Medicina scientifica e medicina alternativa: il problema della demarcazione - Società Italiana di Medicina Interna
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Dibattito culturale Medicina scientifica e medicina alternativa: il problema della demarcazione Giovanni Federspil, Roberto Vettor (Ann Ital Med Int 2004; 19: 198-204) Negli ultimi anni è andato riproponendosi in modo ti precedenti della propria Commissione sulle Medicine sempre più pressante il problema delle medicine alterna- Alternative, nel corso di un Convegno Nazionale tenuto tive. La grande diffusione di queste pratiche ed il credito nel 2002 a Terni dichiarava le seguenti me- che esse stanno riscuotendo presso il grande pubblico e dicine alternative: agopuntura, fitoterapia, medicina ayur- presso una parte non trascurabile della comunità medica vedica, medicina antroposofica, medicina omeopatica, hanno spinto molti studiosi ad interessarsi del problema medicina tradizionale cinese, omotossicologia, osteopatia, sia dal punto di vista epistemologico che da quello della chiropratica. medicina legale e da quello della sociologia. Ancora più recentemente, poi, il Comitato Nazionale di Un punto essenziale della questione è rappresentato Bioetica ha reso pubblico un breve Documento nel quale, dalla richiesta pressante dei cultori di queste ‘medicine’ dopo aver ricordato che la libertà di cura non può prescin- di riconoscere queste pratiche diagnostico-terapeutiche co- dere dalle conoscenze acquisite e convalidate, ha espresso me discipline scientifiche al pari della medicina che tro- la propria preoccupazione per una proposta di legge attual- va fondamento nelle conoscenze biologiche – morfologi- mente all’esame della Commissione Affari Sociali della che, fisiologiche e biochimiche – universalmente accetta- Camera dei Deputati (Relatore l’On. Lucchese), che mira te come parti della scienza moderna della natura. ad istituire insegnamenti accademici, ad accreditare Società Dopo un primo giudizio fortemente contrario all’omeo- scientifiche e ad inserire rappresentanti delle medicine a pra- patia formulato nel 1992 dai rappresentanti di 13 Società tiche non convenzionali nel Consiglio Superiore di Sanità. Europee di Farmacologia* la Società Italiana di Medicina Interna ha elaborato nel 2000 un Documento nel quale La questione fondamentale di fronte alla quale si trova esprimeva un’opinione sostanzialmente avversa alle me- oggi il mondo medico, e più in generale il mondo scien- dicine alternative e manifestava la propria preoccupazio- tifico, è squisitamente epistemologica e riguarda lo status ne per le conseguenze che la diffusione di queste prassi po- scientifico delle medicine alternative. Mentre i cultori di teva avere sulla salute pubblica. Questa posizione ha tro- queste prassi sostengono che esse non sono sostanzialmen- vato conferma nelle opinioni espresse da numerosi clini- te diverse dalla medicina scientifica e che quindi hanno di- ci e ricercatori come Rita Levi-Montalcini, Renato ritto ad un riconoscimento ufficiale, la comunità medico- Dulbecco, Giovanni Felice Azzone, Silvio Garattini, scientifica ritiene, nella sua maggioranza e nell’opinione Cesare Scandellari, Giuseppe Remuzzi, Umberto Veronesi dei suoi più autorevoli rappresentanti, che le medicine al- e l’attuale Ministro della Sanità Prof. Girolamo Sirchia. ternative non siano in alcun modo assimilabili alla medi- Nel 2001 il Comitato Nazionale di Bioetica in un docu- cina scientifica moderna. mento dedicato agli scopi e ai limiti della medicina ha af- Data la grandissima importanza che questo problema ha fermato che “molta parte delle medicine alternative è ca- per tutta la medicina e l’intensità del dibattito culturale in ratterizzata da suggestioni ‘magiche’ e che la pratica di que- corso, converrà esaminare i termini fondamentali della que- ste ‘medicine’ si avvale di ‘verità’ scientifiche in gran par- stione. te insussistenti o non verificabili”. Una posizione nettamente diversa da quella finora con- Il problema che è necessario risolvere consiste nello sta- siderata è stata invece assunta dalla Federazione Nazionale bilire se una serie di asserzioni teoriche sul funzionamen- degli Ordini dei Medici (FNOMCeO), la quale, mutando parere rispetto a quanto era stato affermato in documen- * In un Documento redatto a Belgirate nel 1992 i rappresentanti del- le Società Europee di Farmacologia dichiaravano che sui preparati omeopatici “è del tutto impossibile condurre sperimentazioni scien- Cattedra di Medicina Interna (Direttore: Prof. Giovanni Federspil), tificamente sostanziate” e che i recenti progressi della biologia mo- Università degli Studi di Padova lecolare hanno dimostrato che le teorie proposte per spiegare gli ef- © 2004 CEPI Srl fetti di queste preparazioni, “sono completamente non valide”. 198
