"In carrozza" Associazione friulana appassionati carrozze - tradizione attacchi

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"In carrozza" Associazione friulana appassionati carrozze - tradizione attacchi
“In carrozza”
Associazione friulana appassionati carrozze
"In carrozza" Associazione friulana appassionati carrozze - tradizione attacchi
“ In Carrozza” n° 3/2016 Sommario pag.2

 Real Friuli è la garanzia per realizzare il vostro sogno e renderlo visibile ed appassionante. L'ampia
 collezione di carrozze d'epoca, tutte perfettamente restaurate, vi darà la garanzia di offrire al vostro
         giorno più bello l'inconfondibile tocco di classe dell'eleganza. Quella d'altri tempi.

 Real Friuli di Roberto Marasco Via Giosuè Carducci, 54 - 33100 - Udine (UD)
                                                                         In Carrozza”
               Sommario                                       Tradizione, Sport e Turismo equestre
                                                               opuscolo informativo occasionale
Pag. 1     Copertina                                                   riservato ai Soci.
Pag. 2     Sommario
Pag. 3     Ripartiamo in bellezza.                                    Direttore Responsabile:
                                                                         Giuliano Comici
Pag. 4     Cena sociale 2015
Pag. 7     Tradizione a Percoto                                Autorizzazione Tribunale di Udine n° 4
                                                                          del 13/03/2015
Pag. 10    Colorét di Pràt
Pag. 13    Sfilata Sacile                                             Direzione e Redazione
Pag. 14    Viaggi: Il Vetturino                                             A.F.A.C
Pag. 16    Villa Manin                                    Associazione Friulana Appassionati Carrozze
Pag. 17    La pagina rosa                                  sede: Cervignano del Friuli via Chiozza 20
Pag. 19    Cuts 2016
                                                                          Collaboratori
Pag. 21    Biblioteca A.F.A.C.                                   Giuliano Maule, Bruno Cotic,
Pag. 22    Sport Attacchi                                       Adelio Arreghini, Chiara Donati,
Pag. 25    Alfabeto vincente                                   Battista Battiston, Flavia Bomben,
Pag. 30    Noleggiami                                           Sara Busechian, Fabrizio Canali
Pag. 31    Consigli utili
                                                                    Fotografia: Milos Sustersic
Pag. 33    Pagina veterinaria
Pag. 36    Soci A.F.A.C                                     e-mail: incarrozzaafac@gmail.com
Pag. 40    Mercatino                                     Gli autori non si assumono responsabilità per danni a
                                                         terzi, derivati da uso improprio delle informazioni
                                                         riportate o da errori relativi al loro contenuto.

                                                              Progetto grafico: tradizioneattacchi.eu

 A Mortegliano, nel cuore del Friuli, Ivan e Sandro, sono lieti di ospitarvi nell’ Albergo
Ristorante Da Nando per un magico incontro fra la migliore tradizione enogastronomica
              Friulana e la calorosa ospitalità tipica “Da la Nestre Tiare”
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“ In Carrozza” n° 3/2016 Editoriale pag.3

 ripartiamo in bellezza
                                Cari Soci-e, siamo nuovamente ai nastri di partenza dopo aver
                                chiuso in bellezza il 2015. Anno denso di attività che ha
                                allargato come non mai la nostra Associazione, sempre
                                attivamente presente sul territorio del Friuli Venezia Giulia.
                                Il 2016 è iniziato con l’elezione del nuovo Direttivo A.F.A.C,
                                per scadenza di termini di mandato. Sono stati votati: Marco
                                Andrian, Renato Bolzon, Bruno Cotic, Daniele Maiero,
                                Giuliano Maule, Natalino Milanese e Samuel Muccin. Il nuovo
                                Direttivo riconfermava Giuliano Maule Presidente, Renato
                                Bolzon Vice presidente, Bruno Cotic segretario tesoriere,
                                Andrian Marco, Maiero Daniele, Milanese Natalino e Muccin
Samuel, membri. La lettura del bilancio consuntivo, quest'anno ottimo, è stata la conferma
che il lavoro e le iniziative messe in campo hanno perfettamente centrato l'obiettivo: far
conoscere, crescere e prosperare la nostra Associazione. Presentato il calendario attività 2016,
che come sempre è ricco di iniziative di Sport, di Tradizione e di svago. Presentato
ufficialmente il IV CIAT Internazionale di Villa Manin, evento fiore all'occhiello della nostra
Associazione che in pochi anni ha proposto l'A.F.A.C a livello Europeo quale valido
riferimento per Concorsi Internazionali di un certo pregio, permettendoci di far conoscere sia
la bellezza del nostro territorio che la cordialità della nostra Associazione. Per l'occasione è
stata presentata l'ultima novità in campo editoriale A.F.A.C, un prezioso: Manuale di
avviamento agli attacchi, redatto dal Professor Giuseppe Del Grande, Giudice, istruttore,
tecnico attacchi sport e tradizione. Anche se molte volte pensiamo "di saper già tutto sugli
attacchi" leggendolo scopriamo delle novità interessanti sotto molteplici aspetti, per questo vi
consiglio di acquistarlo, abbiamo anche in questa occasione stabilito un prezzo contenuto per
facilitarne la diffusione. Confermata anche la pubblicazione del nostro giornale informativo
"in Carrozza" che, visto l'ottimo gradimento ottenuto, diventerà ancora più ricco e corposo.
Ringraziando ancora una volta tutti voi, per la fiducia accordatami con la riconferma alla
carica di Vostro Presidente, posso solo augurarci che il 2016 e gli anni che verranno possano
essere pieni di soddisfazioni per tutti noi.

                         Il Presidente - Giuliano Maule
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“ In Carrozza” n° 3/2016 Attualità pag.4

 Cena Sociale AFAC 2015
                                                                              di Fabrizio Canali

CODROIPO 2015 ristorante “Al Doge”                  Tenere uniti e coesi oltre un centinaio di
Villa Manin: al termine di questo 2015              persone/amici, impegnate in molteplici
zeppo di attività, ci siamo ritrovati per la        attività, non è assolutamente cosa facile di
tradizionale cena sociale di fine anno per          questi tempi, soprattutto per la grande mole
brindare tutti quanti insieme. Per poter            di lavoro che essa richiede, per questo il
soddisfare la grande richiesta di                   primo pensiero va a chi ha dato, è proprio
partecipazione pervenuta al Direttivo, ha           il caso di dirlo, il proprio cuore all’Afac;
implicato un cambio di “location”.                  Giuliano Maule.
Occorreva recuperare una sala più ampia
per contenere tutti i nuovi associati che in
questo fruttuoso 2015 hanno aderito alla
nostra Associazione. Si è dunque optato
per un luogo in cui l’A.F.A.C è già di
casa; il ristorante “al Doge” ubicato
nell’ala del complesso di Villa Manin.
Ancora una volta la perfetta macchina
organizzativa del nostro Direttivo ha
superato ogni aspettativa. La geniale
mente del “re della Mainizza” conferiva
come sempre un tocco magico alla serata,
iniziata sulle note ridondanti di una nota
opera sinfonica. Come sempre la
cordialità di questo evento ha fatto salire in      Il commovente abbraccio tra i due amici di
pochi attimi, complice l’aperitivo di               sempre, scatenava un vero e proprio tifo da
apertura la temperatura degli animi già ben         stadio, a dimostrazione di quanto tutti i
predisposti all’allegria e alla convivialità.       Soci siano uniti al proprio Presidente.
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“ In Carrozza” n° 3/2016 Attualità pag.5

La serata è quindi proseguita come da copione
con le raffinate portate di vere specialità
culinarie, molto gradito il dolcetto omaggio
riservato ad ogni commensale, un ferro da
cavallo in grandezza naturale di cioccolato, in
una confezione con tanto di logo A.F.A.C.
Un gentile omaggio pensato e realizzato per
l’occasione dalle leggiadre donzelle del team
Cotic; Chiara, Marika e Cristina.

