L'ALTRA VISITA QUINDICI - Unibo
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CRONACA POLITICA SOCIALE Pedoni e ciclisti, le vittime Elezioni: e se le Due Torri I disabili e il sesso, un diritto delle strade bolognesi cambiassero colore? spesso precluso QUINDICI ANNO 1 N 4 | 1 FEBBRAIO 2018 L’ALTRA VISITA Bologna Arte Mater Supplemento quindicinale di “InCronaca” – giornale del Master in Giornalismo di Bologna
11 SOMMARIO 15 4 Ecco i giovani artisti bolognesi di Imma Baccelliere 8 Resisterà la roccaforte Pd? di Giorgia Tisselli 12 Troppe vittime tra i deboli della strada di Giorgio Zamorani 15 Disabili e sesso di Vittorio Russo 18 Dentro l'azienda Marchesini di Elena Puglisi 21 Oz, la casa degli sport alternativi di Irene Moretti 24 Il Cartellone di Quindici 18 Direttore Responsabile: Giampiero Moscato Edizione a cura di: Roberto Anselmi Desk: Gianluca Cedolin e Albachiara Re 21 Rivista informativa: Quindici ©Copyright 2017 - Supplemento quindicinale di “InCronaca” Giornale del Master in Giornalismo dell’Università di Bologna Pubblicazione registrata al Tribunale di Bologna in data 15/12/2016 numero 8446 via Azzo Gardino, 23 - 40122 Bologna Numero telefonico. 051 2092200 E-mail: red.incronaca@gmail.com Sito Web: www.incronaca.unibo.it In copertina: "Il chiasmo degli sguardi" performance di Marzia Avallone
La foto di QUINDICI A due anni dalla morte di Giulio Regeni ancora si cercano i responsabili. Bologna è tra le città che si sono mobilitate per ricordare il ricercatore. Alle 19.41, ora in cui è stato visto per l'ultima volta, una fiaccolata silenziosa s'è mossa per le vie del centro fino a piazza Verdi. (FOTO di Simone Fontana). Quindici - 3
(FOTO) di Imma Baccelliere RITRATTI D'ARTISTA C ’è chi mette in scena il proprio corpo, chi la nonna al mare, chi gioca con sassi e palloncini, chi crea installazioni con carta artigianale. Chi usa occhi artificiali o colleziona foto online. Sono i giovani della nuova scena artistica cittadina, bolognesi per nascita o adozione, che oggi costruiscono la loro immagine più su Instagram che nei musei. Hanno (quasi) tutti le stesse radici, ancorate in quell’Accademia che è una delle più antiche d’Italia. Sono artisti per vocazione ma magazzinieri, baristi, assistenti per necessità. Perché con l’arte nel 2018 non si mangia. Non per questi sei ragazzi, che sull’arte provano a costruire le loro vite e la loro professione. Ecco le loro storie.
C on la nonna ad continuare a costruire attraverso Arte Fiera. Giuseppe le sue installazioni, perché questo Anthony Di Martino, è il modo con cui riesce meglio a classe ’95, è partito parlare di sé e della sua generazione dalla sua terra barocca, che lui definisce “paradossale”: Ragusa, accompagnato solo dalla «Abbiamo intorno tutto - dice - ma macchina fotografica, gioco non possiamo prenderci in mano M prediletto fin da bambino. A 10 niente». anni il suo obiettivo catturava i volti e gli oggetti quotidiani. Come emoria d'arte. in "Composizione n°2. Omaggio a Carta fatta a mano e Kandinskij", lo scatto vincitore del tessuti sono gli stru- Premio Zucchelli al Talento 2016 menti di lavoro di che verrà esposto ad Artefiera e Tiziana Abretti, ar- che vede in primo piano nonna tista, ma soprattutto mamma, di 35 Graziella. Se i colori e i volti sono anni. Dal Giappone alla Norvegia, quelli della sua infanzia, diversa dalla Francia alla Sardegna, in ogni è la consapevolezza con cui li ha luogo in cui ha lavorato, ha cercato ritratti. Dalla citazione al pittore un contatto con la terra che la ospi- russo, puramente ironica, riferita tava. «Nella mia arte cerco sempre alla fantasia del vestito svolazzante di creare un connubio o una so- (FOTO) della signora Graziella, al mare, vrapposizione tra la tradizione del che non è quello di una cartolina, luogo e la memoria degli abitanti». dice. Quello che cerca Giuseppe è Un tronco di legno, le cozze, gli abi- un’immagine che sia veritiera e non ti delle donne del paese, per Tiziana artificiale «Voglio che tra me e il l’importante è preservare sempre la fruitore si crei un rapporto intimo memoria degli oggetti e lasciare par- e trasparente. Altrimenti non lare i materiali. «Mi ispiro a quello regalerei mai l’immagine di un mio che dice il tessuto, alle sue forme. familiare. Mi metterei a fotografare Non cerco di rappresentare qual- C il mare senza Graziella». cosa, esprimo solo il mio sentire». Nella pagina affianco: Gianni D'Urso Ma l'arte non le basta per crescere In questa pagina: Davide Trabucco ome alzare un sasso un figlio, così ora lavorerà come as- Nella pagina seguente: Tiziana Abretti con un palloncino. A sistente alla didattica all’Accademia pochi passi da Giuseppe, anche Gianni D’Urso, 29 in cui lei stessa ha studiato quando, giovanissima, ha lasciato Parma. «È Tiziana Abretti: anni, pugliese, esporrà ad Artefiera i suoi "Esercizi", tragico - risponde - che ancora oggi molti credano che fare l’artista non «Non conosco installazioni che simulano azioni impossibili tra oggetti naturali sia un lavoro. Non conosco nessun giovane capace di mantenersi solo nessun giovane S e artificiali, come quella del con la sua arte». palloncino che cerca di sollevare un capace di sasso. «Queste opere sono per me acralità profana. delle metafore che si riferiscono alla Marzia Avallone, 32 anni, mantenersi solo difficoltà del giovane artista, sempre performer e artista “visce- in bilico tra la voglia di realizzarsi e la paura del fallimento. Con questi rale”. Nata in un paesino di 3mila abitanti dell’entroter- con la sua arte» lavori esorcizzo il mio timore di ra lucano, è stata affascinata fin da non farcela». Gianni di esercizi piccola dai rituali religiosi della sua impossibili ne ha già superati molti terra. «Viggiano, dove sono cresciu- da quando una sera di inverno ta, è il paese della Madonna nera. davanti al museo Tate modern Ho visto persone piangere scalze di Londra ha capito che fare arte nelle processioni. Un fenomeno che era per lui una necessità a cui non mi ha incuriosito fin da bambina e poteva più rinunciare. Dopo la che ora influenza la mia arte». Da laurea, sogna ora uno studio tutto qui, lo scorso aprile, la sua prima suo, ha iniziato a creare fin da performance bolognese "in Carni quando da bambino costruiva le Sancti", dove Marzia legata ad un statuette del presepe o le barche con palo reinterpretava il martirio di gli attrezzi da lavoro del nonno. La San Sebastiano. Intorno a sé, santini pittura l’ha abbandonata presto, per di cinque donne martiri, santa Giu- Quindici - 5
