Officina Anno II - Numero III - Rabbia - Liceo Classico Statale Socrate
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Il giornale Agorà, La Canestra, Utòpia… il giornale scolastico del nostro Liceo, nella sua lunga tradizione, si è trasformato di anno in anno, ogni redazione l’ha fatto proprio e ha lasciato un segno del suo passaggio. Nel 2014 è diventato Officina, ispirandosi alla rivista letteraria fondata da Pier Paolo Pasolini nel 1955. Da tre anni a questa parte è un progetto inte- ramente autogestito e autofinanziato da noi studenti, perché, anche in mancanza di fondi, desideriamo portarlo avanti, credendo fermamente nella sua importanza e nel suo enorme potenziale. Officina è un luogo di fermento, di dibattito, di scambio, ospitale e accogliente, che offre a tutti la possibilità di esprimersi e di dare fondo alla propria creatività e fanta- sia. Vogliamo che quest’anno Officina ritorni nelle classi del Socrate ad alimentare nuovi confronti e ci auspichiamo che ogni studente e studen- tessa la senta propria e voglia dare il suo contributo. Il tema – la rabbia Il filo rosso che collega tutti gli articoli presenti in questo numero di Officina è la rabbia: un sentimento primitivo, potente, che ci accomuna tutti e che abbiamo, perciò, deciso di studiare, analizzare e declinare in tutte le sue sfumature; abbiamo svolto ricerche, ci siamo rivolti a degli psicologi, siamo stati aiutati da chi l’ha trasformata in arte: Basquait, Matthieu Kassovitz con il suo film “La Haĩne”, i The Doors, John Lennon, Bob Dylan... Con “La Chimera” di Vassalli abbiamo visto come l’invidia e l’ignoranza si trasformino in cieca rabbia in ogni epoca: nel ‘600 come al giorno d’oggi, fra haters sui social network e violenti neofascisti e neonazisti. Zerocalcare, invece, ci ha permesso di riflettere sulla nostra generazione talmente delusa e scoraggiata da non riuscire a trarre dalla rabbia qualcosa di costruttivo. Ci auguriamo che possiate trovare i nostri articoli e le nostre riflessioni interessanti e ci piacerebbe sentire la vostra opinione. Vi aspettiamo in redazione! La redazione Alessia Milillo IH Claudio Martinelli IVH Domitilla Caponio IH Eleonora De Camillis VD Fabrizio Iacovazzi IB Flavia Fucilli IIK Flavio Cibelli IB Francesca Gallo IH Giuseppe Albergo IG Nicola Moretti IA Pamela Moliterni VD Serena Schiavone IIK Simona Clarizio IA Sofia Padovano VD
La vita è un cinema, tanto che taci Le tue bottiglie non hanno messaggi Chi dice che il mondo è meraviglioso Non ha visto quello che ti stai creando per restarci Rimani zitto, niente pareri Il tuo soffitto: stelle e pianeti A capofitto nel tuo limbo, in preda ai pensieri Procedi nel tuo labirinto senza pareti Da Caparezza -“Una Chiave”
LA RABBIA (breve guida all’utilizzo della rabbia) La rabbia, come le soddisfazione. altre emozioni Negli ultimi della triade millenni però, la dell’ostilità1, è percezione di spesso associata a quest’emozione è primo impatto ad mutata, in seguito un esperienza e a ad una naturale delle sensazioni evoluzione negative, ma emotiva e ad bastano a un’artificiale chiunque pochi inibizione, imposta attimi di riflessione dai costumi della per maturare un società. Gli effetti punto di vista più di quest’inibizione ampio: la rabbia hanno lasciato permette di evidenti tracce superare difficoltà, di reagire, di inibire nella storia umana e ancora oggi minano le paure per raggiungere uno scopo gli equilibri sociali. Quando la rabbia non ritenuto necessario, di abbattere gli viene sfogata (e bisogna precisare che ostacoli più intimidatori. Come può solo in rari ed estremi casi la rabbia allora un’emozione dal potenziale tanto sfocia in violenza fisica o verbale), essa alto, un’emozione fondamentale per la può sia evolvere in rancore o rabbia sopravvivenza stessa, essere narcisistica, sia subire dei cambiamenti: considerata istintivamente “negativa”? l’oggetto verso cui si indirizza la rabbia La risposta è semplice, si trova si sposta (spesso in modo casuale), fino all’interno del concetto stesso di rabbia. ad arrivare all’identificazione Che cos’è la rabbia? dell’oggetto frustrante con se stessi o , peggio ancora, con TUTTO ciò che ci La rabbia (emozione primitiva2) è la permetta di sfogarci. Razzismo, tipica emozione che scaturisce in seguito sessismo e specismo sono solo i casi più ad una frustrazione, fisica o psicologica. evidenti. Eppure, come chiunque può constatare, la relazione frustrazione rabbia non Esiste un modo per evitare che è immediata, ma necessita d’un fattore questo jolly, di cui la natura ci ha intermedio: la volontà che si attribuisce premurosamente fornito, si ad un ente, di provocare la nostra trasformi in uno strumento di frustrazione. La rabbia, quindi, nasce da distruzione di massa? La rabbia, a un DOLORE, ed è necessaria per differenza di ciò che scrivono numerosi provocare in noi quella passione che rotocalchi, non va domata, né inibisce la paura e ci porta ad attaccare tantomeno “sprecata” accanendosi l’oggetto frustrante, liberandoci dal contro un povero sacco da box: la dolore e provocando in noi piacere e rabbia va COMPRESA (identificazione 1 La triade dell’ostilità comprende il disgusto, il disprezzo e, apice della piramide, la rabbia. 2 Un’emozione che può essere osservata sia in bambini molto piccoli che in specie animali diverse dell'uomo.
