SOLENNE INCORONAZIONE DELLA NEL
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RIVISTA DEL PONTIFICIO SEMINARIO TEOLOGICO “S. PIO X” DI CATANZARO ANNO XIV NUMERO 1 - GENNAIO 2019 SOLENNE INCORONAZIONE DELLA NEL di consacrazione della cappella maggiore 17 NOVEMBRE 2018 Editoriale stringendolo saldamente a sé, sembra offrirlo a noi, suoi figli, proprio perché consapevole che anche la sua missione è consistita, e consiste Mons. Vincenzo Rocco Scaturchio - Rettore tutt’ora dal cielo, nel mostrare e nell’offrire al mondo Colui che ha di più caro: il Figlio suo! Anche Lei, specularmente al Padre, che «tanto ha amato il mondo, da dare il suo Figlio unigenito» (Gv 3,16), ci ama a tal Maria, Mater Boni Consilii, punto da offrirci Gesù e, in questo dono associa se stessa, divenendo nostra Madre. Questo è l’eterno consiglio: Dio vuole comunicare a noi modello di ogni discepolato se stesso nel suo Figlio… e Maria è la Mater Boni Consilii! Per una felice coincidenza, il tema che ci guida quest’anno nella formazione è giu- uest’anno 2018 vede la nostra comunità impegnata a con- stappunto: «Dammi tuo figlio, quello che hai di più caro». Il riferimento Q cludere i festeggiamenti per il 50° dalla Consacrazione della Cappella Maggiore. Abbiamo voluto dedicare a tale evento un anno di riflessione e di preghiera per incrementare nella comunità, è ad Abramo, al quale Dio richiede in offerta il figlio Isacco (Gen 22,2). Al nostro Patriarca che, in cuor suo e nella sua fede guardava il Dio che provvede, fu risparmiato il figlio; a Maria no: Ella ha dato davvero quello che aveva di più caro! Questa considerazione volge a formare i nostri non solo attuale, ma anche e soprattutto tra gli ex alunni, la devozione alla Mater Boni Consilii, celeste Patrona del nostro Seminario. Il 17 no- giovani candidati al sacerdozio a saper rinunciare a tutto per amore di vembre u. s., con una solenne celebrazione eucaristica presieduta dal Gesù e appartenergli totalmente, superando l’abominevole tentazione Card. Giovanni Battista Re, sulla sacra effigie è stato posto un prezioso di un’ambigua pedagogia dell’et… et (Dio e il mondo), per perseguire in- diadema, opera del maestro orafo crotonese Sergio Saraco. Il Docu- vece quella virtuosa dell’aut… aut (solo Dio e i fratelli). Anche in questo mento finale del Sinodo, appena celebrato, al n. 83 ci dice: «Tra tutte le la Mater ci è di esempio e ci sostiene, come dice ancora il Documento figure bibliche, che illustrano il mistero della vocazione, va contemplata sinodale: «Come madre e maestra misericordiosa continua ad accom- in modo singolare quella di Maria. Giovane donna che con il suo “sì” ha pagnare la Chiesa e a implorare lo Spirito che vivifica ogni vocazione. È reso possibile l’Incarnazione, creando le condizioni perché ogni altra vo- quindi evidente che il “principio mariano” ha un ruolo eminente e illu- cazione ecclesiale possa essere generata, ella rimane la prima discepola mina tutta la vita della Chiesa nelle sue diverse manifestazioni» (n. 83). di Gesù e il modello di ogni discepolato». Ecco perché la nostra comunità Gesù, che Lei ci offre, noi lo guardiamo e lo contempliamo ogni giorno, mette al centro della propria giornata e del proprio cammino di forma- ogni sera nell’Eucaristia, che ci sta davanti nel tabernacolo aperto; ma zione la Madre e il Bambino! In loro troviamo le condizioni della gene- è sempre Lui che abbiamo tra le mani nella Bibbia aperta che contiene razione della nostra vocazione e della nostra missione. Se Maria è nostro la Parola di Dio, il Verbo che nel grembo della Vergine ha preso carne. modello nella chiamata a seguire come discepoli il Figlio suo Gesù, allo Con Lui cerchiamo di fare amicizia. Lui vogliamo seguire, Lui è il Maestro stesso modo Ella è nostro modello nella missione di offrire Gesù al che ci educa, davanti al quale ci prostriamo per adorarLo VIVO nel Sa- mondo. Nell’immagine da noi venerata, vediamo, infatti, il Bambino cramento dell’Altare. Lui cerchiamo di imitare: Colui che ogni giorno di- Gesù che, pur tenuto fra le braccia dalla Madre, in realtà è proteso verso venta nostro cibo, donandosi tutto a noi, affinché noi impariamo a dare coloro che a Lui si rivolgono in preghiera. D’altro canto la Madre, pur tutto noi stessi a Lui e ai fratelli.
Indice IL SERVIZIO: UNA STELLA DELLA CORONA DELLA VERGINA MARIA di Don Serafino Parisi pag. 3 UNA CORONA DI GLORIA SUL CAPO DI MARIA a cura delle Monache Agostiniane di Rossano 4 FESTA IN ONORE DELLA MATER BONI CONSILII 5 OMELIA DEL CARD. GIOVANNI BATTISTA RE 6 INNO ALLA MATER BONI CONSILII di Fortunato Marsetti 7 LETTERA 22 di Giovanni Rigoli 8 “MAESTRO, È BELLO PER NOI ESSERE QUI” di Domenico Lamanna 9 MINISTERO SACERDOTALE E SANTITÀ di Antonio Lamanna 10 CHIAMATI PERCHÈ AMATI di Francesco Buccafurri 11 LA MISSIONE POPOLARE A GIFFONE di Tommaso Calipa 12 IL PASTORE BELLO di don Antonio Peduto 13 LA TAPPA PROPEDEUTICA di don Gregorio Corea 14 CENA NATALIZIA DI SOLIDARIETÀ 15 CRONISTORIA a cura di Giovanni Rigoli 16 MEMORANDUM a cura di Stefano Lafranconi 20 Contatti: Sostieni il Seminario PONTIFICIO SEMINARIO TEOLOGICO Con il tuo aiuto concreto: REGIONALE “SAN PIO X” IBan IT23 H033 5901 6001 0000 0006 464 Viale Pio X, 160 - 88100 Catanzaro Intestato a “Seminario Teologico Regionale San Tel. (centralino) 0961.726200 Pio X” - Catanzaro Tel. (rettore) 0961.726203 Fax 0961.795644 Sito: www.seminariosanpiox.it E-mail: segreteria@seminariosanpiox.it rettore@seminariosanpiox.it economato@seminariosanpiox.it Coordinatore: Mons. Alessandro Saraco - Redazione: Seminaristi del gruppo cultura Copertina: Immagine della “Mater Boni Consilii” - Pontificio Seminario S. Pio X, Catanzaro - Stampa: Grafiche Simone • PAGINA 2 •