lia, santa Barbara, sant’Agata, san- drato - formato scelto per renderne Marzia ta Lucia e santa Rosalia. Tutte con il suo volto e con il suo corpo. «La più semplice la condivisione online - possono convivere il Duomo di Avallone: mia arte non può fare a meno del corpo, presente in ogni cosa che fac- Milano e un cacciabombardiere, la Venere di Botticelli e Anita Ekberg. «Spero che con cio». Nelle sue performance, uniche e irripetibili, Marzia vuole guardare Ad unirli una semplice diagonale. Ora il progetto, che era partito come la mia arte la il suo pubblico negli occhi. «Nelle raffigurazioni sacre, i santi guarda- un archivio di immagini, ha su In- stagram più di sedicimila followers gente possa no in alto. Io ritorno ad uno sguar- e un motto: le forme non sono di O do frontale, perché spero che con la nessuno. recuperare il mia arte la gente possa recuperare il dialogo a tu per tu e non guarda- cchi di zaffiro. dialogo a tu re solo verso l’altrove». Con questo obiettivo, l’artista cercherà di girare Anche Irene Fenara, bolognese di 27 anni, per tu» l’Italia riproponendo il suo san Se- bastiano in modi diversi. «Ma nel è una delle borsiste del Collegio Venturo- weekend torno sempre qua a fare la li. Lavora soprattutto con le foto- barista, altrimenti a fine mese non grafie, ma di un tipo molto parti- I ci arrivo». colare. Come quelle prodotte dalle lenti di zaffiro delle telecamere di mmagini conformi. sorveglianza. «Ciò che mi interessa Davide Trabucco, trentenne sono i dispositivi che acquisiscono bolognese studente di Archi- immagini, anche se non creati per tettura, ha capito che l’arte uno scopo estetico o artistico. Mi sarebbe stato il suo mestiere potrebbero interessare anche quelle dopo aver vinto il bando del Col- degli autovelox». Nella sua arte si legio Venturoli, fondazione privata vede così il mondo con gli occhi di che sostiene sei giovani artisti nati una macchina. E di ogni macchina a Bologna. «Ho letto questo bando che utilizza, Irene cerca il limite o sulla bacheca della facoltà. È rima- l’errore nascosto da poter sfruttare. sto affisso pochissimo, ma il tempo «Più la società progredisce svilup- giusto per incuriosirmi. Per me è pando prodotti sempre nuovi e di- stato un segnale». La filosofia di Da- versi, più è facile manometterli. La vide è che nel mondo ci sono troppe tecnologia è meno sicura di quello immagini, per questo tanto vale riu- che si pensa». Basta un codice stan- tilizzare quelle già esistenti. Questo dard e le immagini dei nostri uffici, è lo spirito di uno dei suoi progetti, delle nostre macchine, del nido di "Conformi". Una serie di fotografie fronte casa possono finire anche tra create dal collage di due immagini le mani di una curiosa artista emer- tra loro diverse. Nello stesso qua- gente. Quindici - 6
Giuseppe Anthony Di Martino Gianni D'Urso Tiziana Abretti "Composizione n°2. Omaggio a Kandinskij" "Esercizio n°2" "Alvik" Marzia Avallone Irene Fenara Davide Trabucco Performance "in Carne Sancti" Dal libro "Who needs ice when you have sapphi- Dalla serie "Confòrmi" re crystal lenses"
Politica Verrà espugnata la roccaforte del Pd? Definiti i nomi che si contenderanno i collegi uninominali e plurinominali alla Camera e al Senato. Ecco le voci dei protagonisti a cui abbiamo chiesto cosa ne sarà di Bologna di Giorgia Tisselli Bologna si prepara alle prossime elezioni. La "terra rossa" per defini- zione vedrà per la prima volta scontrarsi due diverse idee di sinistra. Le ultime vicende del Partito Democratico hanno allargato la spaccatura con Liberi e Uguali. Dalla sfida tra Casini, in versione alleato Dem, e il grande ex, Vasco Errani, fino alle dichiarazioni di Prodi a favore dei democratici sono tante le questioni in campo. Le divisioni a sinistra rischieranno davvero di consegnare il testimone ai rivali di sempre o ai nuovi sfidanti? Quanto spazio c'è alla sinistra del Pd? Quale idea di progressismo vincerà? Come si sveglierà la città il 5 di marzo lo sceglie- ranno gli elettori Quindici - 8
Marco Lombardo, Pd Galeazzo Bignami, FI «NON POSSIAMO CONSIDERARE I TERRITORI «SICUREZZA, MENO TASSE E BUROCRAZIA: COME BACINI DI VOTO ETERNI» LA NOSTRA RICETTA PER VINCERE» Marco Lombardo, assessore bolognese al lavoro, Galeazzo Bignami, consi- le divisioni a sinistra favoriranno altri partiti? gliere regionale candidato «Da sempre favoriscono la destra. È la storia che alla Camera, le divisioni ce lo insegna. Non possiamo considerare oggi i a sinistra favoriranno gli territori come delle roccaforti, dei bacini di voto altri partiti? che hanno votato in un certo modo e quindi lo fa- «Li favoriranno sotto due ranno sempre alla stessa maniera. Vero è che qui punti di vista. In primis, i c’è un radicamento molto più forte. Sono convinto movimenti correndo sepa- che questo sia uno dei motivi per cui le persone ratamente sono penalizza- daranno credibilità ai candidati dei nostri collegi». ti. Inoltre, l'elettorato oggi Quali sono i temi su cui vi concentrerete in que- ritiene che il Pd non sia più sta campagna elettorale? un interlocutore affidabile: «Radicamento territoriale, conoscenza del territo- sta dimostrando criticità rio, passione, umiltà e impegno. La lotta contro le profonde, con disillusione povertà, le disuguaglianze e soprattutto la disoccu- del'elettorato tradizionalmente più legato a loro». pazione giovanile, specie al sud, che evidentemen- Quali sono i temi su cui vi concentrerete in questa te non ha trovato nei governi degli ultimi anni una campagna elettorale? risposta efficace». «Abbattimento delle tasse, delle burocrazie, maggiore E i punti di forza dei vostri candidati? sicurezza per i cittadini, contrasto a fenomeni come «Le candidature espresse dal Partito Democratico l'immigrazione clandestina e problemi occupaziona- a Bologna sono di assoluto rilievo. Abbiamo parla- li. Diversa, inoltre, dovrà essere la relazione con l’U- mentari uscenti come Andrea De Maria, Gianluca nione Europea: deve rappresentare una risposta per Benamati, nuove proposte come il segretario della l'Italia e gli italiani e non un ostacolo alla crescita». federazione provinciale Francesco Critelli o l’ex as- E i punti di forza dei vostri candidati? sessore nonché leader della minoranza Luca Rizzo «La competenza. Sono tutti profili nazionali in larga Nervo, candidature femminili forti come quelle di parte già impegnati in azioni di governo. L’ex mini- Sandra Zampa e Francesca Puglisi. Tutte persona- stro Nunzia De Girolamo, Micaela Biancofiore, Anna lità già impegnate a fare campagna elettorale sui Maria Bernini, già ministro delle politiche comunita- territori». rie, che costituisce la miglior sintesi di questa com- La governabilità sarà garantita con questa nuova petenza e territorialità