Liceo Scientifico "E. Fermi" Gaia Ludovica Filippelli Classe V F Anno scolastico 2014/2015
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INDICE 1. Perché ho scelto questo argomento? pag. 3 2. Introduzione: la serie di Fibonacci “ 5 2.1 Origine della successione 2.2 Problema 2.3 Soluzione 2.4 Caratteristiche “ 6 3. Costruzione geometrica della spirale Aurea “ 7 4. MATEMATICA “ 8 4.1 Caratteristiche della spirale 5. La spirale aurea nel mondo animale … “ 11 6. … nel mondo vegetale … “ 12 7. … e in quello geologico “ 13 8. Molluschi “ 14 9. Effetti ottici “ 15 10. SCIENZE 10.1 Il DNA “ 17 10.2 Proteine “ 19 10.3 Filotassi e molecola dell’acqua “ 20 11. (ASTRO)FISICA “ 21 11.1 Relatività “ 22 12. La spirale meravigliosa nelle ARTI “ 24 12.1 Dai tempi antichi … 12.2 … al ‘900 … “ 26 12.3 Guggenheim Museum 12.4 Le Corbusier e il Modulor “ 27 12.5 … fino ai giorni nostri “ 28 13. Estetismo “ 29 13.1 Fotografia e pubblicità “ 31 13.2 Canone estetico universale “ 32 1 13.3 Il valore estetico della sezione aurea “ 33
INDICE 14. ITALIANO pag. 34 14.1 D’Annunzio 14.2 Il Piacere “ 35 15. ENGLISH LITERATURE “ 36 15.1 Oscar Wilde 15.2 Art for Art’s Sake 15.3 The picture of Dorian Grey “ 37 15.4 The plot 15.5 Allegorical meaning 16. STORIA “ 38 16.1 La spirale della violenza 16.2 Il culto di Stalin 16.3 L’organizzazione del terrore “ 40 17. Musica “ 41 18. FILOSOFIA “ 42 18.1 Nietzsche 19. LATINO “ 44 19.1 L’Occhio di Dio 19.2 Sant’ Agostino 19.3 Caratteristiche comuni fra la spirale e Dio “ 45 19.4 La città di Dio “ 46 20. Conclusioni “ 47 21. Sitografia e riferimenti bibliografici “ 48 22. Appendice “ 49 2 23. Apparato iconografico “ 50
Nel mese di Aprile mi sono posta il problema di quale città scegliere per il mio percorso universitario.. Alla fine la mia scelta è ricaduta su Torino! Dovendo partire per sostenervi i test di ingresso, ho fatto una ricerca sulle attrazioni che la città poteva offrire e fra queste vi era la Mole Antonelliana! La mia attenzione si è concentrata soprattutto su un articolo di giornale che esponeva una curiosa novità apportata all’opera dell’Antonelli. Infatti dal 2001 la Mole Antonelliana è curiosamente gemellata alla sequenza di Fibonacci: la cupola ospita infatti il «Volo dei numeri», un'opera dell'artista Mario Merz (1925- 2003) costituita dai primi termini della serie. Grandi caratteri rossi che si illuminano la notte, disposti verticalmente in ordine crescente dal basso verso l'alto: un volo con il quale l'artista, esponente di spicco del movimento Arte povera e da sempre attratto da questi numeri, ha voluto rappresentare l'esplosivo processo organico di crescita insito in moltissimi fenomeni naturali. Ed è proprio dalla crescita di una colonia di conigli che è nata la storia di questa successione: Fibonacci nel XIII secolo si era infatti posto il problema di quante coppie di conigli adulti si potessero ottenere in un anno, supponendo che ogni coppia generasse un'altra coppia ogni mese e che le coppie più giovani fossero fertili a partire dal secondo mese di vita. La Mole Antonelliana, quindi, 4 oggi è un «monumento» alla logica espressa dal Fibonacci.
INTRODUZIONE: Origine della successione Nel 1223 a Pisa, l'imperatore Federico II di Svevia, LA SERIE DI FIBONACCI assistette a un singolare torneo tra abacisti (utilizzavano l’abaco, non considerando lo zero) e algoritmisti (adottavano il valore posizionale delle cifre, dallo zero al nove): in quella gara infatti si dimostrò che col metodo posizionale indiano appreso dagli arabi si poteva calcolare più velocemente di qualsiasi abaco. Problema «Un tale mise una coppia di conigli in un luogo completamente circondato da un muro, per scoprire quante coppie di conigli discendessero da questa in un anno: per natura le coppie di conigli generano ogni mese un'altra coppia e cominciano a procreare a partire dal secondo mese dalla nascita (senza tener conto delle morti)». “Liber Abaci” di Fibonacci vinse la gara con una risposta così rapida da far persino sospettare che il torneo fosse truccato. Soluzione Per natura ogni coppia di conigli genera in un mese un’altra coppia, e cominciano a procreare a partire dal secondo mese di vita. All’inizio c’è solo una coppia di conigli, il primo mese ce ne sono 2 di cui una fertile, quindi il secondo ce ne sono 3 di cui 2 fertili, quindi il terzo mese ce ne sono 5 di cui 3 fertili, 5 quindi il quarto mese ce ne sono 8 di cui 5 fertili e così via. Nacque così la celebre successione di Fibonacci: 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55, …
Caratteristiche Questa successione numerica ha la proprietà matematica che ogni elemento (a partire dal secondo) è uguale alla somma dei due precedenti. Usando questa formula è possibile estendere la sequenza all'infinito. La sequenza ha un'altra proprietà matematica interessante, che si può notare calcolando il rapporto di ogni elemento con quello precedente . Partendo dai primi due elementi, il rapporto è 1 : 1, o semplicemente 1. Il secondo rapporto è 2 : 1, o 2. Il terzo è 3 : 2, o 1,5; il quarto è 5 : 3 o circa 1,67; il quinto è 8 : 5, o 1,6. Gli altri sono 1,625, circa 1,615, circa 1,619, circa 1,618. Nel settecento si scoprì che questi rapporti convergono su un numero irrazionale detto phi, i cui primi termini sono 1,618034. Più precisamente: Questo significa che ogni numero è circa 1,618034 volte più grande del numero che lo precede. Questo stesso numero phi, aveva già svolto una parte importante nella civiltà occidentale. Era noto come il numero aureo che gli antichi greci chiamavano proporzione divina. Fra le applicazioni più sorprendenti in natura vi è la crescita di molte piante che segue questo schema qui a fianco rappresentato. Ogni ramo impiega un mese prima 6 di potersi biforcare. Al primo mese quindi abbiamo 1 ramo, al secondo ne abbiamo 2, al terzo 3, al quarto 5 e così via.