                                                  Le classifiche ufficiali di gara assegnavano
                                                  a Renato Bolzon il 1° posto nei singoli, con
                                                  a ruota per il 2° posto Renzo Pezzuto con il
                                                  mitico Gigio, tallonato al 3° posto a pari
                                                  merito da due veterani: Adelio Arreghini e
                                                  Alessandro Cattarin che promettono ardua
                                                  battaglia per il futuro. Nella categoria
Altra simpatica novità della serata è stato il    pariglie il podio è indiscussamente del
magnifico calendario 2016 realizzato con i        super Marco Andrian, seguito al 2° posto
migliori scatti di Milos, fotografo ufficiale     da Bruno Cotic plurivincitore negli attacchi
degli eventi targati A.F.A.C che ci               di Tradizione, che dichiarava che per
ricorderà per tutto il 2016 le passate            quest’anno aveva voluto essere benevolo,
manifestazioni, ma soprattutto ci ricorderà       ma di aver già pronta una nuova pariglia
gli avversari da battere alle prossime sfide.     per le prossime gare. 3° posto indiscusso
                                                  ad una lunghezza per Ivan Pernarcich.
                                                  Una bella serata in compagnia, proseguita
                                                  con i riconoscimenti a tutti quanti nel corso
                                                  dell’anno si sono prodigati per organizzare,
                                                  gestire, dar lustro all’associazione, di tutti
                                                  vogliamo riportare i loro nominativi:
                                                  Alessandro Cattarin, Pierino Bonessi,
                                                  Davide Pavanello, Giuseppe Casasola,
                                                  Maurizio Zili, Andrea Cazzin, Marco
                                                  Andrian, Aniello Testa, Vittore Piani,
                                                  Marco Vescovo, Ottone Orzan, Renato
                                                  Todone, Ivan Pernancich, Renato Bolzon ,
                                                  Grig Flebus, Adelio e Giulia Arreghini,
                                                  Flavia Bomben, Matteo Pellizzer, Battista
La serata è proseguita con le premiazioni
                                                  Battiston, Fabrizio Canali, Giuliano
dei vincitori delle varie categorie, che nel
                                                  Comici, Antonio Lippi, Milos Sustersic,
corso dell’anno li hanno visti partecipi con
                                                  Enrico Tortella, Ermes Dall’Olio.
è il caso di dirlo “le redini fra i denti” per
aggiudicarsi la vittoria nei
numerosi eventi sportivi. Ad
iniziare dal derby di Murelle,
Mondelli Stable, Mortegliano,
Ceroglie, Brugnera, Gonars e
Castelfranco.
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“ In Carrozza” n° 3/2016 Attualità pag.6

Finalmente il “Mike Bongiorno” della                Optavano così per mettere all’asta il
Mainizza si impossessava del microfono              secondo finimento vinto, devolvendo il
per la tanto attesa lotteria finale, che oltre      ricavato nelle casse dell’Associazione.
a numerosi premi minori portava al                  Sinceramente era quello che tutti ci
primo posto un finimento per cavallo                aspettavamo, il rivedere nuovamente
singolo. Numerosissimi gli oggetti in               all’opera il caro Bruno Cotic nelle vesti
palio che venivano assegnati via via che            di banditore d’asta. Un ruolo che guarda
la valletta, Chiara Donati, introducendo            caso gli calza a pennello, quasi fosse la
la “graziosa manina” nel bussolotto                 sua vera professione, di ammaliante
estraeva i numeri fortunati.                        imbonitore, un vero professionista delle
                                                    telenovele AFAC. In breve si innescava
                                                    una girandola di offerte al rialzo, l’occhio
                                                    attento del banditore coglieva ogni
                                                    minimo accenno degli astanti, rilanciando
                                                    con voce imperiosa la cifra man mano
                                                    che lievitava. Finendo con l’aggiudicare
                                                    il prezioso finimento in palio con una
                                                    speciale benedizione ad acqua minerale
                                                    per una ragguardevole cifra molto
                                                    preziosa per la nostra cassa sociale.
                                                    Si concludeva così questa serata di
                                                    gioiosa allegria, nella quale un gruppo di
                                                    amiconi con una passione comune, tanti
                                                    progetti e tanta voglia di divertirsi, si
                                                    riconoscono parte di una identità che in
Rilassatevi, il fortunato biglietto vincitore       Friuli Venezia Giulia è sinonimo dello
era già nelle dolci mani della signora              sport degli attacchi nelle sue varie forme.
Bolzon, la quale, lanciando un urlo di              Facendomi portavoce di tutti i Soci
gioia che sovrastava tutto il vociare della         AFAC, ringraziamo tutto il Direttivo, che
sala, faceva notare di avere il biglietto           nel corso dell’anno trascorso si è fatto
fortunato della serata. La famiglia Bolzon          veramente in quattro per farci divertire.
si aggiudicava così la bellezza di due
finimenti, essendosene già aggiudicato
uno, il marito Renato, quale vincitore
                                                    GRAZIE “RAGAZZI”
della categoria singoli.
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“ In Carrozza” n° 3/2016 Tradizione a Percoto pag.7

 Alla scoperta di antiche dimore
                                                                    di Alessandro Cattarin

Splendida, la prima domenica di primavera       donate dal patriarca Pellegrino di Ortenburg
per la prima uscita dell'Afac a Percoto in      all'abbazia di Rosazzo. Percoto, termine
occasione di San Giuseppe. Alla scoperta di     dialettale per guado, è la resa locale del
antiche dimore, è il testo coniato da           sostantivo sloveno prehòd (passaggio, in
Alessandro Cattarin e Pierino Bonessi,          riferimento al guado sul torrente Torre).
splendidi e indomabili organizzatori            Un concorso di Tradizione con quattro
dell'evento. Un particolare itinerario che ci   ostacoli sistemati uno per ogni Villa. Dal
permette di visitare vecchi borghi ed anche     bicchiere al rimessaggio in retro, passando
uno dei “borghi più belli d’Italia”, nonché     per l'indietreggiata. Tra i punti di interesse
territori di bassa pianura dove si affacciano   vanno ricordati la casa quattrocentesca nota
antiche ville, in un ambiente ricco di          come Colombera, la chiesa di San Martino
fascino d’altri tempi, di origine romane.       vescovo, la villa Della Frattina-Caiselli e la
                                                caratteristica casa Pozzo. Non va dimen-
                                                ticata poi villa Kechler, presso la quale
                                                soggiornarono diverse personalità di spicco,
                                                tra cui lo scrittore statunitense Ernest
                                                Hemingway. Una passerella applauditis-
                                                sima al centro della Festa di San Giuseppe a
                                                Percoto ha dato il via alla colonna dei
                                                partecipanti che ordinatamente si sono
                                                incolonnati alla partenza. Prima tappa Villa
                                                della Porta (già Villa Kechler) dove gli
Percoto vide qui passare tutti i vari popoli    equipaggi affrontano la prima prova, il
che attraversarono queste regioni; la prima     bicchiere, ad attenderci i signori Dorigo,
attestazione del capoluogo e della frazione     attuali proprietari. La Villa, risalente al
di Percoto (Percût) risale al 1135, quando i    secolo XVII, è formata da un imponente
due paesi erano sotto la giurisdizione della    corpo centrale che si innalza su tre piani e
pieve di Buttrio ed insieme ad essa furono      da due ali laterali più basse.
"In carrozza" Associazione friulana appassionati carrozze - tradizione attacchi
“ In Carrozza” n° 3/2016 Tradizione a Percoto pag.8

