Gambe in spalla - Chiesa di Rieti
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#21 anno XXXI / 27 maggio 2016 € 1,00 www.frontierarieti.com redazione@frontierarieti.com tel. 0746 271378 Soc. Coop. Massimo Rinaldi, Reg. Trib. di Rieti n. 1/91 del 16/3/1991. Direttore responsabile Carlo Cammoranesi. Sped. in a.p. – 45% – Art.2 Comma 20/b Legge 662/96 – Filiale di Rieti Gambe in spalla
Tema Camminare è tra le parole-valigia individuate da papa Francesco all’inizio del proprio pontificato, riprese dal vescovo Domenico per dare un indirizzo all’Incontro pastorale del prossimo proposte settembre. Il verbo a Rieti evoca abbastanza facilmente i percorsi francescani, ma non è difficile immaginare come l’orizzonte sia più ampio e articolato sommario #21 » 4-5 Nella Chiesa si procede tutti insieme » 6-7 Più spazio alle donne per il bene della Chiesa Sportivi, » 8-9 Alzati e cammina Pellegrinaggi e processioni scandiscono il tempo della Chiesa: al via il Giubileo sono un gesto pratico, ma anche un muovere verso se stessi, un viaggio interiore che nell’Anno della Misericordia è denso di significati » 10-11 Il viaggio di Tito di David Fabrizi alla ricerca di nuovi punti di nostra epoca: quelli della riferimento. velocità, dell’appropriazione, Camminare è cioè un modo della tecnica. Nel ribaltare C amminare: è la prima di pensare, perché si cammi- tutto questo, il gesto semplice, parola-guida indicata na sempre in un contesto, e umanissimo, del camminare, dal vescovo Domenico in questo sollecita a farsi doman- si mostra come uno straordi- vista dell’Incontro pastorale de, a interrogarsi sul rapporto nario esercizio di libertà che a settembre coinvolgerà con gli altri e con il mondo. interiore oltre che di movi- tutta la diocesi. Un’«azione Chi cammina non è mai mento. » 12-13 elementare» che, insieme isolato: anche quando cammi- Per certi versi, si direbbe all’edificare e al confessare, na da solo è in relazione, va proprio l’orizzonte al quale è L’umanesimo? passa aiuta a «ritrovare insieme il incontro. L’isolamento è prero- chiamato il Cammino di attraverso la relazione senso del nostro essere Chiesa». gativa della sedentarietà, non Francesco. Una riscoperta In un tempo in cui un po’ del movimento. dell’esperienza personale, tutti sembriamo aver perso la «Bisogna camminare – ha fatta a debita distanza da bussola, l’invito del vescovo avvertito don Domenico – per- qualsiasi forma di turismo sembra salutare e necessario. ché diversamente ci si blocca e generico, perché richiede un Perché camminare è un modo l’aria ristagna». Ma oltre che coinvolgimento personale, di pensare, di accogliere il dall’immobilità, il mettersi in anche fisico, che oggi non è » 14-15 mondo. Camminare vuol dire cammino salva anche da una certo scontato. Lo si vede attraversare un paesaggio, certa frenesia contempora- anche nell’ironia che per altro La scuola quello del territorio, che è nea, mette in discussione i verso incontrano le processio- è in grado di educare? insieme geografico e mentale, valori fondamentali della ni e i pellegrinaggi. Ad esem- 2 Frontiera • anno XXXI n.21 • 27 maggio 2016
Pellegrinaggio dei malati In prima fila da Papa Francesco N ell’anno del Giubileo Straordinario della Miseri- cordia, la Chiesa di Rieti, attraverso l’Ufficio per la Pastorale della Salute, organizza per il prossi- mo 12 giugno un pellegrinaggio-udienza presso il Santo Padre Francesco. Un’iniziativa di nuova evangelizzazione nel mondo della salute, rivolta a tutti i malati, gli anziani, le perso- ne sole, i poveri e gli operatori sanitari della diocesi. «Le parole di Papa Francesco – spiega il direttore dell’Ufficio Nazzareno Iacopini – nella situazione odierna si fanno portatrici di istanze di speranza e carità di cui si avverte un bisogno impellente. La Parola del Signore e il conforto devono essere diffusi tra le persone più deboli e bisognose. Il pellegrinaggio ha proprio questo scopo». Chi desidera partecipare può rivolgersi agli uffici della Curia vescovile o contattare il diacono Nazzareno al numero 339 39 64 757 o scrivendo a nazzarenoiacopini@ hotmail.it. Giubileo delle corali Iscrizioni entro il 31 maggio S i svolgerà nella Città del Vaticano, da venerdì 21 a domenica 23 ottobre 2016, il Giubileo delle corali e degli animatori liturgici. Il programma, messo a punto dal Coro della Diocesi di Roma, diretto da mons. Marco Frisina, e disponibile sul sito www.giubileodelleco- rali.it, si presenta denso e interessante. Il primo giorno si terrà un convegno formativo sul tema Cantare la miseri- cordia. Il sabato tutti gli iscritti prenderanno parte all’udienza giubilare con il Santo Padre e nel pomeriggio, in Aula Paolo VI, si uniranno al Coro della Diocesi di Roma per un concerto dedicato a san Giovanni Paolo II e alla Divina Misericordia. Infine, la domenica mattina la “tre giorni” si concluderà con il pellegrinaggio alla Porta Santa, la preghiera sulla tomba dell’apostolo Pietro lucrando l’indulgenza plenaria alle condizioni stabilite, la santa messa nella Basilica Vaticana, presieduta da mons. Rino Fisichella, e l’Angelus di papa Francesco in piazza San Pietro. La quota di partecipazione è di 50 euro a persona, cui pio, quelli in onore della piedi sono soprattutto le sono da aggiungere i costi di vitto e alloggio (ancora da Santissima Trinità vissuti lo categorie problematiche dei determinare). La Chiesa di Rieti ha intenzione di coordi- scorso fine settimana. Gesti migranti regolari e clandesti- nare la partecipazione all’appuntamento romano delle della pietà popolare talvolta ni, degli zingari, dei disperati sue corali o dei singoli coristi del territorio diocesano considerati stonati, scaduti, economici. Uomini, donne e che desiderano aderire. Poiché i termini per le iscrizioni fuori dal tempo. Eppure, sono bambini che a tanti mettono scadono il 31 maggio, tutti gli interessati sono pregati di un’immagine autentica della paura e provocano disagio. Un telefonare, entro e non oltre il 29 maggio, al 349 28 68 Chiesa in cammino, dell’ine- malessere che trova terreno 944, fornendo il numero esatto dei cantori e dei loro sauribile tentativo di muover- fertile in una crisi economica eventuali accompagnatori. si verso Dio, di “portare e di valori profonda e dalla Il Giubileo di ottobre potrà essere un’occasione di avanti” la fede. quale stentiamo a riprenderci. comunione e di formazione per quanti, in diocesi, Ma in fondo questa difficol- Forse anche perché, travolti operano nel settore dell’animazione liturgica. A tutti tà non deve stupire. Quello di dall’automazione e dall’infor- loro sarà offerto un altro momento di condivisione e di mettere un passo dopo l’altro matizzazione, non sappiamo festa con il Pellegrinaggio diocesano che si svolgerà, è forse il gesto più umano che più confidare nei muscoli. sempre a Roma, sabato 24 settembre. Per volere del c’è, ma non è detto che sia E dire che Gesù impose a vescovo Domenico, infatti, il coro diocesano si aprirà anche il più comune. Sarà che, Lazzaro la risurrezione – come già per la veglia di Pentecoste – a cantori prove- dopo cinquant’anni di moto- ordinandogli di alzarsi e nienti dalle varie realtà parrocchiali della Chiesa reatina rizzazione di massa, quella del camminare. Un antitodo per animare la messa che, in quella circostanza, sarà camminare è diventata contro l’agonia che anche per celebrata in una basilica romana. Ulteriori informazioni un’attività strana, anomala, la nostra società potrebbe relative alla preparazione di questo evento saranno da tenere d’occhio. Dopo tutto, avere qualche chance di diffuse dall’Ufficio Liturgico Diocesano non appena al giorno d’oggi, a muoversi a successo. saranno stati definiti tutti i dettagli. Frontiera • anno XXXI n.21 • 27 maggio 2016 3
