Liceo Scientifico "E. Fermi" Gaia Ludovica Filippelli Classe V F Anno scolastico 2014/2015

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Liceo Scientifico "E. Fermi" Gaia Ludovica Filippelli Classe V F Anno scolastico 2014/2015
Liceo Scientifico “E. Fermi”
  Gaia Ludovica Filippelli
        Classe V F
Anno scolastico 2014/2015
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INDICE
1. Perché ho scelto questo argomento?                         pag.    3
2. Introduzione: la serie di Fibonacci                         “      5
                  2.1 Origine della successione
                  2.2 Problema
                  2.3 Soluzione
                  2.4 Caratteristiche                             “   6
3. Costruzione geometrica della spirale Aurea                     “   7
4. MATEMATICA                                                     “   8
                  4.1 Caratteristiche della spirale
5. La spirale aurea nel mondo animale …                       “       11
6. … nel mondo vegetale …                                     “       12
7. … e in quello geologico                                    “       13
8. Molluschi                                                  “       14
9. Effetti ottici                                             “       15
10. SCIENZE
                   10.1 Il DNA                                “       17
                   10.2 Proteine                              “       19
                   10.3 Filotassi e molecola dell’acqua       “       20

11. (ASTRO)FISICA                                             “       21
                11.1 Relatività                               “       22
12. La spirale meravigliosa nelle ARTI                        “       24
                12.1 Dai tempi antichi …
                12.2 … al ‘900 …                              “       26
                12.3 Guggenheim Museum
                12.4 Le Corbusier e il Modulor                “       27
                12.5 … fino ai giorni nostri                  “       28
13. Estetismo                                                 “       29
                13.1 Fotografia e pubblicità                  “       31
                13.2 Canone estetico universale               “       32   1
                13.3 Il valore estetico della sezione aurea   “       33
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INDICE

14. ITALIANO                                                                pag.   34
                         14.1 D’Annunzio
                         14.2 Il Piacere                                      “    35
15.   ENGLISH LITERATURE                                                      “    36
                         15.1 Oscar Wilde
                         15.2 Art for Art’s Sake
                         15.3 The picture of Dorian Grey                      “    37
                         15.4 The plot
                         15.5 Allegorical meaning
16.   STORIA                                                                  “    38
                         16.1 La spirale della violenza
                         16.2 Il culto di Stalin
                         16.3 L’organizzazione del terrore                    “    40
17.   Musica                                                                  “    41
18.   FILOSOFIA                                                               “    42
                         18.1 Nietzsche
19.   LATINO                                                                  “    44
                         19.1 L’Occhio di Dio
                         19.2 Sant’ Agostino
                         19.3 Caratteristiche comuni fra la spirale e Dio    “     45
                         19.4 La città di Dio                                “     46
20.   Conclusioni                                                            “     47
21.   Sitografia e riferimenti bibliografici                                 “     48
22.   Appendice                                                              “     49   2
23.   Apparato iconografico                                                   “    50
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PERCHÉ HO SCELTO
QUESTO ARGOMENTO?

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Nel mese di Aprile mi sono posta il problema di quale città scegliere
per il mio percorso universitario.. Alla fine la mia scelta è ricaduta su
Torino! Dovendo partire per sostenervi i test di ingresso, ho fatto una
ricerca sulle attrazioni che la città poteva offrire e fra queste vi era la
Mole Antonelliana! La mia attenzione si è concentrata soprattutto su
un articolo di giornale che esponeva una curiosa novità apportata
all’opera dell’Antonelli. Infatti dal 2001 la Mole Antonelliana è
curiosamente gemellata alla sequenza di Fibonacci: la cupola ospita
infatti il «Volo dei numeri», un'opera dell'artista Mario Merz (1925-
2003) costituita dai primi termini della serie.
Grandi caratteri rossi che si illuminano la notte, disposti verticalmente
in ordine crescente dal basso verso l'alto: un volo con il quale l'artista,
esponente di spicco del movimento Arte povera e da sempre attratto
da questi numeri, ha voluto rappresentare l'esplosivo processo
organico di crescita insito in moltissimi fenomeni naturali.

                                                          Ed è proprio dalla crescita di una colonia di
                                                          conigli che è nata la storia di questa
                                                          successione: Fibonacci nel XIII secolo si era
                                                          infatti posto il problema di quante coppie di
                                                          conigli adulti si potessero ottenere in un
                                                          anno, supponendo che ogni coppia generasse
                                                          un'altra coppia ogni mese e che le coppie più
                                                          giovani fossero fertili a partire dal secondo
                                                          mese di vita. La Mole Antonelliana, quindi,     4
                                                          oggi è un «monumento» alla logica espressa
                                                          dal Fibonacci.
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INTRODUZIONE:                                                 Origine della successione
                                                              Nel 1223 a Pisa, l'imperatore Federico II di Svevia,
LA SERIE DI FIBONACCI                                         assistette a un singolare torneo tra abacisti
                                                              (utilizzavano l’abaco, non considerando lo zero) e
                                                              algoritmisti (adottavano il valore posizionale delle
                                                              cifre, dallo zero al nove): in quella gara infatti si
                                                              dimostrò che col metodo posizionale indiano
                                                              appreso dagli arabi si poteva calcolare più
                                                              velocemente di qualsiasi abaco.
                                                              Problema
                                                              «Un tale mise una coppia di conigli in un luogo
                                                              completamente circondato da un muro, per scoprire
                                                              quante coppie di conigli discendessero da questa in
                                                              un anno: per natura le coppie di conigli generano
                                                              ogni mese un'altra coppia e cominciano
a procreare a partire dal secondo mese dalla nascita
(senza tener conto delle morti)». “Liber Abaci” di
Fibonacci vinse la gara con una risposta così rapida da far
persino sospettare che il torneo fosse truccato.
Soluzione
Per natura ogni coppia di conigli genera in un mese un’altra
coppia, e cominciano a procreare a partire dal secondo mese di
vita. All’inizio c’è solo una coppia di conigli, il primo mese ce
ne sono 2 di cui una fertile, quindi il secondo ce ne sono 3 di
cui 2 fertili, quindi il terzo mese ce ne sono 5 di cui 3 fertili,                                            5
quindi il quarto mese ce ne sono 8 di cui 5 fertili e così via.
Nacque così la celebre successione di Fibonacci: 1, 1, 2, 3, 5, 8,
13, 21, 34, 55, …
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Caratteristiche
                                               Questa successione numerica ha la proprietà matematica che
                                               ogni elemento (a partire dal secondo) è uguale alla somma dei
                                               due precedenti. Usando questa formula è possibile estendere la
                                               sequenza all'infinito. La sequenza ha un'altra proprietà
                                               matematica interessante, che si può notare calcolando il
                                               rapporto di ogni elemento con quello precedente . Partendo
                                               dai primi due elementi, il rapporto è 1 : 1, o semplicemente 1.
                                               Il secondo rapporto è 2 : 1, o 2. Il terzo è 3 : 2, o 1,5; il quarto
                                               è 5 : 3 o circa 1,67; il quinto è 8 : 5, o 1,6. Gli altri sono 1,625,
                                               circa 1,615, circa 1,619, circa 1,618.
Nel settecento si scoprì che questi rapporti convergono su un numero irrazionale detto phi, i cui primi
termini sono 1,618034. Più precisamente:

