Fonte viva della fede e delle relazioni - Il Vescovado
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P AGINA 1 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA Per una Chiesa Viva A NNO XVI - N. 6 – L UGLIO 2020 P ERIODICO DELLA COMUNITÀ ECCLESIALE DI RAVELLO WWW . CHIESARAVELLO . IT WWW . RAVELLOINFESTA . IT WWW . MUSEODUOMORAVELLO . COM D Fonte viva della fede e delle relazioni Alla chiesa che nelle prime Domeniche Cristo, fratelli concreti radunati dall’a- messaggio del Signore che scaturisce dello scorso mese ha celebrato, sia pure more e uniti nella condivisione di quel dalla celebrazione di questo ineffabile nell’ambito riservato dei sacri edifici e inPane e di quel Calice santissimi. Un Pane mistero di Dio, è un invito a contemplare assenza di popolo, la mirabile liturgia ed un Calice che però non sono a basso il suo volto paterno che è soprattutto del mistero di Dio, Uno e Trino e del prezzo, né sono realtà banalmente conso- relazione e dono; riconoscere in Dio la suo incommensurabile Amore misericor- latorie, ma sono Cristo, sono Cristo che sorgente delle relazioni native fondanti dioso, visibilmente espresso nella uma- ci chiede accesso ( se mi accogliete- nel rapporto essenziale ovvero nelle au- nizzazione del Figlio Unigenito in Cristo, credere)per farci suo Corpo ancora visi- tentiche relazioni di fede ed amore da il Signore ha rivolto un dolce, suadente e bile al mondo in questo oggi storico; suo vivere con Dio, nostro Creatore e Padre paterno invito. Corpo che prolunga la sua azione di rac- e con tutti gli uomini, figli di Dio e no- contare Dio alla storia degli uomini, di stri fratelli. L’ indicibile Mistero di grazia, meraviglia raccontarlo come Evangelo di pace e di L’ho avvertito profondamente nel cuore delle meraviglie che, ancora oggi, nel salvezza, come Evangelo di comunione. leggendo in questi giorni difficili di pan- Segno del Pane e del Vino, demia quanto ha scritto il Ve- del Corpo e del Sangue di scovo di Pinerolo, Mons. Oli- Cristo, nel Sacramento dell’ vero Derio: nella vita solo due Eucaristia rinnova per noi l’ cose contano davvero: la Incarnazione del Figlio di fede in Dio e le relazioni. Dio, reclama dalla Chiesa Mons. Derio Olivero ha scritto profonda consapevolezza di un messaggio molto forte alla questa inestimabile grazia e sua diocesi sull’importanza del- convinta e generosa acco- le relazioni. Alla fine di aprile, glienza del dono cui rispon- dal suo letto d’ospedale ha rive- dere prontamente con corag- lato: “Ho fatto, per almeno un gio e impegno. giorno e mezzo,esperienza di In questi momenti difficili, L’Eucaristia è il sacramento della carità, Dio, come se fosse fisicamente lì, quasi con il soccorso della parola del Signore dell’Agape, in cui il dono di Dio agli uo- come se potessi toccarlo. E mi sono reso che costantemente promette di vegliare mini è la piena narrazione del suo amore conto che nella vita solo due cose con- sul suo popolo, ed assisterlo nelle sue per loro e la fonte del loro amarsi come tano davvero:la fede in Dio e le rela- necessità, abbiamo sperimentato la grazia Cristo li ha amati. E la Chiesa, comunità zioni”. Egli aveva scritto una lettera pa- e il dono della Divina Presenza nella che nasce dall’Eucaristia è costituita storale sul tema delle relazioni dal tito- storia a sostegno delle umane fragilità e dall’insieme dei “donanti”, dei “capaci di lo”Parole per camminare”. delle innumerevoli sofferenze dell’ora dono” perché essi stessi “destinatari di E dopo la notizia della guarigione presente. dono”, in un circuito di donazione che ha dal Covid19, dall’Ospedale di Pinerolo Con la celebrazione liturgica del mistero la sua origine nell’alto, da Dio; è formata dove era ricoverato, riprendendo le for- del Corpo e Sangue di Cristo, sebbene al da “coloro che amano” (“Amatevi gli uni ze, ha rilasciato un’audio testimonianza chiuso, abbiamo puntato il cuore a quel gli altri”: Gv 13,34) in quanto essi stessi della sua esperienza che ha definito pane spezzato che è Cristo, al suo Corpo “amati” (“come io ho amato voi”: Gv “davvero dura”. «Ho camminato due o che si fa nutrimento alla nostra fame e 13,34 ). In questo triste momento di tre giorni con la morte lucidamente. povertà ravvivando la consapevolezza prova, il luminoso, forte e convincente Continua a pagina 2 che il “Corpus Domini” è anche la Chiesa di
P AGINA 2 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA Continua dalla prima pagina Però ne sono fuori. Sono grato e felice. La preghiera di Abramo Piano piano, con un po’ di riabilitazione, torno alla vita normale»,ha detto il vesco- vo ringraziando tutti per le preghiere e la vicinanza. Di fronte alla morte – questo il messaggio di monsignor Derio – «due cose contano davvero: la fiducia in Dio e le relazioni. Domenica 14 giugno, poi, durante la prima Messa celebrata in pub- blico, ha detto: Restano due cose: la fidu- cia in Dio e le relazioni costruite seria- mente. Io, anche se sono profondamente credente, ho paura di morire, ma sin dall’inizio, da quando, prima di intubar- mi, il dottore mi ha detto che la situazio- ne era seria, ho provato una pace incredi- bile. Non mi sono mai sentito agitato e spaventato. E questo credo sia merito delle relazio- ni». Nella lettera pastorale dello scorso Proseguendo nel ciclo di catechesi inau- ghiera»: solo un figlio, infatti «è capace di anno,Mons Olivero Derio aveva scritto: gurate il 6 maggio scorso, il Papa aveva arrabbiarsi con il papà e poi re- “credo che la cura delle relazioni sia parlato della preghiera di Abramo. Il qua- incontrarlo». Da qui l’invito conclusivo un pilastro per un serio miglioramen- le, ha detto, è «l’uomo della Parola» per- del Papa: «Impariamo da Abramo a pre- to della nostra società. Così sogno che ché «ascolta la voce di Dio e si fida» di gare con fede, a dialogare, a discutere, tutti possiamo fare un piccolo passo in Lui, mostrando così che «la vita del cre- ma sempre disposti ad accogliere la paro- questa direzione”. dente» deve «concepirsi come vocazione, la di Dio e a metterla in pratica. Con Nella lettera alla diocesi del 19 maggio cioè come chiamata, come luogo dove si Dio, impariamo a parlare come un figlio riprende il tema dicendo: “In questo iso- realizza una promessa». con il suo papà: ascoltarlo, rispondere, lamento ci siamo resi conto che le rela- Scorrendo le pagine della Bibbia si scopre discutere». C’è una voce che risuona zioni ci mancano come l’aria”. Perché le come Abramo abbia vissuto «la preghiera all’improvviso nella vita di Abramo. Una relazioni sono vitali, non secondarie.Noi nella continua fedeltà a quella Parola, che voce che lo invita a intraprendere un