"In carrozza" Associazione friulana appassionati carrozze - tradizione attacchi
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“ In Carrozza” n° 3/2016 Sommario pag.2 Real Friuli è la garanzia per realizzare il vostro sogno e renderlo visibile ed appassionante. L'ampia collezione di carrozze d'epoca, tutte perfettamente restaurate, vi darà la garanzia di offrire al vostro giorno più bello l'inconfondibile tocco di classe dell'eleganza. Quella d'altri tempi. Real Friuli di Roberto Marasco Via Giosuè Carducci, 54 - 33100 - Udine (UD) In Carrozza” Sommario Tradizione, Sport e Turismo equestre opuscolo informativo occasionale Pag. 1 Copertina riservato ai Soci. Pag. 2 Sommario Pag. 3 Ripartiamo in bellezza. Direttore Responsabile: Giuliano Comici Pag. 4 Cena sociale 2015 Pag. 7 Tradizione a Percoto Autorizzazione Tribunale di Udine n° 4 del 13/03/2015 Pag. 10 Colorét di Pràt Pag. 13 Sfilata Sacile Direzione e Redazione Pag. 14 Viaggi: Il Vetturino A.F.A.C Pag. 16 Villa Manin Associazione Friulana Appassionati Carrozze Pag. 17 La pagina rosa sede: Cervignano del Friuli via Chiozza 20 Pag. 19 Cuts 2016 Collaboratori Pag. 21 Biblioteca A.F.A.C. Giuliano Maule, Bruno Cotic, Pag. 22 Sport Attacchi Adelio Arreghini, Chiara Donati, Pag. 25 Alfabeto vincente Battista Battiston, Flavia Bomben, Pag. 30 Noleggiami Sara Busechian, Fabrizio Canali Pag. 31 Consigli utili Fotografia: Milos Sustersic Pag. 33 Pagina veterinaria Pag. 36 Soci A.F.A.C e-mail: incarrozzaafac@gmail.com Pag. 40 Mercatino Gli autori non si assumono responsabilità per danni a terzi, derivati da uso improprio delle informazioni riportate o da errori relativi al loro contenuto. Progetto grafico: tradizioneattacchi.eu A Mortegliano, nel cuore del Friuli, Ivan e Sandro, sono lieti di ospitarvi nell’ Albergo Ristorante Da Nando per un magico incontro fra la migliore tradizione enogastronomica Friulana e la calorosa ospitalità tipica “Da la Nestre Tiare”
“ In Carrozza” n° 3/2016 Editoriale pag.3 ripartiamo in bellezza Cari Soci-e, siamo nuovamente ai nastri di partenza dopo aver chiuso in bellezza il 2015. Anno denso di attività che ha allargato come non mai la nostra Associazione, sempre attivamente presente sul territorio del Friuli Venezia Giulia. Il 2016 è iniziato con l’elezione del nuovo Direttivo A.F.A.C, per scadenza di termini di mandato. Sono stati votati: Marco Andrian, Renato Bolzon, Bruno Cotic, Daniele Maiero, Giuliano Maule, Natalino Milanese e Samuel Muccin. Il nuovo Direttivo riconfermava Giuliano Maule Presidente, Renato Bolzon Vice presidente, Bruno Cotic segretario tesoriere, Andrian Marco, Maiero Daniele, Milanese Natalino e Muccin Samuel, membri. La lettura del bilancio consuntivo, quest'anno ottimo, è stata la conferma che il lavoro e le iniziative messe in campo hanno perfettamente centrato l'obiettivo: far conoscere, crescere e prosperare la nostra Associazione. Presentato il calendario attività 2016, che come sempre è ricco di iniziative di Sport, di Tradizione e di svago. Presentato ufficialmente il IV CIAT Internazionale di Villa Manin, evento fiore all'occhiello della nostra Associazione che in pochi anni ha proposto l'A.F.A.C a livello Europeo quale valido riferimento per Concorsi Internazionali di un certo pregio, permettendoci di far conoscere sia la bellezza del nostro territorio che la cordialità della nostra Associazione. Per l'occasione è stata presentata l'ultima novità in campo editoriale A.F.A.C, un prezioso: Manuale di avviamento agli attacchi, redatto dal Professor Giuseppe Del Grande, Giudice, istruttore, tecnico attacchi sport e tradizione. Anche se molte volte pensiamo "di saper già tutto sugli attacchi" leggendolo scopriamo delle novità interessanti sotto molteplici aspetti, per questo vi consiglio di acquistarlo, abbiamo anche in questa occasione stabilito un prezzo contenuto per facilitarne la diffusione. Confermata anche la pubblicazione del nostro giornale informativo "in Carrozza" che, visto l'ottimo gradimento ottenuto, diventerà ancora più ricco e corposo. Ringraziando ancora una volta tutti voi, per la fiducia accordatami con la riconferma alla carica di Vostro Presidente, posso solo augurarci che il 2016 e gli anni che verranno possano essere pieni di soddisfazioni per tutti noi. Il Presidente - Giuliano Maule
“ In Carrozza” n° 3/2016 Attualità pag.4 Cena Sociale AFAC 2015 di Fabrizio Canali CODROIPO 2015 ristorante “Al Doge” Tenere uniti e coesi oltre un centinaio di Villa Manin: al termine di questo 2015 persone/amici, impegnate in molteplici zeppo di attività, ci siamo ritrovati per la attività, non è assolutamente cosa facile di tradizionale cena sociale di fine anno per questi tempi, soprattutto per la grande mole brindare tutti quanti insieme. Per poter di lavoro che essa richiede, per questo il soddisfare la grande richiesta di primo pensiero va a chi ha dato, è proprio partecipazione pervenuta al Direttivo, ha il caso di dirlo, il proprio cuore all’Afac; implicato un cambio di “location”. Giuliano Maule. Occorreva recuperare una sala più ampia per contenere tutti i nuovi associati che in questo fruttuoso 2015 hanno aderito alla nostra Associazione. Si è dunque optato per un luogo in cui l’A.F.A.C è già di casa; il ristorante “al Doge” ubicato nell’ala del complesso di Villa Manin. Ancora una volta la perfetta macchina organizzativa del nostro Direttivo ha superato ogni aspettativa. La geniale mente del “re della Mainizza” conferiva come sempre un tocco magico alla serata, iniziata sulle note ridondanti di una nota opera sinfonica. Come sempre la cordialità di questo evento ha fatto salire in Il commovente abbraccio tra i due amici di pochi attimi, complice l’aperitivo di sempre, scatenava un vero e proprio tifo da apertura la temperatura degli animi già ben stadio, a dimostrazione di quanto tutti i predisposti all’allegria e alla convivialità. Soci siano uniti al proprio Presidente.