Questo significa che ogni numero è circa 1,618034 volte
più grande del numero che lo precede.
Questo stesso numero phi, aveva già svolto una parte
importante nella civiltà occidentale. Era noto come il
numero aureo che gli antichi greci chiamavano
proporzione divina.
Fra le applicazioni più sorprendenti in natura vi è la
crescita di molte piante che segue questo schema qui a
fianco rappresentato. Ogni ramo impiega un mese prima                                                          6
di potersi biforcare. Al primo mese quindi abbiamo 1
ramo, al secondo ne abbiamo 2, al terzo 3, al quarto 5 e così via.
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COSTRUZIONE GEOMETRICA DELLA SPIRALE AUREA:
Il tutto parte dalla costruzione del rettangolo aureo: Il rettangolo aureo è
un rettangolo le cui proporzioni sono basate sulla proporzione aurea. Ciò
significa che il rapporto fra il lato maggiore e quello minore, a : b, è identico a
quello fra il lato minore e il segmento ottenuto sottraendo quest'ultimo dal lato
maggiore b : a-b (il che implica che entrambi i rapporti siano φ ≅ 1,618). Si
costruisce dapprima un quadrato, il cui lato corrisponderà al lato minore del
rettangolo.
                                La costruzione si effettua trovando il punto medio di un lato e puntando su
                                di esso un compasso con apertura sino a un vertice non adiacente del
                                quadrato. Il punto nel quale la circonferenza così determinata interseca il
                                prolungamento del lato determina il secondo estremo del lato maggiore del
                                rettangolo.

Il procedimento si continuerà nel rettangolo più piccolo, in questo
caso a destra, seguendo un senso orario. Dalla proprietà del
rettangolo aureo di potersi "rigenerare" infinite volte, deriva la
                                          possibilità di creare al suo
                                          interno una successione
                                          infinita di quadrati e
                                          quindi una spirale. Più
                                          precisamente, essa viene
                                          costruita inscrivendo
                                          quarti di cerchi con raggi                                      7
                                          uguali ai lati stessi del
                                          quadrato.
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MATEMATICA
CARATTERISTICHE DELLA SPIRALE
La spirale aurea appartiene alla famiglia delle spirali
logaritmiche che, al contrario di come si potrebbe
credere, non è equivalente alla spirale archimedea.
Infatti le distanze fra i bracci di una spirale
logaritmica aumentano secondo una
progressione geometrica, mentre in una spirale
archimedea queste distanze sono costanti.

                         Le spirali logaritmiche sono anche dette “proporzionali” poiché ogni
                         raggio vettore sarà più ampio del precedente secondo un rapporto costante,
                         facendo si che la curva crescendo non cambi forma. In particolare, le
                         distanze tra i bracci della spirale aumentano secondo una progressione
                         geometrica, per questo la curva è chiamata spirale geometrica o
                         proporzionale. La spirale proporzionale non raggiunge mai il polo, poiché
                         il centro della spirale è un punto asintotico: proseguendo l’ingrandimento
                         verso il centro si trovano infinite spirali identiche in scala ridotta. Allo
                         stesso tempo allontanandosi sempre di più dall’origine aumentano le
                         dimensioni della spirale, ma essa rimane sempre somigliante a sé stessa.
                         L’aggettivo “meravigliosa”, coniato da Bernoulli, si riferisce proprio al      8
                         fatto di non avere né un inizio né una fine: la proprietà per cui la curva
                         esegue infinite evoluzioni verso il suo centro è detta “autosomiglianza”.
Liceo Scientifico "E. Fermi" Gaia Ludovica Filippelli Classe V F Anno scolastico 2014/2015
Comportandosi come un punto asintotico, il vertice può essere considerato come
  un punto di discontinuità (non essendo la funzione continua in tale punto) e vi si
  può calcolare il limite. Esistono tre tipi di punti di discontinuità:

                               PUNTO DI DISCONTINUITÀ DI PRIMA SPECIE :
                               Un punto Xo si dice punto di discontinuità di prima specie per la funzione
                               f(x) quando, per X→Xo, il limite destro e il limite sinistro di f(x) sono
                               entrambi finiti ma diversi fra loro. La differenza │l1 – l2│si dice salto della
                               funzione:

PUNTO DI DISCONTINUITÀ DI SECONDA SPECIE:
Xo si dice punto di discontinuità di seconda specie per la funzione f(x) quando
per X → Xo almeno uno dei due limiti, destro o sinistro, di f(x) è infinito oppure
non esiste.

                                      PUNTO DI DISCONTINUITÀ DI TERZA SPECIE:
                                      Un punto Xo si dice punto di discontinuità di terza specie per la
                                      funzione f(x) quando:
                                      - esiste ed è finito il limite di f(x) per X→Xo , ovvero è = a l
                                      - f non è definita in Xo, oppure, se lo è, risulta f(Xo) ≠ l
                                      Tale punto viene anche detto discontinuità eliminabile, perché        9
                                      la funzione può essere modificata in modo da renderla
                                      continua, rimanendo invariata nel suo dominio naturale.
Un’altra importante caratteristica della spirale logaritmica è che per
ogni punto sulla spirale l’angolo tra la tangente alla curva in quel
punto e il raggio vettore è costante. (figura a destra)

                                                               Allo stesso modo l’angolo che la spirale forma
                                                               con i cerchi centrati nell’origine (angolo di
                                                               inclinazione) è costante. Tale fu il motivo che
                                                               spinse il matematico francese Pierre Varignon
                                                               a chiamarla spirale “equiangolare” (o
                                                               equiangola). (figure a sinistra)

  La particolare spirale logaritmica                                           di cui voglio trattare, la
  spirale aurea (o armonica), ha una                                           caratteristica molto
  particolare da cui deriva il suo                                              nome: il rapporto costante
  fra raggi consecutivi è pari a φ,                                            ovvero il rapporto aureo.
  Quindi l’equazione della spirale                                              armonica è:

  in cui r è il raggio, e è la base dei logaritmi naturali, a è una costante reale che dipende dalla      10
  grandezza e b è un valore numerico che varia a seconda che l'angolo retto sia misurato come 90° o
  come radianti.
Uno degli animali che sfrutta le proprietà della
LA SPIRALE AUREA NEL               spirale è il falco pellegrino, uno degli uccelli più
                                   veloci al mondo (può raggiungere la velocità di 300
MONDO ANIMALE …                    km/h durante la caccia) e uno dei predatori più
                                   temibili. Il biologo Vance A. Tuker si chiese come
                                   mai il falco per piombare su una preda non scegliesse
                                   una traiettoria rettilinea, più breve e veloce e arrivò
                                   a calcolare che il percorso seguito è proprio una
                                   spirale aurea. Dal punto di vista pratico questo accade
                                   perché il falco, avendo gli occhi laterali, per vedere
                                   precisamente la preda dovrebbe ruotare la testa e
                                   perdere aereodinamicità. Invece percorrendo una
                                   spirale meravigliosa, il cacciatore non perde di vista
                                   la preda e ottimizza al meglio la velocità.

Anche le code di molti animali,
come la forma delle loro corna
o, in generale, di elementi
appartenenti alla loro fisicità,                                                      11
ricordano in modo
impressionante la sezione aurea.
... NEL MONDO VEGETALE …
 La sequenza di Fibonacci e la relativa spirale sono riscontrabili anche nel mondo
 delle piante e dei frutti. Per esempio, i semi del girasole sono disposti secondo
 due gruppi di spirali logaritmiche poiché gli elementi di infiorescenza del fiore
 crescono in modo da occupare nel modo più efficiente lo spazio circolare al
 centro del fiore. Il numero delle spirali dipende dalle dimensioni del fiore, ma in
 genere sono 55 disposte in un senso e 34 nel senso opposto. Anche nella pigna le
 squame sono disposte secondo spirali auree e allo stesso modo alcuni cactus e alcune
                     pianti rampicanti. Ma di esempi se ne potrebbero fare tantissimi,
                      come l’ananas, il cavolfiore romano, la disposizione dei petali delle
                       rose e la disposizione dei soffioni del cosiddetto “dente di leone”.

