La cura degli affetti - Insieme a Aprile 2019 - VIDAS
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Insieme a Aprile 2019 La cura degli affetti Trasformare i valori in azione e accogliere chi è nel bisogno. Ora anche in Casa Sollievo Bimbi. Il racconto da pagina 6
INSIEME A VIDAS Vita in Vidas Notiziario quadrimestrale dell’associazione Vidas Onlus Aut. del Trib. di Milano N° 301 del 17-04-1990 Addio corso Italia Ora siamo tutti Direttore responsabile GIUSEPPE CERETTI giuseppe.ceretti@vidas.it Coordinamento editoriale in via Ojetti IL VONGOLO RAFFAELLA GAY Una sola grande Casa Vidas, raffaella.gay@vidas.it una casa unica per una grande Un guscio che ripara Caporedattore DANIELA NAVA famiglia. Il sogno della nostra e protegge – effetto daniela.nava@vidas.it fondatrice, Giovanna Cavazzoni, si cocooning, direbbero gli Hanno collaborato realizza. inglesi, a esprimere insieme Cristina Strata, Emanuele Acconciamessa, L’inaugurazione di Casa Sollievo la protezione avvolgente e Giovanni Gondoni, Clara Orsenigo, Monica Ferrario, Sara di Giorgio, Simone Basso Bimbi ha coinciso con il trasloco l’amorevolezza che coccola. degli uffici amministrativi. Così un artista come Alberto Progetto grafico MIND:IN science in customer experience Ora ci potete trovare, tutti, in via Loreggian, in arte Il Penna, Ojetti 66. Casa Vidas è facilmente ha rappresentato la cura Grafica SARA TUROLLA raggiungibile con la linea rossa con cui i nostri operatori lo Copertina LUCA NEGRETTI della MM1, fermata Bonola. hanno assistito nell’ultimo Foto VITTORE BUZZI, ALBERTO CALCINAI tratto della sua malattia. CONTATTI Dalla sua fantasia poetica Casa Vidas Giovanna Cavazzoni è nato il Vongolo, delicato e via Ojetti 66 - 20151 Milano tel. 02 72511 1 Fax 02 72511237 buffo mollusco pasticcione, info@vidas.it - www.vidas.it raccontato in decine di blog: www.noidividas.it tavole donate a Vidas. Grazie, Penna, buon viaggio! Vidas si dichiara disponibile al riconoscimento dei diritti di quelle La mia felice esperienza immagini, pubblicate su questo numero, delle quali non si è rintracciata la fonte. con i bimbi di Gornja La scorsa estate ho avuto la fortuna di passare una settimana in un ospedale psichiatrico di Gornja Bistra, vicino a Zagabria, Croazia, che COME DONARE ospita bimbi con gravi disabilità e malattie genetiche. Con carta di credito In quell’universo di sofferenza ho molto imparato e qualcosa dato telefonando allo 02.72.511.203 grazie all’esperienza in Vidas. La formazione per noi volontari mi ha aiutato Tramite bonifico bancario nella relazione con i singoli pazienti, arricchendo la comunicazione con (indicando nella causale “NOTIZIARIO” e i dati anagrafici completi) destinato il linguaggio del corpo: lo sguardo, il sorriso, il gioco, l’abbraccio, la a VIDAS presso Banco BPM Spa passeggiata mano nella mano sono stati altrettanti doni offerti e ricevuti. IBAN: IT43M0503401738000000008475 Bic/Swift: BAPPIT21667 Uno scambio di emozioni che mi conferma come quei bimbi avessero bisogno, prima di ogni altra terapia, di sentirsi amati. Sul C/C postale n° 23128200 intestato a VIDAS – Volontari Italiani Ringrazio, per la felice opportunità, l’associazione Il giardino delle Domiciliari per l’Assistenza ai Sofferenti Rose Blu dal profondo del cuore e mi auguro di ricevere presto la stessa In contanti presso la sede Casa Vidas gioia dai bimbi di Casa Sollievo. Con assegno non trasferibile intestato a VIDAS. Edoardo Maccarone, volontario 2