Una scala esterna, vigilata da due teste           passato dedicata a Sant’Ignazio di Loyola.
leonine, conduce su di un grande poggiolo          Sul retro della villa si sviluppa un ampio
balaustrato, da cui si accede al salone del        parco. Qui per i guidatori iniziano le prime
piano nobile del nucleo centrale. Davanti al       difficoltà, li attende infatti l'indietreggiata,
complesso si apre una grande corte dalla           forse più difficile a dirsi che a farsi. Sarà
quale si accede al brolo recintato da alte         stata la complicità del fresco bicchiere di
murature; due ampi portali dalla volta             vinello che ha elettrizzato i concorrenti
arcuata consentono l’accesso alla corte.           permettendo a tutti di superare agevolmente
                                                   la seconda prova.
                                                   Proseguiamo nel nostro viaggio itinerante
                                                   tra le ville Friulane, poco più a nord
                                                   incontriamo Lauzacco, attuale sede
                                                   comunale con la sua chiesa dedicata a
                                                   Sant'Agata e la vicina settecentesca Villa
                                                   Beretta, nostra terza tappa, con lì annessa
                                                   cappella gentilizia oggi intitolata a San
                                                   Nicolò e il retrostante parco cintato da mura
Esternamente, inglobati nella villa, si            merlate. Ad attenderci per gli onori di casa i
possono notare i rustici che in passato            Conti Antonio e Francesco Beretta con
venivano utilizzati come “foladôrs”,               Signora, qui i concorrenti si sfidano nella
caratterizzati dagli ampi portoni.                 prova di andatura con sottofondo musicale
Annessa alla proprietà, sul lato ovest della       con ripetuti passaggi delle carrozze,
villa è ubicata la chiesetta di Sant’Ulderico      nell’elegante e vasto cortile di Villa Beretta.
coeva alla villa; presenta un campanile a
vela con bifora campanaria. Superata la
prova del bicchiere che ha permesso ai
concorrenti di rinfrescarsi la gola e
riscaldare il cuore, via al gran trotto verso la
seconda tappa della giornata: Villa Florio –
Maseri, risalente con molta probabilità al
1700. La costruzione è posta esattamente al
centro del borgo e presenta il corpo centrale
rialzato su due piani con due ordini di
finestre. Ad est, inglobata in un’ala della
villa è situata la cappella di famiglia, in        Immancabile come da copione il tavolo con
                                                   il buffet, sempre presente negli eventi
                                                   A.F.A.C dove anche lo stomaco vuole la
                                                   sua parte e prosciutto e salame non manca
                                                   mai. “Tempus fugit”, il tempo fugge, e via
                                                   verso la 4° e ultima tappa, destinazione
                                                   AGRITURISMO “Al GELSO” della
                                                   Famiglia Petris." Il gelso, un albero che è la
                                                   testimonianza del nostro passato e racconta
                                                   una storia, che ha profonde radici nel
                                                   territorio friulano".
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“ In Carrozza” n° 3/2016 Tradizione a Percoto pag.9

Tutto comincia dalla terra, dal lavoro            gentilmente hanno collaborato in vario
quotidiano nei campi che ci dà la forza di        modo per la riuscita di questo evento che si
guardare avanti sempre con rinnovato              sta consolidando negli anni, con una
entusiasmo, stagione dopo stagione. Ed è          formula molto gradita da tutti. Un
qui che veramente la giornata diventa             ringraziamento particolare ad Alessandro
impegnativa, non solo per la pausa pranzo,        Cattarin e Pierino Bonessi, rispettivamente
la prova del "rimessaggio" sgrana la              Presidente e Vice Presidente dell’Ass.ne
classifica mettendo in risalto le qualità del     Culturale “IN CARROZZA” di Manzano
nostro Bruno Cotic che con un’abile               (UD) che veramente si sono prodigati al
manovra si piazza al primo posto della            massimo per la buona riuscita di questa
classifica generale. Da queste parti le           manifestazione. Una buona partenza di
classifiche non sono molto importanti,            inizio anno per l'A.F.A.C che fa ben
l'importante è divertirsi e stare in              presagire per le manifestazioni future.
compagnia e non c'è niente di meglio che
un buon pranzo preparato da Roberta e
Alessandro Petris. Come sempre è tempo di
ripartire, gli equipaggi riprendono la via del
ritorno, i cavalli trottano in scioltezza sulla
mano leggera dei Drivers. Si torna a Villa
Frattina Caiselli a Percoto, punto di
partenza e di arrivo.
Siamo tutti soddisfatti, è stata una bella
giornata per tutti, grazie a tutti coloro che
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“ In Carrozza” n° 3/2016 Colorét di Pràt        pag.10

     “Tipicamente
       Friulano”
                                                                              Renato Bolzon

Qualche anno fa la Regione Friuli Venezia         Dal mercato, dopo la vendita di quanto
Giulia ha coniato uno slogan per pro-             prodotto nell’azienda familiare, ritornava
muovere i prodotti, la cultura e le               carico di merci delle qualità più varie per
tradizioni friulane che era: “Tipicamente         soddisfare tutti i bisogni della famiglia.
Friulano”. Ebbene, secondo me, la Briska          Oppure veniva caricato di animali
(Briscje in furlan) è forse uno dei manufatti     dell’azienda agricola per il trasporto legato
più tipici e rappresentativi della tradizione     alle esigenze di accoppiamento. Quasi tutti
friulana. La Briska si può considerare una        i bottegai possedevano una Briska e un
                                                  cavallo. Per quanto invece riguarda l’uso
                                                  familiare, la Briska veniva utilizzata spe-
                                                  cialmente la domenica, quando era
                                                  consuetudine recarsi alla messa o in visita
                                                  parenti. Allora sul sedile anteriore,
                                                  prendevano posto la moglie ed il marito,
                                                  mentre sul piano retrostante, seduti su una
                                                  balla di fieno o su una coperta, sedevano i
                                                  figli. Era tradizione utilizzare la Briska
                                                  anche in occasione delle nozze, un
                                                  momento per incontrarsi e festeggiare,
carrozza o Break da servizio privato, usata       dimenticando le tribolazioni quotidiane.
per il trasporto di piccole merci durante la
settimana e per il trasporto della famiglia
nei giorni festivi. Potrebbe essere rap-
portata all’attuale pick-up in quanto
serviva per il trasporto promiscuo di
persone e materiali oppure ad una comoda
vettura per rappresentanti commerciali.
Nelle famiglie contadine il veicolo veniva
impiegato per recarsi al mercato per la
vendita dei prodotti dell’azienda agricola.
“ In Carrozza” n° 3/2016 Colorét di Pràt          pag 11

Era l’occasione per vestirsi a festa, vestire i    abbiamo pensato che il momento più
cavalli con i finimenti buoni, addobbare le        adatto per mettere in mostra le Brische era
Briske con nastri e fiori colorati, i guidatori    l’anniversario di fondazione della “Patrie
si sfidavano dando dimostrazioni in prove          dal Friûl”, entità amministrativa politico-
di obbedienza dei loro cavalli guidati alla        religiosa esistita dal 1077 al 1420 legata al
voce e in dimostrazioni di abilità nell'uso        Patriarcato di Aquileia, che ogni anno si
della frusta. (Note prese da articoli scritti      festeggia il 3 aprile. Nel Comune di Pasian
da Diego Verzegnassi, Battista Battiston e         di Prato di questo evento è particolarmente
Adelio Arreghini). In Friuli era tradizione        sentito perché la tradizione vuole che nei
                                                   pressi del piccolo abitato di Bonavilla nel
                                                   1350 venisse ucciso il Patriarca Bertrando
                                                   di San Genesio, storica figura di Patriarca
                                                   guerriero, forse una delle più rappresen-
                                                   tative del Patriarcato di Aquileia. In questa