“ In Carrozza” n° 3/2016 Attualità pag.5 La serata è quindi proseguita come da copione con le raffinate portate di vere specialità culinarie, molto gradito il dolcetto omaggio riservato ad ogni commensale, un ferro da cavallo in grandezza naturale di cioccolato, in una confezione con tanto di logo A.F.A.C. Un gentile omaggio pensato e realizzato per l’occasione dalle leggiadre donzelle del team Cotic; Chiara, Marika e Cristina. Le classifiche ufficiali di gara assegnavano a Renato Bolzon il 1° posto nei singoli, con a ruota per il 2° posto Renzo Pezzuto con il mitico Gigio, tallonato al 3° posto a pari merito da due veterani: Adelio Arreghini e Alessandro Cattarin che promettono ardua battaglia per il futuro. Nella categoria Altra simpatica novità della serata è stato il pariglie il podio è indiscussamente del magnifico calendario 2016 realizzato con i super Marco Andrian, seguito al 2° posto migliori scatti di Milos, fotografo ufficiale da Bruno Cotic plurivincitore negli attacchi degli eventi targati A.F.A.C che ci di Tradizione, che dichiarava che per ricorderà per tutto il 2016 le passate quest’anno aveva voluto essere benevolo, manifestazioni, ma soprattutto ci ricorderà ma di aver già pronta una nuova pariglia gli avversari da battere alle prossime sfide. per le prossime gare. 3° posto indiscusso ad una lunghezza per Ivan Pernarcich. Una bella serata in compagnia, proseguita con i riconoscimenti a tutti quanti nel corso dell’anno si sono prodigati per organizzare, gestire, dar lustro all’associazione, di tutti vogliamo riportare i loro nominativi: Alessandro Cattarin, Pierino Bonessi, Davide Pavanello, Giuseppe Casasola, Maurizio Zili, Andrea Cazzin, Marco Andrian, Aniello Testa, Vittore Piani, Marco Vescovo, Ottone Orzan, Renato Todone, Ivan Pernancich, Renato Bolzon , Grig Flebus, Adelio e Giulia Arreghini, Flavia Bomben, Matteo Pellizzer, Battista La serata è proseguita con le premiazioni Battiston, Fabrizio Canali, Giuliano dei vincitori delle varie categorie, che nel Comici, Antonio Lippi, Milos Sustersic, corso dell’anno li hanno visti partecipi con Enrico Tortella, Ermes Dall’Olio. è il caso di dirlo “le redini fra i denti” per aggiudicarsi la vittoria nei numerosi eventi sportivi. Ad iniziare dal derby di Murelle, Mondelli Stable, Mortegliano, Ceroglie, Brugnera, Gonars e Castelfranco.
“ In Carrozza” n° 3/2016 Attualità pag.6 Finalmente il “Mike Bongiorno” della Optavano così per mettere all’asta il Mainizza si impossessava del microfono secondo finimento vinto, devolvendo il per la tanto attesa lotteria finale, che oltre ricavato nelle casse dell’Associazione. a numerosi premi minori portava al Sinceramente era quello che tutti ci primo posto un finimento per cavallo aspettavamo, il rivedere nuovamente singolo. Numerosissimi gli oggetti in all’opera il caro Bruno Cotic nelle vesti palio che venivano assegnati via via che di banditore d’asta. Un ruolo che guarda la valletta, Chiara Donati, introducendo caso gli calza a pennello, quasi fosse la la “graziosa manina” nel bussolotto sua vera professione, di ammaliante estraeva i numeri fortunati. imbonitore, un vero professionista delle telenovele AFAC. In breve si innescava una girandola di offerte al rialzo, l’occhio attento del banditore coglieva ogni minimo accenno degli astanti, rilanciando con voce imperiosa la cifra man mano che lievitava. Finendo con l’aggiudicare il prezioso finimento in palio con una speciale benedizione ad acqua minerale per una ragguardevole cifra molto preziosa per la nostra cassa sociale. Si concludeva così questa serata di gioiosa allegria, nella quale un gruppo di amiconi con una passione comune, tanti progetti e tanta voglia di divertirsi, si riconoscono parte di una identità che in Rilassatevi, il fortunato biglietto vincitore Friuli Venezia Giulia è sinonimo dello era già nelle dolci mani della signora sport degli attacchi nelle sue varie forme. Bolzon, la quale, lanciando un urlo di Facendomi portavoce di tutti i Soci gioia che sovrastava tutto il vociare della AFAC, ringraziamo tutto il Direttivo, che sala, faceva notare di avere il biglietto nel corso dell’anno trascorso si è fatto fortunato della serata. La famiglia Bolzon veramente in quattro per farci divertire. si aggiudicava così la bellezza di due finimenti, essendosene già aggiudicato uno, il marito Renato, quale vincitore GRAZIE “RAGAZZI” della categoria singoli.
“ In Carrozza” n° 3/2016 Tradizione a Percoto pag.7 Alla scoperta di antiche dimore di Alessandro Cattarin Splendida, la prima domenica di primavera donate dal patriarca Pellegrino di Ortenburg per la prima uscita dell'Afac a Percoto in all'abbazia di Rosazzo. Percoto, termine occasione di San Giuseppe. Alla scoperta di dialettale per guado, è la resa locale del antiche dimore, è il testo coniato da sostantivo sloveno prehòd (passaggio, in Alessandro Cattarin e Pierino Bonessi, riferimento al guado sul torrente Torre). splendidi e indomabili organizzatori Un concorso di Tradizione con quattro dell'evento. Un particolare itinerario che ci ostacoli sistemati uno per ogni Villa. Dal permette di visitare vecchi borghi ed anche bicchiere al rimessaggio in retro, passando uno dei “borghi più belli d’Italia”, nonché per l'indietreggiata. Tra i punti di interesse territori di bassa pianura dove si affacciano vanno ricordati la casa quattrocentesca nota antiche ville, in un ambiente ricco di come Colombera, la chiesa di San Martino fascino d’altri tempi, di origine romane. vescovo, la villa Della Frattina-Caiselli e la caratteristica casa Pozzo. Non va dimen- ticata poi villa Kechler, presso la quale soggiornarono diverse personalità di spicco, tra cui lo scrittore statunitense Ernest Hemingway. Una passerella applauditis- sima al centro della Festa di San Giuseppe a Percoto ha dato il via alla colonna dei partecipanti che ordinatamente si sono incolonnati alla partenza. Prima tappa Villa della Porta (già Villa Kechler) dove gli Percoto vide qui passare tutti i vari popoli equipaggi affrontano la prima prova, il che attraversarono queste regioni; la prima bicchiere, ad attenderci i signori Dorigo, attestazione del capoluogo e della frazione attuali proprietari. La Villa, risalente al di Percoto (Percût) risale al 1135, quando i secolo XVII, è formata da un imponente due paesi erano sotto la giurisdizione della corpo centrale che si innalza su tre piani e pieve di Buttrio ed insieme ad essa furono da due ali laterali più basse.
