i giorni di Palio e non, esci dalla tua casa e to sulla vita di Contrada. Ecco come Fiam- ti dirigi in automatico dinanzi alla Società, ma quindi si ritrova a descrivere le proprie dove sai che troverai persone con le quali sensazioni attraverso gli occhi degli stessi colloquiare e sorridere». «Anche in fami- bambini; gli occhi delle persone più pure, glia le ore sono passate in modo diverso, le quelle più sincere. Alla fine sono tutte le giornate non erano più ritmate dagli orari età che hanno riscontrato tale nostomania della nostra Festa, che ci ha da sempre ac- (forma “morbosa” di nostalgia) di Palio, compagnato dal giorno alla notte». È stata oserei definirla. Una malinconia che ti per- invece Fiamma Coli a porre la propria at- mane dentro, lasciandoci il peso e la voglia tenzione sulla prima fascia della generazio- di poter tornare un giorno a cantare e rivi- ni: i bambini. Quale delegata ai piccoli, ha vere con colei che ti dona alcune delle gioie riscontrato quanto effettivamente i Piccoli più grandi della vita: la Contrada. Tartuchini hanno percepito la mancanza di Palio quest’anno. Non hanno più sentito gli Giulia Carlucci zoccoli del cavallo che lentamente si dirige- vano verso la fontanina per poi giungere in 10
Murella cronache LA FESTA CHE S’È FATTO È FATTA AD ARCHI … Nel maggio del 1910 a seguito di difficoltà carriere e il Capitano Tito Ciacci si avvalse interne alla Contrada il Priore Prof. Anto- della collaborazione di Oreste Giannetti, di nio Lombardi dette le dimissioni. Gli su- Bino Bicocchi e dell’inossidabile Augusto bentrò Alfredo Venturini con il Vicario Don Mazzini, mentre il Barbaresco fu Giovanni Giulio Pucci che, nominato anche Deputato Fiaschi. Quasi si sentisse l’approssimarsi di al culto, ottenne l’aiuto di una sacrestana, una vittoria venne deciso di ricostituire la Eva Morichelli. Con un compenso di 5 lire vecchia Società del Palio a pro del Capitano al mese la Morichelli risulterebbe la prima (la nostra Contrada non vinceva dal 1902), donna ad avere un incarico ufficiale in Con- sulla base di un nuovo regolamento voluto trada. Alfredo Venturini sarebbe stato uno dal Mazzini e ne fu nominato Presidente dei Priori più duraturi: restò infatti in ca- Angelo Centi. rica fino al 1928, se pur con la pausa della Di luglio vinse il Montone e la Tartuca aveva Prima Guerra Mondiale. In seguito ricoprì potuto chiudere la gestione del Palio con un anche la carica di Capitano e successiva- piccolo attivo, grazie ad un partito favore- mente tornò a ricoprire quella di Priore dal vole, montando il fantino Testina su di una 1933 al 1938. cavalla con buone possibilità di vittoria, ma arrivando solo seconda. Il nuovo corso dirigenziale fu ben presto suf- fragato da una splendida vittoria. Quell’an- Queste furono le Contrade che corsero il no la Tartuca correva di diritto ambedue le successivo Palio del 16 agosto: CONTRADA FANTINO CAVALLO GIRAFFA Fulmine Stornino VALDIMONTONE Moro III G. di F.Bernini AQUILA (s) Cartoni Edoardo B. di A.Merlotti TARTUCA Scansino II Stella di A. Tonini NICCHIO (s) Zaraballe Farfalla OCA Picino Gobba LUPA (s) Rosso B. di E.Fontani CHIOCCIOLA Sciò G. di A.Mattii ISTRICE Benvenuto S. di A.Emidi ONDA Nappa Calabresella 11
Murella cronache tà per trovare la monta adatta per Stella, nelle Il Mossiere era Pasquale Meucci, Deputa- prime tre prove monta tre fantini diversi, poi ti dello Spettacolo Tito Becheroni e Ora- alla quarta arriva Scansino dal Nicchio in cui zio Maccanti, Giudici della vincita Galileo approda Zaraballe. Il Moro sostituisce Piovi- Lombardi, Enrico Giovannelli e Giovanni scola nel Montone. La mossa è splendida, tut- Terreni. Il bel drappellone era stato dipin- te le contrade fiancano bene e partono in un to da Aldo Piantini, risultato vincitore di gruppo molto compatto. A San Martino la un concorso appositamente indetto fra gli Tartuca riesce a prendere la testa, segue l'Oca, allievi dell’Istituto d’Arte, e raffigurava una nelle retrovie Istrice e Nicchio bloccano l'Onda bella Vittoria assisa in trono, ai piedi della a nerbate. Il Palio è senza