Cicolano Domenica 22 maggio mons. Pompili ha celebrato la messa nella Petrella Salto chiesa di Santa Maria Apparì. Il santuario mariano del Cicolano, come sempre nel mese di maggio, è frequentatissimo dai devoti Nella Chiesa non si procede ognuno per proprio conto «M entre tutte le L’individualismo è la cifra della crisi dei nostri anni. Ad esempio, compagnie tornano a casa e non si parla quasi più di ingiustizie sociali, ma solo di problemi comunità intere in festa personali. Sul piano religioso questa ideologia ha prodotto una accolgono i pellegrini di ritorno dal santuario della Trinità, su spiritualità intesa come cura di sé, come uno star bene con se Vallepietra cala il silenzio. Chi stessi. Un narcisismo che è la perversione della spiritualità c’è stato lo sa, conosce bene quel momento in cui tutto d’improvviso tace e per il paese naggi dalle zone circostanti, è mato nella sua omelia, nella Dio è sì uno, ma in tre persone». ormai vuoto non si ode più particolarmente caro a mons. consapevolezza che, essendo Anche noi, a immagine di Dio, risuonare quel canto, il canto Pompili. «Quando guido sulla noi fatti a immagine e somi- siamo unici, cioè irripetibili. che spinge il cuore oltre l’osta- Rieti-Torano – ha confidato don glianza di Dio, «sapere chi è Ciò non vuol dire però che colo, che nella fatica dona Domenico prima di impartire Dio significa sapere chi siamo dobbiamo essere isolati. Al nuovo slancio». la benedizione ai numerosi noi». contrario, dobbiamo sempre e Con queste parole e con il fedeli presenti – mi volto Dio è unico, ma non è continuamente riscoprire pensiero rivolto a quanti in sempre a guardarlo e scorgen- solitario: è Padre, Figlio e l’importanza della relazione questi giorni, a piedi, si sono dolo in lontananza mi sento a Spirito Santo. «E questa – ha con gli altri, a partire dalle mossi verso il santuario della casa». detto don Domenico – è una cose semplici della nostra vita Trinità, il vescovo Domenico Con l’inno alle tre persone singolarità del cristianesimo. È quotidiana. ha salutato la comunità di divine è iniziata la celebrazio- decisivo che noi conserviamo Prima fra tutte la famiglia. Petrella Salto, raccoltasi nel ne eucaristica, presieduta dal questa fede che proprio il In essa scopriamo «che non tardo pomeriggio di domenica vescovo e concelebrata dal popolo ha meglio preservato: lo veniamo dal nulla e neanche da 22 maggio nella chiesa di parroco don Felice Battistini. ha fatto in maniera semplice, noi stessi, ma che ognuno di noi Santa Maria Apparì. Il santua- E sul mistero della Trinità, di qualche volta persino un po’ proviene da altro, e va ad altro. rio, aperto durante il mese cui ricorreva la solennità confusa, ma è stato il popolo a L’idea che un uomo si faccia da mariano e meta di pellegri- liturgica, Pompili si è soffer- mantenere la persuasione che sé è bislacca e insulsa. Nessuno 4 Frontiera • anno XXXI n.21 • 27 maggio 2016
Fuori le mura Pescorocchiano Alla SS Trinità di Vallepietra Trinità lontana e Trinità vicina Celebrata dal cardinale Robert Sarah la Sabato 20 maggio il vescovo Domenico ha celebrato messa della Santissima Trinità al santuario l’eucaristia a Vallepietra, presso il santuario dedicato alla Santissima Trinità che lo ha visto per tanti anni di Vallececa di Pescorocchiano parroco. L’audio dell’omelia del vescovo è disponibile sul L sito di «Frontiera». Verso il santuario, il prossimo 9 a scorsa domenica, Vallececa di Pescorocchiano ha giugno, è previsto un pellegrinaggio del clero diocesano. accolto centinaia di pellegrini della valle del Salto nel suo santuario. In tanti, incolonnati dietro gli stendardi delle parrocchie di provenienza, hanno intonato canti e preghiere per la ricorrenza della Santissima Trinità, costeg- giando le rive del lago del Salto, salendo, poi, nella piccola si fa da sé e la famiglia ce lo sottende un’immagine che frazione fino a raggiungere il santuario dedicato alla Trinità, rivela: essa spesso ci appare potremmo riutilizzare anche sul cui sagrato il cardinale Robert Sarah, prefetto della come un peso, come un insieme per la Chiesa: essa è una Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacra- di lacci e lacciuoli che ci limita- “compagnia” che, mentre si menti, ha presieduto una solenne celebrazione eucaristica no; in realtà è l’unica cosa cammina, ci sostiene e ci accompagnato dal parroco di Vallececa e Marcetelli don generante che consente alla incoraggia». Pur con i suoi Jaroslaw Krzewcki. vita di svilupparsi». Evitare il limiti e le sue fragilità, la Quest’anno la ricorrenza della Santissima Trinità ha rapporto con gli altri significa Chiesa è l’unico luogo in cui si richiamato un folto stuolo di fedeli e di pellegrini nel piccolo ritrovarsi soli, nella famiglia e apprende la Parola, l’unico santuario dove, da secoli, si celebra la festività e si intonano i nella società. Di fronte ai luogo – così sempre don Milani canti delle numerose compagnie. Canti la cui eco ha risuona- momenti di difficoltà che – in cui possono essere perdo- to nella vallata del Salto, con il suo lago. Nell’aria, come sperimentiamo, personali e nati i peccati. d’incanto, le melodie dei pellegrini dei vari paesi. Tra questi, sociali, dobbiamo ricordare, «E nella Chiesa – ha concluso Marcetelli, dalle cui strade una seconda compagnia, nelle ha aggiunto il vescovo ripren- mons. Pompili – c’è bisogno di stesse ore, si stava avvicinando al santuario di Vallepietra di dendo le parole di don Lorenzo tutti: dei bambini, dei giovani, Subiaco, rinnovando, così, la millenaria tradizione del Milani, che «“sortirne da soli è degli adulti, degli anziani. pellegrinaggio alla Trinità lontana e alla Trinità vicina. l’avarizia, sortirne tutti insieme Perché la fede non è un percor- Insieme alla banda di Casperia, hanno aperto la processio- è la politica”, cioè la capacità di so individuale. Se così fosse, la ne i gonfaloni: a quello di Vallececa e di Marcetelli, si sono trovare insieme delle soluzio- religione rischierebbe di uniti i drappi di