Il servizio: una stella della corona della Vergine Maria di don Serafino Parisi, docente Istituto Teologico Calabro l tema del servizio è trasversale nella servo, servire”: quella della sottomissione – concreta lettura costruttiva riesce a integrare I Bibbia. Occupa tutte le sue parti dall’ini- zio alla fine: si direbbe dalla Genesi al- l’Apocalisse. Le note dominanti di questo attivata da una relazione strutturata sulla base della paura – a un padrone che pretende i servigi dei suoi sottoposti facendo leva sulla un suggestivo, quanto significativo, aspetto semantico: il significato del termine “servo”, infatti, nella quasi totalità dei casi è determi- argomento che non è solo fondamentale, ma ostentazione della sua forza crudele e della nato dal suo contrario. Cosa che, dal versante soprattutto “fondativo”, si trovano tutte nella sua spietata ferocia e prevaricazione. All’in- positivo, indica l’essere in funzione di un altro: figura di Maria, la madre del Signore, secondo terno della Sacra Scrittura viene attivato un è diverso essere servo di un padrone esigente la presentazione che di lei viene fatta nel processo di affrancamento da quest’uso ne- e spietato oppure di un signore riconoscente Nuovo Testamento. Se consideriamo i passi gativo attraverso un piano di rivalutazione del e misericordioso. Dal “complemento di speci- evangelici che la riguardano, cogliamo imme- contenuto del termine e della stessa identità ficazione” dipende, dunque, l’identificazione diatamente il nesso evidente con lo “stile di- dei “servitori”: il dinamismo della redenzione, del ruolo e anche la stessa determinazione vino” del servizio, che costituisce l’icona del che passa attraverso un integrale percorso di identitaria del servo. decisivo modo d’essere e d’agire di ogni cre- liberazione, conduce il servo a sentirsi “amico” Ciò che prevale nell’uso positivo di un ter- dente. Tanto più che sul piano linguistico, del Signore e “figlio” di Dio Padre. La radice mine, di per sé negativo, è la dinamica del oltre che contenutistico, il vocabolo “servizio” coinvolgimento nel progetto d’amore di Dio. appartiene non a un’area, ma a un universo Questa connotazione si trova sia nel testo semasiologico, ragione per la quale, ogni dell’annunciazione (Lc 1,26-38) sia in quello qualvolta viene utilizzato o semplicemente della visita di Maria a Elisabetta (Lc 1,39-56). evocato un sostantivo, un aggettivo, un av- I due brani sono, evidentemente in continuità verbio di questa galassia semantica, deve riaf- tra loro, tanto che il secondo presuppone il fiorare il portato originario affinché il primo sia sul piano logico sia su quello teo- concetto possa essere compreso nella sua logico. Il brano dell’annunciazione presenta profondità e nelle sue implicazioni, giacché il tutte le fasi della chiamata con la quale Dio termine porta con sé temi decisivi: il conflitto intende inserire attivamente una sua creatura tra libertà e necessità, l’opposizione tra fidu- nell’eterno piano della salvezza. Innanzi tutto cia e paura, e poi il dinamismo antitetico vi è il saluto profetico (cfr. Sof 3,14-15; Gl compreso tra morte e vita, l’aporia tra prota- 2,21-27; Zc 9,9-10) dell’angelo «Rallegrati gonismo e servizio e la rischiosa dissimula- (chaire)» che rimanda alla scelta, all’elezione zione tra potere/autorità e ministero. divina in virtù della quale il Signore da sempre All’interno di una pista sintetica che, at- aveva riempito di grazia (kecharit men ) la traversando tutta la Sacra Scrittura, tenti di Vergine di Nazareth. Poi c’è il turbamento di raccogliere le espressioni con le quali viene Maria, quell’interrogativo umano finalizzato “svelato” il tema del servizio, ci sono delle alla comprensione delle parole o dell’orienta- soste grazie alle quali è possibile comprendere mento all’interno del mistero; e, di seguito, il significato del “servizio” nelle sue svariate viene espressa la rassicurazione dell’angelo di applicazioni di senso. Fin dal principio, “ser- «non temere» a motivo della grazia di Dio e vire” è inteso come un compito culturale e del particolare invito ad essere la madre del cultuale (cfr. il verbo ‘abad in Gen 2,15) affi- Signore, per opera dello Spirito Santo. Ga- dato da Dio all’uomo, fatto a immagine e so- ‘abad, infatti, “serve” a definire, a qualificare, briele, dunque, conduce Maria sui sentieri miglianza dell’Eterno (cfr. Gen 1,26), cioè suo a identificare (nel senso di indicarne l’iden- della Bibbia e lei, docilmente, si fa compagna collaboratore e suo rappresentante sulla terra. tità), a descrivere un uomo e le sue relazioni, di viaggio di Abramo e degli altri Patriarchi, di In tal senso il servizio (il ministero) è voca- la sua libertà, il suo orizzonte, il suo modo di Mosè e dei Profeti e risponde (cfr. v. 38) come zione e grazia e viene conferito come compito essere e il suo stesso stile di vita. i grandi personaggi della storia della salvezza e missione. L’atteggiamento più idoneo per Proprio per tale motivo il servizio è pre- avevano a loro volta risposto: «Ecco la serva accogliere questo dono e per vivere la conse- sentato come una proposta di vita piena e del Signore (idou doul kuriou)». Maria si guente missione è quello della docilità, realizzata, per una esistenza impegnata e mette al servizio di Dio confessando l’ade- espressa nella Bibbia con l’immagine della po- “beata”: una “pro-vocazione” affinché l’uomo sione alla sua parola (to rh ma) che le era vertà: il povero è colui che è aperto total- possa discernere ragionevolmente, scegliere stata proposta attraverso l’angelo. Il “servizio” mente al Signore, è colui che offre a Dio la liberamente e rispondere consapevolmente al di Maria è risposta obbediente al disegno sal- sua piena disponibilità. La totale offerta di sé Signore che lo chiama a lasciarsi coinvolgere vifico che il Signore le aveva comunicato. Pro- potrebbe arrivare fino all’immolazione, alla nel suo mistero di salvezza. In quanto risposta posta di Dio e risposta affermativa dell’uomo consegna della propria vita modellata sulla a una esigente parola che interpella l’uomo, sono la celebrazione dell’incontro di due li- testimonianza di Gesù Cristo (cfr. Lc 22,27), il l’essenza del ministero può essere detta, in bertà che si uniscono in un unico piano Figlio dell’uomo «che non è venuto per essere definitiva, come il dono gratuito di sé. Sono d’amore. In tal modo la scelta di vita di Maria servito, ma per servire e dare la sua vita in ri- tutti questi i passaggi che fanno comprendere diventa un cammino di fede all’insegna del scatto per molti» (Mt 20,28). Questa linea in- come il servizio – indicando un sistema di re- servizio. terpretativa di segno positivo marca la lazioni – si fondi sulla fiducia e non sulla L’altro brano può essere definito come “il differenza con l’altra accezione, totalmente paura, sulla libertà e non sulla costrizione, canto della serva del Signore” ed è inserito nel negativa, che possiedono i lemmi “servizio, sulla lealtà e non sull’inganno. Proprio questa testo della visita di Maria a Elisabetta. All’in- • PAGINA 3 •