“ In Carrozza” n° 3/2016 Tradizione a Percoto pag.8 Una scala esterna, vigilata da due teste passato dedicata a Sant’Ignazio di Loyola. leonine, conduce su di un grande poggiolo Sul retro della villa si sviluppa un ampio balaustrato, da cui si accede al salone del parco. Qui per i guidatori iniziano le prime piano nobile del nucleo centrale. Davanti al difficoltà, li attende infatti l'indietreggiata, complesso si apre una grande corte dalla forse più difficile a dirsi che a farsi. Sarà quale si accede al brolo recintato da alte stata la complicità del fresco bicchiere di murature; due ampi portali dalla volta vinello che ha elettrizzato i concorrenti arcuata consentono l’accesso alla corte. permettendo a tutti di superare agevolmente la seconda prova. Proseguiamo nel nostro viaggio itinerante tra le ville Friulane, poco più a nord incontriamo Lauzacco, attuale sede comunale con la sua chiesa dedicata a Sant'Agata e la vicina settecentesca Villa Beretta, nostra terza tappa, con lì annessa cappella gentilizia oggi intitolata a San Nicolò e il retrostante parco cintato da mura Esternamente, inglobati nella villa, si merlate. Ad attenderci per gli onori di casa i possono notare i rustici che in passato Conti Antonio e Francesco Beretta con venivano utilizzati come “foladôrs”, Signora, qui i concorrenti si sfidano nella caratterizzati dagli ampi portoni. prova di andatura con sottofondo musicale Annessa alla proprietà, sul lato ovest della con ripetuti passaggi delle carrozze, villa è ubicata la chiesetta di Sant’Ulderico nell’elegante e vasto cortile di Villa Beretta. coeva alla villa; presenta un campanile a vela con bifora campanaria. Superata la prova del bicchiere che ha permesso ai concorrenti di rinfrescarsi la gola e riscaldare il cuore, via al gran trotto verso la seconda tappa della giornata: Villa Florio – Maseri, risalente con molta probabilità al 1700. La costruzione è posta esattamente al centro del borgo e presenta il corpo centrale rialzato su due piani con due ordini di finestre. Ad est, inglobata in un’ala della villa è situata la cappella di famiglia, in Immancabile come da copione il tavolo con il buffet, sempre presente negli eventi A.F.A.C dove anche lo stomaco vuole la sua parte e prosciutto e salame non manca mai. “Tempus fugit”, il tempo fugge, e via verso la 4° e ultima tappa, destinazione AGRITURISMO “Al GELSO” della Famiglia Petris." Il gelso, un albero che è la testimonianza del nostro passato e racconta una storia, che ha profonde radici nel territorio friulano".
“ In Carrozza” n° 3/2016 Tradizione a Percoto pag.9 Tutto comincia dalla terra, dal lavoro gentilmente hanno collaborato in vario quotidiano nei campi che ci dà la forza di modo per la riuscita di questo evento che si guardare avanti sempre con rinnovato sta consolidando negli anni, con una entusiasmo, stagione dopo stagione. Ed è formula molto gradita da tutti. Un qui che veramente la giornata diventa ringraziamento particolare ad Alessandro impegnativa, non solo per la pausa pranzo, Cattarin e Pierino Bonessi, rispettivamente la prova del "rimessaggio" sgrana la Presidente e Vice Presidente dell’Ass.ne classifica mettendo in risalto le qualità del Culturale “IN CARROZZA” di Manzano nostro Bruno Cotic che con un’abile (UD) che veramente si sono prodigati al manovra si piazza al primo posto della massimo per la buona riuscita di questa classifica generale. Da queste parti le manifestazione. Una buona partenza di classifiche non sono molto importanti, inizio anno per l'A.F.A.C che fa ben l'importante è divertirsi e stare in presagire per le manifestazioni future. compagnia e non c'è niente di meglio che un buon pranzo preparato da Roberta e Alessandro Petris. Come sempre è tempo di ripartire, gli equipaggi riprendono la via del ritorno, i cavalli trottano in scioltezza sulla mano leggera dei Drivers. Si torna a Villa Frattina Caiselli a Percoto, punto di partenza e di arrivo. Siamo tutti soddisfatti, è stata una bella giornata per tutti, grazie a tutti coloro che
“ In Carrozza” n° 3/2016 Colorét di Pràt pag.10 “Tipicamente Friulano” Renato Bolzon Qualche anno fa la Regione Friuli Venezia Dal mercato, dopo la vendita di quanto Giulia ha coniato uno slogan per pro- prodotto nell’azienda familiare, ritornava muovere i prodotti, la cultura e le carico di merci delle qualità più varie per tradizioni friulane che era: “Tipicamente soddisfare tutti i bisogni della famiglia. Friulano”. Ebbene, secondo me, la Briska Oppure veniva caricato di animali (Briscje in furlan) è forse uno dei manufatti dell’azienda agricola per il trasporto legato più tipici e rappresentativi della tradizione alle esigenze di accoppiamento. Quasi tutti friulana. La Briska si può considerare una i bottegai possedevano una Briska e un cavallo. Per quanto invece riguarda l’uso familiare, la Briska veniva utilizzata spe- cialmente la domenica, quando era consuetudine recarsi alla messa o in visita parenti. Allora sul sedile anteriore, prendevano posto la moglie ed il marito, mentre sul piano retrostante, seduti su una balla di fieno o su una coperta, sedevano i figli. Era tradizione utilizzare la Briska anche in occasione delle nozze, un momento per incontrarsi e festeggiare, carrozza o Break da servizio privato, usata dimenticando le tribolazioni quotidiane. per il trasporto di piccole merci durante la settimana e per il trasporto della famiglia nei giorni festivi. Potrebbe essere rap- portata all’attuale pick-up in quanto serviva per il trasporto promiscuo di persone e materiali oppure ad una comoda vettura per rappresentanti commerciali. Nelle famiglie contadine il veicolo veniva impiegato per recarsi al mercato per la vendita dei prodotti dell’azienda agricola.