Editoriale di Giuseppe Ceretti Una giornata particolare Casa Sollievo Bimbi mi è di fronte per l’ultimo sguardo che è poi anche il primo. D’ora in poi quell’edificio non sarà più un cantiere. Accoglierà il dolore indicibile e insieme la voglia di non darsi mai per vinti. Aprirà le sue stanze alla vita, per quanto essa duri. Ora ruba l’occhio sfoggiando la sua innegabile giovinezza. Ma è solo un attimo e ti accorgi che è saldamente ancorato alla madre naturale, Casa Vidas. Ha ragion d’essere perché prosegue il racconto iniziato nel 1982. Due edifici che sono testimoni di migliaia di case frequentate in questi 37 anni dalle équipe sociosanitarie, recando un’opera che si racchiude in due sole sillabe di straordinaria forza. Unite si trasformano in cura, sostantivo che indica premura fondata sulla fiducia reciproca. C’è qualcosa di più caldo e accogliente? In queste pagine, rinnovate nella veste grafica, proseguiamo il racconto dei nuovi servizi. Ora è tempo di dire grazie a coloro che ne hanno reso possibile la realizzazione. Una gara solidale senza precedenti. Farsi carico è donare una parte di sé all’altro, saper ascoltare i bisogni, condividere, ben oltre i recinti concreti e ideali entro i quali ci si sente in apparenza sicuri. Voi lo avete fatto con generosità. Ora tocca a noi dar corpo e anima a questa ancor più grande impresa del bene. 3
In primo piano Vivere al Gallaratese P iù anziani che giovani, pochi luoghi di svago ma le grandi aree verdi e le realtà associative sono motivi d’orgoglio. I risultati della ricerca condotta nel quartiere da un gruppo di laureandi in Sociologia all’università Bicocca Nell’ambito dei nostri studi di Analisi dei proces- intervistati sono concordi nell’entusiasmo nei con- si sociali, cattedra del professore Giampaolo Nuvo- fronti delle grandi aree verdi che vanta il quartiere. lati, abbiamo avuto l’opportunità di produrre una Inoltre, la presenza di piccole realtà che mirano ad ricerca, su invito di Vidas, che potesse indagare la aumentare la coesione sociale nel quartiere sembra- qualità della vita nel quartiere Gallaratese di Mila- no essere la forza della zona di San Leonardo. no. La ricerca è stata condotta attraverso interviste Non mancano le critiche ma anche le iniziative so- rivolte sia ai residenti che a cosiddetti testimoni prattutto a favore di giovani e famiglie con bambini, privilegiati, ovvero antenne con uno sguardo privi- che spesso dipendono da altri quartieri per funzioni legiato: il parroco, i rappresentanti istituzionali, i ricreative o servizi legati ai più piccoli. presidenti delle associazioni. Emerge un quartiere connotato da diverse realtà I risultati hanno lasciato stupiti noi ricercatori. interessanti: vi sono una decina di associazioni che, Prima di iniziare ci aspettavamo di trovare princi- se poco coordinate con altri enti, organizzano eventi palmente un classico quartiere dormitorio della pe- sotto il nome di ‘quartiere aperto’ a San Leonardo. riferia ovest della città. Invece, l’area è sì fortemente connotata dalla presenza di popolazione anziana che giudica il quartiere come il migliore di Milano, men- Il gruppo di ricerca dell’Università degli studi di Milano- Bicocca tre la popolazione più giovane ne lamenta una certa Da sinistra: Clara Orsenigo, Monica mancanza di luoghi e servizi per lo svago, ma tutti gli Ferrario, Sara di Giorgio, Simone Basso 4
Il biotestamento a ritmo lento A un anno dall’entrata in vi- lombarda. gore della legge 219/2017 sul fine Dalla prima, è risultato che la vita, il Testamento Biologico con- legge non è chiara nei termini né tinua ad essere appesantito da è chiaro come compilare il model- una forte asimmetria informativa lo delle DAT. Dalla disinformazio- quando non da una preoccupante ne viene la sovrapposizione dei confusione. concetti di testamento biologico e Così, come società di consu- eutanasia, che genera paura e ra- lenza strategica con una specializ- dicalismo. Le opinioni si divido- zazione nel settore medicale, ab- no nettamente fra Convinti (52%) biamo apprezzato l’invito di Vidas per i quali la legge ha finalmente Le parole chiave a condurre, pro bono, una ricerca esteso il diritto di autodetermina- di