COSTRUZIONE GEOMETRICA DELLA SPIRALE AUREA: Il tutto parte dalla costruzione del rettangolo aureo: Il rettangolo aureo è un rettangolo le cui proporzioni sono basate sulla proporzione aurea. Ciò significa che il rapporto fra il lato maggiore e quello minore, a : b, è identico a quello fra il lato minore e il segmento ottenuto sottraendo quest'ultimo dal lato maggiore b : a-b (il che implica che entrambi i rapporti siano φ ≅ 1,618). Si costruisce dapprima un quadrato, il cui lato corrisponderà al lato minore del rettangolo. La costruzione si effettua trovando il punto medio di un lato e puntando su di esso un compasso con apertura sino a un vertice non adiacente del quadrato. Il punto nel quale la circonferenza così determinata interseca il prolungamento del lato determina il secondo estremo del lato maggiore del rettangolo. Il procedimento si continuerà nel rettangolo più piccolo, in questo caso a destra, seguendo un senso orario. Dalla proprietà del rettangolo aureo di potersi "rigenerare" infinite volte, deriva la possibilità di creare al suo interno una successione infinita di quadrati e quindi una spirale. Più precisamente, essa viene costruita inscrivendo quarti di cerchi con raggi 7 uguali ai lati stessi del quadrato.
MATEMATICA CARATTERISTICHE DELLA SPIRALE La spirale aurea appartiene alla famiglia delle spirali logaritmiche che, al contrario di come si potrebbe credere, non è equivalente alla spirale archimedea. Infatti le distanze fra i bracci di una spirale logaritmica aumentano secondo una progressione geometrica, mentre in una spirale archimedea queste distanze sono costanti. Le spirali logaritmiche sono anche dette “proporzionali” poiché ogni raggio vettore sarà più ampio del precedente secondo un rapporto costante, facendo si che la curva crescendo non cambi forma. In particolare, le distanze tra i bracci della spirale aumentano secondo una progressione geometrica, per questo la curva è chiamata spirale geometrica o proporzionale. La spirale proporzionale non raggiunge mai il polo, poiché il centro della spirale è un punto asintotico: proseguendo l’ingrandimento verso il centro si trovano infinite spirali identiche in scala ridotta. Allo stesso tempo allontanandosi sempre di più dall’origine aumentano le dimensioni della spirale, ma essa rimane sempre somigliante a sé stessa. L’aggettivo “meravigliosa”, coniato da Bernoulli, si riferisce proprio al 8 fatto di non avere né un inizio né una fine: la proprietà per cui la curva esegue infinite evoluzioni verso il suo centro è detta “autosomiglianza”.
Comportandosi come un punto asintotico, il vertice può essere considerato come un punto di discontinuità (non essendo la funzione continua in tale punto) e vi si può calcolare il limite. Esistono tre tipi di punti di discontinuità: PUNTO DI DISCONTINUITÀ DI PRIMA SPECIE : Un punto Xo si dice punto di discontinuità di prima specie per la funzione f(x) quando, per X→Xo, il limite destro e il limite sinistro di f(x) sono entrambi finiti ma diversi fra loro. La differenza │l1 – l2│si dice salto della funzione: PUNTO DI DISCONTINUITÀ DI SECONDA SPECIE: Xo si dice punto di discontinuità di seconda specie per la funzione f(x) quando per X → Xo almeno uno dei due limiti, destro o sinistro, di f(x) è infinito oppure non esiste. PUNTO DI DISCONTINUITÀ DI TERZA SPECIE: Un punto Xo si dice punto di discontinuità di terza specie per la funzione f(x) quando: - esiste ed è finito il limite di f(x) per X→Xo , ovvero è = a l - f non è definita in Xo, oppure, se lo è, risulta f(Xo) ≠ l Tale punto viene anche detto discontinuità eliminabile, perché 9 la funzione può essere modificata in modo da renderla continua, rimanendo invariata nel suo dominio naturale.
Un’altra importante caratteristica della spirale logaritmica è che per ogni punto sulla spirale l’angolo tra la tangente alla curva in quel punto e il raggio vettore è costante. (figura a destra) Allo stesso modo l’angolo che la spirale forma con i cerchi centrati nell’origine (angolo di inclinazione) è costante. Tale fu il motivo che spinse il matematico francese Pierre Varignon a chiamarla spirale “equiangolare” (o equiangola). (figure a sinistra) La particolare spirale logaritmica di cui voglio trattare, la spirale aurea (o armonica), ha una caratteristica molto particolare da cui deriva il suo nome: il rapporto costante fra raggi consecutivi è pari a φ, ovvero il rapporto aureo. Quindi l’equazione della spirale armonica è: in cui r è il raggio, e è la base dei logaritmi naturali, a è una costante reale che dipende dalla 10 grandezza e b è un valore numerico che varia a seconda che l'angolo retto sia misurato come 90° o come radianti.
Uno degli animali che sfrutta le proprietà della LA SPIRALE AUREA NEL spirale è il falco pellegrino, uno degli uccelli più veloci al mondo (può raggiungere la velocità di 300 MONDO ANIMALE … km/h durante la caccia) e uno dei predatori più temibili. Il biologo Vance A. Tuker si chiese come mai il falco per piombare su una preda non scegliesse una traiettoria rettilinea, più breve e veloce e arrivò a calcolare che il percorso seguito è proprio una spirale aurea. Dal punto di vista pratico questo accade perché il falco, avendo gli occhi laterali, per vedere precisamente la preda dovrebbe ruotare la testa e perdere aereodinamicità. Invece percorrendo una spirale meravigliosa, il cacciatore non perde di vista la preda e ottimizza al meglio la velocità. Anche le code di molti animali, come la forma delle loro corna o, in generale, di elementi appartenenti alla loro fisicità, 11 ricordano in modo impressionante la sezione aurea.
