La libertà è terapeutica - insicurezza, unica sicurezza! - 180 gradi
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la Fragilità Fragilità e Salute Mentale e disagio disagio nella insicurezza, nella società Numero 55 Novembre Novembre 2019 2019 unica sicurezza! società odierna odierna Riflessioni dopo la Conferenza Nazionale per per la la libertà è terapeutica 180 180gradi gradièèuna unatestata testatagiornalistica giornalisticaregistrata registrataalaltribunale tribunale ordinario ordinario di di Roma Roma con con autorizzazione autorizzazione n.73 n.73 del 28/04/2015 Direttore del 28/04/2015 Direttore Maria Maria Carla Carla Sicilia Sicilia -- illustrazione illustrazione Ileana Ileana Pace Pace
180 GRADi comunicazione, inclusione, innovazione PROGETTO MULTIMEDIALE www.i80gradi.org progetto realizzato da progetto sostenuto da
1 8 0 G R A D I L’ A LT R A M E T À D E L L’ I N F O R M A Z I O N E novembre 2019 SOMMARIO IN COPERTINA 4. PERCHÉ LA STRUMENTALIZZAZIONE SALVE, MI CHIAMO DELLE INSICUREZZE PUÒ GENERARE CAPPUCCINO CONFLITTI SOCIALI Andrea Terracciano 15. CHE STRANA GIORNATA Cappuccino 6. L’INSICUREZZA E IL SUO ESSERE INVA LIDANTE PER LA PERSONA CON UN DI SAGIO MENTALE. COME AFFRONTARLA IL CERVELLO E’ LO SCHERMO IN SALUTE MENTALE? Edgardo Reali e Anita Picconi 17. “THE IRISHMAN” DI MARTIN SCORSESE NARRA 30 ANNI DI VITA DEL SICARIO 8. GLI ADOLESCENTI E LE LORO MASCHERE MAFIOSO FRANK SHEERAN PER SENTIRSI SICURI NEL MONDO Martina Cancellieri Anita Picconi 19. “ZOMBIELAND - DOPPIO COLPO” DI RUBEN 10. INSICUREZZA LAVORATIVA FLEISHER: UNA COMMEDIA SPASSOSA PER Daniel Dell’Ariccia UN’AMERICA POST-APOCALITTICA Martina Cancellieri 11. IL RUOLO DEI GENITORI NELL’INSICUREZZA DEI FIGLI ALTROVE Maria Anna Catera 21. CORAGGIO NASCOSTO Daniel Dell’Ariccia CULTURA 23. MOMENTI INVISIBILI, LOGICA SOVRANA, 13. JOAN MIRÓ IN MOSTRA A NAPOLI FINO QUELLI COME ME AL 23 FEBBRAIO 2020 Alessio Tenore e Giordano Giorgi Martina Cancellieri 25. EQUILIBRI DA CIRCO Francesco Dettori 3
1 8 0 G R A D I L’ A LT R A M E T À D E L L’ I N F O R M A Z I O N E novembre 2019 PERCHÉ LA STRUMENTALIZZAZIONE DELLE INSICUREZZE PUÒ GENERARE CONFLITTI SOCIALI Eak_kkk | pixabay.com | CClicense 4
1 8 0 G R A D I L’ A LT R A M E T À D E L L’ I N F O R M A Z I O N E novembre 2019 ma gli italiani” producono un aumento della rabbia nella popolazione, quando in realtà, la rabbia dovreb- be essere capita e incanalata verso una soluzione sana. Andrea Terracciano Dallo sport alla politica gli esempi non mancano. Ba- sta pensare ai casi di razzismo negli stadi come gli È certo che, negli ultimi tempi (potremmo dire cir- insulti contro i calciatori di colore - da ultimo Balotelli ca 10 anni) il mondo della politica abbia dato catti- - ma anche i napoletani (l’ultima partita Roma-Napoli va prova di sé, lasciando che il linguaggio rispettoso allo stadio Olimpico è stata interrotta per i cori contro tra politici divenisse un costante putiferio di critiche, la tifoseria in trasferta). Occasioni in cui si ripropongo- aggressioni verbali e insulti. Naturalmente, questa tra- no luoghi comuni e simboli culturali a sfondo razziale, sformazione non si è limitata al linguaggio inter-politi- come è successo anche quando i tifosi laziali hanno co, ma con una carica di odio molto forte si sta diffon- esposto la figura di Anna Frank con la maglia della dendo attraverso una strumentalizzazione della rabbia Roma con lo scopo di insultare i romanisti. delle persone. La crisi sociale che persiste già da più di un decennio La strumentalizzazione da parte di una fetta dello potrebbe aver fine soltanto se la rabbia delle persone scenario politico non lascia spazio di confronto demo- sarà incanalata in qualcosa di costruttivo e non esclu- cratico alle minoranze culturali, religiose ed etniche, sivo. Evitando che questo lungo periodo di crisi sfoci poiché proprio queste minoranze vengono additate in una guerra tra Stati in nome di slogan e idee esclu- come disfunzionali e nocive per la società. Eppure siviste come quelle sopra citate. non c’è una prova tangibile di questo né un riscontro razionale. In un’ottica razionale, va da se che un uomo politico Bisognerebbe, quindi, evitare i pregiudizi ed entrare debba curare gli interessi del proprio Stato e di chi vi nel merito dei fatti. vive all’interno. Ciò molto spesso non si verifica proprio a causa delle insicurezze che persistono nella società in vario modo, Dall’inizio dell’anno a oggi si sono verificati 356 episo- di persona in persona. di di razzismo, secondo il sito Cronache di ordinario razzismo, che raccoglie gli episodi di discriminazione E queste insicurezze, attraverso una strumentalizza- sulla base di articoli pubblicati sulla stampa nazionale zione politica, potrebbero persino sfociare in guerre e e locale, notizie segnalate da altri siti internet o blog, conflitti di varia natura. Questo perché rinfocolare raz- comunicati provenienti dal mondo associativo e se- zismo e pregiudizi amplificandone e diffondendone i gnalazioni dirette. Nello stesso periodo dell’anno pre- messaggi può soltanto creare le basi per nuove guerre cedente, lo stesso sito ne registra 591. e dispute violente. Dare messaggi di esclusività, facendo leva sulla rab- La commissione d’indagine del Parlamento italiano bia diffusa nella società, non permette l’esatta visione sui fenomeni di odio ( Commissione Jo Cox) per l’intol- della realtà, quindi non può che allontanare le perso- leranza, la xenofobia, e il razzismo da una rappresenta- ne dalla cooperazione per individuare le soluzioni ai zione piramidale di questi fenomeni per cui, alla base, problemi. spiccano la “normalizzazione” del linguaggio ostile e le idee e gli stereotipi lontani dalla realtà, mentre i crimi- Certi slogan di esclusività come “America First” e “Pri- ni d’odio ne rappresentano il picco massimo. “ ” In un’ottica razionale, va da se che un uomo politico debba curare gli interessi del proprio Stato e di chi vi vive all’interno. 5
