Don Marco di speranza uomo - IN QUESTO NUMERO Oratorio contro Covid - Comunità pastorale ...

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Don Marco di speranza uomo - IN QUESTO NUMERO Oratorio contro Covid - Comunità pastorale ...
Squilla settembre 2020 stampa__ 01/09/20 18:05 Pagina 1

                                                          Anno XCI
                                                          Numero 9
                                                          Settembre 2020

        D on M a rc o                                     IN QUESTO NUMERO

             uomo                                                  L’Italia che va

        d i s p e ra n z a                                Oratorio contro Covid
Don Marco di speranza uomo - IN QUESTO NUMERO Oratorio contro Covid - Comunità pastorale ...
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                                                                                               TRA LE GUGLIE
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      «Infonda Dio sapienza nel cuore», ecco la proposta pastorale 2020-2021
             nfonda Dio sapienza nel cuore. Si può evitare di    cristiane presenti sul territorio diocesano a inoltrarsi

      “I     essere stolti” è la proposta pastorale dell’Arci-
             vescovo Delpini per l’anno 2020-2021. L’invito
      è anzitutto quello di far emergere le domande più pro-
                                                                 con animo ben disposto nella lettura del Libro sa-
                                                                 pienziale del Siracide.
                                                                 L’inizio del nuovo anno pastorale sarà scandito anche
      fonde e inquietanti che il tempo di pandemia ha su-        da alcuni eventi diocesani che l’Arcivescovo vorrebbe
      scitato nel cuore delle comunità cristiane della           avvenissero in presenza. Significativa è la “Domenica
      Diocesi. Ma domandare non basta. Così le domande           dell’Ulivo” nella memoria liturgica di San Francesco (4
      possono diventare l’occasione per avviare un’acco-         ottobre). Nelle intenzioni dell’Arcivescovo «Vogliamo
      rata invocazione del dono della sapienza che viene         ricordare l’immagine della colomba che porta in becco
      dall’alto. Atteggiamento di ascolto intensamente           una fogliolina di ulivo per annunciare a Noè che l’allu-
      orante non scontato, dovendo mettere mano per              vione è finita e che la terra si predispone a tornare di
      tempo a comprensibili previsioni e programmazioni          nuovo un giardino». Nella scelta di quel simbolo c’è
      pastorali. «Non è più tempo di banalità e di luoghi co-    un’allusione alla distribuzione dei ramoscelli di ulivo
      muni, non possiamo accontentarci di citazioni e di         che non si è potuta fare nella Domenica delle Palme
      prescrizioni. È giunto il momento per un ritorno all’es-   a causa della pandemia e vuol essere il segno e l’au-
      senziale, per riconoscere nella complessità della si-      spicio che «il diluvio è finito e che stiamo riprendendo
      tuazione la via per rinnovare la nostra relazione con il   la vita ordinaria migliorata dalla sapienza che abbiamo
      Padre», scrive l’Arcivescovo.                              acquisito o stiamo cercando».
      La proposta si conclude invitando le diverse comunità                             Continua su: www.incrocinews.it
      La photogallery

      Scene di vita diocesana

                                        Da Facebook                                                   Da Twitter

      COMUNITÀ EDUCANTI, QUATTRO GIOR-                           10:30 AM – 15 Lug 20 Invocare la sa-
      NI SU «IL SEME E LA TERRA»                                 pienza perché «non è soltanto teoria, ma
      Il vissuto dei ragazzi nella catechesi al centro           è un modo di vivere la vita ordinaria».
      degli incontri online proposti a presbiteri, re-           #proposta pastorale 2020-21
      ligiosi, religiose, diaconi, catechisti, educato-          09:40 AM – 15 Lug 20 Delpini in visita agli
      ri e insegnanti. Il 19 settembre in Duomo l’Ar-            Oratori «Di fronte a chi si lamenta di tut-
      civescovo consegna il mandato educativo                    to, chiedetevi chi potete rendere conten-
      https://www.chiesadimilano.it                              to ogni giorno»
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      LA PAROLA DEL PARROCO
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      Settembre, tempo di ripresa

      Cosa mi incoraggia a ricominciare
                ettembre. E ho tre buoni motivi per         te: un giovane papà, imprenditore, mi

      S         non lasciarmi intimidire dalle in-
                certezze che si prospettano. Uno
                “macro”, uno “micro” e uno “oltre”.
      Lo scenario “macro”: l’Europa. Lungo
      questa estate l’Unione Europea ha dato
                                                            raccontava: “Durante il CoVid non ho vo-
                                                            luto lasciare a casa nessuno dei miei di-
                                                            pendenti. Il tempo degli utili sarà più avan-
                                                            ti, adesso è il tempo di darci una mano a
                                                            vicenda”. Grande! È stato poi molto bello
      buona prova di sé, superando la logica                vedere giovani coppie che tornano a chie-
      esclusiva della finanza e aprendosi a quel-           dere il Battesimo per i loro bambini: il mese
      la sociale, preludio a quella politica. I Pae-        di settembre ne è costellato, con cele-
      si europei cominciano decisamente a                   brazioni non ancora in forma comunitaria,
      condividere guai e debiti mettendo in co-             ma solo famigliare. Sono segni di una vera
      mune risorse e percorsi che si propongo-              ripresa, che ci fanno ben sperare, anche
      no di rispettare il creato, il lavoro, la giustizia   se ci sarà la temuta “seconda ondata” au-
      sociale, la famiglia. Non c’è alternativa a           tunnale. Ma così equipaggiati, si può an-
      questo percorso. Jean Monnet, uno dei                 dare avanti con fiducia.
      padri dell’Unione, riteneva che “l’Europa sa-         Infine uno scenario “oltre”: l’ordinazione sa-
      rebbe stata costruita attraverso le crisi”.           cerdotale di don Marco Ciniselli, posticipata
      Aveva ragione. La prospettiva è quella per            da giugno e finalmente giunta a compi-
      cui ha pregato Papa Francesco nella                   mento. Vedere un giovane che intrapren-
      scorsa, durissima primavera: «Oggi l’Unio-            de un cammino impegnativo è sempre una
      ne Europea ha di fronte a sé una sfida epo-           ventata di speranza. E qui si tratta di una
      cale, dalla quale dipenderà non solo il suo           scelta fatta non solo e non tanto per rea-
      futuro, ma quello del mondo intero. Non si            lizzare un suo desiderio, un sogno grande,
      perda l’occasione di dare ulteriore prova di          o peggio un “sistemarsi”: è la scelta di se-
      solidarietà, anche ricorrendo a soluzioni in-         guire Gesù servendo il suo popolo e
      novative. L’alternativa è solo l’egoismo de-          amando gratuitamente come Lui ci ha
      gli interessi particolari e la tentazione di un       amato. Una scelta che ha Dio come rife-
      ritorno al passato, con il rischio di mette-          rimento, non se stessi: certi che rispon-
      re a dura prova la convivenza pacifica e lo           dendo a Lui, alla sua chiamata misteriosa
      sviluppo delle prossime generazioni». Mi              e reale -don Marco lo sa bene-, si ritrova
      piacciono queste sfide, e ne sono inco-               se stessi. Una vicenda che ci proietta su
      raggiato: sta a noi usare bene questa sto-            quell’“oltre” di cui abbiamo bisogno come
      rica opportunità e vigileremo sui nostri rap-         del pane: ce l’ha insegnato di nuovo la pan-
      presentanti in Parlamento e al Governo.               demia, che senza il Cielo perdiamo la Ter-
      Poi uno scenario “micro”: le storie di                ra, che cercare di stare a galla da soli ci per-
      bene. Ne ho viste tante, e anche la nostra            diamo tutti. Un giovane che diventa prete
      Squilla ne ha voluto raccontare alcune. Sto-          è un segno del Cielo che si apre sulla no-
      rie minute, famigliari, ma che formano il tes-        stra terra e ci interpella: c’è il Cielo nella mia
      suto vitale della nostra società, di cui              vita, ci sono gli altri nel mio cuore?
      spesso ci sono mostrati solo i risvolti               Sì, comincio volentieri il mese di settembre.
      drammatici e squallidi. Due storie per tut-                                 Il prevosto don Angelo
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                                                                       LA NOSTRA COMUNITÀ
         4