terno della cornice narrativa (Lc 1,39-45.56) attraverso l’intreccio di reminiscenze antico- realizzazione del disegno della salvezza e costituita dall’incontro tra le due madri (che, testamentarie e temi scritturistici (cfr. ad “madre” di tutti i popoli. con la loro gravidanza, mostrano l’Onnipo- esempio 1Sam 2,1-10), col quale Maria rin- Questo andamento storico-teologico con- tenza di Dio) e tra i due bambini ancora in grazia Dio che ha rivolto lo sguardo su di lei tenuto nei due testi mariani fa cogliere quel- grembo (Giovanni, «il profeta dell’Altissimo» e proclama che tramite suo figlio – il Figlio di l’aspetto centrale presente nell’itinerario di Lc 1,76 e Gesù «il Figlio dell’Altissimo» di Lc Davide e il Figlio di Dio – il lieto annuncio sa- biblico legato al concetto del servizio: l’af- 1,32), Maria viene riconosciuta “beata” per la rebbe giunto ai poveri e agli ultimi, in defini- francamento del termine (del resto già usato sua fede nel compimento delle parole del Si- tiva che Dio sarebbe venuto – ancora una come titolo onorifico, cfr. il “servo di Yhwh”) gnore (con una perfetta corrispondenza, fra volta, compiutamente e definitivamente – in dal suo significato negativo. Il servo si evolve l’altro, tra i versi di Lc 1,38 e 1,45) e, nel con- aiuto al suo popolo. Maria si fa serva di que- in “amico di Gesù Cristo”, “figlio di Dio Padre”, tempo, viene profetizzata dalla stessa Elisa- sta parola di salvezza dichiarandosi ancella “alleato dello Spirito del Risorto” per realizzare betta la realizzazione della speranza d’Israele del Signore. E il Signore la ricompensa con nel mondo – nonostante l’inadeguatezza con- grazie al “Sì” di Maria. Dopo di che, nell’altra una “beatitudine eterna” (Lc 1,48b) perché la sapevole e l’inutilità felice – storia nuova se- sezione (Lc 1,46-55), Luca pone sulle labbra di “schiava del Signore”, avendo accolto il mi- condo il divino disegno d’amore. Perché nulla Maria il canto del Magnificat, un inno di lode, stero d’amore nell’umiltà del servizio, è dive- è impossibile a Dio! di stupore, di gioia e di gratitudine modellato nuta dimora dell’Onnipotente, “alleata” nella Una corona di gloria sul capo di Maria… e dei credenti a cura delle Monache Agostiniane di Rossano assare dalla devozione all’amicizia. scorgervi il disegno di Dio che andava realiz- gnore promette ai suoi servi che avranno per- P Dal guardare a Maria come una “fuo- riserie” rispetto a noi, comuni mor- tali, al “prenderla nelle nostre cose”, come fece zandosi, non solo in lei, ma anche per lei, in suo favore. Ma è soprattutto sotto la Croce che la fede di Maria si connota come sapienza del la- severato sino alla fine nella fede; che avranno maturato l’arte e la sapienza del riporre la pro- pria fiducia in Dio, fino a quel gesto di maturità il discepolo amato (cf Gv 19, 27). Camminare, sciare, del perdere: sotto la croce Maria accetta del discepolo che consiste nel saper perdere. Al- insomma, non solo sotto la sua protezione, non di perdere quel figlio che era il suo tutto, con cuni passi biblici ci aiutano a guardare alla co- solo stretti al suo manto, ma afferrati alla sua un atto che la apre ad una fecondità smisurata, rona di Maria come al riconoscimento mano: camminare insieme con Maria. In questo verso un’intera umanità. È questo l’«atteggia- promesso dal Signore a tutti quelli che avranno trova compiutezza il nostro cammino di disce- mento mariano per eccellenza», come lo defi- saputo mettere in campo la fede nel loro con- poli: dietro a Gesù, assieme a Maria. Ar- creto vivere: «sii fedele fino alla morte e rivare a sentire Maria quale essa è in ti darò la corona della vita» (Ap 2, 10); verità: vicina, prossima come una guida; «Ho combattuto la buona battaglia, ho discreta come un’amica sincera; provvi- terminato la corsa, ho conservato la dente come una madre. Alimentare l’af- fede. Ora mi resta soltanto la corona di fetto per Maria, dialogare con lei durante giustizia che il Signore, il giudice giusto, la giornata, conferisce alla vita cristiana mi consegnerà in quel giorno; non solo un profumo in più. Un’aggiunta di bel- a me, ma anche a tutti coloro che hanno lezza. Meglio: una compiutezza; non ci atteso con amore la sua manifesta- si può dire davvero cristiani se non si è zione…» (2 Tm 4, 7-8). Con quella corona, anche mariani. In Maria contempliamo insomma, in certo modo il Signore rico- l’umanità che finalmente si apre a Dio in nosce i suoi discepoli … “a 18 carati”. Una totale fiducia, in piena disponibilità. In corona per Maria; una corona per i santi; Maria si realizza, potremmo dire, il desi- perché non anche per noi? Già Sant’Ago- derio di Dio di trovare un cuore umano stino riconosceva che la vera grandezza in cui potersi riversare senza l’ombra di Maria consiste, prima che nell’essere della diffidenza o l’ostacolo della paura. madre del Signore, nell’essere sua disce- In questa fede semplice e aperta, che co- pola, cioè nell’aver fatto spazio a Dio stituisce l’essenza della sua verginità, sta nella sua vita con piena fede: «Forse che tutto il fascino e la grandezza di Maria. non fece la volontà del Padre la vergine Ma anche il suo sentirla vicina a noi, Maria, che per fede credette, per fede pure chiamati, come lei, ad aprirci a Dio concepì, che fu scelta perché da lei na- superando i diaframmi della diffidenza e scesse per gli uomini la salvezza, che fu della paura che ce lo tengono distante e creata da Cristo, prima che in essa ve- ci opacizzano il cuore. Il Concilio Vati- nisse creato Cristo? Certo che fece la vo- cano II dà a Maria lo splendido titolo di «pelle- nisce il teologo Romano Guardini: «resistere lontà del Padre Santa Maria, e perciò è cosa più grina nel cammino della fede»: una fede che è attendendo, nell’incomprensibilità, Dio» (R. grande per Maria essere stata discepola di Cri- ad un tempo attendersi tutto da Dio e coinvol- Guardini, La Madre del Signore, Morcelliana, sto, che essere stata madre di Cristo» (Discorso gersi interamente, cuore, spirito e corpo. Maria Brescia 1989, p. 31): la fede di Maria sta tutta Denis 25). Possiamo concludere osando una ha voluto, con piena lucidità e attiva adesione qui. Lei può dire, come San Paolo: «So in chi ho parafrasi di quella espressione della Lettera agli personale, dare credito a Dio e a quella sua riposto la mia fiducia» (cf 2 Tm 1, 12). Allora la Ebrei (2, 9) e così rivolgerla a Maria: «Vediamo enorme promessa: sì, proprio lei sarebbe diven- corona che vediamo rifulgere sul capo di Maria, Maria coronata di gloria e di onore a causa tata la madre del Messia-Salvatore; lei ha sa- lungi dal segnare una distanza ulteriore tra lei della sua vita nella fede, perché per la grazia di puto cogliere il nesso di tanti accadimenti e e noi, va contemplata come la corona che il Si- Dio ella credesse a vantaggio di tutti». • PAGINA 4 •