Offeio, Girgenti, Pescorocchiano, Sant’Epi- ni». diventare qualcosa a proprio dio, Poggio San Giovanni, Varco Sabino, Concerviano e altri.I E c’è un’ultima cosa che ci uso e consumo, in cui ognuno canti liturgici sono stati intonati dalle Suore francescane di richiama alla Trinità come cerca e trova quello che vuole; Santa Filippa Mareri di Borgo San Pietro. Tanti i rappresen- insieme di persone in relazio- non sarebbe più incontrare Dio, tanti istituzionali. ne: la Chiesa. «Anche nella ma continuare a imbattersi Molto seguita l’omelia del cardinale Sarah, che ha richia- Chiesa non si procede ognuno solo in sé stessi e nei propri mato la comunità ad una grande presa di coscienza della per proprio conto, perché bisogni. La Trinità allora è ben nostra identità cristiana e pronunciato, con un accento credere è possibile solo insieme. più che un’astrazione o un fermo e preoccupato, un durissimo monito ai cristiani Con Dio non ce la vediamo da problema di matematica. La d’Europa per l’avanzare di concezioni legislative che tendono soli, in un rapporto, per così Trinità è riscoprire che la alla «disgregazione» della famiglia. dire, diretto; in realtà anche la relazione è ciò che ci fa cresce- Al termine della solenne celebrazione, le compagnie dei fede nasce sempre da una re. Come dice un proverbio fedeli, il cardinale, il clero e tutti i pellegrini, partendo dal “compagnia”. Non a caso si africano, che ho sentito e che santuario, hanno percorso le vie del paese in una altrettanto chiamano “compagnie” quelle vado ripetendo da giorni, “Se solenne processione, seguita dallo scoppio di mortaretti che, che vanno al santuario di vuoi vincere, corri da solo; se solcando il cieli blu, si sono riflessi nelle acque del bacino del Vallepietra, ed è, questa, vuoi andare lontano, cammina Salto. un’espressione bellissima, che insieme”». Antonio Cipolloni Frontiera • anno XXXI n.21 • 27 maggio 2016 5
Ricorrenze La scorsa settimana ha visto cadere l’una a ridosso dell’altra le ricorrenze liturgiche di due figure di santità particolarmente Patroni care alla Chiesa reatina: san Felice da Cantalice e la beata Colomba da Rieti «P erché è così impor- tante questa figura di donna anche ai nostri giorni, nonostante siano passati cinque secoli dalla sua morte?». È la domanda che si è posto mons. Domenico Pompili celebrando nella mattina del 20 maggio, presso il monastero domenicano di Sant’Agnese, la memoria della beata Colomba da Rieti. La risposta, secondo il vescovo, arriva dalla necessità di restituire alla donna «non solo la sua dignità, ma anche la sua originalità». Un percorso sul quale «siamo un po’ tutti ancora in ritardo». «Nella società – ha spiegato mons. Pompili – nonostante tante cose siano cambiate, permane ancora un atteggiamento discriminatorio nei confronti della donna, che si manifesta Più spazio alle donne palesemente nella violenza contro la donna stessa. Anche nella Chiesa per il bene di Chiesa e società dobbiamo registrare una certa fatica ad integrare il valore della femminilità. Ne è prova la fuga delle Il “fronte” aperto dalle affermazioni di papa Francesco sul tema donne, in particolare delle quarantenni, del diaconato femminile, con l’annuncio dell’istituzione di una dalla vita della Chiesa. commissione di studio sul tema, è sembrato risuonare con la Questo è un fatto lettura che mons. Pompili ha dato della beata Colomba da Rieti molto grave, perché le donne sono sempre non debba ancora difendere la donna in un certo senso ha un dalla faccia, dal potere». state quelle che hanno fedeltà matrimoniale o sostene- punto di vista molto differente «Nella Chiesa – ha concluso garantito la trasmis- re la causa della vita; intendo da quello maschile. don Domenico – forse non c’è sione della fede, la dire che abbiamo dato sempre «Laddove gli uomini si bisogno di ribaltare situazioni, fede è sempre passata l’impressione che tutto questo perdono in un bicchier d’acqua cioè di far fare alle donne quello sia stato fatto senza tener conto – ha spiegato Pompili – le che debbono fare gli uomini. attraverso la genera- della sensibilità femminile. E donne sanno essere più concre- Non è una questione di potere, zione di una donna. così proprio noi che avremmo te; se gli uomini smarriscono ma di sensibilità e quanto più dovuto e dovremmo essere più l’orientamento le donne li nella Chiesa si darà spazio a Un esodo che secondo il di chiunque altro a tutela della riconducono alla praticità della questa sensibilità, differente da vescovo Domenico ha avuto vita e della donna, siamo vita. Le donne sono capaci di quella maschile, tanto più si inizio durante gli anni ‘70, apparsi quelli contrari e alla curare, di accompagnare la trarrà il meglio e per la Chiesa senza «distinzione di generi», e vita e alla donna». crescita delle persone, mentre e per la società. Questo è quello non a caso, «perché è proprio in «Allora è importante – ha gli uomini, più sbrigativi, che la beata Colomba ci fa quel periodo che nel nostro proseguito il vescovo – che la fuggono dal quotidiano quando intendere e alla sua intercessio- paese delle cause femminili si è beata Colomba ispiri la nostra si tratta di svezzare, allevare, ne ora affidiamo la nostra fatta interprete solo una certa riflessione e la nostra pratica, crescere, confortare, curare. La Chiesa e la nostra città, perché parte. La Chiesa è sempre stata che alla donna venga ricono- donna poi sa essere pacificatri- grazie a donne come lei possa vista come contraria ad esse. sciuto il suo genio, che è quello ce, sa ricondurre le cose alla questa nostra Chiesa crescere, Con questo non voglio dire che proprio della beata Colomba, loro sostanza, senza farsi svilupparsi, essere all’altezza la Chiesa non avrebbe dovuto o cioè la sua originalità. La prendere troppo dalla figura, della sua vocazione». 6 Frontiera • anno XXXI n.21 • 27 maggio 2016
cantalice Ritratto di femminista atipica Costanza Miriano a Rieti per presentare il suo ultimo libro: Quando eravamo femmine di Pietro Scasciafratte Martedì 7 giugno la chiesa di San Giovenale in via Garibaldi, ora “Auditorium dei Poveri”, ospiterà la giornalista Costanza Miriano (anche scrittrice, blogger e promotrice degli ultimi Un riferimento per la società due Family Day) per presentare il suo ultimo libro Quando eravamo femmine (Sonzogno editore). Come ogni anno, una gioiosa moltitudine ha È la sua quarta pubblicazione, dopo Sposati e sii sottomessa, festeggiato san Felice, il cappuccino Amala e muori per lei e Obbedire è meglio. compatrono della Diocesi Ma Costanza è soprattutto una donna e una mamma, e lo si S capisce leggendo i suoi libri, diventati un caso letterario in i sono svolti mercoledì 18 maggio i festeggiamenti in Italia e non solo. onore di Felice da Cantalice. A presiedere l’eucaristia il Pagina dopo pagina si percepisce che la famiglia non è il vescovo Domenico, che ha presentato il santo, nato nel mondo sbiadito dal quale