Giovanni Federspil - Roberto Vettor to dell’organismo umano e sulle sue condizioni morbose, discussione già tra la fine dell’800 e l’inizio del 900, e di procedure diagnostico-terapeutiche rientrino o non quando il matematico Henri Poincaré in un’opera giusta- rientrino fra le discipline scientifiche. In altri termini, si mente famosa ha tracciato la distinzione, rimasta poi fon- tratta di stabilire se le nove prassi in questione possieda- damentale, tra ‘fatti bruti’ e ‘fatti scientifici’. no o non possiedano quei requisiti minimi che permetto- “Lo scienziato non crea il fatto bruto – ha affermato no di definire scientifici una disciplina o un insieme di co- Poincaré – ma crea il fatto scientifico poiché traduce sem- noscenze. pre l’evento bruto nel linguaggio della scienza e lo descri- Un’opinione prevalente fra i medici affonda le sue ra- ve sulla base delle teorie scientifiche vigenti. Naturalmente, dici nella tradizione epistemologica del positivismo otto- i fatti bruti esistono e costituiscono la base sulla quale ven- centesco, secondo la quale la scienza è tale perché sorge gono eretti i fatti scientifici, ma fatti bruti e fatti scienti- dai fatti ed è confermata dai fatti, oppure, nelle versioni fici sono cose profondamente diverse”. Quando lo scien- più estreme, perché è costituita da fatti. Un esempio di que- ziato narra un fenomeno scientifico, egli ha già osserva- sto modo di pensare si trova nelle parole di un celebre cli- to un evento naturale e desidera darne notizia agli altri nico fiorentino, Maurizio Bufalini, il quale ha affermato: scienziati; tuttavia la sua descrizione di quel fenomeno è “Io non ammetto che cognizione dei fatti. Niuna manie- sempre potentemente condizionata dalle teorie scientifi- ra d’argomentazione è possibile per scoprire fatti ignoti, che vigenti. Così, il ‘fatto bruto’ viene tradotto nei termi- perciò [è] impossibile alcuna cognizione che non sia par- ni linguistici e più in generale nel linguaggio che da quel- torita dalla semplice osservazione dei fatti e che venga ge- le teorie è nato. “Osservo la deviazione di un galvanome- nerata in qualunque modo dalle sole operazioni dell’intel- tro – ha scritto il matematico francese – per mezzo di uno letto. In questa guisa diciamo noi essere di sola osserva- specchio mobile che proietta un’immagine luminosa o zione, o sperimentali, le cognizioni possibili della mente un punto luminoso su una scala graduata. L’evento bru- umana”. E un altro clinico famoso, Antonio Cardarelli, ha to è vedere il punto luminoso spostarsi sulla scala, men- soggiunto: “nella clinica nulla si crea, si deve ricercare, le tre l’evento scientifico è dichiarare che passa corrente teorie possono morire, possono cambiare, ma l’osserva- nel circuito. Nell’eseguire un esperimento devo talora zione non muore mai”. Questa concezione filosofica che correggere i risultati perché so di aver commesso degli er- domina fra i medici anche ai nostri giorni, nel suo nucleo rori. (...) Il primo risultato ottenuto è allora l’evento bru- essenziale afferma il primato dei fatti, cioè delle osserva- to, mentre l’evento scientifico è il risultato finale, dopo aver zioni, nella costruzione della scienza. Il sapere scientifi- eseguito le correzioni”. A queste considerazioni di Poincaré co sarebbe insomma costituito soprattutto da fatti, cioè da si devono poi aggiungere quelle di Karl Popper il quale ha ciò che le nostre osservazioni ci dicono sul mondo che ci mostrato come l’osservazione scientifica non sia mai as- circonda. Fatti sarebbero le osservazioni cliniche, fatti le solutamente neutrale ed oggettiva: lo scienziato, infatti, non osservazioni del fisiologo e/o quelle dell’istopatologo, descrive mai tutti i fatti che cadono sotto i suoi sensi ma fatti gli effetti che si registrano dopo la somministrazio- solo quei fatti che, in base alle sue idee, cioè alle sue teo- ne di un farmaco. rie, gli appaiono degni di interesse, cioè dotati di qualche Questa visione della scienza