                                                                                              12
… E IN QUELLO GEOLOGICO
             La spirale aurea non si ferma
             nel mondo delle piccole cose,
             ma si estende anche in ambiti
             più grandi, quali la
             sismografia (potendo ritrovare
             tale forma nello sviluppo delle
             onde di un maremoto), la
             geomorfologia (essendo
             riscontrabile anche nelle forme
             che costituiscono la superficie
             terrestre) e meteorologia (nelle
             forme di cicloni e uragani).

                                                13
MOLLUSCHI

                Tuttavia l’elemento in cui si può trovare
                più facilmente la spirale aurea è nelle
                conchiglie dei gasteropodi : lumache,
                chiocciole, trottole di mare, fasciolare e
                tutti gli altri tipi di molluschi. Anche molti
      fossili, come i foraminiferi possiedono tale
      forma. Tutte queste strutture possiedono una
      crescita in addizione (accumulazione interna) e
      una crescita isometrica per far sì che, aumentando
                                      il passo della spirale,
                                      non è necessario
                                      correggere nessun
                                      equilibrio.

                                                                 14
Inoltre la spirale, in
EFFETTI OTTICI   particolare quella logaritmica,
                 è una dei soggetti preferiti per
                 produrre illusioni ottiche, che
                 comprendono semplici effetti
                 da computer …

                                           15
… come veri e propri rompicapi per il
nostro cervello!

                                        16
SCIENZE:
IL DNA
La catena del DNA è larga 21 Angstrom (2,1 nm) e lunga 34
Angstrom (3,4 nm) per ogni ciclo completo della sua doppia
elica spirale. 34 e 21, naturalmente, sono numeri della serie di
Fibonacci ed il loro rapporto, 1,6190476 approssima
strettamente a phi, 1.6180339.

                                              Il DNA o acido desossiribonucleico si trova
                                              all’interno del nucleo e più precisamente all’interno
                                              dei cromosomi, portatori dell’informazione genetica.
                                              Tale molecola, di natura polimerica, è formata da unità
                                              simili fra loro collegate da legami covalenti. Ogni
                                              unità ripetitiva nella molecola del DNA è detta
                                              nucleotide.

 Ogni nucleotide è formato da:
 - una base azotata
 - un gruppo fosfato
 - uno zucchero a cinque atomi di carbonio, il
 desossiribosio, che è simile al ribosio a meno di un
 gruppo –OH. I nucleotidi si differenziano per il                                                       17
 tipo di base azotata. Ne esistono due tipi, con
 strutture diverse: purine e pirimidine.
Per ognuno dei due tipi esistono poi due
                              varianti, quindi le basi totali presenti sono
                              quattro:
                              - adenina, A, una base purinica;
                              - citosina, C, una base pirimidinica;
                              - guanina, G, una base purinica;
                              - timina, T, una base pirimidinica;
                              I nucleotidi sono legati l’uno all’altro tramite
                              legami covalenti (fosfodiesterico) fra un
                              gruppo fosfato di un nucleotide e uno zucchero
                              del successivo.
Inoltre il DNA si riporta alla spirale per la struttura della doppia elica, poiché
la molecola è formata da due filamenti collegati fra loro e avvolti a spirale.
Tale modello fu costruito da Watson e Crick sulla base dell’osservazione che
in qualunque porzione di DNA, timina e adenina erano presenti nella stessa
quantità, lo stesso valeva per citosina e guanina.
                                         Ogni filamento è costituito da uno
                                         scheletro di gruppi fosfato e
                                         desossiribosio alternati, al quale sono
                                         legate le basi azotate. L’appaiamento
                                         delle basi è specifico: una timina si
                                         lega esclusivamente con un’adenina,
                                         mentre una guanina si lega
                                         esclusivamente con una citosina; di
                                         conseguenza il complementare del            18
                                         filamento ha una sequenza
                                         complementare al primo.
PROTEINE

Anche le catene di proteine, nella struttura secondaria ad elica, per
l’ingombro dei gruppi R, si ripiegano su se stesse in modo da
formare un’elica, come una scala a chiocciola, lasciando i gruppi R
rivolti verso l’esterno. In questo tipo di assetto i legami a idrogeno
legano parti diverse di una stessa catena, collegando le spire l’una
all’altra. Si stabiliscono tra gruppi –CO– e –NH– di differenti unità
amminoacide. Poiché tutte le eliche sono destrose, esse si indicano
con il termine alfa-eliche e consentono il maggior numero di
legami, dunque la massima stabilità alla molecola.

                                                                         19
FILOTASSI E MOLECOLA DELL’ACQUA
  I numeri di Fibonacci si trovano anche nella filotassi, l'ordinamento
 delle foglie su un gambo. Su molti tipi di alberi le foglie sono allineate
 secondo uno schema che comprende due numeri di Fibonacci. Partendo
 da una foglia qualunque, dopo uno, due, tre o cinque giri dalla spirale si
 trova sempre una foglia allineata con la prima. A seconda delle specie,
 questa sarà la seconda, la terza, la quinta, l'ottava o la tredicesima foglia.

Un’altra interessante nozione potrebbe venire fuori dalla geometria
della molecola d’acqua. La molecola d’acqua è formata da un atomo
di ossigeno e due atomi di idrogeno che formano insieme all’atomo
di ossigeno centrale la forma di una V. L’angolo fra i due atomi di
idrogeno è di ca. 104°, quindi l’angolazione sotto quale si trova
l’atomo d’idrogeno rispetto l’asse di simmetria della molecola è di
ca. 52°. Questo valore è molto simile al valore dell’angolo d’oro di         20
51,845°. Quindi c’è una correlazione fra la sezione aurea e l’acqua.
(ASTRO)FISICA
La Via Lattea (dal latino Via Lactea), la galassia alla quale
appartiene il sistema solare, in base agli studi più recenti pare
che sia, da un punto di vista strettamente morfologico,
una galassia spirale barrata, ovvero una galassia composta
da un nucleo attraversato da una struttura a forma di barra
dalla quale si dipartono i bracci di spirale che descrivono
una spirale logaritmica (come d'altra parte fanno tutti i bracci
delle galassie spirali), con un'inclinazione di circa 12 gradi.
Più precisamente, esistono due bracci maggiori (Braccio di
Perseo e Braccio Scudo-Croce) e due bracci complementari
(Braccio del Cigno e Braccio del Sagittario), aventi tutti
origine al centro della Galassia, con alcuni bracci secondari,
che si dipartono dai maggiori.
                                                    colore                                 braccio

                                       ciano                               Braccio dei 3-kpc e Braccio di Perseo

                                       viola                               Braccio Regolo-Cigno

                                       verde                               Braccio Scudo-Croce

                                       rosa                                Braccio Carena-Sagittario

                                                      sono presenti anche due bracci secondari:

                                                                           Sperone di Orione (che contiene
                                       arancione
                                                                           il Sole e il nostro sistema solare)
                                                                                                                   21
                                                                           Sperone del Centauro(esteso fra il
                                       giallo                              Braccio del Sagittario e il Braccio
                                                                           Scudo-Croce)
In distanze immense come quelle della Via Lattea e
                                                  dell’universo l’onda elettromagnetica della luce, con i
                                                  suoi 299 792,458 km/s, sembra muoversi con estrema
                                                  lentezza. Infatti, la luce della parte più centrale della Via
                                                  Lattea impiega quasi 30000 anni per arrivare al nostro
                                                  pianeta e, se supponessimo di poter osservare da un
                                                  pianeta di un’altra galassia un fotone partire da un
                                                  vertice della Via Lattea e arrivare all’altro capo, lo
                                                  vedremmo quasi immobile, in quanto impiegherebbe
                                                  circa 100000 anni. I nostri telescopi diventano quindi
                                                  delle macchine del tempo, capaci di mostrarci l’oggetto
                                                  nel momento in cui da questo è partito il fascio
                                                  luminoso, anche se al momento della nostra visione
                                                  l’oggetto stesso potrebbe aver già concluso il suo ciclo
RELATIVITÀ                                        vitale. Con velocità così elevate rispetto alla possibilità
Da qui la relatività di Einstein, il quale        dell’uomo e spazi infiniti come quelli dell’universo è
pensava che la natura si basasse su leggi         dunque impossibile utilizzare i principi della fisica
semplici ed eleganti e che compito                classica.
dell’uomo fosse capirle. Infatti l’aspetto
rivoluzionario della relatività è da ricercarsi
nella novità che dà una visione diversa del
mondo rispetto a quella a cui siamo abituati.
L’oggetto costruito dall’uomo con la
velocità maggiore è una sonda spaziale, la
quale è capace di raggiungere i 20 km/s,
                                                                                                                  22
che, se rapportata alla velocità della luce,
rappresenta un’inezia (come rapportare una
lumaca ad un aereo a reazione).
Esattamente come nell’antichità si pensava che la Terra
                        fosse piatta e si riteneva assurda la possibilità che gli
                        uomini potessero camminare a testa in giù (“Non v’è
                        dimostrazione scientifica per ammettere l’esistenza
                        degli antipodi, cioè che uomini calcano piante dei piedi
                        in senso inverso ai nostri dall’altra parte della terra,
                        ove il sole sorge quando da noi tramonta.” Agostino di
                        Ippona), così al tempo di Einstein le sue parole non
vennero accettate poiché si discostavano in maniera netta dalla fisica
tradizionale di Galilei-Newton. Inoltre le cause della relatività vanno oltre
la nostra quotidianità, legata ai 70-100 km/h delle automobili e ben
 lontane da quel valore di “c”. Se invece immaginassimo di avere c uguale a 100 km/h , ogni volta che
 prenderemmo la macchina per andare a lavoro in autostrada il nostro mezzo ed il suo contenuto (noi
 compresi) si accorcerebbero nelle dimensioni parallele alla velocità, mentre le lunghezze
 perpendicolari rimarrebbero invariate. Inoltre, se immaginassimo di viaggiare per 10 anni a una
 velocità molto vicina a 100 km/h (uguale non sarebbe possibile perché servirebbe energia e massa
 infinita), al nostro ritorno a casa i nostri parenti sarebbero realmente invecchiati di 10 anni, mentre
 l’età del conducente si dimostrerebbe quasi uguale a quella che aveva prima di intraprendere il viaggio
 (paradosso dei gemelli) poiché a bordo dell’automobile il tempo è avanzato più lentamente, tanto più
 lentamente quanto più la velocità si è avvicinata a quella di c. La stessa cosa succederebbe, per
 esempio, alla pallina di tennis durante una partita                e a tutti i viaggiatori che, una volta scesi
 dalle vetture, dovrebbero regolare i propri orologi                con quelli pubblici.

                                                                                                                   23
LA SPIRALE MERAVIGLIOSA NELLE ARTI
DAI TEMPI ANTICHI …
Il numero irrazionale, di cui 0,618 è una approssimazione, detta
proporzione aurea, è stata considerata, sin dalla sua scoperta, come
rappresentazione della legge universale dell'armonia.
Infatti, facendo un piccolo excursus artistico, essa fu molto utilizzata
dagli antichi come rapporto armonico nelle costruzioni architettoniche:
la ritroviamo nella disposizione geometrica delle piramidi egizie e, in
particolare, nelle proporzioni della piramide di Cheope.
                                                         Infatti i 4 lati triangolari di questa piramide
                                                         hanno una angolazione di esattamente 51,84°
                                                         rispetto alla base. Se si misura la distanza fra
                                                         la punta della piramide e il centro di un lato
                                                         della base quadrata, si nota che questa
                                                         distanza è esattamente 1,618034... volte la
                                                         distanza fra il centro della base quadrata e il
                                                         centro di un lato.

                 Altri esempi significativi sono
                 inoltre il “Partenone” nell'Acropoli
                 Ateniese che dimostra le conoscenze
                 già avanzate dei Greci nel campo del
                 numero aureo e le proporzioni delle                                                        24
                 Cariatidi che reggono l’ Eretteo.
La sezione aurea suscitò grande interesse
                              anche tra gli artisti e i matematici del
                              Rinascimento, tra cui Leonardo da Vinci,
                              Piero della Francesca e Leon Battista
                              Alberti era allora nota come “Divina
                              Proporzione” e veniva considerata quasi la
                              chiave mistica dell’armonia nelle arti e
                              nelle scienze. “De divina proporzione” è
                              anche il titolo del trattato redatto dal
                              matematico rinascimentale Luca Pacioli. Il
                              trattato fu pubblicato nel 1509 ed ebbe notevole influsso sugli artisti e
                              sugli architetti del tempo, specie Leonardo Da Vinci, che la applicò in
                              moltissime sue opere, prime fra tutte “La Gioconda” (a sinistra) e nel
                              disegno de “L’Uomo vitruviano” (a destra).

Da lì molti furono i seguaci di tale numero armonico,
partendo da Botticelli ne “La nascita di Venere”
                               (figura a destra) fino
                               ad arrivare al pittore
                               giapponese Hokusai in
                               “La grande onda di
                                Kanagawa” (figura a
                                sinistra).
                                                                                                          25
… AL ‘900 …
                                                  GUGGENHEIM MUSEUM
                                                      Una delle opere più importanti del ‘900 che
                                                      riprende la forma della spirale è sicuramente
                                                      l’ultima opera dell’architetto Frank Lloyd Wright,
                                                      il “Guggenheim Museum”, costruito lungo la Fifth
                                                      Avenue, nel cuore della New York residenziale,
                                                      proprio di fronte al Central Park. Nel progettare
                                                      l’edificio Wright, che morì prima di vederlo
                                                      ultimato, si mosse verosimilmente dall’osservazione
                                                      di una conchiglia o, comunque, di un altro
organismo naturale di tipo spiraliforme. La spirale, infatti, è una
forma semplice e complessa al tempo stesso. Semplice in quanto è
costituita da un unico piano che si ritorce su se stesso; complessa
perché suggerisce un percorso pressocchè infinito, senza un inizio
e una fine precisi.
Si inaugura un modo
nuovo e rivoluzionario di
vedere il museo: non più
un insieme
indifferenziato di sale
squadrate e anonime, ma
un itinerario d’arte. Così
facendo l’esperienza
artistica diventa globale                                                                                26
nell’interazione di
contenuto e contenitore.
LE CORBUSIER E IL MODULOR
                                Nel 1946 Le Corbusier incontrò A. Einstein a Princeton in occasione
                                del viaggio a New York per presentare alle Nazioni Unite il suo
                                progetto per la sede dell’ONU.
                                “Stavo attraversando un periodo di grande incertezza e di stress; […]
                                A un certo punto, Einstein prese una matita e cominciò a calcolare.
                                Stupidamente, lo interruppi, la conversazione si spostò su altre cose, il
                                calcolo rimase incompiuto. Einstein ebbe la gentilezza di dire questo
                                del Modulor: «È una scala di proporzioni che rende difficile l’errore,
                                facile il suo contrario». Si tratta di un gesto di amicizia da parte di un
                                grande scienziato verso di noi che non siamo scienziati, ma soldati sul
                                campo di battaglia.”
                                (Le Corbusier, The Modulor, 1954)
Il “modulo d’oro” era basato sulle misure umane,
quelle di un uomo in piedi con il braccio alzato e
declinate sulla classica sezione aurea.
Le Corbusier aveva elaborato un reticolo di
proporzioni universali riprendendo il canone di
Policleto, candidate a diventare la “misura unica” di
ogni costruzione e di ogni opera per l’uomo.
Il Modulor era una specie di manuale che Le
Corbusier avrebbe voluto sul tavolo di ogni
architetto come sui muri di ogni cantiere, da cui
“il muratore, il carpentiere, il fabbro vi
sceglieranno in ogni istante le misure del loro                                                          27
lavoro e tutti questi lavori diversi e differenziati
saranno i testimoni dell’armonia. Questo è il mio
sogno.”                      (Le Corbusier, 1955)
… FINO AI GIORNI
                              NOSTRI

