LA FEDE E LA SPERANZA NELLA VITA ETERNA - la Cordata ...
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Anno LVIII - N. 11 - Novembre 2020 Sped. in abb. post. - gr. 3 Periodico della Parrocchia dei Ss. Antonio Abate e Francesca Cabrini - Sant’Angelo Lodigiano www.lacordataonline.it LA FEDE E LA SPERANZA NELLA VITA ETERNA Con il mese di Novembre si fa più vivo il ricordo dei nostri cari. vincere tale prospettiva come la luce vince le tenebre, perché ci Sentiamo il bisogno di andare al Cimitero e deporre un fiore e ac- dice che Cristo è venuto sulla terra proprio perché la morte non cendere un cero sulla loro tomba. avesse l’ultima parola e ci fosse donata la possibilità della Vita Nel cuore di molti accanto ai sentimenti di “corrispondenza d’amo- Eterna in Paradiso. Egli ha accettato la Passione e la Croce per par- rosi consensi” decritti dal Foscolo nella sua poesia “I Sepolcri”, lare al cuore di ciascuno e potergli dire, come ha detto al ladrone affiorano domande, dubbi, incertezze: “C’è qualcosa dopo la mor- pentito: Oggi sarai con me in Paradiso”. Gesù salendo al Cielo ci te? C’è una vita oltre la morte e come sarà questa vita? I nostri ha assicurato: Vado a prepararvi un posto, nella casa del Padre cari ci vedono? Quando moriremo potremo incontrarli? Potremo mio ci sono molti posti, se no ve l’avrei detto. Non sia turbato il riconoscerci e parlare loro cuore a cuore?”. Per molti la risposta a vostro cuore. Abbiate Fede in Me, Abbiate Fede nel Padre mio”. queste domande è confusa, spesso dubbiosa. Le statistiche dicono (Giovanni 14,2) “Io sono la Risurrezione e la Vita, chi vive e crede che un’alta percentuale dice di non credere nella vita eterna o di in Me anche se muore vivrà. non morirà in eterno” (Giovanni avere dubbi profondi. I rituali e le immagini legati alla festa di Hal- 11,25) loween esprimono e rafforzano tali dubbi ed incertezze. Per queste Parole di Gesù, grazie alla Fede, il nostro cuore può vin- Dobbiamo però lasciarci illuminare dalla Fede per dare una risposta cere il turbamento e aprirsi alla speranza, sia per noi, sia per i nostri sicura che sciolga i dubbi e le incertezze e ci apra alla Speranza. cari che ci hanno preceduto nella vita eterna. Già San Paolo esortava in una sua lettera i cristiani di Tessalonica La Fede nella Vita Eterna ci consegna alla Speranza e nello stesso “a non stare nella ignoranza circa quelli che sono morti, per non tempo ci sollecita alla responsabilità della coerenza e dell’impegno continuare ad affliggersi come gli altri che non hanno speranza” (I di vita cristiana, perché il Paradiso ce lo dobbiamo meritare. Tutto è Tess 5,13). scritto nel Libro della Vita (cfr Apocalisse 20,12) e nulla rimarrà In effetti, se volessimo chiuderci alla Fede, non ci rimarrebbe che senza ricompensa nella vita eterna. Se però non ci preoccupiamo di accettare la prospettiva delineata dallo scrittore Prezzolini che ha vivere una vita cristiana, rischiamo di trovare un funzionario di affermato: “L’avventura umana è un viaggio con un biglietto con- Lucifero incaricato di ritirare quel biglietto di cui parla Prezzolini, segnato dall’ostetrico e ritirato dal becchino. Poi più nulla”. per un ulteriore viaggio senza ritorno e senza fine, nella direzione E’ una prospettiva davvero disperata e amara. La Fede però può opposta al Paradiso. Continua a Pagina 2
Pagina 2 Novembre 2020 Continua da pagina 1 I nostri cari dal Cielo ci rivolgono un accorato appello CELEBRAZIONI PRINCIPALI a riscoprire la Fede e a vivere da veri cristiani. Ci invi- DEL MESE DI NOVEMBRE tano a ritornare dal Signore, se eventualmente ci fossi- mo allontanati, con una buona Confessione ed un im- Novena e Ottavario dei defunti pegno preciso e consapevole a stare in Grazia di Dio. IN BASILICA: Ci invitano inoltre a non mancare alla Santa Messa alla Novena da lunedì 26 Ottobre a Venerdì 30 Ottobre, alle ore 20.45, Santa Messa Domenica e ad essere fedeli ai nostri doveri, cercando con un ricordo particolare nella preghiera per i defunti dell’anno. sempre di non fare il male ma sempre il bene, in modo che quando saremo chiamati al passaggio alla Vita Eterna, il Signore possa donare a noi e a loro la gioia Lunedì 2 Novembre: Commemorazione di tutti i defunti di poterci riabbracciare e stare insieme nella comunio- S. Messe ore 7.30, 10.00, 18.00 e 20.45. ne e nella beatitudine del Paradiso, per sempre. CHIESA DEL LAZZARETTO: Don Ermanno S. Messa alle ore 8.00 di Lunedì 2 Novembre. CAMPOSANTO: Novena: da Lunedì 26 Ottobre a Sabato 31 Ottobre alle ore 15.30. CREDO NELLA VITA ETERNA Domenica 1 Novembre: alle ore 15.30 Santa Messa Catechesi sul Paradiso, sul (non c’è la processione dalla Basilica al Camposanto) Purgatorio e sull’Inferno Lunedì 2 Novembre: Sante Messe alle ore 9.00 e alle ore 15.30. Ottavario: Santa Messa alle ore 15.30 da martedì 3 a sabato 7 Novembre Per aiutare la Fede e la Speranza nella Vita Eterna ver- Festa della Luce: Lunedì 9 novembre ore 20.45 ranno offerte tre Catechesi, rispettivamente sul Paradi- (N.B. LA FESTA DELLA LUCE POTREBBE ESSERE SOSPESA PER IL so, sul Purgatorio e sull’Inferno. DIVIETO DI ASSEMBRAMENTO) Esse saranno pubblicate sul canale YouTube della Par- rocchia e sul sito “www.la Cordataonline.it” nelle CELEBRAZIONE PER LA CONCLUSIONE DEL CORSO DI seguenti date: PREPARAZIONE AL MATRIMONIO Catechesi sul Paradiso - Domenica 1 Novembre Sabato 7 Novembre Santa Messa, alle ore 18.00 in Basilica Catechesi sul Purgatorio - Domenica 8 Novembre Catechesi sull’inferno - Domenica 15 Novembre FESTA DI SAN CARLO ALLA RANERA Domenica 8 Novembre ore 15.00 Santa Messa. Al termine sul sagrato Benedi- zione della Frazione Ranera 15° ANNIVERSARIO DELLA NASCITA AL CIELO DEL SERVO DI DIO GIANCARLO BERTOLOTTI Domenica 8 Novembre ore 18.00 Santa Messa. Presiede il Vescovo Mons. Maurizio Malvestiti. Partecipa il coro C.L. di Pavia NOVEMBRE CABRINIANO Venerdì 13 Novembre 2020 ore 21.00 Oratorio San Rocco: Presentazione del libro di Don Angelo Manfredi: Santa Francesca Cabrini e la Chiesa Statu- nitense, con la partecipazione del Direttore del Cittadino Lorenzo Rinaldi Domenica 15 Novembre 2020 ore 10.00 in Basilica Santa Messa solenne Presiede il Vicario Generale don Bassiano Uggè FESTA DI CRISTO RE E GIORNATA DEL SEMINARIO Domenica 22 Novembre La scultura in gesso colorato è nel matroneo della Basi- INIZIO DELL’AVVENTO lica. Raffigura coloro che sono in Purgatorio che chie- Domenica 29 Novembre dono perdono battendosi il petto. Al centro sono coloro che, purificati, vengono presi per mano dagli Angeli FESTA DI SANTA CECILIA per essere portati in Paradiso Domenica 29 Novembre ore 11.15 in Basilica Prenotazione Legati e Ufficio defunti, per l’anno 2021 Presso la Basilica (in fondo alla Chiesa) si potranno prenotare i Legati e Ufficio In Basilica: defunti, per l’anno 2021 Sabato: ore 18.00 Domenica: ore 8.00 – 10.00 – 11.15 – 18.00 Lunedì 9; Martedì 10; Mercoledì 11 Novembre: al mattino dalle 8.30 alle 10 e al pomeriggio dalle 16.00 alle 17.30 NOTA: la S. Messa delle ore 10.00 è preferibile sia seguita da adolescenti, ragazzi e genitori Le prenotazioni proseguiranno poi fino alla fine dell’anno presso l’Ufficio Par- Nella Cappella dell’Oratorio: rocchiale. Da Gennaio proseguiranno presso la Sacrestia della Basilica. Domenica ore 10.00 (viene celebrata perché a causa Al fine di accontentare tutti i richiedenti si accetteranno solo un massimo di tre prenota- del distanziamento non tutti possono partecipare alla zioni di suffragio, per famiglia, per le Messe vespertina pre-festiva e festive, invitando tutti Messa della Basilica). a fare celebrare eventuali altri suffragi durante i restanti giorni della settimana.