1 8 0 G R A D I L’ A LT R A M E T À D E L L’ I N F O R M A Z I O N E novembre 2019 L’INSICUREZZA E IL SUO ESSERE INVALI- DANTE PER LA PERSONA CON UN DISAGIO MENTALE. COME AFFRONTARLA IN SALUTE MENTALE? Elaborazione grafica di Ileana Pace per 180gradi ra adesso, associati alla pericolosità: tuttavia, nel corso Edgardo Reali e Anita Picconi degli ultimi decenni, tale convinzione si è rivelata un pregiudizio dettato dalla mancanza di comprensione Durante l’esistenza, in ciascuno di noi si formano il ca- di comportamenti e idee fuori dalla norma. Compor- rattere, il modo di essere e la personalità. Tutto ciò tamenti che, una volta inseriti all’interno di una cor- avviene attraverso il bagaglio acquisito con le espe- nice più ampia, comprendente gli aspetti biografici rienze personali e il percorso di vita. Fin dalla nascita della persona che si ritrova a star male, acquistano un ogni individuo vive situazioni che determinano quali significato e forniscono informazioni che guidano la saranno più avanti le sue certezze e i suoi punti di ri- comprensione, e la possibile gestione, dei momenti di ferimento. È proprio durante questo percorso che si crisi più forte. affronta l’insicurezza che, se non trova luoghi in cui potersi esprimere e soprattutto risposte, può condizio- Eppure, l’insicurezza, soprattutto di tipo esistenziale, nare non poco la quotidianità di una persona in tutte dovuta alla mancanza di una rete sociale, di un lavoro, le sue azioni e decisioni, limitandola fortemente nelle di una propria casa, spesso non viene compresa dai scelte e nei progetti. professionisti della salute mentale e per questo confu- sa con un sintomo causato solamente da una chimica E spesso, l’insicurezza è un fattore centrale nell’espe- cerebrale alterata o da una dinamica interiore della rienza di chi vive disagi psicologici e disagi psichiatrici persona in cura. più gravi. Purtroppo però, nell’immaginario comune, i Si tratta di una problematica molto seria e complessa, disturbi psicologici più gravi sono stati, e lo sono anco- troppo volte sottovalutata, che bisognerebbe invece 6
1 8 0 G R A D I L’ A LT R A M E T À D E L L’ I N F O R M A Z I O N E novembre 2019 affrontare con una certa attenzione poiché dietro an- essere più efficace di un farmaco perché determina sie, attacchi di panico, depressioni, psicosi, si nascon- cambiamenti più stabili nel tempo. Un bravo profes- de una forte insicurezza determinata dal contesto di sionista della salute, dopo aver fatto parlare e ascoltato vita che le alimenta. Non è facile vivere in un mondo in modo serio e attento il soggetto, cerca di fare uscire che non riesce, e a volte non vuole, rassicurare e valo- dal diretto interessato le sue capacità facendo sì che rizzare le persone, soprattutto quelle più in difficoltà. scopra da solo cosa è in grado di fare e in che cosa può Tale esclusione determina inevitabilmente un senso riuscire nella vita. Tutto questo al di là della patologia di identità precario e una bassa autostima, con conse- specifica perché oltre il problema sanitario c’è prima guenze anche molto gravi. di tutto una persona che ha bisogno di punti di riferi- mento e di aiuto per trovare la sua strada. Perché l’intervento dei Centri di Salute Mentale può essere fondamentale? Perché, solo attraverso il lavoro Le attività riabilitative sono la conseguenza pratica di di rete si può aiutare la persona con un disagio men- cosa ha pianificato lo psicoterapeuta e/o lo psichiatra tale a trovare contesti di supporto, usufruire di servizi, per recuperare la persona e più sono svolte in contesti trovare luoghi di vita inclusivi, specialmente quando di vita normali, più permettono una reale inclusione l’individuo ha paura di tutto e manifesta mille dubbi della persona nella comunità di riferimento. Per tale su qualsiasi decisione da prendere. In altre parole, solo motivo, ancora più importanti sono i progetti di soste- le istituzioni hanno le risorse necessarie per garantire gno all’autonomia, in cui ci sono operatori che posso- diritti e certezze e creare contesti fondamentali per no andare direttamente a casa delle persone più in tutti i cittadini. difficoltà, e i gruppi di auto mutuo aiuto, fondamentali per uscire dalla solitudine e trovare strategie efficaci Tale impostazione è insita nell’approccio bio-psico-so- tra persone che condividono una stessa problematica. ciale promosso dall’Organizzazione Mondiale della Sa- Queste attività, integrate con una psicoterapia e un nità. All’interno di queste strutture i modi per interve- possibile intervento farmacologico, permettono una nire sono molteplici, tuttavia, per mancanza di risorse, reale presa in carico della persona. spesso la cura passa solo attraverso i farmaci, che di- ventano la soluzione principale, ma sicuramente non Purtroppo però non sono ancora implementate nella la migliore. I farmaci sono importanti, perché possono maggior parte dei servizi di salute mentale pubblici. evitare le crisi peggiori e possono scongiurare i ricoveri Accade così che persone con un disagio mentale gra- ospedalieri, ma da soli non portano da nessuna parte. ve affrontino una vera e propria catastrofe esistenziale La persona non si sente valorizzata con un farmaco che può avere conseguenze ancora più negative del che, a volte, può diventare di per sé motivo di scorag- “disturbo mentale” di per sé. I servizi pubblici dovreb- giamento e di stigma. Una medicina non ha il potere bero essere in grado di “produrre salute”, di “produrre di risolvere e dare senso a una vita in difficoltà. sicurezza”, in quanto sono fattori decisivi per un pro- cesso di cura adeguato. Altrimenti l’insicurezza viene Le cure per aiutare un “utente”, un paziente, un citta- “medicalizzata” e si entra in un vortice senza fine in cui dino a trovare sicurezza in se stesso ci sono: tra queste la causa del malessere (l’insicurezza esistenziale) non sono fondamentali la psicoterapia, le attività riabilita- viene mai affrontata e si confonde e/o viene identifi- tive, i progetti di formazione e inserimento lavorativo, cata con i sintomi, dimenticando che i “pazienti” sono “ le attività di socializzazione. Per quanto concerne la persone come tutti, con gli stessi bisogni e aspirazioni. psicoterapia, se fatta bene e in modo costante, può ” Perché l’intervento dei Centri di Salute Mentale può essere fonda- mentale? Perché, solo attraverso il lavoro di rete si può aiutare la per- sona con un disagio mentale a tro- vare contesti di supporto... 7
1 8 0 G R A D I L’ A LT R A M E T À D E L L’ I N F O R M A Z I O N E novembre 2019 GLI ADOLESCENTI E LE LORO MASCHERE PER SENTIRSI SICURI NEL MONDO Mohamed_hassan | Pixabay.com | CClicense 8