della frustrazione e dell’oggetto avendo sviluppato una maggiore frustrante), RIELABORATA (riflessione sensibilità, e quindi a provare più sull’oggetto frustrante e frustrazione … spesso essere colti contestualizzazione dell’accaduto) ed comporta essere arrabbiati. infine ESPRESSA. Per riuscire a Eppure, il sapiente ha le facoltà per compiere questo viaggio all’interno delle sfruttare la propria rabbia in modo proprie emozioni è necessario un costruttivo, trasformando quel fuoco requisito, tanto caro a noi classicisti: interiore, che distrugge e brucia, in una bisogna conoscersi. Conoscenza e fiamma che non ustiona ma riscalda e cultura sono gli strumenti che ci illumina. Nel sapiente rabbia e amore permettono di accedere ed usufruire sono posti sullo stesso piano: la cultura delle nostre emozioni. Imparare e lo studio non passivo regalano significa abbattere confini, ampliare i all’uomo quella rabbia che permette propri orizzonti e saper cambiare all’amore per il mondo di non spegnersi opinione: l’uomo colto è colui che sa mai. empatizzare con l’altro e vedere nell’altro se stesso. Chi riesce a trattare il prossimo con amore, chi medita sulle conseguenze delle azioni proprie ed altrui, sarà portato a riconoscere le Flavia Fucilli II K ingiustizie del mondo più vividamente,
LO SPORTELLO DELLO PSICOLOGO intervista alla dott.ssa Maria Antonella Balzano, specializzata in psicologia dell’infanzia e dell’adolescenza Cos’è lo “Sportello dello Psicologo”? il confronto con i loro genitori o con gli insegnanti. E lo psicologo, come un Si tratta di uno sportello di ascolto di 35 amico, ma con delle competenze in più, ore, gratuito e aperto a tutti voi, può essere d’aiuto per dare il giusto studenti e studentesse del Liceo peso alle difficoltà che si incontrano in Socrate. Gli incontri non hanno una questo particolare momento della vita. Il tema scelto per questo numero è finalità terapeutica, ma vi offrono la “rabbia”. Come gestirla e l’opportunità di confrontarvi con trasformarla in un sentimento qualcuno in possesso di competenze costruttivo? specifiche relative alle problematiche che possono sorgere alla vostra età. La La rabbia è un’emozione universale; ci vostra privacy e la vostra intimità sono spaventa, perché ci fa perdere il ovviamente protette dal segreto controllo. Molte volte crediamo che la professionale. soluzione per gestirla sia reprimerla, ma questo può portare a conseguenze Cosa ne pensa dei pregiudizi nei estremamente negative e deleterie. La confronti degli psicologi? soluzione, invece, sta nel mezzo: Sono molti i pregiudizi nei confronti canalizzare la rabbia, ovvero saperla degli psicologi e spesso sono più gli assecondare nel modo giusto. Non ci adulti che i ragazzi a mostrare sono, però, delle regole determinate che reticenza. Le sedute sembrano quasi insegnino a farlo; trovare delle chiacchierate, in cui potete autonomamente la propria modalità di sentirvi a vostro agio. Non ci sono gestione di questo sentimento contenuti “giusti” o “sbagliati”. rappresenta, infatti, un importante L’adolescenza viene spesso definita momento nella crescita di ogni come una “seconda nascita”, un individuo. momento in cui ai ragazzi non basta più a cura di Domitilla Caponio IH
TUTTO QUELLO CHE AMO FARE È ILLEGALE O IMMORALE muro, ma quella più invadente, quella più ostile, ma a cui ogni giorno stringiamo la mano è la rabbia. Vi assicuro che è difficile essere così piccoli rispetto a quest'emozione così grande ed adulta. Una rabbia che fa da padrona ad ogni sigaretta, a ogni pagina strappata, a ogni riga scritta e ricancellata almeno venti volte; la rabbia delle sei di mattina, la rabbia degli autobus presi al volo, che Fantozzi al nostro confronto ci fa un baffo. La rabbia di non sentirsi parte di qualcosa, di essere troppo o troppo poco, di, come diciamo noi, "sfrasiare" sempre . Quell'impeto, quella voglia di scappare, quella voglia di sparire che ci accomuna tutti come le versioni di Cesare in quarto ginnasio, a volte prende il sopravvento e in un istante, in una frazione di secondo, sei dissolto chissà dove. Ci chiedete cosa vorremmo? In cosa speriamo e volte anche in cosa crediamo. La risposta è sempre più vaga, sempre più irrisoria e incerta, ma la volete la verità? Quella che arde ancora? Corriamo o rincorriamo? Ascoltiamo o Vorremmo un mondo che non è sentiamo? Parliamo o muoviamo solo le esattamente come quello che ci state labbra dalle quali escono flebili suoni? lasciando, speriamo nel domani, nel "io Viaggiamo o più semplicemente speriamo che me la cavo". Crediamo in scappiamo? tutto e in niente, poiché ci ritroviamo Vorremmo urlare eppure non riusciamo costantemente a un bivio tra cos'è il ad emettere neanche una vocale. bene e cos'è il male, tra chi frequentare Ci definiscono una generazione e tra chi no, tra cosa sognare e cosa sbagliata, priva di valori e quasi insulsa, ripiegare e chiudere a chiave in un mia nonna direbbe: gioventù bruciata. vecchio baule. Forse non siamo bruciati, magari Vorremmo svegliarci un giorno ed essere ardiamo ancora perché il fuoco si è ancora in tempo, capire quali sono le spento ma la brace, il cuore è ancora nostre scelte sbagliate, accorgerci che il vivo. mondo è là fuori e non nella nostra Un vecchio detto dice: "un uccello in cameretta con i muri tappezzati di gabbia non canta per amore, canta per vecchi miti ormai andati. rabbia". Vorremmo essere padroni non del Qual è la nostra gabbia allora? È fatta di mondo, ma quanto meno della nostra cemento, di lamiera, di legno? Ha vita. realmente delle pareti in fondo, e se le Chiediamo troppo? Probabilmente no, in ha, si potranno mai abbattere? fondo questo è solo l'urlo della Siamo immersi nei sentimenti, nelle generazione bruciata. emozioni più strazianti e sconvolgenti, in quelle che ti fanno battere il cuore a Simona Clarizio I A ritmo di bit e di una frase vista su un
L’ERA DIGITALE TRA LUCI E OMBRE Allo scoccare del terzo millennio, il collera e, in un vano tentativo di mondo delle intercomunicazioni globali e ritrovarlo, si estremizzano questi la sfera delle dinamiche sociali e sentimenti fino al limite del ridicolo, fino politiche sono stati catapultati in una al punto di privarli totalmente di rilievo. nuova era: l’era digitale. Con l’isteria I protagonisti siamo noi: i di Internet e con le varie rivoluzioni in “millennials”, nati insieme al campo informatico che stanno millennio, inghiottiti sin dalla nascita travolgendo gli utenti, il fenomeno della dalla rete informatica globale che ormai rete si fa strada tra luci e ombre. regola quasi ogni azione e transizione, a I sentimenti e le opinioni personali tal punto da non contemplare mai la escono a pezzi dall’incontro-scontro con possibilità di farne a meno. lo strapotere del web e la sua potenza Semplicemente perché il mondo, per in costante ascesa. È ormai dilagante la noi, è ormai questo ed è impossibile tendenza a perdere di vista, volenti o concepirne uno diverso. Occhi incollati nolenti, il valore della libera espressione allo schermo, urla fatte di pixel, ira e del proprio pensiero. La possibilità data aggressività gratuita… Se pure talvolta dai social media di condividere i propri commettiamo l’errore di sfogarci sui pensieri senza limiti di tempo o di media