L'AMBITO TERRITORIALE DISTRETTUALE 14 E LA BASSA BERGAMASCA TRA: SALUTE

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L'AMBITO TERRITORIALE DISTRETTUALE 14 E LA BASSA BERGAMASCA TRA: SALUTE
L’AMBITO TERRITORIALE
DISTRETTUALE 14 E LA
BASSA BERGAMASCA TRA:
                 SALUTE

   PROFESSIONI

           COMUNITÀ
           LOCALE
L'AMBITO TERRITORIALE DISTRETTUALE 14 E LA BASSA BERGAMASCA TRA: SALUTE
L’AMBITO TERRITORIALE-DISTRETTUALE 14 E LA
BASSA BERGAMASCA TRA SALUTE, PROFESSIONI E
COMUNITÀ LOCALE.

REPORT DI RESTITUZIONE DELLA ATTIVITÀ DI RICERCA-AZIONE, PROGETTO: “UN TERRITORIO
CHE SI ORIENTA”, AMBITO TERRITORIALE-DISTRETTUALE 14 DELLA BASSA BERGAMASCA.

LUGLIO 2020/PR

INDICE
INTRODUZIONE. ALCUNE (NECESSARIE) PREMESSE TEORICO-PRATICHE                 p. 2
RELATIVE ALL’ “OGGI”.

IL TERRITORIO DELLA BASSA BERGAMASCA E                                      p. 7
L’AMBITO TERRITORIALE-DISTRETTUALE 14.
      Un inquadramento geo-economico                                        p. 7
      Imprese e qualifiche professionali                                    p. 13

LE PRINCIPALI EVIDENZE EMERSE NEL CORSO DELLE INTERVISTE                    p. 17
QUALITATIVE E ALCUNI SCENARI FUTURI.
      Relazioni territoriali                                                p. 17
      Il territorio e le sue esigenze                                       p. 17
      Alcune prospettive e alcuni scenari del futuro prossimo               p. 20

FONTI CONSULTATE (ARTICOLI, BIBLIOGRAFIA)                                   p. 24

APPENDICE                                                                   p. 27
L'AMBITO TERRITORIALE DISTRETTUALE 14 E LA BASSA BERGAMASCA TRA: SALUTE
COLLABORARE PER CONOSCERE,
                  CONOSCERE PER CAMBIARE

Abbiamo il piacere di presentare, in un momento per noi molto importante - l’incontro
con i Sindaci dell’Ambito Territoriale 14 della provincia di Bergamo - la RicercaAzione che
il dott. Paolo Riccone ha prodotto per conto di Aaster all’interno del nostro progetto.

“Un territorio che si orienta” nasce in adesione a un bando indetto dalla Fondazione
Istituti Educativi di Bergamo ed è promosso da un gruppo di Enti che hanno deciso di
condividere esperienze, competenze e passione in tema di orientamento delle giovani
generazioni: Acli Bergamo, Centro Studi Riccardo Massa, Confartigianato, Consorzio Ri-
bes, Enaip Lombardia, Exide. Queste realtà operano insieme per proporre nell’Ambito
Territoriale 14 una serie di attività info-formative, culturali, didattiche, seminariali aventi
a tema l’orientamento dei giovani nelle scelte professionali e di vita. Ci piace collegare
territorio, comunità e famiglia, giù fino alle scelte personali di ogni singolo adolescente,
o giovane, sul proprio futuro lavorativo e di vita. Non riusciamo infatti a non pensare
che ogni cittadino sia espressione del territorio e della comunità che lo hanno gene-
rato e - allo stesso modo - che le scelte di ogni cittadino definiscono per il territorio i
cambiamenti che ne determinano il futuro. Persona, comunità e territorio si tengono, e
l’investimento sul futuro delle persone (è evidente il riferimento ai giovani) prefigura il
cambiamento del contesto in cui esse cresceranno e sapranno generare sviluppo eco-
nomico e crescita sociale.

Da qui la scelta di continuare ad interrogarsi sui cambiamenti di un territorio: sui modi
e i tempi con cui la comunità pensa e progetta il futuro, sulle attenzioni e la cura che
essa dedica alla responsabilità del cambiamento, sui molteplici canali per condividere,
progettare, collaborare.

Per guardare al futuro occorre la consapevolezza del presente: conoscerlo nei tratti ca-
ratteristici, studiarlo in quelli prospettici. Ecco il senso della RicercaAzione proposta da
Aaster, che ringraziamo per il lavoro serio e rigoroso svolto in mesi così difficili.
Abbiamo pensato alla “fotografia” di un territorio che vorremmo contribuire a rende-
re più consapevole, dialogante, protagonista degli scenari presenti e futuri muovendo
dallo sguardo attento e fiducioso alla crescita dei giovani, alla loro capacità di pensarsi
in avanti.

Augurandoci che la Ricerca sia pretesto per future contaminazioni, buona lettura!
2

INTRODUZIONE. ALCUNE (NECESSARIE)
PREMESSE TEORICO-PRATICHE RELATIVE
ALL’ “OGGI”.

Come ha scritto efficacemente il sociolo-             quindi considerare le esternalità negative,
go Aldo Bonomi,                                     considerati alla stregua di “beni comuni
(A. Bonomi, maggio 2020).                             globali”, ossia un sistema interconnesso
                                                      che dovrebbe mirare al benessere indivi-
La pandemia Covid-19 ha altresì ravviva-              duale e collettivo (aggiornato ai tempi che
to l’idea che l’attuale modello di sviluppo,          viviamo), ivi compresa la presa in carico
altamente globalizzato, è sicuramente un              della questione ambientale e climatica o
sistema molto fragile, e così lo Stato socia-         il sempre troppo spesso citato (e mai real-
le è tornato alla ribalta. In realtà, il difetto di   mente valorizzato) “capitale sociale”.
fondo del nostro sistema produttivo fatto             Sarebbe pertanto utile capire, una volta
emergere da essa è abbastanza elemen-                 per tutte, che la vera fonte di valore sono
tare: se una persona infetta è in grado di            le nostre relazioni umane e quelle con
infettarne molte altre in pochi giorni, nes-          l’ambiente, la salute ed il benessere delle
sun sistema socioeconomico può soprav-                comunità nazionali e locali.
vivere senza una sanità forte e adeguata,             
nel calcolo economico, quel calcolo eco-              (G. Giraud, aprile 2020).
nomico che in realtà appartiene a quella
“coscienza di luogo” che dovrebbe ag-                 Da questo punto di vista, emerge con
ganciare le imprese alle società locali (A.           sempre maggiore consapevolezza che la
Bonomi, maggio 2020). Tuttavia, questo                crisi ecologica ci potrebbe riservare pan-
passaggio non è automatico e non si rea-              demie ricorrenti1 . Non bastano e non ba-
lizzerà se tutti gli stakeholder (imprendito-         steranno in futuro i cosiddetti “Dispositivi
ri, lavoratori, i loro rappresentanti, le asso-       di protezione individuale” o gli auspicabili
ciazioni degli interessi) continueranno ad            vaccini: come suggerisce ancora l’econo-
occuparsi solo di ciò che accade dentro le            mista Gaël Giraud, il problema è molto più
organizzazioni orientate al profitto, senza           profondo, va curata la sua radice, sono ne-
3