1 8 0 G R A D I L’ A LT R A M E T À D E L L’ I N F O R M A Z I O N E novembre 2019 uno “sfigato”, un diverso e quindi non appartenente a Anita Picconi un gruppo. Nella scelta di oggetti, acconciature e altro, l’adolescente omologato non si chiede se gli piace o meno una cosa, ma cerca di rispondere a una neces- sità, quella di essere apprezzato dal proprio gruppo di Stiamo vivendo un periodo di totale incertezza, crisi coetanei. di valori, di ruoli, impossibilità di immaginare il futuro. In molti vivono situazioni di insicurezza, anche chi di Altri aspetti seri che possono scaturire dall’insicurezza carattere è sicuro di sé. Se è vero che l’insicurezza è sono la violenza e il bullismo. Per questo tipo di com- un problema che può riguardare tutte le fasce di età, portamento, valgono un po’ le stesse dinamiche delle sono gli adolescenti a vivere questo problema in misura mode. I ragazzi usano violenza normalmente sui più maggiore perché la loro è una fase della vita dedica- deboli, in minoranza rispetto a loro e quasi sempre da- ta alla definizione di sé. Spesso le prime cose che ci vanti a un gruppo e contro una sola persona. Anche vengono da pensare, quando incontriamo certi ragazzi se può sembrare un paradosso questo comportamento sugli autobus, per strada, nei negozi sono: “Quanto sono nei confronti di persone o animali, in realtà è caratte- sfacciati!”, “Quanto non si sopportano!”, “Quanto sono ristico di chi è spesso debole e vive forti insicurezze. In strafottenti!”. Ma siamo sicuri che sia davvero così? O questo senso, si usa la violenza per dimostrare che si è forse si servono di maschere e scudi per apparire sicuri, in grado di essere forti, mettendo uno scudo tra sé e il nascondendo le loro incertezze? mondo. Fare paura agli altri crea un’immagine di sé da temere e rispettare. Come avviene per le mode, anche Le insicurezze adolescenziali sono un tema di cui si per le reazioni violente entra in gioco la questione di parla sempre molto, cominciando da professionisti essere accettati dai propri coetanei, dimostrando di es- come psicologi e psicoterapeuti. Ciò sta a significare sere alla loro altezza. che è un argomento molto importante. Ma questi ado- lescenti cosa possono fare per sentirsi più sicuri? Dove Per quanto riguarda i social network, ormai pare che e con chi si accompagnano? Dove incontrano modelli siano diventati vitali per gli individui di ogni età, figuria- ed esempi, a volte anche negativi? Sicuramente le pos- moci per gli adolescenti. Attraverso questi canali ormai sibilità sono tante, ad esempio copiando stili di vita e i ragazzi si riconoscono in tutto e per tutto. All’inter- comportamenti alla moda, compiendo violenze e rifu- no dei piccoli schermi si trovano anche dei modelli da giandosi nel mondo dei social network. seguire e le persone insicure ci si appoggiano molto. Purtroppo, non sempre questi modelli sono positivi e La moda in tutti i campi stabilisce regole di omologa- riescono a essere filtrati nel giusto modo dai giovani. La zione, seguirla fa sentire il ragazzo più sicuro di sé. È loro insicurezza li porta a voler essere sempre apprez- come se si mettesse addosso una sorta di corazza, uno zati, cercando in modo spasmodico, sia consciamente scudo che lo protegge dal mondo che lo circonda e sia inconsciamente, la maniera per far sì che questo av- che gli dà quella forza in più per non sentirsi diverso venga. Sui social la sicurezza si cerca pubblicando post dagli altri. Vale tanto per l’ultimo modello di smartpho- con opinioni, mettendo foto e video di cui si è protago- ne, quanto per i capelli, i tatuaggi e i vestiti. Infatti, ba- nisti e contando il numero di “like”. Come dicono anche sta notare come spesso i ragazzi, quando sono in grup- molte statistiche, lo user di queste vetrine digitali pro- po, siano vestiti uguali, con addosso capi alla moda, va delusione e a volte rabbia se non viene apprezzato. stessi capelli e tatuaggi. Quasi non si distinguono l’uno Inoltre i social permettono di apparire non per quello dall’altro e questo pare renderli invulnerabili, intocca- che si è ma per quello che si vorrebbe essere. Infat- bili, pronti a spaccare il mondo e sfidare tutti. Inoltre, ti, si può essere anonimi e nascondersi, magari sentir- seguire la moda li fa sentire uguali ai propri simili, per- si anche liberi di dire quello che si vuole e offendere mettendo loro di raggiungere un’apparente sicurezza chiunque, perché dietro la protezione di uno schermo nel momento in cui sono accettati e apprezzati da chi nessuno ti vede e ti giudica. li circonda, ma non da tutti, bensì dai propri coetanei, amici che per loro rappresentano l’intero mondo, le L’insicurezza nell’universo adolescenziale è un feno- loro oasi felici. meno più diffuso di quello che può sembrare, perché intorno agli adolescenti c’è spesso molta superficialità. Se questo non avviene l’adolescente sta male e fa di Bisognerebbe, invece, fare molta attenzione poiché si tutto per farsi volere bene e sentirsi importante. Lo ve- tratta di giovani alla ricerca di una propria identità, e rifichiamo pure in una statistica dell’Osservatorio Na- questa ricerca può essere facilitata se le famiglie e la zionale Adolescenziale Onlus, il quale dice che a stare scuola riescono a innestare negli adolescenti strumenti male, se non si è apprezzati, è il 34% dei ragazzi. Per l’a- di critica e autocritica, evitando di osteggiarli frontal- dolescente l’insicurezza è così forte che se ci si compor- mente e aiutandoli ad acquistare gradualmente sem- ta in modo autonomo, decidendo con la propria testa e pre più sicurezza, facendoli così diventare adulti più secondo i propri gusti, si ha paura di essere visto come liberi. 9
1 8 0 G R A D I L’ A LT R A M E T À D E L L’ I N F O R M A Z I O N E novembre 2019 INSICUREZZA LAVORATIVA Mohamed_hassan | Pixabay.com | CClicense viene dal cliente che in un certo senso è come se fos- Daniel Dell’Ariccia se il capo, perché se poi il prodotto non è fatto come vorrebbe, non lo acquista e, magari, non commissiona più altro lavoro. Lo faccio bene? lo faccio male? Sono le domande che ci poniamo tutti quando ci danno un incarico lavorativo. Quindi, comunque vada, bisogna sempre fare i conti L’ansia ti sale soprattutto se hai avuto molte strigliate con qualcuno. A meno che non si è artisti senza un dal capo, o nel caso opposto, quando sei il secchione capo, ma anche in questo caso, se si vuole diventare dell’ufficio e tutto ti va bene, però hai il problema di famosi ci si deve confrontare con il pubblico e a quel mantenere il primato. punto ecco che sorgono i dubbi. Un po’ dipende dal fatto di avere o meno un capo per- Insomma non si sta mai tranquilli, si sta sempre sul- missivo che te le fa passare tutte, oppure severo, allora le spine: avrò successo o dovrò ricominciare da capo? la situazione può essere drammatica e portare al cam- L’importante è provare, poi sbagliando s’impara. Ma un bio di lavoro perché sei troppo agitato e ti senti male. po’ d’insicurezza resta. Nel caso invece di chi lavora in proprio, l’insicurezza 10