“ In Carrozza” n° 3/2016 Colorét di Pràt pag 11 Era l’occasione per vestirsi a festa, vestire i abbiamo pensato che il momento più cavalli con i finimenti buoni, addobbare le adatto per mettere in mostra le Brische era Briske con nastri e fiori colorati, i guidatori l’anniversario di fondazione della “Patrie si sfidavano dando dimostrazioni in prove dal Friûl”, entità amministrativa politico- di obbedienza dei loro cavalli guidati alla religiosa esistita dal 1077 al 1420 legata al voce e in dimostrazioni di abilità nell'uso Patriarcato di Aquileia, che ogni anno si della frusta. (Note prese da articoli scritti festeggia il 3 aprile. Nel Comune di Pasian da Diego Verzegnassi, Battista Battiston e di Prato di questo evento è particolarmente Adelio Arreghini). In Friuli era tradizione sentito perché la tradizione vuole che nei pressi del piccolo abitato di Bonavilla nel 1350 venisse ucciso il Patriarca Bertrando di San Genesio, storica figura di Patriarca guerriero, forse una delle più rappresen- tative del Patriarcato di Aquileia. In questa utilizzare la Briska anche in occasione delle nozze: di regola una settimana prima località si trova il cippo lapideo, con la della celebrazione lo sposo ed il testimone croce in ferro, che indica il luogo dove, di nozze si presentavano all’imbrunire alla secondo la tradizione, sarebbe spirato il casa della sposa con la “Briscje” il cavallo Patriarca. Con il contributo della provincia e “l’enciar” (il cocchiere), per prendere in di Udine, dell’ARleF ( Agjenzie regjonâl consegna la dote della sposa, che veniva pe lenghe furlane), dell’ Amministrazione riposta in un grande baule. Il cocchiere Comunale, delle Pro loco di Colloredo e di stava davanti al cavallo, con la frusta Pasian di Prato e con il gruppo appoggiata a terra. A carico ultimato, Folcloristico locale siamo riusciti a acceso il lumino dietro la “Briscje” veniva realizzare l’evento. Il tutto si è svolto segnata a terra, con la frusta, una croce presso la Chiesetta detta “Madonna dei beneaugurante per la famiglia che si Roveri” di Colloredo di Prato ed è iniziato sarebbe formata; il convoglio rientrava poi con la Santa Messa in lingua friulana a casa dello sposo, dove di regola seguita dalla benedizione dei cavalli, delle attendeva un fisarmonicista per i Brische e delle altre carrozze presenti. festeggiamenti. Uno dei progetti che l’AFAC aveva nel cassetto era quello di radunare e mettere in bella mostra queste carrozze tipicamente friulane usate dal ceto popolare rurale. L’opportunità di realizzare questo progetto ci è stata data dall’Amministrazione Comunale di Pasian di Prato, ed in particolare dall’Assessore comunale Ivan del Forno. Assieme a lui
“ In Carrozza” n° 3/2016 Colorét di Pràt pag.12 diversi consiglieri regionali e provinciali. Un archeologo della Società Friulana di Archeologia ha illustrato ai presenti le vicende legate alla nascita della patria del Friuli. Ha allietato la festa il Gruppo Folcloristico di Pasian di Prato che con canti e balli popolari ha intrattenuto il numeroso pubblico presente. Un giudice di Diego Verzegnassi, grande appassionato di cavalli e carrozze e cultore della tradizione le ha ornate in modo da rappresentare gli usi a cui erano adibite: trasporto cereali per andare al mulino, trasporto del latte con i classici contenitori in alluminio, trasporto damigiane di vino, di oggetti particolari come la macchina da cucire, i fiori per l’addobbo della chiesa, ecc. Una carrozza eccezione, Battista Battiston, esperto in tuttofare che si prestava ad ogni esigenza questo tipo di legni, ha valutato le Brische per sopperire a tutte necessità delle verificando la loro originalità, la famiglie contadine. Su una Briska era conformità del restauro, la qualità del caricato un cassone con il corredo di una legno e delle tessiture. Sono state premiate le tre Brische che hanno mantenuto maggiormente le caratteristiche peculiari di questa carrozza. A tutti i partecipanti è stato consegnata una scheda con i consigli del giudice oltre ad un targa ricordo ed un omaggio di una azienda vinicola locale. La classifica ha visto al terzo posto la Briska di Valneo Banello di Chiopris Viscone, al sposa, per simboleggiare e ricordare ai secondo posto la Briska presentata da giovani friulani le tradizioni passate, che Dario Pravisani di Faedis e al primo posto non vanno dimenticate ma continuate. Alla si è classificata la Briska di Bruno Cotic di rassegna delle Brische si è anche associato Gorizia. La giornata si è conclusa con il un gruppo di carrozze moderne che in pranzo offerto dalle locali Pro Loco corteo hanno attraversato le vie del paese; seguito da una passeggiata pomeridiana tra esse c’era una carrozza trainata da guidata da un esperto della locale sezione quattro cavalli bianchi che trasportava i di Italia Nostra. Il percorso si è sviluppato musicisti che con fisarmonica, clarinetto e nel vicino parco del Lavia con visita al violino: hanno allietato la sfilata suonando cippo e la croce del Beato Bertrando ed musiche tradizionali friulane, tra cui l’inno alla magnifica quercia secolare del biotipo degli udinesi “O ce biel cjscjel a Udin”. del Lavia. Ci auguriamo di poter ripetere Hanno portato il loro saluto il sindaco di l’evento arricchendolo con ulteriori pro- Pasian di Prato e dei comuni limitrofi e poste, ringraziamo tutti per la presenza.
“ In Carrozza” n°3/2016 Sfilata Sacile pag.13 SERENISSIMA CAVALLI, CARROZZE e MOTORI Un appuntamento ormai consolidato, Maule, tra bambini con gli occhi luccicanti quello del 2 aprile alla Fiera degli uccelli dall’emozione, adulti ammirati e qualche di Sacile. Sabato pomeriggio, la Serenis- nonno anziano che quasi si commuoveva. sima Cavalli, in collaborazione con l’Asso- Successivamente, dopo un altro giro, tutti ciazione Friulana Appassionati Carrozze, si sono fermati in piazza per un brindisi ha organizzato la sfilata delle carrozze collettivo con dell’ottimo fresco prosecco, d’epoca. Tredici bellissime carrozze, dal permettendo così a tutti di fotografare le tiro singolo alle pariglie di cavalli stupendi, carrozze, i cavalli e di ammirare anche le e molto bravi sono state condotte dai loro tre auto d’epoca e l’originale furgone Ape esperti ed elegantissimi guidatori per le vie che hanno partecipato alla sfilata. Un del centro di Sacile in totale sicurezza. pomeriggio davvero emozionante, che ha Dopo un primo giro ogni carrozza è stata lasciato tutti molto soddisfatti, quindi, descritta in piazza dal nostro Pres. Giuliano appuntamento a tutti all’anno prossimo!
In Carrozza” n° 3/2016 Cultura pag.14 Viaggi: Il vetturino di Fabrizio Canali Il vetturino; figura di cui ancor oggi Di contro ci sarà il fatto che se non sentiamo parlare, a volte in bene a volte in vogliamo pagare il prezzo pieno dovremo male, possiamo incontrarli nelle città d'arte attendere che costui abbia setacciato mentre attendono i moderni viaggiatori mezza città per scovare altri clienti per che vogliono assaporare le bellezze completare il tragitto. Si tratta di artistiche al dolce ritmo di un trotto un'attività che richiede non poco spirito di leggero. Ma chi era il vetturino dell'700 iniziativa, infatti, i signori vetturini all'epoca del Gran Tour? Il vetturino, ossia devono sempre essere pronti ad una colui che conduce, spesso è il proprietario qualsiasi ora a partire per un viaggio o un dei cavalli e della carrozza, ed è quello che tragitto per qualsiasi distanza o meta. La comunemente si dice una persona onesta e carrozza è solitamente trainata da due affidabile. robusti muli o cavalli pesanti. I cavalli Se alcuni lo considerano un mezzo di italiani o francesi e più o meno tutti quelli trasporto inferiore, occorre considerare il delle linee di viaggio sono ottimi cavalli fatto che essendo il vetturino proprietario da tiro, assidui e assennati nel loro lavoro, di carrozza e cavalli avrà di certo maggior obbediscono alla voce e le redini servono riguardo e assennatezza durante il viaggio. solo per maggior chiarezza. Non vengono mai toccati dalla frusta che è usata dal vetturino solo da incitamento sotto forma di schiocchi, per avvertire gli altri cocchieri del proprio diritto di precedenza o per avvertire gli abitanti dei villaggi che si stavano attraversando, che persone di riguardo li stanno onorando nella loro transitoria presenza.