cessarie profonde trasformazioni socioe-         munità; trasformare le interconnessioni
conomiche. Appare quindi indispensabile          in solidarietà; elaborare una nuova idea di
una reindustrializzazione verde, una sani-       società. Questa nuova visione della società
tà migliore2 , un Terzo settore aggiornato       va ad incidere sui tempi, sugli spazi, impo-
ed efficace, il tutto accompagnato da una        ne un tempo sociale più lento, un tempo
rilocalizzazione di tutte le diverse attività    di lavoro che si snodi lungo tutto l’arco
umane (trasporti, logistica, orari, ripensa-     della giornata, laddove non sia possibile
mento delle aree urbane, nuova residen-          realizzare il lavoro agile a casa3; richiede la
zialità, tempi e luoghi del lavoro…).            possibilità di utilizzare i servizi di traspor-
In tal senso vieni infatti evidenziata (ed au-   to in un arco di tempo più ampio, ossia
spicata) la necessità di passare  che a sua volta interessa     sposta, nonché la gestione concreta da
e coinvolge aziende, amministratori e sin-       parte delle famiglie (dei genitori che lavo-
dacato (A. Bonomi, maggio 2020).                 rano) dei propri figli. Quest’ultimo aspet-
                                                 to  (L. Turco,
fragili.  (L. Turco, aprile 2020).      contempo aperta e solidale. Una società
Andrebbe quindi elaborata questa condi-          che riscopra e rivitalizzi i luoghi e gli spa-
zione di fragilità al fine di far scaturire da   zi, riconnetta i tempi di lavoro ed i tempi
essa nuovi scenari, nuovi paradigmi con          di vita. Una società che giorno per giorno
cui guardare il mondo. Elaborare e costru-       costruisca un welfare dal basso che rico-
ire un nuovo umanesimo, che ci consen-           nosca dignità e diritti a tutti i lavori, ricono-
ta di curare un mondo sostanzialmente            scendo al contempo il lavoro di cura, la sua
“malato”, pensandone al contempo uno             centralità economica, sociale, di costru-
nuovo. Elaborare quindi un pensiero sulle        zione della Comunità. Un lavoro che deve
interconnessioni che ci uniscono, coglien-       essere riconosciuto, tutelato e valorizzato
do il vantaggio ed il senso dell’essere co-      nelle diverse forme in cui si manifesta: la-

1
  Si veda al riguardo: Adam Arvidsson, Questo mondo è finito, ricominciamo a vivere prima che sia
la pandemia a decidere per noi, cheFare, 29 aprile 2020 e Marco d’Egidio, Pandemia o Economia,
gli Stati Generali, 01 maggio 2020.
2
  Si veda al riguardo anche: Rony Hamaui, Un sistema sanitario efficiente fa bene all’economia,
lavoce.info, 30 giugno 2020.
3
  Sulla diffusione presente e futura dello smart-working, si veda: Domenico De Masi, Come pecore
nell’ovile, LinkedIn, 18 maggio 2020.
4

voro famigliare, cittadinanza attiva, cura          che, che destinano fondi importanti al so-
per l’infanzia, per gli adolescenti, per gli        ciale. Insieme dobbiamo cambiare le pri-
anziani, per le persone non autosufficienti.        orità delle politiche economiche e sociali,
Costruire, in altri termini, una sorta di “co-      privilegiando il welfare: il contrasto a tut-
munità competente e delle competenze”,              te le povertà, specie infantili, educative e
attraverso cui orientare lo sviluppo eco-           scolastiche, è il basilare presupposto del-
nomico e sociale, le politiche di welfare, il       lo sviluppo (…) È la lezione che ci porta il
protagonismo delle comunità locali, la de-          coronavirus e che dobbiamo raccogliere,
mocrazia attiva, le diverse forme di parte-         aumentando la collaborazione>> (G. Guz-
cipazione. Una comunità che sia in grado            zetti, maggio 2020)5.
di leggere e comprendere i nuovi bisogni
sociali emergenti attraverso un aggiorna-           Rientra in questo solco la visione di Je-
mento condiviso e in progress, attraverso           remy Rifkin, secondo cui oggi siamo en-
una lettura aggiornata delle nuove fragi-           trati nell’ “era della resilienza” (dopo l’età
lità che caratterizzano questa fase storica.        del progresso), era caratterizzata dalle
In questa prospettiva, l’associazionismo            parole-chiave della sostenibilità, innova-
laico e religioso appare come un  (A. Bonomi, maggio 2020).             mobilità, connesse auspicabilmente da
Perché appunto, come si dice sempre                 una infrastruttura pubblica e intelligente.
più diffusamente, nulla sarà come prima,
niente tornerà esattamente come prima4.
5

porterà nei prossimi venti anni l’efficienza       pandemia, di una nuova Comunità del
energetica ad aumenti che arriveranno a            Fare e di Cura, ed in essa una nuova eco-
toccare il 60%, portando a un sensaziona-          nomia fatta di prossimità e di solidarietà.
le aumento della produttività durante la           Tutto ciò è fattibile attraverso l’attivazione
transizione verso una società post carbo-          (meglio: la riattivazione) di pratiche deci-
nio basata quasi al 100% su energie rinno-         sionali dal basso, che producano scelte
vabili e verso un’economia circolare alta-         e soluzioni dialogiche. In altri termini, la
mente resiliente>> (J. Rifkin, aprile 2020).       messa in opera di nuove e rinnovate for-
                                                   me di democrazia deliberativa 7 , ovvero la
In questo scenario, è possibile sostenere          promozione di un’Agorà permanente che
che stiamo entrando in una nuova fase,             coinvolga i cittadini nelle più importanti
connotata, in estrema sintesi, da una frase        scelte della propria comunità. Coinvolgere
di Benjamin Franklin che gradualmente              pienamente i cittadini nella formulazione
sta entrando nel dibattito pubblico sugli          delle scelte che le istituzioni locali delibe-
investimenti economici, ossia il “fare bene        rano in merito alla collettività appare, oggi
facendo del bene”. Uno scenario che ridi-          più che mai, come una modalità che va ad
segna le nuove società sostenibili e de-car-       incidere profondamente nella formazione
bonizzate, meno dipendenti dall’anda-              delle decisioni e costituisce essa stessa un
mento delle borse mondiali e dalle loro            collante prezioso per l’intera comunità lo-
distorsioni azionarie (P. Krugman, giugno          cale. basata quasi al 100% su energie rin-
2020)6, che si indirizzano gradualmente            novabili e verso un’economia circolare al-
dentro un nuovo “Capitalismo sociale”.             tamente resiliente>> (J. Rifkin, aprile 2020).