siamo le relazioni che costruiamo. periodicamente si affacciava lungo il suo cammino che sa di assurdo: una voce che cammino». In sostanza, ha sottolineato il Ciò significa riscoprire la “comunità”. Gli lo sprona a sradicarsi dalla sua patria, Pontefice, nella sua vita «la fede si fa sto- altri, la società sono una fortuna e noi ne dalle radici della sua famiglia, per andare siamo la parte viva. ria». Ed egli «con il suo esempio ci inse- verso un futuro nuovo, un futuro diver- L’abbiamo scoperto, ora proviamo a vi- gna questo cammino, questa strada sulla so. E tutto sulla base di una promessa, di verlo. Non sprechiamo quest’occasione! quale la fede si fa storia». Dio, infatti, cui bisogna solo fidarsi. E fidarsi di una E’, perciò, necessario crescere in questa «non è più visto solo nei fenomeni cosmi- promessa non è facile, ci vuole coraggio. fondamentale consapevolezza, crescere e ci, come un Dio lontano, che può incute- E Abramo si fidò. vivere con impegno il nostro legame es- re terrore. Il Dio di Abramo diventa il La Bibbia tace sul passato del primo pa- senziale o relazione con Dio e con gli “mio Dio”, il Dio della mia storia perso- triarca. La logica delle cose lascia suppor- altri. Le nostre relazioni con il Signore nale, che guida i miei passi, che non mi re che adorasse altre divinità; forse era un nostro Gesù e con gli uomini, nostri fra- abbandona; il Dio dei miei giorni, il com- uomo sapiente, abituato a scrutare il cielo telli, vanno concretamente vissute e rea- pagno delle mie avventure; il Dio Provvi- e le stelle. Il Signore, infatti, gli promette lizzate con forza e costante impegno. denza». Con la sua testimonianza Abramo che la sua discendenza sarà numerosa In definitiva urge riscoprire la «diventa familiare di Dio, capace anche di come le stelle che punteggiano il cielo. Chiesa come comunità degli umani discutere con Lui, ma sempre fedele», E Abramo parte. Ascolta la voce di Dio e ed i valori essenziali della vita cre- fino «alla prova suprema», quando il Si- si fida della sua parola. Questo è impor- dente: la fiducia, il dono, il rispetto gnore «gli chiede di sacrificare proprio il tante: si fida della parola di Dio. E con delle meraviglie operate dal Signo- figlio Isacco». Guardando a lui il cristiano questa sua partenza nasce un nuovo modo re nella storia. impara allora «a pregare con fede: ascol- di concepire la relazione con Dio; è per E in questa prospettiva, sarà fondamenta- tare il Signore, camminare, dialogare fino questo motivo che il patriarca Abramo è le rivedere il nostro modo di pensare e a discutere». Perché, ha ribadito France- presente nelle grandi tradizioni spirituali vivere le relazioni. sco, anche «discutere» e «arrabbiarsi» ebraica, cristiana e islamica come il per- GI con Dio può essere «una forma di pre- fetto uomo di Dio, capace di sottomet-
P AGINA 3 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA tersi a Lui, anche quando la sua volontà si trata: la sera del 23 novembre 1654. Non rivela ardua, se non addirittura incom- è il Dio astratto o il Dio cosmico, no. È il Laudato si’: prensibile. Abramo è dunque l’uomo della Dio di una persona, di una chiamata, il Parola. Quando Dio parla, l’uomo diventa Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe, il un Anno speciale recettore di quella Parola e la sua vita il Dio che è certezza, che è sentimento, che luogo in cui essa chiede di incarnarsi. è gioia. «La preghiera di Abramo si espri- Questa è una grande novità nel cammino me innanzitutto con azioni: uomo del religioso dell’uomo: la vita del credente silenzio, ad ogni tappa costruisce un alta- comincia a concepirsi come vocazione, re al Signore» (Catechismo della Chiesa Cat- cioè come chiamata, come luogo dove si tolica, 2570). Abramo non edifica un tem- realizza una promessa; ed egli si muove pio, ma dissemina il cammino di pietre nel mondo non tanto sotto il peso di un che ricordano il transito di Dio. Un Dio enigma, ma con la forza di quella promes- sorprendente, come quando gli fa visita sa, che un giorno si realizzerà. E Abramo nella figura di tre ospiti, che lui e Sara credette alla promessa di Dio. Credette e accolgono con premura e che annunciano andò, senza sapere dove andava – così loro la nascita del figlio Isacco dice la Lettera agli Ebrei (cfr 11,8). Ma si (cfr Gen 18,1-15). Abramo aveva cent’an- fidò. Leggendo il libro della Genesi, sco- ni, e sua moglie novanta, più o meno. E priamo come Abramo visse la preghiera credettero, si fidarono di Dio. E Sara, sua nella continua fedeltà a quella Parola, che moglie, concepì. A quell’età! Questo è il periodicamente si affacciava lungo il suo Dio di Abramo, il nostro Dio, che ci ac- cammino. In sintesi, possiamo dire che compagna. Così Abramo diventa familiare nella vita di Abramo la fede si fa storia. La di Dio, capace anche di discutere con Lui, Papa Francesco ha indetto un Anno di fede si fa storia. Anzi, Abramo, con la sua ma sempre fedele. Parla con Dio e discu- «attenzione al grido della Terra e dei po- vita, con il suo esempio, ci insegna questo te. Fino alla prova suprema, quando Dio veri», per riprendere e approfondire l’en- cammino, questa strada sulla quale la fede gli chiede di sacrificare proprio il figlio ciclica Laudato si’. «Siamo i figli del gran- si fa storia. Dio non è più visto solo nei Isacco, il figlio della vecchiaia, l’unico de Re, capaci di leggere la sua firma in fenomeni cosmici, come un Dio lontano, erede. Qui Abramo vive la fede come un tutto il creato, quel creato che oggi noi che può incutere terrore. Il Dio di Abra- dramma, come un camminare a tentoni non custodiamo, ma in quel creato c’è la mo diventa il “mio Dio”, il Dio della mia nella notte, sotto un cielo questa volta firma di Dio che lo ha fatto per amore», storia personale, che guida i miei passi, privo di stelle. E tante volte succede an- ha detto papa Francesco all’udienza gene- che non mi abbandona; il Dio dei miei che a noi, di camminare nel buio, ma con rale del 20 maggio, avvicinandosi il 5° giorni, il compagno delle mie avventure; la fede. Dio stesso fermerà la mano di anniversario della pubblicazione della il Dio Provvidenza. Io mi domando e vi Abramo già pronta a colpire, perché ha prima enciclica sociale dedicata i temi del domando: noi abbiamo questa esperienza visto la sua disponibilità veramente totale creato e delle creature. «Il Signore ci fac- di Dio? Il “mio Dio”, il Dio che mi ac- (cfr Gen 22,1-19). Fratelli e sorelle, im- cia capire sempre più profondamente compagna, il Dio della mia storia perso- pariamo da Abramo, impariamo a pregare questo e ci porti a dire grazie, e quel gra- nale, il Dio che guida i miei passi, che