senza poi concretizzare questo distanza e senza censure si sta nostro sfogo in azione, altre volte invece trasformando in un abuso della libertà e la fase reattiva del nostro sentimento ci sta gradualmente facendo perdere di c’è, ma è oscurata dall’invadenza e dalla vista il valore delle parole. Una così platealità della fase precedente. grande libertà di esternazione delle La rabbia è nella natura dell’essere proprie emozioni, impiegata umano, non appartiene a una cultura o impropriamente, ci fa perdere di vista i a un’epoca. Essa è insita in qualsiasi sentimenti stessi che cerchiamo di generazione: cambia solo il modo in cui esprimere, troppo impegnati nell’atto di viene espressa. La nostra rabbia, nel renderli plateali piuttosto che viverli. millennio dell’egemonia tecnologica, ha La banalizzazione dei sentimenti finisce un valore o è solo un sentimento per causare una visione alterata della vuoto? E se così fosse, la colpa è realtà. Si pensi al sentimento della davvero da imputare a Internet? L’arrivo rabbia, forse quello più abusato sulle della rete si può considerare piattaforme mediatiche. Ci si lamenta e un’evoluzione dell’umanità, o piuttosto ci si adira così tanto che a volte si una sua involuzione? finisce per perdere il senso della propria
Forse dovremmo chiederci se siamo semplicemente rabbia che genera altra anche noi colpevoli di questo “abuso rabbia, ed è dunque deleteria per noi della libera espressione” che ha portato stessi e per gli altri. Rispondendo a alla svalorizzazione del sentimento; se questi ultimi quesiti, troveremo più la nostra rabbia costituisce un metodo di facilmente la risposta anche ai primi. sfogo, di catarsi, e può risultare in Alessia Milillo I H qualcosa di produttivo, o se è SOCIETÀ INTIMORITA Viviamo in una società in cui fondamentale: la superficialità poiché la l'importante è apparire uguali, viviamo volontà del voler essere tutti uguali ormai in una società in cui ci dichiariamo deriva da una scarsa analisi dell'anima “unici" quando tutte le nostre scelte e le di ciascuno di noi. Ormai ha importanza nostre opinioni si fondano su pensieri solo l'aspetto esteriore e non si è inclini altrui. a mettere in rilievo la psicologia di noi uomini. La ricerca del nostro io è ormai impossibile perché “uguale" è giusto , I media e gli strumenti di informazione , “diverso" è sbagliato e tutti noi inoltre, danno un esempio sbagliato di accettiamo questa realtà ma ciò significa come si dovrebbe essere , proponendo che la nostra società è formata dalla modelli eccessivamente “perfetti” che maggioranza di deboli, venendo aiutano solo a frantumare la debole ingannati da questi ideali bruciando le autostima di ciascuno, generando a tappe dei loro veri interessi. Noi tutti dovremmo cercare di scoprire i nostri volte numerose problematiche. Questi veri desideri, le nostre reali aspirazioni. mezzi di comunicazione, attraverso le comunissime pubblicità, infatti, cercano La diversità spesso ci fa paura poiché di influenzare il pensiero di ogni singolo tutti noi abbiamo qualcosa di speciale, di individuo proponendo articoli di ogni diverso e di unicamente bello ma spesso cerchiamo di reprimere le nostre tipologia, dall'abbigliamento al cibo o caratteristiche più esclusive per timore addirittura facendo riferimento ad di non essere accettati o di essere alcune modalità di vita rendendoci definiti diversi, difatti noi ci priviamo di volontariamente incapaci di selezionare essere quello che vogliamo per cercare ogni elemento che prende parte alla la totale omologazione. nostra vita secondo i nostri veri interessi L’omologazione quindi è una forma di e prendendo in considerazione ciò che è “soffocamento” passivo per tutti noi definito “bello" ed “appropriato" da voci che speriamo di essere ben accetti nei martellanti pubblicitarie che girano e si confronti di un sociale sempre più incline divulgano attraverso una televisione, al voler apparire qualcuno che in realtà una radio o uno smartphone. non siamo: fenomeno altamente tossico per ogni generazione, poiché si sta Ovviamente queste “voci" sono gestite e eliminando ogni forma di neutralità e pilotate da soggetti che influenzano le soprattutto di spontaneità per voler menti dei consumatori a loro vantaggio essere qualcuno che non si è realmente; quindi inoltre spesso sono attuate a ciascuno di noi infatti indossa ormai una scopo economico perciò dobbiamo maschera per neutralizzare i renderci conto di essere oppressi comportamenti definiti diversi e insoliti costantemente da un sistema solo per per paura del pregiudizio del prossimo degli interessi personali e cercare di fondando ogni nostra caratteristica su una figura che in verità non esiste ma è creare delle personalità che ci frutto di cambiamenti, di falsità e distinguano da ognuno per aspetto finzione. Inoltre questo fenomeno si morale ed estetico. fonda su una caratteristica Pamela Moliterni V D
della mutilazione, che colpisce violentemente lo sguardo come un pugno allo stomaco. Con questa immagine Stirton, impegnato già da anni nella lotta contro il bracconaggio vuole denunciare lo spietato massacro dei rinoceronti indiani e africani uccisi per il valore dei loro corni oggetto di un prosperoso commercio tra la Cina e il Vietnam per il loro presunto potere curativo. Una macchina fotografica è capace di Gente senza scrupoli si arricchisce fare centinaia di scatti diversi l’uno mutilando e uccidendo animali indifesi e dall’altro ma solo quelle immagini che in via di estinzione speculando sulla non immortalano semplicemente ignoranza di persone ingenue e l’aspetto esteriore di oggetti o persone disperate che pensano di poter curare o e che ci mostrano l’anima dei soggetti, di poter risolvere i loro problemi con le sono dette fotografie. Il fotografo, o “virtù magiche” del corno del meglio, l’artista attraverso le foto rinoceronte nero, di cui attualmente trasmette emozioni, sentimenti e stati sono rimasti 30.000 esemplari e d’animo provati, momenti felici e tristi e solamente cinque specie viventi. Il luoghi e persone incise nel cuore. Con fotografo riesce a scioccarci con una la fotografia, non solo si esprimono foto che pur essendo così cruenta è sentimenti, ma si può anche sconvolgente nella sua semplicità denunciare e urlare la propria rabbia perché attraverso la figura chiave del contro tutte le aberrazioni e le storture rinoceronte mutilato, segnala un della nostra società. Uomini e donne improrogabile problema che va risolto al coraggiosi girano il mondo in cerca di più presto poiché tra qualche anno la scatti che mostrino una realtà spesso fauna del nostro pianeta si ridurrà nascosta ai nostri occhi. E’ questo il talmente tanto che resteranno in vita caso del fotogiornalista sudafricano solo esigue specie con tutte le inevitabili Brent Stirton che con la sua foto di un e drammatiche conseguenze per il rinoceronte vittima dei bracconieri ha nostro pianeta. La foto è un vinto il premio Wildlife campanello d'allarme che ci vuole Photographer of the Year 2017, spronare a utilizzare tutta la nostra concorso fotografico britannico rabbia per trovare una soluzione perché organizzato dal Museo di storia naturale non dobbiamo pensare alla rabbia come di Londra. La foto mostra la carcassa di ad un qualcosa di distruttivo, pieno di un rinoceronte nero morto da 24 ore violenza e di odio, ma anzi bisogna che giace nel fango in una riserva imparare ad utilizzarla per reagire e naturale del Sud Africa, il cui corno è opporsi in maniera costruttiva a chi sta stato tranciato dai bracconieri. Al posto distruggendo il nostro ecosistema. del magnifico corno resta solo il rosa Eleonora De Camillis V D