 (J. Rifkin,     dentro un nuovo “Capitalismo sociale”.
aprile 2020).
6

sociali e il risultato finale. Piuttosto, è sta-      incidere profondamente nella formazione
to sostenuto che si tratta di una falsa di-           delle decisioni e costituisce essa stessa un
cotomia: in realtà, fare bene facendo del             collante prezioso per l’intera comunità lo-
bene migliora i profitti. (…) Gli investimenti        cale.
socialmente responsabili sono passati dai             Fatte queste debite premesse, vediamo
margini delle decisioni di investimento               più da vicino le principali caratteristiche
al nucleo stesso dell’attività di mercato,            economiche e sociali del territorio oggetto
fornendo le basi per la più fondamentale              di indagine e di intervento.
delle transizioni: la strategia di uscita dalla
civiltà dei combustibili fossili>> (J. Rifkin,        ******
aprile 2020).
                                                      Le considerazioni contenute nelle sezio-
Ecco che in quest’ottica appare impor-                ni successive traggono spunto da diverse
tante arrivare alla creazione, nell’era post          fonti quali-quantitative (informazioni se-
pandemia, di una nuova Comunità del                   condarie di desk ed informazioni primarie
Fare e di Cura, ed in essa una nuova eco-             derivanti da interviste individuali o a “più
nomia fatta di prossimità e di solidarietà.           voci” raccolte nel corso dell’attività di ricer-
Tutto ciò è fattibile attraverso l’attivazione        ca-azione – field research -), riferibili preva-
(meglio: la riattivazione) di pratiche deci-          lentemente alla fase pre-Covid-19 (mesi di
sionali dal basso, che producano scelte               febbraio e inizio marzo 2020), salvo alcuni
e soluzioni dialogiche. In altri termini, la          aggiornamenti quali-quantitativi (intervi-
messa in opera di nuove e rinnovate for-              ste aggiuntive nei mesi di maggio/luglio
me di democrazia deliberativa7 , ovvero la            2020, ulteriori ricerche di desk), con parti-
promozione di un’Agorà permanente che                 colare riferimento alle considerazioni fina-
coinvolga i cittadini nelle più importanti            li (prospettive, scenari futuri), compreso il
scelte della propria comunità. Coinvolgere            Report delle interviste elaborato a seguito
pienamente i cittadini nella formulazione             della attività di formazione alla ricerca-a-
delle scelte che le istituzioni locali delibe-        zione curata dal Centro Studi Riccardo
rano in merito alla collettività appare, oggi         Massa di Milano (giugno 2020).
più che mai, come una modalità che va ad

7
 Si veda al riguardo: P. Riccone e altri, A più voci. Amministrazioni pubbliche, imprese, associazioni
e cittadini nei processi decisionali inclusivi (a cura di L. Bobbio), Edizioni Scientifiche Italiane, 2004.
7

IL TERRITORIO DELLA BASSA BERGAMASCA E
L’AMBITO TERRITORIALE-DISTRETTUALE 14.

UN INQUADRAMENTO GEO-ECONOMICO.

La successiva cartina, costruita sui dati            mostrano nel loro complesso una ricchez-
delle dichiarazioni fiscali del 2018, eviden-        za pro-capite inferiore rispetto a Bergamo
zia la “ricchezza” dei Comuni facenti parte          città (e Comuni limitrofi: nella cartina l’a-
della Provincia di Bergamo. Pur nella sua            rea centrale a maggiore intensità di ver-
estrema semplicità, essa offre una prima             de), nonché a quelli più vicini all’area me-
lettura territoriale di “area vasta”: i Comu-        tropolitana milanese (con Treviglio fulcro
ni facenti parte dell’Ambito 14 (cerchiati           territoriale: nella cartina a sinistra dell’Am-
approssimativamente in basso a destra)8,             bito 14).

          Fonte: Bergamo News - Evidenze basate sulle dichiarazioni fiscali 2018

8
 Il Progetto “Un Territorio che si Orienta” comprende come area di intervento la cosiddetta “Calciana”
(Calcio, Pumenengo, Torre Pallavicina) e il Comune di Romano di Lombardia con i Comuni limitrofi
(Antegnate, Barbata, Bariano, Cividate al Piano, Cologno al Serio, Cortenuova, Covo, Fara Olivana con
Sola, Fontanella, Ghisalba, Isso, Martinengo, Morengo), il tutto rientrante nell’Ambito territoriale-di-
strettuale 14. Il Progetto è promosso da una partnership composta da: Acli Bergamo, Centro Studi
Riccardo Massa, Confartigianato Bergamo, Consorzio Ribes, Enaip Lombardia, Exide Srl.
8

Questa breve rappresentazione appare              dei consumi. Inoltre, la media e grande
coerente con quanto evidenziato da diver-         produzione industriale ha ormai inglobato
si attori privilegiati nel corso delle intervi-   in sé una nuova, irrinunciabile parola d’or-
ste qualitative (vedi sezione successiva),        dine, il cosiddetto “4.0”, ossia innovazione,
ossia le difficoltà economiche e sociali che      automazione e nuovi modelli.
il territorio in oggetto ha incontrato a se-
guito della Grande Crisi (finanziaria e suc-      Altro discorso va fatto per il settore arti-
cessivamente economica) vissuta a parti-          giano, storicamente un’autentica “spina
re dalla fine degli anni 2000 in poi.             dorsale” dell’economia locale, settore che
                                                  da diversi anni appare in sofferenza (in
Non a caso nell’ultimo decennio il territorio     particolare il comparto edile), non solo a
della Bassa Bergamasca è stato interessa-         seguito della crisi economica degli anni
to da diversi mutamenti socioeconomici. Il        2009-2014 ma anche per la mancanza di
commercio, per esempio, è un settore pro-         un vero e proprio ricambio generazionale,
fondamente diverso rispetto a pochi anni          un problema che interessa analogamente
fa, con lo shopping online e i grandi cen-        il piccolo commercio al dettaglio, i negozi
tri commerciali sempre più protagonisti,          di vicinato ovvero di prossimità.
nonostante una lunga fase di stagnazione

    Il settore artigiano nella Provincia di Bergamo e nella Bassa Bergamasca: un
    breve inquadramento9.

    A fine 2008 (alla vigilia della Grande Crisi finanziaria) si registrava a livello pro-
    vinciale un dato pari a 34mila e 300 ditte artigiane; si arriva al 31 dicembre 2019
    con 30mila 400 ditte attive. Un dato apparentemente non così allarmante, vista
    la crisi decennale.
    Anche Romano di Lombardia, come Ambito di rappresentanza (che compren-
    de 24 comuni complessivi), ha sostanzialmente “tenuto” in questo lasso tem-
    porale; chiaramente qui il peso dell’edilizia è maggiore: a livello provinciale oggi
    le ditte edili rappresentano all’incirca il 37% del totale; qui siamo, come Ambito,
    al 48%. Il tessuto artigiano in quest’area, che rappresenta il 13% di tutto il com-
    parto artigiano della provincia (“…la dice lunga la vocazione artigiana di questo
    territorio”), è per l’appunto operante nell’edilizia: costruzioni, settore casa (ser-
    ramentisti, piastrellisti…). Gli artigiani che ruotano intorno all’edilizia, come gli
    idraulici o gli elettricisti, ientrano però nel segmento degli impiantisti, non ri-
    entrano quindi nel 48% indicato prima (sono classificati all’interno del segmen-

    9
     Questa ricostruzione deriva dal Piano di Territorio di Confartigianato, supportata da dati
    della CCIAA di Bergamo; informazioni tratte dall’intervista con Luca D’Angelo (Referente
    di Ambito), febbraio 2020.
9

    to metalmeccanico). Idem per quanto riguarda la subfornitura, cioè la classica
    carpenteria o l’officina meccanica: come “produzione”, l’Ambito di Romano è in
    linea con il dato provinciale, all’incirca il 26%, nello specifico il 13% nella produ-
    zione (carpenteria) e un 12-13% nell’impiantistica.
    I comuni a più alta concentrazione artigiana sono Romano (14%), seguono poi
    Cologno al Serio e Martinengo.
    “(…) ricapitolando: abbiamo un +9% rispetto al dato provinciale per quanto ri-
    guarda l’edilizia (ovviamente molte di queste ditte si spostano fuori dalla pro-
    vincia); l’area costruzioni per il 49% è legata a lavori di muratura, cioè il classico
    muratore. Altra categoria importante è quella degli imbianchini (imbiancatu-
    ra: 28% di peso). Nell’area dell’impiantistica abbiamo un 47% di attività legate
    all’idraulica e poi abbiamo la parte legata all’impiantistica elettrica (46%). La
    produzione-subfornitura è meccanica di precisione (38%) e carpenteria (25%)”.