è basata sul ed implica l’idea che il mondo, la conoscenza che ne non sono quindi nettamente separate. “Lo scienziato – ha abbiamo e il nostro linguaggio siano immutabili. Essa è scritto ancora Poincaré – interviene attivamente sceglien- sostenuta dall’idea che le nostre osservazioni rispecchia- do i fatti che meritano di essere osservati. Un fatto isola- no la realtà quale essa è, e che invece le teorie scientifi- to non ha di per sé interesse alcuno; ma acquista interes- che sono prodotti della mente umana che non forniscono se se si ha luogo di pensare che esso potrà essere d’aiuto una rappresentazione autentica della realtà, se non là do- a predirne altri; o ancora, se prima di venir predetto, la sua ve i dati dell’osservazione diretta permettono di descriver- verificazione è la conferma di una legge”. la. Ma se il fatto scientifico è una cosa diversa dal fatto bru- In realtà, essa rappresenta il residuo di un’epistemolo- to, è anche necessario sottolineare che l’osservazione che gia che oggi non è più condivisa da alcun filosofo della produce i fatti scientifici è ben diversa dall’osservazione scienza. Dopo la lezione di Karl Popper quasi nulla è ri- comune che tutti compiamo nella vita quotidiana. Noi masto dell’antica visione della scienza ed è divenuto chia- osserviamo gli oggetti che ci circondano e spesso riu- ro che i ‘fatti’, pur continuando a restare essenziali nella sciamo anche a darne una descrizione attendibile, ma ciò costruzione del sapere scientifico, non giocano quel ruo- non è sufficiente per la scienza. Un’osservazione per po- lo che Bacone, Bufalini e i positivisti, antichi e recenti, han- ter essere detta scientifica deve possedere alcune caratte- no ritenuto. I ‘fatti’ hanno cominciato ad essere messi in ristiche specifiche: innanzitutto essa deve essere oggetti- 199
Ann Ital Med Int Vol 19, N 3 Luglio-Settembre 2004 va, cioè intersoggettiva, riproducibile, quantitativa, non in- scientifico, ma sollevano anche il problema delle teorie am- fluenzata dalle ipotesi teoriche che intende controllare, pre- missibili e di quelle non ammissibili in un discorso scien- cisa, sufficientemente completa in relazione alle idee che tifico. Fin dai tempi di Galileo è apparso chiaro che non vuole sottoporre a controllo, compiuta mediante strumen- tutte le teorie concepibili possono entrare a far parte del- ti adeguati a rilevare ciò che si vuole descrivere. la scienza: esistono infatti molti tipi di teorie – storiche, La scienza non è però solo costituita di fatti, cioè dei re- estetiche, giuridiche, filosofiche, scientifiche – ed è evi- soconti di certi fenomeni naturali, ma è soprattutto costi- dente che queste ultime sono diverse dalle prime sia per tuita dalle teorie. Non è difficile infatti rendersi conto l’oggetto di cui parlano – le che costituiscono il che i fatti acquistano significato e valore soltanto quando mondo naturale – sia per il modo in cui parlano di questo vengono inseriti nel contesto di una teoria, cioè di una rap- oggetto. Fra le regole del metodo scientifico, infatti, ve n’è presentazione ordinata e razionale di qualche porzione di una che è più fondamentale delle altre e che riguarda la mondo: un atomo, una proteina, un recettore della mem- struttura concettuale delle ipotesi naturalistiche: poiché la brana cellulare, uno stipite cellulare, una funzione fisio- scienza è un sapere fondamentalmente empirico le teorie logica come la secrezione di un ormone o una reazione an- che la compongono e i concetti su cui quelle teorie pog- tigene-anticorpo. I ‘fatti scientifici’ sono certamente fon- giano, devono necessariamente trovare fondamento nel damentali nella costruzione della scienza perché servono mondo che cade, direttamente o indirettamente, sotto i no- a controllare le varie ipotesi che il ricercatore propone, per- stri sensi. Le idee e le entità che non hanno un riferimen- ché mettono in luce gli errori contenuti nella nostra cono- to preciso con la realtà sensibile non possono essere intro- scenza e perché suggeriscono nuove idee e nuovi esperi- dotti nel discorso scientifico; conseguentemente, ogni menti, tuttavia, contrariamente a ciò che si è creduto per teoria che contenga termini o concetti che non riescono a circa quattro secoli, essi non godono di uno status specia- stabilire un legame non ambiguo con il mondo empirico, le per il quale debbano essere considerati al riparo da non