5 CURIOSITÀ SULLA RABBIA Ti hanno mai detto di contare spiegazione (che non ti aiuterà a riparare il vaso a cui i tuoi tenevano fino a 10, quando sei arrabbiato? tanto). Quando ci arrabbiamo Avevano ragione! Quando ci si la frequenza cardiaca, la tensione arrabbia la zona del cervello arteriosa e la produzione di responsabile di elaborare le testosterone aumentano, e l’emisfero informazioni in istinto (e sinistro del cervello diventa più permetterci di reagire stimolato; il tuo corpo è pronto a rapidamente a pericoli, reagire, i muscoli pieni d’ossigeno minacce e stress), l’amigdala, urlano al tuo cervello: AZIONE! prevale sulle altre. Il sangue affluisce rapidamente verso questa zona del cervello che Non fare quella faccia … oppure in pochi millisecondi è in grado di sì? farci arrabbiare. Basta aspettare Sopracciglia corrucciate, angoli della qualche secondo per permettere ai bocca tendenti verso il basso, lobi frontali di elaborare e mandibola serrata e denti scoperti.. razionalizzare l’accaduto, dandoti la la riconoscete? È l’espressione della facoltà di controllare le tue azioni. rabbia! Nella maggior parte dei mammiferi le manifestazioni e le Ti hanno mai dato dell’isterica? espressioni facciali della rabbia sono le stesse, così da permettere a tutti di Rispondi che… sapere quando evitare Il termine “isteria” (da “hysteron”, un animale, che sia utero) viene coniato da Ippocrate cane, orso, bonobo o secondo il quale questa malattia era uomo. causata nelle donne proprio da uno spostamento dell’utero. Decine e decine erano i sintomi che (solo e (Foto di Manuela Kulpa) soltanto nelle donne) portavano alla diagnosi di isteria, eppure la terapia proposta rimaneva sempre e solo Μῆνιν ἄειδε θεὰ... quella: il matrimonio, per gli antichi Freud non è stato di certo il primo ad greci, il rogo, per i medici precedenti analizzare e a studiare gli effetti e le il XVIIa.C. Il termine isteria è stato cause della rabbia. Tra i suoi tolto dal DSM solo nel 1980, in predecessori, uno spicca e risalta quanto estremamente sessista e non rispetto agli altri, tra noi classicisti … corrispondente ad un effettiva Omero! L’Iliade è il poema “dell’ira” patologia. per eccellenza, nonché il primo testo in cui vengono descritte le fasi, i moventi e le conseguenze della Da Bruce Banner ad Hulk rabbia. Che l’autore ne fosse Ti è mai capitato di tirare consapevole o no, aveva appena dato pugni, calci, di correre un contributo fondamentale per per ore o di rompere tracciare la storia della rabbia nella oggetti.. per la rabbia? società umana indietro nei secoli. Per quanto questo sia un comportamento da Flavia Fucilli II K evitare, ha una
MACERIE Negli ultimi anni si è sentito spesso Le vite di questi personaggi (ispirate a parlare di Zerocalcare, un autore che quelle di persone realmente esistenti) riesce a parlare ai giovani in racconti hanno preso nel corso degli anni delle autobiografici di grande successo. direzioni inaspettate. Tra dialoghi in romanaccio e riferimenti alla cultura pop anni ’80 il fumettista di Nelle interviste Zerocalcare afferma: Rebibbia è riuscito sempre a inserire “Se penso che le persone con le quali spunti di riflessione sulla sua sono cresciuto – persone migliori di me generazione e sulla società. che ancora adesso quando parlano In Kobane Calling è riuscito a far prendo appunti per segnarmi le cose da capire con chiarezza la drammatica dire nelle interviste – fanno l’inventario situazione dei curdi e della città di di notte nei supermercati, l’unico modo Kobane, assediata, in un ottimo che ho di rappresentare le loro vite è reportage in cui narrazione e tempi questo: un mondo di macerie.” comici vengono perfettamente calibrati. In Macerie Prime (la sua ultima fatica) Un mondo di illusioni tradite e sogni ci riporta a Roma, dove ritroviamo gli infranti. amici di Zero conosciuti nei libri Macerie lasciate da chi c’era prima e da precedenti (La profezia cui bisogna iniziare a ricostruire. dell’armadillo, Un polpo alla gola Il mondo mostrato da Zerocalcare ha ecc...) un’ambientazione post-apocalittica ed è Ed è proprio su questi personaggi che ci infestato da mostri e demoni, i quali si si concentra nell’opera. nutrono dei sentimenti dei protagonisti, Ciascuno di loro deve fare i conti con la che siano la paura dell’irreversibilità, propria situazione attuale: c’è chi vive della crescita o la rabbia per quello che ancora con i genitori, c’è chi decide di non si riesce ad ottenere dalla vita. sposarsi e figliare e chi non può permetterselo, c’è chi ha studiato tanto Nulla di cui purtroppo non per poi finire a lavorare in un’azienda siamo abituati a sentir che produce cucchiai. parlare…
Anche Zerocalcare, protagonista del racconto, non se la passa bene. Lui ce l’ha fatta, ha trovato stabilità economica, ha una bella casa. Eppure preme su di lui un forte senso di responsabilità dovuto alla popolarità. Gli “accolli”, le scadenze, il non voler deludere il pubblico, la tensione, la paura di “diventare un’altra cosa, troppo lontana da come sembrava giusto essere”. Il tutto lo porta ad un crollo psicologico. Quella sensazione causata dalla nostra rabbia che ci porta a dire: “Sai che c’è? Chissenefrega.” Macerie Prime è solo la prima parte di interessante, riuscitissima anche dal un’opera più ampia che vedrà la sua punto di vista grafico: splash page conclusione in un secondo volume in memorabili e impostazione delle tavole uscita a maggio. mai statica, uno stile più pulito e “maturo”, come del resto avevamo Il volume magari non è l’ideale per chi notato negli ultimi libri. volesse avvicinarsi ai fumetti di Consigliatissimo. Zerocalcare (per quello è sempre consigliato “la profezia dell’armadillo”) ma è comunque un’opera gradevole e Fabrizio Iacovazzi I B IL NAZIFASCISMO È MORTO? Domenica 3 dicembre Matteo Renzi, patrimonio di tutta la politica.” Inoltre segretario del Partito Democratico, afferma: “Questa priorità educativa e intervistato da Fabio Fazio a Che Tempo culturale di raccontare e far sì che la Che Fa, per la prima volta propone una memoria abbia un valore deve riflessione che fa riflettere parecchio: accomunare tutte le forze politiche.” “Diamo per scontato che I giovani Queste affermazioni giungono in merito sappiano tutto riguardo l’Olocausto e la ad alcuni episodi di cronaca avvenuti Shoah. Stiamo sottovalutando il peso prima e dopo la stessa intervista: la sera dell’ignoranza che diventa occasione del 29 novembre, durante l’assemblea pericolosa per il farsi strada della dell’associazione Como senza Frontiere, violenza”, “Ognuno può votare per associazione che si occupa qualsiasi partito politico, ma sul dell’integrazione dei rifugiati, un gruppo nazifascismo non si scherza”, di naziskin ha fatto irruzione nel chiostro aggiunge. “Non possiamo fare finta di di Sant’Eufemia ed ha obbligato i nulla. Bisogna dire che queste cose sono presenti all’ascolto di un volantino di