di cui siamo interpreti. In più legge elettorale? c’è Vittorio Sgarbi capolista a Ferrara-Modena, che «È difficile da prevedere il voto del 4 marzo. Un non credo abbia bisogno di presentazioni». dato, di certo, sarà preoccupante: si chiamerà La governabilità sarà garantita con questa nuova astensionismo. È possibile che non esca un vin- legge elettorale? citore dalla competizione elettorale e questo può «Non è una legge elettorale che la garantisce, ma il aprire nuovi scenari». voto degli elettori. Prima ancora di una valutazione Quanto inciderà il risultato ottenuto nei collegi sul Rosatellum bis ritengo essenziale richiamare l'at- bolognesi su quello nazionale? tenzione sulla necessità degli italiani di premiare uno «Il risultato di Bologna darà l’idea di un centro dei tre poli. In questo momento credo che il centro sinistra radicato a livello locale: un punto impor- destra, come dicono i sondaggi e gli ultimi esiti elet- tante rispetto al panorama che si potrebbe aprire torali, sia il più attendibile in questi termini». dopo il voto». Quanto inciderà il risultato ottenuto nei collegi Cambierà qualcosa a li- bolognesi su quello nazionale? vello territoriale dopo «Se dovessimo vincere a Bologna, in uno o più colle- le elezioni del 4 marzo? gi, sarebbe un evidente sintomo della decadenza del- «Noi non dobbiamo par- la sinistra e verosimilmente annuncerebbe un risul- lare di partito in questo tato travolgente a livello nazionale nel centro destra». momento, ma ai citta- Cambierà qualcosa a livello territoriale dopo le dini. Dopo il 4 marzo elezioni del 4 marzo? tutti i discorsi relativi a «Può esserci un terremoto. Se a Bologna e provincia Critelli segretario pro- il Pd perdesse anche solo uno dei collegi uninomi- vinciale o parlamentare nali, si potrebbe aprire la strada alla vittoria sia in verranno affrontati». Regione nel 2019 che in Comune nel 2021. Quindici - 9
Paolo Maria Veronica, M5S Igor Taruffi, LeU «A BOLOGNA IL PD È UNA SPECIE DI MADONNA «NOI L'UNICA SINISTRA. RENZI E BERLUSCONI ANCHE MIA MADRE NON MI VOTA» NON VOGLIONO UNA MAGGIORANZA NITIDA» Paolo Maria Veronica, comico candidato per la Igor Taruffi, consiglie- prima volta alla Camera, le divisioni a sinistra re regionale di Sinistra favoriranno altri partiti? Italiana, le divisioni a si- «Il movimento troverà sicuramente spazio. Forse nistra favoriranno altri la lista di Grasso potrà avere consenso da quella partiti? sinistra delusa. Non è però un problema del Mo- «Sinceramente non vedo vimento, perché è sempre stato qualcosa di com- divisioni a sinistra. Per pletamente diverso, distaccato sia dalla sinistra che la prima volta si presen- dalla destra. Confluisce di tutto». ta unita in un'unica lista: Quali sono i temi su cui vi concentrerete in que- quella di Liberi e Uguali. sta campagna elettorale? In realtà non esistono coa- «Il movimento si batte per un rinnovamento totale lizioni, ma singole liste che di quello che è ormai un sistema vecchio. Un siste- si presentano alle elezioni ma che inserisce nelle posizioni importanti amici e e sono tutte concorrenti. parenti. Va completamente ristrutturato, demolito. Non vedo come possiamo favorire gli altri». Bisogna ricominciare completamente da capo, so- Quali sono i temi su cui vi concentrerete in questa prattutto rivoluzionare e cambiare la scuola. Quel- campagna elettorale? la dell'obbligo è dell'età della pietra». «Il lavoro, la priorità del Paese in questo momento. E i punti di forza dei vostri candidati? Intendiamo modificare la legislazione introdotta, re- «Ho visto una sfilata di persone eccellenti. Ricerca- cuperare i diritti e contrastare la precarietà che in tori, professori, chirurghi, gente di un livello stra- questi anni è stata incentivata. Un altro è la sanità. In ordinario. Chi ha dato un forte contributo nel ter- Italia un numero sempre crescente di persone rinun- zo mondo, chi alla lotta contro la mafia. Tutti uniti cia alle cure perché non ha la possibilità di pagarle, da questa voglia di cambiare». questo non è accettabile». La governabilità sarà garantita con questa nuova E i punti di forza dei vostri candidati? legge elettorale? «Sui collegi bolognesi abbiamo candidature di alto «Questo è un vero terno al lotto. Con la legge at- livello. Vasco Errani rappresenta la migliore tradi- tuale il Movimento dovrebbe fare un exploit incre- zione del riformismo e pragmatismo emiliano. La dibile per ottenere la governabilità. Ne sarei felice, candidata all’uninominale di Bologna Anna Falcone ma realisticamente non saprei. Probabilmente si è stata impegnata nella battaglia del referendum per cercheranno degli interlocutori». la difesa della costituzione. L'ex docente Paola Bono- Quanto inciderà il risultato ottenuto nei collegi ra, da sempre vicina al mondo della sinistra bologne- bolognesi su quello nazionale? se, competente anche sull'urbanistica». «Inciderà moltissimo. Bologna, lo sappiamo, è la La governabilità sarà garantita con questa nuova roccaforte del Pd, della sinistra, per cui non c'è legge elettorale? niente da fare. Anche mia madre non mi vota, per «Il vero scopo di questa legge è quello di impedire la quanto mi voglia bene. Per loro la sinistra è una formazione di una maggioranza nitida dopo le ele- specie di Madonna, è un credo che difficilmente si zioni. Questo è stato l'obiettivo che hanno condiviso riesce a superare. C'è sempre stata questa passio- il Pd di Renzi e Berlusconi. Una sinistra forte sareb- ne per il partito. La grande delusione degli elettori be il vero antidoto alle larghe intese». porterà però molti a votare le liste di Grasso. Si ren- Quanto inciderà il risultato ottenuto nei collegi dono conto che il Pd è diventato la nuova Dc. Con i bolognesi su quello nazionale? 5 stelle c'è un rapporto di «Penso che in Emilia-Romagna si stia giocando una astio da parte degli adep- partita molto chiara. Da un lato ci sono Errani e ti, è quasi intrinseco nel Guerra, dall'altro ci sono Casini e Lorenzin. Se ri- loro dna». usciremo a dimostrare che gli elettori della Regione Cambierà qualcosa a li- non intendono rassegnarsi a morire democristiani, vello territoriale dopo forse avremo dato un segnale importante». le elezioni del 4 marzo? Cambierà qualcosa a livello territoriale dopo le «Nel momento in cui ci elezioni del 4 marzo? sarà un buon risultato, «Sono mesi che stiamo cercando di dare corpo a un vorrà dire che sarà avve- progetto politico di sinistra per la Regione e conti- nuta una piccola rivolu- nueremo a farlo. Se i cittadini ci dimostreranno la zione». loro fiducia potremmo farlo ancora più spinto». Quindici - 10
