LA FEDE E LA SPERANZA NELLA VITA ETERNA - la Cordata ...

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LA FEDE E LA SPERANZA NELLA VITA ETERNA - la Cordata ...
Anno LVIII - N. 11 - Novembre 2020                                                    Sped. in abb. post. - gr. 3

                                Periodico della Parrocchia dei Ss. Antonio Abate e Francesca Cabrini - Sant’Angelo Lodigiano
                                                                    www.lacordataonline.it

LA FEDE E LA SPERANZA NELLA VITA ETERNA
Con il mese di Novembre si fa più vivo il ricordo dei nostri cari.        vincere tale prospettiva come la luce vince le tenebre, perché ci
Sentiamo il bisogno di andare al Cimitero e deporre un fiore e ac-        dice che Cristo è venuto sulla terra proprio perché la morte non
cendere un cero sulla loro tomba.                                         avesse l’ultima parola e ci fosse donata la possibilità della Vita
Nel cuore di molti accanto ai sentimenti di “corrispondenza d’amo-        Eterna in Paradiso. Egli ha accettato la Passione e la Croce per par-
rosi consensi” decritti dal Foscolo nella sua poesia “I Sepolcri”,        lare al cuore di ciascuno e potergli dire, come ha detto al ladrone
affiorano domande, dubbi, incertezze: “C’è qualcosa dopo la mor-          pentito: Oggi sarai con me in Paradiso”. Gesù salendo al Cielo ci
te? C’è una vita oltre la morte e come sarà questa vita? I nostri         ha assicurato: Vado a prepararvi un posto, nella casa del Padre
cari ci vedono? Quando moriremo potremo incontrarli? Potremo              mio ci sono molti posti, se no ve l’avrei detto. Non sia turbato il
riconoscerci e parlare loro cuore a cuore?”. Per molti la risposta a      vostro cuore. Abbiate Fede in Me, Abbiate Fede nel Padre mio”.
queste domande è confusa, spesso dubbiosa. Le statistiche dicono          (Giovanni 14,2) “Io sono la Risurrezione e la Vita, chi vive e crede
che un’alta percentuale dice di non credere nella vita eterna o di        in Me anche se muore vivrà. non morirà in eterno” (Giovanni
avere dubbi profondi. I rituali e le immagini legati alla festa di Hal-   11,25)
loween esprimono e rafforzano tali dubbi ed incertezze.                   Per queste Parole di Gesù, grazie alla Fede, il nostro cuore può vin-
Dobbiamo però lasciarci illuminare dalla Fede per dare una risposta       cere il turbamento e aprirsi alla speranza, sia per noi, sia per i nostri
sicura che sciolga i dubbi e le incertezze e ci apra alla Speranza.       cari che ci hanno preceduto nella vita eterna.
Già San Paolo esortava in una sua lettera i cristiani di Tessalonica      La Fede nella Vita Eterna ci consegna alla Speranza e nello stesso
“a non stare nella ignoranza circa quelli che sono morti, per non         tempo ci sollecita alla responsabilità della coerenza e dell’impegno
continuare ad affliggersi come gli altri che non hanno speranza” (I       di vita cristiana, perché il Paradiso ce lo dobbiamo meritare. Tutto è
Tess 5,13).                                                               scritto nel Libro della Vita (cfr Apocalisse 20,12) e nulla rimarrà
In effetti, se volessimo chiuderci alla Fede, non ci rimarrebbe che       senza ricompensa nella vita eterna. Se però non ci preoccupiamo di
accettare la prospettiva delineata dallo scrittore Prezzolini che ha      vivere una vita cristiana, rischiamo di trovare un funzionario di
affermato: “L’avventura umana è un viaggio con un biglietto con-          Lucifero incaricato di ritirare quel biglietto di cui parla Prezzolini,
segnato dall’ostetrico e ritirato dal becchino. Poi più nulla”.           per un ulteriore viaggio senza ritorno e senza fine, nella direzione
E’ una prospettiva davvero disperata e amara. La Fede però può            opposta al Paradiso.                            Continua a Pagina 2
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I nostri cari dal Cielo ci rivolgono un accorato appello
                                                                         CELEBRAZIONI PRINCIPALI
a riscoprire la Fede e a vivere da veri cristiani. Ci invi-               DEL MESE DI NOVEMBRE
tano a ritornare dal Signore, se eventualmente ci fossi-
mo allontanati, con una buona Confessione ed un im-                           Novena e Ottavario dei defunti
pegno preciso e consapevole a stare in Grazia di Dio.         IN BASILICA:
Ci invitano inoltre a non mancare alla Santa Messa alla       Novena da lunedì 26 Ottobre a Venerdì 30 Ottobre, alle ore 20.45, Santa Messa
Domenica e ad essere fedeli ai nostri doveri, cercando        con un ricordo particolare nella preghiera per i defunti dell’anno.
sempre di non fare il male ma sempre il bene, in modo
che quando saremo chiamati al passaggio alla Vita
Eterna, il Signore possa donare a noi e a loro la gioia       Lunedì 2 Novembre: Commemorazione di tutti i defunti
di poterci riabbracciare e stare insieme nella comunio-       S. Messe ore 7.30, 10.00, 18.00 e 20.45.
ne e nella beatitudine del Paradiso, per sempre.              CHIESA DEL LAZZARETTO:
                                          Don Ermanno         S. Messa alle ore 8.00 di Lunedì 2 Novembre.
                                                              CAMPOSANTO:
                                                              Novena: da Lunedì 26 Ottobre a Sabato 31 Ottobre alle ore 15.30.
 CREDO NELLA VITA ETERNA                                      Domenica 1 Novembre: alle ore 15.30 Santa Messa
   Catechesi sul Paradiso, sul                                (non c’è la processione dalla Basilica al Camposanto)
    Purgatorio e sull’Inferno                                 Lunedì 2 Novembre: Sante Messe alle ore 9.00 e alle ore 15.30.
                                                              Ottavario: Santa Messa alle ore 15.30 da martedì 3 a sabato 7 Novembre
Per aiutare la Fede e la Speranza nella Vita Eterna ver-      Festa della Luce: Lunedì 9 novembre ore 20.45
ranno offerte tre Catechesi, rispettivamente sul Paradi-      (N.B. LA FESTA DELLA LUCE POTREBBE ESSERE SOSPESA PER IL
so, sul Purgatorio e sull’Inferno.                            DIVIETO DI ASSEMBRAMENTO)
Esse saranno pubblicate sul canale YouTube della Par-
rocchia e sul sito “www.la Cordataonline.it” nelle            CELEBRAZIONE PER LA CONCLUSIONE DEL CORSO DI
seguenti date:                                                PREPARAZIONE AL MATRIMONIO
Catechesi sul Paradiso - Domenica 1 Novembre                  Sabato 7 Novembre Santa Messa, alle ore 18.00 in Basilica
Catechesi sul Purgatorio - Domenica 8 Novembre
Catechesi sull’inferno - Domenica 15 Novembre                 FESTA DI SAN CARLO ALLA RANERA
                                                              Domenica 8 Novembre ore 15.00 Santa Messa. Al termine sul sagrato Benedi-
                                                              zione della Frazione Ranera

                                                              15° ANNIVERSARIO DELLA NASCITA AL CIELO DEL SERVO DI
                                                              DIO GIANCARLO BERTOLOTTI
                                                              Domenica 8 Novembre ore 18.00 Santa Messa. Presiede il Vescovo Mons.
                                                              Maurizio Malvestiti. Partecipa il coro C.L. di Pavia

                                                              NOVEMBRE CABRINIANO
                                                              Venerdì 13 Novembre 2020 ore 21.00 Oratorio San Rocco: Presentazione del
                                                              libro di Don Angelo Manfredi: Santa Francesca Cabrini e la Chiesa Statu-
                                                              nitense, con la partecipazione del Direttore del Cittadino Lorenzo Rinaldi
                                                              Domenica 15 Novembre 2020 ore 10.00 in Basilica Santa Messa solenne
                                                              Presiede il Vicario Generale don Bassiano Uggè

