Fonte viva della fede e delle relazioni - Il Vescovado

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Fonte viva della fede e delle relazioni - Il Vescovado
P AGINA 1                                                                                    I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA

                                           Per una Chiesa Viva
A NNO XVI - N. 6 – L UGLIO 2020 P ERIODICO DELLA COMUNITÀ                            ECCLESIALE DI RAVELLO
WWW . CHIESARAVELLO . IT       WWW . RAVELLOINFESTA . IT                                  WWW . MUSEODUOMORAVELLO . COM

                                                          D
     Fonte viva della fede e delle relazioni
Alla chiesa che nelle prime Domeniche       Cristo, fratelli concreti radunati dall’a-    messaggio del Signore che scaturisce
dello scorso mese ha celebrato, sia pure    more e uniti nella condivisione di quel       dalla celebrazione di questo ineffabile
nell’ambito riservato dei sacri edifici e inPane e di quel Calice santissimi. Un Pane     mistero di Dio, è un invito a contemplare
assenza di popolo, la mirabile liturgia     ed un Calice che però non sono a basso        il suo volto paterno che è soprattutto
del mistero di Dio, Uno e Trino e del       prezzo, né sono realtà banalmente conso-      relazione e dono; riconoscere in Dio la
suo incommensurabile Amore misericor-       latorie, ma sono Cristo, sono Cristo che      sorgente delle relazioni native fondanti
dioso, visibilmente espresso nella uma-     ci chiede accesso ( se mi accogliete-         nel rapporto essenziale ovvero nelle au-
nizzazione del Figlio Unigenito in Cristo,  credere)per farci suo Corpo ancora visi-      tentiche relazioni di fede ed amore da
il Signore ha rivolto un dolce, suadente e  bile al mondo in questo oggi storico; suo     vivere con Dio, nostro Creatore e Padre
paterno invito.                             Corpo che prolunga la sua azione di rac-      e con tutti gli uomini, figli di Dio e no-
                                            contare Dio alla storia degli uomini, di      stri fratelli.
L’ indicibile Mistero di grazia, meraviglia
                                            raccontarlo come Evangelo di pace e di        L’ho avvertito profondamente nel cuore
delle meraviglie che, ancora oggi, nel
                                            salvezza, come Evangelo di comunione.         leggendo in questi giorni difficili di pan-
Segno del Pane e del Vino,
                                                                                                     demia quanto ha scritto il Ve-
del Corpo e del Sangue di
                                                                                                     scovo di Pinerolo, Mons. Oli-
Cristo, nel Sacramento dell’
                                                                                                     vero Derio: nella vita solo due
Eucaristia rinnova per noi l’
                                                                                                     cose contano davvero: la
Incarnazione del Figlio di
                                                                                                     fede in Dio e le relazioni.
Dio, reclama dalla Chiesa
                                                                                                     Mons. Derio Olivero ha scritto
profonda consapevolezza di
                                                                                                     un messaggio molto forte alla
questa inestimabile grazia e
                                                                                                     sua diocesi sull’importanza del-
convinta e generosa acco-
                                                                                                     le relazioni. Alla fine di aprile,
glienza del dono cui rispon-
                                                                                                     dal suo letto d’ospedale ha rive-
dere prontamente con corag-
                                                                                                     lato: “Ho fatto, per almeno un
gio e impegno.
                                                                                                     giorno e mezzo,esperienza di
In questi momenti difficili,
                                            L’Eucaristia è il sacramento della carità,    Dio, come se fosse fisicamente lì, quasi
con il soccorso della parola del Signore
                                            dell’Agape, in cui il dono di Dio agli uo-    come se potessi toccarlo. E mi sono reso
che costantemente promette di vegliare
                                            mini è la piena narrazione del suo amore      conto che nella vita solo due cose con-
sul suo popolo, ed assisterlo nelle sue
                                            per loro e la fonte del loro amarsi come      tano davvero:la fede in Dio e le rela-
necessità, abbiamo sperimentato la grazia
                                            Cristo li ha amati. E la Chiesa, comunità     zioni”. Egli aveva scritto una lettera pa-
e il dono della Divina Presenza nella
                                            che nasce dall’Eucaristia è costituita        storale sul tema delle relazioni dal tito-
storia a sostegno delle umane fragilità e
                                            dall’insieme dei “donanti”, dei “capaci di    lo”Parole per camminare”.
delle innumerevoli sofferenze dell’ora
                                            dono” perché essi stessi “destinatari di      E dopo la notizia della guarigione
presente.
                                            dono”, in un circuito di donazione che ha     dal Covid19, dall’Ospedale di Pinerolo
Con la celebrazione liturgica del mistero
                                            la sua origine nell’alto, da Dio; è formata   dove era ricoverato, riprendendo le for-
del Corpo e Sangue di Cristo, sebbene al
                                            da “coloro che amano” (“Amatevi gli uni       ze, ha rilasciato un’audio testimonianza
chiuso, abbiamo puntato il cuore a quel
                                            gli altri”: Gv 13,34) in quanto essi stessi   della sua esperienza che ha definito
pane spezzato che è Cristo, al suo Corpo
                                            “amati” (“come io ho amato voi”: Gv           “davvero dura”. «Ho camminato due o
che si fa nutrimento alla nostra fame e
                                            13,34 ). In questo triste momento di          tre giorni con la morte lucidamente.
povertà ravvivando la consapevolezza
                                            prova, il luminoso, forte e convincente                        Continua a pagina 2
che il “Corpus Domini” è anche la Chiesa di
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Però ne sono fuori. Sono grato e felice.         La preghiera di Abramo
Piano piano, con un po’ di riabilitazione,
torno alla vita normale»,ha detto il vesco-
vo ringraziando tutti per le preghiere e la
vicinanza. Di fronte alla morte – questo il
messaggio di monsignor Derio – «due
cose contano davvero: la fiducia in Dio e
le relazioni. Domenica 14 giugno, poi,
durante la prima Messa celebrata in pub-
blico, ha detto: Restano due cose: la fidu-
cia in Dio e le relazioni costruite seria-
mente. Io, anche se sono profondamente
credente, ho paura di morire, ma sin
dall’inizio, da quando, prima di intubar-
mi, il dottore mi ha detto che la situazio-
ne era seria, ho provato una pace incredi-
bile. Non mi sono mai sentito agitato e
spaventato.
E questo credo sia merito delle relazio-
ni». Nella lettera pastorale dello scorso Proseguendo nel ciclo di catechesi inau-        ghiera»: solo un figlio, infatti «è capace di
anno,Mons Olivero Derio aveva scritto:    gurate il 6 maggio scorso, il Papa aveva        arrabbiarsi con il papà e poi re-
“credo che la cura delle relazioni sia    parlato della preghiera di Abramo. Il qua-      incontrarlo». Da qui l’invito conclusivo
un pilastro per un serio miglioramen-     le, ha detto, è «l’uomo della Parola» per-      del Papa: «Impariamo da Abramo a pre-
to della nostra società. Così sogno che   ché «ascolta la voce di Dio e si fida» di       gare con fede, a dialogare, a discutere,
tutti possiamo fare un piccolo passo in   Lui, mostrando così che «la vita del cre-       ma sempre disposti ad accogliere la paro-
questa direzione”.                        dente» deve «concepirsi come vocazione,         la di Dio e a metterla in pratica. Con
Nella lettera alla diocesi del 19 maggio  cioè come chiamata, come luogo dove si          Dio, impariamo a parlare come un figlio
riprende il tema dicendo: “In questo iso- realizza una promessa».                         con il suo papà: ascoltarlo, rispondere,
lamento ci siamo resi conto che le rela-  Scorrendo le pagine della Bibbia si scopre      discutere». C’è una voce che risuona
zioni ci mancano come l’aria”. Perché le  come Abramo abbia vissuto «la preghiera         all’improvviso nella vita di Abramo. Una
relazioni sono vitali, non secondarie.Noi nella continua fedeltà a quella Parola, che     voce che lo invita a intraprendere un
siamo le relazioni che costruiamo.        periodicamente si affacciava lungo il suo       cammino che sa di assurdo: una voce che
                                          cammino». In sostanza, ha sottolineato il
Ciò significa riscoprire la “comunità”. Gli                                               lo sprona a sradicarsi dalla sua patria,
                                          Pontefice, nella sua vita «la fede si fa sto-
altri, la società sono una fortuna e noi ne                                               dalle radici della sua famiglia, per andare
siamo la parte viva.                      ria». Ed egli «con il suo esempio ci inse-      verso un futuro nuovo, un futuro diver-
L’abbiamo scoperto, ora proviamo a vi-    gna questo cammino, questa strada sulla         so. E tutto sulla base di una promessa, di
verlo. Non sprechiamo quest’occasione!    quale la fede si fa storia». Dio, infatti,      cui bisogna solo fidarsi. E fidarsi di una
E’, perciò, necessario crescere in questa «non è più visto solo nei fenomeni cosmi-       promessa non è facile, ci vuole coraggio.