Novembre 2020 Pagina 3 Primo Novembre, Festa di tutti i Santi: esortazione del nostro Vescovo ad un cammino di santità La Festa di Tutti i Santi che celebriamo il 1° di Novembre, ci richiama ad una viva 15° Anniversario della nascita al Cielo consapevolezza che tutti siamo chiamati alla santità. E’ bello e significativo rileg- del Servo di Dio Giancarlo Bertolotti gere l’esortazione alla santità che il nostro 15 anni fa, il 5 Novembre 2005, nel Policlinico di Pavia, dove era stato ricoverato tre giorni Vescovo ha rivolto alla nostra Comunità prima a seguito di un incidente stradale, il servo di Dio Giancarlo Bertolotti è nato al Cielo. Parrocchiale nel Decreto della Visita Pa- La fama di santità si manifestò il giorno stesso del suo funerale, celebrato il 9 Novembre a storale: “Esorto perciò vivamente tutta la Sant’Angelo in Basilica. Fu un evento caratterizzato da una straordinaria partecipazione. comunità parrocchiale a tendere alla Nell’omelia, Mons. Carlo Ferrari ha fatto emergere la sua santità, da tutti unanimemente rico- santità "« misura alta » della vita cristia- nosciuta per la sua esemplarità di medico che si è speso per la difesa della vita e della bellezza na ordinaria: tutta la vita della comunità dell’amore coniugale; ed inoltre esemplare per le sue virtù: bontà, sobrietà, purezza di cuore ecclesiale e delle famiglie cristiane deve veramente evangeliche e per la sua ricca e profonda spiritualità. Mons Paolo Magnani, già portare in questa direzione", come ci ha Vescovo di Lodi e Vescovo emerito di Treviso, in una sua lettera di partecipazione alle ese- insegnato San Giovanni Paolo II. […] quie, lo ha definito: “figura evangelica, cordiale ed austera nel contempo, immagine viva La splendida epopea vissuta da Santa della santità di Dio; per me è santo, santo subito, perché lo era anche in vita. Un santo tra i Francesca Cabrini non può restare rele- piccoli del Vangelo”. gata nel passato: dalla sua vita, dal suo Considerata la fama di santità, il 9 Novembre 2013, a otto anni esatti dalla celebrazione del stile, dai suoi scritti si possono recepire Funerale, è stata introdotta la causa di beatificazione. Ora la fase diocesana della causa si sta spunti inediti e fruttuosi per il futuro. La concludendo positivamente e gli atti verranno trasmessi a Roma per l’esame a cura della Con- sua storia non ha ancora esaurito la sua gregazione per le cause dei Santi. Speriamo vivamente che possa presto essere riconosciuto spinta e la sua ispirazione: invito perciò oltre che “Servo di Dio” anche “Venerabile” ed infine “Beato”. a riprenderla tra le mani e a riscoprirne Associazione Giancarlo Bertolotti la sua attualità. La vicenda della Cabrini Il Vescovo Mons. Maurizio Malvestiti, nel decreto della Visita Pastorale ha auspicato che venisse fon- non è una "gloria" di Sant'Angelo ma è dare un'Associazione che promuova le tematiche che hanno contraddistinto la testimonianza una costante provocazione: evangelizza- del Servo di Dio. Tale Associazione nei primi giorni di Novembre verrà costituita con atto notarile re- zione e promozione umana, tutela della datto dal notaio Mattea . Nello statuto le finalità dell’Associazione sono così descritte: donna e delle minoranze, attenzione ai L’Associazione ha lo scopo di svolgere attività in memoria del dottor Giancarlo Bertolotti a migranti e alle loro culture, dialogo in- favore di associati come pure di terzi, senza finalità di lucro con l’obiettivo di: terreligioso ed ecumenico, uso dei beni a) sostenere e accompagnare l'iter della causa di beatificazione del Servo di Dio Giancarlo materiali secondo lo spirito del Vangelo, Bertolotti; questo e altro è Santa Francesca Cabrini! b) promuovere e sostenere iniziative a favore della difesa della vita, dal concepimento fino Senza dimenticare che il cuore di tutto è alla sua naturale conclusione; stata la sua relazione appassionata con c) promuovere “il bell’amore coniugale” e la regolazione naturale della fertilità con la forma- Cristo, che è la fonte della vera evange- zione e la ricerca scientifica; lizzazione. La Cabrini! A voi l'impegno di d) promuovere iniziative di valorizzazione culturale, umana e spirituale della figura di Gian- riattualizzare nel tessuto della pastorale carlo Bertolotti con particolare riferimento alla sua testimonianza di medico e cristiano; ordinaria le sue intuizioni straordinarie. e) favorire la più vasta conoscenza del patrimonio dell’Archivio “Giancarlo Bertolotti”, ga- Ma la storia di santità continua: ne è rantendo un concreto supporto all’attività di tutela e valorizzazione del patrimonio documen- prova la causa per la canonizzazione del tario esercitata dall’Archivio. Servo di Dio Giancarlo Bertolotti, la cui fase diocesana è in via di conclusione. Anche dalla testimonianza di questo fra- tello la parrocchia tutta può trarre ispi- razione nella difficile ma non trascurabi- le missione di annunciare il vangelo dell'autentico amore coniugale e della difesa della vita. Se ne tenga viva perciò la memoria custodendo con cura l'archi- vio del Servo di Dio e portando a termine l'iniziativa di fondare un'Associazione che promuova le tematiche che hanno contraddistinto la testimonianza di questo fratello.” A lato è riportata la foto del dottor Giancarlo Bertolotti accanto ad una culla termica nella clinica di ginecologia ed ostetricia San Matteo di Pavia dove egli ha svolto la missione di medico dal 1968 fino alla sua morte, il 5 No- vembre 2005