storia, la Tartuca quale il pittore aveva collocato un gruppo di resta sempre al comando, Gobba non recupe- araldi con le chiarine. Fu in pratica l’avven- ra nemmeno un metro su Stella. Il confronto to dello stile Liberty nel Palio. diretto fra Scansino e Picino si risolve a favore del fantino tartuchino che coglie la sua settima ed ultima vittoria. Dopo il Palio ordinario vinto dalla Tartu- ca, nel mese di settembre la Società dei Commercianti ed Esercenti Senesi propo- se un’altra carriera per celebrare in modo “straordinario” la visita a Siena di un grup- po di giornalisti francesi, mettendo a dispo- sizione anche un contributo per invogliare le Contrade a partecipare. L’occasione pre- testuosa ed il fine prettamente turistico e commerciale fecero nascere discussioni in città ed anche in Tartuca, ma alla fine fu deciso ugualmente di prendervi parte. La Contrada venne estratta a sorte e partecipò alla carriera che per la pioggia fu corsa il 13 settembre alle 13; si montò ancora Scansi- no su di un buon cavallo chiamato Stornino e durante la carriera ci si nerbò fortemen- te con la Pantera. Vinse la Torre con Gobba e il Moro, padre di un altro futuro fantino che per noi sarebbe stato molto importan- te: Ganascia. Come riferito ampiamente dai giornali dell’epoca la festa della vittoria d’agosto, Così riporta una delle cronache della cor- organizzata da una apposita commissione, sa: Farfalla, Gobba, Stella e Calabresella sono venne celebrata il 25 settembre con una so- i barberi più ambiti e fanno esultare Nicchio, lenne cena in Via Tommaso Pendola, pre- Oca, Tartuca ed Onda. La Tartuca ha difficol- ceduta da un rinfresco agli invitati, per la 12
Murella cronache quale i commensali spesero 5 lire a testa. colorate. L’illuminazione fu una di quelle che passa- no alla storia. Visto l’eccezionale ed innovativo allesti- A differenza delle precedenti feste che era- mento con l’impiego della corrente elettri- no illuminate “a bicchierini” ad olio, come ca (che …è una corrente forte…), è del tutto l’ultima fatta dal Valdimontone il 18 settem- plausibile che proprio in questa occasione bre per cele- sia stato com- brare la vitto- posto un vec- ria del Palio di chio stornello luglio, quella che dice così: della Tartuca impiegò per La festa che s’è la prima vol- fatto è fatta ad ta le lampadi- archi, ne alimentate per ogni arco d a l l ’e n e r g i a cento lampadi- elettrica, col- ne, locate su degli oh chiocciolini archi squadrati ‘un ve la fate di legno deco- addosso, rato. La strut- correte tutti tura era sta- quanti alle la- ta noleggiata trine. presso la Pre- giata Tappez- Il canto sotto- zeria Fulgenzio lineava inoltre Mammoli, già con dileggio il Capitano della lungo periodo Pantera, e la di digiuno e di festa costò in purghe (le la- tutto 600 lire. trine appunto) della Chioccio- L’illuminazione con l’artistico impianto la, alla quale proprio di luglio era toccata la venne replicata anche la sera successiva “cuffia” perché non vinceva dal 1888, men- in occasione di una seconda cena durante tre la Tartuca aveva vinto il suo ottavo Palio la quale fu anche brindato alla Contrada in soli 25 anni. dell’Oca che aveva inviato un telegramma Nel 1951, in occasione di un nuovo addobbo di congratulazioni. della festa della vittoria fatto ancora con ar- Lo stesso addobbo venne noleggiato presso chi, questa volta di stoffa, e lampadine elet- il Mammoli dalla Contrada della Torre nei triche, lo stornello sarebbe stato recupera- giorni 9 e 10 ottobre per festeggiare la vit- to (con la variante La festa del Rospone…) e le toria del Palio straordinario, come mostra- lampadine sarebbero diventate mille, dive- no le immagini dell’epoca. Anni più tardi nendo in seguito un generico auspicio (La le lampadine bianche sarebbero diventate festa che faremo…). 13