Bologna Mazzini CAMERA San Giovanni in Persiceto • Centrosinistra – Andrea de Maria • Centrosinistra – Francesco Critelli UNINOMINALI • Centrodestra – Paola Scarano • Centrodestra – Giuseppe Vicinelli • M5S – Alessandra Carbonaro • M5S – Davide de Matteis COLLEGI • LEU – Anna Falcone • LEU – Marco Macciantelli Bologna Casalecchio Imola • Centrosinistra – Gianluca Benamati • Centrosinistra – Serse Soverini • Centrodestra – Eugenia Roccella • Centrodestra – Simonetta Mingazzini • M5S – Paolo Maria Veronica • M5S – Claudio Frati • LEU – Paola Bonora • LEU – Paola Lanzon • Carla Cantone • Nunzia De Girolamo • Luca Rizzo Nervo • Galeazzo Bignami PLURINOMINALE • Giuditta Pini • Erica Seta • Benedetto Zacchiroli • Giuseppe Vicinelli • Matteo Dall'Osso • Alessandra Carbonaro • Davide De Matteis • Valentina Ferretti • Gianni Tonelli • Pier Luigi Bersani • Paola Scarano • Cecilia Maria Guerra • Luciano Baccilieri • Giovanni Paglia • Elisabetta Giberti • Paola Bonora Bologna SENATO COLLEGIO • • Centrosinistra – Pier Ferdinando Casini Centrodestra – Elisabetta Brunelli UNINOMINALE • M5S – Michela Montevecchi • LEU – Vasco Errani • Daniele Manca • Anna Maria Bernini • Teresa Bellanova • Luigi Amicone • Ernesto Carbone • Cristina Coletti • Francea Puglisi PLURINOMINALE • Fabrizio Ragni • Michela Montevecchi • Marco Croatti • Elisa Bulgarelli • Davide Brunelli • Vasco Errani • Lucia Borgonzoni • Maria Baredi • Maurizio Campari • Ignazio Belfiore • Maria Marabini • Eulalia Grillo • Roberto Biondi Quindici - 11
Cronaca Inizio anno tragico per i pedoni, polemiche sulle parole dell'assessore Gli utenti deboli vittime della città distratta Smartphone, cuffie e fretta tra i nuovi pericoli della strada. Calano incidenti mortali tra veicoli, ma per chi si muove a piedi è stato un gennaio nero di Giorgio Zamorani Il bilancio degli incidenti nella zona metropolitana sono stati infatti otto i morti sulle strade, quaranta- di Bologna rivela un inizio 2018 drammatico. Solo tré fino a giugno con una media di 7,16 vittime al nel mese di gennaio si contano sette vittime della mese. In particolare è in calo il numero di incidenti strada. A preoccupare particolarmente è il numero mortali tra veicoli: trentuno nel primo semestre del di morti considerati utenti deboli (ciclisti e pedo- 2017 con una media di 5,16, mentre sono tre le vit- ni): sono infatti quattro i pedoni che hanno perso time del 2018. A morire di più sono sono però istati la vita nei primi trenta giorni dell’anno. Una donna i pedoni: dieci tra gennaio e giugno 2017 con una di 49 anni e tre anziani di 79, 81 e 76, quasi tutti media di circa tre morti ogni due mesi, cifra pur- investiti vicino alle strisce pedonali. Confrontan- troppo già superata in un mese solo. Le polemiche do i numeri di questo gennaio con i dati raccolti sull’argomento sono state accese dalla provocazio- dall’Osservatorio dell’incidentalità stradale della ne dell’assessore alla Mobilità Irene Priolo, che ha Città metropolitana di Bologna nei primi sei mesi denunciato la piaga della distrazione dovuta all’uso del 2017, si notano le due facce della medaglia dello dei telefoni cellulari. Sono state molto enfatizzate le stato delle strade bolognesi. Da un lato il leggero critiche alla costante disattenzione degli utenti de- calo dei morti totali, dall'altro l'aumento delle vitti- boli che vivono la strada con lo sguardo chino sullo me tra gli utenti deboli, appunto. Nel gennaio 2017 schermo dello smartphone. Ormai questa è la re- Quindici - 12
altà dei giorni nostri: è rarissimo girare per strada senza veder persone con le cuffie nelle orecchie e l’attenzione rivolta al telefonino. Ma non è questa la principale causa degli incidenti, considerando so- prattutto che gli utenti più colpiti sono gli anziani. Sul tema della situazione delle strade abbiamo sen- tito l’ex assessore e ora consigliere comunale, An- drea Colombo che aveva fatto della tutela di pedoni e ciclisti una sua crociata: «Le statistiche parlano chiaro, sono tutte coerenti nell’indicare tre cause: la guida distratta per smartphone, le violazioni dei limiti di velocità e il mancato rispetto delle prece- denze. Ad affermarlo sono polizia stradale, Istat e Aci (Automobile club d’Italia). Bisogna intervenire su queste cause principali, lo dico con grande chia- rezza: tutte le violazioni devono essere multate a prescindere che siano commesse da automobili, ci- clomotori, ciclisti o pedoni». Colombo ha poi com- Andrea Colombo, ex assessore alla Mobilità e ai Trasporti mentato le polemiche degli ultimi giorni sulle paro- le di Priolo e su quelle del sindaco Merola che si era «Purtroppo stanno aumentando gli scagliato contro le "bici selvagge": «I dati oggettivi ci dicono che, per fortuna, stanno diminuendo gli incidenti che vedono coinvolti cicli- incidenti mortali fra vetture e fra vetture e ciclo- motori, mentre purtroppo sono in aumento quelli sti e pedoni» dice Andrea Colombo, che vedono coinvolti i ciclisti e i pedoni. Bisogna ex assessore alla Mobilità agire sui comportamenti più pericolosi di cui pe- doni e ciclisti sono vittime irresponsabili. A Bolo- la prevenzione e sulla repressione. Campagne infor- gna siamo entrati in un dibattito sia sulla sicurezza mative che richiamino tutti al rispetto delle regole e stradale sia sull’educare i pedoni e i ciclisti distratti facciano conoscere questi dati statistici. Prevenzio- e sul togliere gli autovelox. Ma Aci stima che tre su ne vuole dire fare interventi strutturali nelle strade quattro incidenti sono causati da distrazione alla per renderle più sicure, per esempio creando stri- guida. Aggiungo che usare il telefonino alla guida è sce pedonali con dei dossi. Repressione vuole dire una violazione del codice della strada mentre a pie- attenzione maggiore dei vigili sul mancato rispetto di è imprudente ma non vietato, c’è una sostanziale delle regole, per esempio le violazioni di preceden- differenza». Colombo ha concluso spiegando quale za. È una trasgressione continua, ma viene multata sia secondo lui la strada da seguire per migliorare la rarissimamente. L’educazione stradale viene già af- situazione: «Io credo che ci sia bisogno di agire sul- frontata, è necessario che la politica dia messaggi Quindici - 13