non con fede: ascoltare il Signore, cammina- zie è una bella preghiera» ha aggiunto mi abbandona, il Dio dei miei giorni? re, dialogare fino a discutere. Non abbia- all’Angelus della domenica successiva, Abbiamo questa esperienza? Pensiamoci mo paura di discutere con Dio! Dirò an- prima di annunciare la sua decisione di un po’. Questa esperienza di Abramo che una cosa che sembra un’eresia. Tante indire un Anno speciale dedicato alla ri- viene testimoniata anche da uno dei testi volte ho sentito gente che mi dice: “Sa, flessione e alla preghiera sui temi del- più originali della storia della spiritualità: mi è successo questo e mi sono arrabbiato la Laudato si’ (LS) che si concluderà il 24 il Memoriale di Blaise Pascal. Esso comin- con Dio” “Tu hai avuto il coraggio di ar- maggio 2021. cia così: «Dio di Abramo, Dio di Isacco, rabbiarti con Dio?” – “Sì, mi sono arrab- La motivazione dell’enciclica Dio di Giacobbe, non dei filosofi e dei biato” “Ma questa è una forma di preghie- Da quel momento si sono moltiplicate le sapienti. Certezza, certezza. Sentimento. ra”. Perché solo un figlio è capace di ar- prese di posizione su questo annuncio e, Gioia. Pace. Dio di Gesù Cristo». Questo rabbiarsi con il papà e poi re-incontrarlo. come sempre succede, le memoriale, scritto su una piccola perga- Impariamo da Abramo a pregare con fe- “interpretazioni” – ma non ce ne sarebbe mena, e trovato dopo la sua morte cucito de, a dialogare, a discutere, ma sempre alcun bisogno – delle parole di papa Ber- all’interno di un vestito del filosofo, disposti ad accogliere la parola di Dio e a goglio. esprime non una riflessione intellettuale metterla in pratica. Con Dio, impariamo Le motivazioni infatti le ha già espresse lui che un uomo sapiente come lui può con- a parlare come un figlio con il suo papà: stesso: «Oggi anche è il 5° anniversario cepire su Dio, ma il senso vivo, speri- ascoltarlo, rispondere, discutere. Ma tra- dell’enciclica Laudato si’, con la quale si è mentato, della sua presenza. Pascal anno- sparente, come un figlio con il papà. Così cercato di richiamare l’attenzione al grido ta perfino il momento preciso in cui sentì ci insegna Abramo a pregare. della Terra e dei poveri. quella realtà, avendola finalmente incon- Francesco Continua a pagina 4
P AGINA 4 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA Continua da pagina 3 universale. Come hanno detto i vescovi Gli accordi di Parigi hanno finito in questi del Sudafrica, “i talenti e il coinvolgimen- ultimi anni per rappresentare quasi la Grazie all’iniziativa del Dicastero per il to di tutti sono necessari per riparare il cartina al tornasole delle convinzioni poli- Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, danno causato dagli umani sulla creazione tiche dei governi in merito al cambiamen- la “Settimana Laudato si’”, che abbiamo di Dio”. Tutti possiamo collaborare come to climatico e la sua mitigazione. Nume- appena celebrato, sboccerà in un Anno strumenti di Dio per la cura della creazio- rose sono state le iniziative a livello mon- speciale di anniversario della Laudato si’, ne, ognuno con la propria cultura ed diale per avviare una vera e propria inver- un Anno speciale per riflettere sull’enci- esperienza, le proprie iniziative e capaci- sione di tendenza di abitudini consolidate clica, dal 24 maggio di quest’anno fino al tà» (LS 14). e stili di vita spesso decisamente contrari 24 maggio del prossimo anno. Invito tut- Un quinquennio di iniziative agli impegni di COP21. te le persone di buona volontà ad aderire, In attesa degli eventi che verranno messi Nella miriade di iniziative a seguito degli per prendere cura della nostra casa comu- in campo nei prossimi 12 mesi per cele- accordi di Parigi fa riflettere, positiva- ne e dei nostri fratelli e sorelle più fragili. Sul sito verrà pubblicata la preghiera de- brare questo Anno speciale, un modo per mente, tutto un fervore in campo cattoli- dicata a questo Anno. Sarà bello pregar- valorizzarlo oggi, all’indomani del suo co per diffondere anche i contenuti la». inizio, potrebbe essere ricordare cosa è dell’enciclica sociale di papa Francesco. Il richiamo all’«attenzione al grido della accaduto in questi 5 anni trascorsi dalla Anche le diocesi si sono mosse Terra e dei poveri»: questa la motivazio- pubblicazione della Laudato si’, sia a livel- Nelle diocesi i temi della LS (e talvolta ne alla stesura dell’enciclica, parola di lo mondiale laico sia ecclesiale, in parti- anche Parigi…) spesso hanno tenuto ban- papa Bergoglio. colare all’interno delle diocesi cattoliche. co nelle diverse scuole di preparazione Ma cosa ci chiede in occasione dei prossi- L’evento più importante si è registrato a sociale – dalla presentazione del testo ad mi 12 mesi dell’Anno speciale di anniver- livello globale nell’anno della pubblica- un’ampia analisi dei contenuti e del con- sario? Ci chiede, come «persone di buona zione: dal 30 novembre al 12 dicembre cetto di “ecologia integrale” – ma alcune volontà», di «riflettere sull’enciclica, 2015 si è tenuta a Parigi la 21ª Conferen- realtà sono andate anche oltre e, come a aderire e prenderci cura della nostra casa za delle Nazioni Unite sul cambiamento Bologna e a Bolzano-Bressanone, ci si è comune e dei nostri fratelli e sorelle più climatico, nota come COP21 ed è a Pari- messi all’opera per “sbriciolare” i temi fragili» che sono i temi fondanti del docu- gi che i 195 Paesi partecipanti hanno sot- della LS alle comunità attraverso la pre- mento pubblicato nel 2015. toscritto un accordo vincolante impe- parazione di sussidi esplicativi e mirati Non è un caso che tanti, soprattutto i gnandosi ad agire per contenere per gli alla propria realtà locale. conservatori americani, abbiano prima anni a venire l’innalzamento della tempe- È questa la motivazione che ha mosso la scoraggiato e poi sminuito la pubblicazio- ratura media del pianeta entro i 2°C at- diocesi bolognese per la stesura del sussi- ne dell’enciclica, mentre ciò che sta a traverso una serie di misure di mitigazio- dio a cura del Tavolo diocesano per la cuore al papa è proprio quel rivolgersi a ne del riscaldamento (tra le più importan- Custodia del creato e Nuovi Stili di vi- tutte le persone di buona volontà, quelli ti il progressivo abbandono dell’uso dei ta Piccola guida a nuovi stili di vita per la che sono pre-occupati delle sorti della combustibili fossili…). custodia del creato o quella sudtirolese di nostra casa comune. Riguardo agli accordi di Parigi non si può Bolzano/Bressanone che ha predisposto Ancora una volta è lui stesso a ricordarce- dimenticare la netta contrarietà dell’at- un vero e proprio Manuale per