Murella cronache La supremazia assoluta della nostra Con- do Carmignani detto Piaccina avrebbe get- trada si interruppe però nel 1911. Estratti tato il proprio cane contro Nappa, che era a sorte, si corse di luglio montando di nuo- già primo, nel vano tentativo di ostacolarlo. vo Testina su Gobba, ma il Palio lo vinse la La Tartuca avrebbe comunque rivinto poco Chiocciola proprio con Stella (con la qua- dopo, nel 1914, prima della lunga sospen- le s’era appena vinto l’anno precedente) e sione del Palio dovuta al conflitto mondia- Nappa, mentre la Tartuca questa volta si le. ripurgava sonoramente arrivando seconda. La cronaca della corsa narra di grandi ner- (crediti: ilpalio.org, M. V. Ciampoli Contra- bate fra le due Contrade subito dopo la mos- da della Torre) sa. Questa carriera è rimasta viva nella me- moria dei senesi per altri due episodi: uno G. B. Barbarulli relativo al recupero da parte dei chioccio- lini dell’immagine di Sant’Antonio che ave- vano “affogato” nel pozzo di San Marco nel 1896, gesto che avrebbe propiziato l’attesa vittoria, e l’altro strettamente legato alla corsa, durante la quale il tartuchino Alfre- 14
Murella cronache LE ORIGINI DELLO «ZUCCHINO» Ripercorriamo la nascita e l’evoluzione di questo particolare attraverso la storia del Palio Lo zucchino, il casco con il quale i fantini tutta la circonferenza. si proteggono la testa durante la corsa del Affinché l’elmo stesse ben saldo sulla testa Palio dalle eventuali cadute o dalle nerbate dei cavalieri, da entrambe i lati della calot- degli avversari, deriva molto probabilmen- ta scendevano due para orecchi imbottiti e te dall’elmo dei dragoni e dei corazzieri di ricoperti di scaglie metalliche, i “Jougoulai- Napoleonica memoria. res” che andavano a rimpiccolirsi nella par- Entrambe erano due specialità della caval- te finale e da cui partivano due legacci di leria francese, sebbene vestissero uniformi cuoio da fissarsi sotto il mento attraverso diverse per foggia e colori e diversi fossero una piccola fibbia. i loro impieghi sul campo di battaglia, sia i Dopo questa particolareggiata descrizione, dragoni che i corazzieri calzavano in testa anche il meno attento dei nostri lettori, non un elmo molto simile. potrà fare a meno di notare le molteplici Questo casco in acciaio di forma semisfe- analogie tra la forma dello zucchino dei no- rica aveva due tese, quella anteriore molto stri fantini e questo antico casco militare. più pronunciata di quella posteriore; sulla Naturalmente nel nostro caso è evidente sommità della calotta recava una cresta in una netta semplificazione ma gli elementi rame sbalzato e dorato; sul davanti la cresta essenziali sono praticamente gli stessi. finiva con una testa di donna, per l’esattez- Una volta stabilita questa derivazione, nel za una testa di Minerva, dea della strategia prosieguo sarà mia cura confermarla fa- militare e della saggez- cendo ricorso alle za, e non a caso, nella fonti iconografiche lingua francese, que- conosciute ed ai rego- sta cresta si chiama lamenti del Palio, nel appunto “Minerve”. tempo susseguitisi. Dalla parte posterio- Prima di passare a re di questa penzola- questa fase vorrei però va una coda di crini fare un piccolo accen- di cavallo, bianca per no sull’etimologia del i trombettieri e nera curioso termine ”zuc- per il resto della trup- chino”. pa, ufficiali compresi. Secondo l’interpreta- Una striscia di pelle zione più autorevole, d’orso, per i soldati, e questo termine deri- di pelle di leopardo, verebbe dal fatto che per gli ufficiali, alta scopo dello zucchino circa dieci centimetri, è proteggere la testa, cingeva il casco per detta volgarmente 15
Murella cronache “zucca”. Nel «Vocabolario edito dagli Acca- in testa e con la loro impresa visibile nelle demici della Crusca» del 1738, per spiegare spalle -. l’accezione della parola «zucchetta» si pre- Lo stesso articolo viene pedissequamen- cisa che questa era «un’arma difensiva della te ripetuto nel successivo regolamento del testa»; poco dopo il vocabolo «zuccolo» è 1841, al numero 11. così definito: «Il punto più alto della zucca, Il dato certo che si ricava dall’acquisizione ossia della testa, oggi più comunemente di questi documenti è che dall’anno 1796 di- chiamato cocuzzolo». venta obbligatorio l’uso dello zucchino. Altri dizionari della lingua italiana, come Viene quindi