Buon Natale! ESSERE CHIESA OGGI - San Lorenzo

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Buon Natale! ESSERE CHIESA OGGI - San Lorenzo
Buon Natale!
                         ESSERE CHIESA
                             OGGI                    Circolare interna delle Parrocchie dell’Alta Val Sangone – anno VII – N. 4
                                                                                  Dicembre 2015

                                                                 Spirito Santo che la diffonde, e secondo Francesco
                                                                 anche nei non credenti che fanno parte comunque
                                                                 della famiglia umana.
                                                                 Vediamo alcune frasi del suo discorso:
                                                                 “Mentre seguivo i lavori del Sinodo, mi sono chie-
                                                                 sto: che cosa significherà per la Chiesa concludere
                                                                 questo Sinodo dedicato alla famiglia?
  l Sinodo sulla famiglia, tanto atteso, si è chiuso il          Certamente non significa aver concluso tutti i temi
I 24 ottobre.
Il frutto visibile dei lavori è la relazione finale appro-
                                                                 inerenti la famiglia, ma aver cercato di illuminarli
                                                                 con la luce del Vangelo, della tradizione e della sto-
vata dai 270 padri sinodali, analisi rigorosa e pro-             ria bimillenaria della Chiesa, infondendo in essi la
fonda sulla famiglia in questo mondo che non                     gioia della speranza senza cadere nella facile ripeti-
nasconde le difficoltà ma dà speranza, e che prende              zione di ciò che è indiscutibile o già detto.
in considerazione tutti gli aspetti della vita familiare,        Sicuramente non significa aver trovato soluzioni
con particolare attenzione al contesto umano e cul-              esaurienti a tutte le difficoltà e ai dubbi che sfidano
turale in cui la famiglia vive, diverso tra nazioni e cul-       e minacciano la famiglia, ma aver messo tali diffi-
ture, e al contesto sociale ed economico.                        coltà e dubbi sotto la luce della Fede,... averli af-
Esamina le difficoltà che la famiglia incontra oggi-             frontati senza paura e senza nascondere la testa
giorno, senza pregiudizi e senza nascondersi dietro              sotto la sabbia. … significa aver dato prova della vi-
a formule predefinite, ma affrontando tutti gli aspetti          vacità della Chiesa Cattolica, che non ha paura di
positivi e negativi che le famiglie incontrano nella             scuotere le coscienze anestetizzate o di sporcarsi le
loro vita.                                                       mani discutendo animatamente e francamente sulla
Particolare attenzione viene posta sul ruolo della fa-           famiglia. … Significa aver testimoniato a tutti che il
miglia nel piano di Dio e nella vita della Chiesa, sulla         Vangelo rimane per la Chiesa la fonte viva di eterna
pastorale familiare e sulla vita spirituale.                     novità, contro chi vuole “indottrinarlo” in pietre
Non è possibile racchiudere in poche righe la ric-               morte da scagliare contro gli altri. Significa anche
chezza del documento, e invitiamo quindi a leggerlo              aver spogliato i cuori chiusi che spesso si nascon-
cercando in internet “documento sinodo famiglia”:                dono perfino dietro gli insegnamenti della Chiesa,
si può trovare in vari siti, ad esempio                          o dietro le buone intenzioni, per sedersi sulla catte-
“https://press.vatican.va”.                                      dra di Mosè e giudicare, qualche volta con superio-
Un aspetto importante è la pressoché totale unani-               rità e superficialità, i casi difficili e le famiglie ferite.
mità del sinodo su quasi tutti i punti discussi, e co-           Significa aver affermato che la Chiesa è Chiesa dei
munque con la maggioranza assoluta anche sui più                 poveri in spirito e dei peccatori in ricerca del per-
controversi.                                                     dono e non solo dei giusti e dei santi, anzi dei giusti
Come ha sottolineato il Papa nel suo discorso finale,            e dei santi quando si sentono poveri e peccatori”.
dove ha parlato in modo esplicito e al tempo stesso              E conclude: “In realtà, per la Chiesa concludere il
profetico della vita vera, con la molteplicità delle             Sinodo significa tornare a ‘camminare insieme’ re-
etnie e delle culture, dei luoghi, dei tempi dove                almente per portare in ogni parte del mondo, in
l'umanità nasce, vive, muore, in una società conti-              ogni Diocesi, in ogni comunità e in ogni situazione
nuamente mutevole.                                               la luce del Vangelo, l’abbraccio della Chiesa e il so-
Francesco afferma verità rivoluzionarie con la di-               stegno della misericordia di Dio!”
plomazia necessaria per trasformare le diversità nel-            Anche questo discorso si può trovare facilmente in
l'armonia d'un lavoro comune. Fermo restando che                 internet.
è la fede il cemento di tutti e insieme alla fede lo                                                                       Filippo

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Vita delle nostre Comunità

                                                Caritas
     i è da poco concluso un primo ciclo di incontri
S    formativi tenutosi presso i locali della parrocchia
San Lorenzo, intitolato “Lasciamo riaffiorare la Ca-
rità” e dedicato alla presentazione del mandato e del
metodo di lavoro della Caritas. Due serate di rifles-
sioni in forma dialogica, curate dalla Caritas Dioce-
sana di Torino, a cui hanno preso parte una
quarantina di persone provenienti dalle parrocchie
del territorio. Ecco cosa ci hanno detto i conduttori
delle serate.                                                  certi di poter contare sul sostegno del Signore così
Ciò che è emerso in questi due incontri è semplice:            come testimoniato dai numerosi Santi sociali con la
la Carità è al centro del Vangelo e a testimoniarla è          loro rivoluzionario esempio. Proprio dal Convegno
un’intera comunità. Dal confronto nato tra coloro              di Firenze il cardinale Angelo Bagnasco, presidente
che hanno partecipato a questi momenti riflessivi, è           della Conferenza Episcopale Italiana, ha ricordato
emersa l’esigenza di animare alla carità tutta la co-          così questa prima delle cinque vie per una Chiesa
munità del territorio, sia quella parrocchiale sia             sempre più missionaria: “Non basta essere acco-
quella civile, perché tutti possano essere più vicini,         glienti: dobbiamo per primi muoverci verso l’altro,
concretamente, a coloro che attraversano difficoltà            perché il prossimo da amare non è colui che ci
economiche, problemi di salute, disagi e sofferenze            chiede aiuto, ma colui del quale ci siamo fatti pros-
spirituali. Dunque, un doppio impegno: restare le-             simi. - Desidero una Chiesa lieta col volto di
gati, come comunità, alla “solidità della roccia” che          mamma, che comprende, accompagna, accarezza
si trova nel Vangelo e uscire dalle proprie sicurezze          - ci ha detto Papa Francesco - Tale sia lo spirito con
per condividere le sofferenze altrui. Su queste pre-           cui anche noi agiamo: quello di chi ha premura
messe alcuni volontari hanno espresso l’intenzione             verso tutti e va loro incontro per incontrarli e creare
di attivare sul territorio un Centro di Ascolto Caritas,       ponti con loro, e tra loro e Cristo. Dobbiamo uscire
un centro aperto a coloro che hanno bisogno in-                e creare condivisione e fraternità: le nostre comu-
nanzitutto di essere ascoltati e accolti. Quando pen-          nità e associazioni, i gruppi e i singoli cristiani, vi-
siamo all’icona dell’accoglienza, ci immaginiamo               vano sempre con questo spirito missionario, e su di
fermi a braccia aperte, nell’attesa che il povero              esso si verifichino periodicamente, poiché da ciò di-
venga a chiedere; in realtà, per gli operatori della           pende l’autenticità della proposta”. La prima delle
carità, accogliere significa non solo “aprire” la porta        cinque vie è dunque uscire, a questa segue l’annun-
e farsi trovare, ma anche muoversi per andare a cer-           ciare la persona e le parole del Signore, secondo le
care l’altro che “manca” per fare comunità, perché             modalità più adatte perché, “senza l’annuncio espli-
la carità si concretizza facendosi prossimi agli ultimi,       cito, l’incontro e la testimonianza rimangono sterili
agli emarginati, agli “invisibili”. Rimanere ancorati          o quantomeno incompleti”, ha osservato ancora il
all’esempio di Gesù e uscire per farsi prossimi dei            cardinale Bagnasco. Quindi le tappe successive: abi-
più poveri sono anche le indicazioni che emergono              tare, ovvero essere presenti come credenti nel terri-
nella lettera pastorale del nostro arcivescovo Mons.           torio e nella società, educare, facendo diventare le
Cesare Nosiglia “La casa sulla roccia”, nella quale            buone azioni non gesti episodici, ma pratiche stabili
Nosiglia ripercorre i gesti e le parole pronunciate da         che diventino patrimonio della comunità. La quinta,
papa Francesco nei due giorni di visita a Torino, in-          come vedremo, è trasfigurare.
serendoli nella prospettiva delle cinque vie per la
Chiesa, già tratteggiate per il Convegno Ecclesiale              I conduttori del corso per la Caritas Diocesana di
Nazionale di Firenze, tenutosi dal 9 al 13 novem-                       Torino: Ivan Andreis e Antonella Di Fabio
bre. L’invito è ancora quello già espresso dall’Esor-
tazione apostolica Evangelii Gaudium, quello cioè di
essere una Chiesa in uscita, perché aggrapparsi alla               “La mente si arricchisce di quel che riceve,
roccia non significa “arroccarsi”, ma al contrario, si-                    il cuore di quel che dà.”
gnifica trovare il coraggio di affrontare la tempesta,                                                   Victor Hugo