1 8 0 G R A D I L’ A LT R A M E T À D E L L’ I N F O R M A Z I O N E novembre 2019 IL RUOLO DEI GENITORI NELL’INSICUREZZA DEI FIGLI Geralt | www.pixabay.com | CClicense quest’ultima al giorno d’oggi viene ancora sottovalutata, Maria Anna Catera eppure è un abuso e ha delle conseguenze gravi oltre che sui figli anche sui genitori, che non restano indenni da con- seguenze quando il figlio manifesta una condotta antiso- ciale. Non ci sono dati quantitativi effettivi rispetto alle vio- L’insicurezza che nasce in famiglia è la più radicata. La sta- lenze psicologiche, perché questo fenomeno ancora non bilità della famiglia resta infatti il fattore più importante ha acquisito il valore che merita, infatti in molti casi questo per un sano e positivo sviluppo del bambino. È la fami- tipo di abuso (che può manifestarsi ad esempio con conti- glia che dovrebbe far sentire i figli in un luogo al sicuro. nue minacce o coercizioni) non viene denunciato. Tuttavia quando questo “luogo sicuro” viene a mancare Un figlio che subisce abusi durante l’infanzia o l’adolescen- il figlio cresce con delle gravi carenze. Ci sono casi in cui za è molto probabile che adotti comportamenti devianti emerge semplicemente una bassa autostima e casi in cui che andranno a caratterizzare la sua personalità nel corso il figlio non riesce ad inserirsi in maniera corretta nella so- della vita. Inoltre è fondamentale ricordarsi che il genitore cietà. L’ambiente familiare di fatto è alla base di comporta- deve essere un modello coerente e dare un buon esempio menti devianti. In base anche al temperamento del figlio in prima persona, proprio per evitare che i figli crescano le reazioni all’ambiente familiare disfunzionale cambiano. con modelli sbagliati. Quali sicurezze potrebbe avere un figlio vittima di violenza in famiglia per esempio? Le violenze domestiche sono in La violenza e l’istigazione fanno gli stessi danni delle caren- aumento e i dati sono allarmanti. ze d’affetto. Nei casi peggiori le grandi carenze affettive da parte dei genitori, la disgregazione familiare e la privazione Si parla di violenza sia fisica sia psicologica, anche se 11
1 8 0 G R A D I L’ A LT R A M E T À D E L L’ I N F O R M A Z I O N E novembre 2019 di una figura genitoriale, sono tutti fattori che possono ren- padre infatti insegna anche i valori civili, il senso del limite, dere l’adolescente un potenziale delinquente. il contenimento. Raffigura in un certo senso la giustizia. Se vogliamo dare una lettura come hanno fatto gli psicote- Le caratteristiche dei giovani delinquenti si possono riscon- rapeuti Fulvio Scaparro e Gaetano Roi, possiamo dire che il trare nelle seguenti condizioni: delinquente sceglie quel tipo di “affermazione personale” - Temperamento: sono più irrequieti, impulsivi, distruttivi poiché non trova migliore scorciatoia per evitare di entra- e aggressivi; re in contatto con la propria insicurezza profonda. Rifugge Atteggiamento psicologico: appaiono ostili, pieni di risenti- così dal dubbio di non essere all’altezza dei compiti esi- mento e spesso rivendicano diritti; stenziali. Condizione familiare: si riscontra inadeguatezza e incapa- cità dei genitori di dare protezione, poca coesione fami- Ad esempio, vivere con un genitore alcolizzato o tossicodi- liare, scarsi valori sociali; una famiglia non idonea quindi a pendente crea un ambiente familiare conflittuale a causa fungere da modello di identificazione. dell’aggressività e degli improvvisi sbalzi d’umore lega- ti alla dipendenza, che si ripercuotono sull’interiorità del Il ruolo genitoriale deve avere una funzione chiara e incisi- figlio, andando ad incidere sul suo equilibrio psicologico. va nell’educazione del figlio: è di fondamentale importan- L’individuo adulto, se non ha acquisito limiti saldi, non rie- za che il genitore abbia interesse riguardo il benessere del sce a conquistare un’identità stabile, indipendente e sicura figlio e che sia in grado di trasmetterlo. rispetto all’angoscia di devastazione e al timore di essere sopraffatto nelle relazioni col mondo e con gli altri. Allo- La famiglia costituisce il luogo sociale primario. Secondo ra sarebbe buona cosa che ogni famiglia acquisisse com- alcuni studi una tale carenza può divenire causa principale petenza e sensibilità educativa maggiori e cominciasse a di inclinazione al delitto. La propensione alla delinquenza pensare che molte situazioni drammatiche si innestano è correlata all’indole che si è sviluppata in maniera deviata da eventi sottovalutati, minimizzati e soprattutto mal ge- poiché i processi di interazione con la società esterna sono stiti, come potrebbe essere un divorzio. minati. L’affetto del padre e quello della madre hanno sia funzioni che conseguenze differenti sul figlio: ad esempio Fonti: la figura materna incide fortemente durante i primi mesi L’ambiente familiare e le cause del disadattamento in http:// di vita del bambino. Ma l’educazione si sviluppa su due www.crimeout.it/doc/articolo_melchiorre.pdf poli: non solo su quello affettivo, ma anche normativo. È in La maschera del cattivo. Delinquenza minorile e responsabilità quest’ultimo caso che risulta centrale la figura paterna: il adulta, F. Scaparro, G. Roi. “ ” ...un abuso e ha delle conseguen- ze gravi oltre che sui figli anche sui genitori, che non restano in- denni da conseguenze quando il figlio manifesta una condotta antisociale. 12
1 8 0 G R A D I L’ A LT R A M E T À D E L L’ I N F O R M A Z I O N E novembre 2019 JOAN MIRÓ IN MOSTRA A NAPOLI FINO AL 23 FEBBRAIO 2020 13