spontaneo chiedersi con qua- il Dizionario etimologico italiano, Firen- le tipo di copricapo, per quasi un secolo e ze 1957, riportano anche le definizioni di mezzo di carriere, dato che il primo Palio «zucchetto»: «Piccolo berretto a foggia di alla tonda fu istituito nel 1656, i fantini si calotta usato dai preti già alla metà XIII se- fossero protetti la testa durante le carriere. colo. A Siena s’usa “zucchino berrettino” o Per fortuna ci sovvengono in aiuto alcune “zuccotto”: tipo di celata che copriva il capo fonti iconografiche, e recentemente anche e il collo del soldato, o zucchetto”». un verbale di una assemblea della Contra- Dunque, sia che lo si chiami zucchetto, da del Valdimontone del 1702. come recita l’attuale regolamento del Palio La prima raffigurazione della corsa del Pa- (art.84), zucchetta o zuccotto, come ripor- lio, e quindi la più antica, è una incisione di tano i dizionari, o zucchino come lo chia- Bernardino Capitelli, «La piazza del Cam- mano comunemente i contradaioli, il suo po durante la corsa del Palio del 1633»; in scopo consiste nel proteggere la “zucca” dei essa sono rappresentati cinque fantini con fantini i rispettivi cavalli nell’atto di nerbarsi, ma Alla luce di quanto esposto è quindi del tut- al posto del nerbo impugnano il “Sovatto”, to infondata quella interpretazione popola- una frusta che terminava con due strisce di re, secondo la quale lo “zucchino” si chia- cuoio, alle cui estremità erano fissate due merebbe così per la sua forma somigliante olive in piombo: una vera e propria arma. a quella dell’omonimo ortaggio, in partico- Vi lascio immaginare il danno che poteva lare a quello rotondo che si taglia a metà provocare. In questa rara incisione, la testa per farlo ripieno. dei cavalieri è protetta da un semplice ca- schetto; se fosse di metallo o di cuoio non Chiarito il significato del termine, per co- è dato saperlo, ma la forma ricorda vaga- noscere la genesi e l’evoluzione dello zuc- mente gli attuali zucchini. Ciò a conferma chino, non ci resta che fare riferimento ai che sin dagli albori del Palio era presente pochi documenti in cui viene menziona- l’esigenza di proteggere la “zucca” dei con- to. Ed è all’art.3 del Regolamento del Palio tendenti. dell’anno 1796, che per la prima volta viene Nell’incisione,su disegno di Annibale Maz- indicato. Così recita il predetto articolo: zuoli, uscita a Roma dai torchi di Domenico - Che non potranno essere ammesse al cor- De Rossi nel 1717, è rappresentata la corsa so, né comparire in piazza quelle contrade, del palio del 2 luglio di quell’anno, corso per le quali non avranno i loro uffizziali vestiti onorare l’arrivo della Principessa Violante civilmente, e che non avranno il loro fan- di Baviera, nuova governatrice della città. tino vestito colla propria divisa della con- In questa raffigurazione i dieci fantini cal- trada coll’elmo, o sia zucchino compagno zano dei caschi con cresta ed alcuni sono 16
Murella cronache sormontati da un pennacchio di piume. particolari, dovuta in parte ad una discre- Quella del pennacchio deve essere stata ta artigianalità dell’autore ed in parte alle una moda durata per pochi decenni perché grandi dimensioni del dipinto rispetto alla a partire dagli ultimi anni del XVIII seco- norma. Infatti più sono grandi le figure più lo non se ne avrà più traccia, se non negli facile risulterà arricchirle di dettagli. I fan- elmi da parata, quelli indossati dai fantini tini, secondo la moda dell’epoca, indossano durante il corteggio che precedeva la corsa. pantaloni al ginocchio con calze bianche, il Un’altra importante fonte iconografica, dal- giubbetto è molto attillato. la quale si può attingere qualche informa- Ma il particolare che a noi maggiormente zione sull’evoluzione dello zucchino, è con- interessa è che sulla testa calzano un copri- servata nel nostro museo. capo molto simile ad una cuffia più che ad Mi riferisco a quell’acquarello su carta ap- un elmo. plicato su tavola, lungo e stretto, in cui è A proposito di questo curioso particolare, raffigurata la carriera straordinaria del 20 si deve fare un passo indietro e ricollegar- agosto 1804, corsa su richiesta della Regina ci al libro dei verbali delle deliberazioni d’Etruria Maria Luigia Giuseppa ed appun- della Contrada di Valdimontone dell’anno to vinta dalla Tartuca. 