“ In Carrozza” n° 3/2016 Cultura pag.15 I vetturini italiani sono molto premurosi predella che si trova tra le ruote posteriori con i loro cavalli e ne prendono massima risulta assai spaziosa per accogliere tre o cura, in genere li mandano al piccolo trotto quattro bauli o i bagagli più ingombranti. che alla minima salita diventa un passo Per i viaggiatori che non vanno di fretta assai lento. Quando si presentano salite questo sistema di viaggio è migliore delle lunghe e ripide aggiungono alla pariglia un carrozze di posta, il suo costo e il più altro paio di cavalli o di bovi, a seconda basso possibile, si è tutto il giorno per del peso che devono trainare. strada, ma non si corre, si viaggia ad una velocità tale che consente di osservare il paesaggio e si ha l'occasione di imparare la lingua del posto e conoscere i costumi locali. Alla partenza venivano stipulati dei contratti di viaggio, Bayard Taylor trascrive quello stipulato per il trasporto da Foligno a Roma: "Stabiliamo per contratto di farci condurre a Roma per la somma di venti franchi a testa, più la buona mano, ove si ritenga di essere stati ben serviti. Il vetturino, Giuseppe Nerpiti, dovrà fornirci ogni sera, sinchè non saremo giunti a Roma: la cena, una camera con due letti e un buon fuoco. Io Girolamo Santarelli, inserviente Al collo delle bestie vengono appesi dei all'osteria della Croce Bianca di Foligno, campanelli sia per rallegrare il viaggio che attesto quale testimone la validità del per segnalare il loro approssimarsi. A metà contratto di cui sopra." Il vetturino giornata fanno una lunga sosta nella quale italiano è l'equivalente del voiturin i cavalli vengono rifocillati con dell'avena francese, nelle città vi erano vaste rimesse o pan secco. Strigliano i cavalli e la sera piene di carrozze, pronte a partire quando tolgono di bocca loro il morso, regolarmente. Erano cosi numerosi i gliela sciacquano con acqua e aceto. vetturini che spesso si accendeva fra di Corrono gravi rischi, se capita un'im- loro una vivace competizione la quale provvisa azzoppatura o la morte di un teneva i prezzi bassi e riduceva il cavallo lontano da casa, rischiano di veder guadagno. rovinata o finita la loro attività. La forma Si è voluto fare un po’ di luce, ampliando della vettura è simile ad un "Barouche" la mia e vostra conoscenza su questo con un sedile aggiunto in alto per due o tre personaggio, che strada facendo, da buon persone, riparate da un tettuccio in tela e viaggiatore sedentario, ho incontrato e che da un grembiale in cuoio, questo ci accompagnerà nel nostro continuo scompartimento prende il nome di viaggio virtuale di come ci si spostava "Cabriolet". La parte che chiamiamo nell'Italia del Gran Tour.
“ In Carrozza” n° 3/2016 Eventi pag.16
“ In Carrozza” n° 3/2016 La pagina rosa pag.17 Le Dame in Carrozza L’abbigliamento del gentil sesso alle corse di Chiara Donati Una pagina di cronaca mondana da un giornale dell’epoca ci offre una minuziosa descrizione delle toilette da signora ad un evento mondano come le corse dei cavalli. Riportiamo queste pagine per la curiosità delle nostre appassionate lettrici che puntualmente seguono la nostra rubrica. Alle corse, la donna si presenta armata di ho potuto vedere di più elegante. Per eleganza da capo ai piedi, e alla luce del esempio: abito di trellis cangiante tutta giorno sfida le sue rivali a furia di sorrisi seta, misto di fili neri, mais, bianco- provocanti, ritta in cima a un Break o a un mandorla, ecc., che forma nell’insieme un Drag, negli atteggiamenti più civettuoli. tono assai armonioso e tenue. Dappiede alla gonna, degli smerli di guipure di Venezia grezza cuciti con le punte in su. Cintura di velluto nero, d’onde si partono, a bustino, tre nastri del medesimo velluto, i quali salgono, terminati in un nodo doppio, fino a un empiècement inguainato di crespo della China color mais. Cappottina paillasson nera, con gruppi d’acacia rosea, nodo aigrette e nastri per sotto la gola di velluto nero. Manica a sboffo, d’un solo pezzo, stretta al braccio dal gomito al polso. Ombrellino di pizzo bianco con molti falpalà di mussolina in seta color mais. Questi falpalà dei nuovi ombrellini di Là, in alto, si disegna mirabilmente la stagione si dispongono in tondo, a punte, a curva del suo seno e de’ suoi fianchi e la festoni, in somma a capriccio; ma sono linea della bellezza che scende giù dalla squisitamente eleganti, dando ai parasoli nuca lungo i reni; là, in alto, si rivela il l’aspetto di tanti grandi fiori spampanati. pieduccio minuscolo ch’esce a far capolino di sotto le valenciennes e le malines delle sottane. Ogni donna spera in quel punto che il domani le cento bocche della cronaca mondana le intuonino l’inno della vittoria... Le acconciature inedite non hanno mancato anche quest’anno alle nostre corse dei cavalli; c’era da figurarselo; e avendo io preso qualche appunto in proposito per le mie amabili lettrici — innanzi a’cui occhi mi studio di far passare ogni novità — eccomi ad offrir loro de’ modelli eleganti: quanto
“ In Carrozza” n° 3/2016 La pagina rosa pag.18 i colli alla marinara, pe’ colletti assai variati delle giacchette « di fantasia: » quelle che si fanno non per semplice comodità, ma per pura eleganza, quelle che si guarniscono di complicati ricami e di piogge di giaietto. Ho notato, sempre alle corse, una giacchetta di panno ruggine guarnita di guipure color isabella a smerli puntuti e di giaietto rubino, che ho giudicata di un gusto eccellente. Certo, non si può indossarla a piedi e per molti giorni di seguito; ho detto che queste sono giacchette «di fantasia » e ho detto tutto. Una specie di mantiglia, arieggiante un pochino lo stile 1830, ha delle stole che le pendono dinanzi. Comoda assai, questa mantiglia di seta, da gettarsi su le spalle, nella stagione cui andiamo incontro, quando si sente, d’improvviso, verso sera o in una carrozza che corre, passar un lieve brivido per il corpo, coperto d’un abito alquanto leggiero. Fino che non la I moerro, la ricca stoffa dalle ondulazioni s’indossa, si può portarla, magari, sul che sembrano muoversi, torna in gran voga, braccio... Molte, molte guarnizioni a smerli e bisogna convenire che nulla é più bello acuti: alla cintura, come baschina; a uso delle sue pieghe rivestenti un corpo berta; su l’alto delle maniche ; dappiede alla muliebre ben fatto e flessuoso. gonna. Ma non credo che questi «denti» aguzzi piaceranno a lungo. Ho visto, appunto, un abito di moerro dei meglio riesciti: fondo color argento a righe di raso marrone. Dappiede, un falpalà increspato a gruppi di crespe; e tra un gruppo e l’altro, nello spazio liscio, un motif di passamaneria di giaietto marrone. Corsetto aderente, con l’intera pettorina composta di passamaneria. Colletto di raso marrone. Ampia manica mollemente drappeggiata. Polsino di giaietto. Su questo vestito è gettato un bavero a doppio ordine di velluto marrone e raso argento, fermato dinanzi con una triplice girandola di giaietto simile a quello dell’abito. Cappottina di paglia argento con nastro di velluto marrone e penne d’un pallido color di rosa. Poi che ho nominato il moerro, amo informarvi, o signore, ch’esso si adopera a preferenza d’ogni altra stoffa pe’ risvolti, d’ogni forma per