nuovi. Condivide la stessa linea di pensiero il Front National di Marine Le Pen, la quale si è affermata come seconda forza politica del paese alle presidenziali spaventando i vertici di Bruxelles che già avevano ammonito Nigel Farage, leader dello di propaganda. Da tempo si denuncia UKIP, partito antieuropeista britannico, una forte presenza di stampo fascista in prima che spingesse l’acceleratore sul Lombardia. La sera del 2 dicembre viene referendum per l’uscita del Regno Unito trovata una bandiera nazista affissa a dall’Unione Europea, sfidando l’allora una parete di un ufficio della caserma dei primo ministro Cameron e facendo false carabinieri Baldissera, vicino Firenze, promesse all’elettorato. In Germania, sede del sesto battaglione dell’arma e del cuore economico dell’Europa, si fatica a comando regionale, filmata da una creare un governo stabile, e si avrà telecamera. Il carabiniere responsabile bisogno di nuove elezioni poiché Martin del gesto è stato deposto dalla carica e Schulz si è opposto a un governo con la arrestato. La mattina del 7 dicembre un cancelliera Merkel e il partito gruppo di esponenti di Forza Nuova a nazionalsocialista AfD ha acquistato molti volto coperto protesta con bandiere, consensi, dopo che l’accordo con i verdi e striscioni e fumogeni sotto la sede del i liberali non è andato a buon fine. In giornale La Repubblica, incitando a Polonia la società è spaccata in due: da boicottare il giornale stesso e L’Espresso, un lato la sinistra, legata ai valori di di sua proprietà. Nove di loro sono stati Solidarnosc, dall’altro la desta xenofoba identificati e arrestati. In seguito e antieuropeista che l’11 novembre ha l’A.N.P.I. ha chiesto il bando trasformato il corteo previsto per la festa dell’associazione politica; ovviamente la dell’indipendenza polacca in una richiesta è stata ignorata e messa sotto manifestazione ricca di scontri con la silenzio. Un'altra forza politica orientata polizia. La soluzione per l’Europa di alla parte più estrema della destra è liberarsi dei nazionalismi e dalla rinascita Casa Pound, che forte dell’appoggio del di piccole minoranze di stampo clan malavitoso degli Spada ad Ostia è nazifascista è il fare mente locale degli riuscita ad entrare nel consiglio comunale errori, fare fronte comune davanti ai superando la soglia del 4%. A livello problemi e sviluppare una coscienza nazionale Matteo Salvini, segretario unitaria anche davanti alle sfide della Lega Nord, si sta allontanando dalle internazionali. Nel 2018 parlare di lotta al linee ferree del suo predecessore nazifascismo sembra quasi assurdo dati i Umberto Bossi, dando al suo partito una valori di democrazia che hanno mosso connotazione non più federalista, cioè fondatori dell’Unione Europea dopo la per l’indipendenza del Nord Italia, ma Seconda Guerra Mondiale. nazionalista e anti-europeista, rendendo obsoleti i vecchi slogan e creandone di Claudio Martinelli IV H
Il sabato dell’undici tale bellezza eccessiva e settembre 1610 nella fuori luogo, un elemento campagna di un villaggio scandaloso e del novarese, Zardino, diabolico?” si Antonia Spagnolini viene domandano le suore che bruciata sul rogo per l’hanno allevata, gli stregoneria. Ha poco più abitanti di Zardino e gli di vent’anni e la sua vita inquisitori che si non è mai stata semplice occupano del suo caso. e serena: lei è Tutti loro sono corrosi un’esposta, una delle dall’invidia, non solo bambine e dei bambini dovuta al suo aspetto che vengono abbandonati fisico, ma anche alla sua alle cure delle suore nel intraprendenza, alla sua ‘600, ai tempi della curiosità e alla sua dominazione spagnola; in bontà: caratteristiche quel periodo, infatti, i che, evidentemente, in soldati iberici dettano quell’epoca non sono legge nelle valli dell’Italia apprezzate! E invece settentrionale senza contribuiscono ad trovare nessuna alimentare quel opposizione e pregiudizio e quel spadroneggiano nei piccoli villaggi e disprezzo che diventeranno la causa nelle città, in cui sono soliti violentare le della sua morte. donne, come se sia del tutto lecito e Antonia, come molte delle ragazze normale. Di conseguenza il fenomeno consegnate al braccio secolare, infatti, dei neonati lasciati negli orfanotrofi, non è mai stata una strega, in quanto esito di quegli abusi sessuali, è non ha mai commesso “malefici” o ampiamente diffuso. “incantesimi”, ma ha avuto solamente il Per Antonia quello di essere un’esposta coraggio di opporsi alla dottrina rigida è un marchio indelebile, che della Chiesa dell’epoca e alla mentalità l’accompagnerà per tutta la vita: tutto chiusa della gente; l’essere donna, in lei, a partire dai capelli corvini e dalla difatti, nel ‘600 significa venire carnagione scura, urla al mondo che è giudicata in base al proprio aspetto figlia della violenza, e quindi non è fisico e al proprio comportamento: se degna di essere considerata al pari degli una ragazza è brutta, nessuno la vuole altri. ed è considerata adatta solamente a Solamente i suoi genitori adottivi, lavorare in casa o ad assistere un Francesca e Bartolo Nidasio, le malato, se, invece, è bella, allora è riconoscono delle qualità e le proprietà dell’uomo; se si ribella, è valorizzano, ma per tutti gli altri ella è sconcia o è una strega. destinata a rimanere per sempre Con questo quadro dai caratteri cupi e un’emarginata. negativi della società del ‘600, tirato Per di più Antonia è bella, fuori dal “nulla” di una valle estremamente bella, da incanto, da piemontese, con la sua concezione della portare il trambusto attorno a sé, donna, con i suoi “disvalori”, dovunque fosse capitata; e questo non Sebastiano Vassalli, che pubblica “La fa altro che aumentare Chimera” nel 1990, vuol far riflettere su esponenzialmente la distanza che c’è quanto sia cambiato rispetto a quattro fra lei e coloro che la circondano. secoli fa e sui quanto ci sia da cambiare “Che diritto aveva una ragazza del ancora oggi sul modo di relazionarsi con popolo, e per giunta esposta, d’esser il “diverso”. così bella? Non era forse implicito, in Domitilla Caponio I H
Quando l’arte conoscenza dei luoghi più disparati era fa rabbia. frutto di uno studio condotto “a tavolino” Emilio Carlo nella biblioteca di famiglia. Giuseppe Maria Quest’autore, però, portò sulle spalle un Salgàri, nato a terribile peso, tanto da condurlo, il 25 Verona il 21 aprile 1911, a togliersi la vita, agosto 1862, è tagliandosi la gola. Egli infatti visse riuscito ad l’ultimo periodo della sua vita in estrema imprimere, grazie povertà e colpito da una tragedia dopo ad un’attività l’altra: nel 1887 morì la madre e poco editoriale tempo dopo, nel 1889, anche il padre, abnormemente suicida. Nel 1892 sposò sua moglie, Ida, prolifica, il suo che non molti anni dopo, finì per soffrire nome nella lista di disordini mentali talmente gravi da dei più grandi essere costretta a ricoverarsi in un vero e romanzieri italiani proprio manicomio. Furono proprio le del XX secolo e spese contratte per le cure della moglie a forse, di tutti i tempi. Nome che magari farlo finire sul lastrico. Infatti a duri colpi risulterà sconosciuto ai lettori meno dal punto di vista familiare ben presto si avvezzi, ma che sopraggiunge