Al Seminario Regionale “San Pio X”, la festa in onore della “Mater Boni Consilii”, alla presenza del Cardinale Giovanni Battista Re Tratto da “Comunità Nuova” del 19 Novembre 2018 n fine settimana di festa quello U vissuto nel Seminario Regionale “San Pio X” di Catanzaro per la venuta del Cardinale Giovanni Battista Re, Vice Decano del Collegio Cardinalizio, Pre- fetto emerito della Congregazione per i Ve- scovi e Presidente emerito della Pontificia Commissione per l’America Latina. Una venuta nel luogo formativo voluto da Papa San Pio X per incoronare la Ver- gine Maria “Mater Boni Consilii”, patrona del Seminario, a conclusione anche del- l’anno giubilare del 50° anniversario della Dedicazione della Cap-pella Maggiore. Il porporato, che venerdì sera ha presieduto la preghiera del vespro, è stato accolto dall’Arcive-scovo Metropolita di Catan- PROGRAMMA zaro-Squillace Mons. Vincenzo Bertolone, Venerdì 16 Novembre presidente della Cec, dal Rettore del Se- ore 19.00: Primi Vespri Solenni presieduti da minario, Mons. Vincenzo Rocco Scaturchio, S. Em.za Rev.ma Sig. Giovanni Battista Card. RE, e dalla comunità del Seminario. Prefetto emerito della Congregazione per i Vescovi Nella giornata di sabato il Cardinale Re e Presidente emerito della Pontificia Commissione per l'America Latina ha incontrato i seminaristi nell’aula magna alla presenza dei Vescovi Mons. Antonio Sabato 17 Novembre ore 08.00: Lodi Solenni Cantisani, Mons. Luigi Renzo e Mons. Fran- ore 10.00: In dialogo con S. Em.za Rev.ma Sig. Giovanni Battista Card. RE cesco Milito. Presenti anche il dire ore del- ore 11.30: Solenne Concelebrazione Eucaristica e incoronazione l’Istituto Teologico Calabro, Mons. Gaetano della Sacra Effige della Mater Boni Consilii Currà, i docenti, il clero regionale, autorità ore 13.00: Pranzo istituzionali, ex alunni, e tanti fedeli laici. Il Porporato ha proposto una riflessione sulla Chiesa “in uscita”, trasmettendo la prendere la decisione giusta». minario è stato fondato per volontà di S. sua lunga esperienza pastorale con gli ul- Questo, infine, l’augurio del Cardinale Pio X, quale faro di formazione per tutta la timi tre Pontefici. Re al futuro clero di Calabria: «La Madonna Calabria. Quest’anno era doveroso festeg- A seguire, nella cappella del Seminario, vi aiuti a conoscere la volontà di Dio su di giare in maniera solenne la Mater Boni la solenne concelebrazione eucaristica e il voi, volontà che Egli manifesta attraverso Consilii a 50 anni dalla con-sacrazione rito di Incoronazione della Sacra immagine avvenimenti e circo-stanze, e vi porti a tro- della Cappella e dal momento in cui la “Mater Boni Consilii” con il Bambino, con vare in essa la pace e la serenità. Vi aiuti a sacra immagine fu posta al centro dell’ab- il prezioso diadema ad opera dell’orafo camminare sulle strade del Vangelo ed a side. L’incoronazione della sacra e gie vuol crotonese Sergio Saraco. prepararvi a salire l’altare ben sapendo, essere un atto ufficiale di testimonianza «Un gesto carico di significato - ha che, per usare le parole di San Bernardo: dell’amore che lega tanti figli a Lei: la no- detto il Cardinale Re nell’omelia -, quello seguendo Maria, non imboccherai mai stra Mater!. La comunità del seminario - di incoronare la Madonna, che esprime so- strade sbagliate; pregandola non cadrai ha evidenziato il Rettore - mette sempre al pratuttoo la volontà di voler seguire nella mai nella disperazione; con lei come guida, centro della propria giornata e del cam- vita i suoi buoni consigli. Tutti abbiamo bi- non commetterai errori; in ogni circo- mino di formazione la Vergine Maria, quale sogno di una Madre che ci consigli e ci il- stanza, guarda a Maria, stella della vita; in mo-dello nella missione di o rire Gesù al lumini. Nella vita ci sono sempre momenti ogni di coltà, invoca Maria». mondo». di incertezza, di insicurezza, di dubbi, di Grande la commozione da parte dei La celebrazione si è poi conclusa con la perplessità di fronte a una scelta. In questi presenti e del Rettore Mons. Scaturchio, Benedizione Papale, concessa da Papa casi e, sopratutto prima di prendere una che ha ringraziato il Cardinale Re e tutti i Francesco tramite la Penitenzieria Aposto- decisione importante, dobbiamo ricordarci presenti. «Sono passati 106 anni - ha lica. che abbiamo una mamma sollecita del no- detto Mons. Scaturchio - da quando il Se- stro bene a cui ricorrere, perché ci aiuti a • PAGINA 5 •
Solenne concelebrazione eucaristica in onore della Mater Boni Consilii Omelia del Card. Giovanni Battista Re a seconda lettura della Messa libro della Bibbia, l’Apocalisse, dove si parla di Le spiegazioni sono varie circa questa L odierna, tolta dagli Atti degli Apostoli, ci ha detto che, nella Chiesa primitiva, tutti erano assidui e concordi nella preghiera un “grandioso segno apparso nel cielo, una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una corona di 12 stelle……. espressione che ritornerà anche sul Calvario: “Donna, ecco tuo figlio”. La tesi di qualcuno è che Maria è per eccellenza la “donna”, così con Maria, la Madre di Gesù. Una donna che dà alla luce “un figlio maschio, come lo era Eva nel racconto della Genesi. È proprio quello che noi stiamo facendo destinato a governare tutte le nazioni” Maria è la “Nuova Eva” ed è presentata nel in questo momento. Siamo raccolti in pre- (Ap.12,1-5). La Madonna è strettamente col- Vangelo come l’avveramento della profezia ghiera sotto lo sguardo della Madonna, che legata con l’opera di salvezza di suo Figlio, Cri- della Genesi: “Io porrò inimicizia fra te e la fra poco sarà incoronata, a ricorderei dei 50 sto Gesù, ed è partecipe della vittoria di lui sul donna”. S. Agostino invece fa un altro ragio- anni di questa Cappella, che vi vede ogni peccato e sulla morte. Tale opera è destinata namento: Maria è madre dell’umanità di Gesù, giorno riuniti in preghiera. È un gesto carico a cambiare il cuore umano. Nel quadro di que- mentre il miracolo che Gesù sta per compiere di significato, quello di incoronare la Ma- sto grandioso piano di salvezza, la Madonna è è opera della sua divinità. Gesù agisce in que- donna. Ci inseriamo in una tradizione che ha presente ai piedi della croce e poi nel Cenacolo sto momento come Dio e si rivolge alla madre radici lontane nel tempo e riconosciamo che insieme con gli Apostoli. È presente anche al- come persona creata di Dio. Comunque, la la Madonna è Regina: Regina del regno di Cri- l’inizio della vita pubblica di Gesù, quando par- Madonna non si impressiona per il fatto che sto, Re del Cielo e della terra. Vogliamo in par- tecipa alle nozze di Cana, di cui ci ha parlato il Gesù dica che non è ancora giunta la sua