Pagina 4 Novembre 2020 Novembre Cabriniano Venerdì 13 Novembre alle ore 21.00 Domenica 15 Novembre alle ore 10.00 in Basilica nella sala polifunzionale dell’Oratorio San Rocco: Santa Messa solenne Presentazione a cura del direttore del presieduta dal Vicario Generale Mons. Bassiano Uggè “Cittadino” Lorenzo Rinaldi del libro _________________________________ curato da don Angelo Manfredi: FRANCESCA SAVERIO CABRINI Inaugurata a New York una statua E LA CHIESA STATUNITENSE dedicata a Santa Francesca Cabrini Epistolario inedito con l’Arcivescovo Corrigan di Il 12 ottobre scorso, nel giorno del Columbus Day, il governatore di New York (1889 – 1899 New York Andrew Cuomo e il vescovo di Brooklin mons. Nicholas Don Angelo Manfredi oltre che Parroco della Parrocchia di Santa Di Marzio, hanno reso omaggio a Santa Francesca Cabrini patrona Maria Madre della Chiesa a Sant’Angelo, è anche docente di Storia degli immigrati, inaugurando il “Mother Cabrini Memorial” dello della Chiesa alla Facoltà Teologica di Milano. Egli, nell’ambito Stato di New York, un monumento posto a Battery Park City delle sue ricerche storiche, ha scoperto nell’archivio dell’Arcivesco- nell’isola di Manhattan, proprio di fronte sia della Statua della Libertà vado di New York un epistolario inedito fra Madre Francesca Cabri- che di Ellis Island, luoghi di speranza per chi entrava nel porto di ni e l’Arcivescovo Mons. Corrigan, e ne ha curato la pubblicazione New York ad iniziare una nuova vita in America e dove Madre nel libro: “Francesca Saverio Cabrini e la Chiesa Statunitense” Cabrini giunse nel 1889. Il monumento in bronzo, opera degli scultori La ricerca storica condotta da don Angelo, straordinariamente Jill e Giancarlo Biagi, raffigura Madre Cabrini su una barchetta di “puntuale e interessante” come è definita da Madre Maria Barbagal- carta con due bambini, le barchette di carta che la piccola Francesca lo nella introduzione al libro, ci fa comprendere, al di là degli ste- costruiva e posava in un torrente, barchette che nella sua fantasia si reotipi di alcuni biografi di Santa Cabrini, lo spirito con cui ha at- trasformavano in “missionarie” in viaggio per il mondo. Alla base del tuato la sua opera missionaria fra i migranti e ci mostra la attualità monumento sono inseriti bassorilievi in bronzo che illustrano dei suoi principi ispiratori. l’impegno straordinario di Madre Cabrini a favore degli immigrati e Dobbiamo ringraziare ed è bello e significativo che il libro curato da dei poveri. Nel pannello iniziale con la scritta “Sant’Angelo don Angelo Manfredi sia stato pubblicato nel settantesimo dalla Lodigiano, 15 luglio 1850”, è ricordato il momento della nascita di solenne proclamazione di Santa Francesca Saverio Cabrini Patrona Francesca con il papà Agostino e le colombe che ne hanno Universale dei Migranti da parte di Papa Pio XII avvenuta il 7 preannunciato la nascita. Settembre 1950 e venga presentato proprio il 13 Novembre Memo- Alla realizzazione della piazzetta del memoriale ha prestato la sua ria Liturgica di Santa Francesca Cabrini. collaborazione il santangiolino architetto Beppe Roberti, uno spazio formato da sassi di fiume bianchi e neri, giunti dalla ditta Fratus di Mornico al Serio (BG), ciotoli che sono stati posizionati con ondulazioni come un torrente. A.S.
Novembre 2020 Pagina 5 I Santi raffigurati in Basilica San Rocco San Bartolomeo San Stefano San Carlo Borromeo San Bassiano Santa Vincenza Gerosa e Santa Bartolomea Capitanio Gli affreschi che decorano la Basilica sono opera di Pasquale Arzuffi (1897-1957). Egli ha iniziato nel 1944 con il grande affresco dell’abside centrale sopra il presbiterio che raffigura nella parte centrale Santa Francesca Cabrini e Sant’Antonio Abate in Cielo accolti dal Signore Gesù e dalla Madonna. Nella parte sinistra la Beatificazione di Santa Cabrini con Papa Pio XI e nella parte destra la canonizzazione con Pio XI. Successi- vamente a partire dal 1948 Pasquale Arzuffi ha realizzato gli affreschi dell’emiciclo centrale. Nel 1950 egli ha realizzato gli affreschi degli otto lunotti sopra gli archi dei matronei della navata centrale, che raffigurano i Santi titolari delle Chiese del comune di Sant’Angelo: San Rocco, San Bartolomeo, Santo Stefano (Chiesa nella frazione di Maiano), San Carlo Borromeo nella Chiesa della frazione Ranera. Inoltre altri due affreschi sono dedicati a San Bassiano Patrono della Diocesi di Lodi e le Sante Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa fondatrici della congregazione delle Suore della Carità (dette di Maria Bambi- na) che all’epoca offrivano la loro assistenza all’ospedale Del- mati, alla Casa di Riposo e alla scuola dell’infanzia “Giuseppe Vigorelli. Nelle lunette dell’emiciclo centrale sono raffigurati i quattro Evangelisti.