                                                              FESTA DI CRISTO RE E GIORNATA DEL SEMINARIO
                                                              Domenica 22 Novembre

La scultura in gesso colorato è nel matroneo della Basi-      INIZIO DELL’AVVENTO
lica. Raffigura coloro che sono in Purgatorio che chie-       Domenica 29 Novembre
dono perdono battendosi il petto. Al centro sono coloro
che, purificati, vengono presi per mano dagli Angeli          FESTA DI SANTA CECILIA
per essere portati in Paradiso                                Domenica 29 Novembre ore 11.15 in Basilica

                                                                  Prenotazione Legati e Ufficio defunti, per l’anno 2021
                                                              Presso la Basilica (in fondo alla Chiesa) si potranno prenotare i Legati e Ufficio
In Basilica:                                                                              defunti, per l’anno 2021
Sabato:       ore 18.00
Domenica: ore 8.00 – 10.00 – 11.15 – 18.00                    Lunedì 9; Martedì 10; Mercoledì 11 Novembre: al mattino dalle 8.30 alle 10
                                                                                e al pomeriggio dalle 16.00 alle 17.30
NOTA: la S. Messa delle ore 10.00 è preferibile sia
seguita da adolescenti, ragazzi e genitori                     Le prenotazioni proseguiranno poi fino alla fine dell’anno presso l’Ufficio Par-
Nella Cappella dell’Oratorio:                                      rocchiale. Da Gennaio proseguiranno presso la Sacrestia della Basilica.
Domenica ore 10.00 (viene celebrata perché a causa             Al fine di accontentare tutti i richiedenti si accetteranno solo un massimo di tre prenota-
del distanziamento non tutti possono partecipare alla         zioni di suffragio, per famiglia, per le Messe vespertina pre-festiva e festive, invitando tutti
Messa della Basilica).                                               a fare celebrare eventuali altri suffragi durante i restanti giorni della settimana.
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Novembre 2020                                                                                                                                    Pagina 3

     Primo Novembre, Festa di tutti i Santi: esortazione
        del nostro Vescovo ad un cammino di santità
La Festa di Tutti i Santi che celebriamo il
1° di Novembre, ci richiama ad una viva                  15° Anniversario della nascita al Cielo
consapevolezza che tutti siamo chiamati
alla santità. E’ bello e significativo rileg-             del Servo di Dio Giancarlo Bertolotti
gere l’esortazione alla santità che il nostro     15 anni fa, il 5 Novembre 2005, nel Policlinico di Pavia, dove era stato ricoverato tre giorni
Vescovo ha rivolto alla nostra Comunità           prima a seguito di un incidente stradale, il servo di Dio Giancarlo Bertolotti è nato al Cielo.
Parrocchiale nel Decreto della Visita Pa-         La fama di santità si manifestò il giorno stesso del suo funerale, celebrato il 9 Novembre a
storale: “Esorto perciò vivamente tutta la        Sant’Angelo in Basilica. Fu un evento caratterizzato da una straordinaria partecipazione.
comunità parrocchiale a tendere alla              Nell’omelia, Mons. Carlo Ferrari ha fatto emergere la sua santità, da tutti unanimemente rico-
santità "« misura alta » della vita cristia-      nosciuta per la sua esemplarità di medico che si è speso per la difesa della vita e della bellezza
na ordinaria: tutta la vita della comunità        dell’amore coniugale; ed inoltre esemplare per le sue virtù: bontà, sobrietà, purezza di cuore
ecclesiale e delle famiglie cristiane deve        veramente evangeliche e per la sua ricca e profonda spiritualità. Mons Paolo Magnani, già
portare in questa direzione", come ci ha          Vescovo di Lodi e Vescovo emerito di Treviso, in una sua lettera di partecipazione alle ese-
insegnato San Giovanni Paolo II. […]              quie, lo ha definito: “figura evangelica, cordiale ed austera nel contempo, immagine viva
La splendida epopea vissuta da Santa              della santità di Dio; per me è santo, santo subito, perché lo era anche in vita. Un santo tra i
Francesca Cabrini non può restare rele-           piccoli del Vangelo”.
gata nel passato: dalla sua vita, dal suo         Considerata la fama di santità, il 9 Novembre 2013, a otto anni esatti dalla celebrazione del
stile, dai suoi scritti si possono recepire       Funerale, è stata introdotta la causa di beatificazione. Ora la fase diocesana della causa si sta
spunti inediti e fruttuosi per il futuro. La      concludendo positivamente e gli atti verranno trasmessi a Roma per l’esame a cura della Con-
sua storia non ha ancora esaurito la sua          gregazione per le cause dei Santi. Speriamo vivamente che possa presto essere riconosciuto
spinta e la sua ispirazione: invito perciò        oltre che “Servo di Dio” anche “Venerabile” ed infine “Beato”.
a riprenderla tra le mani e a riscoprirne                                 Associazione Giancarlo Bertolotti
la sua attualità. La vicenda della Cabrini        Il Vescovo Mons. Maurizio Malvestiti, nel decreto della Visita Pastorale ha auspicato che venisse fon-
non è una "gloria" di Sant'Angelo ma è            dare un'Associazione che promuova le tematiche che hanno contraddistinto la testimonianza
una costante provocazione: evangelizza-           del Servo di Dio. Tale Associazione nei primi giorni di Novembre verrà costituita con atto notarile re-
zione e promozione umana, tutela della            datto dal notaio Mattea . Nello statuto le finalità dell’Associazione sono così descritte:
donna e delle minoranze, attenzione ai            L’Associazione ha lo scopo di svolgere attività in memoria del dottor Giancarlo Bertolotti a
migranti e alle loro culture, dialogo in-         favore di associati come pure di terzi, senza finalità di lucro con l’obiettivo di:
terreligioso ed ecumenico, uso dei beni           a) sostenere e accompagnare l'iter della causa di beatificazione del Servo di Dio Giancarlo
materiali secondo lo spirito del Vangelo,         Bertolotti;
questo e altro è Santa Francesca Cabrini!         b) promuovere e sostenere iniziative a favore della difesa della vita, dal concepimento fino
Senza dimenticare che il cuore di tutto è         alla sua naturale conclusione;
stata la sua relazione appassionata con           c) promuovere “il bell’amore coniugale” e la regolazione naturale della fertilità con la forma-
Cristo, che è la fonte della vera evange-         zione e la ricerca scientifica;
lizzazione. La Cabrini! A voi l'impegno di        d) promuovere iniziative di valorizzazione culturale, umana e spirituale della figura di Gian-
riattualizzare nel tessuto della pastorale        carlo Bertolotti con particolare riferimento alla sua testimonianza di medico e cristiano;
ordinaria le sue intuizioni straordinarie.        e) favorire la più vasta conoscenza del patrimonio dell’Archivio “Giancarlo Bertolotti”, ga-
Ma la storia di santità continua: ne è            rantendo un concreto supporto all’attività di tutela e valorizzazione del patrimonio documen-
prova la causa per la canonizzazione del          tario esercitata dall’Archivio.
Servo di Dio Giancarlo Bertolotti, la cui
fase diocesana è in via di conclusione.
Anche dalla testimonianza di questo fra-
tello la parrocchia tutta può trarre ispi-
razione nella difficile ma non trascurabi-
le missione di annunciare il vangelo
dell'autentico amore coniugale e della
difesa della vita. Se ne tenga viva perciò
la memoria custodendo con cura l'archi-
vio del Servo di Dio e portando a termine
l'iniziativa di fondare un'Associazione
che promuova le tematiche che hanno
contraddistinto la testimonianza di questo
fratello.”