ora ticolare manifestare con questo gesto la Vangelo odierno; una pagina che ha com- per incominciare a compiere miracoli. Sa che nostra volontà di scegliere la Madonna come mosso generazioni e generazioni di persone e a Dio nulla è impossibile, e procede a dare or- Regina del nostro cuore e dini ai domestici. Fin dai della nostra vita. Vogliamo primi secoli i cristiana affidarci alla sua prote- hanno sempre avuto fidu- zione e alla sua guida. cia nell’intercessione e Questo gesto esprime la nella protezione della Ma- volontà di voler seguire donna che, assunta in nella vita i suoi buoni con- cielo, è vicina a Dio, ma è sigli, dato che la Beata Ver- anche vicina a noi. La fun- gine Maria è venerata in zione materna di Maria questa cappella come nell’esserci vicina e nell’in- Madre del Buon Consiglio. tercedere a nostro favore è Tutti abbiamo bisogno di sempre stata più precisata una Madre che ci consigli e sottolineata lungo i se- e che ci illumini. Nella vita coli dall’insegnamento dei ci sono sempre momenti di Padri e dei Dottori della incertezza, di insicurezza, Chiesa. Nel secolo XII ap- di dubbi, di perplessità di fronte a una scelta. che ci ricorda la capacità di intercessione della pare per la prima volta anche il titolo di “Me- In questi casi, e soprattutto prima di prendere Madonna. Agli sposini novelli di Cana sarebbe diatrice”, che all’inizio del 1800 fu ripreso dal una decisione importante, dobbiamo ricor- andata male, se non avessero invitato la Ma- Card. Mercier e dalla Chiesa in Belgio, dando darci che abbiamo una mamma sollecita del donna. Il giorno tanto bello e caro delle nozze origine ad un movimento che sottolineava con nostro bene a cui ricorrere, perché ci aiuti a sarebbe rimasto con un’ombra di tristezza, convinzione questa capacità della Madonna di prendere la decisione giusta. Padre Arturo Graf perché sul più bello sarebbe venuto a mancare “mediare” a nostro favore. Il concilio Vaticano diceva: “È bene ascoltare i consigli di chi molto il vino, elemento importante in una festa. La II, che dedica tutto un capitolo della Lumen sa, ma è ancora meglio ascoltare il consiglio Madonna, con la sua sensibilità materna, si Gentium alla Madonna nel mistero di Cristo e di chi veramente ci ama” e che, pertanto, vuole rende conto del disagio che si sta profilando della Chiesa, non affronta direttamente il tema il nostro bene. La Madonna che è stata edu- e va ad intercedere presso Gesù. È da notare della mediazione, ma parlando della funzione catrice della prima comunità cristiana, non ha che nessuno chiede alla Madonna di interve- materna della Beata Vergine Maria, vi accenna mai interrotto questa funzione salvifica. Ella, nire. È Lei che si rende conto della situazione dicendo che è invocata anche con il titolo di come ben sappiamo, fu preannunciato già agli preoccupante. Questo ci dice che la Madonna Mediatrice, Ausiliatrice, Soccorritrice. Nell’En- albori della storia, quando nelle prime pagine è attenta alle nostre necessità; nulla le sfugge ciclica Redemptoris Mater, il Papa Giovanni della Genesi, dopo che il peccato aveva fatto dei nostri desideri, delle nostre preoccupazioni Paolo II fa un passo avanti aggiungendo il suo ingresso nel mondo, vi fu un annuncio o dei nostri affanni. Ciò che la Madonna fa è nuovo peso, per la teologia e la pietà, all’ac- di speranza: “Porrò inimicizia tra te (il serpente di andare da Gesù per presentargli il problema: cenno fatto dal Concilio Vaticano II al titolo di tentatore) e la donna; tra il seme tuo e il seme non hanno più vino. Ci sorprende che Gesù ri- “Mediatrice”: il Papa parla esplicitamente di di lei” (Gen.3,15). Quella medesima figura di sponda chiamandola “Donna”. Certo, in bocca “mediazione della Madonna”, precisando che donna, delineata agli inizi come speranza a un figlio questo modo di rivolgersi alla si tratta di una mediazione materna, ordinata dell’avvenire umano, ricompare nell’ultimo madre è inconsueto. alla continua nascita di Cristo nel mondo; una • PAGINA 6 •
mediazione che poggia sulla partecipazione ticano II, “cooperò in modo del tutto speciale con lei come guida, non commetterai errori. alla mediazione di Cristo, come servizio ad all’opera del Salvatore….. ed è per noi madre In ogni circostanza, guarda a Maria, Stella essa per favorire la sempre più sovrabbon- nell’ordine della grazia (LG, 61), rivolge anche della nostra vita; dante efficacia (n. 31). La mediazione materna a noi le parole che sono risuonate a Cana: In ogni difficoltà, invoca Maria” (Omelia II, di Maria, precisa il Papa, assume la forma di “Fate quello che egli vi dirà”. È questo il “buon Super Missam est). intercessione presso Cristo, come è avvenuto consiglio” che oggi la Madonna dà a ciascuno a Cana, quando ottenne che Cristo anticipasse di voi: “fate quello che Egli vi dirà”, cioè siate Consapevoli della funzione materna di la “sua” ora. Dante, con termini altamente veri discepoli di Gesù, pronti a fare ciò che lui Maria nei nostri riguardi e cercando luce e so- poetici, aveva espresso la medesima fiducia chiede. La Madonna vi aiuti a conoscere la vo- stegno in Lei, procediamo ora ad incoronare nell’intercessione della Madonna presso Cristo lontà di Dio su di voi, volontà che Egli mani- la Madonna, alla quale è dedicata questa Cap- a nostro favore, quando fa dire a San Ber- festa attraverso avvenimenti e circostanze, e pella. Stringiamoci attorno a Lei, facendo no- nardo, nella sublime preghiera alla Vergine: vi porta a trovare in essa la pace e la serenità. stra un’antica preghiera, che risale al terzo “Donna, sei tanto grande e tanto vali che chi Vi aiuti a camminare sulle strade del Vangelo secolo e che è giunta a noi nell’originale in lin- vuol grazia e a te non ricorre, sua desianza vuol ed a prepararvi a salire l’altare, ben sapendo, gua greca su un papiro egizio. Tale preghiera volare senz’ali” (Paradiso, Canto XXXIII, 13-15). che, per usare le parole di San Bernardo: dice: “Sotto la tua protezione cerchiamo rifu- È come volere volare senza ali, se non si ricorre gio, Santa Madre di Dio: non respingere le no- alla Madonna. All’intercessione della Madonna “Seguendo Maria, non imboccherai mai strade stre suppliche, soccorrici nelle nostre necessità possiamo sempre ricorrere con fiducia. La sbagliate; e dai pericoli liberaci sempre, o Vergine gloriosa Beata Vergine Maria che, come afferma il Va- pregandola non cadrai mai nella disperazione; e benedetta”. Inno alla Mater Boni Consilii di Fortunato Marsetti - seminarista Salve regina gloriae salve mater historiae salve praesidium animae salve lux gratia vitae O lumen clara diei o dulcis rosa fidei o ancora firma spei o ancilla sancta Dei Ave patrona hominum ave domina pauperum ave custos fidelium ave sanctorum lilium Tibi semper invocamus tibi magna laus canamus tibi virgo sospiramus tibi musa celebramus Deo patri sit gloria eiusque soli Filio cum Spiritu Paraclito nunc et per omne seculum. Amen • PAGINA 7 •