Pagina 6 Novembre 2020 Caro don Mario, assicuriamo che il tuo passaggio lascerà indubbiamente un segno Questo è per te un tempo di “cambiamento”, di “partenza”, di indelebile nel tempo. “distacco”, che sei chiamato a vivere nella fede. Preghiamo il buon Dio, nostro Padre, affinché ti conceda la gioia di Certo, ogni distacco è fonte di preoccupazione e di incertezza, per- rimetterti in “gioco”, la forza di ricominciare, la capacità di rinno- ché interrompe e modifica relazioni umane stabilite nel tempo; sei varti nella fede e il dono di una ri-conversione in Dio, con Dio e per stato pastore della nostra comunità per nove anni; hai imparato ad Dio. L’augurio di tutti noi, si concretizza nelle parole di San France- amarla, hai instaurato legami forti con le persone. sco che, con gioia vera, ti doniamo: “Il Signore ti benedica e ti cu- Il tuo trasferimento è segno tangibile della provvisorietà di questi stodisca, mostri a te il Suo volto e abbia misericordia di te. Rivolga legami, umanamente importanti, ma destinati a cambiare, soprattutto verso di te il Suo sguardo e ti dia pace. Il Signore ti benedica, don nella vita di un sacerdote; siamo convinti comunque che, con la tua Mario”. La Madonna non mancherà di farti sentire forte la Sua ma- determinazione, saprai ricominciare in un nuovo ambiente e con terna protezione. nuove persone. “Tagliare” e saper ripartire altrove è la vera radice Il nostro è un GRAZIE velato di malinconia, perché quando un ami- dell’identità di un uomo-di-Dio. Il distacco, quindi, diventa segno co parte per un bel viaggio, anche se si è felici per lui, si vorrebbe concreto della tua appartenenza al Signore; sì, perché un sacerdote comunque tenerlo sempre vicino a noi. Grazie don Mario, buon non si appartiene e non appartiene alla sua gente, se non per fede. cammino pastorale nella nuova tua Comunità! Don Mario, hai percorso un tratto della tua vita insieme a noi e ti Il Consiglio Pastorale A lato, dall’alto: - Don Mario accolto dal Vescovo al suo arrivo a Nosadello - Don Mario guarda il cartello dei “suoi ragazzi dell’Oratorio di Sant’Angelo. In modo significativo è scritto : “Anche se saremo lontani, ci sarà sempre un posto speciale per te nel nostro cuore” Sullo sfondo altri ragazzi di Sant’Angelo con le bandiere - Il saluto del sindaco. Sopra, dall’alto: - La celebrazione eucaristica nella Chiesa Parrocchiale. A sinistra il Vicario Generale, a destra il Parroco di Sant’Angelo - Don Mario con i ragazzi di Nosadello che ora sono diventati “suoi”, davanti alla grande torta inaugurale
Novembre 2020 Pagina 7 La celebrazione del Diaconato di don Nicola Fraschini Domenica 11 Ottobre in Cattedrale a Lodi Nicola Fraschini è stato ordinato Diacono dal Vescovo Mons. Maurizio Malvestiti. Ora non lo chiameremo più semplicemente “Nicola”, ma “don Ni- cola” perché grazie al primo grado del Sacramento dell’Ordine, si è consacra- to in modo definitivo al servizio della Chiesa. Tra meno di un anno, Sabato 12 Giugno 2021, sarà ordinato Sacer- dote. Con gioia ed entusiasmo ha ini- ziato il suo ministero di Diacono nella nostra Parrocchia. Domenica 18 Otto- bre ha offerto la sua prima omelia nel corso della Santa Messa delle ore 10.00 in Basilica. I catechisti a nome di tutta la Comunità hanno introdotto questa sua “prima Messa” celebrata da Diaco- no con queste parole: Caro don Nicola, vogliamo ringraziare il Signore per averti donato alla nostra comunità Un momento importante e significativo della celebrazione del Diaconato: Il Vescovo stringe fra parrocchiale, grazie a te per il percor- le sue mani le mani di don Nicola che promette a lui e ai suoi successori piena obbedienza, per so che faremo insieme, saprai essere una consacrazione al servizio della Chiesa della Diocesi per tutta la vita. nostra guida. Ti chiediamo di prender- ci per mano e di indirizzare il nostro cammino, in modo particolare quello L’Ordine del Diaconato: dei giovani, di avere la pazienza, la costanza, l’entusiasmo e l’amore di consacrazione al servizio della Chiesa seminare e anche di fronte allo scorag- giamento dovuto a terreni poco fertili Nel libro degli Atti degli apostoli si legge che i Dodici, vedendo che nel servizio alle mense di andare avanti, con la fiducia e la venivano trascurate le vedove di lingua greca, decisero, sotto l'azione dello Spirito, di scegliere fede che: “Il Signore è il mio Pastore sette uomini fidati e saggi che si dedicassero appositamente a questo scopo. Nasce in tale con- non manco di nulla”. Ti auguriamo, testo la figura del diacono, letteralmente “colui che serve”, che nella Chiesa partecipa del pri- come invita Papa Francesco a pregare mo grado del sacramento dell'ordine. Durante la liturgia il diacono assiste il sacerdote, procla- per tutti i diaconi, che tu sia fedele al mando il Vangelo e commentandolo nell’omelia; può inoltre impartire le benedizioni, celebrare servizio della Parola e dei poveri, e i battesimi, i matrimoni e i funerali al di fuori della celebrazione eucaristica. Il senso profondo possa essere un segno vivificante per del suo agire risiede nel servizio. A coloro che desiderano essere ordinati il Vescovo rivolge la tutta la Chiesa. seguente domanda: “volete esercitare il ministero del diaconato con umiltà e carità in aiuto Grazie e benvenuto nella nostra comu- dell’ordine sacerdotale, a servizio del popolo cristiano?”. In questa formula vengono sintetizza- nità! ti lo stile ed il fine che stanno a fondamento del ministero diaconale; umiltà e carità designano, infatti, un atteggiamento di apertura nei confronti del mondo ed una disponibilità a farsi picco- li, accogliendo come dono ciò che la vita quotidiana offre, senza avanzare pretese inutili o so- gni irrealizzabili. Il fine resta comunque il servizio del popolo cristiano: non si viene mai ordi- nati per se stessi, ma per il bene della Chiesa, che riconosciamo come madre affidabile, e dei fratelli che ci sono posti accanto. Il sacerdote ed il diacono sono chiamati in mezzo al popolo di Dio e ad esso devono ritornare: il desiderio di incontrare Gesù vivente nella Parola e nel pane spezzato, le fatiche e le speranze della gente, le domande di senso che la nostra società fa emer- gere, le povertà ed il disagio giovanile diventano per noi lo stimolo per esercitare un servizio attento ai segni dei tempi ed alle necessità dell'uomo d'oggi. Tutto questo chiaramente non è frutto delle proprie capacità personali o di uno sforzo volontaristico, ma della grazia che sem- pre precede ogni nostra azione e la plasma secondo l'immagine di Cristo. Non è un caso che tra le domande poste ai candidati vi sia anche questa: “Voi che sull’altare sarete messi a contatto con il corpo e sangue di Cristo volete conformare a lui tutta la vostra vita?”. La scelta del dia- conato non riguarda delle azioni da compiere, ma abbraccia interamente l'esistenza: il sì defini- tivo è, infatti, la risposta all'opera che Dio ha voluto iniziare e che solo per merito Suo può giungere a compimento. Per concludere, mi è caro evocare la scena del vangelo di Giovanni in cui Gesù depone le vesti, si cinge un asciugamano intorno alla vita e si china a lavare i piedi dei discepoli: in quel gesto, quasi incomprensibile, ci viene regalata l'immagine di un Dio di- Don Nicola mentre offre la sua prima verso, che rivela la propria identità nel servizio e nel dono della vita. Ad un Dio così è bello omelia dopo la lettura del Vangelo. affidare l'esistenza, perché il Suo amore è fino alla fine! Don Nicola