utilizzare la Briska anche in occasione
delle nozze: di regola una settimana prima
                                                   località si trova il cippo lapideo, con la
della celebrazione lo sposo ed il testimone
                                                   croce in ferro, che indica il luogo dove,
di nozze si presentavano all’imbrunire alla
                                                   secondo la tradizione, sarebbe spirato il
casa della sposa con la “Briscje” il cavallo
                                                   Patriarca. Con il contributo della provincia
e “l’enciar” (il cocchiere), per prendere in
                                                   di Udine, dell’ARleF ( Agjenzie regjonâl
consegna la dote della sposa, che veniva
                                                   pe lenghe furlane), dell’ Amministrazione
riposta in un grande baule. Il cocchiere
                                                   Comunale, delle Pro loco di Colloredo e di
stava davanti al cavallo, con la frusta
                                                   Pasian di Prato e con il             gruppo
appoggiata a terra. A carico ultimato,
                                                   Folcloristico locale siamo riusciti a
acceso il lumino dietro la “Briscje” veniva
                                                   realizzare l’evento. Il tutto si è svolto
segnata a terra, con la frusta, una croce
                                                   presso la Chiesetta detta “Madonna dei
beneaugurante per la famiglia che si
                                                   Roveri” di Colloredo di Prato ed è iniziato
sarebbe formata; il convoglio rientrava poi
                                                   con la Santa Messa in lingua friulana
a casa dello sposo, dove di regola
                                                   seguita dalla benedizione dei cavalli, delle
attendeva un fisarmonicista per i
                                                   Brische e delle altre carrozze presenti.
festeggiamenti. Uno dei progetti che
l’AFAC aveva nel cassetto era quello di
radunare e mettere in bella mostra queste
carrozze tipicamente friulane usate dal ceto
popolare        rurale. L’opportunità di
realizzare questo progetto ci è stata data
dall’Amministrazione Comunale di Pasian
di Prato, ed in particolare dall’Assessore
comunale Ivan del Forno. Assieme a lui
“ In Carrozza” n° 3/2016 Colorét di Pràt        pag.12

                                                   diversi consiglieri regionali e provinciali.
                                                   Un archeologo della Società Friulana di
                                                   Archeologia ha illustrato ai presenti le
                                                   vicende legate alla nascita della patria del
                                                   Friuli. Ha allietato la festa il Gruppo
                                                   Folcloristico di Pasian di Prato che con
                                                   canti e balli popolari ha intrattenuto il
                                                   numeroso pubblico presente. Un giudice di

Diego Verzegnassi, grande appassionato di
cavalli e carrozze e cultore della tradizione
le ha ornate in modo da rappresentare gli
usi a cui erano adibite: trasporto cereali per
andare al mulino, trasporto del latte con i
classici contenitori in alluminio, trasporto
damigiane di vino, di oggetti particolari
come la macchina da cucire, i fiori per
l’addobbo della chiesa, ecc. Una carrozza          eccezione, Battista Battiston, esperto in
tuttofare che si prestava ad ogni esigenza         questo tipo di legni, ha valutato le Brische
per sopperire a tutte necessità delle              verificando la loro originalità, la
famiglie contadine. Su una Briska era              conformità del restauro, la qualità del
caricato un cassone con il corredo di una          legno e delle tessiture. Sono state premiate
                                                   le tre Brische che hanno mantenuto
                                                   maggiormente le caratteristiche peculiari di
                                                   questa carrozza. A tutti i partecipanti è
                                                   stato consegnata una scheda con i consigli
                                                   del giudice oltre ad un targa ricordo ed un
                                                   omaggio di una azienda vinicola locale. La
                                                   classifica ha visto al terzo posto la Briska
                                                   di Valneo Banello di Chiopris Viscone, al
sposa, per simboleggiare e ricordare ai            secondo posto la Briska presentata da
giovani friulani le tradizioni passate, che        Dario Pravisani di Faedis e al primo posto
non vanno dimenticate ma continuate. Alla          si è classificata la Briska di Bruno Cotic di
rassegna delle Brische si è anche associato        Gorizia. La giornata si è conclusa con il
un gruppo di carrozze moderne che in               pranzo offerto dalle locali Pro Loco
corteo hanno attraversato le vie del paese;        seguito da una passeggiata pomeridiana
tra esse c’era una carrozza trainata da            guidata da un esperto della locale sezione
quattro cavalli bianchi che trasportava i          di Italia Nostra. Il percorso si è sviluppato
musicisti che con fisarmonica, clarinetto e        nel vicino parco del Lavia con visita al
violino: hanno allietato la sfilata suonando       cippo e la croce del Beato Bertrando ed
musiche tradizionali friulane, tra cui l’inno      alla magnifica quercia secolare del biotipo
degli udinesi “O ce biel cjscjel a Udin”.          del Lavia. Ci auguriamo di poter ripetere
Hanno portato il loro saluto il sindaco di         l’evento arricchendolo con ulteriori pro-
Pasian di Prato e dei comuni limitrofi e           poste, ringraziamo tutti per la presenza.
“ In Carrozza” n°3/2016 Sfilata Sacile pag.13

SERENISSIMA CAVALLI, CARROZZE e MOTORI

Un appuntamento ormai consolidato,                Maule, tra bambini con gli occhi luccicanti
quello del 2 aprile alla Fiera degli uccelli      dall’emozione, adulti ammirati e qualche
di Sacile. Sabato pomeriggio, la Serenis-         nonno anziano che quasi si commuoveva.
sima Cavalli, in collaborazione con l’Asso-       Successivamente, dopo un altro giro, tutti
ciazione Friulana Appassionati Carrozze,          si sono fermati in piazza per un brindisi
ha organizzato la sfilata delle carrozze          collettivo con dell’ottimo fresco prosecco,
d’epoca. Tredici bellissime carrozze, dal         permettendo così a tutti di fotografare le

tiro singolo alle pariglie di cavalli stupendi,   carrozze, i cavalli e di ammirare anche le
e molto bravi sono state condotte dai loro        tre auto d’epoca e l’originale furgone Ape
esperti ed elegantissimi guidatori per le vie     che hanno partecipato alla sfilata. Un
del centro di Sacile in totale sicurezza.         pomeriggio davvero emozionante, che ha
Dopo un primo giro ogni carrozza è stata          lasciato tutti molto soddisfatti, quindi,
descritta in piazza dal nostro Pres. Giuliano     appuntamento a tutti all’anno prossimo!
In Carrozza” n° 3/2016 Cultura pag.14

  Viaggi: Il                               vetturino                         di Fabrizio Canali

Il vetturino; figura di cui ancor oggi            Di contro ci sarà il fatto che se non
sentiamo parlare, a volte in bene a volte in      vogliamo pagare il prezzo pieno dovremo
male, possiamo incontrarli nelle città d'arte     attendere che costui abbia setacciato
mentre attendono i moderni viaggiatori            mezza città per scovare altri clienti per
che vogliono assaporare le bellezze               completare il tragitto. Si tratta di
artistiche al dolce ritmo di un trotto            un'attività che richiede non poco spirito di
leggero. Ma chi era il vetturino dell'700         iniziativa, infatti, i signori vetturini
all'epoca del Gran Tour? Il vetturino, ossia      devono sempre essere pronti ad una
colui che conduce, spesso è il proprietario       qualsiasi ora a partire per un viaggio o un
dei cavalli e della carrozza, ed è quello che     tragitto per qualsiasi distanza o meta. La
comunemente si dice una persona onesta e          carrozza è solitamente trainata da due
affidabile.                                       robusti muli o cavalli pesanti. I cavalli
Se alcuni lo considerano un mezzo di              italiani o francesi e più o meno tutti quelli
trasporto inferiore, occorre considerare il       delle linee di viaggio sono ottimi cavalli
fatto che essendo il vetturino proprietario       da tiro, assidui e assennati nel loro lavoro,
di carrozza e cavalli avrà di certo maggior       obbediscono alla voce e le redini servono
riguardo e assennatezza durante il viaggio.       solo per maggior chiarezza. Non vengono
                                                                     mai toccati dalla frusta
                                                                     che è usata dal vetturino
                                                                     solo da incitamento sotto
                                                                     forma di schiocchi, per
                                                                     avvertire      gli     altri
                                                                     cocchieri del proprio
                                                                     diritto di precedenza o
                                                                     per avvertire gli abitanti
                                                                     dei villaggi che si
                                                                     stavano attraversando,
                                                                     che persone di riguardo
                                                                     li stanno onorando nella
                                                                     loro transitoria presenza.
“ In Carrozza” n° 3/2016 Cultura pag.15