A lato è riportata la foto del dottor Giancarlo
Bertolotti accanto ad una culla termica nella
clinica di ginecologia ed ostetricia San Matteo
di Pavia dove egli ha svolto la missione di
medico dal 1968 fino alla sua morte, il 5 No-
vembre 2005
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                                      Novembre Cabriniano
           Venerdì 13 Novembre alle ore 21.00                               Domenica 15 Novembre alle ore 10.00 in Basilica
   nella sala polifunzionale dell’Oratorio San Rocco:                                   Santa Messa solenne
          Presentazione a cura del direttore del
                                                                         presieduta dal Vicario Generale Mons. Bassiano Uggè
          “Cittadino” Lorenzo Rinaldi del libro                                          _________________________________
            curato da don Angelo Manfredi:
    FRANCESCA SAVERIO CABRINI                                            Inaugurata a New York una statua
     E LA CHIESA STATUNITENSE                                            dedicata a Santa Francesca Cabrini
   Epistolario inedito con l’Arcivescovo Corrigan di                     Il 12 ottobre scorso, nel giorno del Columbus Day, il governatore di
                New York (1889 – 1899                                    New York Andrew Cuomo e il vescovo di Brooklin mons. Nicholas
Don Angelo Manfredi oltre che Parroco della Parrocchia di Santa          Di Marzio, hanno reso omaggio a Santa Francesca Cabrini patrona
Maria Madre della Chiesa a Sant’Angelo, è anche docente di Storia        degli immigrati, inaugurando il “Mother Cabrini Memorial” dello
della Chiesa alla Facoltà Teologica di Milano. Egli, nell’ambito         Stato di New York, un monumento posto a Battery Park City
delle sue ricerche storiche, ha scoperto nell’archivio dell’Arcivesco-   nell’isola di Manhattan, proprio di fronte sia della Statua della Libertà
vado di New York un epistolario inedito fra Madre Francesca Cabri-       che di Ellis Island, luoghi di speranza per chi entrava nel porto di
ni e l’Arcivescovo Mons. Corrigan, e ne ha curato la pubblicazione       New York ad iniziare una nuova vita in America e dove Madre
nel libro: “Francesca Saverio Cabrini e la Chiesa Statunitense”          Cabrini giunse nel 1889. Il monumento in bronzo, opera degli scultori
La ricerca storica condotta da don Angelo, straordinariamente            Jill e Giancarlo Biagi, raffigura Madre Cabrini su una barchetta di
“puntuale e interessante” come è definita da Madre Maria Barbagal-       carta con due bambini, le barchette di carta che la piccola Francesca
lo nella introduzione al libro, ci fa comprendere, al di là degli ste-   costruiva e posava in un torrente, barchette che nella sua fantasia si
reotipi di alcuni biografi di Santa Cabrini, lo spirito con cui ha at-   trasformavano in “missionarie” in viaggio per il mondo. Alla base del
tuato la sua opera missionaria fra i migranti e ci mostra la attualità   monumento sono inseriti bassorilievi in bronzo che illustrano
dei suoi principi ispiratori.                                            l’impegno straordinario di Madre Cabrini a favore degli immigrati e
Dobbiamo ringraziare ed è bello e significativo che il libro curato da   dei poveri. Nel pannello iniziale con la scritta “Sant’Angelo
don Angelo Manfredi sia stato pubblicato nel settantesimo dalla          Lodigiano, 15 luglio 1850”, è ricordato il momento della nascita di
solenne proclamazione di Santa Francesca Saverio Cabrini Patrona         Francesca con il papà Agostino e le colombe che ne hanno
Universale dei Migranti da parte di Papa Pio XII avvenuta il 7           preannunciato la nascita.
Settembre 1950 e venga presentato proprio il 13 Novembre Memo-           Alla realizzazione della piazzetta del memoriale ha prestato la sua
ria Liturgica di Santa Francesca Cabrini.                                collaborazione il santangiolino architetto Beppe Roberti, uno spazio
                                                                         formato da sassi di fiume bianchi e neri, giunti dalla ditta Fratus di
                                                                         Mornico al Serio (BG), ciotoli che sono stati posizionati con
                                                                         ondulazioni come un torrente.                                       A.S.
LA FEDE E LA SPERANZA NELLA VITA ETERNA - la Cordata ...
Novembre 2020                                                                               Pagina 5

                I Santi raffigurati in Basilica

San Rocco                        San Bartolomeo

San Stefano                      San Carlo Borromeo

San Bassiano                     Santa Vincenza Gerosa e Santa Bartolomea Capitanio

                                 Gli affreschi che decorano la Basilica sono opera di Pasquale
                                 Arzuffi (1897-1957). Egli ha iniziato nel 1944 con il grande
                                 affresco dell’abside centrale sopra il presbiterio che raffigura
                                 nella parte centrale Santa Francesca Cabrini e Sant’Antonio
                                 Abate in Cielo accolti dal Signore Gesù e dalla Madonna. Nella
                                 parte sinistra la Beatificazione di Santa Cabrini con Papa Pio
                                 XI e nella parte destra la canonizzazione con Pio XI. Successi-
                                 vamente a partire dal 1948 Pasquale Arzuffi ha realizzato gli
                                 affreschi dell’emiciclo centrale. Nel 1950 egli ha realizzato gli
                                 affreschi degli otto lunotti sopra gli archi dei matronei della
                                 navata centrale, che raffigurano i Santi titolari delle Chiese del
                                 comune di Sant’Angelo: San Rocco, San Bartolomeo, Santo
                                 Stefano (Chiesa nella frazione di Maiano), San Carlo Borromeo
                                 nella Chiesa della frazione Ranera. Inoltre altri due affreschi
                                 sono dedicati a San Bassiano Patrono della Diocesi di Lodi e le
                                 Sante Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa fondatrici della
                                 congregazione delle Suore della Carità (dette di Maria Bambi-
                                 na) che all’epoca offrivano la loro assistenza all’ospedale Del-
                                 mati, alla Casa di Riposo e alla scuola dell’infanzia “Giuseppe
                                 Vigorelli. Nelle lunette dell’emiciclo centrale sono raffigurati i
                                 quattro Evangelisti.
LA FEDE E LA SPERANZA NELLA VITA ETERNA - la Cordata ...
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Caro don Mario,                                                        assicuriamo che il tuo passaggio lascerà indubbiamente un segno
Questo è per te un tempo di “cambiamento”, di “partenza”, di           indelebile nel tempo.
“distacco”, che sei chiamato a vivere nella fede.                      Preghiamo il buon Dio, nostro Padre, affinché ti conceda la gioia di
Certo, ogni distacco è fonte di preoccupazione e di incertezza, per-   rimetterti in “gioco”, la forza di ricominciare, la capacità di rinno-
ché interrompe e modifica relazioni umane stabilite nel tempo; sei     varti nella fede e il dono di una ri-conversione in Dio, con Dio e per
stato pastore della nostra comunità per nove anni; hai imparato ad     Dio. L’augurio di tutti noi, si concretizza nelle parole di San France-
amarla, hai instaurato legami forti con le persone.                    sco che, con gioia vera, ti doniamo: “Il Signore ti benedica e ti cu-
Il tuo trasferimento è segno tangibile della provvisorietà di questi   stodisca, mostri a te il Suo volto e abbia misericordia di te. Rivolga
legami, umanamente importanti, ma destinati a cambiare, soprattutto    verso di te il Suo sguardo e ti dia pace. Il Signore ti benedica, don
nella vita di un sacerdote; siamo convinti comunque che, con la tua    Mario”. La Madonna non mancherà di farti sentire forte la Sua ma-
determinazione, saprai ricominciare in un nuovo ambiente e con         terna protezione.
nuove persone. “Tagliare” e saper ripartire altrove è la vera radice   Il nostro è un GRAZIE velato di malinconia, perché quando un ami-
dell’identità di un uomo-di-Dio. Il distacco, quindi, diventa segno    co parte per un bel viaggio, anche se si è felici per lui, si vorrebbe
concreto della tua appartenenza al Signore; sì, perché un sacerdote    comunque tenerlo sempre vicino a noi. Grazie don Mario, buon
non si appartiene e non appartiene alla sua gente, se non per fede.    cammino pastorale nella nuova tua Comunità!
Don Mario, hai percorso un tratto della tua vita insieme a noi e ti                                                    Il Consiglio Pastorale