Pagina 8 Novembre 2020 Domenica 15 novembre 2020 V GIORNATA MONDIALE DEI POVERI “Tendi la tua mano al povero” (cfr Sir 7,32) “Tendi la tua mano al povero” (Sir 7,32). Con le parole dell’anti- le “mani in tasca” e non si lasciano commuovere dalla povertà, di co libro del Siracide, Papa Francesco propone la sua riflessione cui spesso sono anch’essi complici” (n. 9). L’elenco, fortunata- per la IV Giornata Mondiale dei Poveri che si celebrerà in tutta mente più breve a testimonianza che il bene è sempre di gran la Chiesa Domenica 15 Novembre. È un Messaggio che entra lunga superiore all’avidità di pochi, descrive scene di vita quoti- direttamente nel drammatico momento che il mondo intero ha diana: “Ci sono mani tese per sfiorare velocemente la tastiera di vissuto a causa del Covid-19, e che molti Paesi stanno ancora un computer e spostare somme di denaro da una parte all’altra del combattendo nella fatica di portare soccorso a quanti sono vitti- mondo, decretando la ricchezza di ristrette oligarchie e la miseria me innocenti. di moltitudini o il fallimento di intere nazioni. Ci sono mani tese La riflessione di Papa Francesco si sviluppa alla luce dell’imma- ad accumulare denaro con la vendita di armi che altre mani, an- gine biblica che vede un uomo saggio, “Gesù figlio di Sira” come che di bambini, useranno per seminare morte e povertà. Ci sono si presenta lui stesso alla fine del libro (cfr Sir 50, 27), vissuto mani tese che nell’ombra scambiano dosi di morte per arricchirsi circa duecento anni prima della nascita di Cristo. Gli interrogativi e vivere nel lusso e nella sregolatezza effimera. Ci sono mani tese che si poneva, ruotavano intorno al tema di dove risiedesse la che sottobanco scambiano favori illegali per un guadagno facile e sapienza e quale risposta di senso potrebbe offrire alle vicende corrotto. E ci sono anche mani tese che nel perbenismo ipocrita della vita. Il Papa rileva che sono gli stessi interrogativi che han- stabiliscono leggi che loro stessi non osservano” (n. 9). Parole no segnato la vita di milioni di persone in questi mesi di corona- dure ma purtroppo vere, che mostrano quanta mancanza di re- virus: la malattia, il lutto, l’incertezza della scienza, il dolore, la sponsabilità sociale sia ancora presente nel mondo di oggi con la mancanza delle libertà a cui si è abituati, la tristezza di non poter conseguenza di estreme sacche di povertà che si accrescono a dare l’ultimo saluto alle persone a cui si vuole bene… In questa dismisura. circostanza, la preghiera si è fatta più insistente e il pensiero a La mano tesa, dunque, è un invito ad assumersi la responsabilità Dio ha sfiorato la mente di tante persone spesso indifferenti. di dare il proprio contributo che si evidenzia in gesti di vita quo- Il libro del Siracide, comunque, non permette di fermarsi alla tidiana per alleviare la sorte di quanti vivono nel disagio e man- preghiera; anzi, afferma che per avere una preghiera che sia de- cano della dignità di figli di Dio. Papa Francesco non ha timore gna ed efficace è necessaria l’attenzione a quanti sono nella po- di identificare queste persone come dei veri santi, “quelli della vertà. Lo afferma senza attenuanti Papa Francesco quando scrive: porta accanto” che con semplicità, senza rumore e pubblicità of- “La preghiera a Dio e la solidarietà con i poveri e i sofferenti so- frono la genuina testimonianza dell’amore cristiano. La massiccia no inseparabili. Per celebrare un culto che sia gradito al Signore, presenza di tanti volti di poveri richiede che i cristiani siano sem- è necessario riconoscere che ogni persona, anche quella più indi- pre in prima linea, e sentano l’esigenza di sapere che manca loro gente e disprezzata, porta impressa in sé l’immagine di Dio. Da qualcosa di essenziale nel momento in cui un povero si presenta tale attenzione deriva il dono della benedizione divina, attirata dinanzi. “Non possiamo sentirci ‘a posto’ quando un membro dalla generosità praticata nei confronti del povero” (n. 2). della famiglia umana è relegato nelle retrovie e diventa un’om- Il tema della “immagine di Dio” impressa sul volto del povero è bra” (n. 4), scrive Papa Francesco nel suo Messaggio. È come se estremamente significativa perché obbliga a non poter volgere lo invitasse a fare nostro il “cuore inquieto” di sant’Agostino. Rima- sguardo altrove quando si desidera vivere un’esistenza pienamen- nere irrequieti fino a quando non si è trovato Dio impresso nel te cristiana. In questo senso, la metafora del “tendere la mano” volto del povero. acquista la sua valenza più profonda perché obbliga a ritornare alle parole del Signore che ha voluto identificarsi con quanti mancano del necessario e vivono condizioni di emarginazione sociale ed esistenziale. Il Messaggio esemplifica diverse situazio- ni che in questi mesi di pandemia hanno visto una mano tesa e che sono impresse nella mente di tutti: “La mano tesa del medico che si preoccupa di ogni paziente cercando di trovare il rimedio giusto. La mano tesa dell’infermiera e dell’infermiere che, ben oltre i loro orari di lavoro, rimangono ad accudire i malati. La mano tesa di chi lavora nell’amministrazione e procura i mezzi per salvare quante più vite possibile. La mano tesa del farmacista esposto a tante richieste in un rischioso contatto con la gente. La mano tesa del sacerdote che benedice con lo strazio nel cuore. La mano tesa del volontario che soccorre chi vive per strada e quan- ti, pur avendo un tetto, non hanno da mangiare. La mano tesa di uomini e donne che lavorano per offrire servizi essenziali e sicu- rezza. E altre mani tese potremmo ancora descrivere fino a com- porre una litania di opere di bene. Tutte queste mani hanno sfida- to il contagio e la paura pur di dare sostegno e consolazione” (n. Nello sfondo l’immagine di Papa Francesco che ci offre l’esem- 6). pio nel tendere la mano al povero, al centro il “logo” della gior- Davanti a questo segno di grande umanità e responsabilità, Papa nata in cui è raffigurata una porta aperta e all’interno una perso- Francesco contrappone l’immagine di quanti continuano a tenere na tende la mano ed invita ad entrare.
Novembre 2020 Pagina 9 I bambini battezzati Domenica 25 Ottobre che sono entrati a far parte della Comunità Parrocchiale: DILIE’ ALESSIO e CABRINI GIACOMO RICORDANDO DON CARLO CERRI L’8 ottobre scorso, con la celebrazione della Santa Messa in Basilica, sono stati ricordati i dieci anni dalla scomparsa dell’indimenticabile don Carlo Cerri. Lo vogliamo richiamare alla memoria nel suo servizio come assistente dell’Oratorio San Luigi, impegno che ha esercitato con tanta passione dal 1947 al 1960. La foto che pubblichiamo lo ritrae con un gruppo di ragazzi e giovani davanti alla statua della Madonna, che in quegli anni era posta nel nostro Oratorio. Saremo grati a chi ci aiuterà a riconoscere i giovani e i ragazzi ritratti con don Carlo Cerri.