Sono dinamiche, quelle appena accenna-            di terreni disponibili ex-agricoli e la signi-
te, già in corso su una scala più ampia, a        ficativa azione di marketing territoriale
livello sia nazionale che globale (in parti-      portata avanti da diverse Amministrazioni
colare all’interno dei nuovi canali digitali di   comunali.
acquisto e consegna dei prodotti di largo
consumo). Ma ve ne sono altre di carattere        Un fenomeno che tra l’altro, come sottoli-
più squisitamente locale. Basti pensare su        neato da diverse fonti (interviste qualitati-
tutte a come si stia trasformando il terri-       ve, articoli vari), sta avvenendo senza gran-
torio della Bassa Bergamasca dopo l’arrivo        di riflessioni politiche in merito all’impatto
della autostrada BreBeMi, autonomia fun-          socioeconomico e agli effetti collaterali
zionale che ha innescato la richiesta ed il       (quelli più negativi) che esso sta produ-
successivo insediamento delle nuove piat-         cendo nell’area (ulteriore consumo di ter-
taforme della logistica.                          reni agricoli, aumento del traffico, aumen-
                                                  to dell’inquinamento…).
Da questo punto di vista, quello della Bas-
sa Bergamasca, in particolare l’Ambito ter-       Come evidenzia al riguardo Alberto Brivio,
ritoriale-distrettuale 14 con al suo centro il    Presidente Coldiretti di Bergamo e Provin-
Comune di Romano di Lombardia, può es-            cia (Corriere della Sera Bergamo, gennaio
sere interpretato come una sorta di “Area         2020):
cerniera”, un’area “di mezzo” con ad ovest
l’area metropolitana di Milano, ad est quel-
10

non solo del manifatturiero, posto al cen-     oltre un decennio è diventata appetibile.
tro del programma. Ma lancia anche una         Una prima metà, 125mila metri quadrati,
riflessione per ora inedita, sia nel mondo     è finita ad Amazon [occupata solo par-
economico sia in quello politico berga-        zialmente dal colosso dell’e-commerce,
masco: “Ci sono profondi cambiamenti in        ndr.] e ora anche la seconda parte, circa
atto, non solo per quanto riguarda i set-      110mila metri quadrati è stata occupata.
tori produttivi, nei quali c’è anche l’agri-   A gestire entrambi i cantieri è la Vailog,
coltura di cui spesso ci si dimentica. Pen-    società di real estate che si occupa di svi-
so per esempio alla corsa alla logistica       luppare il sito: acquista l’area, effettua la
nella pianura, legata naturalmente alla        progettazione e poi realizza l’intervento
Brebemi. È vero che i Comuni traggono          consegnando il tutto chiavi in mano al
vantaggi immediati dall’arrivo di nuove        cliente finale. Un cliente finale che nel se-
società interessate a quell’area, ma non è     condo caso […] è una società della grande
più possibile sostenere una situazione in      distribuzione che ha portato per prima in
cui manca un coordinamento territoriale,       Italia la formula dell’ipermercato con […]
in cui certe scelte non vengono fatte a li-    il marchio Iper>> (Corriere della Sera Ber-
vello sovra-comunale, lasciando tutto agli     gamo, luglio 2019).
enti locali”. Non è solo una questione di
sostenibilità ambientale, secondo Brivio,      Va inoltre evidenziato che il gruppo MSC
ma anche economica: “Che tipo di figu-         (Mediterranean Shipping Company), con
re professionali attrae la logistica? Anche    sede a Genova, è interessato a realizzare
questa è una domanda che va posta”>>.          a Cortenuova un interporto per la gestio-
                                               ne di container facendo un investimento
Si pensi, per fare qualche esempio, al cen-    di circa 250 milioni di euro. Infrastruttura
tro di smistamento di Amazon a Casirate        che dovrebbe sostituirsi allo scalo merci
d’Adda, alla cui prossimità è sorto un altro   provinciale che avrebbe dovuto chiudere
maxi-capannone, 50mila metri quadrati          e trasferirsi altrove entro la fine del 2019
coperti a fronte dei 34mila occupati dal-      per lasciare spazio al progetto di riquali-
la multinazionale statunitense. Una nuo-       ficazione dell’area della Città Porta Sud. Il
va tappa della corsa delle logistiche nella    gruppo guarda con particolare interesse
Bassa Bergamasca, nata per l’appunto in-       al Comune di Cortenuova, dove in futuro
torno alla BreBeMi dopo che l’autostrada       potrebbe sorgere uno dei più grandi poli
è stata agganciata con l’interconnessione      logistici della Lombardia.
all’ autostrada A4.
                                               Inoltre, a est, sull’area adiacente che rientra
11

di Cortenuova Santa Maria del Sasso. È in      dei camion, nell’ottica di creare un siste-
questo spazio alternativo che ha puntato       ma collaborativo nell’intera area”>>.
la sua attenzione il già citato gruppo MSC
per la realizzazione dell’interporto.          Altro caso è quello del Comune di Calcio,
                                               con i suoi 345 mila metri quadri di terre-
Accanto all’innegabile, positiva ricaduta      no occupati dalla sede della società di tra-
economica a favore della maggior parte         sporti Italtrans (la società è anche presen-
dei Comuni della Bassa Bergamasca in-          te nel Comune di Covo).
teressati direttamente o indirettamente
(oneri di urbanizzazione, aumento della        .

Come evidenziato in un lungo articolo          Un altro paese particolarmente interessa-
prodotto da Terra Madre (Eco di Bergamo        to dall’insediamento della logistica nella
dicembre/gennaio 2020), secondo l’ultimo       Bassa è Cortenuova, situato proprio a fian-
rapporto Ispra sul consumo di suolo, Ca-       co dei caselli della Brebemi.
sirate d’Adda, un Comune di poco più di
4 mila abitanti, è il centro urbano italiano
12

bientale, oppure circoscrivendo in zone            Anche Confagricoltura Bergamo osserva
precise i poli di insediamento. In questo          la situazione con preoccupazione. Il suo
senso, Legambiente ha chiesto recente-             presidente Renato Giavazzi parla di “Pia-
mente all’Amministrazione di Cividate al           nura ferita”.
Piano che la variante al Pgt, che prevede
la realizzazione di un nuovo maxi-polo di-         .

Tuttavia:                                          Secondo Olivo Foglieni, Vicepresidente
                                                   di Confindustria Bergamo, appare neces-
.
13

IMPRESE E QUALIFICHE PROFESSIONALI.