I vetturini italiani sono molto premurosi      predella che si trova tra le ruote posteriori
con i loro cavalli e ne prendono massima       risulta assai spaziosa per accogliere tre o
cura, in genere li mandano al piccolo trotto   quattro bauli o i bagagli più ingombranti.
che alla minima salita diventa un passo        Per i viaggiatori che non vanno di fretta
assai lento. Quando si presentano salite       questo sistema di viaggio è migliore delle
lunghe e ripide aggiungono alla pariglia un    carrozze di posta, il suo costo e il più
altro paio di cavalli o di bovi, a seconda     basso possibile, si è tutto il giorno per
del peso che devono trainare.                  strada, ma non si corre, si viaggia ad una
                                               velocità tale che consente di osservare il
                                               paesaggio e si ha l'occasione di imparare
                                               la lingua del posto e conoscere i costumi
                                               locali. Alla partenza venivano stipulati dei
                                               contratti di viaggio, Bayard Taylor
                                               trascrive quello stipulato per il trasporto da
                                               Foligno a Roma: "Stabiliamo per
                                               contratto di farci condurre a Roma per la
                                               somma di venti franchi a testa, più la
                                               buona mano, ove si ritenga di essere stati
                                               ben serviti. Il vetturino, Giuseppe Nerpiti,
                                               dovrà fornirci ogni sera, sinchè non
                                               saremo giunti a Roma: la cena, una
                                               camera con due letti e un buon fuoco. Io
                                               Girolamo         Santarelli,       inserviente
 Al collo delle bestie vengono appesi dei
                                               all'osteria della Croce Bianca di Foligno,
campanelli sia per rallegrare il viaggio che   attesto quale testimone la validità del
per segnalare il loro approssimarsi. A metà    contratto di cui sopra."           Il vetturino
giornata fanno una lunga sosta nella quale     italiano è l'equivalente del voiturin
i cavalli vengono rifocillati con dell'avena   francese, nelle città vi erano vaste rimesse
o pan secco. Strigliano i cavalli e la sera    piene di carrozze, pronte a partire
quando tolgono di bocca loro il morso,         regolarmente. Erano cosi numerosi i
gliela sciacquano con acqua e aceto.           vetturini che spesso si accendeva fra di
Corrono gravi rischi, se capita un'im-         loro una vivace competizione la quale
provvisa azzoppatura o la morte di un          teneva i prezzi bassi e riduceva il
cavallo lontano da casa, rischiano di veder    guadagno.
rovinata o finita la loro attività. La forma   Si è voluto fare un po’ di luce, ampliando
della vettura è simile ad un "Barouche"        la mia e vostra conoscenza su questo
con un sedile aggiunto in alto per due o tre   personaggio, che strada facendo, da buon
persone, riparate da un tettuccio in tela e    viaggiatore sedentario, ho incontrato e che
da un grembiale in cuoio, questo               ci accompagnerà nel nostro continuo
scompartimento prende il nome di               viaggio virtuale di come ci si spostava
"Cabriolet". La parte che chiamiamo            nell'Italia del Gran Tour.
“ In Carrozza” n° 3/2016 Eventi pag.16
“ In Carrozza” n° 3/2016 La pagina rosa           pag.17

   Le Dame in Carrozza
L’abbigliamento del gentil
sesso alle corse     di Chiara Donati
Una pagina di cronaca mondana da un giornale dell’epoca ci offre una minuziosa descrizione delle
toilette da signora ad un evento mondano come le corse dei cavalli. Riportiamo queste pagine per
la curiosità delle nostre appassionate lettrici che puntualmente seguono la nostra rubrica.

Alle corse, la donna si presenta armata di          ho potuto vedere di più elegante. Per
eleganza da capo ai piedi, e alla luce del          esempio: abito di trellis cangiante tutta
giorno sfida le sue rivali a furia di sorrisi       seta, misto di fili neri, mais, bianco-
provocanti, ritta in cima a un Break o a un         mandorla, ecc., che forma nell’insieme un
Drag, negli atteggiamenti più civettuoli.           tono assai armonioso e tenue. Dappiede
                                                    alla gonna, degli smerli di guipure di
                                                    Venezia grezza cuciti con le punte in su.
                                                    Cintura di velluto nero, d’onde si partono,
                                                    a bustino, tre nastri del medesimo velluto, i
                                                    quali salgono, terminati in un nodo doppio,
                                                    fino a un empiècement inguainato di
                                                    crespo della China color mais. Cappottina
                                                    paillasson nera, con gruppi d’acacia rosea,
                                                    nodo aigrette e nastri per sotto la gola di
                                                    velluto nero. Manica a sboffo, d’un solo
                                                    pezzo, stretta al braccio dal gomito al
                                                    polso. Ombrellino di pizzo bianco con
                                                    molti falpalà di mussolina in seta color
                                                    mais. Questi falpalà dei nuovi ombrellini di
Là, in alto, si disegna mirabilmente la             stagione si dispongono in tondo, a punte, a
curva del suo seno e de’ suoi fianchi e la          festoni, in somma a capriccio; ma sono
linea della bellezza che scende giù dalla           squisitamente eleganti, dando ai parasoli
nuca lungo i reni; là, in alto, si rivela il        l’aspetto di tanti grandi fiori spampanati.
pieduccio minuscolo ch’esce a far
capolino di sotto le valenciennes e
le malines delle sottane. Ogni
donna spera in quel punto che il
domani le cento bocche della
cronaca mondana le intuonino
l’inno della vittoria...
Le acconciature inedite non hanno
mancato anche quest’anno alle
nostre corse dei cavalli; c’era da
figurarselo; e avendo io preso
qualche appunto in proposito per le
mie amabili lettrici — innanzi
a’cui occhi mi studio di far passare
ogni novità — eccomi ad offrir
loro de’ modelli eleganti: quanto
“ In Carrozza” n° 3/2016 La pagina rosa pag.18

                                                  i colli alla marinara, pe’ colletti assai variati
                                                  delle giacchette « di fantasia: » quelle che si
                                                  fanno non per semplice comodità, ma per
                                                  pura eleganza, quelle che si guarniscono di
                                                  complicati ricami e di piogge di giaietto.
                                                  Ho notato, sempre alle corse, una giacchetta
                                                  di panno ruggine guarnita di guipure color
                                                  isabella a smerli puntuti e di giaietto rubino,
                                                  che ho giudicata di un gusto eccellente.
                                                  Certo, non si può indossarla a piedi e per
                                                  molti giorni di seguito; ho detto che queste
                                                  sono giacchette «di fantasia » e ho detto
                                                  tutto. Una specie di mantiglia, arieggiante
                                                  un pochino lo stile 1830, ha delle stole che
                                                  le pendono dinanzi. Comoda assai, questa
                                                  mantiglia di seta, da gettarsi su le spalle,
                                                  nella stagione cui andiamo incontro,
                                                  quando si sente, d’improvviso, verso sera o
                                                  in una carrozza che corre, passar un lieve
                                                  brivido per il corpo, coperto d’un abito
                                                  alquanto leggiero. Fino che non la
I moerro, la ricca stoffa dalle ondulazioni       s’indossa, si può portarla, magari, sul
che sembrano muoversi, torna in gran voga,        braccio... Molte, molte guarnizioni a smerli
e bisogna convenire che nulla é più bello         acuti: alla cintura, come baschina; a uso
delle sue pieghe rivestenti un corpo              berta; su l’alto delle maniche ; dappiede alla
muliebre ben fatto e flessuoso.                   gonna. Ma non credo che questi «denti»
                                                  aguzzi piaceranno a lungo.
Ho visto, appunto, un abito di moerro
dei meglio riesciti: fondo color
argento a righe di raso marrone.
Dappiede, un falpalà increspato a
gruppi di crespe; e tra un gruppo e
l’altro, nello spazio liscio, un motif
di passamaneria di giaietto marrone.
Corsetto aderente, con l’intera
pettorina composta di passamaneria.
Colletto di raso marrone. Ampia
manica mollemente drappeggiata.
Polsino di giaietto. Su questo vestito
è gettato un bavero a doppio ordine
di velluto marrone e raso argento,
fermato dinanzi con una triplice
girandola di giaietto simile a quello
dell’abito. Cappottina di paglia
argento con nastro di velluto marrone
e penne d’un pallido color di rosa.
Poi che ho nominato il moerro, amo
informarvi, o signore, ch’esso si
adopera a preferenza d’ogni altra
stoffa pe’ risvolti, d’ogni forma per
“ In Carrozza” n° 3/2016 Eventi: Cuts 2016 pag.19