al ricordo aggiunsero gravi problemi di carattere di chiunque citando il nome di alcune economico. delle sue opere più celebri come ad Dovette indebitarsi pesantemente e i suoi esempio “Sandokan” oppure “Il editori, approfittandosi della sua Corsaro Nero”. situazione, lo costrinsero a pubblicare con Il tratto distintivo di questo scrittore, in ritmi disumani tre libri all’anno: era genere apprezzato dai più, oltre obbligato a passare giorni e notti sullo l’asciuttezza e la semplicità dello stile, scrittoio e ad adoperare il poco tempo privo di anacoluti e di perifrasi, è la libero per le documentazioni necessarie straordinaria perizia di particolari nella alla stesura degli stessi, tutto ciò ad una descrizione di ambienti, popoli, tradizioni, retribuzione da fame. Il pover’uomo non piante e animali esotici. I suoi romanzi, resse quello stile di vita frenetico e infatti, hanno ambientazioni che variano disperato e, disgraziatamente, si tolse la dalla Cina all’India al sud America e vita a soli 49 anni, ignorato da tutti e persino all’Artico. I suddetti luoghi lasciandoci una delle produzioni letterarie vengono resi in maniera talmente più ampie della lingua italiana e passando accurata nei dettagli da riuscire a ai suoi figli solo 150 lire e molti debiti da trasportare facilmente il lettore in una saldare. Questa, ahimè, è una storia che giungla amazzonica o nel palazzo di un fa rabbia, ossia quando l’arte, la libera rajà, restituendone fedelmente gli odori, i espressione dell’artista, il trionfo del suo colori, i sapori e gli immortali personaggi. estro artistico, è ridotta, per colpa del Verrebbe dunque da pensare che questo mero e basso gioco capitalista, a mucca autore, tra l’altro apprezzato anche da mungere a più non posso. E vi all’estero (è ricordato come lo scrittore confesso che dopo aver letto della triste preferito di Che Guevara, che lesse 63 dei fine di questo geniale scrittore, non potrò suoi romanzi) abbia condotto una vita più leggere un suo romanzo senza, come peregrina ed errabonda attraverso i minimo, l’amaro in bocca. Per quanto continenti e le nazioni. Ma in verità ci si piccolo, questo è il mio modesto tributo sbaglierebbe poiché, mirabile dictu, e, se vogliamo, riscatto a colui che è Salgàri non lasciò mai la penisola. Tutto il stato protagonista della mia infanzia suo sapere e la sua approfondita letteraria. Giuseppe Albergo I G
LA HAÎNE «Questa alla è la storia distruzione di un in fiamme uomo che della cade da palestra che un gestiva e palazzo di che aveva cinquanta faticato per piani. costruire, lo Mano a vediamo mano che però cadendo sempre passa da calmo, un piano silenzioso all'altro, il perché la tizio, per farsi coraggio, si ripete: "Fino sua rabbia lo porta al voler evadere da a qui tutto bene. Fino a qui tutto bene. dove si trova in quel momento e Fino a qui tutto bene." Il problema non immagina così di scappare lontano dai è la caduta, ma l'atterraggio.» tumulti. Saïd è colui, invece, che si accoda: non prende posizione nelle L’Haîne (L’odio) racconta la storia di un discussioni e arranca tra i doveri che gli mondo, di una società allo sbando che spettano, in quanto i suoi fratelli sono più si avvicina all’atterraggio e più si quasi tutti carcerati, e la vita ripete che va tutto bene, preferendo in tumultuosa del ghetto. Sequenza dopo questo modo essere cieca davanti alla sequenza, scopriamo insieme a questi cruda verità. Matthieu Kassovitz personaggi la verità su uno Stato che è porta così sul grande schermo una sempre più opprimente e che cerca pellicola che si rivelerà emblematica per invano di non vedere i disagi dei ceti il futuro della cinematografia europea. più bassi e su una comunità arrabbiata, Paragonabile a un reportage, il film ci stanca che, da come intuiamo nel permette di immedesimarci nella vita significativo spezzone in cui Saïd dei tanti ragazzi appartenenti ai sostituisce con una bomboletta spray sobborghi parigini più malfamati. Il film sul manifesto che dice “Le monde est à è ambientato, infatti, in una Parigi in vous” la v con la n, cerca di far preda agli scontri più feroci nati dopo la intendere una volta per tutte con un cattura e il pestaggio della polizia nei mare di proteste e manifestazioni, che confronti di un ragazzo apparentemente “il mondo (non) è vostro” come si dice innocente, Abdel. Nasce tra i suoi amici, tentando malamente di scaricare Vinz, Saïd e Huber la sete di vendetta. l’imponente responsabilità nelle mani Questi ci mostrano tre sentimenti di dell’altro, come se fosse qualcosa che rabbia differenti. Quella di Vinz è una non ci riguardasse, ma che “il mondo è rabbia che è stata fino a quel momento nostro”. La pellicola è distribuita in repressa, ma che è scoppiata d’impeto, bianco e nero perché non abbiamo è trapelata al di fuori di sé e lui non può bisogno di nessun’altro effetto se non far a meno di essere un attaccabrighe, della verità, delle emozioni forti quali la sentendosi sempre colpito nel personale rabbia e la forza di sovvertire lo stato appena gli si dice qualcosa di delle cose. Allo stesso modo noi non spiacevole, in più è convinto che per dobbiamo solo desiderare la fuga come ottenere rispetto si debba sempre Hubert, ma anche di lottare come Vinz. ricorrere alla violenza. La rabbia di Hubert è dovuta, più che all’accaduto, Francesca Gallo I H
Portabandiera per caso Dritto al cuore...della Rivoluzione! “My revolution” (in lingua è, però, altrettanto attirato dalle originale “Ma révolution”) di Ramzi Ben sue origini; è troppo concentrato sui Sliman, prodotto in Francia nel 2016, è classici problemi adolescenziali per selezionato a Berlino e al “Giffoni Film preoccuparsene: è, infatti, innamorato Festival”. Ha come sfondo la Primavera di una ragazza, Sygrid (Anamaria araba: un insieme di proteste Vartolomei). Con l’aiuto dell’amico Fèlix cominciate nel 2010 nel Nord Africa e (Lucien Le Guern), fa di tutto per parte del Medio Oriente, specialmente in attirare la sua attenzione e per Tunisia, Algeria e Marocco. Queste sono diventare popolare come lei a scuola, cominciate per la pessima economia ma nulla sembra funzionare. Una sera della Tunisia e, per le stesse ragioni, s’imbatte casualmente in un rally di altre rivolte sono state innescate negli strada organizzato da dei giovani altri paesi del mondo arabo, portando tunisini e si fa catturare dalla musica e alle forzate dimissioni di quattro dalle danze. Non curandosi di cosa stia governatori. Nel corso della rivoluzione realmente accadendo, afferra una ci sono stati atti estremi come suicidi e bandiera e balla con loro. Senza che lui auto-immolazioni, partendo dal povero se ne accorga, un giornalista del più commerciante Mohammed Bouazizi, il importante quotidiano di Parigi lo cui darsi fuoco a causa del sequestro fotografa, e, da quel momento, della sua merce da parte della polizia ha Marwann è diventato il volto della risvegliato l’insoddisfazione dei cittadini “Rivoluzione dei Gelsomini”. Accetta e iniziato i moti rivoluzionari. di buon grado il ruolo di eroe e di Ramzi Ben Sliman, pur essendo nato e simbolo (anche se non crede realmente cresciuto a Parigi, si è interessato alla negli ideali che rappresenta) perché situazione come soggetto per il suo questo gli ha dato una chance per primo film in quanto di origini tunisine. avvicinarsi a Sygrid, affascinata dalla Marwann (Samuel Vincent), il sua nuova identità di eroe. Il ragazzo si quindicenne protagonista del film, non informa sugli avvenimenti che accadono