A questo punto, sulla base delle anali-         •   4% Turismo, enogastronomia e ospi-
si quantitative previsionali proposte da            talità
Unioncamere-ANPAL (Indagine periodica           •   3% Chimica, materiali e biotecnologie
Excelsior, primo trimestre 2020) e rielabo-     •   3% Informatica e telecomunicazioni
rate dalla CCIAA di Bergamo (Agenzia Ber-       •   3% Costruzioni, ambiente e territorio
gamo Sviluppo), appare utile offrire una        •   2% Trasporti e logistica
panoramica d’insieme inerente i profili         •   2% Sistema moda
professionali maggiormente richiesti dalle      •   2% Agrario, agroalimentare e agroin-
imprese della Provincia di Bergamo.                 dustria
La prima considerazione è che quasi il 70%
delle imprese bergamasche è alla ricerca       Accanto a ciò è possibile elencare sinte-
di lavoratori in possesso di un diploma o      ticamente i principali indirizzi di studio
una qualifica professionale e l’11% richiede   (qualifiche di formazione e diplomi pro-
la laurea. Per un quinto dei lavoratori non    fessionali) maggiormente richiesti dalle
è necessaria una formazione specifica.         imprese bergamasche:
In questa quota sono comprese le figure
professionali non qualificate (addetti alle     •   29% Meccanico
pulizie, inservienti, manovali…):               •   16% Ristorazione
                                                •   7% Elettrico
 •    laurea 11%                                •   6% Benessere
 •    diploma 34%                               •   5% Amministrativo-segretariale
 •    qualifica professionale 34%               •   4% Edile
 •    scuola dell’obbligo 21%                   •   4% Servizi di vendita
                                                •   2% Trasformazione agroalimentare
In questo quadro viene evidenziata l’im-        •   2% Impianti termoidraulici
portanza dell’esperienza maturata, anche        •   2% Legno
per i meno qualificati. Poiché per chi esce     •   2% Abbigliamento
dalla scuola è praticamente impossibile
avere un’esperienza diretta di lavoro, que-    Interessante il quadro inerente le “diffi-
sti dati rinforzano l’importanza dell’alter-   coltà” che incontrano le imprese berga-
nanza scuola-lavoro e degli stage durante      masche nel reperire determinate figure
gli studi.                                     professionali sul territorio. Queste posso-
Di seguito i principali indirizzi di studio    no essere così elencate (in percentuale il
dei diplomi di scuola secondaria superiore     grado di difficoltà):
maggiormente richiesti dalle imprese del-
la Provincia:                                   •   33,9 Dirigenti
                                                •   38,3 Professioni intellettuali, scientifi-
 •    17% Meccanica, meccatronica ed                che, alta specializzazione
      energia                                   •   40,2 Professioni tecniche
 •    17% Amministrazione, finanza e mar-       •   15,6 Impiegati
      keting                                    •   21,4 Professioni qualificate commer-
 •    9% Elettronica ed elettrotecnica              cio e servizi
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     •    48,7 Operai specializzati               sono essere così riepilogati:
     •    25,1 Conduttori impianti e macchinari
     •    8,5 Professioni non qualificate          •   Data entry
                                                   •   Customer service
La difficoltà di reperimento può essere            •   Addetto picking
dovuta a molti fattori; due comunque su            •   Addetto alla preparazione delle spe-
tutti: la mancanza di candidati (49%) e la             dizioni legate al food
loro impreparazione (41%).                         •   Driver

I settori della in cui le imprese bergama-        Il settore della logistica sta attualmente
sche mostrano maggiore difficoltà nel tro-        vivendo un momento di cambiamento
vare figure professionali adeguate sono           anche per quanto riguarda le modalità
l’industria del tessile, dell’abbigliamento e     del servizio, sia perché sta crescendo la
delle calzature (47%), soprattutto a causa        domanda per il fresco, che necessita di
della mancanza di candidati, e l’industria        particolari attenzioni circa il trasporto e
della fabbricazione di macchinari, attrez-        l’igiene, sia per le procedure richieste per
zature e dei mezzi di trasporto (45%).            contenere l’attuale pandemia Covid-19, in
                                                  particolare quelle igienico/sanitarie, i con-
Non a caso queste difficoltà sono state           trolli sulle merci, la conservazione e la si-
sottolineate da diversi stakeholder:              curezza del prodotto dentro i magazzini e
                                                  durante la sua distribuzione (questo pun-
“(…) va evidenziato che pur essendo (in ge-       to verrà ripreso più oltre).
nerale) la Bassa Bergamasca una realtà al-
tamente manifatturiera, le aziende hanno          “In alcuni segmenti c’è però un “vulnus
sempre avuto difficoltà a reperire figure         territoriale”, lo sappiamo, penso alle figure
altamente specializzate, figure tecniche,         dedicate alla programmazione nell’ambi-
non necessariamente dei laureati, degli           to della logistica, che mancano. Nel terri-
ingegneri. Penso soprattutto alla figura          torio c’è una grande richiesta di figure del
dei tornitori nell’ambito delle imprese che       genere. Nella logistica sono necessarie
producono macchine utensili. Anche gli            delle figure comunque molto orientate ai
istituti tecnici che sono stati creati a livel-   risultati e ai flussi, magari non necessaria-
lo provinciale, penso agli ITS, non sempre        mente altamente specializzate come nel
hanno garantito la forza lavoro richiesta         nostro caso; tuttavia sono figure con una
dal sistema produttivo locale” 10.                certa preparazione di base. E comunque
                                                  la logistica evoluta richiede anche un mi-
Tornando molto brevemente sul seg-                nimo di figure professionali “alte”. Si pen-
mento della grande logistica, appaiono            si al riguardo (…) non tanto alla gestione
interessanti i dati forniti da due recenti in-    diretta delle macchine, alla loro alimen-
dagine di Adecco (aprile e maggio 2020),          tazione, ma ad esempio al controllo del
inerenti i profili professionali attualmente      processo produttivo e della qualità del
più richiesti in questo segmento. Essi pos-       prodotto/servizio finale (che presuppo-

11
     Intervista qualitativa.
15

ne anche un “settaggio” [costante] delle        grate, come spesso evidenziato da diver-
macchine), una specializzazione che non         si attori privilegiati e differenti fonti, rap-
viene quasi mai fornita dal sistema edu-        presentano una componente sempre più
cativo e che deve essere necessariamente        importante nella Provincia di Bergamo
acquisita in azienda, sul posto di lavoro”11.   nonché, in particolare, nella Bassa Berga-
                                                masca (tra l’altro in significativa crescita),
Ultimo ma non meno rilevante, la que-           in particolare a livello di imprenditorialità
stione dei cittadini immigrati residenti nel    diffusa.
territorio provinciale. Le comunità immi-

   L’iniziativa imprenditoriale degli immigrati in Lombardia e in Provincia di Ber-
   gamo: un approfondimento.

   Con oltre 116mila imprese immigrate all’inizio del 2019, l’iniziativa imprendito-
   riale dei lavoratori di origine immigrata in Lombardia si innesta attivamente in
   un’economia locale già caratterizzata da una fiorente vocazione imprendito-
   riale, caratterizzandosi tuttavia per una maggiore vivacità in termini di crescita
   numerica.

   Come rilevato negli anni precedenti, anche nel 2018 le imprese immigrate han-
   no conosciuto, in Lombardia, un incremento in confronto sia all’anno prece-
   dente (+2,4%) sia a cinque anni prima (+23,9% rispetto al 2013): un andamento
   in linea sia con quello nazionale (a livello del quale si registrano rispettivamen-
   te +2,5% e +21,1%) sia quello complessivo del Nord-Ovest (+2,5% e +20,7%) e so-
   prattutto di nuovo in controtendenza con i dati delle imprese italiane, le quali
   hanno registrato invece una contrazione numerica tanto in Lombardia (-0,2%
   rispetto al 2017 e -1,3% rispetto al 2013), quanto nel Nord-Ovest (-0,5% e -3,1%) e in
   Italia (dove, con -0,1%, il numero di queste imprese è rimasto sostanzialmente
   invariato rispetto al 2017 e risulta invece calato dell’1,2% rispetto al 2013).