1 8 0 G R A D I L’ A LT R A M E T À D E L L’ I N F O R M A Z I O N E novembre 2019 sta accezione il segno e il gesto grafico sono considerati Martina Cancellieri dall’artista i fattori primari del linguaggio. La mostra Joan Miró. Il linguaggio dei segni oltre ad ospi- Joan Miró. Il linguaggio dei segni è il titolo della mostra tare numerosi dipinti, disegni, collage e alcune sculture, visitabile al PAN (Palazzo delle Arti di Napoli) fino al 23 dedica un’intera sala alle opere materiche dell’ultimo febbraio 2020. È la prima volta che la città di Napoli ospi- periodo, come la serie Sobreteixim (sopratessuti), nelle ta un’esposizione di 80 opere che ripercorrono l’intera quali l’artista utilizza materiali quali juta, lana, cotone, produzione dell’artista catalano (dal 1924 al 1981). Joan canapa, feltro insieme a vernice e oggetti quotidiani. Alla Miró comincia a disegnare all’età di otto anni, tuttavia fine del 1973 inizia ad avvalersi del fuoco come elemen- il padre lo spinge a lavorare come ragioniere, e proprio to allo stesso tempo distruttivo e creatore: le cosiddette lo stress legato a questo impiego, che Mirò detestava, “tele bruciate”, realizzate insieme con il tessitore Josep conduce il giovane incompreso a un esaurimento ner- Royo, sono il risultato di vere e proprie performance che voso. Così, dopo essersi ripreso, nel 1911 l’artista decide di rimandano ad artisti quali Jackson Pollock o Joseph dedicare la sua vita esclusivamente all’arte iscrivendosi Beuys. all’accademia Galì di Barcellona. Nel 1918 comincia ad esporre le sue prime opere dal carattere fauvista, suc- Visitando la mostra Joan Miró. Il linguaggio dei segni è cessivamente si trasferisce a Parigi dove inizia a speri- dunque possibile osservare e conoscere i punti cardine mentare l’utilizzo di diversi materiali come l’acquaforte, dell’arte e del pensiero dell’artista catalano e l’evoluzio- la ceramica, il bronzo, e tecniche come la litografia. ne del suo linguaggio artistico dagli esordi fino agli ul- timi anni. Miró non è mai appartenuto ad una corrente artistica ben precisa, seppure toccando movimenti come il fau- vismo e il surrealismo, il suo stile unico e originale non Info e contatti risulta ascrivibile ad alcuna corrente specifica. Le opere Dove: PAN | Palazzo delle Arti Napoli (via dei Mille, 60) di Miró hanno un carattere giocoso: rimandano alla sfera Quando: tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.30, fino al 23 feb- infantile, al grottesco ma anche al perturbante, e sem- braio 2020. pre più all’astrattismo, all’invisibile. La ricerca artistica di Biglietto intero: 12 € Mirò infatti si è via via concentrata sulla progressiva rare- Per altre info e prenotazioni fazione di tratti ed elementi visivi con l’obiettivo di ap- Tel. +39 334 1324281 prodare all’essenza e all’origine del linguaggio. In que- info@mostramironapoli.it 14
1 8 0 G R A D I L’ A LT R A M E T À D E L L’ I N F O R M A Z I O N E novembre 2019 CHE STRANA GIORNATA gerard | pixabay.com | CClicense persona. Cappuccino Faccio questo esempio per farvi capire in un modo più chiaro quella che è stata la mia infanzia nella Costa d’Avorio. Per non parlare di tutto quello che ho dovuto “Immaginate di vivere in un piccolo villaggio della Ca- subire una volta arrivata in Europa, un continente che labria con quasi diecimila abitanti, dove tutti si cono- pensavo avesse una mentalità decisamente più aperta. scono e sanno tutto di tutti. Immaginate la nascita di una bambina nera, senza la presenza di suo padre che, Africa ed Europa sono due continenti tanto lontani ge- se presente, avrebbe quantomeno potuto proteggerla. ograficamente, quanto vicini (o uguali) negli stereotipi Suo padre era quell’uomo di passaggio, in quel villag- e nei pregiudizi verso il diverso. gio, per motivi di lavoro, per conto di un’azienda occi- dentale. Uno straniero di passaggio, un po’ come i sol- So che ci vorrà molto tempo prima che io possa guarire dati americani in Sicilia al tempo della seconda guerra le ferite provocate dalle parole e dai gesti delle persone mondiale. nei miei confronti. Anche perché, con le discriminazio- ni ci devo lottare quotidianamente ancora oggi e non è Immaginate lo scandalo della gente nel vedere quel- facile trovare la forza di andare avanti per la mia strada la bambina color cappuccino. Cercate di mettervi per senza dargli troppa importanza. un attimo nei panni di quella bambina così diversa fin dalla nascita. Tuttavia è veramente molto difficile, soprattutto quan- do alcune cose che mi accadono mi fanno rivivere Una bambina costretta a subire il peso degli stereotipi, quello che ho subito a partire dalla mia infanzia e a le parole, gli sguardi malevoli di una comunità non abi- volte le emozioni negative sono così forti da farmi veni- tuata alla differenza, addirittura chiamata per il colore re l’emicrania. della sua pelle e non più con il suo nome proprio di Nel mio Paese d’origine, mi sentivo come un’aliena per 15
1 8 0 G R A D I L’ A LT R A M E T À D E L L’ I N F O R M A Z I O N E novembre 2019 come venivo trattata dalla gente del villaggio. Dentro re in me, dicendomi che dovevo essere me stessa e non di me si susseguivano mille emozioni, pensieri e sen- dare troppa importanza al colore della mia pelle. Ricor- si di colpa per il solo fatto di essere nata. Tante volte dandomi che io non c’entravo assolutamente nulla con guardavo gli altri bambini che avevano tutto: un padre, i presunti peccati dei miei genitori. una madre ed erano accomunati da un unico colore di pelle. Beati loro. A quei bambini era permesso di essere È bastato un attimo per vedere la vera Cappuccino, per capricciosi, estrosi. Invece io non ho mai potuto per- come ero e per come sono. mettermi di essere estrosa. Non mi sentivo né debole, né triste, né nera, né bianca, ero IO. “Come sono bella, fragile, ma soprattutto forte” Il mio mondo era sempre in movimento e passavo da mi ripetevo. una famiglia all’altra. Non ero figlia di nessuno. Dopo aver sentito queste bellissime emozioni, sono uscita di corsa da casa e ho preso la macchina per an- Anche se era palese che fossi soltanto una bambina dare da un parrucchiere. Mentre guidavo mi batteva il innocua, le persone mi facevano male con le loro pa- cuore all’impazzata. Sembrava che stessi per vincere role e i loro gesti e non se ne rendevano conto, anzi al Superenalotto. Una parte di me, diceva “dai calma- erano convinti di avere totalmente ragione nel compor- ti, mica avrai il coraggio di fare ciò che stai per fare”. tarsi così, perché pensavano davvero di essere migliori Un’altra parte di me che saltava di gioia, come per dire di me. “evviva, sei tu Cappuccino! Dai, non mollare!”