cause degli incidenti stradali. Siamo oggettivamen- te di fronte all’incremento del numero dei morti ma le risposte che vengono date sono vaghe. I compor- tamenti pericolosi che provocano gli incidenti sono dati e chiari: violazione dei limiti di velocità, man- cato rispetto di rallentamento in prossimità delle strisce pedonali e utilizzo dei telefonini. La colpe- volizzazione delle vittime serve solo a non sconten- tare nessuno». Ha proseguito sulle possibili soluzioni: «Per risol- vere questa tragica situazione servirebbe, nel lungo periodo, una forte politica di cambiamento della mobilità mentre al momento questi temi vengono continuamente rimandati. Sarebbe molto impor- tante disincentivare l’utilizzo del mezzo privato per brevi tratti di strada (sotto i 5 chilometri), evitan- do di prendere la propria macchina, preferendole i mezzi pubblici o le biciclette. Mentre nell’immedia- to bisognerebbe far rispettare il codice della strada che, per quanto non sia perfetto e da rinnovare, è giusti, nel senso di coerenti con quelli che i dati og- gettivi ci dicono. Ad esempio, la campagna contro i pedoni e i ciclisti selvaggi è pericolosa, diseducativa «Sarebbe molto importante disin- e insinua un’idea sbagliata sugli incidenti». centivare l'utilizzo del mezzo privato Alice Fanti, del comitato di SalvaCiclisti Bologna, dopo aver specificato di non voler attaccare la Prio- sotto i cinque chilometri, favorendo lo, consapevole dell’enfatizzazione dei media sulle sue dichiarazioni, ha chiarito i reali timori: «Siamo l'utilizzo di autobus o biciclette» preoccupati non dall’accusa agli utenti deboli ma Alice Fanti di SalvaiCiclisti dall’assenza di presa di posizione nel citare le vere estremamente chiaro». Stessa linea tenuta da Paola Forte, di Bologna Pedo- nale che ha aggiunto come sia la frenesia della città ad aver aggravato la condizione delle strade: «In ge- nerale è cambiato il ritmo della città, bisogna ripor- tare i cittadini a muoversi in strada consapevoli che sia uno spazio condiviso. Bisogna richiamare tutti alle proprie responsabilità, le quali ovviamente cre- scono al crescere della pericolosità in caso di impat- to. Ci si deve rendere conto che più un mezzo è pe- sante e più è pericoloso e necessita di una maggiore attenzione. Gli incidenti stanno aumentando ma le strade sono sempre quelle, a cambiare è l’approccio degli utenti su di esse, la città è diventata nervosa. Sulla strada viene sfogata la rabbia della città. Rab- bia e distrazione sono un mix mortale». La strada è un spazio comune, condiviso da tutti i cittadini. Per ogni utente che la affronta consape- volmente, per educazione o perché informato sulle ultime tragedie o coinvolto più o meno direttamen- te da un evento passato, ce ne sono tanti altri che non pensano che le strade possano essere tanto utili quanto pericolose. La mente umana è portata a “ri- lassarsi” nella routine; questo spinge molti utenti a cui non è mai successo nulla, nonostante comporta- menti irregolari o poco responsabili, a distrarsi e a ripetere atteggiamenti pericolosi. Una cosa è certa: cinque minuti di ritardo o una telefonata in meno non valgono una vita persa. Quindici - 14
Società A Bologna si è concluso il primo corso per operatori sessuali. E ora? L'orgasmo non è disabile Una figura professionale che si muove tra moralismo diffuso e grande richiesta d’aiuto. E al Cassero, intanto, un gruppo affronta la battaglia per l’omodisabilità di Vittorio Russo C i sono genitori che ricorrono alla lata. La conseguenza è un bisogno negato dall’essere prostituzione o, ancor peggio, costretti “imperfetti”, da un aspetto fisico lontano dai canoni a soddisfare personalmente i bisogni dei estetici dominanti e dai pregiudizi. È questo il dramma figli. Un dramma nel dramma». A parlare è della sessualità dei disabili. Fra disabili e con disabili. Anna, che con altre sedici persone nei mesi Un sesso di serie B, quello di persone deboli e impo- scorsi ha seguito, a Bologna, il primo corso in Italia per tenti a colmare quel vuoto, che gli Oeas provano a ri- la formazione di operatori all’emotività, all’affettività dimensionare, aiutando anche i loro familiari, talvolta e alla sessualità dei disabili. Gli Oeas - si chiamano privi di un supporto e di una cultura tali da impedir- così - curano l’intimità dei diversamente abili, i loro ne l’isolamento. L’assistente sessuale è una figura non corpi, mutilati o manomessi da deficit neurologici, ma ancora riconosciuta in Italia, diversamente da quanto pur sempre corpi. Come quelli delle persone normali. accade in altri paesi d’Europa, come la Svizzera e l’Au- In entrambi i casi c’è uno scheletro e un involucro di stria, dove esiste da almeno quindici anni. Nel nostro pelle. In entrambi i casi esistono desideri, sensazioni paese, infatti, il livello normativo è ancora dormiente: fisiche e impulsi erotici da soddisfare. il disegno di legge nazionale firmato dal parlamenta- Eppure, ancora dilagante è l’idea del disabile quale es- re Pd, Sergio Lo Giudice, langue in Senato dall’aprile sere angelico ed eterno bambino senza necessità ses- 2014; la proposta di legge avanzata in Regione Lom- suali. Un’atavica credenza dalla quale pare si affranchi- bardia dai consiglieri del Movimento 5 Stelle lo scorso no in alcuni casi solo i maschi disabili, a scapito delle luglio non ha avuto sorte migliore. femmine, la cui sessualità è, invece, del tutto cancel- «Voglio aiutare i soggetti diversamente abili a speri- Quindici - 15
mentare l’erotismo e la propria sessualità, capendo pri- ma di tutto quale disabilità affligge la persona, se fisica o cognitiva - afferma Anna, fotografa trentaduenne del comune di Venezia - attraverso consigli, sugge- rimenti e, se necessario, anche con la presenza fisica. Ma sono esclusi i rapporti sessuali. Il limite massimo è la masturbazione: non facciamo sesso a pagamento. Noi non siamo escort». L’Oeas non è il sostituto di un partner né una prostituta. Non ci si può improvvisare assistente sessuale: servono sensibilità e empatia, pro- fessionalità e competenze. Da qui, un percorso formativo accanto a psicologi, psi- coterapeuti, sessuologi e specialisti per ottenere una preparazione qualificante, cosa che chi si prostituisce non fa. Inoltre, se chi mercifica il proprio corpo cerca a volte di fidelizzare il cliente, l’obiettivo dell’assisten- Tutte le foto sono di Anna Pierobon te sessuale è l’opposto. L’Oeas deve fare in modo che il disabile possa non aver più bisogno di lui. E il suo indirizzare al meglio le energie intrappolate nel cor- compenso, ancora non quantificato, serve a evitare che po della persona con disabilità». Non sono pochi i gli operatori siano percepiti dai disabili e dalle loro fa- casi di disabili, soprattutto cognitivi, che esternano le miglie come qualcosa di cui potersi servire quando e loro esigenze fisiche in modo disfunzionale, mediante come si vuole. «Quello con i pazienti è un percorso sentimenti di rabbia e aggressività. Il loro corpo, nel- fatto di un numero predefinito di incontri allo scopo la ricerca del