fondamentale consapevolezza, crescere e   ci, come un Dio lontano, che può incute-        E Abramo si fidò.
vivere con impegno il nostro legame es-   re terrore. Il Dio di Abramo diventa il         La Bibbia tace sul passato del primo pa-
senziale o relazione con Dio e con gli    “mio Dio”, il Dio della mia storia perso-       triarca. La logica delle cose lascia suppor-
altri. Le nostre relazioni con il Signore nale, che guida i miei passi, che non mi        re che adorasse altre divinità; forse era un
nostro Gesù e con gli uomini, nostri fra- abbandona; il Dio dei miei giorni, il com-      uomo sapiente, abituato a scrutare il cielo
telli, vanno concretamente vissute e rea- pagno delle mie avventure; il Dio Provvi-       e le stelle. Il Signore, infatti, gli promette
lizzate con forza e costante impegno.     denza». Con la sua testimonianza Abramo         che la sua discendenza sarà numerosa
In definitiva urge riscoprire la          «diventa familiare di Dio, capace anche di      come le stelle che punteggiano il cielo.
Chiesa come comunità degli umani          discutere con Lui, ma sempre fedele»,           E Abramo parte. Ascolta la voce di Dio e
ed i valori essenziali della vita cre-    fino «alla prova suprema», quando il Si-        si fida della sua parola. Questo è impor-
dente: la fiducia, il dono, il rispetto   gnore «gli chiede di sacrificare proprio il     tante: si fida della parola di Dio. E con
delle meraviglie operate dal Signo-       figlio Isacco». Guardando a lui il cristiano    questa sua partenza nasce un nuovo modo
re nella storia.                          impara allora «a pregare con fede: ascol-       di concepire la relazione con Dio; è per
E in questa prospettiva, sarà fondamenta- tare il Signore, camminare, dialogare fino      questo motivo che il patriarca Abramo è
le rivedere il nostro modo di pensare e   a discutere». Perché, ha ribadito France-       presente nelle grandi tradizioni spirituali
vivere le relazioni.                     sco, anche «discutere» e «arrabbiarsi»          ebraica, cristiana e islamica come il per-
                                       GI con Dio può essere «una forma di pre-           fetto uomo di Dio, capace di sottomet-
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P AGINA 3                                                                                         I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA
tersi a Lui, anche quando la sua volontà si      trata: la sera del 23 novembre 1654. Non
rivela ardua, se non addirittura incom-          è il Dio astratto o il Dio cosmico, no. È il
                                                                                                   Laudato si’:
prensibile. Abramo è dunque l’uomo della         Dio di una persona, di una chiamata, il
Parola. Quando Dio parla, l’uomo diventa         Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe, il
                                                                                                 un Anno speciale
recettore di quella Parola e la sua vita il      Dio che è certezza, che è sentimento, che
luogo in cui essa chiede di incarnarsi.          è gioia. «La preghiera di Abramo si espri-
Questa è una grande novità nel cammino           me innanzitutto con azioni: uomo del
religioso dell’uomo: la vita del credente        silenzio, ad ogni tappa costruisce un alta-
comincia a concepirsi come vocazione,            re al Signore» (Catechismo della Chiesa Cat-
cioè come chiamata, come luogo dove si           tolica, 2570). Abramo non edifica un tem-
realizza una promessa; ed egli si muove          pio, ma dissemina il cammino di pietre
nel mondo non tanto sotto il peso di un          che ricordano il transito di Dio. Un Dio
enigma, ma con la forza di quella promes-        sorprendente, come quando gli fa visita
sa, che un giorno si realizzerà. E Abramo        nella figura di tre ospiti, che lui e Sara
credette alla promessa di Dio. Credette e        accolgono con premura e che annunciano
andò, senza sapere dove andava – così            loro la nascita del figlio Isacco
dice la Lettera agli Ebrei (cfr 11,8). Ma si     (cfr Gen 18,1-15). Abramo aveva cent’an-
fidò. Leggendo il libro della Genesi, sco-       ni, e sua moglie novanta, più o meno. E
priamo come Abramo visse la preghiera            credettero, si fidarono di Dio. E Sara, sua
nella continua fedeltà a quella Parola, che      moglie, concepì. A quell’età! Questo è il
periodicamente si affacciava lungo il suo        Dio di Abramo, il nostro Dio, che ci ac-
cammino. In sintesi, possiamo dire che           compagna. Così Abramo diventa familiare
nella vita di Abramo la fede si fa storia. La    di Dio, capace anche di discutere con Lui,     Papa Francesco ha indetto un Anno di
fede si fa storia. Anzi, Abramo, con la sua      ma sempre fedele. Parla con Dio e discu-       «attenzione al grido della Terra e dei po-
vita, con il suo esempio, ci insegna questo      te. Fino alla prova suprema, quando Dio        veri», per riprendere e approfondire l’en-
cammino, questa strada sulla quale la fede       gli chiede di sacrificare proprio il figlio    ciclica Laudato si’. «Siamo i figli del gran-
si fa storia. Dio non è più visto solo nei       Isacco, il figlio della vecchiaia, l’unico     de Re, capaci di leggere la sua firma in
fenomeni cosmici, come un Dio lontano,           erede. Qui Abramo vive la fede come un         tutto il creato, quel creato che oggi noi
che può incutere terrore. Il Dio di Abra-        dramma, come un camminare a tentoni            non custodiamo, ma in quel creato c’è la
mo diventa il “mio Dio”, il Dio della mia        nella notte, sotto un cielo questa volta       firma di Dio che lo ha fatto per amore»,
storia personale, che guida i miei passi,        privo di stelle. E tante volte succede an-     ha detto papa Francesco all’udienza gene-
che non mi abbandona; il Dio dei miei            che a noi, di camminare nel buio, ma con       rale del 20 maggio, avvicinandosi il 5°
giorni, il compagno delle mie avventure;         la fede. Dio stesso fermerà la mano di         anniversario della pubblicazione della
il Dio Provvidenza. Io mi domando e vi           Abramo già pronta a colpire, perché ha         prima enciclica sociale dedicata i temi del
domando: noi abbiamo questa esperienza           visto la sua disponibilità veramente totale    creato e delle creature. «Il Signore ci fac-
di Dio? Il “mio Dio”, il Dio che mi ac-          (cfr Gen 22,1-19). Fratelli e sorelle, im-     cia capire sempre più profondamente
compagna, il Dio della mia storia perso-         pariamo da Abramo, impariamo a pregare         questo e ci porti a dire grazie, e quel gra-
nale, il Dio che guida i miei passi, che non     con fede: ascoltare il Signore, cammina-       zie è una bella preghiera» ha aggiunto
mi abbandona, il Dio dei miei giorni?            re, dialogare fino a discutere. Non abbia-     all’Angelus della domenica successiva,
Abbiamo questa esperienza? Pensiamoci            mo paura di discutere con Dio! Dirò an-        prima di annunciare la sua decisione di
un po’. Questa esperienza di Abramo              che una cosa che sembra un’eresia. Tante       indire un Anno speciale dedicato alla ri-
viene testimoniata anche da uno dei testi        volte ho sentito gente che mi dice: “Sa,       flessione e alla preghiera sui temi del-
più originali della storia della spiritualità:   mi è successo questo e mi sono arrabbiato      la Laudato si’ (LS) che si concluderà il 24
il Memoriale di Blaise Pascal. Esso comin-       con Dio” “Tu hai avuto il coraggio di ar-      maggio 2021.