nel suo paese e partecipa alle comprendere lo sviluppo psicologico del manifestazioni per mantenere la protagonista, che si confida con lui. maschera di paladino della giustizia, il Sygrid non è solo la ragazza da che lo porta a far parte del gruppo dei conquistare, ma ha un suo spessore ragazzi più in vista della scuola e a psicologico, anche se su di lei sappiamo fidanzarsi con Sygrid. Ottiene tutto ben poco. Infatti, è indipendente e crede quello che ha sempre voluto, insomma. davvero negli ideali per cui protesta. Ma questo suo comportamento ha colpito anche i suoi genitori, i quali Una scena all’inizio del film potrebbe prenderanno una decisione che lasciar intendere che provasse già sconvolgerà questo idillio… Il qualcosa per Marwann, ma, come lui, lungometraggio è rivolto a un pubblico fosse vincolata dalla sua “reputazione”. giovane, in quanto tratta i temi del Un altro personaggio fondamentale, primo amore, seppur in secondo piano, dell’adolescenza e del è la madre del ragazzo, modo in cui gli perché è lei che avvenimenti concernenti dall’inizio pensava alla la politica siano visti e Primavera araba e le sue vissuti dalla maggior parole, tanto piene di parte dei ragazzi a passione, sono copiate quest’età. dal figlio per apparire informato e interessato a Il primo amore di riguardo. Inoltre, da lei Marwann è Sygrid, dipenderà il colpo di l’unico vero motivo per scena che cambierà la cui continua a recitare il sorte della famiglia. Il suo nuovo ruolo, colei nonno è il personaggio per cui farebbe tutto. comico del film, che L’adolescenza è appare in ben poche rappresentata in tutta la scene, ma ispira superficialità delle mode Marwann nel continuare e di alcuni contesti la sua farsa. sociali solo per l’accettazione da parte Dal mio punto di vista, il dei propri coetanei, per il regista ha svolto un bisogno di mantenere un’immagine, un ottimo lavoro nel rappresentare la ruolo da recitare quotidianamente, di cui prospettiva dell’adolescente, ma il la perfezione del copione diventa il più tempo dedicato a ciascuna scena non è importante o l’unico obiettivo da stato spartito giustamente. Alcune scene raggiungere. Gli avvenimenti politici in di poco conto si sono dilungate troppo e generale, o più in dettaglio le altre, effettivamente utili, durano per manifestazioni, che erano una volta troppo poco o mancano di dettagli, il che condotte quasi esclusivamente da lascia lo spettatore con delle domande giovani, ora sono da essi ignorate o irrisolte. L’aggiunta di una voce sfruttate, come dal protagonista del narrante, magari quella del ragazzo, film, per scopi più futili di popolarità. avrebbe aggiunto carattere al film e chiarito alcuni punti non chiari, Il personaggio di Marwann è quello del risolvendo ogni dubbio di chi guarda. classico teenager dei giorni nostri, ma L’ambientazione, invece, è realistica e non eccessivamente stereotipato. È se ben studiata, così come la veridicità stesso solo con il migliore amico, Fèlix, storica degli avvenimenti. che per questo, pur non ricoprendo un ruolo principale, è fondamentale per Sofia Padovano V D
JEAN-MICHEL BASQUIAT RABBIA SUI MURI graffiti per le strade di New York, firmandosi come SAMO© (acronimo per Same Old Shit, “la solita vecchia merda”). Bomboletta e pennarello indelebile: questi sono gli strumenti che danno voce al dinamismo interiore di Basquiat. Il colore disomogeneo, e steso in maniera tutt’altro che armonica. I colori accesi e contrastanti, le forme spigolose, le linee discontinue, le figure elementari. Come se un bambino avesse preso per la prima volta una matita e stesse dando sfogo alla sua creatività, con totale noncuranza di regole, canoni e norme estetiche. I soggetti di Jean-Michel non sono chiari: si tratta di linee colorate confuse tra loro, che a volte danno origine a volti umani, perlopiù arrabbiati, con i denti ben in vista e le Mamma portoricana, papà haitiano, sopracciglia aggrottate. Jean-Michel Basquiat nasce il 22 Sui muri di New York ci sono rabbia e dicembre 1960, a Brooklyn (NY). voglia di riscatto. Una rabbia Passa la sua infanzia nel ghetto della incontenibile, senza raziocinio, espressa città e sin da piccolissimo sviluppa un nel pieno del suo impeto, in nessun notevole interesse per l’arte, affascinato caso combinata a una rielaborazione dai cartoni animati e dai musei di New razionale, esattamente come succede York (il Brooklyn, il Metropolitan e il per i bambini. Una voglia di riscatto MoMA in particolare), presso cui la che, purtroppo, Basquiat non riesce ad madre lo accompagna spesso. ottenere in vita. Il vortice delle droghe, Nel 1968 il divorzio dei genitori lo porta la situazione sociale, l’irruenza della ad un disagio interiore non indifferente, situazione complessiva, accentuano la tanto che - preso da un impeto di sua inquietudine, la rabbia prende il rabbia - nel 1975 scappa di casa, sopravvento sulle altre emozioni, utilizzando una panchina come letto. diventa quasi primordiale, insaziabile, Viene arrestato per vagabondaggio e inarrestabile, impossibile da controllare nel 1976 si iscrive alla “City as A e da razionalizzare; impossibile da School”, un istituto per ragazzi di salvare. talento, ma che non potevano essere ammessi in scuole tradizionali. Serena Schiavone II K Questa condizione di isolamento e discriminazione, di una società che ancora non accetta la convivenza di diverse realtà etniche e culturali, di una vita da reietto, in un quartiere separato dagli altri, in una scuola che riconosce solo apparentemente il valore dei suoi studenti, porta Basquiat a un livello di rabbia e di non sopportazione estremo. Insieme all’amico All Diaz inizia a fare uso di LSD e, unendo le loro capacità artistiche, i due cominciano a produrre
Rise Above – Black Flag, Damaged sperimentazione e ad una composizione (1981) – Hardcore punk -. più articolata, e quelli di “Damaged”, …we are born with a chance…and I am gonna uomini primitivi dal sound selvaggio. Il have my chance… testo del brano è un chiarissimo invito a insorgere e a lottare contro i potenti e gli Prima traccia di uno degli LP più famosi e oppressori, che nel brano vengono importanti nella storia del punk rock, insultati e definiti come gelosi codardi. Le “Rise Above” è forse il brano più celebre parole dei Black Flag rivendicano la della band californiana. La traccia si apre rabbia degli emarginati, dei vessati, in pieno stile hardcore: un riff di chitarra dei deboli. Una rabbia feroce che si semplice ed estremamente veloce scaglia contro chi tenta di mettere in accompagnato da una batteria impazzita ginocchio gli altri. Una rabbia che si che per tutto il brano suona in maniera traduce in attenzione alla politica, alla frenetica e dinamica. Dopo una breve denuncia dei mali della società e in variazione parte subito il cantato del interesse verso la condizione degli ultimi, minaccioso frontman Henry Rollins che, temi che soprattutto l’hardcore punk ha incazzato come un diavolo, urla nel sempre trattato e che per questo rendono