... NEL MONDO VEGETALE … La sequenza di Fibonacci e la relativa spirale sono riscontrabili anche nel mondo delle piante e dei frutti. Per esempio, i semi del girasole sono disposti secondo due gruppi di spirali logaritmiche poiché gli elementi di infiorescenza del fiore crescono in modo da occupare nel modo più efficiente lo spazio circolare al centro del fiore. Il numero delle spirali dipende dalle dimensioni del fiore, ma in genere sono 55 disposte in un senso e 34 nel senso opposto. Anche nella pigna le squame sono disposte secondo spirali auree e allo stesso modo alcuni cactus e alcune pianti rampicanti. Ma di esempi se ne potrebbero fare tantissimi, come l’ananas, il cavolfiore romano, la disposizione dei petali delle rose e la disposizione dei soffioni del cosiddetto “dente di leone”. 12
… E IN QUELLO GEOLOGICO La spirale aurea non si ferma nel mondo delle piccole cose, ma si estende anche in ambiti più grandi, quali la sismografia (potendo ritrovare tale forma nello sviluppo delle onde di un maremoto), la geomorfologia (essendo riscontrabile anche nelle forme che costituiscono la superficie terrestre) e meteorologia (nelle forme di cicloni e uragani). 13
MOLLUSCHI Tuttavia l’elemento in cui si può trovare più facilmente la spirale aurea è nelle conchiglie dei gasteropodi : lumache, chiocciole, trottole di mare, fasciolare e tutti gli altri tipi di molluschi. Anche molti fossili, come i foraminiferi possiedono tale forma. Tutte queste strutture possiedono una crescita in addizione (accumulazione interna) e una crescita isometrica per far sì che, aumentando il passo della spirale, non è necessario correggere nessun equilibrio. 14
Inoltre la spirale, in EFFETTI OTTICI particolare quella logaritmica, è una dei soggetti preferiti per produrre illusioni ottiche, che comprendono semplici effetti da computer … 15
… come veri e propri rompicapi per il nostro cervello! 16
SCIENZE: IL DNA La catena del DNA è larga 21 Angstrom (2,1 nm) e lunga 34 Angstrom (3,4 nm) per ogni ciclo completo della sua doppia elica spirale. 34 e 21, naturalmente, sono numeri della serie di Fibonacci ed il loro rapporto, 1,6190476 approssima strettamente a phi, 1.6180339. Il DNA o acido desossiribonucleico si trova all’interno del nucleo e più precisamente all’interno dei cromosomi, portatori dell’informazione genetica. Tale molecola, di natura polimerica, è formata da unità simili fra loro collegate da legami covalenti. Ogni unità ripetitiva nella molecola del DNA è detta nucleotide. Ogni nucleotide è formato da: - una base azotata - un gruppo fosfato - uno zucchero a cinque atomi di carbonio, il desossiribosio, che è simile al ribosio a meno di un gruppo –OH. I nucleotidi si differenziano per il 17 tipo di base azotata. Ne esistono due tipi, con strutture diverse: purine e pirimidine.
Per ognuno dei due tipi esistono poi due varianti, quindi le basi totali presenti sono quattro: - adenina, A, una base purinica; - citosina, C, una base pirimidinica; - guanina, G, una base purinica; - timina, T, una base pirimidinica; I nucleotidi sono legati l’uno all’altro tramite legami covalenti (fosfodiesterico) fra un gruppo fosfato di un nucleotide e uno zucchero del successivo. Inoltre il DNA si riporta alla spirale per la struttura della doppia elica, poiché la molecola è formata da due filamenti collegati fra loro e avvolti a spirale. Tale modello fu costruito da Watson e Crick sulla base dell’osservazione che in qualunque porzione di DNA, timina e adenina erano presenti nella stessa quantità, lo stesso valeva per citosina e guanina. Ogni filamento è costituito da uno scheletro di gruppi fosfato e desossiribosio alternati, al quale sono legate le basi azotate. L’appaiamento delle basi è specifico: una timina si lega esclusivamente con un’adenina, mentre una guanina si lega esclusivamente con una citosina; di conseguenza il complementare del 18 filamento ha una sequenza complementare al primo.
PROTEINE Anche le catene di proteine, nella struttura secondaria ad elica, per l’ingombro dei gruppi R, si ripiegano su se stesse in modo da formare un’elica, come una scala a chiocciola, lasciando i gruppi R rivolti verso l’esterno. In questo tipo di assetto i legami a idrogeno legano parti diverse di una stessa catena, collegando le spire l’una all’altra. Si stabiliscono tra gruppi –CO– e –NH– di differenti unità amminoacide. Poiché tutte le eliche sono destrose, esse si indicano con il termine alfa-eliche e consentono il maggior numero di legami, dunque la massima stabilità alla molecola. 19
FILOTASSI E MOLECOLA DELL’ACQUA I numeri di Fibonacci si trovano anche nella filotassi, l'ordinamento delle foglie su un gambo. Su molti tipi di alberi le foglie sono allineate secondo uno schema che comprende due numeri di Fibonacci. Partendo da una foglia qualunque, dopo uno, due, tre o cinque giri dalla spirale si trova sempre una foglia allineata con la prima. A seconda delle specie, questa sarà la seconda, la terza, la quinta, l'ottava o la tredicesima foglia. Un’altra interessante nozione potrebbe venire fuori dalla geometria della molecola d’acqua. La molecola d’acqua è formata da un atomo di ossigeno e due atomi di idrogeno che formano insieme all’atomo di ossigeno centrale la forma di una V. L’angolo fra i due atomi di idrogeno è di ca. 104°, quindi l’angolazione sotto quale si trova l’atomo d’idrogeno rispetto l’asse di simmetria della molecola è di ca. 52°. Questo valore è molto simile al valore dell’angolo d’oro di 20 51,845°. Quindi c’è una correlazione fra la sezione aurea e l’acqua.
(ASTRO)FISICA La Via Lattea (dal latino Via Lactea), la galassia alla quale appartiene il sistema solare, in base agli studi più recenti pare che sia, da un punto di vista strettamente morfologico, una galassia spirale barrata, ovvero una galassia composta da un nucleo attraversato da una struttura a forma di barra dalla quale si dipartono i bracci di spirale che descrivono una spirale logaritmica (come d'altra parte fanno tutti i bracci delle galassie spirali), con un'inclinazione di circa 12 gradi. Più precisamente, esistono due bracci maggiori (Braccio di Perseo e Braccio Scudo-Croce) e due bracci complementari (Braccio del Cigno e Braccio del Sagittario), aventi tutti origine al centro della Galassia, con alcuni bracci secondari, che si dipartono dai maggiori. colore braccio ciano Braccio dei 3-kpc e Braccio di Perseo viola Braccio Regolo-Cigno verde Braccio Scudo-Croce rosa Braccio Carena-Sagittario sono presenti anche due bracci secondari: Sperone di Orione (che contiene arancione il Sole e il nostro sistema solare) 21 Sperone del Centauro(esteso fra il giallo Braccio del Sagittario e il Braccio Scudo-Croce)
In distanze immense come quelle della Via Lattea e dell’universo l’onda elettromagnetica della luce, con i suoi 299 792,458 km/s, sembra muoversi con estrema lentezza. Infatti, la luce della parte più centrale della Via Lattea impiega quasi 30000 anni per arrivare al nostro pianeta e, se supponessimo di poter osservare da un pianeta di un’altra galassia un fotone partire da un vertice della Via Lattea e arrivare all’altro capo, lo vedremmo quasi immobile, in quanto impiegherebbe circa 100000 anni. I nostri telescopi diventano quindi delle macchine del tempo, capaci di mostrarci l’oggetto nel momento in cui da questo è partito il fascio luminoso, anche se al momento della nostra visione l’oggetto stesso potrebbe aver già concluso il suo ciclo RELATIVITÀ vitale. Con velocità così elevate rispetto alla possibilità Da qui la relatività di Einstein, il quale dell’uomo e spazi infiniti come quelli dell’universo è pensava che la natura si basasse su leggi dunque impossibile utilizzare i principi della fisica semplici ed eleganti e che compito classica. dell’uomo fosse capirle. Infatti l’aspetto rivoluzionario della relatività è da ricercarsi nella novità che dà una visione diversa del mondo rispetto a quella a cui siamo abituati. L’oggetto costruito dall’uomo con la velocità maggiore è una sonda spaziale, la quale è capace di raggiungere i 20 km/s, 22 che, se rapportata alla velocità della luce, rappresenta un’inezia (come rapportare una lumaca ad un aereo a reazione).