cia così: «Dio di Abramo, Dio di Isacco,         rabbiarti con Dio?” – “Sì, mi sono arrab-      La motivazione dell’enciclica
Dio di Giacobbe, non dei filosofi e dei          biato” “Ma questa è una forma di preghie-      Da quel momento si sono moltiplicate le
sapienti. Certezza, certezza. Sentimento.        ra”. Perché solo un figlio è capace di ar-     prese di posizione su questo annuncio e,
Gioia. Pace. Dio di Gesù Cristo». Questo         rabbiarsi con il papà e poi re-incontrarlo.    come         sempre         succede,       le
memoriale, scritto su una piccola perga-         Impariamo da Abramo a pregare con fe-          “interpretazioni” – ma non ce ne sarebbe
mena, e trovato dopo la sua morte cucito         de, a dialogare, a discutere, ma sempre        alcun bisogno – delle parole di papa Ber-
all’interno di un vestito del filosofo,          disposti ad accogliere la parola di Dio e a    goglio.
esprime non una riflessione intellettuale        metterla in pratica. Con Dio, impariamo        Le motivazioni infatti le ha già espresse lui
che un uomo sapiente come lui può con-           a parlare come un figlio con il suo papà:      stesso: «Oggi anche è il 5° anniversario
cepire su Dio, ma il senso vivo, speri-          ascoltarlo, rispondere, discutere. Ma tra-     dell’enciclica Laudato si’, con la quale si è
mentato, della sua presenza. Pascal anno-        sparente, come un figlio con il papà. Così     cercato di richiamare l’attenzione al grido
ta perfino il momento preciso in cui sentì       ci insegna Abramo a pregare.                  della Terra e dei poveri.
quella realtà, avendola finalmente incon-                                      Francesco                         Continua a pagina 4
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                                                  universale. Come hanno detto i vescovi          Gli accordi di Parigi hanno finito in questi
                                                  del Sudafrica, “i talenti e il coinvolgimen-    ultimi anni per rappresentare quasi la
Grazie all’iniziativa del Dicastero per il        to di tutti sono necessari per riparare il      cartina al tornasole delle convinzioni poli-
Servizio dello Sviluppo Umano Integrale,          danno causato dagli umani sulla creazione       tiche dei governi in merito al cambiamen-
la “Settimana Laudato si’”, che abbiamo           di Dio”. Tutti possiamo collaborare come        to climatico e la sua mitigazione. Nume-
appena celebrato, sboccerà in un Anno             strumenti di Dio per la cura della creazio-     rose sono state le iniziative a livello mon-
speciale di anniversario della Laudato si’,       ne, ognuno con la propria cultura ed            diale per avviare una vera e propria inver-
un Anno speciale per riflettere sull’enci-        esperienza, le proprie iniziative e capaci-     sione di tendenza di abitudini consolidate
clica, dal 24 maggio di quest’anno fino al
                                                  tà» (LS 14).                                    e stili di vita spesso decisamente contrari
24 maggio del prossimo anno. Invito tut-
                                                  Un quinquennio di iniziative                    agli impegni di COP21.
te le persone di buona volontà ad aderire,
                                                  In attesa degli eventi che verranno messi       Nella miriade di iniziative a seguito degli
per prendere cura della nostra casa comu-
                                                  in campo nei prossimi 12 mesi per cele-         accordi di Parigi fa riflettere, positiva-
ne e dei nostri fratelli e sorelle più fragili.
Sul sito verrà pubblicata la preghiera de-        brare questo Anno speciale, un modo per         mente, tutto un fervore in campo cattoli-
dicata a questo Anno. Sarà bello pregar-          valorizzarlo oggi, all’indomani del suo         co per diffondere anche i contenuti
la».                                              inizio, potrebbe essere ricordare cosa è        dell’enciclica sociale di papa Francesco.
Il richiamo all’«attenzione al grido della        accaduto in questi 5 anni trascorsi dalla       Anche le diocesi si sono mosse
Terra e dei poveri»: questa la motivazio-         pubblicazione della Laudato si’, sia a livel-   Nelle diocesi i temi della LS (e talvolta
ne alla stesura dell’enciclica, parola di         lo mondiale laico sia ecclesiale, in parti-     anche Parigi…) spesso hanno tenuto ban-
papa Bergoglio.                                   colare all’interno delle diocesi cattoliche.    co nelle diverse scuole di preparazione
Ma cosa ci chiede in occasione dei prossi-        L’evento più importante si è registrato a       sociale – dalla presentazione del testo ad
mi 12 mesi dell’Anno speciale di anniver-         livello globale nell’anno della pubblica-       un’ampia analisi dei contenuti e del con-
sario? Ci chiede, come «persone di buona          zione: dal 30 novembre al 12 dicembre           cetto di “ecologia integrale” – ma alcune
volontà», di «riflettere sull’enciclica,          2015 si è tenuta a Parigi la 21ª Conferen-      realtà sono andate anche oltre e, come a
aderire e prenderci cura della nostra casa        za delle Nazioni Unite sul cambiamento          Bologna e a Bolzano-Bressanone, ci si è
comune e dei nostri fratelli e sorelle più        climatico, nota come COP21 ed è a Pari-         messi all’opera per “sbriciolare” i temi
fragili» che sono i temi fondanti del docu-       gi che i 195 Paesi partecipanti hanno sot-      della LS alle comunità attraverso la pre-
mento pubblicato nel 2015.                        toscritto un accordo vincolante impe-           parazione di sussidi esplicativi e mirati
Non è un caso che tanti, soprattutto i            gnandosi ad agire per contenere per gli         alla propria realtà locale.
conservatori americani, abbiano prima             anni a venire l’innalzamento della tempe-       È questa la motivazione che ha mosso la
scoraggiato e poi sminuito la pubblicazio-        ratura media del pianeta entro i 2°C at-        diocesi bolognese per la stesura del sussi-
ne dell’enciclica, mentre ciò che sta a           traverso una serie di misure di mitigazio-      dio a cura del Tavolo diocesano per la
cuore al papa è proprio quel rivolgersi a         ne del riscaldamento (tra le più importan-      Custodia del creato e Nuovi Stili di vi-
tutte le persone di buona volontà, quelli         ti il progressivo abbandono dell’uso dei        ta Piccola guida a nuovi stili di vita per la
che sono pre-occupati delle sorti della           combustibili fossili…).                         custodia del creato o quella sudtirolese di
nostra casa comune.                               Riguardo agli accordi di Parigi non si può      Bolzano/Bressanone che ha predisposto
Ancora una volta è lui stesso a ricordarce-       dimenticare la netta contrarietà dell’at-       un vero e proprio Manuale per l’ambien-
lo: «Abbiamo bisogno di un confronto              tuale presidente degli Stati Uniti, Donald      te ad uso delle parrocchie, edito dall’Isti-
che ci unisca tutti, perché la sfida ambien-      Trump, mostrata fin dall’indomani della         tuto De Pace Fidei presso lo Studio teolo-
tale che viviamo, e le sue radici umane, ci       sua elezione, nonostante fossero apparsi        gico accademico di Bressanone.
riguardano e ci toccano tutti.                    proprio gli Stati Uniti il Paese più autore-    A Vittorio Veneto è stata preparata una
Il movimento ecologico mondiale ha già            vole ad aver firmato a Parigi (chi non          Scheda (molto densa) per aiutarne la let-
percorso un lungo e ricco cammino, e ha           ricorda la firma apposta dal vicepresiden-      tura: «Scheda di lavoro per approfondire
dato vita a numerose aggregazioni di cit-         te Kerry con in braccio la sua nipotina?        il Messaggio dell’enciclica Laudato si’ in
tadini che hanno favorito una presa di            «Un messaggio di speranza per le future         vista di un’azione pastorale nella nostra
coscienza. Purtroppo, molti sforzi per            generazioni»).                                  Chiesa».