derivano tutte le nostre ansie, bensì paese vicino a Rieti il 18 maggio 1513, come l’incarnazione il nucleo fondamentale che ci aiuta a risolverle. Questa la della «vita nuova in Cristo» di cui parla l’apostolo Paolo nella sconcertante verità che la scrittrice sente di dover testimo- lettera ai Colossesi. Contadino e agricoltore a Cittaducale, niare con quella semplicità che spiazza e affascina. dove si trasferì all’età di 10 anni, Felice optò per la vita Costanza è una femminista, ma in modo atipico e fuori da religiosa quando ormai ne aveva 40. All’epoca gli eremiti qualsiasi schema del passato o dogma di partito. Con un francescani vivevano una fase delicata della loro storia, con gruppo di compagne che va via via allargandosi, ribadisce un l’ordine appena nato che rischiava addirittura di essere diritto che oggi le donne hanno disimparato a desiderare: sciolto, ma «l’amore di Felice per gli ideali francescani, vissuti poter essere lavoratrici, ma anche madri, poter vivere in una in completa povertà, lo spinse invece alla scelta più radicale». società nella quale non si è obbligate a scegliere tra queste «Felice – ha sottolineato mons. Pompili – era un analfabeta, due componenti così importanti. ma, rivestito come era solo di un saio sdrucito e con le qualità di Il suo mantra è “fare spazio”. Nella propria vita bisogna Cristo, divenne un riferimento non solo per i poveri, ma anche fare spazio agli altri, smettere di vivere sempre concentrati per la società alta di Roma», dove fu presto trasferito dopo gli sul proprio ombelico. anni della formazione. La sua popolarità crebbe rapidamente Solo in questo modo si può essere giornalista, autrice di grazie al peculiare «mix di semplicità e di umiltà, ma anche di libri di successo, organizzatrice di raduni con milioni di disponibilità e di accoglienza» che ne caratterizzava la perso- persone, super-mamma di quattro figli e moglie innamorata, nalità. Egli affrontò la vita del cappuccino, quotidianamente senza perdere la voglia di fare, senza quell’aria “bacchetto- intento alla questua, con animo leggero: «Ciò che lo muoveva na” e moralista, esprimendo unicamente il desiderio di non era una rabbia ideologica, né una ricerca disperata, ma la impararsi a vicenda, con tutti gli ospiti della propria storia, consapevolezza che Dio sa di che cosa abbiamo bisogno. La sua graditi o meno. sicurezza nasceva dalla fede. Noi moderni, invece, abbiamo Qualcuno si potrebbe chiedere: «Dov’è il trucco? Come fa sostituito la fede nella provvidenza con la sicurezza della una persona a essere tutte queste cose? Dove trova la fonte previdenza». inesauribile di energia che la mette in movimento? Nei soldi, nel Dal vescovo, per contro, l’invito a ritrovare una sicurezza successo, nella politica?». interiore, analoga a quella di cui diede prova san Felice: una In effetti il trucco c’è, ma è molto più grande di quello che sicurezza in grado di spingerci «ad attraversare la difficoltà ci si immagina: il trucco è un amore grandissimo per lo senza cedere allo sconforto o a false vie di uscita». Il santo si Sposo Numero Uno, Gesù Cristo, che si riversa in tutte le cose rivela grande «perché ci aiuta a non disperare e a trovare in che fa, e la rende capace di non stancarsi mai di spendersi noi la forza di resistere alle crisi, conservando la fiducia e per gli altri. La fonte inesauribile di energia è la Chiesa, che addirittura aprendoci ai bisogni degli altri». sempre ci ricorda l’amore e la misericordia che Dio ha per tutti gli uomini, quella Chiesa, santa e peccatrice al tempo stesso, che Costanza non si vergogna di amare. «Sono le persone che Lui ti ha affidato che contano, non la L’abbonamento a fama che accumuli con quattro libri», sembra dire con la sua vita, una vita che brilla di una forza materna sbalorditiva. L’invito a partecipare è aperto a tutti, ai critici come ai costa meno di un caffè alla settimana fedelissimi, perché questo messaggio di bellezza, nel bene o nel male, non può passare inosservato. è sufficiente versare 35 euro sul C.C.P. n. 11919024, intestato a Coop. Massimo Rinaldi via della Cordonata snc, Rieti Frontiera • anno XXXI n.21 • 27 maggio 2016 7
giubileo Anche il Giubileo con gli sportivi sarà caratterizzato da un mettersi in cammino. Un doppio corteo attraverserà infatti la giovani città per riunirsi in un unico fiume umano e raggiungere la piazza principale Sportivi, al via il Giubileo È stato il vescovo di Rieti, mons Domenico Pompi- li, a spiegare la volontà Il senso pieno della Misericordia è Dio che si china sopra che ha mosso la decisione di di noi e fa con noi un patto di amicizia e di amore. Lo sport è dedicare il Giubileo allo sport: «Il Giubileo evoca il senso della capace di tradurre tutto questo in modi e forme diverse. Il festa, ma è anche la strada per mondo dello sport può creare relazioni importanti, giocando e reinterpretare il mondo dello sport come uno spazio franco stando insieme in allegria, ed è in grado di accogliere anche che ci consente di vivere un’esperienza umana per se situazioni difficili: quanti ragazzi hanno ritrovato un senso al stessa. Lo sport che vogliamo loro vivere perché hanno trovato una società onesta, un festeggiare è quello che ciascu- no può fare e che gli consente di allenatore giusto, il prete che tirava due calci con loro? sperimentare il proprio corpo e la propria fisicità, all’interno di una competizione che lo metta vata, sarebbe miope pensare di scuola Guidobaldi e dall’area di Cecilia, diretta da Alessandro in relazione con gli altri e lo andare alla battaglia ognuno viale Fassini. La giornata si Verrecchia, suonerà l’inno del aiuti a uscire fuori come per proprio conto, dobbiamo concluderà presso gli impianti Giubileo, l’inno d’Italia e l’inno singolo anche insieme alla trovare il modo per mettere a sportivi di Campoloniano. I due d’Europa. A seguire ci sarà la squadra. Lo sport è un mondo sistema questa grande risorsa cortei iniziali procederanno preghiera del vescovo. Il che galvanizza tutti e può dare che è per la nostra città lo verso piazza del Comune, dove passaggio attraverso la porta la spinta a promuovere il sport». ci sarà l’accensione del tripode. Santa darà il senso all’esperien- nostro territorio. Il Giubileo con Il programma è stato Ad accenderlo saranno due za giubilare. Infine una corsa gli sportivi sarà l’inizio di un presentato da don Fabrizio bambini come simbolo del non competitiva fino al patti- cammino che deve continuare e Borrello: «I luoghi geografici futuro dello sport. Uno di loro è nodromo consegnerà un altro trovare sempre migliori occa- della manifestazione giubilare diversamente abile, a sottoline- momento di festa, dove avremo sioni per ritrovarsi insieme. vanno a collegare gli spazi are come lo sport sia accessibile modo di assistere a performan- Sebbene la ricchezza delle simbolo dello sport in città. Si a tutti. Una composizione di ce sportive sia con atleti discipline sportive vada preser- partirà dall’area del campo ottoni dell’Accademia di Santa normodotati che con atleti 8 Frontiera • anno XXXI n.21 • 27 maggio 2016