ha titolo per entrare a far parte della scienza sperimen- ogni possibile critica e perciò veri e neutrali. tale*. La scienza – ha affermato un clinico e metodologo con- Questo punto è assolutamente fondamentale e convie- temporaneo, Enrico Poli – non è un catalogo di osserva- ne soffermarvisi per chiarirne la portata. Ha scritto Carl zioni e non può esistere alcuna scienza sperimentale sen- Hempel, “un sistema teorico privo d’interpretazione em- za teoria. La scienza reale è costituita da un’enorme mol- pirica non è suscettibile di prova e non può quindi costi- titudine di teorie (da quella della costituzione atomico-mo- lecolare della materia, alla teoria cellulare, alla teoria im- tuire una teoria concernente fenomeni empirici: dei suoi munologica, alle teorie sui meccanismi d’azione degli termini e dei suoi concetti si dice che mancano di porta- antibiotici, ecc.) che descrivono in che modo è fatto e fun- ta empirica”. Da questa affermazione si desume facilmen- ziona il mondo, che prevedono come esso evolverà e co- te che affinché una teoria possa essere considerata scien- me i nostri interventi potranno modificarne l’evoluzione. tifica è indispensabile che i termini e i concetti che la co- L’intera nostra scienza è un insieme di teorie più o meno stituiscono siano interpretabili empiricamente, cioè siano estese, più o meno solide, che si continuano l’una nell’al- formulati in termini di operazioni inequivocabilmente tra, che si sostengono reciprocamente e che ci vincolano realizzabili. “Così – ha continuato Hempel – il criterio ope- a guardare il mondo in una certa maniera. La teoria del- rativo per l’applicazione del termine ‘difterite’ potrebbe l’evoluzione, la teoria cellulare, la genetica, la teoria in- essere formulato facendo riferimento ai vari sintomi del- fettiva delle malattie sono altrettante ipotesi scientifiche la difterite: questi includerebbero non solo sintomi accer- che ci dipingono il mondo dal loro punto di vista: se una tabili mediante l’operazione costituita dall’osservazione qualsiasi di queste teorie – ad esempio la teoria microbi- diretta del paziente, bensì anche i risultati di analisi bat- ca delle malattie – dovesse domani crollare noi vedrem- teriologiche e simili, implicanti come l’im- mo buona parte dei fenomeni patologici – dalla febbre al- piego di microscopi e l’applicazione di tecniche della co- l’effetto terapeutico degli antibiotici – in modo totalmen- lorazione”. te differente. Come ha scritto un grande immunologo e fi- losofo della scienza, il Premio Nobel Peter B. Medawar, * “Il metodo scientifico – ha scritto Raimo Tuomela – è liberale fi- “una maschera di teoria copre l’intero volto della natura” no all’estremo per quel che riguarda la formazione delle teorie: è ra- e tutta la realtà viene letta attraverso quelle lenti che so- gionevole permettere la presentazione di idee audaci ed anche im- probabili ed è importante non sopprimere la creatività scientifica. (...) no costituite dalle nostre teorie scientifiche. Ma le teorie e le ipotesi devono essere controllabili (e falsificabili) Queste riflessioni epistemologiche mettono in primo pia- e questo requisito deve essere fatto valere con severità. (....) Se una scienza non soddisfa il requisito della controllabilità, non si ripro- no l’importanza delle teorie nell’ambito del pensiero duce e sviluppa, ma s’irrigidisce e si trasforma in pseudoscienza”. 200
Giovanni Federspil - Roberto Vettor Questo criterio metodologico descritto da Hempel – no siano o non siano ammissibili entro un discorso scien- chiamato principio della definizione operativa – è stato pro- tifico rigoroso. posto dal fisico Percy W. Bridgman* come regola atta a In genere, alle medicine alternative si possono muove- discriminare i concetti realmente scientifici da quei con- re due critiche metodologiche fondamentali. La prima ri- cetti pseudo-scientifici che creano pseudo-problemi nel- guarda i dati di fatto che esse invocano in loro favore, la la ricerca scientifica**. Il criterio della definizione ope- seconda, invece, concerne i concetti teorici che costitui- rativa proposto inizialmente per la fisica, si è poi dimo- scono il nucleo centrale delle varie dottrine. strato estremamente utile anche nelle scienze biomediche Per quanto concerne i dati portati come prova degli ef- dove ha rappresentato un importante elemento di chiari- fetti terapeutici delle diverse