                                                                       A lato, dall’alto:
                                                                       - Don Mario accolto dal Vescovo al suo arrivo a Nosadello
                                                                       - Don Mario guarda il cartello dei “suoi ragazzi dell’Oratorio di
                                                                         Sant’Angelo. In modo significativo è scritto : “Anche se saremo
                                                                         lontani, ci sarà sempre un posto speciale per te nel nostro cuore”
                                                                         Sullo sfondo altri ragazzi di Sant’Angelo con le bandiere
                                                                       - Il saluto del sindaco.
                                                                       Sopra, dall’alto:
                                                                       - La celebrazione eucaristica nella Chiesa Parrocchiale. A sinistra il
                                                                         Vicario Generale, a destra il Parroco di Sant’Angelo
                                                                       - Don Mario con i ragazzi di Nosadello che ora sono diventati
                                                                         “suoi”, davanti alla grande torta inaugurale
LA FEDE E LA SPERANZA NELLA VITA ETERNA - la Cordata ...
Novembre 2020                                                                                                                          Pagina 7

 La celebrazione del Diaconato di don Nicola Fraschini
Domenica 11 Ottobre in Cattedrale a
Lodi Nicola Fraschini è stato ordinato
Diacono dal Vescovo Mons. Maurizio
Malvestiti. Ora non lo chiameremo più
semplicemente “Nicola”, ma “don Ni-
cola” perché grazie al primo grado del
Sacramento dell’Ordine, si è consacra-
to in modo definitivo al servizio della
Chiesa. Tra meno di un anno, Sabato
12 Giugno 2021, sarà ordinato Sacer-
dote. Con gioia ed entusiasmo ha ini-
ziato il suo ministero di Diacono nella
nostra Parrocchia. Domenica 18 Otto-
bre ha offerto la sua prima omelia nel
corso della Santa Messa delle ore 10.00
in Basilica. I catechisti a nome di tutta
la Comunità hanno introdotto questa
sua “prima Messa” celebrata da Diaco-
no con queste parole:
Caro don Nicola,
vogliamo ringraziare il Signore per
averti donato alla nostra comunità          Un momento importante e significativo della celebrazione del Diaconato: Il Vescovo stringe fra
parrocchiale, grazie a te per il percor-    le sue mani le mani di don Nicola che promette a lui e ai suoi successori piena obbedienza, per
so che faremo insieme, saprai essere        una consacrazione al servizio della Chiesa della Diocesi per tutta la vita.
nostra guida. Ti chiediamo di prender-
ci per mano e di indirizzare il nostro
cammino, in modo particolare quello                   L’Ordine del Diaconato:
dei giovani, di avere la pazienza, la
costanza, l’entusiasmo e l’amore di             consacrazione al servizio della Chiesa
seminare e anche di fronte allo scorag-
giamento dovuto a terreni poco fertili      Nel libro degli Atti degli apostoli si legge che i Dodici, vedendo che nel servizio alle mense
di andare avanti, con la fiducia e la       venivano trascurate le vedove di lingua greca, decisero, sotto l'azione dello Spirito, di scegliere
fede che: “Il Signore è il mio Pastore      sette uomini fidati e saggi che si dedicassero appositamente a questo scopo. Nasce in tale con-
non manco di nulla”. Ti auguriamo,          testo la figura del diacono, letteralmente “colui che serve”, che nella Chiesa partecipa del pri-
come invita Papa Francesco a pregare        mo grado del sacramento dell'ordine. Durante la liturgia il diacono assiste il sacerdote, procla-
per tutti i diaconi, che tu sia fedele al   mando il Vangelo e commentandolo nell’omelia; può inoltre impartire le benedizioni, celebrare
servizio della Parola e dei poveri, e       i battesimi, i matrimoni e i funerali al di fuori della celebrazione eucaristica. Il senso profondo
possa essere un segno vivificante per       del suo agire risiede nel servizio. A coloro che desiderano essere ordinati il Vescovo rivolge la
tutta la Chiesa.                            seguente domanda: “volete esercitare il ministero del diaconato con umiltà e carità in aiuto
Grazie e benvenuto nella nostra comu-       dell’ordine sacerdotale, a servizio del popolo cristiano?”. In questa formula vengono sintetizza-
nità!                                       ti lo stile ed il fine che stanno a fondamento del ministero diaconale; umiltà e carità designano,
                                            infatti, un atteggiamento di apertura nei confronti del mondo ed una disponibilità a farsi picco-
                                            li, accogliendo come dono ciò che la vita quotidiana offre, senza avanzare pretese inutili o so-
                                            gni irrealizzabili. Il fine resta comunque il servizio del popolo cristiano: non si viene mai ordi-
                                            nati per se stessi, ma per il bene della Chiesa, che riconosciamo come madre affidabile, e dei
                                            fratelli che ci sono posti accanto. Il sacerdote ed il diacono sono chiamati in mezzo al popolo di
                                            Dio e ad esso devono ritornare: il desiderio di incontrare Gesù vivente nella Parola e nel pane
                                            spezzato, le fatiche e le speranze della gente, le domande di senso che la nostra società fa emer-
                                            gere, le povertà ed il disagio giovanile diventano per noi lo stimolo per esercitare un servizio
                                            attento ai segni dei tempi ed alle necessità dell'uomo d'oggi. Tutto questo chiaramente non è
                                            frutto delle proprie capacità personali o di uno sforzo volontaristico, ma della grazia che sem-
                                            pre precede ogni nostra azione e la plasma secondo l'immagine di Cristo. Non è un caso che tra
                                            le domande poste ai candidati vi sia anche questa: “Voi che sull’altare sarete messi a contatto
                                            con il corpo e sangue di Cristo volete conformare a lui tutta la vostra vita?”. La scelta del dia-
                                            conato non riguarda delle azioni da compiere, ma abbraccia interamente l'esistenza: il sì defini-
                                            tivo è, infatti, la risposta all'opera che Dio ha voluto iniziare e che solo per merito Suo può
                                            giungere a compimento. Per concludere, mi è caro evocare la scena del vangelo di Giovanni in
                                            cui Gesù depone le vesti, si cinge un asciugamano intorno alla vita e si china a lavare i piedi
                                            dei discepoli: in quel gesto, quasi incomprensibile, ci viene regalata l'immagine di un Dio di-