      Rinati al fonte battesimale

      ssNazaro e Celso     GOMBIA Nicolò     SCHIAVON Rebecca
                           PERES RECINO Mario Rodrigo   NEAMATALLA Beatrice
      Madonna della Misericordia —-

      San Carlo         CORSINI Simone              SATURNO SPURIO Matteo       PASULO Leonie

      Sposati nel Signore

      ssNazaro e Celso
      GALIMBERTI Marco e LOMBARDO Elena

      Madonna della Misericordia ——
      San Carlo —-

      Riposano in Cristo

      ssNazaro e Celso
      CEA Carmela di anni 73                              MANARA Arturo di anni 93
      VITALI Prezioso di anni 86                          VENTIMIGLIA Maria Adelaide di anni 93
      MANTEGAZZA Maria Luigina di anni 90                 QUARTARARO Cristina di anni 85
      BRAMBILLA Ezio Carlo di anni 84                     NALIN Vanda di anni 90
      BIRAGHI Luciano di anni 84                          FALCETTI Carlo di anni 72
      RACCIS Maria di anni 88                             SPREAFICO Marco di anni 76
      DI STEFANO Graziella di anni 89                     MAZZOLA Carla di anni 95
      FALLERINI Pasquale di anni 85                       FERRARI DANIELA di anni 69
      CHIESA Rosa di anni 83

      Madonna della Misericordia
      SERAFINI Maria di anni 84                           FAVIA Anna di anni 94
      BESSEGA Celestina di anni 90                        VOLPATO Lilia Maria di anni 62
      AGOSTINI Enrico di anni 75                          BOVO Gabriella di anni 84
      BERNARDI Elisa di anni 37                           LUCIFORA Antonio di anni 85
      FIORILLO Alessandro di anni 66                      CASO Anna Maria di anni 81
      VENTURINI Alba di anni 82                           SOFFIATI Adriana di anni 80
      PEDUZZI Margherita Bruna di anni 99                 BALCONI Ferailde di anni 87

      San Carlo
      ALBERTI Augusto di anni 93                          MANNI Valter di anni 62
      RAVASIO Mirella di anni 82                          SANTI Maurizio di anni 41
      BUCCI Libera di anni 88                             RISI Ambrogina di anni 89
      BIOLCATI Carlo di anni 81
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      LA NOSTRA COMUNITÀ
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                                    LEGATI Parrocchia ss Nazaro e Celso

                                                SETTEMBRE 2020

             2    ore        9              SAVINI Sandra e BIANCHI Carlo
             3    ore        9              GERENZANI Ermanno e Luigi
             7    ore        9              BIANCHI Pietro, Erminio e Giuseppina
            12    ore    18.30              CONTI Fausto e BRAMBILLA Adele
            14    ore        7              CASSAMAGNAGHI Rina e LECCHI Augusto
                  ore        9              MEANA Carlo e STRADA Virginia        SCADUTO
            18    ore        9              ROSSONI Aldo, ANDREOLI Marina e Annamaria
            22    ore        9              CAVENAGO Giuseppe
            26    ore        9              SAVINO Giuseppe e Maria              SCADUTO
                  ore    18.30              GARIBOLDI Marcellina e SALA Angelo
            30    ore        9              PALLAVICINI Bernardo, Luigia e Giancarlo

                                                  OTTOBRE 2020

             2    ore          7     LOVATI Felicita, TAGLIABUE Alessandro e Radegonda
             3    ore          9     Defunti gruppo missionario
             5    ore          7     GABBIANI Vittorio e Angela
            13    ore          7     BRAMBILLA PISONI Luigi, Angelo e TORRICELLI Fiorina
                                                                              SCADUTO
            14    ore          7     ANNONI Candido e RECALCATI Maria
            17    ore          9     DE PONTI Vincenzo e LOVATI Cesarina
            19    ore          9     STRADA Luigi
            20    ore          7     AULETTA Antonio e AGOVINO Saveria
            21    ore          7     BRENNA Francesco e Clemente, BRAMBILLA Emilia
                                     e GATTI Rosa                             SCADUTO
            23    ore          9     DONZELLI Alfredo e STRADA Ida
            24    ore          9     ORIANI Pierina e Famiglia RIBOLDI
            29    ore          7     STRADA Carlo e DE PONTI Antonia

         Per verificare il calendario 2020 dei legati i parenti -qualora non l’avessero già fatto gli
               scorsi anni - passino in Segreteria Parrocchiale (lun-ven h. 17.30-19.00).

                                                Legati san Carlo ---

                                    Legati Madonna della Misericordia ---
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         6

      La strana estate 2020                               secco. Anche un paio di sci. Qualcuno
      L’estate è sempre un tempo dove si rallen-          pensa di fare un dono così ai poveri, con-
      tano i ritmi di una città. Ma non di una par-       vinto che “si debbano accontentare” di
      rocchia: ci sono le attività estive                 cianfrusaglie indecenti; e che la parrocchia
      dell’oratorio, i viaggi proposti dalla comu-        sia una comoda discarica per disfarsi di
      nità parrocchiale (che necessitano, sem-            quel che non so buttare. Poiché i cartelli
      pre,      di     una     preparazione),       la    non sono efficaci, vorremmo informare che
      programmazione dell’anno nuovo, i funerali          siamo in grado di risalire all’identità di que-
      che non mancano mai, le mille forme di po-          sti importuni donatori con il sistema di tele-
      vertà da ascoltare…Ebbene, questa estate            camere di sicurezza. Riconosciuti e
      Co-Vid 19 ha visto striminzirsi (ma non nella       avvisate le forze dell’ordine, ciò che è stato
      qualità) il servizio educativo dell’oratorio ed     lasciato abusivamente viene riportato a
      è stato rimandato all’anno prossimo il pel-         casa loro. Nulla di quello che troviamo così
      legrinaggio in Terrasanta. Ma non sono              viene donato ai poveri.
      mancati né funerali, né povertà da
      ascoltare. Di difficile presa la pro-
      grammazione: che si potrà fare da
      settembre? Come declinare la le-
      zione, dura lezione, del CoVid nella
      nostra pastorale? Come riusciremo
      a connetterci di nuovo nella vita
      della nostra Comunità? No, non è
      stata facile questa strana estate.

      Gli orari delle Messe in città
      Nulla fa pensare che il CoVid possa
      rallentare, quindi permane lo stato
      di incertezza sul futuro. Anche dei
      calendari delle Messe. Per ora con-
      tinuano gli orari estivi della dome-
      nica, con qualche ritocco nelle
      Messe feriali. Ma alla fine di settem-
      bre dovremo riformulare gli orari: è
      impensabile che oltre la metà di ot-
      tobre si possa pensare di celebrare
      all’aperto, in oratorio san Giuseppe.
      Dovremo armarci di pazienza e
      cambiare ancora abitudini e orari.

      Non è il modo di donare
      Da tempo ormai troviamo abban-
      donati ogni settimana alla porta
      delle nostre chiese sacchi di vec-
      chio pentolame, lampade, giochi
      inutilizzabili, vestiti, persino pane
Don Marco di speranza uomo - IN QUESTO NUMERO Oratorio contro Covid - Comunità pastorale ...
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      NOTIZIARIO
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Don Marco di speranza uomo - IN QUESTO NUMERO Oratorio contro Covid - Comunità pastorale ...
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                                                          NOTIZIARIO
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Don Marco di speranza uomo - IN QUESTO NUMERO Oratorio contro Covid - Comunità pastorale ...
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      NOTIZIARIO
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Don Marco di speranza uomo - IN QUESTO NUMERO Oratorio contro Covid - Comunità pastorale ...
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                                                           NOTIZIARIO TERZA ETÀ
         10
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      AFFARI ECONOMICI
                                                                                                        11
      Altri lavori in parrocchia dei santi Nazaro e Celso