        METTLER e BATTISTON SOCI A.F.A.C
          ALL’INTERNAZIONALE di CUTS
                                                                          di Fabrizio Canali

Chi vuole avere una vaga idea del CIAT          assaporare al loro passaggio. Come in
di Cuts, deve fare riferimento alla reggia di   un'opera sinfonica dove il pubblico assiste
Versailles, riducendone le dimensioni,          rapito in un'estasi mistica, sfociando in
mantenendone inalterata la configurazione.      calorosi applausi di ringraziamento.
Qui tra l'ordinato intrico dei giardini, le      Finalmente, dopo varie partecipazioni, per
simulazioni dei boschetti ed i giochi           CHRISTIAN METTLER il cocchiere
d'acqua delle fontane si svolge il più          svizzero, ma anche Socio A.F.A.C già da
prestigioso Concorso Attacchi d'Europa,         alcuni anni, è arrivato il meritato successo.
giunto quest'anno alla 20° edizione. Un         Con grande determinazione e volontà è
tema obsoleto verrebbe da pensare a molti,      giunto al traguardo più ambito, arrivare 1°
per nulla visto che qui ogni anno converge      classificato nella categoria pariglie (tiri a
il meglio degli attacchi di Tradizione. Qui     due). Numerosi i concorrenti pervenuti a
ogni anno si ripete un rituale ormai            questo 20° CIAT di Tradizione in terra
consolidato, che ci riporta all'indietro nel    francese, che con Christian hanno
tempo, in cui cavalli e carrozze erano i re e   disputato la categoria più affollata di
le regine della strada, sfilando nel rispetto   pretendenti. Nemmeno la pioggia sferzante
di un'etichetta con regole ben chiare che ne    della giornata di domenica che ha ridotto il
determinavano ogni particolare. Regole          campo gara ad una palude, ha potuto
che si sono tramandate nel tempo per            fermare la galoppata dei suoi bravi cavalli.
conservare ciò che di più squisito si possa
“ In Carrozza” n° 3/2016 Eventi: Cuts 2016 pag.20

Una vittoria che va ad aggiungersi al suo       Ben posizionato nella fase di Presentazione,
ben fornito palmares di successi                dove otteneva un punteggio minimo di 9
internazionali nel campo degli attacchi di      penalità, piazzandosi tra i primi posti della
Tradizione. Complimenti a Christian a           classifica parziale. Seguiva un errore nel
nome di tutta l'associazione, dal Presidente    percorso di campagna che gli costava ben
Giuliano, dallo staff di tradizioneattacchi     10 punti di penalità, una pallina nella prova
per il pieno successo ottenuto, con l'augurio   di abilità di guida gli costava altri 5 punti,
di continuare a lungo sulla strada della        la somma delle penalità ne determinava la
vittoria.                                       sesta posizione nella classifica categoria tiri
                                                singoli. “Dopo mesi di preparativi,
                                                riflessioni, dubbi, c'è l'ho fatta!!! Ho
                                                partecipato al 20° CIAT di Cuts, il sogno di
                                                ogni guidatore di tradizione. Su insistito
                                                gentile invito della Baronessa Antoinette De
                                                Langlade che per il quarto anno conse-
                                                cutivo mi rinnovava il suo piacere ad una
                                                mia partecipazione, quest'anno per il mio
                                                50° compleanno il regalo è stato grande.
                                                Grazie alla mia famiglia che mi ha
                                                sostenuto in questa mia passione, grazie al
                                                mio accompagnatore Fabrizio Canali
                                                insostituibile aiuto ed esperto di tradizione,
                                                i preziosi consigli di Ivo Baldisseri, il mio
Complimenti anche a Battista Battiston,         equipaggio Paola Bergamo e Carlo
che si classifica al sesto posto nella          Battiston ed infine Balans un cavallo
categoria singoli, anche questa molto           superlativo in una condizione che non ho
numerosa, zeppa di concorrenti armati sino      mai visto in lui, favoloso. Grazie a tutti il
ai denti per difendere determinate posizioni.   mio sogno si è avverato.”                     .
“ In Carrozza” n° 3/2016 Biblioteca pag.21

         La BIBLIOTECA A.F.A.C.
“ In Carrozza” n°3/2016 Sport Attacchi pag.22

 agonIsmo… perché no?
                                                                      di Adelio Arreghini

                                                 sagra paesana, si prova anche a cimentarsi
                                                 in un semplice percorso tra i birilli,
                                                 scoprendo che questa esperienza, per
                                                 quanto elementare possa essere la gara, ti
                                                 senti crescere e salire il desiderio di
                                                 avventurarti in un cammino più
                                                 impegnativo, che alla fine ti può portare
                                                 all’agonismo vero e proprio.

                                                 A questo punto il guidatore intenzionato
                                                 seriamente ad intraprendere la strada
                                                 dell’agonismo ha la possibilità di accedere
                                                 a gare, sempre di tipo amatoriale, ma già
La prima grande emozione che prova chi           più impegnative, nelle quali può verificare
si avvicina al mondo degli attacchi è            la sua capacità di driver e le potenzialità
senz’altro il fascino di riuscire a guidare,     del suo cavallo. Le occasioni non mancano
seduto comodamente a cassetta di una             di sicuro; a livello nazionale il GIA
carrozza, un cavallo che gli sta un paio di      (Gruppo Italiano Attacchi) organizza
metri davanti. In seguito l’evoluzione è la      durante tutto l’anno diversi appuntamenti
stessa per quasi tutti i guidatori:              di questo tipo aperti sia ai guidatori
passeggiate in campagna da soli, prove su        esordienti che a quelli più esperti.
strade più o meno trafficate, trottate in
gruppo con altri attacchi, sfilate di
tradizione e alla fine, in occasione della
“ In Carrozza” n°3/2016 Sport Attacchi pag.23

                                                E quando tutte queste esperienze non
                                                pagano a sufficienza si passa all’agonismo
                                                vero e proprio.
                                                In Italia l’unica associazione riconosciuta
                                                dalla FEI (Federazione Equestre Inter-
                                                nazionale) per la pratica dell’agonismo è la
                                                FISE      (Federazione     Italiana     Sport
                                                Equestri).Da questo momento inizia per il
                                                guidatore un percorso ben definito; il
                                                primo        passo      è       rappresentato
                                                dall’associazione ad un Circolo Ippico
                                                affiliato Fise che rilascia la patente “A
                                                Attacchi”.

In Friuli e in Veneto nell’ultimo decennio
l’AFAC (Associazione Friulana Appas-
sionati Carrozze) ha messo in campo un
bel numero di gare amatoriali che si
rifanno, pur nella loro semplicità, alle gare
di Derby agonistiche.