l’ambien- lo: «Abbiamo bisogno di un confronto tuale presidente degli Stati Uniti, Donald te ad uso delle parrocchie, edito dall’Isti- che ci unisca tutti, perché la sfida ambien- Trump, mostrata fin dall’indomani della tuto De Pace Fidei presso lo Studio teolo- tale che viviamo, e le sue radici umane, ci sua elezione, nonostante fossero apparsi gico accademico di Bressanone. riguardano e ci toccano tutti. proprio gli Stati Uniti il Paese più autore- A Vittorio Veneto è stata preparata una Il movimento ecologico mondiale ha già vole ad aver firmato a Parigi (chi non Scheda (molto densa) per aiutarne la let- percorso un lungo e ricco cammino, e ha ricorda la firma apposta dal vicepresiden- tura: «Scheda di lavoro per approfondire dato vita a numerose aggregazioni di cit- te Kerry con in braccio la sua nipotina? il Messaggio dell’enciclica Laudato si’ in tadini che hanno favorito una presa di «Un messaggio di speranza per le future vista di un’azione pastorale nella nostra coscienza. Purtroppo, molti sforzi per generazioni»). Chiesa». cercare soluzioni concrete alla crisi am- «Oggi qui dentro battiamo un record, ma Per la cronaca occorre riconoscere che bientale sono spesso frustrati non solo dal là fuori la natura ne sta battendo altri» c’è stato un documento “apripista”, nella rifiuto dei potenti, ma anche dal disinte- così Ban-ki Moon, allora segretario gene- fattispecie la Guida FOCSIV (la Federazio- resse degli altri. rale delle Nazioni Unite contemperava la ne degli organismi cristiani di servizio Gli atteggiamenti che ostacolano le vie di soddisfazione di presiedere l’Assemblea volontario internazionale) per le parroc- soluzione, anche fra i credenti, vanno mai cosi capace di unire il mondo su una chie, che ha costituito un canovaccio di dalla negazione del problema all’indiffe- firma ad un trattato internazionale (in non poco conto per quest’azione di aiuto renza, alla rassegnazione comoda, o alla tutto saranno 55 le firme apposte il primo alla lettura (bisogna dire che anche la fiducia cieca nelle soluzioni tecniche. giorno e in quelli successivi si oltrepasse- FOCSIV si è avvalsa a sua volta di mate- Abbiamo bisogno di nuova solidarietà rà il 94%). riale già pubblicato come l’ottimo sussdio
P AGINA 5 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA del Global Catholic Climate Movement). Sant’Antonio di Padova Altre diocesi a livello globale hanno ope- rato scelte diverse e forse più immediate Maestro di sapienza e dottrina e “concrete”, come a Chicago, dove il card. Cupich ha avviato un monitoraggio circa la valutazione energetica delle strut- ture di proprietà della diocesi, tra cui diverse scuole cattoliche, in vista di un miglioramento (già molte comunità reli- giose hanno scelto, a livello generale e locale, politiche all’insegna del risparmio energetico…). Sul tema dell’approvvigionamento ener- getico si gioca gran parte dell’attenzione cattolica: dopo gli irlandesi e i belgi, an- che i vescovi austriaci hanno aderito alla campagna “Fossil Fuel Divestment” lan- ciata dal Global Catholic Climate Move- ment. Il cardinale arcivescovo di Vienna, Chri- Nella Chiesa cattolica il 13 giugno è dedi- d’Assisi, che gli affidò inizialmente l’uffi- stoph Schönborn, ha dichiarato con la sua cato alla memoria liturgica di sant’Anto- cio della predicazione e successivamente autorevolezza: «Le risorse della Chiesa nio di Padova. La pietà popolare ha visto il compito di insegnare la teologia ai frati. non possono in alcun modo danneggiare sempre in lui il grande taumaturgo, Non fu una decisione semplice quella di la terra», e – dicono in Austria – ha fatto “l’inclito santo dei miracoli”, ma anche il Francesco d’Assisi, che normalmente era riflettere anche molti dei più scettici. padre dei poveri, a cui si richiama la tra- molto diffidente verso lo studio, a causa Sempre oltre Brennero altri pastori hanno dizionale distribuzione del “pane di dei pericoli a esso connessi, quali l’allon- scritto lettere pastorali che hanno per sant’Antonio”. Meno nota è invece la sua tanamento dalla santa semplicità e il di- oggetto i temi della Laudato si’, come il dimensione culturale, riconosciutagli stacco da uno stile di vita povera ed umi- vescovo Krautwaschl di Graz, che ha ri- ufficialmente dalla Chiesa con l’attribu- le. L’atteggiamento diverso nei riguardi chiamato sulla necessità di vacanze e tem- zione del titolo di “dottore della Chiesa”, di Antonio e il compito dell’insegnamen- po libero «sostenibili». di cui il santo fu insignito da Pio XII il 16 to a lui affidato teneva conto della santa Nessuno può immaginare oggi cosa si gennaio 1946. vita del giovane frate portoghese come potrà mettere in atto in questo Anno spe- Nato a Lisbona il 15 agosto 1195, entrò anche della sua profonda preparazione ciale, caratterizzato anche dall’emergenza quindicenne tra i Canonici regolari della culturale. sanitaria di Covid-19. Santa Croce, trasferendosi successiva- È nota la lettera che Francesco stesso Nelle prossime settimane occorrerà far mente a Coimbra, ove ebbe modo di ac- scrisse ad Antonio, mentre questi inse- leva sulla creatività che ha caratterizzato il quistare una solida cultura biblica e patri- gnava teologia prima a Bologna, poi a quinquennio scorso, nella speranza che stica. L’evento che cambiò la sua vita fu il Tolosa e a Montpellier in Francia. «Ho ciascuno si senta chiamato in prima perso- ritorno dal Marocco dei resti mortali dei piacere — cosí scriveva il santo di Assisi na a raccogliere l’invito del papa per primi cinque martiri francescani, che — che tu insegni la sacra teologia ai frati, «aderire, prendere cura della nostra casa fecero emergere in lui l’ideale missiona- purché in tale occupazione tu non estin- comune e dei nostri fratelli e sorelle più rio, tanto da determinarlo nel 1220 a gua lo spirito della santa orazione e devo- fragili» (le misure per evitare di diffonde- seguirne le orme, mettendosi al seguito zione, come è scritto nella Regola» (Fonti re il contagio sono già un primo passo di di Francesco d’Assisi. Come è noto, l’e- francescane 252). attenzione a questi fratelli). vento è stato recentemente ricordato da Oltre all’insegnamento, Antonio di Pado- In questi mesi abbiamo modificato stili di Papa Francesco nella lettera rivolta al va era molto impegnato nella predicazio- vita che credevamo ormai assodati, certo ministro generale dei Frati minori con- ne e anche per questo ministero era ri- occorre fare di più, per il creato e per i ventuali in occasione dell’ottavo centena- chiesta una solida preparazione culturale suoi abitanti, vicini e lontani. rio della vocazione francescana di Fernan- e una grande santità di vita. Si viveva in Come dire: un Angelus da ricordare, fatti- do di Lisbona, che assunse nel nuovo or- tempi dottrinalmente difficili, ove pullu- vamente, lungo un Anno intero. Non dine il nome di Antonio. Deciso a seguire lavano ovunque — specialmente in Fran- resta che mettersi all’opera. l’esempio dei cinque missionari, si imbar- cia — forti tendenze ereticali, e la Chiesa cò per recarsi in Africa, ma una forte veniva fatta oggetto di attacchi indiscrimi- Maria Teresa Pontara Pederiva tempesta spinse la nave sulle coste della nati dal punto di vista dottrinale e disci- Fonte: settimananews.it Sicilia, ove fece naufragio. Risalendo la plinare. penisola, poté incontrare il Poverello Continua a pagina 6