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Buon Natale! ESSERE CHIESA OGGI - San Lorenzo
Lasciamo parlare la scrittura

                       In cammino accanto a Maria
     er proseguire nel cammino verso la realizzazione         Va ad aiutare Elisabetta per gli ultimi mesi di gravi-
P    del progetto di salvezza che Dio ha su ciascuno
di noi è fondamentale appoggiarci a Colei che Dio
                                                              danza. Al ritorno nel villaggio dovrà però giustificare
                                                              il suo stato agli occhi dei parenti e dei paesani, e
ha scelto come madre del suo figlio Gesù e che, nel           solo a seguito di un sogno Giuseppe comprenderà,
tempo della sua vita terrena, è stata una donna               ma non fino in fondo.
come noi: Maria di Nazaret! Siamo abituati a im-              Poi la famigliola raggiungerà Betlemme per il censi-
maginarla come l’iconografia cristiana ce l’ha pre-           mento, così come era nei disegni del Signore. Poi la
sentata: bianco-vestita, incoronata, con vesti                nascita del figlio in povertà, lo stupore della notte
sgargianti. Ma forse ci aiuterebbe a sentirla più             santa, i doni inattesi, le visite di sconosciuti. Luca
“prossima” a noi se la pensassimo davvero come                riassume così l’atteggiamento di Maria: ”..da parte
Maria di Nazaret, fanciulla e donna in mezzo alle             sua custodiva gelosamente i ricordi di questi fatti e li
altre, nelle quotidiane attività e difficoltà. Non sap-       meditava dentro di sé”.
piamo se Maria raggiunse un’ età avanzata, siamo              Il privilegio di Maria (essere immune dal peccato di
però certi che Gesù prima di morire in croce non              origine, l’essere scelta come madre del Messia) non
lasciò sola sua madre, ma l’affidò a Giovanni, il di-         la fanno sentire esentata dai doveri della legge: Gesù
scepolo prediletto, perché se ne prendesse cura.              verrà circonciso e sarà presentato al tempio per la
Maria accompagnò così la chiesa nascente, come ri-            purificazione. E qui Maria ancora una volta non
sposta a Gesù che in Giovanni aveva eletto ciascuno           comprenderà a fondo le parole di Simeone che pro-
di noi a figli.                                               fetizza per suo figlio cose stupende e terribili “sarà
Ma torniamo a riflettere su Maria di Nazaret, leg-            luce per i popoli, ma anche segno di contraddizione
gendo con attenzione Luca (1,30-4; 2,1-52), passi             per molti… e quanto a te Maria il dolore ti colpirà
che conosciamo bene, che riviviamo ogni anno nella            come colpisce una spada” (Lc 2,22-36).
liturgia: l’annunciazione, la visita ad Elisabetta, il        Al compimento dei dodici anni Gesù viene condotto
viaggio a Betlemme, la nascita di Gesù, la fuga in            al tempio di Gerusalemme secondo l’usanza. Per gli
Egitto, la presentazione al tempio, lo smarrimento di         ebrei questa visita annuale al tempio era una grande
Gesù.                                                         festa, un pellegrinaggio comunitario. Al primo bi-
Proviamo a immedesimarci nella fanciulla-donna di             vacco Maria e Giuseppe si rendono conto che Gesù
Nazaret che non sa di essere oggetto del piano di             non è con loro (Lc 2,41-52): cerchiamo di capire
salvezza: la proposta dell’angelo le fa intravedere un        che cosa abbia provato Maria come mamma!
progetto immenso, incomprensibile. Il suo animo è             Solo Luca fa un accenno alla normalità della vita
scombussolato, ma l’angelo la tranquillizza, spiega,          dopo il rientro a Nazaret : “Gesù cresceva in sa-
le offre un dato di confronto (anche l’anziana cugina         pienza e grazia davanti a Dio e davanti agli uomini
Elisabetta è incinta), ma attende la sua risposta, la         e… Maria custodiva silenziosamente tutte queste
sua adesione al progetto “ECCO SONO LA SERVA                  cose nel suo cuore”.
DEL SIGNORE!”.                                                Poi è Giovanni che fotografa con delicatezza la pre-
Da quel momento Maria si mette “al servizio” di chi           senza di Maria nella vita pubblica di Gesù, dalle
capisce essere nel bisogno.                                   nozze di Cana fino alla passione e morte, che Maria
                                                              vive momento per momento fino al grido estremo:
                                                              ”Tutto è compiuto. Padre nelle tue mani affido il mio
                                                              spirito”. Forse ai piedi della croce immersa in un
                                                              mare di dolore, che si poteva anche leggere come
                                                              una bruciante sconfitta, Maria avrà compreso a
                                                              fondo il progetto di Dio su di lei. Essere accanto a
                                                              Gesù sempre! Per questo per noi è importante cam-
                                                              minare con Maria e credere come lei, senza atten-
                                                              derci rivelazioni particolari, che al termine di ogni
                                                              vita, di ogni sofferenza, di ogni morte, ci sarà la ri-
                                                              surrezione.
                                                                                                  Giovanna (over 75)