   Quelle operanti in Lombardia rappresentano complessivamente un quinto di
   tutte le imprese immigrate in Italia (19,4%), con un’incidenza sulle imprese lo-
   cali di oltre 2 punti in più rispetto alla media nazionale (12,1% vs 9,9%). Più ac-
   centuato che nel resto di Italia è anche il protagonismo degli immigrati non
   comunitari, che raggiunge in Lombardia l’83,1%, oltre 4 punti percentuali in più
   rispetto a quanto registrato a livello nazionale (78,9%).

   Passando ai dati sui titolari di ditte individuali nati all’estero, si osserva che que-
   sti ultimi (87.640 in tutta la Lombardia) si concentrano in maniera differenziata
   a livello territoriale. Quasi la metà sono operativi nel milanese (oltre 39.000),
   oltre 10mila nel bresciano, poco meno nel bergamasco (7.873), nel varesotto
16

    (5.984) e nella Brianza (5.956). Per quanto riguarda i paesi di origine, il primato
    spetta ai nati in Cina (13,4%), che hanno superato, seppur di poco, quelli nati in
    Egitto (13,3%). Questi ultimi sono primi nel milanese (21,7%), mentre la prima
    posizione è occupata dai nati in Romania in 5 province (Monza, Brescia, Pavia,
    Lodi, Cremona) e dai nati in Marocco nelle province di Bergamo, Como, Lecco,
    Sondrio.

    I comparti di attività più battuti sono di gran lunga le costruzioni (30,2%) e il
    commercio (29,1%), con il primo ramo che predomina in tutte le province lom-
    barde con l’eccezione di Lecco, Sondrio, Milano, Bergamo e Brescia, dove inve-
    ce prevale il commercio. Seguono, in Regione, il comparto alberghiero-ristora-
    tivo (8,7%) e quello dei servizi alle imprese (6,8%).

Infine, vale la pena analizzare molto bre-      Approfondendo sul versante delle pro-
vemente alcune evidenze che emergo-             fessioni richieste, mantiene il suo rilievo
no dalla periodica indagine previsionale        territoriale (nonostante la crisi degli ulti-
Excelsior (fabbisogni professionali delle       mi anni) il comparto edile e delle costru-
imprese, ultimo aggiornamento al mese           zioni (in particolare operai specializzati
di febbraio 2020) focalizzate sul CPI di Ro-    nella manutenzione degli edifici e in ge-
mano di Lombardia.                              nerale nell’edilizia), accanto a quello della
Dall’esame emerge che i settori maggior-        metalmeccanica e dell’elettromeccanica
mente trainanti in termini di assunzioni,       (manifatturiero), a conferma di un tessuto
presenti nell’Ambito territoriale-distret-      produttivo locale composto da numerose
tuale 14, appartengono ai segmenti delle        piccole o medio-piccole aziende artigiana-
industrie meccaniche/elettroniche, quelle       li. In questi comparti, i lavoratori ricercati
metallurgiche, quelle del tessile-abbiglia-     sono prevalentemente uomini e la difficol-
mento e quelle della chimica-farmaceuti-        tà di reperimento delle figure professiona-
ca. All’interno dei singoli settori, spiccano   li risulta comunque elevata (quasi il 30%).
la logistica ed i trasporti, nonché i servizi
finanziari.
17

LE PRINCIPALI EVIDENZE EMERSE NEL CORSO
DELLE INTERVISTE QUALITATIVE E ALCUNI SCENARI
FUTURI.

RELAZIONI TERRITORIALI.

Dal punto di vista delle relazioni e dei rap-     le) risultati non sempre soddisfacenti, ov-
porti con il territorio, appare importante        vero risultati “minimi”.
evidenziare che gli Attori incontrati intrat-
tengono buoni rapporti con gli stakehol-          Sempre sul tema delle relazioni, va evi-
der territoriali, sia pubblici che privati: la    denziata una buona valutazione di Enaip
rete territoriale in sostanza appare densa        di Romano di Lombardia, considerata una
e collaborativa. Sempre da questo punto           risorsa di grande qualità sia a livello pro-
di vista, si può dire che si registra una certa   fessionale che educativo: gli Attori sot-
abbondanza di momenti di confronto e di           tolineano spesso il suo ruolo fondamen-
dialogo, anche partenariali, seppur talvol-       tale per l’ambito territoriale-distrettuale
ta essi appaiano “eccessivi”: è stata infatti     oggetto di intervento. Anche la Consulta
evidenziata una certa ridondanza di mo-           delle Associazioni, organismo operante in
menti di incontro (in particolare nell’am-        Romano di Lombardia (densi i rapporti tra
bito dell’istruzione e della formazione pro-      essa e l’Enaip locale), viene valutata come
fessionale, nonché nel socio-assistenziale),      soggetto/punto forte del territorio, aspetto
i quali tuttavia producono ex post (anche         certamente da valorizzare.
con un certo grado di lentezza decisiona-

IL TERRITORIO E LE SUE ESIGENZE.

Al netto della crisi attuale del “settore casa”   che dalle aree metropolitane circostanti si
(evidenziata da tutti gli Attori incontrati),     insediano nei Comuni oggetto di indagine
che rimane il segmento portante della             ed intervento, sostanzialmente alla ricerca
Bassa Bergamasca nonché dell’Ambito               di condizioni di vita migliori (costo della
territoriale-distrettuale 14, diversi interlo-    vita più basso, maggiore tranquillità, con-
cutori evidenziano un certo grado di ten-         dizioni ambientali migliori…). La logistica
sione abitativa, in particolare nell’ambito       distributiva e commerciale (piattaforme,
del Comune di Romano di Lombardia, col-           hub: Amazon, Italtrans, MD…) presente sul
legabile soprattutto al discreto numero di        territorio, in particolare quello limitrofo ma
immigrati presenti sul territorio (tra l’altro    che interessa anche i Comuni di Calcio,
in costante aumento), nonché alle persone         Covo e Cortenuova, pone diversi problemi
18