P AGINA 6 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA Continua da pagina 5 na, un fedele annunziatore della parola di glio. La cura per i giovani e l’accompa- Dio per spiegare e difendere le verità gnarli a compiere scelte che aiutino a Ovunque Antonio raccolse frutti di con- della fede, un maestro di sapienza e di impostare bene la loro vita costituiscono versione e di rinnovamento spirituale, dottrina per eliminare ogni ombra di dub- — sull’esempio di Luigi Gonzaga — una ricorrendo in vari casi anche ai suoi cari- bio dalla mente dei fedeli e riscaldare il priorità nella missione della Chiesa del smi taumaturgici. Visse gli ultimi anni loro cuore con la fiamma della carità e la nostro tempo. La scommessa del Sinodo prevalentemente a Padova, ove si spense luce della verità. sui giovani è stata proprio riscoprire il il 13 giugno 1231. P. Vincenzo Criscuolo discernimento spirituale come strumento Secondo Benedetto XIV, sono tre i requi- Fonte: Osservatore Romano particolarmente adatto per aiutare i gio- siti richiesti per essere proclamati dottori vani a crescere senza ingabbiarli in pro- della Chiesa: insignis vitae sanctitas, eminens L’attualità della testimonianza spettive predefinite. doctrina, declaratio summi pontificis. Per di san Luigi Gonzaga Il senso del pudore, la purezza di cuore, la quanto riguarda la santità insigne, tra castità. Sono questi, insieme alla rinuncia l’altro sempre riconosciuta ad Antonio di Ventuno giugno, festa di san Luigi Gonza- al governo del marchesato imperiale, gli Padova anche quando era in vita, essa fu ga. È trascorso appena un anno dalla con- elementi della vita di Luigi in passato più ufficialmente dichiarata da Gregorio ix, clusione del Giubileo per i 450 anni dalla evidenziati nell’agiografia e nella predica- che lo aveva conosciuto personalmente e sua nascita. Un anno di eventi molto bel- zione popolare. Il senso del pudore ri- aveva ascoltato le sue prediche, con bolla li, celebrati un po’ in tutto il mondo, alla manda alla coscienza vigilante a difesa pontificia promulgata a Spoleto il 3 giu- riscoperta del santo patrono della gioven- della dignità della persona e dell’amore gno 1232, cioè a meno di un anno dalla tù. Quest’anno la ricorrenza appare anco- autentico. La castità, da parte sua, non è morte. Anche la dottrina eminente fu ra una volta speciale: Luigi non è solo il mai stata una virtù di moda, facile da pre- apprezzata già durante la vita, soprattutto santo delle grandi decisioni (rinuncia al sentare e soprattutto da vivere: è dono dai romani Pontefici. Gregorio ix vedeva marchesato imperiale), della purezza di del Signore. È amare con fedeltà, rispet- negli interventi dottrinali antoniani un cuore senza alcuna ombra di ambiguità, tando la dimensione corporea senza che mezzo potente per confermare la fede della fedeltà agli studi, via concreta per venga degradata a occasione di gratifica- cattolica e respingere le dottrine etero- zione o di fuga dosse. Sisto iv lodava in Antonio soprat- edonistica dalla tutto la profonda sapienza delle cose divi- realtà. ne e la dottrina che emergeva specialmen- Chi opera nel te nel ministero della predicazione. Sisto mondo dei v lo considerava eminente in santità e giovani ricono- dottrina e lo riteneva ripieno di sapienza sce come l’af- divina. Pio XI metteva in evidenza in An- fettività e la tonio la grande sapienza e la profonda corporeità conoscenza delle Sacre scritture. Tali siano centrali, espressioni ricevevano conferma sia in anche se oggi varie espressioni liturgiche già a partire sono presenti dal Medioevo, sia dall’edizione critiche molte ambigui- delle sue prediche e da studi particolari. realizzare con competenza un futuro a tà. San Luigi ci invita a trovare strade Mancava solo la dichiarazione del sommo servizio della collettività. Il 2020 è l’anno adeguate e coraggiose per far scoprire Pontefice, che fu favorita da numerose in cui Luigi risplende come il santo pro- anche nel nostro tempo la bellezza della lettere postulatorie inviate da grandi tettore di coloro che hanno messo a ri- sesta beatitudine: «Beati i puri di cuore, esponenti della gerarchia ecclesiastica e schio la propria vita per servire il prossi- perché vedranno Dio» (Mt 5, 8). da rilevanti istituzioni culturali. Dopo mo, e magari l’hanno anche persa. Pro- L’impegno nello studio. Quando morì, Luigi aver considerato ogni cosa, Pio XII decise prio come lui. Riprendiamo allora ancora era ancora studente di teologia. Aiutare le il 16 gennaio 1946 di concedere ad Anto- una volta, sinteticamente, i messaggi cen- giovani generazioni ad amare lo studio e a nio di Padova il titolo di “dottore della trali della sua vita. Il discernimento di Luigi, integrarlo nella propria vita di fede è di- Chiesa”. che ci mostra come fin dalla prima adole- mensione indispensabile per avere nella Le relative litterae apostolicae o litterae scenza sia stato in grado di ascoltare la società persone che siano allo stesso tem- decretales, promulgate in tale occasione, voce dello Spirito e di lasciarsene guidare. po testimoni credibili e operatori compe- iniziavano significativamente con le paro- Una intensa vita di preghiera lo rese sem- tenti, contribuendo così al reale progres- le: Exsulta, Lusitania felix; o felix Padua, pre più unito a Dio: il discernimento e so dell’umanità e alla cura della «casa gaude. Noi potremmo dire: Exsulta et gau- l’ascolto dello Spirito non lo hanno porta- comune». de, Sancta Mater Ecclesia, perché il Signore to solo a una scelta puntuale per quanto Luigi, martire nel servizio ai malati. È l’a- ti ha concesso il dono di Antonio di Pado- importante, ma sono divenuti in lui uno spetto forse più bello della sua santità, la va, un grande modello di santità per rin- stile di vita, per “cercare e trovare” la dimensione che rende in quest’anno vigorire e incrementare la pratica cristia- volontà di Dio ogni giorno e sempre me- quanto mai attuale questo santo.