chi è a favore delle DAT. sulle percezioni degli italiani e, in zione al fine vita, Contrari (17%) Nell’infografica la sintesi della ricerca elaborata particolare, i lombardi, territorio che, invece, la interpretano come da Focus Mgmt. dove opera l’associazione. una legittimazione del diritto alla morte e Scettici (31%), poco infor- e esperienze dirette portano alla Il lavoro si è articolato in due mati e confusi. riflessione, ma decidere ‘ora per fasi: un’analisi delle percezioni allora’ incute timore: solo 3 per- sul tema come emergono dalle Il livello di conoscenza della sone su 10 si sono, in effetti, po- conversazioni sul web e un’inda- normativa è superficiale: solo il ste il problema di pianificare il gine telefonica su un campione 28% dichiara di conoscere bene proprio fine vita. Nel complesso, significativo della popolazione la legge. Articoli, casi mediatici l’accoglienza della legge è positi- va (70%), soprattutto fra non cre- denti, anche se ad oggi solo il 3% SE NON ORA, QUANDO? Riflessioni sul Biotestamento ...un anno dopo ha redatto le DAT pur se la quota sembra destinata a crescere. I PROMOTORI PARLANO DI I DETRATTORI PARLANO DI • Libertà • Diritti • Dignità • Morte • Suicidio • Eutanasia Resta indubbio che, senza LA CONOSCENZA DELLA ... MA L’EUTANASIA SPAVENTA un’adeguata informazione, non NORMATIVA È SCARSA si ha paura che sia lo step iniziale solo il 28% dei cittadini lombardi per introdurre l’eutanasia (63%) sia possibile compiere una scelta dichiara di conoscere bene la legge consapevole. E anche questa ri- LA POPOLAZIONE LOMBARDA SI DIVIDE IN: IL PENSIERO INCUTE TIMORE - 52% convinti cerca è volta a colmare questo gap. solo 3 persone su 10 hanno pensato - 31% scettici al proprio fine vita - 17% contrari È VISTO COME MEZZO IL FUTURO POTREBBE SORPRENDERE PER GARANTIRE DIRITTI - il 3% ad oggi ha redatto Biotestamento i cittadini sono mediamente - il 64% è mediamente propenso favorevoli al Biotestamento (70%) alla redazione in futuro Emanuele Acconciamessa, ceo Focus Mgmt A cura di Focus Mgmt 5
Cover story Adesso si parte I l 27 marzo è stato un giorno speciale per Vidas. Inaugurata Casa Sollievo Bimbi alla presenza delle autorità cittadine e lombarde e di amici, donatori, privati, organizzazioni e istituzioni. Un momento di gioia da ricordare, come raccontano parole e immagini Il primo hospice pediatrico della Lombardia è pas- do di civiltà di Milano e dell’Italia che, nonostante le sato dallo status di progetto, fondato su un sogno, a difficoltà, è un Paese di buone relazioni, solidarietà, quello di solida realtà. Di seguito la sintesi degli inter- riconoscimento e rispetto dell’altro. venti dei due presidenti di Associazione e Fondazio- ne, di Beppe Sala, sindaco di Milano, e dei due diret- MARIO USELLINI, tori Vidas, generale e sociosanitario. PRESIDENTE FONDAZIONE Fondare Vidas con Giovanna Cavazzoni è stata la FERRUCCIO DE BORTOLI, cosa più bella e importante che ho fatto nella mia vita PRESIDENTE ASSOCIAZIONE e sarei anche più felice se oggi fosse qui, lei, che è sta- In Vidas si pratica la cura degli affetti: importantis- ta e resta ispiratrice, anima e cuore di Vidas. sima nell’ultimo tratto della vita perché ci consente di Me la presentò, nell’82, un amico comune, Mario trasmettere valori e non soltanto interessi. È un modo Bassani. Allora gli ospedali e i medici non assisteva- attraverso il quale le famiglie si ricompongono e tro- no i malati inguaribili lasciati alle cure, non sempre vano la forza per affrontare ciò che le aspetta e quel adeguate, della famiglia. Giovanna non riusciva a che verrà dopo. La qualità della cura è la misura della darsi ragione di questo vuoto e venne a trovarmi con civiltà e credo che possiamo essere orgogliosi del gra- il fermo proposito di garantire a quei pazienti la mi- 6