medicine alternative, è ne- ficazione che è servito ad eliminare molte implicazioni cessario dire che i risultati sono molto spesso raccolti e pre- e molti falsi problemi. sentati senza alcun rigore: gli eventi presi in considerazio- Alla luce di tutto ciò che si è detto fin qui si può ora af- ne riguardano sovente fenomeni soggettivi e, quando ri- frontare il problema della distinzione della scienza dalla guardano fenomeni obiettivi, sono descritti in modo som- pseudo-scienza. mario ed espressi in forma non quantitativa. Molti lavo- Le riflessioni esposte finora dimostrano come il proble- ri sono puramente aneddotici e di frequente le sperimen- ma della distinzione della medicina scientifica dalle me- tazioni terapeutiche mancano di gruppi di controllo e non dicine pseudo-scientifiche rientri nel più vasto problema sono accompagnate da un’analisi statistica dei risultati. della distinzione della scienza dalla pseudo-scienza. Tale Infine, nell’interpretazione dei risultati i cultori delle me- problema, che è di natura squisitamente filosofica, non può dicine alternative affermano, senza alcuna prova indi- essere risolto utilizzando i concetti interni alla medicina, pendente, l’esistenza di rapporti di causa/effetto fra la ma deve essere affrontato facendo ricorso agli strumenti somministrazione di una terapia e il miglioramento di un della riflessione epistemologica. Proprio perché la scien- paziente. È importante a questo punto sottolineare come za è costituita essenzialmente da teorie, per giudicare del- molti dei lavori che vengono citati siano pubblicati su ri- lo stato di una disciplina non è sufficiente guardare sol- viste che sono organi delle varie Comunità mediche alter- tanto ai fatti, cioè alle descrizioni dei fenomeni che ven- native e che ospitano solo studi dedicati a queste ‘medi- gono addotte a sostegno di questa o quella teoria, ma si de- cine’. Su tali riviste manca ogni controllo della comunità vono valutare soprattutto le teorie che costituiscono quel- medico-scientifica internazionale. la disciplina. Alcuni studiosi accusano i critici delle medicine alter- Queste considerazioni rivelano tutta la loro importan- native di non voler accettare fatti nuovi che non sono an- za quando si deve affrontare il problema delle medicine cora spiegabili in base alle conoscenze disponibili, e riten- alternative. I cultori di queste, infatti, concentrano la lo- gono che il rifiuto delle pratiche mediche non ortodosse ro attenzione sui fatti, cioè sugli effetti di queste pratiche sia il segno di un’inaccettabile chiusura mentale. In realtà, e ritengono che l’osservazione di qualche risultato terapeu- la critica al modo in cui i fatti sono raccolti e descritti dal- tico positivo possa rappresentare una prova sufficiente per le medicine alternative non nega per nulla in via di prin- dimostrare la validità e la scientificità di un’intera dottri- cipio la possibilità che manovre mediche non ortodosse sia- na. Essi, invece, trascurano sistematicamente l’aspetto no seguite da qualche effetto benefico; essa costituisce sol- concettuale delle discipline che difendono e non si cura- tanto un richiamo alle comuni regole della metodologia no di appurare se i concetti teorici su cui queste si fonda- scientifica e ricorda che coloro che vogliono essere con- siderati scienziati hanno il dovere di osservare e registra- re i fenomeni in modo obiettivo e consensuale. * “Il fisico – ha scritto Bridgman – per trattare con i significati del- le parole che usa, ha ormai trovato una maniera abbastanza soddi- La seconda critica alle medicine alternative riguarda la sfacente per i suoi scopi. (...) Questo metodo è stato chiamato e consiste essenzialmente in questo, che per conoscere il si- gnificato di un termine dobbiamo poter descrivere ciò che faccia- rapeutici vantati da coloro che praticano le varie medici- mo quando lo usiamo. Con qualunque concetto noi non indichiamo ne alternative siano o non siano reali. Questa critica è mol- altro che una serie di operazioni”. to più radicale della precedente poiché, mentre le descri- ** Filippo Selvaggi ha dato questa descrizione del principio della definizione operativa per la fisica: “Ogni concetto della fisica deve zioni dei fatti possono essere corrette e migliorate senza poter essere definito mediante una serie di osservazioni e operazio- alcun profondo cambiamento delle dottrine, un migliora- ni fisiche, almeno concettualmente possibili, ossia indicando un procedimento sperimentale atto a rivelarlo ai nostri sensi. Enti e re- mento della struttura concettuale di molte medicine alter- lazioni, che non siano rilevabili mediante esperienze, almeno idea- native è possibile soltanto al prezzo di un loro profondo li, non hanno senso fisico, non sono oggetto della fisica”. Questo prin- cipio è stato poi esteso alle scienze naturali in genere. e definitivo mutamento. 201