P AGINA 7 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA All’impegno negli studi Luigi seppe co- niugare una profonda disponibilità a servi- Solennità del Corpus Domini re senza riserva. In particolare Luigi si a Ravello offrì per il servizio degli appestati, con- traendo il morbo che lo strappò dal mon- Il Corpus Domini è sicuramente renza, partecipando con viva fede e fer- do il 21 giugno 1591. Fece così esperien- una delle solennità più sentite a vida adorazione ai divini Misteri. za personale della malattia, della fragilità, livello popolare, sia per il suo signifi- La solennità del Corpus Domini è infatti della sofferenza divenendo sempre più cato, che richiama la presenza reale di uno dei momenti più importanti dell’in- “povero con Cristo povero”. Giovanni Cristo nell’Eucaristia, sia per lo stile della tero anno liturgico. Un’occasione per noi Paolo II, nel quarto centenario della sua celebrazione. In numerosi Paesi, tra cui cristiani per valutare il nostro rapporto morte (1991), lo proclamò patrono dei l’Italia dal 1977, la celebrazione è stata con Dio, mediante il Suo sacrificio eu- malati di aids, “peste” di quella epoca. spostata dal giovedì alla domenica succes- caristico, memoriale della nostra salvezza. Oggi, con un messaggio indirizzato alla siva. In molte Chiese locali però, tra cui Papa Francesco,nell’ omelia tenuta duran- comunità dei gesuiti di Sant’Ignazio in te la celebrazione eucaristica del 14 Roma, dove risposano le sue spoglie, Pa- giugno scorso ha esortato I fedeli dicendo pa Francesco addita in Luigi il modello e che: ‘’ È essenziale ricordare il bene ri- il patrono di quanti hanno rischiato, senza cevuto: senza farne memoria diventiamo riserve compromettendo talvolta anche la estranei a noi stessi, “passanti” dell’e- propria vita, per soccorrere gli “appestati” sistenza; senza memoria ci sradichiamo della nostra epoca, gli infermi colpiti da dal terreno che ci nutre e ci lasciamo por- quel virus che sta devastando il mondo tare via come foglie dal vento. Fare me- intero. moria invece è riannodarsi ai legami più Uniti al Santo Padre, vogliamo ricordare forti, è sentirsi parte di una storia, è nel giorno natale di san Luigi, tutti quei respirare con un popolo. La memoria non medici e assistenti sanitari che hanno per- è una cosa privata, è la via che ci unisce a so la vita per curare le persone infette. Dio e agli altri” «Essi non hanno indietreggiato di fronte al Queste parole del Sommo Pontefice han- pericolo del contagio, dando così una no risuonato nel cuore di tanti cristiani meravigliosa testimonianza di servizio, che vivono, purtroppo, la loro esperienza vissuto non soltanto come una professio- di fede in modo distratto, scialbo, senza ne ma anche come una missione. Sono memoria. stati “missionari” di solidarietà e di dedi- Anche qui a Ravello, la ricorrenza del zione eroica!». Corpus Domini è stata celebrata in un’at- Luigi Gonzaga è stato così. Aveva offerto mosfera festosa ma al contempo se stesso a Dio con integrità di cuore, e riverente. nel pieno della sua giovinezza non rispar- Già al mattino, il suono delle campane a miò fatiche, seppe rischiare e curando i distesa ha annunciato l’inizio del giorno malati perse la vita. La fresca testimonian- festivo. Successivamente, alle ore 10:00 za di un santo ancora molto popolare (in obbligatoriamente Milano, anche alla luce in Duomo, la Solenne celebrazione eu- molti portano il suo nome), aiuti i parenti della riforma del calendario ambrosiano, caristica,cui ha fatto seguito un momento delle vittime, soprattutto medici e infer- la tradizione è rimasta invariata così che la di Adorazione dinanzi a Gesù sacramenta- mieri, a sentire i loro cari vivi in Dio e celebrazione e la processione eucaristica to durante il quale ciascuno ha avuto mo- misticamente vicini nel cammino della sono rimaste al giovedì. Così anche Ro- do di presentare a Dio, nell’ intimo del vita. Il suo esempio e la sua intercessione ma fino al 2017 mentre già l’anno scorso cuore, le proprie intenzioni di preghiera. aiutino le giovani generazioni a concepire il Papa aveva deciso di spostare alla dome- La sera poi, alle ore 18:00 la Santa messa la vita come servizio e gustare la verità nica la processione del Corpus Domini, vespertina, cui hanno preso parte alcuni della Parola del Signore che afferma: «C’è celebrando la Solennità a Ostia, come sacerdoti di Ravello e molte autorità civili più gioia nel dare che nel riceve- Paolo VI nel 1968. come il Sindaco e l’amministrazione co- re» (At 20, 35). Quest’anno, dato il momento particolare munale, oltre al comandante dei vigili che stiamo vivendo, la Solennità del Cor- urbani dott. Giuseppe De Stefano. La Massimo Nevola pus Domini è stata celebrate dalla Chiesa solenne liturgia,presieduta dal Parroco Superiore della comunità di Sant’Ignazio in in una forma più intimistica e ridotta ma Don Angelo Mansi con la presenza dei Roma e assistente nazionale della Comunità di non per questo meno sentita. Seppure concelebranti Don Giuseppe Imperato, vita cristiana senza le tradizionali processioni eucaris- Fra Markus Reichenbach, e Don Raffaele Fonte: Osservatore Romano tiche e senza le tradizionali infiorate, il Ferrigno,è stata animata dal giovane e popolo cristiano ugualmente ha colto talentuoso organista Filippo Amato e da l’importanza straordinaria di tale ricor- alcuni membri del coro parrocchiale, il
P AGINA 8 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA servizio liturgico, invece, è stato curato dai ministranti del Duomo di Ravello. Feste Patronali 2020: Nel corso dell' Omelia Don Angelo ha una grande opportunità! ricordato la bontà del nostro Dio che ci ha amato così tanto da donarsi interamente a alle piccole cose: essa riesce a noi. Un pensiero particolare è poi andato mettere insieme quanti nella vita a tutti i sindaci scomparsi, in una festa, ordinaria caricano le baionette quella del Corpus Domini, che simbo- nelle proprie trincee personali, leggia l' unione tra il civile ed il religioso. dà un pizzico di serenità a quanti In seguito, durante la preghiera dei fedeli, quotidianamente portano con Don Angelo ha rivolto un pensiero anche responsabilità la propria croce, ai bambini che quest’anno avrebbero infonde speranza anche nei cuori dovuto ricevere l' Eucaristia per la prima più duri e riluttanti all’amore di volta,assicurando loro l’accompagnamen- Dio. to spirituale mediante la preghiera. Al Da bambino, come tutti, ero termine delle intenzioni di preghiera si è meravigliato dalle note gioiose colta l' occasione per benedire il nuovo delle Bande musicali, daii colori Ombrello d’onore comprato apposita- stupefacenti dei fuochi pirotecni- mente per la grande solennità del Corpus ci, dalle luci delle magnifiche Domini. luminarie: tutti segni che spingo- All’epilogo della celebrazione eucaristica no a lasciare per qualche giorno vi è stato nuovamente un momento di le preoccupazioni, le ansie, le adorazione eucaristica animato da canti Torna l’estate e, con essa, ridiventano paure, e cedono il posto alle manifestazio- solenni e da dolci melodie. Concluso il protagonisti riti che sanno di antico: le ni del vitalismo proprio della cultura del tempo di adorazione, il Parroco, con in passeggiate con gli amici, i banchetti sera- nostro popolo. Quei segni che quest’an- mano il Santissimo, il Sindaco e gli altri li, i lunghi momenti di riflessione. Il