glior qualità di vita fino alla fine. Il progetto mi entu- ciazioni di familiari coinvolti in prima persona; testi- siasmò e insieme a Bassani radunammo altri amici, monial, donne e uomini di cultura e dello spettacolo, dando vita a Vidas. Trentasette anni dopo, realizzia- che ci hanno accompagnato con gioia e disponibilità; mo il suo ultimo sogno. progettisti, tecnici, imprese, operai che hanno pro- gettato e costruito queste mura. BEPPE SALA, SINDACO DI MILANO GIADA LONATI, Vidas è un’istituzione supermilanese: noi milane- DIRETTORE SOCIOSANITARIO si guardiamo lontano, pur occupandoci ogni giorno Il mantello che si rigenera dopo che San Martino di ciò che la vita ci ha affidato, e Vidas fa altrettanto, ne ha donato metà al povero è metafora di quel che catalizzando tanta generosità cittadina. La mia sensa- accade a noi palliativisti: ogni giorno ripartiamo ca- zione in questo momento storico, di grande successo ricati dalla bellezza della gratitudine. Uno dei nostri di Milano, è che noi tutti abbiamo bisogno di sentire volontari mi ha detto di aver trovato raramente una la nostra anima, i nostri valori, conservando la capa- sintesi così felice di pragmatismo e umanità come cità di essere compassionevoli. Questo equilibrio di in Vidas. È un bel modo di raccontarci: sano pragma- solidarietà e sviluppo è la cifra di Milano – e ciò che tismo, cioè capacità di trasformare i valori in azioni rende Vidas pienamente milanese. concrete, e umanità (fondamentale oggi che rischia- mo di perdere la capacità di riconoscerci come uomi- GIORGIO TROJSI, ni e donne) che noi pratichiamo accogliendo, senza DIRETTORE GENERALE alcuna riserva, tutti coloro che sono nel bisogno. Vidas è frutto di un’opera solidale. Vi concorro- no volontari e operatori che portano tutti i giorni la passione per aiutare chi si trova in sofferenza: asso- A cura della redazione 7
Cover Story L’alleanza con le famiglie per i piccoli pazienti Prima di vederla, mi sono chie- sta come potesse Casa Sollievo Bimbi, nel suo essere un luogo A fisico, uno spazio architettonico, ll’interno di Casa Sollievo Bimbi rispondere all’esigenza così spe- la prima visita agli spazi cifica, tecnica ma anche irriduci- di degenza e day hospice bilmente soggettiva, di assistere bambini e ragazzi con malattie gravissime, spesso diagnosticate già in fase prenatale. L’ho visitata, ricevendo risposte convincenti ai miei dubbi. La degenza vera e propria si trova al quarto piano ma anche il terzo è uno spazio di cura: ospita il ciclo diurno, diviso in due metà, una a destinazione pediatrica, l’al- tra da utilizzare come espansione dell’attività di day hospice di Casa Vidas, per i pazienti adulti. Gli spa- zi sono aperti e modulabili in fun- zione delle esigenze dei bambini che saranno accolti per terapie, visite, attività ludico-educative. Ac- canto la cucina, spazio elettivo di incontro e socialità. Il gioco è parte integrante della cura, specie per i bambini: la sala 8
Casa Sollievo Bimbi è pronta e i primi pazienti entreranno presto negli spazi della degenza per ricoveri di sollievo, abilitazione e accompagnamento nel fine vita. giochi è ampia con vetrate che ar- All’interno delle stanze ci sono delle cose di cui mi sono reso con- rivano fino a terra, per consentire un letto, un divano letto matrimo- to con l’esperienza – sottolinea Fe- anche ai piccoli in carrozzina la niale, dei contenitori con giocatto- derico - è la paura delle famiglie di migliore visuale possibile. Non li, un bagno assistito e un angolo andare in piscina o al mare e non manca un teatrino, fortemente cottura con frigorifero e un tavolo. saper gestire il bambino. Quindi voluto dalla fondatrice di Vidas, Quest’ultimo permetterà alle fa- questo non è solo uno spazio per Giovanna Cavazzoni. Ci sono uno miglie di fare quello che vogliono: l’igiene e il recupero del contatto, schermo