cercare soluzioni concrete alla crisi am-         «Oggi qui dentro battiamo un record, ma         Per la cronaca occorre riconoscere che
bientale sono spesso frustrati non solo dal       là fuori la natura ne sta battendo altri»       c’è stato un documento “apripista”, nella
rifiuto dei potenti, ma anche dal disinte-        così Ban-ki Moon, allora segretario gene-       fattispecie la Guida FOCSIV (la Federazio-
resse degli altri.                                rale delle Nazioni Unite contemperava la        ne degli organismi cristiani di servizio
Gli atteggiamenti che ostacolano le vie di        soddisfazione di presiedere l’Assemblea         volontario internazionale) per le parroc-
soluzione, anche fra i credenti, vanno            mai cosi capace di unire il mondo su una        chie, che ha costituito un canovaccio di
dalla negazione del problema all’indiffe-         firma ad un trattato internazionale (in         non poco conto per quest’azione di aiuto
renza, alla rassegnazione comoda, o alla          tutto saranno 55 le firme apposte il primo      alla lettura (bisogna dire che anche la
fiducia cieca nelle soluzioni tecniche.           giorno e in quelli successivi si oltrepasse-    FOCSIV si è avvalsa a sua volta di mate-
Abbiamo bisogno di nuova solidarietà              rà il 94%).                                     riale già pubblicato come l’ottimo sussdio
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del Global Catholic Climate Movement).                 Sant’Antonio di Padova
Altre diocesi a livello globale hanno ope-
rato scelte diverse e forse più immediate        Maestro di sapienza e dottrina
e “concrete”, come a Chicago, dove il
card. Cupich ha avviato un monitoraggio
circa la valutazione energetica delle strut-
ture di proprietà della diocesi, tra cui
diverse scuole cattoliche, in vista di un
miglioramento (già molte comunità reli-
giose hanno scelto, a livello generale e
locale, politiche all’insegna del risparmio
energetico…).
Sul tema dell’approvvigionamento ener-
getico si gioca gran parte dell’attenzione
cattolica: dopo gli irlandesi e i belgi, an-
che i vescovi austriaci hanno aderito alla
campagna “Fossil Fuel Divestment” lan-
ciata dal Global Catholic Climate Move-
ment.
Il cardinale arcivescovo di Vienna, Chri-
                                    Nella Chiesa cattolica il 13 giugno è dedi-     d’Assisi, che gli affidò inizialmente l’uffi-
stoph Schönborn, ha dichiarato con la sua
                                    cato alla memoria liturgica di sant’Anto-       cio della predicazione e successivamente
autorevolezza: «Le risorse della Chiesa
                                    nio di Padova. La pietà popolare ha visto       il compito di insegnare la teologia ai frati.
non possono in alcun modo danneggiare
                                    sempre in lui il grande taumaturgo,             Non fu una decisione semplice quella di
la terra», e – dicono in Austria – ha fatto
                                    “l’inclito santo dei miracoli”, ma anche il     Francesco d’Assisi, che normalmente era
riflettere anche molti dei più scettici.
                                    padre dei poveri, a cui si richiama la tra-     molto diffidente verso lo studio, a causa
Sempre oltre Brennero altri pastori hanno
                                    dizionale distribuzione del “pane di            dei pericoli a esso connessi, quali l’allon-
scritto lettere pastorali che hanno per
                                    sant’Antonio”. Meno nota è invece la sua        tanamento dalla santa semplicità e il di-
oggetto i temi della Laudato si’, come il
                                    dimensione culturale, riconosciutagli           stacco da uno stile di vita povera ed umi-
vescovo Krautwaschl di Graz, che ha ri-
                                    ufficialmente dalla Chiesa con l’attribu-       le. L’atteggiamento diverso nei riguardi
chiamato sulla necessità di vacanze e tem-
                                    zione del titolo di “dottore della Chiesa”,     di Antonio e il compito dell’insegnamen-
po libero «sostenibili».            di cui il santo fu insignito da Pio XII il 16   to a lui affidato teneva conto della santa
Nessuno può immaginare oggi cosa si gennaio 1946.                                   vita del giovane frate portoghese come
potrà mettere in atto in questo Anno spe-
                                    Nato a Lisbona il 15 agosto 1195, entrò         anche della sua profonda preparazione
ciale, caratterizzato anche dall’emergenza
                                    quindicenne tra i Canonici regolari della       culturale.
sanitaria di Covid-19.              Santa Croce, trasferendosi successiva-          È nota la lettera che Francesco stesso
Nelle prossime settimane occorrerà far
                                    mente a Coimbra, ove ebbe modo di ac-           scrisse ad Antonio, mentre questi inse-
leva sulla creatività che ha caratterizzato il
                                    quistare una solida cultura biblica e patri-    gnava teologia prima a Bologna, poi a
quinquennio scorso, nella speranza che
                                    stica. L’evento che cambiò la sua vita fu il    Tolosa e a Montpellier in Francia. «Ho
ciascuno si senta chiamato in prima perso-
                                    ritorno dal Marocco dei resti mortali dei       piacere — cosí scriveva il santo di Assisi
na a raccogliere l’invito del papa per
                                    primi cinque martiri francescani, che           — che tu insegni la sacra teologia ai frati,
«aderire, prendere cura della nostra casa
                                    fecero emergere in lui l’ideale missiona-       purché in tale occupazione tu non estin-
comune e dei nostri fratelli e sorelle più
                                    rio, tanto da determinarlo nel 1220 a           gua lo spirito della santa orazione e devo-
fragili» (le misure per evitare di diffonde-
                                    seguirne le orme, mettendosi al seguito         zione, come è scritto nella Regola» (Fonti
re il contagio sono già un primo passo di
                                    di Francesco d’Assisi. Come è noto, l’e-        francescane 252).
attenzione a questi fratelli).      vento è stato recentemente ricordato da         Oltre all’insegnamento, Antonio di Pado-
In questi mesi abbiamo modificato stili di
                                    Papa Francesco nella lettera rivolta al         va era molto impegnato nella predicazio-
vita che credevamo ormai assodati, certo
                                    ministro generale dei Frati minori con-         ne e anche per questo ministero era ri-
occorre fare di più, per il creato e per i
                                    ventuali in occasione dell’ottavo centena-      chiesta una solida preparazione culturale
suoi abitanti, vicini e lontani.    rio della vocazione francescana di Fernan-      e una grande santità di vita. Si viveva in
Come dire: un Angelus da ricordare, fatti-
                                    do di Lisbona, che assunse nel nuovo or-        tempi dottrinalmente difficili, ove pullu-
vamente, lungo un Anno intero. Non  dine il nome di Antonio. Deciso a seguire       lavano ovunque — specialmente in Fran-
resta che mettersi all’opera.      l’esempio dei cinque missionari, si imbar-      cia — forti tendenze ereticali, e la Chiesa
                                    cò per recarsi in Africa, ma una forte          veniva fatta oggetto di attacchi indiscrimi-
      Maria Teresa Pontara Pederiva tempesta spinse la nave sulle coste della       nati dal punto di vista dottrinale e disci-
            Fonte: settimananews.it Sicilia, ove fece naufragio. Risalendo la       plinare.