1704, precedentemente citato, nel quale E’ il più antico esemplare di “cavallino” co- a riguardo del Palio vittorioso del 2 luglio nosciuto. Con questo termine, coniato da di quell’anno, risulta che il fantino di detta Orlando Papei, instancabile curatore e pro- Contrada, durante la corsa, abbia perduto il motore del sito online ”Il Palio.org”, il sito “cuffino”. più completo ed aggiornato dedicato alla Quindi, da una parte la rappresentazione nostra festa, si indicano tutte quelle raffigu- conservata nel nostro museo, dall’altra l’e- razioni in cui l’autore fissa l’arrivo al ban- vento poc’anzi appreso dal verbale, induco- dierino con i dieci cavalli sgranati dal Casa- no a ritenere con discreta certezza che, per to alla mossa. un lasso di tempo anche abbastanza lungo, Si tratta per lo più di dipinti a tempera su le Contrade proteggessero la testa dei pro- carta, eseguiti quasi sempre da pittori di- pri fantini con una cuffia in cuoio. lettanti salvo rare eccezioni: una di queste A rafforzare questa ipotesi è conservato nel sarà la bella incisione realizzata dal pitto- museo della Nobile Contrada dell’Aquila un re senese Alessandro Maffei nel 1840 nella piccolo acquarello su carta applicata su ta- quale è raffigurato l’arrivo vittorioso della vola, risalente alla fine del XVIII secolo, in Nobil Contrada dell’Oca, ma di questa ope- cui è raffigurato il fantino di detta Contra- ra avremo modo di riparlare in seguito. da. Questa tradizione dei ”cavallini” si protrasse Anche in questo caso i pantaloni termina- per tutto il XIXsecolo. Si dice che ne venis- no al ginocchio con le solite calze bianche; se fatto dono dal Capitano ai suoi mangini. la testa è racchiusa inequivocabilmente in Nel Novecento, con l’avvento della fotogra- una cuffia color cuoio in cui si nota un ri- fia, andò affievolendosi sino a scomparire gonfiamento in corrispondenza dell’orec- quasi del tutto. chio. Ma torniamo a descrivere il nostro acqua- Dopo quanto appreso e veduto, credo che rello. Anche se da un punto di vista pitto- si possa tranquillamente asserire che alme- rico non è certamente di grande qualità, no fino alla fine del XVIII secolo, si facesse al contempo contiene una gran dovizia di uso di questi caschetti in cuoio. 17
Murella cronache È del 1796 il primo regolamento del Palio Questa cresta vivrà vicende alterne, infatti con il quale viene introdotto l’uso obbliga- sarà presente nei caschi dei fantini raffi- torio dello zucchino, senza però indicarne gurati nella bella stampa del Mazzuoli del specifiche caratteristiche, tipo il materiale 1717; sparirà nel dipinto conservato nel no- con il quale dovesse essere realizzato. stro museo, per riapparire successivamen- Il documento, che da un punto di vista ico- te nel «Campione del vestiario» innanzi nografico sancisce l’istituzionalizzazione descritto, per scomparire definitivamente dello zucchino simile nella forma a quello intorno al 1840, come attesta l’ultima fonte dei giorni nostri, è senza dubbio il dipinto iconografica che esamineremo tra breve. ad olio su tavola, conservato negli uffici co- munali. Comunque cresta o non cresta, il «Campio- Mi riferisco al «Campione del vestiario dei ne del vestiario» in questa ottica, è senza fantini delle contrade della città di Siena da dubbio il documento più importante a no- praticarsi nella corsa dei cavalli che si ese- stra disposizione, perché per la prima volta guisce nella piazza del Campo» offerta dai ci permette di capire cosa veramente do- Deputati della Festa, nell’anno 1830. vesse intendersi per zucchino. In questo dipinto, di autore ignoto, sono L’ultima fonte, utile per la nostra ricerca, rappresentati tutti e diciassette i fantini in che prenderemo in esame, è la pregevo- plastiche pose, vestiti con i colori della ri- le incisione del pittore senese Alessandro spettiva contrada. Maffei, attivo a Siena tra la fine del Sette- In testa calzano un casco molto simile a cento e la prima metà dell’Ottocento, realiz- quello dei dragoni francesi di Napoleone zata intorno al 1840. con tanto di”Minerve”; ovviamente dipinto In questa stampa acquarellata, che può de- con i colori della contrada; soltanto la cre- finirsi un “Cavallino d’autore”, considerata sta è lasciata a metallo color ottone. la maestria del Maffei, è rappresentato l’ar- 18