Pagina 10 Novembre 2020 Offerte mese di Ottobre OPERE PARROCCHIALI Gruppo Shalom Rinnovamento nello S.S 50 Famiglia Diliè 100 N.N. 100 Le visite attraverso la vetrata ed il N.N. per olio Santissimo 20 rispetto dei protocolli di protezione N.N. Contributo per le trasmissioni delle Celebrazioni dalla Basilica in Nel rispetto delle disposizioni sanitarie per contrastare l’epidemia di coronavirus, è stato Streaming con YouTube 3000 sospeso l’accesso degli esterni alla Casa di Riposo. Una misura drastica ma necessaria per salvaguardare dal contagio gli ospiti. In particolare si sono dovute sospendere le visi- te dei parenti nell’atrio dell’ingresso “ in presenza” dei propri cari. CARITAS PARROCCHIALE Per alleviare la sofferenza di non potersi incontrare “in presenza” si sono ripristinate le Famiglia C.P. 200 visite alla vetrata. Gli ospiti vengono accompagnati dal personale nell’atrio nel quale nessuno può accedere dall’esterno, mentre i parenti rimangono al di là della vetrata. Così Offerte varie 400 ci si può vedere. Qualche difficoltà per potersi parlare, perché bisogna servirsi del telefo- nino. Grazie però alla generosità di un donatore (Domenici Bellani, Consulenza Finan- CHIESA DI SANTA MARIA REGINA ziaria) e alla professionalità della ditta Renato Gariboldi, sarà realizzato a breve un im- pianto “a viva voce” che consentirà di potersi parlare e sentire senza difficoltà. Qualche Offerte da celebrazioni 409 disagio per i parenti, che devono stare all’esterno e al freddo, ma tutto viene superato per la consolazione di poter incontrare i propri cari, poterli vedere e dialogare con loro. Dobbiamo ringraziare il personale della Casa di Riposo, per l’attenzione delicata e carica CHIESA DELLA RANERA 20 di umanità che fa sentire gli ospiti amati ed “in famiglia”. Un sorriso, una parola buona, una carezza, un ascolto, sono preziosi quanto la scrupoloso rispetto dei protocolli dell’as- sistenza, resi ancor più rigorosi dall’emergenza Covid 19. Il Santo Padre nel Messaggio per la Giornata Mondiale del Povero che si celebra il prossimo Novembre, che si intitola GIORNATA MONDIALE DELLE “Tendi la tua mano al povero” (cfr. pagina 8) cita espressamente alcuni dei gesti di at- MISSIONI tenzione prima elencati: “La mano tesa del medico che si preoccupa di ogni paziente Africa Chiama 1000 cercando di trovare il rimedio giusto. La mano tesa dell’infermiera e dell’infermiere che, ben oltre i loro orari di lavoro, rimangono ad accudire i malati....” Il Signore Gesù Offerte alle porte della Chiesa 1110 assicura che non farà mancare la ricompensa, perché Egli si identifica con gli ospiti assi- stiti : “Ero nella Casa di Riposo e mi avete curato con tanta attenzione ed amore CARITÀ DEL PAPA Offerte alle porte della Chiesa 885 UN CESTO DI FIORI SPIRITUALI PANZAROSA MARIA TERESA Sali Silvia 100 FERRARI MANUEL La famiglia 250 “ LA CORDATA” RINNOVO ABBONAMENTI 2021 Ordinario euro 15 Sostenitore euro 25 o più. Continuano le visite dei parenti agli ospiti della Casa di Riposo, che si svolgono “alla Fuori sede euro 40. vetrata” dell’atrio dell’ingresso nel rispetto della normativa anti Covid.
Novembre 2020 Pagina 11 Notizie idee e opinioni dall’Oratorio Cosa ci attende La nostra vita tra presente e futuro I ritrovamenti archeologici del passato hanno portato alla luce uno strano oggetto, risalente ai primi secoli della cristianità, che nasconde un messaggio non facile da decriptare e da interpretare. Si tratta di un’iscrizione presente in molte chiese antiche, come pure negli scavi romani, costituita da cinque parole latine di cin- que lettere ciascuna, che se letta da sinistra verso destra o nel senso opposto rimane invariata: è il celebre quadrato di Sator. Il regista britannico Christopher Nolan ha articolato la trama del suo ultimo film di grande successo, Tenet, sfruttando le cinque parole di questa iscrizione che vengono sapientemente intrecciate per dare vita ad una riflessione sul tempo e sull’esistenza umana piut- tosto profonda. Se qualcuno cercasse una storia lineare e di im- mediata comprensione, questo film non fa per lui: oltre ai ritmi concitati dovuti all’ambientazione in un contesto di terrorismo internazionale, il regista ha cercato, infatti, di annullare il normale corso temporale degli eventi, descrivendo gli effetti che le modi- fiche di azioni future possono generare nel tempo presente. Ne risulta una storia avvincente, nella quale la libertà dell’uomo e la sua capacità di scelta vengono messe a dura prova. Qualcuno probabilmente si starà chiedendo: cosa c’entra tutto questo con la vita quotidiana e con la nostra comunità parrocchia- le? Forse non è un azzardo pensare che, in fondo, anche l’esisten- za cristiana può essere letta secondo due direzioni opposte e com- plementari: l’una nella quale si procede camminando verso il futuro e l’altra nella quale la speranza di ciò che ci attende illumi- na il nostro presente ed influenza le decisioni che siamo chiamati a prendere. La solennità di tutti i santi, che la Chiesa colloca or- mai alla fine dell’anno liturgico, è parte di questa dinamica e ri- corda ad ogni uomo che la santità non è prima di tutto una meta da raggiungere o l’esito di uno sforzo personale, ma il frutto di una promessa che attende di essere creduta e tradotta in azioni concrete. Il paradiso, cioè la comunione piena d’amore con il Padre e con i fratelli, è all’origine della storia dell’umanità e ne rappresenta anche la fine, meglio ancora, il suo fine. Quanto il film fantascientifico di Nolan suggerisce, può essere, inoltre, un aiuto per interpretare il tempo indubbiamente inquieto che stiamo attraversando: mai come oggi avvertiamo, infatti, il disorienta- mento provocato dall’incertezza sul futuro e dall’impossibilità di modificare una situazione superiore alle nostre forze ed al nostro stesso volere. I punti di riferimento tradizionali sembrano ormai scomparsi e, insieme ad essi, i progetti a cui abbiamo dedicato tempo ed energie. Se è vero che nulla di quanto accade è estraneo alla fede, allora anche tale condizione può insegnare al credente qualcosa di nuovo; forse la paura generata dalla pandemia ha il merito di far comprendere che la speranza, intesa come la potenza che anima il nostro desiderio di vita, è una dimensione inelimina- bile della natura umana, che, come ricorda spesso papa France- sco, non dobbiamo mai consentire che ci venga rubata. Don Nicola