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Vita delle nostre Comunità

         “Il Vangelo nelle case” sbarca a Valgioie
     lcuni anni fa nelle nostre parrocchie si è iniziato       Nella nostra piccola comunità si è rivelato un mo-
A    a parlare di “Vangelo nelle case”. Per me era
una novità, ma subito mi è piaciuta l’idea che la Pa-
                                                               mento forte, arricchente ed anche molto piacevole,
                                                               specialmente nella seconda parte della serata dedi-
rola di Dio “uscisse dalle Chiese” ed entrasse nelle           cata ad assaggiare dolci preparati dai partecipanti, a
case dove in modo semplice e amichevole potesse                sorseggiare tisane e qualche liquore locale e non.
essere studiata e capita. Ed infatti così è stato.             Questo momento della serata, breve ma importante,
Con mio marito abbiamo deciso di mettere a dispo-              ci ha dato l’opportunità di confrontarci, conoscerci,
sizione la nostra casa in modo che anche a Valgioie            parlare e scherzare. Questa prima esperienza si è
potesse prendere avvio questa bella iniziativa. Certo          conclusa con la consapevolezza che il “Vangelo nelle
avevamo alcuni dubbi: riuscire a conciliare questo             case” fosse un momento arricchente e niente affatto
impegno con gli altri, “sistemare” i figli, trovare            “noioso” o troppo difficile, come qualcuno aveva
qualche “animatore” disponi-                                                          prospettato. L’entusiasmo per
bile a venire fino a Valgioie e,                                                      le belle serate trascorse in-
soprattutto, avere un po’ di                                                          sieme ha visto aumentare no-
gente che partecipasse alle                                                           tevolmente il numero dei
serate. Quando è arrivato il                                                          partecipanti nella seconda edi-
momento di iniziare molte                                                             zione. Qualcuno dice (un po'
difficoltà si sono facilmente                                                         malignamente!) che il tepore
dissolte ed ecco che final-                                                           della stufa, il profumo dei dolci
mente con il nostro anima-                                                            e delle tisane siano stati i fat-
tore le serate hanno preso                                                            tori più coinvolgenti per i
avvio. Nei primi incontri era-                                                        “nuovi arrivati”, ma ciò che
vamo pochi ma questo non ci                                                           conta è che nella nostra par-
ha impedito di apprendere tante nuove cose dalla               rocchia sia stato possibile cogliere questa opportu-
voce sicura e preparata dell'animatore, che ci ha gui-         nità. Naturalmente non posso concludere senza
dato nel tempo passato ma ha anche saputo coin-                ringraziare sinceramente Filippo che ha affrontato
volgere ciascuno di noi in profonde meditazioni e              ogni serata con entusiasmo, condividendo con noi le
riflessioni. Le letture su cui abbiamo lavorato sono           sue conoscenze. Ma sicuramente il grazie più grande
quelle delle Domeniche di Quaresima; letture ascol-            va a Don Gianni che ancora una volta ha dimostrato
tate da ciascuno di noi tante e tante volte durante la         di credere nella sua comunità più piccola e non si è
Messa, ma nel momento in cui si ci sono state spie-            dimenticato di noi partecipando di persona ad al-
gate hanno assunto un nuovo significato. A mio pa-             cune serate.
rere la grande forza di questo progetto sta proprio            Grazie anche a tutti coloro che hanno avuto la forza
nel poter vedere con nuovi occhi quello che da sem-            e il coraggio di uscire nelle fresche sere per arrivare
pre abbiamo davanti. Inoltre il clima familiare che si         a casa nostra. Il mio augurio è che, se questa espe-
è venuto a creare ci ha permesso di avere il corag-            rienza si ripeterà, nuove persone si uniranno a noi
gio di porre anche domande apparentemente banali               per trascorrere piacevoli serate insieme e imparare
e di esternare delle riflessioni personali su temi             qualcosa di bello che rende più consapevole il no-
attuali.                                                       stro essere cristiani.
                                                                                                              Amanda

Ha avuto luogo recentemente la consueta formazione in previsione del Vangelo nelle case.
Ci siamo trovati venerdì 13 e 20 novembre nei locali di Spaghettopoli per ascoltare Don Carrega
(docente di sacra Scrittura, lo abbiamo già incontrato lo scorso anno) che ci ha presentato il Vangelo di
Luca. Nel primo incontro ci ha parlato della formazione di questo Vangelo e delle sue caratteristiche che
lo distinguono dagli altri, nel secondo abbiamo visto insieme come “far parlare” il Vangelo al di là delle
semplici parole, ricevendo ulteriori riflessioni utili alla comprensione (e si spera alla attuazione nella vita!).
A gennaio, in data da definire, ma che sarà comunicata per tempo, avremo di nuovo con noi Laura
Verrani, teologa e scrittrice, che già l'anno scorso ci aveva accompagnati nell'approfondimento del Van-
gelo di Marco: con lei esamineremo aspetti specifici di Luca.
Anche chi non è coinvolto direttamente nell'iniziativa del Vangelo nelle Case è invitato a partecipare,
troverà certamente motivi di riflessione seguendo Laura che ci coinvolgerà con il suo stile semplice e
concreto.

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Buon Natale! ESSERE CHIESA OGGI - San Lorenzo
La Parola ai Pastori

                              Riscoprire i sacramenti
Da alcuni decenni le comunità cristiane avvertono
un certo disagio nei confronti della pastorale dei sa-
cramenti: da una parte si lamenta il fatto che molti
sacramenti sono sovente celebrati senza che vi sia
un vero e proprio cammino di fede e di conver-
sione; dall’altra si constata che, a dispetto della di-
lagante secolarizzazione odierna, la richiesta dei
sacramenti “tiene”, a testimonianza di una esigenza
religiosa ben radicata nei cuori della nostra gente,             I sacramenti sono la Vita alla sua sorgente, che è
che nei riti sacramentali dà in qualche modo voce al             Cristo Gesù, che ha detto questa verità profondis-
mistero che abita i momenti e le dimensioni cruciali             sima e semplice: “Io sono venuto perché abbiano la
dell’esistenza. Alla tentazione di una chiesa dei puri,          vita e l’abbiano in abbondanza” (Gv 10,10). Senza
che dà i sacramenti solo a chi se li merita, la chiesa           di essi il fiume della vita inaridisce e si disperde nei
italiana ha sempre resistito, proponendo la difficile            mille rivoli delle cose da fare, lontani dal loro centro
strada della riconciliazione tra l’esigenza della fede           che è il Mistero di Cristo, colui che svela il senso del
(che invita ad una maggiore serietà nel verificare la            nascere e del morire, dell’amare e del soffrire, del-
qualità della proposta e della risposta) e l’esigenza            l’incontrarsi e del possedere.
religiosa (che proprio nei sacramenti dà voce a quel             I sacramenti celebrano la vita nella sua bellezza e
“di più” che l’esperienza del nascere e del maturare,            nella sua fecondità, nella sua sorgente e nella sua
del nutrirsi e dell’amare, della malattia e del peccato          qualità più alta, perché nei fragili vasi di creta della
invoca e manifesta). In questa prospettiva, i sacra-             nostra esistenza versano il tesoro prezioso di un vino
menti costituiscono non solo una occasione per                   e di un’acqua nuova. Possiamo in questo senso re-
evangelizzare, ma il luogo in cui la fede si attua e             cuperare l’antica definizione dei sacramenti come
prende corpo, si esprime e si manifesta: il concilio             canali di grazia, segni visibili ed efficaci della grazia
Vaticano II osa definire la liturgia e i sacramenti              invisibile.
come “culmine e fonte della vita della chiesa”.                  C’è una immagine nel vangelo di Giovanni che rias-
Il disagio qui investe coloro che partecipano abi-               sume il legame tra Cristo e la chiesa attraverso i sa-
tualmente ed attivamente alla vita ecclesiale, espo-             cramenti: dal costato del Cristo morto sgorgano
sti al rischio dell’abitudine e di una sostanziale               sangue ed acqua per abbeverare la chiesa, raccolta
incomprensione del Mistero profondo che la litur-                ai suoi piedi nelle figure di Maria e del discepolo pre-
gia celebra nei suoi sacramenti. Da qui la necessità             diletto. Una immagine potente, che rimanda alla
di riscoprire il valore dei sacramenti e di rivitalizzarli       creazione dell’uomo, quando Dio addormenta
nella pratica: con questo intento riprenderemo uno               Adamo, e dal suo costato fa scaturire la donna, che
per uno i sette sacramenti, chiedendoci se essi sono             realizza il suo sogno di una comunione senza fine.
realmente sorgente e culmine della nostra vita.                  Dal costato dormiente di Cristo sgorga il sacra-
Certo, i sacramenti non sono tutta la vita: c’è la quo-          mento della Chiesa, che come sua sposa celebra il
tidianità, fatta di lavoro e di soldi, di incontri e di          banchetto delle nozze con l’agnello abbeverandosi
progetti; ci sono l’amore e le relazioni che contano;            all’acqua e al sangue della sua Pasqua. Il mistero
c’è l’esperienza quotidiana del mangiare, del par-               adombrato nelle nozze di Cana si compie: la crea-
lare, della fragilità umana; ci sono gli avvenimenti             zione nuova è iniziata (anche se ancora geme sotto
straordinari che costellano l’esistenza, come la na-             le doglie del parto), le nozze di un’Alleanza eterna
scita, la crescita, la malattia e la cura, l’impegno che         domandano di essere celebrate dall’intera nostra
fa diventare adulti. Nemmeno i sacramenti sono                   vita, che nei gesti e nelle parole dei sacramenti trova
tutta la vita cristiana: c’è la Parola di Dio da cono-           il suo simbolo più alto.
scere e annunciare; il servizio per gli altri; l’impe-           Viviamo i sacramenti con questa consapevolezza e
gno nella comunità ecclesiale e civile; il silenzio e la         con questa sete, o preferiamo abbeverarci ad altri
preghiera personale… E tuttavia i sacramenti sono                cibi e ad altre bevande?
sorgente e culmine della vita, perché la condensano
e la concentrano nel mistero pasquale di Cristo.                                                      don Paolo Tomatis