per le proiezioni e un pal- se desiderano stare in stanza pos- ma anche in parte abilitativo”. co, accessibile in carrozzina. Nella sono farlo, se hanno voglia di stare C’è anche una sala dedicata ai palestra i fisioterapisti potranno con altre famiglie possono usare pazienti più grandi, gli adolescen- costruire percorsi di riabilitazione. gli spazi comuni. ti, con computer, calcio balilla e tv. “Questa scelta è di grande im- Bambini e adolescenti grave- portanza pedagogica perché crea Ecco: Casa Sollievo è pronta. È mente malati sono i destinatari del tra le famiglie una complicità che diversa, è un luogo dove si respira progetto e le loro famiglie diventa- no imprescindibili alleati dei pallia- tivisti, medici, infermieri, oss, fisio- terapisti, logopedista e psicologo. I piccoli pazienti potranno essere Giochi e momenti comuni affidati alle loro cure, sollevando i sono parti integranti genitori da una assistenza comples- ma solo se li si desidera sa e senza pause, per ricoveri di sol- lievo. Le famiglie saranno formate all’utilizzo delle complesse attrez- zature mediche, spesso indispensa- consente di alleviare un poco la una bellezza calda, infermieri e bili alla sopravvivenza dei loro figli, sofferenza: sedersi intorno a un medici sono sorridenti e non por- dal respiratore per la ventilazione tavolo e stare insieme facilita lo tano il camice, le stanze sono colo- assistita al sondino nasogastrico, scambio”, sottolinea Federico Pel- rate di animali gialli, arancio, ver- per i cosiddetti ricoveri di abilita- legatta, coordinatore dello staff in- de, rosso, azzurro. È un posto dove zione. Infine, i mini appartamen- fermieristico. si raccoglie la sfida di curare bam- ti potranno ospitare in degenza Anche il bagno assistito fa pro- bini e ragazzi con malattie gravis- pazienti per l’accompagnamento prio il concetto della cura: non c’è sime. Costruendo alleanze di ferro nell’ultima fase della vita. Qui sarà solo una vasca per il bambino, ma con le loro famiglie. possibile accogliere tutta la fami- uno spazio ampio che può essere glia e, grazie alle pareti mobili, si gestito dalla famiglia per l’eserci- potranno unire più appartamenti. zio dell’igiene quotidiana: “Una Cristina Strata 9
Con Vidas I libri umani, leggersi occhi negli occhi L a Giornata nazionale delle cure palliative, l’11 novembre scorso, ha segnato il debutto della ‘biblioteca umana’ dei volontari Vidas. Un progetto nato per combattere gli stereotipi, Un libro umano è un’esperienza che apre superare le paure, costruire l’incontro all’ascolto. Incontrarsi e condividere: queste parole sintetiz- Che emozione poi quando arrivano i lettori più zano la prima esperienza come libri umani. piccoli. Incontrarsi e condividere anche con loro è Incontro - perché ogni lettura è a sé. È un po’ quel- una bella sfida. Certo, bisogna cambiare registro, lo che succede con i libri di carta: ogni occhio coglie però i bambini hanno una capacità straordinaria di qualcosa di particolare tra le righe e lo stesso accade cogliere l’essenziale. Ti obbligano a fare chiarezza, quando ci si racconta. Chi ti sta davanti intercetta pa- non fanno sconti. role ed emozioni, e lo fa in base alla sua predisposizio- Ultimo ma non ultimo: farsi leggere – ma forse sa- ne, al suo vissuto, alla sua apertura. La lettura diventa rebbe più corretto dire leggersi a vicenda – aiuta a so- in questo modo incontro di due vite: non importa se il stare con le proprie emozioni, a stare dentro noi stes- tempo non è molto, è una parentesi. si e contemporaneamente dentro tutto ciò che siamo Quanto alla condivisione: una lettura di questo in quello specifico momento di scambio, a fermarsi, genere è profondamente intima. Quando gli occhi a prendersi del tempo per provare a capire e, perché di alcuni lettori e di alcuni libri diventano lucidi, ne no, anche a superare qualche paura o preconcetto. Un abbiamo la certezza. Qualcosa di nascosto si è mos- bell’esercizio di consapevolezza. so in tutti noi, si è affacciato e lo abbiamo, appunto, condiviso. Quel nostro spazio si stava riempendo, lo Giovanni Gondoni, stavamo abitando insieme. volontario 10