Esattamente come nell’antichità si pensava che la Terra fosse piatta e si riteneva assurda la possibilità che gli uomini potessero camminare a testa in giù (“Non v’è dimostrazione scientifica per ammettere l’esistenza degli antipodi, cioè che uomini calcano piante dei piedi in senso inverso ai nostri dall’altra parte della terra, ove il sole sorge quando da noi tramonta.” Agostino di Ippona), così al tempo di Einstein le sue parole non vennero accettate poiché si discostavano in maniera netta dalla fisica tradizionale di Galilei-Newton. Inoltre le cause della relatività vanno oltre la nostra quotidianità, legata ai 70-100 km/h delle automobili e ben lontane da quel valore di “c”. Se invece immaginassimo di avere c uguale a 100 km/h , ogni volta che prenderemmo la macchina per andare a lavoro in autostrada il nostro mezzo ed il suo contenuto (noi compresi) si accorcerebbero nelle dimensioni parallele alla velocità, mentre le lunghezze perpendicolari rimarrebbero invariate. Inoltre, se immaginassimo di viaggiare per 10 anni a una velocità molto vicina a 100 km/h (uguale non sarebbe possibile perché servirebbe energia e massa infinita), al nostro ritorno a casa i nostri parenti sarebbero realmente invecchiati di 10 anni, mentre l’età del conducente si dimostrerebbe quasi uguale a quella che aveva prima di intraprendere il viaggio (paradosso dei gemelli) poiché a bordo dell’automobile il tempo è avanzato più lentamente, tanto più lentamente quanto più la velocità si è avvicinata a quella di c. La stessa cosa succederebbe, per esempio, alla pallina di tennis durante una partita e a tutti i viaggiatori che, una volta scesi dalle vetture, dovrebbero regolare i propri orologi con quelli pubblici. 23
LA SPIRALE MERAVIGLIOSA NELLE ARTI DAI TEMPI ANTICHI … Il numero irrazionale, di cui 0,618 è una approssimazione, detta proporzione aurea, è stata considerata, sin dalla sua scoperta, come rappresentazione della legge universale dell'armonia. Infatti, facendo un piccolo excursus artistico, essa fu molto utilizzata dagli antichi come rapporto armonico nelle costruzioni architettoniche: la ritroviamo nella disposizione geometrica delle piramidi egizie e, in particolare, nelle proporzioni della piramide di Cheope. Infatti i 4 lati triangolari di questa piramide hanno una angolazione di esattamente 51,84° rispetto alla base. Se si misura la distanza fra la punta della piramide e il centro di un lato della base quadrata, si nota che questa distanza è esattamente 1,618034... volte la distanza fra il centro della base quadrata e il centro di un lato. Altri esempi significativi sono inoltre il “Partenone” nell'Acropoli Ateniese che dimostra le conoscenze già avanzate dei Greci nel campo del numero aureo e le proporzioni delle 24 Cariatidi che reggono l’ Eretteo.
La sezione aurea suscitò grande interesse anche tra gli artisti e i matematici del Rinascimento, tra cui Leonardo da Vinci, Piero della Francesca e Leon Battista Alberti era allora nota come “Divina Proporzione” e veniva considerata quasi la chiave mistica dell’armonia nelle arti e nelle scienze. “De divina proporzione” è anche il titolo del trattato redatto dal matematico rinascimentale Luca Pacioli. Il trattato fu pubblicato nel 1509 ed ebbe notevole influsso sugli artisti e sugli architetti del tempo, specie Leonardo Da Vinci, che la applicò in moltissime sue opere, prime fra tutte “La Gioconda” (a sinistra) e nel disegno de “L’Uomo vitruviano” (a destra). Da lì molti furono i seguaci di tale numero armonico, partendo da Botticelli ne “La nascita di Venere” (figura a destra) fino ad arrivare al pittore giapponese Hokusai in “La grande onda di Kanagawa” (figura a sinistra). 25
… AL ‘900 … GUGGENHEIM MUSEUM Una delle opere più importanti del ‘900 che riprende la forma della spirale è sicuramente l’ultima opera dell’architetto Frank Lloyd Wright, il “Guggenheim Museum”, costruito lungo la Fifth Avenue, nel cuore della New York residenziale, proprio di fronte al Central Park. Nel progettare l’edificio Wright, che morì prima di vederlo ultimato, si mosse verosimilmente dall’osservazione di una conchiglia o, comunque, di un altro organismo naturale di tipo spiraliforme. La spirale, infatti, è una forma semplice e complessa al tempo stesso. Semplice in quanto è costituita da un unico piano che si ritorce su se stesso; complessa perché suggerisce un percorso pressocchè infinito, senza un inizio e una fine precisi. Si inaugura un modo nuovo e rivoluzionario di vedere il museo: non più un insieme indifferenziato di sale squadrate e anonime, ma un itinerario d’arte. Così facendo l’esperienza artistica diventa globale 26 nell’interazione di contenuto e contenitore.