                              Ancora più moderne ed
                              esplicitamente dedicate alla spirale
                              armonica alcune opere di Antonio
                              Peticov (due esempi a sinistra) e
                              Mario Merz, pittore e scultore
                              italiano (a destra).

Tuttavia l’ambito architettonico e del design sono i più
ricchi di spunti: dalle scalinate al mobilio per
l’arredamento, esempi che si basano proprio sulla spirale
logaritmica

                                                                     28
ESTETISMO   L’interesse e il fascino suscitati dal rapporto aureo a da Φ risiedono nel
            fatto che si possono incontrare negli ambiti più disparati e dove meno li
            si aspettano, in situazioni e fenomeni che non sono fra loro collegati. Per
            esempio, eseguendo una sezione trasversale di una mela, seguendo i
            bordi esterni potremo notare la forma della spirale aurea. Inoltre, si
            evidenzia il pericarpo che contiene i semi disposti in
            modo da formare una stella a cinque punte, figura
            geometrica in cui è possibile ritrovare la sezione aurea:
             il lato e la base di ognuno dei cinque triangoli che la
             compongono stanno in un rapporto aureo.

            Altri esempi di sezione aurea si ripropongono
            del nostro corpo. Per esempio, se misuriamo le
            dita della nostra mano, noteremo che i rapporti
            tra le lunghezze delle falangi del dito medio e
            anulare sono aurei. Così come è aureo il
            rapporto tra la lunghezza del braccio e
                                l’avambraccio, tra la
                                lunghezza della gamba e la
                                sua parte inferiore.

                                                                                     29
Ma la prova più evidente di come il rapporto aureo può influenzare in
modo notevole il nostro occhio è data dal volto umano. L’uomo ha
acquisito nel corso del tempo un concetto di bellezza che si credeva
fosse dovuto ad un puro istinto, ma se andiamo ad esaminare un volto
che definiamo “bello” è facile scoprire come le distanze tra gli
elementi che compongono il viso sono strettamente legati alla
proporzione aurea. Per esempio un orecchio umano viene quanto più
definito bello quanto più si avvicina alle proporzioni della
 spirale meravigliosa.

                                        Spesso, nell’arte del creare si prova e
                                        riprova fino a quando l’oggetto non
                                        appaga il senso estetico e, voilà, a quel
                                        punto si scopre, con meraviglia, che il
                                        soddisfacente risultato finale rispetta la
                                        “divina proporzione”. Persino le carte di
                                        credito sono rettangoli aurei. Quando
                                        due segmenti stanno in un rapporto
                                        aureo, per qualche ragione misteriosa,
                                        appaiono particolarmente gradevoli alla      30
                                        vista.
Anche se non ne siamo coscienti, la spirale aurea trova collocazione
FOTOGRAFIA     anche in elementi quali fotografie e pubblicità, che attirano la nostra
E PUBBLICITÀ   attenzione poiché ci appaiono “belle”. Conseguentemente, più una di
               queste figure si avvicina a tali dimensioni e più noi siamo portati a
               comprare il prodotto pubblicizzato o a giudicare positivamente il
               fotografo.

                                                                                         31
CANONE ESTETICO UNIVERSALE
Nel 1875 lo psicologo tedesco Fechner sottopose al giudizio di
preferenza di più persone un insieme di rettangoli , differenti per il
diverso rapporto tra i lati, chiedendo poi di indicare quale rettangolo
avesse destato in loro una maggiore sensazione di armonia. Egli
osservò che le scelte degli interpellati si distribuivano attorno ad un
particolare rettangolo, in corrispondenza del quale emergeva un
evidente massimo delle loro frequenze. Guarda caso esso era proprio
il rettangolo costruito sulla base dei rapporti aurei.

                                              Dunque la mia trattazione non riguarda il “bello” inteso
                                              in termini materialistici e di puro opportunismo, come
                                              accade oggi, bensì ciò che si può definire un canone
                                              estetico universale, da secoli oggetto di contemplazione
                                              artistica. Infatti, diversamente dal mondo attuale, il
                                              mondo antico tendeva piuttosto a individuare criteri di
                                              valutazione artistica che sottraessero il giudizio sul
                                              “bello” alla sfera dell’opinabile e lo ancorassero a
                                              elementi concreti, oggettivi e visibili. Tali elementi
                                              furono ben presto identificati nella proporzione
                                              matematica fra il tutto e le sue parti, nota come rapporto
                                              aureo o “divina proporzione. Il rapporto aureo, forse
                                              caso unico, coniuga mirabilmente i due significati:
                                              estetico e quantitativo; infatti, pur essendo definito
                                              matematicamente, a tale rapporto è spesso attribuita la 32
                                              capacità, se applicato ad oggetti in grado di suscitare i
                                              sensi, di renderli piacevolmente armoniosi.
IL VALORE ESTETICO DELLA SEZIONE AUREA
 La concezione dell’armonia ha assunto, nel corso dei secoli, svariate
 interpretazioni legate, di volta in volta, ai valori dominanti e, soprattutto, alla
 particolare contingenza storica. Durante il Medioevo, età in cui la causa di ogni
 fenomeno era attribuita alla divinità, Dante (a destra) definì l’armonia come
 frutto di Dio, che avrebbe dato origine all’universo, in modo che “le cose tutte
 quante avessero ordine tra loro”.
 .                   Tipicamente laica e astorica è, invece, la definizione neoclassica dell’ordine
                   giungendo a identificare l’armonia di una composizione nella “nobile semplicità e
                   quieta grandezza” della forma. È a questa definizione che si rifarà, in seguito, John
                   Keats, esponente del neoclassicismo inglese, il quale dedicherà una delle sue
                   composizioni alla contemplazione di un’urna greca, strumento di dominio delle
                   passioni e di conoscenza della Verità.