Murella cronache rivo vittorioso della Nobile Contrada dell’O- di spessore, potete immaginarvi il danno ca. Non sappiamo se si tratti di un Palio che poteva arrecare una zoccolata ben as- effettivamente corso oppure sia una rico- sestata. struzione di fantasia, certo è che la qualità Le imbottiture erano praticamente inesi- del tratto e la minuziosità dei particolari la stenti, un po' di cotone idrofilo tra la parete rendono particolarmente interessante per dello zucchino ed i quattro spicchi di pelle il nostro fine. incollati col mastice. Si vede chiaramente che i fantini hanno in E poi le tese, fissate alla calotta con punti testa uno zucchino praticamente uguale a di fil di ferro o ribattini, in caso di caduta, quello adottato ai giorni nostri. si piegavano con estrema facilità poten- Se nel «Campione del vestiario» lo zucchino do così ferire il malcapitato fantino. Ne sa appare molto simile al casco dei “Dragoni”, qualcosa lo sfortunato Camillo Pinelli detto a distanza di dieci anni; nella stampa poco Spillo, quando, correndo mi sembra nella fa citata, raggiunge la sua forma definitiva Pantera, cadde e fu ferito abbastanza seria- che lo accompagnerà fino ad oggi, nono- mente al naso dalla tesa, che nella caduta stante le sostanziali innovazioni in tema di si era completamente arricciata. Ma si po- materiali, introdotte a salvaguardia dell’in- trebbero citare tanti altri casi nei quali per columità di chi deve indossarlo. fortuna o, perché i santi protettori fanno Fino ai primi anni ottanta del secolo scorso bene il loro dovere, non è successo niente gli zucchini erano costruiti quasi sempre in di irreparabile. lamiera zincata; salvo che nel periodo im- Fu per questo motivo che verso la metà de- mediatamente successivo alla prima guerra gli anni ottanta del secolo scorso, l’Ammi- mondiale, quando quasi tutte le Contrade, nistrazione Comunale, volendo adeguarsi usarono gli elmetti “Adrian”, residuati belli- alle normative in tema di sicurezza sul la- ci, opportunamente modificati. voro, mise fuori legge i vecchi zucchini in Dal secondo dopoguerra in poi, sarà la Dit- lamiera, prescrivendo alle Contrade di do- ta “Brocchi, fabbri e calderai”, attiva a Sie- tare i propri fantini di protezioni più sicure. na dalla prima metà dell’Ottocento, a realiz- La strada seguita, anche se esteticamente zarli quasi esclusivamente. Ogni contrada aveva il suo modello particolare: per esempio il nostro zuc- chino si differenziava da tutti gli altri per avere la tesa posteriore appena accennata e quella anteriore a becco di papera. Quello della Lupa aveva un rinforzo a rilievo lungo tutta la circonferenza, quello dell’Oca aveva le tese molto ap- puntite, quello del Nicchio al contra- rio, arrotondate, e così potrei conti- nuare per le altre consorelle. In comune avevano però una caratte- ristica, l’estrema fragilità: essendo co- struiti con lamiera di pochi millimetri 19
Murella cronache non bella, fu quella di ricorrere all’uso dei Come già accennato oltre che per la forma, caschetti in resina usati negli ippodromi. lo zucchino della nostra Contrada si diffe- Purtroppo questi caschi sono sprovvisti di renzia da tutti gli altri anche per l’inconfon- tesa in quanto sopra ad essi normalmente dibile disegno. viene calzato il berretto con i colori della Sbrigativamente si parla di “greche”, ma in scuderia. effetti il disegno da noi adottato da più di un Per salvaguardare la tradizione si raggiun- secolo riproduce un motivo che, nel Voca- se un compromesso: si sarebbero potute bolario Araldico ufficiale di Antonio Man- aggiungere le tese e l’unico sistema al tem- no