piacere, può avere reazioni disparate e di tutelare noi stessi e anche i disabili. Bisogna ovvia- mostrare l’esigenza di altri tipi di pratiche, che vanno re a particolari coinvolgimenti emotivi da parte loro» al di là dei normali rapporti sessuali, della comune pe- tiene a precisare Anna che, come gli altri suoi colleghi netrazione. Il compito dell’operatore è, quindi, aiutare di corso, uomini e donne tra i 25 e i 45 anni, di diverso il disabile nella scoperta di queste nuove vie verso il orientamento sessuale e background, non lavora anco- piacere, nei propri studi o a domicilio. ra da assistente sessuale. È entusiasta Anna nel descrivere il suo futuro mestie- Tutti loro, concluse le duecento ore di formazione in re, anche se preferisce parlare di un «impegno civico» aula, a febbraio inizieranno il tirocinio presso le asso- e non di un lavoro vero e proprio. Soprattutto, la de- ciazioni e le strutture che hanno aderito al progetto. terminata fotografa di matrimoni con un post-laurea «Abbiamo fatto tanta pratica su noi stessi, sul nostro in bioetica, è fiera della sua scelta: «Grazie alla mia corpo e non su persone esterne. Siamo partiti dall’au- formazione e alla mia sensibilità verso ciò che è tabù, to-ascolto e dal training autogeno, fondamentali per ho sempre ritenuto giusto occuparmi di questioni così Lesbiche. Gay. Bisex. Trans. te all’ansia del coming out e alla lotta con- Ma soprattutto disabili. Sono i GLI LGBT SALTANO tro i luoghi comuni sui gay, subivo angherie membri del gruppo Jump, dal per la mia disabilità. Per molti essere disa- 2015 luogo di socializzazione CON "JUMP" bili equivale a essere stupidi. Poi, mi sono e di ritrovo delle persone Lgbt dichiarato e sono diventato più forte». È la con disabilità. Nato all’interno stessa esperienza di Giuseppe Varchetta, 23 del circolo Arcigay Cassero di anni ed evidenti difficoltà motorie. L’attivista Bologna, Jump è l’unica realtà attiva in Italia per il ricono- Lgbt approdato a Bologna dalla provincia napoletana, no- scimento del diritto alla vita indipendente delle persone nostante la sua patologia, è riuscito ad avere una buona vita disabili e omosessuali in merito alla loro affettività e ses- sessuale. Ma esistono persone in condizioni più gravi e per sualità. «Noi di Jump ci supportiamo l’un l’altro, per sentirci le quali Giuseppe ritiene necessario il supporto dell’opera- meno soli. Facendo rete con altri gruppi e associazioni, che tore sessuale. Anche i loro corpi devono conoscere il piace- si occupano sia di disabilità sia di omosessualità, vogliamo re, senza essere percepiti solo come una gabbia di dolore. far capire che anche noi possiamo far sesso» dice Pierlui- Perché la sessualità esiste anche per loro ed è un diritto, che gi, affetto da una malattia neurologia e referente del grup- deve compiersi non per forza col sesso a pagamento o con po. Un “salto” oltre le barriere, i pregiudizi e gli stereotipi, i genitori che soddisfano i figli. «Ma – specifica Giuseppe cause della doppia discriminazione subita dai disabili e del – oltre all’Oeas, serve anche un’adeguata campagna infor- loro isolamento. «Per me, disabile e omosessuale, per molto mativa. Soprattutto, ricordiamoci di non generalizzare: non tempo è stata una sfida quotidiana. Contemporaneamen- tutti i disabili hanno bisogno di assistenza sessuale». Quindici - 16
«Mentre aumentano le richieste d’aiuto dai genitori e dagli stessi disabili, niente cambia in ambito legislativo e associativo» racconta Max Uliveri, fondatore del comita- to Love Giver delicate. È un impegno che so di poter sostenere: c’è tanto bisogno d’aiuto». Proprio le oltre duemila richieste d’aiuto hanno per- messo l’attivazione del corso per operatori sessuali, or- ganizzato e presentato dal comitato Love Giver come una risposta di "disobbedienza civile" al vuoto legisla- tivo esistente in materia. In prima linea Max Ulivieri, fondatore del comitato, affetto da una neuropatia mo- toria-sensitiva. «Mentre aumentano le richieste d’aiu- to e dei genitori e dei disabili stessi, niente cambia in ambito legislativo. Per di più, non ci sono state finora forti prese di posizione da parte delle grandi associa- Difatti, al di là dei discorsi di facciata sulla vita indi- zioni» dice Ulivieri, infastidito dal solo appoggio ver- pendente e le barriere architettoniche da abbattere, bale che le stesse danno al problema. quando si parla di sessualità, specialmente se riferita ai Le grandi associazioni temono che affiancare il loro disabili, vi è ancora ipocrisia e un diffuso moralismo. nome agli Oeas crei scompiglio, impedendo così alle È vero, se ne discute oggi più che in passato, tavole istituzioni di comprendere la reale portata del proble- rotonde e convegni in merito spuntano ormai come ma. «Un vero e proprio circolo vizioso, in cui io posso funghi, ma la sessualità dei disabili, lontana dall’essere solo stuzzicare le autorità. Tutti sappiamo che esiste tematizzata come discorso pubblico, è quasi sempre il problema, ma nessuno lo affronta concretamente». un argomento preso alla lontana. Si parte dall’educa- zione sessuale, che potrebbe anche andar bene come filone, se non fosse che il problema è tutt’altro. «Ses- sualità non significa solo discutere del corpo. Sessua- lità è anche sapere e poter vivere il corpo quale fonte di piacere e libertà, almeno per un po’». È scoraggiato Max: per lui rispetto alla figura dell’Oeas non sembra- no esserci prospettive di riconoscimento: «Già è tanto che ci sia stato il corso. Non è il massimo, ma gli as- sistenti sessuali servono. È un inizio, c’è ancora molto da fare». Non tutti i diversamente abili hanno bisogno dell’Oe- as. Ci sono disabili che sono riusciti ad avere una vita sessuale normale e relazioni stabili. E c’è anche chi si è sposato ed è diventato genitore. Barbara, 35 anni e una tetraparesi spastica, da sei è moglie di Fabio e madre di Damiano. «Quando ho scoperto di essere incinta ho avuto paura, ma non ho mai pensato di far un tor- to a mio figlio, mettendolo al mondo». Si è mamma anche se si è seduti su una sedie a rotelle o con una protesi alla gamba. E si è figli allo stesso modo, anzi con qualcosa in più: la possibilità di non aver paura del diverso e una mag- giore empatia verso il prossimo. Ha fatto questo Bar- bara, donna forte e moglie coraggiosa che ha reso la disabilità il suo punto di forza. Perché la disabilità non è una mancanza, ma una dimensione della diversità, in cui è possibile amare e fare l’amore. Dare la vita. Quindici - 17