                                    penisola, poté incontrare il Poverello                           Continua a pagina 6
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         Continua da pagina 5                     na, un fedele annunziatore della parola di         glio. La cura per i giovani e l’accompa-
                                                  Dio per spiegare e difendere le verità             gnarli a compiere scelte che aiutino a
Ovunque Antonio raccolse frutti di con-           della fede, un maestro di sapienza e di            impostare bene la loro vita costituiscono
versione e di rinnovamento spirituale,            dottrina per eliminare ogni ombra di dub-          — sull’esempio di Luigi Gonzaga — una
ricorrendo in vari casi anche ai suoi cari-       bio dalla mente dei fedeli e riscaldare il         priorità nella missione della Chiesa del
smi taumaturgici. Visse gli ultimi anni           loro cuore con la fiamma della carità e la         nostro tempo. La scommessa del Sinodo
prevalentemente a Padova, ove si spense           luce della verità.                                sui giovani è stata proprio riscoprire il
il 13 giugno 1231.                                            P. Vincenzo Criscuolo                  discernimento spirituale come strumento
Secondo Benedetto XIV, sono tre i requi-                 Fonte: Osservatore Romano                   particolarmente adatto per aiutare i gio-
siti richiesti per essere proclamati dottori                                                         vani a crescere senza ingabbiarli in pro-
della Chiesa: insignis vitae sanctitas, eminens    L’attualità della testimonianza                   spettive predefinite.
doctrina, declaratio summi pontificis. Per                 di san Luigi Gonzaga                      Il senso del pudore, la purezza di cuore, la
quanto riguarda la santità insigne, tra                                                              castità. Sono questi, insieme alla rinuncia
l’altro sempre riconosciuta ad Antonio di         Ventuno giugno, festa di san Luigi Gonza-          al governo del marchesato imperiale, gli
Padova anche quando era in vita, essa fu          ga. È trascorso appena un anno dalla con-          elementi della vita di Luigi in passato più
ufficialmente dichiarata da Gregorio ix,          clusione del Giubileo per i 450 anni dalla         evidenziati nell’agiografia e nella predica-
che lo aveva conosciuto personalmente e           sua nascita. Un anno di eventi molto bel-          zione popolare. Il senso del pudore ri-
aveva ascoltato le sue prediche, con bolla        li, celebrati un po’ in tutto il mondo, alla       manda alla coscienza vigilante a difesa
pontificia promulgata a Spoleto il 3 giu-         riscoperta del santo patrono della gioven-         della dignità della persona e dell’amore
gno 1232, cioè a meno di un anno dalla            tù. Quest’anno la ricorrenza appare anco-          autentico. La castità, da parte sua, non è
morte. Anche la dottrina eminente fu              ra una volta speciale: Luigi non è solo il         mai stata una virtù di moda, facile da pre-
apprezzata già durante la vita, soprattutto       santo delle grandi decisioni (rinuncia al          sentare e soprattutto da vivere: è dono
dai romani Pontefici. Gregorio ix vedeva          marchesato imperiale), della purezza di            del Signore. È amare con fedeltà, rispet-
negli interventi dottrinali antoniani un          cuore senza alcuna ombra di ambiguità,             tando la dimensione corporea senza che
mezzo potente per confermare la fede              della fedeltà agli studi, via concreta per         venga degradata a occasione di gratifica-
cattolica e respingere le dottrine etero-                                                                                         zione o di fuga
dosse. Sisto iv lodava in Antonio soprat-                                                                                         edonistica dalla
tutto la profonda sapienza delle cose divi-                                                                                       realtà.
ne e la dottrina che emergeva specialmen-                                                                                         Chi opera nel
te nel ministero della predicazione. Sisto                                                                                        mondo       dei
v lo considerava eminente in santità e                                                                                            giovani ricono-
dottrina e lo riteneva ripieno di sapienza                                                                                        sce come l’af-
divina. Pio XI metteva in evidenza in An-                                                                                         fettività e la
tonio la grande sapienza e la profonda                                                                                            corporeità
conoscenza delle Sacre scritture. Tali                                                                                            siano centrali,
espressioni ricevevano conferma sia in                                                                                            anche se oggi
varie espressioni liturgiche già a partire                                                                                        sono presenti
dal Medioevo, sia dall’edizione critiche                                                                                          molte ambigui-
delle sue prediche e da studi particolari.        realizzare con competenza un futuro a              tà. San Luigi ci invita a trovare strade
Mancava solo la dichiarazione del sommo           servizio della collettività. Il 2020 è l’anno      adeguate e coraggiose per far scoprire
Pontefice, che fu favorita da numerose            in cui Luigi risplende come il santo pro-          anche nel nostro tempo la bellezza della
lettere postulatorie inviate da grandi            tettore di coloro che hanno messo a ri-            sesta beatitudine: «Beati i puri di cuore,
esponenti della gerarchia ecclesiastica e         schio la propria vita per servire il prossi-       perché vedranno Dio» (Mt 5, 8).
da rilevanti istituzioni culturali. Dopo          mo, e magari l’hanno anche persa. Pro-             L’impegno nello studio. Quando morì, Luigi
aver considerato ogni cosa, Pio XII decise        prio come lui. Riprendiamo allora ancora           era ancora studente di teologia. Aiutare le
il 16 gennaio 1946 di concedere ad Anto-          una volta, sinteticamente, i messaggi cen-         giovani generazioni ad amare lo studio e a
nio di Padova il titolo di “dottore della         trali della sua vita. Il discernimento di Luigi,   integrarlo nella propria vita di fede è di-
Chiesa”.                                          che ci mostra come fin dalla prima adole-          mensione indispensabile per avere nella
Le relative litterae apostolicae o litterae       scenza sia stato in grado di ascoltare la          società persone che siano allo stesso tem-
decretales, promulgate in tale occasione,         voce dello Spirito e di lasciarsene guidare.       po testimoni credibili e operatori compe-
iniziavano significativamente con le paro-        Una intensa vita di preghiera lo rese sem-         tenti, contribuendo così al reale progres-
le: Exsulta, Lusitania felix; o felix Padua,      pre più unito a Dio: il discernimento e            so dell’umanità e alla cura della «casa
gaude. Noi potremmo dire: Exsulta et gau-         l’ascolto dello Spirito non lo hanno porta-        comune».
de, Sancta Mater Ecclesia, perché il Signore      to solo a una scelta puntuale per quanto           Luigi, martire nel servizio ai malati. È l’a-
ti ha concesso il dono di Antonio di Pado-        importante, ma sono divenuti in lui uno            spetto forse più bello della sua santità, la
va, un grande modello di santità per rin-         stile di vita, per “cercare e trovare” la          dimensione che rende in quest’anno
vigorire e incrementare la pratica cristia-       volontà di Dio ogni giorno e sempre me-            quanto mai attuale questo santo.
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P AGINA 7                                                                                             I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA
All’impegno negli studi Luigi seppe co-
niugare una profonda disponibilità a servi-                 Solennità del Corpus Domini
re senza riserva. In particolare Luigi si                             a Ravello
offrì per il servizio degli appestati, con-
traendo il morbo che lo strappò dal mon-          Il Corpus Domini è sicuramente                   renza, partecipando con viva fede e fer-
do il 21 giugno 1591. Fece così esperien-         una delle solennità più sentite a                vida adorazione ai divini Misteri.
za personale della malattia, della fragilità,     livello popolare, sia per il suo signifi-        La solennità del Corpus Domini è infatti
della sofferenza divenendo sempre più             cato, che richiama la presenza reale di          uno dei momenti più importanti dell’in-
“povero con Cristo povero”. Giovanni              Cristo nell’Eucaristia, sia per lo stile della   tero anno liturgico. Un’occasione per noi
Paolo II, nel quarto centenario della sua         celebrazione. In numerosi Paesi, tra cui         cristiani per valutare il nostro rapporto
morte (1991), lo proclamò patrono dei             l’Italia dal 1977, la celebrazione è stata       con Dio, mediante il Suo sacrificio eu-
malati di aids, “peste” di quella epoca.          spostata dal giovedì alla domenica succes-       caristico, memoriale della nostra salvezza.