LE CORBUSIER E IL MODULOR Nel 1946 Le Corbusier incontrò A. Einstein a Princeton in occasione del viaggio a New York per presentare alle Nazioni Unite il suo progetto per la sede dell’ONU. “Stavo attraversando un periodo di grande incertezza e di stress; […] A un certo punto, Einstein prese una matita e cominciò a calcolare. Stupidamente, lo interruppi, la conversazione si spostò su altre cose, il calcolo rimase incompiuto. Einstein ebbe la gentilezza di dire questo del Modulor: «È una scala di proporzioni che rende difficile l’errore, facile il suo contrario». Si tratta di un gesto di amicizia da parte di un grande scienziato verso di noi che non siamo scienziati, ma soldati sul campo di battaglia.” (Le Corbusier, The Modulor, 1954) Il “modulo d’oro” era basato sulle misure umane, quelle di un uomo in piedi con il braccio alzato e declinate sulla classica sezione aurea. Le Corbusier aveva elaborato un reticolo di proporzioni universali riprendendo il canone di Policleto, candidate a diventare la “misura unica” di ogni costruzione e di ogni opera per l’uomo. Il Modulor era una specie di manuale che Le Corbusier avrebbe voluto sul tavolo di ogni architetto come sui muri di ogni cantiere, da cui “il muratore, il carpentiere, il fabbro vi sceglieranno in ogni istante le misure del loro 27 lavoro e tutti questi lavori diversi e differenziati saranno i testimoni dell’armonia. Questo è il mio sogno.” (Le Corbusier, 1955)
… FINO AI GIORNI NOSTRI Ancora più moderne ed esplicitamente dedicate alla spirale armonica alcune opere di Antonio Peticov (due esempi a sinistra) e Mario Merz, pittore e scultore italiano (a destra). Tuttavia l’ambito architettonico e del design sono i più ricchi di spunti: dalle scalinate al mobilio per l’arredamento, esempi che si basano proprio sulla spirale logaritmica 28
ESTETISMO L’interesse e il fascino suscitati dal rapporto aureo a da Φ risiedono nel fatto che si possono incontrare negli ambiti più disparati e dove meno li si aspettano, in situazioni e fenomeni che non sono fra loro collegati. Per esempio, eseguendo una sezione trasversale di una mela, seguendo i bordi esterni potremo notare la forma della spirale aurea. Inoltre, si evidenzia il pericarpo che contiene i semi disposti in modo da formare una stella a cinque punte, figura geometrica in cui è possibile ritrovare la sezione aurea: il lato e la base di ognuno dei cinque triangoli che la compongono stanno in un rapporto aureo. Altri esempi di sezione aurea si ripropongono del nostro corpo. Per esempio, se misuriamo le dita della nostra mano, noteremo che i rapporti tra le lunghezze delle falangi del dito medio e anulare sono aurei. Così come è aureo il rapporto tra la lunghezza del braccio e l’avambraccio, tra la lunghezza della gamba e la sua parte inferiore. 29
Ma la prova più evidente di come il rapporto aureo può influenzare in modo notevole il nostro occhio è data dal volto umano. L’uomo ha acquisito nel corso del tempo un concetto di bellezza che si credeva fosse dovuto ad un puro istinto, ma se andiamo ad esaminare un volto che definiamo “bello” è facile scoprire come le distanze tra gli elementi che compongono il viso sono strettamente legati alla proporzione aurea. Per esempio un orecchio umano viene quanto più definito bello quanto più si avvicina alle proporzioni della spirale meravigliosa. Spesso, nell’arte del creare si prova e riprova fino a quando l’oggetto non appaga il senso estetico e, voilà, a quel punto si scopre, con meraviglia, che il soddisfacente risultato finale rispetta la “divina proporzione”. Persino le carte di credito sono rettangoli aurei. Quando due segmenti stanno in un rapporto aureo, per qualche ragione misteriosa, appaiono particolarmente gradevoli alla 30 vista.
Anche se non ne siamo coscienti, la spirale aurea trova collocazione FOTOGRAFIA anche in elementi quali fotografie e pubblicità, che attirano la nostra E PUBBLICITÀ attenzione poiché ci appaiono “belle”. Conseguentemente, più una di queste figure si avvicina a tali dimensioni e più noi siamo portati a comprare il prodotto pubblicizzato o a giudicare positivamente il fotografo. 31
CANONE ESTETICO UNIVERSALE Nel 1875 lo psicologo tedesco Fechner sottopose al giudizio di preferenza di più persone un insieme di rettangoli , differenti per il diverso rapporto tra i lati, chiedendo poi di indicare quale rettangolo avesse destato in loro una maggiore sensazione di armonia. Egli osservò che le scelte degli interpellati si distribuivano attorno ad un particolare rettangolo, in corrispondenza del quale emergeva un evidente massimo delle loro frequenze. Guarda caso esso era proprio il rettangolo costruito sulla base dei rapporti aurei. Dunque la mia trattazione non riguarda il “bello” inteso in termini materialistici e di puro opportunismo, come accade oggi, bensì ciò che si può definire un canone estetico universale, da secoli oggetto di contemplazione artistica. Infatti, diversamente dal mondo attuale, il mondo antico tendeva piuttosto a individuare criteri di valutazione artistica che sottraessero il giudizio sul “bello” alla sfera dell’opinabile e lo ancorassero a elementi concreti, oggettivi e visibili. Tali elementi furono ben presto identificati nella proporzione matematica fra il tutto e le sue parti, nota come rapporto aureo o “divina proporzione. Il rapporto aureo, forse caso unico, coniuga mirabilmente i due significati: estetico e quantitativo; infatti, pur essendo definito matematicamente, a tale rapporto è spesso attribuita la 32 capacità, se applicato ad oggetti in grado di suscitare i sensi, di renderli piacevolmente armoniosi.
IL VALORE ESTETICO DELLA SEZIONE AUREA La concezione dell’armonia ha assunto, nel corso dei secoli, svariate interpretazioni legate, di volta in volta, ai valori dominanti e, soprattutto, alla particolare contingenza storica. Durante il Medioevo, età in cui la causa di ogni fenomeno era attribuita alla divinità, Dante (a destra) definì l’armonia come frutto di Dio, che avrebbe dato origine all’universo, in modo che “le cose tutte quante avessero ordine tra loro”. . Tipicamente laica e astorica è, invece, la definizione neoclassica dell’ordine giungendo a identificare l’armonia di una composizione nella “nobile semplicità e quieta grandezza” della forma. È a questa definizione che si rifarà, in seguito, John Keats, esponente del neoclassicismo inglese, il quale dedicherà una delle sue composizioni alla contemplazione di un’urna greca, strumento di dominio delle passioni e di conoscenza della Verità. Molto spesso, soprattutto in ambito filosofico, l’armonia è stata percepita anche come manifestazione dell’estetica. La parola estetica, che designa tutto quanto riguarda il bello, ha etimologia greca che riconduce alla percezione mediata dal senso. In conformità a tale dottrina filosofica, presentata altresì dal filosofo danese Kierkegaard (al centro) nell’opera “Aut-Aut”, nel corso dell’Ottocento si sviluppò nel movimento decadentista dell’estetismo, simboleggiato da personaggi come D’Annunzio e Wilde (rispettivamente in alto e in basso). Questi, sulla base di quanto affermato dal filosofo tedesco Nietzsche, meglio incarnano gli ideali tipici dell’esteta, attraverso gesti sorprendenti, talora ai limiti del possibile, come accadde per 33 D’Annunzio circa la partecipazione alla prima guerra mondiale e la conseguente questione di Fiume.