Cammino di Francesco CONCLUSO “IL PICCOLO CAMMINO”. DON DOMENICO AI BAMBINI: «AIUTATECI A RITROVARE “FRANCESCO DA RIETI”» S i è svolto nel pomeriggio di domenica 22 stato quello di aiutare i grandi «a riscoprire maggio l’ultimo appuntamento della questo tesoro che la nostra terra custodisce: il prima edizione de Il Piccolo Cammino, vostro è un piccolo cammino, ma noi grandi, evento dedicato a bambini e genitori legato al con i nostri grandi cammini, ancora non ci Cammino di Francesco. siamo riusciti». Una quinta tappa svolta nel centro storico A tutti i bambini che hanno partecipato di Rieti, con una “Caccia ai talenti, alla alla giornata sono state donate collanine scoperta del tesoro di Francesco”, che in francescane in legno d’ulivo, che come i Tau diversamente abili». piazza Vittorio Emanuele II ha visto il vesco- benedetti dal vescovo e consegnati ai piccoli Da parte sua, il presidente vo Domenico consegnare ai bambini le vincitori, sono stati forniti in omaggio dal regionale del Coni, Riccardo certificazioni finali del progetto. negozio Emmaus. Viola, ha voluto ricordare «Noi adulti siamo un po’ complessati – ha La giornata ha compreso lo spettacolo Andrea Milardi, ispiratore del- detto mons. Pompili ai piccoli – a noi interes- teatrale I racconti pellegrini, a cura di Jobel la manifestazione, e ha sano solo le cose grandi, potenti, appariscenti. Teatro, e l’intervento del coro di voci bianche incitato i rappresentanti delle Invece voi bambini sapete cogliere le cose diretto dal maestro Francesca Boccasanta federazioni sportive locali a piccole, nascoste, che richiedono cura e prote- della Scuola di Musica “Le mille e una nota”. pensare al futuro. zione. Come san Francesco, che è stato capace Sul palco anche il sindaco di Rieti, Simone «Pensiamo ai giovani e allo di innamorarsi di tutto, di saper far cantare il Petrangeli. La consegna dei premi alle sport, ricordiamo Andrea e sole e la luna, di trovare perfino un agnello squadre vincitrici della “Caccia ai talenti” è andiamo avanti in uno spirito dentro un lupo». avvenuta per mano dell’assessore allo Sport e www.insiemeaisacerdoti.it www.insiemeaisacerdoti.it solidale. Come alcuni sport L’augurio del vescovo ai bambini è dunque Turismo Vincenzo di Fazio. hanno adottato il terzo tempo, questo dovrebbe appartenere a tutti noi. C’è un vecchio prover- bio Masai che recita: “Se vuoi www.insiemeaisacerdoti.it arrivare primo, corri da solo; se www.insiemeaisacerdoti.it vuoi andare lontano, cammina insieme”. Questo è quello che I SACERDOTI AIUTANO TUTTI. dovremmo fare. Occasioni come il Giubileo con gli sportivi, I SACERDOTI AIUTA TUTTIAIUTANO TUTTI. I SACERDOTI. che ci consentono di stare insieme, fanno bene a tutti. Su AIUTA TUTTI I SACERDOTI. Ogni giorno 38.000 sacerdoti diocesani annunciano il Vangelo nelle parrocchie tra la gente, offrendo a tutti carità, certi aspetti valoriali, come lo conforto e speranza. Ogni giorno 38.000Per continuare sacerdoti la loro diocesani missione,ilhanno annunciano bisogno Vangelo anche deltratuo nelle parrocchie aiuto concreto: la gente, offrendo a tutti carità, di conforto un’offerta per il sostentamento deilasacerdoti. Queste offerte arrivano all’Istituto del tuoCentrale Sostentamento stare insieme, l’amicizia, Clero e speranza. e vengonoper Per continuare distribuite loro missione, tra tutti i sacerdoti, hanno specialmente bisogno anche a quelliarrivano delle comunità aiuto concreto: piùCentrale bisognose, I SACERDOTI AIUTANO TUTTI. di un’offerta il sostentamento dei sacerdoti. Queste offerte all’Istituto Sostentamento l’integrazione, dobbiamo cheClero possono contaredistribuite e vengono così sulla tra generosità di tutti. specialmente a quelli delle comunità più bisognose, tutti i sacerdoti, I SACERDOTI AIUTANO viaggiare tutti uniti. Il Coni c’è AIUTA TUTTI I SACERDOTI. con tutta la sua struttura ed è TUTTI. Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero Via Cintia n. 83. Tel. 0746 20 36 69 O Fche F Epossono R T E P Econtare R I NO così S Tsulla R I Sgenerosità A C E R D OdiTtutti. I . U N S O S T E G N O A M O LT I P E R I L B E N E D I T U T T I . O F F E R T E P E R I N O S T R I S A C E R D O T I . U N S O S T E G N O A M O LT I P E R I L B E N E D I T U T T I . AIUTA TUTTI I SACERDOTI. pronto a dare una mano». Ogni giorno 38.000 sacerdoti diocesani annunciano il Vangelo nelle parrocchie Per offrire il tuo contributo hai a disposizione 4 modalità: Per offrire • Conto • Carte • Conto tra il tuo corrente la gente, di credito: contributo postale offrendo a tutti postaleCartaSi correntecircuito hai a disposizione 4 modalità: n° 57803009 carità, chiamando n° 57803009 L’offerta è deducibile: PerL’offerta chi vuole, èlededucibile: a favore offerte versate Per chidell’Istituto Centrale vuole, le offerte versate conforto e speranza. Sostentamento Clero sono deducibili Ogni giorno 38.000Per continuare sacerdoti la loro diocesani missione,ilhanno annunciano bisogno Vangelo anche nelle parrocchie deltra il• numero Carte dituo verde aiuto la gente, credito: concreto: 800.82.50.00 offrendo circuito CartaSia tutti carità, chiamando a favore dell’Istituto Centrale o via www.insiemeaisacerdoti.it internetverde fino ad un massimoClero Sostentamento di 1032,91 euro sono deducibili di conforto un’offerta per il sostentamento deilasacerdoti. Queste offerte arrivano ilall’Istituto numero 800.82.50.00 Centrale Sostentamento Frontiera • anno XXXI n.21 • 27 maggio 2016 e speranza. Per continuare loro missione, hanno bisogno anche • Bonifico del tuo bancario o via internet aiuto concreto: presso le principali banche italiane www.insiemeaisacerdoti.it annui finodal ad proprio reddito un massimo complessivo di 1032,91 euro 9 Clero e vengonoper di un’offerta distribuite tra tutti i sacerdoti, il sostentamento specialmente dei sacerdoti. a quelliarrivano Queste offerte delle comunità all’Istituto • Direttamente piùCentrale pressobisognose, l’Istituto Sostentamento Sostentamento ai fini deldal calcolo dell’Irpef • Bonifico bancario presso le principali bancheClero italiane annui proprio reddito complessivo cheClero possono contare così sulla generosità di tutti. della tua diocesi. e delle ai finirelative addizionali. del calcolo dell’Irpef e vengono distribuite tra tutti i sacerdoti, specialmente a quelli delle • Direttamente comunitàpressopiù bisognose, l’Istituto Sostentamento Clero Pe rdella m atua i o r i i n f o r m a z i o n i c o n s u l t a i l s i t o : w w w. i nesdelle g g diocesi. i e mrelative e a i s a caddizionali. erdoti.it O Fche F Epossono R T E P Econtare R I NO così S Tsulla R I Sgenerosità A C E R D OdiTtutti. I . U N S O S T E G N O A M O LT I P E R I L B E N E D I T U T T I .