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Buon Natale! ESSERE CHIESA OGGI - San Lorenzo
Vita delle nostre Comunità

                                              La Missione
“Come il padre ha mandato me, anch'io
mando voi” Gv 20,21
"La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera
di coloro che si incontrano con Gesù": inizia così
l'Esortazione Apostolica “Evangelii gaudium”, con
cui papa Francesco affronta il tema dell'annuncio
del Vangelo nel mondo di oggi. É un appello a tutti
i battezzati, senza distinzioni di ruolo, perché por-
tino agli altri l'amore di Gesù in uno "stato perma-
nente di missione" (25), vincendo "il grande rischio
del mondo attuale": quello di cadere in "una tristezza
individualista" (2).
Il papa invita a "recuperare la freschezza originale           portava condividere con i nostri compagni; il se-
del Vangelo", Gesù non va imprigionato entro                   condo sabato eravamo gli abitanti dei vari continenti
"schemi noiosi" (11). Occorre "una conversione pa-             e dovevamo organizzare la nostra merenda di pane
storale e missionaria, che non può lasciare le cose            e cioccolata…ma che fatica per l'Africa arrivare a
come stanno" (25) e una riforma delle strutture ec-            preparare la merenda per tutti…c'è stato bisogno
clesiali perché "diventino tutte più missionarie" (27).        che Europa e Nord America condividessero le loro
Nella Parrocchia di San Lorenzo nel mese di ottobre            molte merende di troppo perché tutti avessimo qual-
è stata realizzata l'iniziativa qui sotto descritta, per       cosa da mangiare; il terzo sabato abbiamo dovuto ri-
approfondire concretamente il tema della missione              solvere un mega cruciverba per accorgerci del
anche per i più piccoli.                                       povero accanto a noi, e capire quante piccole e
                                                               grandi sofferenze ci passano accanto ogni giorno,
Ottobre Missionario in Comunità                                per poi arrivare l'ultimo sabato a riflettere su quanto
                                                               possiamo fare noi, in prima persona, per cambiare
E' proprio così che ci piace pensare di aver vissuto
                                                               il mondo, anche con i nostri piccoli gesti quotidiani.
questo ottobre missionario appena conclusosi: in
                                                               Il lavoro dei bambini dell'oratorio è diventato spunto,
comunità, condividendo piccoli ma importanti mo-
                                                               nelle quattro domeniche di ottobre, per condividere
menti "qua e là" nella nostra Parrocchia, e non
                                                               questi pensieri durante l'omelia dei bambini. Ab-
avremmo mai potuto immaginare che sarebbe stato
                                                               biamo colorato le nostre domeniche con il rosso del
così bello!
                                                               nostro amore, il giallo della ricchezza di cui vor-
L'idea iniziale era un po' vaga: "Perché non coin-
                                                               remmo inondare il mondo, il verde dei prati intorno
volgiamo i bambini?". Ma è bastato lanciare qualche
                                                               a noi che vogliamo far fiorire e abbiamo così realiz-
idea e subito il nostro ottobre missionario ha iniziato
                                                               zato l'arcobaleno della nostra missione, donato a
a prendere forma: facciamo qualcosa all'orato-
                                                               Gesù e condiviso anche con i grandi durante l'offer-
rio!...sì, ma coinvolgiamo anche i bambini della li-
                                                               torio: è stato bellissimo aiutare mamme e bambini a
turgia domenicale!...sì, ma sarebbe bello far
                                                               scrivere il nome di una persona da amare sul Tau, a
qualcosa anche con i genitori…E siccome l'appetito
                                                               ritagliare una goccia d'acqua da donare, ad appicci-
vien mangiando, abbiamo fatto tutte queste cose e
                                                               care il proprio fiore colorato sul prato e renderlo
anche di più!
                                                               una festa!
Nei quattro sabati di ottobre all'oratorio Semi di
                                                               Intanto nella liturgia domenicale abbiamo pregato e
Speranza abbiamo giocato alla missione: e così un
                                                               riflettuto sui temi proposti dall'Ufficio Missionario
sabato siamo stati dei supereroi che dovevano sal-
                                                               Diocesano e - a chiusura di un ottobre missionario
vare il mondo e abbiamo capito che vincere com-
                                                               davvero speciale - sabato 24 ottobre la celebrazione
                                                               della S. Messa prefestiva è stata animata dal Coro
                                                               Etnico coordinato da Padre Paul e abbiamo con-
                                                               cluso condividendo una bella, semplice cena in com-
                                                               pagni di questi nuovi amici.
                                                               Grazie bambini, grazie mamme e papà, grazie ani-
                                                               matori, Don Gianni, Gerardo, Tina e tutti voi che
                                                               avete contribuito a questi momenti. Ma soprattutto
                                                               grazie Gesù, che ci insegni ad essere Chiesa aperta,
                                                               Chiesa in cammino.
                                                                                                      Deborah Busso

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Buon Natale! ESSERE CHIESA OGGI - San Lorenzo
La Parola ai Pastori