      Cantieri in movimento
      oltre il CoVid
      È la volta della palazzina ACLI.
      E poi partiranno i lavori negli spogliatoi dell’oratorio
                                    di Roberto Cassamagnaghi per la Commissione Affari Economici

                 allentata la pandemia del Covid 19

     R
                                                           dopo la sistemazione degli intonaci, nuove
                 ecco che tra pochi giorni inizieran-      pensiline, ecc. saranno di uguale colore e
                 no dei nuovi lavori di manutenzio-        splendore, in sintonia con quello del cinema
                 ne straordinaria delle strutture par-     e della nostra bella chiesa: Milano capitale
      rocchiali. Nel periodo di lockdown abbiamo           della moda anche in questo caso.
      fatto il progetto per costruire un’uscita            Per quanto riguarda l’oratorio di via Gallia-
      d’emergenza dal seminterrato di via Isim-            no stiamo completando un progetto di rifa-
      bardi dove da tantissimi anni ha sede la no-         cimento della centrale termica al servizio del-
      stra banda musicale cittadina. Questo nuo-           la palazzina a lato del capannone. Verran-
      vo ingresso con una                                                        no rifatte ex novo an-
      nuova scala risponde                                                       che tutte le docce che
      alle regole di maggior                                                     dopo 20 anni di conti-
      sicurezza in particola-                                                    nuo utilizzo hanno bi-
      re in ambienti con una                                                     sogno di un intervento
      grande presenza di                                                         rinnovativo. Anche gli
      persone e dove l’unico                                                     ambienti spogliatoio
      accesso potrebbe es-                                                       verranno risistemati con
      sere bloccato da un                                                        interventi di eliminazio-
      ostacolo. È un lavoro                                                      ne dell’umidità e di mi-
      dove lo scavo e l’asportazione del materia-          glioramento della vivibilità per tutti i nostri ra-
      le di risulta e la deviazione delle fognature ci     gazzi. È un lavoro tecnicamente importan-
      creano difficoltà per mancanza di un passo           te perché verranno messe in campo tutte le
      carraio per accedervi con i mezzi.                   nuove tecnologie nell’ottica del risparmio
      Poi a questa palazzina, ex oratorio maschile         energetico, delle future alimentazioni tipo
      degli anni 30/60, verranno rifatte interamente       pannelli solari, fotovoltaici, cogenerazione,
      le facciate che allo stato hanno tutti gli in-       ecc. La decisione e le varie scelte avverranno
      tonaci fatiscenti. Anche alla palazzina al-          nella prima parte del mese di settembre e
      l’angolo con via Roma, dove attualmente ri-          verrà dato subito il via ai lavori almeno per
      siede il nostro Don Saulo, verranno ripresi          le nuove docce, per l’acqua calda e per gli
      e sistemati gli intonaci e tutte e due saran-        impianti necessari. Di questi lavori e delle
      no ritinteggiate. Il colore è stato stabilito fa-    scelte che verranno prese saremo più pre-
      cendo una ricerca cromatografica negli               cisi nelle prossime edizioni della Squilla.
      strati di intonaco sovrapposti ed è emerso           Da ormai molti anni al nostro parroco non
      che la tinteggiatura originale è un rosa pal-        manca mai un cantiere in casa; quante cose
      lido. E cosi, a fine lavori, le due palazzine,       da sistemare! E non è finita...
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                                                                        VITA DELLA COMUNITÀ
         12
      Verso l’ordinazione di don Marco

      “Felici nel tempo
      e nell’eternità”
      Cosa c’è nel cuore di un giovane
      che riceve l’ordinazione sacerdotale
                                                                                  di don Marco Ciniselli

                i avvicina il giorno della mia ordi-       porta con sé molta felicità: sono contento

      S         nazione sacerdotale. È un giorno
                decisivo per la mia vita. Nel mio
                cuore si avvicendano tre differenti
      stati d’animo che proverò ad analizzare in
      queste righe.
                                                           di spendere la mia vita per Dio e per gli altri,
                                                           non trattenendo per me il dono che Dio mi
                                                           ha fatto. Tale modo di sentire si esprime
                                                           bene nella frase che ho scelto per la mia
                                                           immaginata di ordinazione: “Felici nel
      La felicità                                          tempo e nell’eternità”. Vedo la verità e la
      Sono molto felice di diventare prete.                bellezza di queste parole, scritte parecchi
      Quando a fine giugno ho ricevuto la nuova            anni fa da San Giovanni Bosco. Diventare
      destinazione dove sarò nei prossimi anni,            ed essere prete è bello! In questi anni ho
      a Tradate, ho provato una grande gioia.              iniziato a sperimentare e a vivere la verità di
      Ora dopo due mesi che ho iniziato questa             questa frase.
      nuova esperienza di vita posso dire come             La preoccupazione
      Pietro il giorno della Trasfigurazione: “È           D’altro canto sento anche un po’ di preoc-
      bello per me essere qui”. Una vita donata            cupazione e di timore per due motivazioni

          Con i ragazzi dell’Oratorio
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      VITA DELLA COMUNITÀ
                                                                                                   13

                                                                                      Sulle alte vette

      principali. Innanzitutto, una scelta come            è sommersa da cose da fare e di cose da
      questa (e come il matrimonio) ha dentro di           decidere. Io spero di ricordarmi di mettere
      sé il timore per la definitività che porta con       al centro la relazione con Gesù e con le
      sé. Non è facile scegliere qualcosa per              persone che mi circondano, senza la-
      tutta la vita, ma io sento e so di essere ac-        sciarmi sopraffare. Pensando al futuro con
      compagnato dal Signore in questo tempo               la consapevolezza che la Chiesa è accom-
      e nel tempo futuro.                                  pagnata dallo Spirito, le scelte compiute
      Inoltre in questi anni ho sentito anche la           possono portare al bene.
      presenza della Comunità cristiana di                 Lo slancio
      Bresso e dei miei amici che si sono fatti            Infine, il mio cuore è abitato da un forte
      sentire con le parole e con la preghiera:            slancio! Sento un forte desiderio di iniziare
      questo mi ha molto aiutato e
      mi ha sostenuto. Oggi so di                          Con i famigliari
      non essere solo; non siamo
      mai soli nella vita! Con questi
      presupposti la preoccupa-
      zione lascia spazio al coraggio
      e alla pace.
      La seconda motivazione di
      preoccupazione è data dal
      fatto che si avvicina (ed è già
      iniziato) il tempo delle respon-
      sabilità vere. Quando si entra
      nel mondo vero bisogna ini-
      ziare a compiere scelte impor-
      tanti; anche la vita di un prete
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                                                           VITA DELLA COMUNITÀ
         14

      questa nuova vita con quello che
      sono e con quello che posso dare.
      Voglio lanciarmi nel mondo, nel luogo
      dove Dio mi ha posto, cercando di
      annunciare il Vangelo e la bellezza di
      una vita come i discepoli di Gesù. Ho
      voglia di buttarmi; voglio dedicarmi
      nel servizio a Dio e alle persone che
      incontro e che incontrerò.
      Ognuno di noi può cambiare il
      mondo; ognuno di noi può cambiare
      la sua vita e quella delle persone che
      incontra. Se ripenso al mio passato
                                                           Con i giovani cresciuti insieme

                                                                 sono stati piccoli in-
        Con i compagni di studi in Seminario
                                                                 contri, alcune parole,
                                                                 alcuni gesti che hanno
                                                                 modificato la mia esi-
                                                                 stenza. Grazie a tutti
                                                                 per avermi accompa-
                                                                 gnato e sostenuto in
                                                                 questo cammino
                                                                 Vi chiedo una pre-
                                                                 ghiera in questo tempo
                                                                 per aiutarmi sempre di
                                                                 più a essere e a vivere
                                                                 da prete innamorato
                                                                 della vita e del Signore
                                                                 Gesù.