Economia Dentro una delle aziende che ha rivoluzionato il mondo del packaging Marchesini Group: noi, roBOt Siamo entrati nello stabilimento dove si producono i macchinari che confezionano farmaci e cosmetici. Da un garage a una fabbrica da 300 milioni. Qui l'intelligenza artificiale è già una realtà di Elena Puglisi U na fila di siringhe scorre sul nastro lavoro a 1200 dipendenti. Seicento di questi si trovano trasportatore, un braccio robotico a Pianoro, quartier generale della produzione, dove le sposta a gruppi di quattro dentro dentro i capannoni le idee delle società farmaceutiche delle confezioni di plastica in cui un prendono vita. È lì che nel 1974 Massimo Marchesini altro robot ha posizionato due aghi progettò, nel suo garage, la prima astucciatrice. sterilizzati. Il nastro continua a scorrere, mentre un Un macchinario rudimentale che è ancora visibile software controlla che ogni confezione sia sigillata. all’ingresso dell’edificio, quasi a ricordare la volontà Un rullo posiziona l’etichetta e spinge avanti la della famiglia stessa nel tenere le redini della società. siringa e i due aghi già incartati verso un blocco Dietro ad ogni singola macchina c'è un progetto ad metallico che li infila in un’apposita scatola. Darco hoc: un team di ingegneri e meccanici studia un pro- De Pietri, dipendente della Marchesini, parla con dotto confezionato su misura che risponda alle esigen- orgoglio di questa macchina che lui stesso definisce ze e alle richieste del cliente. unica: «C’è voluto un anno per realizzare i singoli Dopo questa prima fase, si passa alla costruzione vera pezzi e assemblarli». Questo gigante di tre metri fatto e propria della macchina, passando per le sedi di- di bulloni e ingranaggi è solo una delle centinaia di staccate del Gruppo che producono i singoli pezzi da macchine automatiche per il confezionamento che assemblare poi in quella di Pianoro. Grazie alla loro l’azienda produce e spedisce in tutto il mondo, dando modularità, le linee Marchesini sono in grado di assu- Quindici - 18
Un'eccellenza che il Gruppo Marchesini ha costruito negli anni, diventando una delle big della Packaging valley emiliano-romagnola mere diverse forme geometriche, garantendo sempre la massima flessibilità. Il prodotto finale è indubbia- mente una Ferrari del confezionamento che può ar- rivare a costare fino ad alcuni milioni di euro. Un’ec- cellenza che il Gruppo Marchesini ha costruito negli anni, diventando una delle big della Packaging Valley emiliano-romagnola, affianco alle concorrenti Ima e Gd. «Il lavoro non manca mai qui» confessano un mec- canico, un elettricista e un elettronico riuniti attorno ad una macchina. Sorridenti nelle loro tute da lavoro spiegano che l'imballaggio dei farmaci è un procedi- mento complesso, che richiede molti controlli. Discor- so diverso vale per i cosmetici che necessitano di costi e tempi di produzione inferiori. Un settore in continua trasportatore fino ad arrivare a un braccio meccanico crescita che ha permesso al Gruppo di non sentire il che con un movimento, rapido e ripetitivo, mette il peso della crisi e di aumentare il suo fatturato del 9% tappo e lo avvita. Il flacone scorre avanti nella catena nel 2015, fino a raggiungere i 297 milioni di euro di di montaggio, viene confezionato e inserito nello sca- fatturato a fine 2016. Mentre i dipendenti studiano un tolone, pronto per essere spedito in uno dei 116 Paesi sistema per evitare di interrompere la produzione, la in cui il Gruppo esporta. Questa nuova macchina per macchina lì accanto a loro si aziona e rivela la sua fun- il confezionamento di creme è il risultato dell’ultimo zione.Un contenitore di plastica soffia dentro un fla- investimento del 2017 con l’acquisizione di Dumek, cone un liquido bianco che scorre avanti su un nastro azienda specializzata nel settore cosmetico. Ciò che colpisce l'occhio inesperto, però, è la presen- za di piccoli robot. Veri e propri bracci meccanici che spostano il prodotto da un nastro trasportatore all'al- tro. Ogni movimento è un brevetto e il punto di forza è proprio il meccanismo di “pick and place” che spo- sta l'oggetto lungo tutto il flusso di produzione. L’ado- zione dei robot utilizzati nelle macchine Marchesini risale al 2000 con l’impegno di progettarli, produrli e assemblarli internamente all’azienda. L’obiettivo è quello di proporre ai clienti macchine con soluzioni innovative, in grado di velocizzare la produzione e di rispettare i requisiti del settore farmaceutico. Il presidente Maurizio Marchesini spiega: «La richie- sta di robot nelle macchine è aumentata con gli anni, sono una parte fondamentale e noi ci crediamo mol- to». I robot possono fare qualsiasi cosa, un software gli ordini e questo risponde alle richieste di personalizza- zione e flessibilità dei clienti. Questi piccoli gioielli dell’automazione fanno della Marchesini un’impresa che rispetta le nuove esigenze dell’industria 4.0, un concetto fumoso che ancora spa- venta i lavoratori e i sindacati. Il presidente del grup- po, però, rassicura sul tema: «Non è detto che le cose peggiorino. L’industria 4.0 è un lento divenire e i robot rientrano indubbiamente in questo concetto. Contri- buiranno a ridurre ancora di più la fatica fisica, quindi sarà un problema di formazione per sostituire i lavori Quindici - 19
meccanici con altri più elevati». L’esempio che propo- ne è quello di una macchina che si occupa di realizzare elementi per altre apparecchiature, tra cui anche pezzi di robot. Il lavoratore programma la macchina che poi è perfettamente in grado di lavorare da sola, senza la presenza del dipendente. In caso di malfunzionamen- to, la macchina, tramite un’applicazione, chiama a casa il lavoratore che decide se è il caso di andare sul posto per risolvere il problema. «Questa è una realtà che già esiste e non è regolata da nessun contratto collettivo nazionale, ma io credo che lavorare da casa sia più confortevole che stare fisica- mente in fabbrica». Spiega ancora Maurizio Marche- sini che non smetterà di investire sull’automazione, elemento fondamentale per l’azienda che dà lavoro a molti professionisti. Un'acquisizione verso il futuro La corsa di Marchesini verso l’industria 4.0 ha rare la produzione e prevedere l’usura delle macchine. raggiunto un importante traguardo: è di merco- Basterà disegnare sul monitor un pezzo del- ledì 31 gennaio l’ultima acquisizione del 48% di la macchina per vederlo poco dopo uscire da un SEA Vision, società leader nella creazione di si- grande blocco unico di diversi metri che occu- stemi usati per l’anticontraffazione dei farmaci. pa una stanza intera. L’uso di stampanti laser 3D Un’operazione dal valore di 125 milioni di euro per plastica, per metallo e per materiali compo- che, insieme alla costruzione di una sede a Pia- siti consentirà una maggiore personalizzazione. noro per la nuova divisione cosmetica, pro- Con queste strategie il gruppo Marchesini si spettano un biennio sicuramente redditizio. propone di far lievitare il fatturato di quest'an- Nel quartier generale, inoltre, verrà inaugurato un nuo- no, che supererà i 300 milioni di euro, grazie an- vo capannone interamente dedicato alla stampa 3D. che agli ordini in arrivo soprattutto dall’Euro- Questo reparto ipertecnologico sarà utile per monito- pa, dalla Russia, dalla Cina e dagli Stati Uniti. Quindici - 20