. E pensare che sono cresciuta credendo che avessero Una volta arrivata dal parrucchiere non ci ho pensato ragione e convinta di essere una figlia maledetta, nata due volte. Gli ho detto “so che stai per chiudere”, erano dal peccato, che il colore caffellatte della mia pelle fos- già le 19:40, “ti prego tagliami i capelli, vorrei tornare al se la conferma del peccato di mia madre per aver avuto mio riccio naturale”. Quasi come una supplica, una ri- una figlia fuori dal matrimonio. Pensavo inoltre che il chiesta d’aiuto. Dentro di me non volevo tornare a casa colore della mia pelle fosse una punizione di Dio per senza aver tagliato i capelli. Quel giovane parrucchiere avvisare tutta la comunità del tradimento di mia ma- marocchino, che mi conosceva bene, in diverse occa- dre, che subiva spesso questi insulti. E io ero lì con lei. sioni aveva provato a convincermi a tornare al mio riccio naturale con il quale mi aveva conosciuta, appena arri- Penso di aver intrapreso la strada verso la guarigione vata a Roma. All’epoca, avevo 19 anni. interiore, e spero che funzioni, perché sento che ne ho bisogno, dopo trent’anni passati a vivere dietro una ma- Io cercavo in tutti i modi, coi capelli lisci, di sembrare schera in un mondo che non mi dà pace. più europea possibile per non subire più discrimina- zioni e dimenticare una parte di me, la parte nera, la È stata davvero una giornata strana: dopo aver avuto parte del caffè. una conversazione con una persona cara, mi sentivo persa e con delle nuove emozioni. Il mondo era cam- Ma quel giorno, il latte e il caffè si sono rimescolati den- biato ai miei occhi e non sentivo quasi nulla. Tutto sem- tro di me. Il giovane parrucchiere mi guardò e rimase brava silenzioso e tranquillo, senza tanta agitazione e in silenzio per un paio di minuti. Dopo, con un sorriso chiasso. grande sulla faccia, mi disse “finalmente sorella, ti ri- Dentro di me qualcosa si stava muovendo come un trovo. Dai siediti, così facciamo un capolavoro sulla tua nuovo inizio. testa”. Dopo essere tornata a casa, continuavo a guardarmi Lui sembrava più contento di me, aveva una tale gio- allo specchio e non mi ci ritrovavo, quasi non ricono- ia e non sembrava che stessimo per fare un semplice scevo più il mio riflesso. taglio di capelli. Continuava a ripetermi questo men- tre mi tagliava i capelli: “Evviva il riccio naturale! Sorella Subito dopo ho fatto la doccia e lavato i capelli, ma sembri diversa stasera, hai un viso solare e illuminato, non ero tranquilla. Allora mi sono guardata ancora allo non stressato”. specchio per un bel po’. Piano piano iniziavo a vedermi Mentre questo giovane mi tagliava i capelli, ero sorri- per quella che ero davvero. Le parole della mia cara dente e per ogni ciocca che cadeva dei miei lunghi ca- “ amica non mi lasciavano pace, continuavano a risuona- pelli sentivo liberarmi da un peso immenso.” ” So che ci vorrà molto tempo pri- ma che io possa guarire le ferite provocate dalle parole e dai ge- sti delle persone nei miei con- fronti. 16
1 8 0 G R A D I L’ A LT R A M E T À D E L L’ I N F O R M A Z I O N E novembre 2019 THE IRISHMAN DI MARTIN SCORSESE NARRA 30 ANNI DI VITA DEL SICARIO MAFIOSO FRANK SHEERAN 17
1 8 0 G R A D I L’ A LT R A M E T À D E L L’ I N F O R M A Z I O N E novembre 2019 costruito interamente su un montaggio alternato in Martina Cancellieri cui passato e presente si susseguono. A tal proposito Martin Scorsese ha dichiarato: “Quan- “The Irishman” di Martin Scorsese narra 30 anni di vita do abbiamo iniziato a lavorare a “The Irishman”, nel di un uomo, il sicario mafioso Frank Sheeran (Robert 2015, abbiamo fatto un esperimento con Robert De De Niro) nell’arco dei suoi 209 minuti di durata. L’ul- Niro per testare gli effetti speciali sul ringiovanimen- timo film di Scorsese nasce dalla proposta dell’attore to degli attori. Abbiamo ricreato diverse sequenze di Robert De Niro che, in seguito alla lettura del saggio Quei bravi ragazzi e i risultati erano sorprendenti, no- “I Heard You Paint Houses” (in italiano L’irlandese. “Ho nostante mostrassero solamente il 30% di quello che ucciso Jimmy Hoffa”) di Charles Brandt, ha rivelato al sarebbe stato il prodotto finale.” regista di aver trovato la storia molto interessante per un eventuale adattamento cinematografico. “The Irishman” si ispira al noir francese e De Niro al Ha inizio così il lungo e tormentato progetto “The Iri- divo Jean Gabin, anche per la presenza dell’armo- shman”, prodotto da Netflix e senza il quale, dichiara nica (tipica del genere) come leitmotiv sonoro che Scorsese, il film non sarebbe mai potuto esistere (il punteggia la pellicola conferendo continuità e cicli- budget finale è di 140 milioni di dollari). cità alla narrazione. Le tre ore e mezza di durata, sep- pure si facciano sentire soprattutto nella prima parte, “The Irishman” è un gangster movie che strizza l’oc- sono in grado di regalare una sceneggiatura mozza- chio a “Quei bravi ragazzi” dello stesso regista, ma che fiato a un film che è costruito “in crescendo” e che, ricorda da vicino anche “C’era una volta in America” di superata la prima ora e mezza, sembra sfrecciare. Sergio Leone, tutti e tre i film infatti sono accomunati Il cast è stellare: oltre a un cinico e rigoroso Robert dalla presenza dell’attore feticcio Robert De Niro. De Niro vediamo Al Pacino nei panni di un testardo, Tuttavia Scorsese ha dichiarato di non aver mai pen- orgoglioso nonché grottesco Jimmy Hoffa, e poi uno sato al capolavoro di Sergio Leone durante le riprese spietato Joe Pesci, e ancora Harvey Keitel e Bobby della sua ultima pellicola e che la storia della mafia è Cannavale solo per citarne alcuni tra i più importanti. una conseguenza dell’idea di voler raccontare la vita La regia, tipicamente scorsesiana, è fatta di sinuosi di un uomo (Frank “The Irishman” Sheeran) con l’o- piani sequenza, poetici ralenti e ironici fermi imma- biettivo di trasmettere la percezione del tempo che gine in stile identikit che presentano i personaggi. passa. L’attenzione è rivolta sul potere che ha il tem- Sublime la fotografia caravaggesca, fatta di contra- po di cancellare lentamente tutto e tutti, “le nuove sti e chiaroscuri, e poi la colonna sonora: le musiche generazioni non ricorderanno mai ciò che non hanno sono dei veri e propri omaggi al noir francese come vissuto perché non ne hanno fatto esperienza” spiega Grisbì di Jacques Becker, ma anche al cinema italia- il regista. no. Ad esempio in “The irishman” compare due volte la canzone Non dimenticar che rimanda ad Anna di Il tempo è dunque uno dei veri protagonisti di “The Alberto Lattuada e, più in generale, ha segnato un Irishman”, e il suo scorrere è letteralmente incarna- intero periodo, i primi anni ’50. to da Robert De Niro che, grazie al trucco e ai sor- prendenti effetti speciali di ultimissima generazione, Su Netflix dal 27 novembre. sembra veramente andare avanti e indietro negli anni accompagnato dal suo racconto in prima persona, Voto: 8 “ ” Il cast è stellare: oltre a un cinico e rigoroso Robert De Niro vediamo Al Pacino nei panni di un testardo, orgo- glioso nonché grottesco Jimmy Hoffa, 18