    econdo un diffuso                                                                       mini molto chiari cosa sta
S   luogo comune non
sempre scienza e reli-
                                                                                            avvenendo e le cause do-
                                                                                            vute all’eccessivo ed er-
gione sono d’accordo                                                                        rato sfruttamento delle
anzi spesso in reciproca                                                                    risorse naturali e riporta le
contraddizione.                                                                             tesi sostenute da molti
Ritenendo di dover di-                                                                      esperti e studiosi. Ma
fendere la propria auto-                                                                    papa Francesco non si
rità la Chiesa ha negato                                                                    ferma ad accogliere que-
teorie poi invece accet-                                                                    ste posizioni, esprime una
tate, nel campo oppo-                                                                       forte denuncia degli squili-
sto i più fieri sostenitori                                                                 bri e delle ingiustizie per-
del positivismo scientifico hanno sostenuto che              ché l’ umanità, per sete di potere, non solo violenta
avremmo saputo comprendere ogni fenomeno na-                 la natura ma anche se stessa attraverso lo sfrutta-
turale, controllato la natura e ottenuto il suo com-         mento e la discriminazione degli esseri più deboli o
pleto dominio senza limiti né regole. Forse le               ritenuti meno utili. Inoltre egli evidenzia che al di là
religione ha talvolta contribuito alla volontà di pre-       delle tante parole e incontri internazionali ai più alti
dominio giustificando la colonizzazione del mondo            livelli politici, le azioni per fronteggiare la crisi sono
come comando divino.                                         ben poche. A dispetto di solenni impegni i politici
E’ stato San Francesco con il Cantico delle Crea-            guardano più all’immediato che al futuro prossimo.
ture, l’altissimo inno alla bellezza e grandezza del         Per quanto riguarda gli stessi ecologisti, i suggeri-
creato, a presentarci ogni entità come nostri fratello       menti non possono nascondere interessi settoriali
e sorella, poiché ogni essere ha pari dignità. L’at-         assai poco orientati al bene comune?
tuale papa Francesco che del poverello di Assisi ha          Il Papa cita più volte i suoi predecessori, gli inse-
voluto prendere il nome, ha intitolato la sua ultima         gnamenti del Vangelo e della Bibbia, per evidenziare
enciclica con le prime parole del Cantico: LAU-              che la tutela e il rispetto per il creato sono sempre
DATO SI’                                                     stati ben presenti e non sono una novità. Contem-
Ero incuriosito dalla notizia che lavorava ad un do-         poraneamente mette in guardia dalla divinizzazione
cumento sui problemi ambientali – ma come,                   della natura come vorrebbero presunte filosofie mo-
adesso va di moda l’ecologia…- e approfittai del suo         derne. Attraverso i capitoli centrali ci conduce man
arrivo in parrocchia per averne una copia.                   mano a comprendere che l’umanità è solo una
Ho tentato in passato di leggere qualche enciclica,          parte del creato, assolutamente interdipendente
almeno per i passi più importanti e famosi. Devo             verso gli altri esseri viventi, e che la nostra intelli-
però ammettere che l’abituale linguaggio di questi           genza ci addossa solo una più grave responsabilità.
documenti mi risulta molto difficile e faticoso. Solo        Egli ci invita solennemente a guardare a tutti, so-
se qualcuno me lo spiega, e a piccole dosi, riesco a         prattutto ai più umili e deboli, affinché nessuno e
comprendere gli insegnamenti. Penso con trepida-             niente sia scartato. Ci ricorda che san Francesco de-
zione alla Pacem in Terris, giuntaci in un momento           siderava che in ogni orto conventuale almeno un
in cui abbiamo creduto che il mondo potesse esplo-           piccolo pezzo di terreno restasse selvatico, affinché
dere.                                                        vi potessero crescere erbe selvatiche e ci si potesse
LAUDATO SI’ è una enciclica in stile completa-               compiacere della loro bellezza. Il mondo è davvero
mente diverso, l‘ho letta praticamente tutta d’un            bellissimo, sappiamo ancora stupirci e godere di
fiato per poi tornarci su con calma. Per il linguaggio       questa meraviglia? Sapremo evitare di sciuparlo
la definisco documento laico, nel senso che gran             continuando ad usarlo senza regole?
parte del testo non ha uno stile “spirituale” ma è as-       L’enciclica termina invitandoci a due preghiere: una
solutamente concreto nel trattare della salvaguardia         come cristiani, l’altra che può essere fatta propria da
della natura a fronte degli sconvolgimenti climatici,        chiunque, e questo è un segno della sua universa-
della crisi ecologica, del timore che le condizioni di       lità.
vita peggioreranno forse sino a compromettere la             Partendo da questo invito ne proponiamo a tutti
sopravvivenza di intere specie viventi e dell’uomo           la lettura. Contiene uno stimolo all’azione e anche
stesso.                                                      una buona dose di speranza.
Il documento riconosce che la scienza spiega in ter-                                                             Mauro

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Buon Natale! ESSERE CHIESA OGGI - San Lorenzo
Unità Pastorale

    Consulta Giovanile dell’Unità Pastorale 129
     roprio così:129; qualche anno fa, nelle riunioni dei preti delle tre unità
P    pastorali che fanno riferimento a Giaveno, Avigliana e Reano si provò a
ipotizzare un sogno: perché non pensare in grande cercando di guardare
avanti e dare respiro ad una pastorale che, in alcuni casi, solo parrocchiale
rischia di restare asfittica? perché non ipotizzare che le comunità si aprano
ad una dimensione più territoriale? e così, il primo tentativo venne fatto per
la pastorale giovanile.
Si ipotizzò un gruppo di persone che avessero le "mani in pasta" nella pa-
storale giovanile (preti, adulti e ragazzi) che provasse a mettersi attorno ad
un tavolo e pensare la possibilità di un progetto condiviso.
L’idea di fondo non è sostituirsi alla pastorale parrocchiale che conserverà
sempre la sua dimensione “tra le case” così come il suo significato più au-
tentico le consegna valore; ma, nell’ottica di una vita cristiana che a partire
da una riposta personale ad un Dio anch’egli personale, di relazione, scopra
il senso di appartenenza ad una comunità vicina (parrocchia), che è parte di
una dimensione più ampia dal punto di vista territoriale (unità pastorale,
zona…) con la consapevolezza che la Chiesa esiste in quanto Corpo che si
ritrova attorno al suo Vescovo (diocesana) il quale ci rende presente la co-
munione con la chiesa universale.
Insomma, al di là di grandi parole, si vuole aprire ad una chiesa che sia mis-
sione, annuncio ed appartenenza.
Dal punto di vista più antropologico poi, questo sogno diventa anche occa-
sione per poter lavorare con qualità tenendo conto che le risorse umane
sono sempre poche e bisogna fare anche i conti con questo aspetto.
Allora una Chiesa che si riconosce universale e concreta prova a cammi-
nare insieme!
Il progetto partì pensando due momenti per i ragazzi delle superiori, avvento
e quaresima, dal sabato pomeriggio alla domenica pomeriggio, in cui far
confluire i cammini delle varie attività parrocchiali e non solo attorno alla Pa-
rola attraverso il gioco, l’esperienza e la condivisione.
Il sogno, attraverso fatiche e occasioni di gioia, vive ormai da cinque anni ed
il prossimo fine settimana, sabato 28 e domenica 29 novembre, renderà
presente questo impegno a Mompellato. Senza entrare nei dettagli tecnici
che non sono l’essenza del progetto crediamo che le nostre comunità non
possano più fare a meno di questo cammino condiviso perché, oltre a poter
costruire insieme qualcosa che altrimenti non avremmo le forze per impostare, rende viva l’idea di una co-
munità cristiana aperta al trascendente, che per noi è il Dio di Gesù, e proiettata sul fratello che ci viene
incontro.
Come realtà delle parole che abbiamo espresso qui lasciamo sorre alcune frasi scritte al volo da chi ha vis-
suto o vive da tempo l’esperienza della consulta.
                                                                                                                     parola
                                                                                         n ’e p o ca  dove questa
                                                                                    un  u                                eme
                                                        sig n if ica  “insieme” in           in o  d e l  “m ettiamo insi
          Esperienza progettuale              Consulta                          icato gen  u                        razione”:
                                                   ra a v ere   p erso il signif        o p p ure   d e lla “collabo
                                                                                                                          per
    di corresponsabilità ed ecclesialità.     semb                   n sare qualcosa
                                                                                     ”,
                                                                                                            con scadenze
                                                         e p e r  p e                         ri u n is c e
    Seria esperienza del "fare gruppo"        tante test                          UP 129 si
                                                   ru pp  o d  i  g iovani della
   e "mischiarsi", per poterlo poi anche       un g                          ea.
                                                             nti questa id
         proporlo ai nostri ragazzi!           portare ava
                                                               igliana)
                                                (Fabrizio Av

                                                       8
Buon Natale! ESSERE CHIESA OGGI - San Lorenzo
Unità Pastorale

                                     La consulta g
                                                    iovani è un m
                                    iniziative da                  omento dedic
                                                   proporre ai g                    ato al dialogo
                                    nostra unità                  iovani ed agli                     per fare emer
                                                   pastorale. La                   a dolescenti del                  gere nuove
                                   a questo app                   presenza dei                       le varie parro
                                                   untamento u                   p arroci arricch                    cchie della
                                   ragazzi di div                 n peso magg                      isce l'incontro
                                                    erse parrocch                iore che una                      conferendo
                                  guida sui per                     ie. È un mom                 semplice chia
                                                   corsi formati                    ento indicato               cc h ierata tra
                                  Tramite ques                   vi e sulle attiv                     per delinerare
                                                  ta riunione si                 ità che si svo                          le linee
                                  modifiche a ci                   possono port                  lgeranno dura
                                                    ò che è già p                  are avanti o                   n te  l'anno.
                                 tutti gli stessi                  resente sul te                 ltre a idee n
                                                  obiettivi, e co                  rritorio dell'UP ,            u ove    a nche
                                 (Christian Avi                  llaborare per                          per cercare d
                                                 gliana)                          arrivarci.                            i avere