                                                                   Con gli adolescenti
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      VITA DELLA COMUNITÀ
                                                                                                         15
      Due maestre raccontano don Marco bambino

      Un ricordo
      di Marco scolaro”
      Sapeva ascoltare, porre domande,
      far sorridere
                                                           di Claudia Mazzola con Mariangela Pacchetti
                 uando Marco mi ha comunicato                  stendo alla prima Confessione di Marco e dei

     Q           il brillante risultato del suo esame
                 di maturità e mi ha rivelato la sua
                 intenzione di entrare in Seminario,
      ho sperimentato gioia e gratitudine per
      quella bella sorpresa di Dio.
                                                               suoi compagni e osservando la tenerezza
                                                               con cui don Alessandro li accoglieva e li
                                                               ascoltava, ho desiderato con tutto il cuore
                                                               lo sguardo con cui Dio li guardava in quel
                                                               momento e ho pregato commossa per
      Ho pensato subito alla classe con cui Mar-               loro, per la loro vita. Ecco, la vocazione di
      co aveva frequentato le elementari: un ciclo             Marco è stata per me un segno di come Dio
      per vari motivi particolarmente problemati-              risponde sempre.
      co e che spesso ha messo in crisi le mie pre-            Con Mariangela, la mia collega contitolare,
      sunte sicurezze di “maestra esperta”.                    che ha contribuito in modo determinante a
      La fatica di quegli anni era sostenuta dalla             trarre il meglio da quelle 26 piccole pesti, ri-
      preghiera. In particolare ricordo che, assi-             cordiamo Marco scolaro.
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                                                                        VITA DELLA COMUNITÀ
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          Ordinazione Diaconale in Duomo

      Cini, come lo chiamavamo per differenziar-            famiglia ci ha sempre attribuito, collaborando
      lo dagli altri 2 suoi omonimi, era un alunno          fattivamente con noi.
      che....                                               Grazie Marco, perchè rispondendo “sì” con
      Sapeva ascoltare _ Tranquillo, silenzioso e           libertà e coraggio al progetto d’ amore di Dio
      attento, faceva tesoro delle ore di lezione e         su di te, hai dato una grande gioia anche alle
      imparava a scuola tanto da stupire i genitori         tue maestre!
      che ritenevano che a casa studiasse trop-             Auguri Cini! Che tu sia un ottimo prete come
      po poco.                                              sei stato un ottimo scolaro!
      Sapeva porre domande _ In modo chiaro e
      sintetico, poneva la domanda giusta nel mo-
      mento giusto, così che la nostra risposta
      chiariva la spiegazione o la consegna a tut-
      ta la classe.
      Sapeva guardare _ Cini era il nostro “foto-
      grafo ufficiale” : in gita ne documentava i vari
      momenti, cogliendo dei particolari che poi
      si rivelavano significativi per quella esperienza
      di uscita didattica.
      Sapeva accorgersi di certe dinamiche del-
      la classe e ne teneva conto, così che nel gio-
      co era elemento di pacificazione e collabo-
      razione. Forse anche per questo assume-
      va volentieri il ruolo di arbitro nelle partite.
      Sapeva far sorridere _ A volte si vestiva in
      modo da caratterizzarsi, ad esempio da
      esploratore, rendendosi particolarmente
      simpatico e portando buon umore, così da
      “alleggerire” il clima del lavoro scolastico.
      Possiamo, a ragion veduta, definire Marco
      “un alunno modello”, diligente e disciplina-         Prima Omelia in Oratorio
      to, certo anche grazie alla stima che la sua
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      COLORI DEGLI ORATORI
                                                                                                        17
      Condizioni inedite, risposte nuove degli oratori

      Chi l’avrebbe
      mai detto?
      Abbiamo fatto l’estate in oratorio!                                        di don Andrea Carrozzo

         n tempi normali, nel mese di marzo si co-         è ammalato nessuno o perché gli oratori

     I   mincia a parlare di oratori feriali, di gite al
         mare con i ragazzi delle medie e di par-
         tite di calcio del Giugno Giovani… e in-
      vece il 2020 ci ha fatto completamente ri-
      baltare la prospettiva! Fino al mese di
                                                           sono tornati “a vivere”, ma perché anche in
                                                           questa forma così particolare e limitante
                                                           abbiamo fatto esperienza della Provvidenza
                                                           e della paternità di Dio che in moltissimi
                                                           modi si è palesato. Per esempio:
      maggio: l’incertezza più assoluta! Solo di           la disponibilità e la generosità di molta
      una cosa eravamo certi, della necessità di                 gente. In un tempo difficile in cui ognuno
      cambiare sguardo sulle cose. Così, dopo                    cerca di sopravvivere alle tante fatiche
      un lungo confronto con le istituzioni locali e             quotidiane “post-CoVid” non è mai man-
      con le altre realtà educative del territorio,              cato un gesto di attenzione verso i no-
      abbiamo avanzato una proposta estiva                       stri oratori e le famiglie più in difficoltà;
      chiamata appunto Estate in Oratorio. Dal             il coraggio di porre delle domande. Anche
      29/6 al 31/7 abbiamo voluto continuare ad                  i ragazzi più introversi e riservati hanno
      accompagnare i ragazzi e le famiglie nel-                  trovato, dopo qualche giorno insieme, il
      l’unico modo possibile: rispettando appieno                coraggio di porsi delle domande rispetto
      le regole imposte dalla fragile situazione                 a ciò che accadeva, condividendo la vo-
      sanitaria.                                                 glia di affrontare insieme le difficoltà;
      «Come è andata in oratorio?» mi chiede               il ritrovarsi insieme nella preghiera. La Santa
      molta gente, «Quanti bambini c’erano? E gli                Messa delle 7 del mattino era anche
      animatori?». «Tutto benissimo» rispondo io,                l’occasione per ricentrare tutto il nostro
      e lo penso davvero. Ma non perché non si                   fare. Sia alcuni volontari che anche i gio-
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                                                                                COLORI ORATORI
         18

          vani responsabili hanno “sfrut-
          tato” quel momento per ritro-
          vare il perché, o meglio il per
          Chi, mettersi in gioco. È stato
          anche questo un bel segno del
          fatto che Lui ancora chiama e
          invita.
      Queste e altre dinamiche hanno ca-
      ratterizzato le 5 settimane di Estate
      in Oratorio, ed è proprio grazie a
      queste circostanze che abbiamo
      potuto vivere questi 25 giorni come
      un dono.                                             ché nella tradizionale proposta di Oratorio
      Ma ora la domanda nasce spontanea: per-              Feriale (o estivo) queste stesse condizioni
                                                                 faticano a esprimersi? Perché nor-
                                                                 malmente è molto più difficile fermarsi
                                                                 per ridestare lo sguardo? Forse che la
                                                                 frenesia, l’ansia da prestazione o il
                                                                 contesto poco familiare e quindi più
                                                                 impersonale non aiutano a tenere lo
                                                                 sguardo desto? Forse che le nostre
                                                                 ormai consolidate scelte pastorali ne-
                                                                 cessitano di una rivitalizzazione e ri-
                                                                 generazione alla luce di ciò che ora lo
                                                                 Spirito chiede alla nostra Chiesa?
                                                                 Non so… occorre pensarci! Ma per il
                                                                 momento ringraziamo per quanto ab-
                                                                 biamo vissuto e ci godiamo un po’ di
                                                                 riposo!
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      GRUPPI, ASSOCIAZIONI, MOVIMENTI
                                                                                                       19
      Carità e servizi sempre all’opera

      Da palazzina Acli
      a palazzina delle associazioni
      Vi troveranno sede, oltre allo storico circolo Acli “Luigi Strada”, al Cen-
      tro di Ascolto Caritas e al Corpo Musicale S. Cecilia già presenti, anche
      il Movimento per la Vita e la Conferenza di San Vincenzo
                                                                                    di Ambrogio Giussani

                  ria di cambiamenti alla palazzina

      A
                                                              alla popolazione meno abbiente, gestito da
                  Acli dopo che, esattamente un               un gruppo di volontarie che fanno riferimento
                  anno fa, i Servizi Fiscali (Caf) e il Pa-   alla Caritas.
                  tronato avevano abbandonato la              Ma non è tutto: in prospettiva, il salone co-
      sede di via Isimbardi 28 per trasferirsi nei            mune accoglierà anche, per le loro attività
      nuovi locali di via Vittorio Veneto 89, sem-            del giovedì pomeriggio, il Gruppo parroc-
      pre a Bresso.                                           chiale Terza Età (ora ospitato in oratorio) e
      Dopo aver imbiancato e riordinato gli inter-            il Gruppo parrocchiale Lavori Terza Età per
      ni, ora siamo alle soglie della ristrutturazio-         le Missioni (taglio, cucito, maglia, ricami,
      ne delle mura esterne e della predisposizione           ecc.), i cui incontri settimanali erano finora
      di un’uscita di sicurezza nello scantinato              anch’essi in oratorio.
      dove è ubicata la sede del Corpo Musica-                Nel seminterrato, infine, continuerà a svol-
      le S. Cecilia; nel frattempo, al piano supe-            gere la propria attività il nostro corpo ban-
      riore hanno già trovato definitiva sistemazione         distico.
      il circolo Acli “Luigi Strada”, lì presente fin dal     L’augurio è che la “concentrazione” di tan-
      1945, il Centro di Ascolto della Caritas cit-           te realtà dell’associazionismo e del volon-
      tadina (e decanale), il Movimento per la Vita           tariato cristiano locale produca anche si-
      e la Conferenza di San Vincenzo, ciascuna               nergie e maggior incisività nel tessuto sociale
      associazione in locali distinti, con in comu-           della nostra cittadina.
      ne il salone centrale e i ser-
      vizi.
      Sistemate le associazioni,
      la Parrocchia provvederà a
      stipulare con ciascuna un
      comodato gratuito per la
      loro presenza.
      Inoltre, sempre al piano
      superiore, la palazzina
      ospita già da anni, in un
      ambiente sottratto a un
      preesistente vasto salo-
      ne, anche un magazzi-
      no/guardaroba di indu-
      menti usati da distribuire
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                                                           GRUPPI, ASSOCIAZIONI, MOVIMENTI
        20
      Comunicato stampa del Movimento per la Vita