Oggi, con un messaggio indirizzato alla           siva. In molte Chiese locali però, tra cui       Papa Francesco,nell’ omelia tenuta duran-
comunità dei gesuiti di Sant’Ignazio in                                                            te la celebrazione eucaristica del 14
Roma, dove risposano le sue spoglie, Pa-                                                           giugno scorso ha esortato I fedeli dicendo
pa Francesco addita in Luigi il modello e                                                          che: ‘’ È essenziale ricordare il bene ri-
il patrono di quanti hanno rischiato, senza                                                        cevuto: senza farne memoria diventiamo
riserve compromettendo talvolta anche la                                                           estranei a noi stessi, “passanti” dell’e-
propria vita, per soccorrere gli “appestati”                                                       sistenza; senza memoria ci sradichiamo
della nostra epoca, gli infermi colpiti da                                                         dal terreno che ci nutre e ci lasciamo por-
quel virus che sta devastando il mondo                                                             tare via come foglie dal vento. Fare me-
intero.                                                                                            moria invece è riannodarsi ai legami più
Uniti al Santo Padre, vogliamo ricordare                                                           forti, è sentirsi parte di una storia, è
nel giorno natale di san Luigi, tutti quei                                                         respirare con un popolo. La memoria non
medici e assistenti sanitari che hanno per-                                                        è una cosa privata, è la via che ci unisce a
so la vita per curare le persone infette.                                                          Dio e agli altri”
«Essi non hanno indietreggiato di fronte al                                                        Queste parole del Sommo Pontefice han-
pericolo del contagio, dando così una                                                              no risuonato nel cuore di tanti cristiani
meravigliosa testimonianza di servizio,                                                            che vivono, purtroppo, la loro esperienza
vissuto non soltanto come una professio-                                                           di fede in modo distratto, scialbo, senza
ne ma anche come una missione. Sono                                                                memoria.
stati “missionari” di solidarietà e di dedi-                                                       Anche qui a Ravello, la ricorrenza del
zione eroica!».                                                                                    Corpus Domini è stata celebrata in un’at-
Luigi Gonzaga è stato così. Aveva offerto                                                          mosfera festosa ma al contempo
se stesso a Dio con integrità di cuore, e                                                          riverente.
nel pieno della sua giovinezza non rispar-                                                         Già al mattino, il suono delle campane a
miò fatiche, seppe rischiare e curando i                                                           distesa ha annunciato l’inizio del giorno
malati perse la vita. La fresca testimonian-                                                       festivo. Successivamente, alle ore 10:00
za di un santo ancora molto popolare (in          obbligatoriamente Milano, anche alla luce        in Duomo, la Solenne celebrazione eu-
molti portano il suo nome), aiuti i parenti       della riforma del calendario ambrosiano,         caristica,cui ha fatto seguito un momento
delle vittime, soprattutto medici e infer-        la tradizione è rimasta invariata così che la    di Adorazione dinanzi a Gesù sacramenta-
mieri, a sentire i loro cari vivi in Dio e        celebrazione e la processione eucaristica        to durante il quale ciascuno ha avuto mo-
misticamente vicini nel cammino della             sono rimaste al giovedì. Così anche Ro-          do di presentare a Dio, nell’ intimo del
vita. Il suo esempio e la sua intercessione       ma fino al 2017 mentre già l’anno scorso         cuore, le proprie intenzioni di preghiera.
aiutino le giovani generazioni a concepire        il Papa aveva deciso di spostare alla dome-      La sera poi, alle ore 18:00 la Santa messa
la vita come servizio e gustare la verità         nica la processione del Corpus Domini,           vespertina, cui hanno preso parte alcuni
della Parola del Signore che afferma: «C’è        celebrando la Solennità a Ostia, come            sacerdoti di Ravello e molte autorità civili
più gioia nel dare che nel riceve-                Paolo VI nel 1968.                               come il Sindaco e l’amministrazione co-
re» (At 20, 35).                                 Quest’anno, dato il momento particolare          munale, oltre al comandante dei vigili
                                                  che stiamo vivendo, la Solennità del Cor-        urbani dott. Giuseppe De Stefano. La
                       Massimo Nevola             pus Domini è stata celebrate dalla Chiesa        solenne liturgia,presieduta dal Parroco
  Superiore della comunità di Sant’Ignazio in     in una forma più intimistica e ridotta ma        Don Angelo Mansi con la presenza dei
Roma e assistente nazionale della Comunità di     non per questo meno sentita. Seppure             concelebranti Don Giuseppe Imperato,
                                 vita cristiana   senza le tradizionali processioni eucaris-       Fra Markus Reichenbach, e Don Raffaele
       Fonte: Osservatore Romano                  tiche e senza le tradizionali infiorate, il      Ferrigno,è stata animata dal giovane e
                                                  popolo cristiano ugualmente ha colto             talentuoso organista Filippo Amato e da
                                                  l’importanza straordinaria di tale ricor-        alcuni membri del coro parrocchiale, il
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servizio liturgico, invece, è stato curato
dai ministranti del Duomo di Ravello.                     Feste Patronali 2020:
Nel corso dell' Omelia Don Angelo ha                     una grande opportunità!
ricordato la bontà del nostro Dio che ci ha
amato così tanto da donarsi interamente a                                                       alle piccole cose: essa riesce a
noi. Un pensiero particolare è poi andato                                                       mettere insieme quanti nella vita
a tutti i sindaci scomparsi, in una festa,                                                      ordinaria caricano le baionette
quella del Corpus Domini, che simbo-                                                            nelle proprie trincee personali,
leggia l' unione tra il civile ed il religioso.                                                 dà un pizzico di serenità a quanti
In seguito, durante la preghiera dei fedeli,                                                    quotidianamente portano con
Don Angelo ha rivolto un pensiero anche                                                         responsabilità la propria croce,
ai bambini che quest’anno avrebbero                                                             infonde speranza anche nei cuori
dovuto ricevere l' Eucaristia per la prima                                                      più duri e riluttanti all’amore di
volta,assicurando loro l’accompagnamen-                                                         Dio.
to spirituale mediante la preghiera. Al                                                         Da bambino, come tutti, ero
termine delle intenzioni di preghiera si è                                                      meravigliato dalle note gioiose
colta l' occasione per benedire il nuovo                                                        delle Bande musicali, daii colori
Ombrello d’onore comprato apposita-                                                             stupefacenti dei fuochi pirotecni-
mente per la grande solennità del Corpus                                                        ci, dalle luci delle magnifiche
Domini.                                                                                         luminarie: tutti segni che spingo-
All’epilogo della celebrazione eucaristica                                                      no a lasciare per qualche giorno
vi è stato nuovamente un momento di                                                             le preoccupazioni, le ansie, le
adorazione eucaristica animato da canti
                                      Torna l’estate e, con essa, ridiventano         paure, e cedono il posto alle manifestazio-
solenni e da dolci melodie. Concluso il
                                      protagonisti riti che sanno di antico: le       ni del vitalismo proprio della cultura del
tempo di adorazione, il Parroco, con in
                                      passeggiate con gli amici, i banchetti sera-    nostro popolo. Quei segni che quest’an-
mano il Santissimo, il Sindaco e gli altri
                                      li, i lunghi momenti di riflessione. Il canto   no, a motivo delle restrizioni per il conte-
                                      degli uccelli sembra farsi più forte, il pro-
sacerdoti, si sono recati all’esterno per la                                          nimento della pandemia da Covid-19, le
                                      fumo dei fiori più intenso e l’euforia del
Solenne benedizione eucaristica. All’usci-                                            Diocesi della Campania hanno preferito
                                      caldo mediterraneo risveglia in ciascuno,
ta della Chiesa era stato allestito, come da                                          mettere da parte, ridimensionando i fe-
                                      al termine della stagione fredda, la voglia
tradizione, il consueto “tappeto di fiori”                                            steggiamenti ai soli momenti liturgici,
                                      di far festa.
opera di alcuni ragazzi di Ravello, sapien-                                           abolendo finanche le processioni con la
                                      Le feste patronali rappresentano per le
temente guidati dalla direzione artistica                                             Statua del S. Patrono. Una decisione,
di Chiara Palumbo.                    nostre comunità, come del resto in gran         questa, che, nel mentre ci lascia pensosi e
Un momento molto sentito dai cittadiniparte del Sud Italia, non solo un tempo         tristi, deve indurci alla riflessione e a fare,
                                      importante del cammino di fede, ma so-
ravellesi, molti presenti infatti alla vista                                          come vuole la proverbiale espressione, di
                                      prattutto il momento di incontro di una
del Ss.mo Sacramento si sono genuflessi                                               necessità virtù. È giunto il tempo, infatti,
prima che Don Angelo impartisse, per  comunità viva che vive la gioia della comu-     di tornare a porre al centro dell’attenzio-
                                      nione spirituale. Essa si configura come
opera dello Spirito Santo, la benedizione                                             ne di questi momenti il tanto vituperato
sull' intera città.                   un luogo in cui riconoscere la propria          Essenziale, con la maiuscola, presente
                                      identità, aldilà dei miti e delle chimere del
Al rientro, con la recita delle litanie eu-                                           più sulle nostre labbra nelle nostre opere.