                                   ra una domenica di ottobre come tante altre, se non fosse stato che
                               E   proprio quell'undici ottobre avrei dovuto partecipare per la mia prima
                               volta alla consulta della pastorale giovanile della UP 129.
                               Naturalmente non è che fossi proprio entusiasta di questa cosa....
                               Le mie aspettative erano abbastanza basse... mi sarei aspettato un gruppo
                               che già si conosceva da tempo, un po' chiuso, magari anche un po' noioso.
                               Grazie a Dio mi sbagliavo, e di grosso: mi sono trovato con un gruppo di
                               ragazzi proprio come me, che mi hanno accolto e reso partecipe nono-
                               stante io non fossi molto espansivo … ed allora anche io ho deciso di met-
                               termi in gioco e mi sono tuffato in questa nuova esperienza. E credo di
                               esserci riuscito pienamente perché mi è stata data la disponibilità per par-
                               tecipare al ritiro del 28-29 novembre a Monpellato. Che questo momento
                               formativo comunitario possa raggiungere i suoi obbiettivi! Questo è il mio
                               augurio, perché vedendo l'impegno e la passione di questo gruppo di cui
                               ormai faccio parte, ho la sensazione che la parrocchia di Giaveno non sia
                               sola, ma sia parte di un progetto più grande.
                               Alcuni lo definiscono “l'amore per Cristo”.

                                                                      La consulta
                                                             per unire le           è un’occasio
                                                                          forze e le idee           ne
                                                                                            per organizza
                                                  Permette di         qualcosa di                            re
                                                              superare pro          bello insieme.
                                                    animatori) e            blemi numer
                                                                 pensare attiv              ici (pochi rag
         Colpisce sempre il fatto                 Ma è anche                    ità comuni a                 azzi o pochi
                                                              un luogo do                       d un livello p
       che insieme, dall’incontro,               persone che               ve intrecciare                       iù alto.
                                                             vivono una re                  relazioni, do
        vengono fuori idee nuove,                                           a ltà differente               ve  co noscere
                                                      troppo… Ed                              dalla tua, m
   belle, fresche; ma non solo perché                              è uscendo da                               a neanche
                                                           che assume             lla logica del
   questo stare insieme ci dà modo di                                   senso, ad es               la produttivit
                                                                                       empio, il ferm              à
 avvicinarci l’un l’altro alle esperienze                    insieme a ce                               arsi
                                                                           nare dopo u
                                                         Non si organ                     na riunione.
di realtà diverse dalla mia, alle fatiche,                            izza nulla, m
                                                                                      a si crea un
alle gioie, che diventano, così condivise,                         più compatt                        gruppo
                                                                                 o e affiatato
                                                                       (Giulia Avigli            .
  un po’ le mie. Così anche nella Fede                                                ana)
  lo stare insieme mi fa sperimentare
      che da soli è davvero difficile.
          (Francesca Avigliana)

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Buon Natale! ESSERE CHIESA OGGI - San Lorenzo
Vita delle nostre Comunità

                È mancato il canonico don Giorgio Gonella,
                prevosto di San Lorenzo dal 1984 al 2000
  l 30 maggio è mancato don Giorgio Gonella, pre-                  Già parroco in al-
I vosto già di San Lorenzo di Giaveno per 16 anni,
dal 1984 al 2000. Era nato a Villafranca Piemonte
                                                                   cune parrocchie di
                                                                   Torino città, poi a
il 25 dicembre 1931, ha frequentato il seminario                   Chieri, era succe-
minore di Giaveno, successivamente quello mag-                     duto a don Michele
giore di Rivoli, fino all'ordinazione sacerdotale nel              Olivero, lasciando
1956. Il ricordo di don Giorgio è ancora vivo nella                poi il testimone al
comunità giavenese e “scolpito” nel complesso di                   giovane don Lu-
piazza San Lorenzo che oggi accoglie l’asilo                       ciano Gambino,
B.V.Consolata, per il quale tanto si prodigò per la ri-            per svolgere an-
strutturazione, così come fece per il cinema parroc-               cora un incarico
chiale. Tanti i giavenesi che hanno presenziato al                 come collaboratore
funerale a Vinovo e altrettanti i preti, succedutisi               parrocchiale a Vi-
negli anni passati in San Lorenzo, che hanno con-                  novo e ricoprendo
celebrato la messa esequiale insieme a mons. Ce-                   la carica di vicario
sare Nosiglia. Come da sua volontà, don Giorgio                    episcopale      della
riposa nel cimitero di Vinovo. Prete di grande pre-                zona sud. D'estate soggiornava a Forno di Coazze
ghiera, ha saputo anche distinguersi nei sedici anni               presso la grotta per un mese di vacanza, ma si de-
vissuti a Giaveno come pastore e per l'esempio che                 dicava alle confessioni e celebrazioni della messa
ha fornito per l'assistenza alla mamma in collabora-               ogni giorno. Era uomo di carattere, ma sempre di-
zione con la sorella. Sono stati anni di lavoro carat-             sponibile al dialogo e al ragionamento. Il Signore lo
terizzati dalla dinamicità. Don Giorgio aveva doti                 ricompensi.
                                                                                                                      Enrico
imprenditoriali non indifferenti.

Tema del Messaggio per la 49° Giornata Mondiale della Pace
“Vinci l'indifferenza e conquista la pace” : questo è              damentalismo ed i suoi massacri, le persecuzioni a
il titolo del messaggio per la 49° Giornata Mondiale               causa della fede e dell'etnia, le violazioni della libertà
per la Pace, la terza di Papa Francesco. L'indiffe-                e dei diritti dei popoli, lo sfruttamento e la schiaviz-
renza nei confronti delle piaghe del nostro tempo è                zazione delle persone, la corruzione ed il crimine or-
una delle cause principali della mancanza di pace                  ganizzato, le guerre e il dramma dei rifugiati e dei
nel mondo, ed è spesso legata a diverse forme di in-               migranti forzati.
dividualismo che producono isolamento, ignoranza,                  La pace è possibile là dove il diritto di ogni essere
egoismo, e, dunque, disimpegno. L'aumento delle                    umano è riconosciuto e rispettato secondo libertà e
informazioni non significa di per sé aumento di at-                giustizia. Il Messaggio del 2016 vuole essere uno
tenzione ai problemi, se non è accompagnato da                     strumento dal quale partire perché tutti gli uomini di
un'apertura delle coscienze in senso solidale; e a tal             buona volontà, in particolare coloro che operano
fine è indispensabile il contributo che possono dare,              nell'istruzione, nella cultura e nei media, agiscano
oltre alle famiglie, gli insegnanti, tutti i formatori, gli        ciascuno secondo le proprie possibilità e le proprie
operatori culturali e dei media, gli intellettuali e gli           migliori aspirazioni per costruire insieme un mondo
artisti. L'indifferenza si può vincere solo affrontando            più consapevole e misericordioso, e quindi più li-
insieme questa sfida.                                              bero e giusto.
La pace va conquistata: non è un bene che si ot-                   La Giornata Mondiale della Pace è stata voluta da
tiene senza sforzi, senza conversione, senza creati-               Paolo VI e viene celebrata ogni anno il primo gen-
vità e confronto. Si tratta di sensibilizzare e formare            naio. Il Messaggio del Papa viene inviato alle can-
al senso di responsabilità riguardo a gravissime que-              cellerie di tutto il mondo e traccia anche la linea
stioni che affliggono la famiglia umana, quali il fon-             diplomatica della Santa Sede per l'anno che si apre.