Ann Ital Med Int Vol 19, N 3 Luglio-Settembre 2004 Se si rileggono le affermazioni fatte negli ultimi anni dai canismi che l’hanno provocato. Dall’effetto della penicil- difensori delle medicine alternative si può costatare facil- lina sulla polmonite, infatti, non è in alcun modo possibi- mente che questi molto spesso identificano la scientificità le dedurre che la polmonite è provocata dal pneumococ- delle medicine alternative con gli effetti curativi che que- co, come dall’effetto della streptomicina sulla tubercolo- ste pratiche eserciterebbero sui processi morbosi. Molti, si non è possibile dedurre che questa malattia è provoca- infatti, hanno sostenuto che la questione di queste ‘medi- ta dal bacillo di Koch. cine’ si risolve nel problema della loro efficacia terapeu- I medici ‘alternativi’, invece, ritengono, con molta in- tica: una volta accertato l’effetto curativo di una di que- genuità, che i presunti effetti che essi descrivono dimostri- ste pratiche mediche, questa diverrebbe, ipso facto, una me- no la verità delle loro teorie mediche: così, ad esempio, co- dicina scientifica. L’argomento invocato dai cultori e dai loro che praticano l’agopuntura tradizionale cinese pen- difensori delle medicine alternative è dunque il seguente: sano che l’infissione di un ago in un certo punto modifi- “poiché la scienza è una conoscenza vera, fondata sui chi davvero il flusso di ‘energia’ da un organo all’altro (ad fatti, quanto più numerosi saranno i fatti che sostengono esempio, che la puntura del punto IT1, detto piccolo sta- un’opinione tanto più scientifica sarà quell’opinione”. gno, modifichi il passaggio dell’energia dal meridiano Quindi, – essi continuano – “se la terapia X raccomanda- cardiaco al meridiano dell’intestino tenue), e coloro che ta dalla disciplina Y si dimostra efficace, ciò vuol dire che praticano la medicina antroposofica ritengono veramen- i presupposti teorici della disciplina Y sono veri e che per- te che nella pertosse la somministrazione di Pertudoron tanto la disciplina Y deve essere considerata una discipli- Weleda e di Cuprum Aceticum D3 temperi l’azione del cor- na scientifica”. Non occorre molto per accorgersi che po astrale, che in questa malattia “resta attaccato al cor- questo argomento è, in effetti, un classico errore logico; po provocando lo spasmo della glottide”. Chiunque voglia esso, infatti, rappresenta un esempio tipico della cosiddet- riflettere sulle affermazioni contenute nei manuali delle me- ta ‘fallacia dell’affermazione del conseguente’. dicine alternative può facilmente costatare come le argo- Per rendere evidente la stortura del ragionamento dei di- mentazioni siano svolte percorrendo un circolo vizioso: gli fensori delle medicine alternative sarà sufficiente porta- effetti terapeutici vengono addotti come prova delle teo- re un esempio del loro modo di argomentare: rie e le teorie vengono poi addotte per spiegare gli effet- ti terapeutici. - Samuel Hahnemann ha affermato che le malattie sono La dimostrazione di un effetto terapeutico, invece, non provocate dall’alterazione di una forza misteriosa – l’e- può in alcun modo costituire la prova di una dottrina me- nergia vitale – che pervade tutto l’organismo; dica. Affinché una teoria medica possa essere provata è - Hahnemann ha affermato che in una certa specifica indispensabile che essa sia provabile, cioè che i concetti malattia la somministrazione di un certo medicamento e gli eventi di cui essa parla siano effettivamente sottopo- estremamente diluito corregge l’alterazione dell’energia nibili ad autentici controlli empirici e possano essere de- vitale e provoca la guarigione dalla malattia; moliti sotto i colpi della critica sperimentale*. - in un certo numero di pazienti affetti da quella specifi- Ora, mentre alcune delle nove medicine alternative di- ca malattia la somministrazione di quel medicamento è sta- chiarate dalla FNOMCeO sono semplici pra- ta