lettera 22 - Insieme a Maria: donna di frontiera di Giovanni Rigoli - seminarista aria, Madre Nostra celeste, sato alle spalle senza vivere dignitosa- con chi alimenta la xenofobia, riu- M Donna dell’attesa, di spe- ranza, custode della voca- zione alla vita tutta: consacrata e non. mente il presente con la speranza di un futuro che garantisca una maggiore se- renità ai propri figli? Chiudo gli occhi sciamo un attimo a riflettere sui nostri valori originanti la nostra Fede? Pro- viamo un attimo a fermarci ed immagi- Guardare a Lei in questo periodo storico per un attimo ed immagino una nuova nare come sarebbe, ai nostri giorni la particolarmente difficile dal punto di scena della natività: la capanna non è natività, armandoci piuttosto di amore, vista valoriale può essere un utile “paio più quella adornata con le lucine nata- carità e vera Fede contro tutti gli “ismi”. di occhiali” con cui guardare e vedere il lizie e la stella cometa, con i re magi a Maria è nostra madre amorevole: per- tutto con occhi diversi, con uno portare doni preziosi. La capanna è una ché schierarsi con chi invece perseguita sguardo rinno- chi è debole, vato d’amore e indifeso, op- non asettico. presso? Una Molti di coloro nuova scena che si profes- della natività sano cristiani che mi viene in sono i primi mente è quella giudici che di una ragazza condannano madre che non (spesse volte viene accolta servendosi di ed è vessata da una tastiera e chi le consiglia celandosi die- di abortire per tro false iden- non essere di t i t à ) scandalo e de- l’immigrazione cide dunque di come feno- fuggire perché meno da argi- sceglie la vita e nare o meglio di tutelare la impedire per- creatura che ha ché mette in in grembo. crisi i nostri valori (?) e la nostra tradi- di quelle “carrette del mare” stracolma Maria ai nostri tempi avrebbe anche il zione. Immagino Maria peregrinare di uomini e donne che neanche conosci, volto di tutte quelle madri che fanno ri- clandestinamente e nel nascondimento che trasuda umanità, paura e speranza; nascere a vita nuova i propri figli nel Mediterraneo per fuggire dalla per- la luce non è quella della stella cometa schiavi di dipendenze nocive, che si tro- secuzione politica di tanti nuovi Erode. ma di un faro che cerca l’imbarcazione vano nella corsia di un ospedale perché Nelle varie rappresentazioni che richia- per impedirle di andare avanti. I reclusi, il proprio figlio è ammalato o di quelle mano l’evento della nascita di Gesù, po- i senza identità, i non voluti da nessuno madri che il figlio l’hanno perso e pre- niamo sempre l’accento sul “non c’era il cui volto deve far riflettere ognuno di gano affinché la sua anima possa go- posto per loro nell’albergo” e che Maria noi. Maria è lì sulla carretta del mare dere della luce beatifica del Padre. Un e Giuseppe dovettero fuggire in Egitto. perché altrimenti, nella propria terra, guardare alla Madre in modo differente, Quanti di noi oggi rifiutano di essere lei, Giuseppe ed il bimbo che ha in in cui ognuno di noi ritrovi le vere radici accoglienti e non fanno nulla per impe- grembo, non sarebbero sopravvissuti a della propria Fede e nuovi slanci di ca- dire la persecuzione di coloro che sono chi voleva la propria morte. Siamo cri- rità per vivere con speranza il presente costretti a fuggire dalla propria terra e stiani e, pertanto, al posto di giudicare ed il futuro. dai loro affetti, lasciando tutto il pas- e puntare il dito, di rifiutare e schierarci • PAGINA 8 •
“MAESTRO, È BELLO PER NOI ESSERE QUI” (MC 9,5). Gli Esercizi spirituali del biennio filosofico a Torre di Ruggiero (Cz) di Domenico Lamanna - seminarista i sono svolti dal 20 al 25 set- povertà spirituali che oggi giorno sono sua materna protezione, certi che come S tembre 2018, a Torre di Rug- giero, gli esercizi spirituali predicati dal rev. sac. Antonio Pangallo presenti in ogni famiglia; ponendo in- nanzitutto a noi una domanda fonda- mentale: “Chi sono io? La mia identità è madre premurosa ci accompagnerà nei tortuosi sentieri della vita. dell’Arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova. data dalla consapevolezza che Dio è con Il brano evangelico che ha guidato que- me?”. Da qui il guardarsi sti giorni di meditazione è stato quello dentro per riscoprirsi della trasfigurazione. Sono stati molte- preziosi agli occhi del plici i punti che hanno guidato la pro- Signore. fonda predicazione di don Nino che all’inizio ci ha soprattutto ricordato Pieni di gioia e di come “in questi giorni il Signore invita entusiasmo, al termine anche noi a salire sul Tabor, perché si degli esercizi abbiamo vuole rivelare, per essere pronti poi a affidato a Maria, vene- scendere, rinnovati dalla trasfigurazione rata come Madre della ad annunciarlo ai fratelli”. Proprio questo Grazia nel rinomato uno degli inviti che ha rivolto a noi se- santuario di Torre, il no- minaristi, sottolineando in modo magi- stro sì alla sequela Chri- strale, le esigenze dei nostri tempi, le sti e abbiamo chiesto la • PAGINA 9 •
Ministero sacerdotale e santità: gli esercizi spirituali di inizio d’anno del triennio teologico di Antonio Lamanna - seminarista anno formativo 2018-19 tero è importante ricordare sempre la Cristo passa necessariamente attra- L’ del seminario San Pio x di Catanzaro, ha avuto il suo inizio con gli esercizi spirituali svolti sua chiamata alla santità perché è la testimonianza di una vita santa che attira i fedeli a Cristo. A tal proposito, verso le quattro dimensioni forma- tive previste dalla recente Ratio Fundamentalis: umana, spirituale, in- nella arcidiocesi di Crotone-Santa molto arricchenti sono state alcune tellettuale, pastorale. L’esperienza Severina presso l’Eremo della Santa esperienze di vita sacerdotale rac- degli esercizi spirituali ha suscitato in Croce in località Corazzo dal 20 al 26 contate da Sua Eccellenza, che hanno noi il desiderio di seguire Cristo con di Settembre. Il corso degli esercizi è fatto riflettere sulla bellezza del mi- una autentica testimonianza di vita. stato tenuto da Sua Eccellenza Mon- nistero sacerdotale immerso nel- Perciò, a noi ora il proposito di pren- signor Giuseppe Mani. Il tema prin- l’umano delle vicende quotidiane. Un dere in seria