pubblicato a Roma nel 1907, è indicato po individuato fu quello di ricorrere a delle come ”innestato ad incastro”. tese in lamiera da fissare con dei rivetti alla Una volta chiarita l’esatta terminologia, si calotta per cui l’adeguamento risultò sol- tratta ora di capire quando sia stata intro- tanto parzialmente idoneo. dotta questa araldica. Si dovranno attendere i primissimi anni Non avendo a disposizione documenti uf- del nuovo Millennio per risolvere comple- ficiali attestanti questa scelta, ancora una tamente il problema, quando, su iniziativa volta dovremmo appellarci alle scarne fon- di un noto commerciante senese di artico- ti iconografiche di argomento paliesco, ed li per equitazione, una ditta del Nord Italia anche in questo caso ci saranno di grande mise in produzione degli zucchini in vetro aiuto due “Cavallini”, quei quadretti un po’ resina stampati,rispettanti tutte le norme naif precedentemente descritti in tema di sicurezza sul lavoro. Fino agli inizi del Novecento con grandis- Giustamente si è dovuta tutelare l’incolumi- sima probabilità, anche lo zucchino della tà dei fantini a discapito della tradizione. Tartuca era a spicchi come quelli delle altre Se si pensa che è stata allargata la curva Consorelle, eccezion fatta per Aquila, Nic- di San Martino per addolcirla, questa è chio e Torre. ben poca cosa; ma insieme all’inestetetico La prima testimonianza di un nostro zuc- “Cap” obbligatorio per le prove, al posto dei chino non dipinto a spicchi ma invece con tradizionali berretti di tela, tutto ciò deve un motivo “a scacchi” non ben definiti, ri- farci capire che il Palio è cambiato molto sulta purtroppo in un dipinto conservato negli ultimi quaranta anni. nel museo della nostra avversaria, relativo In particolare con la complicità sempre più alla sua vittoria del 2 luglio 1911. invadente dei max media. Molto probabilmente l’autore non ricordan- Per quanto riguarda lo zucchino della Tar- dosi bene il disegno preciso, lo ha rappre- tuca, io e Carlo Venturi cerchiamo di ri- sentato approssimativamente, riuscendo spettare la nostra tradizione intervenendo però ugualmente a farci intuire la partico- sullo zucchino “vergine”, rimuovendo pra- larità dell’inconsueto disegno. ticamente la tesa posteriore e modellando La seconda testimonianza dell’avvenuto quella anteriore con l’aggiunta di una buo- cambiamento di araldica, forse anche più na dose di stucco per darle la forma cano- netta della precedente, ce la offre un basso- nica. E tutto sommato il risultato è decisa- rilievo in legno intagliato e dipinto, esposto mente accettabile. nel museo della Sovrana Contrada dell’Istri- Nella seconda ed ultima parte di questo ar- ce, in cui è riprodotta la vittoria del 2 luglio ticolo, affronterò il tema della particolare 1914. araldica del nostro zucchino. Anche in questo caso lo zucchino del no- 20
Murella cronache stro fantino presenta un decoro a bande to nelle immagini che precedono la corsa, orizzontali che lasciano intravvedere delle quelle girate all’interno del cortile del pode- merlature, sebbene appena accennate. stà ed in quelle relative all’uscita dall’entro- Confortato da questi due esempi or ora ne, il fantino della Lupa ha la testa protetta esposti, mi sento di poter affermare che un dal classico zucchino di quella Contrada, primo cambiamento del disegno del nostro con la tipica banda longitudinale a rilievo. zucchino sia veramente avvenuto in questo A chi volesse sincerarsi, consiglio di visio- periodo. nare su YouTube questo film, magari sol- Se sia stato definitivo o episodico è più dif- tanto l’ultima parte, quella della corsa, per- ficile da stabilire, anche perché nel nostro ché a vederlo tutto è veramente...dura. archivio non esiste nessun documento fo- In alcuni dialoghi sembra di essere più a Fi- tografico o di altro genere di quel periodo, renze che a Siena … e questo la dice lunga che possa far chiarezza a tal riguardo. sulla bontà del prodotto, ma è una mia per- Per avere una prova certa bisognerà atten- sonale opinione. dere il 1932, anno in cui uscirà sugli scher- Ciò