microfono sul riff che accompagna ogni nobile e mai privo di senso o banale il strofa. A ogni strofa sussegue una movimento punk anni 70/80, un variazione di accordi che dà inizio ad un movimento capace di smuovere le masse brevissimo ritornello lungo due versi. e di risvegliare la coscienza di seguaci e Dopo due strofe e due conseguenti non. ritornelli arriva un assolo tipicamente punk: virtuosismo completamente Masters of War – Bob Dylan, The assente, velocità fulminante e note Freewheelin’ Bob Dylan (1963) -. stridule rendono la composizione ancora You've thrown the worst fear that can ever be più interessante proprio hurled, fear to bring children into the world… perché il rifiuto Musicalmente parlando, non c’è molto da dell’artificio tecnico e dire sulla canzone; come già fatto in dell’esibizionismo è una precedenza, Dylan sceglie una melodia scelta stilistica non popolare, qui quella di Nottamun Town, sempre dovuta a scarsa sulla quale modella il suo semplice stile bravura o incapacità di chitarristico e il suo cantato caustico dai eseguire un corretto toni profetici e predicatori. A rendere il assolo. Seguono poi pezzo, seppur composto agli esordi, un un’altra strofa/ritornello e un outro sulle gran capolavoro del canone dell’artista note della strofa. Quel che rende “Rise sono le sue strofe, ognuna delle quali tira Above” un capolavoro e di conseguenza fuori schiette e brutali proteste, sentenze una delle più memorabili canzoni di genere e minacce contro l’industria bellica, il punk della storia è la perfetta militarismo e tutte quelle persone di combinazione delle componenti del brano potere definibili “mastri della guerra”, che dà vita ad un impeccabile prototipo di responsabili per la morte di milioni di canzone hardcore punk: risultato persone. Non sono adottate metafore o dell’enorme fiuto di Rollins e compagni nel simbolismi di alcun genere, perché il trovare e comporre melodie per ogni messaggio deve essere chiaro: i peccati strumento che, nonostante durezza e commessi da tali persone sono così gravi complessità, creano una paradossale che “nemmeno Gesù li potrebbe mai armonia. La voce di Rollins si fonde perdonare” e “meriterebbero di morire al eccellentemente con la chitarra più presto”. Di nascosto, dietro maschere pesantemente distorta di Greg Ginn: e scrivanie, progettano strumenti di musicalmente, lo stile dei black flag è uno morte, li mettono nelle mani degli stile aggressivo, cattivo, dirompente, incoscienti e fuggono non appena ruvido, pieno di rabbia, energia ed accadono tragedie, si rintanano nei loro esplosività. Uno stile che ha influenzato lussuosi palazzi e contano il denaro vari artisti appartenenti alla scena accumulato alternative degli anni 90 come i Nirvana e massivamente, con il i Melvins, che ha saputo distinguersi dal quale pensano vanamente punk anni 70, caratterizzato da melodie di potersi ricomprare più allegre e meno pesanti, e che un’anima che da troppo soprattutto pone un muro fra i Black Flag tempo è volata via. di “My war”(1984), inclini alla
Ogni elemento di questo loro stile è nonostante la povertà di note, crea perfettamente rintracciabile in Fortunate un’atmosfera catastrofica e Son, dedicata, come il resto dell’album, misteriosa. Vi è poi un lungo bridge pieno alla classe proletaria, di cui tutti i di effetti e suoni bizzarri (come noise rock membri del gruppo facevano parte. Il vuole che sia) che precede l’ultima strofa pezzo è in particolare un’ironica e ritornello del brano. violenta accusa rivolta ai “figli fortunati” Il brano parla di un ragazzo a cui piace dei ricchi, dei capi militari e dei politici, che divertirsi con una ragazza prendendola in in un modo o nell’altro sfruttavano la loro giro e illudendola con parole d’amore, posizione per sfuggire alla coscrizione o quando in realtà non ricorda nemmeno il perlomeno per trovare una posizione suo nome ed ha il solo obiettivo di portarla rassicurante al di fuori a letto. Le parole di Kim Gordon descrivono del vero e proprio i sentimenti della ragazza, che reagisce conflitto armato che, al con scombussolamento e rabbia alla falsità tempo della del ragazzo, definendo se stessa una pubblicazione del pezzo, farfalla ubriaca, disorientata dalla cattiveria avveniva in Vietnam. di un vero stronzo. L’ultima strofa è inoltre un derisorio riferimento The Unknown Soldier a quel eccessivo e cieco – The Doors, Waiting For patriottismo tipico di chi The Sun (1968) -. “è nato con gli occhi che luccicano di stelle”. And it's all over for the unknown soldier… Make a Drunken Butterfly – Sonic Youth, Dirty grave for the unknown (1992) – Noise Rock -. soldier, nestled in your hollow shoulder… …deep down inside, drunken butterfly... La mano creativa di Jim Morrison, I Sonic Youth sono sempre stati dei tipi abilissima nel creare una poesia ricca di strambi, non a caso sono rinomati come simbolismi e metafore che, incastrate in artisti fondamentali per la scena situazioni e ambientazioni suggestive, alternative anni 80/90. Ma quando nel 92’ celavano le sue emozioni e istinti più forti, pubblicarono “Dirty” lasciarono tutti a ha tuttavia dimostrato, analizzando tutta la bocca aperta: un album interamente noise carriera dei Doors, di aver sempre dato rock, genere al tempo pressoché prove minori nel realismo impegnato, e sconosciuto, che ebbe ottimi riscontri da questo pezzo, chiaramente anti-guerra, parte del pubblico. “Drunken Butterfly” è sembra quasi un’accozzaglia di luoghi una delle tracce più potenti del disco ed ha comuni del genere, ma aggiunge in realtà una sonorità decisamente violenta ed un’interessante figura alla galleria classica abrasiva, ma allo stesso tempo intrigante. del gruppo, quella appunto del “milite Un’ intro del tutto singolare dal sound ignoto”. Egli non è altro che la sporco, confuso e aggressivo apre il rappresentazione della situazione brano scombussolando l’ascoltatore che d’anonimato della sofferenza e della viene assordato dalla cruda distorsione di morte del singolo soldato, la cui vita, due chitarre. Si parte subito con la prima confrontata con tutte le altre di milioni che strofa, nella quale delle note strumentali in guerra si spengono, sembra perdere rabbiose e cattive vengono cavalcate dalla qualsiasi valore per diventare un altro voce sinuosa e sensuale di Kim Gordon. semplice numero che va ad unirsi a bilanci Nel ritornello la voce della bassista cambia, e statistiche delle vittime, continuamente facendosi più ruvida ed energica, capace di riportati dalle TV nei salotti di migliaia di addolcire le chitarre di Thurston Moore e famiglie, la cui realtà è ben diversa. E’ Lee Ranaldo, che per interessante osservare come la struttura tutto il brano del pezzo e le sue dinamiche siano sembrano strafatti di funzionali alla situazione riportata dal cocaina (e testo; la canzone vera e propria, introdotta probabilmente lo da una litania in cui è evocata la figura del erano). Dopo il “milite ignoto” e accompagnata da una ritornello segue terrifica linea d’organo, è interrotta nel un’altra strofa/ mezzo da un’esecuzione, magistralmente ritornello e si arriva prodotta ed eseguita con rullate, colpi di all’assolo che, grancassa e urla a ritmo di marcia.
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