AAA Tuttofare per nobile causa cercansi Segni particolari: donna, milanese, over 50, con di- e, soprattutto, nel Christmas Shop, che si organizza ploma (ma anche la quota dei laureati è ben rappresen- dalla primavera, raccogliendo oggetti dai privati che tata) e una fetta, più o meno ampia, di tempo libero. andranno puliti, prezzati e collocati all’interno dei L’identikit dei volontari della promozione è uno schiz- negozi che, per tre anni consecutivi, sono stati do- zo in bianco e nero che non rende giustizia dell’impe- nati così come tutti i prodotti delle aziende, preziosi gno e dell’energia profusi in poco più di due anni. Tan- partner solidali. I volontari della promozione sono to – o, per meglio dire, poco, se il confronto è con i 37 diventati esperti di advocacy e condividono con noi anni di Vidas - è passato da quando è nato il gruppo dei le battaglie sui diritti, da un lato, e perfetti allestito- volontari della promozione, che conta oggi 50 attivi(s- ri, commessi, cassieri, vetrinisti (oggi si dice visual) simi) e zelanti membri, a vario titolo impegnati negli e, all’occorrenza, anche traslocatori e rigattieri. Tan- eventi di raccolta fondi e negli uffici, in forze agli ope- ta versatilità e anche una generosa disponibilità di ratori dell’area Promozione&Sviluppo. tempo che, per uno dei responsabili di negozio, ha toccato le 200 ore circa da inizio novembre a fine di- Scorrono le immagini delle volontarie – e della cembre. Chi si candida per questo Natale? quota, minoritaria ma presente, di volontari (e di- menticarsene è ingiusto, i nostri uomini sono co- Tutte le informazioni su www.vidas.it. lonne portanti delle attività) – impegnate nei pic- coli eventi di raccolta fondi o di sensibilizzazione (il tema del 2019 è il biotestamento e l’impegno di Daniela Nava, Vidas è di promuovere una corretta informazione) coordinatrice Volontari della Promozione 11
Per Vidas Il mio nome è Bond, Social Bond Settore che, partendo dall’ascolto e confronto, è in grado di strutturare soluzioni a sostegno di processi di crescita sostenibili e di accompagnarli nel perseguimento delle loro finalità sociali”. Un’evoluzione del vostro dna davvero significativa. “La nostra azione si basa su un approccio strategico che riconosce nei diversi soggetti Guido Cisternino del Terzo Settore - quali fondazioni, associazioni e imprese sociali - un partner con cui condividere responsabile Terzo Settore obiettivi, progetti e percorsi di sviluppo a supporto ed Economia Civile Ubi Banca delle comunità di riferimento. L’impatto sociale è il comune denominatore. In tal senso Vidas, L’Intervista per l’attività svolta a sostegno dei malati inguaribili e alle loro famiglie, è un partner naturale per una banca come la nostra”. Guido Cisternino è il responsabile Terzo Settore ed Economia Civile di Ubi Banca. A lui chiediamo Quali sono gli ambiti d’intervento? il significato dell’iniziativa promossa dall’istituto di Vanno dal sanitario e socio assistenziale al credito con i Social Bond. supporto alla famiglia, all’infanzia e alla coesione sociale, dall’istruzione, alle politiche abitative, La vostra proposta sembra lontana dalla percezione del lavoro e all’ambiente. che comunemente associamo a una banca: un’incongruenza? Un aspetto particolare dei Social Bond? “Niente affatto. La nostra attività, attraverso Nei mesi scorsi abbiamo raggiunto il significativo la divisione commerciale Ubi Comunità, rientra risultato di un miliardo di obbligazioni sociali nel solco della tradizione ultracentenaria delle collegate a fronte di 93 progetti di elevata valenza banche di provenienza di forte attenzione alle sociale che hanno riguardato oltre 104.000 comunità e alle diverse realtà dei nostri territori beneficiari diretti. Oltre 37.000 nostri clienti di inserimento ed è rivolta alle variegate realtà hanno sottoscritto le obbligazioni, apprezzando del non profit e dell’economia civile. Vogliamo l’importanza dei progetti proposti. Un risultato essere un partner strategico degli enti del Terzo che non può non riempirci di orgoglio. 12