Molto spesso, soprattutto in ambito filosofico, l’armonia è stata percepita anche come
manifestazione dell’estetica. La parola estetica, che designa tutto quanto riguarda il
bello, ha etimologia greca che riconduce alla percezione mediata dal senso. In
conformità a tale dottrina filosofica, presentata altresì dal filosofo danese
Kierkegaard (al centro) nell’opera “Aut-Aut”, nel corso dell’Ottocento si
sviluppò nel movimento decadentista dell’estetismo, simboleggiato da
personaggi come D’Annunzio e Wilde (rispettivamente in alto e in
basso). Questi, sulla base di quanto affermato dal filosofo tedesco
Nietzsche, meglio incarnano gli ideali tipici dell’esteta, attraverso gesti
sorprendenti, talora ai limiti del possibile, come accadde per                                        33
D’Annunzio circa la partecipazione alla prima guerra mondiale e la
conseguente questione di Fiume.
ITALIANO
D’ANNUNZIO
L'esteta è, per D'Annunzio, colui che cerca di vivere
la propria vita come un'opera d'arte, ed egli stesso
si pose questo obiettivo, di cui sono testimonianza le
vicende autobiografiche dei protagonisti dei suoi
romanzi. In tal modo l'estetismo, più che una
formulazione teorica, diventa un vero e proprio culto
della sensazione, culto del corporeo e dell’istintivo,
in senso irrazionale e anticristiano; D’Annunzio
faceva della sensazione l’unico centro di conoscenza
della realtà, degradando il sentimento che                 Nel romanzo “Il piacere”, ad esempio, ricco di
rappresentava il desiderio di assoluto per i romantici. elementi autobiografici, D'Annunzio pur
Il culto delle sensazioni tende a collocare la vita        condannando razionalmente la vacuità di una
dell’uomo dentro la vita della natura.                     condotta lasciva, descrive con partecipata
                                     ammirazione il modo in cui l'esteta Andrea Sperelli si lascia guidare
                                     unicamente dal perenne fluire delle sensazioni, senza più seguire un
                                     ordine logico né morale. Rifiutando la mediocrità borghese e
                                     la morale conformista del suo tempo, D'Annunzio si creò una vera e
                                     propria maschera dell'esteta, ovvero dell'individuo
                                     superiore, dotato di sensibilità fuori dal comune,
                                     che accetta come regola di vita solo il bello. Una
                                     delle massime rappresentazioni del suo estetismo fu
                                     il “Vittoriale degli Italiani”, una sorta di museo-
                                                                                                        34
                                     abitazione da lui eretto per celebrare il suo eroismo
                                     e le imprese del popolo italiano durante la Prima
                                     guerra mondiale.
“IL PIACERE”
Nel primo romanzo scritto da D’Annunzio, Il piacere
(1889), confluisce l’esperienza mondana e letteraria
vissuta sino a quel momento, ne è la testimonianza più
esplicita. Al centro del romanzo vi è la figura di un
esteta, Andrea Sperelli, il quale non è che un
"doppio" di D'Annunzio stesso, in cui l'autore obietta
la sua crisi e la sua insoddisfazione. Andrea è un
giovane aristocratico, artista, proveniente da una
famiglia di artisti "tutto impregnato di arte". Il
principio “fare la propria vita, come si fa un'opera
d’arte", in un uomo dalla volontà debolissima, quale è
Andrea, diviene una forza distruttiva, che lo priva di
ogni energia morale e creativa, lo svuota.
                              La crisi trova la sua cartina di tornasole nel rapporto con la donna. L'eroe è
                              diviso tra due immagini femminili: Elena Muti, la donna fatale, che incarna
                              l’erotismo lussurioso, e Maria Ferres, la donna pura, che rappresenta
                              l'occasione di un riscatto e di un’ elevazione spirituale. Ma in realtà l'esteta
                              libertino mente a se stesso: la figura della donna angelo è solo oggetto di un
                              gioco erotico più sottile e perverso, fungendo da sostituta di Elena, che Andrea
                              continua a desiderare e che lo rifiuta. Andrea finisce per tradire la sua
                              menzogna con Maria, ed è abbandonato da lei, restando solo con il suo vuoto e
                              la sua sconfitta. Nei confronti di questo suo “doppio letterario”
                              D'Annunzio ostenta un atteggiamento impietosamente critico, facendo              35
                              pronunciare dalla voce narrante duri giudizi nei suoi confronti.
                              In realtà Andrea non cessa di esercitare un sottile fascino sullo scrittore,
                              con l'artificio continuo mediante cui costruisce la sua vita.
ENGLISH LITERATURE
                                      OSCAR WILDE
                                        Oscar Wilde (1854-1900) totally adopted “the aesthetic ideal”, as
                                        he affirmed in one of his famous conversations: “My life is like a
                                        work of art”.
                                        He lived in the double role of rebel
                                        and dandy. The dandy must be
                                        distinguished from the “bohemian”:
while the “bohemian” allies himself to the masses, the urban proletariat,
the dandy is a bourgeois artist, who, in spite of his uneasiness, remains
a member of his class. The Wildean dandy is an aristocratic whose
elegance is a symbol of the superiority of his spirit; he uses his wit to
shock, and is an individualist who demands absolute freedom. Since life
was meant for pleasure, and pleasure was an indulgence in the
beautiful, beautiful clothes, beautiful talks, delicious food, and
handsome boys were Wilde’s main interest.
                                                 Art for Art’s Sake
                                                 The concept of “Art for Art’s Sake” was to him a
                                                 moral imperative and not merely an aesthetic one. He
                                                 believed that only “Art as the cult of Beauty” could
                                                 prevent the murder of the soul. Wilde perceived the
                                                 artist as analien in a materialistic world, he wrote only
                                                 to please himself and was not concerned with
                                                 communicating his theories to his fellow-beings. His 36
                                                 pursuit of beauty and fulfilment was the tragic act of a
                                                 superior being inevitably turned into an outcast.
THE PICTURE OF DORIAN GREY
Oscar Wilde’s novel, “The Picture of Dorian Gray” is perhaps the
most prominent example of aestheticism in nineteenth century
literature. Wilde’s characters, Dorian Gray and Lord Henry both
live the lives of an aesthete. Wilde himself is anti-Victorian
morality, and through this work, rejects the idea of Art as didactic.
The plot
The novel is set in London at the end of the 19th century. The protagonist is Dorian Gray, a young man whose
beauty fascinates a painter, Basil Hallward, who decides to portray him. While the young man's desires are
satisfied, including that of eternal youth, the signs of age, experience and vice appear on the portrait. Dorian
lives only for pleasure, making use of everybody and letting people die because of his insensitivity. When the
painter sees the corrupted image of the portrait, Dorian kills him. Later Dorian wants to free himself of the
portrait, witness to his spiritual corruption, and stabs it, but he mysteriously kills himself. In the moment of
death the picture returns to its original purity and Dorian's face becomes "withered, wrinkled and loathsome".
Allegorical meaning
The story is profoundly allegorical. Wilde plays on the Renaissance idea of
the correspondence existing between the physical and spiritual realms:
beautiful people are moral people; ugly people are immoral people. The
moral of this novel is that every excess must be punished and reality
                                   cannot be escaped. The horrible picture
                                   could be seen as a symbol of the
                                   immorality of the Victorian middle class,
                                   while Dorian is symbol of bourgeois
                                   hypocrisy. Finally the picture, illustrates                            37
                                   Wilde's theories of art: art survives
                                   people, art is eternal.
STORIA                   La spirale della violenza
                         Lenin, pur nella sua indubbia abilità di
                         capo politico, era sempre rimasto fermo
                         alla sua antiquata idea di partito "elitario",
                         di rivoluzionari di professione preposti al
                         controllo della società. Idee formulate a
                         fine Ottocento e non mutate negli anni
                         della rivoluzione bolscevica. Fu Stalin a
                         rendersi conto di quanto fosse necessario
                         l'indottrinamento della popolazione
                         e la propaganda più sfrenata sui mezzi di
                         comunicazione, tutti gestiti dalla stato.
                          Ecco allora il ruolo centrale della cultura nell'edificare:
“il culto di Stalin”
Gli intellettuali cominciarono a divenire veri e propri impiegati dello stato.
Stalin insisteva che si evidenziasse come in passato la Russia "arretrata ed
ignorante" era sempre stata umiliata, ma al contempo andava agitando la
bandiera nazionalista richiamandosi a quelli che erano stati gli episodi
                                       più gloriosi del passato, "le sole
                                       luci del popolo russo in una
                                       storia fatta solo di umiliazioni".
                                       Stalin doveva essere dunque
                                       agli occhi del popolo colui che
                                       rinverdiva i fasti migliori della                38
                                       Russia e li riproponeva, l'uomo
                                       che , dopo aver gettato al vento
le utopie trozkiste sulla
                                                rivoluzione mondiale, stava
                                                adesso guidando con realismo
                                                e mano ferma la Russia. Lo
                                                storico doveva presentare
                                                Stalin come l'unico e fedele
                                                continuatore dell'opera di
                                                Lenin, l'unico che aveva           Ezov divenne capo della polizia
                                                difeso i principi marxisti-        politica sovietica e ci fu la
                                                leninisti contro i traditori quali ripresa delle brutali repressioni
Tutti i letterati vennero obbligati a esaltare Trockij(figura a sinistra),         dei “kulaki”, contadini
con racconti credibili i progressi della        Kamenev o Bucharin.                benestanti proprietari di terre.
Russia sovietica, paragonati all'arretratezza Ben presto agli occhi di milioni di russi, Stalin divenne
degli anni pre-rivoluzionari e scagliarsi       "guida e maestro dei lavoratori di tutto il mondo", "massimo
sempre contro le "ingiustizie del mondo         condottiero dei popoli", "padre dei popoli", "fedele
capitalista occidentale“; chi non lo faceva     compagno amico ed esemplare continuatore dell'opera di
diventava nemico del popolo.                    Lenin" (naturalmente quello che Lenin aveva scritto su Stalin
                                                nel suo testamento venne accuratamente nascosto).
                                   In quest'ottica, famose furono le maestose parate sulla Piazza
                                   Rossa, le feste pubbliche per l'inaugurazione o la costruzione
                                   di un qualsiasi palazzo. Stalin poi cominciò astutamente ad
                                   edulcorare la sua immagine di uomo d'acciaio (come dice il suo
                                   nome) , cominciò a voler essere presentato come l'eroe fermo e
                                   deciso ma anche dal cuore magnanimo, il "grande umanitario"
                                   come lo definirono i suoi corifei, o addirittura "il miglior amico            39
                                   dei bambini". Nelle parate sulla Piazza Rossa migliaia di bambini
                                   venivano fatti sfilare attorniati da fiori, cantando canzoni patriottiche
                                   e portando cartelli che ringraziavano l’operato di Stalin.
La Russia fu poi riempita di migliaia
                                             e migliaia di manifesti, ritratti o statue
                                             di Stalin. Tutto ciò giocò un ruolo di
                                             importanza capitale per la creazione
                                             del consenso; Stalin così facendo
                                             riuscì a crearsi un vasto strato di
                                             consenso nella società; per molte
                                             persone la Russia staliniana era quella
                                             dell'impetuosa crescita economica e
                                             della imponente industrializzazione,
Gli anni che andarono dal 1937 all'estate    ignorando che tutto ciò era dovuto in larga misura allo sfruttamento
del 1938 nell' URSS coincisero con           coatto di milioni di lavoratori ed ignorando i drammi della
quello che è stato definito il "grande       collettivizzazione.
terrore", il periodo della più brutale    L’organizzazione del terrore
violenza di stato, durante il quale       Da Mosca in ogni provincia e distretto vennero inviate un numero di
migliaia di persone, anche fedeli al      quote di persone che dovevano essere o arrestate o fucilate e la quota
regime, vennero imprigionate nei gulag doveva essere raggiunta. Fu così che solerti dirigenti locali per
(figura sotto) o fucilate e Stalin        raggiungere i numeri stabiliti finirono con l'arrestare numerosi
cominciò ad esasperare i suoi sospetti. innocenti. Contemporaneamente doveva essere diffuso il mito del
                                          complotto, la gente doveva credere che chi era stato arrestato era
                                          davvero colpevole e andava giustamente punito. Tutti dovevano
                                          convincersi che feroci elementi antisovietici e traditori operavano sul
                                          suolo russo. Il risultato fu la totale affermazione di Stalin sul partito e
                                          sulla società. Solo nel 1956 Krusciov svelò i terrori degli anni
                                          del dominio di un dittatore che trasformò un paese agricolo          40
                                          in una superpotenza industriale e militare infliggendo al
                                          proprio paese numerose enormi violenze, pur riuscendo a guadagnarsi
                                          un indiscutibile consenso.
MUSICA
Anche i compositori si sono serviti della proporzione aurea nelle loro partiture musicali. In questo caso, il
tempo sostituisce lo spazio come dimensione da dividere. Per quel che è dato sapere, l'uso musicale della
proporzione divina non fu intenzionale fino al Novecento; ciò convalida l'idea che la proporzione è
naturalmente piacevole. Per esempio, la parte finale del violino, come la chiave di violino, portano con
loro la famosa spirale aurea.