Pagina 12 Novembre 2020 La scoperta imperfetta Secoli e secoli addietro, il mondo ospitava uomini d’intelletto ed ingegno straordinari: erano in grado di maneggiare le scienze più oscure come i bambini fanno con i propri giocattoli. Nei loro voca- bolari non esisteva la parola “impossibile”, perché erano convinti che non c’era niente che la mente umana non potesse comprendere o creare a suo piacimento. In virtù delle doti fuori dal comune che li distinguevano, decisero di costruire una città fortificata, la Repub- blica delle Meraviglie, con mura altissime, svettanti quanto monta- gne, le quali impedivano a qualunque sguardo di spingersi a sbircia- re ciò che esse nascondevano all’interno. Solo individui che si erano distinti per le loro invenzioni, per le arti di cui erano maestri, pote- vano godere della cittadinanza e vivere nella Repubblica. Tutti gli altri, vale a dire le persone comuni e modeste, ne erano escluse. Accadeva però che, una volta all’anno, gli immensi cancelli d’ar- gento della città si aprissero, per lasciar entrare aspiranti geni e gio- vani di grandi speranze, desiderosi di fare colpo sul Primo Ministro. Per ottenere l’approvazione del Primo Ministro, Remigio De’ Quat- trocchi, dovevano proporre un progetto interessante ed innovativo. tare, cuocere e lucidare, finché, un mattino, Duccio uscì. – Ecco a te Se il progetto piaceva al Primo Ministro, allora si diventava ufficial- la creatura perfetta, dolce Rosina! Ti presento…Diletta!- accanto al mente cittadini della Repubblica! Un onore come pochi altri. Era ragazzo, infatti, c’era una donna, almeno, quella che sembrava esse- questo che pensava Corraduccio, detto Duccio, mentre percorreva il re una donna: in realtà era una macchina, fatta di metallo e resa fun- sentiero di campagna in groppa al suo mulo, diretto alla città che, zionante da complicati meccanismi. Eppure, guardandola, aveva proprio quel giorno, apriva i cancelli per accogliere i giovani pro- l’aspetto di una donna in carne ed ossa! Diletta, con dispiacere di mettenti, decisi a conquistare l’attenzione del Primo Ministro. Duc- Rosina, era anche bellissima, con zaffiri al posto degli occhi e la cio, con gli occhi azzurri di un sognatore ed i riccioli biondi che pelle di porcellana. Più che un essere umano, Diletta, la donna per- sfidavano ogni pettine, aveva un’idea, un’invenzione così sfrontata fetta, era un capolavoro d’ingegneria! Sapeva parlare come una da- che avrebbe fatto impallidire il vecchio Remigio. Perciò, mentre ma e conosceva tutte le lingue del mondo, ma eccelleva pure nella faceva il suo ingresso nella Repubblica, circondato da musei, giardi- danza, nella musica e in tutte le altre discipline, così come nel calco- ni pubblici e musicanti per le strade, Duccio finì col credere che lo di cifre astronomiche e nell’atletica. A Rosina parve quasi che molto presto sarebbe stato degno di quella città, lui che era nato Duccio ne fosse innamorato: passava intere giornate ad insegnarle le figlio di un semplice mugnaio. – Perdinci,- esordì il Primo Ministro cose della vita quotidiana e Diletta apprendeva come il migliore Remigio, quando gli aspiranti inventori si furono riuniti nella grande degli studenti. La locandiera li osservava con rammarico da lontano, piazza – sono proprio curioso di sapere chi meriterà la cittadinanza mentre puliva i bicchieri nella taverna: - Guarda, cara Diletta, le della nostra Repubblica, dalle facce mi sembrano tutti dei contadi- vedi queste monete d’oro? Non c’è niente di più prezioso, vanno notti…- alla battuta di Remigio, che ridacchiava sotto gli esagerati custodite più di qualsiasi altro bene.- le spiegò paziente Duccio e, baffoni arricciati, Duccio si fece avanti, tenendo il suo mulo per le come sempre, Diletta annuì obbediente. Arrivato il giorno in cui redini:- Io, signoria, io! Io merito di essere in mezzo a voi, perché Duccio avrebbe dovuto portare la sua invenzione perfetta al cospet- sarò l’uomo che darà vita alla creatura perfetta! Ho studiato molto, to del Primo Ministro, avvenne un incidente: il carro che Duccio so di poterlo fare!- sulle prime, tutti risero e lo indicarono beffardi, guidava accanto a Diletta, diretto alla Repubblica delle Meraviglie, poi però Remigio gli si avvicinò, lo squadrò dall’alto in basso dietro si ribaltò sul ciglio di un sentiero sconnesso; oltre il ciglio della stra- le lenti dei suoi occhialetti tondi tondi e disse:- Dimostramelo. Hai da, si precipitava verso un burrone. Il mulo s’imbizzarrì e Duccio fu sei giorni a partire da oggi. Poi i cancelli si chiuderanno!-. Allora sbalzato nel vuoto: il ragazzo si aggrappò ad una pietra sporgente, Duccio non se lo fece ripetere due volte, salì sul mulo ed entrò in gridando aiuto a Diletta:- Aiutami Diletta, aiuto!- ma la perfetta una taverna, dove gli diedero vitto e alloggio. La locandiera, una Diletta non ascoltava, poiché era impegnata a raccogliere tutte le graziosa fanciulla di nome Rosina, gli preparò una stanza comoda e monete d’oro cadute dal carro. Duccio capì in quell’istante che Di- lasciò che Duccio lavorasse notte e giorno, senza sosta, tra i suoi letta stava semplicemente facendo quello per cui era stata creata, mille carteggi e ingranaggi, portandogli di tanto in tanto una mine- cioè mettere in pratica quanto le aveva insegnato: custodire ciò che stra calda. Fuori dalla stanza, Rosina lo sentiva martellare, picchiet- le aveva detto essere più prezioso al mondo. Era una macchina a cui aveva dato un cervello, certo, ma non aveva una coscienza, come ogni imperfetto essere umano. E quindi non aveva neanche un cuo- re. Per la fortuna di Duccio, Rosina, che li aveva seguiti a cavallo, un cuore ce l’aveva eccome, e salvò prontamente il giovane inven- tore dal precipizio. – Grazie Rosina, mi hai salvato la vita ma ora… con che coraggio andrò davanti al Ministro Remigio, sapendo che la perfezione…non esiste?- domandò spaventato Duccio. – Gli svele- rai la tua scoperta, il mondo merita di sapere la verità.- rispose sag- giamente Rosina, con un sorriso confortante. Dunque Duccio andò, col muso lungo e tenendo la mano a Rosina, al cospetto dei consi- glieri della Repubblica e, naturalmente, del severo Remigio. (Continua a pagina 13)
Novembre 2020 Pagina 13 Continua da pagina 12 imperfezioni…ma essere reali. - e, dicendo questo, Duccio strinse a Diletta seguiva passo per passo il suo inventore, con un sorriso sé la locandiera, le cui guance s’imporporarono di rosa. Contraria- stampato sul viso di porcellana: - E’ lei la prova che la perfezione… mente a quello che Duccio avrebbe immaginato, il Primo Ministro esiste?- chiese scettico il Primo Ministro, fissando Diletta. Dopo Remigio non lo cacciò, anzi, gli concesse la cittadinanza proprio aver preso un respiro profondo, Duccio ammise: - Ho fallito, signo- perché, come il più grande degli inventori, si era spinto laddove ri, non sono riuscito a inventare l’essere perfetto…perché, mio mal- nessuno era mai arrivato: aveva riconosciuto il proprio limite. A grado, ho scoperto che la perfezione non esiste! Nessuno, o meglio, partire dalla scoperta di Duccio, i cancelli della Repubblica delle niente, nemmeno la macchina più precisa e bella che si possa co- Meraviglie vennero aperte a tutti, proprio perché ogni essere umano struire potrà mai avvicinarsi alla perfezione. Noi uomini siamo im- è imperfetto: dunque, tutti gli uomini sono uguali e meritano di go- perfetti, questo è vero, abbiamo vizi e difetti a volontà…ma senza di dere delle stesse opportunità. Duccio e Rosina si sposarono e visse- essi…non saremmo umani. Saremmo come Diletta, una macchina ro in città in mezzo alla loro numerosissima prole…mentre la per- che elabora delle informazioni, ma senz’anima. Saremmo vuoti. E fetta Diletta venne impiegata in una banca a contare