      Si vuole rendere l’aborto
      un fatto banale?
      In merito alle linee guida ministeriali sull’aborto farmacologico (RU486)
                    di Filippo Maria Boscia – Presidente dell’Associazione Medici Cattolici Italiani
                            e Marina Casini Bandini – Presidente del Movimento per la Vita Italiano
         l Movimento per la Vita Italiano (MpVI) e          zione!), perché per la donna l’aborto è co-

     I   l’Associazione Medici Cattolici Italiani
         (AMCI) valutano molto duramente le an-
         nunciate nuove linee guida ministeriali che
      estendono la possibilità di ricorrere al-
      l’aborto farmacologico mediante la pillola
                                                            munque una sconfitta e rivendicare l’abor-
                                                            to come diritto significa distruggere l’au-
                                                            tentica cultura dei diritti e dei valori umani;

                                                            2) la diffusione dell’aborto farmacologico con
      RU486 fino alla nona settimana di gravi-              la pillola RU486 risponde alla logica aborti-
      danza, consentendo altresì alla donna di tor-         sta che vuole impedire lo sguardo sul con-
      nare al proprio domicilio mezz’ora dopo l’as-         cepito, spostando l’attenzione sulla falsa
      sunzione della stessa, esonerandola pertanto          “non invasività” del mezzo abortivo (non c’è
      dal ricovero.                                         nulla di più invasivo che uccidere una vita
      Questi i motivi di tale severo giudizio:              umana!), rendendo l’aborto un fatto bana-
      1) l’aborto (anche se verbalmente ridotto al-         le (basta bere un bicchiere d’acqua) e pri-
      l’asettica sigla “IVG”, acronimo di interruzione      vato (basta essere nel bagno di casa), sal-
      volontaria della gravidanza) è sempre l’uc-           vo poi dover chiamare il 118 per correre in
      cisione di un essere umano che si trova nel-          pronto soccorso per una emorragia irrefre-
      la fase prenatale della propria vita e solo una       nabile!
      bieca ideologia può considerarlo un “diritto”
      (in realtà è stata soltanto una depenalizza-          3) la diffusione dell’aborto con la pillola
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      GRUPPI, ASSOCIAZIONI, MOVIMENTI
                                                                                                     21

      RU486 risponde alla logica economicista-             7) estendere l’assunzione della RU486 fino
      efficientista-utilitarista che, per risparmiare      alla nona settimana manifesta tutta la cari-
      sui costi assistenziali, agevola percorsi di         ca ideologica di queste linee guida, perché,
      completa solitudine delle donne di fronte ad         da un punto di vista tecnico, la pillola
      una gravidanza difficile o inattesa;                 RU486 dopo massimo 49-50 giorni dimi-
                                                           nuisce la sua efficacia in modo importante
      4) alcune donne hanno testimoniato l’espe-           e quindi l’allungamento del termine è me-
      rienza traumatizzante dell’aborto con la             ramente pretestuoso;
      RU486 (si veda l’intervista pubblicata su “Il
      Messaggero” dell’8 agosto a firma di Gra-            8) contro il dramma dell’aborto la via vincente
      ziella Melina);                                      è quella dei Centri di Aiuto alla Vita che da
                                                           oltre 40 anni operano in tutta Italia per dare
      5) il periodo di tempo impiegato per abor-           una mano alle donne che si trovano di fron-
      tire farmacologicamente è di circa 2 giorni:         te ad una gravidanza difficile o non attesa,
      dopo l’assunzione di una prima pillola a base        liberandole dai condizionamenti che le in-
      di mifepristone che causa la morte del               ducono alla decisione estrema e restituen-
      concepito, si assume dopo 48 ore un’altra            do loro il coraggio dell’accoglienza della vita
      pillola a base di misoprostolo che provoca           con la fiducia e la serenità che ne conse-
      le contrazioni espulsive. Tale processo com-         guono. Uno Stato che rinuncia a punire
      porta rischi anche importanti per la salute          l’aborto non deve rinunciare a difendere il di-
      della donna, costituendo una vera e propria          ritto alla vita con altri mezzi di più alto pro-
      “tempesta ormonale” con successivi disor-            filo e di maggiore efficacia. In questa pro-
      dini endocrini, sino a riportati casi letali. Di     spettiva sarebbe davvero urgente una indi-
      conseguenza chi ha a cuore le donne non              spensabile riforma dei consultori pubblici sul
      può vedere queste linee guida con favore,            modello dei Centri di Aiuto alla Vita, affinché
      a meno che non abbracci una bandiera                 siano, unicamente ed esclusivamente,
      ideologica;                                          un’autentica alternativa alla c.d. “IVG” e quin-
                                                           di una risorsa per la salute e la serenità del-
      6) è perciò grave che non venga mantenu-             le donne.
      to il ricovero in osservazione, ne-
      cessario proprio per garantire sor-
      veglianza sulla salute della donna.
      Proprio l’AIFA (Determinazione n.
      1460 del 24 novembre 2009), au-
      torizzando l’immissione in com-
      mercio della pillola RU486, aveva
      stabilito che «deve essere garan-
      tito il ricovero [...] dal momento del-
      l’assunzione del farmaco fino alla
      verifica dell’espulsione del pro-
      dotto del concepimento. Tutto il
      percorso abortivo deve avvenire
      sotto la sorveglianza di un medico
      del servizio ostetricoginecologi-
      co»;
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                                                                                  APPROFONDIAMO
        22
      Un vescovo emerito scrive

      Evasori fiscali,
      non si tradiscono così
      Dio e la nazione   di Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea

               gregi evasori fiscali, (e-gregio vuol       morose, come quelle che finiscono in ucci-

     E         dire infatti “fuori, al di sopra del
               gregge”, della gente comune) da ve-
               scovo più giovane e da presidente
      di Pax Christi, Movimento internazionale per
      la pace, m’era venuto di scrivere ai politici
                                                           sioni e stragi, sfruttano la situazione per au-
                                                           mentare le loro ricchezze, per esempio
                                                           con prestiti a usura a chi non riesce a tro-
                                                           vare mezzi legali per sovvenire alla mancanza
                                                           di danaro causata dalla limitazione del lavoro
      del tempo – per esempio al democristiano             o dalla sua perdita. Al contrario, v’è chi ar-
      Benigno Zaccagnini e al comunista Enrico             riva a frodare per avere sovvenzioni a cui non
      Berlinguer – invitandoli a essere coerenti con       ha diritto.
      le loro scelte politiche e convergenti al            Questo ci ha fatto pensare come le limita-
      bene della nazione; ora, al termine della mia        zioni, sia del sistema sanitario anteceden-
      vita (ho ormai più di 96 anni), mi viene di scri-    te come dei provvedimenti per arginare
      vere una lettera a voi.                              l’espandersi della pandemia e frenare le cri-
      La pandemia che stiamo vivendo ci ha ob-             si dell’industria e delle aziende, derivino an-
      bligati a vivere più ritirati, quindi più penso-     che dalle minori disponibilità economiche do-
      si per la nostra vita personale e per il bene        vute anche a quanto viene evaso da chi non
      della collettività. Ed è così, per esempio, che      paga le tasse, soprattutto di chi, con la ric-
      ci siamo resi conto del lavoro delle varie ma-       chezza, riesce a trovare i mezzi per porta-
      fie che, attente a evitare situazioni più cla-       re i suoi beni nei cosiddetti paradisi fiscali.
                                                                                        Questa è una
                                                                                        grossa ingiustizia
                                                                                        perché quanto
                                                                                        viene portato fuo-
                                                                                        ri dalla nazione è
                                                                                        stato raggranella-
                                                                                        to con il lavoro dei
                                                                                        concittadini e uti-
                                                                                        lizzando le leggi
                                                                                        (e le sottigliezze)
                                                                                        dello Stato. È tri-
                                                                                        ste pensare che la
                                                                                        nazione vi abbia
                                                                                        fatti crescere e
                                                                                        sviluppare fino al
                                                                                        punto di poterla
                                                                                        tradire.
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      APPROFONDIAMO
                                                                                                   23