Don Nicola mentre offre la sua prima        verso, che rivela la propria identità nel servizio e nel dono della vita. Ad un Dio così è bello
omelia dopo la lettura del Vangelo.         affidare l'esistenza, perché il Suo amore è fino alla fine!                             Don Nicola
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                  Domenica 15 novembre 2020
           V GIORNATA MONDIALE DEI POVERI
           “Tendi la tua mano al povero” (cfr Sir 7,32)
  “Tendi la tua mano al povero” (Sir 7,32). Con le parole dell’anti-       le “mani in tasca” e non si lasciano commuovere dalla povertà, di
 co libro del Siracide, Papa Francesco propone la sua riflessione          cui spesso sono anch’essi complici” (n. 9). L’elenco, fortunata-
 per la IV Giornata Mondiale dei Poveri che si celebrerà in tutta          mente più breve a testimonianza che il bene è sempre di gran
 la Chiesa Domenica 15 Novembre. È un Messaggio che entra                  lunga superiore all’avidità di pochi, descrive scene di vita quoti-
 direttamente nel drammatico momento che il mondo intero ha                diana: “Ci sono mani tese per sfiorare velocemente la tastiera di
 vissuto a causa del Covid-19, e che molti Paesi stanno ancora             un computer e spostare somme di denaro da una parte all’altra del
 combattendo nella fatica di portare soccorso a quanti sono vitti-         mondo, decretando la ricchezza di ristrette oligarchie e la miseria
 me innocenti.                                                             di moltitudini o il fallimento di intere nazioni. Ci sono mani tese
 La riflessione di Papa Francesco si sviluppa alla luce dell’imma-         ad accumulare denaro con la vendita di armi che altre mani, an-
 gine biblica che vede un uomo saggio, “Gesù figlio di Sira” come          che di bambini, useranno per seminare morte e povertà. Ci sono
 si presenta lui stesso alla fine del libro (cfr Sir 50, 27), vissuto      mani tese che nell’ombra scambiano dosi di morte per arricchirsi
 circa duecento anni prima della nascita di Cristo. Gli interrogativi      e vivere nel lusso e nella sregolatezza effimera. Ci sono mani tese
 che si poneva, ruotavano intorno al tema di dove risiedesse la            che sottobanco scambiano favori illegali per un guadagno facile e
 sapienza e quale risposta di senso potrebbe offrire alle vicende          corrotto. E ci sono anche mani tese che nel perbenismo ipocrita
 della vita. Il Papa rileva che sono gli stessi interrogativi che han-     stabiliscono leggi che loro stessi non osservano” (n. 9). Parole
 no segnato la vita di milioni di persone in questi mesi di corona-        dure ma purtroppo vere, che mostrano quanta mancanza di re-
 virus: la malattia, il lutto, l’incertezza della scienza, il dolore, la   sponsabilità sociale sia ancora presente nel mondo di oggi con la
 mancanza delle libertà a cui si è abituati, la tristezza di non poter     conseguenza di estreme sacche di povertà che si accrescono a
 dare l’ultimo saluto alle persone a cui si vuole bene… In questa          dismisura.
 circostanza, la preghiera si è fatta più insistente e il pensiero a       La mano tesa, dunque, è un invito ad assumersi la responsabilità
 Dio ha sfiorato la mente di tante persone spesso indifferenti.            di dare il proprio contributo che si evidenzia in gesti di vita quo-
 Il libro del Siracide, comunque, non permette di fermarsi alla            tidiana per alleviare la sorte di quanti vivono nel disagio e man-
 preghiera; anzi, afferma che per avere una preghiera che sia de-          cano della dignità di figli di Dio. Papa Francesco non ha timore
 gna ed efficace è necessaria l’attenzione a quanti sono nella po-         di identificare queste persone come dei veri santi, “quelli della
 vertà. Lo afferma senza attenuanti Papa Francesco quando scrive:          porta accanto” che con semplicità, senza rumore e pubblicità of-
 “La preghiera a Dio e la solidarietà con i poveri e i sofferenti so-      frono la genuina testimonianza dell’amore cristiano. La massiccia
 no inseparabili. Per celebrare un culto che sia gradito al Signore,       presenza di tanti volti di poveri richiede che i cristiani siano sem-
 è necessario riconoscere che ogni persona, anche quella più indi-         pre in prima linea, e sentano l’esigenza di sapere che manca loro
 gente e disprezzata, porta impressa in sé l’immagine di Dio. Da           qualcosa di essenziale nel momento in cui un povero si presenta
 tale attenzione deriva il dono della benedizione divina, attirata         dinanzi. “Non possiamo sentirci ‘a posto’ quando un membro
 dalla generosità praticata nei confronti del povero” (n. 2).              della famiglia umana è relegato nelle retrovie e diventa un’om-
 Il tema della “immagine di Dio” impressa sul volto del povero è           bra” (n. 4), scrive Papa Francesco nel suo Messaggio. È come se
 estremamente significativa perché obbliga a non poter volgere lo          invitasse a fare nostro il “cuore inquieto” di sant’Agostino. Rima-
 sguardo altrove quando si desidera vivere un’esistenza pienamen-          nere irrequieti fino a quando non si è trovato Dio impresso nel
 te cristiana. In questo senso, la metafora del “tendere la mano”          volto del povero.
 acquista la sua valenza più profonda perché obbliga a ritornare
 alle parole del Signore che ha voluto identificarsi con quanti
 mancano del necessario e vivono condizioni di emarginazione
 sociale ed esistenziale. Il Messaggio esemplifica diverse situazio-
 ni che in questi mesi di pandemia hanno visto una mano tesa e
 che sono impresse nella mente di tutti: “La mano tesa del medico
 che si preoccupa di ogni paziente cercando di trovare il rimedio
 giusto. La mano tesa dell’infermiera e dell’infermiere che, ben
 oltre i loro orari di lavoro, rimangono ad accudire i malati. La
 mano tesa di chi lavora nell’amministrazione e procura i mezzi
 per salvare quante più vite possibile. La mano tesa del farmacista
 esposto a tante richieste in un rischioso contatto con la gente. La
 mano tesa del sacerdote che benedice con lo strazio nel cuore. La
 mano tesa del volontario che soccorre chi vive per strada e quan-
 ti, pur avendo un tetto, non hanno da mangiare. La mano tesa di
 uomini e donne che lavorano per offrire servizi essenziali e sicu-
 rezza. E altre mani tese potremmo ancora descrivere fino a com-
 porre una litania di opere di bene. Tutte queste mani hanno sfida-
 to il contagio e la paura pur di dare sostegno e consolazione” (n.         Nello sfondo l’immagine di Papa Francesco che ci offre l’esem-
 6).                                                                        pio nel tendere la mano al povero, al centro il “logo” della gior-
 Davanti a questo segno di grande umanità e responsabilità, Papa            nata in cui è raffigurata una porta aperta e all’interno una perso-
 Francesco contrappone l’immagine di quanti continuano a tenere             na tende la mano ed invita ad entrare.
LA FEDE E LA SPERANZA NELLA VITA ETERNA - la Cordata ...
Novembre 2020                                                                                                                             Pagina 9