                                                              10
Vita delle nostre Comunità

Cristiano, da ex poliziotto a seminarista
    orse quella che sarebbe stata la sua scelta era già
F   scritta nel nome, Cristiano. 43enne, originario
del Canavese, da giugno trascorre gli ultimi quattro
giorni della settimana nella nostra parrocchia, nel
servizio all’altare e in oratorio, tappa del suo cam-
mino di formazione verso il sacerdozio. Perché Cri-
stiano è seminarista a Torino da cinque anni, ad un
passo dalla laurea in Teologia. Alle sue spalle un
passato da operaio, prima, e da poliziotto, poi, negli
uffici della Questura ma anche nei quartieri, e anni
da Vigile del Fuoco volontario. Poi, un bel giorno,
la chiamata. Tardiva, vien da dire. “Nessuna chia-
mata è tardiva, piuttosto la risposta è stata tardiva”
precisa Cristiano, che racconta di una fede mai ve-
nuta meno, solo sopita per un po’, lontano dalla               affiancato dagli studi teologici.“Penso che ogni
chiesa, e di quella ricerca di Dio che si è risvegliata        esperienza possa essere fonte di arricchimento, così
a 36 anni. “Non sempre andavo in chiesa – rac-                 i miei anni in fabbrica e quelli da poliziotto. Sono
conta – Per mia scelta, ho riiniziato a studiare e pro-        convinto di questa scelta, anche se le difficoltà non
prio dallo studio, in particolare dalla filosofia, ho          mancano, a partire dal doversi misurare con l’altro,
incominciato a pormi domande. Quello è stato il                andare verso il prossimo, in una società sempre più
momento della svolta: ho chiesto aiuto al mio par-             individualista”. Un modello? “Unico, Cristo. Ma se
roco e piano piano ho iniziato questo cammino”.                devo scegliere, mi piaceva la semplicità di don
Da lì, il primo anno propedeutico, che gli fa capire           Benzi, la sua capacità di stare in mezzo alla gente”.
di essere sulla strada giusta, l’ingresso in Seminario,                                                        Anita

Mons. Piero Delbosco vescovo di Cuneo e Fossano
      ons. Piero Delbosco è stato nominato vescovo             diocesi torinese, con le sue 23 “anime”, e rettore
M     di Cuneo e Fossano. Domenica 29 novembre,
nella cattedrale gremita di Fossano, si è tenuta la ce-
                                                               del Santuario – Grotta N.S. di Lourdes e dell’an-
                                                               nessa Casa di Spiritualità “Gesù Maestro”, insieme
rimonia di ordinazione episcopale. Il suo è un volto           alle altre due Case diocesane di cui era responsa-
noto in Val Sangone, perché tra i diversi incarichi ri-        bile. Undici mesi nei quali “don Piero”, come pre-
vestiti da mons. Delbosco, classe 1955, nativo di              feriva essere chiamato, ha lasciato il segno sia tra i
Poirino, occorre annoverare anche l’anno trascorso             pochi parrocchiani che ancora abitano ai 1.000
a Forno di Coazze, dall’ottobre 2012 al settembre              metri di Forno sia tra le centinaia di pellegrini che,
2013, come guida della più piccola parrocchia della            nel periodo estivo, animano il complesso mariano
                                                               fondato da don Viotti. Neanche un anno di “pen-
                                                               dolarismo” tra l’alta Valle e Torino, ed ecco arrivare
                                                               il nuovo incarico, affidato dall’arcivescovo Nosiglia,
                                                               come responsabile del Santuario della Consolata,
                                                               supportato da un altro volto noto, oggi suo erede,
                                                               don Michele Olivero, ex parroco di Giaveno. Nel
                                                               suo trascorso, mons. Delbosco è stato anche par-
                                                               roco a Beinasco, Alpignano (2000-2008) e, nell’ul-
                                                               timo anno, a Poirino, oltre a ricoprire ruoli quali
                                                               Vicario episcopale del distretto Torino-Ovest, Pro
                                                               Vicario Generale, Responsabile delle tre Case di
                                                               Spiritualità diocesane e delegato per il Diaconato
                                                               Permanente.
                                                                                                               Anita
                                                          11
La voce agli Ortodossi

                     PATRIARCATO ROMENO - Diocesi Ortodossa Romena dell’Italia
                                     Parrocchia Ortodossa Romena
                    “San Teotimo vescovo di Tomis” Giaveno

                                                                                 chiamare dal profondo della no-
                                                                                 stra anima: «O Salvatore, Signore,
                                                                                 entra nella grotta della mia
                                                                                 anima!"
                                                                                 E 'sbagliata l'opinione che dice:
                                                                                 “prima diventi migliore e poi ri-
                                                                                 cevi il Signore”.
                                                                                 Il Signore deve essere ricevuto in
                                                                                 qualsiasi stato ci si trova perché
                                                                                 Gesù preferisce l’umiltà, ecco per-
                                                                                 ché è nato in una grotta piena di
                                                                                 tenebre, piena di animali. Questa
                                                                                 cosa ha un profondo significato! Il
                                                                                 nostro Salvatore Gesù cerca
                                                                                 anche oggi proprio tale “grotte”
                                                                                 dell’anima per “nascere” in loro.
                                                                                 Tuttavia in qualsiasi stato pecca-
                                                                                 minoso ci troviamo, Gesù, il
    arissimi fratelli e sorelle in Cristo,
Cho pensato di mettere nei vostri cuori l’importanza
                                                            Santo Bambino vuole nascere in questa “grotta”
                                                            della nostra anima. In un recinto per il bestiame è
                                                            venuto ed è nato Gesù; che meraviglioso cambia-
del modo in cui viviamo questa vita, compiendo ciò          mento è stato fatto in questo granaio appena Gesù
che Gesù ci ha insegnato.                                   nacque in esso! Improvvisamente fu riempito di luce
Vorrei ricordarvi che il nostro Signore Gesù Cristo,        celeste, del canto degli angeli e dei pastori e dei doni
il nostro Salvatore non è un ospite durante le feste:       dei Magi. Cielo e terra sono rimasti stupefatti e fe-
Natale, Epifania o Pasqua... Lui deve esserci Mae-          lici di ciò che è accaduto in un recinto per bestiame!
stro e Governatore della nostra vita.                       Questo miracolo accade anche nell’anima che ri-
Il nostro Signore scese dal cielo sulla terra per ri-       ceve il Signore Gesù il Figlio di Dio, improvvisa-
conciliare l'uomo con Dio (Vangelo secondo Gio-             mente si riempie di luce.
vanni 1, 1-17).                                             Alla luce della Natività, alla luce delle stelle di Be-
La Natività del Signore deve essere per noi la festa        tlemme dobbiamo cambiare il modo sbagliato di vi-
della nostra anima, una nascita e rinascita per la no-      vere la nostra vita così come cambiò Saulo quando
stra anima. Il nostro Salvatore non è nato solo nella       visse la luce sulla via di Damasco. Per trentadue anni
grotta di Betlemme, Lui deve nascere anche nel-             era passato su e giù Saulo, ma quel posto non aveva
l'anima di ogni cristiano.                                  nessun significato per lui fino a quando il Signore
In realtà, la storia e il miracolo della Natività della     non apparve nella luce di Damasco. Ci sono abba-
grotta di Betlemme non servono e non valgono                stanza cristiani di oggi che passano da un Natale al-
niente, se il Salvatore non “nasce” nella “grotta”          l'altro senza alcun cambiamento della mente, perché
della nostra anima.                                         la luce della Natività non è ancora entrata nella loro
"Se Cristo non è nato in te - scrive un Santo Padre         anima....
- allora sappi che sei per sempre perduto."                 Il significato e il grande mistero della Natività di Cri-
Il significato di questa nascita è questo: bisogna ri-      sto è che il miracolo della grotta di Betlemme deve
cevere il Signore nel nostro cuore, nella nostra vita,      accadere anche nella nostra anima. Dobbiamo ri-
nei nostri pensieri, e nelle nostre parole; lasciarlo       nascere con Cristo, crescere con Lui, vivere con Lui
diventare padrone e re della nostra anima e vivere          ed averlo come Signore della nostra vita.
una vita con Lui. Per fare questo non si richiede
                                                                                               Padre Livius Todirascu
altro che imparare a sentire l'oscurità in cui si vive e