canto no, a motivo delle restrizioni per il conte- degli uccelli sembra farsi più forte, il pro- sacerdoti, si sono recati all’esterno per la nimento della pandemia da Covid-19, le fumo dei fiori più intenso e l’euforia del Solenne benedizione eucaristica. All’usci- Diocesi della Campania hanno preferito caldo mediterraneo risveglia in ciascuno, ta della Chiesa era stato allestito, come da mettere da parte, ridimensionando i fe- al termine della stagione fredda, la voglia tradizione, il consueto “tappeto di fiori” steggiamenti ai soli momenti liturgici, di far festa. opera di alcuni ragazzi di Ravello, sapien- abolendo finanche le processioni con la Le feste patronali rappresentano per le temente guidati dalla direzione artistica Statua del S. Patrono. Una decisione, di Chiara Palumbo. nostre comunità, come del resto in gran questa, che, nel mentre ci lascia pensosi e Un momento molto sentito dai cittadiniparte del Sud Italia, non solo un tempo tristi, deve indurci alla riflessione e a fare, importante del cammino di fede, ma so- ravellesi, molti presenti infatti alla vista come vuole la proverbiale espressione, di prattutto il momento di incontro di una del Ss.mo Sacramento si sono genuflessi necessità virtù. È giunto il tempo, infatti, prima che Don Angelo impartisse, per comunità viva che vive la gioia della comu- di tornare a porre al centro dell’attenzio- nione spirituale. Essa si configura come opera dello Spirito Santo, la benedizione ne di questi momenti il tanto vituperato sull' intera città. un luogo in cui riconoscere la propria Essenziale, con la maiuscola, presente identità, aldilà dei miti e delle chimere del Al rientro, con la recita delle litanie eu- più sulle nostre labbra nelle nostre opere. mondo nelle quali spesso rischiamo di caristiche e la deposizione eucaristica, si è Penso sia giusto precisare, al fine di evita- conclusa la solenne giornata. disperderci; un’opportunità per riscoprire re fraintendimenti, che lo scrivente non la genuinità indicataci dall’innocenza dei Anche quest ‘anno, nonostante le numer- serba alcun tipo di remore per le feste, né bambini che tendono la piccola mano, ose difficoltà legate all' emergenza Covid, per i classici apparati esteriori di cui è segno evidente di uno slancio che sa di la nostra comunità è riuscita a vivere la fiero sostenitore. Al contrario, ciò che mi Solennità del Corpus Domini in modo abbandono incondizionato, al simulacro preme sottolineare è l’incombente peri- compito, festoso e devoto. Tutto ciò èdel proprio Santo Patrono, con la stessa colo, comune a molti, di confondere il fiducia con la quale ci si rivolge ad un segno di una elevata maturità spirituale, contenente per il contenuto, la tentazione fratello maggiore o ad un papà; il momen- che dovrà crescere ancora con l’aiuto di di intendere proprio questi come l’essen- Dio. to del ricongiungimento con le proprie za vera della festa, la conditio sine qua non radici di quanti sono dispersi oltre i nostri Possa perciò valere per ciascuno di noi del giorno più bello per intere comunità paesi, dai quali si sono allontanati per l'alto monito di San Paolo che ,nella Sua che rischiano di promuovere bande, fuo- cercar fortuna e garantire alle proprie lettera ai Romani,affermava “ Tutto con- chi, luci e processioni più per il proprio famiglie una certa serenità economica. corre al bene, per quelli che amano Dio, gusto e godimento che per onorare real- Non solo: ‘a fest’ ha un potere silenzioso, per coloro che sono stati chiamati secon- mente il santo patrono. Le feste sono pri- do il suo disegno”! spesso poco scorgibile con dagli occhi ma ma di tutto dei forti momenti di riflessio- Lorenzo Imperato tangibile con un cuore attento e incline ne per una comunità cristiana che intende
P AGINA 9 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA mettersi alla scuola del proprio santo Pa- trono, imparare dalla sua testimonianza che condurre un’esistenza alla luce del La scuola Vangelo è realmente possibile. Gli appara- ti, ben vengano, sono l’espressione di al tempo di una pandemia quella sfera creativa, propriamente uma- vid: gli studenti, i geni- na, che da un lato spinge le comunità a tori che sbirciavano, lo rendere manifesta una gioia interiore, e schermo di un Pc, le dall’altro a stimolare lo spirito rendendo pareti della casa, file da ancor più appetibile un evento straordina- inviare. rio che si colloca nell’ordinarietà della Vista così potrebbe vita. Alla bellezza del messaggio che giun- sembrare riduttiva e ge a noi dai santi patroni per il tramite invece a me pare che la della Chiesa, è associato tutto ciò che di scuola vissuta così abbia bello l’ingegno umano è in grado di pro- permesso di riscoprire durre. Come affermava Mons. Filippo il senso della familiarità Santoro, arcivescovo di Taranto: «le illu- con la cultura, la condi- minazioni, la musica, ecc. sono tutte cose visione dello sforzo, la che arricchiscono il senso della Fede», curiosità della ricerca, arricchire, e non sostituire, perché ci per- la responsabilità mettono di «Celebrare la bellezza dellaNon eravamo preparati! E’ una presa di dell’impegno. Valori questi che in un nostra fede a partire dal cuore ma anche coscienza che fatta a posteriori ci obbliga a mondo che “fuggiva” erano quasi ormai con i segni esterni», «Così la Chiesa da un fare i conti con la fragilità dei nostri siste- sconosciuti ma che hanno bussato violen- segno della sua presenza attraverso la bel- mi sociali, educativi, associativi ed anche temente alla porta delle nostre case. lezza». ecclesiali. E il rischio maggiore che si cor- La scuola e la cultura diventano così mo- Ai Parroci l’onere di saper svelare il mi- re - ora - è percepire in futuro non come mento di comunione e condivisione fra stero nascosto dietro ciò che spesso viene una opportunità e un dono ma come una generazioni. Momento di dialogo, di ap- fonte di paura e incertezza. chiamato tradizione ma che si rivela, in profondimento, di stupore…..di fatica La maggiore difficoltà nell’affrontare l’e- ultima analisi, come vuota incrostazione condivisa. La sfida educativa non potrà più mergenza è stata vissuta dalla scuola: un folcloristica. A loro il compito di sapere fare a meno di questi valori se vorrà essere vero terremoto. Ci si è dovuti districare illuminare, non con variopinte lampadine vera formazione e non indottrinamento, tra pc, piattaforme, codici di accesso, mi- ma attraverso la sapiente parola, la vita di preparazione alla vita e non una ricerca crofoni, web-cam capendo che le nuove quanti approfittano della festa per fare una solo di un “buon voto”. tecnologie erano l’unico salvagente per pulizia interiore e riprendere il cammino Viviamo in un territorio che ci interroga poter permettere alla cultura di continua- con spirito rinnovato, di far luce in modo con le sue bellezze, la sua storia, la sua del tutto nuovo su un messaggio antico,re a formare le persone. cultura e un primo compito da svolgere Per i genitori, per me genitore, in questo quale quello evangelico, facendolo risplen- potrebbe essere certamente quello di con- periodo avere un figlio ed essere alle prese dere nella sua incontenibile bellezza, quasi tagiarci di stupore. Un altro impegno po- con i collegamenti quotidiani ha permesso a modo di rosa pirotecnica, tangibile attra- trebbe essere quello di vedere nella comu- di rivivere, di ritrovarsi