considerazione questo cipale del ritiro è stato quello della altro aspetto fondamentale delle me- dono che il Signore ci ha permesso di peculiare chiamata alla santità del ditazioni è stato sicuramente il tema meditare e vivere, attraverso le pa- presbitero che l’Arcivescovo ha svi- della sequela Christi attraverso la via role sagge e significative di Sua Ec- luppato nei seguenti punti principali: della croce. Mons. Mani ci ha invitato cellenza monsignor Mani ricordando l’essere testimoni attraverso l’amici- a riflettere che ogni nostra croce è soprattutto le sue parole: «solo Cristo zia di Cristo che è il centro della fede croce di Cristo. Molto interessante è è l’eterno contemporaneo che dona cristiana, la via della croce e le mo- stata la meditazione sulle tre carat- pieno senso alla nostra esistenza dalità concrete per seguire autenti- teristiche che si richiedono al buon educandoci alla sua sequela». camente Cristo. Nel corso degli prete: essere maestro di preghiera, esercizi, il predicatore ha fatto anche maestro del perdono e maestro di riferimento a temi di carattere più vita spirituale. Il presbitero è chia- esistenziale riguardante l’affettività mato ad essere una cosa sola con del presbitero, le tentazioni, il pec- Cristo come Egli lo è con il Padre non cato, la preghiera e, infine, che cosa dimenticando che egli parla e agisce significa seguire Gesù in seminario. in persona Christi. Per noi seminaristi Secondo l’Arcivescovo, per un presbi- questo percorso di configurazione a • PAGINA 10 •
Chiamati perché amati. Missione vocazionale nella città di Corigliano-Rossano di Francesco Buccafurri - seminarista om’è ormai consuetudine, al- conferimento del mandato da parte C l’inizio del nuovo anno forma- tivo, dopo l’esperienza degli esercizi spirituali, parte della comunità dell’Arcivescovo, alla presenza del Ret- tore e di alcuni giovani provenienti dalle diverse realtà parrocchiali. Durante la del Pontificio Seminario Teologico “S. Pio veglia di preghiera, dopo aver ascoltato X” vive un’intensa esperienza di missione la testimonianza vocazionale di due se- popolare. Quest’anno, per volontà di S. minaristi, è stato spiegato da Mons. Sa- E. Mons. Giuseppe Satriano, Arcivescovo triano il senso e l’obiettivo principale di Rossano-Cariati, dal 29 settembre al della missione: riavvicinare alla fede i 7 ottobre, un nutrito gruppo di semina- giovani, aiutandoli a riscoprire il deside- risti, accompagnati dal Rettore e da al- rio di Dio e percorrere quella via parti- Nel corso della settimana ogni semina- cuni membri dell’équipe educativa, è colare che il Signore ha tracciato per rista si è immerso nella vita della parroc- stato chiamato ad animare una missione loro in seno alla società e alla Chiesa. Il chia cui era stato destinato, prendendo vocazionale, dal titolo Chiamati perché giorno successivo i seminaristi sono stati così contatto, in modo concreto, con amati, nella Vicaria di Corigliano-Ros- coinvolti nelle attività del Grestival, una l’opera di evangelizzazione che si è sano. Alla calorosa accoglienza dei par- festa organizzata dalla pastorale giova- svolta nelle differenti realtà, attraverso roci e delle famiglie ha fatto seguito nile vocazionale dell’Arcidiocesi a con- la visita nelle scuole e la condivisione di l’apertura solenne della missione con il clusione delle attività oratoriali estive. momenti di fraternità con i diversi gruppi parrocchiali. Un altro momento significativo è stato il concerto proposto dagli Spiox – band musicale del nostro Seminario - in una piazza della città di Corigliano. La missione si è conclusa do- menica 7 ottobre durante una concele- brazione eucaristica nella quale si è chiesto al Signore di benedire i semi di bene posti nel cuore delle tante persone incontrate durante quest’esperienza di grazia. • PAGINA 11 •
La missione popolare a Giffone: giorni di grazia e di gioia di Tommaso Calipa - seminarista al 29 Settembre al 7 Otto- voglia di conoscere ancora di più il della missione, erano sempre li D bre 2018 si è svolta la missione popolare da parte di noi seminaristi della diocesi Signore Gesù e la voglia di avere una fede più concreta e autentica. E come non ricordare il “mini – grest” pronti ad aspettarci per iniziare un pomeriggio diverso…un pomeriggio all’insegna della fraternità e dell’al- di Oppido Mamertina – Palmi (e con organizzato per i bambini o la loro legria. Siamo entrati in contatto con noi anche un semina- il popolo ascoltando rista della Diocesi di problemi, sofferenze, Locri – Gerace), nel necessità ma nono- piccolo comune di Gif- stante tutto la gente fone (RC), accompa- ha saputo sempre gnati dal padre donare a tutti noi il spirituale don Salva- sorriso anche solo tore Larocca e succes- attraverso un sem- sivamente raggiunti plice sguardo, ve- dal rettore mons. dendo in noi un Rocco Scaturchio. Gif- esempio di vita vis- fone conta poco più di suta alla sequela di 2.000 abitanti e anno- Cristo. I giorni tra- vera come celeste pa- scorsi a Giffone sono trono l’apostolo san stati un’esperienza Bartolomeo. L’acco- molto formativa che glienza e la disponibi- ci ha permesso di lità da parte del crescere nella fede e parroco don Sasà Tucci di guardare al futuro e della comunità tutta, in vista del nostro insieme alla carica di ministero sacerdo- affetto e gioia sono tale e ci ha fatto ca- stati i cardini della no- pire quanto sia stra missione popo- fondamentale essere lare. Preghiera, testimoni dell’amore catechesi, animazione, di Cristo con una centri d’ascolto, visita particolare atten- e benedizione alle fa- zione verso il pros- miglie e agli ammalati, simo, il povero e il visita alle scuole bisognoso. Sperando hanno fatto da cornice che il seme da noi alle nostre giornate sparso a Giffone au- che puntualmente si menti giorno dopo aprivano ogni giorno giorno portando con la celebrazione buoni frutti, ci affi- della Santa Messa se- diamo alle preghiere guita dall’Adorazione che la comunità par- Eucaristica. Molto rocchiale ha pro- forte è stata l’espe- messo nei nostri rienza ai centri confronti affinchè d’ascolto (molto parte- sappiamo e pos- cipati) dove le famiglie, alla luce festa conclusiva di sabato? Essi sono siamo rispondere nella nostra vita della Parola di Dio, hanno condiviso stati coinvolti in attività ludiche, con le stesse parole di Bartolomeo: i propri pensieri, le esperienze per- giochi, animazione. È impossibile di- «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il sonali, suscitando tanta curiosità, menticare come, in tutti i giorni re d’Israele!» (Gv 1, 49). • PAGINA 12 •