I l successo dell’operazione UBI Comunità per Vidas che, in tre settimane, ha collocato l’intero valore obbligazionario, 20 milioni di euro. Con una donazione di 100mila euro per Casa Sollievo Bimbi. Quando una banca, oltre che ad occuparsi di rac- ha avuto pieno successo e l’intera somma è stata sotto- cogliere risparmio ed esercitare il credito tra i propri scritta da oltre 800 clienti UBI Banca di 48 provincie ita- clienti (imprese e privati cittadini), si fa portatrice di liane: così, Ubi Banca potrà stanziare 100mila euro di interesse nei confronti di un progetto di utilità socia- liberalità a Vidas. Saranno destinati a finanziare l’area le e lo rende esplicito ai clienti, ci si può imbattere in di degenza di Casa Sollievo Bimbi. Si è già calcolato – e, un’operazione come quella dei social bond. Strumento alla scadenza del bond, si verificheranno le stime – che finanziario lanciato in Italia nel 2012 e dal gruppo Ubi il vantaggio di essere assistiti all’interno di Casa Sollie- Banca, l’obbligazione sociale è finalizzata a sostenere vo Bimbi è sia sociale che economico poiché significa, iniziative di elevata valenza sociale con un rendimen- per le famiglie dei piccoli pazienti, una riduzione delle to di mercato per i sottoscrittori. La sua peculiarità è spese altrimenti destinate all’assistenza privata conti- infatti quella di consentire di coniugare, nelle scelte nuativa e a quella specialistica domiciliare (infermiere, di investimento dei risparmiatori, obiettivi individuali fisioterapista, logopedista, pediatra) oltre che tagli dei - ottenere un’adeguata remunerazione – con quelli di costi di soggiorno grazie all’ospitalità nei mini apparta- interesse generale, contribuendo alla realizzazione di menti della struttura. progetti che creano valore per la società. Giorgio Trojsi, direttore generale Vidas, esprime Il collocamento del bond Ubi Comunità per Vidas l’apprezzamento per il sostegno di UBI ricordando ha comportato l’emissione, tra il 28 febbraio e il 18 come “il lungo percorso di VIDAS è un’esemplare di- marzo, di obbligazioni con taglio minimo di mille euro mostrazione di come la sinergia tra terzo settore, pub- e durata di tre anni, al tasso annuo netto dell’1,184%, blico e privato possa dare forma a progetti virtuosi e di per un ammontare di 20 milioni di euro. L’operazione grande rilevanza sociale”. 13
Cultura Vidas Rispettare il credo dell’altro è un atto d’amore Quando un viandante bussa tà così ricca di differenze di culti C asa Vidas è un luogo alla nostra porta, noi non chie- diamo se ha un dio cui rivolgersi e quale dio prega. A noi impor- qual è Milano. Quali sono i principi che rego- lano cerimonie così diverse? Come di incontri, crocevia ta solo il suo bisogno, compre- conciliarle in un’unica struttura? so quello dell’estremo saluto. Sensibilità, buon senso reci- di differenze Le parole di Giovanna Cavazzoni, proco, comprensione delle rispet- etniche, culturali mi tornano alla mente tra le belle tive esigenze, duttilità. Sembra- e confessionali volute di Casa Vidas. Come non no espressioni generiche eppure definirle espressioni civili? Eppu- sono forme che fanno sostanza. re non c’è altra forma etica che nel tempo sia stata drammaticamen- Detto così, sembra tutto facile, te esposta alle tempeste che gene- ma quali sono gli ostacoli da supe- rano il sonno della ragione. rare? Così penso mentre sono a col- Il primo gradino è la com- loquio con Lia Biagetti, respon- prensione da parte degli offician- sabile infermieristica e coordina- ti. Casa Vidas non è un ospedale trice della Casa. Un incarico che nel senso tradizionale, ma pur Nella foto: comprende la gestione dei riti fu- sempre una struttura sanitaria corteo funebre Indù a Bali nebri, sempre più vari in una cit- sottoposta a regole. Una sinte- 14