                     I bambini battezzati Domenica 25 Ottobre che sono entrati a far parte della Comunità Parrocchiale:
                                                 DILIE’ ALESSIO e CABRINI GIACOMO

                                  RICORDANDO DON CARLO CERRI

 L’8 ottobre scorso, con la celebrazione della Santa Messa in Basilica, sono stati ricordati i dieci anni dalla scomparsa dell’indimenticabile don
 Carlo Cerri. Lo vogliamo richiamare alla memoria nel suo servizio come assistente dell’Oratorio San Luigi, impegno che ha esercitato con tanta
 passione dal 1947 al 1960. La foto che pubblichiamo lo ritrae con un gruppo di ragazzi e giovani davanti alla statua della Madonna, che in quegli
 anni era posta nel nostro Oratorio. Saremo grati a chi ci aiuterà a riconoscere i giovani e i ragazzi ritratti con don Carlo Cerri.
LA FEDE E LA SPERANZA NELLA VITA ETERNA - la Cordata ...
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                                                                                                   Offerte mese di Ottobre
                                                                                                 OPERE PARROCCHIALI

                                                                                                 Gruppo Shalom Rinnovamento
                                                                                                 nello S.S                                50

                                                                                                 Famiglia Diliè                          100

                                                                                                 N.N.                                    100

     Le visite attraverso la vetrata ed il                                                       N.N. per olio Santissimo                 20

     rispetto dei protocolli di protezione                                                       N.N. Contributo per le trasmissioni delle
                                                                                                 Celebrazioni dalla Basilica in
 Nel rispetto delle disposizioni sanitarie per contrastare l’epidemia di coronavirus, è stato    Streaming con YouTube                  3000
 sospeso l’accesso degli esterni alla Casa di Riposo. Una misura drastica ma necessaria
 per salvaguardare dal contagio gli ospiti. In particolare si sono dovute sospendere le visi-
 te dei parenti nell’atrio dell’ingresso “ in presenza” dei propri cari.                         CARITAS PARROCCHIALE
 Per alleviare la sofferenza di non potersi incontrare “in presenza” si sono ripristinate le
                                                                                                 Famiglia C.P.                           200
 visite alla vetrata. Gli ospiti vengono accompagnati dal personale nell’atrio nel quale
 nessuno può accedere dall’esterno, mentre i parenti rimangono al di là della vetrata. Così      Offerte varie                           400
 ci si può vedere. Qualche difficoltà per potersi parlare, perché bisogna servirsi del telefo-
 nino. Grazie però alla generosità di un donatore (Domenici Bellani, Consulenza Finan-           CHIESA DI SANTA MARIA REGINA
 ziaria) e alla professionalità della ditta Renato Gariboldi, sarà realizzato a breve un im-
 pianto “a viva voce” che consentirà di potersi parlare e sentire senza difficoltà. Qualche      Offerte da celebrazioni                 409
 disagio per i parenti, che devono stare all’esterno e al freddo, ma tutto viene superato per
 la consolazione di poter incontrare i propri cari, poterli vedere e dialogare con loro.
 Dobbiamo ringraziare il personale della Casa di Riposo, per l’attenzione delicata e carica      CHIESA DELLA RANERA                      20
 di umanità che fa sentire gli ospiti amati ed “in famiglia”. Un sorriso, una parola buona,
 una carezza, un ascolto, sono preziosi quanto la scrupoloso rispetto dei protocolli dell’as-
 sistenza, resi ancor più rigorosi dall’emergenza Covid 19. Il Santo Padre nel Messaggio
 per la Giornata Mondiale del Povero che si celebra il prossimo Novembre, che si intitola        GIORNATA MONDIALE DELLE
 “Tendi la tua mano al povero” (cfr. pagina 8) cita espressamente alcuni dei gesti di at-        MISSIONI
 tenzione prima elencati: “La mano tesa del medico che si preoccupa di ogni paziente
                                                                                                 Africa Chiama                         1000
 cercando di trovare il rimedio giusto. La mano tesa dell’infermiera e dell’infermiere
 che, ben oltre i loro orari di lavoro, rimangono ad accudire i malati....” Il Signore Gesù      Offerte alle porte della Chiesa       1110
 assicura che non farà mancare la ricompensa, perché Egli si identifica con gli ospiti assi-
 stiti : “Ero nella Casa di Riposo e mi avete curato con tanta attenzione ed amore

                                                                                                 CARITÀ DEL PAPA

                                                                                                 Offerte alle porte della Chiesa        885

                                                                                                 UN CESTO DI FIORI SPIRITUALI

                                                                                                 PANZAROSA MARIA TERESA

                                                                                                 Sali Silvia                             100

                                                                                                 FERRARI MANUEL

                                                                                                 La famiglia                             250

                                                                                                     “ LA CORDATA”
                                                                                                      RINNOVO
                                                                                                  ABBONAMENTI 2021
                                                                                                         Ordinario euro 15
                                                                                                      Sostenitore euro 25 o più.
 Continuano le visite dei parenti agli ospiti della Casa di Riposo, che si svolgono “alla                Fuori sede euro 40.
 vetrata” dell’atrio dell’ingresso nel rispetto della normativa anti Covid.
Novembre 2020                                                                                                                            Pagina 11

                                                                                                                   Notizie idee
                                                                                                                    e opinioni
                                                                                                                dall’Oratorio