Il pastore bello: modello del Ministero sacerdotale di don Antonio Peduto - Diacono a tappa pastorale (o sin- e l’esempio della vita, dà risposte teologiche e filosofiche assimilate «L tesi vocazionale) è com- presa nel periodo tra il soggiorno in seminario e la succes- credibili alle innumerevoli domande dell’uomo. La credibilità di quest’ul- timo si fonda sulla preghiera e la te- nel quinquennio istituzionale. La teologia ricerca un ascolto attento alle esigenze, alle preoccupazioni e siva ordinazione presbiterale, pas- stimonianza di fraternità ai bisogni degli uomini. Il suo scopo sando ovviamente attraverso il sacerdotale che caratterizza la vita non è tanto quello di parlare di Dio, conferimento del diaconato. La fina- di ciascuno di noi. Non dobbiamo ma con Dio. In questo modo, nel lità della Tappa è duplice: da una mai pensarci come delle isole, ma contesto delle esperienze pastorali, parte, si tratta di essere inseriti nella sempre come ricercatori di relazione si inseriscono gli studi compiuti per- vita pastorale […] in spirito di servi- con gli altri sacerdoti, in comunione ché, contribuiscono e fondano l’ela- zio; dall’altra di adoperarsi per una con il Vescovo. Questo è ciò che si borazione di tematiche teologiche adeguata prepa- nell’omelia e razione, rice- nella catechesi. vendo uno Nel mese di specifico ac- gennaio avrà compagna- inizio il terzo mento in vista stage nel quale del presbiterato» approfondiremo (Ratio Funda- l’amministra- mentalis Insti- zione e la prassi t u t i o n i s dei Sacramenti. Sacerdotalis, n. Ci si soffermerà 74). In linea con anche sugli la Ratio, pro- aspetti giuridici mulgata dalla e amministrativi Congregazione delle parrocchie per il Clero nel e della tutela dei 2016, tenendo beni culturali; presente tutti i questo stage documenti ma- terminerà con il gisteriali, il no- viaggio in Terra stro Seminario Teologico Regionale prefigura in questo anno. Il sesto Santa nel mese di febbraio. Conclu- di Catanzaro ha dato inizio, per il anno è suddiviso in stage. Questa deremo, il sesto anno, nel mese di terzo anno consecutivo, all’Anno Pa- struttura è salutare, perché vi è maggio con il quarto stage, ove è storale che ha come fine il comple- un’alternanza tra la vita comunitaria prevista una verifica finale. Alla fine tamento dell’iter formativo dei del seminario e le attività pastorali di questo percorso, ognuno di noi, futuri presbiteri, favorendo il loro che ognuno svolge nelle rispettive dovrà più che mai configurarsi al inserimento, progressivo e sereno, diocesi, permettendo così un inseri- Pastore Bello (Gv, 10). La preoccupa- nella Comunità diocesana. Il presbi- mento graduale nel presbiterio dio- zione principale del pastore è il bene tero è chiamato al servizio della vita cesano. Nel primo stage, iniziato a del suo gregge. Colui che esercita della Chiesa, attraverso l’annuncio metà settembre e conclusosi la questo compito è Gesù Cristo: Lui è del Vangelo, la Celebrazione Eucari- prima settimana di ottobre, ci siamo il Pastore Bello per eccellenza, il Pa- stica e la Comunione. Dio, come visti impegnati nelle missioni popo- store Supremo delle pecore e dun- prevede la Dei verbum al n. 2, parla lari nella città di Rossano-Cariati que il “modello del ministero agli uomini e li invita alla comu- (CS) e in Giffone (RC). Il secondo sacerdotale”. nione con sé. Il presbitero dev’essere stage è stato caratterizzato da colui che attraverso la predicazione un’accurata sintesi delle tematiche • PAGINA 13 •
Chiamata, discernimento, sequela costante. La tappa propedeutica di don Gregorio Corea - animatore eggendo la Sacra Scrittura ve- viene secondo la sua sapienza eterna. capire se ciò che sentono è realmente L diamo come ogni opera di Dio comincia con una chiamata. Sin dalle prime pagine vediamo la chia- La Chiesa, cosciente di queste verità di fede e obbediente alle indicazioni del suo Maestro e Signore, è sempre vigile la chiamata al sacerdozio e, una volta verificato ciò, di essere formati per di- ventare discepoli del Signore e, infine, mata di Dio all’esistenza di tutte le cose nello scrutare i tempi per leggere, nella pastori e guide rimanendo suoi disce- e dell’uomo mediante la creazione, la storia e nella società, gli interventi del poli. Questi giovani, poiché già adulti chiamata di Adamo prima e dopo il Signore e guidare i suoi figli nella com- «si presentano con una personalità più peccato, la chiamata di Abramo, Isacco, prensione della propria missione. In strutturata e un percorso di vita carat- Giacobbe, Mosè, dei profeti, fino ad ar- questa attenzione costante, la Chiesa terizzato da esperienze diversificate. rivare all’inizio dei Vangeli nelle cui pa- sa che il Signore continua a chiamare L’accoglienza iniziale di queste persone gine risuona la chiamata dei primi operai perché lavorino nella sua messe in Seminario richiede un periodo previo discepoli da parte di Gesù: «Venite die- e per questo è sempre pronta ad acco- di cammino spirituale ed ecclesiale, in tro a me, vi farò pescatori di uomini» gliere e fornire la formazione necessa- cui possa svolgersi un serio discerni- (Mt 4,19). Ogni chiamata da parte di ria perché si possa rispondere in modo mento delle motivazioni vocazionali» Dio è manifestazione di un progetto, cosciente alla sua chiamata, impegnan- (Ratio Fundamentalis Institutionis Sa- portatrice di una missione, richiesta di dosi a relizzare il suo progetto. In que- cerdotalis, 24). Questo è il periodo della un impegno e attesa di una risposta da sto contesto di vocazione, tappa propedeutica che può variare da parte di chi è interpellato. È il Signore discernimento, formazione e obbe- uno a due anni. In questo tempo, i gio- che chiama chi vuole per la missione dienza costante si inserisce la chiamata vani vengono avviati «alla preghiera at- che Lui ha stabilito sin dall’eternità e, al sacerdozio ministeriale. Molti sono traverso la vita sacramentale, la allo stesso tempo, è Lui a stabilire coloro che scoprono la vocazione da Liturgia delle Ore, la famigliarità con la anche il momento della chiamata: al- giovani o giovanissimi, mentre sono in parola di Dio, la quale va considerata cuni vengono chiamati al mattino, altri aumento coloro che sentono questa anima e guida del cammino, il silenzio, a metà giornata, altri alla fine della chiamata in età adulta. Anche questi l’orazione mentale, la lettura spirituale» giornata (cfr. Mt 20,1-16). Tutto av- ultimi hanno bisogno, come i primi, di (Ivi, 59). Il percorso del propedeutico • PAGINA 14 •
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