pastorale giovanile Ci sono cammini che si fanno attraverso la letteratura, la LIBRI narrazione di vite “parallele” da cui lasciarsi sedurre per scoprire qualcosa di sé di David Fabrizi C ’è qualcosa del Meeting di Greccio nel romanzo scritto dal diciannoven- ne reatino Emiliano Angeluc- ci, dal titolo Il Viaggio di Tito: una sorta di biografia imma- ginaria del “ladrone buono”, elaborata a partire dalla Buona Novella di Fabrizio de André. Nella storia Tito è un’anima tormentata, immersa nella Palestina dominata dall’impe- ro romano. Stanco dei soprusi dell’occupazione, egli sceglie di diventare uno zelota, cioè una sorta di difensore dell’in- tegralismo ebraico. Un atteg- giamento politico che dal punto di vista romano assomi- gliava da vicino al terrorismo. «Tito – ci spiega Emiliano – decide di partire con gli zeloti per combattere i romani, ma alla fine si rende conto che a muoverlo è soprattutto un sentimento di rivalsa sociale, la Il viaggio di Tito voglia di uscire dalla miseria. E questo lo porta a un cambio di rotta e di casacca: si arruola nell’esercito romano alla ricerca di una carriera, per libe- rarsi del suo passato di delin- quente trasformandosi in un uomo d’ordine. Ma il soldato ha Il Meeting di Greccio non smette di lanciare segnali positivi comunque a che fare con il male, è uno che uccide. Preso nella realtà giovanile reatina. Come nel caso di Emanuele dalle proprie contraddizioni, Angelucci, studente-scrittore, autore di un romanzo sul “ladrone Tito si ritrova nuovamente ad avere problemi con la legge. buono” della Buona Novella, rimasto affascinato Finito in galera, a Roma, dall’esperimento del Me/We e dall’incontro con papa Francesco incontra Dimaco (il “ladrone cattivo”), anche lui giudeo. I due riescono a scappare e un punto di vista sulla nel conoscerlo. Il ladrone tutti, solo nel suo palazzo, tornano nella terra d’origine, Storia. prende atto del male che ha ingabbiato dal potere, sarà dove vengono di nuovo arresta- fatto, si vergogna, ma alla fine quello che paga il prezzo più ti per aver tentato di derubare non può che ammettere di alto. Pilato. In carcere Tito incontra Sì, l’idea è che il lettore e lo aver agito nel modo più il legionario Terenzio, un’altra scrittore si mettono sullo umano possibile e per questo Perché hai scritto questa anima tormentata, un letterato stesso piano per cercare chiede pietà. Quanto a Teren- storia? costretto dal padre ad arruolar- insieme la verità. Nel racconto zio presenta un altro ordine di si per imparare la disciplina i vari personaggi hanno tutti problemi. La sua storia prose- pur non avendo alcuna attitu- un atteggiamento diverso nei gue anche oltre la crocefissio- Il viaggio di Tito è stato un po’ dine guerriera. Appena Tito gli confronti di Gesù. E come ne. Conoscerà san Pietro, ma anche il mio. Il romanzo l’ho racconta la sua storia, egli ne nella Buona Novella di De come tutti i romani del scritto in una fase della mia rimane colpito e decide di André, la figura di Gesù è romanzo è una persona vita un po’ incerta, che ha scriverla». quasi assente, emerge come pratica, spaventata dall’irra- trovato una qualche soluzione per sottrazione. Si percepisce zionale. I romani preferiscono incontrando papa Francesco Il romanzo è scritto in prima dalla vita altrui: dai gesti di i risultati pratici. Ponzio al Meeting di Greccio. Ho persona, come a voler dare Pilato, da Tito che si converte Pilato, il più pragmatico di scoperto l’evento su segnala- 10 Frontiera • anno XXXI n.21 • 27 maggio 2016
GMG «Con Cristo il cuore non invecchia mai!» Anche i giovani di Rieti alla FieraGMG «B isogna toccare la croce per essere toccati dalla croce», ha detto una volta papa Benedetto XVI. Sono parole che ben riassumono il senso delle Giornate Mondiali della Gioventù, il bisogno profondo dei giovani di radunarsi attorno al Cristo crocifisso per esserne a loro volta toccati. Le GMG sono infatti esperienze in grado di suscitare forti emozioni, e questo è tanto più vero per la prossima GMG, che si inserisce nel Giubileo straordinario della Misericordia e che verrà ospitata nella città di Cracovia, patria di quel Papa e Santo che le Giornate ha istituito. Per questo il Servizio Nazionale di Pastorale Giovanile ha orga- nizzato, nei giorni dal 20 al 22 maggio scorso, la Fiera della GMG: un incontro di formazione riservato ai responsabili diocesani della Pastorale Giovanile per non arrivare impre- parati a un appuntamento tanto importante e riuscire ad accompagnare al meglio i giovani durante questa esperienza. Alla tre giorni, organizzata presso la Fraterna Domus di Sacrofano (RM), i giovani della Pastorale Giovanile di Rieti non potevano mancare. Quattro i laboratori, tenuti da professionisti del settore: il primo, dedicato alle guide di Cracovia, è stato condotto dal dott. Maurizio Boiocchi. L’intento è stato quello di fornire una preparazione professionale che consenta ai responsabili di far vivere al meglio ai giovani l’esperienza del viaggio, la conoscenza dei luoghi e del territorio e conciliare così l’aspet- zione della professoressa di ma l’intervento che mi ha to “turistico” con la dimensione del pellegrinaggio. Il labora- religione, e mi sono iscritto colpito di più è forse quello di torio di catechesi con l’arte è stato invece pensato per affron- praticamente da solo. Ero alla Morandini. Quando si è tare il tema del rapporto tra bellezza e fede, tra spiritualità ricerca di un qualcosa di parlato di sviluppo sostenibile, ed espressione artistica, che vedono nella città di Cracovia spirituale, magari anche solo ho capito in quale direzione un importante esempio. A guidare l’attività è stata infatti la per staccare dalla prospettiva cercare il mio lavoro. Vorrei dott.ssa Nataša Govekar, membro dell’equipe del Centro dello studio e degli esami. Poi fare ingegneria industriale e Aletti, l’atelier fondato da padre Marko Ivan Rupnik che ha a Greccio ho incontrato amici poi specializzarmi in sviluppo realizzato i mosaici del santuario di San Giovanni Paolo II a di vecchia data che mi hanno sostenibile. Cracovia. Intenso e significativo il laboratorio, guidato dal fatto comprendere il valore prof. Raffaele Mantegazza, sugli accompagnatori al campo dell’amore. L’incontro con Un tecnico con la passione di concentramento