seguita dalla guarigione; tiche empiriche, altre sono vere e proprie dottrine medi- - quindi quel medicamento è efficace nel curare quella ma- che basate su specifici presupposti fisiologici e patologi- lattia; ci. L’agopuntura tradizionale cinese, l’omeopatia nelle - quindi effettivamente quel medicamento corregge l’al- sue numerose varianti, l’omotossicologia, la medicina terazione dell’energia vitale; ayurvedica, la medicina antroposofica sono tutte dottrine - quindi l’energia vitale effettivamente esiste. fondate su concetti e su entità non controllabili operativa- A questo punto tutti possono vedere come gli argo- menti di coloro che ritengono di poter provare la verità del- * A questo proposito Marcello Pera ha scritto: “Mi interessa piut- le teorie delle medicine alternative sulla base dei loro ef- tosto sottolineare il punto centrale in discussione: una teoria è giu- fetti terapeutici siano fallaci. Come “la guarigione del dicata scientifica e una pratica attendibile, solo se questa è figlia di quella e quella rispetta il requisito dell’obiettività delle prove. (...) paziente non prova la correttezza della diagnosi”, così Non è di alcun interesse, se non storico, sociologico o simile, sape- l’osservazione di un effetto positivo dopo una manovra te- re che la medicina cinese ha millenni di vita; anche la magia e l’a- strologia li hanno avuti eppure sono state abbandonate a favore di rapeutica, anche se venisse effettivamente dimostrato in un’altra tradizione di ricerca. È invece di sommo interesse sapere se un numero adeguato di casi opportunamente randomizza- questa medicina si proponga lo scopo di produrre asserzioni control- labili con prove rigorose e usi il metodo che ne consegue o piutto- ti, può provare soltanto che quella manovra terapeutica è sto persegua lo scopo di associare una pratica o un trattamento del efficace in una certa malattia ma non dice assolutamente corpo ad una filosofia della vita. Nel secondo caso dovremmo con- cludere che essa è pseudo-scientifica; nel primo che è una scienza nulla sulla natura del processo morboso stesso e sui mec- genuina”. 202
Giovanni Federspil - Roberto Vettor mente, come la forza vitale, i miasmi, la psora, il corpo ete- consideriamo quei fabbricanti di castelli in aria, ciascuno reo, il corpo astrale, lo Yang e lo Yin, i meridiani, il pra- dei quali costruisce a sé un mondo del proprio pensiero e na, l’energia universale, ecc. Queste dottrine, quindi, non lo abita tranquillamente escludendone tutti gli altri, (...) at- potendo essere falsificate non possono entrare a far par- tenderemo con pazienza, date le contraddizioni delle lo- te delle scienze empiriche. Nel loro stato attuale esse so- ro visioni, che questi signori abbiano finito di sognare”. no soltanto inestricabili pasticci linguistici derivati da tradizioni popolari, da credenze fantastiche, da cattive Bibliografia teorie metafisiche*. - AAVV. Altra medicina: pratica complementare o alternativa alla Il Documento di Terni della FNOMCeO sembra igno- medicina? In: Atti Riunione di Studio del Consiglio Nazionale della FNOMCeO. Roma: Editore FNOMCeO, 1996. rare tutta questa problematica epistemologica e con spen- - AAVV. La professione medica e le medicine non convenzionali: sierata disinvoltura ha dichiarato dottrine e rischi ed opportunità. In: Atti del Convegno Nazionale della pratiche totalmente prive di contenuto scientifico come l’o- FNOMCeO. Roma: Editore FNOMCeO, 2002. meopatia, la medicina ayurvedica, la medicina antroposo- - Antiseri D. Prova di una teoria ed educazione al riconoscimento dell’errore. Medicina nei Secoli 1976; 2: 307-64. fica e la medicina tradizionale cinese. - Antiseri D. Trattato di metodologia delle scienze sociali. Torino: La medicina scientifica moderna si è costituita, attraver- UTET Libreria, 1996. so un lungo e faticoso processo, come un’autentica scien- - Antiseri D, Federspil G, Scandellari C. Epistemologia, clinica me- za naturale ormai strettamente legata alla fisica, alla chi- dica e la questione delle medicine alternative. Soveria Mannelli: Rubbettino, 2003. mica e al pensiero biologico generale. I nomi di Vesalio, - Ardigò R. La psicologia come scienza positiva. In: Opere filoso- di Harvey, di Morgagni, di Pasteur, di Koch, di Bernard, fiche di Roberto Ardigò. Volume I. Mantova: Luigi Colli Editore, di Liebig, di Ehrlich, di Banting, di Sherrington, di 1882. Fleming, di