ITALIANO D’ANNUNZIO L'esteta è, per D'Annunzio, colui che cerca di vivere la propria vita come un'opera d'arte, ed egli stesso si pose questo obiettivo, di cui sono testimonianza le vicende autobiografiche dei protagonisti dei suoi romanzi. In tal modo l'estetismo, più che una formulazione teorica, diventa un vero e proprio culto della sensazione, culto del corporeo e dell’istintivo, in senso irrazionale e anticristiano; D’Annunzio faceva della sensazione l’unico centro di conoscenza della realtà, degradando il sentimento che Nel romanzo “Il piacere”, ad esempio, ricco di rappresentava il desiderio di assoluto per i romantici. elementi autobiografici, D'Annunzio pur Il culto delle sensazioni tende a collocare la vita condannando razionalmente la vacuità di una dell’uomo dentro la vita della natura. condotta lasciva, descrive con partecipata ammirazione il modo in cui l'esteta Andrea Sperelli si lascia guidare unicamente dal perenne fluire delle sensazioni, senza più seguire un ordine logico né morale. Rifiutando la mediocrità borghese e la morale conformista del suo tempo, D'Annunzio si creò una vera e propria maschera dell'esteta, ovvero dell'individuo superiore, dotato di sensibilità fuori dal comune, che accetta come regola di vita solo il bello. Una delle massime rappresentazioni del suo estetismo fu il “Vittoriale degli Italiani”, una sorta di museo- 34 abitazione da lui eretto per celebrare il suo eroismo e le imprese del popolo italiano durante la Prima guerra mondiale.
“IL PIACERE” Nel primo romanzo scritto da D’Annunzio, Il piacere (1889), confluisce l’esperienza mondana e letteraria vissuta sino a quel momento, ne è la testimonianza più esplicita. Al centro del romanzo vi è la figura di un esteta, Andrea Sperelli, il quale non è che un "doppio" di D'Annunzio stesso, in cui l'autore obietta la sua crisi e la sua insoddisfazione. Andrea è un giovane aristocratico, artista, proveniente da una famiglia di artisti "tutto impregnato di arte". Il principio “fare la propria vita, come si fa un'opera d’arte", in un uomo dalla volontà debolissima, quale è Andrea, diviene una forza distruttiva, che lo priva di ogni energia morale e creativa, lo svuota. La crisi trova la sua cartina di tornasole nel rapporto con la donna. L'eroe è diviso tra due immagini femminili: Elena Muti, la donna fatale, che incarna l’erotismo lussurioso, e Maria Ferres, la donna pura, che rappresenta l'occasione di un riscatto e di un’ elevazione spirituale. Ma in realtà l'esteta libertino mente a se stesso: la figura della donna angelo è solo oggetto di un gioco erotico più sottile e perverso, fungendo da sostituta di Elena, che Andrea continua a desiderare e che lo rifiuta. Andrea finisce per tradire la sua menzogna con Maria, ed è abbandonato da lei, restando solo con il suo vuoto e la sua sconfitta. Nei confronti di questo suo “doppio letterario” D'Annunzio ostenta un atteggiamento impietosamente critico, facendo 35 pronunciare dalla voce narrante duri giudizi nei suoi confronti. In realtà Andrea non cessa di esercitare un sottile fascino sullo scrittore, con l'artificio continuo mediante cui costruisce la sua vita.
ENGLISH LITERATURE OSCAR WILDE Oscar Wilde (1854-1900) totally adopted “the aesthetic ideal”, as he affirmed in one of his famous conversations: “My life is like a work of art”. He lived in the double role of rebel and dandy. The dandy must be distinguished from the “bohemian”: while the “bohemian” allies himself to the masses, the urban proletariat, the dandy is a bourgeois artist, who, in spite of his uneasiness, remains a member of his class. The Wildean dandy is an aristocratic whose elegance is a symbol of the superiority of his spirit; he uses his wit to shock, and is an individualist who demands absolute freedom. Since life was meant for pleasure, and pleasure was an indulgence in the beautiful, beautiful clothes, beautiful talks, delicious food, and handsome boys were Wilde’s main interest. Art for Art’s Sake The concept of “Art for Art’s Sake” was to him a moral imperative and not merely an aesthetic one. He believed that only “Art as the cult of Beauty” could prevent the murder of the soul. Wilde perceived the artist as analien in a materialistic world, he wrote only to please himself and was not concerned with communicating his theories to his fellow-beings. His 36 pursuit of beauty and fulfilment was the tragic act of a superior being inevitably turned into an outcast.
THE PICTURE OF DORIAN GREY Oscar Wilde’s novel, “The Picture of Dorian Gray” is perhaps the most prominent example of aestheticism in nineteenth century literature. Wilde’s characters, Dorian Gray and Lord Henry both live the lives of an aesthete. Wilde himself is anti-Victorian morality, and through this work, rejects the idea of Art as didactic. The plot The novel is set in London at the end of the 19th century. The protagonist is Dorian Gray, a young man whose beauty fascinates a painter, Basil Hallward, who decides to portray him. While the young man's desires are satisfied, including that of eternal youth, the signs of age, experience and vice appear on the portrait. Dorian lives only for pleasure, making use of everybody and letting people die because of his insensitivity. When the painter sees the corrupted image of the portrait, Dorian kills him. Later Dorian wants to free himself of the portrait, witness to his spiritual corruption, and stabs it, but he mysteriously kills himself. In the moment of death the picture returns to its original purity and Dorian's face becomes "withered, wrinkled and loathsome". Allegorical meaning The story is profoundly allegorical. Wilde plays on the Renaissance idea of the correspondence existing between the physical and spiritual realms: beautiful people are moral people; ugly people are immoral people. The moral of this novel is that every excess must be punished and reality cannot be escaped. The horrible picture could be seen as a symbol of the immorality of the Victorian middle class, while Dorian is symbol of bourgeois hypocrisy. Finally the picture, illustrates 37 Wilde's theories of art: art survives people, art is eternal.