ambientali (consumo di suolo, congestio-             rizzazione del Parco del Serio e la sua
ne, aumento dell’inquinamento) e porta               riqualificazione in termini di fruizione
con sé questioni collegabili alle figure pro-        turistica (bonifica delle sponde, dei
fessionali (presenti e future) richieste in          terreni, delle acque, del verde; crea-
questo segmento economico. Da questo                 zione di spazi ricreativi, formazione di
punto di vista va sottolineata una certa “di-        guide turistiche, di piste ciclabili...).
scrasia di vedute”: alcuni Attori ritengono
che la logistica necessita (e necessiterà) di    •   È richiesto un ri-utilizzo intelligente,
figure non altamente qualificate (la meta-           anche in chiave artigianale e micro-a-
fora sintetica del semplice “magazziniere”           gricola, dei numerosi capannoni di-
o del semplice “facchino”); secondo altri,           smessi presenti nel territorio (nati in
per contro, la logistica necessiterà sempre          base alla ex Legge Tremonti).
più di figure maggiormente qualificate
(lavoratori che sappiano gestire i flussi di-    •   Viene avanzata l’esigenza di ri-scopri-
gitali e la programmazione, che sappiano             re e valorizzazione il micro-turismo
confrontarsi con una organizzazione del              legato alle risorse naturali e commer-
lavoro determinata da magazzini sempre               ciali locali, comprese la ri-qualifica-
più automatizzati e così via).                       zione dei centri storici, attualmente
                                                     abbandonati dai residenti autoctoni,
In ogni caso, emerge una richiesta di mag-           e la gestione/manutenzione del verde
giore formazione, sempre nell’ambito della           pubblico.
logistica, che coinvolga soprattutto gli im-
migrati presenti sul territorio (in particola-   •   Viene richiesta una maggiore inte-
re quelli di seconda generazione), nonché            grazione tra Amministrazioni comu-
i giovani diplomati autoctoni (inferiori e           nali, ossia la messa in opera di una
superiori), i quali spesso non percepiscono          regia sovra-comunale, in quanto è
quest’ultima come mercato di sbocco ap-              diffusa la percezione di un certo gra-
petibile. Vengono qui avanzate ragioni di            do di frammentazione nell’ambito
carattere culturale, collegabili anche alle          delle scelte e delle policies territoria-
singole famiglie (che spesso disincentiva-           li (azioni puntiformi e non coordina-
no i propri ragazzi a prendere in conside-           te di marketing e di attrazione po-
razione questo segmento del mercato del              ste in atto dai singoli comuni, anche
lavoro), nonché agli orientatori operanti            nell’ambito delle iniziative inerenti la
nelle scuole (che talvolta indirizzano i ra-         valorizzazione dell’area vasta).
gazzi verso sbocchi professionali-lavorativi
poco presenti sul territorio). Viene inoltre     •   Viene avanzata l’esigenza di un raffor-
evidenziata in questo segmento l’esigen-             zamento in termini di politiche, risor-
za di puntare maggiormente sulle cosid-              se umane e servizi connessi al feno-
dette soft-skills, necessarie per affrontare         meno (emergente anche in questo
efficacemente un settore produttivo in co-           territorio) dell’invecchiamento pro-
stante trasformazione.                               gressivo della popolazione nonché a
                                                     sostegno delle persone diversamente
Ulteriori sollecitazioni (ovvero esigenze)           abili.
territoriali possono essere così sintetizzate:
 • Viene avanzata la richiesta di ri-valo-       •   Va inoltre evidenziata una richiesta
19

      inerente azioni formative nell’ambito        mentale avviata all’interno dell’ISS Rubini
      dell’agricoltura di qualità (ad esem-        di Romano di Lombardia), ossia uno spa-
      pio quella di Quarta Gamma - confe-          zio “non giudicante” in cui persone qua-
      zionamento del fresco, trainato dalla        lificate (pedagogisti, orientatori, facilita-
      presenza di Bonduelle -), anche attra-       tori, psicologi) ascoltino e recepiscano le
      verso un ripensamento significativo          richieste, le aspettative e le esigenze degli
      dell’attuale Distretto dell’Agricoltura,     adolescenti. In aggiunta a ciò, viene avan-
      che attualmente non appare partico-          zata la proposta di creare un “Tavolo inter-
      larmente funzionale e neppure effi-          generazionale”, finalizzato a valorizzare e
      cace a livello operativo.                    coinvolgere maggiormente i giovani del
                                                   territorio (in particolare nell’ambito del
Altra esigenza su cui agire (in parte già ac-      volontariato e, più in generale, del Terzo
cennata), concerne l’attuale orientamen-           settore)12.
to professionale esistente a livello scola-
stico. Gli orientatori non appaiono sempre         Altro punto critico è quello relativo al
sincronizzati con il territorio e da più parti     passaggio di proprietà, ossia il passag-
viene evidenziata l’opportunità di costrui-        gio intergenerazionale, in particolare
re percorsi formativi a favore di coloro che       nell’ambito delle imprese artigiane (prin-
operano in particolare nelle classi terze          cipalmente quelle edili e meccaniche) e in
della media inferiore (nonché nel primo            quelle agricole. All’interno di queste realtà
biennio delle superiori), al fine di far me-       produttive spesso mancano figure profes-
glio comprendere loro le opportunità esi-          sionali specifiche, ad esempio addetti al
stenti e, quindi, in modo da rendere mag-          marketing, mentre attualmente vengono
giormente consapevoli famiglie e ragazzi           formate ed impiegate figure molto gene-
circa le dinamiche reali del mercato del           riche, quando in realtà sarebbero neces-
lavoro e dei collegati profili professionali.      sarie figure di promozione aziendale e dei
                                                   singoli prodotti/servizi.
Non a caso, sempre nell’ambito della lo-
gistica, gli enti formativi faticano attual-       In ultimo, restando sul discorso inerente
mente a mettere in piedi corsi per “ope-           il reperimento delle risorse umane, viene
ratori della logistica”, in quanto le famiglie     sottolineata con forza la necessità di re-
spesso demotivano i propri figli a parteci-        alizzare una rete solida, virtuosa tra i di-
parvi e, a monte di ciò, i ragazzi vengono         versi stakeholder del territorio, al fine di
talvolta demotivati dagli orientatori stessi.      facilitare il passaggio scuola-lavoro dei
                                                   ragazzi. Sovente i piccoli imprenditori, in
Da questo punto di vista, appare interes-          particolare gli artigiani edili e meccanici
sante la richiesta orientata alla creazione        nonché quelli collegati a questi due set-
di “spazi di ascolto” dedicati agli adole-         tori, faticano ad individuare interlocutori
scenti (non esistono esperienze significa-         affidabili (pubblici e privati); in altri termi-
tive sul territorio, salvo una iniziativa speri-   ni, stakeholder significativi collegati con il

12
  Si rinvia al riguardo a: Otto personaggi in cerca d’autore, Formazione R-A/Report delle interviste
(a cura di Paola Marcialis), giugno 2020.
20

territorio, a cui rivolgersi per trovare nuovi,     trebbe fare un po’ da Cabina di Regia in
giovani lavoratori.                                 questo senso, creare le condizioni, favorire
Da questo punto di vista, il Progetto “Un           anche la creazione di corsi di formazione
Territorio che si Orienta” potrebbe diven-          maggiormente aderenti alle esigenze del-
tare uno “strumento” importante al fine di          le aziende qui insediate. Questo potrebbe
arrivare ad una maggiore integrazione tra           essere il valore aggiunto di questo Proget-
formazione professionale e aziende.                 to e, a mio modo di vedere, incentivare la
                                                    digitalizzazione, creare [magari] un “por-
“A mio parere andrebbe creata una forte             tale unico” a cui [attingere] figure pro-
integrazione, un collegamento tra i vari            fessionali e nuovi lavoratori (attualmente
enti che erogano formazione e il sistema            mancante), potrebbe spingere il Progetto
delle imprese per quanto concerne il re-            verso risultati importanti”.
clutamento dei giovani. Il Progetto po-

ALCUNE PROSPETTIVE E ALCUNI SCENARI DEL FUTURO PROSSIMO.