“ In Carrozza” n° 3/2016 Eventi: Cuts 2016 pag.19 METTLER e BATTISTON SOCI A.F.A.C ALL’INTERNAZIONALE di CUTS di Fabrizio Canali Chi vuole avere una vaga idea del CIAT assaporare al loro passaggio. Come in di Cuts, deve fare riferimento alla reggia di un'opera sinfonica dove il pubblico assiste Versailles, riducendone le dimensioni, rapito in un'estasi mistica, sfociando in mantenendone inalterata la configurazione. calorosi applausi di ringraziamento. Qui tra l'ordinato intrico dei giardini, le Finalmente, dopo varie partecipazioni, per simulazioni dei boschetti ed i giochi CHRISTIAN METTLER il cocchiere d'acqua delle fontane si svolge il più svizzero, ma anche Socio A.F.A.C già da prestigioso Concorso Attacchi d'Europa, alcuni anni, è arrivato il meritato successo. giunto quest'anno alla 20° edizione. Un Con grande determinazione e volontà è tema obsoleto verrebbe da pensare a molti, giunto al traguardo più ambito, arrivare 1° per nulla visto che qui ogni anno converge classificato nella categoria pariglie (tiri a il meglio degli attacchi di Tradizione. Qui due). Numerosi i concorrenti pervenuti a ogni anno si ripete un rituale ormai questo 20° CIAT di Tradizione in terra consolidato, che ci riporta all'indietro nel francese, che con Christian hanno tempo, in cui cavalli e carrozze erano i re e disputato la categoria più affollata di le regine della strada, sfilando nel rispetto pretendenti. Nemmeno la pioggia sferzante di un'etichetta con regole ben chiare che ne della giornata di domenica che ha ridotto il determinavano ogni particolare. Regole campo gara ad una palude, ha potuto che si sono tramandate nel tempo per fermare la galoppata dei suoi bravi cavalli. conservare ciò che di più squisito si possa
“ In Carrozza” n° 3/2016 Eventi: Cuts 2016 pag.20 Una vittoria che va ad aggiungersi al suo Ben posizionato nella fase di Presentazione, ben fornito palmares di successi dove otteneva un punteggio minimo di 9 internazionali nel campo degli attacchi di penalità, piazzandosi tra i primi posti della Tradizione. Complimenti a Christian a classifica parziale. Seguiva un errore nel nome di tutta l'associazione, dal Presidente percorso di campagna che gli costava ben Giuliano, dallo staff di tradizioneattacchi 10 punti di penalità, una pallina nella prova per il pieno successo ottenuto, con l'augurio di abilità di guida gli costava altri 5 punti, di continuare a lungo sulla strada della la somma delle penalità ne determinava la vittoria. sesta posizione nella classifica categoria tiri singoli. “Dopo mesi di preparativi, riflessioni, dubbi, c'è l'ho fatta!!! Ho partecipato al 20° CIAT di Cuts, il sogno di ogni guidatore di tradizione. Su insistito gentile invito della Baronessa Antoinette De Langlade che per il quarto anno conse- cutivo mi rinnovava il suo piacere ad una mia partecipazione, quest'anno per il mio 50° compleanno il regalo è stato grande. Grazie alla mia famiglia che mi ha sostenuto in questa mia passione, grazie al mio accompagnatore Fabrizio Canali insostituibile aiuto ed esperto di tradizione, i preziosi consigli di Ivo Baldisseri, il mio Complimenti anche a Battista Battiston, equipaggio Paola Bergamo e Carlo che si classifica al sesto posto nella Battiston ed infine Balans un cavallo categoria singoli, anche questa molto superlativo in una condizione che non ho numerosa, zeppa di concorrenti armati sino mai visto in lui, favoloso. Grazie a tutti il ai denti per difendere determinate posizioni. mio sogno si è avverato.” .
“ In Carrozza” n° 3/2016 Biblioteca pag.21 La BIBLIOTECA A.F.A.C.
“ In Carrozza” n°3/2016 Sport Attacchi pag.22 agonIsmo… perché no? di Adelio Arreghini sagra paesana, si prova anche a cimentarsi in un semplice percorso tra i birilli, scoprendo che questa esperienza, per quanto elementare possa essere la gara, ti senti crescere e salire il desiderio di avventurarti in un cammino più impegnativo, che alla fine ti può portare all’agonismo vero e proprio. A questo punto il guidatore intenzionato seriamente ad intraprendere la strada dell’agonismo ha la possibilità di accedere a gare, sempre di tipo amatoriale, ma già La prima grande emozione che prova chi più impegnative, nelle quali può verificare si avvicina al mondo degli attacchi è la sua capacità di driver e le potenzialità senz’altro il fascino di riuscire a guidare, del suo cavallo. Le occasioni non mancano seduto comodamente a cassetta di una di sicuro; a livello nazionale il GIA carrozza, un cavallo che gli sta un paio di (Gruppo Italiano Attacchi) organizza metri davanti. In seguito l’evoluzione è la durante tutto l’anno diversi appuntamenti stessa per quasi tutti i guidatori: di questo tipo aperti sia ai guidatori passeggiate in campagna da soli, prove su esordienti che a quelli più esperti. strade più o meno trafficate, trottate in gruppo con altri attacchi, sfilate di tradizione e alla fine, in occasione della
“ In Carrozza” n°3/2016 Sport Attacchi pag.23 E quando tutte queste esperienze non pagano a sufficienza si passa all’agonismo vero e proprio. In Italia l’unica associazione riconosciuta dalla FEI (Federazione Equestre Inter- nazionale) per la pratica dell’agonismo è la FISE (Federazione Italiana Sport Equestri).Da questo momento inizia per il guidatore un percorso ben definito; il primo passo è rappresentato dall’associazione ad un Circolo Ippico affiliato Fise che rilascia la patente “A Attacchi”. In Friuli e in Veneto nell’ultimo decennio l’AFAC (Associazione Friulana Appas- sionati Carrozze) ha messo in campo un bel numero di gare amatoriali che si rifanno, pur nella loro semplicità, alle gare di Derby agonistiche. Di natura diversa sono invece gli incontri sportivi di orientamento organizzati dall’ANTE (Associazione Nazionale Tu- rismo Equestre) nei quali conta si l’abilità del guidatore ma anche la capacità del groom-navigatore di orientarsi in un Successivamente, passati sei mesi, può percorso indicato da mappe non sempre iniziare il percorso per il conseguimento facili da interpretare. del Brevetto Attacchi che prevede dapprima, su presentazione del candidato da parte di un tecnico istruttore ad un Giudice, il superamento di due prove di guida (Primi Passi) e alla fine l’esame teorico pratico tenuto da un Tecnico di II livello. Le due prove dei primi passi sono state recentemente introdotte nel Regolamento per verificare anche con un percorso più impegnativo di una noiosa ed elementare ripresa di dressage che il candidato fosse veramente in grado di guidare un cavallo.