STORIA La spirale della violenza Lenin, pur nella sua indubbia abilità di capo politico, era sempre rimasto fermo alla sua antiquata idea di partito "elitario", di rivoluzionari di professione preposti al controllo della società. Idee formulate a fine Ottocento e non mutate negli anni della rivoluzione bolscevica. Fu Stalin a rendersi conto di quanto fosse necessario l'indottrinamento della popolazione e la propaganda più sfrenata sui mezzi di comunicazione, tutti gestiti dalla stato. Ecco allora il ruolo centrale della cultura nell'edificare: “il culto di Stalin” Gli intellettuali cominciarono a divenire veri e propri impiegati dello stato. Stalin insisteva che si evidenziasse come in passato la Russia "arretrata ed ignorante" era sempre stata umiliata, ma al contempo andava agitando la bandiera nazionalista richiamandosi a quelli che erano stati gli episodi più gloriosi del passato, "le sole luci del popolo russo in una storia fatta solo di umiliazioni". Stalin doveva essere dunque agli occhi del popolo colui che rinverdiva i fasti migliori della 38 Russia e li riproponeva, l'uomo che , dopo aver gettato al vento
le utopie trozkiste sulla rivoluzione mondiale, stava adesso guidando con realismo e mano ferma la Russia. Lo storico doveva presentare Stalin come l'unico e fedele continuatore dell'opera di Lenin, l'unico che aveva Ezov divenne capo della polizia difeso i principi marxisti- politica sovietica e ci fu la leninisti contro i traditori quali ripresa delle brutali repressioni Tutti i letterati vennero obbligati a esaltare Trockij(figura a sinistra), dei “kulaki”, contadini con racconti credibili i progressi della Kamenev o Bucharin. benestanti proprietari di terre. Russia sovietica, paragonati all'arretratezza Ben presto agli occhi di milioni di russi, Stalin divenne degli anni pre-rivoluzionari e scagliarsi "guida e maestro dei lavoratori di tutto il mondo", "massimo sempre contro le "ingiustizie del mondo condottiero dei popoli", "padre dei popoli", "fedele capitalista occidentale“; chi non lo faceva compagno amico ed esemplare continuatore dell'opera di diventava nemico del popolo. Lenin" (naturalmente quello che Lenin aveva scritto su Stalin nel suo testamento venne accuratamente nascosto). In quest'ottica, famose furono le maestose parate sulla Piazza Rossa, le feste pubbliche per l'inaugurazione o la costruzione di un qualsiasi palazzo. Stalin poi cominciò astutamente ad edulcorare la sua immagine di uomo d'acciaio (come dice il suo nome) , cominciò a voler essere presentato come l'eroe fermo e deciso ma anche dal cuore magnanimo, il "grande umanitario" come lo definirono i suoi corifei, o addirittura "il miglior amico 39 dei bambini". Nelle parate sulla Piazza Rossa migliaia di bambini venivano fatti sfilare attorniati da fiori, cantando canzoni patriottiche e portando cartelli che ringraziavano l’operato di Stalin.
La Russia fu poi riempita di migliaia e migliaia di manifesti, ritratti o statue di Stalin. Tutto ciò giocò un ruolo di importanza capitale per la creazione del consenso; Stalin così facendo riuscì a crearsi un vasto strato di consenso nella società; per molte persone la Russia staliniana era quella dell'impetuosa crescita economica e della imponente industrializzazione, Gli anni che andarono dal 1937 all'estate ignorando che tutto ciò era dovuto in larga misura allo sfruttamento del 1938 nell' URSS coincisero con coatto di milioni di lavoratori ed ignorando i drammi della quello che è stato definito il "grande collettivizzazione. terrore", il periodo della più brutale L’organizzazione del terrore violenza di stato, durante il quale Da Mosca in ogni provincia e distretto vennero inviate un numero di migliaia di persone, anche fedeli al quote di persone che dovevano essere o arrestate o fucilate e la quota regime, vennero imprigionate nei gulag doveva essere raggiunta. Fu così che solerti dirigenti locali per (figura sotto) o fucilate e Stalin raggiungere i numeri stabiliti finirono con l'arrestare numerosi cominciò ad esasperare i suoi sospetti. innocenti. Contemporaneamente doveva essere diffuso il mito del complotto, la gente doveva credere che chi era stato arrestato era davvero colpevole e andava giustamente punito. Tutti dovevano convincersi che feroci elementi antisovietici e traditori operavano sul suolo russo. Il risultato fu la totale affermazione di Stalin sul partito e sulla società. Solo nel 1956 Krusciov svelò i terrori degli anni del dominio di un dittatore che trasformò un paese agricolo 40 in una superpotenza industriale e militare infliggendo al proprio paese numerose enormi violenze, pur riuscendo a guadagnarsi un indiscutibile consenso.
MUSICA Anche i compositori si sono serviti della proporzione aurea nelle loro partiture musicali. In questo caso, il tempo sostituisce lo spazio come dimensione da dividere. Per quel che è dato sapere, l'uso musicale della proporzione divina non fu intenzionale fino al Novecento; ciò convalida l'idea che la proporzione è naturalmente piacevole. Per esempio, la parte finale del violino, come la chiave di violino, portano con loro la famosa spirale aurea. Uno dei rapporti più strabilianti fra Fibonacci e la musica è che, a partire da tale successione, se ne forma una di tipo frazionario, dalla quale emergono i seguenti rapporti: 1/1; 2/1; 3/2; 5/3; 8/5; 13/8; 21/13; 34/21; 55/34, 89/55; 144/89 ecc. i cui valori decimali approssimati sono: 1; 2; 1,5; 1, 666; 1,6; 1,625; 1,615; 1, 619; 1, 617; 1, 6181; 1, 6180 ecc. che corrispondono agli intervalli musicali: unisono=1 ottava=2 quinta=1,5 sesta maggiore=1,666 sesta minore=1,6 Da ciò deriva che, anche negli organi dell'apparato uditivo umano, cui compete la selezione dei suoni, si deve poter riscontrare il principio della sezione aurea. Ciò è riscontrabile, per esempio, nella 41 strutturazione a nautilus della coclea dell'orecchio umano , situata alla fine dell'orecchio interno.
FILOSOFIA NIETZSCHE Se in ambito filosofico il massimo esponente della cultura esteta è sicuramente Friedrich Nietzsche, anche le sue considerazioni sull’ideale di una rinascita della cultura tragica incentrata sull’arte e, in particolare sulla musica (amicizia con Wagner) creano un ponte con l’armonia della spirale; ciò che rappresenta lo sbocco finale del suo pensiero è il mito del Superuomo, concepito come il frutto più alto dell’evoluzione della specie umana, formatosi attraverso la lotta per l’esistenza che porta necessariamente alla vittoria del più forte contro i deboli e gli impotenti. Questo personaggio è presentato da Nietzsche nel suo scritto più importante “Così Parlò Zarathustra” in cui è narrata l’auspicata trasformazione dell’uomo in Superuomo. Le caratteristiche principali sono : una forte inclinazione al vitalismo e al materialismo, un rifiuto a priori di ogni valore che trascende la realtà terrena. Il Superuomo rappresenta un superamento del concetto di uomo: L’ Ubermensch tedesco, infatti, significa oltre-uomo, di cui la traduzione italianizzata è solo approssimativa in quanto non rende il significato di trascendenza dalla condizione umana ma sembra descrivere solo un potenziamento di essa. Il Superuomo infatti si può dire che appartenga ad una altra razza, egli sta all’uomo come l’uomo sta alla scimmia. 42
Il Superuomo (o meglio, Ubermensch) è totalmente indipendente dai valori tradizionali, è colui che si pone al di là del bene e del male, accetta con gioia la vita così come gli si pone (concetto di amor fati), ha saputo identificare la propria volontà con quella del mondo. Egli è volontà di potenza incarnata (concetto di volontà di potenza: forza libera e creatrice che impone se stessa sul caos del mondo). È fondamentale accettare quindi la propria esistenza e la sua fine, senza appigli metafisici come ad esempio il Cristianesimo (per Nietzsche il crocifisso era simbolo di sconfitta e rassegnazione). Il superuomo che deve dominare la vita e affrontarla come se dovesse riviverla infinite volte (concetto di eterno ritorno) va contro la tradizione giudaico- 43 cristiana che attribuisce al tempo una direzione lineare ed una struttura suddivisa in passato, presente e futuro.