Medawar, di Eccles, di Watson e Crick han- - Austoni M. Semeiotica Medica. Padova: Cedam, 1975. no segnato questo cammino. Ora questa medicina rischia - Azzone GF. Biologia e medicina. Tra molecole, informazione e storia. Roma-Bari: Laterza, 1991. di venire mischiata e confusa con una congerie di teorie fantastiche spesso contrastanti fra loro, e di generare co- - Baldini M. Epistemologia contemporanea e clinica medica. Firenze: Città di Vita, 1975. sì una pratica medica informe. - Bott V. Médecine anthroposophique. Un élargissement de l’art de “Chi accetta facilmente una spiegazione – insegnava ai guérir. Editions du Centre Triades, Paris, 1987 (trad. it. “Medicina suoi studenti Augusto Murri – è affetto dalla più terribi- antroposofica”. Palermo: Nuova Ipsa Editore, 2000). le delle malattie dello spirito: la credulità”. Per questa ra- - Bridgman PW. La critica operazionale della scienza. Torino: Bollati Boringhieri, 1969. gione la discussione fra chi sostiene che la medicina de- - Bridgman PW. The logic of modern physics. New York, NY: 1927 ve rispettare le regole osservate da tutte le altre scienze em- (trad. it. “La logica della fisica moderna”. Torino: Bollati piriche e coloro che difendono le più svariate e fantasti- Boringhieri, 1957). che teorie mediche, incontra grandi difficoltà. Di fronte a - Bufalini M. Canoni dei primi più generali fondamenti dell’u- mano sapere. In: “Ricordi di Maurizio Bufalini” pubblicati dal- coloro che credono in questi sistemi teorici non resta, l’avv. Filippo Mariotti. Firenze: Le Monnier, 1876. quindi, che ricordare le parole famose di Immanuel Kant: - Cardarelli A. Lezioni scelte di clinica medica. Napoli: Biblioteca “Se di diversi uomini ciascuno ha il suo mondo proprio, dello Studium, 1920. è da supporre che essi sognino. Su questa base se noi - Carrel A. Medicina ufficiale e medicine eretiche. Milano: Bompiani, 1950. - Cassoli P. I guaritori. I protagonisti dell’altra medicina. Milano: * Alcuni esempi possono mostrare meglio di molti discorsi il tipo Armenia Editore, 1983. di asserzioni che costituiscono le teorie di molte medicine alterna- tive: - Comitato Nazionale di Bioetica. Scopi, limiti e rischi della me- a) “Obbligandolo a trasformare una sostanza estranea, noi chiedia- dicina. Roma: Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria del- mo all’organismo un lavoro; e così suscitiamo in lui reazioni che, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, 2001. se la scelta del farmaco è corretta, avranno la possibilità di ristabi- - Crocella C. Le medicine non convenzionali. Roma: Quaderni di lire l’armonia tra i suoi elementi costitutivi - corpo fisico, corpo ete- Documentazione, Camera dei Deputati, 1991. rico corpo astrale e Io - cioè di guarirlo” (Bott). b) Le affezioni tumorali sono innegabilmente dovute ad una inten- - Eisenberg DM, Davis RB, Ettner SL, et al. Trends in alternative sificazione dei processi di moltiplicazione. Nel cancro ci troviamo medicine use in the United States 1990-1997: results of a Follow- in presenza di un processo lunare I scatenato che il II non è capace up National Survey. JAMA 1998; 280: 1569-75. di controllare o limitare. (...) Le leucemie sono processi simili, ma includono in più un fattore Saturno II (Bott). - Federspil G. I fondamenti del metodo in medicina clinica e spe- c) “Le piante toniche sono atte a ricostituire i tessuti, ad accresce- rimentale. Padova: Piccin, 1980. re la vitalità, ad aumentare i fluidi vitali” (Lad e Frawley). - Federspil G. Medicina alternativa. (voce) Enciclopedia Medica d) “Secondo l’ayurveda le piante possiedono l’energia che costitui- Italiana. Aggiornamento. Volume 1. Firenze: USES, 1991. sce l’essenza della mente e del sistema nervoso, che è l’ambrosia del- l’immortalità e che costituisce l’essenza del sistema nervoso, il - Federspil G. L’oggettività nella scienza. In: Brena GL, ed. principio per cui assimiliamo i cibi, le impressioni e le esperienze” L’oggettività in filosofia e nella scienza. Padova: Cleup Editore, (Lad e Frawley). 2002. 203
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Per la corrispondenza: Prof. Giovanni Federspil, Cattedra di Medicina Interna, Clinica Medica 3, Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche, Università degli Studi, Via Giustiniani 2, 35128 Padova. E-mail: giovanni.federspil@unipd.it 204
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