      Non voglio pensare che tra voi ci siano quelli       avere un pretesto per evaderle, portando il
      che formalmente figurano come rispettosi –           proprio danaro negli… inferni fiscali. Perché
      o addirittura partecipi attivi – del cristiane-      purtroppo il danaro diventa quasi una divi-
      simo che ha accompagnato la storia della             nità, anzi la vera alternativa a Dio: aveva già
      nostra nazione, ma poi trasgrediscono il suo         detto chiaramente Gesù (usando un termi-
      messaggio fondamentale, che è quello di              ne locale) che non si possono servire due
      non chiudersi nel proprio egoismo, ma di             padroni: o Dio o mammona (il danaro).
      aprirsi agli altri, proprio cominciando dai più      Non so se anche qualche parroco vi ha mai
      piccoli, dai più poveri, dai più emarginati.         detto che l’evasione fiscale è peccato mor-
      Così fanno i boss delle varie mafie, che poi         tale: l’ha detto qualche tempo fa laicamen-
      a copertura delle loro violenze proteggono           te Romano Prodi, ve lo ripete oggi un ve-
      le devozioni popolari e se ne fanno riverire,        scovo, anche se emerito. Mi verrebbe da ri-
      o quei politici che nel mondo ostentano og-          petere la frase forte che san Giovanni Pao-
      getti e proteggono frange di strutture reli-         lo II proclamò, nella valle di Agrigento, con-
      giose per coprire le loro minori attenzioni          tro le mafie: “Convertitevi! Un giorno dovrete
      umane. Non vorrei che anche voi, magari              risponderne di fronte a Dio”. E allora non ci
      sovvenendo pubblicamente alcune opere di             saranno pretesti e coperture.
      solidarietà, vogliate così “scontare” la vostra      Vi chiedo scusa se vi ho attaccati pubbli-
      ingiustizia di fondo.                                camente. Spero comunque di avervi fatto
      È vero che alle volte, nel mondo, le tassa-          pensare.
      zioni possono sembrare eccessive o ingiu-            Da vescovo, pregherò per voi, per le vostre
      ste. Ma, in democrazia, si devono trovare i          famiglie e per le vostre attività, ovviamente
      mezzi, soprattutto da parte dei più abbien-          purché siano oneste.
      ti come siete voi, per correggerle, non per          Tratto da Avvenire di mercoledì 8 luglio 2020
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                                                                            OLTRE IL CAMPANILE
        24
      Covid-19, migranti e derive parolaie

      Non credete
      ai poveri untori                                                            di Maurizio Ambrosini

          l nesso tra immigrazione e pericolo Covid-       finite come “migranti”. Che sono pochissi-

     I   19 sta agitando la scena politico-media-
         tica, oltre che le vacanze degli italiani, as-
         sumendo varie sembianze inquietanti: gli
      sbarchi, anzitutto, ma anche i rientri dal-
      l’estero, i focolai di infezioni nei centri di ac-
                                                           me, rispetto al volume complessivo della mo-
                                                           bilità umana attraverso i confini: secondo Eu-
                                                           rostat (2019), a fronte di 2,4 milioni d’ingressi
                                                           attribuibili a ragioni d’immigrazione, gli at-
                                                           traversamenti delle frontiere esterne della Ue
      coglienza, nonché le fughe dagli obblighi di         sono stati circa 400 milioni, considerando
      quarantena. Spiace che non solo politici in          solo il traffico aereo.
      cerca di facili consensi, ma anche analisti          Suona paradossale che mentre si lamenta
      qualificati partecipino alla “caccia agli unto-      il drastico calo degli arrivi per turismo, s’in-
      ri”, mediante usi spericolati dei dati e asso-       vochi una chiusura senza appello nei con-
      ciazioni improprie tra fenomeni sociali (per-        fronti degli sbarchi di profughi. In Italia si può
      sone che si muovono attraverso i confini) e          entrare liberamente da Spagna, Regno
      aspetti politici (il colore del governo in cari-     Unito, Australia, nonostante l’aumento dei
      ca).                                                 contagi. Si può entrare persino dagli Stati
      1         L’idea che gli immigrati (poveri) por-     Uniti, per ragioni di lavoro o di studio.
      tino malattie è una delle leggende nere più          3         Quanto ai contagi nei centri di ac-
      ricorrenti e inossidabili. Chi ha un po’ di me-      coglienza, come nel caso di Casier, nel Tre-
      moria potrebbe ricordare, per limitarci agli ul-     vigiano, una lettura appena più attenta dei
      timi anni, i tentativi di bloccare l’accoglien-      fatti dovrebbe far comprendere che il virus
      za dei profughi a causa dell’epidemia di Ebo-        si propaga laddove non si effettuano con-
      la in alcuni Paesi africani, oppure l’allarme per    trolli tempestivi, non si separano le perso-
      la presunta diffusione della Tbc tra le forze        ne malate dalle altre, non si attrezzano spa-
      dell’ordine che presidiavano gli sbarchi.            zi idonei per le quarantene: laddove in-
      Voci infondate, eppure di grande impatto             somma la gestione è carente.
      mediatico. In realtà, molte volte gli esperti        Il sovraffollamento a sua volta deriva dalla di-
      della Simm, Società italiana di medicina del-        smissione delle strutture esistenti a segui-
      le migrazioni, hanno ricordato che l’immi-           to di precise scelte politiche. E dalla lentezza
      grazione è un processo selettivo: partono i          e confusione degli smistamenti, a cui con-
      più attrezzati, anche dal punto di vista sa-         corre la consueta resistenza di tante am-
      nitario. Le famiglie non investono su perso-         ministrazioni locali. L’evocazione-invoca-
      ne malate, che difficilmente potranno di-            zione dell’Esercito e il ricorso alle navi-qua-
      ventare “soggetti produttivi” in grado di ge-        rantena, in luogo di una gestione più razio-
      nerare rimesse economiche da mandare in              nale dei necessari controlli, non fanno che
      patria.                                              alimentare paure e chiusure.
      2         È vero, invece, che l’attuale pande-       4         La distorsione ideologica di certe
      mia si propaga anche grazie agli spostamenti         analisi si rivela però soprattutto quando si
      delle persone. Tutte però, non solo quelle de-       pretende di collegare l’incremento degli ar-
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      OLTRE IL CAMPANILE
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      rivi via mare a un “lassismo” italiano. L’ac-        zione internazionale o in viaggio per altri mo-
      cusa non regge per almeno tre motivi.                tivi umanitari». Che una certa politica non vo-
      Primo: la crescita è rilevante in percentua-         glia adempiere agli obblighi di accoglienza
      le, rispetto ai livelli minimi toccati nel 2019      propri di uno Stato democratico non è
      (11.439), ma lontanissima dai quasi 200mila          purtroppo una novità. Che anche qualche
      sbarchi del 2016. L’emergenza non è nei nu-          studioso di rango si allinei a slogan vuoti ep-
      meri, ma nella mente di chi guarda con oc-           pure pericolosi invece stupisce e inquieta.
      chio prevenuto, e nei ritardi di chi dovreb-         E allarma che anche leader dell’attuale
      be assicurare un’accoglienza dignitosa.              maggioranza accettino di riportare il discorso
      Secondo: l’idea che gli arrivi dipendano dal-        pubblico al livello preferito dagli insensati re-
      la disponibilità ad accogliere è stretta parente     tori dell’«invasione».
      di quella che ne attribuiva la responsabilità                   Tratto da Avvenire 4 agosto 2020
      ai salvataggi in mare da
      parte delle Ong. Trascura le
      ragioni delle partenze: guer-
      re in Medio Oriente, op-
      pressione in Eritrea, ora col-
      lasso economico e politico
      in Tunisia (questo sì aggra-
      vato dal Covid-19 e dalla
      fuga dei turisti).
      Terzo: che il governo attua-
      le possa essere tacciato di
      aperturismo indiscriminato è
      un giudizio degno di un sito
      sovranista. Semmai il go-
      verno attuale ha la respon-
      sabilità di non aver riforma-
      to ancora praticamente nul-
      la delle chiusure autolesio-
      niste e illiberali del governo
      precedente, decreti (in)si-
      curezza e denigrazione-per-
      secuzione delle Ong in pri-
      mo luogo.
      Andrebbe infine sommes-
      samente ricordato che la
      Commissione Ue già nel
      mese di marzo ha racco-
      mandato l’esenzione dal
      blocco degli ingressi non
      solo degli operatori sanitari
      e dell’assistenza agli anzia-
      ni, ma anche delle «persone
      che necessitano di prote-
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                                                                                                 CIVICA
        26
      Anche per loro è la nostra gratitudine