                                                           12
Vita delle nostre Comunità

     Due nuove superiore nelle case religiose di Giaveno:
          Villa Assunta e Istituto Maria Ausiliatrice
    uor Emma Pini, F.d.C. di S. Antida Thouret è                I numeri sono alti: 60 suore di cui 17 in carrozzina
S   la nuova superiora di Villa Assunta. Nata a Ba-
gnone Vico di Massa Carrara; a 19 anni entra in
                                                                per le poche braccia ancora attive, 21 di personale
                                                                laico. La cappella è posta al centro perché la pre-
noviziato a Vercelli; diventa suora a 24 anni e inizia          ghiera individuale e collettiva sono sempre al posto
un lungo cammino prima all’ospedale di Novara;                  d’onore. “La passione che ci anima è la missione
poi viene a Robbio Lomellina, in seguito a Masino               nel mondo di oggi. Figlie della Chiesa, ci impe-
e Armeno e quindi a Giaveno, come infermiera                    gniamo a continuare il cammino tracciato da S. Gio-
della comunità. Assiste con vera dedizione e com-               vanna Antida, secondo il suo carisma. È il momento
                                petenza, fine alla fine         di essere insieme profeti e santi”, ribadisce. In que-
                                dei suoi giorni la su-          sta casa si prega molto.
                                periora, sr. Rosa               Senza preghiera non può esserci umanesimo, per-
                                Aimar. Da agosto è              ché la preghiera è il respiro dell’anima.
                                superiora della casa.           “Cerchiamo di coinvolgere le ospiti al massimo, con
                                Le sue caratteristiche          vari programmi. La preghiera non può essere un at-
                                sono efficienza, gen-           tività fra le altre , per le inferme e quelle poche (15)
                                tilezza e pondera-              ancora in parte attive”. È il loro modo di essere e di
                                tezza oltre ad una              vivere unite a Dio. “Io ho un unico desiderio”, mi
                                buona dose di sorriso           dice suor Emma con un ampio sorriso, “continuare
                                e buon umore, in una            a creare una comunità in fraternità come il Cena-
                                casa dove la soffe-             colo, dove regni serenità e accoglienza”.
                                renza è da condivi-                                                             Enrico
                                dere e alleviare.

    uor Anna Maria Giordani, F.di M.A., dopo                    che hanno di più caro al mondo.
S   molti anni di insegnamento e direzione in varie
strutture educative nelle scuole salesiane del Pie-
                                                                “Io chiedo collaborazione, fiducia, rapporto sincero
                                                                e cordiale. La sin-
monte è approdata a Giaveno. La dinamicità che la               cerità è la base di
contraddistingue, come la gentilezza del tratto, sono           tutti i rapporti”.
le sue caratteristiche. Un ritorno a Giaveno dove               All’istituto M. A.
aveva svolto il periodo di postulato negli anni 1965-           vivono 44 suore
66 ad appena sedici anni. Suor Anna Maria è di ori-             di cui 20 inferme
gini lombarde, con un grande bagaglio di                        assistite; 32 di
esperienza, dal 30 agosto u.s., si è già fatta cono-            personale laico di
scere nell’istituto. “Conoscevo già la realtà e la pre-         cui 23 inse-
side, molto stimata nei vari incontri avvenuti a livello        gnanti. Gli alunni
provinciale. Ho apprezzato il suo lavoro come per               delle classi ele-
tutto il corpo docente che constato interessato alla            mentari e medie
vita dei giovani con il sistema educativo di don                sono 247. Una
Bosco”. “Il mio obiettivo è fare gruppo con docenti             grande responsa-
e studenti. Essere punto di riferimento e comunione             bilità sulle spalle
in una realtà mista religiosa e laica, educanti in              di una esile, ma
buona armonia e sincero confronto. Creare il più                determinata, suora salesiana tutta d’un pezzo, dal-
possibile rete senza dimenticare lo spirito di fami-            l’aspetto dolce, ma da cui traspare la personalità
glia”. La struttura educativa del M.A. è all’avan-              molto esigente. Un buon esempio per tutti sia nel
guardia sul piano educativo e si interseca con le               dare che nel ricevere.
famiglie che affidano per parecchie ore al giorno ciò                                                           Enrico

                                                           13
Cresime

Cresima o Confermazione                                        il balsamo è sostituito dal bergamotto, inviato a tutti
                                                               i vescovi dalla diocesi di Locri e preparato con il
“Vuoi tenere lontani i piccioni dai cornicioni? Dagli
                                                               frutto delle piante coltivate sui terreni già proprietà
la cresima e spariranno per sempre!”. Raccoman-
                                                               della mafia e ora sequestrati.
dava un parroco a un confratello che voleva ripulire
                                                               Ma il sacramento ha un secondo nome: CONFER-
la chiesa. Vada per la barzelletta! Ma è preoccupa-
                                                               MAZIONE. Chi è il soggetto di tale azione? È Dio
zione comune a quanti seguono i ragazzi per la Cre-
                                                               l’autore del dono: il Padre conferma la sua chiamata
sima, la continuità di presenza dei ragazzi alle
                                                               alla vita in Cristo, Gesù ci immerge ancora di più
proposte del dopo cresima. Forse abbiamo bisogno
                                                               nel suo amore redentore, lo Spirito Santo rinnova i
di avvicinarci con attenzione a questo dono di Dio e
                                                               doni che qualificano la sua azione. Ma è conferma-
capire le vere esigenze dei ragazzi.
                                                               zione anche da parte nostra, è rinnovare i nostri im-
CRESIMA. Cristòs è il nome greco di Gesù che tra-
                                                               pegni battesimali, manifestare in età grandicella
duce la parola aramaica Messia, cioè Unto. Ma che
                                                               l’evangelii gaudium, la gioia del Vangelo.
cosa c’entra? Perchè unto? Perché nell’unzione la
                                                               Sabato 21 novembre a San Lorenzo 65 ragazzi
Scrittura ci fa scoprire la presenza di Dio nella vita,
                                                               hanno ricevuto la Cresima da don Maurizio De An-
nelle opere, nel suo sì definitivo..verso la Chiesa.
                                                               geli, moderatore della curia, e domenica 22 a Sala
L’unguento penetra nella pelle, risana, rafforza,
                                                               14 ragazzi hanno celebrato con il salesiano don
guarisce: quale immagine migliore per esprimere
                                                               Luigi Testa il dono dello Spirito Santo.
l’opera dello Spirito Santo nella vita dell’uomo?
                                                               I due celebranti sono stati inviati direttamente e in
Da Cristo-Unto viene il termine Cresima-unzione,
                                                               rappresentanza del vescovo. Ai cresimati l’augurio
Crisma-unguento. Nel crisma è mescolato il bal-
                                                               di non fermare il loro cammino di fede ma di in-
samo, un profumo, per ricordarci che la vera testi-
                                                               contrare sempre sulla loro strada qualcuno che cam-
monianza del cristiano è la vita che dev’essere
                                                               mini con loro.
“profumo di Dio”. Veramente nelle diocesi italiane
                                                                                                             don Gianni

                                                                                                                     Marco Rosa Marin Fotografo

                                                                                              Cresime Giaveno
                                                                                                21 novembre 2015
                                                                         HD photo video

                                                                                          Cresime Sala
                                                                                          22 novembre 2015

                                                          14
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