a fare i conti con verso le più semplici categorie umane, e nicazione il farci diventare stretti i pensieri facendolo echeggiare armonioso come le paure ed emozioni che si pensava apparte- che ci riportano solo al passato: abbiamo il nere ormai al passato. note festanti della banda musicale perché futuro tra le mani e lo dobbiamo abbrac- Tra i doni inaspettati di questo periodo possa arrivare lontano, nel profondo dei ciare e vivere in pienezza. Ci sarebbe poi buio c’è quello di ritrovarti nuovamente cuori più duri. A noi laici, invece, il com- la sfida della riscoperta della cultura vissu- bambino mentre guidi le manine insicure pito di saper resistere a questo digiuno ta con la famiglia: genitori e figli che sanno forzoso di esteriorità per saper megliodei tuoi figli sulla tastiera o mentre cerchi rileggere insieme una pagina o ammirare di mettere a fuoco un video. gustare la genuinità di un messaggio impe- un paesaggio. gnativo, estremamente semplice perché aRimani stordito a guardare e a pensare che Allora il compito della scuola diventa così il tempo, irrimediabilmente, te lo sta por- servizio dei semplici. Possano i nostri San- il luogo della bellezza, della formazione tando via, e pure su quella sedia c’è la ti patroni libarci dalle incursioni dell’invi- allo stupore e dell’incentivo alla curiosità. parte più importante di te che fissa lo dia, dell’indifferenza, della divisione, delle E mi pare che le premesse ci siano tut- manie di protagonismo, dalla superbia: schermo, un minuto prima eri il suo mon- te…… non so cosa effettivamente possa do e la sua àncora, un attimo dopo si lan- tutti mali che fuochi, lampadine e banda salvare il mondo ma l’educazione alla bel- sanno ben camuffare ma per soli pochi cia da solo e tu non esisti più, non ti volge lezza e alla cultura aiuteranno a costruire più lo sguardo, va sicuro per la sua strada, giorni l’anno e che in questo tempo è pos- cieli e terre veramente nuove. espone, gesticola, sorride. sibile scalfire con maggiore efficacia! Gennaro Pierri Francesco Reale Questa è stata la scuola al tempo del Co- teologo e libero pensatore
P AGINA 10 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA Abolire la guerra unica speranza per l'umanità Uno stralcio del discorso pronun- oggi quei bambini sono per me il simbolo prie attività in ambito medico con l’inclu- ciato da Gino Strada, fondatore e vivente delle guerre contemporanee, una sione di centri pediatrici e reparti mater- Direttore Esecutivo di EMERGEN- costante forma di terrorismo nei confron- nità, centri di riabilitazione, ambulatori e CY, nel corso della cerimonia di ti dei civili. servizi di pronto soccorso. consegna a Stoccolma del "Right Alcuni anni fa, a Kabul, ho esaminato le L’origine e la fondazione di EMERGEN- Livelihood Award 2015", il cartelle cliniche di circa 1200 pazienti per CY, avvenuta nel 1994, non deriva da una "premio Nobel alternativo". scoprire che meno del 10% erano presu- serie di principi e dichiarazioni. È stata Onorevoli Membri del Parlamento, ono- mibilmente dei militari. piuttosto concepita su tavoli operatori e revoli membri del Governo svedese, Il 90% delle vittime erano civili, un in corsie d’ospedale. membri della Fondazione RLA, colleghi terzo dei quali bambini. È quindi Curare i feriti non è né generoso né vincitori del Premio, Eccellenze, amici, questo "il nemico"? Chi paga il prezzo misericordioso, è semplicemente signore e signori. della guerra? giusto. Lo si deve fare. È per me un grande onore ricevere que- Nel secolo scorso, la percentuale di civili In 21 anni di attività, EMERGENCY ha sto prestigioso riconoscimento, che consi- morti aveva fatto registrare un forte in- fornito assistenza medico-chirurgica a dero un segno di apprezzamento per l’ec- cremento passando dal 15% circa nella oltre 6,5 milioni di persone. Una goccia cezionale lavoro svolto dall’organizzazio- prima guerra mondiale a oltre il 60% nell’oceano, si potrebbe dire, ma quella ne umanitaria EMERGENCY in questi 21 nella seconda. E nei 160 e più “conflitti goccia ha fatto la differenza per molti. In anni, a favore delle vittime della guerra e rilevanti” che il pianeta ha vissuto dopo la qualche modo ha anche cambiato la vita di della povertà. fine della seconda guerra mondiale, con coloro che, come me, hanno condiviso Io sono un chirurgo. Ho visto i feriti (e i un costo di oltre 25 milioni di vite uma- l’esperienza di EMERGENCY. morti) di vari conflitti in Asia, Ogni volta, nei vari conflit- Africa, Medio Oriente, Ame- ti nell’ambito dei quali rica Latina e Europa. Ho ope- abbiamo lavorato, indipen- rato migliaia di persone, ferite dentemente da chi combat- da proiettili, frammenti di tesse contro chi e per quale bombe o missili. ragione, il risultato era A Quetta, la città pakistana sempre lo stesso: la guerra vicina al confine afgano, ho non significava altro che incontrato per la prima volta l’uccisione di civili, morte, le vittime delle mine antiuo- distruzione. La tragedia mo. Ho operato molti bambini delle vittime è la sola verità feriti dalle cosiddette “mine della guerra. giocattolo”, piccoli pappagalli Confrontandoci quotidia- verdi di plastica grandi come namente con questa terri- un pacchetto di sigarette. bile realtà, abbiamo conce- Sparse nei campi, queste armi pito l’idea di una comunità aspettano solo che un bambino curioso le ne, la percentuale di vittime civili si aggi- in cui i rapporti umani fossero fon- prenda e ci giochi per un po’, fino a quan- rava costantemente intorno al 90% del dati sulla solidarietà e il rispetto do esplodono: una o due mani perse, totale, livello del tutto simile a quello reciproco. ustioni su petto, viso e occhi. Bambini riscontrato nel conflitto afgano. In realtà, questa era la speranza condivisa senza braccia e ciechi. Conservo ancora Lavorando in regioni devastate dalle guer- in tutto il mondo all’indomani della se- un vivido ricordo di quelle vittime e l’a- re da ormai più di 25 anni, ho potuto conda guerra mondiale. Tale speranza ha ver visto tali atrocità mi ha cambiato la toccare con mano questa crudele e triste condotto all’istituzione delle Nazioni vita. realtà e ho percepito l’entità di questa Unite, come dichiarato nella Premessa Mi è occorso del tempo per accettare tragedia sociale, di questa carneficina di dello Statuto dell’ONU: “Salvare le l’idea che una “strategia di guerra” possa civili, che si consuma nella maggior parte future generazioni dal flagello della guer- includere prassi come quella di inserire, dei casi in aree in cui le strutture sanitarie ra, che per due volte nel corso di questa tra gli obiettivi, i bambini e la mutilazione sono praticamente inesistenti. generazione ha portato indicibili afflizioni dei bambini del “Paese nemico”. Armi Negli anni, EMERGENCY ha costruito e all’umanità, riaffermare la fede nei diritti progettate non per uccidere, ma per in- gestito ospedali con centri chirurgici per fondamentali dell’uomo, nella dignità e fliggere orribili sofferenze a bambini in- le vittime di guerra in Ruanda, Cambogia, nel valore della persona umana, nell’u- nocenti, ponendo a carico delle famiglie e Iraq, Afghanistan, Sierra Leone e in molti guaglianza dei diritti degli uomini e delle della società un terribile peso. Ancora altri Paesi, ampliando in seguito le pro- donne e delle nazioni grandi e piccole”.
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