nonostante per noi Tartuchini rimane mi il film ”Palio” del regista Alessandro un documento assai importante, in quanto Blasetti. E’ infatti nelle inquadrature della è la prima testimonianza certa della nascita corsa che si vede benissimo il nostro zuc- dell’araldica del nostro zucchino così come chino dipinto con un motivo molto simile siamo abituati a vederlo da quando siamo all’attuale. nati. Però stranamente non è sulla testa del fan- Dal dopoguerra in poi, nei numerosi filma- tino della Tartuca, ma bensì è indossato ti di palio, il fantino della Tartuca appare dal fantino della Lupa, intento a nerbarsi sempre con uno zucchino a “Greche” an- furiosamente con quello della Civetta, che che se non è il termine corretto, come pre- altrettanto stranamente calza quello della cedentemente spiegato. Lupa; come ben si capisce i “primi piani” La bella foto di Giuseppe Gentili in abiti da sono girati in studio probabilmente su ca- fantino con zucchino in testa, pubblicata valli meccanici. nel numero unico “Bazza a chi tocca” in oc- Un doppio scambio veramente incredibile casione della vittoria del 16 agosto 1951, ne al quale è molto difficile dare una spiega- è la miglior conferma. zione plausibile, si possono fare solo ipo- Da allora, salvo che in un paio di occasio- tesi: può essersi trattato di un marchiano ni, dettate da motivi esclusivamente sca- errore, oppure di una scelta del regista, ramantici, lo zucchino della Tartuca viene anche se poco comprensibile da parte mia. dipinto sempre con lo stesso motivo, salvo Comunque un vero e proprio rebus del qua- qualche piccola variante nelle campiture, le difficilmente potrà trovarsi la soluzione. che lo rende unico ed inconfondibile. Non dimentichiamoci però che il film era in Un po' del resto, come siamo noi Tartuchi- bianco e nero per cui nessuno tra gli spet- ni: non migliori, sarebbe troppo presun- tatori, se non senesi, si sarebbe mai potuto tuoso, ma diversi da tutti i popoli delle altre accorgere di questa svista così grossolana. consorelle, e quindi, con i nostri innumere- Una cosa è certa, quello zucchino, impro- voli pregi e qualche difettuccio... priamente calzato dal fantino della Lupa, è il nostro. Giuseppe Mazzoni Sono sicuro di quanto affermo, in quan- 21
Murella cronache LA CONTRADA E IL SUO FUTURO I nostri ragazzi e le loro proposte: spunta il progetto di un Gruppo Giovani Ecco, ci risiamo. Per la seconda volta in scire a prendere dai più grandi il meglio e meno di 12 mesi ci ritroviamo bloccati, lon- aggiungerci qualcosa di nostro. Soprattut- tani da quella che un tempo era la norma- to perché i tempi cambiano molto rapida- lità. E nella nostra normalità, quella di noi mente e noi siamo stati i primi ad essere giovani, c’era la Tartuca. E siamo fiduciosi travolti dalla tecnologia. Per quanto riguar- che questa normalità, con la collaborazio- da le nuove generazioni mi sono accorto ne di tutti, tornerà molto presto. Abbiamo invece di come risulti per loro più facile voluto allora in questa prospettiva di nor- integrare mondo social e tradizioni, men- malità dare voce ai giovani, alle aspettati- tre noi abbiamo subìto più violentemente ve e ai pensieri di ragazze e ragazzi della l’urto con le nuove tecnologie». Si nota in Tartuca, raccontando le preoccupazioni più, ci confida, una tendenza alla disper- attuali e i sogni verso quel futuro che, a sione di questi ragazzi, che probabilmente pensarci bene, non è poi così lontano. Lo- sono disorientati dal vasto mondo che gli si renzo Gigli, in un confronto generaziona- apre davanti con l’ingresso all’età adulta. È le, propone uno spunto interessante, una così che la nostra Contrada ha fatto sentire riflessione che vede intrecciarsi passato e la propria voce in capitolo, con la decisio- futuro: «È bello passare del tempo con chi ne, che probabilmente covava già da qual- ha più esperienza di noi, e credo che sia che tempo, di creare un Gruppo Giovani. Si altrettanto importante da parte nostra riu- tratterebbe di un’iniziativa nata per unire i 22
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