      L’Italia che va
      Abbiamo intervistato alcune persone
      che durante i mesi del CoVid
      hanno fatto andare avanti l’Italia                                                 dalla Redazione

                  agari non come gli infermieri,           – E la gente?

     M            magari non come i medici, ma
                  dobbiamo anche a loro il fatto
                  che il nostro Paese, durante la
      chiusura del CoVid, non si sia fermato. E si
      sono esposti, con fatica e anche con qual-
                                                           Avevo l’impressione di molta paura. In tut-
                                                           te le abitazioni c’era qualcuno, perché tan-
                                                           ti non si recavano al loro impiego. Suonavi,
                                                           e qualcuno rispondeva sempre, facilitando
                                                           di molto il nostro lavoro. Ma non tutti apri-
      che rischio. Abbiamo intervistato un posti-          vano. Chiedevano di posare il pacco alla por-
      no, una esercente di un negozio di alimen-           ta, anzi qualcuno lo chiedeva bruscamen-
      tari e un immigrato.                                 te, e diceva “Via, via!”. La paura era davve-
                                                           ro tanta fra la nostra gente.
      Il nostro dovere                                     – Molto lavoro per un postino?
      nelle strade deserte                                 Certo. In quel periodo duro di marzo e apri-
                                                                                le c’era poca posta ordi-
                                                                                naria e molti, molti pac-
                                                                                chi. Ricordo in particola-
                                                                                re i pacchetti di masche-
                                                                                rine ordinate via internet
                                                                                (e spesso a caro prezzo),
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                                                                                ogni genere.
                                                                                – Qualche momento
                                                                                duro?
                                                                                Sì, certo. Un postino fini-
                                                                                sce per conoscere tanti,
                                                                                tutti, se mantiene lo stes-
                                                                                so giro per anni: i nomi e
                                                                                gli indirizzi entrano nella
                                                                                mente, e spesso si as-
                                                                                sociano ai volti. Ogni gior-
                                                                                no non potevo sapere
      – Che immagine avete di quel periodo?                se avrei trovato ancora quella persona an-
      Sembra forse una cosa un po’ leggera, ma             ziana, quell’altra che sapevo inferma da tan-
      ho nel cuore innanzitutto le strade senza traf-      to tempo, quell’altra ancora che aveva già
      fico. Il mio lavoro si svolge tra le vie e in un     avuto il marito strappato via dal CoVid, o che
      attimo si poteva girare agilmente per la cit-        era in ospedale. Mi è sembrato di perdere
      tà senza trovare quasi nessuna macchina              delle persone care, che avevo servito col mio
      sulle strade.                                        lavoro.
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      CIVICA
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      – Ha lasciato una traccia in voi il periodo di       Noi siamo obbligati per legge a tenere
      lockdown?                                            aperto l’esercizio in tempi di pandemia, guer-
      Non ho mai mancato un giorno di lavoro, fa-          ra o calamità naturali. Ho vissuto dunque
      cevo semplicemente il mio dovere, con pru-           quel periodo come un dovere civico. Ma ho
      denza, ma anche con buonumore, che                   dovuto chiedere alla mia mamma, over 65,
      non mi è mai venuto meno. Alla mattina,              di rimanere a casa, con suo dispiacere. Ci
      quando uscivo di casa alle 6.30, sentivo ad-         siamo messi a disposizione del Comune e
      dosso gli occhi dei miei vicini che mi vede-         della Protezione Civile per la consegna nel-
      vano uscire: e chi non sapeva il lavoro che          le case dei generi di prima necessità di chi
      svolgo forse pensava: “Ma dove va quello,            -contagiato, o in quarantena, o impaurito-
      così presto?”. Beh, andavo a fare il mio do-         non era in grado di uscire dalla propria abi-
      vere, come sempre.                                   tazione. Insieme ai miei colleghi ho passa-
                                                           to molte ore a rispondere agli ordini al tele-
      La gratitudine della gente                           fono, a comporre la spesa. Per un certo pe-
      ci ha sostenuti                                      riodo rimanevamo in negozio fino alle 3 di
                                                                                 mattina, per poi ritornar-
                                                                                 vi alle 6. È stata dura, ma
                                                                                 siamo orgogliosi di quan-
                                                                                 to abbiamo fatto. In par-
                                                                                 ticolare i miei dipendenti
                                                                                 sono stati fantastici: non
                                                                                 si sono lasciati intimorire
                                                                                 dal virus e abbiamo con-
                                                                                 diviso coraggiosamente
                                                                                 la situazione.
                                                                                 – I clienti come si sono
                                                                                 comportati con voi?
                                                                                 Beh, il cliente ha sempre
                                                                                 ragione… Comunque
                                                                                 nella stragrande mag-
                                                                                 gioranza dei casi si sono
                                                                                 mostrati responsabili e
                                                                                 ragionevoli, aspettando
      – Le chiediamo subito: che immagine ha an-           davanti al nostro negozio pazientemente e
      cora davanti agli occhi del periodo duro del         ordinatamente il proprio turno, o l’arrivo de-
      CoVid?                                               gli alimenti a casa anche in tarda serata. Cer-
      Le silenziose code fuori dal nostro esercizio        to, a volte qualcuno aveva richieste esorbi-
      e le telefonate ininterrotte che chiedevano          tanti e fuori ragionevole portata (“Mi porti per
      la consegna di cibo. Molte persone erano             favore 10 casse d’acqua”). Era evidente la
      terrorizzate: le notizie dei contagi e delle vit-    paura di molti nel momento della consegna
      time si accavallavano sui telegiornali e mol-        a casa, con la porta aperta ma bloccata dal-
      ti anziani erano blindati in casa dalle pres-        la catenella, oppure facendo trovare i soldi
      santi raccomandazioni dei figli.                     sullo zerbino. Comunque ci hanno inco-
      – Cosa vi è stato chiesto come esercenti di          raggiato i ringraziamenti, a voce oppure on
      un negozio di alimentari?                            line: conservo ancora un biglietto pieno di
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      gratitudine, scritto a mano con la calligrafia       Ho avuto tanta paura. Noi stranieri non ca-
      di una volta, di una persona molto anziana           pivamo bene cosa stava succedendo. Ci sia-
      probabilmente. Voglio ringraziare anch’io i          mo chiusi in casa e non sapevamo nem-
      nostri clienti perché hanno creduto in noi.          meno se si poteva uscire per fare la spesa.
      Poi, finita l’emergenza, ci siamo rivisti in ne-     Per fortuna alcuni amici italiani mi telefona-
      gozio.                                               vano e mi davano le giuste raccomandazioni.
      – Non ha mai avuto paura, seduta alla cas-           Dal tuo paese, il Bangladesh, che notizie ar-
      sa, di diventare una vittima del virus?              rivavano?
      Come esercenti eravamo responsabili del-             Mia mamma sapeva di come l’Italia fosse
      le normative inerenti a contenere la diffusione      colpita dal virus e mi diceva spaventata di
      del contagio nel nostro negozio, per di-             stare attento. E anch’io sapevo che laggiù
      pendenti e clienti: norme spesso difficili da        il coronavirus cominciava a contagiare tan-
      comprendere e da attuare, che si susse-              ti: non ci sono le norme che abbiamo qui,
      guivano e cambiavano, tra la mancanza ini-           e tanti medici scappavano.
      ziale di dispositivi di protezione come di-          Come hai potuto passare quei mesi così
      sinfettanti o mascherine. Anche questa era           duri?
      una responsabilità che ho sentito molto pe-          Certo non avevo il lavoro e i soldi manca-
      sante. E che è stata più gravosa della pau-          vano: per fortuna sono stato aiutato e il cibo
      ra: il dovere prima di tutto.                        c’è stato e ringrazio Dio. Ma non sono sta-
      – Pronti alla seconda ondata?                        to con le mani in mano. Ho saputo che c’era
      Speriamo non ci sia, certo. Ma siamo pron-           una sanatoria per chi trovava lavoro come
      ti, e con più esperienza!                            domestico, badante o lavoratore nei cam-
                                                           pi. Con la bici sono andato nelle campagne
      Non sono stato                                       intorno a Milano e in Brianza a chiedere se
      con le mani in mano                                  avevano bisogno di me: quante pedalate…
                                                                                 Poi per fortuna ho tro-
                                                                                 vato un lavoro regolare
                                                                                 come domestico; la
                                                                                 Caritas mi ha aiutato
                                                                                 per le pratiche e ora
                                                                                 sono tranquillo. Vendo
                                                                                 i fiori alla mattina e la-
                                                                                 voro al pomeriggio nel-
                                                                                 la casa del mio datore
                                                                                 di lavoro a Milano. Rie-
                                                                                 sco a pagarmi un po-
                                                                                 sto letto e a mandare a
                                                                                 casa i soldi per dar da
                                                                                 mangiare ai miei geni-
                                                                                 tori e a far studiare i
                                                                                 miei fratelli.
                                                                                 Insomma, il virus ti ha
                                                                                 dato il futuro..
      Raccontaci come un immigrato straniero               Per adesso sì, e ringrazio Dio. Ma spero che
      come te ha vissuto questo periodo                    finisca presto! Abbiamo sofferto tutti.
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      CIVICA
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      Sagra Madonna del Pilastrello 2020