1 8 0 G R A D I L’ A LT R A M E T À D E L L’ I N F O R M A Z I O N E novembre 2019 ZOMBIELAND - DOPPIO COLPO DI RUBEN FLEISHER: UNA COMMEDIA SPASSOSA PER UN’AMERICA POST-APOCALITTICA 19
1 8 0 G R A D I L’ A LT R A M E T À D E L L’ I N F O R M A Z I O N E novembre 2019 ‘n’ roll, ma anche una pellicola che critica il sistema Martina Cancellieri politico statunitense e i blockbuster hollywoodiani. Non a caso Columbus e i suoi amici Tallahassee (Wo- ody Harrelson), Wichita (Emma Stone) e Little Rock (Abigail Breslin), nel primo film alla continua ricerca Con “Zombieland - Doppio colpo” il regista Ruben di un posto da chiamare casa, si sono finalmente sta- Fleisher torna a dirigere, a distanza di 10 anni esatti bilizzati nella Casa Bianca. da “Benvenuti a Zombieland”, quel che resta di un mondo post-apocalittico popolato da pochi supersti- La voce narrante di Columbus ci accompagna nel ti esseri umani e tanti zombi, a causa di un’epidemia corso di tutto il film in una sceneggiatura che cita globale. continuamente i luoghi comuni e li imbriglia lette- ralmente nella sua trama, esemplare il personaggio Zombieland - Doppio colpo ha inizio fin dall’appa- della bionda svampita Madison (Zoey Deutch) così rizione del logo della Columbia Pictures, quando la come il musicista hippy Berkeley (Avan Jogia) e la statua della libertà hollywoodiana (la donna che la sua comunità di pacifisti contrari a qualsiasi arma. Lo incarna è Jenny Joseph), vedendosi attaccata dagli stesso Columbus e i suoi amici sono dei personaggi zombi, si difende a colpi di torcia per poi ricomporsi fortemente stereotipati atti a rappresentare quel che al suo posto sullo schermo. resta della società. Zombieland - Doppio colpo comincia sulla linea del Togliendo la memorabile sequenza in casa di Bill Mur- precedente “Benvenuti a Zombieland”: subito dopo rey, “Benvenuti a Zombieland” risultava noiosamente un breve prologo parte una sequenza a ralenti, una statico e poco avvincente nel suo continuo vagare alla vera e propria sigla che, facendo il verso ai videoclip ricerca di un posto dove stare. È vero che Zombie- metal, ci (ri)presenta i nostri quattro eroi mentre im- land - Doppio colpo perde qualcuno dei suoi colpi pugnano pistole, fucili e mitra come se fossero stru- nella seconda parte, dove rischia di ripetersi, stavolta menti musicali, accompagnati dall’apparizione dei nella rappresentazione dei molti stereotipi, e in una titoli di testa in un’estetica pulp e dagli immanca- sequenza finale troppo prevedibile in ogni suo risvol- bili Metallica con “Master of Puppets”. Similmente a to. Tuttavia la pellicola risulta bilanciata grazie a una quanto accade nel film del 2009 dove, dopo l’elenco buona interpretazione del cast e ai dialoghi spassosi, delle prime regole di sopravvivenza varate da Colum- oltre a una regia spettacolare nelle sequenze d’azio- bus (Jesse Eisenberg), una sequenza analoga era so- ne. Una chicca: la clip con protagonista Bill Murray stenuta da un altro brano dei Metallica, “For Whom durante i titoli di coda. the Bell Tolls”. Voto: 6 Zombieland - Doppio colpo è uno zombi movie sar- castico, divertente, addirittura fanatico se si pensa “ Al cinema dal 14 novembre! alla casa di Elvis Plesley con i cimeli del Re del Rock Zombieland - Doppio colpo è uno zombi movie sarcastico, divertente, addirittura fanati- ” co se si pensa alla casa di Elvis Plesley con i cimeli del Re del Rock ‘n’ roll, ma anche una pel- licola che critica il sistema po- litico statunitense e i blockbu- ster hollywoodiani. 20
1 8 0 G R A D I L’ A LT R A M E T À D E L L’ I N F O R M A Z I O N E novembre 2019 CORAGGIO NASCOSTO Daniel Dell’Ariccia Elisa Riva | Pixabay.com | CClicense Cresciuto nella timidezza si tanti giorni di amarezza ma con te per non aver capito un’altro me e non aver mai tentato ho conosciuto ignoravo il divertimento e coi giocattoli litigavo se ora c’è per passare il tempo quel coraggio a negozio me ne andavo che non ho mai avuto poi il caso ha voluto ho iniziato a lavorare la musica ho incontrato le camicie da lavare quante cose ho cambiato par pagare i miei studi le emozioni che ho avuto per suonare i miei strumenti 21
1 8 0 G R A D I L’ A LT R A M E T À D E L L’ I N F O R M A Z I O N E novembre 2019 il villaggio mi ha aiutato anche se un nuovo mondo ho conosciuto quanti amici ho trovato stai bene con gli altri da quel di sono cambiato segui i discorsi si allora perché? ma con te un’altro me bisogna essere aperti ho conosciuto tanto quando si è sinceri e che paura c’è se ora c’è quel coraggio se dici cose stupide che non ho mai avuto non ti preoccupare ho imparato a lottare perché i sentimenti controllare affrontando il futuro tanto non importa renderlo meno duro una frase sbagliata da adesso sarò diverso è non sarò più lo stesso tutto quello che ho perso una breve risata ha lasciato un segno impresso un po’ di allegria si fa bene anche a te ma con te [24/10, 10:29] dellaricciadaniel: Squilli a distanza un’altro me Squilla ancora il mio cellulare ho conosciuto Ma non riesco a capire e Se ti piaccio o no se ora c’è Credevo di non interessarti quel coraggio Ma visto che mi pensi che non ho mai avuto Qualche possibilità ce l’ho Ora aspetto che mi chiami si O magari un messaggio ma con te Per saperne di più un’altro me Ora aspetto che mi chiami ho conosciuto O magari un messaggio e Per saperne di più se ora c’è Mi hai detto che ti manca il mare quel coraggio Ricordando le vacanze che non ho mai avuto Dove ti ho incontrato Non so il perché Paura di esprimere Continui a telefonare Forse ti manco Anch’io Silenziosa tra gli amici ti muovi [24/10, 10:29] dellaricciadaniel: Sarebbe bello sentire Alle battute ridi con noi Una volta la tua voce è un piacere da sentire E non solo uno squillo Le tue uniche parole non sembra ma sei preparata Sono scritte a lettere disponibile mai presuntuosa In quell’unico messaggio che puoi nascondere Noi squilli a distanza Ed io in questa stanza con tutta la gente Penso solo a te disonesta che c’è Ora aspetto che mi chiami hai paura di esprimere O magari un messaggio quello che è in te Per saperne di più Ora aspetto che mi chiami ti estranei dal mondo intorno O magari un messaggio è una cosa di istinto Per saperne di più 22