                                      mondo nelle quali spesso rischiamo di
caristiche e la deposizione eucaristica, si è                                         Penso sia giusto precisare, al fine di evita-
conclusa la solenne giornata.         disperderci; un’opportunità per riscoprire      re fraintendimenti, che lo scrivente non
                                      la genuinità indicataci dall’innocenza dei
Anche quest ‘anno, nonostante le numer-                                               serba alcun tipo di remore per le feste, né
                                      bambini che tendono la piccola mano,
ose difficoltà legate all' emergenza Covid,                                           per i classici apparati esteriori di cui è
                                      segno evidente di uno slancio che sa di
la nostra comunità è riuscita a vivere la                                             fiero sostenitore. Al contrario, ciò che mi
Solennità del Corpus Domini in modo   abbandono incondizionato, al simulacro          preme sottolineare è l’incombente peri-
compito, festoso e devoto. Tutto ciò èdel proprio Santo Patrono, con la stessa        colo, comune a molti, di confondere il
                                      fiducia con la quale ci si rivolge ad un
segno di una elevata maturità spirituale,                                             contenente per il contenuto, la tentazione
                                      fratello maggiore o ad un papà; il momen-
che dovrà crescere ancora con l’aiuto di                                              di intendere proprio questi come l’essen-
Dio.                                  to del ricongiungimento con le proprie          za vera della festa, la conditio sine qua non
                                      radici di quanti sono dispersi oltre i nostri
Possa perciò valere per ciascuno di noi                                               del giorno più bello per intere comunità
                                      paesi, dai quali si sono allontanati per
l'alto monito di San Paolo che ,nella Sua                                             che rischiano di promuovere bande, fuo-
                                      cercar fortuna e garantire alle proprie
lettera ai Romani,affermava “ Tutto con-                                              chi, luci e processioni più per il proprio
                                      famiglie una certa serenità economica.
corre al bene, per quelli che amano Dio,                                              gusto e godimento che per onorare real-
                                      Non solo: ‘a fest’ ha un potere silenzioso,
per coloro che sono stati chiamati secon-                                             mente il santo patrono. Le feste sono pri-
do il suo disegno”!                  spesso poco scorgibile con dagli occhi ma       ma di tutto dei forti momenti di riflessio-
                     Lorenzo Imperato tangibile con un cuore attento e incline        ne per una comunità cristiana che intende
Fonte viva della fede e delle relazioni - Il Vescovado
P AGINA 9                                                                                 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA
mettersi alla scuola del proprio santo Pa-
trono, imparare dalla sua testimonianza
che condurre un’esistenza alla luce del
                                                          La scuola
Vangelo è realmente possibile. Gli appara-
ti, ben vengano, sono l’espressione di
                                                  al tempo di una pandemia
quella sfera creativa, propriamente uma-                                                                     vid: gli studenti, i geni-
na, che da un lato spinge le comunità a                                                                      tori che sbirciavano, lo
rendere manifesta una gioia interiore, e                                                                     schermo di un Pc, le
dall’altro a stimolare lo spirito rendendo                                                                   pareti della casa, file da
ancor più appetibile un evento straordina-                                                                   inviare.
rio che si colloca nell’ordinarietà della                                                                    Vista così potrebbe
vita. Alla bellezza del messaggio che giun-                                                                  sembrare riduttiva e
ge a noi dai santi patroni per il tramite                                                                    invece a me pare che la
della Chiesa, è associato tutto ciò che di                                                                   scuola vissuta così abbia
bello l’ingegno umano è in grado di pro-                                                                     permesso di riscoprire
durre. Come affermava Mons. Filippo                                                                          il senso della familiarità
Santoro, arcivescovo di Taranto: «le illu-                                                                   con la cultura, la condi-
minazioni, la musica, ecc. sono tutte cose                                                                   visione dello sforzo, la
che arricchiscono il senso della Fede»,                                                                      curiosità della ricerca,
arricchire, e non sostituire, perché ci per-                                                                 la          responsabilità
mettono di «Celebrare la bellezza dellaNon eravamo preparati! E’ una presa di            dell’impegno. Valori questi che in un
nostra fede a partire dal cuore ma anche
                                       coscienza che fatta a posteriori ci obbliga a     mondo che “fuggiva” erano quasi ormai
con i segni esterni», «Così la Chiesa da un
                                       fare i conti con la fragilità dei nostri siste-   sconosciuti ma che hanno bussato violen-
segno della sua presenza attraverso la bel-
                                       mi sociali, educativi, associativi ed anche       temente alla porta delle nostre case.
lezza».                                ecclesiali. E il rischio maggiore che si cor-     La scuola e la cultura diventano così mo-
Ai Parroci l’onere di saper svelare il mi-
                                       re - ora - è percepire in futuro non come         mento di comunione e condivisione fra
stero nascosto dietro ciò che spesso viene
                                       una opportunità e un dono ma come una             generazioni. Momento di dialogo, di ap-
                                       fonte di paura e incertezza.
chiamato tradizione ma che si rivela, in                                                 profondimento, di stupore…..di fatica
                                       La maggiore difficoltà nell’affrontare l’e-
ultima analisi, come vuota incrostazione                                                 condivisa. La sfida educativa non potrà più
                                       mergenza è stata vissuta dalla scuola: un
folcloristica. A loro il compito di sapere                                               fare a meno di questi valori se vorrà essere
                                       vero terremoto. Ci si è dovuti districare
illuminare, non con variopinte lampadine                                                 vera formazione e non indottrinamento,
                                       tra pc, piattaforme, codici di accesso, mi-
ma attraverso la sapiente parola, la vita di                                             preparazione alla vita e non una ricerca
                                       crofoni, web-cam capendo che le nuove
quanti approfittano della festa per fare una                                             solo di un “buon voto”.
                                       tecnologie erano l’unico salvagente per
pulizia interiore e riprendere il cammino                                                Viviamo in un territorio che ci interroga
                                       poter permettere alla cultura di continua-
con spirito rinnovato, di far luce in modo                                               con le sue bellezze, la sua storia, la sua
del tutto nuovo su un messaggio antico,re a formare le persone.                          cultura e un primo compito da svolgere
                                       Per i genitori, per me genitore, in questo
quale quello evangelico, facendolo risplen-                                              potrebbe essere certamente quello di con-
                                       periodo avere un figlio ed essere alle prese
dere nella sua incontenibile bellezza, quasi                                             tagiarci di stupore. Un altro impegno po-
                                       con i collegamenti quotidiani ha permesso
a modo di rosa pirotecnica, tangibile attra-                                             trebbe essere quello di vedere nella comu-
                                       di rivivere, di ritrovarsi a fare i conti con
verso le più semplici categorie umane, e                                                 nicazione il farci diventare stretti i pensieri
facendolo echeggiare armonioso come le paure ed emozioni che si pensava apparte-         che ci riportano solo al passato: abbiamo il
                                       nere ormai al passato.
note festanti della banda musicale perché                                                futuro tra le mani e lo dobbiamo abbrac-
                                       Tra i doni inaspettati di questo periodo
possa arrivare lontano, nel profondo dei                                                 ciare e vivere in pienezza. Ci sarebbe poi
                                       buio c’è quello di ritrovarti nuovamente
cuori più duri. A noi laici, invece, il com-                                             la sfida della riscoperta della cultura vissu-
                                       bambino mentre guidi le manine insicure
pito di saper resistere a questo digiuno                                                 ta con la famiglia: genitori e figli che sanno
forzoso di esteriorità per saper megliodei tuoi figli sulla tastiera o mentre cerchi     rileggere insieme una pagina o ammirare
                                       di mettere a fuoco un video.
gustare la genuinità di un messaggio impe-                                               un paesaggio.
gnativo, estremamente semplice perché aRimani stordito a guardare e a pensare che        Allora il compito della scuola diventa così
                                       il tempo, irrimediabilmente, te lo sta por-
servizio dei semplici. Possano i nostri San-                                             il luogo della bellezza, della formazione
                                       tando via, e pure su quella sedia c’è la
ti patroni libarci dalle incursioni dell’invi-                                           allo stupore e dell’incentivo alla curiosità.