Di natura diversa sono invece gli incontri
sportivi di orientamento organizzati
dall’ANTE (Associazione Nazionale Tu-
rismo Equestre) nei quali conta si l’abilità
del guidatore ma anche la capacità del
groom-navigatore di orientarsi in un            Successivamente, passati sei mesi, può
percorso indicato da mappe non sempre           iniziare il percorso per il conseguimento
facili da interpretare.                         del Brevetto Attacchi che prevede
                                                dapprima, su presentazione del candidato
                                                da parte di un tecnico istruttore ad un
                                                Giudice, il superamento di due prove di
                                                guida (Primi Passi) e alla fine l’esame
                                                teorico pratico tenuto da un Tecnico di II
                                                livello.
                                                Le due prove dei primi passi sono state
                                                recentemente introdotte nel Regolamento
                                                per verificare anche con un percorso più
                                                impegnativo di una noiosa ed elementare
                                                ripresa di dressage che il candidato fosse
                                                veramente in grado di guidare un cavallo.
In Carrozza” n° 3/2016 Sport Attacchi pag.24

Con l’acquisizione del Brevetto Attacchi il      nelle volte, ad allungare e ad essere ripreso
guidatore può accedere alle prove                facilmente quando gli viene richiesto e
agonistiche: dressage, ostacoli, derby e         anche a stare fermo e piazzato perfet-
maratona. Il passaggio alle categorie            tamente negli alt; un cavallo così sarà per il
superiori dell’agonismo ( 1° e 2° grado) si      driver un soggetto “facilmente guidabile”
ottiene con il superamento di 4 prove di         che sicuramente avrà la possibilità di
dressage, 4 prove coni e 2 prove di              ottenere grandi risultati anche nella prova
maratona con penalità massime definite nei       coni e nella maratona. Sono caratteristiche
concorsi riservati alle categorie di             queste che sarebbe utile vedere anche nei
partenza.                                        cavalli che gareggiano nelle prove di
                                                 tradizione ed eleganza oppure nelle più
                                                 semplici passeggiate o prove amatoriali.

                                                 Arrivare a buoni livelli non è facile e a
                                                 volte si può essere tentati di abbandonare
                                                 l’obiettivo, soprattutto quando ci si illude
                                                 di ottenere risultati in tempi brevi che
                                                 evidentemente non sono quelli necessari al
                                                 cavallo per recepire ciò che gli viene
                                                 richiesto. Del resto la scelta dell’agonismo
                                                 porta a una maturazione nel carattere del
                                                 guidatore, ad un miglioramento nei
                                                 rapporti con il proprio cavallo e a risultati,
                                                 certo non economici, che alla fine possono
                                                 dare grande soddisfazioni.

Chi intende intraprendere seriamente la
strada dell’agonismo deve, con un lavoro
costante, porsi come obiettivo da
raggiungere, il miglioramento continuo
delle performances del proprio cavallo; le
riprese di dressage che vengono richieste
nei concorsi, per quanto noiose, servono a
verificare non solo le capacità di guida del
driver ma soprattutto la preparazione del
cavallo.

Ottenere un ottimo punteggio nel dressage
significa avere un cavallo sempre “in
mano”, pronto a flettere armoniosamente
“ In Carrozza” n° 3/2016 Alfabeto vincente pag.25

          Andrian - Bolzon che 2016
                                                              di Giuliano Comici
Vengono da storie e lavori diversi, ma si         aspetto tecnico (e non poteva essere che
sono ritrovati entrambi nello stesso posto        così): il nativo di Ruda oggi residente
allo stesso momento. Stiamo parlando di           vicino a Gorizia si è imposto nella
Marco Andrian e Renato Bolzon, citati in          categoria Pariglie, l’altro, da sempre in
rigoroso ordine alfabetico, come potete           zona Gonars, ha vinto invece per la
vedere già dal titolo (sviluppato in un           categoria Singoli.
modo un po’ goliardico) che sono i                Vediamo allora, in breve, le due schede
vincitori del nostro torneo “sociale” per il      tecnico-filosofiche dei nostri “più bravi”
2015, fatto di passeggiate, sfilate e             2015. Iniziamo stavolta dalla “B”, perché
kermesse di “sport attacchi”. Entrambi            Bolzon ha portato a casa lo scudetto stando
friulani doc, Marco e Renato qui smettono         a cassetta di una carrozza trainata da un
di avere in comune qualche altra                  solo cavallo. Dunque: 10 presenze nel
caratteristica perché per il primo si tratta di   calendario ufficiale AFAC per un totale di
un bis consecutivo dopo il primo alloro del       253 punti, precedendo Renzo Pezzuto
2014, mentre per l’altro questo è il primo        (193), Alessandro Cattarin (169) ed Adelio
titolo AFAC; titolo che peraltro li vede poi      Arreghini (idem). Bolzon si avvale per la
obbligatoriamente divisi anche per un altro       gare di tradizione dei suoi Gladiater
“ In Carrozza” n° 3/2016 Alfabeto vincente pag.26

ed Olympus, propone una classica                 ancora giovane dentro e fuori, il nostro
Marathona ed ottiene il suo top a quota 39       capoclassifica Singoli è praticamente da
points in quel di Villa Manin, ma anche i        sempre a contatto con i cavalli, avendoli
24 arrivati alla fine della domenica             conosciuti in famiglia già da bambino
ottobrina di “sport attacchi” nella sua          quando erano impiegati con utilità dalla
Gonars sono una perla di stagione. Qui           famiglia e dal padre in particolare che gli
perché dobbiamo farvi notare un altro            ha dato dunque l’imprinting. I cavalli però
particolare: Renato ha organizzato               tornano nella sua vita relativamente poco
l’evento, non ne ha disegnato il percorso        tempo fa, nel 2008 ma solo da 4-5 anni
per evidente fair play (compito svolto da        Renato gareggia con continuità Gli piace
Cotic), ha però ricevuto il Sindaco del          condividere questo successo con Grig
paese ed ha avuto, assieme ai suoi validi        Flebus e la mantovana Marika Franciosi,
collaboratori, il peso della manifestazione      che spesso si spinge fin dalle nostre parti
sulle spalle. Nel 2014 questo gli era costato    per esibire tutta la sua abilità e sensibilità
un po’ caro, quanto a concentrazione, tanto      con i quadrupedi, tanto che Bolzon
da fargli sbagliare qualcosa in gara; l’anno     vorrebbe si istituisse sin da subito anche
dopo Bolzon ha rimediato alla grande,            una classifica groom all’interno della
confermando che l’esperienza paga
                                                 grande famiglia AFAC.
sempre. Classe 1956, fisioterapista
prossimo “quasi” alla sessantina, ma
“ In Carrozza” n° 3/2016 Alfabeto vincente pag.27

Infine, ripercorrendo il film della sua        legato al mondo dei cavalli, oggi davvero
annata agonistica, trova anche un motivo di    molto impegnato anche nel preparare i suoi
rammarico, nonostante questo successo che      animali e nel agire a 360° intorno a loro,
si gusta ancora: l’episodio è relativo al      interessandosi di mascalcia, di corretta
secondo posto raccolto a Villa Manin. “Se      alimentazione,      di  minimi      standard
penso che mi è costato carissimo, cioè il      veterinari. Marco ha vinto largamente la
primo posto, l’errore fatto all’ultima porta   categoria Pariglie, bissando quindi il
del percorso della mattina, un poco ancora     successo del precedente anno sportivo, ma
mi disturba, quella situazione. Sul            confermando doti non comuni sia di
momento non ho pensato potesse essere          improvvisazione, a fine lettura capirete
decisiva. D’accordo, non ha influito sulla     perché, che di programmazione degli
vittoria a fine d’anno, ma a Villa Manin di    impegni dei suoi animali, alcuni magnifici
certo non pensavo di arrivare fin qui,         esemplari di KWPN olandesi che ha
sarebbe pure stata presunzione, mentre         adattato in modo egregio alle varie carat-
vincere quella tappa, mancata per così         teristiche tecniche degli impegni ai quali
poco, in quel momento bruciava eccome!”.       ha preso parte. “Forse il vero segreto però
Renato però s’è messo d’impegno e per la       è avere la costanza di partecipare, se non a
sua annata sportiva c’è stato il lieto fine    tutte le prove, almeno al maggior numero
con la premiazione di dicembre.                possibile, per portare continuativamente
Diversa per alcuni aspetti la storia di        punti in classifica.                        .
Marco Andrian, professionista, da sempre
“ In Carrozza” n° 3/2016 Alfabeto vincente pag.28