Uno dei rapporti più strabilianti fra Fibonacci e la musica è che, a partire da tale successione, se ne forma
una di tipo frazionario, dalla quale emergono i seguenti rapporti:

1/1; 2/1; 3/2; 5/3; 8/5; 13/8; 21/13; 34/21; 55/34, 89/55; 144/89 ecc.
i cui valori decimali approssimati sono:
1; 2; 1,5; 1, 666; 1,6; 1,625; 1,615; 1, 619; 1, 617; 1, 6181; 1, 6180 ecc.
che corrispondono agli intervalli musicali:
unisono=1
ottava=2
quinta=1,5
sesta maggiore=1,666
sesta minore=1,6

                               Da ciò deriva che, anche negli organi dell'apparato uditivo umano,
                               cui compete la selezione dei suoni, si deve poter riscontrare il principio
                               della sezione aurea. Ciò è riscontrabile, per esempio, nella
                                                                                                          41
                               strutturazione a nautilus della coclea dell'orecchio umano ,
                               situata alla fine dell'orecchio interno.
FILOSOFIA
                                                            NIETZSCHE
                                                       Se in ambito filosofico il massimo esponente della
                                                      cultura esteta è sicuramente Friedrich Nietzsche,
                                                    anche le sue considerazioni sull’ideale di una rinascita
                                                  della cultura tragica incentrata sull’arte e, in particolare
                                               sulla musica (amicizia con Wagner) creano un ponte con
                                           l’armonia della spirale; ciò che rappresenta lo sbocco finale
                                       del suo pensiero è il mito del Superuomo, concepito come il frutto
                                     più alto dell’evoluzione della specie umana, formatosi attraverso la
                                     lotta per l’esistenza che porta necessariamente alla vittoria del più
                                     forte contro i deboli e gli impotenti.
                                    Questo personaggio è presentato da Nietzsche nel suo scritto più
                                    importante “Così Parlò Zarathustra” in cui è narrata l’auspicata
                                   trasformazione dell’uomo in Superuomo. Le caratteristiche principali
                                sono : una forte inclinazione al vitalismo e al materialismo, un rifiuto a
                          priori di ogni valore che trascende la realtà terrena. Il Superuomo rappresenta
         un superamento del concetto di uomo: L’ Ubermensch tedesco, infatti,
       significa oltre-uomo, di cui la traduzione italianizzata è solo approssimativa
       in quanto non rende il significato di trascendenza dalla condizione umana
     ma sembra descrivere solo un potenziamento di essa. Il Superuomo infatti
   si può dire che appartenga ad una altra razza, egli sta all’uomo come l’uomo
sta alla scimmia.                                                                                              42
Il Superuomo (o meglio, Ubermensch) è
                                    totalmente indipendente dai valori tradizionali,
                                    è colui che si pone al di là del
                                    bene e del male, accetta con gioia la vita così
                                    come gli si pone (concetto di amor fati),
                                    ha saputo identificare la propria volontà con
                                    quella del mondo. Egli è volontà di potenza
                                    incarnata (concetto di volontà di potenza:
                                    forza libera e creatrice che impone se stessa
                                    sul caos del mondo).