                                       parte più importante di te che fissa lo
dia, dell’indifferenza, della divisione, delle                                           E mi pare che le premesse ci siano tut-
manie di protagonismo, dalla superbia: schermo, un minuto prima eri il suo mon-          te…… non so cosa effettivamente possa
                                       do e la sua àncora, un attimo dopo si lan-
tutti mali che fuochi, lampadine e banda                                                 salvare il mondo ma l’educazione alla bel-
sanno ben camuffare ma per soli pochi  cia da solo e tu non esisti più, non ti volge     lezza e alla cultura aiuteranno a costruire
                                       più lo sguardo, va sicuro per la sua strada,
giorni l’anno e che in questo tempo è pos-                                               cieli e terre veramente nuove.
                                       espone, gesticola, sorride.
sibile scalfire con maggiore efficacia!                                                                        Gennaro Pierri
                       Francesco Reale Questa è stata la scuola al tempo del Co-                      teologo e libero pensatore
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P AGINA 10                                                                                            I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA

    Abolire la guerra unica speranza per l'umanità
Uno stralcio del discorso pronun-                oggi quei bambini sono per me il simbolo         prie attività in ambito medico con l’inclu-
ciato da Gino Strada, fondatore e                vivente delle guerre contemporanee, una          sione di centri pediatrici e reparti mater-
Direttore Esecutivo di EMERGEN-                  costante forma di terrorismo nei confron-        nità, centri di riabilitazione, ambulatori e
CY, nel corso della cerimonia di                 ti dei civili.                                   servizi di pronto soccorso.
consegna a Stoccolma del "Right                  Alcuni anni fa, a Kabul, ho esaminato le         L’origine e la fondazione di EMERGEN-
Livelihood          Award       2015",      il   cartelle cliniche di circa 1200 pazienti per     CY, avvenuta nel 1994, non deriva da una
"premio Nobel alternativo".                      scoprire che meno del 10% erano presu-           serie di principi e dichiarazioni. È stata
Onorevoli Membri del Parlamento, ono-            mibilmente dei militari.                         piuttosto concepita su tavoli operatori e
revoli membri del Governo svedese,               Il 90% delle vittime erano civili, un            in corsie d’ospedale.
membri della Fondazione RLA, colleghi            terzo dei quali bambini. È quindi                Curare i feriti non è né generoso né
vincitori del Premio, Eccellenze, amici,         questo "il nemico"? Chi paga il prezzo           misericordioso, è semplicemente
signore e signori.                               della guerra?                                    giusto. Lo si deve fare.
È per me un grande onore ricevere que-           Nel secolo scorso, la percentuale di civili      In 21 anni di attività, EMERGENCY ha
sto prestigioso riconoscimento, che consi-       morti aveva fatto registrare un forte in-        fornito assistenza medico-chirurgica a
dero un segno di apprezzamento per l’ec-         cremento passando dal 15% circa nella            oltre 6,5 milioni di persone. Una goccia
cezionale lavoro svolto dall’organizzazio-       prima guerra mondiale a oltre il 60%             nell’oceano, si potrebbe dire, ma quella
ne umanitaria EMERGENCY in questi 21             nella seconda. E nei 160 e più “conflitti        goccia ha fatto la differenza per molti. In
anni, a favore delle vittime della guerra e      rilevanti” che il pianeta ha vissuto dopo la     qualche modo ha anche cambiato la vita di
della povertà.                                   fine della seconda guerra mondiale, con          coloro che, come me, hanno condiviso
Io sono un chirurgo. Ho visto i feriti (e i      un costo di oltre 25 milioni di vite uma-        l’esperienza di EMERGENCY.
morti) di vari conflitti in Asia,                                                                                  Ogni volta, nei vari conflit-
Africa, Medio Oriente, Ame-                                                                                        ti nell’ambito dei quali
rica Latina e Europa. Ho ope-                                                                                      abbiamo lavorato, indipen-
rato migliaia di persone, ferite                                                                                   dentemente da chi combat-
da proiettili, frammenti di                                                                                        tesse contro chi e per quale
bombe o missili.                                                                                                   ragione, il risultato era
A Quetta, la città pakistana                                                                                       sempre lo stesso: la guerra
vicina al confine afgano, ho                                                                                       non significava altro che
incontrato per la prima volta                                                                                      l’uccisione di civili, morte,
le vittime delle mine antiuo-                                                                                      distruzione. La tragedia
mo. Ho operato molti bambini                                                                                       delle vittime è la sola verità
feriti dalle cosiddette “mine                                                                                      della guerra.
giocattolo”, piccoli pappagalli                                                                                    Confrontandoci quotidia-
verdi di plastica grandi come                                                                                      namente con questa terri-
un pacchetto di sigarette.                                                                                         bile realtà, abbiamo conce-
Sparse nei campi, queste armi                                                                                      pito l’idea di una comunità
aspettano solo che un bambino curioso le         ne, la percentuale di vittime civili si aggi-    in cui i rapporti umani fossero fon-
prenda e ci giochi per un po’, fino a quan-      rava costantemente intorno al 90% del            dati sulla solidarietà e il rispetto
do esplodono: una o due mani perse,              totale, livello del tutto simile a quello        reciproco.
ustioni su petto, viso e occhi. Bambini          riscontrato nel conflitto afgano.                In realtà, questa era la speranza condivisa
senza braccia e ciechi. Conservo ancora          Lavorando in regioni devastate dalle guer-       in tutto il mondo all’indomani della se-
un vivido ricordo di quelle vittime e l’a-       re da ormai più di 25 anni, ho potuto            conda guerra mondiale. Tale speranza ha
ver visto tali atrocità mi ha cambiato la        toccare con mano questa crudele e triste         condotto all’istituzione delle Nazioni
vita.                                            realtà e ho percepito l’entità di questa         Unite, come dichiarato nella Premessa
Mi è occorso del tempo per accettare             tragedia sociale, di questa carneficina di       dello Statuto dell’ONU: “Salvare le
l’idea che una “strategia di guerra” possa       civili, che si consuma nella maggior parte       future generazioni dal flagello della guer-
includere prassi come quella di inserire,        dei casi in aree in cui le strutture sanitarie   ra, che per due volte nel corso di questa
tra gli obiettivi, i bambini e la mutilazione    sono praticamente inesistenti.                   generazione ha portato indicibili afflizioni
dei bambini del “Paese nemico”. Armi             Negli anni, EMERGENCY ha costruito e             all’umanità, riaffermare la fede nei diritti
progettate non per uccidere, ma per in-          gestito ospedali con centri chirurgici per       fondamentali dell’uomo, nella dignità e
fliggere orribili sofferenze a bambini in-       le vittime di guerra in Ruanda, Cambogia,        nel valore della persona umana, nell’u-
nocenti, ponendo a carico delle famiglie e       Iraq, Afghanistan, Sierra Leone e in molti       guaglianza dei diritti degli uomini e delle
della società un terribile peso. Ancora          altri Paesi, ampliando in seguito le pro-        donne e delle nazioni grandi e piccole”.
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