sono contigue e il rispetto reci- il possibile per andare incontro proco è il primo comandamento. alle diverse volontà. In altri luo- Mi spiego con il rito buddista, che ghi il distacco estremo è soffe- è insieme religione e filosofia di renza, solitudine. vita. Musica e cibo sono elemen- Quali luoghi? ti essenziali, ma vanno usati con “Gli ospedali e non è una criti- estrema sobrietà. ca. Penso a chi muore ed è ancora nel suo letto mentre un altro pa- Qual è il risultato? ziente è in attesa fuori dalla stan- Lia Biagetti, responsabile Talvolta la mediazione non è za per occupare quel posto”. degenza Casa Vidas facile per intuibili rigidità, ma alla fine un’intesa si trova sem- Quale sensazione le rimane si mai facile perché si ha a che pre. Faccio un esempio: nei riti di dopo aver garantito questa assi- fare con ritualità che rappre- una comunità cinese si bruciano stenza? sentano altrettante porte d’ac- soldi in una grande ciotola, che Sono estasiata perché penso cesso a universi ultraterreni. nell’ambiente proprio è di dimen- di far parte di un mosaico che è il Forse è utile entrare nel merito, sia pure in punta di piedi. I riti delle comunità islamiche Facciamo il possibile sono i più coinvolgenti ed esigo- per andare incontro no un’attenta preparazione delle cerimonie sui dettami del Cora- alle diverse volontà no. L’imam di appartenenza crea e accogliere la preghiera il gruppo di preparazione. Met- tiamo a disposizione lettini come che nasce dal dolore quelli delle autopsie per il lavag- gio delle salme, seguito dal mas- sioni ragguardevoli. In altri c’è il mondo e che ho tanto da impara- saggio con oli e dall’avvolgimento massiccio spargimento di farina re. Mi fermo e osservo. in un lenzuolo di cotone bianco. per sapere se il defunto tornerà Ancor meno accessibile è il rito dal suo viaggio. ebraico, guidato dal rabbino. La Concedere l’atto simbolico Chi, per esempio? comunità tende alla totale auto- non comporta pericoli, se preva- La madre di un bimbo di tre sufficienza. Negli ultimi tempi si le la ragione. Quando una perso- anni, di religione islamica. Dopo fanno più numerose le cerimonie na piange perché pensa che un la morte del figlio chiede di esse- delle chiese cristiano ortodosse, gesto possa impedire all’anima re accompagnata in una chiesa assai diverse tra loro e rigide. Solo del defunto di trovare la giusta cattolica per accendere un cero i Pope appartenenti alle singole co- strada, mi metto una mano sulla all’altare. Viene accompagnata e munità possono officiare. coscienza e faccio il possibile per il suo desiderio esaudito. Istinti- accogliere la preghiera che nasce va la domanda: perché il cero ac- E le difficoltà di cui parlavi? dal dolore. cesso in un luogo non suo, non è Per esempio in hospice è proi- atto sacrilego?”. La risposta: “No, bito accendere ceri, che sono con Una mediazione straordina- perché di fronte alla morte di un l’icona simboli ineliminabili del ria, ma pur sempre difficile per- innocente un Dio è un Dio”. rito ortodosso. Così si crea una zona ché le condizioni sono estreme di sicurezza nella camera mortua- per definizione ria e si contrattano tempi e moda- Non faccio nulla di speciale. lità rigorosi. Le camere mortuarie Ascolto, ascolto e cerco di fare Giuseppe Ceretti 15
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