                                           Cosa ci attende
  La nostra vita tra presente e futuro
  I ritrovamenti archeologici del passato hanno portato alla luce
  uno strano oggetto, risalente ai primi secoli della cristianità, che
  nasconde un messaggio non facile da decriptare e da interpretare.
  Si tratta di un’iscrizione presente in molte chiese antiche, come
  pure negli scavi romani, costituita da cinque parole latine di cin-
  que lettere ciascuna, che se letta da sinistra verso destra o nel
  senso opposto rimane invariata: è il celebre quadrato di Sator. Il
  regista britannico Christopher Nolan ha articolato la trama del suo
  ultimo film di grande successo, Tenet, sfruttando le cinque parole
  di questa iscrizione che vengono sapientemente intrecciate per
  dare vita ad una riflessione sul tempo e sull’esistenza umana piut-
  tosto profonda. Se qualcuno cercasse una storia lineare e di im-
  mediata comprensione, questo film non fa per lui: oltre ai ritmi
  concitati dovuti all’ambientazione in un contesto di terrorismo
  internazionale, il regista ha cercato, infatti, di annullare il normale
  corso temporale degli eventi, descrivendo gli effetti che le modi-
  fiche di azioni future possono generare nel tempo presente. Ne
  risulta una storia avvincente, nella quale la libertà dell’uomo e la
  sua capacità di scelta vengono messe a dura prova.
  Qualcuno probabilmente si starà chiedendo: cosa c’entra tutto
  questo con la vita quotidiana e con la nostra comunità parrocchia-
  le? Forse non è un azzardo pensare che, in fondo, anche l’esisten-
  za cristiana può essere letta secondo due direzioni opposte e com-
  plementari: l’una nella quale si procede camminando verso il
  futuro e l’altra nella quale la speranza di ciò che ci attende illumi-
  na il nostro presente ed influenza le decisioni che siamo chiamati        a prendere. La solennità di tutti i santi, che la Chiesa colloca or-
                                                                            mai alla fine dell’anno liturgico, è parte di questa dinamica e ri-
                                                                            corda ad ogni uomo che la santità non è prima di tutto una meta
                                                                            da raggiungere o l’esito di uno sforzo personale, ma il frutto di
                                                                            una promessa che attende di essere creduta e tradotta in azioni
                                                                            concrete. Il paradiso, cioè la comunione piena d’amore con il
                                                                            Padre e con i fratelli, è all’origine della storia dell’umanità e ne
                                                                            rappresenta anche la fine, meglio ancora, il suo fine. Quanto il
                                                                            film fantascientifico di Nolan suggerisce, può essere, inoltre, un
                                                                            aiuto per interpretare il tempo indubbiamente inquieto che stiamo
                                                                            attraversando: mai come oggi avvertiamo, infatti, il disorienta-
                                                                            mento provocato dall’incertezza sul futuro e dall’impossibilità di
                                                                            modificare una situazione superiore alle nostre forze ed al nostro
                                                                            stesso volere. I punti di riferimento tradizionali sembrano ormai
                                                                            scomparsi e, insieme ad essi, i progetti a cui abbiamo dedicato
                                                                            tempo ed energie. Se è vero che nulla di quanto accade è estraneo
                                                                            alla fede, allora anche tale condizione può insegnare al credente
                                                                            qualcosa di nuovo; forse la paura generata dalla pandemia ha il
                                                                            merito di far comprendere che la speranza, intesa come la potenza
                                                                            che anima il nostro desiderio di vita, è una dimensione inelimina-
                                                                            bile della natura umana, che, come ricorda spesso papa France-
                                                                            sco, non dobbiamo mai consentire che ci venga rubata.
                                                                                                                                     Don Nicola
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                                    La scoperta imperfetta
Secoli e secoli addietro, il mondo ospitava uomini d’intelletto ed
ingegno straordinari: erano in grado di maneggiare le scienze più
oscure come i bambini fanno con i propri giocattoli. Nei loro voca-
bolari non esisteva la parola “impossibile”, perché erano convinti
che non c’era niente che la mente umana non potesse comprendere
o creare a suo piacimento. In virtù delle doti fuori dal comune che li
distinguevano, decisero di costruire una città fortificata, la Repub-
blica delle Meraviglie, con mura altissime, svettanti quanto monta-
gne, le quali impedivano a qualunque sguardo di spingersi a sbircia-
re ciò che esse nascondevano all’interno. Solo individui che si erano
distinti per le loro invenzioni, per le arti di cui erano maestri, pote-
vano godere della cittadinanza e vivere nella Repubblica. Tutti gli
altri, vale a dire le persone comuni e modeste, ne erano escluse.
Accadeva però che, una volta all’anno, gli immensi cancelli d’ar-
gento della città si aprissero, per lasciar entrare aspiranti geni e gio-
vani di grandi speranze, desiderosi di fare colpo sul Primo Ministro.
Per ottenere l’approvazione del Primo Ministro, Remigio De’ Quat-
trocchi, dovevano proporre un progetto interessante ed innovativo.          tare, cuocere e lucidare, finché, un mattino, Duccio uscì. – Ecco a te
Se il progetto piaceva al Primo Ministro, allora si diventava ufficial-     la creatura perfetta, dolce Rosina! Ti presento…Diletta!- accanto al
mente cittadini della Repubblica! Un onore come pochi altri. Era            ragazzo, infatti, c’era una donna, almeno, quella che sembrava esse-
questo che pensava Corraduccio, detto Duccio, mentre percorreva il          re una donna: in realtà era una macchina, fatta di metallo e resa fun-
sentiero di campagna in groppa al suo mulo, diretto alla città che,         zionante da complicati meccanismi. Eppure, guardandola, aveva
proprio quel giorno, apriva i cancelli per accogliere i giovani pro-        l’aspetto di una donna in carne ed ossa! Diletta, con dispiacere di
mettenti, decisi a conquistare l’attenzione del Primo Ministro. Duc-        Rosina, era anche bellissima, con zaffiri al posto degli occhi e la
cio, con gli occhi azzurri di un sognatore ed i riccioli biondi che         pelle di porcellana. Più che un essere umano, Diletta, la donna per-
sfidavano ogni pettine, aveva un’idea, un’invenzione così sfrontata         fetta, era un capolavoro d’ingegneria! Sapeva parlare come una da-
che avrebbe fatto impallidire il vecchio Remigio. Perciò, mentre            ma e conosceva tutte le lingue del mondo, ma eccelleva pure nella
faceva il suo ingresso nella Repubblica, circondato da musei, giardi-       danza, nella musica e in tutte le altre discipline, così come nel calco-
ni pubblici e musicanti per le strade, Duccio finì col credere che          lo di cifre astronomiche e nell’atletica. A Rosina parve quasi che
molto presto sarebbe stato degno di quella città, lui che era nato          Duccio ne fosse innamorato: passava intere giornate ad insegnarle le
figlio di un semplice mugnaio. – Perdinci,- esordì il Primo Ministro        cose della vita quotidiana e Diletta apprendeva come il migliore
Remigio, quando gli aspiranti inventori si furono riuniti nella grande      degli studenti. La locandiera li osservava con rammarico da lontano,
piazza – sono proprio curioso di sapere chi meriterà la cittadinanza        mentre puliva i bicchieri nella taverna: - Guarda, cara Diletta, le
della nostra Repubblica, dalle facce mi sembrano tutti dei contadi-         vedi queste monete d’oro? Non c’è niente di più prezioso, vanno
notti…- alla battuta di Remigio, che ridacchiava sotto gli esagerati        custodite più di qualsiasi altro bene.- le spiegò paziente Duccio e,
baffoni arricciati, Duccio si fece avanti, tenendo il suo mulo per le       come sempre, Diletta annuì obbediente. Arrivato il giorno in cui
redini:- Io, signoria, io! Io merito di essere in mezzo a voi, perché       Duccio avrebbe dovuto portare la sua invenzione perfetta al cospet-
sarò l’uomo che darà vita alla creatura perfetta! Ho studiato molto,        to del Primo Ministro, avvenne un incidente: il carro che Duccio
so di poterlo fare!- sulle prime, tutti risero e lo indicarono beffardi,    guidava accanto a Diletta, diretto alla Repubblica delle Meraviglie,
poi però Remigio gli si avvicinò, lo squadrò dall’alto in basso dietro      si ribaltò sul ciglio di un sentiero sconnesso; oltre il ciglio della stra-
le lenti dei suoi occhialetti tondi tondi e disse:- Dimostramelo. Hai       da, si precipitava verso un burrone. Il mulo s’imbizzarrì e Duccio fu
sei giorni a partire da oggi. Poi i cancelli si chiuderanno!-. Allora       sbalzato nel vuoto: il ragazzo si aggrappò ad una pietra sporgente,
Duccio non se lo fece ripetere due volte, salì sul mulo ed entrò in         gridando aiuto a Diletta:- Aiutami Diletta, aiuto!- ma la perfetta
una taverna, dove gli diedero vitto e alloggio. La locandiera, una          Diletta non ascoltava, poiché era impegnata a raccogliere tutte le
graziosa fanciulla di nome Rosina, gli preparò una stanza comoda e          monete d’oro cadute dal carro. Duccio capì in quell’istante che Di-
lasciò che Duccio lavorasse notte e giorno, senza sosta, tra i suoi         letta stava semplicemente facendo quello per cui era stata creata,
mille carteggi e ingranaggi, portandogli di tanto in tanto una mine-        cioè mettere in pratica quanto le aveva insegnato: custodire ciò che
stra calda. Fuori dalla stanza, Rosina lo sentiva martellare, picchiet-     le aveva detto essere più prezioso al mondo. Era una macchina a cui
                                                                            aveva dato un cervello, certo, ma non aveva una coscienza, come
                                                                            ogni imperfetto essere umano. E quindi non aveva neanche un cuo-
                                                                            re. Per la fortuna di Duccio, Rosina, che li aveva seguiti a cavallo,
                                                                            un cuore ce l’aveva eccome, e salvò prontamente il giovane inven-
                                                                            tore dal precipizio. – Grazie Rosina, mi hai salvato la vita ma ora…
                                                                            con che coraggio andrò davanti al Ministro Remigio, sapendo che la
                                                                            perfezione…non esiste?- domandò spaventato Duccio. – Gli svele-
                                                                            rai la tua scoperta, il mondo merita di sapere la verità.- rispose sag-
                                                                            giamente Rosina, con un sorriso confortante. Dunque Duccio andò,
                                                                            col muso lungo e tenendo la mano a Rosina, al cospetto dei consi-
                                                                            glieri della Repubblica e, naturalmente, del severo Remigio.

                                                                                                                            (Continua a pagina 13)
Novembre 2020                                                                                                                           Pagina 13

Continua da pagina 12                                                      imperfezioni…ma essere reali. - e, dicendo questo, Duccio strinse a
Diletta seguiva passo per passo il suo inventore, con un sorriso           sé la locandiera, le cui guance s’imporporarono di rosa. Contraria-
stampato sul viso di porcellana: - E’ lei la prova che la perfezione…      mente a quello che Duccio avrebbe immaginato, il Primo Ministro
esiste?- chiese scettico il Primo Ministro, fissando Diletta. Dopo         Remigio non lo cacciò, anzi, gli concesse la cittadinanza proprio
aver preso un respiro profondo, Duccio ammise: - Ho fallito, signo-        perché, come il più grande degli inventori, si era spinto laddove
ri, non sono riuscito a inventare l’essere perfetto…perché, mio mal-       nessuno era mai arrivato: aveva riconosciuto il proprio limite. A
grado, ho scoperto che la perfezione non esiste! Nessuno, o meglio,        partire dalla scoperta di Duccio, i cancelli della Repubblica delle
niente, nemmeno la macchina più precisa e bella che si possa co-           Meraviglie vennero aperte a tutti, proprio perché ogni essere umano
struire potrà mai avvicinarsi alla perfezione. Noi uomini siamo im-        è imperfetto: dunque, tutti gli uomini sono uguali e meritano di go-
perfetti, questo è vero, abbiamo vizi e difetti a volontà…ma senza di      dere delle stesse opportunità. Duccio e Rosina si sposarono e visse-
essi…non saremmo umani. Saremmo come Diletta, una macchina                 ro in città in mezzo alla loro numerosissima prole…mentre la per-
che elabora delle informazioni, ma senz’anima. Saremmo vuoti. E            fetta Diletta venne impiegata in una banca a contare le monete d’o-
credo a questo punto che la scelta migliore sia tenerci tutte le nostre    ro. Non sbagliò mai un calcolo.                      Alice Busnelli