È fondamentale accettare quindi la propria esistenza e la sua fine, senza
appigli metafisici come ad esempio il Cristianesimo (per Nietzsche il
crocifisso era simbolo di sconfitta e rassegnazione). Il superuomo che
deve dominare la vita e affrontarla come se dovesse riviverla infinite
volte (concetto di eterno ritorno) va contro la tradizione giudaico-
                                                                                       43
cristiana che attribuisce al tempo una direzione lineare ed una struttura
suddivisa in passato, presente e futuro.
LATINO                         “L’ OCCHIO DI DIO”
Essendo phi (φ) considerata la “divina proporzione”,
l'incrocio tra le diagonali che possono essere ricavate
all'interno dei rettangoli aurei, non poteva che essere
definito “occhio di Dio”. Fu Clifford Pickover a utilizzare
questo termine proprio per il fatto che tutto sembra vertere
attorno a questo punto, dalle spirali, alle diagonali, alla
sequenza di quadrati. Infatti, non soltanto le diagonali vere
e proprie si intrecciano in questo particolare punto del
rettangolo aureo, ma anche altre rette colleganti ulteriori
punti notevoli di questo vorticoso accentramento.
La spirale deriva proprio dalla proprietà del rettangolo
aureo di potersi “rigenerare” infinite volte e creare al suo
interno una successione infinita di quadrati, creando la
particolare caratteristica del polo irraggiungibile .
Volendo proseguire l’ingrandimento verso il centro si
troverebbero infinite spirali identiche.                SANT’ AGOSTINO
                             Come già accennato prima, Sant’Agostino si confronta
                             con la scienza sul tema della Terra, non negando
                             l’idea che questa sia sferica :“[…]quando da noi è
                             notte, la presenza della luce illumina le altre parti del
                             mondo che il sole percorre prima di tornare dalla
                             parte ove tramonta a quella ove sorge; per questo
                             motivo nello spazio di tutte le ventiquattro ore c'è        44
                             sempre, lungo il percorso circolare del sole, una parte
                             [della terra] ov'è giorno e un'altra ov'è notte”
                             (De Genesi ad litteram, Libro I, 10.21)»
“Si racconta che il Vescovo Sant’Agostino camminava sulla riva del mare.
                              Era immerso in profondi pensieri perché stava componendo un suo famoso
                              trattato sulla Trinità, nel quale si sforzava di approfondire il grande mistero.
                              Ad un tratto s’accorse che a breve distanza da lui v’era un bimbo, che con
                              una conchiglia attingeva dal mare e la trasportava in una piccola buca, che
                              aveva scavata nella sabbia.
                              Che fai bimbo? – domandò Sant’Agostino.
                              Voglio svuotare il mare e metterlo in questa buca, – rispose il bambino.
                              Ma non vedi che è impossibile? Il mare è così grande e la buca così piccola!
                              - Vescovo Agostino, e come potrai tu, piccola creatura della terra, con la
                              tua limitata intelligenza , comprendere un mistero così alto, quale è quello
                              della SS. Trinità?- Detto ciò, il piccolo scomparve. Era un angelo del Cielo.”
                                                                         Caratteristiche
La ragione per la quale l’universo è
                                                                         comuni fra la
retto da leggi matematiche è ignota,
anche se la tentazione di umanizzare
                                                                         spirale e Dio:
l’origine di questa razionalità con                                      - il valore unico del
l’immagine di un progettista è forte,                                    rapporto aureo come
non di meno, è la risposta più facile                                    l'unicità di Dio;
(e sotto vari aspetti logicamente                                        - il rapporto aureo chiama in
debole) che possiamo dare. Forse,                                        causa tre grandezze come la
invece di usare l’immagine del dio                                       Trinità di Dio;
matematico (che seguendo le nostre                                       - l'autosimilarità del rapporto
manie di grandezza - oltre a quelle                                      aureo, ricorda l'invariabilità e
dei matematici - riporta la realtà alla                                  l'onnipresenza di Dio;
piccola scala umana) sarebbe meglio                                      - il rapporto aureo generatore 45
dire che Dio (le leggi                                                   dei solidi platonici come lo
dell’universo) è matematica.                                             Spirito Santo dell'anima
                                                                         dell'uomo.
La città di Dio
Il filo rosso della storia é dato dalla lotta tra il bene e il male, che
si costituiscono in due regni, dei quali Sant’Agostino ne indaga
l'origine, la durata e la fine. In tal modo, egli riprende alcuni aspetti
del suo manicheismo giovanile, ma distingue anche la storia sacra
da quella profana, pur riconoscendo che prima dell' evento finale, i
due regni coesistono, intrecciati e confusi tra loro. Sant’ Agostino
distingue tra due città : la città di Dio, ovvero la città celeste, retta
dall' amore di Dio, e la città terrena, dominata dall' amore in sè. La
prima é costituita dagli uomini giusti, che vivono secondo lo spirito;
la seconda invece dagli ingiusti, angeli ribelli, diavolo e uomini, che
vivono secondo la carne. La lotta tra le due città ritma il corso della
storia e prende il sopravvento sullo schema della successione delle età del mondo. Sin dalla caduta di
Adamo la razza umana é stata divisa in due città; l'appartenenza a ciascuna delle due dipende solo dalla
grazia divina. Già prima di Cristo infatti alcuni uomini facevano parte della città di Dio. Il termine città ,
“civitas”, indica la comunità dei cittadini , il corpo al quale essi appartengono e nel quale trovano la
                                    propria identità. Coniando la nozione di città celeste, Sant’Agostino dava
                                    ai suoi fedeli il senso e la certezza di essere popolo di Dio, rafforzandone
                                    i legami interni di solidarietà
                                    di fronte a un mondo
                                    ostile. Un popolo, infatti, si
                                    definisce in relazione a ciò
                                    che ama : sulla base di ciò
                                    che ama esso fonda la propria
                                    unità e costruisce rapporti di                                            46
                                    subordinazione e obbedienza.
                                    .
CONCLUSIONI                      Sorge dunque
La ragione per la quale          spontanea la domanda
l’universo è retto da leggi      conclusiva di tale
matematiche è ignota,            percorso che ha tentato
anche se la tentazione di        di coprire tutti gli
umanizzare l’origine di          ambiti della spirale
questa razionalità con           meravigliosa: perché
l’immagine di un                 così tanti elementi
progettista è forte, non di      ricercano la propria
meno è la risposta più           armonia geometrica nel
facile (e sotto vari aspetti     rapporto aureo? Ciò
logicamente debole) che          avviene perché il
possiamo dare. Forse             canone estetico ha
invece di usare l’immagine       influenzato anche le
del Dio matematico (che          forme di Madre Natura
seguendo le nostre manie         o c’è qualcosa di più
di grandezza — oltre a           profondo, un essere
quelle dei matematici —          superiore che ha messo
riporta la realtà alla piccola   la propria firma nel
scala umana) sarebbe             nostro mondo?
meglio dire che Dio (le
leggi dell’universo) è
matematica. E in questo,
come in tante altre cose, i                         47
greci erano molto più
avanti di noi.
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