Sport Uno spazio che fa di Bologna la capitale degli sport underground I maghi di Oz Con 7,5mila metri quadrati e oltre 7mila iscritti, l’Eden Park di via Stalingrado è il più gran- de impianto indoor d’Europa per la pratica di bmx, arrampicata e parkour. Qui si allena Asia Lanzi, sedicenne campionessa italiana di skateboard e in odore di Olimpiadi di Irene Moretti S to qui e lo guardo estasiato mentre vola. abusive. Un’intera ala era stata addirittura data alle Perché vola, sai? Su quella bicicletta mio fiamme, i vetri rimasti intatti erano pochissimi e le figlio vola». Lo sguardo di Andrea, 44 anni, tubature - soprattutto quelle in rame - erano state estasiato lo è veramente mentre il figlio, che rubate. In quell’anno, dopo l’ennesimo sgombero, lo non ha nemmeno dieci anni, affronta su spazio fu affidato in comodato d’uso all’associazione una bmx (bicicletta da cross) più grande di lui una Planimetrie Culturali e all’associazione sportiva rampa altissima. E come il piccolo Davide, di bambini dilettantistica Eden, che si occupava solo di parkour. armati di casco e ginocchiere ce ne sono tantissimi. Poi sono arrivati lo skateboard, il ciclocross (bmx), Qualcuno sulla bmx, appunto; altri, invece, impegnati l’arrampicata, attività circensi come trapezio e tessuti a sfrecciare su uno skateboard o a saltare tra gli aerei e i praticanti sono passati dagli ottocento del ostacoli e le piattaforme del parkour: molti degli oltre primo anno ai circa settemila di cui sopra. settemila tesserati di Oz Bologna e del suo gigantesco Solitamente non si fa fatica a riconoscere chi si sta inol- Eden Park sono infatti bambini. Non è stato sempre trando su via Stalingrado per raggiungere questo giar- così, però. Quando il progetto è nato, nel 2012, negli dino dell’Eden degli sport freestyle, spesso con bmx immensi locali della ex Samputensili di via Stalingrado o skateboard alla mano: «La sera qua abbiamo gente regnava il degrado assoluto: 16mila metri quadrati di tutti i tipi: dai “fricchettoni” delle arti circensi alla abbandonati, in balia di razzie, spaccio e occupazioni studentessa che fa yoga. Non siamo i classici calciatori. Quindici - 21
Abbiamo tantissime nicchie che hanno generato tante passioni: qui le passioni si creano ed è questa la cosa bella», dice Calogero “Lillo” Passarello, presidente di Eden S.d. e coordinatore dell’intera area sportiva. Non solo sport, ma anche molte attività tra cultura e sociale, in uno spazio dove operano una trentina tra associazioni e collettivi. Dai corsi di pizzica e taranta o di arti marziali e yoga nelle sale polifunzionali, fino alla promozione sociale, culturale e artistica; come il collettivo di street art Blq, ad esempio, ma anche jam session musicali, una camera oscura, la sala giochi, la sede di Lega Nerd e il museo del flipper, con alcuni esemplari che risalgono addirittura all’inizio del seco- lo scorso. C’è anche una pista per droni in first person view, la prima in Italia. Ma come si finanzia questo parco per gli amanti degli sport underground? «Dipende tutto dal lavoro - rac- conta Lillo - la maggior parte delle entrate deriva dai tesseramenti, siamo un circolo Aics. All’inizio ci siamo autotassati e anche gli insegnanti devolvono una parte del loro compenso al mantenimento della struttura». Di bandi pubblici nemmeno l’ombra, nemmeno dal Di bandi pubblici nemmeno l’om- Coni, anche se molte delle attività sportive praticate a Oz sono soggette al Comitato Olimpico. L’ esistenza bra, nemmeno dal Coni, anche se delle struttura stessa è precaria e lo stabile potrebbe andare in vendita. Eppure, negli ambienti sportivi un- molte delle attività sportive prati- derground d’Europa, tutti conoscono Oz e il suo Eden cate a Oz sono soggette al Comita- park: nell’edizione 2017 del festival-jam Prototype hanno partecipato oltre duemila persone e i più grandi to Olimpico nomi del parkour mondiale. Il parkour, disciplina che consiste nel superamento alle federazioni, il nostro stile è la jam, ovvero la con- acrobatico di ostacoli urbani - ringhiere, muri, corni- divisione: gli atleti che hanno partecipato alle scorse cioni e piattaforme - ha competizioni finanziate e or- edizioni del Prototype e che abbiamo incontrato a vari ganizzate soprattutto da grandi sponsor e non ha una eventi sparsi per il mondo sono sempre felici all’idea vera e propria federazione: «Non siamo molto affini di tornare». Sullo skateboard ci è salita perché della ragazza di Cento, che alterna d’estate, senza neve, come si fa a fare UN SOGNO quattro giorni di allenamento sul- snowboard? Sulle tavole, che siano a ruote o da neve, Asia Lanzi ci è A CINQUE CERCHI lo skate a Oz a tre di palestra e che studia informatica e comunicazione praticamente nata. Colpa e merito «con una media altissima», dice or- di Gabriele, il padre, che le ha in- goglioso il padre. Gira l’Europa per segnato a starci in equilibrio prima gareggiare ed è in costante contat- ancora che lei imparasse a correre, to con Leticia Bufoni, campionessa trasmettendole quella passione che brasiliana, suo idolo e grande soste- l’aveva accompagnato negli anni nitrice, ma a dispetto della grinta e Ottanta, quando ancora in Italia l’u- della tenacia che dimostra nei suoi nico skateboard conosciuto ai più trick è timida. L’idea dello skatebo- era quello di Marty McFly in Ritor- ard alle Olimpiadi non è nuova e no al futuro. Questo accadeva dieci per Asia è la possibilità di rendere la anni fa, quando Asia aveva sei anni. Oggi, a 16, è candida- sua passione la sua professione. Quando la fiamma olim- ta a buon diritto a staccare un biglietto per le Olimpiadi di pica si accenderà a Tokyo Asia avrà 18 anni, l’età perfetta. Tokyo. Quattordicesima nel ranking mondiale femminile, Ma già adesso non ha dubbi: «Sono io che devo portare Asia si è laureata campionessa italiana il 24 settembre a a casa i risultati. Non c’entra la Federazione. Dipende da Palazzolo sull’Oglio (Brescia). Un carattere di ferro quello me». Quindici - 22
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