In Carrozza” n° 3/2016 Sport Attacchi pag.24 Con l’acquisizione del Brevetto Attacchi il nelle volte, ad allungare e ad essere ripreso guidatore può accedere alle prove facilmente quando gli viene richiesto e agonistiche: dressage, ostacoli, derby e anche a stare fermo e piazzato perfet- maratona. Il passaggio alle categorie tamente negli alt; un cavallo così sarà per il superiori dell’agonismo ( 1° e 2° grado) si driver un soggetto “facilmente guidabile” ottiene con il superamento di 4 prove di che sicuramente avrà la possibilità di dressage, 4 prove coni e 2 prove di ottenere grandi risultati anche nella prova maratona con penalità massime definite nei coni e nella maratona. Sono caratteristiche concorsi riservati alle categorie di queste che sarebbe utile vedere anche nei partenza. cavalli che gareggiano nelle prove di tradizione ed eleganza oppure nelle più semplici passeggiate o prove amatoriali. Arrivare a buoni livelli non è facile e a volte si può essere tentati di abbandonare l’obiettivo, soprattutto quando ci si illude di ottenere risultati in tempi brevi che evidentemente non sono quelli necessari al cavallo per recepire ciò che gli viene richiesto. Del resto la scelta dell’agonismo porta a una maturazione nel carattere del guidatore, ad un miglioramento nei rapporti con il proprio cavallo e a risultati, certo non economici, che alla fine possono dare grande soddisfazioni. Chi intende intraprendere seriamente la strada dell’agonismo deve, con un lavoro costante, porsi come obiettivo da raggiungere, il miglioramento continuo delle performances del proprio cavallo; le riprese di dressage che vengono richieste nei concorsi, per quanto noiose, servono a verificare non solo le capacità di guida del driver ma soprattutto la preparazione del cavallo. Ottenere un ottimo punteggio nel dressage significa avere un cavallo sempre “in mano”, pronto a flettere armoniosamente
“ In Carrozza” n° 3/2016 Alfabeto vincente pag.25 Andrian - Bolzon che 2016 di Giuliano Comici Vengono da storie e lavori diversi, ma si aspetto tecnico (e non poteva essere che sono ritrovati entrambi nello stesso posto così): il nativo di Ruda oggi residente allo stesso momento. Stiamo parlando di vicino a Gorizia si è imposto nella Marco Andrian e Renato Bolzon, citati in categoria Pariglie, l’altro, da sempre in rigoroso ordine alfabetico, come potete zona Gonars, ha vinto invece per la vedere già dal titolo (sviluppato in un categoria Singoli. modo un po’ goliardico) che sono i Vediamo allora, in breve, le due schede vincitori del nostro torneo “sociale” per il tecnico-filosofiche dei nostri “più bravi” 2015, fatto di passeggiate, sfilate e 2015. Iniziamo stavolta dalla “B”, perché kermesse di “sport attacchi”. Entrambi Bolzon ha portato a casa lo scudetto stando friulani doc, Marco e Renato qui smettono a cassetta di una carrozza trainata da un di avere in comune qualche altra solo cavallo. Dunque: 10 presenze nel caratteristica perché per il primo si tratta di calendario ufficiale AFAC per un totale di un bis consecutivo dopo il primo alloro del 253 punti, precedendo Renzo Pezzuto 2014, mentre per l’altro questo è il primo (193), Alessandro Cattarin (169) ed Adelio titolo AFAC; titolo che peraltro li vede poi Arreghini (idem). Bolzon si avvale per la obbligatoriamente divisi anche per un altro gare di tradizione dei suoi Gladiater
“ In Carrozza” n° 3/2016 Alfabeto vincente pag.26 ed Olympus, propone una classica ancora giovane dentro e fuori, il nostro Marathona ed ottiene il suo top a quota 39 capoclassifica Singoli è praticamente da points in quel di Villa Manin, ma anche i sempre a contatto con i cavalli, avendoli 24 arrivati alla fine della domenica conosciuti in famiglia già da bambino ottobrina di “sport attacchi” nella sua quando erano impiegati con utilità dalla Gonars sono una perla di stagione. Qui famiglia e dal padre in particolare che gli perché dobbiamo farvi notare un altro ha dato dunque l’imprinting. I cavalli però particolare: Renato ha organizzato tornano nella sua vita relativamente poco l’evento, non ne ha disegnato il percorso tempo fa, nel 2008 ma solo da 4-5 anni per evidente fair play (compito svolto da Renato gareggia con continuità Gli piace Cotic), ha però ricevuto il Sindaco del condividere questo successo con Grig paese ed ha avuto, assieme ai suoi validi Flebus e la mantovana Marika Franciosi, collaboratori, il peso della manifestazione che spesso si spinge fin dalle nostre parti sulle spalle. Nel 2014 questo gli era costato per esibire tutta la sua abilità e sensibilità un po’ caro, quanto a concentrazione, tanto con i quadrupedi, tanto che Bolzon da fargli sbagliare qualcosa in gara; l’anno vorrebbe si istituisse sin da subito anche dopo Bolzon ha rimediato alla grande, una classifica groom all’interno della confermando che l’esperienza paga grande famiglia AFAC. sempre. Classe 1956, fisioterapista prossimo “quasi” alla sessantina, ma
“ In Carrozza” n° 3/2016 Alfabeto vincente pag.27 Infine, ripercorrendo il film della sua legato al mondo dei cavalli, oggi davvero annata agonistica, trova anche un motivo di molto impegnato anche nel preparare i suoi rammarico, nonostante questo successo che animali e nel agire a 360° intorno a loro, si gusta ancora: l’episodio è relativo al interessandosi di mascalcia, di corretta secondo posto raccolto a Villa Manin. “Se alimentazione, di minimi standard penso che mi è costato carissimo, cioè il veterinari. Marco ha vinto largamente la primo posto, l’errore fatto all’ultima porta categoria Pariglie, bissando quindi il del percorso della mattina, un poco ancora successo del precedente anno sportivo, ma mi disturba, quella situazione. Sul confermando doti non comuni sia di momento non ho pensato potesse essere improvvisazione, a fine lettura capirete decisiva. D’accordo, non ha influito sulla perché, che di programmazione degli vittoria a fine d’anno, ma a Villa Manin di impegni dei suoi animali, alcuni magnifici certo non pensavo di arrivare fin qui, esemplari di KWPN olandesi che ha sarebbe pure stata presunzione, mentre adattato in modo egregio alle varie carat- vincere quella tappa, mancata per così teristiche tecniche degli impegni ai quali poco, in quel momento bruciava eccome!”. ha preso parte. “Forse il vero segreto però Renato però s’è messo d’impegno e per la è avere la costanza di partecipare, se non a sua annata sportiva c’è stato il lieto fine tutte le prove, almeno al maggior numero con la premiazione di dicembre. possibile, per portare continuativamente Diversa per alcuni aspetti la storia di punti in classifica. . Marco Andrian, professionista, da sempre
“ In Carrozza” n° 3/2016 Alfabeto vincente pag.28 Non ero partito con questo proposito, poi Insomma non se la tira, lui è stato solo ho capito che era un aspetto molto l’esecutore finale di un lavoro fatto di importante e mi ci sono dedicato con allenamento ed affiatamento ed maggior attenzione”. Con 340 punti e 14 evidenziato proponendo spesso una presenze, quindi tutte meno una le splendida Maratona sui campi. Classe kermesse alle quali ha preso parte, il 1967, un passato anche nel trotto forzuto e brillante Marco, sempre agonistico di altissimo livello, tanto da scherzoso, sia che si tratti di disegnare un partecipare con una sua sfortunatissima tracciato o di discutere di un metodo di cavalla persino al Derby Italiano, Marco è allenamento, ha lasciato più discosti Bruno passato lasciando il segno da Murelle ad Cotic (261) ed Ivan Pernarcich (174) Arta Terme ed ha iniziato quasi per togliendo di fatto un po’ di pathos scherzo con l’intento di migliorare sempre all’annata, che ha visto quindi il suo netto di più la combinazione fra cavalli e predominio al tirar dei conti. Il suo top di carrozze. Coba e Desiree sono i nomi dei punti (39) lo fa registrare in Sfilata a due soggetti più impiegati nel corso dei Percoto, attribuisce al valore ed alla bontà dodici mesi cui ci riferiamo, ma, quando dei cavalli il merito del risultato e lo gli chiediamo di un momento particolare o condivide con Leo Marussi e Samuel curioso da ricordare di questa… cavalcata Muccin, suoi “spumeggianti” collaboratori, irresistibile, il nostro protagonista dice con i quali compone un Team di sicuro assai banalmente ma onestamente che non impatto agonistico. ha ricordi particolari. .