Le evidenze più sopra presentate si ri-             commercio al dettaglio, alle attività legate
feriscono prevalentemente (e necessa-               al tempo libero “aggregante”, ai viaggi e
riamente) alla situazione pre Covid-19; in          così via.
altre parole, esse rappresentano, seppur
con qualche integrazione, una “fotografia”          Per contro altri settori vivranno una nuova
(territoriale) del passato recente. Come            e, per certi versi rinnovata, stagione:
osservazione preliminare è quasi scontato
affermare che a seguito dell’emergenza               •   i servizi pubblici e privati legati alla sa-
sanitaria assisteremo a profondi e anche                 lute individuale e collettiva (il sistema
radicali cambiamenti sociali ed economi-                 sanitario nel suo complesso);
ci nel prossimo futuro. Lo slogan apparen-
temente banale del “niente sarà più come             •   quelli legati all’assistenza e al sociale
prima” è quanto mai oggi assolutamente                   (Terzo settore);
veritiero e di stringente attualità.
                                                     •   quelli legati alla mobilità territoriale
Diversi comparti produttivi andranno in                  (trasporti);
profonda sofferenza (e secondo le pre-
visioni più attendibili la crisi durerà, pur-        •   quelli legati al benessere individuale
troppo, per lungo tempo). Si pensi in par-               (sostegno psicologico, cura del corpo
ticolare al settore del turistico-ricettivo,             più in generale)13;
alla ristorazione, a diversi segmenti del

13
     Come evidenziato al proposito in intervista: “(…) prendo un esempio molto semplice: il settore
21

 •    quelli legati all’immobiliare “verde”       Inoltre, per quanto riguarda il settore food
      (molto probabilmente saranno nu-            della GDO, è assai probabile che accanto
      merosi coloro che dalle grandi città si     alla crescita della produzione e della di-
      sposteranno, anche in via definitiva,       stribuzione a cui si è assistito nella Fase
      verso aree e zone più verdi e meno          1, si registrerà anche un aumento nella ri-
      congestionate, alla ricerca di case più     chiesta di nuove professioni, quali gli ad-
      ampie e meno “energivore”);                 detti all’accesso e alla gestione dei flussi
                                                  all’interno delle strutture commerciali
 •    quelli collegati all’agricoltura sosteni-   medio-grandi. Così come nelle:
      bile e di qualità;
                                                   •   professioni legate all’health care
 •    quelli legati all’artigianato del “saper         (operatori sociosanitari e personale
      fare” con le sue rinnovate tecnologie            infermieristico);
      di lavoro (i cosiddetti “Archigiani”, os-
      sia gli “architetti-artigiani”);             •   professioni legate al chemical phar-
                                                       ma (personale addetto alla produzio-
 •    quelli connessi con la qualità ambien-           ne di farmaci e materiali per la sanifi-
      tale, nonché con una rinnovata frui-             cazione);
      zione del territorio.
                                                   •   professioni legate alle procedure di
Queste considerazioni sono in parte con-               pulizia e sanificazione, oggi indispen-
fermate da una recente indagine realizza-              sabili.
ta da Adecco relativa alle professioni più
ricercate dalle aziende nella fase post-e-        In questo scenario, l’importanza del Ter-
mergenza sanitaria. Secondo l’indagine, è         zo settore e del volontariato per l’Ambito
altamente probabile che i profili (più) ri-       14 durante l’emergenza sanitaria è con-
chiesti durante la “Fase 1” dell’emergenza        fermata dalle considerazioni avanzate da
Covid-19, lo saranno anche nella “Fase 2”         uno degli stakeholder intervistato nel cor-
(e in quella “3”), con particolare riferimen-     so della ricerca-azione:
to ai ruoli professionali legati al mondo
digital, a quello della GDO (Grande Distri-       “Il Terzo settore è stato molto attivo
buzione Organizzata), della logistica, del        nell’ambito dell’assistenza alla didattica
delivery e dell’e-commerce.                       a distanza (DAD), in remoto. I bambini/ra-

dei parrucchieri, degli acconciatori. Ecco, io li vedo come la nostra punta di diamante, [essi]
hanno sviluppato una tale organizzazione, una tale sicurezza ed igiene nei loro negozi
che sembra di entrare in un “reparto Covid”, spesso sembrano più sicuri degli ospedali
(…) Hanno una attenzione altissima verso i propri dipendenti e verso i propri clienti. Ecco,
questo settore a mio avviso avrà un certo successo in futuro, prevedo fatturati in cresci-
ta… Questo per dire che in casi come questi, la crisi ha innescato profondi cambiamenti
organizzativi in tempi brevissimi. In poco tempo [questi artigiani] hanno ripensato tutta
la loro attività”.
22

gazzi (con difficoltà) hanno potuto re-in-       sionale, le loro competenze, la capacità
contrare, seppur virtualmente, il proprio        relazionale. Dovremmo cercare di imma-
assistente-educatore (…) ed è stato un           ginare un loro futuro, a partire dalle scuo-
grande aiuto per le famiglie stesse. L’as-       le, dove molti studiano o si sono appena
sistente-educatore è stato importante            diplomati. Penso ad esempio ad un loro
nella risoluzione di tutta una serie di pro-     contributo continuo, nel periodo estivo,
blemi tecnici, perché la DAD non è stata         nei campus, nelle scuole stesse” 14.
per niente semplice, diverse famiglie non
disponevano dei mezzi e della tecnologia         Un nuovo impegno civico, quindi, una rin-
adeguata (…). Anche il volontariato è stato      novata cittadinanza attiva, in cui i cittadini
molto importante. Già a marzo si è creato        stessi (in questo caso i giovani) contribui-
un servizio di supporto alle persone in dif-     scono in prima persona alla cura dei “beni
ficoltà, inizialmente quelle in quarantena,      comuni”, riuscendo al contempo a far te-
successivamente la platea si è allargata         soro del patrimonio di legami, di relazio-
(penso agli anziani, soprattutto, o alle fa-     ni, di solidarietà che si è creato durante i
miglie con a carico figli disabili – commis-     mesi di emergenza sanitaria, sociale ed
sioni varie, spesa e così via -). I volontari    economica.
hanno fatto un grosso lavoro, sul territorio
ne abbiamo attivati circa 130 sul territorio”.   In ultima analisi, il Progetto “Un Territorio
                                                 che si Orienta” si dovrà confrontare con
Un settore, quello del “Sociale” e dei gio-      queste nuove dinamiche, con questi pro-
vani che in esso operano, che andrebbe           cessi di lunga durata, dinamiche e proces-
valorizzato a livello professionale, anche       si che andranno ad impattare con l’area
al fine di trattenere sul territorio i neo-di-   oggetto di intervento e che sollecitano ed
plomati o gli studenti universitari, i quali,    interrogano, secondo modalità nuove, le
come evidenziato da diversi interlocutori,       comunità locali, sia sul versante della sfera
tendono a trasferirsi (spesso in modo defi-      pubblica (meglio: dell’ “azione pubblica”),
nitivo) verso i grandi centri urbani limitrofi   che su quella del privato, sia esso orienta-
(Milano, Bergamo, Brescia) per ragioni di        to al profitto o meno.
studio o di lavoro.
                                                 Come infatti già prospettato nell’Intro-
“Dal mio punto di vista bisognerebbe in-         duzione, al di là delle precedenti consi-
vestire di più sul Terzo settore e anche sui     derazioni di carattere prettamente eco-
giovani, sui giovani volontari. Sono stati       nomico-lavoristico, l’attuale emergenza
nella fase di emergenza veramente attivi,        sanitaria ha fatto emergere l’esigenza di
sono stati creativi, hanno introdotto molta      riorientare i territori verso la costruzione
inventiva, si sono dovuti confrontare con        di nuove (o comunque rinnovate) comu-
difficoltà, continui problemi quotidiani, li     nità locali, definibili per l’appunto come
hanno dovuti risolvere. Andrebbe svilup-         “Comunità del Fare e di Cura”. Collettività
pata la loro capacità/potenzialità profes-       certamente operose (com’è di fatto tutto

 Intervista qualitativa.
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