1 8 0 G R A D I L’ A LT R A M E T À D E L L’ I N F O R M A Z I O N E novembre 2019 MOMENTI INVISIBILI, LOGICA SOVRANA, QUELLI COME ME Alessio Tenore e Giordano Giorgi PREMESSA ALL’INSICUREZZA Tumisu | Pixabay.com | CClicense Nel nostro sporadico colloquio/confronto abbiamo accolto il tema della rivista 180 gradi di questo mese: l’insicu- rezza. Il nostro binomio colloquiale ha prodotto delle riflessioni. L’insicurezza a sé stante ha dei tratti di positività; la persona che possiede/gestisce l’insicurezza: - è coraggiosa perché conosce la paura; - è affidabile perché conosce il tradimento; - tende a giustificarsi perché è stata offesa; - è empatica perché non è stata vista; - è accondiscendente perché non ha ricevuto molte risposte. Dopo tale premessa affermiamo che se la persona insicura riesce a prendere un impegno lo porta a termine rag- giungendo gli obiettivi prefissati; spinta dal suo termine di giudizio/autocritica. Proponiamo tre testi del poeta Alessio Tenore: 1 - MOMENTI INVISIBILI che descrive la sensibilità della persona che sposa l’insicurezza; 2 - LOGICA SOVRANA che esplicita il cinismo di chi schiaccia ogni anelito di dubbio ed insicurezza; 3 - QUELLI COME ME che esprime il disagio di chi all’orizzonte non ha altro che le macerie prodotte dal terremoto dell’insicurezza. 23
1 8 0 G R A D I L’ A LT R A M E T À D E L L’ I N F O R M A Z I O N E novembre 2019 MOMENTI INVISIBILI Siamo fatti di momenti invisibili come il suono Manifestiamo voci senza percepirne il tono Difficile spiegare come il tempo regga l’eco Le sue forme mutano e lo spazio ne esce cieco Materia ed energia fanno a guerra per la patria L’acqua spegne il fuoco ma la terra va per aria Le tempeste della vita rimangono loro stesse Anche quando il sole tradisce le sue promesse Misteri sena pace riflettono un buio immune La luce non si oscura ma cede alle sue lacune LOGICA SOVRANA Logica sovrana , padrona di interi regni Tu che sei al comando degli altrui disegni Governi con durezza il tuo popolo ignorante Scavi e poi sotterri con l’infamia più pesante La tua supremazia esprime falsa religione Che stabilisce a ognuno la sua posizione Dichiari guerra senza alcuna compassione Perchè sei solamente schiava della tua ragione QUELLI COME ME Quelli come me non conoscono vittoria Vivono lottando con la loro stessa storia Quelli come me non sanno cos’è la pace Restano bloccati in una mente che non tace Quelli come me resistono ad ogni inferno Sono consapevoli del loro cuore eterno Quelli come me sopportano la paura Soffrono ma sanno privarsi di un’avventura Quelli come me sono sempre solitari Si nutrono di farmaci nei loro giorni amari Quelli come me hanno sempre pochi amici Quelli come me non saranno mai felici 24
1 8 0 G R A D I L’ A LT R A M E T À D E L L’ I N F O R M A Z I O N E novembre 2019 EQUILIBRI DA CIRCO (TRE POESIE IN UNA) Francesco Dettori Public Domain Pictures | Pixabay.com | CClicense 25
1 8 0 G R A D I L’ A LT R A M E T À D E L L’ I N F O R M A Z I O N E novembre 2019 Passo per passo … a muovermi sospeso sul filo tremo, … il vuoto è sconvolgente, nell’ansia temo … un baratro imminente, la folla e il chiasso: … il clima è molto teso. “Giù come un sasso!” … in coro mi hanno offeso, “Dai casca scemo!” … insistono, è indecente, li ascolto e fremo, … il pubblico è veemente, finirò in basso, … è troppo greve il peso; sale il terrore, … ha fame il re leone, c’è frenesia, … là sotto balza fiero, è gioco, è orrore, … il circo ha l’Attrazione, o è fantasia, … se l’incubo è pur vero sfuma all’albore … e la realtà è finzione, sogno o follia… … mi sveglio nel mistero. Opera depositata su PATAMU, tutti i diritti sono riservati all’autore. https://www.patamu.com/certificate/115051-546 “Si tratta di un raro virtuosismo: le rime al mezzo del componimento lo separano in due colonne verticali, ciascuna è una poesia di senso compiuto, ma unendo le due metà si completa un sonetto regolare, in endecasillabi o righe orizzontali, caratterizzato in più dalla doppia rima.” 26
Un giorno la paura bussò alla porta. 1 8 0 G R A D I L’ A LT R A M E T À D E L L’ I N F O R M A Z I O N E novembre 2019 Il coraggio andò ad aprire e non trovò nessuno. “180 gradi è l’altra metà dell’informazione, quella vista dagli occhi di chi è spesso al margine, ma proprio per questo riesce ad avere uno sguardo “trasversale” su ciò che ci circonda. In un cambio di prospettiva, a volte radicale, la nostra rivista vuole raccontare i fatti sotto un’altra luce, con un orizzonte di significati diverso. E se cambiano i significati, cambia il mondo e cambia la meta dell’informazione. “180 gradi” sarà un occhio sempre attento al territorio dove viviamo. Sarà un raccoglitore di idee e un laboratorio di democrazia partecipata. Sarà cultura dall’alto e dal basso. Sarà volontà di esprimersi, raccontarsi e informarvi. Sarà un gioco bellissimo.” “180 gradi” è una testata registrata al Tribunale Ordinario di Roma con Autorizzazione n. 73 del 28/4/2015 - Illustrazione di copertina di Ileana Pace Responsabile Progetto: Edgardo Reali Coordinamento: Valeria Festino Proprietario: Società Coperativa “Il Mosaico” Direttore responsabile: Maria Carla Sicilia Caporedattore: Martina Cancellieri Responsabile redazione web: Andrea Terracciano Illustratrice: Ileana Pace - Grafico: Riccardo D’Apostoli Redattori: Anita Picconi Susanna Pinto Valentina Casentini Massimo Caramanna Paola Sarno Daniele Pirozzi Juliana Azevedo Giulia Ventura “180 gradi” è un progetto di comunicazione sperimentale che vuole dare informazioni riguardo i temi della Salute Mentale. La redazione del giornale è un ‘laboratorio di cittadinanza’ permanente, un luogo inclusivo ed aperto all’in-27 contro con il territorio. Uno spazio dove permettere la formazione e l’inserimento lavorativo di persone con disagio mentale.
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