di Auschwitz: un luogo che è una ferita papa Francesco per me sé per la letteratura... per l’umanità, che si impone allo sguardo e alla coscienza, stato rivoluzionario. Ho visto che suscita, nei giovani e non solo, domande radicali e l’immagine di un amore che inevitabili sull’uomo e su quel Dio che ha donato all’uomo la prescinde da ciò che sei. Beh, sono un estimatore di smisurata libertà di compiere tanto il bene quanto male. La Anche la figura del vescovo è Italo Svevo: non ha fatto studi prof.ssa Chiara Scardiccio ha invece curato il laboratorio stata una grande guida. Il classici, viveva d’altro, ma centrato sul servizio di accompagnamento spirituale, fonda- meeting è stato per me ciò che aveva anche quel talento. mentale per il cammino dei giovani lungo tutta l’esperienza è mancato a Terenzio. Alla fine della GMG, così densa di significati e incontri. Uno spazio a questi ha sempre sfiorato il parte è stato riservato all’animazione delle catechesi, che sacro, ma non l’ha mai “tocca- quest’anno porterà qualche novità: alcuni responsabili sono to”. stati invitati dal Servizio Nazionale di Pastorale Giovanile a Il 7 giugno uno spettacolo curare questo significativo aspetto delle giornate dei giovani Hai potuto parlare con il su La Buona Novella, a Cracovia. Papa? basato per metà sulle Scoperta, riflessione, gioia, dubbio, dolore, preghiera, canzoni di De André e per relazione: sono tanti e diversi gli aspetti della prossima metà su spezzoni del libro Giornata Mondiale della Gioventù. I giovani di Rieti si stanno Al papa non ho detto una di Emanuele Angelucci, preparando così a questo evento, che non sarà fine a se parola, ma lui a me ha detto sarà presentanto presso il stesso, ma punto di partenza per un percorso successivo, da tanto. Anzi, mi ha parlato Liceo Scientifico “Jucci”. fare insieme, stretti intorno alla croce. Perché, come dice l’intero evento. Sono stato papa Francesco, «con Cristo il cuore non invecchia mai!». entusiasta di don Luigi Ciotti, Susanna Panitti Frontiera • anno XXXI n.21 • 27 maggio 2016 11
Azione cattolica Come recuperare il senso vero dell’humanitas? Come far parlare davvero la gioia del Vangelo? L’Azione Cattolica reatina si dopo firenze interroga sulla prospettiva aperta dal convegno ecclesiale tenuto pochi mesi fa nella città del giglio I l vero umanesimo? Passa attraverso la capacità di relazione. Quella che l’uomo di oggi, preso da continua fretta, non ha tempo di permettersi. E anche se perennemente connessi grazie alle nuove tecnologie, in realtà il rischio è quello di una progressiva disumanizza- zione dovuta proprio alla difficoltà di intessere relazio- ni significative. È sul valore del nuovo umanesimo, quello che la Chiesa italiana, sull’onda dell’Evangelii gaudium di papa Francesco, si è impegnata a testimoniare al convegno ecclesiale di Firenze, che è stato impostato il terzo incontro del ciclo intitolato Con misericordia, proposto per Il vero umanesimo? questo anno associativo dal settore Adulti dell’Ac dioce- sana. La misericordia al centro di questo anno giubila- passa attraverso re altro non è che quella gioia del seguire il Vangelo, e quella novità di vita grazie alla quale l’uomo acquisce quei valori la relazione che i credenti vogliono annun- ciare e costruire. A condurre la riflessione, l’assistente regionale dell’Azione Cattolica del Lazio, don Alfredo Micalu- si, seguito dai soci dei gruppi Intensa lezione di don Alfredo Micalus nell’incontro organizzato parrocchiali e altri che hanno raccolto l’invito, radunati dal settore adulti dell’Azione Cattolica diocesana nella bella cornice della sala di rappresentanza della il messaggio evangelico per politico, economico o religioso sbagliata concezione del Prefettura (dove il viceprefet- essere restituito alla sua che fosse. Eppure, il vero sacrificio, che pure ha ispirato to vicario Paolo Grieco, negli autenticità? La prima situazio- potere è quello dell’Onnipo- tanta spiritualità e generato ultimi giorni da reggente ne in cui esso è stato ingabbia- tente. E l’onnipotenza di Dio è santità, ma che è a rischio di aspettando l’insediamento del to è l’innestamento nella nell’amore. equivoco: l’idea del dolore nuovo prefetto di Rieti, ha categoria filosofica dal princi- Poi, la gabbia della proprie- come “mandato da Dio”, da accolto gli amici dell’associa- pio d’identità e di non con- tà. Un semplice strumento che accettare supinamente. Ma se zione ecclesiale in cui è egli traddizione. Con tale gabbia, è diventato un assoluto, quasi Cristo è specchio del vero stesso impegnato). la dignità dell’io è solo “io” a con dignità sacrale. Liberarse- uomo e se per lui il sacrificio è Come recuperare il senso discapito dell’altro, mentre ne vuol dire dare corpo a il dono, non può essere diver- vero dell’humanitas? Come far una vera identità include quello che il pontefice rilancia samente per il credente. Ciò parlare davvero la gioia del l’alterità e solo così può aprirsi quando parla di una Chiesa che i cristiani sono chiamati Vangelo? L’invito del relatore è alla relazione. Stupendo, in tal capace di povertà, non sempli- ad annunciare è la gioia. Una a un cambiamento che parta senso, il richiamo del Papa cemente “per” i poveri. fede che sia bella, gioiosa, da dentro. Cambiamento che quando nella Evangelii gau- Liberarsene significa capire liberante, in cui la croce porta possa liberare il messaggio dium ricorda che «il tempo è che la risposta alla miseria alla Pasqua. È quel “misericor- cristiano – e autenticamente superiore allo spazio»: allora, non sta nel moltiplicare le dia io voglio, non sacrificio” umano – che l’Europa “cristia- «più che occupare spazi occorre risorse, cercandone sempre di che fonda la fede biblica na” non sa accettare veramen- iniziare processi». più come se fossero infinite, autentica. È quella capacità di te, per dirla con il Papa nel suo Una seconda gabbia è quella ma nel saper condividere condividere la vita umana recente appello in occasione della matrice del potere: quelle che ci sono, con l’unica nella sua totalità, perché una del conferimento del “Premio anche la Chiesa si è adagiata soluzione possibile: adottare spiritualità eterea, disincar- Carlo Magno”. troppo su una società che ha uno stile di vita più sobrio. nata, non è una vera spiritua- Da quali “gabbie” va liberato creduto onnipotente il potere, Da superare, infine, una lità cristiana. 12 Frontiera • anno XXXI n.21 • 27 maggio 2016