LATINO “L’ OCCHIO DI DIO” Essendo phi (φ) considerata la “divina proporzione”, l'incrocio tra le diagonali che possono essere ricavate all'interno dei rettangoli aurei, non poteva che essere definito “occhio di Dio”. Fu Clifford Pickover a utilizzare questo termine proprio per il fatto che tutto sembra vertere attorno a questo punto, dalle spirali, alle diagonali, alla sequenza di quadrati. Infatti, non soltanto le diagonali vere e proprie si intrecciano in questo particolare punto del rettangolo aureo, ma anche altre rette colleganti ulteriori punti notevoli di questo vorticoso accentramento. La spirale deriva proprio dalla proprietà del rettangolo aureo di potersi “rigenerare” infinite volte e creare al suo interno una successione infinita di quadrati, creando la particolare caratteristica del polo irraggiungibile . Volendo proseguire l’ingrandimento verso il centro si troverebbero infinite spirali identiche. SANT’ AGOSTINO Come già accennato prima, Sant’Agostino si confronta con la scienza sul tema della Terra, non negando l’idea che questa sia sferica :“[…]quando da noi è notte, la presenza della luce illumina le altre parti del mondo che il sole percorre prima di tornare dalla parte ove tramonta a quella ove sorge; per questo motivo nello spazio di tutte le ventiquattro ore c'è 44 sempre, lungo il percorso circolare del sole, una parte [della terra] ov'è giorno e un'altra ov'è notte” (De Genesi ad litteram, Libro I, 10.21)»
“Si racconta che il Vescovo Sant’Agostino camminava sulla riva del mare. Era immerso in profondi pensieri perché stava componendo un suo famoso trattato sulla Trinità, nel quale si sforzava di approfondire il grande mistero. Ad un tratto s’accorse che a breve distanza da lui v’era un bimbo, che con una conchiglia attingeva dal mare e la trasportava in una piccola buca, che aveva scavata nella sabbia. Che fai bimbo? – domandò Sant’Agostino. Voglio svuotare il mare e metterlo in questa buca, – rispose il bambino. Ma non vedi che è impossibile? Il mare è così grande e la buca così piccola! - Vescovo Agostino, e come potrai tu, piccola creatura della terra, con la tua limitata intelligenza , comprendere un mistero così alto, quale è quello della SS. Trinità?- Detto ciò, il piccolo scomparve. Era un angelo del Cielo.” Caratteristiche La ragione per la quale l’universo è comuni fra la retto da leggi matematiche è ignota, anche se la tentazione di umanizzare spirale e Dio: l’origine di questa razionalità con - il valore unico del l’immagine di un progettista è forte, rapporto aureo come non di meno, è la risposta più facile l'unicità di Dio; (e sotto vari aspetti logicamente - il rapporto aureo chiama in debole) che possiamo dare. Forse, causa tre grandezze come la invece di usare l’immagine del dio Trinità di Dio; matematico (che seguendo le nostre - l'autosimilarità del rapporto manie di grandezza - oltre a quelle aureo, ricorda l'invariabilità e dei matematici - riporta la realtà alla l'onnipresenza di Dio; piccola scala umana) sarebbe meglio - il rapporto aureo generatore 45 dire che Dio (le leggi dei solidi platonici come lo dell’universo) è matematica. Spirito Santo dell'anima dell'uomo.
La città di Dio Il filo rosso della storia é dato dalla lotta tra il bene e il male, che si costituiscono in due regni, dei quali Sant’Agostino ne indaga l'origine, la durata e la fine. In tal modo, egli riprende alcuni aspetti del suo manicheismo giovanile, ma distingue anche la storia sacra da quella profana, pur riconoscendo che prima dell' evento finale, i due regni coesistono, intrecciati e confusi tra loro. Sant’ Agostino distingue tra due città : la città di Dio, ovvero la città celeste, retta dall' amore di Dio, e la città terrena, dominata dall' amore in sè. La prima é costituita dagli uomini giusti, che vivono secondo lo spirito; la seconda invece dagli ingiusti, angeli ribelli, diavolo e uomini, che vivono secondo la carne. La lotta tra le due città ritma il corso della storia e prende il sopravvento sullo schema della successione delle età del mondo. Sin dalla caduta di Adamo la razza umana é stata divisa in due città; l'appartenenza a ciascuna delle due dipende solo dalla grazia divina. Già prima di Cristo infatti alcuni uomini facevano parte della città di Dio. Il termine città , “civitas”, indica la comunità dei cittadini , il corpo al quale essi appartengono e nel quale trovano la propria identità. Coniando la nozione di città celeste, Sant’Agostino dava ai suoi fedeli il senso e la certezza di essere popolo di Dio, rafforzandone i legami interni di solidarietà di fronte a un mondo ostile. Un popolo, infatti, si definisce in relazione a ciò che ama : sulla base di ciò che ama esso fonda la propria unità e costruisce rapporti di 46 subordinazione e obbedienza. .
CONCLUSIONI Sorge dunque La ragione per la quale spontanea la domanda l’universo è retto da leggi conclusiva di tale matematiche è ignota, percorso che ha tentato anche se la tentazione di di coprire tutti gli umanizzare l’origine di ambiti della spirale questa razionalità con meravigliosa: perché l’immagine di un così tanti elementi progettista è forte, non di ricercano la propria meno è la risposta più armonia geometrica nel facile (e sotto vari aspetti rapporto aureo? Ciò logicamente debole) che avviene perché il possiamo dare. Forse canone estetico ha invece di usare l’immagine influenzato anche le del Dio matematico (che forme di Madre Natura seguendo le nostre manie o c’è qualcosa di più di grandezza — oltre a profondo, un essere quelle dei matematici — superiore che ha messo riporta la realtà alla piccola la propria firma nel scala umana) sarebbe nostro mondo? meglio dire che Dio (le leggi dell’universo) è matematica. E in questo, come in tante altre cose, i 47 greci erano molto più avanti di noi.
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