Non ero partito con questo proposito, poi       Insomma non se la tira, lui è stato solo
ho capito che era un aspetto molto              l’esecutore finale di un lavoro fatto di
importante e mi ci sono dedicato con            allenamento       ed    affiatamento    ed
maggior attenzione”. Con 340 punti e 14         evidenziato proponendo spesso una
presenze, quindi tutte meno una le              splendida Maratona sui campi. Classe
kermesse alle quali ha preso parte, il          1967, un passato anche nel trotto
forzuto e brillante Marco, sempre               agonistico di altissimo livello, tanto da
scherzoso, sia che si tratti di disegnare un    partecipare con una sua sfortunatissima
tracciato o di discutere di un metodo di        cavalla persino al Derby Italiano, Marco è
allenamento, ha lasciato più discosti Bruno     passato lasciando il segno da Murelle ad
Cotic (261) ed Ivan Pernarcich (174)            Arta Terme ed ha iniziato quasi per
togliendo di fatto un po’ di pathos             scherzo con l’intento di migliorare sempre
all’annata, che ha visto quindi il suo netto    di più la combinazione fra cavalli e
predominio al tirar dei conti. Il suo top di    carrozze. Coba e Desiree sono i nomi dei
punti (39) lo fa registrare in Sfilata a        due soggetti più impiegati nel corso dei
Percoto, attribuisce al valore ed alla bontà    dodici mesi cui ci riferiamo, ma, quando
dei cavalli il merito del risultato e lo        gli chiediamo di un momento particolare o
condivide con Leo Marussi e Samuel              curioso da ricordare di questa… cavalcata
Muccin, suoi “spumeggianti” collaboratori,      irresistibile, il nostro protagonista dice
con i quali compone un Team di sicuro           assai banalmente ma onestamente che non
impatto agonistico.                             ha ricordi particolari.                   .
“ In Carrozza” n° 3/2016 Alfabeto vincente pag.29

Tutto è filato liscio, non ci sono stati        avevo fatto un percorso eccellente, come
incidenti o curiosità negative, fatti           non è spesso dato vedere. Per ora rimane il
strampalati o persone da ricordare, nelle       ricordo     più    bello,    “avventuroso”,
varie escursioni; non ce n’è stata una che      imprevisto e dunque genuino”. Detto che
sia diventata “top” (o flop) sulle altre. “Un   Andrian non disdegna di spingersi anche
episodio di cui sono abbastanza orgoglioso      nella vicina Slovenia, per conoscere scuole
però c’è - chiosa in fine di incontro - anche   e località alternative, per affinare la sua
se non è propriamente legato a quest’           preparazione e frequentare persone diverse
annata sportiva. Risale al 2013, io avevo       per impostazione, non ci rimane che
iniziato da pochissimo a cimentarmi con le      augurare a tutti, ma soprattutto agli
maratone ed altri tipi di “legni”, spronato     sconfitti, un buon 2016. Hanno perso da
in questo dalla passione dell’amico Bruno       avversari certamente meritevoli ed hanno
(Cotic, n.d.r.). All’interno di Travagliato     un motivo in più per provare la rivincita,
Cavalli, Bruno mi butta letteralmente in        sia coloro che punteranno sulla categoria
gara con una coppia di cavalli suoi,            del Singolo soggetto, sia coloro che si
praticamente mai visti, sapendo benissimo       avvicineranno alle Pariglie: quello di
lui del livello molto alto della competi-       provare ad esserci, qui, in questo spazio,
zione. Ed io ne esco frastornato perché         nel 2017.
vittorioso con grandissima sorpresa di
molti addetti ai lavori. Mi hanno detto che     Buon vento a tutti!....
“ In Carrozza” n° 3/2016 Noleggiami pag.30

                 Facile dire:
               partecipiamo!!!

Tra il dire e il fare, molte volte c'é di mezzo   sempre lui va, dove voglio andare io.
un carrello. Quante volte abbiamo pensato         Acquistarlo per usarlo due volte l'anno non
di partecipare ad un evento con la nostra         conviene, noleggiarlo per due giorni costa
carrozza e ci siamo sentiti bloccati da una       tanto quasi ad acquistarlo. Che fare?????
semplice domanda: come la trasporto la
carrozza? Se per un cavaliere il problema         Sogno, desiderio, fantasia, poi per una volta
                                                        i selfie diventano realtà. A sopperire a
                                                        questa mancanza ci ha pensato
                                                        l'A.F.A.C, perché non acquistare un
                                                        carrello in nome dell'Associazione da
                                                        mettere a disposizione dei Soci che ne
                                                        avessero necessità? Il risultato si è
                                                        ben presto tramutato in realtà, il
                                                        poliedrico Bruno Cotic, in men che
                                                        non si dica ha recuperato un buon
                                                        mezzo in ottime condizioni. Da oggi, i
                                                        Soci che ne avranno bisogno potranno
                                                        "noleggiarlo" per il tempo necessario
                                                  ad una cifra convenzionata, utile per pagare
esiste solo per il cavallo e la sella, per i      le spese di mantenimento: assicurazione,
guidatori il problema è doppio, infatti, oltre    bollo, manutenzione ecc. Un'altra goccia, in
al cavallo abbiamo la nostra carrozza. Qui        quel fiume di oppor-tunità che l'A.F.A.C,
s'innescano tutta una serie di ragionamenti       vuole offrire ai propri Soci.
in stile copernicano, potrei chiedere ad un
amico se può fare due viaggi, ma non

Per coloro che fossero interessati,
per prenotazione, rivolgersi a:
Bruno Cotic 3483817241
“ In Carrozza” n° 3/2016 Consigli utili pag.31

        Arnesi di riparo del tronco
   Le coperte e le gualdrappe di Fabrizio Canali

" La coperta " un arnese che si mette sul       servire per animali grossi; altrimenti è
corpo degli animali per proteggerli contro il   proporzionata alla taglia di essi. E’ tenuta
freddo nell’inverno e contro gli insetti in     sul corpo degli animali mediante una sopra
estate. Si mette la coperta sul cavallo nella   cinghia, specie di cinghia provvista alla sua
scuderia, quando questa è molto vasta e         estremità di due o tre fibbie e di un numero
fredda, quando il cavallo è ammalato, e         corrispondente di corregge a sinistra.
quando ritorna dal lavoro perché, ancora
sudato, e non si raffreddi. Fuori della
scuderia si mette, quando i cavalli sono
condotti a mano a passeggio o in viaggio o
all’abbeveratoio o dal maniscalco.
Si coprono pure i cavalli colla coperta
quando durante il lavoro devono fare delle
fermate. Nell’esercito, essa si adopera
ripiegata, per ammortizzare la pressione
della sella.
La coperta ha generalmente 1.50 di
lunghezza e 1.60 di larghezza quando deve       La sopra cinghia non deve passare sul
                                                garrese, ma dietro questo. Perché non
                                                produca ferite sul dorso degli animali,
                                                bisogna mettere ai lati della colonna
                                                vertebrale due fascetti di paglia; questi
                                                tengono sollevata la cinghia e non le
                                                permettono      di     comprimere       troppo
                                                energicamente le zone spinose delle
                                                vertebre. Altrimenti si fanno delle sopra
                                                cinghie provviste, a destra ed a sinistra
                                                della regione d'appoggio sul dorso, di
                                                piccoli cuscinetti che sostituiscono i fascetti
                                                di paglia dei quali parlammo.
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