solennità convegni Corpus Domini: LE REGOLE DELL’ARALDICA. il 29 maggio la processione RIETI AL CONVEGNO DELL’ÉCOLE per le vie del centro FRANÇAISE S i è svolto a Roma dal 19 al 21 maggio scorso presso la sede dell’École Française il convegno Héraldique et Papauté. Moyen age – temps modernes, curato da Lau- rent Hablot, professore dell’Università di Poitiers, e Yvan Loskoutoff, professore dell’Università di Havre, al fine di promuovere e valorizzare la ricerca riguardo alle forme di comunicazione istituzionale che, accanto ai codici figurati dell’iconografia sacra, hanno nell’araldica uno strumento di singolare efficacia. Durante le sessioni di lavoro, storici dell’arte, archivisti, araldisti, esperti di numismatica e sfragistica, conservatori italiani, francesi, belgi, tedeschi, inglesi e norvegesi si sono confrontati sulle appassionanti tematiche del convegno analizzando le modalità diverse con le quali papi e cardinali hanno utilizzato le regole dell’araldica per esprimere pro- grammaticamente il senso e il significato di relazioni diplo- matiche, appartenenze dinastiche, indirizzi di governo tra D omenica 29 maggio, solennità del Corpo e Sangue di Cristo, medioevo ed età moderna. alle ore 18 il vescovo Domenico presiederà la santa Messa Dalla decorazione del palazzo papale di Avignone alla nella Basilica Cattedrale. Si muoverà quindi la processione ipotetica ricostruzione degli stemmi della residenza pontifi- per le vie del centro storico, che seguirà il percorso consueto: cia di Rieti, che potrà essere recuperata grazie all’intervento dopo aver attraversato piazza Vittorio Emanuele II, il corteo dei tecnici dell’Enea impegnati nel progetto Cobra, dall’ana- imboccherà via Garibaldi, svolterà in via Tancredi e percorrerà lisi dei programmi iconografici dei pontefici di casa Piccolo- via Terenzio Varrone, per poi risalire via Cintia fino a Santa mini, Borgia, Medici, Farnese, Barberini alla lettura critica Maria, dove mons. Pompili impartirà la benedizione eucaristica. offerta dalla caricatura protestante, dalla rassegna delle Il tratto di strada compreso fra l’arco di Bonifacio VIII e la Catte- feste e dei cortei all’osservazione di cenotafi e monumenti drale sarà decorato da un’infiorata curata dalle varie associazioni funerari fino alle vicende degli ordini equestri, tante sono rionali della città, dai volontari della Mensa di Santa Chiara e dal- state le tematiche affrontate, rivelando la singolare ricchezza la Pia Unione Sant’Antonio di Padova. celata dai blasoni, fonti materiali di straordinaria importan- za per la ricerca storica. Liturgia eucaristia, cammino di misericordia: la relazione di Goffredo Boselli a Greccio I l 19 maggio, terzo giovedì del mese, si è svolto come di consue- to, presso l’Oasi Gesù Bambino di Greccio, il ritiro del clero della diocesi di Rieti. Dopo la celebrazione dell’ora media in cappella, i presbiteri, i religiosi e i diaconi si sono ritrovati nella sala conferenze per l’abituale incontro di approfondimento. Questa volta il tema è stato la liturgia, più precisamente – in sintonia con l’anno giubilare in corso – L’eucaristia, cammino di misericordia. A parlare è stato Goffredo Boselli, monaco della comunità ecumenica di Bose e liturgista, il quale ha proposto un percorso affascinante, a partire dall’episodio evangelico di Emmaus, sul modo in cui, nella liturgia, Gesù continua ad annunciare il Vangelo ai suoi discepoli, facendo compiere loro un cammino di misericordia e di speranza che trova il suo culmine nell’eucaristia. Ne è emerso un discorso articolato e profondo sul ruolo che la liturgia può e deve svolgere in quanto realtà evangelizzante in se stessa e da se stessa e sulla necessità di discernere con attenzione la liturgia adatta all’uomo e alla donna del nostro tempo. Il video integrale della conferenza è disponibile sul sito di «Frontiera». Frontiera • anno XXXI n.21 • 27 maggio 2016 13
Editoriale Un episodio di emarginazione scolastica ci ricorda che sui banchi non c’è da imparare tanto le nozioni e le competenze, ma scuola e diritti innanzitutto la relazione e il riconoscimento di una dimensione comune a tutti i cittadini, senza distinzioni di Carlo Cammoranesi N el mondo della scuola non è raro imbattersi in esempi come quello della tredicenne di Legnano affetta da autismo che, nella programmazione di una gita scolastica in Austria (con inclusa la visita al campo di concentramento di Mauthau- sen), si vede costretta a dormire con l’insegnante di sostegno in quanto nessuna delle sue compagne di classe vuole stare con lei in camera. Al di là dello sconcerto che la notizia ci può aver creato, una volta letta o ascoltata, resta il problema strutturale della scuola italiana consolidatosi negli anni: quello della qualità La scuola della dimensione educativa intesa come capacità di riconoscimento e di relazione. È bene chiarirlo e prendere le è in grado di educare? misure adeguate. La dimen- sione formativa non si riduce solo all’apprendimento dei contenuti di ogni singola disciplina. Imparare a svolge- re insieme delle attività, a par- La malattia a scuola costituisce un’occasione preziosa per lare e ad ascoltare gli altri, a riconoscere ciascuno nelle comprendere l’altro. Imparare a relazionarsi con le difficoltà dà caratteristiche che gli sono la possibilità di scoprire un mondo ed un’umanità particolari proprie, non è affatto una dimensione secondaria del percorso educativo, ma ne come formare un talento che, capacità non c’è obiettivo informatico che possano costituisce la premessa genio tra i banchi, non sa formativo che tenga, né venire in soccorso. L’autismo o indispensabile. Non è un reggere l’impatto con la realtà. comunicazione che possa una qualsiasi altra diversità preliminare ininfluente, un Non sa affrontare le circo- prodursi, né competenza sociale, vista e filtrata dalla aspetto che può essere eluso. È stanze della vita. Senza questa dell’insegnante o supporto cultura giovanile diffusa, .2718 05 7 4 6 0 46.497121 07 Via F.lli Sebastiani, 215/217 - 02100 Rieti 14 Frontiera • anno XXXI n.21 • 27 maggio 2016
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