      Sulla stessa barca
      La Sagra non si lascia domare dalla pandemia,
      ma ci aiuta a leggerne la lezione

                                  PROGRAMMA DI MASSIMA
      27 settembre: Domenica ore 21 Chiesa di S. Carlo.
      BEETHOVEN: 250 ANNI DALLA NASCITA.
      Ascolto Guidato con Roberto Andreoni e al pianoforte Luca Tempella.

      Mostra: “C’è qualcuno che ascolta il mio grido? – Giobbe e l’enigma della sofferenza”. (a
      cura di Ignacio Carbajosa e Guadalupe Arbona ) PRESENTAZIONE della mostra con Don
      Isacco Pagani - giovedì 1 ottobre ore 21 oratorio S. Giuseppe
      La mostra sarà visitabile dal 2 ottobre al 17 ottobre in sala L. Conti – via Roma 16 Bresso
      (si possono prenotare visite guidate)

      venerdì 2 ottobre- presso lo spazio Iso-Rivolta
      Pomeriggio FESTA DEI NONNI a cura del Comune di Bresso
      ore 21: Concerto/ spettacolo Spazio Iso- Rivolta

      3 Ottobre, sabato
      ore 10,30: Premiazione del 19° CONCORSO DI ARTI VISIVE presso ex Biblioteca Comu-
      nale, piazzetta Cavour Bresso (la mostra rimane aperta dal 26 settembre al 4 ottobre)
      Bando su www.sagrapilastrellobresso.it
      Pomeriggio: “STRABRESSO” 3 edizione “2 Km, 5 Km, 10 Km per i ragazzi delle scuole e
      adulti. Partenza dai campi comunali di via Deledda e arrivo allo spazio Iso-Rivolta.
      Attrazioni e premiazioni della STRABRESSO e del Concorso di Arti Visive tra le scuole.
      Dalle 19: cena
      Ore 21: Dr. Why: gioco a quiz dal vivo.

      4 Ottobre domenica Stand delle Associazioni.
      S. Messe celebrate nelle varie parrocchie
      ore 12,30 Pranzo della Sagra
      Ore 15 S. Rosario
      Ore 16 Banda S. Cecilia in Concerto
      Ore 18 Spettacolo per bambini

      Servizio bar/ ristorante: sere di venerdì, sabato, domenica; domenica 4 pranzo

      Concorso arti visive scuole: Tema “Sulla stessa barca”. I lavori saranno esposti nello Spa-
      zio Iso/Rivolta. Premiazione sabato pomeriggio ore 17
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                                                                                         CIVICA
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      Concorso di pittura: 19° CONCORSO DI ARTI VISIVE sul tema della Sagra o a tema li-
      bero. Dal 26 settembre al 4 ottobre presso Ex Biblioteca Comunale, piazzetta Cavour
      Bresso
      La statua della Madonna del Pilastrello sarà presente
      da Lunedì 14 a Domenica 20 settembre Chiesa Madonna della Misericordia
      da Lunedì 21 a Domenica 27 settembre Chiesa di S. Carlo
      da Lunedì 28 settembre a Domenica 4 ottobre chiesa SS. Nazaro e Celso

      10 ottobre ore 21 In occasione dei 500 anni dalla morte di Raffaello incontro con Luca Fri-
      gerio chiesa di S. Carlo

                Il programma è provvisorio e potrà subire variazioni a causa del CoVid 19.
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      MEMORIE BRESSESI
                                                                                                         31
      Gli anni della guerra 1940-45 a Bresso (terza parte)

      1941: i morti bressesi
      dal fronte greco
      e la gioia del parroco per la rimozione
      del gerarca del fascio locale
      La vita a Bresso si fa più povera e inquieta,
      ma più solidale                                                                                  di P.B.

                 anno 1941 si apre con la nota di un        virulenta influenza costringe a letto il parro-

     L’          fatto spiacevole, accaduto la not-
                 te del 28-29 novembre 1940: l’en-
                 nesimo furto in canonica e in chie-
      sa, sventato dall’energica sorella del prevosto
      Pozzi: non si dice quale delle due, che i vec-
                                                            co, il coadiutore e molti parrocchiani. Un an-
                                                            tenato del CoVid-19?
                                                            In parrocchia intanto si prega per i soldati al
                                                            fronte, durante un triduo di consacrazione
                                                            al Sacro Cuore: “In questa circostanza fu-
      chi bressesi ricordano bene. È però trafugato         rono vendute 350 cartoline ricordo da inviarsi
      un calice, “il più bello, regalo dei parrocchiani     ai soldati da parte di quelli che fecero tale
      per il 25° di 1a Messa del prevosto, che tro-         consacrazione”.
      vavasi in archivio, dietro ai registri parroc-        E la preghiera si coniuga sempre con la ca-
      chiali”. Questo particolare non sfugge al pre-        rità, poiché si chiamano a vicenda: è degno
      vosto, che conclude: “Dei ladri, natural-             di nota che proprio in questo periodo viene
      mente, nessuna traccia che potesse dar luo-           fondata la Conferenza della San Vincenzo
      go ad una azione penale; tanti argomenti              per provvedere alle famiglie in difficoltà a cau-
      però che valgono ad individuarli. Poveretti!          sa della guerra. È un classico delle nostre
      Peggio per loro!”.                                    parrocchie in tempo di crisi, economica, so-
      Un curioso particolare: nel febbraio 1941 una         ciale o pandemica. Ai bei nomi bressesi dei
                                                                         volontari fondatori di ieri “Mea-
                                           Aereo Fiat G 50 usato nella na, Lovati, Tagliabue” oggi si ag-
                                           campagna di Grecia            giungono quelli di meridionali o
                                                                         di stranieri, tutti accomunati dal-
                                                                         la chiamata alla carità, che var-
                                                                         ca i secoli. E le donne erano -e
                                                                         sono- in prima fila.
                                                                         Torniamo alla guerra: in questo
                                                                         contesto arrivano sempre più
                                                                         nomi di giovani bressesi caduti:
                                                                         “Il 20 aprile si celebrò l’ufficio del
                                                                         caduto Cappelletti Fiorenzo, che
                                                                         moriva sul fronte greco il 9 mar-
                                                                         zo, come domenica 11 maggio
                                                                         se ne celebrò un altro in suffra-
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