                         Siamo pronti per ricominciare?
                                            Al via il nuovo anno di catechesi
 Questa è stata la frase con cui ho cominciato il catechismo della
 seconda media e della terza elementare. La voglia di ritrovarsi e di
 condividere insieme un’ora di catechesi è stata immensa. Dai più
 grandi che la considerano quel momento in cui possono parlare di
 tutto e ricevere consigli dal catechista, ai più piccoli che basta an-
 che solo un disegno o un lavoretto per essere felici. Con la messa di
 domenica 4 ottobre abbiamo dato inizio al cammino catechistico dei
 ragazzi del nostro oratorio, ma anche all’anno sportivo, infatti erano
 presenti la junior calcio e la junior volley.
 Per una maggiore sicurezza, la catechesi è stata divisa in tre giorni,
 al venerdì ci saranno le medie, al sabato mattina terza e quarta ele-
 mentare e alla domenica pomeriggio la prima, seconda e quinta
 elementare. All’interno delle classi ci sono dei banchi distanziati
 oppure sedie tutte ben divise e i bambini indossano sempre la ma-
 scherina. Tantissime regole a cui ormai siamo abituati e che sono
 necessari per svolgere un cammino catechistico in sicurezza.
 Buon inizio anno catechistico a tutti!!
                                                          Silvia Bertoli

                              Felice di essere in mezzo a voi!
                                          “Sono arrivato in Paradi-        scelta ha comportato ovviamente anche l’essere inserito in una Par-
                                          so”. Questo è stato il mio       rocchia per vivere l’esperienza pastorale, tipica del percorso di ogni
                                          pensiero dopo aver messo         seminarista diocesano. La scelta da parte del Vescovo Mons. Mau-
                                          piede per la prima volta         rizio Malvestiti (e sono sicuro anche dello Spirito Santo) è “caduta”
                                          nella Basilica dei Ss. Anto-     su Sant’Angelo Lodigiano. Ed eccomi qua, all’ombra di questa
                                          nio Abate e Francesca Ca-        meravigliosa Basilica. Nei prossimi mesi, che si prospettano ricchi
                                          brini di Sant’Angelo Lodi-       di sfide - complicate ma
                                          giano.                           proprio per questo affa-
                                          Mi chiamo Esposti Giovan-        scinanti - affiancherò
                                          ni, ho 28 anni, sono il pri-     don Nicola nella gestio-
                                          mogenito di 6 figli e pro-       ne dell’Oratorio San
                                          vengo dalla Parrocchia di        Luigi e della catechesi.
                                          Zelo Buon Persico. Dopo          Inizio così questo per-
                                          aver trascorso (tra il 2011 e    corso insieme a voi,
                                          il 2018) diversi anni in un      consapevole di poter
                                          Seminario Missionario a          contare sulle vostre pre-
                                          Lugano, in Svizzera -            ghiere, mentre da parte
                                          compresa una bella espe-         mia vi assicuro quello
                                          rienza di missione in Costa      zelo per la pastorale
                                          d’Avorio -, lo scorso set-       giovanile che il Signore
                                          tembre ho preso la decisio-      ha deposto nel mio cuo-
                                          ne di entrare nel Seminario      re. Buon cammino insie-
                                          Diocesano di Lodi. Tale          me! Giovanni Esposti
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                                            La parola del Papa
 «Fratelli tutti», scriveva San Francesco d’Assisi per rivolgersi a         Sultano col medesimo atteggiamento che esigeva dai suoi disce-
 tutti i fratelli e le sorelle e proporre loro una forma di vita dal        poli: che, senza negare la propria identità, trovandosi «tra i sara-
 sapore di Vangelo. Tra i suoi consigli voglio evidenziarne uno,            ceni o altri infedeli […], non facciano liti o dispute, ma siano
 nel quale invita a un amore che va al di là delle barriere della           soggetti ad ogni creatura umana per amore di Dio». In quel conte-
 geografia e dello spazio. Qui egli dichiara beato colui che ama            sto era una richiesta straordinaria. Ci colpisce come, ottocento
 l’altro «quando fosse lontano da lui, quanto se fosse accanto a            anni fa, Francesco raccomandasse di evitare ogni forma di ag-
 lui». Con queste poche e semplici parole ha spiegato l’essenziale          gressione o contesa e anche di vivere un’umile e fraterna
 di una fraternità aperta, che permette di riconoscere, apprezzare e        “sottomissione”, pure nei confronti di coloro che non condivide-
 amare ogni persona al di là della vicinanza fisica, al di là del luo-      vano la loro fede.                    Dall’enciclica Fratelli tutti
 go del mondo dove è nata o dove abita.
 San Francesco, che si sentiva fratello
 del sole, del mare e del vento, sapeva
 di essere ancora più unito a quelli che
 erano della sua stessa carne. Dappertut-
 to seminò pace e camminò accanto ai
 poveri, agli abbandonati, ai malati, agli
 scartati, agli ultimi.
 C’è un episodio della sua vita che ci
 mostra il suo cuore senza confini, capa-
 ce di andare al di là delle distanze do-
 vute all’origine, alla nazionalità, al
 colore o alla religione. È la sua visita al
 Sultano Malik-al-Kamil in Egitto, visi-
 ta che comportò per lui un grande sfor-
 zo a motivo della sua povertà, delle
 poche risorse che possedeva, della lon-
 tananza e della differenza di lingua,
 cultura e religione. Tale viaggio, in
 quel momento storico segnato dalle
 crociate, dimostrava ancora di più la
 grandezza dell’amore che voleva vive-
 re, desideroso di abbracciare tutti. La
 fedeltà al suo Signore era proporziona-
 le al suo amore per i fratelli e le sorel-
 le. Senza ignorare le difficoltà e i peri-
 coli, San Francesco andò a incontrare il

                                    Una serie che fa ricordare
  31 maggio 2013: Pierdante Piccioni, primario all'ospedale di Lodi,        (Mondadori, 2016) e Pron-
  ha un incidente e va in coma. Quando si risveglia, poche ore dopo,        to Soccorso (Mondadori,
  è convinto che sia il 25 ottobre 2001. A causa di una lesione cere-       2017).
  brale, dodici anni della sua vita sono stati inghiottiti in un buco       Una storia di riscatto, di
  nero. All'improvviso è diventato un alieno, incapace di riconoscere       ritrovamento di se stesso in
  la sua vita e addirittura se stesso in quel volto invecchiato che gli     una memoria che è stata
  restituisce lo specchio. Attorno a lui tutto è cambiato: i figli non      cancellata dagli eventi -
  sono più due bambini di otto e undici anni, ma due adulti, con la         memoria che caratterizza
  barba e gli esami all'università, e la moglie sembra un'altra donna,      ognuno di noi, le nostre
  con le rughe e i capelli di diverso colore. Come potrà riprendersi la     scelte e le nostre decisioni.
  propria vita? Pierdante Piccioni, giornalista e scrittore, opinionista,   Dal libro Meno Dodici è
  prima dell'incidente che gli ha cancellato dodici anni di vita, era       stata tratta la serie tv DOC
  direttore dell'Unità operativa di pronto soccorso dell'ospedali di        - Nelle tue mani in onda su
  Lodi, membro dell'Academy of Emergency Medicine and Care,                 Rai 1 e Rai play, che sta
  consulente del ministero della Salute. Da febbraio 2015 a settem-         avendo molto successo in
  bre 2016 è stato primario del pronto soccorso dell'ospedale di Co-        questo periodo, con prota-
  dogno. È coautore di Medicina di emergenza-urgenza. Web tuto-             gonista Luca Argentero.
  rial Manual, ha pubblicato, con Pierangelo Sapegno, Meno dodici                           Matteo Vitali

                                Sospensione dell’attività sportiva
Comunichiamo che in ottemperanza a quanto previsto dall’Ordinan-            tutto il 6 novembre 2020. Sarà cura della scriven-
za n. 620 del 16/10/2020 della Regione Lombardia, tutta l’attività          te Società dare le necessarie informative sull’e-
sportiva della Società CSI Junior Calcio ASD, è sospesa fino a              volversi della situazione.      Stefano Rombi
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