le monete d’o- credo a questo punto che la scelta migliore sia tenerci tutte le nostre ro. Non sbagliò mai un calcolo. Alice Busnelli Siamo pronti per ricominciare? Al via il nuovo anno di catechesi Questa è stata la frase con cui ho cominciato il catechismo della seconda media e della terza elementare. La voglia di ritrovarsi e di condividere insieme un’ora di catechesi è stata immensa. Dai più grandi che la considerano quel momento in cui possono parlare di tutto e ricevere consigli dal catechista, ai più piccoli che basta an- che solo un disegno o un lavoretto per essere felici. Con la messa di domenica 4 ottobre abbiamo dato inizio al cammino catechistico dei ragazzi del nostro oratorio, ma anche all’anno sportivo, infatti erano presenti la junior calcio e la junior volley. Per una maggiore sicurezza, la catechesi è stata divisa in tre giorni, al venerdì ci saranno le medie, al sabato mattina terza e quarta ele- mentare e alla domenica pomeriggio la prima, seconda e quinta elementare. All’interno delle classi ci sono dei banchi distanziati oppure sedie tutte ben divise e i bambini indossano sempre la ma- scherina. Tantissime regole a cui ormai siamo abituati e che sono necessari per svolgere un cammino catechistico in sicurezza. Buon inizio anno catechistico a tutti!! Silvia Bertoli Felice di essere in mezzo a voi! “Sono arrivato in Paradi- scelta ha comportato ovviamente anche l’essere inserito in una Par- so”. Questo è stato il mio rocchia per vivere l’esperienza pastorale, tipica del percorso di ogni pensiero dopo aver messo seminarista diocesano. La scelta da parte del Vescovo Mons. Mau- piede per la prima volta rizio Malvestiti (e sono sicuro anche dello Spirito Santo) è “caduta” nella Basilica dei Ss. Anto- su Sant’Angelo Lodigiano. Ed eccomi qua, all’ombra di questa nio Abate e Francesca Ca- meravigliosa Basilica. Nei prossimi mesi, che si prospettano ricchi brini di Sant’Angelo Lodi- di sfide - complicate ma giano. proprio per questo affa- Mi chiamo Esposti Giovan- scinanti - affiancherò ni, ho 28 anni, sono il pri- don Nicola nella gestio- mogenito di 6 figli e pro- ne dell’Oratorio San vengo dalla Parrocchia di Luigi e della catechesi. Zelo Buon Persico. Dopo Inizio così questo per- aver trascorso (tra il 2011 e corso insieme a voi, il 2018) diversi anni in un consapevole di poter Seminario Missionario a contare sulle vostre pre- Lugano, in Svizzera - ghiere, mentre da parte compresa una bella espe- mia vi assicuro quello rienza di missione in Costa zelo per la pastorale d’Avorio -, lo scorso set- giovanile che il Signore tembre ho preso la decisio- ha deposto nel mio cuo- ne di entrare nel Seminario re. Buon cammino insie- Diocesano di Lodi. Tale me! Giovanni Esposti
Pagina 14 Novembre 2020 La parola del Papa «Fratelli tutti», scriveva San Francesco d’Assisi per rivolgersi a Sultano col medesimo atteggiamento che esigeva dai suoi disce- tutti i fratelli e le sorelle e proporre loro una forma di vita dal poli: che, senza negare la propria identità, trovandosi «tra i sara- sapore di Vangelo. Tra i suoi consigli voglio evidenziarne uno, ceni o altri infedeli […], non facciano liti o dispute, ma siano nel quale invita a un amore che va al di là delle barriere della soggetti ad ogni creatura umana per amore di Dio». In quel conte- geografia e dello spazio. Qui egli dichiara beato colui che ama sto era una richiesta straordinaria. Ci colpisce come, ottocento l’altro «quando fosse lontano da lui, quanto se fosse accanto a anni fa, Francesco raccomandasse di evitare ogni forma di ag- lui». Con queste poche e semplici parole ha spiegato l’essenziale gressione o contesa e anche di vivere un’umile e fraterna di una fraternità aperta, che permette di riconoscere, apprezzare e “sottomissione”, pure nei confronti di coloro che non condivide- amare ogni persona al di là della vicinanza fisica, al di là del luo- vano la loro fede. Dall’enciclica Fratelli tutti go del mondo dove è nata o dove abita. San Francesco, che si sentiva fratello del sole, del mare e del vento, sapeva di essere ancora più unito a quelli che erano della sua stessa carne. Dappertut- to seminò pace e camminò accanto ai poveri, agli abbandonati, ai malati, agli scartati, agli ultimi. C’è un episodio della sua vita che ci mostra il suo cuore senza confini, capa- ce di andare al di là delle distanze do- vute all’origine, alla nazionalità, al colore o alla religione. È la sua visita al Sultano Malik-al-Kamil in Egitto, visi- ta che comportò per lui un grande sfor- zo a motivo della sua povertà, delle poche risorse che possedeva, della lon- tananza e della differenza di lingua, cultura e religione. Tale viaggio, in quel momento storico segnato dalle crociate, dimostrava ancora di più la grandezza dell’amore che voleva vive- re, desideroso di abbracciare tutti. La fedeltà al suo Signore era proporziona- le al suo amore per i fratelli e le sorel- le. Senza ignorare le difficoltà e i peri- coli, San Francesco andò a incontrare il Una serie che fa ricordare 31 maggio 2013: Pierdante Piccioni, primario all'ospedale di Lodi, (Mondadori, 2016) e Pron- ha un incidente e va in coma. Quando si risveglia, poche ore dopo, to Soccorso (Mondadori, è convinto che sia il 25 ottobre 2001. A causa di una lesione cere- 2017). brale, dodici anni della sua vita sono stati inghiottiti in un buco Una storia di riscatto, di nero. All'improvviso è diventato un alieno, incapace di riconoscere ritrovamento di se stesso in la sua vita e addirittura se stesso in quel volto invecchiato che gli una memoria che è stata restituisce lo specchio. Attorno a lui tutto è cambiato: i figli non cancellata dagli eventi - sono più due bambini di otto e undici anni, ma due adulti, con la memoria che caratterizza barba e gli esami all'università, e la moglie sembra un'altra donna, ognuno di noi, le nostre con le rughe e i capelli di diverso colore. Come potrà riprendersi la scelte e le nostre decisioni. propria vita? Pierdante Piccioni, giornalista e scrittore, opinionista, Dal libro Meno Dodici è prima dell'incidente che gli ha cancellato dodici anni di vita, era stata tratta la serie tv DOC direttore dell'Unità operativa di pronto soccorso dell'ospedali di - Nelle tue mani in onda su Lodi, membro dell'Academy of Emergency Medicine and Care, Rai 1 e Rai play, che sta consulente del ministero della Salute. Da febbraio 2015 a settem- avendo molto successo in bre 2016 è stato primario del pronto soccorso dell'ospedale di Co- questo periodo, con prota- dogno. È coautore di Medicina di emergenza-urgenza. Web tuto- gonista Luca Argentero. rial Manual, ha pubblicato, con Pierangelo Sapegno, Meno dodici Matteo Vitali Sospensione dell’attività sportiva Comunichiamo che in ottemperanza a quanto previsto dall’Ordinan- tutto il 6 novembre 2020. Sarà cura della scriven- za n. 620 del 16/10/2020 della Regione Lombardia, tutta l’attività te Società dare le necessarie informative sull’e- sportiva della Società CSI Junior Calcio ASD, è sospesa fino a volversi della situazione. Stefano Rombi
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