“ In Carrozza” n° 3/2016 Alfabeto vincente pag.29 Tutto è filato liscio, non ci sono stati avevo fatto un percorso eccellente, come incidenti o curiosità negative, fatti non è spesso dato vedere. Per ora rimane il strampalati o persone da ricordare, nelle ricordo più bello, “avventuroso”, varie escursioni; non ce n’è stata una che imprevisto e dunque genuino”. Detto che sia diventata “top” (o flop) sulle altre. “Un Andrian non disdegna di spingersi anche episodio di cui sono abbastanza orgoglioso nella vicina Slovenia, per conoscere scuole però c’è - chiosa in fine di incontro - anche e località alternative, per affinare la sua se non è propriamente legato a quest’ preparazione e frequentare persone diverse annata sportiva. Risale al 2013, io avevo per impostazione, non ci rimane che iniziato da pochissimo a cimentarmi con le augurare a tutti, ma soprattutto agli maratone ed altri tipi di “legni”, spronato sconfitti, un buon 2016. Hanno perso da in questo dalla passione dell’amico Bruno avversari certamente meritevoli ed hanno (Cotic, n.d.r.). All’interno di Travagliato un motivo in più per provare la rivincita, Cavalli, Bruno mi butta letteralmente in sia coloro che punteranno sulla categoria gara con una coppia di cavalli suoi, del Singolo soggetto, sia coloro che si praticamente mai visti, sapendo benissimo avvicineranno alle Pariglie: quello di lui del livello molto alto della competi- provare ad esserci, qui, in questo spazio, zione. Ed io ne esco frastornato perché nel 2017. vittorioso con grandissima sorpresa di molti addetti ai lavori. Mi hanno detto che Buon vento a tutti!....
“ In Carrozza” n° 3/2016 Noleggiami pag.30 Facile dire: partecipiamo!!! Tra il dire e il fare, molte volte c'é di mezzo sempre lui va, dove voglio andare io. un carrello. Quante volte abbiamo pensato Acquistarlo per usarlo due volte l'anno non di partecipare ad un evento con la nostra conviene, noleggiarlo per due giorni costa carrozza e ci siamo sentiti bloccati da una tanto quasi ad acquistarlo. Che fare????? semplice domanda: come la trasporto la carrozza? Se per un cavaliere il problema Sogno, desiderio, fantasia, poi per una volta i selfie diventano realtà. A sopperire a questa mancanza ci ha pensato l'A.F.A.C, perché non acquistare un carrello in nome dell'Associazione da mettere a disposizione dei Soci che ne avessero necessità? Il risultato si è ben presto tramutato in realtà, il poliedrico Bruno Cotic, in men che non si dica ha recuperato un buon mezzo in ottime condizioni. Da oggi, i Soci che ne avranno bisogno potranno "noleggiarlo" per il tempo necessario ad una cifra convenzionata, utile per pagare esiste solo per il cavallo e la sella, per i le spese di mantenimento: assicurazione, guidatori il problema è doppio, infatti, oltre bollo, manutenzione ecc. Un'altra goccia, in al cavallo abbiamo la nostra carrozza. Qui quel fiume di oppor-tunità che l'A.F.A.C, s'innescano tutta una serie di ragionamenti vuole offrire ai propri Soci. in stile copernicano, potrei chiedere ad un amico se può fare due viaggi, ma non Per coloro che fossero interessati, per prenotazione, rivolgersi a: Bruno Cotic 3483817241
“ In Carrozza” n° 3/2016 Consigli utili pag.31 Arnesi di riparo del tronco Le coperte e le gualdrappe di Fabrizio Canali " La coperta " un arnese che si mette sul servire per animali grossi; altrimenti è corpo degli animali per proteggerli contro il proporzionata alla taglia di essi. E’ tenuta freddo nell’inverno e contro gli insetti in sul corpo degli animali mediante una sopra estate. Si mette la coperta sul cavallo nella cinghia, specie di cinghia provvista alla sua scuderia, quando questa è molto vasta e estremità di due o tre fibbie e di un numero fredda, quando il cavallo è ammalato, e corrispondente di corregge a sinistra. quando ritorna dal lavoro perché, ancora sudato, e non si raffreddi. Fuori della scuderia si mette, quando i cavalli sono condotti a mano a passeggio o in viaggio o all’abbeveratoio o dal maniscalco. Si coprono pure i cavalli colla coperta quando durante il lavoro devono fare delle fermate. Nell’esercito, essa si adopera ripiegata, per ammortizzare la pressione della sella. La coperta ha generalmente 1.50 di lunghezza e 1.60 di larghezza quando deve La sopra cinghia non deve passare sul garrese, ma dietro questo. Perché non produca ferite sul dorso degli animali, bisogna mettere ai lati della colonna vertebrale due fascetti di paglia; questi tengono sollevata la cinghia e non le permettono di comprimere troppo energicamente le zone spinose delle vertebre. Altrimenti si fanno delle sopra cinghie provviste, a destra ed a sinistra della regione d'appoggio sul dorso, di piccoli cuscinetti che sostituiscono i fascetti di paglia dei quali parlammo.
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